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Proċedura : 2006/0060(AVC)
Ċiklu ta' ħajja waqt sessjoni
Ċiklu relatat mad-dokument : A6-0403/2007

Testi mressqa :

A6-0403/2007

Dibattiti :

PV 23/10/2007 - 18
CRE 23/10/2007 - 18

Votazzjonijiet :

PV 24/10/2007 - 8.14
CRE 24/10/2007 - 8.14
Spjegazzjoni tal-votazzjoni

Testi adottati :

P6_TA(2007)0459

Rapporti verbatim tad-dibattiti
It-Tlieta, 23 ta' Ottubru 2007 - Strasburgu Edizzjoni riveduta

18. Protokoll li jemenda l-Ftehim dwar aspetti relatati mal-Kummerċ tad-Drittijiet tal-Propjetà Intellettwali (TRIPS) (dibattitu)
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  Presidente. L'ordine del giorno reca la raccomandazione di Gianluca Susta, a nome della commissione per il commercio internazionale, sul protocollo di modifica dell'accordo sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio (TRIPS) (08934/2006 - C6-0359/2006 - 2006/0060(AVC)) (A6-0403/2007)

 
  
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  Gianluca Susta (ALDE), relatore. – Signor Presidente, signora Commissaria, onorevoli colleghi, colgo innanzitutto l'occasione per ringraziare il segretariato del gruppo ALDE del Parlamento per il sostegno e il supporto che mi hanno dimostrato e tutti i relatori-ombra nonché l'onorevole Van Hecke che mi ha preceduto nel trattare questo dossier, per l'ottimo lavoro svolto e per essere riusciti a mantenere fino alla fine l'unità della nostra istituzione.

Questo è stato, secondo me, il grande punto di forza del Parlamento in questo impegno per favorire l'accesso ai farmaci ai paesi più bisognosi, ai paesi in via di sviluppo e ai paesi meno sviluppati. Il diritto alla salute e l'accesso alla sanità a prezzi accessibili sono dei diritti essenziali, che dovrebbero essere garantiti a tutti i cittadini. Purtroppo sappiamo bene che non è sempre così: troppo spesso i prezzi imposti dall'industria farmaceutica sono troppo elevati, con la conseguenza di mettere i paesi più bisognosi in difficoltà.

Per questo motivo, come ho già affermato a più riprese, sia in sede di commissione per il commercio internazionale che in seduta plenaria, il Parlamento non poteva accettare ad occhi chiusi il protocollo dell'accordo TRIPS, come se fosse una panacea universale, e considerare così risolta la questione. Il Parlamento voleva che almeno all'interno dell'Unione europea si facesse di più, perché l'Unione europea può e deve fare di più.

Anche alla luce degli spiacevoli eventi estivi, quali lo scambio di lettere con la Thailandia, anche se poi parzialmente risolti, il Parlamento europeo, che è da sempre un grande sostenitore dell'uso di tutte le flessibilità previste dall'accordo TRIPS, non poteva dare il via libera alla ratifica del protocollo stesso senza ottenere da parte della Commissione e del Consiglio delle garanzie reali ed effettive.

Ritengo che sia giusto sottolineare che in questi mesi di stretta collaborazione con la Commissione e il Consiglio, abbiamo sicuramente raggiunto un traguardo importante per l'Unione europea, quale quello di portare un dossier sostanzialmente tecnico in cima all'agenda politica europea.

Credo che il risultato ottenuto sia definibile un successo, non solo per questo motivo, ma anche e soprattutto in quanto siamo riusciti ad avanzare in aspetti molto delicati, quali l'incoraggiamento all'uso delle flessibilità previste dall'accordo TRIPS, affinché si possa favorire l'accesso alle medicine essenziali a prezzi ragionevoli, nel quadro dei rispettivi programmi nazionali di salute pubblica.

Mi compiaccio particolarmente per il riferimento esplicito contenuto nella dichiarazione del Consiglio - che ci è stata presentata lunedì - all'articolo 30 dell'accordo TRIPS. Per il mio gruppo rappresenta una garanzia e una rassicurazione del fatto che gli Stati membri possono usare questo strumento senza correre il rischio di subire pressioni e per garantire un più facile accesso ai medicinali nei paesi più bisognosi.

