Ramona Nicole Mănescu (ALDE). - Am votat în favoarea pachetului de reforme privind guvernanţa economică deoarece ne confruntăm cu o perioadă dificilă, iar acest set de măsuri reprezintă un pas foarte important în cadrul procesului de consolidare a supravegherii macroeconomice şi a disciplinei financiare.
Pentru a putea realiza în viitor obiective precum creşterea competitivităţii, promovarea ocupării forţei de muncă, consolidarea stabilităţii financiare sau îmbunătăţirea situaţiei finanţelor publice, trebuie să ne luăm angajamente mult mai ambiţioase şi mult mai concrete. Experienţa acumulată în prima decadă de funcţionare a Uniunii Economice şi Monetare a scos în evidenţă necesitatea urgentă a unei guvernanţe economice îmbunătăţite, care să implice atât o asumare reală la nivel naţional, cât şi un cadru mult mai solid de supraveghere a politicilor economice, naţionale la nivelul Uniunii.
Astfel, stabilind un set de cerinţe minime pentru cadrele naţionale, vom încuraja atât asumarea de responsabilităţi bugetare, cât şi eficacitatea procedurii de deficit. Şi, nu în ultimul rând, planificarea bugetară a statelor membre trebuie să aibă la bază previziuni realiste, acordând totodată o atenţie corespunzătoare sustenabilităţii sistemelor lor de protecţie socială.
Gianluca Susta (S&D). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, io ho votato a favore, nonostante le indicazioni del mio gruppo, di questo pacchetto.
Credo che in un grave momento di crisi come questo, la cosa più importante che possa fare l'Europa sia rispondere con tempestività a una domanda che nasce dai cittadini. Credo quindi che questo pacchetto sia insufficiente, ma sia assolutamente necessario continuare su questa strada rafforzando gli strumenti per la crescita, ma mettendo sotto controllo i bilanci e dando più regole per poter governare lo sviluppo.
Immagino quindi che sia domani un giorno importante di attenzione verso quello che ha fatto l'Unione europea in questo momento, l'istituzione democratica più importante. Certo, molto resterà ancora da fare, ma questa è una prima risposta importante e non potevamo perdere l'occasione dopo anni di discussioni in cui non si è affrontata con la dovuta tempestività e fermezza la più grande crisi che abbiamo vissuto.
Peter Jahr (PPE). - Herr Präsident! Die Überschrift in einer deutschen Zeitung war heute: „Stabi-Tiger bekommt jetzt Zähne, EU-Kommission wird bei Eurokontrolle gestärkt“. Ich habe deshalb allen Berichten auch mit ruhigem Gewissen zustimmen können, weil genau das eingetreten ist, was die Einhaltung der Defizite und die Verfehlungen betrifft. Dass wir jetzt einen halbautomatischen Sanktionsmechanismus besitzen, dass wir die Ungleichgewichte ab 2012 auch makroökonomisch überwachen, sind wichtige Schritte in die richtige Richtung. Man könnte auch anders sagen: Das Europäische Parlament hat jetzt gemeinsam mit der Kommission die Hausaufgaben für eine Stabilisierung der Eurozone und der Europäischen Union erledigt. Was jetzt fehlt, ist die aktive Mithilfe der Mitgliedstaaten. Ich möchte auch bitten, dass die Mitgliedstaaten sich der konzertierten Aktion anschließen und Beschlüsse in der gleichen Richtung fassen.
Barbara Matera (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'esperienza di questi anni e l'attuale situazione di estrema difficoltà che stanno vivendo alcuni paesi dell'eurozona ha evidenziato il bisogno di una più efficace governance economica dell'Unione, fondata su un quadro di sorveglianza comunitario più solido rispetto alle politiche economiche nazionali.
Questo, al fine di concretizzare la stabilità macroeconomica e la sostenibilità delle finanze pubbliche permettendo una crescita durevole della produzione e dell'occupazione. Ritengo dunque fondamentale l'approvazione di questo pacchetto di sei atti legislativi che permetterà di evitare che in futuro si presentino le condizioni che hanno compromesso seriamente la stabilità della nostra economia.
Giommaria Uggias (ALDE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, ho votato a favore di tutto il pacchetto dei sei provvedimenti e quindi compreso di questo perché rappresentano un passaggio fondamentale per arrivare ad una vera governance europea.
Lo facciamo per assumerci la responsabilità e mettere sotto controllo i bilanci anche laddove i governi nazionali, i governi degli Stati membri, hanno fallito. Ed è questo il momento sul quale si gioca la credibilità delle nostre istituzioni, delle istituzioni europee. L'Europa si assume il dovere di far proprie le istanze dei cittadini, di assicurare quella stabilità, quel governo, per creare le condizioni di crescita senza le quali non ci sarebbe stato e non ci potrebbe essere futuro per i nostri cittadini e soprattutto per le nuove generazioni.
Salvatore Iacolino (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, anch'io ho dato il mio sostegno a questo così come agli altri dossier che formano il "six-pack" perché convinto che in un momento di straordinaria crisi la risposta del Parlamento europeo complessivamente e delle istituzioni europee debba essere forte, decisa e soprattutto pronta sia sui temi della governance economica sia sui temi della coesione forte dentro le istituzioni europee e su una preventiva verifica delle politiche di coordinamento dei bilanci degli Stati membri.
È proprio lì che bisogna intervenire, stiamo attendendo che tutti gli Stati membri pongano in essere i provvedimenti concreti che al riguardo sono stati richiesti per un piano straordinario che possa rilanciare la competizione, l'occupazione reale, con un occhio ai poveri e all'emarginazione e all'inclusione sociale. Ecco, questi sono i temi su cui ci dovremo concentrare nei prossimi mesi.
Salvatore Caronna (S&D). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, noi stiamo vivendo un passaggio decisivo per il futuro dell'euro e con esso di tutta la costruzione europea. Avere questa consapevolezza significherebbe uscire da una logica miope che subordina tutto ad una ideologica volontà di rigore dei bilanci dei conti.
Tutti vogliamo che i conti dei vari Stati siano in ordine, tutti vogliamo ridurre l'indebitamento. Tuttavia, è chiaro che senza un'intelligente politica di investimenti in grado di ridare fiato all'economia, non ci sarà nessuna possibilità di crescita. L'unico risultato chiaro in questa impostazione è che i prezzi più pesanti, come sempre, verranno pagati dai ceti più deboli. Per questo, insieme al gruppo dei Socialisti e Democratici, abbiamo votato contro questa relazione. Infatti, si prosegue in un'unica direzione che è quella di un rigore senza crescita, una direzione che si è rivelata fino ad ora sbagliata.
Marian Harkin (ALDE). - Mr President, yesterday many of us saw the YouTube video of a trader describing how to make money out of default, out of collapse, out of people’s misery as they see their savings, their pensions, their hopes and their dreams fade in front of their eyes. That trader happily told us that Goldman Sachs rules the world. Not governments, he says. It is Goldman Sachs; it is the market.
Well one of the reasons I voted for today’s report is to say, no, it is not the markets that determine our future. It is a civilised, rules-based approach to economic governance. I refuse, I refuse on my own behalf and on behalf of Irish and European citizens, to cede power to the markets and to bow to the madness that is fuelled by profit. I do not have all the answers and yes, we are part of an unstable and badly constructed currency, but I will do all I can to ensure that past mistakes do not influence future outcomes.
The report gives us a roadmap to prevent the next crisis. It does not solve the current problems and yes, phrases like ‘horses bolted’ and ‘stable door’ come to mind. But if you believe the euro, which is on life support, has a chance of surviving, then this report represents another cylinder of oxygen. It is not the cure but it provides us with hope.
Krišjānis Kariņš (PPE). - Paldies! Paldies, priekšsēdētāj! Mēs labi zinām, ka pasaulē, Eiropā plosās liela vētra — finanšu vētra, uzticības krīzes vētra. Un iemesls, kāpēc finanšu tirgi neuzticas mūsu dalībvalstīm, ir tas, ka netic, ka mūsu dalībvalstis spēs atdot to naudu, kas viņām jau ir jāatdod. Šodienas likumdošanas pakotne — finanšu uzraudzības likumdošanas pakotne, ko mēs kopīgiem spēkiem esam izstrādājuši un pieņēmuši, — ir viens ļoti svarīgs solis, lai mēs šo vētru varētu apturēt, lai mēs varētu atgūt finanšu tirgu uzticību mūsu tautsaimniecībām, mūsu valdībām, galu beigās tas nozīmē mūsu iedzīvotāju labklājību. Bet, kolēģi, es aicinu atcerēties, ka šī likumdošana, šī atrisinās un novērsīs nākotnes problēmas. Mums vēl paliek liels darbs šodien, un es domāju, ka ir Komisijai vietā nākt ar skaidrākiem priekšlikumiem, ko viņi izdarīs, lai novērstu šodienas problēmas, nevis tikai rītdienas. Paldies par uzmanību!
Andreas Schwab (PPE). - Herr Präsident, liebe Kolleginnen und Kollegen! Ich bin der festen Überzeugung, dass die Schlüsse für eine Strategie jetzt gezogen werden müssen, eine Strategie, die Europa insgesamt am Ende, nach der Krise, stärker macht, als bevor wir in die Krise eingetreten sind. Die entscheidende Frage wird sein, ob die nunmehr im Rahmen des Sixpacks beschlossenen Instrumente – insbesondere im Hinblick auf die Berichte der Kollegin Wortmann-Kool und des Kollegen Feio – eine solche tatsächliche Kontrolle wirklich sicherstellen können.
Der nun erreichte Kompromiss zum präventiven Teil des Stabilitätspakts sieht zunächst zwei Schritte vor: Zum einen wird im Rat über eine Empfehlung der Kommission zu Korrekturmaßnahmen im Haushalt eines Mitgliedstaats mit qualifizierter Mehrheit abgestimmt. Wird diese Empfehlung nicht angenommen oder gar nicht erst behandelt, dann kann die Kommission sie innerhalb eines Monats erneut auf den Tisch legen. Der Vorschlag gilt dann als angenommen, wenn der Rat diesen nicht innerhalb von 10 Tagen mit der umgekehrten, einfachen Mehrheit zurückgewiesen hat.
Ich bin vor dem Hintergrund dieser Regelung der Auffassung, dass dies ein Schritt in die richtige Richtung ist. Es bleibt allerdings abzuwarten, ob die Mitgliedstaaten sich diesen rigiden Vorgaben wirklich unterwerfen oder ob sie nicht wie 2003 versuchen werden, diese Regeln zu umgehen. Wir als Parlament müssen alles daran setzen, dass die Gemeinschaftsmethode hier wirklich ihren Vorrang behält und wir diese Regeln am Ende auch effektiv umsetzen können.
Alajos Mészáros (PPE). - Elnök Úr! Kedves Képviselőtársak! A gazdaságpolitikák összehangolása az Európai Unió közösségébe vetett megerősített hitet jelenti. Ez az Unió hosszú távú válasza a jelenlegi pénzügyi, gazdasági és bizalmi válságra. E felügyelet elsőként vezet be általános szabályalapú nemzetközi makroprudenciális mechanizmusokat, és a fordított többségi szavazással a Bizottságot megerősíti, elismerve, hogy az egyensúlyt nemzetközi szinten kell felügyelni, de tagállami szinten kell kezelni. A kompromisszum, amit ma hozunk a közös értékeink, céljaink melletti elköteleződés. Szavazatommal az Unió integritásának megőrzése mellett tettem le voksomat. Az Unió ezáltal garantálja a tagállamok és az Unió versenyképességét, belső konvergenciáját, az erős monetáris uniót, a fenntartható szociális piacgazdaságot, és megakadályozza a jövőbeli válságok kialakulását. Ez a polgáraink, társadalmaink mai és jövőbeli jólétét biztosítja. Köszönöm, hogy ebben a kompromisszumban egymás mellé álltunk. Köszönöm a lengyel, de főként a magyar elnökségnek e cél eléréséért tett munkát.
Daniel Hannan (ECR). - Mr President, since the financial crisis hit, the EU has responded with more spending and more debt. It has emptied the treasuries, it has exhausted its credit, it has turned the ECB into a bad bank and now where does it go for funds? Well, the financial transaction tax.
Let us leave aside for a second the idea that we can impose such a tax in isolation in Europe; let us leave aside the bankers having to pass on the cost to their customers. Ask ourselves and say where do most financial transactions in the EU take place? They take place in the city of London. In other words, yet again Britain is being sent the bill in order to prop up a currency which we declined to join. This has been the unhappy story of our association with the EU these past four decades. It is just like the common fisheries policy. We are expected to put more into the common pot from which others will be drawing and those are the two bookends. This has a somewhat manic fin-de-siècle feel about it, these unconstrained ambitions of so many European leaders expecting the peoples to pay, again and again. ‘There be many Caesars, ere such another Julius’ wrote Shakespeare in Cymbeline, ‘Britain is a world by itself and we will nothing pay for wearing our own noses’.
President. − I am sorry to interrupt Shakespeare but you see time is time.
Seán Kelly (PPE). - A Uachtaráin, níl mé ach chun óráid amháin a thabhairt ar na hábhair seo agus bhí áthas orm cuidiú leis an ‘six-pack’.
I think one of the down sides in democracy is that governments and opposition parties tend to by-elections if they can get away with it. Of course people respond in kind, the attitude being ‘never pay today what you can put off until tomorrow’. That excessive approach has led us in part, at least, to problems we find ourselves in at the minute. Thankfully, we are beginning to address it and get on top of the situation and, as my colleague Marian Harkin said, politicians are supposed to be in control, not the markets or agencies. This certainly goes a step, or hopefully six steps, in the right direction so that we can have more responsibility in the future.
Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, abbiamo votato anche noi a favore del "six-pack".
Credo molto in un percorso che favorisca una più forte governance economica comune. È un passaggio decisivo quello che stiamo attraversando e quindi è un passaggio irto di difficoltà che non può non vederci consapevoli di quanto l'Europa abbia perso molte occasioni. Voglio ricordare che il 16 giugno il Presidente del Consiglio europeo Van Rompuy è venuto qui a soffermarsi sulla necessità di parlare di eurolandia piuttosto che di eurozona. A giugno i problemi sembravano più lessicali e terminologici che di sostanza.
Poi volevo ricordare che il Presidente Barroso – che ho molto apprezzato oggi per la determinazione e la pervicacia con cui ha condotto la sua relazione – assicurò nel 2008 che non c'era alcun motivo razionale di temere la recessione. Oggi viviamo un momento in cui un nuovo orgoglio europeo ed europeista porta, anche attraverso gli atti approvati da questo Parlamento, a una grande assunzione di responsabilità. E una governance economica più forte è anche una politica che si assume la responsabilità di guidare la crescita e lo sviluppo non delegando gli scenari economici alle speculazioni dei mercati.
Raffaele Baldassarre (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, la crisi in corso ha dimostrato che il patto di stabilità e crescita non funziona come dovrebbe.
Sei Stati membri di cui tre della zona euro hanno problemi di bilancio e rischiano il default del proprio debito. È una situazione cui bisogna porre fine urgentemente. È importante però che lo si faccia in maniera sostenibile e orientata al futuro. Per questo ho votato a favore della relazione dell'on. Goulard, della quale condivido l'approccio sanzionatorio soprattutto nei casi di manipolazione dei dati finanziari, di statistiche fraudolente o informazioni fuorvianti da parte di uno Stato membro.
Al contempo, però, gli sforzi futuri dovranno essere indirizzati verso quello che è il cuore del problema, ovvero l'insufficienza dell'integrazione economica dell'Unione europea. Le sanzioni avranno un effetto dissuasivo circostanziato se non si provvederà a consolidare il legame delle singole politiche economiche attraverso un aumento delle missioni di sorveglianza da parte della Commissione e, nel medio termine, con l'ausilio degli eurobond.
Roberta Angelilli (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, con l'approvazione del "six-pack" il Parlamento europeo ha dato finalmente il via libera ad una strategia concreta contro la crisi.
Le parole d'ordine sono stabilità, rigore, trasparenza nei bilanci e riduzione del debito. Ma come ha detto ieri Juncker e ha ribadito oggi Barroso bisogna anche investire su sviluppo e occupazione e pensare ai giovani che si aspettano molto da noi.
E oggi Barroso ci ha presentato le prossime tappe di una strategia veramente coraggiosa. Tra i punti importanti, la presentazione di una serie di proposte sugli eurobond e soprattutto una tassa sulle transazioni finanziarie, un'entrata di 56 miliardi di euro l'anno perché è giusto che anche le banche, forse soprattutto le banche, sostengano i costi della crisi e non solo imprese e cittadini.
Janusz Władysław Zemke (S&D). - Panie Przewodniczący! Bardzo chciałem podziękować. To rozporządzenie jest nie tylko ważne dla państw, których walutą jest euro, ale jest ono także ważne dla całej Unii. Wydaje mi się, że najważniejszym problemem jest stałe i realne zainteresowanie, bardzo mocne instrumenty, tak by naciskać na państwa, które nie czynią postępów jeśli chodzi o konsolidację swego budżetu. Tolerancja w tym zakresie prowadzi bowiem do wielkich kryzysów, z których wychodzi się bardzo długo i za które płaci się dużą cenę.
Rozwiązania, które zostały przyjęte przez nasz Parlament osobiście wydają mi się tylko pierwszym krokiem. Jest to dobry początek, ale chcę podkreślić z całą mocą, że jest to dopiero pierwszy krok. Potrzebna będzie dalsza determinacja, dalsza konsekwencja i bardzo twarda polityka prowadzona przez poszczególne państwa.
Giommaria Uggias (ALDE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, intanto vorrei fare i complimenti all'on. Sylvie Goulard per avere affrontato e portato a termine un dossier di questa difficoltà, che rappresenta anch'esso un passaggio fondamentale verso una governance europea.
Ed è un atto che il Parlamento compie in maniera concreta portando avanti quelle che sono le dichiarazioni che abbiamo sentito anche oggi in Aula, ma che spesso non trovano attuazione pratica. Questo è l'invito concreto, ripeto, che stiamo anche formulando nei confronti del Presidente Barroso. Perché quando si fa un'affermazione di principio si è tutti d'accordo. Quando è stato votato in questa sede il programma della Commissione si era d'accordo, ma si tratta di dargli attuazione. Questo provvedimento rappresenta un'attuazione verso quel programma.
Marian Harkin (ALDE). - Mr President, I supported the report by Sylvie Goulard. As with other reports encompassing the six pack this morning, it does not purport to solve our current problems. Part of that roadmap was articulated by President Barroso this morning. I think, for the first time, we had some hope injected into the debate and some reality, but of course now what we need is action and we are still waiting for it.
As far as this report is concerned, I was happy to see that Article 9 of TFEU is included, under which the Union will take into account requirements linked to the promotion of a high level of employment, the guarantee of adequate social protection and the fight against social exclusion. These are fine words of course, but we have a responsibility in this Parliament to do all we can to translate them into reality.
I was also very pleased to see flexibility in this report, where it states that a possibility will be provided by the Council to reduce or cancel the sanctions imposed on a Member State on the basis of a Commission proposal following a reasoned request by the Member State concerned. That kind of flexibility will be very important for Member States and, in this context, I would like to specifically mention my own country, Ireland.
Daniel Hannan (ECR). - Mr President, in the debate this morning, President Barroso declared that he was going to raise the number of people of working age in employment from 67% to 75% by 2020. Who knew it was that easy? Why not just declare that we are going to raise it to 90% or 100%. This has been the story of the euro all along: this belief that communiqués from politicians trump any other reality; that wonderful moment just before the summer when there was a summit and the crisis was declared to be over, but the markets did not get the message and then President Van Rompuy wrote a very huffy article in the Guardian in London saying he was astonished by the behaviour of these markets: how could they be widening the bond spreads in Spain and Italy when they had obviously not been listening to what the EU leaders had said?
That has been the story of the euro all along, and people are entitled to make their own mistakes. Britain is not a member of the single currency – we should be looking on helpfully, but we should not be dragged into it. The problem with these six-pack votes that we have just voted through is that they do not distinguish between the eurozone and the EU as a whole. We are, as Winston Churchill said, ‘interested and associated but not absorbed’. We have our own dream and our own task, and ‘should European statesmen address us in the words that were used of old: “Shall I speak for thee to the King or the Captain of the Host”, we should reply with the Shunamite woman, “Nay sir, for we dwell among our own people”’.
Sirpa Pietikäinen (PPE). - Arvoisa puhemies, ensinnäkin olen erittäin iloinen komission puheenjohtajan Barroson puheenvuorosta, joka osoitti selkeää johtajuutta ja jossa viitattiin jatkotoimenpiteisiin, joita markkinoiden vakauttamista ja Euroopan tulevaisuutta varten tarvitaan.
Olen myös erittäin tyytyväinen siihen, että parlamentti hyväksyy omalta osaltaan sixpackin nyt tässä istunnossa ja – kiitos parlamentin toimenpiteiden – selkeitä askeleita saatiin otettua siihen suuntaan, että taataan vahvempi yhteisömenettely, vahvempi vastuu, parempi läpinäkyvyys ja parempi kontrolli talouden hoidossa.
Kuten kuulimme Barroson puheenvuorosta ja myöskin talous- ja raha-asioiden valiokunnan aikaisemmista kannanotoista, nämä toimenpiteet sinällään eivät vielä ole riittäviä. Tarvitsemme jatkopaketit rahoitusmarkkinoiden osalta ja niiden lisäksi myös talouden vakauttamistoimenpiteiden jatkotoimia.
Francesco De Angelis (S&D). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'esperienza di questi anni ci fa dire che è necessario un quadro potenziato di governance economica, così come è necessario ampliare e rafforzare il quadro di sorveglianza, rendendolo credibile ed efficace, introducendo sanzioni che potranno rappresentare un deterrente efficace soltanto se la loro applicazione sarà effettiva.
Credo infine che l'Europa non possa rispondere all'emergenza economica e finanziaria esclusivamente attraverso i piani di austerità. È importante mettere a posto i conti, ma tutto questo non basta. Si può fare di più e meglio, soprattutto in termini di equità, di sviluppo e di lavoro ed è per queste ragioni che ho ritenuto di dovermi astenere sulla relazione Haglund.
Alfredo Antoniozzi (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, con questa relazione abbiamo potuto constatare quali nuovi e importanti poteri il trattato di Lisbona ha messo a disposizione del Parlamento europeo.
Le proposte della Commissione per una migliore governance economica hanno un'importanza decisiva per la nostra crescita economica e nello specifico della zona dei paesi dell'euro. I miglioramenti per la creazione di un quadro normativo solido e coerente introdotti dal Parlamento europeo sono evidenti. Condivido l'impostazione generale di questa relazione e per questo gli ho dato il mio voto favorevole. Abbiamo nuove responsabilità di fronte a noi, il pacchetto di misure va ulteriormente migliorato e rafforzato.
Penso che dobbiamo riservare una maggiore attenzione alla prevenzione delle politiche fiscali e macroeconomiche non sostenibili, ma soprattutto dare un ruolo rilevante al Parlamento nel processo di sorveglianza, prevedendo regolari e sistematici dibattiti e audizioni pubbliche presso il Parlamento stesso.
Giommaria Uggias (ALDE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, mi congratulo, anche qui, con l'on. Haglund per il lavoro svolto e al quale ho dato il mio voto favorevole, come per tutto il pacchetto.
La relazione definisce sanzioni per gli squilibri macroeconomici, ma c'è da dire che sono sanzioni che vanno irrogate solo ed esclusivamente se il paese membro dimostra di non voler adottare le politiche correttive necessarie, perché se non si migliora lo stato delle finanze non ci può essere, on. De Angelis, possibilità di sviluppo, o sarebbe una possibilità di crescita che sarebbe monca e che non porterebbe a niente.
Per questa ragione credo che il pacchetto che è stato approvato oggi sarà la base per avere quella crescita sulla quale tutti gli Stati devono oggettivamente puntare. Se ci fermiamo qui non avremo sicuramente raggiunto gli obiettivi che ci proponiamo, ma con questo passo potremo sicuramente raggiungere quell'altro obiettivo.
Paul Murphy (GUE/NGL). - Mr President, the six-pack plan that has just been passed by Parliament represents the institutionalisation of an austerity shock doctrine at the heart of the European Union.
With the surveillance programme, the Commission has now effectively been appointed as a policeman for austerity right across Europe. Fines of hundreds of millions of euros face countries that break with neo-liberal orthodoxy or are deemed to have acted imprudently. In reality they will be placed into a category of miscreant states.
This is all about making working class people pay, through austerity policies, for an economic crisis that they are not responsible for. We do not need to look very far to see what the result of those austerity policies will be. The policies have already failed. Look at Greece – the collapse of its economy, shrunk 7% year on year in the second quarter of 2011 – look at Ireland, look at Spain, look at Portugal: austerity policies have already failed and they will fail again.
Marian Harkin (ALDE). - Mr President, I supported the report by Carl Haglund which tells us that experience gained and mistakes made over the last decade show the need for improved economic governance. That governance needs to be based on commonly agreed rules and policies and, indeed, stronger surveillance. But of course that is not all it needs: whether it be eurobonds or stability bonds or a transfer union or the ECB becoming the lender of last resort, other mechanisms are certainly needed to support the euro.
We cannot say that what we have here today will solve our problems but it is part of an overall solution. Today I have mixed feelings. As we vote on these reports, on one level I feel irrelevant, in the sense that we are not actually working to find solutions to the current crisis and that is what concerns citizens. However, citizens also expect systems to work and we are trying to fix a broken system. It is not headline-grabbing stuff but it matters.
Gerard Batten (EFD). - Mr President, the so-called ‘six pack’ imposes economic rule on the Member States via the European Union. The English Parliament established in the reign of King Edward I that its key reason for existing was control of the public finances. In 1642 the English fought a Civil War and then cut off a King’s head precisely in order to establish its sole right to levy taxes.
Now, not by means of an Act of Parliament, but by means of a regulation from the European Union, the British Government is expected to meekly accept financial control by the European Union. If it does, there can no longer be any pretence that Britain is a sovereign nation or a democracy. The British Government should reject and repudiate these regulations and defend the rights of Parliament. To do otherwise is abject surrender.
Herbert Dorfmann (PPE). - Herr Präsident! Ich habe für den Ferreira-Bericht gestimmt, wie ich für das gesamte Paket gestimmt habe. Ich möchte die Gelegenheit nutzen, Frau Ferreira, der Berichterstatterin, herzlich für die Zusammenarbeit im gesamten abgelaufenen Jahr zu danken und ihr auch zum Stimmergebnis zu gratulieren.
Ich bin überzeugt, dass der Ferreira-Bericht und die damit zusammenhängende makroökonomische Aufsicht eine wirkliche Erneuerung darstellen. Im Bereich des Stabilitäts- und Wachstumspakts haben wir ja nichts anderes getan, als letztendlich das zu verschärfen, was schon da war. Wir haben keine neuen Kriterien eingeführt, und wenn ein Teil des Hauses hier sagt, dass wir damit Wachstum abwürgen werden, dann muss ich umgekehrt fragen: War bei jenen, die den Stabilitäts- und Wachstumspakt in den letzten Jahren nicht eingehalten haben, etwa Wachstum? Und war bei jenen, die ihn am wenigsten eingehalten haben, etwa am meisten Wachstum? Ich glaube, die Analyse der Ergebnisse in den Mitgliedstaaten in diesen Tagen zeigt, dass genau das Umgekehrte der Fall ist.
Aber das, was im Ferreira-Bericht steht, ist eine wirkliche Erneuerung. Es sollte uns helfen, zukünftig frühzeitig – und ich denke das ist grundlegend – zu erkennen, dass in manchen Staaten etwas schiefläuft. Wenn wir das frühzeitig erkannt hätten, dann wären uns Griechenland, Irland, Portugal, Spanien und vielleicht auch Italien erspart geblieben, und wir hätten vielleicht vor Jahren schon gesehen, dass dort etwas nicht so läuft, wie wir es uns eigentlich vorstellen.
Ich wünsche mir jetzt nur, dass dieses Instrument von der Kommission wirkungsvoll eingesetzt wird, dass es sein Ziel erreicht, das heißt zum Wohl der Union zu funktionieren und zum Wohl der Menschen, die in ihr leben.
Francesco De Angelis (S&D). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, è importante che il patto di stabilità e di crescita, il quadro completo della governance economica, sostengano e siano compatibili con le strategie dell'Unione in materia di crescita ed occupazione, con l'obiettivo di incrementare la competitività e la stabilità sociale.
Occorre pertanto prevedere sanzioni per punire le frodi, versare le multe in un fondo centrale per il meccanismo permanente di crisi e regolare maggiormente i mercati finanziari. Ritengo infine che le misure di austerità oggi in discussione rischino di indebolire le politiche di equità sociale.
Non è il caso della relazione Ferreira che ho votato e che introduce apprezzabili elementi di equilibrio sociale. È il resto del pacchetto che non va perché punta solo ed esclusivamente sul rigore e sull'austerità e non promuove la crescita. L'Europa avrà un futuro solo se sapremo coniugare il rigore dei conti con gli obiettivi dello sviluppo, della crescita e del lavoro.
Cristiana Muscardini (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, la crisi mondiale ha determinato instabilità e incapacità di sopravvivere per le piccole e microimprese che caratterizzano gran parte del tessuto imprenditoriale europeo.
Le misure adottate oggi con l'adozione del "six-pack" saranno di aiuto a prevenire gli squilibri macroeconomici, ma occorre favorire subito le piccole e microimprese. Per questo, con colleghi di diversi gruppi politici, abbiamo presentato una proposta di risoluzione, affinché l'Europa dia vita ad un provvedimento che per tre anni stabilisca una franchigia fiscale per le microimprese fino a 30.000 euro di utili annuali ed un bonus corrispondente alla contribuzione previdenziale per le microimprese che assumono un giovane a tempo indeterminato.
Così riusciremo ad impedire l'uscita dal mercato di tante realtà che garantiscono occupazione e sviluppo e ridurremo la disoccupazione che ha raggiunto livelli eccessivi a danno della stabilità sociale. Ricordiamo anche al Consiglio la necessità di dar vita al trilogo col Parlamento per il regolamento per la denominazione di origine.
Giommaria Uggias (ALDE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, il regolamento che abbiamo votato per la prevenzione degli squilibri macroeconomici tra i 27 paesi rappresenta sicuramente un'innovazione rispetto alla situazione precedente. Stabilisce regole e controlli e, in particolare, introduce il concetto di simmetria per cui la Commissione deve valutare non solo i deficit, ma anche il surplus.
In pratica, contrariamente a quanto normalmente viene considerato, cioè che ci sono alcuni paesi cattivi, come la Grecia o come l'Italia, vengono ad essere messi sotto controllo paesi come Germania e Olanda per il fatto di avere consumi interni troppo ridotti. Inoltre il regolamento inserisce fondamentalmente una prospettiva federalista ed insiste quindi sul concetto di equità che rappresenta a nostro avviso uno degli elementi caratterizzanti in positivo del futuro dell'Europa e degli Stati membri. Equità e solidarietà che saranno i presupposti della crescita europea.
Salvatore Caronna (S&D). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, ho molto apprezzato il lavoro che ha fatto l'on. Ferreira con questa relazione.
Infatti, sul pacchetto di sei proposte legislative dedicate alla governance economica, solo su questo io e il mio gruppo abbiamo espresso un voto positivo. L'abbiamo fatto perché si è inserita, tra l'altro, una clausola di protezione dei diritti sociali a partire dalla contrattazione collettiva ed inoltre vi è un rafforzamento del ruolo del Parlamento nell'adozione degli atti delegati.
Dunque pur non potendo cambiare l'equilibrio complessivo del pacchetto di sei proposte, con questa relazione si fa sicuramente un passo in avanti, per avere, tra l'altro, un sistema di sorveglianza che tenga conto dei diritti fondamentali. E quindi, in questo contesto, fermo restando che una visione, a nostro giudizio, basata solo su una politica di austerità non produce risultati positivi, questa relazione sicuramente costituisce una nota positiva in controtendenza.
Alajos Mészáros (PPE). - Elnök Úr! 2010. szeptember 29-én a Bizottság jogalkotási csomagot terjesztett elő, amelynek célja a gazdasági irányítás megerősítése az EU-ban és az euróövezetben. A csomag hat javaslatból áll. Ezek közül négy foglalkozik költségvetési kérdésekkel, köztük a stabilitási és növekedési paktum reformjával, míg két új rendelet az EU-ban és az euróövezetben felmerülő makrogazdasági egyenlőtlenségek feltárására és kezelésére vonatkozik.
Az utóbbi két javaslatban új elemek jelennek meg. Ezen elemek megelőző része magában foglalja az egyensúlytalanságok kockázatának a mutatók eredménytábláján alapuló rendszeres értékelését, valamint a részletes országelemzések elvégzését. A korrekciós ág azt helyezi kilátásba, hogy azok az euróövezetbe tartozó tagállamok, amelyek nem tartják be megfelelően a rájuk vonatkozó ajánlásokat, túlzott hiány esetén eljárás alá vonhatók, végső soron pedig éves pénzbírság formájában szankcionálhatók. Az egyensúlytalanságok kiigazítási rendszerének nem csak szankciókat, hanem ösztönzőket is tartalmaznia kell. Az elmulasztó tagállamoktól beszedett pénzbírságokat az EU hosszú távú beruházási és munkaügyi céljaira kell felhasználni. Én is örömmel megtámogattam a jelentést.
Marian Harkin (ALDE). - Mr President, I supported this report as part of the economic governance package and I was particularly pleased to see in Article 1 that the coordination of economic policies in the Union will, among other things, aim at achieving sustainable growth and social cohesion. This is crucially important for all of us because our policies should in the final analysis achieve growth and social cohesion, otherwise we are wasting our time.
I support the proposals on the European Monetary Fund. They certainly go further than what is being accepted by the Council and I think finally begin to address the elephant in the room. It is crucial that we do this, otherwise we are just seen as irrelevant and we are just not dealing with the reality of the situation.
It is also important that in all of these proposals deliberations will take place in public and that citizens will have an opportunity to scrutinise what is happening and be aware of decisions taken in their name.
Finally, I agree with my colleague Mr Uggias, when he talks about fairness. This is not just about deficits, it is also about surpluses. If we are to be part of a common currency, then we have common responsibilities.
Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, anche sulla relazione Goulard il nostro voto è stato favorevole, perché essa introduce meccanismi di prevenzione agli squilibri macroeconomici, fatti finalmente di regole e garanzie, di quelle regole e garanzie che fino ad ora sono mancate e di cui tanto in questa fase di crisi si è avvertita la mancanza.
Vi è una fase nuova di responsabilità, di controllo, ma anche di sorveglianza sui bilanci nell'area euro, con meccanismi che sono sì semiautomatici – e questa è una delle maggiori critiche che sono state avanzate – ma con sanzioni che finalmente vengono irrogate su tutti gli eventuali squilibri macroeconomici che si dovessero verificare.
È un passo decisivo che, se mi è permessa l'analogia, si completerà con quei passaggi successivi che, anche per una coincidenza fortuita ma importante, oggi il Presidente Barroso ha voluto annunciare: l'introduzione della Tobin tax, la tassazione delle transazioni finanziarie fa sì che i momenti di crisi e di difficoltà non siano pagati solo dalle famiglie, che la prevenzione delle crisi sia pagata non solo sempre e soltanto dai produttori di beni materiali, ma anche da chi opera nel mercato finanziario.
Giommaria Uggias (ALDE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, la relazione Feio rivede il patto di stabilità e crescita e quindi stabilisce finalmente – vorrei ricordarlo, ora che siamo giunti alla conclusione dopo un anno da quando è stata presentata la proposta – un controllo che impone agli Stati che hanno un rapporto debito/PIL superiore al 60% una riduzione del 5%. Lo fa introducendo e chiarendo il criterio del debito e delle procedure rispetto al ritmo che deve essere seguito.
La Commissione dovrà tenere conto in questo contesto economico globale di una serie di caratteristiche prima di valutare e fare le proprie raccomandazioni al paese membro. Viene introdotto il principio fondamentale secondo cui, riducendo il debito, si hanno meno interessi da pagare e quindi si ha la possibilità di avere più massa di spesa per quanto riguarda gli investimenti e la crescita, che è il vero obiettivo sul quale ci dovremo concentrare nei prossimi mesi.
Paul Murphy (GUE/NGL). - Mr President, one of the purposes of this Parliament from the point of view of the establishment in Europe is to act as a democratic facade on what is in reality a European Union dominated by big business interests and dominated institutionally by the Commission and the Council. But I think that facade may be beginning to crumble today when you look at what the Parliament has passed.
It has passed a series of measures, the six pack, that is purely neo-liberal and austerity-driven in content. It has opted to give more power to the Commission to act as an austerity policeman and it has used the notion of reverse qualified majority voting to mean that a simple majority in the Council will not be enough to vote against sanctions applied by the Commission to a miscreant Member State.
The limited democracy that exists within the European Union is now being trampled upon in the race to impose austerity. What is the European Union establishment afraid of? They are afraid of the working class, they are afraid of the movements of ordinary people, they are afraid of the general strike in Greece, the protests in Portugal on Saturday, the moves within Spain – and I think they are correct to be afraid. I think the movements have to link up and build a European-wide movement against austerity.
Marian Harkin (ALDE). - Mr President, I supported this report and I particularly agreed with point 4a, where it states that this regulation does not address the current situation in the short term, but rather is a more structural approach for the medium to long term.
I also support the statement that we need a more integrated and social approach. Several times here today I have said that we are not putting forward solutions to the current crisis, but indeed one possibility that is contained in this report that could improve the situation is the achieving and maintaining of a dynamic internal market. I know this could generate significant growth across the EU and particularly in my own country, Ireland, where this has a significant impact.
Speaking of Ireland, I was pleased to see the statement that the medium-term growth and primary balanced targets of the catching-up countries will be taken into consideration. It also states that measures proposed to a given Member State for correcting imbalances should take into account the Union strategy for growth and jobs. This is certainly an instrument for achieving internal cohesion and also supporting recommendations to respect the Charter of Fundamental Rights and collective bargaining between social partners in Member States. I think all of these issues are important.
Raffaele Baldassarre (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, la disponibilità periodica di dati di bilancio aggiornati e affidabili è la chiave per regolare la spesa pubblica e consentire l'adozione rapida di provvedimenti correttivi in momenti di crisi.
Condivido quindi l'esigenza di permettere alla Commissione di sorvegliare, con l'ausilio di un istituto fiscale, la conformità delle regole di bilancio dei singoli Stati membri. Ciò premesso, mi preme sottolineare che, in base al trattato, l'instaurazione di un quadro finanziario a medio termine lascia impregiudicata la facoltà dei nuovi governi eletti di modificare le scelte programmatiche precedentemente adottate.
Quindi è necessario che questa direttiva sia applicata fedelmente e che la Commissione vigili costantemente sulla sua applicazione. Ciò al fine di evitare che l'intervento non abbia un effetto cosmetico bensì concreto ed utile a raggiungere l'obiettivo precipuo della direttiva: il rispetto uniforme della disciplina di bilancio come richiesto dal trattato.
Giommaria Uggias (ALDE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, oltre un anno fa, quando iniziarono a venire alla luce i primi problemi dell'economia greca e poi di quelle di altri paesi, venni intervistato dal canale europeo. E una delle cose che sollevai era proprio l'attenzione sui dati statistici che hanno consentito ad alcuni paesi di truccare i conti.
La relazione Ford che oggi abbiamo votato e sostenuto introduce invece criteri di trasparenza e indipendenza degli istituti statistici nazionali con sanzioni per coloro che commettono falsi e frodi. È una relazione fondamentale, in quanto mira a evitare la mancanza di trasparenza nell'elaborazione dei dati statistici e li rende uniformi. Questo consentirà al governo europeo e ai governi di tutti i paesi di procedere uniformemente, quindi di avere criteri non solo di conoscenza, ma uniformi anche in termini di azioni.
Marian Harkin (ALDE). - Mr President, I supported this report and I certainly re-echo its sentiments when it says that a comprehensive and integrated solution to the euro area debt crisis is needed, because the piecemeal efforts that we have put in place so far have certainly not worked.
I think what we did today was to put in place one piece of the jigsaw. President Barroso proposed other pieces, among them the financial transaction tax and the beefing-up of the Europe Investment Bank so that it can offer greater assistance to SMEs. He also proposed, as did Commissioner Rehn, solidarity bonds or eurobonds. We need further clarification on this; such bonds may or may not require Treaty change, and I believe the details need to be spelled out.
As far as the flexibility within this report is concerned, we can see that the adoption of the multiannual fiscal planning does not deprive any newly elected governments within the time frame covered by the planning of the chance to modify previous policy options so that they can reflect their own priorities.
My final comment is that these reports are addressing a situation where 17 states are members of the eurozone. If one Member State threatens the stability of the currency and other Member States, we cannot ignore that; we have to try and deal with it in a fair and equitable way.
Erminia Mazzoni (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, questa risoluzione richiama la dichiarazione resa dalla Vicepresidente Ashton in occasione della celebrazione della Giornata mondiale contro l'omofobia.
Con quella dichiarazione Catherine Ashton ribadì il forte impegno delle Istituzioni europee a favore di tutte le azioni che combattono la violenza nei confronti di ogni persona in ragione dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere. Sono contenta che questo Parlamento, con la risoluzione che abbiamo votato, abbia deciso di fare altrettanto.
Volevo tuttavia far presente che il mio voto favorevole alla risoluzione ha un'unica ombra, la contrarietà che ho voluto e dovuto esprimere al paragrafo 11, laddove, ancora una volta, alcune forze politiche tendono in maniera surrettizia ad introdurre argomenti non coerenti, sbagliando sia nel metodo sia nel merito. Nel metodo, perché introdurre il riconoscimento di diritti che afferiscono al settore di competenza della famiglia vuol dire sbagliare, perché il settore non è di competenza di quest'Istituzione, e nel merito, perché nel momento in cui si vuole combattere, si vuole lottare contro ogni violenza, non si può parlare dell'introduzione di elementi di altro tipo.
Andrea Češková (ECR). - Hlasovala jsem pro tento návrh usnesení, možná ze stejných důvodů, které teď kolegyně uváděla. Sexuální orientace a genderová identita je stále příčinnou závažného porušování lidských práv v řadě zemí. Osoby příslušející k této menšině jsou ve zvýšené formě oběťmi diskriminace a špatného zacházení. V řadě zemí je sexuální orientace a genderová identita důvodem nejen trestního stíhání, ale také nelidského zacházení, mučení či dokonce ukládání trestu smrti, což je pro nás naprosto nepřijatelné. Takovéto porušování lidských práv je neslučitelné se základními principy Evropské unie i Všeobecné deklarace lidských práv, podle které má každý člověk mít stejná práva bez jakéhokoliv rozlišování. Vítám proto také rezoluci Organizace spojených národů, která je jako vůbec první svého druhu věnována konkrétně porušování lidských práv na základě sexuální orientace a genderové identity a která tak prokazuje univerzálnost lidských práv. Podporuje otevřený dialog v rámci této oblasti a jsem přesvědčena, že Evropská unie by měla při vykonávání své vnější i vnitřní činnosti zastávat jednotný přístup k uplatňování lidských práv.
Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, io sono tra quei poco più di cento colleghi che hanno votato contro questo provvedimento e non perché non condivida una piena e forte condanna dell'omofobia, o perché non condivida la necessità che l'Unione europea sia la prima a rispettare la sua Carta dei diritti fondamentali, ma perché ritengo al contrario che quanto introdotto – come diceva anche la collega Mazzoni – al paragrafo 11, sia un tentativo surrettizio che è un film che noi vediamo ripetutamente.
Perché ogni volta che si parla di argomenti che sono ampiamente o genericamente attinenti al problema del riconoscimento di genere, c'è sempre qualcuno che per finalità politiche o per far passare una legislazione che dall'Europa dovrebbe imporre, secondo l'idea di qualcuno, agli Stati membri di riconoscere altri generi oltre quello maschile e femminile, introduce elementi che non hanno nessuna attinenza con quello che si discute.
Io penso che questa Europa che vuole legiferare qualcosa di difforme dalle leggi della natura che ci hanno creati maschi e femmine sia un'Europa che debba cercare di rivedere le sue posizioni e che debba sforzarsi di più di garantire i diritti civili e sessuali di ciascuno e non di approfittare di ogni passaggio di questo genere per introdurre elementi che con questo non c'entrano nulla.
Pertanto, con grande disagio, ho votato contro questa relazione.
Explicaciones de voto por escrito
Informe: Sidonia Elżbieta Jędrzejewska (A7-0312/2011)
Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. − Aprovo este relatório, chamando a atenção para a necessária consistência e coerência das dotações atribuídas aos instrumentos da União enquanto condições indispensáveis para uma utilização eficaz e optimizada, atributos muito desejáveis num ambiente orçamental de tensão e restrição.
Marta Andreasen (EFD), in writing. − I voted against amending budget 2011 number 4 because I oppose the non-transparent way in which the transfer is completed. The payments are taken from an unused EERP energy project budget line which is unrelated to the funding required for management of migration flows. This money should come from reserves that are set aside for this purpose. It makes the EERP energy project line look like a hidden reserve intended for other purposes and in an audit would set alarm bells ringing.
Roberta Angelilli (PPE), per iscritto. − Signor Presidente, lo scorso 13 settembre abbiamo votato la modifica del regolamento Frontex chiedendo alla Commissione di creare un piano operativo che aumentasse l'efficacia dell'agenzia e che le conferisse un bilancio adeguato, non solo a sostegno delle risorse umane, ma anche delle attrezzature di monitoraggio e di intervento.
A distanza di pochi giorni, votiamo la proposta di risoluzione che finalmente apporta l'incremento degli stanziamenti di impegno a circa 41,1 milioni di euro per la gestione dei flussi di migranti e rifugiati, destinando questi rispettivamente all'agenzia Frontex, al Fondo per le frontiere esterne e al Fondo europeo per i rimpatri e per i rifugiati.
Plaudo ulteriormente alla proposta perché seguendo i principi di logica e coerenza nel garantire un'allocazione ottimizzata e senza sprechi dei fondi comunitari, le nuove risorse derivano dagli stanziamenti sottoutilizzati relativi alla linea "progetti energetici a sostegno della ripresa economica".
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Au regard de l’actualité internationale, la gestion des flux migratoires et de réfugiés constitue un défi auquel l’Union européenne doit apporter une réponse rapide. Le projet de rapport Jędrzejewska, auquel j’ai apporté mon soutien, va dans ce sens. Les pays européens de la Méditerranée, dont la France, sont les plus exposés au problème. Aussi, dans un esprit de solidarité, l’Union européenne s’est engagée à débloquer des fonds supplémentaires à hauteur de 43,5 millions d’euros pour aider les Etats membres les plus exposés à ces flux. Ainsi, l’Agence européenne pour la gestion de la coopération opérationnelle aux frontières extérieures des États membres de l'Union européenne (Frontex) et le Fonds européen pour les réfugiés en seront les principaux bénéficiaires.
Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Pritariau Tarybos pozicijai, kuria beveik 41,1 mln. eurų didinamas įsipareigojimų asignavimų biudžetas, skirtas migracijos ir pabėgėlių srautams valdyti (per agentūrą FRONTEX, Išorės sienų fondą, Europos grąžinimo fondą ir Europos pabėgėlių fondą). Šis didinimas yra susijęs yra ES priemonėmis ir atsaku į politinius procesus pietinio Viduržemio jūros regiono šalyse.
Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. − Il mio voto per questa relazione è stato decisamente favorevole, considerando che essa concerne direttamente una delle questioni più rilevanti per l'attività politica della Lega Nord, ovvero la gestione dell'immigrazione clandestina.
La relazione riguarda in particolare la ridistribuzione e il rafforzamento dei fondi europei destinati alla gestione del fenomeno, tenendo anche conto dei recenti sviluppi in Nord Africa e dell'impatto che essi stanno avendo sull'UE proprio in termini di immigrazione illegale.
La relazione pone come obiettivo il rafforzamento finanziario dell'agenzia Frontex e del Fondo europeo per i rimpatri, che costituiscono gli strumenti primari a disposizione dell'UE per affrontare l'immigrazione, per un totale di 41,1 milioni di euro. La proposta interpreta quindi le esigenze e le priorità della nostra linea politica in materia di immigrazione ed è per questo che ho scelto di esprimermi positivamente.
David Casa (PPE), in writing. − The aim of draft amending budget No 4/2011 to the general budget 2011 is twofold: 1. add a reinforcement of Budget 2011 in commitment to manage refugees and migration flows further to recent developments in Northern Africa and 2. revise the forecast of traditional own resources, VAT and GNI bases, the budgeting of the corrections of UK rebate for the years 2006, 2007 and 2010. The reinforcement of commitment appropriations for the management of refugees and migration flows is crucial as it is a form of response from the EU to the political developments in Southern Mediterranean countries.
Νικόλαος Χουντής (GUE/NGL), γραπτώς. – Ψήφισα κατά στη συγκεκριμένη έκθεση γιατί, επί της ουσίας, πρόκειται για χρηματοδότηση μηχανισμών που συστηματικά καταπατούν τα ανθρώπινα δικαιώματα. Για άλλη μια φορά, υποκριτικά, υποτίθεται ότι αυξάνουμε τη χρηματοδότηση που χρειάζεται για την αντιμετώπιση των προβλημάτων των προσφύγων, των μεταναστών και των τοπικών κοινωνιών αλλά, στην πραγματικότητα, ενισχύονται στρατιωτικοί και κατασταλτικοί μηχανισμοί, ενισχύονται οι απαράδεκτες πτήσεις τσάρτερ που τσουβαλιάζουν μετανάστες και πρόσφυγες και τους ξαναστέλνουν πίσω σε εμπόλεμες περιοχές με άθλιες συνθήκες διαβίωσης. Είναι απαραίτητο να σταματήσουν η υποκρισία και οι αυταπάτες. Με φράχτες, στρατούς και τάφρους, όχι μόνο δεν έχουμε δημοκρατικά κράτη μέλη και ΕΕ, όχι μόνο καταπατούμε διεθνή κεκτημένα, συμφωνίες και ανθρώπινα δικαιώματα, αλλά δεν δίνουμε και λύση στο πρόβλημα. Η χρηματοδότηση πρέπει να έχει στόχο την αξιοπρεπή και ισότιμη διαβίωση όλων μέσω της προστασίας των δικαιωμάτων και της ενίσχυσης της κοινωνικής συνοχής. Η χρηματοδότηση πρέπει να έχει στόχους πραγματικής βοήθειας στις αναπτυσσόμενες χώρες και να συνδυάζεται με τις ευθύνες και τον διεθνή ρόλο μια ειρηνικής και δημοκρατικής εξωτερικής πολιτικής της ΕΕ γιατί, όσο δημιουργούνται εστίες πολέμου, απολυταρχίας και φτώχειας στον κόσμο, τόσο θα εγκαταλείπουν τα σπίτια τους πρόσφυγες και μετανάστες.
Carlos Coelho (PPE), por escrito. − Com este reforço de 43,9 milhões de euros para a gestão dos fluxos migratórios e de refugiados pretende-se dotar as agências e os instrumentos de apoio existentes nesta área com os recursos necessários para poderem estar aptos a apoiar a resposta multifacetada que a UE pretende dar face aos recentes acontecimentos no Sul do Mediterrâneo. A elevada pressão migratória sentida nessa região levou à necessidade de reforçar as acções da União abrangidas pelo Fundo para as Fronteiras Externas, pelo Fundo de Regresso e pelo Fundo para os Refugiados. Deverá ser reforçado o apoio aos esforços desenvolvidos pelos Estados-Membros mais directamente implicados, de forma a poder aliviá-los da carga considerável que sobre eles recai, dando expressão ao princípio fundamental que é o da solidariedade. Deverão, igualmente, ser melhoradas as capacidades da Agência Frontex, nomeadamente para poder efectuar actividades de vigilância marítima no Mediterrâneo.
Apoio este relatório que permite clarificar as posições contraditórias do Conselho, que, por um lado, na sua leitura do projecto de orçamento da UE para 2012, propôs um corte nos fundos atribuídos à gestão dos fluxos migratórios e de refugiados e, por outro lado, aprovou o reforço de várias acções e programas a serem levados a cabo pela Frontex, bem como outros instrumentos e mecanismos nesta área.
