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 Testo integrale 
Procedura : 2008/2150(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : A6-0022/2009

Testi presentati :

A6-0022/2009

Discussioni :

PV 09/03/2009 - 21
CRE 09/03/2009 - 21

Votazioni :

PV 10/03/2009 - 8.7
Dichiarazioni di voto

Testi approvati :

P6_TA(2009)0088

Resoconto integrale delle discussioni
Lunedì 9 marzo 2009 - Strasburgo Edizione GU

21. Piano d’azione della Commissione per un quadro di controllo interno integrato (breve presentazione)
Video degli interventi
Processo verbale
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  Presidente . − L’ordine del giorno reca una breve presentazione della relazione (A6-0022/2009), presentata dall’onorevole Stauner, a nome della commissione per il controllo dei bilanci, sul piano d’azione della Commissione verso un quadro di controllo interno integrato [2008/2150(INI)].

 
  
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  Gabriele Stauner, relatore.(DE) Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, il principio del controllo interno è uno dei più importanti principi di bilancio che la Commissione deve rispettare nell’attuazione del bilancio e nell’utilizzo dei fondi. La Corte dei conti europea (CCE) e il Parlamento europeo sollecitano da anni un efficace controllo sulle risorse di bilancio e sono stati compiuti numerosi tentativi da parte della CCE in particolare per garantire che la Commissione utilizzi tali risorse in modo appropriato ed economicamente valido. Nondimeno, negli ultimi anni la CCE non è stata in grado di fornire alla Commissione nessuna dichiarazione di affidabilità positiva. Non devo certo ricordarvi i casi di irregolarità registrati qualche anno fa nell’attuazione del programma Leonardo e in altri settori di sostegno che sono sempre stati soggetti a irregolarità e forse persino a frode.

Nel gennaio 2006, la Commissione ha adottato un piano d’azione per un quadro di controllo interno integrato volto a ottenere una dichiarazione di affidabilità positiva da parte della CCE. Come dichiarato nella nostra relazione, non vi è dubbio che la Commissione abbia compiuto seri sforzi per elaborare detto piano d’azione. Tuttavia, è abbastanza chiaro al Parlamento che l’applicazione delle misure è in grave ritardo e proprio per questo la Commissione deve imprime una forte accelerazione all’attuazione delle misure previste al fine di riscontrare effetti positivi nel Rapporto annuale della CCE in un prossimo futuro e per consentire ai membri del Parlamento europeo di dare il discarico di bilancio in piena coscienza.

Non voglio entrare nei dettagli dell’insufficiente attuazione delle misure, ma rilevo che le attività di controllo sono oggi più che mai necessarie considerando che, in relazione al pacchetto di ripresa economica, quasi tutti i criteri di attuazione delle misure di sostegno sono stati significativamente allentati, compresi gli interessi di fornire assistenza rapida. Vorrei solo ricordarvi il rilassamento previsto per i Fondi strutturali e i cambiamenti significativi nei principi di ammissibilità relativi al fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione.

Sappiamo, naturalmente, che tutte le misure di sostegno, particolarmente nel campo dei fondi strutturali, sono attuate in stretta cooperazione con gli Stati membri, il che è assolutamente vitale per garantire la validità della spesa, ma crea gravosi problemi in fase di controllo da parte della Commissione.

Da anni sappiamo che la Commissione non è sempre in grado di effettuare tali controlli negli Stati membri come forse vorrebbe e nel rispetto dei principi di bilancio e delle idee della CCE. Il Parlamento incontra grandi difficoltà nel disegnare un quadro esauriente, in particolare nel caso di sintesi annuali e dichiarazioni di gestione a livello nazionale, presentate per la prima volta dalla Commissione il 15 febbraio 2008, principalmente perché i documenti non seguono criteri uniformi.

Nella nostra relazione, stata adottata all’unanimità anche dalla commissione per il controllo dei bilanci, si invita pertanto a esercitare una continua pressione sugli Stati membri affinché forniscano dati completi e comprensibili. Spero vivamente che la Commissione continuerà a prendere sul serio il suo compito di introdurre il quadro di controllo interno in futuro. Grazie molte.

 
  
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  Jacques Barrot, vicepresidente della Commissione. (FR) Signora Presidente, ringrazio l’onorevole Stauner per la sua relazione e il Parlamento per il dialogo costruttivo che si è instaurato da quando la Commissione ha accettato il piano d’azione sul discarico verso una dichiarazione di affidabilità positiva.

