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 Testo integrale 
Procedura : 2008/2215(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : A6-0064/2009

Testi presentati :

A6-0064/2009

Discussioni :

PV 09/03/2009 - 22
CRE 09/03/2009 - 22

Votazioni :

PV 10/03/2009 - 8.16
Dichiarazioni di voto
Dichiarazioni di voto

Testi approvati :

P6_TA(2009)0097

Resoconto integrale delle discussioni
Lunedì 9 marzo 2009 - Strasburgo Edizione GU

22. Integrità del gioco d’azzardo online (breve presentazione)
Video degli interventi
Processo verbale
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  Presidente. − L’ordine del giorno reca una breve presentazione della relazione (A6-0064/2009), presentata dall’onorevole Schadelmose, a nome della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, sull’integrità del gioco d’azzardo online [2008/2215(INI)].

 
  
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  Christel Schaldemose, relatore. (DA) Signora Presidente, sono al contempo fiera e compiaciuta di poter presentare questa sera la relazione di iniziativa propria sull’integrità del gioco d’azzardo online. Come sapete, il gioco d’azzardo è sempre stato un argomento estremamente controverso in seno al Parlamento europeo. Questa categoria è stata esclusa dal campo d’azione della direttiva sui servizi, dalla direttiva sul commercio elettronico nonché dalla direttiva sui servizi mediatici audiovisivi. Perché? Ritengo che la maggior parte di noi concordi sul fatto che il gioco d’azzardo è effettivamente un servizio finanziario – la Corte di giustizia europea lo ha definito tale – ma è un tipo di servizio finanziario a sé stante. Non possiamo considerare il gioco d’azzardo online alla stregua dell’acquisto di un bollitore elettrico o dell’assunzione di un carpentiere per posare un pavimento, ed è quindi un tema che deve essere trattato separatamente. Proprio come gli Stati membri hanno fatto sino ad ora: hanno stabilito regolamenti rigorosi per tutelare i consumatori contro la dipendenza da gioco d’azzardo, la frode e le partite truccate, ma anche per prevenire il riciclaggio di denaro, il tutto sempre allo scopo di far rispettare la legge e l’ordine. Tuttavia, il gioco d’azzardo non è tutto uguale. In effetti, il gioco d’azzardo online pone una serie di sfide specifiche non presenti in quello tradizionale, in parte a causa della sua natura transfrontaliera e in parte a seguito della sua immediata accessibilità.

I negoziati sulla relazione sono stati talvolta più accesi di quanto avrei voluto. Eravamo molto divisi nel chiederci se il gioco d’azzardo online ponga un rischio maggiore di sviluppare dipendenza, per esempio e questo mi lascia un po’ sorpresa, perché le cifre parlano chiaro. Da uno studio condotto in Svezia e in altri paesi emerge che il rischio di sviluppare una dipendenza dal gioco d’azzardo è da cinque a sette volte maggiore per chi gioca a poker online rispetto ai giocatori nel mondo reale. Sono comunque la prima ad ammettere che non si conoscono ancora tutte le conseguenze per i consumatori derivanti dal gioco d’azzardo online. Uno degli punti su cui ci siamo però trovati d’accordo è proprio la necessità di ottenere più informazioni sul modo migliore per tutelare i consumatori.

Nondimeno, vi sono sei specifici punti nella relazione che desidero riprendere brevemente con voi stasera:

1. una significativa maggioranza in seno alla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori ritiene che gli operatori del gioco d’azzardo online non dovrebbero limitarsi a rispettare la normativa settoriale specifica degli Stati membri in cui forniscono i loro servizi, ma anche quella del luogo in cui vivono i consumatori;

2. si dovrebbe chiarire a livello politico prima che a livello giudiziario il modo in cui affrontare le sfide e i problemi posti dal mercato europeo del gioco d’azzardo online;

3. dovrebbe essere considerevolmente potenziata la cooperazione fra Stati membri

4. è opportuno elaborare norme per la tutela dei consumatori contro la frode, la dipendenza dal gioco d’azzardo e altri pericoli connessi al gioco;

5. è necessaria una maggiore ricerca nel settore; e infine

6. il Parlamento europeo sostiene appieno le iniziative e il processo avviato dal Consiglio ed esortiamo anche la Commissione a dare il suo pieno appoggio.

In generale, ritengo che la relazione aiuterà a far tornare il settore del gioco d’azzardo nella sfera politica alla quale appartiene. La relazione è equilibrata e, di fatto, ha ottenuto vasto sostegno in seno alla commissione, malgrado sia un tema sensibile: ha infatti ottenuto 32 voti a favore e 10 contrari. Una minoranza della commissione sul mercato interno e protezione dei consumatori ha avanzato la proposta di una soluzione alternativa. Ho cercato di inserire nella relazione quante più opinioni possibili, ma le differenze politiche sono così sostanziali che non mi è stato possibile includerle tutte. Desidero ringraziare i miei colleghi per il loro appoggio e mi auguro che la mia relazione riceva domani il sostegno di una vasta maggioranza.

 
  
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  Jacques Barrot, vicepresidente della Commissione. (FR) Signora Presidente, onorevole Schaldemose, la Commissione plaude a questa relazione d’iniziativa del Parlamento europeo, che rende omaggio al lavoro svolto dalla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori e dalla relatrice, l’onorevole Schaldemose, nonché in particolare allo studio compiuto sulle questioni relative all’integrità.

