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Lunedì 23 marzo 2009 - Strasburgo Edizione GU

2. Dichiarazione della Presidenza
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  Presidente . – Onorevoli deputati, mi è stato chiesto di fare la seguente dichiarazione. Questa settimana segna il sessantesimo anniversario della deportazione di centinaia di migliaia di cittadini dagli Stati del Mar Baltico. La notte del 24 marzo 1949 ebbe inizio un’ondata di deportazioni sovietiche durante le quali, decine di migliaia di cittadini estoni, lettoni e lituani furono espulsi a forza dalla loro patria, privati dei loro diritti umani e civili e morirono in seguito alle condizioni rigide e inumane che patirono nei campi di prigionia sovietici.

Quasi ogni famiglia in Lettonia, Lituania ed Estonia, e in altre repubbliche sovietiche, ha sofferto per l’orrenda violenza perpetrata dal regime comunista totalitario. In quasi tutte le famiglie si contano membri dispersi in Siberia, perseguitati dal KGB o incarcerati e uccisi. Gli eventi di cui parliamo non sono avvenuti in un passato oscuro e lontano e rimangono una memoria vivida per molti di coloro che oggi sono cittadini europei.

E’ pertanto nostro dovere, sulla base dei nostri valori condivisi e per commemorare le numerose vittime di queste deportazioni, condannare in maniera chiara e ferma gli abominevoli crimini perpetrati dal regime comunista totalitario sovietico. Valutare il passato in maniera oggettiva, profonda e attenta è doveroso nei confronti delle vittime, giacché la riconciliazione si basa sempre esclusivamente sulla realtà e sulla memoria.

 
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