Presidente . − L'ordine del giorno reca la discussione sull'interrogazione orale al Consiglio sulla prosecuzione e tempestiva conclusione dell'iter legislativo del terzo pacchetto energetico, di Hannes Swoboda, Reino Paasilinna, Eluned Morgan, Atanas Paparizov, Giles Chichester, Alejo Vidal-Quadras, Herbert Reul, Angelika Niebler, Gunnar Hökmark, Jerzy Buzek, a nome del gruppo socialista al Parlamento europeo e del gruppo del Partito popolare europeo (Democratici-cristiani) e dei Democratici europei (O-0120/2008 - B6-0493/2008).
Atanas Paparizov, autore. − (EN) Signor Presidente, il 18 giugno e il 9 luglio 2008 il Parlamento europeo ha adottato in prima lettura le risoluzioni legislative sulle direttive e i regolamenti del terzo pacchetto energetico. Il pacchetto è essenziale per realizzare un mercato interno europeo dell’elettricità e del gas, per garantire un quadro normativo chiaro e trasparente agli investimenti nelle reti di trasmissioni, e per favorire la cooperazione regionale e paneuropea. Su questa base, il pacchetto energetico contribuisce notevolmente alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico degli Stati membri dell’Unione europea.
La sua approvazione contribuirà inoltre agli sforzi tesi ad attuare l’ambizioso pacchetto legislativo sul cambiamento climatico e sull’energia che, ne sono certo, sarà approvato domani dal Parlamento.
Da questo punto di vista, chiediamo alla presidenza francese di informarci in merito alle sue intenzioni di presentare al Parlamento europeo la posizione comune del Consiglio sulle cinque proposte legislative. Inoltre vorremmo essere informati nei dettagli sulle misure che il Consiglio, e in particolare la presidenza ceca, prevedono per portare avanti e concludere tempestivamente il processo legislativo sul terzo pacchetto energetico.
Il Parlamento europeo ha ripetutamente dimostrato la propria volontà di impegnarsi in un dialogo costruttivo con il Consiglio. A riprova di tale disponibilità, il 17 luglio i relatori del Parlamento hanno preso l’iniziativa di scrivere al ministro Borloo una lettera, nella quale chiediamo al presidente in carica di istituire colloqui informali tra il Consiglio e il Parlamento nel periodo tra l’accordo politico generale e la notifica formale della posizione comune del Consiglio. Abbiamo inoltre invitato il Consiglio a dare priorità a questo pacchetto legislativo, con l’avvio di colloqui informali già nel settembre 2008, poiché eravamo convinti che questo avrebbe servito gli interessi delle tre Istituzioni, della presidenza francese e dell’opinione pubblica europea. Successivamente, in diverse occasioni abbiamo richiamato l’attenzione sulla necessità di avviare questi negoziati tempestivamente.
Desidero ricordare la risoluzione del Parlamento europeo sull’esito della riunione del Consiglio europeo, tenutasi a Bruxelles il 15 e il 16 ottobre 2008, nella quale chiediamo al Consiglio di intraprendere i negoziati.
Dopo l’accordo politico del 10 ottobre, il presidente della commissione per l’industria, la ricerca e l’energia ha proposto, con lettera del 7 novembre, di tenere la prima riunione sotto forma di dialogo a tre informale prima della fine di quest’anno. Purtroppo questa riunione non è ancora stata convocata.
Da parte nostra, una volta ricevuta la posizione comune del Consiglio, saremo pronti ad avviare un dialogo a tre per raggiungere un accordo interistituzionale.
Oggi, in occasione di una riunione tra relatori e rappresentanti di tutti i gruppi politici, organizzata dalla presidente dalla commissione per l’industria, onorevole Niebler, abbiamo deciso all’unanimità di proporre che il dialogo a tre cominci il prima possibile, preferibilmente a Strasburgo nella settimana a partire dal 12 gennaio 2009, tenendo conto dei limiti di tempo. Ci auguriamo che la presidenza ceca sia in grado di accettare questa proposta.
