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Ciclo del documento : O-0075/2008

Testi presentati :

O-0075/2008 (B6-0169/2008)

Discussioni :

PV 08/07/2008 - 19
CRE 08/07/2008 - 19

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Testi approvati :


Resoconto integrale delle discussioni
Martedì 8 luglio 2008 - Strasburgo Edizione GU

19. Regole tecniche e procedure amministrative applicabili al trasporto aereo commerciale (mediante velivoli) (UE OPS) / uso di dispositivi di sicurezza (sistemi di vincolo) per bambini (OPS 1.730) (discussione)
Processo verbale
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  Presidente. – L’ordine del giorno reca l’interrogazione orale dell’onorevole Eva Lichtenberger, a nome della commissione per i trasporti e il turismo, alla Commissione, su regole tecniche e procedure amministrative applicabili al trasporto aereo commerciale (mediante velivoli) (UE OPS) / uso di dispositivi di sicurezza (sistemi di vincolo) per bambini (OPS 1.730) (O-0075/2008 – B6-0169/2008).

 
  
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  Eva Lichtenberger, autore. (DE) Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, la discussione di oggi prende spunto da un servizio televisivo tedesco della WDR, che dimostrava che le cinture di sicurezza oggi comunemente usa sugli aeromobili per neonati e bambini piccoli non sono necessariamente sicure. I crash test hanno evidenziato che queste cinture, che al momento sono i dispositivi più diffusamente utilizzati dalle compagnie aeree europee, possono in effetti mettere in pericolo i bambini e provocare lesioni gravi.

In un momento in cui è in corso la valutazione delle UE OPS, ossia le regole tecniche di sicurezza, ed è prevista la loro immediata entrata in vigore, ero preoccupata di riuscire a risolvere questo problema di sicurezza, motivo per cui ho mostrato il filmato in questione ai miei colleghi della commissione per i trasporti e il turismo. A mio avviso, è assolutamente importante esaminare con attenzione i crash test che sono stati condotti e che hanno evidenziato che queste cinture non salvano un bambino nel caso di un decollo non riuscito o di un atterraggio rapido, e cercare una soluzione. Penso che sia di estrema urgenza.

Le regole attualmente proposte continueranno ad autorizzare tali cinture, senza tener conto del fatto che persino per le automobili si applicano per i bambini disposizioni di sicurezza molto più rigorose, perlomeno nella maggior parte degli Stati europei. Anche se gli atterraggi di emergenza o i decolli non riusciti sono molto, molto rari – cosa per la quale siamo estremamente grati e che è anche dovuta alle norme tecniche – non possiamo permettere che neonati e bambini piccoli siano esposti a un tale rischio. Chiunque abbia avuto modo di vedere il crash test in questione si sarà persuaso che non possiamo accettare tale eventualità.

I miei colleghi della commissione per i trasporti hanno affrontato questa problematica con me e li ringrazio profondamente per aver considerato a loro volta con serietà la questione. Vogliamo trovare una soluzione valida al riguardo. Alcuni esperti nel campo della sicurezza hanno ora obiettato che non c’è un solo singolo caso noto che abbia rivelato la pericolosità di tali cinture. Purtroppo c’è un macabro retroscena.

I neonati o i bambini che non occupano un posto a sedere non sono riportati nelle statistiche. I fatti alla base di questi eventi sono noti da anni. Il ministero tedesco dei Trasporti ha attirato l’attenzione su questo e ha affermato di non voler tornare a un livello di sicurezza inferiore. L’associazione delle linee aeree tedesche, tuttavia, ha tacciato di populismo il fatto di elencare i rischi. Devo dire in tutta onestà che questo atteggiamento si può solo definire cinico.

Da qui, emergono vari interrogativi importanti. Quale autorità ha in effetti autorizzato questa cintura ad anello, questo dispositivo aggiuntivo per bambini piccoli? Su quale base, secondo quali criteri tecnici è stata presa tale decisione? So che l’omologazione è stata concessa per una cintura di sicurezza estensibile per persone corpulente, ma finora non mi risulta che sia stata rilasciata l’autorizzazione per cinture aggiuntive destinate ai bambini. Alcune linee aeree offrono come alternativa di tenere in grembo il bambino, ma è un metodo molto vecchio. La sua prima notifica risale agli anni ‘20, quando gli aeroplani decollavano ancora alla velocità di 65 km/h. Non dovevamo e non possiamo aspettare così a lungo.

