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Procedūra : 2010/0195(COD)
Procedūros eiga plenarinėje sesijoje
Dokumentų priėmimo eiga :

Pateikti tekstai :

A7-0080/2011

Debatai :

Balsavimas :

PV 25/10/2011 - 8.8
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Priimti tekstai :

P7_TA(2011)0452

Posėdžio stenograma
Antradienis, 2011 m. spalio 25 d. - Strasbūras Atnaujinta informacija

9. Paaiškinimai dėl balsavimo
Kalbų vaizdo įrašas
Protokolas
  

Explicaciones de voto orales

 
  
  

Informe: Diana Wallis (A7-0343/2011)

 
  
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  Raffaele Baldassarre (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'ADR (Metodi alternativi di soluzione delle controversie in materia civile, commerciale e familiare) rappresenta una valida alternativa al tradizionale approccio conflittuale tra le parti, permettendo una soluzione efficace ed economica delle controversie. Condivido quindi l'approccio orizzontale della collega Wallis, la quale estende i benefici dell'ADR alle transazioni civili e commerciali tra imprese e alle controversie familiari.

Ciò premesso, auspico che l'imminente proposta legislativa della Commissione soddisfi i punti chiave evidenziati da questo Parlamento: su tutti il bisogno di garantire un'elevata imparzialità e trasparenza dei sistemi, l'applicazione dell'ADR al commercio elettronico, per mezzo di una piattaforma multilingue accessibile online, e la promozione dell'ADR come alternativa valida e conveniente a forme di ricorso collettivo.

 
  
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  Roberta Angelilli (PPE). - Signor Presidente, ringrazio la relatrice per l'ottimo lavoro svolto: infatti, laddove possibile, i metodi alternativi di risoluzione delle controversie rappresentano un'ottima soluzione che, nel pieno rispetto della volontà dei contendenti, accorcia i tempi dei procedimenti e taglia i costi della burocrazia.

Anche in materia di diritto di famiglia la mediazione, laddove ci sia la volontà delle parti, può essere utile per trovare punti d'incontro amichevoli di condivisione, per evitare, soprattutto ai minori, traumi e frustrazioni causati dall'incertezza e dalle lungaggini di procedimenti, che non sempre purtroppo tengono conto dell'interesse superiore del minore.

In qualità di mediatore del Parlamento europeo per i casi di sottrazione internazionale di minori, posso testimoniare che quando c'è la volontà da parte dei genitori di trovare una soluzione, questa è una garanzia per una soluzione rapida nel rispetto di tutte le parti.

 
  
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  Iva Zanicchi (PPE). - Signor Presidente, ho espresso il mio voto favorevole al testo della collega Wallis. Pur non pregiudicando le consuete vie di accesso alla giustizia, sono convinta che la soluzione alternativa delle controversie (ADR), rappresenti un'alternativa rapida ed economica ai contenziosi legali.

Oltre ad essere un efficace strumento per le piccole e medie imprese, l'ADR può avere un notevole sviluppo, anche online, per la soluzione delle controverse minori. Attraverso un'attività congiunta con gli Stati membri, è dunque necessario favorire la creazione di un quadro giuridico armonizzato che, rafforzando la fiducia dei cittadini nel mercato interno, possa contribuire a stimolare l'economia europea.

 
  
  

Informe: Crescenzio Rivellini (A7-0328/2011)

 
  
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  Jens Geier (S&D). - Herr Präsident! Ich möchte eine Stimmerklärung im Namen der Sozialdemokratischen Fraktion abgeben. Die Frage der Entlastung des Rats durch das Europäische Parlament ist seit Jahren ein institutioneller Auseinandersetzungspunkt. Rat und Parlament ist es bisher nicht gelungen, diese Frage einvernehmlich zu klären.

Das Europäische Parlament folgert sein Recht auf Entlastung aus Artikel 319 des EU-Vertrags und den entsprechenden Artikeln der Haushaltsordnung. Die S&D-Fraktion teilt diese Position selbstverständlich. Wir bestehen auf dem Recht des Europäischen Parlaments, die ordnungsgemäße Verwendung der Steuergelder auch durch den Rat zu prüfen und zu bewerten.

Der Rat hat sich dieser Sicht bisher nicht angeschlossen. Zurzeit vertritt er den Standpunkt, dass er mit dem Kommissionshaushalt entlastet wurde. Dieser Sicht schließt sich die S&D-Fraktion nicht an. Wir wollen ein klares, abgestimmtes und mit dem Rat ausgehandeltes Verfahren, das die Pflichten und Rechte der Institutionen benennt. Wir sind überzeugt, dass zunächst der Verhandlungsweg beschritten werden sollte. Denn die beschlossene Nichtentlastung des Rates wird folgenlos bleiben, weil der EU-Vertrag keine Konsequenzen für den Fall der Nichtentlastung vorsieht. Weil aber die Nichtentlastung rechtlich folgenlos bleibt und die Verhandlungen belastet, hat sich die S&D-Fraktion enthalten.

 
  
  

Informe: Salvatore Tatarella (A7-0282/2011)

 
  
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  Mario Pirillo (S&D). - Signor Presidente, ho votato a favore della relazione dell'on. Tatarella che richiede di posticipare di tre anni l'entrata in vigore della fase IIIB per la messa sul mercato di trattori più efficienti per la riduzione di CO2 e di gas inquinanti.

Nel caso dei trattori, sono stati diversi motivi ad aver portato a rivedere i parametri fissati dalla direttiva 2005/13: l'improvviso calo delle vendite a causa dell'attuale crisi economica e la mancanza di soluzioni tecniche in grado di limitare l'emissione di CO2. Quanto mai opportuna sarà una rapida trasposizione della modifica alla direttiva per una sollecita applicazione.

Spero che la Commissione europea tenga conto dell'invito del Parlamento europeo di esaminare in anticipo se le tecnologie disponibili saranno in grado di soddisfare i requisiti della fase IV prevista per il 2014.

 
  
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  Paolo Bartolozzi (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, la relazione relativa alle disposizioni per i trattori immessi sul mercato in regime di flessibilità, alla quale abbiamo espresso il nostro voto favorevole, è stata ispirata ad un approccio misurato e realistico che si è concretizzato, da un lato, nell'evitare di fissare requisiti inverosimili e impossibili da soddisfare e, dall'altro, nel predisporre un cosiddetto regime di flessibilità che, articolandosi nella previsione di fasi temporali e corrispondenti limiti quantitativi di emissioni consentite, prevede l'immissione sul mercato di una quota annua prestabilita di trattori rispondenti a determinate caratteristiche e permette in questo modo di diluire nel tempo l'adeguamento agli standard prefissati, senza traumi per i settori produttivi e industriali interessati.

Il lavoro svolto dall'on. Tatarella è stato importante e ha saputo operare un attento bilanciamento tra le esigenze dettate dalle grandi sfide che l'Unione europea è chiamata ad affrontare in questo periodo e quelle della tutela dell'ambiente e dell'attuale contesto di crisi economica.

 
  
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  Peter Jahr (PPE). - Herr Präsident! Auch ich habe für diesen Antrag gestimmt, und meine, dies ist auch ein typisches Beispiel dafür, dass zwischen gut gewollt und gut gemacht oder – wie man so schön sagt – zwischen Theorie und Praxis oftmals ein großer Unterschied besteht. Wir sollten die Zeit nutzen, noch einmal darüber nachzudenken, ob wir in diesem Bereich wirklich so eine Regelungsdichte brauchen, oder ob nicht der normale wissenschaftlich-technische Fortschritt ohnehin hier Lösungsansätze ohne Not und ohne Zeitdruck bietet. Deshalb sage ich nochmals: Wir sollten noch einmal darüber nachdenken, ob wir nicht noch eine Lösung für diesen Bereich finden. Im Übrigen wäre es auch ein kleiner Beitrag für die Bevölkerung, für die Menschen in der Europäischen Union, hier eine vertrauensbildende Maßnahme zu setzen und nicht alles zu regulieren, was man in Europa regulieren kann, sondern nur das, was notwendig ist.

 
  
  

Informe: Sirpa Pietikäinen (A7-0080/2011)

 
  
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  Alfredo Antoniozzi (PPE). - Signor Presidente, sebbene sia importante ridurre le emissioni di inquinanti gassosi e inquinanti prodotti dai motori a combustione interna di macchine mobili non stradali, non possiamo chiudere gli occhi sull'attuale situazione di crisi in cui versano i produttori.

Dal 2008 la crisi finanziaria ed economica ha colpito duramente il settore delle macchine mobili non stradali. Estendere ulteriormente il regime di flessibilità per il passaggio dalla fase IIIA alla fase IIIB rappresentava un obbligo. L'aumento del regime di flessibilità dal 20% al 37,5% del numero di motori utilizzati su macchine operanti a terra costituisce a mio avviso un risultato non soddisfacente per l'industria europea di questo settore.

Tuttavia, vista la situazione e i ritardi continui da parte del nostro Parlamento, i produttori esigevano una risposta celere. Voglio precisare quindi che solo per questa ragione ho deciso di sostenere la relazione con il mio voto.

 
  
  

Informe: Ádám Kósa (A7-0263/2011)

 
  
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  Sergio Gutiérrez Prieto (S&D). - Señor Presidente, hemos aprobado hoy el informe sobre cómo este Parlamento considera que debe trabajarse en la Estrategia Europea sobre Discapacidad, siendo esto una gran noticia porque supone el primer esfuerzo de coordinación y homologación para la igualdad de las personas con discapacidad en el seno de la Unión Europea. Lo hemos aprobado con tres objetivos: potenciar la plena inserción social, a través de la educación, y la inserción laboral de las personas con discapacidad; evitar las dobles discriminaciones que existen por el hecho de ser joven y discapacitado, mujer y persona discapacitada o discapacitado en el mundo urbano o en el mundo rural; y tender también a la homologación europea de lo que debe suponer la construcción del cuarto pilar del Estado del bienestar, en un momento en que estamos debatiendo sobre la sostenibilidad del conjunto del Estado del bienestar.

Pero lo más importante es el llamamiento que hacemos a la ratificación de la Convención de las Naciones Unidas sobre los Derechos de las Personas con Discapacidad por parte de todos los países y, sobre todo, la petición de desbloquear, en el seno de la Comisión, la Directiva sobre discriminación, porque Europa no puede suponer o no puede aplicar una política parcheada sobre la discriminación de las personas que están hoy al margen de los esfuerzos públicos: lo que sí necesitamos es una política completa e integral.

 
  
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  Carlo Fidanza (PPE). - Signor Presidente, per una piena integrazione delle persone disabili nella società è necessario che gli Stati membri, in linea con la carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, investano sull'accessibilità, sia in termini di mezzi di trasporto che di infrastrutture moderne e all'avanguardia, per una mobilità che garantisca la piena ed effettiva inclusione e partecipazione del disabile in condizioni di pari dignità.

Nel quadro di una nuova strategia dell'Unione sulla disabilità, con particolare riferimento al settore del turismo, è importante assicurare l'accessibilità per le persone disabili non soltanto i mezzi di trasporto, ma anche all'alloggio, alla ristorazione e a tutti i servizi turistici in genere.

È importante inoltre ricordare la centralità di fornire informazioni in formati accessibili alle persone con disabilità sensoriali, un aspetto che deve essere sempre più centrale nella regolamentazione dei diritti dei passeggeri e dei turisti. Questo risulta ancora più rilevante alla luce dei circa 80 milioni di potenziali turisti disabili dell'Unione, con l'indotto che ne consegue, che devono essere messi in condizione di viaggiare e devono essere considerati turisti a tutti gli effetti. Per queste ragioni ho votato a favore della relazione Kósa.

 
  
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  Giommaria Uggias (ALDE). - Signor Presidente, per valutare la relazione approvata oggi, dobbiamo partire dalla proiezione di due dati fondamentali: il fatto che verosimilmente nel 2050 il numero delle persone dipendenti da handicap raddoppierà e che il fatto al momento non abbiamo un sufficiente numero di dati per elaborare la gravità del problema.

La sfida che affrontiamo tramite questa strategia in materia di disabilità 2010 è quella di permettere che i disabili non solo godano dei diritti umani come tutti, ma che tali diritti possano essere effettivamente praticati. Quindi si rende indispensabile valorizzare le persone con disabilità, incentivandole alla formazione, consentendo loro la libertà di circolare e permettendo loro l'accesso al mondo del lavoro: così si potrà combattere anche uno dei maggiori problemi che accompagna questa categoria nella loro sfortuna, ovvero la povertà.

 
  
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  Mario Pirillo (S&D). - Signor Presidente, sono ancora molti gli ostacoli alla piena inclusione sociale degli 80 milioni di disabili. Spero che gli Stati membri e la Commissione colgano l'invito a elaborare atti legislativi che ne facilitino l'integrazione.

Gli Stati membri non hanno ancora firmato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Nonostante il periodo di crisi economica, spero che i governi nazionali dimostrino la capacità per una loro tutela con la messa in campo di politiche coerenti con la strategia europea sulla disabilità e di Europa 2020.

Apprezzo e condivido la relazione del collega Kósa, il quale ha saputo, attingendo alla sua esperienza personale, dare a cuore aperto indicazioni concrete per permettere alle persone disabili un accesso non discriminatorio alla protezione sociale, al sistema sanitario e a quello educativo.

 
  
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  Roberta Angelilli (PPE). - Signor Presidente, le statistiche sono note però forse vale la pena ricordarle: 80 milioni di persone nell'Unione europea con disabilità, oltre il 15% della popolazione: un europeo su quattro ha una persona disabile nella sua famiglia.

Le persone con disabilità sono da tre a quattro volte maggiormente a rischio di disoccupazione rispetto al resto della popolazione. Le persone con disabilità hanno il 50% in meno di possibilità di raggiungere un livello di istruzione universitaria rispetto alle persone normodotate. Una persona disabile su due non ha mai partecipato ad attività ricreative o ad uno sport e un terzo di tutte le persone disabili non ha mai fatto un viaggio all'estero, o anche partecipato a gite di un giorno, a causa dell'inaccessibilità di strutture e servizi.

L'Europa deve impegnarsi davvero a fare di più per abbattere le differenziazioni che purtroppo ci portano ad avere cittadini di serie A e cittadini di serie B. Per questo ringrazio davvero il relatore per il lavoro svolto.

 
  
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  Jim Higgins (PPE). - Mr President, it gave me great pleasure to vote for this report today and I want to say that I totally support the Commission’s 10-year European Disability Strategy. It aims to increase to 75% the proportion of working-age people across Europe in employment by 2020. This increase simply cannot be achieved without inclusive and specially adapted training programmes. Last week, you and I hosted the signing of the Microsoft and Workability International Education Alliance. This is an exciting initiative and an example of a step towards realising our common vision of changing public and industrial perceptions of people with disabilities.

This partnership will help people with disabilities to break out of their previous confinement to blue-collar jobs and to realise their full potential through the provision of technology courses aligned with industry and industry’s hiring needs. The technologies are practical and they will be made to work, but ultimately they will work only if Member States adopt and implement them.

 
  
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  Izaskun Bilbao Barandica (ALDE). - Se han desarrollado muchas iniciativas, pero aún no hemos conseguido la igualdad de trato de las personas con discapacidad. No hay más que ver las cifras de paro, de pobreza, de empleo y de educación.

Me parece igualmente lamentable que la Comunicación sobre la Estrategia Europea sobre Discapacidad no incluya las perspectivas de las mujeres, cuando las mujeres están doblemente discriminadas en este colectivo. Su integración les aportará vida independiente y dignidad, pero aportará innovación y nuevos empleos de calidad para la Unión Europea.

Es necesario que apliquemos la legislación existente para avanzar y creía que la única manera era emprender acciones contra los Estados que no cumplieran con esta legislación. Por eso he votado la enmienda 1, que no ha sido aprobada.

Era lo que las personas con discapacidad esperaban de nosotros. Creo que les hemos fallado, pero tendremos que seguir trabajando en el futuro.

 
  
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  Licia Ronzulli (PPE). - Signor Presidente, non solo mi congratulo con il collega Kósa ma lo ringrazio per il lavoro svolto e per questa splendida relazione. Ognuno di noi porta con sé un suo mondo, fatto di esperienze personali e stili di vita differenti; ogni persona è unica e speciale, ed è per questo diversa. In questo senso si deve intendere la diversità, come una risorsa, in termini di crescita e arricchimento per tutta la società, un patrimonio di cultura e di capacità.

Accogliere una qualsiasi disabilità non significa fare una buona azione, bensì dare il giusto valore all'essenza della persona. Purtroppo, le barriere che ancor oggi permangono non sono solo quelle architettoniche ma maggiormente quelle mentali. Dobbiamo eliminare tutti gli ostacoli che ancora pone la società per poter finalmente passare dalla cultura dell'handicap a quella della normalità. Se da una parte lo Stato interviene con leggi specifiche, dall'altra la società non è sempre pronta ad accettarle del tutto e a mantenerle spontaneamente in atto. Con questa relazione il Parlamento europeo lancia il proprio messaggio: le persone con disabilità sono una risorsa della società e devono farne parte attivamente al pari di tutti noi.

 
  
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  Csaba Sógor (PPE). - Kósa Ádám kollégám jelentésének számos helytálló megállapítása közül szeretném kiemelni az esélyegyenlőségre vonatkozó gondolatokat. A jelentés leszögezi: az esélyek egyenlősége nem azt jelenti, hogy mindenki számára ugyanolyan esélyeket biztosítunk, hiszen az esélyek akkor egyenlők, ha mindenki számára ugyanakkora erőfeszítés hasonló eredményre vezet.

Például az őshonos nemzeti kisebbségek esetében – akiknek anyanyelve eltér tagállamuk hivatalos nyelvétől – akkor beszélhetünk valódi esélyegyenlőségről, ha azok a többségi nemzet tagjaival megegyező feltételek mellett, azaz saját anyanyelvükön végezhetik tanulmányaikat, és ennek használatával érvényesülhetnek az életben.

A fogyatékkal élő nők, idősek többszörösen hátrányos helyzetűek, de ugyanilyen helyzetben vannak valamely őshonos nemzeti kisebbséghez tartozó fogyatékkal élők is. Az esélyegyenlőség tehát pozitív diszkriminációt is jelent azok számára, akik ugyanazon feltételek mellett hátrányokat szenvednének.

 
  
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  Peter Jahr (PPE). - Herr Präsident! Der Berichterstatter hat sich hier eines wichtigen Problems angenommen. Es ist selbstverständlich, dass Menschen mit Behinderungen in der Europäischen Union dieselben Chancen erhalten sollten wie andere auch. Es ist auch richtig, dass wir hier eine ganze Menge Nachholbedarf haben. Das hat der Berichterstatter richtig erkannt und benannt.

Trotzdem möchte ich auch hier unter dem Stichwort Verhältnismäßigkeit einfordern, dass wir uns damit befassen, wie wir die Dinge klären und lösen können, natürlich auch unter Einsatz effizienter Mittel. Was meine ich damit? Da habe ich immer ein schlechtes Beispiel aus Deutschland. Wir haben uns in den letzten Jahren massiv darum gekümmert – und das ist auch richtig –, dass Behinderte auch barrierefreien Zugang zu öffentlichen Gebäuden bekommen. Alles unstrittig, alles richtig. Allerdings hat das dazu geführt, dass wir selbst in kleinen Grundschulen, die weniger als 100 Schüler haben, einen Lift einbauen mussten mit einem Investitionsaufwand von 150 000 Euro, obwohl diese Schulen seit ihrem Bestehen noch nie behinderte Schüler hatten. Das soll ja auch so bleiben. Das verstehe ich nicht unter Verhältnismäßigkeit. Ich bin mir sicher, dass auch der Berichterstatter das nicht darunter versteht und dies entsprechend berücksichtigen wird.

 
  
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  Radvilė Morkūnaitė-Mikulėnienė (PPE). - Praėjusiais metais buvo patvirtinta Europos strategija dėl negalios. Tarp šioje strategijoje numatytų prioritetinių veiklos krypčių yra prieinamumas ir sveikata. Kaskart priimame naujas priemones, sudarančias neįgaliems asmenims daugiau galimybių naudotis bendrąja infrastruktūra. Deja, veiksmų, kurių imasi valstybės narės, gerindamos infrastruktūrą, tempas vis dar yra per lėtas, kad negalią turintys asmenys būtų pakankamai įtraukiami į darbo rinką, bei gautų jiems būtiną sveikatos priežiūros paslaugas. Todėl visų pirma, valstybės narės turi imtis aktyvesnių veiksmų ir tvirtindamos bei įgyvendindamos įvairius infrastruktūros projektus užtikrintų, kad statomuose naujuose ir rekonstruojamuose esančiuose infrastruktūros objektuose nepriklausomai nuo to, ar statytojas privatus, ar viešasis asmuo būtų užtikrinamos realios galimybės tais objektais naudotis ir negalią turintiems asmenims.

 
  
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  Hannu Takkula (ALDE). - Arvoisa puhemies, äänestin luonnollisesti Ádám Kósan mietinnön puolesta. On erittäin tärkeää, että vammaisten liikkuvuudesta ja osallistumisesta Euroopassa puhutaan ja että sillä on oma strategiansa.

Mehän olemme jo aiemmin – kymmenen vuotta sitten – Euroopan unionissa sopineet direktiivissä 2000/78/EY yhteisistä pelisäännöistä, jotta vammaiset olisivat samojen oikeuksien piirissä kuin kaikki muutkin. Perusperiaate pitää olla se, että ihmisoikeudet ovat kaikenkattavia. Valitettavasti tämän kauniin periaatteen täyttyminen ei ole kaikissa Euroopan unionin jäsenvaltioissa toteutunut vaan meillä on erilaisia toimenpiteitä, joiden kautta me syrjimme vammaisia. Näin on esimerkiksi työllistämisen alalla.

Toivon, että tämä strategia ei jää vain strategiaksi, joka jää pölyttymään kirjahyllyyn tai arkistoon, vaan että se tulee myös käytäntöön ja ruohonjuuritasolle. Näin me todellakin näytämme, että elämme tämän strategian mukaan ja kohtaamme vammaiset lähimmäiset aitoina lähimmäisinä kaikki ihmisoikeudet heille suoden.

 
  
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  Seán Kelly (PPE). - A Uachtaráin, bhí áthas ormsa chomh maith tacú leis an tuarascáil seo agus ba mhaith liom mo chara atá ina shuí os mo comhair amach, an tUasal Kósa, a mholadh as ucht an dea-obair a rinne sé mar rapóirtéir.

It is of course very important that we treat all people equally. Unfortunately people with disabilities have suffered more than most as a result of the economic recession, especially in terms of employment opportunities. Hopefully that can be addressed as we come out of recession.

In relation to facilities, I think we should be utilising particularly the structural funds to ensure that facilities are up to the required standard so that everybody can have access to buildings, etc.

Thirdly, I would like to highlight the role that sport is playing in helping people with disabilities, particularly movements like the Paralympics and the Special Olympics, which are helping to highlight people’s abilities – as opposed to their disabilities – and giving them a new lease of life.

 
  
  

Informe: Heide Rühle (A7-0326/2011)

 
  
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  Raffaele Baldassarre (PPE). - Signor Presidente, gli appalti pubblici possono svolgere un ruolo decisivo per il bilancio economico dell'Unione europea: basti pensare che la spesa pubblica per lavori, beni e servizi rappresenta circa il 17% del prodotto interno lordo dell'Unione e quasi un quinto di questa spesa – ovvero circa 420 miliardi di euro – rientra nell'ambito delle direttive dell'Unione europea sugli appalti pubblici.

Mi congratulo quindi con la collega Rühle per aver tracciato quelle che ritengo essere le linee rosse dell'imminente riforma della direttiva Appalti: mi riferisco in particolare al criterio del prezzo più basso, che non può continuare ad essere determinante durante la fase di aggiudicazione e va sostituito con quello dell'offerta economicamente più vantaggiosa in termini di benefici economici sociali e ambientali.

Allo stesso modo condivido in toto l'urgenza di una semplificazione normativa che renda le procedure di appalto più snelle, meno macchinose e più vicine alle esigenze delle piccole e medie imprese e delle piccole stazioni appaltanti.

 
  
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  Alfredo Antoniozzi (PPE). - Signor Presidente, anch'io concordo pienamente con l'impostazione generale data alla relazione dalla collega Rühle e per questo ho dato il mio voto favorevole. Sono convinto che le misure adottate riusciranno a garantire certezza giuridica, da un lato, e norme più chiare e procedure più flessibili degli appalti pubblici, dall'altro.

Sostengo il giudizio della collega sul fatto che sono le stesse direttive sugli appalti a porre il maggiore ostacolo per rendere gli appalti pubblici al servizio di obiettivi sociali generali: il criterio dell'offerta meno costosa non può avere lo stesso valore dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Il parametro dell'offerta economicamente più vantaggiosa dovrebbe diventare la regola. Solo così i criteri per l'elaborazione dell'offerta saranno realizzabili.

 
  
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  Giommaria Uggias (ALDE). - Signor Presidente, ho votato favorevolmente alla relazione sul Libro verde che concerne la modernizzazione degli appalti pubblici soprattutto per due motivi.

In primo luogo, l'individuazione dell'offerta economicamente più vantaggiosa che tenga conto dei costi dell'intero ciclo di vita dei lavori, servizi e forniture e quindi non solo del minor prezzo, recepimento di un sentire comune e diffuso in tutti i paesi e in tutte le stazioni appaltanti, che consentirà la crescita della qualità, riservando allo stesso tempo maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale di prodotti e servizi.

In secondo luogo, la semplificazione che verrà determinata attraverso una maggiore flessibilità, che consentirà procedure più snelle e un maggior concorso per le piccole e medie imprese nell'aggiudicazione degli appalti. Aggiungo, in particolare, che in questo senso sono da incentivare gli appalti elettronici, che ad oggi rappresentano neanche il 5% della copertura degli appalti pubblici dell'Unione, e che la pubblicazione dei bandi di gara, suddivisi per lotti, consentirà, nel segno di una maggiore trasparenza, la partecipazione agli appalti.

 
  
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  Salvatore Iacolino (PPE). - Signor Presidente, non vi è dubbio che questo testo, quello sulla modernizzazione degli appalti pubblici, può costituire un elemento importante sul piano della rinnovata efficienza e sostenibilità del sistema economico. Non vi è dubbio, infatti, che un parametro obiettivo per misurare l'efficienza e la concretezza degli appalti pubblici sia sicuramente quello di avere procedure snelle, agili e semplificate.

Importante è il passaggio all'offerta economicamente più vantaggiosa per la scelta del contraente e giusto il ricorso alle procedure online e ai cosiddetti appalti elettronici mentre l'accesso semplificato alle piccole e medie imprese potrà costituire certamente un momento di valorizzazione di questo comparto così significativo.

In sede di commissione per il commercio internazionale avevamo previsto e definito l'esclusione delle aziende e delle imprese condannate per mafia con sentenza passata in giudicato, qualunque fosse lo Stato membro la cui autorità giudiziaria avesse deciso in tal senso. Contiamo che questo provvedimento possa trovare accoglimento nella revisione della conseguente direttiva.

 
  
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  Marek Józef Gróbarczyk (ECR). - Panie Przewodniczący! Polityka Unii Europejskiej w dziedzinie zamówień publicznych musi być elementem stymulującym rozwój gospodarczy ze szczególnym uwzględnieniem drobnej przedsiębiorczości, ale nie będzie rozwoju, jeśli nie zostanie zachowana zasada konkurencyjności, która jest podstawą rozwoju gospodarki. W dobie kryzysu i masowych bankructw przedsiębiorstw tylko prosta, jasna i jednoznaczna polityka zamówień publicznych może przynieść zamierzony efekt. Każde inne działanie będzie stymulujące dla rozwoju biurokracji, a to zabija przedsiębiorczość. Jedynym sposobem zachowania tego procesu jest umożliwienie opinii publicznej pełnego dostępu do tych informacji. Dlatego reforma systemu musi nastąpić już w samej Radzie i Komisji, które blokują dostęp do informacji, nawet wbrew Traktatowi z Lizbony.

 
  
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  Mario Pirillo (S&D). - Signor Presidente, con il voto odierno abbiamo posto le basi per la futura revisione della direttiva Appalti. Procedure e criteri burocratici più semplici per la partecipazione alle gare pubbliche sono uno strumento fondamentale per velocizzare gli iter realizzativi e per dare piena attuazione ai contratti tra pubblica amministrazione e privati. Un maggiore ricorso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione consentirebbe un risparmio in termini di costi e di tempi sia alle imprese che alle pubbliche amministrazioni, con maggiore trasparenza e accessibilità.

Vorrei sottolineare che il criterio del prezzo più basso non deve essere sempre il principale mezzo per l'aggiudicazione di appalti: forse è necessario davvero sostituirlo con l'offerta economicamente più vantaggiosa per ottenere benefici economici, sociali e ambientali.

 
  
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  Peter Jahr (PPE). - Herr Präsident! Ich wollte mich gestern schon bei Catch the eye zu Wort melden, aber es gab leider keine Gelegenheit dazu. Die Diskussion gestern und der heutige Beschluss zu dem Bericht haben mich ausdrücklich ermutigt, dass wir auf dem richtigen Weg sind. Es besteht ein riesengroßes Ärgernis in zweierlei Hinsicht: Zum einen klagen mittelständische Firmen zunehmend darüber, dass der Bürokratismus bei öffentlichen Ausschreibungen so groß geworden ist, dass man schon deshalb nicht mehr daran teilnimmt. Deshalb ist eine Entbürokratisierung sehr wichtig.

Zum zweiten ist es extrem wichtig festzustellen, dass derjenige, der die Ausschreibung macht, nicht das billigste Angebot nehmen muss, sondern er soll das wirtschaftlich günstigste Angebot nehmen können und dürfen. Hier bitte ich als Anregung darum, dass man dann aber auch ganz genau definiert, was eigentlich das wirtschaftlich günstigste Angebot ist, denn man darf nie vergessen, auch die Gegenseite, die dann verliert, kann entsprechend dagegen klagen. Daher brauchen wir klare Richtlinien und klare Definitionen.

 
  
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  Radvilė Morkūnaitė-Mikulėnienė (PPE). - Esamos viešųjų pirkimų sistemos modernizavimas ir suvienodinimas Europos Sąjungos mastu yra neatsiejamas tinkamos Europos Sąjungos ateities veiksnys. Komisijos pasiūlyti modernizavimui keliami uždaviniai – kelias į didesnį skaidrumą bei administracinį aiškumą – tiek į smulkiam verslui atsiveriančias galimybes, tiek kelias į pačių pirkimų efektyvumo didinimą, lėšų bei laiko taupymą. Tai taip pat kelias į aplinką, bei energijos išteklius tausojančių priemonių platesnį panaudojimą. Pritariu šiam kompleksiniam požiūriui ir raginu valstybes nares jau dabar, nelaukiant reformos pabaigos, ruošiantis įgyvendinti Komisijos pasiūlytus pakeitimus, pradėti taikyti šiuolaikinius viešųjų pirkimų principus.

 
  
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  Adam Bielan (ECR). - Panie Przewodniczący! Uproszczenie europejskiego prawa zamówień publicznych niewątpliwie leży w interesie wszystkich państw członkowskich. Sprzyjać bowiem będzie zrównoważonemu rozwojowi zatrudnienia, innowacjom, a także rozwojowi projektów badawczych. Kryzys gospodarczy przekłada się mocno na stosowanie kryteriów finansowych kosztem jakości podczas wyboru ofert.

Ciekawym rozwiązaniem może więc być propozycja wprowadzenia konieczności udzielania zamówień ofercie najkorzystniejszej ekonomicznie, zapewniając tym samym optymalne wykorzystanie środków. Zapewnienie przejrzystości, niedyskryminacji i konkurencji to nadrzędna zasada działania regulacji w zakresie zamówień publicznych. Wsparcie Komisji dla procesu udzielania zamówień publicznych poprzez promowanie sprawdzonych procedur i metod, poprzez organizowanie wymiany doświadczeń, programy szkoleniowe może również przyczynić się do podniesienia ich jakości. Na uwagę zasługują propozycje ułatwień dla małych i średnich przedsiębiorstw, na przykład zasada wymogu oryginalnych dokumentów wyłącznie od zwycięskich oferentów. Licząc także na wzrost zamówień publicznych dokonywanych on-line, głosowałem za przyjęciem tego sprawozdania.

 
  
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  Glenis Willmott (S&D). - Mr President, I am happy to have voted for this report, as it gives us the opportunity to make sure that greater emphasis is put on social and environmental standards when Member States award contracts under public procurement rules. In my constituency of the East Midlands, the UK Government has recently chosen to award a major train-building contract to the lowest cost supplier, using the procurement rules to justify this.

The decision means that 1 400 people at the Bombardier site in my constituency will become redundant. Indirectly many thousands more will lose their jobs. This is a clear illustration of why the directive needs reform. We want all procurement rules to drive up standards and encourage sustainable, inclusive growth. To achieve that, the lowest-cost-only option needs to be the exception to the rule and social, economic and environmental criteria must become the norm. New legislation alone is not enough.

The Commission is failing to make sure that public authorities make full use of this legislation. I have asked the Commission to confirm that EU rules did not oblige the UK Government to make the choice that it did and they have failed to reply to me, although the deadline for response was over two weeks ago. The Commission must do more to make public authorities aware of the full extent of what they can do under EU legislation.

 
  
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  Seán Kelly (PPE). - A Uachtaráin, bhí díospóireacht mhaith againn ar an ábhar seo aréir agus arís ar maidin tháinig sé suas sna ceisteanna ar na Coimisinéirí. Agus is maith an rud é gur ghlacamar leis an tuarascáil sna vótaí ar maidin.

There are just two points I want to emphasise. Firstly, I think the emphasis on SMEs is absolutely vital. They are the future of Europe to a large degree and, particularly in relation to public procurement, we can do a great deal to make matters easier for them. I look forward in particular to my proposal regarding the procurement passport for SMEs becoming a reality as soon as possible.

Secondly, as has been mentioned by the previous speaker and others, it is absolutely vital that we get away from the lowest cost tender. This has come up in many discussions I have had in this regard – only this morning with some American business people – because we have to put the 2020 Strategy first. Particular issues, like energy conservation and also the overall aspect of employment etc., have to be taken into consideration when we are looking into these matters.

 
  
  

Informe: Traian Ungureanu (A7-0258/2011)

 
  
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  Elena Băsescu (PPE). - Am susţinut foarte mult raportul colegului Ungureanu şi am votat pentru, deoarece, aşa cum am afirmat şi în cadrul hearing-ului pe care l-am organizat săptămâna trecută având această temă, libera circulaţie a lucrătorilor din statele membre care au aderat în 2004 şi 2007 nu a produs dezechilibre pe piaţa muncii la finalul primei etape de tranziţie, conform comunicării Comisiei Europene din 2008. De aceea, menţinerea restricţiilor de către unele state membre nu are fundament economic, ci se bazează doar pe raţiuni politice.

Obstacolele actuale în calea mobilităţii sunt diverse: de la bariere psihologice şi culturale, generate uneori de stereotipuri, la birocraţie. Dacă primele sunt mai dificil de gestionat, cele din a doua categorie pot fi reanalizate şi rezolvate.

O altă barieră în calea mobilităţii este recunoaşterea calificărilor profesionale.

 
  
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  Izaskun Bilbao Barandica (ALDE). - Señor Presidente, una vez más he votado a favor, pero nos encontramos con la infracción permanente por parte de los Estados miembros de la Directiva, que afecta al libre ejercicio de la circulación de los trabajadores.

La Comisión debe garantizar el cumplimiento de esta legislación, pero será necesario acompañarlo con una estrategia a largo plazo, de manera integral y, además, con una política coherente y eficaz, para poder eliminar todos los obstáculos jurídicos y prácticos. Ello exigirá, igualmente, una coordinación a nivel europeo, estatal, regional y local.

Considero que estas medidas nos permitirán ver los efectos positivos de la libre circulación, eliminar las discriminaciones persistentes y los estereotipos que todavía existen e integrar, de esta manera, a las referidas personas en los países de acogida.

Ese es el reto que tenemos entre manos y espero que podamos conseguirlo.

 
  
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  Radvilė Morkūnaitė-Mikulėnienė (PPE). - Tinkamas laisvo darbuotojų judėjimo kaip vieno pagrindinių Europos Sąjungos principų veikimas pastaruoju metu, deja, neigiamai veikia kai kurių ekonomiškai silpniau išsivysčiusių valstybių narių, pavyzdžiui, Lietuvos, demografinę padėtį. Vistik, gerbdami šį principą ir jo privalumais nusprendusius pasinaudoti savo piliečius, turime užtikrinti, kad Europos Sąjungoje nebūtų diskriminuojami darbuotojai iš jokios valstybės narės. Kai kuriose valstybėse narėse atvykstantiems darbuotojams vis dar sudaromi neproporcingi ir dažnai diskriminacinio pobūdžio trukdžiai tiek patenkant į darbo rinką, tiek jiems ir jų šeimų nariams naudojantis socialinėmis garantijomis. Esu įsitikinusi, jog Europos Sąjungos pilietis, jei jis pasirinko dirbti ne savo gimtojoje valstybėje narėje, vienodai turi būti traktuojamas visose ES valstybėse narėse. Todėl tiek Komisija, tiek valstybės narės dar turi nemažai nuveikti, kad ši lygybė būtų iš tiesų užtikrinta.

 
  
  

Informe: Malgorzata Handzlik (A7-0324/2011)

 
  
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  Adam Bielan (ECR). - Panie Przewodniczący! Dyrektywa usługowa odgrywa wiodącą rolę w zakresie formułowania i działania jednolitego rynku usług w Unii Europejskiej. Jednym z jej naczelnych zapisów pozostaje swoboda świadczenia usług. Jak pokazuje praktyka, realizacja usług transgranicznych nadal stanowi ogromny problem. Istotne jest zatem pogłębianie współpracy pomiędzy Komisją a poszczególnymi państwami celem wypracowania sprawnego mechanizmu działania dyrektywy w tej kwestii.

Parlament Europejski musi być również w pełni informowany o postępach tych prac. Sam proces wzajemnej oceny wydaje się więc odgrywać pozytywną rolę. Zgadzam się jednak z koniecznością doprecyzowania zapisów oraz postulatem, by wzajemna ocena odbywała się już po całkowitym wdrożeniu dyrektywy. Pozytywnie oceniam także propozycję rozszerzenia stosowania metody wzajemnej oceny na inne dyrektywy ramowe. Mogłoby stać się to istotnym narzędziem kontroli stosowania przepisów w poszczególnych państwach członkowskich. W związku z tym popieram to sprawozdanie.

 
  
  

Informe: Gunnar Hökmark (A7-0323/2011)

 
  
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  Paolo Bartolozzi (PPE). - Signor Presidente, l'attuale crisi economica mondiale, più grave anche di quella del '29, ha causato negli ultimi anni squilibri insostenibili nelle economie internazionali. Le disparità commerciali tra i paesi, i mercati finanziari carenti di regole comuni, l'instabilità dei sistemi bancari, sono tutte potenziali minacce alla stabilità finanziaria ed economica.

Questa risoluzione, alla quale esprimo il mio sostegno, sottolinea con urgenza la necessità di una riforma totale con nuove regole e di un coordinamento economico mondiale. L'economia ha bisogno di un sistema di governance globale, di mercati aperti, di alti standard economici e sociali, di una più responsabile politica monetaria e di più severe politiche di supervisione, e gli organi decisionali e gli organismi economici internazionali devono essere i principali attori al centro di questo nuovo approccio.

L'Europa, nello specifico, ha bisogno di un quadro chiaro e trasparente per ridurre le instabilità esasperate anche dalla globalizzazione e garantire riforme di ampio respiro volte a promuovere la crescita e ridurre il debito dei singoli Stati. Questo è l'impegno che la presente risoluzione sottolinea a tutti i paesi.

 
  
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  Seán Kelly (PPE). - Mr President, many of our problems today in the world are global, not local, and the solutions therefore need to be global as well. There is not much point in Europe introducing measures which may be right in themselves but which are actually going to disadvantage the eurozone area or the European Union. They have to be global solutions, particularly in relation to things like transaction tax. I think too that we, as the European Union, need to demand a seat on the World Bank and International Monetary Fund governing bodies.

The IMF needs to be far more democratic than it is currently. Its managing director needs to be elected on a merit-based system, and transitional developing countries also need greater voting rights. These measures are worth aiming for, and if we can get them we will have a better system for dealing with the problems we face at the moment and ensuring those problems do not occur again in the future.

