President. − The next item is the debate on six motions for resolutions on Brazil: extradition of Cesare Battisti(1).
Mara Bizzotto, Autore. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, nel diritto internazionale è rifugiato politico colui che, temendo di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza sociale o per le sue opinioni politiche si trova fuori del paese di cui è cittadino.
Cesare Battisti non è un perseguitato politico. Nonostante la copertura offerta per anni dalla Francia, stiamo parlando di un criminale pluriomicida, esecutore o mandante di quattro omicidi, che si è nascosto dietro il pretesto della lotta politica per fuggire all'ergastolo. È vergognoso per un grande paese come il Brasile negare l'estradizione di un criminale mai pentito, riconoscendogli lo status di rifugiato politico. Le autorità italiane, e soprattutto i familiari delle vittime, pretendono di vedere questo criminale consegnato alla giustizia.
Di fronte alla prepotenza del Presidente Lula nel negare l'estradizione, l'UE non può lasciare il governo italiano da solo. L'Europa ha, e deve usare, tutti gli strumenti diplomatici di cui dispone per far sì che l'Italia ottenga la consegna di Battisti, anche a costo di minacciare la sospensione degli accordi di cooperazione con Brasilia.
Anneli Jäätteenmäki, laatija. − Arvoisa puhemies, tuomiovallan riippumattomuuden ja sen päätösten laillisuuden kunnioittaminen on yksi demokraattisen oikeusvaltion ja yhteiskunnan elinehdoista. Jokainen ihminen ansaitsee oikeuden reiluun oikeudenkäyntiin, ja riippumattoman oikeusistuimen tuomiota on kunnioitettava.
Tässä tapauksessa Brasilian korkein oikeus on päättänyt sallia Battistin luovuttamisen. Italiassa päätökset pyytää luovuttamista ovat kaikki tapahtuneet laillisessa järjestyksessä. Euroopan ihmisoikeustuomioistuin ei käsitellyt valitusta, toisin sanoen se ei ottanut sitä tutkittavaksi, eli tämä asia on loppuun käsitelty.
Nyt Brasilian viranomaisten on toimittava niin, että oikeus voi toteutua, ja luovutettava Battisti. Ryhmäni toivoo, että ulkosuhdehallinto tekee tässä asiassa kaikkensa, jotta oikeusjärjestys ja oikeusvaltioperiaate toimivat.
Raül Romeva i Rueda, Autor. − Señor Presidente, la verdad es que no les escondo mi incomodidad con el tema y con la situación, porque, en realidad, creo que estamos ante un tema importante, pero es un tema que afecta a Italia y a Brasil y hay muchos espacios en los que creo que hay que tratar este tema, pero no sé si este, el espacio donde se tienen que discutir resoluciones sobre vulneraciones de derechos humanos en el mundo, es el lugar.
Lo digo con todo el respeto y lo digo con toda la atención y señalando, de entrada y de partida, mi total solidaridad con las víctimas del terrorismo en cualquier parte del mundo, también en este. Y lo digo también con una voluntad de hacer una reflexión global sobre cómo es que ese tipo de cuestiones acaban llegando a una sesión del jueves por la tarde, cuando, insisto, además, en ese contexto tenemos una situación sub iudice donde hay una resolución judicial en marcha.
Es una dificultad para nuestro Grupo apoyar esta situación y es por eso que hemos planteado la abstención. Nos vamos a abstener, insisto, no porque el contenido o el tema no merezcan una reflexión, sino porque entendemos que este no es ni el momento ni el lugar de hacerlo.
Roberta Angelilli, Autore. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, con questa risoluzione ci appelliamo alle istituzioni europee affinché, nell'esercizio delle loro funzioni diplomatiche, possano svolgere un ruolo nell'affermazione dei diritti di giustizia e legalità.
Oggi il Parlamento europeo a gran voce chiede che la Carta dei diritti non sia solo un insieme di meri fogli di carta, che i cittadini non siano solo meri consumatori del mercato comune, ma titolari di diritti fondamentali inalienabili e non negoziabili. Con questo spirito di fiducia ieri erano qui i parenti delle vittime di Battisti, uccisore di quattro persone oneste, grandi lavoratori, assassinati in una pozza di sangue senza un perché, davanti alle loro famiglie e ai loro bambini.