Marielle De Sarnez (ALDE), par écrit. – Le budget 2011 de l'UE a été augmenté à hauteur de 52,2 millions d'euros d'engagements afin de mieux gérer les flux migratoires et les flux de réfugiés. Les fonds supplémentaires seront utilisés pour aider les États membres les plus touchés par ces flux, et pour renforcer les contrôles maritimes effectués par Frontex, l'agence européenne pour la gestion de la coopération opérationnelle aux frontières extérieures. Ce financement accru découle des conséquences du Printemps arabe en termes de migrations et d'une demande des dirigeants européens. Au-delà de cette augmentation, si nous voulons vraiment aider les pays, tant de l'Union européenne que du sud de la Méditerranée, alors il nous faut élaborer, enfin, une vraie politique en matière d'immigration. C'est la seule façon de traiter la question des migrations de manière sereine et responsable.
Edite Estrela (S&D), por escrito. − Votei favoravelmente este relatório por defender a necessidade de reforçar o apoio da União Europeia à gestão dos fluxos migratórios e de refugiados. O aumento natural dos fluxos migratórios necessita de uma resposta multifacetada da UE. Tendo em conta a evolução política nos países mediterrânicos do Sul, é fundamental aumentar a dotação orçamental da Agência Frontex, do Fundo para as Fronteiras Externas, do Fundo Europeu de Regresso e do Fundo Europeu para os Refugiados.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − A presente proposta de orçamento rectificativo pretende dar resposta aos fluxos migratórios e de refugiados na sequência dos recentes desenvolvimentos no Norte de África, sendo financiada através de reafectações e/ou de fundos adicionais. Face à situação excepcional com que os Estados do Sul da Europa se viram confrontados, apoio esta proposta.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − O orçamento da União Europeia, para o ano de 2011 foi aprovado, definitivamente, no dia 15 de Dezembro de 2010. Ao longo do primeiro semestre de 2011, a UE assistiu a alterações políticas (Primavera Árabe) em vários países do Sul do Mediterrâneo onde alguns povos, com o apoio da UE, derrubaram regimes totalitários que duravam há décadas. Estes acontecimentos originaram fluxos migratórios significativos em direcção a outros países, nomeadamente do Sul da Europa. Como não tinham sido previstas estas despesas excepcionais, em 17 de Junho de 2011, a Comissão apresentou, nos termos do artigo 314.º do TFUE, o projecto de orçamento rectificativo n.º 4, aprovado pelo Conselho a 12 de Setembro de 2011. Este projecto contempla um reforço de 41,1 milhões de euros (dotações de autorização e dotações de pagamento) para os seguintes Fundos: Fronteiras Externas, Europeu de Regresso e Europeu para os Refugiados, em ordem ao financiamento de acções transnacionais em situações de emergência, a que acresce um reforço de 54 milhões de euros para a Agência Frontex (vigilância marítima). Porque a UE tem de honrar os seus compromissos, sobretudo quando estão em causa os direitos humanos, congratulo-me com a aprovação deste projecto de orçamento rectificativo.
João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. − O orçamento rectificativo hoje votado traduz-se num reforço orçamental para a rubrica que corresponde à gestão dos fluxos migratórios e de refugiados, reforçando e/ou estendendo operações de vigilância marítima no Mediterrâneo, referidas como necessárias para cobrir as necessidades suplementares decorrentes do aumento excepcional e imprevisto dos fluxos migratórios provenientes da África do Norte.
Parte substancial do montante agora mobilizado é direccionado para despesas operacionais da Frontex – 30 milhões de euros em autorizações –, a agência responsável pela implementação da política repressiva, de cariz securitário, da União Europeia no que diz respeito à imigração. Política que escamoteia as causas reais da imigração. Não refere o relatório, mas deveria fazê-lo, que o aumento excepcional e imprevisto dos fluxos migratórios provenientes da África do Norte é indissociável das agressões militares da NATO e de vários países da UE na região, semeando a guerra, a destruição e o caos.
Numa altura em que se aprofunda a crise económica e social na UE, é significativo e simbólico que este reforço do suporte à Europa fortaleza provenha de verbas não utilizadas do Plano de Relançamento da Economia Europeia.
Ilda Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. − Este orçamento rectificativo hoje votado traduz-se num reforço orçamental para a rubrica que corresponde à gestão dos fluxos migratórios e de refugiados, reforçando e/ou estendendo operações de vigilância marítima no Mediterrâneo, referidas como necessárias para cobrir as necessidades suplementares decorrentes do aumento excepcional e imprevisto dos fluxos migratórios provenientes da África do Norte.
Parte substancial do montante agora mobilizado é direccionado para despesas operacionais da Frontex – 30 milhões de euros em autorizações –, a agência responsável pela implementação da política repressiva, de cariz securitário, da União Europeia no que diz respeito à imigração, escamoteando as causas reais da imigração. Por isso, o relatório não refere, mas deveria fazê-lo, que o aumento excepcional e imprevisto dos fluxos migratórios provenientes da África do Norte é indissociável das agressões militares da NATO e de vários países da UE na região, semeando a guerra, a destruição e o caos.
Numa altura em que se aprofunda a crise económica e social na UE, é significativo e simbólico que este reforço do suporte à Europa fortaleza provenha de verbas não utilizadas do Plano de Relançamento da Economia Europeia.
Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Najnovší vývoj v južnom Stredomorí spôsobuje vysoké migračné tlaky v tomto regióne. V súlade so závermi Európskej rady z marca 2011 navrhované posilnenie opatrení EÚ v rámci Fondu pre vonkajšie hranice, Európskeho fondu pre návrat a Európskeho fondu pre utečencov umožní podporiť úsilie bezprostredne najviac dotknutých členských štátov, ako aj posilniť kapacity agentúry Frontex na vykonávanie námorného dohľadu v Stredomorí. V základných aktoch týkajúcich sa Fondu pre vonkajšie hranice, Európskeho fondu pre návrat a Európskeho fondu pre utečencov sa predpokladá, že v rámci ich celkového finančného balíka sa istý percentuálny podiel vyčlení na takzvané „opatrenia Spoločenstva“ s určením na financovanie nadnárodných opatrení alebo opatrení, ktoré sú v záujme Spoločenstva ako celku, najmä s cieľom zvládnuť núdzové situácie, ktoré si vyžadujú urýchlené konanie. Mimoriadny rozsah súčasného diania v južnom Stredomorí znamená pre dotknuté členské štáty mimoriadnu záťaž a práve preto Komisia navrhla zvýšiť prídel určený na opatrenia Spoločenstva na maximálny objem stanovený v príslušných základných aktoch. Táto maximalizácia prídelu si vyžaduje zvýšenie rozpočtových prostriedkov pre všetky tri uvedené fondy a prostriedky je potrebné uvoľniť, predovšetkým pre Taliansko, Grécko, Maltu a Cyprus, v snahe uľahčiť zvládnutie vzniknutej situácie.
Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau dokumentui, kadangi tai yra 2011 m. biudžeto įsipareigojimų pagal 3a išlaidų kategoriją didinimas siekiant valdyti pabėgėlių ir migracijos srautus po naujausių pokyčių Šiaurės Afrikoje. Tai finansuojama perskirstant lėšas ir (arba) skiriant papildomų lėšų įsipareigojimams ir visiškai perskirstant mokėjimus.
Vladimír Maňka (S&D), písomne. − Zvýšenie viazaných rozpočtových prostriedkov na riadenie migračných tokov a tokov utečencov (prostredníctvom agentúry Frontex, Fondu pre vonkajšie hranice, Európskeho fondu pre návrat a Európskeho fondu pre utečencov) je súčasťou odozvy EÚ na politický vývoj v krajinách južného Stredozemia a v nadväznosti na vývoj v severnej Afrike. Sprievodné zvýšenie platobných rozpočtových prostriedkov je umožnené presunmi z nedostatočne čerpaných platobných rozpočtových prostriedkov.
David Martin (S&D), in writing. − I voted for this proposal for the reinforcement of commitment appropriations by nearly EUR 41.1 million for the management of migration and refugee flows (through the Frontex Agency, the External Borders Fund, the European Return Fund and the European Refugee Fund) as part of a multiform response of the EU to the political developments in Southern Mediterranean countries.
Véronique Mathieu (PPE), par écrit. – J'ai voté pour le rapport sur la position du Conseil sur le projet de budget rectificatif. Le rapport approuve la position du Conseil. Cette modification du budget permet d'allouer plus de ressources à Frontex, au fonds pour les frontières extérieures, au fonds européen pour le retour et au fonds européen pour les réfugiés. Frontex remplit un rôle fondamental et il convient de lui donner les moyens de remplir ses missions. L'importance de ces divers fonds ne doit pas non plus être négligée. Cette modification permet de tenir compte des récents événements en Afrique du Nord et de gérer de manière appropriée les flux migratoires et de réfugiés en résultant. Les fonds affectés proviennent du poste consacré aux réseaux énergétiques relevant du plan européen pour la relance économique, qui a été sous-exécuté.
Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – La proposition de modification budgétaire que la Commission nous propose de valider mélange honteusement le financement de la chasse aux immigrés et celui de l'accueil des réfugiés. Il m'est impossible de voter contre, voulant le second volet. Il m'est impossible de voter pour, refusant le premier volet. Je suis contraint de m'abstenir.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − Este orçamento rectificativo tem por objectivo encontrar fundos para responder aos fluxos migratórios e de refugiados na sequência dos recentes desenvolvimentos no Norte de África. Esta situação excepcional pode/deve ser financiada através de reafectações e/ou de fundos adicionais.
Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. − He votado en contra de este informe porque lo que propone es aumentar en 41,1 millones de euros el presupuesto para Frontex. Desde mi grupo parlamentario hemos sido siempre críticos con la política migratoria de la UE. Frontex es uno de los instrumentos principales de esta Europa fortaleza basada en la persecución e incluso la criminalización de los inmigrantes en lugar de trabajar hacia la integración de los mismos. Por este motivo, aumentar el presupuesto a la agencia Frontex supone elevar muros más altos para evitar la entrada de inmigrantes. En ningún caso podemos estar a favor de este tipo de políticas, por lo que he votado en contra.
Alexander Mirsky (S&D), in writing. − After studying the report it became clear that the European Parliament in its resolution approves the position of the Council on the strengthening of some budgetary programmes and a decrease in financial appropriations for the 2012 financial year. I support these changes.
Andreas Mölzer (NI), schriftlich. − Die anhaltenden Asylströme, vor allem auch der verstärkte Andrang aus Nordafrika, sorgen für eine wahre Explosion der Asylkosten. Das Gros der Mitgliedsstaaten ist nicht einmal in der Lage ausreichend auszuführen, wie hoch die anfallenden tatsächlichen Kosten sind. Die geplante Umverteilung nicht ausgeschöpfter Zahlungsermächtigungen bedeutet de facto nichts anderes, als dass den EU-Staaten aus dem EU-Budget weniger zurückerstattet wird. Es ist inakzeptabel, dass die Mitgliedsstaaten den Rotstift bei den Sozialleistungen für die eigenen Bürger ansetzen, auf EU-Ebene jedoch die Verpflichtungsermächtigungen für die Migration und Flüchtlingsströme ansteigen und gleichzeitig bei Kriminalitätsprävention und Kriminalitätsbekämpfung gespart werden soll, und das Ganze noch dazu via Mittel, die zulasten des Konjunkturprogramms für Energienetze umgeschichtet werden sollen. Ich lehne dieses Vorhaben ab.
Claudio Morganti (EFD), per iscritto. − Questa relazione mi sembra di estrema puntualità e totalmente condivisibile. È giusto che l'Unione europea possa modificare l'utilizzo dei suoi stanziamenti, soprattutto per far fronte alla pressante emergenza che riguarda i paesi del Nord Africa e che ha pesanti ripercussioni, principalmente per le coste ed il territorio italiano.
Sono necessari adeguati finanziamenti perché l'Europa possa e debba fare la sua parte a salvaguardia dei confini meridionali del continente. Alla luce della ribadita necessità di fondi, risulta ancora più fuori luogo la recente presa di posizione del Consiglio, che propone parecchi tagli in ambito di tutela e difesa dei confini esterni per il prossimo bilancio 2012.
Alfredo Pallone (PPE), per iscritto. − Gentili colleghi, per la risoluzione appena votata riguardo al rafforzamento del progetto di bilancio per la gestione dei flussi di migranti e rifugiati in seguito a quello che sta succedendo in Nord Africa non potete che trovarmi favorevole. Appunto perché stiamo vivendo un momento dove questo è uno dei problemi all'ordine del giorno, c'è l`assoluta urgenza di un intervento che sia forte e risolutivo, che veda unita tutta l'Europa nel suo sviluppo e appoggio e allontani qualsiasi altro approccio. E' opportuno, in futuro, evitare situazioni come quelle avvenute in Italia qualche mese fa, dove il paese si è trovato a dover fronteggiare una situazione fuori controllo, con un'isola come quella di Lampedusa invasa da uomini, donne e bambini i quali fuggivano da una realtà catastrofica e di guerra. In quei giorni, il concetto di solidarietà europea ha vacillato, quando invece deve essere una delle nostre priorità. Un'azione comune, concertata, con risorse dell'Unione europea per gestire i flussi migratori, non sarà di beneficio solo per le regioni costiere del Mediterraneo, ma sarà uno strumento efficace a beneficio di tutti gli Stati membri
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − Aprovei o presente relatório sobre uma alteração ao orçamento da União com vista a um reforço das dotações para autorizações inscritas na sub-rubrica 3a do orçamento de 2011 a fim de gerir os fluxos migratórios e de refugiados na sequência dos recentes desenvolvimentos no Norte de África e a uma revisão da previsão de recursos próprios tradicionais, das bases IVA e RNB e das correcções do RU relativas aos exercícios de 2006, 2007 e 2010. Tais alterações foram votadas com uma ampla maioria em sede da Comissão dos Orçamentos.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − O presente projecto de orçamento rectificativo visa, por um lado, reforçar as dotações para autorizações destinadas à gestão dos fluxos migratórios e de refugiados advindos do Norte de África (questão que ganhou renovado relevo, atendendo aos recentes acontecimentos políticos), e, por outro, rever uma série de rubricas relativas à contribuição dos Estados-Membros para o orçamento comum. Atendendo à tempestividade das alterações propostas, sem deixar de reforçar, muito embora, a necessidade de se adoptar uma linha de orientação política clara e previsível, votei em sentido favorável.
Crescenzio Rivellini (PPE), per iscritto. − Mi congratulo per l'ottimo lavoro svolto dalla collega Jędrzejewska.
L'approvazione della modifica al bilancio per stanziare 43,9 milioni di euro extra per la gestione dei flussi di migranti e rifugiati dimostra che il Parlamento europeo è unito quando si tratta degli sviluppi politici nei paesi del sud del Mediterraneo.
I fondi aggiuntivi saranno utilizzati per aiutare gli Stati membri più colpiti dai flussi e per migliorare il pattugliamento dei mari da parte dall'agenzia europea per le frontiere Frontex, che riceverà fondi extra per 24 milioni di euro. Il resto andrà al Fondo europeo per i rifugiati (12,2 milioni di euro), al Fondo per le frontiere esterne (4,9 milioni di euro) e al Fondo europeo per i rimpatri (2,8 milioni di euro).
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − Against. We firmly oppose the ever increasing funding for Frontex.
Licia Ronzulli (PPE), per iscritto. − Ho votato a favore di questo testo perché ritengo necessario stanziare maggiori risorse per far fronte all'eccezionale flusso di migranti e rifugiati provocato dai recenti eventi nei paesi del Sud del Mediterraneo.
In particolar modo concordo che questi fondi aggiuntivi vengano utilizzati per aiutare gli Stati membri più colpiti da questo fenomeno, soprattutto per il pattugliamento dei mari da parte dall'Agenzia europea per la gestione delle frontiere esterne Frontex.
Rafał Trzaskowski (PPE), in writing. − This report grants additional funds for the management of migration and refugee flows via agencies such as Frontex. The European Parliament has shown that it is united when it comes to the political developments in Southern Mediterranean countries.
Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL), par écrit. – À la suite des révolutions démocratiques des pays arabes, l'Union a décidé d'augmenter la dotation de son budget pour la gestion des flux migratoires et des réfugiés (Rubrique 3a) pour 2011.
Par cette mesure, l'Union prend une de ses premières décisions concrètes en réponse aux soulèvements des pays arabes alors même que son soutien, dont on connaît le passé, à ceux-ci a été tardif et timoré, hors aide humanitaire. Les promesses d'aides financières, notamment à la Tunisie, sont longues à se concrétiser et restent pour l'essentiel de beaux discours.
Cette décision est d'autant plus contestable que cette augmentation est prélevée sur le budget "Réseaux énergétiques du plan européen pour la relance économique", qui aurait pu être utilisé autrement.
Elle porte sur le renforcement de Frontex et donc le contrôle aux frontières et l'aide aux réfugiés, dont on sait qu'elle a du mal à se concrétiser. Elle est révélatrice des contradictions de l'Union. J'ai donc préféré m'abstenir.
Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Balsavau už finansinės pagalbos Danijai skyrimą. Europos prisitaikymo prie globalizacijos padarinių fondas įsteigtas siekiant teikti papildomą pagalbą darbuotojams, nukentėjusiems nuo didelių pasaulio prekybos sistemos struktūrinių pokyčių. Danija kreipėsi pagalbos dėl 813 atleidimo atvejų 6 įmonėse, kurios vykdo veiklą mašinų ir įrangos gamybos srityse. Ši paraiška atitinka finansinei paramai taikomus reikalavimus, todėl pritariu 3 944 606 EUR sumos skyrimui.
Regina Bastos (PPE), por escrito. − O Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização (FEG) foi criado em 2006 para prestar assistência adicional aos trabalhadores afectados pelas consequências de mudanças importantes na estrutura do comércio internacional e para ajudar à sua reintegração no mercado de trabalho. A partir 1 de Maio de 2009, o âmbito de aplicação do FEG foi alargado passando a incluir o apoio a trabalhadores despedidos em consequência directa da crise económica, financeira e social. Numa altura em que nos vemos confrontados com esta grave crise, de que se destaca o aumento do desemprego como uma das principais consequências, a UE deverá utilizar todos os meios ao seu alcance para reagir, nomeadamente no que se refere aos apoios a prestar às pessoas que ficaram sem emprego de um dia para o outro. Assim, apoiei o presente relatório que diz respeito à mobilização de 3.944.606 EUR do FEG a favor da Dinamarca com o objectivo de apoiar os trabalhadores despedidos por seis empresas da divisão 28 Fabrico de máquinas e equipamentos, na região de Midtjylland.
John Bufton (EFD), in writing. − Although I have great sympathy for redundant workers wherever they are in the world, I believe that UK taxpayers’ money, which provides a significant contribution to the EU and thus Global Adjustment Fund budget, is better concentrated on providing jobs for unemployed workers in the UK. Unemployment in the UK continues to rise to unexpected levels. Many of our heavy industries have shut down and our workforce is inundated with EU migrants. It is a slap in the face to hardworking Brits who have lost their jobs in industries that have relocated to other EU countries under EU law to then find that their contributions as taxpayers are being spent by the EU in assisting unemployed people in Denmark. Increasingly the UK is becoming a hub for people who have fled their own EU Member States to try to earn more money or claim benefits in the UK, which they often send large proportions of back home rather than inject it into the local economy. As unemployment continues to rise in the UK, particularly blighting some of the former mining towns in Wales, I cannot justify assenting to aid newly unemployed workers abroad when long-term unemployed people continue to suffer in communities in my constituency.
David Casa (PPE), in writing. − The European Union has set up the appropriate legislative and budgetary instruments to provide additional support to workers who are suffering from the consequences of major structural changes in world trade patterns and to assist their reintegration into the labour market. This proposal requests the institutions involved to make the necessary efforts to improve procedural and budgetary arrangements in order to accelerate the mobilisation of the EGF. I support the rapporteur in this initiative, in hopes for greater efficiency, transparency, and visibility of the Fund.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − Muitas indústrias europeias conheceram, nos últimos anos, dificuldades decorrentes da globalização, agravadas pela crise económico-financeira que ameaça boa parte dos Estados do mundo. No caso em apreço, seis empresas dinamarquesas de manufactura de maquinaria e equipamento da região de Midtjylland despediram 813 trabalhadores elegíveis para receberem apoio do Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização. Lamento que também estes trabalhadores sofram com o impacto da recente mudança de paradigma no comércio internacional e com a presente crise e faço votos de que a economia europeia possa encontrar um novo caminho para a prosperidade.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − A União Europeia, ao verificar as consequências sociais muito graves decorrentes da actual crise económica e financeira, criou o Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização (FEG) para prestar um apoio complementar aos trabalhadores atingidos pelas mudanças estruturais no comércio mundial. O presente relatório debruça-se sobre uma proposta de Decisão do Parlamento Europeu e do Conselho relativa à mobilização de 3.944.606 EUR do FEG a fim de apoiar a reintegração de trabalhadores dinamarqueses despedidos em consequência da actual crise económica e financeira. Esta candidatura, a décima quarta a ser examinada no âmbito do Orçamento da UE para 2011, foi apresentada pela Dinamarca em 11 de Maio de 2010 e respeita a 813 despedimentos ocorridos em 6 empresas da Divisão 28 da NACE Rev. 2 (Fabrico de máquinas e equipamento), na região de Midtjylland (DK04), na Dinamarca. Tendo em conta que se trata de um instrumento orçamental específico, e que o montante solicitado tem enquadramento legal e está de acordo com a proposta de Decisão relativa à mobilização do FEG a favor da Dinamarca, voto favoravelmente esta proposta e espero que ela contribua para minorar as dificuldades económicas dos habitantes daquela região e relançar a economia local.
Marian Harkin (ALDE), in writing. − I support this application from Denmark to access Globalisation Funds of EUR 3.9 million from the redundant workers in Midtjylland Machinery. This submission was based on Article 2b and once again shows the need to ensure the continuation of the derogation on the crisis. It is crucial that the Council can reach agreement on this and allow redundant workers to access personalised packages that will give them an opportunity to find their way back to employment.
Jim Higgins (PPE), i scríbhinn. − Vótáil mé ar son na tuarascála maidir leis an gCiste Eorpach um Choigeartú don Domhandú chun tacaíocht a thabhairt do mhuintir na Danmhairge. Le domhandú margaí tá sé tábhachtach go mbeadh an ciste ar fáil do mhuintir na háite seo. In Éirinn, táim sásta leis an EUR 35 milliún atá ar fail anois ón gCoimisiún dóibh siúd a bhí fostaithe sa tionscal togála. Caithfimid athoiliúint a chur ar fáil do na daoine seo.
San fhadtéarma ó thaobh cúrsaí airgid de, tá sé níos saoire don tsochaí an t-airgead seo a chur ar fáil anois, chun comhlachtaí nua a mhealladh níos sciobtha agus fostaíocht a chur ar fáil. Táim sásta go bhfuil na feisirí sa Teach seo ag léiriú a gcuid tuisceana leis an vóta seo ar son an togra le haghaidh cinnidh ó Pharlaimint na hEorpa agus ón gComhairle maidir leis an gCiste Eorpach um Choigeartú don Domhandú a úsáid.
Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau dokumentui, kadangi Europos prisitaikymo prie globalizacijos padarinių fondas įsteigtas siekiant teikti papildomą pagalbą darbuotojams, nukentėjusiems nuo didelių pasaulio prekybos sistemos struktūrinių pokyčių. 2010 m. gegužės 11 d. Danija pateikė paraišką mobilizuoti EGF lėšas dėl darbuotojų atleidimo (813 darbuotojų) iš šešių įmonių, vykdančių (mašinų ir įrangos gamyba) veiklą Vidurio Jutlandijos regione. Vienas iš Komisijos vertinimo kriterijų – atleidimų ir didelių struktūrinių pasaulio prekybos pokyčių ar finansų krizės sąsaja. Šiuo konkrečiu atveju kalbama apie rimtą globalizacijos sukeltų struktūrinių pokyčių poveikį vėjo turbinų gamybos pramonei ES. Be to, pasak Danijos valdžios institucijų, sparčiai plečiantis pasauliniam vėjo energijos sektoriui nebuvo galima numatyti, kad užimtumas Vidurio Jutlandijoje sumažės. Į suderintą individualioms reikmėms pritaikytų paslaugų rinkinį, kurį ketinama finansuoti, įskaitant jo suderinamumą su struktūrinių fondų lėšomis finansuojamais veiksmais, įtrauktos aiškinamosios ir perorientavimo priemonės (siekiant išsiaiškinti darbuotojų tikslus ir planus), papildoma parama tolesniam švietimui ir lavinimui, naujovių laboratorija (čia ypatingas dėmesys bus skiriamas darbuotojų įgūdžių tobulinimui, kad jie būtų parengti ekologiškomis technologijomis grindžiamam pavyzdiniam darbui jau veikiančiose įmonėse), orientavimo programa, konsultacijos kvalifikacijų klausimais, išmokos, skiriamos ieškant darbo, ir judumo išmokos.
Vladimír Maňka (S&D), písomne. − Európsky fond na prispôsobenie sa globalizácii bol zriadený s cieľom poskytovať dodatočnú podporu pracovníkom postihnutým dôsledkami veľkých štrukturálnych zmien vo svetovom obchode. Žiadosť sa týka 813 pracovníkov (pričom pomoc sa má poskytnúť 325 z nich) prepustených zo šiestich podnikov. Znižovanie zamestnanosti v regióne Midtjylland sa nedalo predvídať z dôvodu rýchleho rozvoja celosvetového odvetvia veternej energie. Koordinovaný balík personalizovaných služieb, ktorý sa má financovať, vrátane jeho kompatibility s opatreniami financovanými zo štrukturálnych fondov zahŕňa opatrenia na vyjasnenie a presmerovanie (na stanovenie cieľov a plánov pracovníkov), dodatočnú podporu ďalšieho vzdelávania a odbornej prípravy, inovačné laboratórium (zameranie na zvýšenie schopností pracovníkov, ktoré im umožní podieľať sa na vývoji prototypov v odvetví čistej technológie v súčasných spoločnostiach), odborné vedenie, horúcu linku pre kvalifikácie, príspevky na hľadanie zamestnania a príspevky na mobilitu.
David Martin (S&D), in writing. − I support this proposal which meets the criteria for the mobalisation of the Globalisation Adjustment Fund. One of the criteria for the Commission’s assessment was the evaluation of the link between the redundancies and major structural changes in world trade patterns or the financial crisis, which in this particular case is related to the serious effect of the structural changes brought about by globalisation on the wind turbine manufacturing industry in the EU.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − A UE é um espaço de solidariedade e nela se enquadra o Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização. Estes apoios são fundamentais para o auxílio aos desempregados e às vítimas das deslocalizações que se verificam num contexto globalizado. É cada vez maior o número de empresas que se deslocalizam, aproveitando os reduzidos preços do factor trabalho, praticados em vários países, nomeadamente na China e na Índia, com efeitos nocivos para os países que respeitam os direitos dos trabalhadores. O FEG destina-se a ajudar os trabalhadores vítimas da deslocalização de empresas, e é fundamental para facilitar o acesso a um novo emprego. O FEG já foi, no passado, utilizado por outros países da UE, cabendo agora dar esse auxílio à Dinamarca, que apresentou um pedido de assistência relativamente a 813 casos de despedimento (325 dos quais são potenciais beneficiários de assistência) que ocorreram em seis empresas da Divisão 28 («Fabrico de máquinas e equipamento») da NACE Rev. 2 na região NUTS II da Midtjylland (DK04).
Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. − He votado a favor de este informe para destinar fondos provinentes del Fondo Europeo para la Adaptación a la Globalización (FEAG) en concreto para los 325 despidos que se han producido en seis empresas cuya actividad se desarrollaba en el marco de la división 28 («Fabricación de maquinaria y equipo») en Dinamarca. El FEAG proporciona ayuda adicional a los trabajadores que sufren las consecuencias de grandes cambios estructurales en los patrones del comercio mundial, así como para ayudarles a reintegrarse al mercado de trabajo. Dinamarca ha presentado solicitud de fondos del FEAG para despidos del sector de la automoción que se ajustan al reglamento del propio Fondo. Ahora debe garantizarse que el FEAG apoye la reintegración al mercado laboral de los trabajadores despedidos, a pesar de que la asistencia del FEAG no debe sustituir a las acciones que sean responsabilidad de las empresas en virtud de la legislación nacional o de convenios colectivos, ni a las medidas de reestructuración de empresas o sectores.
Alexander Mirsky (S&D), in writing. − In order to support the reintegration into the labour market of workers made redundant due to the global financial and economic crisis it is offered to mobilise a total amount of EUR 3 944 606 from the European Globalisation Fund for Denmark. It concerns 813 redundancies, of which 325 are targeted for assistance, in six enterprises during the nine-month reference period from 6 June 2009 to 6 March 2010. I support the mobilisation of the European Globalisation Fund.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − O Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização foi criado para prestar um apoio complementar a trabalhadores atingidos pelas consequências de mudanças estruturais importantes dos padrões do comércio mundial. Em 11 Julho 2011, a Comissão adoptou uma nova proposta de decisão relativa à mobilização do FEG a favor da Dinamarca, a fim de apoiar a reintegração no mercado de trabalho de trabalhadores despedidos em consequência da crise económica e financeira mundial. Trata-se da décima quarta candidatura a ser examinada no âmbito do orçamento de 2011 e refere-se à mobilização de um montante total de 3 944 606 EUR do FEG a favor de 813 casos de despedimento (325 dos quais são potenciais beneficiários de assistência) que ocorreram em 6 empresas na região da Midtjylland, na Dinamarca, de nível NUTS II, durante o período de referência de nove meses, de 6 de Junho 2009 a 1 de Março 2010. Tendo sido feita uma análise do processo por todas as partes envolvidas, designadamente a Comissão Europeia, e estando a Comissão de Emprego e o Grupo de Trabalho sobre o FEG a favor da mobilização do Fundo a favor da Dinamarca, votei favoravelmente o presente relatório.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − O pedido apresentado pela Dinamarca para intervenção do Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização (FEG) diz respeito a 813 casos de despedimento (325 dos quais são potenciais beneficiários de assistência) ocorridos em seis empresas da Divisão 28 da NACE Rev. 2 Fabrico de máquinas e equipamento, na região de nível NUTS II Midtjylland. De acordo com a avaliação da Comissão, esta candidatura preenche todos os critérios de elegibilidade definidos legalmente. Com efeito, por força do Regulamento (CE) n.° 546/2009 do Parlamento Europeu e do Conselho, de 18 de Junho de 2009, que alterou o Regulamento (CE) n.º 1927/2006 do Parlamento Europeu e do Conselho de 20 de Dezembro de 2006 que institui o Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização, o âmbito de aplicação do FEG foi temporariamente alargado, passando a estar prevista a intervenção do FEG em situações como esta em que, como consequência directa da crise económica e financeira mundial, se verifiquem "pelo menos 500 despedimentos num período de nove meses, em particular em pequenas ou médias empresas, numa divisão de nível 2 da NACE, numa região ou em duas regiões contíguas ao nível NUTS II". Votei, por isso, favoravelmente esta resolução, na expectativa de que a assistência aos trabalhadores despedidos possa ser disponibilizada de forma célere e eficiente.
Nuno Teixeira (PPE), por escrito. − O Regulamento (CE) n.° 1927/2006 do Parlamento Europeu e do Conselho, de 20 de Dezembro de 2006, instituiu o Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização (FEG) com o objectivo de apoiar os trabalhadores que perdem os seus postos de trabalho devido a alterações estruturais no contexto da economia global. Concordo com o relatório em causa devido ao facto de ser sensível aos 813 casos de despedimento ocorridos em 6 empresas da área do fabrico de máquinas e equipamento, localizadas na região dinamarquesa de Midtjylland. Esta situação ocorreu devido à rápida expansão do sector da energia eólica e ao facto de a produção de turbinas eólicas ser realizada à escala global e não apenas na União Europeia. O montante de 3.944.606 EUR destina-se a financiar acções de assistência profissional a trabalhadores individuais, não sendo utilizado para reestruturar a empresa ou substituir as medidas que são da inteira responsabilidade da empresa por força da legislação nacional ou de convenções colectivas. Por fim, entendo que devem ser acelerados todos os procedimentos, por forma a que os trabalhadores despedidos possam ter rapidamente acesso a uma formação profissional que lhes permita uma rápida e eficaz reintegração no mercado de trabalho.
Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Balsavau už finansinės pagalbos Vokietijai skyrimą. Europos prisitaikymo prie globalizacijos padarinių fondas įsteigtas siekiant teikti papildomą pagalbą darbuotojams, nukentėjusiems nuo didelių pasaulio prekybos sistemos struktūrinių pokyčių. Vokietija kreipėsi pagalbos dėl 778 atleidimo atvejų 5 įmonėse, kurios vykdo veiklą variklinių transporto priemonių, priekabų ir puspriekabių gamybos srityse. Ši paraiška atitinka finansinei paramai taikomus reikalavimus, todėl pritariu 4 347 868 EUR sumos skyrimui.
Regina Bastos (PPE), por escrito. − O Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização (FEG) foi criado em 2006 para prestar assistência adicional aos trabalhadores afectados pelas consequências de mudanças importantes na estrutura do comércio internacional e para ajudar à sua reintegração no mercado de trabalho. A partir 1 de Maio de 2009, o âmbito de aplicação do FEG foi alargado passando a incluir o apoio a trabalhadores despedidos em consequência directa da crise económica, financeira e social. Numa altura em que nos vemos confrontados com esta grave crise, de que se destaca o aumento do desemprego como uma das principais consequências, a UE deverá utilizar todos os meios ao seu alcance para reagir, nomeadamente no que se refere aos apoios a prestar às pessoas que ficaram sem emprego de um dia para o outro. Assim, apoiei o presente relatório que diz respeito à mobilização de 4.347.868 EUR do FEG a favor da Alemanha com o objectivo de apoiar os trabalhadores despedidos, em duas empresas da divisão 29 Fabricação de veículos automóveis, reboques e semi-reboques, em Arnsberg e Dusseldorf.
John Bufton (EFD), in writing. − Although I have great sympathy for redundant workers wherever they are in the world, I believe that UK taxpayers’ money, which provides a significant contribution to the EU and thus Global Adjustment Fund budget, is better concentrated on providing jobs for unemployed workers in the UK. Unemployment in the UK continues to rise to unexpected levels. Many of our heavy industries have shut down and our workforce is inundated with EU migrants. It is a slap in the face to hardworking Brits who have lost their jobs in industries that have relocated to other EU countries under EU law to then find that their contributions as taxpayers are being spent by the EU in assisting unemployed people in Germany. Increasingly the UK is becoming a hub for people who have fled their own EU Member States to try to earn more money or claim benefits in the UK, which they often send large proportions of back home rather than inject it into the local economy. As unemployment continues to rise in the UK, particularly blighting some of the former mining towns in Wales, I cannot justify assenting to aid newly unemployed workers abroad when long-term unemployed people continue to suffer in communities in my constituency.
David Casa (PPE), in writing. − This proposal requests making the necessary efforts to improve procedural and budgetary arrangements in order to accelerate the mobilisation of the EGF. It should be ensured that the EGF supports the reintegration of individual redundant workers into employment and it should be stressed that the EGF-financed measures should lead to long-term employment. I, along with the rapporteur, urge the President to sign the decision and to forward this resolution to the Council and the Commission.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − Décima quinta candidatura a ser avaliada sob o orçamento de 2011, refere-se à mobilização de 4 347 868 euros do Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização para auxiliar 778 desempregados no sector da manufactura de veículos automóveis, reboques e semi-reboques nas regiões de Arnsberg e Düsseldorf. Mais um exemplo das mudanças estruturais nos padrões do comércio mundial verificadas nos últimos anos.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − O presente relatório, da autoria de Barbara Matera, versa sobre a proposta de decisão do Parlamento Europeu (PE) e do Conselho relativa à mobilização do Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização (FEG), nos termos do n.º 28 do Acordo Interinstitucional de 17 de Maio de 2006, entre o PE, o Conselho e a Comissão, sobre a disciplina orçamental e a boa gestão financeira (Candidatura EGF/2010/003 DE Arnsberg and Düsseldorf automotive, Alemanha). Em Julho de 2011, a Comissão adoptou uma nova proposta de decisão relativa à mobilização do FEG a favor da Alemanha para apoiar a reintegração de trabalhadores despedidos por causa da crise mundial, na sequência da candidatura acima referida e apresentada em 9 de Fevereiro de 2010. Trata-se da décima quinta candidatura apresentada no âmbito do Orçamento da UE para 2011, mobilizando 4.347.868 EUR, e pretende atenuar o efeito social provocado pelo despedimento de 778 trabalhadores de 5 empresas Fabricação de automóveis, reboques e semi-reboques nas regiões de Arnsberg (DEA5) e Düsseldorf (DEA1) de nível NUTS 2, na Alemanha, já muito afectadas pelos despedimentos na Nokia (Bochum) e pelo encerramento da General Motors. Congratulo-me com a aprovação desta ajuda e faço votos para que a indústria automóvel alemã recupere rapidamente.
João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. − Mais uma sessão plenária, mais um pedido de mobilização do Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização. Desta feita, o pedido foi feito pela Alemanha, para apoiar a reintegração no mercado de trabalho de 778 trabalhadores despedidos, em 5 empresas da divisão 29 na Alemanha, no período de referência de nove meses, de 1 de Março de 2010 a 1 de Dezembro de 2010. Refere-se à mobilização de um montante total de 4 347 868 euros.
Este pedido vem relembrar-nos que em nenhum país os trabalhadores se encontram a coberto dos efeitos da crise capitalista. Apoiámos mais este pedido de mobilização, para que o devido apoio não falte aos trabalhadores despedidos. Mas, mais uma vez, criticamos o facto de se ter tido que recorrer a este instrumento. Ademais, neste caso, não podemos deixar de assinalar um outro aspecto. O montante aprovado é desproporcionadamente superior ao mobilizado para Portugal, pelo despedimento também de largas centenas de trabalhadores, na Rohde.
Isto vem confirmar a justeza das críticas que desde sempre fizemos aos critérios profundamente injustos deste Fundo e ao seu regulamento, que prejudica, em termos relativos, os países mais vulneráveis e que com mais dificuldades se confrontam actualmente.
Ilda Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. − A candidatura, processo FEG/2011/003 DE/Arnsberg e Düsseldorf automotive, Alemanha, foi apresentada à Comissão em 9 de Fevereiro de 2011 e complementada com informações adicionais até 28 de Abril de 2011. Quando apreciámos esta proposta no Grupo de Trabalho da Comissão do Emprego e dos Assuntos Sociais, de que faço parte, sublinhei a injustiça desta mobilização a favor da Alemanha, envolvendo 4,3 milhões de euros, quando comparada com a mobilização para Portugal de 1,4 milhões de euros para uma situação semelhante dos trabalhadores despedidos da Rohde. Por isso, embora votando favoravelmente os dois casos para não prejudicar os trabalhadores envolvidos, mais uma vez alertamos para os critérios profundamente injustos deste FEG.
Marian Harkin (ALDE), in writing. − I support the application from the German government to access funds for redundant workers in the automotive industry. This is a very significant sum of money – EUR 4.3 million – and it will help to support the 778 redundant workers. Many of the personalised services, such as training courses leading to qualifications, in-depth guidance for business start-ups and short-term job seekers allowances will assist redundant workers in their re-integration into employment. Given that 10% of redundant workers across the EU received assistance from the EGAF in 2010, it indicates the need for the continuation of this fund and, indeed, its expansion.
Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau dokumentui, kadangi Europos prisitaikymo prie globalizacijos padarinių fondas įsteigtas siekiant teikti papildomą pagalbą darbuotojams, nukentėjusiems nuo didelių pasaulio prekybos sistemos struktūrinių pokyčių. 2011 m. vasario 9 d. Vokietija pateikė paraišką mobilizuoti EGF lėšas dėl darbuotojų atleidimo (778) iš penkių įmonių, vykdančių (variklinių transporto priemonių, priekabų ir puspriekabių gamyba) veiklą Arnsbergo ir Diuseldorfo regionuose. Vienas iš Komisijos vertinimo kriterijų – atleidimų ir didelių struktūrinių pasaulio prekybos pokyčių ar finansų krizės sąsaja. Šiuo konkrečiu atveju kalbama apie naujų variklinių transporto priemonių paklausos ES sumažėjimą kilus pasaulinei finansų ir ekonomikos krizei. Vokietijos valdžios institucijų teigimu, dėl 778 šioje paraiškoje nurodytų atleidimo atvejų dar labiau padidės didžiulis nedarbo lygis Arnsbergo ir Diuseldorfo regionuose, kurie ir taip stipriai nukentėjo nutraukus bendrovės „Nokia“ gamyklos veiklą Bochume ir uždarius bendrovės „General Motors“ gamyklą. Į suderintą individualioms reikmėms pritaikytų paslaugų rinkinį, kurį ketinama finansuoti, įskaitant jo suderinamumą su struktūrinių fondų lėšomis finansuojamas veiksmais, įtrauktos šios priemonės: trumpalaikės darbo paieškos pašalpos, mokymo kursai, išsamus orientavimas norint pradėti savo verslą, praktiniai ir panašią kvalifikaciją turinčių darbuotojų seminarai, orientavimas, aktyvumo skatinimas, įdarbinimo galimybių tyrimai ir pan.
Vladimír Maňka (S&D), písomne. − Návrh sa týka 778 pracovníkov, ktorí boli prepustení z piatich podnikov pôsobiacich v regiónoch Arnsberg a Düsseldorf. Týchto 778 prepustených pracovníkov prispeje k vysokánskej miere nezamestnanosti v regiónoch Arnsberg a Düsseldorf, ktoré už predtým boli vážne postihnuté prepúšťaním z podniku Nokia v Bochume a zatvorením závodu General Motors.
Koordinovaný súbor personalizovaných služieb, ktorý sa má financovať, vrátane jeho zlučiteľnosti s opatreniami financovanými zo štrukturálnych fondov zahŕňa hlavne tieto opatrenia:
• krátkodobý príspevok na hľadanie zamestnania – na obdobia, počas ktorých sa prepustení pracovníci aktívne zúčastňujú na aktívnych opatreniach trhu práce;
• kurzy na získanie kvalifikácie – zamerané na prepustených pracovníkov, ktorých kvalifikácia sa neuznáva alebo je zastaraná, a na pracovníkov z oblasti priemyslu;
• podrobné poradenstvo pri zakladaní podnikania – poradenstvo a podpora pri realizácii a financovaní zakladania podnikov;
• workshopy a partnerské skupiny – špecifické poradenstvo v malých skupinách pracovníkov s podobnými pracovnými skúsenosťami.
David Martin (S&D), in writing. − I supported this application which meets the criteria for using the Globalisation Adjustment Fund. One of the criteria for the Commission’s assessment was the evaluation of the link between the redundancies and major structural changes in world trade patterns or the financial crisis, which in this particular case is related to the decreased demand for new motor vehicles in the European Union as a result of the global financial and economic crisis. As a consequence, the production of motor vehicles in Germany dropped by 13.8% in 2009 as compared to 2008 and by 14% in 2010 as compared to 2008.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − A UE é um espaço de solidariedade e nela se enquadra o Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização. Estes apoios são fundamentais para o auxílio aos desempregados e às vítimas das deslocalizações que se verificam num contexto globalizado. É cada vez maior o número de empresas que se deslocalizam, aproveitando os reduzidos preços do factor trabalho, praticados em vários países, nomeadamente na China e na Índia, com efeitos nocivos para os países que respeitam os direitos dos trabalhadores. O FEG destina-se a ajudar os trabalhadores vítimas da deslocalização de empresas, e é fundamental para facilitar o acesso a um novo emprego. O FEG já foi, no passado, utilizado por outros países da UE, cabendo agora dar esse auxílio à Alemanha, que apresentou um pedido de assistência relativo a 778 casos de despedimento, todos potenciais beneficiários de assistência, em cinco empresas da divisão 29 da NACE Rev. 2 Fabricação de veículos automóveis, reboques e semi-reboques na região NUTS II de Arnsberg (DEA5) e Düsseldorf (DEA1).
Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. − He votado a favor de este informe para destinar fondos provinentes del Fondo Europeo para la Adaptación a la Globalización (FEAG) en concreto para los 778 despidos que se han producido en cinco empresas cuya actividad se desarrolla en el marco de la división 29 (Fabricación de vehículos de motor, remolques y semirremolques) en Arnsberg (DEA5) y Düsseldorf (DEA1), Alemania. El FEAG proporciona ayuda adicional a los trabajadores que sufren las consecuencias de grandes cambios estructurales en los patrones del comercio mundial, así como ayuda a reintegrarse al mercado de trabajo. Alemania ha presentado solicitud de fondos del FEAG para despidos del sector de la automoción que se ajustan al reglamento del propio Fondo. Ahora debe garantizarse que el FEAG apoye la reintegración al mercado laboral de los trabajadores despedidos, a pesar de que la asistencia del FEAG no debe sustituir a las acciones que sean responsabilidad de las empresas en virtud de la legislación nacional o de convenios colectivos, ni a las medidas de reestructuración de empresas o sectores.
Alexander Mirsky (S&D), in writing. − According to the German authorities, the sudden and drastic crisis related to a reduction in demand for motor vehicles, which could not have been foreseen, resulted in a significant reduction in production capacity utilisation as well as in a significant drop in revenue for suppliers in the automotive industry. The German authorities think that the 778 redundancies covered by this application will further contribute to the rising rate of unemployment in the regions of Arnsberg and Düsseldorf, already seriously affected by the dismissals by Nokia in Bochum and the closing down of General Motors. I agree with such an approach.
Andreas Mölzer (NI), schriftlich. − Der EFG wird jährlich mit 500 Millionen Euro ausgestattet und soll dazu dienen, Arbeitnehmer, die von den Folgen weitreichender Strukturveränderungen im Welthandelsgefüge betroffen sind, zu unterstützen. Schätzungen zufolge können jährlich zwischen 35 000 und 50 000 Arbeitnehmer davon profitieren. Maßnahmen, die bei der Arbeitssuche unterstützen, individuell angepasste Weiterbildungsmaßnahmen, Schritte in die Selbständigkeit und Unternehmensgründungen, Mobilitätsbeihilfen, Beihilfen für benachteiligte oder ältere Arbeitnehmer werden mit diesem Geld unterstützt.
Der Antrag wurde auf 4 347 868 Euro für Deutschland gestellt, da auf insgesamt 778 Entlassungen aus fünf Unternehmen reagiert werden muss. Der Bericht hat meine Stimme erhalten, da die Mittel aus dem Fonds für eben solche Fälle gedacht sind und eine Ausschöpfung durchaus sinnvoll ist, um die Wirtschaft zu unterstützen.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − O Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização foi criado para prestar um apoio complementar a trabalhadores atingidos pelas consequências de mudanças estruturais importantes dos padrões do comércio mundial. Em 20 de Julho de 2011, a Comissão adoptou uma nova proposta de decisão relativa à mobilização do FEG a favor da Alemanha, a fim de apoiar a reintegração no mercado de trabalho de trabalhadores despedidos em consequência da crise económica e financeira mundial. Trata-se da décima quinta candidatura a ser examinada no âmbito do orçamento de 2011 e refere-se à mobilização de um montante total de 4 347 868 EUR do FEG a favor de 778 despedimentos, todos potenciais beneficiários de assistência, em 5 empresas nas regiões de Arnsberg e Düsseldorf de nível NUTS II, na Alemanha, no período de referência de nove meses, de 1 de Março de 2010 a 1 Dezembro 2010. Tendo sido feita uma análise do processo por todas as partes envolvidas, designadamente a Comissão Europeia, e estando a Comissão de Emprego e o Grupo de Trabalho sobre o FEG favoráveis à mobilização do Fundo a favor da Alemanha, votei favoravelmente o presente relatório.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − O pedido apresentado pela Alemanha para intervenção do Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização (FEG) diz respeito a 778 casos de despedimento ocorridos em cinco empresas da Divisão 29 da NACE Rev. 2 Fabricação de veículos automóveis, reboques e semi-reboques, nas regiões NUTS II de Arnsberg e Düsseldorf. De acordo com a avaliação da Comissão, esta candidatura preenche todos os critérios de elegibilidade definidos legalmente. Com efeito, por força do Regulamento (CE) n.° 546/2009 do Parlamento Europeu e do Conselho, de 18 de Junho de 2009, que alterou o Regulamento (CE) n.º 1927/2006 do Parlamento Europeu e do Conselho de 20 de Dezembro de 2006 que institui o Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização, o âmbito de aplicação do FEG foi temporariamente alargado, passando a estar prevista a intervenção do FEG em situações como esta em que, como consequência directa da crise económica e financeira mundial, se verifiquem "pelo menos 500 despedimentos num período de nove meses, em particular em pequenas ou médias empresas, numa divisão de nível 2 da NACE, numa região ou em duas regiões contíguas ao nível NUTS II". Votei, por isso, favoravelmente esta resolução, na expectativa de que a assistência aos trabalhadores despedidos possa ser disponibilizada de forma célere e eficiente.
Nuno Teixeira (PPE), por escrito. − O Regulamento (CE) n.° 1927/2006 do Parlamento Europeu e do Conselho, de 20 de Dezembro de 2006, instituiu o Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização (FEG) com o objectivo de apoiar os trabalhadores que perdem os seus postos de trabalho devido a alterações estruturais no contexto da economia global. Voto favoravelmente o presente relatório de mobilização do FEG a favor da Alemanha que permite a concessão de um envelope financeiro no valor de 4.347.868 EUR para fazer face às dificuldades de reintegração no mercado de trabalho das 778 pessoas despedidas em duas empresas da área de fabricação de veículos automóveis, reboques e semi-reboques, localizadas nas regiões de Arnsberg e Dusseldorf. Importa frisar que o montante em causa visa contribuir para financiar serviços personalizados na área da formação profissional e não substituir as responsabilidades legais assumidas pelas empresas em causa. Gostaria ainda de frisar que as instituições envolvidas devem envidar os melhores esforços no sentido de tornar as disposições processuais e orçamentais mais eficazes, por forma a que a mobilização do FEG seja mais rápida.
Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. − Am votat pentru raportul privind cererea de mobilizare a Fondului European de Ajustare la Globalizare (FEAG) înaintată de Germania, pentru industria de automobile din regiunile Arnsberg și Dusseldorf. Cererea în cauză privește 778 de concedieri din 5 întreprinderi din industria constructoare de autovehicule, din regiunile Arnsberg și Dusseldorf din Germania, în perioada martie-decembrie 2010. Cele 778 de disponibilizări vor creste rata șomajului din regiunile Arnsberg și Dusseldorf, afectate deja în mod grav de disponibilizările Nokia, în Bochum, și de închiderea întreprinderii General Motors.
Autoritățile germane susțin că aceste concedieri au fost cauzate de reducerea drastică a cererii de autovehicule noi in Europa, cu consecințe dramatice pentru industria auto din Germania.
Producția de autovehicule din UE din primele trei trimestre ale anului 2010 a fost cu 14% mai mică decât în aceeași perioadă din 2008, iar în 2009 producția de autovehicule din Germania a scăzut cu 13,8% în comparație cu 2008 și cu 16,1% în comparație cu 2007.
Solicit Comisiei și statelor membre să depună eforturile necesare pentru a ameliora mecanismele procedurale și bugetare în vederea accelerării mobilizării FEAG. De asemenea, solicit Comisiei colectarea și publicarea de date cu privire la beneficiarii FEAG care au fost reintegrați pe piața muncii.
Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Balsavau už finansinės pagalbos Portugalijai skyrimą. Europos prisitaikymo prie globalizacijos padarinių fondas įsteigtas siekiant teikti papildomą pagalbą darbuotojams, nukentėjusiems nuo didelių pasaulio prekybos sistemos struktūrinių pokyčių. Portugalija kreipėsi pagalbos dėl 974 atleidimo atvejų vienoje įmonėje, tačiau atleidimas paveikė ir greta esančią savivaldybę. Ši paraiška atitinka finansinei paramai taikomus reikalavimus, todėl pritariu 1 449 500 EUR sumos skyrimui.
Regina Bastos (PPE), por escrito. − O Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização (FEG) foi criado em 2006 para prestar assistência adicional aos trabalhadores afectados pelas consequências de mudanças importantes na estrutura do comércio internacional e para ajudar à sua reintegração no mercado de trabalho. A partir 1 de Maio de 2009, o âmbito de aplicação do FEG foi alargado passando a incluir o apoio a trabalhadores despedidos em consequência directa da crise económica, financeira e social. Numa altura em que nos vemos confrontados com esta grave crise, de que se destaca o aumento do desemprego como uma das principais consequências, a UE deverá utilizar todos os meios ao seu alcance para reagir, nomeadamente no que se refere aos apoios a prestar às pessoas que ficaram sem emprego de um dia para o outro. Assim, apoiei o presente relatório que diz respeito à mobilização de 1.449.500 EUR, do FEG a favor de Portugal com o objectivo de apoiar os trabalhadores despedidos pela empresa Rohde, em Santa Maria da Feira.
