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Procedura : 2007/0267(CNS)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : A6-0344/2008

Testi presentati :

A6-0344/2008

Discussioni :

PV 24/09/2008 - 18
CRE 24/09/2008 - 18

Votazioni :

PV 25/09/2008 - 7.2
Dichiarazioni di voto

Testi approvati :

P6_TA(2008)0457

Resoconto integrale delle discussioni
Mercoledì 24 settembre 2008 - Bruxelles Edizione GU

18. IVA sui servizi assicurativi e finanziari (dibattito)
Video degli interventi
Processo verbale
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  Presidente . − L’ordine del giorno reca la relazione (A6-0344/2008), presentata dall’onorevole Muscat, a nome della commissione per i problemi economici e monetari, sulla proposta di direttiva del Consiglio recante modifica della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto, per quanto riguarda il trattamento dei servizi assicurativi e finanziari [COM(2007)0747 - C6-0473/2007 - 2007/0267(CNS)].

Vorrei cogliere l’occasione per porgere il benvenuto al mio amico, l’onorevole Muscat, e congratularmi con lui per l’importante successo che ha conseguito di recente nella sua carriera politica. Tale circostanza potrebbe costringerlo, in futuro, ad abbandonare questa Assemblea ma, per il momento, è motivo di gioia, per lui e sicuramente per molti di noi.

 
  
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  Joseph Muscat, relatore. – (MT) Stiamo discutendo regole nuove e più trasparenti per il settore dei servizi finanziari in un momento in cui ci troviamo confrontati a una delle maggiori crisi che abbiano mai interessato questo ambito. Come si evince chiaramente dall’attuale situazione, non possiamo consentire che gli eventi seguano liberamente il proprio corso. Avvertiamo infatti la necessità di una maggiore regolamentazione. “Regolamentazione” non è sinonimo di burocrazia, sicuramente non di un’eccessiva burocrazia. Significa garantire che ogni azione venga adottata nella maniera più consona e non sulla base di formule e documenti che si rilevano poi inefficaci. Nel redigere questa relazione, i miei colleghi ed io siamo stati guidati da due priorità. In primo luogo, garantire che ogni eventuale modifica all’attuale sistema non generi ripercussioni negative sul consumatore.

In altri termini, non si dovrebbero introdurre ulteriori gravami a carico del consumatore. Per tale motivo sosteniamo che la possibilità di applicare l’IVA sui servizi finanziari dovrebbe interessare esclusivamente le transazioni tra aziende e dovrebbe, pertanto, essere detraibile. In nessun punto il nostro testo dovrebbe prevedere la possibilità di ricaricare l’IVA applicabile a un servizio finanziario non assoggettabile a imposta su una persona fisica, vale a dire il consumatore. Questo principio viene enunciato in maniera chiara e diretta nel progetto di testo, nonostante le possibili riserve da parte di altre istituzioni. Alcuni criticano il fatto che il settore possa risparmiare sulle spese e che le entrate degli Stati membri potrebbero risentirne. Si tratta di un’interessante argomentazione che, tuttavia, in tutta sincerità, ritengo provenga il più delle volte da persone con una visione limitata dell’economia e della politica fiscale. In primo luogo, in un settore competitivo come quello dei servizi finanziari e in un sistema che prevede dispositivi di tutela contro gli accordi tra le società, ogni spesa non sostenuta dalle società dovrebbe tradursi in un vantaggio per il consumatore o venire utilizzata per compensare altre spese esistenti. In secondo luogo, in quanto Europa dovremmo capire una volta per tutte che non siamo gli unici concorrenti sul mercato; dobbiamo garantire che i sistemi adottati da altri Stati membri – e dall’Unione europea nel suo insieme – siano in grado di attirare società serie che intendano accedere al mercato e insediarsi come operatori europei veri e propri. Agevolare l’adozione di tali sistemi significa offrire un incentivo in questo settore, generare un potenziale di mercato e creare lavoro e attività produttive.

Con questa relazione stiamo offrendo un contributo alla creazione di un mercato europeo rimuovendo gli ostacoli presenti. Stiamo facendo ciò di cui si parla da anni; siamo realizzando uno degli obiettivi del piano d’azione in questo settore. Stiamo dimostrando che siamo in grado di essere proattivi, di risolvere i problemi e di agire partendo da idee inedite. Forse potremmo non trovarci d’accordo su alcuni dettagli tecnici, forse qualcuno potrebbe perorare la causa di un particolare sistema a scapito di un altro, ma ritengo che il Parlamento debba affermare chiaramente che questo è il nostro obiettivo fondamentale. Ci saranno sicuramente alcuni punti su cui non ci troveremo tutti d’accordo, anch’io compreso: nell’ampliamento delle definizioni, per esempio. A mio avviso sarebbe stato meglio se la commissione avesse seguito le mie raccomandazioni in questo ambito: mantenere inalterato il testo della Commissione europea oppure restringere ulteriormente le definizioni. Ciononostante, non dovremmo lasciarci sfuggire il fatto che la commissione ha scelto di procedere strategicamente. Questa relazione, pertanto, è stata approvata con un solo voto contrario. Rimango in attesa delle reazioni dei miei amici nonché di quelle della Commissione..

