Presidente. − L’ordine del giorno reca la relazione di Kyösti Virrankoski e Ville Itälä, a nome della commissione per i bilanci, sul progetto di bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2008, quale modificato dal Consiglio (tutte le sezioni) e le lettere rettificative nn. 1/2008 (13659/2007 – C6-0341/2007) e 2/2008 (15716/2007 – C6-0435/2007) al progetto di bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2008 (A6-0492/2007).
Ville Itälä, relatore. − (EN) Signor Presidente, in qualità di relatore vorrei ringraziare sinceramente il presidente della commissione per i bilanci, onorevole Böge. E’ merito suo se il risultato, in sede di concertazione, è così equilibrato. Vorrei inoltre ringraziare l’onorevole Virrankoski, il mio collega relatore, per la sua grande collaborazione durante la procedura di bilancio. Sono particolarmente lieto che l’onorevole Virrankoski abbia reso possibili i progetti pilota a favore della sostenibilità del Mar Baltico.
Il mio obiettivo principale in qualità di relatore per il bilancio del Parlamento e quello delle altre istituzioni era quello di limitare per quanto possibile qualsiasi aumento. E’ per questo che ho definito questo bilancio “il bilancio dei contribuenti”. Quell’obiettivo è stato raggiunto, e l’aumento è stato contenuto al di sotto del 4 per cento.
(FI) Desidero soltanto ricordare a tutti che il paragrafo 48 della proposta di risoluzione riguarda l’articolo 29 dello statuto dei deputati europei. L’amministrazione ci ha chiesto, in proposito, di inviare una lettera a tutti i governi degli Stati membri nella quale si chiede come desiderano che i deputati procedano in caso di rielezione rispetto allo Statuto relativo ai nuovi deputati. Spero che il mio emendamento su questo tema sia approvato e che esso sia affrontato tramite i questori, perché quella è la strada giusta da seguire.
Dal momento che vi è stato anche un dibattito pubblico su questo tema, vorrei dire che il presente articolo 29, deciso dal Consiglio, indica che sono i governi degli Stati membri a decidere se applicare le vecchie regole o le nuove regole per rieleggere i deputati. Non sono i deputati stessi a compiere questa scelta. Inoltre, poiché questa è una materia di competenza dei questori, è giusto che decidano anche se inviare questa lettera.
Presidente. − Ora cedo la parola all’onorevole Virrankoski, anche in qualità di relatore, per altri due minuti e mezzo.
Kyösti Virrankoski, relatore. − (EN) Signor Presidente, mi scusi, ma ho a disposizione due minuti e mezzo o cinque?
Presidente. − La nota del segretariato dice che vi sono due relatori, i quali hanno a disposizione due minuti e mezzo ciascuno.
Onorevoli colleghi, questo non è un dibattito congiunto con due relazioni e un relatore che parla di ogni relazione, come avviene in altre occasioni. Questa è una relazione con due correlatori, perciò entrambi hanno cinque minuti da spartirsi.
In ogni caso, onorevole Virrankoski, la prego di prendere la parola e di tentare di fornirci un riepilogo. Come tutti i deputati sanno, io sono abbastanza flessibile per quanto riguarda il tempo di parola, pertanto le chiederei di dare inizio alla discussione perché abbiamo già perso un minuto e mezzo per questa interruzione.
Kyösti Virrankoski, relatore. − (FI) Signor Presidente, il totale generale del bilancio dell’Unione europea per l’anno prossimo è pari a 129 149 700 000 euro per gli stanziamenti d’impegno e 120 346 800 000 di euro per gli stanziamenti di pagamento. Benché questo sia un aumento del 5,71 per cento, i pagamenti equivalgono ad appena lo 0,96 per cento dell’RNL, ovvero 9,3 miliardi di euro nel quadro finanziario pluriennale.
La priorità incondizionata del Parlamento era la rubrica 1: crescita sostenibile e competitività. Il Parlamento ha fatto molto per promuovere il finanziamento del progetto biennale del sistema di posizionamento Galileo e l’Istituto europeo di innovazione e tecnologia. In questo siamo riusciti. Il Consiglio ha accettato una revisione del quadro finanziario pluriennale in modo che il progetto Galileo possa essere interamente finanziato dal bilancio UE. Quando il settore privato si è ritirato, ha lasciato un buco di 2,4 miliardi di euro di finanziamenti. Il Parlamento ha insistito che tale buco fosse colmato con fondi provenienti dal bilancio UE. Non si potevi più proseguire con la stessa vaghezza e frammentazione. Occorreva fare una scelta in questa procedura di bilancio: continuare con tutte le risorse necessarie o lasciar perdere.
Fortunatamente per l’Europa, il Consiglio ha scelto di continuare. Per questo sono grato per l’ottimo lavoro della Presidenza portoghese. Per quanto riguarda i fondi necessari, abbiamo utilizzato 1,6 miliardi di euro dalla spesa inutilizzata per l’agricoltura di quest’anno, e 200 milioni di euro dallo strumento di flessibilità, il resto l’abbiamo ottenuto rendendo prioritaria e riassegnando la spesa della rubrica 1a. Il salvataggio del progetto Galileo ha segnato una grande vittoria per il Parlamento in questa procedura di bilancio.
Un altro importante risultato è stata la promozione delle azioni esterne dell’UE. Per questo, sono stati devoluti 70 milioni di euro dallo strumento di flessibilità. Tutto ciò serve per operazioni come i preparativi per il servizio di polizia in Kosovo e le persistenti difficili sfide in Palestina, e l’approntamento per l’avvio di queste operazioni.
La commissione per i bilanci ha creato una riserva speciale per potenziare la gestione per attività. A questo torneremo nella risoluzione.
Un problema a parte è la gestione dei fondi strutturali. Oltre la metà dei programmi operativi non sono stati ancora approvati. E’ importante che siano approvati immediatamente.
Infine, vorrei ringraziare in particolare i rappresentanti della Presidenza portoghese per il loro straordinario lavoro. Lo stesso dicasi per il Commissario Grybauskaitė per il suo costruttivo approccio e la sua iniziativa. Desidero inoltre ringraziare il presidente della commissione per i bilanci, onorevole Böge, tutti i coordinatori e i deputati. Ringrazio inoltre i titolari della commissione per i bilanci e i componenti del mio gruppo che sono riusciti a produrre buoni risultati nella preparazione del bilancio sotto tutta la pressione di una tabella di marcia serrata.
Con queste parole, quindi, lascio che il Parlamento decida del bilancio in sessione plenaria.
(Applausi)
Presidente. − Grazie onorevole Virrankoski e mi scusi per il fraintendimento, che può averla spinta ad affrettare il suo intervento per mancanza di tempo.
Emanuel Santos, Presidente in carica del Consiglio. − (PT) Signor Presidente, onorevoli deputati, sono lieto di partecipare a questa discussione in seconda lettura del bilancio 2008. Ho ascoltato con attenzione i primi due interventi e vorrei esprimere il mio ringraziamento per le parole di elogio per il nostro lavoro congiunto.
Come di consueto, la procedura di bilancio per il 2008 è stata molto complessa e sono lieto di notare che intendete di rispettare appieno, nel bilancio del 2008, l’accordo raggiunto tra le nostre due istituzioni alla riunione di concertazione di bilancio del 23 novembre 2007. Tale accordo ha avuto due diversi obiettivi ugualmente importanti: primo, definire il quadro di definizione del bilancio 2008 che consenta un corretto funzionamento dell’Unione europea e una corretta attuazione delle sue politiche; secondo, garantire il finanziamento di Galileo, uno dei progetti più importanti avviati dall’Unione europea negli ultimi anni a livello politico, industriale e finanziario. In questo ambito, permettetemi di esprimere il mio grande orgoglio per il ruolo di guida assunto congiuntamente dal Parlamento europeo e dal Consiglio, in qualità di autorità di bilancio, con il sostegno della Commissione, nell’accordo generale raggiunto riguardo al progetto Galileo.
Il 23 novembre 2007 siamo riusciti a raggiungere l’accordo su un bilancio comunitario coerente con un progetto così fondamentale, accelerando in tal modo l’approvazione di tutti i suoi altri aspetti legislativi e tecnici. Questa decisione di finanziamento ha segnato indubbiamente un passo avanti decisivo per il lancio del progetto Galileo verso la sua orbita finale.
