Presidente. – L’ordine del giorno reca la relazione, presentata dall’onorevole Paul Rübig, a nome della commissione per l’industria, la ricerca e l’energia, a sostegno di PMI che effettuano attività di ricerca e sviluppo [COM(2007)0514 – C6-0281/2007 – 2007/0188(COD)] (A6-0064/2008).
Janez Potočnik, Membro della Commissione. − (EN) Signora Presidente, oggi ci occupiamo della proposta della Commissione a sostegno del programma comune EUROSTARS, e la ringrazio per avermi concesso qualche minuto per illustrare le caratteristiche principali e la rilevanza di tale iniziativa.
Il programma comune EUROSTARS mira a fornire sostegno alle PMI che effettuano attività di ricerca e sviluppo. Queste PMI possono portare sul mercato nuovi prodotti e nuovi servizi grazie al loro personale lavoro di ricerca e sviluppo. Hanno l’ambizione e la capacità di crescere e di divenire le “stelle” di domani.
Un gruppo di 29 paesi EUREKA, e ora il Lussemburgo, che ha appena presentato domanda di adesione, ha deciso di sviluppare il programma comune, studiato in maniera specifica per dare sostegno alle PMI che intraprendono attività autonome di ricerca e sviluppo, in cooperazione con i loro partner.
Per imprimere ulteriore impulso a questa iniziativa, la Commissione ha proposto al Parlamento europeo e al Consiglio di partecipare finanziariamente al programma comune EUROSTARS, sulla base dell’articolo 169 del Trattato, con un importo pari a 100 milioni di euro. La somma raggiungerà circa 300 milioni di euro con il contributo dei paesi partecipanti nei prossimi sei anni.
Un aspetto fondamentale dell’iniziativa è che i paesi partecipanti si impegnano a integrare i loro programmi nazionali per creare un programma europeo comune. Inoltre, EUROSTARS rafforza la collaborazione tra il programma quadro ed EUREKA. E’ per queste ragioni che ritengo che l’azione rappresenti un ulteriore passo verso la realizzazione di uno Spazio europea di ricerca.
Sono grato al relatore, l’onorevole Rübig, e anche ai membri della commissione per l’industria, la ricerca e l’energia per la proficua collaborazione e per i miglioramenti suggeriti alla proposta della Commissione. A nome della Commissione, posso dirvi che accogliamo questi suggerimenti.
Apprezzo in particolare il fatto che abbiate deciso di trattare la proposta in tempi rapidi, che ci consentirà di contribuire al primo invito a presentar proposte EUROSTARS. Un’adozione rapida da parte del Parlamento e del Consiglio lancerebbe certamente un segnale forte alla comunità delle PMI sul fatto che un investimento continuo in attività di ricerca e innovazione è essenziale per mantenere e rilanciare la loro competitività.
EUROSTARS deve rappresentare un valido esempio di come gli Stati membri possono collaborare coordinando i propri programmi nazionali, e dimostrare i settori in cui il finanziamento comunitario può avere un maggiore impatto per il programma, essere vantaggioso per la comunità delle PMI europee e, ovviamente, per l’Europa in generale.
Paul Rübig, relatore. − (DE) Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, innanzi tutto ringrazio la Presidenza slovena, che ha fatto tutto il possibile fino all’ultimo minuto per garantire un’attuazione tempestiva del programma.
Desidero anche ringraziare i miei onorevoli colleghi, ovviamente, perché abbiamo dimostrato ancora una volta l’efficacia della legislazione europea. Se si pensa che la relazione è stata presentata solo a gennaio, e che domani la voteremo, potete constatare che questo Emiciclo, la Presidenza e la Commissione sono in grado di collaborare in maniera molto efficace. Possiamo esserne estremamente orgogliosi.
