Presidente . – Onorevoli colleghi, vi rammento che 19 deputati hanno chiesto tempo per le dichiarazioni di voto orali su ciascuna delle sette relazioni adottate prima di pranzo. Inoltre ci sono dieci ulteriori richieste individuali di dichiarazioni di voto. In teoria, la durata delle dichiarazioni di voto sarebbe così pari a 143 minuti, un po’ più di due ore. Al fine di poter svolgere oggi tali dichiarazioni di voto, propongo pertanto la seguente modifica al nostro ordine del giorno:
la dichiarazione della Commissione relativa ai rifiuti in Campania, al momento prevista per le 21.00, sarà effettuata immediatamente dopo la relazione Angelilli sui diritti dei minori.
Le dichiarazioni di voto saranno quindi effettuate nel corso della seduta serale, dopo l’interrogazione orale relativa allo statuto dei deputati europei eletti in Polonia.
L’ordine dei lavori sarà pertanto il seguente:
– dalle 15.00 alle 17.30: relazione Cashman, relazione Angelilli, quindi la dichiarazione della Commissione relativa ai rifiuti in Campania,
– dalle 17.30 alle 19.00: Tempo delle interrogazioni alla Commissione,
– in seguito, durante la seduta serale, dalle 21.00 a mezzanotte, avremo nell’ordine: la relazione Pack, la relazione Graefe zu Baringdorf, le interrogazioni orali relative allo statuto dei deputati eletti in Polonia e, infine, le dichiarazioni di voto relative alle questioni messe al voto prima di pranzo.
Christopher Heaton-Harris (PPE-DE). – (EN) Signor Presidente, una mozione di procedura riguardo a un chiarimento del Regolamento come è stato utilizzato poc’anzi. Conformemente all’articolo 171, invocato dall’onorevole Schulz, relativo alla sospensione della seduta, non si dice che, poiché avevamo terminato le votazioni ed eravamo prima di una dichiarazione di voto, la disposizione potrebbe essere invocata in quel particolare momento. Se quindi la seduta venisse sospesa, è consuetudine in quest’Aula che, quando si riprende la seduta, si prosegue con l’ordine dei lavori, e quest’ultimo, in base a esperienze precedenti in Parlamento e a ciò che abbiamo fatto negli otto anni in cui sono stato presente, riporterebbe le dichiarazioni di voto. Mi fa piacere tornare qui in qualsiasi momento sia necessario per fornire le mie dichiarazioni di voto, poiché desidero farlo per numerose relazioni.
Vorrei chiederle quale fosse la base della decisione relativa all’articolo 171, poiché non credo rispettasse la procedura; lei sa di alterare il Regolamento, come faccio io qui, per andare contro le volontà democratiche di alcuni membri del Parlamento. È uno strano tipo di democrazia quando si tenta di zittire una minoranza che sta cercando di operare attenendosi al Regolamento.
Presidente . – Onorevoli colleghi, vorrei richiamare alcuni punti fondamentali della nostra attività. Il Presidente può sospendere la seduta in qualsiasi momento.
È sufficiente che mi alzi, che abbandoni questo seggio e i nostri lavori saranno automaticamente interrotti. State tranquilli, non ho intenzione di allontanarmi dal seggio, ma tenete presente che basta che il Presidente si alzi e lasci l’Aula per far cessare le attività.
Quindi la mia prima osservazione è: la seduta è stata interrotta poiché rientra appieno nelle competenze del Presidente sospendere i lavori quando lo ritiene opportuno.
Una seconda regola assoluta è la seguente: si tratta di una seduta plenaria e soltanto la seduta plenaria ha il controllo, il controllo totale, dell’ordine del giorno. Questa è la ragione per cui vi propongo di modificare l’ordine del giorno secondo i principi appena proposti.
Se non aveste intenzione di apportare le modifiche presentate, allora in questo caso, e solo in questo caso, onorevole Heaton-Harris, lei avrebbe ragione, e riprenderemmo a lavorare secondo l’ordine del giorno precedentemente stabilito.
Quindi ora domanderò se i deputati si oppongono formalmente alle modifiche all’ordine del giorno che ho appena proposto. Ascolteremo formalmente la motivazione contro la proposta, e poi sceglierò un oratore a favore.