Inoltre, vorrei esprimere la soddisfazione del Consiglio per l’accordo raggiunto sul bilancio per la politica estera e di sicurezza comune per l’esercizio 2008: si tratta di una priorità politica importantissima per l’Unione europea. Inoltre, credo che l’intero bilancio per il 2008 rappresenti un compromesso equilibrato tra l’esigenza di garantire la necessaria disciplina di bilancio e una solida gestione finanziaria, da un lato, e il nostro dovere di soddisfare le aspettative dei cittadini europei, dall’altro.
Consentitemi di aggiungere che questo risultato soddisfacente è stato possibile soltanto grazie alla sinergia tra gli sforzi di tutti gli attori coinvolti e il clima eccellente e costruttivo che, a nostro parere, che ha caratterizzato tutto il processo fin dal suo inizio.
Pertanto, non potrei terminare il mio intervento senza approfittare di questa opportunità per ringraziare personalmente il presidente della commissione per i bilanci, onorevole Reimer Böge, per la sua franchezza e per lo spirito di dialogo dimostrato durante i negoziati, e anche i due relatori, onorevoli Virrankoski e Itälä, per la loro costruttiva collaborazione interistituzionale. Vorrei anche esprimere la mia gratitudine ai miei colleghi del Consiglio “Bilancio”, e a tutti coloro che hanno collaborato con loro per il convinto appoggio che hanno fornito alla Presidenza. Uno speciale ringraziamento va al Commissario Dalia Grybauskaite che ha svolto il suo ruolo di mediatore neutrale, infine ma non meno importante, vorrei ringraziare il personale delle tre istituzioni che hanno partecipato a questi negoziati per il loro preziosissimo contributo professionale. Grazie molte a tutti.
Dalia Grybauskaitė, Membro della Commissione. – (LT) Congratulazioni a tutti. Vorrei ricordarvi che nel corso della presentazione del progetto di bilancio generale 2008, la Commissione europea ha stanziato la fetta maggiore di spesa agli investimenti volti a sviluppare la crescita economica. Questo è un caso senza precedenti nella storia finanziaria europea, nel quale i fondi stanziati per lo sviluppo della competitività economica costituiscono la fetta più ampia del bilancio.
Questa è una nuova qualità storica per il bilancio UE e rispecchia le priorità politiche dell’UE: competitività, crescita economica, coesione e armonia sociale.
Un importante elemento dei negoziati sul bilancio 2008 è stata l’esigenza di prendere una decisione su due innovativi progetti transeuropei: il progetto GALILEO e lo sviluppo dell’Istituto europeo di tecnologia.
I negoziati sul bilancio sono stati veramente complicati. Tuttavia, la posizione costruttiva adottata sia dal Parlamento europeo che dalla Commissione hanno permesso di ottenere risultati positivi.
Desidero ringraziare il Parlamento europeo e in particolare il relatore sul bilancio, onorevole Virrankoski, per aver esaminato le spiegazioni della Commissione in merito ad alcune riserve. In prima lettura queste riserve di stanziamenti sono state revocate. Tuttavia, vorrei sottolineare che esistono ancora diversi problemi aperti su cui la Commissione ha richiamato l’attenzione del Parlamento.
(EN) Ma esistono ancora alcune riserve che renderanno più difficile e complicata l’attuazione del bilancio, e spero che possano essere sciolte il prima possibile.
Due riserve in particolare sono fonte di preoccupazione per noi, e vorrei richiamare l’attenzione della plenaria su di esse. Una riserva riduce di 17 milioni di euro la preparazione delle retribuzioni del personale nelle sedi del settore azioni esterne, questo costringerebbe la Commissione a lasciare posti vacanti e bloccherebbe le assunzioni dall’inizio di gennaio. Ciò significa, in realtà, che la riserva mista comprenderebbe 22 milioni di euro per le retribuzioni del personale, e spero veramente che il Parlamento sia in grado di riconsiderare la propria posizione su questo punto in seduta plenaria.
Per quanto riguarda la riserva generale di 5 milioni di euro per le retribuzione del personale, la Commissione ribadisce con fermezza il proprio impegno nel fornire lo studio richiesto sull’attuazione dell’ABM e le relazioni richieste dal Parlamento sul seguito da dare o sull’analisi e sull’attuazione dell’articolo 44 dell’Accordo interistituzionale.
Tuttavia, per quanto concerne il piano d’azione richiesto relativo alla riorganizzazione del coordinamento e delle attività di supporto, desidero essere molto chiara, a nome della Commissione. Il Parlamento europeo sarà debitamente informato di tutte le diverse fasi nel seguito dato all’analisi. Su questo punto posso dare per certo l’impegno della Commissione. Tuttavia, desidero anche sottolineare che la Commissione non può avviare una vasta opera di riorganizzazione nel corso dell’ultimo anno di questa Commissione e, di conseguenza, non vi sarà alcun piano d’azione in questo ambito. Solo la prossima Commissione sarà in grado di decidere una vasta riorganizzazione.
La Commissione si impegna ad attuare gradualmente i risultati della valutazione in corso del numero di attività individuate durante l’analisi. Ci stiamo muovendo con un approccio a tappe. Abbiamo iniziato a dedicarci alle attività di comunicazione, alla rete delle delegazioni, all’equilibrio e alla struttura per categorie della tabella degli organici della Commissione. Questo è quello che abbiamo promesso e manterremo le nostre promesse.
Speriamo che il Parlamento tenga conto dei nostri impegni e delle nostre capacità di mantenere le promesse in questa materia e, nel corso della votazione di giovedì, riconsideri le sue proposte.
(LT) Vorrei concludere ringraziando il Parlamento europeo, soprattutto il presidente della commissione per i bilanci, onorevole Böge, e il relatore sul bilancio, onorevole Virrankoski, e il Consiglio, in particolare l’onorevole Santos, per la loro efficientissima collaborazione e costruttività.
Spero che le discussioni odierne si dimostrino utili e fruttuose e che contribuiscano ai risultati del voto sul bilancio dell’Unione europea per l’esercizio 2008.
Richard James Ashworth, a nome del gruppo PPE-DE. – (EN) Signor Presidente, il presente bilancio per il 2008 è un buon risultato e per questo devo complimentarmi con i miei colleghi della commissione per i bilanci, specialmente il nostro presidente, onorevole Böge, e i nostri due relatori, onorevoli Virrankoski e Itälä i quali, a mio parere, hanno svolto un ottimo lavoro. Come il Commissario, anche io credo che questo bilancio rispecchi meglio il cambiamento odierno delle priorità dell’Unione e sia più adatto alle sfide che abbiamo davanti.
Apprezzo il fatto che rappresenta lo 0,96% dell’RNL e sono anche lieto di vedere che i finanziamenti destinati al Frontex siano molto più adeguati alla sfida che tale organizzazione si trova ad affrontare.
Tuttavia, vi sono due ambiti che destano preoccupazione. Il primo ambito è Galileo e, nonostante non stia a me commentare il valore tecnico di questo progetto, posso e sicuramente devo esprimere commenti in merito alla disciplina finanziaria che è stata imposta. Era preoccupante per me che il settore privato sembrasse fosse poco disposto a investire in questo progetto. Mi sembra che il progetto preveda pochi accantonamenti per il superamento di costi e tempi (che è quasi inevitabile) o non ne preveda affatto, ed è preoccupante per me che la prospettiva di modello economico dopo la fase di sviluppo lasci molto a desiderare.
Il secondo punto che voglio ricordare è che questo bilancio è molto vicino alla relazione della Corte dei conti. Devo dire che, dopo 13 fallimenti, questo aspetto va preso molto sul serio. E’ qualcosa di estremamente dannoso per l’immagine pubblica dell’Unione europea.
Due punti sono assolutamente chiari. Espongo qui i miei punti di vista alla Presidenza, agli Stati membri e alla Commissione. Essi devono dare la precedenza all’ottenimento di una dichiarazione di affidabilità (DAS) positiva perché, e lo ripeto, questo stato di cose nuoce molto all’immagine dell’Unione. In secondo luogo, credo sia giunto il momento che il Parlamento sia più risoluto nell’assicurare il rispetto delle condizioni dell’Accordo interistituzionale.
