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Procedura : 2009/2178(INI)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : A7-0175/2010

Testi presentati :

A7-0175/2010

Discussioni :

PV 20/09/2010 - 22
CRE 20/09/2010 - 22

Votazioni :

PV 22/09/2010 - 5.13
CRE 22/09/2010 - 5.13
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Testi approvati :

P7_TA(2010)0340

Resoconto integrale delle discussioni
Lunedì 20 settembre 2010 - Strasburgo Edizione GU

22. Completamento del mercato interno per il commercio elettronico (breve presentazione)
Video degli interventi
Processo verbale
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  Presidente. – L’ordine del giorno reca la relazione (A7-0226/2010), presentata dall’onorevole Arias Echeverría a nome della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, sul completamento del mercato interno per il commercio elettronico.

 
  
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  Pablo Arias Echeverría, relatore.(ES) Signor Presidente, come tutti sappiamo, Internet e le nuove tecnologie costituiscono una rivoluzione senza precedenti che ci impone di modernizzare i meccanismi che regolano il commercio elettronico nella nostra economia al fine di riuscire a gestire le sfide che stiamo affrontando.

Solo pochi anni fa non esistevano né i nuovi sistemi di commercio su Internet, né le nuove tecnologie e le opportunità che possiamo sfruttare oggi. In ogni caso, esistono ora e presto diventeranno strumenti indispensabili.

In qualità di legislatori, dobbiamo essere tanto lungimiranti da creare per i cittadini strumenti che risolvano i problemi di oggi, ma che anticipino anche le sfide di domani e vi si possano adeguare. Dobbiamo assumerci questo impegno e questa responsabilità.

Dobbiamo preparare la strada per il futuro e per chi verrà dopo di noi e questo significa superare gli ostacoli tra noi e raggiungere i nostri obiettivi.

Tra gli strumenti a nostra disposizione, il commercio elettronico dispone di potenzialità enormi sia per rilanciare e sviluppare la competitività della nostra economia, sia per rafforzare il mercato interno. Si tratta di uno strumento che può generare un elevato valore aggiunto e offrire molte opportunità ai cittadini e alle imprese d’Europa nell’attuale periodo di crisi.

È essenziale che i leader dell’Unione europea mettano in atto le misure necessarie per superare le barriere che ostacolano il commercio elettronico transfrontaliero in Europa. Anche noi inoltre dobbiamo creare fiducia in questo mezzo e semplificarlo, anche attraverso una maggiore trasparenza delle normative che lo regolano.

Solo in questo modo potremo garantire che i cittadini e le imprese usufruiscano dei vantaggi offerti dalle grandi potenzialità del commercio elettronico ed è anche l’unico modo per essere competitivi in un mercato globale che non aspetta nessuno. Se non adottiamo le misure necessarie con energia, determinazione e autorità, i nostri concorrenti ci lasceranno indietro.

La relazione che presento oggi propone alcune misure finalizzate al superamento delle barriere che ostacolano il commercio transfrontaliero. Abbiamo l’occasione non soltanto di preparare il mercato interno per il commercio elettronico, ma anche, grazie a quest’ultimo, di contribuire all’integrazione del mercato interno.

Le misure che propongo nella relazione sono volte a migliorare la qualità dell’accesso a Internet in Europa, aumentare la fiducia dei consumatori attraverso la creazione di un marchio di qualità europeo, potenziare la supervisione e il controllo della rete e condurre campagne d’informazione affinché gli utenti conoscano i propri diritti e sappiano come e dove reclamare nel caso incontrino problemi. Con le misure proposte vogliamo anche proteggere la proprietà privata e i dati personali degli utenti, promuovere lo sviluppo di iniziative che spingano le imprese a vendere i propri prodotti online, migliorare i sistemi di pagamento e semplificare la legislazione relativa al pagamento delle imposte.

Infine, ho ritenuto necessario sottolineare l’esigenza di aumentare la protezione dei minori che usano Internet.

Ritengo che tutte le misure sopra esposte siano necessarie per promuovere il commercio elettronico e adeguare i regolamenti attuali a un futuro che stiamo già vivendo. Abbiamo il dovere di offrire al mercato meccanismi che rendano le nostre imprese più competitive e rafforzino le nostre economie. Il piano in esame costituisce sicuramente una base sulla quale continuare a costruire senza ostacoli e senza impedimenti.

