Presidente. – L’ordine del giorno reca la relazione (A7-0111/2010), presentata dall’onorevole Salafranca Sánchez-Neyra a nome della commissione per gli affari esteri sulla strategia dell’UE per le relazioni con l’America Latina [2009/2213(INI)].
José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, relatore. – (ES) Signora Presidente, Alto Rappresentante, la relazione adottata dalla commissione da un lato riconosce gli sforzi messi in atto dalla Presidenza spagnola dell’Unione europea – che, con mia sorpresa, non vedo presente in Aula nonostante si stia discutendo dell’America Latina – e, dall’altro, accoglie favorevolmente la comunicazione della Commissione dal titolo “L’Unione europea e l’America Latina: attori globali in partenariato”. Credo sia difficile trovare due regioni che abbiano più in comune in termini di valori e interessi dell’Europa e dell’America Latina.
I dati, signora Presidente, sono noti: insieme queste due regioni contano più di un miliardo di cittadini, rappresentano più del 25 per cento del prodotto interno lordo mondiale e, con l’area caraibica, raggruppano quasi un terzo dei paesi membri delle Nazioni Unite.
E’ altresì noto che, nonostante un leggero calo, l’Unione europea è il maggiore donatore di aiuti allo sviluppo, il principale investitore nella regione e il secondo più importante partner commerciale in America Latina, il primo nel Mercosur e in Cile.
Tuttavia, al di là dell’importanza delle cifre, riteniamo che l’America Latina sia più di un mercato per l’Europa. Con questa regione condividiamo, pertanto, una serie di principi e valori, fra i quali la democrazia pluralista e rappresentativa, il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, la libertà di espressione, lo Stato costituzionale, lo stato di diritto, il principio del giusto processo e il rifiuto di ogni forma di dittatura e governo autoritario.
Questo vertice, signora Alto Rappresentante, coincide con un momento del tutto particolare del calendario dell’Unione europea e dell’America Latina. L’Unione europea attraversa una fase particolare perché, dopo aver affrontato il processo di riforma con l’entrata in vigore del trattato di Lisbona, siamo un po’ presi dal superamento e dalla contemplazione dei nostri stessi problemi, dalla crisi economica e monetaria. Abbiamo visto che, per la prima volta, il Fondo monetario internazionale non deve correre in aiuto di un paese dell’America Latina, ma di uno Stato membro dell’Unione monetaria europea.
Se guardiamo ai tassi di crescita dello scorso anno in seno all’UE, vediamo che in media si è registrata una crescita negativa del 5 per cento, mentre il dato negativo per l’America Latina è stato pari all’1,8 per cento. Se prendiamo le previsioni per il prossimo anno, vediamo che l’Unione europea dovrebbe contare su una crescita media dello 0,7 per cento e l’America Latina sul 5 per cento. Ciò significa che il prossimo vertice non sarà un incontro nord-sud, come i precedenti, ma un incontro fra pari. In quest’ottica credo che dovremmo volgere, seppur brevemente, uno sguardo al passato e ritenerci soddisfatti di quanto è stato ottenuto negli ultimi anni.
E’ evidente, comunque, che rimane ancora molto da fare. A questo proposito, signora Alto Rappresentante, fra il 2000 e il 2010, l’Unione Europea ha concluso accordi di associazione con il Messico e il Cile, mentre gli Stati Uniti hanno firmato accordi con tutta l’America centrale, con la Colombia e il Perù nonché con diversi paesi del Mercosur. Dobbiamo dunque recuperare rapidamente il tempo perduto e, in qualche modo, cercare di dar vita a un partenariato strategico con il Messico e il Cile, applicare la clausola evolutiva a questi accordi e concluderne di nuovi con l’America centrale, nei confronti della quale occorre introdurre una dose maggiore di generosità. Al contempo, il Parlamento accoglie favorevolmente le iniziative che lei ha presentato al fine di istituire una Fondazione Europa-America Latina e uno strumento di investimento finanziario.
Questo non è, comunque, solo un altro vertice, signora Alto Rappresentante. Questa volta c’è in gioco una questione molto chiara. Se continueremo a perdere quote di mercato in questa regione, gli scambi sono passati dal 25 a poco più del 15 per cento a vantaggio di paesi come la Cina, finiremo con l’essere del tutto irrilevanti. Pertanto, in linea con la Presidenza spagnola, come Alto rappresentante e vicepresidente della Commissione, la invito a inviare ai nostri vecchi amici dell’America Latina un messaggio chiaro e concreto sull’impegno di questa nuova Europa che stiamo costruendo.
Catherine Ashton, vicepresidente della Commissione e Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. – (EN) Signora Presidente, onorevoli membri del Parlamento, è un piacere essere di nuovo qui al Parlamento europeo e partecipare a questo dibattito sulle relazioni con l’America Latina.
Vorrei innanzi tutto ringraziare l’onorevole Salafranca per l’eccellente relazione. Il testo illustra perfettamente la convergenza di vedute fra le nostre due istituzioni a proposito dell’importanza e – come egli ha giustamente affermato – delle possibilità di partenariato fra l’Unione europea e questa regione. Sono particolarmente lieta dell’impegno del Parlamento a favore di un rafforzamento delle relazioni con l’America Latina, rafforzamento che passa anche attraverso i dialoghi interparlamentari. I nostri sforzi congiunti sono fondamentali al fine di sviluppare una politica coerente a una presenza forte nella regione. Concordo nel ritenere che il prossimo vertice rappresenti una valida opportunità per ribadire il nostro impegno nei confronti della regione e la nostra determinazione ad approfondire il partenariato.
Come sottolinea giustamente la relazione, il partenariato è stato un successo. Oggi l’Unione europea è il secondo più importante partner commerciale e il maggiore investitore nella regione. Stiamo estendendo la nostra cooperazione a temi diversi dall’economia fino a coprire ambiti strategici – i cambiamenti climatici, la non proliferazione, la lotta al traffico di stupefacenti, la promozione della pace e della sicurezza nel mondo.
In quest’ottica la Commissione lo scorso anno ha definito la propria strategia per l’America Latina nella comunicazione dal titolo “L’Unione europea e l’America Latina: attori globali in partenariato”. Le nostre conclusioni principali prevedevano un rafforzamento del dialogo regionale e il sostegno all’integrazione della regione, il potenziamento delle relazioni bilaterali – tenendo in considerazione le diversità della regione – e l’adeguamento dei programmi di cooperazione per renderli più mirati ed efficaci.
Mi rallegro delle diverse iniziative che sono state adottate da allora. Abbiamo lavorato a stretto contatto con il Brasile e il Messico per sviluppare dei partenariati strategici e con il Cile per l’associazione per lo sviluppo e l’innovazione. Abbiamo completato i negoziati su un accordo commerciale multipartitico con il Perù e la Colombia e prevediamo in un futuro prossimo di concludere i negoziati su un accordo di associazione con l’America centrale. Stiamo inoltre adoperandoci per una ripresa delle trattative con il Mercosur. Abbiamo intensificato il dialogo politico su una molteplicità di temi – lo sviluppo sostenibile, la migrazione e la lotta alle sostanze illecite. Si tratta di negoziati e di dialoghi importanti, che rafforzano i rapporti fra le nostre regioni.
