Presidente. – L’ordine del giorno reca l’interrogazione orale alla Commissione dell’onorevole Paolo Costa a nome della commissione per i trasporti e il turismo concernente l’eurobollo (O-0072/2007 – B6-0386/2007).
Silvia-Adriana Ţicău, sostituto dell’autore. − (RO) Signora Presidente, il tema di cui stiamo discutendo è un requisito che la commissione per i trasporti ha da un po’ di tempo in serbo e che ha sottoposto alla Commissione europea per presentare modello di internalizzazione dei costi esterni, applicabile a tutte le modalità di trasporto. Ho chiesto infatti alla Commissione di presentare, entro giugno 2008 al più tardi, dopo aver esaminato tutte le opzioni, ivi compresi i costi ambientali, in termini di rumorosità, di congestione e sanitari, un modello generalmente applicabile, trasparente ed esauriente per la valutazione di tutti i costi esterni, che definirebbe e formerebbe la base del successivo calcolo degli oneri per l’utilizzo delle infrastrutture.
In base ai risultati intermedi ottenuti nello sviluppo di questo modello, la Commissione deve indicare se i costi ambientali globali, per esempio i costi legati ai cambiamenti climatici e i costi appena pubblicati legati alla salute, saranno esaminati nella relazione intermedia e se saranno ritenuti un fattore sostanziale nella successiva valutazione e nei successivi calcoli.
Vorrei ricordare che la direttiva in questione offre agli Stati membri la possibilità di introdurre una tassa per l’utilizzazione stradale e, per il suo calcolo, di tenere conto di più elementi di costo rispetto a prima. In effetti, si sta discutendo dell’inclusione dei cosiddetti costi esterni, come quelli relativi all’ambiente, nella tassa stradale.
Molti Stati membri sono contrari all’inserimento di tali costi nella tassa stradale, perché pensano che non vi sia alcun modello sostenibile per tale calcolo, ma altri paesi ritengono che tali imposte genereranno entrate e, in tal modo, i fondi necessari per costruire le infrastrutture.
Vorrei inoltre ricordare che è importantissimo garantire la concorrenza leale tra le varie modalità di trasporto, ma anche garantire una diminuzione della rumorosità del traffico.
Credo che la proposta che la Commissione europea presenterà ci aiuterà a migliorare l’efficienza dei trasporti e, soprattutto, l’uso efficiente delle varie modalità di trasporto e, ovviamente, contribuirà alla sostenibilità dello sviluppo complessivo dei trasporti.
Il 24,1% delle emissioni di gas a effetto serra nei 27 Stati membri provengono o derivano dal campo dei trasporti. Per questo motivo, per noi è importante sapere se i costi ambientali, come i mutamenti climatici, faranno parte di questa proposta.
Vorrei inoltre ricordare che la direttiva sull’eurobollo consente agli Stati membri di includere una tassa supplementare per alcune strade situate in zone sensibili, come le regioni montuose delle Alpi e dei Pirenei. Eventuali introiti così raccolti dovranno essere reinvestiti in altri mezzi di trasporto alternativi e nelle infrastrutture correlate.
Vorrei chiedere alla Commissione se ci può confermare che, dopo la ratifica dell’Unione europea del protocollo sui trasporti della Convenzione alpina, i paragrafi di detto protocollo relativi all’applicazione delle tasse al trasporto merci saranno presi in considerazione in questo modello. Spero che il Commissario Barrot ci fornirà informazioni dettagliate in merito alla data in cui la Commissione proporrà un nuovo emendamento della direttiva sull’eurobollo in vigore.
Desidero concludere questa presentazione con altre due domande, vorrei cioè chiedere alla Commissione se questi costi esterni saranno internalizzati non soltanto per il trasporto su strada, ma anche per altri mezzi di trasporto, per assicurare uno sviluppo equilibrato delle diverse modalità di trasporto, inoltre le vorrei chiedere in che modo intende monitorare l’attuazione della presente direttiva eurobollo.
