Presidente. – L’ordine del giorno reca la relazione (A7-0102/2010), presentata dall’onorevole a nome della commissione per gli affari economici e monetari, sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica delle direttive 2003/71/CE relativa al prospetto da pubblicare per l'offerta pubblica o l'ammissione alla negoziazione di strumenti finanziari e 2004/109/CE sull'armonizzazione degli obblighi di trasparenza riguardanti le informazioni sugli emittenti i cui valori mobiliari sono ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato [COM(2009)0491 - C7-0170/2009 - 2009/0132(COD)].
Wolf Klinz, relatore. – (DE) Signor Presidente, signor Commissario, se dovessi superare quattro minuti, abbrevierò le osservazioni conclusive in maniera da non superare i sei a mia disposizione.
La direttiva sul prospetto da pubblicare per l’offerta pubblica e l’ammissione alla negoziazione di strumenti finanziari è stata originariamente compilata nel 2003 con la riserva che sarebbe stata rivista nel settembre 2009. Così è stato. La direttiva sul prospetto riguarda il completamento, l’approvazione e la pubblicazioni di un prospetto come prerequisito per l’offerta pubblica di strumenti finanziari o la loro ammissione alla negoziazione su un mercato regolamentato dell’Unione europea. In generale, l’attuale revisione riguarda gli aspetti tecnici ed è volta a eliminare incertezze giuridiche e requisiti indebitamente onerosi.
In primo luogo, vorrei ringraziare sentitamente tutti i parlamentari che hanno collaborato con noi al riguardo e i relatori ombra. La cooperazione è stata estremamente proficua, anche con la Commissione. Senza tale collaborazione, non avremmo infatti potuto portare il pacchetto a una conclusione positiva in prima lettura in meno di dieci mesi. Ora vi esporrei brevemente l’accordo che abbiamo predisposto, che comprende negoziati tripartiti, sotto forma di otto punti principali in merito ai quali siamo riusciti a coagulare un consenso.
Innanzi tutto, uno dei nostri obiettivi era agevolare l’accesso al capitale sul mercato per le piccole e medie imprese. Sapete che negli Stati Uniti vi è una percentuale nettamente superiore di imprese, tra cui piccole e medie, che ottengono finanziamenti attraverso il mercato, mentre in Europa è prassi comune, specialmente tra le piccole imprese, ottenere finanziamenti mediante prestiti bancari. Ciò che noi vogliamo fare è offrire l’opportunità alle piccole imprese di sfruttare il mercato più spesso rispetto al passato. Abbiamo pertanto innalzato il tetto per l’esenzione dai requisiti di soglia, che in ultima analisi fanno gravare costi e burocrazia sulle piccole e medie imprese, portandolo da 2,5 a 5 milioni di euro.
Il mio secondo punto riguarda la tutela degli investitori: vogliamo essere certi che, concedendo tali agevolazioni, si possano offrire adeguati meccanismi di salvaguardia ai piccoli investitori privati. Per questo abbiamo innalzato la soglia per l’esenzione dall’obbligo di predisporre un prospetto per gli strumenti finanziari da 50 000 portando la denominazione a 100 000.
Il terzo punto che vorrei sollevare riguarda le modalità per consentire ai dipendenti di partecipare al capitale azionario di una società senza che la società debba farsi carico dei costi relativamente elevati della pubblicazione di un prospetto. Si tratta pertanto di rendere più flessibile l’obbligo di predisporre un prospetto quando si propongono piani di partecipazione dei dipendenti. In questo caso abbiamo introdotto una clausola di proporzionalità, nel senso che abbiamo eliminato l’obbligo di divulgazione, non necessario. Nel contempo, però, ci siamo assicurati la presenza di un documento contenente le informazioni di base in maniera che i dipendenti che usufruiranno di tale forma di partecipazione possano avere un’idea di ciò che otterranno. Ci siamo inoltre garantiti che le società quotate in un paese terzo, vale a dire un paese al di fuori dell’Unione europea, siano esonerate anch’esse dall’obbligo di predisporre un prospetto, come le società europee quando offrono azioni ai propri dipendenti, a condizione che siano in grado di dimostrare l’equivalenza con gli obblighi di divulgazione.