 
  
  

Informe: Barbara Matera (A7-0317/2011)

 
  
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  Roberta Angelilli (PPE). - Signor Presidente, il 5% delle donne sono mamme sole e rappresentano l'85% delle famiglie monoparentali: si tratta perciò di un dato veramente allarmante, anche perché è un fenomeno in preoccupante crescita e perché rappresenta un segmento sociale a forte rischio di povertà.

La condizione di madre sola con figli a carico spesso costringe queste donne a fare scelte obbligate, lavorare part-time, interrompere gli studi, essere sottopagate, vivere in condizioni di povertà e subire inaccettabili discriminazioni. Non dimentichiamo poi che ci sono anche molte donne, mamme sole, con figli disabili a carico. Occorre quindi adottare misure concrete ed efficaci a sostegno di queste mamme sole e pertanto ringrazio la relatrice per la sensibilità e l'ottimo lavoro svolto.

 
  
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  Izaskun Bilbao Barandica (ALDE). - Hoy en día ha cambiado el concepto de familia. Cada vez son más las mujeres que deciden la maternidad en solitario, pero el colectivo es más amplio porque incluye a viudas o a personas muy jóvenes. Por eso, algunas de ellas son más vulnerables, con riesgo de pobreza y de exclusión social. Esto exige la mejora de las condiciones para la incorporación de todas ellas al mercado laboral y a la formación, así como el establecimiento de servicios de calidad para que puedan conciliar su vida laboral y familiar.

Lamento que el informe no incluya las enmiendas donde se planteaba la realidad de los hombres que pueden encontrarse en las mismas condiciones, sobre todo teniendo en cuenta que, en muchos Estados de la Unión, la legislación permite a las personas del mismo sexo casarse y adoptar hijos; eso sería responder a la realidad de los colectivos y a la igualdad de trato en Europa.

 
  
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  Димитър Стоянов (NI). - Аз гласувах за доклада на г-жа Matera относно положението но самотните майки, но искам да отбележа някои много важни точки, които според мен е важно да бъдат разглеждани занапред.

На първо място трябва да бъда дадена една обща дефиниция на понятието самотна майка, защото в момента според мен има много случаи, когато жени, които нямат сключен брак, живеят с бащите на своите деца, но тъй като от сключването на брака зависи дефиницията на самотна майка, придобиват такъв статус, черпят социални права.

Затова аз съм много съгласен с идеята в доклада на г-жа Matera, която беше насочена по-скоро към придобиването на повече социални права, на по-голяма защита в трудовото законодателство, премахване на дискриминация. И смятам да заявя своята позиция, че аз съм твърдо против предоставянето на директна финансова или материална помощ като стимул за извършването на измами и обявяването на самотни майки, които всъщност не са такива.

 
  
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  Licia Ronzulli (PPE). - Signor Presidente, con l'adozione di questa relazione, il Parlamento europeo dimostra ancora una volta di essere vicino alle donne che si ritrovano sole nel delicato compito di crescere un figlio. Troppo spesso infatti queste madri vengono dimenticate dalle istituzioni e frettolosamente etichettate come una minoranza di giovani irresponsabili, costrette a pagare i propri errori a caro prezzo.

La verità invece non è così, è molto diversa, e – come ha anche sottolineato poco fa la mia collega Angelilli – le madri sole rappresentano ormai il 5% di tutte le donne europee. Ed è poi fondamentale sfatare una volta per tutte il mito della loro età media: l'85% ha infatti tra i 25 e i 64 anni. Continuare ad ignorare questa realtà non fa altro che aggravare la loro situazione.

Sottolineo con favore l'adozione del paragrafo 29, volto a favorire la conciliazione di vita familiare e professionale, promuovendo orari di lavoro flessibili e creando asili nido aziendali, ma auspico che tutte queste non siano solo promesse ma impegni concreti che presto si realizzeranno.

 
  
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  Iva Zanicchi (PPE). - Signor Presidente, ho espresso un voto favorevole alla relazione della collega, on. Matera, che analizza la situazione delle madri sole, che oggi rappresentano, come si è già detto, più del 5% della popolazione dell'Unione europea. L'Unione europea ha dunque l'obbligo morale di tutelarle ed il testo approvato quest'oggi sostiene quelle politiche che possono rappresentare un aiuto concreto per queste donne, come ad esempio, l'agevolazione per l'assistenza sanitaria, possibilità di lavoro flessibile che consenta di conciliare vita privata e professionale, l'accesso prioritario ad alloggi dai prezzi accessibili e speciali sussidi di disoccupazione.

Solo con l'adozione di queste misure si può rispondere alle esigenze di una categoria sempre più significativa in tutti i paesi avanzati e industrializzati.

 
  
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  Oreste Rossi (EFD). - Signor Presidente, la relazione, partendo da un principio assolutamente condivisibile, e cioè che le madri sole si trovano in condizioni di svantaggio rispetto a una normale situazione familiare, non prevede come fare per evitare le truffe.

Per farmi capire: se la donna di una coppia convivente si dichiara madre sola, di fatto acquisisce dei vantaggi rispetto a un'altra donna regolarmente sposata o che dichiara la propria convivenza. In Italia, ma credo anche in altri paesi dell'Unione, non è obbligatorio registrare l'esistenza di una convivenza in una coppia, anche se la stessa è vissuta come in una normale famiglia. È quindi evidente che norme favorevoli a madri che si dichiarano sole potrebbero agevolare la scelta delle coppie di non registrare l'esistenza della convivenza, andando contro la creazione di famiglie stabili.

Per questi motivi la nostra posizione sulla relazione è di astensione.

 
  
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  Seán Kelly (PPE). - A Uachtaráin, aréir nuair a bhí an díospóireacht seo ar siúl, bhí mé ann agus dúradh gur trua an rud é nár labhair aon fhear. Ós rud é go mbaineann an teideal le mná nó máithreacha, seachas aithreacha, is dócha gurb é sin an fáth. Ach anois, tá triúr fear tar éis caint – mé féin agus beirt eile – agus thugamar tacaíocht don tuarascáil seo.

So in relation to this topic, obviously where there are genuine situations of single mothers, or indeed single fathers, they have to be treated with respect and given every opportunity to further both themselves and their child. Especially we have to ensure that they do not fall into the poverty trap or suffer from social exclusion. They are measures that I think we would certainly support. I think it should also be established whether they are genuine cases and that they are supported when they are genuine. When they are not, obviously this causes a dilemma.

 
  
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  Christa Klaß (PPE). - Herr Präsident! Ich habe für den Bericht und auch für die Erwägung M gestimmt, weil ich denke, dass es richtig ist, dass wir darüber informieren, wie das Recht ist, und auch darüber, wie junge Frauen ungewollte Schwangerschaften verhindern können. Die Familie, in der einer für den anderen Verantwortung übernimmt, ist die ideelle Voraussetzung für alle Generationen.

Wir analysieren aber heute nicht das Pro und Kontra der Alleinerziehenden. Fakt ist, dass Eineltern-Haushalte in Europa einem Armutsrisiko ausgesetzt sind, und dass 85 % der Alleinerziehenden Mütter sind. Der Bericht Matera listet gute Maßnahmen auf: die Einführung von Gleitzeiten oder die Arbeit von zuhause aus, die Bereitstellung von Kinderkrippen und Kindertagesstätten und die notwendige finanzielle Unterstützung.

Bei allen Maßnahmen und Aktionen und auch bei aller finanziellen Unterstützung müssen wir uns auch weiterhin für die gesellschaftliche Akzeptanz einsetzen und den Alleinerziehenden große Anerkennung und Respekt zollen. Ein Kind ist ein Reichtum in sich und für die Gesellschaft. Es darf den, der es erzieht, nicht arm machen.

 
  
  

Informe: Sonia Alfano (A7-0333/2011)

 
  
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  Mario Pirillo (S&D). - Signor Presidente, oggi l'Europa compie un passo importante nel prendere coscienza che la criminalità organizzata è un problema europeo per troppo tempo sottovalutato e ricondotto a situazioni locali o a singoli Stati membri.

Condivido pienamente l'impianto della relazione e spero che si arrivi presto ad una proposta legislativa che porti all'istituzione di una commissione antimafia europea in grado di analizzare con professionalità e combattere attraverso le istituzioni il fenomeno della criminalità organizzata. La cultura, l'istruzione, lo sviluppo e il lavoro in Europa sono presidi capaci di impedire alle organizzazioni criminali il reclutamento dei giovani.

Un ringraziamento all'on. Rosario Crocetta, relatore ombra del gruppo S&D, da sempre in prima linea nella lotta alla mafia, che ha contribuito in maniera significativa al miglioramento del testo.

 
  
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  Roberta Angelilli (PPE). - Signor Presidente, è importante che l'Europa sia in prima linea contro tutte le forme di criminalità organizzata e contro tutte le mafie. Io voglio ringraziare davvero la relatrice per l'ottimo lavoro svolto. Cito alcuni dei punti qualificanti di questa relazione: regole più severe per impedire l'accesso ai fondi pubblici e a organizzazioni criminali o di stampo mafioso; nuove leggi per escludere dagli appalti le imprese legate alla criminalità organizzata; sequestro e confisca dei beni e adozione di nuove regole per assicurare l'esclusione dalle liste elettorali al Parlamento europeo di persone condannate per reati legati alla criminalità organizzata.

Il nostro impegno deve continuare perché sia finalmente realizzato uno spazio europeo di libertà e di giustizia. Lo dobbiamo ai nostri cittadini, lo dobbiamo anche alle molte vittime della criminalità organizzata e alle loro famiglie.

 
  
  

Informe: Cristian Dan Preda (A7-0313/2011)

 
  
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  Roberta Angelilli (PPE). - Signor Presidente, l'Europa è uno dei principali finanziatori dei fondi per lo sviluppo e dobbiamo conservare questa caratteristica nonostante il periodo di crisi, perché qualunque paese in difficoltà non avrebbe la forza di rialzarsi se non ci fosse l'aiuto della comunità internazionale.

Ma questi aiuti devono seguire un piano di sviluppo strategico, soprattutto in vista della scadenza degli Obiettivi del Millennio del 2015, promuovendo la titolarità democratica delle politiche di sostegno allo sviluppo e di aiuto ai progetti e alle misure di sviluppo, grazie ad un impegno costante presso tutti gli attori dello sviluppo, ma anche prevedendo l'obbligo di rendiconto nei loro confronti. È importante ribadire che gli aiuti sono una misura temporanea, fonte di crescita inclusiva e sostenibile, attraverso però obiettivi chiari e quantificabili, volti a responsabilizzare i paesi beneficiari.

 
  
  

Explicaciones de voto por escrito

 
  
  

Informe: Helga Trüpel (A7-0346/2011)

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. Aprovo o presente relatório porque uma instituição pode procurar a aprovação de um orçamento rectificativo durante o exercício cada vez que um lugar for criado ou uma nomeação for feita para um grau superior. Concordo que sejam pedidas algumas adaptações, através do presente orçamento rectificativo, a fim de facilitar o recrutamento a partir dos Estados-Membros e de forma a atingir o objectivo estabelecido na Decisão do Conselho de que o pessoal dos Estados-Membros deverá representar pelo menos um terço da totalidade do pessoal do SEAE de categoria AD, sendo os lugares temporários ser transformados em lugares permanentes. O Parlamento Europeu tem, aliás, apoiado consistentemente o financiamento adequado do SEAE. A política de pessoal deste último coloca, porém, sérias questões, nomeadamente no que diz respeito à quantidade significativa de lugares de alto nível a criar - nesse domínio deve mostrar-se alguma contenção.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. Pela importância de que se reveste, o Serviço Europeu de Acção Externa merece ser dotado de um orçamento adequado que lhe permita desenvolver a sua actividade de modo satisfatório. Sem que tal seja devidamente acautelado, põe-se em causa o bom funcionamento da política externa europeia e a efectiva capacidade da União em estar presente em diversas partes do globo. Não obstante, subsistem dúvidas acerca da adequação da sua estrutura organizacional aos desafios que se lhe apresentam. Espero que, de futuro, esta circunstância possa ser alterada e que o SEAE possa tornar-se um serviço eficiente e cada vez mais apto a responder ao que lhe é pedido.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. O presente relatório, elaborado por Helga Trüpel, consubstancia o projecto de orçamento rectificativo (POR) n.º 5/2011 da União Europeia (UE), Secção IX – Autoridade Europeia para a Protecção de Dados (AEPD) e Secção X – Serviço Europeu para a Acção Externa (SEAE). Considerando que o que está em causa é a mobilidade de um funcionário da UE cuja nomeação ‘representa uma circunstância excepcional para a AEPD’, voto favoravelmente este projecto de orçamento rectificativo, pois concordo com a recomendação da relatora no sentido de que a posição do Conselho seja alterada, repondo o quadro de pessoal da AEPD para 2011, a fim de possibilitar a nomeação de um funcionário para o grau imediatamente superior, cumprindo, assim, o determinado no Estatuto dos Funcionários e no Regime aplicável aos Agentes da Comunidade Económica Europeia e da Comunidade Europeia da Energia Atómica.

 
  
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  Ilda Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. Sabemos que a criação do Serviço Europeu de Acção Externa (SEAE) foi uma peça fundamental para o aprofundamento da integração capitalista, federalista e militarista da União Europeia. O SEAE abrange embaixadas em mais de 120 países e cerca de 6000 funcionários. Mas, apesar da nossa oposição à existência desta instituição, os direitos laborais dos seus funcionários devem ser protegidos. Neste relatório, coloca-se a questão da rectificação do orçamento do SEAE com os objectivos de facilitar o recrutamento, reclassificação profissional e transformação de lugares temporários em lugares permanentes.

Não nos podemos opor, caso os requisitos legalmente exigidos estejam reunidos, que seja atribuída uma categoria e carreira diferentes daquelas que exercem actualmente. Neste caso, a maioria das requalificações profissionais é para uma categoria superior. Saudamos o facto de 40 lugares temporários terem sido transformados em lugares permanentes. A UE deveria dar o exemplo de promoção da estabilidade no emprego e evitar contratar funcionários com contratos temporários.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Návrh opravného rozpočtu č. 5/2011 k všeobecnému rozpočtu na rok 2011 zahŕňa zmenu plánu pracovných miest dvoch inštitúcií – Európskeho dozorného úradníka pre ochranu údajov (EDPS) a Európskej služby pre vonkajšiu činnosť (ESVČ). Zriadenie ESVČ v roku 2010 sa riadilo zásadami rozpočtovej neutrality a riadneho a efektívneho hospodárenia, pričom sa plne zohľadnil dosah hospodárskej krízy na verejné financie a potreba rozpočtovej prísnosti. Od začiatku bolo zrejmé, že sa bude požadovať postupné zriaďovanie služby a že zdroje by sa mali sprístupňovať v závislosti od pokroku pri zriaďovaní inštitúcie a súčasnej absorpčnej kapacity. Podľa návrhu Komisie sa rozpočet EDPS mení a dopĺňa zrušením pracovného miesta AD 14 a vytvorením pracovného miesta AD 15 v pláne pracovných miest oddielu IX.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. − Parliament has consistently supported adequate financing of the European External Action Service (EEAS). The personnel policy of the EEAS, however, raises a series of questions, notably that of the significant creation of high-ranking posts. The main concern – that this approach was a result of Member States’ pressure on the EEAS to create sufficiently high-ranking posts for national civil servants within it – proved, following reception of detailed information from the EEAS on its personnel policy, to be unfounded. I therefore followed the rapporteur’s recommendation of approving the Council’s position with regard to the EEAS establishment plan but calling, at the same time, on the EEAS to show restraint in relation to possible future plans for creating additional high-ranking posts.

 
  
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  Mario Mauro (PPE), per iscritto. − Concordo pienamente con le motivazioni espresse dalla relatrice circa la modifica della posizione del Consiglio, sia per quanto concerne il Garante europeo della protezione dei dati, sia per quanto riguarda il Servizio europeo per l'azione esterna.

 
  
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  Mairead McGuinness (PPE), in writing. − I welcome the recommendations for improving the Council’s position with regard to the European External Action Service (EEAS) establishment plan, and the calls on the EEAS to show restraint in relation to possible future plans for the creation of additional high-ranking posts. I supported this report.

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Ce rapport annonce déjà qu'il est d'accord pour octroyer un montant de 1,4 million d'euros en 2012 au service impérialiste de Mme Ashton, mais refuse la nomination d'un fonctionnaire à un grade supérieur en cours d'année dans le service chargé de protéger les données personnelles au sein de l'Union. Je ne partage pas ce sens des priorités. Je vote contre.

 
  
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  Alexander Mirsky (S&D), in writing. − It is known that Draft Amending Budget (DAB) 5/2011 covers the modifications to the establishment plans of the European Data Protection Supervisor (EDPS) and the European External Action Service (EEAS), both without any additional budgetary requests. The Council adopted its position on DAB 5/2011on 12 September 2011. The purpose of the change to the EEAS establishment plan is to allow the EEAS to comply in 2011 with the statutory promotion rates set out in the Staff Regulations and to permit further progress towards the objective that staff from national diplomatic services should represent at least one third of the Service’s staff at AD level. The purpose of the change to the EDPS establishment plan is to delete an AD 14 post and to create an AD 15 post (upgrading) to fulfil obligations under the Staff Regulations in relation to the promotion of a newly appointed director. I support the rapporteur on both issues and I voted in favour.

 
  
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  Radvilė Morkūnaitė-Mikulėnienė (PPE), raštu. − Balsavau už. EIVT veikia dar tik nepilnus metus ir, suprantama, kad gali atsirasti nenumatytų atvejų, kurie reikalautų biudžeto taisymo. Spaudoje pasigirstant kritikai dėl „sunkių darbo sąlygų“ EIVT, manau, kad Europos Parlamentas, aktyviai rėmęs EIVT idėją ir įkūrimą, ir šiame etape turėtų ją palaikyti, juolab, kad siūlomi personalo plano pakeitimai nepareikalaus papildomų išlaidų, bet leis įgyvendinti įsipareigojimą tam tikru metu pasiekti ne mažiau nei 1/3 AD personalo iš valstybių narių. Dėl EDAPP prašomo biudžeto taisymo, yra gana keista, kad Europos Parlamentas turėjo spręsti dėl aukštesnės kategorijos pareigybės sukūrimo konkrečiam asmeniui paaukštinti. Manau, kad pranešėjos pasiūlytas sprendimas šiame etape yra tinkamas. Tikiu, kad Komisija ir susijusios institucijos atsakys į visus iškeltus su šiuo atveju susijusius klausimus.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. O relatório, aprovado por uma esmagadora maioria dos membros da Comissão dos Orçamentos, conclui que a política de pessoal do Serviço Europeu de Acção Externa, no quadro da nomeação de um elevado número de lugares de alto nível, não foi condicionada por pressões dos Estados-Membros no sentido de serem criados lugares de alto nível em excesso apenas para promover funcionários públicos nacionais. Superado este facto, que constituía a grande preocupação neste dossiê, votei favoravelmente o presente relatório. Acompanho a relatora no pedido que faz ao SEAE para que pugne pela contenção de criação novos de lugares de alto nível.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. − La modifica delle tabelle degli organici del Garante europeo della protezione dei dati (GEPD e del Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE), rappresenta un adeguamento del personale non trascurabile nonché una mirabile risposta ad una miglior gestione finanziaria dei suddetti organismi. È a tal proposito che mi sento fiducioso di dare il mio voto favorevole alla proposta in questione.

 
  
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  Paulo Rangel (PPE), por escrito. O projecto de orçamento rectificativo n.º 5 visa modificar o quadro de pessoal, por um lado, da Autoridade para a Protecção de Dados e, por outro, do Serviço Europeu para a Acção Externa. Quanto ao primeiro ponto, visa-se a nomeação de um novo membro da AEPD. Nesse contexto, é de seguir a posição da Relatora quando entende ser excessivo considerar que a nomeação de novo membro integra a definição de circunstância excepcional, justificativa do pedido de Orçamento rectificativo. Quanto ao Serviço Europeu de Acção Externa, foi pedida, também, uma reformulação do seu quadro de pessoal. No seguimento das consultas do Parlamento Europeu não se confirmou, à luz da informação recolhida, a suspeita de que se estivesse a criar lugares de alto nível para membros provindos das administrações nacionais. Neste contexto, votei em sentido favorável.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − In favour. This Draft Amending Budget (DAB) No 5 for the year 2011 covers the following: a modification to the establishment plan of the European Data Protection Supervisor (EDPS); a modification to the establishment plan of the European External Action Service (EEAS). Concerning the two points of Draft Amending Budget No 5/2010 and the Council’s position on it, Parliament considers that, if the appointment represented ‘an exceptional circumstance for the EDPS’ then an institution could seek the adoption of an amending budget during the course of the budget year every time that a new post is being created or an appointment has been made in a higher grade. Therefore your rapporteur recommends to amend the Council’s position by restoring the 2011 establishment plan of the EDPS.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. As propostas da Comissão Europeia de orçamento rectificativo para a Autoridade Europeia para a Protecção de Dados e para o Serviço Europeu para a Acção Externa foram adoptadas pelo Conselho, que considerou necessárias as modificações quanto ao recrutamento, à alteração dos postos profissionais e às promoções no Serviço Europeu de Acção Externa. Tal terá implicações na ordem de um custo anual de 1,4 milhões de euros. Porém, dado que tal só vigorará em parte do ano de 2011, não será preciso dotações adicionais para o efeito, sendo que a partir de 2012 o projecto de orçamento já terá conta desta situação. Estas propostas foram aceites pela comissão do Parlamento Europeu, que recomenda alguma contenção na criação futura de novos postos. As alterações exigidas para a Autoridade Europeia de Protecção de Dados propostas pelo Conselho no sentido de, com base em circunstâncias excepcionais, promover um posto para um nível mais elevado, foram recusadas pelo Parlamento Europeu, que pretende, assim, evitar que, a cada ano, tais alterações sejam possíveis pura e simplesmente com base nesse motivo. Pelas razões expostas, votei a favor da proposta do Parlamento Europeu.

 
  
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  Angelika Werthmann (NI), schriftlich. Ich habe den zwei Vorschlägen der Kollegin Trüpel in den Fällen der Änderung des Stellenplans des Europäischen Datenschutzbeauftragten (EDSB) sowie der Änderung des Stellenplans des Europäischen Auswärtigen Dienstes (EAD) zugestimmt. Im Fall des EDSB sollte gemäß dem Vorschlag der Kommission der Haushaltsplan des EDSB durch die Streichung einer AD14-Stelle und die gleichzeitige Schaffung einer AD15-Stelle im Stellenplan des Einzelplans IX geändert werden. Gerade in Zeiten eines angespannten EU-Haushaltes und weitgehender Sparmaßnahmen in den Mitgliedstaaten war der Ablehnung dieses Vorschlages zuzustimmen. Im Falle des EAD geht es um einen Antrag, 40 Planstellen auf Zeit umzuwandeln in 40 Dauerplanstellen.

Dies ist die Umsetzung eines Beschlusses des Europäischen Rates, wonach mindestens ein Drittel der EAD-Bediensteten durch Mitarbeiter aus den Mitgliedstaaten besetzt werden und Planstellen auf Zeit in Dauerplanstellen umgewandelt werden sollen. Insgesamt begleitet der Budgetausschuss die Personalentwicklung des EAD akribisch genau und stets sehr kritisch. Jedoch ist anzumerken, dass der Aufbau einer komplett neuen Organisation dieser Größenordnung innerhalb der EU im Verlauf zu Änderungen des Stellenplans führt, der Rechnung zu tragen ist. Deshalb war auch diesem Vorschlag zuzustimmen.

 
  
  

Informe: Georgios Stravrakakis (A7-0330/2011)

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. Voto favoravelmente esta proposta de Relatório, estando de acordo com os procedimentos da quitação.

 
  
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  Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Balsavau už šį pranešimą, kuriuo Europos Parlamentas pritarė Europos policijos koledžo 2009 finansinių metų biudžeto įvykdymo patvirtinimui bei koledžo 2009 finansinių metų sąskaitų uždarymui. Remiantis Europos Parlamentui pateikta informacija, po to, kai 2011 m. gegužės 10 d. Parlamentas nusprendė atidėti savo sprendimą dėl koledžo 2009 m. biudžeto įvykdymo patvirtinimo, teigiamai vertintina tai, kad nauja koledžo administracija ir vadovybė, reaguodama į Parlamento raginimą imtis veiksmų dėl rimtų pažeidimų vykdant 2009 m. biudžetą, ėmėsi priemonių trūkumams pašalinti. Nuo 2010 m. koledžas sugriežtino savo finansinę drausmę ir vidaus kontrolę. Koledžas parengė ir įgyvendino savo viešųjų pirkimų vadovą, skirtą vidaus reikmėms, kaip ankstesnių biudžeto įvykdymo patvirtinimo procedūrų metu reikalavo Parlamentas. Koledžas taip pat nustatė organizacinės rizikos registrą, sudarantį einamojo biudžeto valdymo dalį, siekdamas sumažinti riziką, kad išlaidos bus mažesnės už numatytas. Audito Rūmai savo ataskaitoje apie koledžo 2010–2014 m. daugiametį veiksmų planą patvirtino, kad koledžas daro pažangą atsižvelgdamas į šiame plane nustatytus tikslus.

 
  
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  Christine De Veyrac (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur de ce rapport donnant décharge au Collège européen de police. La nomination du nouveau directeur et les récentes mesures prises sur demande du Parlement européen ont souligné les efforts faits par la nouvelle administration du CEPOL pour régulariser sa situation.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. Depois do adiamento da quitação das contas da AEP, em Abril passado, este Parlamento vem agora fazê-lo, reconhecendo que foram tomadas medidas no sentido de corrigir as deficiências e as graves irregularidades encontradas na execução do orçamento de 2009.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. O presente relatório, elaborado por Georgios Stavrakakis, versa sobre a quitação pela execução do orçamento da Academia Europeia de Polícia (AEP) relativo ao ano de 2009, processo já apresentado a este Parlamento em Abril de 2010, mas cuja quitação foi adiada devido a terem sido detectadas deficiências e irregularidades graves. Uma vez que se encontram satisfatoriamente esclarecidas, por parte da nova gestão e governação da AEP, as dúvidas levantadas, voto favoravelmente o encerramento das contas anuais da Academia Europeia de Polícia relativas ao exercício de 2009. Congratulo-me, ainda, com a revisão do Regulamento Financeiro da Academia, bem como com o esforço na redução dos seus custos financeiros AEP.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Akadémia bola zriadená v roku 2001 a s účinnosťou od 1. januára 2006 sa stala subjektom Spoločenstva v zmysle článku 185 nariadenia o rozpočtových pravidlách, čím sa na ňu začali vzťahovať ustanovenia rámcového nariadenia o rozpočtových pravidlách pre agentúry. Dvor audítorov vo svojej správe o overení ročnej účtovnej závierky akadémie za rozpočtový rok 2009 vzniesol výhrady voči zákonnosti a riadnosti príslušných operácií a Európsky parlament sa následne rozhodol, že udelenie absolutória riaditeľovi akadémie za plnenie rozpočtu akadémie za rozpočtový rok 2009 odloží. V novej predloženej správe sa však už navrhuje udeliť absolutórium a nie sú žiadne pozmeňujúce návrhy, ktoré by v tom bránili. Napriek tomu, že popis situácie v správe o pokroku akadémie v plnení jej viacročného akčného plánu zostáva naďalej pomerne všeobecný, poskytuje jasný prehľad o stave plnenia jednotlivých medzníkov a mal by preto predstavovať uspokojivý základ na informovanie rôznych zainteresovaných strán. Väčšia transparentnosť, ktorú zabezpečil súčasný riaditeľ a jeho riadiaci tím, viedla k lepšiemu pochopeniu problémov, pred ktorými akadémia stojí, a podporila potrebné zmeny.

 
  
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  Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − 2011 m. gegužės 10 d. sprendimu Parlamentas nusprendė atidėti savo sprendimą suteikti patvirtinimą Europos policijos koledžo direktoriui, kad koledžo 2009 finansinių metų biudžetas įvykdytas. Nauja koledžo administracija ir vadovybė, reaguodama į Parlamento raginimą imtis veiksmų po to, kai pasitaikė rimtų pažeidimų vykdant 2009 m. biudžetą, ėmėsi priemonių šiems trūkumams ištaisyti. Veiksmų buvo imtasi laiku siekiant reaguoti į Parlamento raginimus. Todėl pritariau Europos policijos koledžo 2009 finansinių metų sąskaitų uždarymui.

 
  
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  Elisabeth Köstinger (PPE), schriftlich. Seit der Verweigerung der Entlastung für das Haushaltsjahr Jahr 2008 haben mehrere Umstrukturierungsmaßnahmen innerhalb der Europäischen Polizeiakademie stattgefunden. Die regelmäßigen Aussprachen im Ausschuss für Haushaltskontrolle, zu denen der neue Direktor und Vertreter der Akademie geladen wurden, sowie die Berichte über die Fortschritte der Maßnahmen haben mich optimistisch gestimmt. Allerdings ist eine genaue Verfolgung der weiteren Entwicklungen unabdingbar. Ich habe der Entlastung somit zugestimmt.

 
  
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  Jan Kozłowski (PPE), na piśmie. − Pragnę wyjaśnić, dlaczego głosowałem za udzieleniem absolutorium CEPOL-owi. Jako członek Komisji Budżetowej i sprawozdawca-cień odpowiedzialny za agencje z zadowoleniem przyjmuję rozwiązania zaproponowane przez nowe kierownictwo CEPOL-u, przyczyniające się do efektywnego wdrażania wieloletniego planu działania, podniesienia przejrzystości oraz obniżenia kosztów zarządzania Kolegium. Za dobry kierunek uważam też wprowadzenie takich zmian proceduralnych, jak wyłączenie z przetargu przy wyborze ekspertów z zakresu nauczania, przyczyniają się one bowiem zarówno do lepszego wykonywania zadań agencji, jak i racjonalizacji wydatków. Mam nadzieję, że ocena Trybunału Obrachunkowego dotycząca realizacji planu zamówień będzie korzystna, a kierownictwo CEPOL-u dołoży wszelkich starań, aby pozytywnie odpowiedzieć na oczekiwania Parlamentu Europejskiego.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. − A seguito delle valutazione delle misure adottate dalla nuova gestione e direzione dell'Accademia europea di polizia, il Parlamento ha oggi deciso di concedere il discarico per l'esercizio 2009, sul quale, a maggio, aveva rinviato la propria decisione a seguito del giudizio con riserva espresso dalla Corte dei Conti. Credo, infatti, che possiamo ritenere soddisfacenti i provvedimenti che l'Accademia ha tempestivamente adottato, per rispondere alle richieste che il Parlamento aveva formulato a maggio in occasione della prima richiesta, negata, di discarico.

 
  
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  Monica Luisa Macovei (PPE), in writing. − There were serious irregularities in the implementation of the European Police College budget for the financial year 2009. However, I voted in favour of granting it the discharge, primarily due to the new management and governance of the College, which displayed a commitment to tackle its deficiencies and to implement measures required by the European Parliament, in particular the revision of the Financial Regulation of the College, the application of the procurement manual and the decision of its governing board to grant voting rights to the Commission. The fulfilment of these commitments will be closely monitored during the 2010 discharge procedure. I call for CEPOL to be merged into Europol in order to reduce expenditure and increase efficiency.

This is why I called on the Court of Auditors to prepare a special report, during 2012, setting out the costs and benefits in financial and operational terms of merging the College’s responsibilities with those of Europol. As rapporteur for the 2010 discharge of the EU agencies, I strongly believe that the rationalisation of EU agencies is both necessary and relevant.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. − I voted for this report on the European Police College, which acknowledges the measures taken by the new management and governance of the College to tackle its deficiencies.

 
  
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  Véronique Mathieu (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur de la proposition d'accorder la décharge budgétaire au Collège européen de police (CEPOL) car j'estime que les informations reçues et les actions entreprises sont suffisantes pour donner la décharge à son directeur exécutif et approuver la clôture des comptes pour l'exercice 2009. En octobre 2010, j'avais proposé au Parlement de refuser la décharge au CEPOL pour l'exercice budgétaire 2008 en raison des manquements importants et récurrents du Collège. Parallèlement au travail du Parlement concernant les décharges de 2008 et de 2009, un nouveau directeur, M. Banfi, a été nommé à la tête du Collège en février 2010. Il s'est employé activement à corriger les lacunes et irrégularités en matière financière et budgétaire et à recadrer la gestion du Collège afin de la rendre plus efficace. Son travail semble porter ses fruits et je me félicite en particulier des efforts structurels adoptés par le Collège, telle que la décision de supprimer, d'ici à 2012, l'ensemble des comités du conseil d'administration et d'analyser de manière critique l'ensemble des groupes de travail de ce conseil.

 
  
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  Mario Mauro (PPE), per iscritto. − Il mio voto alla relazione sul discarico relativo all'esecuzione del bilancio dell'Accademia europea di polizia per l'esercizio 2009 è favorevole. Il collega Stavrakakis ha analizzato in maniera puntuale le misure adottate dalla nuova gestione e direzione dell'Accademia per far fronte alle sue carenze

 
  
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  Mairead McGuinness (PPE), in writing. − I welcome the measures taken by the new management and governance of the College, in response to Parliament’s previous requests for action, to tackle its deficiencies. In the light of the improvements made, I support Parliament’s decision to grant discharge to the College in respect of the Agency’s budget for the 2009 financial year.

 
  
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  Alexander Mirsky (S&D), in writing. − After postponement earlier this year of the 2009 budget discharge for the European Police College, the new draft report proposes to grant discharge, and there are no amendments tabled to refuse it. The draft report generally recognises the big improvements made in the college’s management over the past two years. Two amendments were passed, asking for the College’s relocation and for its merger with Europol in The Hague for efficiency reasons – going beyond the remit of the Committee on Budgetary Control, as decisions on the location of agencies and other bodies are made by the Member States. I agree with the rapporteur and I voted in favour.

 
  
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  Katarína Neveďalová (S&D), písomne. − Modernizácia a hlavne zefektívnenie verejných obstarávaní je v súčasnosti kľúčové, obzvlášť ak sa nachádzame v čase krízy. Je jasné, že rozhodujúcim faktorom nemôže byť iba cena – sociálne aspekty, rovnako ako aj otázky tvorby udržateľných pracovných miest sú teraz mimoriadne dôležité. V Slovenskej republike je napríklad nezamestnanosť najvyššia za posledných šesť rokov. Miera nezamestnanosti sa na Slovensku zvýšila na 13,37 % a situácia sa pravdepodobne nezlepší ani na budúci rok kvôli očakávanému spomaleniu ekonomického rastu. Jedným z úskalí verejného obstarávania je aj veľké množstvo subdodávateľov, čo v konečnom dôsledku spôsobuje zmätky a neprehľadnosť. Je preto potrebné, aby zadávatelia boli vopred oboznámení so všetkými podrobnosťami týkajúcimi sa požitia subdodávateľov. Treba preto k tejto modernizácií pristupovať systémovo s dôrazom na trvalo udržateľný rozvoj.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. O presente relatório tem por base um outro da Comissão do Controlo Orçamental que aprova, por maioria, o encerramento das contas anuais da Academia Europeia de Polícia relativas ao exercício de 2009, apresentando, contudo, alguns reparos aos gastos. Conclui a referida comissão que existem indícios sérios de uma contenção de despesas. De facto, os esforços para reduzir despesas foram demonstrados pela Academia na 25.ª reunião do seu Conselho de Administração, em Junho de 2011, no decorrer da qual se decidiu suprimir, até 2012, todas as suas comissões e proceder a uma análise crítica de todos os seus grupos de trabalho. Por estes factos, votei favoravelmente o presente relatório.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. − Soddisfatto del lavoro realizzato e del risultato ottenuto esprimo il mio voto favorevole affinché il discarico per l’esecuzione del bilancio dell’Accademia per l’esercizio 2009 venga concesso al direttore dell’Accademia europea di polizia nonché per l’approvazione della chiusura dei conti dell’Accademia europea di polizia per l’esercizio 2009.

 
  
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  Paulo Rangel (PPE), por escrito. Depois de, em exercícios orçamentais passados, se terem colocado algumas reservas face às contas da Academia Europeia de Polícia, salienta-se o esforço, por parte desta última, de reforçar os mecanismos de garantia de transparência da sua actuação. Trata-se de um ponto que o Parlamento Europeu - no exercício da sua actividade de fiscalização orçamental, que lhe é atribuída pelos Tratados - tem sempre tomado por essencial. Sob esta óptica, atendendo aos recentes esforços empreendidos, votei em sentido favorável a concessão de quitação pela execução orçamental de 2009.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − Abstention. The report now states that the College has improved its accounting system and that the new rules on procurement and the procurement manual are now finalised. There is a better internal control system compared to 2009. In short, progress has been made, illegal contracts have been terminated and recovery of unduly paid private expenditure has been finalised. But we are still very critical of the way in which the Police College handles its finances and would prefer to attach the whole agency, which is providing police training on a European level, to a larger and better run entity, namely Europol.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. A Academia Europeia de Polícia (AEP) foi criada em 2001 e equiparada, a partir de 1 de Janeiro de 2006, a um organismo comunitário na acepção do artigo 185.º do Regulamento Financeiro geral, a que se aplica o Regulamento Financeiro Quadro das Agências. No relatório sobre as contas da AEP para o período de 2008 e 2009, o Tribunal de Contas emitiu uma reserva sobre a legalidade e a regularidade das operações, o que levou o Parlamento Europeu (PE) a adiar a decisão de dar quitação pela execução do exercício de 2009. Em resposta ao pedido formulado pelo PE, a gestão da Academia adoptou novas medidas com vista a corrigir as suas deficiências orçamentais, estando assim de acordo com a presente decisão de dar quitação ao Director da AEP pela execução do orçamento da Academia para o exercício de 2009. Aproveito ainda para salientar que os novos procedimentos de adjudicação de contratos, as normas aplicáveis às despesas com a organização de cursos e a análise das dotações utilizadas para financiar despesas privadas irão conferir um maior rigor na gestão do orçamento da AEP.

 
  
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  Angelika Werthmann (NI), schriftlich. Am 10. Mai 2011 hat das Europäische Parlament den Aufschub des Entlastungsbeschlusses für das Haushaltsjahr 2009 beschlossen und weitere Überprüfungen und Antworten zur Haushaltsführung der Europäischen Polizeiakademie gefordert. Diese Überprüfungen wurden seitdem umfangreich, auch mit externer Hilfe, durchgeführt. Die Polizeiakademie hat konkrete Auflagen des Parlaments nunmehr weitgehend erfüllt, und ihre weitere Beachtung wird kontinuierlich überwacht. Auch die ehemalige Leitung der Akademie wurde ausgetauscht.

Aus diesen Gründen schlägt der Kollege Stavrakakis vor, dem neuen Direktor der Europäischen Polizeiakademie die Entlastung zur Ausführung des Haushaltsplans der Akademie für das Haushaltsjahr 2009 nun zu erteilen. Vor dem Hintergrund, dass die weitere Entwicklung der Akademie mit strengen Auflagen, deren ständiger Kontrolle sowie einer weiterhin kontinuierlichen Information an das Parlament verbunden ist. Dem stimme auch ich zu.

 
  
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  Janusz Władysław Zemke (S&D), na piśmie. − Chcę się odnieść do wykonania budżetu przez Europejskie Kolegium Policyjne. Instytucja ta powstała w 2001 roku, a od 1 stycznia 2006 roku została przekształcona w organ wspólnotowy. Dało to Parlamentowi i Trybunałowi Obrachunkowemu dodatkowe uprawnienia do oceny budżetu Kolegium. W swoich analizach Trybunał i Parlament zgłaszają zastrzeżenia do wykonania budżetu przez Kolegium Policyjne. Kolegium stara się brać to pod uwagę. I tak co roku. Myślę, że klucz jest w innym rozwiązaniu. Trzeba połączyć Kolegium Policyjne i Europol. Dopiero to rozwiązanie dałoby wymierne efekty operacyjne, obniżyło koszty i przyniosło korzyści finansowe.

 
  
  

Informe: Georgios Stravrakakis (A7-0329/2011)

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. Voto favoravelmente esta proposta de Relatório, estando de acordo com os procedimentos da quitação.