Secondo: inoltre mi rallegro per i risultati ottenuti in materia di TRIPS-plus, ossia di quelle previsioni più onerose rispetto a quelle previste dall'accordo TRIPS. È infatti interpretazione comune del Parlamento, del Consiglio e della Commissione che non si negozino nei futuri accordi bilaterali o regionali con i paesi in via di sviluppo previsioni che possano avere conseguenze negative sulla salute e sull'accesso ai farmaci.

Ciò nonostante, pur avendo apprezzato lo sforzo della Presidenza portoghese, vorrei chiedere la disponibilità a migliorare ulteriormente il testo della dichiarazione nel passaggio in cui si fa riferimento ai paesi in via di sviluppo poveri, in quanto tale riferimento può creare confusione, dal momento che oggi per prassi si fa riferimento solo ai paesi in via di sviluppo e alla categoria dei paesi meno sviluppati. Inserire una nuova categoria complicherebbe la situazione. Soprattutto è importante sottolineare che tutti i paesi in via di sviluppo, e quindi anche i paesi quali il Brasile, l'India, ecc., devono poter godere del sistema attuale senza correre il rischio di vedere in futuro introdotte delle norme peggiorative.

Last but not least: mi sembra molto importante sottolineare gli sforzi fatti fino ad oggi in materia di trasferimento di ricerca e di sviluppo tecnologico a favore dei paesi del Sud del mondo. Il gruppo ALDE è pronto a dare il suo parere conforme, perché ritiene che un "no" rappresenterebbe un segnale negativo verso i paesi più bisognosi e non sarebbe un atteggiamento responsabile da parte dell'Unione europea dal momento che la riapertura dei negoziati in sede OMC non è realistica.

Ciò non toglie comunque che continuiamo ad avere delle riserve sull'efficacia del meccanismo studiato e approvato in sede OMC. Per questo motivo, e mi avvio alla conclusione, ci tengo a ribadire che l'Unione non deve fermarsi qui. Il Parlamento farà di tutto per assicurarsi che le garanzie che ci sono state date in questi mesi vengano poi rispettate anche in pratica.

A questo proposito chiediamo al Commissario Mandelson, che nella sua lettera ha ribadito che non intende negoziare disposizioni TRIPS-plus, che eliminerà dal progetto di accordo di partenariato economico con i paesi dei Caraibi, la richiesta di rispetto e accettazione degli obblighi del trattato di cooperazione in materia di brevetti, del trattato sul diritto dei brevetti e delle disposizioni in materia di proprietà intellettuali, della direttiva 2004/48 sull'enforcement, che sono inequivocabilmente delle disposizioni di tipo TRIPS-plus.

 
  
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  Peter Mandelson, Member of the Commission. Mr President, I am very pleased that we have been able to find a solution agreeable to all on the important issue of access to medicines for poor, developing countries. Our debate during the last months has been fruitful and I would like to thank Parliament for the intensity and the quality of our exchanges. The Commission has always been receptive to the concerns expressed by Parliament and, indeed, shares most of them. That is why the Commission was at the forefront of the debate on TRIPS and access to medicines in the WTO.

I have seen in this debate an opportunity for the Commission to clarify its position on a number of issues. We all agree that the amendment of the TRIPS agreement is one part of the solution among many others to the problem of access to medicines. Obviously, other measures are needed, in particular to improve health care systems and the infrastructures, notably in poor, developing countries.

Some Members fear that the mechanism will not work. This is certainly too early to assert. In our regulation implementing the waiver, and together with Parliament, we agreed to evaluate it three years after its entry into force, and we will do it.

We also support the work of the intergovernmental working group with the WHO to explore other measures to further improve access to medicines.

The Commission has been able to reaffirm its attachment to the Doha declaration on the TRIPS agreement on public health and its support for the flexibilities contained therein.

Similarly, this debate allows me to dispel any misunderstanding about what the Commission is doing in the economic partnership agreements with ACP countries. Let me confirm that, in those agreements and in other future bilateral and regional agreements with poor developing countries, the Commission is not asking and will not ask for provisions which could affect access to medicines or undermine the TRIPS flexibilities contained in the Doha declaration on the TRIPS agreement and public health.