Signor Commissario, è col cuore e con la forza del diritto che confidiamo che ciascuno faccia la sua parte e chiedo ai colleghi in questi ultimi secondi di dedicare un minuto di raccoglimento alla memoria delle vittime.
David-Maria Sassoli, Autore. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, siamo oggi qui in quest'Aula per ricordare come il Parlamento europeo, le istituzioni democratiche devono tutelare ed essere vicine ai familiari delle vittime del terrorismo e dare senso a un senso di giustizia che l'opinione pubblica europea richiede.
Nella risoluzione che abbiamo proposto e che ci apprestiamo a votare ricordiamo che i rapporti tra Brasile e Unione europea si basano sul reciproco riconoscimento, sul rispetto dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali, non c'è quindi nessuna questione nei rapporti di amicizia con il Brasile.
Vorrei ricordare che in Italia l'imputato Cesare Battisti è stato condannato per quattro omicidi. Seppur latitante, ha avuto la garanzia, le garanzie giuridiche nei processi – che sono stati tutti condotti in presenza del suo avvocato difensore – che la giustizia italiana ha fatto il suo corso, che tutti i livelli di processo sono stati esauriti e hanno condannato Cesare Battisti a due ergastoli.
Anche la Francia, Signor Presidente, signori della Commissione, dove Cesare Battisti si era rifugiato, aveva deciso già nel 2004 di accogliere la richiesta italiana di estradizione, riconoscendo i suoi crimini e le relative condanne, perché Cesare Battisti è un criminale che deve essere assicurato alla giustizia. Il comportamento contraddittorio del Brasile è difficile da capire, anche perché le autorità brasiliane non gli hanno riconosciuto lo status di rifugiato politico, che è una delle clausole per sospendere l'accordo bilaterale tra Italia e Brasile in materia di estradizione.
È per questo che la decisione della Corte suprema è apparsa incomprensibile ai familiari delle vittime e all'opinione pubblica. Signor Presidente, noi rappresentiamo l'Europa dei diritti, dei diritti di tutti, è un diritto delle vittime quello di sapere che i colpevoli di reati così gravi scontino la pena nei carceri dei loro paesi.
Ryszard Czarnecki, autor. − Panie Przewodniczący! Nie jestem Włochem, nie jestem Brazylijczykiem, jestem obywatelem kraju członkowskiego Unii Europejskiej i nie chcę, aby Unia była unią asymetrii, aby takie same prawa przysługiwały zbrodniarzowi i ofiarom czy rodzinom ofiar zbrodni. To jest nie do przyjęcia. Jest to kwestia pewnych elementarnych, powiedziałbym nawet ludzkich, a nie europejskich standardów. Wydaje mi się, że w tej sprawie ja, jako osoba niezaangażowana tak bardzo emocjonalnie i chyba bardziej patrząca na to chłodno i obiektywnie, mogę stwierdzić, że rzeczywiście nastąpiło tutaj zachwianie pewnej równowagi, niepojętej dla naszych podatników, dla naszych wyborców. Uważam, że w tej sprawie decyzja Sądu Najwyższego Brazylii jest niezrozumiała i będzie niezrozumiała dla każdego człowieka, który się w to zagłębi.
Mario Mauro, a nome del gruppo PPE. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, Signor Commissario, caro on. Romeva i Rueda, ieri, in una toccante conferenza stampa che ha avuto luogo nel nostro Parlamento, i familiari delle vittime della furia omicida di Cesare Battisti hanno riproposto con dignità ed equilibrio il fondo della questione di questa drammatica vicenda.
Nessuna vendetta, ma giustizia deve essere fatta. E perché giustizia sia fatta, Cesare Battisti deve essere estradato e perché Battisti venga estradato, noi auspichiamo che attraverso questa risoluzione il Parlamento europeo possa fare da cassa di risonanza autorevole e credibile a quello stesso grido: nessuna vendetta, ma giustizia deve essere fatta.
L'Unione europea è un progetto politico in cui abbiamo messo in comune i nostri valori e i nostri ideali per sconfiggere definitivamente la ferocia delle ideologie, delle ideologie totalitarie, l'arbitrio della violenza, l'abisso di male del terrorismo. Perché questo progetto si compia, torniamo a chiedere oggi con forza: nessuna vendetta, ma giustizia sia fatta.