Si può fare molto nel concreto per favorire l’integrazione regionale. E’ importante che il peso combinato dell’Unione europea e dell’America Latina possa concentrarsi su ambiti prioritari. Per ciò che concerne il vertice, sono d’accordo nel sostenere che rappresenta un’importante occasione. Dobbiamo avere un piano d’azione che preveda la cooperazione su temi fondamentali – scienza, tecnologia e innovazione, ambiente, cambiamenti climatici, e così via. In secondo luogo, dobbiamo riconoscere i progressi realizzati con le varie sottoregioni e rafforzare i partenariati bilaterali. In terzo luogo, come ricordato dall’onorevole Salafranca, dobbiamo lanciare il Fondo di investimenti e istituire la Fondazione Europa-America Latina e Caraibi. Stiamo impegnandoci a fondo per rafforzare le relazioni fra Unione europea e America Latina in quello che, naturalmente, è un mondo in rapido cambiamento e laddove possiamo massimizzare il nostro potenziale.
Attendo con interesse di conoscere l’opinione dei membri del Parlamento a questo proposito e risponderò volentieri a eventuali domande.
Catherine Grèze, relatore per parere della commissione per lo sviluppo. – (FR) Signora Presidente, onorevoli colleghi, alla vigilia del vertice di Madrid, sullo sfondo della crisi finanziaria, sociale e ambientale, l’Unione europea è chiamata a svolgere il proprio ruolo, un ruolo di cooperazione a favore dello sviluppo.
Quale difensore ufficiale dei diritti umani e degli aiuti allo sviluppo, l’Unione deve affrontare numerose sfide in America Latina. Ricordiamo che, con 3 miliardi di euro in dieci anni, l’UE è il maggiore donatore. La commissione per lo sviluppo si rallegra in modo particolare della promessa della Commissione di garantire il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del Millennio, soprattutto in materia di istruzione.
Sono inoltre particolarmente lieta che la relazione della commissione per le relazioni esterne faccia riferimento ai femminicidi e annetta priorità alla lotta contro i cambiamenti climatici.
Deploro comunque l’assenza di misure concrete e di una vera strategia di sviluppo. Dopo Copenhagen, la commissione per lo sviluppo aveva invitato l’Unione europea a prestare particolare attenzione a progetti innovativi in America Latina, come quelli presentati questa settimana al vertice di Cochabamba o il progetto Yasuni ITT in Ecuador.
Il rispetto dei diritti politici, sociali, ambientali e culturali delle popolazioni indigene deve essere al centro dei rapporti transatlantici. Abbiamo inoltre sottolineato l’importanza del rispetto delle convenzioni dell’OIL che la Colombia viola apertamente. E’ necessario garantire il rispetto di norme minime in ambito ambientale e sociale.
Infine, lamentiamo l’assenza nella relazione della commissione per le relazioni esterne di qualsiasi riferimento ai servizi pubblici, all’acqua e alla sanità. Non credo personalmente nella proliferazione di organizzazioni di studio dotate di bilanci ridicoli che non permettono un vero dialogo con la società civile. Non credo nell’utilità di creare altre linee di bilancio che interferiscono con quelle dedicate agli aiuti allo sviluppo allo scopo di promuovere obiettivi poco chiari. Non credo in un accordo la cui priorità non sia il rispetto dei diritti umani e dell’ambiente.
Lo scopo del partenariato Europa-America Latina non è solo quello di tutelare gli interessi commerciali. Gli accordi di libero scambio con il Perù e la Colombia sono un triste esempio proprio del contrario. Il nostro dovere è di incoraggiare l’integrazione regionale e di ostacolare ogni accordo firmato che indebolisca tale integrazione.
Nelle nostre relazioni esterne è nostra responsabilità difendere, soprattutto, i diritti umani e il rispetto dell’ambiente.
Pablo Zalba Bidegain, a nome del gruppo PPE. – (ES) Signora Presidente, Alto Rappresentante, onorevoli colleghi, sono fermamente convinto che l’America Latina debba essere considerata un partner commerciale estremamente importante.
Crediamo che i negoziati per l’accordo fra Unione europea e Mercosur dovrebbero essere riaperti. Si tratta di un accordo biregionale che riguarda 700 milioni di persone e sarà il più ambizioso al mondo.
Crediamo inoltre che i negoziati riguardanti l’accordo fra Unione europea e America centrale dovrebbero essere conclusi prima del vertice di Madrid che si terrà in maggio.
Dobbiamo altresì sviluppare gli accordi di associazione con il Messico e il Cile, che si sono rivelati un vero successo. Esprimiamo quindi la nostra soddisfazione per la conclusione dell’accordo di libero scambio con la Colombia, che porterà grandi benefici sia all’Europa sia a questo paese latinoamericano.
Siamo convinti che spetti ora al Parlamento ratificare questi accordi in tempi brevi e garantire che nessun paese della Comunità andina intenzionato a siglare un accordo sia escluso da questa possibilità.
Siamo naturalmente convinti del fatto che gli accordi di libero scambio possano e dovrebbero rappresentare uno strumento utile per promuovere i diritti e le libertà dei cittadini.
Infine, crediamo che la via da seguire in futuro sia, da un lato, lo sviluppo di accordi fra l’Unione europea e vari paesi e gruppi regionali e, dall’altro, la promozione di accordi di integrazione interregionali a livello di America Latina.
Emilio Menéndez del Valle, a nome del gruppo S&D. – (ES) Signora Presidente, signora Alto Rappresentante, mi sia innanzi tutto consentito di congratularmi con l’onorevole Salafranca Sánchez-Neyra per il successo della sua relazione.
Come saprete, il vertice di maggio rappresenta una perfetta occasione per promuovere le relazioni fra le due parti. La Presidenza spagnola merita le nostre congratulazioni per il lavoro che ha svolto a questo proposito. Cionondimeno, credo che ciò che conta è che queste relazioni continuino a essere promosse e rafforzate dopo la fine della presidenza spagnola. C’è molto da fare in questo senso, signora Alto Rappresentante, giacché non esiste altra regione al mondo che abbia maggiore affinità storica, culturale e istituzionale con l’Europa dell’America Latina. Le ragioni in questo senso sono ancora più forti se consideriamo che, grazie alla volontà del popolo latinoamericano ma anche grazie al continuo sostegno alle istituzioni democratiche da parte dell’Europa, tali istituzioni hanno raggiunto un livello elevato di consolidamento.
Questa relazione, alla quale credo si possa affermare che il mio gruppo ha contribuito in maniera soddisfacente, rappresenta un valido messaggio da inviare al vertice di Madrid, e mi auguro che possa risultare utile ai fini di un risultato dell’incontro ed evidenzi che è indispensabile fare passi avanti nelle relazioni strategiche fra Unione europea, America Latina e Caraibi.
In vista del vertice appoggiamo naturalmente l’istituzione del fondo di investimenti per l’America Latina e la creazione della Fondazione Europa-America Latina e Caraibi.
Sebbene siamo consapevoli delle difficoltà degli ultimi anni, ci auguriamo inoltre che il vertice di Madrid possa dare impulso una volta per tutte ai negoziati con il Mercosur.
