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Procedura : 2008/2585(RSP)
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Testi presentati :

RC-B6-0242/2008

Discussioni :

PV 21/05/2008 - 11
CRE 21/05/2008 - 11

Votazioni :

PV 22/05/2008 - 9.8

Testi approvati :

P6_TA(2008)0232

Resoconto integrale delle discussioni
Mercoledì 21 maggio 2008 - Strasburgo Edizione GU

11. Catastrofe naturale in Cina (discussione)
Processo verbale
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  Presidentee. − L’ordine del giorno reca le dichiarazioni del Consiglio e della Commissione sulla catastrofe naturale in Cina.

 
  
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  Janez Lenarčič, Presidente in carica del Consiglio. (SL) Seguiamo con grande preoccupazione gli sviluppi in Cina in seguito al disastroso terremoto che ha distrutto gran parte del paese e la provincia di Sichuan in particolare.

Si stima che il terremoto abbia colpito circa 10 milioni di persone. Il numero di morti aumenta man mano che le ore passano, mentre si affievolisce la speranza di salvare i sopravvissuti che si trovano sotto le macerie. Le stime attuali relative al numero dei morti è salito ad almeno 50 000 persone. Si tratta di una vera e propria catastrofe. Forse sarebbe possibile salvare più vite qualora i soccorritori potessero raggiungere le aree colpite, ma questo è impedito loro da difficoltà oggettive, così come a causa della mancanza di apparecchiature adeguate.

Un’ulteriore difficoltà è costituita dai danni causati dal terremoto a diverse dighe. E’ questo il motivo per cui sui sopravvissuti della provincia di Sichuan incombe la terribile minaccia di inondazione. Il governo cinese ha richiesto le attrezzature di base necessarie per le operazioni di salvataggio.

Il ministro cinese della Sanità prevede anche grandi necessità in termini di medicinali e apparecchiature mediche moderne, perché vanno fornite ai feriti le cure indispensabili.

La portata delle attività di aiuto attualmente in corso è eccezionalmente ampia. Sono già stati paracadutati dodici tonnellate di merci per alleviare le difficoltà dell’area colpita. Numerosi elicotteri sono in volo per trasportare soccorritori e aiuti. I rappresentanti delle autorità locali hanno dichiarato che in questo momento necessitano maggiormente di coperte, tende, cibo e telefoni satellitari.

Come sapete, e come oggi è già stato accennato in precedenza, lo scorso martedì il Consiglio ha convocato una riunione straordinaria. Abbiamo espresso le nostre più sentite condoglianze al popolo cinese per i terribili bilanci di morti e di distruzione che interessano questa zona. Nel nostro messaggio abbiamo altresì espresso la nostra più profonda solidarietà a coloro che hanno perso i parenti più stretti a causa della calamità, a coloro che sono rimasti feriti in prima persona e a coloro che hanno subito gravi danni alla proprietà.

La comunità internazionale ha risposto rapidamente e si è offerta di fornire alla Cina assistenza. Con l’invio di lettere del ministero del Commercio estero, il paese ha ufficialmente accolto con favore tali aiuti. Numerose squadre straniere, tra cui quelle provenienti da Giappone, Taiwan, Corea e Australia, sono già sul posto e stanno per partire per la Cina.

L’Unione europea desidera fornire aiuti alla popolazione colpita. La Commissione europea, così come la maggior parte degli Stati membri, ha risposto in modo massiccio alle necessità della popolazione colpita ed è pronta a fornire aiuti anche in futuro.

Grazie.

 
  
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  Louis Michel, Membro della Commissione. − (FR) Signora Presidente, anch’io desidero ringraziare per aver inserito nell’ordine del giorno una discussione sulla situazione umanitaria nella provincia cinese di Sichan in seguito al terremoto del 12 maggio. Il Presidente Barroso, il Commissario Ferrero-Waldner e io abbiamo espresso le nostre più sentite condoglianze e abbiamo sottolineato il desiderio del popolo europeo di aiutare la popolazione cinese.

La mobilitazione delle autorità cinesi e dell’esercito è stata rapida e massiccia. Va detto che la gestione della crisi è stata efficiente e che le autorità si meritano le nostre congratulazioni. Vista l’ampiezza di danni e necessità, il 13 maggio il governo cinese ha richiesto assistenza internazionale e l’UE è stata solerte nel rispondere all’appello. La Commissione ha inviato in missione per una settimana un esperto ECHO in aiuti umanitari nella zona colpita. In base alle informazioni trasmesse da tale esperto, il 16 maggio, la Commissione ha adottato una decisione di prima urgenza di due milioni di euro. Ciò permetterà alla Croce Rossa di fornire tende, coperte, acqua potabile e beni di prima necessità.

