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Procedura : 2008/2582(RSP)
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Ciclo del documento : B6-0297/2008

Testi presentati :

B6-0297/2008

Discussioni :

PV 16/06/2008 - 22
CRE 16/06/2008 - 22

Votazioni :

PV 19/06/2008 - 5.1
Dichiarazioni di voto
Dichiarazioni di voto

Testi approvati :

P6_TA(2008)0305

Resoconto integrale delle discussioni
Lunedì 16 giugno 2008 - Strasburgo Edizione GU

22. 1º luglio 2008, quarant’anni di Unione doganale
Processo verbale
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  Presidente. − L’ordine del giorno reca una dichiarazione della Commissione sulle manifestazioni previste per celebrare i quarant’anni dell’Unione doganale che ricorrono il 1º luglio 2008.

 
  
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  László Kovács, Membro della Commissione. (EN) Signor Presidente, ogni volta che parliamo del commercio internazionale o dell’integrazione europea, il nostro pensiero deve andare alla dogana, che è responsabile, alle frontiere esterne dell’Unione europea, della corretta attuazione di tutte le misure adottate per affrontare le due sfide che la dogana si trova a fronteggiare oggigiorno: facilitare il commercio proteggendo allo stesso tempo i cittadini e l’ambiente europei.

Negli ultimi 40 anni, la dogana europea ha fatto del suo meglio per lavorare insieme in modo efficiente come una singola struttura. Spesso è stata l’avanguardia dell’integrazione europea. E’ veramente notevole che una politica che di solito non fa molta notizia abbia comunque svolto un ruolo di traino nell’apertura di nuove strade sia per lo sviluppo economico che per l’integrazione della Comunità.

Oggi il ruolo della dogana rimane importante, difficile e, purtroppo, non è ancora apprezzato dal pubblico come dovrebbe essere. Tuttavia, il corretto svolgimento da parte della dogana delle proprie funzioni rappresenta la base per il successo del mercato comune e della libera circolazione delle merci, delle persone, dei capitali e dei servizi. Il lavoro della dogana va al cuore dell’attività dell’Unione europea ed ha un impatto sulla vita quotidiana dei nostri cittadini, spesso senza che questi ultimi se ne rendano conto.

Per sensibilizzare i nostri cittadini sul ruolo fondamentale della dogana, ho lanciato una campagna di comunicazione in concomitanza con il quarantesimo anniversario dell’Unione doganale. Le autorità doganali degli Stati membri hanno appoggiato questa idea.

La settimana scorsa ho visitato tre punti di ingresso importanti per le merci alle frontiere esterne dell’Unione europea, il porto di Rotterdam, l’aeroporto di Francoforte e il valico di Röszke al confine serbo-ungherese, al fine di evidenziare il lavoro quotidiano e la grande motivazione dei nostri doganieri. Ciò è l’argomento di un pacchetto informativo disponibile per i media che ha per obiettivo quello di informare il pubblico nei mesi a venire.

Tornando alle questioni di fondo, la dogana attualmente deve raggiungere cinque obiettivi strategici:

Il primo riguarda la tutela degli interessi finanziari della Comunità e dei suoi membri. Nel 2007 l’ammontare totale dei dazi doganali trasferiti al bilancio dell’Unione europea era di 16,6 miliardi di euro, il che rappresenta il 16 per cento del bilancio totale della Comunità.

Il secondo obiettivo è facilitare il commercio lecito e sostenere la competitività delle imprese europee: la modernizzazione del codice doganale comunitario e l’introduzione di eCustoms sono due strumenti funzionali al raggiungimento di questo obiettivo. Il più recente risultato concreto è stata l’introduzione del concetto di operatore economico autorizzato a partire dal 1º gennaio 2008.

Il terzo obiettivo è di proteggere i nostri cittadini dal terrorismo, dagli stupefacenti e dalle merci contraffatte e pirata che possono persino mettere a repentaglio la loro salute e la loro vita, controllando le catene di approvvigionamento per la circolazione internazionale di merci.

Il quarto obiettivo è quello di mantenere, sviluppare e rafforzare la cooperazione fra le autorità doganali degli Stati membri, fra la dogana e altre autorità governative di polizia e giudiziarie, nonché fra la dogana e la comunità imprenditoriale.