 
  
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  Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Balsavau už šį pranešimą, kuriuo Europos Parlamentas patvirtino Europos vaistų agentūros 2009 finansinių metų biudžeto įvykdymą bei pritarė agentūros 2009 finansinių metų sąskaitų uždarymui. Remiantis Europos Parlamentui pateikta informacija, teigiamai vertintina tai, kad agentūra ėmėsi veiksmų, siekdama spręsti Audito Rūmų ir Vidaus audito tarnybos ataskaitose už 2009 m. nurodytus rimtus agentūros veiklos trūkumus, dėl kurių 2011 m. gegužės 10 d. Parlamentas nusprendė atidėti savo sprendimą dėl agentūros 2009 m. biudžeto įvykdymo patvirtinimo. 2011 m. antroje pusėje agentūra Parlamentui pateikė ataskaitą apie Vidaus audito tarnybos rekomendacijų įgyvendinimo lygį, kurioje teigiama, kad didelė dalis "labai svarbių" rekomendacijų dėl agentūros žmogiškųjų išteklių valdymo, administracinių atrankos procedūrų ir vidaus kontrolės standartų jau yra įgyvendintos arba įgyvendinamos. Be to, agentūra pradėjo rengti veiksmų planą dėl viešųjų pirkimų procedūrų tobulinimo. Agentūra taip pat ištaisė trūkumus susijusius su sutartininkų atranka, kuriuos nustatė Vidaus audito tarnyba. Pritariu pranešėjui, jog Parlamentas turi ir toliau atidžiai stebėti, kaip įgyvendinamos priemonės, kurių buvo imtasi siekiant spręsti rimtus agentūros veiklos trūkumus.

 
  
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  Christine De Veyrac (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur de ce rapport préconisant l'octroi de la décharge au directeur exécutif de l’Agence européenne des médicaments pour l’exercice 2009. Je soutiens la démarche du rapporteur consistant à introduire la nécessité d’informer tous les trois mois l’autorité de décharge des mesures de régularisation des lacunes précédemment constatées.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. Depois do adiamento da quitação das contas da EMEA, em Abril passado, este Parlamento vem agora fazê-lo, reconhecendo que, de acordo com a carta do Conselho de Administração da EMEA, de 17 de Junho de 2011, esta tomou medidas para corrigir as deficiências de 2009. Relembro, de todo o modo, que a persistente violação do regulamento financeiro não deve, nem será tolerada, e urge a que sejam respeitadas as anteriores resoluções que acompanharam outras decisões de adiamento e consequente aprovação de quitações.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. A Agência Europeia de Medicamentos foi instituída pelo Regulamento (CE, Euratom) n.º 726/2004 do Parlamento Europeu e do Conselho, de 31 de Março de 2004, e encontra-se abrangida pelo Regulamento Financeiro Quadro instituído pelo Regulamento (CE, Euratom) n.º 2343/2002 da Comissão, de 19 de Novembro de 2002. O relatório presente, da responsabilidade de Georgios Stavrakakis, debruça-se sobre a quitação pela execução do orçamento da Agência Europeia de Medicamentos relativo ao ano de 2009. Em 10 de Maio de 2011, o Parlamento acordou em adiar a decisão de dar quitação ao Director Executivo da Agência pela execução do exercício de 2009, uma vez que o relatório elaborado pelo Tribunal de Contas manifestava reservas sobre a legalidade e regularidade do cumprimento do Regulamento Financeiro no que respeita às operações subjacentes. Considerando que o Conselho de Administração da Agência enviou, em 17 de Junho de 2011, ao PE, uma carta sobre as medidas adoptadas para corrigir as irregularidades, e considerando a carta do Director Executivo, de 10 de Agosto último, respondendo às questões levantadas durante o debate sobre a quitação à Agência relativa a 2009 na reunião da Comissão Orçamental do Parlamento de 13 de Julho de 2011, voto favoravelmente este relatório.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Nakoľko Dvor audítorov vo svojej správe o overení ročnej účtovnej závierky Európskej agentúry pre lieky za rozpočtový rok 2009 vzniesol výhrady voči zákonnosti a riadnosti príslušných operácií, Parlament vo svojom uvedenom rozhodnutí z 10. mája 2011 rozhodol, že svoje rozhodnutie o udelení absolutória výkonnému riaditeľovi agentúry za plnenie rozpočtu agentúry za rozpočtový rok 2009 odloží. Následne boli orgánu udeľujúcemu absolutórium doručené odpovede agentúry v nadväznosti na uvedené uznesenie Parlamentu z 10. mája 2011 a v odpovediach agentúra poskytla aktuálne informácie o vykonávaní odporúčaní. Berúc do úvahy druhú správu Výboru o kontrole rozpočtu bolo výkonnému riaditeľovi Európskej agentúry pre lieky udelené absolutórium za plnenie rozpočtu agentúry za rozpočtový rok 2009.

Orgán udeľujúci absolutórium bude v priebehu ďalších postupov udeľovania absolutória aj naďalej dôkladne sledovať mieru vykonávania opatrení, ktoré boli prijaté na odstránenie závažných nedostatkov agentúry zistených v správach Dvora audítorov aj útvaru IAS. Je preto žiaduce, aby agentúra naďalej informovala orgán udeľujúci absolutórium o vykonaných opatreniach a ich výsledkoch a vždy včas predkladala predloží požadované dokumenty.

 
  
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  Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − 2011 m. gegužės 10 d. sprendime Parlamentas nusprendė atidėti savo sprendimą dėl patvirtinimo, kad agentūros 2009 finansinių metų biudžetas įvykdytas. EP gavo agentūros atsakymus po minėto sprendimo ir pateikė naujausią informaciją apie Vidaus audito tarnybos rekomendacijų įgyvendinimo lygį, kuris iš pateiktos informacijos gerėja. Manau, kad agentūra turėtų ir toliau informuoti biudžeto įvykdymą tvirtinančią instituciją apie veiksmų, kurių imtis reikalavo biudžeto įvykdymą tvirtinanti institucija, rezultatus. Pritariau Europos Parlamento pozicijai suteikti patvirtinimą Europos vaistų agentūros vykdomajam direktoriui, kad agentūros 2009 finansinių metų biudžetas įvykdytas.

 
  
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  Jan Kozłowski (PPE), na piśmie. − W swojej wypowiedzi chciałbym odnieść się do jednego aspektu dokumentu przygotowanego przez posła Stavrakakisa, a mianowicie do budowania pozytywnego wizerunku tej oraz innych agencji. Problemy z uzyskaniem absolutorium przez CEPOL oraz Europejską Agencję Leków mają zdecydowanie negatywny wpływ na ich postrzeganie zarówno wśród nas, posłów do Parlamentu Europejskiego, jak i wśród obywateli europejskich. Uważam, że w celu odzyskania kredytu zaufania Europejska Agencja Leków powinna zastosować się do wszystkich zaleceń Trybunału Obrachunkowego.

Jednocześnie pragnę pogratulować agencji wysiłku już włożonego w poprawę swojej działalności – wdrożenia trzech zaleceń wynikających z audytu przeprowadzonego przez IAS w 2009 roku i dotyczącego zarządzania zasobami ludzkimi. Te przykłady działań agencji przekonały mnie do głosowania za przyjęciem sprawozdania, a tym samym za udzieleniem absolutorium Europejskiej Agencji Leków.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. − Con il voto odierno il Parlamento ha concesso il discarico all'Agenzia europea per i medicinali per l'esercizio 2009. Si tratta di una decisione che segue il primo rinvio, dovuto essenzialmente ad alcune preoccupazioni manifestate dalla Corte dei Conti, relative soprattutto alla gestione delle procedure di aggiudicazione degli appalti e i criteri utilizzati per l'assunzione del personale. Oggi, a seguito della lettera del presidente del Consiglio di amministrazione dell'Agenzia, datata 17 giugno 2011, nella quale si afferma che l'Agenzia ha intrapreso azioni per affrontare le carenze del 2009, e di altri documenti ricevuti dall'Agenzia in risposta alle questioni sollevate dalla risoluzione votata in maggio, riteniamo di concedere il discarico, seppure in mancanza, ancora, di qualche informazione richiesta.

 
  
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  Monica Luisa Macovei (PPE), in writing. − The discharge for 2009 was granted today to the European Medicines Agency. However, I would like to point out that the Agency failed to provide the Parliament with the action plan on public procurement, its timetable for implementation and the updated documents on the management and prevention of conflicts of interests, as requested in May 2011 when the discharge was postponed. These areas will be closely monitored. These were part of the amendments which I tabled and were adopted during the vote in the Committee on Budgetary Control and integrated in the final report voted on today by the Plenary. As Parliament’s rapporteur for the 2010 discharge of the EU Agencies’ budgets I will closely monitor the European Medicines Agency and look in particular at conflicts of interests and cost-efficiency criteria in each and every EU agency. These issues will bear considerable weight in the decision on discharge.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. − I voted for this report which insists, but also warns the European Medicines Agency, that all the actions mentioned in the respective audit reports, including the one for the year 2010, should be fully implemented before the start of the next discharge procedure.

 
  
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  Véronique Mathieu (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur de l'octroi de la décharge à l'Agence européenne des médicaments (EMEA), bien que je regrette que certaines informations demandées n'aient pas été fournies. Ainsi, nous attendons de l'Agence qu'elle informe l'autorité de décharge des actions mises en œuvre et de leurs résultats, en particulier en vue de combler les lacunes liées aux passations de marché et à la gestion des conflits d'intérêts auxquels sont exposés son personnel et les experts. Sur ce dernier point, l'Agence s'est engagée à adopter une approche fondée sur le risque et à concentrer les vérifications sur le personnel qui déclare des intérêts. Par ailleurs, nous demandons à l'Agence de bien vouloir agir en ce qui concerne les reports de crédits, et nous attendons d'en recevoir confirmation de la Cour des comptes. Concernant les recettes provenant de redevances, le rapport note que l'Agence s'est dotée d'un logiciel afin de combler son retard dans les ordres de recouvrement. Enfin, nous prenons acte du fait que l'agence a révisé sa politique de trésorerie afin de limiter les risques résultant de la fluctuation des taux de change.

 
  
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  Mario Mauro (PPE), per iscritto. − Anche questa seconda relazione Stavrakakis ha il mio voto favorevole. Concordo con le osservazioni contenute nelle risoluzioni circa la concessione del discarico per l'esercizio 2009 all'Agenzia europea per i medicinali. E' molto importante che l'Agenzia dovrebbe continui ad informare a scadenza trimestrale l'autorità di discarico sui risultati delle azioni richieste dall'autorità di discarico

 
  
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  Mairead McGuinness (PPE), in writing. − I support this report and welcome the measures taken by the European Medicines Agency to address its shortcomings in 2009. I support calls for the agency to continue to inform the discharge authority, on a three-monthly basis, about the results of actions requested. The agency is also called upon to proceed promptly with the adoption of an action plan to remedy the shortcomings in procurement procedures.

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – L'Agence européenne des médicaments porte une lourde responsabilité dans le drame du Mediator. Ce ne sont pas quelques formulaires électroniques qui vont nous assurer que cette agence ne mettra plus en péril la santé de nos concitoyens par négligence ou par conflit d'intérêt. Sa réforme doit être totale et sujet de débat public. Je refuse mon suffrage à un rapport qui donne quitus à la gestion floue et dangereuse d'une agence qui se permet encore que ne pas répondre à toutes les demandes de ce Parlement.

 
  
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  Alexander Mirsky (S&D), in writing. − Budget discharge for the European Medicines Agency for 2009 had been postponed because considerable concern had been expressed about weaknesses in the agency’s procurement systems and also in relation to the prevention of conflicts of interest. The committee voted to grant discharge and close the accounts, approving our rapporteur’s amendments (members of the ENVI Committee from all groups had been active in securing support for this position). A number of quite critical amendments were passed, including some calling for very detailed reporting to Parliament in future, so these issues are likely to be discussed again in the discharge procedures for future years. I voted in favour.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. Votei favoravelmente o presente relatório em que o Parlamento Europeu concede quitação à execução do orçamento da Agência Europeia de Medicamentos para o exercício de 2009. Acompanho o relator na sua advertência à Agência para que todos os pontos mencionados nos relatórios de auditoria, incluindo o relativo a 2010, sejam integralmente corrigidos antes do início do próximo processo de quitação.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. − Soddisfatto del lavoro compiuto e del risultato ottenuto esprimo il mio voto favorevole affinché il discarico per l’esecuzione del bilancio dell’Agenzia per l’esercizio 2009 venga concesso al direttore dell’Agenzia europea per i medicinali nonché per l’approvazione della chiusura dei conti dell’Agenzia europea per i medicinali per l’esercizio 2009.

 
  
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  Paulo Rangel (PPE), por escrito. Votei em sentido favorável a deliberação de concessão de quitação ao Director Executivo da Agência Europeia de Medicamentos pela execução do orçamento da Agência para o exercício de 2009 por entender reunidos os respectivos pressupostos. Não queria deixar de salientar, contudo, a necessidade de toda a actividade da Agência estar orientada pelo princípio da transparência, mormente em processos de contratação pública. Na verdade, não é sem alguma suspeição que se detecta que, conforme detectou o Tribunal de Contas, a Agência não realizou os controlos necessários para reduzir, num dado leque de circunstâncias, o risco de erro em procedimentos concursais. Neste sentido, faço votos para que, doravante, se desenvolvam os esforços necessários para reduzir as situações de conflito de interesses, de modo a que, no limite, não se coloque potencialmente em causa as garantias de protecção dos consumidores.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − Against. An important issue which caused the postponement of the 2009 discharge was the fact that experts and staff were not checked on their independence or on possible conflicts of interest, which led to a lack of impartiality. They have improved on paper (for the time being) the procedures on compliance with the respective codes of conduct. A large majority on the Committee on Budgetary Control is in favour of granting discharge. But we have tabled in committee a number of amendments (which were adopted) to ensure that, if they receive discharge for 2009, the Committee on Budgetary Control will keep a close eye on developments, and also to take full account of the lack of progress made in the decision on next year’s discharge. We should not grant discharge to this agency, and we should make it clear that a lot still has to be done to tackle problems which might also harm the health of European citizens.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. Fundada em 1995, a Agência Europeia de Medicamentos (EMA) é um organismo descentralizado da União Europeia que tem como objectivo a protecção e a promoção da saúde pública e animal através da avaliação e supervisão dos medicamentos para uso humano e veterinário. A EMA é a agência responsável pela avaliação científica dos pedidos de autorização de introdução no mercado de medicamentos apresentados a nível da União Europeia. Em 2009, o orçamento da EMA foi de 194 milhões de euros, sendo 18,52% financiado pela União Europeia, e o restante valor obtido através de taxas pagas pelas empresas farmacêuticas por serviços prestados. No relatório sobre as contas da EMA para o período de 2009, o Tribunal de Contas emitiu uma reserva sobre a legalidade e a regularidade das operações, o que levou o Parlamento Europeu a adiar a decisão de dar quitação pela execução do exercício de 2009. Concordo com a decisão de conceder quitação ao Director Executivo da EMA pela execução do orçamento da Agência para o exercício de 2009 e estou de acordo com o encerramento das suas contas relativas ao exercício de 2009, dado que a EMA forneceu à autoridade de quitação informações actualizadas sobre o nível de aplicação das recomendações do Serviço de Auditoria Interna.

 
  
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  Angelika Werthmann (NI), schriftlich. Auch bezüglich der Europäischen Arzneimittel-Agentur wurde der Entlastungsbeschluss für das Haushaltsjahr 2009 im Mai erst einmal aufgeschoben. Die Agentur wird teilweise aus dem Unionshaushaltsplan finanziert, wobei der Beitrag zwischen 2008 und 2009 um 9,2 % zurückgegangen ist. Am 17. Mai informierte die Agentur das Parlament über die ergriffenen Maßnahmen zur Behebung der im Jahr 2009 festgestellten Mängel und der Rechnungshof hat sein Prüfungsurteil eingeschränkt. Ich habe zugestimmt.

 
  
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  Marina Yannakoudakis (ECR), in writing. − The European Medicines Agency, which is based in my home constituency of London, does valuable work in helping to protect public health across the European Union. However, there are concerns about a lack of transparency in the agency, which sometimes keeps doctors and patients in the dark.

On the issue of the budget, regretfully I had to vote against the discharge today. My constituents are feeling the pinch of the economic crisis and I therefore cannot countenance suspect procurement procedures which may have cost the taxpayer EUR 30 million. Conflicts of interest also need to be eliminated. It is wholly unacceptable that the agency’s former director took up well-paid consultancy jobs advising pharmaceutical companies within weeks of leaving his post.

 
  
  

Informe: Antonio López-Istúriz White (A7-0349/2011)

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. Aprovo o presente relatório. Tendo em conta o Acordo Interinstitucional, de 20 de Dezembro de 1994, sobre um método de trabalho acelerado, tendo em vista a codificação oficial dos textos legislativos, nomeadamente o seu ponto 4, o Grupo Consultivo composto pelos Serviços Jurídicos do Parlamento Europeu, do Conselho e da Comissão constatou, de comum acordo, e eu subscrevo, que a proposta se limita a uma codificação pura e simples, sem alteração da substância dos actos dela objecto.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur du rapport Lopez-Isturiz White sur la proposition de directive relative aux pneumatiques des véhicules à moteur et de leurs remorques ainsi qu'à leur montage. Les pneumatiques sont soumis à des règles européennes qui s’inscrivent dans une logique d’harmonisation des procédures nationales d'homologation.

 
  
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  Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. − Balsavau dėl šio pranešimo, nes galiojančiose Europos Parlamento ir Tarybos direktyvose dėl motorinių transporto priemonių ir jų priekabų padangų bei jų montavimo yra padaryta keletą smulkių klaidų redakcijos srityje. Pagrindinės klaidos yra padarytos antrajame ir penktajame priede. Antrajame priede angliškame vertime vietoje skaičiaus "330" turėjo buti skaičius "305" ir taip pat įtraukti keli akronimai. Penktajame priede buvo keletą klaidų dėl išraiškos žymėjimo - jos turėjo būti pažymėtos suderinamomis žymomis. Europos Parlamento, Tarybos ir Komisijos teisės tarnybų konsultacinė darbo grupė pritarė, kad šie siūlomi koregavimai visiškai nekeičia esamo teksto esmės, tik padaro jį tikslesnį ir aiškesnį. Manau, yra svarbu atsižvelgti į tokias klaidas, nes net ir vienas žodis ar skaičius gali pakeisti labai daug ir pridaryti labai daug papildomų rūpesčių teisės aktų subjektams.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. O acervo jurídico comunitário é muitas vezes complexo, de difícil hermenêutica e nem sempre fácil de apreender na sua totalidade. A inteligibilidade da legislação é uma preocupação constante das diversas instituições europeias que, enquanto jurista, não posso deixar de partilhar. A presente resolução diz respeito à codificação das normas em vigor sem nenhuma alteração às mesmas, pelo que não é objecto de reservas nem contém matéria controvertida, merecendo, por conseguinte, o meu apoio.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. O Acordo Interinstitucional celebrado em 20 de Dezembro de 1994 recomendava a utilização de uma metodologia de trabalho acelerado em ordem à codificação oficial dos textos legislativos da Comunidade Europeia. O presente relatório, elaborado por Antonio López-Iztúriz White, versa sobre uma proposta de directiva do Parlamento Europeu e do Conselho relativa aos pneumáticos dos veículos a motor, bem como dos seus reboques, no que concerne à respectiva instalação. Considerando que esta proposta se refere, exclusivamente, a uma codificação pura e simples dos textos em questão, sem qualquer alteração da sua substância – o que, em termos jurídicos, é uma mais-valia e tem sido adoptada por várias instituições europeias – de acordo com as recomendações do Grupo Consultivo dos Serviços Jurídicos do PE, do Conselho e da Comissão, manifesto a minha concordância total com o presente relatório.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Predkladaný návrh sleduje kodifikáciu smernice Rady 92/23/EHS z 31. marca 1992 o pneumatikách motorových vozidiel a ich prípojných vozidiel a ich montáži. Nová smernica nahrádza viaceré právne akty tvoriace predmet kodifikácie; návrh plne zachováva obsah kodifikovaných právnych aktov a obmedzuje sa výlučne na ich zjednotenie do jedného právneho aktu, pričom formálne zmeny a doplnenia nepresahujú nevyhnutný kodifikačný účel. Spomenutá smernica bola opakovane podstatným spôsobom zmenená a doplnená. Som presvedčená, že v záujme jasnosti a prehľadnosti je preto potrebné túto smernicu kodifikovať. Je jednou zo samostatných smerníc systému ES typového schvaľovania stanoveného smernicou Európskeho parlamentu a Rady 2007/46/ES z 5. septembra 2007, ktorou sa zriaďuje rámec pre typové schválenie motorových vozidiel a ich prípojných vozidiel, systémov, komponentov a samostatných technických jednotiek určených pre tieto vozidlá a stanovujú technické predpisy, ktoré musia motorové vozidlá a ich prípojné vozidlá spĺňať, a týkajú sa medzi iným pneumatík.

Tieto technické požiadavky súvisia s aproximáciou právnych predpisov členských štátov, aby sa umožnilo uplatňovanie procesu ES typového schvaľovania, ktoré bolo stanovené predmetnou smernicou, na každý typ motorového vozidla a prípojného vozidla. Smernica by sa však nemala dotýkať povinností členských štátov, týkajúcich sa lehôt na transpozíciu do vnútroštátneho práva.

 
  
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  Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau šiam dokumentui, kadangi Europos Parlamento, Tarybos ir Komisijos teisės tarnybų konsultacinės darbo grupės nuomone, minėtuoju pasiūlymu siekiama tik kodifikuoti esamus tekstus nekeičiant jų esmės.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. − I voted for this resolution codifying the legislation on tyres for motor vehicles and their trailers.

 
  
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  Mairead McGuinness (PPE), in writing. − I voted in favour of this report, which calls on Parliament and the Council to issue a directive relating to tyres for motor vehicles and their trailers, and to the fitting thereof.

 
  
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  Alexander Mirsky (S&D), in writing. − The purpose of this proposal is to undertake a codification of Council Directive 92/23/EEC of 31 March 1992 relating to tyres for motor vehicles and their trailers and to their fitting. The new directive will supersede the various acts now incorporated into it. This proposal fully preserves the content of the acts being codified and hence does no more than bring them together, with only such formal amendments as are required by the codification exercise itself. Therefore, I voted in favour.

 
  
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  Rolandas Paksas (EFD), raštu. − Balsavau už šį pateiktą pasiūlymą, kuriuo siekiama tik kodifikuoti esamus tekstus nekeičiant jų esmės. Tokiu būdu direktyvos nuostatos bus aiškios ir skaidrios bei ir prieinamesnės piliečiams.

Pažymėtina, kad padangoms taikomose taisyklėse nustatyti bendri reikalavimai turėtų būti susiję ne tik su jų charakteristikomis, bet taip pat ir su padangų montavimu bei pritaikyti prie mokslo ir technikos žinių raidos.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. Considerando que o Grupo Consultivo dos Serviços Jurídicos do Parlamento Europeu, do Conselho e da Comissão concluiu, no seu parecer, que a proposta em apreço se cinge à codificação pura e simples dos textos existentes, sem alterações substantivas, votei favoravelmente o presente relatório.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. − Poiché la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio volta a codificare la direttiva 92/23/CEE del Consiglio, del 31 marzo 1992, relativa ai pneumatici dei veicoli a motore e dei loro rimorchi presenta delle imprecisioni, quali l'assenza dell'uso degli opportuni marcatori di adattamento per acronimi, espressioni ed frasi introduttive, esprimo il mio voto a favore per una ri-codificazione dei testi esistenti.

 
  
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  Paulo Rangel (PPE), por escrito. Na medida em que se visa, com a Directiva, a codificação de diplomas anteriores dispersos (com vantagens ao nível da acessibilidade e cognoscibilidade da legislação), sem se efectuarem alterações no plano material, votei em sentido favorável.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − In favour. The European Parliament, A. whereas, according to the Consultative Working Party of the legal services of the European Parliament, the Council and the Commission, the proposal in question contains a straightforward codification of the existing texts without any change in their substance, 1. Adopts its position at first reading, taking over the Commission proposal as adapted to the recommendations of the Consultative Working Party of the legal services of the European Parliament, the Council and the Commission; 2. Instructs its President to forward its position to the Council, the Commission and the national parliaments.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. De forma a simplificar e a garantir clareza e transparência no direito da União Europeia, este relatório relativo aos pneumáticos dos veículos a motor e seus reboques, bem como a respectiva instalação nesses veículos, vem de encontro ao objectivo de codificação do textos legislativos da UE. O presente relatório congrega integralmente os diversos actos referentes a este tema, preservando integralmente o conteúdo dos actos codificados. Assim, as técnicas impostas aos veículos a motor e seus reboques, no que diz respeito aos pneumáticos, visa uma aproximação das legislações dos Estados-Membros, para o processo de homologação. Desta forma, o direito da União fica mais acessível e compreensível perante o cidadão europeu, podendo este usufruir, em pleno, dos seus direitos.

 
  
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  Angelika Werthmann (NI), schriftlich. Der Vorschlag ist eine reine Kodifizierung der bestehenden Rechtsakte ohne inhaltliche Änderung, es war daher zuzustimmen.

 
  
  

Informe: Diana Wallis (A7-0343/2011)

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. Aprovo o presente relatório, considerando que um espaço de liberdade, segurança e justiça, tal como consagrado nos Tratados, deve satisfazer as necessidades dos cidadãos e das empresas, criando, por exemplo, procedimentos mais claros e mais simples, e melhorando ao mesmo tempo o acesso à justiça, de modo a proteger de forma apropriada os direitos substantivos individuais e regular os conflitos entre as partes. Saliento que qualquer abordagem em matéria de ADR deve ir além dos litígios de consumo, de modo a englobar as transacções civis e comerciais entre empresas, independentemente de se tratar de empresas privadas ou públicas, os litígios familiares, os casos de difamação e os outros diferendos de interesse geral ou que oponham partes com estatuto jurídico diferente.

 
  
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  Laima Liucija Andrikienė (PPE), in writing. − I voted in favour of the resolution on alternative dispute resolution (ADR) in civil, commercial and family matters.

I welcome the recent Commission consultation on ADR. Compared to courts, ADR schemes are cheaper, quicker and less formal, offering practical solutions. As ADR forms part of a general ‘justice-for-growth’ agenda across sectors, we, Members of the European Parliament, believe that any approach to ADR should go beyond consumer disputes so as to include disputes about business-to-business, civil and commercial transactions, irrespective of whether they are carried out between private or public undertakings, as well as family disputes and cases of defamation or cases involving parties whose legal status differs.

Moreover, on-line shopping is increasing and ADR could play a more relevant role here because the scope for judicial action is sometimes limited when dealing with new technologies. Parliament stresses the need to ensure that European consumers can access ADR systems for transnational as well as national disputes, especially in the on-line market, which is growing rapidly in the EU. I support the rapporteur’s position that the use of ADR systems affords a higher level of protection of consumer rights, while also promoting cross-border trade and increased prosperity for all operators in the EU market.

 
  
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  Elena Oana Antonescu (PPE), în scris. − Soluționarea alternativă a litigiilor este un mecanism de reglementare extrajudiciară prin care consumatorii și comercianții sunt ajutați să-și reglementeze disensiunile prin intermediul unui mediator sau arbitru.

Salut intenția Comisiei de a încuraja utilizarea modalităților alternative de soluționare a litigiilor, care sunt accesibile, nu presupun costuri ridicate, sunt rapide, eficiente și oferă posibilitatea de a institui și menține relații comerciale, economice, sociale și de vecinătate de calitate, bazate pe încredere reciprocă, în măsură să contribuie la ridicarea nivelului de protecție a consumatorilor în situații reciproc avantajoase, care oferă tuturor părților mai multe beneficii decât practica judiciară curentă.

Consider că este esențială eliminarea urgentă a neajunsurilor existente în ceea ce privește acoperirea geografică a modalităților alternative de soluționare a litigiilor în Europa și încurajez existența unui sistem eficient de soluționare extrajudiciară a litigiilor pentru contractele de consum, care să fie funcțional pe întreg teritoriul Uniunii Europene.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Sensible à la question de la protection des consommateurs et de leurs droits, j’ai voté en faveur du rapport Wallis. Ce rapport prône la mise en place de modes alternatifs de résolution des litiges à côté du système judiciaire traditionnel. Pour le consommateur, ces modes alternatifs ont l’avantage d’être moins coûteux et plus rapides tout respectant les principes d’impartialité, de transparence et d’efficacité.

 
  
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  Regina Bastos (PPE), por escrito. Os modos alternativos de resolução de litígios evitam o recurso aos tribunais, ajudando os consumidores e os comerciantes a solucionarem os conflitos através da intervenção de um terceiro, mediador ou árbitro, constituindo uma alternativa rápida e economicamente vantajosa a uma acção judicial. O presente relatório solicita à Comissão que, em cooperação com os Estados Membros, realize campanhas de informação destinadas a sensibilizar os consumidores e as empresas para as vantagens da sua utilização. Sugere igualmente à Comissão a criação de um portal europeu multilingue de modos alternativos de resolução de litígios na Internet, no qual os consumidores possam informar-se sobre o modo de funcionamento, os seus direitos e deveres. Por fim, sublinha o papel crucial que desempenham nos litígios familiares, uma vez que ao reduzir os danos psicológicos, podem ajudar as partes a reatarem o diálogo, e, deste modo, ajudar a garantir a protecção das crianças. Pelo exposto, apoiei o presente relatório.

 
  
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  Cristian Silviu Buşoi (ALDE), în scris. − Disponibilitatea mecanismelor de soluţionare alternativă a litigiilor este unul dintre elementele-cheie pentru a spori încrederea consumatorilor, dar şi a întreprinderilor europene în piaţa unică. În momentul de faţă, foarte mulţi consumatori, respectiv întreprinderi, ezită să facă tranzacţii transfrontaliere datorită temerii că nu îşi vor putea soluţiona eventualele litigii în mod adecvat. Însă această reticenţă faţă de tranzacţiile transfrontaliere privează consumatorii şi întreprinderile de beneficiile unei pieţe interne competitive. Avem nevoie de mecanisme de soluţionare a litigiilor care să fie rapide, eficiente, independente şi, mai ales, care sa aibă costuri cât mai reduse. Astfel, acestea ar avea un real avantaj faţă de procedurile judiciare care sunt lungi şi costisitoare. Mai mult decât atât, promovarea ADR va duce şi la fluidizarea funcţionarii sistemului judiciar, întrucât o parte din cazuri vor fi soluţionate prin mediere sau arbitraj. Evident, condiţia esenţială este ca aceste mecanisme alternative să fie promovate corespunzător prin informarea consumatorilor şi întreprinderilor, astfel încât acestea să fie utilizate la scara mai largă. Consider deci, că e de dorit să avem cât mai curând o propunere legislativă a Comisiei, care să respecte orientările acestui raport, astfel încât toţi cetăţenii UE să aibă acces la mecanismele alternative de soluţionare a litigiilor.

 
  
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  Carlos Coelho (PPE), por escrito. Só poderá existir um verdadeiro espaço de liberdade, segurança e justiça, caso o direito fundamental de acesso à justiça esteja devidamente salvaguardado, nomeadamente através de procedimentos claros, simples e acessíveis a todos. Os modos alternativos de resolução de litígios (ADR) parecem-me ser susceptíveis de constituir uma alternativa rápida e economicamente vantajosa em comparação com a actual prática judicial. É importante reforçar a confiança dos cidadãos no mercado interno e na aplicação dos direitos em caso de litígio internacional, adoptando as medidas legislativas necessárias que permitam garantir um desenvolvimento uniforme desses sistemas em toda a UE. Deverá, assim, ser salvaguardada uma abordagem equilibrada entre a utilização e a flexibilidade dos sistemas ADR, por um lado, e a garantia da protecção dos direitos dos consumidores e o seu acesso a procedimentos justos, confidenciais, imparciais, transparentes, rápidos e eficazes, por outro lado, o que trará indubitavelmente benefícios para a economia da UE. É, igualmente, importante assegurar um acompanhamento e avaliação periódica dos organismos de ADR, através de avaliadores independentes. E, em paralelo, a realização de campanhas de sensibilização e projectos-piloto que garantam o fornecimento de informação adequado às empresas e aos consumidores em geral.

 
  
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  Corina Creţu (S&D), în scris. − În condiţiile în care în unele state membre, cum este România, instanţele de judecată sunt copleşite de cantitatea de dosare aflate pe rol, susţin intenţia Comisiei Europene de a încuraja utilizarea modalităților alternative de soluționare a litigiilor.

Pe rolul instanţelor româneşti se află peste 138 500 cauze mai vechi de un an, potrivit Raportului privind monitorizarea la nivelul Inspecţiei Judiciare de pe lângă Plenul Consiliului Superior al Magistraturii. Dintre acestea, 4001 dosare au o vechime între 5 şi 10 ani, iar 586 de peste 10 ani.

Cred, aşadar, că e nevoie de un set de norme care să reglementeze soluţionarea disensiunilor prin intermediul unui mediator sau arbitru. Însă la desemnarea acestora trebuie să se evite posibila apariție a unor conflicte de interese, iar specialiştii în domeniu trebuie să aibă capacitatea profesională şi imparţialitatea necesare. De asemenea, se impune o informare sporită a cetăţenilor cu privire la modul de funcţionare şi la avantajele recurgerii la soluționarea alternativă a litigiilor.

Nu în ultimul rând, acest mecanism de reglementare extrajudiciară amiabilă trebuie să rămână facultativ, pentru a nu prejudicia accesul la justiție.

 
  
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  Marielle De Sarnez (ALDE), par écrit. – Le Parlement européen a soutenu la Commission européenne dans sa volonté de garantir aux consommateurs européens un accès à la justice par le développement et la promotion de modes alternatifs de règlement des conflits pour les litiges nationaux, mais également transfrontaliers. Avec ces nouveaux modes alternatifs de résolution des conflits, l'application des droits en matière civile, commerciale et familiale sera plus rapide, moins chère et plus conciliante, l'indépendance et l'impartialité des médiateurs devant évidemment être garanties. Pour que ce nouveau droit à la médiation devienne effectif, tous les consommateurs devront savoir concrètement à qui s'adresser. Il sera donc de la responsabilité des États membres d’organiser des campagnes d’information.

 
  
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  Christine De Veyrac (PPE), par écrit. – J’ai soutenu l’adoption de ce rapport d’initiative car, à l’heure où nous usons de plus en plus de différents modes d’achat au sein du marché unique, il devient essentiel de renforcer la protection des consommateurs en cas de litiges. Le recours à de nouveau modes de résolution de litiges devrait permettre de ne pas accentuer la pression faite sur les autorités judiciaires par la multiplication des litiges, et devrait se montrer plus simple, plus rapide et moins onéreux pour les consommateurs.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. Quem conhece os tribunais dos Estados-Membros sabe da dificuldade crescente que estes vão tendo em assegurar a resolução atempada dos litígios que lhes são apresentados. A complexidade das leis processuais e o número de processos em juízo têm assoberbado juízes, magistrados, advogados e funcionários judiciais que, não obstante a sua competência e dedicação, se vêm impossibilitados de acorrer a todos os litígios em devido tempo. Muitas destas questões que presentemente inundam os tribunais não têm particular complexidade jurídica nem importância económica e podem ser dirimidas através de modos alternativos de resolução de litígios que se revelem mais eficazes e menos complexos. Existem diversos exemplos deste tipo de meios em funcionamento por toda a União. Considero que não se deverá procurar impor modelos aos Estados-Membros quanto a estes mecanismos mas, antes, disponibilizar-lhes informações quanto às práticas e experiências de cada país, para que possam melhorar os respectivos mecanismos.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. Um crescimento económico sustentável que ponha fim à crise económica e financeira com que a União Europeia se debate tem sido um dos principais objectivos da Comissão. No Programa de Trabalho para 2011 e na Comunicação de 13 de Abril de 2011, a Comissão, respondendo à solicitação do PE para que, até finais de 2011, apresentasse uma proposta legislativa sobre a utilização de mecanismos de resolução alternativa de litígios (ADR) na UE, considerou os ADR como uma das doze alavancas para reforçar a confiança e a capacidade de acção dos consumidores. O relatório presente sobre os ADR em matéria civil, comercial e de família contém um conjunto de propostas que visam o acesso à justiça, por parte dos cidadãos europeus e mediante um processo de conciliação, de uma forma mais rápida, mais acessível e mais barata. Além do seu carácter transfronteiriço, os ADR devem ser executados online, uma vez que as compras via internet manifestam um crescimento exponencial. Registo, com agrado, a possibilidade de estender os ADR às PME. Congratulo-me com a aprovação deste relatório e espero que, muito em breve, todos os Estados-Membros possam proceder à transposição das directivas-quadro sobre os ADR para a legislação nacional.

 
  
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  Ilda Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. O relatório que hoje foi votado sobre modos alternativos de resolução de litígios em matéria civil comercial e de família inclui uma análise, relativamente a formas alternativas de resolução de litígios, sobretudo a nível transfronteiriço, que nos parece positiva, dada a escassa informação sobre formas de intervenção judicial neste âmbito. Estas formas alternativas podem permitir às partes evitar os longos e geralmente dispendiosos recursos aos tribunais. São formas de mediação e de arbitragem que, em muitos casos, estão relacionadas com questões em matéria de comércio, consumo, ambiente ou litígios familiares.

Assim, podem ter processos e formas alternativas rápidas e vantajosas a uma acção judicial para solucionarem os conflitos através da intervenção de um outro elemento (mediador ou árbitro). Conhecendo-se a forma como, em muitos países, as autoridades públicas, incluindo provedores de justiça e outras entidades, exercem um papel importante em matéria de incentivo à resolução de litígios sem recurso às vias judiciais, parece-nos positivo este caminho.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Prístup k spravodlivosti je základným právom. Je potrebné, aby pojem sloboda, bezpečnosť a spravodlivosť spĺňal potreby občanov a podnikov aj takým spôsobom, že sa aplikujú jednoduchšie a zrozumiteľnejšie postupy, a zároveň sa tak zlepší i prístup k spravodlivosti. Snahou alternatívnych spôsobov riešenia sporov je vyvinúť také úsilie, ktoré by viedlo k obnove právneho zmieru, resp. vyriešeniu sporov medzi stranami. Alternatívne riešenie sporov pomáha spotrebiteľom a obchodníkom vyriešiť konflikty prostredníctvom tretej osoby mimosúdnou cestou a, predovšetkým z hľadiska nákladov, sa tak stáva efektívnou alternatívou k súdnemu procesu. Je však smutnou realitou, že poznatky občanov členských štátov Únie o samotnej existencii systémov alternatívnych riešení sporov sú pomerne strohé. Navyše len nepatrné percento občanov vie ako samotnú sťažnosť orgánu alternatívneho riešenia sporov predložiť.

Domnievam sa, že je potrebné snažiť sa o osvetu v zmysle informovania verejnosti o možnom riešení sporov i pomocou takýchto mechanizmov ako alternatívy k súdnemu konaniu. Ponúkajú totiž možnosť vyhnúť sa priamemu konfrontačnému prístupu a zároveň ponúkajú taký spôsob riešenia sporu, ktorý je výhodným pre obe strany. Je však bezpodmienečne nutné usilovať sa o taký prístup, ktorý zohľadňuje rozsah kompetencií systémov alternatívneho riešenia sporov na jednej strane a spravodlivé postupy a konanie voči účastníkom na strane druhej.

 
  
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  Lidia Joanna Geringer de Oedenberg (S&D), na piśmie. − Szanowni Państwo! Cieszę się, że Parlament Europejski zaakceptował kolejną inicjatywę dotyczącą alternatywnych rozwiązań sporów w sprawach cywilnych, handlowych i rodzinnych (ADR). Już na wrześniowym posiedzeniu plenarnym zwracałam szczególną uwagę na korzyści płynące z dyrektywy dotyczącej mediacji, a dziś po raz kolejny chciałabym podkreślić wagę tych niedocenianych, ale bardzo skutecznych, narzędzi rozwiązywania dysput poza salą sądową. Obywatele powinni mieć zagwarantowany dostęp do wymiaru sprawiedliwości, a jednocześnie muszą być właściwie informowani i zachęcani do korzystania z alternatywnych rozwiązań, które są nie tylko dużo tańsze, ale również znacznie szybsze.

Obecnie liderem europejskim w stosowaniu metod ADR jest Wielka Brytania. Od marca 2001 r. wymaga się od agencji rządowych stosowania ADR „we wszystkich odpowiednich sprawach, gdy druga strona wyrazi na to zgodę”. Departament Spraw Konstytucyjnych w opublikowanym raporcie z lat 2002-2003 przyznaje, że użycie ADR przez departamenty rządowe wzrosło o ponad 1200%.

Dlatego też zachęcam kraje członkowskie do wzięcia przykładu z Wielkiej Brytanii, jednocześnie wzywam do podjęcia wyraźnych kroków w celu oceny organów ADR, ulepszenia programów informacyjnych i prowadzenia kampanii zachęcających także konsumentów do tej metody rozwiązywania sporów. Zgadzam się ze stanowiskiem sprawozdawczyni dotyczącym minimalnych standardów ADR, stosowania modeli najlepszych praktyk, a także większej przejrzystości postępowań oraz promowania ich przez organy informacyjne UE.

