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Procedura : 2007/0252(CNS)
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Testi presentati :

A7-0001/2009

Discussioni :

Votazioni :

PV 15/09/2009 - 5.1
Dichiarazioni di voto

Testi approvati :

P7_TA(2009)0006

Resoconto integrale delle discussioni
Martedì 15 settembre 2009 - Strasburgo Edizione GU

6. Dichiarazioni di voto
Video degli interventi
Processo verbale
  

Dichiarazioni scritte di voto.

 
  
  

- Relazione Simpson (A7-0001/2009)

 
  
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  David Casa (PPE), per iscritto. − (EN) A seguito delle sentenze della Corte di giustizia nelle cause Open Skies, la Commissione ha disposto la sostituzione degli accordi bilaterali stipulati tra un qualunque Stato membro e i paesi terzi con i corrispondenti accordi comunitari, negoziando un accordo che rimpiazzerà gli accordi bilaterali tra la Mongolia e certi Stati membri.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), per iscritto. (PT) Questa proposta ha come obiettivo quello di sostituire alcune disposizioni derivanti dagli accordi bilaterali sui servizi aerei raggiunti nel passato dagli Stati membri dell'Unione Europea e dal governo della Mongolia e concerne degli aspetti che ritengo essere di importanza cruciale quali, ad esempio, questioni tecniche, tassazione del carburante e tariffe.

Accolgo favorevolmente, in particolare, l’importanza attribuita all’osservanza della legislazione comunitaria sulla concorrenza, poiché alcune disposizioni dei precedenti accordi bilaterali erano chiaramente anticoncorrenziali. Approvo quindi la relazione Simpson poiché in linea con questi orientamenti generali.

 
  
  

- Relazione Simpson (A7-0002/2009)

 
  
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  David Casa (PPE), per iscritto. − (EN) Quando la Romania e la Bulgaria entrarono nell’Unione europea, fu specificato nel relativo atto di adesione che sarebbe stato redatto un protocollo di modifica dell’accordo sul trasporto marittimo tra l’Unione europea e i suoi Stati Membri e la Cina. Voto a favore della conclusione di tale protocollo.

 
  
  

- Relazione Böge (A7-0008/2009)

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), per iscritto. (PT) Ho votato a favore della relazione per la mobilitazione del Fondo di solidarietà dell’Unione Europea a favore della Francia poiché ritengo che questo aiuti i paesi a rispondere in maniera efficace e flessibile alle situazioni generate da disastri naturali e, in questo specifico caso, la tempesta che ha colpito la regione sud-occidentale della Francia, provocando danni molto gravi. Si ricorre alla mobilitazione di questo strumento finanziario di solidarietà quando i danni provocati da una catastrofe naturale sono talmente gravi che le risorse nazionali non risultano sufficienti per rispondere efficacemente alla crisi, con l’obiettivo di stimolare la ripresa economica e soddisfare le esigenze dello Stato membro colpito.

 
  
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  Jean-Pierre Audy (PPE), per iscritto. (FR) Ho votato a favore della relazione del mio stimato collega tedesco e amico, onorevole Böge, che esorta il Parlamento Europeo ad approvare la proposta concernente la decisione di mobilitare il Fondo europeo di solidarietà e fornire circa 109 milioni di euro in stanziamenti di impegno e pagamento per il 2009 alla Francia, colpita dal disastro causato dal passaggio della tempesta Klaus che, nel gennaio 2009, ha interessato 31 dipartimenti nella parte sud-occidentale del paese provocando gravi danni, stimati intorno ai 4 miliardi di euro. Vorrei, inoltre, cogliere l’occasione per congratularmi con l’onorevole Lamassoure, presidente della commissione parlamentare per i bilanci, per la celerità con cui ha affrontato tale questione in cooperazione con i servizi della Commissione europea.

