Presidente. – L’ordine del giorno reca la relazione, presentata dall’onorevole Turmes, a nome della commissione per l’industria, la ricerca e l’energia, sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle statistiche dell’energia [COM(2006)0850 – C6-0035/2007 – 2007/0002(COD)] (A6-0487/2007).
Joaquín Almunia, Membro della Commissione. − (ES) Signora Presidente, quello passato è stato un anno di decisioni cruciali sul cambiamento climatico e la politica energetica. L’Unione europea è determinata e impegnata ad affrontare il cambiamento climatico e impegnarsi nella sfida di garantire un’energia sicura, sostenibile e competitiva.
Il Consiglio europeo di marzo 2007, un anno fa, ha stabilito obiettivi precisi e vincolanti, con un piano ambizioso inteso a ridurre le emissioni di gas serra e aumentare l’impiego di energie rinnovabili nel nostro consumo energetico.
La Commissione, come sapete, ha presentato proposte specifiche in tali ambiti. Tutte queste aspirazioni richiedono un costante e dettagliato monitoraggio di elevata qualità dei progressi della nostra situazione energetica, poiché il consumo energetico è responsabile per più dell’80% delle nostre emissioni di gas serra. Gli Stati membri devono inoltre tenere sotto stretto controllo la loro dipendenza energetica, in particolare per quanto riguarda il gas naturale e il petrolio. La proposta di regolamento relativo alle statistiche dell’energia fa parte del pacchetto energetico adottato dalla Commissione lo scorso anno.
Tradizionalmente, la raccolta delle statistiche sull’energia è stata basta su accordi volontari con gli Stati membri, ed è stato fatto così per anni. Tuttavia, la Commissione e il Parlamento concordano che, da ora in poi, tale raccolta di statistiche sarà troppo importante per dipendere unicamente da accordi volontari. Inoltre, la liberalizzazione dei mercati del gas e dell’energia elettrica ha provocato un aumento nel numero delle parti interessate, con la logica conseguenza che la raccolta di dati in questo settore è adesso molto più complessa, il che significa che occorre una base giuridica per questo lavoro fondamentale.
La presente proposta di regolamento è il risultato di una richiesta da parte del Parlamento europeo alla Commissione intesa ad assumere un impegno giuridico al fine di fornire ai cittadini europei, periodicamente e nei momenti adeguati, dati relativi all’energia a livello europeo. Inoltre, le statistiche dell’energia sono un settore molto dinamico e la proposta di regolamento coglie l’auspicio del Parlamento europeo affinché le statistiche relative all’efficienza energetica e all’energia rinnovabile continuino a evolversi.
Questa è una riflessione dell’atmosfera costruttiva che ha dominato le discussioni tra le nostre istituzioni per arrivare alla versione definitiva della proposta di regolamento, sulla quale iniziamo oggi a discutere in Parlamento.
Pertanto, consentitemi di concludere questa introduzione ringraziando i protagonisti di questo processo, e in particolare il relatore del Parlamento europeo, per il loro sostegno nella stesura di questa base giuridica, che ci consentirà di ottenere dati trasparenti sull’energia nell’Unione europea in futuro.
Claude Turmes, relatore. − (FR) Signora Presidente, l’energia è tornata nell’agenda politica. Signor Commissario, quando lei ha assunto l’incarico a Bruxelles, il prezzo del petrolio a barile era di 25 dollari. Oggi è di 105 dollari, pertanto, al fine di lottare nella sfida energetica, relativamente al cambiamento climatico, la scarsità di petrolio, la nostra dipendenza geopolitica alla base della situazione, la nostra vulnerabilità economica dinanzi alla variabilità dei prezzi del petrolio o del gas, ritengo che esista un’urgenza, grande come mai prima, di introdurre una politica energetica europea.
Tuttavia, per elaborare una buona politica energetica europea, è necessaria un’ottima banca dati. Ritengo che ciò su cui voteremo questa sera sia di fatto la creazione di una buona banca dati, poiché le statistiche saranno obbligatorie, aspetto molto importante, ma anche perché il Parlamento ha avuto realmente successo, credo, in quanto le statistiche, che sinora sono state principalmente molto dettagliate su carbone, petrolio e gas, verranno adattate al XXI secolo, e l’energia del XXI secolo sarà orientata verso le fonti energetiche rinnovabili.