Siamo inoltre favorevoli ai passi significativi compiuti verso la conclusione dei negoziati sull’accordo multipartitico con il Perù e la Colombia, e siamo certi che, al momento opportuno, potrà essere trovata una formula valida e intelligente che permetterà l’auspicata integrazione dell’Ecuador e che lasceremo le porte aperte, sempre, alla Bolivia.
Infine, come non celebrare la più che probabile e auspicata conclusione dell’accordo con l’America centrale e l’inclusione, ora deliberata, di Panama in questo accordo e in questi negoziati?
Signora Presidente, concluderò ricordando che, naturalmente, tutto questo va visto nel contesto di ciò che il gruppo dell’Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici ritiene essere la filosofia sociopolitica di base in questo ambito. Ciò significa sostenere i diversi processi di integrazione in America Latina, esigere il rispetto dei diritti umani e adottare un approccio ampio e mirato allo sviluppo cercando sempre di mantenere aperti i canali del dialogo a prescindere dalle difficoltà che potranno sorgere, e di rafforzare i legami con i nostri partner strategici per poter compiere passi avanti verso il raggiungimento di questi obiettivi.
Vladko Todorov Panayotov , a nome del gruppo ALDE. – (BG) Signora Presidente, Baronessa Ashton, onorevoli colleghi, desidero innanzi tutto esprimere grande soddisfazione per il contributo importantissimo dato dall’onorevole Salafranca allo sviluppo delle relazioni fra l’Unione europea e l’America Latina e per il ruolo straordinario da lui svolto nella preparazione della relazione. Fino al 2015 il partenariato strategico fra l’Unione europea e l’America Latina si svilupperà sullo sfondo dell’agenda 2020, l’accordo globale redatto per combattere i cambiamenti climatici e promuovere il nostro obiettivo di creare un’economia vicina all’ambiente. Questo è il motivo che mi spinge a sottolineare che l’America Latina è un partner strategico rispetto al quale l’Europa deve estendere ulteriormente la propria influenza economica e culturale. Questo partenariato può essere di grande importanza, in particolare alla luce della crisi finanziaria mondiale che ci ha colpito, e può offrire maggiori possibilità di scambi commerciali, scientifici e tecnologici, permettendoci così di uscire dalla crisi più forti e più stabili di prima.
Ulrike Lunacek, a nome del gruppo Verts/ALE. – (ES) Signora Presidente, vorrei parlare in spagnolo, almeno per la prima parte del mio intervento.
Mi si consenta inoltre di evidenziare l’importanza del processo negoziale che si è svolto dopo la prima presentazione della relazione dell’onorevole Salafranca Sánchez-Neyra e l’importanza di ciò che abbiamo ottenuto ora. Credo sia stato un valido processo giacché sono state accolte diverse delle nostre posizioni, anche se devo precisare, naturalmente, che, se la relazione fosse stata scritta dal gruppo Verde/Alleanza libera europea, il testo sarebbe diverso, ma è così che vanno le cose in Parlamento.
Onorevole Salafranca, lei ha affermato che vorrebbe vedere fra l’Unione europea e l’America Latina una relazione fra pari. Devo ammettere che l’idea mi piace, ma il problema è stabilire chi siano questi pari: sono i governi, comunque diversi, o i cittadini, che chiedono maggiori informazioni, maggiori diritti – è il caso delle donne – o, ancora, che sia sconfitta la povertà?
E’ un punto che deve trovare una soluzione e che, a mio giudizio, è ancora vago nella relazione. Riconosco, tuttavia, che abbiamo avuto successo su taluni fronti. Sono altresì lieta che il gruppo Verts/ALE sia riuscito a far inserire un riferimento ai diritti culturali dei popoli indigeni, una proposta avanzata dalla commissione per lo sviluppo. Sono stati ripresi anche il tema dei femminicidi, un aspetto molto grave della violenza contro le donne, e la sentenza della Corte interamericana dei diritti umani. Sono convinta che questi siano importanti passi avanti. Ci sono poi i cambiamenti climatici, che colpiscono allo stesso modo le popolazioni di entrambi i continenti, basti guardare, per esempio, a ciò che sta accadendo ai ghiacciai.
C’è un aspetto a proposito del quale esiste una differenza fra ciò che il gruppo Verts/ALE auspicava e ciò che desideravano gli altri gruppi: noi non siamo favorevoli a una continuazione degli accordi di associazione come è stato fatto fino a ora. Preferiremmo un accordo con tutta la Comunità andina, un accordo ampio, e non solo con la Colombia e il Perù.
Vorrei concludere con un interrogativo specifico per la baronessa Ashton.
(EN) Continuerò in inglese. La mia domanda per lei, Alto Rappresentante, è concreta e, purtroppo, non siamo riusciti a includerla nella relazione. Lei si esprimerà contro i megaprogetti come la diga sul fiume Shingu a Del Monte in Brasile, un’opera in via di progettazione che distruggerà ampie regioni abitate dalle popolazioni indigene e che non è neppure la soluzione migliore in termini di consumo energetico?
In Brasile è in corso una protesta alla quale partecipano centinaia di organizzazioni della società civile. Ci sono anche procedimenti in corso in Brasile. Vorrei che ci dicesse cosa sta facendo la Commissione, e lei come Alto rappresentante, per tutelare l’ambiente nella regione amazzonica a beneficio di chi vi abita e di tutti noi su questo pianeta.
Charles Tannock, a nome del gruppo ECR. – (EN) Signora Presidente, Alto Rappresentante, desidero congratularmi con l’onorevole Salafranca Sánchez-Neyra per l’eccellente relazione sulle relazioni strategiche e il partenariato fra Unione europea e America Latina.
Dopo l’allargamento ai paesi dell’Europa centro-orientale nel 2004, l’Unione europea ha comprensibilmente riorganizzato la propria politica estera e di sicurezza comune verso l’est, in altre parole Russia, Asia centrale e Cina, ma gli scambi fra America Latina e UE continuano comunque a crescere rapidamente Non dobbiamo quindi dimenticare questa regione largamente democratica con la quale abbiamo tanto in comune.
Più avanti nel corso dell’anno, quando si terranno le elezioni presidenziali e il presidente da Silva non si ricandiderà dopo avere servito il massimo di due mandati, il Brasile compirà un ulteriore passo avanti nella sua crescita per diventare un gigante economico e politico della scena mondiale. Oggi il Brasile, insieme al Messico, viene indicato come partner strategico dell’Unione europea. La Colombia è un ulteriore esempio promettente di come la democrazia possa davvero affermarsi in America Latina. Oggi questo paese sta negoziando un accordo di libero scambio con l’UE. Anche in Colombia ci saranno elezioni presidenziali e i cittadini sentiranno senza dubbio la mancanza della leadership lungimirante di Álvaro Uribe.
Il Venezuela, invece, è guidato da un demagogo populista, Hugo Chávez, che ha dimostrato scarso riguardo per la democrazia e la libertà d’espressione. Anche la Bolivia e l’Ecuador hanno mostrato segni preoccupanti di voler seguire l’esempio ignobile di Chávez and della Cuba di Castro.
