Presidente. − L’ordine del giorno reca la relazione di Gerardo Galeote, a nome della commissione per lo sviluppo regionale, sulla proposta di regolamento del Consiglio recante apertura e modalità di gestione di contingenti tariffari comunitari autonomi sulle importazioni di alcuni prodotti della pesca nelle Isole Canarie, [COM(2008)0129 – C6-0153/2008 – 2008/0054(CNS)] (A6-0213/2008).
Joe Borg, Membro della Commissione. − (EN) Signor Presidente, vorrei innanzi tutto ringraziare il relatore, onorevole Gerardo Galeote per la sua relazione, su cui mi dichiaro pienamente d’accordo, e per il modo diligente con cui ha lavorato a questo fascicolo. Noto con piacere il grande sostegno espresso dalla commissione per lo sviluppo regionale per questa proposta.
Le Isole Canarie rappresentano una delle regioni più lontane dell’Unione europea e sono caratterizzate dal loro isolamento geografico ed economico. L’Unione europea riconosce da tempo il bisogno di ridurre, eliminare o sospendere in via temporanea le tariffe doganali al fine promuovere la produzione attraverso la facilitazione della fornitura di materie prime. Nel 1991, l’Unione europea ha sospeso, in parte o totalmente, i dazi previsti dalla tariffa doganale comune sulle importazioni nelle Isole Canarie di una serie di prodotti. Nel caso dei prodotti ittici, tali misure sono state applicate soltanto alle materie prime da utilizzarsi nella preparazione di prodotti intesi soltanto per il consumo sul mercato locale.
I contingenti di importazione a dazio ridotto proposti dalla Commissione in questa sede derivano da simili misure contenute nel regolamento (CE) n. 704/2002 del Consiglio del 25 marzo 2002, che comprendeva il periodo dal 1° gennaio 2002 al 31 dicembre 2006. In quanto mezzo per sostenere l’economia delle Isole Canarie, i contingenti tariffari devono essere visti come completamento di altri provvedimenti presi in base all’articolo 299, paragrafo 2, del Trattato CE, in particolare, rappresenta una forma di compensazione per i costi aggiuntivi sostenuti per la commercializzazione di certi prodotti ittici provenienti dalle regioni ultraperiferiche – attuata tramite il regolamento (CE) n. 791/2007 del 21 maggio 2007. Per allineare i provvedimenti proposti con queste forme la Commissione propone che i contingenti tariffari debbano avere un valore di sette anni, per il periodo 2007-2013. Si tratta di due anni in più rispetto alla norma precedente e dovrebbe entrare in vigore con valore retrospettivo dal 1° gennaio 2007, in modo da garantire la continuità.
Tornando alla relazione, vorrei fare delle osservazioni sugli emendamenti che sono stati proposti. La Commissione osserva che tre emendamenti riguardano la lotta contro la pesca illegale, non denunciata e non regolamentata. A questo proposito, vorrei sottolineare che la Commissione ha proposto recentemente un regime comprensivo per impedire che i prodotti catturati con la pesca INN vengano immessi sui mercati dell’UE, proposta sostenuta ampiamente dal Parlamento.
E’ opinione della Commissione che le misure per contrastare la pesca INN non vadano incluse nella norma proposta per i contingenti tariffari. Pertanto, gli emendamenti non possono essere accolti. La Commissione ritiene che, piuttosto che adottare un approccio generale, il problema della pesca illegale debba essere affrontato tramite strumenti orizzontali, da applicare a tutti i prodotti importati nei mercati dell’Unione europea, comprese le Isole Canarie.
Vorrei ringraziare ancora una volta l’onorevole Galeote per la sua relazione, ringrazio la commissione per lo sviluppo regionale per l’attenzione dedicata a questa importante problematica.
