Presidente. – L’ordine del giorno reca la raccomandazione per la seconda lettura (A7-0343/2010) presentata dall’onorevole Stihler, a nome della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, relativa alla posizione del Consiglio in prima lettura in vista dell’adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e abroga la direttiva del Consiglio 89/106/CEE [10753/3/2010 – C7-0267/2010 – 2008/0098(COD)].
Catherine Stihler, relatore. – (EN) Signor Presidente, è sicuramente positivo iniziare il nuovo anno con questa discussione e con la votazione di domani sull’accordo concluso sotto l’egida della Presidenza belga su questa importante relazione dedicata ai prodotti da costruzione.
Innanzi tutto vorrei ringraziare tutti i colleghi che hanno reso possibile l’accordo per il lavoro svolto, la sollecitudine e l’impegno profuso per trasformare questa proposta in realtà. Vorrei anche esprimere la mia gratitudine nei confronti della segreteria dell’IMCO e della Presidenza belga, rivolgendomi in particolare al signor Vertessen e al signor Haerynck per l’attento lavoro svolto.
Come ho già detto nella mia relazione citando il poeta Robert Frost, “buone recinzioni fanno buoni vicini” (con un punto interrogativo implicito). È importante proseguire sul cammino verso il completamento del mercato interno e l’abbattimento delle barriere per il commercio. Come riconosce Mario Monti nella sua relazione sul mercato unico, “l’Europa si trova ancora in una fase di “costruzione del mercato” che impone di eliminare gli ostacoli all’attività transfrontaliera, smantellare le barriere nazionali di natura amministrativa e tecnica e sormontare le resistenze corporativistiche”.
Con questa proposta abbiamo tentato di rendere più efficiente il funzionamento del mercato unico e abbiamo tentato di predisporre sistemi più chiari e trasparenti, in modo tale che i prodotti immessi sul mercato siano caratterizzati dagli standard più elevati e che il settore edile disponga di un mercato più equo entro cui operare.
Attualmente il settore edile sta affrontando le sfide economiche poste dal crollo finanziario globale del 2008, rese ancora più complesse dalla lenta ripresa economica con cui ci stiamo misurando in tutta Europa. Non dobbiamo dimenticare l’importanza rivestita dal settore edile: dà infatti lavoro direttamente a 12 milioni di cittadini dell’UE, ma i posti di lavoro che da esso dipendono sono 26 milioni. Questo significa che 38 milioni di persone fanno affidamento su questo settore. Ai fini della crescita economica, il settore edile è essenziale per garantire posti di lavoro e occupazione.
È anche uno dei settori più pericolosi in cui lavorare. Prendendo come esempio la Germania, un paese che in materia di sicurezza non ha eguali, un lavoratore edile su 5 000 sarà vittima di un incidente mortale nell’arco della propria vita. Si devono sempre tenere in debito conto la salute e la sicurezza di quanti lavorano in prima linea nel settore edile ed è importante che ciò venga riconosciuto nella relazione.
Tenendo ben presenti questi aspetti, siamo riusciti, da entrambe le parti, a raggiungere brillantemente un accordo in merito alla questione dell’etichettatura delle sostanze pericolose, che garantisse una relazione in linea con la normativa REACH, aiutando al contempo quanti lavorano con prodotti che, in passato, hanno determinato patologie croniche o decesso, patologie quali il mesotelioma da amianto e, in una certa misura, le malattie polmonari ostruttive croniche causate dalle condizioni lavorative e dall’inalazione di polvere.
La corretta etichettatura delle sostanze pericolose può aiutare quanti soffrono di queste patologie polmonari ed illustra le diverse correlazioni del nostro lavoro con altri ambiti. Sono orgogliosa del fatto che questa relazione sia stata gestita e portata a compimento durante l’Anno europeo del polmone. La salute dei polmoni viene spesso trascurata e sono quindi lieta del fatto che questo Parlamento ne abbia riconosciuto l’importanza.
Vorrei fare un rapido accenno alla questione delle piccole e medie imprese. In seno al Parlamento, siamo esortati a “pensare prima di tutto in piccolo” e questa filosofia ci deve accompagnare nel nostro lavoro. Per questo siamo riusciti a creare un secondo canale per le imprese più piccole ai fini dell’immissione sul mercato interno dei loro prodotti. Grazie a questo sistema, per le piccole e medie imprese sarà più economico e agevole raggiungere un mercato più ampio, incrementando quindi il loro potenziale commerciale.