John Bufton (EFD), in writing. − Although I have great sympathy for redundant workers wherever they are in the world, I believe that UK taxpayers’ money, which provides a significant contribution to the EU and thus Global Adjustment Fund budget, is better concentrated on providing jobs for unemployed workers in the UK. Unemployment in the UK continues to rise to unexpected levels. Many of our heavy industries have shut down and our workforce is inundated with EU migrants. It is a slap in the face to hardworking Brits who have lost their jobs in industries that have relocated to other EU countries under EU law to then find that their contributions as taxpayers are being spent by the EU in assisting unemployed people in Portugal. Increasingly the UK is becoming a hub for people who have fled their own EU Member States to try to earn more money or claim benefits in the UK, which they often send large proportions of back home rather than inject it into the local economy. As unemployment continues to rise in the UK, particularly blighting some of the former mining towns in Wales, I cannot justify assenting to aid newly unemployed workers abroad when long-term unemployed people continue to suffer in communities in my constituency.
Maria Da Graça Carvalho (PPE), por escrito. − Congratulo-me com a aprovação do Parlamento Europeu relativamente à mobilização de 1,4 milhões de euros do Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização a favor de Portugal, destinados a apoiar 680 trabalhadores despedidos da fábrica de calçado da Rohde, em Santa Maria da Feira. É a quarta vez que Portugal recorre a este fundo, criado para ajudar a reintegrar no mercado de trabalho as pessoas que perderam o emprego devido aos efeitos da globalização ou da crise económica e financeira mundial. Na sequência de 974 despedimentos na Rohde – Sociedade Industrial de Calçado Luso-Alemã, Lda. –, Portugal candidatou-se ao FEG, em 26 de Novembro do ano passado. Dos 974 trabalhadores despedidos, 680 são potenciais beneficiários de assistência. O pacote de assistência incluirá o reconhecimento de competências, formação profissional, bolsas para formação por iniciativa pessoal, formação e ajuda com vista à criação de empresas, apoio à auto-colocação e incentivos ao recrutamento. O custo total estimado deste pacote ascende a 2,23 milhões de euros, 1,4 milhões dos quais foram solicitados ao FEG (65% dos custos totais).
Carlos Coelho (PPE), por escrito. − Com o alargamento deste Fundo a candidaturas, a partir de 2009, que requeiram assistência para trabalhadores despedidos em consequência directa da crise financeira e económica global, a candidatura apresentada por Portugal relativamente aos despedimentos feitos na Rohde passou a ser elegível.
A candidatura de mobilização do FEG foi apresentada em 26 de Novembro de 2010, na sequência do despedimento por parte da empresa Rohde, com sede em Santa Maria da Feira, de 974 trabalhadores. A assistência financeira deve ser dinâmica e ser prestada o mais rápida e eficientemente possível, tendo como objectivo primordial apoiar a reinserção individual dos trabalhadores despedidos na vida activa. E as medidas adoptadas devem conduzir, a longo prazo, à criação de mais empregos.
Congratulo-me com o facto de o orçamento para 2011 ter sido reforçado com as dotações necessárias, permitindo cobrir esta candidatura, cerca de 1 449 500 euros. Lamento que tenha demorado tanto tempo para estes trabalhadores poderem receber a assistência necessária e espero que se possa proceder a uma revisão do FEG, de forma a introduzir as melhorias necessárias, que permitam obter uma maior eficiência, transparência e visibilidade no futuro.
Edite Estrela (S&D), por escrito. − Votei favoravelmente este relatório por considerar que a mobilização do FEG será um apoio importante para os 974 trabalhadores despedidos nos municípios de Santa Maria da Feira e Ovar. Para além da prestação de um apoio individualizado, pontual e temporário, este montante a transferir deverá contribuir para programas que promovam a reinserção destes trabalhadores na vida activa, mais concretamente, para o reconhecimento de competências, para a formação profissional e para formação e ajuda com vista à criação de micro, pequenas e médias empresas.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − A Rohde chegou a ser uma das maiores fábricas de calçado em Portugal e uma importante fonte de postos de trabalho para as populações dos municípios de Santa Maria da Feira e de Ovar. O seu encerramento, fruto da concorrência externa e da diminuição das encomendas da casa-mãe na Alemanha, teve consequências sociais graves – nomeadamente desemprego de longa duração – que ainda hoje se repercutem nos referidos concelhos. Como português, não posso deixar de apoiar a proposta de decisão e espero que o Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização seja mobilizado com a máxima brevidade de modo a poder auxiliar prontamente os trabalhadores elegíveis para este apoio. Faço votos de que estes possam integrar-se no mercado de trabalho e consigam superar este período difícil.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − O presente relatório versa sobre a proposta de decisão do Parlamento Europeu (PE) e do Conselho relativa à mobilização do Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização (FEG), nos termos do n.º 28 do Acordo Interinstitucional de 17 de Maio de 2006, entre o PE, o Conselho e a Comissão, sobre a disciplina orçamental e a boa gestão financeira (Candidatura “EGF/2010/026 PT/Rohde”, Portugal). Em 17 de Agosto de 2011, a Comissão adoptou uma nova proposta de decisão relativa à mobilização do FEG a favor de Portugal para apoiar a reintegração de trabalhadores despedidos por causa da crise mundial. Trata-se da décima sexta candidatura no âmbito do Orçamento da UE para 2011, apresentada à Comissão em 26 de Novembro de 2010, sobre a mobilização de um montante de 1.449.500 EUR, e pretende atenuar o efeito social provocado pelo despedimento de 974 trabalhadores de uma empresa do sector do calçado localizada em Santa Maria da Feira, mas que afectou, igualmente, o município de Ovar, da NUTS II: Norte e Centro de Portugal. Congratulo-me com a aprovação desta proposta e faço votos para que atenue os efeitos sociais provocados pelos despedimentos da Rohde e ajude a integração destes trabalhadores no mercado de trabalho.
João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. − Mais um pedido de mobilização do Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização. Mais uma vez, toca a Portugal. Este pedido visa apoiar a reintegração no mercado de trabalho de trabalhadores despedidos na Rohde – um total de 974 despedimentos, sendo 680 potenciais beneficiários de assistência. O montante total é de 1 449 500 euros. A história deste despedimento é, infelizmente, semelhante a tantas outras.
Refere-se no relatório que a empresa foi adquirida conjuntamente pela Square Four e pelo banco comercial Morgan Stanley, numa tentativa de salvar a Rohde e a sua quota de produção. Segundo o plano, a fábrica em Portugal deveria continuar em produção. Só que, como em tantas outras histórias semelhantes, entretanto, começaram os despedimentos. Juntou-se-lhes a diminuição das encomendas por parte da empresa-mãe alemã, circunstâncias que afectaram a situação da fábrica da Rohde situada em Santa Maria da Feira, dando-se início a um processo de falência, em Setembro de 2009, que acabou por levar ao encerramento da fábrica e ao despedimento dos trabalhadores.
Mais uma vez, aqui fica a denúncia dos injustos critérios deste Fundo e do seu regulamento. Para um número de trabalhadores semelhante, a Alemanha apresenta um pedido e obtém a mobilização de um montante cerca de três vezes superior ao mobilizado para Portugal.
Ilda Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. − A decisão sobre a mobilização do FEG a favor de Portugal visa apoiar a reintegração no mercado de trabalho de trabalhadores despedidos, num montante total de 1 449 500 euros, envolvendo 974 despedimentos, sendo 680 potenciais beneficiários de assistência.
A candidatura foi apresentada pelo governo português à Comissão Europeia no final de 2010. Refere-se no documento que a empresa foi adquirida numa tentativa de salvar a Rohde, devendo a fábrica em Portugal continuar em produção. Entretanto, começaram os despedimentos, a que se juntou a diminuição das encomendas por parte da empresa-mãe alemã, circunstâncias que afectaram a situação da fábrica da Rohde situada em Santa Maria da Feira, dando-se início a um processo de falência, em Setembro de 2009, que acabou por levar ao encerramento da fábrica e ao despedimento dos trabalhadores.
Quando apreciámos esta proposta no Grupo de Trabalho da Comissão do Emprego, de que faço parte, sublinhei a injustiça desta mobilização a favor de Portugal envolvendo apenas 1,4 milhões de euros, quando a mobilização para uma situação idêntica na Dinamarca envolveu 3,9 milhões de euros e para a Alemanha cerca de 4,4 milhões de euros.
Embora votando-os todos favoravelmente para não prejudicar os trabalhadores envolvidos, mais uma vez alertámos para os critérios profundamente injustos deste FEG.
Marian Harkin (ALDE), in writing. − I support the mobilisation of the EGAF for the 680 redundant workers in Portugal. This application was based on Article 2a of the EGAF Regulation which establishes the link between redundancies and globalisation. The package of measures proposed include personalised services and I am particularly pleased to see that the recognition, validation and certification of competences including knowledge and skills acquired in formal and informal situations is reflected in the package. This is an important tool as is the training available for entrepreneurs. In particular the technical support offered is important. Finally, the financial support for the creation of a business up to EUR 20 000 Euro per job created is an important incentive.
Jim Higgins (PPE), i scríbhinn. − Vótáil mé ar son na tuarascála maidir leis an gCiste Eorpach um Choigeartú don Domhandú chun tacaíocht a thabhairt do mhuintir na Portaingéile, go háirithe chun cúnamh a thabhairt dóibh siúd atá dífhostaithe anois de bharr dúnadh na monarchan bróg "Rohde". Le domhandú margaí tá sé tábhachtach go mbeadh an ciste ar fáil do mhuintir na háite seo. Táimid ag caint faoi 974 duine a bhfuil gcuid jabanna caillte acu. Caithfimid athoiliúint a chur ar fáil do na daoine seo.
San fhadtéarma ó thaobh cúrsaí airgid de, tá se níos saoire don tsochaí an t-airgead seo a chur ar fáil anois, chun comhlachtaí nua a mhealladh níos sciobtha agus fostaíocht a chur ar fáil. Táim sásta go bhfuil na feisirí sa Teach seo ag léiriú a gcuid tuisceana leis an vóta seo ar son an togra le haghaidh cinnidh ó Pharlaimint na hEorpa agus ón gComhairle maidir leis an gCiste Eorpach um Choigeartú don Domhandú a úsáid.
Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau dokumentui, kadangi Europos prisitaikymo prie globalizacijos padarinių fondas įsteigtas siekiant teikti papildomą pagalbą darbuotojams, nukentėjusiems nuo didelių pasaulio prekybos sistemos struktūrinių pokyčių. 2011 m. rugpjūčio 17 d. Komisija priėmė naują pasiūlymą dėl sprendimo dėl EGF lėšų mobilizavimo Portugalijai siekiant remti darbuotojų, atleistų iš darbo dėl pasaulinės finansų ir ekonomikos krizės padarinių, grįžimą į darbo rinką. Vienas iš Komisijos vertinimo kriterijų – atleidimų ir didelių struktūrinių pasaulio prekybos pokyčių ar finansų krizės sąsaja. Šiuo konkrečiu atveju Portugalija nurodo, kad ypač didelę žalą dėl krizės patyrė drabužių ir avalynės pramonės sektoriai. Šiuos sektorius itin paveikė išorės veiksniai, kaip antai vartotojų perkamosios galios sumažėjimas. Ekonomikos nuosmukis turėjo neigiamą poveikį darbo rinkai, nedarbo lygis išaugo, o tai padarė įtakos vartotojų pasitikėjimui. Siekiant vėl įtraukti darbuotojus į darbo rinką, į suderintą individualioms reikmėms pritaikytų paslaugų rinkinį, kurį ketinama finansuoti, įskaitant tai, ar jis suderinamas su struktūrinių fondų lėšomis finansuojamas veiksmais, įtrauktos šios priemonės: informavimas ir orientavimas, gebėjimų pripažinimas, patvirtinimas ir sertifikavimas, profesinis mokymas, asmenine iniciatyva pasirinkto mokymo stipendijos, parama asmenims, kurie įsidarbina patys, parama verslui, naujai įmonei steigti teikiama parama, integracijos planai ir pan.
Vladimír Maňka (S&D), písomne. − Žiadosť sa týka sa prepustenia 974 pracovníkov (pomoc je určená 680 z nich) v jednom podniku obuvníckeho priemyslu pôsobiacom prevažne v obci Santa Maria Da Feira, ale aj v priľahlej zasiahnutej obci Ovar, a keďže sa obe obce nachádzajú v dvoch regiónoch NUTS II – Santa Maria Da Feira v regióne Norte a Ovar v regióne Centro v Portugalsku, v štvormesačnom referenčnom období medzi 19. májom 2010 a 19. septembrom 2010. Rovnako ako dve predchádzajúce žiadosti spĺňa všetky predpoklady na poskytnutú pomoc.
David Martin (S&D), in writing. − One of the criteria for the Commission’s assessment was the evaluation of the link between the redundancies and major structural changes in world trade patterns or the financial crisis, and in this particular case, Portugal argues that the clothing and footwear industries were strongly hit by the crisis. These sectors are very vulnerable to external factors such as loss of consumer purchasing power. The economic recession had a negative impact on the labour market, unemployment levels rose, and this affected consumer confidence. As a consequence, manufacturing industries experienced a sharp drop in sales and production. The Portuguese authorities report that Portugal recorded a decline in GDP over the last two quarters of 2008 and in 2009 (a 4% decrease according to the Banco de Portugal). Both clothing and footwear industries recorded a decrease in exports (EUR 24 million in clothing, EUR 6 million in footwear). Portuguese footwear exports declined in 2009 to EUR 1 207 million, representing 6.4 % less than those of the previous year.
Marisa Matias (GUE/NGL), por escrito. − O Parlamento Europeu aprovou a mobilização de 1,4 milhões de euros para apoiar os trabalhadores despedidos da Rohde, empresa de calçado de Santa Maria da Feira, uma região com uma taxa de desemprego superior à média nacional. 974 trabalhadores, 87 % dos quais mulheres, foram alvo de despedimento colectivo após um processo de falência no mínimo duvidoso. Votei favoravelmente.
O Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização não evita despedimentos nem falências, mas permite apoios reforçados a vítimas de despedimentos colectivos. A aprovação deste apoio é um importante sinal em contraciclo às políticas de eliminação de direitos sociais e de facilitação de despedimentos.
Lamento, contudo, a lentidão de todo o processo. O apoio acabará por ser desbloqueado 17 meses depois dos primeiros despedimentos. Gostaria ainda que o programa tivesse contemplado mais medidas na área da educação e formação, uma vez que 78,5 % são trabalhadores pouco qualificados (não completaram a escolaridade obrigatória).
Nuno Melo (PPE), por escrito. − A UE é um espaço de solidariedade e nela se enquadra o Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização. Estes apoios são fundamentais para o auxílio aos desempregados e às vítimas das deslocalizações que se verificam num contexto globalizado. É cada vez maior o número de empresas que se deslocalizam, aproveitando os reduzidos preços do factor trabalho, praticados em vários países, nomeadamente na China e na Índia, com efeitos nocivos para os países que respeitam os direitos dos trabalhadores. O FEG destina-se a ajudar os trabalhadores vítimas da deslocalização de empresas, e é fundamental para facilitar o acesso a um novo emprego. O FEG já foi, no passado, utilizado por outros países da UE, cabendo agora dar esse auxílio a Portugal, que requereu assistência em relação a um caso relativo a 974 despedimentos, 680 dos quais são potenciais beneficiários de assistência, ocorridos numa empresa localizada principalmente no município de Santa Maria da Feira, e que afectaram igualmente o município contíguo de Ovar, ambos localizados respectivamente em duas regiões de nível NUTS II: Norte e Centro de Portugal.
Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. − He votado a favor de este informe para destinar fondos provinentes del Fondo Europeo para la Adaptación a la Globalización (FEAG) en concreto para los 680 despidos que se han producido en una empresa radicada principalmente en el municipio de Santa Maria Da Feira, pero que también afectó al municipio vecino de Ovar, en Portugal. El FEAG proporciona ayuda adicional a los trabajadores que sufren las consecuencias de grandes cambios estructurales en los patrones del comercio mundial, así como ayuda a reintegrarse al mercado de trabajo. Portugal ha presentado solicitud de fondos del FEAG para despidos del sector de la automoción que se ajustan al reglamento del propio Fondo. Ahora debe garantizarse que el FEAG apoye la reintegración al mercado laboral de los trabajadores despedidos, a pesar de que la asistencia del FEAG no debe sustituir a las acciones que sean responsabilidad de las empresas en virtud de la legislación nacional o de convenios colectivos, ni a las medidas de reestructuración de empresas o sectores.
Alexander Mirsky (S&D), in writing. − On 17 August 2011 the Commission adopted a new proposal for a decision on the mobilisation of the EGF in favour of Portugal in order to support the reintegration in the labour market of workers made redundant due to the global financial and economic crisis. Good stuff, Barroso, very beautiful lobbying of Portugal. By the way, the conditions of the European Globalisation Fund are adjusted in a way to prevent other countries, such as Latvia, Lithuania, Estonia, from participating in the mobilisation.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − Portugal apresentou uma candidatura ao FEG, em 26 de Novembro do ano passado, na sequência de 974 despedimentos na Rohde – Sociedade Industrial de Calçado Luso-Alemã, Lda.–, uma empresa fabricante de calçado. Dos 974 trabalhadores despedidos, 680 são potenciais beneficiários de assistência (as autoridades portuguesas estimam que cerca de 70% dos trabalhadores despedidos participarão nas medidas co-financiadas pelo FEG, enquanto os restantes encontrarão outro emprego, deslocar-se-ão para fora do país, passarão à reforma ou participarão noutras acções complementares às co-financiadas pelo FEG). O pacote de assistência incluirá o reconhecimento de competências, formação profissional, bolsas para formação por iniciativa pessoal, formação e ajuda com vista à criação de empresas, apoio à auto-colocação e incentivos ao recrutamento. Por todas estas razões, votei favoravelmente o presente relatório que promoverá a reintegração destes trabalhadores portugueses no mercado de trabalho.
Miguel Portas (GUE/NGL), por escrito. − O Parlamento Europeu aprovou a mobilização de 1,4 milhões de euros para apoiar os trabalhadores despedidos da Rohde, empresa de calçado de Santa Maria da Feira, uma região com uma taxa de desemprego superior à média nacional. 974 trabalhadores, 87 % dos quais mulheres, foram alvo de despedimento colectivo após um processo de falência no mínimo duvidoso. Votei favoravelmente.
O Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização não evita despedimentos nem falências, mas permite apoios reforçados a vítimas de despedimentos colectivos. A aprovação deste apoio é um importante sinal em contraciclo às políticas de eliminação de direitos sociais e de facilitação de despedimentos.
Lamento, contudo, a lentidão de todo o processo. O apoio acabará por ser desbloqueado 17 meses depois dos primeiros despedimentos. Gostaria ainda que o programa tivesse contemplado mais medidas na área da educação e formação, uma vez que 78,5 % são trabalhadores pouco qualificados (não completaram a escolaridade obrigatória).
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − O pedido apresentado por Portugal para intervenção do Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização (FEG) relativamente a 974 casos de despedimento (680 dos quais são potenciais beneficiários de assistência), ocorridos na Rohde, preenche todos os critérios de elegibilidade definidos legalmente. Com efeito, por força do Regulamento (CE) n.° 546/2009 do Parlamento Europeu e do Conselho, de 18 de Junho de 2009, que alterou o Regulamento (CE) n.º 1927/2006 do Parlamento Europeu e do Conselho de 20 de Dezembro de 2006 que institui o Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização, o âmbito de aplicação do FEG foi temporariamente alargado, passando a estar prevista a intervenção do FEG em situações como esta em que, como consequência directa da crise económica e financeira mundial, se verifiquem "pelo menos 500 despedimentos num período de quatro meses numa empresa de um Estado-Membro, incluindo-se neste número os trabalhadores despedidos de empresas suas fornecedoras ou produtoras a jusante". Congratulo-me, por isso, com a aprovação da presente proposta, fazendo votos para que a assistência aos trabalhadores despedidos possa ser disponibilizada de forma célere e eficiente e para que a mobilização do FEG possa contribuir para a reintegração efectiva destes trabalhadores no mercado de trabalho.
Nuno Teixeira (PPE), por escrito. − O Regulamento (CE) n.° 1927/2006 do Parlamento Europeu e do Conselho, de 20 de Dezembro de 2006, instituiu o Fundo Europeu de Ajustamento à Globalização (FEG) com o objectivo de apoiar os trabalhadores que perdem os seus postos de trabalho devido a alterações estruturais no contexto da economia global. A Rohde - Sociedade Industrial de Calcado Luso-Alemã, Lda.–, é uma empresa de calçado que decidiu encerrar a sua actividade, tendo originado o despedimento de 974 trabalhadores. Em 26 de Novembro de 2010, Portugal apresentou um pedido de mobilização do FEG com vista a obter financiamento para a realização de um programa de formação destinado a 680 trabalhadores despedidos na empresa de Santa Maria da Feira. Voto favoravelmente o presente relatório por entender que os fundos atribuídos a Portugal no valor de 1,4 milhões de euros (65% do valor global orçamentado) irão contribuir de forma decisiva para a reintegração profissional dos trabalhadores. Pretende-se que participem em acções de formação profissional, reconhecimento de competências e tenham acesso a bolsas de estímulo ao empreendedorismo. Importa salientar que o FEG não se deve substituir às responsabilidades legais e financeiras da Rohde, sendo este um apoio complementar concedido pela UE para diminuir as dificuldades sociais dos trabalhadores portugueses.
Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL), par écrit. – Comme toujours, je me suis abstenue sur le vote de cette nouvelle mobilisation du Fonds d'ajustement à la mondialisation.
Je ne peux pas m'opposer au financement par l'Union européenne de mesures de formation individuelle de travailleurs licenciés, en l'occurrence des ouvriers employés par des usines de chaussures au Portugal.
Cependant, je ne peux soutenir le principe même du Fonds d'ajustement à la mondialisation qui, par des interventions ponctuelles, sur des entreprises et des régions précises et dans le cadre de critères stricts, sert à financer des plans sociaux.
Il me semble que l'Union européenne se donne ainsi bonne conscience à bon compte et justifie ainsi ipso facto les conséquences sociales de sa politique économique de dérégulation.
Nombre de travailleurs à travers l'Europe sont touchés par la crise; ils méritent tous le soutien de l'Union européenne et ils attendent la mise en place d'une Europe sociale qui s'assure que les droits des travailleurs soient enfin placés devant les intérêts des actionnaires.
Le Fond d'ajustement à la mondialisation n'est qu'un cautère sur une jambe de bois et n'est en rien une réponse appropriée à la crise.
Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. − Aprovo o presente relatório apoiando fortemente que o FEAG seja um instrumento de solidariedade da UE para com trabalhadores afectados pelos efeitos negativos da globalização e da crise actual.
Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Európsky fond na prispôsobenie sa globalizácii (EGF) bol zriadený s cieľom poskytovať doplňujúcu podporu pracovníkom prepusteným v dôsledku významných zmien v štruktúre svetového obchodu spôsobených globalizáciou a pomôcť im pri opätovnom začlenení sa na trh práce. V prípade žiadostí podaných od 1. mája 2009 bol rozsah pôsobnosti EGF rozšírený s cieľom zahrnúť podporu pre pracovníkov prepustených priamo v dôsledku celosvetovej finančnej a hospodárskej krízy. Dánsko podalo 11. mája 2010 žiadosť o mobilizáciu EGF v dôsledku prepúšťania v 6 podnikoch, ktoré podľa klasifikácie NACE Revision 2 pôsobia v divízii 28 („Výroba strojov a zariadení“) v regióne NUTS II Midtjylland (DK04) a do 21. marca 2011 ju doplnilo o dodatočné informácie. Keďže žiadosť spĺňa všetky požiadavky, Komisia navrhuje uvoľniť prostriedky vo výške 3 944 606 EUR. Rovnako som toho názoru, že EGF by sa mal mobilizovať s cieľom poskytnúť finančný príspevok v prospech žiadosti predloženej Dánskom.
Marta Andreasen (EFD), in writing. − I voted against the European Globalisation Adjustment Fund because its real function is to make the people of the nations of Europe feel that the EU is taking care of them in the ongoing economic crisis. It gives most money to workers, not in the countries worst affected but in those who are doing better. Not alone that, but it gives money to workers who are in receipt of redundancy packages and are eligible for unemployment benefits. I would like to find out how many workers that have benefited from the fund have found jobs in the field where they been retrained.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − In favour. The European Globalisation Adjustment Fund has been created in order to provide additional assistance to workers suffering from the consequences of major structural changes in world trade patterns. According to the provisions of point 28 of the Interinstitutional Agreement of 17 May 2006 on budgetary discipline and sound financial management (1) and of Article 12 of Regulation (EC) No 1927/2006 (2), the Fund may not exceed a maximum amount of EUR 500 million, drawn from the margin under the global expenditure ceiling from the previous year, and / or from the cancelled commitment appropriations from the previous two years, excluding those related to Heading 1b. The appropriate amounts are entered into the budget as a provision as soon as the sufficient margins and/or cancelled commitments have been identified. Concerning the procedure, in order to activate the fund, the Commission, in the event of a positive assessment of an application, presents to the budgetary authority a proposal for mobilisation of the fund and, at the same time, a corresponding request for transfer. In parallel, a trialogue could be organised in order to find an agreement on the use of the fund and the amounts required. The trialogue could take a simplified form.
Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Dėl Tarybos sprendimo dėl Europos Sąjungos ir Argentinos Respublikos susitarimo pasikeičiant laiškais pagal 1994 m. Bendrojo susitarimo dėl muitų tarifų ir prekybos (GATT) XXIV straipsnio 6 dalį ir XXVIII straipsnį dėl nuolaidų pakeitimų Bulgarijos Respublikos ir Rumunijos įsipareigojimų sąrašuose joms stojant į Europos Sąjungą sudarymo projekto.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − A adesão da Bulgária e da Roménia à União implicou um alargamento da união aduaneira entre os Estados-Membros, pelo que existiu a necessidade de negociar ajustamentos compensatórios com membros da Organização Internacional do Comércio que dispusessem de direitos sobre aqueles países. Semelhante ajustamento é devido se a adopção da tarifa externa da União significar um decréscimo de vantagens para os Estados terceiros. Tal foi o caso da Argentina que, como defende o relator, deve agora ser compensada por este prejuízo, uma vez que, conforme dispõe o n.º 4 do artigo XXIV do GATT: o estabelecimento de uma união aduaneira ou de uma zona de livre comércio deve ter por objectivo facilitar as trocas comerciais entre os territórios constitutivos e não criar entraves ao comércio de outras partes contratantes com estes territórios.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − A presente recomendação apresentada por Vital Moreira versa sobre o projecto de decisão do Conselho relativa à celebração de um acordo, sob a forma de troca de cartas, entre a União Europeia (UE) e a República da Argentina, nos termos do artigo XXIV, n.º 6, e do artigo XXVIII do Acordo Geral sobre Pautas Aduaneiras e Comércio (GATT) de 1994, no que respeita à alteração de concessões previstas nas listas da República da Bulgária e da Roménia no contexto da adesão destes países à UE. O objectivo deste Acordo, assinado em Abril de 2011, é proceder a um ajustamento compensatório em virtude do aumento dos direitos consolidados e cumprir os requisitos da Organização Mundial do Comércio (OMC). Os produtos objecto deste acordo são a carne desossada de búfalo e de bovinos, proveniente da Argentina, bem como o aumento do contingente pautal erga omnes para o trigo-mole, a cevada destinada à indústria da cerveja e o milho. Considerando que a Argentina ficou prejudicada nos seus direitos comerciais com o alargamento da união aduaneira da UE à Roménia e à Bulgária, congratulo-me com a aprovação do presente acordo e com o restabelecimento dos direitos comerciais argentinos.
João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. − Como consequência da adesão à União Europeia, os Estados-Membros são constrangidos a harmonizar as suas políticas comerciais com as regras comunitárias. Disso é exemplo este relatório. Tendo em conta os acordos estabelecidos entre a UE e diferentes países em relação às pautas aduaneiras e comércio, os países que pedem a adesão à UE têm que alterar as concessões previstas nas suas listas. Aquando da adesão da Bulgária e da Roménia, as concessões de direitos aduaneiros destes dois países à Argentina eram menores do que aqueles que estavam estabelecidos ao nível da UE. Assim, argumenta-se que, para se cumprirem os requisitos da OMC e não prejudicar a Argentina, estes dois países devem abrir os seus mercados aos produtos argentinos.
Consideramos que este constrangimento e esta obrigação agridem o direito soberano de cada país de decidir as relações bilaterais que estabelece internacionalmente, no plano comercial, de acordo com os seus interesses e com as necessidades da sua população. Esta alteração às concessões nas listas da Bulgária e Roménia não irá alterar o volume de importações de produtos argentinos para a União Europeia, pelo que o impacto noutros países, como Portugal, será inexistente.
Ilda Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. − Na sequência da adesão à União Europeia, os Estados-Membros são constrangidos a harmonizar as suas políticas comerciais com as regras comunitárias. Disso é exemplo este relatório. Tendo por base os acordos estabelecidos entre a UE e diferentes países em relação às pautas aduaneiras e comércio, os países que pedem a adesão à UE têm que alterar as concessões previstas nas suas listas. Aquando da adesão da Bulgária e da Roménia, as concessões de direitos aduaneiros destes dois países à Argentina eram menores do que aqueles que estavam estabelecidos ao nível da UE. Assim, argumenta-se que, para se cumprirem os requisitos da OMC e não prejudicar a Argentina, estes dois países devem abrir os seus mercados aos produtos argentinos. Este constrangimento e esta obrigação agridem o direito soberano de cada país de decidir as relações bilaterais que estabelece internacionalmente, no plano comercial, de acordo com os seus interesses e com as necessidades da sua população. Esta alteração às concessões nas listas da Bulgária e Roménia não irá alterar o volume de importações de produtos argentinos para a União Europeia, pelo que o impacto noutros países, como Portugal, será inexistente.
Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau dokumentui, kadangi šio dokumento tikslas yra sudaryti susitarimą su Argentina įtraukiant Bulgariją ir Rumuniją. Siekiant įgyvendinti PPO reikalavimus šiose sutartyse sprendžiami du klausimai. Pirma, kompensuotinų aukštesnių muito tarifų kompensavimas. Dažniausiai naudojamas metodas yra šaliai paskirtos tarifinės kvotos atidarymas arba galiojančių kvotų padidinimas. Antra, pasirengimo narystei erga omnes tarifinė kvota Bulgarijai ir Rumunijai (ne priskirta tam tikrai šaliai, bet atvira visam pasauliui) turi būti pridedama prie galiojančių ES erga omnes tarifinių kvotų. Šioje sutartyje kalbama apie galvijų mėsą be kaulų (Argentina), buivolieną be kaulų (Argentina), taip pat erga omnes tarifinės kvotos padidinimą paprastiesiems kviečiams, miežiams, salykliniams miežiams ir kukurūzams. Argentina turi teisę reikalauti, kad jos prekybos teisės, kurias šiek tiek neigiamai paveikė ES muitų sąjungos išplėtimas įstojus Rumunijai ir Bulgarijai, būtų atkurtos. Muitų sąjungos arba laisvos prekybos zonos tikslas turėtų būti palengvinti prekybą sąjungą sudarančiose teritorijose ir nesudaryti kliūčių prekybai su kitomis šalimis, kurios sudarė susitarimus su šiomis teritorijomis. Šis susitarimas dar kartą parodo, kad ES stengiasi gerbti daugiašalės prekybos taisykles. Manau, kad Komisija teisingai pasirinko tarifinės kvotos padidinimo metodą Argentinai svarstomiems produktams, kadangi tai tinkamiausia priemonė kompensuoti valstybei, kuri nusipelno kompensacijos.
Vladimír Maňka (S&D), písomne. − Argentína má právo na obnovenie svojich obchodných práv, ktoré boli mierne deformované v dôsledku rozšírenia colnej únie EÚ s Rumunskom a Bulharskom. EÚ chce dodržiavať pravidlá mnohostranného obchodného systému a podieľať sa na kolektívnej pripravenosti dosiahnuť komplexnú dohodu v dauhaskom kole rokovaní o rozvoji. Rozšírenie EÚ je vo všeobecnosti prínosom pre členov WTO. Ak mali pristupujúce krajiny vyššie clá než clá EÚ, získali tým členovia WTO. V opačnom prípade, keď mali pristupujúce krajiny nižšie clá, než clá EÚ a teraz ich musia zvýšiť, EÚ kompenzuje rozdiel. Takže vo všeobecnosti získajú výhodu členovia WTO.
David Martin (S&D), in writing. − I welcome the agreement with Argentina and voted to give it consent. Argentina has the right to have its trading rights, which were slightly eroded due to the enlargement of the EU customs union with Romania and Bulgaria, restored.
Mario Mauro (PPE), per iscritto. − Il mio voto alla relazione Moreira per quanto concerne l’accordo UE-Argentina è favorevole. Sono stati individuati bene i punti cardine per i quali è doveroso trovare un accordo, nel pieno rispetto delle regole del regime commerciale multilaterale.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − O n.º 4 do artigo XXIV do GATT sublinha que o estabelecimento de uma união aduaneira ou de uma zona de livre comércio deve ter por objectivo facilitar as trocas comerciais entre os territórios constitutivos e não criar entraves ao comércio de outras partes contratantes com estes territórios. Assim sendo, congratulo-me com a aprovação deste relatório, pois a Argentina tem o direito de ver os seus direitos comerciais restabelecidos, direitos esses que ficaram ligeiramente prejudicados com o alargamento da união aduaneira da UE à Roménia e à Bulgária. Com este tipo de acordos a UE demonstra respeitar as regras do regime de comércio multilateral, esperando desta forma contribuir para uma vontade colectiva de alcançar um acordo global no âmbito da Ronda de Doha.
Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. − Con la adhesión de Bulgaria y Rumanía, la UE ha ampliado su unión aduanera. En consecuencia, de acuerdo con las normas de la OMC (artículo XXIV, apartado 6, del GATT), la UE estaba obligada a entablar negociaciones con los miembros de la OMC que tuvieran derechos de negociación en las listas de cualquiera de los miembros adherentes para acordar un ajuste compensatorio. He votado, pues a favor, para regularizar esta situación con Argentina.
Alexander Mirsky (S&D), in writing. − The EU was obliged under WTO rules (GATT Article XXIV:6) to enter into negotiations with WTO members having negotiating rights in the schedules of any of the acceding members in order to agree on compensatory adjustment. Such adjustment is due if the adoption of the EU’s external tariff regime results in an increase in tariff beyond the level for which the acceding country has bound itself at the WTO. I abstained.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − A Argentina havia ficado com os seus direitos comerciais ligeiramente prejudicados com o alargamento da união aduaneira da UE à Roménia e à Bulgária, tendo tido essa adesão como consequência a redução dos direitos pautais da Argentina. Este acordo é testemunha de que a UE tenciona respeitar as regras do regime de comércio multilateral, esperando desta forma contribuir para uma vontade colectiva de alcançar um acordo global no âmbito da Ronda de Doha. Os estudos feitos e o diálogo realizado com as partes interessadas confirmaram que este acordo não prejudica os interesses agrícolas da UE, a minha principal preocupação, uma vez que se limita a restabelecer os direitos anteriormente existentes da Argentina. Por estes motivos dei o meu voto favorável a este relatório.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − Com o alargamento do espaço comunitário à Bulgária e à Roménia impôs-se a necessidade de reformular, no plano externo, os acordos relativos a regimes pautais celebrados com Estados terceiros. Nos termos do GATT (Acordo Geral sobre Pautas Aduaneiras e Comércio), o estabelecimento de uma união aduaneira ou de uma zona de livre comércio deve ter por objectivo facilitar as trocas comerciais entre os territórios constitutivos e não criar entraves ao comércio de outras partes contratantes com estes territórios. O objecto do Acordo sob a forma de cartas entre a União Europeia e a Argentina enquadra-se neste contexto de renegociação, visando reequilibrar o leque de direitos de ambas as partes contratantes, dentro do quadro normativo da regulação comum pautal. No caso concreto, o acordo tem por objecto a carne desossada de bovinos, a carne desossada de búfalo e o aumento do contingente pautal relativo ao trigo mole, à cevada, à cevada destinada à indústria da cerveja e ao milho. Por concordar com o objecto deste acordo, votei em sentido favorável.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − In favour. With the accession of Bulgaria and Romania, the EU has enlarged its customs union. Consequently, the EU was obliged under WTO rules (GATT Article XXIV:6) to enter into negotiations with WTO Members having negotiating rights in the schedules of any of the acceding Members in order to agree on compensatory adjustment.
Such adjustment is due if the adoption of the EU’s external tariff regime results in a tariff increase beyond the level for which the acceding country has bound itself at the WTO, whilst taking ‘due account of reductions of duties on the same tariff line made by other constituents of the customs union upon its formation’. The procedure set forth in Article XXVIII GATT(1), as elaborated in the guidelines adopted on 10 November 1980 (BISD 27S/26-28)(2) and in the Understanding on the Interpretation of Article XVIII of 1994(3) are to be followed.
Angelika Werthmann (NI), schriftlich. − Nach dem Beitritt Rumäniens und Bulgariens zur EU und ihrer Zollunion waren gemäß den WTO-Bestimmungen Anpassungen vorzunehmen. Das Abkommen mit Argentinien betrifft Weichweizen, Gerste, Braugerste und Mais, für die jeweils eine Aufstockung des Zollkontingents festgelegt wurde - ohne eine Beeinträchtigung der landwirtschaftlichen Interessen der EU befürchten zu müssen. Ich habe dem Bericht zugestimmt.
Iva Zanicchi (PPE), per iscritto. − L'Unione europea, con la politica di allargamento ha allargato di conseguenza la propria unione doganale, dovendo però adeguarsi a quanto previsto dalla normativa dell'OMC. Ciò ha comportato l'avvio di negoziati con i paesi membri dell'OMC detentori di diritti di negoziato con uno dei paesi aderenti al fine di convenire un adeguamento compensativo.
L'accordo raggiunto con l'Argentina, per cui ho espresso quest'oggi il mio voto favorevole, consente al paese sudamericano di vedere ripristinati i propri diritti commerciali, che erano stati leggermente ridotti a causa dell'allargamento dell'unione doganale dell'UE con l'adesione della Romania e della Bulgaria.
Tale accordo rappresenta un'ulteriore testimonianza del fatto che l'Unione europea intende rispettare le regole del regime commerciale multilaterale, con la speranza di contribuire alla comune volontà di giungere, in tempi relativamente brevi, ad un accordo globale.
Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Pritariau Tarybos sprendimui. ES įstojus Bulgarijai ir Rumunijai, išsiplėtė jos muitų sąjunga. Todėl ES pagal PPO taisykles įpareigota pradėti derybas su PPO narėmis, turinčiomis derybų teisę dėl bet kurios stojančiosios šalies įsipareigojimų sąrašo, siekiant susitarti dėl kompensacinio sureguliavimo. Toks sureguliavimas privalomas, jei patvirtinus ES išorės muitų tarifų režimą muitų tarifai padidėja, palyginti su muitais, dėl kurių stojančioji šalis įsipareigojo PPO. Šioje sutartyje kalbama apie avieną ir ožkieną. Australija turi teisę reikalauti, kad jos prekybos teisės, kurias šiek tiek neigiamai paveikė ES muitų sąjungos išplėtimas įstojus Rumunijai ir Bulgarijai, būtų atkurtos. Komisija pasiūlė tarifinės kvotos padidinimo metodą svarstomiems produktams kaip tinkamiausią kompensacijos priemonę.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − Pelas afinidades históricas e culturais que mantém com a Europa, a Austrália pode vir a assumir importância crescente num mundo multipolar. Tal como com a Argentina, Brasil, China, Cuba e Estados Unidos, também a Austrália se viu prejudicada no tocante aos seus direitos aduaneiros aquando da adesão da Bulgária e da Roménia à União Europeia, e deverá ser compensada mediante o aumento dos contingentes pautais dos produtos afectados.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − A presente recomendação apresentada por Vital Moreira versa sobre o projecto de decisão do Conselho relativa à celebração de um acordo, sob a forma de troca de cartas, entre a União Europeia (UE) e a Austrália, nos termos do artigo XXIV, n.º 6, e do artigo XXVIII do Acordo Geral sobre Pautas Aduaneiras e Comércio (GATT) de 1994, no que respeita à alteração de concessões previstas nas listas da República da Bulgária e da Roménia, no contexto da adesão destes países à UE. O objectivo deste Acordo é proceder a um ajustamento compensatório em virtude do aumento dos direitos consolidados e cumprir os requisitos da Organização Mundial do Comércio (OMC). Embora o Conselho tenho autorizado a Comissão a iniciar as negociações em Janeiro de 2007, o Acordo só foi assinado em 24 de Maio de 2011. Os produtos objecto deste acordo são as carnes de animais das espécies ovina e caprina. Habitualmente, o alargamento da UE é benéfico para os Membros da OMC. No entanto, e considerando que a Austrália ficou prejudicada nos seus direitos comerciais com o alargamento da união aduaneira da UE à Roménia e à Bulgária, congratulo-me com a aprovação do presente acordo e com o restabelecimento dos direitos comerciais australianos.
Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau dokumentui, kadangi šio dokumento tikslas yra sudaryti susitarimą su Australija įtraukiant Bulgariją ir Rumuniją. Siekiant įgyvendinti PPO reikalavimus šiose sutartyse sprendžiami du klausimai. Pirma, kompensuotinų aukštesnių muito tarifų kompensavimas. Dažniausiai naudojamas metodas yra šaliai paskirtos tarifinės kvotos atidarymas arba galiojančių kvotų padidinimas. Antra, pasirengimo narystei erga omnes tarifinė kvota Bulgarijai ir Rumunijai (ne priskirta tam tikrai šaliai, bet atvira visam pasauliui) turi būti pridedama prie galiojančių ES erga omnes tarifinių kvotų. Šiame susitarime kalbama apie avieną ir ožkieną. Australija turi teisę reikalauti, kad jos prekybos teisės, kurias šiek tiek neigiamai paveikė ES muitų sąjungos išplėtimas įstojus Rumunijai ir Bulgarijai, būtų atkurtos. Muitų sąjungos arba laisvos prekybos zonos tikslas turėtų būti palengvinti prekybą sąjungą sudarančiose teritorijose ir nesudaryti kliūčių prekybai su kitomis šalimis, kurios sudarė susitarimus su šiomis teritorijomis. Šis susitarimas dar kartą parodo, kad ES stengiasi gerbti daugiašalės prekybos taisykles. Manau, kad Komisija teisingai pasirinko tarifinės kvotos padidinimo metodą Australijai svarstomiems produktams, kadangi tai tinkamiausia priemonė kompensuoti valstybei, kuri nusipelno kompensacijos.
Vladimír Maňka (S&D), písomne. − Austrália má právo na obnovenie svojich obchodných práv, ktoré boli mierne deformované v dôsledku rozšírenia colnej únie EÚ s Rumunskom a Bulharskom. Cieľom colnej únie alebo oblasti voľného obchodu by malo byť uľahčovanie obchodu medzi územiami, ktoré ich tvoria, a nie vytváranie prekážok obchodu ostatných zmluvných strán s týmito územiami. Táto dohoda je ďalším znakom toho, že EÚ chce dodržiavať pravidlá mnohostranného obchodného systému a podieľať sa na kolektívnej pripravenosti dosiahnuť komplexnú dohodu v kole rokovaní o rozvoji z Dauhá. Komisia právom zvolila ako nástroj kompenzácie rozšírenie colných kvót príslušných výrobkov Austrálie, pretože je to najcielenejší spôsob poskytnutia kompenzácie krajine, ktorej vznikli predpoklady na kompenzáciu. I keď Komisia neuskutočnila riadne posúdenie vplyvu, výskumy a dialóg so zainteresovanými stranami potvrdzujú, že táto dohoda nepoškodí poľnohospodárske záujmy EÚ, pretože obnoví predtým existujúce práva Austrálie.
David Martin (S&D), in writing. − I welcome the agreement with Australia and believe the European Parliament is right to give its consent. Australia has the right to have its trading rights, which were slightly eroded due to the enlargement of the EU customs union with Romania and Bulgaria, restored.
Mario Mauro (PPE), per iscritto. − Anche in questo caso il mio voto è favorevole. Concordo con il relatore sul fatto che l'Australia abbia il diritto di vedere ripristinati i propri diritti commerciali, che erano stati leggermente ridotti a causa dell'allargamento dell'unione doganale dell'UE con l'adesione della Romania e della Bulgaria.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − O n.º 4 do artigo XXIV do GATT sublinha que o estabelecimento de uma união aduaneira ou de uma zona de livre comércio deve ter por objectivo facilitar as trocas comerciais entre os territórios constitutivos e não criar entraves ao comércio de outras partes contratantes com estes territórios. Assim sendo, congratulo-me com a aprovação deste relatório, pois a Austrália tem o direito de ver os seus direitos comerciais restabelecidos, direitos esses que ficaram ligeiramente prejudicados com o alargamento da união aduaneira da UE à Roménia e à Bulgária. Com este tipo de acordos a UE demonstra respeitar as regras do regime de comércio multilateral, esperando desta forma contribuir para uma vontade colectiva de alcançar um acordo global no âmbito da Ronda de Doha.
Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. − Con la adhesión de Bulgaria y Rumanía, la UE ha ampliado su unión aduanera. En consecuencia, de acuerdo con las normas de la OMC (artículo XXIV, apartado 6, del GATT), la UE estaba obligada a entablar negociaciones con los miembros de la OMC que tuvieran derechos de negociación en las listas de cualquiera de los miembros adherentes para acordar un ajuste compensatorio. He votado, pues a favor, para regularizar esta situación con Australia.
Alexander Mirsky (S&D), in writing. − Since this report concerns the European Parliament’s assent to an agreement between the European Union and Australia in the course of Bulgaria and Romania’s accession to the European Union I voted in favour.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − Com o alargamento do espaço comunitário à Bulgária e à Roménia impôs-se a necessidade de reformular, no plano externo, os acordos relativos a regimes pautais celebrados com Estados terceiros. Nos termos do GATT (Acordo Geral sobre Pautas Aduaneiras e Comércio), o estabelecimento de uma união aduaneira ou de uma zona de livre comércio deve ter por objectivo facilitar as trocas comerciais entre os territórios constitutivos e não criar entraves ao comércio de outras partes contratantes com estes territórios. O objecto do Acordo sob a forma de cartas entre a União Europeia e a Austrália enquadra-se neste contexto de renegociação, visando reequilibrar o leque de direitos de ambas as partes contratantes, dentro do quadro normativo da regulação comum pautal. No caso concreto, o acordo tem por objecto as carnes de animais das espécies ovina ou caprina. Por concordar com o objecto deste acordo, votei em sentido favorável.
Angelika Werthmann (NI), schriftlich. − Nach dem Beitritt Rumäniens und Bulgariens zur EU und ihrer Zollunion waren gemäß den WTO-Bestimmungen Anpassungen vorzunehmen. Das Abkommen mit Australien betrifft Schaf- und Ziegenfleisch. Eine Beeinträchtigung der landwirtschaftlichen Interessen der EU werden nicht befürchtet. Ich habe daher zugestimmt.
Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Pritariau Tarybos sprendimui. ES įstojus Bulgarijai ir Rumunijai, išsiplėtė jos muitų sąjunga. Todėl ES pagal PPO taisykles įpareigota pradėti derybas su PPO narėmis, turinčiomis derybų teisę dėl bet kurios stojančiosios šalies įsipareigojimų sąrašo, siekiant susitarti dėl kompensacinio sureguliavimo. Toks sureguliavimas privalomas, jei patvirtinus ES išorės muitų tarifų režimą muitų tarifai padidėja, palyginti su muitais, dėl kurių stojančioji šalis įsipareigojo PPO. Šioje sutartyje kalbama apie avieną ir ožkieną bei aukštos kokybės jautieną. Naujoji Zelandija turi teisę reikalauti, kad jos prekybos teisės, kurias šiek tiek neigiamai paveikė ES muitų sąjungos išplėtimas įstojus Rumunijai ir Bulgarijai, būtų atkurtos. Komisija pasiūlė tarifinės kvotos padidinimo metodą svarstomiems produktams kaip tinkamiausią kompensacijos priemonę.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − A Nova Zelândia será compensada pela diminuição dos seus direitos aduaneiros após a adesão da Bulgária e da Roménia à União Europeia, mediante o aumento dos contingentes pautais afectados por aquela diminuição. Ao promover esta compensação, a União Europeia age com lisura e procura respeitar o espírito do GATT de forma a contribuir para um comércio mundial cada vez mais justo e livre.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − A presente recomendação apresentada por Vital Moreira versa sobre o projecto de decisão do Conselho relativa à celebração de um acordo, sob a forma de troca de cartas, entre a União Europeia (UE) e a Nova Zelândia, nos termos do artigo XXIV, n.º 6, e do artigo XXVIII do Acordo Geral sobre Pautas Aduaneiras e Comércio (GATT) de 1994, no que respeita à alteração de concessões previstas nas listas da República da Bulgária e da Roménia, no contexto da adesão destes países à UE. O objectivo deste Acordo, assinado em 28 de Abril de 2011, é proceder a um ajustamento compensatório em virtude do aumento dos direitos consolidados e cumprir os requisitos da Organização Mundial do Comércio (OMC). Os produtos objecto deste acordo são as carnes de animais das espécies ovina ou caprina e as carnes de alta qualidade de animais da espécie bovina. Habitualmente, o alargamento da UE é benéfico para os Membros da OMC. No entanto, e considerando que a Nova Zelândia ficou prejudicada nos seus direitos comerciais com o alargamento da união aduaneira da UE à Roménia e à Bulgária, congratulo-me com a aprovação do presente acordo e com o restabelecimento dos direitos comerciais neozelandeses.
Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau dokumentui, kadangi šio dokumento tikslas yra sudaryti susitarimą su Naująja Zelandija įtraukiant Bulgariją ir Rumuniją. Siekiant įgyvendinti PPO reikalavimus šiose sutartyse sprendžiami du klausimai. Pirma, kompensuotinų aukštesnių muito tarifų kompensavimas. Dažniausiai naudojamas metodas yra šaliai paskirtos tarifinės kvotos atidarymas arba galiojančių kvotų padidinimas. Antra, pasirengimo narystei erga omnes tarifinė kvota Bulgarijai ir Rumunijai (ne priskirta tam tikrai šaliai, bet atvira visam pasauliui) turi būti pridedama prie galiojančių ES erga omnes tarifinių kvotų. Šiame susitarime kalbama apie avieną ir ožkieną (Australijai ir Naujajai Zelandijai) ir aukštos kokybės jautieną. Naujoji Zelandija turi teisę reikalauti, kad jos prekybos teisės, kurias šiek tiek neigiamai paveikė ES muitų sąjungos išplėtimas įstojus Rumunijai ir Bulgarijai, būtų atkurtos. Muitų sąjungos arba laisvos prekybos zonos tikslas turėtų būti palengvinti prekybą sąjungą sudarančiose teritorijose ir nesudaryti kliūčių prekybai su kitomis šalimis, kurios sudarė susitarimus su šiomis teritorijomis. Šis susitarimas dar kartą parodo, kad ES stengiasi gerbti daugiašalės prekybos taisykles. Manau, kad Komisija teisingai pasirinko tarifinės kvotos padidinimo metodą Naujajai Zelandijai svarstomiems produktams, kadangi tai tinkamiausia priemonė kompensuoti valstybei, kuri nusipelno kompensacijos.
Vladimír Maňka (S&D), písomne. − Komisia právom zvolila ako nástroj kompenzácie rozšírenie colných kvót pre príslušné výrobky Nového Zélandu, pretože je to najcielenejší spôsob poskytnutia kompenzácie krajine, ktorá si zaslúži kompenzáciu. Aj keď Komisia neuskutočnila riadne posúdenie vplyvu, výskum a dialóg so zainteresovanými stranami potvrdzujú, že táto dohoda nepoškodí poľnohospodárske záujmy EÚ, pretože len obnoví predtým existujúce práva Nového Zélandu. EÚ a Nový Zéland si navzájom oznámia ukončenie svojich interných postupov potrebných na nadobudnutie platnosti dohody. Treba veriť, že aj naša partnerská krajina ukončí svoje interné postupy bez prieťahov, aby výrobcovia čoskoro mohli čerpať výhody z prístupu na trh.