Catherine Guy-Quint, a nome del gruppo PSE. – (FR) Signor Presidente, signor Commissario, presidenti, onorevoli colleghi, il bilancio generale dell’UE riflette le preoccupanti tendenze delle economie sulla base dalle attuali prospettive finanziarie. Esso prevederà 120 miliardi di euro in stanziamenti di pagamento, che rappresentano lo 0,96 per cento dell’RNL totale degli Stati membri. Si tratta di un importo piuttosto modesto, ben lontano dalle reali esigenze del progetto politico annunciato dai decisori europei del Consiglio, della Commissione e anche del Parlamento.
Abbiamo spesso citato le cause di tutto questo in Aula: gli egoismi nazionali che stanno agitando le acque per tutti, l’eccessiva cautela della Commissione nell’attuazione degli orientamenti di bilancio, oppure l’incapacità generale dell’UE di trovare progetti innovativi e realistici. Quest’anno, ancora una volta, grazie ai nostri straordinari relatori, tra cui l’onorevole Virrankoski, abbiamo dovuto escogitare soluzioni per lo sviluppo di politiche che riteniamo essenziali e delineare i nuovi progetti pilota che i nostri concittadini si attendono. Quest’anno, abbiamo nuovamente assistito all’esiguo quadro finanziario per l’azione internazionale dell’UE, il che non ci agevola affatto nell’assunzione dei nostri impegni in Palestina e in Kosovo.
Quest’anno, tuttavia, un progetto è riuscito a superare questa rigidità: Galileo. Vorrei ringraziare in particolare il Commissario Grybauskaitė, l’onorevole Romero, il presidente Böge e l’onorevole Virrankoski, e tutti i membri della commissione per i bilanci, sia deputati che amministratori, la cui netta convinzione e strategia negoziale è stata premiata con un accordo di finanziamento con il Consiglio. Mi sento di dire: “Fortunatamente c’erano la Commissione e il Parlamento”, ma non possono trascurare il ruolo svolto dalla Presidenza portoghese e dall’onorevole Santos, che è riuscito a sbloccare le cose grazie al suo know-how e alla sua capacità di ascoltare. Dobbiamo ricordare che dopo i negoziati, è l’Europa tutta che ha garantito il finanziamento di Galileo esclusivamente tramite i fondi comunitari. Con l’Istituto di tecnologia europeo, il pacchetto comprende un totale di 2,7 miliardi di euro, e non compromette nessuna delle politiche UE.
Questa domanda politica comune è un esempio raro nella storia del bilancio del PE. I socialisti interpretano questo come un segnale di speranza non solo per l’autonomia della navigazione satellitare dell’UE a partire dal 2013, ma anche come un’indicazione della capacità del Parlamento di utilizzare i propri poteri e di adempiere ai propri compiti nella preparazione del futuro del bilancio dell’UE.
Anne E. Jensen, a nome del gruppo ALDE. – (DA) Signor Presidente, signora Commissario, Presidente in carica del Consiglio, a nome del gruppo dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa vorrei anche sottolineare lo straordinario risultato negoziale che possiamo festeggiare in relazione all’adozione del bilancio 2008 giovedì. In qualità di relatrice competente per il bilancio della Commissione, mi congratulo con il collega onorevole Virrankoski. Egli è riuscito a fare ciò che molti avevano pensato fosse impossibile, ovvero trovare un compromesso che comporti la revisione del quadro di bilancio pluriennale e la prospettiva finanziaria, senza coinvolgere i capi di Stato o di governo o condurre difficili negoziati su vasta scala a fine dicembre.
I risultati dei negoziati che abbiamo in esame ci forniscono i miliardi necessari per il finanziamento del sistema di navigazione satellitare Galileo senza ridurre i fondi per altri fondamentali programmi. Sono disponibili fondi agricoli, provenienti dallo strumento di flessibilità, e si tratta di denaro che non sarebbe altrimenti stato utilizzato e che sarà speso per fare in modo che l’UE possa andare avanti con i suoi importanti investimenti in Galileo. Esso metterà a completa disposizione dell’UE un’infrastruttura di base e importanti competenze. Si sono trovati fondi supplementari per la Palestina e il Kosovo tramite l’uso dello strumento di flessibilità.
Nel complesso, in questo caso abbiamo trovato una soluzione storicamente buona. Ci serve un bilancio UE più flessibile, da cui ogni anno possiamo trovare fondi per le esigenze di base. Questo non significa necessariamente un bilancio più costoso, ma un’attuazione più rigorosa delle regole e un’attenzione ai problemi contingenti. Sono in molti ad aver contribuito a questa eccellente soluzione. Il Commissario Grybauskaitė ha già guidato con prudenza e con autorevolezza. Il Parlamento è restato unito e ha garantito il proprio sostegno ai desideri della Commissione. Desidero ringraziare il presidente della commissione per i bilanci, l’onorevole Böge, per la sua solida e capace leadership, e anche i coordinatori degli altri gruppi per la loro straordinaria collaborazione. I miei ringraziamenti vanno anche all’onorevole Itälä per i suoi pregevoli sforzi e alla Presidenza portoghese per il lavoro svolto nella ricerca di un eccellente risultato. Questa è stata una vittoria per l’UE e per il buon senso.
Wiesław Stefan Kuc, a nome del gruppo UEN. – (PL) Signor Presidente, oggi discutiamo per l’ultima volta del progetto di bilancio dell’Unione europea per l’esercizio 2008. Sembra rispondere alle nostre aspettative, benché il dibattito più appassionato è stato incentrato sulle sue dimensioni, come di solito avviene. Cionondimeno, dobbiamo operare nell’ambito del quadro concordato e adeguare le singole posizioni ad esso.
Ci siamo sforzati di tenere conto di tutti gli emendamenti, ma talvolta si è dimostrato impossibile, perché si escludevano a vicenda. Sono lieto in particolare che, assolvendo le responsabilità di partner mondiale dell’Europa, abbiamo cercato di potenziare al massimo le risorse per azioni di questo tipo. Dall’allocuzione odierna di Salih Mahmoud Osman, insignito del Premio Sakharov, si deduce che il mondo fa sicuramente affidamento sull’Unione europea.
Rispetto a questo, vorrei dire che il gruppo dell’Unione per l’Europa delle nazioni, a nome del quale intervengo, voterà a favore del progetto di bilancio presentato. Vorrei ringraziare calorosamente tutti i colleghi per il risultato da noi ottenuto. Tutti lo hanno elogiato. Grazie ancora.
Helga Trüpel, a nome del gruppo Verts/ALE. – (DE) Signor Presidente, signora Commissario, onorevoli colleghi, anche per il gruppo Verts/ALE, la questione cruciale resta stabilire se il bilancio europeo è realmente attrezzato per le esigenze future e se risponde alle formidabili sfide degli anni a venire, in particolare per quanto riguarda le nostre responsabilità nel campo della politica estera ma anche in relazione a ricerca e sviluppo, istruzione e, naturalmente, la lotta al cambiamento climatico.
Non riteniamo che il bilancio nel suo complesso sia ancora sufficiente per affrontare queste eccezionali sfide. Comunque, riteniamo soddisfacente che sia stata presa la decisione a favore di Galileo. Ciò rappresenta qualcosa di simile a una testa di ponte da cui possiamo andare avanti per modificare il bilancio e renderlo più adeguato al futuro, inoltre è anche un passo storico per l’Unione europea aver messo in pista un progetto così ambizioso della politica industriale.
Penso sia importantissimo, soprattutto alla luce dell’agenda di Lisbona, che l’Europa non lasci questi nuovi sviluppi tecnologici, questo sistema di navigazione, agli Stati Uniti o alla Cina, ma che il nostro obiettivo debba essere quello di fare la nostra parte senza timori nel mondo e nel mercato globale.
Per questo motivo, credo che dobbiamo fare anche di più negli anni a venire per progettare queste modifiche e trovare le risposte giuste alle tematiche mondiali. Sono anche lieta che siamo riusciti a riassegnare le risorse del programma EURATOM per finanziare Galileo. A mio parere, spendere il denaro a disposizione per una tecnologia migliore e meno dannosa per l’ambiente rappresenta un altro passo avanti.
Vorrei aggiungere i miei ringraziamenti ai colleghi deputati della commissione, all’onorevole Böge e ai due relatori per il loro grande impegno su questo bilancio. Ritengo certamente che questo sia un passo nella giusta direzione.