Per quanto riguarda la questione della trasparenza in merito a chi presta servizio all’interno degli organismi di valutazione tecnica ed al loro funzionamento, penso che gli organismi approvano preposti all’approvazione dei prodotti siano stati attivati in misura di gran lunga maggiore rispetto a quanto originariamente previsto. La trasparenza in merito ai processi e all’approvazione dei prodotti contribuirà ad abbattere gli ostacoli e le barriere attualmente esistenti nell’ambito dell’Unione europea. Questo, assieme alle condizioni speciali predisposte per le microimprese, aiuterà le aziende europee in queste difficili condizioni economiche.
All’interno dell’Unione europea, dovremo puntare a una normativa migliore. Insieme ai miei relatori ombra ho modificato le sezioni della relazione che non sono più rilevanti o che erano troppo fumose per comprenderle o garantirne l’applicazione. Per un settore come quello edile, è fondamentale che le norme siano chiare e attendo con impazienza i risultati che queste modifiche consentiranno.
Si tratta di un ambito di ampia portata e le sfide sono numerose, ma queste nuove norme, che entreranno in vigore negli Stati membri nei prossimi 24 mesi, saranno d’aiuto al settore edile, nel tentativo di generare crescita economica e, quindi, posti di lavoro.
Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione. − Signor Presidente, onorevoli deputati, innanzitutto desidero ringraziare il Presidente che ci fa l'onore di presiedere un dibattito su un argomento così importante per la politica industriale e del mercato interno e desidero altresì ringraziare l'on. Stihler, relatore, che ha lavorato in modo approfondito su questa proposta e ci ha, grazie al suo impegno, permesso di raggiungere un accordo in seconda lettura.
Voglio inoltre ringraziare vivamente tutti i relatori ombra e il presidente della commissione per il mercato interno, l'on. Harbour. I vostri sforzi collettivi sono stati determinanti per giungere ad una svolta durante i negoziati tra le Istituzioni in merito a questo dossier estremamente tecnico.
La Commissione accoglie con favore il compromesso in seconda lettura da parte del Parlamento e del Consiglio; a prescindere dagli aspetti di natura tecnica, si tratta di un dossier di grande importanza. L'adozione del regolamento sui prodotti da costruzione rappresenta un passo di inestimabile rilievo per l'intero settore europeo della costruzione. I prodotti della costruzione rappresentano il 3% del PIL a livello europeo e in termini di occupazione le attività legate al settore della costruzione ricoprono il 6,5% del PIL a livello europeo e il 7,5% in termini occupazionali: nell'insieme questo porta il settore della costruzione a rivestire un peso del 10% nell'ambito dell'economia europea, come ha ricordato nel corso del suo intervento la relatrice.
Inoltre, l'adozione del regolamento sui prodotti da costruzione costituisce un passo in avanti importante nell'ambito della semplificazione e di una migliore legislazione e consolida nello stesso tempo il mercato interno per i prodotti di costruzione. Questo è stato anche il primo caso di applicazione pratica dei principi sanciti nell'ambito dello Small business act. In effetti, alle imprese europee, specialmente alle più piccole, finalmente la normativa comunitaria offrirà strumenti abilitanti anziché l'esatto contrario, ossia moduli da compilare, trafile burocratiche e obblighi aggiuntivi.
Non posso che essere soddisfatto di questo risultato, in modo particolare per le soluzioni apportate alle tre questioni considerate in precedenza più complicate: in primo luogo, per quanto riguarda la questione inerente le sostanze pericolose, la Commissione preparerà un rapporto su questo punto importante, informando il Parlamento e presentando, se del caso, le eventuali proposte legislative successive.
In secondo luogo, il trattamento speciale riservato alle microimprese, da sempre ritenute fondamentali al fine di salvaguardare i principi dello Small business act. Il risultato conseguito soddisfa questo criterio, mantenendo la possibilità di procedure semplificate per le microimprese.
Infine, in varie parti del testo si riconosce la necessità di ridurre gli obblighi amministrativi delle imprese e quelli legati ai testi, non solo introducendo procedure semplificate per quel che riguarda la marcatura CE, ma anche mantenendo facoltativo l'uso delle valutazioni tecniche europee.