La squadra di coordinamento e valutazione del meccanismo di protezione civile della Commissione è presente anche a Chengdu. Essa è in contatto con le autorità locali al fine di permettere agli aiuti europei di raggiungere più rapidamente coloro che ne hanno bisogno. Gli Stati membri hanno anche risposto rapidamente all’appello d’urgenza della Federazione della Croce Rossa inviando materiale d’urgenza e fornendo squadre di ricerca e soccorso. Il contributo totale dell’UE supera già i dieci milioni di euro. La Commissione, il Centro di monitoraggio e di informazione e la Piattaforma di crisi lavorano insieme e tengono informati gli Stati membri e la Cina in merito all’assistenza dell’UE. Occorre notare che le autorità cinesi esercitano un rigido controllo delle autorizzazioni di accesso nel territorio delle squadre internazionali.

In base alle nostre valutazioni, i bisogni principali sono acqua e impianti igienico-sanitari, alloggi temporanei, prodotti di prima necessità, medicinali e apparecchiature mediche. Purtroppo, molte grosse scosse di assestamento ostacolano le operazioni di salvataggio. Il timore principale è che infrastrutture vitali, come dighe, argini o centrali elettriche si rompano o crollino, creando in tal modo un secondo disastro umanitario.

 
  
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  Georg Jarzembowski, a nome del gruppo PPE-DE. – (DE) Signora Presidente, signor Presidente in carica del Consiglio, signor Commissario, onorevoli colleghi, il mio gruppo si unisce alle espressioni di dolore e condoglianze nei confronti del popolo cinese da parte del Consiglio e della Commissione in seguito al terribile terremoto del 12 maggio. Esprimiamo la nostra più profonda solidarietà a coloro che sono in lutto o sono rimasti feriti a causa del terremoto.

Accogliamo inoltre con favore il fatto che le autorità cinesi abbiano avviato rapide misure di soccorso, nonché la volontà del governo cinese di accettare gli aiuti stranieri. Desidero altresì dar voce alla nostra speranza che continui a farlo in futuro, permettendo di distribuire efficacemente gli aiuti nel momento del bisogno.

Siamo inoltre lieti che in questo caso il governo cinese abbia permesso ai media stranieri di riferire nel dettaglio in merito al terremoto e ci auguriamo che permetterà anche di riferire in merito agli sforzi compiuti per la ricostruzione delle zone colpite.

Deploriamo in modo particolare che siano morti così tanti scolari quando sono crollati gli edifici delle scuole pubbliche e appoggiamo l’intenzione dichiarata dalle autorità cinesi di indagare in merito alle cause per cui le scuole potrebbero non essere state costruite per resistere ai terremoti e chiedere conto ai responsabili.

Siamo soprattutto intenzionati a fornire al popolo cinese l’assistenza di cui necessita. Il paese non ha bisogno di ingenti somme di denaro, poiché possiede le riserve valutarie più grandi del mondo. Ciò di cui necessita sono aiuti concreti che noi europei e i nostri Stati membri possiamo fornire e ringraziamo il Commissario per le misure umanitarie che ha già avviato.

Appoggeremo ogni azione volta ad aiutare la popolazione delle zone disastrate e ad assisterla nella ricostruzione dei villaggi. Alcune persone potrebbero essere trasferite in altre zone. Forniremo gli aiuti necessari a tale scopo. Si tratta davvero di una grande tragedia umanitaria e siamo solidali con la popolazione delle zone colpite e con l’intera nazione cinese.

 
  
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  Libor Rouček, a nome del gruppo PSE. – (CS) Signora Presidente, signor Commissario, Presidente Lenarčič, onorevoli colleghi, innanzi tutto, a nome del gruppo socialista, desidero unirmi a tutti coloro che hanno espresso le loro più sentite condoglianze per le famiglie in lutto delle decine di migliaia di vittime del terribile terremoto che ha colpito la provincia di Sichuan. Desidero altresì esprimere la mia piena solidarietà per le centinaia di migliaia di persone che non hanno più un tetto sopra la testa o che sono state obbligate a lasciare le loro case in seguito a tale disastro.

Poco fa abbiamo discusso circa la situazione in Birmania e abbiamo criticato il comportamento assolutamente inaccettabile della giunta birmana. La Cina, in totale contrasto con la Birmania, va elogiata. La Cina ha chiesto immediatamente l’aiuto della comunità internazionale e ha aperto le sue frontiere agli aiuti stranieri. Approvo inoltre, proprio come il mio onorevole collega, l’apertura delle autorità cinesi, sia a livello nazionale che nella provincia di Sichuan. Accolgo con favore il modo in cui hanno trattato l’organizzazione dei soccorsi e l’informazione del grande pubblico, sia all’interno che all’estero, in merito agli avvenimenti relativi al disastro. Ad esempio, tra le informazioni aperte fornite figurava anche l’aver ammesso che, oltre alle decine di migliaia di vittime, sotto le macerie erano sepolte anche 32 fonti di emissioni radioattive.