Dal 2020, al 20%, le energie rinnovabili saranno la fonte energetica primaria in Europa. Pertanto, tali statistiche devono essere adattate, e le adatteremo in base alla domanda energetica. E’ alquanto sconcertante notare quanto poche siano le statistiche nazionali, e di conseguenza europee, in particolare per quanto riguarda le abitazioni e il consumo domestico e le apparecchiature da ufficio, nonché il settore dei trasporti.
Ritengo che abbiamo ottenuto anche qualcosa di importante, ossia la trasparenza della catena nucleare. Il nuovo regolamento costringerà l’Europa a essere più specifica, anche per quanto riguarda la parte iniziale della catena nucleare, ponendo fine a una situazione piuttosto kafkiana. Eravamo in una posizione in cui importavamo. L’Europa importa il 98% del suo uranio e nelle statistiche, nell’annuario statistico europeo, il nucleare compariva quale fonte energetica del nostro territorio perché non erano state adattate. Pertanto, ci sono stati progressi su questo punto.
Un altro successo è il fatto che le statistiche saranno pubblicate cinque mesi prima. E’ stata un’ardua battaglia che abbiamo vinto, in particolare contro il Consiglio. Ci sarà inoltre un altro successo parallelo, ossia che gli Stati membri, e in particolare la Germania, che è stata di fatto la più difficile da convincere, saranno obbligati a investire maggiormente nelle statistiche. Da questa piattaforma, vorrei quindi ringraziare tutti gli statistici d’Europa che, negli ultimi 10 anni, hanno dovuto elaborare dati con risorse molto limitate, e continuano a farlo. Oggi li porremo in una posizione migliore, poiché i ministri dell’Economia saranno ora costretti a prendere molto più sul serio le statistiche dell’energia.
La vittoria del Parlamento è una vittoria collettiva. Desidero ringraziare gli onorevoli Trautmann, Hall e Korhola per il lavoro svolto. Vorrei ringraziare inoltre il personale del Parlamento, la signora Cordero della Presidenza portoghese, che è la persona che ci ha davvero aiutati a raggiungere un accordo, e infine i funzionari di Eurostat che mi hanno sopportato, a volte un pomeriggio dopo l’altro, con le mie domande e le risposte fornite, quindi grazie anche a loro.
Eija-Riitta Korhola, a nome del gruppo PPE-DE. – (FI) Signora Presidente, le statistiche dell’energia a livello comunitario vengono sempre impiegate sulla base di un accordo verbale. Era già chiaro su quali dati dovevano essere compilate le statistiche, il loro grado di precisione e il termine entro il quale dovevano essere pronte per la presentazione.
Tuttavia, non è stato così fino a poco tempo fa. L’allargamento dell’Unione europea, alcune pratiche statistiche che lo hanno accompagnato, e altre riforme, quali la liberalizzazione dei mercati dell’energia e delle forme di energia alternativa, hanno insieme creato la necessità di elaborare rapidamente un quadro giuridico paneuropeo per la compilazione delle statistiche.
Il pacchetto di compromesso presentatoci adesso è il risultato di intense discussioni in cui si doveva in una certa misura cercare il comportamento corretto, ma alla fine è stato trovato, a vantaggio di tutti. Si pensava che il processo delle statistiche dell’energia fosse solo una nota a margine delle statistiche parlamentari sul lavoro, ma il relatore, l’onorevole Turmes, è riuscito a sviluppare un gioco politico ufficiale di semplici statistiche tecniche e ad accendere passioni profonde. Le richieste di statistiche dettagliate sul ciclo dei combustibili nucleari, sull’utilizzo finale dell’energia e dati estesi sulle energie rinnovabili, nonché richieste ambiziose per realizzare le statistiche annuali Eurostat, sono stati tutti esempi di azioni politicamente orientate.