 
  
  

PRESIDENZA DELL'ON. LUISA MORGANTINI
Vicepresidente

 
  
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  László Kovács, membro della Commissione. (EN) Signora Presidente, vorrei innanzitutto ringraziare l’onorevole Muscat per il suo lavoro, nonché per il sostegno fornito alla proposta della Commissione e gli porgo i miei migliori auguri per il ruolo che sta per assumere a Malta.

La proposta della Commissione si sofferma su tre aspetti importanti.

In primo luogo, le attuali disposizioni vengono impugnate con frequenza sempre maggiore innanzi alla Corte di giustizia delle Comunità europee. Non possiamo rimanere inerti di fronte a questa constatazione.

In secondo luogo, è necessario garantire una maggiore coerenza nell’applicazione delle norme in materia di IVA sui servizi finanziari, nonché regole più eque nel mercato interno.

In terzo luogo dobbiamo attivarci al fine di potenziare la competitività in questo settore.

Si teme che il grado di efficienza dei settori dei servizi finanziari e assicurativi nell’Unione europea sia inferiore rispetto agli standard attesi e che, di conseguenza, l’industria europea debba affrontare costi superiori per tali servizi rispetto ai propri concorrenti in paesi terzi. Tale situazione non è riconducibile esclusivamente alle norme europee in materia di IVA, il cui ruolo in tal senso, tuttavia, non deve essere trascurato. Si deve aggiungere che l’esenzione dall’IVA non viene applicata in maniera uniforme nei diversi Stati membri e, pertanto, si registrano casi di distorsione della concorrenza all’interno dell’Unione europea. Per esempio, la possibilità di recuperare l’imposta versata a terzi che forniscono servizi specializzati in regime di esternalizzazione varia in funzione dell’interpretazione nazionale delle norme in materia di IVA.

Per la Commissione, il potenziamento della competitività delle società europee attive nei settori finanziario e assicurativo è stato quindi uno dei fattori determinanti nella redazione di questa proposta. Tuttavia, la realtà è che questo aspetto deve essere raffrontato alla necessità, per gli Stati membri, di garantirsi un gettito fiscale stabile.

La proposta consta di tre elementi.

In primo luogo, per aumentare il grado di certezza giuridica per tutti i soggetti coinvolti, proponiamo una definizione rinnovata del concetto di servizi esenti.

In secondo luogo, per evitare che le aziende loro clienti debbano farsi carico di un’IVA “nascosta” non detraibile, la proposta è tesa a consentire a tutte le società fornitrici di servizi bancari e assicurativi di scegliere di assoggettare a imposta i propri servizi.

In terzo luogo, la proposta prevede un’esenzione dall’IVA per le operazioni di riaddebito dei costi per i servizi infragruppo di condivisione dei costi, anche di natura transfrontaliera.

In un primo tempo queste proposte potrebbero comportare, per gli Stati membri, una riduzione del gettito fiscale generato dall’IVA, che può tuttavia risultare giustificato se, come ci aspettiamo, le variazioni proposte si tradurranno in un aumento della competitività.

Accolgo pertanto con favore l’osservazione contenuta nella relazione sui problemi legati all’IVA non recuperabile e sulla sua pertinenza ai fini dell’efficienza delle società e in relazione alla strategia di Lisbona. Accolgo altresì con favore il fatto che il relatore riconosca che le variazioni apportate possano comportare una riduzione del gettito fiscale generato dall’IVA.

Per quanto concerne i consumatori, sono d’accordo nel rilevare che le implicazioni non sono sempre chiare ed evidenti, ma ritengo che, in ultima analisi, anche i consumatori trarranno vantaggio dai risparmi sui costi conseguiti nel settore.

Accolgo inoltre con favore i commenti positivi espressi in merito alla portata della proposta e alla creazione di certezza giuridica Le nuove definizioni proposte dalla Commissione sono necessarie per allineare la legislazione con le realtà economiche.

