Presidente. L’ordine del giorno reca l’ultima relazione (A7-0100/2010), presentata dall’onorevole Cozzolino a nome della commissione per il controllo dei bilanci sulla tutela degli interessi finanziari della Comunità e la lotta antifrode − relazione annuale 2008 [2009/2167(INI)].
Andrea Cozzolino, relatore. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, in un momento in cui il trattato di Lisbona rende più incisivo il ruolo dell’Europa nella vita di milioni di cittadini, la sfida della trasparenza e della legalità diventa cruciale. Per questo, la relazione che presentiamo è il risultato di uno sforzo fortemente unitario. Il lavoro si è misurato innanzitutto con lo scenario tracciato dalla Corte dei conti per il 2008, nel quale cala l’incidenza finanziaria dell’irregolarità, che passa da oltre 1 miliardo di euro del 2007 ai 783 milioni di euro del 2008.
Il calo riguarda tutti i settori ad eccezione delle spese dirette e dei fondi di preadesione. Criticità permangono anche nei Fondi strutturali. Ma importi e valori assoluti da soli non ci dicono dove le emergenze si annidano e dove la situazione è sotto controllo. Le analisi e gli incontri svolti in questi mesi ci hanno portato a dare priorità a due esigenze: da un lato, è urgente responsabilizzare di più gli Stati membri nelle individuazioni delle frodi e delle irregolarità, nella condivisione delle informazioni necessarie a contrastare truffe, sprechi e distorsioni nella spesa e nella riscossione delle entrate.
Dall’altro, è importante mettere in campo proposte e ipotesi di lavoro per rendere più efficace l’implementazione degli interventi negli Stati membri, con procedure amministrative e strategie gestionali che mettano al centro la qualità dei progetti e il loro impatto sulle condizioni di vita e di lavoro dei cittadini europei.
Per raggiungere questi obiettivi proponiamo che il Parlamento insista su alcune priorità: innanzitutto proponiamo che l’OLAF rediga 27 schede, analizzando con la giusta attenzione le strategie seguite da ogni singolo Stato membro nel contrasto alle frodi e alle irregolarità nell’utilizzo delle risorse europee, con una mappa precisa delle autorità preposte in ogni singolo paese ai controlli e dati sulla quantità e la qualità dei controlli svolti e sui loro effetti.
In secondo luogo, ridurre le irregolarità e fortemente migliorare i regolamenti. Mettiamo mano a un programma di semplificazione legislativa e regolamentativa: questo in modo particolare per i Fondi strutturali. Inoltre, va intensificata la lotta contro la corruzione, la criminalità finanziaria e le distorsioni negli appalti pubblici. Nella relazione di quest’anno facciamo su questo punto passi in avanti condivisi dall’insieme della commissione. Con un intenso lavoro di concertazione sono state elaborate proposte che riguardano i principali problemi su questo fronte. Dalla relazione tra UE e paradisi fiscali, alle banche dati sui beneficiari dei fondi europei, la relazione rappresenta un contributo concreto per aumentare la trasparenza della spesa e rafforzare le strategie antifrode e anticorruzione.
Infine, per quanto riguarda l’OLAF, è fondamentale garantire la sua piena indipendenza operativa, la piena collaborazione degli Stati membri e un’adeguata strategia di risorse umane, di cui ha assolutamente bisogno. Va mantenuta viva e aperta la discussione, il confronto, in Europa per dare vita a una Procura unica europea.
In conclusione, ritengo decisivo combattere insieme per la trasparenza e l’efficacia della gestione delle risorse europee. Dobbiamo su questo versante evitare ogni forma di strumentalizzazione: i problemi esistenti per mettere in discussione strumenti fondamentali per il progetto comunitario, come le politiche di coesione e gli aiuti per lo sviluppo. Dobbiamo invece guardare con lucidità ai problemi, alle distorsioni che ancora permangono nei diversi comparti delle finanze comunitarie e compiere su questi dati, con determinazione, nuovi passi avanti, migliorando l’efficacia e la trasparenza della gestione finanziaria.