Il quinto obiettivo riguarda la cooperazione fra l’Unione europea e i paesi terzi, la cooperazione con altri paesi nel campo dei prodotti contraffatti e dei dispositivi utilizzati dai terroristi, come è il caso degli Stati Uniti.

Il nostro approccio si basa sullo scambio di informazioni, sulla cooperazione nel campo dell’analisi e della gestione del rischio, del riconoscimento reciproco degli standard di sicurezza, dei risultati dei controlli di sicurezza e del partenariato dogana-commercio, ma anche nel campo della cooperazione con i paesi da cui provengono le merci contraffatte e pirata, come la Cina, dove ha origine il 60 per cento delle merci contraffatte. Nel 2005 abbiamo firmato un accordo di cooperazione doganale e stabilito un comitato misto di cooperazione doganale che si riunisce annualmente. L’anno scorso abbiamo lanciato un progetto pilota sulle rotte commerciali intelligenti e sicure fra i porti europei e cinesi, e di recente abbiamo iniziato a sviluppare un programma di azione che dovrà essere firmato al vertice UE-Cina che si terrà a dicembre. Dobbiamo stabilire una cooperazione analoga con altri paesi come l’India, la Turchia, gli Emirati Arabi Uniti e altri.

Dal 1993, una volta che una spedizione è sdoganata da un’autorità doganale nazionale, è libera di circolare in tutti gli altri Stati membri. Ciò significa che la dogana ha una sola possibilità di controllare le merci e di sequestrare eventuali merci illecite. Il risultato è che l’Unione doganale è tanto forte quanto lo è il suo anello più debole. Con ciò voglio dire che sarebbe molto facile per chi commercia individuare il punto dove i controlli sono meno puntigliosi o più deboli, ed indirizzare le spedizioni illecite verso tali punti. Questo evidenzia la responsabilità delle autorità doganali degli Stati membri che hanno frontiere esterne.

Alla luce del commercio internazionale sempre più in crescita e della suddetta responsabilità di combattere le merci contraffatte, la dogana rimane molto attiva. Vorrei fornirvi alcune cifre per dare un quadro d’insieme del lavoro svolto nel 2007: Sono stati esaminati 183 milioni di dichiarazioni doganali, il che significa circa 5,5 dichiarazioni al secondo; sono stati controllati 1 545 milioni di tonnellate di spedizioni via mare e 3 milioni di tonnellate di spedizioni aeree, in 43 casi è stata intercettata e sequestrata della merce, per un totale di 79 milioni di prodotti contraffatti o pirata, e la tendenza è al rialzo.

Riusciremo ad affrontare la duplice sfida che la dogana si trova a fronteggiare soltanto se ripenseremo i nostri metodi di lavoro. Ciò comporta, ad esempio, un passaggio dall’attuale approccio incentrato sulle singole operazioni per quanto riguarda le formalità ed i controlli doganali ad un approccio sistemico che si concentri sui sistemi di controllo interno e sulla catena di approvvigionamento degli operatori economici.

Ovviamente ciò non significa abbandonare il controllo delle singole spedizioni, bensì basare tali controlli sull’analisi del rischio. Questo nuovo genere di approccio comporta dei nuovi metodi di lavoro e di controllo ed una strategia di gestione del rischio comune a tutte le dogane dell’Unione europea. Inoltre, offrirebbe una piattaforma per definire insieme agli Stati membri la struttura operativa più adeguata per garantire in futuro un funzionamento efficiente dell’Unione doganale.

L’applicazione di nuovi metodi di lavoro comporta inoltre che tutte le autorità doganali nazionali debbano possedere delle conoscenze, competenze e risorse tali che possano mantenere la loro efficienza e la loro efficacia.

Per raggiungere tali obiettivi, la Commissione ha proposto, nella sua comunicazione su una strategia per l’evolversi dell’Unione doganale, lo sviluppo di un piano strategico. Tale pianificazione a lungo termine dovrebbe consentire alle autorità nazionali di fare previsioni relativamente alle risorse, alla formazione e alla dotazione tecnica necessarie per perseguire uno sviluppo sincronizzato e armonizzato in tutti e 27 gli Stati membri. Questo canale permanente di comunicazione ci aiuterà inoltre a garantire un’attuazione simultanea delle nuove misure.