Esko Seppänen, a nome del gruppo GUE/NGL. – (FI) Signor Presidente, domani adotteremo il bilancio UE per il prossimo anno, anno in cui i pagamenti scenderanno nettamente al di sotto del tetto dell’1 per cento, per non dire che corrisponderanno all’1,24 per cento dell’RNL. In questo ambito l’esito è soddisfacente per quelli del mio gruppo che intendono risparmiare il denaro dei contribuenti del proprio paese. D’altra parte, molti nel nostro gruppo avrebbero preferito che il bilancio della Commissione seguisse la politica adottata dal Parlamento nel modo in cui utilizza le proprie risorse, che ricorda una disciplina di bilancio meno rigorosa. Cerca sempre di trovare nuove aree di spesa, benché il denaro non sempre possa essere impiegato al meglio.
Nel nostro gruppo esistono quindi due atteggiamenti verso il progetto Galileo. Alcuni vogliono che sia finanziato con il bilancio UE; altri rifiutano del tutto Galileo per i suoi enormi costi. Si teme che il servizio ottenuto con il denaro pubblico sarà molto scadente. Dal momento che le aziende private si sono ritirate, il futuro di Galileo ora dipende dal finanziamento UE. Il nostro gruppo disapprova la militarizzazione del progetto Galileo, che in origine era stato pensato esclusivamente per scopi civili.
Disapproviamo inoltre dei finanziamenti supplementari provenienti dal bilancio UE per la politica estera, di sicurezza e di difesa. Noi aderiamo all’idea che la UE sia un’organizzazione di pace e che non debba essere militarizzata e diventare l’agente di una superpotenza. Perché questo è ciò che accadrà se il Consiglio investirà ulteriori fondi nel finanziamento della politica estera e di sicurezza comune. Non vogliamo essere coinvolti nell’impiego di fondi del bilancio UE per puntellare l’eredità politica di vecchi stati transitori in Africa o le azioni illegali degli Stati Uniti d’America, che si è comportato da torturatore in Iraq e in Afghanistan.
Alla luce di quanto sopra esposto, il nostro gruppo voterà, senza astio alcuno, contro la relazione sul bilancio dell’onorevole Virrankoski.
Nils Lundgren, a nome del gruppo IND/DEM. – (SV) Signor Presidente, vorrei ringraziare e congratularmi con i relatori Virrankoski e Itälä, i quali hanno svolto il proprio lavoro con grande competenza e responsabilità e, così facendo, sono stati in grado di mantenere il bilancio a un livello inferiore a quanto ritenessi possibile all’inizio. Ma, naturalmente, sono stati obbligati a lavorare entro i limiti loro imposti, limiti che, lo vorrei sottolineare, sono irragionevoli.
In primo luogo, la parte entrate del bilancio è fondamentalmente un importo prestabilito. L’1% circa del reddito nazionale lordo va all’UE. Ma non è quello che deve accadere in un sistema razionale. L’approccio giusto consiste, prima di tutto, nel decidere quello che deve fare l’UE, quindi vedere quanto costerà, infine raccogliere il denaro necessario. Occorre evitare di raccogliere prima il denaro, quindi chiedersi in quali ambiti debba essere speso. Questo non è il modo giusto di procedere, e tutti lo sanno. Cambiamolo quindi!
Secondo: sappiamo che almeno il 75 per cento del denaro speso dall’UE è dedicato a cause del tutto inutili e deleterie. Pertanto abbiamo una grande quantità di denaro da spendere per progetti utili. La metà circa viene spesa in pratica per la politica agricola e un’altra frazione compresa tra un quarto e un terzo per qualcosa che viene definita “i fondi strutturali dal lato strutturale”. In realtà l’UE non deve fare niente di tutto ciò.
Quello che l’UE deve fare è sviluppare e monitorare sistemi di regolamentazione per il mercato interno e per la cooperazione ambientale. I costi sono sorprendentemente bassi. Se in futuro passeremo a questo sistema, potremo ridurre il contributo UE e avere ancora soldi per altri ambiti a cui l’UE dovrebbe dedicarsi. A mio parere, tra questi vi è Galileo, che ora riceverà finanziamenti. Si tratta di un successo. Dobbiamo investire fortemente nella ricerca di base perché essa ci permetterebbe di sviluppare energia dalla fusione. Questo è il compito più adatto per la UE. Non agenti per lottare contro gli incendi boschivi, l’aggiustamento strutturale alla globalizzazione e altri progetti che equivalgono a spese puramente propagandistiche.
Sergej Kozlík (NI). – (SK) Signor Presidente, Parlamento, onorevoli colleghi, molte delle politiche comuni che ricevono finanziamenti dal bilancio UE non sono condivisibili. Esse non favoriscono né l’effettivo sviluppo delle strutture produttive dell’Unione europea, né ne aumentano la competitività.
Il settore agricolo, che riceve quasi il 40 per cento del bilancio UE, è un tipico esempio di questo. Nel contesto degli sviluppi complessivi, la politica agricola comune dell’Unione sembra inflessibile e rigida. Nel corso della sua storia è stata deformata da diversi compromessi basati su concessioni graduali, soprattutto agli Stati membri più grandi.
Finora, nonostante tutte le riforme, abbiamo più o meno mantenuto l’inefficiente redistribuzione delle risorse. Esiste ancora una situazione per cui l’80 per cento delle risorse europee vengono utilizzate dal 20 per cento delle società, concentrate nei vecchi Stati membri. Questo crea condizioni di ineguaglianza per i nuovi Stati membri, discriminandoli.
Inoltre, creare involucri nazionali basati sul cosiddetto principio storico, considerato rispetto alla riforma del settore vitivinicolo è chiaramente contrario alle regole di base del mercato. La politica agricola comune dell’UE deve garantire che i suoi strumenti abbiano un effetto equivalente e che vi sia pari accesso al bilancio UE e ai bilanci nazionali degli Stati membri.
Dicono che i bilanci riflettono o rispecchiano le politiche economiche previste. Temo che senza averne colpa, la parte del bilancio europeo che riguarda l’agricoltura purtroppo offra uno specchio distorto.
Salvador Garriga Polledo (PPE-DE). − (ES) Signor Presidente, signora Commissario, signor Presidente in carica del Consiglio, relatori, onorevoli colleghi, questo è un buon progetto di bilancio, e tutti noi dovremmo congratularci per questo. Si è detto abbastanza, tuttavia, riguardo al contenuto della bozza di documento.
Vorrei dichiarare quanto sono soddisfatto di due aspetti: l’attuazione del bilancio e la riuscita procedura di concertazione.
Per avviare l’attuazione del bilancio, penso che quest’anno siamo riusciti a valorizzare il denaro speso tratto dal bilancio, abbiamo adempiuto meglio ai nostri impegni e abbiamo registrato una buona cooperazione e solidi scambi di informazioni con la Commissione europea. Penso che possiamo tranquillamente dire che per la maggior parte delle sezioni del bilancio l’attuazione sia stata soddisfacente nel 2007, tra l’altro ciò significa che possiamo avere riserve inferiori rispetto alla Commissione che negli anni precedenti. Ciò, a sua volta, comporta una procedura con meno complicazioni, anche sapendo che questo è uno dei primi anni della programmazione finanziaria, del nuovo periodo di prospettive finanziarie: vuol dire che quell’attuazione dei fondi strutturali sarà un po’ esigua, ma ritengo che il ritmo aumenterà.
Riguardo alla concertazione, la base di questo buon accordo, desidero ancora una volta congratularmi con la Commissione europea per tutta l’assistenza fornita dal Commissario, dalla delegazione del PE e naturalmente con la Presidenza portoghese, che ha operato con tale coesione. Essi hanno lavorato come una vera squadra e i suoi membri qui presenti non si sono cambiati la cravatta, il che significa che agiscono veramente come una squadra: è certamente grazie a loro che siamo riusciti a finanziare lo sviluppo tecnologico e a proteggere i contribuenti utilizzando moderatamente gli stanziamenti di pagamento.
Non dovremmo cambiare questa formula negli anni a venire, e per le future conciliazioni di bilancio dobbiamo sempre tenere presente che questa Assemblea rappresenta i cittadini e che la loro volontà si esprime tramite i gruppi politici. Non dobbiamo neppure dimenticare che il bilancio è un atto politico in sé e per sé.
Jutta Haug (PSE). - (DE) Signor Presidente, signora Commissario, signor Presidente in carica, onorevoli colleghi, la procedura di bilancio per il 2008 ha dimostrato dove può arrivare il Parlamento europeo nelle trattative con il Consiglio se è risoluto nell’attuare le proprie idee di politica europea.