Per i motivi sopra esposti, chiedo a quest’Aula il sostegno necessario per procedere con tale iniziativa.

 
  
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  Zuzana Roithová (PPE). (CS) Mi compiaccio del fatto che il relatore abbia voluto attingere anche dalla mia relazione sulla fiducia dei consumatori nell’ambiente digitale, già approvata dal Parlamento europeo nel corso dell’ultima sessione. Malgrado il commercio elettronico mostri livelli di crescita del 50 per cento, le potenzialità di questo mezzo sono ancora sfruttate solo in minima parte dall’economia europea. Tra l’altro, ben un terzo dei rivenditori o distributori online si rifiuta di operare con clienti di altri Stati membri; i motivi sono da ricercarsi da un lato nel tentativo di alcune imprese di creare artificialmente mercati nazionali isolati per poter applicare prezzi diversi, dall’altro, nei continui impedimenti legislativi che non abbiamo ancora superato a livello europeo. Noto con piacere che la relazione odierna presenta anche proposte finalizzate ad aumentare la sicurezza dell’accesso a Internet da parte di bambini e giovani, mettendo in guardia contro i pericoli principali, quali la pornografia, l’acquisto in forma anonima di alcolici e di tabacco, il gioco d’azzardo e la comunicazione con sconosciuti attraverso i social network. Mi auguro che la Commissione consegua maggiori successi rispetto a quanto realizzato sinora nel sostegno al commercio elettronico, almeno in relazione alla tutela dei bambini dai contenuti pericolosi su Internet.

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (S&D).(RO) Il commercio elettronico è soltanto all’inizio e, affinché si sviluppi e contribuisca alla costituzione di un mercato interno più efficiente, è essenziale che gli utenti abbiano sempre maggiore fiducia nella sicurezza delle transazioni.

La relazione sottolinea l’importanza della firma digitale e dell’infrastruttura pubblica di base al fine di garantire un servizio di e-government paneuropeo sicuro e la sicurezza del commercio elettronico. Ritengo sia necessario prendere provvedimenti per accelerare la creazione di un portale delle autorità europee di certificazione al fine di garantire l’interoperabilità transfrontaliera per le firme elettroniche. Invitiamo anche la Commissione a presentare misure concrete a sostegno dell’iniziativa sulla fatturazione elettronica per assicurare l’impiego di questa possibilità in tutta Europa entro il 2020.

Mi auguro infine che entro il 2015 almeno il 50 per cento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici si svolga per via elettronica, in conformità con il piano d’azione stabilito nel corso della conferenza ministeriale sull’e-government tenutasi a Manchester nel 2005.

 
  
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  Ilda Figueiredo (GUE/NGL).(PT) Signor Presidente, voglio sottoporre alla vostra attenzione tre questioni che ritengo importante chiarire nell’ambito della discussione sul commercio elettronico.

La prima riguarda la necessità di conciliare il diritto d’autore con i diritti dei consumatori. La seconda è relativa alla protezione dei diritti dei bambini, che non possiamo mettere a repentaglio, e alla sicurezza del commercio elettronico, che abbiamo il dovere di garantire. La terza questione, invece, riguarda gli obiettivi per la banda larga stabiliti dalla Commissione, in particolare il raggiungimento della disponibilità della banda larga di base per tutti i cittadini europei entro il 2013.

Sapendo che, al momento, almeno il 30 per cento delle famiglie non dispone nemmeno dell’accesso a Internet e che il 20 per cento dei cittadini dell’Unione europea vive sotto la soglia di povertà, in che modo la Commissione europea intende raggiungere l’obiettivo della banda larga per tutti entro il 2013?

 
  
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  Jaroslav Paška (EFD). (SK) La relazione in esame prende in considerazione una serie di misure formali per migliorare il commercio elettronico, ma presta scarsa attenzione alle abitudini sociali e culturali specifiche dei singoli paesi.

La vendita di alcuni prodotti farmaceutici è libera in alcuni paesi, mentre in altri è regolamentata in modo rigoroso. In alcuni paesi le droghe leggere o i prodotti per migliorare le prestazioni sessuali si possono acquistare liberamente, mentre in altri le autorità impongono limiti molto restrittivi all’accesso a questo genere di prodotti. L’approccio liberale all’apertura del mercato elettronico deve pertanto tenere in considerazione la necessità di proteggere i regolamenti dei singoli paesi in merito a tali, specifiche tipologie di prodotti, in particolare se si tratta di proteggere i giovani.