Concordo con i rilievi formulati in merito alla necessità di adottare un approccio prudente e all’assenza di dati affidabili che consentano di valutare appieno l’impatto del cambiamento introdotto. Quest’ultima lacuna, tuttavia, non dovrebbe essere imputata alla Commissione, dal momento che né i settori interessati né le amministrazioni nazionali sono stati in grado di fornire i necessari dati.

Come l’onorevole Muscat, sono conscio del fatto che un consolidamento transfrontaliero nel settore finanziario comporta una maggiore concentrazione del gettito fiscale generato dall’IVA nello Stato membro in cui il servizio viene creato piuttosto che nel territorio in cui risiede il consumatore dello stesso. Il passaggio dall’esenzione alla tassazione, che deriverebbe da un maggiore accesso all’opzione di tassare i servizi, come sosteniamo in questa proposta, correggerebbe questa tendenza. Ritengo che sia il modo migliore per rispondere ai timori sollevati.

Infine, vorrei informarvi che in seno al Consiglio, durante la recente Presidenza slovena, è già stata avviata una dettagliata discussione in merito a questa proposta. Anche l’attuale Presidenza francese si è impegnata a compiere dei passi avanti in questo ambito. Accolgo pertanto con favore l’impegno positivo mostrato dal Parlamento che può ulteriormente incoraggiare il Consiglio a procedere sulla strada intrapresa.

 
  
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  David Casa, a nome del gruppo PPE-DE. – (MT) La relazione su cui siamo chiamati ad esprimerci oggi è particolarmente rilevante, soprattutto se si considera il fatto che negli ultimi anni l’economia ha preso una strada leggermente diversa rispetto agli anni precedenti. Senza alcuna ombra di dubbio, questa relazione è volta a rendere conto, in maniera più efficace, dell’attuale situazione. Per tale motivo è importante garantire un fondamento giuridico che consenta alle società interessate di operare con meno burocrazia, come correttamente sottolineato dal relatore. Tale obiettivo potrebbe essere conseguito eliminando le anomalie che viziano l’attuale legislazione in materia di IVA sui servizi finanziari: una legislazione in vigore da 30 anni e non sufficientemente chiara. La presente relazione contribuirà, nei limiti del possibile, a offrire maggiore stabilità ed è nostro compito garantire un certo grado di armonizzazione tra tutti i paesi relativamente alle aliquote applicabili, nell’intento di ridurre al massimo le differenze. E’ da tempo che si avverte la necessità di un cambiamento in questo ambito e ritengo che il relatore abbia ragione nel momento in cui, pur considerando la necessità di semplificare il lavoro delle società finanziarie, si è preoccupato di garantire che le variazioni prospettate comportino un vantaggio anche per i consumatori. E penso che questo aspetto sia il più importante.

Oggi è l’ultimo giorno che il mio collega di Malta partecipa a questa plenaria e vorrei anch’io cogliere l’occasione per porgergli i miei migliori auguri per la sua attività politica futura. Egli ha maturato un’esperienza di quattro anni in questo Parlamento, esperienza che ha contribuito a forgiare la sua personalità: da politico che non credeva realmente nell’Unione europea e nei vantaggi che poteva apportare a Malta, si è infatti trasformato in un uomo che, con questa relazione, ha dimostrato di credere davvero che, da qui, possiamo cambiare il volto della politica non solo nei nostri paesi, ma anche nell’Unione europea. Oggi ci troviamo di fronte a una trasformazione che vorrei portasse con sé nel mio paese, dato che ritengo che l’esperienza che ha maturato in questo Parlamento possa essere applicata efficacemente anche nel mio paese, nella speranza che il modo di fare politica a Malta possa trarre spunto dal metodo di lavoro adottato in questo Parlamento. Un metodo in grado di salvaguardare comunque gli interessi nazionali dei singoli paesi, ma anche gli interessi dell’Unione europea, dato che oggi ne siamo parte. Gli faccio i miei migliori auguri per la sua attività politica e, in particolare, per il suo ruolo di leader dell’opposizione. Non dirò che spero che possa avere una lunga carriera a capo dell’opposizione, perché non penso che si debba parlare così di un collega, ma spero che possa trasferire l’esperienza positiva maturata in questo Parlamento prima di tutto al suo partito e poi nel nostro paese.