Fin dall’inizio abbiamo detto che, in seguito alla fine dell’idea di partenariato pubblico-privato, Galileo avrebbe dovuto essere finanziato con fondi europei in base al metodo comunitario. Qualsiasi altra cosa sarebbe stato inaccettabile per il Parlamento. Esso ha mantenuto la sua posizione su questo punto, quindi ha fatto pressioni sul Consiglio, per la verità ha costretto il Consiglio, a fare qualcosa senza precedenti votando a maggioranza – non all’unanimità, si noti – l’approvazione del compromesso assieme a noi, ivi compresa ciò che può essere definita una piccola revisione. Lo dico qui come tedesca grata alla Presidenza portoghese.
Pertanto, saremo in grado di finanziare adeguatamente Galileo e l’Istituto di tecnologia europeo fino al 2013. Se da un lato questo mi rende orgoglioso del nostro Parlamento, non dimentico, naturalmente, il ruolo utilissimo svolto dalla Commissione in questo processo di bilancio. I miei sinceri ringraziamenti vanno a lei, signora Commissario, e a tutto il personale dei vostri servizi. Avete senza dubbio aiutato a mettere il Consiglio sulla strada giusta, non soltanto per quanto concerne le nostre politiche sulla concorrenza e sull’innovazione, ma anche rispetto alle disposizioni sulle politiche estere. Il nostro compromesso ci garantirà inoltre fondi sufficienti, per il momento, per onorare i nostri impegni europei in Kosovo e in Palestina.
E’ ovvio che il Parlamento ha dovuto pagare un prezzo per questi passi avanti. Nel 2008 saranno stanziati 285 milioni di euro per la politica estera e di sicurezza comune. Se da un lato si tratta di 125 milioni di euro in più rispetto allo stanziamento del 2007, sappiamo bene tutti che la rubrica 4 resterà cronicamente sottofinanziata fino alla fine del periodo trattato dalla prospettiva finanziaria. Per quanto all’inizio noi parlamentari potessimo essere lieti per il cambiamento della posizione del Consiglio, dobbiamo anche sottolineare fermamente che esso non solo è rimasto concentrato sul suo principale obiettivo, ovvero versare meno denaro possibile, ma lo ha anche effettivamente conseguito. La spesa totale prevista ammonta a 120,3 miliardi di euro, ovvero soltanto lo 0,96 per cento del reddito nazionale lordo complessivo degli Stati membri, mentre la prospettiva finanziaria prevede che sia pari all’1,04 per cento.
Nel 2008, quindi, avremo un bilancio ristretto, benché avessimo preferito qualcosa di più comodo. Ragion di più per uno sforzo concertato da parte nostra per far sì che la Commissione attui rapidamente e correttamente i programmi pluriennali, che agisca sulla base dei nostri commenti su specifiche linee di bilancio in modi consoni alle nostre intenzioni, che la sua risposta iniziale alle nostre proposte di progetti pilota e di misure preparatorie sia quella di trovare metodi per attuarle, non di descrivere tutti gli ostacoli alla loro realizzazione. Invito tutti i deputati, compresi quelli che fanno parte di commissioni specialistiche, a monitorare sistematicamente e in modo critico l’attuazione bilancio 2008.
Permettetemi di concludere esprimendo il mio sincero ringraziamento ai relatori, a tutti i miei colleghi deputati e al segretariato per la loro costruttiva collaborazione nel 2007. Spero che vi sarà la stessa solidarietà parlamentare nel 2008 quando avrò il compito di redigere una relazione.
Gérard Deprez (ALDE). – (FR) Signor Presidente, onorevoli colleghi, prima di tutto vorrei complimentarmi e congratularmi con i nostri relatori e il relatore generale, il nostro amico Kyösti Virrankoski, e con tutta la delegazione del PE, guidata dall’esperienza dell’onorevole Böge. Mi congratulo inoltre con la Commissione e, più insolitamente, con la Presidenza del Consiglio, che ha avuto il coraggio di assumersi le sue responsabilità. Ministro, se ci fosse una légion d’honneur europea, penso che lei la meriterebbe appieno.
La principale preoccupazione che io e molti miei colleghi avevamo in relazione al bilancio 2008 era garantire il pieno finanziamento comunitario necessario per il lancio del progetto Galileo, e di conseguenza dell’Istituto di tecnologia europeo, senza compromettere il finanziamento di programmi volti ad attuare la strategia di Lisbona. Quel risultato è stato raggiunto: è una buona notizia per l’Europa tutta, e una buona notizia che possiamo spiegare facilmente e semplicemente ai nostri concittadini, che ne comprendono la portata.
Se potessi indossare per un momento i panni di presidente LIBE, vorrei esprimere la mia soddisfazione per il fatto che la Commissione per i bilanci abbia sostenuto l’opinione della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni riguardo all’eliminazione delle riserve relative a SIS II e a Frontex. Questi sono due strumenti essenziali per la sorveglianza delle frontiere esterne dell’UE, e dobbiamo migliorarne la capacità operativa. D’altro canto, ho chiesto di lasciare nella riserva tutti gli stanziamenti relative al Fondo restituzioni europeo finché il Parlamento e il Consiglio non abbiano adottato la proposta di direttiva sugli standard e le procedure comuni negli Stati membri per il rimpatrio di cittadini di paesi terzi residenti illegalmente.
Zbigniew Krzysztof Kuźmiuk (UEN). - (PL) Signor Presidente, è difficile essere ottimisti riguardo al bilancio 2008, perché è il più esiguo da diversi anni rispetto al reddito nazionale lordo degli Stati membri, in termini sia di stanziamenti di impegno, sia di stanziamenti di pagamento.
Vorrei ricordare all’Assemblea che nella prospettiva finanziaria 2007-2013 il tetto per gli stanziamenti d’impegno per il 2008 è stato fissato all’1,08 per cento del reddito nazionale lordo. Quello degli stanziamenti di pagamento è stato invece fissato all’1,06 per cento del reddito nazionale lordo. Pertanto vi è una notevole differenza tra quello che l’Unione europea era disposta a finanziare soltanto due anni fa, e quello che è disposta a finanziare ora. Non possiamo incrementare il ruolo dell’Europa con finanziamenti così esigui in nessuno degli ambiti per cui l’Unione europea stanzia risorse finanziarie.
Sono lieto che la procedura di concertazione abbia prodotto un accordo sul finanziamento del programma Galileo e dell’Istituto di tecnologia europeo. Spero anche che il Parlamento europeo accetti che le riserve di bilancio possano essere utilizzate per finanziare l’Agenzia Frontex. Ciò riveste una particolare importanza per paesi come la Polonia. Fin da dicembre i confini di questi paesi diventeranno i confini esterni dell’Unione europea nel vero senso della parola.
Hans-Peter Martin (NI). - (DE) Signor Presidente, al cuore di una politica senza “ismi” vi è la credibilità. La credibilità ha molto a che fare con gli scopi per cui viene utilizzato il gettito fiscale, e la gente lo può notare molto nettamente nelle somme spese per gli organismi amministrativi. Purtroppo, questo bilancio ancora una volta non ci indica con precisione quanto venga effettivamente speso per l’amministrazione. Esso comprende una voce con 6,6 miliardi di euro, ma la spesa amministrativa è celata anche all’interno di molti altri stanziamenti.
Inoltre, che lo stile di vita della classe politica mostri una qualche relazione, maggiore o minore, con le condizioni di vita della stragrande maggioranza della popolazione dice qualcosa di fondamentale sul livello di democrazia di una società. Abbiamo un esempio lampante del divario tra questi due stili di vita nell’Unione europea nella differenza degli schemi pensionistici dei funzionari e dei deputati di questo Emiciclo, che rientrano nello schema pensionistico complementare di lusso. Nel caso dei funzionari, il volume totale dei versamenti annui oggi è pari a 963 milioni di euro, somma a cui gli funzionari stessi contribuiscono per un terzo al massimo. Il conto, inoltre, continua ad aumentare. Solo il numero dei titolari di pensione è destinato ad aumentare del 5,5%. Il tasso di inflazione è incluso automaticamente. In tal modo Bruxelles sta diventando sempre più lontana da coloro che afferma di rappresentare: ciò è negativo per la democrazia.
