President. − Dear colleagues, we have a lot of explanations of votes so we will have to be extremely strict with the time. I will cut everyone off after one minute. I apologise for this but that is the way it is going to be.
Προφορικές αιτιολογήσεις ψήφου
Σχέδιο γενικού προϋπολογισμού της Ευρωπαϊκής Ένωσης για το οικονομικό έτος 2011 όπως τροποποιήθηκε από το Συμβούλιο
Ashley Fox (ECR). - Mr President, I want to explain why I voted against the 2011 budget. I voted against it because, in a time of austerity, the EU should show restraint. We should be cutting our expenditure, not increasing it. In my view it was shameful that the Commission initially proposed a 6% increase and Parliament supported that.
I believe that my Prime Minister, David Cameron, did a good job in forcing the level of increase down to 2.9% but we know that this was a compromise. It is not a compromise that British Conservatives are particularly pleased with and I was proud to vote against EU extravagance.
Sirpa Pietikäinen (PPE). - Arvoisa puhemies, on merkittävää, että parlamentti ensimmäistä kertaa pääsi hyväksymään budjetin. Seuraavissa budjettilinjoissa parlamentin on mielestäni pidettävä huoli siitä, että EU:n mahdollisuudet oman rahoitusosuuden lisäämiseen ja myöskin siihen, että budjetti tukee materiaalitehokkuutta ja ilmastonmuutospolitiikkaa omilla linjavalinnoillaan, ja tätä kautta myöskin Eurooppa 2020 -strategiaa ja vihreämpää taloutta, on ensisijaisen tärkeää.
Syed Kamall (ECR). - Mr President, like my colleague Mr Fox, I too share the concern, as many British Conservatives did.
At a time of austerity, when governments across the European Union – and in fact governments across the world – are looking to tighten their belt and to rein in spending, how dare we ask for an increase in taxpayers’ money? Surely it is a time to tighten our belts and to set an example. We should not have been asking for an increase, we should not even have been asking for a freeze, we should have been asking for a cut in the EU budget so that taxpayers across the European Union can take their politicians seriously and know that we understand the pain that they are feeling at this time and that we share the pain with them, rather than looking like an elected elite who pay no attention to the people who put us there.
Έκθεση: Sidonia Elżbieta Jędrzejewska, Helga Trüpel (A7-0369/2010)
Peter Jahr (PPE). - Herr Präsident! Das Haushaltsrecht ist das Königsrecht des Parlaments. Das ist auch im Europäischen Parlament nicht anders. Verantwortung, Vertrauen, Partnerschaft – das müssen die drei Überschriften für die Zusammenarbeit zwischen dem Parlament, der Kommission und dem Rat sein. Das Beratungsprozedere zum Haushalt 2011 war in diesem Sinne keine vertrauensbildende Maßnahme. Ich fordere die Kommission, vor allem aber auch den Rat auf, die Rechte des Europäischen Parlaments zu respektieren, denn – wie gesagt – das Haushaltsrecht ist das Königsrecht des Europäischen Parlaments.
Daniel Hannan (ECR). - Mr President, yesterday I wondered whether I had fallen through a kink in the space-time continuum and ended up in the 1970s. Today I am wondering whether it is the 1770s.
Let me quote an observation that Thomas Jefferson made about remote government. He said that ‘at such distance and from under the eye of their constituents’, governors must of necessity tend to ‘corruption, plunder and waste’. What a perfect description of what happens in the EU budget, with its unapproved accounts, the misallocation of resources, and these constantly rising figures, despite the attempts of the 27 Member States to rein in their spending. It is what happens when you have no link between taxation, representation and expenditure, when the EU expects bouquets for spending money but not brickbats for raising it.
The only way in which we will be able to bring these figures back in line with public opinion is when we restore budgetary responsibility to national parliaments and to national parliamentarians who have to justify themselves to their constituents, who are also their taxpayers.
Cristiana Muscardini (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, siamo favorevoli al provvedimento e ringraziamo il relatore, che è stato molto puntuale.
Riteniamo che questo lavoro debba però imporre alle istituzioni europee di continuare in futuro a monitorare gli sviluppi di questa nuova disciplina, perché nel passato, purtroppo, troppe volte sono accadute situazioni poco chiare, che hanno influito negativamente sul sistema finanziario a danno delle imprese e dei risparmiatori.
Un nuovo sistema europeo per le agenzie e il controllo di tutte le autority delle banche centrali, affinché i rating siano, rispondano efficacemente al sistema finanziario moderno e utile ai cittadini è per noi estremamente importante.Per cui ringrazio il relatore.
Peter Jahr (PPE). - Herr Präsident! Die Frage ist, wer kontrolliert eigentlich die Kontrollinstanzen? Denn selbst im Fußball müssen sich Schiedsrichter einer Kontrolle bzw. einem Genehmigungsverfahren unterwerfen. Was für den Fußball gilt, gilt erst recht für die Finanzmärkte. Dort wurde die Beurteilung der Kreditwürdigkeit bzw. der Solidität von Finanzprodukten, von Banken, ja selbst von Ländern den Ratingagenturen überlassen. Aber wenn sich solche Ratingagenturen eine Monopolstellung erarbeiten, wenn sie sich jeglicher Kontrolle entziehen, dann entwickeln sich solche Agenturen zu gottähnlichen Einrichtungen, die angebetet werden. Doch das geht nicht, es steht ja schon in der Heiligen Schrift: „Du sollst keine fremden Götter neben mir haben.“ Der vorliegende Bericht versucht, diesen Missstand zu beseitigen, indem eine Kontrolle der Ratingagenturen eingeführt wird. Das Parlament sollte zu gegebener Zeit noch einmal nachfragen, ob die Erfolge auch wirklich eingetreten sind.
Έκθεση: Sidonia Elżbieta Jędrzejewska, Helga Trüpel (A7-0369/2010)
Barbara Matera (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, la votazione di quest'oggi sul bilancio 2011 sancisce la chiusura di una procedura nuova, allo stesso tempo sofferta, ma che ha dato prova di responsabilità e concretezza da parte delle autorità di bilancio.
Si tratta di una soluzione di compromesso che ha comportato rinunce sia da parte del Parlamento che da parte del Consiglio, ma che ha scongiurato un sistema di dodicesimi che avrebbe determinato gravi conseguenze sul finanziamento dei programmi comunitari.
Questo Parlamento è soddisfatto degli obiettivi raggiunti. Tuttavia, punta il dito su chi ha fatto fallire l'accordo sul programma ITER e sulla flessibilità. L'Unione, infatti, perde credibilità nei confronti dei partner internazionali, rischiando di non finanziare gli impegni presi e non soddisfare i nuovi ambiti di azione derivanti da Lisbona.
A partire da gennaio 2011, bisogna dunque fissare delle priorità e renderle sostenibili finanziariamente per gli anni futuri.
Mario Pirillo (S&D). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, la necessità di ammodernare i sistemi di misurazione migliorando nel contempo la regolamentazione spinge ad abrogare direttive europee in materia di metrologia.
Sono convinto anch'io che questo sia il primo passo per avviare una radicale e più puntuale riforma in questa materia. Non vi è parimenti dubbio che vi sia la necessità di accordare una tempistica sufficiente per consentire a tutti i paesi membri di valutare gli effetti che l'abrogazione di queste normative determinerà sulla propria legislazione e per provvedere ad eventuali correttivi.
Infine, la scelta dell'abrogazione delle varie direttive risponde perfettamente a quell'esigenza, particolarmente sentita in tutti i comparti, di una maggiore semplificazione. Speriamo però che il rimedio non sia peggiore del male.
Clemente Mastella (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, il trattato di Lisbona ha introdotto una fondamentale innovazione nel funzionamento democratico dell'Unione, prevedendo questo nuovo strumento concreto per la partecipazione civile al dibattito e alla costruzione europea.
L'iniziativa dei cittadini europei introduce, infatti, un nuovo concetto di democrazia transnazionale e apporta all'Unione europea una nuova forma di democrazia partecipativa. Tutti i nostri cittadini potranno rivolgersi direttamente alla Commissione europea affinché presenti un atto legislativo.
Accogliamo con favore la proposta della Commissione, in quanto il coinvolgimento della società civile e la formulazione di politiche nell'elaborazione di decisioni rafforza la legittimità democratica delle nostre istituzioni e avvicina l'Unione europea ai suoi cittadini.
Oriol Junqueras Vies (Verts/ALE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, vorrei anzitutto esprimere la mia soddisfazione per l'approvazione dell'iniziativa cittadina europea, della quale sono stato relatore ombra nella commissione per la cultura e l'istruzione, lamentando nel contempo che questo Parlamento non abbia votato due questioni che ritengo fondamentali: il diritto dei giovani di età superiore a 16 anni a firmare questa iniziativa e il voto dei residenti.
Sappiamo che queste iniziative non sono previste dal trattato di Lisbona e queste sono alcune delle ragioni per le quali ci siamo opposti a questo trattato.
Jens Rohde (ALDE). - Hr. formand! Venstre har i dag stemt for borgerinitiativet, fordi det fremmer borgernes mulighed for deltagelse og gør EU langt mere tilgængeligt. Vi har fra Parlamentets side sørget for at opregne nogle ensartede betingelser for at gøre borgerinitiativet tilgængeligt uanset medlemsstat og for at instrumentet forbliver let at anvende. Men borgerne skal som minimum komme fra en fjerdedel af medlemsstaterne – antallet af borgere fra hver medlemsstat skal mindst svare til antallet af medlemmer af Europa-Parlamentet for hver medlemsstat ganget med en faktor på 750, og borgerne skal have en alder, der giver valgret til Parlamentet. De præmisser synes vi er vigtige for at sikre, at borgerinitiativet også får den validitet, som er forudsætningen for, at det opleves som et seriøst bidrag til demokratiudvikling.
Hannu Takkula (ALDE). - Arvoisa puhemies, haluaisin sanoa muutaman sanan kansalaisaloitteesta. On totta, että Lissabonin sopimuksen myötä saimme tällaisen uuden aloitteen, joka rohkaisee kansalaisia osallistumaan demokratiaan. Kun miljoona kansalaista allekirjoittaa jonkin vetoomuksen, niin sen jälkeen komissio ottaa sen käsittelyyn, mutta tässäkö kaikki? Minun mielestäni tämä on hyvä aloite, mutta meidän pitää miettiä, että miten sitä viedään eteenpäin.
Lähtökohtana olisi se, että kansalaiset osallistuisivat demokraattiseen toimintaan ennen kaikkea vaalien kautta. Sitä kautta voitaisiin viedä eteenpäin niitä asioita, jotka ovat ihmisille tärkeitä. Näin ollen tämä uusi aloite tietenkin ehkä vahvistaa kansalaisten aktiivisuutta, mutta toisaalta itse näen niin, että se voi johtaa siihen, että komissio vain vastaa aloitteisiin, eikä mitään konkretiaa synny. Sen vuoksi meidän pitää miettiä uudella tavalla, miten me voisimme aidosti rohkaista ihmisiä osallistumaan poliittiseen päätöksentekoon.
Morten Løkkegaard (ALDE). - Hr. formand! Bare som en tilføjelse til det, der allerede er blevet sagt angående Venstres opbakning: det er som sagt et utrolig vigtigt initiativ. Det er også et eksperiment, som vi skal – og det skal være min opfordring – følge meget tæt, idet vi sørger for, at den treårsperiode, som der nu er afsat til dette initiativ, rent faktisk bliver fulgt op, og vi får at se, om det nu også er et rigtigt borgerinitiativ, eller om det – om jeg så må sige – bliver brugt med andre interesser for øje. Det er vigtigt for succesen – den succes, som vi alle håber på for initiativet – at det rent faktisk er borgere, som tager initiativer. Og så skal jeg i den anledning også udtrykke et personligt håb om, at det bliver nogle fremadrettede, konstruktive og positive emner, som borgerne vil tage op angående EU-projektet, så det ikke ender med at blive den evindelige nej-side, som altid tager patent på brugen af den slags initiativer.
Sonia Alfano (ALDE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, ho seguito con molta attenzione la procedura legislativa per l'iniziativa popolare europea e sono contenta, anche sulla base delle dichiarazioni del Consiglio e della Commissione, che tra un anno potranno essere lanciate le prime raccolte delle firme.
Sono tra l'altro orgogliosa di poter annunciare al Parlamento europeo che in Italia, all'indomani dell'approvazione della scandalosa direttiva sulla sperimentazione degli animali, è nato un movimento trasversale di cittadini, associazioni e comitati che durante quest'anno non resteranno in attesa ma lavoreranno per preparare una proposta per la Commissione. Una proposta per dare all'Unione europea una legislazione moderna e civile e che sancisca un "no" alla sperimentazione sugli animali, pratica cruenta e scientificamente inefficace, e imprima un forte impulso ai metodi alternativi.
Il "no" alla vivisezione deve rappresentare un obiettivo dell'Unione europea in quanto è un desiderio dei cittadini.
Ashley Fox (ECR). - Mr President, I believe that the citizens’ initiative could be useful because it will allow citizens to speak directly to the Commission, but the question remains as to how the Commission will react to proposals it does not like.
I think we can expect a whole host of initiatives asking the Commission to do more, asking for there to be more Europe, and no doubt the Commission will respond enthusiastically to that request.
How will it react, however, to proposals for less Europe, or perhaps for Europe to do things better, or to waste less money, or perhaps a declaration that there would never be any European taxation? I wait to see with interest how the Commission reacts to those proposals. Will it treat those proposals with respect? If it only responds to the proposals it likes, then this initiative will be redundant.
Seán Kelly (PPE). - A Uachtaráin, bhí áthas orm vótáil ar son na moltaí seo agus is dóigh liom go bhfuil jab an-mhaith déanta ag an mbeirt rapóirtéirí, ní amháin don Aontas Eorpach ach dár saoránaigh i gcoitinne.
The citizens’ initiative was a very important part of the Lisbon Treaty being passed in Ireland a little over a year ago, but it did seem for a while that the whole process would be stymied by complication and regulation. Thanks to the work of the rapporteurs, simplification has been brought to the process and particularly welcome is the idea that a seven-member panel from seven different countries would initiate the process. I think this and other measures will ensure that genuine citizens’ concerns can be brought forward while hopefully stopping those of vested interests.
Dá bhrí sin, ba mhaith liom críochnú le seanfhocal ó mo theanga féin: ‘tosach maith leath na hoibre’. Tá tosach maith déanta anseo.
Nicole Sinclaire (NI). - Mr President, this is really a sham of democracy, is it not? It is such a shame that you did not actually want to hear the people of Europe before you implemented the Lisbon Treaty which has brought in this citizens’ initiative.
To answer Mr Fox a few moments ago: after the first phase of this, the Commission could decide that it is not a worthwhile exercise. That is the problem with this, because it has no binding mandate. It can just be disregarded by the Commission. Once again we see the European Union not taking into account the wishes of the people of Europe. For Christ’s sake, please listen to the people because they do not want this.
Jim Higgins (PPE). - Mr President, I welcome and voted for the Commission work programme for 2011.
The financial crisis is the big challenge, and it has to be met head on. I wish the Commission well in terms of the goals that it has set out. As regards the euro, it is absolutely crucial, from the point of view of the integrity and the cohesion of the Union, and from the point of view of solidarity within the European Union, that we have the common currency and that we do everything possible to protect it.
As regards jobs and the economy, I welcome the fact that in January 2011 the Commission will adopt its first annual growth survey. That annual growth survey will analyse the economic situation of the Union, including potential imbalances and systemic risk. This is essential to Europe’s transformation into a smart and sustainable economy.
Last, but by no means least, we are a Community of 500 million people. We have got to punch above our weight on the European stage and the world stage internationally. I wish the Commission well in the year ahead.
Philip Claeys (NI). - Ik heb om tal van redenen tegen gestemd, maar de meest merkwaardige paragraaf is wel die waarin de lidstaten volgens dit Parlement ertoe moeten worden verplicht om 0,7% van hun bruto nationaal inkomen uit te geven aan ontwikkelingshulp en de Commissie zou moeten toezien op de naleving van die verplichting.
Los van de vraag of ontwikkelingshulp wel zin heeft, is het toch wel een serieuze schending van het subsidiariteitsbeginsel. Curieus is dan ook weer paragraaf 52, waarin de Commissie wordt aangezet om gebruik te maken van het momentum, zogezegd, in het uitbreidingsproces. Mag ik vernemen welk momentum? Heeft men het dan over de voortdurende provocaties van Turkije of de massale schendingen van de mensenrechten in dat land, om maar te zwijgen over de altijd maar verdergaande islamisering?
Philip Claeys (NI). - Er staan zeker een paar goede zaken in deze resolutie, zoals de veroordeling van de deelname van de misdadiger Mugabe aan de top van Lissabon en het wijzen op de nefaste gevolgen van de hersenvlucht uit het Afrikaanse continent.
Ook wordt terecht benadrukt dat de ontwikkeling van een landbouwcapaciteit cruciaal is. Aan de andere kant moeten wij echt af van die onzinnige 0,7% norm. De 1 biljoen dollar ontwikkelingshulp die gedurende zestig jaar naar Afrika is gevloeid, heeft dit continent alleen maar verder in de ellende gestort. In plaats van altijd maar méér hulp moeten wij onze energie onder meer steken in de bestrijding van de illegale kapitaalvlucht, hetgeen trouwens terecht door deze resolutie wordt onderstreept.
Ook de migratieparagraaf kan mij allerminst bekoren en daarom heb ik uiteindelijk tegen gestemd.
Syed Kamall (ECR). - Mr President, when we look at the poor state that we see many African nations in, of course we in the EU and in the different Member States of the EU all want to help them out of poverty, but I think we should be more sensible about our use of aid. When there is a disaster it is absolutely right that aid plays a vital role in the short term but when we are looking at long-term development sometimes our aid is misallocated.
Surely it is not right for our taxpayers in different Member States of the EU to be sending money to governments in Africa who are not governing their country in a decent way and that money does not flow down to those who really need it. The best way to help development is to help the entrepreneurs in poorer countries who can create wealth in their own communities and take their own friends and neighbours out of poverty.
Let us open up our markets, let us aim our aid at encouraging trade and development rather than just aid money.
Daniel Hannan (ECR). - Mr President, along with a number of Members of this House I recently attended the ACP Summit in Kinshasa, officially the second worst country in the world. The UN runs an index of happiness and it places the Democratic Republic of the Congo above only Zimbabwe. But, of course, the Congolese, unlike the Zimbabweans, cannot tell themselves that things would improve if only there were a change of government: they have had their multi-party elections, their internationally approved constitution, and so on.
The Democratic Republic of the Congo exaggerates and concentrates the tragedy of Africa. You can, I think, blame the colonial experience there with somewhat more force than in neighbouring countries, without wanting to rehearse the whole tragedy of the Congo Free State. There is, of course, the curse of natural resources, which breaks the link between taxation and expenditure, and makes politics a scramble for honour and wealth. But, above all, there is the heterogeneity, the lack of national feeling, the lack of linguistic or ethnic unity of purpose. ‘If you love your country, pay your taxes’ said a plaintive sign in Kinshasa. Of course nobody does.
You can, I am sure, guess why I am mentioning this. The President of the European Council said that patriotism leads to war. Well I would love to bring him to a place where there is no patriotism whatsoever, and see what it leads to.
József Szájer (PPE). - Valamennyien tudjuk, hogy a pénzügyi válság hatására számos európai országban nő a vonzereje a nagyobb biztonságot nyújtó állami nyugdíjpillérnek. Számos ország vizsgálja felül saját rendszerét, és igyekszik az állami rendszert megerősíteni. Bár a nyugdíjrendszer alapvetően nemzeti hatáskörbe tartozik, mégiscsak fontos, hogy Európában milyen irányba vitatkozunk ezekben a kérdésekben. Éppen ezért üdvözlöm, hogy az Európai Parlament három legnagyobb, néppárti, szociális és liberális frakciójának támogatásával most elfogadott bizottsági munkaprogramról szóló határozat 30. pontja kiemeli, hogy az első, azaz az állami nyugdíjpillért kell erősíteni. Az én hazám, Magyarország, éppen a tegnapi napon, ebbe a helyes irányba tett egy fontos lépést egy tegnap elfogadott törvénnyel. Az Unión belüli nyugdíjvitának a fehér, majd a zöld könyvekről ebben a szellemben kell folynia, és erre szólítja fel az Európai Parlament az Európai Bizottságot, ezért nagyon örülök ennek a javaslatnak.
Clemente Mastella (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, la nuova architettura istituzionale prevista dal trattato di Lisbona sottolinea che una protezione e una promozione effettive dei diritti umani e delle libertà fondamentali sono alla base della democrazia e dello stesso Stato di diritto nell'Unione europea.
Ho sostenuto questa relazione perché convinto della necessità di una nuova definizione di politiche interne in materia di diritti umani per l'Unione che sia efficace e organica, capace di prevedere effettivi meccanismi di responsabilità, sia a livello nazionale che a livello di Unione, per far fronte alle numerose violazioni che quotidianamente registriamo.
Intendiamo ribadire che l'entrata in vigore del trattato di Lisbona ha radicalmente cambiato il volto giuridico dell'Unione europea. La Carta dei diritti fondamentali ha oggi lo stesso valore giuridico dei trattati e rappresenta la codificazione più moderna dei diritti fondamentali, offrendo un buon equilibrio fra diritti e solidarietà, includendo diritti civili, politici, economici, sociali e culturali, così come diritti di terza generazione.
Antonello Antinoro (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, ho deciso di votare a favore di questa relazione non solo perché così ha deciso il mio gruppo politico, ma anche perché sono assolutamente convinto che questa relazione abbia un carattere istituzionale di grande importanza ed è necessaria in un momento in cui i poteri del Parlamento sono definiti ma pian piano si vanno strutturando.
A testimonianza della prima volta in cui approviamo il bilancio ai sensi del trattato di Lisbona, abbiamo voluto dare chiaramente un'importanza notevole a questo evento. Era dunque necessario stabilire una posizione comune da parte di tutti i membri e da qui lo sforzo del relatore di trovare emendamenti di compromesso, per evitare divisioni che non farebbero che allontanare una linea definitiva sull'applicazione del trattato di Lisbona.
Ringrazio quindi il collega Gal per il lavoro svolto, con l'auspico che questa relazione possa portare a un miglioramento congiunto delle attività delle Istituzioni europee.
Hannu Takkula (ALDE). - Arvoisa puhemies, ensinnäkin haluan onnitella Kinga Gália tästä hyvästä mietinnöstä, joka koskee perusoikeuksien tilaa Euroopan unionissa, mutta tämä on vain mietintö. Meidän täytyy muistaa, että meillä on edelleen paljon tehtävää Euroopan unionin alueella. Valitettavasti kaikkien ihmisten perusoikeudet eivät toteudu käytännössä, vaikka teoriassa näin sanotaan. Meillä on esimerkiksi suuri romanivähemmistö, jonka perusoikeudet eivät kaikilta osin toteudu.
Meillä on myöskin ongelmia mielipiteenvapauden kanssa. Me olemme tänään jakaneet Saharov-palkinnon mielipiteenvapauden vuoksi kuubalaiselle toisinajattelijalle, mutta meillä on vielä ongelmia myös Euroopan sisällä. Kaikkialla ei voida vapaasti puhua, eikä tuoda omaa mielipidettä esille. Siitä on meillä konkreettisena esimerkkinä Euroopan parlamentissa meidän eräs kollegamme, joka kulkee täällä turvamiesten ympäröimänä, koska joutuu pelkäämään oman turvallisuutensa puolesta. Meidän täytyy puolustaa eurooppalaisia perusoikeuksia ja taistella sen puolesta, että jokaisella on ilmaisunvapaus Euroopan unionissa.
Sonia Alfano (ALDE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, è noto come l'attività del governo italiano rappresenti una costante violazione della Carta dei diritti fondamentali. Basti pensare all'accordo Italia-Libia, che riesce a violare decine di articoli della Carta, o al disegno di legge-bavaglio che voleva porre il guinzaglio alla stampa e alla giustizia.
Stiamo parlando di un governo sostenuto da un Parlamento eletto in maniera antidemocratica, senza la possibilità per i cittadini di esprimere una preferenza, un governo che ieri ha ottenuto la fiducia con i voti di parlamentari di schieramenti di opposizione, gli stessi che avevano denunciato pubblicamente di essere stati avvicinati con promesse di ricandidature e soldi in cambio del voto.
(L'oratrice è interrotta da una deputata)
La prova dell'avvenuta corruzione è nei fatti. Nulla di nuovo in casa del corruttore Berlusconi, come dimostrano le sentenze definitive Mondadori e Mills. (Le vajasse sono anche al Parlamento europeo?).
Il 9 dicembre il Parlamento europeo festeggiava la Giornata contro la corruzione. Ieri il Parlamento italiano lanciava la prima giornata a favore della legalizzazione della corruzione dei deputati.
President. − Ms Ronzulli, sit down and stop talking please. This is not appropriate in the Chamber of the European Parliament. You do not have the floor and you may not disrupt other speakers in this way. Please respect this. Ms Alfano, please continue. I shall give you another 30 seconds.
Sonia Alfano (ALDE). - Il 9 dicembre il Parlamento europeo festeggiava la Giornata contro la corruzione. Ieri il Parlamento italiano lanciava la prima giornata a favore della legalizzazione della corruzione dei deputati.
President. − Ms Ronzulli, this is the last time I am going to say this to you. If you stand up again and interrupt the sitting, I will ask you to leave the Chamber. Is that clear enough? Do not do it again.
Sirpa Pietikäinen (PPE). - Arvoisa puhemies, Lissabonin sopimuksen hyväksymisen myötä yksi keskeisimpiä uusia aloja kansalaisten hyvinvoinnin kannalta on sitova perusoikeuskirja. Seuraavassa askeleessa EU:n eri toimielinten tulee keskittyä siihen, että perusoikeuksien toteuttamista valvotaan ja edistetään kaikilla unionin politiikka-alueilla ja kaikissa jäsenvaltioissa mahdollisimman sitovasti ja tehokkaasti.
Tämän aikaansaamiseksi on tärkeää, että yksittäiset henkilöt ja myös eri toimielimet toimivat sen hyväksi, että yhdenvertaisuusdirektiivi, joka on tällä hetkellä juuttunut neuvostoon, saadaan eteenpäin ja että sitä kautta saadaan laillisesti sitovat keinot puuttua jäsenvaltioissa tapahtuvaan syrjintään.
Pyydän myös saada huomauttaa, että on erityisen tärkeää puuttua räikeän syrjinnän lisäksi hiljaiseen syrjintään, joka kohdistuu muun muassa ikäihmisiin.
Philip Claeys (NI). - Het spreekt voor zich dat ik tegen dit politiek correcte verslag heb gestemd. Als Vlaams nationalist vind ik het totaal onaanvaardbaar dat dit Parlement nationalisme automatisch op één lijn stelt met vreemdelingenhaat en discriminatie.
Ronduit gevaarlijk is het voorstel om inbreukprocedures tegen lidstaten aan te vullen met een procedure, waarbij bepaalde beleidsmaatregelen worden geblokkeerd, totdat de Commissie beslist om al dan niet een officiële inbreukprocedure te starten. Dit komt er ronduit op neer dat lidstaten onder curatele worden gesteld en dit is een onaanvaardbare situatie.
Een effectief uitzettingsbeleid zal in de toekomst geblokkeerd kunnen worden door de Europese Commissie en daar gaat zij haar boekje ver te buiten. Dit zijn taken die moeten worden uitgevoerd en uitgeoefend door de nationale lidstaten en niet door de Europese Commissie.
Daniel Hannan (ECR). - Mr President, in an appendix to 1984, George Orwell wrote a chapter on ‘newspeak’ and he talked about how language could be vitiated and changed, and thereby change our thought. The example he gave was the word ‘free’. He could only envisage the word ‘free’ being used in newspeak to mean this dog is free from lice, this field is free from weeds; so the concept of intellectual or political freedom disappeared, because there were no words to express it. It was an uncannily prescient example, because that is more or less what has happened to the word free in our lifetime.
It used to mean a freedom against state coercion: freedom of speech, freedom of assembly, freedom of worship; it now means an entitlement. I have a freedom to work; I have a freedom to use the national healthcare system or whatever. This report on human rights has moved from the concept of rights as a guarantee of personal liberty to a right as a claim on everybody else. Instead of guaranteeing our rights to be treated equally, it asserts our rights to be treated differently. There is not a crisis of human rights in Europe, there is crisis of democracy; and we do not tackle that crisis by shifting power from elected representatives to unelected jurists.
***
Licia Ronzulli (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, mi scuso per prima, ma da italiana non posso sopportare un certo tipo di atteggiamento. Sono stufa perché l'onorevole Alfano continua a utilizzare minuti della dichiarazione di voto per raccontare menzogne, distorsioni della realtà su quello che accede in Italia. Ieri, al Parlamento italiano è stata votata la fiducia, con chiamata uninominale e in assoluta democrazia. Quindi rinuncio alla mia dichiarazione di voto dicendo che avevo votato a favore della relazione Juvin.
Mario Pirillo (S&D). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono anch'io convinto del ruolo importante che la pubblicità può svolgere per stimolare la concorrenza, la competitività tra aziende per diversificare l'offerta ai consumatori.
Occorre tuttavia che l'Europa riesca a regolamentare in termini più stringenti un settore che diversamente rischia di divenire sempre più invasivo, soprattutto a seguito dell'utilizzo delle nuove tecnologie. Sempre più spesso, infatti, il consumatore fornisce dati sensibili senza essere conscio degli effetti che ne derivano.
Per questo giudico positivamente la relazione del collega Juvin, anche in considerazione dell'attenzione prestata ai soggetti più vulnerabili, come i bambini, incapaci di autovalutare le offerte commerciali derivanti da una pubblicità sempre più aggressiva.
Sirpa Pietikäinen (PPE). - Arvoisa puhemies, mainonta toimii usein hyödyllisenä informaationa kuluttajille ja tukee järkeviä valintoja. Alalla on ollut myös erittäin hyvä omaohjaus sellaisten eettisten koodien osalta, joilla määritellään minkälainen on sallittavaa ja hyvää mainontaa.
Viime vuosina tämä käytäntö on kuitenkin selvästi rapistunut, mikä näkyy muun muassa lasten käyttönä sekä lapsiin kohdistuvana mainontana. Sen vuoksi, arvoisa puhemies, uskon, että parlamentin on syytä puuttua tähän asiaan, ja tämän hyvän mietinnön pohjalta myös myöhemmässä vaiheessa on syytä tarkastella, onko direktiiviä tarpeen uudistaa ja tiukentaa.
Anna Maria Corazza Bildt (PPE). - Mr President, advertising is a crucial part of a well-functioning internal market to foster competition and give choice to consumers. I voted in favour of the report on advertising. It does not propose new legislation or regular advertising nor does it control or limit the Internet.
The report contributes to raising awareness on the need for responsible advertising to combat unfair commercial practices in advertising and to respect consumers’ personal data and privacy.
I call on the business community to take their share of responsibility with self-regulation, with voluntary actions to avoid misleading, hidden and intrusive advertising. I especially appeal for children to be freed from advertising. Stop using Batman, Spiderman and Bamse against our children.
Jim Higgins (PPE). - A Uachtaráin, fáiltím roimh thuarascáil Bendtsen agus thug mé mo vóta don tuarasacáil sin. Caithfimid béim a chur ar chaomhnú fuinnimh chun an t-éileamh ar fhuinneamh a laghdú agus mar sin éifeachtacht fuinnimh a bhaint amach ar fud an Aontais Eorpaigh. Bíonn na foinsí inathnuaite fuinnimh á bplé go minic againn, ach tá sé an-éasca dearmad a dhéanamh ar an ídiú leictreachais a dhéanaimid. Vótáil mé ar son na tuarascála seo mar go bhfuil sé thar a bheith tábhachtach. Ba mhaith liom comhghairdeachas a dhéanamh leis an rapóirtéir.
Jens Rohde (ALDE). - Mr President, we have some interesting aggression from our Italian colleague up here.
Last week a lot of people travelled a long way to Cancún, but they did not move far in the fight against climate change. With today’s votes on energy efficiency, we actually took a step forward. As this report rightly points out, energy efficiency is the most cost-effective and fastest way to reduce CO2 emissions. Yet the measures being undertaken in the Member States are far from enough. On the basis of our current efforts, we will only make it half way to 20% by 2020. That is why we need the binding target on energy efficiency. This report contains many of the solutions. Now they need to be implemented. I would like to thank Mr Bendtsen and congratulate him on his excellent work on this report.
Radvilė Morkūnaitė-Mikulėnienė (PPE). - sveikinu pranešėją B. Bendtseną su labai svarbiu pranešimu dėl Efektyvaus energijos vartojimo veiksmų plano peržiūros. Aš balsavau už jį todėl, kad manau, jog jis svarbus ne vien dėl ekonominių sumetimų, bet ir Kankūno susitikimo šviesoje. Ten pavyko pasiekti šokių tokių bendro požiūrio taškų, tad svarbiausia tęsti Europos Sąjungos pradėtus darbus namuose dėl CO2 emisijų mažinimo. Energijos vartojimo efektyvumas – vienas teisingiausių kelių. Valstybės narės turi turėti efektyvius nacionalinius veiksmų planus šioje srityje, įskaitant finansinius mechanizmus. O dėl konkrečios paramos būtinas valstybių narių ir Europos Komisijos sutarimas. Tokių sprendimų kaip šiandien naudą turėtų pajusti kiekvienas europietis, nes kalbame apie daugybe savarankiškų sričių – ir transportą, ir naujas technologijas, ir pastatų, gamybos bei perdavimo infrastruktūros efektyvumą. Šis dokumentas – priemonių rinkinys ne vien aplinkos apsaugai, bet ir pagalba nacionalinėms ekonomikoms.
Hannu Takkula (ALDE). - Arvoisa puhemies, minä myös äänestin tämän Bendtsenin energiatehokkuutta käsittelevän mietinnön puolesta. Euroopan unionissa ollaan sitouduttu Eurooppa 2020 -ohjelman myötä myöskin energiatehokkuuteen ja säästöön sekä uusiutuvien energialähteiden käyttöön. Täytyy kuitenkin muistaa, että kun me asetamme tämäntyyppisiä tavoitteita itsellemme, niihin pitää kaikkien sitoutua. Tämä on ollut ongelmana Euroopan laajuisesti, että on ollut hyviä tavoitteita, mutta jäsenvaltiot eivät ole niihin sitoutuneet.
Tietenkin on toivottavaa, että kun puhutaan energian tehokkaasta käytöstä, että se ei vain rajoittuisi Eurooppaan vaan laajemminkin. On selvää, että energiatehokkuudesta ja säästöstä ei saa tulla missään tapauksessa este kilpailukyvylle, vaan meidän pitää huolehtia myös siitä, että me voimme kilpailla maailmanlaajuisilla markkinoilla ja sitä kautta huolehtia myöskin Euroopan hyvinvoinnista ja kilpailukyvystä. Kuten sanoin, tärkeätä on pitää kiinni niistä sitoumuksista, joita olemme tehneet.
Sonia Alfano (ALDE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, ritengo che l'Unione europea non possa tirarsi indietro nella sfida energetica che deciderà le sorti del pianeta.
Bisogna sfatare il mito che lo sviluppo economico di un paese sia strettamente collegato a un aumento dei consumi energetici. L'Europa deve essere pioniera di un nuovo modello economico sostenibile, basato su un minore utilizzo di risorse, energia compresa, con una produttività maggiore. Bisogna in tal senso sganciare la crescita economica dall'aumento di energia venduta alle industrie e ai cittadini e basarla su un aumento dei servizi energetici che creano occupazione ed efficienza energetica.
Per queste ragioni sono del parere che l'efficienza energetica rappresenti il percorso prioritario per il futuro dell'UE, sia a livello economico che a livello ambientale, e mi auguro che la Commissione prenda immediatamente le misure necessarie per realizzare gli obiettivi vincolanti che il Parlamento ha oggi fissato.
Sirpa Pietikäinen (PPE). - Arvoisa puhemies, äänestin sitovamman ja kunnianhimoisemman linjan puolesta tässä energiatehokkuustoimintaohjelmassa, ja olen hyvin tyytyväinen parlamentin lopulliseen kantaan tässä asiassa.
Ilmastonmuutosta ei torjuta ensisijaisesti pelkästään kansainvälisillä sitoumuksilla tai julistuksilla, vaan tarvitaan käytännön keinoja, joilla päästövähennysprosentteihin ylletään. Tässä on aivan keskeisenä kärkihankkeena energiatehokkuuden parantaminen. Jotta voimme saada sen aikaan, tarvitsemme hyvin laajan ja kattavan sekä sitovan ja tarvittaessa myöskin taloudellisesti kannustetun ja sanktioidun linjan energiatehokkuuden parantamiseen. Tämä toimintaohjelma on hyvä askel siihen suuntaan.
***
President. − Mr Silvestris, are you applauding me or are you asking for a point of order during the explanations of votes? That is a remarkable thing to do, but go ahead.
Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, ovviamente sto applaudendo, approfittando anche per fare un richiamo al regolamento.
Signor Presidente, intende prendere provvedimenti anche contro quei colleghi che – bontà loro! – usano il tempo a loro disposizione per offendere i governi del loro paese?
C'è stato un collega che, in sua presenza, ha appena offeso il governo italiano che ieri aveva ottenuto la fiducia del Parlamento italiano, così come gode di quella dei cittadini italiani. Questo può dispiacere al collega in questione, ma è un problema suo, che può risolvere con i suoi amici. Dunque, questo collega ha approfittato del suo tempo qui per offendere il governo del suo paese, che è anche il mio, anziché fare la sua dichiarazione di voto.
Signor Presidente, le chiedo se lei intende tollerare queste cose malgrado il regolamento, perché se è così io ora mi iscrivo a tutte le prossime dichiarazioni di voto per parlare a favore del governo che legittimamente, col consenso del paese e del Parlamento, guida l'Italia.
President. − I hope that you appreciate the fact that I allowed you to speak, although what you raised was not really a point of order. My job is not to monitor what Members decide to say. My job is to ensure that they say it when they have the time to say it, as opposed to interrupting each other and doing so, I might add, in a rather rude and loud way. So thank you for your comment. I will insist, when I chair at least, that Members conduct themselves in a civil way with each other, and I will try to keep the time as best I can. What Members say in the room, in a democratic room such as this, is their business, not mine.
***
Seán Kelly (PPE). - A Uachtaráin, tá cúpla pointe agam maidir leis an ábhar seo.
I think in the fight against climate change, nearly all the emphasis up until now has been put on renewable energy which is obviously very important. But so much more could be done in the area of energy efficiency and that is why I welcome this report.
In the area of buildings, so much more could be done, particularly in relation to this building itself, the buildings in Brussels and many more public buildings. It is very important that we should make them more energy efficient. The same applies to so many modes of transport. So many huge diesel-guzzling engines. The manufacturers should be compelled to make them more energy efficient.
One group I want to commend though. In my own country the schools do fantastic work in the area of the green flag. That should be recognised and encouraged because through them they are getting to the children and to their parents and creating a positive attitude.
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – La pratique budgétaire de l'Union européenne répond à un certain nombre de principes, parmi lesquels celui de la spécialisation. Cela signifie qu'une somme allouée à une politique ne peut être utilisée que dans le cadre de celle-ci. Ce principe combiné à certains autres assure à l'Union une bonne gestion financière. En revanche, une certaine rigidité du budget en découle également. Le budget annuel ou, à plus forte raison, le cadre financier pluriannuel, ne peuvent prévoir toutes les dépenses auxquelles sera confrontée l'Union. C'est pourquoi, depuis quelques années, a été mis en place un "instrument de flexibilité". Celui-ci consiste en une réserve financière dont le montant est inscrit dans le budget chaque année, et qui permet de financer des politiques ou des projets dont le coût n'avait pu être anticipé. Le rapport de mon collègue Reimer Böge préconise l'utilisation de cet instrument pour financer le programme pour l'éducation tout au long de la vie, le programme pour la compétitivité et l'innovation, et l'aide à la Palestine. Comme ce sont trois sujets sur lesquels je crois en l'action bénéfique de l'Union, j'ai voté pour ce texte sans hésitation.
Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Pritariu Europos Parlamento sprendimui skirti papildomą finansinę paramą Mokymosi visą gyvenimą bei Konkurencingumo ir inovacijų programoms įgyvendinti 2011 m. Lisabonos strategijoje numatytas siekis paversti Europos Sąjungą konkurencinga pasaulyje ir žiniomis paremta ekonomika, pagrįsta tvaria ekonomikos plėtra ir naujomis darbo vietomis siekiant geresnės socialinės sanglaudos, galėtų būti pasiektas įgyvendinant šias programas.
Siekiant Europos Sąjungos konkurencingumo pasaulyje didinimo, ypatingai didelį dėmesį reikėtų skirti mažosioms ir vidutinėms įmonėms suteikiant joms reikiamą pagalbą ir finansinę paramą. Be to, investicijos į ekologiškas inovacijas, mokslinių tyrimų plėtrą skatintų atsinaujinančių energijos šaltinių naudojimą, kas padėtų sukurti naujų, tvarių darbo vietų įvairiuose sektoriuose, įskaitant energetikos, gamybos, transporto sektorius.
Bastiaan Belder (EFD), in writing. − The Böge report on the use of the Flexibility Instrument can’t count on my support. The European Commission’s proposal lacks an appropriate justification as regards the question of why this additional funding is necessary. Besides, I am in general very critical of the use of the Flexibility Instrument. It is desirable to decrease other budget lines to enable the financing of budget lines for which justified additional funding needs emerge.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − O Instrumento de Flexibilidade visa a possibilidade de financiamento de despesas especificamente identificadas que não possam ser financiadas dentro dos limites máximos disponíveis de uma ou mais rubricas do Quadro Financeiro Plurianual. Neste sentido, a sua utilização no Orçamento de 2011 prende-se com a necessidade de financiamento dos programas “Aprendizagem ao Longo da Vida” e “Competitividade e Inovação” – no âmbito da Estratégia UE 2020 – bem como, para o financiamento da assistência financeira à Palestina, o processo de paz e a UNRWA. Pela importância destes programas, entendo votar favoravelmente a proposta.
Mario Mauro (PPE), per iscritto. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, la relazione Böge sulla mobilitazione dello strumento di flessibilità in favore del programma per l'educazione e la formazione durante tutto l'arco della vita, del programma per la competitività e l'innovazione e la Palestina dev’essere senza dubbio valutata in modo positivo dal parlamento. Concordo con la necessità e la conseguente allocazione di alcune risorse supplementari, eccedenti il massimale della rubrica 1 e 4. Vista la situazione economica attuale, si tratta di spese vitali sotto diversi punti di vista, per combattere la crisi, ma anche per la nostra credibilità internazionale.
Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Il est inadmissible que soient regroupés en seul texte le financement des aides au peuple palestinien, des programmes d'éducation et de formation européens et des programmes au service de la compétitivité et la libre concurrence. L'intention malveillante est visible. Ce mélange des genres me contraint à l'abstention. Je réitère tout mon soutien à la cause du peuple palestinien.
Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. − He votado a favor de este informe para garantizar la movilización de fondos de la UE por un total de alrededor de 70 millones de euros en créditos de compromiso y de pago con cargo al Fondo de Solidaridad de la Unión Europea para las catástrofes naturales de Portugal, que presentó una solicitud de movilización del Fondo en relación con una catástrofe causada por los corrimientos de tierras y las inundaciones en la isla de Madeira, y también para Francia, que presentó una solicitud para movilizar el Fondo como consecuencia de una catástrofe causada por la tormenta Xynthia, ya que considero necesario el apoyo solidario a estos Estados miembros para que puedan hacer frente y minimizar al máximo las consecuencias sufridas por estos fenómenos naturales. El Fondo de Solidaridad de la UE fue creado con el objetivo de mostrar la solidaridad de la Unión Europea con la población de regiones asoladas por catástrofes. He votado a favor de este informe ya que creo que pide la movilización de fondos con este objetivo y para hacer así un uso correcto del mecanismo previsto.
Andreas Mölzer (NI), schriftlich. − Die in diesem Bericht genannten Beträge sind absolut utopisch. Abgesehen davon, dass der derzeitige Finanzrahmen für die Erreichung der Ziele völlig ausreichen müsste, sollten bei einer etwaigen Erhöhung deutlich geringere Beträge eingeplant werden! Die Anpassung des Finanzrahmens nach den Vorschlägen des Berichts erhöht nicht die Flexibilität der Union, sondern schränkt sie ein. Deshalb habe ich gegen den Bericht gestimmt.