 
  
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  Louis Grech (S&D), in writing. − I agree with the Wallis report because the creation of a more streamlined system of ADR across the board has never been more important in order to ensure that citizens are provided with affordable, expedient and accessible out-of-court mechanisms through which they can seek redress and safeguard their rights. It is a fact that ADR systems like the SOLVIT network have proven successful in solving problems affecting citizens, nevertheless the ADR landscape of Europe remains largely fragmented. I am convinced that any future Commission action plan in this respect should secure a new citizen-based ADR structure built on the principles of transparency and proportionality. It is also possible for us to work with the existing structures we currently have at our disposal, such as the ECC-Network and FIN-Network centres. Additionally, the usage of small claims tribunals in various Member States remains significantly low and therefore this aspect must be taken into account by the Commission when formulating its proposal on ADR. It is vital to note that for any final EU-wide ADR package to be endorsed by the European citizen, this must factor in the existence of an EU-wide collective redress system, and therefore I urge the Commission to firmly put in place this mechanism by 2012.

 
  
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  Филиз Хакъева Хюсменова (ALDE), в писмена форма. − Подкрепих настоящата резолюция, тъй като през последните десетилетия в световен мащаб се разпознава тенденция на затруднен достъп до правосъдие, обусловен от непрекъснатото увеличаване броя на съдебните дела и високите разходи за тях, сериозните нормативни недостатъци и ограничения на съдопроизводствената процедура, затрудненото прилагане на постоянно изменящо се законодателство.

Предвид на това е подновен интересът към алтернативното решаване на спорове (АРС), провокиран от една страна от кризата, и от друга – от предимствата на тези методи за извънсъдебно решаване на конфликти и преди всичко техния консенсуален характер. Споделям позицията, че е необходимо механизмите на АРС да надхвърлят потребителските спорове, включвайки гражданските и търговските сделки между предприятията, както и семейните спорове и делата за клевета. Подкрепям необходимостта от законодателни мерки с тази цел.

 
  
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  Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau dokumentui, kadangi teismo procesai šio pobūdžio bylose yra sudėtingesni, brangesni ir ilgesni. Manau, kad Europos Sąjungos lygiu priimtos teisinės priemonės padės taikyti alternatyvaus ginčų sprendimus (AGS) ir paskatins fizinius bei juridinius asmenis dažniau jais naudotis, ypač tarpvalstybinių ginčų atvejais. Todėl Komisija yra raginama iki 2011 m. pabaigos pateikti teisėkūros pasiūlymą dėl AGS būdų taikymo ES ir yra pabrėžiama, kad svarbu greitai priimti šį pasiūlymą. Esu įsitikinęs, kad yra būtina skatinti AGS būdų taikymą: jie lengvai prieinami, jais lengva naudotis, jie veiksmingi ir nebrangūs, be to, juos taikant galima užmegzti ir palaikyti kokybe ir pasitikėjimu grindžiamus komercinius, ekonominius, socialinius ir kaimynystės santykius ir prisidėti prie aukšto lygio vartotojų apsaugos abiem šalims palankiomis sąlygomis, kurios, kitaip negu dabartinė teismų praktika, abiem šalims naudingos. Komisija, remiantis surinktais duomenis ir rimtu poveikio vertinimu bei laikantis geresnių reglamentavimo taisyklių, turi ištirti galimybes nustatyti minimalius AGS standartus įvairiuose sektoriuose, tuo pat metu plėtojant esamas sistemas ir skatinant valstybes nares ir į sistemas patenkančius sektorius didinti finansavimą, turint omenyje tai, kad AGS, nors ir yra šalims pigi alternatyva, neturi tapti „pigiu teisingumu“.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. − I welcome the recent Commission consultation on ADR which, despite its wide-ranging title, is exclusively targeted at consumer transactions. However, I believe that ADR forms part of a general ‘justice-for-growth’ agenda across sectors and take the view that any approach to ADR should go beyond consumer disputes so as to include business-to-business civil and commercial transactions, irrespective of whether they are carried out between private or public undertakings, family disputes, defamation cases and other general interest disputes or ones involving parties with different legal statuses.

 
  
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  Clemente Mastella (PPE), per iscritto. − L'accesso alla giustizia è un diritto fondamentale: nostro compito deve essere quello di sviluppare procedure più semplici e più chiare per favorire le esigenze di cittadini ed imprese europee. Il processo giudiziario ed i metodi alternativi di risoluzione delle controversie mirano a ripristinare la pace legale tra le parti litiganti, a tutelare adeguatamente un diritto materiale soggettivo e a risolvere i conflitti tra le parti.

Una soluzione alternativa delle controversie, che consenta alle parti di evitare le tradizionali procedure arbitrali, può costituire sicuramente un'alternativa rapida ed economica, un meccanismo di composizione amichevole che aiuta consumatori e commercianti a risolvere un conflitto attraverso una terza parte (mediatore, arbitro). Abbiamo l'esperienza di molti paesi in cui le autorità pubbliche – difensori civici ed autorità di regolamentazione – svolgono un ruolo importante nel favorire la risoluzione dei conflitti, contribuendo così a rafforzare la fiducia dei cittadini e la certezza del rispetto del diritto.

Riteniamo, dunque, opportuno intraprendere misure legislative volte a incoraggiare la conoscenza e l'applicazione di sistemi alternativi di risoluzione delle controversie in materia civile, commerciale e familiare, soprattutto nelle controversie transfrontaliere, dal momento che i procedimenti giudiziari in questo caso sono più complessi, più costosi e, di solito, molto più lunghi.

 
  
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  Mario Mauro (PPE), per iscritto. − La mancanza di uno sviluppo uniforme dei sistemi alternativi di soluzione delle controversie in tutta l'Unione è un grande ostacolo per il loro utilizzo. Concordo pienamente con la relatrice sul fatto che occorra un sistema che copra l'insieme dei territori dell'Unione europea

 
  
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  Mairead McGuinness (PPE), in writing. − Consumer protection and confidence have become increasingly important for the effective functioning of the single market, which can be strengthened through adequate law enforcement and by paving the way for more effective alternative dispute resolution (ADR). ADR schemes are quicker and more informal and offer practical solutions. It is vital that these schemes go beyond consumer disputes, that they are completely transparent and that they are independently monitored. I support this report.

 
  
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  Alexander Mirsky (S&D), in writing. − This report, prepared in enhanced co-operation with the Committee on the Internal Market and Consumer Protection, examines options for alternative dispute resolution (i.e. resolving disputes out of court) in advance of the Commission’s proposal on the subject, which is expected in the next month. Whilst people’s access to justice must continue to be guaranteed, there are many types of dispute that can be resolved easily and relatively cheaply out of court – for example, customer complaints, divorce proceedings, etc. – and this report looks at ways to encourage that. I voted in favour.

 
  
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  Rolandas Paksas (EFD), raštu. − Balsavau už šį pateiktą pasiūlymą, kadangi būtina plėsti alternatyvių ginčo sprendimo (AGS) būdų taikymo sritį. Visų pirma šis metodas turi būti taikomas sprendžiant civilinius, komercinius ir šeimos klausimus. Atsižvelgiant į tai pritariu pasiūlymui, kuriuo raginama Komisiją iki šių metų pabaigos pateikti pasiūlymą dėl AGS būdų taikymo ES taip pat nustatyti bent minimalius AGS standartus įvairiose sektoriuose.

Pažymėtina, kad AGS turi būti taikomas kaip lankstus, veiksmingas, o kartu ir ganėtinai sąžiningas būdas spręsti iškilusius ginčus, dėl to šio metodo įgyvendinimui įvairiuose sektoriuose turi būt skiriamas tinkamas finansavimas, kad toks ginčų sprendimas neturi tapti „pigiu teisingumu“.

 
  
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  Γεώργιος Παπανικολάου (PPE), γραπτώς. – Έχοντας ασκήσει δικηγορία και έχοντας αντιμετωπίσει στην πράξη τις επιβαρύνσεις και τις καθυστερήσεις στην απονομή της Δικαιοσύνης που προκαλεί η εισαγωγή στα ελληνικά Δικαστήρια του συνόλου σχεδόν των διαφορών αστικής και εμπορικής φύσεως, δε θα μπορούσα να μην υπερψηφίσω την παρούσα έκθεση. Στο αστικό και στο εμπορικό δίκαιο κυριαρχεί η αρχή της ιδιωτικής πρωτοβουλίας, της πρωτοβουλίας δηλαδή των διάδικων μερών, γεγονός που καθιστά τους εν λόγω τομείς προνομιακό πεδίο για την εφαρμογή εναλλακτικών μεθόδων επίλυσης των διαφορών, ενώ ζητούμενο από τα μέρη είναι η ταχύτητα στην επίλυση των υποθέσεών τους για χάρη της ασφάλειας δικαίου, του προγραμματισμού και της ανταγωνιστικότητας. Η εναλλακτική επίλυση των διαφορών, με τον τρόπο και για τις διαφορές που προτείνεται, επιδιώκει να βελτιστοποιήσει την αποτελεσματικότητα της απονομής Δικαιοσύνης, να πετύχει την εναρμόνιση των κανόνων εναλλακτικής επίλυσης διαφορών στην κοινή αγορά προς όφελος των συναλλασσόμενων σε πανευρωπαϊκό επίπεδο και να προκαλέσει επιτάχυνση των διαδικασιών. Ασφαλώς, στην υλοποίηση των προτεινόμενων αλλαγών στην πορεία προς τη σύγκλιση των εθνικών κανόνων πρέπει να ληφθούν υπόψη οι ιδιαιτερότητες του δικαϊκού συστήματος κάθε κράτους μέλους, να προσεχθούν ιδιαιτέρως οι τεχνικές λεπτομέρειες της εφαρμογής και να δοθεί έμφαση στη διαφάνεια των αποτελεσμάτων. Η έκθεση, όμως, κινείται στη σωστή κατεύθυνση.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. Por considerar que os modos alternativos de resolução de litígios, que permitem às partes evitar os processos de arbitragem tradicionais, são susceptíveis de constituir uma alternativa rápida e economicamente vantajosa a uma acção judicial, dei o meu voto favorável ao presente relatório. Apoio a pretensão da Comissão de incentivar a utilização de modos alternativos de resolução de litígios que sejam acessíveis, rápidos, eficazes e de custo reduzido, com benefícios para todas as partes quando comparados com a actual prática judicial.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. − Convenendo con il principio secondo il quale l’accesso alla giustizia è un diritto fondamentale, considero che la promozione e la conoscenza da parte dei cittadini dell’UE di un organo come l’ADR (Alternative Dispute Resolution) rappresenti una priorità imprescindibile al fine di garantire delle tutele adeguate per i conflitti tra le parti interessate, oltre che assicurare la fiducia dei cittadini nel mercato interno stimolandone l’economia. Con l’obiettivo di facilitare l’applicazione dell’ADR ed incoraggiare le persone fisiche e giuridiche a ricorrervi più spesso, esprimo il mio voto favorevole alla proposta presentata in commissione.

 
  
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  Phil Prendergast (S&D), in writing. − I welcome this report on alternative dispute resolution in civil, commercial and family matters. Out-of-court dispute settlement is an effective, accessible and simple means of restoring legal peace between parties, and it can be more widely used if we promote better awareness and understanding of the relevant mechanisms.

Justice is a fundamental right, and expedient access to it across the EU Member States’ borders is essential in order to consolidate undertakings’ and consumers’ trust in the internal market as a safe environment in which to do business and to shop. However, in contrast to the approach taken in the Commission’s consultation, our contention is that the scope of alternative dispute resolution should not be confined to commercial matters. Our constituents are citizens, not merely consumers. Other civil matters, including family disputes, increasingly extend beyond the borders of individual Member States, as our citizens enjoy the dividends of European integration. Common standards for alternative dispute resolution mechanisms, especially as regards impartiality, transparency, fairness and confidentiality, are key to establishing easy and trusted access to justice across the EU, and they need to be underpinned by cross-border enforceability.

 
  
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  Paulo Rangel (PPE), por escrito. Do ponto de vista comunitário, o bom funcionamento das instituições de justiça é indispensável para a confiança dos cidadãos no mercado único. Deste modo, a acção da UE tem procurado, desde há largo tempo, evitar que, por força da existência de sistemas jurídicos extremamente diferenciados entre si, surgissem casos de vazio de responsabilização – que, no fundo, contribuem para agudizar a desconfiança entre os cidadãos dos diversos Estados-Membros. Estas dificuldades têm-se agudizado, ainda, com o volume de processos com que, em todos os Estados-Membros, os tribunais vêm deparando. Numa palavra, para além de, por um lado, estarmos perante sistemas jurídicos muito diferenciados, por outro, as próprias máquinas judiciárias têm funcionado com cada vez menos eficiência. Os meios alternativos de resolução de litígios podem, neste contexto, ter um importante papel a desempenhar: num momento em que se provoca a intervenção dos tribunais para demandas de natureza tão diversas, justifica-se que o sistema público de justiça ofereça meios que, caso a caso, consigam garantir a estabilidade e a segurança das diversas relações e a paz jurídica entre as partes interessadas. Por entender que estes meios de resolução de litígios contribuem para a confiança dos cidadãos no sistema de justiça, votei em sentido favorável.

 
  
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  Crescenzio Rivellini (PPE), per iscritto. − Oggi in Aula si è votata la relazione della collega, on. Wallis, sui metodi alternativi di soluzione delle controversie in materia civile, commerciale e familiare. La relazione risponde al processo di consultazione avviato dalla Commissione europea sulla possibilità di introdurre uno strumento legislativo comune in materia di risoluzione alternativa dei contenziosi (ADR – Alternative Dispute Resolution), quali meccanismi di composizione amichevole che aiutano consumatori e commercianti a risolvere un conflitto attraverso una terza parte (mediatore, arbitro).

In particolare, il testo adottato rileva alcuni requisiti di base per le procedure ADR, quali l'imparzialità dell'eventuale terza parte e la necessità di salvaguardare il carattere eterogeneo delle procedure. Infine, essa pone l'accento sull'importanza della risoluzione alternativa delle procedure come strumento preventivo per la risoluzione di controversie multiple e utile ad evitare il ricorso giudiziale attraverso ricorsi collettivi.

 
  
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  Robert Rochefort (ALDE), par écrit. – En adoptant ce rapport, le Parlement européen envoie à la Commission européenne un message fort en faveur du soutien à l'amélioration de l'accès transfrontalier à la justice pour les citoyens européens et les entreprises, au moyen du développement et de la promotion de modes alternatifs de règlement des conflits (ADR) dans l'UE. Deux éléments de ce rapport me paraissent essentiels. D'abord, le texte édicte des principes directeurs à respecter dans le domaine des systèmes ADR mis en place en Europe. Parmi eux, l'indépendance et l'impartialité des médiateurs, leur compétence, ainsi que la garantie d'un coût très modéré - voire la gratuité - de l'utilisation de ce système pour le consommateur, sont pour moi des points fondamentaux. D'autre part, le développement de ces systèmes n'a de sens que si, parallèlement, les citoyens ont davantage connaissance de leur existence. Le rapport met aussi l'accent sur la nécessité de développer des campagnes de communication autour des ADR. C'est pour moi une nécessité. Enfin, le texte rappelle que les ADR et les recours collectifs, loin de s'exclure mutuellement, sont complémentaires. Compte tenu de mon attachement à la mise en œuvre des recours collectifs au niveau européen, je suis satisfait que cette idée figure dans le rapport.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − In favour. Non-controversial issue. It is simply a call for improving information about rights and their enforcement and information on alternative dispute resolution schemes targeted in particular at citizens and SMEs.

 
  
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  Olga Sehnalová (S&D), písemně. − Hlasovala jsem pro přijetí zprávy. Výhody ADR, tedy alternativního řešení sporů, jsou zřejmé: jde zejména o jednoduchost, nižší náklady a časovou efektivitu oproti soudnímu řízení. Aby však byl celý systém skutečně k užitku, musíme zaručit evropským občanům nejen přístup k této možnosti, ale především je, což je z mého pohledu naprosto klíčové, dostatečně informovat o samotné podstatě a možnostech mimosoudního řešení sporů. Malá informovanost občanů, spotřebitelů a podnikatelů je jedním z hlavních důvodů často nedostatečného využívání a efektivity tohoto nástroje v různých členských státech EU.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. O Parlamento Europeu votou hoje o seu relatório sobre os modos alternativos de resolução de litígios em matéria civil, comercial e de família, como reacção à consulta lançada pela Comissão Europeia sobre este tema para analisar a possibilidade de desenvolver um quadro legislativo harmonizado nestes domínios, mantendo os enquadramentos actuais existentes. Considero que os modos alternativos de resolução de litígios são uma hipótese a considerar e que o seu potencial ainda não foi totalmente explorado. Além disso, as transacções em linha reclamam uma resolução de litígios efectiva e adequada e merecem, por isso, uma particular atenção na implementação de modos alternativos. Tais modos alternativos de resolução de litígios são menos dispendiosos, mais céleres e oferecem soluções de ordem prática e menos formalidades, tornando-se mais atractivos para os cidadãos. Especificamente no que diz respeito à protecção dos consumidores, tais mecanismos revelam-se de enorme importância para o bom funcionamento do mercado interno europeu, pois permitem uma aplicação efectiva das normas, captando a confiança dos consumidores e das empresas.

 
  
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  Angelika Werthmann (NI), schriftlich. Durch die Schaffung einfacher eindeutiger Verfahren sollen Bedürfnisse von Bürgern und Unternehmen befriedigt werden. Aufgrund mäßiger Kenntnisse der EU-Bürger über alternative Streitbeilegungsverfahren werden diese Verfahren leider nicht in vollem Umfang genutzt, obwohl dies oftmals die kostengünstigere Variante ist. Es ist daher unumgänglich, diese vermehrt publik zu machen. Seitens der Gesetzgebung ist aber auch noch einiges zu tun: ein Haupthindernis für die Nutzung der Verfahren ist, dass die bereits bestehenden Mechanismen mangels gleichmäßiger Entwicklung verzerrt sind. Diese Lücken gilt es so rasch wie möglich zu schließen. Ich habe dem Bericht zugestimmt.

 
  
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  Tadeusz Zwiefka (PPE), na piśmie. − Sprawozdanie dotyczące alternatywnych metod rozwiązywania sporów jest kolejnym po głosowanym na poprzedniej sesji plenarnej dokumentem na temat wdrażania dyrektywy o mediacjach, krokiem w kierunku wskazania innych niż sądowe możliwości dochodzenia swoich praw oraz rozstrzygania konfliktów. Pomimo istniejących w systemach prawnych państw członkowskich różnych instrumentów, dzięki którym spór może być rozwiązany w sposób częstokroć tańszy, krótszy i mniej stresujący dla obu stron, obywatele i firmy europejskie nie darzą tych mechanizmów zaufaniem. Arbitraż, mediacja i wszelkiego rodzaju pozasądowe negocjacje nie są wciąż znane, a tym samym nie ma wobec nich społecznego zaufania. Powszechnie panująca opinia, że uzyskana w ten sposób zgoda między stronami nie będzie prawnie wiążąca, również w dalszym ciągu nie pozwala na pełniejsze korzystanie z tych instrumentów. Polubowne rozwiązywanie sporów jest w moim przekonaniu dobrą alternatywą dla całej gamy konfliktów, w tym w bardzo delikatnej materii, jaką jest prawo rodzinne.

Zgadzam się z tezą zawartą w sprawozdaniu mówiącą o określeniu minimalnych standardów, które zapewnią ramy dla ADR w państwach członkowskich. Jednak muszą to być propozycje, które nie przekreślą różnorodności cechującej ten system i pozwolą na zachowanie elastyczności w reagowaniu na problemy obywateli, co jest największą zaletą każdych polubownych metod rozwiązania sporów.

 
  
  

Informe: Crescenzio Rivellini (A7-0328/2011)

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. Voto favoravelmente esta proposta de Relatório, estando de acordo com os procedimentos da quitação.

 
  
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  Jean-Luc Bennahmias (ALDE), par écrit. – L'UE, c'est un triangle institutionnel. Chacune des institutions incarne un intérêt. Il faut que le Conseil apprenne à respecter le Parlement, seule institution élue au suffrage universel qui a la responsabilité de représenter les peuples européens. A ce titre, c'est au Parlement qu'il revient de donner la décharge budgétaire au Conseil. Ce dernier doit donc jouer le jeu et fournir les informations nécessaires au bon déroulement de cette procédure. Nous rejetons aujourd'hui la décharge du Conseil, car nous considérons que les règles du jeu ne sont pas respectées, le Conseil refusant de répondre aux questions et donc de fournir les informations que l'autorité budgétaire lui réclame.

 
  
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  Νικόλαος Χουντής (GUE/NGL), γραπτώς. – Ψήφισα θετικά στην Έκθεση με την οποία το Ευρωπαϊκό Κοινοβούλιο, αρνείται στο Συμβούλιο την απαλλαγή της εκτέλεσης του Προϋπολογισμού του 2009. Το Ευρωπαϊκό Κοινοβούλιο, ο μοναδικός αιρετός θεσμός της Ευρωπαϊκής Ένωσης, έχει την εξουσία να ελέγχει και, εφ' όσον το κρίνει σκόπιμο, να χορηγεί απαλλαγή για την εκτέλεση του γενικού Προϋπολογισμού της Ευρωπαϊκής Ένωσης, και άρα όλων των επιμέρους οργάνων της, έχοντας ως σκοπό τη συνολική, και με πλήρη διαφάνεια, ενημέρωση των Ευρωπαίων πολιτών καθώς και την εξασφάλιση του δημοκρατικού ελέγχου και της πολιτικής αξιολόγησης της δημοσιονομικής διαχείρισης. Μέσα στα πλαίσια της δημοκρατικής λογοδοσίας του διοικητικού προϋπολογισμού του Συμβουλίου έγιναν βήματα προόδου με την κατάθεση από πλευράς Συμβουλίου σημαντικών εγγράφων.

Όμως, το Κοινοβούλιο θεωρεί πως δεν έλαβε ικανοποιητικές απαντήσεις σε εκκρεμή ζητήματα ενώ η διοίκηση του Συμβουλίου δεν αποδέχτηκε να συναντήσει την αρμόδια κοινοβουλευτική επιτροπή. Ορθώς, λοιπόν, η Έκθεση αρνείται την απαλλαγή της εκτέλεσης του προϋπολογισμού του Συμβουλίου μέχρις ότου το Κοινοβούλιο έχει στη διάθεσή του όλα τα απαραίτητα έγγραφα και κάνει τους αντίστοιχους ελέγχους.

 
  
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  Marielle De Sarnez (ALDE), par écrit. – Le Conseil s'est vu refuser le vote de sa décharge pour l'exécution de son budget en 2009. Selon le Traité, le Parlement européen est l'autorité de contrôle budgétaire et seul habilité à donner la décharge. Dès lors, le Conseil doit fournir au Parlement toute information que celui-ci jugerait utile. En refusant de répondre à nos questions, le Conseil refuse en fait d'informer les citoyens européens sur la manière dont il gère l'argent que lui ont confié les contribuables européens. Pour accorder la décharge, nous devons avoir accès aux comptes. Tant que le Conseil refusera de s'y soumettre, le Parlement européen ne pourra accorder la décharge. C’est le principe même du contrôle démocratique que doit exercer notre Parlement.

 
  
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  Christine De Veyrac (PPE), par écrit. – J’ai soutenu la position de notre collègue Rivellini de refuser la décharge 2009, car il appartient au Parlement européen de contrôler le budget européen en toute transparence. Comme le rappelle le rapporteur, une décharge au Conseil ne peut se faire sans que la transparence sur l’utilisation du budget alloué soit assurée. Il en va de la confiance de nos citoyens envers les institutions européennes et du contrôle de la bonne utilisation des deniers publics.

 
  
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  Edite Estrela (S&D), por escrito. Votei favoravelmente a proposta relativa à quitação pela execução do orçamento geral da União Europeia para o exercício de 2009, Secção II – Conselho. Lamento que o Parlamento não tenha recebido toda a informação necessária, enquanto instituição responsável pela decisão de quitação pela execução do orçamento geral da União Europeia e considero necessário aprofundar a cooperação interinstitucional neste domínio, em prol de uma maior transparência das contas públicas.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. Mais uma vez, este Parlamento é forçado a recusar dar quitação ao Secretário-Geral do Conselho pela execução do orçamento do Conselho para o exercício de 2009. A decisão agora adoptada reflecte, novamente, a persistente falta de cooperação por parte do Conselho na execução e transparência do seu orçamento. Em nome da transparência e do rigor, necessários perante os cidadãos, não considero o Conselho exonerado da sua responsabilidade de prestar contas perante o público pelos fundos colocados à sua disposição.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. De acordo com a Iniciativa Europeia em Matéria de Transparência, os cidadãos europeus têm o direito de saber como são gastos os dinheiros dos impostos dos contribuintes e como as instâncias políticas exercem o poder que lhes é conferido. Nos termos do Tratado sobre o Funcionamento da União Europeia o Parlamento Europeu exerce o seu controlo político das instituições da União Europeia através da concessão de quitação em função dos relatórios elaborados pelo Tribunal de Contas. O presente relatório, elaborado por Crescencio Rivellini, incide sobre a quitação pela execução do orçamento geral da UE para o exercício de 2009 – Secção II – Conselho, e a sua apresentação já foi adiada uma vez porque o PE não tinha recebido um conjunto de respostas a questões colocadas anteriormente. Esclarecidos os aspectos objecto de reclamação e que as despesas do Conselho foram examinadas da mesma maneira que as das restantes instituições europeias, voto favoravelmente esta proposta de resolução do PE que contém as observações que integram a decisão sobre a quitação do orçamento geral da UE relativa ao exercício de 2009 – Secção II – Conselho.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. Pela segunda vez, o Parlamento recusa a concessão de quitação ao Secretário-Geral do Conselho pela execução do orçamento do Conselho para o exercício de 2009. Na base desta recusa está uma disputa entre o Conselho e o Parlamento, na qual o Parlamento tem vindo reiteradamente a acusar o Conselho de não receber a informação necessária ao exercício cabal da sua competência de controlo da execução orçamental. O Parlamento considera que as despesas do Conselho devem ser examinadas da mesma forma que as das outras instituições, mas que o Conselho não forneceu os elementos necessários a um exame rigoroso, estando assim em causa a necessária transparência da execução orçamental.

Aquando da primeira discussão em plenário, o Conselho apresentou documentos adicionais solicitados pelo Parlamento, tendo a Presidência do Conselho participado no plenário aquando do debate sobre a quitação pela execução do exercício de 2009. Porém, a decisão de quitação foi adiada porque o Parlamento não recebeu respostas sobre um certo número de questões pendentes. Agora, na sequência desta recusa formal, espera-se que o Conselho se disponibilize para prestar toda a informação e facultar todos os documentos solicitados.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Administratíva Rady by mala podliehať demokratickej zodpovednosti voči občanom Únie, čo sa týka využívania finančných prostriedkov Únie. Parlament je jedinou priamo volenou inštitúciou Únie a udeľuje absolutórium za plnenie všeobecného rozpočtu Európskej únie. Potešujúcim je fakt, že Rada predložila požadované dokumenty Parlamentu a predsedníctvo Rady následne participovalo na diskusii o udeľovaní absolutória za rok 2009 v rámci plenárnej schôdze. Parlament však udelenie absolutória odložil, pretože nedostal žiadnu odpoveď na mnohé nevyriešené otázky týkajúce sa udelenia absolutória Rade za rok 2009.

Domnievam sa, že je žiaduce a potrebné aj naďalej rozlišovať medzi rozdielnymi úlohami Parlamentu a Rady v postupe udeľovania absolutória a administratíva Rady (jej generálny sekretariát) a tiež administratívy ostatných inštitúcií Únie vrátane samotnej administratívy Parlamentu by mali podliehať kontrole Dvora audítorov a prostredníctvom postupu udeľovania absolutória uvedeného v ZFEÚ by mali byť plne zodpovedné voči občanom Únie za plnenie svojich rozpočtov. Berúc do úvahy okrem iného ostatné dve správy Výboru pre kontrolu rozpočtu neudeľuje generálnemu tajomníkovi Rady absolutórium za plnenie rozpočtu Rady za rozpočtový rok 2009.

 
  
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  Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau Europos Parlamento pozicijai nesuteikti patvirtinimo Tarybos generaliniam sekretoriui, kad Tarybos 2009 finansinių metų biudžetas įvykdytas, kadangi yra eilę neišspręstų klausimų. Biudžeto įvykdymo patvirtinimas buvo atidėtas, nes Parlamentas negavo jokių atsakymų į daugelį neišspręstų klausimų, t.y. Tarybos administracija nepriėmė kvietimo susitikti su Parlamento komitetu, atsakingu už biudžeto įvykdymo patvirtinimo procedūrą, ir apsvarstyti klausimus, susijusius su Tarybos 2009 finansinių metų biudžeto įvykdymu; Parlamentas negavo iš Tarybos administracijos reikalautos informacijos ir dokumentų, pagrindinių Tarybos biudžeto įvykdymo patvirtinimo procedūros elementų. Esu įsitikinęs ir pritariu tam, kad Tarybos išlaidos turi būti tikrinamos taip pat kaip ir kitų institucijų išlaidos ir pagrindiniai tikrinimo elementai turėtų būti: Tarybos ir už biudžeto įvykdymo patvirtinimą atsakingo Parlamento komiteto atstovų oficialus susitikimas, galbūt uždaras, siekiant, kad būtų atsakyta į komiteto narių klausimus; taip pat kaip nurodyta 2010 m. birželio 16 d. rezoliucijoje dėl 2008 m. Tarybos biudžeto įvykdymo patvirtinimo procedūros, biudžeto įvykdymo tvirtinimas turėtų būti pagrįstas šiais visų institucijų pateiktais rašytiniais dokumentais, t.y. ankstesnių finansinių metų biudžeto vykdymo ataskaitomis; finansine turto ir įsipareigojimų ataskaita; metine biudžeto ir finansinio valdymo veiklos ataskaita; metine vidaus auditoriaus ataskaita.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. − Ci ritroviamo oggi a rifiutare il discarico al Segretario generale del Consiglio per l'esecuzione del bilancio del Consiglio per l'esercizio 2009. Si tratta di una decisione che si rende necessaria, viste le difficoltà incontrate nelle procedure di discarico per gli esercizi 2007-2009. Il diritto del Parlamento di concedere il discarico ha come obiettivo quello di sottoporre l'esecuzione dell'intero bilancio dell'Unione europea al controllo parlamentare, senza eccezioni di sorta. In più risoluzioni questo Parlamento ha espresso le proprie perplessità sul comportamento del Consiglio. E sebbene qualche passo in avanti nella direzione di una responsabilità democratica sia stato compiuto, soprattutto attraverso la ricezione di una lettera del Segretario generale del Consiglio contenente una serie di documenti relativi alla procedura di discarico per l'esercizio 2009, non possiamo ancora concedere il discarico in mancanza di una serie di informazioni necessarie ai fini della decisione.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. − I voted for this report, which reminds the Court of Auditors of Parliament’s suggestion to perform an in-depth assessment of supervisory and control systems in the Council, similar to the assessments it performed on the Court of Justice, the European Ombudsman and the European Data Protection Supervisor, in the course of preparing the Court of Auditors’ annual report concerning the financial year 2010.

 
  
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  Véronique Mathieu (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur du deuxième rapport du Parlement européen, qui refuse la décharge budgétaire au Conseil sur l'exécution du budget pour l'exercice 2009. En effet, le Parlement, seule institution habilitée à donner la décharge budgétaire, n'a pas reçu tous les documents et informations demandés au Conseil. Les représentants du Conseil n'ont pas non plus répondu présent à l'invitation des membres de la commission du contrôle budgétaire à la réunion de commission du 22 septembre 2011. Avec la responsabilité d'autorité de décharge, il incombe aux membres du Parlement de rendre compte aux citoyens de la manière dont les impôts du contribuable sont dépensés. Si nous n'avons pas les informations suffisantes de la part du Conseil pour garantir de la bonne gestion de son budget, alors nous ne devons pas accorder la décharge à cette institution.

 
  
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  Mario Mauro (PPE), per iscritto. − Il mio voto alla relazione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2009 per la sezione riguardante il Consiglio è favorevole. Sono d'accordo in particolar modo sulle precisazioni riguardanti le facolta' del Parlamento di concedere il discarico.

 
  
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  Alexander Mirsky (S&D), in writing. − The Council asserts that it received budget discharge when the Commission budget discharge was granted in May 2011: it bases this on the Treaty specification that only the Commission has to be granted budget discharge. The Council considers that ‘separate negotiations on the Council discharge 2009 after closure of the accounts had no legal basis’. On the other hand, Parliament’s legal view is that ‘closure of accounts does not mean that discharge is granted’. Parliament, in its role as budget discharge authority has to be satisfied that EU funds have been correctly used by all institutions, including the Council. I voted in favour.

 
  
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  Andreas Mölzer (NI), schriftlich. Das Recht der parlamentarischen Kontrolle und Überwachung der Einzelpläne des EU-Haushalts ist in den EU-Verträgen fixiert. Der Praxis, individuelle Entlastungsbeschlüsse auf alle Organe umzulegen, ist Einhalt zu gebieten. Die Verantwortung für die Ausführung des Haushaltsplans obliegt dem jeweiligen Organ und darf nicht auf die Kommission abgeschoben werden. Insbesondere sind offene Fragen, die seitens des Europäischen Parlaments im Entlastungsverfahren gestellt werden – wie es beim Verfahren für 2009 der Fall war – auch vom Rat zu beantworten. Überdies widerspricht die Antwortverweigerung des Rats der vereinbarten Gegenseitigkeit hinsichtlich der Übermittlung von Dokumenten und Fragenbeantwortung.

Auch verläuft die Kontrolle durch den Rechnungshof getrennt von jener durch die Kommission, und die Entlastung kann auch nur durch das Europäische Parlament erteilt werden. Und eben diese demokratische Rechenschaftspflicht muss im Sinne des Bürgers beibehalten werden. Dies umso mehr, als seit Jahren die Tendenz zur Auslagerung in EU-Agenturen besteht. Wegen der Auslagerungstendenz habe ich den Bericht abgelehnt.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. Dei o meu voto favorável ao presente relatório em que o Parlamento Europeu recusa a concessão de quitação ao Secretário-Geral do Conselho pela execução do orçamento do Conselho para o exercício de 2009, uma vez que restam documentos por apresentar. Concordo com a necessidade de melhorar a transparência na aplicação da legislação da União e com o direito dos cidadãos europeus estarem melhor informados. Acompanho o desejo expresso pelo Parlamento Europeu de chegar o mais rapidamente possível a acordo com o Conselho sobre os quadros de correspondência aquando do processo de quitação pela execução do orçamento geral da União Europeia. O escrutínio das contas de todas as instituições da União é vital para a credibilização de todos os seus órgãos.

 
  
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  Paulo Rangel (PPE), por escrito. A execução do orçamento comunitário está, e deve estar, sujeita à actividade de controlo do Parlamento Europeu enquanto assembleia dos representantes dos cidadãos europeus. Tal exige mais do que uma postura meramente passiva das instituições comunitárias: pelo contrário, pressupõe um clima de cooperação, no qual o Parlamento Europeu, pela sua legitimação democrática directa, assume um papel de primeira linha. Neste contexto, justifica-se a não concessão de quitação enquanto se mantiver pendente um conjunto de respostas a perguntas que julga essenciais para a concessão de quitação. Por esta razão, votei em sentido favorável.

 
  
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  Crescenzio Rivellini (PPE), per iscritto. − Oggi in Aula si è votato il rifiuto del discarico al Consiglio dell'Unione: l’impossibilità di ottenere la documentazione necessaria, la scarsa collaborazione mostrata da parte del Consiglio nei confronti del Parlamento e la scelta di non voler riconoscere la legittimità di quest’ultimo come autorità di discarico sono le principali motivazioni che giustificano il giudizio fortemente negativo sull’operato di spesa dell’istituzione che raggruppa i capi di Stato e di Governo dei 27.

Il Parlamento, a norma dei trattati, ha il diritto-dovere di verificare la spesa delle istituzioni dell'Unione, assicurando la legittimità ed il controllo per conto dei cittadini. In questi mesi ci sono state pressioni di ogni tipo per una presunta lesa maestà ad un Gentlemen's Agreement che mortificava il Parlamento, ridotto "a ruota di scorta" delle altre istituzioni. Il Parlamento è un'istituzione rappresentativa e non autoreferenziale, è espressione del popolo europeo ed ha il diritto di controllare i conti delle altre istituzioni.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − In favour. In fact it has almost the same content as the first report, but with some stronger formulations because the Council did not move at all in providing the requested information and refused to show up at meetings of the Committee on Budgetary Control. Furthermore it is updated, taking account of the opinions of the Parliament and Council Legal Services. A large majority of the Committee on Budgetary Control are in favour of not granting discharge. The non-cooperative attitude of the Council leaves us and all other groups no other choice than to refuse discharge.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. A Iniciativa Europeia em matéria de Transparência salienta que os cidadãos têm o direito de saber como são utilizados os impostos que pagam e como é exercido o poder que conferem às instâncias políticas, sendo evidente que as instituições europeias devem melhorar a transparência na aplicação da legislação da União. Nos termos dos artigos 316.º, 317.º e 319.º do Tratado sobre o Funcionamento da União Europeia (TFUE), o Parlamento Europeu concedeu a respectiva quitação a todas as contas da União relativas ao exercício de 2009, incluindo as do Conselho. Concordo com a proposta de recusar a concessão de quitação ao Secretário-Geral do Conselho pela execução do orçamento do Conselho para o exercício de 2009, dado que é necessário efectuar uma reunião formal entre representantes do Conselho e a comissão do Parlamento competente para o processo de quitação. O Conselho deverá, ainda, enviar toda a documentação requerida pelo Parlamento Europeu, pois só assim será possível realizar uma análise rigorosa e transparente das referidas contas. Considero, ainda, que o Parlamento Europeu deve proceder a uma avaliação política da gestão financeira da instituição durante o exercício em apreciação, garantindo assim uma correcta gestão e aplicação dos dinheiros públicos perante os cidadãos.

 
  
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  Thomas Ulmer (PPE), schriftlich. Ich habe dem Beschlussvorschlag mit Vergnügen zugestimmt. Nach der andauernden Weigerung des Ministerrats, seinen Haushalt für 2009 offenzulegen, hat das Parlament heute richtigerweise die Entlastung für den Ratshaushalt verweigert. Als Haushaltskontrolleur muss das Parlament im Interesse der Bürger Europas die Rechtmäßigkeit der Ausgaben auch im Rat überprüfen können. Als Haushaltsbehörde ist das Parlament auch für den Ratshaushalt zuständig. Die andauernde Weigerung des Rats zur Offenlegung schadet dem Ansehen Gesamteuropas. Es legt den Verdacht nahe, dass hier etwas verborgen werden soll.

 
  
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  Geoffrey Van Orden (ECR), in writing. − By voting in favour of the Rivellini report, I voted against granting discharge to the Council's 2009 budget. I felt this should not be signed off until Parliament received all the budgetary information it had requested. Only in this way can MEPs properly scrutinise the expenditure. I believe that the overall EU budget should be reduced and therefore the budgets of all the EU institutions need to be cut. Our think-tank, New Direction, has for example just published a report on cutting the costs of Parliament. Similar strictures need to be imposed on the Council secretariat.

 
  
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  Angelika Werthmann (NI), schriftlich. Das Europäische Parlament hat die Entlastung des Ratshaushaltes 2009 verweigert, da zu viele offene Fragen des Parlaments seitens des Rates nach wie vor nicht beantwortet werden. Die Bürger müssen über die Verwendung ihrer Steuergelder informiert werden können, und auch der Rat ist zur Einhaltung der gleichen Regeln wie die anderen Organe der EU verpflichtet. Dieser Auffassung habe ich zugestimmt.

 
  
  

Informe: Salvatore Tatarella (A7-0282/2011)

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Le rapport de mon collègue Tatarella porte sur la réduction des émissions de gaz polluants et de particules polluantes provenant des petits tracteurs. Ces réductions sont régies par un système de phases. A chaque phase correspond une limite d’émissions à ne pas dépasser et l’installation de systèmes technologiques plus performants. Si la réduction des émissions de gaz polluants et de particules polluantes est primordiale, je rejoins M. Tatarella, qui souligne les difficultés des producteurs à s’aligner sur les exigences technologiques posées, et ce en dépit du report de la date d’introduction des différentes phases. Parfois, le mieux est l'ennemi du bien !