Alla vigilia del quarantesimo anniversario dell’Unione doganale, vi chiedo di dare il vostro sostegno politico all’iniziativa della Commissione per una strategia sull’evolversi dell’Unione doganale. Sono lieto che il testo della risoluzione su cui si voterà giovedì prenda in considerazione la maggior parte delle idee della Commissione sulle più importanti direttrici di sviluppo dell’Unione doganale in materia di maggior cooperazione, sicurezza e miglioramento dell’efficienza ed efficacia del servizio fornito dalla dogana al mercato interno.

In conclusione, vorrei ringraziare il Parlamento europeo per tutto il sostegno che ha dato alla dogana nel corso degli anni.

 
  
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  Malcolm Harbour, a nome del gruppo PPE-DE. (EN) Signor Presidente, a nome del mio gruppo vorrei innanzi tutto congratularmi col Commissario Kovács per l’autorevolezza con cui gestisce il dossier dogana all’interno della Commissione. Vorrei inoltre dire che stasera abbiamo non solo la possibilità molto importante, come egli afferma, di riconoscere i notevoli risultati ottenuti dalla Commissione nonché da tutte le autorità doganali di tutti gli Stati membri in occasione di questo quarantesimo anniversario, bensì anche di guardare al futuro. Vorrei semplicemente rassicurarlo sul fatto che, da parte nostra, non mancheremo di fornire il nostro pieno sostegno alla strategia di cui parla. Vedrete dalla risoluzione che abbiamo anche esortato gli Stati membri ad annunciare in particolare il loro sostegno a tale riguardo e a sostenere questo progetto importante con le risorse necessarie.

Come lei ha detto nel corso del suo discorso, le autorità doganali sono gli eroi del mercato interno, eroi in sordina, ma non per la commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori. Come saprete, ci siamo dedicati con particolare interesse a queste tematiche, ma non solo: proprio come il Commissario Kovács ha fatto nel corso dell’ultima settimana, ci siamo recati in missione in tutta l’Unione europea, e adesso ci siamo spinti ancora più lontano, in modo particolare in Cina di recente, per visitare le autorità doganali e renderci così conto delle loro priorità e dei problemi che si trovano ad affrontare sul terreno; siamo quindi molto impegnati in questo campo.

Vorrei qui fare semplicemente un paio di osservazioni sulle cose che dobbiamo fare. A mio parere una delle sfide che dobbiamo affrontare insieme è convincere le imprese a collaborare in misura molto maggiore con la dogana nel campo della merce contraffatta ed illecita. La dogana ha bisogno di informazioni se vuole intercettare le spedizioni, ha bisogno di intelligence. Credo che le imprese non siano sufficientemente consapevoli dell’importanza di tale aspetto, dell’importanza di fornire tali informazioni.

In secondo luogo, visto l’aumento del commercio, in particolare da paesi come la Cina, dobbiamo veramente chiedere agli Stati membri di verificare con serietà se hanno le risorse per affrontare dei flussi di merci in entrata molto consistenti e per ispezionare e occuparsi delle merci contraffatte nonché dei prodotti sui quali si cerca di evadere il sistema doganale. Comunque, signor Commissario, grazie infinite per quanto sta facendo in questo settore.

 
  
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  Evelyne Gebhardt, a nome del gruppo PSE. (DE) Signor Presidente, da quando siamo consapevoli che l’opinione pubblica è sempre più scettica dell’Unione europea, è particolarmente importante celebrare ricorrenze simboliche come questa, e i quarant’anni dalla creazione dell’Unione doganale, rappresentano ovviamente una di queste ricorrenze. Come lei stesso ha detto, signor Commissario, è un fatto degno di nota, perché quarant’anni fa furono intrapresi dei passi importanti verso l’integrazione, quando vennero gettate le fondamenta del mercato unico e della libera circolazione delle persone, delle merci e dei servizi. Ritengo che sia importante continuare a ripetere ai cittadini, mediante i fatti, che l’Unione europea rappresenta dei vantaggi per loro e che ciò è stato reso possibile dalle decisioni prese allora.