Sia il signor Commissario che il Presidente Lenarčič ci hanno informato in merito alle proporzioni degli aiuti umanitari che l’Unione europea ha offerto e fornito alla Cima. Li ringrazio entrambi per la rapidità con cui hanno agito la Commissione e il Consiglio e li esorto altresì a garantire che l’Unione europea sia pronta a rispondere celermente alle potenziali richieste di ulteriore aiuto da parte dei partner cinesi, non solo in merito agli aiuti umanitari, ma anche alla ricostruzione delle zone colpite, qualora tale intervento venga richiesto.

 
  
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  Dirk Sterckx, a nome del gruppo ALDE. – (NL) Desidero innanzi tutto esprimere, a nome del nostro gruppo dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa, le mie più sentite condoglianze per tutte le vittime. Appoggio altresì il periodo di lutto annunciato dal governo cinese. Lunedì, prima di venire a Strasburgo, sono andato a Bruxelles a firmare il registro delle condoglianze alla rappresentanza presso l’UE, a nome della delegazione per le relazioni con la Cina e presumo anche a nome del Parlamento nel suo complesso. La scorsa settimana l’Ufficio di presidenza della delegazione ha incontrato l’ambasciatore cinese, il quale mi ha detto quanto abbia apprezzato il sostegno del Parlamento europeo.

Stiamo affrontando una grave catastrofe di proporzioni enormi. Decine di migliaia di persone sono morte o sono ancora disperse, milioni di senzatetto, danni alle proprietà di proporzioni al momento a malapena calcolabili. Non abbiamo visto in Cina ciò che abbiamo osservato in Birmania, come discusso nel corso del precedente dibattito. In questo caso vediamo un paese in cui tutti, dal livello più alto a quello più basso, fanno il possibile per aiutare e fare in modo che sia salvata qualsiasi cosa che può ancora essere salvata. Vedo inoltre un paese che ha comunicato in modo molto aperto, e continua a comunicarlo, il dolore e la disperazione della popolazione del Sichuan e i problemi che le squadre di soccorso affrontano, squadre che hanno persino perso un paio di collaboratori. Vedo un paese che è addirittura aperto alle critiche degli sforzi umanitari da parte delle vittime del disastro, un quadro con cui abbiamo anche grande familiarità perché si ricrea ogniqualvolta che qui si verifica un evento simile.

Signora Presidente, dobbiamo guardare al futuro. Penso che la Cina ci abbia chiesto un tipo di aiuto molto specifico. Vedo che mostriamo solidarietà e sono grato alla Commissione e al Consiglio per quanto hanno fatto. Li esorto a fornire ulteriore aiuto quando i cinesi lo chiederanno.

Quando i soccorsi si saranno conclusi, dovrà iniziare la ricostruzione e anche qui dovremo ancora essere in grado di aiutare il più possibile. Sul più lungo periodo, desidero chiedere che esaminiamo come poter fornire assistenza tecnica, con norme edilizie e tecniche che rendano gli edifici maggiormente resistenti a questo genere di eventi. Potrebbe altresì essere un compito della comunità internazionale esaminare ciò che possiamo fare per istituire una sorta di sistema di allarme precoce, un sistema che allerti le persone prima che tali disastri si verifichino. Dobbiamo almeno tentare di svilupparlo. Ritengo che vi siano non poche regioni sul pianeta che potrebbero trarne vantaggio. In ogni caso, penso che sia importante che l’aver mostrato, in seno al Parlamento europeo, solidarietà nei confronti dei cinesi nel corso della presente discussione.

 
  
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  Hélène Flautre, a nome del gruppo Verts/ALE. – (FR) Signora Presidente, in seguito al terribile terremoto che ha gettato nel lutto la Cina e il mondo intero, per la prima volta le autorità hanno giocato il gioco della trasparenza e hanno risposto al dramma con un massiccio dispiegamento d’urgenza, a sostegno del quale l’UE e l’intera comunità internazionale stanno facendo del loro meglio.

Tuttavia, tutti hanno potuto sentito pungenti critiche espresse in Cina in merito alla scarsa qualità degli edifici, in particolare le strutture di più recente costruzione e quelle pubbliche, come le scuole, che hanno portato alla scomparsa di migliaia di scolari, lasciando pochissimi sopravvissuti. Questa catastrofe dimostra la scarsa qualità delle costruzioni nel paese, una questione sensibile in Cina, in cui, nelle città più grandi, sono state espropriate milioni di persone nel periodo precedente a eventi decisivi, quali i Giochi olimpici.

Su questo dramma si profilano altre questioni preoccupanti, già menzionate: la solidità delle strutture idroelettriche, quali la diga in cemento di Zipingpu, ci fa temere il peggio per le 600 000 persone che vivono a valle. Il terremoto ha danneggiato anche 391 serbatoi. Finora sono disponibili poche informazioni sui siti di arricchimento del plutonio a nord-est della provincia di Sichuan, nonostante la loro grande vicinanza all’epicentro, il che è parimenti estremamente preoccupante.