Infine, è particolarmente deplorevole che la presidente Kirchner in Argentina abbia scelto di allontanare l’attenzione dalla politica interna e dalla sua deludente prestazione come presidente utilizzando toni bellicosi a proposito delle isole Falkland, i cui abitanti desiderano rimanere cittadini britannici.
Bastiaan Belder, a nome del gruppo the EFD. – (NL) A proposito dell’eccellente relazione dell’onorevole Salafranca sulla strategia dell’Unione europea per le relazioni con l’America Latina, vorrei chiedere al Consiglio e alla Commissione, entrambi rappresentati qui dalla baronessa Ashton, di intervenire con urgenza su tre fronti.
Innanzi tutto dobbiamo chiedere la piena cooperazione dei paesi dell’America Latina, e del Brasile in particolare, in quanto membri a rotazione del Consiglio di sicurezza, in tutti i tentativi internazionali di ricondurre il conflitto con l’Iran sulle armi nucleari a una soluzione pacifica. Serve dunque una vera collaborazione e un vero supporto.
In secondo luogo dobbiamo chiedere la piena cooperazione dei paesi dell’America Latina nella lotta incessante contro le reti terroristiche islamiche. Mi riferisco, in particolare, al Venezuela perché Hezbollah non bada solo ai propri affari, e questo vale anche per l’Iran.
In terzo luogo, dobbiamo chiedere la piena cooperazione dei paesi dell’America Latina nella lotta contro il male globale dell’antisemitismo. Ancora una volta, chi è fonte di grande preoccupazione in questo senso è il presidente Chávez del Venezuela, anche se, purtroppo, non è l’unico. Di recente lo Stephen Roth Institute ha pubblicato una relazione che evidenzia diversi aspetti piuttosto spiacevoli della problematica.
Infine, la scorsa settimana, la stampa europea ha mantenuto un silenzio volubile sulla crescente influenza della Cina in America Latina. Ciò significa che potrebbe capitare all’Unione europea di trovarsi in mezzo a questi due partner strategici di Bruxelles?
Bruno Gollnisch (NI). – (FR) Signora Presidente, la relazione dell’onorevole Salafranca Sánchez-Neyra contiene molti elementi interessanti. E’ molto ampia. L’Europa non può non avere relazioni con uno spazio che, come ricorda il considerando J, conta 600 milioni di persone ed è responsabile del 10 per cento del prodotto interno lordo mondiale, uno spazio al quale siamo legati da vincoli storici speciali, mi riferisco in particolare ai paesi latini della Spagna, del Portogallo e dell’Italia – molti dei cui abitanti sono emigrati in Argentina – ma anche della Francia, che è ancora presente in Guyana.
E’ deplorevole, tuttavia, che la relazione non affronti più direttamente due temi essenziali.
Innanzi tutto, c’è il tema della globalizzazione, il libero scambio imposto in tutto il mondo, e della divisione internazionale del lavoro, che ci viene erroneamente presentata come una panacea e che solleva gravi problemi di natura economica e sociale, non solo in Europa ma anche in America Latina.
In secondo luogo, c’è il problema dell’indipendenza dal grande fratello, in altre parole il grande fratello americano. Noi non siamo un nemico, ma occorre comunque tenere presente che la dottrina Monroe, il cui obiettivo dichiarato era all’epoca di impedire la ricolonizzazione dell’America Latina da parte dell’Europa, si tradusse, di fatto, in un protettorato di cui abbiamo potuto vedere gli effetti qualche anno fa soprattutto nella brutalità dell’intervento a Panama.
Sono dunque d’accordo sulla necessità di affrontare temi come la produzione di droga, ma non spetta a noi imporre la legge, la ragione, la giustizia e l’eguaglianza fra uomini e donne ai popoli dell’America Latina.
Noi siamo del parere che dovremmo dedicarci a quei temi che sono strettamente essenziali.
Elena Băsescu (PPE). – (ES) Desidero in primo luogo congratularmi con l’onorevole Salafranca Sánchez-Neyra per l’eccellente lavoro svolto con la relazione.
(RO) Il Parlamento europeo sta inviando un messaggio chiaro sul rafforzamento delle relazioni fra l’Unione europea e l’America Latina, soprattutto in considerazione del fatto che il vertice UE-America Latina si terrà fra un mese. Al contempo le relazioni fra queste due regioni sono una delle priorità della Presidenza spagnola. Credo, tuttavia, che esistano moltissime possibilità non sfruttate di potenziare gli scambi fra le due regioni.
Per questa ragione l’Unione europea deve fornire risorse per promuovere i prodotti europei sui mercati latinoamericani. A questo proposito ci sono dei prodotti rumeni che hanno già trovato uno sbocco sul mercato latinoamericano. La nostra autovettura nazionale, la Dacia, ne è un esempio. La Romania ha una lunga tradizione di buona cooperazione con l’America Latina giacché le nostre origini latine sono un patrimonio prezioso che condividiamo.
Vorrei sottolineare il mio appoggio al nuovo approccio tripartitico menzionato dal relatore, che vede la partecipazione dell’Unione europea, dell’America Latina e degli Stati Uniti. Al contempo dobbiamo prendere in considerazione i progetti di cooperazione che rafforzeranno la posizione giuridica del FMI e consentiranno parità di accesso all’istruzione e al mercato del lavoro.
Infine, la relazione dell’onorevole Salafranca e il vertice di Madrid devono gettare le fondamenta dello sviluppo duraturo del partenariato strategico fra l’Unione europea e l’America Latina.
Ramón Jáuregui Atondo (S&D). – (ES) Signora Presidente, desidero anch’io congratularmi con l’onorevole Salafranca Sánchez-Neyra. La sua relazione riveste grande importanza.
Onorevoli colleghi, lasciatemi dire che esistono milioni di ragioni che dovrebbero indurci a considerare l’America Latina come un continente importante per l’Europa: ci sono milioni di europei che vivono in America Latina e milioni di latinoamericani che sono venuti nei nostri paesi, in Europa, e hanno trovato asilo e rifugio dalla sofferenza in Francia, Germania, Svezia e Spagna.
Onorevoli colleghi, l’America Latina è molto importante per l’Unione europea, per questa ragione sono particolarmente lieto che nei prossimi mesi, forse grazie in larga misura al lavoro svolto dalla baronessa Ashton e dalla Presidenza spagnola, si potranno concludere quattro accordi molto importanti con la Colombia, il Perù, il Mercosur e l’America centrale. Si tratterà di un passo estremamente significativo per l’Unione europea e, in particolare, per l’America Latina.
Tuttavia, onorevoli colleghi, è nostro dovere aiutare l’America Latina. I suoi paesi dispongono di deboli meccanismi statali, i servizi pubblici sono ancora carenti perché il gettito fiscale è molto basso, le democrazie sono ancora imperfette ed esistono problemi di diritti umani. E’ nostro dovere aiutare i popoli dell’America Latina. Non dobbiamo mai perdere di vista questo obiettivo.