Vorrei anche ringraziare il segretariato della commissione per l’industria, la ricerca e l’energia, perché non è così semplice negoziare su una questione relativamente complicata in così breve tempo, elaborare e mettere in atto i principi fondamentali di conseguenza. Siamo molto lieti che la Slovacchia, il Regno Unito e – all’ultimo momento – il Lussemburgo, di cui non sapevamo nulla fino a ieri, abbiano espresso nelle ultime settimane il desiderio di aderire al programma. Domani preparerò un emendamento orale al riguardo, e chiedo pertanto alla Presidenza che il Lussemburgo venga preso in considerazione domani, quando i singoli Stati membri saranno nominati, affinché anche le piccole e media imprese lussemburghesi possano partecipare con successo al programma.
Nel corso dei negoziati, in Parlamento abbiamo sottolineato la necessità di un programma trasparente e soprattutto non burocratico, ma efficace ai fini della promozione della ricerca. Questo dovrebbe anche permetterci di realizzare il nostro profondo desiderio che siano effettuati pagamenti unici e siano prese decisioni rapide, affinché le imprese raccolgano i fondi necessari alle attività di ricerca e non chiedano in anticipo prestiti alle banche per poi dover aspettare il denaro molto tempo.
Ritengo, Commissario Potočnik, che questo programma sia un segno del principio “legiferare meglio”, e credo che siamo davvero riusciti in questo caso ad attuare in modo adeguato gli obiettivi concernenti le piccole e media imprese e una migliore regolamentazione a titolo del Settimo programma quadro per la ricerca. Anche la partecipazione e la gestione di EUREKA sono esemplari, in quanto EUREKA è in grado di prendere decisioni molto efficaci e rapide assumendosene allo stesso tempo, in ultima analisi, un’ampia responsabilità.
La Comunità fornisce da ultimo un terzo del sostegno. Signor Commissario, come ha già evidenziato, stiamo parlando di circa 100 milioni di euro. Una novità del programma è anche il fatto che si tratti di un’autentica azione con basata su un approccio dal basso verso l’alto, e che dunque arriva dalla comunità imprenditoriale, dalle piccole imprese ad alta intensità di ricerca o dalle medie imprese. Sono davvero orgoglioso che il segretariato EUROSTARS a Bruxelles stia operando in modo molto efficace e rapido sul mercato, in stretta collaborazione con le agenzie nazionali di finanziamento, e che stia di conseguenza diventando possibile concentrarsi su quelle attività di ricerca orientate al mercato che mirano a risultati commerciali a breve e medio termine.
Questo è un elemento chiave del lavoro delle piccole e medie imprese, e dovrebbe essere efficace sotto il profilo dei costi. Le imprese e le autorità non dovrebbero sopportare costi elevati nello svolgimento dell’attività; al contrario, tutto dovrebbe essere formulato in modo coerente e chiaro affinché ogni singola impresa sia in grado di rispondere alle richieste emerse nello svolgimento delle attività senza incorrere in un enorme aggravio. Ci siamo occupati recentemente di questo. Abbiamo ottenuto ottimi risultati.
Erna Hennicot-Schoepges, a nome del gruppo PPE-DE. – (FR) Signora Presidente, vorrei innanzi tutto congratularmi con il nostro relatore, l’onorevole Paul Rübig, per la sua relazione, e vorrei ringraziarlo per aver accettato di presentare un emendamento orale per includere il Lussemburgo nel suo programma ponendo così rimedio alla lentezza amministrativa cui era riconducibile tale assenza.
Signor Commissario, sappiamo, almeno dalla prima relazione di valutazione sul processo di Lisbona, che le PMI rivestono un ruolo fondamentale nel campo della ricerca e dell’innovazione. Però, il loro grado di partecipazione non è ancora all’altezza delle aspettative e gli ultimi dati sugli investimenti ne sono la prova.
Questo programma speciale dovrebbe dunque agevolare la partecipazione delle PMI, e anche ridurre la burocrazia in eccesso. Infatti, in qualche modo si tratta di mettere le cose a posto, di coprire il rischio e di reagire contro la riluttanza delle aziende quando si tratta di investire nell’ambito della ricerca e innovazione, che forse rappresenta uno spettro nell’ottica industriale europea.
