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Procedura : 2008/2158(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : A6-0358/2008

Testi presentati :

A6-0358/2008

Discussioni :

PV 23/10/2008 - 4
CRE 23/10/2008 - 4

Votazioni :

PV 23/10/2008 - 8.8
CRE 23/10/2008 - 8.8
Dichiarazioni di voto
Dichiarazioni di voto

Testi approvati :

P6_TA(2008)0524

Resoconto integrale delle discussioni
Giovedì 23 ottobre 2008 - Strasburgo Edizione GU

4. Attività del Mediatore europeo (2007) (discussione)
Video degli interventi
Processo verbale
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  Presidente – L’ordine del giorno reca la relazione di Dushana Zdravkova, a nome della commissione per le petizioni, sulla relazione annuale concernente le attività del Mediatore europeo nel 2007 [2008/2158(INI)] (A6-0358/2008).

 
  
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  Dushana Zdravkova, relatore. − (BG) Grazie, signora Presidente, e grazie per quel sollecito. Negli anni in cui ho lavorato come giudice, ho sempre provveduto all’ordine in tribunale. Perciò, signora Presidente, onorevole Diamandouros, onorevoli colleghi, è per me un grande onore essere relatrice per il resoconto annuale sulle attività del Mediatore. All’interno del sistema istituzionale europeo, il Mediatore ha il compito di tutelare i diritti dei cittadini europei e di evitare la cattiva amministrazione. Desidero pertanto congratularmi con il Mediatore europeo, onorevole Diamandouros, per la sua dedizione e professionalità, perché il suo operato riveste una straordinaria importanza per i cittadini. Come disse Jean Monnet, stiamo costruendo un’Unione tra persone, non una cooperazione tra Stati.

Ho avuto il piacere di lavorare a una relazione che unisce anziché dividere i gruppi politici presenti nel Parlamento europeo. Poiché è chiaro che siamo stati eletti a quest’Assemblea dai cittadini europei per tutelare i loro interessi, è con questa convinzione che abbiamo raggiunto compromessi che accolgono alcuni degli emendamenti presentati dagli altri gruppi politici. Tali proposte e la discussione odierna dimostrano che il Parlamento europeo considera molto seriamente questo importante meccanismo di protezione dei cittadini europei. Desidero inoltre cogliere questa opportunità per ringraziare i colleghi del gruppo del Partito popolare europeo (Democratici-cristiani) e dei Democratici europei, il Segretariato e tutti coloro che hanno contribuito a rendere più esauriente questa relazione.

Sono profondamente convinta che l’istituzione del Mediatore europeo consentirà ai cittadini di esercitare meglio i propri diritti nei casi di cattiva amministrazione, perché anche se le regole sono buone, è importante che esse siano applicate correttamente per garantire la massima protezione. Ritengo che, così come la Commissione è definita custode dei trattati, il Mediatore europeo sia il paladino della corretta attuazione della legislazione comunitaria, benché non sia il solo a svolgere quel ruolo. Il Parlamento europeo, in quanto unica istituzione eletta democraticamente, è chiamato inoltre a salvaguardare i diritti dei cittadini, ruolo che rende ancora più importante la stretta collaborazione tra il Parlamento e il Mediatore.

La relazione è importante anche perché analizzare la situazione oggettiva nel corso dell’anno ci aiuterà innanzi tutto a imparare dagli errori commessi e a prendere le decisioni giuste per il futuro. Non dobbiamo dimenticare che dietro ogni denuncia, dietro ogni statistica c’è un cittadino che la soluzione a un problema. Mentre stavo lavorando alla relazione, ho capito che uno degli aspetti fondamentali è quello dell’informazione: la relazione dimostra che davanti a casi di cattiva amministrazione, molti cittadini non sanno ancora come far valere i diritti loro accordati dall’Unione europea . Lo dimostra la quantità di denunce irricevibili: l’84 per cento. Tale percentuale mostra chiaramente che il Mediatore e le istituzioni europee devono proseguire assieme in questa direzione e informare adeguatamente i cittadini europei, affinché possano esercitare appieno i propri diritti. E’ per questo che la relazione propone anche di creare un sito Internet comune su cui presentare reclami nei confronti di tutte le istituzioni, sulla falsariga del manuale interattivo progettato dal Mediatore, in cui i cittadini che hanno inserito i dati richiesti vengono indirizzati all’istituzione competente, alla quale possono presentare direttamente il proprio reclamo. Ciò aiuterà a ridurre il numero dei reclami irricevibili.

Mi sono inoltre occupata di accertare quali garanzie esistono che i cittadini e chi risiede in maniera permanente nell’UE conoscano e facciano valere i propri diritti. L’assistenza di cui godono è facilmente accessibile, equa, imparziale ed efficace? Desidero sottolineare che il Mediatore non può fare nulla in oltre il 30 per cento dei casi. A mio parere, il Mediatore deve sempre spiegare per quale motivo non è possibile intervenire a seguito di un determinato reclamo, informazione ancora più utile per i cittadini.

Desidero altresì sottolineare che i difensori civici svolgono un ruolo fondamentale a livello nazionale, regionale e locale e occorre pertanto ampliarne le attività.

In conclusione, vi chiedo di votare a favore di questa relazione, dal momento che promuove una cooperazione costruttiva tra il Mediatore, le istituzioni e gli organismi dell’Unione europea, oltre a rafforzare il ruolo del Mediatore quale meccanismo di controllo esterno e fonte di costanti miglioramenti per l’amministrazione europea.

Grazie.

 
  
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  Nikiforos Diamandouros, Mediatore europeo. − (EN) Signora Presidente, grazie per avermi concesso l’opportunità di rivolgermi al Parlamento per discutere la relazione annuale del Mediatore europeo per il 2007. Desidero ringraziare la relatrice, onorevole Zdravkova, e la commissione per le petizioni per l’eccellente e costruttiva relazione.

La mia relazione registra i progressi compiuti nella gestione dei reclami, nella promozione della buona amministrazione e nelle informazioni fornite sul ruolo del Mediatore. Il numero di reclami ricevibili è aumentato, sia in termini assoluti, sia relativi, passando dai 449 del 2006 (il 12 per cento del totale) a 518 nel 2007 (il 16 per cento del totale). Abbiamo pertanto conseguito entrambi gli obiettivi che il Parlamento ha più volte sottolineato: incrementare il numero di reclami ricevibili e ridurre quelli irricevibili.

I principali casi di cattiva amministrazione indicati nelle denunce ricevibili sono state: l’assenza di trasparenza, compreso il rifiuto di fornire informazioni, l’iniquità e l’abuso di potere, le procedure irregolari, il ritardo evitabile, la discriminazione, la negligenza, l’errore giuridico e il mancato adempimento degli obblighi. Sono state adottate 348 decisioni a chiusura delle indagini avviate, con un incremento del 40 per cento rispetto al 2006. In 95 casi le indagini svolte non hanno rilevato la presenza di cattiva amministrazione, dato che non sempre è negativo per il denunciante, il quale riceve comunque spiegazioni esaustive dall’istituzione interessata,e che talvolta consente di individuare le aree di potenziale miglioramento qualitativo del servizio reso al cittadino. In tal caso, li evidenzio in un’ulteriore osservazione.