A questo punto sappiamo che, nella sua posizione comune, il Consiglio ha trattato questioni politiche particolarmente rilevanti, come la disaggregazione, la clausola del paese terzo e la necessità di garantire condizioni paritarie; ma non ha trattato le questioni sollevate in prima lettura dal Parlamento europeo, come l’importante ruolo dell’agenzia di regolamentazione, la protezione dei consumatori, la povertà energetica, eccetera. Ci auguriamo di poter discutere questioni così importanti nell’ambito di un fitto dialogo, tra gennaio e febbraio.
Credo che il Consiglio risponderà in modo rapido e costruttivo alle questioni sollevate dal Parlamento europeo, a garanzia dell’attuazione del pacchetto e in difesa degli interessi di milioni di consumatori europei.
Gunnar Hökmark, autore. – (SV) Signor Presidente, domani il Parlamento deciderà in merito alle diverse parti del pacchetto sul clima. Ciò significa che, in un tempo brevissimo, abbiamo condotto negoziati per definire il nostro modo di procedere e abbiamo assunto decisioni su alcune parti importanti della futura politica europea in materia di ambiente e di energia. Significa altresì che Parlamento e Consiglio avranno concluso il lavoro sul pacchetto climatico molto prima che noi si riesca a fare un solo pezzetto di strada in merito all’attuazione e alle decisioni sui mercati energetici. In realtà doveva avvenire il contrario, ossia noi avremmo dovuto portare a termine il processo decisionale sui mercati dell’elettricità e del gas e sui mercati transfrontalieri assai prima di giungere a questo punto. Il mercato energetico che stiamo costruendo nell’ambito del pacchetto climatico deve poter operare oltre le frontiere di tutta Europa, in un regime concorrenziale che mantenga bassi i prezzi. Dobbiamo anche garantire di poter sfruttare ogni singola fonte energetica disponibile in Europa. Il sistema di questo settore tra il pacchetto del mercato e quello climatico è diventato un po’ confuso.
Adesso dobbiamo cercare di procedere con questi negoziati il più velocemente possibile. Ovviamente, sta alla presidenza ceca avviare i negoziati quanto prima; forse, come ha suggerito uno dei colleghi, nel prossimo gennaio a Strasburgo. Domani tuttavia, quando decideremo sul pacchetto climatico, la presidenza francese dovrà affrontare la situazione e avviare un processo che consenta l’inizio immediato dei negoziati e delle discussioni sulla disaggregazione, su un miglior regime concorrenziale e sulle connessioni transfrontaliere.
E’ importante non soltanto per tenere bassi i prezzi e favorire una maggiore concorrenza, ma anche per scongiurare l’isolamento di quegli Stati membri che, in seguito all’approvazione del pacchetto climatico, potrebbero trovarsi in una situazione più vulnerabile. Questi sono i nostri obiettivi, e mi auguro che in larga misura saranno realizzati durante la presidenza ceca.
Signor Presidente, signor ministro, non dobbiamo consentire però alla presidenza francese di sottrarsi alle proprie responsabilità in questi ultimi giorni di dicembre 2008. Vi ringrazio molto.
Jean-Louis Borloo, presidente in carica del Consiglio. – (FR) Signor Presidente, onorevoli deputati, posso garantirvi che non abbiamo alcuna intenzione di sottrarci alle nostre responsabilità, anzi!
In varie occasioni, anche in questi sei mesi, il Consiglio ha sottolineato l’importanza che esso attribuisce alla realizzazione di un mercato interno dell’elettricità e del gas, alla creazione di un quadro normativo chiaro e trasparente per gli investimenti nelle reti di trasmissione e per il loro funzionamento, e al rafforzamento del ruolo delle autorità di regolamentazione nonché alla loro cooperazione. Dovremo riaffermare questa importanza quando, auspicabilmente, il pacchetto sul clima e l’energia sarà stato approvato, tanto più che il completamento di questo mercato interno è un prerequisito per realizzare i nostri obiettivi in questo settore.