Jim Allister (NI). – (EN) Signor Presidente, senza dubbio è vero che lei, come Presidente, potrebbe abbandonare il seggio e l’Assemblea sarebbe sospesa. Tuttavia, non è sulla base di questo quanto è avvenuto prima della pausa pranzo, ma di una proposta ai sensi dell’articolo 171, da parte dell’onorevole Schulz, che l’assemblea andava sospesa.
L’articolo è chiaro, quando è avanzata una tale proposta, deve esserci un oratore a favore e uno contro. Non era questo il caso, ammettendo che la proposta fosse irregolare e non fosse possibile votarla e che la decisione non è vincolante. Perciò lei ora deve reinserirla nell’ordine del giorno.
Presidente . – Vi ricordo nuovamente che l’Assemblea è un’autorità sovrana. Perciò, il Presidente della seduta ha facoltà di comportarsi come sto facendo ora, vale a dire invitare due colleghi a parlare, uno a favore, l’altro contro. Rientra nelle prerogative del Presidente.
L’Assemblea deve senza dubbio tenere una votazione, ma ritengo che stamattina si sia svolta una votazione e che sia stata confermata per via elettronica. Non penso che il risultato del voto possa essere contestato.
Hannes Swoboda, a nome del gruppo PSE. – (DE) Signor Presidente, desidero soltanto riconoscere che il Presidente che ha guidato la seduta questa mattina, ha in effetti dimenticato di chiedere chi avrebbe voluto esprimersi a favore e chi contro la proposta. Allo stesso modo, tuttavia, è vero che un’evidente maggioranza di quest’Aula ha votato per non discutere o ascoltare ora le dichiarazioni di voto, ma alle dieci di questa sera. Adesso c’è una nuova proposta, che vorrei sostenere a nome del mio gruppo e, credo, anche a nome di altri deputati. Ritengo che la soluzione che ha avanzato sia ragionevole, e dovremmo vedere come si svolgerà la votazione. Inoltre, come ha affermato, l’Assemblea è sovrana. La maggioranza dell’Aula deciderà.
(Applausi)
Presidente . – Onorevoli colleghi, ho scelto un oratore contro e uno a favore della mozione. Se qualcuno desidera intervenire in merito, dovrà essere per un’altra questione, non per esprimersi nuovamente a favore e contro. Se invece è questa la vostra intenzione, non posso concedervi la parola.
Daniel Hannan (PPE-DE). – (EN) Signor Presidente, una mozione di procedura, quest’Aula, come ha affermato, deve essere sovrana, tuttavia deve seguire il proprio Regolamento.
La sospensione o la chiusura di una seduta rientrano nell’articolo 171 e cito “Nel corso di una discussione o di una votazione la seduta può essere sospesa o chiusa”. Ora, questa mattina non ci trovavamo nel corso di una discussione o di una votazione, eravamo dopo una votazione.
In aggiunta, l’articolo 163, “Dichiarazioni di voto”, non prevede la discrezione della Presidenza di non ascoltare le dichiarazioni o di modificare la durata. Stabilisce in modo esplicito “Allorché la discussione generale è conclusa, ogni deputato può rilasciare una dichiarazione orale di non oltre un minuto”.
È vero che le regole di quest’Aula forniscono un consistente potere arbitrario all’oratore. Tuttavia, questi sono due elementi a cui tale potere non è applicabile, e quest’Assemblea ha scelto, nella maniera più evidente, di sradicare il proprio Regolamento anziché ritardare il pranzo di un paio di persone.
Devo dire che tale situazione rappresenta il modo in cui l’Unione europea sta procedendo con la ratifica del Trattato di Lisbona, anzi, della Costituzione europea, dal momento che straccia il regolamento quando non le sembra adatto, anziché tollerare un altro punto di vista.
Presidente . – Onorevoli colleghi, vi propongo quanto segue: ovviamente questo pomeriggio, in sessione plenaria, non possiamo valutare tutte le diverse discussioni in merito all’interpretazione di questo articolo.
Se i deputati hanno intenzione di presentare recriminazioni, fate sì che avvengano per iscritto al Presidente del Parlamento. Sono certo che le farà pervenire alla commissione competente.
Ora sono soltanto interessato a definire l’ordine del giorno. Ho avanzato una proposta. Ho ascoltato un deputato contro e uno a favore e adesso la metto ai voti.