Thanks to this frank and direct debate Parliament is now in a position to give its assent to the Commission proposal. The European Community will then join the other WTO members which have already accepted the TRIPS agreement. This acceptance will enable the EC to continue to play a leading role in the WTO on the issue of access to medicines.

To conclude, I would like to insist that access to medicines remains a priority for the Commission and I am willing to continue to work in a constructive spirit with Parliament on this matter in the future.

 
  
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  Michel Rocard (PSE), rapporteur pour avis de la commission des affaires juridiques. – Monsieur le Président, chers collègues, Monsieur le Commissaire, je regrette ce soir que le Conseil ne soit pas représenté à notre débat parce que, pour une fois, c'est lui l'interlocuteur principal. Nous sommes dans une ambiance euphorique, tout le monde est d'accord, et demain nous allons voter – je pense, à une écrasante majorité – la ratification de cet amendement aux accords TRIPS qui est censé permettre et qui devrait permettre, un peu, un meilleur accès aux médicaments pour les pays qui n'ont pas le niveau de développement ni, surtout, l'industrie pharmaceutique qui le leur permet.

Ce qui s'est passé dans le long débat que nous avons eu là-dessus, c'est que le Parlement était un peu plus dubitatif que ne l'a été la Commission sur l'efficacité de ce dispositif. C'est, je crois, et je voulais ici remercier le Conseil d'avoir, pour une fois, écouté le Parlement davantage encore que la Commission, ce qui a permis de conduire à la déclaration qui a été distribuée lundi matin, grâce à laquelle nous convenons qu'un accord entre nous permet de franchir ce petit pas. C'est un mieux, mais c'est un mieux dont nous savions l'insuffisance et sur l'efficacité duquel nous avons quelques doutes. Ces quelques doutes, il faudrait qu'ils soient levés par la ténacité des États membres et du Conseil pour appliquer les recommandations.

Mais, je suis heureux de ce que vient de dire M. le commissaire Mandelson, qui annonce lui-même un groupe d'experts pour trouver d'autres mesures, une évaluation de celles-ci et je pense que nous reparlerons de ces choses après une observation d'efficacité qui devrait répondre à nos attentes. En tout cas, je suis heureux de cette bonne conclusion sur une étape insuffisante mais nécessaire.

 
  
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  Γεώργιος Παπαστάμκος, εξ ονόματος της ομάδας PPE-DE. – Κύριε Πρόεδρε, ως εισηγητής του Ευρωπαϊκού Λαϊκού Κόμματος θα ήθελα να ευχαριστήσω τον εισηγητή κ. Sousa, και τους άλλους συναδέλφους για τη δημιουργική συνεργασία που είχαμε και η οποία μας επέτρεψε να διατηρήσουμε, παρά τις επί μέρους διαφορές μεταξύ των πολιτικών ομάδων, μια ενιαία θέση στο σημαντικό αυτό ζήτημα. Το Ευρωπαϊκό Κοινοβούλιο δεν περιορίστηκε στις αρμοδιότητες που ορίζει η Συνθήκη, να εκφράσει δηλαδή απλώς τη σύμφωνη γνώμη του. Πέτυχε μια πολιτική νίκη, την έκφραση μια ενιαίας διακομματικής πολιτικής βούλησης, στο ψήφισμα του Ιουλίου.

Επεδίωξε και πέτυχε την ανάληψη δεσμεύσεων εκ μέρους της Επιτροπής και του Συμβουλίου, οι οποίες συναντούν -σε μεγάλο βαθμό- τις θέσεις του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου. Θα μπορούσα μάλιστα να πω ότι αποτέλεσε μια προγύμναση διοργανικής συνεργασίας ενόψει του νέου ρόλου που θα αναλάβει το Ευρωπαϊκό Κοινοβούλιο μετά την υιοθέτηση και θέση σε ισχύ της μεταρρυθμιστικής Συνθήκης.