Vorrei lasciarle due messaggi, Baronessa Ashton, o due raccomandazioni, che ritengo molto significative. Per operare in America Latina dobbiamo avere anche il sostegno delle imprese europee. La nostra politica esterna deve essere condotta avvalendosi di una presenza economica forte delle nostre principali aziende in America Latina, che possono contribuire in misura importante allo sviluppo di quei paesi con una cultura di responsabilità sociale e con un impegno a favore della loro crescita.
Infine, dobbiamo creare un’alleanza globale con l’America Latina per lavorare insieme nel mondo e alla governance del mondo. Uniamoci a questi paesi per poter essere più forti.
Gesine Meissner (ALDE). – (DE) Signora Presidente, Baronessa Ashton, onorevole Salafranca, quale membro dell’Assemblea parlamentare euro-latino americana sono particolarmente lieta della relazione presentata perché è di grande importanza per noi continuare a rafforzare i rapporti fra l’Unione europea e l’America Latina.
Abbiamo realizzato molti progressi dal 1999. L’America Latina ha una popolazione di 600 milioni di abitanti e quasi 600 milioni di persone vivono anche qui nell’Unione europea. Condividiamo valori simili e diritti umani e siamo altresì legati dal desiderio di democrazia e pace. La situazione nei due continenti è tuttavia molto diversa. In un partenariato è importante garantire, ove possibile, che entrambe le parti siano altrettanto forti, ma ancora non siamo a questo punto.
Sono molti i problemi che l’America Latina deve affrontare, fra i quali l’analfabetismo, ma anche la mancanza di infrastrutture, carenze generali nell’istruzione, deficit democratici e violazioni dei diritti umani. Fortunatamente, noi abbiamo meno problemi. Sono in molti in America Latina a guadagnarsi da vivere con il traffico di stupefacenti ed è questa una situazione che, naturalmente, deve cambiare. Quale importante partner commerciale, che partecipa attivamente agli aiuti allo sviluppo, è nostro dovere assicurare che l’America Latina riceva ulteriore assistenza in relazione al processo di democratizzazione. Mi piacerebbe che il partenariato permettesse ai popoli dell’America Latina di vivere in pace allo stesso modo dell’Unione europea e consentisse loro di imparare e trarre vantaggio gli uni dagli altri come facciamo noi.
Per questa ragione mi piace particolarmente l’idea di una Carta euro-latinoamericana per la pace e la sicurezza e di una Fondazione Europa-America Latina. Il nostro partenariato ne sarebbe ulteriormente rafforzato e potremmo in tal modo compiere maggiori progressi.
Edvard Kožušník (ECR). – (CS) Onorevoli colleghi, all’inizio del suo intervento l’onorevole Salafranca Sánchez-Neyra ha affermato che l’Europa e l’America Latina condividono valori simili. C’è tuttavia un’eccezione.
In marzo abbiamo discusso in quest’’Aula della situazione a Cuba. Nel processo negoziale sulla strategia dell’Unione europea per le relazioni con l’America Latina non dobbiamo dimenticare Cuba, un attore importante di questa regione. Il regime stalinista di Cuba, con il suo stile totalitario, sta cercando di danneggiare le relazioni fra l’UE e questa regione nel suo complesso. Ma l’America Latina non si merita questo. L’America Latina è un partner importante per l’Unione europea, anche senza il regime cubano. La controparte dell’Unione europea sul fronte cubano non dovrebbe essere l’attuale regime di Castro, quanto i promotori del cambiamento e l’opposizione democratica. Nutro il massimo rispetto per tutti gli oppositori della dittatura comunista di Cuba e vorrei ringraziare il cardinale Jaime Ortega per le coraggiose parole rivolte – ieri, se non erro – al regime.
Sono del parere che la democrazia, il rispetto dei diritti umani e delle libertà, la libertà d’espressione, lo Stato di diritto, lo Stato legale e il rifiuto di ogni forma di dittatura o autoritarismo costituiscano non solo le fondamenta del partenariato strategico biregionale, ma ne rappresentino anche una condizione necessaria.
John Bufton (EFD). – (EN) Signora Presidente, all’inizio della discussione la baronessa Ashton si è gentilmente resa disponibile a rispondere a eventuali domande. Baronessa, la prego dunque di voler rispondere al seguente quesito.
Le proposte presentate dalla commissione per lo sviluppo comprendono l’avvio di negoziati per la creazione di una Carta euro-latinoamericana per la pace e la sicurezza basata sulla Carta delle Nazioni Unite.
Da quale parte si schiera rispetto alla richiesta formale avanzata dall’Argentina al segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, di contestare la sovranità britannica sulle isole Falkland?
Il ministro degli Esteri argentino, Jorge Taiana, ha chiesto alle Nazioni Unite di intervenire per fermare ulteriori azioni unilaterali da parte del Regno Unito in relazione all’attività di prospezione petrolifera nell’area.
In occasione di un recente vertice dei leader latinoamericani e caraibici, tutti e 32 i paesi hanno appoggiato all’unanimità le rivendicazioni argentine sulle isole Falkland.
Lei è d’accordo sul fatto che, in virtù del principio di autodeterminazione della Carta delle Nazioni Unite, la Gran Bretagna dovrebbe mantenere la sovranità sulle isole? Lei appoggerà gli interessi del Regno Unito in linea con il diritto internazionale? Mi piacerebbe che rispondesse a questi interrogativi.
Angelika Werthmann (NI). – (DE) Signora Presidente, onorevoli colleghi, un partenariato strategico biregionale fra Unione europea e America Latina esiste già dal 1999. I principi fondanti di tale partenariato comprendono il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali oltre al diritto all’istruzione. E’ comunque un dato di fatto che questi principi sono spesso violati. Si aggiunga che 42 milioni di cittadini in America Latina sono analfabeti. L’Unione europea è sia il maggiore investitore nella regione sia un importante partner commerciale.
Infine, vorrei ricordare le violazioni dei diritti umani universali rappresentate dalla condizione delle donne che sono socialmente svantaggiate e dalla continua discriminazione dei popoli indigeni, per evidenziare solo due delle aree problematiche. C’è ancora molto da fare in questo ambito e devono essere introdotti miglioramenti.
Marietta Giannakou (PPE). – (EL) Signora Presidente, desidero congratularmi con l’onorevole Salafranca per la sua relazione coerente e ben motivata. Sono inoltre d’accordo con la vicepresidente della Commissione e Alto rappresentante sull’importanza che ella annette a questi sforzi destinati a forgiare rapporti più stretti.
E’ indubbio che negli ultimi vent’anni l’America Latina ha conosciuto degli sviluppi ed è vero che ciò che ci preoccupava negli anni ’80, in altre parole le numerose dittature, è stato spazzato via. Ma non sono stati spazzati via il traffico di stupefacenti, il riciclaggio di denaro, il terrorismo e i gravi problemi causati dalla povertà, dalla mancanza di sicurezza e dalla disoccupazione nella regione.
Con l’aiuto del Parlamento e della baronessa Ashton, chiediamo quindi che sia attribuita particolare importanza ai settori che fanno riferimento all’istruzione e alla cultura. I paesi dell’America Latina sono gli unici che possiamo considerare così strettamente legati all’Europa – più di qualsiasi altro paese terzo – dal punto di vista della storia, dell’istruzione e della cultura e credo che particolare enfasi debba essere posta su questi settori.