David Martin (S&D), in writing. − I welcome the agreement with New Zealand and believe the European Parliament is right to give its consent. New Zealand has the right to have its trading rights, which were slightly eroded due to the enlargement of the EU customs union with Romania and Bulgaria, restored.
Mario Mauro (PPE), per iscritto. − Anche l’accordo con la Nuova Zelanda è necessario, soprattutto per compensare l'aumento dei dazi consolidati.
Il mio voto alla relazione sull’accordo UE-Nuova Zelanda sulla modifica di concessioni negli elenchi della Bulgaria e della Romania nel quadro della loro adesione all'UE è favorevole.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − O n.º 4 do artigo XXIV do GATT sublinha que o estabelecimento de uma união aduaneira ou de uma zona de livre comércio deve ter por objectivo facilitar as trocas comerciais entre os territórios constitutivos e não criar entraves ao comércio de outras partes contratantes com estes territórios. Assim sendo, congratulo-me com a aprovação deste relatório pois a Nova Zelândia tem o direito de ver os seus direitos comerciais restabelecidos, direitos esses que ficaram ligeiramente prejudicados com o alargamento da união aduaneira da UE à Roménia e à Bulgária. Com este tipo de acordos a UE demonstra respeitar as regras do regime de comércio multilateral, esperando desta forma contribuir para uma vontade colectiva de alcançar um acordo global no âmbito da Ronda de Doha.
Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. − Con la adhesión de Bulgaria y Rumanía, la UE ha ampliado su unión aduanera. En consecuencia, de acuerdo con las normas de la OMC (artículo XXIV, apartado 6, del GATT), la UE estaba obligada a entablar negociaciones con los miembros de la OMC que tuvieran derechos de negociación en las listas de cualquiera de los miembros adherentes para acordar un ajuste compensatorio. He votado, pues a favor, para regularizar esta situación con Nueva Zelanda.
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Alexander Mirsky (S&D), in writing. − Since this report concerns the European Parliament’s assent to an agreement between the European Union and New Zealand in the course of Bulgaria and Romania’s accession to the European Union I voted in favour.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − A Nova Zelândia ficou com os seus direitos comerciais ligeiramente prejudicados com o alargamento da união aduaneira da UE à Roménia e à Bulgária, tendo tido essa adesão como consequência a redução dos direitos pautais da Argentina. Este acordo é mais um exemplo de que a UE tenciona respeitar as regras do regime de comércio multilateral, esperando desta forma contribuir para uma vontade colectiva de alcançar um acordo global no âmbito da Ronda de Doha. Os estudos feitos e o diálogo realizado com as partes interessadas confirmaram que este acordo não prejudica os interesses agrícolas da UE, a minha principal preocupação, uma vez que se limita a restabelecer os direitos anteriormente existentes da Nova Zelândia. Por estes motivos dei o meu voto favorável a este relatório.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − Com o alargamento do espaço comunitário à Bulgária e à Roménia, impôs-se a necessidade de reformular, no plano externo, os acordos relativos a regimes pautais celebrados com Estados terceiros. Nos termos do GATT (Acordo Geral sobre Pautas Aduaneiras e Comércio), o estabelecimento de uma união aduaneira ou de uma zona de livre comércio deve ter por objectivo facilitar as trocas comerciais entre os territórios constitutivos e não criar entraves ao comércio de outras partes contratantes com estes territórios. O objecto do Acordo sob a forma de cartas entre a União Europeia e a Nova Zelândia enquadra-se neste contexto de renegociação, visando reequilibrar o leque de direitos de ambas as partes contratantes, dentro do quadro normativo da regulação comum pautal. No caso concreto, o acordo tem por objecto as carnes de animais das espécies ovina ou caprina e carnes de alta qualidade de espécie bovina. Por concordar com o objecto deste acordo, votei em sentido favorável.
Angelika Werthmann (NI), schriftlich. − Nach dem Beitritt Rumäniens und Bulgariens zur EU und ihrer Zollunion waren gemäß den WTO-Bestimmungen Anpassungen vorzunehmen. Die Erweiterung des Zollkontingents für Neuseeland betrifft Schaf- und Ziegenfleisch sowie Rindfleisch hoher Qualität. Beeinträchtigungen der landwirtschaftlichen Interessen seitens der EU seinen verbreiteter Einschätzung nicht zu befürchten, ich habe daher auch diesem Abkommen zugestimmt.
Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. − Aprovo este relatório, estando de acordo com o Artigo XXIV e Artigo XXVIII do Acordo Geral de Tarifas e Trocas Comerciais (GATT) de 1994, no que concerne à modificação de concessões nos calendários da Bulgária e da Roménia no curso de acessão à União Europeia.
Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Pristúpením Bulharska a Rumunska EÚ rozšírila svoju colnú úniu. V dôsledku toho bola EÚ v zmysle pravidiel WTO povinná začať rokovania s členmi WTO, ktorí majú právo rokovať v rámci zoznamov záväzkov pristupujúcich členov, s cieľom dohodnúť sa na kompenzačnom vyrovnaní. Cieľom je dosiahnuť vzájomne uspokojivé vyrovnanie, aby sa kompenzovalo zvýšenie viazaných ciel. Obe strany majú záujem na dosiahnutí dohody. Dňa 29. januára 2007 Rada poverila Komisiu začať rokovania v zmysle článku XXIV ods. 6 GATT s krajinami, ktoré majú právo na kompenzáciu. Parafovanie dohody s Novým Zélandom sa uskutočnilo 7. septembra 2010. Rada schválila podpísanie dohody 11. apríla 2011. Podpísanie dohody s Novým Zélandom sa uskutočnilo 28. apríla 2011. Aby sa splnili požiadavky WTO, v týchto dohodách sa riešia dve otázky. Prvou je kompenzácia vyšších ciel, ktoré sa musia kompenzovať, tou druhou je skutočnosť, že predvstupovú colnú kvótu Bulharska a Rumunska treba pridať aj k jestvujúcej colnej kvóte EÚ uplatňovanej voči všetkým. Vítam dohodu s Novým Zélandom a zastávam názor, že Európsky parlament by mal udeliť svoj súhlas. Nový Zéland má právo na obnovenie svojich obchodných práv, ktoré boli mierne oslabené v dôsledku rozšírenia colnej únie EÚ na Rumunsko a Bulharsko.
Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. − Voto contra este relatório. Em particular, chamaria a atenção para que a detecção, a prevenção e a correcção dos desequilíbrios macroeconómicos têm de ter em consideração as vulnerabilidades específicas de cada país ou região, como é o caso de regiões e países mais periféricos, cujos recursos e geo-posicionamento são uma mais valia para a economia europeia. Ressalvo, no entanto, a máxima importância para a introdução do Artigo 5-A no Regulamento, que defende que a Comissão tenha um papel mais forte ao limitar o papel do Conselho nas advertências e sanções a Estados-Membros.
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Face à la crise économique et financière, l’Union européenne doit se montrer résolue et ambitieuse. Le Parlement se prononce ici sur ledit "Paquet 6" ou "paquet gouvernance", qui contient 6 propositions législatives visant à renforcer la gouvernance économique européenne. L'objet du rapport Wortmann-Kool consiste à modifier et renforcer le Pacte de croissance et de stabilité qui, dans sa forme actuelle, se trouve être insuffisant. Ce rapport prévoit des mesures de prévention qui devraient permettre d’anticiper toute nouvelle crise. Ainsi, il vise à renforcer la discipline budgétaire en surveillant l’augmentation des dépenses des Etats, en mettant en place un "semestre européen" où les responsables politiques européens et nationaux se réuniront pour discuter des questions économiques. La Commission européenne pourra également émettre des recommandations aux Etats membres. Persuadée que la coordination économique et budgétaire entre les Etats européens doit être profondément renforcée, j'ai voté en faveur du rapport de ma collègue Korien Wortmann-Kool.
Regina Bastos (PPE), por escrito. − A coordenação das políticas económicas dos Estados-Membros, tal como estabelecido no Tratado sobre o Funcionamento da União Europeia (TFUE), implica a observância dos seguintes princípios orientadores: preços estáveis, finanças públicas e condições monetárias sólidas e uma balança de pagamentos sustentável. Pretende-se estabelecer normas que regulem o conteúdo, a apresentação, o exame e o acompanhamento dos programas de estabilidade e dos programas de convergência no âmbito da supervisão multilateral a exercer pela Comissão e pelo Conselho para evitar, numa fase precoce, a ocorrência de défices orçamentais e de uma dívida excessivos e promover a supervisão e coordenação das políticas económicas, apoiando assim a realização dos objectivos da União em matéria de crescimento e emprego. O Parlamento Europeu será envolvido no Semestre Europeu, a fim de aumentar a transparência, a apropriação e a responsabilização em relação às decisões tomadas, nomeadamente através do diálogo económico. O Conselho será obrigado a justificar publicamente, no Parlamento Europeu, sempre que não seguir as recomendações da Comissão Europeia relativamente a situações de violação do Pacto de Estabilidade e Crescimento. Destaque-se a introdução da votação por maioria invertida em todo o pacote, nomeadamente na parte preventiva do Pacto de Estabilidade e Crescimento. Pelo exposto, apoiei o presente relatório.
Jean-Luc Bennahmias (ALDE), par écrit. – Le paquet gouvernance économique a été adopté. J'ai voté contre (pour la grande majorité des rapports) car je crois que nous arrivons trop tard avec ces rapports. Nous sommes en complet décalage avec la situation de crise actuelle que nous connaissons. La crise de l'Europe est telle qu'il y a urgence... mais urgence de faire autre chose: un tel paquet pourrait faire sens dans une période de stabilité mais elle paraît bien lointaine aujourd'hui.
Mettre l'accent sur le renforcement des sanctions, le durcissement des règles sans proposer un projet d'investissement économique, environnemental et social à grande échelle est une erreur. L'austérité est déjà une réalité pour tous les peuples européens; ce dont nous avons besoin c'est d'une vision positive pour l'avenir.
Le projet d'eurobonds qu'on retrouve dans le rapport de ma collègue S. Goulard est un des vecteurs d'une sortie de crise. À noter que ces emprunts européens ne devraient pas servir seulement au remboursement de la dette mais devraient être aussi au service de l'investissement. Pour financer des projets d'avenir dans le domaine énergétique, les transports, la recherche et l'innovation, c'est maintenant que nous avons besoin de ces "project bonds", comme on les appelle, et non pas dans trois ou cinq ans.
Sebastian Valentin Bodu (PPE), în scris. − Adoptarea pachetului celor 6 acte normative privind guvernanţa economică va acoperi un gol legislativ în funcţionarea Uniunii Europene. Actuala criză a deficitelor bugetare a arătat că Uniunea nu poate funcţiona corect doar pe bază de încredere, iar solidaritatea fără mecanisme de supraveghere şi control poate distruge încrederea cetăţenilor unora dintre statele membre în construcţia europeană.
Echilibrul găsit între mecanismele de corecţie financiară şi aspectele sociale ar fi trebuit să ducă la un vot consensual din partea tuturor grupurilor politice, însă acest lucru nu s-a întâmplat, socialiştii abţinându-se sau votând împotriva unora dintre articole - aceasta după ce au încercat reîntoarcerea legilor în comisia parlamentară de specialitate (ECON). Însă compromisul făcut de PPE, ALDE şi ECR a prevalat şi a permis trimiterea şi adoptarea în plen a pachetului.
Îmi doresc ca acest pachet şi mecanismele prevăzute să funcţioneze, astfel încât nimeni să nu mai poată spune pe viitor că nu a avut la dispoziţie instrumente adecvate pentru a opri un parcurs greşit al unui stat membru. Bineînţeles că pachetul legislativ se adresează provocărilor viitoare, UE rămânând în continuare să găsească sau să aplice o soluţie pentru actuala criză.
Alain Cadec (PPE), par écrit. – L'adoption du paquet "gouvernance économique" est un pas historique pour la zone euro et l'Union dans son ensemble. La crise de la dette souveraine grecque nous apporte chaque jour la preuve de la nécessité d'une véritable gouvernance économique européenne, et d'un pacte de stabilité et de croissance fort, crédible et respecté. Nous ne sortirons de cette crise qu'en assainissant durablement nos finances publiques.
Les mesures que nous avons adoptées aujourd'hui permettront de renforcer le pacte de stabilité et de croissance et d'améliorer les mécanismes de surveillance pour prévenir et corriger les déséquilibres macro-économiques pouvant mener à une contagion. Des mesures fortes et courageuses s'imposent pour traiter l'ensemble des éléments qui ont contribué à faire empirer la crise.
Je salue l'annonce par le Président de la Commission, José Manuel Barroso, de la création d'une taxe sur les transactions financières. Je milite depuis plusieurs mois en faveur de la création d'une telle taxe, que le Président Sarkozy et la Chancelière Merkel ont appelée de leurs vœux. Dès le mois de mars, le Parlement européen a appelé la Commission européenne à faire des propositions en ce sens. Je suis heureux que cet appel ait été enfin entendu.
Maria Da Graça Carvalho (PPE), por escrito. − Votei favoravelmente a Resolução legislativa por concordar que se deverá proceder à apresentação e avaliação dos programas de estabilidade e convergência antes de serem tomadas decisões fundamentais sobre os orçamentos nacionais para os anos seguintes. Deverá, portanto, ser fixado um prazo específico para a apresentação dos referidos programas. O pacto de Estabilidade e de Crescimento e todo o quadro de governação económica complementam e apoiam a Estratégia da União para o Crescimento e o Emprego.
Νικόλαος Χουντής (GUE/NGL), γραπτώς. – Καταψήφισα την έκθεση και συνολικά το πακέτο για την οικονομική διακυβέρνηση γιατί το συγκεκριμένο πακέτο αποτελεί τη λάθος απάντηση στην κρίση. Η νεοφιλελεύθερη ερμηνεία ότι για την κρίση στην Ευρωπαϊκή Ένωση ευθύνονται τα υπερβολικά δημόσια χρέη και η απειθαρχία στο Σύμφωνο Σταθερότητας οδηγεί στη συνέχιση των ίδιων αντικοινωνικών, αντιαναπτυξιακών πολιτικών. Έτσι προωθούνται νέες πολιτικές μείωσης των δημόσιων κοινωνικών δαπανών και η συρρίκνωση των εργασιακών και κοινωνικών δικαιωμάτων. Ο απόλυτος έλεγχος των δημοσιονομικών πολιτικών από την Επιτροπή και οι κυρώσεις οικονομικής αλλά και πολιτικής φύσης, μεγιστοποιούν το έλλειμμα δημοκρατίας στην Ευρωπαϊκή Ένωση. Η εφαρμογή του πακέτου θα βαθύνει την ύφεση, θα αυξήσει την ανεργία και θα διευρύνει τις κοινωνικές και περιφερειακές ανισότητες
Philip Claeys (NI), schriftelijk. − De federalisten in het Europees Parlement misbruiken de problemen in enkele lidstaten van de Eurozone om een gecentraliseerd economisch beleid op te dringen aan alle andere lidstaten. Op die manier onttrekt men opnieuw bevoegdheden aan het democratisch oordeel van de kiezers. De soevereiniteit van de lidstaten wordt verder uitgehold, en het democratisch deficit wordt weer een stuk groter. Van het subsidiariteitsbeginsel blijft zo goed als niets meer over.
Carlos Coelho (PPE), por escrito. − A actual crise económica, financeira e social demonstrou que o modelo de governação económica em vigor na União não funcionou: o quadro de supervisão revelou-se muito frágil e as regras do Pacto de Estabilidade e Crescimento não foram respeitadas.
Concordo por isso com o pacote de medidas que a Comissão Europeia apresentou sobre a governação económica, que deverá ter um papel decisivo para a prevenção de crises futuras e para o reforço da competitividade europeia e do crescimento económico. Apoio o Relatório Wortmann-Kool sobre o reforço da supervisão orçamental e coordenação das políticas económicas. Concordo com a introdução da votação por maioria invertida em todo o pacote, e em especial na parte preventiva do Pacto de Estabilidade e Crescimento. É desta forma reforçado o papel da Comissão Europeia ao exigir ao Conselho uma maioria qualificada para derrogar a decisão da Comissão.
Acho muito importante o diálogo económico aqui previsto, que assegura uma maior transparência e responsabilização e a evidente e necessária ligação com o semestre europeu. Aplaudo o reforço das regras do Pacto de Estabilidade e Crescimento, permitindo uma maior vigilância, procurando evitar, numa fase precoce, a ocorrência de défices orçamentais, mas também de dívidas excessivas, visando um crescimento sustentável.
George Sabin Cutaş (S&D), în scris. − Astăzi a avut loc votul final al Parlamentului European asupra pachetului legislativ privind guvernanţa economică, un pachet de 6 propuneri care se referă la coordonarea politicilor economice în cadrul Uniunii Europene.
Am ales să mă opun majorităţii acestor propuneri, considerând că soluţia pentru actuala criză economică nu poate fi una compusă exclusiv din măsuri de austeritate. Uniunea Europeană are nevoie de măsuri de ajustare fiscală, însă acestea trebuie combinate în egală măsură cu elemente de favorizare a investiţiilor, a creării de locuri de muncă și a creşterii economice. Pachetul de austeritate care a fost votat astăzi în Parlamentul European ar putea alimenta stagnarea economică și accentua precaritatea situaţiei în care se află numeroşi cetăţeni ai Uniunii Europene.
Cu toate acestea, apreciez anunţul făcut astăzi de domnul Barroso şi întărit de domnul Olli Rehn, Comisarul european pentru afaceri economice, privind propunerile pe care executivul european le pregăteşte de introducere a unei taxe pe tranzacţii financiare şi de emitere a unor obligaţiuni comune europene. Punerea în aplicare a celei de-a doua iniţiative ar permite o reducere a datoriilor statelor membre și ar creşte lichiditatea de pe piaţa europeană, favorizând perspectiva mult aşteptată a unei relansări economice.
Vasilica Viorica Dăncilă (S&D), în scris. − Am votat împotriva majorității propunerilor incluse în acest raport, ele riscând să accentueze situația dificilă pe care Uniunea Europeană o cunoaște din punct de vedere economic. Am ales să mă opun majorității acestor propuneri deoarece consider că soluția pentru actuala criză economică nu poate fi una compusă exclusiv din măsuri de austeritate.
Uniunea Europeană are nevoie de măsuri de ajustare fiscală, însă acestea trebuie combinate în egală măsură cu elemente de favorizare a investițiilor, a creării de locuri de muncă și a creșterii economice.
Mário David (PPE), por escrito. − O relatório integra uma das seis propostas legislativas do Parlamento Europeu e do Conselho sobre a prevenção e a correcção dos desequilíbrios macroeconómicos no âmbito do Pacto de Estabilidade e Crescimento (PEC). Deste relatório destaca-se a relevância dada aos critérios estabelecidos no PEC e à necessidade da sua inclusão nas jurisdições dos Estados-Membros (EM), assegurando que os EM incluam os critérios no seu orçamento de défice e dívida pública anuais. Voto favoravelmente este relatório por considerar que integra um plano de reestruturação necessária à eficiência e rigor da política económica europeia, acrescentando valor a todo o pacto legislativo em causa. Considero que uma boa governação económica se atinge com uma melhor coordenação política através de um quadro de fiscalização fortalecido, que garanta a transposição nacional das normas comunitárias. Não pode, contudo, ficar sem crítica que propostas feitas pela Comissão em 15 de Setembro de 2010 só tenham merecido o Acordo do Conselho mais de um ano depois.
Proinsias De Rossa (S&D), in writing. − I opposed four of the so-called ‘six-pack’ because they are economically misguided, and will reinforce the EU austerity programme driving us into recession. Austerity measures which fail to protect investment will kill growth, destroy jobs and derail economic recovery. Without growth a return to sound public finances will be simply impossible. I welcome today’s adoption of the regulation establishing a system for detecting and correcting macroeconomic imbalances. It contains important measures protecting social rights, ensuring that a wide range of potential economic imbalances will be monitored. There is a clear alternative to brute austerity. We need a broader and more ambitious agenda for the euro zone. We need an alternative economic governance scheme that includes: 1. A European Growth and Jobs Pact to promote investment, recovery, growth and jobs as well as restoring public finances. 2. Stronger and more democratic decision-making arrangements, so that Europe can respond promptly and effectively. 3. A strong system of eurobonds to stabilise markets and lower interest rates. 4. A tax on financial transactions, to raise new revenue and limit harmful forms of speculation 5. A larger European budget to support European-wide policies and financed through own resources.
Edite Estrela (S&D), por escrito. − Votei contra o relatório sobre a supervisão das situações orçamentais e supervisão e coordenação das políticas económicas, porque integra um pacote legislativo sobre governação económica cujas medidas se resumem quase exclusivamente a austeridade e sanções, o que trará consequências muito negativas para a economia europeia e para os cidadãos europeus. A austeridade por si só não resolverá a crise na zona euro. São necessárias políticas de consolidação das contas públicas, que promovam o crescimento inteligente, a coesão social e o emprego e que prevejam, designadamente, a criação de um sistema de eurobonds e de uma taxa sobre as transacções financeiras.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − Da recente crise podemos tirar duas importantes ilações: a necessidade de finanças públicas organizadas e a urgência de trabalhar no sentido de uma maior coordenação de políticas económicas entre os Estados-Membros, com um acento tónico na prevenção. E é exactamente sobre estes dois pontos que este relatório versa. Quero, desde já, destacar a importante inclusão do Semestre Europeu neste documento legislativo, permitindo cada vez mais, e em prol de uma união económica forte e equilibrada, uma efectiva plataforma para a discussão política conjunta das politicas orçamentais adoptadas por todos os Estados-Membros. Insisto na importância vital de todos os Estados-Membros da União terem as finanças públicas em ordem, bem como na necessidade de adopção de politicas económicas cada vez mais responsáveis, que garantam a sustentabilidade e crescimento. Precisamos de adoptar políticas de poupança, principalmente em tempos de bonança, para melhor enfrentar tempos de maior adversidade. Considero este relatório fundamental para alcançarmos, como União, uma coordenação e uma cada vez maior prevenção e correcção de políticas erradas. Por fim, gostaria de agradecer à minha colega de grupo, Corien Wortmann-Kool, pelo trabalho exemplar na condução e conclusão deste pacote.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − O presente relatório, elaborado por Corien Wortmann-Kool, debruça-se sobre a proposta de Regulamento do Parlamento Europeu e do Conselho, que altera o Regulamento (CE) n.º 1466/97 do Conselho, relativamente ao reforço da supervisão das situações orçamentais e à supervisão e coordenação das políticas económicas. A crise económica e financeira mundial veio revelar alguma fragilidade no seio da União Europeia, por isso torna-se necessário dispormos de um quadro completo de governação económica que vá de encontro à estratégia da UE para o crescimento e emprego. A situação económica actual é muito complicada, por isso precisamos de uma resposta forte e sustentada. Porque se torna necessário estabilizar a sustentabilidade económica da zona euro, votei favoravelmente este relatório, pois entendo que estabelece um conjunto de princípios rigorosos mas realistas, nomeadamente a coordenação preventiva de todas as finanças europeias, a criação de condições de estabilidade de modo a não transmitirmos às gerações futuras as dificuldades que, actualmente, se vivem em alguns países da UE, em suma, a passagem para uma verdadeira governação económica na UE.
João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. − Mais uma peça do pacote dos seis diplomas legislativos da chamada governação económica, que visa reforçar a supervisão das situações orçamentais e a supervisão e coordenação das políticas. Este regulamento estabelece as normas que regulam o conteúdo, a apresentação, o exame e o acompanhamento dos programas de estabilidade e dos programas de convergência, no âmbito da supervisão multilateral que a Comissão e o Conselho querem realizar, numa fase precoce, com o argumento de evitar a ocorrência de défices orçamentais e dívida excessivos e promover a supervisão e coordenação das políticas económicas. Estamos perante um inaceitável esvaziamento de competências das estruturas políticas próximas dos cidadãos e que estes controlam.
Argumentam sempre que o objectivo é o crescimento e o emprego, mas, como esquecem as políticas de solidariedade e coesão económica e social, apostando apenas nas políticas monetaristas e neoliberais que interessam aos grupos económicos e financeiros para lhes garantir mais lucros, o que teremos, como as experiências da Grécia, da Irlanda e de Portugal já demonstram à evidência, é mais desigualdades sociais, mais desemprego e mais pobreza. Assim, com estes diplomas, vamos assistir a uma degradação da situação económica, social e política, a qual, inevitavelmente, há-de provocar mais tensões sociais e novos conflitos de consequências imprevisíveis.
Ilda Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. − Votámos contra este relatório que faz parte do pacote dos seis diplomas legislativos da governança económica e pretende reforçar a supervisão das situações orçamentais e a supervisão e coordenação das políticas. Este regulamento estabelece as normas que regulam o conteúdo, a apresentação, o exame e o acompanhamento dos programas de estabilidade e dos programas de convergência, no âmbito da supervisão multilateral que a Comissão e o Conselho querem realizar, numa fase precoce, com o argumento de evitar a ocorrência de défices orçamentais e dívida excessivos e promover a supervisão e coordenação das políticas económicas.
Argumentam sempre que o objectivo é o crescimento e o emprego, mas, como esquecem as políticas de solidariedade e coesão económica e social, apostando apenas nas políticas monetaristas e neoliberais que interessam aos grupos económicos e financeiros para lhes garantir mais lucros, o que teremos, como as experiências da Grécia, da Irlanda e de Portugal já demonstram, é mais desigualdades sociais, mais desemprego e mais pobreza. Assim, com estes diplomas, vamos assistir a uma degradação da situação económica, social e política, a qual, inevitavelmente, há-de provocar mais tensões sociais e novos conflitos de consequências imprevisíveis.
Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Koordinácia hospodárskych politík členských štátov v rámci EÚ by mala zahŕňať dodržiavanie vedúcich zásad cenovej stability, zdravých verejných financií a menových podmienok a udržateľnej platobnej bilancie. Cieľom Paktu o stabilite a raste sú zdravé verejné financie ako prostriedok posilňovania podmienok pre cenovú stabilitu a pevný udržateľný rast prispievajúci k tvorbe nových pracovných miest. Preventívna časť Paktu o stabilite a raste vyžaduje, aby členské štáty dosiahli a udržali strednodobý rozpočtový cieľ a na tento účel predkladali programy stability a konvergenčné programy. Plnenie strednodobého rozpočtového cieľa stavu rozpočtu by členským štátom malo umožniť vytvorenie bezpečnej rezervy so zreteľom na referenčnú hodnotu 3 % HDP s cieľom zaistiť rýchly pokrok smerom k udržateľnosti a získať priestor na rozpočtové manévrovanie, najmä so zreteľom na potreby verejných investícií. Povinnosť dosiahnuť a udržiavať strednodobý rozpočtový cieľ sa musí uplatniť formou vymedzenia zásad obozretnej tvorby fiškálnej politiky. V záujme zachovania súladu s rámcom fiškálneho dohľadu treba zriadiť osobitný mechanizmus presadzovania pre prípady, keď prevláda trvalá a významná odchýlka od obozretnej tvorby fiškálnej politiky. Odkazy uvedené v nariadení (ES) č. 1466/97 musia zohľadňovať nové číslovanie článkov v Zmluve o fungovaní Európskej únie a i preto sa domnievam, že toto nariadenie by sa malo zodpovedajúcim spôsobom zmeniť a doplniť.
Vicky Ford (ECR), in writing. − I abstain as the main effect of this report will be within the eurozone and for countries committed to joining the eurozone. Whilst I welcome measures to enforce stronger fiscal discipline, I also respect the rights of Members from those countries to make their own decisions on this report. Despite the text here, the UK cannot be forced to act on recommendations under SGP due to TFEU Protocol 15.
Robert Goebbels (S&D), par écrit. – J'ai voté avec la grande majorité des socialistes contre le paquet "gouvernance économique". La discipline budgétaire est tout simplement nécessaire. Les États doivent accepter d'être contrôlés et, en cas de dérapage, être rappelés à l'ordre. Mais je suis contre des sanctions dites "automatiques" prises au niveau de hauts fonctionnaires, fussent–ils Commissaires. Les élus du peuple, les députés, les ministres doivent prendre leurs responsabilités.
Cela s'appelle la démocratie. En sus, je ne crois pas que les marchés vont être impressionnés par le "six pack" économique. L'horizon de la plupart des traders est tellement limité par l'appât du gain, qu'un "six pack" économique leur évoque au mieux 6 cannettes de bière. Au lieu de s'autoflageller sur la politique fiscale, l'Union européenne devrait mettre sous pression les marchés, en leur imposant des restrictions sur les opérations spéculatives et la transparence sur toutes les opérations financières.
Mathieu Grosch (PPE), schriftlich. − Im heutigen Kontext der Finanz- und Wirtschaftkrise ist es relativ unverständlich, wie der Rat sich in den Finanzdebatten als Addition verschiedener Landesinteressen zeigt, anstatt sich zu gemeinsamen Positionen durchzuringen. Die Haushaltsdisziplin gehört zu diesen sensiblen Themen: In guten Zeiten fordern die Länder diese Disziplin ein, in schlechten wollen sie davon abweichen.
Daher gibt dieser Bericht klare Zeichen des Parlaments, um die erforderliche Stabilität zu erreichen.
Roberto Gualtieri (S&D), per iscritto. − Con il voto contrario alla relazione Wortmann-Kool, così come a tutto il "pacchetto governance", il gruppo S&D non dice di no a regole europee più forti e stringenti per le politiche fiscali degli Stati membri, ma esprime il proprio dissenso ad una specifica linea di politica economica: una linea incentrata unicamente sull'austerità di bilancio e per questo inadeguata ad affrontare la drammatica crisi economico-finanziaria in atto. Il gruppo S&D aveva chiesto, come condizione per il suo sostegno al pacchetto, l'introduzione di una golden rule in grado di "salvare" dalla scure dei tagli gli investimenti produttivi. L'alleanza tra il PPE, l'ALDE e i conservatori euroscettici dell'ECR, spalleggiata dal Consiglio, ha respinto questo possibile compromesso, rendendo inevitabile il nostro voto negativo, che contesta una linea destinata ad aggravare la crisi dei debiti sovrani e a colpire pesantemente sia la coesione sociale che le prospettive di crescita dell'Europa.
Sylvie Guillaume (S&D), par écrit. – J'ai voté contre le rapport Wortmann-Kool car il ne permet en aucun cas d'assurer durablement la sortie de la crise financière, économique et sociale. En se cantonnant uniquement à une dimension punitive, le paquet gouvernance économique enferme les États membres dans des politiques d'austérité.
Au lieu d'assurer des politiques de relance, de soutien à la consommation et d'investissement pour l'avenir, ce rapport fait payer la crise aux citoyens, en étouffant la croissance, en détruisant des emplois, et empêchera donc de fait le retour à l'équilibre budgétaire. L'assainissement des finances publiques ne doit pas aller sans une politique de croissance et de reprise, et ce paquet de gouvernance économique n'est rien d'autre qu'une abdication devant la toute-puissance des marchés financiers et des agences de notation. Un autre chemin était possible; la droite européenne devra assumer cette lourde responsabilité de ne pas l'avoir choisi.
Gerald Häfner (Verts/ALE), schriftlich. − Wir treffen Regelungen, die Staaten und Steuerzahler - Bürger und Gesellschaften! - binden. So sehr das fiskalpolitisch und ökonomisch in einer Währungsunion nötig erscheint, bedeutet es zugleich eine dramatische Einschränkung von Freiheit und Demokratie. Die so getroffenen Entscheidungen werden in den nächsten Jahren Hunderte von Millionen Menschen hart treffen. Sie werden Absenkungen bei Sozialausgaben, Löhnen und Renten ebenso zur Folge haben wie die Verhinderung notwendiger Investitionen in die Zukunft unserer Länder. Soweit das der Nachhaltigkeit, Generationengerechtigkeit und Kooperation in der Finanz- und Wirtschaftspolitik dient, ist es zu begrüßen. Solange aber in diesen Einsparungen die Antwort auf die Finanzkrise der letzten Jahre gesehen wird und deren wirkliche Ursachen nicht angegangen werden, ist es fatal, trifft die Falschen und liefert unverändert das Gemeinwesen und die öffentlichen Haushalte an die noch immer nicht angemessen regulierte Welt der Finanzspekulationen aus. Die beschlossenen Maßnahmen sind, alleine, noch nicht die Therapie, sondern setzen den Skandal fort, der zu einer massiven Umschichtung führt: von den Steuerzahlern zu den Banken, aus dem öffentlichen in den privaten Bereich, aus dem Topf für Investitionen, Kultur, Soziales in die Taschen verantwortungslos agierender Finanzagenturen, aus der Realwirtschaft, von den produktiv Tätigen und Leistungsträgern zu den leistungslosen Vermögensanlegern, von der Zukunft in die Vergangenheit. So gefährden wir unser Gemeinwesen.
Ian Hudghton (Verts/ALE), in writing. − I abstained on the six reports on economic governance as they relate primarily to the eurozone of which my country is not a part.
Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau dokumentui, kadangi ekonomikos ir finansų krizė išryškino poreikį persvarstyti ekonominės ir pinigų sąjungos pagrindus, siekiant sustiprinti turimas priemones ir praplėsti koordinavimo bei daugiašalės priežiūros procedūras. Ekonomikos valdysenos teisės aktų paketą sudaro šeši pasiūlymai, kuriais siekiama pagerinti Ekonominėje ir pinigų sąjungoje (EPS) vykdomos ekonomikos politikos koordinavimą ir priežiūrą atsižvelgiant į strategiją „Europa 2020“ ir Europos semestrą, t. y. naują priežiūros ciklą, sujungsiantį procesą laikantis Stabilumo bei augimo pakto nuostatų ir bendrų ekonomikos politikos gairių. Du nagrinėjami pasiūlymai yra susiję su perviršinio deficito procedūra. Kiti keturi pasiūlymai susiję su daugiašale priežiūros sistema. Šiame pasiūlyme dėl reglamento išdėstomos nuostatos, kuriomis užtikrinamas atsargios fiskalinės politikos vykdymas bei valstybių narių viešųjų finansų tvarumas. Nepaisant šių tikslių gairių, dabartinė ekonominė padėtis byloja, kad pažanga siekiant vidutinės trukmės tikslų iš esmės buvo nepakankama. Be to, praktiškai paaiškėjo, kad struktūrinis balansas nėra tinkama priemonė šalies pagrindinei fiskalinei būklei įvertinti. Taigi siūlomu reglamentu numatomos konkrečios taisyklės, skirtos valstybių narių ekonominės politikos bei veiklos koordinavimui užtikrinti.
Cătălin Sorin Ivan (S&D), în scris. − Am votat împotriva acestui raport pentru că consider că este împotriva logicii economice ca în perioadă de recesiune să ceri asemenea măsuri care, în mod cert, vor împiedica şi mai mult creşterea economică. În plus, consider că acest raport se opune în mod clar Strategiei Europa 2020. Există alternative şi Grupul Social Democrat din Parlamentul European a propus o politică mult mai coerentă, ce are ca prim obiectiv creşterea economică şi crearea de locuri de muncă.
Filip Kaczmarek (PPE), na piśmie. − Głosowałem za sprawozdaniem pani Corien Wortmann-Kool. Głosowałem też za całym zestawem, który nazywamy „sześciopakiem”. To bardzo ważny pakiet. Dziwię się, że niektórzy koledzy nie rozumieją, że naszym obowiązkiem jest walka z kryzysem. Jestem dumny, że udało się dojść do porozumienia międzyinstytucjonalnego w trakcie polskiej prezydencji. Jestem dumny, że mimo iż Polska nie należy do strefy euro, to aktywnie włączyła się w poszukiwanie rozwiązań i porozumienia. Charakterystyczne jest to, że opozycja w różnych krajach próbuje dezawuować postanowienia „sześciopaku”. Partyjne interesy wygrywają z rozważną troską o wspólne dobro. Szkoda! Socjaliści głosowali przeciw. A zatem głosowali przeciw ludziom. Brak reakcji na kryzys uderzy w zwykłych obywateli. To nie jest działanie prospołeczne. Wręcz przeciwnie. Walka z kryzysem powinna być naszym wspólnym celem. Mam nadzieję, że w przyszłości nawet socjaliści zrozumieją znaczenie tego zadania.
Tunne Kelam (PPE), in writing. − I congratulate Parliament and my political group the EPP for the adoption of the economic governance package. The very fact that majority of this House supports the framework of urgent legislative measures to prevent further financial crisis, introducing necessary fiscal discipline, provides hope that the crisis can be overcome. Especially important is introducing the automatic sanctions mechanism, which could lead us to relying more on the community method. The Commission has to take the lead in this issue, with Member States who are unable to fulfil the necessary economic criteria taking responsibility.
The speed of the EU as a whole cannot be dictated by the slowest ones. Continued domination of the intergovernmental method will turn the EU backward. The only way to restore confidence and boost economic growth will be moving from financial union toward an economic union while bringing the single market to its completion in all sectors, including the services and digital market sectors.
Marine Le Pen (NI), par écrit. – Après un an de débat, le Parlement soumet au vote de notre assemblée son paquet de mesures pour une nouvelle gouvernance économique de l'Union. Il s'agit d'imposer aux États membres le maintien de leur déficit en dessous de 3 % du PIB et celui de leur dette publique en dessous de 60 % du PIB. Les budgets nationaux seront donc surveillés et évalués en amont par la Commission et les États membres; c'est ce qu'on appelle le Semestre européen.
Puis, des recommandations seront données si les politiques de désendettement ne sont pas suivies. Et si cela perdure, les mauvais élèves seront menacés d'une demande de dépôt de fonds équivalant à 0,2 % de leur PIB, ce dépôt se transformant en amende si le mauvais élève refuse de se plier aux règles.
Contrôle, évaluation, recommandations puis sanctions, voilà ce que les peuples souverains d'Europe vont devoir supporter d'une Commission sans légitimité démocratique. Ce paquet gouvernance économique est une véritable mise sous tutelle, une atteinte inacceptable à la souveraineté et à la liberté des peuples de décider de leur avenir. Pire, tout cela ne servira à rien car les plans de rigueur et d'austérité qui seront imposés étrangleront la croissance et accentueront de manière dramatique et irréversible la crise puis la faillite.
Bogusław Liberadzki (S&D), na piśmie. − Głosowałem, podobnie jak cała Grupa Postępowego Sojuszu Socjalistów i Demokratów, przeciw 4 regulacjom, wstrzymałem się w jednym przypadku i głosowałem za sprawozdaniem pani Ferreiry. Powód jest jasny od wielu miesięcy. Opowiadamy się za podwyższeniem dyscypliny budżetowej, opowiadamy się za metodą wspólnotową, przeciw renacjonalizacji polityki gospodarczej i finansowej, które deklaratywnie są zapisane w sześciopaku. Opowiadamy się przeciw samym tylko cięciom i wyrzeczeniom. Wyrzeczenia i cięcia mają dotyczyć ludzi sfery budżetowej, ludzi pracy najemnej, przedsiębiorców, pośrednio emerytów i rencistów. Chcę, tak jak moja grupa polityczna, nowej polityki gospodarczej i finansowej Unii – opodatkowania transakcji finansowej, emisji euroobligacji projektowych i stabilizacyjnych. Dopiero dzisiaj ze strony przewodniczącego Barroso padły jednoznaczne deklaracje. Wyjście z kryzysu jest możliwe przy aktywnej polityce inwestycyjnej, tworzeniu nowych miejsc pracy i warunków do podnoszenia konkurencyjności gospodarki.
Astrid Lulling (PPE), par écrit. – Le vote du paquet sur la gouvernance économique, et surtout du rapport Wortmann-Cool, est un acte important quoique tardif face à la crise de la zone euro. Il est heureux que le Conseil ait cédé sur quelques points essentiels qui permettront de renforcer le pacte de stabilité, dont les violations répétées ont conduit à l'impasse actuelle.
Le pacte de stabilité constituera un moyen d'éviter des sorties de route caractérisées. Son application n'interviendra toutefois qu'une fois qu'une sortie de la crise systémique de l'euro aura été enclenchée. La situation actuelle commande des solutions d'urgence que les institutions se doivent de mettre en place rapidement.
Au vu des enjeux, je regrette l'attitude déplorable du groupe socialiste, qui s'est muré dans une opposition stérile au lieu de se joindre aux Européens convaincus pour renforcer le pacte de stabilité. Une heure après que le Président de groupe socialiste, M. Schulz eut déclaré que la résolution de la crise exigeait des institutions communautaires plus fortes, en sauvegardant la méthode communautaire, son groupe a choisi la politique politicienne en rejetant l'accord intervenu sur la gouvernance économique. Mal avisé, le groupe socialiste s'est rendu lui-même le pire service qui soit en ce moment.
Vladimír Maňka (S&D), písomne. − Zo skúseností získaných počas prvého desaťročia fungovania hospodárskej a menovej únie, ako aj z chýb urobených v danom období vyplýva potreba zlepšiť správu ekonomických záležitostí v Únii, ktorá by mala vychádzať z väčšej zodpovednosti jednotlivých členských štátov za spoločne dohodnuté pravidlá a politiky a z pevnejšieho rámca dohľadu nad národnými hospodárskymi politikami na úrovni Únie. Toto nariadenie umožní vydávať odporúčania a požadovať úročené vklady od tých členských štátov, ktoré nedodržiavajú svoje strednodobé ciele fiškálnej konsolidácie, aj keby ich výsledky boli v súlade s pravidlami Paktu stability a rastu (3 % deficit, 60 % dlh). Nariadenie som nepodporil, lebo:
1) neanalyzuje, ako takéto riadenie hospodárskej politiky prispeje k plneniu stratégie Európa 2020; takéto pravidlá povedú k tomu, že ciele dlhodobého rastu, modernizácie a udržateľnosti sa budú musieť podriadiť krátkodobým rozpočtovým a trhovým tlakom;
2) pravidlá nemajú oporu v ekonomickej teórii a budú zväzovať ruky politikom;
3) nariadenie preferuje škrty vo výdavkoch na úkor zvyšovania príjmov; tým brzdí rast, zamestnanosť a prispieva k demontáži štátu.
David Martin (S&D), in writing. − I welcome this proposal establishing a legal framework for the surveillance of the national reform programmes. I would have liked a stronger emphasis on growth and jobs.
Clemente Mastella (PPE), per iscritto. − La recente crisi finanziaria ha messo in luce la necessità di rivedere e potenziare gli strumenti già esistenti in materia di coordinamento e di sorveglianza multilaterale delle politiche economiche dei vari Stati membri. Questo è lo scopo ambizioso del pacchetto sulla governance economica oggi qui votato.
Il Patto di stabilità e crescita si fonda sull'obiettivo di finanze pubbliche sane, come mezzo atto a rafforzare le condizioni per la stabilità dei prezzi, per una crescita forte e sostenibile e per l'occupazione. Possiamo, quindi, trarre beneficio da forme di vigilanza più rigorose che garantiscano un'azione degli Stati membri coerente e aderente al quadro di coordinamento finanziario dell'Unione.
Questa nuova strategia deve porre l'accento sullo sviluppo e il rafforzamento del mercato unico, deve promuovere le relazioni commerciali internazionali e la competitività, onde prevenire e correggere gli squilibri eccessivi delle posizioni di bilancio.
Il Consiglio e la Commissione devono rendere pubbliche le loro posizioni e decisioni nelle opportune fasi delle procedure di coordinamento. Riteniamo, inoltre, della massima importanza che il rafforzamento della governance economica vada di pari passo con il potenziamento della legittimità democratica della governance europea. A questo riguardo, il ruolo del Parlamento europeo deve essere rafforzato in tutto il processo di sorveglianza.
Mario Mauro (PPE), per iscritto. − Dopo un’attenta analisi della base giuridica utilizzata e delle obiezioni espresse dalla Commissione ritengo opportuno votare a favore della relazione della collega Wortmann-Kool sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 1466/97 per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche.
È evidente che il patto di stabilità ha bisogno di essere riformato a partire dall’esperienza degli ultimi anni. Concordo soprattutto sul fatto che bisognerebbe consentire, in caso di grave recessione non solo economica ma anche sociale, una deviazione temporanea dalla politica di bilancio quale definita dal regolamento.
Mairead McGuinness (PPE), in writing. − I voted in favour of this report which is one part of the economic governance package. Experience has shown that more robust and timely actions are required to tackle budgetary imbalances in Member States. By updating the rules of the Stability and Growth Pact’s preventative arm, this proposal on strengthening the surveillance of national budgets achieves this. Member States will be required to undertake corrective actions at the earliest opportunity and can no longer ignore Commission recommendations regarding imbalances. I believe the time allowed to undertake these corrective actions is both realistic and achievable.
Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Ce texte organise le contrôle de la Commission sur l'ensemble des composantes des budgets nationaux dans le cadre du Semestre européen. Il prépare l'arbitrage entre les "bons élèves", ceux qui tiendront leurs budgets entre l'équilibre budgétaire et 2 % du PIB, et les "mauvais élèves", ceux qui ne le feront pas.
Des sanctions sont prévues. En seront exemptés les États qui réforment leur système de retraite. Des plans de rigueur renforcés seront imposés aux États dont la dette serait supérieure à 60 % du PIB ou exposée à plus de risques que les autres. Maigre point positif: la demande que soit indiqué dans les plans de stabilité et de convergence si les parlements nationaux ont pu les débattre. Je vote contre ce texte et dénonce son intolérable agression contre la souveraineté populaire des Nations.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − A experiência adquirida e os erros cometidos durante a primeira década de funcionamento da União Económica e Monetária mostram a necessidade de uma melhor governação económica na União, que deve assentar numa maior apropriação nacional das normas e políticas comumente adoptadas e num quadro de fiscalização mais robusto, a nível da União, das políticas económicas nacionais. Em conformidade com as disposições jurídicas e políticas de cada Estado-Membro, os parlamentos nacionais devem ser devidamente envolvidos no Semestre e na elaboração dos programas de estabilidade, dos programas de convergência e dos programas nacionais de reforma, a fim de aumentar a transparência, a apropriação e a responsabilização em relação às decisões tomadas. O Comité Económico e Financeiro, o Comité de Política Económica, o Comité do Emprego e o Comité da Protecção Social serão consultados no âmbito do Semestre, sempre que tal se afigure adequado. As partes interessadas pertinentes, nomeadamente os parceiros sociais, serão envolvidas no âmbito do Semestre sobre as principais questões políticas, sempre que tal se afigure adequado, em conformidade com as disposições do TFUE e as disposições jurídicas e políticas nacionais.
Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. − Este informe propone como solución al aumento del déficit público controlar y limitar el gasto público, como ya ha aplicado España con el "reformazo". El informe además aumenta el poder de la Comisión Europea al otorgarle la capacidad de imponer sanciones a aquellos Estrados miembros que no cumplan con los objetivos de control del déficit. Esto es a todas luces inaceptable. Este informe entraña la madre del cordero de las soluciones que la UE está dando para salir de la crisis, medidas de austeridad y de recortes que van a conseguir el resultado contrario a lo que esperan: aumento de la pobreza, de la exclusión y de las desigualdades. Son medidas que ahondan en las políticas que precisamente nos han llevado a la crisis. El control del gasto público llevará al decrecimiento y recesión, en lugar de impulsar, como debieran, medidas para generar desarrollo y para proteger a los más desfavorecidos, que no siendo los culpables de esta crisis la están y la van a seguir pagando. Esta crisis, que la paguen los responsables de ella, no los trabajadores. Evidentemente he votado rotundamente en contra.
Claudio Morganti (EFD), per iscritto. − Mi sono voluto astenere su questa e sulle altre relazioni previste per la realizzazione della nuova governance economica europea.
Si tratta di misure magari utili, ma comunque tardive, e che giungono a dimostrare il fallimento della politica economica comunitaria, dall'introduzione dell'euro in avanti. Erano stati già previsti da Maastricht e dal successivo Patto di stabilità e crescita alcuni criteri per prevenire situazioni pericolose e abbiamo visto come siano miseramente falliti: la Grecia nel '99 non rispettava alcun criterio e solo due anni dopo era già nell'euro; inoltre il Portogallo, altro paese oggi in enormi difficoltà, era stato il primo a ricevere ammonimenti nel 2002 riguardo la sua situazione di deficit.
Tutte queste regole in passato non erano servite a nulla: staremo ora a vedere se queste nuove iniziative avranno una qualche utilità per cercare almeno di salvare il salvabile.
Alfredo Pallone (PPE), per iscritto. − La sorveglianza delle politiche di bilancio degli Stati membri viene rafforzata e il potere di scrutinio e iniziativa passa dal Consiglio alla Commissione, questi due dei punti più importanti della relazione Wortmann Kool che condivido in pieno. E' importante che la Commissione valuti i programmi annuali di stabilità degli Stati, fornisca un parere e possa attivare un formale avvertimento in cui vengono indicati i passi da intraprendere allo Stato membro che rischia l'inadempimento. Concordo anche con la soluzione di compromesso in merito alla mancata adozione di misure atte a porre fine alla violazione delle regole della parte preventiva del PSC che avviene mediante una procedura di “votazione in due stadi”. Sostengo poi la possibilità per il Parlamento Europeo di convocare uno Stato, oggetto di raccomandazioni da parte del Consiglio, a riferire dinanzi la commissione ECON del Parlamento. Colgo l'occasione per fare i complimenti alla relatrice.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − Dentro do pacote legislativo destinado a reforçar a governação económica na UE e na zona do euro, foi também votado o presente projecto de parecer que diz respeito ao reforço da supervisão das situações orçamentais e à supervisão e coordenação das políticas económicas. Votei favoravelmente o presente relatório por acompanhar, no essencial, as preocupações da Relatora, designadamente no que se refere às alterações incidentes sobre as seguintes questões-chave: 1) O quadro da UE para a supervisão orçamental deverá ser alargado de modo a incluir a dimensão do emprego e a dimensão social; 2) As orientações para as políticas de emprego dos EstadosMembros, deverão ser tidas em conta na apresentação dos respectivos programas de estabilidade e convergência, bem como durante a apreciação desses programas; e 3) Os programas de estabilidade e convergência dos EstadosMembros deverão incluir informações sobre a coerência dos objectivos orçamentais dos EstadosMembros com a estratégia da UE para o crescimento e o emprego, como a Estratégia 2020, e, em especial, com as orientações gerais para as políticas económicas e as orientações para as políticas de emprego. Sublinho a introdução da votação por maioria revertida em todo o pacote, nomeadamente nesta parte preventiva do Pacto de Estabilidade e Crescimento.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − O sucesso da política económica comunitária advém, em larga medida, da vitalidade da actuação de todos aqueles que, com menor ou maior proximidade, intervêm no processo da sua implementação. Neste contexto, importa sublinhar a necessidade de a Comissão, na qualidade de verdadeira instância executiva da UE, desempenhar um papel activo de supervisão e controlo, com vista a garantir uma governação económica capaz de fazer face aos desafios que se lhe deparam. De salientar ainda a necessidade de articulação das instâncias comunitárias com os parlamentos nacionais.
Crescenzio Rivellini (PPE), per iscritto. − Il voto di oggi è arrivato due settimane dopo che alcuni Stati membri, guidati dalla Francia, avevano rinunciato a chiedere che le segnalazioni inviate dalla Commissione fossero approvate dal Consiglio.
Noi deputati temevano che tale prevedimento avrebbe favorito il mercanteggiamento a porte chiuse fra i governi. Invece, l'accordo approvato obbligherà i paesi dell'eurozona a trovare una maggioranza per respingere gli avvertimenti della Commissione, che in caso contrario saranno direttamente applicabili. Pertanto, gli Stati della zona euro non potranno più ignorare gli avvertimenti della Commissione in materia di politiche di bilancio.
Inoltre, la legislazione sulla governance economica dovrebbe spingere i governi nazionali a correggere più celermente una situazione economica problematica, garantire maggiore trasparenza e democraticità del processo decisionale e migliorare la qualità e l'attendibilità delle statistiche.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − Against. The text downgrades some counter-cyclical waivers contained in the original Commission proposal by introducing a more restrictive definition of what has to be understood as an ‘economic downturn’, allowing for a less stringent adjustment path in such situations.
Marie-Thérèse Sanchez-Schmid (PPE), par écrit. – Le Parlement européen franchit aujourd'hui une étape historique dans la lutte contre la crise qui secoue l'Europe et menace dangereusement la zone euro. Le vote du paquet gouvernance en discussion depuis plus d'un an est une avancée importante dont nous devons nous féliciter. Les six textes que comporte ce paquet reflètent un équilibre subtil entre souveraineté nationale et nécessaire coordination européenne en matière budgétaire. Il permettra enfin d'assurer la viabilité de la monnaie unique et la confiance des marchés. Les sanctions infligées aux États irresponsables ne seront plus laissées aux aléas des marchandages du Conseil, mais feront l'objet de mesures transparentes mises en œuvre sous l'égide de la Commission européenne, composées d'un volet préventif et d'un volet curatif, censés rétablir une gestion saine des déficits publics.
