Presidente . − L’ordine del giorno reca la relazione (A6-0341/2008), presentata dall’onorevole Schlyter, a nome della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, sulla proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva 76/769/EEC del Consiglio per quanto riguarda restrizioni dell'immissione sul mercato e dell'uso di talune sostanze e preparati pericolosi (diclorometano) [COM(2008)0080 – C6-0068/2008 – 2008/0033(COD)].
Carl Schlyter, relatore. – (SV) Signora Presidente, rimpiango l’assenza questa sera della presidenza francese con la quale abbiamo avuto un rapporto di collaborazione straordinario. Senza il suo impegno e la disponibilità a superare gli ostacoli non saremmo mai riusciti a raggiungere un accordo. Nel corso dei lavori si è ripetutamente attivata una qualche minoranza di blocco ed è grazie all’eccellente collaborazione della presidenza francese che questa legge viene ora realizzata. Un risultato davvero encomiabile.
La discussione verte sul diclorometano, uno sverniciante. Si tratta di una sostanza chimica industriale che viene ampiamente utilizzata nell’industria farmaceutica. Nelle applicazioni industriali è possibile proteggere i lavoratori e l’ambiente durante l’utilizzo di tale sostanza, ma i problemi sorgono quando viene venduto ai consumatori. Il diclorometano è una sostanza chimica tossica, cancerogena e con effetti narcotizzanti e nocivi per la salute. E’ molto facile subirne gli effetti: la semplice percezione del suo odore comporta l’aver superato già di tre volte il limite di sicurezza e una protezione efficace è pertanto estremamente difficile e può essere garantita solo da sofisticati guanti che devono essere cambiati ogni tre ore e da dispositivi dotati di un sistema di ventilazione indipendente il cui costo si aggira intorno ai 2 700 euro.
L’uso del diclorometano è legato principalmente a un suo utilizzo illecito, da cui la necessità di restringerne e proibirne l’utilizzo professionale. Solitamente si tratta di lavoratori autonomi e di piccole imprese ingaggiate per ripulire graffiti o rimuovere vernici e i dispositivi di protezione vengono spesso dimenticati oppure semplicemente non sono disponibili. Pertanto, vietarne l’utilizzo è soprattutto una questione di tutela dei lavoratori. Sappiamo che nei paesi in cui questa sostanza è utilizzata – vale a dire 24 dei 27 Stati membri – il diclorometano non viene mai impiegato in conformità con il diritto nazionale e comunitario. Basti citare i dati dell’Associazione tedesca di industrie chimiche, nei cui testi si descrive come, rimuovendo vernici da superfici non estese, anche in presenza di una buona ventilazione, con i contenitori di diclorometano chiusi immediatamente dopo l’uso e raccogliendo i residui di vernice, i limiti per l’esposizione a tale sostanza vengono comunque regolarmente superati. Per tale motivo è necessario l’utilizzo degli apparecchi auto-respiratori.
Ritengo molto positivo che la Commissione abbia avanzato una proposta in merito e che si sia ora giunti a un compromesso che, in pratica, ne proibirà anche l’uso professionale, con la possibilità di ottenere deroghe a livello nazionale. Tuttavia, i paesi che le dovessero ottenere dovranno garantire che chi lavora a contatto con il diclorometano sia dotato di dispositivi di protezione idonei, abbia ricevuto una specifica preparazione, sia informato delle alternative possibili ed sia in grado di giustificarne il mancato utilizzo. Esistono infatti validi prodotti alternativi in tutti i settori in cui il diclorometano viene attualmente impiegato, ossia quel 5 per cento dei casi in cui viene impiegato in modo pericoloso come sverniciante. Il restante 95 per cento del volume di diclorometano viene utilizzato nell’industria. E’ un bene che si rafforzi la protezione dei lavoratori e dell’ambiente anche in quel settore.
In effetti sono molto soddisfatto di tale accordo, che migliorerà la capacità degli addetti di effettuare in tutta sicurezza interventi di sverniciatura senza essere esposti a sostanze chimiche cancerogene. Desidero ringraziare tutti gli onorevoli colleghi che hanno contribuito a rendere possibile il rapido raggiungimento di tale accordo. Li ringrazio anche per il contributo al raggiungimento di un accordo con il Consiglio ad opera dei relatori ombra e di chi vi parla. Tutto ciò è certamente di buon auspicio. Si tratta infatti dell’ultima opportunità prima del regolamento REACH per vietare l’utilizzo di sostanze chimiche in modo tradizionale. Una sorta di gran finale del vecchio modo di gestire la politica relativa alle sostanze chimiche ed è stato positivo aver raggiunto un accordo in modo così efficiente.