 
  
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  Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Šiuo pasiūlymu numatoma iš dalies pakeisti 2000 m. gegužės 22 d. Europos Parlamento ir Tarybos direktyvą 2000/25/EB dėl veiksmų, kurių būtina imtis dėl variklių, skirtų žemės ūkio ar miškų ūkio traktoriams, išmetamų dujinių teršalų ir kietųjų dalelių. Šios direktyvos nuostatomis siekiama užtikrinti laisvą žemės ūkio ir miškų ūkio traktorių judėjimą, tuo pat metu mažinant variklių išmetamų teršalų leidžiamąjį lygį, siekiant apsaugoti piliečių sveikatą ir jų gerovę bei aplinką. Direktyvoje nustatomi išmetamų teršalų ribiniai dydžiai, kurie palaipsniui mažinami. Nepriklausomi ekspertai ir suinteresuotosios šalys sutaria, kad siūlomame daliniame pakeitime nurodytų tipų žemės ūkio traktoriams nustatytos ribinės vertės yra techniškai neįmanomos. Todėl jei įsigaliojimas nebūtų atidėtas, būtų visiškai sutrikdytas vidaus rinkos ir minėtus traktorius naudojančio žemės ūkio sektoriaus veikimas. Pritariau Komisijos siūlymui trejiems metams atidėti reikalavimų taikymo pradžią atitinkamos kategorijos traktoriams.

 
  
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  Sergio Berlato (PPE), per iscritto. − Signor Presidente, la direttiva 2000/25/CE stabilisce le condizioni per la messa in servizio dei trattori in relazione alle emissioni nocive allo scarico e fissa obiettivi sempre più ambiziosi tramite fasi successive che limitano le emissioni allo scarico. La relazione in oggetto riguarda l'applicazione ai trattori a carreggiata stretta, ovvero quelli impiegati nei frutteti e nei vigneti, di fasi specifiche entro cui fissare i limiti di emissione. Premesso che le dimensioni e la manovrabilità di questi trattori sono imposte dalla disposizione delle colture, un aumento delle dimensioni o una riduzione della manovrabilità degli stessi, a mio avviso, rischierebbe di privare il settore più avanzato e produttivo dell'agricoltura europea del suo principale strumento di meccanizzazione.

Condivido, pertanto, i contenuti di questa relazione ove riconosce l'impossibilità tecnica di installare nei trattori a carreggiata stretta dei motori conformi, in particolare, alle fasi IIIB e IV della direttiva 2000/25/CE, poiché questo comporterebbe un'alterazione della funzionalità operativa degli stessi. Accolgo con favore, inoltre, la richiesta del relatore di dare maggior tempo all'industria del settore per adeguarsi agli standard dei nuovi motori. Da ultimo, auspico una rapida adozione della direttiva in discussione al fine di chiarire all'industria interessata i requisiti obbligatori per le loro macchine.

 
  
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  Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. − Balsavau dėl šio pranešimo, nes vieni iš pagrindinių oro taršos šaltinių yra transportas ir jų išmetamieji teršalai. Anglies monoksido, azoto oksidų, angliavandenių ir kietųjų dalelių teršalai yra ribojami ir tai ateityje bus reglamentuojama keliomis direktyvomis (įsigaliosiančiom nuo 2012 m. sausio 1 d. ir nuo 2014 m. sausio 1 d.). Direktyvos dėl teršalų apribojimo yra taikomos ūkio traktorių varikliams dėl jų išmetamų teršalų kiekio ribojimo. Viena iš didžiausių problemų šiuo metu yra ta, kad jei traktorių gamintojai įrengtų variklius su teršalų apdorojimo sistema, tada negalėtų užtikrinti, kad transporto priemonės atitiktų eksploatacinius reikalavimus, susijusius su jų dydžiu ir manevringumu. Todėl šiame dokumente yra prašoma, kad siauros tarpvežės traktoriai turėtų būti arba visai išimti iš naujųjų direktyvų reikalavimų taikymo srities, arba jų galiojimas būtų atidėtas penkeriems metams. Išimties įtvirtinimas būtų geresnis sprendimas, kadangi įsigaliosianti direktyva dėl transporto taršos apribojimų ir šiaip padėtų sumažinti atmosferos taršą ir triukšmingumą.

 
  
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  Andrea Cozzolino (S&D), per iscritto. − I limiti per le emissioni di gas di scarico dei trattori agricoli e forestali sono stati modificati nel 2005. Al momento di introdurre tale modifica, i requisiti sono stati applicati integralmente anche ai motori dei trattori agricoli, senza alcuna specifica valutazione d'impatto sulla fattibilità tecnica di una tale trasposizione. Tuttavia, sono emerse difficoltà evidenti nell'applicazione del provvedimento ai trattori – genericamente denominati "trattori a carreggiata stretta" – usati per operazioni automatizzate su terreni che presentano particolari caratteristiche, come frutteti e vigneti.

L'impossibilità tecnica di installare motori conformi, preservando la funzionalità operativa e la manovrabilità dei trattori, se non corretta, metterebbe in difficoltà alcuni dei settori agricoli più sviluppati e produttivi, aggravando ulteriormente gli effetti della crisi economica in atto. Nel pieno rispetto della politica europea di lotta per la riduzione delle emissioni, che va sviluppata, l'attuale peculiare situazione economica, in generale, e del settore, in particolare, giustifica pienamente la scelta di posporre di tre anni l'applicazione delle norme, consentendo il parallelo sviluppo della progettazione essenziale e della tecnologia necessaria all'applicazione, anche sulle macchine a carreggiata ridotta, dei sistemi di post-trattamento, capaci di assicurare il rispetto dei limiti delle emissioni, senza compromettere i requisiti di funzionamento.

 
  
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  Edite Estrela (S&D), por escrito. Votei favoravelmente o relatório sobre a aplicação de fases de emissões a tractores de via estreita, uma vez que os estudos independentes e os dados da Comissão indicam ser necessário mais tempo para permitir que os fabricantes desenvolvam sistemas conformes às exigências da Directiva 2000/25/CE. Considero positiva a introdução de uma disposição que prevê que a Comissão informe anualmente o Parlamento Europeu e o Conselho sobre os progressos no desenvolvimento das soluções técnicas, tendo em vista o cumprimento dos objectivos da política de redução de emissões poluentes da UE.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. A protecção do ambiente é um dever de todos, à qual tem de ser dada prioridade numa agenda política que se queira responsável. Apoio a redução de emissões de gases tóxicos para a atmosfera, sempre que tal se mostre possível, e desejo que possamos caminhar para uma produção industrial e para uma operação de veículos, tecnologias e máquinas que sejam cada vez menos poluentes. Não obstante, mudanças demasiado súbitas e exigências excessivamente duras na forma de operar de máquinas e veículos pode pôr em causa postos de trabalho e a viabilidade de diversas empresas e explorações. Há, pois, que procurar o justo equilíbrio entre os interesses em colisão, tendo presente que as pessoas e a manutenção das suas actividades não são separáveis do meio ambiente que as rodeia. No caso vertente, procurou-se esse equilíbrio concedendo mais tempo aos fabricantes para desenvolverem sistemas mais adequados do ponto de vista ambiental.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. O presente relatório visa sobre uma proposta da Comissão de para adiar prazos que constam da Directiva 2000/52/CE que diz respeito aos motores de ignição por compressão com uma potência entre 18kW e 560 kW destinados à instalação nos tractores agrícolas ou florestais. Esta directiva fixa os limites de emissões de monóxido de carbono, óxido de azoto, hidrocarbonetos e partículas. A Directiva estabelece valores-limite progressivamente decrescentes para as sucessivas fases correspondentes às diversas datas estabelecidas para a adaptação dos níveis máximos de emissões para os gases de escape e partículas. As próximas fases estabelecidas são as fases IIIB (com início em 1 de Janeiro de 2011) e IV (com início em 1 de Janeiro de 2014). Tendo em consideração estudos independentes e os dados compilados pela Comissão que mostram que é preciso mais tempo para permitir que os fabricantes desenvolvam sistemas conformes à fase IV, compreendo a necessidade de adiar por 3 anos a data de início das fases IIIB e IV no que respeita aos tractores das categorias T2, C2 e T4.1. Não posso também deixar de manifestar o meu apoio a uma política de redução de emissões da UE e à Directiva 2000/25/CE.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. Esta Directiva refere-se aos motores de ignição por compressão, com potência entre 18kW e 560 kW, destinados à instalação nos tractores agrícolas ou florestais. Visa fixar os valores-limite de emissões para o monóxido de carbono, óxido de azoto, hidrocarbonetos e partículas, os quais foram alterados em 2005 sem qualquer avaliação de impacto específica relativamente à viabilidade técnica dessa aplicação. Para atingir o nível de cumprimento destes valores, torna-se necessário instalar sistemas de pós-tratamento no compartimento do motor que, devido às suas grandes dimensões em comparação com o motor, provocam problemas técnicos e não garantem o correcto desempenho operacional do tractor. A Comissão considera que é preciso mais tempo para permitir aos fabricantes desenvolver sistemas conformes, pelo que é proposto o adiamento por 3 anos da obrigação de respeitar os requisitos das fases IIIB e IV, no que respeita aos tractores das categorias T2, C2 e T4.1. A proposta é razoável. A redução de emissões de poluentes atmosféricos para uma melhor qualidade do ar constitui, sem dúvida, um importante desiderato, pelo qual nos batemos. As medidas para a alcançar passam pela investigação e pelo desenvolvimento tecnológico, mas também por incentivos ao sector agrícola para a troca e aquisição das tecnologias actualizadas em matéria de emissões reduzidas, em particular junto dos pequenos e médios agricultores.

 
  
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  Ilda Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. A Directiva a que se refere este relatório tem como assunto os motores de ignição por compressão, com potência entre 18kW e 560 kW, destinados à instalação nos tractores agrícolas ou florestais. Visa fixar os valores-limite de emissões para o monóxido de carbono, óxido de azoto, hidrocarbonetos e partículas, os quais foram alterados em 2005 sem qualquer avaliação de impacto específica relativamente à viabilidade técnica dessa aplicação. Para atingir o nível de cumprimento destes valores, torna-se necessário instalar sistemas de pós-tratamento no compartimento do motor que, devido às suas grandes dimensões em comparação com o motor, colocam problemas técnicos e não garantem o correcto desempenho operacional do tractor. Por conseguinte, a Comissão considera que é preciso mais tempo para permitir aos fabricantes desenvolver sistemas conformes, pelo que é proposto o adiamento por 3 anos da obrigação de respeitar os requisitos propostos.

A proposta é razoável. A redução de emissões de poluentes atmosféricos para uma melhor qualidade do ar constitui, sem dúvida, um importante desiderato, pelo qual nos batemos. As medidas para a alcançar passam pela investigação e desenvolvimento tecnológico, mas também por incentivos ao sector agrícola para a troca e aquisição das tecnologias actualizadas de emissões reduzidas, em particular junto dos pequenos e médios agricultores.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Návrh obsahuje zmenu a doplnenie smernice o opatreniach proti emisiám plynných a pevných znečisťujúcich látok motorov na pohon poľnohospodárskych alebo lesných traktorov. Jej cieľom je zaručiť voľný pohyb týchto hospodárskych strojov a zároveň znížiť povolenú hladinu emisií výfukových plynov motorov s cieľom chrániť zdravie a kvalitu života občanov a životné prostredie. V uvedenej smernici sa zavádzajú postupne klesajúce limitné hodnoty pre jednotlivé za sebou nasledujúce etapy v súlade s rôznymi dátumami stanovenými na prispôsobenie sa maximálnym emisným limitom pre výfukové plyny a pevné častice. Dôsledkom technických štúdií vykonaných v roku 2007, 2009 a 2010 a potvrdených posúdením vplyvu vykonaným Komisiou bolo, že sa stanovilo, že nie je technicky realizovateľné pre traktory zaradené do kategórií T2, C2 a T4.1 splniť požiadavky etáp IIIB a IV v stanovených termínoch.

S cieľom zabrániť právnym predpisom Únie, aby stanovovali technické požiadavky, ktoré nemôžu byť splnené, a zabrániť tak tomu, aby traktory spomenutej kategórie nemohli byť typovo schvaľované a umiestňované na trh alebo uvádzané do prevádzky, je potrebné stanoviť prechodné obdobie troch rokov, v rámci ktorého tieto môžu byť stále typovo schvaľované a umiestňované na trh alebo uvádzané do prevádzky. Smernica 2000/25/ES by sa preto mala podľa môjho názoru zodpovedajúcim spôsobom zmeniť a doplniť.

 
  
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  Françoise Grossetête (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur de ce projet de directive qui a fait l'objet d'un accord de première lecture. Les mesures prises contre les émissions de gaz polluants et de particules polluantes provenant des moteurs destinés à la propulsion des tracteurs agricoles ou forestiers sont très satisfaisantes.

 
  
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  Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau šiam dokumentui, kadangi šis pasiūlymas iš dalies pakeisti Direktyvą 2000/25/EB trejiems metams atidėtų prievolę T2, C2 ir T4.1 kategorijų traktoriams atitikti IIIB ir IV etapų reikalavimus. Ši Direktyva susijusi su slėginio uždegimo varikliais, kurie skirti žemės ūkio ir miškų ūkio traktoriams. Šioje direktyvoje nustatytos variklių išmetamų teršalų – anglies monoksido, azoto oksidų, angliavandenilių ir kietųjų dalelių – ribos. Direktyvoje nustatytos kaskart vis mažesnės ribinės vertės paskesniems etapams, atitinkantiems įvairias datas, nustatytas didžiausio išskiriamų dujų ir išmetamų kietųjų dalelių kiekio koregavimui. Griežti III ir IV etapams nustatyti reikalavimai apima teršalų apdorojimo sistemų įrengimą variklio skyriuje – palyginti su pačiu varikliu, jos užima daug erdvės. Be to, galimybę įrengti tokias sistemas labai riboja variklio eksploatavimo reikalavimai. Siauros tarpvėžės traktoriuose naudojami tokio paties pobūdžio varikliai kaip kituose traktoriuose, bet esama vieno esminio skirtumo – tai mažas variklio skyrius ir nedaug vietos aplink jį. Traktorių gamintojai negali įrengti variklių su teršalų apdorojimo sistemomis ir kartu užtikrinti, kad transporto priemonės atitiktų eksploatacinius reikalavimus dydžio ir manevringumo – svarbiausių šių transporto priemonių konstrukcijos aspektų – požiūriu. Pažymėtina, kad tokios buvo ir įvairių Komisijos užsakytų tyrimų išvados: jose rekomenduojama siauros tarpvėžės traktorius visiškai atleisti nuo prievolės atitikti IIIB ir IV etapų reikalavimus arba bent penkeriems metams atidėti šį reikalavimą.

 
  
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  Jarosław Kalinowski (PPE), na piśmie. − Jako rolnik doskonale zdaję sobie sprawę jak ważnym, a wręcz niezbędnym narzędziem w codziennej pracy na gospodarstwie jest ciągnik. Przez ostatnie dziesięciolecia rozwój motoryzacji pozwolił na produkcję coraz bardziej zaawansowanych modeli tych pojazdów, a także montaż wyspecjalizowanych typów ciągników, przeznaczonych do pracy na specyficznych terenach przy określonych uprawach (jak np. winnice). Ciągniki z tych kategorii (T2, C2 i T4.1) nazywa się ciągnikami o wąskim rozstawie kół. Z uwagi na ich konstrukcję montaż układów do oczyszczania spalin w komorze silnikowej jest znacznie utrudniony. Producenci potrzebują więcej czasu, by opracować nowe rozwiązania technologiczne, które pozwolą na stosowanie układów ograniczających emisję spalin, jednocześnie nie zaburzając bezpieczeństwa i wydajności pracy tych ciągników. W związku z tym całkowicie popieram wniosek Komisji Europejskiej o odroczenie terminu wprowadzenia etapów IIIB i IV dyrektywy 2000/25/WE w przypadku ciągników o wąskim rozstawie kół.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. − I fully endorse the EU’s policy of reducing emissions and support Directive 2000/25/EC. However, independent studies and the data compiled by the Commission show that more time is required to enable manufacturers to develop Stage IIIB-compliant systems. I therefore support the Commission’s proposal to postpone by three years the date of the introduction of Stage IIIB and Stage IV for tractors in categories T2, T4.1, C2.

 
  
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  Mario Mauro (PPE), per iscritto. − Nel 2005 i limiti sulle emissioni sono stati applicati ai motori dei trattori agricoli senza alcuna specifica valutazione d'impatto sulla fattibilità tecnica di una tale trasposizione. Per questo è giusto che la Commissione abbia concesso una proroga di tre anni. Il mio voto alla relazione Tatarella è favorevole.

 
  
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  Rolandas Paksas (EFD), raštu. − Balsavau prieš šią rezoliuciją, kadangi manau, kad tikslinga taikyti griežtus reikalavimus teršalų apdorojimo sistemų įrengimui siauros tarpvėžes traktorių variklių skyriuje.

Visų pirma, siekiant užtikrinti aukštą aplinkos apsaugos ir Europos piliečių gerovės lygį, turime nustatyti tokius reikalavimus, kurie skatintų mažinti žemės ūkio ir miškų ūkio traktoriuose sumontuotų variklių išmetamų teršalų kiekį.

Pažymėtina, kad šiuo metu naudojami siauros tarpvėžės traktoriai sukelia didelę taršą bei grėsmę darbuotojų saugai. Atsižvelgiant į tai, ppramonės sektorius turėtų stengtis kiek galima skubiau aplinką teršiančius senus traktorius pakeisti modernia technika, kuri užtikrintų mažesnį išmetamų teršalų kiekį.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. Votei favoravelmente o presente relatório sobre a proposta de directiva do Parlamento Europeu e do Conselho referente à aplicação de fases de emissões a tractores de via estreita. Apoio a política de redução de emissões da UE, porém, atentos os estudos independentes e os dados compilados pela Comissão, os quais mostram que é preciso mais tempo para permitir que os fabricantes desenvolvam novos sistemas, concordo com a proposta da Comissão de adiar por 3 anos a data de início das novas obrigações quanto a emissões de monóxido de carbono, óxido de azoto, hidrocarbonetos e partículas.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. − La proposta della direttiva 2000/25/CE, concernente i limiti per le emissioni dei trattori agricoli con motori ad accessione per compressione di potenza tra i 18 kW e i 560 kW, prevede un percorso di graduale riduzione delle emissioni in diverse tappe stabilendo valori limite sempre più contenuti per le varie fasi. Le prossime date, già pianificate, sono previste per 1° Gennaio 2011 (fase IIIB) e 1° Gennaio 2014 (fase IV) e comporteranno l'installazione nel vano motore di sistemi di post-trattamento molto ingombranti rispetto alle dimensioni del motore stesso, comportando l'impossibilità di garantire il funzionamento, in termini di dimensioni e di manovrabilità, per i trattori agricoli classificati nelle categorie T2, C2 e T4.1 (genericamente denominati "trattori a carreggiata stretta"). La limitata possibilità di installare tali sistemi non garantisce i requisiti di funzionamento dei motori così come comprovato dai vari studi realizzati o commissionati dalla Commissione, con conseguente esito di esentare dalla conformità ai requisiti delle fasi IIIB e IV oppure di posticipare di almeno cinque anni tale obbligo di conformità per i trattori a carreggiata stretta.

 
  
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  Rovana Plumb (S&D), in writing. − Directive 2000/25/25/EC reduces the permissible levels of exhaust (gaseous and particle) emissions from engines in agricultural and forestry tractors. An amendment in 2005 introducing ambitious reduction targets in PM and NOx values provided for a possibility for the Commission to conduct a technical review in order to examine the available technology, with a view to confirming Stage III B and IV limit values, and evaluate the possible need for additional flexibilities, exemptions or later introduction dates for certain types of equipment or engines. The Commission conducted this review and came to the conclusion that for engine categories T2, C2, and T4.1 it was appropriate to postpone for 3 years the introduction of Category IIIB and IV for narrow-track tractors with a maximum width of 1.15 m, as relevant data confirmed that more time is required to enable manufacturers to develop Stage IIIB-compliant systems. I strongly support the proposal, which asks the Commission to present the EP, on a yearly basis, with a progress report on the development of technical solutions for Stage IV.

 
  
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  Paulo Rangel (PPE), por escrito. A Directiva 2000/52/CE fixa os limites das emissões de monóxido de carbono, óxido de azoto, hidrocarbonetos e das partículas emitidas por motores de ignição por compressão com uma potência entre 18 kW e 560 kW, destinados à instalação nos tractores agrícolas ou florestais. Entretanto, seguindo o processo de aplicação da própria directiva, detectou-se que os fabricantes de tractores ainda não reúnem as condições para cumprir as exigências das fases IIIB e IV. Justifica-se, por conseguinte, o alargamento, por três anos, do prazo de adaptação. Votei, por conseguinte, em sentido favorável.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − In favour. The Commission proposal amends existing legislation on limits to pollutant emissions from engines intended to power agricultural and forestry tractors. The existing legislation provides for current Stage III A limits to be replaced by more stringent Stage III B limits, entering into force progressively from 1 January 2011 with regard to placing on the market, and from 1 January 2010 as regards the type approval for those engines. Directive 2000/25/EC provides for a review clause in order to take into account the specificities of tractors of categories T2, T4.1 and C.2 called narrow-track tractors (maximum width less than 1.15 m). As a result of technical studies carried out in 2007, 2009 and 2010, the Commission has established that it is not technically feasible for tractors classified within the categories T2, C2 and T4.1 to meet the requirements of stages IIIB and IV by the dates set out in the Directive. A delay of 3 years for Stage IIIB and Stage IV requirements is proposed by the Commission.

 
  
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  Licia Ronzulli (PPE), per iscritto. − Ho votato a favore di questo testo perché fissa nuovi limiti per le emissioni di monossido di carbonio, ossido di azoto, idrocarburi e particolato per i trattori agricoli e forestali "a carreggiata stretta". Questa scelta è infatti naturale nell'ottica di ridurre in maniera sempre più sensibile le emissioni inquinanti anche di questa particolare categoria di veicoli. Inoltre, venendo incontro alle esigenze dei principali produttori che chiedono più tempo per raggiungere lo sviluppo di sistemi idonei a conseguire tali obiettivi, ritengo equilibrata la proposta della Commissione di posticipare di tre anni la date di introduzione degli ultimi due livelli massimi di emissioni, quelli più restrittivi.

 
  
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  Oreste Rossi (EFD), per iscritto. − La Commissione ha proposto una deroga pari al 50% rispetto ai mezzi prodotti negli ultimi cinque anni all'interno dell'UE, legata al ritardo tecnologico che non permette di rispettare, se non a costi spropositati, le modifiche meccaniche necessarie a passare alla nuova fase e conseguentemente alla crisi economica che ha colpito il mercato dei trattori, che vede ormai dal 2008 un calo annuo del 20%. Noi ci siamo espressi in modo favorevole alla deroga e anche il relatore era d'accordo, in quanto l'impatto sulle emissioni è assolutamente trascurabile.

Purtroppo le sinistre europee si sono espresse in modo contrario esclusivamente per questioni di principio, senza tenere in minima considerazione il rischio che si correrebbe, non approvando questa deroga, di chiusura delle nostre fabbriche e di relativa perdita di posti di lavoro.

A seguito dei triloghi, l'accordo in prima lettura è del 40% di deroga per i trattori. Va tenuto conto che la nuova PAC prevede finanziamenti dedicati agli agricoltori che riducono le emissioni della loro azienda agricola. Mi auguro che con questa possibilità molti coltivatori scelgano di acquistare le nuove macchine agricole a bassa emissione.

Anche se non siamo soddisfatti, voteremo a favore della direttiva per i tempi estremamente ristretti che, se non rispettati, comporterebbero l'inutilità delle stesse.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. A Directiva 2000/52/CE fixa, por fases, os limites de emissões de monóxido de carbono, óxido de azoto, hidrocarbonetos e partículas, dos tractores agrícolas e/ou florestais. Contudo, esta imposição deve ter em conta as especificidades dos diferentes modelos de tractores. Os requisitos pedidos nas fases IIB e IV põem em causa a dimensão do veículo, e consequentemente, a sua operacionalidade. Este relatório vem, assim, ao encontro da necessidade de adiar a implementação destas duas fases, durante 3 anos, para dar tempo para uma avaliação mais aprofundada dos impactos desta directiva, bem como do desenvolvimento tecnológico neste domínio. A clareza e o ajuste do direito da União Europeia permitirão que, aquando da sua transposição pelos Estados-Membros, haja uma maior qualidade legislativa e uma maior eficiência na execução e, simultaneamente, uma melhor compreensão por parte dos cidadãos europeus.

 
  
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  Iva Zanicchi (PPE), per iscritto. − Pur condividendo gli ambiziosi obiettivi in tema di emissioni di scarico fissati nella direttiva 2000/25/CE sulla messa in servizio dei trattori in relazione alle emissioni nocive allo scarico, non bisogna sottovalutare l'incredibile situazione di crisi economica che affligge l'Unione europea.

In questo particolare momento storico un aumento di dimensioni o una riduzione della manovrabilità dei trattori, in applicazione della suddetta direttiva, priverebbe l'agricoltura europea del suo principale strumento di meccanizzazione. Per questi motivi ho espresso un voto favorevole al testo del collega on. Tatarella che, oltre a fissare un rinvio di tre anni in merito ai termini di applicabilità, auspica un'ulteriore revisione tecnica riguardo alla possibilità di installazione dei motori conformi alla fase IV sui trattori a carreggiata stretta.

 
  
  

Informe: Sirpa Pietikäinen (A7-0080/2011)

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Dans le cadre de la politique européenne de réduction des émissions de gaz à effet de serre, l’Union a considéré opportun de fixer des limites d'émissions pour les moteurs d’engins non routiers (locomotives, bateaux, engins de construction…), assorties de phases de mise en œuvre, et en établissant des « mécanismes de flexibilité ». Ces mécanismes autorisent provisoirement la commercialisation d’engins non routiers ne respectant pas ces limites afin d'assurer une plus grande flexibilité dans la mise en œuvre, notamment dans le contexte actuel de crise. J’ai voté en faveur du rapport de ma collègue, Sirpa Pietikäinen, qui recommande de faire passer le pourcentage du mécanisme de flexibilité de 20% à près de 40% des ventes annuelles afin de limiter les contraintes pesant sur nos entreprises.

 
  
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  Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. − Balsavau dėl šio pranešimo, kadangi pritariu, jog anglies monoksido, azoto oksidų, angliavandenių ir kietųjų dalelių teršalai turi būti ribojami transporto priemonėse. Šiuo metu galiojanti direktyva dėl išmetamųjų teršalų ir joje nustatyta tvarka bus sugriežtinta nuo 2012 m. (su pereinamuoju laikotarpiu iki 2013 m.). Šie apribojimai bus taikomi apie 1500 Europos Sąjungoje esančių bendrovių, o jos taikymo sričiai priklausantys įrengimai apima įvairius antžeminius įrenginius, skirtus, pvz., statyboms, miškininkystei ir žemės ūkiui. Šios direktyvos tikslas yra sumažinti išmetamųjų teršalų kiekį transporto priemonėse, kurių taršos rodikliai yra labai aukšti. Ši direktyva taip pat įgalintų kovoti su nesąžininga konkurencija su trečiųjų šalių gamintojais, kurių vykdomam gamybos procesui dar nėra taikomi tokie griežti apribojimai.

 
  
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  Lara Comi (PPE), per iscritto. − Concordo pienamente con gli obiettivi fissati dalla direttiva. Parlare di flessibilità per i motori immessi sul mercato significa porre in essere una condizione necessaria, benché non del tutto sufficiente, per la crescita del benessere collettivo. Si tratta di una tematica rispetto alla quale non si può improvvisare. Il riferimento riguardante i limiti di emissione degli inquinanti atmosferici, ad esempio, dimostra quanto sia importante organizzarsi e andare nella direzione che ci siamo imposti quando abbiamo definito le nostre politiche riguardanti la salute umana e l'ambiente. Allo stesso tempo, è necessario che il riavvicinamento delle legislazioni fra Stati Membri armonizzi al meglio i parametri di emissione e le procedure di omologazione.

Per questo motivo ho anche apprezzato l'accettazione delle priorità identificate dall'emendamento sull'OEM, specialmente il riferimento sulle stime economiche, poiché ritengo che siano fondamentali per ottimizzare la flessibilità del mercato. È fondamentale, vista l'importanza strategica nel lungo periodo, la scelta di non sovraccaricare eccessivamente di oneri le piccole e medie imprese in modo tale da non avvantaggiare eccessivamente i grandi produttori, in un'ottica di perseguimento dei nostri interessi generali.

 
  
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  Edite Estrela (S&D), por escrito. Votei favoravelmente o relatório sobre os motores colocados no mercado ao abrigo do regime flexível, que prevê um aumento transitório deste regime, por considerar que a legislação ambiental deve ser coerente com os objectivos ambientais de médio a longo prazo da UE, mas que, a curto prazo, as actividades das PME e a recuperação da crise económica devem ser igualmente apoiadas.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. O uso de máquinas móveis não rodoviárias a motor implica a emissão de gases poluentes que deverão ser reduzidos, de modo a proteger o ambiente e assegurar aos cidadãos dos Estados-Membros melhores condições de vida. Não obstante este objectivo, há que ter em conta as necessidades dos seus fabricantes, nomeadamente dos motores destas máquinas, e procurar flexibilizar regimes de transição que, por serem demasiado exigentes, põem em causa a subsistência de empresas e de postos de trabalho. Esta flexibilização tem de ter em atenção a realidade concreta do sector.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. O presente relatório visa sobre uma proposta da Comissão de flexibilização da Directiva 97/68/CE, que estabelece os níveis máximos de emissões de monóxido de carbono (CO), hidrocarbonetos (HC), óxidos de azoto (NOx) e partículas (PM) provenientes dos motores das máquinas móveis não rodoviárias. Este relatório contesta a ideia da Comissão de que os fabricantes perdem competitividade caso cumpram legislação ambiental mais rigorosa. As inovações verdes e as tecnologias de baixas emissões só podem surgir com a ajuda de um quadro legislativo que as apoie. Só assim será possível atingir os objectivos da UE-2020 e permitir a passagem para uma sociedade com baixas emissões de carbono. É fundamental dar passos em frente, e não atrás. Neste sentido, concordo que A crise económica e financeira mundial não pode servir de razão para desvirtuar as normas ambientais. Os investimentos em tecnologias respeitadoras do ambiente são importantes para a promoção do crescimento, do emprego e da segurança sanitária no futuro. Deste modo entendo que o presente relatório tem em consideração a protecção do ambiente e a salvaguarda, o desenvolvimento e a competitividade da indústria, e constitui uma proposta equilibrada que visa atenuar, o melhor possível, os impactos da actual crise económica sobre os fabricantes de motores e maquinaria.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. A Directiva em questão (97/68/CE) estabelece níveis máximos de emissões de monóxido de carbono (CO), hidrocarbonetos (HC), óxidos de azoto (NOx) e partículas (PM) para os motores das máquinas móveis não rodoviárias. Entram nesta categoria vários tipos de máquinas, destinadas, por exemplo, à construção, à agricultura e silvicultura, aos transportes ferroviários (locomotivas e automotoras) e às embarcações de navegação interior. Registe-se que as emissões de PM e de NOx provenientes deste tipo de máquinas representam, respectivamente, 7 % e 16 % do valor total. Tendo em vista um cumprimento faseado dos limites estipulados nesta directiva, foi criado um regime de flexibilidade que permite aos fabricantes uma substituição gradual dos motores. De acordo com a relatora, os motores em causa são produzidos apenas por um reduzido número de grandes empresas.

A Comissão Europeia propõe-se agora alargar o regime de flexibilidade, dando mais tempo a estas empresas para efectuar as necessárias substituições. A relatora opôs-se frontalmente, invocando razões ambientais e de saúde pública, e propôs um regime bem mais apertado. Na Comissão de Ambiente, foi possível chegar a um consenso que, sendo mais flexível do que a proposta inicial da relatora, se aproxima desta, restringindo a margem de manobra criada pela Comissão Europeia. Pensamos que se trata de uma solução justa, pelo que a apoiámos.

 
  
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  Ilda Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. Esta Directiva estabelece níveis máximos de emissões de monóxido de carbono (CO), hidrocarbonetos (HC), óxidos de azoto (NOx) e partículas (PM) para os motores das máquinas móveis não rodoviárias. Entram nesta categoria vários tipos de máquinas, destinadas, por exemplo, à construção, à agricultura e silvicultura, aos transportes ferroviários (locomotivas e automotoras) e às embarcações de navegação interior. Registe-se que as emissões de PM e de NOx provenientes deste tipo de máquinas representam, respectivamente, 7% e 16% do valor total. Para permitir um cumprimento faseado dos limites estipulados nesta directiva, foi criado um regime de flexibilidade que permite aos fabricantes uma substituição gradual dos motores. Ora, de acordo com a relatora, os motores em causa são produzidos apenas por um reduzido número de grandes empresas. A Comissão Europeia propõe-se agora alargar o regime de flexibilidade, dando mais tempo a estas empresas para efectuar as necessárias substituições. A relatora opôs-se frontalmente, invocando razões ambientais e de saúde pública, e propôs um regime bem mais apertado. O consenso obtido na Comissão do Ambiente é mais flexível do que a proposta inicial da relatora, restringindo a margem de manobra aberta pela Comissão Europeia, pelo que a apoiámos.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Maximálne výfukové emisie oxidu uhoľnatého, uhľovodíkov, oxidov dusíka a pevných častíc z dieselových motorov necestných pojazdných strojov sú upravené v smernici 97/68/ES. Revíziou smernice z roku 2004 (2004/26/ES) sa zaviedli súčasné limity na výfukové emisie pre aktuálnu etapu a stanovili termíny a limitné hodnoty pre ďalšiu etapu. Uplatňovanie týchto prísnejších limitov sa začalo od januára 2011. K strojom, na ktoré sa vzťahuje táto smernica, patria rôzne pozemné stroje určené napr. pre stavebníctvo, lesníctvo a poľnohospodárstvo. Uplatňuje sa však aj na lokomotívy, koľajové vozidlá a plavidlá vnútrozemskej vodnej dopravy. Smernica z roku 2004 zaviedla aj takzvaný pružný systém, ktorý umožňuje výrobcom uvádzať medzi dvoma za sebou nasledujúcimi etapami limitných hodnôt emisií výfukových plynov na trh obmedzený počet strojov, ktoré sú vybavené motormi, ktoré ešte vyhovujú limitom emisií výfukových plynov predchádzajúcej etapy.

Obmedzenie sa stanovuje buď ako 20 % strojov z celkového ročného predaja výrobcu, ktorý sa vypočíta ako päťročný priemer celkového predaja výrobcu, alebo ako pevne stanovený počet strojov. Možnosť pevne stanoveného počtu je určená pre menších výrobcov. Smernica je dôležitou súčasťou environmentálnych právnych predpisov Únie, je veľkým prínosom k znižovaniu emisií a zastávam názor, že pri jej revízii je potrebné snažiť sa dosiahnuť súlad medzi príslušnými požiadavkami a právnymi predpismi.

 
  
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  Elisabetta Gardini (PPE), per iscritto. − Grazie al voto di oggi, sarà possibile rendere meno gravoso per le industrie europee il processo di adattamento dei motori ai nuovi limiti per le emissioni di scarico imposti dall'entrata in vigore della fase IIIB della direttiva 97/68/CE.

In un momento particolarmente critico per l'industria di settore, la legislazione sulle emissioni - e la fase III B in particolare - obbligano i costruttori di macchine mobili non stradali a riprogettare in parte o completamente i loro prodotti per accogliere i nuovi motori.

Abbiamo dovuto far fronte a una situazione di urgenza per dare certezza di pianificazione ai circa 1500 fabbricanti di queste macchine, peraltro molto diverse tra loro, che devono rispondere a specifiche esigenze tecniche per poter rispettare la normativa europea in materia.

Una maggiore flessibilità, quindi, non solo consentirà ai produttori una transizione più morbida verso i limiti rigorosi della fase IIIB evitando oneri eccessivi, ma anche darà loro la possibilità di diluire su un tempo più lungo gli investimenti necessari nel settore della ricerca e sviluppo, senza rinunciare a nessuno degli obiettivi ambientali della Direttiva di base.

 
  
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  Françoise Grossetête (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur de ce projet de directive qui a fait l'objet d'un accord de première lecture. Il fixe le niveau maximal des émissions de monoxyde de carbone (CO), d'hydrocarbures (HC), d'oxydes d’azote (NOx) et de particules (PM) provenant des gaz d'échappement des moteurs diesel installés sur les engins de construction, agricoles et forestiers, les autorails et locomotives, les bateaux de la navigation intérieure, des moteurs à vitesse constante et des petits moteurs à essence utilisés sur différents types d'engins. L'accord trouvé est équilibré.

 
  
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  Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Direktyva 97/68/EB yra reguliuojamas ne kelių mobiliųjų mašinų dyzelinių variklių išmetamas anglies monoksido (CO), angliavandenilių (HC), azoto oksidų (NOx) ir kietųjų dalelių (KD) didžiausias leistinas kiekis. 2004 m. direktyvos 2004/26/EB pervarstymu buvo nustatytos dabartinės III A etapo ribinės vertės ir sekančio III B etapo terminai bei ribinės vertės. Šių griežtesnių verčių taikymas bus palaipsniui pradėtas nuo 2011 m. sausio, priklausomai nuo galingumo kategorijos. Šia direktyva įtraukti įrengimai apima įvairius antžeminius įrenginius, skirtus pvz. statyboms, miškininkystei ir žemės ūkiui. Direktyva taip pat taikoma lokomotyvams, automotrisėms ir vidaus vandenų laivams. Direktyva apimama platus įrangos gamintojų spektras (apie 1500 bendrovių), kurių dauguma negamina šioje įrangoje naudojamų variklių. Varikliai yra gaminami tik keleto stambių bendrovių. Manau, kad dėl krizės įmonės nesugebės įgyvendinti reikalavimų, todėl siūloma leisti variklių gamybą iki 2014 m. padidinant lankstumo procentą, t.y. Komisija siūlo dabartinius 20% padidinti iki 50%. Pritariau šioms siūlomoms lankstumo priemonėms, kurios galiotų iki 2013 m. gruodžio 13 d.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. − L´aumento del regime di flessibilità dal 20% al 37,5% nel settore delle macchine mobili non stradali rappresenta sicuramente un primo passaggio, obbligato, per una risposta celere ai produttori. Credo fosse importante, in un momento di crisi globale, quale quello attuale, che ha colpito, in particolare, anche il settore delle macchine mobili non stradali, riuscire ad avere dei tempi di risposta rapidi rispetto all´estensione del regime di flessibilità dalla fase III A alla fase IIIB. Un aspetto complesso, qual'è coniugare esigenze di un minor impatto ambientale e di minori emissioni di anidride carbonica con una reale comprensione delle esigenze dei produttori, deve essere gestito nella direzione di una concreta cooperazione, anche legislativa, tra gli Stati membri. Ho espresso il mio voto favorevole alla relazione perché, nonostante le difficoltà provenienti dalle richieste di un maggiore regime di flessibilità e il dovere di una risposta che non vanificasse gli sforzi in questa direzione, la ritengo nel complesso un buon compromesso.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. − The justification given by the Commission for the proposal is largely based on the economic crisis. From autumn 2008 onwards most of the EU-based industry producing non-road mobile machinery has been affected by the crisis, and especially the construction and agricultural sectors have suffered from steep decreases in sales. The Commission argues that the compliance costs required to reach the new stage IIIB are too high to bear for an industry severely hit by the crisis. The economic crisis is a reality, but there are already signs of recovery. As the sales are picking up, the rationale for the Commission proposal is diminishing. As for some of the bigger producers, for whom the data is more readily available, the sales seem to be smaller when compared to the years which could be called a sort-of a boom for the industry – the current sales numbers are however not much smaller when compared to years preceding the boom. All in all, as the legislation and the limit values for new stage IIIB has been in place since 2004, followed by some considerably strong years for the industry, the claim of lacking resources for development looses ground.

 
  
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  Mario Mauro (PPE), per iscritto. − La collega Pietikäinen con la sua relazione ha giustamente frenato la proposta della Commissione di ampliare oltremodo il regime di flessibilita'. Grazie anche all'ottimo lavoro della commissione trasporti il Parlamento vota un testo piu' equilibrato e lungimirante, che tiene conto dell'attuale situazione economica senza perdere di vista gli obiettivi UE per quanto concerne le emissioni inquinanti. Il mio voto è favorevole.