Non sarebbe opportuno eseguire una valutazione internazionale indipendente in merito a tali questioni vitali, dato che i cinesi mostrano ancora un certo grado di opacità e qualsiasi dichiarazione ufficiale è rassicurante?

 
  
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  Konrad Szymański, a nome del gruppo UEN. – (PL) L’Europa deve offrire alla Cina quanto più aiuto possibile per motivi sia umanitari che politici. Sono uno dei numerosissimi membri di quest’Assemblea, che si oppongono fermamente alla barbara politica cinese nei confronti del Tibet e dei cristiani. Ritengo che dobbiamo senza dubbio reagire energicamente a qualsiasi caso di aggressione verso Taiwan.

D’altro canto, tuttavia, dobbiamo trarre vantaggio da ogni opportunità per mostrare al popolo cinese che le richieste che facciamo ai loro leader non sono motivate da nessun sentimento di ostilità nei confronti del suo paese e delle sue tradizioni. Dobbiamo dimostrare che un partenariato amichevole è possibile e si è ora presentata un’opportunità eccellente per farlo. Dobbiamo offrire ampia assistenza alle vittime e impegnarci senza riserve nell’opera di ricostruzione successiva alla recente catastrofe. Sarebbe un grave errore perdere quest’opportunità di creare un rapporto di fiducia tra l’Europa e la Cina.

 
  
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  Patrick Louis, a nome del gruppo IND/DEM. – (FR) Signora Presidente, onorevoli colleghi, le catastrofi naturali ci rattristano soprattutto quando causano un numero elevato di vittime, come di recente in Cina o in Birmania. Ci ricordano il valore della vita umana, così come il fatto che non possiamo controllare la natura. Desideriamo inviare un messaggio di compassione a coloro che subiscono catastrofi naturali e politiche.

Uno degli obiettivi dei politici è impedire che la sventura pubblica ricada sul loro popolo. Di conseguenza, se non possono impedire le catastrofi naturali, possono tentare di anticiparli e allertare la popolazione, ma soprattutto devono minimizzare i rischi attraverso politiche preventive responsabili. A titolo esemplificativo, le prometeiche infrastrutture cinesi, quali le enormi dighe idroelettriche e le centrali nucleari hanno resistito. Ma per quanto tempo ancora? Non è meglio utilizzare un numero più elevato di strutture più piccole per suddividere il richio e aumentare l’informazione pubblica sui rischi implicati?

La situazione più drammatica per la popolazione cinese, tuttavia, è relativa alle catastrofi politiche. Sebbene riconosciamo il carattere ammirevole di questo popolo lavoratore e abile e la finezza della sua cultura, possiamo giudicare gli atti politici senza scavare troppo nelle politiche interne del paese. La politica disastrosa del figlio unico costituisce una catastrofe enorme. Colpisce i bambini, l’elevato numero di famiglie di agricoltori obbligate a disfarsi delle figlie femmine, fonte inferiore di reddito che non garantisce la continuità della fattoria e la pensione, o il secondo figlio che non ha nessun diritto di esistere in base agli ordini di Creon. E’ il disprezzo dei diritti umani quando un ordine politico non permette ai genitori di avere quanti figli desiderano. Ancora una volta, la vita non è considerata per il suo valore effettivo, bensì come mera funzione utilitarista. Ma in questo caso, tuttavia, la catastrofe naturale si fonde a quella politica quando il tetto di una scuola crolla, schiacciando l’unico figlio e lasciando sconvolti i genitori.

Quando i 30 000 giornalisti previsti arriveranno a Pechino per i Giochi olimpici, devono ritagliarsi il tempo per osservare, al di là delle apparenze, la realtà di questo paese che, a furia di potenza e efficienza, rischia di perdere qualsiasi rispetto per gli esseri umani, vero fondamento dell’ordine politico.

 
  
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  Karsten Friedrich Hoppenstedt (PPE-DE).(DE) Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, durante i pubblici minuti di silenzio ordinati dalle autorità cinesi, la gente è rimasta immobile – le persone nelle strade, sugli autobus e nei negozi – e la loro espressione facciale non ha lasciato alcun dubbio circa la sincerità dei loro sentimenti. E’ stato molto diverso rispetto alle normali dimostrazioni collettive obbligatorie di solidarietà. Perché è stato così? Perché la televisione pubblica è stata capace di riferire 24 ore su 24, evocando una profonda sensazione di choc di fronte all’inimmaginabile sofferenza delle persone delle zone colpite. Ciò ha ispirato un nuovo senso di solidarietà in Cina. Il rispetto per l’individuo è diventato nuovamente evidente, anche tra i leader politici.