Questo sarebbe un punto di partenza per una riforma di bilancio razionale, e questo è anche un invito ad agire rivolto a lei, signora Commissario.
Reimer Böge (PPE-DE). - (DE) Signor Presidente, mi permetta di iniziare ringraziando calorosamente i due relatori, gli onorevoli Itälä e Virrankoski, che hanno svolto un ottimo lavoro nei mesi scorsi, producendo relazioni molto ragionevoli. Estendo questi ringraziamenti ai coordinatori e al personale dei gruppi politici, inoltre desidero esprimere la mia sincera gratitudine al segretariato della commissione. Voglio citare, per esempio, i nomi di Anne Vitrey, Ian Vollbracht e di Marie-Cécile Bernard per ringraziare l’intera équipe che ha lavorato sodo per tutti noi. Devo anche dire che non saremmo potuti giungere a questo progressivo esito finale che voteremo giovedì senza la grande solidarietà dimostrata dal Parlamento europeo.
Signora commissario, grazie al suo talento di cogliere il momento più opportuno, come ha fatto di nuovo in questi negoziati, ha dato un contributo assolutamente essenziale alla loro riuscita, per questo la ringrazio calorosamente. Avendo visto molti processi di coordinamento di bilancio, vorrei rendere i miei più sinceri omaggi alla Presidenza portoghese per il modo in cui ha condotto le trattative del Consiglio in questa difficile situazione. Così facendo ha scritto un nuovo capitolo nella storia delle istituzioni UE per assicurarsi il voto finale e il consenso del Consiglio, un risultato che apprezziamo molto.
Dopo tutto, abbiamo un bilancio per il secondo anno del periodo della prospettiva finanziaria con un volume di 120,3 miliardi di euro, corrispondenti allo 0,96% del reddito nazionale lordo complessivo degli Stati membri, un bilancio che mira soprattutto alla disciplina fiscale.
Abbiamo un bilancio che salvaguarda i programmi che creano un valore aggiunto europeo, come quelli appena adottati in questa sede. Abbiamo un bilancio che salvaguarda le fondamenta dello strategico progetto Galileo fino al 2013 in prima istanza, e il segreto stava nel mix di revisione, flessibilità e riassegnazione delle risorse. Abbiamo un bilancio che prevede risorse supplementari per Frontex, consentendo in tal modo risposte cruciali a sfide urgenti, un bilancio che finanzia la politica estera e di sicurezza comune, benché soltanto per il 2008, e che permette di destinare risorse tratte dallo strumento di flessibilità per fini PESC.
Permettetemi di dire qui che avremmo dovuto preferire un approccio a lungo termine, pluriennale, che avrebbe sostenuto la rubrica 4, “l’UE come partner mondiale”, perennemente sottofinanziata. Questo, tuttavia, è un tema su cui la PESC, la Palestina e il Kosovo ci costringeranno sicuramente a tornare con riferimento all’imminente relazione dell’onorevole Haug sulle priorità del prossimo bilancio. Raccomando all’Aula l’attuale bilancio nella versione concordata.
Vladimír Maňka (PSE). - (SK) Signor Presidente, onorevoli colleghi, permettetemi di fare un breve riepilogo delle “altre sezioni”.
Il lavoro del Parlamento europeo sul bilancio ha prodotto grandi risultati e qui accennerò solo ad alcuni di questi. Primo: abbiamo raggiunto un compromesso sul volume complessivo del bilancio.
Secondo: per quanto riguarda l’informazione dei cittadini UE in merito al lavoro del Parlamento europeo e ai suoi risultati, ora disponiamo di strumenti per migliorare la cooperazione e la comunicazione con i cittadini. Occorre sottolineare, tuttavia, che i progressi compiuti nel miglioramento della strategia di informazione e comunicazione del Parlamento, da soli non sarebbero sufficienti. Perché sia efficace, la strategia richiede il coinvolgimento della Commissione e degli uffici europei dei singoli paesi. Occorre che sia coordinata e i suoi risultati valutati periodicamente. In tal modo potremo ottenere non solo un migliore accesso alle informazioni ma anche maggiore trasparenza e un migliore impiego delle risorse.
Terzo: onorevoli colleghi, vorrei ringraziarvi per aver sostenuto i nostri sforzi nella costruzione del nostro sistema di gestione della conoscenza. Vi sarà di aiuto nel vostro futuro lavoro legislativo.
Quarto: abbiamo conseguito una maggiore flessibilità per i gruppi di visitatori.
Quinto: credo che le misure adottate per supportare i servizi linguistici innalzeranno la qualità del loro lavoro e produrranno un miglior uso delle risorse.
Infine, abbiamo raggiunto un accordo su diversi punti riguardanti l’ambiente e l’accesso all’impiego per i disabili.
E’ importante per le “altre sezioni” del bilancio valutare singolarmente ogni istituzione. Vorrei indicare la Corte dei conti come esempio di buona prassi nella stesura di un bilancio. Sono stati ottenuti risparmi in alcune voci di bilancio elaborandolo in base alla spesa effettiva piuttosto che fondandosi su calcoli indicizzati.
Onorevoli colleghi, desidero ringraziare i nostri relatori nonché tutte le équipe della Commissione, del Consiglio e del Parlamento europeo. I nostri incontri, dibattiti e le procedure di concertazione mi hanno riempito di grande soddisfazione. Quando senti che tutte le parti coinvolte vogliono raggiungere un accordo, si crea un ambiente positivo che può soltanto produrre buoni risultati.
Nathalie Griesbeck (ALDE). – (FR) Signor Presidente, onorevoli colleghi, come sapete nel 2006 molti di noi votarono a malincuore per il bilancio pluriennale per la prospettiva finanziaria. Eravamo infatti pienamente consapevoli del fatto che i contributi degli Stati membri non sarebbero stati sufficienti per affrontare le grandi sfide che attendono una UE con 27 nazioni e, soprattutto, mezzo miliardo di cittadini. Tale bilancio inadeguato, aggravato dal ritiro dei partner privati che fino ad allora avevano partecipato al progetto Galileo, ci rese vulnerabili a gravi problemi e fu fonte di grandi preoccupazioni.
Sono pertanto lieta che il Parlamento questa volta sia stato ascoltato dopo una lunghissima battaglia con gli Stati membri nel Consiglio. Questo bilancio per il 2008 è in effetti una vittoria per gli europei e per l’Assemblea, inoltre desidero esprimere i miei più sinceri ringraziamenti al nostro relatore generale e a tutta la sua équipe per i difficili negoziati che hanno condotto, e, naturalmente, anche al presidente Böge, ai componenti del COBU e al personale amministrativo.
Sono felice che dopo ore di intense trattative abbiamo garantito crediti totali pari a quasi 120 miliardi di euro, ovvero lo 0,96 per cento del PNL dell’UE. Questo è dovuto in particolare all’uso dello strumento di flessibilità, che ci consente di aumentare notevolmente gli stanziamenti per la PESC (rubrica 4), in particolare per il Kosovo e la Palestina.
Infine, in qualità di membro della commissione per i trasporti e il turismo, come i miei colleghi accolgo con favore i pagamenti garantiti a Galileo, un progetto di importanza cruciale che permetterà all’Europa di conservare e persino migliorare il suo status di potenza spaziale e di garantirle l’indipendenza dagli altri paesi. Si tratta di un grande successo, non solo dal punto di vista politico, ma anche in termini di occupazione, attrazione e soprattutto, visibilità dell’integrazione europea ai nostri concittadini: semplicemente si tratta di un grande successo per il nostro futuro.
László Surján (PPE-DE). - (HU) Signor Presidente, “Eppur si muove!” si dice abbia esclamato Galileo Galilei. Ora, dopo molti anni di critiche, il programma Galileo si muove. Desidero congratularmi con il relatore, la Commissione, il Commissario e il Parlamento per essere riusciti a imporre un accordo. Ma perché è stato necessario imporlo? Perché il Consiglio non ha agito prima? Perché è sconcertato e sbigottito per il fatto che l’Unione debba pagare di nuovo? Perché non siano contenti che l’Unione sia disposta e in grado di attuare programmi importanti come Galileo? Perché abbiamo dovuto racimolare il denaro necessario da fondi residui invece di far sostenere a tutti i costi dell’investimento e di far godere a tutti i profitti che ne derivano? Perché il Consiglio cerca di ridurre le risorse dedicate alla politica di coesione di anno in anno, di oltre 100 milioni di euro quest’anno? Perché è stato necessario trattenere gli aiuti all’agricoltura dei nuovi Stati membri per dieci anni, e far competere tra di loro i cittadini europei sovvenzionati secondo criteri diversi nel mercato comune?