Tuttavia, come indicato nella dichiarazione della Commissione allegata alla posizione del Consiglio in prima lettura, occorrerà verificare che le soluzioni scelte siano veramente le migliori per affrontare le necessità reali. In particolare, dovremo evitare di sottoporre le imprese, soprattutto le più piccole, ad obblighi amministrativi ingiustificati o comunque non necessari. È nostra intenzione monitorare attentamente questo aspetto e inserire le nostre conclusioni nella relazione al Parlamento europeo e al Consiglio da elaborare dopo cinque anni dall'entrata in vigore del presente regolamento.
Desidero inoltre puntualizzare che la Commissione intende collaborare da vicino con il Parlamento europeo e, naturalmente, con il Consiglio, in merito all'attuazione di questo regolamento. A tale proposito ho chiesto ai miei servizi – che ringrazio per il contributo che danno sempre all'attività legislativa della Commissione – di preparare una road map sull'implementazione, che ho intenzione di inviarvi non appena sarà possibile. Ciò riguarda in particolar modo i cosiddetti aspetti di comitatologia. Il Parlamento è un partner chiave della Commissione, e posso assicurarvi che intendo continuare a collaborare da vicino anche per quel che riguarda la fase successiva dell'adozione. D'altronde, 14 anni passati in quest'Aula non sono trascorsi in vano.
Infine, la Commissione ha ritenuto necessario presentare una dichiarazione riguardante la deroga all'accordo comune tra le istituzioni, relativa al termine per presentare obiezione nei confronti degli atti delegati. La Commissione tiene a sottolineare che il principio stabilito nel progetto di intesa comune prevede un termine per la presentazione delle obiezioni di due mesi, prorogabile per altri due.
Nel caso in questione, la Commissione ritiene che non sussistano circostanze particolari che possano giustificare una deroga a tale principio. La Commissione si rammarica del fatto che il principio concordato nel progetto di intesa comune non sia stato rispettato e nella sua dichiarazione sottolinea che il caso dei prodotti di costruzione non può costituire un precedente.
Ringrazio il Parlamento – anche attraverso il suo Presidente, che ringrazio ancora per aver partecipato a questo dibattito – dell'interesse con il quale ha esaminato questa proposta di semplificazione. Per concludere, vorrei mettere in risalto i vantaggi che ci aspettiamo da questa nuova normativa, nonché quelli risultanti per i produttori e gli utilizzatori dei prodotti da costruzione, come pure per le amministrazioni nazionali.
Confermiamo anche la disponibilità della Commissione ad adempiere agli obblighi previsti dal testo del regolamento, in particolare ad elaborare le relazioni che le sono state richieste.
Grazie ancora Signor Presidente, grazie agli onorevoli parlamentari per l'impegno e per la cooperazione dimostrata.
Andreas Schwab, a nome del gruppo PPE. – (DE) Signor Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, vorrei cominciare esprimendo la mia sincera gratitudine nei confronti di quanti hanno svolto un ruolo attivo nel portare il presente regolamento alla seconda lettura. Questo regolamento – come suggerisce il titolo – si configura come un miglioramento della direttiva già esistente. In passato, ovviamente, l’adozione di regolamenti destinati al settore edile era, per certi versi, una prerogativa esclusiva affidata all’autonomia nazionale. Il fatto di essere riusciti a mettere in primo piano il mercato interno europeo mediante un regolamento è molto positivo.
In secondo luogo, in particolare per le piccole e medie imprese, il regolamento contiene una serie di importanti concessioni, che faciliteranno la loro attività economica e le operazioni nell’ambito del mercato interno europeo. Anche i consumatori trarranno beneficio dal presente regolamento, dal momento che lo stesso migliorerà considerevolmente la sicurezza e l’affidabilità dei prodotti da costruzione.