Jacques Barrot, Vicepresidente della Commissione. − (FR) Signora Presidente, la Commissione ha svolto uno studio per raccogliere tutte le pubblicazioni in materia e individuare le migliori prassi per la valutazione dei costi esterni. Molte delle numerose metodologie individuate si riferivano a progetti di ricerca finanziati dalla Commissione: Unit, ExternE, e altri progetti più recenti. In questo momento è in corso di preparazione un manuale che intendiamo pubblicare tra breve. Questo è il primo punto.
Secondo, la Commissione ha iniziato a lavorare a una valutazione di impatto relativa al risarcimento dei costi esterni. Sono state individuate numerose opzioni di tariffazione che saranno sottoposte a consultazione pubblica. Tale consultazione terminerà il 31 gennaio 2007, mentre nel gennaio del 2008 si terrà una conferenza di alto livello per presentare il manuale e i risultati della consultazione pubblica che contribuirà alla valutazione di impatto in corso. Questa è il nostro calendario di lavoro.
Come vedete, è molto intenso. Si prendono in considerazione i seguenti costi esterni: incidenti, congestione, inquinamento atmosferico, cambiamento climatico e inquinamento acustico. La valutazione riguarda tutti i mezzi di trasporto. Essa prevede diversi sistemi e diversi strumenti economici come la tassazione, i diritti degli utenti e lo scambio dei diritti di emissione. Stiamo valutando gli strumenti mediante l’analisi quantitativa basata su modelli. Lo scopo di tutto ciò è rendere i nostri mezzi di trasporto sempre più rispettosi dell’ambiente. In base ai risultati di questo lavoro, la Commissione produrrà una comunicazione prima dell’estate prossima.
Apro una parentesi per rispondere all’onorevole Ţicău sulla Convenzione alpina. Lo scopo del protocollo sui trasporti della Convenzione è quella di creare specifici sistemi di tariffazione che tengano conto dei costi effettivi e incoraggino l’adozione dei sistemi di trasporto più ecologici. Il sistema introdotto dalla direttiva eurobollo del 2006 per incoraggiare l’uso di sistemi di trasporto più ecologici persegue gli stessi obiettivi del protocollo sui trasporti della Convenzione alpina. Cosa dice effettivamente l’attuale direttiva sull’eurobollo? Prevede una modulazione obbligatoria dei pedaggi da pagare a partire dal 2010 per i veicoli che inquinano fino al 100 per cento di più dei veicoli ecologici. Nelle zone montuose, la direttiva mira a internalizzare i costi esterni dei danni ambientali e della congestione mediante un pedaggio supplementare che può arrivare fino al 25 per cento del pedaggio per le infrastrutture. Le entrate del pedaggio supplementare vanno riassegnate a progetti che contribuiscono direttamente ad attenuare i danni ambientali.
Ora, onorevoli colleghi, vorrei essere molto chiaro: questa comunicazione, considerato tutto il lavoro che ho descritto, è un compito difficilissimo, credetemi. Esso ci consentirà di valutare i migliori metodi di calcolo in questo campo. Inoltre definirà una metodologia utilizzabile per i vari mezzi di trasporto. A metà del 2008, prima dell’estate, nella fattispecie a giugno, intendo anche sottoporre una relazione al Collegio relativa alla valutazione e all’internalizzazione dei costi esterni. Ho parlato di una comunicazione, perciò presenterò questa relazione, con l’accordo del Collegio, assieme ad una proposta di modifica dell’attuale direttiva eurobollo. E’ chiaro, ma occorre dirlo, che la proposta relativa all’attuale direttiva eurobollo costituisce un emendamento che permetterà di internalizzare i costi esterni nell’ambito dell’attuale direttiva.
Questo è quello che avevo da dire all’Assemblea. Signora Presidente, so che tutto questo è il fulcro della nostra politica per uno sviluppo sostenibile. Effettivamente è necessario internalizzare i costi esterni ma, per farlo, occorre una definizione comunitaria e occorre scegliere la migliore metodologia di internalizzazione.
Ho cercato di essere il più preciso possibile stasera e intendo ritornare in questa Aula per riferire dei difficili e importanti compiti richiesti dalla relazione che presenterò a metà del 2008.