Il quarto aspetto che abbiamo discusso e in merito al quale siamo pervenuti a un accordo riguarda quella comunemente nota come “sintesi del prospetto”. Possiamo descrivere la questione nei seguenti termini: generalmente un prospetto è un documento denso e voluminoso, spesso costituito da centinaia di pagine. Vi è tuttavia anche la sintesi, che solitamente consta di altre 50, 60 o 70 pagine. Noi vorremmo che il Parlamento abbreviasse la sintesi riducendola alle cosiddette “informazioni essenziali per l’investitore” o un documento contenente gli elementi salienti per gli investitori del genere previsto dai fondi di investimento tradizionali, gli OICVM. La Commissione di fatto non ha considerato tale ipotesi; il suo intento era solamente assicurarsi che le informazioni essenziali fossero effettivamente contenute nella sintesi.
Ora abbiamo convenuto che, pur mantenendo la sintesi nella sua forma attuale, dovremmo anche sincerarci che di fatto contenga le informazioni essenziali, possibilmente circostanziate da disposizioni contenute nella direttiva e attraverso un’elaborazione di secondo livello. Ciò contribuirà ad abbreviare notevolmente la sintesi riducendola dalle attuali 60, 70 o 80 pagina probabilmente a circa 20 o 30 in maniera che la sua lettura sia più agevole, specialmente per i piccoli investitori. Questo è importante perché non vogliamo escludere il piccolo investitore da tale contesto.
In quinto luogo, la questione della responsabilità: quando viene predisposto un prospetto, chi garantisce l’accuratezza dei suoi contenuti? In particolare, se un intermediario usa il prospetto, se apporta modifiche arbitrarie al suo contenuto, la parte responsabile è l’intermediario. L’obbligo di predisporre un prospetto cessa quando il periodo di offerta è trascorso o quando è iniziata la negoziazione, a seconda di quale delle due date giunge per ultima.
In sesto luogo, vi è la clausola di revisione: come nel caso della precedente, la direttiva sarà rivista tra cinque anni.
Infine, questo documento rappresenta la prima normativa allineata alle disposizioni del trattato di Lisbona. Da ultimo, ma non meno importante, consentitemi di sottolineare che la presidenza della commissione per gli affari economici e monetari è riuscita a garantire che il Parlamento avesse tempo a sufficienza. Disponiamo di tre mesi per rispondere alla Commissione, ove del caso con una proroga di ulteriori tre mesi. Detto questo, ci siamo impegnati, nel caso in cui tutti gli altri tentativi dovessero fallire, a consentirne un’early approval, ossia a ridurre il più possibile l’iter della normativa.
Tale soluzione soddisfa tutte le parti.
Michel Barnier, membro della Commissione. – (FR) Signor Presidente, onorevoli parlamentari, quando ho avuto l’onore di essere ascoltato dal Parlamento europeo il 13 febbraio, prima di essere nominato commissario europeo, mi sono impegnato a migliorare la tutela degli investitori e ridurre i costi amministrativi per le imprese, specialmente le piccole e medie, che, come sappiamo, rappresentano l’80-90 per cento del tessuto economico del mercato unico. Sono pertanto lieto che il Parlamento abbia adottato questa direttiva sul prospetto rivista in prima lettura. Si tratta di una direttiva modificata che semplifica e chiarisce le norme per l’ammissione alla negoziazione di strumenti finanziari, sostenendo le piccole e medie imprese, come l’onorevole pertinentemente Klinz ci ha ricordato, nell’accesso ai mercati dei capitali, e che contribuirà altresì a rafforzare il mercato interno dei capitali. I negoziati su tale direttiva hanno potuto contare su una proficua collaborazione del Parlamento e non solo, visto che importanti miglioramenti sono stati proposti dal Parlamento e dal Consiglio. La Commissione ha ovviamente svolto il suo ruolo.
A nome della Commissione mi corre dunque l’obbligo di estendere i miei più sentiti ringraziamenti al vostro relatore, onorevole Klinz, e alla commissione per gli affari economici e monetari per il lavoro efficiente e la collaborazione costruttiva. Siamo lieti del testo di compromesso che oggi è nelle nostre mani, un testo che rispetta lo spirito della proposta iniziale.
