Indice 
 Precedente 
 Seguente 
 Testo integrale 
Procedura : 2009/0076(COD)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : A7-0239/2010

Testi presentati :

A7-0239/2010

Discussioni :

PV 21/09/2010 - 10
CRE 21/09/2010 - 10

Votazioni :

PV 22/09/2010 - 5.6
CRE 22/09/2010 - 5.6
Dichiarazioni di voto
Dichiarazioni di voto

Testi approvati :

P7_TA(2010)0145
P7_TA(2010)0333

Resoconto integrale delle discussioni
Martedì 21 settembre 2010 - Strasburgo Edizione GU

10. Immissione sul mercato e uso dei biocidi (discussione)
Video degli interventi
Processo verbale
MPphoto
 

  Presidente. – L’ordine del giorno reca la relazione (A7-0239/2010), presentata dall’onorevole Klaß a nome della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio concernente l’immissione sul mercato e l’uso dei biocidi [(COM(2009)0267 – C7-0036/2009 – 2009/0076(COD)].

 
  
MPphoto
 

  Christa Klaß, relatore.(DE) Signor Presidente, Commissario Tajani, onorevoli colleghi, da oltre un anno discutiamo della proposta della Commissione di riformulare la direttiva sull’immissione sul mercato dei biocidi, adottata nel 1998. Accogliamo con favore questa proposta, in particolare perché stiamo trasformando una direttiva in un regolamento. L’Europa deve far fronte alle proprie responsabilità e ciò significa anche che le aree legate al mercato interno devono essere disciplinate da normative chiare.

I biocidi, ormai parte integrante della nostra civiltà e del nostro standard di vita, sono indispensabili per soddisfare le elevate esigenze in materia di salute e igiene sulle quali insistiamo. Quando utilizzati come disinfettanti e pesticidi, ci difendono da pericolose malattie e dai loro vettori. In considerazione dell’alta concentrazione demografica, la società necessita di particolari forme di igiene per evitare la trasmissione di germi e malattie; inoltre la mobilità internazionale favorisce una rapida circolazione in tutto il mondo di patologie, virus e batteri. È importante impedire la diffusione delle infezioni negli ospedali e le lavanderie devono essere in grado di controllare ed eliminare tutti i germi introdotti.

I biocidi vengono impiegati per preservare legno, prodotti tessili, cuoio, gomma e strutture in muratura, e sono un componente dei fluidi utilizzati nella lavorazione dei metalli. Eliminano muffe, germi e organismi infestanti, tutelandoci dalla loro azione. Devono essere efficaci e, di conseguenza, possono risultare pericolosi se utilizzati impropriamente; proprio per questo abbiamo bisogno di normative severe. Bisogna soppesare con attenzione benefici e rischi e, soprattutto, evitare di fare un uso eccessivo di biocidi. Dobbiamo assicurarci che vengano maneggiati e impiegati responsabilmente perché, se in piccole quantità possono risultare molto efficaci, in grandi quantità possono arrecare danni.

Abbiamo bisogno di una strategia per l’uso sostenibile dei biocidi che informi sulle alternative possibili. Dobbiamo essere consapevoli che, essenzialmente, ci occupiamo non della protezione dai biocidi, ma della loro azione difensiva. Per esempio, chi ha un problema di pediculosi del capo, deve poterlo risolvere efficacemente ricorrendo anzitutto a un apposito pettine a denti fitti e impiegando un trattamento con un prodotto biocida solo nel caso in cui la prima soluzione si riveli inefficace.

Le nanotecnologie sono state sviluppate solo di recente e per questo dobbiamo sottoporle a un esame molto accurato perché le nanoparticelle possono penetrare sotto la pelle e direttamente nelle nostre forniture di acqua. Dobbiamo sostenere la ricerca e l’innovazione, non ostacolarle, e condurre più studi sui biocidi nell’acqua perché al momento disponiamo di scarsissimi dati.

L’obiettivo del presente regolamento è armonizzare il mercato interno e introdurre una procedura efficiente per l’approvazione di principi attivi e prodotti. Per la prima volta, i biocidi saranno sottoposti a registrazione e, come è ovvio, è opportuno organizzare e gestire adeguatamente questa operazione a livello europeo, che si traduce in autentici vantaggi per il mercato interno e i consumatori. Il Parlamento europeo chiede l’approvazione a livello europeo di tutti i prodotti a partire dal 2017 e noi manifestiamo tutto il nostro appoggio. Se ora iniziamo a definire un nuovo regolamento, dobbiamo farlo correttamente e metterlo in pratica entro il termine ultimo richiesto.

Il mercato dei biocidi comprende numerosi tipi diversi di prodotti e applicazioni speciali, spesso disponibili solo in quantità ridotte. Questa varietà è necessaria per essere in grado di combattere la molteplicità di organismi dannosi: riducendo il numero di principi attivi, la resistenza di parassiti e insetti aumenterà, con conseguenze fatali. Dobbiamo pertanto assicurarci che i costi di registrazione e autorizzazione vengano mantenuti entro limiti ragionevoli, specie in considerazione delle numerose piccole e medie imprese produttrici. Si necessitano rigidi criteri di esclusione ed è giusto introdurli. Il Parlamento sta proponendo criteri di esclusione molto chiari e definendo eccezioni limitate, al fine di soddisfare i requisiti della salute umana e dell’ambiente.

Siamo inoltre convinti che l’informazione al consumatore sia estremamente importante. Il campo di applicazione del regolamento dovrà includere anche i materiali sottoposti a trattamento con biocidi, poiché, in futuro, i materiali venduti in Europa dovranno essere trattati esclusivamente con biocidi approvati nel territorio dell’Unione. I seri problemi di salute causati da fungicidi di utilizzo comune in Estremo Oriente su calzature e mobili, verificatisi l’anno scorso, hanno bisogno manifestato la necessità di normative più severe e, cosa ancor più importante, di controlli più severi sulle importazioni, per tutelare i consumatori e impedire che il gioco della concorrenza venga falsato. Su questa base, abbiamo lavorato insieme per giungere a un compromesso che vorrei chiedere ai miei colleghi parlamentari di sostenere.

 
  
MPphoto
 

  Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione.(FR) Signor Presidente, desidero ringraziare il Parlamento europeo e in particolare la relatrice, l’onorevole Klaß, i relatori ombra e i membri della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare per il notevole lavoro svolto.

I 330 emendamenti adottati dalla commissione per l’ambiente e il compromesso globale accettato la scorsa settimana testimoniano l’impegno e l’interesse verso questo testo. Gli emendamenti sono peraltro in linea con l’essenza della proposta della Commissione.