Molte delle mie indagini producono un esito a somma positiva che soddisfa sia il denunciante, sia l’istituzione oggetto della denuncia. Ammontano a 129 Sono i casi risolti dall’istituzione interessata in maniera ritenuta soddisfacente dal denunciante, ovvero circa il doppio rispetto al 2006. Il dato riflette la crescente disponibilità di istituzioni e organismi a considerare le denunce presentate al Mediatore europeo come un’opportunità per rimediare agli errori compiuti.

Quando ritengo che sussista un caso di cattiva amministrazione, ricerco una soluzione amichevole che, in alcuni casi, può prevedere che le istituzioni o gli organismi interessati versino ai denuncianti un indennizzo. Si tratta di indennizzi versati volontariamente, che non comportano l’ammissione di alcuna responsabilità giuridica e non danno luogo a un precedente legale. Laddove non sia possibile addivenire a una soluzione amichevole, chiudo il fascicolo rivolgendo un’osservazione critica all’istituzione o all’organo interessato con un’osservazione critica. Si ricorre a tale osservazione critica anche nel caso in cui non sia più possibile porre rimedio alle azioni che hanno dato luogo al caso di cattiva amministrazione. La formulazione di un’osservazione critica conferma al denunciante che il proprio reclamo è fondato e segnala all’istituzione o all’organismo interessato l’errore commesso.. Tale critica mira ad essere costruttiva, al fine di evitare il ripetersi di casi di cattiva amministrazione in futuro.

E’ importante che istituzioni e organismi coinvolti diano seguito alle osservazioni critiche e adottino misure volte a risolvere i problemi aperti. Per monitorare meglio l’impatto delle critiche da me formulate, ho avviato un’indagine sul seguito dato alle osservazioni critiche espresse nel 2006 e ai casi che richiedono ulteriore osservazione. I risultati di tale indagine, pubblicati sul mio sito web e trasmessi a tutti le istituzioni interessate, punta a incoraggiare la pubblica amministrazione europea a migliorare le proprie prassi e a sviluppare ulteriormente una cultura di servizio al cittadino.

Nei casi in cui sia ancora possibile porre rimedio alle azioni che hanno causato la cattiva amministrazione, normalmente formulo un progetto di raccomandazione. Se l’istituzione o l’organismo interessato non risponde in modo soddisfacente, posso inviare una relazione speciale al Parlamento. Ho presentato a voi una relazione che critica la Commissione per non essere intervenuta a fronte di una denuncia di violazione riguardante la direttiva europea sull’orario di lavoro. Accolgo positivamente il sostegno del Parlamento, espresso nella risoluzione del 3 settembre 2008 fondata sulla relazione dell’onorevole De Rossa.

Anche quest’anno, ho incluso nella mia relazione annuale degli “star case”, ovvero casi in cui ritengo che le istituzioni e gli organi coinvolti hanno risposto alle mie indagini in modo esemplare. I casi esemplari evidenziati nella relazione annuale sono sette, di cui quattro relativi la Commissione, uno al Consiglio, uno alla Banca centrale europea e uno all’Agenzia europea per la sicurezza aerea. Prosegue il mio impegno a garantire che le esigenze dei cittadini acquisiscano un ruolo centrale on tutte le attività svolte dalle istituzioni e dagli organismi europei t, e perseguo pertanto ogni opportunità di addivenire a una conciliazione amichevole delle controversie e di avviare nuove indagini d’ufficio intese a individuare i problemi e a promuovere le buone prassi.

Vorrei ora ricordare alcune attività intraprese allo scopo di garantire ai cittadini il miglior servizio possibile . Ho proseguito l’impegno volto a migliorare la qualità delle informazioni fornite ai cittadini in merito ai diritti sanciti dalla legislazione comunitaria, in particolare attraverso la rete europea dei difensori civici. La rete suddetta, che comprende anche la commissione per le petizioni, collabora al trattamento dei singoli casi e alla condivisione di esperienze e buone prassi. Una delle finalità della rete è quella di agevolare la rapida assegnazione delle denunce, a mio parere ricevibili, al difensore civico competente o a un organismo analogo . Laddove possibile, trasferisco assegno personalmente i singoli casi direttamente oppure fornisco una consulenza appropriata al denunciante. Nel corso del 2007, sono così riuscito ad aiutare 867 denuncianti.

Un’altra importante iniziativa che dovrebbe essere realizzata entro il prossimo trimestre è la guida interattiva che il mio ufficio sta elaborando per coadiuvare i cittadini nella ricerca dei migliori destinatari ai quali chiedere riparazione. La guida dovrebbe permettere a un numero maggiore di denuncianti di trasmettere direttamente il proprio reclamo all’ente più qualificato per il trattamento dello stesso. I reclami per me irricevibili, pertanto, saranno risolti con maggiore rapidità ed efficacia. Il mio ufficio sarà così in grado di adempiere meglio al suo ruolo fondamentale: quello di aiutare i cittadini insoddisfatti del modo in cui sono trattati dalle istituzioni e dagli organi UE.

Il Mediatore non può lavorare da solo. Garantire un’amministrazione di altissimo livello è un obiettivo da conseguire attivamente, in collaborazione con le istituzioni e gli organismi dell’Unione europea. L’aumento dei casi risolti e delle soluzioni amichevoli è fonte di incoraggiamento ed è indice dei nostri sforzi reciproci per contribuire ad accrescere la fiducia dei cittadini nei confronti dell’Unione in un momento in cui ve ne è grande necessità. Sono inoltre molto grato al Parlamento per il suo sostegno e le indicazioni fornite, sia in termini di risorse di bilancio messe a disposizione istituzione del mio ufficio, sia per il positivo rapporto che intrattengo con la commissione per le petizioni. Con il vostro costante sostegno, cercherò di consolidare i risultati dell’anno scorso.

Infine, poiché questa è l’ultima occasione per questa legislatura, in cui ho l’onore di presentare la mia relazione annuale a quest’Aula, desidero mettere a verbale il mio profondo apprezzamento per la stretta collaborazione e gli ottimi consigli che ho ricevuto dal Parlamento e dai singoli eurodeputati negli ultimi quattro anni e mezzo.

(Applausi) <BRK>

 
  
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  Presidente. – Lei ha assolutamente ragione. Questo Parlamento ha dimostrato di avere fiducia nel Mediatore.

 
  
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  Andris Piebalgs, membro della Commissione. − (EN) Signora Presidente, a nome della Commissione e del mio collega, il vicepresidente Wallström, mi permetta di ringraziare la relatrice Zdravkova per il suo eccellente lavoro. Accogliamo con favore la relazione della commissione per le petizioni concernente la relazione annuale del Mediatore sulle attività svolte nel 2007.

Come sapete, questa Commissione si è impegnata seriamente a migliorare la sua amministrazione, e ne osserviamo i primi risultati. notiamo Ciò emerge sia dalla Relazione annuale del Mediatore, sia da quella della commissione per le petizioni.