Per tale ragione continuerò a parlare in modo entusiasta di quell’evento, perché si tratta di una cosa veramente positiva. Il lavoro di cui ha parlato, portato avanti con la Cina e con altri paesi terzi, è importante anche per la nostra economia e per i consumatori europei, perché va da sé che vogliamo prodotti sicuri e servizi sicuri che possiamo sviluppare. Ciò è molto importante. Nelle risoluzioni più recenti che abbiamo formulato per l’Unione doganale, abbiamo anche legiferato in materia di tecnologie moderne, introducendo il sistema di informatizzazione doganale. Ritengo che questa sia la via da seguire. Se riusciremo a portare all’attenzione tali aspetti positivi delle politiche dell’Unione europea e a spiegare con chiarezza ai cittadini i vantaggi da essa derivanti, ciò ci consentirà di cominciare a ripristinare la fiducia dell’opinione pubblica nell’Unione. E’ questo che dobbiamo fare insieme. Vorrei esprimere i miei ringraziamenti a lei, signor Commissario, per il lavoro da lei svolto a tale riguardo all’interno della Commissione europea.

 
  
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  Janelly Fourtou, a nome del gruppo ALDE. – (FR) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, in un momento in cui l’Europa sta attraversando delle difficoltà, con sempre maggiori dubbi e sempre meno entusiasmo, ci apprestiamo a celebrare un innegabile successo, i quarant’anni dell’Unione doganale.

Fra il 1968 e il 2008, la dogana è stata un esempio di ingegnosità e adattabilità. Forse vi ricorderete la chiusura dei controlli alle frontiere fra Stati membri nel 1993. Le autorità doganali sono riuscite a ridispiegare le proprie forze in un’ottica moderna. Esse rivestono un ruolo complesso, perché devono rispondere a sfide globali. Devono far sì che l’Unione europea e i suoi cittadini siano sicuri, devono garantire che la catena logistica sia sicura, ma al contempo devono anche mantenere il giusto equilibrio fra i controlli e la facilitazione del commercio lecito, con lo scopo di migliorare la competitività europea.

Per riuscire nel proprio compito, la dogana è riuscita ad apportare modifiche radicali grazie ad un nuovo codice doganale che è sia più semplice che di più ampio respiro, grazie alle nuove tecnologie che la doteranno di mezzi amministrativi non cartacei, e grazie anche alla cooperazione. La cooperazione, che sta alla base dell’Unione doganale, deve estendersi sia alle organizzazioni internazionali come l’OMC e l’OMD sia alle nuove amministrazioni e industrie.

Di particolare spicco sono i risultati raggiunta da questa cooperazione nel campo delle confische di merce contraffatta. Purtroppo, vi sono dei limiti alla cooperazione internazionale e attualmente non possiamo far altro che deplorare la decisione unilaterale del Congresso statunitense di effettuare uno screening sul 100 per cento dei carichi in contenitori provenienti da porti dell’Unione europea.

La dogana necessita del nostro sostegno per potersi lanciare in dibattiti realistici. Dobbiamo fare attenzione a prestare ascolto alle iniziative che sono state annunciate nella strategia per il futuro dell’Unione doganale e dobbiamo essere pronti a sostenere qualsiasi misura che renda la dogana ancora più efficiente, specialmente nella lotta contro la contraffazione e la criminalità organizzata.

(Il Presidente toglie la parola all’oratore)

 
  
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  Andreas Schwab (PPE-DE). - (DE) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, come ha affermato l’onorevole Gebhardt, la celebrazione dei quarant’anni dell’unione doganale ricorda ai cittadini che l’Unione europea ha onorato parte della promessa che fece quarant’anni fa. Negli anni trascorsi dalla sua creazione - e il mio gruppo politico, signor Commissario, ha sostenuto tutte le proposte legislative che lei ha presentato al Parlamento europeo nei mesi recenti - l’Unione doganale ha tutelato gli interessi finanziari della comunità europea e dei suoi Stati membri in maniera molto più efficace di quanto non avrebbero potuto fare gli Stati membri presi singolarmente. Essa ha facilitato gli investimenti transfrontalieri all’interno dell’Unione in un modo che gli Stati membri non sarebbero stati in grado di fare se lasciati a loro stessi. Modernizzando il codice doganale e introducendo il sistema di informatizzazione doganale, da lei citato, abbiamo fatto molto per garantire che le attività di investimento di cui sopra siano ulteriormente semplificate nel futuro. Tuttavia, vorrei aggiungere che le imprese hanno dovuto sobbarcarsi da sole i costi della conversione, e ciò non è soddisfacente. A mio avviso il sistema doganale dovrà affrontare sfide formidabili negli anni a venire. E’ per questo motivo che ritengo che sia importante, signor Commissario, che la sua strategia si occupi di queste sfide in modo efficiente ed efficace e che fornisca delle risposte.