Rispetto al diclorometano, vi è chi sostiene che le sostanze alternative possano essere altrettanto pericolose, se non ancora di più. Tuttavia, le valutazioni condotte dalla Commissione e da altri hanno chiaramente dimostrato che le alternative sono significativamente meno pericolose e noi ora stiamo creando un mercato per tali sostanze. La verità è che le aziende che ora protestano, in molti casi produrranno anche tali alternative, come stanno già facendo altre aziende più piccole. E’ positivo che queste potranno ora sfruttare sul mercato interno il loro vantaggio competitivo di una maggiore tutela ambientale. Siamo quindi diretti verso un futuro più sicuro e ringrazio tutti coloro che hanno collaborato in tal senso.
Günter Verheugen, vicepresidente della Commissione. – (DE) Signora Presidente, onorevoli colleghi, desidero esordire ringraziando il relatore, l’onorevole Schlyter, per l’impegno profuso nel redigere la proposta. Siamo giunti a un compromesso con il Consiglio che potrà essere approvato in seguito alla prima lettura.
Si tratta di apportare delle restrizioni alla commercializzazione del diclorometano e al suo utilizzo nei prodotti svernicianti, in modo da ridurre i rischi identificati in diversi importanti studi condotti per la Commissione. Non vi è dubbio che il diclorometano sia pericoloso per la salute dell’uomo a causa della sua elevata volatilità che produce vapori ad alta concentrazione nell’aria ambiente. Tali vapori possono essere facilmente inalati dagli utilizzatori di svernicianti e successivamente avere un effetto tossico sul sistema nervoso centrale.
Nel caso di cattive condizioni di lavoro o di utilizzo, ciò ha causato, o ha contribuito a causare, infortuni mortali in diversi Stati membri. La maggioranza degli incidenti letali si sono verificati in ambienti professionali e commerciali, in particolare a causa di inadeguata ventilazione e del mancato utilizzo di dispositivi di protezione individuale. Tuttavia, anche i consumatori sono stati protagonisti di infortuni, sebbene il numero di episodi segnalati sia molto inferiore.
La proposta della Commissione è volta a ridurre quanto più possibile, e per quanto tecnicamente fattibile, i rischi relativi all’utilizzo di tale sostanza pericolosa. La versione emendata dal Parlamento e dal Consiglio prevede il totale divieto della vendita ai consumatori di svernicianti a base di diclorometano. Dovrebbe anche prevedere il divieto all’utilizzo di tale sostanza da parte dei consumatori, in quanto gli stessi solitamente non dispongono dei dispositivi di protezione individuale necessari, e non è oltremodo possibile provvedere alla loro formazione o alla verifica del corretto utilizzo della sostanza.
La commercializzazione e l’uso del diclorometano per utilizzo professionale saranno sottoposte a un divieto generalizzato. Tuttavia, poiché alcuni Stati membri ritengono essenziale che gli utilizzatori professionali continuino a fare uso di tale sostanza in futuro, questi avranno la possibilità di consentirne l’impiego a livello nazionale in condizioni specifiche ed estremamente rigide. Tali Stati dovranno imporre regole e provvedimenti per l’autorizzazione agli utilizzatori professionali che rientrino nelle categorie nazionali attualmente esistenti. Gli utilizzatori professionali potranno ottenere l’autorizzazione solo a conclusione di uno specifico corso di formazione, che dovrà fornire informazioni sui rischi del diclorometano e sulle alternative a disposizione. I datori di lavoro e i lavoratori autonomi dovrebbero preferibilmente sostituire il diclorometano con altre sostanze o procedure, in conformità con la normativa per la sicurezza sul posto di lavoro.
Gli svernicianti a base di diclorometano continueranno ad essere consentiti presso le sedi di attività commerciali, a patto che vengano adottate tutte le misure atte a minimizzare l’esposizione degli addetti ai lavori. Ad esempio, è essenziale garantire una ventilazione adeguata in modo da non oltrepassare, per quanto possibile, le soglie definite per i luoghi di lavoro. Sono anche necessarie misure atte a minimizzare il fenomeno dell’evaporazione dai contenitori degli svernicianti. Inoltre, i dispositivi di protezione delle vie respiratori debbono essere indossati qualora vengano superati i limiti consentiti sui luoghi di lavoro.