Finora gli unici grandi punti focali nazionali sono stati la crescita economica della Cina e, più di recente, i Giochi olimpici, ma alla luce della catastrofe attuale, molte persone quasi mancano di mostrare attenzione per tali punti. Cosa deve fare la comunità internazionale? Per certi versi si è già risposto a tale domanda: oltre a inviare materiali umanitari, piani di ripristino in caso di catastrofe e, certamente, apparecchiature tecniche, vi è la necessità di mettere in comune l’esperienza raccolta nel periodo successivo ai grandi terremoti verificatisi in Armenia, dove si sono perse più di 100 000 vite, in Turchia, dove è stata danneggiata una centrale nucleare e in cui si sono perse decine di migliaia di vite, e in Cina, nel 1976, dove diverse centinaia di migliaia di persone sono morte, e utilizzare tale esperienza collettiva al fine di sviluppare principi di buona prassi per la comunità internazionale e applicarli a vantaggio della Cina.

So che si è accennato a ciò che potrebbe accadere in particolare alle dighe ci deve far esaminare la resistenza ai terremoti degli edifici pubblici, degli ospedali e delle scuole. A tal proposito, c’è molto che si può fare e si possono dare indicazioni adeguate relativamente a quali norme debbano essere applicate alla costruzione di strutture antisismiche.

Naturalmente, in quanto membro della delegazione per le relazioni con la Cina, sottoscrivo i messaggi di condoglianze trasmessi dai precedenti oratori.

 
  
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  Edite Estrela (PSE).(PT) Signora Presidente, signor Commissario, tutti noi ci rammarichiamo per il disastro che ha devastato la Cina meridionale. Sono morte più di 50 000 persone e 4,8 milioni sono rimaste senza casa. Siamo tutti vicini alle famiglie colpite.

L’Unione europea ha agito come doveva: ha attivato I meccanismi di protezione civile e ha appoggiato le autorità cinesi. La comunità internazionale nel suo complesso ha altresì dato il suo appoggio. Mai prima d’ora la Cina aveva ricevuto così tante manifestazioni di solidarietà e offerte di appoggio concreto, perché, questa volta, le autorità cinesi non hanno tentato di nascondere le proporzioni della tragedia. Al contrario, hanno fornito le informazioni necessarie, hanno permesso l’accesso dei media internazionali e, in generale, hanno agito in modo trasparente ed efficiente, diversamente da quanto è successo in Birmania.

Il cambiamento climatico è alla base dell’aumento delle catastrofi naturali. Impedire che il pianeta si surriscaldi è una nostra responsabilità. Anche la Cina deve pertanto contribuire a ridurre le emissioni di CO2, appoggiando gli sforzi dell’Unione europea a giungere a un accordo internazionale quando, nel dicembre 2009, vi sarà la Conferenza di Copenaghen.

 
  
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  Bastiaan Belder (IND/DEM).(NL) Con un’apertura senza precedenti, i mass media cinesi hanno riferito in merito alle terribili conseguenze del grave terremoto che ha colpito la provincia di Sichan più di una settimana fa. Tale apertura delle autorità ha portato, nel paese, a una solidarietà per le vittime senza precedenti. E’ balzata alla ribalta la società armoniosa. Decine di migliaia di volontari si sono fatti avanti. Le squadre di soccorso provenienti da ogni provincia si sono concentrate nelle zone disastrate. Gli aiuti tangibili hanno raggiunto in Cina un massimo da primato. In breve, l’aperture delle autorità ha dato i suoi frutti.

In futuro, le istituzioni europee devono pertanto mantenere questa apertura senza precedenti delle autorità cinesi, senza dubbio nel caso della questione critica già sollevata in Cina relativa al motivo per cui così tanti edifici scolastici sono crollati. La Cina è stata altrettanto aperta con il resto del mondo. Il governo cinese, ad esempio, ha accettato l’offerta giapponese di inviare una squadra di soccorso. Nel frattempo, Taiwan ha impegnato 42 milioni di euro per soccorrere le vittime del terremoto. Mi auguro sinceramente che tale solidarietà porti alla normalizzazione necessaria nelle relazioni tra la Cina e Taiwan.

Mi unisco senza riserve a quei membri che hanno espresso la loro più profonda solidarietà per l’indicibile sofferenza del popolo cinese e ho apprezzato in modo particolare la firma del libro delle condoglianze presso la rappresentanza cinese di Bruxelles da parte dell’onorevole Sterckx a nome di tutti noi. L’approvo pienamente.

 
  
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  Cornelis Visser (PPE-DE).(NL) Desidero innanzi tutto porgere le condoglianze ai parenti delle numerose vittime della catastrofe naturale che il 12 maggio ha colpito la provincia di Sichuan. Fortunatamente le autorità cinesi hanno agito prontamente dopo il disastro. Accolgo altresì con favore la risposta dell’Unione europea. Desidero pertanto appoggiare le istituzioni europee, la Commissione e il Consiglio, nell’approccio per cui hanno optato finora. Dopo aver inizialmente rifiutato l’aiuto straniero, la Cina ha aperto le frontiere. Le stesse autorità cinesi hanno affermato di poter usare ogni aiuto possibile per far fronte a questa estesa catastrofe. Le squadre di soccorso giapponesi, sudcoreane e russe si trovano già nelle zone colpite. Reputo ciò e il fatto che i paesi vicini di Singapore e Taiwan stiano fornendo aiuti è molto incoraggiante. Le relazioni politiche con i paesi vicini non sono sempre buone e ciò potrebbe contribuire a migliorarle.