Mi congratulo con il relatore per aver insistito per un’adozione in prima lettura, che dovrebbe accelerare l’attuazione del programma, assicurarne l’efficacia e dimostrare che la legislazione europea non è così ingombrante come alcuni a volte la accusano di essere, ma può essere realmente nell’interesse dei cittadini.
Teresa Riera Madurell, a nome del gruppo PSE. – (ES) Grazie, signora Presidente. Signor Commissario, la ringrazio per aver preso parte a questo dibattito. Vorrei anche congratularmi prima di tutto con il relatore per il lavoro svolto.
Da qualche tempo, in diverse sedi e anche in Parlamento, la possibile relazione tra il programma quadro comune e il programma intergovernativo EUREKA è stata oggetto di analisi e di dibattito, poiché entrambi comportano un aiuto considerevole alle PMI. Il risultato di queste sinergie è stato il finanziamento comunitario per il programma EUROSTARS, sulla base dell’articolo 169 del Trattato, un programma che completa il programma quadro tramite quelle che, personalmente, ritengo essere le principali virtù di EUREKA: la sua struttura dal basso verso l’alto, che permette un migliore adattamento alle necessità delle PMI e ne agevola la partecipazione, considerato che la burocrazia necessaria per partecipare al programma quadro è, in molti casi, un onere eccessivo di cui molte PMI non possono farsi carico.
Il Parlamento ha sempre promosso il sostegno a una maggiore integrazione delle PMI nella R&S, e il programma EUROSTARS può avere un considerevole impatto in termini di mobilizzazione. Pertanto accogliamo con particolare favore questa iniziativa.
Mieczysław Edmund Janowski, a nome del gruppo UEN. – (PL) Signora Presidente, l’onorevole Rübig ha, come sempre, presentato un’ottima relazione.
Si tratta di una questione di grande rilevanza, dal momento che l’introduzione dei risultati della ricerca nella pratica industriale e imprenditoriale potrebbe essere agevolata in maniera relativamente rapida tramite le PMI. Questo è un aspetto fondamentale della strategia di Lisbona. Di conseguenza, è positivo che il programma EUROSTARS si basi sul Settimo programma quadro per le imprese transnazionali e finanzi le attività nei settori di scienza e tecnologia avviate dalle PMI in collaborazione con gli istituti di istruzione superiore, i centri di ricerca e altre società – quelle di grandi dimensioni.
Anche l’orientamento impresso alla ricerca è importante: dovrebbe essere a favore del mercato e avere applicazioni pratiche decisamente rapide. Si tratta di un’idea valida, a sostegno delle iniziative a favore delle imprese, che dovrebbe essere scevra di burocrazia e chiaramente delineata, non ultimo negli aspetti finanziari. Questo è importante per tutti i partner, in particolare per gli imprenditori. Il successo di questo programma rappresenterà un buon esempio per il futuro. Speriamo che cento milioni di euro non vengano sprecati.
PRESIDENZA DELL’ON. LUIGI COCILOVO Vicepresidente
Miloslav Ransdorf, a nome del gruppo GUE/NGL. – (CS) Le piccole e media imprese forniscono il 70 per cento dei posti di lavoro nell’Unione europea. Detto ciò, queste imprese investono solo il 4 per centoin scienza, ricerca e sviluppo tecnologico, E’ questa, senza dubbio, la ragione per cui non sfruttano al meglio le loro potenzialità imprenditoriali. Dobbiamo imprimere impulso al potenziale delle piccole e medie imprese nel quadro della rinnovata strategia di Lisbona. Ci sono molti modi per farlo: garantire loro un migliore accesso alle informazioni, offrire condizioni di credito più vantaggiose, rafforzarne la cooperazione con il settore pubblico e aiutarle a stabilire legami più stretti con le grandi società affinché sia i piccoli che i grandi sistemi siano collegati tra loro. Ritengo che tutto ciò sia fattibile e possa essere realizzato in un periodo di tempo relativamente breve.