Credo che facendo questo sforzo, le diverse istituzioni comunitarie compiranno davvero un passo in avanti verso quella costruzione di un’Unione più forte, più integrata e capace di soddisfare di più le esigenze dei cittadini.
Elena Băsescu (PPE). – (RO) Ritengo che i fondi europei debbano essere resi accessibili ai cittadini in maniera equa e trasparente. Un tentativo per eliminare la corruzione negli appalti pubblici potrebbe essere l’introduzione di un metodo trasparente, quale un sistema di gare d’appalto online.
Secondo la relazione della Commissione, la minore incidenza finanziaria delle irregolarità nel 2008 indica che alcune delle misure legislative e istituzionali volte a scoraggiare la frode sono state implementate con successo dagli Stati membri. Permane tuttavia la necessità di un maggiore controllo finanziario nonché di una legislazione efficace per contrastare la frode fiscale, in particolare in materia di IVA.
La tutela degli interessi finanziari dell’Unione europea è una priorità anche per il governo romeno che a tal fine ha istituito un dipartimento per la lotta antifrode che costituisce l’unico punto di contatto con l’OLAF per i fondi europei in Romania.
Monica Luisa Macovei (PPE). - (EN) Signor Presidente, in qualità di relatore ombra del Partito popolare europeo (Democratico cristiano) vorrei innanzitutto esprimere la mia gratitudine al relatore e agli onorevoli colleghi degli altri gruppi politici per l’eccellente cooperazione. Abbiamo dedicato particolare attenzione a una maggiore trasparenza e a regole più efficaci in materia di appalti pubblici, poiché questo è il settore più esposto ai rischi di frode e corruzione, condotte che distorcono il mercato e provocano un aumento dei prezzi pagati dai consumatori.
Inoltre gli elenchi dei beneficiari dei fondi europei in tutti gli Stati membri dovrebbero essere resi pubblici su un sito web e sulla base di criteri comuni. Ho anche chiesto il riconoscimento reciproco delle interdizioni, quali l’esclusione dei responsabili di frodi dalla carica di amministratore delegato. Dobbiamo sostenere l’attività dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode: chiediamo statistiche e spiegazioni per i casi in cui le autorità nazionali non hanno avviato procedimenti a seguito alle relazioni dell’OLAF: ciò si verifica nel 73 per cento dei casi aperti dall’Ufficio.
La relazione propone inoltre di vietare alle società che operano attraverso paradisi offshore di concludere accordi commerciali con società che hanno sede nell’Unione europea qualora la sede offshore abbia ritardato unilateralmente l’adozione di accordi di cooperazione con l’Unione.
In conclusione, consentitemi di ribadire che la frode e la corruzione sono strettamente correlate e come tali l’Unione europea le deve affrontare, accordando loro massima priorità.
Seán Kelly (PPE). - (EN) Signor Presidente, non credo di esagerare se affermo che l’attuale crisi economica è stata innescata da una crisi di proporzioni inizialmente modeste che ha visto il trionfo dell’avidità sulla generosità, della corruzione sull’integrità e dell’interesse particolare sulla solidarietà. Non usciremo dalla grave situazione in cui ci troviamo finché generosità, integrità e solidarietà non torneranno ad improntare l’operato di imprese e governi.
Sostengo pienamente tutti gli sforzi fatti per combattere le frodi. Ho seguito dei programmi alla televisione irlandese in cui si vedevano persone che si recavano ogni settimana nella repubblica di Irlanda, in Irlanda del Nord ed in Inghilterra per richiedere prestazioni sociali e altre che arrivavano all’aeroporto di Cork e ne ripartivano subito dopo aver fatto analoghe richieste. Il fondo però l’hanno toccato le banche: istituti come Allied Irish Bank e Irish Nationwide hanno fatto giochi di prestigio contabili per nascondere la propria reale situazione finanziaria.
Tali frodi hanno creato una situazione terribile in Irlanda ed è indispensabile non solo impegnarsi al massimo per fermarle, ma anche comunicare in maniera chiara e forte che si agirà con decisione a livello europeo e a tutti gli altri livelli.