Η αποδοχή της τροποποίησης εκ μέρους της Ένωσης συνοδεύεται λοιπόν από ουσιαστικές δεσμεύσεις. Αυτές αφορούν στη διασφάλιση της αποτελεσματικής λειτουργίας του μηχανισμού. Βαίνουν, επί πλέον, πολύ πέραν αυτής, αφού θέτουν τις κατευθυντήριες γραμμές για μια σύνολη προσέγγιση του ζητήματος της δημόσιας υγείας των αναπτυσσομένων χωρών. Η αποδοχή εκ μέρους της Ένωσης της τροποποίησης της συμφωνίας TRIPS στέλνει ένα θετικό ελπιδοφόρο μήνυμα προς τις αναπτυσσόμενες χώρες. Ελπίζουμε δε ότι θα συμπαρασύρει και τα άλλα μέλη του Παγκοσμίου Οργανισμού Εμπορίου προς την ίδια κατεύθυνση.

 
  
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  Kader Arif, au nom du groupe PSE. – Monsieur le Président, chers collègues, Monsieur le Commissaire, lors de notre dernier débat en juillet sur l'accès aux médicaments, j'avais conclu mon propos en appelant le Conseil et la Commission à des engagements clairs et solennels qui garantissaient bien que l'Europe s'impliquait activement à trouver de nouvelles solutions et qu'elle ambitionnait bien d'être un acteur de premier plan dans le combat pour l'accès à des médicaments abordables pour tous. Nous ne pourrions pas nous contenter d'un débat sans engagement précis et je prends acte aujourd'hui de ce qu'après plusieurs mois d'échanges entre nos trois institutions, certaines propositions que nous avions faites et souhaitées deviennent une réalité.

Permettez-moi d'abord de saluer le travail parlementaire qui a été effectué, et ceci dans un souci permanent de responsabilité et d'ouverture. Les trois reports successifs du vote au Parlement étaient motivés par un engagement en faveur de la santé publique mondiale. C'était pour nous l'idée que le mot "solidarité" avait encore un sens dans les politiques européennes.

Je tiens donc à remercier tout d'abord notre rapporteur, Gianluca Susta, pour sa force de persuasion et sa capacité de résistance ainsi que l'ensemble des contre-rapporteurs des groupes politiques qui, tout au long de ces mois de collaboration, de travail et de conviction commune, ont su dépasser ce qui était leur engagement partisan pour donner une image de qualité du travail parlementaire. J'espère donc que le Conseil et la Commission sauront faire la preuve que les engagements pris ces derniers mois au cours de nos différents échanges et dans la déclaration écrite que nous avons reçue, seront respectés.

À savoir: que les États membres sont libres d'utiliser toutes les clauses permettant de produire des médicaments génériques et de les exporter dans les pays en développement et pas seulement dans les pays pauvres en développement; que ces pays en développement pourront se saisir de toutes les flexibilités de la déclaration de Doha pour fournir à leurs populations les médicaments essentiels dont ils ont besoin; que l'Union européenne ne négociera pas avec ces pays des dispositions touchant à la santé publique dans le cadre de négociations d'accords commerciaux – et je prends acte aussi là des déclarations de M. le commissaire; et enfin, que l'Union financera des projets pour le développement de la recherche et des capacités de production dans ces pays.

Ces avancées sont positives, et nous voulons dès à présent en faire notre miel mais, pour autant, je tiens à dire que l'ensemble des questions soulevées par le Parlement ainsi que ses légitimes préoccupations n'ont pas forcément trouvé toutes les réponses souhaitées auprès des autres institutions. Notre combat en faveur d'un accès pour tous aux médicaments dans le monde continue. C'est pourquoi nous resterons extrêmement vigilants quant à l'application des engagements pris par le Conseil et par la Commission aujourd'hui et nous continuerons, dans le même temps, à exiger que l'ensemble de nos préoccupations trouve une réponse rapide et adéquate dans les mois à venir. Je rappelle que le premier des engagements pris auprès du Parlement était de mener à bien l'évaluation du mécanisme que nous allons adopter demain. Des doutes subsistent à son sujet qui doivent être levés. Si tel n'était pas le cas, en accord avec les engagements pris auprès des pays en développement concernés, l'Union devrait en tirer les conclusions appropriées pour aboutir à une solution réellement viable et durable.