Come già sottolineato dal commissario McCreevy, gli approcci attualmente in uso negli Stati membri sono troppo dissimili per consentire un’iniziativa legislativa. Le recenti discussioni in sede di Consiglio “Competitività” hanno chiaramente indicato che gli Stati membri non sarebbero in grado di raggiungere un accordo su tale iniziativa.

Inoltre, il trattato indica alcuni principi guida. La giurisprudenza della Corte ha recentemente confermato, con la sentenza Placanica del marzo 2007, che le attività di scommesse sportive devono essere considerate a tutti gli effetti servizi ai sensi dell’articolo 49 del trattato. Gli Stati membri hanno diritto di legiferare nell’ambito dei giochi d’azzardo a livello nazionale. Qualora vogliano limitare dette attività, sarà loro compito condurre gli studi necessari per giustificare tali restrizioni, ad esempio rispetto alla dipendenza o alla frode.

Qualora risulti provata la necessità di tali misure, il trattato impone che esse siano prese in modo non discriminante fra operatori nazionali e operatori con sede negli altri Stati membri.

La Commissione intende compiere il proprio dovere avviando indagini su tutte le denuncie che le perverranno e applicherà tutte le misure necessarie in caso di palese violazione del trattato.

E’ incoraggiante constatare che, a seguito dell’applicazione di procedure d’infrazione, alcuni Stati membri, tra cui Francia, Ungheria e Italia, si sono avvicinati alla posizione della Commissione e si sono impegnati a modificare la legislazione nazionale. La Commissione si adopera naturalmente ad assistere tutti gli Stati membri nel trovare soluzioni atte a rispondere alle procedure d’infrazione.

La Commissione ha pubblicato uno studio relativo agli aspetti giuridici ed economici del mercato del gioco d’azzardo nel 2006. Stante la situazione, la Commissione ritiene non sia necessario svolgere un ruolo maggiore nella realizzazione di studi e ricerche in materia di legislazione nazionale o del più vasto problema delle dipendenze, delle frodi o di altre attività riprovevoli. La relazione in oggetto apporta tuttavia utilissimi chiarimenti in materia.

 
  
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  Presidente. – La discussione è chiusa. La votazione si svolgerà domani.

Dichiarazioni scritte (articolo 142 del regolamento)

 
  
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  Lasse Lehtinen (PSE), per iscritto. – (FI) Domani vedremo che molte parti d’Europa hanno ancora la volontà politica di mantenere il loro vitale e importante monopolio sul gioco d’azzardo, e la Finlandia ne è un esempio. Il sostegno del Parlamento europeo alla Lotteria nazionale finlandese, all’Associazione finlandese delle slot machine e all’operatore del gioco d’azzardo finlandese, Fintoto, è importante perché le procedure di infrazione varate dalla Commissione sono ancora un problema. E’ importante per il movimento sportivo europeo e per le attività di base che gli Stati membri conservino i loro sistemi nazionali di gioco d’azzardo.

I sistemi nazionali costituiscono altresì un elemento fondamentale per quella che è una caratteristica speciale della vita sportiva in Finlandia, dove il lavoro volontario sostenuto dalle società costituisce un pilastro fondamentale anche per gli sport ad alto livello. E’ d’altro canto più semplice individuare gli effetti collaterali del gioco d’azzardo nei paesi dove lo Stato ne detiene il monopolio. Il gioco d’azzardo online costituisce circa il 5 per cento di tutte le vincite derivanti dal gioco d’azzardo in generale, ma il settore è in fase di rapida espansione. Ecco perché è importante che i diritti degli Stati membri restino inviolati, anche nell'èra di Internet. Non bisogna dimenticare che dopo l’adozione del trattato di Lisbona l’Unione europea avrà competenza in certi settori dello sport e questo sarà di aiuto nella lotta contro gli effetti collaterali dello sport professionistico, quali il razzismo, il doping e il vandalismo.

 
  
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  Zita Pleštinská (PPE-DE), per iscritto. – (SK) Il reddito lordo derivante dal gioco d’azzardo online nel 2004 ammontava a 2-3 miliardi di euro. In base al succitato studio SICL, questa cifra sarebbe ora pari al 5 per cento del totale del mercato del gioco d’azzardo in Europa. Una rapida crescita futura di tali servizi è inevitabile e perciò abbiamo bisogno di regole chiare e trasparenti.

La relazione dell’onorevole Schaldemose considera un diverso approccio all’industria del gioco d’azzardo in Europa e quindi non può avere il mio appoggio. Nella relazione non si opera alcuna distinzione tra operatori del gioco d’azzardo che detengono regolare licenza e si muovono in osservanza delle leggi e operatori spesso senza licenza e che agiscono in modo illecito.

E’ necessario tener presente che la maggior parte degli paesi europei possiede un’industria del gioco d’azzardo. Concordo sul fatto che ogni singolo Stato membro debba continuare a determinare le norme per il gioco d’azzardo online, ma finché non avremo prove concrete di minacce ai giocatori, di riciclaggio di denaro e di corruzione sportiva non dovremmo considerare tutte le aziende alla stregua di criminali. Esistono anche aziende serie che impiegano la migliore tecnologia e operano nel rispetto della legge.

Io non sono a favore al gioco d’azzardo, anzi, sono piuttosto contraria. Tuttavia ritengo che un divieto generale porterebbe alla crescita e all’illegalità di queste attività in totale assenza di regole. Credo che la posizione che ho presentato assieme ai miei colleghi rappresenti un’alternativa più equa e chiara alla relazione.

 
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