John Dalli, membro della commissione. − (EN) Signor Presidente, onorevoli colleghi, a nome del collega Šemeta desidero innanzi tutto ringraziare il relatore per la costruttiva relazione e le proposte volte a migliorare la tutela degli interessi finanziari dell’Unione Europea.
La Commissione apprezza il fatto che il Parlamento insista con forza sulla responsabilità congiunta delle istituzioni comunitarie e degli Stati membri su questo fronte. Permettetemi tuttavia alcune osservazioni a riguardo.
Per quanto concerne l’individuazione di irregolarità da parte degli Stati membri, l’OLAF ha creato un nuovo sistema di reportistica per la gestione delle irregolarità basato sul web e chiamato IMS ovvero Irregularities Management System, che ha notevolmente migliorato il sistema di denuncia di irregolarità da parte degli Stati membri comprese le criticità evidenziate nella sua relazione. I Fondi strutturali sono un’area di particolare interesse sia per il Parlamento che per la Commissione. Quest’ultima si è impegnata a fondo per ovviare a taluni punti deboli nei programmi e nelle aree più coinvolte nell’ambito del piano di azione per gli interventi strutturali nel 2008 portando avanti una notevole opera di semplificazione.
Il Commissario Šemeta e gli altri membri della Commissione si adopereranno per ridurre ulteriormente i margini di errore della politica di coesione. La Commissione assisterà gli Stati membri nella conclusione dei programmi 2000–2006 monitorandone gli adempimenti e si accerterà che i sistemi di controllo e gestione del nuovo periodo di programmazione ottengano i risultati sperati. La Commissione inoltre opererà d’intesa con le autorità degli Stati membri in modo che queste ultime si assumano pienamente le proprie responsabilità in un sistema di gestione condivisa come ribadito dalle nuove misure del trattato di Lisbona.
Abbiamo ottenuto un considerevole successo sul fronte della trasparenza dei beneficiari di fondi comunitari. In campo agricolo il Consiglio ha deliberato che la pubblicazione dei nominativi dei beneficiari di fondi sia responsabilità degli Stati membri, ciascuno dei quali è tenuto a farlo su un apposito sito web, in ottemperanza al concetto di gestione condivisa. Per fornire una panoramica di tali siti e facilitarne l’accesso, ognuno di essi ha un proprio link sulla pagina web Europa.
Tornando ora all’OLAF, ringrazio il relatore del forte ed esplicito sostegno che esprime per il lavoro di tale organizzazione. Il Commissario Šemeta concorda pienamente sul fatto che, sebbene l’Ufficio europeo per la lotta antifrode si occupi di vari ambiti importanti come la prevenzione delle frodi, esso debba concentrarsi sul proprio compito principale, vale a dire la conduzione di indagini. Il collega è altresì d’accordo sul fatto che l’OLAF debba occuparsi dei casi più importanti e lasciare ad altri organismi le frodi di portata minore.
Nel 2008 l’Ufficio ha modificato le proprie procedure di monitoraggio finanziario stabilendo delle soglie de minimis. Il Commissario Šemeta ha recepito pienamente e condivide in toto i vostri suggerimenti in merito alla necessità che l’OLAF collabori con l’IAS, il principio contabile internazionale. Sebbene i due organismi collaborino strettamente già dal 2003, scambiandosi informazioni e formando opportunamente i rispettivi staff su questioni di interesse comune, l’OLAF è pronto a intensificare ulteriormente la collaborazione con l’IAS.
Per quanto riguarda il regolamento invece, il nuovo testo, adottato dall’OLAF nel dicembre 2009 e trasmesso al Parlamento, rappresenta già un punto di riferimento completo per gli investigatori. Nella proposta legislativa di revisione del regolamento dell’OLAF verranno incluse regole più dettagliate. A questo proposito la Commissione ricorda che il documento di riflessione sulla riforma legislativa dell’Ufficio verrà sottoposto all’attenzione del Parlamento e del Consiglio prima della pausa estiva.
Il Commissario Šemeta prevede di presentare tale documento nel corso della seduta della commissione per il controllo dei bilanci in luglio e conta sulla collaborazione del Parlamento per migliorare l’efficienza dell’OLAF e tutelare gli interessi dei contribuenti dell’Unione Europea.