Per essere adatte allo scopo, tuttavia, le statistiche devono essere nient’altro che uno strumento neutrale. Quale relatore ombra del mio gruppo, mi è stato dato il ruolo di arbitro. Su questo punto, le opinioni presentate da Eurostat e dal Consiglio erano ben lontane dagli obiettivi del nostro relatore.
Desidero ora ringraziare tutte le parti interessate per il loro prudente desiderio di un compromesso, il che significa che il regolamento che stiamo aspettando può ora agevolmente entrare in vigore. Anche le riforme proposte dall’onorevole Turmes verranno prese in considerazione nel regolamento, anche se in un modo realistico. Abbiamo inoltre trovato un accordo sugli ambiti di cui tale regolamento doveva occuparsi e quello che doveva essere lasciato ad altri settori della normativa. Uno splendido esempio è la torba: non stiamo adesso adottando una posizione sulla sua classificazione quale combustibile fossile o rinnovabile, poiché si rinnova ogni anno. Lasciamo questa piccola battaglia alla prossima discussione sulla direttiva sulle forme di energia rinnovabili del futuro, quando le nostre strade si rincontreranno di sicuro.
Catherine Trautmann, a nome del gruppo PSE. – (FR) Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, mentre l’Europa si dota di strumenti intesi a limitare il cambiamento climatico associato alle emissioni di gas serra, e i cittadini europei conoscono tutta la forza degli aumenti dei prezzi dell’energia, è certamente importante istituire finalmente una base giuridica per la raccolta e la diffusione dei dati relativi all’energia. Tuttavia, riteniamo sia altrettanto importante adeguarli alle sfide che stiamo affrontando: il risparmio energetico e la ridefinizione del nostro mix energetico, con una quantità minore di energie fossili e maggiore di energie rinnovabili. I nuovi elementi del presente regolamento sono pertanto più una ridefinizione coerente della portata delle statistiche che una serie di singole aggiunte.
Il mio approccio in qualità di relatrice ombra per il gruppo socialista al Parlamento europeo sarà stato quello di garantire che le statistiche possano essere ancora più utili ai cittadini europei, ma anche a coloro che li governano. Diventano più affidabili per le valutazioni e più utili quale contributo al processo decisionale.
Per i cittadini, abbiamo lottato e ottenuto statistiche più trasparenti che forniscano informazioni su quanto li riguarda maggiormente: gli alloggi e i trasporti, ma anche l’energia nucleare. Per i governi, saranno disponibili le statistiche il più aggiornate possibile per il consueto Consiglio sull’energia che si tiene ogni primavera. Vedremo in che modo tali obiettivi verranno raggiunti. Al contempo, il risultato di questi cambiamenti è, dal mio punto di vista, piuttosto limitato, ossia non aumentano eccessivamente il carico di lavoro degli Stati membri o delle diverse parti coinvolte.
E’ su questo aspetto che vorrei ringraziare il nostro relatore, l’onorevole Turmes, per il suo senso di compromesso, oltre a tutti i suoi collaboratori.
Infine desidero congratularmi nuovamente per il sostegno molto valido ed efficace fornito da Eurostat dall’inizio alla fine per contribuire a produrre un risultato che è adesso riconosciuto valido.
Fiona Hall, a nome del gruppo ALDE. – (EN) Signora Presidente, desidero ringraziare l’onorevole Turmes per il suo eccellente lavoro in qualità di relatore e per la sua stretta collaborazione con i colleghi.
Le statistiche dell’energia sono come le sbarre d’acciaio che reggono un edificio: non si vedono dall’esterno ma se non ci fossero l’edificio crollerebbe.
Al momento stiamo realizzando metodi all’avanguardia per produrre energia. L’Unione europea ha fissato nuovi obiettivi sull’efficienza energetica, le fonti energetiche rinnovabili e le emissioni di CO2. Tuttavia, poiché conosciamo gli sforzi comunitari del passato in questi settori, è più semplice fissare obiettivi di quanto non lo sia attuarli, e il solo modo in cui possiamo dire se stiamo svolgendo o meno ciò che ci eravamo prefissati di fare è attraverso la misurazione delle attività in termini statistici.