 
  
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  David Casa (PPE), per iscritto. (EN) Nel gennaio del 2009 una tempesta ha causato danni gravissimi nella Francia sudoccidentale, al punto da consentire allo Stato di richiedere i finanziamenti del Fondo di solidarietà dell’Unione europea. Ho votato a favore della loro mobilitazione.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), per iscritto. (PT) Ritengo che la solidarietà tra gli Stati membri dell’Unione Europea e, in particolare, il sostegno europeo ai paesi colpiti da disastri evidenzino chiaramente che l’Unione Europea non è più soltanto una zona di libero scambio. Attraverso l’adozione di strumenti di aiuto straordinario, quali il Fondo europeo di solidarietà, la Comunità che cerchiamo di rendere ‘unita nella diversità ’ dimostra la propria capacità di rimanere unita e diversa anche in situazioni che comportano la mobilitazione di ingenti risorse umane e materiali. Questo è senza dubbio un aspetto che accolgo con il massimo favore.

Auspico che il Fondo di solidarietà non sia utilizzato molto spesso e che, quindi, l’Europa non sia colpita da molte situazioni di emergenza. Auspico, inoltre, che la sua struttura e disponibilità siano costantemente migliorate e riesaminate di frequente, in modo tale da poter rispondere a ogni tipo di esigenza concreta rapidamente e senza difficoltà burocratiche.

A tal proposito, vorrei fare riferimento agli incendi che hanno devastato il mio paese, in particolare nel 2003, e riconoscere l’importanza e l’utilità che hanno avuto meccanismi come questo Fondo. Ritengo che la gravità della difficile situazione che ha interessato la Francia nel gennaio scorso giustifichi pienamente la mobilitazione del fondo. La schiacciante maggioranza di voti espressi a favore nella commissione per i bilanci conferma l’efficacia di questa misura.

 
  
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  Véronique Mathieu (PPE), per iscritto. (FR) Accolgo con favore l’intervento del Fondo europeo di solidarietà, del quale beneficerà la Francia, per sostenere la riparazione dei danni causati dalla tempesta del gennaio 2009 che ha colpito molto gravemente il settore forestale europeo e francese. La somma di denaro garantita dovrebbe essere disponibile entro ottobre 2009, ovvero nove mesi dopo la tempesta. La tempistica di questo intervento è sicuramente più rapida rispetto al tempo richiesto in media per l’intervento del Fondo, ovvero circa un anno a partire dal verificarsi del disastro fino al pagamento degli aiuti.

Se, da un lato, è giusto sottolineare questi progressi, dall’altro è necessario continuare a invocare una maggiore rapidità nella mobilitazione del Fondo. L’attuale procedura di gestione del Fondo di solidarietà rende tutto più complicato. Ciononostante, la Commissione europea ha avanzato una proposta di riesame per il regolamento che è stata sostenuta dalla grande maggioranza del Parlamento nel maggio 2006. Mi rincresce che il Consiglio non si sia ancora occupato della questione e vorrei incoraggiare a considerare, nel più breve tempo possibile, l’opportunità di rendere operativo il Fondo europeo di solidarietà in maniera più rapida.

 
  
  

- Relazione Böge (A7-0006/2009)

 
  
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  Jean-Pierre Audy (PPE), per iscritto. (FR) Ho votato a favore della relazione del mio stimato collega tedesco e amico Böge, che esorta il Parlamento Europeo ad approvare la proposta di mobilitazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) per fornire 4,1 milioni di euro in stanziamenti di impegni e pagamenti, con l’obiettivo di sostenere il settore tessile in Spagna e Portogallo (Catalogna e regioni centro-settentrionali). Lo scopo è quello di sostenere i lavoratori colpiti dalle conseguenze dovute ai notevoli cambiamenti avvenuti nella struttura del commercio internazionale e aiutarli ad immettersi nuovamente nel mercato del lavoro. Condivido appieno il punto di vista dei miei onorevoli colleghi per quanto concerne l’accelerazione del meccanismo di mobilitazione di questo fondo e la necessità di verificarne la complementarietà con altri strumenti esistenti quali, ad esempio, il Fondo sociale.

 
  
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  Edite Estrela (S&D), per iscritto. (PT) Ho votato a favore della proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio riguardante la mobilitazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per fornire un sostegno supplementare ai lavoratori portoghesi interessati dai licenziamenti nel settore tessile, che hanno subito le conseguenze dei significativi cambiamenti strutturali avvenuti nell’ambito dei modelli commerciali internazionali.

