Presidente . - L’ordine del giorno reca la relazione di Friedrich-Wilhelm Graefe zu Baringdorf, a nome della commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, sulla proposta di regolamento del Consiglio relativo alle relazioni che la Commissione dovrà intraprendere per il periodo 2008-2013 mediante applicazione di telerilevamento messe a punto nel quadro della politica agricola comune [COM(2007)0383 - C6-0273/2007 - 2007/0132(CNS)] (A6-0508/2007).
Mariann Fischer Boel, Membro della Commissione. - (EN) Signor Presidente, prima di entrare nel merito della relazione, desidero ringraziare il relatore, l’onorevole Graefe zu Baringdorf e i membri della commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale per il lavoro svolto in merito alla valutazione della proposta della Commissione.
In primo luogo vorrei effettuare alcune osservazioni di carattere più generale al fine di collocare la proposta della Commissione nel contesto appropriato. La proposta in oggetto tratta il sistema agro-meteorologico utilizzato per preparare le previsioni sulle rese delle colture e controllare il loro sviluppo nell’Unione europea. Questo sistema è stato elaborato nel corso degli anni novanta ed è diventato completamente operativo dal 1998. Devo ammettere che lo considero uno strumento molto utile.
Il sistema fornisce agli uffici della Commissione informazioni precise relative alla situazione nel settore delle colture e inoltre assiste la Commissione nel prendere decisioni tempestive nel quadro della politica agricola comune, e quindi ritengo che sia ovvio che sia finanziato dal fondo di orientamento.
Permettetemi di dire due parole in merito ad alcune delle proposte nella relazione della commissione per l’agricoltura. Siete preoccupati riguardo all’utilizzo dei dati raccolti. Desidero essere molto chiara in proposito. Il controllo non è l’obiettivo di questo sistema, non può e non sarà utilizzato per il controllo degli agricoltori dell’Unione europea.
Se si considera la questione da un punto di vista tecnico, la risoluzione delle immagini del telerilevamento generate dal sistema è troppo bassa per consentire qualsiasi tipo di controllo, e questo sistema, deve essere ben chiaro, non ha nulla a che fare con il nostro Sistema integrato di gestione e di controllo (SIGC).
Il relatore afferma inoltre che non esiste un accordo sul fatto che il sistema indicato funzioni effettivamente. Il lavoro inteso a sviluppare il sistema è iniziato alla fine degli anni ottanta e, come ho detto, dal 1998, quando è divenuto operativo, ha in realtà fornito regolarmente ai servizi della Commissione previsioni delle rese. Usiamo queste informazioni su base quotidiana, ad esempio nella nostra analisi dell’offerta e dell’andamento dei prezzi nel settore cerealicolo.
Lo scorso anno, nel settembre 2007, la Commissione ha fornito una valutazione del sistema in una relazione al Parlamento europeo e al Consiglio che ha dimostrato effettivamente l’utilità del sistema. Il metodo inoltre è applicato a livello nazionale in numerosi Stati membri, e altri paesi stanno impiegando o elaborando strumenti analoghi, pertanto su questo punto non mi trovo completamente d’accordo con lei.
Infine, accolgo con favore il principio di stabilire un inventario dei progetti e delle iniziative nel campo dei dati spaziali e del telerilevamento. Tuttavia, questa proposta non è la collocazione adatta per questa idea. In effetti, ciò rientrerebbe nell’iniziativa europea di monitoraggio globale per l’ambiente e la sicurezza. Di conseguenza, non siamo esattamente sulla stessa lunghezza d’onde, ma attendo di ascoltare le osservazioni degli onorevoli deputati.
Friedrich-Wilhelm Graefe zu Baringdorf, relatore. - (DE) Signor Presidente, signora Commissario, in sede di comitato di coordinamento della commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale abbiamo riflettuto se presentare una relazione in materia o se far passare la questione senza. Avevo l’incarico di analizzare l’argomento in modo molto approfondito, e in seguito abbiamo deciso di redigere una relazione, il che comporta che due di noi possano nuovamente discuterne questa sera, un elemento di per sé utile.
