Indice 
 Precedente 
 Seguente 
 Testo integrale 
Procedura : 2008/0263(COD)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo dei documenti :

Testi presentati :

A6-0226/2009

Discussioni :

PV 22/04/2009 - 19
CRE 22/04/2009 - 19

Votazioni :

PV 23/04/2009 - 8.9
CRE 23/04/2009 - 8.9
Dichiarazioni di voto
Dichiarazioni di voto

Testi approvati :

P6_TA(2009)0283

Resoconto integrale delle discussioni
Mercoledì 22 aprile 2009 - Strasburgo Edizione GU

19. Piano d'azione per sistemi intelligenti di trasporto - Sistemi di trasporto intelligenti nel settore dei trasporti stradali e interfacce con altri modi di trasporto (discussione)
Video degli interventi
Processo verbale
MPphoto
 
 

  Presidente. − L’ordine del giorno reca la discussione congiunta sulla:

– relazione (A6-0227/2009) presentata dall’onorevole Jensen, a nome della commissione per i trasporti e il turismo, sul Piano d’azione per sistemi intelligenti di trasporto [2008/2216(INI)] ;

– relazione (A6-0226/2009)presentata dall’onorevole Jensen, a nome della commissione per i trasporti e il turismo, sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il quadro generale per la diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti nel settore del trasporto stradale e nelle interfacce con altri modi di trasporto [COM(2008)0887 - C6-0512/2008 - 2008/0263(COD)].

 
  
MPphoto
 

  Anne E. Jensen, relatore. (DA) Signora Presidente, temo che non riuscirò a esprimermi con lo stesso entusiasmo dell’onorevole Savary, ma i sistemi di trasporto intelligente costituiscono un argomento appassionante. Di cosa si tratta? La risposta è tutt’altro che semplice, perché stiamo parlando di una vastissima gamma di sistemi diversi, che consentono servizi di trasporto più sicuri, efficienti ed ecocompatibili grazie alle moderne tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni. Sistema di trasporto intelligente, ovvero ITS, è dunque un’espressione generica usata per definire le realtà più disparate. Nel calderone dei sistemi di trasporto intelligente rientrano dunque tecnologie che spaziano dall’eCall, che genera automaticamente una chiamata di emergenza in caso di incidente, al telepedaggio stradale, ideato per la riscossione del pedaggio, fino ai ben noti sistemi GPS, che molti di noi hanno installato nella propria automobile per orientarsi in luoghi sconosciuti.

Gli ITS celano tuttavia un potenziale non ancora sfruttato: essi si prestano ad esempio alla comunicazione tra veicoli, tra un veicolo e la strada e tra un veicolo e un centro d’informazione. Perché dunque non iniziamo ad applicare tali tecnologie su più vasta scala, considerando la loro efficacia? Ed ecco che cominciamo a chiederci se sia nato prima l’uovo o la gallina. Bisognerebbe dare la precedenza all’installazione, in un veicolo, di tecnologie in grado di comunicare con una radioemittente al suolo? I produttori di automobili sono a conoscenza di questa possibilità, ma non riusciranno a ottenere gli investimenti necessari se, prima di tutto, non si dispone di radioemittenti al suolo. Le autorità, dal canto loro, non intendono investire nelle radioemittenti se i veicoli non sono predisposti alla ricezione del segnale. Qualcosa dovrà pur accadere ed è nostro compito sbloccare la situazione.

In tale contesto, la Commissione ha elaborato il piano d’azione per sistemi di trasporto intelligente e presentato una proposta di direttiva volta a promuovere gli ITS grazie all’avvio di un processo di normalizzazione. E’ un’iniziativa che merita tutto il nostro apprezzamento e di cui si avvertiva l’esigenza. Le due relazioni sui sistemi di trasporto intelligente che discuteremo oggi sono inestricabilmente collegate al piano d’azione e alla direttiva. Molti degli elementi contemplati nel piano d’azione rappresentano progetti in fase di realizzazione. A svolgere un ruolo fondamentale è però la direttiva, che favorirà l’elaborazione di norme essenziali all’interno dell’Unione europea. Il piano d’azione, dal canto suo, si prefigge lo scopo di circoscrivere l’ambito d’applicazione della direttiva e garantire che l’esperienza maturata grazie ai progetti comuni giovi al processo di standardizzazione.