Abbiamo bisogno adesso di statistiche concentrate sulla domanda energetica e sull’approvvigionamento energetico. Occorrono dati dettagliati sulle fonti energetiche rinnovabili e sui combustibili fossili. Necessitiamo di statistiche migliori sull’energia nucleare, raccolte e confrontate a livello europeo, che devono essere elaborate molto più rapidamente per poter avere un feedback iniziale. E’ di particolare importanza assicurarsi che i dati siano disponibili ben prima dei vertici di marzo sull’energia.
Infine, valuto positivamente il fatto che la torba resti saldamente nella categoria dei combustibili fossili. Nel Regno Unito, i terreni in cui è presente la torba sono considerati un habitat prezioso da tutelare. La torba si rigenera così lentamente che sarebbe inappropriato considerarla una risorsa rinnovabile.
Avril Doyle (PPE-DE). – (EN) Signora Presidente, il cambiamento climatico, la sicurezza degli approvvigionamenti, gli aumenti dei prezzi, gli incidenti come i blackout in parti dell’Europa, e la rinascita dell’ucraina Gazprom, sono elementi che hanno tutti accresciuto la consapevolezza dei cittadini e dei politici europei riguardo alla complessità della nostra situazione energetica, che richiede con urgenza la disponibilità di dati statistici precisi, puntuali e completi. A questo proposito, accolgo con favore la proposta della Commissione europea e il lavoro svolto dal nostro relatore, l’onorevole Turmes. Colgo anche l’opportunità di congratularmi con lui con tutto il cuore per la sua nomina di relatore sulla direttiva sulle fonti energetiche rinnovabili.
L’impiego dell’energia è responsabile dell’80% del totale delle emissioni comunitarie di gas serra. La disponibilità di dati di base precisi e affidabili sulla situazione energetica nell’Unione europea è obbligatoria affinché possiamo raggiungere non solo gli obiettivi del protocollo di Kyoto, ma anche per uno scenario successivo al 2012. In quale modo, in assenza di tali dati di base, possiamo concordare con fiducia gli obiettivi trasparenti sulla riduzione su scala internazionale dell’energia da combustibili fossili e l’aumento dell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili? Non possiamo. Attualmente, la compilazione delle statistiche dell’energia è lenta, inefficiente e spesso incompleta, e persino poco precisa. Come sottolinea correttamente il relatore, ci sono lunghi tempi di pubblicazione dei dati sull’energia di Eurostat. Il signor Commissario può confermare che questo regolamento si tradurrà in una disponibilità più puntuale delle indispensabili statistiche sull’energia e che il modello statistico che impieghiamo nell’Unione europea sia paragonabile a quello usato, per esempio, negli Stati Uniti e da altri attori globali, affinché si possano mettere a confronto i dati simili?
Infine, concordo con il relatore quando afferma che il nuovo regolamento dovrebbe fornire protezione dalla manipolazione dei dati. Statistiche Eurostat precise, confrontabili e imparziali sono fondamentali per tutta la serie di politiche in materia di clima e di energia presenti e future, come il sistema di scambio delle quote di emissione dell’Unione europea, le proposte di condivisione degli sforzi e le energie rinnovabili.
Teresa Riera Madurell (PSE). – (ES) Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, se come Unione europea intendiamo realizzare una politica energetica coerente e parlare con una voce sola sulla scena internazionale, è essenziale disporre di statistiche complete e affidabili che ci consentano di fare confronti in modo semplice. E’ inoltre fondamentale che vi sia una buona coordinazione con e tra gli Stati membri. Pertanto, riteniamo che sia importante che il testo della Commissione dichiari che la loro partecipazione è obbligatoria.
Inoltre, come ha affermato l’onorevole Trautmann, è importante che la nuova proposta non carichi le imprese o le altre parti coinvolte di ulteriore lavoro. Accogliamo quindi con favore il fatto che tale proposta non cerchi di modificare i compiti statistici svolti, ma anzi di stabilire un quadro normativo comune che garantisca uniformità di metodo e semplifichi pertanto il confronto dei dati.