Non è quindi possibile mettere in discussione l’importanza attribuita dalla presidenza francese alla felice conclusione di questo pacchetto, che è un elemento fondamentale della politica energetica europea. Né si può mettere in discussione l’importanza attribuita al rispetto della scadenza concordata, ossia alla necessità di raggiungere un accordo prima della fine della legislatura. Per questo essa si è impegnata tenacemente per raggiungere un accordo politico su tutti e cinque i testi durante la riunione del Consiglio tenutasi il 10 ottobre.
Vi ricordo che, nonostante l’eccellente e approfondita opera svolta dalla presidenza slovena, i testi che erano stati oggetto di un orientamento generale – poiché in occasione della riunione del Consiglio del 6 giugno il Parlamento non aveva emesso alcun parere – lasciavano in sospeso due questioni fondamentali: una riguardava gli investimenti dei paesi terzi nel settore energetico, l’altra riguardava invece le condizioni di concorrenza equa. E’ stato fatto ogni sforzo e finalmente il Consiglio di ottobre ha raggiunto un accordo unanime. E’ opportuno notare che la Commissione ha sostenuto ampiamente i termini della posizione comune di ottobre.
Il giorno successivo a tale accordo, la presidenza francese ha affidato ai servizi del segretariato generale del Consiglio il compito di svolgere il lavoro tecnico e giuridico necessario per portare a termine le 300 pagine di legislazione di questo pacchetto, al fine di trasmettere la posizione comune al Parlamento in dicembre. La rapidità con cui sarà concluso questo lavoro dipende sia dai servizi del Parlamento che da quelli degli Stati membri.
Conformemente all’indicazione fornita dal segretariato della commissione competente, nell’ambito del coordinamento dei lavori delle Istituzioni e in accordo con la futura presidenza ceca, è stato deciso che questa posizione comune verrà trasmessa al Parlamento nei prossimi giorni, all’inizio di gennaio. Il Consiglio, per ciò che lo riguarda, intende concludere le procedure per tale adozione il 9 gennaio. Inutile ricordare che, al contempo, stiamo negoziando un certo numero di pacchetti – quello di cui abbiamo parlato oggi e quello sul trasporto marittimo che ha visto l’appassionata mobilitazione dei relativi negoziatori.
Nonostante fosse fisicamente impossibile avviare i negoziati su quel pacchetto, in una lettera del 17 novembre inviata al presidente del Coreper e al presidente della commissione per l’industria, la ricerca e l’energia, la presidenza francese si è dichiarata disponibile a partecipare a una riunione iniziale sotto forma di dialogo a tre – come avete richiesto – per avviare i primi scambi. Adesso le condizioni sono state soddisfatte e quindi potremo dedicarci interamente all’esame di questo pacchetto, nella speranza di raggiungere un accordo in seconda lettura, entro il prossimo maggio. Questa, in ogni caso, è la speranza della presidenza francese.
Andris Piebalgs, membro della Commissione. − (EN) Signor Presidente, innanzi tutto ringrazio gli onorevoli deputati per questa interrogazione che giunge nel momento più opportuno. E’ essenziale concludere la discussione sul mercato interno dell’energia nel corso di questa legislatura. E’ stato proposto un pacchetto di misure molto complesso; questa volta la discussione ci porterà a un accordo in seconda lettura e, come era prevedibile, terrà conto della complessa natura di queste proposte.
Per quanto riguarda gli aspetti positivi, mi sembra molto importante che il Consiglio adesso abbia raggiunto un accordo politico, e che all’inizio di gennaio verranno adottate le posizioni comuni. La Commissione inoltre adotterà la sua comunicazione al Parlamento sulla posizione comune all’inizio di gennaio affinché sia pronta entro la prima tornata di gennaio. Da tale punto di vista quindi siamo pronti a presentare posizioni comuni al Parlamento, affinché questo possa tener conto di tali posizioni e passare ai negoziati formali.
La mia seconda osservazione riguarda l’ambizioso e tenace impegno della futura presidenza ceca, che mira a raggiungere risultati a marzo, o anche prima se possibile. Essa inoltre prevede di istituire dialoghi a tre – uno alla settimana, se possibile; è veramente molto ambiziosa, e ha fatto di questo punto la sua principale priorità.