L’adozione di norme comuni tramite un comitato europeo sugli ITS afferisce a quattro ambiti specifici: in primo luogo, l’uso ottimale dei dati relativi alle strade, al traffico e alla mobilità; in secondo luogo, la continuità dei servizi ITS nei corridoi di trasporto e nelle conurbazioni; in terzo luogo, la sicurezza stradale; infine, l’integrazione del veicolo nell'infrastruttura di trasporto. Ci stiamo inoltre occupando di un aspetto fondamentale: la sicurezza dei dati. Non vogliamo una società del Grande fratello: la sicurezza dei dati e i diritti della persona devono dunque trovare spazio all’interno di tali norme fin dall’inizio. Un altro elemento della massima importanza sta nella definizione e ripartizione delle competenze. Qualora si verifichino dei problemi, occorre essere in grado di individuarne l’origine, sia essa l’automobilista, il sistema di navigazione satellitare o le dotazioni tecnologiche del veicolo. In caso contrario, non registreremo nessun progresso e, di conseguenza, non otterremo gli investimenti necessari.

Desidero ringraziare i relatori ombra degli altri gruppi per la proficua collaborazione. Vi sono state alcune divergenze d’opinione circa lo spazio da lasciare alle modalità alternative al trasporto su gomma, ma ritengo che si sia raggiunto un buon equilibro tra l’applicazione della tecnologia degli ITS al trasporto su strada e ad altre modalità. Le tecnologie informatiche rendono possibile un confronto tra le diverse strategie per passare da una modalità all’altra, nonché l’individuazione delle soluzioni più rapide, economiche ed ecocompatibili. A questo proposito, avrei auspicato un accordo in tempi brevi con il Consiglio, ma non è stato possibile. La presidenza ceca ha svolto un ottimo lavoro, ma mi auguro che il rigore da noi conferito alla proposta della Commissione ponga la direttiva in una luce più favorevole agli occhi del Consiglio, poiché è questa la direttiva che auspicavamo.

 
  
MPphoto
 

  Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, voglio ringraziare il Parlamento, in modo particolare la relatrice on. Jensen e tutti i relatori ombra, per l’eccellente lavoro svolto e per come hanno accolto le proposte della Commissione.

Non posso che rallegrarmi delle scelte fatte e prendere atto anche degli emendamenti, suggeriti a modifica del progetto di direttiva, sono soddisfatto soprattutto perché il Parlamento europeo ha confermato l’importanza dei sistemi di posizionamento satellitare EGNOS Galileo per l'applicazione ITS. Però io vorrei porre alcune domande al Parlamento e cercare di dare delle risposte, perché la Commissione ha proposto una direttiva per promuovere la diffusione dei sistemi di trasporto intelligente e la seconda domanda è se le iniziative locali e nazionali in questa materia non siano sufficienti.

Dall'88 la Commissione finanzia programmi di ricerca e di sviluppo specifici, riguardanti i sistemi di trasporto intelligenti, che hanno prodotto indiscutibilmente risultati positivi e fornito lo spunto per numerose raccomandazioni. Questi progetti di ricerca e di sviluppo hanno costituito una base importante per realizzare progressi tecnologici e coordinare gli impegni e favorire l'attività di diffusione preliminare, in generale, in modo frammentato.

E' giunto quindi il momento di passare dalle raccomandazioni alle azioni concrete per raccogliere i vantaggi dell'applicazione dei sistemi di trasporto intelligenti: vantaggi che possono essere in termini di sicurezza stradale, riduzione degli ingorghi e miglioramento dell’impatto ambientale del sistema stradale. Questo è l’obiettivo di questo progetto di direttiva indispensabile per promuovere azioni volte a eliminare le barriere che ostacolano una diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti più ampia e meglio coordinata.

