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 Testo integrale 
Procedura : 1998/0304(CNS)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo dei documenti :

Testi presentati :

A6-0085/2006

Discussioni :

PV 25/03/2009 - 8
CRE 25/03/2009 - 8

Votazioni :

PV 26/03/2009 - 4.9
CRE 26/03/2009 - 4.9
Dichiarazioni di voto
PV 02/04/2009 - 9.17
PV 02/04/2009 - 9.18
CRE 02/04/2009 - 9.17
PV 22/04/2009 - 6.36
PV 22/04/2009 - 6.37
CRE 22/04/2009 - 6.36

Testi approvati :

P6_TA(2009)0253

Resoconto integrale delle discussioni
Mercoledì 22 aprile 2009 - Strasburgo Edizione GU

6.36. Accordo commerciale interinale con il Turkmenistan
Processo verbale
  

– Prima della votazione:

 
  
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  Karel Schwarzenberg, presidente in carica del Consiglio. (EN) Signor Presidente, vorrei ricordarle che il Consiglio ha sempre esaminato i pareri e le risoluzioni del Parlamento con grande interesse ed attenzione. Al contempo, il Consiglio ha affrontato con grande serietà la questione dei diritti umani, come testimoniato dalle relazioni contrattuali tra l’Unione europea e paesi di varie regioni del mondo.

Nell’ambito dell’accordo di Cotonou – un trattato tra l’Unione europea e il gruppo dei paesi ACP – dal 1995 si sono verificati oltre 15 casi in cui la Comunità ha sospeso parzialmente o totalmente l’applicazione degli accordi con alcuni paesi a causa del mancato adempimento degli obblighi derivanti dalla clausola sui diritti umani.

Sarete sicuramente a conoscenza anche delle sanzioni imposte dal Consiglio all’Uzbekistan a seguito dei fatti di Andijan nel 2005. Naturalmente rimane ancora molto da fare nell’ambito dei diritti umani e del rispetto dello stato di diritto e della democrazia in Turkmenistan.

Continueremo ad esercitare pressione, in particolare, per il rilascio di tutti i prigionieri politici, affinché sia garantito libero accesso alle carceri al comitato internazionale della Croce Rossa, per l’eliminazione delle restrizioni sui viaggi all’estero e per la libertà dei mezzi di informazione nella società civile. Intendiamo adottare le misure più idonee in conformità con l’accordo, compresa, se necessaria, la sospensione dell’accordo con il Turkmenistan, in caso di violazione dei diritti umani, come sancito dall’accordo stesso.

 
  
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  Charlie McCreevy, membro della Commissione. (EN) Signor Presidente, la Commissione ha attentamente preso nota delle preoccupazioni del Parlamento in merito alla situazione della democrazia e dei diritti umani in Turkmenistan. Accogliamo favorevolmente la dichiarazione contenuta nel progetto di risoluzione comune secondo cui la conclusione di un accordo commerciale interinale costituirebbe un primo passo positivo che ci consentirà di impegnarci maggiormente con il Turkmenistan al fine di promuovere la cooperazione e ulteriori evoluzioni positive.

La Commissione è consapevole delle preoccupazioni del Parlamento in merito alla possibilità di sospendere gli accordi. In occasione della discussione del mese scorso la commissario Ferrero-Waldner, aveva affermato che sia l’accordo commerciale interinale (articolo 1), sia l’accordo di partenariato e cooperazione (articolo 2) contengono clausole sui diritti umani che ne costituiscono un elemento fondamentale. Oltre a dette disposizioni, l’articolo 28 dell’accordo commerciale interinale e l’articolo 94 dell’accordo di partenariato e cooperazione consentono a ciascuna delle parti di adottare opportune misure in caso di gravi violazioni degli accordi. Secondo la Commissione, tali misure potrebbero includere anche la sospensione degli accordi.

La Commissione, insieme agli Stati membri, si impegna a vigilare attentamente sulla situazione dei diritti umani in Turkmenistan e ad informare regolarmente gli organi competenti del Parlamento. Qualora il Parlamento – nel momento in cui venisse a conoscenza di gravi violazioni di elementi fondamentali dell’accordo commerciale interinale, in particolare per quanto riguarda i diritti umani – dovesse raccomandare l’adozione di opportune misure, la Commissione valuterà seriamente la possibilità di riprendere le raccomandazioni del Parlamento nella propria proposta al Consiglio.

 
  
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  Harlem Désir (PSE).(FR) Signor Presidente, le dichiarazioni del presidente in carica del Consiglio e del commissario sono molto interessanti: dimostrano che il Parlamento europeo ha il diritto di esigere che la firma di un nuovo accordo commerciale con il Turkmenistan sia subordinata al rispetto dei diritti umani, un principio fondamentale degli accordi commerciali conclusi dall’Unione europea.

Tuttavia, dato l’elevato numero di violazioni dei diritti umani in quel paese, tutt'ora commesse, credo che il metodo migliore per affermare questa filosofia sia intanto di rinviare questo nuovo impegno commerciale che ci state proponendo e di non dare l' assenso che ci viene chiesto oggi.

 
  
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  Helmuth Markov (GUE/NGL).(DE) Signor Presidente, nella sua discussione e nei suoi documenti, quest'Aula ha chiesto sia alla Commissione che al Consiglio di affermare che, qualora il Parlamento dovesse chiedere la sospensione o la revoca di questo accordo, aderirebbero a tale richiesta.

Le dichiarazioni sono state molto diverse: il presidente in carica del Consiglio non si è pronunciato sulle modalità di un’eventuale reazione del Consiglio se il Parlamento dovesse formulare questa richiesta. Il commissario si è limitato ad affermare che la Commissione rifletterebbe sul da farsi. Personalmente ritengo che le richieste del Parlamento non siano state minimamente ascoltate né dalla Commissione né dal Consiglio, non posso pertanto che raccomandare di negare per ora il nostro sostegno.

(Applausi)

 
  
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  Daniel Caspary (PPE-DE).(DE) Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono tre anni e mezzo che discutiamo del Turkmenistan in varie commissioni parlamentari. Ci sono i trattati europei e il Parlamento deve rispettarli, anche se non sempre ci piace.

Oggi, con le dichiarazioni del Consiglio e della Commissione, siamo riusciti ad ottenere gli impegni e le promesse consentiti dai trattati europei. La Commissione e il Consiglio hanno accettato di valutare seriamente la possibilità di seguire l’orientamento del Parlamento nel momento in cui esprimesse un parere ed eventualmente chiedesse la sospensione dell’accordo.

Come tutti sappiamo, purtroppo, è il massimo che il Parlamento può sperare nell’ambito del campo di applicazione dei trattati europei. C’è un errore che dobbiamo evitare a ogni costo: tenere in ostaggio i nostri rapporti con un paese pur di accrescere i poteri del Parlamento europeo. Vi esorto a riflettere sulle dichiarazioni del Consiglio e della Commissione. Era il massimo che potessimo sperare. In questo contesto, e in queste circostanze, vorrei chiedere il vostro sostegno per la firma dell’accordo.

 
  
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  Daniel Cohn-Bendit, a nome del gruppo Verts/ALE. – (DE) Signor Presidente, se non era a nome del gruppo, presento richiesta di rinvio a nome del gruppo Verde/Alleanza libera europea.

 
  
 

(La richiesta di rinvio in commissione è respinta)

 
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