Gerardo Galeote, relatore. − (ES) Signor Presidente, la particolare posizione geografica delle Isole Canarie rispetto alle fonti di approvvigionamento di certi prodotti ittici essenziali per il consumo interno comporta una serie di costi aggiuntivi per questa regione e, come ha appena detto il Commissario, dal 1991, l’Unione europea ha cercato un rimedio a questo svantaggio naturale attraverso varie misure, compresa la sospensione temporanea delle imposte doganali sull’importazione dei prodotti in questione da paesi terzi.
Questa proposta di regolamento vuole garantire che i provvedimenti previsti dal regolamento del 2002, attualmente in vigore, siano validi per il periodo 2007-2013. Tale regolamento stabilisce una serie di contingenti tariffari autonomi sulle importazioni di alcuni prodotti ittici importati nelle Isole Canarie per il periodo 2002-2006.
Vorrei sottolineare che la sospensione dei dazi doganali viene garantita soltanto per i prodotti destinati al mercato interno e vorrei anche puntualizzare che la proposta è stata adottata a livello praticamente unanime dalla commissione per lo sviluppo regionale.
Signor Presidente, il Gruppo Verde/Alleanza libera europea ha proposto quattro emendamenti che non possiamo sostenere in quanto in essi vengono confusi i concetti di pesca illegale con il contenuto di questo regolamento, la cui messa in atto nella pratica ha dimostrato che i filtri di controllo attuati dalle autorità doganali a Las Palmas hanno funzionato correttamente.
Questa posizione è confermata dalla relazione inviata alla Commissione europea dal governo spagnolo, che è di colore politico diverso da quello rappresentato dal sottoscritto. La Commissione europea ha accettato la relazione, l’ha convalidata e ne ha incluso buona parte nella sua proposta.
L’attuale proposta della Commissione europea, in modo particolare, ratifica le misure protettive e di controllo esistenti che hanno l’obiettivo di evitare una distrazione degli scambi. Per riassumere, attualmente vengono applicate adeguate misure anti-frode che, unitamente ai filtri doganali prima citati, costituiscono un’adeguata serie di strumenti, sotto il controllo delle istituzioni della Comunità, per il corretto funzionamento e monitoraggio dei contingenti comunitari che, come è già stato dimostrato, non hanno nulla a che fare con la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata.
In conclusione, signor Presidente, le importazioni di prodotti ittici previsti nei contingenti per le Isole Canarie sono legali, denunciate e regolamentate adeguatamente. Chiedo, pertanto, che la proposta della Commissione Europea venga accolta e che gli emendamenti proposti vengano respinti.
Fernando Fernández Martín, a nome del gruppo PPE-DE. – (ES) Signor Presidente, il gruppo del Partito popolare europeo (Democratici cristiani) e dei Democratici europei voterà a favore dell’adozione della relazione dell’onorevole Galeote sull’importazione di alcuni prodotti ittici nelle Isole Canarie. Come è stato ribadito dal Commissario, si tratta di continuare a usare uno strumento che è in vigore già da molti anni – dal 1991 – e che è scaduto nel 2006; in questo modo si intende riempire un vuoto nella regolamentazione in essere finora.
Dal punto di vista giuridico e di bilancio questo regolamento trova ampia giustificazione. Esso inoltre ha una giustificazione politica ed economica, nella prospettiva di mantenere in vita un’attività essenziale per le Isole Canarie.
Da quando abbiamo perso le nostre zone di pesca in quelli che, un tempo, erano noti come i “territori di pesca delle Isole Canarie e del Sahara occidentale”, siamo stati costretti ad importare i prodotti per il consumo interno, come, appunto, in questo caso.
Da allora, nelle Isole, abbiamo perso tutta l’attività di un’importante industria della lavorazione dei prodotti ittici. Per alcune isole, quest’attività era essenziale affinché la loro economia non dipendesse solamente dal turismo.
Con argomentazioni demagogiche e false accuse, il Gruppo Verde/Alleanza libera europea sta proponendo una serie di emendamenti contro questo regolamento.