Posso parlare anche per conto del nostro relatore ombra, l’onorevole Mayer, il quale, a causa di alcuni impegni, non ha potuto allontanarsi oggi dalla sua circoscrizione. Mi ha però pregato di sottolineare che, in ultima analisi, il presente regolamento, giunto alla seconda lettura, si configura come un compromesso, un buon compromesso a suo parere, sebbene vi siano ancora alcuni aspetti su cui sarà necessario lavorare ulteriormente. Sono molto grato al Commissario Tajani per aver sottolineato il coinvolgimento del Parlamento nell’attività di monitoraggio che deve ancora essere effettuata. Nella sua veste di relatore ombra, l’onorevole Mayer ritiene che non sia sufficiente limitarsi a disciplinare il comportamento dei produttori e la vendita dei prodotti da costruzione; questo regolamento deve essere integrato da una normativa che stabilisca anche i principi e le regole pratiche per l’uso e l’installazione di tali prodotti. Da questo punto di vista, l’onorevole Mayer è convinto che la Commissione debba prendere in considerazione l’eventualità di conferire un mandato al Comitato europeo di normalizzazione (CEN) per l’adozione di un regolamento europeo standardizzato.
Vorrebbe altresì precisare che è compito della Commissione verificare che il nuovo regolamento sui prodotti da costruzione garantisca una corretta armonizzazione in tutti i settori e non generi ulteriori problemi in termini di sicurezza e concorrenza sleale. Dopo aver ascoltato le parole del Commissario Tajani, sono però certo che conseguiremo questo obiettivo insieme.
Evelyne Gebhardt, a nome del gruppo S&D. – (DE) Signora Presidente, onorevoli colleghi, vorrei esprimere la mia più sincera gratitudine nei confronti della relatrice, l’onorevole Stihler, che ha svolto un lavoro molto importante nell’ambito di un settore altamente tecnico.
Non ci troviamo semplicemente di fronte ad una relazione tecnica; questa è anche una relazione altamente politica, una relazione in cui dovevano essere rispettati elevati standard di carattere politico. È stato necessario trovare un punto di equilibrio tra i diversi interessi del settore, della sicurezza e della tutela dei lavoratori e, secondo il parere del Parlamento europeo e del gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, la relatrice è riuscita a raggiungere tale obiettivo in maniera ammirevole.
Era essenziale rispettare gli interessi degli esponenti di questo settore e capire dove si collocassero i loro problemi nell’ambito dei prodotti da costruzione, così come era fondamentale trovare un equilibrio tra le grandi imprese e le PMI. A nostro parere, il suggerimento della Commissione di prevedere un impianto normativo più leggero per le piccole imprese era corretto; questo però non significa – e questo è il punto in cui la proposta della Commissione è stata migliorata – che si dovesse consentire un minore livello di sicurezza. Anche gli standard devono essere effettivamente elevati, un obiettivo che stiamo raggiungendo anche in questo settore.
È naturalmente altrettanto importante mettere la sicurezza in primo piano, soprattutto per i consumatori, dato che, nel momento in cui un prodotto da costruzione viene fabbricato ed installato, si deve garantire che il suo utente finale possa contare sullo stesso grado di sicurezza di cui godono stesso quanti lo hanno impiegato in precedenza.
La terza questione particolarmente importante per noi, in quanto socialisti democratici, era il miglioramento della tutela del lavoratore e il fatto che anche questo argomento è stato inserito esplicitamente ancora una volta. L’onorevole Stihler, nelle sue osservazioni, vi ha attribuito una grande importanza. Dopotutto, utilizzando questi prodotti da costruzione, si è spesso esposti a sostanze e materiali pericolosi ed è quindi estremamente importante garantire il massimo livello di protezione. Tale livello di protezione deve essere preso in considerazione anche successivamente – ed è una questione su cui probabilmente è necessario lavorare, Commissario Tajani – in relazione allo smaltimento di questi prodotti una volta che non sono più necessari.
Vorrei ringraziare sinceramente la relatrice, ancora una volta, per l’ottimo lavoro svolto.
Heide Rühle, a nome del gruppo Verts/ALE. – (DE) Signora Presidente, vorrei ringraziare l’onorevole Stihler e tutti i relatori ombra. Ritengo che si sia raggiunto un buon compromesso in questa seconda lettura, anche se – come spesso capita con i compromessi – non tutte le parti sono rimaste pienamente soddisfatte.