In questo contesto, la Commissione ritiene che la dichiarazione di affidabilità fornita dalla Corte dei conti per il 2007 sia la migliore mai avuta sinora. Il piano d’azione ha contribuito a tale miglioramento. Ho il piacere di informarvi che la Commissione ha anticipato al 3 febbraio l’adozione della sua ultima relazione sui progressi compiuti. Come richiesto dall’onorevole Stauner nella sua relazione, dovrete tenerne conto nella risoluzione sul discarico.

La nostra comunicazione del 3 febbraio presenta una prima valutazione dell’impatto del piano d’azione al 31 dicembre 2008, constatando che sono stati compiuti progressi considerevoli durante il mandato dell’attuale Commissione. Ne citerò alcuni punti.

In termini di semplificazione, la percentuale di bilancio eseguita secondo regole di ammissibilità più chiare e più facili da applicare è salita al 25 per cento. Nel quadro del piano di rilancio economico, proponiamo altri provvedimenti di semplificazione, segnatamente per i fondi strutturali.

La Corte dei conti ha registrato un miglioramento nella chiarezza e nell’affidabilità dei rapporti annuali d’attività dei servizi della Commissione messi a punto nel quadro dell’azione 3.

La Commissione ha rafforzato le rettifiche finanziarie (azione 11 dei fondi strutturali): nel 2008, è stato recuperato un importo di 1 miliardo 500 milioni di euro, mentre l’importo recuperato nel 2007 ammontava a 288 milioni di euro.

I servizi della Commissione applicano in misura sempre maggiore gli standard comuni per quanto riguarda i metodi di controllo, garantendo un migliore coordinamento e condividendo i risultati. In questo modo si contribuisce a diminuire gli oneri amministrativi e a sfruttare al meglio i risultati dei controlli.

Gli Stati membri iniziano ad avere sempre più responsabilità nella gestione condivisa – azione 5 – e abbiamo appena ricevuto per la seconda volta le sintesi annuali degli audit. La Commissione porterà avanti queste azioni unitamente ad altre iniziative volte a migliorare il quadro di controllo.

La relazione dell’onorevole Stauner sottolinea il ruolo chiave del concetto di rischio tollerabile nella ricerca di futuri miglioramenti. Questo concetto vuole definire a livello politico l’equilibrio accettabile fra i risultati e i costi dei controlli. E’ evidente che un tasso d’errore nullo non è possibile e sembra logico che, a seconda dell’ambito, il tasso di errore possa variare.

Il dibattito interistituzionale su questo concetto prosegue sulla base della recente comunicazione della Commissione, che il vicepresidente Kallas ha avuto modo di discutere in Parlamento in gennaio. Vorrei sottolineare l’importanza di questa iniziativa che permetterà all’autorità di discarico di meglio apprezzare la qualità della gestione del rischio attuato dalla Commissione.

La nostra ultima relazione indica che la Commissione ha completato le varie azioni. La Corte dei conti procederà alla valutazione dell’impatto delle diverse azioni nella sua relazione annuale 2008.

Ringrazio l’onorevole Stauner per la sua relazione, che è uno sprone a migliorare ulteriormente il nostro quadro contabile.

 
  
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  Presidente. – La discussione è chiusa. La votazione si svolgerà domani.

Dichiarazioni scritte (articolo 142 del regolamento

 
  
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  Louis Grech (PSE), per iscritto. Questa relazione, che intende portare maggiore trasparenza, efficienza e responsabilità alla contabilità europea, è più importante che mai per l’esecuzione del bilancio comunitario in conformità al principio della sana gestione finanziaria. Occorre un reale impegno di trasparenza ed efficaci controlli interni per trarre il massimo beneficio dalle nostre politiche e priorità. Inoltre, concordo sul fatto che, se un’azione non può essere attuata in modo soddisfacente in termini di costo e di rischio, allora deve essere riconsiderata. Nell’attuale congiuntura economica non possiamo permetterci sprechi o cattivo uso dei fondi europei. Al contempo, l’istituzione ha bisogno di requisiti legali meno complessi. E’ necessario semplificare l’onere amministrativo e finanziario per i richiedenti e i beneficiari dell’UE soprattutto perché un’inutile burocrazia ha sovente ostacolato un’efficace attuazione della politica. La sfida è trovare il giusto equilibrio.

 
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