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Discussioni
Mercoledì 23 marzo 2011 - Bruxelles Edizione GU

4. Dichiarazioni della Presidenza
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PV
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  Presidente. – Un altro annuncio che vi vorrei fare riguarda le notizie spiacevoli provenienti da alcuni paesi non troppo lontani da noi: Bahrain, Siria e Yemen. In tutti questi paesi si è ricorso alla forza per soffocare le dimostrazioni promosse dai cittadini che chiedono a gran voce una svolta democratica.

I governi che imbracciano le armi contro i propri cittadini perdono ogni legittimità democratica. Bisogna porre fine alla violenza e processare i responsabili.

Un’altra informazione: vi annuncio che in data odierna abbiamo ricevuto la notifica delle dimissioni dal Parlamento di uno dei nostri onorevoli colleghi, l’onorevole Thaler. Un altro deputato, l’onorevole Strasser, ha reso nota la propria intenzione di dimettersi dalla propria carica nei prossimi giorni. Un terzo parlamentare, l’onorevole Severin, ha abbandonato il gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento europeo ed è diventato un parlamentare non iscritto.

Tali dimissioni sono scaturite dalle gravi accuse apparse sulla stampa circa il comportamento inappropriato di alcuni deputati di quest’Assemblea. Stamani ho convocato una riunione di emergenza dell’Ufficio di Presidenza per discutere della situazione. Ci riuniremo nuovamente stasera per proseguire il dibattito.

Ritengo di esprimere l’opinione dell’Ufficio di Presidenza del Parlamento europeo e della maggioranza dei deputati di quest’Assemblea quando affermo che siamo intenzionati ad adottare una politica che non mostrerà alcuna tolleranza nei confronti delle azioni che sono sfociate nelle dimissioni dei nostri colleghi.

(Applausi)

In qualità di Presidente da voi eletto, onorevoli deputati, sarò inflessibile nel mantenere l’integrità di questa Assemblea e dei deputati che la compongono. Mi preme ricordarvi l’immensa responsabilità pubblica che ci compete in veste di rappresentanti eletti dal popolo. I cittadini ci hanno attribuito il diritto di esercitare l’autorità per loro conto. Non dobbiamo deludere tale fiducia. L’Ufficio di Presidenza ha deciso che dobbiamo trarre le conseguenze di questo incidente infelice. Il Parlamento sta tentando di ricostruire i fatti. Collaboreremo incondizionatamente con tutte le autorità competenti per chiarire l’accaduto e verificare tutte le informazioni. Su richiesta dell’Ufficio di Presidenza, sarò in contatto con i ministeri nazionali per gli Affari esteri dei paesi dei deputati interessati per verificare quali azioni intendano compiere le autorità giudiziarie di tali paesi.

In sede di Parlamento, dobbiamo adoperarci per rafforzare il nostro codice di condotta interno per questioni analoghe in futuro, stabilendo inoltre sanzioni più severe. A nostro parere, gli eventi recentemente verificatisi dimostrano la necessità di istituire un codice di condotta vincolante per le lobby che operano presso le istituzioni dell’Unione europea.

(Applausi)

Vi terrò informato sugli sviluppi in tempo reale.

 
  
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  Sonia Alfano (ALDE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, io volevo intervenire prima che lei mettesse in evidenza la determinazione di questo Parlamento nel chiedere le dimissioni anche dell’altro collega, dell’ultimo altro collega, che non ha ancora rassegnato le dimissioni.

La ringrazio e ringrazio il Parlamento tutto che ha deciso con fermezza e con determinazione di attuare una politica pari a tolleranza zero perché qua ne va di mezzo la credibilità di tutti quanti noi di questo Parlamento e soprattutto noi dobbiamo ricordarci che rappresentiamo 500 milioni di cittadini e non le lobby, grazie.

 
  
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  Bruno Gollnisch (NI).(FR) Signor Presidente, condivido appieno la sua severità. Auspico che valga anche per i giornalisti, che non possono fomentare gli animi istigandoli a commettere reati e che hanno anch’essi gravemente violato la propria deontologia. Per il resto, quest’Aula è troppo convinta della propria presunzione d’innocenza perché io possa commentare ulteriormente l’accaduto.

 
  
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  Hans-Peter Martin (NI).(DE) Signor Presidente, vorrei esordire spezzando una lancia a favore dei giornalisti. Ritengo che quanto accaduto meriti un elogio. Onorevole Buzek, si rende conto che verrà denunciata un’altra decina di casi? Vorrebbe unirsi alla nostra raccomandazione – è la proposta che vorrebbe fare la lista di Hans-Peter Martin – secondo cui questi deputati dovrebbero dimettersi prima di essere denunciati sui mass media, per evitare di causare altri danni al grande progetto europeo di pace?

Le chiedo pertanto di sottoporre questa richiesta all’attenzione dell’Ufficio di Presidenza e anche di darne comunicazione ai gruppi.

 
  
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  Joanna Senyszyn (S&D).(PL) Signor Presidente, nella sua dichiarazione ha affermato di esprimere il parere dell’Ufficio di Presidenza e della maggioranza del Parlamento. In realtà si tratta del parere dell’intero Parlamento europeo. Ci dissociamo dalle azioni compiute dai nostri ex colleghi. Grazie.

 
  
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  Martin Schulz (S&D).(DE) Signor Presidente, non avrei chiesto di prendere la parola se non in reazione al penultimo intervento. Ritengo che la tolleranza zero vada applicata a tutti i membri di quest’Assemblea. Vorrei pertanto porgere la seguente domanda, a cui chiederei di ricevere una risposta chiara. Signor Presidente, lei o il Segretario generale di questo Parlamento potete confermare che l’onorevole Martin ha l’obbligo di rimborsare al Parlamento europeo 168 000 euro in virtù di una sentenza della Corte di giustizia europea in materia di irregolarità contabile?

(Applausi)

 
  
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  Presidente. – Onorevoli deputati, vi propongo di passare ai prossimi punti del nostro ordine dei lavori.

 
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