Vorrei approfondire in particolare le osservazioni formulate dall’onorevole Meyer, così come riferite dall’onorevole Schwab. Credo vi sia ancora del lavoro da svolgere in materia di etichettatura. Attualmente possiamo contare su un buon livello di armonizzazione per quanto riguarda i prodotti da costruzione, e mi riferisco alla fabbricazione dei prodotti da costruzione. Dobbiamo però impegnarci maggiormente per quanto riguarda l’installazione e l’utilizzo di tali prodotti. Una possibilità è che la Commissione prosegua nel suo lavoro in tal senso nell’ambito degli Eurocodici e che le venga concesso uno specifico mandato nell’ambito degli Eurocodici per garantire progressi concreti.
Un’altra possibilità, a nostro parere, è l’armonizzazione del campo di applicazione e di utilizzo, in modo tale da non ricadere nella sfera di competenza delle normative nazionali in materia e disporre unicamente di un’armonizzazione a livello europeo in relazione ai prodotti e non al loro uso. Dobbiamo impegnarci maggiormente in questo senso e la Commissione potrà contare sul nostro pieno appoggio, qualora si rendano necessarie ulteriori misure.
Vorrei soffermarmi su un altro punto fondamentale nella discussione per votare o meno a favore. Purtroppo, la Presidenza belga ha compiuto un errore in fase negoziale: dopo la prima lettura, ha introdotto nuovi ambiti in seconda lettura (articoli 8, paragrafo 3, e 8, paragrafo 6) senza il pieno consenso del Parlamento. La Presidenza ungherese ha ora affrontato questo problema in una lettera. ma non ritengo che abbia capito a fondo in cosa consista il conflitto. Vorrei puntualizzare ancora una volta che, in futuro, qualora inserisca nuovi punti in seconda lettura, mi aspetto che il Consiglio si rivolga al Parlamento e tenti di raggiungere un compromesso soddisfacente insieme a noi.
Nell’ottica del risultato, non crediamo comunque abbia senso rifiutare il compromesso a fronte di un simile errore procedurale. Voteremo a favore di questo testo perché siamo convinti che rappresenti un passo importante verso un’ulteriore armonizzazione del settore, un settore di enorme valore economico. Per questo, il compromesso può contare sul nostro appoggio in seconda lettura.
Emma McClarkin, a nome del gruppo ECR. – (EN) Signora Presidente, vorrei ringraziare l’onorevole Stihler per l’intenso lavoro svolto. È stato molto impegnativo.
Attualmente, in Europa, il settore edile dà lavoro direttamente a 12 milioni di cittadini europei; in aggiunta, circa il 92 per cento delle imprese produttrici di materiali da costruzione (in totale 65 000 aziende) è costituito da piccole e medie imprese. Chiaramente, l’edilizia riveste un’importanza vitale per l’economia europea e abbiamo la responsabilità di continuare a sostenere questo settore, soprattutto dopo la crisi economica.
Molti aspetti di questa relazione hanno generato una sorta di stallo tra molti di noi, come ad esempio la natura stessa della normativa europea. Non è perfetta, è un compromesso. Tra i punti chiave ricordiamo la dichiarazione di prestazione o marcatura CE, in merito alla quale si è raggiunto un accordo soddisfacente, volto a garantire che le microimprese non debbano andare incontro agli stessi oneri che spettano alle imprese più grandi. Per quanto concerne l’esame e l’identificazione delle sostanze pericolose nei prodotti da costruzione, siamo riusciti a trovare un compromesso, evitando qualsiasi conflitto con le normative REACH già esistenti.
Spero che questo accordo in seconda lettura possa sortire risultati concreti, promuova la libera circolazione dei prodotti da costruzione, migliori gli standard in seno all’Unione europea e incentivi il riciclaggio dei prodotti da costruzione in futuro, evitando, soprattutto, di tradursi di un aumento degli oneri burocratici a carico delle aziende o di creare confusione tra i consumatori.
Lara Comi (PPE). - Signora Presidente, onorevoli colleghi, accolgo con favore il compromesso raggiunto in relazione ad alcuni punti specifici che giudico di vitale importanza, in vista di un'efficace realizzazione degli obiettivi che con tale proposta legislativa ci proponiamo di raggiungere.
Mi riferisco alla conservazione delle norme sulle procedure semplificate, volte sicuramente ad alleggerire gli oneri e a ridurre i costi sostenuti dalle imprese, specie per quanto riguarda le piccole e medie imprese. Ritengo infatti indispensabile, nel quadro di una congiuntura economica negativa come quella attuale, riconoscere l'importanza del ruolo rivestito dalle piccole e medie imprese, che costituiscono uno dei pilastri fondamentali su cui poggia la nostra economia.