Georg Jarzembowski, a nome del gruppo PPE-DE. – (DE) Signora Presidente, signor Vicepresidente, ciò che avete detto sugli studi commissionati e le conferenze organizzate è rincuorante, ma permettetemi di porvi una semplice domanda. Non intendo chiedervi se presenterete una comunicazione entro il 10 giugno 2008, ma vi chiederò se presenterete, entro il 10 giugno 2008, ai sensi del terzo comma dell’articolo 11 dell’attuale versione della direttiva eurobollo, ciò che la direttiva definisce, cito, “un modello generalmente applicabile, trasparente e comprensibile per la valutazione di tutti i costi esterni” e per l’assegnazione di questi costi esterni agli operatori di tutti i modi di trasporto. Pertanto ci doteremo di un modello per la valutazione e l’assegnazione dei costi esterni, sì o no? La mia prima domanda è molto semplice, come vedete.
E ora la seconda domanda. Se interpreto correttamente la situazione, se da un lato dovete presentare un modello, non avete alcun obbligo di presentare un emendamento alla direttiva eurobollo nel 2008. Ciò sarebbe comunque impossibile perché l’idea, se ho capito bene, è quella di sviluppare un modello per la ripartizione dei costi e quindi, in fase di attuazione, assegnare i costi esterni agli operatori di tutti i modi di trasporto: navigazione fluviale, trasporto marittimo, ferrovie, autovetture private ecc. Non deve verificarsi però che voi avviate un emendamento della direttiva eurobollo assegnando i costi esterni agli autotrasportatori ma non fate nulla per far sì che anche gli operatori di chiatte, treni, ecc. sostengano i propri costi esterni. E’ per questo che vorrei sapere se avvierete una revisione della direttiva eurobollo mentre provvedete allo stesso tempo alla ripartizione dei costi esterni tra gli altri modi di trasporto.
Due domande semplici, spero di ricevere due risposte semplici.
Ulrich Stockmann, a nome del gruppo PSE. – (DE) Signora Presidente, mi permetta di iniziare ringraziando il Commissario per le sue osservazioni. Come sa, Commissario, è dagli anni ‘20 che si discute della valutazione dei costi esterni, e noi deputati abbiamo anche proposto diversi modelli al momento dell’adozione della direttiva eurobollo. Tuttavia, poiché allora non riuscimmo, per ragioni politiche, ad inserire gran parte dei costi esterni nel metodo impiegato per calcolare i pedaggi stradali per i veicoli di trasporto pesanti, abbiamo raggiunto un accordo per cui la Commissione, ovvero voi, avrebbe presentato un metodo uniforme entro l’estate 2008. Tale accordo assume una notevole rilevanza alla luce dell’attuale dibattito sul cambiamento climatico. Stando così le cose, ora abbiamo alcune domande da porre. Alcune sono già state poste.
Primo: la Commissione presenterà un modello universalmente applicabile e trasparente per la valutazione di tutti i costi esterni entro il giugno dell’anno prossimo, un modello che possa essere considerato universalmente vincolante? Quando sento parlare di un manuale, sembra positivo, ma il termine tende a suggerire un’accozzaglia di buone prassi. Ciò che desideriamo, tuttavia, è un metodo universalmente vincolante che non sia messo in discussione in seguito.
Secondo: questo modello terrà conto degli obiettivi climatici e ambientali fissati dall’UE? E’ questo che la mia collega, onorevole Ţicău, ha chiesto. In termini metodologici, non sarebbe una questione semplice, perché tutti gli approcci esistenti si concentrano soltanto sull’inclusione degli attuali costi e non sul raggiungimento degli obiettivi ambientali. Se si tenesse conto del perseguimento di tali obiettivi, ciò creerebbe un elemento prescrittivo, una dimensione normativa, per così dire, mentre sinora il dibattito si è limitato ai costi correnti.
Terzo: non c’è bisogno di dire che noi desideriamo avere una proposta di legge al termine di questa giornata. Posso, pertanto, chiedere quando intende la Commissione rivedere la direttiva eurobollo? E’ questa la sua intenzione, oppure non c’è ancora nulla di definitivo?