Gianluca Susta, a nome del gruppo S&D. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, Signor Commissario, capita troppo spesso che intellettuali o alte istituzioni di alcuni paesi rifiutino di comprendere il fenomeno del terrorismo italiano, manifestando dubbi sull'affidabilità del nostro sistema giudiziario.
Siccome è questo il presupposto giuridico del rifiuto all'estradizione di Battisti, non possiamo che respingerlo. Battisti, personaggio dai precedenti ambigui, è il prodotto di un tempo in cui migliaia di giovani, spesso disperatamente soli, scelsero la lotta armata come strumento di lotta politica e finirono per trasformare in crimine la folle utopia alienante in cui credevano. Altri paesi hanno vissuto tragedie simili, ma nessuno finora ha offerto ai protagonisti di esse opportunità di ravvedimento come ha fatto l'Italia, che proprio nella lotta al terrorismo cementò il senso della sua unità nazionale.
Raccogliendo l'appello dei parenti delle vittime, chiediamo quindi che Battisti venga assicurato alla giustizia italiana, che saprà dimostrare, come ha già saputo dimostrare in centinaia di casi di ex terroristi oggi reinseriti nella vita sociale e civile, che la pena è anche emenda, come ha insegnato alla civiltà giuridica occidentale l'italiano Beccaria, e non solo intimidazione o abbruttimento come invece temono le autorità brasiliane.
Ilda Figueiredo, em nome do Grupo GUE/NGL. – Senhor Presidente, estamos a tratar um tema que não é uma verdadeira urgência, mas não faltam temas para verdadeiras urgências, sejam as prisões e assassinatos de sindicalistas na Colômbia, a repressão e mortes nas Honduras, ou a situação trágica nos territórios ocupados da Palestina, por Israel.
Se pretendem falar do Brasil, então seria uma verdadeira urgência demonstrar toda a solidariedade com as populações atingidas pelos temporais que recentemente afectaram o Estado do Rio de Janeiro, em particular as cidades de Nova Friburgo, Petrópolis, e Teresópolis, os quais provocaram mais de 700 mortos, mais de 13 000 desalojados e prejuízos incalculáveis.
É lamentável que sobre esta tragédia o Parlamento Europeu não se pronuncie e não solicite à Comissão Europeia que manifeste à Presidenta do Brasil a solidariedade activa, disponibilizando-se para qualquer ajuda necessária. Por isso, daqui saudamos a nova Presidenta do Brasil, Dilma Roussef, pela sua recente eleição. Daqui lhe enviamos os sentimentos de solidariedade e profundo pesar pelas trágicas consequências dos temporais, sentimentos que são extensivos ao Congresso brasileiro, às famílias vítimas desta tragédia e a todo o povo do Brasil.
Quanto à resolução que aqui apresentam, insistimos na necessidade de respeitar as decisões dos órgãos legítimos do Brasil, onde Cesare Battisti está preso, e aguardar as decisões dos órgãos legítimos do Brasil, sem pressões deste Parlamento. Por isso lhes proponho que retirem a proposta para evitar uma decisão lamentável.
(O orador aceita responder a duas questões "cartão azul" (artigo 149, parágrafo 8, do Regimento)
Francesco Enrico Speroni (EFD). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, volevo replicare alla collega che ha detto che ci sono tante altre cose urgenti, eccetera, semplicemente rappresentando il fatto che, a differenza di tante altre situazioni, per carità, degne di interesse, questa comunque è un'urgenza che vede coinvolto non solo un paese al di fuori, ma un paese all'interno dell'Unione europea e ci riferiamo anche a cittadini che sono stati uccisi, che sono stati resi invalidi, e sono cittadini europei.
Ilda Figueiredo (GUE/NGL). - O que já disse e volto a repetir é que não se trata de uma verdadeira urgência. Nós sabemos que os órgãos legítimos do Brasil têm este processo em mãos, que o cidadão italiano está preso no Brasil e, por isso, o que dizemos é que este Parlamento não deve fazer pressões sobre os órgãos legítimos do Brasil. Devemos aguardar as decisões que eles tomarão a seu tempo. E para urgências temos aqui, enfim, todo um conjunto de questões, incluindo no Brasil, a solidariedade com as vítimas dos temporais e os mais de 700 mortos que temos neste momento no Brasil.