Nils Lundgren, a nome del gruppo IND/DEM. – (SV) Signor Presidente, l’UE estende il proprio dominio su un numero di aree sempre maggiore. Il problema, per,ò è che non ci sono principi per decidere cosa l’UE dovrebbe fare. Un principio valido è quello relativo al sostegno ma ignorato nel processo decisionale : il principio di sussidiarietà. Quest’ultimo non è favore della centralizzazione della ricerca e sviluppo, tranne nel caso di progetti su ampia scala, quali Galileo o la fusione di energia. Il settore della ricerca e sviluppo burocratizzato nelle organizzazioni di grandi dimensioni fornisce ritorni inferiori rispetto al denaro investito, non maggiori. Non c’è logica nel fatto che gli Stati membri spediscono il loro denaro a Bruxelles e poi i loro ricercatori lo chiedono indietro in un momento successivo. Ciò vale soprattutto quando si parla di ricerca e sviluppo per piccole e medie imprese. L’entusiasmo mostrato da ricercatori e imprenditori deriva dal fatto che sono ormai convinti che, in linea di massima, saranno disponibili più fondi. Non vi è alcuna prova a sostegno di questa teoria. Grazie per la vostra attenzione.
Ján Hudacký (PPE-DE). – (SK) Innanzi tutto desidero ringraziare il relatore per l’ottimo lavoro. Penso che sia proprio grazie all’onorevole Rübig se il Parlamento è riuscito a trovare un compromesso accettabile per la Commissione e il Consiglio e che dovrebbe sfociare nell’adozione della presente proposta in prima lettura.
Ritengo che l’iniziativa EUREKA relativa ai programmi di ricerca e sviluppo per le piccole e media imprese sia accolta con grande favore dalla comunità imprenditoriale. Il fatto che un numero così elevato di paesi partecipi a questa iniziativa dimostra come prima del programma mancasse interesse nei confronti della soluzione dei problemi delle piccole e medie imprese.
Nonostante gli sforzi del Parlamento europeo, il Settimo programma quadro per la ricerca e lo sviluppo non ha neppure risolto la questione dell’approccio delle PMI rispetto ai fondi forniti a sostegno delle loro attività di ricerca, sviluppo e innovazione. Dunque è davvero confortante vedere che tale iniziativa dal basso verso l’alto sia stata accolta con così grande favore in tutte le istituzioni europee interessate. Anche se è indubbio che sono stati compiuti alcuni passi avanti, il problema è che alcune questioni rimangono irrisolte. Mi riferisco ai criteri di ammissibilità delle PMI, in particolare la proporzione di tempo e di volume d’affari annuo dedicati alle attività di ricerca.
Personalmente sono dell’avviso che dovremmo essere più di larghe vedute quando stabiliamo questi criteri e che dovremmo considerare l’apertura del programma EUROSTARS alle imprese più piccole che, nonostante le dimensioni, hanno un reale potenziale di innovazione e sviluppo.
Per concludere, desidero sottolineare che mi fa molto piacere che anche il mio paese, la Slovacchia, sia coinvolto in questa cooperazione: tale scelta dovrebbe migliorare la situazione delle piccole e medie imprese innovative e il cui sviluppo era finora in qualche modo in ritardo.
Silvia-Adriana Ţicău (PSE). – (RO) Innanzi tutto, vorrei congratularmi con il relatore, l’onorevole Rübig, e spiegare alcuni aspetti. E’ fondamentale, per la competitività economica dell’Unione europea, sostenere le piccole e medie imprese che investono nella ricerca applicata.
I 22 Stati membri e i 5 Stati che partecipano a EUREKA che hanno deciso di investire, insieme alla Commissione, i 400 milioni di euro per sostenere le attività di ricerca portate avanti dalle piccole imprese concorrono al raggiungimento degli obiettivi della strategia di Lisbona.