L’onorevole Schlyter chiede il vostro appoggio al testo di compromesso negoziato con il Consiglio. Anch’io lo ritengo equilibrato e sono in grado di dare il mio pieno sostegno a tale accordo a nome della Commissione.
Erna Hennicot-Schoepges, a nome del gruppo PPE-DE. – (FR) Signora Presidente, desidero innanzi tutto ringraziare il relatore e ribadire l’ottima collaborazione che ha condotto a tale compromesso, che gode del sostegno del gruppo del Partito popolare europeo (Democratici-cristiani) e dei Democratici europei. Dobbiamo porre in rilievo il fatto che si tratta di un prodotto altamente tossico per il quale esistono alternative sicure e praticabili. Non si possono, infatti, negare i pericoli associati all’uso del diclorometano – descritti dal commissario Verheugen – in particolare se le condizioni di impiego non sono atte a garantire la sicurezza di chi ne fa uso. Spesso il diclorometano viene utilizzato da privati che effettuano lavori di restauro delle proprie abitazioni. Questi lo ritengono un prodotto eccellente ed efficace senza rendersi conto che, facendone uso in uno spazio chiuso, si espongono al rischio di svenire, se non addirittura morire, qualora non vengano prese le dovute precauzioni.
Contrariamente alla posizione più radicale favorevole a un divieto totale, inizialmente proposto dal relatore, il compromesso raggiunto consente agli Stati membri di sollevare eccezioni per il suo impiego professionale e industriale in base a delle precise condizioni di utilizzo. Si tratta di un compromesso valido ed è importante riconoscere che il diclorometano è stato responsabile di molti infortuni. Oltretutto, mi rammarico delle scarse informazioni a disposizione in merito agli episodi che si sono verificati. Desidero, inoltre, far notare che una valutazione dell’impatto è stata svolta prima che la Commissione iniziasse a lavorare su tale argomento e che i risultati ne hanno ispirato il testo. Dobbiamo, tuttavia, garantire che informazioni molto specifiche vengano messe a disposizione di quanti stiano ancora valutando la possibilità di utilizzare tale prodotto, sebbene la definizione di regole chiare e il divieto generalizzato alla commercializzazione di questo prodotto così nocivo per la salute siano di competenza degli Stati membri.
Graham Watson, a nome del gruppo ALDE. – (EN) Signora Presidente, desidero congratularmi con il relatore, l’onorevole Schlyter, e con i relatori ombra, per il loro lavoro minuzioso e altamente professionale. E’ un raro piacere per me oggigiorno riuscire a partecipare a una discussione basata sul lavoro in commissione, in particolare a quest’ora del giorno, o meglio, a quest’ora della sera.
Solamente una volta ho avuto il privilegio di partecipare alle discussioni di una commissione, quando mi premeva assicurarmi che i miei colleghi comprendessero la necessità di votare a sostegno delle proposte del relatore. Ma l’oggetto della discussione odierna è una questione importante, anzi, una questione di vita o di morte, che per quanto mi riguarda lo è doppiamente, perché di interesse per la mia circoscrizione elettorale.
Come abbiamo sentito, il diclorometano è una sostanza di rara pericolosità, talmente volatile che anche la sola inalazione occasionale coincide con il superamento di tutti i limiti riconosciuti per la salute. E’ un prodotto cancerogeno e causa effetti neurologici e danni ai centri nervosi. A temperature normali l’utilizzo ne provoca l’evaporazione a livelli pericolosi. Per lavorare in sicurezza è necessaria una tuta impermeabile all’aria del costo di circa 2 000 euro e per la protezione della pelle sono necessari guanti dal costo di 25 o 30 euro, da sostituire ogni due o tre ore.