La direttiva sul prospetto del 2003 aveva meriti evidentissimi e innegabili. Conteneva infatti norme armonizzate in merito a ciò che le società europee devono pubblicare quando ammettono alla negoziazione strumenti finanziari, introducendo un’importante innovazione. Una volta approvato un prospetto in uno Stato membro, è valido in tutta l’Unione. Il quadro del 2003 doveva tuttavia essere adeguato per migliorare l’efficacia e la chiarezza giuridica del sistema di prospetti e ridurne i costi amministrativi.
Per questo, ormai, grazie a voi e alla revisione, alcuni tipi di ammissione di strumenti finanziari beneficeranno di obblighi di dichiarazione ridotti per le piccole imprese, i piccoli finanziatori, nonché le emissioni di diritti e le garanzie di Stato. La forma e il contenuto della sintesi di un prospetto sarà migliorata. Sono inoltre state chiarite le esenzioni dall’obbligo di pubblicazione di un prospetto nei casi in cui le società vendono attraverso intermediari o catene al dettaglio, oppure assegnano quote ai dipendenti. Infine, gli obblighi di dichiarazione che attualmente si sovrappongono ai requisiti della direttiva in materia di trasparenza saranno sostituiti.
Questo è il risultato del nostro lavoro comune. La direttiva rivista offrirà pertanto uno strumento equilibrato, adeguato alle complesse questioni poste da investitori ed emittenti sui mercati dei capitali, siano essi piccole e medie imprese, oppure grandi società consolidate. L’adozione di questo testo in prima lettura trasmetterà un segnale forte del fatto che l’Unione rispetta l’impegno assunto di semplificare e ridurre l’onere amministrativo, mantenendo nel contempo e persino migliorando il livello di tutela degli investitori. Per questo vorrei ringraziare ancora una volta il relatore e l’intero Parlamento per l’approvazione di questo complesso testo dinamico a favore della semplificazione e, in particolare, delle piccole e medie imprese in tutta Europa.
Diogo Feio, a nome del gruppo PPE. – (PT) Signor Presidente, vorrei esordire ricordando il valido lavoro che è stato possibile compiere in sede di commissione per gli affari economici e monetari grazie alle proposte dei suoi vari membri e sottolineare il ruolo che il nostro collega, onorevole Klinz, ha svolto per giungere a un esito positivo. Quando parliamo di prospetti, parliamo ovviamente dell’idea di pubblicità, sicurezza del mercato e migliore accesso all’investimento. Proprio per questo motivo, a volte ho avuto l’impressione che vi sia un conflitto netto tra la tutela di cui hanno bisogno i consumatori e la protezione degli investitori, anch’essa necessaria.
Siamo riusciti a trovare un equilibrio. Spesso le soluzioni non erano identiche, ma, aspetto più importante, vale la pena rilevare che alla fine la revisione ha prestato attenzione alla situazione delle piccole e medie imprese, all’esigenza di rispettare i piccoli investitori per quel che riguarda la possibilità di una maggiore semplificazione, una maggiore chiarezza sulle esenzioni e costi inferiori per le imprese, riducendo quello che sovente è un onere amministrativo eccessivamente gravoso.
Ovviamente, le rispettive posizioni di Consiglio, Commissione e Parlamento non di rado non sono esattamente le stesse nel dialogo trilaterale. É stato tuttavia possibile raggiungere un equilibrio sul futuro della sicurezza del mercato a livello europeo e vorrei sottolineare in questa sede che è stato un risultato positivo.
Catherine Stihler, a nome del gruppo S&D. – (EN) Signor Presidente, vorrei ringraziare il relatore e tutti i relatori ombra per la loro collaborazione.
Ritengo che i compromessi raggiunti siano accolti dal gruppo S&D perché equi e credo che condurranno a una maggiore tutela degli investitori, specialmente i piccoli investitori al dettaglio. Penso, come ha detto il Commissario, che ciò rientri nello spirito della direttiva originaria.
Se analizziamo la sintesi e il documento informativo principale, e l’onorevole Klinz ha parlato della necessità di avere chiarezza, sono dell’idea che siamo giunti a una formulazione che garantirà chiarezza, pur restando evidente che la responsabilità civile ricade sempre sul prospetto di base.