La mobilitazione di 832 800 euro provenienti dal Fondo ha l’obiettivo di re-integrare i lavoratori nel mercato del lavoro attraverso dei piani individuali per l’occupazione, elaborati insieme ai lavoratori stessi e che includono strategie per lo sviluppo delle capacità personali e per l’inserimento nel mercato del lavoro.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), per iscritto. (PT) Il sostegno dell’Unione europea, in particolare attraverso il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, è di fondamentale importanza per sostenere coloro che hanno perso il proprio lavoro a causa delle delocalizzazioni avvenute nel mercato globalizzato. Negli ultimi anni, in modo particolare a causa della crisi economica mondiale, il Portogallo ha risentito degli effetti derivanti dal problema del riassorbimento e della reintegrazione dei disoccupati nel mercato del lavoro.

Numerosissime aziende hanno delocalizzato i propri stabilimenti per approfittare del minore costo del lavoro in Cina e India, ad esempio, con conseguenze molto pesanti per l’intera economia nazionale. L’approvazione dello stanziamento di fondi derivanti dal Fondo per aiutare questi lavoratori è di fondamentale importanza non solo per migliorare la loro situazione individuale e familiare, ma anche per l’intera economia nazionale, poiché l’obiettivo di lungo termine di queste misure straordinarie è quello di aiutare i lavoratori coinvolti a trovare e mantenere un nuovo impiego.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), per iscritto. (PT) Ho votato a favore poiché ritengo che questo sostegno sia importante per i lavoratori portoghesi. Tuttavia, credo che la richiesta del Portogallo non sia stata abbastanza ambiziosa. Il governo portoghese ha richiesto al Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) 833 euro per ogni lavoratore licenziato nel settore tessile, mentre la Spagna ha richiesto 3 006 euro per lavoratore nello stesso settore.

Inoltre, ritengo in qualche modo sorprendente il fatto che, a fronte della crisi economica e del continuo aumento del tasso di disoccupazione, in cui si risentono gli effetti della globalizzazione, il Fondo abbia ricevuto ed accettato un numero così ridotto di richieste da parte degli Stati membri. Il Fondo ha infatti a disposizione 500 milioni di euro per tutti gli Stati membri quest’anno e, fino ad oggi, sono stati utilizzati solo circa 60 milioni di euro.

 
  
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  Ilda Figueiredo (GUE/NGL), per iscritto.(PT) Abbiamo votato a favore di questa relazione poiché il Parlamento europeo ha dato il via libera affinché il Portogallo potesse ricevere 832 800 euro per aiutare i lavoratori licenziati nell’industria tessile delle regioni del Nord e del Centro del paese. Si tratta, tuttavia, di una somma di denaro abbastanza ristretta, una misura meramente palliativa, vista la vasta portata della disoccupazione in Portogallo al momento attuale, in particolare in quelle regioni.

Come noto, il Portogallo ha richiesto questo denaro alla Commissione europea a gennaio di quest’anno con riferimento a 1 588 licenziamenti riportati tra i mesi di febbraio e novembre 2008 in 49 industrie tessili nella regione settentrionale e in quella centrale del paese.

Tuttavia, è stato approvato anche lo stanziamento di 3 306 750 euro per sostenere 1 720 lavoratori licenziati da 30 industrie tessili in Catalogna, Spagna.

Tuttavia, la reale necessità risiedeva nell’elaborazione di una politica per sostenere la produzione, in particolare nel settore tessile, per evitare ulteriori chiusure di industrie e ulteriori licenziamenti.

 
  
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  Patrick Le Hyaric (GUE/NGL), per iscritto. (FR) Pur concordando con il principio di base, ritengo che la gravità della crisi richieda disposizioni di tutt’altro tenore, come ad esempio garantire alle piccole e medie imprese l’accesso al credito. Provvedimenti simili portano infatti occupazione, sviluppo del territorio e delle capacità umane.