Il nous faut néanmoins rester lucide: ces mesures sont essentielles, mais ne seront pas suffisantes. Deux conditions sont intrinsèquement liées à la réussite du système: un réel investissement dans la croissance d'une part, et une intégration et une solidarité plus poussées des économies européennes d'autre part, grâce à la création notamment d'un ministère européen des finances et la mise en place d'euro-obligations. Ne reculons pas devant cette occasion historique.
Czesław Adam Siekierski (PPE), na piśmie. − Chciałbym wyrazić swoją satysfakcję w związku z przyjęciem w dniu dzisiejszym przez Parlament tzw. sześciopaku. Kryzys gospodarczy, którego skutki nadal doświadczamy udowodnił, że dotychczasowy system dyscyplinowania finansów krajów członkowskich zawiódł na całej linii. Pakt Stabilności i Wzrostu mający gwarantować wypełnianie kryteriów konwergencji przez kraje strefy euro okazał się w rzeczywistości jedynie listą pobożnych życzenień. Przymykanie oka przez Komisję Europejską na wieloletnie łamanie tego paktu doprowadziło w końcu do największego kryzysu wspólnej waluty w jej historii. Przyjęty dziś pakiet rozwiązań legislacyjnych stwarza nową jakość w koordynacji gospodarek unijnych. Moim zdaniem kluczową kwestią jest wyposażenie UE w instrument pozwalający reagować jej na nadmierne zadłużanie się danego państwa członkowskiego. Przypomnijmy, że zgodnie z Traktatem z Maastricht poziom długu publicznego kraju strefy euro nie powinien przekroczyć 60% PKB. Tymczasem dla przykładu obecny wskaźnik ten dla Grecji wynosi prawie 150%! Bardzo dobrym rozwiązaniem jest również ustanowienie ram kontroli wydatków budżetów państw członkowskich - zgodnie z pakietem możliwe będzie ich zwiększenie jedynie proporcjonalnie do wzrostu PKB. Powinno to zapobiec "państw na kredyt". Jedyną rzączą, która może budzić niedosyt w przyjętym przez nas "sześciopaku" jest niezbyt rygorystyczny system sankcji i kontroli państw nie przestrzegających dysycplny fiskalnej.
Francisco Sosa Wagner (NI), por escrito. − El «paquete sobre gobernanza económica» resuelve una parte de las lagunas existentes en cuanto a un verdadero gobierno económico de la UE.
Aunque llega tarde, nos parece necesario y camina en la dirección que yo, como europeísta y federalista, defiendo. Ahora bien, si el paquete resuelve ciertas cuestiones, sigue siendo una solución tímida, teniendo en cuenta la amplitud de la crisis que vivimos.
En este sentido, lamentamos el lento avance en la regulación de los mercados financieros (especulación de la deuda de los Estados, SWAPS, control de los bonus bancarios y fondos especulativos,…), el lento avance en una política fiscal europea que armonice al menos el impuesto de sociedades y en una política de estímulo a la creación de puestos de trabajo.
Echamos de menos asimismo la tímida mirada a la partida de los ingresos que se verían sensiblemente aumentados si se luchara seriamente contra la evasión y el fraude fiscal y se liquidaran los restos de paraísos fiscales que aún existen entre nosotros. Falta también la organización de un servicio europeo independiente de calificación.
Preciso es, en fin, reforzar el papel del Parlamento Europeo en el mecanismo de supervisión y corrección presupuestario que hoy aprobamos.
Kay Swinburne (ECR), in writing. − The ECR has always supported the eurozone’s efforts to find a way out of the crisis and to ensure that it does not happen again. It is regrettable, however, that the chosen way of doing so requires that the whole of the EU, and not just the eurozone, must be subject to the new and intrusive powers that have been handed to the Commission through the economic governance package. The ECR cooperated fully to make the new system as effective, accountable and transparent as possible and to reduce its impact on the Member States outside the eurozone. It is a shame that governmental profligacy and contempt for the Stability and Growth Pact has required such a system to be put in place, and we hope that all Member States have now learnt that fiscal prudence is essential at all times, and not just when times are bad. Even though we have not been able to support this report, we hope that Parliament’s vote will go some way towards restoring the faith of the markets that proper action is being taken. But from now on, it is for the eurozone to sort out the mess in which it finds itself.
Konrad Szymański (ECR), na piśmie. − W dzisiejszym głosowaniu posłowie PiS do Parlamentu Europejskiego poparli 6 aktów prawnych, które mają za zadanie uściślić kontrolę nad politykami budżetowymi i gospodarczymi państw członkowskich, by lepiej chronić się przed zaburzeniami makroekonomicznymi, a także by procedura nadmiernego deficytu budżetowego była bardziej efektywna.
Należy zastrzec, że nowe instrumenty nie stanowią skończonej recepty na kryzys strefy euro. Co więcej istnieje ryzyko takiego używania nowych kompetencji, że konkurencyjność Europy zamiast zyskiwać, będzie tracić. Kraje członkowskie muszą przede wszystkim uniknąć upowszechnienia w skali całej UE złych rozwiązań w zakresie polityki pracy, budżetowej czy fiskalnej. Najbliższe lata muszą być dla Polski okresem uważnego badania, czy nowe mechanizmy wpływają pozytywnie na konkurencyjność naszych gospodarek. Dopiero wynik tego kryzysowego testu strefy euro zdecyduje o ścieżce przyjmowania przez Polskę wspólnej waluty.
Nuno Teixeira (PPE), por escrito. − A votação final do denominado six package é um sinal claro que a União Europeia pretende, através de mecanismos preventivos e de correcção, evitar futuras dívidas soberanas, nomeadamente défices orçamentais e dívidas excessivos. Uma área monetária comum urge aplicar políticas económicas e financeiras concertadas, ou seja a criação de um governo económico europeu. Este relatório pretende, assim, reforçar os instrumentos do Pacto de Estabilidade e Crescimento, dando maior ênfase ao critério da dívida pública com limite específico de 60 % do PIB. A institucionalização do Semestre Europeu, com o reforço do diálogo económico entre as instituições e os Estados-Membros, e a inclusão nos programas nacionais de reformas dos objectivos fixados pela UE, são algumas das mudanças. O objectivo de inclusão do mecanismo de votação invertida por maioria qualificada no Conselho, em todas as fases do procedimento de avaliação, não foi possível. O PE insistiu, contudo, na necessidade deste procedimento, quando o Estado-Membro não tome as medidas apropriadas de combate à dívida e ao défice. Este relatório é, assim, o primeiro passo, de muitos, que a UE precisa de dar para se impor como bloco económico forte e coeso, capaz de responder aos abalos económicos e financeiros.
Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. − Am votat împotriva raportului privind consolidarea supravegherii pozițiilor bugetare și supravegherea și coordonarea politicilor economice întrucât întregul pachet privind guvernanța economică introduce doar măsuri de austeritate și nu conferă statelor membre posibilitatea de a investi în măsuri de creștere economică și de creare de locuri de muncă.
Conform propunerii Comisiei, fiecare stat membru își prezintă anual, până la 30 aprilie, programul național de reformă. Consiliul evaluează, la recomandarea Comisiei, dacă măsurile de politică planificate și ipotezele economice ale programelor naționale de reformă sunt realiste. În cazul statelor membre care nu aparțin zonei euro, Comisia și Consiliul monitorizează implementarea programelor de convergență pentru a identifica diferențe semnificative între poziția bugetară și obiectivul bugetar pe termen mediu. În cazul unei devieri importante de la traiectoria de ajustare în vederea atingerii obiectivului pe termen mediu, Comisia adresează o avertizare statului membru în cauză iar Consiliul, în termen de o lună, adoptă o recomandare pentru măsuri de politică în care se stabilește un termen-limită de cinci luni pentru corectarea devierii.
Consider că aceste măsuri de austeritate limitează flexibilitatea statelor membre în a-și defini propriul set de măsuri care să asigure dezvoltare economică și socială și, implicit, să contribuie la atingerea obiectivului pe termen mediu.
Rafał Trzaskowski (PPE), na piśmie. − Parlament Europejski po raz pierwszy od wejścia w życie traktatu lizbońskiego wykorzystał nowe uprawnienia w dziedzinie makrogospodarczej i wystąpił, jako współlegislator na równi z Radą UE. Jest to podwójny sukces negocjacyjny i europarlamentu i polskiej prezydencji.
Thomas Ulmer (PPE), schriftlich. − Ich habe dem Bericht zugestimmt, weil hier die Mechanismen und Kontrollfunktionen der Haushaltssünder deutlich besser erfasst werden und letzten Endes dann auch sanktionierbar sind. Als Teil des sogenannten Sixpacks geht das Parlament hier den richtigen Weg, der auch Rat und Kommission im Prinzip dazu zwingt, nicht untätig zu bleiben.
Peter van Dalen (ECR), schriftelijk. − Ik steun de voorstellen uit het zogenaamde sixpack. Het is hard nodig dat de lidstaten hun begrotingsdiscipline op orde krijgen én houden. En dat het toezicht daarop wordt versterkt. Onderdeel van het sixpack is het verslag Wortmann-Kool. Dat verslag gaat de goede richting op maar het gaat niet ver genoeg. Het geeft uiteindelijk toch de politiek de mogelijkheid te besluiten over sancties tegen Eurozondaars. Dat vind ik ongewenst: sancties moeten automatisch kunnen worden opgelegd zonder dat de politiek zich daar mee kan bemoeien. Echter, het is belangrijk dat het gehele sixpack wordt aangenomen. Zou het onverhoopt worden verworpen dan is morgen de eurocrisis op een hoogtepunt. Dat wil ik niet en daarom steun ik toch ook het verslag Wortmann-Kool.
Derek Vaughan (S&D), in writing. − The austerity-only approach approved by the Parliament today is not the answer to the economic difficulties faced by countries across Europe. Short-term deficit cuts are not what we need. If we want to deal with debts and deficits, we need to boost growth and employment. These austerity measures will fail to protect investment, will kill growth, will provide no new jobs and will seriously compromise the road to economic recovery. Those countries, including the UK, that are already implementing right wing austerity plans have demonstrated that this approach is simply not working.
Dominique Vlasto (PPE), par écrit. – Mieux vaut prévenir que guérir! Les graves difficultés que rencontrent aujourd'hui la plupart des Etats membres ont été révélées directement par la crise de 2008. Arrêtons de prendre les décisions quand il est trop tard et que l'on n'a plus le choix ! Il est plus facile et moins onéreux d'anticiper, de traiter en profondeur les problèmes en amont, que d'y parer superficiellement après. C'est tout l'enjeu de cette directive, dont le but est de garantir la transparence, la responsabilité et la coordination budgétaire dans la zone euro. Pour éviter les erreurs du passé, nous prenons nos responsabilités par la mise en place d'un volet préventif dans cette surveillance, qui m'apparait comme le complément nécessaire du volet correctif. La Commission disposera de la légitimité pour assurer cette surveillance et pourra ainsi avertir les Etats qui ne respectent les règles qu'ils ont acceptées. L'objectif reste de prendre le taureau par les cornes tant qu'il en est encore temps, avant que la crise de la dette souveraine ne prenne les proportions qu'elle a atteintes en Grèce. Ces mesures sont, à mon sens, une étape indispensable pour renforcer notre monnaie unique et retrouver le chemin de la croissance et de la stabilité.
Angelika Werthmann (NI), schriftlich. − Der Bericht über den Ausbau der haushaltspolitischen Überwachung und Koordinierung der Wirtschaftspolitiken behandelt die notwendige Koordinierung der mitgliedstaatlichen Wirtschaftspolitik – mittels Stabilitäts- und Konvergenzprogrammen, kontinuierlicher Evaluierung, ergänzt durch strenge Überwachungsmaßnahmen und einen effektiven Durchsetzungsmechanismus, bei gleichzeitiger Stärkung der nationalen Eigenverantwortung. Durch kohärente Verknüpfung verwandter Politiken soll Wachstum nachhaltig gesichert werden und die Finanzmärkte einer verstärkten Regulierung und Überwachung untergeordnet werden. Durch die Einbeziehung der nationalen Parlamente und des Europäischen Parlaments während des gesamten Koordinierungsverfahrens werden demokratische Legitimität und Transparenz (die Stabilitäts- und Konvergenzprogramme werden veröffentlicht) gewährleistet. Ich habe zugestimmt.
Anna Záborská (PPE), písomne. − Súbor šiestich legislatívnych návrhov, ktoré by mali do budúcnosti zabrániť vzniku podobných situácií, ako je prebiehajúca fiškálna kríza, tu vraj mal byť už od začiatku spoločnej meny. Dnes je vraj jasné, že postupy obsiahnuté v týchto návrhoch mali byť súčasťou Paktu stability a rastu. Vraj bolo ilúziou myslieť si, že spoločná mena a jednotný trh je zlučiteľná so zachovaním národných prístupov k hospodárskej a rozpočtovej politike. Stojíme tak na prahu hospodárskej a fiškálnej únie. No keď Slovensko vstupovalo do eurozóny, nikto nespomínal stratu suverenity v oblasti zostavovania rozpočtu, vlastnej daňovej a hospodárskej politiky. Preto nestačí len dodatočne prijať prísnejšie opatrenia, ale ak sa chceme podobným chybám v budúcnosti vyhnúť, mali by sme si v prvom rade priznať, že sme sa pomýlili. Inak nepotrvá dlho a chybu si zopakujeme. A výsledkom nebudú Spojené štáty európske, ale len akési Spojené peňaženky európske – platiť budú všetci, no zodpovedný nebude vlastne nikto.
Iva Zanicchi (PPE), per iscritto. − In un momento di straordinaria e gravissima crisi economica, l'Europa deve far fronte ai problemi dei propri cittadini.
Ho espresso un voto favorevole a questa relazione perché allo stato attuale delle cose c'è bisogno di una governance più efficace all'interno dell'area UE, che permetta di ottenere maggiore stabilità e garantire una futura crescita economica.
Più competitività per le imprese europee, maggiori possibilità di occupazione, lotta alla crescente povertà sono gli obiettivi da raggiungere con l'impegno delle istituzioni comunitarie e di tutti gli Stati membri, per permettere all'Unione europea di uscire dalla crisi e non delegare la crescita economica alle speculazioni dei mercati finanziari.
Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. − Reprovo este relatório. É urgente que, no domínio da governação económica, a União Europeia decida mais rápido quando o diagnóstico é óbvio. E não podemos decidir o mínimo necessário. Principalmente na periferia da Europa, os jovens, os pobres e os desempregados estão a pagar a crise que decorre da falta de capacidade de previsão, mas também de reacção. Os controlos orçamentais exigidos por certos Estados-Membros não se devem sobrepor à possibilidade de crescimento dos Estados-Membros mais vulneráveis, caso contrário a Zona Euro poderá sofrer graves consequências. A ênfase deve ser dada ao crescimento e ao emprego e à disponibilização dos fundos necessários aos Estados-Membros mais vulneráveis.
Elena Oana Antonescu (PPE), în scris. − Supravegherea bugetară permite statelor membre să beneficieze de o coordonare promptă la nivelul Uniunii Europene și face posibilă o supraveghere consolidată și o evaluare simultană atât a măsurilor bugetare, cât și a reformelor structurale care promovează creșterea și ocuparea forței de muncă. Cadrul de supraveghere bugetară ar trebui să fie însoțit, în special în perioade de recesiune economică, de eforturi eficace de stimulare a creșterii durabile, de protejare a coeziunii sociale și de creare de locuri de muncă, respectându-se, în același timp, prioritățile și necesitățile fiecărui stat membru. Consider că, în vederea eficientizării aplicării supravegherii bugetare, sunt necesare stimulente și sancțiuni suplimentare. Aceste sancțiuni ar trebui să consolideze credibilitatea cadrului de supraveghere bugetară din Uniunea Europeană, iar stimulentele ar trebui să consolideze respectarea legislației. Prezentul regulament stabilește un sistem de stimulente și sancțiuni pentru o mai bună aplicare a componentei preventive și a componentei corective a Pactului de stabilitate și de creștere și pentru consolidarea coordonării și a supravegherii disciplinei bugetare în zona euro, precum și pentru menținerea stabilității financiare a acestei zone. Am votat în favoarea acestui raport.
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Si l’on souhaite prévenir une crise économique et financière de la zone euro, il est important de mettre en place une surveillance budgétaire efficace. C’est pour cette raison que j’ai voté en faveur du rapport Goulard qui offre une série de sanctions à l’égard des Etats membres qui s’éloigneraient du Pacte de stabilité et de croissance. Les Etats membres réunis en Conseil pourront ainsi sanctionner un « mauvais élève » par le biais de recommandations ou en lui demandant de constituer un dépôt, avec ou sans intérêt, visant à corriger son déficit excessif. Si ces mesures s’avèrent insuffisantes, il devra payer une amende. Les intérêts des dépôts et les recettes des amendes seront alloués au Fonds européen de stabilité financière, puis au Mécanisme européen de stabilité qui le remplacera en 2013. Le Parlement européen est associé à ces mesures de surveillance budgétaire dans le cadre du « dialogue économique ». Ainsi, l’Etat membre concerné par les sanctions pourra s’exprimer devant ce dernier sur sa situation budgétaire. Enfin, dans le cadre du renforcement de la gouvernance économique, la Commission européenne rédigera un rapport sur les « euro-obligations » d’ici la fin de l’année.
Vito Bonsignore (PPE), per iscritto. − Ho espresso voto favorevole sulla relazione Goulard, che ha il merito di stabilire il controllo e la sorveglianza di bilancio e degli squilibri macroeconomici dei paesi europei, permettendo maggior rigore al Patto di crescita e stabilità.
Così come ho votato a favore di tutto il pacchetto cosiddetto "six-pack". Grazie ai testi approvati oggi, il Parlamento europeo ha dato finalmente il via libera a una strategia europea improntata al rigore e alla stabilità. Anche le proposte presentate oggi in quest’Aula dal Presidente Barroso vanno nella giusta direzione, anche se esse necessitano – a mio avviso – di tempi certi e rapidi.
Abbiamo il dovere, infatti, di dare segnali concreti e incoraggianti ai mercati finanziari e ancor prima ai nostri cittadini. Il pacchetto di misure che abbiamo approvato oggi va perciò ulteriormente migliorato e potenziato. Auspico, dunque, quanto prima azioni europee di lotta alla povertà, alle speculazioni finanziarie e alle materie prime, una chiara politica di convergenza fiscale e una precisa regolamentazione in materia di pensioni, orario di lavoro e tagli alla spesa corrente
Jan Březina (PPE), písemně. − Členské státy, jejichž měnou je euro, by měly provádět takové hospodářské politiky, které podporují řádné fungování Hospodářské a měnové unie, a vyvarovat se politik, které ho ohrožují. Za účelem zajištění řádného fungování Hospodářské a měnové unie umožňuje Smlouva přijmout v eurozóně zvláštní opatření nad rámec ustanovení použitelných pro všechny členské státy. Aby bylo prosazování rozpočtového dohledu v eurozóně účinnější, jsou podle mého názoru zapotřebí dodatečné sankce. Tyto sankce by měly posílit důvěryhodnost rámce pro fiskální dohled v Unii. Sankce pro členské státy, jejichž měnou je euro, v rámci preventivní složky Paktu o stabilitě a růstu by měly motivovat k obezřetné fiskální politice. Tato politika by měla zajistit, aby tempo růstu veřejných výdajů za normálních okolností nepřekročilo obezřetně plánované střednědobé tempo růstu HDP. Oceňuji, že v rámci nápravné složky Paktu o stabilitě a růstu sankce pro členský stát, jehož měnou je euro, spočívá v povinnosti složit neúročený vklad v případě rozhodnutí Rady o existenci nadměrného schodku a v povinnosti uhradit pokutu v případě nesplnění doporučení Rady k odstranění nadměrného schodku. Považuji za přínosné, že pokud Komise rozhodne o uložení sankce, může být toto rozhodnutí zvráceno jedině většinou členských států.
Cristian Silviu Buşoi (ALDE), în scris. − Zona euro traversează o perioadă de criză profundă din cauza unor insuficienţe ale fundamentelor pe care a fost construită zona euro. Pactul de stabilitate este un instrument deosebit de util pentru disciplina bugetară, însă acesta a fost aplicat necorespunzător, permiţând apariţia dezechilibrelor macroeconomice actuale. Pentru evitarea unor astfel de situaţii pe viitor, dar şi pentru recâştigarea încrederii pieţelor financiare în moneda unică, este nevoie de o serie de reforme structurale pentru remedierea punctelor slabe ale sistemului de supraveghere bugetară în zona euro.
Consider că acordul la care s-a ajuns aduce astfel de îmbunătăţiri. Unul dintre progresele cele mai importante este folosirea majorităţii calificate inversate atunci când se impun sancţiuni pentru nerespectarea Pactului de stabilitate. Aceasta va întări poziţia Comisiei Europene, care este organismul independent care ar trebui să fie însărcinat cu aplicarea sancţiunilor, întrucât este puţin probabil ca statele membre să-şi aplice sancţiuni reciproc prin majoritate calificată, aşa cum s-a văzut din experienţele anterioare.
Referinţa la euro-obligaţiuni este binevenită, întrucât acestea pot fi o soluţie pentru criza datoriilor suverane, înlesnind finanţarea pe pieţele financiare la dobânzi mai mici. Evident, euro-obligaţiunile trebuie să acopere doar o parte din datoria publică şi să conţină elemente care să descurajeze comportamentele de tip „free-rider”.
Maria Da Graça Carvalho (PPE), por escrito. − Votei favoravelmente a Resolução legislativa por concordar que o reforço da governação económica deve incluir um envolvimento maior do Parlamento Europeu e dos parlamentos nacionais. A Comissão deve ter um papel de coordenação mais enérgico no processo de supervisão reforçada, principalmente no que diz respeito às avaliações, ao acompanhamento, às missões in situ, às recomendações e aos alertas específicos a cada Estado-Membro. Para garantir um diálogo permanente com os Estados-Membros, tendo em vista a consecução dos objectivos do presente Regulamento, a Comissão deverá realizar visitas de inspecção.
Philip Claeys (NI), schriftelijk. − In tegenstelling tot de andere verslagen waarover vandaag werd gestemd en die een gecentraliseerd economisch beleid opdringen aan alle lidstaten van de eurozone, heb ik mij onthouden van stemming over dit verslag omdat het uitdrukkelijk het principe stelt dat lidstaten die hun begrotingscijfers manipuleren en vervalsen, zoals Griekenland dat gedaan heeft, daarvoor moeten gesanctioneerd worden. In plaats van altijd maar voor de vlucht vooruit te kiezen, zou men beter de lidstaten die hun verplichtingen niet nakomen de wacht moeten aanzeggen en voor hun verantwoordelijkheid plaatsen.
Carlos Coelho (PPE), por escrito. − A actual crise económica, financeira e social demonstrou que o modelo de governação económica em vigor na União não funcionou: o quadro de supervisão revelou-se muito frágil e as regras do Pacto de Estabilidade e Crescimento não foram respeitadas.
Concordo por isso com o pacote de medidas que a Comissão Europeia apresentou sobre a governação económica, que deverá ter um papel decisivo para a prevenção de crises futuras e para o reforço da competitividade europeia e do crescimento económico. Apoio o Relatório Goulard sobre a aplicação efectiva da supervisão orçamental. É importante que se estabeleçam parâmetros comuns que assegurem uma compilação correcta e independente de estatísticas, que são essenciais para delinear as estratégias orçamentais, bem como a respectiva monitorização. Aplaudo a previsão de multas, até ao máximo de 0,2 % do PIB, nos casos de estatísticas fraudulentas, de forma a penalizar fraudes relacionadas com o cálculo do défice e da dívida pública, tanto dentro como fora da zona euro. Concordo com a possibilidade de os países fora do euro poderem aderir a este sistema.
Corina Creţu (S&D), în scris. − Am votat împotriva pachetului de iniţiative economice deoarece ele vizează exclusiv o radicalizare a măsurilor de austeritate, neglijând complet efectele sociale. În lipsa unei stimulări a creşterii economice, a investiţiilor, blocajul crizei riscă să continue. Măsurile de austeritate nu sunt un panaceu universal, iar cazul dramatic al Greciei arată acest fapt. Disciplina fiscală trebuie dublată de măsuri împotriva stagnării economice. Fără stimularea consumului, crearea de locuri de muncă și investiții publice puternice nu vom avea relansare economică.
Mário David (PPE), por escrito. − O relatório suporta, na generalidade, a posição da Comissão, apresentando, todavia, novas propostas destinadas à prevenção e correcção dos desequilíbrios macroeconómicos dos Estados-Membros. Saliento o reforço do diálogo económico entre os Estados-Membros, a Comissão, o Parlamento Europeu e o Conselho, bem como a criação de multas para a apresentação de estatísticas fraudulentas, dentro e fora da Zona Euro. Voto favoravelmente o presente relatório por considerar que as regras de disciplina orçamental saem reforçadas e que por isso este caminho reforça objectivamente as instituições comunitárias e vai de encontro aos princípios fundadores da nossa União. Lamento, contudo, mais uma vez, que propostas feitas pela Comissão em 15 de Setembro de 2010 só tenham merecido o Acordo do Conselho mais de um ano depois.
Marielle De Sarnez (ALDE), par écrit. – Le "paquet de six" donne davantage de poids au pacte de stabilité et de croissance actuel (PSC), grâce à des contrôles de meilleure qualité et à un stade antérieur des déficits et de la dette. Il innove en forçant les décideurs politiques à agir rapidement pour restaurer la santé des économies menacées par des déséquilibres macroéconomiques, tels que des bulles dans le secteur du prix de l'immobilier ou une diminution de la compétitivité. Enfin, il a pour but d'assurer que les statistiques, essentielles pour prendre des décisions budgétaires saines et contrôler le budget, soient plus précises, en particulier grâce à une collecte plus indépendante. Mais ce texte n'est qu'une première pierre à l'édifice. D'autres décisions devront être prises pour renforcer la gouvernance économique (création d'un fonds monétaire européen et d'un marché obligataire, mutualisation d'une partie de la dette ...). De même, des actions résolues en faveur de l’éducation, de l’innovation ou encore de la compétitivité seront nécessaires.
Edite Estrela (S&D), por escrito. − Votei contra o relatório sobre supervisão orçamental na área do euro, porque integra um pacote legislativo sobre governação económica cujas medidas se resumem quase exclusivamente a austeridade e sanções, o que trará consequências muito negativas para a economia europeia e para os cidadãos europeus. A austeridade por si só não resolverá a crise na zona euro. São necessárias políticas de consolidação das contas públicas, que promovam o crescimento inteligente, a coesão social e o emprego e que prevejam, designadamente, a criação de um sistema de eurobonds e de uma taxa sobre as transacções financeiras.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − Neste relatório, quero destacar aquele que considero o mais importante avanço: a possibilidade de criação de um sistema que não se baseie apenas na vertente sancionatória do Pacto de Estabilidade e Crescimento (PEC), mas que, pelo contrário, permita a introdução de verdadeiros incentivos que conduzam e desenvolvam uma efectiva vontade nos governos dos Estados-Membros de cumprir as regras estabelecidas no PEC. Neste sentido, saliento a futura apresentação de um estudo, pela Comissão Europeia, relativo à emissão de títulos de dívida europeus com responsabilidade solidária e partilhada. Gostaria ainda de realçar o extraordinário trabalho aqui desenvolvido, com a institucionalização de um diálogo económico entre as várias instituições europeias, a par da promoção da participação dos parlamentos e governos nacionais num verdadeiro debate democrático quanto a políticas económicas. Por fim, gostaria de felicitar a minha colega Sylvie Goulard pelo trabalho desenvolvido e empenhamento em obter o máximo deste pacote.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − O presente relatório, elaborado por Sylvie Goulard, debruça-se sobre a proposta de Regulamento do Parlamento europeu (PE) e do Conselho relativamente à aplicação eficaz da supervisão orçamental na área do euro. A actual situação económica e financeira de vários Estados-Membros da UE demonstra a ineficácia dos Planos de Crescimento e Estabilidade (PEC), pois, além da necessidade de um controlo rigoroso do défice público dentro dos valores definidos pelo Tratado de Maastrich, torna-se imperioso controlar o endividamento público e privado. As instituições europeias tudo têm feito para ajudar os Estados-Membros a saírem da crise. Todavia, estes têm de ser mais rigorosos com as suas contas públicas. É inadmissível que haja países a falsificarem as suas estatísticas para enganarem a União Europeia (UE). Saúdo, pois, o reforço dos mecanismos de coordenação e supervisão que aumentam a vigilância aos orçamentos dos países da UE - de modo a evitar que cometam erros grosseiros nas suas políticas orçamentais que possam pôr em causa a própria União Económica e Monetária - nomeadamente as agências de controlo, bem como a introdução de um conjunto de sanções a todos os Estados-Membros que cometerem desequilíbrios orçamentais. Só assim conseguiremos mais desenvolvimento e maior crescimento económico.
João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. − Este relatório reconhece algumas das dificuldades e dos erros cometidos durante a primeira década de funcionamento da União Económica e Monetária. Mas, fazendo-o, logo empreende uma autêntica fuga em frente, insistindo num quadro de fiscalização mais robusto, por parte da Comissão e do Conselho, das mesmas políticas económicas que estão na base dos erros e dificuldades mencionados. Entretanto, acrescenta que tais políticas devem ter especial incidência no desenvolvimento e reforço do mercado único. Isto significa que pretendem mais políticas neoliberais, mais privatizações, mais livre concorrência, geradora de divergência e desigualdades, mais políticas que favorecem os mais fortes à custa dos mais fracos.
Ou seja, acaba por insistir no mesmo tipo de políticas monetaristas e neoliberais, apertando mais ainda o autêntico garrote imposto aos Estados-Membros, sem cuidar das causas dos problemas nem das políticas alternativas que tivessem em conta os diferentes graus de desenvolvimento das economias. Assim, insiste no pagamento de multas para os Estados que não cumprirem as exigências que lhes forem impostas pelo PEC reforçado.
Como aconteceu com os demais diplomas legislativos do chamado pacote da governação económica, também votámos contra este relatório.
Ilda Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. − Também votámos contra este relatório do pacote dos seis diplomas legislativos da governança económica. É uma das peças legislativas fundamentais do pacote sobre a governação económica. Trata-se do regulamento relativo à aplicação eficaz da supervisão orçamental na área do euro. Reconhecendo as dificuldades e os erros durante a primeira década de funcionamento da União Económica e Monetária, faz uma fuga para a frente e insiste num quadro de fiscalização mais robusto, por parte da Comissão e do Conselho, das políticas económicas nacionais. Entretanto, vai sempre acrescentando que tais políticas devem ter especial incidência no desenvolvimento e reforço do mercado único.
Isto significa que pretendem mais políticas neoliberais, mais privatizações, mais livre concorrência, mais políticas que favorecem os mais fortes à custa dos mais fracos. Ou seja, acaba por insistir no mesmo tipo de políticas e critérios monetaristas e neoliberais, aprofundando o autêntico garrote imposto aos Estados-Membros, sem cuidar das causas dos problemas nem das políticas alternativas que tivessem em conta os diferentes graus de desenvolvimento das economias. Assim, insiste no pagamento de multas para os Estados que não cumprirem as exigências que lhes forem impostas pelo PEC reforçado.
Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Svetová hospodárska a finančná kríza odhalila a prehĺbila potrebu intenzívnejšej koordinácie a lepšieho dohľadu nad hospodárskymi politikami v hospodárskej a menovej únii. Existujúce nástroje a metódy koordinácie a dohľadu umožnili EÚ zdolať krízu, ktorú by nijaký členský štát neprekonal sám. Európske inštitúcie a členské štáty reagovali rýchlo a naďalej sa spolu usilujú o zotavenie sa z krízy, ktorá v našej generácii nemá obdobu. Členské štáty, ktorých menou je euro, majú osobitný záujem a zodpovednosť uskutočňovať hospodárske politiky, ktoré podporujú riadne fungovanie hospodárskej a menovej únie, a zabrániť politikám, ktoré ju ohrozujú. Zmluva o fungovaní Európskej únie a najmä na jej článok 136 spolu s článkom 121 ods. 6 umožňuje prijatie osobitných opatrení v eurozóne, ktoré presahujú ustanovenia uplatniteľné na všetky členské štáty, s cieľom zabezpečiť riadne fungovanie hospodárskej a menovej únie. Na účinnejšie presadzovanie rozpočtového dohľadu v eurozóne sú nevyhnutné ďalšie sankcie, ktoré by mali poskytovať stimuly pre obozretnú tvorbu fiškálnej politiky. Tak by bolo možné účinne dosiahnuť a zachovať strednodobý rozpočtový cieľ a zabezpečiť rýchle napredovanie k udržateľnosti a zároveň zachovať priestor na rozpočtové manévrovanie, najmä so zreteľom na nevyhnutnosť verejných investícií.
Vicky Ford (ECR), in writing. − I abstain as the effect of this report will be within the eurozone. Whilst I welcome measures to enforce stronger fiscal discipline, I also respect the rights of Members from those countries to make their own decisions on this report.
Nathalie Griesbeck (ALDE), par écrit. – J'ai voté en faveur des six rapports du paquet législatif sur la réforme de la gouvernance économique, car celui-ci apporte un certain nombre de réponses à la crise grave que connait l'Union européenne, mais aussi et surtout parce que, devant la grande instabilité que nous connaissons actuellement, il faut rétablir la confiance. Ce ne sont certainement pas ces mesures qui permettront définitivement de sortir l'Europe de l'ornière dans laquelle elle se trouve, mais elles offrent les premières bases de ce vers quoi nous devons aller. Je pense en particulier à la création d'un véritable gouvernement économique de la zone euro, à la mutualisation de la dette, à l'instauration des euro-obligations et la création d'un taxe sur les transactions financières, autant de "mesures" que j'appelle de mes vœux depuis de nombreux mois.
Sylvie Guillaume (S&D), par écrit. – J'ai voté contre le rapport Goulard car il ne permet en aucun cas d'assurer durablement la sortie de la crise financière, économique et sociale. En se cantonnant uniquement à une dimension punitive, le paquet gouvernance économique enferme les États membres dans des politiques d'austérité.
Au lieu d'assurer des politiques de relance, de soutien à la consommation et d'investissement pour l'avenir, ce rapport fait payer la crise aux citoyens, en étouffant la croissance, en détruisant des emplois, et empêchera donc de fait le retour à l'équilibre budgétaire. L'assainissement des finances publiques ne doit pas aller sans une politique de croissance et de reprise, et ce paquet de gouvernance économique n'est rien d'autre qu'une abdication devant la toute–puissance des marchés financiers et des agences de notation. Un autre chemin était possible; la droite européenne devra assumer cette lourde responsabilité de ne pas l'avoir choisi.
Gerald Häfner (Verts/ALE), schriftlich. − Die diesem Report - und dem gesamten Sixpack - zugrundeliegenden Analysen greifen zu kurz. Ebenso die ergriffenen Maßnahmen. Es ist richtig, dass eine Währungsunion ohne solide Fiskalpolitik und ausreichende ökonomische Konvergenz ihrer Mitgliedsländer unmöglich ist. Es ist aber auch richtig, dass die gegenwärtige Krise ausgelöst wurde, als die Staaten und die EZB begannen, mit hunderten von Steuermilliarden Bankinstitute und Finanzagenturen, die infolge wahnwitziger Spekulationen instabil geworden waren, zu stützen. Damit haben wir nach meiner Überzeugung die Krise nicht beendet, die Spekulation nicht eingedämmt, sondern das Feuer erst noch entfacht. Denn die staatlichen Garantien führen dazu, dass mit geringem Risiko und mit obszönen Gewinnmargen weiter spekuliert wird - mittlerweile vor allem gegen die Staaten selbst. Das so ausgelöste Rennen können und werden wir nicht gewinnen, solange wir nicht für neue, faire Regeln sorgen. Zu diesen gehört gerade nicht, dass Spekulationsprofite kassiert, Milliardenverluste aber den Steuerzahlern aufgebürdet werden. Zu diesen gehört vielmehr, neben anderen, eine Umschuldung mit anteiligem Forderungsverzicht der Gläubiger, Risiko und Haftung wieder zusammenzubringen, Geschäfts- und Investmentbanken zu trennen und nur erstere zu retten (was sie nicht brauchen), Casinos aber pleite gehen zu lassen, Eigenkapitalvorschriften anzuheben, Hebel einzuschränken, die schärfere Regulierung der Finanzmärkte und eine Finanztransaktionssteuer.
Филиз Хакъева Хюсменова (ALDE), в писмена форма. − Дадох своята подкрепа за настоящия доклад, защото бюджетното наблюдение в еврозоната е основа за укрепването и подобряването на икономическото управление в Съюза и ще доведе до засилване на национална ангажираност към европейската икономическа политика.
Подкрепям адекватното регулиране и надзор на финансовите пазари, минималните изисквания за бюджетните рамки на държавите-членки и създаването на надежден и постоянен механизъм за разрешаване на кризи, като смятам, че това би допринесло за подобряване на политиката за устойчив растеж и работни места, за насърчаване на конкурентоспособността в ЕС и на международната търговия. Смятам, че създаването на Европейския семестър за координация на политиките и упражняване на засилено наблюдение и извършване на оценка на бюджетните мерки са необходимост за подобряването на рамката за бюджетно наблюдение в Европа.
Намирам, че докладът е особено ценен за създаването на здрав и надежден механизъм за предотвратяване на прекомерния дълг и за разрешаване на проблема с дълга в еврозоната. Смятам, че предлаганата система от стимули и санкции би допринесла за повишаване на гаранциите за спазването на Пакта за стабилност и растеж.
Eija-Riitta Korhola (PPE), kirjallinen. − Euroopan velkakriisi on antanut meille muistutuksen siitä, miten käy, jos yhteisistä pelisäännöistä ei pidetä kiinni. Eurovaluutan tueksi laadittua vakaus- ja kasvusopimusta on laiminlyöty surutta ja antaumuksella. Jahka käsillä oleva kurimus on saatu, tyylipisteillä tai ilman, jätettyä taakse, tapahtuneesta on toivottavasti opittu jotain.
Tämä käsiteltävänä ollut lainsäädäntöpaketti osoittaa ajattelutavan tervettä muutosta. Erityisen tervetulleena pidän sitä, että rikkomuksista seuraavien sanktioiden lankeamisesta on tehty ministerineuvoston oletusarvoinen kanta ja niiden kumoamisesta määräenemmistön vaativa päätös.
Taloudelliset sanktiot huonosta taloudenpidosta eivät kuitenkaan ole paras mahdollinen lähestymistapa. Ne lähtökohtaisesti vaikeuttavat entisestään rikkurimaan pääsyä sallittuihin raja-arvoihin, minkä lisäksi tätä vaikutusta lieventämään tarkoitetut takaportit alentavat sanktioiden täytäntöönpanon todennäköisyyttä siinä määrin, että sanktioiden todellinen pelotevaikutus on kyseenalaistettavissa. Siksi pidän varteenotettavana vaihtoehtona jäsenvaltion äänivallan osittaista tai kokonaista menettämistä neuvostossa tilanteissa, joissa taloudelliset sanktiot eivät olisi tehokas ratkaisu.
Vaikka Goulardin mietintö onkin suurelta osin oikean suuntainen, minun on äänestettävä sitä vastaan, koska siinä tuetaan niin kutsuttuja eurobondeja. Haluan muistuttaa, että perussopimustasolla on hyvästä syystä säädetty, etteivät jäsenvaltiot ole vastuussa toistensa sitoumuksista tai ota niitä vastatakseen. Ylikansallisten velkakirjojen käyttöönotto olisi räikeässä ristiriidassa tämän sopimuskohdan kanssa. Viime kädessä kunkin jäsenvaltion tulee ansaita markkinoiden luottamus pitämällä huolta omasta maksukyvystään ja asettamalla taloutensa tasapainoon.
Petru Constantin Luhan (PPE), în scris. − Doresc să felicit raportorul pentru următoarele prevederi ale documentului rezultat în urma negocierilor: amenda (de 0,2% din PIB) în cazul prezentării de statistici frauduloase de date privind deficitele și datoria; competențele crescute acordate Comisiei, care va putea solicita furnizarea mai multor informații decât era prevăzut anterior și prin instituirea de misiuni de supraveghere în statele membre; realizarea, la intervale regulate, de către Comisie, a unei evaluări elaborate a sistemului de guvernanţă economică, în special a eficacității și a adecvării sancțiunilor; oportunitatea lansării de invitaţii de către comisia competentă a Parlamentului European către Comisie, Președintele Consiliului și, după caz, Președintele Consiliului European sau Președintele Eurogrupului pentru a discuta deciziile adoptate.
Este de asemenea salutară oportunitatea comisiei competente a Parlamentului European de a invita statul membru vizat de deciziile în cauză să participe la un schimb de opinii.
Vladimír Maňka (S&D), písomne. − Správa špecifikuje povahu bezúročných vkladov, úročených vkladov a pokút. Nepodporil som ju z dôvodu, že ak nepodporujem nariadenie o dohľade ani postup pri nadmernom schodku, nemôžem podporovať ani s nimi súvisiaci systém sankcií. Dodržiavanie reformovaného Paktu stability a rastu by navyše nemalo byť motivované iba pokutami, ale aj pozitívne. Pravicová väčšina navyše z predchádzajúcich návrhov vypustila záväzok zaviesť eurodlhopisy.
David Martin (S&D), in writing. − I welcome the fact that Parliament has won the right to invite finance ministers from countries that have received a warning to hearings, with Member States having long insisted that this should not be the case.
Marisa Matias e Miguel Portas (GUE/NGL), por escrito. − Votamos contra o relatório, mas na alteração 10, sobre a emissão de obrigações europeias, Eurobonds, fui favorável. Estas significam um passo importante e necessário para encontrar soluções solidárias, entre os Estados-Membros, para a resolução da crise da dívida soberana.
Mario Mauro (PPE), per iscritto. − Il mio voto è favorevole. Sono concorde soprattutto sul fatto che occorra che le raccomandazioni politiche annuali della Commissione siano discusse in seno al Parlamento europeo prima di passare al vaglio del Consiglio.
Inoltre il migliorato quadro della governance economica deve basarsi su varie politiche interconnesse e coerenti fra loro a favore della crescita sostenibile e dell'occupazione, in particolare su una strategia dell'Unione per la crescita e l'occupazione che ponga l'accento sullo sviluppo e il rafforzamento del mercato interno.
Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Ce rapport précise la teneur des sanctions qui attendent les États qui ne se plieraient pas aux injonctions de la Commission européenne. Il ne s'inquiète pas un instant des conséquences que de telles sanctions auront sur les peuples et de la légitimité qu'a la Commission de sanctionner des gouvernements élus. Seul bémol proposé: des débats publics qui auront lieu au Parlement européen à la proposition de celui-ci. Pas dans l'État concerné. Il ne faudrait pas que le peuple se mêle de la machination dont il est victime? Je m'engage à ne jamais laisser la Commission frapper la France. Je vote contre.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − O reforço da governação económica deve incluir um envolvimento maior do Parlamento Europeu e dos parlamentos nacionais A realização e manutenção de um mercado único dinâmico devem ser consideradas um elemento do bom funcionamento da União Económica e Monetária. A Comissão deve ter um papel de coordenação mais enérgico no processo de supervisão reforçada, principalmente no que diz respeito às avaliações, ao acompanhamento, às missões in situ, às recomendações e aos alertas específicos a cada Estado-Membro. Mais concretamente, há que limitar o papel do Conselho nos processos de tomada de decisão em matéria de sanções e utilizar a votação por maioria qualificada invertida no Conselho.
Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. − Este informe es el complemento al informe Corien Wortmann-Kool y ahonda en la línea de presionar a los Estados miembros a cumplir con el rigor presupuestario que exige la UE. Y en el caso de no ser así y no cumplir con estas exigencias europeas, el informe detalla la lista de sanciones a aplicar. De nuevo mi voto ha sido un no rotundo.
Alfredo Pallone (PPE), per iscritto. − Cari Colleghi, faccio i miei complimenti alla on. Goulard per la sua relazione, tecnica e severa. Il PSC non avrebbe senso se non venisse supportato da un sistema di sanzioni finanziarie. E concordo con il modus operandi graduale (prima come deposito fruttifero, poi infruttifero, e infine come ammenda) per i paesi che non rispettano gli obblighi sia della parte “preventiva” sia di quella “correttiva” del PSC. Sostengo anche il riferimento agli eurobond. Questi possono essere una buona forma di finanziamento per l'Europa, ma è importante che vi sia una discussione seria e dedicata sul tema e che sia contenuta in una proposta separata, che la Commissione si è impegnata a presentare.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − Ainda dentro do pacote legislativo destinado a reforçar a governação económica na UE e na zona do euro, foi votado o presente projecto de parecer que diz respeito à execução eficaz da supervisão orçamental na área do euro. Votei favoravelmente o presente relatório por acompanhar, no essencial, as preocupações da Relatora, designadamente no que se refere às alterações incidentes sobre as seguintes questões-chave: 1) A execução da supervisão orçamental deve estar sempre subordinada às exigências relacionadas com a promoção de um nível elevado de emprego; 2) a garantia de uma protecção social adequada e a luta contra a exclusão social; 3) O reforço da supervisão orçamental, através de um sistema de controlo do cumprimento, não só através de um sistema de multas (sanções), mas também por um sistema de incentivos, e 4) o reforço do papel do Parlamento Europeu, bem como dos parlamentos nacionais, em todo o processo de supervisão. Sublinho a introdução da obrigatoriedade do Conselho justificar publicamente, no Parlamento Europeu, sempre que não seguir as recomendações da Comissão Europeia relativamente a situações de violação do Pacto de Estabilidade e Crescimento.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − A supervisão orçamental por parte das instituições comunitárias, dentro da zona euro, é essencial para garantir a estabilidade da moeda comum. Assim, a Comissão deve adoptar uma postura activa de vigilância, coordenando a sua actuação com as instâncias executivas dos Estados-Membros e com os parlamentos nacionais e não descurando a realização de visitas de inspecção aos diferentes Estados. Por esta via, reforçando-se o controlo da execução orçamental, pode garantir-se preventivamente a emergência de dificuldades suplementares que afectam todo o espaço comunitário.
Frédérique Ries (ALDE), par écrit. – J'ai voté pour l'excellent rapport de ma collègue Sylvie Goulard sur la surveillance budgétaire dans la zone euro. C'est une composante essentielle du paquet législatif sur la réforme de la gouvernance économique, appelé le "six pack" dans le jargon européen. La proposition forte du rapport est formulée en ces termes: "Les États membres dont la monnaie est l'euro devraient mutualiser [...] pour cent de la dette souveraine sous la forme d'engagements solidaires (titres de la zone euro)."
C'est l'idée forte portée par les libéraux européens depuis des mois, appelant à la création d'euro-obligations, soit une mutualisation de la dette et la capacité pour les pays actuellement en cure d'austérité d'emprunter à des taux raisonnables sur les marchés. Bien sûr, mutualiser les dettes ne les fera pas disparaître. Il va sans dire que la Grèce, comme les autres pays à risques, doivent préalablement s'engager dans un assainissement de leurs finances publiques.
Mais la plus grande force des euro-obligations réside certainement, au-delà de la réduction des coûts financiers supportés par les États membres, dans la promotion de l'euro comme monnaie refuge. Une alternative crédible au dollar puisque 25 % des réserves de change chinoises se font déjà dans la monnaie européenne.
Robert Rochefort (ALDE), par écrit. – Au regard de la crise grecque et de la situation inquiétante de plusieurs autres Etats membres au déficit très important, il est essentiel de s'assurer qu'à l'avenir, le respect de la discipline budgétaire sera une réalité. Je suis soulagé que les longs mois d'âpres négociations sur le "paquet gouvernance" entre le Parlement et le Conseil aient enfin abouti - même si j'aurais bien sûr souhaité que cela arrive plus rapidement. Ce règlement, relatif à la surveillance budgétaire dans la zone euro, établit un système de sanctions - dépôt de 0,2% du PIB de l'Etat membre en tort, avec intérêt ou sans intérêt - visant à mieux faire respecter les volets préventif et correctif du pacte de stabilité et de croissance. Il a aussi pour objectif de lutter contre les déclarations inexactes des Etats membres au sujet des données relatives à leur déficit public ou à leur dette publique, par un système d'amendes pour ceux qui auraient fait preuve de négligence. A noter également que le texte invite la Commission à présenter au Parlement et au Conseil, avant fin 2011, un rapport sur la possibilité d'émettre des «euro-obligations». J'attends avec impatience les prochains pas de la Commission en ce sens.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − Against. Given the fact that there is a ‘mechanical’ link between the Wortmann-Cool report and the Goulard report and given that the trialogue outcome deletes most of the good elements of the latter, including the review clause on Eurobonds, it was logical to maintain the vote against of the ECON committee. As a matter of consistency, Green ECON MEPs decided to table 6 amendments co-signed with S&D particularly on Eurobonds, fiscal convergence, capping of the total amount of financial sanctions and other incentives for compliance.
Licia Ronzulli (PPE), per iscritto. − Ho votato a favore di questo testo perché, partendo dalle proposte della Commissione europea, ritengo fondamentale dare vita ad un pacchetto potenziato di governance economica, nell'interesse di tutti gli Stati membri. Soprattutto in un periodo in cui i debiti pubblici contratti sembrano mettere a repentaglio l'esistenza stessa della moneta unica, è necessario approvare un quadro europeo di sorveglianza delle politiche economiche più solido ed efficace.
Questa vasta riforma della governance comunitaria deve prevedere un ruolo rafforzato per la Commissione europea in qualità di guardiano indipendente sugli orientamenti e le politiche economiche degli Stati membri.
Kay Swinburne (ECR), in writing. − The ECR has always supported the eurozone’s efforts to find a way out of the crisis and to ensure that it does not happen again. We abstained on this report as, since our Group to a large extent represents non-eurozone Member States, it would not be appropriate to interfere with legislation that only concerns the eurozone. The ECR cooperated fully to make the new system as effective, accountable and transparent as possible and, even though this report does not concern the non-eurozone members, we were very happy to contribute. It is a shame that governmental profligacy and contempt for the Stability and Growth Pact has required such a system to be put in place, and we hope that all Member States have now learnt that fiscal prudence is essential at all times, and not just when times are bad. We hope that Parliament’s vote will go some way towards restoring the faith of the markets that proper action is being taken. But from now on, it is for the eurozone to sort out the mess in which it finds itself.
Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. − Am votat împotriva raportului referitor la propunerea de regulament privind aplicarea eficientă a supravegherii bugetare în zona euro întrucât întregul pachet privind guvernanța economică introduce doar măsuri de austeritate și nu conferă statelor membre posibilitatea de a investi în măsuri de creștere economică și de creare de locuri de muncă.
Comisia ar trebui să aibă un rol mai important de coordonare în cadrul procedurilor de supraveghere consolidată, dar consider că în textul unui regulament nu putem stipula ca țările care au o poziție economică sau bugetară mai slabă să plătească o primă/rată mai mare a dobânzii sau să aibă dreptul să împrumute până la concurența unei proporții mai mici din PIB în eurotitluri.
De asemenea, consider că a obliga un stat membru ce are un deficit excesiv să constituie un depozit nepurtător de dobânda, în valoare de 0,2% din PIB-ul său și aplicarea unei amenzi de 0,2% din PIB-ul unui stat membru ce are un deficit excesiv în situația în care Consiliul consideră că acesta nu a întreprins, în termenul prevăzut, acțiuni eficiente ca răspuns la recomandările sale, sunt doar măsuri foarte dure de austeritate care nu vor favoriza dezvoltarea economică și crearea de locuri de munca în acel stat membru.
Inese Vaidere (PPE), rakstiski. − Kopā ar ziņojumu par pārmērīga budžeta deficīta novēršanas procedūras īstenošanu, ziņojums par budžeta uzraudzību eirozonā ekonomiskās pārvaldības likumdošanas paketi papildina ar vairākām būtiskām prasībām.
Stabilitātes un izaugsmes paktā ir noteikts, ka vidēja termiņa budžeta mērķa korekcija un ievērošana ir nodrošināma, ieviešot procentus nesošu depozītu, ko uz laiku attiecinātu uz eirozonas valstīm, kuras nav veikušas pietiekamu budžeta konsolidāciju.