Ciononostante, abbiamo commesso alcuni passi falsi su certi aspetti, e ciò è riflesso negli emendamenti formulati. Primo, la relazione della Commissione ha sostenuto che la proposta in gran parte non è stata contestata nel Consiglio come altrove. Le nostre ricerche, tuttavia, hanno rivelato che alcuni paesi, soprattutto nell’Europa settentrionale, non possono fare granché con questi dati da satellite poiché, quando le immagini vengono catturate, la neve ricopre ancora tutto.
Secondo, i dati sono raccolti da società private, che li mettono a disposizione della Commissione, e i clienti principali di tali società appartengono alle industrie del gas e del petrolio, un settore di attività che implica un livello di speculazione. Ciò che dobbiamo garantire, e questa è la ragione per cui intendiamo invocare le nostre competenze parlamentari di controllo, è che i dati ricavati realmente non siano connessi ad alcun obiettivo speculativo privato, ma che siano usati effettivamente, come avete affermato, al solo scopo delle previsioni dei raccolti e delle rese. Come sapete, tuttavia, questi dati sono utilizzati per speculazione nei future sulle merci alla borsa, e queste previsioni potrebbero essere impiegate con questo intento.
Prima di proseguire, consentitemi di sottolineare che la Commissione e il Parlamento condividono un interesse comune, ma il Parlamento ricopre una funzione di controllo, e per noi è quindi utile discutere e chiedere relazioni della Commissione che mostrino chiaramente ciò che è avvenuto a questi dati, in che modo sono registrati e quale scopo sono destinati. Si tratta essenzialmente di chiedervi di riferire al riguardo nei prossimi anni.
Siamo quindi rimasti piuttosto perplessi, naturalmente, di apprendere che la fonte finanziaria per la raccolta di questi dati doveva subito essere modificata. Finora abbiamo avuto a disposizione una linea di bilancio specifica a titolo della quale devono essere discussi gli aumenti agli stanziamenti e le proposte per il loro mantenimento. Ora s’intende trasferire queste attività al fondo agricolo di garanzia, su cui il Parlamento ha minori competenze di controllo. A questo punto possiamo desumere che, quando il Trattato entrerà in vigore all’inizio del 2009, il fondo di garanzia non esisterà più e tali questioni ricadranno quindi completamente nella sfera di competenze di bilancio del Parlamento. Questo approccio è stato almeno proposto, e nel momento in cui ci siamo assunti l’impegno della relazione, non era ancora chiaro quando il Trattato si sarebbe concretizzato. Pertanto abbiamo rifiutato e affermato che adesso non volevamo apportare alcun cambiamento; occorreva mantenere il precedente sistema, vale a dire in una linea di finanziamento che può quindi essere controllata dal Parlamento per quanto riguarda le uscite.
Signora Commissario, tutto sommato ritengo che, rispetto all’argomento dei nostri interventi di questa sera, ci siano problemi più importanti da discutere e tentare di risolvere in merito alla verifica dello stato di salute. Gli agricoltori, tuttavia, sono molto sensibili quando nutrono il benché minimo sospetto di essere spiati. Lei ha spiegato che non si tratta di sorveglianza o spionaggio. Trasmetterò volentieri questo messaggio, ma deve capirci. Noi, in quanto Parlamento, dobbiamo garantire che lei lo faccia. È per responsabilità verso i nostri elettori che abbiamo discusso la questione e stiamo affrontando il problema.
Esther Herranz García, a nome del gruppo PPE-DE. – (ES) Signor Presidente, signora Commissario, buonasera, un’altra sera in cui si discute di agricoltura. Come la Commissione osserva nella sua relazione, negli ultimi anni il telerilevamento ha dimostrato come possiamo affrontare in modo corretto le necessità di gestione della politica agricola comune. I sistemi tradizionali di previsione statistica e agricola iniziano a diventare obsoleti di fronte alle nuove tecnologie che invadono tutti gli aspetti della nostra vita.
Ha reso inoltre possibile migliorare l’accuratezza, l’imparzialità, la rapidità e la frequenza delle osservazioni, nonché ottenere un risparmio nei costi di monitoraggio e controllo delle spese per l’agricoltura. Il telerilevamento è, quindi, accolto con il massimo favore nella politica agricola comune.