 
  
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  Andreas Mölzer (NI), per iscritto. (DE) Le proposte di mobilitazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG), avanzate dalla Spagna e dal Portogallo, evidenziano, ancora una volta, le conseguenze della globalizzazione. Nei paesi del sud-est asiatico e, in particolare, nelle zone economiche speciali, dove i lavoratori sono sfruttati senza nemmeno la garanzia di standard sociali minimi, i prodotti tessili sono fabbricati a prezzi sottocosto e poi venduti sul mercato europeo.

Le imprese europee che rispettano i diritti sociali dei lavoratori, sanciti e ottenuti nel corso di decenni, si trovano in una situazione svantaggiosa a causa degli elevati costi che finiscono per gravare sui loro bilanci. Dobbiamo porre fine immediatamente a questa situazione e imporre, nel più breve tempo possibile, un divieto sull’importazione nell’Unione europea di prodotti che non siano stati fabbricati in osservanza di specifici standard sociali minimi. Finché non raggiungeremo questo obiettivo, possiamo solo operare per ridurre i danni causati dalla globalizzazione nei paesi interessati. Pertanto ho votato senza riserve a favore dello stanziamento di aiuti dal Fondo.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), per iscritto. (PT) Nel riconoscere l’impatto avverso della globalizzazione, che è davvero evidente nelle regioni industriali dell’Europa, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) si inscrive nella solidarietà del progetto europeo e lo avvicina ai cittadini fornendo assistenza ai lavoratori maggiormente colpiti da questi cambiamenti. Le regioni del Portogallo centro-settentrionali, dove l’economia era basata su settori tradizionali come l’industria tessile, hanno intrapreso un processo di modernizzazione a partire dai primi anni novanta, nel tentativo di adattarsi ad una concorrenza in rapido aumento.

L’industria tessile impiega circa il 15 per cento della forza lavoro di queste aree del paese e circa il 98 per cento della disoccupazione nel settore in tutto il paese si concentra in queste due regioni. Il peggioramento delle condizioni economiche che ha colpito queste e altre regioni, in particolar modo le zone ultraperiferiche come Madeira, dove il turismo è molto importante, ha comportato conseguenze allarmanti per la coesione sociale, soprattutto a causa dell’aumento della disoccupazione. Sostengo, dunque, la mobilitazione di 832 800 euro dal Fondo alla luce dei 1 588 licenziamenti nell’industria tessile delle regioni centro-settentrionali del Portogallo. Questa somma di denaro deve essere usata saggiamente per riqualificare questi lavoratori e favorirne un rapido e duraturo reinserimento nel mercato del lavoro.

 
  
  

- Relazione Haug (A7-0003/2009)

 
  
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  David Casa (PPE), per iscritto. − (EN) La relazione riguarda la revisione delle risorse proprie tradizionali, dell’IVA e dell’RNL (reddito nazionale lordo), e dispone l’adattamento delle previsioni economiche. Data la tecnicità della proposta, dichiarerò semplicemente che ho votato a favore.

 
  
  

- Relazione Haug (A7-0009/2009)

 
  
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  David Casa (PPE), per iscritto. − Nel gennaio del 2009 una tempesta ha causato danni gravissimi nella Francia sudoccidentale, al punto da consentire allo Stato di richiedere i finanziamenti del Fondo di solidarietà dell’Unione europea. Sono favorevole ad adottare la linea d’azione proposta dalla relatrice nell’accogliere la proposta di bilancio rettificativo 7/2009.

 
  
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  Patrick Le Hyaric (GUE/NGL), per iscritto. (FR) Ritengo sia inaccettabile aver accorpato nella stessa votazione gli stanziamenti per promuovere la vaccinazione contro il virus della febbre catarrale ovina e gli stanziamenti per l’Europol e l’Eurojust. Mi esprimo a favore degli stanziamenti per debellare la febbre catarrale ovina, ma sono contrario agli stanziamenti Europol e Eurojust.

 
  
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  Andreas Mölzer (NI), per iscritto. (DE) Nel gennaio 2009 la Francia è stata colpita da una violenta tempesta, la tempesta Klaus, che ha causato una notevole devastazione in particolare alle infrastrutture del paese. L’obiettivo del Fondo di solidarietà è coprire parte dei costi legati ai danni che devono essere pagati dalle casse dello Stato. Questo caso soddisfa tutti i requisiti ed è per questo motivo e, in particolare, per ragioni di solidarietà transfrontaliera nei confronti dei cittadini francesi che sono stati e, in alcuni casi lo sono ancora, colpiti dalla tempesta Klaus, che ho votato a favore del progetto di bilancio rettificativo.

