Presidente. − L’ordine del giorno reca la breve presentazione della relazione (A6–0201/2009), presentata dall’onorevole Martínez Martínez, a nome della Commissione per le petizioni, sulla relazione speciale del Mediatore europeo a seguito del suo progetto di raccomandazione alla Commissione in merito alla denuncia 185/2005/ELB [2009/2016(INI)].
Miguel Angel Martínez Martínez, relatore. − (ES) Signor Presidente, signora Commissario, nel 2005 un interprete freelance che aveva scoperto che al compimento del sessantacinquesimo anno di età non sarebbe più stato ingaggiato dalla Commissione europea, ha presentato un reclamo al Mediatore europeo per presunta discriminazione su base di età, in violazione della Carta dei diritti fondamentali.
Non si trattava di una questione recente: anni prima, la Commissione e il Parlamento avevano adottato la decisione di non ingaggiare interpreti freelance che avessero superato l’età di pensionamento dei propri funzionari.
Gli interpreti colpiti da questa decisione portarono il caso alla Corte di giustizia, vinsero in primo grado ma i risultati si rovesciarono in appello, anche se per vizi di forma e non di merito.
Considerando sentenze e casi precedenti, il Mediatore analizzò attentamente la decisione e concluse che, effettivamente, sussistevano una discriminazione e una violazione della Carta dei diritti fondamentali, per cui raccomandò alla Commissione di modificare la norma in linea con la condotta adottata dal Parlamento in seguito alla decisione in primo grado della Corte.
La Commissione ha ignorato la raccomandazione del Mediatore, il che lo ha obbligato a chiedere appoggio al Parlamento, che ha passato il caso alla Commissione per le petizioni. Tre sono le motivazioni che hanno spinto la commissione per le petizioni a sostenere il Mediatore europeo con la risoluzione approvata all’unanimità in tale commissione:
In primo luogo, per coerenza con la condotta del Parlamento, che ingaggiava interpreti freelance oltre i 65 anni di età quando ciò era considerato conveniente o necessario.
In secondo luogo, a causa dell’obbligo di sostenere il Mediatore. A volte, il Parlamento può considerare il Mediatore un’istituzione scomoda, ma essa ricopre un’importanza fondamentale nel nostro ordinamento giuridico.
In terzo luogo, abbiamo ritenuto doveroso richiamare l’attenzione della Commissione europea sul fatto che essa non è al di sopra delle altre istituzioni comunitarie, particolarmente di quelle che hanno la responsabilità di vigilare e controllare il suo operato.
Ed eccoci giunti in plenaria per presentare la risoluzione approvata all’unanimità, come vi ho detto, dalla commissione per le petizioni, che richiede alla Commissione un adeguamento alla raccomandazione del Mediatore europeo, ricordando che questa figura, assieme al Parlamento, è al di sopra dei servizi giuridici della Commissione, che sono servizi importanti, ma solo amministrativi. Niente di meno e niente di più.
Signor Presidente, signora Commissario, non posso nascondere un certo disagio, poiché in questa situazione noi abbiamo sempre cercato un accordo, ma vi sono state notevoli pressioni affinché questa relazione non arrivasse al Parlamento e anche ora, alcuni commenti dimostrano che non si darà grande considerazione a ciò che il Parlamento dirà, o non dirà. Ciò è fonte di grande sorpresa e, soprattutto, non giunge dai commissari, bensì da determinati alti funzionari convinti di essere personale permanente, in contrapposizione ai parlamentari e ai Commissari che, per definizione, sono personale ad interim e a breve termine.
Signor Presidente, signora Commissario, onorevoli colleghi, ribadendo oggi il nostro desiderio e la nostra volontà di cooperazione e di comprensione con la Commissione, non possiamo non rifiutare la condotta che ho esposto. Mi auguro che il voto di domani rifletta ciò che abbiamo già visto in sede di commissione per le petizioni: un voto maggioritario o unanime che sostenga il Mediatore europeo e un Parlamento che ribadisca alla Commissione che le cose vanno come dovrebbero andare e che ognuno sa stare al suo posto.
Meglena Kuneva, membro della Commissione. − (EN) Signor Presidente, innanzi tutto vorrei sottolineare la buona fede della Commissione in tale questione, nel rispetto di tutte le norme giuridiche pertinenti. Non abbiamo mai cercato un conflitto con il Mediatore europeo e ancor meno con il Parlamento. Eravamo dell’opinione che la nostra posizione sarebbe stata riconosciuta dal Mediatore.