 
  
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  Seán Kelly (PPE).(EN) Signor Presidente, il commercio elettronico ha procurato enormi vantaggi sia alle imprese, sia ai consumatori. C’è un aspetto, però che mi disturba e sul quale voglio richiamare la vostra attenzione: la vendita di biglietti su Internet. I biglietti, in particolare quelli per i grandi concerti e per gli eventi sportivi, hanno prezzi di vendita esorbitanti e questo non è accettabile.

Nel mio paese, nel fine settimana si è tenuta la finale di coppa d’Irlanda. È un’organizzazione amatoriale e il prezzo massimo dei biglietti era di 70 euro. Nessuna società e nessuno con un minimo di coscienza personale venderebbe quei biglietti a un prezzo superiore; un bagarino che venisse trovato a venderli per strada verrebbe arrestato. Tuttavia, quegli stessi biglietti erano liberamente acquistabili su Internet a prezzi che variavano dai 350 ai 500 euro. Obietterete che non avrebbero potuto venderli se non ci fosse stata domanda, ma ritengo comunque che si tratti di una pratica scorretta, disonesta e dannosa: questo è il lato negativo del commercio elettronico, che comporta tanti altri vantaggi ai consumatori.

 
  
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  Karel De Gucht, membro della Commissione.(EN) Signor Presidente, ringrazio innanzi tutto il relatore, l’onorevole Arias Echeverría, e il Parlamento per un’analisi così esauriente del mercato europeo del commercio elettronico.

La relazione in esame ci ricorda, nel momento più opportuno, che per molte imprese e per molti consumatori il mercato del commercio elettronico ancora non esiste. Un e-commerce frammentato è anche un sintomo preoccupante della mancanza di collegamenti in seno al più ampio mercato interno. La maggior parte dei consumatori entra in contatto diretto con il mercato interno effettuando acquisti online, che permettono di conoscere rivenditori da tutta l’Europa. Molti venditori, in particolare le piccole e medie imprese, sono entusiasti di potersi sviluppare in nuovi mercati grazie alle nuove opportunità create da Internet.

Occupandoci degli ostacoli che i cittadini si trovano ad affrontare nel mondo di Internet, possiamo contribuire in modo determinante a trasformare in realtà la promessa di un mercato interno integrato. Ma cosa possiamo fare per colmare le lacune del mercato interno e migliorare il funzionamento del commercio elettronico?

La Commissione valuterà con attenzione la propria risposta alla relazione. Molte delle questioni esaminate sono già contemplate dalle politiche di diversi settori, compresa l’agenda digitale. In breve, la relazione individua due strade da seguire: la prima è una semplificazione, sia per i consumatori sia per le imprese, che può essere ottenuta armonizzando, ad esempio, le norme che regolano i contratti stipulati con i consumatori e ottimizzando le procedure per ridurre i costi alle imprese che eseguono transazioni transfrontaliere. Mi riferisco, ad esempio, alle procedure relative al pagamento delle spese per la gestione dei rifiuti, al versamento dei diritti d’autore, agli obblighi di dichiarazione IVA e alla fatturazione.

In un simile contesto, la Commissione accoglie con favore il sostegno fornito nella relazione a una direttiva sui diritti dei consumatori che la commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori sta attualmente vagliando. Semplificheremmo la vita dei consumatori attuando la legislazione europea che, per quanto riguarda la direttiva sui servizi in particolare, vieta la discriminazione geografica contro i consumatori. Un altro fattore essenziale per sviluppare il commercio elettronico sarà l’appianamento dei problemi connessi alla consegna e al pagamento. Possiamo inoltre rendere più agevole l’interazione dei cittadini e delle imprese con le amministrazioni nazionali istituendo degli sportelli unici.

La Commissione ha creato un apposito gruppo di Commissari per l’agenda digitale al fine di assicurare un approccio sinergico al processo decisionale sulle questioni concernenti il digitale. Il gruppo si sta impegnando anche a promuovere soluzioni di autodisciplina valutando la possibilità di istituire un marchio europeo per il commercio elettronico a complemento del codice dei diritti elettronici.