La relazione Salafranca comprende un programma integrato, propone la creazione di una fondazione, che anche l’Assemblea reputa molto importante, e, naturalmente, chiede per il Parlamento europeo un ruolo nuovo e più forte nelle relazioni con questi paesi. Credo siano questi i punti della relazione odierna che dovremmo mantenere.
Emine Bozkurt (S&D). – (NL) Signora Presidente, negli ultimi mesi l’America Latina ha assunto un’importanza sempre più evidente e concreta agli occhi dell’Unione europea dopo aver ricevuto dall’EU insufficiente attenzione per anni. La Commissione europea ha prodotto una nuova comunicazione che identifica entrambe le regioni dell’America Latina come attori e partner globali e ora sono già in fase avanzata i negoziati sugli accordi di associazione. Non posso fare a meno di sottolineare l’importanza strategica delle buone relazioni con l’America Latina. Mi riferisco in particolare ai negoziati in corso per gli accordi di associazione con l’America centrale, la cui ultima tornata ha preso il via ieri. L’obiettivo è di apporre gli ultimi ritocchi e chiudere i negoziati.
Sebbene io sia sostanzialmente favorevole a un accordo di associazione con l’America Latina, non posso fare a meno di sottolineare che il rispetto dei diritti umani è in questo caso di fondamentale importanza. Un simile accordo dovrebbe contribuire al miglioramento della situazione dei diritti umani in America centrale e deve rappresentare per questi paesi un incentivo costante al rispetto di tali diritti. Non stiamo solo firmando un accordo commerciale, stiamo forgiando un legame che ci unirà per mezzo del dialogo politico e della cooperazione.
L’accordo di associazione è importante per l’America Latina. Questa regione è caratterizzata da un elevato livello di povertà e l’accordo deve contribuire al progresso economico dei suoi abitanti. Durante i negoziati, pertanto, l’Unione europea non dovrà chiudere gli occhi di fronte al fatto che l’Europa e l’America centrale non sono partner alla pari in questo accordo. L’accordo deve tener conto in misura sufficiente dei diversi punti di partenza delle due regioni e la sua asimmetria ha pertanto grande rilevanza. In altre parole, l’accordo deve essere equilibrato e non andare a vantaggio solo dell’Europa e delle principali aziende insediate in America centrale. No. Deve soprattutto migliorare la situazione dei semplici cittadini e delle piccole imprese.
Per concludere, abbiamo scelto un approccio differenziato per regione e insisterei sul fatto che questo deve essere il metodo da seguire fino alla fine per evitare che nessun paese si trovi in posizione arretrata rispetto ai suoi vicini.
Liam Aylward (ALDE). – (GA) Signora Presidente, appoggio questa relazione e mi congratulo con il relatore per l’eccellente lavoro svolto. Vorrei attirare l’attenzione sulle relazioni commerciali fra l’Unione europea e l’America Latina.
Occorre garantire che le questioni commerciali siano discusse su un piano di parità. Gli agricoltori e i produttori europei devono rispettare numerose regole e producono alimenti e merci di elevata qualità. L’adozione di standard più elevati si traduce in più alti costi di produzione per gli agricoltori e i produttori europei che vengono a essere svantaggiati sul mercato a causa dell’importazione di prodotti di qualità e prezzo inferiori.
Il tema non va affrontato solo nell’interesse dei produttori europei. L’Unione europea ha svolto un lavoro eccellente in materia di protezione e rafforzamento dei diritti dei consumatori e della salute. Siamo obbligati a garantire che le merci e i prodotti importati in Europa non compromettano tali diritti e non mettano a rischio la salute dei consumatori europei.
(Il Presidente interrompe l’oratore)
Marek Henryk Migalski (ECR). – (PL) Signora Presidente, cercherò di prendere solo un minuto. Forse Francis Fukuyama aveva torto quando ha affermato che la democrazia liberale è la fine della storia, ma aveva sicuramente ragione nel sostenere che la democrazia liberale è la cosa migliore che possa capitare. Se solo tutti potessimo vivere in una simile situazione.
Purtroppo la democrazia è stata sostituita in America Latina dal populismo, e il capitalismo dal socialismo o dal populismo economico. Pertanto, mi rivolgo alla baronessa Ashton – Commissario, la mia è una richiesta enorme: che la nostra esperienza, il denaro dei contribuenti europei e il nostro know-how siano riservati, soprattutto, a quei paesi che hanno imboccato la strada della democrazia e che stanno costruendo un’economia di libero mercato, e non a quelle nazioni che stanno dando vita a dittature populiste.
Corina Creţu (S&D). – (RO) La strategia di sviluppo delle relazioni con l’America Latina si è dimostrata particolarmente preziosa nel periodo intercorso fra il suo lancio e oggi. Questo partenariato strategico ha reso più solide le relazioni fra le nostre due regioni e ha agevolato il finanziamento di progetti e programmi per un importo superiore a 3 miliardi di euro negli ultimi dieci anni.
Fortunatamente i paesi dell’America Latina hanno avuto maggior successo finora nel contrastare la crisi economica e finanziaria di quanto non ne abbiano avuto certi paesi sviluppati. Tuttavia, il livello di povertà continua a rimanere estremamente elevato o addirittura sta aumentando fra i gruppi più svantaggiati della popolazione a causa della natura cronica della polarizzazione sociale e delle disfunzioni politiche e istituzionali nella regione. In Bolivia, per esempio, circa il 60 per cento della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. Le cifre riportate per la percentuale di popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà in Brasile e in Argentina sono rispettivamente del 26 e del 13,9 per cento. Per questo motivo sostengo fortemente la necessità di concentrare gli aiuti allo sviluppo sulla creazione di strutture istituzionali in questi paesi allo scopo di eliminare le disparità sociali.
E’ importante che la relazione dell’onorevole Salafranca promuova un’intensificazione del dialogo per poter individuare la strada che consentirà il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del Millennio. Credo tuttavia che sia per noi fondamentale garantire che questa strategia preveda l’inclusione della società civile e delle organizzazioni non governative, che dovranno partecipare al dialogo e alle azioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi della strategia.
Emma McClarkin (ECR). – (EN) Signora Presidente, quale membro di EuroLat, desidero congratularmi con la Presidenza spagnola e con l’onorevole Salafranca per aver sottolineato l’importanza delle nostre relazioni con l’America Latina.
I cambiamenti climatici e il riscaldamento globale dovrebbero rimanere una priorità dell’agenda politica fra l’Unione europea e i paesi dell’America Latina e dei Caraibi, mentre dovrebbe essere rafforzato l’impegno nei confronti degli obiettivi di Copenhagen.
Inoltre, dovrebbe essere intensificato il dialogo sull’energia e sull’approvvigionamento energetico allo scopo di contrastare i cambiamenti climatici e promuovere un consumo energetico sostenibile.