Nel 2007 sono raddoppiati casi in cui un’istituzione o un organismo ha effettivamente posto rimedio a pratiche di cattiva amministrazione in seguito a reclami presentati al Mediatore . Ciò rispecchia la volontà delle istituzioni – tra cui, sicuramente, la Commissione – e degli organismi di considerare le denunce un’opportunità per rimediare agli errori commessi e collaborare con il Mediatore nell’interesse dei cittadini.

E’ inoltre aumentato il numero dei casi in cui non è stata riscontrata alcuna cattiva amministrazione. La Commissione se ne rallegra, perché è al nostro ufficio che sono indirizzate la maggior parte di tali denunce.

Desidero altresì sottolineare che il Mediatore ha proposto una quantità crescente di soluzioni amichevoli per risolvere le controversie e che, nel complesso, la Commissione si è mostrata aperta alla cooperazione e ha apprezzato questo tipo di proposta, laddove possibile. Nel 2007, il Mediatore ha presentato al Parlamento una sola relazione speciale riguardante la Commissione, come da lui stesso ricordato.

Vorrei tuttavia ricordare che detta relazione speciale riguarda la direttiva sull’orario di lavoro e solo il mese scorso avete discusso di quella tematica con il mio collega, il Commissario Špidla.

Permettetemi di concludere esaminando tre punti specifici citati nella vostra relazione e nella relazione annuale del Mediatore. Primo: le violazioni. Come sapete, la Commissione ha riorganizzato il proprio processo decisionale in materia di violazioni al fine di agevolare l’iter dei ricorsi. Tale revisione era contenuta nella comunicazione del 2007 intitolata “Un’Europa dei risultati – applicazione del diritto comunitario”. Stiamo dando seguito ai ricorsi più attivamente e stiamo organizzando il lavoro in modo più efficace per i cittadini; è stato inoltre avviato un progetto pilota dell’Unione: tutto ciò dovrebbe consentirci di trovare ulteriori soluzioni ai problemi e in tempi più rapidi.

Il secondo punto riguarda l’invito rivolto alle istituzioni e agli organismi dell’UE ad adottare un approccio comune per pervenire a un codice europeo di buona condotta amministrativa. Desidero attirare la vostra attenzione sul fatto che la Commissione dispone di un proprio codice di buona condotta amministrativa, adottato nel 2000, che rappresenta ancora oggi uno strumento moderno e molto efficace, la cui attuazione è ormai consolidata. Non voglio esprimere un giudizio avventato sul futuro, ma per il momento non desideriamo modificare questa situazione.

Il terzo punto riguarda la politica della comunicazione. La Commissione vede con favore l’idea di lanciare una campagna informativa rivolta ai cittadini europei affinché scoprano le novità riguardo ai doveri e alle competenze del Mediatore europeo .

Ogni istituzione, compresa la Commissione europea, ha inoltre il proprio sito Internet tramite il quale è possibile presentare denunce e petizioni. Il sito “Europa” è comune a tutte le istituzioni dell’Unione europea e contiene collegamenti a tutte gli organismo dell’UE, compreso il sito Internet del Mediatore. I cittadini vengono così indirizzati facilmente agli organismi che sono meglio in grado di rispondere alle loro rimostranze e ai loro reclami. Vale la pena studiare ancora più a fondo l’idea di un manuale interattivo volto ad assistere i cittadini nell’identificare il forum più appropriato per risolvere i loro problemi.

Non dobbiamo mai perdere di vista i cittadini europei, che occupano sempre un ruolo centrale in tutte le nostre attività.

 
  
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  Andreas Schwab, a nome del gruppo PPE-DE. – (DE) Signora Presidente, onorevole Diamandouros, signor Commissario, onorevoli colleghi, in primo luogo, vorrei congratularmi con la relatrice Zdravkova per la sua relazione, che credo sia la prima che abbia scritto. Essa rappresenta un’eccellente base di discussione sui risultati del vostro operato nello scorso anno, onorevole Diamandouros.

Questa relazione fa seguito, in una certa misura, a quella da me redatta per il Parlamento europeo in questo stesso periodo, due anni fa. All’epoca, avevate appena creato la rete dei difensori civici nazionali e delle commissioni per le petizioni e dalla relazione appare chiaro che tale rete sia stata ben accolta dai cittadini europei, sui quali, principalmente, si concentra il vostro lavoro. La vostra campagna d’informazione – che ha prodotto un incremento del numero di denunce ricevibili – fatto testimonia inoltre l’indubbia validità degli sforzi destinati a informare i cittadini circa i loro diritti e le possibilità a loro disposizione per ricevere aiuto .

Mi rallegro inoltre che la relazione, come quella preparata dall’onorevole Mavrommatis qualche anno fa, sottolinea il buon esito delle procedure meno formali su cui desiderate concentrarvi maggiormente. Questo successo è legato alla possibilità di abbreviare i tempi dedicati alle procedure formali. E’ positivo che proseguiate con questo approccio incentrato sui cittadini.

L’operato del Mediatore nel corso dell’ultimo anno dimostra la vostra capacità di agire, nonché la vostra sensibilità verso tutti i cittadini europei, sia per quanto riguarda la direttiva europea sull’orario di lavoro, sia per l’organizzazione interna del Parlamento europeo. Naturalmente, non è sempre facile per voi trovare le parole giuste. Il Mediatore deve tuttavia identificare e comunicare i punti deboli con un certo preavviso e la giusta moderazione. In fin dei conti, si tratta innanzi tutto di lavorare assieme per servire i cittadini europei. Lei ha dato un contributo molto positivo in questo senso l’anno scorso, onorevole Diamandouros.

 
  
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  Proinsias De Rossa, a nome del gruppo PSE. – (GA) Signora Presidente, innanzi tutto vorrei ringraziare la relatrice, onorevole Zdravkova, per la presente relazione. L’ufficio del Mediatore sta evidentemente compiendo dei passi avanti. Ci lamentiamo da tempo troppe della quantità eccessiva di denunce presentate a quell’ufficio che tuttavia non rientrano nelle sue funzioni. Lo scorso anno, per la prima volta, tali reclami sono diminuiti, perciò mi congratulo con il Mediatore per questo risultato.

Il manuale interattivo del Mediatore rappresenta una soluzione creativa che assiste i cittadini nell’identificazione dell’istituzione più appropriata a cui indirizzare i propri reclami e ritengo sia possibile utilizzarlo in modo ancora più ampio. Se intendiamo dimostrare ai cittadini che questa Unione lavora per loro, dobbiamo far sì che ricevano le risposte e le soluzioni ai propri problemi.

 
  
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  Marian Harkin, a nome del gruppo ALDE. (EN) Signora Presidente, desidero congratularmi con la relatrice per la sua esauriente relazione e anche con il Mediatore e il suo ufficio per i numerosi passi positivi compiuti nel 2007.

Ciò che considero più incoraggiante è che il Mediatore opera a così tanti livelli diversi: non si tratta soltanto dell’esame delle denunce –, elemento centrale del suo lavoro – ma anche del modo in cui addiviene alle soluzioni. Si registra un incremento delle soluzioni amichevoli e delle procedure informali, nelle quali i rapporti con le istituzioni sono tali da permettere di risolvere rapidamente un numero crescente di casi. Sono questi veri progressi, sui quali costruire ulteriormente. Il nostro obiettivo sono soluzioni attente ai cittadini.