Inoltre, attraverso l'introduzione di meccanismi procedurali semplificati e in particolar modo con la riduzione dei tempi per l'immissione di nuovi prodotti sul mercato, la nuova regolamentazione favorisce sicuramente l'innovazione. Al tempo stesso, tutela i consumatori, ponendoli in condizione di beneficiare più tempestivamente di prodotti dal carattere innovativo senza perciò rinunciare alle garanzie di qualità e sicurezza che devono essere assicurate dal marchio CE.
A mio avviso, quindi, l'accordo raggiunto rappresenta un ottimo compromesso capace di realizzare il giusto bilanciamento tra le esigenze dei produttori e quelle dei consumatori e di garantire così il corretto funzionamento del mercato in un settore che è veramente il traino della nostra economia europea.
Sylvana Rapti (S&D). – (EL) Signora Presidente, desidero ringraziare l’onorevole Stihler per l’ottimo lavoro svolto. Parliamo tutti di una questione tecnica, ma fortunatamente, l’onorevole Gebhardt, a nome del gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, ha sottolineato che questa non si tratta soltanto di aspetti tecnici, ma è anche una questione di carattere politico ed economico. Sappiamo bene che il settore edile rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia e che le piccole e medie imprese costituiscono la colonna vertebrale della nostra economia, un’economia che, all’interno dell’Unione europea, sta vivendo una situazione estremamente difficile. La relazione dell’onorevole Stihler riveste un’enorme importanza anche dal punto di vista politico e la collega ha saputo svolgere un ottimo lavoro.
Siamo riusciti a raggiungere un compromesso, un buon compromesso per tutti. Abbiamo raggiunto un equilibrio in grado di offrire procedure semplici, che possano essere applicate senza compromettere gli standard delle piccole e medie imprese e garantendo al contempo il miglior risultato possibile.
Siamo riusciti a risolvere la questione delle sostanze pericolose. Ci ricordiamo tutti – ed i più anziani qui lo ricordano molto bene – la questione della contaminazione da amianto del palazzo Berlaymont, che è rimasto chiuso per cinque o sei anni. Immaginate cosa potrebbe accadere ad interi Stati nell’Unione europea qualora non riuscissimo a gestire il problema delle sostanze pericolose.
Infine, dobbiamo ancora affrontare la questione della sicurezza e della trasparenza. Anche in questo caso ritengo che l’onorevole Stihler abbia svolto un ottimo lavoro con la sua relazione e il compromesso raggiunto.
Per concludere, sono convinta che potremo gestire il tema della costruzione dello Stato europeo così come abbiamo fatto con il settore edile.
Malcolm Harbour (ECR). – (EN) Signora Presidente, in qualità di presidente della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, vorrei associarmi alla maggior parte delle osservazioni (in realtà, credo, a tutte) formulate in relazione al lavoro svolto dall’onorevole Stihler. Farsi carico di un dossier così complesso in seconda lettura e partecipare ai lavori della nostra commissione per svolgere questo incarico è stata un’impresa difficile, portata a termine dalla collega in maniera esemplare.
Questo dimostra l’importanza della procedura di seconda lettura in questa Assemblea, poiché siamo stati in grado di apportare significativi miglioramenti al testo della posizione che ci è pervenuta dal Consiglio. Come ha puntualizzato in particolare l’onorevole Rühle, abbiamo avuto alcuni contrasti con il Consiglio e abbiamo ricevuto una lettera della Presidenza ungherese relativa ad alcune particolari questioni che sarà pubblicata nel processo verbale.
Voglio solo formulare due osservazioni conclusive nell’appoggiare questo accordo. Ringraziandola, signor Commissario, per il lavoro che ha svolto insieme a noi, vorrei ricordare innanzi tutto la necessità di instaurare una stretta collaborazione con lei per provvedere all’attuazione di questa proposta. Come ha sottolineato, vi sono importanti risvolti comitatologici in materia e la commissione di cui faccio parte concorda pienamente con la necessità di dare seguito a queste proposte in maniera molto seria.
In secondo luogo, questo è un settore di fondamentale importanza ed è quindi necessario tenerlo sotto controllo, come molti colleghi hanno affermato, per garantire che non vengano innalzate barriere commerciali che possano bloccare l’indispensabile contributo che offre all’economia europea.