Abbiamo inoltre chiarito il periodo in cui è necessaria la pubblicazione di un prospetto o delle informazioni integrative, così come abbiamo chiarito l’obbligo del prospetto e le sue responsabilità quando gli strumenti finanziari sono venduti tramite intermediari e non direttamente dall’emittente.
In merito alla soglia, vorrei dire che è stato più un esercizio di aggiustamento che un radicale cambiamento, ma i compromessi raggiunti sono stati giusti ed equilibrati e il gruppo S&D li appoggia.
Penso che sia un passo apprezzabile essere chiari in merito ala definizione di investitore qualificato, come lo è l’effetto della supervisione delle negoziazioni dei paesi terzi.
In linea con una migliore regolamentazione, la decisione che non occorrerà un prospetto per i regimi di partecipazione dei dipendenti parrebbe sensata. Dopo tutto, se i dipendenti non intendono investire nella propria azienda, forse la direzione dovrebbe dare loro ascolto.
Passiamo poi al lavoro sugli atti delegati. L’onorevole Klinz ha citato tale elemento. Il compromesso di tre mesi riveste un’importanza fondamentale ed è un passo in direzione del Parlamento.
Sicuramente utilizzerò la decisione sulla direttiva concernente i prospetti come riferimento per il lavoro che svolgerò in veste di relatore sui materiali da costruzione, mentre il riferimento adottato dal Consiglio è la direttiva sugli animali da appartamento, non tale direttiva.
Quanto alla pubblicazione elettronica dei prospetti, apprezzo anche tale scelta, come apprezzabile è la clausola di revisione di cinque anni.
Pertanto, nel complesso, signor Presidente e onorevole relatore, il gruppo S&D appoggia il compromesso raggiunto e attendiamo di sostenere il testo in prima lettura alla votazione di domani.
Olle Schmidt, a nome del gruppo ALDE. – (SV) Signor Presidente, sulla scia della crisi finanziaria si formulano richieste giustificate di maggiore trasparenza e migliore regolamentazione del mercato finanziario. Non ho alcun problema al riguardo, ma come sempre accade quando si devono introdurre nuove regolamentazioni, occorre farlo in maniera equilibrata. La capacità di crescita dell’economia europea non aumenterà grazie a proposte mal concepite, anche se i loro fini sono legittimi.
Vorrei pertanto ringraziare il relatore, il collega Klinz, per l’eccellente lavoro svolto, che prende posizione contro queste norme e regolamentazioni eccessivamente dettagliate. La sua proposta rafforza la certezza giuridica e rimuove obblighi ingiustificatamente rigidi per ridurre l’onere amministrativo del 25 per cento gravante sulle società entro il 2012. Il mio gruppo e io siamo ovviamente lieti del compromesso negoziato dall’onorevole Klinz e altri. La proposta riduce l’onere amministrativo a carico delle piccole e medie imprese, ma, e ritengo sia importante dirlo, lo fa senza compromettere la tutela degli investitori, elemento sottolineato anche dal Commissario Barnier.
La discussione è stata ovviamente incentrata sulle soglie da applicare alla pubblicazione dei prospetti, per esempio in relazione alle emissioni di diritti. Penso che siano ben equilibrate e consentiranno al mercato interno di funzionare correttamente. La proposta, come è ovvio, significherà che le piccole e medie imprese non avranno bisogno di produrre un programma e, pertanto, per loro sarà più semplice richiamare capitale. La soglia viene innalzata da 2,5 e 5 milioni di euro. É una proposta equilibrata. Sarà inoltre più semplice per le banche regionali emettere obbligazioni in quanto le soglie sono innalzate da 50 a 75 milioni di euro per gli strumenti finanziari non azionari, come i debiti fruttiferi e i prodotti strutturati.
Nel complesso, come il collega del gruppo S&D, vorrei ringraziare l’onorevole Klinz per il suo documento veramente eccellente, documento che rappresenta un importante passo verso il miglioramento delle condizioni per milioni di piccole imprese in Europa.