Io vorrei portare alcuni esempi che aiutano a spiegare perché le strategie volontaristiche o locali, non sempre sono sufficienti: oggi un autotrasportatore che viaggia fra Barcellona e Francoforte è equipaggiato non solo di un telefono cellulare e di un sistema di navigazione a bordo del veicolo, ma anche di almeno tre terminal diversi di telepedaggio per i paesi che deve attraversare o ancora per evitare il transito nelle zone residenziali. Nel 2001 la Commissione aveva raccomandato agli Stati membri di pubblicare informazioni dettagliate sulle categorie di strade della rete e sulle zone a traffico limitato, purtroppo, abbiamo dovuto constatare che solo qualche autorità locale nazionale ha seguito questa raccomandazione. E infine i conducenti dotati di un sistema di navigazione utilizzano l’intera rete stradale, troppo spesso i mezzi pesanti sono diretti verso strade completamente inadatte o itinerari pericolosi, per esempio nelle vicinanze di scuole o su strade con forti pendenze.

La nuova direttiva permetterà di adottare le misure necessarie per evitare queste situazioni riducendo così tutti i problemi che abbiamo riscontrato. La Commissione attende l’accordo tra il Parlamento e il Consiglio sul progetto di direttiva che costituisce uno strumento essenziale per l’attuazione del piano d’azione.

Lavoreremo in stretta collaborazione con voi e con il Consiglio per raggiungere un accordo al più presto e io credo che a questo fine sia determinante la riunione del Consiglio informale che si svolgerà la prossima settimana nella Repubblica ceca a Litoměřice, che ha messo all’ordine del giorno la questione dei trasporti intelligenti. L'on. Jensen è stata invitata e quindi credo che in quella sede, anche se da un punto di vista non formale, ma nella sostanza potremo mettere a confronto le posizioni della Commissione, del Parlamento e del Consiglio per cercare di accelerare i tempi di un accordo, che ritengo possibile abbastanza, mi auguro, agevole in modo da poter dare una risposta concreta ai cittadini, di poter approvare un testo condiviso nel tempo più rapido possibile.

 
  
MPphoto
 

  Giovanni Robusti, relatore per parere della commissione per lo sviluppo regionale. − Signora Presidente, onorevoli colleghi, ho seguito il piano ITS da relatore per parere della commissione REGI. Il parere della commissione REGI, votato all’unanimità, è stato ampiamente ripreso dalla commissione trasporti in uno spirito di collaborazione che sui temi di lungo periodo si riesce a creare. Ringrazio tutti quanti hanno contribuito con il loro lavoro e le loro idee.

Abbiamo cercato tutti di evitare i paroloni che troppo spesso gonfiano le dichiarazioni di principio. Abbiamo cercato di far capire che non stavamo discutendo di quante o quali strade programmare, ma semplicemente, e non è poco, di prevedere come muoverci in modo coordinato, sicuro, rispettoso dell’uomo e dell’ambiente e quindi intelligente. Abbiamo cercato di far emergere il ruolo delle tecnologie, della sicurezza, delle aree periferiche, delle vie d'acqua e soprattutto del coordinamento con i Fondi strutturali, affinché i tempi e le finalità programmate siano coerenti e coordinati tra di loro. Abbiamo cercato di far emergere un sempre maggiore ruolo della sicurezza e della gestione integrata, non solo dei trasporti, ma soprattutto delle persone trasportate. Ritengo che siamo riusciti a dare una risposta coerente e convincente.

Adesso mi aspetto due cose: che la Commissione non si limiti a prendere atto e poi andare nella direzione che meglio crede nel momento in cui dovrà prendere le decisioni operative; che le strategie operative previste nel piano siano alla base delle scelte di tutti gli altri programmatori di azioni connesse. Troppo spesso, abbiamo visto piani meravigliosi chiusi in sfere di cristallo, l’una vicina all’altra, ma impenetrabili tra di loro.