I mezzi d’informazione nazionali e internazionali hanno dedicato molta attenzione alla catastrofe. Sono lieto che sia stato concesso l’accesso alle zone colpite alla stampa e che le sia stata concessa la possibilità di scrivere ciò che voleva e di informare il resto del paese e del mondo. La trasparenza è importante al fine di ottenere un quadro chiaro della catastrofe, nonché per garantire che i giusti aiuti siano forniti sul posto. Ciò permette un maggiore coinvolgimento del resto della popolazione. Una stampa libera e un buon governo vanno di solito di pari passo. Un stampa libera può riferire i fallimenti della politica decisamente con grande tempestività e le politiche possono essere corrette.

Va discussa anche la supervisione degli edifici e dell’amministrazione di quella zona. Si possono tirare le conclusioni per i futuri progetti edilizi e si possono fare raccomandazioni per una gestione e una migliore organizzazione ufficiale.

La prevenzione e la preparazione alle catastrofi naturali sono responsabilità della massima importanza del governo. E’ solo negli ultimi anni che esse sono state adeguatamente organizzate anche in molti paesi europei. Infine, desidero chiedere alla Commissione europea e al Consiglio di offrire, se necessario, aiuto alla Cina per la formazione delle autorità e della funzione pubblica civile per l’elaborazione di piani volti a far fronte a crisi e catastrofi.

 
  
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  Alexandra Dobolyi (PSE). - (HU) La ringrazio molto, signora Presidente. Ogni persona rispettabile è rimasta scioccata della catastrofe naturale che si è verificata scorsa settimana in Estremo Oriente. E’ normale che l’attenzione del mondo intero si concentri su tali paesi.

Al momento la Cina è decisamente al centro dell’attenzione pubblica: i Giochi olimpici di quest’estate, la visita a Taiwan del premier cinese, gli avvenimenti in Tibet, il giro dell’Europa del Dalai Lama e come è stato ricevuto, la visita in Cina della Commissione europea; tutte queste cose hanno contribuito a concentrare l’attenzione sulla Cina. Ora non è tuttavia il momento di parlare dei boicottaggi o del Tibet.

Il terremoto, di magnitudo 8,0 e che ha lasciato in rovina l’altopiano di Sichuan, ha causato la morte di 50 000 persone e ha lasciato senza casa milioni di sopravvissuti, per non menzionare il danno economico arrecato. Ecco perché chiedo a ogni istituzione dell’Unione europea di assicurarsi che offriamo tutta l’assistenza umana che possiamo e che, finché sarà necessario, mettiamo a disposizione aiuti per coloro che sono sono stati colpiti dalla catastrofe.

Ringraziamo le squadre di soccorso e le organizzazioni umanitarie per il loro aiuto; hanno lavorato 24 ore su 24 per migliorare la condizione delle persone che vivono nella regione e assicuriamo al popolo cinese la nostra solidarietà e partecipazione incondizionate. Grazie.

 
  
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  Glyn Ford (PSE). - (EN) Signora Presidente, il 12 maggio un terremoto con magnitudo 7,8 ed epicentro vicino a Chengdu, nella provincia di Sichuan, ha ucciso più di 100 000 persone. Possiamo solo fare le nostre condoglianze a tutti coloro che hanno perso i loro cari e in particolare ai genitori che hanno perso i figli. Tuttavia, diversamente dalla tragedia verificatasi parallelamente in Birmania, riguardo alla quale alcuni hanno suggerito che la responsabilità di proteggere debba portare all’intervento internazionale diretto, i cinesi hanno impiegato risorse d’urgenza eccezionali, insieme a militari e personale medico. La Cina ha accolto con favore l’assistenza straniera, tra cui i soccorritori giapponesi che al momento lavorano nella zona, e ha permesso ai mezzi d’informazione cinesi e stranieri di seguire il periodo successivo alla catastrofe.

Come affermato dal Commissario Michel, l’Unione europea ha già contribuito con 10 milioni di euro in aiuti. Esortiamo il Consiglio e la Commissione a fornire alla regione interessata, nei mesi e negli anni a venire, ulteriori aiuti d’urgenza, assistenza tecnica e aiuti per la ricostruzione.

 
  
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  Józef Pinior (PSE). - (EN) Signora Presidente, questo è il momento in cui mostriamo alla Cina solidarietà e compassione. In questi tragici giorni abbiamo visto le vittime; abbiamo assistito a una grande tragedia della società cinese.