Consentitemi di soffermarmi su quelli che consideriamo i punti più rilevanti.

Il primo punto è l’estensione del sistema di autorizzazione dell’Unione europea e delle relative procedure. Al fine di arrivare a un accordo sul testo, è fondamentale giungere a un compromesso sullo studio del sistema di autorizzazione dell’Unione e delle relative procedure, in particolare sul ruolo dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA).

In linea di principio, la Commissione può appoggiare l’estensione del sistema di autorizzazione dell’Unione a un gruppo più numeroso di biocidi, ma solo al verificarsi di due condizioni.

In primo luogo, l’ECHA e la Commissione devono disporre di risorse sufficienti per fare fronte a un carico di lavoro aggiuntivo; in caso contrario, si produrranno ritardi che pregiudicheranno i vantaggi del sistema di autorizzazione dell’Unione.

In secondo luogo, dobbiamo creare un meccanismo adeguato per estendere gradualmente il campo di applicazione del sistema, per esempio scaglionando l’introduzione dei tipi di prodotti oppure applicando criteri orizzontali, come condizioni d’uso analoghe.

Per quanto concerne le procedure relative all’autorizzazione dell’Unione, l’ECHA svolgerà un ruolo essenziale per il funzionamento del sistema. Dobbiamo assicurarci che le risorse dell’Agenzia siano destinate a lavori che apportano valore aggiunto in termini di armonizzazione o che non possono essere svolti con più efficienza dagli Stati membri. Vorrei inoltre aggiungere che è necessario delineare procedure che regolino il campo di applicazione esteso del sistema di autorizzazione dell’Unione europea.

Il secondo punto sono le deroghe dai criteri di esclusione. Su questa spinosa questione, desidero precisare che l’emendamento di compromesso rappresenta un equilibrio ragionevole tra l’obiettivo di garantire un alto livello di protezione dell’ambiente e della salute umana e la necessità di prevedere un certo grado di flessibilità in mancanza di soluzioni sostitutive.

Il terzo punto sono le deroghe nazionali nel quadro del riconoscimento reciproco. Pur riconoscendo che tali deroghe sono giustificate in alcune circostanze, riteniamo che la Commissione debba esaminarle caso per caso. Se le deroghe fossero autorizzate senza la supervisione della Commissione, si correrebbe il rischio di compromettere il mercato interno dei biocidi che il regolamento mira a promuovere.

Il quarto punto è la definizione dei prodotti a basso rischio, in merito alla quale dobbiamo stabilire una definizione pragmatica come conditio sine qua non di una politica efficace su questi prodotti. A quanto pare, sarà necessario compiere ulteriori sforzi per approdare a una definizione chiara dei criteri applicabili ai prodotti a basso rischio.

Il quinto punto sono gli articoli trattati. Siamo favorevoli agli emendamenti che impongono controlli sul livello dei principi attivi. In merito all’etichettatura di questi articoli, appoggiamo l’approccio generale di imporre regole diverse a seconda che gli articoli abbiano effetto interno o esterno, per esempio, a seconda che il prodotto sia stato intenzionalmente eliminato o sia entrato in contatto con esseri umani oppure con l’ambiente.

Il sesto punto sono i free riders. Pur sostenendo l’emendamento di compromesso in merito, nutriamo serie preoccupazioni su una serie di altri emendamenti legati al concetto di inclusione per azienda.

Il settimo punto interessa i nanomateriali, in merito ai quali la Commissione si è attenuta alla politica di decidere sulla base di fattori scientifici, con l’auspicio di approfondire la conoscenza di tali materiali, approvando la necessita di definirli e, se necessario, il principio di una loro valutazione indipendente.

Infine, i test sugli animali. Pur sostenendo l’obiettivo di ridurre i test sugli animali, la Commissione ritiene che questo non debba compromettere un alto livello di protezione per l’ambiente e la salute umana.

Seguirò attentamente la discussione sulla proposta e sugli emendamenti avanzati e mi riservo di aggiungere ulteriori osservazioni sui punti appena toccati e su altre questioni nei miei commenti finali.

 
  
MPphoto
 

  Amalia Sartori, relatrice per parere della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Commissario, mi congratulo con la collega e relatrice Klaß per la collaborazione proficua, che mi ha consentito di arricchire la sua relazione con alcune importanti posizioni emerse nella commissione mercato interno.

Mi auguro anche che supporti alcuni emendamenti che ho presentato in vista del voto di domani e che si compongono l'obiettivo di evitare doppie valutazioni di rischi connessi ai prodotti già autorizzati e quindi già valutati, a meno che non siano giustificate dal sopraggiungere di nuove informazioni che prevedono la necessità di nuovi controlli.

Sono soddisfatta anche perché, anche se in modo graduale, ci sarà l'opportunità di una autorizzazione centralizzata per tutte le categorie di prodotto. A tale proposito, chiedo al Commissario Tajani – alcune cose le ha già dette nella sua relazione – come e quanto sarà necessario attrezzare l'ECA per far fronte in modo efficace e fluido all'ampio numero di dossier che verrà presentato.

 
  
MPphoto
 

  Richard Seeber, a nome del gruppo PPE.(DE) Signor Presidente, desidero congratularmi con la relatrice, l’onorevole Klaß, e con l’onorevole Sartori, per l’eccellente lavoro svolto insieme e in collaborazione con i relatori ombra, che ha prodotto un pacchetto a mio parere accettabile sul piano politico per tutti i gruppi. È importante ricordare che i biocidi non sono fini a se stessi, ma svolgono numerose funzioni nella società moderna, di cui l’onorevole Klaß ha fornito alcuni esempi.

I biocidi vengono utilizzati per rispondere alle richieste dei consumatori di maggiore sicurezza alimentare e migliori condizioni di salute. Le aree di impiego sono numerose e, al tempo stesso, il mercato dei produttori è estremamente frammentato. Vorrei soffermarmi in particolare sulla condizione dei produttori e su come la vecchia direttiva sia risultata inefficace nel soddisfare le esigenze di migliori condizioni di salute dei consumatori e di un mercato interno ben funzionante per i produttori. Uno dei maggiori problemi è la mancanza di un sistema di autorizzazione dell’Unione europea per i biocidi. È fondamentale riconoscere questa carenza e la necessità di un sistema di autorizzazione europeo per il maggior numero di gruppi di biocidi possibile, altrimenti la normativa resterà lettera morta. Desidero difendere il compromesso raggiunto sull’articolo 33, che ha favorito l’accordo tra tutti i gruppi politici sulla necessità di introdurre gradualmente la nuova normativa e sulla concessione agli Stati membri della facoltà di derogare nel caso di sostanze particolarmente pericolose.