Sarebbe deludente se continuassimo a finanziare strade quando abbiamo deciso che ci devono essere in giro meno macchine, sarebbe deludente se si continuasse a finanziare veicoli progettati senza tener conto della interconnessione e della sicurezza passiva, dei consumi, e non solo di carburante, ma anche di ambiente, sarebbe deludente se noi insieme avessimo programmato di andare per una strada e i soldi e le risorse di cui noi siamo responsabili, alla fine andassero da un’altra e venissero spesi senza un coordinamento in termini di tempo.

 
  
MPphoto
 

  Etelka Barsi-Pataky, a nome del gruppo PPE-DE. – (HU) Signora Presidente, il Partito popolare europeo (Democratici-cristiani) e dei Democratici europei ritiene che uno dei principali pilastri della politica europea dei trasporti sia proprio la tecnologia dei sistemi intelligenti di trasporto. Due anni fa, quando questo Parlamento discusse l’argomento in occasione della valutazione intermedia del Libro bianco sulla politica dei trasporti, di cui ero relatrice, annoverò tra gli obiettivi prioritari il ricorso alle tecnologie intelligenti, che ci avrebbero permesso di migliorare l’efficienza sulle strade e il livello dei servizi. Ma le applicazioni intelligenti che renderanno le nostre strade più sicure e il trasporto su gomma più ecocompatibile esistono già adesso.

L’effettivo impiego di queste conquiste della tecnologia dipende però dal piano d’azione e dalla direttiva oggi in discussione. Nel corso dell’iter normativo, ho proposto di stabilire un livello minimo per i sistemi intelligenti, in modo tale creare una base per il lavoro della rete transeuropea di trasporto. Tali applicazioni accresceranno dunque l’efficienza e la sicurezza. Ovviamente, ci attendiamo che la Commissione proponga dei finanziamenti a favore di queste soluzioni intelligenti, che non saranno realizzate con l’ausilio di fondi privati. Allo stesso modo, ci attendiamo che la Commissione avanzi delle proposte circa le migliori modalità di adeguamento dei flussi di traffico provenienti da paesi terzi all’infrastruttura intelligente su cui l’Unione sta puntando. Nel caso oggi in esame, è stata accordata alla Commissione una fiducia superiore alla media, trattandosi di una direttiva quadro. Proprio per questa ragione, è fondamentale che, nel quadro della procedura di comitato, il Parlamento contribuisca all’elaborazione delle norme di attuazione.

Signora Presidente, abbiamo votato oggi il riesame del Libro verbe sul futuro delle RTE-T. Possiamo star certi che il futuro dellaa rete transeuropea di trasporto sta nei ststemi intelligenti di trasporto. Grazie.

 
  
MPphoto
 

  Silvia-Adriana Ţicău, a nome del gruppo PSE.(RO) Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, desidero innanzi tutto congratularmi con l’onorevole Jensen per l’eccellente lavoro svolto e per le due relazioni che ne sono emerse.

I sistemi intelligenti di trasporto rappresentano delle applicazioni avanzate, il cui scopo consiste nell’offrire servizi innovativi per modalità di trasporto e gestione del traffico, nonché nel migliorare l’accesso alle informazioni degli utenti, consentendo loro di fare un uso più sicuro, efficace, coordinato e intelligente delle reti di trasporto. Ritengo tuttavia che i sistemi intelligenti di trasporto non debbano applicarsi ai soli spostamenti urbani, bensì a tutte le tipologie di trasporto: è questo il principio soggiacente a tutti gli emendamenti che ho presentato. Inoltre, il trasporto e la mobilità in ambito urbano costituiscono parte integrante dello sviluppo delle città. E’ per questo che sono lieta di vedere i colleghi della commissione per lo sviluppo regionale in Aula. A mio avviso, è opportuno che il ricorso ai sistemi intelligenti di trasporto apporti un contributo concreto alla riduzione dei consumi di carburante, migliorando così la qualità dell’aria nelle città e la gestione dei flussi di traffico.

Ritengo peraltro che sia necessario fornire ai passeggeri le opportune informazioni, proteggere i dati personali e, ovviamente, garantire l’anonimato dei dati per tutelare gli utenti. Da ultimo, credo che abbiamo compiuto un passo in avanti, ma che siano ancora necessari cospicui investimenti nel settore.