Je me félicite donc des engagements pris par le Conseil et la Commission et j'appellerai donc mon groupe à voter demain favorablement pour la ratification, même si les longues semaines de travail que nous venons de connaître me laissent à penser que loin de se conclure, l'engagement collectif que nous avons pris ne fait que commencer.

 
  
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  Johan Van Hecke, namens de ALDE-Fractie. – Het WHO-besluit van 30 augustus 2003, dat voorzag in een tijdelijke afwijking van de TRIPS-overeenkomst, is inmiddels door een nieuw besluit van 6 december 2005 omgevormd tot een permanente afwijking. Collega Susta maakt in zijn verslag een aantal zeer pertinente opmerkingen over de uitvoerbaarheid van het verlenen van dwanglicenties. Ik herken erg veel elementen uit mijn verslag van 2005, waarin de tijdelijke afwijking werd omgezet in een Europese verordening.

De aanbevelingen van de Raad en de Commissie, die collega Susta koppelt aan het avis conforme, onderschrijf ik volledig. Het gecreëerde mechanisme is inderdaad slechts een beperkte oplossing voor het probleem van gebrekkige toegang tot geneesmiddelen van arme landen. De EU moet ontwikkelingslanden steunen in het vinden van een langetermijnoplossing om de meest essentiële geneesmiddelen tegen een redelijke prijs te verwerven en investeringen stimuleren die zorgen voor plaatselijke productiefaciliteiten. In dat opzicht zijn natuurlijk de overdracht van technologie, onderzoek en technische bijstand essentieel.

Ik verwijs hiervoor naar recente rapporten waaruit blijkt dat het markaandeel van generische geneesmiddelen opnieuw zou dalen. Oorzaak hiervan zou te vinden zijn in de eigen goedkope productie van farmaceutische bedrijven van geneesmiddelen waarvan de patentbescherming is verstreken. Hierin moeten mogelijkheden liggen voor arme landen waar dwanglicenties dan conform het WHO-besluit een oplossing kunnen bieden voor nog wel patentbeschermde medicijnen.

Maar als we geen ijdele hoop willen geven aan de miljoenen mensen die nog altijd verstoken blijven van de meest essentiële geneesmiddelen, zal er meer, veel meer nodig zijn dan een mechanisme waarvan de uitvoerbaarheid erg twijfelachtig is en blijft.

 
  
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  Ryszard Czarnecki, w imieniu grupy UEN. – Panie Przewodniczący! Tak się składa, że 14 lat temu w polskim parlamencie zajmowałem się ochroną praw intelektualnych, byłem przewodniczącym specjalnej podkomisji. Mam zaszczyt dzisiaj czynić to w naszym Parlamencie Europejskim.

Chciałem podkreślić tak jak moi przedmówcy istotny postęp, który zrobiliśmy w ciągu ostatnich kilku miesięcy oraz chciałem podkreślić, że Parlament Europejski w znaczący sposób przyczynił się, w naszym przekonaniu, do poprawienia tego, co zaproponowała Komisja Europejska. Jestem głęboko przekonany, że rozwiązanie kompromisowe, które proponujemy przyczyni się do zwiększenia dostępności produktów farmaceutycznych w tzw. krajach trzeciego świata, bo o nie głównie chodzi.

 
  
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  Carl Schlyter, för Verts/ALE-gruppen. – Herr talman! Om jag har förstått saken rätt kommer rådet att läsa upp uttalandet inför omröstningen, annars blir det inget bindande åtagande. Jag ber er då att utesluta ordet fattiga utvecklingsländer. Det saknar all relevans och mening i tidigare avtal. Det finns utvecklingsländer, och det finns de minst utvecklade länderna, och parlamentet vill att båda dessa grupper av länder ska kunna utnyttja dessa mekanismer. Det är tydligt att vi talar samma språk här. Det är något som jag undrar över i ert tal, Mendelsohn: Ni talade om att AVS-länderna inte ska oroa sig, men då sade ni också fattiga utvecklingsländer, AVS-länder. Jag hoppas att vi inte begränsar samtalet till dem, och att ert brev till Thailand inte sätter ramen för detta, utan att vi är helt klara med att också utvecklingsländer som inte är bland de fattigaste har stora behov av att kunna skydda folkhälsan för att kunna utvecklas effektivt och att vi ger dem den hjälp och stöd vi kan ge. Jag hoppas att vi är överens där.