Ritengo che il pacchetto di compromessi sia stato pianificato molto attentamente e chiedo a tutti i colleghi di esprimere voto favorevole.

 
  
MPphoto
 

  Dan Jørgensen, a nome del gruppo S&D.(DA) Signor Presidente, ascoltando il discorso del Commissario e gli interventi dei colleghi appartenenti al gruppo del Partito popolare europeo (Democratico cristiano), potremmo quasi credere che si tratti soltanto di trovare soluzioni quanto più semplici ed efficaci possibile sul piano puramente burocratico. Ovviamente, anche questo è un problema concreto e certamente uno degli obiettivi è consentire alle industrie del settore di commercializzare i prodotti e operare anche oltre i confini nazionali. L’aspetto più importante non è però questo; per i socialisti e democratici gli aspetti più importanti – sui quali non siamo disposti ad accettare compromessi – sono la salute e l’ambiente.

Quasi ogni giorno, nuove ricerche dimostrano che il carico di sostanze chimiche complessivo cui gli individui e l’ambiente sono esposti è in crescita. Assistiamo al fenomeno della pubertà precoce nelle bambine, al diffondersi dei tumori, alla comparsa di nuove forme tumorali, ai problemi di fertilità di molte coppie. Molti di questi fenomeni sono legati ai prodotti chimici che ci circondano.

Le sostanze chimiche portano numerosi benefici, lo riconosciamo, ma se siamo consapevoli degli effetti estremamente dannosi di alcuni prodotti chimici e della disponibilità di alternative, è scontato che dovremmo sostituire i prodotti pericolosi con alternative sicure; lo stesso discorso si applica anche ai biocidi. Per noi, l’aspetto più importante è stata la sostituzione delle sostanze pericolose con alternative sicure, obiettivo che abbiamo in una certa misura raggiunto con questo compromesso.

Abbiamo sottolineato che, se autorizziamo un processo centralizzato per l’approvazione – un provvedimento sensato perché, tra l’altro, potrebbe ridurre la burocrazia – i singoli paesi devono avere la possibilità di opporre un rifiuto in presenza di particolari circostanze che rendano necessario proibire o imporre delle restrizioni su un prodotto chimico a livello nazionale. Abbiamo inoltre sottolineato che non si tratta solo di quali sostanze vengono immesse sul mercato, ma anche delle modalità di uso delle stesse; per questo abbiamo insistito sulla necessità di mettere a punto una nuova normativa nel prossimo futuro, nello specifico una direttiva quadro sulle modalità di impiego dei biocidi.

Infine, abbiamo chiesto di limitare al massimo la sperimentazione sugli animali, cui si fa un ricorso smodato nonostante esistano alternative. Questo era un altro dei nostri obiettivi e riteniamo di averlo raggiunto.

 
  
MPphoto
 

  Corinne Lepage, a nome del gruppo ALDE.(FR) Signor Presidente, grazie al lavoro di tutti, e in particolare della relatrice, abbiamo raggiunto almeno un obiettivo: dopo difficili discussioni, siamo arrivati all’accordo su un punto fondamentale della procedura di autorizzazione.

La nostra posizione su questo aspetto era quella giusta. Anzitutto dovevamo garantire l’operatività del sistema, per evitare che l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) venisse improvvisamente inondata di richieste che non era in grado di soddisfare; in secondo luogo, dovevamo promuovere un sistema che incoraggiasse l’uso di prodotti a basso rischio. Su questo punto è stato raggiunto un compromesso equilibrato perché ci concede tempo, stabilendo che il sistema diventi operativo nel giro di quattro anni, e prevede l’assegnazione di bonus per i prodotti meno pericolosi.

Per il resto, pur sostenendo gli emendamenti che rendono flessibile il sistema, come le formulazioni quadro, ci rifiutiamo di consentire che la flessibilità venga introdotta a tutti i costi. La tossicità di alcuni prodotti, come i pesticidi, è ben nota ed esprimo il mio totale accordo con il collega, onorevole Jørgensen, sull’impatto di alcuni prodotti sulla salute e l’ambiente.

Per questo motivo, rifiutiamo qualsiasi disposizione che possa mettere in discussione la qualità della valutazione del prodotto o sminuire il sistema, che incoraggia la sostituzione delle sostanze più pericolose. Per questo motivo, numerosi emendamenti appena presentati sono del tutto sbilanciati e non possono godere del nostro appoggio.

Non inganniamo noi stessi: questo è il risultato di una posizione che considera prioritari gli interessi nel breve periodo rispetto alla tutela della salute e dell’ambiente. Non dovremmo mai dimenticare che la salute e l’ambiente non sono semplicemente valori che ci stanno a cuore: difenderli va a favore dell’interesse economico della società nel suo insieme.

 
  
MPphoto
 

  Michèle Rivasi, a nome del gruppo Verts/ALE.(FR) Signor Presidente, ritengo che questo testo compia dei passi avanti, specie su due aspetti fondamentali: la necessità dell’etichettatura in presenza di nanoparticelle in un prodotto e soprattutto la valutazione distinta cui ciascuna nanosostanza sarà sottoposta, cosa che attualmente non avviene. Si sono compiuti progressi anche in termini della possibilità di escludere gli interferenti endocrini dalle sostanze utilizzate, con criteri di esclusione specifici e opportunamente applicabili.

Non siamo però d’accordo sulle risorse concrete per l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) perché la sua missione dovrebbe consistere nella valutazione e autorizzazione dei biocidi.

Abbiamo appena ampliato la missione dell’ECHA e questo ci vede d’accordo. Ampliarla significa però assegnare all’Agenzia le risorse necessarie per svolgere realmente il proprio compito. Non possiamo assegnare all’ECHA un carico di lavoro maggiore, chiedere l’abbreviazione dei tempi di valutazione delle sostanze e limitarne al tempo stesso le risorse; così facendo, rischiamo di andare incontro a valutazioni semplificate, che saranno rapide ma anche superficiali e, di conseguenza, inadeguate.

Per questo motivo, mi rivolgo a lei, onorevole Klaß, invitandola a riconsiderare la sua proposta di bilancio per le missioni dell’ECHA. Nella sua formulazione attuale, la sua non è una proposta seria e potrebbe incidere negativamente sullo standard di lavoro di questa istituzione europea di fondamentale importanza per la sicurezza dei cittadini e dei consumatori europei.

Si tratta di una questione importante: non si può chiedere di più senza rendere disponibili risorse, altrimenti l’ECHA si trasformerà in un’agenzia amministrativa che risponde alla lobby industriale.