Sono anche lieta di constatare che il miglioramento della comunicazione a tutti i livelli rappresenta uno dei punti fondamentali sull’agenda del Mediatore. L’implementazione della rete europea dei difensori civici e una maggiore cooperazione in questo ambito sono assolutamente essenziali, pertanto attendiamo con interesse il lancio del nuovo sito Internet che conterrà una guida interattiva intesa ad assistere i cittadini.

Ciò mi conduce tuttavia alla mia osservazione conclusiva, che riguarda i cittadini e la proposta di emendamento orale al paragrafo 23. Esso recita: “propone che il mediatore prende delle misure per ridurre il numero di denunce (1 021 in totale) che non hanno comportato alcuna azione da parte sua”. L’emendamento orale mira a sostituire la frase conclusiva (“che non hanno comportato alcuna azione da parte sua”), con la dicitura “nei casi in cui non sia possibile alcuna azione”.

Dal punto di vista del Mediatore, non è possibile alcuna azione, ma da quello del cittadino, non viene presa nessuna azione: si tratta di due prospettive ben diverse.

Da qui la mia domanda: ai 1 021 cittadini si comunica con una spiegazione chiara e fornendo ulteriori consigli, ove possibile, che il Mediatore non può intervenire in alcun modo oppure semplicemente non si adotta alcuna azione? Nel primo caso, se ai cittadini si forniscono i motivi , non ho nulla da eccepire e, anzi, sono molto soddisfatta. Ma nel secondo caso, se non si compie alcuna azione, i cittadini si sentiranno frustrati e arrabbiati. Gradirei pertanto ricevere chiarimenti in merito a questo punto.

 
  
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  Margrete Auken, a nome del gruppo Verts/ALE. (DA) Signora Presidente, desidero ringraziare la relatrice per la sua splendida relazione: si tratta di un ottimo lavoro e siamo particolarmente lieti della forte volontà di cooperazione evidenziata. Desidero inoltre ringraziare il Mediatore per la sua brillante relazione annuale. L’istituzione del Mediatore riveste naturalmente grandissima importanza per l’Unione europea; il suo lavoro è la prova che l’UE è più vicina agli europei di quanto si ritenga, dal momento che ascolta le loro critiche. Sono lieto di constatare che l’ufficio del Mediatore è sulla buona strada: è infatti aumentato il numero dei casi risolti dall’istituzione o dall’organismo interessato in maniera soddisfacente per il denunciante. Ciò dimostra che l’UE sta finalmente comprendendo la necessità di porsi al servizio dei cittadini nel miglior modo possibile. Purtroppo, alcune istituzioni non si conformano alle raccomandazioni. In questi casi il Mediatore non può che sottoporre la questione all’esame del Parlamento, un’opzione questa di cui difficilmente egli può essere accusato di abusare, visto che l’anno scorso alla commissione per le petizioni è stato sottoposto un solo caso .

Quando viene sottoposto un caso al Parlamento, siamo chiaramente obbligati a dichiarare la nostra volontà, almeno in linea di principio, di adire la Corte di giustizia qualora l’istituzione del caso non si adegui alla decisione del Mediatore. In tal modo, possiamo conferire al Mediatore il necessario peso e autorità . A nome del gruppo Verde/Alleanza libera europea, ho presentato un paio di emendamenti al solo scopo di chiarire il concetto di cattiva amministrazione. Dovrebbe essere possibile individuare i casi in cui il Mediatore può rilevare il mancato adeguamento da parte di un’istituzione o un organismo UE alle regole e ai principi a cui sono soggetti. Non costituisce alcuna cattiva amministrazione il caso in cui il Mediatore noti semplicemente l’esistenza di margini di miglioramento nel modo in cui l’istituzione gestisce i reclami. E’ proprio questa distinzione che i miei emendamenti desiderano chiarire.

Infine, ho una domanda simile a quella sollevata dall’onorevole Harkin: vorremmo conoscere il motivo per cui alcuni casi vengono respinti. Le risposte ai reclami dovrebbero fare menzione di tale motivo: vorrei sapere se ciò effettivamente avviene perché, in caso contrario,la prassi sarebbe molto deludente, come è già stato osservato.

 
  
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  Marcin Libicki, a nome del gruppo UEN. – (PL) Signora Presidente, Mediatore, signor Commissario, desidero congratularmi con l’onorevole Zdravkova per l’ottima relazione in cui si sostiene che il Mediatore sta facendo un ottimo lavoro e si sottolinea l’eccellente cooperazione tra questi, il Parlamento europeo e la commissione per le petizioni. In un certo senso, quest’ultima agisce a nome del Parlamento europeo nei suoi contatti con il Mediatore.

La relazione è stata adottata all’unanimità, senza astensioni, a dimostrazione che l’Assemblea condivide l’opinione dell’onorevole Zdravkova riguardo all’alta qualità del lavoro del Mediatore. Egli spesso partecipa alle riunioni della commissione per le petizioni e fornisce sempre informazioni dettagliate circa il proprio lavoro. Le riunioni della commissione vedono sempre la partecipazione di un rappresentante del Mediatore, presente qui oggi, e che vorrei appunto ringraziare , perché così facendo dimostra che seguiamo reciprocamente le nostre attività.

Il numero di denunce ritenute ricevibili porta a concludere che la società dell’Unione europea sta seguendo il suo lavoro, Mediatore, e che comprende meglio quali siano le denunce che potete esaminare. Sicuramente il Mediatore non ha cambiato politica riguardo a ciò che è ricevibile o meno: lei mantiene la sua obiettività e il suo lavoro è configurato in modo tale che la gente lo apprezza e sta effettivamente iniziando a comprenderlo meglio. La commissione per le petizioni sta lavorando insieme alla Corte di giustizia e al suo ufficio, Mediatore, per avvicinare ai cittadini l’Unione europea e le sue istituzioni. E’ in ciò che consiste il suo successo, Mediatore. Desidero ringraziarla caldamente per il suo impegno. Grazie anche all’onorevole Zdravkova per la sua relazione.

 
  
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  Dimitrios Papadimoulis, a nome del gruppo GUE/NGL. (EL) Signora Presidente, la relazione sulle attività del Mediatore europeo rappresenta un’occasione per conoscere l’opinione dei cittadini sul funzionamento delle istituzioni europee e ci fornisce idee ed esempi pratici su come esse possano migliorare il loro modo di operare e di servire i cittadini.

Ringrazio il Mediatore europeo, l’onorevole Diamandouros, per il suo splendido lavoro, e la nostra relatrice, l’onorevole Zdravkova, per la sua interessantissima relazione e colgo questa opportunità per sottolineare alcuni punti.

In primo luogo, l’incremento del numero di denunce ricevute dal Mediatore è molto positivo, ma si scontra con l’autocompiacimento della Commissione per i costanti miglioramenti nella sua amministrazione e la sua maggiore trasparenza. Consiglio alla Commissione di essere più onesta e più modesta.