Presidente. − La discussione è chiusa.
La votazione si svolgerà domani.
Dichiarazioni scritte (Articolo 149)
Alain Cadec (PPE), per iscritto. – (FR) La lotta antifrode è una sfida cruciale di cui l’Unione Europea e gli Stati membri devono farsi carico. L’entità dei fondi pubblici stanziati alla rubrica prevista per la politica di coesione esige la massima attenzione tenuto conto dell’elevato rischio di distrazione di tali fondi. È in gioco, infatti, la credibilità dei Fondi strutturali di fronte all’opinione pubblica europea. A questo proposito, apprezzo particolarmente gli sforzi compiuti dalla Commissione e dall’OLAF per combattere più efficacemente questo fenomeno. Come indicato dal relatore, l’impatto finanziario delle irregolarità riscontrate nelle azioni strutturali è diminuito in maniera significativa. Inoltre l’aumento delle irregolarità segnalate alla Commissione è una prova dei progressi fatti dai sistemi di prevenzione delle frodi. E’ importante che la Commissione e gli Stati membri continuino questa lotta nel modo più rigoroso possibile senza tuttavia scoraggiare i potenziali beneficiari dei Fondi strutturali con l’imposizione di restrizioni troppo severe. Vi è differenza tra una frode intenzionale e un’imprecisione nell’impostare un progetto, per cui è importante trattare la prima come un’attività criminosa e limitare l’impatto della seconda semplificandone le procedure.
Tamás Deutsch (PPE), per iscritto. – (HU) La crisi che si sta manifestando in alcuni paesi dell’area euro rappresenta un monito senza precedenti per i decisori europei affinchè proteggano incondizionatamente i fondi pubblici e le finanze comunitarie. L’economia e i mercati internazionali sono incredibilmente sensibili ai provvedimenti dell’Unione Europea, come ad esempio le misure di salvataggio introdotte di recente. Intere economie nazionali verrebbero messe in pericolo se non si dovesse gestire la crisi adeguatamente e a livello europeo. Di conseguenza, non ritengo di esagerare dicendo che gli occhi di tutto il mondo sono puntati sui nostri ministri dell’economia e sulle istituzioni europee. A oggi, i governi di alcuni Stati membri non solo hanno portato le proprie economie sull’orlo della bancarotta perseguendo i propri interessi personali e agendo come oligarchie, ma hanno anche reso sempre più ardue le prospettive per il futuro di imprenditori, famiglie e giovani qualificati. Per questo motivo non possiamo che appoggiare l’auspicio del relatore che gli Stati membri diventino maggiormente responsabili, passo fondamentale perchè la gestione dell’attuale crisi abbia successo. In un momento critico come questo assume sempre più importanza un monitoraggio rigoroso che ponga fine all’era dei governi corrotti.
Franz Obermayr (NI), per iscritto. – (DE) La relazione sulla lotta antifrode evidenzia sviluppi sostanzialmente positivi. Dal 2007 al 2008 si è riscontrata una diminuzione a livello finanziario degli effetti negativi delle irregolarità in tutti i settori, ad eccezione degli aiuti di preadesione, per i quali gli effetti negativi sono aumentati del 90,6 per cento. A questo proposito vorrei ricordare che fin dal 2002 l’Unione Europea finanzia gli “sforzi” della Turchia per entrare nell’Unione Europea e che anno dopo anno tali finanziamenti sono andati progressivamente aumentando. Nel solo quinquennio 2007 – 2013 la Turchia riceverà 4,84 miliardi di euro, sebbene la Commissione sia consapevole del fatto che i progressi compiuti da questo paese sono assolutamente insoddisfacenti rispetto ai criteri di ammissione. Ciononostante si continuano a stanziare fondi e in quantità sempre maggiore. E ancora, l’ultima relazione della Corte dei conti europea indica proprio a riguardo degli aiuti per l’adesione della Turchia come tali fondi vengano stanziati senza che vi siano obiettivi e parametri di riferimento sufficientemente chiari. In assenza di una strategia chiara e di piani specifici, i fondi vengono utilizzati in maniera non costruttiva. Dobbiamo assolutamente porre fine a questa pazzia.