Quando l’imperatore d’Austria e re d’Ungheria domandò il loro aiuto per le guerre di Maria Teresa, i nobili ungheresi diedero l’energica risposta, “la nostra vita e il nostro sangue!” Ma aggiunsero “Niente avena” in altre parole, non ne sosterremo i costi. E’ difficile avere successo con un comportamento di questo genere. Non dobbiamo guardare al bilancio dell’Unione come a denaro sprecato. Si tratta di uno strumento tramite il quale i cittadini europei possono ottenere il meglio per il loro denaro. Il Parlamento, la Commissione e infine il Consiglio hanno lavorato a questo. Se soltanto si fosse trovato prima un punto di incontro tra pensieri e intenzioni. Grazie per la vostra attenzione.
Jan Mulder (ALDE). – (NL) Signor Presidente, possiamo congratularci ancora una volta del fatto che si è giunti a un accordo dopo così tanti tentativi. E’ stato un processo lungo e doloroso e tutti coloro che vi hanno giocato un ruolo possono ora ripensarvi con la coscienza a posto. Il grande interrogativo che ci poniamo è se questa è la procedura migliore per adottare il bilancio. Penso che sarebbe una buona idea, una volta ratificato il nuovo trattato, esaminare di nuovo se non è possibile trovare un modo più rapido ed efficace.
Potremmo anche, per esempio, considerare se decidere di schemi pilota e azioni preparatorie in una fase così tarda è il metodo migliore, oppure se sarebbe meglio farlo in una fase precedente. Sono della seconda opinione. Se esaminiamo i negoziati, i maggiori successi di questo bilancio sono il progetto Galileo e l’Istituto europeo di tecnologia.
Quando leggo gli articoli pubblicati dalla stampa su tutti i negoziati, sembra sempre che esista una sola istituzione che conti e che questa sia il Consiglio dei ministri. Dopo la conclusione dell’accordo, gli articoli sulla stampa riportavano sempre “l’accordo è stato raggiunto nel Consiglio dei ministri”. Non è possibile per una volta far arrivare all’opinione pubblica il messaggio che le cose non sono andate proprio così? E’ stato difficile persuadere il Consiglio ad adeguare il bilancio pluriennale.
Questo è lodevole in sé: il trattato è ancora giovane, ma ve ne era urgente bisogno. Penso che dobbiamo aderire al trattato e al bilancio pluriennale, ma questo vale anche per il Consiglio, specialmente per quanto riguarda il punto all’articolo 44 sulla presentazione delle dichiarazioni dei paesi in materia di sana gestione finanziaria. Forse anche il Consiglio potrebbe dedicarsi anche a questo aspetto.
Janusz Lewandowski (PPE-DE). - (PL) Signor Presidente, sia per struttura che per dimensioni, il bilancio 2008 indica che siamo ancora alle prime fasi dell’introduzione di programmi pluriennali di nuova generazione relativi alla prospettiva finanziaria 2007-2013. Ne è un esempio il minimo storico dei pagamenti rispetto al reddito nazionale lordo.
Sono cautamente ottimista che nel 2008 i beneficiari di questo bilancio faranno una piacevole sorpresa al Parlamento europeo, e contemporaneamente ne faranno una spiacevole ai ministri delle Finanze richiedendo un cosiddetto bilancio rettificativo a causa di una maggiore attuazione rispetto alle stime attuali, soprattutto per quanto riguarda i fondi strutturali.
La concertazione è riuscita, ed è stata infatti un successo comune delle tre istituzioni partecipanti. Mi congratulo con l’onorevole Böge per il suo ruolo di capo della delegazione del Parlamento. Le mie congratulazioni anche ai relatori, al segretariato e le altre parti coinvolte. Come è stato già ricordato nella discussione odierna, tuttavia, la procedura di concertazione ha creato un’impressione spiacevole. Sembrava che invece di essere attivamente coinvolto nel raggiungimento di un accordo e di partecipare a tale accordo, il ruolo della delegazione del Parlamento fosse quella di una specie di osservatore di trattative per un accordo tra delegazioni nazionali. Sembrava interessato soprattutto al metodo di finanziamento e ancor di più agli appalti pubblici legati al programma Galileo.
Questa spiacevole impressione si è successivamente rispecchiata nei commenti dei media sull’avvenimento. Occorre ricordare che il suo principale scopo era la concertazione di bilancio. E’ stata qualcosa di più di una semplice riunione tra i ministri delle Finanze dei paesi interessati.
A nome del Parlamento europeo, mi impegno a trarre una lezione da questa esperienza per le nostre prossime riunioni del medesimo tipo nel corso del 2008.
PRESIDENZA DELL’ON. MAREK SIWIEC Vicepresidente
Ingeborg Gräßle (PPE-DE). - (DE) Signor Presidente, signora Commissario, Signor Presidente in carica, vorrei iniziare complimentandomi con il Presidente del Consiglio. Penso che abbiate adornato notevolmente quest’Aula con le vostre cravatte della Presidenza portoghese e che abbiate creato uno spirito di corpo nel Consiglio che non avremmo mai ritenuto possibile.
Dal punto di vista del controllo di bilancio, vi sono due punti su cui desidero soffermarmi per l’anno finanziario a venire. Il primo punto, a cui il Commissario ha già fatto riferimento, è la continuazione dell’analisi relativa al personale della Commissione nell’ambito del coordinamento e del supporto amministrativo. Sappiamo che la Commissione stessa non è sicura del fatto che abbia effettivamente bisogno dei 1 700 dipendenti assegnati alla direzione comunicazione o dei 3 500 assegnati alla gestione dei documenti o dei 1 700 della direzione del personale. Tutti insieme ammontano a quasi un terzo del personale presente nei servizi di supporto e coordinamento. Cerchiamo di far sì che l’amministrazione non si occupi di sé stessa ma che il suo organico comprenda dipendenti che possono realizzare le priorità politiche della Commissione e quelle del Parlamento.
Per tale motivo chiediamo ancora alla Commissione di fare ulteriore luce su questi ambiti di attività in un piano d’azione. Questa tematica deve restare all’ordine del giorno, e resterà all’ordine del giorno, con o senza la riserva, con o senza il paragrafo 11 della nostra risoluzione, e persino con o senza adempimento delle condizioni precedenti. Vi invito caldamente a continuare ad occuparvi di questa materia. Avete espresso osservazioni in proposito; le ho sentite e vi giudicherò da quelle. Penso che questa Commissione possa certamente preparare un piano d’azione, perché proprio questa Commissione ha la possibilità di farlo. I suoi successori, tuttavia, non l’avranno. E’ per questo che credo che sia importante che voi soddisfiate questa precondizione, per effettuare il lavoro preliminare più appropriato. Io stesso sono molto interessata alla materia e ne discuto sempre ben volentieri con voi.
Il secondo punto a cui diamo importanza riguarda le dichiarazioni nazionali di gestione dei fondi soggetti alla gestione concorrente. Signor Presidente in carica, nel corso della nostra procedura di concertazione lei ha fatto alcune dichiarazioni in cui indicava che avrebbe affrontato questa materia. Finora non ha detto con precisione come intende adempiere a questo compito. La nostra richiesta di intervento in questo ambito riguarda anche la Presidenza slovena. Invitiamo energicamente la Commissione ad applicare gli orientamenti in materia per creare le condizioni necessarie innanzitutto per avviare colloqui con gli Stati membri. Senza ricorso a tali orientamenti e senza le relative attività da parte degli Stati membri, sarà difficile fare qualunque intervento pratico.
Monica Maria Iacob-Ridzi (PPE-DE). – (RO) Signor Presidente, il bilancio dell’Unione europea per il 2008 è un bilancio pragmatico, fatto di risultati, guidato dalle attuali priorità di sviluppo dell’Unione europea. In tutta la procedura di bilancio, il Parlamento europeo ha fatto uso della sua prerogativa di controllo sulle altre istituzioni per promuovere i principali obiettivi della Strategia di Lisbona: la competitività economica e l’occupazione.
