Presidente. – Onorevoli colleghi, questa mattina si è tenuta una riunione della Conferenza dei presidenti, terminata 10 minuti fa. Abbiamo discusso a lungo di come organizzare la votazione sulle risoluzioni relative alla strategia Europa 2020. Come ben sapete, si tratta di una strategia volta a creare occupazione, prosperità e stabilità nel prossimo decennio, a beneficio dei cittadini di tutta l’Unione. Si tratta, dunque, di un progetto fondamentale per la situazione futura dell’Unione europea, e anche per quanto riguarda la nostra dimensione esterna, perché possiamo essere forti all’estero soltanto se lo siamo internamente.
Per quanto riguarda la discussione tenuta nel corso dell’incontro della Conferenza dei presidenti, sono emerse alcune proposte a favore di una votazione sulle risoluzioni sulla strategia Europa 2020 nella giornata odierna; vorremmo infatti che si svolgessero il prima possibile per poter partecipare in maniera responsabile alla discussione in corso con le altre istituzioni europee. E’ stata inoltre sottolineata la necessità di una strategia adottata da un’ampia maggioranza. Se vogliamo avere influenza sulla situazione dell’Unione, è necessario che sussista un’ampia maggioranza a sostegno delle risoluzioni.
Si teme che oggi questa maggioranza ancora non esista; da un lato abbiamo quindi bisogno di una strategia il prima possibile, e dall’altro vogliamo una risoluzione forte. Sono queste le nostre necessità.
Per quanto riguarda la discussione responsabile tra i presidenti dei nostri gruppi politici, propongo di posticipare il dibattito, ai sensi dell’articolo 140 del regolamento.
Lo ripeto: si tratta di una decisione estremamente importante, perché siamo consapevoli della necessità di avere presto la risoluzione, ma deve essere una risoluzione che gode di ampio consenso, dal momento che si tratta di questioni di importanza fondamentale.
Joseph Daul, a nome del gruppo PPE. – (FR) Signor Presidente, la ringrazio per le sue dichiarazioni. Vorrei aggiungere che, per quanto riguarda le inondazioni, i nostri amici ungheresi si trovano nella stessa situazione dei polacchi. I pensieri rivolti ai cittadini polacchi, pertanto, valgono anche per i cittadini ungheresi.
(Applausi)
Sostengo la sua posizione: in una situazione di crisi, le forze democratiche devono unirsi. E’ in questo spirito che, prima di questa tornata di Strasburgo, avevo proposto alla Conferenza dei presidenti di posticipare la decisione a giugno, sulla base di alcune contraddizioni e ambiguità. In quella sede non ho ottenuto la maggioranza e, poiché siamo un Parlamento democratico, abbiamo cercato di preparare la risoluzione.
Ieri, a pranzo, durante le discussioni nei nostri rispettivi gruppi, ci siamo accorti di non avere avuto molto tempo a disposizione. Non sto dicendo che il lavoro è stato fatto con poca attenzione, poiché questo equivarrebbe a non riconoscere il ruolo svolto dai nostri servizi, dai vicepresidenti e dai responsabili della preparazione dei lavori. Ci siamo detti, di fronte alla totalità o a una parte dei capi delegazione, che sarebbe meglio per l’immagine del Parlamento ottenere il ritiro del testo e votare alla prossima tornata; la crisi, vorrei sottolinearlo, non finirà entro giugno. Abbiamo discusso della questione e abbiamo deciso che i capi dei gruppi di grandi dimensioni chiederanno di posticipare la votazione a giugno.
L’onorevole Schulz mi ha detto – ed è stato l’unico a farlo – che avevo innanzi tutto bisogno della maggioranza del gruppo, come tutto d’altronde. Ieri sera, in seno al nostro gruppo, non abbiamo discusso di emendamenti, né, oggi, abbiamo discusso della risoluzione, poiché eravamo tutti a favore di un rinvio che permettesse di trovare una soluzione indispensabile, a detta del Parlamento, nei confronti dei nostri concittadini.