Naturalmente nessuno osserva tali precauzioni, sebbene si conoscano gli effetti dannosi di tale sostanza. Non esiste alcun modo efficace per garantire l’utilizzo sicuro del diclorometano da parte dei cittadini e poiché si tratta di sostanze estremamente tossiche, il relatore e la commissione ne proponevano il divieto anche per usi professionali, in modo da prevenire ulteriori decessi. Negli ultimi otto anni la Commissione ha raccolto dati su 18 decessi causati dall’utilizzo di tale prodotte e 56 incidenti non letali. Sono convinto che si tratti di dati al ribasso, ma vi è stata una lobby industriale che ha creato una minoranza di blocco in Consiglio e per tale ragione il relatore e la commissione hanno acconsentito con una certa riluttanza a concedere agli Stati membri una deroga per usi professionali.
Tuttavia, abbiamo ottenuto non solo un elevato livello di protezione per chi ne farà un uso professionale, ma anche un impegno degli Stati membri a controllare e vigilare. Un divieto completo all’utilizzo è già vigente in Svezia, Danimarca e Germania e mi auguro che nessuno Stato membro farà ricorso alle deroghe previste. L’utilizzo in ambito industriale è, d’altro canto, una questione diversa. In condizioni adeguate tale sostanza può essere utilizzata in modo sicuro nell’industria.
Alcuni Stati membri hanno sostenuto il diritto di utilizzare il diclorometano nella salvaguardia del patrimonio culturale per rimuovere la vernice da monumenti antichi senza recarvi danno. Tuttavia, gli esperti si oppongono a questa tesi e, pertanto, il mio gruppo non sosterrà alcun emendamento proposto in tale direzione.
Come ho riferito poc’anzi, la mia circoscrizione elettorale è interessata alla questione. Sono sette anni che il commissario Verheugen e chi vi parla si scambiano delle lettere in merito. Per quale motivo? Perché nella mia circoscrizione opera un’azienda, la Eco Solutions, che ha realizzato un’alternativa perfettamente sicura al diclorometano. Si tratta di un prodotto a base acquosa che ha lo stesso effetto, anche se presenta dei tempi di azione leggermente più lunghi. Mi duole costatare che l’unico Stato membro seriamente impegnato in un’azione di lobby a favore dell’utilizzo del diclorometano sia proprio il Regno Unito, che produce quantitativi industriali di altre sostanze di questo tipo.
Ho lavorato per quattro anni con il commissario Verheugen per ottenere che gli esperti della Commissione prendessero in considerazione l’esistenza di questo prodotto alternativo a base acquosa, e sono dovuti trascorrere altri tre anni prima che l’efficacia e l’usabilità tecnologica di tale prodotto venisse riconosciuta. Sono però lieto di poter dire che, come nelle migliori storie, questa vicenda ha avuto un lieto fine. Il diclorometano non verrà più commercializzato se non per scopi industriali. La mia circoscrizione elettorale prospererà a causa della nuova tecnologia sviluppata in loco e tutti vivranno felici e contenti grazie all’operato dell’onorevole Schlyter e dei suoi colleghi della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare.
Jens Holm, a nome del gruppo GUE/NGL. – (SV) Signora Presidente, il diclorometano è una sostanza chimica pericolosa che può causare tumori, danni agli occhi e problemi gravi a organi come cuore, fegato e reni. Il diclorometano viene impiegato, per esempio, nella produzione di farmaci, come sverniciante e sgrassante. Alcuni Stati membri quali la Svezia, la Danimarca e l’Austria hanno già introdotto il divieto all’utilizzo del diclorometano.
E’ positivo che la questione del diclorometano sia ora all’ordine del giorno. E’ ancora più positivo dell’accordo in discussione comporti il divieto totale della sua vendita ai consumatori. Voglio pertanto esprimere il mio encomio al nostro relatore, l’onorevole Schlyter. Complimenti!
Sfortunatamente, gli operai dell’industria farmaceutica e quelli che ripuliscono i muri e le facciate degli edifici continueranno a correre i rischi legati all’esposizione al diclorometano, poiché l’accordo in questione non prevede, ahimé, anche il divieto totale al suo utilizzo professionale. Si tratta di un errore grave che imputo per intero alla Commissione. Tuttavia, la deroga è stata formulata in modo tale che, mi auguro, l’esiguo numero di Stati membri che vorranno utilizzare il diclorometano dovranno garantire l’adeguata protezione degli operai. L’onere della prova è, pertanto, a carico di quei paesi che vogliono fare un uso limitato del diclorometano, i quali dovranno dimostrare che tale sostanza verrà impiegata nel modo più sicuro possibile, così da garantire la protezione dei lavoratori. E ciò mi sembra accettabile.