Zuzana Roithová (PPE). – (CS) Signora Presidente, posso ritenermi più che soddisfatta del testo della direttiva sui prodotti da costruzione concordato dai relatori e dai Commissari Tajani e Barnier – il cui apporto è stato fondamentale – ai fini dell’odierna seconda lettura. Il testo dovrebbe semplificare il mercato dei prodotti da costruzione ed in effetti unifica e semplifica la documentazione, rimuovendo alcune inutili procedure burocratiche. Sono lieto che alla fine abbia prevalso l’opinione secondo cui la costruzione di edifici consiste in una fornitura di servizi e non nella commercializzazione di prodotti e che include nell’attività edile anche l’integrazione in un edificio di componenti fabbricati non in serie. Anche le aziende della Repubblica ceca accolgono con favore questa piccola riforma, perché la direttiva previgente incrementava gli oneri a loro carico senza apportare miglioramenti sul fronte qualitativo. La commissione IMCO, di cui sono membro, si è presentata unita ed ha adottato il testo all’unanimità, comprese le semplificazioni per le microimprese; confido che il Parlamento, nel suo insieme, farà altrettanto domani. Sarà un altro segnale a dimostrazione del fatto che il tessuto normativo vigente in seno all’Unione europea si sta sviluppando in modo positivo, in un’ottica di sostegno al mercato unico.
Anja Weisgerber (PPE). – (DE) Signora Presidente, non sono convinta su tutti i punti del compromesso, ma so che il nuovo regolamento costituisce un deciso miglioramento rispetto alla situazione legislativa attuale. Innanzi tutto, adotteremo un linguaggio tecnico standardizzato a livello europeo per l’impiego dei prodotti da costruzione e potremo contare su procedure snelle e semplificate. Abbiamo compiuto passi avanti nell’ambito del mercato interno europeo ed abbiamo in questo modo agevolato le aziende e i consumatori grazie alla definizione di requisiti di sicurezza standardizzati. In linea di principio, l’alleggerimento delle pratiche burocratiche per le microimprese rappresenta una scelta importante e sensata, ma dobbiamo comunque tener conto del fatto che le microimprese che trattano prodotti da costruzione si configurano anche come utilizzatori e, in quanto tali, devono essere tutelate.
Sono quindi lieta che sia stata inserita nel compromesso anche la mia proposta, che prevede procedure semplificate per le microimprese per quanto concerne la valutazione delle caratteristiche di resa dei prodotti da costruzione. Applicano tale procedura, le microimprese dovranno dimostrare l’equivalenza della procedura utilizzata rispetto alla procedura attualmente prevista nell’intera Unione europea. Questo è l’unico modo per garantire che i dettagli relativi alle caratteristiche di resa siano precisi ed affidabili, assicurando al contempo la sicurezza degli edifici in ogni parte dell’Europa.
Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione. − Signor Presidente, onorevoli deputati, condivido le parole del presidente Harbour quando sottolinea l'importanza del testo che stiamo discutendo e che sarà approvato grazie a questo accordo dall'Assemblea, perché si tratta di una nuova normativa che darà importanti segnali al mercato ma, nello stesso tempo, fisserà delle buone regole, permettendo alle piccole e medie imprese di potersi sviluppare, soprattutto in questa fase finale della crisi, dove noi dobbiamo fare di tutto perché le piccole e medie imprese possano creare nuova occupazione e possano svilupparsi. Questo è l'obiettivo della Commissione europea, condiviso dall'impegno forte del Parlamento europeo, proprio grazie anche all'implementazione e allo sviluppo dello Small business act.
Semplificazione per le piccole e medie imprese, quindi riduzione degli impegni burocratici, ma, nel disegnare queste regole per la liberalizzazione del mercato e per lo sviluppo del mercato – come ha sostenuto nel corso del suo intervento anche l'on. Gebhardt – c'è un forte segnale che riguarda anche la sicurezza, sicurezza che riveste grande importanza per i lavoratori che operano nel settore delle costruzioni, ma anche per i consumatori.