 
  
MPphoto
 

  Julie Girling, a nome del gruppo ECR.(EN) Signor Presidente, desidero anzitutto ringraziare l’onorevole Klaß. Nei sessanta secondi a mia disposizione, devo limitarmi a menzionare solo due punti di questo testo molto importante e complesso. Il primo riguarda i PBT, le sostanze persistenti, bioaccumulabili e tossiche. Per loro stessa natura, i biocidi sono tossici perché servono a eliminare qualcosa che solitamente rappresenta un pericolo per la salute umana e, sovente, anche animale. Di conseguenza, coloro che sono tentati di votare a favore dell’emendamento n. 61, devono essere consapevoli che voterebbero contro lo stesso principio di protezione della salute pubblica e dell’ambiente.

Questo mi consente di arrivare al secondo punto, il difenacoum. L’emendamento n. 243 mira a limitare l’uso di questo rodenticida esclusivamente ai professionisti. Mi è bastata una rapida occhiata in un negozio della mia zona durante il fine settimana per avere la conferma che questo principio attivo è contenuto in quasi la metà dei prodotti in commercio, tutti dotati di chiare istruzioni per l’uso. È possibile che si sviluppi una certa resistenza ai rodenticidi, che devono quindi essere utilizzati a rotazione per rimanere efficaci. La sottrazione di un prodotto potrebbe turbare questo equilibrio e determinare un autentico disastro per la salute pubblica. Onorevoli colleghi, vi prego di non lasciare che questo accada.

 
  
MPphoto
 

  Sabine Wils, a nome del gruppo GUE/NGL.(DE) Signor Presidente, i biocidi sono contenuti in numerosi detergenti, disinfettanti, insetticidi e altri prodotti che le persone utilizzano normalmente nella loro vita quotidiana. Attualmente, all’interno dell’Unione Europea sono disponibili oltre 50 000 biocidi. Vorrei che a ciascuno di noi fosse ben chiaro che i biocidi vengono utilizzati prevalentemente da privati cittadini; spesso non sono biodegradabili e in alcuni casi sono sostanze cancerogene, altamente tossiche che possono causare danni alle persone, agli animali e all’ambiente sia durante l’utilizzo sia durante lo smaltimento. Le persone, soprattutto i bambini, sono particolarmente a rischio quando i biocidi vengono impiegati in casa, per esempio sotto forma di preservanti del legno e insetticidi.

È vero, come affermano i produttori, che i biocidi non sono pericolosi se utilizzati correttamente. Dato che ogni anno nell’Unione europea i privati cittadini acquistano e utilizzano 400 000 tonnellate di biocidi, è fondamentale prendere in considerazione l’uso improprio e il verificarsi di incidenti. Poiché così non è stato, ho proposto un emendamento, l’emendamento n. 352, che chiedo a tutti voi di appoggiare.

Lo scopo di questo regolamento dovrebbe essere incrementare la libera circolazione di biocidi all’interno dell’Unione europea, come proposto dalla Commissione? Oppure questa Assemblea dovrebbe preoccuparsi maggiormente di tutelare i cittadini e l’ambiente? È fondamentale introdurre un rigido divieto sulle sostanze particolarmente pericolose; è nostro dovere prendere una decisione in difesa della causa dei consumatori, altrimenti ne metteremmo a rischio la salute.

 
  
MPphoto
 

  Oreste Rossi, a nome del gruppo EFD Group. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, con i termini biocidi si individuano i principi attivi e i preparati contenenti uno o più principi attivi, presentati nella forma in cui sono consegnati all'utilizzatore, destinati a distruggere, eliminare, rendere innocui, impedire l'azione o esercitare altro effetto di controllo su qualsiasi organismo nocivo con mezzi chimici o biologici. Per intenderci, la quasi totalità della frutta e della verdura che arriva sulle nostre tavole è trattata.

Pur essendo questi prodotti ormai indispensabili, in quanto per la maggior parte i parassiti animali o vegetali sono sempre più resistenti alla loro azione, devono essere tenuti sotto controllo perché spesso nocivi per l'uomo. Ad esempio alcuni di loro, una volta applicati sui prodotti alimentari, hanno un tempo preciso di decadenza, per questo devono essere utilizzati in precisi periodi dell'anno e in qualità ben determinate.

Il non rispetto di questi tempi comporta per l'essere umano che assume il prodotto trattato gravi conseguenze: dalle immediate reazioni allergiche a quelle legate all'uso prolungato nel tempo che possono essere e portare a patologie sanitarie gravi. Nei biocidi sono ricompresi anche veri e propri veleni, come i rodenticidi, che sono in libera vendita per uso domestico. Purtroppo, anche se lasciare in libera vendita questi prodotti può comportare dei rischi, non possiamo pensare, in un periodo in cui assistiamo all'aumento considerevole, nelle città europee, di colonie di parassiti e roditori, di vietarne l'uso.

Va prestata anche particolare attenzione, proprio per la libera circolazione delle merci all'interno dell'Unione europea, all'uso di differenti tipi di biocidi, consentito o meno nei vari paesi membri e ancor più all'ingresso di merci provenienti da paesi terzi dove non sono ancora oggi sotto controllo. Dobbiamo garantire a livello di Unione europea massima serietà nell'utilizzo di questi prodotti e nel rispetto severo dei tempi di decadenza della loro tossicità.

 
  
MPphoto
 

  Catherine Soullie (PPE).(FR) Signor Presidente, come ci ha ricordato la relatrice, onorevole Klaß, i biocidi svolgono un ruolo essenziale sia nella sfera domestica, e quindi privata, sia nei luoghi pubblici, salvaguardando quotidianamente l’igiene e la salute.

È essenziale conseguire un testo comunitario coerente, in primis, con le altre normative europee. La normativa REACH, per esempio, non può e non deve entrare in conflitto con il regolamento sui biocidi. È importante evitare la burocrazia amministrativa e legislativa che soffoca le nostre imprese.

Su questo punto, vorrei esprimere il mio appoggio per il compromesso raggiunto dalla relatrice sullo spinoso tema dei criteri di esclusione e delle sostanze potenzialmente sostituibili. Analogamente, l’approccio della formulazione quadro per tutti i biocidi è un aspetto essenziale del regolamento perché renderà significativamente più efficace il sistema di autorizzazione comunitario.

Questo è un testo comunitario. L’introduzione del concetto di autorizzazione centralizzata all’interno dell’Unione, la semplificazione della procedura e la riduzione dei tempi di autorizzazione per alcuni test relativi ad attività di ricerca e sviluppo sono passi iniziali molto positivi verso l’armonizzazione del mercato europeo dei biocidi.