 
  
MPphoto
 

  Sepp Kusstatscher, a nome del gruppo Verts/ALE. (DE) Signora Presidente, in linea di principio non si può non condividere la finalità generale della direttiva: sistemi elettronici più efficaci, a tutto vantaggio dei viaggiatori e degli operatori responsabili dell’infrastruttura statale, allo scopo di ridurre ad esempio gli incidenti stradali e rendere i trasporti più economici ed efficienti. Si tratta senza dubbio di un’ottima idea, al pari delle strutture per la raccolta di dati ambientali. Mi preoccupano però soprattutto tre aspetti.

In primo luogo, la fiducia nelle cosiddette tecnologie intelligenti induce molti nel facile errore di demandare le proprie responsabilità a macchinari e strumenti.

In secondo luogo, aumenta il rischio che i dati raccolti vengano adoperati per scopi sbagliati. La privacy dei cittadini è messa sempre più a repentaglio.

Terzo punto: la presente direttiva ruota intorno alla sola automobile. L’interoperabilità con altri sistemi di trasporto, ad esempio i trasporti pubblici, merita molta più attenzione dell’atteggiamento assunto dal settore, che gioca con noi al gatto con il topo.

 
  
MPphoto
 

  Dieter-Lebrecht Koch (PPE-DE). - (DE) Signora Presidente, sottoscrivo senza alcuna riserva lo scopo, perseguito dalla Commissione, di creare un quadro normativo per l’introduzione e l’uso coordinati dei sistemi intelligenti di trasporto nel trasporto su strada. A convincermi di quest’urgenza è proprio la lotta che conduco da tempo e in prima persona per l’introduzione su vasta scala di eCall, il sistema di chiamata elettronica in casi di emergenza. I sistemi intelligenti di trasporto sono ancora più utili al raggiungimento dello scopo: essi contribuiscono infatti alla sostenibilità ambientale, al miglioramento dell’efficienza, al potenziamento della sicurezza e di una concorrenzialità non discriminatoria nel trasporto su strada di merci e passeggeri. Tali sistemi favoriscono inoltre la co-modalità, ivi compresa l’interazione con altre modalità di trasporto, ad esempio quello ferroviario e aereo o la navigazione interna, che hanno avviato l’integrazione dei sistemi intelligenti di trasporto già da tempo.

Tali obiettivi non possono essere raggiunti dai soli Stati membri, ma solo con uno sforzo congiunto a livello comunitario. L’introduzione di sistemi intelligenti di trasporto, basati su norme e specifiche di base obbligatorie in tutta l’Unione, favorisce l’innovazione e offre certezze per la fase di programmazione, a sicuro vantaggio delle piccole e medie imprese. Accolgo con particolare favore l’idea di creare una piattaforma di bordo aperta per i servizi dei sistemi intelligenti di trasporto.

Il piano d’azione stabilisce finalmente un calendario per l’introduzione dei singoli sistemi: a) per la sicurezza del trasporto su strada, ad esempio il programma di stabilità elettronica (ESP) ed eCall; b) per la continuità nella gestione del traffico, grazie, ad esempio, alle informazioni relative all’imposta sul traffico o all’organizzazione dei parcheggi, che riducono il numero di automobili che girano alla ricerca di un posto; c) per l’uso della strada, del traffico e dei dati relativi alla circolazione in tempo reale, che gioverà sia agli autotrasportatori, sia a qualunque utente della strada.

La direttiva stabilisce criteri dettagliati per l’introduzione obbligatoria e coordinata di sistemi intelligenti di trasporto standardizzati in tutta Europa, nonché per la loro applicazione negli Stati membri, e vigila altresì sull’uso dei dati personali. Ma si badi bene che l’introduzione di tali sistemi richiederà un cospicuo stanziamento di risorse per dotare le infrastrutture e i veicoli delle necessarie tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni. Non siamo ancora certi che i potenziali utenti siano in grado di sostenerne i costi.