Abbiamo tuttavia molta merce di scambio, non solo sotto il profilo commerciale, ma anche nell’ambito della cultura e dell’istruzione, e il nostro obiettivo primario è che i rapporti commerciali con l’America Latina siano rafforzati grazie a un potenziamento dell’innovazione in entrambe le regioni e a un miglioramento dell’istruzione. Vorrei altresì sottolineare la necessità di un ulteriore potenziamento e promozione di Erasmus per i partecipanti dell’America Latina, un programma che offre straordinarie opportunità sotto il profilo personale e professionale, oltre che per i futuri contatti e per un miglioramento delle relazioni commerciali fra Unione europea e America Latina.
Miroslav Mikolášik (PPE). – (SK) Sono favorevole a un rafforzamento delle relazioni fra Unione europea e America Latina, che rappresenta una delle priorità della Presidenza spagnola, giacché a trarne vantaggio sono entrambe le parti, gli Stati membri dell’UE e i paesi della regione latinoamericana.
L’America Latina dispone di un enorme potenziale umano, con più di 600 milioni di abitanti, abbondanza di risorse naturali e il 10 per cento del PIL mondiale.
L’Unione europea, quale maggior donatore di aiuti allo sviluppo, principale investitore e secondo più importante partner commerciale dell’America Latina, dovrebbe consolidare in modo sistematico la propria posizione nella regione.
Una cooperazione regionale pienamente funzionale basata su valori comuni, quali la democrazia, lo Stato di diritto e la difesa dei diritti umani, per esempio, richiederà il miglioramento specifico degli attuali meccanismi del partenariato biregionale. Questo sarà l’approccio che sosterrò durante la prossima plenaria dell’Assemblea parlamentare euro-latinoamericana a Siviglia in maggio.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE). – (ES) Signora Presidente, vorrei a mia volta cogliere l’occasione offerta da questa discussione per evidenziare un tema di grande preoccupazione, una situazione della quale siamo venuti a conoscenza solo qualche giorno fa e che riguarda la Colombia.
E’ stato scoperto che i servizi nazionali di sicurezza della Colombia sono direttamente implicati nella persecuzione e criminalizzazione dei membri dell’opposizione oltre che nella creazione di false testimonianze.
L’informazione ci è stata data in prima persona dalla senatrice Piedad Córdoba. E’ parte del fascicolo che i servizi di sicurezza colombiani stanno istruendo contro di lei. Siamo stati informati del fatto che il governo colombiano, o comunque questa entità, sta cercando artificiosamente di creare dei legami fra lei e i gruppi di guerriglieri, in particolare le FARC. Inoltre, cosa più grave – e questa è una domanda rivolta alla baronessa Ashton – quella chiamata “operazione Europa” è un tentativo esplicito di perseguitare, attaccare e screditare le autorità che si occupano di diritti umani in Europa, inclusa la sottocommissione del Parlamento europeo per i diritti umani.
Credo che la situazione sia grave, molto grave, e richieda un chiarimento da parte del governo colombiano. Reputo opportuno, nel contesto di questa relazione, che il Parlamento accerti esattamente la verità e verifichi se le autorità colombiane stiano effettivamente pensando di intervenire per risolvere la situazione.
PRESIDENZA DELL’ON. PITTELLA Vicepresidente
Andreas Mölzer (NI). – (DE) Signor Presidente, dopo più di 300 anni di governo coloniale e dopo essere stato uno dei teatri della guerra fredda, l’America Latina è ora divenuta una delle regioni emergenti del mondo. Il fatto che il presidente russo Medvedev abbia visitato l’America centrale e meridionale è una chiara indicazione del fatto che stia tentando di rafforzare le relazioni economiche della Russia con quella regione. Dimostra inoltra che l’Unione europea ha imboccato la strada giusta scegliendo di migliorare le proprie relazioni con questo continente la cui popolazione è superiore a quella dell’UE a 27.
Tuttavia, non è sufficiente avviare negoziati con il blocco commerciale del Mercosur. Occorre coinvolgere anche i paesi più piccoli che non appartengono a questa regione economica o alla Comunità andina. L’Unione europea non è solo il principale investitore o il più importante o il secondo più importante partner commerciale; è anche il maggiore donatore di aiuti allo sviluppo. Da un punto di vista finanziario noi svolgiamo già un ruolo significativo e, a mio giudizio, dobbiamo sfruttare questa posizione di vantaggio per sviluppare le relazioni fra Europa e America Latina.
Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, da tempo l'Unione europea e l'America latina hanno sviluppato una partnership strategica finalizzata a sviluppare un partenariato biregionale compiuto.
Ricordo che è dal 1999 che si tengono regolarmente vertici bilaterali e quest'anno non farà eccezione alla regola. È previsto infatti un nuovo incontro UE-America latina il prossimo maggio a Madrid.
È di conseguenza con piacere e vivo sostegno che intervengo oggi in Aula in favore della relazione del collega Salafranca. Mi associo ai complimenti, alle felicitazioni che da tutti gli interventi, da gran parte degli interventi sono venuti, felicitazioni assolutamente condivise e giustificate: una relazione che mira a consolidare i già forti legami esistenti tra le due regioni, sia a livello politico, storico e culturale che economico e, a questo proposito, l'iniziativa di una fondazione mi sembra appropriata e assolutamente attuale.
Come membro della commissione per l'agricoltura ci tengo a porre l'accento proprio su quest'ultimo aspetto dell'economia, citando alcuni dati che ci mostrano come si tratti di una zona di primario interesse e in piena espansione che annovera 600 milioni di consumatori e produce materie prime essenziali.
Recentemente i prezzi delle materie prime agricole in America latina hanno beneficiato di deboli perturbazioni meteorologiche che hanno permesso una fornitura costante e abbondante in molti paesi produttori della zona e del generale ritorno di numerosi investitori. Tra l'altro, ricordo che l'Unione europea è il primo investitore in America latina e il primo donatore di aiuti allo sviluppo, con una previsione di investimento di 3 miliardi di euro per il periodo 2007-2013.
Vorrei infine, e concludo Presidente, fare accenno al tema del cambiamento climatico, affrontato da poco anche nelle commissioni competenti con l'approvazione di importanti relazioni, per riprendere qui una parte di questa risoluzione che vede il mio pieno appoggio.
Si chiede cioè un dialogo, una collaborazione con l'America latina sulla lotta contro il cambiamento climatico perché si acceleri il raggiungimento degli obiettivi di Copenaghen, e la collaborazione con i maggiori paesi in via di sviluppo è essenziale per il conseguimento degli obiettivi climatici che l'Europa si è prefissata.
Peter Skinner (S&D). – (EN) Signor Presidente, mi consenta di aggiungere le mie congratulazioni per il lavoro svolto e le osservazioni che sono state fatte.
Tuttavia, come alcuni oratori hanno forse precisato, rimangono alcune questioni difficili rispetto alla Colombia e alla situazione dei diritti umani in questo paese. In assenza di alcuni dei miei colleghi, fra i quali l’onorevole Howitt che non ha potuto essere presente a causa del vulcano, devo riportarvi ciò che egli ha precisato: ci sono stati problemi specifici che hanno coinvolto i sindacalisti in Colombia. Vorrei chiedere al Commissario e agli onorevoli colleghi di riflettere su questo punto quando si parla di strategia e di un nostro coinvolgimento in questo continente.
