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Resoconto integrale delle discussioni
Mercoledì 19 maggio 2010 - Strasburgo Edizione GU

6.8. Calendario delle tornate del Parlamento europeo - 2011 (votazione)
PV
  

- Sull’emendamento n. 4:

 
  
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  Ashley Fox (ECR).(EN) Signor Presidente, un richiamo al regolamento: può confermarmi che, votando a favore dell'emendamento n. 4, si ridurrà il numero di viaggi a Strasburgo ma si ottempererà comunque all’obbligo di tenere 12 sessioni, come prevede il trattato?

(Applausi)

 
  
 

- Sull’emendamento n. 2:

 
  
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  Klaus-Heiner Lehne (PPE).(DE) Signor Presidente, onorevoli colleghi, vedo dalla lista di voto che lei, signor Presidente, intende dichiarare l’emendamento n. 2 inammissibile. La invito a riconsiderare la sua posizione. E’ vero che l’articolo 229 del trattato stabilisce che si tenga una sessione del Parlamento europeo il secondo martedì di marzo, ma tale disposizione non contrasta con l’emendamento presentato dal mio gruppo.

L’emendamento del mio gruppo mira a spostare la sessione di Strasburgo dalla decima all’undicesima settimana, ma non impedisce di indire una plenaria il secondo martedì di marzo. Vogliamo che le nostre attività si trasferiscano a Strasburgo nell’undicesima settimana, ma non per questo il nostro emendamento è inammissibile. La esorto dunque a rivedere la sua posizione.

 
  
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  Presidente. – Mi ha letto nel pensiero, onorevole Lehne. Stavo per procedere esattamente come lei ha previsto.

- Sull’emendamento n. 4:

 
  
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  Bruno Gollnisch (NI).(FR) Sarò molto breve, signor Presidente. Credo che, nonostante la sua formulazione ambigua, l’emendamento n. 4 avrebbe dovuto essere dichiarato inammissibile perché contravviene ai trattati e – cosa ancora più grave – all’interpretazione dei trattati indicata chiaramente dalla Corte di giustizia dell’Unione europea di Lussemburgo in una sentenza che prescrive il mantenimento dell’attuale numero di tornate su Strasburgo. Capisco che alcuni onorevoli colleghi potrebbero non essere d’accordo, ma, allo stato attuale del diritto, sia i trattati sia la sentenza non lasciano dubbi al riguardo.

 
  
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  Presidente. – Prima della votazione, mi preme informarvi che la Presidenza ritiene la norma lesiva del trattato sul funzionamento dell’Unione europea e dichiara dunque l’emendamento n. 2 inammissibile.

L’articolo 229 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea dichiara infatti che il Parlamento "si riunisce di diritto il secondo martedì del mese di marzo". La Conferenza dei presidenti ha approvato una proposta di calendario per il 2011 che prevede una tornata dal 7 al 10 marzo, in ottemperanza all’articolo 229 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea.

L’emendamento n. 2 propone che questa tornata venga rimandata alla settimana successiva. Accogliendo l’emendamento, il Parlamento violerebbe l’articolo 229: di conseguenza, lo si dichiara inammissibile.

- Prima della votazione sull’emendamento n. 3:

 
  
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  Klaus-Heiner Lehne (PPE).(DE) Signor Presidente, sono spiacente ma la situazione non è così semplice. La sua citazione dell’articolo 229 è del tutto corretta, ma non è in conflitto con il nostro emendamento: l’articolo 229 si riferisce infatti a un giorno specifico, ossia il secondo martedì del mese di marzo, mentre il nostro emendamento riguarda l’intera settimana di Strasburgo, dunque quattro giorni. Nulla dovrebbe quindi impedire che la plenaria di Strasburgo venga rimandata dalla decima all’undicesima settimana e che si convochi una plenaria a Bruxelles per il secondo martedì di marzo. Come ha ricordato lei stesso, sono queste le condizioni del trattato.

 
  
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  Presidente. – Onorevole Lehne, l’emendamento solleva un interrogativo che potrebbe tranquillamente prestarsi a interpretazioni diverse. Il regolamento stabilisce che, in questi casi, è la Presidenza ad avere l’ultima parola sull’interpretazione da applicarsi. Per le ragioni che ho già spiegato, la Presidenza ha deciso di dichiarare inammissibile l’emendamento n. 2 in quanto lesivo dell’articolo 229 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Ovviamente qualunque altra interpretazione merita rispetto, ma la Presidenza, cui spetta l’ultima parola, ha deciso così.

 
  
  

- Prima della votazione:

 
  
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  Potito Salatto (PPE). - Signor Presidente, chiedo scusa, voglio approfittare di questa occasione per far presente alla Presidenza di intervenire perché i collegamenti aerei fra Strasburgo e le capitali europee siano diretti e non creino disagi a che deve prendere tre o quattro aerei per venire a Strasburgo. La prego di intervenire adeguatamente.

(Applausi)

 
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