 
  
MPphoto
 

  Gilles Savary (PSE).(FR) Signora Presidente, desidero innanzi tutto ringraziare l’onorevole Jensen per il lavoro svolto, che trovo eccellente in ogni sua parte, oltre che aperto e attento ai pareri espressi.

Desidero cominciare osservando che, dietro i sistemi intelligenti di trasporto, si celano comunque finanziamenti comunitari, che, con mia grande sorpresa, ho scoperto essere per lo più destinati alle automobili.

Certo, credo che le automobili presentino dei vantaggi e il settore automobilistico svolga un ruolo trainante a livello europeo. Eppure, credo anche che sia necessario aggiungere un pizzico di intelligenza a tutte le modalità di trasporto.

Non dimentico il contributo apportato dal sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (ERTMS) per il trasporto su rotaia, dal sistema europeo di nuova generazione per la gestione del traffico aereo (SESAR) e dal sistema europeo di navigazione satellitare (Galileo). Credo però che ci manchi la giusta attenzione per l’utente, soprattutto sui seguenti fronti: le informazioni all’utenza; l’accessibilità per le persone con mobilità ridotta; l’eventuale adeguamento dei veicoli urbani; l’introduzione di veicoli urbani a risparmio energetico; la sicurezza nel settore dei trasporti, in particolare – aspetto tutt’altro che trascurabile – dei trasporti pubblici; le informazioni all’utenza; i servizi di biglietteria. In tutti questi ambiti, sono necessari progressi notevoli.

Mi pronuncio dunque a favore di una diversificazione delle risorse nei prossimi anni. Nello specifico, auspico una maggiore attenzione per il rispetto dei dati personali: dobbiamo evitare scenari orwelliani in cui si cerca di escogitare ogni modo per rimpiazzare l’uomo con la macchina. Abbiamo visto quello che è accaduto sul fiume Hudson lo scorso inverno: se non fosse stato per il pilota, nessun macchinario sarebbe stato in grado di far riprendere quota all’aereo. Per concludere, ritengo che si debba dare priorità anche alle modalità alternative all’automobile.

Malgrado queste riserve, sostengo la relazione presentata.

 
  
MPphoto
 

  Zita Gurmai (PSE).(HU) Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi. L’introduzione dei sistemi intelligenti di trasporto accrescerà la sicurezza e l’efficienza dei trasporti in Europa, promuovendo al contempo la tutela ambientale e l’efficienza energetica. Sono degni di nota anche il piano d’azione della Commissione e le chiare scadenze fissate. Inoltre, giudico opportuno che, al momento di mettere in funzione i sistemi, trovino applicazione anche gli aspetti legati alla compatibilità, alla coerenza e alla normativa vigente. Dal punto di vista dei consumatori, occorre garantire non solo l’accessibilità dei prezzi, ma anche la libertà di scelta, mentre è necessario varare le norme atte a evitare qualunque abuso dei dati dei privati cittadini. Occorre un sistema intelligente rigoroso e di alto livello, che sia perfettibile e in grado di attuare efficacemente i più recenti sviluppi tecnologici. E’ nell’interesse di noi tutti realizzare questi obiettivi. Allo stesso tempo, è essenziale per il settore automobilistico europeo che perseveriamo nel nostro impegno. Desidero ringraziare la relatrice per il lavoro svolto.

 
  
MPphoto
 

  Den Dover (PPE-DE). - (EN) Signora Presidente, mi esprimo sulla base della mia esperienza di ingegnere civile, nonché dell’esperienza maturata da mio figlio grazie al suo studio di perizie nel settore dei trasporti, attivo in tutto il Regno Unito.

Stiamo discutendo una questione di fondamentale importanza: l’Europa può far sì che le tecnologie più avanzate incidano sull’utilità e sull’efficienza del trasporto su strada in ogni sua forma. Si tratta di un ambito in forte espansione, anno dopo anno. Nonostante la recessione, le previsioni di aumento da qua al 2020 si aggirano intorno al 55 per cento per il trasporto merci e al 35 per cento per le autovetture, cui si accompagnerà ovviamente un aumento dell’energia.