Catherine Ashton, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione. – Signor Presidente, seguendo l’esempio dei membri del Parlamento, desidero iniziare congratulandomi con l’onorevole Salafranca per l’eccellente relazione e, insieme a lui e ad altri oratori, voglio ringraziare la Presidenza spagnola per il lavoro che anch’essa ha svolto non solo in preparazione al vertice, ma anche a sostegno di tutte le iniziative che sono state intraprese.
Il prossimo vertice riveste grande importanza. Ci permetterà di rafforzare i legami di cui hanno parlato i membri del Parlamento. Parallelamente al vertice, ci sarà anche un incontro dei ministri degli Esteri, che per me è particolarmente importante. Spero che sapremo cogliere questa occasione per rafforzare le relazioni con diversi degli Stati presenti.
Alcuni membri del Parlamento hanno fatto riferimento all’importanza del commercio e del ruolo delle imprese europee e concordo pienamente con loro. Siamo il principale investitore nella regione. Ho ascoltato con piacere alcuni membri fare riferimento al ruolo dell’innovazione, che giudico di grande importanza. Naturalmente grandi enfasi è stata posta, come mi aspettavo, sui diritti umani – la cui importanza deve investire tutte le relazioni dinamiche dell’Unione e abbracciare il nostro lavoro.
I membri del Parlamento hanno altresì menzionato il punto della relazione relativo al femminicidio e, naturalmente, ai popoli indigeni. La Commissione difende da sempre i diritti dei popoli indigeni e continuerà a monitorare i progetti descritti.
Per quanto riguarda la Colombia in modo particolare, sono a conoscenza delle opinioni non solo dell’Assemblea ma anche, naturalmente, delle Confederazioni europea e internazionale dei sindacati con le quali ho avuto contatti in occasione del mio incarico precedente. Continuiamo a seguire da vicino la situazione. Abbiamo preso nota dei progressi significativi realizzati. I membri del Parlamento potranno cogliere l’importanza degli impegni e delle solide clausole sui diritti umani riprese nell’accordo commerciale. Mi auguro che tali impegni, che saranno monitorati, contribuiscano in certa misura a placare le preoccupazioni, ma saranno certamente parte dei nostri rapporti continui con la Colombia.
Sono inoltre d’accordo sull’importanza del ruolo da noi svolto insieme a questi paesi in relazione a più ampie questioni internazionali. Il Brasile e l’Iran sono stati gli esempi ricordati. Ho discusso con Celso Amorim, ministro degli Esteri del Brasile, proprio di questo problema e i nostri contatti continuano.
Sono state menzionate le isole Falkland, Gli Stati membri hanno ratificato la convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare. Le isole Falkland sono un territorio associato all’Unione e si applicherebbe lo Stato di diritto.
I cambiamenti climatici sono un altro tema estremamente importante. Non dovremmo dimenticare che c’è un dialogo fondamentale in corso con questa regione. Infine, sono lieta che siano stati menzionati Erasmus e l’importanza dei programmi d’istruzione in questo contesto.
In conclusione, mi congratulo ancora una volta con l’onorevole Salafranca.
José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, relatore. – (ES) Signor Presidente, vorrei ringraziare tutti i miei onorevoli colleghi per i loro interventi.
Baronessa Ashton, voglio precisare che l’elemento fondamentale che garantirà l’ulteriore sviluppo di queste relazioni negli anni a venire sarà la mobilitazione della volontà politica. Le ragioni politiche hanno condotto al dialogo ministeriale di San José nel 1985; le ragioni politiche hanno condotto alla istituzionalizzazione del dialogo con il gruppo di Rio nel 1990; e le ragioni politiche hanno permesso di andare ben oltre nel meccanismo dei vertici.
Vorrei rispondere all’onorevole Kožušník ribadendo che noi siamo davvero una comunità di valori e desidero ricordare che, nell’ultima tornata, abbiamo adottato un’importante risoluzione su Cuba in cui chiedevamo il rilascio immediato e incondizionato dei prigionieri politici. Permettetemi di cogliere questa occasione per chiedere alla baronessa Ashton di intercedere per una dissidente, Marta Beatriz Roque, che è in libertà condizionata e malata. Marta Roque ha appena ottenuto la nazionalità spagnola in una causa promossa da un ex membro del Parlamento, Fernando Fernández Martín, e potrà quindi venire in Spagna per essere curata.
Dobbiamo tuttavia passare dalle parole all’azione e questo passo si manifesta negli accordi di associazione. Baronessa Ashton, sono del parere che lei abbia negoziato in modo eccellente gli accordi con la Colombia e il Perù. Sebbene sia ancora fonte di preoccupazione, la situazione dei diritti umani in Colombia è migliorata considerevolmente. Il popolo colombiano sta chiedendo a gran voce la pace e quest’accordo è senza dubbio meritato. Credo sinceramente che la maggioranza del Parlamento sia favorevole a quest’accordo.
Baronessa Ashton, dobbiamo concedere spazio ai rappresentanti centroamericani nei negoziati. Rappresentiamo il 25 per cento delle loro esportazioni e loro rappresentano il 2 per cento delle nostre. Dobbiamo essere generosi e, come lei ha affermato, rilanciare l’accordo con il Mercosur.
Per concludere, signor Presidente, credo che, da un lato, l’Unione europea stia attraversando un periodo di declino economico e, dall’altro, sia rafforzata dalla presenza dell’Alto rappresentante.
Abbiamo dunque bisogno che l’Alto rappresentante compia uno sforzo significativo per dare prova della nostra volontà politica in occasione del vertice di Madrid e continui ad annettere elevata priorità alle relazioni con l’America Latina.
Presidente. – La discussione è chiusa.
La votazione si svolgerà nella prima tornata di maggio.
Dichiarazioni scritte (articolo 149 del regolamento)
George Sabin Cutaş (S&D), per iscritto. – (RO) L’Unione europea è il principale partner commerciale dell’America Latina e il secondo partner commerciale del Mercosur e del Cile. Gli Stati membri dell’Unione europea rappresentano inoltre la principale fonte di investimenti diretti in America Latina. Tuttavia, i rapporti fra queste due regioni vanno al di là degli aspetti commerciali e abbracciano anche elementi storici, istituzionali e culturali.
In questo contesto credo che si debba concludere un accordo commerciale che preveda una più stretta cooperazione con l’America Latina. In effetti, gli sforzi ripetuti di giungere a un accordo di associazione con il Mercosur rappresentano il primo passo in questa direzione.
L’accordo di associazione rappresenta uno strumento che contribuirebbe a promuovere i comuni interessi economici, sociali e geopolitici di entrambe le regioni. Si tratterebbe inoltre del primo accordo di associazione intercontinentale fra nord e sud, e offrirebbe un’alternativa ad altri tentativi di integrazione meno equi, come la Zona di libero scambio delle Americhe.
Una più stretta cooperazione commerciale fra l’America Latina e l’Unione europea semplificherebbe l’attuazione di politiche di coesione economica e sociale tese alla promozione dello sviluppo economico e della prosperità in entrambe le regioni. Spero che saranno numerose le conclusioni in questo senso presentate in occasione del vertice fra Unione europea e Mercosur il 17 maggio.