Wojciech Michał Olejniczak (S&D), na piśmie. − Chciałbym przede wszystkim wyrazić moje zadowolenie z faktu, iż Parlament Europejski i Rada porozumiały się w sprawie finansowania programu uczenia się przez całe życie oraz programu na rzecz konkurencji i innowacji. Zwracam szczególną uwagę na program uczenia się przez całe życie. W jego skład wchodzą cztery programy sektorowe. Szczególnie istotny jest, w mojej ocenie, program Erasmus umożliwiający na skalę masową wymiany studenckie. Jest to niezwykle ważne zarówno w wymiarze zdobywania nowej wiedzy i umiejętności, jak i zawierania nowych znajomości oraz poznawania kultur państw członkowskich. Podobną rolę – w odniesieniu do młodzieży szkolnej – odgrywa program Comenius.
Programy te nie tylko opłacają się europejskiej gospodarce, ale zapewniają tworzenie europejskiej świadomości w oparciu o ponadnarodową sieć znajomości. Programy te powinny posiadać wysoki priorytet niezależnie od sytuacji budżetowej. Stanowią one bowiem inwestycję, która zwróci się Unii Europejskiej w wielu wymiarach. Nie tylko w wymiarze gospodarczym, ale i kulturalnym i politycznym. Decyzja dotycząca pomocy dla Palestyny ma inny wymiar, jednak również uznaję ją za uzasadnioną.
Alfredo Pallone (PPE), per iscritto. − La Commissione Europea ha presentato una proposta di mobilitazione dello strumento di flessibilità nell’ambito della nuova “manovra” di bilancio per il 2011, successiva al fallimento della Conciliazione. Ho votato a favore soprattutto perché l'aumento riguarda due programmi quali il "Lifelong Learning" e i programmi "Competitività e Innovazione" (CIP) che meritano il più grande sostegno e le più ampie risorse da parte dell'UE. Lo strumento di flessibilità è previsto dall’Accordo Interistituzionale sulla disciplina di bilancio e consente, previo accordo dei due rami dell’Autorità di bilancio (Parlamento Europeo e Consiglio) il finanziamento, oltre i massimali delle Prospettive Finanziarie, di esigenze non prevedibili al momento della fissazione del Quadro finanziario pluriennale per un ammontare massimo di 200 000 000 euro l’anno. Si tratta di un importante risultato per il PE, in quanto segna un successo nel dialogo col Consiglio nel contesto del bilancio.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − Gostaria de saudar o acordo alcançado, aquando da conciliação, relativamente à utilização do Instrumento de Flexibilidade para financiar, em particular, o Programa “Aprendizagem ao Longo da Vida”. Considero crucial que a União Europeia invista no desenvolvimento de uma educação e formação de qualidade e na promoção de elevados níveis de desempenho. Só a exigência e qualidade no ensino podem tornar a Europa mais competitiva.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − The Interinstitutional Agreement of 17 May 2006 allows for mobilisation of the Flexibility Instrument to allow the financing of clearly identified expenditure which could not be financed within the limits of the ceilings available for one or more headings of the multiannual financial framework. For the 2011 budget, additional expenditure is required above and beyond the ceilings of headings 1a and 4. It is therefore proposed to mobilise the Flexibility Instrument in accordance with point 27 of the Interinstitutional Agreement. The amounts to be mobilised are as follows: EUR 18 million for the Lifelong Learning programme under heading 1a; EUR 16 million for the Competitiveness and Innovation Programme under heading 1a; EUR 71 million for Palestine under heading 4. The two arms of the budgetary authority are reminded that publication of the decision on the above in the Official Journal of the European Union shall not take place later than publication of the 2011 budget.
Σχέδιο γενικού προϋπολογισμού της Ευρωπαϊκής Ένωσης για το οικονομικό έτος 2011 όπως τροποποιήθηκε από το Συμβούλιο
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − O orçamento comunitário para 2011 representa 141,8 mil milhões de euros em despesas de autorizações e 126,5 mil milhões de euros em despesas de pagamentos. Neste orçamento as prioridades do PE estão contempladas como prova o reforço do financiamento na educação e inovação. Assim, na rubrica 1a - Competitividade para o crescimento e o emprego - há um aumento de 18 milhões de euros para o programa de aprendizagem ao longo da vida e na rubrica 3b – Cidadania - há mais 3 milhões de euros para o programa Juventude em Acção.
Congratulo-me com o compromisso das próximas quatro presidências da UE (governos da Hungria, Polónia, Dinamarca e Chipre) no sentido de envolver o Parlamento Europeu nas futuras conversações e negociações relativas ao próximo Quadro Financeiro Plurianual.
Saúdo o compromisso da Comissão Europeia de apresentar uma proposta formal até finais de Junho de 2011, assegurando que as propostas relativas aos recursos próprios sejam discutidas ao mesmo tempo que o QFP. O envolvimento do Parlamento Europeu nestas matérias está, aliás, previsto no Tratado de Lisboa (Artigos 312.º, n.º 5, 324.º e 311.º).
Espero que a necessidade de unanimidade no Conselho para a adopção do próximo QFP e para os novos recursos próprios não se traduza num bloqueio.
Bogusław Liberadzki (S&D), na piśmie. − Zostało zawarte porozumienie pomiędzy Radą a Parlamentem Europejskim w sprawie budżetu na rok 2011. Głosowałem za przyjęciem budżetu z uwagi na postulaty polityczno-instytucjonalne, które wnoszą m.in. o wzmocnienie roli Parlamentu Europejskiego w negocjacjach nowej perspektywy finansowej po 2013 roku, udział w debacie o nowych źródłach dochodu, co obejmuje europodatek. Dodatkowym atutem budżetu jest jego większa elastyczność w nieprzewidzianych sytuacjach. Zażegnaliśmy groźbę działania na podstawie prowizorium budżetowego, które paraliżowałoby w znacznym stopniu funkcjonowanie Unii. Taki stan rzeczy byłby szczególnie niekorzystny w czasie potrzeby intensywnej walki z kryzysem gospodarczym oraz wdrażania traktatu lizbońskiego. Duża w tym zasługa stanowiska Grupy Socjalistów i Demokratów w Parlamencie Europejskim.
Bogusław Sonik (PPE), na piśmie. − Przegłosowanie budżetu na rok 2011 świadczy o tym, że możliwe jest zawarcie kompromisu na łonie Unii Europejskiej. Projekt planu finansowego na 2011 rok został zaakceptowany i przegłosowany dzięki dobrej woli wszystkich współtworzących go instytucji. Ten kompromis trzeba szczególnie docenić ze względu na to, że procedury decyzyjne po wejściu w życie Traktatu z Lizbony są nowe i po raz pierwszy w historii Parlament Europejski współdecydował o wydatkach na równi z Radą Unii Europejskiej i Komisją Europejską. Nie jest to budżet idealny, jednak uważam, że wydatki zostały rozlokowane w sposób rozsądny i pokrywają one wszystkie priorytety Unii Europejskiej. Głosując za przyjęciem budżetu na 2011 rok wyraziłem również swoje poparcie dla dalszego rozwoju oraz idei integracji europejskiej.
Έκθεση: Sidonia Elżbieta Jędrzejewska, Helga Trüpel (A7-0369/2010)
Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. − Votei favoravelmente este relatório, pois o orçamento comunitário para 2011, que foi apresentado pela comissão parlamentar dos Orçamentos ao plenário, reforça o financiamento para as prioridades definidas pelo PE tais como a educação, a inovação, o processo de paz no Médio Oriente e a Palestina, o programa de aprendizagem ao longo da vida, o programa de investigação "Pessoas" e o programa espírito empresarial e inovação. Congratulo o PE, o Conselho e a Comissão por terem concordado também que, no caso de serem necessários fundos adicionais para dar cumprimento às obrigações jurídicas da UE, haverá orçamentos rectificativos ao longo de 2011, visto que, juridicamente, o orçamento da UE não pode ser deficitário. Para além do orçamento, o PE tinha certas exigências políticas relacionadas com a implementação das regras previstas no Tratado de Lisboa nomeadamente sobre um novo sistema de recursos próprios, e relativamente a estes é bom saber agora que a CE anunciou que vai apresentar uma iniciativa formal até finais de Junho de 2011, assegurando que as propostas relativas aos recursos próprios sejam discutidas ao mesmo tempo que as futuras Perspectivas Financeiras.
Laima Liucija Andrikienė (PPE), in writing. − I voted in favour of this resolution and supported the EU budget for the year 2011. I welcome the agreement finally reached between the Council, Commission and European Parliament and I hope it will be a sustainable budget that can be fully and predictably implemented from the beginning of the financial year. With the adoption of this resolution we, the European Parliament, secure financing and continuity of the budget agreed upon by the Council and the Committee on Budgets. I am convinced that it was necessary to allocate more funds to education, research and innovation as the EU needs to increase its efficiency and competitiveness to be able to rise from the financial and economic crisis. In order to reach this goal, the EU has to create a long-term strategy and this budget should be a part of it.
Χαράλαμπος Αγγουράκης (GUE/NGL), γραπτώς. – Η έγκριση του προϋπολογισμού της Κοινότητας για το 2011 από το ΕΚ, λίγες μόλις μέρες μετά την προηγούμενη απόρριψή του, αποδεικνύει ότι όλη η διαδικασία αποτελεί ένα κακοστημένο παιχνίδι αποπροσανατολισμού από την ουσία του προϋπολογισμού, που είναι η ακόμα καλύτερη εξυπηρέτηση του μεγάλου Κεφαλαίου στην προσπάθεια να φορτωθούν οι εργαζόμενοι τα βάρη της οικονομικής κρίσης και των εντεινόμενων ιμπεριαλιστικών επεμβάσεων της ΕΕ. Το καλοστημένο αυτό παιχνίδι ανέδειξε ταυτόχρονα τους έντονους ενδοϊμπεριαλιστικούς ανταγωνισμούς και τον διαγκωνισμό των κοινοτικών οργάνων για το ποιο θα εξυπηρετεί αποτελεσματικότερα τα συμφέροντα της πλουτοκρατίας μετά την υιοθέτηση της Συνθήκης της Λισαβόνας. Εδώ και καιρό είχε ήδη αποφασιστεί η αποδοχή της μείωσης των όποιων, ελάχιστων, κονδυλίων που θα μπορούσαν να χρησιμοποιηθούν για τους φτωχούς αγρότες, τους εργαζόμενους και τους αυτοαπασχολούμενους, όπως και η αύξηση των κονδυλίων που κατευθύνονται άμεσα στους μονοπωλιακούς ομίλους, στις υπηρεσίες και υποδομές πολιτικοστρατιωτικών επεμβάσεων, δίωξης και καταστολής του εργατικού-λαϊκού κινήματος.
Οι πολιτικοί εκφραστές του Κεφαλαίου δεν μπορούν να διασωθούν από τον διασυρμό με τέτοιου είδους τερτίπια. Ο ρόλος τους αποκαλύπτεται καθημερινά. Οι εργαζόμενοι και τα λαϊκά στρώματα εντείνουν τους αγώνες τους ενάντια στις πολιτικές της ΕΕ και των αστικών κυβερνήσεων, ανοίγοντας νέες προοπτικές για μία λαϊκή οικονομία που θα εξυπηρετεί τις δικές τους ανάγκες και όχι αυτές του Κεφαλαίου.
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – La préparation du budget annuel 2011 a donné lieu une nouvelle fois à une véritable négociation politique entre les députés européens et les gouvernements des Etats membres. En ce contexte de restrictions budgétaires, le Conseil de l'Union européenne, qui représente les gouvernements des États membres, a souhaité faire participer l'Union aux efforts de rigueur auxquels s'astreignent les pays européens. Bien que le Parlement européen (ainsi que la Commission) souhaitait que la crise soit combattue au contraire par des politiques volontaires, il s'aligna sur la position du Conseil, marquant ostensiblement sa solidarité avec les États membres. En échange de cette concession, le Parlement a souhaité que soit ouvert un débat sur les ressources de l'Union, et notamment la question de la possibilité pour elle de disposer de financements propres, indépendants des contributions des États membres. Le Conseil, tout d'abord intransigeant, a fini par céder à nos revendications légitimes. C'est pourquoi, les autres eurodéputés et moi-même avons pu donner notre accord à ce budget à l'ambition limitée à court terme, mais qui permet d'ouvrir des perspectives d'avenir pour les politiques de l'Union.
Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Balsavau už 2011 m. biudžeto patvirtinimą. Šis biudžetas buvo tvirtinamas nauja tvarka, kurią numato Lisabonos sutartis. Šios ilgos ir nelengvos derybos ieškant susitarimo dėl 2011 m. biudžeto rodo, kad įsigaliojus naujiems biudžeto formavimo principams būsime priversti ieškoti racionalių institucinių kompromisų svarbiausiais ES politikos klausimais. Europos Parlamentas pirmąkart po naujosios sutarties įsigaliojimo pasinaudojo jam suteiktomis galiomis visapusiškai dalyvauti ES biudžeto formavime. Nepavykęs pirmasis bandymas susitarti ir įtraukti teisėtus EP reikalavimus rodo, kad dar esama institucinės priešpriešos, ko iš esmės neturėtų būti ir kas sukelia kliūčių efektyviam instituciniam bendradarbiavimui. Visų ES institucijų tikslas yra užtikrinti kuo sklandesnį procesą priimant visai ES ir jos piliečiams itin svarbius susitarimus. Todėl manau, kad ateityje turi būti iš esmės keičiami patys institucijų darbo principai, ir kad Europos Parlamento įtraukimas į visus derybų etapus, ypač biudžete, turi būti laikomas itin svarbiu atstovaujamosios demokratijos principo įgyvendinimu.
Dominique Baudis (PPE), par écrit. – L'Union européenne doit se doter d'un budget à la hauteur de ses ambitions. Elle ne doit pas se laisser porter par la crise mais relever les défis qui s'imposent à elle. Avec le traité de Lisbonne, le Parlement joue maintenant à jeu égal avec le Conseil et s'est affirmé comme force de propositions. J'ai voté en faveur du budget 2011 car il est de notre responsabilité, en tant qu'eurodéputés, de donner à l'Europe des orientations politiques claires. L'Europe maintiendra en 2011 le cap de ses priorités. Elle pourra réviser à la hausse ses besoins financiers afin de mettre en route ses nouvelles compétences. Malgré une conjoncture économique difficile, le Parlement a réussi à obtenir un engagement ferme des États membres.
Sur proposition du Parlement, la Commission ouvrira en 2011 une réflexion sur les différents types de ressources propres, nécessaires à l'Europe pour assurer dans l'avenir son autonomie financière. Je déplore cependant que le Parlement n'ait pas trouvé de consensus sur le financement supplémentaire dont le projet "Iter" aura besoin à partir de 2012. Projet phare de la recherche internationale et du dynamisme scientifique européen, le réacteur thermonucléaire expérimental aurait pu bénéficier d'une part excédentaire et inutilisée du budget 2011.
Jean-Luc Bennahmias (ALDE), par écrit. – Le Parlement, après s'être bien démené dans les négociations avec le Conseil sur le budget 2011, sur les conditions de l'élaboration du prochain cadre financier pluriannuel et la question des ressources propres de l'Union, a perdu la bataille ! En adoptant lors de la session plénière de décembre le budget 2011, nous avons donné raison au Conseil. Nos préoccupations ne portaient pas sur les chiffres, mais bien sur des revendications politiques! Nous n'avons pas oublié nos 7 revendications adoptées lors de la précédente session plénière. Le point positif est que la Commission présentera une proposition au printemps 2011 sur la question des ressources propres. Le Parlement sera inclu dans ces discussions tout comme dans celles nécessaires à l'élaboration des perspectives financières. Mais les modalités sont encore à définir, le combat pour le respect de la codécision dans ce domaine ne fait donc que commencer!
Sebastian Valentin Bodu (PPE), în scris. − Adoptarea bugetului UE pentru 2011 de către Parlament este semnalul că, atunci când există dialog între Comisie şi legislativ, lucrurile se pot aranja avantajos pentru ambele părţi. Comisia a înţeles că Parlamentul European are acum un cuvânt mai greu de spus în legătură cu finanţele Uniunii şi a ales, chiar dacă mai târziu, să respecte acest lucru. Practic, bugetul rămâne în limitele stabilite de Consiliu dar, în acelaşi timp, include şi câteva dintre priorităţile legislativului. Ne aflam, înainte de acordul atins, în situaţia ciudată de a avea tot felul de strategii şi programe care nu se regăseau deloc în proiecţiile bugetare pentru anul viitor. Aceste strategii şi programe nu pot rămâne doar pe hârtie, pentru că nu ar denota decât inconsecvenţă şi neîncrederea în propriile acte adoptate de către Uniune.
Este clar că nu poţi dezvolta programe pentru tineret, inovaţie şi cercetare, nu poţi pretinde că eşti un jucător activ în politica externă mondială fără fonduri menite să finanţeze toate aceste planuri. Parlamentul a argumentat cu succes în faţa Consiliului nevoia unor evaluări sistematice a beneficiilor noii legislaţii şi finanţării acesteia. Ca reprezentanţi direct aleşi de către cetăţenii Uniunii, este important ca contribuabilii să vadă că banii sunt cheltuiţi cu folos.
Maria Da Graça Carvalho (PPE), por escrito. − Congratulo-me com o orçamento hoje aprovado, pois mantém as linhas prioritárias, adoptadas pelo Parlamento em Outubro, que reforçam áreas chave como a educação, a juventude, a investigação e a inovação. É fundamental dotar a UE de um orçamento sustentável que possa ser executado de forma plena e previsível a partir do início do exercício financeiro, ao contrário de um sistema de duodécimos provisórios que colocaria em risco a execução das suas políticas. É igualmente importante lutarmos por um orçamento que seja visionário em tempos de crise e que reforce áreas que contribuam para o crescimento económico e mais e melhor emprego, como a ciência e inovação. Só através de um orçamento ambicioso poderá haver recuperação económica na Europa.
Frédéric Daerden (S&D), par écrit. – Vote du budget 2011 entre responsabilité, amertume et conviction. Responsabilité: le groupe S&D et le Parlement ont pris la leur en votant en faveur de ce budget pour éviter un blocage institutionnel et le recours aux 12èmes provisoires. Amertume: la codécision en matière budgétaire est une confrontation pot de fer/pot de terre. Malgré les concessions accordées par le Parlement, certains États membres qui, contrairement à moi, ne croient pas à la valeur ajoutée du budget européen sont restés inflexibles. Conviction: l'avenir de l'Union passe par de nouvelles ressources propres et une taxe sur les transactions financières. C'est avec la Commission et son engagement pris en la matière que nous concrétiserons cet objectif fondamental. Une TTF est nécessaire, mais aussi un budget 2011, je me suis donc abstenu sur l'amendement, symbolique mais irresponsable, redéposé par les Verts sur ce sujet. La TTF est un thème trop important pour jouer avec, dans des stratégies politiciennes de dépôt d'amendements dont on n'est pas l'auteur originel, et prévoyant une ligne budgétaire à zéro. Cet amendement, à l'origine socialiste, avait pour objectif de faire avancer ce débat durant la procédure budgétaire, mais l'adopter aujourd'hui, c'eût été choisir une Union sans budget.
Christine De Veyrac (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur d'un budget en augmentation quasi nulle par rapport à l'année 2010, pour démontrer que le Parlement pouvait faire preuve de maturité et de responsabilité dans un contexte de crise économique qui handicape fortement les gouvernements nationaux. Il n'est en effet pas opportun d'augmenter le budget 2011 alors que la majorité des États membres sont entrés dans une période de forte rigueur budgétaire. Je me réjouis que les âpres négociations qui ont eu lieu entre les différentes institutions sur ce sujet aient débouché sur un compromis et que nous ayons évité la crise budgétaire pour l'année 2011.
Edite Estrela (S&D), por escrito. − Votei favoravelmente o relatório relativo ao novo projecto de orçamento para 2011 porque reforça o financiamento em áreas que haviam sido definidas como prioritárias pelo Parlamento Europeu, tais como a educação, a inovação, a competitividade e a coesão para o crescimento e o emprego, bem como a preservação e gestão dos recursos naturais.
Göran Färm (S&D), skriftlig. − Vi svenska socialdemokrater har idag röstat för förslaget till EU-budget för 2011. Det är en återhållsam budget, men den innehåller också viktiga investeringar i forskning och insatser för unga, nödvändiga biståndsinsatser till Palestina, samt möjliggör inrättandet av EU:s nya utrikestjänst och nya myndigheter för finanstillsyn.
Vi avstod dock att rösta om såväl skrivningarna som de föreslagna budgetlinjerna för nya egna medel till EU. Vi är positiva till en översyn av systemet med EU:s egna medel, samt en utredning om en skatt på finansiella transaktioner, men anser att vi idag har för lite information för att i detalj kunna ta ställning i sakfrågan.
Oavsett utformningen av ett nytt system för EU:s inkomster vill vi framhålla att det måste vara budgetneutralt och respektera medlemsländernas kompetens på skatteområdet.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − O orçamento de 2011 será o primeiro orçamento da União a ser acordado após a entrada em vigor do Tratado de Lisboa. Este acordo, conseguido no âmbito do novo processo de co-decisão, embora não vá ao encontro de todas as preocupações do Parlamento Europeu, é a base de entendimento comum quanto às prioridades orçamentais para a União. Face aos novos desafios que se colocam à União, torna-se crucial a existência de uma faculdade que permita à Comissão apresentar alterações ao orçamento quando entenda que as dotações previstas são insuficientes para alcançar os objectivos estratégicos, nomeadamente no âmbito das prioridades estabelecidas na Estratégia EU 2020.
De igual modo, caberá ao Parlamento Europeu e ao Conselho encontrarem uma plataforma de entendimento que permita uma resposta rápida e eficaz, criando as condições para uma União mais igualitária e mais competitiva, capaz de fazer frente a novos desafios.
João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. − O desfecho do debate orçamental para 2011 era previsível tendo em conta as responsabilidades do Conselho e dos principais grupos políticos deste Parlamento, seja na definição e aceitação do actual Quadro Financeiro Plurianual, seja na aprovação dos sucessivos orçamentos a que este tem vindo a dar cobertura.
Mas o que este acordo não apaga, antes reforça, são as muitas razões de crítica a este orçamento que aqui temos deixado. Perante o agravamento da crise económica e social, do desemprego e das condições de vida de milhões de pessoas - para o que em muito contribuem os planos de autêntico terrorismo social que a UE tenta impor aos Estados-Membros - todos ficamos a saber novamente qual o verdadeiro significado da tão apregoada solidariedade europeia: um orçamento que não vai além de 1% do RNB comunitário, incapaz de assegurar qualquer função redistributiva, incapaz de assegurar a coesão económica e social e que, sem dúvida, vai acentuar os efeitos perniciosos das políticas que a UE vem prosseguindo. Mais uma vez dizemos que existe uma alternativa a este orçamento e que ela é não apenas possível como verdadeiramente necessária! Uma alternativa que passe por um reforço significativo do orçamento comunitário, com base em contribuições justas dos Estados-Membros, de acordo com o seu RNB.
Pat the Cope Gallagher (ALDE), i scríbhinn. − Fearaim fáilte roimh an gcomhaontú idir Parlaimint na hEorpa agus rialtais na 27 Ballstát, go háirithe, toisc an mhoill a bheadh ar na híocaíochtaí a gheobhaidh feirmeoirí na hÉireann an bhliain seo chugainn murach an comhaontú seo.
Lidia Joanna Geringer de Oedenberg (S&D), na piśmie. − Szanowny Panie Przewodniczący! Groźba wprowadzenia prowizorium budżetowego na 2011 r. zmobilizowała Parlament Europejski i Radę Unii Europejskiej do wzmożonej dyskusji, której wynik – projekt budżetu poddany dzisiaj pod głosowanie – można uznać za pragmatyczny kompromis. Negocjacje między instytucjami doprowadziły do uwzględnienia większości postulatów forsowanych przez Parlament. Uzyskaliśmy zapewnienie Rady o woli współpracy podczas tworzenia perspektywy finansowej na lata 2014-2020, co będzie stanowiło praktyczne wypełnienie zapisów traktatu lizbońskiego. Parlament porozumiał się w tej sprawie także z premierami Węgier, Polski, Danii oraz Cypru, czyli z państwami, które w najbliższych dwóch latach obejmą prezydencję w Radzie UE. Z satysfakcją przyjmujemy także decyzję Rady o utrzymaniu mechanizmu elastyczności w budżecie Unii Europejskiej na poziomie 0,03% unijnego PKB. Fundusze te pozwolą na sfinansowanie – nieprzewidzianych podczas negocjowania poprzedniej perspektywy finansowej – kluczowych wydatków, jak np. Europejskiej Służby Działań Zewnętrznych czy systemu Galileo. Ustępstwem ze strony Parlamentu jest odłożenie w czasie debaty na temat przyszłych źródeł finansowania Unii Europejskiej, do czego nawołuje również Komisja Europejska. Idea odciążenia narodowych składek do unijnego budżetu przepadła w obliczu stanowczego sprzeciwu grupy państw obawiających się reakcji opinii publicznej. Do tej debaty powrócimy zapewne latem 2011 r., gdy Komisja przedstawi kilka nowych wariantów finansowania UE.
Julie Girling (ECR), in writing. − (on behalf of the UK Conservative delegation) The UK Conservatives today voted against the 2.9% increase in the budget because we believe that, as national capitals look for ways of cutting their own deficits or improving their fiscal situation, it is not appropriate for MEPs to demand an increase in European spending. The EU budget cannot, as some MEPs argue, be used as a supplement to national budgets in a time of austerity; rather, it should reflect the difficult situation in which EU Member States find themselves. That is why the Conservatives originally submitted an amendment calling for a long-term freeze in payments at 2010 levels, a move that would do much to assure citizens that the EU is doing its bit to bring long-term public spending under control and onto a more sustainable footing.
Estelle Grelier (S&D), par écrit. – L'adoption aujourd'hui du budget 2011 a mis en lumière un double échec pour le Parlement européen. Il a adopté un budget trop faible: +2,91%, ce qui est bien inférieur à sa première lecture (+6%) et à la proposition initiale de la Commission (+5,8%). Les montants adoptés correspondent exactement à ceux proposés sans réelle négociation possible par le Conseil, ce qui ne rassure en rien sur les possibilités de négociation pour les prochains budgets. Depuis l'application du Traité de Lisbonne, le Parlement est en codécision avec le Conseil sur les questions budgétaires: en n'obtenant, à ce jour, aucun engagement précis sur la place que nous, députés, aurons dans l'élaboration du prochain cadre financier et dans la nécessaire réflexion sur de nouvelles ressources propres, nous risquons de laisser le Conseil seul maître de l'avenir du projet européen. Or, au vu du positionnement de certains États membres, il existe un risque réel d'affaiblissement de ce projet. Je regrette particulièrement l'attitude de la droite européenne qui s'est montrée plus que déterminée au début des négociations pour abandonner aux premiers coups de téléphone de chefs d'État. Chacun jugera de la cohérence politique d'un tel revirement.
Małgorzata Handzlik (PPE), na piśmie. − Z zadowoleniem przyjmuję fakt przyjęcia zdecydowaną większością głosów budżetu UE na rok 2011. Osiągnięcie porozumienia Parlamentu Europejskiego i Rady UE pozwoliło uniknąć tzw. prowizorium budżetowego, które mógłoby zachwiać realizacją polityki spójności i rolnictwa UE. To szczególnie dobra wiadomość dla polskich samorządów, rolników i przedsiębiorców, którzy coraz liczniej korzystają z funduszy unijnych, ponieważ mimo kryzysu gospodarczego płatności wzrosną o 2,91% w porównaniu do roku 2010. Cieszy mnie również zwiększenie środków na priorytetowe kierunki przyjęte przez PE, m. in.: młodzież, edukację, badania, innowacyjność.
Constance Le Grip (PPE), par écrit. – J'ai voté le nouveau budget et me réjouis qu'un terrain d'entente ait enfin été trouvé entre les institutions européennes. A travers ce vote, le but du Parlement européen est de fournir à l'Union européenne un budget stable, pouvant être mis en place dès le début de 2011, permettant ainsi d'éviter l'usage du système des douzièmes provisoires qui aurait menacé la mise en place de nombreuses politiques européennes. Néanmoins, je déplore le manque de flexibilité qu'impose ce nouveau budget ainsi que le choix qui a été fait par certains groupes politiques, notamment les socialistes, de fragiliser ITER, seul projet de recherche fondamentale à long terme dans lequel l'Union européenne joue un rôle moteur, en reportant le vote sur son financement. En se privant de 600 millions d'euros de crédits disponibles pour financer ITER dans un contexte de crise où l'argent public européen se fait rare, les socialistes ont fait la preuve de leur irresponsabilité et de leur incohérence et fragilisent un projet stratégique et créateur d'emplois.
Elżbieta Katarzyna Łukacijewska (PPE), na piśmie. − Cieszę się, że mimo wielu komplikacji udało się uzgodnić i przyjąć budżet UE na 2011 rok po zmianach wprowadzonych przez Radę. Jest to bardzo ważne nie tylko z uwagi na uniknięcie prowizorium budżetowego, ale przede wszystkim na możliwość bezpiecznego programowania wydatków związanych z polityką spójności, co jest niezmiernie ważne dla mieszkańców UE, a przede wszystkim dla beneficjentów funduszy unijnych. Dodatkowo chciałabym podkreślić, że na środki politykę spójności zostały powiększone o 10%. Ważne jest, że osiągnęliśmy porozumienie polityczne, a dzięki temu pokazaliśmy solidarność europejską, co teraz daje nam stabilność finansową w 2011 roku.
Véronique Mathieu (PPE), par écrit. – J'ai voté aujourd'hui en faveur du budget 2011. Après de longues négociations, un accord qui satisfait le Parlement a pu être trouvé. En effet, le Parlement attend la mise en pratique des dispositions du Traité de Lisbonne. Le traité prévoit l'implication de notre institution dans les négociations sur le prochain budget à long terme et ce changement doit être accepté à tous les niveaux. Par ailleurs, le Parlement a souhaité maintenir certaines réserves au budget 2011. Il s'agit, entre autres, d'un montant de 425000 euros mis en réserve sur le budget 2011 du Collège européen de police et qui ne pourra être débloqué que sous conditions. Ainsi, l'agence devra mettre en œuvre les recommandations des députés suite au refus du Parlement d'endosser l'exécution du budget de l'agence, pour que soit décidée l'attribution complète du budget du CEPOL en 2011.
Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Le budget 2011, le premier sur lequel le Parlement ait un droit de regard, a confirmé le peu de pouvoir de notre assemblée. Non contente de valider des contre-réformes néolibérales et de travailler au service des marchés financiers au lieu des citoyens qui les ont élus, elle se permet encore de capituler au nom de l'urgence. Je n'aiderai pas cette mauvaise action par mon vote.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − Após intensas negociações, foi finalmente possível chegar a um acordo para o orçamento de 2011. Não sendo o orçamento ideal é, no entanto, um documento que permitirá atingir os objectivos propostos pela UE. Este orçamento comunitário para 2011, hoje aprovado em plenário, reforça o financiamento das prioridades definidas pelo Parlamento Europeu como a educação, a inovação, o processo de paz no Médio Oriente e a Palestina.
Alexander Mirsky (S&D), in writing. − Taking into account the countless number of bureaucrats in the European Parliament, as well as in the European Commission, this resolution brings the European Community closer to the well-considered and effective distribution of EC resources in the course of time. I have carefully examined other statements in the report and am glad to discover that certain persons in Parliament understand the need to use money in time, not when it is too late. I voted in favour.
Andreas Mölzer (NI), schriftlich. − Wie schon den letzten Vorschlag zur Erhöhung des Budgets für das Jahr 2011, so musste ich auch diesen wieder im Interesse der Bürger Europas ablehnen. Es ist einfach nicht einzusehen, warum die EU sich Budgeterhöhungen leistet, während überall in Europa Sparprogramme lanciert werden müssen. Die neue Erhöhung wird abermals mit der Einführung des Vertrags von Lissabon und der damit neu geschaffenen Institutionen wie dem EAD begründet. Die FPÖ hat in weiser Voraussicht damals schon gegen den Vertrag von Lissabon gestimmt, der neben wenigen positiven Aspekten vor allem ein Mehr an Bürokratie und an Kosten für die Bürger mit sich bringt. Das Budget für 2011 war daher abzulehnen!
Elisabeth Morin-Chartier (PPE), par écrit. – Je soutiens le vote du Parlement européen, de ce mercredi 15 décembre 2010, qui a adopté le budget 2011 lors de sa session plénière à Strasbourg à la suite d'un débat qui a eu lieu mardi. Le budget adopté comprend un financement accru pour la plupart des priorités définies par le Parlement, tout en respectant les limites globales fixées par le Conseil. Lors des négociations budgétaires de cette année, mes collègues, députés au Parlement européen, ont également conclu des accords avec le Conseil et la Commission sur plusieurs demandes politiques concernant le budget.
Alfredo Pallone (PPE), per iscritto. − Il progetto di bilancio modificato dal Consiglio europeo non rispecchia pienamente le necessità e le richieste delineate dal Parlamento, ma non si può lasciare l'Unione Europea, nei primi mesi del 2011, senza un bilancio approvato; per questo nel trilogo dello scorso 6 dicembre Commissione, Consiglio e Parlamento hanno trovato il giusto compromesso per un bilancio che possa essere attuato in maniera esaustiva fin già dall'inizio dell'esercizio finanziario 2011. Il mio voto favorevole riflette una linea di responsabilità coerente con l'impegno parlamentare per dare ai cittadini dell'Unione le adeguate risorse finanziarie confermate dall'approvazione della dichiarazione comune sugli stanziamenti di pagamento.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − Votei favoravelmente a resolução do Parlamento por considerar que, apesar do projecto de orçamento alterado pelo Conselho não satisfazer inteiramente a verdadeira necessidade de um orçamento sustentável, coerente e eficaz da União, o objectivo do Parlamento de dotar a União de um orçamento capaz de ser executado de forma plena e previsível a partir do início do exercício financeiro vingou.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − Votei favoravelmente a resolução do Parlamento por concordar que, embora o projecto de orçamento alterado pelo Conselho não satisfaça inteiramente a verdadeira necessidade de um orçamento sustentável, coerente e eficaz da União, o objectivo do Parlamento tenha sido o de dotar a União de um orçamento que possa ser executado de forma plena e previsível a partir do início do exercício financeiro.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), par écrit. – Il était précieux, le mois dernier, que tous les groupes politiques montent au créneau pour obtenir, au delà du budget 2011, un accord politique sur les financements futurs de l'UE. Or, après tout le brouhaha qu'ils ont provoqué durant les négociations, les trois grands groupes politiques ont cédé dans la dernière ligne droite. Le Parlement européen, pourtant fort de ses nouvelles compétences, vient de passer à côté de l'occasion de s'imposer dans son rôle de décideur en matière budgétaire. La lettre du premier ministre belge qui nous est exhibée par la présidence belge et qui garantit que le Traité sera respecté (!) et le Parlement associé aux discussions à venir ne constitue en rien une garantie de bonne fin politique. Le vote négatif que nous avons exprimé traduit cette occasion manquée et la clause de rendez-vous qui suivra.
Le meilleur instrument pour y arriver est de rassembler, sur la même méthode que la Convention, parlements européen et nationaux, gouvernements nationaux et Commission européenne. Quant au méga projet ITER, qui mobilise et mobilisera des fonds beaucoup trop importants, son report ne nous attriste pas. Nous tenterons encore une fois de démontrer la gabegie financière qu'il représente dès qu'il reviendra sur la table de la commission des budgets du PE.
Nuno Teixeira (PPE), por escrito. − Estamos perante a aprovação do orçamento da União Europeia para 2011 que é feita, pela primeira vez, de acordo com o novo regime do Tratado de Lisboa. Congratulo-me com a afirmação das competências do Parlamento Europeu nesta matéria e subscrevo as principais prioridades destacadas no documento que hoje votamos. Em 2011, uma especial atenção deve ser dada ao tema Juventude, Educação e Mobilidade, prioridade que é tida em conta em todas as secções do orçamento. É necessário apostar nos jovens e na formação de todos os cidadãos europeus, nomeadamente através dos programas LongLife Learning, Erasmus Mundus e Eures.
É também essencial promover o investimento na investigação e na inovação e o papel das PME como motor de dinamização da nossa economia. Considerando a importância da política de coesão como elemento transversal a todas as políticas europeias, saúdo a dotação prevista no documento essencial para o bom desempenho desta política. Pelos motivos expostos e por considerar que a União Europeia atravessa um momento que pede mais esforços no sentido de tornar a Europa mais forte e mais competitiva, salvaguardando a necessidade de um reforço do diálogo interinstitucional, voto a favor do projecto apresentado pelo Parlamento.
Thomas Ulmer (PPE), schriftlich. − Ich habe dem Bericht zugestimmt. Das Parlament hat in den Verhandlungen mit dem Rat Zähne gezeigt. Der Rat ist im vergangenen Jahr im Rahmen des Lissabon-Vertrags deutlich auf das Parlament zugegangen. Bei der jetzigen Entscheidung über den Haushalt hat das Parlament sich auf den Rat zu bewegt. Der Kompromiss erscheint tragfähig.
Derek Vaughan (S&D), in writing. − The 2011 budget has been decided in challenging and unstable times. At a time when we are seeing severe cuts being made to budgets in member states, it is now more important than ever to make sure Europe is providing the resources to deal with the effects of the crisis. The benefits of EU funding can be seen across my constituency, and provide help for those who will suffer because of the current "slash and burn" policy being implemented in the UK.
However, there are parts of this budget I cannot agree with. For example I do not think it is appropriate to vote in favour of wasteful agricultural subsidies and an increase in entertainment expenses. I believe it is important in these uncertain economic times to show restraint in spending. It is for this reason I chose to abstain on budget 2011.
Glenis Willmott (S&D), in writing. − Labour MEPs have voted against the budget package because, at a time when such severe cuts are being made to domestic public spending, we do not believe it is appropriate for the EU budget to increase.
We certainly don't support the way that many governments are risking their economies by slashing public spending. But that does not mean we should automatically support an increase in overall spending by the European Union.
The EU will be doing a lot of important work next year, in many cases providing support to those areas that will be hardest hit by domestic cuts. However, where new expenditure is required, we believe it would have been possible to find savings to free up money for important projects.
Given the current pressure on domestic economies, these budget negotiations could have been an opportunity to persuade EU leaders to tackle wasteful EU expenditure in areas such as agricultural subsidies, which often undermine the economies of the very countries that the EU's international aid budget sets out to help. However, this budget package leaves those subsidies virtually untouched.
Against this background, Labour MEPs could not support an increase in the EU budget.
Maria Da Graça Carvalho (PPE), por escrito. − Considerando que os Países Baixos apresentaram um pedido de assistência respeitante a 613 casos de despedimento ocorridos em duas empresas que operam na divisão 46 da NACE Rev. 2 (Comércio por grosso, excepto de veículos automóveis e motociclos) na região de nível NUTS II da Holanda do Norte, nos Países Baixos, votei favoravelmente a resolução por concordar com a proposta da Comissão Europeia, com as respectivas alterações introduzidas pelo Parlamento Europeu. Concordo igualmente que o funcionamento e o valor acrescentado do FEG deverão ser avaliados no contexto da avaliação geral dos programas e de diversos outros instrumentos criados pelo AII de 17 de Maio de 2006, no âmbito do processo de revisão intercalar do Quadro Financeiro Plurianual para 2007-2013.
Mário David (PPE), por escrito. − A ajuda aos trabalhadores despedidos em virtude das reestruturações e deslocalizações deverá ser dinâmica e flexível de modo a poder ser accionada rápida e eficazmente. Face às mudanças estruturais no comércio internacional é importante que a economia europeia seja capaz de implementar prontamente os instrumentos de apoio aos trabalhadores por esta via afectados, assim como capacitá-los tendo em vista a sua rápida reintegração no mercado de trabalho. Neste sentido, a assistência financeira providenciada deve ser feita a título individual. Importa, ainda, sublinhar que tal assistência não substitui as responsabilidades, normalmente imputadas às empresas, nem se destina ao financiamento e reestruturação de empresas. Tendo presente que os Países Baixos apresentaram um pedido de assistência relativo a 613 casos de despedimentos ocorridos em duas empresas da divisão 46 (Comércio por grossos, excepto de veículos automóveis e motociclos) da NACE Rev. 2 na região da Holanda do Norte, voto globalmente a favor deste Relatório, ou seja, a favor da mobilização do FEG em favor dos Países Baixos.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − A crise financeira e económica que atravessamos, aliada às constantes mudanças do mercado de trabalho causadas pelas alterações da estrutura do comércio internacional, tem como consequência inúmeras vítimas do desemprego que, muitas vezes, é de longa duração. O Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização foi criado para dar resposta a estas situações. Neste caso, falamos em concreto da mobilização de pouco mais de dois milhões e quinhentos mil euros a favor dos Países Baixos para apoiar 613 casos de despedimento em duas empresas de comércio e de retalho entre 1 de Maio de 2009 e 31 de Janeiro de 2010. Tendo em conta que a Comissão, apreciando esta candidatura, a considerou apta e cumprindo os requisitos definidos e recomenda a aprovação do pedido, votei favoravelmente.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − Face ao impacto social da crise económica mundial, com particulares efeitos ao nível do emprego, a boa utilização do Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização reveste-se de uma importância fulcral para atenuar o drama de muitos cidadãos e famílias europeias, contribuindo para a sua reintegração social e valorização profissional, ao mesmo tempo que potencia novos recursos qualificados para as necessidades das empresas e para a dinamização da economia. É nesse quadro que se enquadra este plano de intervenção para a Holanda, que diz respeito a 613 despedimentos ocorridos em duas empresas que operam na divisão 46 da NACE Rev. 2 (Comércio por grosso, excepto de veículos automóveis e motociclos) na região de nível NUTS II da Holanda do Norte, nos Países Baixos. Espero, por isso, que as instituições europeias reforcem o empenho na concretização de medidas que acelerem e melhorem os índices de aproveitamento de um recurso tão importante como o FEG, que neste momento apresenta índices de mobilização muito baixos. Este ano, apenas 11% dos 500 milhões de euros disponíveis foram solicitados.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − A UE é um espaço de solidariedade e nela se enquadra o Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização. Estes apoios são fundamentais para o auxílio aos desempregados e às vítimas das deslocalizações que se verificam num contexto globalizado. É cada vez maior o número de empresas que se deslocalizam, aproveitando os reduzidos preços do factor trabalho que são praticados em vários países, nomeadamente na China e na Índia, com efeitos nocivos para os países que respeitam os direitos dos trabalhadores. O FEG destina-se a ajudar os trabalhadores vítimas da deslocalização de empresas e é fundamental para facilitar o acesso a um novo emprego. O FEG já foi utilizado no passado por outros países da UE, cabendo agora dar esse auxílio aos Países Baixos que apresentaram um pedido de mobilização do FEG respeitante a 613 despedimentos ocorridos em duas empresas que operam na divisão 46 da NACE Rev. 2 (Comércio por grosso, excepto de veículos automóveis e motociclos) na região de nível NUTS II da Holanda do Norte, nos Países Baixos.
Andreas Mölzer (NI), schriftlich. − Arbeitnehmern, die durch die Finanz- und Wirtschaftskrise ihren Arbeitsplatz verloren haben, sollte die Möglichkeit geboten werden, rasch wieder zurück in den Berufsalltag zu finden. Dabei sind die Staaten verpflichtet, geeignete Maßnahmen zu treffen, um die Betroffenen zu unterstützen. Der Europäische Fonds für die Anpassung an die Globalisierung der Europäischen Union stellt hierfür Mittel bereit, die von den Mitgliedstaaten beantragt werden können. Ich stimme für den Bericht, da eine Inanspruchnahme durch die Niederlande durchaus gerechtfertigt ist und alle Kriterien erfüllt werden.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − Considerando que os Países Baixos apresentaram um pedido de assistência respeitante a 613 casos de despedimento ocorridos em duas empresas que operam na divisão 46 da NACE Rev. 2 (Comércio por grosso, excepto de veículos automóveis e motociclos) na região de nível NUTS II da Holanda do Norte, nos Países Baixos, votei favoravelmente a resolução por concordar com a proposta da Comissão Europeia, com as respectivas alterações introduzidas pelo Parlamento Europeu.
Concordo igualmente que:
- o FEG apoie individualmente a reintegração dos trabalhadores despedidos no mercado de trabalho, reiterando que a assistência do FEG não substitui as acções que são da responsabilidade das empresas por força da legislação nacional ou de convenções colectivas, nem financia a reestruturação de empresas ou sectores;
- o funcionamento e o valor acrescentado do FEG sejam apreciados no contexto da avaliação geral dos programas e de diversos outros instrumentos criados pelo AII de 17 de Maio de 2006;Saúdo a proposta da Comissão Europeia de estabelecimento de uma fonte de dotações de pagamento alternativa aos recursos FSE não utilizados, dando seguimento às frequentes chamadas de atenção do Parlamento Europeu para o facto de o FEG ter sido criado como instrumento específico separado, com objectivos e prazos que lhe são próprios, e de, por conseguinte, ser necessário identificar rubricas orçamentais adequadas para a realização de transferências.
Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono perfettamente d'accordo con la relatrice on. Barbara Matera che con soddisfazione constata che la Commissione si attiene alle numerose richieste formulate in passato dal Parlamento europeo identificando fonti alternative per gli stanziamenti di pagamento, diverse dai fondi FSE non utilizzati.
Concordo inoltre con la relatrice che la scelta operata negli ultimi casi esaminati (ossia la linea di bilancio destinata al sostegno dell'imprenditorialità e dell'innovazione), non è soddisfacente, date le gravi carenze con cui la Commissione si scontra in sede di attuazione dei programmi in materia di competitività e innovazione. In un periodo di crisi economica, infatti, tali stanziamenti dovrebbero piuttosto essere aumentati. La relatrice invita quindi la Commissione a proseguire gli sforzi volti a individuare in futuro linee di bilancio più idonee per i pagamenti.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − O pedido apresentado pelos Países Baixos para intervenção do Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização (FEG) relativamente a 613 despedimentos ocorridos em duas empresas da divisão 46 (comércio por grosso, excepto de veículos automóveis e motociclos) da NACE Rev. 2, na região NUTS II da Holanda do Norte, preenche todos os critérios de elegibilidade definidos legalmente. Com efeito, por força do Regulamento (CE) n.º 546/2009 do Parlamento Europeu e do Conselho, de 18 de Junho de 2009, que alterou o Regulamento (CE) n.º 1927/2006 do Parlamento Europeu e do Conselho de 20 de Dezembro de 2006 que institui o Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização, o âmbito de aplicação do FEG foi temporariamente alargado, passando a estar prevista a intervenção do FEG em situações como esta em que, como consequência directa da crise económica e financeira mundial, se verifiquem "pelo menos 500 despedimentos num período de nove meses, em particular em pequenas ou médias empresas, numa divisão de nível 2 da NACE, numa região ou em duas regiões contíguas ao nível NUTS II". Votei, por isso, favoravelmente esta resolução, esperando que a mobilização do FEG possa contribuir para a reintegração efectiva destes trabalhadores no mercado de trabalho.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − With this vote, the EP: (1) calls on the institutions involved to take the necessary action to accelerate the mobilisation of the EGF; (2) recalls the institutions’ commitment to ensuring a smooth and rapid procedure for the adoption of the decisions on the mobilisation of the EGF, providing one-off, time-limited individual support geared to helping workers who have suffered redundancies as a result of globalisation and the financial and economic crisis and emphasises the role that the EGF can play in the reintegration of workers made redundant into the labour market; (3) stresses that, in accordance with Article 6 of the EGF Regulation, it should be ensured that the EGF supports the reintegration of individual redundant workers into employment and reiterates that assistance from the EGF must not replace either actions which are the responsibility of companies by virtue of national law or collective agreements, or measures restructuring companies or sectors.
Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. − Am votat pentru rezoluția privind mobilizarea Fondului European de Ajustare la Globalizare (FEAG) pentru lucrătorii din domeniul tehnologiei informației și comunicațiilor (TIC) concediați în regiunea Noord Holland, Țările de Jos.
Sectorul TIC european a fost afectat atât de criza financiară și economică mondială, cât și de modificările structurale de pe piața mondială TIC, în special datorită transferului producției către China și India, fapt reflectat și de indicatorul TIC5.
Indicatorul TIC5 sintetizează principalele rezultate ale cercetării legate de ciclul de afaceri, de cheltuieli și de bugetele alocate sectorului TIC. Acest indicator pentru Europa de Vest a scăzut de la o valoare de aproximativ 160 în august 2008, la o valoare de aproximativ 30 în aprilie 2009.
Țările de Jos au pregătit pentru cei 613 lucrători concediați din două întreprinderi aparținând firmei „Randstad” un pachet coordonat de servicii personalizate precum: îndrumare privind tranziția de la un loc de muncă la altul, înființarea de centre de mobilitate, plasarea personalului disponibilizat, formare profesională și cercetarea capacității de angajare. Bugetul total necesar este de 3 934 055 EUR; Țările de Jos au depus la 8 aprilie 2010 o cerere pentru obținerea unei contribuții financiare de 2 557 135 EUR din partea FEAG.
Thomas Ulmer (PPE), schriftlich. − Ich habe dem Berichtsentwurf zugestimmt. Ein weiteres Mal helfen wir hier in Not geratenen EU-Bürgern, nach einer Firmenkrise in einem neuen Arbeitsleben Fuß zu fassen.
Angelika Werthmann (NI), schriftlich. − Dieser Antrag ist nur einer aus einer größeren Anzahl niederländischer Anträge, die wir in jüngster Zeit im Haushaltsausschuss verabschiedet haben. Selbstverständlich habe ich dem Bericht der Kollegin Matera über die Inanspruchnahme des EGF zur Unterstützung arbeitslos gewordener Bürger in Noord Holland zugestimmt, denn es ist ja gerade Sinn und Zweck des EGF, dass mit seinen Mitteln Bürger individuell unterstützt werden, welche infolge der Globalisierung ihren Arbeitsplatz verloren haben. In den Budgetverhandlungen der vergangenen Wochen hat sich die niederländische Regierung an vorderster Front hervorgetan durch ihre Sturheit gegen berechtigte Positionen eines stets sehr kompromissbereiten Europäischen Parlaments. An diesem Punkt möchte ich einmal anmerken, dass es wohl mit nationaler Sichtweise von Politik vereinbar zu sein scheint, dass ich einerseits gerne zweistellige EU-Millionenhilfen in Anspruch nehme, mich aber gleichzeitig einer legitimen Diskussion zu inhaltlichen Punkten des Parlaments verweigere.
Laima Liucija Andrikienė (PPE), raštu. − Balsavau už šią rezoliuciją, nes manau, jog ES reikia tvirtesnio bendradarbiavimo santuokos nutraukimui ir gyvenimui skyrium taikytinos teisės srityje. Manau, jog ES reglamentas šioje srityje turėtų būti universalus, t. y. remiantis jo visuotinėmis teisės normų kolizijos taisyklėmis gali būti nustatyta, kad taikytina bet kuri – dalyvaujančiosios valstybės narės, nedalyvaujančiosios valstybės narės arba Europos Sąjungai nepriklausančios valstybės narės – teisė. ES užsibrėžė tikslą puoselėti ir plėtoti laisvės, saugumo ir teisingumo erdvę, kurioje užtikrinamas laisvas asmenų judėjimas, todėl siekiant suteikti sutuoktiniams laisvę pasirinkti teisę, su kuria juos sieja glaudūs ryšiai, arba, jei jie nepasirenka teisės, siekiant kad ši teisė gali būti taikoma jų santuokos nutraukimui arba gyvenimui skyrium, ji turėtų būti taikoma net tuomet, jei ji nėra dalyvaujančiosios valstybės narės teisė. Siekiant didesnio piliečių judumo, reikia daugiau lankstumo ir daugiau teisinio saugumo, kurį gali įtvirtinti naujasis ES reglamentas.
Roberta Angelilli (PPE), per iscritto. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'esigenza di istituire un quadro giuridico chiaro e completo in materia di legge applicabile al divorzio e alla separazione personale, nasce dalla urgente necessità di affrontare i problemi che nascono nel caso dei divorzi "internazionali". Fino ad ora la disparità delle norme nazionali non ha favorito la salvaguardia delle pari opportunità tra i coniugi e neanche la tutela dell'interesse superiore dei minori coinvolti, al contrario ha contribuito ad incentivare la cosiddetta "corsa al tribunale". In qualità di Mediatore del Parlamento europeo per i minori contesi tra genitori di differenti nazionalità e sulla base dell'esperienza acquista nel corso dell'attività svolta, sostengo questa proposta di regolamento volta a creare una certezza del diritto per le coppie interessate e a garantire nel contempo trasparenza e flessibilità.
Tra le proposte innovative contenute nel testo del regolamento, c'è la possibilità di consultare un mediatore familiare prima, durante e dopo il procedimento di divorzio, non solo perché si tratta di una figura di grande aiuto nell'informare i coniugi in merito alle diverse forme e condizioni di divorzio e nel dirimere eventuali divergenze tra questi, ma anche perché tutela i diritti dei minori coinvolti, aiutando i genitori a fare scelte appropriante ed amichevoli a tutela del benessere della prole.
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – A l'heure de rendre les règles matrimoniales européennes plus cohérentes entre elles, un accord à vingt-sept est compliqué sur ce sujet. Heureusement, depuis le traité d'Amsterdam de 1997, les États membres qui le souhaitent peuvent se regrouper pour avancer dans un domaine précis, en "coopération renforcée", de manière à constituer un noyau d'États moteurs pouvant tirer l'Union vers le haut. Les difficultés que rencontrent les époux pour faire reconnaitre leur statut à travers l'Europe, notamment lors d'un divorce ou d'une séparation de corps, ont poussé certains États à se regrouper pour améliorer la coordination des réglementations nationales. J'ai tenu à ce que cette coopération renforcée, à laquelle la France souhaite participer, puisse être mise en œuvre. Selon moi, cette initiative va dans le sens d'un rapprochement des Européens, dans un domaine qui nous concerne tous, et dans lequel la sécurité juridique est primordiale. J'ai par conséquent voté pour la proposition de règlement mettant en œuvre cette coopération renforcée. A l'avenir, ces coopérations renforcées doivent être utilisées aussi souvent que cela est nécessaire.
Izaskun Bilbao Barandica (ALDE), por escrito. − He votado a favor de este informe porque el objeto del Reglamento es crear seguridad jurídica para las parejas interesadas en separarse o divorciarse cuando pertenecen a distintos Estados de la Unión, garantizando la previsibilidad y flexibilidad.
En este sentido, la iniciativa aprobada ha sido un avance, pero cabe lamentar, en primer lugar, que se haya perdido la oportunidad de ampliar el ámbito de aplicación al reconocimiento de matrimonios, las nulidades, las tutelas de las y los hijos y las herencias. Tampoco se recoge, por otra parte, la existencia de otro tipo de uniones como las que protagonizan parejas homosexuales y que tienen reconocimiento en algunos Estados de la Unión.
En segundo lugar, hay que lamentar también que solo 15 de los 27 Estados miembros estén dispuestos a suscribir esta cooperación reforzada, lo que perjudicará a las ciudadanías de los países que no lo hagan.
Por ello espero y deseo que, en el futuro, pueda ampliarse el ámbito de aplicación y el número de países favorables a la aplicación de esta cooperación reforzada: se lo deben a la ciudadanía a la que representan.
Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. − Balsavau už šį Europos Parlamento pranešimą dėl tvirtesnio bendradarbiavimo santuokos nutraukimo ir gyvenimo skyrium taikytinos teisės srityje, nes turi būti nustatytas aiškus ir išsamus teisinis pagrindas, pagal kurį būtų taikomos taisyklės, susijusios su taikoma teise. Norėčiau atkreipti dėmesį į tai, kad vienas iš svarbiausių Europos Sąjungos tikslų yra išsaugoti ir plėtoti laisvės, saugumo ir teisingumo erdvę, kurioje būtų užtikrintas laisvas asmenų judėjimas. O šiuo metu teisinė padėtis Europos lygmeniu dėl skirtingą pilietybę turinčių sutuoktinių santuokos nutraukimo arba gyvenimo skyrium labai paini, nes neaišku, kokia teisė turi būti taikoma. Dėl to dažnai skubama kreiptis į teismą, t. y. vienas iš sutuoktinių, siekdamas užsitikrinti, kad byla būtų nagrinėjama pagal tam tikrą jo interesus geriau saugančią teisinę sistemą, pateikia prašymą nutraukti santuoką anksčiau už kitą. Norėčiau pabrėžti, jog siūlomas naujasis reglamentas turėtų užtikrinti teisinį konkretumą poroms, kurioms tai aktualu, taip pat užtikrinti, kad veiksmai bus nuspėjami ir kad bus veikiama lanksčiai.
Vito Bonsignore (PPE), per iscritto. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, mi congratulo con l'onorevole collega Zwiefka per l'elaborazione di questa relazione, che ho visto favorevolmente. L'obiettivo di questo provvedimento è istituire un quadro giuridico chiaro e completo in materia legislativa di divorzio e di separazione personale, introducendo una certa autonomia tra le parti. Il carattere diversificato di tali norme nei paesi membri può, infatti, creare problemi nel caso dei divorzi "internazionali".
Infatti, oltre all'incertezza giuridica sull'individuazione delle norme che si applicheranno caso per caso, si può verificare la cosiddetta "corsa in tribunale" per adire alla legislazione che meglio tutela uno dei due coniugi. È perciò necessario, da parte dell'Unione europea, limitare tali rischi e tali carenze introducendo tra le parti la possibilità di scegliere di comune accordo la legge applicabile. Condivido quindi la necessità di assicurare, quanto prima, alle parti una corretta e precisa informazione tale da renderle consapevoli delle loro scelte.
Zuzana Brzobohatá (S&D), písemně. − V souladu s Lisabonskou smlouvou mohou členské státy navázat posílenou spolupráci v prostoru svobody, bezpečnosti a práva, kam problematika rozvodů a rozluky spadá. Nařízení definuje posílenou spolupráci mezi členskými státy (Belgie, Bulharsko, Německo, Španělsko, Francie, Itálie, Lotyšsko, Lucembursko, Maďarsko, Malta, Rakousko, Portugalsko, Rumunsko a Slovinsko). Smyslem je především odstranit diskriminaci na základě pohlaví, zaručit rovné možnosti obou manželů a mít na zřeteli hlavně zájmy dítěte. Manželé mezi sebou často „soutěží“ o to, kdo z nich jako první předloží u soudu žádost o rozvod s cílem zajistit, aby rozvodové řízení probíhalo podle právního řádu, který lépe chrání především zájmy příslušné strany. Cílem tohoto nařízení je posílit právní jistotu dotčených párů a současně zaručit předvídatelný a pružný průběh řízení. Nařízení jsem podpořila, i když se netýká ČR, ovšem jeho zavedení bude, věřím, dobrým příkladem i pro další členské státy včetně ČR, aby se k němu v budoucnu připojily a využily tak zkušenosti průkopnických členských států.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − A presente proposta não pretende harmonizar o direito substantivo aplicável ao divórcio e à separação judicial, mas antes estabelecer regras harmonizadas para resolver conflitos jurisdicionais internacionais. Quer isto dizer que estamos a trabalhar no âmbito do direito internacional privado e não no âmbito substantivo do direito da família, onde cada Estado continuará a ter leis próprias.
É, por isso, importante relembrar que, por exemplo, a proposta de regulamento, através do aditamento do artigo 7.º-A, não obriga um Estado a reconhecer como casamento – ainda que apenas para garantir a sua dissolução – um acto que não seja considerado como tal pela sua legislação nacional (o que seria contrário ao princípio da subsidiariedade). Tal não poderá, porém, limitar os direitos de pessoas cujas uniões não sejam reconhecidas num Estado, ponto no qual deverá ser encontrada uma solução de compromisso.
Feitas estas ressalvas, não posso deixar de considerar um passo importante para a construção de um espaço de liberdade e de justiça, em que seja efectiva a liberdade de circulação de pessoas, conferir maior certeza jurídica à resolução de conflitos de jurisdição internacional no âmbito do direito da família, muito em especial em matéria de dissolução do casamento e de separação judicial de pessoas.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − Congratulo-me com a adopção deste relatório que deverá permitir a casais de diferentes Estados-Membros, ou residentes num outro país que não o seu, a possibilidade de escolher a lei que se deverá aplicar ao seu divórcio.
Em 2007, foram pronunciados na UE um milhão de divórcios, 13% relativos a casais compostos por parceiros de diferentes nacionalidades. Nestes processos os cidadãos europeus vêem-se confrontados com problemas da ordem jurídica aplicável à sua separação.
Destaco que Portugal faz parte do processo de cooperação reforçada que permitiu que se avançasse com esta matéria, bloqueada no Conselho.
Sublinho a necessidade que consta no presente relatório de não obrigar um Estado-Membro a reconhecer como casamento – ainda que com o único propósito da sua dissolução – um acto que não seja considerado como tal pela legislação desse Estado e que, da mesma forma, seria contrário ao princípio da subsidiariedade.
Lidia Joanna Geringer de Oedenberg (S&D), na piśmie. − Chciałabym pogratulować sprawozdawcy, że tak rzetelnie podjął się trudnego tematu, jakim jest kwestia wyboru prawa właściwego do rozwodów i separacji prawnej. O tym, jak bardzo delikatny to temat świadczy fakt, że rozporządzenie Rzym III to przykład pierwszej w historii UE wzmocnionej współpracy prowadzonej zgodnie z traktatowymi procedurami. Terytorialny zasięg obowiązywania rozporządzenia będzie więc ograniczony do 14 z 27 państw UE, wśród których nie ma Polski. Uważam, że, wprowadzając zasadę umożliwiającą stronom wybór prawa właściwego w sprawie rozwodowej, Rzym III przyczyni się do większej przewidywalności i pewności prawnej. Biorąc jednak pod uwagę ograniczony zasięg niniejszego rozporządzenia – będzie dotyczyć jedynie prawa właściwego w kwestii rozwodów międzynarodowych – konieczna jest też odpowiedź na pytanie, jaki sąd jest kompetentny do orzekania w danej sprawie.
Ten problem jest przedmiotem innego rozporządzenia na poziomie UE – Bruksela II bis. Dlatego podobnie jak sprawozdawca uważam, że konieczna jest jak najszybsza nowelizacja tego rozporządzenia w celu wprowadzenia w nim tzw. zasady forum necessitatis. Rozwieje ona obawy wielu państw co do tego, czy ich sądy będą zmuszone do orzekania o rozwodach związków, których ich system prawny nie uznaje za małżeństwo, a tym samym zachęci je do przyjęcia ogólnoeuropejskich zasad w dziedzinie rozwodów międzynarodowych, które bez wątpienia ułatwią życie wielu obywatelom UE.
Nathalie Griesbeck (ALDE), par écrit. – Si deux personnes de nationalité différente (ou simplement deux personnes qui ne résident plus dans le même État membre) envisagent de divorcer, elles doivent savoir à quel tribunal compétent de quel pays elles doivent s'adresser. Désormais, ces deux personnes qui divorcent vont bientôt être en mesure de choisir le régime juridique de l'Union européenne qui régira leur divorce. Un nouveau pas dans la construction progressive d'un "espace judiciaire européen commun", une nouvelle avancée, très concrète et directement applicable dans la vie quotidienne de chacun. Si je me félicite de l'adoption de ce rapport et de l'utilisation, pour la première fois, de la procédure dite de coopération renforcée, je regrette toutefois qu'il ait été nécessaire d'utiliser cette procédure et qu'aucun accord n'ait été trouvé entre tous les Etats membres de l'Union européenne. J'espère que d'autres Etats membres rejoindront rapidement cette coopération.
Edvard Kožušník (ECR), písemně. − V Evropském parlamentu zastupuji Českou republiku, která nepřistoupila v oblasti sjednocení kolizních norem k uplatnění mechanismu posílené spolupráce. A to zejména proto, že Česká republika nepokládá návrh nařízení za opatření nezbytné k náležitému fungování vnitřního trhu. Stejně jako jej shledává sporným z hlediska zásady subsidiarity, neboť nařízení se nevyznačuje přidanou hodnotou, která by odůvodňovala zásah do národních úprav rodinného práva členských států. Česká republika také shledává návrh sporným z hlediska zásady proporcionality, neboť zvolená právní forma nařízení není vhodným nástrojem pro unifikaci kolizních norem v oblasti mezinárodního rodinného práva. Přesto však nemíním svým hlasováním bránit státům, které si zvolily mechanismus posílené spolupráce jako nástroj ke sjednocení kolizních norem, pokud jde o určení rozhodného práva ve věcech manželských, aby se touto cestou vydaly.
Jiří Maštálka (GUE/NGL), písemně. − Návrh nařízení, kterým se zavádí posílená spolupráce v oblasti rozhodného práva ve věcech rozvodu a rozluky, ve svém kontextu napomáhá k řešení mnohdy složitých a citlivých záležitostí spojených s rozvodovým řízením pro manželství, která jsou právoplatně uzavřena mezi osobami různých národností. Umožňuje těmto rozváděným párům lepší orientaci a výběr práva rozhodného. Ve svém prvopočátku také významně zvyšuje jejich právní jistotu. Uplatnění mechanismu posílené spolupráce, kdy přijatá legislativa bude mimo acquis communautaire, je v tomto případě krokem umožňujícím zúčastněným členským státům vyrovnat se s některými legislativními problémy mezinárodní spolupráce spojenými s rozvody těchto manželství.
Ostatním členským státům, které se v této fázi neúčastní, dává dostatečnou možnost s časovým odstupem vyhodnotit pozitivní a negativní dopady vyplývající z tohoto návrhu nařízení a zvážit případnou možnost zapojení se. V České republice se řadu let v řádně odůvodněných případech v rámci řešení zmiňovaných rozvodových řízení cizí právo již aplikuje.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − O novo regulamento vai permitir que os casais internacionais (casais com nacionalidades diferentes, casais que vivem em países diferentes ou casais que coabitam num país diferente do seu país de origem) possam escolher a lei nacional aplicável ao seu divórcio, desde que um dos cônjuges tenha uma conexão com esse país (por exemplo, residência habitual ou nacionalidade). As novas regras também clarificam a lei aplicável no caso de não haver acordo entre o casal. O novo regulamento vai permitir, por exemplo, que um casal luso-espanhol que viva na Bélgica possa escolher se a lei aplicável ao seu divórcio será a lei portuguesa, espanhola ou belga.
Alexander Mirsky (S&D), in writing. − Divorce is a serious matter. Quite often it involves broken dishes and divided properties. I sincerely admire the idealism of the rapporteur, Tadeusz Zwiefka. What happens if the German husband wants to be divorced in Germany, but his wife wants to be divorced in Sicily because her mother is Sicilian? How do you divide a vacuum cleaner and a washing machine if there is no agreement? The idea is good, but it needs to be polished. 90% of divorces are tragedy and scandal. I am ‘in favour’, but let us look at details when considering this kind of document. We need a law, not rules.
Andreas Mölzer (NI), schriftlich. − Trennungen und Scheidungen sind immer schwierig und ziehen einen Rattenschwanz an rechtlichen Konsequenzen nach sich. Problematisch wird das Ganze, wenn die Ehepartner aus unterschiedlichen Ländern stammen. Innerhalb der Union wurde nach einer Lösung gesucht, man konnte sich aber nur auf ein Verfahren der Verstärkten Zusammenarbeit einigen, was für die Betroffenen, also Scheidungsparteien aus verschiedenen EU-Mitgliedstaaten, nur minimale Erleichterungen bringt. De facto ist dieses Verfahren auch vom Geltungsbereich her nicht eindeutig klar, wenn dieser nicht festgelegt wird.
Zusammenarbeit kann natürlich nicht bedeuten, dass Urteile – wie die Scheidung – in einem Mitgliedstaat anerkannt werden müssen, wenn diese rechtlich gar nicht vorgesehen sind. Genauso wenig darf das Verfahren eine Möglichkeit bieten, durch die Hintertür gleichgeschlechtliche Ehen anerkennen zu müssen. Ebenso wenig wurde auf die Rechte der Eltern bei grenzüberschreitenden Trennungen eingegangen. Deshalb habe ich mich der Stimme enthalten.
Alfredo Pallone (PPE), per iscritto. − Cari colleghi, ho votato a favore della relazione in quanto credo sia necessario avere un quadro giuridico chiaro e completo in materia di legge applicabile al divorzio e alla separazione personale. Per la prima volta, con l'introduzione dell'articolo 3 bis, viene data la possibilità ai coniugi di designare di comune accordo la legge applicabile al procedimento del divorzio. Credo, inoltre, che occorrerebbe assicurare che la scelta operata dalle parti sia informata, ossia che entrambi i coniugi siano stati debitamente informati riguardo alle conseguenze pratiche della loro scelta. A tal proposito, è necessario che le informazioni siano precise e complete. Ritengo importante la tutela dei rapporti nella coppia affinchè il momento della separazione possa avvenire in maniera chiara, trasparente e consensuale da entrambe le parti che diventano in tal modo decisori con pari autorità.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − Portugal participa, juntamente com outros 13 países da UE (Espanha, Itália, Hungria, Luxemburgo, Áustria, Roménia, Eslovénia, Bulgária, França, Alemanha, Bélgica, Letónia e Malta) no primeiro ensaio de uma cooperação reforçada na História da UE. Esta cooperação reforçada desenvolve-se no domínio da lei aplicável ao divórcio e à separação judicial de pessoas e bens.
Votei favoravelmente o presente relatório relativo ao Regulamento que estabelece regras claras sobre o procedimento para os casais internacionais (cujos cônjuges são de nacionalidades diferentes) solicitarem o divórcio ou a separação judicial de pessoas e bens nos seus países de origem ou residência. Trata-se de um tema amplamente consensual que facilitará a vida de alguns europeus. Simultaneamente, trata-se também de um momento simbólico em que se estreia uma situação de cooperação reforçada entre Estados-Membros da UE.
Pretende-se com estas disposições o reforço da segurança jurídica e da previsibilidade em matéria de divórcio e de separação judicial de pessoas e bens. O acordo apenas prevê a harmonização das situações de conflito e não a harmonização das regras nacionais de fundo.
Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, uno degli obiettivi prioritari dell'Unione europea è la salvaguardia e lo sviluppo di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia in cui sia garantita la libera circolazione delle persone. Nel caso del divorzio o della separazione personale nell'ambito di matrimoni binazionali la base giuridica a livello europeo è attualmente quanto mai fluida per quanto riguarda la questione della legge applicabile. Per questo motivo si assiste spesso a una "corsa ai tribunali", con la quale un coniuge inizia col chiedere la separazione e si assicura in tal modo che la procedura si svolgerà secondo un ordinamento giuridico che tuteli meglio innanzitutto i propri interessi. L'obiettivo della proposta di regolamento è quello di creare una certezza del diritto per le coppie interessate e garantire nel contempo trasparenza e flessibilità. Pertanto, non posso non concordare con il relatore on. Tadeusz Zwiefka, che appoggia il contenuto della regolamentazione del diritto applicabile al divorzio e alla separazione personale.
Rovana Plumb (S&D), în scris. − Belgia, Bulgaria, Germania, Grecia (la 3 martie 2010 şi-a retras cererea), Spania, Franţa, Italia, Letonia, Luxemburg, Ungaria, Malta, Austria, Portugalia, România şi Slovenia au adresat Comisiei o cerere în care îşi exprimau intenţia de a stabili între ele o cooperare consolidată în domeniul legislaţiei aplicabile în materie matrimonială şi au invitat Comisia să prezinte Consiliului o propunere în acest sens. Mobilitatea din ce în ce mai mare a cetăţenilor necesită, pe de o parte, o flexibilitate mai mare şi, pe de altă parte, un nivel mai ridicat de securitate juridică. Pentru a răspunde acestui obiectiv, prezentul regulament trebuie să consolideze autonomia părţilor în materie de divorţ şi de separare de drept, dând soţilor posibilitatea de a alege legislaţia aplicabilă divorţului şi separării de drept a acestora.
Regulamentul se va aplica doar în caz de desfacere a căsătoriei sau de încetare a obligaţiilor maritale (separare de drept) şi nu va aplicabil în chestiuni legate de capacitatea juridică a persoanelor fizice, existenţa, validitatea sau recunoaşterea unei căsătorii, anularea unei căsătorii, numele soţilor, efectele patrimoniale ale căsătoriei, responsabilitatea părinţilor, obligaţiile de întreţinere, actele fiduciare sau succesiunile, chiar dacă acestea apar doar ca o chestiune cu titlu preliminar în contextul procedurii de divorţ sau al separării de drept.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − O desenvolvimento de um espaço de liberdade, segurança e justiça em que seja assegurada a livre circulação das pessoas constitui um dos objectivos primordiais da União Europeia. Saúdo, pois, a presente proposta, que introduz maior segurança jurídica em matéria de determinação da lei aplicável aos divórcios e separações de casamentos nacionais, fazendo votos para que outros Estados-Membros se associem a este esforço no sentido de alcançar a compatibilidade das normas nacionais de conflitos de leis neste domínio.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − This text sets out to solve problems such as the following. A and B are nationals of different Member States who entered into a same-sex marriage in one of the Member States which have introduced legislation to permit such marriages. They have been habitually resident for three years in a Member State which does not permit same-sex marriages but participated in the adoption of the regulation on applicable law under the enhanced cooperation procedure. A and B wish to dissolve their marriage.
Under the rules of Regulation No 2201/2003 on jurisdiction, the only courts having jurisdiction in those circumstances are the courts of the Member State in which they are habitually resident. This is patently not fair on the couple concerned, who would be put to a considerable amount of inconvenience and loss of time in order to bring their divorce proceedings within the jurisdiction of another court.
Alf Svensson (PPE), skriftlig. − När Europaparlamentet idag röstade om förslaget till rådets förordning om genomförande av ett fördjupat samarbete om tillämplig lag för äktenskapsskillnad och hemskillnad valde jag att avstå från att ta ställning. Enligt min mening är familjerätt, till exempel regleringen av skilsmässor, ett område där subsidiaritetsprincipen bör hållas högt och där varje medlemsstat själv bör fatta sina beslut. Samarbetet som betänkandet behandlar är frivilligt för EU:s medlemsstater, och i nuläget är det 14 länder som deltar. Sverige är inte ett av dem. Det är enligt min mening inte helt lämpligt för mig som svensk europaparlamentariker att ta ställning till ett regelverk som endast omfattar ett samarbete som Sverige står utanför.
Angelika Werthmann (NI), schriftlich. − Bei 16 Millionen binationalen Ehen in der EU, von denen geschätzte 140.000 Ehen jährlich scheitern, waren Verhandlungen und eine Einigung in dieser Frage unumgänglich, um die notwendige Rechtssicherheit für die BürgerInnen zu gewährleisten. Nachdem diverse diesbezügliche Initiativen bisher am Veto einzelner Mitgliedstaaten gescheitert sind, wird mit dem „Verfahren der Verstärkten Zusammenarbeit“ nunmehr zumindest 14 Ländern die Möglichkeit an die Hand gegeben, die notwendigen Kriterien festzulegen.
Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. − Votei favoravelmente este relatório, pois a crise financeira mundial, para a qual as agências de notação de risco contribuíram em parte, demonstrou a necessidade de introduzir um dispositivo de enquadramento e supervisão das agências de notação risco. Concordo com este relatório onde se insta a criação a nível europeu de um sistema de registo e supervisão das agências de notação de risco que emitem notações utilizadas na UE, e onde se prevê igualmente as condições da utilização na UE de notações emitidas por agências de países terceiros. O acordo alcançado sobre a arquitectura de supervisão europeia, que entrará em vigor em 1 de Janeiro de 2011, torna agora possível a aplicação efectiva da supervisão destas agências. É indispensável, que desde a sua criação, a AEVMM possa estar em condições de exercer as suas competências para assegurar uma supervisão sólida das agências de notação de risco activas na UE, bem como as de países terceiros cujas notações forem autorizadas na UE, isto em plena conciliação com as autoridades nacionais. Saúdo também o facto de os EUA terem decidido igualmente dotar-se de regras de supervisão mais estritas neste domínio, as quais foram tidas em consideração pela Comissão para preparar uma harmonização internacional ulterior.
Laima Liucija Andrikienė (PPE), raštu. − Balsavau už šią rezoliuciją, nes manau, jog būtina parengti kredito reitingų agentūrų stebėsenos ir priežiūros priemonę. Šiai iniciatyvai įtakos turėjo pasaulio finansų krizė, dėl kurios iš dalies kaltos ir kredito reitingų agentūros. Pritariu Europos Komisijos pasiūlymui, pagal kurį Europos vertybinių popierių ir rinkų institucija (EVPRI) turėtų akredituoti kredito reitingų agentūras ir jas prižiūrėti. Tačiau būtina, kad EVPRI galėtų vykdyti savo įgaliojimus nuo pat jos įsteigimo norint, kad Europos Sąjungoje veiklą vykdančių kredito reitingų agentūrų ir trečiųjų šalių agentūrų, kurių teikiamus vertinimus bus leidžiama naudoti Europos Sąjungoje, priežiūra būtų patikima.
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – En principe, les agences de notation de crédit délivrent des avis indépendants sur la qualité de crédit d'une entité, d'une dette, d'une obligation financière ou d'un instrument financier. Cependant, les avis de ces agences peuvent avoir parfois des conséquences graves sur l'économie des pays dont elles notent la régularité financière. L'Union s'est dotée en 2009 du règlement n° 1060/2009 qui vise à encadrer l’activité des agences afin de protéger les investisseurs et les marchés financiers européens contre le risque de mauvaises pratiques. Il fixe les conditions d’émission des notations de crédit ainsi que des règles relatives à l’enregistrement et à la surveillance des agences de notation de crédit. Dans le même temps, un rapport d'un groupe d'expert a conclu à la nécessité de renforcer le cadre de la surveillance pour réduire le risque de crises financières futures et leur gravité. Le règlement "AEMF" a institué l'Autorité européenne de surveillance des marchés financiers. Pour assurer le bon fonctionnement de cette autorité et sa bonne insertion dans le cadre général de la régulation financière, il est apparu nécessaire de modifier le règlement n°1060/2009. J'ai voté pour ce rapport qui améliore le contrôle des agences de notations.
Jean-Pierre Audy (PPE), par écrit. – Sur la base du rapport de mon excellent collègue et ami Jean-Paul Gauzès (PPE, FR) j’ai voté la proposition de règlement du Parlement européen et du Conseil modifiant le règlement sur les agences de notation de crédit de 2009 et prévoyant de confier à la toute nouvelle Autorité européenne des marchés financiers (AEMF) la surveillance de ces entités. Je soutiens les améliorations apportées par le rapporteur, tout particulièrement le transfert à l’AEMF de nouveaux pouvoirs que la Commission entendait se réserver notamment en matière de sanction. Je trouve important pour l’AEMF de pouvoir déléguer une partie de ses fonctions aux autorités nationales. Je regrette que n’ait pas été abordé (mais cette modification de règlement n’est sans doute pas le bon support) le sujet de la notation des Etats et la surveillance particulière à laquelle doit être assujettie la notation des Etats. Je propose la création d’une agence publique européenne de notation des Etats qui présenterait toutes les garanties de technicité et d’indépendance nécessaires.
Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Dėl kilusios pasaulio finansų krizės tapo akivaizdu, kad būtina parengti kredito reitingų agentūrų stebėsenos ir priežiūros priemonę. Europos Sąjungoje reikia bendros kredito reitingų agentūrų priežiūros ir jų kontrolės sistemos. Pritariau šiam svarbiam dokumentui. 2009 m. buvo priimtas Reglamentas (EB) Nr. 1060/2009 dėl kredito reitingų agentūrų. Jį priėmus sudarytos sąlygos Europos lygiu sukurti kredito reitingų agentūrų, kurios teikia Europos Sąjungoje naudojamus kredito reitingus, registravimo ir priežiūros sistemą. Reglamente taip pat nustatytos trečiųjų šalių agentūrų teikiamų reitingų naudojimo Europos Sąjungoje sąlygos. Europos Sąjungoje reikalinga patikima priežiūros ir kontrolės sistema, todėl pritariu siūlomiems pakeitimams, kurie sustiprins Europos vertybinių popierių ir rinkų priežiūros instituciją. Ši institucija turi būti pilnai įtraukta į ES veikiančių kredito reitingų agentūrų priežiūros veiklą ir efektyviai vykdyti jai suteiktus įgaliojimus.
Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. − Balsavau už šį pranešimą, nes visą pasaulį palietusi ekonominė ir finansų krizė parodė, kad būtina parengti kredito reitingų agentūrų stebėsenos ir priežiūros priemonę. Dėl šios priežasties Europos Komisija pateikė reglamento pasiūlymą, pagal kurį nustatoma tvarka, kaip Europos vertybinių popierių ir rinkų institucija turėtų akredituoti kredito reitingų agentūras ir jas prižiūrėti. Svarbu yra tai, kad šiai institucijai bus suteikti savarankiški priežiūros įgaliojimai, taip pat tyrimo įgaliojimai ir ji galės bausti už šio reglamento netaikymą. Pritariu Europos Parlamento pozicijai, jog Europos Sąjungoje reikia bendros kredito reitingų agentūrų priežiūros ir jų produktų kontrolės sistemos. Be to, Parlamentas siūlo visą dėmesį skirti Europos vertybinių popierių ir rinkų institucijos įtraukimui į agentūrų priežiūros veiklą ir institucijos naujų užduočių ir naujų įgaliojimų apibrėžimui. Labai svarbu, kad Europos vertybinių popierių ir rinkų institucija galėtų vykdyti savo įgaliojimus nuo pat jos įsteigimo norint, kad Europos Sąjungoje veiklą vykdančių kredito reitingų agentūrų ir trečiųjų šalių agentūrų, kurių teikiamus vertinimus bus leidžiama naudoti Europos Sąjungoje, priežiūra būtų patikima.
Νικόλαος Χουντής (GUE/NGL), γραπτώς. – Στην έκθεση σχετικά με τους οργανισμούς αξιολόγησης πιστοληπτικής ικανότητας ψήφισα αποχή. Οι εν λόγω οίκοι αξιολόγησης εξυπηρετούν απροκάλυπτα τα συμφέροντα των διεθνών κερδοσκόπων. Διαδραμάτισαν, από την αρχή της κρίσης, και συνεχίζουν να διαδραματίζουν έναν πολύ αρνητικό ρόλο. Με τις στοχευόμενες και αυθαίρετες υποβαθμίσεις της πιστοληπτικής ικανότητας χωρών, μέσα και έξω από την ΕΕ, τις οδηγούν σε έναν φαύλο κύκλο απαξίωσης - κερδοσκοπικού δανεισμού. Η αύξηση των spreads, συνεπάγεται διόγκωση του δημοσιονομικού προβλήματος των χωρών και πλουτισμό σε βάρος τους από τις αγορές. Συγκεκριμένα για την ευρωζώνη, ο ρόλος και οι πρακτικές των οίκων αξιολόγησης συμβάλλουν επίσης αρνητικά στην σταθερότητα του ευρώ. Η ΕΕ φέρει μέγιστη πολιτική ευθύνη, καθώς τους έχει παραχωρήσει το δικαίωμα να αξιολογούν όχι μόνο επιχειρήσεις αλλά και τις οικονομίες των κρατών μελών. Πιστεύω ότι χρειάζεται να ληφθούν αμέσως αποτελεσματικά μέτρα για τον τερματισμό του κερδοσκοπικού χαρακτήρα των οίκων αξιολόγησης και κατά συνέπεια να γίνει ριζική τροποποίηση του κανονισμού 1060/2009. Η έκθεση περιλαμβάνει κάποιες θετικές αλλά δυστυχώς αδύναμες προτάσεις και κάνει μόνο άτολμα βήματα προς αυτή την κατεύθυνση.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − A necessidade de proceder à presente alteração deriva da necessidade da adaptação do Regulamento (CE) n.º 1060/2009 à nova arquitectura de supervisão europeia e da introdução de um novo mecanismo de centralização das operações das agências de notação.
Neste sentido serão atribuídos à Autoridade Europeia de Supervisão (Autoridade Europeia dos Valores Mobiliários e Mercados - AEVMM) poderes próprios de supervisão, de investigação e de aplicação de sanções. Cumpre agora garantir que a AEVMM tenha condições para exercer as suas competências e assegurar uma supervisão sólida das agências de notação de risco activas na União Europeia, bem como das de países terceiros cujas notações forem autorizadas na União Europeia.
Pat the Cope Gallagher (ALDE), i scríbhinn. − Is leasú teicniúil ar an treoir atá ann cheana féin í an tuarascáil seo, agus bronnfaidh sí cumhachtaí ar an údarás maoirseoireachta nua, EMSA, ó Eanáir 2011 ar aghaidh. Ní mór a chuimhneamh go bhfuiltear ag súil le leasú níos cuimsithí ar na Gníomhaireachtaí Rátála Creidmheasa in earrach na bliana 2011.
Bruno Gollnisch (NI), par écrit. – Monsieur le Président, mes chers collègues, L'activité des agences de notation est théoriquement déjà supervisée et encadrée au niveau européen. Cela a-t-il remis en cause la domination des trois agences américaines qui font la pluie et le beau temps sur les marchés européens, les dettes souveraines et donc les taux auxquels les Etats européens peuvent emprunter ? Je crains que non ! Cela n'a pas empêché, encore tout récemment, Standard & Poor de menacer de dégrader la note de la Belgique, ni Moody's de menacer l'Espagne ou Fitch l'Irlande.
Aucune de ces agences n'a été sanctionnée, pas même par ses clients, pas même par une baisse de sa réputation, pour n'avoir pas fait correctement son travail, au moment d'Enron, au moment de la crise des subprimes. Elles prétendent aujourd'hui avoir un rôle politique: la menace sur la Belgique vise à forcer la constitution d'un gouvernement; l'absence de menace sur la France à prévenir artificiellement l'éclatement de la zone euro. La vérité, c'est que leur pouvoir n'existe que parce que les marchés ne sont pas régulés, et vos textes, que j'ai cependant votés, n'amélioreront que peu les choses.
Τάκης Χατζηγεωργίου (GUE/NGL), γραπτώς. – Ο κανονισμός καλύπτει όχι μόνο την εποπτεία των οργανισμών αξιολόγησης πιστοληπτικής ικανότητας, την οποία αναλαμβάνει η Ευρωπαϊκή Αρχή Κινητών Αξιών και Αγορών, αλλά και την εποπτεία της χρήσης των αξιολογήσεων πιστοληπτικής ικανότητας από επιμέρους οντότητες που εποπτεύονται σε εθνικό επίπεδο. Οι εθνικές εποπτικές αρχές θα παραμείνουν υπεύθυνες για την εποπτεία της χρήσης των αξιολογήσεων πιστοληπτικής ικανότητας από εκείνες τις επιμέρους οντότητες. Παρά ταύτα, οι εθνικές αρχές δεν θα έχουν την εξουσία να λαμβάνουν εποπτικά μέτρα έναντι οργανισμών αξιολόγησης πιστοληπτικής ικανότητας, σε περίπτωση παράβασης του κανονισμού. Αυτό ακριβώς είναι το σημείο για το οποίο η πρόταση ελέγχεται αναφορικά με το σεβασμό της αρχής της αναλογικότητας. Η πρόταση δημιουργεί ένα σύστημα ελέγχου που στο πλαίσιο του ισχύοντος νεοφιλελεύθερου περιβάλλοντος, δεν προβλέπεται να του επιτραπεί να έχει μία πραγματικά ουσιαστική εφαρμογή εκτός από την ψυχολογικά καινοφανή του δράση, που κυρίως απευθύνεται στο ευρύτερο κοινό.
Δεν έρχεται ωστόσο να αναπληρώσει ένα προηγούμενο σύστημα αλλά να εγκαταστήσει ένα νέο σύστημα ελέγχου που δεν υπήρχε προηγουμένως, έστω και με αυτό τον τρόπο, γεγονός που επέτρεπε στους οργανισμούς αξιολόγησης πιστοληπτικής ικανότητας να επιδεικνύουν ανεξέλεγκτη συμπεριφορά. Με αυτή την έννοια η ύπαρξη του συστήματος είναι ίσως καλύτερη από την απουσία του.
Jiří Havel (S&D), písemně. − Hlasoval jsem pro zprávu o zřízení centralizovaného dohledu nad ratingovými agenturami. Celkově souhlasím s obsahem zprávy pana Gauzèse o návrhu nařízení, který zavádí model centralizovaného dohledu nad ratingovými agenturami prostřednictvím ESMA, Evropského orgánu pro cenné papíry a trhy, a to především s ohledem na významnou mobilitu služeb ratingových agentur a jejich okamžitý dopad na finanční trhy. Centralizovaný dohled může přispět k vyšší transparentnosti ve světě ratingových agentur a může podpořit větší konkurenci mezi jednotlivými agenturami. Z těchto důvodů jsem hlasoval pro tuto zprávu. Obávám se ale, že navrhované období, během kterého mají být provedeny všechny změny týkající se přenesení kompetencí a povinností z příslušných orgánů dohledu v členských státech na ESMA, není dostatečné a mělo by být prodlouženo.
Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau šiam pranešimui, nes dėl pasaulio finansų krizės, dėl kurios iš dalies kaltos ir kredito reitingų agentūros, tapo akivaizdu, kad būtina parengti kredito reitingų agentūrų stebėsenos ir priežiūros priemonę. Šiuo tikslu 2009 m. buvo priimtas Reglamentas dėl kredito reitingų agentūrų. Jį priėmus sudarytos sąlygos Europos lygiu sukurti kredito reitingų agentūrų, kurios teikia Europos Sąjungoje naudojamus kredito reitingus, registravimo ir priežiūros sistemą. Reglamente taip pat nustatytos trečiųjų šalių agentūrų teikiamų reitingų naudojimo Europos Sąjungoje sąlygos. Įsteigus Europos priežiūros struktūrą, kuri įsigalios 2011 m. sausio 1d., numatyta, kad EVPRI vykdys jai suteiktus priežiūros įgaliojimus, ypač susijusius su kredito reitingų agentūromis. Todėl reikia iš dalies pakeisti Reglamentą dėl kredito reitingų agentūrų, siekiant nustatyti tvarką, pagal kurią EVPRI turėtų akredituoti kredito reitingų agentūras ir jas prižiūrėti. Šiai institucijai bus suteikti savarankiški priežiūros įgaliojimai, taip pat tyrimo įgaliojimai, ir ji galės bausti už šio reglamento netaikymą. Baudas nustatys valstybės narės.
Bogusław Liberadzki (S&D), na piśmie. − Mechanizm monitorowania i nadzoru nad agencjami ratingowymi jest potrzebny. Musimy zauważyć, że po części agencje ratingowe przyczyniły się do kryzysu. W 2011 roku otrzymamy propozycję od Komisji w związku z różnymi środkami uzupełniającymi dotyczącymi ratingów, a jest to możliwe po przyjęciu tego sprawozdania. Powyższe przesłanki skłoniły mnie, aby głosować za sprawozdaniem, wyrażając przekonanie, że szybko wejdzie w życie i zaobserwujemy pozytywne rezultaty.
Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Des agences de notation privées se voient ouvrir de nouveaux droits d'intervention normative et des promesses de délégation de pouvoir de puissances publiques. Leur dépendance à l'égard des commanditaires privés n'a pas de limite. Leur arbitraire non plus. La puissance publique démissionne. C'est honteux.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − É necessário proceder a esta alteração para que seja possível a adaptação do Regulamento (CE) n.º 1060/2009 à nova arquitectura de supervisão europeia e para a introdução de um novo mecanismo de centralização das operações das agências de notação. Assim, serão atribuídos à Autoridade Europeia de Supervisão (Autoridade Europeia dos Valores Mobiliários e Mercados - AEVMM) poderes próprios de supervisão, de investigação e de aplicação de sanções. É essencial que o AEVMM tenha condições para exercer as suas competências e assegurar uma supervisão sólida das agências de notação de risco activas na União Europeia.
Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. − No he podido apoyar este informe puesto que, aunque estoy a favor de muchos de los puntos que recoge y de la proposición general de fortalecer la transparencia y mejorar la información y supervisión de las agencias crediticias y otras entidades financieras, esta propuesta servirá a los intereses de los inversores, profesionales alejados de lo que se ha denominado la «economía real», ya que les otorga una mayor seguridad jurídica. Por lo tanto, si bien creo necesario que, como apunta esta propuesta, se trabaje firmemente por la transparencia y el derecho a una información clara en el sistema financiero, creo más necesario que se acabe con la especulación financiera y se realice un esfuerzo regulador que ponga a los mercados financieros bajo la tutela de los Estados. Este informe trabaja en la línea de la transparencia, la información y cierto grado de supervisión de los agentes financieros, pero lo hace de manera tímida y desde un enfoque complacista con la industria financiera y procapitalista, que ni comparto ni apoyo.
Alexander Mirsky (S&D), in writing. − It is a very important instrument to inform EU citizens about the situation in the companies and banks, but also to compare the competitiveness of different brands and articles. I voted in favour. I also hope that in future this regulation will be completed by control of the rates of political parties and the mass media in order to prevent the manipulation of public opinion for money. The credit rating agencies do not work hard in getting the information and analysing it. They are ready to show the convenient result to those who pay. All those who are manipulating public opinion and thus betraying society deserve severe punishment.
Andreas Mölzer (NI), schriftlich. − Mehr als alles andere hat uns die Finanzkrise vor Augen geführt, dass Ratingagenturen eine gefährliche Monopolstellung innehaben und dass ihre Einschätzungen nicht immer adäquat und höchst riskant sind. Daher ist es wichtig, auch Ratingagenturen einem Kontroll- und Aufsichtsmechanismus zu unterwerfen. Da Ratingagenturen in einem sehr komplexen Finanzmarktsystem arbeiten, wurde beschlossen, diesem Umstand durch ein doppelgleisiges System Rechnung zu tragen. Zudem wurde festgelegt, unter welchen Bedingungen Ratings, die von Agenturen aus Drittländern abgegeben wurden, in der Europäischen Union genutzt werden können.
Essenziell ist natürlich, dass im Rahmen der Aufsicht Sanktionen verhängt werden können. Inwieweit und in welchem Ausmaß diese dann tatsächlich angewandt werden, wird die Zukunft zeigen. Dass insgesamt nun mehrere EU-Aufsichtsbehörden eingerichtet wurden, was mehr Verwaltungsaufwand und Kosten bedeutet, kann nicht im Sinne des europäischen Steuerzahlers sein. Ich habe dies bei meiner Stimmabgabe berücksichtigt.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − Votei favoravelmente a resolução do Parlamento por concordar que:
- o registo e a supervisão permanente das agências de notação de risco na União deve ser da responsabilidade exclusiva da Autoridade Europeia de Supervisão (AES), nomeadamente da Autoridade Europeia dos Valores Mobiliários e Mercados (ESMA), a qual deve ter competência exclusiva para celebrar acordos de cooperação sobre intercâmbio de informações com as autoridades competentes de países terceiros;
- a AES (ESMA) seja responsável pelo registo e pela supervisão permanente das agências de notação de risco, tendo o direito de solicitar, mediante simples pedido ou mediante decisão, todas as informações de que necessite às agências de notação de risco, pessoas envolvidas em actividades de notação de risco, entidades objecto de notação e terceiros com elas relacionados, terceiros aos quais as agências de notação de risco tenham subcontratado funções operacionais e pessoas que de qualquer outra forma estejam estreita e substantivamente relacionadas ou ligadas a agências ou actividades de notação de risco;
- que o registo de uma agência de notação de risco concedido por uma autoridade competente seja válido em toda a União após a transferência dos poderes de supervisão das autoridades competentes para a AES (ESMA).
Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, la crisi finanziaria mondiale ha dimostrato la necessità di istituire un meccanismo di inquadramento e di vigilanza delle agenzie di rating del credito, in parte responsabili della crisi. A questo scopo era stato adottato nel 2009 il regolamento (CE) n. 1060/2009 relativo alle agenzie di rating del credito.
Tale regolamento ha permesso la creazione a livello europeo di un sistema di registrazione e di vigilanza delle agenzie di rating del credito che pubblicano i rating in uso nell'Unione europea. Il regolamento stabilisce altresì le condizioni di utilizzo nell'Unione europea dei rating emessi da agenzie di paesi terzi, applicando un duplice sistema di equivalenza e di avallo dei rating. Dunque, esprimo un voto positivo e appoggio il relatore on. Jean- Paul Gauzes che propone di concentrare la riflessione sull'introduzione dell'ESMA nel sistema di vigilanza delle agenzie nonché sulla definizione dei suoi nuovi compiti e poteri. È infatti indispensabile che l'ESMA sia in grado di esercitare fin da subito le proprie competenze per garantire una vigilanza efficace delle agenzie di rating del credito attive nel territorio dell'Unione europea nonché di quelle di paesi terzi autorizzate a emettere rating nell'UE.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − Votei favoravelmente a resolução do Parlamento por concordar que a transparência das informações prestadas pelo emitente de um instrumento financeiro notado à agência de notação de risco designada pode representar, potencialmente, uma grande mais-valia para o funcionamento do mercado e a protecção dos investidores.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − The global financial crisis, to which the credit rating agencies made their contribution, showed the need to set up a mechanism for monitoring and supervising these agencies. This was the purpose behind the adoption, in 2009, of Regulation (EC) No 1060/2009 on credit rating agencies. This made it possible to establish a European system for registering and supervising credit rating agencies which issue ratings used in the European Union. It also lays down the conditions for the use in the European Union of ratings issued by third-country agencies, by applying a double system of equivalence and endorsement of ratings. During the debates preceding the adoption of Regulation (EC) No 1060/2009, your rapporteur stressed the need for EU-wide joint oversight of credit rating agencies’ products and integrated supervision of them.
This principle was upheld and the Commission undertook to draft a legislative proposal along these lines. The agreement reached on the architecture of European supervision which will enter into force on 1 January 2011 now makes the effective implementation of rating agency supervision possible. It is stressed in the regulation establishing the ESMA that this authority will exercise its own supervisory powers in relation, in particular, to credit rating agencies.
Κυριάκος Τριανταφυλλίδης (GUE/NGL), γραπτώς. – Ο κανονισμός καλύπτει όχι μόνο την εποπτεία των οργανισμών αξιολόγησης πιστοληπτικής ικανότητας, την οποία αναλαμβάνει η Ευρωπαϊκή Αρχή Κινητών Αξιών και Αγορών, αλλά και την εποπτεία της χρήσης των αξιολογήσεων πιστοληπτικής ικανότητας από επιμέρους οντότητες που εποπτεύονται σε εθνικό επίπεδο. Οι εθνικές εποπτικές αρχές θα παραμείνουν υπεύθυνες για την εποπτεία της χρήσης των αξιολογήσεων πιστοληπτικής ικανότητας από εκείνες τις επιμέρους οντότητες. Παρά ταύτα, οι εθνικές αρχές δεν θα έχουν την εξουσία να λαμβάνουν εποπτικά μέτρα έναντι οργανισμών αξιολόγησης πιστοληπτικής ικανότητας, σε περίπτωση παράβασης του κανονισμού. Αυτό ακριβώς είναι το σημείο για το οποίο η πρόταση ελέγχεται αναφορικά με το σεβασμό της αρχής της αναλογικότητας.
Η πρόταση δημιουργεί ένα σύστημα ελέγχου που στο πλαίσιο του ισχύοντος νεοφιλελεύθερου περιβάλλοντος, δεν προβλέπεται να του επιτραπεί να έχει μία πραγματικά ουσιαστική εφαρμογή εκτός από την ψυχολογικά καινοφανή του δράση, που κυρίως απευθύνεται στο ευρύτερο κοινό. Δεν έρχεται ωστόσο να αναπληρώσει ένα προηγούμενο σύστημα αλλά να εγκαταστήσει ένα νέο σύστημα ελέγχου που δεν υπήρχε προηγουμένως, έστω και με αυτό τον τρόπο, γεγονός που επέτρεπε στους οργανισμούς αξιολόγησης πιστοληπτικής ικανότητας να επιδεικνύουν ανεξέλεγκτη συμπεριφορά. Με αυτή την έννοια η ύπαρξη του συστήματος είναι ίσως καλύτερη από την απουσία του.
Thomas Ulmer (PPE), schriftlich. − Ich habe dem Bericht mit Freude zugestimmt. Die schrittweise Regulierung der Finanzmärkte nimmt Gestalt an. Der Anlegerschutz wird verbessert und die Transparenz erhöht. Die Vorschriften sind jetzt weitreichender und umfassender und erhöhen somit den Schutz der Beteiligten.
Angelika Werthmann (NI), schriftlich. − Die weltweite Finanzkrise, zu der die Ratingagenturen ihren Teil beigetragen haben, machte es erforderlich, Ratingagenturen einem Kontroll- und Aufsichtsmechanismus zu unterwerfen. Aus diesem Grund wird die Europäische Wertpapieraufsichtsbehörde (ESMA) zum 1. Januar 2011 ihre Arbeit aufnehmen.
Die weiter anhaltende Finanzkrise sowie kontinuierlich hinzukommende neue Erkenntnisse über Marktmechanismen erfordern gleichzeitig, dass Aufgaben und Befugnisse dieser Behörde ständig angepasst sowie gegebenenfalls erweitert werden. Aus diesem Grund begrüße ich die nunmehr vorgelegten Präzisierungen und Klarstellungen zu den Befugnissen der ESMA in ihren Beziehungen zu den zuständigen einzelstaatlichen Behörden. Ich habe dem Bericht daher zugestimmt.
Laima Liucija Andrikienė (PPE), raštu. − Balsavau už šį dokumentą, nes jis prisideda prie taip reikalingo ES teisinės sistemos supaprastinimo. Manau, kad šiuo metu galiojančios aštuonios direktyvos metrologijos srityje labiau sunkina nei palengvina veiklą šioje srityje. Tuo pačiu pritariu pranešėjos pozicijai, kad valstybėms narėms reikėtų suteikti daugiau laiko išnagrinėti, ar atšaukus direktyvas bus sukeltas teisinis neapibrėžtumas, dėl ko iškiltų būtinybė Europos mastu derinti taisykles. Todėl manau, jog turėtų būti priimtas sprendimas, kuriuo direktyvos būtų panaikinamos, tačiau tuo pačiu būtų suteikiama pakankamai laiko išnagrinėti galimas pasekmes atsižvelgiant į platesnės apimties pagrindinių šios srities teisinių priemonių persvarstymą.
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – La métrologie est la science des mesures. Depuis l'antiquité, les Européens ont successivement adopté des kyrielles de systèmes de mesure dans tous les domaines (longueur, volume, alcoométrie...). L'adoption du système métrique, par exemple, a permis une meilleure collaboration des divers agents économiques sur le continent puis dans le monde. Cependant, dans de nombreux domaines, des mesures et des systèmes de mesure disparates subsistent. Souhaitant supprimer ces barrières à la coopération entre les Européens, l'Union mène depuis longtemps une politique d'harmonisation des systèmes de mesure. La directive 2004/22 a été une étape importante de ce mouvement. Alors que nous nous préparons à réviser cette législation, apparaissent un certain nombre d'instruments désormais obsolètes, qu'il convient d'éliminer, pour améliorer la lisibilité. J'ai apporté mon soutien à ce texte qui apporte un réaménagement bienvenu de la législation sur la métrologie.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − Concordo com a necessidade de simplificar o acervo comunitário e de actualizar as directivas que já não fazem sentido e torná-las apropriadas para os dias de hoje. As directivas em questão são obsoletas e não contribuem para uma melhor regulação. A Comissão considerou não haver necessidade de harmonizar a legislação em matéria de metrologia por entender que existe uma cooperação suficiente entre os Estados-Membros e que a situação actual de reconhecimento comum das regras baseadas nos parâmetros internacionais dos diferentes Estados-Membros é satisfatória. Contudo, é necessário ter em conta que seria prejudicial haver um vazio de regulação nesta matéria e que não podemos contribuir para incertezas jurídicas.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − O relatório em causa diz respeito à opção a tomar quanto a oito directivas relativas a metrologia em seis sectores, tendo em vista simplificar o acervo do Direito europeu nesta matéria: contadores de água fria para água não-limpa (Directiva 75/33/CEE); alcoómetros e tabelas alcoométricas (Directivas 76/765/CEE e 76/766/CEE); pesos de precisão média e de precisão superior à precisão média, respectivamente (Directivas 71/317/CEE e 74/148/CEE); manómetros para pneumáticos de veículos automóveis (Directiva 86/217/CEE); medição de massa dos cereais (Directiva 71/347/CEE); calibragem dos tanques de navios (Directiva 71/349/CEE).
Ao considerar as diferentes opções relativas a estas oito directivas - revogação total, revogação com condições e não tomar quaisquer medidas -, a Comissão conclui que não há uma opção que se destaque. Mas, por razões de melhor regulamentação, a Comissão defende a revogação total de todas as directivas ou seja, defende uma nova regulamentação no âmbito dos instrumentos de medição.
Defendo por um princípio de excelência legislativa esta escolha da Comissão, mas entendo que se deve facultar aos Estados-Membros tempo suficiente para analisar as possíveis consequências num contexto de uma revisão mais ampla do instrumento jurídico de base neste domínio, ou seja, a Directiva relativa aos instrumentos de medição (Directiva 2004/22/CE).
Nuno Melo (PPE), por escrito. − Um acervo comunitário simples e actualizado é um dos objectivos da UE. Não faz sentido manter determinadas normas completamente obsoletas. No que respeita à metrologia, entende-se que não é necessário proceder a qualquer harmonização visto que a legislação em vigor é de um reconhecimento comum das regras baseadas nos parâmetros internacionais dos diferentes Estados-Membros. É preciso, no entanto, não criarmos um vazio de regulação nesta matéria para que não hajam incertezas jurídicas.
Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. − He votado a favor de este informe sobre la propuesta de Directiva del Parlamento Europeo y del Consejo por la que se derogan ocho directivas del Consejo relativas a la metrología ya que, al igual que la ponente del informe, respaldo el objetivo general de legislar mejor. Igualmente apoyo la consideración de que «debería darse más tiempo a los Estados miembros para examinar si la derogación de las directivas no desembocará en inseguridad jurídica». Creo necesario la derogación y simplificación de estas directivas que hacen referencia a los instrumentos de medida revisando el instrumento jurídico base de la metrología: la Directiva relativa a los instrumentos de medida. En general, considero positiva la simplificación del acervo legislativo de la UE puesto que así puede mejorarse el acceso de los ciudadanos al trabajo legislativo de la UE y se posibilita una labor más eficiente en este ámbito.
Andreas Mölzer (NI), schriftlich. − Bis dato regeln acht EU-Richtlinien das Messwesen in sechs Bereichen. Die Kommission schlägt aus Gründen der besseren Rechtsetzung vor, die Richtlinien aufzuheben. Auch sei eine Harmonisierung laut Kommission nicht notwendig, da die gegenwärtige Situation der gegenseitigen Anerkennung von nationalen Vorschriften durchaus gewährleistet sei. Die Berichterstatterin gibt allerdings zu bedenken, dass den Mitgliedstaaten mehr Zeit gegeben werden sollte, um zu überprüfen, ob es durch die Aufhebung nicht zu einer Rechtsunsicherheit kommt. Der Bericht hat meine Stimme erhalten, da die angesprochenen Probleme der Rechtsunsicherheit durch die Berichterstatterin durchaus berücksichtigt werden sollten.
Alfredo Pallone (PPE), per iscritto. − Abrogare delle direttive europee è essenzialmente lasciare un vuoto normativo nel sistema comunitario, ma modernizzare un sistema come quello delle direttive sulla metrologia è di certo un passo avanti verso un sistema comune più ampio e moderno. Per questo ho votato a favore della relazione che abroga le 8 direttive del Consiglio relative alla metrologia. Il principio condiviso da Consiglio e Commissione verte comunque su equilibri delicati perché ogni Stato membro dovrà fare affidamento sul riconoscimento reciproco delle normative nazionali, evitando di creare problemi alle imprese di settore che si affidano alle disposizioni sulla metrologia, finché non verrà approvata la revisione della direttiva sugli strumenti di misura che armonizzerà a livello europeo la legislazione a riguardo.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − Concordo com a posição da relatora que advoga uma melhor regulamentação em matéria de metrologia.
A Comissão defendia a revogação completa de todas as 8 directivas relativas a metrologia; enquanto a posição da relatora é mais equilibrada dando aos Estados-Membros mais tempo para investigar se a revogação das directivas conduzirá a uma insegurança jurídica que torne necessária uma harmonização europeia das regras relativas a metrologia. É assim estabelecido um período transitório para analisar as possíveis consequências da revogação das Directivas e para analisar a necessidade de revisão da Directiva base neste domínio (a Directiva 2004/22/CE).
Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, concordo, con la relatrice on. Anja Weisgerber che guarda con favore all'obiettivo generale del miglioramento della regolamentazione. Tuttavia, con riferimento alla proposta in esame non è chiaro quale sia l'opzione migliore. Nella sua valutazione d'impatto, la Commissione conclude che dall'esame delle varie opzioni per le otto direttive nel settore della metrologia (abrogazione tout court, abrogazione associata a talune condizioni, nessuna azione) non emerge "un'opzione preferita".
Tuttavia, ai fini del miglioramento della regolamentazione, la Commissione preferisce l'abrogazione tout court di tutte le direttive (e fa affidamento sul riconoscimento reciproco delle normative nazionali) all'armonizzazione (ossia a una nuova regolamentazione della materia nel quadro della direttiva sugli strumenti di misura). Ribadisco, concordo con relatrice, che ritiene che sia opportuno accordare più tempo gli Stati membri per valutare se l'abrogazione delle direttive determinerà una situazione di incertezza del diritto che richiederà un'armonizzazione delle norme a livello europeo.
Rovana Plumb (S&D), în scris. − Abrogarea tuturor celor 8 directive va conduce, cel mai probabil, la creșterea sarcinilor administrative, întrucât statele membre vor fi în măsură să introducă dispoziții naționale de implementare a mijloacelor de măsurare prevăzute în directivele ce se abrogă. Nici directivele ce se abrogă și nici cele ce rămân în vigoare nu îmbunătățesc nivelul comun al protecției consumatorului. Numai modificarea lor ar putea asigura acest lucru. Consider că statele membre ar trebui să dispună de mai mult timp pentru a cerceta dacă abrogarea directivelor ar produce incertitudine juridică, ceea ce ar face necesară armonizarea reglementărilor europene si susţin propunerea raportoarei ca procesul sa se finalizeze la 1 mai 2014. Prin urmare, am votat acest raport deoarece se optează pentru o soluție prin care directivele să fie abrogate, dar se furnizează, totodată, suficient timp pentru analizarea consecințelor posibile în contextul revizuirii ample a actului legislativ fundamental în acest domeniu, Directiva privind mijloacele de măsurare (2004/22/CE).
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − Concordo com o objectivo genérico de regulamentar melhor a questão da metrologia. No entanto, considero aconselhável uma maior ponderação já que uma uniformização apressada poderia causar maior perturbação e incerteza jurídica do que vantagens.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − With this vote, the EP shows that it favours the general objective of better regulation. However, with regard to this proposal it is not that clear what the best option will be. The Commission concludes in their Impact Assessment, when looking at the different options concerning these 8 metrology Directives (full repeal, repeal with conditions, do nothing), that ‘no option stands out’. Still, for reasons of better regulation, the Commission favours the full repeal of all Directives (and relies on mutual recognition of national regulation) above harmonisation (i.e. re-regulation in MID). The EP is of the opinion that Member States should be given more time to investigate whether repealing the Directives will lead to legal uncertainty which makes European harmonisation of rules necessary.
Therefore we have opted for a solution where the Directives will be repealed and which also provides sufficient time to analyse the possible consequences in context with the broader review of the basic legal instrument in this field, the ‘Measurement Instruments Directive’ (2004/22/EC).
Thomas Ulmer (PPE), schriftlich. − Ich habe dem Bericht zugestimmt, weil er ein wesentlicher Beitrag zu der immer geforderten Entbürokratisierung ist und somit über 20 nicht mehr benötigte oder veraltete Richtlinien außer Kraft gesetzt werden. Das ist der richtige Weg für ein einfacheres und schlankeres Europa.
Laima Liucija Andrikienė (PPE), raštu. − Pritariau šiai svarbiai rezoliucijai, nes esu įsitikinusi, jog Europos piliečių iniciatyva bus svarbi priemonė teminėms gairėms nustatyti bei skatins aktyvesnes tarptautines diskusijas ES. Piliečių iniciatyva suteikia Europos piliečiams teisę pateikti pasiūlymą dėl teisės akto. Tam, kad ši iniciatyva būtų efektyvi, reikia paskatinti Europos piliečių iniciatyvos organizatorius telktis į piliečių komitetą, kurį sudarytų asmenys iš skirtingų valstybių narių. Tai užtikrintų, kad būtų keliami tikrai Europos masto klausimai, ir nuo pat pradžių padėtų rinkti parašus. Manau, jog piliečių iniciatyva galės būti sėkminga tik tuomet, jei ES reglamentas bus pritaikytas piliečiams ir jame nebus numatyta apsunkinančių reikalavimų, kurie keltų organizatorių nusivylimą. Taip pat labai svarbu, kad vykdant iniciatyvą būtų laikomasi ES duomenų apsaugos reikalavimų ir kad iniciatyvos vykdymo procesas būtų visiškai skaidrus nuo pat pradžios iki pabaigos. Piliečių iniciatyva – nauja Europos masto dalyvaujamosios demokratijos priemonė, todėl didelis dėmesys turi būti skiriamas komunikacijai ir informavimo kampanijoms, skirtoms ugdyti Europos piliečių iniciatyvos sąmoningumą.
Χαράλαμπος Αγγουράκης (GUE/NGL), γραπτώς. – O συμβιβασμός Ευρωκοινοβουλίου και Συμβουλίου για τον κανονισμό σχετικά με την ονομαζόμενη "πρωτοβουλία πολιτών", που συνοδεύτηκε από φαιδρές θριαμβολογίες για την ενίσχυση των δημοκρατικών θεσμών της ΕΕ, δεν αποτελεί παρά μία ακόμη προσπάθεια χειραγώγησης και προκλητικής κοροϊδίας των λαών. Η ψευδεπίγραφη αυτή "πρωτοβουλία πολιτών" όχι μόνο είναι άχρηστη, αλλά μπορεί και να αποδειχτεί επικίνδυνη για τους λαούς. Πέρα από τις όποιες διαδικαστικές προϋποθέσεις που συμφωνήθηκαν για τη συγκέντρωση 1.000.000 υπογραφών με αίτημα την ανάληψη νομοθετικής πρωτοβουλίας από την Επιτροπή, η ουσία παραμένει: Η Επιτροπή δεν έχει καμία υποχρέωση να προτείνει νομοθετική πρωτοβουλία και καμία δέσμευση για το περιεχόμενό της.
Αντίθετα, αυτού του είδους η "πρωτοβουλία πολιτών", καθοδηγημένη και χειραγωγημένη από τους μηχανισμούς του Κεφαλαίου και του αστικού πολιτικού συστήματος μπορεί να χρησιμεύσει στα όργανα της ΕΕ για να παρουσιάζουν τις πιο αντιλαϊκές και αντιδραστικές επιλογές της ΕΕ και των μονοπωλίων ως δήθεν "λαϊκό αίτημα". Επιπλέον, τέτοιου είδους "πρωτοβουλίες" θα αξιοποιηθούν ώστε οι υπόγραφες, τα υπομνήματα και τα παρακάλια να αντιπαρατεθούν στο οργανωμένο λαϊκό και εργατικό κίνημα, στις μαζικές μαχητικές λαϊκές κινητοποιήσεις και αγώνες, στη ποικιλία των μορφών πάλης. Οι διάφορες "πρωτοβουλίες πολιτών" δεν μπορούν να κρύψουν το αντιδραστικό πρόσωπο της ΕΕ, oύτε πρόκειται να αποτρέψουν την όξυνση της ταξικής πάλης και τους λαϊκούς αγώνες.
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Promise par le traité de Lisbonne, l'initiative citoyenne est enfin mise en œuvre. Cette nouvelle forme de participation à l'élaboration des politiques de l'Union européenne permet à des citoyens européens d'appeler directement la Commission à soumettre une proposition sur des questions présentant pour eux un intérêt et relevant des domaines de compétence de l'UE. Il ne manquait qu'un règlement de procédure pour que ce nouveau droit des citoyens européens soit une réalité. C'est désormais chose faite, avec mon soutien lors du vote. Un « comité des citoyens » composé de personnes provenant d'au moins sept d'États membres différents pourra enregistrer une initiative auprès de la Commission. Ensuite, les signatures pourront commencer à être collectées, sur papier ou en ligne. Le million de signatures nécessaires devra provenir d'au moins un quart des États membres de l'UE et être récolté en moins de 12 mois. Les États membres vérifieront la validité des déclarations de soutien. Tous les signataires devront être des citoyens de l'Union européenne et en âge de voter aux élections européennes. Enfin, la Commission, en tant que gardienne des traités, restera la juge ultime de l'opportunité de lancer la procédure législative suggérée.
Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Palaikau Europos Parlamento priimtą sprendimą dėl Europos piliečių iniciatyvos teisės pateikti pasiūlymą dėl teisės akto. Tikima, kad taikant iniciatyvą atsiras tiesioginis ryšys tarp piliečių ir ES institucijų, bus mažinamas tarp jų esantis atotrūkis ir užtikrinama, kad ES institucijos spręs piliečiams svarbias problemas. Pasinaudodami Europos piliečių iniciatyva, piliečiai galės tiesiogiai prašyti Europos Komisijos inicijuoti teisės aktą. Komisija nuspręs, kokių veiksmų reikėtų imtis atsižvelgiant į sėkmingas piliečių iniciatyvas. Europos Parlamentas organizuodamas viešuosius klausymus ar priimdamas rezoliucijas galės padėti siekti šių tikslų. Kadangi ši iniciatyva nauja, būtų naudinga, jei Komisija kas treji metai pateiktų šio reglamento įgyvendinimo ataskaitą ir prireikus siūlytų reikiamus pakeitimus. Siekiant užtikrinti iniciatyvos veiksmingą taikymą, reikėtų vengti sudėtingų administracinių procedūrų. Taip pat būtina užtikrinti, kad vykdant iniciatyvą būtų laikomasi ES duomenų apsaugos reikalavimų.
Jean-Luc Bennahmias (ALDE), par écrit. – Un compromis ayant été trouvé sur les règles régissant l'initiative citoyenne, le rapport a été adopté à une très large majorité : 628 pour, seulement 15 voix contre et 24 abstentions. Je me félicite de ce vote qui ouvre la possibilité pour les citoyens européens dès 2012 de faire entendre leur voix de manière plus forte. L'idée est simple, il s'agit d'une sorte de pétition à l'échelle européenne: un comité de citoyens issus d'au moins 7 Etats membres auront 1 an pour collecter 1 million de signatures sur un sujet d'intérêt public nécessitant l'attention de la Commission. Cette dernière devra ensuite décider, dans un délai de 3 mois, si elle juge qu'une proposition législative sur le sujet est opportune ou pas, et elle devra justifier sa décision. Nous pouvons regretter certaines conditions obtenues par les Etats membres comme la nécessité d'être citoyen européen et pas seulement ressortissant pour pouvoir signer la pétition ou la possibilité pour les Etats de demander des cartes d'identité pour contrôler les signatures. Néanmoins, l'initiative citoyenne reste une belle idée, une ébauche de démocratie participative qu'il nous faut désormais concrétiser!
Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. − Balsavau už šį pranešimą, kadangi Europos Sąjungos piliečių iniciatyvos teisė, numatyta Lisabonos sutartyje, yra be galo didelis žingsnis artimesnių Europos Sąjungos ir Europos piliečių santykių link. Naujoji iniciatyva suteiks piliečiams tokių pačių politinės iniciatyvos įgaliojimų, kokiais naudojasi Europos Parlamentas ir Taryba. Be to, tai pagerins jų galimybę būti išgirstiems ir padės atkreipti Europos institucijų dėmesį į kai kuriuos visuomenei svarbius klausimus. Toks abipusis ryšys yra naudingas abiems pusėms. Taikant iniciatyvą atsiras garantija, kad Europos Sąjungos institucijos spręs konkrečias piliečiams svarbias problemas. Be to, Europos Parlamentas galės padėti piliečiams siekti šių tikslų visomis turimomis priemonėmis paremdamas pasirinktas piliečių iniciatyvas, pavyzdžiui, organizuodamas viešuosius klausymus ar priimdamas rezoliucijas.
Tačiau Europos Sąjunga privalo užtikrinti, kad vykdant iniciatyvą būtų laikomasi Europos Sąjungos duomenų apsaugos reikalavimų ir kad iniciatyvos vykdymo procesas būtų visiškai skaidrus nuo pat pradžios iki pabaigos. Tik garantuodami saugią aplinką piliečių pasiūlymų teikimui, galėsime įgyti jų pasitikėjimą ir paskatinti jų susidomėjimą Europos Sąjungos veikla.
Sebastian Valentin Bodu (PPE), în scris. − Iniţiativa cetăţenească, prin care un milion de europeni au drept de iniţiativă legislativă, aduce conceptul de democraţie participativă, prevăzut, de altfel, în Tratatul de la Lisabona, în Uniunea Europeană. Este un nou pas important pe care UE îl face, iar Parlamentul va primi, astfel, semnale de la cetăţenii pe care îi reprezintă dacă îşi face treaba bine sau nu. Este salutar faptul că Parlamentul a încercat, pe cât posibil, să facă procedura de iniţiativă legislativă a cetăţenilor UE cât mai facilă şi uşor de utilizat, pentru ca ea chiar să fie utilizată de aceştia. Nu am fi avut nevoie de o procedură complicată care nu ar fi adus decât frustrarea cetăţenilor UE.
Cererile-cheie ale Parlamentului au fost acceptate, ca de exemplu aceea de a verifica admisibilitatea de la bun început, în loc de a o verifica după prima colectare a 300 000 de semnături. Consider că este o victorie a Parlamentului şi a cetăţenilor UE faptul că numărul minim de state membre din care trebuie să se strângă semnături este de o pătrime dintre acestea şi nu o treime cum se propusese iniţial. Sper ca, din 2012, când intră în vigoare decizia Parlamentului, să existe cât mai multe iniţiative din partea cetăţenilor UE.
Νικόλαος Χουντής (GUE/NGL), γραπτώς. – Ψήφισα υπέρ στην έκθεση για την Πρωτοβουλία Πολιτών γνωρίζοντας πολύ καλά ότι αποτελεί απλώς ένα μέσο έκφρασης της βούλησης των πολιτών της Ευρώπης και όχι κάποιο ισχυρό εργαλείο συμμετοχής ή ανατροπής υφιστάμενων πολιτικών. Η Επιτροπή προσπάθησε μέχρις εσχάτως να περιορίσει το συγκεκριμένο δικαίωμα των πολιτών, κι έτσι το τελικό κείμενο δεν ανταποκρίνεται στις πραγματικές προσδοκίες, εφόσον για παράδειγμα εισάγει ιδιαίτερα πολύπλοκες διαδικασίες για την εφαρμογή του δικαιώματος. Δυστυχώς, απορρίφθηκαν επίσης σημαντικές τροπολογίες της ευρωομάδας της Αριστεράς, με αποτέλεσμα να μην επιτρέπεται η υπογραφή πρωτοβουλιών από κατοίκους της ΕΕ εφόσον αυτοί δεν είναι υπήκοοι κράτους μέλους, πράγμα που αποκλείει την ισότιμη συμμετοχή όλων των κατοίκων ανεξαρτήτως εθνικότητας, και επίσης να μην διασφαλίζεται ότι οι υπογραφές δεν θα ταυτίζονται με τον αριθμό ταυτότητας των υπογραφόντων.
Παρά τα παραπάνω όμως, το διαμορφωμένο κείμενο είναι μια πολύ καλύτερη εκδοχή από αυτή που αρχικά είχε προταθεί, εφόσον τοποθετεί το κατώτατο όριο στο ¼ των κρατών μελών, προτείνει την άμεση καταγραφή των πρωτοβουλιών και την υποχρέωση της Επιτροπής να διοργανώνει δημόσια ακρόαση για κάθε επιτυχημένη πρωτοβουλία καθώς επίσης και την εξασφάλιση απόλυτης διαφάνειας σε ό,τι αφορά τη χρηματοδότηση κάθε πρωτοβουλίας.
Carlos Coelho (PPE), por escrito. − Sempre elegi esta iniciativa como uma das mais importantes inovações do Tratado de Lisboa. A possibilidade de um milhão de cidadãos de um número significativo de Estados-Membros poder propor uma iniciativa legislativa deve contribuir para o reforço da cidadania europeia de uma sociedade civil organizada à escala da UE. E sublinhei o alcance desta medida sobretudo tendo em conta que aos Deputados ao Parlamento Europeu está vedado o direito da iniciativa legislativa. Espero que a aplicação prática desta petição legislativa não se revele excessivamente burocrática e desincentive o recurso a este novo instrumento.
Cornelis de Jong (GUE/NGL), in writing. − Although I fully support the European Citizen's initiative, I voted against the final legislative resolution because I am disappointed with how little was ultimately achieved with this promising tool. In particular, I do not agree with the provision requesting signatories in the majority of Member States to give their personal ID numbers. I am also against the restriction of participation in the ECI to EU citizens only.
Marielle De Sarnez (ALDE), par écrit. – En adoptant les règles de base de "l'initiative citoyenne" instaurée par le Traité de Lisbonne, un pas de plus vers une démocratie directe européenne est franchi. La Commission devra à l’avenir envisager de rédiger une nouvelle loi européenne si la demande émane d’un million de citoyens provenant d'au moins un quart de l'ensemble des États membres. Ce nouvel instrument confère donc aux citoyens européens la possibilité de peser réellement sur le processus législatif, en amenant au niveau européen une revendication ou une préoccupation portée par une volonté populaire. Il s'agit d'une victoire pour notre Mouvement qui n'a eu de cesse d'appeler à un rapprochement de l’Union européenne et des citoyens en construisant une Europe plus concrète, plus transparente, plus accessible.
Christine De Veyrac (PPE), par écrit. – Je me réjouis d'avoir voté, avec l'immense majorité des députés, en faveur du rapport sur l'"initiative citoyenne", qui instaure une dose inédite de participation populaire dans le processus législatif de l'Union européenne. En effet, en donnant un droit d'initiative politique à un million de citoyens, le Parlement fait preuve aujourd'hui d'un bel exemple de démocratie participative. C'est dans ce sens que doit évoluer l'Union européenne: elle doit se rapprocher toujours davantage de ses citoyens.
Martin Ehrenhauser (NI), schriftlich. − Insgesamt wurden kleine Verbesserungen gegenüber dem ursprünglichen Entwurf erreicht. Darum habe ich dem Bericht des Parlaments zugestimmt. Trotzdem möchte ich festhalten, dass mit dieser zahnlosen Bürgerinitiative weiterhin ein eklatantes Demokratiedefizit in der EU ohne jegliche Form der direkten Demokratie herrscht. Eine obligatorische Einleitung von Volksabstimmungen bei erfolgreichen Initiativen muss daher der nächste Schritt sein. Die Verankerung einer verpflichtenden öffentlichen Anhörung der Initiatoren von angenommenen Begehren bei Kommission und Parlament ist zu begrüßen. Jetzt sind die Mitgliedstaaten gefordert die Bürgerinitiativen nun rasch, ohne Schikanen und übertriebene Bürokratie umzusetzen.
Ausweiskontrollen auf dem Gemeindeamt, wie sie bei nationalen Volksbegehren üblich sind, werden zur Überprüfung der Unterstützungserklärungen nicht notwendig sein. Die nationalen Wahlbehörden sollen sich dabei, wie vom EU-Parlament vorgeschlagen, auf Stichproben stützen.
Edite Estrela (S&D), por escrito. − Votei favoravelmente o relatório sobre a proposta de regulamento do Parlamento Europeu e do Conselho relativo à iniciativa de cidadania, uma das disposições mais relevantes introduzidas pelo Tratado de Lisboa, e nos termos da qual um milhão de cidadãos pode pedir à Comissão que apresente determinadas propostas legislativas. As propostas adoptadas pelo Parlamento Europeu deverão permitir tornar as regras relativas à iniciativa de cidadania mais claras, simples e de fácil aplicação.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − A iniciativa dos cidadãos, hoje aprovada, é mais um passo para o estabelecimento de uma Europa feita para as pessoas e pelas pessoas, aumentando a democraticidade, a transparência e promovendo a aproximação da Europa aos cidadãos e a uma sociedade civil activa, interessada e participativa. A partir de agora será possível aos cidadãos europeus apresentarem um pedido à Comissão Europeia para que proponha legislação numa determinada matéria, desde que esteja garantido um mínimo de signatários provenientes de pelo menos um quinto dos Estados-Membros.
Não posso, porém, deixar de manifestar alguma perplexidade pela exclusão das pessoas colectivas e organizações como “organizadores” (artigo 2.º, n.º 3), pensando, muito em especial, em ONGs e, também, em partidos políticos, organizações fundadoras da democracia representativa, bem como pela terminologia escolhida – comité de cidadãos - para identificar o conjunto de organizadores.
Não posso deixar, ainda, de manifestar alguma estranheza pela tentativa de fixar a idade mínima dos signatários nos 16 anos, quando a capacidade eleitoral activa e passiva, na maioria dos Estados-Membros, se adquire com a maioridade, aos 18 anos. Deve ser essa a bitola, tal como proposto pela Comissão (considerando 7 e n.º 2 do artigo 3.º da proposta).
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − Congratulo-me com a adopção deste relatório sobre a Iniciativa Europeia de Cidadania introduzida pelo Tratado de Lisboa, que tem como objectivo atribuir aos cidadãos os mesmos poderes de iniciativa política de que já gozam o Conselho de Ministros e o Parlamento Europeu.
Cada iniciativa terá 12 meses para recolher um milhão de assinaturas, que devem provir de pelo menos um quarto dos Estados-Membros (actualmente, sete). O número mínimo de signatários por país varia entre 74.250, na Alemanha, e 3.750, em Malta. No caso de Portugal, o número mínimo de signatários necessários para apoiar uma iniciativa será 16.500.
A validade das declarações de apoio será aferida pelos Estados-Membros. Em Portugal, deverá ser incluído o número do bilhete de identidade, do passaporte ou do cartão de cidadão. Os signatários devem ser cidadãos da UE e ter a idade necessária para votar nas eleições europeias (18 anos em Portugal).
Caberá depois à Comissão analisar a iniciativa e decidir, num prazo de três meses, se apresenta legislação europeia nessa matéria. O executivo comunitário terá de "indicar as medidas que eventualmente tenciona tomar e os motivos que as justificam ou não". Esta justificação será divulgada ao público.
Carlo Fidanza (PPE), per iscritto. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, accolgo con favore la relazione dei colleghi Lamassoure e Gurmai riguardante l'iniziativa dei cittadini. Grazie a questo voto, sono state approvate e addirittura facilitate le regole di base per il funzionamento dell'iniziativa popolare europea, prevista dal trattato di Lisbona.
Un "comitato di cittadini" composto di persone provenienti da almeno sette Stati membri potrà registrare un'iniziativa e iniziare a raccogliere il milione di firme necessario, su carta o online, dopo la verifica di ammissibilità che spetta alla Commissione. Si tratta di un esempio di democrazia partecipativa che ha potenzialità' molto positive, grazie al quale i cittadini sono coinvolti in prima persona unendosi, in un certo senso, al nostro lavoro.
Il lavoro congiunto dei due co-relatori ha dimostrato come, lavorando bene e nell'interesse dei cittadini, si riescono a superare anche le divisioni ideologiche; una posizione di fondo che caratterizza il gruppo PPE, sempre propositivo, aperto al dialogo e alla collaborazione, ma allo stesso tempo ancorato a valori solidi e imprescindibili.
Ilda Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. − Esta é uma iniciativa claramente demagógica, de propaganda da União Europeia, que serve apenas para tentar escamotear o empobrecimento da democracia que se vive e para fazer esquecer que os responsáveis europeus impediram o referendo sobre o mesmo Tratado de Lisboa que prevê a chamada iniciativa dos cidadãos.
Por outro lado, o próprio Tratado da União Europeia estabelece as limitações de tal iniciativa dos cidadãos ao afirmar, no seu artigo 11.º, que é necessário um milhão de assinaturas provindas de um número significativo de Estados-Membros, acrescentando, a seguir, que apenas podem convidar a Comissão Europeia a apresentar uma proposta adequada em matérias sobre as quais esses cidadãos considerem necessário um acto jurídico da União para aplicar os Tratados.
Ou seja, depois de todo o trabalho de recolha de assinaturas e do cumprimento das exigências que a proposta de regulamento estabelece, nada garante aos cidadãos que a sua pretensão seja tida em conta. De qualquer modo, o relatório aprovado no PE melhora ligeiramente a proposta da Comissão Europeia, mas tem de respeitar o que está no Tratado, o que, à partida, limita, de facto, o aprofundamento da dita iniciativa dos cidadãos. Daí o nosso voto de abstenção.
Pat the Cope Gallagher (ALDE), i scríbhinn. − Ní mór go mbeadh tionscnamh ar bith ó shaoránaigh sínithe ag breis is milliún saoránach an Aontais Eorpaigh agus go mbeadh an ceathrú cuid de Bhallstáit an Aontais Eorpaigh clúdaithe ag na sínitheoirí sin: b’shin é pointe is tábhachtaí an Rialacháin seo. Tá sé i gceist ag rialtas na hÉireann na sínitheoirí ó Éirinn a dheimhniú trí rolla toghthóirí na tíre sin do thoghcháin Pharlaimint na hEorpa a sheiceáil.