Quante volte, per il nostro ruolo di rappresentanti eletti, visitiamo le nostre circoscrizioni e ci ritroviamo bloccati nel traffico, costretti a fare una telefonata per capire cosa stia succedendo? Gli automobilisti devono disporre di dati più accurati per riuscire a sottrarsi a queste situazioni in modo più efficace ed efficiente.

Auguro ogni successo all’onorevole Jensen e alla Commissione.

 
  
MPphoto
 

  Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione. − Signora Presidente, onorevoli parlamentari, io credo che noi dobbiamo guardare con ottimismo al futuro, perché ritengo che per quanto riguarda l’approvazione della direttiva, oltre a una collaborazione forte da parte della Presidenza ceca, ci sia la disponibilità della Presidenza svedese a concludere positivamente un accordo tra Commissione, Parlamento e Consiglio. Quindi, questo mi fa ben sperare e questo ritengo che possa già essere un elemento che spinga domani il Parlamento a votare a favore dei testi di cui stiamo discutendo.

Volevo rispondere ad alcune osservazioni e rassicurare l’on. Ţicău per quanto riguardagli obiettivi: si inizia da un piano di azione e da una direttiva che riguarda genericamente il sistema del trasporto per poi in prospettiva magari guardare alla dimensione urbana e concentrarci su quella dimensione, ma prima bisogna passare dal generale per arrivare al particolare.

Volevo anche rispondere all’on. Kusstatcher per quanto riguarda il settore stradale e gli altri sistemi di trasporto. Non esiste oggi un quadro europeo coerente per la diffusione e l’utilizzo dei sistemi di trasporto intelligente nel settore stradale, per gli altri modi di trasporto, come ha ricordato l’on. Savary, sono stati istituiti piani specifici: Cesar, la nuova generazione del sistema di gestione del traffico aereo, RIS per il trasporto fluviale, VTMIS per il trasporto marittimo, senza dimenticare il sistema RTMS per il trasporto ferroviario. Il piano d’azione per il sistema di trasporti intelligenti, riguarda quindi essenzialmente il settore stradale, ma include anche azioni specifiche e iniziative mirate per assicurare e migliorare l’interconnettività del trasporto stradale con gli altri modi di trasporto mediante interfacce appropriate.

Ci tenevo a ricordare, anche all’on. Savary, che ovviamente il piano d’azione per il sistema di trasporti intelligente, comprende azioni mirate non solo per i conducenti anziani, ma anche per gli utenti della strada definiti deboli, vale a dire i ciclisti ed i pedoni. Queste azioni figurano, tra l'altro, nell'elenco di misure che possono essere adottate dal Comitato per i sistemi dei trasporti intelligenti previsto nella direttiva. Si tratta in particolare dell'uso del sistema dei trasporti intelligenti per la sicurezza degli utenti, come per esempio la segnaletica intelligente per chi ha problemi di vista.

Detto questo, noi possiamo con una direttiva dare alcune regole, ma il problema è anche quello di avere dei conducenti intelligenti, non basta avere dei sistemi intelligenti, noi dobbiamo anche fare in modo che chi siede alla guida di una macchina, di un camion o di una moto o di una bicicletta usi l'intelligenza, ma questo purtroppo non si può regolare con una direttiva, con un regolamento e con un piano d’azione, dobbiamo soltanto fare in modo di convincere, attraverso buone regole, i cittadini europei a usare l’intelligenza e a non usare alcol e droghe quando si mettono alla guida di un auto, di una moto, di un camion o di una bicicletta.

 
  
MPphoto
 

  Anne E. Jensen, relatore. (DA) Signora Presidente, credo che il commissario Tajani abbia colto nel segno con il suo intervento, andando dritto al nocciolo della questione. Dobbiamo far sì che gli automobilisti agiscano con più intelligenza. Ne abbiamo discusso a lungo e l’onorevole Kusstatscher ha osservato in svariate occasioni che, anziché permettere che questi sistemi ci inducano a essere meno presenti a noi stessi, dovremmo fare in modo che ci aiutino a essere più informati e accorti. E’ un punto essenziale. A mio avviso, assume uguale importanza l’esempio di un camion che percorre l’Europa in lungo e in largo: molti autotrasportatori si lamentano del fatto che presto non riusciranno a vedere la strada attraverso il parabrezza per tutti i dispositivi di cui devono dotarsi per comunicare con i sistemi di telepedaggio stradale e gli altri sistemi elettronici. Occorre una piattaforma comune, tale da ritrasmettere tutti i dati immessi nel computer a ciascun autotrasportatore nella propria lingua. E’ un obiettivo realizzabile e, anzi, il ventaglio delle possibilità è molto ampio.