In terzo luogo ringrazio la presidenza francese perché, nonostante l’enorme carico di lavoro connesso al pacchetto sul cambiamento climatico, è riuscita a mantenere le sue promesse sul pacchetto concernente il mercato interno. Non è stato facile raggiungere un accordo politico in Consiglio; durante la presidenza slovena avevamo raggiunto un accordo su alcuni punti principali, ma su altri regnava ancora l’incertezza. Adesso abbiamo ottenuto un solido accordo in seno al Consiglio, che è pronto a negoziare.
Adesso vorrei ringraziare il Parlamento. Ringrazio l’onorevole Niebler per la pazienza dimostrata in occasione dei dialogo a tre, perché se abbiamo raggiunto il primo accordo è in parte grazie al suo duro lavoro; mi scuso, e mi auguro che le discussioni sul mercato interno dell’energia non si protrarranno fino a notte tarda. Credo però che abbiamo gettato le basi necessarie a raggiungere un accordo, dal momento che i relatori stanno collaborando intensamente. Spero che non sarà necessario fare le ore piccole.
Quanto alla Commissione, prometto che lavoreremo duramente per trovare un compromesso accettabile, perché dal punto di vista della Commissione è essenziale che l’Unione europea sia forte sul mercato interno dell’energia. Esso infatti può garantire prezzi al consumo più bassi, e soprattutto l’effettiva applicazione di tutte le misure che vorremmo proporre attraverso l’ETS. La Commissione ha tutto l’interesse a raggiungere un accordo e a favorire l’accordo tra Parlamento europeo e Consiglio.
Angelika Niebler, a nome del gruppo PPE-DE. – (DE) Signor Presidente, signor Presidente in carica del Consiglio, signor Commissario, onorevoli colleghi, oggi abbiamo discusso a lungo del pacchetto sul clima, e la votazione si svolgerà domani. E’ prevedibile che su questo pacchetto si coagulerà un ampio consenso, e in generale questo è positivo.
Tuttavia il pacchetto sul clima e i nobili obiettivi in esso contenuti saranno realizzabili soltanto se riusciremo a fare un deciso salto di qualità su questioni quali lo sviluppo delle reti e delle infrastrutture. Per questo sono lieta che il Consiglio abbia raggiunto una posizione comune in ottobre; in tal modo il nostro Parlamento potrà, come abbiamo sempre sperato, procedere rapidamente con le consultazioni. Mi auguro che presto inizino i negoziati. Signor Presidente in carica, le sono grata per aver messo in gioco la palla.
Per quanto riguarda il lavoro necessario, vedo che i vari segretariati hanno già cominciato a cooperare e a fare i preparativi necessari, affinché i negoziati possano cominciare a gennaio o a febbraio durante la presidenza ceca. Se la Commissione, come in altre occasioni, eserciterà onestamente il proprio ruolo di mediatore, potremo realizzare dei compromessi efficaci.
Dal punto di vista materiale, ci sono ovviamente ampie differenze, su alcuni punti fondamentali, tra la posizione del Consiglio e quella del Parlamento europeo. L’onorevole Hökmark ha già affrontato il problema della disaggregazione dei diritti di proprietà, chiedendosi se esiste un’alternativa. Il Consiglio ha assunto una posizione diversa rispetto al Parlamento sia per il settore del gas che per quello dell’elettricità. Una delle questioni principali sarà la definizione del ruolo dell’agenzia. Attualmente le opinioni del Consiglio e del Parlamento sono assai diverse, e ci sono addirittura sfumature diverse quanto al complesso generale dei diritti dei consumatori.
Sono certa che esiste la volontà politica di raggiungere un accordo anche su questo dossier. Se noi tutti collaboreremo in maniera costruttiva, come abbiamo fatto con il pacchetto sul clima, ancora una volta la nostra azione sarà coronata da successo. Mi auguro che non dovremo continuare a discutere durante il fine settimana; mi sono già alzata una volta alle 4 e 40 del sabato per discutere il pacchetto sul clima, e mi è bastato. Da questo punto di vista, mi auguro che tutti siano disposti a collaborare fattivamente.