Robert Goebbels (S&D), par écrit. – Je me suis abstenu sur le règlement pour la mise en œuvre de l'initiative citoyenne européenne. À mon avis, le Parlement fait fausse route en voulant faciliter autant que faire se peut ces initiatives, notamment en réduisant le nombre de pays-membres dont doivent provenir les signatures. Je reste un partisan de la démocratie représentative. Les initiatives citoyennes ne contribueront pas à résoudre les problèmes économiques, sociaux, environnementaux et sociétaux de l'UE. Les initiatives dites citoyennes serviront essentiellement les forces politiques extrémistes qui se saisiront de ces instruments pour faire campagne pour le rétablissement de la peine de mort, contre la construction de minarets, contre l'"islamisation rampante" de l'Europe et d'autre sujets populistes.
Nathalie Griesbeck (ALDE), par écrit. – Nous l'attendions tous depuis l'entrée en vigueur du Traité de Lisbonne l'an dernier : le règlement relatif à l'initiative citoyenne, qui en fixe les modalités d'exercice, règles et procédures de base et qui surtout va enfin permettre l'utilisation de ce nouvel instrument. Désormais, un million de citoyens européens (soit seulement 0.2% de la population de l'UE) pourra demander à la Commission de présenter des propositions dans certains domaines : un pas important vers la démocratie participative, qui devrait permettre et encourager les débats transnationaux en Europe, puisque l'initiative doit être portée par des citoyens résidant dans divers Etats membres ; une avancée considérable pour rapprocher les citoyens de l'Europe, en espérant que ce nouvel instrument sera réellement utilisé par les citoyens européens, qu'il sera efficace et que la Commission saura suivre les propositions des citoyens.
Sylvie Guillaume (S&D), par écrit. – L'initiative citoyenne européenne est l’une des nouveautés les plus intéressantes prévues par le Traité de Lisbonne. Il s'agit d'une pétition européenne qui permettra à un million de citoyens européens, issu d'un nombre représentatif de pays membres de l'Union, d'imposer un sujet à l'ordre du jour de la Commission. Autrement dit, il s'agit de l'émergence d'un véritable pouvoir législatif pour les citoyens européens, car la Commission aura l'obligation de répondre à cette initiative citoyenne par la commande d'une étude ou la proposition d'une directive. Dans un contexte où le sentiment d'appartenance à l'Union européenne est encore bien trop faible chez les citoyens et où les chiffres de l'abstention aux élections européennes notamment sont très inquiétants, ce nouvel outil permettra aux citoyens européens de devenir des acteurs à part entière de la démocratie européenne. C’est pour cela qu’il est assez regrettable d’entendre aujourd’hui des voix s’élever sur les risques que comporteraient l’initiative citoyenne. Le compromis trouvé avec le Conseil est tout à fait équilibré, et les modalités de recevabilité du projet font que les initiatives abusives ne pourront pas voir le jour. Nous ne devons pas avoir peur des débats que susciteront les citoyens en s’appropriant cet outil. J'ai voté pour ce texte.
Salvatore Iacolino (PPE), per iscritto. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'iniziativa legislativa dei cittadini europei costituisce un tassello fondamentale nel processo di costruzione di un'Europa fondata sui diritti dei cittadini. Criteri rigorosi di ammissibilità, procedure accessibili e semplificate, rappresentatività degli Stati membri costituiscono gli elementi portanti di uno strumento che restituisce il primato al valore della partecipazione democratica.
Nel rispetto dei valori dell'Unione, il trattato di Lisbona attribuisce ad almeno un milione di cittadini che rappresentano almeno un quarto degli Stati membri una opportunità autentica di presenza effettiva del cittadino nella formazione delle regole in linea con le attese del popolo europeo. Auspichiamo che questo strumento possa dare impulso alle prerogative del cittadino e che si possa giungere presto a un momento di verifica positiva dei risultati ottenuti, e, ove occorra, alle doverose correzioni nell'interesse del cittadino, per garantire ulteriore snellezza e agilità a questo progetto autenticamente innovativo. Per integrare in tal modo l'Unione fondata sull'euro con quella imperniata sul diritto alla cittadinanza del popolo europeo.
Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau šiam pranešimui, kadangi Europos piliečių iniciatyva – tai nauja Europos masto dalyvaujamosios demokratijos priemonė, tai priemonė, kuria turėtų naudotis patys piliečiai, ir ja siekiama sustiprinti tiesioginę demokratiją, aktyvų pilietiškumą ir Europos piliečių įtaką Europos Sąjungos politikai. Ši iniciatyva buvo numatyta Sutartyje dėl Konstitucijos Europai ir vėliau Lisabonos sutartyje siekiant suteikti piliečiams tokių pačių politinės iniciatyvos įgaliojimų, kokiais naudojasi Ministrų Taryba ir Europos Parlamentas. Džiugu tai, kad pranešimas skatina naudoti moderniąsias technologijas kaip tinkamą dalyvaujamosios demokratijos priemonę. Taikant iniciatyvą atsiras tiesioginis piliečių ir institucijų ryšys, bus mažinamas tarp jų esantis atotrūkis ir užtikrinama, kad ES institucijos spręs konkrečias piliečiams svarbias problemas.
Peter Jahr (PPE), schriftlich. − Mit der heute beschlossenen Bürgerinitiative haben wir einen wichtigen Schritt getan, um die Europäische Union wieder ein Stück bürgernäher zu gestalten. Damit bekommen die Bürger der Europäischen Union nun endlich die Möglichkeit, sich aktiv am politischen Geschehen zu beteiligen. Zudem sind sie damit nicht nur in der Lage, sich politisch zu engagieren, sondern können auch die Kommission direkt zum Handeln auffordern.
Wichtig ist, dass die Initiative so bürgerfreundlich und einfach wie möglich gestaltet wird, ohne jedoch Missbrauch zu fördern. Denn bei aller Bürgerfreundlichkeit würde sich die Bürgerinitiative bei einer inflationären Anwendung selbst entwerten. Mit der Bürgerinitiative bekommen wir ein Mehr an Demokratie und tragen wesentlich dazu bei, Europa moderner und lebendiger für seine Bürger zu machen. Ich möchte nochmals an das Parlament aber auch die Kommission appellieren, dass dem Petitionsausschuss in diesem Verfahren ein angemessener Platz eingeräumt wird.
Jarosław Kalinowski (PPE), na piśmie. − Jednym z głównych celów europejskiej inicjatywy obywatelskiej jest zbliżenie instytucji europejskich do obywateli i ułatwienie przeciętnemu Europejczykowi korzystania z należnych mu praw i przywilejów. Z pewnością polepszy to życie mieszkańcom państw członkowskich i pomoże w kreacji pro-społecznego wizerunku Unii. Autorzy projektu dążą również do jak najprostszego modelu organizacji spotkań czy zbierania podpisów w ramach inicjatywy. Jeśli Europejczycy będą pragnęli zabrać głos w ważnej ich zdaniem sprawie, naszym obowiązkiem jest zapewnić, aby byli usłyszani, a ich prośby rozpatrzone. Na tym przecież polega prawdziwa demokracja.
Sandra Kalniete (PPE), rakstiski. − Eiropas Parlaments šodien ir pieņēmis vēsturisku lēmumu, kas dos iespēju pilsoniskajai sabiedrībai daudz aktīvāk iesaistīties lēmumu pieņemšanas procesā. Aktīva pilsoniskā sabiedrība, kas piedalās politisko lēmumu pieņemšanā, ir viens no demokrātijas stūrakmeņiem. Tas ir viens no kvalitatīvas politikas pamatnoteikumiem, kas daudzu gadu laikā ir ļāvis Eiropas Savienības dalībvalstīm sasniegt augstu demokrātijas, cilvēktiesību un labklājības līmeni, bet Eiropai kopumā kļūt par pasaules attīstītāko reģionu. Pilsoniskās sabiedrības uzdevums nav tikai dalība vēlēšanās. Pilsoņiem arī ikdienā ir jāiesaistās lēmumu pieņemšanas procesā, izsakot savu viedokli par konkrētiem likumiem vai notikumiem politiskajā dienaskārtībā. Viņu interesēs ir iesaistīties demokrātiskā kontrolē pār varu un kritizēt politiķus par viņu darbību. Bez aktīvas pilsoniskās sabiedrības nebūtu bijusi iespējama Baltijas valstu neatkarības atjaunošana un mūsu valstu atgriešanās Eiropā. Tāpēc es ar lielu pārliecību balsoju par Pilsoņu iniciatīvu.
Līdz šim Eiropas likumdošanā nebija izstrādāti pietiekoši skaidri mehānismi, kā eiropiešiem iesaistīties lēmumu pieņemšanas procesā un kā vērst Eiropas institūciju uzmanību uz pilsoņiem aktuāliem jautājumiem. Es ticu, ka Pilsoņu iniciatīva palielinās cilvēku uzticību Eiropas Savienībai un vairos pieņemto lēmumu leģitimitāti.
Tunne Kelam (PPE), in writing. − I voted in favour of the proposed amendments by the EP to the citizens’ initiative, as I believe that they make the initiative stronger and enable more people to participate. This is a historic moment in which European citizens are being given a concrete measure for bringing important issues and topics to EU level. I urge the Commission to take note of the amendment asking for easy procedures and transparent information for citizens. It is one thing to create such a mechanism, but it also has to be accessible and understandable to EU citizens in order to enable them to make full use of it. Parliament is seeking an easing of the criteria with regard to signatories by asking that they should come from at least a fifth, rather than a third, of the Member States.
It is also calling for the creation of an easily accessible, free-of-charge online collection system for signatures. I would especially like to underline the need to convene citizens’ committees to organise initiatives. The citizens’ committees movement was one of the most important factors that led to the renewed independence of Estonia in 1991. This is a clear sign that citizens together can bring down walls.
Elisabeth Köstinger (PPE), schriftlich. − Ich unterstütze den Beschluss des Parlaments, mit welchem für die Bürgerinnen und Bürger der EU die Möglichkeit der „Bürgerinitiative“ geschaffen wird. Das neue EU-weite Volksbegehren ist ein wichtiges Instrument zur Bürgerbeteiligung und sichert mehr direkte Demokratie. Der Vertrag über die Europäische Union im Gesamten führt zu einer Verbesserung der demokratischen Funktionsweise der Union. Die Bürger können sich direkt am Leben der Union beteiligen und sich direkt an die Kommission wenden. Die Bürgerinitiative kommt damit einem Initiativrecht gleich, das mit jenem des Europäischen Parlaments und des Rates auf einer Ebene steht. Für die richtige Umsetzung ist die Unterstützung von mindestens einer Million Unterzeichner aus mindestens einem Fünftel aller Mitgliedstaaten nötig. Das Parlament empfiehlt in dem Beschluss außerdem Maßnahmen, die eine Umsetzung der Bürgerinitiative erleichtern.
Die Kommission sollte beispielsweise Programme zur Förderung der Mobilität und des aktiven bürgerschaftlichen Engagements und neue Formen der Kommunikation wie soziale Netzwerke in der öffentlichen Debatte fördern. Ich begrüße, dass die jeweiligen Vertretungen und Büros der Länder als Schnittstellen und Beratungseinrichtungen beistehen sollen.
Sabine Lösing und Sabine Wils (GUE/NGL), schriftlich. − Trotz der im Kompromiss zwischen der Kommission und dem Parlament enthaltenen Verbesserungen bezüglich der Europäischen Bürgerinitiative bestehen nach wie vor unnötige bürokratische Hürden. Des Weiteren besteht die Gefahr der Instrumentalisierung beispielsweise durch große Firmen und Konzerne, da zwar Transparenz gewährleistet wird, es jedoch hinsichtlich Unternehmensspenden keine Grenze gibt. Aus u. a. diesen Gründen haben wir uns in der Endabstimmung enthalten.
Unsere Kritikpunkte sind u. a.:
1. Wirtschaftliche Organisationen sind von der Initiierung nicht ausgeschlossen.
2. Es gibt keine Festlegung, ob eine Beteiligung ab 16 Jahren möglich ist, sondern dies ist abhängig von dem jeweiligen nationalen Wahlrecht.
3. Eine Beteiligung von Drittstaatsangehörigen, die in der EU leben, ist nicht möglich.
4. Es sind keine Kostenerstattungen ab 100.000 Unterschriften (5 Cent pro Unterschrift) vorgesehen – demzufolge wird die Initiative selbst für die Initiatoren sehr kostspielig und ist somit nicht für alle gleich zugänglich.
5. Unternehmensspenden für die Unterstützung einer Europäischen Bürgerinitiative sind nicht untersagt bzw. unterliegen keiner Obergrenze.
6. Die Möglichkeit zur Einreichung einer Klage vor dem Europäischen Gerichtshof (EuGH), wenn eine Initiative abgelehnt wird, ist nicht explizit aufgeführt.
7. Wenn ein beigefügter Rechtsetzungsvorschlag abgelehnt wird, ist die Europäische Kommission nicht zu einer Begründung verpflichtet.
Petru Constantin Luhan (PPE), în scris. − Iniţiativa cetăţenilor va crea o legătură directă între cetăţeni şi instituţii, acoperind golul existent în prezent şi determinând instituţiile UE să se ocupe de problemele importante pentru cetăţeni. Doresc sa subliniez câteva elemente care nu trebuie neglijate:
1. Iniţiativa cetăţenilor va fi o reuşită numai dacă regulamentul aferent este inteligibil şi aplicabil cu uşurinţă din punctul de vedere al cetăţeanului, necreând obligaţii excesive pentru organizatori.
2. În urma negocierilor purtate cu Comisia şi Consiliul, avem o înţelegere comună care prevede necesitatea furnizării de către susţinătorii unei iniţiative cetăţeneşti a unor elemente de identificare şi a posibilităţii verificării acestora de către statele membre. Este, însă, esenţial să se asigure conformitatea procesului cu cerinţele UE în materie de protecţie a datelor. Orice organizaţie care are posibilitatea de a susţine iniţiativele cetăţenilor trebuie să asigure o transparenţă totala a sprijinului acordat, astfel încât semnatarii să ştie cine se află în spatele unei iniţiative pe care aleg să o susţină.
3. Birourile de informare ale Parlamentului European din statele membre şi reţelele de informare ale Comisiei, precum „Europe Direct” şi Serviciul de orientare pentru cetăţeni, trebuie să se implice în informarea necesară privind iniţiativa cetăţenilor.
Elżbieta Katarzyna Łukacijewska (PPE), na piśmie. − Drogie Koleżanki i Koledzy! Z satysfakcją przyjęłam wynik dzisiejszego głosowania na temat inicjatywy obywatelskiej. Traktat lizboński wprowadzając europejską inicjatywę obywatelską staje się narzędziem prawodawczym dla obywateli UE, jednak musimy pamiętać, że zebranie miliona podpisów, nie powoduje jeszcze, że powstanie nowe prawo. Proces ten wymaga całej unijnej drogi legislacyjnej, a my, posłowie, musimy zwracać uwagę, żeby procedury były uproszczone, aby uniknąć tutaj rozczarowania. Uważam, że powinniśmy prowadzić dobrą kampanię informacyjną w państwach członkowskich na temat tego instrumentu, aby kwestie poruszane unijną inicjatywą obywatelską mieściły się w tym, co zawierają traktaty i co jest zgodne z wartościami UE.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − Com esta importante iniciativa do Parlamento Europeu um milhão de cidadãos europeus vai poder pedir à Comissão Europeia que apresente legislação numa determinada matéria. As regras que concretizam a "iniciativa de cidadania", hoje aprovadas pelo Parlamento Europeu, determinam que os signatários devem provir de pelo menos sete Estados-Membros. No caso de Portugal, serão necessários pelo menos 16.500 signatários para apoiar uma iniciativa. Com o Tratado de Lisboa foi criado um "direito de iniciativa dos cidadãos", nos termos do qual um milhão de cidadãos pode pedir à Comissão que apresente determinadas propostas legislativas. O regulamento hoje aprovado em plenário estabelece as condições necessárias para a apresentação das futuras iniciativas de cidadania.
Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. − He votado a favor de este informe sobre la propuesta de Reglamento del Parlamento Europeo y del Consejo regulador de la iniciativa ciudadana porque, aunque satisface solo vagamente la postura de mi Grupo al haber ignorado elementos importantes como la posibilidad de que las iniciativas puedan proponer cambios en los Tratados, o la de que se alargue el periodo de recogida de firmas de los 12 meses planteados a 18, creo que el informe es una mejora, insuficiente pero considerable, al texto presentado por la Comisión. La iniciativa ciudadana es un mecanismo de participación pública recogido por el Tratado de Lisboa para posibilitar cierta participación de los ciudadanos y la sociedad civil en el proceso de elaboración de las políticas europeas. He apoyado este texto presentado puesto que facilita la elaboración y el procedimiento conjunto del mecanismo ya que, por ejemplo, simplifica el proceso de registro de las iniciativas o reduce la exigencia respecto al número de Estados miembros que deben estar representados por los ciudadanos (de 1/3 a 1/4). Igualmente, supone un avance a lo propuesto por la Comisión, ya que fortalece la transparencia respecto a la financiación de las campañas para la recogida de firmas.
Louis Michel (ALDE), par écrit. – L'initiative citoyenne européenne sera un instrument puissant pour la définition des sujets à mettre à l'ordre du jour de l'Union européenne. Instaurée par le Traité de Lisbonne, elle permettra à un million de citoyens européens de demander à la Commission européenne de présenter des propositions dans les domaines de sa compétence. Cette initiative accorde ainsi aux citoyens de l'Union le droit de se faire entendre et leur octroie par la même occasion des pouvoirs d'initiative politique identiques à ceux dont bénéficient déjà le Conseil des ministres et le Parlement européen.
L'initiative citoyenne devra également encourager un plus large débat transfrontalier puisqu'elle devra être élaborée par des personnes résidant dans plusieurs États membres différents. Toutefois, une initiative ne pourra se concrétiser qu'à la condition de respecter certaines exigences, qu'elles soient d'ordre administratif ou qu'il s'agisse du respect des valeurs fondamentales de l'Union européenne, pour éviter que cet instrument soit utilisé à des fins non démocratiques. Ces exigences sont garantes de sa fiabilité et donc de son efficacité. Il est également essentiel de s'assurer que le processus est conforme aux exigences de l'Union en matière de protection des données et pleinement transparent, du début jusqu'à la fin.
Alexander Mirsky (S&D), in writing. − I do not share the opinion of my colleagues from the S&D group, which is why I have abstained from voting. It does not matter who writes the nonsense: to multiply it is foolishness. The Citizens’ Initiative is necessary, no doubt, but to collect one million signatures in order to be heard is nonsense! I would like to ask the rapporteurs if they ever collected signatures themselves. If they did, they should know that the minimum cost of each signature certified by a notary is 20 euros. That means 20-30 million euros to introduce a new law. Who will finance this action? Only large enterprises are able to do that, not ordinary people. Is this not then a fake? A point to remember: MEPs also represent these people.
Gay Mitchell (PPE), in writing. − This initiative was promised during the Lisbon process, so I am pleased that it is now being moved forward.
It is imperative that the Citizens’ Initiative is not open to political, business or other manipulation. It should be left to the genuine initiative of citizens and not be manipulated with a hidden agenda. It should be open and transparent.
To set the ball rolling, the Commission should advertise the agreed conditions for an initiative when they are agreed.
Would it not be reasonable for the initiation of the process that the Commission organise some form of arms-length competition across the EU to test the water and find out what are the top ten issues on which citizens would welcome an initiative with fellow citizens.
Andreas Mölzer (NI), schriftlich. − Die Europäische Bürgerinitiative ist ein erster winzigkleiner Schritt in die richtige Richtung. Ich habe dafür gestimmt, weil es sich immerhin um das erste direktdemokratische Instrument in der EU handelt. Insgesamt aber ist die Bürgerinitiative nicht mehr als ein direktdemokratisches Feigenblatt, das den Bürgern vorgaukeln soll, sie könnten in der Europäischen Union irgendetwas mitbestimmen. Denn die Bürgerinitiative hat keine Konsequenzen, auch wenn sie von noch so vielen Menschen unterzeichnet wird. Hier sind die Parallelen zu den Volksbegehren in Österreich unübersehbar. In Österreich werden Volksbegehren für gewöhnlich schubladisiert, und den EU-Bürgerinitiativen wird es nicht viel anders ergehen. Bei dem Bürgerbegehren ist offenbar auch Vorsorge getroffen worden, dass nonkonformistische Meinungen unterdrückt werden können. Letztendlich prüft die EU-Kommission die Zulässigkeit eines Bürgerbegehrens. In der real existierenden Europäischen Union machen also die Herrschenden nicht nur die Gesetze und Richtlinien, sondern sie wollen darüber hinaus auch noch den Willen der Bürger steuern.
Aber immerhin gibt die Europäische Bürgerinitiative nichtkonformistischen Bewegungen und Parteien die Möglichkeit zur Bewusstseinsbildung. Wie auch in Österreich wird es künftig auch auf EU-Ebene möglich sein, Kampagnen zu führen und den Bürgern zu zeigen, dass es abseits der Brüsseler Sackgassen auch Wege für ein anderes, ein besseres Europa gibt.
Vital Moreira (S&D), por escrito. − Apoiando naturalmente o Regulamento da Iniciativa dos Cidadãos discordo, porém, da possibilidade de subscrição destas iniciativas pelos deputados ao Parlamento Europeu (ou pelos deputados nacionais), bem como da possibilidade do seu financiamento por partidos políticos ou por entidades públicas.
Penso que ambas as soluções vão contra o espírito do novo mecanismo, que visa dar aos cidadãos comuns e à sociedade civil um meio de intervenção na vida política da União. Também discordo da competência dada à Comissão para adoptar certas especificações técnicas necessárias à aplicação da lei mediante acto executivo. Os actos de alcance geral confiados à Comissão para a aplicação de actos legislativos não devem ser considerados actos executivos, sob controlo dos Estados-Membros, mas sim actos delegados, sob controlo directo do legislador.
Do mesmo modo não faz sentido, depois do Tratado de Lisboa, continuar a aplicar o procedimento regulatório da comitologia tradicional, pois trata-se obviamente de matérias que são hoje cobertas pelo procedimento legislativo ou pelo procedimento de actos delegados. As referidas disposições são, por isso, contrárias ao Tratado de Lisboa. Fora essas objecções pontuais, entendo que globalmente se trata de uma excelente lei que faz jus à importância política e constitucional deste novo mecanismo de democracia participativa na UE.
Justas Vincas Paleckis (S&D), raštu. − Balsavau už Europos Parlamento paruoštą poziciją dėl Piliečių iniciatyvos, kadangi pilnai pritariu šiai naujai Lisabonos sutartimi numatytai piliečių teisei. Būsiu optimistas - manau, kad tai gali būti viena iš pagrindinių priemonių padėsiančių priartinti ES institucijas prie paprastų žmonių. Pagaliau pilietiškai aktyvi visuomenės dalis galės tiesiogiai daryti įtaką Europos Sąjungos lygyje priimamiems sprendimams. Reikia pripažinti, šiuo metu, kai nemažai europinių iniciatyvų visuomenė priima pakankamai kritiškai, piliečių iniciatyva nuo pat pradžios sulaukė daugiausia teigiamo įvertinimo ir pritarimo. Tikiuosi, kad galutiniame rezultate mes turėsime aiškias, bereikalingais biurokratiniais reikalavimais neapsunkintas taisykles, padėsiančias Europos visuomenei išreikšti savo nuomonę.
Alfredo Pallone (PPE), per iscritto. − Il testo in questione risponde pienamente alle mie aspettative, in particolare su tre punti. In primo luogo, l’età minima per sostenere un’iniziativa legislativa è stata fissata a 18 anni (età minima per votare alle Elezioni per il PE), in analogia con quanto previsto per la partecipazione a strumenti di democrazia diretta come il Referendum. In secondo luogo, la necessità di richiedere i documenti di identità dei cittadini europei residenti che intendono firmare le dichiarazioni di sostegno, per poter effettuare i controlli previsti dal Regolamento nel rispetto della normativa vigente. E, infine, la necessità di disporre di un termine di 12 mesi per l’applicazione del Regolamento dopo la sua entrata in vigore, al fine di consentire alle competenti amministrazioni nazionali – molte delle quali si confrontano per la prima volta con un simile strumento – di predisporre tutte le misure legislative, amministrative e finanziarie necessarie.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − É com grande satisfação que voto favoravelmente o presente relatório relativo à iniciativa de cidadania, uma das grandes inovações do Tratado de Lisboa. Este novo instrumento jurídico poderá constituir-se como uma forma de impulsionar o exercício da cidadania europeia. De facto, dar a possibilidade a um milhão de cidadãos de propor à Comissão Europeia que legisle sobre determinado assunto é um passo muito positivo no caminho de aproximação da Europa dos seus cidadãos. Louvo o trabalho dos relatores que tiveram como objectivo simplificar a iniciativa dos cidadãos e retirar todo e qualquer peso burocrático de forma a torná-la tão acessível quanto possível.
Concordo com a maioria das reivindicações feitas pelo Parlamento Europeu, designadamente, a de que a verificação da admissibilidade de uma iniciativa seja feita no momento da apresentação da mesma e não ao fim de 300.000 assinaturas recolhidas, o que poderia lograr as expectativas dos cidadãos signatários. Louvo a diminuição do número mínimo de Estados-Membros envolvidos na subscrição inicial da iniciativa. A proposta original era de signatários oriundos de pelo menos um terço dos Estados-Membros e o Parlamento Europeu e o Conselho chegaram a acordo para signatários oriundos de um quarto dos Estados-Membros.
Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, appoggio l'iniziativa dei relatori onn. Zita Gurmai e Alain Lamassoure ossia, che gli organizzatori dell'iniziativa dei cittadini europei si riuniscano in un comitato di cittadini composto da soggetti provenienti da diversi Stati membri. Ciò garantirà il reale carattere europeo delle tematiche individuate e allo stesso tempo avrà il vantaggio di favorire la raccolta di firme fin dalle prime fasi.
Condivido l'idea dei relatori, secondo cui l'iniziativa dei cittadini europei rappresenta un nuovo strumento di democrazia partecipativa su scala continentale. Di conseguenza, il presente regolamento potrebbe non essere perfetto e la prassi potrebbe presentare nuove sfide per i responsabili politici europei. Per questo motivo sono d'accordo con i relatori chiedono alla Commissione di presentare una relazione a cadenza triennale sull'attuazione del regolamento e, ove necessario, a proporne una revisione.
Rovana Plumb (S&D), în scris. − Iniţiativa cetăţenilor, introdusă prin Tratatul de la Lisabona, este concepută astfel încât să confere acestora dreptul de a participa la viaţa democratică a Uniunii. Obiectivul ei este să ofere cetăţenilor un mijloc de a se face auziţi, dându-le posibilitatea de a înainta o serie de chestiuni de interes instituţiilor europene – dificultăţile cu care se confruntă în viaţa de zi cu zi şi pentru care simt că nu primesc suficientă atenţie şi sprijin din partea sindicatelor, instituţiilor politice sau altor interlocutori uzuali ai instituţiilor. Iniţiativa va crea cu adevărat o legătură directă între cetăţeni şi instituţii, determinând instituţiile UE să se ocupe de problemele concrete importante pentru cetăţeni. Iniţiativa cetăţenilor se supune necesităţii de a îndeplini anumite cerinţe administrative, dar şi de a respecta valorile fundamentale ale UE, printre altele, asigurându-i fiabilitatea şi eficienţa, esenţiale pentru reuşită.
Trebuie să se asigure conformitatea procesului cu cerinţele UE în materie de protecţie a datelor, precum şi transparenţa totală. Orice organizaţie, asociaţie sau chiar partid politic va avea posibilitatea să susţină iniţiativele cetăţenilor pe care le aleg, cu condiţia unei transparenţe totale a sprijinului acordat, astfel încât semnatarii să ştie cine se află în spatele unei iniţiative pe care aleg să o susţină sau nu.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − Congratulo-me com a aprovação do presente relatório, que representa um passo muito importante na afirmação da natureza constitucional da União Europeia, munindo os cidadãos de um mecanismo de participação democrática acessível e efectivo, que contribuirá certamente para um maior envolvimento e empenho dos cidadãos na vida política europeia e para o reforço dos laços de solidariedade entre os vários Estados-Membros.
Frédérique Ries (ALDE), par écrit. – La démocratie participative fait sa joyeuse entrée en Europe avec l'adoption de ce rapport sur l'initiative citoyenne, l'une des avancées majeures du traité de Lisbonne. Désormais, un million de citoyens européens pourront interpeller la Commission et exiger qu'elle se prononce sur un enjeu de société, pourvu qu'il relève des compétences européennes. 1 million de citoyens donc - soit seulement 0,2% de la population de l'Union européenne! - ressortissants d'au moins un quart des États membres et en âge de voter. Les signatures pourront être collectées par écrit, comme sur internet et devront faire l'objet d'une vérification. Quant aux auteurs, ils devront être identifiés: qui ils sont, ce qu'ils défendent, pour qui ils travaillent. C'est potentiellement un pas de géant pour la légitimité démocratique de l'Europe. Une avancée pour rapprocher les citoyens d'une Europe qu'ils jugent parfois, à tort ou à raison, à des années lumières de leurs préoccupations quotidiennes.
Mais le risque de la voir instrumentalisée par quelques ONGs ou par l'un ou l'autre secteur industriel n'est pas anodin. Pour être une réussite, l'initiative devra être véritablement citoyenne. Elle devra faire progresser le débat, réconcilier Europe et citoyens, contribuer à l'émergence d'une société civile européenne.
Crescenzio Rivellini (PPE), per iscritto. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, si é votato oggi in Plenaria la relazione "Iniziativa dei cittadini europei". Tale iniziativa è stata introdotta dal trattato di Lisbona all'articolo 11 con lo scopo di attribuire ai cittadini gli stessi poteri di iniziativa politica di cui godono già il Consiglio dei ministri e il Parlamento europeo. L'ICE rappresenta un nuovo strumento di democrazia partecipativa su scala continentale.
Il 31 marzo 2010 la Commissione ha presentato la sua proposta di regolamento ed il 14 giugno il Consiglio ha approvato l'approccio generale su ICE. La commissione per gli affari costituzionali del Parlamento europeo ha adottato la sua relazione nel mese di novembre, dove era previsto un mandato di negoziato. Il trilogo del 30 novembre ha raggiunto un accordo su vari emendamenti. I punti principali dell'accordo riguardano la fusione della registrazione e dell'ammissibilità, il numero delle firme che devono venire da come minimo 1/4 degli Stati membri, creazione di un Comitato dei cittadini; età minima per appoggiare l'iniziativa; sistema di raccolta online.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), par écrit. – Les citoyens attendaient ce nouvel instrument qui va leur permettre de peser dans les politiques européennes. Et ils ont déjà montré qu’ils sauront l’utiliser pour peser sur le débat législatif, pour preuve: la pétition pour un moratoire sur les OGM lancée par Greenpeace et Avaaz, transmise la semaine dernière au président de la Commission, José Manuel Barroso. Malheureusement les citoyens ont précédé les législateurs et la pétition est arrivée avant la définition des modalités de la procédure qui rendront l'initiative citoyenne utilisable début 2012.
Il nous reste donc, à nous parlementaires, à porter et soutenir la demande exprimée par près d’1,2 million de personnes et à nous assurer qu'elle connaitra une suite favorable. Le Parlement, qui a su peser dans les négociations avec le Conseil et la Commission pour permettre à l’Initiative d’être la plus accessible et efficace possible, a ouvert la voie : plus rien ne pourra désormais empêcher les citoyens de prendre directement part au fonctionnement de l’Union.
Debora Serracchiani (S&D), per iscritto. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, con il voto di oggi, si è dato il via al primo esempio di partecipazione democratica europea. L'iniziativa popolare europea rappresenta una delle disposizioni più innovatrici del trattato di Lisbona, un primo passo verso la democrazia diretta.
L'iniziativa è uno strumento che permette ai cittadini, con la presentazione di un milione di firme, lo 0,2% della popolazione dell’Unione, di proporre alla Commissione europea di presentare una proposta legislativa su qualsiasi questione che considerino di loro interesse. I casi relativi all’ambiente, alle questioni sociali e i disastri causati dalla crisi finanziaria, figurano tra i temi più sensibili che possono mobilitare i cittadini per chiedere all’UE che si legiferi su queste materie.
Czesław Adam Siekierski (PPE), na piśmie. − Poprzez przyjęty dziś projekt inicjatywy obywatelskiej wdrażamy w życie ważny element Traktatu z Lizbony, dzięki któremu obywatele będą mogli uczestniczyć bezpośrednio w debacie o Unii Europejskiej. Jest to szczególnie ważne dla Parlamentu Europejskiego, który jest wybierany w powszechnym głosowaniu. Naszym zadaniem jest teraz poważnie potraktować to narzędzie służące jeszcze większej demokratyzacji życia publicznego w Europie. Nie dobrze by się stało, aby było to martwe prawo i aby obywatele odnieśli wrażenie, że dajemy im możliwość uczestniczenia w inicjatywie legislacyjnej tylko teoretycznie. Będzie to poważny sprawdzian dla instytucji europejskich, na ile rzeczywiście służą one obywatelowi, a nie sobie samym. Dobrze jest, że po 3 latach funkcjonowania tego prawa będziemy mieli możliwość zrewidować zapisy, które okażą się niewystarczająco skuteczne, aby rzeczywiście był to mechanizm gwarantujący demokratyczny dyskurs.
Bart Staes (Verts/ALE), schriftelijk. − Ik stemde op voor de vaststelling van de spelregels voor het Europees burgerinitiatief. Het EP heeft in de onderhandelingen met de Raad van Ministers voldoende binnengehaald. Het burgerinitiatief geeft inwoners van de Europese Unie de mogelijkheid om een voorstel op de Europese politieke agenda te zetten. Wanneer een miljoen handtekeningen verzameld zijn, is de Europese Commissie verplicht het voorstel te behandelen en te beargumenteren waarom zij er al dan niet een officieel wetsvoorstel van maakt. De Europese Commissie dat ondertekenaars uit tenminste negen verschillende EU-landen moesten komen, maar het Parlement slaagde er in die drempel naar zeven te verlagen. Organisatoren die voldoende handtekeningen weten te verzamelen mogen hun voorstel bovendien in persoon komen toelichten bij de Europese Commissie en in het Europees Parlement. Jammer is wel dat het Europarlement niet heeft kunnen voorkomen dat achttien landen burgers verplichten om het nummer van een identiteitsbewijs te vermelden wanneer zij een burgerinitiatief ondertekenen. Dat schrikt mensen af. Sommigen zullen vrezen voor identiteitsfraude. Er zijn landen waar niet om het nummer van een identiteitskaart zal worden gevraagd. Dat schept rechtsongelijkheid in de EU. Het zal nu vooral aan de Europese Commissie liggen hoe serieus het de Europese burgers zal nemen.
Ernst Strasser (PPE), schriftlich. − Mit der heutigen Abstimmung über die Europäische Bürgerinitiative wurde – fast genau ein Jahr nach Inkrafttreten des Vertrags von Lissabon – ein neues Element der direkten Demokratie verankert. Ich habe mein Mandat im EU-Parlament mit dem Ziel angetreten, die Anliegen der Österreicherinnen und Österreicher in Brüssel auf den Tisch zu bringen. Auf diesen Leitsatz habe ich mich verpflichtet, und daher ist es für mich essenziell, dass die Anliegen der Menschen auf europäischer Ebene gehört werden. Die Europäische Bürgerinitiative ist als Chance zu werten, um die Menschen stärker in den Entscheidungsprozess der EU miteinzubeziehen. Den Bürgerinnen und Bürgern der EU steht nun erstmals die Möglichkeit offen, bei der Europäischen Kommission eine Gesetzesinitiative einzubringen und dadurch die EU-Politik aktiv mitzugestalten.
Nach langen Verhandlungen kann es als Erfolg gewertet werden, dass die Zulässigkeitshürde von 300.000 Unterschriften gefallen ist und die Zahl der notwendigen Mitgliedstaaten auf ¼ gesenkt wurde. Eine österreichische Besonderheit liegt darin, dass die Teilnahme an einer Bürgerinitiative bereits mit 16 Jahren zulässig ist. Das zeigt einmal mehr, dass es Österreich ein Anliegen ist, die Jugend in das Gesamtprojekt EU miteinzubeziehen, denn schließlich ist sie es, die den europäischen Gedanken weitertragen soll.
Nuno Teixeira (PPE), por escrito. − A Iniciativa Europeia de Cidadania (IEC) é um instrumento de participação pública que pretende responder ao défice democrático, e como tal, diminuir a distância que os cidadãos europeus sentem em relação às instituições europeias. A institucionalização desta iniciativa, consagrada no Tratado de Lisboa, dá a possibilidade aos cidadãos europeus de, indirectamente, convidarem a Comissão Europeia a propor determinadas medidas legislativas, desde que enquadradas nas suas competências.
Este relatório apresentado pelo Parlamento Europeu define os critérios para o processar deste direito de iniciativa europeu, de forma a torná-la mais simples, acessível, célere, transparente e uniforme entre a totalidade dos Estados-Membros. A criação de um verdadeiro espaço público europeu será possível graças a esta iniciativa que impulsiona o diálogo civil e o envolvimento da sociedade civil. Considero que todas as iniciativas que visem o encurtar de distâncias entre os cidadãos e o projecto europeu devem ser sublinhadas, implementadas e exercidas em pleno.
Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. − Am votat pentru raportul privind iniţiativa cetăţenească. Noile prevederi, introduse de Tratatul de la Lisabona, sporesc democraţia participativă şi reprezintă un pas important pentru dezvoltarea spiritului civic. Cetăţenii europeni au încredere în instituţiile europene în proporţie de 42%. Unul dintre motive ar putea fi acela că puţine dintre iniţiativele şi politicile europene adresate cetăţenilor europeni ajung să fie cunoscute de către aceştia. Tocmai de aceea, iniţiativa cetăţenească nu doar că dă posibilitatea cetăţenilor europeni să participe în mod direct la procesul decizional, ci îi şi împuterniceşte pe aceştia să contribuie la definirea agendei europene. Astfel, prin intermediul iniţiativei cetăţenilor, vor ajunge pe masa legislativului european preocupările şi solicitările majore ale cetăţenilor europeni. Ideea nu este nouă. În 2007 ne-am propus să colectăm 1 milion de semnături pentru a cere Comisiei să propună o directivă pentru integrarea în societate a persoanelor cu dizabilităţi.
La momentul respectiv au fost colectate doar aproximativ 700 000 de semnături, dar propunerile legislative au fost înaintate Comisiei Europene. De aceea, pentru a ne respecta angajamentul faţă de cetăţenii europeni, va fi esenţial să ne asigurăm că solicitările promovate prin intermediul iniţiativei cetăţenilor se vor transpune în acte legislative care să îmbunătăţească situaţia cetăţenilor europeni.
Derek Vaughan (S&D), in writing. − I welcome this report as a way of encouraging citizen engagement in Europe by allowing EU citizens to propose legislation which could have an effect on their daily lives. Citizens will be able to let the European Union know what they think of its work. With a million signatures that must come from at least a quarter of all EU states, this initiative puts some power back into the hands of the people. The procedure has been simplified by Parliament to ensure ease of use and to maximise citizens’ participation in the initiative. Once all signatures have been verified, the Commission will decide within three months whether a new law can be proposed, and it will have to make its reasons public.
Anna Záborská (PPE), písomne. − V tomto Parlamente sa často odvolávame na občanov Európskej únie, ktorých záujmy tu zastupujeme. No zároveň tí istí občania dlhé roky vnímali nielen tento Parlament, ale všetky európske inštitúcie ako príliš vzdialené a málo citlivé k ich problémom.
Iniciatíva občanov to môže zmeniť. Prostredníctvom nej budú môcť občania priamo povedať: toto chceme, toto nechceme a toto sa musí zmeniť.
Radi tiež hovoríme o integrácii Európy. Ale čo viac spája ľudí z rôznych krajín, ako potreba hľadať spoločný pohľad, formulovať spoločný návrh a uchádzať sa o podporu ľudí hovoriacich rôznymi jazykmi? Uvedenie iniciatívy občanov do života spôsobí v praxi to, že občania z rôznych členských štátov budú jedným hlasom hovoriť o témach, ktoré sú pre nich dôležité. Spoločná iniciatíva, spoločný záujem bude pôdou, na ktorej môže vzniknúť pravá európska identita.
Som presvedčená, že v najbližšom období sa toto praktické európanstvo začne formovať. Verím, že na rozdiel od fráz v brožúrach európskych inštitúcií bude živé a životaschopné, pretože zdrojom tejto novej európskej identity, nového európanstva, bude sám občan.
Vítam preto predložený návrh nariadenia o tom, ako sa má iniciatíva občanov realizovať, a som pripravená urobiť všetko pre to, aby bol hlas občanov nielen vypočutý, ale aj rešpektovaný.
Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. − Considero que o programa da Comissão de 2011 é ambicioso, tendo como objectivo principal o relançamento da economia europeia, através das prioridades políticas da UE 2020 conjuntamente com o Orçamento no Quadro Financeiro Plurianual de 2011 - novas medidas de financiamento e de despesa, nova decisão de “recursos próprios” -, manifestando a preocupação de que o financiamento condicionado poderá agravar a situação das economias nacionais mais débeis e não ter o propósito desejado da UE 2020, que é o de relançar a economia. Considero que os Fundos Estruturais são essenciais para a recuperação e competitividade económica das regiões europeias, sendo que num tempo de crise o condicionamento adicionado às medidas de austeridade podem agravar o desenvolvimento endógeno da UE. Coloca-se a ênfase na reforma das políticas comuns da Agricultura e das Pescas e da Política de Coesão, devendo sempre ter em conta o ponto de partida diferenciado das diferentes regiões e incluir medidas adaptadas às diferentes realidades. As PME devem ter um papel de destaque, sendo de aplaudir a abordagem da internacionalização das PME nas relações de trocas mundiais e os esforços para a sua modernização e competitividade previstos nas prioridades deste Programa de Trabalho.
Laima Liucija Andrikienė (PPE), in writing. − I would like to draw your attention to certain very important issues that are missing from the Commission Work Programme for next year. These concern issues related to human rights. Does the Commission intend to initiate any specific actions or legislation in the area of human rights during the next year?
We have heard that Vice-President of the Commission and High Representative for Foreign and Security Policy Baroness Ashton intends to pay special attention to human rights during her term in office. However, there has been very little attention paid so far to human rights in her actions and statements. The External Action Service is also meant to beef up EU action in the area of human rights, but now that there is no EU budget for 2011 the EEAS will not be able to fully undertake its duties as from 1 January 2011.
Can you, Mr President, tell us what your plan B is and how you intend to strengthen the EU’s credibility when it comes to defending and promoting human rights in the world?
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Le Parlement a été amené à s'exprimer au sujet de la communication de la Commission par laquelle celle-ci présente son programme de travail pour 2011. J'ai voté pour cette résolution, qui rappelle la nécessité d'une bonne collaboration entre elle et le Parlement européen, ainsi que son rôle de gardienne des traités et de l'intérêt général communautaire. La résolution insiste en outre particulièrement sur les objectifs "Europe 2020" d'une croissance pour l'emploi, et salue l'initiative du "semestre européen" pour une meilleure gestion des finances publiques. Cette croissance devra être intelligente (en favorisant les technologies numériques, la recherche et le développement, l'éducation), durable (avec un objectif d'efficacité énergétique de 20%) et inclusive (par la lutte contre les discriminations entre les travailleurs et un meilleur dialogue social). La Commission devra approfondir le marché intérieur, l'espace de liberté, de sécurité et de justice, et sa politique extérieure, encore balbutiante.
Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. − Balsavau už šią Europos Parlamento bendrą rezoliuciją, nes joje aptariami ir įvertinami Europos Komisijos 2011 metų veiklos prioritetai bei ateities uždaviniai. Jau per praeitą plenarinę sesiją Parlamente Strasbūre Komisijos pirmininkas José Manuel Barroso pristatė Komisijos darbo programą ateinantiems metams, todėl Europos Parlamentas tiki, jog labai svarbu užmegzti dialogą su Komisija ir ypatingą dėmesį skirti esminiams ES strateginiams tikslams. Be to, Parlamentas ragina Komisiją užtikrinti realistišką ir aiškesnį svarbiausių pasiūlymų tvarkaraštį siekiant, kad jis būtų veiksmingas, pritaikytas atsižvelgiant į realius faktus ir įgyvendintas geriau negu prieš tai. Norėčiau atkreipti dėmesį į tai, jog nors Komisija užsibrėžė kuo greičiau sukurti naujas darbo vietas ir kuo sparčiau įgyvendinti strategijos „Europa 2020“ tikslus, deja, užimtumo ir socialinių reikalų srityje ateinančių metų Komisijos programoje nėra konkrečių pasiūlymų dėl naujų ir kokybiškų darbo vietų kūrimo. Komisija vėl, kaip ir praėjusių metų veiklos programoje, siūlo tas pačias teisėkūros iniciatyvas dėl darbuotojų komandiravimo ir darbo laiko bei toliau įsipareigoja gerinti migrantų darbuotojų teises visoje Europos Sąjungoje. Taigi norint, kad ekonomika visapusiškai atsigautų, būtina sukurti bendrą Europos tvaraus augimo ir užimtumo strategiją, grindžiamą būtinais įgaliojimais ir ištekliais.