Vicky Ford, a nome del gruppo ECR. – (EN) Signor Presidente, so che questa non è una delle nostre relazioni che fanno più scalpore, ma meriterebbe di farlo perché la direttiva sul prospetto è stata realmente fondamentale per regolamentare l’accesso al capitale delle imprese europee. Ciò è di per sé fondamentale per il potenziale di crescita economica futura dell’Unione.
É stato un piacere lavorare con i relatori ombra, ma più piacevole di tutto è stato lavorare sotto la guida dell’onorevole Klinz, che ha aggiunto un valore reale alla proposta originaria della Commissione e alla posizione del Consiglio. Penso che il testo che ne risulta sia non soltanto tecnicamente attuabile, ma rappresenti un buon equilibrio tra tutela degli investitori e semplificazione dell’accesso ai mercati dei capitali per le imprese in Europa. Abbiamo lavorato duramente per ottenere la certezza giuridica ed è in atto un chiaro processo per l’aggiornamento e l’integrazione dei prospetti. Abbiamo cercato di aiutare gli investitori con i contenuti della sintesi e delle informazioni essenziali.
Sono particolarmente lieta del fatto che vi sarà un regime di divulgazione più flessibile per le emissioni di diritti. Credo che ciò aiuterà non soltanto le società più grandi, ma anche le più piccole. In un momento in cui i mercati sono volatili, il costo di un prospetto potrebbe scoraggiare qualcuno anche nella ricerca di ulteriore capitale. In questo momento dobbiamo tenere particolarmente presente tale aspetto.
É un precedente decisamente apprezzabile. Attendo l’ulteriore analisi del settore quando ci soffermeremo nel corso dell’anno sulla direttiva MiFID. Come ho detto, questo è un esempio di misura concreta assunta per migliorare il clima europeo per gli investitori e investire nel nostro futuro.
José Manuel García-Margallo y Marfil (PPE). – (ES) Signor Presidente, signor Commissario, sappiamo diverse cose. Sappiamo che la crisi è stata come un virus mutante: iniziata come crisi immobiliare, si è successivamente trasformata in crisi bancaria, poi in crisi economica, per sfociare in crisi del debito nazionale, che potrebbe provocare a cascata altre crisi nel settore.
Sappiamo inoltre che questa crisi è stata molto costosa. Secondo i vostri servizi, gli impegni di aiuto al settore finanziario ammontano complessivamente a 3,5 miliardi di euro: in altre parole, un terzo del PIL dell’Unione europea. Sappiamo altresì che una delle cause principali della crisi è stata la mancanza di trasparenza di prodotti, istituzioni e mercati.
Per questo la relazione che ora stiamo discutendo è così importante. Tuttavia, se volete una statistica, vi rammenterei che nei soli Stati Uniti, negli anni 2000-2006, gli strumenti finanziari garantiti da attività si sono quadruplicati e gli strumenti finanziari assistiti da ipoteche si sono settuplicati; inoltre, in una recente comparsa depositata in una causa, i consulenti di una nota banca hanno affermato che non avevano un’idea esatta di ciò che stavano vendendo.
Sappiamo anche, e questa è la mia terza osservazione, che molti impegni assunti in sede di G20 non sono passati, per citare un poeta spagnolo, “dalle Muse al teatro”, ossia non si sono trasformati da immaginazione a parola scritta.
Sappiamo inoltre che in tutta questa rimodellazione del settore finanziario, ritengo siano fondamentali tre principi: su entità paneuropee devono vigilare autorità paneuropee; dobbiamo disporre degli strumenti necessari per individuare il virus ed evitare infezioni; infine, dobbiamo evitare che il pubblico debba pagare per tali infezioni che non ha scatenato.
Signor Commissario, lei ha un importante compito da assolvere se non vogliamo che la prossima crisi ci colga impreparati.
Concluderò in francese dicendo che nella vostra missione raccomando “de l'audace, encore de l'audace et toujours de l'audace”, ossia audacia, ancora audacia e sempre audacia.