Ritengo che non possiamo lasciare la responsabilità della decisione agli Stati membri, perché dobbiamo far fronte a una concorrenza aggressiva nel settore dell’aviazione, la quale ovviamente esercita una tale pressione che ci fa rischiare di non creare il miglior sistema di sicurezza. Ci occorre una soluzione europea. Le chiedo: quando l’avremo? C’è una probabilità di vederla quest’anno ed esiste la possibilità di trovare una soluzione sensata per il periodo di transizione?

Infine, sono stati spesi milioni per i liquid on planes senza alcuna discussione seria. Nel caso in questione dobbiamo investire nella sicurezza dei bambini. E’ necessario.

(Applausi)

 
  
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  Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione. Signora Presidente, onorevole Lichtenberger, le rispondo in italiano perché so lei è una cultrice della mia lingua materna, quindi mi fa piacere poterle rispondere così.

La ringrazio per aver posto un tema che è di grande attualità e che concerne la sicurezza dei cittadini. Ho detto durante l'incontro che ho avuto con la commissione per i trasporti che la tutela della salute dei cittadini è una priorità, i diritti dei cittadini sono una priorità, soprattutto quando sono i cittadini più piccoli che non sono in grado di difendersi da loro e quindi dipende da noi cercare di tutelare nel modo migliore la loro sicurezza.

Il problema che lei ha posto è un problema vero. Ci sono molti dubbi e anche l'Agenzia europea della sicurezza aerea è a conoscenza di una serie di studi che sono controversi, secondo cui ci sono dei problemi per quanto riguarda le cinture di sicurezza, le cinture di sicurezza aggiuntive per quanto riguarda i bambini. Ecco perché di fronte ad una serie di informazioni contraddittorie e incomplete, l'Agenzia nel 2007 ha avviato uno studio per avere una risposta scientificamente più attendibile su questa questione.

Le disposizioni attuali lasciano agli Stati membri – il regolamento n. 3922 del 1991 e richiede l'utilizzazione di tipi di dispositivi per la sicurezza dei bambini – lascia agli Stati membri, dicevo, la possibilità di scegliere. Lei ha sollevato questo problema, chiedendo che ci possa essere una risposta certa da parte dell'Unione europea che possa dire agli Stati membri “Attenzione, il sistema che voi usate non funziona e non garantisce la sicurezza dei bambini”.

I lavori di controllo scientifico si concluderanno entro ottobre del 2008, quindi fra pochi mesi, e quindi, appena avuta una risposta certa sulla questione che riguarda la sicurezza, cioè quali mezzi scientificamente, secondo l'Agenzia europea per la sicurezza aerea, sono più sicuri per garantire ai bambini di poter viaggiare con rischi ridotti in aereo, sarà mio compito di proporre immediatamente le misure necessarie per migliorare i dispositivi a garanzia dei bambini. So anche che la soluzione proposta, e cioè quella di un seggiolino per i bambini simile a quello che utilizzate nelle auto, è una delle opzioni che viene analizzata dall'Agenzia per la sicurezza aerea.

Però per dare una risposta e per intervenire – cosa che intendo fare perché è giusto preoccuparci della sicurezza dei cittadini più piccoli – attendo una risposta che abbia delle garanzie scientifiche, comprovate dall'Agenzia per la sicurezza aerea che fino ad oggi ha mostrato di sapere ben lavorare e di attenersi anche a criteri rigorosamente scientifici. Quindi, ripeto, per quanto riguarda le date – lei mi ha chiesto dei riferimenti esatti – a ottobre di quest'anno è previsto il termine dello studio da parte dell'Agenzia; appena avrò notizie da parte dell'EASA sarà mia cura, intanto, informare la commissione parlamentare, ma anche intervenire direttamente per poter dare delle indicazioni ai Paesi membri sul miglior sistema per difendere e garantire la sicurezza dei bambini.