Kā liecina Grieķijas gadījums, vienas valsts finanšu statistikas datu viltošana var izraisīt katastrofālas sekas visā Eiropas Savienībā, tādēļ ir vitāli nepieciešams bez kavēšanās uzlabot gan statistikas datu apkopošanu un iesniegto datu pārbaudi, gan arī ieviest nopietnus sodamērus atbildīgajām dalībvalstīm.
Ziņojums par budžeta uzraudzību eirozonā nosaka tieši šāda veida sankciju izveidi pret dalībvalstīm, proti, par statistikas datu viltošanu vai nepareizu datu iesniegšanu nopietnas nolaidības rezultātā. Minētais sods būtu mērojams līdz 0,2 % no valsts IKP.
Kaut skeptiski raugos uz prasību Komisijai sagatavot priekšlikumus eiroobligāciju izveidei, tomēr augstāk minēto prasību pieņemšanu uzskatu par lietderīgu.
Angelika Werthmann (NI), schriftlich. − Ich bin für eine wesentliche Stärkung des Stabilitäts- und Wachstumspaktes im Euroraum. Die Einhaltung derartiger Verpflichtungen ist nur mittels einer effektiven Durchsetzung einschneidender Sanktionen möglich. Mit einer Geldeinlage/Geldbuße in Höhe von bis zu 0,2 % des BIP ist ein nicht unwesentliches Strafmaß festgesetzt, langfristiger Effekt dieses Sanktionsmechanismus wäre, dass bei Mitgliedstaaten, die über Jahre mit einer nachlässigen Haushaltsführung regieren und infolgedessen den Rettungsschirm beanspruchen müssen, dieser (zumindest nicht ausschließlich) aus dem Steuergeld von BürgerInnen gespeist ist, welche sich an die Regeln halten, was in nachvollziehbarer Weise von den meisten Europäischen BürgerInnen als unfair gesehen wird. Als Lehre aus den bisherigen Erfahrungen im Stabilitäts- und Wachstumspakt werden künftig auch Manipulationen von Statistiken mit nicht unwesentlichen Geldbußen geahndet.
Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. − Abstenho-me neste relatório. Não posso votar favoravelmente este relatório porque não elimina a ideia de que a visão da austeridade deve fazer face à crise e põe barreiras ao necessário investimento público enquanto instrumento de recuperação.
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – La crise actuelle a prouvé que les Etats membres subissaient plutôt qu’ils n’agissaient. Par conséquent, l’Union européenne a décidé de mettre en place un paquet de six propositions qui visent à renforcer la gouvernance économique européenne. Je soutiens donc une Europe plus impliquée et plus ambitieuse en la matière afin qu’elle soit capable d’anticiper toute nouvelle crise. Pour cela, l’Union européenne a décidé de mettre un place un nouveau système capable de prévenir les déséquilibres macroéconomiques, notamment commerciaux. Repris dans le rapport Haglund, ce système instaurera une série de mesures qui viendront compléter celles contenues dans le rapport Ferreira. Ainsi, si un Etat n’a pas été capable de résorber ses déséquilibres en suivant les recommandations faites par le Conseil, il devra constituer un dépôt et à terme payer une amende dont le montant sera alloué au Fonds européen de stabilité financière puis au Mécanisme européen de stabilité qui le remplacera en 2013. Etant pour une surveillance économique renforcée, j’ai voté en faveur du rapport Haglund.
Regina Bastos (PPE), por escrito. − A prevenção e correcção dos desequilíbrios macroeconómicos é um importante instrumento para fazer face às fragilidades que decorrem, nomeadamente, das tendências estruturais de médio e longo prazo, das divergências crescentes no interior da UE, assim como dos efeitos colaterais das políticas dos diferentes Estados-Membros. É importante alargar o âmbito de supervisão com a finalidade de se evitarem desequilíbrios macroeconómicos prejudiciais. O quadro para a prevenção e correcção dos desequilíbrios macroeconómicos deve colocar a tónica na detecção precoce e na prevenção de potenciais desequilíbrios. Pelo exposto, apoiei, o presente relatório.
Cristian Silviu Buşoi (ALDE), în scris. − Zona euro are în acest moment nevoie, mai mult ca oricând, de încrederea pieţelor financiare, iar pentru aceasta trebuie să adoptăm măsuri care să oblige statele membre să-şi respecte angajamentele luate prin Pactul de stabilitate. După cum s-a văzut din experienţele precedente, statele membre nu au reuşit să-şi impună o disciplină bugetară în mod eficace, contribuind astfel la criza datoriei publice care a afectat grav credibilitatea monedei unice.
Pentru supravegherea eficientă şi detectarea la timp a dezechilibrelor macroeconomice e nevoie de informaţii statistice fiabile. Posibilitatea aplicării de amenzi în cazul comunicării de date macroeconomice false, mai ales când scopul este acela de a ascunde depăşirea ţintelor prevăzute în Pactul de Stabilitate, va descuraja practicile neloiale.
La fel ca în cazul celorlalte rapoarte din pachetul legislativ, aportul calitativ major pentru executarea măsurilor de corectare a dezechilibrelor macroeconomice excesive este posibilitatea adoptării sancţiunilor prin majoritatea calificată inversată, precum şi publicitatea deliberărilor Consiliului pe tema sancţiunilor. Astfel vor fi evitate acordurile obscure între statele membre, care să duca la clemenţă în aplicarea sancţiunilor şi la declanşarea unor crize ca şi cea pe care o traversăm în prezent.
Maria Da Graça Carvalho (PPE), por escrito. − Votei favoravelmente a Resolução legislativa por concordar que o quadro de governação económica reforçada deverá assentar em várias políticas interligadas de crescimento e emprego sustentáveis, coerentes entre si, nomeadamente uma estratégia da União para o crescimento e o emprego - com especial incidência no desenvolvimento e reforço do mercado interno e no fomento do comércio internacional e da competitividade -, um quadro eficaz de prevenção e de correcção de défices orçamentais excessivos (Pacto de Estabilidade e Crescimento), um quadro sólido de prevenção e correcção dos desequilíbrios macroeconómicos, requisitos mínimos para os quadros orçamentais nacionais e uma regulação e supervisão reforçadas do mercado financeiro.
Carlos Coelho (PPE), por escrito. − A actual crise económica, financeira e social demonstrou que o modelo de governação económica em vigor na União não funcionou: o quadro de supervisão revelou-se muito frágil e as regras do Pacto de Estabilidade e Crescimento não foram respeitadas.
Concordo por isso com o pacote de medidas que a Comissão Europeia apresentou sobre a governação económica, que deverá ter um papel decisivo para a prevenção de crises futuras e para o reforço da competitividade europeia e do crescimento económico.
Apoio o Relatório Haglund sobre a aplicação de medidas para corrigir o excesso de desequilíbrios macroeconómicos, onde se estabelece um regime de sanções para efeitos da correcção efectiva desses desequilíbrios. Apoio o uso crescente dos procedimentos automáticos, em que os avisos e as sanções só poderão ser bloqueados pelo Conselho através de uma maioria qualificada.
Mário David (PPE), por escrito. − O regulamento atribui uma importância acrescida ao quadro de comparação de indicadores macro-económicos dos Estados-Membros, como uma ferramenta de identificação e monitorização de desequilíbrios (sistema de alerta precoce), que desencadeará um estudo mais profundo de forma a perceber as verdadeiras causas desses desequilíbrios. Voto favoravelmente o presente relatório, por acreditar que os novos mecanismos de supervisão criados (ou já existentes mas melhorados) permitirão duma forma mais clara identificar e corrigir desequilíbrios numa fase embrionária, o que permitirá acções correctivas em moldes mais eficientes e eficazes. Gostaria, contudo, de ter visto o papel do Parlamento Europeu sair mais reforçado no âmbito deste processo, nomeadamente no que diz respeito à sua inclusão no processo decisório. Eu sei que me estou a repetir, mas tenho absolutamente que criticar o facto de que propostas feitas pela Comissão em 15 de Setembro de 2010 só tenham merecido o Acordo do Conselho mais de um ano depois.
Edite Estrela (S&D), por escrito. − Abstive-me na votação do relatório relativo às medidas de execução para corrigir os desequilíbrios macroeconómicos excessivos na área do euro, porque integra um pacote legislativo sobre governação económica cujas medidas se resumem quase exclusivamente a austeridade e sanções, o que trará consequências muito negativas para a economia europeia e para os cidadãos europeus. A austeridade por si só não resolverá a crise na zona euro. São necessárias políticas de consolidação das contas públicas, que promovam o crescimento inteligente, a coesão social e o emprego e que prevejam, designadamente, a criação de um sistema de eurobonds e de uma taxa sobre as transacções financeiras.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − Gostaria de me congratular com a introdução de um mecanismo comum de sanções para a correcção de desequilíbrios macroeconómicos, a par com o que sucede agora, nas regras do Pacto de Estabilidade e Crescimento. O procedimento contemplado neste relatório é totalmente novo no enquadramento jurídico comunitário e acredito que irá desempenhar um papel indispensável nas futuras políticas macroeconómicas dos Estados-Membros. Vai permitir não só uma maior coordenação, como também uma maior responsabilização dos governos a nível nacional e comunitário. Quero ainda destacar a introdução da regra da maioria qualificada invertida no Conselho quando exista a adopção de decisões essenciais para o efectivo funcionamento deste pacote. Por fim, gostaria de felicitar o meu colega Carl Haglund por todo o excelente trabalho e dedicação.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − Os Ministros das Finanças dos Estados-Membros da União Europeia reuniram-se, no passado dia 16 de Setembro, em Wroclaw – Polónia, sob a Presidência polaca do Conselho, para apreciarem um pacote de seis actos legislativos (cinco regulamentos e uma directiva), visando a melhoria da governação económica da UE, o qual tinha sido objecto de intensas negociações entre o Conselho e o Parlamento Europeu que apresentou mais de 2000 propostas de alteração. O presente relatório, elaborado por Carl Haglund, insere-se nesta estratégia e contempla medidas de execução que visam corrigir os desequilíbrios macroeconómicos na área do euro. Em Abril de 2011, a Comissão dos Assuntos Económicos e Monetários havia, já, aprovado um conjunto de medidas destinadas a reforçar o Pacto de Estabilidade e Crescimento bem como a supervisão orçamental. Congratulo-me com a aprovação de mais este regulamento que, além de evitar o endividamento e o défice excessivos, vai potenciar a detecção precoce de desvios orçamentais e de desequilíbrios macroeconómicos prejudiciais de modo a que as autoridades competentes possam adoptar, em tempo útil, as medidas correctivas necessárias. Além disso, o novo quadro legislativo irá contemplar um conjunto de sanções dissuasoras de falhas por parte dos Estados-Membros.
João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. − Consideramos esta resolução um passo positivo no plano dos direitos em função do género e da orientação sexual, e contra a discriminação. Por isso a votámos favoravelmente. Mas não podemos deixar de tecer algumas considerações. Os direitos humanos são de facto indivisíveis. Todavia, a União Europeia, ao tempo que dá este passo positivo, está envolvida num processo de acelerada negação e mesmo destruição de direitos sociais (que são direitos humanos), e até mesmo de direitos económicos e políticos. Assim acontece em inúmeros Estados-Membros, ao abrigo da dita austeridade, mas muito especialmente naqueles, como Portugal, sujeitos a verdadeiros programas de agressão FMI-UE. Esses ataques afectam todos, incluindo os grupos sociais mais referidos nesta resolução.
Simultaneamente, vários países da UE e a própria UE estão envolvidos em operações de ingerência e de agressão, como no caso da Líbia, ou de complacência com crimes, como no caso dos crimes israelitas contra o povo palestiniano, ou, no passado, o envolvimento em actos de profundo desrespeito pelos direitos humanos, como os voos da CIA e as prisões secretas, que põem em causa os princípios referidos nesta resolução. Ou seja, falta credibilidade à União Europeia para falar de direitos humanos universais e indivisíveis.
Ilda Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. − Votámos contra este relatório que apoia no essencial a proposta da Comissão sobre o regulamento relativo às medidas de execução para corrigir os desequilíbrios macroeconómicos excessivos na área do euro, sendo mais uma das peças legislativas fundamentais do pacote sobre a governação económica. Preocupa-se sobretudo com um regime de sanções e com a aplicação das multas aos Estados que não cumpram as exigências impostas pela Comissão Europeia na base dos actos delegados. O Parlamento Europeu pretende a sua aplicação a todos os Estados que, mesmo não sendo membros da zona euro, tenham notificado a Comissão da sua vontade de aplicar o presente regulamento.
É mais um processo de ingerência que insiste na aplicação do mesmo tipo de políticas e critérios monetaristas e neoliberais, aprofundando o autêntico garrote imposto aos Estados-Membros, sem cuidar das causas dos problemas nem das políticas alternativas que tivessem em conta os diferentes graus de desenvolvimento das economias.
O que faz é ampliar a aplicação de sanções e o pagamento de multas para os Estados que não cumprirem as exigências que lhes forem impostas, colocando-os numa posição de autêntica submissão perante as instituições europeias, apenas para servir interesses de grupos económicos e financeiros, o que é inaceitável.
Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Návrhy Komisie na zlepšenie správy ekonomických záležitostí majú veľký význam pre budúcnosť EÚ a hospodársky rast, najmä v eurozóne. Zo skúseností získaných počas prvého desaťročia hospodárskej a menovej únie vyplýva potreba zlepšiť rámec správy ekonomických záležitostí, ktorý by mal byť založený na posilnenej zodpovednosti jednotlivých členských štátov. Vyslovujem podporu rozsiahlej reforme rámca správy založenej na metóde Únie, ako i silnú a nezávislú Komisiu, ktorá by zohrávala kontrolnú a vedúcu úlohu v novom hlbšom a širšom rámci dohľadu nad hospodárskou politikou. V rámci pre predchádzanie makroekonomickým nerovnováham a ich nápravu sa musí klásť dôraz na skoré zistenie potenciálne škodlivých makroekonomických nerovnováh a ich predchádzanie. Dohľad nesmie byť založený na statickom a zjednodušenom rámci. Je veľmi dôležité zabezpečiť, aby postup vychádzal z podrobnej ekonomickej analýzy prostredníctvom hĺbkových hodnotení skúmajúcich širokú škálu ekonomických faktorov a zároveň zohľadňoval špecifické okolnosti krajín. Správa ekonomických záležitostí a vnútroštátna hospodárska politika by mali byť viac vecou spoločného záujmu zúčastnených strán. I preto sa domnievam, že je potrebné výraznejšie zapojiť národné parlamenty na vnútroštátnej úrovni a na úrovni EÚ. Okrem toho by členské štáty mali zaviesť vnútroštátne pravidlá a inštitúcie, ktoré budú v súlade s cieľmi Paktu o stabilite a raste.
Vicky Ford (ECR), in writing. − I abstain as the effect of this report will be within the eurozone. Whilst I welcome measures to enforce stronger fiscal discipline, I also respect the rights of Members from those countries to make their own decisions on this report.
Catherine Grèze (Verts/ALE), par écrit. – Je me suis abstenue sur le vote de ce rapport. En effet, il prévoit des sanctions des Etats-membres en cas de déséquilibres macro-économiques sans prévoir lui-même, ni le paquet législatif auquel il appartient, les structures de gouvernance économique dont l'Europe a profondément besoin. A l'heure où la crise frappe profondément la population européenne, le Parlement européen ne peut envoyer le signal de l'austérité, incompréhensible, inexplicable aux citoyens et mettant à mal le projet européen. De plus, ce rapport n'est pas assez ambitieux. Certes, il faut se contraindre à éviter les déficits publics, mais pas au détriment de la justice sociale et des investissements pour le futur nécessaires à une économie durable. En d'autres termes, il faut plus d'Europe pour faire face à la crise : une union fiscale, sociale et politique plus aboutie et un budget européen avec des ressources propres.
Sylvie Guillaume (S&D), par écrit. – Je me suis abstenue sur le rapport Haglund, afin de ne pas compromettre la bonne application des dispositions prévues dans le rapport Ferreira, concernant la prévention et la correction des déséquilibres macroéconomiques. Il n'en reste pas moins que le paquet gouvernance économique enferme les États membres dans des politiques d'austérité.
Au lieu d'assurer des politiques de relance, de soutien à la consommation et d'investissement pour l'avenir, ce paquet fait payer la crise aux citoyens, en étouffant la croissance et en détruisant des emplois. Ce paquet n'est rien d'autre qu'une abdication devant la toute-puissance des marchés financiers et des agences de notation. Un autre chemin était possible; la droite européenne devra assumer cette lourde responsabilité de ne pas l'avoir choisi.
Jiří Havel (S&D), písemně. − V červnu t.r. byl v EP schválen legislativní balíček obsahující šest návrhů pro vytvoření dokonalejšího rámce pro správu ekonomických záležitostí EU, který by měl vést k vyšší makroekonomické stabilitě členských států v dlouhodobém horizontu. Toto by mělo být dosaženo i vyšším zapojením EP a vnitrostátních parlamentů do postupů koordinace hospodářské politiky. Nedílným předpokladem pro dosažení takového ambiciózního záměru musí být propracovaný a vynutitelný systém sankcí pro účinnou nápravu nadměrné makroekonomické nerovnováhy v eurozóně, viz také zpráva paní Ferreirové. Systém by měl být vytvořen takovým způsobem, aby bránil výskytu asymetrických šoků a rovněž přispíval k udržitelnému růstu a tvorbě pracovních míst a byl tak v souladu se strategií Evropa 2020.
Ačkoliv konečné stanovení výše pokuty může být leckdy problematické, její výše a způsob vynucování byly vytvořeny na základě citlivého všeobecného politického konsensu. Nicméně mám výhrady k navrženému způsobu možnosti uvalení úročené zálohy před vlastním udělením sankce. Celkově lze konstatovat, že předkládaná zpráva kolegy Carla Haglunda, která souvisí s implementací zprávy paní Ferreirové, je krok správným směrem, nicméně úročená záloha se jeví jako problematická a zasloužila by si další diskusi. Z tohoto důvodu se zdržuji hlasování.
Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau dokumentui, kadangi pasiūlyme dėl reglamento dėl vykdymo užtikrinimo priemonių, skirtų perviršiniam makroekonominiam disbalansui naikinti euro zonoje išplečiamas ekonominės priežiūros procesas, kuris iš dalies nustatytas Stabilumo ir augime pakte. Taigi biudžeto priežiūra ir fiskalinė priežiūra papildomos mechanizmu, kuris gali padėti nustatyti makroekonominį disbalansą, jo išvengti ir jį pakoreguoti. ES reikia didesnės ekonominės priežiūros, kuri turėtų apimti visas susijusias ekonomikos sritis. Taigi makroekonominis disbalansas turėtų būti vertinamas kartu su fiskaline politika ir ekonomikos augimą skatinančiomis struktūrinėmis reformomis. Makroekonominio disbalanso prevencijos ir naikinimo mechanizmą sudaro du pasiūlymų projektų paketai. Pirmasis priemonių paketas bendrai apibrėžtas pasiūlyme dėl reglamento dėl perviršinio disbalanso procedūros, kuriuo siekiama sukurti makroekonominio disbalanso problemų nustatymo ir sprendimo sistemą. Antrajame pasiūlymo projekte pagrindinis dėmesys skiriamas perviršinio makroekonominio disbalanso naikinimo priemonių vykdymo užtikrinimui. Jis taikytinas tik eurą įsivedusioms valstybėms narėms ir sudaro paskatas valstybėms narėms kuo anksčiau spręsti makroekonominio disbalanso problemas ir prireikus užtikrinti tinkamų korekcinių priemonių taikymą.
Cătălin Sorin Ivan (S&D), în scris. − Acest raport pune în practică măsurile de corectare a dezechilibrelor macroeconomice depistate prin mecanismele expuse în raportul Ferreira, însă consider că era necesară o etapă intermediară prin depunerea unei garanţii cu dobândă înaintea impunerii sancţiunii de 0,1% din PIB. Dacă aceste măsuri ar fi fost luate în considerare, Uniunea ar fi avut la dispoziţie o serie de măsuri mai flexibile.
Vladimír Maňka (S&D), písomne. − Nariadenie definuje systém sankcií za účelom efektívnej nápravy nadmerných makroekonomických nerovnováh, ako ich definuje správa Ferreira. Výška pokuty sa určuje na 0,1 % HDP daného členského štátu. Hlavnou výhradou voči záverečnému kompromisu je možnosť ešte pred uvalením sankcie trestať členský štát úročeným vkladom. Zdržal som sa hlasovania, pretože napriek kritike predmetnej správy táto úzko súvisí s implementáciou správy Ferreira, ktorú som podporil.
David Martin (S&D), in writing. − I agree with this report that strengthening economic governance should go hand in hand with reinforcing the democratic legitimacy of economic governance in the Union, which should be achieved through a closer and more timely involvement of the European Parliament and the national parliaments throughout the economic policy coordination procedures.
Mario Mauro (PPE), per iscritto. − Il miglioramento del quadro della governance economica dovrebbe basarsi su un insieme di politiche interconnesse e coerenti a favore di una crescita e un'occupazione sostenibili, fondate su una solida strategia dell'Unione per la crescita e l'occupazione.
Per fare sì che gli squilibri esistenti vengano attenuati non possiamo agire diversamente. La relazione del collega Haglund mi pare vada in questa direzione.
Mairead McGuinness (PPE), in writing. − I support this report which proposes that all Member States will be subject to macroeconomic surveillance. Early detection of a macroeconomic imbalance is crucial to ensure the proper functioning of the Economic and Monetary Union. Provisions are laid down for a Commission scoreboard to examine the economic, financial and structural factors in individual Member States, indicating any imbalance. While this proposal forms just one part of the overall governance package, its role as an effective alert system will be key.
Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Ce règlement permettra à la Commission d'imposer des amendes annuelles aux États réfractaires à son autorité. Les sommes ainsi obtenues seront allouées au Fonds de stabilité UE-FMI dont les peuples grec, irlandais et portugais subissent les effets. Le seul bémol apporté par le Conseil est une graduation dépôt portant intérêts-sanctions qui ne change rien au fond de l'affaire. Je vote contre ce texte.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − O quadro de governação económica reforçada deverá assentar em várias políticas interligadas de crescimento e emprego sustentáveis, coerentes entre si, nomeadamente uma estratégia da União para o crescimento e o emprego - com especial incidência no desenvolvimento e reforço do mercado interno e no fomento do comércio internacional e da competitividade -, um quadro eficaz de prevenção e de correcção de défices orçamentais excessivos (Pacto de Estabilidade e Crescimento), um quadro sólido de prevenção e correcção dos desequilíbrios macroeconómicos, requisitos mínimos para os quadros orçamentais nacionais e uma regulação e supervisão reforçadas do mercado financeiro. É essencial que o procedimento se insira no ciclo anual de supervisão multilateral. A existência de dados estatísticos fiáveis é fundamental para a supervisão dos desequilíbrios macroeconómicos. Para garantir a existência de estatísticas sãs e independentes, os Estados-Membros deverão assegurar a independência profissional das autoridades estatísticas nacionais, de acordo com o código de práticas das estatísticas europeias estabelecido no Regulamento (CE) n.º 223/2009. Além disso, a disponibilidade de dados orçamentais sólidos também é importante para a supervisão dos desequilíbrios macroeconómicos. Este requisito deve ser garantido pelas normas previstas a este respeito pelo Regulamento (UE) n.º [.../...] relativo à aplicação efectiva da supervisão orçamental na área do euro, em particular o seu artigo 6.º-A.
Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. − Para corregir los desequilibrios macroeconómicos la propuesta de la Comisión consiste en sanciones. Ya he explicado al hablar del informe Goulard por qué no creo que la salida a la crisis sean los corsés para controlar el gasto público, y mucho menos los castigos y sanciones en caso de no cumplir con este dogma. El Pacto de Estabilidad y Crecimiento no puede de ningún modo ser la base para generar políticas de empleo, porque está basado en los principios que precisamente han hecho desaparecer empleos. El semestre europeo no pude ser parte de la solución a la crisis, al ser un arrebato de la soberanía de los Estados en favor de la Comisión y sus dictados neoliberales. De nuevo voto negativo.
Alexander Mirsky (S&D), in writing. − Experience gained during the first decade of the Economic and Monetary Union shows a clear need for an improved economic governance framework, which should be built on stronger national ownership of commonly agreed rules and policies and on a more robust surveillance framework at the European level of national economic policies. I completely favour an extensive reform of the governance framework based on the Community (Union) method and a strong and independent Commission overseeing and giving directions in the new deeper and wider economic policy surveillance framework.
Alfredo Pallone (PPE), per iscritto. − Come la relazione della onorevole Goulard, anche quello del collega Haglund è il corollario importante e fondamentale per porre in essere un'efficace sorveglianza in materia di squilibri macroeconomici. Senza, infatti, un serio strumento di dissuasione si rischierebbe di vanificare l'impianto della procedura per squilibri eccessivi. Nello specifico concordo che se il meccanismo di allerta segnala la presenza di squilibri eccessivi si dia inizio alla procedura correttiva e la Commissione possa indirizzare un avvertimento a tale Stato. E soprattutto se lo Stato non intraprende le misure adeguate, è prevista l’applicazione di sanzioni finanziarie (pari allo 0,1 per cento del PIL).
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − Votei favoravelmente o presente relatório relativo às medidas de execução para corrigir os desequilíbrios macroeconómicos excessivos na área do euro e que faz parte do pacote legislativo destinado a reforçar a governação económica na UE e na zona do euro. As propostas da Comissão relativas à melhoria da governação económica revestem-se da maior importância para o futuro da UE e para o crescimento económico, em particular na área do euro. A importância crucial destas medidas determinou que os relatores do Parlamento Europeu decidissem examinar exaustivamente as propostas da Comissão como um pacote e melhorá-las de forma a instaurar um quadro sólido e coerente para as próximas décadas. Os relatores tomaram como ponto de partida para o seu trabalho as propostas da Comissão. É a primeira vez que o Parlamento co-decide juntamente com o Conselho sobre a evolução macroeconómica da União. Sublinho a inclusão no regulamento para desequilíbrios macroeconómicos da obrigatoriedade da Comissão Europeia analisar tantos os países com problemas de deficit como países em situação excedentária, de modo a ter uma perspectiva realista do quadro macroeconómico europeu.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − Uma governação económica integrada, articulando em rede a actuação das instituições comunitárias com as instâncias nacionais, é essencial para corrigir os desequilíbrios macroeconómicos na zona euro. Atendendo à existência de um espaço monetário partilhado, a inobservância, por parte de um dos Estados-Membros, do quadro regulativo comum, vem a repercutir-se na situação de todos os demais, impondo-se a necessidade de medidas sancionatórias que garantam a eficácia de funcionamento de todo o espaço. Por outro lado, não se pode prescindir de uma base decisória segura, assente em dados fiáveis sobre a realidade económica comunitária, impondo-se, por esta via, a necessidade de promover estatísticas rigorosas que sirvam de auxílio às instâncias de decisão política.
Frédérique Ries (ALDE), par écrit. – Aujourd'hui, défendre l'Union européenne, c'est appeler à plus de gouvernance économique et budgétaire et prôner l'Union sacrée. Le rapport Haglund voté ce midi par 395 voix pour, 64 contre, et 201 abstentions émanant principalement des partis de gauche, montre l'aversion de ces derniers pour la discipline et les sanctions, puisque c'est de cela qu'il s'agit avec ce règlement qui vise à apporter des solutions aux déséquilibres macroéconomiques excessifs dans la zone euro!
Le Parlement européen a en effet sagement décidé de prévoir des sanctions modulables en cas de non-respect par les États membres des recommandations de la Commission et du Conseil sur les grands agrégats économiques que sont principalement le revenu, l'investissement, la consommation, le taux de chômage ou encore l'inflation.
Pour ma part, je me félicite de cette vaste réforme du cadre de gouvernance sur la base de la méthode communautaire, qui va bien au-delà de la classique surveillance budgétaire, et qui assure plus d'indépendance à la Commission dans le contrôle des politiques économiques des États membres. Seules la cohérence des 27 politiques macroéconomiques et la réduction de la concurrence fiscale et sociale permettront à l'Union européenne de retrouver la voie de la croissance et des emplois durables.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − Against. Very much concerned with the measures in case of non-compliance with the excessive imbalance procedure a sanction of 0.1% of GDP due every year until compliance.
Nuno Teixeira (PPE), por escrito. − A aprovação deste relatório, incluído no "six pack", pretende, antecipadamente, identificar e corrigir os desequilíbrios macroeconómicos, antes que os mesmos se transformem em problemas reais para as economias nacionais. Importa assim, identificar os riscos, saber se eles são da responsabilidade do país ou se vêm do exterior e fazer as devidas recomendações no tempo certo. O reforço do papel da Comissão, como vigilante e fiscalizadora das políticas relativas ao PEC, é fundamental para a implementação de um verdadeiro governo económico europeu, reforçando assim o método comunitário. Para além do estabelecimento de um sistema inteligente simétrico, com a inclusão de mais dados macroeconómicos e estruturais no painel de indicadores estatísticos, sublinho o novo procedimento relativo aos desequilíbrios excessivos, pelo qual a Comissão poderá, antecipadamente, advertir o Estado-Membro. Caso o mesmo ignore a advertência, a Comissão poderá elaborar uma recomendação a dirigir pelo Conselho, para que esse país adopte medidas correctivas (usando a denominada votação por maioria qualificada invertida). Mais do que a imposição de sanções, importa agora tomar as medidas necessárias para evitar futuras crises. O reforço do papel da Comissão Europeia, em todo o processo preventivo e de vigilância, realça uma vez mais a necessidade de centralizar as decisões no pilar comunitário da UE.
Inese Vaidere (PPE), rakstiski. − Vēlos apsveikt deputātu Karlu Haglundu ar veiksmīgi padarīto darbu, veidojot ziņojumu par priekšlikumu Eiropas Parlamenta un Padomes regulai par izpildes pasākumiem pārmērīgas makroekonomiskās nelīdzsvarotības koriģēšanai euro zonā.
Ziņojumā ir rūpīgi izskatīti Eiropas Komisijas priekšlikumi, kā uzlabot ekonomikas pārvaldību, izmantojot tos sistēmas pilnveidošanai.
Lai arī sākotnējais Komisijas projekts ir pozitīvi vērtējams, tajā lielāks uzsvars jāliek uz neefektīvas fiskālās un makroekonomiskās politikas novēršanu.
Eiropas Parlaments ir papildinājis priekšlikumus pārmērīgas makroekonomiskās nelīdzsvarotības koriģēšanai ar prasībām visām dalībvalstīm iestrādāt Stabilitātes un izaugsmes pakta noteikumus savā budžeta procedūrā, piešķirt lielāku, neatkarīgāku uzrauga lomu Komisijai, kā arī palielināt Parlamenta uzrauga funkcijas.
Lai nodrošinātu lielāku pārredzamību un atbildību, kā arī izbeigtu politisko 'tirgošanos' Padomē vai starp dalībvalstīm un Komisiju, Komisijai un Padomei jāapņemas pamatot un publiskot savu nostāju un lēmumus visos procedūras posmos.
Vienlaikus ziņojumā ir iekļautas konkrētas ekonomikas pārvaldības sastāvdaļas, kā procentnoguldījums vai ikgadējā naudassoda apmērs 0,1 % apmērā no IKP iepriekšējā gadā, ja dalībvalsts nav veikusi korektīvos pasākumus pēc tās negatīva makroekonomiskā novērtējuma.
Dominique Vlasto (PPE), par écrit. – Nous ne pouvons pas bénéficier d'une monnaie commune d'une part et mener une gestion non coordonnée des deniers publics d'autre part. L'actualité nous montre que le manque de convergence et le déséquilibre entre les comptes publics européens sont autant de brèches dans lesquelles s'engouffrent les spéculateurs qui cherchent à profiter des difficultés de la zone euro.
Aujourd'hui, nous réagissons afin de ne plus laisser cette opportunité aux marchés financiers. Pour cela, ma famille politique a eu le courage de permettre le développement d'instruments préventifs et curatifs qui renforceront le pacte de stabilité et de croissance. Alors que la méthode de maîtrise des déficits reposait jusqu'à présent sur la bonne volonté des États, la Commission a désormais la possibilité de recommander des sanctions financières, allant du dépôt d'argent à l'amende financière, pour les États qui ne rempliraient pas leurs obligations. En adoptant ces mesures visant à limiter les déficits publics, l'Union évite le réflexe dévastateur du repli sur soi, montre sa détermination de sortir de cette crise par le haut et surtout rappelle que le partage d'une monnaie commune exige une solidarité maximale, mais également un partage des responsabilités.
Rafał Trzaskowski (PPE), in writing. − From the beginning, I have strongly supported the six Economic Governance Regulations, designed to prevent future budgetary and economic crises in the Member States. I welcome now adoption of the package and wish to congratulate the rapporteurs and both the Hungarian and Polish Presidencies.
Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. − Voto favoravelmente, na medida em foram alcançados os compromissos mais importantes para os socialistas. O relatório promove um maior envolvimento do Parlamento Europeu nas decisões sobre desequilíbrios macroeconómicos; exige que sejam considerados os objectivos da Estratégia Europa 2020 e inclui, no Artigo 1.°, a necessidade de se prestar atenção aos Direitos Sociais, indo ao encontro do que está consagrado no TFUE.
Elena Oana Antonescu (PPE), în scris. − Cadrul îmbunătățit de guvernanță economică trebuie să se bazeze pe o strategie a Uniunii Europene pentru creștere economică și ocuparea forței de muncă, pe un cadru eficace pentru prevenirea și corectarea pozițiilor bugetare excesive, pe un cadru robust pentru prevenirea și corectarea dezechilibrelor macroeconomice, pe reglementarea și supravegherea consolidată a pieței financiare. Coordonarea politicilor economice ale statelor membre trebuie să se desfășoare în contextul orientărilor generale ale politicilor economice și al liniilor directoare referitoare la ocuparea forței de muncă și trebuie să implice respectarea unor principii directoare precum stabilitatea prețurilor, soliditatea și sustenabilitatea finanțelor publice și a condițiilor monetare. Obiectivul unei coordonări economice consolidate trebuie să fie instituirea unei uniuni economice și sociale stabile, bazate pe principiile procedurii comunitare.
Piața internă trebuie să contribuie la dezvoltarea durabilă a Uniunii, pe baza unei creșteri economice echilibrate și a stabilității prețurilor, a unei economii sociale de piață cu o competitivitate ridicată, urmărind atingerea obiectivului ocupării integrale a forței de muncă și al coeziunii sociale, precum și asigurarea unui nivel ridicat de protecție a mediului și a îmbunătățirii calității acestuia. Am votat în favoarea acestui raport.
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – En faveur d’un renforcement de la politique économique et monétaire de l’Union européenne, j’ai voté pour le rapport Ferreira. Ce rapport contient deux volets : un volet préventif et un volet correctif. Sur le plan préventif, la Commission européenne sera en charge de surveiller ces déséquilibres. Dès qu’un déséquilibre excessif est identifié chez un Etat, ce dernier devra le corriger en appliquant les recommandations du Conseil. Ce rapport s’inscrit dans la lignée du rapport Haglund qui vient compléter les mesures prises pour contrer les déséquilibres excessifs.
Regina Bastos (PPE), por escrito. − Em 29 de Setembro de 2010, a Comissão Europeia apresentou um pacote legislativo com o objectivo de reforçar a Governação económica na União Europeia e da zona Euro. Esse reforço deve estar ligado ao reforço da legitimidade democrática das decisões tomadas, ou seja, com o envolvimento mais próximo e atempado das partes interessadas, dos Parlamentos Nacionais e do Parlamento Europeu. O presente relatório, que apoiei, estabelece regras pormenorizadas para a detecção de desequilíbrios macroeconómicos, bem como para a prevenção e correcção de desequilíbrios macroeconómicos excessivos na União. É concebido o mecanismo de alerta para facilitar a identificação precoce e a monitorização de desequilíbrios. Se as medidas tomadas ou previstas no plano de medidas correctivas ou o respectivo calendário de implementação forem considerados insuficientes, o Conselho, com base numa recomendação da Comissão, adopta uma recomendação para os Estados-Membros apresentarem um novo plano de medidas correctivas num prazo de dois meses. A recomendação da Comissão relativa ao incumprimento é considerada como adoptada pelo Conselho, salvo se, por maioria qualificada, este decidir rejeitar a recomendação no prazo de dez dias a contar da sua adopção pela Comissão. Os Estados-Membros podem solicitar a convocação de uma reunião do Conselho para a votação da decisão.
Sergio Berlato (PPE), per iscritto. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, la relazione oggi in discussione è di particolare importanza perché riguarda l'adozione del pacchetto di proposte legislative sulla governance economica volto a definire un quadro solido per i prossimi decenni, che garantisca compatibilità tra la disciplina fiscale e la crescita economica dell'Unione europea.
Il quadro completo della governance economica dovrebbe sostenere ed essere compatibile con le strategie dell'UE in materia di crescita ed occupazione nonché con l'obiettivo di incrementare la competitività degli Stati membri e la stabilità sociale in tutte le regioni dell'Unione.
L'esperienza acquisita durante il primo decennio di funzionamento dell'Unione economica e monetaria evidenzia l'esigenza di un miglioramento del quadro di governance economica che, a mio avviso, dovrebbe fondarsi su due elementi principali: una più forte titolarità nazionale delle norme e delle politiche decise di comune accordo e un più solido sistema di sorveglianza a livello europeo delle politiche economiche nazionali.
Accolgo con favore, inoltre, la previsione di sanzioni per punire le frodi o l'indisponibilità ad agire in base alle raccomandazioni concordate senza che per essa sussista una ragionevole giustificazione. Ritengo, infine, che il miglioramento del quadro della governance economica non possa prescindere da una maggiore regolamentazione e sorveglianza dei mercati finanziari.
Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. − Mi sono astenuta dal voto su questa relazione relativa al nuovo regolamento sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici.
Da un lato, l'obiettivo della relazione è certamente condivisibile, in quanto viene proposta l'adozione di misure atte ad evitare il ripetersi di crisi finanziarie come quella greca. Tuttavia, tali misure comporterebbero un intervento consistente dell'UE nei bilanci nazionali, il che potrebbe risultare in un'eccessiva interferenza della stessa UE nelle questioni economiche degli Stati membri.
Pertanto, preferisco astenermi dal voto su misure di questo tipo fintanto che non sarà possibile valutare nel dettaglio quale peso avranno per gli Stati membri stessi.
Jan Březina (PPE), písemně. − Jsem toho názoru, že koordinace hospodářských politik členských států v Unii, jak stanoví Smlouva, by měla zahrnovat dodržování hlavních zásad, mezi něž patří stabilní ceny, zdravé veřejné finance a měnové podmínky a udržitelná platební bilance. Mnohostranný dohled uvedený v čl. 121 odst. 3 a 4 Smlouvy je jistě vhodné doplnit o zvláštní pravidla pro odhalování, prevenci a nápravu makroekonomické nerovnováhy. Ztotožňuji se s tím, že se tento postup bude opírat o mechanismus včasného varování, který včas odhalí vznikající makroekonomickou nerovnováhu a bude založen na využití orientačního a transparentního srovnávacího přehledu v kombinaci s ekonomickým úsudkem. Postup monitorování a nápravy nepříznivé makroekonomické nerovnováhy s preventivními a nápravnými prvky vyžaduje posílené kontrolní nástroje vycházející z nástrojů používaných v rámci postupu při mnohostranném dohledu. Může se jednat například o posílené kontrolní mise prováděné Komisí v členských státech a další podávání zpráv členským státem v případě vážné nerovnováhy nebo nerovnováhy ohrožující řádné fungování Hospodářské a měnové unie.
Maria Da Graça Carvalho (PPE), por escrito. − Votei favoravelmente a resolução legislativa por concordar que a coordenação das políticas económicas dos Estados-Membros no âmbito da União deverá ser desenvolvida no contexto das orientações gerais das políticas económicas e das orientações para o emprego e implicar a observância dos princípios orientadores em matéria de estabilidade dos preços, solidez e sustentabilidade das finanças públicas e das condições monetárias, e a sustentabilidade da balança de pagamentos. A Comissão e o Conselho deverão cooperar estreitamente quando elaborarem o painel de avaliação e o conjunto de indicadores macroeconómicos e macrofinanceiros relativos aos Estados-Membros. Os indicadores e os limiares devem ser estabelecidos e ajustados quando necessário, de forma a adaptarem-se ao carácter evolutivo dos desequilíbrios macroeconómicos, entre outras razões, devido à evolução dos riscos que pesam na estabilidade macroeconómica ou à melhoria da disponibilidade de estatísticas relevantes. A Comissão deverá apresentar, para apreciação pelas comissões competentes do Conselho e do Parlamento Europeu, sugestões sobre planos para estabelecer e adaptar os indicadores e os limiares. A Comissão deverá informar o Conselho e o Parlamento Europeu sobre alterações dos indicadores e limiares, e explicar as suas razões para tais modificações.
Françoise Castex (S&D), par écrit. – Le Parlement européen a voté aujourd’hui le paquet "gouvernance économique", après de longues négociations. Pour nous, socialistes français et européens, il constitue un pacte d'austérité qui empêche les Etats membres de relancer l’économie et de se protéger des marchés. Au final, seules les propositions portées par notre collègue Elisa Ferreira permettront d'apporter des solutions concrètes aux déséquilibres macroéconomiques minant la soutenabilité et les bases sociales de la zone euro. Nous refusons que la Grèce soit aujourd'hui rendue seule responsable de l'aggravation des divergences économiques existant dans la zone euro.
Carlos Coelho (PPE), por escrito. − A actual crise económica, financeira e social demonstrou que o modelo de governação económica em vigor na União não funcionou: o quadro de supervisão revelou-se muito frágil e as regras do Pacto de Estabilidade e Crescimento não foram respeitadas.
Concordo por isso com o pacote de medidas que a Comissão Europeia apresentou sobre a governação económica, que deverá ter um papel decisivo para a prevenção de crises futuras e para o reforço da competitividade europeia e do crescimento económico.
Apoio o Relatório da Deputada Elisa Ferreira que estabelece regras pormenorizadas para a detecção de desequilíbrios macroeconómicos e para a prevenção e correcção de desequilíbrios macroeconómicos excessivos na UE. Apoio a criação de um mecanismo de alerta concebido para facilitar a identificação precoce e a monitorização de desequilíbrios quer a curto prazo quer de desequilíbrios resultantes de tendências estruturais e a longo prazo.
Felicito a Comissão pela previsão do scoreboard, que é composto por um pequeno número de indicadores macroeconómicos e macrofinanceiros relevantes, práticos, simples, mensuráveis e disponíveis relativos aos EstadosMembros. Acho igualmente importante a inclusão no regulamento da obrigatoriedade de a Comissão Europeia analisar tanto os países com problemas de défice como países em situação excedentária, de modo a ter uma perspectiva realista do quadro macroeconómico europeu.
Lara Comi (PPE), per iscritto. − Ho votato a favore di questo importante regolamento poiché, da quanto risulta dalla relazione, le valutazioni e le relative operazioni sono ritenute attendibili. Gli articoli sono stati elaborati con cura e precisione senza mai discostarsi dagli obiettivi fondamentali che ci siamo posti: prezzi stabili, finanze pubbliche e condizioni monetarie sane, bilancia dei pagamenti sostenibile. Bisogna approfittare di questo momento di crisi e incertezza per riformare le nostre legislazioni sfruttando la nostra esperienza passata e presente. Per questo motivo è essenziale che il Parlamento europeo continui a ricoprire un ruolo primario nel controllo delle politiche economiche degli Stati membri. Se l'adozione del regolamento rappresenta un importante risultato, il recepimento negli ordinamenti interni, infatti, è un obiettivo ancora più importante per far sì che la normativa sia ben attuata dagli Stati membri e non si creino ostacoli o barriere al mercato unico.
Corina Creţu (S&D), în scris. − Am votat pentru prevenirea şi corectarea dezechilibrelor macroeconomice, pentru că avem nevoie de un instrument puternic, așa cum este regulamentul propus, pentru a aborda problema echilibrului precar, care este generată, în special, de tendinţele structurale pe termen mediu şi lung, de discrepanţele tot mai pronunţate din cadrul Uniunii (şi în special din zona euro), precum şi de efectele de propagare ale politicilor individuale ale statelor membre .
Edite Estrela (S&D), por escrito. − Votei a favor do relatório Elisa Ferreira, porque apresenta medidas importantes para a prevenção de futuras crises, tais como a definição de um quadro de indicadores com o objectivo de identificar e corrigir desequilíbrios macroeconómicos que venham a surgir na UE e na zona euro.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − É muito importante realçar a importância deste regulamento, que, sendo totalmente novo no enquadramento jurídico comunitário, é absolutamente inovador no seu conteúdo e naquilo que propõe: identificar e corrigir desequilíbrios macroeconómicos na União. Na sequência das lições a retirar da recente crise, este relatório distingue-se pela vontade de, em prol de uma união económica forte e equilibrada, primar pela vigilância e coordenação de políticas económicas adoptadas nos diversos Estados-Membros, nomeadamente destacando-se a necessidade de supervisionar tanto países deficitários como países excedentários de modo a obter um panorama geral concreto. Este relatório visa criar um mecanismo de alerta para possíveis futuros desequilíbrios que possam ocorrer em determinado Estado-Membro, permitindo a sua imediata e eficaz correcção. Por fim, gostaria de felicitar a minha compatriota Elisa Ferreira por todo o seu empenho e dedicação, que não foi sempre fácil, mas claramente meritório.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − Os Ministros das Finanças dos Estados-Membros da União Europeia (UE) reuniram-se, no passado dia 16 de Setembro, em Wroclaw – Polónia, sob a Presidência polaca do Conselho, para apreciarem um pacote de seis actos legislativos (cinco regulamentos e uma directiva), visando a melhoria da governação económica da UE, o qual tinha sido objecto de intensas negociações entre o Conselho e o Parlamento Europeu que apresentou mais de 2000 propostas de alteração. O presente relatório, elaborado pela deputada Elisa Ferreira, insere-se nesta estratégia e sustenta um regulamento que visa prevenir e corrigir os desequilíbrios macroeconómicos na zona do euro, particularmente numa altura em que a União Europeia atravessa uma fase muito complicada devido à possível bancarrota de um dos seus Estados-Membros. Saúdo o acordo obtido pelos Ministros das Finanças ciente de que constitui um sinal muito positivo para os investidores e para os mercados financeiros e uma prova da capacidade da UE em ultrapassar os seus problemas e congratulo-me com a aprovação deste relatório que constituirá uma resposta que ajudará a evitar crises futuras. Para esse efeito, baseia-se numa lógica de austeridade e no reforço de sanções para os países que não respeitarem a regras do Pacto de Estabilidade e Crescimento.
João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. − Este relatório é parte integrante do chamado pacote da governação económica. Como os demais relatórios que integram este pacote, também este mereceu o nosso voto contra.
Não basta identificar desequilíbrios macroeconómicos nos Estados-Membros se não houver políticas comunitárias alternativas de convergência e de coesão económica e social para colmatar os tais desequilíbrios. Além do mais, identificando os desequilíbrios há que enunciar as suas causas – o que, da direita à social-democracia, sempre têm sido incapazes de fazer. Nomeadamente, reconhecendo que a criação da moeda única, à imagem do marco alemão, assentou em pressupostos errados, que apenas serviram interesses de grupos económicos e financeiros dos países de economias mais fortes. E que essa é a causa fundamental do agravamento das crises nas economias mais frágeis.
Não basta por isso fazer declarações de boas intenções sobre a defesa do emprego e dos direitos laborais e sociais se, depois, em vez de pôr fim ao Pacto de Estabilidade e ao Pacto para o Euro Mais, preferem alargar exigências e reforçar sanções contra países de economias mais débeis e contra os seus povos, vítimas das políticas neoliberais.
Ilda Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. − Votámos contra este relatório por fazer parte do pacote dos seis diplomas legislativos da governança económica, revelando contradições que se vivem na União Europeia. Não basta identificar desequilíbrios macroeconómicos nos Estados-Membros se não houver políticas comunitárias alternativas de solidariedade e de coesão económica e social para colmatar os tais desequilíbrios. Por isso, não basta fazer declarações de boas intenções sobre defesa do emprego e dos direitos laborais e sociais se, depois, em vez de pôr fim ao Pacto de Estabilidade e ao Pacto para o euro, substituindo-os por um verdadeiro Pacto de Progresso e Desenvolvimento Social, preferem alargar exigências e reforçar sanções contra países e povos vítimas das políticas neoliberais.
Enquanto os responsáveis europeus não reconhecerem que as suas políticas são a causa fundamental das crises que persistem, vamos assistir a uma degradação da situação económica, social e política, a qual, inevitavelmente, há-de provocar mais tensões sociais e novos conflitos de consequências imprevisíveis. O que acontecerá enquanto não reconhecerem que a criação da moeda única, à imagem do marco alemão, assentou em pressupostos errados, que apenas serviram interesses de grupos económicos e financeiros fortes. E que essa é a causa fundamental do agravamento das crises nas economias mais frágeis.
Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Šesť legislatívnych návrhov, ktoré Komisia prijala v septembri minulého roku v rámci jedného balíka s cieľom zaistiť súdržnosť všetkých legislatívnych textov, má mimoriadny význam pre budúcnosť EÚ a najmä eurozóny. Parlament má v úmysle zlepšiť návrhy Komisie s cieľom vytvoriť silný a súdržný rámec pre nasledujúce desaťročia, ktorý zaručí zlučiteľnosť fiškálnej disciplíny a cieľov hospodárskeho rastu a zamestnanosti v Únii a vo všetkých členských štátoch. Len táto podmienka zaistí stabilitu a udržateľnosť Únie a eura. Táto výzva prichádza v osobitne ťažkom čase pre Úniu a eurozónu, ktoré čelia napätiu v oblasti rastu, zamestnanosti a vnútorných nezhôd, ktoré vážne zhoršuje závažná medzinárodná kríza, ale je to tiež vhodný čas na zmenu, doplnenie a nápravu jestvujúceho modelu vzhľadom na minulé a súčasné poznatky. Je to prvýkrát, čo Parlament spolurozhoduje s Radou o makroekonomickom vývoji a fiškálnej disciplíne v Únii. Posilnenie správy ekonomických záležitostí musí ísť ruka v ruke s posilnením demokratickej legitímnosti prijatých rozhodnutí, čo si vyžaduje užšie a včasnejšie zapojenie nielen príslušných zainteresovaných strán, ale najmä národných parlamentov a Európskeho parlamentu do celého procesu, pre udržateľný a vyvážený rast Únie ako celku. I preto sa vyslovujem za rozsiahlu reformu rámca správy založenú na metóde Spoločenstva (Únie).
Vicky Ford (ECR), in writing. − I am opposed to this report. Although it is important to monitor and take action to correct imbalances this report potentially goes much further, especially with regard to symmetry and the wide list of indicators. The powers given to the Commission are vague and very widely worded and, in my view, this could lead to significant dilution of subsidiarity.
Estelle Grelier (S&D), par écrit. – Comme la majorité de mes collègues socialistes, j'ai voté contre quatre des 6 textes du Paquet Gouvernance Economique. J’ai voté en faveur du rapport sur la prévention et la correction des déséquilibres macroéconomiques et me suis abstenue sur le rapport relatif aux mesures d'exécution en vue de remédier aux déséquilibres macroéconomiques. A l'issue des nombreuses négociations menées à Bruxelles, la plupart des nouvelles mesures adoptées ne font qu'imposer l'austérité pour les citoyens sans prendre en compte la nécessaire relance économique à mettre en œuvre pour retrouver le chemin de la croissance et de l'emploi. Le rapport Ferreira était le seul à apporter des solutions convaincantes sur ce point. Ce rapport prévoit en effet de garantir la protection des droits sociaux, et de mettre en place un vaste éventail d'indicateurs économiques permettant de réellement tenir compte de la situation dans chaque pays. Il préconise également une approche symétrique, en pointant du doigt la responsabilité des Etats très excédentaires dans le développement des déséquilibres macroéconomiques. Je me suis abstenue sur le rapport Haglund, bien que je n’adhère pas à son contenu punitif, car son adoption était nécessaire pour permettre la mise en œuvre des mesures préconisées dans le rapport Ferreira.
