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 Testo integrale 
Procedura : 2007/0220(COD)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : A6-0349/2008

Testi presentati :

A6-0349/2008

Discussioni :

PV 18/11/2008 - 14
CRE 18/11/2008 - 14

Votazioni :

PV 19/11/2008 - 5.3
Dichiarazioni di voto
Dichiarazioni di voto

Testi approvati :

P6_TA(2008)0548

Resoconto integrale delle discussioni
Martedì 18 novembre 2008 - Strasburgo Edizione GU

14. Statistiche europee (discussione)
Video degli interventi
Processo verbale
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  Presidente. – L’ordine del giorno reca la relazione (A6-0349/2008) presentata dall’onorevole Schwab, a nome della commissione per i problemi economici e monetari, sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle statistiche europee [COM(2007)0625 - C6-0346/2007 - 2007/0220(COD)].

 
  
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  Andreas Schwab, relatore. – (DE) Signor Presidente, signor Commissario, innanzi tutto mi dispiace vedere il commissario McCreevy lasciare l’Aula in quanto, con questo fascicolo, avrebbe potuto osservare la conclusione di una procedura relativamente lunga e coronata da successo, portata a termine con il Parlamento europeo. Questa esperienza è ora riservata a lei, Commissario Almunia. Sono lieto che oggi possiamo concludere in prima lettura una lunga e riuscita procedura, che ha ricevuto un ampio margine di consensi. Per iniziare, a differenza di quanto fatto nel caso del primo fascicolo, vorrei ringraziare le presidenze slovena e francese del Consiglio per i negoziati incessanti e, a tratti, difficili che sono stati condotti per raggiungere un compromesso.

Anche questo fascicolo affronta il problema della riduzione degli oneri amministrativi in materia di statistiche nell’Unione europea, nonché per le società a livello locale. Penso, pertanto, che questa relazione possa essere inserita nel quadro della riduzione della burocrazia. In Germania, per esempio, la proporzione dei costi attribuibili alle statistiche ufficiali, in base ai calcoli effettuati dal Deutsches Institut für Wirtschaftsforschung (Istituto tedesco per la ricerca economica), è inferiore al 10 per cento - pari a circa 230 milioni di euro – dei costi burocratici totali se si analizza l’economia nel suo complesso. Se le istituzioni europee riusciranno a prendere controllo della situazione, ritengo che sarà possibile fare un passo importante verso la riduzione della burocrazia, snellendo gli obblighi che derivano dalle statistiche. Grazie della sua proposta, Commissario Almunia.

Vorrei ora discutere il nuovo regolamento riguardante nello specifico le statistiche europee, che rappresenta la struttura giuridica per l’elaborazione di statistiche a livello europeo e opera una revisione dell’esistente quadro giuridico di base per l’elaborazione di statistiche a livello europeo. Sebbene i relatori ombra degli altri gruppi non siano presenti questa sera, vorrei comunque cogliere questa opportunità per ringraziarla per la costruttiva collaborazione. Le discussioni non sono state semplici, ma alla fine sono state coronate da successo.

La proposta fa parte di un intero pacchetto di regolamenti adottati dalla Commissione durante l’attuale legislatura in materia di elaborazione e distribuzione di statistiche e discussi in seno alla commissione per i problemi economici e monetari. Apporteremo le seguenti modifiche al contenuto di questa proposta di regolamento. Ridefiniremo il sistema statistico europeo, inserendo le sue attività nel contesto del diritto comunitario. Definiremo il ruolo degli uffici statistici nazionali nell’ambito del sistema statistico europeo, garantendo al contempo che il principio di sussidiarietà continui a essere applicato pienamente negli Stati membri, come previsto per legge, e ci impegneremo affinché vi sia un richiamo al codice delle statistiche europee nonché un suo saldo inserimento nel diritto comunitario. A questo riguardo, si sta dando risposta a una difficile situazione in termini di statistiche sorta a partire dall’introduzione dell’euro in alcuni Stati membri dell’Unione europea. Infine, la proposta prevede la creazione di due organi diversi – un gruppo di partnership del SSE e un comitato del SSE –, che insieme sostituiranno il preesistente comitato del programma statistico.

Il chiaro voto del comitato e una produttiva riunione di dialogo a tre sono la dimostrazione che la legislazione prodotta è coerente. Nei minuti che restano, vorrei presentare di nuovo questo progetto legislativo in riferimento a due questioni di rilievo. Siamo stati in grado di garantire che, in futuro, questo regolamento consenta a Eurostat di acquisire un accesso più rapido e privo di restrizioni a tutti i dati statistici, necessario per raccogliere importanti criteri economici. In tal modo, sarà possibile conferire più trasparenza alle statistiche europee e, pertanto, rendere la zona euro un po’ più competitiva. Sono buone notizie, particolarmente alla luce della crisi finanziaria e dei difficili dibattiti sul sistema statistico.