Atanas Paparizov, a nome del gruppo PSE. – (FR) Signor Presidente, innanzi tutto devo ringraziare il ministro Borloo per il suo approccio costruttivo e per aver dato prova tangibile della volontà del Consiglio di concludere la discussione su questo pacchetto entro la fine di questa legislatura.
(EN) Ringrazio inoltre, a nome del mio gruppo, il commissario Piebalgs che ha dichiarato di voler sostenere la ricerca di un compromesso, benché ci siano ancora molte questioni che il Consiglio non ha trattato e sulle quali la Commissione non si è ancora espressa.
Il Parlamento europeo e il gruppo PSE in modo particolare insistono su tematiche quali i diritti dei consumatori e la povertà energetica che a nostro avviso dovrebbero essere incluse nel documento finale. Posso assicurarvi che saremo pronti a partecipare a questo dialogo a tre fin dall’inizio di gennaio e, come ha appena ricordato l’onorevole Niebler, questa è l’intenzione di tutti i relatori e di tutti i gruppi politici. Saremmo felici se la presidenza ceca fosse pronta a unirsi a noi all’inizio di gennaio, in modo da poter concludere gran parte del lavoro entro la fine di marzo, portando a termine il pacchetto nel mese di aprile, probabilmente nella seconda tornata di aprile. Sarebbe la soluzione ideale.
Vi assicuro che saremo pronti a trovare un compromesso e una soluzione per entrambi i pacchetti, ma questo ovviamente sarà un processo che favorirà un mercato più competitivo, maggiore trasparenza e l’attiva partecipazione di tutte le parti in causa, consentendo loro di far sentire la propria voce nel futuro mercato energetico. Siamo certi che sarà possibile migliorare il ruolo dell’agenzia nei limiti del caso Meroni, e in Parlamento abbiamo trovato alcune buone proposte su questo punto.
Ci auguriamo che la Commissione ci sostenga, e che riusciremo a creare un pacchetto provvisto di attori e codici che vengano applicati, e che questi vengano sostenuti da decisioni obbligatorie, e non applicati su base volontaria. Credo che questa sarebbe un’ottima soluzione per un effettivo terzo pacchetto energetico che superi la portata del secondo, e getti le basi per un mercato competitivo che operi efficacemente in un contesto di vera concorrenza.
Rebecca Harms, a nome del gruppo Verts/ALE. – (DE) Signor Presidente, mi sembra estremamente positivo che il Parlamento torni a discutere del pacchetto energetico e, prima di tutto, vorrei cogliere l’occasione per ricordare all’Assemblea che, per quanto riguarda il mercato interno dell’elettricità, il Parlamento europeo ha votato a stragrande maggioranza contro la terza via concordata dal cancelliere Angela Merkel e dal presidente Nicolas Sarkozy. Credo che le prossime consultazioni non potranno trascurare questo elemento.
Ho trovato assai deludente il modo in cui la presidenza francese ha trattato la questione negli ultimi sei mesi, come se fosse una patata bollente, che adesso ha passato alla presidenza ceca. Non è certo il modo di affrontare una questione così importante, perché con la disaggregazione – che è stata sostenuta con perfetta coerenza dal Parlamento – potremmo assicurare una maggiore concorrenza sul mercato interno europeo dell’elettricità, garantendo inoltre, a mio avviso, una definizione più equa e più trasparente dei prezzi.
Si dice spesso che, di conseguenza, potremmo ridurre i prezzi dell’energia. Il gruppo Verts/ALE non ha mai sostenuto questa tesi, ma continueremo a esigere maggiore equità nella definizione dei prezzi e nella concorrenza, e a richiedere per i nostri cittadini la possibilità di comprendere più chiaramente la situazione.
A nome del mio gruppo dichiaro di essere favorevole a riprendere le consultazioni su questo pacchetto del mercato energetico nel mese di gennaio – non so cosa abbiate detto in precedenza dal momento che, purtroppo, sono arrivata tardi – o il prima possibile, poiché credo che la strategia complessiva sull’energia e sul clima non possa funzionare né essere perfezionata se non svilupperemo il mercato secondo gli obiettivi politici che abbiamo definito nel pacchetto sul clima e l’energia.