Roberta Angelilli (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, una semplice domanda all'on. Figueiredo, se non ritiene che trent'anni, perché tanti anni sono passati da quando sono state uccise queste persone, se trent'anni non sono sufficienti per chiedere con urgenza, finalmente, giustizia.
Ilda Figueiredo (GUE/NGL). - Já dissemos e voltamos a repetir, Sr. Presidente, que se trata da forma como estamos a discutir este tema. Estamos a discuti-lo num momento em que se devem discutir questões urgentes. Até pelas afirmações que a Sra. Deputada fez, que a colega fez, fica claro que podia já ter sido debatido noutros momentos e que pode ser debatido noutros momentos. Agora com o estatuto de urgência, aí não. Aí urgente era a solidariedade com os 700 mortos na tragédia do Brasil destes últimos dias, provocada pelos temporais.
Fiorello Provera, a nome del gruppo EFD. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, Cesare Battisti non è un eroe romantico come qualcuno lo ha dipinto, ma un feroce assassino, pregiudicato per rapina, e condannato per aver ucciso quattro persone con un colpo alla nuca.
Ha approfittato ingiustamente della dottrina Mitterrand sull'asilo politico ed è stato protetto e idealizzato da alcuni intellettuali di sinistra francesi. Fuggito in Brasile per evitare il rimpatrio e la prigione, Battisti è stato salvato dal Presidente Lula con una decisione sbagliata, probabilmente per ragioni politiche, e senza tener conto della sofferenza delle vittime e dei loro familiari.
L'appello del nostro Parlamento alle autorità brasiliane, collega, e alla Commissione, non chiede soltanto il rispetto di regole giuridiche e accordi bilaterali, ma vuole affermare il principio che nessuna motivazione ideologica può giustificare un assassino, e nessuno Stato deve garantirgli l'impunità.
Non dimentichiamo mai che esiste il valore etico di risarcimento morale nei confronti delle vittime attraverso l'espiazione della pena, e questo è alla base del contratto sociale che sostiene ogni comunità civile o che vuole essere civile.
Salvatore Iacolino (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, Signor Commissario, a distanza di 31 anni il sangue versato dalle vittime dei barbari omicidi compiuti da Battisti e dalla sua banda non è stato ancora dimenticato.
Il dolore dei familiari, che abbiamo ascoltato ieri in conferenza stampa a Strasburgo, ne è la prova autentica. Fu proprio il collega Mastella, allora ministro di Giustizia al governo italiano, a produrre intensi sforzi con attività istituzionali che avevano come obiettivo quello di dare giustizia compiuta al caso Battisti.
Oggi, insieme ai familiari delle vittime, ai cittadini italiani e al paese tutto, è il Parlamento europeo, dando prova di straordinaria compattezza con una proposta di risoluzione comune, a chiedere con forza a un altro paese – che è amico dell'Europa e che è amico dell'Italia – l'immediata estradizione di Battisti, un criminale, un terrorista condannato con sentenze passate in giudicato, per concludere, finalmente, la sofferta e dolorosa vicenda che da troppo tempo si trascina.
Carlo Fidanza (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, "Di suo, era un delinquente di non grande calibro, un piccolo malavitoso ma dall'intelligenza vivace, con me ha creduto di diventare anche politico. Le persone colpite con più violenza negli affetti e nel corpo dai delitti del suo gruppo non hanno mai chiesto vendetta, ma molto civilmente, anche in queste ore, verità e giustizia. Non perché è ergastolo, ma perché è stabilito in sentenza, perché sia rispettata ed eseguita la sanzione decisa secondo le regole del nostro ordinamento". A parlare così di Cesare Battisti, dei suoi delitti e dei familiari delle vittime è Arrigo Cavallina, colui che reclutò Battisti nel carcere dove era detenuto per rapina.
È questa l'essenza più vera di tutta la vicenda: un criminale comune, riciclatosi come terrorista, condannato all'ergastolo come esecutore o mandante di quattro omicidi ai danni di persone inermi, riparato prima in Messico, poi in Francia, ora in Brasile, protetto da una rete di sostegno internazionale come fosse un romantico rivoluzionario e non uno spietato assassino.