Si tratta, in fatti, di un accordo complessivamente positivo e desidero esortare la Commissione a trarre ispirazione da tale decisione. “Yes, we can!”. E procediamo oltre. Mi rivolgo alla Commissione per chiedere se non sia possibile fornire indicazioni sul fatto che, in futuro, vi saranno ulteriori divieti per sostanze cancerogene, quali le sostanze coloranti azoiche, il bisfenolo A e il ritardante di fiamma decabromodifenile-etere. Se l’Unione europea non può farlo, perché non consentire ai singoli Stati membri di introdurre divieti a livello nazionale? Al contrario, la Commissione costringe gli Stati membri a rimuovere restrizioni che talvolta esistono già. Il mio paese, la Svezia, è stato costretto a consentire l’utilizzo delle sostanze coloranti azoiche dopo l’adesione all’Unione europea nel 1995. In seguito alle azioni legali paventate dalla Commissione presso la Corte di giustizia delle Comunità europee, la Svezia ha iniziato a consentire l’utilizzo del decabromodifenile-etere. Ciò è inaccettabile e non è rispettoso dell’ambiente. Non è questo il modo di condurre un programma graduale di legislazione ambientale. Signor Commissario, mi convinca del contrario, dimostri che le considerazioni ambientali hanno la precedenza sulle richieste dei mercati, non solo in questo caso ma anche in altri.
Urszula Krupa, a nome del gruppo IND/DEM. – (PL) Signora Presidente, il diclorometano, disponibile sul mercato e autorizzato per usi comuni quale componente di diversi prodotti commerciali, viene anche largamente impiegato nell’industria chimica, oltre che nel tessile e in quella farmaceutica. Il diclorometano viene facilmente assorbito dal corpo umano, è altamente tossico e cancerogeno ed è responsabile di numerosi casi di avvelenamento, anche mortali. Solo in Polonia, il numero di persone esposte a questo agente chimico sul posto di lavoro è di diverse migliaia. Se, da un lato, l’utilizzo industriale può effettivamente essere controllato, l’uso da parte dei cittadini o dei lavoratori professionali viene inevitabilmente associato ai rischi per la salute e la vita umana, non solo a causa del fatto che non vi è modo di effettuare controlli adeguati, ma anche per l’elevato costo di attuare misure protettive.
Tutti i moniti e i provvedimenti per regolamentare l’utilizzo del diclorometano si sono rivelati inefficaci, vista l’elevata tossicità e volatilità di tale composto chimico, e per tale ragione è necessario abolirne del tutto il diffuso utilizzo da parte dei consumatori. I fattori economici non devono costituire una ragione per consentirne l’uso comune. Dobbiamo, inoltre, evitare di utilizzare gli interessi delle industrie produttrici di beni a base di diclorometano per argomentare la necessità di limitarne l’uso da parte dei consumatori. Per quanto concerne l’impiego comune di tale sostanza, il costo per la società è molto superiore ai benefici materiali che ne derivano.
John Bowis (PPE-DE) . – (EN) Signora Presidente, concordo con l’ultima affermazione del commissario, quando ha detto che il compromesso raggiunto è positivo, e mi congratulo con il relatore e con i relatori ombra per l’ottimo risultato.
Non è stato facile. In principio la Commissione proponeva un divieto all’utilizzo individuale sostanza del diclorometano – ma non all’utilizzo professionale – e il relatore ha avanzato delle proposte volte a estendere il divieto anche all’uso professionale. Abbiamo quindi ascoltato le testimonianze dei nostri elettori, come ha riferito l’onorevole Watson, accennando a pressioni da parte di lobby industriali, una delle quali è riuscita a convincerlo dell’esistenza di un’alternativa. Sappiamo che il 90 per cento degli svernicianti è a base di diclorometano e pertanto abbiamo dovuto valutare attentamente tutti gli elementi.
Nessuno in questa sede desidera esasperare i toni nell’illustrare i pericoli. Mentre questa sera ascoltavo l’elenco dei rischi legati all’uso del diclorometano, mi domandavo perché mai dovremmo accettare che i lavoratori industriali vi siano esposti, senza consentire anche ai lavoratori professionali di farne uso, purché in conformità con le regole e le indicazioni previste. Senza dimenticare poi tutti gli indumenti protettivi dell’onorevole Watson: le tute bianche e quant’altro – autentiche conquiste parlamentari da era spaziale.