E’ altresì positivo l’incremento del numero di denunce ricevibili e la maggiore efficacia degli interventi del Mediatore europeo . Ciononostante, gran parte delle denunce riguarda ancora ambiti che non rientrano direttamente nella sua competenza. La maggior parte dei cittadini europei desidera maggiore trasparenza e corretta gestione da parte delle istituzioni europee e nell’applicazione della normativa comunitaria; purtroppo, non sempre l’ottengono. E’ per questo motivo che il Parlamento europeo ha più volte chiesto che tutte le istituzioni e le organizzazioni dell’Unione europea dispongano delle risorse finanziarie e umane necessarie per garantire ai cittadini risposte immediate e approfondite alle loro denunce, domande e rinvii.

Occorre altresì maggiore collaborazione tra il Mediatore europeo e i difensori civici appartenenti alle organizzazioni nazionali, regionali e locali degli Stati membri. Dobbiamo inoltre dare una più ampia e vasta interpretazione al termine “cattiva amministrazione”, affinché includa anche i casi in cui le autorità amministrative si dimostrano mediocri e negligenti o poco trasparenti nell’esercizio delle loro funzioni nei confronti dei cittadini. Ciò porterà a maggiori interventi concreti da parte del Mediatore, nell’interesse dei cittadini. E’ anche importantissimo che il Mediatore accetti di esaminare casi riguardanti tutte le istituzioni dell’Unione europea, anche quelle che operano nell’ambito del terzo pilastro.

Vorrei infine rinnovare il mio invito a tutte le istituzioni e organi dell’Unione europea ad adottare un approccio comune per la creazione di un codice europeo di buona condotta amministrativa. Non basta elogiare il Mediatore europeo....

(Il Presidente interrompe l’oratore)

 
  
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  Nils Lundgren, a nome del gruppo IND/DEM. - (SV) Signora Presidente, oltre a Volvo e IKEA, l’istituzione del Mediatore costituisce il contributo più noto della Svezia alla comunità mondiale. Si tratta di un’innovazione istituzionale di capitale importanza per la democrazia in genere e per le istituzioni dell’UE in particolare. Perché? Perché il Mediatore ha la funzione di garantire che i cittadini possano esigere il rispetto dei propri diritti nelle strutture politiche e burocratiche che stanno diventando sempre più complesse e quindi sempre meno trasparenti. Nel mondo democratico non vi è altro luogo in cui la complessità e la mancanza di trasparenza siano forti come nella bizantina struttura di potere che l’Unione europea ha creato e che continua ad ampliare.

E’ raro che mi entusiasmi per le relazioni che vengono presentate qui al Parlamento europeo, e quando ciò accade, si tratta per lo più di temi che hanno attinenza con il mercato interno o una qualche tematica ambientale. La relazione dell’onorevole Zdravkova rappresenta un’altra eccezione a questa mia regola personale: essa tratteggia l’immagine di un Mediatore che lavora in maniera efficace per dare ai cittadini un ruolo centrale rispetto alla bizantina egemonia che si sta dispiegando. Penso alle informazioni fornite al pubblico per mezzo di un sito Internet regolarmente aggiornato, a fogli informativi, a reti di difensori civici nazionali e regionali, a conferenze e, in particolare, riunioni e altri contatti con gli eurocrati del sistema, il cui scopo è far comprendere a questi ultimi che il loro lavoro è al servizio degli europei, e non viceversa.

Ciò non di meno, è riprovevole che la potente élite europea persegua un progetto europeo associato dalla maggior parte dei cittadini a una burocrazia impenetrabile e bizantina. In previsione di un’ampia reazione a questa tendenza, come eurodeputati dobbiamo consolidare l’istituzione del Mediatore. Dovremmo pertanto votare a favore della relazione Zdravkova e, soprattutto, accogliere la richiesta di concedere al Mediatore pieno accesso ai documenti dell’Unione europea nel corso delle sue indagini.

 
  
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  Hans-Peter Martin (NI).(DE) Signora Presidente, l’operato del Mediatore è senza dubbio fondamentalmente positivo. Tuttavia, presenta una zona d’ombra: l’amministrazione del Parlamento europeo. Per esempio, nell’aprile 2007 Eduardo Bugalho, uno dei segretari generali del Parlamento, promise solennemente un incarico a un dipendente, Martin Ehrenhauser; successivamente intervenne il nuovo Segretario generale Harald Rømer, facendo improvvisamente sparire tale posizione aperta e rimandando continuamente la procedura. Ciò ha avuto ripercussioni su di me.

Sono probabilmente l’unico deputato di questo Parlamento a non poter usufruire di alcun aiuto da parte del personale del Parlamento. Invece di occuparsi del problema, lei lo ha ignorato. Eppure, lei stesso parla di fiducia nelle istituzioni dell’Unione europea. Io sono stato eletto dal 14 per cento dei cittadini austriaci, ma non sono in grado di lavorare agli stessi livelli dei miei colleghi . Non dovrebbe pertanto sorprendersi se i reclami stanno aumentando e se, in Austria in particolare, le critiche all’Unione europea così com’è ora – non all’Europa – fioccano sempre più numerose.

 
  
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  Mairead McGuinness (PPE-DE). - (EN) Signora Presidente, anziché parlare di storia, mi congratulerò con la relatrice per l’eccellente relazione e con il Mediatore per la sua presentazione di oggi,per la sua disponibilità a collaborare con noi e alla dichiarazione della Commissione. Posso chiedere, in particolare, che la Commissione sia più coerente nei confronti de cittadini? Sono preoccupata perché in alcuni casi, quando un cittadino sottopone un caso alla Commissione, il coinvolgimento dello Stato membro mette in secondo piano le esigenze e i diritti di quel singolo , come se, in una causa giudiziaria, la pubblica accusa ignorasse la vittima. Ve ne fornirò un esempio.

Un cittadino della mia circoscrizione si è lamentato delle leggi irlandesi sull’assetto territoriale vigenti nelle zone rurali. L’intervento della Commissione nell’esame di quel caso è stato esemplare per quanto riguarda i rapporti egli impegni assunti. Tuttavia, nel prosieguo del caso, temo che tale impegno sia calato, credo, a favore dello Stato membro, con grande delusione del denunciante, che conosco personalmente : all’inizio era molto soddisfatto, ma ora è estremamente deluso. In altre parole, il cittadino che presenta le informazioni e fornisce l’impulso ad agire, viene dimenticato quando il processo è ormai avviato.

Penso, signor Commissario, che quando lei ha posto la domanda “Chi viene al primo posto?” la risposta sia stata: i cittadini europei. Non ne sono così sicura.

 
  
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  Alexandra Dobolyi (PSE). - (EN) Signora Presidente, sono molto soddisfatta dell’operato del Mediatore illustrato dalla sua relazione annuale e dal suo intervento. Il Mediatore europeo è parte integrante della struttura democratica e del funzionamento dell’Unione.