Quarto: quando è che questo metodo o modello inizierà ad applicarsi alla valutazione degli oneri di infrastruttura anche per altre modalità di trasporto? Era proprio questo il punto che ci interessava, come ha detto l’onorevole Georg Jarzembowski. Vogliamo liberarci della concorrenza distorta tra le modalità di trasporto e portarle tutte a un livello comune paragonabile.
Eva Lichtenberger, a nome del gruppo Verts/ALE. – (DE) Signor Commissario, molte grazie per le sue osservazioni. E’ stato molto eccitante sentire ciò che ci ha detto riguardo a questo processo e al suo calendario. La tematica che sarà esaminata a giugno è di importanza cruciale, e non soltanto per la regione alpina. Credo che lei, uomo di montagna, come si è descritto, sia ben consapevole di questo e che ciò sia importante per lei. Ha infatti importanti implicazioni per tutte le strade e per tutti i paesi i cui itinerari di trasporto, in particolare le strade, sopportano alti volumi di traffico e per tutti coloro che vivono in prossimità di arterie trafficate. Gli altissimi costi generati da un traffico così intenso creano un enorme fardello per i paesi più coinvolti. Tale fardello è più che raddoppiato, secondo numerosi studi già pubblicati, dai costi esterni. Occorre tenere conto di questo punto, e la sua importanza deve riflettersi ancora più chiaramente nelle azioni della Commissione.
Tuttavia, non ci accontenteremo, signor Commissario, di un’analisi filosofica e matematica del problema della valutazione dei costi esterni. Abbiamo bisogno di passare alla fase di attuazione, ma non possiamo aspettare vent’anni che l’ultimo lobbista si sia convinto. Né potremo attendere che si calcoli anche l’inquinamento ambientale provocato dalle biciclette. Insomma: alla fine dobbiamo agire subito. Ci serve la proposta di uno strumento normativo nel corso del 2008, dobbiamo discuterla, inoltre questo dibattito va svolto ora, non tra vent’anni perché abbiamo dovuto attendere che tutti si siano fatti convincere dai governi di paesi che sono, in molti casi, molto meno interessati dal problema rispetto a quelli che si trovano al centro dell’Unione europea.
Signor Commissario, dovete agire per le montagne. Luoghi sensibili come le città e altre zone protette richiedono un regolamento scritto che dichiari chiaramente quello che è calcolabile. Gli Stati membri non possono più sostenere da soli il peso dell’inquinamento ambientale, e non si deve chiedere loro di sostenerlo ancora per molto.
Reinhard Rack (PPE-DE). − (DE) Signora Presidente, signor Vicepresidente, come già è stato ricordato, lei si è descritto come un uomo di montagna all’epoca della discussione sul bollo di circolazione europeo, l’eurobollo, e sicuramente ha fatto molto per essere degno di quel nome, almeno nel contesto di quelle discussioni passate.
Ora, tuttavia, occorre compiere ulteriori passi, passi che probabilmente hanno una maggiore rilevanza. E’ giunto il momento di internalizzare i costi esterni o, se posso passare dall’euro-neolingua ad un linguaggio che la gente possa comprendere, di garantire che noi tutti paghiamo per quello che riceviamo nel campo dei trasporti e per migliorare la nostra conoscenza dei responsabili dei vari costi e, certamente, di come possiamo recuperare i costi da coloro che li generano.
Oggi ci avete presentato un calendario che si richiama nei suoi primi elementi essenziali ciò che ha promesso allora. Ritengo che ciò sia un bene e che quello che ha presentato deve certamente essere accettato con favore. Quello che manca, tuttavia, ed è stato già ricordato, è il passo successivo, di importanza assolutamente cruciale. Quando sarà proposto uno strumento legale che applicherà ai diversi utenti delle infrastrutture tariffe basate sui reali costi delle loro operazioni? E vi è un’enorme varietà di utenti di cui tenere conto.