 
  
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  Georg Jarzembowski, a nome del gruppo PPE-DE. – (DE) Signora Presidente, signor Commissario, tutti conveniamo che dobbiamo rafforzare la protezione dei bambini durante i voli. La commissione è senz’altro d’accordo su questo, altrimenti non avrebbe sollevato la questione. Ringrazio altresì la Commissione per aver avviato già da molto tempo i lavori preliminari. Stiamo pertanto sviluppando un dibattito che la Commissione ha già preparato.

Ci sono tre interrogativi cui spero il Commissario possa fornire una risposta. Ha detto che i dati tecnici saranno disponibili a ottobre. La domanda è: quando la Commissione trarrà le conclusioni da tali dati, nel corso di questo mandato o successivamente?

Emergono tre domande molto precise. La prima riguarda il miglior dispositivo tecnico per proteggere i bambini. La seconda domanda, una volta che abbiamo risposto alla prima, solleva l’interrogativo se l’Unione europea debba impegnarsi su una base legislativa o iniziare formulando raccomandazioni. Si tratta quindi di sapere se introdurre una normativa europea vincolante. Quindi c’è la domanda volta a capire se riusciamo a realizzare questo obiettivo nel corso dell’attuale mandato o se dobbiamo cominciare con raccomandazioni e poi proseguire con la normativa. Infine c’è una terza domanda spinosa, che non è emersa nell'interrogazione orale ma alla quale noi e lei dobbiamo rispondere: chi deve pagare? E’ un interrogativo che richiedere di essere risolto.

Partiamo dal presupposto, come ha suggerito l’onorevole Lichtenberger, che le norme obblighino ogni bambino piccolo a occupare un posto a sedere. Se così fosse, il bambino dovrebbe usare un posto destinato ad adulti, cosa che solleva la seguente domanda: obblighiamo i genitori a pagare un posto per i bambini piccoli, o dobbiamo trasferire i costi di sicurezza alla comunità, affinché tutti gli altri passeggeri che non sono accompagnati da bambini debbano contribuire al prezzo di quel posto? Dobbiamo quindi risolvere anche il quesito – supponendo che siamo disposti a dotare gli aeromobili di dispositivi di sicurezza per i bambini – concernente chi pagherà quella protezione di sicurezza.

 
  
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  Ulrich Stockmann, a nome del gruppo PSE. – (DE) Signora Presidente, signor Commissario, se c’è una qualsiasi eventualità di rischio per la vita umana, dobbiamo adottare un'azione politica rapida e di prevenzione. Non c’è altra scelta. Ovviamente, questo vale anche per i bambini di età inferiore ai due anni negli aeroplani.

Innanzi tutto, desidero ringraziare di cuore l’onorevole Lichtenberger per averci reso accessibile il filmato che mostra i crash test condotti sulle cinture ad anello. Ringrazio anche il Commissario per aver espresso un parere estremamente allineato con la nostra domanda, sebbene rimangano alcuni punti da chiarire.

Questi nuovi requisiti per il trasporto in aeromobile di bambini piccoli entreranno in vigore alla fine della prossima settimana. Gli Stati membri potranno quindi scegliere tra i sedili per bambini e le cinture ad anello. Come abbiamo visto, tuttavia, queste ultime possono rivelarsi rischiose per la vita. La mia prima domanda è: quando al più tardi la Commissione presenterà una proposta che renda obbligatorio sempre l’uso di sedili per bambini negli aeromobili? Segue la stessa linea dell’interrogativo dell’onorevole Jarzembowski. La mia successiva domanda è: qual è l’attuale strategia di attuazione dell’Esecutivo? Presenterà un regolamento o intende attuare qualsiasi risultato l’indagine possa produrre? Terzo, se continuiamo a permettere l’adozione di parti del necessario regolamento UE OPS nell’ambito della nuova procedura di comitatologia, come possiamo essere sicuri di poter ottenere e prendere in considerazione durante questa legislatura una normativa in materia di sedili sicuri per bambini?

 
  
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  Eva Lichtenberger, a nome del gruppo Verts/ALE. – (DE) Signora Presidente, mi sono avvalsa dell’opportunità di rispondere a quanto affermato dal Commissario onde porre alcune altre domande.