Non vi sono rappresentanti dei Verdi nel Parlamento regionale delle Isole Canarie; non vi sono consiglieri Verdi negli 88 consigli delle Isole Canarie; dei 29 consiglieri del Consiglio Comunale di Las Palmas nessuno è Verde; i Verdi sono appena presenti in qualche consiglio nelle Isole Canarie, dove sono definitivamente in coalizione con il Partito Popolare.
Sono del parere che sarebbe un bene avere una maggiore presenza politica dei Verdi all’interno delle istituzioni delle Isole Canarie ma, con iniziative come questa, piene di demagogia e false accuse, credetemi, mi viene voglia di dire al collega che ha presentato la proposta di emendamento che sta andando nella direzione sbagliata e che il sostegno politico e sociale per i Verdi nelle Isole Canarie diminuirà sempre di più.
Manuel Medina Ortega, a nome del gruppo PSE. – (ES) Signor Presidente, a nome del gruppo socialista al Parlamento europeo, dichiaro di essere a favore della relazione dell’onorevole Galeote e concordo con i commenti fatti dal Commissario Borg, nonché sulle informazioni offerte dall’onorevole Fernández Martín.
Penso che il regolamento sia assolutamente necessario in quanto le Isole Canarie sono una regione con 2 milioni di abitanti che attrae milioni di turisti e, come ha già detto l’onorevole Fernández Martín, la perdita della zona di pesca del Sahara occidentale ha comportato la dipendenza dalle importazioni di pesce per la sopravvivenza e per rifornire l’industria del turismo.
Ipotizzare che, in questo momento, attraverso le dogane delle Canarie, sottoposte a severi controlli da parte dello Stato spagnolo e dell’Unione europea, vengano dirottati i prodotti che entrano nel paese in regime tariffario speciale rappresenta un’accusa seria nei confronti del funzionamento delle istituzioni dello Stato spagnolo e dimostra che coloro che hanno proposto gli emendamenti conoscono veramente poco della situazione reale nelle Canarie. Essi dovrebbero visitare le Isole Canarie per verificare di persona come funzionano le attività portuali prima di proporre emendamenti in modo affrettato.
Mi pare che il Commissario Borg abbia detto che la procedura, piuttosto che il controllo delle procedure, di ingresso ed uscita per i prodotti ittici, sarebbe a carico della Commissione, cosa vera anche al momento attuale. Qualora vengano riscontrate anomalie, si prenderebbero i provvedimenti adeguati. Tuttavia, non dovremmo accettare questo genere di emendamento, perché porterebbe all’annullamento delle concessioni fatte dall’Unione europea affinché la nostra regione, questa piccola e modesta regione con una superficie di soli 7 500 km² e 2 milioni di abitanti, possa continuare a sopravvivere.
Se vengono adottati questi emendamenti, coloro che li hanno proposti saranno riusciti a causare un aumento dei prezzi per i cittadini delle Canarie e a rendere ancora più difficile mantenere in vita l’industria turistica.
Spero, pertanto, che, come è accaduto in sede di commissione per lo sviluppo regionale, l’assemblea plenaria del Parlamento europeo dia pieno appoggio alla proposta dell’onorevole Galeote.
Vorrei cogliere questa opportunità per dire che, all’interno dell’Unione europea, le difficoltà cui debbono far fronte le regioni ultraperiferiche, in genere, non vengono comprese. Attualmente, stiamo discutendo anche dello scambio di quote di emissioni.
In generale, le misure che possono venire adottate da una regione centrale dell’Unione Europea possono avere un effetto devastante sulle regioni più distanti dell’Unione stessa. Stiamo parlando di piccoli territori, con una popolazione totale di 4 milioni di abitanti, distribuiti nelle isole del Pacifico, dell’Atlantico e dei Caraibi, i quali si troveranno in difficoltà se non vengono applicate loro misure particolari.
Chiedo pertanto ai colleghi che hanno proposto questi emendamenti che, prima di intraprendere tali azioni, cerchino di capire qual è la situazione reale e quali sono i problemi che devono affrontare queste regioni distanti.