Come lei sa, nella mia circoscrizione vi è un problema relativo allo sdoganamento al confine con la Svizzera. Spero che nel futuro potremo continuare a risolvere i numerosi piccoli problemi quotidiani che riguardano le nostre imprese nello stesso spirito costruttivo che ha caratterizzato il passato.

Nel corso dei prossimi anni - ed è a questa sfida che la nostra strategia deve dare una risposta - il sistema doganale dovrà concentrarsi in misura di gran lunga maggiore sugli interessi dell’Unione europea in materia di sicurezza di quanto non abbia fatto nel passato. Ciò include ovviamente i prodotti contraffatti e la pirateria, ma occorre creare dei collegamenti ancora più stretti fra i compiti dei servizi doganali e certi aspetti della lotta contro il terrorismo globale. Nell’ambito del commercio globale, come ha sottolineato l’onorevole Fortou, vi sarà un bisogno crescente di deliberare, all’interno dell’OMC nonché ad altri livelli, su come i servizi doganali possono rivestire un ruolo efficace nella protezione delle frontiere esterne.

Il mio ultimo punto è il seguente: le verifiche a tappeto non costituiscono non costituiscono un sistema pragmatico dal nostro punto di vista, alla luce del concetto di un unico mercato transatlantico. Le auguro di continuare a conseguire risultati positivi.

 
  
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  Arlene McCarthy (PSE). - (EN) Signor Presidente, in qualità di presidente della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori con delega per la politica doganale, sono ovviamente lieta della possibilità di poter intervenire in questa discussione in occasione dei quarant’anni dell’Unione doganale. La commissione IMCO, come è già stato detto, attribuisce una grande importanza al nostro lavoro nel settore doganale, perché rappresenta il volto concreto del lavoro dell’Unione europea. Senza dubbio, l’Unione doganale ha contribuito alla competitività delle imprese europee semplificando ed eliminando le regole superflue per le imprese e gli operatori economici che agiscono legalmente. Ogni anno vengono disbrigati 175 milioni di dichiarazioni doganali, con una media di una pratica di sdoganamento ogni soli due minuti.

Ma vi è ancora molto da fare. Le PMI necessitano di maggior sostegno per ridurre al minimo le difficoltà da cui sono afflitte quando commerciano in Europa. Una dogana non cartacea, uno sdoganamento centralizzato ed uno sportello unico faciliteranno e sosterranno le nostre PMI, ma tale obiettivo deve essere perseguito dagli Stati membri se vogliamo raccoglierne i frutti.

Si tratta inoltre di un’opportunità per potenziare e rafforzare il nostro impegno nella lotta all’afflusso, per non dire inondazione, di merci pirata e contraffatte. Le merci e le medicine contraffatte non solo danneggiano le imprese europee, bensì sono una gravissima e costante minaccia per la salute e la sicurezza dei nostri consumatori, una questione che sta molto a cuore della commissione per la protezione dei consumatori.

Quindi, lavorando con i paesi terzi e in particolare con la Cina, vogliamo migliorare l’intercettamento delle merci pericolose e illegali; ma alla fine dei conti dobbiamo fare in modo che l’Unione doganale funzioni meglio. Gli Stati membri sono chiamati stasera ad assumersi le proprie responsabilità nel campo dell’attuazione e dell’applicazione, nonché di stanziare delle risorse adeguate.

Signor Commissario, lei può continuare a fare affidamento su di noi della commissione IMCO; collaboreremo con lei per migliorare l’Unione doganale come pietra angolare del mercato interno e naturalmente come elemento centrale del funzionamento e del successo dell’economia dell’Unione europea. Dobbiamo fare in modo che i 27 Stati membri collaborino più intensamente, ovvero che siano a più stretto contatto, che scambino informazioni e facciano funzionare meglio l’Europa e la rendano più snella per le imprese che operano nella legalità; e dobbiamo contrastare il crescente e grave problema delle merci contraffatte e pirata che entrano nel nostro mercato.

 
  
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  Małgorzata Handzlik (PPE-DE). - (PL) Signor Presidente, l’Unione doganale costituisce una parte fondamentale del mercato interno dell’Unione europea, che non può funzionare correttamente a meno che non siano applicati dei principi comuni alle sue frontiere esterne. Aldilà dell’ovvia funzione della raccolta di dazi doganali, l’Unione doganale riveste un ruolo di enorme importanza per quanto riguarda la tutela della salute e della sicurezza dei nostri cittadini.