Infine, non dobbiamo perdere di vista le nostre ambizioni: la protezione, certamente, ma anche la costruzione del mercato comunitario e l’innovazione europea devono costituire parte integrante del nostro approccio.

 
  
MPphoto
 

  Jo Leinen (S&D).(DE) Signor Presidente, Commissario Tajani, onorevoli colleghi, assieme ai prodotti chimici per uso industriale e agricolo, i prodotti chimici per uso domestico costituiscono il terzo grande gruppo di sostanze importanti per l’ambiente e la salute umana e, con il regolamento sui biocidi, stiamo introducendo normative che disciplinano tali. A mio parere, abbiamo compiuto significativi progressi rispetto alla vecchia direttiva del 1998, come già sottolineato da alcuni colleghi che mi hanno preceduto. Stiamo introducendo un regolamento completo che si applica non solo ai prodotti fabbricati nell’Unione europea, ma anche ai prodotti importati, una misura estremamente importante. Abbiamo apportato miglioramenti all’etichettatura e, come ha rilevato l’onorevole Jørgensen, stiamo sollecitando la sostituzione con metodi alternativi dei test sugli animali, che speriamo di ridurre al minimo o addirittura abolire completamente. Un altro obiettivo è la sostituzione delle sostanze particolarmente pericolose con sostanze con rischi minori.

Tutte queste misure rappresentano dei progressi e possiamo spiegare ai cittadini europei che andranno a beneficio della salute umana e dell’ambiente. Mi ha sorpreso il disaccordo sull’assegnazione della responsabilità di monitorare e autorizzare tali prodotti all’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) di Helsinki. Il nostro obiettivo è l’applicazione dei medesimi standard in tutta Europa e la commercializzazione di questi prodotti nel mercato europeo. Per questo motivo, è giusto che l’ECHA sia responsabile di questo settore. Vorrei domandare al Commissario Tajani se l’Agenzia dispone di fondi sufficienti e del profilo organizzativo adeguato per assumere questo compito.

Desidero infine ringraziare l’onorevole Klaß e i relatori ombra per aver ottenuto un accordo su questa materia.

 
  
MPphoto
 

  Frédérique Ries (ALDE).(FR) Signor Presidente, dal mio punto di vista, l’emendamento n.18 all’articolo 1 rappresenta la sintesi perfetta di quella che dovrebbe essere la nostra filosofia: dobbiamo assicurare un elevato livello di protezione della salute umana, animale e dell’ambiente e, al tempo stesso, migliorare il funzionamento del mercato interno.

Chiaramente, nessuno dei presenti desidera mettere in discussione l’impiego dei biocidi, di grande utilità per combattere roditori, scarafaggi, pidocchi (che, da quanto mi pare di capire, in questo periodo si diffondono nelle scuole) e organismi infestanti. La sfida in realtà è un’altra e consiste, a mio parere, nell’immissione in commercio di un numero crescente di biocidi da parte dei produttori, che si oppongono all’idea di soluzioni più sicure. Come sottolineato dalla relatrice, il troppo può arrecare danni.

L’altra grande sfida consiste nella ricerca di politiche di riduzione del rischio: troppo spesso vengono differite dai governi quando sono ambiziose, eppure restano essenziali perché gli utenti tendono a dimenticare che, nonostante i biocidi siano sostanze familiari, il loro uso è pur sempre pericoloso. Il Parlamento europeo ha il dovere di divulgare questo messaggio.

 
  
MPphoto
 

  James Nicholson (ECR).(EN) Signor Presidente, vorrei associarmi ai ringraziamenti alla relatrice per il duro lavoro svolto. Il regolamento sui biocidi richiede un approccio equilibrato che consideri, da una parte, gli interessi dei produttori e dall’altra il benessere e la sicurezza dei consumatori e dell’ambiente.

Desidero spendere qualche parola su un particolare aspetto di questa relazione. Ero allarmato dalla proposta iniziale della Commissione della messa al bando dei rodenticidi. Questi prodotti sono i più utilizzati nella lotta contro le infestazioni da roditori e rappresentano uno strumento di importanza vitale nel settore agricolo e agroalimentare.

Ho ricevuto numerose rappresentanze di agricoltori ed enti pubblici della mia circoscrizione e altre parti interessate, che si oppongono categoricamente a un simile divieto, sottolineandone le implicazioni negative per i rispettivi settori di attività. Sebbene la lobby agricola potrebbe non essere del tutto soddisfatta di questo regolamento nella sua formulazione attuale, mi ha rassicurato vedere che la commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare ha approvato alcuni emendamenti che, si spera, sono indirizzati a garantire l’esenzione dei rodenticidi. A tal proposito, invito i colleghi a sostenere la posizione della commissione e votare a favore dei relativi emendamenti durante la discussione di domani.

 
  
MPphoto
 

  Paul Nuttall (EFD).(EN) Signor Presidente, devo dire che è entusiasmante vedere che così tanti membri del Parlamento europeo manifestano verso questa Assemblea la mia stessa disistima: su 736, i presenti sono meno di 30, cioè meno del cinque per cento, nonostante siano le 16.30 di un martedì.

Come sempre, le norme e i regolamenti dell’Unione europea stanno sfuggendo a qualsiasi controllo. Ma questo è nulla rispetto a quello che accadrà quando ratti e topi sfuggiranno a qualsiasi controllo, nel momento in cui l’Unione europea impedirà ai normali cittadini di utilizzare i topicidi. Questa sarà la conseguenza dell’emendamento n. 243 di questa relazione. Questa sciocca normativa farà sì che solo i professionisti siano autorizzati a utilizzare i topicidi, liberamente disponibili nei negozi. I cittadini britannici alle prese con i topi nel giardino di casa, che diffondono malattie e rosicchiano qualunque cosa, dovranno quindi attendere l’intervento del servizio di derattizzazione comunale o pagare per un servizio privato.

Come sappiamo, nel centro di una città britannica, non ci si trova mai a oltre 18 metri di distanza da un ratto. Questa normativa folle non farà altro che peggiorare la situazione. Per considerare la questione nella giusta prospettiva, applichiamo la burocrazia a un topicida che è stato utilizzato in tutta sicurezza da normali cittadini negli ultimi 30 anni, e non solo nel Regno Unito ma anche nel resto d’Europa e negli Stati Uniti.

Concluderò con una domanda: perché lo fate? Volete un incremento dei parassiti? Volete un incremento delle malattie? O si tratta solo del vostro desiderio di controllo e dello sforzo ossessivo di regolamentare ogni singolo aspetto delle nostre vite?