Il progetto di relazione, che sarà messo ai voti domani, in generale sostiene la Commissione europea, ad eccezione di un aspetto che considero importante, poiché riguarda il finanziamento della misura. In sede di commissione per l’agricoltura ho appoggiato la proposta del relatore di stabilire una linea di bilancio specifica per il telerilevamento di 9,2 milioni di euro al di fuori del fondo agricolo europeo di garanzia, al fine di salvaguardare il futuro sostegno comunitario per lo sviluppo del telerilevamento in tutti gli Stati membri.
Accolgo dunque con favore il risultato del voto della commissione per l’agricoltura, la cui relazione sottolinea anche la necessità di utilizzare i servizi informatici del Centro comune di ricerca di Ispra, al fine di raccogliere informazioni dallo spazio, anziché la realizzazione di nuove strutture informatiche come proposto dalla Commissione europea.
Occorre quindi razionalizzare le infrastrutture e i finanziamenti, e noi in quest’Aula dovremmo pertanto sostenere il documento che domani sarà messo ai voti.
PRESIDENZA DELL’ON. ADAM BIELAN Vicepresidente
Lily Jacobs, a nome del gruppo PSE. – (NL) Signor Presidente, signora Commissario, onorevoli colleghi, non esiste campo in cui la tecnologia non possa intervenire. Abbiamo a disposizione una proposta della Commissione europea per l’estensione del programma, che si avvale della più moderna tecnologia al fine di controllare l’agricoltura europea. Dopo anni di ricerche, gli studiosi interessati possono essere giustamente orgogliosi di se stessi.
Tramite i satelliti, è possibile, ad esempio, verificare l’utilizzo e le condizioni della terra, studiare gli effetti dei cambiamenti climatici e persino prevedere i raccolti. Ciò significa che siamo in grado di controllare la situazione e agire con tempestività per anticipare ed evitare i problemi, quali la scarsità del raccolto di cereali quest’anno.
La mia attività in origine era quella di ingegnere e considero molto interessante questo tipo di applicazione pratica della tecnologia volta a promuovere il nostro benessere. Un sistema “TomTom” per l’agricoltura. Chi lo avrebbe mai pensato? Ora dobbiamo considerare se, in quanto Parlamento, siamo a favore di ulteriori ricerche e dell’impiego di tale applicazione. Come potremmo rifiutare?
Suggerisco ai miei colleghi del gruppo socialista di votare a favore della direttiva, ma desidero fare due osservazioni alla signora Commissario che è con noi a quest’ora così avanzata.
Primo, nutro dubbi in merito all’inclusione del bilancio e del programma nel fondo agricolo di garanzia. Finora questo progetto ha avuto la propria linea di finanziamento, che ha consentito al Parlamento di controllare la situazione ed essere costantemente informato. Nonostante il valore comprovato del programma, le attività di ricerca proseguono. Riterrei particolarmente inopportuno che la Commissione non rendesse più noti i progressi e i risultati del programma, o i costi implicati. In quanto membro del Parlamento e parte interessata, desidero insistere affinché sia mantenuta la linea di finanziamento separata, in modo da tenerci informati nel futuro ed essere coinvolti nelle riflessioni al riguardo.
Secondo, vorrei che tutti i risultati degli studi fossero liberamente disponibili ad altre parti interessate, quali le università e gli istituti di ricerca. Nel settore della ricerca climatica in particolare, i dati rinvenuti grazie a MARS e LUCAS possono essere estremamente utili.
Signor Presidente, signora Commissario, intendo concludere il mio primo discorso in plenaria con un appello alla trasparenza. Confido in una risposta favorevole da parte della signora Commissario Fischer Boel.
Samuli Pohjamo, a nome del gruppo ALDE. – (FI) Signor Presidente, desidero innanzi tutto ringraziare il relatore, l’onorevole Graefe zu Baringdorf, per il modo eccellente in cui ha organizzato l’argomento per la discussione. Ha lavorato con enorme impegno e ha evidenziato i limiti e i problemi associati al telerilevamento.
In questo caso sono appropriati l’approccio prudente, il risalto alla trasparenza e una precisa definizione del campo di applicazione. In generale, il telerilevamento è un metodo volto a ottenere rapidamente informazioni relative alle condizioni delle imprese agricole, delle rese e delle colture. Questi dati possono quindi essere impiegati, ad esempio, nella ricerca, nella programmazione della commercializzazione dei prodotti agricoli e nella gestione della politica agricola comune.