Abbiamo nel frattempo ricevuto una lettera dall’onorevole Verhofstadt che ci ha portato a chiedere un semplice rinvio di tre settimane. In questa situazione di crisi, vi chiedo di accettare la nostra richiesta affinché il Parlamento possa mostrare ai nostri cittadini di essere un’istituzione forte, composta da donne e uomini responsabili.
Presidente. – L’onorevole Schulz vorrebbe esprimersi in maniera contraria alla proposta.
Martin Schulz, a nome del gruppo S&D. – (DE) Signor Presidente, all’inizio del suo discorso l’onorevole Daul ha fatto riferimento alla difficile situazione in Ungheria, ma anche molti altri paesi stanno attraversando al momento un periodo di difficoltà; anche la Slovacchia, ad esempio, è stata duramente colpita dalle inondazioni. Manifestiamo dunque il nostro grande spirito di solidarietà nei confronti di tutti i cittadini dei paesi colpiti da simili catastrofi, siano essi ungheresi, polacchi o slovacchi.
Signor Presidente, lei e l’onorevole Daul avete descritto l’incontro della Conferenza dei presidenti, ma anche quanto avvenuto ieri e questa mattina. Non ho niente da aggiungere in merito alle questioni procedurali. A nome anche degli onorevoli Cohn-Bendit e Bisky, vorrei chiarire che, alla Conferenza dei presidenti di questa mattina, noi non abbiamo votato a favore della proposta di posticipare la votazione, perché crediamo che sia doveroso e peraltro possibile votare oggi.
E’ stato espresso il desiderio di adottare una risoluzione di questo tipo in Parlamento a un livello più ampio e con una maggioranza più ampia di quella di febbraio. Quanto accaduto negli ultimi giorni non riguarda le procedure, ma il contenuto. Tuttavia, un aspetto è chiarissimo: i contenuti che a febbraio hanno riscosso il consenso generale sono stati quasi abbandonati. Alla luce della grave crisi, questo non è sorprendente; sono possibili diverse soluzioni, alcune delle quali sono ritenute valide e legittime in termini democratici, mentre altre – le nostre –sono differenti. Queste ultime sono per noi le migliori. Non possiamo continuare a rincorrere strenuamente un consenso; è giunto il momento di assumere posizioni risolute. Voi potete assumere posizioni risolute e noi faremo lo stesso. Abbiamo cercato una soluzione consensuale, ma senza successo e pertanto ora dobbiamo cercare una maggioranza a favore di una delle due posizioni.
Se la maggioranza sarà a favore del rinvio, a quel punto ovviamente noi del gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento europeo rimarremo disponibili per nuovi negoziati. La base di partenza per questi negoziati sarà il testo che abbiamo presentato con i nostri colleghi del gruppo Verde/Alleanza libera europea. Per questo motivo, signor Presidente, ritengo che si debba votare oggi.
(Il Parlamento manifesta il suo assenso)
Presidente. – Vorrei ringraziare l’onorevole Daul e l’onorevole Schulz per aver attirato l’attenzione sul fatto che anche altre parti d’Europa sono colpite dalle inondazioni. Avete ragione, e la nostra solidarietà deve rivolgersi a tutti i paesi colpiti e a tutti i cittadini in Europa che si trovano oggi ad affrontare questo pericolo.
Jan Březina (PPE). – (EN) Signor Presidente, le acque che stanno inondando la Polonia provengono dalla Repubblica ceca, dove hanno causato enormi danni nella fase iniziale dell’alluvione. Anche la Repubblica ceca fa parte dell’Unione europea.
Presidente. – Onorevoli colleghi, ho ricordato questo punto poco fa nel ringraziare l’onorevole Daul e l’onorevole Schulz. Grazie anche a lei, onorevole Březina, per aver attirato l’attenzione su queste alluvioni disastrose. La ringrazio.