 
  
MPphoto
 

  Horst Schnellhardt (PPE).(DE) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, la discussione odierna ha dimostrato che questa è una relazione molto complessa e che ora abbiamo raggiunto un buon compromesso. Ringrazio dunque la relatrice e i relatori ombra.

Il compromesso sopperisce alle mancanze della direttiva esistente, standardizza i processi di autorizzazione, un aspetto che ritengo molto importante, e fornisce una protezione completa della salute umana e dell’ambiente.

Per altri aspetti, tuttavia, queste misure non sono sufficientemente ambiziose. Come è stato chiarito durante la discussione odierna, questi prodotti sono fondamentali per l’ambiente, per la crescita del comparto agricolo e per il settore alimentare. Vorrei limitarmi a menzionare l’esempio dei rodenticidi: i prodotti per contrastare ratti e topi sono essenziali per il comparto agricolo e alimentare. Io stesso ho potuto vedere i danni causati da topi e ratti, che gli agricoltori devono contrastare nei loro terreni e che possono causare considerevoli perdite. Tutti i presenti che sono favorevoli a vietare i prodotti utilizzabili in situazioni di questo tipo dovrebbero riflettere attentamente su come garantire la sicurezza delle scorte alimentari.

Questa relazione è una soluzione efficace perché adotta provvedimenti contro le sostanze pericolose. Se sono disponibili prodotti sostitutivi devono essere utilizzati, su questo non vi è alcun dubbio.

Desidero invitare la Commissione a dedicare maggior attenzione alle nuove forme di nanotecnologie nelle sue attività di ricerca e a farne un uso più ampio perché questo potrà consentirci di scoprire sostanze meno pericolose e più efficaci.

 
  
MPphoto
 

  Mario Pirillo (S&D). – Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Commissario Tajani, la proposta di regolamento sui biocidi che stiamo analizzando avrà lo scopo di semplificare le procedure di autorizzazione e di rinnovo per le emissioni di biocidi sul mercato.

Questo snellimento porterà a una riduzione dei costi e del carico amministrativo per le imprese, soprattutto per le piccole e medie imprese, senza con questo ridurre la tutela dell'ambiente e della salute umana e animale. Tenere un equilibrio tra questi due aspetti è stato molto difficile, ma ritengo che alcuni degli emendamenti di compromesso raggiunti tra la relatrice e i relatori ombra, che ringrazio per il difficile lavoro svolto, siano stati un importante passo avanti.

Proprio per rimanere coerenti con la richiesta di semplificazione, ritengo che la procedura di valutazione comparativa non debba essere necessaria per quei biocidi per i quali è dimostrato un uso sicuro e non come adesso richiesta per qualsiasi biocida. Mi auguro che l'emendamento in tal senso presentato in plenaria possa essere condiviso dai colleghi per la sua approvazione.

 
  
MPphoto
 

  Chris Davies (ALDE).(EN) Signor Presidente, fa piacere sentire che lo UK Independence Party confermi un totale disinteresse sul tema della crudeltà verso gli animali e che si allieterebbe al vedere il mondo trasformato in una sorta di gigantesco laboratorio del piccolo chimico. Se fosse per i membri di questo partito, talidomide e DDT finirebbero sulle nostre tavole con la colazione.

In questa Assemblea è stata sollevata una questione che ha avuto una certa risonanza sulla stampa britannica: mi riferisco agli effetti del divieto dei rodenticidi anticoagulanti e se questo possa determinare infestazioni di ratti nelle città e nei centri abitati. Abbiamo lavorato assieme alla Commissione e abbiamo sollevato le questioni sottoposte alla nostra attenzione dai professionisti. Collaborando con la Commissione, si sono apportati dei cambiamenti, contenuti ora nell’articolo 5 e che, a mio parere, godono dell’appoggio dalla Commissione. In questo modo, si dovrebbe poter affrontare il problema più importante che è stato espresso.

L’onorevole Girling ha tuttavia sollevato la questione dell’articolo 44 relativo al difenacoum. Vorrei sapere se la Commissione è a favore dell’emendamento n. 243 che sembra in un certo senso contraddire le modifiche proposte all’articolo 5.

 
  
MPphoto
 

  Struan Stevenson (ECR).(EN) Signor Presidente, sono lieto che i tentativi di vietare tutti gli anticoagulanti e i rodenticidi siano falliti. Se questo divieto avesse goduto del sostegno della maggioranza, come abbiamo già sentito, avremmo assistito a una proliferazione di topi e ratti in tutta Europa, con conseguenti danni su larga scala alle scorte dei raccolti, alle aziende agricole e alle abitazioni.

Si stima che il sette per cento degli incendi domestici e il cinquanta per cento degli incendi nelle aziende agricole siano causati da roditori che danneggiano i cavi elettrici. Purtroppo, la commissione per l’ambiente ha adottato lo specifico divieto per un rodenticida anticoagulante di seconda generazione largamente utilizzato, il difenacoum. Auspico che l’Assemblea voti contro l’emendamento n. 243, di modo che si possa continuare a impiegare questo efficace veleno per ratti, soprattutto perché è stato già sottoposto a una rigorosa valutazione scientifica e ha superato un processo di regolamentazione adeguato e dettagliato.

 
  
MPphoto
 

  Anna Rosbach (EFD).(DA) Signor Presidente, numerose allergie finora sconosciute, problemi di fertilità, un incremento dell’incidenza di malattie rare, pesci e molluschi avvelenati e prodotti alimentari animali con elevati residui di medicinali sono solo alcuni dei problemi che preoccupano i cittadini europei. La nostra vita quotidiana è pervasa da un numero crescente di sostanze chimiche che la semplificano e rendono più appetibili i beni di consumo. Queste sostanze chimiche ci fanno bene? No, di certo non ci fanno bene. Ciononostante, con questa relazione siamo chiamati a trovare un equilibrio legislativo tra la necessità di stimolare opportunamente l’imprenditoria competitiva e, al contempo, concentrarci sull’ambiente e la sicurezza dei cittadini.

È un equilibrio difficile da trovare. Non mi pare di vedere una maggiore attenzione verso la protezione dei cittadini e dell’ambiente. Di conseguenza, posso solo limitarmi ad invitare a votare a favore di quegli emendamenti che stabiliscono i livelli di sicurezza più elevati. Sarebbe poi molto positivo incrementare le nostre possibilità di assicurarci che gli Stati membri non importino beni da parti del mondo che non rispettano i nostri requisiti di sicurezza.