La maggior parte delle indagini del Mediatore riguardano la scarsa trasparenza e la mancata disponibilità a fornire informazioni. Si tratta di un ambito in cui dobbiamo migliorare se vogliamo essere più credibili agli occhi dei cittadini. E’ importante sostenere il lavoro del Mediatore e quello della commissione per le petizioni. Entrambi si occupano di esaminare le denunce e le petizioni presentante dai cittadini su questioni europee, che ci aiutano a individuare le lacune a livello europeo e ad adottare misure correttive.

I casi sottoposti al Mediatore e alla commissione per le petizioni sono sempre più complessi e richiedono pertanto un maggiore investimento di risorse da parte delle istituzioni per rispondere adeguatamente alle preoccupazioni dei cittadini. Ciò significa migliorare la credibilità dell’Unione nel suo complesso e della fiducia in essa.

 
  
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  Metin Kazak (ALDE). - (BG) Onorevoli colleghi, la relazione del Mediatore europeo per il 2007 dimostra quanto siano utili le sue attività a tutela dei diritti dei cittadini contro eventuali violazioni . Sono lieto che sia aumentato il numero di denunce ricevibili, perché ciò dimostra che i cittadini europei stanno diventando sempre più consapevoli del reale potere del Mediatore. Ritengo che questa istituzione debba disporre delle risorse finanziarie e umane necessarie a permetterle di svolgere la propria missione nel modo più efficace. La Carta dei diritti fondamentali e il codice europeo di buona condotta amministrativa sono e devono rimanere un modello e un fondamento delle attività del difensore pubblico, custode dei principi della buona amministrazione, della trasparenza, della responsabilità, della legalità e della correttezza da parte delle istituzioni europee.

A tale proposito, occorre incoraggiare le campagne informative condotte dal Mediatore e volte a sensibilizzare i cittadini in merito ai propri diritti e ai poteri che il Mediatore detiene a loro tutela, nonché alla sua cooperazione con i difensori civici nazionali nello scambio di buone prassi. L’introduzione di un manuale su Internet rappresenta un’iniziativa utile, ma creare un registro pubblico online dei reclami migliorerebbe la trasparenza e contribuirebbe ad aumentare la fiducia dei cittadini.

 
  
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  Czarnecki Ryszard (UEN). – (PL) Signora Presidente, pare che alcuni cittadini dell’Unione europea considerino il Mediatore europeo alla stregua di un dio e gli chiedono di risolvere problemi ed esaminare questioni che sono chiaramente estranee al suo ambito di competenza. Ciò emerge ancor più chiaramente dal fatto che, per motivi procedurali, il Mediatore può soltanto esaminare una denuncia su sei tra quelle che riceve. Dobbiamo concludere che la funzione e l’ambito di competenza del Mediatore europeo sono pressoché sconosciuti, come pure l’ambito della sua attività. I cittadini degli Stati membri non hanno colpa di questa situazione, che è invece delle istituzioni dell’Unione, che non sono riuscite ad informare l’opinione pubblica degli Stati membri in merito all’ambito di competenza del Mediatore. Se non si interverrà in merito, i cittadini degli Stati membri continueranno a scrivere al Mediatore e a sorprendersi perché questi non può intervenire. Come ricordato dalla relazione, anche il fatto che oltre mille denunce indirizzate al Mediatore non siano state esaminate e che non siano state avviate azioni in merito è fonte di preoccupazione.

 
  
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  Frank Vanhecke (NI). - (NL) Signora Presidente, la relazione redatta dalla commissione per le petizioni è, essenzialmente, molto costruttiva e positiva relativamente al lavoro del Mediatore europeo, opinione che personalmente condivido . Desidero tuttavia attirare l’attenzione del Mediatore sulla sistematicità con cui il Parlamento europeo, e ancor più la Commissione, ignorano e violano una serie di norme giuridiche molto chiare e, in diversi ambiti, indulgono in processi decisionali segreti e pertanto, a ben vedere, poco democratici.

Più specificamente, per la relazione dell’anno prossimo, vorrei chiedere al Mediatore europeo di concentrarsi sul fatto che i documenti e i processi decisionali di tutte le istituzioni europee ignorano ripetutamente e deliberatamente il respingimento del trattato di Lisbona, che il referendum democratico in Irlanda ha reso nullo. Spero che il Mediatore sia pronto ad assumersi questo compito e come tale ...

 
  
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  Manolis Mavrommatis (PPE-DE). - (EL) Signora Presidente, signor Commissario, il Mediatore è un’istituzione indipendente e un meccanismo di controllo dell’amministrazione dell’Unione europea. L’incremento nel 2007 delle denunce ricevibili a fronte di un calo, nello stesso anno, dei reclami irricevibili , rispetto al 2006, dimostra che i cittadini europei iniziano a comprendere quale sia l’ambito di competenza dell’istituzione.

Anch’io considero positivamente gli sforzi compiuti dall’onorevole Diamandouros durante il suo periodo in carica per informare meglio i cittadini riguardo ai diritti loro accordati dalla normativa comunitaria. Anche l’onorevole Zdravkova merita calorose congratulazioni per le decisioni unanimi e la cooperazione ottenute con la prima relazione da lei elaborata per la nostra commissione. La rete europea dei difensori civici, di cui fa parte anche la commissione per le petizioni del Parlamento europeo, comprende circa 90 uffici sparsi in 31 paesi: anche a questo livello, la cooperazione della rete e del Mediatore europeo sono preziose per poter trasmettere le denunce al Mediatore o all’organo competente il più rapidamente possibile.

Il Parlamento europeo e la commissione per le petizioni dovrebbero aiutare il Mediatore a conseguire il duplice obiettivo di promuovere la corretta amministrazione delle istituzioni e migliorare la comunicazione con i cittadini. Grazie.

 
  
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  Michael Cashman (PSE). - (EN) Signora Presidente, desidero dire al Mediatore che è stata una discussione davvero interessante, con le critiche dell’onorevole Martin e le lodi sperticate di un altro collega. Penso che ciò dimostri che il Mediatore ha – più o meno – raggiunto i suoi obiettivi.

Mediatore, il Parlamento non sempre le facilita il lavoro, in particolare quando è chiamato a giudicare in merito alle decisioni che prendiamo e alle azioni di quest’Assemblea. Vedo che ho scosso l’onorevole Martin – grandioso! Ma mi lasci dire, Mediatore, che lei svolge sempre il suo lavoro in modo costruttivo e nel rispetto assoluto delle sue competenze. Probabilmente il motivo per cui abbiamo registrato un aumento del suo carico di lavoro è che lei è stato molto efficace nella promozione del suo operato e del suo ufficio, perciò me ne congratulo con lei.

Non mi resta che dire che si tratta di un’eccellente relazione. Attendo con interesse i commenti dei colleghi, ma gradisco anche lavorare con lei, non ultimo in relazione all’accesso ai documenti, ma anche in qualità di vicepresidente della commissione per le petizioni.

(Applausi)

 
  
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  Anneli Jäätteenmäki (ALDE). - (FI) Signora Presidente, ringrazio il Mediatore e tutto il suo ufficio per il prezioso lavoro svolto nel tentativo di garantire un’amministrazione e trasparente e di qualità.