Il Parlamento ha trasferito in riserva fondi destinati alla Commissione, a causa di carenze nel sistema di approvazione dei programmi operativi, perché il mancato rispetto delle scadenze significa una perdita di denaro per i cittadini europei. La stessa cosa accade nel caso di ritardi nell’assunzione del personale proveniente dai nuovi Stati membri, che ha prodotto notevoli costi e che ha avuto ripercussioni sull’attività delle istituzioni europee.
Pertanto, ritengo molto importante che, dopo l’entrata in vigore del trattato di Lisbona, la competenza del Parlamento aumenti notevolmente, che la codecisione divenga una regola generale e che il veto del Parlamento nell’adozione del bilancio sia esteso anche all’agricoltura.
Le soluzioni escogitate per finanziare i grandi progetti tecnologici dell’Unione europea, ovvero Galileo e l’Istituto europeo di tecnologia, produrranno aiuti considerevoli per la ricerca e lo sviluppo. Cionondimeno, dobbiamo fare in modo che gli aiuti europei siano distribuiti uniformemente e che non aggravino ulteriormente i divari nello sviluppo tecnologico e informativo che già esistono tra gli Stati membri. Benché sia una soluzione tecnica per finanziare questi programmi, l’uso del margine per l’agricoltura non deve divenire una regola. L’agricoltura non deve essere un campo il cui destino è già deciso e i cui fondi vengono sistematicamente destinati ad altro. Sono molto lieta del sostegno che avete dimostrato all’incremento degli importi destinati al programma europeo per il finanziamento del meccanismo di distribuzione di latte nelle scuole e per estenderlo anche ad altri prodotti.
Infine, ma non meno importante, ritengo che il crescente coinvolgimento dell’Unione europea nel campo dell’istruzione, in generale, e l’espansione dei programmi di borse di studio e di formazione continua, in particolare, siano importantissimi. Per questo, vi ringrazio per aver appoggiato l’emendamento relativo al notevole aumento del bilancio in questo ambito per l’anno prossimo.
Margaritis Schinas (PPE-DE). – (EL) Signor Presidente, il bilancio di quest’anno è un’eclatante riprova del buon funzionamento del metodo comunitario. Quest’anno abbiamo dimostrato il valore aggiunto che l’Unione europea può garantire per risolvere complessi problemi dove i piani originari sono falliti.
Ciò è evidenziato non solo dallo spettacolare successo di Galileo, ma anche dal modo in cui abbiamo potuto dotare Frontex di nuovi finanziamenti necessari per affrontare le nuove sfide; e dai programmi pilota, nonché dall’Istituto europeo di tecnologia. Detto semplicemente, l’Unione europea dimostra che può fornire soluzioni comunitarie a programmi complessi e su vasta scala dove altri hanno fallito.
Questo è il primo messaggio positivo. Tuttavia, esiste un altro messaggio negativo legato alla tendenza più generale delle cifre di bilancio: il fatto che quest’anno stiamo spendendo, per l’anno prossimo, lo 0,95 per cento del PIL comunitario non pare essere una buona notizia. Ho sentito che alcuni colleghi deputati lo considerano un successo. Per me non lo è. Dimostra che ora stiamo spendendo, con 27 Stati membri, lo stesso importo che spendevamo quando eravamo in 15. Questo livello di bilancio non rappresenta la vastità delle ambizioni dell’impresa europea. A partire dal successo di quest’anno, dovremmo iniziare a preparare per tempo i futuri stanziamenti, e sono lieto che sia già cominciata la discussione in merito.
Permettetemi di terminare con una nota personale: giovedì, quando voteremo il bilancio, sarà trascorso un anno da quando Loyola de Palacio, l’architetto di questo grande progetto europeo, ci ha lasciati. Una grande europea, una grande donna, una donna che ha avviato questo processo, della cui riuscita decideremo giovedì con il nostro voto. Credo che per un politico che parla attraverso il proprio lavoro, non vi sia migliore commemorazione.
Simon Busuttil (PPE-DE). – (MT) Grazie, signor Presidente. Uno dei punti su cui il Parlamento e il Consiglio concordano è il sensibile aumento del bilancio dell’agenzia Frontex, che in effetti è stato raddoppiato. Vorrei dichiarare che tra la prima lettura di questo bilancio e la seconda lettura in cui sarà approvato questa settimana, la commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento ha avuto un’intensa seduta con il capo dell’agenzia Frontex, durante la quale abbiamo parlato e abbiamo ascoltato una presentazione dettagliata del programma di lavoro dell’agenzia per l’anno prossimo. Questa presentazione, signor Presidente, ci ha convinto che stiamo agendo correttamente aumentando il bilancio dell’agenzia e che con maggiori mezzi a sua disposizione per tutto l’anno prossimo, l’agenzia sarà più efficace di quanto lo sia stata finora. Il capo dell’agenzia ci ha inoltre fornito i dettagli di diverse nuove missioni da svolgersi nel corso dell’anno prossimo alle frontiere esterne dell’Unione: missioni via terra, aria e mare. Per quanto riguarda quelle via mare, siamo molto soddisfatti che l’attività di Frontex aumenti notevolmente alle frontiere marittime, specialmente nel cuore del Mediterraneo, ma anche nel Mediterraneo orientale, dove di recente abbiamo visto un moltiplicarsi di problemi. Intanto, le missioni proseguiranno anche nei pressi delle isole Canarie. Signor Presidente, non ho dubbi che i cittadini dei paesi interessati vedranno di buon occhio una presenza più concreta di Frontex di fronte all’afflusso dei migranti, che, come tutti sappiamo, é una delle maggiori preoccupazioni dei cittadini di questi paesi. Apprezzeranno pertanto le decisioni che abbiamo preso in materia di bilancio. Inoltre, non ho dubbi che con questo bilancio manderemo un messaggio chiaro alla rete del crimine organizzato che sfrutta il traffico di migranti, un messaggio che dice che le loro attività non saranno più tollerate. Grazie.
Emanuel Santos, Presidente in carica del Consiglio. − (PT) Signor Presidente, ho ascoltato con grande attenzione gli interventi dei deputati e devo dire che, mentre all’inizio ho detto di essere lieto del successo ottenuto, ora ho altri motivi per esserne molto soddisfatto, sia a nome mio, sia a nome del Consiglio, per i risultati che abbiamo ottenuto assieme.
Permettetemi di aggiungere che questi risultati non solo ci permettono di sentirci soddisfatti, ma conferiscono anche prestigio alle nostre istituzioni: Parlamento, Consiglio e Commissione europea. Agli occhi dei cittadini europei, abbiamo mostrato una volontà comune e un’ambizione comune a proseguire nella costruzione dell’Unione europea, che oggi conta 27 Stati membri, come una zona di pace, democrazia, libertà, giustizia e anche benessere. Colgo questa occasione per esprimere le mie grandi speranze, non solo per la corretta attuazione del bilancio in via di adozione, ma anche per la corretta attuazione dei progetti di cui trattano questi negoziati. Grazie a tutti per le generose parole rivolte al Consiglio. La ringrazio, signor Presidente.
Presidente. - La discussione è chiusa.
La votazione si svolgerà giovedì.
Dichiarazioni scritte (articolo 142)
Alexander Stubb (PPE-DE), per iscritto. – (FI) Dobbiamo congratularci con i relatori del Parlamento per il successo dei vari bilanci: l’onorevole Virrankoski per il bilancio della Commissione e l’onorevole Itälä per quello del Parlamento e delle altre istituzioni.
L’esito è di portata storica. I Fondi strutturali e il Fondo di coesione per la prima volta sono i destinatari della fetta maggiore del bilancio. Ciò riflette i mutamenti nelle priorità della Commissione. Il volume del bilancio è noto da tempo: appena al di sotto dell’1 per cento dell’RNL, ovvero circa 120,3 miliardi di euro per il 2008.
Il bilancio inoltre guarda al futuro, con il risultato che 3,4 miliardi di euro andranno al sistema di radionavigazione satellitare Galileo e 309 milioni di euro all’Istituto europeo di tecnologia (IET). Era previsto anche un ulteriore investimento nella politica estera e di sicurezza comune. Questo riveste un’immensa importanza per il nostro ruolo internazionale, che diventa più credibile.
Per quanto riguarda il Parlamento, l’onorevole Itälä ha sottolineato l’importanza della disciplina di bilancio e quella dell’uso responsabile dei fondi pubblici.
Pertanto ritengo che il nuovo bilancio sia eccellente.