Jerzy Buzek (PPE-DE) . – (PL) Signor Presidente, per cominciare ringrazio il ministro Borloo per aver preparato con grande perizia i negoziati sul pacchetto sul clima, e per averli condotti a una felice conclusione.
Purtroppo durante la presidenza francese l’evoluzione del terzo pacchetto sull’energia non è stata priva di ostacoli. Colgo l’occasione per ringraziare il Commissario Piebalgs per il lavoro svolto nella prima metà dell’anno; siamo comunque riusciti a far approvare gran parte del terzo pacchetto energetico dal Parlamento, grazie a costanti confronti con la Commissione e ai molti emendamenti che abbiamo presentato.
Nel pacchetto sul clima riscontro un problema per quanto riguarda gli utili imprevisti e ingiustificati, come vengono definiti. Il motivo principale per questo tipo di utili sta nell’assenza di un vero mercato e di soluzioni idonee. Per esempio, è difficile immaginare utili imprevisti in relazione alla vendita di veicoli, mele o arance, perché in questi casi esiste un vero mercato e simili profitti sarebbero impossibili.
Per questo motivo, alla luce del significativo progresso realizzato con il pacchetto sul clima in materia di protezione dell’ambiente naturale, adesso dobbiamo pensare alle azioni da intraprendere per quanto riguarda il mercato: è nostro dovere. Il mercato comune ci deve offrire maggiore concorrenza e sicurezza dell’approvvigionamento energetico – proprio quello che i nostri consumatori chiedono.
Adesso vorrei fare una domanda alla presidenza francese. I singoli paesi hanno mutato la propria posizione sul terzo pacchetto energetico durante la discussione del pacchetto sul clima e l’energia? Lo chiedo perché è ormai evidente – mi sembra – l’assoluta necessità di portare a termine il lavoro sul terzo pacchetto energetico per poter attuare il pacchetto sul clima.
Reinhard Rack (PPE-DE) . – (DE) Signor Presidente, Signor Presidente in carica del Consiglio, signor Commissario, durante il dibattito odierno sono stati fatti vari riferimenti – ovviamente – ai rapporti tra il pacchetto energetico e i problemi del clima. Mi sembra che si tratti di un rapporto inestricabile e mi auguro che il calendario che è stato presentato consentirà alle Istituzioni europee, nei prossimi mesi, di raggiungere un vero accordo sul problema del mercato interno dell’energia.
A questo proposito devo dire chiaramente di non condividere l’approccio decisionista – che peraltro oggi è stato ripetutamente elogiato – applicato alla questione del clima. Gli accordi in prima lettura possono essere estremamente positivi, ma se finiscono per sconvolgere tutte le maggioranze, e alterare l’equilibrio dei ruoli e delle funzioni delle singole Istituzioni, allora non mi sembrano opportuni.
Silvia-Adriana Ţicău (PSE). – (RO) Il pacchetto energetico deve trasmettere un messaggio forte agli investitori, soprattutto nel settore dell’energia. Purtroppo il pacchetto sul cambiamento climatico non sarà completato finché non sarà concluso anche il pacchetto energetico. Lo ricordo perché l’Unione europea ha bisogno di investimenti in un’infrastruttura energetica, come dimostra il piano europeo di ripresa economica.
Dobbiamo investire per collegare le infrastrutture energetiche dell’Unione europea. Vogliamo favorire le fonti di energia rinnovabile, ma a tal fine, i produttori di energia rinnovabile devono poter accedere alla rete di alimentazione elettrica affinché l’elettricità generata da tali fonti possa raggiungere il consumatore finale. Per questo motivo mi auguro che verranno adottate misure urgenti in relazione all’approvazione di questo pacchetto nel prossimo futuro. Vi ringrazio.
Jean-Louis Borloo, presidente in carica del Consiglio. – (FR) Signor Presidente, devo rispondere all’onorevole Harms su questo pacchetto, poiché apparentemente abbiamo un problema di informazione.