Non dobbiamo dimenticare che le PMI rappresentano il 99 per cento del totale delle imprese europee. La selezione dei progetti finanziati a titolo del programma EUROSTARS dovrebbe essere effettuata sulla base dell’eccellenza scientifica e dell’impatto economico.
Nondimeno, richiamo la vostra attenzione sulle difficoltà che le piccole e medie imprese incontrano nell’assicurare il cofinanziamento del 50 per cento del valore dei progetti.
Molte delle piccole imprese preferirebbero destinare i loro esperti a quei progetti che producono ritorni immediati, a scapito dei programmi di ricerca a lungo termine.
Inoltre, il finanziamento delle piccole imprese che si muovono sulla base di un piano aziendale preciso potrebbe consentire la partecipazione di un grande numero di PMI nella ricerca europea.
Spero che, nel corso di questo programma, proseguirà anche il programma ERASMUS per giovani imprenditori.
Joel Hasse Ferreira (PSE). – (PT) Signor Commissario, onorevoli colleghi, ritengo sia estremamente importante sostenere le piccole e medie imprese nonché incoraggiarne lo sviluppo tecnologico e scientifico. Le PMI hanno bisogno di una solida base tecnologica che permetta loro di imprimere slancio al loro contributo in termini di sviluppo e crescita economica.
Di norma, le PMI hanno una notevole capacità d’iniziativa e adattamento dal momento che non sono irrigidite dalla burocrazia e sono tendenzialmente gestite da imprenditori e amministratori ampiamente immersi nella loro opera di creazione di ricchezza. Tale capacità d’iniziativa e adattamento rende più facile il lancio di nuove attività imprenditoriali che implichino la produzione e/o la vendita di nuovi prodotti o l’introduzione di nuovi servizi creati appositamente per rispondere alle necessità di consumatori o di altre imprese.
Tali nuovi prodotti e servizi spesso richiederebbero una base tecnologica più solida di quella che è di solito disponibile in molte piccole imprese, ed è per questo che il programma comune di ricerca e sviluppo EUROSTARS che ha l’obiettivo di appoggiare le PMI potrebbe risultare decisamente importante per il suo impatto potenziale sull’“economia reale”. Ci aiuterà a migliorare le capacità delle piccole e medie imprese in diversi Stati europei, a vantaggio dei cittadini in quanto consumatori nonché dell’economia europea. Darà pertanto un contributo alla creazione di nuovi e migliori posti di lavoro. Alla luce di tutte queste ragioni, ritengo che la relazione dell’onorevole Rübig sia stata di estrema utilità.
Dragoş Florin David (PPE-DE). – (RO) Innanzi tutto, vorrei congratularmi con l’onorevole Rübig per essere riuscito a elaborare questa relazione in modo tanto rapido e appropriato.
Il presente documento, instaurando un nesso tra la ricerca e le PMI pone le premesse per un nuovo approccio alla strategia di Lisbona. Diamo quindi nuovo valore alla competitività e nuovo slancio alle imprese di nuova costituzione, PMI con attività innovative. Il programma EUROSTARS dovrebbe divenire la piattaforma per il rilancio dell’attività economica europea, un programma di stelle innovative europee, un programma trasparente, flessibile e non burocratico.
Concludo col richiedere alla Commissione, e a tutti gli Stati che partecipano al programma, di stimolare e promuovere il programma in questione, che è strettamente collegato ai temi prioritari dell’Unione: il cambiamento climatico, efficienza energetica, la promozione delle risorse di energia rinnovabile e, ultima ma non per importanza, la lotta contro il cancro.
Miroslav Mikolášik (PPE-DE). – (SK) Il programma comune di sviluppo e ricerca EUROSTARS sostiene le PMI che effettuano attività di ricerca e sviluppo nello svolgimento della loro attività di ricerca orientata al mercato in progetti transnazionali, realizzati a nome di diverse associazioni di PMI.