Nei metodi utilizzati sono riscontrabili ancora molti limiti, come sottolinea il relatore. Le condizioni variano da uno Stato membro all’altro e i dati dei paesi non sono del tutto confrontabili. Ad esempio, nel mio paese, la Finlandia, le porzioni di terreno coperte dalla neve spesso sono talmente piccole che non sempre si riesce a determinare le superfici dalle immagini da satellite. In questo caso, l’emendamento che afferma che le informazioni raccolte dovrebbero essere impiegate soltanto per la stima delle rese, ma non a fini di controllo, è adeguato.
Oggi gli agricoltori sono gravati da burocrazia, formalità inutili e controllo costante. Se commettono involontariamente uno sbaglio dovuto a una consulenza lacunosa, vengono inflitte ammende irragionevolmente sanzioni rigorose. Mentre si sviluppano metodi per il telerilevamento, è auspicabile che si contribuisca a ridurre la burocrazia, un tormento continuo per gli agricoltori.
Per prima cosa, tuttavia, occorre raggiungere risultati di ricerca più precisi al fine di garantire che tali sistemi siano veramente affidabili e che a tutti gli agricoltori venga riservato un trattamento imparziale. Poiché s’introdurranno nuovi metodi, dobbiamo inoltre garantire la protezione della vita privata degli agricoltori e la trasparenza dell’intero processo.
Bogdan Golik (PSE) . – (PL) Signor Presidente, signora Commissario, al fine di disporre di una politica agricola comune che funzioni correttamente, occorrono soprattutto dati precisi e attendibili.
Le tecniche di telerilevamento fanno sì che sia possibile, tra le altre applicazioni, verificare le coltivazioni e prevedere i raccolti. Questo aspetto assume ancora maggiore importanza nell’ottica di anticipare i cambiamenti climatici. Tramite il telerilevamento possiamo individuare, in fase iniziale, le condizioni che sono sfavorevoli allo sviluppo delle piante e, di conseguenza, prevedere più rapidamente e con maggiore accuratezza quali aree sono minacciate dalla siccità. Tali tecniche forniscono informazioni per i modelli econometrici, che usiamo di frequente nel valutare le conseguenze delle modifiche apportate al funzionamento della politica agricola comune. Con dati iniziali più precisi, siamo in grado di ridurre la probabilità di errori nelle previsioni.
Per questa ragione, ritengo sia fondamentale continuare il progetto MARS, le cui fondi di finanziamento dovrebbero restare invariate, ovvero nel quadro di una linea di finanziamento separata, e non del fondo agricolo europeo di garanzia. Poiché il progetto è sovvenzionato da fondi europei, vale a dire le tasse dei nostri cittadini, credo dovrebbe essere condotto uno studio sull’efficienza di MARS e sulle sue potenziali applicazioni ancora non sfruttate.
Come di consueto, desidero congratularmi con il relatore per il suo ottimo lavoro, e concordo appieno con lui in merito al fatto che occorre assicurarsi che il sistema diventi più consolidato e, soprattutto, più produttivo e utile.
L’ultima questione che vorrei prendere in considerazione è l’accesso ai dati. Ognuno dovrebbe avere il diritto di servirsi di questa fonte di informazioni, non solo i decisori dell’UE, ma anche gli Stati membri e gli istituti universitari e di ricerca. I dati potrebbero rivelarsi utili persino a livello di azienda agricola: ad esempio, gli agricoltori potrebbero applicare le informazioni ottenute dal telerilevamento per ottimizzare i processi agricoli.
Zbigniew Krzysztof Kuźmiuk (UEN) . – (PL) Signor Presidente, desidero appoggiare l’opinione del relatore ed evidenziare che le tecniche di telerilevamento possono essere utili alla Commissione europea, in primo luogo, nel contribuire alla gestione dei mercati agricoli, in secondo luogo, rendendo possibili il controllo delle coltivazioni e allo stesso tempo le previsioni dei raccolti, e, infine, queste previsioni dovrebbero influenzare i prezzi delle materie prime agricole, fattore particolarmente importante nei prossimi anni, in un periodo in cui i costi delle derrate alimentari sono in costante aumento.
Anche se fossero realizzati solo alcuni degli obiettivi sopraccitati, sarebbe sufficiente per riconoscere che il telerilevamento è un metodo che fornisce informazioni rilevanti e utili all’adeguata gestione dei mercati dei singoli prodotti agricoli.
