Presidente. - L’ordine del giorno reca una breve presentazione della relazione (A6-0252/2009) presentata dall’onorevole Gill, a nome della commissione giuridica sull’esecuzione effettiva delle decisioni giudiziarie nell’Unione europea: la trasparenza del patrimonio del debitore [2008/2233(INI)].
Neena Gill, relatore. − (EN) Signor Presidente, il documento consultivo della Commissione sul patrimonio del debitore cela la preoccupazione che il pagamento tardivo o il mancato pagamento dei debiti possano minare gli interessi delle imprese e dei consumatori. Questo è particolarmente vero quando il creditore e le autorità esecutive non dispongono di informazioni relative al luogo in cui si trovano il debitore o il suo patrimonio. Il problema può essere risolto qualora il debitore custodisca il proprio patrimonio all’interno dell’Unione e sia, di conseguenza, possibile rintracciarlo e intraprendere un'azione legale.
Nella sua relazione, la Commissione suggerisce l'approntamento di un manuale dei diritti e delle pratiche nazionali in tema di esecuzione e ha messo in evidenza la possibilità di migliorare l’accesso ai registri pubblici dello stato civile. La Commissione, inoltre, considera l’opportunità di facilitare l’accesso delle autorità preposte all’esecuzione ai registri dell’amministrazione fiscale e della scurezza sociale. La proposta prevedeva un miglioramento della cooperazione fra le autorità pubbliche preposte all’esecuzione, nonché, in ultima istanza, l'introduzione di una dichiarazione patrimoniale europea, possibilmente supportata da sanzioni, che obblighi i debitori a rendere noto tutto il loro patrimonio nello Spazio giudiziario europeo.
Nella mia relazione, così come è stata approvata dalla commissione, ritengo che i creditori potrebbero trarre vantaggio dall’introduzione di una procedura semplice e flessibile, che potrebbe rivelarsi efficace in tuta l’Unione europea, al fine di ottenere misure provvisorie nella forma di un’ordinanza di divulgazione delle informazioni relative al patrimonio che potrebbe formare oggetto di misure di esecuzione di una sentenza. Queste misure potrebbero assumere la forma di un’ordinanza di pagamento intermedio, che garantirebbe al creditore il pagamento immediato in attesa della risoluzione della controversia. La relazione chiede, inoltre, uno studio del funzionamento degli attuali sistemi nazionali, facendo un confronto fra i paesi di common-law come il Regno Unito e altre giurisdizioni europee, e uno studio sull'eventuale miglioramento dei meccanismi esistenti. La relazione, inoltre, mette in evidenza la necessità di individuare le aree in cui una maggiore cooperazione con gli Stati membri potrebbe contribuire positivamente e di analizzare come le proposte avanzate possono coesistere con la legislazione esistente in materia di protezione dei dati e dei diritti umani.
Ci siamo adoperati per redigere la relazione sulla base di questi orientamenti e i compromessi raggiunti dalla commissione hanno già appianato alcune delle divergenze esistenti fra i sistemi giuridici dei vari Stati membri. Gran parte delle parti inserite intendono rendere la proposta più trasparente e più semplice per il creditore.
Sarà, di conseguenza, necessario garantire che il manuale dei diritti e delle pratiche nazionali in tema di esecuzione proposto venga costantemente aggiornato e che le relative informazioni siano facilmente utilizzabili nonché scritte in un linguaggio facilmente comprensibile. Sarà, inoltre, fondamentale non sostituire, bensì collaborare con i tribunali nazionali. Per raggiungere questo obiettivo, la legislazione in materia dovrà limitarsi esclusivamente ai casi di natura transfrontaliera. Ciò premesso, l’applicazione della legge garantirà interventi efficienti e proattivi.
La relazione, nel suo complesso, aiuterà notevolmente le piccole imprese e gli imprenditori a superare il loro più grande ostacolo, ovvero la mancanza di risorse che consentano loro di rintracciare i debitori e di intraprendere un’azione legale contro di essi. Le piccole imprese sono le più colpite dai fenomeni di inadempienza nei pagamenti. Se questo dissuadesse le società a lavorare con l’estero, sarebbe una vera minaccia per il funzionamento stesso del mercato unico. In questo momento così difficile, è fondamentale proteggere le attività delle piccole imprese, poiché rappresentano notevole gran parte della nostra economia.