E’ cruciale attuare tempestivamente la strategia e gradirei molto vedere anche una soluzione transitoria. Il motivo è che le attuali regole UE OPS vengono interpretate nel senso che tutte le aviolinee che già offrono sedili per bambini devono passare all'impiego della cintura ad anello. E’ un aspetto che va chiarito. E’ la ragione per cui vengono interpretate. lo so, perché mi sono informata e ho pregato la di telefonare alle compagnie aeree per chiedere quali sistemi di sicurezza per bambini impiegano. Questo è quanto ho saputo ed è importante. La questione deve essere chiarita e credo sia davvero essenziale.

In secondo luogo, il mercato propone sedili per bambini che si adattano ai tradizionali sedili degli aerei ed esistono anche airbag, relativamente economici, per i passeggeri che si applicano ovunque e potrebbero rivelarsi utili. Chiaramente, in questo caso un bambino occupa un posto a sedere. Mi permetta comunque di farle presente che le madri devono pagare anche se tengono in grembo il bambino – posso mostrale le ricevute, che ammontano a più o meno il 60 per cento del biglietto di un adulto, a seconda della compagnia aerea.

Desidero che coloro che già dispongono di un sistema migliore siano autorizzati a continuare a usarlo. Chiedo al Commissario di dirmi se è così oppure no.

 
  
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  Reinhard Rack (PPE-DE).(DE) Signora Presidente, la ragione per cui ho chiesto di intervenire di nuovo, non è perché non ho parlato abbastanza oggi ma perché ritengo che stiamo affrontando un tema davvero importante, in merito al quale i colleghi hanno anche posto domande pertinenti. Ci aspettiamo che la Commissione ci dia una risposta in tempi rapidi e che poi intraprenda le azioni del caso.

Vorrei soffermarmi sul problema dei costi. Parto essenzialmente dal presupposto, benché non sappia se il mio gruppo mi sostiene appieno in questo, che la sicurezza sia una questione che incombe allo Stato e che quindi debba essere decisa e finanziata a livello pubblico. Oggi, abbiamo valanghe di cinture di sicurezza sugli aeromobili che non vengono usate e non sono destinate a nessuno in particolare. nell'interesse dei nostri cittadini più piccoli – un aspetto che il Commissario ha affrontato in modo specifico – dovremmo pertanto decidere una volta per tutte di intervenire, di farlo in tempi rapidi, e non di lasciare che il finanziamento sia un ostacolo.

 
  
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  Michael Cramer (Verts/ALE).(DE) Signora Presidente, signor Commissario, non ha risposto alla domanda cruciale? Che cosa farà nel frattempo? ‘è una soluzione positiva. Che cosa farà se un bambino nel frattempo viene ferito a morte e lei è in parte responsabile perché ha ritardato a intervenire? Come affronterà tale problema? Deve porsi queste domande, come facciamo anche noi.

In termini di costi, si può operare un confronto parallelo. Nel caso dei diritti delle persone con disabilità nel trasporto aereo, i costi sono ripartiti tra tutti, il che è solo logico. Aspettare un bambino, avere figli e crescerli non è solo una faccenda privata ma un compito pubblico, un compito dello Stato. Tutti devono essere preparati ad assumersi questo compito e a finanziarlo. Questo, ovviamente, è comunque la mia opinione. Se i minori fino all’età di 14 anni possono viaggiare gratis in treno, è anche grazie al contributo degli altri passeggeri.

Nel settore del trasporto aereo in particolare, che è esente dalla tassa sul carburante – pari a 14 miliardi di euro l’anno – possiamo senz’altro reperire qualche euro per offrire ai bambini la migliore protezione di cui necessitano per il futuro.

 
  
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  Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione. Signora Presidente, io vorrei rispondere che sono in possesso della bacchetta magica e posso risolvere tutti i problemi questa sera. Purtroppo non ho la possibilità di utilizzare la bacchetta magica, perché non la possiedo, e credo invece che si debba con grande senso di responsabilità affrontare queste questioni, senza dire domani mattina si risolve perché abbiamo trovato immediatamente la soluzione.