Oltre a ciò, anche comprendere la complessità della nostra situazione energetica e condurre un monitoraggio quantitativo dettagliato sui progressi compiuti nel raggiungimento dei nostri obiettivi richiede statistiche precise, puntuali e complete.
Concordiamo quindi con il relatore sul fatto che, in ambiti come l’efficienza energetica occorre migliorare le statistiche disponibili. Ora l’efficienza è una priorità per la nostra politica in materia di energia e di cambiamenti climatici. Le statistiche attuali non forniscono i dati necessari per il calcolo dei coefficienti che non sono, in questo campo, assolutamente necessari.
Anche lo sviluppo del settore nucleare e delle fonti energetiche rinnovabili provoca notevoli difficoltà che devono essere risolte. Questi sono solo alcuni esempi dei limiti del nostro sistema attuale di cui, oltre alle interessanti proposte intese a superarli, la relazione dell’onorevole Turmes si occupa ottimamente, e desidero congratularmi con lui per il suo eccellente lavoro.
Jerzy Buzek (PPE-DE). – (PL) Signora Presidente, desidero congratularmi con il relatore per una buona relazione. Vorrei inoltre congratularmi con il signor Commissario per l’iniziativa avanzata dalla Commissione.
Appoggio la presente relazione, principalmente perché si occupa di politica energetica comune, e in modo particolare di una politica energetica estera comune. Tuttavia, esiste un’altra ragione, che per me è realmente più importante: stiamo lasciando agli Stati membri una scelta che riguarda le energie primarie (il mix energetico), e al contempo riduciamo le emissioni di CO2 e realizziamo un mercato comune dell’energia.
Se vogliamo confrontare i costi, scoprire quali soluzioni a zero emissioni sono le migliori per il futuro nonché le più economiche, dobbiamo avere una base di confronto. Un mercato comune e la concorrenza in esso, e soprattutto gli investimenti efficaci, richiedono dati statistici buoni e confrontabili. Tali dati sono necessari agli investitori, in particolare gli investitori privati, se intendiamo svolgere una politica efficiente nel mercato energetico. Dovremo inoltre essere in grado di confrontare i dati dei singoli Stati membri riguardanti i prezzi e i costi specifici, che è qualcosa che non siamo in grado di fare con i dati statistici che abbiamo attualmente a disposizione, in particolare a causa di una mancanza di dati sulle fonti energetiche rinnovabili.
C’è un ultima domanda: chi potrà trarre vantaggio da queste informazioni e in quale modo? Su questo punto non c’è nulla di chiaro, e sarà la pratica a decidere. E’ molto importante per noi prestare attenzione alla misura in cui questi dati verranno in futuro resi accessibili, e al modo in cui proteggeremo la parte dei dati che non dovrebbe essere pubblicata.
Silvia-Adriana Ţicău (PSE). – (RO) Desidero congratularmi con il relatore per il suo lavoro.
L’energia e il cambiamento climatico sono priorità dell’Unione europea. Questo è il motivo per cui le statistiche dell’energia che consentono all’Unione di valutare il settore e intraprendere le iniziative necessarie sono estremamente importanti.
Il 26 febbraio 2008, Eurostat ha pubblicato una serie di indicatori statistici per l’energia, i trasporti e l’ambiente. Nel caso dell’energia troviamo indicatori di affidabilità energetica, intensità energetica, fonti energetiche, consumo energetico finale, energia rinnovabile, efficienza energetica e prezzi dell’energia. Per quanto riguarda il cambiamento climatico, troviamo informazioni sulle emissioni di gas serra.
Gli Stati membri avranno l’obbligo di fornire i dati necessari al fine di ottenere gli indicatori richiesti dal regolamento proposto. Saranno necessari fondi consistenti per la raccolta e l’elaborazione dei dati.