 
  
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  Antolín Sánchez Presedo, a nome del gruppo PSE. – (ES) Dal 1997 la maggior parte dei servizi finanziari, compresi i servizi assicurativi e la gestione di fondi di investimento, sono esenti da IVA. Nel corso di questo periodo, sono emersi soprattutto due problemi: la definizione dell’ambito di applicazione dell’esenzione e l’impossibilità di portare in detrazione l’IVA versata per fornire servizi esenti, che si è tradotta nell’insorgenza del fenomeno dell’IVA nascosta. La globalizzazione, l’integrazione europea sul piano finanziario e il consolidamento del mercato, fenomeni che hanno interessato l’organizzazione e l’esternalizzazione della fornitura di tali servizi, hanno ulteriormente complicato la situazione.

Questa relazione rappresenta il primo tentativo di aggiornare una direttiva che, oltre a generare confusione, tanto da richiedere l’intervento della Corte di giustizia delle Comunità europee, risulta essere obsoleta.

Vorrei congratularmi con il relatore, l’onorevole Muscat, per l’ottimo lavoro svolto nella redazione di questa relazione, dedicata a un tema economicamente delicato e tecnicamente complesso.

Le sue proposte di aggiornamento della definizione di servizi assicurativi e finanziari, che risultano coerenti con il Piano d'azione per i servizi finanziari e rigorose nella gestione delle esenzioni, hanno incontrato un generale apprezzamento. Anche il suo impegno teso a prevenire aumenti di prezzi a carico dei consumatori nel caso in cui i soggetti passivi di imposta optino per la tassazione, è stato ben accolto.

Il risultato finale, che prevede un’esenzione specifica dall’IVA per le società coinvolte in un sistema di condivisione dei costi, incrementerà il grado di certezza per il settore e garantirà sicurezza agli Stati membri in relazione ai propri introiti fiscali, prevenendo il fenomeno della distorsione della concorrenza e potenziando la competitività delle banche e delle compagnie assicurative senza incrementi di costo a carico dei consumatori.

Vorrei sottolineare il mio apprezzamento per l’inserimento di due aspetti indicati da questi emendamenti: il rimando alla co-assicurazione e una definizione più precisa del concetto di intermediazione, che viene limitato alle attività professionali in quanto atto di mediazione distinto, diretto o indiretto, specificando che gli intermediari non sono controparti nelle transazioni successive.

Vorrei concludere rivolgendo all’onorevole Muscat i miei migliori auguri per il futuro. Sono certo che avrà successo partecipando all’integrazione europea dal Consiglio.

 
  
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  Zbigniew Krzysztof Kuźmiuk, a nome del gruppo UEN. (PL) Signora Presidente, prendendo la parola in questa discussione a nome del Gruppo UEN, vorrei attirare l’attenzione di quest’Aula su tre aspetti.

In primo luogo, le proposte della Commissione europea sulle modifiche da apportare all’IVA applicabile ai servizi finanziari e assicurativi migliorano la certezza giuridica non solo per le società che forniscono questi servizi ma anche per le amministrazioni fiscali nei singoli Stati membri.

In secondo luogo, è da ritenersi valida la soluzione secondo cui gli Stati membri si impegnano a offrire al contribuente una possibilità di scelta relativamente all’IVA sui servizi finanziari e assicurativi, lasciando al contempo molte disposizioni dettagliate relative al settore nell’ambito di competenza degli Stati membri. Tale approccio si traduce nel decentramento dei poteri fiscali e, pertanto, nell’implementazione del principio di sussidiarietà.

In terzo luogo, si rivela essenziale svolgere un’analisi costante delle implicazioni finanziarie delle modifiche proposte. In particolare tale analisi dovrebbe interessare la riduzione del gettito fiscale generato dall’IVA nei singoli Stati membri a seguito dell’aumento della detraibilità a vantaggio degli imprenditori. Dovrebbe inoltre essere studiato l’impatto di queste modifiche sul costo dei servizi finanziari e assicurativi per i consumatori.

 
  
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  Louis Grech (PSE) . – (MT) Il relatore ha difeso l’impianto della proposta della Commissione, per cui ci troviamo ad affrontare un problema che rimandiamo da più di trent’anni. Questo settore è particolarmente importante per un numero sempre maggiore di paesi, tra cui Malta. Nella relazione figurano disposizioni atte ad agevolare il lavoro di società importanti, nonché a promuovere davvero un mercato libero senza frontiere, in grado di contribuire alla creazione di ricchezza, di posti di lavori e a una maggiore possibilità di scelta. Una delle priorità da perseguire consiste nell’adottare disposizioni tese a tutelare i consumatori, evitando nella maniera più assoluta di imporre loro un ulteriore fardello fiscale. Infatti i consumatori dovrebbero poter trarre vantaggio da ogni taglio alle spese e da ogni aumento dell’efficienza del sistema. In caso di necessità, dovrebbero essere svolte ulteriori analisi in futuro in modo tale da individuare altri meccanismi di tutela.