Se non esiste certezza da un punto di vista scientifico sugli strumenti utili a garantire nel modo migliore la sicurezza dei bambini, noi non possiamo in questo momento fare nulla, anche perché, poi, sono gli Stati membri, con il regolamento attuale, che hanno la competenza a decidere e naturalmente chi utilizza il seggiolino può benissimo continuare a farlo, se questo è considerato lo strumento migliore. Io ho detto che, appena mi saranno forniti gli elementi più chiari con una risposta scientifica suffragata da elementi di prova che mi permetta di agire, io agirò altrimenti sarei superficiale se dicessi: “Benissimo, ho deciso io che il seggiolino è meglio della cintura di sicurezza”. Nessuno è in grado di poterlo dire se non chi ha fatto degli studi scientifici, con delle prove fisiche che dimostrino che un sistema è migliore dell'altro.

Io non credo che questa sia la soluzione. Ritengo, invece, che appena trovata la soluzione, si debbano fornire delle risposte. Non credo che prima della fine della legislatura si possa arrivare ad una soluzione legislativa. Credo, però, che la Commissione, come priorità, possa avere quella di emendare il regolamento esistente e cercare di introdurre delle disposizioni che armonizzino e rendano obbligatorie in tutti gli Stati membri le modifiche del regolamento. Questo, però, richiede il tempo necessario e non so se riusciremo ad approvarlo prima della fine della legislatura. Ripeto, durante il corso della mia audizione ho preso alcuni impegni: promettere che si attueranno provvedimenti legislativi, decine di provvedimenti legislativi, non è rispondente al possibile e al vero. Quindi bisogna poter fare, annunciare e prendere impegni soltanto sulle cose che si possono realizzare.

Il mio impegno per quanto riguarda la sicurezza dei bambini – figuriamoci sono padre di famiglia e figuriamoci se non ho a cuore il problema dei giovani. Certamente non posso essere considerato responsabile di tutto ciò che accade nel mondo. Ritengo invece che si debba studiare attentamente in tempi rapidi – a ottobre si deciderà e avrò la risposta – e appena avuta la risposta, avvierò tutte le iniziative necessarie per cercare di tutelare nel modo migliore la sicurezza dei bambini passeggeri.

Adesso si utilizzino da parte delle compagnie aeree, su decisione degli Stati membri, tutti gli strumenti necessari siano essi seggiolini, siano esse cinture di sicurezza. Quando avremo notizie scientifiche, certe e comprovate, potremo dare delle risposte, perché altrimenti diventano delle opinioni e in quest'Aula, anche se ci sono pochi deputati, ognuno ha un'opinione diversa per quanto riguarda la questione scientifica. Siccome nessuno di noi, credo, sia un esperto in materia che possa dare delle risposte scientificamente provate, io credo che noi dobbiamo attendere i risultati. Poiché i risultati arriveranno fra due mesi, io credo che grazie al lavoro dell'Agenzia aerea potremmo agire per tutelare la sicurezza dei bambini, che considero una priorità. Ripeto, considero una priorità la sicurezza di ogni cittadino, soprattutto dei cittadini più deboli, e così cercherò di impegnarmi perché nel tempo più rapido possibile, compatibilmente con i tempi legislativi, si possano dare delle risposte concrete per tutelare la sicurezza.

 
  
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  Presidente. – La discussione è chiusa.

Dichiarazioni scritte (articolo 142)

 
  
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  Richard Seeber (PPE-DE), per iscritto. – (DE) Sono davvero lieto che la direttiva sulla valutazione ambientale strategica (direttiva VAS) sia stata adottata. La valutazione della compatibilità ambientale in fase iniziale, quando un progetto viene sviluppato, significa che si può subito prevenire qualsiasi effetto negativo anziché doverlo arginare o contrastare successivamente.

La procedura VAS promette per il futuro di riservare ancora più attenzione in fase di decisione di progetti alla protezione ambientale e agli aspetti concernenti la salute. La pianificazione dello sviluppo sostenibile deve, dall’inizio alla fine, contemplare non solo fattori socioeconomici ma anche conseguenze ambientali.

 
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