 
  
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  Alexander Mirsky (S&D), in writing. − It is known that the Non-Road Mobile Machinery (NRMM) Directive (97/68/EC) aims to control emissions of carbon monoxide, nitrogen oxides, hydrocarbons and particulates (CO2 emissions are not covered by this legislation) from a variety of engines in, for example, excavators, bulldozers, front loaders, back loaders and compressors. The directive was amended in 2004 to introduce new emissions limits and, in addition, the flexibility scheme allowing manufacturers to place on the market a limited number of engines belonging to the older category (with higher maximum permitted exhaust emissions). The proposed amendment provides for the possibility of enlarging the flexibility scheme, from 20% to 50% of annual sales of equipment, and extending it to include engines for railcars and locomotives, with a flexibility rate of 20% of annual sales of machinery fitted with engines in the specified category.

 
  
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  Rolandas Paksas (EFD), raštu. − Pritariu šiai rezoliucijai, kadangi yra tikslinga praplėsti lankstumo sistemos taikymo apimtį. Visų prima, pasaulinė finansų ir ekonominė krizė skaudžiai paveikė daugumą pramonės sektoriaus įmonių. Atsižvelgiant į tai, įmonėms bus ypač sunku įgyvendinti direktyvoje numatytus ir šiuo metu taikomus reikalavimus.

Siekiant užtikrinti, kad pramonė ir toliau vystytųsi bei išliktų konkurencinga ir būtų saugoma aplinka, yra tikslinga iki 2014 metų taikyti lankstumo priemones ir leisti pagal lankstumo schemą rinkai tiekti nustatytą variklių skaičių. Įgyvendinus šias priemones bus kiek įmanoma sušvelninti dabartinės ekonominės krizės padariniai variklių ir mašinų gamintojams, išlaikytas šio sektoriaus konkurencingumas bei užimtumas.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. A proposta de Directiva do Parlamento Europeu e do Conselho, que altera a Directiva 97/68/CE, diz respeito às disposições aplicáveis aos motores colocados no mercado ao abrigo do regime flexível. A Directiva 97/68/CE constitui uma peça importante da legislação da União no domínio do ambiente, sendo considerável o seu contributo, especialmente para conseguir a redução prevista de emissões. As emissões de PM e de NOx representam a principal fonte de poluição atmosférica provocada pelo sector. Neste sentido, e por acompanhar as preocupações da relatora quanto à proposta da Comissão em alargar o regime de flexibilidade e adiar uma redução das emissões, votei favoravelmente o presente relatório que mitiga essas pretensões.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. − In merito alla direttiva 2004/26/CE ed alla proposta della Commissione concernente l’ampliamento del regime di flessibilità volta ad una transazione da una fase all’altra del programma di riduzione delle emissioni, nonostante io valuti doverosa una graduale transazione per garantire ai fabbricanti un più facile adattamento in misura maggiore prendendo in considerazione il brusco calo delle vendite che ha toccato il settore delle macchine da cantiere con la crisi economica, reputo che la proposta della Commissione rischia di rappresentare un allentamento per la normativa ambientale oltre che non premiare coloro i quali si sono impegnati per adeguarvisi. Considerando la suddetta la giusta risposta in materia ambientale mi sento di dare il mio voto a favore del rapporto della relatrice on. S. Pietikäinen.

 
  
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  Rovana Plumb (S&D), in writing. − The Non-Road Mobile Machinery (NRMM) Directive (97/68/EC) aims to control carbon monoxide, nitrogen oxides, hydrocarbons and particulates emissions (CO2 emissions are not covered by this legislation) from a variety of engines such as excavators, bulldozers, front loaders, back loaders and compressors. The directive was amended in 2004 to introduce new emission limits and, with that, the flexibility scheme. The flexibility scheme allows manufacturers to place on the market a limited number of engines belonging to the older category (with higher maximum permitted exhaust emissions).

I support the following compromises: the flexibility scheme to be increased to 37.5% of the annual quantity of equipment placed on the market for the duration of the stage IIIB or up to three years when no subsequent stage exists; 16 engines for locomotives to be compliant with the previous stage standards and additionally 10 engines for locomotives that can be used in the UK due to specific rail conditions. Environmental legislation should always be consistent with our medium-term and long-term environmental goals, but in the short run we are making efforts to support the recovery of SMEs from the economic crisis.

 
  
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  Paulo Rangel (PPE), por escrito. A Directiva 97/68/CE estabeleceu os níveis máximos de emissões de monóxido de carbono, hidrocarbonetos, óxidos de azoto e partículas provenientes dos motores de máquinas móveis não rodoviárias, traduzindo-se num conjunto de medidas do Direito da União destinadas à protecção e sustentabilidade ambientais do espaço comum. Atendendo ao esforço de adaptação técnica que uma regulação desta natureza implica, foi introduzido um regime de flexibilidade, procurando conciliar a objectivo de cumprimento das metas propostas com a necessidade de oferecer um dado hiato temporal que permita às empresas remodelar os seus processos de produção. A Comissão Europeia, entretanto, propôs um alargamento do regime de flexibilidade, aludindo, em especial, às dificuldades que a indústria atravessa por força da crise económica. Ao encontro da exposição da Relatora, entendo que não se deverá renunciar ao modelo previsto, sem prejuízo de, para alguns casos especiais, se poder alargar o âmbito do regime de flexibilidade. A linha geral de orientação deverá manter-se, prosseguindo o caminho tendente à redução das emissões de carbono. Por outro lado, premeia-se por esta via, muito justamente, as empresas que investiram na readaptação tecnológica – razões pelas quais votei em sentido favorável.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − Against. The Commission proposal weakens existing legislation on limits to pollutant emissions from diesel engines installed in construction, agricultural and forestry machinery, railcars & locomotives, inland waterway vessels, constant speed engines and small petrol engines used in different types of machinery. The existing directive provides for emission limit stages of increasing stringency with corresponding compliance dates. The current applicable stage of emission limits for the majority of diesel engines referred to as Stage III A will be replaced by the more stringent Stage III B limits progressively as of 1 January 2011, and the type approval period for these engines started on 1 January 2010. The Commission proposes increasing the already-permitted flexibility for manufacturers to place on the market 20% of engines that do not comply with the emission limit values to 50% in order to mitigate further the economic costs on the grounds of the economic recession. In addition, the flexibility is extended to railcars and locomotives. Expiry of the measure is proposed for 31 December 2013.

 
  
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  Licia Ronzulli (PPE), per iscritto. − Ritengo che la riduzione delle emissioni dei motori delle macchine mobili non stradali possa migliorare una già efficace legislazione ambientale comunitaria. La legislazione in materia di disposizioni per motori immessi sul mercato in regime di flessibilità dovrebbe garantire all'industria condizioni uniformi e assicurare che tutti gli operatori rispettino le norme. È inoltre necessario che il quadro normativo valorizzi meglio l'interrelazione tra salute, ambiente e condizioni economiche delle imprese. Considerato infine che la Commissione sta preparando una revisione della direttiva 97/68/CE in materia, ritengo opportuno attendere un suo coerente intervento, evitando norme frammentarie e pregiudizievoli.

 
  
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  Oreste Rossi (EFD), per iscritto. − La Commissione ha proposto una deroga pari al 50% rispetto ai mezzi prodotti negli ultimi cinque anni all'interno dell'UE, legata al ritardo tecnologico che non permette di rispettare, se non a costi spropositati, le modifiche meccaniche necessarie a passare alla nuova fase e conseguentemente alla crisi economica che ha colpito il mercato.

La nostra posizione era favorevole alla proposta della Commissione in quanto l'impatto sulle emissioni è assolutamente trascurabile. Spiace che la posizione dei gruppi di sinistra e della relatrice sia contraria solo esclusivamente per questioni di principio e non tenga in minima considerazione il rischio che si correrebbe, non approvando queste deroghe, di chiusura delle nostre fabbriche e di relativa perdita di posti di lavoro.

Il compromesso finale raggiunto, a seguito dei triloghi, ha portato ad un accordo in prima lettura del 37,5% per le macchine mobili non stradali. Anche se non siamo soddisfatti, voteremo a favore della direttiva per i tempi estremamente ristretti che, se non rispettati, comporterebbero l'inutilità della stessa.

 
  
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  Olga Sehnalová (S&D), písemně. − Legislativa, kterou reagujeme na situaci v odvětví výroby nesilničních motorů v důsledku ekonomické krize v roce 2008 a 2009 je ke schválení předkládána nyní, na podzim roku 2011. Již zhruba rok se mne dotazují zástupci dotčených podniků, kdy budou s konečnou platností vědět, jakým změnám se má jejich výrobní proces přizpůsobit. Myslím, že legislativa, má-li účinně pomoci, musí přijít včas. Jinak přináší místo pomoci spíše nejistotu a chaos. Zprávu jsem podpořila i jako navrhovatelka Výboru pro dopravu a castovní ruch, nicméně lituji, že k jejímu schválení v plénu EP dochází s takovou časovou prodlevou.

 
  
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  Claudiu Ciprian Tănăsescu (S&D), în scris. − Am susținut acest raport întrucât reprezintă o parte importantă a legislației UE în domeniul mediului și sănătății publice. Raportul prevede protejarea sănătății umane, în special a lucrătorilor și a persoanelor care sunt deseori expuse emisiilor provenite din motoarele instalate în utilajele mobile fără destinație rutieră.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. A Directiva 97/68/CE é um elemento importante no domínio do ambiente, uma vez que estabelece os níveis máximos de emissões de monóxido de carbono, hidrocarbonetos, óxidos de azoto (NOx) e partículas (PM), oriundos dos motores das máquinas móveis não rodoviárias. Sendo as emissões de NOx e de PM as principais fontes de poluição atmosférica, é importante agir sobre o sector. A presente directiva sofreu uma alteração, em 2004, permitindo um regime de flexibilidade aos fabricantes de motores, por fases. Assim, os fabricantes têm a possibilidade de colocarem no mercado um número limitado de motores que cumpram os limites de emissões da fase anterior, 20 % das vendas anuais do fabricantes ou um número fixo de máquinas, este último previsto para os pequenos produtores.

Consequentemente, este relatório, visa aprovar o alargamento da flexibilidade apresentada pela Comissão. Assim, o limite de 20% passa a 50% e o número fixo é também aumentado até Dezembro de 2013. Voto favoravelmente este relatório por considerar que, nesta altura de crise, que afecta a indústria de máquinas móveis não rodoviárias, em especial os sectores da construção e da agricultura, devemos apoiar os pequenos e médios produtores. Por outro lado, o desenvolvimento tecnológico não acompanhou esta directiva e, por isso, devemos prever as necessárias flexibilizações.

 
  
  

Informe: Ádám Kósa (A7-0263/2011)

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. Aprovo o presente relatório, concordando com a posição do relator que apoia medidas tendo em vista a conquista de uma sociedade sustentável e alicerçada numa abordagem respeitadora dos direitos humanos. Em primeiro lugar, os Estados-Membros não deveriam apenas assinar e ratificar a Convenção das Nações Unidas sobre os Direitos das Pessoas com Deficiência e respectivos protocolos adicionais, devendo também desenvolver políticas e estratégias nacionais no domínio da deficiência, em consonância com a estratégia europeia em matéria de deficiência, adoptada pela Comissão Europeia e prevista na Estratégia UE 2020. O plano de acção da Comissão para o período até 2015, ligado à Estratégia Europeia para a Deficiência (EED), constitui um passo na direcção certa.

 
  
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  Laima Liucija Andrikienė (PPE), in writing. − I am strongly in favour of increased long-term investment and support for people with disabilities, as it is imperative that they are provided with the necessary means to enjoy equal rights, equal treatment and full participation in education, employment, social life and public life, in particular in relation to the right to vote.

Parliament has adopted significant decisions for the recognition and protection of the rights of people with disabilities, calling for legal standards and legislation at EU level. However, it is important that the new generation of human rights of people with disabilities be upheld through active and targeted policies ensuring the practical application of all human rights and guaranteeing equal opportunities and full access to services and products.

One of the most important objectives is to improve the level of employment among the almost 80 million people with disabilities who live in the EU. An increased rate of poverty results in limited access to employment, training, healthcare and appropriate treatment, so disability benefits must therefore be guaranteed to those in need. States must develop national policies and strategies on disability, in harmony with the European Disability Strategy (EDS), while at the same time introducing detailed deadlines and mechanisms for the implementation of the EDS, particularly with regard to strengthening the role of Parliament.

 
  
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  Elena Oana Antonescu (PPE), în scris. − Persoanele cu handicap trebuie să aibă dreptul la servicii la nivelul comunității care să le favorizeze viața independentă, dreptul la asistență personală, dreptul la independență economică și socială și participarea deplină în societate și pe piața muncii. În calitate de cetățeni cu drepturi depline, persoanele cu handicap au drepturi egale, au dreptul la demnitate incontestabilă, la un tratament egal, la o viață independentă și la participarea deplină în societate.

Doresc să atrag atenția asupra faptului că multe persoane cu handicap continuă să fie discriminate în ceea ce privește recunoașterea egală în fața legii și a justiției și încurajez statele membre să remedieze aceste deficiențe, inclusiv accesul efectiv la justiție pentru persoanele cu handicap și formarea adecvată a angajaților din domeniul administrativ al justiției. De asemenea, subliniez importanța garantării și asigurării unor condiții egale de participare în viața politică și publică.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Le Parlement européen s’est prononcé cette semaine pour une meilleure intégration des personnes handicapées sur le marché du travail et pour un renforcement des dispositions en matière de lutte contre les discriminations. Souvent victimes d’exclusion sociale, les personnes en situation de handicap ont besoin de notre soutien et de notre action. Rappelons que 16% de la population totale de l’UE vit avec un handicap. Or, plus de 60 % des personnes handicapées sont sans emploi et un quart d'entre elles sont en situation de pauvreté. Les progrès sont en marche heureusement ! J’ai voté en faveur du rapport de mon collègue Adam Kosa, premier et seul élu malentendant au Parlement européen.

 
  
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  Liam Aylward agus Pat the Cope Gallagher (ALDE), i scríbhinn. − Bhuaileamar le déanaí le baill Éireannacha den Ionad um Mhaireachtáil Neamhspleách a bhí i Strasbourg don ‘Freedom Drive’ bliantúil. Dhírigh an grúpa céanna sin aird na bhfeisirí ar na deacrachtaí atá ag daoine faoi mhíchumas san AE. Ceann de na deacrachtaí is suntasaí a luadh ná na bacainní ar shaorghluaiseacht, agus seo in Aontas ina bhfuil an tsaorghluaiseacht in ainm is a bheith mar buncheart do chách.

Vótálamar i bhfabhar na tuarascála tábhachtaí seo ach ní mór breis airde a dhíriú ar bhuntábhacht inaistritheacht na seirbhísí um chúnamh pearsanta chun saorghluaiseacht dhaoine faoi mhíchumas a fheabhsú.

Mar atá faoi láthair, ní inaistrithe atá na seirbhísí um chúnamh pearsanta agus nuair a bhogann duine atá faoi mhíchumas go Ballstát eile – ar chúiseanna pearsanta nó proifisiúnta – is minic nach mbíonn an tseirbhís riachtanach seo ar fáil dó nó di láithreach, agus bíonn air nó uirthi iarratas nua a chur isteach sa Bhallstát nua agus gan aon chinnteacht ann go gcuirfí an tseirbhís ar fáil dó nó di sa tír nua.

Is chun leasa mhuintir na hEorpa ar fad agus phrionsabal na saorghluaiseachta a bheadh sé dá n-áiritheodh an Coimisiún agus na Ballstáit le chéile go mbeadh an tseirbhís seo inaistrithe.

 
  
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  Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Balsavau už šį pranešimą. Daugiau kaip 80 milijonų gyventojų, arba maždaug 16 % visų Europos Sąjungos gyventojų, yra neįgalūs, jų nedarbo rodiklis yra dvigubai aukštesnis nei žmonių, kurie neturi negalios. Neįgalieji taip priklauso pažeidžiamų asmenų grupei ir jų skurdo lygis yra virš 70 % didesnis už vidutinį. Dėl kilusios ekonomikos krizės kai kuriose valstybėse narėse buvo mažinamas finansavimas neįgaliesiems skirtoms priemonėms bei išmokoms , kas dar labiau padidino šios grupės žmonių atskirtį visuomenėje. Manau, kad griežtos viešojo taupymo priemonės, kuriomis nepagrįstai mažinamos lėšos neįgaliesiems teikiamoms paslaugoms arba jų socialinės įtrauktiems projektams, negali būti pateisinamos sunkmečio problemomis. Pritariu, kad būtina labiau naudoti Europos struktūrinius fondus, ypač Europos regioninės plėtros fondą, kad Europos lėšomis būtų gerinamas prekių ir paslaugų prieinamumas neįgaliesiems, mažinama jų diskriminacija ir atskirtis, bei užtikrinama teisė į orų ir pilnavertį gyvenimą.

 
  
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  Elena Băsescu (PPE), în scris. − Am votat pentru acest raport deoarece consider esențial ca obstacolele care împiedică persoanele cu handicap să își exercite drepturile fundamentale să fie înlăturate. Este necesar ca Europa să ofere persoanelor cu dizabilități capacitatea de a se bucura de drepturi depline şi de a participa la viața socială şi economică europeană. În acest context, UE ar trebui să încurajeze statele membre în direcţia armonizării politicilor şi a strategiilor referitoare la persoanele cu handicap. Țin să menționez că aceste persoane reprezintă unul dintre grupurile cele mai afectate de criza financiară din Europa. În ţara mea, construirea unui model eficient de integrare a persoanelor cu dizabilități este obiectivul principal al Organizației Naționale a Persoanelor cu Handicap. În prezent, trei proiecte finanțate din fonduri europene vizează, în principal, integrarea persoanelor cu handicap pe piața muncii din România.

 
  
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  Jean-Luc Bennahmias (ALDE), par écrit. – Plus exposées à l’exclusion sociale et davantage discriminées, les personnes handicapées constituent un groupe vulnérable dans nos sociétés. Les différences en terme d'emploi et de pauvreté entre les personnes atteintes d'un handicap et celles sans handicap sont très marquées et demeurent intolérables: seulement 30 à 40% d'entre elles bénéficient d'un emploi, et 70% connaissent un taux de pauvreté supérieur. Le rapport d’initiative d’Adam Kosa a le mérite de mettre l’accent sur la situation de ces personnes dans l’UE. Il reste encore beaucoup à faire. Alors que 2010 était l’année européenne de lutte contre la pauvreté et l’exclusion sociale, la pauvreté a clairement augmenté, et l’exclusion sociale touche potentiellement un panel plus large de la population qu’auparavant dans l’UE. Il nous faut donc rester vigilants : les progrès, en matière d’inclusion sociale des personnes handicapées, passeront d’abord par l’adoption de la directive, dite horizontale, de lutte contre les discriminations. C’est ce que nous demandons dans ce rapport: la Commission doit continuer d’œuvrer pour une adoption rapide de cette directive, pour le moment bloquée au Conseil.

 
  
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  Sergio Berlato (PPE), per iscritto. − Il Parlamento, in diverse occasioni, ha rivolto l'attenzione alla situazione delle persone con disabilità, riconoscendone e tutelandone i diritti. Conformemente alla recente strategia Europa 2020, uno degli obiettivi più importanti è l'aumento del tasso di occupazione tra i circa 80 milioni di persone con disabilità che vivono nell'Unione. Attualmente, a fronte di un obiettivo ambizioso del 75%, il loro livello occupazionale è basso in tutta l'UE e pari al 30-40%. Entro il 2050, secondo i dati Eurostat, il numero di persone dipendenti da altri raddoppierà. Dal 2010 al 2050 la popolazione attiva diminuirà di circa 50 milioni di unità mentre il numero degli ultrasessantacinquenni con disabilità subirà un incremento del 77%. Pertanto, in futuro, la tutela dell'occupazione e la sicurezza sul lavoro svolgeranno un ruolo sempre maggiore nella definizione delle politiche e delle strategie nazionali per le persone con disabilità all'interno degli Stati membri.

Il principio della libertà di circolazione è un diritto fondamentale del cittadino. Concordo con il relatore nel ritenere che l'introduzione di una carta europea unificata per la mobilità, che permetta il riconoscimento reciproco dell'assistenza prestata alle persone con disabilità, possa rappresentare un contributo importante ai fini della tutela dei loro diritti.

 
  
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  Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. − Balsavau už šį pranešimą dėl neįgalių žmonių judumo ir jų įtraukties, kadangi jis apima daugelį neįgaliesiems opių klausimų, tokių kaip švietimas, užimtumas, integracija, tinkamas aplinkos pritaikymas, pagalba šeimos nariams. Mano nuomone, pranešime gana taikliai išskirta neįgaliųjų judumo didinimo svarba, naikinant fizines ir socialines kliūtis, trukdančias neįgaliesiems naudotis viešaisiais pastatais, viešomis paslaugomis, pavyzdžiui, naudotis viešuoju transportu, informacinėmis technologijomis ir kitomis priemonėmis bei paslaugomis. Be to, pritariu pranešime iškeltai idėjai, jog reikėtų surinkti konkrečius duomenis apie negalios problemas ir su negalia susijusias paslaugas valstybėse narėse, įskaitant duomenis apie globos įstaigas ir jose teikiamų paslaugų kokybę. Norėčiau atkreipti dėmesį į tai, kad didžiausios kliūtys neįgaliųjų įtraukimui į visuomenę – tai didelis nedarbo lygis, o neįgaliųjų nedarbas atsiranda dėl nepakankamo pasirengimo darbo rinkai. Be to, kiekvienoje valstybėje narėje būtina įvertinti neįgaliųjų padėtį darbo rinkoje, aiškinantis priežastis, dėl kurių jie praranda paskatas įsidarbinti, padėti jiems integruotis į darbo rinką, pasinaudojant Europos socialiniu fondu (ESF) bei darbdaviams sudaryti palankias sąlygas kurti darbo vietas žmonėms su negalia. Šiame pranešime pabrėžiama, kad valstybės narės turėtų suteikti bendrąją informaciją šeimoms, auginančioms neįgalius vaikus, užtikrinti finansinę paramą, socialines ir sveikatos priežiūros paslaugas, psichologinę pagalbą, lankstesnes darbo sąlygas tėvams arba vienam iš jų, auginantiems neįgalius vaikus.

 
  
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  Sebastian Valentin Bodu (PPE), în scris. − Unul dintre principalele obiective ale Strategiei Europa 2020 este creșterea numărului locurilor de muncă destinate celor aproape 80 de milioane de persoane cu handicap din UE. Nivelul de ocupare a forței de muncă în rândul persoanelor cu handicap și al persoanelor a căror capacitate de muncă este afectată este în general scăzut pe întreg teritoriul UE, doar 30-40% dintre aceste persoane având un loc de muncă. Situaţia este mai dramatică în statele nou admise. De exemplu, ultimele statistici arată că în România numai 4% dintre cele 631.000 de persoane cu dizabilităţi sunt încadrate în muncă. Este clar că, pentru aceste persoane, un loc de muncă înseamnă o şansă la viaţa normală.

Noua legislaţie a muncii din România impune firmelor mari, cu peste 50 de angajaţi, obligaţia de a angaja 4% persoane cu dizabilităţi. Mai exact, din 50 de salariaţi, 2 trebuie să provină din rândurile celor cu diverse invalidităţi, la 100 de salariaţi trebuie să fie 4 cu dizabilităţi şi aşa mai departe. Există, în acest moment, în România un program guvernamental funcţional prin care orice firmă angajează persoane cu dizabilităţi vreme de cel puţin 2 ani primeşte câte 500 de lei (aproximativ 120 EUR) pe lună pentru ele.

 
  
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  Jan Březina (PPE), písemně. − Zásada volného pohybu je základním právem v Evropské unii. Je třeba dostatečně zpřístupnit veřejnou a soukromou dopravu včetně harmonizace parkovacích povolení v členských státech a vypracování jednotného katalogu práv cestujících, aby byla pro všechny dostupná vhodná doprava různými druhy prostředků. Je také třeba vytvořit internetové stránky, které budou moci být využívány zrakově postiženými osobami, a elektronicky přístupné on-line služby ve znakové řeči. Zvláště důležitou roli při zlepšování sociálního začlenění hrají malé a střední podniky, a to jak poskytováním informací o zaměstnávání osob se zdravotním postižením, tak i účastí na veřejných zakázkách, vyráběním výrobků a poskytováním služeb za účasti osob se zdravotním postižením. Značné rezervy jsou také v systémech všeobecného a odborného vzdělávání, které nejsou dostatečně připravené na to, aby se více věnovaly potřebám osob se zdravotním postižením, a počet studentů se zdravotním postižením, kteří předčasně ukončují kurzy, zůstává stále vysoký. Například v Dánsku, jednom z nejpokrokovějších členských států, zahájilo v roce 2007 středoškolské studium 44 % mladých lidí se zdravotním postižením, zatímco v případě osob bez zdravotního postižení to bylo 75 %. Zhruba 5 % osob se zdravotním postižením má vysokoškolské vzdělání, což je jen zlomek z celkového počtu.

 
  
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  Antonio Cancian (PPE), per iscritto. − Ho votato a favore della relazione dell'on. Kósa, in quanto essa va a toccare diversi aspetti nei confronti dei quali anch'io ho deciso di impegnarmi in prima persona, per favorire la tutela dei diritti delle persone con disabilità, a maggior ragione dopo essermi confrontato e aver toccato con mano le loro esigenze.

In generale, concordo con l'approccio del relatore, il quale ha proposto l'adozione di diverse misure concrete volte alla creazione di una società sostenibile, basata su un approccio che trova le proprie radici nella difesa dei diritti umani. Allo stesso tempo, però, credo nella necessità di avere delle date e scadenze precise che permettano l'implementazione a livello nazionale delle convenzioni adottate dalle Nazioni Unite (Convenzione sui diritti delle persone con disabilità e i suoi protocolli aggiuntivi) e dall'Unione europea (Strategia europea sulla disabilità e Strategia Europa 2020).

Nello specifico, tra i diversi elementi chiave affrontati dalla relazione, vorrei sottolineare i risultati raggiunti nei seguenti ambiti: la produzione di veicoli compatibili con le esigenze di persone a mobilità ridotta; la produzione di interfacce elettroniche che permettano una migliore comunicazione per persone disabili; l'aiuto alle famiglie finalizzato all'inclusione nel sistema educativo di bambini e giovani affetti da disabilità.

 
  
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  Maria Da Graça Carvalho (PPE), por escrito. A inclusão dos 80 milhões de pessoas com deficiência na União Europeia é da maior importância para a criação de uma sociedade mais activa e sustentável no que diz respeito ao envelhecimento na Europa. A inclusão, quer social quer no mercado de trabalho, oferece novas oportunidades, para o futuro da empregabilidade na Europa. Pessoas com deficiência e idosos podem ser a resposta real para o futuro da empregabilidade na Europa. Devido à dificuldade de locomoção e soluções de comunicação, as pessoas com deficiência são muitas vezes incapazes de encontrar oportunidades de formação, educação ou de trabalho. Votei favoravelmente este relatório porque considero que a deficiência deve ser abordada de forma diferente. Também acredito que é necessário promover barreiras de acessibilidade, técnicas especiais de comunicação para os surdos e os deficientes auditivos, bem como criar novos modelos de sistemas de educação inclusiva.

 
  
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  Carlos Coelho (PPE), por escrito. Um em cada seis cidadãos da UE é portador de uma deficiência mais ou menos profunda, sendo necessário e urgente a implementação de políticas activas e específicas para combater os sérios riscos de desemprego, pobreza e exclusão social a que estas pessoas estão sujeitas (a taxa de pobreza das pessoas com deficiência é 70% superior à média).

É importante prosseguir com os objectivos da estratégia Europa 2020, de modo a assegurar um crescimento europeu inteligente, sustentável e inclusivo, o que inclui necessariamente melhorias estruturais em matéria de mobilidade e de inclusão das pessoas com deficiência. As políticas sociais destinadas às pessoas com deficiência acabam por se inserir, em grande parte dos casos, no âmbito das competências dos Estados-Membros, pelo que é essencial que estes apoiem a adopção de medidas e de instrumentos adequados às necessidades, com o objectivo de assegurar a essas pessoas um nível de autonomia mais elevado, igualdade de oportunidades e uma vida activa.

Acredito na importância da definição de uma nova abordagem eficiente da deficiência e da promoção de iniciativas voltadas para as necessidades dessas pessoas ao nível da acessibilidade, igualdade, emprego, educação e formação, protecção social e saúde. Apoio igualmente a criação de um mecanismo mais eficaz...

(Declaração encurtada por força do artigo 170.º do Regimento)

 
  
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  Lara Comi (PPE), per iscritto. − Ho votato a favore di questa relazione poiché credo nello sforzo congiunto degli Stati Membri dell'Unione europea finalizzato a garantire l'integrazione delle persone con disabilità fisiche e comunicative all'interno della società. L'esclusione sociale dei disabili, unitamente ai più bassi tassi di occupazione ad essi relativi, determinano, a mio parere, gravi pregiudizi in termini di diritti civili ed umani che andrebbero, invece, garantiti a tutti i cittadini indistintamente. A tal proposito è necessario, da una parte, eliminare le barriere che determinano l'esclusione di tali individui e, dall'altra, adottare misure che possano agevolarne l'inserimento nel mercato del lavoro. La tutela dei loro diritti è un passo importante verso una migliore implementazione della strategia europea per la disabilità, nonché verso l'obiettivo di occupazione posto dalla strategia Europa 2020.

Favorire la mobilità e l'integrazione di queste persone è un importante strumento di lotta contro una situazione di povertà in cui molti di loro versano a causa della mancanza di un lavoro. Confido nella sensibilità di tutti gli Stati Membri affinché si possa mettere fine a fenomeni di discriminazione delle persone con disabilità, favorendo la loro piena integrazione nella comunità.

 
  
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  Corina Creţu (S&D), în scris. − Unu din patru europeni cu dizabilităţi se confruntă cu riscul sărăciei, în condiţiile în care numeroase guverne din Uniunea Europeană au recurs la reduceri revoltătoare ale ajutoarelor sociale. De asemenea, persoanele cu handicap se confruntă cu grave discriminări: de la numărul scăzut al celor ce urmează liceul sau facultatea, până la dificultăţile de obţinere a unui loc de muncă şi de acces la servicii medicale.

Una dintre consecinţele previzibile ale neintegrării populaţiei active cu dizabilităţi va fi ratarea obiectivului Strategiei Europa 2020 de a atinge o rată de ocupare a forţei de muncă de 75% din totalul populaţiei active cu vârste între 20 şi 64 de ani.

Nu în ultimul rând, doresc să subliniez faptul că peste o treime dintre europenii peste 75 de ani suferă de un handicap, iar ponderea vârstnicilor este în creştere. Investiţiile în adaptarea sistemelor educaţionale şi pentru prevenirea handicapului şi a consecinţelor sale secundare pot degreva bugetele sociale şi ar asigura perspective îmbunătăţite de integrare a concetăţenilor noştri cu dizabilităţi. Din aceste considerente, susţin rezoluţia.

 
  
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  Vasilica Viorica Dăncilă (S&D), în scris. − Consider că toate statele membre trebuie să îşi revizuiască şi să îşi îmbunătățească politicile sociale care vizează persoanele cu handicap, astfel încât situația socială și economică a acestora să devină una normală.

Cred că Comisia Europeană, în colaborare cu statele membre, trebuie să acționeze şi să dezvolte strategii pentru eliminarea obstacolelor şi problemelor diverse ale bărbaților, femeilor și copiilor cu handicap și pentru a le asigura acestora participarea efectivă în societate în condiții echivalente de demnitate.

 
  
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  Proinsias De Rossa (S&D), in writing. − I support this Report on the Mobility and Inclusion of People with Disabilities, which aims to empower persons with disabilities so that they can enjoy their full rights and fully participate in society and in the European economy and identifies eight main areas for action: accessibility, participation, equality, employment, education and training, social protection, health, and external action. Anti-discrimination policy is key to promoting social inclusion and employment for people with disabilities. The Member States should not only sign and ratify the UN Convention on the Rights of the Disabled and its additional protocols; they should also develop national policies and strategies on disabilities in harmony with the European Commission’s European Disability Strategy (EDS) and the EU2020 strategy. They should also review the existing national-level documents on this matter. The Commission’s action plan for the period until 2015, linked to the EDS, is a step in the right direction, but support should also be given to measures with specific deadlines and programme elements which would improve implementation.

 
  
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  Marielle De Sarnez (ALDE), par écrit. – Plus de 80 millions de personnes, soit environ 16 % de la population totale de l'Union européenne, vivent avec un handicap. Le taux d'emploi des personnes handicapées dans l'UE est seulement de 45 %, et les personnes handicapées constituent l'un des groupes les plus touchés par la crise financière. Les mesures d'austérité ne peuvent servir de prétexte à une réduction injustifiée des services aux personnes handicapées ou des projets destinés à leur permettre une meilleure intégration sociale. Il faut donc parvenir rapidement à un accord sur la proposition de directive du Conseil relative à la mise en œuvre du principe d’égalité de traitement entre les personnes, sans distinction de religion ou de convictions, de handicap, d'âge ou d'orientation sexuelle. La Commission doit renforcer les dispositions prises en matière de lutte contre les discriminations et d'accessibilité dans le cadre de la future politique de cohésion 2014-2020. Elle doit aussi mettre sur la table une proposition d'acte législatif européen sur l'accessibilité, avec des mesures fermes et contraignantes au niveau de l'Union européenne pour améliorer l'accessibilité des biens et des services pour les personnes handicapées.

 
  
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  Christine De Veyrac (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur de ce rapport qui propose des mesures concrètes afin de lutter contre l’exclusion des personnes handicapées dans nos sociétés. Avec ce rapport, nous devrions en finir avec l’ensemble des barrières contribuant à la discrimination à l’embauche en facilitant l’accès à l’éducation, à la formation et à la sensibilisation des employeurs sur ces populations.

 
  
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  Karima Delli (Verts/ALE), par écrit. – Aujourd'hui, 80 millions de personnes vivent en souffrant d'un handicap en Europe. Parmi eux, près de 70 % sont au chômage et 25 % sont en situation de pauvreté. L'Union européenne a quelques atouts dans sa manche pour aider ces personnes et assurer une plus grande égalité des droits: mobiliser davantage les financements européens, mener de larges campagnes de sensibilisation, collecter des statistiques paneuropéennes afin d'améliorer l'efficacité des politiques publiques. Mais surtout, il est temps de libérer le projet d'une grande directive anti-discrimination, bloqué depuis plus de 10 ans par les chefs de gouvernement européens.

Je me félicite que mes collègues eurodéputés aient rallié notre position afin de faire entendre ce message clair: la prochaine étape dans la lutte pour l'égalité des droits passe par un accord des États de l'Union sur cette directive ! Mis au pied du mur, les gouvernements ne peuvent plus fuir leurs responsabilités. Par ailleurs, nous demandons à la Commission de proposer une grande directive européenne sur l'accessibilité des personnes handicapées.

 
  
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  Ioan Enciu (S&D), în scris. − Am votat în favoarea acestui raport deoarece consider că Parlamentul European are datoria de a-şi îndrepta atenţia spre situaţia persoanelor cu handicap, iar acestea trebuie incluse în cadrul tuturor strategiilor elaborate pentru viitorul UE, în vederea respectării atât a Cartei drepturilor fundamentale a Uniunii Europene, cât şi a egalităţii de şanse a tuturor cetăţenilor.

Susţin faptul că situaţia persoanelor cu handicap trebuie abordată pe termen lung, din perspectiva investiţiilor sociale, şi consider că trebuie accentuată consolidarea participării active a acestora la viata publică.

Ca membru al Comisiei pentru industrie, cercetare şi energie, cred că este importantă susţinerea cercetării şi dezvoltării tehnologiilor pentru persoanele cu handicap în vederea acoperirii clivajelor de natură socială şi trebuie să se acorde o mai mare importanţă realizării de site-uri accesibile şi de canale de comunicare eficiente pentru toţi cetăţenii europeni dezavantajaţi din acest punct de vedere.

Nu în ultimul rând, susţin poziţia raportorului conform căreia sistemele educaţionale şi de instruire nu sunt pregătite corespunzător pentru luarea în considerare a nevoilor tinerilor cu handicap şi consider că Strategia Europa 2020 trebuie să ia în considerare aceste aspecte şi să le abordeze în mod corespunzător.

 
  
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  Edite Estrela (S&D), por escrito. Votei favoravelmente este relatório por defender que o investimento financeiro nas pessoas portadoras de deficiência constitui um investimento rentável e absolutamente necessário a médio e longo prazo, pois contribui para o bem-estar de todos e para uma sociedade alicerçada em bases sustentáveis em que as pessoas possam trabalhar de forma mais eficaz e em melhores condições. É inaceitável que, no contexto de medidas de austeridade, sejam feitos cortes injustificados nos serviços destinados às pessoas portadoras de deficiência ou em projectos que visam a sua inclusão social.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. Segundo dados da OCDE, 80 milhões de pessoas com deficiência encontram-se em potencial situação de pobreza e 1 em cada 4 pessoas com deficiência vive já em situação de pobreza, números que a crise económica e financeira tende a fazer crescer nos próximos anos. As pessoas com deficiência acabam por ser, também, excluídas dos sistemas de educação, sendo que na Dinamarca, um dos Estados-Membros mais avançados nesta matéria, apenas 44% dos jovens com deficiência entraram no ciclo da educação secundária. Este fraco investimento na sua educação e formação acaba por ser responsável por uma débil integração no mundo do trabalho. É urgente que sejam eliminadas barreiras e que os Estados-Membros prossigam políticas inclusivas e não discriminatórias em relação aos portadores de deficiência, dando-lhes o enquadramento necessário para uma participação plena na vida profissional, laboral e familiar.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. O presente relatório, da responsabilidade de Ádám Kósa, versa sobre a mobilidade e a integração de pessoas com deficiência e a Estratégia Europeia para a Deficiência 2010-2020. A problemática dos deficientes, bem como a defesa dos direitos das crianças e de todos os desprotegidos tem merecido uma atenção especial por parte das instituições europeias, em geral, e do Parlamento Europeu, em particular. Na verdade, o que está em causa é a melhoria da sua qualidade de vida. Muitos são vítimas de exclusão social e a taxa de emprego é muito baixa entre as pessoas com eficiência. Alguns países têm implementado um conjunto de boas práticas que urge divulgar e reproduzir nos outros Estados-Membros. Fundamentalmente, temos de melhorar o seu acesso ao mercado de trabalho e as condições de mobilidade. É necessário investir na sua educação e formação profissional aproveitando os fundos estruturais disponíveis. Felicito o colega pela excelência do seu relatório, o qual votei favoravelmente, e pelas medidas concretas propostas. Tenho a certeza de que, num futuro muito próximo, as pessoas com deficiência participarão, mais activamente e de pleno direito, na sociedade. Só assim conseguiremos atingir em plenitude os objectivos da Estratégia EUROPA 2020.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. Este relatório inclui, indiscutivelmente, propostas bastante positivas. Desde logo, no domínio da integração das pessoas com deficiência na vida activa, cívica e social, mas também no domínio da integração da perspectiva de género na nova Estratégia Europeia para a Deficiência, que defende. É, todavia, necessário evitar as habituais declarações de boas intenções sem consequências práticas e os planos de acção e as estratégias sem os meios para que possam ser efectivados. São necessários calendários definidos, meios financeiros adequados, medidas práticas para promover a inclusão social das pessoas portadoras de deficiência. Para além de um quadro de políticas mais geral que possibilite tudo isto, é ainda necessário o apoio às organizações representativas das pessoas portadoras de deficiência e ao relevante papel social que muitas desempenham. Ou seja, um quadro muito distinto das actuais políticas ditas de austeridade, das orientações neoliberais que violentam os mais elementares direitos das pessoas portadoras de deficiência, pondo em causa o acesso aos serviços públicos fundamentais como a saúde, a educação, os transportes, a energia, entre outros. Tudo isto é, lamentavelmente, ignorado pelo relatório.

 
  
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  Ilda Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. Consideramos que este relatório, que tem como intento estabelecer os objectivos a integrar na nova Estratégia Europeia para a Deficiência, tem propostas bastante positivas, seja através de propostas da integração das pessoas com deficiência na vida activa, cívica e social, seja através da preocupação da integração da perspectiva de género na Estratégia. Contudo, é preciso também desenvolver políticas e estratégias comunitárias e nacionais no domínio da deficiência, que não se fiquem por um vago plano de acção da Comissão Europeia, sem calendários precisos, sem apoios financeiros adequados, sem medidas práticas e sem políticas coerentes que facilitem a inclusão social das pessoas com deficiência, ou que apoiem devidamente as suas organizações e tenham em conta as enormes dificuldades que enfrentam muitas famílias das pessoas com deficiência.