Vorrei ringraziare la segreteria della commissione giuridica per il grande sostegno offerto a questa relazione. Mi preme ringraziare, inoltre, i colleghi degli altri gruppi, per le loro proposte costruttive.
L’obiettivo fondamentale è, a mio avviso, presentare tempestivamente questa legislazione. Chiedo alla Commissione di intervenire rapidamente sulle raccomandazioni del Parlamento. Gli interventi effettuati dagli Stati membri in risposta alla crisi devono essere, per la maggior parte, indirizzati alle imprese su larga scala.
Joe Borg, membro della Commissione. − (EN) Signor Presidente, sono lieto di avere l’occasione di esprimere le preoccupazioni del Parlamento relative al recupero transfrontaliero dei crediti. Vorrei ringraziare l’onorevole Gill per la sua relazione.
Qual è la posta in gioco? Sia il Parlamento che la Commissione ritengono che i problemi del recupero transfrontaliero dei crediti possono costituire un grave ostacolo alla libera circolazione delle ordinanze di pagamento nell’Unione europea e possano impedire l’accesso alla giustizia. Questo è fondamentale, inoltre, per la sopravvivenza delle piccole imprese nella situazione economica attuale.
In questo contesto e conformemente ai principi di proporzionalità e sussidiarietà, quali dovrebbero essere, dunque, gli obiettivi dell’Unione europea? L’UE dispone di moltissime misure per garantire l’accesso alla giustizia nelle controversie transnazionali e per facilitare la libera circolazione delle decisioni in ambito civile e commerciale all’interno dell’Unione.
Non vi è alcun dubbio che, come previsto dal programma dell'Aia sul riconoscimento reciproco, sarebbe effettivamente più semplice garantire l’esecuzione delle decisioni giudiziarie all’interno dell’Unione se fosse possibile ottenere informazioni accurate relative alla situazione finanziaria dei debitori.
Nel mese di marzo del 2008, la Commissione ha pubblicato un Libro verde sulla trasparenza del patrimonio del debitore. Tutte le relative risposte, incluso un breve riassunto, sono disponibili online.
La maggior parte degli intervistati ha convenuto sulla necessità di adottare misure a livello comunitario atte ad aumentare la trasparenza del patrimonio del debitore, sebbene le opinioni divergano rispetto agli interventi pratici.
Vorrei ringraziare il Parlamento per aver presentato una risposta tanto dettagliata al Libro verde. La relazione è scettica nei confronti delle proposte avanzate nel Libro verde, poiché individua come problema fondamentale la mancanza di scrupoli dei debitori recalcitranti.
La relazione affronta in modo particolare le questioni relative alla protezione dei dati e alla privacy nell’ottenimento di informazioni sulla situazione finanziaria degli individui. A questo proposito la Commissione si impegna a proteggere la privacy e i dati personali dei cittadini.
La relazione, invece, chiede la pubblicazione di elenchi nazionali di avvocati stranieri che esercitano in altri Stati membri per aiutare i creditori e suggerire una misura provvisoria a livello comunitario.
Intendo comunicare al Parlamento che il miglioramento dell’esecuzione pratica delle sentenze sarà fra le priorità fondamentali della Commissione nell’ambito del futuro programma di Stoccolma nell’area della giustizia, della libertà e della sicurezza per il periodo 2010-2014, che la Commissione presenterà nel 2009.
La Commissione non ha ancora programmato alcuna misura legislativa in termini di follow-up al Libro verde.
In conclusione, alla luce dei primi risultati del processo di consultazione, la Commissione ritiene che questa proposta – ovvero l’elaborazione di un manuale dei diritti e delle pratiche nazionali in tema di esecuzione, per migliorare l’accesso ai registri pubblici e commerciali, per migliorare la cooperazione fra le autorità preposte all’esecuzione e per elaborare una dichiarazione patrimoniale europea obbligatoria del debitore – è il primo passo per il raggiungimento dei nostri obiettivi.
Ovviamente, a questo proposito, la Commissione eseguirà attente considerazioni sulla risoluzione del Parlamento in merito alle questioni incluse in questa relazione.
Presidente. – La discussione è chiusa.
La votazione si svolgerà mercoledì 22 aprile 2009.