Bart Staes, a nome del gruppo Verts/ALE. – (NL) Signor Presidente, onorevoli colleghi, prendo nota dell’affermazione del Commissario Borg il quale sostiene che la frode relativa al pesce pescato illegalmente debba essere combattuta per mezzo di provvedimenti orizzontali. Ai colleghi spagnoli che, in questa sede, in maniera puntigliosa e a volte persino aggressiva, hanno presunto che io dica delle bugie, vorrei dire che stanno nascondendo la testa sotto la sabbia. Non ottengo le mie informazioni da una fonte qualsiasi. E queste informazioni particolari le ho ottenute per mezzo di interrogazioni parlamentari, dalla risposta del Commissario a una domanda posta da un collega.
A questi colleghi spagnoli vorrei dire che la Commissione ha inviato in Spagna un’opinione ragionata sul fatto che vi siano delle attività fraudolente in atto in tutti i porti del paese. Compreso quello di Las Palmas. La Commissione stessa mi ha detto che il numero degli ispettori è stato aumentato da due a sette, che essa ritiene ancora insufficiente. Le mie fonti mi hanno rivelato che le ispezioni hanno luogo soltanto nei giorni feriali, dalle 8 alle 15. E’ mia intenzione portare avanti le indagini su questa questione e prenderò delle altre iniziative parlamentari per verificare come si stia portando avanti la lotta contro la frode in tutti i paesi europei e, in modo particolare, in Spagna.
Joe Borg, Membro della Commissione. − (EN) Signor Presidente, risulta chiaro dal dibattito che abbiamo un obiettivo comune, che comprende sia il nostro sostegno ai provvedimenti proposti per la regione ultraperiferica delle Canarie, ma anche il nostro impegno a combattere la pesca INN.
Ripeto quello che ho appena affermato: siamo impegnati nella lotta alla pesca INN e abbiamo proposto un regolamento generale, che ci auguriamo venga adottato fra due settimane nella riunione del Consiglio del 24 giugno. In questa prospettiva, pensiamo che il nostro approccio nei confronti dell’INN debba essere di tipo orizzontale e che, di conseguenza, la proposta di emendamenti a questo regolamento non sia il modo corretto di procedere.
In merito al commento dell’onorevole Staes, vorrei dire che la procedura di infrazione, per la precisione la procedura 2002/2184, è ancora in vigore. I dati acquisiti in seguito alle diverse ispezioni effettuate indicano che vi sono stati dei miglioramenti, sebbene la Commissione si riservi di valutare oltre la situazione e, più nello specifico, di decidere se sarà necessaria un’ispezione finale per concludere questa procedura. Con ciò intendo dire che o la procedura verrà terminata, se la Spagna risulterà conforme, oppure il caso verrà deferito dinanzi alla Corte di giustizia per giungere ad una decisione sull’intera questione.
Gerardo Galeote, relatore. − (ES) Signor Presidente, sarò molto breve a causa dell’ora tarda, ma particolarmente perché, in primo luogo, la Commissione Europea, che mi pare non sia sospettosa, ha avuto un ruolo decisivo nel fare i controlli stabiliti dalle autorità regionali e nazionali, tanto è vero che stiamo discutendo la sua proposta; in secondo luogo, perché 27 su 27 degli Stati membri si sono detti a favore; e, in terzo luogo, perché la commissione per lo sviluppo regionale ha adottato la proposta praticamente all’unanimità.
L’atteggiamento dell’onorevole Staes mi ricorda la storia della madre che andò a vedere il figlio sfilare in parata durante il servizio militare e disse alla persona che le stava a fianco: “Guardi quant’è bravo mio figlio! E’ l’unico che marcia bene; tutti gli altri hanno perso il passo”.
Vorrei chiedere ai colleghi che propongono gli emendamenti di ripensarci. Non potrebbe essere che, in questo caso, siano loro a sbagliare e non il resto dell’umanità?
Presidente. − La discussione è chiusa.
La votazione si svolgerà mercoledì 18 giugno 2008.