Sono rimasto impressionato dal modo in cui si sono comportate le autorità cinesi – leader dello Stato, responsabili amministrativi, provinciali e di partito – il comportamento dello Stato cinese è stato razionale, qualcosa di positivo in questo momento.

Ma al contempo, in quanto politico per i diritti umani, devo riferire al Parlamento che, secondo il Centro tibetano per i diritti umani e la democrazia, il 14 maggio sono state arrestate 55 monache. Oggigiorno è anche questa una realtà in Cina. Il terremoto non può diventare un pretesto per abusi dei diritti umani.

 
  
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  Csaba Sándor Tabajdi (PSE). - (HU) Signora Presidente, le terribili tragedie del terremoto cinese e del ciclone che l’ha preceduto in Birmania hanno scioccato il pubblico di tutto il pianeta. La risposta dei paesi di tutto il mondo è stata esemplare, con paesi che, dal Giappone agli Stati Uniti, dalla Russia alla Giordania, hanno fornito aiuti per la modesta somma di più di due miliardi di dollari.

L’Unione europea e i suoi Stati membri hanno reagito immediatamente e anche la Commissione ha intrapreso un’azione decisiva, inviando due milioni di euro in aiuti d’urgenza alla Cina e assistendo gli sforzi per i soccorsi distribuendo alle unità ospedaliere mobili farmaci, apparecchiature di soccorso e attrezzature per la rimozione delle macerie. E’ stato particolarmente encomiabile, da parte del governo tibetano in esilio in India, chiedere ai suoi seguaci di arrestare temporaneamente le dimostrazioni contro la Cina ed elargire donazioni al fine di aiutare le vittime del terremoto.

Gli aiuti finanziari dell’Ungheria, originariamente destinati alla Birmania, sono stati riorientati verso la Cina a causa dell’atteggiamento isolazionista della dittatura militare birmana. I dirigenti cinesi, al contrario del regime del Myanmar, sono stati saggi ad accettare gli aiuti stranieri. Anche il modo responsabile in cui la Cina ha gestito la pubblicità è stato molto positivo e dimostra che sono stati compiuti progressi molto significativi in termini di sviluppo democratico. Grazie per l’attenzione.

 
  
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  Genowefa Grabowska (PSE).(PL) Ancora una volta la natura ci ha dimostrato quanto sia indifesa l’umanità di fronte alle grandi catastrofi e calamità naturali. La Cina è il paese maggiormente popolato del pianeta, la sua economia sta fiorendo e si sta preparando con entusiasmo per i prossimi Giochi olimpici. E’ stata tuttavia devastata dal recente tragico terremoto.

Il popolo cinese ha paragonato tale disastro ai cataclismi precedenti che hanno accompagnato i principali cambiamenti storici del paese. Non sono certa che questo sia il modo di interpretare questo terribile evento. Ciononostante, sono certa che in un tale momento dobbiamo manifestare la nostra solidarietà per le decine di migliaia di uomini, donne e bambini che sono eroicamente sopravvissuti a questa tragedia personale e nazionale. Ecco perché il Parlamento europeo ha ragione a inviare oggi un chiaro segnale al popolo cinese, indicando che i membri di quest’Assemblea sono al loro fianco, che comprendiamo la loro sofferenza e vogliamo aiutarli. Dopo tutto, il principio di solidarietà costituisce uno dei valori fondamentali più importanti dell’Unione.

 
  
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  Colm Burke (PPE-DE). - (EN) Signora Presidente, ci si deve congratulare con la Cina per il modo in cui ha reagito a questa catastrofe. Desidero inoltre ringraziare la Commissione europea e il Consiglio per il modo in cui hanno agito nell’affrontare questa tragedia. E’ un gradito progresso che la Cina abbia aperto la zona a tutti coloro che possono offrire assistenza; ci auguriamo che lo facciano ancora in futuro in relazione ad altre aree. Permettere alle informazioni necessarie di uscire dal paese e di essere trasmesse dai media mondiali è il giusto passo avanti. Desidero altresì congratularmi con i mezzi d’informazione e comunicazione per aver sottolineato la portata della catastrofe e dell’assistenza necessaria.

Che ciò insegni anche alla Cina a osservare come poter utilizzare il proprio potere per esercitare pressione su altri regimi, in particolare in Birmania, al fine di cercare di portarli a notare che anch’essi necessitano di assistenza da parte della comunità mondiale. Salvare vite è la priorità in Cina; facciamo in modo che altri, come la giunta birmana, apprendano da questa esperienza.