Il nostro punto di partenza era che, nel corso degli anni, le condizioni di impiego degli agents interprètes de conference (AIC) sono state avvicinate sempre più alle norme dello statuto. Dal 2000, gli interpreti freelance sono legati allo statuto in seguito alla decisione del Consiglio dei Ministri di consentire loro il pagamento delle imposte comunitarie sul reddito che traggono dalle istituzioni europee al posto di quelle nazionali.
Inoltre, dal 2004, sono tutelati dall’articolo 90 del regime applicabile agli altri agenti delle Comunità europee, motivo per il quale ora sono definiti AIC. Il limite d’età di 65 anni è una norma dello statuto che si applica a tutte le categorie di personale delle istituzioni, siano funzionari, agenti temporanei, contrattuali o ausiliari, nonché assistenti parlamentari, in seguito alla recente adozione di un regolamento a tal riguardo. Questa norma è stata applicata agli AIC dalla Commissione, e dal Parlamento, tra il 2000 e il 2004.
In seguito alla decisione in primo grado della Corte di giustizia nel 2004, secondo la quale non ingaggiare AIC oltre i 65 anni di età costituiva una discriminazione, le istituzioni hanno sospeso l’applicazione della norma. Tuttavia, in grado di appello, la Corte ha dichiarato nulla e priva di effetti la decisione. Di conseguenza, la Commissione è tornata alla pratica precedente.
Poiché non vi è più una decisione della Corte al riguardo, la nostra interpretazione è quella di ritornare alla prassi precedente e che la Commissione debba applicare le norme derivanti dal regolamento del Consiglio del 2000 e non ingaggiare personale oltre i 65 anni di età, come avviene per il resto del personale.
La libertà dei servizi di interpretazione delle istituzioni di ricorrere all’ingaggio di AIC secondo le loro necessità è fondamentale per garantire un’interpretazione di conferenza efficiente. Ciò consente di coprire la domanda regolare e prevedibile con il personale dipendente, mentre domanda fluttuante e situazioni di punta possono essere risolte ingaggiando gli AIC.
Questo sistema ha consentito alle istituzioni di soddisfare le richieste di interpretazione in base alla domanda, rendendo gli ultimi allargamenti un successo e tenendo sotto controllo i costi. Questo approccio sostiene anche un’attiva politica di formazione di giovani interpreti di conferenza.
Infine, accolgo con favore i positivi contatti fra Parlamento e Commissione su tale questione e vorrei ringraziare in particolare il vicepresidente Martínez Martínez per la sua preziosa collaborazione con il mio collega, il commissario Orban in una fase precedente.
Miguel Angel Martínez Martínez, relatore. − (ES) Signor Presidente, poiché mi avanza un minuto dalla risposta precedente, vorrei rispondere al commissario Kuneva, che conosce l’affetto e l’amicizia che mi legano a lei e al commissario Orban. Il commissario tuttavia, non ha fatto un singolo riferimento alla raccomandazione del Mediatore. In altre parole, il Mediatore, che è cosciente di tutti i punti elencati dal commissario, ha elaborato una raccomandazione specifica che la Commissione sembra ignorare completamente.
Non sto chiedendo al commissario Kuneva di fornirmi una risposta personalmente perché, ovviamente, non possiede tutte le informazioni necessarie. I dati da lei elencati corrispondono a ciò che già sapevamo noi e il Mediatore, ma ancora non ci ha detto se la Commissione, indipendentemente da tutto ciò e sapendo che il Mediatore, che conosce il caso e ha raccomandato una modifica della norma, agirà seguendo la richiesta del Mediatore e la relativa raccomandazione del Parlamento.
Meglena Kuneva, membro della Commissione. − (EN) Signor Presidente, l’unica cosa che posso dire è che, a questo punto, riferirò al commissario Orban e mi sincererò che lei ottenga una risposta adeguata su questo punto. Ovviamente considereremo i suoi commenti con estrema serietà, particolarmente per quanto riguarda quest’ultima richiesta di chiarimento.
Presidente. − La ringrazio, signora Commissario e ringrazio gli onorevoli colleghi. Ringrazio tutto il personale e tutti gli interpreti, qualsiasi sia la loro età.
La discussione è chiusa. La votazione si svolgerà domani, martedì 5 maggio 2009.