 
  
MPphoto
 

  Pavel Poc (S&D). (CS) Dobbiamo renderci conto che, nonostante il loro impiego possa risultare inevitabile, i biocidi sono veleni con i quali entriamo in contatto quotidianamente e, in quanto tali, rappresentano un rischio per la salute umana e un onere per l’ambiente. È pertanto necessario, logicamente, aderire ai più elevati livelli di protezione della salute umana, degli animali e della natura. Un’eccessiva flessibilità rappresenta un rischio considerevole, che non risiede solo nei prodotti, ma anche nelle modalità di impiego e nell’uso scorretto, con riferimento alle quantità in cui entrano nella catena alimentare. Accoglierei come un grande successo il divieto totale dei biocidi estremamente pericolosi, comprese le sostanze mutagene e cancerogene e le sostanze tossiche dal punto di vista della riproduzione. La nuova normativa è e dovrebbe essere ambiziosa e, a mio parere, l’ECHA è perfettamente in grado di dare il via al rilascio di licenze unificato a livello europeo già nel 2015, e non nel 2017.

 
  
MPphoto
 

  Holger Krahmer (ALDE).(DE) Signor Presidente, il nostro interesse per i biocidi è positivo perché si tratta di sostanze pericolose e tossiche. Mi domando tuttavia per quale motivo non basiamo tutte le normative sui prodotti chimici che implementiamo sullo stesso sistema della normativa REACH. Abbiamo approvato la normativa sui prodotti chimici più completa al mondo. I principi sono stati chiariti: raccolta dei dati, conseguente valutazione e autorizzazione del prodotto. Mi domando perché utilizziamo un sistema diverso per le normative successive sui prodotti chimici e perché definiamo nuovi criteri di esclusione che finiscono per causare il ritiro dal mercato di prodotti necessari e per i quali, in alcuni casi, non disponiamo di alternative.

Ci ritroveremo in un vicolo cieco se definiamo la nostra politica sulle sostanze chimiche dalla sola prospettiva delle sostanze tossiche. Gli infestanti possono essere molto più pericolosi dei pochi milligrammi di biocidi utilizzati per combatterli, specie per i bambini per via dei rischi di trasmissione di malattie. Auspico che vi sia un ridimensionamento e, soprattutto, che le nuove normative non siano utilizzabili solo dalle grandi aziende, dotate delle risorse per interloquire con gli organi preposti a concedere le autorizzazioni, ma anche dalle piccole imprese fornitrici di prodotti utili per i mercati di nicchia.

 
  
MPphoto
 

  Ashley Fox (ECR).(EN) Signor Presidente, lo scopo di questo regolamento è proteggere la salute pubblica e l’ambiente. L’attuale regime di autorizzazione è troppo lento e burocratico ed è nostro dovere assicurarci che l’autorizzazione di nuovi prodotti sia più efficiente, in termini di tempo e risorse finanziarie.

Il controllo degli infestanti è fondamentale per la tutela della salute umana. Accolgo con favore gli emendamenti volti a migliorare la disponibilità di alcuni prodotti contro i roditori, ma, come è stato già evidenziato, resta il problema del difenacoum. È un rodenticida efficace molto utilizzato e dovrebbe essere classificato come sostanza autorizzata perché è essenziale per il controllo efficace di ratti e topi. L’omissione di questo prodotto dall’allegato I da parte della Commissione è semplicemente irrazionale e invito la Commissione a motivarla. L’autorizzazione dei prodotti dovrebbe basarsi sempre sui risultati di valutazioni scientifiche, e non sul tentativo dei politici di ottenere risonanza mediatica.

 
  
MPphoto
 

  Csaba Sándor Tabajdi (S&D). (HU) Le mie congratulazioni all’onorevole Klaß, che ha stilato una relazione equilibrata su un argomento estremamente complesso, nonostante il dibattito scatenatosi in questa Assemblea perché alcuni membri del Parlamento considerano seriamente la normativa sui biocidi, mentre altri desiderano ridurla a una lotta contro i roditori. Vorrei puntualizzare che si tratta di una questione molto seria e la relazione eccelle nell’affrontare contemporaneamente la tutela ambientale, la tutela dei consumatori e i problemi del comparto chimico. Le nuove normative sui biocidi offrono maggiore protezione e vanno a tutela delle casalinghe e dei collaboratori domestici, certo non degli infestanti. Ritengo pertanto che sia nostro dovere appoggiare la relazione Klaß, mentre i timori espressi dall’altro lato di questa Assemblea mancano di fondamento. Certamente esiste il bisogno di una maggiore protezione e l’agenzia di Helsinki svolgerà egregiamente questo ruolo. L’Ungheria e i nuovi Stati membri ritengono soddisfacente il termine del 2017.

 
  
MPphoto
 

  Jarosław Kalinowski (PPE).(PL) Se, da un lato, la composizione chimica dei biocidi li rende prodotti piuttosto pericolosi, specie per gli individui più sensibili come bambini e donne in gravidanza, dall’altro si tratta di prodotti essenziali e praticamente indispensabili per la protezione della salute umana.

È dunque necessario stabilire, come si sta facendo, standard comuni a tutti gli Stati membri, di modo che i cittadini si sentano protetti e le imprese produttrici dispongano di norme chiare che non ne inficino la competitività. L’armonizzazione della normativa dovrebbe coprire l’intero ciclo di vita di questi prodotti nel mercato, dalla produzione alla gestione dei rifiuti, di modo che non costituiscano una minaccia né per l’ambiente né per la salute umana. Questo deve essere l’aspetto prioritario e non implica che non dobbiamo preoccuparci di mantenere buone condizioni per l’industria moderna.

 
  
MPphoto
 

  John Bufton (EFD).(EN) Signor Presidente, l’adozione della relazione Klaß causerebbe senza dubbio un incredibile incremento delle popolazioni di ratti, mettendo a rischio l’igiene nelle abitazioni e nelle aziende agricole.

I ratti sono portatori di malattie quali l’E. coli e la salmonella e possono arrecare significativi danni agli immobili, in alcuni casi provocando incendi elettrici. In particolare, le aziende agricole vengono colpite da infestazioni di ratti in assenza di un’efficace eliminazione degli infestanti. Gli anticoagulanti sono il metodo più largamente utilizzato per l’avvelenamento dei ratti e, finora, il più efficace, utilizzato per il controllo dei roditori nel 95 per cento dei casi.

A maggio, ho rivolto un’interrogazione scritta alla Commissione, chiedendo il riconoscimento formale delle conseguenze di un divieto e ho richiesto un modello di supporto per coloro che ne sono colpiti, oltre a indicazioni per metodi alternativi di controllo degli infestanti.