È per queste ragioni che l'estradizione di Battisti in Italia non è l'ennesimo atto di una presunta persecuzione politica, come qualche intellettuale da salotto ancora vorrebbe farci credere, ma la legittima pretesa di un paese membro – nonché fondatore – dell'Unione europea di vedere rispettati i trattati internazionali e il proprio ordinamento giudiziario.
(Applausi)
Charles Tannock (ECR). - Mr President, I challenge your decision to allocate catch-the-eye simply on the basis of who had not spoken in the Pakistan debate. This is an entirely different debate on a different issue. So far, it has been a debate between Lusophones and Italophones. That is great, but perhaps other countries might want to have an opinion on this well, as well as other delegations from other political groups.
President. − I fully agree that this is a completely different debate but we have an allocated time of two minutes, so I am free to give time to two people. If you were in my shoes, how would you do it? I want to give a fair go to everybody who did not speak in the previous item, a fair go to the representatives of each political group. It is very much the situation that mainly our Italian colleagues spoke, so I will take care of that and give the floor mainly to non-Italian Members.
Eija-Riitta Korhola (PPE). − Arvoisa puhemies, ymmärrän jossain määrin joidenkin kollegojen turhautumisen Cesare Battistia koskevan päätöslauselman kiireellisyyteen.
Joulukuun lopussa presidentti Lula da Silvan annettua kieltävän luovutuspäätöksen Battistista Berlusconi ilmoitti kutsuvansa Brasilian lähettilään takaisin kotiin ja jatkavansa taistelua Battistin luovuttamiseksi takaisin Italiaan. Epäilemättä tämä on osa tuota samaa taistelua.
Se ei kuitenkaan vähennä Battistin rikosten vakavuutta. Hän on pakoillut Italian oikeuslaitosta jo kolme vuosikymmentä ja välttänyt siten toistaiseksi elinkautistuomion murhista. EU:n ja Brasilian väliset suhteet pohjautuvat luottamukseen siinä asiassa, että demokratian ja oikeusvaltion periaatteita sekä ihmisoikeuksia kunnioitetaan. Rikollisen nostamista poliittisen pakolaisen asemaan ei pidä hyväksyä.
Corina Creţu (S&D). - Consider că respectarea independenţei justiţiei, norma fundamentală împărtăşită de Uniunea Europeană şi Brazilia, trebuie să primeze asupra oricăror altor considerente. Sunt convinsă că relaţiile excelente dintre cele două părţi atât în plan economic, cât şi politic, vor fi dublate de o cooperare la fel de bună şi în materie judiciară, astfel încât Cesare Battisti, condamnat la închisoare pe viaţă pentru patru crime şi alte infracţiuni, să îşi ispăşească pedeapsa conform legislaţiei căreia i se supune.
Între Italia şi Brazilia există un tratat bilateral privind extrădarea. Drept urmare, este esenţial să adresăm un apel părţii braziliene la respectarea acestui acord. Întrucât controversa are şi o componentă politică la nivel înalt, cred că se impune un dialog pe acest palier cu noua şefă a statului brazilian.
Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL). - Monsieur le Président, chers collègues, je suis un peu étonnée du nombre de parlementaires qui sont présents dans cet hémicycle un jeudi après-midi. Moi qui y suis tous les jeudis après-midi, je trouve que cet intérêt soudain sur les questions des droits de l'homme est un peu exceptionnel.
Je voudrais m'en féliciter si je ne constatais pas que ce sont essentiellement des députés italiens qui sont présents dans cet hémicycle et qui n'ont pas l'habitude de s'intéresser aux droits de l'homme et qui sont souvent prompts, par ailleurs, ...
(Protestations)
Vous voulez vous expliquer, mon cher collègue? Alors faites-le dans le micro et je vous répondrai. Cela s'appelle une mise en cause personnelle. Vous êtes italien, je suis française, je vous respecte en tant qu'Italien. N'importe qui peut constater ici qu'il y a quand même une majorité de députés italiens, ce qui est pour le moins inhabituel un jeudi après-midi. Je suis là tous les jeudis après-midi moi, Monsieur! Tous les jeudis après-midi, je suis ici en séance!