Catherine Grèze (Verts/ALE), par écrit. – Je me suis abstenue sur le vote de ce rapport. En effet, il prévoit un plan de surveillance accrue des Etats-membres en cas de déséquilibres macro-économiques excessifs sans prévoir lui-même ainsi que le paquet législatif auquel il appartient, les structures de gouvernance économique dont l'Europe a profondément besoin. A l'heure où la crise frappe profondément la population européenne, le Parlement Européen ne peut envoyer le signal de l'austérité, incompréhensible, inexplicable aux citoyens et mettant à mal le projet européen. De plus, ce rapport n'est pas assez ambitieux. Certes, il faut se contraindre à éviter les déficits publics mais pas au détriment de la justice sociale et des investissements pour le futur nécessaires à une économie durable. En d'autres termes, il faut plus d'Europe pour faire face à la crise : une union fiscale, sociale et politique plus aboutie et un budget européen avec des ressources propres.
Sylvie Guillaume (S&D), par écrit. – J'ai voté pour le rapport Ferreira car le groupe des Socialistes et Démocrates a obtenu dans ce texte des avancées importantes. En effet, la surveillance budgétaire s'appliquera non seulement aux pays en déficit, mais aussi à ceux qui sont fortement en excédent, afin qu'ils soutiennent leur demande intérieure, et permettra ainsi de limiter les déséquilibres internes à la zone euro. Il n'en reste pas moins que le paquet gouvernance économique enferme les États membres dans des politiques d'austérité.
Au lieu d'assurer des politiques de relance, de soutien à la consommation, et d'investissement pour l'avenir, ce paquet fait payer la crise aux citoyens, en étouffant la croissance et en détruisant des emplois. Ce paquet n'est rien d'autre qu'une abdication devant la toute-puissance des marchés financiers et des agences de notation. Un autre chemin était possible; la droite européenne devra assumer cette lourde responsabilité de ne pas l'avoir choisi.
Gerald Häfner (Verts/ALE), schriftlich. − Der Ansatz des Sixpack greift nicht tief genug. Wir haben derzeit keinen Mangel an Geld, sondern eine Geldschwemme. Nur an der falschen Stelle. Mit der Zulassung unregulierter Spekulationscasinos haben wir Anreize geschaffen, die dazu beitragen, dass heute etwa 98% des weltweit zirkulierenden Geldes weder produktiven noch konsumtiven Aufgaben, sondern rein spekulativen Zwecken dient. Diese zerstörerischen "Finanzmärkte" - der Begriff ist eigentlich eine Perversion in sich, da Geld keine Ware sein kann, sondern seinen Wert jeweils nur dadurch erhält, dass es eine Verbindung mit einem tatsächlichen Wert, der menschlichen Fähigkeit, einer Ware oder Dienstleistung, eingeht - dominieren längst die reale, wertschöpfende Ökonomie und haben zunehmend auch die Staaten in der Hand. Das heißt nicht, dass wir uns von ihnen die Maßnahmen diktieren lassen dürfen. Öffentliche Verschuldung abzubauen ist sinnvoll und nötig. Wirtschaft und Gesellschaften strangulieren, ohne das geschilderte Problem anzugehen, nicht. Sonst verschärfen die ergriffenen Maßnahmen die Bedrohung anstatt wirksam dagegenzusteuern. Jeder Schuld steht ein Guthaben, jeder Zinszahlung ein Zinsgewinn gegenüber. Die unvorstellbaren Profite dieses unverantwortlichen Spekulierens werden privat eingeschoben, die Kosten der Gemeinschaft aufgeladen. Durch unbegrenzte Schuldengarantien verschärfen wir diese Spekulationsspirale noch. Ohne Risiko und Haftung wieder zusammenzubringen, ohne Schuldenschnitt, ohne die Realisierung von Verlusten bei Banken und Anlegern können wir der Krise nicht entkommen.
Филиз Хакъева Хюсменова (ALDE), в писмена форма. − Намирам за крайно необходимо приемането на регламент за предотвратяване и коригиране на макроикономическите неравновесия в страните членки на Европейския съюз и затова подкрепям законодателната резолюция на Европарламента по този повод.
Икономическите и финансовите данни на страните членки недвусмислено показват, че много от държавите не спазват правилата и политиките, в чието приемане са участвали. Не можем да продължаваме по този начин, защото той компрометира демократичните ценности, обезсмисля общите ни усилия и ги обрича на провал.
Повече от наложително е това да се промени, защото трудно отминаващата криза заплашва политическите устои на Съюза и защото той не може да бъде световен фактор ако не подобри макроикономиката си.
Оценявам като силни практични ходове обвързването на наблюдението на икономиките на страните с номинални, финансови и структурни показатели, и мониторингът на Комисията върху корективните действия, извършвани от държавите членки. Намирам, че предвидената в документа публичност допълнително ще съдейства за постигане на целите му и че ще позволи да се следи доколко новият механизъм ще допринесе за изпълнението на Стратегията за растеж и работни места.
Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau dokumentui, kadangi pasiūlymu dėl makroekonominio disbalanso prevencijos ir naikinimo papildoma pagal strategiją „Europa 2020“ numatyta daugiašalė priežiūros tvarka, įtraukiant visiškai naują elementą, t. y. perviršinio disbalanso procedūrą. Šiuo pasiūlymu sukuriama makroekonominio disbalanso problemų nustatymo ir sprendimo sistema. Šis pasiūlymas turėtų būti nagrinėjamas kartu su reglamentu dėl vykdymo užtikrinimo priemonių, skirtų perviršiniam makroekonominiam disbalansui naikinti. Abu šie aktai sudaro visavertį makroekonominio disbalanso prevencijos ir naikinimo mechanizmą. ES reikia didesnės ekonominės priežiūros, kuri turėtų apimti visas susijusias ekonomikos sritis. Taigi makroekonominis disbalansas turėtų būti vertinamas kartu su fiskaline politika ir ekonomikos augimą skatinančiomis struktūrinėmis reformomis. Galima apibrėžti tendenciją, kuriai būdingas ne tik ekonominės politikos priežiūros išplėtimas, kad ji apimtų ne tik biudžeto priežiūrą, siekiant išvengti pernelyg didelio makroekonominio disbalanso, bet ir fiskalinės priežiūros stiprinimas. Taikant šią procedūrą turėtų būti sukurtas įspėjimo mechanizmas, kuriuo būtų anksti nustatomas atsirandantis makroekonominis disbalansas. Jis turėtų būti pagrįstas naudojama orientacine ir skaidria rezultatų suvestine, kurioje būtų orientacinės ribos, ir ekonomikos vertinimu. Atliekant šį vertinimą turėtų būti atsižvelgiama, inter alia, į nominaliąją ir realiąją konvergenciją euro zonoje ir už jos ribų.
Cătălin Sorin Ivan (S&D), în scris. − Din tot acest pachet supranumit six-pack, raportul doamnei Ferreira este singurul care ţine cont de realităţile sociale şi instituie măsuri care ne vor permite în viitor să putem depista cât mai curând orice dezechilibru economic din statele membre. Dacă aceste măsuri ar fi existat, problema Greciei ar fi fost remarcată mult mai devreme şi am fi putut lua măsuri mult mai uşoare pentru a salva economia, atât a Greciei, cât şi cea europeană.
Jarosław Kalinowski (PPE), na piśmie. − Przeciwdziałanie zaburzeniom równowagi makroekonomicznej z pewnością będzie służyło wzmocnieniu ładu gospodarczego w Unii Europejskiej i strefie euro, który został zaburzony przez ogarniający Europę kryzys finansowy. Ulepszenie mechanizmów nadzoru oraz środków egzekwowania korekty występujących zaburzeń będzie skutecznie zapobiegać występującym rozbieżnościom pomiędzy państwami członkowskimi. Bardzo ważną rolę w tej kwestii powinny odgrywać wskaźniki wczesnego wykrywania takich zaburzeń, które skutecznie ostrzegą i dadzą więcej czasu na niezbędne przeciwdziałania. Z drugiej strony należy jednak zwrócić szczególną uwagę na fakt, aby stosowane instrumenty, do których należą między innymi procedura nadmiernego deficytu oraz roczne grzywny, nie wpłynęły negatywnie na relacje i podejście społeczeństw państw członkowskich do kwestii zacieśniania integracji europejskiej.
Vladimír Maňka (S&D), písomne. − Toto nariadenie zavádza systém odhaľovania a nápravy makroekonomických nerovnováh.
Vďaka kvalitnej práci spravodajkyne Ferreira zo socialistickej skupiny nariadenie obsahuje dôležité úspechy, najmä v oblasti sociálnych práv. Obsahuje komplexný zoznam makroekonomických nerovnováh (vrátane nezamestnanosti a ukazovateľov reálnej ekonomiky), ktoré treba monitorovať a nesústredí sa len na pôvodne navrhované selektívne a politicky motivované indikátory (deficit, dlh a pod.). Za potenciálny zdroj nerovnováh nepovažuje nielen deficitné, ale aj chronicky prebytkové krajiny.
David Martin (S&D), in writing. − I voted for this report as a constructive measure to help tackle the financial crisis.
Mario Mauro (PPE), per iscritto. − Il mio voto alla relazione Ferreira sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici è favorevole.
Il miglioramento del quadro della governance economica non può essere dissociato da una maggiore regolamentazione e sorveglianza dei mercati finanziari.
Mairead McGuinness (PPE), in writing. − I supported the Ferreira report on the prevention and correction of macroeconomic imbalances. The report suggests that the current economic and financial crisis can be explained partly by economic imbalances between Member States and within the private sector. To prevent and correct those imbalances at an earlier stage, this report proposes a new early warning mechanism as part of the package on economic governance. Requiring Member States to address their macroeconomic imbalances is not about imposing measures that hurt countries or their citizens or punishing those already under a lot of pressure. The report concludes it is more harmful if excessive macroeconomic imbalances are not dealt with, as they can have a drastic effect on the economy as a whole.
Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – La Commission pourra désormais distribuer bons et mauvais points à sa guise. Elle mettra elle-même en place les indicateurs qui lui permettront de noter les États et de les sanctionner de façon semi-automatique. Tout cela est validé par le Conseil, qui accepte la logique souveraineté limitée qu'entraîne le vote à la majorité inversée.
La seule avancée obtenue par le Parlement sur ce texte est particulièrement ténue. La Commission et le Conseil s'engageraient à respecter le rôle des partenaires sociaux et des parlements nationaux ainsi que les systèmes nationaux de fixation des salaires. C'est la moindre des choses. Pourtant cet engagement est de fait annihilé par le Pacte Euro plus et le Semestre européen. Supercherie. Je vote contre ce texte.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − A coordenação das políticas económicas dos Estados¬-Membros no âmbito da União deverá ser desenvolvida no contexto das orientações gerais das políticas económicas e das orientações para o emprego e implicar a observância dos princípios orientadores em matéria de estabilidade dos preços, solidez e sustentabilidade das finanças públicas e das condições monetárias, e a sustentabilidade da balança de pagamentos. Um procedimento de supervisão e correcção de desequilíbrios adversos macroeconómicos, contendo elementos preventivos e correctivos, requer instrumentos de supervisão reforçados, baseados nos instrumentos usados no procedimento de supervisão multilateral. Este procedimento pode incluir missões reforçadas de supervisão da Comissão nos Estados-Membros, em cooperação com o Banco Central Europeu (BCE) para os Estados-Membros da área do euro e do MTC2, e a apresentação adicional de relatórios por parte do Estado-Membro em caso de graves desequilíbrios, incluindo desequilíbrios que comprometam o bom funcionamento da União Económica e Monetária. Os parceiros sociais e outras partes interessadas a nível nacional devem, portanto, participar no diálogo, quando relevante.
Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. − Este informe supone la parte "preventiva" de todo el entramado, es decir, poder detectar de antemano posibles situaciones futuras similares a la actual. O dicho de otra manera, crear mecanismos de alerta que salten cuando un país se esté acercando un nivel de déficit público demasiado elevado para los límites marcados por la UE. Todo esto para poder extender las recetas de ajustes y austeridad con anterioridad a que estalle el problema. He votado en contra, por supuesto.
Alexander Mirsky (S&D), in writing. − The prevention and correction of macroeconomic imbalances is a powerful instrument to address fragilities arising, namely, from medium- and long-term structural trends, from the enlarging divergences within the Union (and euro area in particular) and the spillover effects of individual Member States’ policies. The complexity and novelty of this approach will require the construction of a scoreboard with a limited but adequate set of indicators (to be agreed between Council and Parliament) and with the definition of upper and lower thresholds; the scoreboard should not be interpreted automatically but rather be complemented by thorough economic analysis and ‘in loco’ dialogue and surveillance missions. I support the report of Elisa Ferreira.
Alfredo Pallone (PPE), per iscritto. − Cari colleghi, la relazione dell'onorevole Ferreira è importante, perché sebbene non tocchi direttamente il Patto di crescita e stabilità, allarga lo spettro dei fattori da tenere in considerazione per avere un quadro chiaro e ampio e poter compiere un'analisi completa degli Stati. La procedura per l’identificazione degli squilibri macroeconomici è fondamentale e concordo sulla creazione della tabella di indicatori quantitativi, sia di valutazioni qualitative. Al contempo come per il PSC, la procedura per la correzione degli squilibri eccessivi (Excessive Imbalance Procedure - EIP) è la condicio sine qua non per far sì che la Commissione sia vista davvero come una guardiana del rigore e della stabilità.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − Em 29 de Setembro de 2010, a Comissão apresentou um pacote legislativo destinado a reforçar a governação económica na UE e na zona do euro. O pacote é composto por seis propostas: quatro delas tratam de questões orçamentais, incluindo uma reforma do Pacto de Estabilidade e Crescimento (PEC), enquanto dois novos regulamentos visam detectar e resolver os desequilíbrios macroeconómicos emergentes na UE e na zona do euro. O presente projecto de parecer diz respeito à proposta, apresentada pela Comissão, de regulamento do Conselho que altera o Regulamento n.º 1466/97 relativo ao "reforço da supervisão das situações orçamentais e à supervisão e coordenação das políticas económicas. É consensual que o PEC, tanto na sua vertente preventiva como na sua vertente correctiva, falhou e carece de ser reformado. Concordo com as alterações apresentadas à proposta inicialmente apresentada pela Comissão e que geraram uma maioria alargada de apoio no Parlamento Europeu. Defendendo ser importante ter em consideração a experiência adquirida durante os anos da existência do anterior PEC e, por outro lado, ter igualmente em consideração o aumento da democraticidade da governação económica através do reforço do papel do Parlamento Europeu em todo o processo de supervisão, votei favoravelmente o presente relatório.
Rovana Plumb (S&D), în scris. − În septembrie 2010, Comisia a prezentat un pachet legislativ având drept scop consolidarea guvernanței economice în UE și în zona euro, fiind necesară dezvoltarea unei noi proceduri structurate pentru prevenirea și corectarea dezechilibrelor macroeconomice nefavorabile în toate statele membre.
Pentru a dezvolta o strategie coordonată pentru ocuparea forței de muncă, statele membre și Uniunea ar trebui să acționeze în conformitate cu principiile directoare ale promovării unei forțe de muncă calificate, instruite și a unor piețe ale muncii care să răspundă schimbărilor economice. Piața internă ar trebui să acționeze pentru dezvoltarea durabilă a Uniunii, întemeiată pe o creștere economică echilibrată și pe stabilitatea prețurilor, pe o economie socială de piață cu grad ridicat de competitivitate, care tinde spre ocuparea deplină a forței de muncă și spre coeziune socială, precum și pe un nivel înalt de protecție și de îmbunătățire a calității mediului.
Măsurile propuse unui anumit stat membru pentru a corecta dezechilibrele ar trebui să țină seama de obiectivele unei strategii a Uniunii pentru creștere și locuri de muncă și de necesitatea de a utiliza o astfel de strategie drept un instrument pentru asigurarea unei coeziuni interne durabile.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − A prevenção e correcção dos desequilíbrios macro-económicos deve assentar numa acção conjunta de todos os operadores comunitários. Neste sentido, salienta-se a função de orientação comum da Comissão e do Conselho, desde logo no momento inicial de delimitação dos indicadores macroeconómicos relevantes para a definição de um painel de avaliação da situação dos Estados-Membros, disponibilizando-se, por esta via, índices que servem de base à aferição da situação macroeconómica dos Estados. Por outro lado, importa sublinhar a necessidade de uma postura colaborante por parte dos Estados-Membros, na procura de linhas partilhadas de orientação política.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − Abstention. The Commission acknowledges that ‘in the years preceding the crisis large internal and external debt positions were built up in some member States on the back of unsustainable levels of consumption and housing bubbles. At the same time persistent weaknesses in domestic demand nourished rendered some member States particularly vulnerable to external developments (...) These accumulated imbalances and divergences in competitiveness trends weakened the EU and the euro area response to the crisis and make economic adjustment more painful’. In order to prevent and correct such imbalances so far ignored in the current Growth and Stability Pact, on the negative side the EP lost the demand to have the list of the scoreboard indicators to be defined by delegated acts.
Also and very unfortunately under the pressure of Germany the Council disavowed the compromise on symmetry reached with the Hungarian Presidency and in its last version came back to a version without the word. In the end the word 'symmetry' got lost in the last negotiations. Even though the symmetric rationale is still present in the text is has been weakened by the trialogues given that in the final text action is deemed more urgent and pressing in deficit Member States than in Surplus member States.
Kay Swinburne (ECR), in writing. − The ECR has always supported the eurozone’s efforts to find a way out of the crisis and to ensure that it does not happen again. It is regrettable, however, that the chosen way of doing so requires that the whole of the EU, and not just the eurozone, must be subject to the new and intrusive powers that have been handed to the Commission through the economic governance package. The ECR cooperated fully to make the new system as effective, accountable and transparent as possible and to reduce its impact on the Member States outside the eurozone. It is a shame that governmental profligacy and contempt for the Stability and Growth Pact has required such a system to be put in place, and we hope that all Member States have now learnt that fiscal prudence is essential at all times, and not just when times are bad. We have voted against this report as it does not inspire confidence that the lessons of the crisis have been learnt, and in this case we doubt that Parliament’s vote will assure the markets that proper action is being taken.
Claudiu Ciprian Tănăsescu (S&D), in writing. − I supported this report as it establishes a system for detecting and correcting macroeconomic imbalances, while, at the same time, protecting social rights and having a symmetrical approach in monitoring both surplus and deficit countries. Furthermore, the regulation ensures the monitoring of a wide range of potential sources of imbalances, including the monitoring of social indicators such as unemployment.
Γεώργιος Τούσσας (GUE/NGL), γραπτώς. – Η συμφωνία των πολιτικών εκπροσώπων του κεφαλαίου για το λεγόμενο "πακέτο οικονομικής διακυβέρνησης" που υπερψηφίστηκε σήμερα από τις πολιτικές δυνάμεις του κεφαλαίου σηματοδοτεί την αποφασιστικότητα των μονοπωλίων για την ακόμη μεγαλύτερη ένταση της επίθεσης ενάντια στην εργατική τάξη και τα λαϊκά στρώματα σε ολόκληρη την ΕΕ. Το πολιτικό προσωπικό του κεφαλαίου έπαιξε ακόμη μια φορά το χιλιοπαιγμένο θέατρο των δήθεν διαφωνιών Συμβουλίου της ΕΕ των αστικών κυβερνήσεων με την Επιτροπή και Ευρωκοινοβουλίου για να καταλήξει σε μια προσυνεννοημένη αντιδραστική συμφωνία-κόλαση για την εργατική τάξη. Θεσμοθετεί τη δραστική μείωση μισθών, συντάξεων, κοινωνικών παροχών και δικαιωμάτων των εργαζομένων, στο όνομα της "δημοσιονομικής σταθερότητας" και της "ανταγωνιστικότητας", της διασφάλισης δηλαδή της μονοπωλιακής κερδοφορίας. Ανάγει σε νόμο της ΕΕ τους ωμούς εκβιασμούς ενάντια στους λαούς να αποδεχτούν τον σφαγιασμό των δικαιωμάτων τους, προβλέποντας και επιβάλλοντας αυτόματες κυρώσεις στα κράτη μέλη - στην εργατική τάξη και τα λαϊκά στρώματα - όταν αυτά δεν υπηρετούν αποτελεσματικά την "ανταγωνιστικότητα" των μονοπωλίων. Η ευρωενωσιακή νομοθεσία για την ονομαζόμενη "Ενισχυμένη Οικονομική Διακυβέρνηση", μαζί με το "Ευρωπαϊκό εξάμηνο" (προληπτικός έλεγχος των προϋπολογισμών των κρατών μελών"), το αντιλαϊκό "Σύμφωνο Ανταγωνιστικότητας" και τον Ευρωπαϊκό Μηχανισμό Στήριξης -"ελεγχόμενης πτώχευσης", αποτελούν ένα σιδερένιο μηχανισμό ενάντια στην εργατική τάξη και τα λαϊκά στρώματα όλων των κρατών μελών.
Inese Vaidere (PPE), rakstiski. − Izvērtējot līdzšinējo Ekonomikas un monetārās savienības darbības pieredzi, jāsecina, ka starp primārajiem Eiropas valstu, īpaši eirozonas, uzdevumiem ir ekonomikas pārvaldības uzlabošana, efektīvas sistēmas ieviešana pārmērīga valsts budžeta deficīta novēršanai, ka arī stingrāka finanšu tirgus regulēšana un uzraudzība.
Ar šo ziņojumu Eiropas Parlaments paredz īpaša brīdināšanas mehānisma ieviešanu, kas ļautu laikus atklāt makroekonomiskās nelīdzsvarotības riskus Savienībā. Brīdināšanas mehānisma pamatā būtu regulāri, Komisijas veikti dalībvalstu finanšu un makroekonomisko situāciju vērtējumi.
Šim mērķim ir paredzēta Eiropas Parlamenta, Padomes un Komisijas kopīgi veidotu specifisku, indikatīvu un pārredzamu rādītāju kopsavilkumu izveide, tajos iekļaujot gan nominālo un faktisko konverģenci, gan valstu iekšējo un ārējo nelīdzsvarotību, ražīguma izmaiņas un tā veidotājus, piemēram, pētniecībai un izstrādei, ārvalstu/iekšzemes ieguldījumiem, kā arī izmaiņām nozarēs, tostarp enerģētikā, kas ietekmē IKP un tekošo kontu. Rādītāji vismaz reizi gadā būtu arī jāpārskata un jāatjauno, lai novērstu turpmāk tādas situācijas, kāda radās Īrijas gadījumā, kad novecojušu rādītāju dēļ netika laikus konstatēta krīzes tuvošanās.
Ja dalībvalstī tiktu konstatēta makroekonomiskā nelīdzsvarotība, tai tiktu sagatavoti ieteikumi izpildei noteiktā termiņā, vajadzības gadījumā iesaistot ieinteresētās personas, tostarp sociālos partnerus.
Angelika Werthmann (NI), schriftlich. − Schon anlässlich des zehnjährigen Bestehens der Wirtschafts- und Währungsunion wurden – vor der Krise – zunehmende Divergenzen zwischen den Mitgliedstaaten festgelegt. Das Korrektursystem dieser Ungleichgewichte soll künftig verhindern, dass Europa noch einmal in eine Extremsituation gerät, wie die, in der wir uns seit 2008 befinden.
Iva Zanicchi (PPE), per iscritto. − La prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici rappresentano un importante mezzo per affrontare le fragilità che derivano dalla crisi dell'eurozona e dei mercati finanziari.
Il testo dell'on. Ferreira, per cui ho espresso il mio voto favorevole, fa parte del cosiddetto "six-pack", che costituisce una base concreta per rafforzare le politiche economiche europee: ma solo se intenderemo l'approvazione del pacchetto sulla governance economica come un punto di partenza – e non come un punto di arrivo – questo potrà costituire una solida piattaforma per uscire dalla crisi e tornare a sperare in una nuova crescita economica per l'area UE.
Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. − Abstenho-me neste relatório. Apesar de ser necessário cortar nos défices públicos, o relatório poderia ir mais longe, porque veicula a ideologia de que uma agenda de austeridade, com procedimentos, incentivos, sanções, etc., tudo resolve e não considera que indicadores sociais, como o desemprego, podem vir a agudizar a crise social.
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – La crise actuelle montre que les Etats de la zone euro ne peuvent plus vivre au-dessus de leurs moyens. J’ai donc voté en faveur du rapport de mon collègue Diogo Feio. Car, il est temps que les Etats assument leurs responsabilités. Ainsi, l’Union européenne, dans le cadre du "Paquet sur la gouvernance économique", demande aux Etats membres de corriger rapidement leurs déficits excessifs. Pour y parvenir, l’Union prévoit une procédure à suivre détaillée dans ledit rapport. Cette procédure permettra à l’Union européenne d’avoir un droit de regard renforcé sur le déficit et la dette d’un Etat. Il s’agit ici de redresser plus rapidement les finances d’un Etat. La Commission européenne pourra ainsi agir dans un délai plus bref et exercer davantage de pression en multipliant les visites sur place. L’Etat qui ne respectera pas ses engagements pourra être sanctionné d’une amende dont le montant sera alloué au Fonds européen de stabilité financière puis au Mécanisme européen de stabilité qui le remplacera en 2013.
Regina Bastos (PPE), por escrito. − A crise económica e financeira expôs e aumentou a necessidade de coordenação e melhoria da supervisão das políticas económicas na União Económica e Monetária (UEM). Estas experiências recentes revelaram também lacunas e deficiências no actual sistema de coordenação e nos procedimentos existentes de supervisão. O presente relatório, que apoiei, estabelece as disposições para acelerar e clarificar a aplicação do procedimento relativo aos défices excessivos. O objectivo do procedimento relativo aos défices excessivos consiste em evitar défices orçamentais excessivos e, caso venham a ocorrer, de os corrigir rapidamente, caso em que o cumprimento da disciplina orçamental é avaliado com base no défice orçamental e nos critérios da dívida pública. Para reforçar o diálogo entre as instituições da União, em especial o Parlamento Europeu, o Conselho e a Comissão, e garantir maior transparência e responsabilização, a comissão competente do Parlamento Europeu pode convidar o Presidente do Conselho, a Comissão e, se for caso disso, o Presidente do Conselho Europeu ou do Eurogrupo a comparecer perante a Comissão para debater a decisão do Conselho. A Comissão competente do Parlamento Europeu pode proporcionar ao Estado-Membro visado pelas referidas recomendações, notificação e decisões a oportunidade de participar numa troca pontos de vista.
Jan Březina (PPE), písemně. − Pakt o stabilitě a růstu vychází z cíle zdravých veřejných financí, které jsou prostředkem pro posílení podmínek pro cenovou stabilitu a pro silný udržitelný růst podpořený finanční stabilitou, jenž bude přispívat k tvorbě pracovních míst. Jsem toho názoru, že pravidla týkající se rozpočtové kázně by se měla posílit zejména kladením většího důrazu na výši a vývoj zadlužení a celkovou udržitelnost. Zjišťování existence nadměrného schodku na základě kritéria dluhu a postup tohoto zjišťování by se podle mého názoru neměly orientovat výhradně na nedodržení číselné doporučené hodnoty, ale měly by vždy zohledňovat všechny rozhodující faktory, jimiž se zabývá zpráva Komise podle čl. 126 odst. 3 Smlouvy. Ve zprávě Komise podle čl. 126 odst. 3 Smlouvy by měla být přiměřeně zohledněna kvalita vnitrostátního fiskálního rámce, neboť právě on hraje rozhodující úlohu při podpoře fiskální konsolidace a udržitelných veřejných financí. Aby bylo možno sledovat dodržování doporučení a výzev Rady k nápravě nadměrného schodku, je podle mého názoru třeba, aby v nich byly uvedeny roční rozpočtové cíle, které jsou v souladu s požadovaným fiskálním zlepšením po očištění od cyklických vlivů a bez jednorázových a dočasných opatření.
Maria Da Graça Carvalho (PPE), por escrito. − Votei favoravelmente a resolução legislativa por concordar que o quadro comum de governação económica necessita de ser melhorado, nomeadamente no que respeita ao reforço da supervisão orçamental, em conformidade com o elevado grau de integração alcançado entre as economias dos Estados-Membros na União Europeia, em especial na área do euro As regras de disciplina orçamental devem ser reforçadas, nomeadamente atribuindo um papel muito mais relevante aos níveis e à evolução da dívida e à sustentabilidade em geral. Devem ser igualmente reforçados os mecanismos destinados a garantir o cumprimento dessas regras e a respectiva aplicação.
Carlos Coelho (PPE), por escrito. − A actual crise económica, financeira e social demonstrou que o modelo de governação económica em vigor na União não funcionou: o quadro de supervisão revelou-se muito frágil e as regras do Pacto de Estabilidade e Crescimento não foram respeitadas.
Concordo por isso com o pacote de medidas que a Comissão Europeia apresentou sobre a governação económica, que deverá ter um papel decisivo para a prevenção de crises futuras e para o reforço da competitividade europeia e do crescimento económico. Apoio o excelente Relatório do Deputado Diogo Feio relativo à aceleração e clarificação da aplicação do procedimento relativo aos défices excessivos. O objectivo do procedimento relativo aos défices excessivos consiste em evitar défices orçamentais excessivos e, caso venham a ocorrer, corrigi-los rapidamente. Aplaudo a exigência de maior rapidez no processo para que a Comissão Europeia torne públicas as suas recomendações.
Considero importante que a Comissão mantenha um diálogo permanente com as autoridades dos EstadosMembros, estando igualmente prevista a possibilidade de efectuar missões destinadas a avaliar a situação económica real do Estado-Membro e a identificar eventuais riscos ou dificuldades no cumprimento dos objectivos deste regulamento. Apoio a possibilidade que é dada à Comissão de poder realizar missões de vigilância adicionais e que possa associar o BCE a essas visitas.
Mário David (PPE), por escrito. − Neste relatório, destaca-se a proposta pela redução da divida soberana com base numa taxa média num período de 3 anos, por contraposição a uma taxa fixa anual pelo mesmo período anteriormente defendida pela Comissão. Voto favoravelmente estas alterações, por considerar que representam um instrumento legislativo importante para o desenvolvimento de uma acção correctiva que assegure a sustentabilidade fiscal dos Estados-Membros. Sublinho que, com a aprovação deste documento, a Comissão passa a ter responsabilidades em termos de coordenação e supervisão, assumindo uma posição mais dinâmica na avaliação e acompanhamento do desempenho de cada Estado-Membro. Trata-se de um passo importante para a reestruturação, reforço e para um maior dinamismo da Política de Estabilidade e Crescimento Europeia. Gostaria, por fim, de enfatizar que só uma coordenação económica efectiva poderá conduzir a uma UE mais coesa e mais competitiva e não posso deixar de criticar o facto de que propostas feitas pela Comissão em 15 de Setembro de 2010 só tenham merecido o Acordo do Conselho mais de um ano depois.
Ioan Enciu (S&D), în scris. − Am votat în favoarea acestui raport deoarece consider că prevenirea şi corectarea dezechilibrelor macroeconomice constituie un instrument puternic pentru a aborda problema echilibrului delicat, generată în special de tendinţele structurale pe termen mediu şi lung, de discrepanţele tot mai accentuate din cadrul Uniunii, precum şi de efectele de propagare ale politicilor statelor membre individuale. Actuala consolidare a guvernanţei economice trebuie să fie însoţită de consolidarea legitimităţii democratice a deciziilor luate, fapt care necesită o implicare directă nu numai a părţilor interesate relevante, ci şi a parlamentelor naţionale şi a Parlamentului European pe tot parcursul procesului. Experienţa acumulată de către uniunea economica şi monetară, în prima sa decada de funcţionare, a arătat necesitatea clară a unui cadru de guvernanţă economică îmbunătăţit, care ar trebui să se bazeze pe o asumare mai puternică la nivel naţional a normelor şi a politicilor convenite de comun acord şi pe un sistem mai solid de supraveghere, la nivel european, a politicilor economice naţionale.
Edite Estrela (S&D), por escrito. − Abstive-me na votação do relatório sobre a aplicação do procedimento relativo aos défices excessivos, porque integra um pacote legislativo sobre governação económica cujas medidas se resumem quase exclusivamente a sanções, o que trará consequências negativas para a economia europeia e para os cidadãos europeus. A austeridade por si só não resolverá a crise na zona euro. São necessárias políticas de consolidação das contas públicas, que promovam o crescimento inteligente, a coesão social e o emprego.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − O presente relatório, da responsabilidade de Diogo Feio, debruça-se sobre uma proposta de regulamento do Conselho que altera o Regulamento (CE) n.º 1467/97 do Conselho relativo à aceleração e clarificação da aplicação do procedimento relativo aos défices excessivos e insere-se no pacote legislativo de governação económica que o Parlamento Europeu vota nesta sessão. A crise económica e financeira mundial - que tarda em dar sinais de abrandar - veio comprovar a necessidade, por parte da União Europeia, de uma melhor coordenação e supervisão das políticas económicas da União Económica e Monetária. Entre as situações que têm merecido a atenção dos economistas e dos políticos, situa-se o controle dos défices excessivos e os desequilíbrios macroeconómicos dos Estados-Membros. O dilema com que nos debatemos é: como controlar os défices excessivos e assegurar o crescimento económico? O novo pacote legislativo responde a esta questão: supervisão muito mais forte no Pacto de Estabilidade e Crescimento, aumento da responsabilidade e da transparência de modo a termos, nos Estados-Membros, finanças públicas sustentáveis. Assim, voto favoravelmente este relatório, cujas propostas se inserem numa reforma mais abrangente realizada no âmbito da Estratégia EUROPA 2020, e espero que contribuam para a criação de uma economia mais forte e sustentável.
João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. − Este relatório, parte integrante do chamado pacote da governação económica, insere-se na mesma filosofia dos demais. Com o pretexto de dotar a União Europeia dos meios necessários para prevenir futuras crises, reforçam-se as políticas e orientações que estão, em boa medida, na base da presente crise.
Mas porque não é fácil fazê-lo, pelo menos com a anuência dos cidadãos, procura-se o reforço do directório que comanda os destinos da UE, nele concentrando mais e mais poder económico e político, afastando as decisões dos cidadãos, das estruturas de poder que controlam e que lhes são próximas. Aperta-se ainda mais o garrote sobre os Estados-Membros, em especial sobre os países de economias mais frágeis, e sobre os seus povos. Estas novas regras reforçam o papel de supervisão da Comissão; reforçam a ingerência nas políticas económicas, sociais, orçamentais e fiscais, com o argumento de evitar a ocorrência de défices orçamentais e dívida excessivos, prevendo a aplicação de sanções aos Estados-Membros mais fragilizados.
Este conjunto de seis diplomas legais regula também o chamado Semestre Europeu (verificação anual dos orçamentos nacionais), prevê audições aos ministros das Finanças dos Estados-Membros no Parlamento Europeu e estabelece um mecanismo de sanções mais célere, incluindo multas elevadas. Em lugar de atender às dificuldades dos mais frágeis, somam-se-lhes mais dificuldades.
Ilda Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. − O Parlamento Europeu aprovou, hoje, o chamado pacote legislativo da governação económica, com o argumento de que visam dotar a UE dos meios necessários para prevenir futuras crises. Mas, na realidade, do que se trata é do reforço do poder económico e político que domina a União Europeia, estabelecendo um garrote para os Estados-Membros e os seus povos, sobretudo dos países de economias mais frágeis.
Estas novas regras reforçam o papel de supervisão da Comissão, de ingerência nas políticas económicas, sociais, orçamentais e fiscais com o argumento de evitar a ocorrência de défices orçamentais e dívida excessivos, prevendo a aplicação de sanções aos Estados-Membros mais fragilizados e a aplicação de novos indicadores para detectar os chamados desequilíbrios macroeconómicos.
Este conjunto de seis diplomas legais regula também o chamado Semestre Europeu (verificação anual dos orçamentos nacionais), prevê audições aos ministros das Finanças dos Estados-Membros no Parlamento Europeu e estabelece um mecanismo de sanções mais célere, incluindo multas elevadas.
Alguns dos textos legislativos foram aprovados por uma escassa maioria, com os deputados de esquerda e centro-esquerda a votarem contra ou a absterem-se na votação de várias partes do pacote por considerarem que a legislação se centra demasiado na disciplina orçamental e na austeridade, em detrimento do crescimento económico e do emprego. Por isso votámos contra.
Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Koordinácia hospodárskych politík štátov Únie, ako sa ustanovuje v Zmluve o fungovaní Európskej únie, by mala znamenať dodržiavanie hlavných zásad zameraných na stabilné ceny, zdravé verejné financie a menové podmienky a udržateľnú platobnú bilanciu. Pakt o stabilite a raste sa zakladá na zdravých verejných financiách ako prostriedkoch posilňovania podmienok cenovej stability a silného udržateľného rastu podporeného finančnou stabilitou a vhodného na vytváranie zamestnanosti. Je nevyhnutné zlepšiť spoločný rámec pre správu ekonomických záležitostí v súlade s vysokou úrovňou integrácie, ktorú dosiahli hospodárstva členských štátov v EÚ a najmä v eurozóne. Je potrebné posilniť pravidlá v oblasti rozpočtovej disciplíny. Na vykonávanie existujúceho postupu pri nadmernom deficite na základe kritéria deficitu a kritéria dlhu je nevyhnutné určiť numerickú referenčnú hodnotu, na základe ktorej sa posúdi, či sa pomer štátneho dlhu k HDP dostatočne znižuje a vyhovujúcim tempom približuje k referenčnej hodnote. Odkazy uvedené v nariadení (ES) č. 1467/97 by mali zohľadňovať nové číslovanie článkov ZFEÚ a nahradenie nariadenia Rady (ES) č. 3625/93 nariadením Rady (ES) č. 479/2009 z 25. mája 2009 o uplatňovaní protokolu pri postupe pri nadmernom schodku, ktorý tvorí prílohu k Zmluve o založení Európskeho spoločenstva. Domnievam sa teda, že nariadenie (ES) č. 1467/97 by sa malo príslušne zmeniť a doplniť.
Vicky Ford (ECR), in writing. − I abstain as the effect of this report will be within the eurozone. Whilst I welcome measures to enforce stronger fiscal discipline, I also respect the rights of Members from those countries to make their own decisions on this report.
Sylvie Guillaume (S&D), par écrit. – J'ai voté contre le rapport Feio car il ne permet en aucun cas d'assurer durablement la sortie de la crise financière, économique et sociale. En se cantonnant uniquement à une dimension punitive, le paquet gouvernance économique enferme les États membres dans des politiques d'austérité.
Au lieu d'assurer des politiques de relance, de soutien à la consommation et d'investissement pour l'avenir, ce rapport fait payer la crise aux citoyens, en étouffant la croissance, en détruisant des emplois, et empêchera donc de fait le retour à l'équilibre budgétaire. L'assainissement des finances publiques ne doit pas aller sans une politique de croissance et de reprise, et ce paquet de gouvernance économique n'est rien d'autre qu'une abdication devant la toute-puissance des marchés financiers et des agences de notation. Un autre chemin était possible; la droite européenne devra assumer cette lourde responsabilité de ne pas l'avoir choisi.
Gerald Häfner (Verts/ALE), schriftlich. − Wir sind feige und gelähmt. Starren auf die "Finanzmärkte" wie das Kaninchen auf die Schlange. Wir lassen uns von den "Märkten" das Handeln diktieren - ohne zu verstehen, dass es sich dabei nur um Scheinriesen handelt, deren Macht von uns geliehen ist: geliehen von Gesetzgebern, die ihrer verdammten Pflicht, das Geld- und Finanzwesen durch den Erlaß angemessener Rechtsordnungen sinnvoll zu regulieren, nicht ernsthaft und unerschrocken nachkommen. Alle Maßnahmen zielen darauf, "das Vertrauen der Märkte wiederzugewinnen". Doch dabei verspielen wir etwas viel wichtigeres: das Vertrauen der Bürger - deren Geld wir mit immer neuen Versprechen in ein Faß ohne Boden werfen, die wir für die exorbitanten Gewinne multinationaler Finanzjongleure bluten lassen und die wir bei all diesen Entscheidungen regelmäßig übergehen. Weichenstellungen gigantischen Ausmaßes und mit jahrzehntelangen, dramatischen Folgen für jede/n einzelne/n treffen wir hinter dem Rücken der Bürger ohne substanzielle und ergebnisoffene öffentliche Diskussion. Die Bürger werden zu ohnmächtigen Zuschauern degradiert. Das kann nicht ohne Folgen bleiben. Wir züchten geradezu die Wut, Frustration, Politik- und Europaverdrossenheit, die unser Gemeinwesen zersetzt. Ich tue mich deshalb mit Entscheidungen wie dieser immer schwerer. Nicht, weil ich keine Meinung dazu habe. Ich habe eine klare Position. Aber das ist nicht der Maßstab. Sondern: Was wollen die Bürger Europas. Wir sollten sie endlich fragen.
Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau dokumentui, kadangi reglamento paskirtis – išvengti didelių biudžeto politikos klaidų, kurios galėtų kelti riziką viešųjų finansų tvarumui. To siekiama valstybes nares įpareigojant vengti perviršinio valdžios sektoriaus deficito, kuris nustatomas remiantis dviem pagrindiniais kriterijais: deficitu ir skola. Pagal perviršinio deficito procedūrą (PDP), kurią taikant įgyvendinamas draudimas turėti perviršinį deficitą, numatyta veiksmų, kurių reikėtų imtis, seka. Ši sistema remiasi vykdymo užtikrinimo mechanizmu, pagal kurį numatomos finansinės sankcijos už šio reglamento nuostatų nesilaikymą. Būtina Stabilumo ir augimo pakto korekcinės dalies reforma, kad būtų pašalinti trūkumai, išryškėję įvykus ekonomikos ir finansų krizei. Taigi pasiūlyme pagrindinis dėmesys kreipiamas į šias priemones: ketinama pradėti taikyti PDP skolos kriterijų. Ši priemonė – tai atsakas į tai, kad iki šiol skolos kriterijus atliko antraeilį vaidmenį, nors abu (deficito ir skolos) kriterijai turėtų būti lygiaverčiai; euro zonos valstybėms narėms nustatomos naujos finansinės sankcijos, siekiant užkirsti kelią perviršiniam bendrajam deficitui, o jam susidarius, kuo greičiau jį koreguoti; nustatyti aiškesnę ir lankstesnę sistemą Komisijai teikti galimas rekomendacijas. Taigi pagrindinis šio pasiūlymo tikslas – neleisti atsirasti perviršiniam deficitui ir jį koreguoti, išvengti didelių biudžeto politikos klaidų ir nustatyti išsamias taisykles, kurių turi būti laikomasi taikant perviršinio deficito procedūrą.
Cătălin Sorin Ivan (S&D), în scris. − Acest raport reprezintă practic continuarea şi extinderea logicii greşite a raportului Wortmann-Kool privind supravegherea pozițiilor bugetare și supravegherea și coordonarea politicilor economice. De aceea, am ales să votez împotriva acestui raport.
tVladimír Maňka (S&D), písomne. − Toto nariadenie určuje odporúčania, varovania a nakoniec aj sankcie pre tie členské štáty eurozóny, ktoré nedodržujú pravidlá Paktu stability a rastu o 3-percentnom deficite a 60-percentnom dlhu. Logika nariadenia je taká istá ako pri správe o preventívnom nástroji Paktu (Wortmann-Kool), a teda trpí rovnakými nedostatkami. Výsledkom bude, že ciele dlhodobého rastu, modernizácie a udržateľnosti sa budú musieť podriadiť krátkodobým rozpočtovým a trhovým tlakom. Nariadenie sa zakladá na politicky zaujatej koncepcii rozpočtovej konsolidácie, ktorá preferuje škrty vo výdavkoch na úkor zvyšovania rozpočtových príjmov. Takýmto spôsobom prispieva k demontáži štátu. Preto som hlasoval proti.
David Martin (S&D), in writing. − I welcome the view that the Commission should have a stronger and more independent role in the enhanced surveillance procedure. This concerns Member-State-specific assessments, monitoring, missions, recommendations and warnings. In addition, the role of the Council needs to be reduced in the steps leading to potential sanctions and the reversed qualified majority voting in the Council needs to be used wherever possible in accordance with the TFEU. The member of the Council representing the Member State concerned and those that are not complying with the Council recommendations to take corrective action under the Stability and Growth Pact or to address excessive macroeconomic imbalances should not participate in the vote.
Mario Mauro (PPE), per iscritto. − Occorre una soluzione globale e integrata per la crisi del debito nell'area dell'euro, dato che finora un approccio frammentario non ha funzionato. È giusto che il Parlamento abbia chiarito questo aspetto. Concordo anche sul fatto che la Commissione assuma un ruolo più incisivo ed indipendente.
È prioritario che ci sia un’azione convinta per il rilancio della stabilità dell’euro. Occorre che il meccanismo permanente di risoluzione delle crisi sia adottato con la procedura legislativa ordinaria e ispirato al metodo dell'Unione. Per queste ragioni il mio voto alla relazione Feio è favorevole.
Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Ce texte impose l'accélération des procédures de correction des déficits des États membres. Une procédure plus rapide encore sera mise en œuvre en cas de "déficit prévu et délibéré". En cas de non-respect des consignes de la Commission et du Conseil, l'État sera immédiatement sanctionné. Seule dérogation prévue, hors catastrophe économique, la mise en place d'un système de retraite par capitalisation. Ainsi est instituée une sorte de fédéralisme autoritaire et arbitraire qui tuera l'idée européenne et défigurera l'idée fédérale. Je vote contre.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − O quadro comum de governação económica necessita de ser melhorado, nomeadamente no que respeita ao reforço da supervisão orçamental, em conformidade com o elevado grau de integração alcançado entre as economias dos Estados ¬Membros na União Europeia, em especial na área do euro. Ao ter em conta as reformas sistémicas dos regimes de pensões entre os factores relevantes, o elemento central a considerar deverá ser se essas reformas reforçarão a sustentabilidade a longo prazo do sistema global de pensões, sem todavia aumentarem os riscos para a situação orçamental a médio prazo. Por forma a facilitar o cumprimento das recomendações e notificações para correcção de situações de défice excessivo emitidas pelo Conselho, é necessário que as mesmas definam objectivos orçamentais anuais compatíveis com a necessária melhoria da situação orçamental, em termos corrigidos de variações cíclicas e líquidos de medidas extraordinárias e temporárias. Neste contexto, o valor de referência anual de 0,5% do PIB deve ser entendido como base média anual.
Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. − En este informe se detallan los pasos a seguir y los tiempos para la reducción del déficit público, siempre, claro está, sobre la base de políticas de austeridad y recortes: durante 3 años consecutivos se tendrá que reducir el 5% la deuda pública en los Estados donde ésta supere el 60% del PIB, inclusive aquellos Estados donde el déficit sea inferior a la barrera del 3% del PIB. De nuevo, este informe propone, para crear crecimiento y desarrollo, la limitación del gasto público. Esto, a mi juicio y a juicio de mi grupo parlamentario, supone una contradicción en sí mismo. Así que de nuevo he votado decididamente en contra de este informe.
Alfredo Pallone (PPE), per iscritto. − Cari Colleghi, sostengo con convinzione la relazione dell'onorevole Feio. E' fondamentale che nella valutazione non si guardi solo al deficit ma anche al debito. Va, quindi, in questo senso l'inserimento del criterio numerico per la riduzione del debito pubblico al “ritmo adeguato” richiesto dal Trattato, in base al quale la differenza tra il debito pubblico corrente e il valore di riferimento del 60 per cento dovrà essere ridotta al ritmo medio di un ventesimo nell'arco di 3 anni. Un altro fattore fondamentale riguarda il fatto che nell’applicare la regola sul debito pubblico, la Commissione dovrà prendere in considerazione “tutti gli altri fattori rilevanti” (tra cui figurano il debito privato e le caratteristiche del sistema bancario), e ciò è fondamentale per i paesi con un alto risparmio privato.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − Dentro do pacote legislativo destinado a reforçar a governação económica na UE e na zona do euro, foi igualmente votado o presente projecto de parecer que diz respeito à proposta da Comissão que altera o regulamento relativo à aceleração e clarificação da aplicação do procedimento relativo aos défices excessivos. Votei favoravelmente o presente relatório por acompanhar, no essencial, as preocupações do relator, designadamente no que se refere aos seguintes pontos: 1) a execução da supervisão orçamental dever estar subordinada aos grandes objectivos da UE; 2) o controlo das regras de disciplina orçamental dever ter em consideração não só às graves crises económicas, mas também as crises sociais susceptíveis de ter um impacto sobre a situação financeira dos governos; 3) as multas aplicadas aos EstadosMembros que não cumpram as respectivas recomendações deverem ser utilizadas no apoio ao cumprimento dos objectivos a longo prazo da UE em matéria de investimento e emprego e não ser distribuídas pelos EstadosMembros que não são objecto de qualquer procedimento relativo aos défices excessivos, como propunha a Comissão, e 4) a consulta regular dos parceiros sociais e uma maior participação dos parlamentos nacionais deverem constituir-se como os pré-requisitos necessários para um quadro de supervisão credível e transparente.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − A disciplina orçamental dos diversos Estados-Membros é condição necessária para o equilíbrio do espaço comunitário no seu todo. Neste contexto, como é sabido, a eficácia do controlo afigura-se mais eficiente do que a gravidade da sanção. Justifica-se, assim, a preocupação em garantir a celeridade dos procedimentos de défice excessivo. Todavia, qualquer alteração que se faça ao quadro regulativo não pode ignorar a situação presente, nem a necessidade de garantir aos Estados um período de adaptação que lhes permita reconduzir a sua actuação aos limites postulados pelo direito comunitário.
Crescenzio Rivellini (PPE), per iscritto. − Si è votato, oggi, durante la sessione plenaria di Strasburgo, la relazione sull'attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi.
La relazione del collega Diogo Feio sostiene essenzialmente l'approccio della Commissione, sebbene con alcuni cambiamenti. Il cambiamento maggiore consiste nella richiesta di riduzione del debito su un ammontare medio nell'arco di tre anni invece che considerare un ammontare fisso per ogni singolo anno.
Inoltre, la lista dei fattori rilevanti che sono presi in considerazione durante gli accertamenti è stata modificata ed aggiornata. Infine gli Stati membri con una deroga potranno applicare i regolamenti qualora lo vorranno.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − Against both amended proposal and legislative resolution. Even though the Council accepted the EP wording (Green suggestion) that due account should be taken of the influence of the cycle on the pace of debt reduction and that other relevant factors should be taken into account in the EDP, the rule in itself remains pro-cyclical and as such is hardly credible.
Kay Swinburne (ECR), in writing. − The ECR has always supported the eurozone’s efforts to find a way out of the crisis and to ensure that it does not happen again. It is regrettable, however, that the chosen way of doing so requires that the whole of the EU, and not just the eurozone, must be subject to the new and intrusive powers that have been handed to the Commission through the economic governance package. The ECR cooperated fully to make the new system as effective, accountable and transparent as possible and to reduce its impact on the Member States outside the eurozone. It is a shame that governmental profligacy and contempt for the Stability and Growth Pact has required such a system to be put in place, and we hope that all Member States have now learnt that fiscal prudence is essential at all times, and not just when times are bad. Even though we have not been able to support this report, we hope that Parliament’s vote will go some way towards restoring the faith of the markets that proper action is being taken. But from now on, it is for the eurozone to sort out the mess in which it finds itself.
Nuno Teixeira (PPE), por escrito. − O pacote legislativo da governação económica deve ser afirmado como um instrumento fundamental da União Europeia para prevenir futuras crises e fomentar a competitividade económica. Um quadro regulamentar adequado é necessário para atingir objectivos fulcrais como o relançamento da economia europeia e da afirmação do seu mercado interno, a sustentabilidade dos sistemas de pensões e as reformas estruturais no sentido de fomentar o emprego e garantir a flexibilidade e a segurança no mercado de trabalho. Neste contexto, uma aceleração e uma clarificação da aplicação do procedimento relativo aos défices excessivos são fundamentais para medir e controlar a dinâmica da dívida na zona Euro e uma revisão das regras existentes deve ser feita para evitar o agravamento das situações existentes e permitir um quadro mais claro e mais flexível para futuras recomendações da Comissão. Uma governação económica europeia, com um método comunitário mais forte, deve ser uma preocupação comum a todos os Estados-membros. Para o sucesso desta governação europeia, deve existir um reforço da responsabilidade dos Estados-Membros e dos seus parlamentos nacionais, devendo os programas nacionais de reforma contribuir para uma abordagem integrada orientada pelo objectivo do crescimento e da criação de emprego. Pelas razões descritas, votei a favor do relatório.
Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. − Am votat împotriva raportului privind aplicarea procedurii de deficit excesiv întrucât pachetul privind guvernanța economică introduce doar măsuri de austeritate și nu conferă statelor membre posibilitatea de a investi în măsuri de creștere economică și de creare de locuri de muncă.