Mi pare che questo testo vada nella giusta direzione, fermo restando che è intenzione della Commissione non concludere con l'approvazione della norma frutto dell'accordo e del compromesso tra Consiglio e Parlamento: vogliamo continuare a lavorare nei prossimi anni e confermo questo impegno anche al presidente Harbour – che ha sottolineato la necessità di andare avanti – di dar vita ad una road map sull'implementazione che vi invierò appena possibile.
Molti parlamentari nel corso di questo dibattito sono intervenuti sul tema dell'armonizzazione nel settore delle costruzioni, in modo particolare per quanto riguarda la sicurezza. Sono assolutamente cosciente e consapevole del problema e sono lieto di avere elaborato con il CEN gli Eurocodici, che sono norme armonizzate che riguardano proprio la sicurezza delle costruzioni. La Commissione, come sapete, sta preparando in questo momento una comunicazione sul tema della standardizzazione, che sarà presentata nel giro di poche settimane all'attenzione del Parlamento e del Consiglio, quindi signor Presidente, onorevoli deputati, credo che oggi e domani si compia un importante passo in avanti.
Ripeto, non si tratta soltanto – e voglio ringraziare la relatrice per la pazienza avuta nell'operare su norme tecniche che però rappresentano la fotografia di un forte impegno politico – di norme tecniche, ma dietro ai tecnicismi si nasconde una scelta economica importante a favore delle piccole e medie imprese, che sono quelle che potranno creare nuovi posti di lavoro nei prossimi anni, e a favore di mezzo miliardo di cittadini europei.
Catherine Stihler, relatore. – (EN) Signora Presidente, ringrazio tutti i colleghi che hanno dedicato del tempo alla discussione di questo pomeriggio e di questa sera.
Credo che i commenti del Commissario Tajani relativi al lavoro di partnership, alla roadmap ed alla questione degli Eurocodici, di cui hanno parlato anche l’onorevole Rühle e (credo) l’onorevole Schwab, rivestano una grande importanza e che si debba proseguire con l’ottimo lavoro di cooperazione svolto sinora. Abbiamo raggiunto un compromesso; sicuramente vi sono alcuni elementi che i colleghi hanno apprezzato, ma che non siamo riusciti a far approvare. Il Parlamento è però riuscito ad inserire il 75 per cento degli emendamenti che ritenevamo importanti e questa non è una cosa da poco.
Un particolare mi ha colpito nel corso di questa discussione. Il settore edile riveste un’importanza fondamentale all’interno delle nostre economie per la crescita futura e l’occupazione; vorrei chiederle, signora Presidente, se non sia possibile prevedere una discussione annuale dedicata al settore dell’edilizia in seno a questa Assemblea, in modo tale da proseguire sulla strada della cooperazione aperta dal Commissario e da garantire che il Parlamento riconosca sempre il giusto valore a questo settore, dato che da esso dipende il lavoro di 38 milioni di persone.
Vi ringrazio, signora Presidente e signor Commissario, e attendo con impazienza le prossime settimane, i prossimi mesi, i prossimi anni, perché la discussione sul settore edile proseguirà in seno alla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori ed io sicuramente la seguirò.
Presidente. – La discussione è chiusa.
La votazione si svolgerà martedì 18 gennaio 2011.
Dichiarazioni scritte (articolo 149 del regolamento)
George Becali (NI), per iscritto. – (RO) Vorrei congratularmi con la relatrice per il contenuto della sua relazione. Tra i settori dell’economia europea, quello dei prodotti da costruzione è tra i più vulnerabili ed importanti ed è necessario armonizzarlo. Ho utilizzato il termine “vulnerabile” non solo per il modo in cui questo settore ha reagito alla recessione, ma anche e soprattutto considerando il numero di lavoratori e di piccole e medie imprese che annovera: rispettivamente 12 milioni e 65 000 circa. Sono un fermo sostenitore dell’idea che si debba riconoscere la necessità di tutelare in maniera rigorosa le condizioni di salute e sicurezza sul posto di lavoro quando si utilizzano prodotti da costruzione. Mi riferisco non solo agli infortuni sul lavoro, che si verificano con estrema frequenza, ma anche alle sostanze pericolose utilizzate nei processi di lavorazione. Vorrei aggiungere una riflessione finale: il mercato unico dei prodotti da costruzione necessita di un sostegno adeguato alle sue dimensioni e alla sua natura specifica, tenendo conto degli aspetti di vulnerabilità cui ho fatto riferimento all’inizio del mio intervento.