A mio avviso, rispetto ad altre sostanze il diclorometano presenta rischi molto elevati. E’ potenzialmente pericoloso. Si sono verificati incidenti e le persone coinvolte sono state male. E’ probabilmente giusto che le misure adottate ora siano più forti che in passato. Ecco perché accolgo con autentico favore il compromesso che si sta cercando di raggiungere, perché consente agli Stati membri che lo ritengono lecito di continuare a permetterne l’utilizzo da parte dei lavoratori professionali – e solo dei lavoratori professionali – in base alle stesse rigide regole stabilite per l’uso industriale.
Tuttavia, signor Commissario, a lei ora spetta il compito di indagare sulle possibili alternative. Prenda in esame quelle attualmente disponibili: l’N-Metilpirolidone è sul mercato da 11 anni, ma scopriamo ora che ha un effetto tossico per la riproduzione; vi sono solventi infiammabili la cui inalazione può far insorgere problemi analoghi a quelli dell’inalazione di vapori a scopo stupefacente; vi sono le cosiddette droghe dello stupro che si ritiene siano alternative sicure; esiste l’etere dibenzilico, di cui sappiamo poco; esistono anche semplici cannelli per sverniciare e tecniche di smerigliatura che possono essere utilizzati, sebbene comportino problemi quali la creazione di polveri. Dobbiamo pertanto riprendere la ricerca delle alternative possibili, per assicurarci di fornire ai nostri elettori alternative più sicure. Se scopriremo che alcune sostanze sono altrettanto pericolose, sono certo che il commissario Verheugen, o i suoi successori, lo comunicheranno e formuleranno una proposta – in caso contrario, certamente l’onorevole Schlyter provvederà in tal senso.
Zuzana Roithová (PPE-DE) . – (CS) Signora Presidente, il diclorometano ha effetti narcotizzanti che provocano danni al sistema nervoso centrale e perdita di conoscenza, oltre ad effetti cardiotossici. Usato in modo improprio esiste un rischio diretto di morte e per tale motivo sono possibili implicazioni con il fenomeno del terrorismo. Sono dunque favorevole a un divieto al suo utilizzo da parte dei consumatori e all’imposizione di rigide restrizioni all’uso professionale. Poiché esistono sostanze sbiancanti probabilmente meno tossiche, a mio parere non è necessario prevedere delle eccezioni. Tuttavia, la proposta che voteremo domani consentirà agli Stati membri di sollevare presso la Commissione eccezioni in determinati casi giustificabili, anche se in presenza di condizioni ben precise. Mi domando come farà la Commissione, o chiunque altro, a giudicare la validità delle domande d’eccezione e a verificare l’eventuale adempimento con le restrizioni imposte.
Günter Verheugen, vicepresidente della Commissione. – (DE) Signora Presidente, onorevoli colleghi, desidero incominciare rivolgendo alcune parole all’onorevole Watson, che ha svolto un ruolo importante per la proposta in oggetto. Quando ha riferito personalmente a me dei suoi problemi con la Commissione, durati anni, mi sono reso conto che esistono delle alternative al diclorometano e sono certo che concorderà sui rapidi progressi che ne sono seguiti. Ho dato personalmente istruzioni alla mia direzione generale di presentare la proposta, perché in seguito ai contatti con lei mi era apparsa chiara l’esistenza di alternative. Ho già dichiarato in questa sede in un’occasione precedente, e mi rivolgo in particolare all’onorevole Holm, che sebbene io sia il commissario responsabile per le imprese e l’industria, non credo che un prodotto industriale pericoloso debba restare sul mercato solo in ragione dei guadagni che ne possono derivare. Sono del parere che, in presenza di un’alternativa che consente la sostituzione di un prodotto industriale pericoloso, si debba procedere. Ho sostenuto questo principio quando abbiamo discusso e adottato il regolamento REACH in questo Parlamento. Tutte le sostanze a cui lei si riferisce, onorevole Holm, sono ora disciplinate da tale programma.