 
  
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  Robert Rochefort (ALDE), per iscritto. (FR) Accolgo favorevolmente l’adozione odierna della relazione della nostra onorevole collega Haug, alla quale ho espresso il mio pieno sostegno. Attraverso questa votazione permettiamo che il Fondo di solidarietà dell’Unione europea sia mobilitato per la seconda volta quest’anno. Infatti, dopo aver aiutato la Romania, l’Unione europea sta ora mostrando la propria solidarietà al popolo francese che, nel gennaio 2009, ha risentito della forza devastatrice e violenta della tempesta Klaus, che è stata descritta come ‘grande catastrofe naturale’ e, in quanto tale, rispondente ai criteri richiesti per essere inclusa in questo fondo. In questo modo sono stati messi a disposizioni oltre 120 milioni di euro.

Come ben noto, questi aiuti sono estremamente necessari per i dipartimenti nel sud-ovest del mio paese che hanno subito dei danni considerevoli. Vorrei ringraziare gli onorevoli colleghi per aver votato a favore di questa relazione. Ovviamente, sarà necessario ora assicurarsi che il governo francese coinvolga in maniera equa le autorità locali in questo processo e che queste ultime non siano imbrogliate sulle modalità di utilizzo del denaro. Sarebbe, infatti, inaccettabile se il settore privato fosse l’unico a beneficiarne.

 
  
  

- Relazione Haug (A7-0010/2009)

 
  
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  John Stuart Agnew, John Bufton and David Campbell Bannerman (EFD), per iscritto. − (EN) Riconosciamo l’effettiva necessità di una vaccinazione contro la febbre catarrale, soprattutto per gli allevatori di bovini e ovini nell’Inghilterra sudorientale, che, vaccinando per intero i propri capi di bestiame, hanno creato un cordone sanitario a contrasto della malattia e a tutto vantaggio dei loro colleghi delle zone nordoccidentali. Il voto a favore di un finanziamento comunitario per le vaccinazioni ci costringe a votare contemporaneamente per l’aumento degli stanziamenti a Eurojust e Europol, due agenzie che operano con modalità inaccettabili per il diritto britannico e rafforzano i poteri dello Stato a discapito della libertà individuale. E’ riprovevole che l’Unione europea cerchi di seppellire tali provvedimenti in relazioni come quella in esame, chiedendo poi ai membri di quest’Assemblea di esprimersi sul tutto anziché sulle singole parti. In tutta coscienza, non potevamo dunque votare per la relazione – il che spiega la nostra astensione.

 
  
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  David Casa (PPE), per iscritto. − (EN) La relazione in esame verte su una serie di modifiche al bilancio che istituiscono nuovi impegni per un valore complessivo di 51 640 000 di euro: tali stanziamenti saranno destinati alla lotta alla febbre catarrale ovina e alla creazione di un reattore ad alto flusso, in aggiunta ai fondi assegnati a Europol e all’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF). Il mio voto in proposito rispecchia la posizione della relatrice.

 
  
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  Derek Roland Clark (EFD), per iscritto. − (EN) Riconosco l’effettiva necessità di una vaccinazione contro la febbre catarrale ovina e mi rammarico per la posizione assunta dal governo britannico, che si rifiuta di assistere gli agricoltori del paese in questo frangente. La relazione contiene però anche provvedimenti del tutto estranei all’agricoltura, che avrebbero avuto ripercussioni disastrose sul Regno Unito: nella fattispecie, la relazione invoca un aumento dei finanziamenti a Eurojust ed Europol, agenzie che operano con modalità inaccettabili per il diritto britannico.

E’ riprovevole che l’Unione europea cerchi di seppellire tali provvedimenti in relazioni come quella in esame, chiedendo poi ai membri di quest’Assemblea di esprimersi sul tutto anziché sulle singole parti. In tutta coscienza, non potevo dunque votare per la relazione – il che spiega il mio voto in merito.