Nel corso degli ultimi mesi, in seno al Parlamento abbiamo dedicato diverso tempo alla discussione di questioni come la sicurezza dei prodotti, in modo particolare la sicurezza dei giocattoli, e di questioni legate alla contraffazione. E’ importante per tutti noi che, quando acquistiamo dei prodotti, questi soddisfino i criteri stabiliti, soprattutto i criteri relativi alla loro sicurezza per la nostra salute e la nostra vita. Vorrei ricordarvi che, nonostante un’opinione ampiamente diffusa, le merci contraffatte hanno delle ripercussioni non solo sui prodotti esclusivi e costosi, ma anche sui pezzi di ricambio delle automobili e sui prodotti quotidiani come i prodotti alimentari e le medicine.

Molti di questi prodotti sono introdotti nel mercato interno europeo da paesi terzi. Le statistiche ci danno un’idea delle dimensioni di tale problema. Nel 2007 le autorità doganali hanno sequestrato circa 128 milioni di merci contraffatte, un incremento del 70 per cento rispetto al 2005. Per quanto riguarda le medicine, è stato registrato un aumento del 380 per cento. Ovviamente le cause di questo aumento potrebbero essere molteplici. Potrebbe essere causato da un aumento della quantità di merci contraffatte che entrano nell’Unione europea, ma potrebbe essere anche il risultato di un miglioramento nella capacità di intercettamento delle autorità doganali.

Non dobbiamo dimenticare tuttavia che gli standard di per sé non sono sufficienti se non vi è un monitoraggio efficace alle nostre frontiere e, in particolare, se il monitoraggio non viene condotto nella stessa maniera ad ogni valico sulle nostre frontiere esterne. Per fare in modo che la lotta contro il flusso in entrata di merci contraffatte nell’Unione europea sia efficace, è necessario migliorare la collaborazione fra le autorità doganali e le autorità di vigilanza negli Stati membri dell’Unione europea nonché con le autorità doganali dei paesi terzi. Il miglioramento della cooperazione deve andare di pari passo con il progresso tecnologico. Per tale ragione è molto importante che le autorità doganali dell’Unione europea siano dotate di attrezzature adeguate che permettano loro di svolgere le proprie funzioni in modo efficace.

 
  
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  Zuzana Roithová (PPE-DE). - (CS) Quarant’anni fa, l’Unione doganale rappresentava il fulcro del benessere europeo, perché offriva la possibilità di stabilire il mercato unico. Oggi dobbiamo affrontare problemi nuovi, che derivano dalla globalizzazione degli scambi commerciali. Sappiamo che non più dello 0,5 per cento dell’enorme volume di importazioni dall’estero può essere controllato nei porti europei, e che le merci contraffatte sono presenti in un container su tre. Le merci che non soddisfano i nostri standard tecnici e di sicurezza costituiscono un’ulteriore minaccia.

Vorrei sottolineare che dobbiamo garantire ai consumatori europei una miglior protezione da tali prodotti. Un coordinamento più efficace dipende da una rigorosa attuazione della nuova, moderna normativa che è - o era - il nostro grande regalo per l’anniversario dell’Unione doganale. Abbiamo inoltre incluso nella nostra normativa il diritto di distruggere le merci pericolose e quelle contraffatte. Ciò comporta un gran lavoro per i funzionari doganali ed è un regalo perfetto per loro. Tuttavia, vi sono molte altre alternative da esplorare: una più stretta cooperazione con le imprese, un coordinamento più efficace fra gli Stati membri tramite l’informatizzazione dei servizi doganali e la possibilità sorta di recente di collaborare con i paesi terzi. Speriamo inoltre di essere riusciti a migliorare leggermente le condizioni per le piccole e medie imprese.

 
  
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  Andrzej Jan Szejna (PSE). - (PL) Signor Presidente, con la creazione dell’Unione doganale il 1º luglio 1968 fu compiuto il primo passo verso il consolidamento dell’integrazione economica negli allora sei Stati membri. Possiamo dire che questo è un successo nella storia dell’integrazione europea. In occasione della celebrazione del quarantesimo anniversario dalla creazione dell’Unione doganale vale la pena ricordare che si tratta di un eccellente esempio, che è possibile lavorare con efficacia all’interno di una comunità di 27 Stati membri perché, in fin dei conti, non vi è una sola dogana nell’Unione europea, ma 20 autorità doganali nazionali con diversi settori di competenza e diversi tipi di organizzazione che collaborano sulla base di una politica comune europea e all’interno di un quadro giuridico che stabilisce le norme e le procedure rilevanti. Le amministrazioni doganali dei 27 Stati membri devono funzionare come un’unica struttura.