Attendiamo con il fiato sospeso di vedere se risulterà possibile, e prevediamo sia possibile, raggiungere questo obiettivo nel corso dell’attuale legislatura, perché soltanto se noi metteremo veramente in moto questo strumento, altri importanti progetti approvati nelle ultime settimane e negli ultimi mesi, alcuni proposti da lei, diverranno solidi investimenti.
Se riversiamo una pioggia di denaro nella costruzione del tunnel del Brennero, questo diventerà un solido investimento soltanto se un mutamento nella struttura dei costi porterà effettivamente alle modifiche desiderate nell’itinerario transalpino. In tale ambito abbiamo fiducia che lei, in quanto uomo di montagna, ci aiuterà su questo importante punto.
Inés Ayala Sender (PSE). − (ES) Signora Presidente, partendo dall’ampio accordo sull’esigenza di affrontare l’adeguamento dei trasporti alla sfida del cambiamento climatico e ad altri effetti per renderli il più sostenibili possibile, perché questo è l’unico modo di rendere competitivi i trasporti nell’UE e in tutto il mondo, l’eurobollo si è rivelato un utile strumento iniziale per affrontare i problemi della congestione, dell’inquinamento e così via, permettendo una modulazione che sia sufficiente e alquanto differenziata in termini della sua applicazione a una gamma di veicoli pesanti.
Tuttavia, data la complessità del problema, mi vengono in mente una serie di domande, pertanto desidero chiedere al Commissario se, in base alla sua offerta e all’accordo raggiunto con l’Assemblea, gli studi in corso comportino la stessa regola di misurazione per tutti i mezzi di trasporto, intendo proprio tutti.
Vorrei anche sapere se, dopo che la formulazione della metodologia, le proposte da sottoporre si riferiranno anche a tutti i mezzi di trasporto. Penso che non possiamo permetterci di perdere l’occasione di applicare tale importante esercizio a tutti i mezzi di trasporto, dal momento che sono tutti coinvolti, e che ci occorre una soluzione credibile per tutti i mezzi, coerentemente con la proposta di comodalità.
Gradirei inoltre ricevere informazioni su una serie di materie che ritengo importanti. Come intende collegare la proposta di emendamento dell’eurobollo e la nuova metodologia per l’internalizzazione dei costi esterni ai “corridoi verdi” che compaiono nel piano d’azione logistico e che potrebbero forse creare spazio di manovra per l’espansione di questa metodologia?
In che modo si potrà aggiungere questo strumento di finanziamento all’attuale dibattito sul finanziamento delle politiche UE? Sarà disposta la Commissione ad estenderlo anche ai veicoli privati? Non sarebbe più efficiente e meno discriminatorio? In che modo possiamo limitare i suoi effetti sugli ulteriori problemi del crescente isolamento di un numero sempre più alto di aree e di regioni?
Infine, ritiene che questo strumento, lo strumento che sta preparando, si dimostrerà sufficiente da solo per fornire finanziamenti per lavori pubblici come i grandi tunnel che fanno parte dei sistemi stradali transeuropei?
Jörg Leichtfried (PSE). − (DE) Signora Presidente, signor Vicepresidente, forse vi ricorderete che, durante le discussioni sull’ultimo emendamento della direttiva eurobollo, io appartenevo a quelli che chiedevano a gran voce l’internalizzazione del costo esterno dei trasporti pesanti su gomma. Noi abbiamo fallito. Per questo sono felice, da un lato, che ci stiamo muovendo in tale direzione.
Non lo sono perché ho lottato per questo obiettivo la scorsa volta, ma perché vedo cosa è successo in Austria in questo breve lasso di tempo. Non è più soltanto l’Austria occidentale ad essere sommersa dai veicoli pesanti. Ora siamo arrivati al punto che anche l’Austria orientale è congestionata, con alcune delle sue strade completamente bloccate e la zona attorno alla nostra capitale, la città di Vienna, che sta già scoppiando. Per questo motivo è giunto il momento di riuscire finalmente ad includere il costo esterno del settore del traffico pesante nel bollo europeo.