Não são, assim, aprofundadas as reais consequências que os programas de austeridade e as políticas neoliberais causam nos mais elementares direitos das pessoas com deficiência, o que põe em causa o acesso a serviços públicos fundamentais como saúde, educação, transportes, energia. Congratulamo-nos, também, com a rejeição da proposta de alteração apresentada pelo PPE, que distorcia o que o relatório tem de positivo.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Európske inštitúcie i samotný Európsky parlament v minulosti už niekoľkokrát sústredili pozornosť na problematiku osôb so zdravotným postihnutím a vždy sa snažili zasadzovať za také právne normy, ktoré zaručovali ochranu práv hendikepovaných. Som presvedčená, že i v súčasnosti by mali byť prioritou dlhodobé investície v prospech hendikepovaných osôb, v porovnaní s krátkymi jednorazovými výdavkami. Osobne si myslím, že je nevyhnutné, aby bola hendikepovaným (bez ohľadu na závažnosť ich postihnutia) poskytnutá pomoc vyhovujúca ich individuálnym potrebám. Zároveň je nevyhnutné vynakladať úsilie na vytvorenie takých podmienok, aby existovala čo najmenšia potreba individuálne prispôsobenej pomoci v skutočne bezbariérovom prostredí. Pretože, i pokiaľ hovoríme o integrácii ako o začlenení do spoločnosti, títo ľudia plnohodnotnými členmi spoločnosti sú. Je však potrebné snažiť sa o integráciu prostredníctvom akceptovania.

Príležitosti sú rovnaké vtedy, ak to isté úsilie vedie k podobným výsledkom, keď existujú primerané, vymedzené podmienky a prostriedky. Asi nie je tak celkom možné uplatniť akýsi jednotný model pre všetky členské štáty, pokiaľ ide o možnosti štúdia, zamestnania, voľného pohybu či rôznych ďalších činností, pretože prekážky, ktorým zdravotne postihnutí čelia, sa v jednotlivých prípadoch odlišujú. Jeden aspekt by však mal byť spoločný: poskytovanie primeraných úprav a záruk, súvisiacich so zdravotným postihnutím, napomáhajúcich plnohodnotnej existencii v spoločnosti.

 
  
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  Louis Grech (S&D), in writing. − I fully support the approach of the Kósa report on mobility and inclusion of people with disabilities. People living with disabilities represents more than 16% of the European Union’s total population and are one of the most excluded and vulnerable groups in society, with a poverty rate higher than 70%. The new European Disability Strategy advocates that people with disabilities should be active participants in European society and should fully enjoy their rights.

It is regrettable that, despite all the Commission’s and the Member States’ efforts, people with disabilities continue to face barriers and have limited access to goods and services in everyday life. With this in mind, the EU and its Member States should not underestimate the magnitude of the problem – especially in the current economic situation, which compounds the negative impact on people’s lives, in particular among marginalised groups. The EU and the Member States, taking into account the needs of people with disabilities, should purposefully promote anti-discrimination policies and active social inclusion, in order to guarantee that people with disabilities enjoy universal, effective, equal and non-discriminatory access to high-quality public services by facilitating their mobility and their access to employment, healthcare, education, training and other tools for independent living.

 
  
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  Sylvie Guillaume (S&D), par écrit. – Dans l'Union européenne, la population souffrant d'un handicap représente 80 millions de personnes, soit 16% de la population totale. Malheureusement, leur taux d'emploi n'est actuellement que de 45 %. De plus, leur taux de pauvreté est supérieur de 70 % à la moyenne. J'ai donc voté en faveur de ce rapport d'initiative, qui s'inscrit dans la stratégie européenne 2010-2020 dont l'un des objectifs est d'atteindre un taux d'emploi de 75 % de la population active, car il invite les États membres et la Commission à favoriser l'intégration des personnes handicapées, notamment en facilitant l'accès au marché de l'emploi. Ce rapport souligne également le besoin de garantir de façon universelle, efficace et non-discriminatoire l'accès des personnes handicapées à la protection sociale, aux avantages sociaux, aux soins de santé et à l'éducation, puisque l'intégration à la vie active et à une autonomie financière sont des facteurs importants pour l'intégration sociale. Enfin, d'autres mesures sont également proposées : la création d'un "comité européen du handicap" afin d'évaluer les avancées en matière de stratégie européenne, l'adoption par les États membres du langage des signes comme langue officielle, l'adoption d'une carte européenne de mobilité afin de réduire les obstacles à la liberté de circulation (pour étudier, travailler, voyager)...

 
  
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  Ian Hudghton (Verts/ALE), in writing. − This report contains a great number of important points. With the Europe 2020 Strategy targeting a 75% employment rate amongst Europe’s citizens aged 20-64, it is clear that increased employment amongst those with disabilities is essential. Increasing mobility and inclusion of people with disabilities involves fundamental human rights issues – and is a requirement for invigorating Europe’s economic well-being.

 
  
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  Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau šiam dokumentui, kadangi daugiau kaip 80 milijonų gyventojų, arba maždaug 16 % visų ES gyventojų, yra neįgalūs, įskaitant psichinę negalią turinčius asmenis, visų pirma, sergančius autizmu, ir kadangi jų nedarbo rodiklis yra dvigubai aukštesnis nei žmonių, kurie neturi negalios. Neįgalieji priklauso pažeidžiamų asmenų grupei ir jų skurdo lygis yra 70 % didesnis už vidutinį. Neįgaliųjų užimtumo lygis siekia vos apie 45 %, o mes puikiai suprantame, kad kokybiškos darbo vietos užtikrina ekonominį savarankiškumą ir skatina asmeninius laimėjimus. Kaip žinia, nedarbas didina skurdo ir socialinės atskirties riziką, nes bent vienas asmuo iš keturių bent kartą gyvenime turi psichinės sveikatos problemų, o vienam iš dešimties jos gali virsti lėtinėmis psichinės sveikatos problemomis. Reikia pabrėžti, jog būtina aktyvi ir tikslinga politika kovojant su tokia nesikeičiančia padėtimi. Didesnė skurdo rizika patiriama ne tik dėl dažnai ribotų galimybių įsidarbinti ir mokytis, bet ir dėl dažnai ribotų galimybių gauti sveikatos priežiūros paslaugų ir tinkamą gydymą. Strategijos „Europa 2020“ tikslo, pagal kurį turi būti pasiektas 75 % 20–64 metų darbingo amžiaus gyventojų užimtumo lygis, niekaip nebus galima įgyvendinti neįtraukus neįgaliųjų.

 
  
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  Jarosław Kalinowski (PPE), na piśmie. − Zgodnie z założeniami strategii Europa 2020 dążymy do zwiększenia zatrudnienia osób niepełnosprawnych oraz osób z ograniczoną zdolnością do pracy. Aby to osiągnąć niezbędne są konkretne działania oraz długoterminowe inwestycje. Musimy zwiększyć udział osób niepełnosprawnych w życiu publicznym, gwarantując im nie tylko prawo do głosowania, ale i startowania w wyborach i piastowania urzędu; zapewnić im mobilność, a więc swobodę i łatwość przemieszczania się, umożliwić dostęp do usług dostosowany do stopnia ich niepełnosprawności, jak strony internetowe dla niewidomych, zagwarantować odpowiedni dostęp do edukacji i wyeliminować zwiększone ryzyko życia w ubóstwie. Do osiągnięcia tych celów niezbędne jest również usprawnienie systemu komunikacji i wymiany danych pomiędzy państwami członkowskimi, gdyż według konsultacji przeprowadzonych przez Komisję Europejską wciąż posiadamy zbyt mało informacji na temat osób niepełnosprawnych żyjących na terenie Unii Europejskiej.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. − I portatori di handicap nell'Unione europea sono circa 80 milioni, ovvero il 16% della popolazione totale. Queste cifre devono pertanto farci riflettere sull'importanza di una politica volta a loro favore e che riguardi gli aspetti lavorativi e, di conseguenza, sociali che toccano tutti gli ambiti della loro vita. La relazione dell'on. Kósa, che ho sostenuto favorevolmente, ha il merito di porre al centro del dibattito il problema riguardante le esigenze di occupazione delle persone disabili con particolare riferimento alla strategia Europa 2020.

Considerando che il tasso di occupazione dei disabili è pari solo al 45% e che, in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, la disoccupazione per i portatori di handicap è circa il doppio rispetto alle persone non disabili, appare evidente come sia necessario avviare dei processi di politiche lavorative che mirano a incrementare l'occupazione delle persone diversamente abili. È partendo dall'occupazione, infatti, che si deve arrivare a investire in favore delle persone con disabilità per migliorarne i processi di coesione sociale e di inserimento nella struttura relazionale personale. Non bisogna parlare di pari opportunità, come osserva l'on. Kósa nel suo testo, ma di specifiche misure per favorire l'integrazione in primis lavorativa delle persone con disabilità.

 
  
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  Petru Constantin Luhan (PPE), în scris. − Persoanele cu handicap reprezintă un grup vulnerabil, în cadrul căruia rata sărăciei este cu 70 % peste medie. Această expunere crescută la riscul de sărăcie este rezultatul unui acces, de multe ori limitat, la locurile de muncă, la formare profesională și la asistență medicală. Tocmai de aceea, este important ca un număr mai mare de persoane cu handicap și de lucrători care suferă de boli care provoacă o dizabilitate să ocupe un loc de muncă.

În acest context, statele membre ar trebui încurajate să introducă cote speciale de ocupare a forței de muncă sau măsuri de adaptare a locurilor de muncă la nevoile persoanelor cu handicap.

Parlamentul European şi Comisia Europeana ar putea începe încadrarea în muncă a persoanelor cu handicap, oferind astfel un exemplu şi celorlalte state membre.

 
  
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  Elżbieta Katarzyna Łukacijewska (PPE), na piśmie. − Jestem za proponowanym przez kraje Unii Europejskiej nowym i efektywnym podejściem do problemu ludzi niepełnosprawnych. Uważam, że powinniśmy przeciwdziałać wszelkim formom dyskryminacji osób niepełnosprawnych i dążyć do poprawy ich sytuacji, nie tylko życiowej, ale także zawodowej. Powinniśmy dążyć do wprowadzenia jednolitego prawa dotyczącego osób niepełnosprawnych na całym terytorium Wspólnoty. Wyrażam swoje poparcie dla pomysłu powołania Europejskiego Komitetu ds. Niepełnosprawności, dlatego między innymi głosowałam za sprawozdaniem Ádáma Kósy w sprawie mobilności i integracji osób niepełnosprawnych.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. − I voted for this resolution, which points out that ‘the 80 million people with disabilities have a greater chance of falling into poverty (according to the OECD, roughly every fourth person with disabilities lives in poverty)’, and adds that: ‘The threat of poverty is at the same time a stigma, and disability benefits and entitlements must be guaranteed to those in need.’

 
  
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  Clemente Mastella (PPE), per iscritto. − Con questa relazione intendiamo incoraggiare l'adozione di tutta una serie di specifiche misure, volte a favorire la creazione di una società sostenibile, basata su un approccio fondato sul rispetto dei diritti umani fondamentali. Invitiamo, pertanto, tutti gli Stati membri non solo a firmare e ratificare la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e i suoi protocolli aggiuntivi, ma a sviluppare politiche e strategie nazionali in tema di disabilità, in armonia con la Strategia europea sulla disabilità (SED) della Commissione europea e la strategia Europa 2020.

Concordiamo con il relatore quando ritiene che sia importante mostrare che la mobilità delle persone con disabilità, compreso l'accesso alle comunicazioni quale mezzo di diffusione delle idee e di autoespressione, e l'integrazione sociale non sono due elementi distinti e neppure due fattori che si integrano a vicenda, ma rappresentano i due capisaldi di un approccio basato sul rispetto dei diritti umani, capace di migliorare le pari opportunità per le persone con disabilità in tutti gli Stati membri dell'Unione europea.

 
  
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  Véronique Mathieu (PPE), par écrit. – J'ai voté pour le rapport sur la mobilité et l'intégration des personnes handicapées, qui prend en compte un problème souvent oublié. Alors que 80 millions d'européens souffrent d'un handicap, peu de mesures permettent de les intégrer pleinement à nos sociétés. Il s'agit d'améliorer l'accessibilité aux personnes handicapées des biens et services afin de ne pas ajouter au handicap des barrières supplémentaires. L'accès aux nouvelles technologies par exemple pourrait être développé, afin de faciliter leur utilisation par des personnes souffrant de handicap. Le rapport invite les Etats membres à ratifier la convention des Nations Unies relative aux droits des personnes handicapées. Il prône l'instauration d'un comité européen du handicap. Il appelle à des améliorations dans les conceptions des espaces urbains et des transports, à une meilleure prise en compte dans l'éducation, et de façon générale dans les politiques des besoins spécifiques des personnes handicapées. Il souligne l'importance de l'accès à l'emploi pour les personnes handicapées et de la lutte contre la pauvreté, qui touche particulièrement cette part de la population. C'est un texte nécessaire qui rappelle que l'égalité de traitement doit s'appliquer à tous, et ne pas laisser de côté les personnes handicapées.

 
  
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  Iosif Matula (PPE), în scris. − Întrucât accesibilizarea locurilor de muncă, mentalitatea angajatorilor și legislația specifică sau conexă din unele țări ale UE defavorizează angajarea persoanelor cu dizabilități și se acordă o atenție redusă programelor de prevenire a apariției dizabilității la nou-născuți sau prevenirea dobândirii acesteia pe parcursul vieții prin identificarea cauzelor şi eliminarea sau reducerea acestora, consider esențiale transferul de bune practici între statele membre ale UE și intensificarea colaborării prin intermediul grupurilor de lucru la nivel european. Reamintesc importanța unei evaluări pertinente a situației personelor cu dizabilități și stabilirea unor priorități cu caracter național privind evitarea transferării persoanelor cu dizabilități din cadrul familiei în centre rezidențiale din motive de sărăcie.

Subliniez importanța accesului în toate țările membre la serviciul de urgență 112 sau la alte servicii menite să salveze viața persoanei cu dizabilități sau a membrilor familiei acesteia, inclusiv pentru persoanele hipoacuzice/ surdo-mute.

Atrag atenția asupra importanței corelării cererii de pe piața muncii cu dezvoltarea unor noi școli axate pe deprinderea de meserii și stabilirea perioadei cuprinse între 16 și 18 ani ca zonă de formare și pregătire pentru acces pe piața muncii și creșterea șansei de reușită în păstrarea unui loc de muncă și sustenabilitate.

 
  
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  Mario Mauro (PPE), per iscritto. − In Europa resta evidente la necessità di prevedere misure personalizzate per le persone con disabilità, anche in funzione dei diversi livelli e caratteristiche delle disabilità. Concordo in pieno con l'approccio del relatore nei confronti di un tema di tale importanza, e pertanto il mio voto è favorevole. Mi preme ribadire che l'inserimento nel mondo del lavoro e l'autonomia economica sono fattori estremamente importanti per l'integrazione sociale delle persone con disabilità

 
  
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  Mairead McGuinness (PPE), in writing. − The mobility and inclusion of people with disabilities, in terms of both employment and social inclusion, are still not as good as they ought to be. I voted in favour of this report, which is specifically about people with disabilities; however, I voted against the original paragraph 53 because it seeks to broaden the scope of the report.

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Nous pouvons tous nous retrouver en situation de handicap à un moment de notre vie. Les infrastructures, quelles qu'elles soient, les transports, les services de soins de proximité, l'enseignement, les médias, la culture, tout doit être pensé pour être accessible à tous les citoyens. La "conception universelle" doit prévaloir dans tous les domaines.

Les politiques d'austérité que l'Union européenne impose actuellement aux peuples européens ne permettent pas de mettre en œuvre les politiques ambitieuses dont l'intérêt général, et donc celui des personnes handicapées, a besoin. Pire, la précarisation de toutes et de tous à laquelle mène l'austérité aggravent les situations de handicap. Ce texte propose des objectifs ambitieux, mais ne se donne pas les moyens de les tenir. Je m'abstiens pour ne pas donner quitus à ce texte hypocrite.

 
  
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  Louis Michel (ALDE), par écrit. – Actuellement, les personnes handicapées représentent environ 15 % de la population européenne, soit entre 80 et 120 000 millions de personnes. C'est dire le potentiel énorme d'une main-d’œuvre qui souhaite être considérée comme faisant partie des forces vives de leur pays. Ce nombre ne risque pas de diminuer avec l'allongement de la durée de vie et les progrès de la médecine.

L'un des cinq grands objectifs de la stratégie Europe 2020 est de faire le d’un taux d’emploi de la population âgée de 20 à 64 ans de 69 % à au plus de 75 % d’ici 2020. Pour atteindre cet objectif, l’insertion des personnes handicapées dans le monde du travail est nécessaire. L'adoption d'une première directive européenne imposant aux employeurs de procéder à des "aménagements raisonnables" est la preuve qu'une intervention européenne peut être utile, surtout dans les pays où le handicap n'est pas encore bien pris en compte. L'inclusion des personnes souffrant d'un handicap passe aussi par la reconnaissance de la langue des signes comme langue officielle.

L'Europe doit montrer l'exemple dans le domaine de l'embauche de personnes en situation de handicap. Elle doit aider à lutter contre les préjugés qui freinent les chefs d'entreprises et inciter les chasseurs de têtes à "oser" engager. C'est un signe d'ouverture et de respect des valeurs universelles.

 
  
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  Miroslav Mikolášik (PPE), písomne. − V súčasnosti v Európskej únii trpí fyzickým alebo psychickým zdravotným postihnutím viac než 80 miliónov ľudí, čo predstavuje približne 16 % celkového obyvateľstva Únie. Ľudia s akýmkoľvek zdravotným postihnutím sú plnoprávnymi občanmi, a preto majú právo na rovnaké zaobchádzanie a úplnú účasť na živote spoločnosti, ktorá má povinnosť vytvárať vhodné podmienky na systematické a dôsledné začleňovanie zraniteľnejších občanov do spoločenského diania. Prioritou politík EÚ musí byť začleňovanie týchto marginalizovaných občanov do pracovného a spoločenského života pomocou vytvárania kvalitných pracovných miest.

Finančná nezávislosť nielenže prispeje k zvýšeniu pocitu zadosťučinenia a samostatnosti, ale aj výrazne zníži riziko chudoby a sociálneho vylúčenia, ktorému sú ľudia so zdravotným postihnutím vystavení. Z vyššie uvedených dôvodov podporujem využívanie prostriedkov z európskych štrukturálnych fondov na vytváranie bezbariérového prostredia a hlasujem za prijatie správy o mobilite a začlenení osôb so zdravotným postihnutím.

 
  
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  Alexander Mirsky (S&D), in writing. − The Council has adopted conclusions on the new European Disability Strategy 2010-2020. The strategy aims to empower persons with disabilities so that they can enjoy their full rights and participate fully in society and in the European economy. It identifies eight main areas for action: accessibility, participation, equality, employment, education and training, social protection, health, and external action.

I particularly welcome the call to the Council to adopt the proposed Directive on implementing the principle of equal treatment between persons irrespective of religion or belief, disability, age or sexual orientation. I also support the emphasis on the need to guarantee universal, effective, non-discriminatory access for persons with disabilities to social protection, social advantages, health care and education, and on the fact that integration into working life and economic independence are extremely important factors for the social integration of people with disabilities. I voted in favour.

 
  
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  Claudio Morganti (EFD), per iscritto. − In questa situazione di generale difficoltà, alcune fasce di popolazione, che già soffrono più di altre, non possono certamente essere abbandonate ma, anzi, devono essere maggiormente aiutate. Le persone disabili hanno purtroppo ancora numerose difficoltà nell'accesso al mercato del lavoro, che è la base per la realizzazione di una vita piena e indipendente.

Diventa inoltre necessario favorirne al meglio la mobilità: il semplice esempio del contrassegno europeo è alquanto significativo. Mi sembra un impegno non troppo difficile da realizzare ma l'Unione europea dovrebbe riuscire ad imporsi per sistemare definitivamente la questione. Trovo infine molto importante l'esplicito riferimento alla lingua dei segni come lingua ufficiale dell'Unione: speriamo che dall'Europa giunga un segnale forte agli Stati membri, affinché si adeguino in questa direzione. La relazione in esame tocca questi e molti altri aspetti significativi ed è per questo motivo che ho dato il mio voto positivo.

 
  
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  Siiri Oviir (ALDE), kirjalikult. − Selleks et kaasata enam puuetega inimesi tööhõivesse ning edendada jätkusuutlikku ühiskonda, peaksid liikmesriigid välja töötama vastava puudepoliitika ning seda ka rakendama. Alustada tuleks sellest, et kõik liikmesriigid liituksid ÜRO puuetega inimeste õiguste konventsiooniga ning võtaksid püstitatud eesmärke tõsiselt. Tänapäeva ühiskonnas on tänu tehnoloogia arengule võimalik puuetega inimesi kasutada erinevatel töödel ning arvestades meie vananevat ühiskonda ja abivajajate arvu kiiret kasvu, on puuetega inimeste kasutamine täisväärtusliku tööjõuna äärmiselt oluline. Toetan igati antud raportit ning loodan, et võrdsed võimalused puuetega inimestele ühiskonnaelus osalemiseks ning selle kujundamiseks ei jää pelgalt sõnakõlksuks, vaid astutakse reaalseid samme.

 
  
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  Rolandas Paksas (EFD), raštu. − Balsavau už šią rezoliuciją, kadangi neįgalieji yra viena iš labiausiai pažeidžiamų asmenų grupių, kuriai turi būti skiriamas ypatingas dėmesys vykdant tikslingą ir aktyvią politiką.

Būtina dėti visas pastangas, kad ši socialinė grupė būtų įtraukta į visuomenės gyvenimą, užtikrinant kokybiškas darbo vietas, apsaugą nuo diskriminacijos bei savarankiškumo ir pasirinkimo laisvę.

Neįgaliam žmogui turi būti sudarytos galimybės pačiam rinktis, ką jis nori ir sugeba daryti, o visuomenės pareiga – padėti jam tai pasiekti.

Tam, kad būtų sumažintos ribos tarp „sveikųjų“ ir neįgaliųjų“ bei užtikrinta pagarba globos įstaigose gyvenančių asmenų žmogaus teisėms ir laisvėms, kiekvienoje valstybėje narėje turėtų veikti kontrolės mechanizmas paslaugoms ir teisinei nukentėjusiųjų apsaugai teikti. Be to, reikia skatinti perėjimą nuo institucinės prie bendruomeninės priežiūros modelio.

Siekiant užsibrėžtų tikslų įgyvendinimo, manau, kad didesnis finansavimas turėtų būti skiriamas žmonių su negalia organizacijoms bei socialinės integracijos plėtrai.

 
  
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  Γεώργιος Παπανικολάου (PPE), γραπτώς. – Η έκθεση για την κινητικότητα και την ένταξη ατόμων με αναπηρία, την οποία και υπερψήφισα, επαναπροσδιορίζει την συζήτηση σχετικά με τους στόχους της στρατηγικής Ευρώπη 2020 στον τομέα των ατόμων με ειδικές ανάγκες. Διαφοροποιήθηκα, ωστόσο, στην παράγραφο 53 υπερψηφίζοντας την τροπολογία που προτρέπει τα κράτη μέλη να εγκρίνουν την πρόταση οδηγίας κατά των διακρίσεων. Τα κράτη μέλη εξακολουθούν να καταβάλουν ελάχιστες προσπάθειες στην στήριξη της συγκεκριμένης κοινωνικής ομάδας (χαρακτηριστικό ότι πολλά από αυτά δεν έχουν υπογράψει ή κυρώσει τη σύμβαση των Ηνωμένων Εθνών για τα δικαιώματα των ατόμων με αναπηρία) ενώ η οικονομική κρίση οδηγεί αρκετά κράτη, μεταξύ των οποίων και η Ελλάδα, σε απαράδεκτες μειώσεις δημοσίων δαπανών προς αυτή την κατεύθυνση.

Ο στόχος για σημαντική αύξηση του ποσοστού ένταξης των ατόμων με αναπηρία στην αγορά εργασίας (75% μέχρι το 2020 από 30% σήμερα) απειλείται ενώ η αναλογία 1 προς 4 των ανθρώπων με αναπηρία που ζουν σήμερα σε συνθήκες φτώχειας δεν διαφαίνεται να αμβλύνεται. Είναι σαφές πως η Ε.Ε. και το κάθε κράτος μέλος χωριστά χρειάζονται μία νέα, περισσότερο φιλόδοξη και προφανώς πιο γενναιόδωρη στρατηγική. Άλλωστε, οι ίσες ευκαιρίες και το δικαίωμα όλων ανεξαιρέτως των πολιτών να απολαμβάνουν τα ίδια δικαιώματα είναι υποχρέωση κάθε αναπτυγμένης κοινωνίας.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. Votei favoravelmente o presente relatório sobre a mobilidade e a integração de pessoas com deficiência e a Estratégia Europeia para a Deficiência 2010-2020 por concordar com a maioria das preocupações expressas pelo Parlamento Europeu. É preciso fazer notar que as despesas e os investimentos financeiros, realizados para tentar estabelecer condições dignas de vida social para as pessoas com deficiência, constituem uma questão fundamental de justiça e direitos humanos, além de constituir um investimento rentável a longo prazo efectuado em prol do bem-estar de todos e de uma sociedade alicerçada em bases sustentáveis, em que as pessoas possam viver mais tempo e trabalhar de forma mais eficaz em melhores condições. Neste sentido, oponho-me frontalmente a que, no contexto de medidas de austeridade pública, sejam feitos cortes injustificados nos serviços destinados às pessoas com deficiências ou em projectos que visem a sua inclusão social, pois tal representaria um fracasso na garantia dos direitos básicos e inalienáveis da pessoa com deficiência.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. − L'integrazione delle persone con disabilità e il riconoscimento dei loro diritti rappresentano un punto cruciale per la creazione di una società sostenibile basata su di un approccio fondato sul rispetto dei diritti umani; gli Stati membri dunque dovrebbero non solo ratificare le Convenzioni delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità ma altresì sviluppare politiche e strategie nazionali in tema di disabilità per garantire pari opportunità, facendo leva su fattori quali l'aumento del tasso occupazionale, sistemi di istruzione e formazione nonchè circolazione delle persone senza ostacoli. Soddisfatto della proposta di risoluzione concernente un tema di primaria importanza nel dominio dei diritti umani, sento necessario oltre che doveroso rendere il mio voto favorevole per muoversi verso un approccio basato sul rispetto dei diritti umani e quindi capace di migliorare le pari opportunità per la persone con disabilità.

 
  
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  Rovana Plumb (S&D), in writing. − The employment level for people with disabilities and whose work capacity has changed is generally low throughout the EU, with 30-40% of them working; the situation is even worse in the poorer Member States, whilst the employment level needs to rise by approximately 1% per year if the 75% level set out in EU2020 is to be met. Meanwhile, 12 million jobs suitable for low-qualified workers will disappear by 2020. In this respect, employers should allow people with disabilities to take up a position, if qualified, advance in it and to support them by training. The European Commission and the Member States should support the flexibility in the labour market combined with an adequate social security system by creating flexible and secure contractual arrangements and work organisations, effective active labour market policies and reliable and responsive lifelong learning systems.

Member States should review their provision of health services for people with disabilities, such as measures relating to physical accessibility to services, training and medical staff, information provided in accessible formats, customised counselling services, including translation into various languages, and health services customised to the needs of people with disabilities.

 
  
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  Tomasz Piotr Poręba (ECR), na piśmie. − Osoby niepełnosprawne stanowią duży odsetek społeczeństwa Unii Europejskiej, często jednak spotykają się z marginalizacją, trudnościami w znalezieniu pracy i możliwością zapewnienia podstawowych potrzeb. Wiele z nich żyje na granicy ubóstwa, jest dyskryminowanych i wykluczanych z udziału w edukacji i życiu społecznym.

W przyjętym dziś przez Parlament Europejski sprawozdaniu w sprawie mobilności i integracji osób niepełnosprawnych zaproponowano wiele rozwiązań, które przyczynią się do opracowania bardziej szczegółowych działań mających na celu poprawę sytuacji bytowej osób niepełnosprawnych. Nie można jednak zapominać o dwóch ważnych kwestiach: konieczności włączenia samych zainteresowanych w proces podejmowania decyzji bezpośrednio ich dotyczących oraz tego, że w wielu przypadkach to właśnie na szczeblu państw, a nie unijnych instytucji można znaleźć rozwiązania najlepiej dostosowane do potrzeb osób niepełnosprawnych żyjących w tych państwach. Tymczasem przyjęte dziś sprawozdanie kładzie duży nacisk na tworzenie nowych regulacji na poziomie UE, które w dodatku odbiegać mają od kwestii samych osób niepełnosprawnych, obejmując swym zasięgiem dużo szersze grupy społeczne. Dlatego też mimo wielu dobrych rozwiązań, które znalazły się w tekście, wstrzymałem się od głosu.

 
  
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  Paulo Rangel (PPE), por escrito. Os cidadãos portadores de deficiência não são, comummente, perspectivados como mão-de-obra disponível, o que cria inegáveis dificuldades à sua integração social. Na verdade, o acesso ao emprego traduz-se numa via privilegiada para a realização da pessoa, para a sua actuação autónoma na vida social, não podendo ser deixada ao largo em qualquer estratégia que vise a integração social dos cidadãos portadores de deficiência. Apesar de se tratar de uma parcela da população com características muito diferenciadas entre si, tem em comum a capacidade de trabalho e a possibilidade de, por essa via, contribuir para o bem comum. Impõe-se, neste sentido, uma política inclusiva global, vertida no documento apresentado, que votei em sentido favorável.

 
  
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  Frédérique Ries (ALDE), par écrit. – En ne tenant compte que des conséquences du vieillissement de la population des pays européens, le nombre de personnes dites "dépendantes" risque de doubler d'ici à 2050, selon les prévisions d'Eurostat. Le rapport Kosa voté ce midi insiste donc sur la nécessité d'améliorer les conditions de vie des personnes handicapées. Il s'agit avant tout d'une question de droits de l'homme, de respect pour des personnes doublement désavantagées, par leur handicap d'abord, et par les trop nombreux obstacles quotidiens auxquels elles sont confrontées, ensuite. Plus vulnérables, les personnes handicapées font face à des difficultés physiques (accès restreint aux biens et services, aux transports en commun, etc.), mais également sociales (peu de possibilités d'emploi, accès limité aux moyens de communication, etc.).

L'adoption de ce rapport permet d'établir un certain nombre d'objectifs à atteindre pour les États membres en termes d'égalité des chances, comme l'augmentation du taux d'emploi des personnes handicapées, de leur mobilité, de leur participation à la vie publique. La création d'une carte européenne de la mobilité visant une harmonisation des soins apportés aux personnes handicapées ou un accès aux services et moyens de communication pour les personnes malvoyantes ou malentendantes seraient des avancées précieuses en ce sens.

 
  
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  Robert Rochefort (ALDE), par écrit. – 80 millions de citoyens européens vivent aujourd'hui avec un handicap - cela représente plus d'un Européen sur six. Ces personnes, bien souvent victimes de discriminations, sont durement touchées par l'exclusion, le chômage et la précarité - seules 30 à 40% d'entre elles bénéficient d'un emploi, 70% connaissent un taux de pauvreté supérieur à la moyenne. Ce rapport traite des deux difficultés majeures que rencontrent les personnes handicapées : mobilité d'une part et inclusion sociale d'autre part. Des politiques ambitieuses doivent être entreprises au plus vite à l'échelle européenne pour leur assurer l'accès au marché du travail et une réelle liberté de circulation. Les propositions d'Ádám Kósa, portant sur l'amélioration de l'accès physique des lieux publics et sur la création d'une carte européenne de mobilité, la mise en place d'allocations de handicap et de soutiens spécifiques aux parents d'enfants handicapés, vont dans ce sens, et je m'en félicite. Je salue en outre l'inclusion dans le rapport du défi que représente le vieillissement de la population - le taux de personnes handicapées de plus de 65 ans augmentera ces prochaines années de 77%. Ce nombre accru de personnes vulnérables nous impose d'opter dès à présent pour un modèle de société plus inclusif.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − In favour. It was crucial that Amendment 1 on paragraph 53 was rejected, and that the original text remains as follows:

53. Notes that the Member States should, as a priority, agree and adopt as soon as possible the proposal for a Council directive on implementing the principle of equal treatment between persons irrespective of religion or belief, disability, age or sexual orientation (COM(2008)0426); calls on the Commission to continue to support the overcoming of technical difficulties within the Council in order to ensure that a swift agreement is reached; notes that anti-discrimination policy plays a key role in promoting social inclusion and employment for people with disabilities;

 
  
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  Joanna Senyszyn (S&D), na piśmie. − Poparłam rezolucję PE w sprawie mobilności i integracji osób niepełnosprawnych oraz europejskiej strategii na rzecz osób niepełnosprawnych 2010-2020. Jako członkini Komisji Praw Kobiet i Równouprawnienia zwracam szczególną uwagę na konieczność uwzględnienia problematyki płci w europejskiej strategii w sprawie niepełnosprawności 2010-2020.

Prawie 80% niepełnosprawnych kobiet pada ofiarą przemocy. Ryzyko przemocy seksualnej jest w ich przypadku wyższe ze względu na fizyczną, ekonomiczną, społeczną lub psychiczną zależność od innych. W przypadku występowania przemocy domowej niepełnosprawne kobiety pozostają ze sprawcą prawie 2 razy dłużej niż osoby pełnosprawne. Kobieta niepełnosprawna jest dyskryminowana podwójnie: ze względu na płeć i ze względu na niepełnosprawność. Dlatego niezbędne są publiczne kampanie dotyczące sytuacji osób niepełnosprawnych, w szczególności niepełnosprawnych kobiet oraz działania uwrażliwiające na ich sytuację.

Ważne jest także optymalne wykorzystanie funduszy strukturalnych na te cele oraz zwiększenie możliwości finansowania tego rodzaju działań w programach po 2013 roku. Popieram wezwanie Parlamentu Europejskiego do Komisji o dokonanie oceny dalszych działań podejmowanych w kontekście europejskich funduszy strukturalnych, ze szczególnym uwzględnieniem Funduszu na rzecz Rozwoju Obszarów Wiejskich, pod kątem pomocy osobom niepełnosprawnym zamieszkującym europejskie obszary wiejskie w prowadzeniu aktywności obywatelskiej.

 
  
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  Debora Serracchiani (S&D), per iscritto. − Ho votato a favore della relazione dell’on. Kósa che ha evidenziato gli ostacoli fisici e sociali che purtroppo ancora esistono in molti Stati membri e che limitano la vita di 80 milioni di disabili residenti in tutta Europa. Ad oggi, però, la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità non è stata ancora ratificata da tutti i Paesi dell'UE: all'appello mancano ancora 11 Stati membri su 27 e, anche dove è ratificata, l’attuazione è deficitaria proprio sull’accessibilità agli spazi e agli immobili.

Conformemente alla strategia Europa 2020, uno degli obiettivi più importanti è l'aumento del tasso di occupazione e per questo si dovranno eliminare tutte le barriere che impediscono ai disabili l’accesso al mondo del lavoro, nonché sviluppare politiche nazionali in linea con la Strategia europea sulla disabilità della Commissione europea, che prevedano anche un facile accesso ai trasporti pubblici e privati. L’inclusione lavorativa e sociale, inoltre, deve essere più presente nelle strategie e più prevista nei finanziamenti europei.

Concordo, infine, con il relatore sulla necessità di una carta europea per la mobilità, che permetta il riconoscimento reciproco dell'assistenza prestata alle persone con disabilità e che garantisca a tutti di viaggiare adeguatamente su qualsiasi mezzo di trasporto.

 
  
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  Claudiu Ciprian Tănăsescu (S&D), în scris. − Am votat în favoarea acestui raport întrucât consider că este imperativ să se crească egalitatea de șanse în cazul persoanelor cu handicap. Acest lucru înseamnă a acorda acestor persoane dreptul la sănătate și educație, la protecție socială, la mijloace de comunicare adecvate, asigurându-se în același timp integrarea acestora în societate și facilitarea accesului lor la locuri de muncă potrivite.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. A Declaração Universal dos Direitos do Homem, a Convenção Europeia para a Protecção dos Direitos do Homem e a Carta dos Direitos Fundamentais da União Europeia salientam que os cidadãos portadores de deficiência devem ter acesso aos mesmos bens e serviços que os restantes cidadãos, devendo ser eliminados os obstáculos físicos ou sociais ainda existentes. Concordo com o presente relatório devido ao facto de prever a adopção de políticas e estratégias nacionais direccionadas para os 80 milhões de pessoas, ou seja, aproximadamente 16% da população total da União Europeia, estando em consonância com a estratégia europeia em matéria de deficiência e com os objectivos da UE-2020. Entendo que se deve respeitar os direitos civis e humanos das pessoas portadoras de deficiência, sendo pertinente envolvê-las nos procedimentos de consulta lançados pela Comissão Europeia, estimular o intercâmbio sobre medidas já adoptadas pelos diversos Estados-Membros, reforçar a solidariedade inter-geracional entre jovens e facilitar a livre circulação sem barreiras. Pretende-se dotar a sociedade de uma visão sustentável e alicerçada numa abordagem respeitadora dos direitos humanos. Por fim, entendo que as novas medidas devem ser acompanhadas de um calendário preciso e rigoroso, que permita monitorizar a implementação do referido programa e adoptar as necessárias medidas correctivas quando se justifique.

 
  
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  Thomas Ulmer (PPE), schriftlich. Glückwunsch an den Kollegen Kósa, der einen guten Bericht abgeliefert hat. Die Umsetzung der UN-Konvention über Behinderungen ist sinnvoll, erforderlich und für alle Beteiligten nutzbringend. Behinderte Mitarbeiter sind zuverlässig, fleißig und hoch motiviert und lieben ihren Arbeitsplatz. Das ist eine überaus positive Situation. Inklusion in das tägliche Leben ist wichtig. Sicher gibt es im Praktischen Grenzen, wo die Gemeinschaft eine Inklusion nicht mehr leisten kann, wenn zum Beispiel Umbaumaßnahmen nicht finanzierbar sind. Das wird aber eine Ausnahme bleiben. Genauso ist aber auch der Wunsch der Behinderten zu respektieren, wenn sie keine Inklusion wünschen, wenn sie zum Beispiel in einem Behindertenwohnheim oder einer Einrichtung bleiben wollen.

 
  
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  Viktor Uspaskich (ALDE), raštu. − Gerbiami kolegos, tai labai svarbus klausimas. Anot Lietuvos neįgaliųjų socialinių įmonių sąjungos, Lietuvoje apytikriai yra 270 000 žmonių su negalia: 29 proc. sudaro pensijinio amžiaus žmonės, 6 proc. - vaikai. Tik 16 proc. žmonių su negalia dirba. Aš sutinku su pranešėju, kad vienas svarbiausių Europos strategijos dėl negalios tikslų turėtų būti suteikti didesnį užimtumą daugiau nei 65 mln. Europoje gyvenančių žmonių su negalia. Juos reikia įtraukti į bendrą ekonominę ir socialinę plėtrą, kitaip jie ir toliau išliks nepalankioje padėtyje. Naujausias Tarptautinės darbo organizacijos tyrimas rodo, jog darbuotojai su negalia galėtų pasiekti gerų rezultatų, jei jų darbas būtų pritaikytas jų kompetencijai bei galimybėms. Negalima diskriminuoti žmonių su negalia. Dauguma nevyriausybinių organizacijų ataskaitų atskleidžia, jog šiandieną švietimo ir mokymo sistemos nėra pritaikytos žmonių su negalia poreikiams, o studentų su negalia, kurie nebaigia mokslų, skaičius išlieka didelis. Lietuvoje 52 proc. visų mokyklų neturi specializuotų mokytojų ar logopedų. Taip pat trūksta socialinių įmonių žmonėms su negalia, kurie negyvena didmiesčiuose.

 
  
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  Derek Vaughan (S&D), in writing. − I welcome this important report, which is Parliament's response to the European Disability Strategy 2010-2020 and is a positive step towards a more inclusive society. I also support Parliament's call for the Council to adopt the Directive on implementing the principle of equal treatment for citizens irrespective of religion, disability, age or sexual orientation. Providing social protection, health care and education to persons with disabilities is vital in order to boost the social integration of 80 million people living with a disability in the EU. In addition to this, there is no doubt that access to the labour market for persons with disabilities is limited; only 30 to 40% are in employment. The integration into working life, and the economic independence, of persons with disabilities is extremely important for their general social integration, and is becoming even more important in this time of financial austerity.

 
  
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  Angelika Werthmann (NI), schriftlich. Ziel des Berichts ist es, die UN-Übereinkommen über die Rechte von Menschen mit Behinderungen, inklusive Zusatzprotokoll, zu unterzeichnen und zu ratifizieren. Menschen mit Behinderungen sind einem erhöhten Armutsrisiko ausgesetzt, daher sind wir gesellschaftlich verpflichtet, ihnen die bestmögliche Versorgung zu sichern. Die bereits geltenden Rechte sind nun endgültig umzusetzen und sämtliche sozialen Barrieren und mangelhaften Zugangsmöglichkeiten zu Dienstleistungen und Produkten aufzuheben bzw. zu optimieren.