(Exclamations)
Laissez-moi parler dans le calme! Je n'ai pas l'habitude d'interrompre mes collègues et je ne supporte pas d'être interrompue! Monsieur le Président, puis-je avoir mon temps de parole?
(Le Président invite l'oratrice à poursuivre)
Je constate aussi qu'en règle générale, les parlementaires italiens sont les premiers à demander que l'on respecte leur démocratie et que l'on ne s'ingère pas dans leurs affaires italiennes. C'est un constat. Il suffit de lire les débats du Parlement européen. Il ne s'agit pas ici de savoir si Cesare Battisti est coupable ou non. Je sais – et je m'adresse à vous – que les années de plomb sont une période difficile pour les Italiens. Je sais que c'est une période difficile pour les Italiens. Je sais qu'elles ont fait de nombreuses victimes. Mais je sais aussi que tous les coupables qui ont commis des attentats n'ont pas été jugés en Italie. Tous les coupables qui ont commis des attentats n'ont pas été jugés en Italie!
(Exclamations)
Pouvez-vous me laisser parler sans m'interrompre? On se croirait dans un parlement national! Ce n'est pas l'habitude du Parlement européen! Monsieur le Président, est-il possible de parler sans se faire interrompre?
(Le Président invite l'oratrice à conclure)
Je pense que, le jeudi après-midi, nous n'avons pas à nous ingérer dans les relations qui concernent le Brésil et l'Italie. Il s'agit de faire respecter le droit à la justice, j'en suis bien d'accord, mais laissons donc à la cour suprême du Brésil le temps de rendre sa décision. La justice brésilienne a été saisie, la cour suprême n'a pas encore rendu sa décision, cette affaire ne relève...
(Le Président retire la parole à l'oratrice)
(L'oratrice accepte de répondre à une question "carton bleu" (article 149, paragraphe 8, du règlement))
Monsieur le Président, j'ai l'habitude de respecter mes collègues et je suis prête à répondre à la question. J'aimerais bien qu'ils fassent preuve de la même tolérance à mon égard.
Roberta Angelilli (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, se lei, onorevole Vergiat, rispetta i colleghi, non dovrebbe assolutamente permettersi di dire che i colleghi italiani non si interessano mai di diritti umani.
Sono qui da 16 anni, lei può controllare la mia attività parlamentare, e certamente non merito lezioni di diritti umani da lei.
A nome dei miei colleghi le volevamo chiedere se lei si vergogna o no di fare una questione rispetto a quattro persone.
Lo sa che lavoro facevano queste persone? Erano persone umilissime. Una faceva la guardia giurata, una faceva il macellaio, un'altra il commerciante, un'altra l'agente di pubblica sicurezza.
Ieri, i figli di queste persone, che avevano tra i 10 e i 15 anni, ci hanno detto che ogni santo giorno della loro vita ricordano il loro genitore sommerso in una pozza di sangue. Le sembra il caso di fare una polemica?
Marie-Christine Vergiat, auteure. − Monsieur le Président, je considère que cette question est une question en forme de mise en cause personnelle. Non, je n'ai pas honte, Madame, parce que j'ai pris la peine de dire que je considérais les années de plomb comme des années difficiles pour l'Italie. Je considère les années de plomb comme des années difficiles pour l'Italie! Je sais combien de victimes il y a eu en Italie. Je me suis personnellement intéressée à cette période.
Donc, non, je n'ai pas honte, je ne mets pas en cause les victimes, je mets en cause l'utilisation par les députés italiens de la séance du jeudi après-midi réservée aux affaires des droits de l'homme pour une question qui est une question italo-brésilienne. Je pense que l'Union européenne – et j'espère que c'est en ce sens que M. le Commissaire nous répondra – n'a pas à interférer dans les affaires italiano-brésiliennes, ce n'est pas son rôle. Ces séances sont réservées aux sessions "droits de l'homme"! Et je ne vous ai pas donné de leçons en la matière, Madame!
President. − I shall accept no more blue-card questions. We have had the arguments and we have had the counter-arguments. (We now move to the next speaker.)