Mário David (PPE), por escrito. − Tendo presente que a actual crise em que a Europa se encontra mergulhada continua a produzir os seus efeitos nas economias dos Estados-Membros e que, por isso, urge proceder a significativos ajustamentos quer a nível nacional quer da própria União, e estando consciente da importância fundamental que 2011 assume para o sucesso do futuro da União e do desafio que isso impõe à Comissão Europeia, e de um modo geral à União no seu todo, voto globalmente a favor desta proposta de resolução. Gostaria ainda de sublinhar o conjunto de propostas que revelam a intenção da Comissão Europeia em explorar o potencial de crescimento do mercado único. Julgo que a maximização do potencial do mercado único através de uma maior integração dos mercados e do reforço da confiança das empresas e consumidores europeus poderá contribuir para a alavancagem da economia europeia. Entendo, porém, que nesta matéria a Comissão poderia ir mais longe apresentando propostas mais ambiciosas e concretas que vão de encontro às necessidades dos agentes que operam no mercado.
Luigi Ciriaco De Mita (PPE), per iscritto. − Signor Presidente, Onorevoli colleghi, il programma di lavoro della Commissione per il 2011 richiede un supplemento d’anima comunitario e un maggior coraggio nell’affrontare i principali nodi politici e istituzionali dell’UE, soprattutto alla luce dell’entrata in vigore del Trattato di Lisbona e in coerenza con esso. Tra i nodi da affrontare vi sono: 1. un maggior rispetto del ruolo del Parlamento europeo nella formulazione delle proposte, tenendo debitamente conto delle posizioni da esso assunte nei proprio pareri e proposte di iniziativa; 2. una collaborazione più stretta e interistituzionalmente più equilibrata sia in materia di bilancio, sia in materia di prospettive finanziarie; 3. un maggior coraggio nel formulare proposte per un utilizzo efficiente delle risorse comunitarie che consentano di raggiungere obiettivi vincolanti e concreti parametri di riferimento; 4. una effettiva ed efficace governance comunitaria dell’economia e della finanza, nonché una partecipazione finanziaria dei lavoratori al successo dell’impresa che consentano uno sviluppo economico e sociale più diffuso, equilibrato e partecipato. Nonostante il programma della Commissione per il 2011 contenga solo in parte le sollecitazioni sopraelencate, ritengo comunque necessario sostenerlo.
Edite Estrela (S&D), por escrito. − Votei favoravelmente a resolução relativa ao programa de trabalho da Comissão para 2011, que é o primeiro a ser adoptado no âmbito do novo ciclo de programação e que deverá contribuir para um aprofundamento do diálogo entre o Parlamento e a Comissão, a fim de melhorar a relação entre prioridades políticas e orçamento, ao nível da UE.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − A Comissão apresentou um ambicioso Programa de Trabalho da Comissão para 2011, que tem como pontos fundamentais: (i) o crescimento inclusivo; (ii) o crescimento sustentável e (iii) a regulação financeira. No que respeita à temática do crescimento inclusivo, na qual a Comissão coloca a tónica na sustentabilidade dos regimes de segurança social e na luta contra a pobreza, defendo a necessidade de encontrar a exacta compatibilização entre a austeridade e o apoio social, e determinar em que sentido devem caminhar as reformas dos sistemas europeus de segurança social.
Relativamente ao tema do crescimento sustentável, importa perceber como se fará a compatibilização entre a protecção ambiental necessária e as futuras reformas da PAC e da PCP. Por último, no que respeita à regulação financeira e ao reforço da governação económica, todos os passos para tornar o sistema bancário europeu mais robusto e resistente a cenários de crise e para fortalecer as políticas orçamentais dos Estados-Membros e a sua coordenação económica devem ser encarados como prioridade máxima, já que o grande desafio para 2011 será, efectivamente, sair da crise e lançar as fundações para uma política de crescimento.
Ilda Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. − Votámos contra a proposta de resolução do Parlamento Europeu sobre o programa de trabalho da Comissão Europeia para 2011 porque, nas questões de fundo, apoia as suas posições e ignora a real necessidade de ruptura com as políticas neoliberais, militaristas e anti-sociais que a Comissão Europeia defende.
Mesmo que num ou noutro ponto critique a Comissão Europeia por não ter dado as respostas que o Parlamento pretendia, na prática, dá-lhe cobertura, seja quando se congratula com a prioridade concedida à reforma económica, dando prioridade à sustentabilidade orçamental e secundarizando a sustentabilidade social, seja quando insiste na defesa do aprofundamento do mercado único, ou quando insiste na conclusão da ronda de Doha o mais rapidamente possível, e nos respectivos acordos de comércio livre.
Assim, o que a maioria do Parlamento pretende é continuar a mesma política que está a promover os ditos planos de austeridade em diversos Estados-Membros, indiferente, de facto, ao crescimento do desemprego, da pobreza, das desigualdades, assimetrias e recessão económica, que os ditos planos de austeridade provocam, enquanto os grupos económicos e financeiros continuam com lucros cada vez maiores. Por isso, o nosso voto só podia ser contra.
Pat the Cope Gallagher (ALDE), i scríbhinn. − Sa bhliain 2011, foilseoidh an Coimisiún Eorpach tograí maidir leis an gComhbheartas Talmhaíochta agus an Comhbheartas Iascaireachta a leasú. Tá an dhá thionscnamh sin fíorthábhachtach d’fheirmeoirí agus iascairí na hÉireann.
Elisabeth Köstinger (PPE), schriftlich. − 2011 wird die Kommission den Vorschlag für den mehrjährigen Finanzrahmen 2013 bis 2020 vorlegen. Für mich ist klar: Der Bereich Landwirtschaft und ländliche Entwicklung muss auch weiterhin im selben Umfang wie bisher abgesichert sein, die Lebensmittelsouveränität für die europäischen Bürgerinnen und Bürger muss sichergestellt werden. Die Produktion von Lebensmitteln und die Belebung der ländlichen Regionen als Wirtschafts- und Naherholungsraum müssen auch in Zukunft einen prioritären Stellenwert für Europa haben. Das Bekenntnis der Kommission zu nachhaltigem und integrativem Wachstum trägt den Umwelt- und Klimazielen für 2020 Rechnung und verlangt Investitionen in grüne Technologien; damit werden Arbeitsplätze geschaffen.
Ich begrüße auch die Forderung des Parlaments, dass der neue mehrjährige Finanzrahmen für die Zeit nach 2013 der Erweiterung der Zuständigkeiten der EU Rechnung tragen muss. Große Bedeutung haben die Pläne zur Handelspolitik der EU. Die Kommission ist angehalten, die WTO-Verhandlungen zu einem positiven Abschluss zu bringen. Eine zunehmende Konzentration auf bilaterale Handelsabkommen ist sehr kritisch zu betrachten, insbesondere die im nächsten Jahr fortgesetzten Mercosur-Verhandlungen.
Thomas Mann (PPE), schriftlich. − Ich habe soeben dem Arbeitsprogramm der EU-Kommission für 2011 unter Vorbehalt zugestimmt. Es enthält nicht mehr die angekündigte Mitteilung der Generaldirektion Unternehmen zu CSR. Stattdessen hat die GD Markt eine Online-Konsultation gestartet „zur Offenlegung von Informationen nicht-finanzieller Art durch Unternehmen“. Das ist alarmierend und legt einen Politikwechsel nahe. Die GD Markt stellt nicht mehr die Frage, ob im Bereich CSR eine EU-Regulierung notwendig ist, sondern wie sie ausgestaltet werden soll. Dabei hatte die GD Unternehmen mehrere „Transparency Workshops“ durchgeführt, die deutlich machten, dass ein Zwangs-CSR von fast allen Sozialpartnern strikt abgelehnt wird. Seit 2006 liegt die Federführung bei der GD Unternehmen, da CSR-Initiativen Beiträge von Unternehmen im Rahmen ihrer Geschäftstätigkeit für eine zukunftsfähige Gesellschaft sind. Sie entspringen unternehmerischem Engagement und beruhen auf Eigeninitiative und Eigenverantwortung. Über dieses Grundverständnis gibt es Konsens, der jahrelang in zahlreichen Multi-Stakeholder-Foren erarbeitet wurde.
Das institutionelle Wissen liegt in der GD Unternehmen, die diese Prozesse maßgeblich gesteuert hat. Ich fordere die Kommission auf, die Federführung und Gestaltungshoheit für CSR unbedingt bei der GD Unternehmen zu belassen. Eine verpflichtende CSR-Berichterstattung lehne ich nach wie vor strikt ab, da sie zu neuer Bürokratie führt und die Unternehmen vom zusätzlichen freiwilligen Engagement abhalten wird.
Arlene McCarthy (S&D), in writing. − The financial crisis has severely damaged the economies of all Europe's Member States. In this resolution we call for a strong and determined response from the European Commission, to boost growth and ensure a strong and lasting recovery that benefits all Europe's citizens. We support the call for a review of the own-resources system to create a system that is fair, clear, transparent and neutral concerning the tax burden; we welcome consideration of options that would reduce the cost of the EU to its citizens, for example by correcting the current under-taxation of the financial sector.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − O novo programa de trabalho da Comissão para 2011 assenta em três pontos: (1) o crescimento inclusivo; (2) o crescimento sustentável e (3) a regulação financeira. Teremos então que trabalhar no sentido de conseguirmos a sustentabilidade dos regimes de segurança social, de lutarmos contra a pobreza, de um crescimento económico que ao mesmo tempo se preocupe com a protecção do ambiente, no reforço da governação económica, para que o sistema bancário europeu se torne mais forte e consiga resistir a futuros cenários de crise, e no fortalecimento das políticas orçamentais dos Estados-Membros, pois o principal desafio para 2011 é sair da crise e reiniciar uma política de crescimento.
Alexander Mirsky (S&D), in writing. − Congratulations! Finally someone paid attention to the difference between the European Commission and gods. It is time to replace idle talking by real work. The European Commission should not ignore MEPs’ questions; their duty is to fulfil the decisions of the European Parliament. It looks like some Commissioners have forgotten that. If not, what happened to the resolution on the comprehensive monitoring report adopted by the European Parliament on 11 March 2004 which opened the subject of the aliens in Latvia? It just disappeared from the agenda. Who was responsible? Whose salary was cut down? Who was reprimanded? No one! Long live the European Council!
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − Votei favoravelmente a resolução relativa ao programa de trabalho da Comissão Europeia para 2011 por estar de acordo com os seus objectivos principais. É um facto que a principal prioridade para 2011 deve ser o impulsionamento da recuperação económica. Destaco de forma muito positiva no programa de trabalho da Comissão o reforço da governação económica e a conclusão da reforma do sector financeiro, a par de medidas que permitam repor o crescimento para criar empregos. Um crescimento eficaz, sustentável e inclusivo da economia é fundamental para a restauração da confiança e do optimismo na UE. Neste sentido, a aposta na investigação e desenvolvimento, na segurança energética e em políticas laborais horizontais que permitam uma verdadeira circulação de trabalhadores, são pilares fundamentais de um programa de trabalho vocacionado para o crescimento. É ainda de salientar o objectivo de construção de um espaço de liberdade, segurança e justiça.
Rovana Plumb (S&D), în scris. − Programul de lucru al Comisiei pe 2011 nu reflectă suficient evenimentele însemnate care au marcat Europa începând din 2008, nici speranţele şi nici aşteptările cetăţenilor europeni. Este regretabil faptul că acest program nu pune un accent mai mare pe pierderea celor şapte milioane de locuri de muncă cauzate de criza financiară, şomajul persistând, practic, în următorii ani. Acest aspect reprezintă una dintre provocările de bază pentru UE în 2011 şi, astfel, Comisia va trebui să găsească modul în care iniţiativele şi propunerile sale vor crea suficiente locuri de muncă decente pentru cetăţeni. Comisia trebuie să ţină seama de punctele de vedere ale partenerilor sociali în domeniul pensiilor şi să se asigure că viitoarea carte albă va reflecta aşteptările părţilor implicate, inclusiv consolidarea primului pilon, cel public.
Salut reforma portalului de informare şi consiliere EURES privind locurile de muncă destinate tinerilor lucrători pentru a le face mai accesibile, dar regret că această propunere este amânată până în 2012, iar tinerii de astăzi au nevoie de ea acum. Programul Comisiei nu face nicio referire la problematica de gen, prin urmare este nevoie de o directivă europeană care să abordeze diferenţa de remunerare de 17,4% între femei şi bărbaţi şi de o directivă privind eradicarea violenţei împotriva femeilor.
Britta Reimers (ALDE), schriftlich. − Da die Stimmliste kurzfristig geändert wurde, hatte ich keine Zeit mehr, den Inhalt zu prüfen und mich entsprechend für eine Seite zu entscheiden.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − Greens/EFA have supported the proposed common resolution, as well as many of the amendments suggested. I'm glad that the reference remained untouched where we say that the EP strongly urges the Commission to come forward with bold and innovative proposals for a substantive revision of the own resources system.
Joanna Senyszyn (S&D), na piśmie. − Głosowałam za przyjęciem rezolucji w sprawie programu prac Komisji na rok 2011. W swoim wystąpieniu poruszałam już kwestie konieczności opracowania projektu dyrektywy w sprawie przemocy wobec kobiet, szybkiego i sprawnego wdrożenia programu sztokholmskiego oraz uwzględnienia sportu w przyszłorocznym budżecie. Nieodzowne jest wznowienie prac nad dyrektywą w sprawie niedyskryminacji. Apeluję do Komisji i państw członkowskich o zdecydowane kroki w tym kierunku w 2011 roku.
Podczas gdy obywatele UE niecierpliwie czekają na tę dyrektywę, niektóre państwa członkowskie w dalszym ciągu kwestionują zasadność jej uchwalenia. Niezrozumiały jest brak świadomości konieczności istnienia jednej ustawy antydyskryminacyjnej, która stałaby na straży równego traktowania wszystkich ludzi, a nie jedynie wybranych grup społecznych. Nie przekonują mnie argumenty finansowe, podkreślające wysokie koszty wprowadzenia dyrektywy w odniesieniu do osób niepełnosprawnych. Europa nawet w czasach kryzysu musi pozostać równą dla wszystkich jej obywateli.
Nuno Teixeira (PPE), por escrito. − A Comissão apresenta o seu programa de trabalho para 2011 num momento particularmente delicado na União Europeia. A retoma da crise económica ainda não está totalmente estabelecida, pelo que o programa para o próximo ano deve continuar centrado numa dinâmica de recuperação da economia europeia. O ano de 2011 deve ser o ano em que a UE 2020 é integrada nos trabalhos europeus com vista à prossecução dos objectivos de um crescimento inteligente, sustentável e integrado.
Reitero a importância de se restabelecer o crescimento gerador de emprego, acelerando o programa de reformas da UE 2020. Destaco, neste contexto, o papel das seguintes iniciativas emblemáticas: União da Inovação, Agenda Digital, Novas Competências e Empregos e Plataforma contra a Pobreza. Considero fundamental assegurar uma reforma estrutural para melhorar a competitividade europeia e acelerar o crescimento económico, nomeadamente através de uma política de coesão que promova o investimento na economia real. A futura política de coesão deverá também assegurar que no novo Quadro Financeiro Plurianual seja efectivada a concretização dos objectivos da Estratégia UE 2020 e das políticas europeias no âmbito de Lisboa. O Parlamento Europeu deverá aí participar activamente, pelo que é essencial que a Comissão apresente com urgência um modelo de cooperação interinstitucional para o efeito.
Laima Liucija Andrikienė (PPE), raštu. − Balsavau už šią rezoliuciją, nes ES ir Afrikos Sąjunga turi kartu spręsti svarbiausias bendras problemas tam, kad būtų sėkmingai įgyvendinama Afrikos ir Europos Sąjungos partnerystė, kuri yra grindžiama abipusiu interesu išnaudoti bendrą potencialą. Siekiant glaudaus bendradarbiavimo turi būti užtikrinamas demokratinis valdymas ir žmogaus teisės, tačiau tenka apgailestauti, kad Robertas Mugabė buvo pakviestas į trečiąjį Afrikos ir ES aukščiausiojo lygio susitikimą ir aktyviai jame dalyvavo. Todėl palaikau raginimus visiems veikėjams ateityje laikytis ryžtingesnės politinės pozicijos, siekiant aiškiai parodyti Afrikos šalims, kad ES tvirtai tiki teisinės valstybės ir demokratijos principais.
Taip pat svarbu, kad visos Afrikos Sąjungos valstybės narės ratifikuotų Afrikos Sąjungos demokratijos, rinkimų ir valdymo chartiją bei visapusiškai remtų Tarptautinio baudžiamojo teismo veiklą. Tai užtikrintų demokratijos, teisinės valstybės ir pagarbos žmogaus teisėms principus ir tuo pačiu atvertų galimybes efektyviam bendradarbiavimui ekonominėje, socialinėje, kultūrinėje ir kitose srityse.
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Depuis le sommet du Caire en 2000, l'Union européenne a lancé une vaste politique extérieure envers l'Afrique. En 2005, l'Union a lancé sa stratégie pour l'Afrique. Deux ans plus tard, la perspective change et cette fois le sommet UE-Afrique de Lisbonne débouche sur un partenariat stratégique avec l'Afrique. Le troisième sommet africain s'est achevé il y a peu. Ce n'est pas une totale réussite, nous avons ainsi regretté la présence du dictateur Robert Mugabe et, à l'inverse, l'absence d'un représentant du Soudan. J'ai voté pour la résolution du Parlement européen sur l'avenir du partenariat. Le nouveau plan d'action s'articule autour de huit nouveaux grands thèmes : 1- la paix et la sécurité, 2- la gouvernance démocratique et les droits de l'homme, 3- le commerce, l'intégration régionale et les infrastructures, 4- les objectifs du Millénaire pour le développement, 5- l'énergie, 6- le changement climatique, 7- les migrations, la mobilité et l'emploi, 8- la science, la société de l'information et l'espace.
Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Balsavau už šią rezoliuciją. Būtina ir toliau plėtoti Afrikos ir Europos Sąjungos strateginę partnerystę, siekiant kartu spręsti bendras problemas, skatinti tvarų ekonomikos augimą, plėsti bendradarbiavimą energetikos, prekybos, klimato kaitos srityse. Plėtojant bendradarbiavimą būtina didelę paramą skirti kovai su skurdu, žmogaus teisių apsaugai, įskaitant socialines, ekonomines ir aplinkos apsaugos teises, spręsti taikos ir saugumo Afrikos žemyne problemas. Palankiai vertinu Afrikos ir ES bendradarbiavimą atsinaujinančios energijos srityje bei prisiimtus įsipareigojimus sudaryti sąlygas Afrikos gyventojams naudotis moderniomis ir tvariomis energetikos paslaugomis, didinti atsinaujinančių energijos šaltinių naudojimą Afrikoje ir gerinti energijos vartojimo efektyvumą visuose sektoriuose. ES ir Afrika turėtų suvienyti pastangas siekiant sumažinti išmetamą anglies dioksido kiekį, kuris susidaro dėl miškų naikinimo ir nykimo, bei imtis kitų efektyvių priemonių kovojant su klimato kaita. Būtina numatyti reikiamą finansavimą užsibrėžtiems veiksmams įgyvendinti, užtikrinant efektyvią ES finansinės paramos panaudojimo parlamentinę priežiūrą.
Mário David (PPE), por escrito. − É com satisfação que votei globalmente a favor desta proposta de resolução comum sobre as conclusões da terceira cimeira UE-África. Numa altura em que o continente africano está a diversificar as suas parcerias de investimento, nomeadamente com os países asiáticos e a América Latina, o plano de acção estratégico UE-África 2010-2013 proposto assume particular relevância, na medida em que, poderá conferir valor acrescentado relativamente à União para o Mediterrâneo e ao Acordo de Cotonou. Considero que a integração regional dos países africanos através da União Africana, o comércio e os investimentos assumem neste contexto uma importância crucial para a estabilidade política, económica e para o crescimento sustentável em África. Espero, portanto, que os dirigentes africanos e a UE não só honrem o compromisso de Tripoli como reconheçam nesta parceria estratégica, entre outros, um válido instrumento de promoção do comércio africano intra-regional. Partilho ainda a convicção do Presidente Barroso de que a energia renovável é vital para o desenvolvimento económico e social de África corroborando o seu apelo para uma revolução em prol da energia verde em África.
Edite Estrela (S&D), por escrito. − Votei favoravelmente a resolução sobre o futuro da Parceria Estratégica África-UE no período que precede a 3.ª cimeira África-UE porque acredito que a parceria estabelecida entre os dois continentes há três anos, durante a Presidência Portuguesa da UE, deverá continuar a ser reforçada para que juntos possamos fazer face aos desafios comuns e promover o desenvolvimento sustentável, a paz e os direitos humanos.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − Foi em Lisboa, em Dezembro de 2007, que se realizou a primeira Cimeira UE-África, lançando as bases para um diálogo permanente entre a Europa e o continente Africano, ao qual nos ligam importantíssimos laços históricos, culturais, económicos e comerciais, abrindo um caminho de cooperação que foi sendo feito e que levou os líderes europeus e africanos a Tripoli, 3 anos depois.
Considero que uma parceria duradoura e saudável UE-África é fundamental para o desenvolvimento e o progresso e, por isso, considero plenamente justificado o investimento que ambas as partes têm feito no aprofundamento das suas relações. Vivemos num tempo em que as políticas de cooperação tradicionais, levadas a cabo através da mera ajuda humanitária, já não respondem às necessidades dos países em desenvolvimento, nomeadamente no continente africano.
Por isso considero que o futuro da cooperação passará, de forma determinada, pelo estabelecimento de relações comerciais e parcerias económicas, bem como pelo intercâmbio eficaz nos domínios da investigação, da inovação e da educação, domínios em que a cooperação UE-África deve ser aprofundada.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − A 3ª Cimeira UE-África teve lugar em Tripoli, de 29 a 30 de Novembro de 2010. Lamento que a Estratégia Conjunta UE-África não tenha logrado estabelecer um novo relacionamento estratégico.
Reitero a esperança de um acordo frutífero na próxima cimeira e em objectivos sustentáveis para os dois parceiros, a fim de combater a pobreza e de garantir um rendimento e um sustento dignos, bem como a concretização dos direitos humanos básicos, incluindo os direitos sociais, económicos e ambientais em África.
João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. − Os desafios dos países africanos são imensos no quadro de uma grave crise da economia mundial. A crise apresentada como financeira expõe afinal os limites do crescimento económico, como entendido pelo capitalismo, nomeadamente na disponibilidade de terra fértil para a produção de alimentos e outras matérias-primas biológicas, de reservas geológicas para a extracção de matérias-primas minerais e de energia para accionar as indústrias.
Esta situação acelera a corrida para África, um continente imensamente rico em recursos naturais. Dominar mercados e recursos naturais é o objectivo. É neste quadro que deverá ser compreendida a política da UE relativamente a África; a chantagem para a assinatura dos chamados Acordos de Parceria Económica; a promoção da secessão do Sul do Sudão; o apoio e financiamento da Arquitectura Africana de Paz e Segurança, procurando colocar os seus exércitos a reprimir os seus povos, para servir os interesses da UE e dos seus grupos económicos e financeiros. São apenas alguns exemplos.
Por tudo isto, é de neocolonialismo que trata esta resolução. É necessário soltar as amarras que mantêm subjugados os países desta região a interesses alheios aos seus povos, estabelecendo uma cooperação genuína, ajudando-os à consolidação da sua independência e soberania com vista ao seu desenvolvimento e progresso económico e social.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − Já passaram três anos desde a última cimeira África-UE, que foi o início de um diálogo que se pretende entre a Europa e o continente africano. Esta parceria é fundamental para o desenvolvimento e o progresso e um importante esforço de ambas as partes para o aprofundar das relações. As parcerias não devem ser apenas no que respeita às ajudas de carácter comunitário. Devem ser também estabelecidas relações comerciais, parcerias económicas e trocas de experiências nos campos da investigação, da inovação e da educação, aprofundando assim as futuras relações.
Louis Michel (ALDE), par écrit. – Le partenariat stratégique Afrique-UE est le seul instrument de relations intercontinentales de l’Union européenne. Il marque une évolution dans les relations entre l’UE et l’Afrique, qui deviennent de véritables partenaires, traitant d’égal à égal et dont le dialogue politique couvre une grande variété de sujets d’intérêt commun. Il ne s’agit plus d’une relation entre bailleurs et récipiendaires. Revêtant une importance stratégique, il est nécessaire de le redynamiser et de le renforcer afin de faire face aux défis qui nous attendent en Afrique comme en Europe. Je pense à la réalisation des OMD, à la crise alimentaire, à la crise économique et financière, au changement climatique, etc. Le thème du sommet de Tripoli consacré à "L’investissement, la croissance économique et la création d’emplois" rappelle que la paix et la sécurité, la gouvernance économique et politique et le respect des droits de l’homme sont des pré-requis du développement. La sécurité juridique et judiciaire des investissements privés est l'une des clés du développement économique et social de l'Afrique. Il n’y a pas de développement social, humain et économique sans prospérité.
Alexander Mirsky (S&D), in writing. − This future is dim, especially now, on the eve of the Africa/EU summit. The best way to ensure it is to finance the public education programmes. People who can get secondary school education would prefer to live in their countries rather to beg in Europe. We must support the governments that focus their efforts on making their countries attractive to their own citizens. I voted in favour.
Andreas Mölzer (NI), schriftlich. − Es ist wichtig, dass sich die EU intensiv mit den afrikanischen Staaten auseinandersetzt und mit einer gemeinsamen Strategie die bestehenden und künftigen Herausforderungen in Angriff nimmt. Dazu zählen insbesondere die Demokratisierung Afrikas, die Verbesserung der Lebensbedingungen der Menschen in Afrika, aber auch die nachhaltige Förderung von Rohstoffen, die beiden Seiten Vorteile bringt. Ein weiteres Problemfeld, das es zu beseitigen gilt, ist die Korruption. Sie hindert viele afrikanische Staaten daran, sich zum Wohle ihrer Bürger zu entwickeln. Leider versickern auch immer wieder Millionen von Hilfsgeldern aus der EU in dunklen Kanälen, anstatt sie sinnvoll einzusetzen und den Bürgern zukommen zu lassen. Es muss der Grundsatz gelten: Hilfe zur Selbsthilfe. Leider nimmt die Entschließung darauf keinen Bezug und schreibt nur die bisherige Praxis fort.
Armut stellt auch einen Hauptgrund für die Emigration aus Afrika und die Immigration nach Europa dar. Anstatt die europäische Praxis der Exportsubventionen zu hinterfragen, die die Selbsterhaltungsfähigkeit der afrikanischen Staaten massiv beeinträchtigt, verliert man sich in leeren Worten. Die negativen Folgen der Migration werden schöngeredet. Daher konnte ich diese Entschließung nur ablehnen.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − As relações União Europeia/África são reconhecidamente fundamentais. Por isso, congratulo-me com a adopção do Plano de Acção Estratégico 2010-2013 e com as parcerias estabelecidas. Destaco, entre estas últimas, a relativa à paz e segurança, bem como o esforço da UE em fornecer financiamento previsível e sustentável para as operações africanas de apoio à paz e ainda a necessidade de criação de capacitação local, resiliência e determinação para proteger civis em conflitos armados. Não posso deixar de sublinhar os esforços de cooperação em questões de interesse comum como sejam: a governação democrática e os direitos humanos, o comércio, a integração regional e as infra-estruturas e os objectivos do milénio. No âmbito deste último aspecto, é de realçar o empenho dos países da União Europeia na renovação do compromisso de destinar 0,7% do seu rendimento nacional bruto à ajuda pública ao desenvolvimento até 2015. Este esforço é crucial para cumprir os objectivos do milénio, nomeadamente no que se refere às políticas específicas sobre a saúde materna, neo-natal e infantil, sexo, educação, política agrária, desenvolvimento sustentável, acesso à água e saneamento.
Crescenzio Rivellini (PPE), per iscritto. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, mi rammarico della presenza del Presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, al summit tenutosi a Tripoli il 30 novembre e dell'assenza di numerosi capi di Stato e governo europei. Inoltre, noto che la nuova legge statunitense sui “Minerali di guerra” rappresenta un enorme passo in avanti per combattere lo sfruttamento illegale di minerali in Africa.
Chiedo pertanto a Commissione e Consiglio di presentare proposte analoghe per garantire la tracciabilità dei minerali importati nel mercato UE e all'Unione africana di cooperare nel settore dello sfruttamento sostenibile delle materie prime.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − Among the common points several groups agreed, ours amongst them, are the following: 1. Welcomes the adoption of the Strategic Action Plan 2010-2013 and of its partnerships, and hopes that it will contribute added value in relation to the Cotonou Agreement and the Union for the Mediterranean and that it is an expression of an ambitious approach to intercontinental relations; 2. Stresses that the Africa-EU joint strategy’s founding principles should be designed to support developing countries’ sustainable needs in order to fight poverty, guarantee a decent income and livelihood as well as the fulfilment of basic human rights, including social, economic and environmental rights; 3. Hopes that the lessons will be learned from the difficulties which arose during the implementation of the first ‘Action Plan’, for 2008-2010 and hopes that the intentions expressed in principle in the Final Declaration by Heads of State and of Government will be acted on; 4. Notes with interest that both the private sector and civil society, particularly from Africa, could be allowed to make a far more effective contribution to the strategy than has been the case to date.
Bart Staes (Verts/ALE), schriftelijk. − De illegale ontginning van mineralen is door een Amerikaanse wet 'conflictmineralen' al aan banden gelegd. De gezamenlijke resolutie over de toekomstige EU-Afrika strategie roept de EU op hetzelfde te doen. Mineralen die ingevoerd worden in de EU moeten traceerbaar zijn. Vandaag ligt de illegale exploitatie al te vaak aan de basis van burgeroorlogen en conflicten in de regio terwijl deze rijkdom net de motor kan zijn voor een duurzame economische ontwikkeling.
Acties op het vlak van capaciteitsopbouw, goed bestuur, infrastructuurontwikkeling en investeringen, zijn cruciaal. Een beleid dat gekenmerkt wordt door participatie, dat vanuit sociaal en milieuoogpunt verantwoord is en ten goede komt aan de bevolking, is onontbeerlijk. Ook landbouw is een motor voor ontwikkeling. Daarom moet de landbouw- en visserijsector op een duurzame wijze worden versterkt, zeker voor de kleine boeren en vissers.
De discussie rond landbouwgrond en landeigendom moet grondig worden gevoerd. Het akkoord in Cancún is van levensbelang om de armoede in Afrika aan te pakken, gelet op het enorme potentieel aan natuurlijk rijkdommen - zon, wind, rivieren en getijden - die de Afrikaanse landen vaak in overvloed bezitten. De tekst van de resolutie gaat de hete hangijzers niet uit de weg en kreeg daarom mijn goedkeuring.
Nuno Teixeira (PPE), por escrito. − A 3.ª Cimeira África-UE que teve lugar na capital Líbia, em Tripoli, veio reforçar o nível de cooperação entre os dois continentes. Sobre o tema Crescimento, Investimento e a Criação de Emprego esta Cimeira sublinhou a necessidade de criar crescimento económico, capaz de gerar emprego e, simultaneamente, um desenvolvimento social sustentável.
A estratégia África-UE será posta em prática segundo o plano de acção adoptado para o período de 2010-2013, que se foca nas oito áreas prioritárias já estabelecidas na Cimeira de Lisboa, em 2007. Medidas concretas referentes ao empreendedorismo privado, à integração económica e às questões sociais, à segurança e paz no continente Africano, ao respeito pelos direitos humanos e à concretização dos Objectivos de Desenvolvimento do Milénio marcaram presença na declaração final de Tripoli.
Saúdo, antes de mais, esta parceira entre os dois continentes que tem demonstrado um valor acrescentado para ambos os parceiros e a importância de se continuar a impulsionar a integração regional e global do continente africano. Contudo, considero pertinente que o Parlamento Europeu assuma um papel mais activo nesta parceria e que seja estabelecido um plano de financiamento para a concretização efectiva do plano de acção 2010-2013.
Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. − A importância da protecção e da promoção dos direitos humanos e liberdades fundamentais está no centro dos valores democráticos e da própria União Europeia. Concordo que as autoridades locais e regionais podem ter um papel fulcral na implementação destes valores, propondo uma abordagem bottom-up. A entrada em vigor do Tratado de Lisboa deve ser vista como um reforço do sistema a vários níveis da protecção dos direitos fundamentais, incluindo a Carta. Torna-se necessário reflectir sobre os desenvolvimentos da protecção destes direitos após a entrada em vigor do Tratado de Lisboa, recordando que a Carta tem o mesmo valor legal que os Tratados e que deve ser incorporada no direito primário da UE. Acolhe-se com agrado as novas obrigações horizontais criadas pelo Tratado de Lisboa e para sua eficácia devem ser melhor coordenados os esforços entre as instituições. Recorda-se a criação do novo portfólio “Justiça, Direitos Fundamentais e Cidadania” no seio da Comissão e espera-se novas acções por parte do Comissário no quadro deste novo cenário. Espera-se que sejam alcançados resultados tangíveis decorrentes da nova Comunicação da Comissão: Estratégia para uma efectiva implementação da Carta dos Direitos Fundamentais pela UE.
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Alors que la construction européenne s'est très longtemps contentée de travailler à la réalisation du marché intérieur, ces dix dernières années ont vu une émulation sans précédent saisir les législateurs européens. A l'origine de la Communauté européenne, un partage des tâches implicite s'était effectué entre le Conseil de l'Europe, chargé des questions ayant trait aux libertés individuelles, et la Communauté, embryon d'un marché unique. Mais assez rapidement, les tribunaux des États membres ont eu à connaître de litiges mettant en cause le droit communautaire sur le fondement de droits humains. C'est pourquoi, au terme d'une longue gestation, la Charte des droits fondamentaux a été adoptée, en 2000, et est entrée en vigueur l'année dernière, avec le traité de Lisbonne. Cette Charte permet désormais à la Cour de Justice de l'Union de disposer d'une base juridique unique pour protéger les droits fondamentaux des citoyens européens. Cependant nous ne sommes qu'au début de ce nouveau système. C'est pourquoi j'ai apporté mon soutien à ce texte qui rappelle à tous les acteurs européens, États membres, institutions, leurs devoirs en vertu de la Charte et la nécessité du développement d'une réelle culture et d'une coopération efficace en matière de libertés civiles.
Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Balsavau už šį pranešimą. Veiksminga žmogaus teisių ir pagrindinių laisvių apsauga ir jų skatinimas sudaro ES demokratijos ir teisinės valstybės pagrindą. Todėl palaikau Lisabonos sutartimi įtvirtintą įsipareigojimą užtikrinti pagrindinių žmogaus teisių apsaugą, kovoti prieš socialinę atskirtį ir diskriminaciją, skatinti socialinį teisingumą ir socialinę apsaugą. Kad tai būtų pasiekta, būtina užtikrinti Europos Sąjungos ir nacionalinių institucijų bendradarbiavimą, sukuriant efektyvaus tarpinstitucinio bendradarbiavimo sistemą stebint žmogaus teisių padėtį ES. Komisija turėtų nuolat stebėti teisės aktų žmogaus teisių apsaugos srityje įgyvendinimą nacionaliniu lygiu ir aptikus trūkumų teikti pasiūlymus dėl konkrečių priemonių. Būtų naudinga kasmet parengti pranešimą apie pagrindinių teisių ES padėtį. Užtikrinti, kad ES piliečiai būtų tinkamai informuojami apie pagrindinių teisių sistemą. Be to, ES institucijos turėtų plėsti bendradarbiavimą su tarptautinėmis organizacijomis žmogaus teisių apsaugos srityje.
Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. − Džiaugiuosi, kad, įsigaliojus Lisabonos sutarčiai, pasiekėme svarbių laimėjimų žmogaus teisių srityje, nes, visų pirma, Europos Sąjungos pagrindinių teisių chartija tapo teisiškai privaloma, ir antra, Europos Sąjunga yra įpareigota prisijungti prie Žmogaus teisių ir pagrindinių laisvių apsaugos konvencijos. Balsavau už šį pranešimą, nes kalbant apie Europos Sąjungos vaiko teisių strategiją labai svarbu parengti praktines priemones kovojant su prievarta prieš vaikus, seksualiniu išnaudojimu, vaikų pornografija bei parengti saugaus interneto naudojimo, vaikų darbo ir vaikų skurdo panaikinimo priemones. Kitas svarbus neatidėliotinas uždavinys žmogaus teisių srityje – kova su prekyba žmonėmis, ypač moterimis ir vaikais. Nors jau yra priimta nemažai ES ir nacionalinių teisės aktų šioje srityje, tačiau kasmet vyksta keleto šimtų tūkstančių žmonių prekyba į ES ar ES teritorijoje, todėl reikia kuo skubiau taikyti naują pasiūlytą Europos Sąjungos direktyvą dėl kovos su prekyba žmonėmis.
Carlos Coelho (PPE), por escrito. − A protecção efectiva dos direitos fundamentais e o respeito da dignidade humana, da liberdade, da democracia, da igualdade e do Estado de direito deverão ser um objectivo global de todas as políticas europeias e uma condição essencial da consolidação do espaço europeu de Liberdade, Segurança e Justiça. O ano de 2009-2010 revestiu-se da maior importância nesse âmbito, com a entrada em vigor do Tratado de Lisboa, em que a Carta dos Direitos Fundamentais passou a ser juridicamente vinculativa, fazendo assim a transposição de valores fundamentais para direitos concretos, directamente executáveis pelos tribunais europeus e nacionais.
É necessário garantir que todas as novas propostas legislativas sejam conformes com a Carta e, nessa mesma lógica, proceder à verificação dos instrumentos já existentes. É importante que se reforce a cooperação e a coerência entre os diferentes órgãos responsáveis, ao nível europeu e nacional, pelo controlo e pela aplicação deste novo quadro geral estabelecido pelo Tratado de Lisboa, de forma a garantir a sua efectiva aplicação. Espero igualmente que a Comissão finalize, o mais rápido possível, o processo tendente à adesão da UE à CEDH, o que proporcionará um mecanismo adicional para o respeito dos direitos humanos.
Regozijo-me com o facto de os cidadãos e a protecção dos seus direitos terem sido finalmente colocados no centro da arquitectura europeia.
Edite Estrela (S&D), por escrito. − Votei favoravelmente o relatório relativo aos direitos fundamentais na União Europeia (2009) - Aplicação efectiva após a entrada em vigor do Tratado de Lisboa, porque considero necessário promover uma cultura dos direitos fundamentais, na União Europeia e nos Estados-Membros. A protecção dos direitos fundamentais deve ser um objectivo de todas as políticas europeias, designadamente da política externa, no sentido de promover a paz, os direitos humanos e as liberdades fundamentais.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − A entrada em vigor do Tratado de Lisboa marca um novo paradigma no domínio dos direitos fundamentais na União ao tornar a Carta dos Direitos Fundamentais juridicamente vinculativa. É nossa obrigação posicionar a União como uma comunidade que protege os direitos fundamentais, tanto interna como externamente.
Existem ainda muitos, demasiados, ataques à liberdade de expressão, como tenho alertado por diversas vezes, como nos casos recentes na Arábia Saudita e no Azerbaijão. Nesta resolução a relatora aponta diversas situações mais urgentes e frequentes tanto nos Estados-Membros como na própria União Europeia. O desafio, agora, é dar resposta a estas questões e adoptar as medidas e estratégias necessárias para solucionar estes problemas.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − A entrada em vigor do Tratado de Lisboa criou uma nova situação na UE no domínio dos direitos humanos ao tornar a Carta dos Direitos Fundamentais juridicamente vinculativa e ao atribuir à União personalidade jurídica, o que lhe permite aderir a tratados internacionais.
A protecção e a promoção efectivas dos direitos humanos e das liberdades fundamentais são o fundamento da democracia e do Estado de direito na União Europeia e uma condição essencial para a consolidação do espaço europeu de liberdade, segurança e justiça, que requer acções a vários níveis (internacional, europeu, nacional, regional e local). É de destacar neste contexto o importante papel que as autoridades regionais e locais podem desempenhar na aplicação concreta e promoção desses direitos.
Congratulo-me ainda com o convite à Comissão de designar 2013 como o "Ano Europeu da Cidadania" a fim de impulsionar o debate sobre a cidadania europeia e informar os cidadãos europeus sobre os seus direitos, nomeadamente os novos direitos decorrentes da entrada em vigor do Tratado de Lisboa.
Bruno Gollnisch (NI), par écrit. – Comme d'habitude, le rapport sur les droits de l'homme dans l'Union européenne donne lieu à deux dérives: - l'une consistant à réclamer toujours plus de droits pour toutes sortes de minorités, au détriment de ceux de la majorité de nos concitoyens ; - l'autre consistant à fustiger les mouvements politiques patriotes, les affublant des mêmes éternels qualificatifs gauchistes et mensongers, ainsi qu'à prétendre contester la légitimité de leurs réussites électorales ou brider leur liberté d'expression. Cette xénophilie et cette natiophobie militantes sont fatigantes. Vous n'avez pas à juger le résultat d'élections démocratiques organisées dans des pays démocratiques. Les récents succès des partis nationaux en France, en Hongrie, en Autriche, en Suède, au Pays-Bas et ailleurs ne sont pas le signe d'une quelconque dérive inquiétante.
Ils sont le signe que les citoyens d'Europe sont las des politiques que vous menez, de votre laxisme en matière d'immigration, de votre impuissance à protéger les intérêts économiques de nos nations, de votre complaisance envers les intérêts financiers des puissants, de votre remise en cause de nos systèmes de protection sociale... C'est vous qui violez en fait en permanence leurs droits, et notamment leur droit à la sécurité, à un emploi et à un salaire décents, à la préservation de leur culture et à décider eux-mêmes de leur avenir !
Jarosław Kalinowski (PPE), na piśmie. − Na forum Parlamentu Europejskiego wielokrotnie już poruszaliśmy i poruszamy nadal kwestie związane z łamaniem praw człowieka, zasad demokracji czy dyskryminacji mniejszości narodowych. Przyznajemy Nagrodę im. Sacharowa, wspieramy działania humanitarne i dążymy do równości praw i przywilejów wśród mieszkańców nie tylko Europy, ale całego świata. Tymczasem, nad czym bardzo ubolewam, wciąż nie potrafimy wyegzekwować poszanowania praw podstawowych od członków Wspólnoty.
Polska mniejszość narodowa na Litwie, stanowiąca blisko 7% wszystkich mieszkańców, wciąż jest dyskryminowana, a jej prawa są notorycznie łamane. Po raz kolejny apeluję do zebranych na tej sali posłów i posłanek do Parlamentu Europejskiego, przewodniczącego Parlamentu Europejskiego, Komisji oraz Rady Europejskiej o skuteczne wyegzekwowanie od rządu litewskiego przestrzegania zasad demokracji i poszanowania godności obywatela.
Timothy Kirkhope (ECR), in writing. − The ECR Group is a staunch supporter of human rights and fundamental freedoms. We believe that the EU has a role to play in the defence of fundamental rights; however, it is the Member States who carry the first responsibility, in line with their traditions of democracy and the rule of law. We are of the opinion that the Gál report certainly contains good elements, but overall it stresses too much the role of the EU in areas which we believe to be the exclusive competence of the Member States, such as immigration and judicial systems. Therefore we have had to abstain in the vote today on this report.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − A entrada em vigor do Tratado de Lisboa trouxe mais responsabilidades à UE no que respeita à criação de uma cultura de defesa dos direitos fundamentais na UE e nos Estados-Membros. É primordial que a UE promova a defesa dos direitos fundamentais não só internamente mas também em todo o mundo, onde hoje infelizmente ainda se assistem a grandes ataques a esses direitos. Só assim é possível promover a paz, os direitos humanos e as liberdades fundamentais.
Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. − Tal como expresa el informe, lamento que ni el Consejo ni la Comisión hayan seguido las recomendaciones del informe 2007 sobre la utilización de países europeos por la CIA para el transporte y la detención ilegal de presos y que no hayan compartido información al respecto con el Parlamento. Apoyo la valoración general recogida sobre la necesidad de que la UE redoble sus esfuerzos para evitar que se vulneren los derechos humanos y fundamentales, como ha ocurrido en demasiados casos este año con migrantes y nacionales de terceros países que viven en la Unión Europea. Aunque no comparto parte de la valoración que hace el informe sobre el papel como garante de los derechos humanos de la UE en el mundo y el rol del Servicio Europeo de Acción Exterior, siendo impreciso sobre la compatibilidad de este rol y la necesidad de respetar el principio de no injerencia en asuntos internos de otros Estados, he votado a favor ya que apoyo el espíritu general respecto a la necesidad de que la Unión Europea trabaje en todas sus facetas respetando los derechos humanos.