Se valuto positivamente questo sistema, desidero anche affermare che condivido il parere del relatore secondo cui il lavoro in questo settore dovrebbe essere sostenuto da una linea speciale di finanziamento, e non dal fondo agricolo di garanzia.
Paul Rübig (PPE-DE) . – (DE) Signor Presidente, signora Commissario, onorevoli colleghi, di recente sono stato invitato a un incontro del Rotary Club, ove si è svolta una discussione molto interessante. Un membro del Rotary, un critico feroce dell’UE, si lamentava della quantità di truffe in Europa, dei mancati controlli e del fatto che abbiamo registrato un numero particolarmente elevato di problemi in agricoltura. Pochi minuti dopo, un agricoltore dichiarava di essere appena stato sottoposto a un’ispezione condotta con grande rigore e precisione e di non conoscere nessun altro settore di attività soggetto a una tale verifica come l’agricoltura.
Ritengo che tale situazione indichi molto chiaramente le esigenze delle persone, ovvero informazioni relative a ciò che accade in effetti. Questo è il motivo per cui, se abbiamo intenzione di spiegare agli europei quanta importanza attribuiamo alla politica agricola, sono essenziali la migliore prassi e l’analisi comparativa.
Jean-Claude Martinez (NI) . – (FR) Signor Presidente, signora Commissario, onorevole Graefe zu Baringdorf, questa proposta di regolamento per l’introduzione del telerilevamento via satellite è interessante. Già negli anni novanta, Michel Debatisse, il leader degli agricoltori francesi, aveva presentato a quest’Assemblea un progetto di telerilevamento, ma il campo di applicazione in quel caso erano gli allevamenti. L’idea era applicare chip elettronici alle orecchie di bovini e ovini, in quanto parte del sistema per controllare l’assegnazione degli incentivi ed evitare le truffe in certi dipartimenti della Francia meridionale. Aveva inoltre progettato pillole elettroniche che i bovini avrebbero ingerito e che si sarebbero fissate a una cavità dell’intestino, permettendo di individuarli e controllarli via satellite.
Oggi ci troviamo di fronte a un’iniziativa diversa, sebbene risalente a sette anni fa, ovvero i progetti pilota MARS e LUCAS. Il concetto è quello di fornire informazioni relative all’utilizzo delle terre, alle condizioni del suolo o dei raccolti, al fine di prevedere le rese e, allo stesso tempo, gestire i mercati agricoli ed elaborare modelli econometrici.
Esiste un rischio evidente nell’obiettivo di raccogliere informazioni, migliorare le statistiche, elaborare previsioni e, in realtà, realizzare un sito Internet. Sono tentato di definirlo un rischio dell’élite del telerilevamento, dal momento che sarà accessibile soltanto ai grandi agricoltori o alle regioni molto ricche, e non tutti saranno in grado di anticipare i prezzi, uno strumento particolarmente utile quando il costo dei cereali aumenta. Naturalmente, la possibilità di anticipare i prezzi molti mesi prima in previsione di come andrà il raccolto rappresenta una prospettiva di grande interesse per i mercati borsistici di Chicago o di altre piazze.
Il relatore, l’onorevole Graefe zu Baringdorf, ha ragione a essere particolarmente interessato a chi beneficerà del sistema, soprattutto quando si tratta di denaro (ritengo si tratti di una decina di milioni di euro, benché nell’arco di cinque o sei anni), e queste somme non giungeranno da una linea di bilancio indipendente, ma da un fondo agricolo di garanzia. Signora Commissario, vale certo la pena di tentare o portare avanti il sistema.
Mariann Fischer Boel, Membro della Commissione. - (EN) Signor Presidente, è vero che talvolta esiste la possibilità di sedere in quest’Aula la sera tardi e discutere di questioni di agricoltura, ma devo ammettere di essere lieta, non importa quanto tardi sia, di avere l’opportunità di scambiare opinioni, almeno con coloro che sono presenti questa sera, in merito a un argomento così interessante.