Mario Mauro (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, è un richiamo al regolamento che si basa sul punto del regolamento che fa riferimento alla composizione dell'agenda, solo per ricordare che questo punto è all'ordine del giorno per una decisione della Conferenza dei presidenti, poi ratificata da un voto in plenaria di lunedì scorso.
Non è all'ordine del giorno per volontà dei deputati italiani, è un atto ufficiale voluto prima dalla Conferenza dei presidenti e, dopo, dall'intero Parlamento.
(Applausi)
Oreste Rossi (EFD). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, è indispensabile che l'Unione europea si faccia garante del rispetto del trattato sottoscritto tra il Brasile e l'Italia, volto a disciplinare i termini e le modalità della collaborazione in materia di estradizione.
La Corte suprema brasiliana ha concesso l'estradizione di Cesare Battisti, dichiarato colpevole in ben sette processi, condannato in contumacia a quattro ergastoli per altrettanti omicidi, con sentenze definitive emesse dalle autorità giudiziarie italiane. Incredibilmente, il presidente uscente del Brasile si è rifiutato di consegnare il criminale all'Italia. Non solo, per estremo disprezzo nei confronti del nostro paese, un gruppo di parlamentari brasiliani di sinistra è andato in carcere a trovare Battisti e si è fatto fotografare con lui festeggiando.
L'Unione europea, che ha ottimi rapporti commerciali ed economici con il Brasile, non può non intervenire e ottenere rispetto della legalità e del diritto dei familiari delle vittime di avere giustizia. Proprio ieri i familiari delle vittime hanno incontrato i parlamentari europei a Strasburgo che, per una volta, indistintamente dall'appartenenza politica, si sono trovati tutti d'accordo.
Štefan Füle, Member of the Commission. − Mr President, the Commission is fully aware of the outgoing Brazilian President’s recent decision to refuse extradition of an Italian citizen, Mr Battisti, sentenced in absentia to a life sentence and several other terms of prison by the Italian court.
I have taken due note of your views on this particular case, and I share your feelings towards the victims and their families. However, the Commission considers that there is no scope for its involvement in this case. The European Union has not concluded any extradition agreement with Brazil, and, even if this had been the case, it would have no right to intervene in individual extradition cases. A decision on extradition between European Union Member States, or between European Union Member States and third states, are entirely the preserve of the judiciary.
Italy’s relations with Brazil on criminal cooperation are governed by a bilateral extradition treaty concluded in 1989. The Brazilian authorities have used their discretionary power within the law to refuse extradition of Mr Battisti.
I would like to add, in no uncertain terms: in the case of extradition, I have no doubts that Italian justice delivers the high standards expected of European Union Member States.
President. − The debate is closed.
The vote will take place shortly.
Written statements (Rule 149)
Ana Gomes (S&D), por escrito. – Sou contra a iniciativa desta resolução porque penso que o caso de extradição de Cesare Battisti não deve ter lugar num debate do PE sobre situações urgentes de Violação de direitos humanos, democracia e Estado de direito, simplesmente porque não representa uma violação de direitos humanos, da democracia e do Estado de direito no Brasil, não se tratando também de um assunto urgente. Esta é uma disputa legal e política entre o Brasil e a Itália e está pendente de uma decisão do Supremo Tribunal Federal do Brasil. Neste momento, o PE deveria estar a enviar ao Brasil duas outras mensagens: de solidariedade com a catástrofe em que mais de 700 pessoas perderam a vida; e de regozijo pela eleição democrática da Presidente Dilma Rousseff. O Brasil é indubitavelmente um país democrático que fez progressos notáveis nos direitos políticos, civis, sociais, económicos e culturais durante a última década e é um modelo de luta contra a pobreza e a fome, graças aos programas governamentais Fome Zero e Bolsa Família.
Monica Luisa Macovei (PPE), in writing. – The rule of law must be upheld. The credibility of public institutions depends on it. Brazilian President Lula was authorised by the Brazilian Supreme Court to extradite Cesare Battisti, an Italian citizen convicted of four murders, among other charges. On 31 December 2009, President Lula’s last day in office, he refused to extradite Battisti to Italy. I expect the Brazilian authorities to make an apolitical unbiased final decision; a decision that upholds the rule of law. The rule of law is fundamental to Brazilian-EU relations. Our treaties are founded on the principles of human rights and fairness. I trust these principles to remain mutual.