L’emendamento n. 14 si riferisce anche al risparmio di tempo grazie all’impiego delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nella raccolta e l’elaborazione dei dati. L’emendamento n. 5 sottolinea la necessità della sicurezza dell’approvvigionamento dei carburanti più importanti e la disponibilità di dati esatti a livello europeo, forniti in tempo utile, al fine di anticipare e coordinare le soluzioni dell’Unione europea a eventuali crisi di approvvigionamento. Questo è in linea con la clausola di solidarietà nei casi di crisi energetica contenuta nel Trattato di Lisbona. I cittadini europei hanno bisogno di queste statistiche corrette ed esatte.
Paul Rübig (PPE-DE). – (DE) Signora Presidente, onorevoli colleghi, la presente relazione è molto importante per tutti noi poiché i dettagli formano per loro natura la base delle decisioni politiche. Inoltre, è importante quindi in futuro differenziare tra le transazioni finanziarie e quelle dei prodotti. Tutti noi sappiamo in quale modo i prezzi dell’energia vengono influenzati da diversi settori. Tuttavia, svolge un ruolo importante anche la differenza tra produzione, commercio e consumo. Dovremmo iniziare in modo particolare in quest’Aula con un controllo intelligente, non solo con i consumatori, ma anche con i diversi punti di misurazione disponibili.
La scelta del metodo impiegato per tenere sotto controllo i costi delle statistiche è anche molto importante per noi. Intendiamo davvero eliminare la burocrazia e raggiungere una maggiore efficienza nelle statistiche. La scelta del metodo in questo settore sarà quindi fondamentale in termini di utilizzo futuro, campionamento casuale, analisi completamente automatica, sul momento, non decriptata, confrontabile in tutta l’Unione europea, ma anche a livello globale. La proporzionalità è anche importante per le diverse agenzie. Dobbiamo garantire che la sicurezza dell’approvvigionamento sia disponibile in modo trasparente quale criterio universale, che vi sia differenziazione tra costi e prezzi e che l’intero sistema sia sostenibile.
Claude Turmes, relatore. − (EN) Signora Presidente, ho solo qualche osservazione da fare. Per quanto riguarda la torba, e purtroppo l’onorevole Korhola è già andata via, è molto chiaro dalla nostra definizione che la torba è classificata come energia fossile. Abbiamo adottato la definizione di torba del Comitato intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, in cui viene chiarito molto bene che non si tratta di una fonte energetica rinnovabile. Pertanto, su questo aspetto, alcuni politici e lobbisti finlandesi dovrebbero smettere di sognare, leggere la direttiva e attenersi al testo reale.
L’idea di disporre settimanalmente in Europa di misurazioni delle riserve di benzina è una questione che non sono stato in grado di approfondire. Il nostro prezzo del petrolio in Europa viene determinato dal bollettino settimanale del ministero statunitense per l’Energia. Poiché l’Europa non dispone di statistiche indipendenti per quanto riguarda il petrolio, i nostri prezzi vengono di fatto definiti dalla crisi nel mercato statunitense e non siamo in grado di dimostrare che il mercato europeo è spesso molto meno complesso di quello statunitense. Non potendo ottenerlo in questa sede, signor Commissario, forse la Commissione potrebbe, nelle discussioni in corso sull’argomento in sede di IEA, adottare finalmente un’iniziativa nel valutare quali vantaggi potremmo trarre eventualmente se disponessimo di statistiche europee settimanali sul petrolio. Alcuni esperti mi dicono che potremmo ridurre anche il prezzo del petrolio grazie a una simile misura.
Adesso dobbiamo lavorare, poiché è importante che la Commissione sia coordinata. La Commissione ha istituito un osservatorio del mercato energetico nell’ambito della direzione generale dell’energia e dei trasporti, pertanto è fondamentale che Eurostat e questo nuovo osservatorio collaborino a stretto contatto. Infine, desidero augurare ai dipendenti di Eurostat e ai dipendenti pubblici degli Stati membri notevoli forza e coraggio, in quanto dovranno adesso incontrarsi spesso in sede di comitatologia e trasformare questo in statistiche reali.
Vi ringrazio molto di nuovo, tutti voi, per le vostre cortesi parole. Posso persino offrirvi un bicchiere di champagne al termine di questa lunga serata!