Ci siamo soffermati anche sul volume di fondi da destinare al progetto, concludendo che sarebbero necessari circa 300 milioni di euro, da investire principalmente in EasyWay, per lo più sotto l’egida della Commissione. Mi permetto di ricordare che il mio paese, la Danimarca, ha appena adottato un piano volto a investire 40 milioni di euro negli ITS nei prossimi cinque anni. Si tratta di uno stanziamento cospicuo per uno Stato con 5 milioni di abitanti, ma in effetti ci consentirà di compiere notevoli progressi. Credo dunque che, per tracciare un quadro della situazione, si debba partire proprio dai vari Stati membri. Ci occorrono iniziative di questo genere e auspico dunque che l’argomento oggi in discussione sia inserito nell’ordine del giorno dell’incontro dei ministri dei Trasporti, indetto per il 29.

Da ultimo, desidero formulare alcune osservazioni circa gli emendamenti: la proposta di direttiva gode di un ampio sostegno e solo quattro emendamenti alla relazione sono stati rinviati a domani. Personalmente, sono favorevole all’emendamento 57 presentato dal gruppo socialista e all’emendamento 59 presentato dai verdi, mentre mi oppongo agli emendamenti 58 e 60. Ad ogni modo, credo che il numero esiguo di emendamenti dimostri il vasto sostegno del Parlamento alla proposta. Il commissario Tajani potrà dunque contare su un solido mandato di negoziazione.

 
  
MPphoto
 

  Presidente. − La discussione è chiusa.

La votazione si svolgerà domani.

Dichiarazioni scritte (articolo 142 del regolamento)

 
  
MPphoto
 
 

  Mieczysław Edmund Janowski (UEN), per iscritto. – (PL) Le circostanze attuali impongono che i trasporti si adattino rapidamente al loro sempre più capillare e alle aspettative sempre più elevate della società. Giudico pertanto estremamente utile l’introduzione dei sistemi intelligenti di trasporto (ITS). Non bisogna trascurare la situazione allarmante del trasporto su strada, che si rispecchia nelle statistiche circa:

– il numero delle vittime di incidenti stradali nell’Unione europea nel 2006: 43 000, di cui 5 500 in Polonia;

– i costi annui della congestione del traffico stradale nell’Unione europea: circa l’1 per cento del PIL;

– le emissioni di anidride carbonica causate dal trasporto su strada: circa il 70 per cento delle emissioni di CO2 prodotte dal settore dei trasporti.

E’ dunque opportuno mirare ai seguenti obiettivi:

– Uso ottimale della strada e dei dati relativi alla circolazione;

– continuità e affidabilità dei servizi ITS nei corridoi di trasporto europei e nelle conurbazioni;

– ampio uso, nelle grandi aree urbane, di applicazioni telematiche che uniscano agli aspetti legati al trasporto la tecnologia dell’informazione e delle telecomunicazioni;

– introduzione rapida e armonizzata delle applicazioni utili alla sicurezza stradale, come eCall, i sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) e altre ancora;

– migliore integrazione tra l’infrastruttura stradale e i veicoli, nonché tra i veicoli stessi;

– coordinamento su tutto il territorio comunitario, sulla scorta delle esperienze e delle buone prassi dei paesi più attivi in tale ambito.

Auspico dunque che gli STI trovino applicazione in nell’intera Unione europea, per tutte le modalità di trasporto e per tutte le tipologie di passeggeri, sia in ambito pubblico che privato.

 
Note legali - Informativa sulla privacy