E’ molto importante che i nostri cittadini, qualora abbiano rimostranze da fare, possano presentare un reclamo ed essere certi che la questione sarà esaminata in modo adeguato e soddisfacente, ed è questo ciò che accade. Desidero inoltre ringraziare il Mediatore per aver dimostrato la forza di lottare – pressoché invano, si potrebbe dire – per una maggiore trasparenza nell’amministrazione dell’Unione europea. Rimane ancora molto da fare a questo riguardo, come sappiamo . I progressi sono lenti, ma dobbiamo rallegrarci di ogni piccolo passo avanti e continuare a sbattere la testa...

(Il Presidente interrompe l’oratore)

 
  
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  Simon Busuttil (PPE-DE). - (MT) Grazie, signora Presidente. Anch’io desidero ringraziare l’onorevole Zdravkova e il Mediatore per l’intenso lavoro svolto. Credo che ciò che ci unisce in questa discussione sia semplice: è la tutela dei nostri cittadini, concordarla consapevolezza condivisa che della necessità di tutelare i diritti dei cittadini, di essere il loro scudo, affinché quando si trovano ad avere a che fare con autorità inique e procedure burocratiche ingiuste, non debbano sentirsi abbandonati. Devono invece confidare nel fatto che noi siamo al loro fianco. Poiché questi sono i fattori comuni che ci uniscono, continuiamo a lavorare assieme. Davanti al distacco che i nostri cittadini provano di fronte all’Unione europea, è fondamentale che il Mediatore, la Commissione e la commissione per le petizioni lavorino per accrescere passo dopo passo la fiducia dei consumatori nei confronti dell’UE . Proseguiamo il nostro lavoro assieme per dimostrare che siamo davvero degni di tale fiducia.

 
  
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  Maria Matsouka (PSE). - (EL) Signora Presidente, Mediatore, ho notato il sostegno espresso dalla nei confronti del Mediatore in quanto prezioso stimolo per l’amministrazione europea a migliorare costantemente.

Più i cittadini conoscono l’istituzione del Mediatore, migliore sarà l’Europa, perché non avrà timore di affrontare e correggere le proprie debolezze. E’ per questo che è particolarmente importante che tutte le istituzioni e organizzazioni gli organismi si attengano al codice di buona condotta amministrativa. E’ sempre per questo motivo che un’ampia interpretazione del concetto di cattiva amministrazione è utilissima. Se parliamo di cittadinanza attiva, non possiamo contemporaneamente, quando i cittadini fanno ricorso alle istituzioni dell’Unione europea per far valere i propri diritti, non dare una risposta alle loro preoccupazioni o, peggio, non salvaguardare i valori fondamentali dell’Unione europea.

 
  
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  Lidia Joanna Geringer de Oedenberg (PSE). – (PL) Signora Presidente, nonostante il complessivo aumento del numero di denunce ricevibili pervenute al Mediatore nel 2007, egli ne ha esaminate il 17 per cento in più rispetto all’anno precedente. A tal riguardo, occorre sottolineare che il numero di denunce irricevibili è drasticamente diminuito rispetto al 2006, il che suggerisce che i denuncianti sono meglio informati circa le competenze del Mediatore.

Dalla relazione emerge che l’anno scorso il Mediatore ha adempiuto ai propri doveri in modo attivo ed equilibrato. Ciò è vero per quanto riguarda l’esame delle petizioni, le relazioni costruttive intrattenute con gli organismi e le istituzioni dell’Unione europea e per gli sforzi volti ad incoraggiare i cittadini ad esercitare i loro diritti. Tuttavia Ciò non di meno, rimane ancora molto da fare per garantire che i cittadini ricevano risposte rapide e accurate alle loro domande, denunce e petizioni. In primo luogo, occorre affrontare le cause delle denunce attraverso un sostanziale miglioramento della trasparenza dei processi decisionali e del funzionamento dell’amministrazione dell’Unione europea, dal momento che sono questi gli ambiti a cui si riferiscono la maggior parte delle denunce dei cittadini.

 
  
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  Inés Ayala Sender (PSE).(ES) Signora Presidente, anch’io desidero congratularmi con l’onorevole Zdravkova per la sua eccellente relazione. Vorrei altresì complimentarmi con tutti noi, compreso il Mediatore Diamandouros, naturalmente, per i progressi e i miglioramenti apportati al suo lavoro.

Tra i “casi esemplari”, vorrei sottolineare quelli relativi al trasporto europeo, in particolare il miglioramento delle informazioni in merito ai diritti dei passeggeri e la riformulazione da parte dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea di una decisione contestata.

Le indagini di propria iniziativa sono, a mio parere, molto positive perché si sono concentrate sul tema dei pagamenti della Commissione e sulla non discriminazione delle persone con disabilità.

Vorremmo che queste esperienza, i “casi esemplari” e quelli di buona condotta amministrativa siano inclusi nella campagna promossa dal Parlamento.

Per concludere, devo anche menzionare il sesto seminario della rete europea dei difensori civici cui hanno partecipato per la prima volta i difensori civici delle regioni. Devo inoltre citare l’eccellente dichiarazione dalla della suddetta rete ,il cui utilizzo sarebbe consigliabile sia al Mediatore Diamandouros, sia a noi stessi.

 
  
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  Dumitru Oprea (PPE-DE). - (RO) Il Mediatore europeo è un’istituzione per certi versi speciale, una novità per i cittadini dei paesi entrati a far parte dell’Unione europea più recentemente. Occorre però promuoverla più attivamente, indicando chiaramente ciò che il Mediatore europeo può e non può fare. Riteniamo inoltre che il numero delle indagini di propria iniziativa debba essere leggermente più alto. Se il personale proprio non fosse sufficiente, , consigliamo di ricorrere a volontari per promuovere l’istituzione del Mediatore europeo, provenienti soprattutto dai paesi di recente adesione, nonché ai deputati del Parlamento europeo.

 
  
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  Reinhard Rack (PPE-DE).(DE) Signora Presidente, la distanza che separa l’Unione europea dai suoi cittadini non dovrebbe essere così ampia: occorre adoperarsi per colmarla.

Il Mediatore ha un ruolo importantissimo da svolgere in questo senso, soprattutto negli ambiti e nei momenti in cui svolge bene il proprio lavoro. L’elemento più importante è poter contare sull’impegno e sul senso della misura del Mediatore. Non dobbiamo creare aspettative eccessive che non siamo in grado di soddisfare.

D’altro canto, si tratta anche di garantire che gli abusi commessi nell’amministrazione degli organismi europei siano effettivamente affrontati e, ove possibile, si ricerchino soluzioni sensate e soddisfacenti per i cittadini e per tutelarne la sicurezza.

Finora il Mediatore ha dimostrato di prendere sul serio questo compito e di saperlo svolgere bene. Possiamo soltanto augurarci che continui così e ringraziare lui e la relatrice per la presente relazione.