George Sabin Cutaş (S&D). – (RO) Signora Presidente, abolire gli obblighi di doppia trasparenza e ridurre gli obblighi di divulgazione per le società con capitalizzazione di mercato ridotta genererà un risparmio stimato complessivo di 110 milioni di euro all’anno. La revisione della direttiva sul prospetto contribuirà pertanto a stimolare la competitività delle piccole e medie imprese nell’Unione europea. Non dobbiamo dimenticare che le piccole e medie imprese sono il volano dell’economia europea poiché hanno creato 9,4 milioni di posti di lavoro nell’Unione tra il 2002 e il 2008 e attualmente forniscono lavoro a 90 milioni di cittadini europei.
Nel contempo, per ridurre l’onere amministrativo gravante sulle imprese, è necessario armonizzare a livello di Unione gli obblighi di trasparenza finanziaria. Di conseguenza, la neocostituita Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati dovrà monitorare l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri per quanto concerne l’esame e l’approvazione dei progressi.
David Casa (PPE). – (EN) Signora Presidente, abbiamo assistito a molte turbolenze sui mercati europei negli ultimi anni, e tanti hanno subito gravi perdite. Dobbiamo pertanto garantire che gli investitori, specialmente gli investitori al dettaglio, beneficino di una tutela adeguata nell’Unione europea. Gli investitori dovrebbero poter acquisire le informazioni necessarie per prendere decisioni informate. Poter contare su un quadro ben strutturato rende anche il mercato europeo più sicuro e, pertanto, interessante per gli investitori seri.
La direttiva sul prospetto è stata fondamentale per definire gli standard del settore in tutta l’Unione europea, come è avvenuto per la direttiva OICVM. La normativa tecnica che disciplina tale settore dinamico dovrebbe essere frequentemente rivista, perfezionata e aggiornata in maniera da garantire che resti pertinente e attuale. Concordo con il fatto che talune disposizioni della direttiva non erano necessarie e una serie di obblighi a cui le organizzazioni devono sottostare andrebbero eliminati. I benefici che offrono agli investitori sono trascurabili, mentre fanno gravare un onere significativo sulle stesse imprese. La semplificazione delle definizioni per evitare problemi di interpretazione nei diversi Stati membri contribuirà anch’essa a snellire il settore.
Vorrei infine complimentarmi con il nostro relatore, onorevole Klinz, per l’eccellente lavoro, come pure vorrei complimentarmi con tutti i relatori ombra. Penso che tale relazione sia equilibrata e proporzionata.
Sari Essayah (PPE). – (FI) Signora Presidente, signor Commissario, ritengo che la relazione sulla modifica della direttiva sul prospetto sia un testo positivo perché molti emendamenti riducono l’onere amministrativo a carico delle società, per cui il relatore e i relatori ombra hanno svolto insieme un lavoro eccellente.
A fronte della riduzione degli obblighi di un prospetto, dobbiamo sempre tener presente la questione della tutela degli investitori. La base giuridica per la sintesi del prospetto è stata chiarita e l’idea di una base giuridica ampia è stata abbandonata, il che è un bene perché una sintesi lunga di un prospetto sarebbe stata difficile da comprendere e l’investitore avrebbe potuto avere l’impressione che non fosse necessario leggere attentamente il prospetto vero e proprio. Ora la sintesi del prospetto deve semplicemente corrispondere a un riassunto; non vi può essere contraddizione tra i due. La responsabilità legale effettiva ricade sulla veridicità delle informazioni contenute nel prospetto. Apprezzo inoltre la decisione che gli obblighi relativi al contenuto del prospetto debbano essere chiariti perché disporre di una struttura uniforme può soltanto contribuire a promuovere la comprensibilità di tali sintesi.
Nel secondo emendamento da me presentato, ho voluto garantire che l’obbligo del prospetto rimanesse in essere in caso di collocamenti presso i dipendenti. Tale scelta si è basata sulla nozione che tutti gli investitori dovrebbero essere trattati in maniera paritaria. Non si può sistematicamente presupporre che un piccolo investitore facente parte del personale conosca abbastanza della società e dei suoi strumenti finanziari. Questo è forse un aspetto sul quale dovremmo ritornare in futuro per ulteriori approfondimenti.
La direttiva ha uno scopo importante: un investitore deve poter basare le proprie decisioni di investimento su informazioni chiare e comprensibili, facilmente accessibili. Credo che la modifica della direttiva, nonostante il problema da me sottolineato, offrirà un proprio contributo operando un cambiamento nella giusta direzione.