In secondo luogo, ritengo sia importante che questa relazione rafforzi ancor più l’indipendenza scientifica delle statistiche. E’ un segnale positivo per chi lavora in questo settore. Infine, sono lieto che sia stato raggiunto un compromesso con tutti gli Stati membri. Anche se i banchi del Consiglio sono vuoti questa sera, so che per molti non è stato semplice, ma credo che questa proposta di regolamento potrà soddisfare tutte le parti in causa e che rappresenti un ottimo risultato anche per noi. Grazie per l’attenzione e per la costruttiva collaborazione.

 
  
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  Joaquín Almunia, membro della Commissione.(ES) Signor Presidente, onorevoli parlamentari, le statistiche ufficiali svolgono sicuramente un ruolo fondamentale nella società di oggi. Le istituzioni, i responsabili politici, gli operatori economici, i mercati e i cittadini si basano in gran misura sulle statistiche per descrivere nel modo più corretto possibile, tra gli altri, i progressi economici, sociali, ambientali, culturali.

I dati statistici rinforzano la trasparenza e l’apertura delle decisioni politiche. Le statistiche ufficiali rappresentano un bene comune e sono un elemento fondamentale per il buon funzionamento della democrazia. A livello europeo, le statistiche sono sempre più importanti per lo sviluppo, l’applicazione, il controllo e la valutazione delle politiche decise qui, in questo Parlamento e nel Consiglio, e che noi proponiamo a nome della Commissione.

L’obiettivo della proposta della Commissione oggetto della discussione odierna consiste nel rivedere il quadro giuridico di base che disciplina la produzione di statistiche a livello europeo. Mi congratulo per il rigoroso lavoro svolto con spirito costruttivo da questo Parlamento e, in particolare, dall’onorevole Schwab in qualità di relatore nonché dalle onorevoli Ferreira – che oggi è assente, ma è rappresentata dall’onorevole van den Burg – e Starkevičiūtė, che hanno lavorato in collaborazione con Eurostat e con la Commissione per arrivare fino a questa discussione.

La revisione trova origine nei cambiamenti della società e nella necessità di definire più chiaramente il ruolo del sistema statistico europeo (SSE). Il regolamento precedente che disciplinava il sistema risale al 1997 e, da allora, sono cambiate molte cose che hanno reso necessaria una revisione. Una revisione che darà un nuovo impulso alla collaborazione instaurata tra gli istituti nazionali di statistica dei 27 Stati membri ed Eurostat e che, senza dubbio, getta le basi per affrontare le sfide future in materia di statistiche.

Inoltre, questa revisione rappresenta l’apice di una serie di misure adottate dalla Commissione a partire dal 2005, con il sostegno di questo Parlamento e del Consiglio, al fine di ammodernare la governance del sistema statistico europeo. In questo processo, sono stati creati il comitato consultivo europeo per la governance statistica e il comitato consultivo statistico europeo, che inizieranno presto la loro attività.

In questo senso, come proposto dal nuovo regolamento, allo scopo di aumentare la fiducia nelle statistiche europee, le autorità statistiche devono godere di indipendenza professionale e garantire imparzialità e alta qualità nell’elaborazione delle statistiche europee, in conformità ai principi stabiliti nel codice delle statistiche europee approvato dalla Commissione nella raccomandazione relativa all’indipendenza, integrità e responsabilità delle autorità statistiche degli Stati membri e della Comunità europea.

Tra i principi che hanno guidato la proposta della Commissione inclusi nella relazione Schwab, ritengo opportuno menzionare anche l’obiettivo che il contesto normativo migliorato proposto per le statistiche europee soddisfi l’esigenza di rendere minimo l’onere di risposta per le imprese e contribuisca all’obiettivo più generale di ridurre gli oneri amministrativi a livello europeo.

Concludo, signor Presidente, ringraziando di nuovo il relatore, l’onorevole Schwab, nonché l’intera commissione per i problemi economici e monetari per l’eccellente lavoro svolto per dotare l’Unione europea di una struttura statistica più solida e affidabile che, in un contesto di totale sicurezza, ci sarà straordinariamente utile in questo periodo di crisi in cui l’elaborazione di statistiche, in particolare di statistiche sui conti pubblici, svolgerà un ruolo ancora più critico.

 
  
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  Ieke van den Burg, a nome del gruppo PSE.(EN) Signor Presidente, in alcuni momenti i politici potrebbero influire sulle statistiche, particolarmente in questo periodo. Se le statistiche relative all’economia sono negative, si potrebbe desiderare di metterle da parte, di sognare che fossero diverse, di sperare che non influenzino l’umore dei consumatori, eccetera.

Condivido pienamente i commenti fatti sulla relazione, ovvero che statistiche dignitose, veritiere e corrette costituiscono uno strumento importante per la politica e che proprio per questo è importante organi statistici indipendenti che le presentino.