Vorrei sottolineare in particolare la rilevanza del trasferimento di tecnologia e la necessità di collaborazione, nel quadro di questo programma, tra le imprese stesse e altre istituzioni, sulla base di partenariati industriali ed economici. Ritengo sia un fattore molto positivo il fatto che questo sia un programma con un approccio dal basso verso l’alto, adattato perfettamente alle necessità delle imprese partecipanti che conducono attività di ricerca. L’elemento chiave è che queste attività di ricerca sono orientate al mercato e puntano a risultati commerciali a breve e medio termine.
Vorrei anche menzionare una nuova caratteristica di questo programma, cioè l’introduzione del Meccanismo di finanziamenti di ripartizione del rischio volto ai progetti di RST più rischiosi.
Péter Olajos (PPE-DE). – (HU) Grazie molte, onorevole Presidente, anch’io desidero congratularmi con il Commissario Potočnik e l’onorevole Rübig. Il programma comune EUROSTARS è un ottimo strumento per conseguire gli obiettivi di Lisbona, rilanciare la competitività e rafforzare l’innovazione. Le PMI che conducono attività di ricerca e sviluppo che spendono almeno il 10 per cento del rispettivo fatturato in ricerca e sviluppo sono attori chiave in questo settore.
L’Ungheria è un membro di questo programma, e il suo interesse verso il programma è stato enorme. Hanno presentato domanda più di 200 imprese che rispondono ai criteri stabiliti, sebbene stia emergendo il problema che gli Stati membri non hanno predisposto le risorse finanziarie adeguate. In Ungheria, per esempio, sono disponibili solo 500 000 euro, sufficienti soltanto per 2-3 progetti. Di conseguenza, ritengo che gli Stati membri dovrebbero comunque aumentare le risorse finanziarie destinate al programma, oppure provare a destinare almeno il 3 per cento del PIL ad attività di ricerca e sviluppo così che potremo essere competitivi anche a livello mondiale. Ritengo che EUROSTARS ed EUREKA rappresentino il genere di programmi che offre ottimi strumenti a tal fine. Ancora congratulazioni.
Zbigniew Zaleski (PPE-DE). – (PL) Signor Presidente, detto con parole semplici, l’investimento nelle piccole imprese paga.
Studi scientifici hanno dimostrato che le piccole imprese con tecnologie semplici hanno possibilità per valide innovazioni, e desidero proprio sottolinearlo. Lo stesso vale per le imprese a carattere familiare, nelle quali l’investimento è fatto su un figlio in una determinata linea aziendale, in modo tale da garantire continuità, e ritengo che questa sia una maniera molto valida di procedere. Inoltre, queste aziende sono altamente flessibili, e possono trasferirsi da un posto all’altro, e da un prodotto all’altro, con un aggravio ridotto; credo, signor Presidente, onorevoli colleghi, che se più del 60 per cento del reddito all’interno dell’UE deriva dalle PMI, sarebbe un grave errore da parte nostra quello di lesinare sugli investimenti destinati a loro e al loro sviluppo.
Janez Potočnik, Membro della Commssione. − (EN) Signor Presidente, desidero innanzi tutto ringraziare ognuno di voi, non solo per il vostro sostegno alla proposta nella relazione ma, anche, e ancor più, per il vostro appoggio alle PMI. Le PMI sono un elemento fondamentale per l’economia europea e, come ho già detto, in questo programma EUROSTARS stiamo parlando di quelle PMI che saranno le “stelle” del futuro.
E’ un approccio innovativo. Non è facile mettere in atto quei prgetti nei quali il denaro degli Stati membri è integrato ai fondi comunitari, ma ne vale decisamente la pena, perché è questa la direzione nella quale dovremmo andare in futuro. Stiamo affiancando agli aspetti migliori dell’EUREKA – la flessibilità, la semplicità, l’approccio decentralizzato, l’orientamento al mercato – il meglio del Programma quadro: la gestione centralizzata, la valutazione comune e la selezione congiunta. E posso assicurarvi che anche nelle altre parti del Programma quadro stiamo tenendo gli occhi ben aperti a vantaggio delle PMI.