La relazione dell’onorevole Muscat offre maggiore chiarezza e certezza giuridica nell’ambito della tassazione dei servizi finanziari e si rileva particolarmente importante ora che stiamo vivendo una fase di profondo cambiamento dei mercati finanziari.

In conclusione, vorrei ringraziare l’onorevole Muscat, che ha fornito un contributo significativo in questi ultimi quatto anni e mezzo.

 
  
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  László Kovács, membro della Commissione. (EN) Signora Presidente, vorrei ringraziare i parlamentari di quest’Aula per i commenti e per le valide opinioni espresse nel corso di questa discussione. Come ho sottolineato nel mio contributo iniziale, è molto importante ottenere un parere positivo da parte del Parlamento sulla proposta della Commissione in materia di IVA sui servizi assicurativi e finanziari. Abbiamo preso debita nota delle preoccupazioni sollevate in questa relazione, con particolare riferimento alla mancata neutralità nelle aliquote delle rivalse di imposta, alle difficoltà sul piano delle statistiche e al rischio di dirottamento del gettito fiscale generato dall’IVA non detraibile sulle entrate.

Sebbene la Commissione possa, in linea di principio, guardare con favore ad alcuni degli emendamenti proposti, in particolare in materia di derivati, non modificheremo formalmente la nostra proposta. Ci adopereremo, tuttavia, al fine di prendere in considerazione il più possibile gli emendamenti suggeriti dal Parlamento in fase di delibera in sede di Consiglio.

Vorrei esprimervi tutta la mia gratitudine per aver accolto con favore la nostra proposta. Il parere positivo del Parlamento è sicuramente un segnale apprezzabile in grado di sensibilizzare gli Stati membri in merito alla necessità di agire.

 
  
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  Joseph Muscat, relatore. – (MT) In primo luogo vorrei ringraziare i servizi del Parlamento e la Commissione per il contributo fornito nella trattazione di un ambito così delicato, anche se il lavoro non è ancora finito. Tuttavia, per quanto concerne il Parlamento, come il commissario, spero anch’io che il nostro messaggio sia chiaro. A mio avviso il punto su cui dobbiamo trovarci d’accordo – e il Parlamento è unanime nel suo giudizio in tal senso – non riguarda semplicemente le necessità di adottare opportuni regolamenti, approntare le debite variazioni laddove necessario e garantire la semplicità del sistema nel suo insieme, ma fare in modo che non sia il consumatore a doversene fare carico sul piano finanziario. Ritengo che sia questo il principale messaggio che il Parlamento deve far pervenire alla Commissione, ma anche al Consiglio. Rivolgo a tutti i miei migliori auguri fino alla conclusione dei lavori. Vorrei ringraziare gli amici per le loro gentili parole, in particolare l’onorevole Casa, che ci ha dato prova dell’avvento di una nuova stagione politica per il Partito laburista e per la nazione.

 
  
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  Presidente . La ringrazio, onorevole Muscat. Spero anch’io che possa portare avanti con successo il suo lavoro contribuendo a rafforzare ulteriormente l’Europa.

La discussione è chiusa.

La votazione si svolgerà giovedì 25 settembre 2008.

Dichiarazioni scritte (articolo 142 del regolamento)

 
  
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  Gábor Harangozó (PSE) . per iscritto. (EN) Innanzitutto vorrei congratularmi con il relatore, l’onorevole Muscat, per la completezza della relazione presentata, relativa alla creazione di un sistema comune in materia di imposta sul valore aggiunto per i servizi assicurativi e finanziari dal punto di vista delle aziende, delle amministrazioni fiscali e dei consumatori. Ritengo che, per quanto risulti difficile, sulla base di questa proposta, valutare in modo chiaro quale sarà la portata dei benefici per i consumatori in termini di efficienza e taglio dei costi, sia nostro compito garantire la certezza giuridica e la coerenza di ogni aspetto relativo all’IVA applicabile ai servizi assicurativi e finanziari. E’ infatti essenziale garantire che i provvedimenti in materia di IVA agevolata destinati alle aziende non vengano adottati a discapito del consumatore. Tuttavia, vale la pena notare, insieme al relatore, l’elevato grado di flessibilità offerto agli Stati membri, che potrebbe tradursi in un’implementazione disomogenea da Stato a Stato. Infine, vorrei sottolineare il fatto che, data l’incertezza dell’impatto dell’implementazione di tali misure, dovremmo rimanere vigili e, pertanto, sostenere l’obbligo a carico della Commissione di informare sia il Consiglio che il Parlamento a riguardo.

 
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