Come ho già detto, nonostante l’eccellente lavoro svolto dalla presidenza slovena, due questioni principali erano rimaste in sospeso senza che le nostre Istituzioni, eccezion fatta per la Commissione, se ne occupassero: l’accesso libero ed equo al mercato e gli investimenti dei paesi terzi nel settore energetico dell’Unione europea.
Consentitemi di dire che non si tratta di problemi di scarsa importanza; al contrario, sono stati messi da parte proprio per la loro complessità. Di conseguenza, durante la riunione del Consiglio del 6 giugno 2008 non è stato possibile raggiungere alcun accordo in merito. La presidenza francese è assolutamente convinta che il mercato interno sia parte integrante di tutte le misure su cui lavoriamo e su cui il Parlamento, auspicabilmente, voterà domani.
Onorevole Harms, durante la riunione del Consiglio di ottobre, abbiamo cercato a lungo di raggiungere un accordo unanime, con discussioni che si sono protratte per ore – come sa il Commissario Piebalgs – poiché le posizioni erano estremamente divergenti. I vari organi – il Segretariato generale del Consiglio, i servizi della Commissione, il segretariato della commissione per l’industria, la ricerca e l’energia – hanno quindi potuto svolgere il proprio lavoro.
La palla è di nuovo in campo; potremo quindi realizzare progressi significativi durante la presidenza ceca, adesso che è stata inviata una lettera di coordinamento. In gennaio potremo indirizzare i nostri sforzi alla conclusione di un accordo prima della fine della legislatura, risultato che segnerebbe un grande successo per il Parlamento europeo.
Questo è ciò che ho avuto occasione di dire un momento fa in merito alla domanda dell’onorevole Paparizov.
Andris Piebalgs, membro della Commissione. − (EN) Signor Presidente, ringrazio ancora una volta la presidenza francese per l’ottimo lavoro svolto sul pacchetto energetico per il nostro mercato interno; ci sono stati in effetti alcuni momenti difficili in seno al Consiglio “Energia”. Inoltre, è stato necessario tradurre tutti i testi che riguardavano l’accordo politico e la posizione comune per poterli presentare al Parlamento, e questo ha richiesto una notevole mole di lavoro. Vorrei sottolineare inoltre che c’è sempre stata una stretta cooperazione tra la presidenza francese e la prossima presidenza ceca. Credo che il passaggio del dossier alla presidenza ceca sarà agevole e privo di ostacoli; quest’ultima infatti, se Parlamento e Consiglio mostreranno un’effettiva volontà politica, mira a raggiungere un compromesso su tutte e cinque le proposte. Credo che sia fattibile, e la Commissione farà del suo meglio per favorirlo.
Nel frattempo ricorderò un evento particolare, che mi sembra molto importante. Come ha giustamente affermato l’onorevole Paparizov parlando dei consumatori, in autunno abbiamo lanciato il nostro Forum dei cittadini per l’energia insieme alle organizzazioni dei consumatori; esso riunisce tutte le organizzazioni dei consumatori per discutere il pacchetto sul mercato energetico, quindi dobbiamo ampliare la portata dell’accordo, non solo per quanto riguarda Parlamento e Consiglio ma anche perché i cittadini europei in generale accettino più facilmente il mercato energetico. In tutto questo processo è anche molto importante accertare che non solo le aziende ma anche i cittadini e le industrie ne traggano dei vantaggi. Talvolta i dibattiti sono fuorvianti; in effetti la disaggregazione viene applicata per il bene dei consumatori. Credo che questo sia un punto molto importante, e dovremo consolidare la nostra proposta durante il dialogo a tre che avvieremo in gennaio. Sono convinto che il dialogo a tre si terrà nella stessa settimana della prima tornata dell’anno. Dipenderà ovviamente dalla presidenza ceca, ma conosco le sue ambizioni, e so che la Commissione è pronta a procedere. Mi auguro che il dialogo possa svolgersi interamente a Strasburgo, e comunicherò alla presidenza ceca il vostro desiderio e la vostra disponibilità a impegnarvi su questo dossier.