In circostanze normali, il diclorometano stesso rientrerebbe nei provvedimenti del programma in questione, ma poiché i rischi per la salute sono talmente evidenti e i casi di incidente sono numerosi, abbiamo dato priorità a tale sostanza. E’ possibile che dovremo agire allo stesso modo in molti altri casi, qualora i rischi per la salute risultino altrettanto evidenti e se non potremo attendere che venga portata a compimento la complessa e impegnativa procedura del regolamento REACH.
Desidero, inoltre, chiarire all’onorevole Holm, che io stesso avrei votato a favore di un accordo più esteso. Se il Parlamento fosse riuscito a trovare un accordo con il Consiglio in merito al divieto dell’utilizzo commerciale del diclorometano, avrei votato a favore questa sera stessa. La esorto a non addossare alla Commissione la responsabilità del fatto che diversi Stati membri non hanno voluto estendere la portata del provvedimento, per motivi a me ignoti. La Commissione ha presentato una proposta in questi termini perché si voleva giungere a un testo che potesse essere accettato, come è poi stato.
Vorrei spendere qualche parola in merito ai commenti dell’onorevole Bowis in merito agli effetti tossici delle sostanze alternative. Nella chimica si tratta sempre di soppesare l’entità del rischio. Studi approfonditi ed esaurienti hanno dimostrato che nessuna delle sostanze alternative attualmente in commercio presenta proprietà tanto pericolose quanto quelle del diclorometano, vale a dire l’effetto tossico diretto sul sistema nervoso centrale, che insorge solo utilizzando questa sostanza e non altre.
Siamo a conoscenza di pochi infortuni che coinvolgono le sostanze alternative e questo vale anche per i paesi dove l’uso del diclorometano è già stato vietato, quali Danimarca, Austria e Svezia. Naturalmente, se tale situazione dovesse mutare, la Commissione indagherà e, se necessario, proporrà misure per disciplinare anche l’uso di altre sostanze.
Infine, desidero commentare le dichiarazioni dell’onorevole Holm, che mi erano sfuggite, a proposito dell’eventualità che la Commissione costringa gli Stati membri ad abolire provvedimenti progressisti in materia ambientale e sanitaria in conflitto con le disposizioni regolamentari del mercato interno. La Commissione non lo farà. La normativa vigente dichiara in modo esplicito che gli Stati membri hanno il diritto di emanare provvedimenti nazionali non conformi a quelli del mercato interno qualora lo ritengano necessario per motivi legati alla salute o all’ambiente.
Io sono responsabile del monitoraggio della notifica dei provvedimenti non conformi. Posso dirvi che in tali casi la Commissione agisce sulla base di un principio chiaro e non ambiguo, prendendo molto seriamente le motivazioni degli Stati membri in materia di sanità e ambiente. Se emanano provvedimenti non conformi, non li obblighiamo a revocare i provvedimenti in materia ambientale o sanitaria. Se lei dispone di dati degli ultimi anni che corroborino le sue accuse, vorrei indagare sui particolari per poterle respingere. Il caso da lei citato risale al 1995 e, pertanto, non mi riguarda personalmente.
Carl Schlyter, relatore. – (SV) Signora Presidente, desidero ritornare sulle affermazioni dell’onorevole Watson, che ha contribuito alla proposta. Sebbene lei, onorevole Watson, non faccia parte della nostra commissione, ha avuto un impatto sui lavori e ha contribuito al raggiungimento di un compromesso. Naturalmente, i collaboratori che mi hanno aiutato a raggiungere l’accordo hanno, anch’essi, svolto un ruolo significativo.
Posso solo ribadire quanto già detto dal commissario Verheugen. La posizione della Commissione è stata molto chiara, almeno per quanto mi riguarda, e, se il Consiglio e il Parlamento fossero giunti a un accordo più esteso a favore di un divieto totale, la Commissione lo avrebbe accettato. Non vi è stata alcuna mancanza di chiarezza su questo argomento tra la Commissione e chi vi parla.
Desidero illustrare a voi tutti le proprietà di tale sostanza. Se dovessi aprire una sola confezione da un chilogrammo, versandone il contenuto sul banco e spargendolo sulla superficie, si supererebbe il limite di sicurezza nonostante quest’aula sia molto grande. Questo esempio vi dà un’idea di quanto sia tossico il diclorometano.