 
  
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  Umberto Guidoni, a nome del gruppo GUE/NGL. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, il Parlamento europeo è stato chiamato a esprimersi sull'opportunità di rendere permanente la modifica agli accordi dell'Organizzazione mondiale del commercio, sulla proprietà intellettuale, i cosiddetti TRIPS, che dovrebbe rappresentare una soluzione rapida alla crisi di accesso ai medicinali da parte dei paesi in via di sviluppo.

Considerato che finora tale modifica non ha dato nessuna prova della sua reale efficacia, è importante che il Parlamento europeo abbia colto l'opportunità offerta dalla ratifica dell'emendamento ai TRIPS per avere maggiori garanzie che la politica dell'Unione europea in materia di accesso ai medicinali sia globale, coerente ed efficace.

L'accordo TRIPS, come ha riconosciuto il Consiglio, non rappresenta che una parte della soluzione al problema dell'accesso ai medicinali e della salute pubblica; è quindi importante che lo stesso Consiglio, come più volte sottolineato dal Parlamento, abbia dichiarato di appoggiare tutti quei paesi che intendono avvalersi della flessibilità contenuta negli accordi TRIPS, per poter fornire farmaci essenziali a prezzi ragionevoli.

L'Unione europea deve dare un contributo più incisivo per arginare l'emergenza sanitaria nei paesi più poveri del pianeta, in particolare assicurando che tali paesi possano provvedere alle loro necessità, ed evitando di gravarli con accordi bilaterali o regionali, i cosiddetti TRIPS-plus, sulle disposizioni relative ai prodotti farmaceutici che rischiano di avere un impatto negativo sull'accesso alla salute pubblica e ai medicinali.

Inoltre crediamo che sia compito della Commissione e del Consiglio sostenere delle iniziative in sede di Organizzazione mondiale del commercio per rendere meno complesse le regole TRIPS, soprattutto per massimizzare la disponibilità dei prodotti.

 
  
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  Zbigniew Zaleski (PPE-DE). – Panie Przewodniczący! Na półmetku okazało się, że spośród milenijnych celów najsłabiej wypadliśmy w zwalczaniu gruźlicy, HIV, malarii. Ze statystyk Światowej Organizacji Zdrowia wynika, że w 2005 r. ponad półtora miliona ludzi zmarło na gruźlicę, która w Europie odznaczała się wysoką śmiertelnością przed II wojną światową. Codziennie umiera 27 000 ludzi z powodu braku dostępu do leków podstawowych.

Zdrowie jest nieodłącznym warunkiem dobrobytu i rozwoju gospodarczego, i myślę, że naszym moralnym obowiązkiem jest pomagać w tej materii krajom słabo rozwiniętym. Pozytywnym krokiem jest udzielenie poparcia protokołowi, który zmienia porozumienie TRIPS, tak aby ułatwić dostęp do leków. Nie jest to rozwiązanie kompletne, jednak nie możemy nie podejmować ryzyka, aby chronić miliony ludzkich żyć.

A ryzyko jest. Po pierwsze, uzyskanie licencji na produkcję generyków w celu eksportu do krajów potrzebujących jest obostrzone wieloma warunkami, które mogą zniechęcać do podjęcia takiej działalności.

Po drugie, produkcja tego typu leków może stwarzać okoliczności do nadużyć tak ze strony beneficjentów, jak i samych eksporterów, zaś infrastruktura w krajach biednych jest na tyle słaba, że produkcji tam podjąć często się nie da. Dlatego potrzebne są jakieś dodatkowe, wielopłaszczyznowe instrumenty pomocowe. Najważniejszym wydaje mi się jest pomoc finansowa przeznaczona na stworzenie lokalnych ośrodków produkcyjnych, transfer technologii, inwestycje w rozwój i innowacje. Zobowiązani jesteśmy do solidarności społecznej z tymi krajami, ale to my musimy wypracować taką jej formę, która optymalnie zwiększy efektywność udzielanej pomocy, chroniąc jednocześnie własny rynek.