Per prima cosa, è evidente che, in situazioni in cui le zone sono ricoperte di neve, non è possibile (è il caso dei nostri amici finlandesi) raccogliere dati relativi alle colture, bensì dati metereologici, che saranno disponibili indipendentemente dalle condizioni del tempo. Siccome tale situazione è strettamente collegata allo sviluppo che emerge nelle discussioni sui cambiamenti climatici, penso che anche queste informazioni siano valide e importanti. Sono sorte alcune preoccupazioni in merito alla disponibilità dei dati, e posso soltanto affermare che i dati sono fruibili a prescindere da dove si provenga. Sono inoltre disponibili tramite gli Stati membri o Internet, pertanto non ci sono segreti sui dati raccolti nelle diverse regioni.
Per quanto riguarda il bilancio, ritengo sia importante, in una situazione in cui disponiamo di un bilancio limitato per l’agricoltura, considerare di utilizzare il denaro nella maniera più appropriata e, mi riferisco all’onorevole Martinez, poter difendere il modo in cui lo spendiamo e assicurare che non avvenga alcuna frode. Penso che siamo anche riusciti a illustrare al Parlamento europeo come impieghiamo le risorse finanziare e come conduciamo i controlli. Tuttavia, stasera per me è altrettanto importante ribadire che la tecnologia utilizzata dal sistema per registrare i raccolti non è applicabile allo stesso sistema a scopo di controllo. La tecnologia è completamente diversa e l’immagine è inutilizzabile per effettuare un controllo, pertanto non collegate questi due aspetti poiché è assolutamente inappropriato. Tuttavia, credo ancora che il denaro che impiegheremo in futuro per questo sistema sia giustificato. Sarà compreso tra 1,5 e 1,7 milioni di euro all’anno. Soprattutto in una situazione in cui abbiamo assistito a drammatici cambiamenti nelle fluttuazioni dei prezzi nel settore agricolo, è fondamentale essere in possesso di dati validi su cui basare le nostre previsioni.
Friedrich-Wilhelm Graefe zu Baringdorf, relatore. - (DE) Signor Presidente, signora Commissario, secondo il nuovo sistema, il relatore ha l’ultima parola, e al riguardo si tratta di un’analisi del modo in cui il Parlamento europeo si percepisce rispetto alla Commissione. Come sapete, non siamo in contrasto per quanto riguarda i prossimi passi da compiere nell’ambito della questione in oggetto. Non sto consigliando di smantellare il sistema; ho solo proposto qualche miglioramento, che non intendo riepilogare, al fine di rafforzare le competenze di controllo del Parlamento.
In merito al fatto che i dati sono utilizzabili per indagini sul clima, abbiamo indicato due progetti pilota, denominati LUCAS e MARS. Questo dimostra tuttavia anche che le informazioni raccolte in realtà trascendono l’ambito dell’agricoltura. È la ragione per cui nella motivazione ho chiesto il mantenimento di una linea di finanziamento specifica.
Consentitemi di terminare con un aneddoto che chiarisce la questione che dobbiamo affrontare. Un’azienda nei pressi di dove vivo è stata oggetto di ispezione da parte dell’autorità di vigilanza, poiché probabilmente il sistema satellitare aveva presumibilmente permesso di individuare un canale di scolo, in altre parole una rete fognaria non autorizzata. Gli ispettori sostenevano che si trovasse in un particolare punto, dove il sistema aveva indicato. Ciononostante, l’agricoltore ha garantito loro di non aver fatto nulla. E che cosa era veramente accaduto? Nel campo c’era uno stuoino di plastica, fatto che comunque non sarebbe dovuto succedere, su cui era cresciuta l’erba. Questo era ciò che il sistema aveva rilevato, e ora le autorità era venute per dare una lavata di capo all’agricoltore.
Noi politici potremmo sicuramente raccontare altre storie come questa delle nostre aree locali, e senza dubbio, signora Commissario, ne ha sentite anche lei, che illustrano di che cosa dobbiamo occuparci. Non c’è motivo di negare la nostra preoccupazione di fronte alla prospettiva che gli agricoltori siano esaminati con un metodo che l’opinione pubblica non è in grado di comprendere e che non è più soggetto al controllo del Parlamento. Spero quindi che apprezzi il motivo per cui abbiamo presentato e discusso questa relazione in Parlamento, e per cui dobbiamo continuare a essere vigili in futuro. Comunque sia, sosteniamoci a vicenda in questi sforzi.