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Resoconto integrale delle discussioni
Giovedì 10 marzo 2011 - Strasburgo Edizione GU

Pachistan - assassinio di Shahbaz Bhatti, ministro delle minoranze
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  Rui Tavares, autore.(PT) Signor Presidente, spesso qui al Parlamento europeo nelle nostre risoluzioni su questioni urgenti possiamo raggiungere risultati di portata limitata, ma in casi come questi, che riguardano almeno due questioni relative alla libertà di parola e alla libertà di religione in paesi come il Pakistan, dobbiamo per lo meno raggiungere due obiettivi per far sentire la nostra voce.

Inizialmente, vorrei dire a chi difende la tolleranza in Pakistan e a chi difende la libertà di religione in Pakistan che non è solo. Si tratta di un obiettivo molto modesto, ma ritengo costituisca un primo passo verso una certa dignità e un certo rispetto nel dibattito, e questo messaggio raggiungerà chi in Pakistan sostiene la libertà di religione, quindi la prima cosa che vorrei fare è comunicare loro che non sono soli.

La seconda cosa che vorrei fare è chiarire al governo pakistano che non può lasciare che gli estremisti in Pakistan pensino di parlare a nome di tutti, perché questo è il circolo vizioso in cui spesso cadono i paesi quando si tratta di leggi sulla blasfemia, come ora in Pakistan, o come si è verificato, ad esempio, in Indonesia. Stiamo affrontando una minoranza di estremisti molto rumorosi, che parlano a voce alta e che alla fine iniziano a credere di parlare a nome di tutti, poiché riescono a intimidire il resto della società. Di conseguenza, in questo caso, se i governi non sono in prima linea per difendere la libertà nei propri paesi e lottare contro l’impunità, e se i governi non impongono una muraglia di decenza, l’intero paese correrà il rischio di essere devastato dall'intolleranza.

Il governo del Pakistan, pertanto, deve indagare con attenzione sull’assassinio di Shahbaz Bhatti e deve esperire indagini fino a quando non si siano raggiunte delle conclusioni, come ha fatto nel caso del governatore del Punjab. Ciò che senza alcun dubbio non può fare è permettere che le indagini siano corrotte dal tipo di pratiche che la polizia e i servizi segreti pakistani hanno utilizzato nelle investigazioni, che hanno distrutto le investigazioni, incluse quelle relative all’assassinio dell’ex primo ministro, Benazir Bhutto. È, quindi, vitale che il governo pakistano garantisca che gli estremisti non monopolizzino la scena pubblica e che, da parte nostra, manteniamo la nostra solidarietà nei confronti dei difensori della tolleranza nel paese.

 
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