I na koniec powiem, panie komisarzu, że tutaj przed Komisją i przed Panem - jako szefem szczególnej komisji - jest duże pole do pomysłów.

 
  
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  Erika Mann (PSE). – Herr Präsident, Herr Kommissar, verehrte Kolleginnen und Kollegen! Was wir heute Abend besprechen und worüber wir morgen abstimmen werden, wird ein kleiner, aber wichtiger Baustein in der Kooperation zwischen den Institutionen, zwischen Kommission, Rat und Parlament sein.

Das Parlament hat in diesem Verfahren ja nur die Möglichkeit der Zustimmung oder der Ablehnung. Dadurch, wie der Berichterstatter Susta und auch alle Schattenberichterstatter – ich möchte besonders dem Kollegen Kader Arif von meiner Fraktion dafür danken – verhandelt haben, wurde der Spielraum, den wir hatten, der vorgegeben war, doch erheblich erweitert.

Ich möchte aber auch dem Kommissar danken, dass er nochmals ausdrücklich darauf aufmerksam gemacht hat, dass dieses Abkommen, dieses Protokoll, dem wir morgen zustimmen werden und das dann von den Mitgliedstaaten ratifiziert werden kann, nur ein Baustein ist – ein wichtiger Baustein, aber eben auch nur ein Baustein – und dass viele andere Aktionen noch hinzukommen müssen, um den Entwicklungsländern, die keine Produktionskapazitäten für Medikamente haben, dann tatsächlich die vollen Chancen einzuräumen, die sie brauchen, um ihre Bevölkerung auch mit den wichtigen Medikamenten zu versorgen.

Dieser Schritt wird uns in der Kooperation weiterhelfen, und er wird uns vor allem auch dann weiterhelfen, wenn das Parlament in den vielen anderen Politikbereichen, im Handelsbereich, weitere Zustimmungsrechte bekommen wird.

Ich möchte nochmals ausdrücklich dem Rat und der Kommission und auch allen Kollegen danken, dass es die Möglichkeit gab, diese Flexibilität, die wir jetzt haben, tatsächlich zu erreichen.

 
  
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  Francisco Assis (PSE). – Senhor Comissário, caros Colegas, a discussão que estamos a travar reveste-se de elevada relevância política dada a importância ética do tema abordado. A dicotomia entre a protecção da propriedade intelectual e a promoção da saúde e do bem-estar das populações dos países menos desenvolvidos traduz um conflito de interesses que só pode ser bem resolvido no campo do confronto dos valores.

De uma certa forma simples podemos descrever este antagonismo com clareza. De um lado está um determinado e discutível modelo de protecção da propriedade intelectual fundamentado no argumento do incentivo à inovação e consequente expansão do conhecimento científico, do outro estão milhões de seres humanos pobres, habitantes de países com escassos recursos que não podem ser condenados a sofrer e a morrer por razões económicas num tempo em que o saber disponível lhes pode salvar as vidas.

É evidente de que lado estão, neste confronto, os valores fundamentais. Perante isto, em momentos distintos e sedes diversas foram dados já vários passos para flexibilizar o regime de protecção da propriedade intelectual de modo a promover o acesso universal aos medicamentos. Verifica-se, contudo, que o caminho já percorrido não é suficiente. O mecanismo agora em apreço constitui apenas um meio para minorar tão dilacerante problema.

É preciso ir mais longe. O Parlamento Europeu tem apontado nesse sentido, dando um contributo decisivo para que a União Europeia adopte uma posição consentânea com os valores que a inspiram. A solução agora encontrada revela essa preocupação e quero, por isso, também saudar a Presidência do Conselho pelo esforço levado a cabo de modo a alcançar, através de declarações e compromissos, uma posição que consegue projectar da Europa o melhor de si próprio: o de uma comunidade política assente sempre em indeclináveis valores humanistas.

 
  
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  Presidente. La discussione è chiusa.

La votazione si svolgerà mercoledì alle 12.00.

 
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