Desidero, inoltre, congratularmi con il relatore e la Commissione europea per le proposte avanzate in merito al regolamento e l’ottima collaborazione con il Consiglio ha consentito di raggiungere compromessi sul contenuto del documento. E’ importante far sì che questi organi indipendenti rappresentino un chiaro punto di contatto per la Commissione negli Stati membri e che questo sistema statistico europeo includa il codice delle statistiche, elaborato dagli esperti, nella legislazione europea. Ritengo che questo sia un buon risultato e spero che possa davvero aiutarci a superare le statistiche negative e ad affrontare la recessione in arrivo, adottando misure più chiare per contrastarla.

 
  
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  Margarita Starkevičiūtė, a nome del gruppo ALDE. – (LT) Abbiamo un documento molto importante, che dovrebbe contribuire alla riforma del sistema statistico europeo. Come i miei onorevoli colleghi, vorrei sottolineare che il relatore del Parlamento europeo, il gruppo di lavoro sulla riforma delle statistiche e gli esperti del Consiglio, la presidenza e la Commissione hanno tutti partecipato scrupolosamente alla preparazione di questo documento. E’ uno splendido esempio dei nostri sforzi comuni. Negli ultimi giorni, assillati da diversi problemi, a volte forse ci siamo scaricati le colpe a vicenda, ma se lavoriamo tutti insieme, possiamo raggiungere risultati di tutto rispetto. Il gruppo ALDE sostiene la proposta presentata e spera che possa definire il contesto normativo in materia di statistiche.

Le statistiche devono in primo luogo essere affidabili e non condizionate dai vari gruppi d’interesse. Oggi, a volte sorgono ancora dubbi, specialmente riguardo alla qualità delle statistiche pubbliche in materia finanziaria. Parlando di statistiche del mercato finanziario, vi sono problemi di riservatezza e anche in questo ambito dobbiamo collaborare con la Banca centrale europea.

La qualità dei dati statistici dipende non soltanto dalla qualità del lavoro svolto dalle istituzioni specializzate, ma anche dai metodi impiegati. Speriamo infine che anche le istituzioni accademiche svolgano un ruolo più attivo nell’elaborazione delle statistiche.

La raccolta dei dati statistici va organizzata in modo più efficace sulla base di dati tratti da registri pubblici esistenti e attraverso metodi uniformi, riducendo così gli oneri amministrativi della rendicontazione statistica che le imprese devono sostenere. In questo settore, vi sono certamente molte risorse non sfruttate.

Nel mondo di oggi, lo sviluppo socio-economico è molto dinamico e i dati statistici dovrebbero quindi essere presentati con maggiore efficacia, in modo da accelerare il processo decisionale. E’ nostra speranza che la riforma statistica contribuisca a risolvere questo problema.

Il programma statistico europeo è finanziato attraverso il bilancio dell’Unione europea. Spero che le proposte presentate contribuiscano a un migliore coordinamento di questi programmi, che consentiranno un uso più efficace del capitale comunitario.

 
  
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  Joaquín Almunia, membro della Commissione.(ES) Signor Presidente, desidero ribadire la mia gratitudine al relatore e agli onorevoli parlamentari che hanno appena preso la parola, per l’eccellente lavoro svolto. Come ha spiegato l’onorevole Starkevičiūtė, la collaborazione porta a risultati positivi per tutti, proprio come quelli appena raggiunti. La mia speranza, condivisa da tutti, è che, attraverso queste statistiche eccellenti, potremo presto essere in grado di offrire ai nostri cittadini buone notizie sulla situazione economica.

 
  
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  Andreas Schwab, relatore.(DE) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, ringrazio sinceramente per i commenti costruttivi e, soprattutto, per la sana collaborazione. Non voglio ripetere nulla di quanto non sia già stato detto. Desidero soltanto menzionare due aspetti che, a mio avviso, vanno approfonditi per dare seguito alla discussione sulla relazione. In primo luogo, abbiamo affrontato l’articolo 285 del trattato dell’UE che tratta dell’indipendenza delle autorità statistiche. In questa relazione è stata posta enfasi anche sull’indipendenza professionale, poiché abbiamo visto che, in passato, vi sono state difficoltà a questo riguardo. E’ possibile che, prima o poi, questo concetto debba anche essere adeguatamente tutelato dal diritto primario per garantire chiarezza a lungo termine. Ciononostante, vorrei aggiungere che, riguardo al diritto tedesco, questo non significa che vi possa essere indipendenza rispetto ai regolamenti di vigilanza professionale.

In secondo luogo, questa relazione mette in primo piano le priorità di base per l’elaborazione di dati statistici e la loro registrazione, come precisato anche dall’onorevole Starkevičiūtė. Commissario Almunia, spero che, definendo queste priorità, riusciremo anche a ridurre gli oneri statistici per le medie imprese a medio termine, poiché saremo in grado di cercare i dati di cui abbiamo veramente bisogno per le nostre statistiche in maniera ancor più mirata. Con questo concludo e ringrazio sinceramente. Spero che la votazione possa svolgersi in tempi rapidi domani.

 
  
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  Presidente. – La discussione è chiusa.

La votazione si svolgerà domani.

 
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