Elena Băsescu (PPE). – (RO) Signora Presidente, vorrei complimentarmi con l’onorevole Klinz per l’eccezionale impegno profuso per l’odierna relazione e formulare le seguenti precisazioni. La proposta della Commissione volta alla semplificazione e al miglioramento della direttiva sul prospetto prevede un maggiore livello di tutela degli investitori, dando loro informazioni idonee e sufficienti. Questo passaporto unico, una volta registrato e approvato dalle corrispondenti autorità di uno Stato membro, è valido su qualunque mercato dell’Unione.
Per ridurre la burocrazia, penso che occorra un quadro giuridico appropriato al fine di eliminare l’incertezza in merito alla notifica dello Stato membro ospite. Inoltre, liberandoci dei compiti superflui che incidono sulle società, possiamo ottenere una riduzione del 25 per cento dei costi indebitamente elevati sostenuti e dell’onere amministrativo entro il 2012. Desidero infine aggiungere che i nuovi regolamenti assicureranno una maggiore tutela agli investitori, offrendo loro l’opportunità di condurre un’analisi migliore dei rischi associati a uno strumento finanziario prima di effettuare un investimento.
Franz Obermayr (NI). – (DE) Signora Presidente, una chiara regolamentazione della questione della responsabilità fa ovviamente parte di un mercato degli strumenti finanziari trasparente. Al riguardo, dobbiamo innanzi tutto prestare attenzione alla tutela dei piccoli investitori. Quando si tratta di rivendere strumenti finanziari, l’investitore ha bisogno di sapere chi ritenere responsabile dell’accuratezza e dell’attualità delle informazioni. Se consideriamo l’investitore un consumatore degno di protezione, è vitale che tale investitore possa accedere alle informazioni essenziali necessarie per stabilire il prezzo del prodotto, nella fattispecie strumenti finanziari. Soltanto così potrà prendere decisioni informate.
Parimenti, sul mercato dei capitali comune europeo, è importante che si stili un elenco comparativo di differenze tra le regolamentazioni in materia di responsabilità del diritto civile nazionale. In questo momento di crisi e incertezza in particolare, ciò significa ristabilire per l’investitore un reale sentimento di fiducia attraverso la corrispondente trasparenza del mercato degli strumenti finanziari.
Angelika Werthmann (NI). – (DE) Signora Presidente, onorevoli colleghi, il prospetto disciplina l’offerta pubblica di strumenti finanziari e la loro ammissione alla negoziazione sul mercato regolamentato della Comunità. É una sorta di passaporto che consente di accedere a tutti i mercati dell’Unione. Nell’interesse della vigilanza e della trasparenza, apprezzo la protezione garantita ai piccoli investitori e, in particolare, l’obbligo di notifica. Considero il miglioramento dell’accesso agli strumenti finanziari per le piccole e medie imprese attraverso l’eliminazione degli ostacoli amministrativi un investimento nel futuro.
Michel Barnier, membro della Commissione. – (FR) Signora Presidente, ancora una volta vorrei ringraziare tutti i parlamentari intervenuti per la loro approvazione e le ulteriori osservazioni. Ovviamente il testo che sarà adottato è un compromesso dinamico. In quanto tale, non può includere tutti i suggerimenti e le idee formulati, ma nel contempo ritengo che il Parlamento, l’onorevole Klinz, la vostra commissione, la commissione giuridica e altri abbiano motivo di essere soddisfatti in quanto l’attuale testo ha beneficiato enormemente, e lo dico in tutta sincerità, dei vostri commenti, nonché delle vostre proposte e critiche costruttive, in tutto il processo di negoziazione.
Molti emendamenti da voi presentati, unitamente ad altri colleghi della commissione per gli affari economici e monetari, sono stati incorporati nel testo, specialmente, onorevoli parlamentari, lo ribadisco, in merito all’ambito della direttiva, alla disposizione che prevede che le informazioni essenziali siano incluse nella sintesi del prospetto, al regime applicabile ai dipendenti o addirittura alla “lisbonizzazione”, per creare un neologismo, della direttiva sul prospetto.