Quarant’anni fa l’obiettivo dell’Unione doganale era di abolire i dazi alle frontiere interne fra gli Stati membri e di trasformare l’ideale di un mercato comune in realtà. Oggi le autorità doganali collaborano al fine di proteggere le frontiere esterne dell’Unione europea ed adottare misure per combattere il contrabbando, per sequestrare le merci contraffatte nonché per svolgere altre mansioni, che anch’esse - e qui vorrei ringraziare il Commissario - sono state incluse nella strategia della Commissione europea per l’evolversi dell’Unione doganale presentata nell’aprile 2008.

 
  
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  Marios Matsakis (ALDE). - (EN) Signor Presidente, l’Unione doganale è una cosa stupenda ma sarebbe ancora più stupenda se tutti i paesi interessati vi aderissero. Mi riferisco ovviamente alla Turchia che, nonostante tutta la pressione esercitata dall’Unione europea, continua a non attuare o ratificare il Protocollo di Ankara relativo a Cipro, imponendo di fatto un embargo su tutto il trasporto aereo e marittimo diretto a Cipro.

Le chiedo: perché l’Unione europea lascia che la Turchia si faccia beffe delle nostre norme e regole? Perché viene permesso alla Turchia di farla franca con tale comportamento inaccettabile? Perché la Commissione non costringe la Turchia ad attuare l’Unione doganale oppure la esclude del tutto? Per quanto tempo dovremo tollerare questa mancanza di rispetto e il fatto di essere messi alla berlina da uno Stato candidato all’adesione che crede di essere europeo?

 
  
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  Jean-Pierre Audy (PPE-DE).(FR) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, innanzi tutto vorrei congratularmi con lei per il lavoro che lei ha svolto, insieme alla sua amministrazione, su questo dossier, il che rende merito all’Unione europea. Vorrei inoltre ringraziare i miei colleghi e il mio gruppo politico per aver sostenuto un emendamento da me presentato, relativo alla necessità di prestare attenzione alle piccole e medie imprese, che affronta le difficoltà esistenti in materia di applicazione delle procedure di importazione ed esportazione come una delle principali barriere non tariffarie al commercio.

Tuttavia, penso che dobbiamo spingerci oltre la cooperazione proposta nella risoluzione. In un momento in cui il Trattato di Lisbona propone di fare della tutela dei cittadini uno degli obiettivi dell’Unione e l’OMC è in grave difficoltà, dobbiamo spingerci oltre perché, come ha detto il Commissario, le statistiche doganali sono preoccupanti e la contraffazione continua a minacciare la nostra salute e la sicurezza della nostra economia in generale. E’ giunto il momento di spingerci oltre e prendere in considerazione l’unificazione delle strutture doganali ben oltre l’attuale cooperazione, i cui limiti oggi sono chiari.

 
  
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  László Kovács, Membro della Commissione. (EN) Signor Presidente, prima di tutto mi consenta di esprimere la mia gratitudine per la discussione molto interessante che abbiamo appena avuto. Ho preso nota con attenzione dei vari commenti, perché saranno estremamente utili per me e per la Commissione, e i servizi doganali, nel prendere in considerazione le priorità politiche espresse dal Parlamento europeo.

Sono stato impressionato positivamente dall’apprezzamento e dal sostegno espliciti espressi nei confronti del lavoro dell’Unione doganale; vi assicuro che tale lavoro non si fermerà. Quali sono le garanzie? Sono gli strumenti, la strategia, la base giuridica, il codice doganale comunitario con norme e procedure che facilitano il commercio lecito e garantiscono la protezione del mercato interno, la sicurezza, la salute e la vita dei nostri cittadini.

Disponiamo della tecnologia per l’identificazione nel quadro di eCustoms, e disponiamo di una rete di cooperazione molto ampia: la cooperazione fra le autorità doganali degli Stati membri, la cooperazione con altre autorità di polizia e giudiziarie, la collaborazione con le imprese e, facendo riferimento all’intervento dell’onorevole Harbour, vorrei dire che la settimana scorsa a Francoforte ho avuto modo di ottenere informazioni dal progetto MediFake, che si occupa di medicine contraffatte, e se può essere fatta una distinzione fra i diversi tipi di prodotti falsi, ovviamente i prodotti farmaceutici sono i più pericolosi.