Si chiama semplificazione, ed è per questo che abbiamo introdotto, come probabilmente sapete, un tasso di finanziamento più elevato per le PMI che per le altre. Le PMI vantano pertanto un tasso di cofinanziamento del 75 per cento nell’ambito del programma quadro, mentre le grandi aziende hanno il 50 per cento il che significa che stiamo stimolando la loro partecipazione. Abbiamo introdotto un fondo di garanzia che ne semplifica la partecipazione al programma quadro, perché uno dei principali maggiori problemi per le PMI era il fatto di dover presentare garanzie bancarie in anticipo ; e stiamo anche per introdurre un servizio di registrazione unico che renderà ancora più semplice la procedura, in quanto basterà presentare domanda una volta soltanto e tutti i dati saranno memorizzati, in modo che a un’eventuale successiva domanda l’inserimento di questi avverrà in modo automatico.
Quindi, se osserviamo i risultati del primo anno – e, come sapete, abbiamo concordato un obiettivo di finanziamento del 15 per cento destinato alle PMI a titolo della parte di cooperazione prevista dal programma – si può dire che il programma funziona. Se nel Sesto programma quadro non stavamo conseguendo l’obiettivo, dalle prime valutazioni e dalla prima analisi dei risultati emerge che ora questo dato si avvicina più al 20 per cento che al 15 per cento, che è un miglioramento notevole.
Stiamo anche lavorando in sede di Commissione. Sono appena rientrato da una riunione del gruppo sulla competitività dove abbiamo discusso dello Small Business Act – questo il titolo provvisorio – dove vorremmo trattare tutte le questioni collegate alle PMI in maniera sistematica. Vorrei anche far presente che, anche se oggi stiamo decidendo sulla partecipazione finanziaria sul versante comunitario, questa in realtà è già cominciata, e più di 200 hanno presentato domanda nell’ambito del primo invito a presentare proposte , il che rappresenta un successo importante.
Per finire, vorrei dire che mi fa davvero molto piacere che il Lussemburgo abbia deciso di partecipare. Non c’è alcun problema reale. Dovremmo fare del nostro meglio per rendere la sua adesione quanto più possibile rapida.
Paul Rübig, relatore. − (DE) Signor Presidente, onorevoli colleghi, in fin dei conti si può dire che ancora una volta ci siamo prefissati un obiettivo che si focalizza sull’agenda di Lisbona. Ci auguriamo che la realizzazione dei risultati della ricerca nel breve periodo crei nuovi posti di lavoro e porti a salari netti più elevati. Chiaramente, una caratteristica essenziale dell’innovazione è l’offerta di nuovi prodotti, e consente pertanto di registrare risultati positivi anche sul mercato.
Sono anche soddisfatto perché siamo riusciti, insieme alla Banca europea per gli investimenti, a fornire lo strumento addizionale per la condivisione del rischio, e perché queste somme possono quindi essere distribuite in misura decisamente rilevante. Abbiamo anche previsto una valutazione per verificare che i fondi siano effettivamente rivendicati e per controllare che il Parlamento europeo non debba operare altri tagli a causa di fondi non completamente utilizzati l’anno precedente, come avviene con altri programmi.
Ritengo che questo programma possa garantire che i fondi saranno completamente utilizzati, e vorrei chiedere ai miei colleghi di far sì che anche negli Stati membri il cofinanziamento funzioni come previsto. E’ nell’interesse di tutti che questo programma venga attuato in modo appropriato. penso che dovrebbe anche essere comunicato di conseguenza.
Inoltre, vorrei invitare il Commissario Potočnik ad accordarsi con il Vicepresidente della Commissione Wallström affinché il programma venga presentato al pubblico come programma esemplare: questo è parte del processo. Desidero congratularmi ancora una volta con la Presidenza slovena: questo è un prodotto e un progetto che vale decisamente la pena mostrare.