L’onorevole Feio ha citato il conflitto tra tutela degli investitori ed esigenze delle piccole e medie imprese. Vorrei rammentagli che per tali imprese sarà sviluppato un prospetto proporzionato. Anche l’onorevole Cutaş ha sollevato la questione dell’impegno, dello specifico trattamento per le piccole e medie imprese. Sarà pertanto sviluppato un prospetto proporzionato, onorevole Feio, per le piccole e medie imprese, un prospetto di secondo livello, che però rispetti l’esigenza di tutela degli investitori.
Un ulteriore aspetto che l’onorevole Essayah ha posto poc’anzi è stato quello degli investitori qualificati e del trattamento dei privati. La direttiva tiene pienamente conto della differenza tra i due. Vorrei rammentarvi che la sintesi sarà strumentale per salvaguardare una protezione adeguata e giusta dei privati.
Onorevoli parlamentari, la Commissione è in grado di accogliere tutti gli emendamenti e pertanto sostiene il testo, come lo sostengono, e ne ho preso atto, l’onorevole Klinz, i vari oratori intervenuti per i gruppi, nonché gli onorevoli Feio, Stihler, Schmidt e Ford, che hanno approvato questo eccellente compromesso per conto dei rispettivi gruppi. Siamo certi che questa direttiva farà la differenza nel rafforzamento della tutela degli investitori e nella riduzione dei costi amministrativi a carico degli emittenti, dando un contributo ancor maggiore allo sviluppo di un reale mercato dei capitali nell’Unione europea. Non dobbiamo perdere questa opportunità.
Concluderò ringraziando l’onorevole García-Margallo per il suo contributo perché, al di là di questo testo, che rappresenta un reale progresso, ha posto tale progresso in un contesto decisamente più generale sul quale sta peraltro lavorando in maniera estremamente efficiente nel quadro del pacchetto sulla supervisione, il pacchetto sulla trasparenza in discussione. Vorrei ricordarvi che tale revisione migliorerà gli elementi della trasparenza e la adeguerà agli emittenti, specialmente le piccole e medie imprese, rispettando nel contempo, lo ribadisco, la tutela degli investitori. L’elemento della supervisione è stato incluso nel pacchetto sulla supervisione, il testo unico, ed è tale testo quello su cui l’onorevole García-Margallo sta lavorando assieme ad altri colleghi, esortandoci al tempo stesso a dare prova di audacia collettiva.
L’avete dimostrata in questo testo, che rappresenta un reale progresso, e confido che insieme ne daremo prova, con il Consiglio, in compromessi che sono altrettanto dinamici, compromessi che dovremo trovare nei prossimi giorni su altri testi attualmente in discussione, sulla regolamentazione dei fondi di copertura e il capitale privato e, soprattutto, sul grande progetto europeo in materia di supervisione di cui abbiamo bisogno per questo testo, sulle agenzie di rating del credito di cui parlavamo prima e su numerose altre questioni legate alla regolamentazione, alla trasparenza e al controllo, che sono le lezioni che dobbiamo trarre dalla crisi. É nostra responsabilità.
Wolf Klinz, relatore. – (DE) Signora Presidente, qualche breve commento. In primo luogo, desidero ringraziare il Commissario e tutti i parlamentari per le amichevoli osservazioni. Sono lieto che condividiate le mie posizioni. La nostra collaborazione ci ha effettivamente consentito di compendiare i vari obiettivi, segnatamente un accesso più agevole al capitale per le piccole e medie imprese e l’eliminazione degli ostacoli amministrativi, da un lato, e il miglioramento e la garanzia della tutela degli investitori e di progressi in termini di creazione di un vero mercato interno europeo, dall’altro.
Spero che quando questa nuova versione della direttiva sul prospetto sarà sottoposta a revisione tra qualche anno saremo in grado di stabilire un collegamento tra tale direttiva e le direttive sull’abuso di mercato e la trasparenza e forse potremo spingerci tanto oltre da scegliere per gli strumenti finanziari non azionari come punto di partenza per l’emissione non il mercato nazionale, bensì un altro Stato membro dell’Unione europea.
Presidente. – La discussione è chiusa.
La votazione si svolgerà mercoledì, 16 giugno 2010.