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (PSE). - (RO) Vorrei congratularmi con la relatrice e sottolineare l’importanza del Mediatore europeo. Vorrei ricordare, in particolare, le positive conseguenze delle sue raccomandazioni concernenti l’utilizzo delle lingue dei nuovi Stati membri nel processo di selezione e assunzione organizzato dall’EPSO. Desidero inoltre sottolineare l’importanza per il mercato interno della raccomandazione in cui il Mediatore chiedeva alla Commissione di evitare, in futuro, restrizioni ingiustificate alle lingue ufficiali che è possibile utilizzare per presentare offerte a gare d’appalto.

Tenendo presente l’importanza della tutela dei dati personali, considero molto positiva la cooperazione tra il Garante europeo della protezione dei dati e il Mediatore europeo. Vorrei solo accennare, a questo proposito, alle normative comunitarie relative al registro passeggeri nell’ambito dei voli internazionali. In futuro questo tipo di cooperazione acquisirà un’importanza anche maggiore. Accolgo positivamente anche la risoluzione del caso SOLVIT, in cui un medico bulgaro ha ottenuto un certificato di conformità che gli permette di esercitare la professione in Francia e ...

(Il Presidente interrompe l’oratore)

 
  
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  Alessandro Battilocchio (PSE). Signor Presidente, onorevoli colleghi, complimenti alla relatrice. Come membro della commissione petizioni, sulla base dei dati della relazione e anche della mia esperienza personale, rivolgo al contempo un ringraziamento e un invito. Un ringraziamento, perché è evidente il progresso rispetto alla precedente anno: siamo passati da 449 a 518 istanze ammissibili, dal 12% al 16% del totale, con un aumento anche delle inchiesta portate avanti. Credo sia quindi buona la strada intrapresa.

Tuttavia, e qui vengo all'invito, bisogna ancora aumentare gli sforzi in termini di comunicazione. Studiamo insieme modalità efficaci, magari partendo dalle nostre scuole, per garantire ai cittadini un'informazione di qualità sulla figura e il ruolo e le competenze del Mediatore europeo. Ci sono progetti interessanti in tal senso, partiti quest'anno, che vanno implementati e supportati. In questo modo i già buoni numeri odierni continueranno di certo a migliorare.

 
  
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  Nikiforo Diamandouros, Mediatore europeo. (EN) Signora Presidente, siamo decisamente sotto pressione, per la votazione che si terrà tra sei o sette minuti, perciò porgo le mie scuse a tutti coloro che hanno parlato. Vorrei ringraziare tutti i parlamentari che hanno avuto la gentilezza di esprimersi positivamente circa la mia relazione, e mi limiterò a menzionare unicamente casi molto specifici, se posso.

Permettetemi di ringraziare brevemente l’onorevole Jäätteenmäki e l’onorevole Schwab per il loro speciale sostegno e per l’ appello affinché il Mediatore continui nei propri sforzi tesi ad accrescere la trasparenza. Confermo il mio impegno e prometto di raddoppiare i miei sforzi in tal senso: per far ciò ho bisogno del vostro appoggio, e ve lo chiedo.

Onorevole Martin, sarei molto lieto di incontrarla di persona per esaminare il caso che ha sollevato e rispondere in merito. Vorrei ringraziare gli onorevoli Cashman e Busuttil per i commenti e l’incoraggiamento. Desidero inoltre ringraziare i deputati che hanno commentato molto positivamente le azioni del Mediatore per quanto riguarda il consolidamento delle attività e dei diritti dei cittadini nei nuovi Stati membri, che hanno maggior bisogno di conoscere meglio le attività del Mediatore e l’Unione.

Vorrei ora rispondere direttamente alle questioni sollevate dagli onorevoli Harkin, Auken e Czarnecki sui casi che non sono stati esaminati. Onde evitare malintesi, voglio chiarire che ogni caso da noi ricevuto è stato, in effetti, esaminato. Nessun caso è rimasto senza risposta e non è mai accaduto che non rispondessimo per iscritto al denunciante, comunicando il motivo per cui il Mediatore europeo non poteva agire sulla base della denuncia. I 1 021 casi per i quali non è stato possibile intervenire sono quelli in cui non potevamo aiutare il denunciante avviando un’indagine approfondita, trasferendo il caso oppure offrendo consigli utili. Ho svolto delle verifiche raccolto alcuni resoconti: in un terzo di tutti questi casi, il denunciante aveva già contattato l’autorità competente a ricevere la denuncia, per esempio un difensore civico nazionale o la commissione per le petizioni del Parlamento europeo. Nel 20 per cento dei casi ricevuti, il reclamo era già stato esaminato in tribunale, pertanto non potevo occuparmene; nel 17 per cento dei casi, non esisteva alcun organismo competente che potesse occuparsene e per il 13 per cento l’unico consiglio opportuno sarebbe stato quello di contattare un avvocato, ma il denunciante lo aveva già fatto.

Ho cercato pertanto di occuparmi di tutti i casi e vorrei assicurarvi che non si è mai verificato alcun caso in cui il Mediatore non abbia scritto, spiegato e fornito informazioni scritte. Spero di aver fornito risposte esaurienti alle questioni sollevate.

 
  
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  Andris Piebalgs, membro della Commissione. − Signora Presidente, desidero reiterare il mio sostegno alla relazione Zdravkova e ringraziare il Mediatore per la sua collaborazione. Per quanto riguarda i casi concreti ricordati, forniremo ulteriori informazioni. E’ vero che, quando esaminiamo una denuncia, i denuncianti non sempre sono del tutto soddisfatti della soluzione proposta. Ciononostante, la Commissione cerca sempre di esaminare ogni singolo caso con spirito costruttivo, e continuerà a farlo.

 
  
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  Dushana Zdravkova, relatore. (BG) Desidero cogliere questa occasione per ringraziare ancora una volta tutti gli oratori per l’ apprezzamento dimostrato verso la mia relazione, il mio lavoro e quello dell’onorevole Diamandouros. Questa è stata una discussione utile e, soprattutto, positiva, e sono certa che incoraggerà l’onorevole Diamandouros a compiere ulteriori sforzi verso una più stretta collaborazione con le istituzioni e, in particolare, verso una migliore comunicazione con i nostri concittadini europei. Vedo che vi sono moltissimi visitatori nel foyer, e spero che questa discussione si sia rivelata utile e, soprattutto, interessante anche per loro.

 
  
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  Hans-Peter Martin (NI).(DE) Signora Presidente, ringrazio il Mediatore per avermi dato l’opportunità di parlare, che accetto volentieri.

In effetti ho chiesto di parlare per respingere recisamente gli attacchi e le insinuazioni dell’onorevole Cashman, che dimostrano un certo nervosismo ogniqualvolta si parla di accrescere la trasparenza.

Lei, onorevole Diamandouros, è favorevole a una maggiore trasparenza, perciò non posso che incoraggiarla a tener fede alle sue convinzioni in materia di spese di viaggio e simili, un ambito in cui la maggioranza del Parlamento le causa problemi. Ritengo che lei sia sulla strada giusta, onorevole Diamandouros.

 
  
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  Presidente. – La discussione è chiusa.

La votazione si svolgerà oggi alle 11.

(La seduta, sospesa alle 11.05, riprende alle 11.10)

 
  
  

PRESIDENZA DELL’ON. PÖTTERING
Presidente

 
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