Presidente. − La discussione è chiusa.
La votazione si svolgerà giovedì 10 aprile 2008.
Dichiarazioni scritte (articolo 142)
Jorgo Chatzimarkakis (ALDE), per iscritto. – (DE) Commissario Potočnik, l’argomento di cui si discute oggi in quest’Aula riguarda il ruolo delle PMI. Le piccole e medie imprese sono davvero la spina dorsale dell’economia dell’UE.
Nella sola Germania, quasi 20 milioni di persone lavorano e svolgono attività di ricerca e sviluppo in più di 3,3 milioni di piccole e medie imprese. Il fatto che l’Europa cresca o sia in stagnazione economica dipende principalmente da loro. Le piccole e medie imprese producono più brevetti, innovazioni e posti di lavoro che i larghi raggruppamenti. Ciononostante, le PMI continuano ad avere troppo poche opportunità di accesso ai programmi di prestito e di finanziamento.
Il programma EUROSTARS è un buon esempio di come funzionano le cose. A differenza del Settimo programma quadro, basato su un approccio dall’alto verso il basso con finanziamento centrale dall’UE, EUREKA e EUROSTARS sono programmi con approcci dal basso verso l’alto. Sono gestiti dall’iniziativa EUREKA. Questo è un aspetto positivo, e potrebbe forse rappresentare un modello per il nostro Settimo programma quadro.
I vantaggi del programma EUROSTARS sono i seguenti:
· le PMI ad alta intensità di attività di ricerca necessarie in ruoli di guida;
· controllo di ammissibilità e valutazione compiuti da esperti internazionali;
· bandi di gara e flussi del lavoro armonizzati in tutti gli Stati membri;
· rapido processo decisionale per quel che concerne il finanziamento: 14 settimane dalla scadenza;
· la Commissione premia con fondi complementari;
· il finanziamento erogato esclusivamente nella forma di sovvenzioni non rimborsabili (in contanti);
Desidero congratularmi sinceramente con il relatore per il lavoro svolto. Auguro il miglior successo al programma.
Anna Záborská (PPE-DE), per iscritto. – (SK) Con il voto a favore della relazione dell’onorevole Paul Rübig, il Parlamento europeo invia un segnale chiaro alle piccole e medie imprese negli Stati membri. Le piccole e medie imprese sono spesso in grado di partecipare con efficacia alle attività di ricerca e sviluppo, ma sono costrette a fare i conti con condizioni meno favorevoli di quelle che vengono garantite ai grandi gruppi internazionali.
D’ora in poi, le associazioni di PMI che conducono attività di ricerca e sviluppo potranno avvalersi del sostegno finanziario dell’Europa e operare all’interno di una rete europea con altre piccole e medie imprese. Le PMI slovacche potranno dunque contribuire, con la loro conoscenza e le loro capacità, al settore della ricerca e sviluppo in Europa.
In Slovacchia, molte piccole e medie imprese sono ubicate in aree rurali, meno sviluppate dal punto di vista infrastrutturale, cosa che ne ostacola la crescita. Sono molte le donne occupate in PMI che effettuano attività di ricerca e sviluppo, in maniera più o meno diretta. I fondi europei sono utili perché consentono alle PMI di cominciare la loro attività, permettendo in questo modo alle loro capacità professionali di mettersi al servizio dell’interesse comune.
EUROSTARS è un programma per attività di ricerca e sviluppo nel campo di nuovi prodotti e servizi a livello dell’Unione europea. Le PMI rivestono un ruolo chiave nei progetti EUROSTARS. E’ un vero peccato che la Repubblica slovacca, uno Stato membro dell’UE, non partecipi a questo programma. Di conseguenza, le piccole e medie imprese slovacche non hanno accesso al considerevole sostegno finanziario europeo disponibile per lo sviluppo efficiente di nuovi prodotti, nuove tecniche e nuovi servizi.