La Commissione si è dichiarata aperta al confronto, con l’obiettivo di garantire che si trovassero soluzioni adeguate. Che tipo di soluzioni propone la Commissione? È stata effettuata una valutazione d’impatto del divieto di utilizzare gli anticoagulanti come rodenticidi? Avremo un quadro di sostegno valido? Sono stati identificati rodenticidi alternativi?

 
  
MPphoto
 

  Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione.(FR) Signor Presidente, mi consenta di iniziare sottolineando ancora una volta il profondo apprezzamento da parte della Commissione per l’impegno e l’interesse dimostrati dai membri dell’Assemblea verso questo testo.

Pur essendo estremamente complessa, questa proposta contempla diversi aspetti importanti e delicati da un punto di vista politico. Le osservazioni espresse e le questioni sollevate testimoniano che i membri del Parlamento hanno ben compreso le varie sfaccettature del problema.

Devo ribadire le preoccupazioni della Commissione relative agli emendamenti al campo di applicazione del sistema di autorizzazione dell’Unione europea. Sebbene, in linea di principio, la Commissione possa appoggiare l’estensione del sistema di autorizzazione comunitario a un gruppo più consistente di biocidi, riteniamo che tale provvedimento debba accompagnarsi al conferimento di risorse sufficienti all’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) e alla Commissione nonché a meccanismi di implementazione graduali. Solo rispettando queste due condizioni potremo implementare un sistema efficiente, che è il nostro obiettivo comune.

In merito alle questioni sollevate dall’onorevole Sartori e dall’onorevole Leinen su come garantire che l’ECHA sia in grado di sostenere questo carico di lavoro in futuro, assicurare che le risorse rese disponibili all’Agenzia siano adeguate è una delle principali preoccupazioni della Commissione in relazione alle proposte di estendere il campo di applicazione del sistema di autorizzazione dell’Unione.

Stiamo lavorando con il comparto per stabilire con maggiore esattezza il numero di biocidi attualmente disponibili sul mercato europeo, che si stima oscilli tra i 9 000 e i 60 000. È dunque molto difficile prevedere il carico di lavoro aggiuntivo per l’ECHA conseguente all’inclusione di un maggior numero di prodotti nel sistema centralizzato. L’obiettivo generale della proposta di regolamento è migliorare il funzionamento del mercato interno per i biocidi e garantire al contempo un elevato grado di protezione dell’ambiente e della salute pubblica.

Desidero anche rispondere alla domanda dell’onorevole Schnellhardt sui nanomateriali. La Commissione concorda sulla necessità di una loro definizione; siamo in attesa del risultato di un’indagine pubblica organizzata da uno dei nostri comitati scientifici e auspichiamo di proporre una definizione rispondente ai criteri nel prossimo futuro.

Per quanto concerne l’emendamento n. 243, vorrei rispondere all’onorevole Davies. La Commissione non può appoggiare questo emendamento perché mette in discussione l’allegato I, che è basato su uno studio di impatto approfondito ed è appena entrato in vigore.

Sono soddisfatto del buon lavoro svolto. Il dialogo costruttivo tra il Parlamento, il Consiglio e la Commissione deve proseguire in occasione della seconda lettura.

 
  
  

PRESIDENZA DELL’ON. DURANT
Vicepresidente

 
  
MPphoto
 

  Christa Klaß, relatore.(DE) Signora Presidente, desidero ringraziare tutti i colleghi per la discussione odierna, ma talvolta mi sembra che non conosciamo a fondo la materia di cui parliamo. Desidero ribadire che stiamo parlando di prodotti da cui noi e il nostro standard di vita dipendiamo, prodotti che ci aiutano a conseguire importanti standard di igiene, che combattono malattie e parassiti e proteggono le scorte. Il termine “biocida” copre la totalità di questi aspetti e i biocidi sono essenziali per noi e per il nostro futuro. In tutte le discussioni, le priorità sono state l’ambiente e le esigenze in materia di salute. È palese che stiamo lavorando con l’obiettivo di conseguire criteri di esclusione chiari, eccezioni limitate e informazioni obiettive per i consumatori.

Commissario Tajani, non sono del tutto soddisfatta della sua risposta sul tema dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche. L’ECHA dispone di risorse e attrezzature, può gestire il sistema REACH e può sicuramente fare molto in relazione ai biocidi in futuro. Ora abbiamo bisogno semplicemente di buone idee e avremo tempo di trovarne durante il periodo di introduzione graduale, fase che dovremo impiegare nel migliore dei modi per proporre insieme idee intelligenti. Non ci si può limitare a dire che non abbiamo fondi e non possiamo agire; se vogliamo fare la scelta giusta per il mercato interno, il futuro è nel processo di autorizzazione europeo. Invito ognuno di noni a partecipare attivamente e chiedo l’appoggio della Commissione.

 
  
MPphoto
 

  Presidente. – La discussione è chiusa.

La votazione si svolgerà domani alle 12.00.

Dichiarazioni scritte (articolo 149 del regolamento)

 
  
MPphoto
 
 

  Elżbieta Katarzyna Łukacijewska (PPE), per iscritto.(PL) Si stima che il valore annuo del mercato dei biocidi in Europa ammonti a circa 890 milioni di euro, ovvero circa il 27 per cento del mercato globale. I biocidi vengono quotidianamente impiegati in ambienti domestici e industriali, come disinfettanti, preservanti, insetticidi e rodenticidi. Nell’impiego dei biocidi si deve prestare particolare attenzione alla sicurezza dei consumatori: è importante che tali prodotti non costituiscano una minaccia per la salute e la vita di uomini e animali. Di conseguenza, dobbiamo condurre uno scrupoloso riesame di tutti i biocidi importati nell’Unione europea e del loro fatturato, in particolare per i prodotti di recente introduzione. Una certa cautela è fondamentale nell’acquisto dei biocidi e il sistema sviluppato all’interno dell’Unione deve conseguire una piena unificazione normativa. Inoltre, all’interno delle strutture europee, è in corso un programma finalizzato a riesaminare i principi attivi impiegati nei biocidi. L’Unione dovrebbe stilare una lista unificata, relativa a tutti gli Stati membri, dei nanomateriali sui quali si stanno conducendo esperimenti e che potranno essere utilizzati nei processi chimici di produzione. Questo significa che i nanomateriali, che potrebbero avere un impatto significativo sullo sviluppo tecnologico, non saranno esclusi dal mercato e che l’ambiente e la salute dei consumatori non saranno messi in pericolo.

 
Note legali - Informativa sulla privacy