Sono lieto di dirvi che, appena qualche giorno fa, nel paese che conosco meglio, ovvero l’Ungheria, è stato siglato un accordo fra le autorità doganali e l’associazione delle industrie farmaceutiche ungheresi su come fare per impedire ai farmaci contraffatti di entrare sul mercato.

Collaboriamo inoltre con delle organizzazioni internazionali, con paesi terzi come la Cina, e devo dire che, negli ormai tre anni in cui ci siamo occupati di questo dossier e abbiamo avuto riunioni regolari con le autorità cinesi, ho senza dubbio visto un miglioramento per quanto riguarda la loro attitudine. Sono più pragmatici; vengono più al dunque; sono più collaborativi, più costruttivi.

Probabilmente la ragione è che per loro si tratta sempre più di una questione di prestigio politico. La Cina, che svolge un ruolo sempre più importante, non solo nel commercio internazionale ma anche nella politica internazionale, non può permettersi di essere bollata come la fonte principale, come il principale paese da cui provengono i prodotti falsi che mettono in pericolo la sicurezza, la salute e persino la vita dei cittadini di altri paesi.

Un’altra ragione è che, come è stato dimostrato a più riprese, la Cina sta diventando sempre più una vittima di tale fenomeno e non solo un paese di origine.

Perlomeno due oratori hanno citato l’iniziativa del Congresso degli Stati Uniti di effettuare uno screening sul 100 per cento delle spedizioni in arrivo dall’Unione europea: Vorrei dirvi che sto cercando veramente di fare pressione sul governo americano, e indirettamente perfino sul ramo legislativo statunitense, perché siamo assolutamente certi - e non ci stanchiamo di ripeterlo - che questa iniziativa porterebbe a notevoli ostacoli per il commercio internazionale via mare, creerebbe un falso senso di sicurezza e non farebbe che distogliere l’attenzione dai problemi reali. La nostra speranza è che riusciremo infine nei nostri intenti.

Pertanto, col vostro sostegno, col sostegno del Parlamento, col sostegno di commissioni come la commissione IMCO e la commissione INTA, che hanno sostenuto molto attivamente l’Unione doganale, sono sicuro che le attività dell’Unione doganale avranno un esito positivo anno l’anno prossimo, che poi è il quarto.

Grazie molte per i vostri interventi e il vostro sostegno.

 
  
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  Presidente. − Comunico di aver ricevuto un progetto di risoluzione(1)ai sensi dell’articolo 103, paragrafo 2, del Regolamento.

La discussione è chiusa.

La votazione si svolgerà giovedì 19 giugno 2008.

Dichiarazioni scritte (articolo 142)

 
  
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  Sirpa Pietikäinen (PPE-DE) , per iscritto. (EN) Vi sono molte ragioni per celebrare i quarant’anni dell’Unione doganale. L’abolizione della dogana fra gli Stati membri dell’Unione europea costituisce senza dubbio uno dei più importanti risultati dell’Unione, ed ha portato dei grandi benefici sia alle imprese che ai consumatori europei.

Molte delle responsabilità sono nelle mani dei funzionari doganali che effettuano controlli alle frontiere esterne dell’Unione. I prodotti contraffatti, il traffico illegale di stupefacenti e altre sostanze nocive, nonché il contrabbando di specie o prodotti in pericolo rappresentano delle sfide per un mercato unico con sempre meno controlli interni. L’Europa ha uno dei più ampi mercati di prodotti contraffatti al mondo. L’esistenza e il volume d’affari di tali prodotti costituiscono una seria violazione dei diritti di proprietà intellettuale. Occorre individuare e attuare delle misure più determinate per correggere la situazione.

Dare una risposta a queste sfide comporta soprattutto garantire una migliore armonizzazione e una cooperazione determinate fra le autorità doganali degli Stati membri. Tuttavia, lo sviluppo del mercato unico europeo ha rappresentato in fin dei conti un successo innegabile, e merita di essere celebrato come uno dei fattori principali che hanno contribuito al benessere dell’Unione europea nel suo complesso.

 
  

(1) Vedasi processo verbale.

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