 
  
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  Nigel Farage (EFD), per iscritto. − (EN) Riconosco l’effettiva necessità di una vaccinazione contro la febbre catarrale ovina, e prendo al contempo atto dell’indisponibilità del governo britannico in questo importante ambito. La relazione contiene provvedimenti volti a porrei rimedio a questa situazione, ma dispone anche misure del tutto estranee all’agricoltura, che avrebbero avuto ripercussioni disastrose sul Regno Unito.

Nella fattispecie, la relazione invoca un aumento dei finanziamenti a Eurojust ed Europol, agenzie che operano con modalità inaccettabili per il diritto britannico. E’ riprovevole che l’Unione europea cerchi di seppellire tali provvedimenti in relazioni come quella in esame, chiedendo poi ai membri di quest’Assemblea di esprimersi sul tutto anziché sulle singole parti. In tutta coscienza, non potevo dunque votare per la relazione – il che spiega il mio voto in merito.

 
  
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  Mairead McGuinness (PPE), per iscritto. − (EN) Gli esponenti del Fine Gael in seno al gruppo PPE hanno votato a favore del progetto di bilancio rettificativo n. 8/2009. Prendiamo atto del fatto che la votazione contempla la creazione di una voce di bilancio per destinare stanziamenti aggiuntivi al reattore ad alto flusso (HFR) di Petten, nei Paesi Bassi. Originariamente, il macchinario era stato creato per esaminare i materiali adoperati con i reattori a fissione e a fusione, ma è poi divenuto indispensabile per la produzione di radioisotopi a scopi medici, al punto da coprire il 60 per cento della domanda europea. La relazione dispone inoltre un potenziamento del bilancio per la lotta alla febbre catarrale bovina e per l’assistenza alle politiche comunitarie e all’azione antifrode. Nel complesso, in considerazione del ruolo dell’HFR e della varietà di voci di bilancio considerate, la delegazione del Fine Gael ha votato a favore del progetto di bilancio rettificativo n. 8/2009.

 
  
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  Kyriacos Triantaphyllides (GUE/NGL), per iscritto. − (EN) Ho votato a favore della suddetta relazione, che prevede un aumento degli impegni di prestito per i programmi volti a debellare e individuare le patologie animali, nonché a osservare il benessere fisico delle specie che potrebbero rappresentare una minaccia per la sanità pubblica in associazione con fattori esterni.

Allo stesso tempo, desidero sottolineare il mio disaccordo sugli altri punti sollevati dalla relazione, che non avrebbero dovuto farne parte:

– la creazione della voce di bilancio 10 04 04 02 [Esercizio del reattore ad alto flusso (HFR)];

– la creazione della voce di bilancio 18 05 02 03 (Ufficio europeo di polizia);

– un rafforzamento della sovvenzione comunitaria ad Eurojust;

– modifiche all’organigramma dell’OLAF, senza ulteriori disposizioni finanziarie.

 
  
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  Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL), per iscritto. (FR) La relazione sul progetto di bilancio rettificativo n. 8/2009 dell’Unione europea per l’esercizio 2009 include dei punti in contraddizione. Infatti, concerne l’aumento delle risorse per eliminare la febbre catarrale negli ovini, il proseguimento di un programma di ricerca sull’utilizzo di un reattore nucleare nei Paesi Bassi, i programmi Europol e Eurojust e l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF).

Ovviamente, nel votare contro questa bozza di relazione, non ho voluto prendere una posizione contraria a delle disposizioni che sono di vitale importanza per gli allevatori di ovini.

Ho voluto assumere una posizione contraria al persistente utilizzo del nucleare.

Ho voluto soprattutto ribadire il mio impegno per combattere la costruzione di una fortezza Europa, la cui unica preoccupazione sia la sicurezza, inefficace per garantire la sicurezza dei nostri cittadini, attraverso i bilanci Europol e Eurojust.

E’ necessario limitare queste politiche che, in nome della lotta all’insicurezza e al terrorismo, stanno progressivamente minando i diritti e le libertà fondamentali dei nostri concittadini, e riesaminare e ridefinire i mandati delle agenzie comunitarie e degli organismi coinvolti in queste politiche.

 
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