Obiectul procedurii de deficit bugetar excesiv este prevenirea deficitelor publice excesive și stimularea corectării lor. Respectarea disciplinei bugetare este examinată pe baza criteriului deficitului public și a criteriului datoriei publice. Consiliul decide cu privire la existența unui deficit excesiv în decurs de două luni și face recomandări statului membru respectiv. Recomandarea Consiliului stabilește un termen limită de șase luni pentru ca respectivul stat să întreprindă acțiuni concrete și un termen limită pentru corectarea deficitului excesiv, care trebuie să se realizeze în anul următor constatării acestuia. Consiliul invită statul membru să atingă obiective bugetare anuale care să permită reducerea deficitului de cel puțin 0,5% din PIB ca valoare de referință, pentru a se asigura corectarea deficitului excesiv în termenul limită prevăzut de somație.
Consider că aceste măsuri de austeritate limitează flexibilitatea statelor membre în definirea propriului set de măsuri care să asigure o dezvoltare economică și socială și, implicit, să contribuie, pe termen mediu și lung, la reducerea deficitului excesiv.
Inese Vaidere (PPE), rakstiski. − Uzlabotai ekonomikas pārvaldības sistēmai ES ir jābalstās uz savstarpēji saskaņotām politikas nostādnēm ilgtspējīgas izaugsmes un nodarbinātības uzlabošanai, kas balstītas uz Stabilitātes un izaugsmes pakta pamatprincipiem.
Īpaša uzmanība jāpievērš gan iekšējā tirgus attīstībai, gan starptautiskās tirdzniecības un konkurētspējas veicināšanai, efektīvam valstu budžetu regulējumam, makroekonomisku svārstību novēršanai, efektīvākai finanšu tirgus uzraudzībai un regulējumam.
Lai to panāktu, vispirms ir nepieciešams pieņemt konkrētas prasības valstu budžetiem līdz ar sankcijām šo prasību ilglaicīgas neievērošanas gadījumā. Ziņojumā ir noteikts — nepiemērotas budžeta sistēmas vai pārlieka budžeta deficīta gadījumā, dalībvalstij tiek noteiktas prasības, kas jāizpilda ne vēlāk kā sešu mēnešu laikā. Ja situācija ir sevišķi kritiska, dalībvalstij var likt rīkoties trīs mēnešu laikā, lai budžeta deficīts tiktu samazināts gada laikā.
Lai nodrošinātu nepieciešamo disciplīnu eirozonas dalībvalstu starpā, ir panākta vienošanās par pastiprināta uzrauga lomas piešķiršanu Komisijai, kura turpmāk ne vien izvērtēs ekonomisko situāciju dalībvalstīs, bet arī dosies speciālās uzraudzības misijās uz tām — ja nepieciešams, Eiropas Centrālās bankas pavadībā.
Ir paredzētas arī sankcijas — naudassods līdz 0,5 % no valsts IKP, kas tiktu iemaksāts Eiropas finanšu stabilitātes instrumenta budžetā.
Šie visi ir būtiski soļi ceļā uz saskaņotu monetāro politiku, bez kuras nevar eksistēt vienotas valūtas savienība.
Angelika Werthmann (NI), schriftlich. − Die langfristige Tragfähigkeit der öffentlichen Finanzen ist zentraler Punkt, um einer Situation, wie wir sie heute haben, künftig vorzubeugen. Der Beschluss, dass in einem Mitgliedstaat ein übermäßiges Defizit besteht, wird vom Rat – unter Berücksichtigung der Entwicklungen bei der mittelfristigen Wirtschaftslage einschließlich der Beiträge aufgrund von Arbeit, Kapitalbildung und des Faktors Produktivität, der Entwicklungen bei den mittelfristigen Hauhaltspositionen und den Entwicklungen des mittelfristigen Staatschuldenstandes sowie dessen Dynamik und Nachhaltigkeit – erlassen. Bei der Bewertung der Einhaltung des Defizit- und Schuldenstandskriteriums wird auch die Umsetzung von Rentenreformen angemessen berücksichtigt angesichts künftiger Herausforderungen, eine vorausschauende Maßnahme. Ich habe dem Bericht zugestimmt.
Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. − Reprovo este relatório. A coordenação das políticas económicas dos Estados-Membros da União Europeia deve estar prioritariamente focada na criação de emprego e na luta contra a exclusão social, não apenas no equilíbrio dos preços e das finanças.
Elena Oana Antonescu (PPE), în scris. − În mai multe țări, poziţiile bugetare aparent solide din perioada de dinainte de criză mascau o dependenţă puternică de veniturile excepționale pentru finanţarea cheltuielilor; scăderea acestor venituri a contribuit la creşterea abruptă a deficitelor bugetare.
Pentru a răspunde acestor neajunsuri, este nevoie de o coordonare şi de o supraveghere a politicii bugetare care să vizeze consolidarea Pactului de stabilitate și creștere prin dotarea acestuia cu instrumente de executare mai eficace şi prin completarea Pactului cu dispoziţii referitoare la cadrele bugetare naţionale. Cadrul bugetar este menit să garanteze că statele membre aplică politici bugetare prudente, astfel încât să nu fie necesară adoptarea unor forme mai stricte de coordonare pentru a evita periclitarea sustenabilităţii finanţelor publice și potențialele consecinţe negative pentru întreaga uniune economică și monetară.
În consecinţă, statele membre sunt invitate să prezinte programe de stabilitate şi convergenţă în care să își precizeze planurile de atingere a obiectivelor bugetare pe termen mediu, care sunt definite ca procent din PIB în termeni structurali.
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Une meilleure gouvernance économique nécessite la mise en place d’ « exigences minimales » sur le plan budgétaire. Ces exigences permettront non seulement d’éviter des déficits excessifs mais également d’être mieux préparé en cas de récession économique. C’est la raison pour laquelle l’Union européenne, dans le cadre des six propositions qui figurent dans le « Paquet de la gouvernance », a décidé d’instaurer des mesures dont la publication des prévisions macroéconomiques et l’indépendance des dispositifs statistiques rendront les politiques budgétaires des Etats membres plus transparentes et mieux encadrées. Ces mesures sont reprises dans le rapport Ford qui prône plus d’indépendance des dispositifs statistiques. Etant pour le renforcement des cadres budgétaires des Etats, j’ai donc voté en faveur du rapport Ford.
Regina Bastos (PPE), por escrito. − As propostas da Comissão relativas à melhoria da governação económica revestem-se da maior importância para o futuro da UE e para o crescimento económico. O presente relatório, que apoiei, estabelece normas específicas aplicáveis aos quadros orçamentais dos Estados-Membros, necessários para garantir o cumprimento das obrigações dos Estados-Membros, em matérias de evitar défices orçamentais excessivos. Defende a necessidade dos Estados-Membros criarem sistemas contabilísticos que abranjam, de forma integral e consistente, todos os sectores da administração pública; acresce que os Estados Membros deverão assegurar que o seu plano orçamental se baseie em previsões macroeconómicas e orçamentais realistas, recorrendo, para isso, às informações mais actualizadas. Todos os organismos e fundos das administrações públicas que não fazem parte dos orçamentos ordinários a nível dos subsectores devem ser identificados e apresentados, juntamente com outras informações pertinentes, no âmbito do procedimento orçamental anual. O planeamento orçamental deve basear-se no cenário macro-orçamental mais provável ou num cenário mais prudente. Com a finalidade de apoiar os Estados-Membros na elaboração das suas previsões orçamentais, deverá a Comissão fornecer previsões da despesa da UE, com base no nível da despesa programada no âmbito do quadro financeiro Plurianual.
Maria Da Graça Carvalho (PPE), por escrito. − Votei favoravelmente a Resolução legislativa por concordar que um elemento fundamental para assegurar a utilização de previsões realistas para a condução das políticas orçamentais é a transparência, que implica a publicação não só da previsão oficial macroeconómica e orçamental elaborada para fins de planeamento orçamental, mas também das metodologias, dos pressupostos e dos parâmetros relevantes que serviram de base à elaboração dessas previsões dada a interdependência entre os orçamentos dos Estados-Membros e o orçamento da União, a fim de apoiar os Estados-Membros na elaboração das suas previsões orçamentais, a Comissão deve fornecer previsões da despesa da UE, com base no nível da despesa programada no âmbito do quadro financeiro plurianual.
Carlos Coelho (PPE), por escrito. − A actual crise económica, financeira e social demonstrou que o modelo de governação económica em vigor na União não funcionou: o quadro de supervisão revelou-se muito frágil e as regras do Pacto de Estabilidade e Crescimento não foram respeitadas.
Concordo por isso com o pacote de medidas que a Comissão Europeia apresentou sobre a governação económica, que deverá ter um papel decisivo para a prevenção de crises futuras e para o reforço da competitividade europeia e do crescimento económico. Apoio o Relatório Ford sobre os requisitos para quadros orçamentais dos Estados-Membros. Aplaudo o facto de o Regulamento ser aplicável a todos os Estados-Membros da UE, estabelecendo um quadro legal necessário para um controlo efectivo e atempado do cumprimento das regras, com base numa análise fiável e independente.
Deverá, assim, contribuir para um aumento da transparência no processo de tomada de decisões, bem como da responsabilização dos decisores políticos. Apoio a possibilidade de os governos poderem actualizar o seu quadro orçamental a médio prazo, de modo a reflectir as suas novas prioridades políticas, embora deva claramente realçar as diferenças em relação ao anterior quadro orçamental.
Mário David (PPE), por escrito. − O relatório suporta, na sua generalidade, a posição da Comissão. Todavia, uma atenção especial é dada à necessidade de autonomia das instituições estatística e fiscal nacionais. Voto favoravelmente o presente relatório, por considerar que uma maior coordenação a nível dos orçamentos dos Estados-Membros, estejam ou não dentro do Euro é sempre preferível ao contrário, embora considere que se poderia ter ido mais longe nesta coordenação. Correndo o risco de me repetir, tenho mais uma vez que lamentar que propostas feitas pela Comissão em 15 de Setembro de 2010 só tenham merecido o Acordo do Conselho mais de um ano depois.
Edite Estrela (S&D), por escrito. − Votei contra o relatório sobre os requisitos aplicáveis aos quadros orçamentais dos Estados-Membros, porque integra um pacote legislativo sobre governação económica cujas medidas se resumem quase exclusivamente a austeridade e sanções, o que trará consequências muito negativas para a economia europeia e para os cidadãos europeus. A austeridade por si só não resolverá a crise na zona euro. São necessárias políticas de consolidação das contas públicas, que promovam o crescimento inteligente, a coesão social e o emprego e que prevejam, designadamente, a criação de um sistema de eurobonds e de uma taxa sobre as transacções financeiras.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − Se queremos realmente prevenir futuras crises, se queremos criar uma União económica coesa e responsável, se queremos enveredar por uma perspectiva de prevenção e de correcção, e se queremos apostar no crescimento sustentável, então, para este pacote ficar completo, era essencial ter esta directiva. Nesta directiva, encontramos um conjunto de premissas essenciais que, por altura da sua aplicação pelos governos nacionais, tornará as regras de política orçamental mais transparentes, nomeadamente na publicação de previsões e de desempenho orçamentais. Acredito que, com tudo aquilo que agora alcançamos, a União estará cada vez mais preparada para, de uma forma unida, coordenar e prevenir eventuais problemas, deficiências ou desequilíbrios. Por fim, queria agradecer à minha colega, Vicky Ford, por todo o seu esforço e desempenho na conclusão deste relatório.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − O presente relatório, da responsabilidade de Vicky Ford, debruça-se sobre uma proposta de directiva relativa os requisitos aplicáveis aos quadros orçamentais dos Estados-Membros da União Europeia. Esta proposta de directiva, que faz parte um pacote de seis actos legislativos (six pack - cinco regulamentos e uma directiva) e visa a melhoria da governação económica da UE, foi alvo de intensas negociações entre o Conselho e o Parlamento Europeu, que apresentou mais de 2000 propostas de alteração, tendo sido aprovada pelos Ministros das Finanças dos Estados-Membros da UE, sob a Presidência polaca do Conselho, no passado dia 16 de Setembro, em Wroclaw, na Polónia.
Esta directiva tem de ser aplicada de forma fiel e rigorosa, pois permitirá à União Europeia controlar e penalizar os Estados-Membros. Não pode ter, como muitas vezes acontece, um efeito puramente cosmético. Tem de ser eficaz e obrigar os países a disponibilizarem dados estatísticos idóneos que permitam um diagnóstico correcto da situação financeira de cada Estado-Membro. Congratulo-me com a aprovação desta directiva que constitui uma solução abrangente e integrada para combater a crise, introduz critérios de transparência e sanções para quem fornecer dados incorrectos e incentiva a responsabilidade orçamental ao estabelecer requisitos mínimos para os orçamentos nacionais.
Ilda Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. − Votámos contra este relatório, que se refere à proposta de directiva que estabelece os requisitos aplicáveis aos quadros orçamentais dos Estados-Membros, por constituir um dos mais graves atentados à sua soberania, situação que será ainda mais grave para aqueles da zona euro que sejam considerados em défice excessivo, e que, além da vigilância permanente por parte da Comissão Europeia, poderão ser sujeitos a sanções.
É uma directiva que faz parte do pacote legislativo relativo à denominada governação económica, constituído por seis diplomas legislativos, e que é um verdadeiro atentado aos direitos sociais e laborais, integrando-se também na cruzada da União Europeia contra a independência e soberania nacionais, patente no acordo final entre as três instituições – Parlamento Europeu, Conselho e Comissão Europeia.
O adiamento desta votação apenas serviu para confirmar o que já estava decidido. Os seus resultados visam um ataque sem precedentes aos direitos dos parlamentos nacionais e à Constituição da República Portuguesa, cujos deputados ficam condicionados pelas orientações da União Europeia sobre os orçamentos dos seus países, orientações essas cada vez mais neoliberais.
Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Je potrebné vychádzať zo skúseností získaných počas prvého desaťročia fungovania hospodárskej a menovej únie. Nedávny hospodársky vývoj predostrel nové výzvy týkajúce sa vykonávania fiškálnej politiky v Únii a najmä zdôraznil nevyhnutnosť jednotných požiadaviek, pokiaľ ide o pravidlá a postupy vytvárajúce rozpočtové rámce členských štátov. Vlády a podsektory verejnej správy členských štátov vedú systémy verejného účtovníctva, ktoré obsahujú prvky ako účtovníctvo, vnútorná kontrola, finančné výkazníctvo a audit. Mali by sa ich odlišovať od štatistických údajov, ktoré sa týkajú výsledkov verejných financií, založených na štatistických metodikách, a od prognóz alebo opatrení na tvorbu rozpočtu, ktoré sa týkajú budúcich verejných financií. Predpokladom zostavenia kvalitnej štatistiky porovnateľnej vo všetkých členských štátoch sú úplné a spoľahlivé postupy verejného účtovníctva pre všetky sektory verejnej správy. Na správne fungovanie rámca rozpočtového dohľadu Únie a dobre načasované monitorovanie umožňujúce prijímať rýchle opatrenia v prípade nepriaznivej rozpočtovej situácie je nevyhnutná dostupnosť fiškálnych údajov. Zásadným prvkom pri zaistení kvality týchto údajov je podľa môjho názoru transparentnosť, ktorá musí zahŕňať ich pravidelnú dostupnosť.
Sylvie Guillaume (S&D), par écrit. – J'ai voté contre le rapport Ford car il ne permet en aucun cas d'assurer durablement la sortie de la crise financière, économique et sociale. En se cantonnant uniquement à une dimension punitive, le paquet "gouvernance économique" enferme les États membres dans des politiques d'austérité.
Au lieu d'assurer des politiques de relance, de soutien à la consommation et d'investissement pour l'avenir, ce rapport fait payer la crise aux citoyens, en étouffant la croissance, en détruisant des emplois et en empêchant donc de fait le retour à l'équilibre budgétaire. L'assainissement des finances publiques ne doit pas aller sans une politique de croissance et de reprise, et ce paquet de gouvernance économique n'est rien d'autre qu'une abdication devant la toute-puissance des marchés financiers et des agences de notation. Un autre chemin était possible; la droite européenne devra assumer cette lourde responsabilité de ne pas l'avoir choisi.
Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau dokumentui, kadangi pagrindinis šio pasiūlymo tikslas – skatinti fiskalinę atsakomybę nustatant minimalius nacionalinių sistemų reikalavimus ir užtikrinti perviršinio deficito procedūros veiksmingumą. Siekiama nustatyti išsamias taisykles, kurių turi būti laikomasi taikant perviršinio deficito procedūrą.
Jarosław Kalinowski (PPE), na piśmie. − Mądre planowanie i zarządzanie budżetowe jest podstawą stabilizacji finansów publicznych. Kryzys finansowy, który dotknął strefę euro oraz pozostałe kraje członkowskie, uświadomił nam potrzebę wprowadzenia zmian w kwestii zarówno ram budżetowych, jak i ram nadzoru. Zmiany te pomogą przywrócić zaufanie rynków do państw członkowskich Unii Europejskiej, zaufanie, które utraciliśmy poprzez słabą kontrolę rozmiaru deficytów krajowych. Należy zwrócić uwagę, że nie może się to odbywać kosztem wspierania zrównoważonego wzrostu, który jest podstawą zwiększania poziomu zatrudnienia oraz wydajności i spójności społecznej.
Vladimír Maňka (S&D), písomne. − Táto smernica Rady zavádza pravidlá ohľadom rozpočtových rámcov členských štátov v súvislosti s dodržiavaním ich záväzkov voči EÚ, najmä v oblasti deficitu. Tiež zavádza pravidlá rozpočtového plánovania členských štátov.
Správa nepovažuje rozpočet za nástroj na zlepšenie hospodárskej situácie členských štátov. Znižovanie dlhu a vyrovnaný rozpočet vníma ako ciele samé o sebe, bez ohľadu na možné využitie rozpočtovej politiky na nápravu makroekonomických nerovnováh. Smernica zníži kapacitu národných vlád reagovať na hospodárske prepady. Preto som hlasoval proti.
David Martin (S&D), in writing. − I welcome the fact that this report says: The Stability and Growth Pact and the complete economic governance framework should complement and be compatible with a Union strategy for growth and jobs.
Mario Mauro (PPE), per iscritto. − Sono d’accordo sul fatto che la necessità di una soluzione globale e integrata alla crisi debitoria della zona euro discende dal fatto che l'approccio frammentario non ha finora funzionato.
Realizzare e mantenere un mercato unico dinamico va considerata parte integrante del normale e corretto funzionamento dell'Unione economica e monetaria. Il mio voto alla relazione Ford sulla proposta di direttiva del Consiglio relativa ai requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri è favorevole.
Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Ce rapport met en place un "Semestre européen plus" en organisant le contrôle des cadres budgétaires pluriannuels des États membres. Il oblige à la publication trimestrielle des niveaux d'endettement et de déficit de chaque État membre et des comptes détaillés de toutes ses administrations centrales comme locales, comme y sont contraintes les entreprises dans le modèle libéral. Les agences de notation n'ont plus qu'à se servir! Je vote contre ce texte. Les Français l'aboliront.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − As previsões macroeconómicas e orçamentais erróneas e irrealistas podem prejudicar consideravelmente a eficácia do planeamento orçamental e, consequentemente, comprometer o empenho no cumprimento da disciplina orçamental, ao passo que a transparência e a discussão das metodologias previsionais podem aumentar significativamente a qualidade dessas mesmas previsões.
A transparência constitui um elemento fundamental para assegurar a utilização de previsões realistas na condução das políticas orçamentais, o que implica a publicação não só da previsão macroeconómica e orçamental oficial que é elaborada para fins de planeamento orçamental, como também das metodologias, dos pressupostos e dos parâmetros relevantes que serviram de base à elaboração das referidas previsões.
A fim de facilitar a elaboração das previsões utilizadas no planeamento orçamental e clarificar as diferenças entre as previsões da Comissão e as dos Estados-Membros, cada Estado-Membro deve ter a oportunidade de discutir anualmente com a Comissão os pressupostos subjacentes à elaboração das previsões macroeconómicas e orçamentais.
Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. − Este informe trata sobre los organismos nacionales y europeos que deben velar por el rigor presupuestario en los presupuestos nacionales, y de que éstos estén en línea con el de la UE. Si bien parecería un informe inofensivo, está de nuevo basado en crear los mecanismos para que los Estados miembros cumplan con los requisitos de control del déficit público a través del recorte del gasto. Por tanto, de nuevo he votado en contra.
Alexander Mirsky (S&D), in writing. − The resolution is meant to contribute to stronger economic and budgetary coordination for the EU as a whole and for the euro area in particular. As a result, the EU’s interdependent economies will be better placed to chart a path to growth and job creation. I voted in favour.
Vital Moreira (S&D), por escrito. − Apesar de me ter abstido na votação de alguns dos relatórios do chamado pacote de governo económico, considero este conjunto legislativo um notável progresso na integração das políticas orçamentais e das políticas económicas dos Estados-Membros, em ordem a reforçar a disciplina orçamental e a diminuir os desequilíbrios macroeconómicos e as assimetrias de competitividade, que são condições de estabilidade do euro, da retoma económica e da competitividade externa da economia europeia.
Este pacote legislativo corrige algumas das principais insuficiências na arquitectura do euro e da união monetária, que tinham sido há muito identificadas. Se este novo regime tivesse sido instituído no início da união monetária, é muito provável que a UE tivesse resistido de outra maneira à crise bancária, e depois económica, de 2008, e poderia ter sido poupada à actual crise da dívida pública.
Se não pudemos evitar a crise, ao menos que tiremos lições dela para evitar novas crises no futuro. De resto, a aprovação deste pacote legislativo envia uma forte mensagem de confiança aos mercados financeiros e aos agentes económicos, quanto às garantias de estabilidade do euro. Por isso é de saudar a aprovação desta profunda reforma.
Alfredo Pallone (PPE), per iscritto. − I bilanci nazionali sono al centro del controllo della Commissione e sono il punto di partenza per avere delle politiche finanziarie sane e sostenibili. Occorre quindi partire dai requisiti minimi che le procedure del bilancio pubblico devono soddisfare a livello sia centrale sia locale, per far sì che siano rispettati determinati parametri e soprattutto per permettere la comparabilità e l'analisi dei dati. E per evitare perdite di tempo e differenze normative mi rallegro del fatto che la trasposizione della direttiva a livello nazionale non richiede necessariamente nuove leggi, ma saranno sufficienti atti di natura amministrativa.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − O presente projecto de parecer relativo ao estabelecimento de requisitos aplicáveis aos quadros orçamentais dos Estados-Membros foi votado, incluindo-se no pacote legislativo destinado a reforçar a governação económica na UE e na zona do euro. Votei favoravelmente o presente relatório por acompanhar, no essencial, as preocupações da relatora, designadamente no que se refere às alterações incidentes sobre as seguintes questões-chave:
1) o objectivo geral da proposta deve estar relacionado com a promoção de um nível elevado de emprego, a garantia de uma protecção social adequada e a luta contra a exclusão social;
2) devem ser criadas regras a fim de assegurar melhorias nos quadros orçamentais nacionais no contexto do Semestre Europeu para a coordenação de políticas;
3) os requisitos referentes aos quadros orçamentais nacionais devem garantir não só que o planeamento financeiro dos EstadosMembros assente em previsões realistas, mas também garantir que seja dispensada a devida atenção à sustentabilidade dos respectivos sistemas de protecção social, incluindo sistemas de saúde e de pensões;
4) por fim, os requisitos referentes aos quadros orçamentais nacionais devem ser também concebidos de forma a encorajar os EstadosMembros a alcançar os objectivos de emprego e de crescimento da UE.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − A governação económica, enquanto adopção de medidas políticas que visam atingir determinados resultados práticos, só é capaz de satisfazer os seus objectivos mediante a existência de dados fiáveis acerca da situação dos Estados-Membros. Isto é, o sucesso ou o fracasso da intervenção económica dos Estados-Membros torna-se tanto mais aleatório quanto menos fiáveis forem os dados disponíveis. Assim, a necessidade de transparência e fiabilidade das previsões macroeconómicas e orçamentais, por parte dos Estados-Membros, é condição necessária para o sucesso das medidas de governação económica. Por conseguinte, impõe-se neste domínio a cooperação entre os Estados-Membros e a Comissão, orientada por um critério de procura de realismo de dados, de modo a propiciar uma actuação política eficaz.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − Abstention. The Commission’s legislative package released last September has in this perspective the explicit aim of strengthening surveillance of economic policies and ensuring effective compliance with fiscal consolidation on the one hand, as well as taking proper account of macrofinancial imbalances such as excessive levels of private debt or weakness of internal demand on the other hand. These macrofinancial imbalances have been largely ignored in the framework of the current Growth and Stability Pact, which solely focuses on public deficits and public debt ratios. Although the report as it stands increases transparency and accountability of the budgetary process at the Member State level, still many question marks remain on how Member States are going to interpret it.
Frédérique Ries (ALDE), par écrit. – Je me réjouis de l'adoption ce midi du rapport sur le paquet de gouvernance économique, désormais appelé "six pack" dans le jargon européen. Un vote décisif et un pas en avant vers une gouvernance économique européenne, vers une Europe plus fédérale aussi. Ce n'est pas ce paquet de mesures qui sauvera aujourd'hui l'euro des épreuves qu'il traverse.
Mais ces mesures structurelles tirent les leçons de la crise actuelle, et des laxismes des politiques budgétaires menées ces 20 dernières années. Le rapport Ford sur le renforcement des cadres budgétaires des États membres contribue à redresser la barre et tire particulièrement les leçons du cas grec.
En substance, il consiste à imposer des règles plus exigeantes et contraignantes aux États membres dans la confection de leurs budgets nationaux. Il impose également l'indépendance des instituts statistiques nationaux, et prévoit des sanctions en cas de falsification des chiffres transmis aux institutions européennes, une impérieuse nécessité, quand on sait à quel point la Grèce a trafiqué ses statistiques à l'époque de son adhésion à la zone euro en 2001.
Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. − Am votat împotriva raportului referitor la propunerea de directivă privind cerințele referitoare la cadrele bugetare ale statelor membre întrucât întregul pachet privind guvernanța economică introduce doar măsuri de austeritate și nu conferă statelor membre posibilitatea de a investi în măsuri de creștere economică și de creare de locuri de muncă.
Pentru buna funcționare a cadrului de supraveghere bugetară a Uniunii este importantă disponibilitatea publică a datelor fiscale, a previziunilor macroeconomice și bugetare oficiale și a metodologiilor, ipotezelor și a parametrilor pe care se bazează aceste previziuni. De asemenea, sunt necesare adoptarea standardelor internaționale de contabilitate pentru sectorul public și independența profesională a autorităților naționale de statistică, precum și a Curților de conturi naționale.
Este important ca metodologiile, ipotezele și parametrii pe care se bazează previziunile macroeconomice și bugetare ale Comisiei să fie publicate, iar nivelul datoriei și al deficitului statelor membre, precum și evoluția acestora, să fie publicate de Eurostat cel puțin trimestrial. Consider însa că rolul Comisiei este acela de a coordona politicile macroeconomice și bugetare ale statelor membre pentru respectarea Pactului de stabilitate și creștere. Comisia poate, prin pârghiile pe care le are, să impună îmbunătățirea activității autorităților naționale de statistică, dar nu trebuie să se substituie acestora.
Inese Vaidere (PPE), rakstiski. − Eirozonas krīzē un pastāvošajās grūtībās lielā mērā ir vainojams ne vien vienotas monetārās politikas trūkums, bet arī neprecīza un viegli viltojama statistikas veidošanas un apkopošanas sistēma.
Vēlos tādēļ paust atbalstu ziņojumam par priekšlikumu Padomes direktīvai par prasībām dalībvalstu budžeta struktūrām, kas attiecas uz visām ES dalībvalstīm un īpašu vērību pievērš tieši uzticamas valsts uzskaites prakses un kvalitatīvas statistikas nodrošināšanai, kā arī neatkarīgai revīzijai valstu budžeta jautājumos, kas ir pamatkomponenti ES fiskālās uzraudzības sistēmai un tās efektīvai darbībai.
Padome ir mudinājusi dalībvalstis gan pašu vajadzībām, gan Eiropas Savienības interesēs sagatavot un publiskot tabulas ar iespējami precīziem šīs direktīvas un transponēšanas pasākumu atbilstības datiem.
Balstoties uz Komisijas un Padomes ieteikumiem, ziņojumā ir iekļauti visi būtiskākie elementi vispārējai valdības finanšu un budžeta struktūru pārredzamībai un izvērtēšanai, kas tiks atspoguļota ikgadējos Komisijas izvērtējumos un progresa ziņojumos.
Dominique Vlasto (PPE), par écrit. – Chacun se souvient de l'onde de choc provoquée par la découverte du maquillage de la dette grecque. Cette manipulation comptable a déclenché une crise sans précédent pour la zone euro.
Un an après cette révélation, le Conseil et notre assemblée tirent les leçons de cet échec en adoptant une directive visant à harmoniser les méthodes de contrôle des comptes publics. Cette directive garantira une meilleure transparence et une meilleure identification des systèmes nationaux de comptabilité publique, qui seront soumis à des audits indépendants. Par ailleurs, les prévisions budgétaires nationales seront contrôlées et comparées régulièrement avec les prévisions budgétaires d'Eurostat et, en cas de différences significatives, les États membres seront amenés à apporter des justifications qui devront convaincre. D'aucuns dénoncent la perte de souveraineté consentie par l'adoption de ce texte, mais en la matière, la faillite des États membres serait bien plus dommageable que les efforts de convergence et de transparence que nous venons d'adopter et dont je me félicite.
Ce changement est à mon sens incontournable: nous ne pouvions plus bénéficier d'une monnaie commune et mener une gestion irresponsable des deniers publics; cela aurait été au détriment de l'Union monétaire et des générations futures et je ne l'accepte pas.
Angelika Werthmann (NI), schriftlich. − Mit den Erfahrungen und den Lehren, die aus der Krise gezogen wurden, müssen die Bestimmungen des Stabilitäts- und Wachstumspaktes adaptiert und verbessert sowie die notwendigen Ergänzungen bei den Bestimmungen zu den nationalen haushaltspolitischen Rahmen vorgenommen werden. Die Richtlinie über die Anforderungen an die haushaltspolitischen Rahmen der Mitgliedstaaten enthält Bestimmungen zur Transparenz der Haushaltsdaten, zur Planung und dem Monitoring mittelfristiger Ziele. Ich habe zugestimmt.
Iva Zanicchi (PPE), per iscritto. − Ho espresso un voto favorevole alla relazione della collega on. Ford, che pone in evidenza la natura nazionale dei regolamenti fiscali e insiste sull'indipendenza delle istituzioni di ambito statistico e fiscale.
Pur seguendo ampiamente l'orientamento tenuto dalla Commissione europea, il testo propone interessanti modifiche che riguardano in particolar modo gli Stati membri fuori dall'eurozona e quelli che non adotteranno l'uso dell'euro nell'immediato futuro.
Franck Proust (PPE), par écrit. – Nous avons imposé de nouvelles règles du jeu qui viendront renforcer le pacte de stabilité et de croissance. Concrètement, nous avons donné à l'Europe les moyens de surveiller et sanctionner, le cas échéant, les Etats les plus dépensiers. Nous avons dessiné les contours de la gouvernance économique européenne, en partenariat avec l'ensemble des pays. Voter ce paquet législatif, c'était une question de responsabilité politique envers nos concitoyens et nos économies. C'est aussi un signal fort envoyé aux marchés financiers. Je salue enfin l'annonce faite en amont de ce vote par le Président de la Commission européenne José Manuel Barroso, de créer une taxe sur les transactions financières, voulue depuis longtemps par le Président Nicolas Sarkozy et la Chancelière Angela Merkel. Contrairement aux eurodéputés socialistes français, nous prenons nos responsabilités. Au-delà des clivages partisans, tous les Etats membres se sont ralliés à ces principes. Aussi, je constate l'ampleur des divergences au sein de la gauche européenne entre ceux qui sont aux affaires de leurs pays et font preuve de réalisme, et ceux qui voient encore le monde sous le prisme de l'idéologie politique.
Marta Andreasen (EFD), in writing. − I voted against this so called six-pack of regulations on economic governance. This is an attempt to use this crisis to further integrate the member states into a federal union by taking away from them the ability to set their own budgets. This is the most fundamental power a nation has. The six-pack is being held out as part of the cure for those heavily indebted countries who are now said to be a threat to the euro and the EU itself, but it is already too late. Instead these countries should be allowed to exit the euro and save themselves.
Proinsias De Rossa (S&D), in writing. − I opposed four of the so-called ‘six-pack’ because they are economically misguided, and will reinforce the EU austerity programme driving us into recession. Austerity measures which fail to protect investment, will kill growth, destroy jobs and derail economic recovery. Without growth a return to sound public finances will be simply impossible. I welcome today’s adoption of the regulation establishing a system for detecting and correcting macroeconomic imbalances. It contains important measures protecting social rights, ensuring that a wide range of potential economic imbalances will be monitored. There is a clear alternative to brute austerity. We need a broader and more ambitious agenda for the euro zone. We need an alternative economic governance scheme that includes: 1. A European Growth and Jobs Pact to promote investment, recovery, growth and jobs as well as restoring public finances. 2. Stronger and more democratic decision-making arrangements, so that Europe can respond promptly and effectively. 3. A strong system of eurobonds to stabilise markets and lower interest rates. 4. A tax on financial transactions, to raise new revenue and limit harmful forms of speculation 5. A larger European budget to support European-wide policies and financed through own resources.
Philippe de Villiers (EFD), par écrit. – L'Europe s'enfonce dans la crise, les États membres ont abandonné tout moyen d'agir et l'Union européenne a démontré que son projet politique étouffant pour les économies nationales était défaillant.
L'intégration européenne à tout prix entraîne un blocage évident, les gouvernants illégitimes et irresponsables nous proposent comme d'habitude la fuite en avant. Quel aveuglement!
Renforcer la "gouvernance économique européenne" signifierait en quelque sorte transformer le bourreau en chirurgien sans changer ni ses méthodes ni ses outils.
Il faut redonner de l'air à l'économie; nous devons pour cela retrouver nos libertés nationales en acceptant les efforts indispensables, en mettant en place les coopérations nécessaires tout en protégeant nos emplois et nos marchés.
Karin Kadenbach (S&D), schriftlich. − Ich habe gegen die Berichte Wortmann-Kool (A7-0178/2011), Goulard (A7-0180/2011), Feio (A7-0179/2011) und Ford (A7-0184/2011), gestimmt, da sie kein ausgewogenes Paket zur wirtschaftspolitischen Steuerung darstellen. Sparmaßnahmen, die keine Investitionen sichern und die Nachfrage unterdrücken, verhindern Wachstum, vernichten Arbeitsplätze und verunmöglichen wirtschaftlichen Aufschwung, der die Voraussetzung für eine Rückkehr zu einem ausgeglichenen Haushalt ist. Das Paket ist sozial unausgewogen. Es gibt dem Druck der Finanzmärkte nach und überlässt die Kosten der Krise den Bürgerinnen und Bürgern. Es herrscht ein Defizit an demokratischer Kontrolle bei den wichtigsten wirtschaftspolitischen Entscheidungen. In monatelangen Verhandlungen hat sich unsere Fraktion für einen Kompromiss stark gemacht, aber die konservative Mehrheit in Rat und Parlament hat sich geweigert, auch nur einen Fingerbreit von ihrer rigiden Sparpolitik abzurücken, selbst als immer deutlicher wurde, dass dieser Ansatz Europa kontinuierlich weiter in Richtung auf eine „Double-Dip-Rezession“ treibt. Die S&D Fraktion hat eine klare Alternative dazu aufgezeigt – der genaue Wortlaut findet sich in dem Papier „Ein gerechter Ausweg aus der Krise“ (http://www.socialistsanddemocrats.eu/gpes/media3/documents/3574_DE_fair_way_out_crisis_de_100908.pdf).
Andreas Mölzer (NI), schriftlich. − Die Verschärfungen des Stabilitätspakts bügeln durch eine „Automatisierung“’ der Defizitverfahren den gröbsten Unfug aus. Sünder, in dem Fall verschuldete Mitgliedsstaaten im Rat, richten nicht mehr über die Sünder. Diese Reform hat jedoch keine Lösung für die aktuelle Schuldenkrise in Griechenland und Portugal parat. Beide Länder sind nicht in der Lage, diese zu bedienen und damit insolvent. Der Stabilitätspakt wird in Zukunft eine Transferunion nicht vermeiden. Bei asymmetrischen Schocks ist die notwendige Wechselkursvarianz das einzige Kriterium, das zur Bildung einer Währungsunion herangezogen werden sollte. Ansonsten wird eine fiskalische Transferunion notwendig. Somit kann lediglich die Spaltung des Währungsraums in einen Hart- und Weichwährungsverbund eine demokratisch nicht legitimierte Transferunion verhindern. Die Auswirkungen politischer Wunschvorstellungen und Träumereien, die sich in diesen zentralistischen Maßnahmen wiederfinden, kann man anhand der Aufruhre in den südlichen Mitgliedstaaten studieren.
Die Anführung der Beobachtung von „Ungleichgewichten“ durch die Europäische Kommission ist wirkungslos. Im schlimmsten Fall wird Wettbewerbsfähigkeit wegen „zu hoher“ Leistungsbilanzüberschüsse bestraft. In den positiven Szenarien werden die Vorschläge zur Mäßigung der Lohnzuwächse, die durch die Anreizverzerrung in einem falsch konstruierten Währungsraum entstehen, verpuffen. Die politischen Freiheiten der Mitgliedstaaten dürfen unter keinen Umständen in Zweifel gezogen werden. Daher habe ich gegen den vorliegenden Bericht und die mit ihm in Verbindung stehenden anderen Berichte des sogenannten Six-Packs gestimmt.
Sampo Terho (EFD), kirjallinen. − EU:n nykyinen vakaus- ja kasvusopimus olisi noudatettuna riittänyt aivan hyvin – ja riittäisi yhä. En usko tilanteen paranevan uusia sääntöjä kehittämällä, kun edellisiäkään ei noudatettu. Six-packiin on liitetty rankaisumekanismi, jotta sääntöjen noudattaminen vastaisuudessa olisi houkuttelevampaa. Jos rankaisu pannaan täytäntöön, se pahentaa kriisimaan asemaa entisestään. Jos sitä ei toteuteta, jää rangaistuspykälä kuolleeksi kirjaimeksi.
Vaikka näillä uusilla säännöillä olisikin ennennäkemätöntä tehoa, ne tulevat liian myöhään. Six-packissa puhutaan ylivelkaantumisen ennaltaehkäisystä aikaisessa vaiheessa, mutta kriisimaiden kriisiytymisen "ennaltaehkäisy" on jo vuosia myöhässä. Muut jäsenvaltiot ymmärtävät saaduista esimerkeistä, millaisesta uhkasta on kysymys, ja tekevät ilman EU:n toimivaltuuksien lisäämistäkin kaikkensa valtiontalouden konkurssin välttämiseksi. Nykyistä kriisiä ei näillä säännöillä ehkäistä, koska se on jo nyt pahimmillaan.
Six-pack on valtaisa askel kohti EU-liittovaltiota. On väärä mielikuva, että Suomi pääsisi nyt valvomaan ja ohjaamaan esimerkiksi Kreikkaa. Todellisuudessa EU-komissio pääsee valvomaan Suomea ja muita jäsenvaltioita. Meidän oikeutemme eivät lisäänny, vaan päinvastoin, saamme uusia velvollisuuksia. Suomen alamaisuus EU:n edessä virallistuu myös talouspolitiikassa.
Kansanvallan kannalta pahinta on, että valvonta ja uudet toimivaltuudet keskittyvät komissiolle. Europarlamenttikin saa six-packin määrittelemissä prosesseissa lähinnä seurata tilannetta sekä keskustella siitä komission ja neuvoston kanssa. Tästä eteenpäin kansanvalta selvittää valintojaan virkamiesvallalle. Kyseessä on suuri byrokratian voitto demokratiasta.
Inese Vaidere (PPE), rakstiski. − Primārie ES uzdevumi attiecībā uz tās ekonomisko un monetāro stabilitāti ir iegrožot valstu izšķērdību un aizsargāt ekonomikas izaugsmi pret makroekonomikas rakstura traucējumiem. Šie ir jautājumi, kurus risina ziņojums par priekšlikumu Eiropas Parlamenta un Padomes regulai, ar ko groza Regulu (EK) Nr. 1466/97 par budžeta stāvokļa uzraudzības un ekonomikas politikas uzraudzības un koordinācijas stiprināšanu.
Pēc garajām un grūtajām pārrunām ES institūciju un dalībvalstu starpā panāktais kompromiss, kas atspoguļots šajā ziņojumā, ir atbalstāms sekojošu iemeslu dēļ:
pirmkārt, uzsvars tiek likts ne tikai uz valsts budžeta deficīta, bet arī valsts parāda kontrolēšanu, nosakot strikti ievērojamu robežu 3% no IKP deficīta un 60% no IKP valsts parāda limitam.
otrkārt, tiks ieviests Eiropas ekonomikas politikas koordinēšanas pusgads ar individuālu vidēja termiņa budžeta mērķu noteikšanu dalībvalstīm, bet Komisijai piešķirtas stiprākas uzraudzības funkcijas;
treškārt, ir noteikts, ka nacionālajām budžeta un reformu programmām jāatbilst ES attīstības mērķiem un prioritātēm;
ceturtkārt, tiks palielināta pārredzamība un caurskatāmība lēmumu pieņemšanas procesā;
un, piektkārt, ziņojumā ir iekļauts jauns statistikas iestāžu neatkarības princips.
Iuliu Winkler (PPE), in writing. − Today’s vote on the ‘six pack’ of legislative proposals on European economic governance was a source of enormous satisfaction and pride for me and, at the same time, a source of major disappointment. Satisfaction, because the European Parliament has delivered the right thing for the citizens of Europe. Pride, because the promoter of the economic governance package was once again the EPP, the real driving force of Europe. Major disappointment, because the way majorities were built during the votes has shown that many in the EP still do not get it. Many speak about the future of Europe without really believing it has one. Europe has a future. I deeply believe in it. But the future of the European Union is not an intergovernmental future. It is a community-method-based future. The future Union will not be a Union of Nation States, it will be a Union of communities and of regions, or there will be no future at all for it. Furthering the transfer of sovereignty in a real community spirit has to be conducted under the aegis of the European Parliament, directly elected by the 500 million citizens of the United Europe.
Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. − Aprovo a presente proposta de resolução que adopta a resolução, de Junho de 2011, do Conselho de Direitos Humanos das Nações Unidas, sobre Direitos Humanos, Orientação Sexual e Identidade. Partilho da opinião de que o PE deve apoiar esta resolução e sublinho a necessidade de salvaguardar todos os direitos da comunidade LGBT.
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Suite au discours de la Haute représentante de l’Union pour les affaires étrangères et la politique de sécurité, Mme Catherine Ashton, sur le travail du Conseil des droits de l’homme des Nations Unies, une proposition de résolution sur « les droits de l’homme, l’orientation sexuelle et l’identité de genre » a été déposée par le Parlement européen. En tant que présidente de l’association « Femmes au Centre », je suis profondément attachée au respect des droits fondamentaux et à la lutte contre les discriminations de genre. C’est pour cette raison que j’ai apporté mon soutien à cette proposition.
Izaskun Bilbao Barandica (ALDE), por escrito. − Quiero expresar mi satisfacción porque los pasos que se han dado últimamente en las Naciones Unidas y otras instituciones internacionales, y el que damos hoy aquí aprobando esta resolución, están ayudando a consagrar la orientación sexual e identidad de género como un derecho humano específico.
Estamos contribuyendo a reducir las vulneraciones que en muchos países se producen todavía, como la penalización de la homosexualidad, la discriminación a todos los niveles o la persecución de los diferentes.
La crisis económica y los problemas que tenemos para reaccionar firmemente ante ella amenazan el modelo europeo. Sin embargo, todos sabemos que lo necesitamos. Europa es útil para la economía y el bienestar de la ciudadanía, pero también para la mejora y protección de sus derechos, aquí y en todo el mundo.
La resolución de hoy, sobre orientación sexual, es un buen ejemplo de ello y una demostración de que Europa aporta, cada día, libertad y valores humanos a un mundo que sólo saldrá de la crisis apelando a esos principios.
Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. − Ho deciso di esprimermi contro questa proposta di risoluzione sui diritti umani, l'orientamento sessuale e l'identità di genere. Nonostante il documento si proponga come obiettivo il tema dell'orientamento sessuale, verso la fine compaiono alcune clausole che auspicano la promozione del diritto d'asilo e del diritto alla libera circolazione.
Tali clausole, che tra l'altro sono completamente estranee al tema del documento, appaiono come un tentativo di promuovere l'immigrazione clandestina e il principio del non rimpatrio e risultano pertanto inaccettabili. Per queste ragioni, il mio voto è stato contrario.
Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. − Balsavau dėl šios rezoliucijos, kadangi Europos Sąjunga ir jos valstybės narės savo politikoje turėtų užtikrinti pagarbą žmogaus teisėms, o Europos Sąjungos pozicija Jungtinių Tautų Žmogaus teisių taryboje turėtų būti tvirtesnė ir svaresnė. Nors gyvename demokratijos laikais ir dedame visas pastangas ginant pagrindines žmogaus teises ir laisves, tačiau didelį rūpestį vis dar kelia daugybė žmogaus teisių pažeidimų ir plačiai paplitusi diskriminacija, pagrįsta lytine tapatybe, tiek pačioje Europos Sąjungoje, tiek trečiosiose šalyse. Taigi ši JT Žmogaus teisių tarybos priimta rezoliucija yra svarbi siekiant užtikrinti tarptautinių žmogaus teisių standartų laikymąsi bei įgyvendinimą, siekiant nediskriminuoti žmonių. Be to, reikia atkreipti dėmesį į tai, kad pagarba žmogaus teisių visuotinumui, jo skatinimas ir išsaugojimas yra Europos Sąjungos etinių ir teisinių įsipareigojimų dalis. Svarbu, kad valstybės narės labiau bendradarbiautų su trečiosiomis šalimis, dalyvaudamos visuotinės reguliarios peržiūros ir sutarties priežiūros institucijų procedūrose tam, kad užtikrintų Europos Sąjungos išorės ir vidaus veiksmų žmogaus teisių srityje nuoseklumą, kaip ir numatyta Europos Sąjungos sutartyje. Be to, valstybės narės ir Komisija kartu turėtų visapusiškai spręsti šių nelygybės apraiškų klausimus.
Proinsias De Rossa (S&D), in writing. − I supported this resolution which echoes the recent adoption by the UN Human Rights Council of a resolution on human rights, sexual orientation and gender identity. Respect for, and the promotion and safeguarding of, the universality of human rights is fundamental to the European Union’s ethical and legal acquis. The European Union attaches paramount importance to universal and indivisible human rights which apply equally to all regardless of their sexual orientation and gender identity. There is continuing concern regarding the numerous human rights violations and widespread discrimination based on sexual orientation and gender identity, both in the European Union and in third countries. The European Union and its Member States should guarantee respect for human rights in their own policies and practice. Moreover, the Commission should produce a comprehensive road map against homophobia and discrimination on grounds of sexual orientation and gender identity. Indeed the High Representative, the Commission and Member States should further promote, in partnership with third countries, human rights in relation to sexual orientation and gender identity through bilateral human rights dialogues, the European Instrument for Democracy and Human Rights (EIDHR) and other external financial instruments.
Philippe de Villiers (EFD), par écrit. – Une nouvelle fois, le Parlement européen se prononce sur ce qui ne le concerne pas et de surcroît pour promouvoir la théorie contre-nature du "gender".
Non contents de détruire ce qui reste de la famille en Europe, les députés européens souhaitent en faire un élément de la politique extérieure européenne et promouvoir cette idéologie dans le reste du monde.
La dignité intrinsèque de la personne humaine est un des fondements de notre civilisation; cette dignité, il est juste de la défendre. Cependant, il n'y a pas à distinguer des catégories de bénéficiaires des droits fondamentaux en fonction de pratiques, d'opinions ou de choix personnels.
De plus, il appartient aux Nations, c'est-à-dire aux États membres, et non pas à l'Union technocratique européenne, de se déterminer sur les questions de droit civil et de défendre leurs positions particulières aux Nations-unies.
Anne Delvaux (PPE), par écrit. – Je regrette que les droits des personnes lesbiennes, gays, bisexuelles et transgenre ne soient toujours pas pleinement respectés au sein de l'Union européenne (en ce compris leur droit à l'intégrité physique, à la vie privée et familiale, à la liberté d'opinion et d'expression, à la non-discrimination et à la libre circulation). Cette résolution – que j'ai votée – invite les États membres et la Commission à s'employer pleinement à combler ces inégalités qui subsistent encore aujourd'hui et demande à la Commission d'élaborer une feuille de route détaillée contre l'homophobie, la transphobie et les discriminations fondées sur l'orientation sexuelle et l'identité de genre.
Ioan Enciu (S&D), în scris. − Am votat în favoarea acestei propuneri de rezoluţie deoarece respectarea, promovarea şi garantarea universalităţii drepturilor omului fac parte integrantă din acquis-ul Uniunii Europene şi reprezintă una dintre bazele unităţii şi integrităţii acesteia. În ciuda acestui fapt, atât în UE cât şi în ţări terţe, numeroase încălcări ale drepturilor omului legate de orientarea sexuală şi de identitatea de gen au loc zilnic.
Consider că Uniunea Europeană şi statele sale membre trebuie să garanteze respectarea drepturilor omului în propriile politici şi practici, pentru a îşi consolida în permanenţă spiritul de libertate şi democraţie. Avem nevoie de un dialog deschis pe tema drepturilor omului, a orientării sexuale şi a identităţii de gen între toate statele membre ale ONU din toate regiunile pentru a putea elimina discriminarea şi pentru a promova toleranţa şi respectul pretutindeni.
Nu în ultimul rând, susţin solicitarea adresată Comisiei, menţionată în propunerea de rezoluţie, de a se elabora o foaie de parcurs cuprinzătoare împotriva homofobiei, transfobiei şi a discriminării pe motive de orientare sexuală şi de identitate de gen în cel mai scurt timp.
Edite Estrela (S&D), por escrito. − Votei favoravelmente esta resolução por considerar que a União Europeia deve assumir um papel de liderança na promoção de um diálogo respeitoso e aberto sobre direitos humanos, orientação sexual e identidade de género entre todos os Estados membros da ONU, no âmbito da 19ª sessão do Conselho de Direitos Humanos prevista para a Primavera de 2012.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − O direito à liberdade e o princípio da igualdade são conceitos enformadores da civilização ocidental e dos Estados de direito. É por isso que estes Estados garantem, nas suas declarações universais e nas suas constituições, que ninguém possa ser discriminado com base na sua orientação sexual. Este foi um progresso fundamental na luta contra a discriminação e contra a homofobia. Porém, infelizmente, sabemos que ainda há muitos Estados que não acolhem estes princípios e que praticam uma verdadeira barbárie contra homens e contra mulheres tendo apenas por base a sua orientação sexual diferente. É por concordar com a eliminação de todas as formas de discriminação que votei favoravelmente a resolução.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − A presente proposta de resolução do Parlamento Europeu sobre direitos humanos, orientação sexual e identidade de género no Conselho dos Direitos do Homem das Nações Unidas foi apresentada por deputados de todos os grupos políticos, na sequência de declaração da Vice-Presidente da Comissão/Alta Representante da União Europeia para os Negócios Estrangeiros e a Política de Segurança, Catherine Ashton, nos termos do n.º 2 do artigo 110.º do Regimento. A defesa dos direitos humanos tem sido, ao longo da sua existência, uma das principais bandeiras da UE. Não obstante terem subscrito a Carta dos Direitos Fundamentais, há Estados-Membros onde estes princípios são violados por uma questão de orientação sexual e identificação de género. Numa altura em que as Nações Unidas e outras instituições internacionais consagram a orientação sexual e identidade de género como um direito humano específico, saúdo a aprovação desta proposta de resolução que, defendendo os valores humanos e o princípio da liberdade, contribuirá, certamente, para reduzir a penalização e discriminação dos homossexuais.
João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. − Em 1947, a ONU estabeleceu o princípio dos dois Estados para o território da antiga Palestina. O Estado de Israel foi constituído e reconhecido como membro da ONU. O povo palestino aguarda há 64 anos pela concretização do seu legítimo e inalienável direito a um Estado independente. Um princípio reafirmado por várias deliberações das Nações Unidas ao longo dos anos. O pedido apresentado à Assembleia Geral das Nações Unidas pelo presidente da Autoridade Nacional Palestiniana, para o reconhecimento do Estado d