In secondo luogo, dobbiamo verificare più attentamente l’attuazione della normativa e vigilare sul mercato interno, poiché i diritti che non trovano attuazione pratica sono inutili. Come descritto nella relazione, un metodo alternativo di risoluzione delle controversie può costituire un rimedio conveniente, semplice e veloce per i consumatori che effettuano acquisti su Internet. Valuteremo in che modo migliorare l’ADR nell’Unione europea ed, entro il 2012, presenteremo una proposta per un sistema comunitario di risoluzione delle controversie online per le transazioni commerciali elettroniche.

Vogliamo anche garantire che i consumatori che partecipano a un ricorso collettivo possano ottenere un risarcimento in tutta Europa. Contiamo di presentare le proposte relative ad ADR e azioni collettive alla fine del 2011. Sapere che le autorità pubbliche stanno collaborando per vigilare sul mercato interno è essenziale al fine di creare fiducia; in quanto membri della commissione per la protezione dei consumatori, infatti, le autorità nazionali collaborano costantemente per sradicare le pratiche illegali su Internet.

La Commissione vigila inoltre sul mercato del commercio elettronico per mezzo del suo quadro di valutazione annuale del mercato del consumo. All’inizio del mese abbiamo avviato uno studio dettagliato del commercio elettronico e, all’inizio del 2011, dedicheremo una comunicazione all’esame dell’attuazione della direttiva sul commercio elettronico, stabilendo al contempo le modalità di attuazione più efficace.

Ringrazio di nuovo tutti coloro che si sono impegnati nella stesura di questa relazione utilissima e chiarificatrice. Mi scuso anche a nome del Commissario Dalli che non è potuto intervenire per motivi personali.

 
  
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  Presidente. – Con questo si conclude il punto all’ordine del giorno.

La votazione si svolgerà domani, martedì 21 settembre, alle 12.00.

Dichiarazioni scritte (articolo 149 del regolamento)

 
  
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  António Fernando Correia De Campos (S&D), per iscritto.(PT) Signor Presidente, come ha affermato Mario Monti, nel momento in cui il mercato unico è più necessario che mai, è anche meno popolare che mai. Dobbiamo trovare il modo per migliorarlo e rafforzarlo e, innanzi tutto, garantirne un funzionamento trasparente, affidabile ed efficiente.

Una soluzione è il commercio elettronico. Il mercato digitale possiede le potenzialità per generare posti di lavoro e scambi commerciali, ma è necessario che superi la frammentazione giuridica per diffondersi oltre i confini, garantendo i diritti dei consumatori e aumentando la fiducia collettiva. Abbiamo bisogno, dunque, di normative chiare sui contratti, che riescano a coordinare l’IVA, la proprietà intellettuale, i sistemi di pagamento e la spedizione postale a prezzi equi e competitivi, oppure di metodi rapidi di risoluzione delle controversie. Dobbiamo garantire il rispetto dell’articolo 20 della direttiva sui servizi, nonché la mancanza di discriminazioni in base al paese d’origine del consumatore. L’atto per il mercato unico costituisce un’ottima opportunità per fissare degli obiettivi. Ringrazio l’onorevole Arias Echeverría per l’apertura dimostrata dall’inizio fino al raggiungimento di un testo completo e consensuale.

 
  
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  Petru Constantin Luhan (PPE), per iscritto. – (RO) Il benessere dell’Unione europea nel corso degli anni è stato prodotto dal commercio. L’Unione, infatti, esporta e importa di tutto, dalle materie prime ai prodotti finiti, in tutto il mondo. Per permettere al mercato unico di raggiungere gli obiettivi della strategia Europa 2020, i nostri mercati dovranno operare in modo efficiente ed essere ben collegati affinché la concorrenza e un facile accesso da parte dei consumatori possano accelerarne la crescita e l’innovazione. Le indagini confermano le notevoli disuguaglianze tra il commercio elettronico a livello nazionale e a livello transnazionale, legate principalmente agli ostacoli incontrati dagli operatori del mercato interno. I risultati dell’analisi condotta specificamente nei negozi online sono preoccupanti: ben il 61 per cento circa delle operazioni transfrontaliere non ha avuto esito positivo per diversi di motivi. Alla luce di queste stime, ritengo sia necessario mettere a punto immediatamente uno standard europeo comune per il settore, che elimini le incongruenze tra le legislazioni dei diversi Stati membri. Dobbiamo impegnarci per regolamentare questo tipo di attività commerciale e capitalizzare tutte le sue potenzialità come parte della strategia volta a promuovere la competitività dell’Unione europea a livello globale.

 
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