Louis Michel (ALDE), par écrit. – La protection et la promotion des droits de l'homme et des libertés fondamentales sont au cœur de la démocratie et de l'état de droit dans l'Union européenne. L’adhésion de l’Union européenne à la Convention européenne des droits de l’homme apportera un mécanisme supplémentaire pour faire respecter les droits de l’homme, à savoir la possibilité d’introduire un recours auprès de la Cour européenne des droits de l’homme. Il convient aussi que les institutions de l’Union européenne et les États membres redoublent d’efforts dans le domaine de la sensibilisation afin que les citoyens aient conscience de ces droits fondamentaux et que ces derniers soient ainsi mieux protégés. Il faut par ailleurs assurer une meilleure coopération avec les organisations internationales s’occupant de la protection des droits et libertés fondamentaux.
Il importe d'élaborer une stratégie de l’Union européenne en ce qui concerne les droits de l’enfant, à travers des mesures pratiques de lutte contre les mauvais traitements, l'exploitation sexuelle et la pédopornographie, la promotion d'une utilisation sûre d'internet et l'élimination du travail des enfants et de la pauvreté des enfants. La lutte contre la traite des êtres humains – en particulier des femmes et des enfants – qui constitue une forme d’esclavage intolérable doit rester une priorité.
Andreas Mölzer (NI), schriftlich. − Menschenrechte und Grundfreiheiten spielen eine zentrale Rolle in der Demokratie und für die Rechtsstaatlichkeit. Dementsprechend muss darauf geachtet werden, dass diese Grundwerte innerhalb der Europäischen Union auf alle Fälle bewahrt werden können. Das Recht auf Meinungs-, Religions-, Versammlungs- und Vereinigungsfreiheit sowie jenes auf Freizügigkeit und das Recht auf die Unverletzlichkeit der Person und die Achtung der Würde des Menschen sind Grundpfeiler der freien Gesellschaft. Der Bericht hat meine Stimme nicht erhalten, da die christlichen Werte und die Einschränkungen für Inländer durch Zuwanderung nicht thematisiert wurden.
Franz Obermayr (NI), schriftlich. − Der im Lissabonvertrag vorgesehene EU-Betritt zur EMRK ist problematisch. Dadurch unterwirft sich die EU der Grundrechtskontrolle durch den EGMR. Ganz abgesehen von den Rechtsproblemen, vor denen auch EuGH-Richter warnen, steht fest: ein Gerichtshof, der ein Urteil gegen Kreuze in Klassenzimmern fällt, ist kein geeignetes EU-Entscheidungsorgan. Das Kreuz ist Symbol des Christentums und gehört zu den Fundamenten Europas und unserer Grundwerte. Auch jüngst ließ der EGMR mit weltfremder Judikatur aufhorchen, wie beim Versuch Dublin II Abschiebungen von Österreich nach Griechenland zu verhindern. Ginge es nach dem EGMR müssten die Mitgliedstaaten mit den besten Sozialleistungen die ganze Last an Flüchtlingen in der EU tragen. Dieses EGMR-Urteil ist nicht im Sinne einer besseren Integration von Flüchtlingen und kein zweckmäßiger Ansatz, um den EU-Asylherausforderungen zu begegnen. Zudem ist die Neutralität der EGMR-Richter nicht gesichert, hat doch einer der Richter selbst zugegeben, dass er Beschwerden von Asylantragstellern eingehender behandeln würde als andere Fälle. Eine Spezialbehandlung für bestimmte Beschwerdeführer ist an einem Gericht abzulehnen. Ferner ist ein EGMR-Richter aus der Türkei, wo Menschenrechte nicht geachtet und Gebiete der EU militärisch besetzt werden. Der EGMR ist für mich weder europäisch, noch ein Gerichtshof der Menschenrechte. Ich habe daher gegen den Bericht gestimmt.
Alfredo Pallone (PPE), per iscritto. − La base della democrazia e di ogni Stato di diritto è la tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Dopo l'approvazione del trattato di Lisbona dello scorso anno, la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea è diventata giuridicamente vincolante delineando un nuovo quadro giuridico europeo in cui i valori universali espressi nella Carta diventano finalmente diritti concreti. Ho votato a favore della relazione Gál proprio perché con questo testo si approva l'applicazione effettiva dei diritti fondamentali nell'Unione Europea dopo Lisbona. Questo non è solo un passo interno dell'UE, ma anche una presa di posizione esterna per la salvaguardia e la tutela dei diritti umani, per la promozione della pace e per il benessere dei cittadini, in un clima in cui il diritto garantisca serenità, sicurezza e giustizia.
Γεώργιος Παπανικολάου (PPE), γραπτώς. – Υπερψήφισα σήμερα την έκθεση σχετικά με την κατάσταση των θεμελιωδών δικαιωμάτων στην ΕΕ. Η έκθεση αυτή δίνει προστιθέμενη αξία, καθώς διευκρινίζει το ρόλο που θα διαδραματίζουν τα θεσμικά όργανα της ΕΕ στη νέα ευρωπαϊκή αρχιτεκτονική στον τομέα των θεμελιωδών δικαιωμάτων, ιδιαίτερα μετά τη συνθήκη της Λισαβόνας, προτάσσοντας την ενίσχυση της διαφάνειας, του δημοκρατικού ελέγχου και της πρόσβασης σε έγγραφα μεταξύ των οργάνων της Ένωσης. Αναφορικά με το Χάρτη Θεμελιωδών Ελευθεριών, ο οποίος καθίσταται πλέον δεσμευτικός και καλύπτει ένα ευρύ φάσμα δικαιωμάτων, η Επιτροπή καλείται να εκπονεί ετήσια έκθεση σε σχέση με τη συμμόρφωση με τις διατάξεις του Χάρτη αλλά και αξιολόγηση της εφαρμογής των διαφόρων δικαιωμάτων.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − O presente relatório enfatiza as obrigações decorrentes do Tratado de Lisboa de combater a exclusão social e a discriminação e promover a justiça e a protecção social, igualdade de homens e mulheres, a solidariedade entre as gerações e a protecção dos direitos da criança. O acento tónico nestes pontos, aliado à referência explícita às pessoas pertencentes a minorias, outro valor fundamental da União Europeia, motiva o meu voto favorável. Acompanho a posição do Parlamento Europeu que solicita à Comissão para concluir as negociações e consultas técnicas, para que a União Europeia possa sem mais delongas aderir à Convenção Europeia dos Direitos do Homem.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − With this report the EP stresses, once again, that the effective protection and promotion of human rights and fundamental freedoms constitutes the core of democracy and the rule of law in the EU and an essential condition of the consolidation of the European area of freedom, security and justice and that it requires actions at various levels (international, European, national, regional and local level); stresses, moreover, the role that regional and local authorities can play in the concrete implementation and in the promotion of such rights; therefore calls on all EU institutions, Member States’ governments and parliaments to build on the new institutional and legal framework created by the Treaty of Lisbon to devise a comprehensive internal human rights policy for the Union which ensures effective accountability mechanisms, both at national and EU level, to address human rights violations.
Joanna Senyszyn (S&D), na piśmie. − Poparłam raport pani Gál w sprawie sytuacji w zakresie praw podstawowych w Unii Europejskiej za rok 2009. Zwracam uwagę na punkt 13, który nawołuje do pełnego i spójnego wdrażania programu sztokholmskiego. We wrześniu br. przewodniczący Barosso zapewniał nas o intensywnych pracach Komisji w tym zakresie. Ważne jest, aby ich terminarz oraz płynność zostały zachowane. Wszyscy Europejczycy muszą korzystać z tych samych praw. W Europie XXI wieku nie ma miejsca na dyskryminację!
Prezydencję węgierską i polską proszę o odpowiedź, jakie działania zamierzają podjąć, aby sprawnie wdrożyć program sztokholmski. Musimy wypełnić nasze zobowiązania wobec obywateli i implementować prawo, które tworzymy. Podkreślam także, że zgodnie z pkt. 39 rezolucji, państwa członkowskie powinny stale szkolić krajowych sędziów w dziedzinie podstawowych praw i wolności, w tym w zakresie nowych elementów wprowadzonych traktatem lizbońskim. Nawet najlepsze prawo nic nie zmieni, jeśli nie będzie właściwe interpretowane i wdrażane.
Laima Liucija Andrikienė (PPE), raštu. − Balsavau už šią rezoliuciją, nes būtina imtis priemonių, užkertančių kelią nesąžiningai komercinei veiklai reklamos srityje, kuri, visų pirma, daro neigiamą įtaką vartotojams. Siekiant realių rezultatų, svarbu sustiprinti europinį bendradarbiavimą kovos su nesąžininga veikla internetinės reklamos srityje, o labiausiai pažeidžiami asmenys (vaikai, paaugliai, pagyvenę asmens ir kt.) turi būti ypač saugomi. Reikia pažymėti, kad trūksta informacijos apie vartotojų teises reklamos srityje, todėl pritariu siūlymui sudaryti sąlygas lengviau gauti informaciją ir padidinti skaidrumą. Be to, būtina skatinti vartotojus kritiškai žiūrėti į žiniasklaidą turint mintyje turinio kokybę, nes gerai informuotas vartotojas – tai stipresnis vartotojas. Manau, kad trūkstant žinių apie reklamos metodus, būtų efektyvu parengti specialią pedagoginę programą, skirtą vaikams bei suaugusiems, kad jie galėtų geriau suprasti, interpretuoti ir valdyti reklaminę priemonę.
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – L'Union européenne met un point d'honneur à défendre les consommateurs dans le marché intérieur. Cela n'est pas seulement une question d'éthique, mais également une politique stratégique. Une plus grande confiance des consommateurs dans les offres qui se pressent sur le marché stimule la demande. A cet égard, le rôle de la publicité est ambivalent. A la fois, c'est un formidable moyen de développer la demande, mais c'est aussi parfois, à travers des pratiques contestables, un facteur négatif dans le fonctionnement du marché. La publicité sur internet concentre ces abus, dont sont victimes en premier lieu les plus faibles d'entre nous. J'ai voté pour cette résolution, qui appelle la Commission , au terme d'une consultation et d'une étude que le Parlement européen a déjà entreprise, à prendre les mesures nécessaires à la réforme de la réglementation actuelle. La prise en compte de ces nouvelles pratiques frauduleuses sera un pas de plus vers un marché unique respectueux des individus.
Liam Aylward (ALDE), i scríbhinn. − Vótáil mé i bhfabhar na Tuarascála seo maidir le hiarmhairt na fógraíochta ar iompraíocht tomhaltóirí. Tá fógraíocht mhíthreorach agus ionsaitheach ag déanamh imní do thomhaltóirí agus do ghnóthais agus tá roinnt moltaí maithe sa Tuarascáil chun aghaidh a thabhairt air seo.
Ní mór tomhaltóirí agus gnóthais na hEorpa a chosaint ar chomhlachtaí atá i mbun fógraíochta míthreoraí. Chuige seo, ní foláir pobal agus gnóthais an AE a chur ar an eolas maidir leis an Treoir um Chleachtais Tráchtála Éagóracha agus an Treoir um Fhógraíocht Mhíthreorach agus Chomparáideach ionas go dtuigfidís na cearta atá acu. Ní mór rialú a dhéanamh ar earraí cosúil le halcól agus cearrbhachas ar líne ionas go dtugtar cosaint do thomhaltóirí leochaileacha.
Fearaim fáilte ar leith roimh an bhfíoras go n-iarrtar sa tuarascáil seo ar an gCoimisiún staidéar a dhéanamh ar an iarmhairt a bhíonn ag an bhfógraíocht ionsaitheach ar thomhaltóirí leochaileacha agus na dlíthe ábhartha ar chosaint leanaí a chur i bhfeidhm i gceart.
Is cúis imní í an fhógraíocht iompraíochta agus teacht chun cinn chleachtas na fógraíochta ionsaithí, cosúil le gréasáin shóisialta a úsáid agus ríomhphoist a léamh chun eolas a fháil le haghaidh fógraíocht a dhéanamh. Ní foláir don Choimisiún dul i ngleic leis na hionsaithe seo ar phríobháideachas an tomhaltóra.
Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Sparčiai tobulėjant reklamos technologijoms ir plintant reklamai internete, mobiliuosiuose telefonuose, socialiniuose tinkluose, būtina imtis veiksmingų priemonių siekiant apsaugoti vartotoją nuo nepageidaujamos ir klaidinančios reklamos poveikio. Ypatingą dėmesį reikėtų skirti labiausiai pažeidžiamoms asmenų grupėms, įskaitant vaikus, paauglius. Taip pat būtina sustiprinti bendradarbiavimą tarp valstybių narių kovos su nesąžininga veikla internetinės reklamos srityje, siekiant išvengti vidaus rinkos iškraipymo ir nesąžiningos veiklos pasekmių. Be to, būtina suteikti daugiau informacijos vartotojams apie jų teises reklamos srityje, siekti padaryti šią informaciją lengviau prieinama ir padidinti jos skaidrumą. Komisija turėtų nuolat stebėti ir vertinti teisės aktų, reglamentuojančių nesąžiningos komercinės veiklos taikymą valstybėse narėse, ir rengti teisės aktų įgyvendinimo ataskaitas. Kadangi vis dar trūksta informacijos apie reklamos socialinį ir psichologinį poveikį vartotojui, būtina imtis veiksmų šiam poveikiui ištirti.
Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. − Balsavau už šį pranešimą, nes jame kalbama apie nesąžiningą komercinę veiklą reklamos srityje, taip pat sutelkiamas dėmesys į problemas, susijusias su naujų reklamos technologijų ir veiklos plėtojimu. Norėčiau atkreipti dėmesį į tai, kad reklama daro didžiulę įtaką moterų ir vyrų lygybei, ypač tais atvejais, kai reklamomis dažnai perduodama įvairiais lyčių stereotipais pagrįsta diskriminuojanti ir (arba) orumą žeminanti informacija. Taigi, pritariu Europos Parlamento raginimui, jog Europos Komisija ir valstybės narės turėtų užtikrinti, kad žiniasklaidos ir reklamos specialistai užtikrintų pagarbą žmogaus orumui ir dėtų visas pastangas kovojant su diskriminacija ir neapykanta dėl lyties, rasės ar etninės kilmės, amžiaus, religijos ar kitų įsitikinimų, seksualinės orientacijos, negalios ar socialinio statuso. Kalbant apie pažeidžiamų asmenų grupių apsaugą, Komisija turėtų atlikti apgaulingos ir agresyvios reklamos poveikio pažeidžiamiems vartotojams tyrimą. Norėčiau pabrėžti, kad ypač vaikai, paaugliai, vyresnio amžiaus žmonės turi būti ypatingai saugomi nuo neigiamo reklamos poveikio.
Sebastian Valentin Bodu (PPE), în scris. − Publicitatea implică practici neloiale, invadarea spaţiilor publice şi private şi face vulnerabile mai multe categorii de public ţintă. Publicitatea pe internet este cea care în ultimii ani a cunoscut o expansiune semnificativă, valorând, în prezent, peste 14 miliarde de euro numai pe piaţa europeană. Este important să consolidăm cooperarea europeană în ceea ce privește combaterea practicilor neloiale în publicitatea pe internet, având în vedere succesul acţiunilor „Sweep” (controale sistematice și simultane ale site-urilor, efectuate de către statele membre), care până în prezent s-au rezumat la trei sectoare (bilete de avion, sonerii pentru telefoane mobile și aparatură electronică). Aceste controale ar trebui să fie mult mai frecvente, iar domeniul de aplicare extins. Autoreglementarea de pe pieţele naţionale răspunde la evoluțiile rapide din sectorul publicităţii, axându-se pe responsabilizarea actorilor și diseminarea bunelor practici.
Autoreglementarea trebuie încurajată la nivelul Uniunii, pentru a împământeni o tradiţie a autodisciplinei și a comunicării responsabile. Directiva europeană privind practicile comerciale neloiale, care acoperă aspectele legate de publicitatea pe internet în cadrul relațiilor dintre companii și consumatori, a devenit insuficientă, pentru că domeniul publicităţii pe internet se dezvoltă în fiecare zi. Reţelele sociale au căpătat o amploare care, în urmă cu câţiva ani, era de neprevăzut.
Vito Bonsignore (PPE), per iscritto. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, ho espresso voto favorevole su questa relazione relativa all'effetto della pubblicità sul comportamento del consumatore. Considerando, infatti, l'influenza che la pubblicità esercita sui consumatori e sull'economia è quanto mai necessario agire per evitare che talune pratiche pubblicitarie scorrette influenzino e condizionino le scelte commerciali.
La diffusione di nuovi sistemi di comunicazione, come internet, impongono ancor più attenzione nei confronti dei consumatori ed in particolare di quelle fasce della società più deboli come bambini e adolescenti. Nostro compito è contrastare la diffusione di informazioni menzognere e fuorvianti ma, soprattutto, talune prassi, come le spam nelle email, che invadono la vita privata degli utenti e la loro privacy.
Concordo con il relatore quando chiede di concentrare l'azione sulla repressione delle pratiche di pubblicità scorretta attraverso l'ampliamento della direttiva vigente. In tal senso, ritengo che il provvedimento votato oggi offra un adeguato equilibrio tra la libertà di espressione e la protezione del consumatore.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − A publicidade é um instrumento fundamental para a existência de um mercado funcional e para a concorrência, e, em última análise, para os consumidores, uma vez que, sendo devidamente regulada, garante uma escolha mais informada. Porém, as novas tecnologias ao serviço da publicidade abrem todo um novo espaço para o desenvolvimento de novas práticas promocionais desleais, o que justifica uma evolução da Directiva relativa às práticas comerciais desleais.
Para que a publicidade cumpra as suas funções essenciais num mercado livre e concorrencial, é preciso que a mesma seja bem regulada, e que as práticas comerciais, que subvertem o mercado, sejam devidamente punidas. Isto é particularmente importante nas formas de publicidade em linha (pela Internet e telefone), as quais chegam ao público de forma muitas vezes não solicitada e que colocam questões importantes relativas, entre outras, a práticas desleais e ao uso indevido de dados pessoais. É por isso que considero esta uma excelente iniciativa que merece o meu apoio.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − O presente relatório incide nas práticas comerciais desleais no domínio da publicidade, definidas na Directiva Práticas Comerciais Desleais (DPCD), centrando-se na problemática inerente ao desenvolvimento de novas práticas e tecnologias publicitárias. O relatório não incide nas relações entre empresas ("B2B"), abrangidas, nomeadamente, pela Directiva 2006/114/CE.
As práticas desleais na publicidade assumem muitas formas: invasão do espaço e da esfera pública e focalização em pessoas particularmente vulneráveis como as crianças. Dado que os jovens e as crianças são os mais expostos à publicidade na Internet, defendo a necessidade de desenvolver uma política europeia integrada de combate à utilização desregrada da Internet e dos meios de comunicação.
Para isso, proponho a criação de uma nova área de carácter obrigatório especificamente vocacionada para a aprendizagem dos riscos associados com a utilização da Internet e dos meios de comunicação, nomeadamente no que toca às práticas desleais de publicidade, dirigida aos alunos do primeiro ciclo, e uma disciplina obrigatória no último ano da licenciatura ou da formação para professores primários e educadores de infância no sentido de preparar as crianças para uma utilização segura e responsável da Internet e dos meios de comunicação assim como acções de formação contínuas para profissionais da educação nesta área.
Elisabetta Gardini (PPE), per iscritto. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'evolversi dei mezzi di comunicazione e lo sviluppo di internet hanno contribuito al diffondersi di forme di messaggi pubblicitari occulti e di pratiche pubblicitarie sleali che spesso invadono la sfera privata dei consumatori.
È indispensabile riflettere attentamente sulle conseguenze che questo può generare sui gruppi più vulnerabili che devono essere protetti da un dannoso e non controllato stillicidio pubblicitario. Non dobbiamo inoltre dimenticare che alcune volte la pubblicità veicola stereotipi sociali legati, per esempio, ad una concezione disinvolta della sessualità e della violenza o messaggi inadeguati che possono condizionare negativamente il comportamento di bambini e adolescenti influenzabili e ancora privi del necessario atteggiamento critico.
Diventa necessario quindi aggiornare la legislazione vigente in materia e assicurarsi una migliore attuazione e interpretazione della direttiva sulle pratiche commerciai sleali. Vorrei infine ribadire che è fondamentale che i consumatori siano informati adeguatamente sulle modalità di impiego e di trattamento dei dati raccolti, soprattutto nel caso in cui questi siano loro richiesti in cambio di riduzioni di prezzo ed altre offerte promozionali. A tal fine sarebbe utile promuovere efficaci campagne di informazione sui diritti dei consumatori in materia e cercare così di sopperire alla scarsa conoscenza dei problemi legati all'utilizzo dei dati personali.
Louis Grech (S&D), in writing. − I voted in favour of the report on the impact of advertising on consumer behaviour because I am in agreement with the rapporteur that, in the digital era, advertising has taken on a new dimension which necessitates – as the rapporteur has recommended – the implementation of an EU website labelling system modelled on the European Privacy Seal, certifying a site’s compliance with the data protection laws. Consumers need to have information which is clear, non-manipulative and objective in order to be able to make intelligent decisions. Sophisticated and aggressive marketing techniques have over the years prevented consumers from making informed choices with regard to goods and services. This is especially so with regard to citizens who are particularly vulnerable, such as children. We need to have a more disciplined approach which truly safeguards citizens’ interests.
Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau šiam pranešimui, nes jame kalbama apie nesąžiningą komercinę veiklą reklamos srityje, numatytą direktyvoje dėl nesąžiningos komercinės veiklos, ir sutelkiamas dėmesys į problemas, susijusias su naujų reklamos technologijų ir veiklos plėtojimu. Reklama – tai priemonė, naudinga tiek vidaus rinkai, nes yra tarsi ekonominės veiklos kuras (skatina konkurenciją, konkurencingumą, naujoves ir kūrybiškumą), tiek vartotojams (pasirinkimo įvairovė, kainų mažėjimas). Ji yra didelis ūkio sektorius, nes vien tik reklama internete sudaro daugiau kaip 14 mlrd. eurų Europos rinkoje. Tačiau nereikėtų jos idealizuoti: nesąžininga veikla, brovimasis į viešąją (pvz., reklaminiai stendai) ir privačiąją (pvz., elektroniniai laiškai to nepageidaujant) erdves, reklama pažeidžiamiems asmenims (pvz., vaikams, didelių skolų turintiems asmenims), įėjimo į vidaus rinką galimų kliūčių sudarymas (kai pernelyg didelės reklamos būtinosios išlaidos), vidaus rinkos iškraipymas (perkamos prekės arba paslaugos, kurių paprastai vartotojai nebūtų pirkę) gali sukelti ir didelius praradimus. Todėl dėl šių ir kitų problemų, atsiradusių dėl naujų technologijų naudojimo, pranešėjas siūlo eilę priemonių vartotojų apsaugai. Nors reklamos pritaikymas asmenims pats savaime nėra problema (siūlomos prekės arba paslaugos atitinka vartotojo pomėgius ir kt.), tačiau tuo neturėtų būti skatinama rengti įkyrią reklamą, kuri grindžiama vartotojų veiksmų internete sekimu ir kuria pažeidžiami duomenų ir privatumo apsaugos principai.
Peter Jahr (PPE), schriftlich. − Wir wollen einen mündigen und gut informierten Verbraucher, der in der Lage ist, seine Entscheidungen vernünftig zu treffen. Ziel ist es, den Verbraucher mit allen notwendigen Informationen zu versorgen, damit er ökonomisch richtige Entscheidungen treffen kann. Einen wichtigen Beitrag zur Verbraucherinformation leistet auch die Werbung. Allerdings muss diese auch sachliche, zuverlässige und relevante Informationen beinhalten. Sonst wird aus Verbraucherinformation schnell Irreführung oder sogar Täuschung. Aufgabe der Politik ist deshalb, für ein faires und sicheres Handelsumfeld zu sorgen, damit die Verbraucher auf Augenhöhe am Marktgeschehen teilnehmen können. Wichtig ist mir aber auch, dass Verbraucher keine Opfer sind. Mit ihrer Kaufentscheidung sind sie in der Lage, großen Einfluss auszuüben. Nur nutzen müssen sie ihn auch.
Jarosław Kalinowski (PPE), na piśmie. − Reklama jest niezbędnym narzędziem zapewniającym prawidłowe funkcjonowanie wolnego rynku. Przynosi wymierne korzyści nie tylko gospodarce, ale także konsumentom, którzy dzięki reklamie mają zapewnioną różnorodność wyboru produktów. Niestety, stały rozwój nowych technologii, a szczególnie internetu, wpływa na coraz częstsze wykorzystywanie przez przedsiębiorców nieetycznych i nieuczciwych praktyk w dziedzinie reklamy.
Jak zauważa sprawozdawca, istniejące przepisy prawne nie regulują w dostatecznym stopniu wszystkich zagadnień. Konieczne jest podjęcie kroków, by skutecznie chronić europejskich konsumentów, a także edukować ich w zakresie przysługujących im praw. Szczególną ochroną powinny zostać objęte grupy najbardziej narażone na nieetyczne praktyki, takie jak dzieci, młodzież, czy osoby starsze. Dlatego też zgadzam się z propozycjami przedstawionymi przez sprawozdawcę.
Elisabeth Köstinger (PPE), schriftlich. − Neue Medien, insbesondere Social Networks und Blogs, eröffnen neue Möglichkeiten für Kommunikation und Werbung. Mit den Chancen des Internetmarketings einhergehend sind aber erweiterte Anforderungen an das Verbraucherschutzrecht. Die bisherige Richtlinie über unlautere Geschäftspraktiken im binnenmarktinternen Geschäftsverkehr zwischen Unternehmen und Verbrauchern sieht diese neuen Werbetechniken derzeit nicht vor. Junge Konsumenten, besonders Jugendliche und Kinder nutzen diese neuen Technologien stark und können irreführender und aggressiver Werbung ausgesetzt sein. Aus der Studie "EU Kids online" geht hervor, dass bereits ein Drittel der 9- bis 10-jährigen Internetnutzer das Internet täglich nutzen, bei den 15- bis 16-Jährigen sind es 77%. Umso wichtiger ist es, in diesem Bereich dringende Maßnahmen wie Beschränkungen umzusetzen und gleichzeitig Aufklärung und Information zu betreiben. Ich unterstütze den Entschluss, dass Verbraucher verstärkt über die neuen, technischen Kommunikationsmöglichkeiten und deren Risiken aufgeklärt werden müssen.
Edvard Kožušník (ECR), písemně. − S řadou poznatků a návrhů, které se v materiálu objevují, se dá souhlasit, avšak s některými tezemi a návrhy, které mají tendenci posilovat stát pod rouškou ochrany spotřebitelů, se ztotožnit nedokáži. Dle mého názoru by zpráva měla klást více důraz na vzdělávání uživatelů, jak se chovat na internetu, jak zabezpečovat svůj počítač a jak a komu poskytovat osobní údaje. Nikoliv, aby státy přicházely s technickými nástroji, které by měly být implementovány pod záminkou ochrany občanů. Počítač je zranitelný stejně jako jakékoliv jiné elektronické zařízení připojené prostřednictvím sítí elektronických komunikací k internetu. Úkolem politiků a států by mělo být vzdělávání občanů vysvětlující, že soukromí je třeba si chránit, že stejně jako si zamykají a zabezpečují své domovy, je v dnešní době nutné, aby stejně obezřetně chránili i svá elektronická zařízení, jejichž prostřednictvím komunikují se světem. Dalším úkolem politiků je nastavit přísné tresty za to, když někdo zneužívá osobní údaje či jinak narušuje soukromí osob. A je v zásadě jedno, zda to činí prostřednictvím internetu či jiným způsobem.
Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Le titre de ce rapport d'initiative laissait supposer que cette assemblée allait enfin se pencher sur le modèle de société que les publicitaires nous vendent sans qu'on leur ait rien demandé. Mais hormis quelques points intéressant tels la lutte contre la publicité ciblée et contre les discriminations dans les publicités ou la demande de réduction de la publicité télévisuelle s'adressant aux enfants, ce texte est très en-deçà de ce qu'on peut attendre. Il se contente de fustiger la publicité illicite qui fausserait la sacro-sainte concurrence libre et vante les mérites de la publicité pour les citoyens, qu'il appelle consommateurs, et pour les médias. Sans moi. Je m'y oppose.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − As práticas comerciais desleais no domínio da publicidade devem ser combatidas. Cada vez mais estamos perante um grave fenómeno do endividamento familiar, pelo que tudo o que estiver ao nosso alcance deverá ser feito, sob pena de este problema se agravar ainda mais. A publicidade pode e deve ser um instrumento importante das sociedades, servindo como fonte de rendimento, estimulando a competitividade, a concorrência salutar e ainda promovendo a criatividade. Todos sabemos que existem pessoas vulneráveis, como por exemplo as crianças que constituem um alvo preferencial destas campanhas publicitárias. Por isso, concordo que esta matéria seja alvo de uma atenção especial para que possamos construir uma sociedade mais sustentada ao nível económico e social. Daí o meu sentido de voto
Alajos Mészáros (PPE), írásban. − A reklámok fogyasztói viselkedésre gyakorolt hatásáról. A reklám ugyanúgy hasznos a belső piac számára is, mint a fogyasztók számára. Ösztönzi a versenyt, fokozza a versenyképességet, valamint serkenti az innovációt és a kreativitást. A gazdaság szempontjából is egy fontos ágazatról beszélhetünk, mert hiszen csak az on-line reklámpiac 14 milliárd eurós forgalmat bonyolít le a piacon. Azonban oda kell figyelni az érem másik oldalára is. Sok reklám próbálja manipulálni a sebezhető célközönséget. Ilyenek közé tartozhatnak például a gyerekek és a súlyosan eladósodott emberek. Fontosnak tartom a közös európai együttműködés megerősítését a tisztességtelen reklámok elleni küzdelemben.
Nem megengedhető számunkra, hogy hátrányosan megkülönböztető nemi sztereotípiák alakuljanak ki, amelyek hátráltathatják a nemek közötti egyenlőséget. Megfelelő eszközökkel biztosítanunk kell, hogy a média és reklámszakemberek tartsák tiszteletben az emberi méltóságot, és helyezkedjenek szembe a közvetlen vagy közvetett diszkriminációval vagy sztereotip ábrázolással.
Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. − He votado a favor de este informe sobre los efectos de la publicidad en el comportamiento de los consumidores ya que apunta claramente a la mejora del marco legislativo existente para la protección del consumidor frente a la publicidad y la necesaria revisión de éste teniendo en cuenta las nuevas modalidades publicitarias que no quedan reguladas. Igualmente, he dado mi apoyo ya que el informe busca mejorar la armonización entre los Estados para evitar vacíos legales que permitan a las empresas implementar prácticas publicitarias engañosas en los Estados miembros de la UE. Creo oportuna la referencia que hace a los mecanismos de publicidad encubierta que se han desarrollado y tienen lugar en Internet, donde, en muchos de los casos, la publicidad es disfrazada por opiniones o comentarios en redes sociales, foros o blogs. Asimismo, me satisface la preocupación que traslada este informe al Consejo y la Comisión sobre el riesgo real que plantean las empresas que son a la vez proveedoras de contenidos y concesionarias de publicidad. Estos son los principales motivos, entre otros, por los que he apoyado con mi voto este informe.
Louis Michel (ALDE), par écrit. – La publicité est omniprésente partout, dans les rues, dans les journaux, à la télévision, à la radio sur internet... Et qu'on le désire ou non, elle a une grande influence sur le comportement des consommateurs. Elle est un moyen de communication. Si le rôle informatif de la publicité est essentiel pour le bon fonctionnement du marché intérieur, le consommateur a droit à être informé et protégé. C'est pourquoi le rapport sur les pratiques commerciales déloyales dans le domaine de la publicité et sur les problématiques liées au développement de nouvelles pratiques et technologies publicitaires est d'une grande importance. Le contrôle de la publicité est essentiel afin de la garder saine et véridique. Il est indispensable de renforcer la coopération européenne dans ce domaine comme il est pertinent d'encourager la corégulation. Enfin, la publicité en ligne est souvent agressive et intrusive. Elle doit faire l'objet d'une réflexion approfondie.
Alexander Mirsky (S&D), in writing. − I voted in favour for a number of reasons:
1. it is time to recognise all mass media in the Internet;
2. false information and defamation should be matters of criminal liability;
3. in order to restrict access to vulnerable groups like children;
4. in order to clean the Internet of spam and punish those who make it circulate;
5. in order to induce very strict rules regarding announcements;
6. in order to oblige Parliament to establish a special structure to search for plotters and hackers and hold them to account.
Let us work and get it done!
Andreas Mölzer (NI), schriftlich. − Werbung ist ein mächtiges Instrument der Wirtschaft, mit dem zum Teil das Unterbewusstsein angesprochen werden soll. Es ist Sinn und Zweck der Werbung, das Verbraucher- und Konsumverhalten zu beeinflussen. Unlautere Geschäftspraktiken müssen jedoch klar ausgeschlossen sein. Wichtig ist dabei vor allem der Schutz öffentlicher Räume und schutzbedürftiger Personen sowie der Privatsphäre. Die Analyse, ob Werbung diese Grenzen überschritten hat, ist naturgemäß ein recht zeitaufwändiges Unterfangen. Für die sensiblen Bereiche der sogenannten Alltagsdrogen wie Alkohol oder Zigaretten werden schon seit langem strenge Regelungen angewandt.
Andere Bereiche sollen weiterhin der Selbstregulierung in den Mitgliedstaaten unterliegen, als Ergänzung zu den Rechtsvorschriften. Nachholbedarf gibt es nicht nur im Bereich Internetwerbung, wenn in gewissen Bereichen Nebenkosten & Co. verschleiert werden und wo der Einsatz neuer Technologien und Werbepraktiken wie soziale Netze oder Blogs noch Neuland darstellen. Da es wichtig ist, dass die Konsumenten vor Schleichwerbung und ähnlich problematischen Werbetaktiken geschützt werden, habe ich dem Bericht zugestimmt.
Radvilė Morkūnaitė-Mikulėnienė (PPE), raštu. − Šiuolaikinė reklama jau seniai aplenkė teisinį šios srities reguliavimą. Reklama internete – paieškos sistemose, elektroniniame pašte, socialiniuose tinkluose, internetinėje televizijoje, taip pat mobiliuosiuose telefonuose, dažnai vartotojui teikiama be jo sutikimo, negana to – panaudojant jo duomenis, surinktus jam kartais net nežinant ar iki galo to nesuvokiant. Be to, tokios reklamos teisiniame reguliavime begalės spragų (pavyzdžiui, net televizijoje uždraudus alkoholio reklamą, nepilnamečiams ji vis dar prieinama interneto portaluose). Antra vertus, interneto reklama labai lengvai peržengia vienos valstybės sienas. Todėl labai sveikintina iniciatyva griežtinti tokios reklamos reglamentavimą, apsaugant vartotojus, jų privatumą ir asmens duomenis nuo neteisėto ar neproporcingo panaudojimo.
Wojciech Michał Olejniczak (S&D), na piśmie. − Reklama – jak podkreśla sprawozdawca – jest ważnym sektorem gospodarki. Z drugiej jednak strony niesie ze sobą wiele zagrożeń. W pełni popieram opinię Komisji Praw Kobiet i Równouprawnienia wskazującą na konieczność eliminowania z reklam treści o charakterze dyskryminującym. Niezwykle ważne jest także – na co zwraca uwagę sprawozdawca – chronienie grup szczególnie podatnych na reklamową manipulację: dzieci, nastolatków i osób starszych. Popieram propozycję sprawozdawcy, ażeby w całej Unii Europejskiej realizować program edukacyjny skierowany do dzieci, mający na celu poznanie mechanizmów wykorzystywanych w reklamie. Należy rozważyć stworzenie analogicznych programów skierowanych do pozostałych dwóch grup podatnych na manipulację: nastolatków i osób starszych. Być może zasadne jest objęcie tego typu edukacją przedstawicieli innych grup wiekowych. Uwzględniając te uwagi, postanowiłem poprzeć sprawozdanie w sprawie wpływu reklamy na zachowania konsumentów.
Alfredo Pallone (PPE), per iscritto. − Cari colleghi, l'impatto che la pubblicità ha sul consumatore assume spesso proporzioni enormi, che possono sfociare in rischi riguardanti pratiche commerciali sleali. La mia decisione di votare a favore della relazione è conseguenza dell'uso che viene fatto della pubblicità nel mercato. Essa funge da strumento al servizio del mercato interno, agendo come lubrificante delle attività economiche e dei consumatori, ma soprattutto essa rappresenta un settore economico importante. Ovviamente, bisogna tenere in considerazione anche gli aspetti negativi che la pubblicità può avere: pratiche sleali, invasione dello spazio pubblico e privato, influenzamento delle persone più vulnerabili, creazione di potenziali barriere all'ingresso del mercato, distorsione del mercato interno. E' importante, pertanto, rafforzare la cooperazione europea nell'ambito della lotta contro le pratiche sleali nella pubblicità, attraverso un processo di coregolazione che possa migliorare l'efficacia e l'applicabilità delle misure. E' inoltre fondamentale, a mio parere, tutelare le categorie più vulnerabili e rafforzare l'educazione e l'informazione, accrescendo la trasparenza degli annunci pubblicitari. Lanciare campagne d'informazione sui diritti dei consumatori attraverso l'uso di strumenti pedagogici sarebbe estremamente opportuno.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − O impacto da publicidade no comportamento dos consumidores é uma realidade que não deve ser escamoteada e a que este relatório não foge. O presente relatório, que votei favoravelmente, incide sobre as práticas comerciais desleais no domínio da publicidade, definidas na Directiva sobre Práticas Comerciais Desleais, centrando-se na problemática inerente ao desenvolvimento de novas práticas e tecnologias publicitárias.
A publicidade é um instrumento benéfico, quer para o mercado interno, quer para os consumidores. Porém, importa combater diversos abusos, dos quais destaco: as práticas desleais, a invasão do espaço público e da esfera privada (v.g. e-mails não solicitados), o enfoque exagerado em pessoas vulneráveis e a possibilidade de distorção do mercado interno (aquisição de bens ou serviços que os consumidores normalmente não comprariam).
É na avaliação destes desvios que deve residir a análise da legislação em vigor e as eventuais propostas para a sua revisão e melhoria. Acompanho o relator no desejo de intensificar a cooperação europeia no combate às práticas desleais da publicidade, alargando quer o seu âmbito de acção, quer a sua periodicidade.
Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, condivido con il relatore, on. Philippe Juvin, l'importanza di rafforzare la cooperazione europea nell'ambito della lotta contro le pratiche sleali nella pubblicità on-line, come dimostrano i successi dei controlli a tappeto, i cosiddetti "Sweep" (controlli sistematici e simultanei di siti Internet da parte degli Stati membri), attualmente limitati a tre settori: biglietti aerei, suonerie di telefoni cellulari e apparecchi elettronici. Concordo con il relatore che propone di ampliarne il campo d'azione nonché la regolarità e incoraggiare la coregolazione, che associa le varie parti interessate alle evoluzioni legislative, migliorando così l'efficacia e l'applicabilità delle misure.
Rovana Plumb (S&D), în scris. − Raportul se referă la practicile comerciale neloiale în domeniul publicității, în sensul definiției din Directiva privind practicile comerciale neloiale, axandu-se pe problemele legate de dezvoltarea de noi practici și tehnologii în domeniul publicității, neabordand relațiile dintre întreprinderi, care cad în special sub incidența Directivei 2006/114/CE. Publicitatea este un instrument care deservește atât piața internă, acționând ca un „lubrifiant” al activității economice (stimularea concurenței, competitivității, inovării și creativității), cât și consumatorii (diversitatea opțiunilor, scăderea prețurilor). Aceasta reprezintă un sector economic important, numai publicitatea pe internet valorând peste 14 miliarde de euro pe piața europeană. În condiţiile în care există un deficit de informare privind drepturile consumatorilor în domeniul publicității, sunt necesare facilitarea accesului la informație și o mai bună transparență.
Datorită faptului că publicul larg nu este conștient nici de problemele legate de utilizarea datelor personale, nici de instrumentele aflate la dispoziția sa pentru a le combate, se impune, adesea, lansarea unor campanii de informare privind drepturile consumatorilor în domeniul publicității, în special în ceea ce privește utilizarea datelor personale, fie că acestea sunt furnizate în mod voluntar, fie că sunt colectate în mod automat, precum şi dezvoltarea unor instrumente pedagogice destinate utilizatorilor de internet (exemplu: tehnologiile de gestionare a „urmelor” lăsate pe internet și mijloacele de protejare a vieții private).
Crescenzio Rivellini (PPE), per iscritto. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, mi congratulo per l'ottimo lavoro svolto dal collega on. Juvin. Con la direttiva sulle pratiche commerciali sleali del 2005 che non garantisce il giusto quadro giuridico per combattere la pubblicità ingannevole e quella aggressiva, una serie di nuove e più persuasive forme di pubblicità si sta sviluppando attraverso Internet. La risoluzione permette ai consumatori europei di essere meglio informati sulle nuove forme intrusive di pubblicità presenti su internet, chiede anche maggior protezione per i consumatori vulnerabili e sottolinea il ruolo della pubblicità nella promozione di modelli di comportamento positivi.
Esprimo preoccupazione in particolare per la banalizzazione della pubblicità comportamentale e lo sviluppo di pratiche pubblicitarie invadenti, come la lettura del contenuto delle e-mail, l'utilizzo dei network sociali e della geolocalizzazione nonché la ripetizione del bersagliamento pubblicitario, poiché rappresentano una violazione della vita privata dei consumatori. Chiedo pertanto alla Commissione di introdurre l'obbligo di inserire in modo chiaramente leggibile la dicitura pubblicità comportamentale nelle pubblicità online di questo tipo.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − This report deals with unfair commercial practices in the advertising field, as defined in the Unfair Commercial Practices Directive (UCPD), and concentrates on issues arising from the development of new advertising practices and technologies. It does not discuss B2B relations, which are covered inter alia by Directive 2006/114/EC. Advertising is a tool that benefits both the internal market (oiling the wheels of economic activity by stimulating competition, competitiveness, innovation and creativity) and consumers (by increasing choice and lowering prices).
It is a key economic sector: the EU online advertising market alone is worth more than EUR 14 billion. However, it must not be idealised: advertising can also involve unfair practices, intrude into public spaces (e.g. in the form of advertising billboards) and the private arena (e.g. in the form of unsolicited e-mails), target vulnerable groups of people (such as children and those in excessive debt), create potential entry barriers to the internal market (where the outlay required is too high) and distort the internal market (by causing consumers to buy goods or services they would not normally have purchased).
Olga Sehnalová (S&D), písemně. − V dokumentu pana zpravodaje Juvina bych chtěla zdůraznit zejména problematiku ochrany osobních údajů na internetu. Je nutné skutečně zaručit, aby byli spotřebitelé jednoznačně a srozumitelně informováni o sběru, zpracování a využívání svých osobních údajů. Spíše než regulaci internetu však preferuji cestu vzdělávání internetových uživatelů a regulaci či omezení aplikovat pouze v ojedinělých případech. Zavádění cenzorských praktik povede pouze k hledání jiných, daleko sofistikovanějších podvodných systémů a řešení, která budou před regulací vždy o krok napřed. Důležité jsou informační a vzdělávací aktivity a zapojení internetového uživatele více do volby, pokud jde o nakládání s jeho osobními daty. Je důležité, aby Komise zahájila přípravu informačních kampaní o základních právech spotřebitele v oblasti reklamy, především pokud jde o využívání osobních údajů. Dále bych uvítala vypracování unijních pedagogických programů, které by učily děti a další zranitelné skupiny chápat úskalí reklamy. Ve zprávě vítám rovněž zaměření na ochranu zranitelných skupin spotřebitelů a zaručení lidské důstojnosti v reklamě.
Reklama může účinně napadnout stereotypy a čelit jim. Může pozitivně působit proti rasismu, sexismu, diskriminaci apod. Může však také přispět k negativním jevům, násilí, závislostem, jako jsou kouření či alkoholismus, či k poruchám přijímání potravy jako mentální anorexie a bulimie. Zpráva poukazuje i na další důležité aspekty, kterým je třeba věnovat pozornost. Proto jsem zprávu podpořila.