Apprezzo, naturalmente, che questo tipo di sistema sia applicato a tutte le forme di trasporto, ma abbiamo una serie di regole in vigore per il traffico pesante su gomma, pertanto è da qui che dobbiamo partire; inutile dire che dobbiamo proseguire dallo stesso punto anche per gli altri modi di trasporto. Vorrei aggiungere la mia voce a quelle dei miei colleghi deputati che hanno chiesto quando riceveremo una bozza legislativa concreta.
Il secondo punto che desidero affrontare è che forse dovremmo riflettere sul fatto che si tratta di un problema presente in tutta Europa, e limitarsi a prevedere pedaggi elevati in alcune parti di alcuni piccoli paesi servirà a poco. Al contrario, dobbiamo escogitare un sistema valido per tutti. In questo quadro, mi chiedo se non dovremmo valutare le potenzialità dei pedaggi minimi, almeno sulle reti stradali transeuropee, come strumento per regolare l’equilibrio modale in Europa.
Jacques Barrot, Vicepresidente della Commissione. − (FR) Signora Presidente, ascolto sempre l’Assemblea con grande interesse, tuttavia desidero chiarire una serie di punti. Prima di tutto, dal momento che si tratta di trovare il modello, come osservate, dobbiamo tener conto del fatto che esistono determinate prassi negli Stati membri e che, prima di decidere il modello, occorre discutere dei metodi di calcolo utilizzati nei vari Stati membri. Mi dispiace, ma il manuale almeno ha il merito di avviare un dibattito pubblico proprio a questo scopo: trovare il modello migliore. Ora, non capisco in che modo la Commissione starebbe a guardare rispetto a questo problema, quando si è presa la briga di esaminare tutte le prassi vigenti negli Stati membri per riuscire a trovare un vero modello di calcolo che si potrebbe utilizzare in Europa: al contrario, ritengo che siamo arrivati al nocciolo della questione.
Onorevoli colleghi, devo dirvi che si tratta di un esercizio difficile. Penso anche di essere tenuto a difendere i servizi forniti dalla Direzione generale dei trasporti, che attualmente è obbligata ad escogitare metodi affidabili, perché senza metodi affidabili, essi e questo modello non saranno mai accettati nell’UE, come ha osservato l’onorevole Stockmann.
Desidero inoltre esprimere la mia grande sorpresa all’onorevole Jarzembowski. Mi si dice: dobbiamo agire, dobbiamo impegnarci per un trasporto più sostenibile, un trasporto più attento all’ambiente, dobbiamo sostenere le ferrovie, dobbiamo sostenere il trasporto fluviale, dobbiamo sostenere il trasporto marittimo. Come ha detto molto saggiamente l’onorevole Leichtfried, dobbiamo iniziare dall’inizio, dopodiché potremo correggere il tiro. Iniziamo col migliorare l’attuale direttiva eurobollo, questa è la mia proposta, se la Commissione è d’accordo con me, nel giugno 2008. Noi internalizzeremo i costi esterni dei trasporti dei veicoli pesanti perché è proprio così che riusciremo a promuovere l’utilizzo delle altre modalità di trasporto.
Tuttavia, onorevole Jarzembowski, in un futuro un po’ più lontano applicheremo anche i metodo di calcolo anche a questi altri modi di trasporto. Detto questo, dobbiamo considerare una cosa alla volta. E’ difficile intervenire facendo tutto e subito. Non è possibile. Ci serve un metodo; se vogliamo che l’UE accetti questa politica, credetemi, dobbiamo agire con intelligenza. Sono molto determinato su questa tematica.
Devo ringraziare l’onorevole Rack per aver reso omaggio alle mie qualità di alpinista. Io non mi fermo mai a metà del cammino, anche quando si inerpica o è irto; occorre mantenere un’andatura ragionevole per raggiungere la cima.
Presidente. – La discussione è chiusa.
La sua conclusione è stata affascinante ed espressa con grande passione.
Jörg Leichtfried (PSE). – (DE) Signora Presidente, non mi è mai accaduto prima che il mio nome fosse pronunciato così bene dagli interpreti britannici. Volevo soltanto cogliere l’occasione per esprimere la mia gratitudine. E’ la prima volta da quando siedo in questo Parlamento che è stato pronunciato perfettamente. Molte grazie.