 
  
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  Bogdan Golik (PSE).(PL) Signora Presidente, desidero esprimere le mie più sincere condoglianze a tutti coloro che, in Cina, hanno sofferto e che hanno perso i loro cari. Desidero esprimere le mie più sentite condoglianze a tutti coloro che hanno perso i figli, la moglie o il marito. Io stesso mi trovavo in Cina la scorsa settimana, quando si è verificato questa terribile catastrofe. Ero a Pechino e a Shanghai e ho rappresentato il Parlamento all’apertura della Fiera alimentare di Shanghai. Il disastro si è verificato lunedì, proprio mentre stavo arrivando. Ho immediatamente inviato lettere di condoglianze agli ambasciatori cinesi in Polonia e a Bruxelles. Ho avuto modo di vedere servizi televisivi sulla tragedia e rendermi conto della portata della sofferenza umana causata. Ho altresì visto gli aiuti massicci forniti immediatamente alle vittime da parte della gente comune, del governo e dell’esercito. La portata degli sforzi è stata senza precedenti.

Desidero approfittare di questa opportunità per ringraziare l’Unione e tutti gli Stati membri per gli aiuti forniti. Desidero altresì ringraziare l’Assemblea per il gesto di solidarietà dimostrato nel tenere oggi la presente discussione. Sono certo che gli aiuti continueranno a essere necessari.

 
  
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  Zbigniew Zaleski (PPE-DE).(PL) Ritengo che vi siano due approcci differenti nei confronti della Cina. Uno è fornire assistenza in seguito alla disgrazia che si è verificata nel paese. Non possiamo reagire altrimenti. E’ un nostro dovere morale quello di aiutare. Il fatto che godiamo di una migliore condizione finanziaria ed economica è un’ulteriore ragione per offrire aiuti. Semplicemente, dobbiamo fare così.

Il secondo approccio implica essere sempre consci del fatto che dobbiamo aiutare la Cina anche in tempi normali. Con questo intendo dire che, quando il paese non è afflitto da catastrofi, dobbiamo aiutare il popolo cinese ricordando ai loro leader i diritti dei loro cittadini. Dobbiamo farlo in modo molto categorico. Dobbiamo rispondere adeguatamente a entrambe le situazioni, il che renderà le cose molto chiare. Credo che la popolazione cinese riconoscerà i nostri sforzi e di questo ci ringrazierà.

 
  
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  Janez Lenarčič, Presidente in carica del Consiglio. (SL) Credo che sia molto importante che il Parlamento europeo abbia deciso di dedicare la discussione di oggi alla catastrofe naturale in Cina. Primariamente al fine di poter inviare alla Cina un messaggio, da un lato esprimendo le condoglianze dell’Unione europea, e, come espresso dall’onorevole Grabowska, di trasmettere alla Cina e al suo popolo la solidarietà dell’Unione europea.

E’ ovvia anche la differenza di tono tra la discussione che si è tenuta a questo proposito e quella sul punto all’ordine del giorno immediatamente precedente. Senza dubbio, parte della ragione di tale differenza sta anche nel modo in cui i leader cinesi hanno agito e possiamo veramente dire che la loro risposta a questa terribile catastrofe è stata rapida ed efficiente, che hanno utilizzato considerevoli risorse nazionali, che hanno personalmente incaricato o nominato il Primo Ministro come coordinatore degli aiuti. Per superare con successo tali difficoltà ci deve essere un buon coordinamento, il che è stato ovviamente realizzato.

Anche i media hanno tenuto informato, sia a livello nazionale che internazionale, il grande pubblico con regolarità relativamente agli sviluppi. E’ stato concesso l’accesso alle zone colpite ai giornalisti stranieri nonché ad alcuni esperti stranieri, secondo le informazioni a nostra disposizione, tra cui giapponesi.

Ritengo pertanto che possiamo essere soddisfatti che nell’affrontare questa enorme catastrofe e nel fornire aiuto alla sua popolazione, le autorità cinesi sono state ben organizzata e che, soprattutto, sono intenzionate ad accettare gli aiuti stranieri, ivi compresi i nostri. Posso garantirvi che il Consiglio sarà sempre pronto a fornire aiuti.

 
  
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  Louis Michel, Membro della Commissione. – (FR) Molto brevemente, signora Presidente, poso garantirvi che ho preso debita nota delle vostre osservazioni e desidero rispondere dicendo che saremo naturalmente ancora disponibili ad andare al di là degli aiuti che abbiamo già impegnato e che si basano su un’analisi dei bisogni.

Penso inoltre che tutti accolgano con favore la reazione della Cina e il modo in cui le autorità sono state aperte in termini di accesso e trasparenza. Penso in particolare all’accesso della stampa.

Desidero riprendere un’idea espressa dall’onorevole Flautre – il suggerimento di fornire una squadra di esperti per valutare i rischi e i danni collaterali, in particolare in relazione alle infrastrutture nucleari. Penso che sarebbe opportuno trasmettere questo messaggio. Non vi è certamente alcun obbligo a farlo, ma penso ancora che sarebbe opportuno avviare a tal proposito una discussione con le autorità cinesi.

 
  
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  Presidentee. − Comunico di aver ricevuto sei proposte di risoluzione(1) a norma dell’articolo 103, paragrafo 2 del regolamento.

La discussione è chiusa.

La votazione si svolgerà giovedì alle 12.00.

 
  

(1)Vedasi processo verbale.

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