Angelika Werthmann (NI), schriftlich. − Die Werbung im Internet passt sich dem Nutzerverhalten an. Mit einem Nutzerprofil können werbende Firmen ihre Anzeigen gezielter und ohne Streuverluste schalten. Allerdings lehnen Nutzer nach Umfragen diese personalisierte Online-Werbung weitgehend ab, nicht selten wird diese als zu aufdringlich gesehen, und viele fühlen sich sogar beobachtet. 62 % der Befragten befürchten, dass der Datenschutz bei personalisierter Werbung missachtet wird, und tatsächlich äußern Datenschützer Bedenken, schließlich werden personenbezogene Daten gespeichert, abgeglichen und verknüpft. Theoretisch kann jeder Nutzer die Option deaktivieren – allerdings ist der Link nicht einfach zu finden, daher schlägt dieser Bericht vor, dass die Ablehnung weiterer Werbenachrichten durch einen direkten und funktionierenden Internetlink vereinfacht wird.
Weiters sieht der Bericht vor, dass Verbraucher über die Erhebung, Bearbeitung und Verwendung ihrer Daten vollständig aufgeklärt werden müssen, und ihre Daten dürfen nicht mit Daten, die im Rahmen von Werbetätigkeiten erhoben werden abgeglichen werden. Der Inhalt privater E-Mails darf keinesfalls zu Werbezwecken missbraucht werden, und die standardmäßige Voreinstellung der Systeme für den Schutz der Privatsphäre im Internet („eingebauter Datenschutz“) muss gefördert werden.
Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. − Concordo com os objectivos gerais deste plano de acção, devendo-se assegurar um melhor fluxo de informações a nível local ou a criação dos balcões únicos, tendo em conta a reduzida utilização dos recursos do FEDER para medidas referentes à eficiência energética, devendo os Estados-Membros e as regiões tornar a eficiência energética uma abordagem horizontal para o seu desenvolvimento, visto que esta constitui um meio rentável para fomentar a competitividade económica, criar emprego e reduzir a escassez de combustível. Concordo ainda que a Comissão deve consultar os representantes locais e regionais de modo a definir orientações no desenvolvimento do domínio da energia, bem como prestar apoio financeiro aos projectos locais e regionais através de programas inovadores que utilizem os recursos energéticos existentes e os fundos estruturais. Propõe-se neste quadro de possíveis acções proceder à criação de maiores incentivos para regiões que tenham tido até ao momento um papel acima da média no que respeita a eficiência energética, fomentando a sua independência energética e, por outro lado, fomentar a partilha de boas práticas entre estas regiões e aquelas com poucos desenvolvimentos nesta área.
Laima Liucija Andrikienė (PPE), raštu. − Balsavau už šią rezoliuciją, nes mes esame įsipareigoję tausoti aplinką, ieškoti ekonomiškų energijos būdų bei kovoti su klimato kaita. Reikia užtikrinti tvarią plėtrą, tačiau ekonominė plėtra irgi yra svarbi. Šie du aspektai turi būti suderinti tarpusavyje. Negalima kovoti su klimato kaita negalvojant apie energijos vartojimo efektyvumą. Tam reikia nustatyti išsamius realius tikslus bei sankcijas, kad energijos vartojimas nebūtų pagrįstas tik ekonomine nauda. Energijos vartojimo efektyvumas bene labiausiai yra susijęs su pastatais, nes juose slypi didžiulis energijos taupymo potencialas. Todėl pritariu pranešėjo nuomonei, kad reikia susitelkti ties jau esančių pastatų atnaujinimu, nes naujų pastatų statyba ES vis mažėja, o dauguma senų pastatų, juos tinkamai atnaujinus, gali labai žymiai prisidėti prie energijos taupymo.
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – La question énergétique est un défi de premier plan pour l'Europe. Il faut se rappeler ce que le développement du continent doit à l'approvisionnement en énergie relativement aisé dont les pays européens ont bénéficié durant plus d'un siècle. La question énergétique se pose désormais en de nouveaux termes. L'utilisation des énergies fossiles apparaît de plus en plus comme un archaïsme. En effet la double pression qu'exercent conjointement la question du réchauffement climatique et la difficulté inéluctablement grandissante de l'approvisionnement en pétrole et, dans une moindre mesure, en gaz, nous pousse à envisager de nouvelles solutions. Depuis 2006, il existe un plan d'action pour l'efficacité énergétique. Celui-ci s'attaque à deux aspects de l'efficacité. Pour faire des économies susceptibles de rendre l'Union moins dépendante de ses partenaires internationaux, elle doit s'attaquer à la fois à l'efficacité dans la production et à l'efficacité dans la consommation. Des bâtiments moins dispendieux, des appareils plus économes mais aussi des technologies de production plus optimales permettront d'allier compétitivité, innovation et économies d'échelle. J'ai évidemment apporté mon soutien à ce texte fondamental (y compris à l'objectif contraignant de 20% d'efficacité énergétique supplémentaire d'ici 2020), qui place l'Union en pointe dans ces domaines.
Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − 2006 m. patvirtinus energijos vartojimo efektyvumo veiksmų planą buvo pasiekta didelės pažangos, tačiau nuo to laiko politinės ir ekonominės sąlygos smarkiai pasikeitė. Todėl yra būtina persvarstyti ES energijos vartojimo efektyvumo politiką ir suderinti ją su dabartiniais prioritetais bei tendencijomis. Energijos vartojimo veiksmingumas yra pigiausias būdas sumažinti CO2 ir kitų dujų emisijas. Privalumai yra dideli ir apima tiek ekonomikos plėtrą, tiek naujų vietų sukūrimą. Manau, kad yra būtina kruopščiai įvertinti 2006 m. energijos vartojimo efektyvumo veiksmų plano privalumus bei trūkumus, kas taptų pagrindu persvarstant ES energijos vartojimo efektyvumo politiką. Vis labiau tampa akivaizdu, kad ES nepasieks savo 20% tikslo, todėl būtina imtis efektyvesnių priemonių skatinant energijos vartojimo efektyvumą. Didelis dėmesys turi būti skiriamas esančių pastatų atnaujinimui, nes iki šiol pažanga šioje srityje yra nedidelė. Pastatų statyba ES vis mažėja, o dauguma senų pastatų, juos tinkamai atnaujinus, turi didžiausią taupymo potencialą. Tai leistų sumažinti ir bendrą ES energetinį priklausomumą.
Jean-Luc Bennahmias (ALDE), par écrit. – Adopté à une large majorité, le rapport d'initiative de B.Bendtsen envoie un signal politique opportun sur le thème de l'énergie, quelques jours après la fin du sommet de Cancun et deux mois avant le sommet sur l'énergie du 4 février 2011. L'efficacité énergétique est sans aucun doute un des enjeux cruciaux de notre combat pour l'environnement. Les économies d'énergie et l'efficacité énergétique sont la manière la plus rapide et représentent le meilleur rapport coût-efficacité pour réduire les émissions de CO2 et améliorer la sécurité de l'approvisionnement. Dans ce rapport, nous appelons à renforcer les efforts afin d'atteindre l'objectif des 20% en matière d'efficacité énergétique d'ici 2020. Je regrette toutefois que l'amendement appelant la Commission à lancer l'année prochaine une initiative en vue de rénover en profondeur les bâtiments existants n'ait pas obtenu la majorité. Le rapport n'évoque que les nouvelles constructions, et pas la question de la gestion des bâtiments existants. Or les bâtiments sont responsables d'environ 40% de la consommation d'énergie et d'environ 36% des gaz à effet de serre de l'UE.
Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. − Balsavau už šį pranešimą, nes reikia imtis konkrečių priemonių dėl efektyvaus energijos vartojimo veiksmų plano įgyvendinimo, ypač kai vis labiau ir labiau tampa akivaizdu, kad ES nepasieks savo 20 proc. tikslo sumažinti išmetamą šiltnamio efektą sukeliančių dujų kiekį. Norėčiau atkreipti dėmesį į tai, kad energijos vartojimo efektyvumas yra ekonomiškiausia priemonė, kuri padėtų sumažinti CO2 ir kitus išmetimus. Be to, ji sudaro unikalią galimybę remti ir kurti naujas darbo vietas, tuo pat metu mažinant priklausomybę nuo energijos importo. Taigi, Europos Parlamentas ragina Europos Komisiją sukurti naują efektyvaus energijos vartojimo veiksmų planą, kuriame būtų atsižvelgiama į pažeidžiamų energijos vartotojų poreikius. Be to, ragina valstybes nares priimti tinkamas priemones ir veiksmingą politiką, kaip antai nacionaliniai veiksmų planai arba tikslingos socialinės priemonės, skirtos energijos nepritekliui mažinti, ir reguliariai pranešti apie savo veiksmus sprendžiant šį klausimą. Komisija taip pat turėtų būti atsakinga už visų statistinių duomenų apie Europos Sąjungos energetikos politikos svarbiausių elementų raidą pateikimą.
Vito Bonsignore (PPE), per iscritto. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, mi congratulo con il collega Bendtsen per una relazione così importante e attuale sul tema dell'efficienza energetica. Ho votato a favore di questa relazione, perché ritengo che una buona efficienza energetica possa aiutarci a ridurre concretamente le emissioni di CO2.
I vantaggi che si possono trarre da una simile azione politica sono diversi: anzitutto si creerebbero nuovi posti di lavoro, ma si potrebbe avviare anche un maggior coinvolgimento delle PMI, tessuto connettivo dell'economia italiana ed europea, alle quali si potrebbero offrire innovative opportunità di sviluppo. Per fare ciò, bisognerebbe predisporre strumenti finanziari adeguati a rafforzare la formazione professionale, la ricerca e l'accesso alle informazioni. Concordo, dunque, con la necessità di rivedere le politiche dell'Unione Europea in tema di efficienza energetica ed attuare piani concreti per un rilancio della competitività.
Per quanto, invece, riguarda gli edifici e l'ecoprogettazione, condivido l'opportunità di porre l'accento sulla ristrutturazione degli edifici esistenti, che se ristrutturati adeguatamente disporrebbero di altissimi potenziali di efficienza energetica. Per raggiungere tali obiettivi, quindi, bisogna promuovere misure, strumenti e finanziamenti da sostenere sia a livello degli Stati membri sia a livello europeo, attraverso per esempio l'introduzione di fondi ad hoc.
Jan Březina (PPE), písemně. − Zpráva o energetické účinnosti správně vyzývá k většímu důrazu na inovativní systémy, jako jsou inteligentní sítě nebo inteligentní měřiče, k pružnějšímu začleňování obnovitelných zdrojů energie a k vytvoření globální strategie výroby tepla. Je třeba v této souvislosti připomenout politický cíl, podle kterého by do roku 2015 mělo mít 50 % domácností inteligentní měřiče a do roku 2020 80 % domácností. Jsem rád, že neprošly návrhy na zavedení legislativních opatření v oblasti energetické chudoby a místo nich byla přijata taková formulace, z níž jasně vyplývá, že k řešení problému energetické chudoby jsou způsobilejší členské státy a že se tedy jedná o problém, který by se měl řešit na úrovni členských států. Zlepšení energetické účinnosti by rovněž mělo napomoci umožnění využití 15 % ERDF na projekty energetické účinnosti, i když se na druhou stranu domnívám, že energetická účinnost by měla být horizontální evropskou prioritou financovanou z jiných zdrojů, než jsou strukturální fondy.
Považuji za úspěch odmítnutí návrhů na zavedení celoevropské energetické nebo uhelné daně, která by vedla pouze ke zdražení energie a dopadla by tvrdě zejména na nízkopříjmové skupiny. Zároveň jsem toho názoru, že cíle v oblasti energetické účinnosti by neměly mít právně závaznou povahu a že by se neměla zavádět plošná podmíněnost strukturálních fondů splněním kritérií energetické účinnosti.
Maria Da Graça Carvalho (PPE), por escrito. − A eficiência energética é crucial para aumentar a segurança do abastecimento, a qualidade do ar, diminuir as emissões de gases com efeitos de estufa e aumentar a competitividade da nossa sociedade. Eficiência energética significa fazer "mais" com "menos" recursos. O presente relatório propõe uma visão ambiciosa para a eficiência energética através, por exemplo, da introdução de metas individuais e incentivos positivos. São introduzidos elementos importantes ao nível da modernização das infra-estruturas de energia, tais como as redes inteligentes, da eficiência energética nos edifícios e nos transportes, da utilização das TIC e do desenvolvimento da investigação científica na área da energia. Este relatório realça a necessidade de duplicar os fundos para a investigação científica, desenvolvimento tecnológico e demonstração na área da energia. No domínio do financiamento, o relatório incentiva, ainda, a utilização dos fundos estruturais em prol da eficiência energética e que esta seja uma prioridade no orçamente da UE após 2013. Por tudo isto, gostaria de felicitar o relator, Sr. Bendtsen, pelo excelente trabalho realizado e pelo equilíbrio conseguido e convido todos a apoiar este importante relatório.
Marielle De Sarnez (ALDE), par écrit. – Les bâtiments sont responsables d'environ 40% de la consommation d'énergie et d'environ 36% des émissions de gaz à effet de serre dans l'Union européenne. Les bâtiments économes devraient donc être une priorité de la prochaine révision du plan d'action pour l'efficacité énergétique. Aujourd’hui, 30% des logements existants en Europe sont malsains et ont une facture énergétique élevée. Il est donc important non seulement de promouvoir de nouvelles constructions durables mais aussi de rénover durablement. C'est pourquoi les Etats membres doivent lancer sans plus attendre un programme de rénovation en profondeur du parc immobilier existant afin de parvenir, d'ici à 2050, à une consommation énergétique proche de zéro dans l'environnement immobilier. Il existe également un lien entre l'efficacité énergétique et la précarité énergétique. Nous demandons donc à la Commission qu'elle élabore un nouveau plan d'action sur l'efficacité énergétique qui tienne compte des besoins des consommateurs vulnérables.
Ioan Enciu (S&D), in writing. − I would like to welcome this report on energy efficiency as it will increase energy security and it will serve to create social and economic advantages for the EU’s economy. The S&D Group have pointed out that energy resources are not evenly distributed among Member States. We must always consider European solidarity when legislating for energy efficiency. It has been said that economising on energy is one of the quickest routes to energy efficiency. Promoting energy efficiency will create employment and it will save Member State governments billions in heating costs on an annual basis.
I strongly welcome the creation of a lower carbon intensive society but we must be careful to strike the correct balance between Member States based on their capabilities and resources. I am concerned that Member States such as Romania will be expected to perform on a level playing field with other Member States such as Sweden, who have a proven track record in the area of energy efficiency. Financial Perspective 8 will be a critical financing tool to encourage and promote energy efficiency from 2014 to 2020.
Edite Estrela (S&D), por escrito. − Votei favoravelmente o relatório sobre o Plano de Acção para a Eficiência Energética porque apresenta propostas importantes para o ambiente e para a economia, designadamente a apresentação de legislação europeia que introduz objectivo vinculativos para a redução do consumo de energia.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − Em 2008, a Europa comprometeu-se a alcançar, o mais tardar até 2020, uma redução de 20% do consumo de energia e a assegurar 20% do seu consumo de energia a partir de fontes renováveis. Esta meta é fundamental para ajudar a Europa a cumprir o objectivo de redução de emissões de CO2 e para diminuir a dependência das energias fósseis, mas deverá continuar a ser isso mesmo, uma meta à qual os vários Estados aderem de forma voluntária.
Para que tal aconteça, mais do que impor um limite vinculativo, será mais importante que os Estados-Membros acordem em soluções que permitam uma maior eficiência energética e um menor desperdício de energia, sem pôr em causa o desenvolvimento e sem que tal represente um custo excessivo para as indústrias e os produtores europeus, muito especialmente numa altura de crise económica como a que atravessamos.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − O presente relatório versa sobre a política de eficiência energética na UE. Defendo nesta matéria a necessidade de se estabelecerem metas vinculativas. No Livro Verde da Comissão (2005/0265 final) sobre a eficiência energética estima-se que se poderiam potencialmente criar, directa e indirectamente, cerca de um milhão de novos empregos na Europa. Segundo esta Comunicação, os beneficiários de medidas de eficiência energética são especialmente as PME e acrescenta-se que um agregado familiar médio poderia poupar em média 1.000 € por ano com medidas de eficiência energética.
Medidas de eficiência energética obrigatória são também cruciais para reduzir o défice energético resultante das importações de petróleo e gás do Golfo e da Rússia.
Já temos metas vinculativas para aumentar a quota das energias renováveis na União Europeia em 20%. Sem medidas vinculativas para a eficiência energética e com o actual quadro só poderíamos atingir metade do potencial. É também uma questão de segurança jurídica e um sinal importante para direccionar novos investimentos.
Relativamente à UE e a Portugal, vejo mais ganhos do que perdas neste objectivo vinculativo. Aliás, se os objectivos da EU 2020 não forem além de intenções, essa estratégia não servirá para nada.
Ilda Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. − Têm-se multiplicado as promessas de aumento da eficiência energética, mas a União Europeia corre o risco de não cumprir as metas que se propôs: atingir 20% em 2020. Últimos dados apontam para uma média real de apenas 9%, apesar do contributo que o aumento da eficiência energética pode dar para a redução das emissões e do consumo e da dependência energética.
O relatório contém um extenso conjunto de aspectos que abrangem convenientemente todo o vasto campo da eficiência energética, embora apontando caminhos que dificilmente levarão a bom porto os objectivos que pretende atingir.
Mas há aspectos de que discordamos, como a associação que se pretende fazer da eficiência energética com a denominada Estratégia Europa 2020, a qual prevê a conclusão do mercado interno da energia, a promoção dos instrumentos de mercado, o Sistema Europeu de Comércio de Emissões (camuflando parte dos lucros na eficiência energética), e esquecendo a necessidade da defesa de um forte sector público energético que cada Estado deve promover.
Concordando com a necessidade de existirem fundos comunitários para a concretização dos objectivos, restam-nos algumas dúvidas quanto à possibilidade prática de utilizar até 15% do FEDER ou usar o FEADER para a eficiência energética, uma vez que deverão ser os Estados-Membros a definir as suas necessidades e prioridades para a distribuição destes fundos.
Françoise Grossetête (PPE), par écrit. – De nombreux efforts peuvent être menés pour améliorer l'efficacité énergétique dans des secteurs clés comme les transports ou les bâtiments qui offrent des possibilités non exploitées.
Il est néanmoins irréaliste de fixer un objectif contraignant visant à améliorer l'efficacité énergétique d'au moins 20% d'ici 2020 car il n'existe ni méthode d'évaluation, ni indicateurs communs. Nous devrions plutôt nous concentrer sur des objectifs sectoriels concrets comme, par exemple, l'engagement de baisser de 38% la consommation d'énergie dans les bâtiments existants.
Le manque de financement constitue un obstacle majeur à la rénovation des bâtiments dans le secteur résidentiel et dans celui des PME. Au lieu d'engager une bataille d'objectifs irréalistes, la Commission européenne devrait plutôt répertorier des solutions innovantes et stimuler les partenariats publics privés en la matière car cette écologie créatrice est une source d'emplois.
Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau šiam pranešimui, nes yra siekiama iki 2020 m. bent 20 proc. padidinti energijos vartojimo efektyvumą ir padaryti pažangą pereinant prie tvarios ir ekologiškos ekonomikos. Privalumai yra dideli ir apima tiek ekonomikos plėtrą, tiek naujų vietų sukūrimą. Darbo vietos bus sukurtos tiek kaimo, tiek ir miesto vietovėse. Gerai žinoma, kad pastatuose slypi didžiulis energijos taupymo potencialas. Todėl reikia susitelkti ties jau esančių pastatų atnaujinimu, nes naujų pastatų statyba vis ES mažėja, o dauguma senų pastatų, juos tinkamai atnaujinus, turi didžiausią taupymo potencialą. Švarių technologijų srityje egzistuoja poreikis panaikinti skirtumus tarp JAV ir Kinijos iš vienos pusės ir ES iš kitos pusės. Abi šalys yra pažangesnės nei ES kai tai susiję su teisės aktų, skatinančių energiją taupančius sprendimus, priėmimu. Todėl ES ir valstybės narės turėtų remti priemones, kuriomis skatinamas finansavimas. Europos lygiu panaudojant finansinę priemonę reikėtų paspartinti Sutartis dėl energijos vartojimo efektyvumo (SEVE) paremiančių nacionalinių energijos taupymo fondų kūrimą. Sutartys dėl energijos vartojimo efektyvumo (SEVE), kai klientas perka užtikrintą sutaupytą energijos kiekį, yra naudingos, nes investicijos atsiperka per laikotarpį nuo 2 iki 15 metų. Tokiu modeliu sukuriamos darbo vietos MVĮ, vartotojų sąskaitos už energiją yra mažesnės, o emisijų kiekis sumažinamas.
Eija-Riitta Korhola (PPE), kirjallinen. − Arvoisa puhemies, äänestäessäni pakollista 20 prosentin energiansäätötavoitetta vastaan – samoin kuin suurin osa poliittisesta ryhmästäni – en ottanut kantaa energiansäästön tärkeyteen vaan tapaan, jolla sitä yritetään edistää. Energiansäästön tehostamisen tärkeys on kiistatonta. Sen sijaan yritykset ratkaista niin EUn ilmasto- kuin energiavarmuus- ja huolto-ongelmat eivät mielestäni ole kestävällä ja viisaalla pohjalla.
Kuuluisassa 20/20/20 ilmasto- ja energiapaketissa energiansäätötavoite oli ainoa ei-sitova tavoite, sillä sen oletettiin tehostuvan muiden pakollisten tavoitteiden rinnalla, kuten päästöleikkaukset ja uusiutuvien energialähteiden lisääminen. Energiansäästötavoite ei toteutunut haluamallamme tavalla, mutta nyt ennemmin kuin rasittaa yhteisöämme vielä uudella sitovalla tavoitteella, päällekkäin muiden sitovien tavoitteiden kanssa ja tietämättä kuinka tavoite saavutetaan, meidän tulisi tarkastella, olivatko nuo muut tavoitteet alun perinkään oikein asetettuja.
Päästöleikkauksia ja uusiutuvia energialähteitä koskevia tavoitteita toteuttaessaan jäsenvaltiomme ja niiden yritykset joutuvat paineen alle, jossa kiusaus tehdä lyhytnäköisiä ja kestämättömiä ratkaisuja kasvaa ylivoimaiseksi. Jos sen päälle asetetaan vielä yksi pakko, olemme tilanteessa, jossa EU sahaa kirjaimellisesti omaa oksaansa samalla jo nyt aiheuttaen ainoastaan massiivisen tulonsiirron ilman, että siitä hyötyisi sen enempää ilmasto, ympäristö tai energiavarmuutemme.
Hyvää tarkoittaessa on tapahtunut päinvastoin. Teollisuuden toimintaedellytykset globaalisti heikkenevät, uusiutuvien energialähteiden nimissä poltetaan kestämättömästi puuta, ja samaan aikaan itse ongelma, hiilidioksidipäästöt, kasvaa radikaalisti rajojemme ulkopuolella.
On aika tehdä järkeviä ja kestäviä toimia, ei lyhytnäköistä pakkosyöttöä ilman järkevää konkretiaa.
Elisabeth Köstinger (PPE), schriftlich. − Die EU-weite Erhöhung der Energieeffizienz ist eine zentrale Forderung im Rahmen einer nachhaltigen europäischen Energiestrategie. Durch sie kann eine Senkung des CO2-Austoßes und gleichzeitig eine Erhöhung der Versorgungssicherheit am kostengünstigsten und schnellsten erreicht werden. Ich begrüße in dem Bericht die Hervorhebung von stärkeren Investitionen im Bereich der Energieeffizienz von Gebäuden, zur Schaffung von neuen Arbeitsplätzen im Bausektor und bei KMUs und dass Haushalte durch diese Maßnahmen ihre Ausgaben um bis zu 1.000 EUR senken können. Auch auf die Notwendigkeit einer besseren Energieeffizienz des gesamten Verkehrswesens durch eine Verlagerung des Verkehrs von energieintensiven Verkehrsmitteln wie LKWs und PKWs zu energiesparenden Verkehrsmitteln wie der Bahn, wird hingewiesen. Ich begrüße die Aspekte des Berichts die von der Kommission und den Mitgliedsstaaten einfordern, dem Bereich der Energieeffizienz die gebotene Beachtung zu schenken und gleichzeitig dafür zu sorgen, dass die zahlreichen gesetzlichen Vorgaben, die schon jetzt auf EU- und auf nationaler Ebene in diesem Bereich bestehen, auch eingehalten werden.
Bogusław Liberadzki (S&D), na piśmie. − W trakcie dzisiejszych głosowań opowiedziałem się za przyjęciem sprawozdania w sprawie przeglądu planu działania na rzecz racjonalizacji zużycia energii autorstwa posła Bendtsena. Nie ulega wątpliwości, iż zwiększenie efektywności energetycznej jest najbardziej opłacalnym i najszybszym sposobem zmniejszenia emisji dwutlenku węgla. Faktem jest, iż budynki odpowiadają za ok. 40% zużycia energii i za ok. 36% emisji gazów cieplarnianych w UE. Dlatego też uważam, iż jednym z najbardziej istotnych z działań jest zwiększanie energooszczędności budynków, a to poprzez inicjowanie działań renowacji istniejących urządzeń oraz instalowania wydajniejszej wspólnej infrastruktury w budynkach i systemach grzewczych. Głosowałem za finansowaniem ocieplania budynków z Funduszów Strukturalnych.
Marian-Jean Marinescu (PPE), în scris. − Raportul privind eficienţa energetică este foarte important pentru adoptarea planului de acţiune UE în acest domeniu pentru următorii ani şi va avea un impact enorm asupra modalităţilor de reducere a emisiilor de CO2, a creşterii economice, a creării de locuri de muncă în domeniul IT, în cel al construcţiilor şi în cel al serviciilor. Am votat pentru o protecţie mai eficienta a consumatorilor vulnerabili. Aceşti consumatori trebuie să beneficieze cel mai mult de pe urma îmbunătăţirilor privind eficienţa energetică, însă este nevoie de mai multe resurse financiare în vederea realizării investiţiilor necesare. De asemenea, am votat pentru înfiinţarea unor fonduri privind eficienţa energetică la nivel naţional, regional sau local. Aceste fonduri ar putea să joace un rol fundamental în dezvoltarea IMM-urilor şi companiilor care furnizează servicii privind eficienţa energetică. Am votat împotriva instaurării obiectivului obligatoriu din punct de vedere juridic de a ajunge la cel puţin 20% în materie de economisire a energiei până în 2020, deoarece acest caracter constrângător la nivelul UE ar putea avea efecte negative pe piaţa unică. Consider că procesul de tranziţie spre o economie durabilă şi ecologică va avansa şi fără a impune dispoziţii legislative excesive.
Mario Mauro (PPE), per iscritto. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, la collega Bendsten nella sua relazione sulla revisione del piano d’azione per l’efficienza energetica sottolinea correttamente che le politiche nazionali non sfruttano ancora appieno le potenzialità esistenti in campo di efficienza energetica. È necessario quindi un rafforzamento delle strategie comunitarie in tal senso. Il mio voto è favorevole.
Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Ce rapport met en avant le principe d'efficacité énergétique et prône l'étiquetage énergétique. C'est une bonne chose même si l'on eut préféré voir la réflexion poussée jusqu'à la sobriété énergétique et l'étiquetage écologique. Il s'inquiète de la précarité énergétique. C'est une bonne nouvelle. Quel dommage, dès lors, qu'il en fasse des instruments au service du capitalisme vert, qu'il soit favorable à la libre concurrence et réclame l'intervention d'intermédiaires financiers et vante les mérite du marché carbone. Il réduit à néant les avancées qu'il promet.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − Um plano de acção no que respeita à política energética europeia tem que abordar os seguintes aspectos: avançar para um sistema energético de baixas emissões de carbono, garantir a segurança do aprovisionamento de energia e garantir o reforço da competitividade da União e o fornecimento de energia a todos os consumidores a preços acessíveis. Para os concretizar é necessário fazer um esforço financeiro e humano muito forte.
Alexander Mirsky (S&D), in writing. − Here are 10 principal guidelines for energy efficiency.
1. Energy – efficient technologies; 2. Transport technologies; 3. Efficient use of energy; 4. Energy transportation circuit security; 5. Collection and storage of goods used for energy production; 6. The energy exploitation of countries – suppliers; 7. Forming and distribution of energy resources; 8. Anti-monopoly programmes for energy consumption and energy supply; 9. Nanotechnologies in the energy supply sector and its development; 10. Efficient energy legislation.
Unfortunately, these aspects are not covered by the present report. I voted in favour, bearing in mind that the principal task has only just begun.
Andreas Mölzer (NI), schriftlich. − Energieeffizienz ist ein Bereich mit großem Zukunftspotenzial, in dem die EU schon einiges an Erfahrungen gesammelt hat und in dem führende Technologieträger in den EU-Mitgliedstaaten angesiedelt sind. Neben den offenkundigen Vorteilen für die Umwelt birgt diese Branche auch Möglichkeiten zur Ankurbelung des Wirtschaftswachstums und zur Schaffung von Arbeitsplätzen. Wie die Vergangenheit allerdings gezeigt hat, steckt sich die EU großartige Ziele, bei deren Umsetzung es dann Probleme gibt, oder schießt manchmal auch über das Ziel hinaus. So etwa bei Gebäuden. Natürlich können diese ein enormes Potenzial für Energieeinsparungen bieten.
Dies bei Neubauten zu beachten, ist ungleich einfacher als bei vorhandenen alten Bauten. Insbesondere ergeben sich auch Probleme bei Gebäuden, die unter Denkmalschutz stehen. Und nicht zuletzt darf es nicht dahingehend ausarten, dass Maßnahmen zur Erhöhung der Energieeffizienz vorgeschrieben werden, deren Umsetzung derart teuer ist, dass die Menschen sich das Wohnen nicht mehr leisten können. Ich habe entsprechend abgestimmt.
Wojciech Michał Olejniczak (S&D), na piśmie. − Nie sposób nie zgodzić się z tezą sprawozdawcy, że „zwiększenie efektywności energetycznej jest najbardziej opłacalnym i najszybszym sposobem zmniejszenia emisji CO2 i innych gazów”. Jednocześnie działania na rzecz efektywności energetycznej przyczyniają się do wzrostu gospodarczego i tworzenia nowych miejsc pracy. Zjawisko to można zaobserwować chociażby w nowych państwach członkowskich, gdzie skala wyzwań jest ogromna.
Warto także nadmienić, że wsparcie Unii Europejskiej dla termomodernizacji budynków jest jednym z najlepiej widocznych elementów polityki spójności. Unowocześnione budynki są jedną z najlepszych wizytówek Unii Europejskiej w regionie. Uwzględniając ten aspekt, popieram zawarte w sprawozdaniu postulaty zwiększenia nakładów na zwiększanie efektywności energetycznej.
Alfredo Pallone (PPE), per iscritto. − Ho votato a favore del piano di azione per l'efficienza energetica perché ritengo importante far progredire l'UE verso un'economia verde e sostenibile. Diminuire il consumo energetico, attraverso innovazioni sistemiche per le infrastrutture energetiche e lo sviluppo urbano è l'obiettivo che l'Europa propone nel nuovo piano d'azione che la Commissione presenterà il prossimo Febbraio. Ritengo inoltre che gli obiettivi non debbano essere vincolanti poiché nel velocizzare i tempi il rischio che si corre è di danneggiare economicamente imprese e cittadini. Le misure per un piano d'azione devono essere concordi con i piani nazionali al fine di delineare una metodologia comune per misurare gli obiettivi di efficienza energetica.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − O Relator, membro do Grupo PPE, para a revisão do plano de acção para a eficiência energética propõe de uma forma equilibrada atingir a meta de 20% de poupança de energia, definida pelo Conselho Europeu em 2007.
A forma pragmática de implementação de uma política de eficiência energética, proposta pelo relator, através de metas individuais e sem a imposição de objectivos juridicamente vinculativos parecia-me a forma mais adequada, no actual contexto económico político, para alcançar o referido objectivo. Vence porém, em comissão ITRE, a solução de introdução de metas obrigatórias de pelo menos 20% de redução energética, emenda aprovada com os votos dos socialistas, liberais e verdes.
No relatório, que voto favoravelmente, destaco das várias acções a nível comunitário e dos Estados-Membros em prol da eficiência energética: a aplicação da legislação já existente neste domínio, o desenvolvimento urbano energeticamente eficiente, a construção de edifícios energeticamente eficientes e o financiamento destas e de outras medidas através da criação de fundos nacionais de eficiência energética.
De realçar que este relatório do Parlamento Europeu é um contributo importante para a revisão em curso junto da Comissão Europeia do Plano de Acção para a Eficiência Energética.
Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, anche a seguito di alcune migliorie apportate al progetto iniziale, condivido con l'on. Bendt Bendtsen l'idea che l'efficienza energetica è il mezzo economicamente più conveniente per ridurre le emissioni di CO2 e di altra natura e che rappresenta un'opportunità unica per sostenere e creare occupazione, riducendo al contempo la dipendenza dalle importazioni di energia; rileva che, secondo la Commissione, i benefici in termini di risparmio energetico potrebbero ammontare a più di 1 000 euro per famiglia all'anno.
Rovana Plumb (S&D), în scris. − Eficiența energetică reprezintă cea mai avantajoasă, din punct de vedere al costurilor și cea mai rapidă modalitate de reducere a emisiilor de CO2 și a altor emisii. Avantajele sunt enorme, atât în ceea ce privește creșterea economică, cât și în ceea ce privește crearea de locuri de muncă (în domeniul IT, construcții și servicii) atât în mediul rural, cât și în cel urban, adesea în cadrul IMM-urilor, fiind vorba despre locuri de muncă locale, care nu pot fi externalizate. Comisia va prezenta un nou plan revizuit la începutul anului 2011, care trebuie să conţină următoarele elemente: - obiectivul obligatoriu comunitar privind creşterea eficienţei energetice cu cel puţin 20% până în 2020 - masuri de combatere a sărăciei energetice introduse în toate politicile energetice - revizuirea Directivei privind serviciile energetice în 2011 -încurajarea investiţiilor în reţele inteligente şi conformarea statelor membre cerinţei celui de-al treilea pachet legislativ privind piaţa internă, de a instala contoare inteligente în 80% din gospodării până în 2020 - Statele membre să-şi stabilească obiective anuale privind renovările clădirilor - Comisia să propună politici pentru atingerea unui nivel aproape de zero pentru pierderile energetice ale clădirilor pana in 2050 - Comisia să analizeze modele de finanţare inovatoare, cum ar fi fondurile „revolving” pentru atingerea obiectivelor din sector.
Teresa Riera Madurell (S&D), por escrito. − He votado a favor de este informe porque creo que la obligatoriedad del objetivo del 20 % de eficiencia energética es importante no solo en términos de reducción del CO2, que lo es, sino también en términos sociales. Una parte importante del gasto de los hogares europeos se destina a la factura energética. Introducir medidas de eficiencia que reduzcan el gasto energético y contribuyan a reducir la pobreza energética es un objetivo socialista.
Frédérique Ries (ALDE), par écrit. – En attendant que le défi fou du solaire spatial devienne réalité et que le monde entier profite de cette manne électrique quasi inépuisable, l'Union européenne n'a d'autre choix pour sa politique énergétique actuelle que de multiplier les sources d'approvisionnement et surtout de jouer la carte de l'efficacité énergétique. Il s'agit d'une priorité clé de la stratégie européenne pour la décennie à venir rappelée dans le rapport Bendtsen approuvé ce midi par une majorité de députés européens. Je me félicite en particulier de l'adoption de l'objectif contraignant de 20% d'économies d'énergie pour 2020 qui permettrait à l'UE d'économiser environ 100 milliards d'euros. Pour parvenir à un tel résultat, il faudra à l'évidence multiplier les actions dans des domaines aussi variés que les services énergétiques, les transports (à quand un cadre pour la normalisation des véhicules électriques?) et les bâtiments. Ce dernier secteur doit faire l'objet d'une attention particulière lorsqu'on sait que les bâtiments sont responsables d'environ 40 % de la consommation d'énergie et d'environ 36 % des émissions de gaz à effet de serre de l'Union européenne. Un potentiel d'économie énergétique considérable existe par exemple dans les bâtiments publics ce qui faciliterait la transition vers une économie durable et verte.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − This report is a powerful and timely reminder to the Commission and the Council of the importance of a binding energy-saving target ahead of the crucial Energy Summit on 4 February 2011 and as the Commission prepares its energy efficiency action plan. Ambitious EU measures on energy saving and efficiency are essential if Europe is to respond to the challenges of energy security and climate change. They also make economic sense, create jobs and save consumers money on their energy bills. Until now, Member States have been reneging on their pledge to reduce energy consumption by 20% by 2020, by making insufficient progress. Making the target binding will help (as in the case of renewable energy) to ensure that the EU governments actually deliver on this potential.
The report also calls for stronger measures to address the energy consumption of buildings, notably by renovating the existing building stock. With buildings accounting for 40% of energy consumption in the EU, it is essential to tackle this sector head on. The Greens hope that the EU Energy Summit will also address this crucial issue.
Czesław Adam Siekierski (PPE), na piśmie. − Plan działania na rzecz racjonalizacji zużycia energii jest opłacalnym sposobem na zwiększenie konkurencyjności gospodarki i bezpieczeństwa dostaw energii do Unii Europejskiej. Plan wprowadzenia racjonalizacji zużycia energii jest również doskonałą okazją dla rozwoju małych i średnich przedsiębiorstw. Sprawozdanie Posła Bendtsena słusznie zwraca uwagę na sposoby skutecznego i efektywnego wykorzystywania energii bez potrzeby ograniczenia jej zużycia, bo to wciąż rośnie w krajach członkowskich. Zastosowanie nowoczesnych technologii energetycznych w budownictwie czy transporcie pozwala na znaczne oszczędności na poziomie na całej Unii. Jednak, by takie rozwiązania mogły wejść w życie potrzebna jest kampania informacyjna dla obywateli, ale też obniżenie kosztów technologii energooszczędnych. To właśnie wysoka cena innowacyjnych urządzeń bywa największą przeszkodą w ich stosowaniu. Przyjęcie celów wiążących na rok 2020 jest trudne do wykonania dla wielu państw członkowskich.
Musimy jednak pamiętać, że każde z państw członkowskich znajduje się w innym stadium rozwoju polityki energetycznej. Cel wiążący 20% udziału energii ze źródeł odnawialnych w całkowitym zużyciu energii do 2020 roku może okazać się zbyt wielkim wyzwaniem, szczególnie dla 12 nowych krajów członkowskich.
Bart Staes (Verts/ALE), schriftelijk. − Ik ben blij dat het Europees Parlement zich heeft uitgesproken voor een verplichte doelstelling van twintig procent energiebesparing in 2020. Voorspellingen geven aan dat Europa met het huidige beleid tot maar elf procent energiebesparing komt. Ondertussen verspillen huishoudens duizend euro per jaar aan energie en exporteren we jaarlijks maar liefst 350 miljard euro van onze Europese welvaart naar oliestaten. Beter geïsoleerde huizen, efficiënter transport van energie en zuinigere apparaten zorgen voor een lagere energierekening voor consumenten en bedrijven.
Vaak zijn er drempels tot het nemen van deze efficiënte maatregelen, bijvoorbeeld door de hoge investeringskosten van maatregelen of onduidelijkheid over de voordelen. Als de Europese ministers het voorstel ondersteunen, moeten overheden meer werk maken van het ondersteunen van energiebesparende maatregelen. Maatregelen die uiteindelijk geld opleveren, omdat de energierekening lager wordt.
Energiebesparing is de goedkoopste manier om ons klimaatdoel te halen en leidt tot 560 miljoen ton minder CO2-uitstoot. Energiebesparing maakt het dus nóg makkelijker om ons klimaatdoel wat op te schroeven. Helaas lopen we nog hopeloos achter, volgens een recent rapport is verdrievoudiging van het Europees beleid nodig om tot twintig procent besparing van energie te komen. Daarom is het zo belangrijk dat dit doel bindend wordt opgelegd aan alle EU-lidstaten.
Konrad Szymański (ECR), in writing. − ECR MEPs believe that energy efficiency has a crucial part to play in helping the EU meet its renewable energy and emissions reduction targets. It also has a crucial role to play in ensuring our energy security and contributing to our economic competitiveness. We support much of the content of this report, such as the focus on smart grids and metering, financing from the EIB and the private sector, and also the potential for R&D to further energy efficiency. ECR MEPs do not, however, support binding energy efficiency targets. We believe that the EU and Member States are already incentivised to implement energy efficiency policies through renewable energy and emissions reduction targets, as well as energy saving targets under the Energy Services Directive. ECR members therefore abstained on this report.
Thomas Ulmer (PPE), schriftlich. − Den Bericht Bendtsen habe ich abgelehnt, weil er wieder in den Zahlen veränderte und gängelnde Ziele vorsieht. Es ist zwar nur ein Bericht ohne legislativen Charakter, aber die Auswirkungen der Ökodesign-Richtlinie haben gezeigt, wie vorsichtig man mit den Gegebenheiten umgehen muss. Das Glühbirnenverbot hat dazu geführt, dass ich ein Zimmer evakuieren muss, wenn eine Quecksilbersparlampe platzt, um keine Gesundheitsschäden zu verursachen. Genau diese Dinge gilt es rechtzeitig zu bremsen.
Hermann Winkler (PPE), schriftlich. − Ich habe gegen diesen Bericht gestimmt. Grundsätzlich ist der Ansatz des Berichts über den Aktionsplan für Energieeffizienz zum Energiesparen begrüßenswert. Allerdings halte ich den Weg, verbindliche Energieeffizienzziele „von oben“ anzuordnen und verbindliche Modernisierungs- und Instandsetzungsziele für private und öffentliche Gebäude (z. B. Schulen) festzulegen, für verfehlt. In Zeiten knapper Kassen in Ländern, Kommunen und privaten Haushalten würden diese mit solchen unrealistischen Vorgaben überfordert. So musste selbst die EU-Kommission, deren Gebäude auch von neuen Effizienzkriterien betroffen wären, unlängst einräumen, dass zusätzliche Anforderungen zur energetischen Sanierung ihres Gebäudebestandes nicht zu erfüllen wären. Die EU darf aber nicht von Anderen Dinge verlangen, die sie selbst nicht realisieren kann.
Auch für die mittelständisch geprägte sächsische Wirtschaft, vor allem die Handwerksbetriebe, gehen diese Festlegungen bedeutend zu weit. Sie belasten die Unternehmen und führen absehbar zu Arbeitsplatzverlusten und zu Kostensteigerungen für den Verbraucher. Insbesondere die Forderung, Energieeffizienzkriterien bei der Vergabe öffentlicher Aufträge anzuwenden, ist meines Erachtens kritisch zu beurteilen. Der richtige Weg zum Energieeinsparen führt vielmehr über Aufklärung der Bürger und Schaffung steuerlicher Anreizsysteme.
Joachim Zeller (PPE), schriftlich. − Ich lehne diesen Bericht ab. Der Bericht enthält sicher bedenkenswerte Vorschläge. Allerdings halte ich nichts von einer „Ankündigungspolitik“ mit Forderungen nach restriktiven Maßnahmen, die in der Praxis kaum zu erfüllen sind. So gehen insbesondere die Forderungen an lokale und regionale Gebietskörperschaften wie auch an private Hauseigentümer zur energetischen Gebäudesanierung angesichts der finanziellen Situation der Angesprochenen ins Leere. Selbst die EU-Kommission musste einräumen, dass weitgehende Forderungen zur energetischen Sanierung ihres Gebäudebestandes nicht zu erfüllen sind. Auch ist die Behauptung, dass energetische Sanierungen zu unmittelbaren Kostenersparnissen führen, in der Praxis den Beweis schuldig geblieben. Kosten für Energielieferungen steigen schneller, nicht zuletzt durch Investitionsumlagen für die Herstellung und Instandhaltung der Infrastruktur sowie für Maßnahmen für Energieerzeugung durch erneuerbare Energien, als sie durch Energieeffizienzmaßnahmen aufgehalten werden. Die bisherige EU-Energieeffizienz-Richtlinie aus dem Jahr 2002 ist in den einzelnen Mitgliedstaaten sehr unterschiedlich umgesetzt worden, so dass es hierbei einen Gleichklang in Europa nicht gibt. Auf einer wesentlich höheren Inanspruchnahme von Strukturmitteln für Energieeffizienzmaßnahmen zu bestehen, greift in unzulässiger Weise den jetzt laufenden Finanzdebatten vor. Ich bin sehr für eine auf breiten Konsens ausgerichtete Debatte über Energieeffizienz auf allen politischen Ebenen und mit allen relevanten Akteuren und für die Schaffung von Anreizsystemen. Ich bin aber gegen Verordnungen „von oben“, bei denen die Zeche andere zahlen sollen.