Posso solo concludere il dibattito con un appello alla Commissione, affinché garantisca che le deroghe per uso professionale vengano revocate qualora gli Stati membri richiedenti infrangano ripetutamente i nuovi e rigorosi provvedimenti in materia. Sappiamo, ed è ben noto a tutti poiché numerosi studi lo dimostrano, che, se utilizzato in modo corretto, così da tutelare la salute dei lavoratori, il diclorometano è una sostanza antieconomica e antiecologica. Se il diclorometano verrà utilizzato in un contesto di regole di mercato, vale a dire nel rispetto delle normative, si rivelerà ben presto non competitivo e verrà abbandonato a favore di sostanze alternative. Desidero cogliere quest’opportunità per lanciare un appello alla Commissione affinché garantisca il rispetto delle leggi. Se ciò avverrà il diclorometano verrà eliminato rapidamente.
Presidente . − La discussione è chiusa.
La votazione si svolgerà domani.
Dichiarazioni scritte (articolo 142 del regolamento)
Gyula Hegyi (PSE), per iscritto. – (HU) Con la decisione odierna il Parlamento europeo restringe in modo significativo l’utilizzo dello sverniciante noto come diclorometano. Nella mia veste di relatore ombra del gruppo socialista del Parlamento europeo accolgo con favore la decisione, per la quale ci siamo tanto adoperati. In anni recenti vi sono state numerose vittime a causa dell’uso del diclorometano che, essendo altamente volatile, è dannoso per il sistema nervoso nonché cancerogeno. Le vittime sono principalmente gli utilizzatori individuali che eseguono interventi di manutenzione nelle proprie abitazioni e operatori del restauro edilizio, poiché nei contesti industriali si osservano le necessarie disposizioni di sicurezza. Le concentrazioni misurate in alcuni impianti industriali in Europa erano talmente elevate da portare, in caso di esposizione prolungata, all’insorgenza di tumori nel 10 per cento dei lavoratori.
In base al testo adottato, il diclorometano potrà essere utilizzato in futuro come sverniciante solo nell’industria e in conformità con rigorose norme di sicurezza. I consumatori e i lavoratori professionali dovranno rimuovere le vernici utilizzando una delle sostanze chimiche alternative disponibili, che sono altrettanto efficaci ma innocue, oppure, per esempio, impiegando tecniche di sverniciatura pirolitica/termica.
Il punto fondamentale è che l’utilizzo di tale sostanza cancerogena non dovrebbe essere consentito al chiuso in ambienti pubblici, quali centri commerciali e sottopassaggi, poiché i vapori prodotti dalle sostanze volatili sono più pesanti dell’aria e i rilevamenti hanno dimostrato che queste precipitano e mettono in pericolo per primi i bambini. Nel prendere una decisione il nostro gruppo politico ha tenuto ampiamente in considerazione il parere delle organizzazioni sindacali coinvolte, poiché, nel caso di utilizzo industriale, la nostra prima preoccupazione riguarda la salute dei lavoratori.
Bogusław Rogalski (UEN), per iscritto. – (PL) Signora Presidente, come sappiamo, sono numerose le sostanze il cui uso generico è autorizzato, benché contengano componenti pericolose. Una di queste sostanze è il diclorometano, che viene di solito utilizzato nella produzione di farmaci, solventi ed altri prodotti.
Si tratta di una sostanza particolarmente nociva per la salute umana, annoverata tra le sostanze cancerogene, che danneggia il sistema nervoso e reca seri danni agli organi interni e che può causare in modo diretto la morte.
A causa della frequenza respiratoria più elevata, i bambini, come anche i cardiopatici, sono maggiormente esposti all’avvelenamento da diclorometano. E’ allarmante che vi siano state vittime a causa di questa sostanza.
Poiché siamo a conoscenza dell’esistenza sul mercato di prodotti che potrebbero costituire un’alternativa ai prodotti a base di diclorometano, il cui utilizzo è vietato in alcuni Stati membri, è fondamentale introdurre un divieto totale al suo impiego.
Come indicato dagli esperti, un ulteriore argomento a favore di un divieto all’utilizzo del diclorometano è il fatto che non siamo in grado di garantire un corretto uso del diclorometano da parte dei consumatori.
La proposta della Commissione di introdurre interventi formativi sull’utilizzo dei prodotti a base di diclorometano per uso professionale avrà un costo pari a 1,9 miliardi di euro nel primo anno.
Ritirare il diclorometano dalla circolazione appare, pertanto, la soluzione più sensata e responsabile.