Besonders wichtig ist in diesem Zusammenhang die frühkindliche Förderung. Der Einsatz und die Anstrengungen für Menschen sind als nachhaltige gesellschaftliche Investition zu betrachten. Die Unterstützungsmaßnahmen müssen individuell auf den Menschen und seine Behinderung zugeschnitten sein. Ich habe dem Bericht zugestimmt.

 
  
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  Anna Záborská (PPE), písomne. − Je mi veľmi ľúto, že ľudia so zdravotným postihnutím sa stali rukojemníkmi v hre niektorých skupín o plošné presadenie tzv. nových ľudských práv. Riešenie ich objektívnych problémov s integráciou sa odkladá na neurčito, pretože v hlasovaní neprešiel návrh predkladateľa, ktorý navrhoval prednostne riešiť zabezpečenie práv ľudí so zdravotným postihnutím. Namiesto toho bol prijatý pôvodný text schválený vo výbore. Ten obsahuje požiadavku na čo najskoršie implementovanie smernice o rovnakom zaobchádzaní. Tá je veľmi kontroverzná a viaceré členské štáty ju odmietajú. Som prekvapená, že cynický oportunizmus niektorých organizácií išiel v tomto prípade až tak ďaleko, že potlačil prirodzenú ľudskosť a solidaritu.

 
  
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  Artur Zasada (PPE), na piśmie. − Dziękuję sprawozdawcy, że przypomina nam o wyzwaniach związanych z integracją osób niepełnosprawnych. Pan Ádám Kósa zasadnie podkreśla wagę poszanowania praw osób niepełnosprawnych, które wskutek szeregu różnego rodzaju barier nie są prawidłowo przestrzegane. Osoby niepełnosprawne są bardziej narażone na ubóstwo, dlatego musimy się starać stworzyć jak najbardziej korzystne warunki, aby osoby niepełnosprawne mogły czynnie uczestniczyć w życiu zawodowym i społecznym we wszystkich krajach członkowskich. O tym, że osoby niepełnosprawne nie znają swoich praw, przekonuję się na co dzień, pracując w Komisji Transportu i Turystyki.

Osobie niepełnosprawnej na każdym dworcu i lotnisku Unii Europejskiej przysługuje określona w prawie wspólnotowym pomoc ze względu na ograniczoną mobilność. Niestety, większość niepełnosprawnych podróżnych po prostu o tym nie wie, a pracownicy dworców i portów lotniczych nie informują ich o przysługujących im prawach. Warto zatem promować zniesienie wszelakich ograniczeń i tolerancję względem osób niepełnosprawnych, dążąc do zrównoważonego społeczeństwa europejskiego.

 
  
  

Informe: Heide Rühle (A7-0326/2011)

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. Aprovo este relatório essencialmente devido à sua componente que visa garantir a transparência, a não-discriminação e a segurança da concorrência no domínio do direito comunitário dos concursos públicos. A Comissão deve também apresentar um regulamento separado para as concessões de prestação de serviços e este deve cingir-se ao necessário, de acordo com as decisões mais recentes do TJUE. A área de aplicação deve ser definida em coerência com a directiva de prestação de serviços e o seu tratamento parlamentar deve ser efectuado paralelamente à revisão das directivas de adjudicação para impedir outra fragmentação legal e assegurar a coerência. Neste âmbito, a segurança jurídica necessária para parcerias público-privadas também teria de ser clarificada.

 
  
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  Roberta Angelilli (PPE), per iscritto. − Signor Presidente, una politica aperta e regolamentata in materia di appalti pubblici contribuisce in misura determinante a rendere tutte le procedure di aggiudicazione più trasparenti, non discriminatorie e concorrenziali anche per evitare di cadere nel clientelismo e nella corruzione.

Concordo con la relatrice Rühle quando dice che l'aggiudicazione non dovrebbe più avvenire solo sulla base del criterio dell'offerta economicamente vantaggiosa. Oggi, anche in prospettiva di adempiere a molti obiettivi contenuti nella Strategia Europa 2020, è necessario privilegiare anche la qualità e l'innovazione, criteri peraltro offerti dalle PMI.

Queste ultime oggi ottengono una percentuale di contratti pubblici minore rispetto ad altre imprese più grandi, questo perché le procedure di accesso agli appalti sono troppo complicate e onerose. Pertanto, sono a favore del fatto che c'è bisogno di regole più chiare, di una maggiore semplificazione delle norme europee e di un migliore accesso a strumenti flessibili non solo per le PMI ma anche per le ONG che offrono servizi sociali.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Soulignée dans la Stratégie Europe 2020, la politique de l’UE en matière de marché publics est centrale pour réaliser les objectifs relatifs à l’innovation, la compétitivité et l’environnement. Or cette politique a besoin d’être modernisée. Le rapport Rühle, auquel j’ai apporté mon soutien, fait état de plusieurs recommandations : un cadre juridique plus clair ; une meilleure exploitation du potentiel des marchés publics, en mettant l’accent par exemple sur l’offre la plus avantageuse à long terme (retombées économiques, sociales et environnementales) plutôt que sur le critère du prix le plus bas ; et un assouplissement des procédures qui permettrait d’améliorer l’accès aux marchés publics, notamment pour les PME.

 
  
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  Sergio Berlato (PPE), per iscritto. − Quest'anno il diritto europeo in materia di appalti festeggia quarant'anni: nel 1971, per la prima volta, entrava in vigore la direttiva 71/305/CEE sugli appalti di lavori. Questo traguardo, a mio avviso, offre l'opportunità di procedere a una valutazione dei successi e i fallimenti della politica europea in materia. Per quanto riguarda i successi, ritengo che il diritto europeo in materia di appalti pubblici abbia contribuito in misura determinante a rendere la procedura di aggiudicazione più trasparente, nonché oggetto di azioni contro la corruzione; per contro sono aumentati i costi di transazione e di consulenza esterna, a causa della preponderanza unilaterale delle questioni giuridiche. Un tale andamento si rivela particolarmente problematico soprattutto in periodi di crisi economica e di tagli ai bilanci pubblici. Ricordo, inoltre, che l'accesso delle piccole e medie imprese agli appalti pubblici è ostacolato da numerose difficoltà, soprattutto di ordine burocratico.

Pertanto, accolgo con favore una revisione del diritto europeo in materia di appalti. Colgo l'occasione per sollecitare l'attenzione della Commissione sull'opportunità di considerare l'introduzione di misure volte alla riduzione dei costi di transazione per le piccole e medie imprese e, inoltre, la previsione di una maggiore semplificazione e flessibilità delle norme in materia di appalti pubblici.

 
  
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  Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. − Balsavau už šį pranešimą, nes pritariu Europos Komisijos išsikeltiems tikslams modernizuoti viešųjų pirkimų sistemą Europos Sąjungoje. Šiuo metu galiojančios direktyvos buvo priimtos palyginus neseniai, t.y. 2004 m., ir nors jau ir tuo metu buvo įvesta nemažai naujovių į prieš tai galiojusią viešųjų pirkimų sistemą, per pastaruosius 6 metus situacija vėlgi pasikeitė.

Vieni iš pagrindinių klausimų kalbant apie viešųjų pirkimų sistemą visuomet buvo procedūrų supaprastinimas, kad jomis efektyviai galėtų naudotis net ir nedidelius išteklius turintys pirkėjai, taip pat paslaugų koncesijų klausimo reglamentavimas ES lygmenyje, socialinių kriterijų privalomas įtraukimas į pirkimo procedūras, sudaromų sandorių vertės ribos, kurias peržengus automatiškai būtų taikomos ES direktyvos. Šiuo dokumentu Europos Parlamentas dar kartą patvirtino savo poziciją, kad šiuo metu paslaugų koncesijų reglamentavimas ES lygmeniu nėra reikalingas, o socialinių kriterijų įtraukimas į pirkimo procedūras visada turėtų išlikti savanoriškas, tačiau pripažįsta, kad Europos Komisija turėtų parengti geresnius pirkimų vadovus šiuo klausimu.

 
  
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  Jan Březina (PPE), písemně. − Oceňuji, že se Komise rozhodla prostřednictvím přezkumu upravit právní předpisy EU o zadávání veřejných zakázek, aby byly jednodušší a pružnější. V předložené zelené knize však lze nalézt i rozpory. Na jedné straně rozsah a podrobnost otázek vyvolává dojem, že jde o zavedení nějaké „mikrovyhlášky“ pro zadávání veřejných zakázek, na straně druhé jsou mnohé otázky či předložené návrhy protichůdné. Například kvóty nebo závazné cíle při zadávání zakázek by mohly být v rozporu s deklarovanou snahou o zjednodušení a zajištění větší právní jistoty, a přispět tak k další byrokratizaci a vytváření nových právních předpisů.

Jsem přesvědčen, že by přezkum směrnic o zadávání veřejných zakázek měl vycházet z toho, že je nutné právní předpisy o zadávání veřejných zakázek zeštíhlit a přivést je zpět k jejich vlastní podstatě, tedy k tomu, aby byly zárukou transparentnosti, nediskriminace a zajištění hospodářské soutěže. Hlavní pozornost by podle mého názoru měla být věnována tendenci veřejných orgánů spoléhat v případě právní nejistoty na byrokratické postupy, což vede ke snaze vyhýbat se rizikům a ve sporném případě udělit zakázku nejlevnějšímu produktu či službě namísto té nejinovativnější či úplně nejlepší nabídce. Tento vývoj je obzvláště problematický v době hospodářské krize a omezených veřejných rozpočtů.

 
  
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  Antonio Cancian (PPE), per iscritto. − Ho votato a favore della relazione presentata dalla collega Rühle sulla modernizzazione degli appalti pubblici, perché ritengo opportuna una revisione della materia, al fine di renderla più attuale. Inizialmente era stato necessario predisporre delle norme rigide, al fine di garantire una disciplina uniforme all'interno degli Stati membri, ispirata ai criteri della trasparenza e della libera concorrenza. Ora che questi principi si sono radicati nell'Unione, condivido la valutazione che sia opportuno procedere ad una revisione delle norme, al fine di renderle più flessibili ed moderne.

Il settore degli appalti pubblici riveste un ruolo importante all'interno della strategia Europa 2020, ragion per cui dobbiamo assicurarci che tramite questa disciplina sia garantito un uso efficiente dei fondi pubblici. In particolare, attraverso un utilizzo appropriato di questo strumento finanziario, si può sostenere l'efficienza energetica, l'innovazione e la tutela dell'ambiente.

Apprezzo il richiamo alla prevenzione e alla lotta della corruzione, da attuarsi mediante il ricorso a procedure di selezione più trasparenti e maggiormente controllate, in collaborazione con gli Stati. Condivido inoltre la volontà di rendere più facile per le PMI l'accesso al mercato degli appalti pubblici, permettendo in tal modo anche alle aziende di piccole o medie dimensioni di partecipare a questo importante settore economico.

 
  
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  Lara Comi (PPE), per iscritto. − Ho sostenuto, con il mio voto, questa relazione di iniziativa che il Parlamento ha elaborato in risposta al Libro verde della Commissione europea. Gli appalti pubblici possono rappresentare un vero motore per il mercato europeo, per la promozione di posti di lavoro e per lo sviluppo delle competenze e dell'innovazione. Ritengo di fondamentale importanza proseguire con maggiore vigore la lotta contro il fenomeno della corruzione e dei favoritismi che dilaga nella pubblica amministrazione.

È necessario, inoltre, migliorare la normativa esistente attraverso un'opera di semplificazione delle regole, soprattutto attraverso l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e di standard adeguati. Ciò determinerebbe una più ampia partecipazione con una corrispondente riduzione dei costi: l'efficienza ottimale della spesa pubblica. Concordo sul fatto che il criterio dominante non debba essere quello del "prezzo più basso", ma piuttosto quello della "offerta economicamente più vantaggiosa".

Ciò, infatti, stimolerebbe senza dubbio l'innovazione e gli sforzi per ottenere la massima qualità e il massimo valore. Inoltre, di centrale importanza è anche il miglioramento dell'accesso delle PMI agli appalti pubblici, perché bisogna consentire loro di partecipare a condizioni più eque, tenuto conto degli ostacoli che incontrano a causa della loro ridotta dimensione.

 
  
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  Corina Creţu (S&D), în scris. − Am votat pentru modernizarea politicii UE în domeniul achiziţiilor publice. Achizițiile publice reprezintă aproximativ 17 % din PIB-ul UE şi pot juca un rol important în asigurarea ocupării durabile a forței de muncă, în favorizarea inovării și a unor condiții de muncă sustenabile, în special pentru întreprinderi, în promovarea incluziunii sociale. Cadrul legislativ cu privire la achizițiile publice trebuie să reflecte și caracterul particular al serviciilor sociale, potențialul economic și inovator al IMM-urilor şi, nu în ultimul rând, să garanteze respectarea principiilor aplicabile - concurență, transparență, nediscriminare, eficiență.

 
  
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  Vasilica Viorica Dăncilă (S&D), în scris. − În condiţiile în care Europa caută soluţii pentru ieşirea din criză şi creşterea economică, consider benefică propunerea de revizuire a criteriilor la achiziţiile publice, pentru a fi luate în considerare costurile pe ciclu de viață ale bunurilor, serviciilor sau lucrărilor relevante, şi nu doar a celui mai scăzut preț. S-a dovedit că, uneori, acest criteriu a dus la costuri ulterioare suplimentare, doar pentru că nu s-a ţinut cont de serviciile post-contractare necesare în timpul folosirii unor bunuri sau servicii achiziţionate la preţul cel mai mic.

Acest principiu ar trebui avut în vedere mai ales în domenii precum cel alimentar sau al sănătăţii, în scopul unui acces pe baza raportului calitate-preț şi nu doar al ofertei celei mai ieftine, disponibile pentru consumatori, precum spitalele, centrele de îngrijire a persoanelor în vârstă, școli sau grădinițe, în vederea unui acces egal la alimente sănătoase.

 
  
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  Marielle De Sarnez (ALDE), par écrit. – Les marchés publics représentent environ 17 % du PIB de l'Union européenne. C’est dire l’importance d’une bonne politique en la matière par temps de crise. Les règles actuelles relatives aux marchés publics devraient être modifiées pour mieux soutenir le développement des petites et moyennes entreprises. Des contrats devraient pouvoir être attribués non seulement au soumissionnaire le moins cher mais également au plus innovant ou à celui qui offre les avantages environnementaux ou sociaux les plus intéressants. Il serait également utile d'obtenir l'insertion, dans l'accord sur les marchés publics, d'une clause permettant à l'UE de donner la préférence aux producteurs européens, en particulier les PME.

 
  
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  Harlem Désir (S&D), par écrit. – Dans la résolution sur les marchés publics, le Parlement européen a renforcé la proposition de la Commission dans le sens de l'Europe sociale: l'avancée la plus significative est que les collectivités ne devraient plus opter pour l'offre économiquement la plus basse, mais pour la plus avantageuse, celle qui intègre, par exemple, les aspects environnementaux. De même, la question des sous-traitants est prise en compte afin d'éviter les abus en matière de conditions de travail et de sécurité des travailleurs. Pour autant, il reste des progrès à accomplir pour la politique européenne des marchés publics.

La Commission doit en particulier imposer le principe de réciprocité à ses partenaires commerciaux: si l'Union accepte d'ouvrir ses marchés publics à des opérateurs de pays tiers, alors il faut que les entreprises européennes aient également accès aux marchés et aux chantiers publics dans ces pays hors UE. Les entreprises européennes et l'emploi en Europe doivent être une priorité des ouvertures commerciales. La Commission doit veiller à ce que sa prochaine directive sur les marchés publics serve le double objectif de plus d'emplois de qualité et de services de qualité pour les usagers.

 
  
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  Edite Estrela (S&D), por escrito. Votei favoravelmente o relatório relativo à modernização da política de contratos públicos porque propõe uma reformulação dos critérios para a adjudicação de contratos, de modo a favorecer as propostas mais vantajosas, não só em termos económicos, mas também sociais e ambientais, tendo em conta os custos de todo o ciclo de vida dos bens, serviços ou obras em causa. Considero que os contratos públicos devem impulsionar a transição para uma economia mais sustentável e para a concretização dos objectivos da Estratégia UE 2020.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. Tendo em conta que os contratos públicos representam, anualmente, milhões de euros, a sua importância económica não pode ser posta em causa. Por isso mesmo, pese embora existir uma longa tradição de legislação comunitária sobre estes mesmos contratos, nunca será de mais reivindicar leis melhores e mais eficazes, que assegurem uma total transparência dos procedimentos, que impeçam todas as formas de corrupção ou de manipulação de propostas em benefício de um concorrente, que limitem, ao máximo, as adjudicações sem concurso ou sem negociação, tanto em número como em valor, e que garantam uma concorrência efectiva no mercado interno entre empresas concorrentes, independentemente do seu país de origem. Deve-se também salientar que, em matéria de contratação pública electrónica, Portugal é hoje um bom exemplo, com todos os ganhos que tal representa em termos de simplificação de procedimentos, de eficiência e poupança de custos e tempo, quer para as empresas quer para as administrações públicas, e de transparência e acessibilidade.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. O presente relatório sobre a modernização da política de contratos públicos surge numa altura em que se completam quarenta anos da entrada em vigor da Directiva relativa aos edifícios e que consubstanciava a primeira legislação europeia sobre os contratos públicos. Se as vantagens da aplicação desta legislação são indiscutíveis quanto à transparência e abaixamento no preço das empreitadas, não podemos dizer que tudo foram aspectos positivos. Na verdade, subiram os custos de transacção e o aconselhamento externo. Nesta época de crise necessitamos de regras claras e transparência nos processos, de sistemas de qualificação e passes electrónicos que facilitem a vida às empresas, diminuam os custos e constituam um incentivo à modernização. Falhou o objectivo de, em 2010, 50% dos contratos públicos serem efectuados por via electrónica (à excepção de Portugal). Não se justifica que as empresas tenham de apresentar, para cada concurso, cerca de vinte documentos originais! É necessário aumentar a eficácia através do uso do correio e do reforço de modelos electrónicos. Saúdo, pois, esta iniciativa de simplificação, flexibilização e modernização da política dos contratos públicos e espero que venha beneficiar as PME, reduzindo os custos de transacção e permitindo-lhes o cesso a concursos a que, actualmente, não têm.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. Este relatório não pode ser dissociado das condições concretas em que se desenrola o processo de integração europeia, da sua natureza, das suas características matriciais e objectivos. A própria discussão deste assunto, na Comissão do Mercado Interno, considerada competente quanto à matéria de fundo, é elucidativa daquilo que se pretende: abrir caminho, fundamentalmente, aos grandes grupos económicos europeus para um mercado que vale cerca de 17 % do PIB global da UE - o mercado da contratação pública. Tudo o resto não é suficiente para ocultar esta intenção. Incluindo toda a retórica em torno dos princípios sociais e ambientais a ter em conta na contratação pública.

Se é verdade que a contratação pública deve ter plenamente em conta estes princípios, de maximização do bem-estar social e de protecção do ambiente (se falamos da utilização de dinheiros públicos, a prossecução do bem comum deverá ser, necessariamente, uma preocupação primordial), também não se pode ignorar, conforme afirmámos no debate em plenário, que a perspectiva de abertura mercantil afirmada neste relatório não é a que melhor assegura a observação destes princípios. Ficam a sugestão e o desafio que lançámos durante o debate: orientar a contratação pública, em especial nos Estados-Membros que actualmente enfrentam maiores dificuldades, para a preferência nacional.

 
  
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  Ilda Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. A contratação pública deve acolher, de forma transversal, princípios como a maximização do bem-estar social ou a protecção do ambiente, pelo que a compra de bens e serviços pelas autoridades públicas, utilizando fundos públicos, deve responder eficazmente às necessidades dos cidadãos de cada Estado-Membro, assegurando o respeito de critérios de sustentabilidade económica, social e ambiental. Só que a criação e desenvolvimento de um mercado europeu de contratos públicos, nas condições concretas em que actualmente se desenvolve o processo de integração, não assegura estes objectivos. Com esta iniciativa, o que se pretende, fundamentalmente, é abrir caminho a grandes grupos económicos europeus para um mercado que vale cerca de 17 % do PIB global da UE. Ora, com os actuais desequilíbrios no seio da UE e a gravíssima situação que as economias mais débeis enfrentam, a contratação pública nestes Estados-Membros poderia ser orientada para a preferência nacional, estimulando a produção nacional, a actividades das PME e as cadeias de abastecimento mais curtas - social e ambientalmente mais sustentáveis - assumindo-se, assim, como um importante instrumento de recuperação económica, ao serviço do imprescindível crescimento e desenvolvimento, e permitindo vencer défices e bloqueios que hoje se enfrentam.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Pred štyridsiatimi rokmi nadobudla účinnosť smernica európskeho práva o koordinácii postupov verejného obstarávania. Európske právo verejného obstarávania síce prispelo k väčšej transparentnosti obstarávania, boju proti korupcii, profesionalizácii verejných obstarávateľov a k zníženiu cien, na strane druhej však práve pokles cien nastal na úkor kvality a inovácií, či vzrastu ostatných nákladov. I preto je vítanou snaha Komisie, ktorá chce revíziou zaistiť jednoduchšie a pružnejšie právo verejného obstarávania v členských štátoch Európskej únie. Som však presvedčená, že by sa mala vykonať takým spôsobom, aby osvedčené, zaužívané postupy nemohli byť spochybnené. Domnievam sa zároveň, že by malo byť našou snahou dospieť ku kompromisu v oblasti riešenia otázok, akými sú napríklad ekologické a sociálne výzvy v rámci politiky verejného obstarávania, kvalita vykonanej práce vrátane zodpovedajúcej mzdy, rovnosť či sociálna súdržnosť – to všetko v záujme dosiahnutia optimálnych podmienok pre občanov, podniky, zamestnancov a tiež daňových poplatníkov.

Vo vzťahu k všeobecnej zásade verejného obstarávania by už najnižšia cena nemala byť rozhodujúcim faktorom pre zadávanie zákaziek. Rozhodujúcejšou by mala byť ekonomicky najvýhodnejšia ponuka z hľadiska nákladov na príslušné služby či tovary. Je potrebné opätovne zjednodušiť právo verejného obstarávania takým spôsobom, aby bolo možné vrátiť sa k jeho pôvodnej podstate – záruke transparentnosti, nediskriminácie a zabezpečenia hospodárskej súťaže.

 
  
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  Lorenzo Fontana (EFD), per iscritto. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, la relazione dell'onorevole collega vuole fornire un'analisi della politica europea sugli appalti pubblici. Trovo che la relazione contenga delle indicazioni molto importanti, quali per esempio la flessibilità nelle procedure, e più trasparenza nelle norme di attuazione. La relazione invita la Commissione a seguire la via della semplificazione. Un aspetto che trovo molto importante è lo stimolo ad incentivare gare d'appalto che stimolino l'innovazione. Per questo il mio voto sarà positivo.

 
  
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  Elisabetta Gardini (PPE), per iscritto. − In un periodo di restrizioni dei bilanci a livello mondiale, la politica in materia di appalti pubblici deve assicurare un uso più efficiente del denaro nazionale per rilanciare l'economia.

Ad oggi in Europa la spesa relativa a questo settore costituisce una voce importante dei bilanci, ovvero circa il 17% del PIL comunitario, ma necessita di una maggiore semplificazione che permetta alle nostre imprese di accedere più facilmente alle gare d'appalto.

Ecco perché concordo con il relatore nella scelta dei criteri per la selezione dei vincitori. Criteri in grado di scegliere l´offerta più vantaggiosa in termini di benefici sia economici sia sociali, rispetto a tutto il ciclo di produzione del bene o del servizio da garantire, come ad esempio per le commesse relative al settore alimentare.

E’ necessario, infatti, che le nuove disposizioni, previste nel Libro Verde sugli appalti pubblici, garantiscano anche ai consumatori passivi, come i pazienti degli ospedali o delle case di riposo, l´accesso ad alimenti salutari con il miglior rapporto qualità/prezzo e non semplicemente ai prodotti meno costosi disponibili.

Auspico, infine, che con l’introduzione di queste nuove misure lo strumento degli appalti possa essere sempre più motore d'innovazione e stimolo per le imprese a proporre soluzioni di cui l´Europa intera possa beneficiare.

 
  
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  Małgorzata Handzlik (PPE), na piśmie. − Zbyt często w przetargach publicznych zwyciężają oferty cenowo najniższe. Czasami wręcz tak niskie, że zachodzi podejrzenie, że oferta została celowo zaniżona, a kontrahent w obowiązujących warunkach rynkowych może mieć problemy z wywiązaniem się ze swoich zobowiązań. W rozmowach z przedsiębiorcami z mojego kraju kwestia nadzwyczaj niskich ofert cenowych jest często poruszana. Przedsiębiorcy podkreślają, że cena jest ważna i nie może zostać wykluczona jako jedno z kryteriów, ale są granice ekonomicznej opłacalności ofert, szczególnie gdy składane oferty przetargowe odbiegają znacznie od wyliczeń organów odpowiedzialnych za przygotowanie i rozstrzyganie przetargów. Dlatego też zgadzam się z założeniami rezolucji mówiącymi, iż powinniśmy sięgać do kryterium oferty najkorzystniejszej ekonomicznie, obejmującej wszystkie koszty cyklu życia towarów, usług i prac będących przedmiotem zamówień publicznych.

 
  
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  Ian Hudghton (Verts/ALE), in writing. − I wish to congratulate my colleague Ms Rühle for her excellent work on this report. I welcome her calls to make public procurement procedures simpler and more flexible as well as calls for better access to the process for SMEs. I also support replacing the ‘lowest price’ with the ‘most economically advantageous tender’.

 
  
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  Филиз Хакъева Хюсменова (ALDE), в писмена форма. − Обществените поръчки имат сериозен принос за повишаването на прозрачността при публичните разходи и за борбата с корупцията, но тяхното модернизиране е необходимо с оглед подобряването на ефективността им.

Подкрепих настоящата резолюция, защото споделям мнението, че правилата на ЕС за провеждането на обществени поръчки трябва да бъдат опростени, за да се даде по-голяма възможност за участие на малките и средните фирми в търговете. Считам, че по-широкото използване на възможностите на електронното управление ще доведе до намаляване на продължителността на процедурите и до опимизиране на разходите за администрацията и бизнеса и следователно намирам за необходими повече европейски инициативи в областта на електронните обществени поръчки.

Споделям и позицията, че най-ниската цена не трябва да бъде определяща при избора на доставчик, за да могат да бъдат вземани под внимание и други критерии, като икономически, социални и екологични ползи, и да се отчитат разходите през целия жизнен цикъл на съответните стоки и услуги. Необходими са и стъпки за насърчаване на иновативните предложения и гарантиране на по-високо качество на изпълнението.

 
  
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  Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau šiam dokumentui, kadangi yra siekiama tobulinti viešuosius pirkimus, supaprastinant procedūras ir daugiau galimybių suteikiant mažoms ir vidutinėms įmonėms (MVĮ). Direktyvų taikymo srityje reikėtų aiškiau nustatyti, kad reguliuojama viešoji pirkimo veikla, kuri, remiantis naujausiais Teisingumo Teismo sprendimais, perkančiosioms organizacijoms turi teikti tiesioginę ekonominę naudą. Džiaugiuosi Europos Komisijos siekiu viešąsias perkančiąsias organizacijas veiksmingiau įtraukti siekiant bendrų socialinių tikslų, tačiau atkreipiant dėmesį į tai, kad didžiausia kliūtis slypi pačiose viešuosius pirkimus reglamentuojančiose direktyvose. Kol direktyvose pigiausio pasiūlymo kriterijus bus toks pat svarbus, kaip ir ekonomiškai naudingiausio pasiūlymo kriterijus, turint omenyje dideles ekonomines perkančiųjų organizacijų problemas šioje srityje, pokyčių bus mažai. Padėtis keisis tik tuomet, jei bus nurodyta, kad sutartys turi būti sudaromos remiantis ekonomiškai naudingiausiu pasiūlymu (pavyzdžiui, pagal principą „taikyk arba paaiškink“ ir jei bus galima lengviau taikyti kriterijus ekonomiškai naudingiausiam pasiūlymui nustatyti. Paprastesnės Europos Sąjungos viešųjų pirkimų taisyklės ir geresnės galimybės naudotis lanksčiomis procedūromis padės skatinti tvarią ir inovatyvią pirkimo veiklą. Yra įvairių galimybių, pavyzdžiui, nuolat stebėti rinką, labiau išnaudoti derybų procedūros galimybę prieš tai apie jas paskelbus ir kitas papildomas priemones, kuriomis būtų didinamas skaidrumas arba leidžiama iš esmės pateikti alternatyvius pasiūlymus, ypač atsižvelgiant į tvaraus vystymosi principu pagrįstus pasiūlymus.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. − Il tema toccato dalla relazione dell'on. Rühle è significativo e delicato per il mondo delle imprese e della pubblica amministrazione. Quest'anno il diritto europeo in materia di appalti, come sottolineato nel testo, compie quarant'anni, in particolare con la direttiva 71/305/CEE. Realizzare un processo di modernizzazione degli appalti pubblici, passando anche per l'informatizzazione del sistema, è complesso e richiede attenzione agli aspetti che riguardano la tutela delle aziende, in particolare le PMI, il sistema della concorrenza e un grado di trasparenza delle operazioni tale da garantire una procedura che abbia anche un riscontro giuridico.

Sono convinto che conciliare i diversi aspetti di un settore delicato qual è quello degli appalti pubblici sia un meccanismo che richiede un'accurata attenzione a tutti i soggetti coinvolti per poterne garantire diritti e doveri. Non possiamo, infatti, disegnare un progetto di modernizzazione degli appalti pubblici soltanto perché restiamo abbagliati dall'efficacia delle parole "sostenibilità" e "informatizzazione".

 
  
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  Morten Løkkegaard (ALDE), skriftlig. − Jeg ser frem til, at denne betænkning kan fungere som input til Kommissionens arbejde med at modernisere udbudsdirektiverne. Der er brug for en modernisering af udbudsdirektiverne, så de fokuserer på kerneopgaven, som er at sikre gennemsigtighed, ikke-diskrimination og konkurrencen i markedet. Det er dog vigtigt for mig at understrege, at slankere udbudsregler og mere fleksibilitet ikke skal være på bekostning af ligebehandlingen af tilbudsgiverne. Europæisk udbudslovgivning har gjort udbudsprocesserne mere gennemsigtige, reduceret korruption og nepotisme og sænket priserne, så der er meget at være taknemmelig over. Så langt så godt. På den anden side har udbudsreglerne også ført til en markant stigning i transaktionsomkostningerne, blandt andet fordi reglerne er så komplekse. Omkostninger, som i visse tilfælde desværre overstiger de besparelser, der kan hentes på udbud af en given opgave, og det er jo ikke meningen.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. − I voted for this resolution, which in the field of public procurement calls on the Commission to assess the problems associated with exceptionally low bids and to propose appropriate solutions; recommends that contracting authorities provide, in the event of abnormally low bids being received, for early and sufficient information to other bidders, in order to allow them to assess whether there are grounds for initiating a review procedure; and asks for greater consistency between the EU’s common external trade policy and the practices in Member States where exceptionally low bids are accepted.

 
  
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  Iosif Matula (PPE), în scris. − Legislația europeană în domeniul achizițiilor publice a urmărit în principal punerea în practică a unor măsuri transparente de alocare a contractelor publice, prin combaterea neregulilor, reducerea birocrației și simplificarea procedurilor de aplicare. Practica actuală în acest domeniu indică necesitatea unei mai bune alinieri a criteriilor naționale la legislația europeană. Noile prevederi pot crea un cadru legislativ favorabil creșterrii accesului IMM-urilor la achizițiile publice prin evitarea introducerii de proceduri birocratice suplimentare. Subliniez importanța stabilirii criteriilor suplimentare pentru alocarea contractelor publice. Introducerea criteriului "cel mai avantajos economic" va lua în calcul obiective ce aduc beneficii în plan economic și social și au un impact redus asupra mediului. Doar 50% din achizițiile publice ale UE se desfășoară electronic dar și aici există multe imperfecțiuni în realizarea unui sistem eficient al e-achizițiilor.

Consider necesar un cadru comun care să stabilească procedurile de contestare a rezultatelor licitațiilor. În unele state membre, contestațiile constituie princpalul obstacol în calea demarării investițiilor. Am votat în favoarea acestui raport deoarece consider că viitorul achizițiilor publice poate constitui o sursă importantă pentru crearea de locuri de muncă și dezvoltarea competențelor în domeniile cercetării și inovării.

 
  
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  Mario Mauro (PPE), per iscritto. − Modernizzare gli appalti pubblici significa aumentare la trasparenza e la parità di trattamento e quindi combattere la corruzione. Concordo con la relatrice sugli obiettivi e sulle modalità per raggiungerli, nonchè sulle obiezioni alla proposta della Commissione: una revisione delle direttive sugli appalti pubblici dovrebbe partire dal presupposto che il diritto europeo in materia è assurto nel frattempo in Europa a normale prassi. Il mio voto è favorevole

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Ce texte contient plusieurs considérations écologiques et une inquiétude pour le respect des conventions collectives que j'approuve. Mais il centre son propos sur le respect de la sacrosainte concurrence libre. Il salue aussi le Livre vert que la Commission a produit en janvier dernier et qui prône entre autres choses la révision à la baisse des exigences des pouvoirs publics pour mieux favoriser la concurrence. L'intérêt général est une fois de plus sacrifié au libéralisme. Je vote contre.

 
  
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  Miroslav Mikolášik (PPE), písomne. − Správne fungujúci trh verejného obstarávania v celej EÚ je zásadne dôležitý pre stimulovanie hospodárskej súťaže a inovácií na jednotnom trhu. Podporujem myšlienku nadnárodného verejného obstarávania. Jednotné európske pravidlá verejného obstarávania výrazne prispievajú k zvyšovaniu transparentnosti a rovnosti v zaobchádzaní, je však nutná ich dodatočná simplifikácia a odstránenie prebytočnej byrokracie, aby získali prístup aj malé a stredné podniky. Výzvou pre členské štáty zostáva primeraná transpozícia európskych pravidiel do vnútroštátnych právnych predpisov a zabezpečenie dostatočnej odbornej prípravy, keďže verejné obstarávanie si vyžaduje vysoký stupeň profesionality. Verejné obstarávanie nesmie viesť ani k znižovaniu environmentálnych a sociálnych štandardov.

Prikláňam sa preto k názoru, že kritérium najnižšej ceny by už nemalo byť určujúcim pre zadávanie zákaziek a malo by byť nahradené kritérium ekonomicky najvýhodnejšej ponuky v zmysle hospodárskych, sociálnych a environmentálnych výhod s prihliadnutím na náklady celého životného cyklu príslušných tovarov, služieb alebo prác. Predkladaná správa prináša hlavné princípy, ktorými mi by sa malo verejné obstarávanie v budúcnosti riadiť a ktoré svojím hlasom rád podporím.

 
  
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  Alexander Mirsky (S&D), in writing. − This report highlights ‘environmental and social public-policy challenges, as well as quality-of-work issues including adequate pay, equality, social cohesion and inclusion, while achieving optimal value for citizens, businesses, employees and taxpayers’ and, with regard to the general principles for awarding contracts, states clearly that the lowest price should no longer be the determining factor and that ‘it should, in general, be replaced by the criterion of most economically advantageous tender, in terms of economic, social and environmental benefits – taking into account the entire life-cycle costs of the relevant goods, services or works’. I therefore believe that the report is a very important document and I support it.

 
  
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  Claudio Morganti (EFD), per iscritto. − Gli appalti pubblici, soprattutto in un periodo di generale stagnazione economica, possono essere sicuramente un volano per la ripresa. Questa relazione propone una maggiore definizione delle regole e delle procedure di gara, nonché una loro semplificazione. Ampio spazio viene dedicato alle piccole e medie imprese, per le quali è necessario avere normative le più semplificate possibili; viene proposto in particolare di agevolare una lottizzazione degli appalti più grossi, in maniera tale da rendere possibile una massiccia partecipazione delle PMI ad un maggior numero di bandi.

Voglio segnalare inoltre la necessità che sempre più appalti pubblici vengano conclusi per via elettronica: questo modello comporta una grossa riduzione di oneri e costi, nonché un significativo risparmio temporale. Trovo, in ultima analisi, che questa relazione sia molto ben fatta e vada nella giusta direzione ed è per questo motivo che ho voluto esprimere il mio giudizio positivo.

 
  
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  Rolandas Paksas (EFD), raštu. − Balsavau už šią rezoliuciją, kadangi viešųjų pirkimo veikla turi teikti tiesioginę ekonominę naudą perkančiosioms organizacijoms, o ne priešingai. Siekiant tvarios ir modernios pirkimo veiklos, reikia numatyti paprastesnes viešųjų pirkimų taisykles ir lankstesnis procedūras.

Nemanau, jog tikslinga viešųjų pirkimų institucijoms į ekonomiškai naudingiausio pasiūlymo įvertinimą įtraukti ir aplinkosaugos išlaidas. Atsižvelgiant į tai, pritariu pasiūlymui, kad sprendimus priimančioms institucijoms būtų suteikta galimybė pačioms nuspręsti, ar taikyti kriterijus, nesusijusius su viešaisiais pirkimais, ar ne.

Atkreiptinas dėmesys į tai, jog būtina sugriežtinti subrangos sutarties sudarymo nuostatas tam, kad valdžios institucijoms iš anksto, prieš sudarant sutartį, būtų pateikta visa informacija, susijusi su subrangovais. Be to, būtina užtikrinti, kad MVĮ subrangovams nebūtų taikomos blogesnės sąlygos bei nei pagrindiniam rangovui.

Siekiant palengvinti galimybes viešuosiuose pirkimuose dalyvauti nepelno, socialinės paskirties subjektams bei MVĮ reikėtų padidinti tiekimo ir paslaugų sutarčių ribinių dydžių lygį.

 
  
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  Γεώργιος Παπανικολάου (PPE), γραπτώς. – Η οδηγία περί δημοσίων συμβάσεων τέθηκε για πρώτη φορά σε ισχύ πριν από σαράντα χρόνια (οδηγία 71/305/ΕΟΚ). Παρά την σημαντική συνεισφορά της αυτή την μακρά περίοδο η συγκεκριμένη οδηγία έφτασε στα όρια της. Χρειάζεται αναθεώρηση ώστε να ανταποκρίνεται τόσο στις σύγχρονες ανάγκες (απλουστευμένες διαδικασίες που θα εμποδίζουν την γραφειοκρατία) όσο και στις προκλήσεις (φαινόμενα διαφθοράς και νομικής ανασφάλειας).

Μάλιστα, στην περίοδο οικονομικής κρίσης που διανύει η Ευρώπη η γραφειοκρατία αποτελεί εν δυνάμει παράγοντα καθυστέρησης για την εκπόνηση σημαντικών αναπτυξιακών πρωτοβουλιών, ενώ ταυτόχρονα η διαφθορά και η διαπλοκή παρουσιάζει σημάδια έξαρσης. Η επαναφορά επομένως της συζήτησης για τις δημόσιες συμβάσεις γίνεται σε μία σωστή χρονική στιγμή και για το λόγο αυτό την υποστηρίζω.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. Votei favoravelmente o presente relatório relativo à modernização no domínio dos contratos públicos. De facto, a legislação europeia dos contratos públicos celebra este ano o quadragésimo aniversário. Creio ser o momento adequado para elaborar um inventário e analisar onde se encontram os sucessos e fracassos da política de adjudicações europeia. As novas regras devem ter por base a essência original do primeiro diploma: a garantia de transparência, a não discriminação e a segurança de concorrência.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. − I quarant'anni del diritto europeo in materia di appalti (il 26 luglio 1971 entrava in vigore per la prima volta la direttiva sugli appalti di lavori 71/305/CEE) hanno permesso al legislatore di maturare un'esperienza tale da raggiungere da un lato grandi successi e dall'altro fallimenti come una scarsa certezza giuridica che ha portato ad alimentare contraddizioni e confusione. Reputo dunque essenziale una revisione del diritto europeo in materia di appalti pubblici nell'ottica di semplificarlo e renderlo più flessibile, garantendo aspetti quali trasparenza, non discriminazione e sicurezza della concorrenza. Accolgo, dunque, in maniera favorevole la seguente proposta di risoluzione dando il mio voto favorevole.

 
  
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  Rovana Plumb (S&D), in writing. − The report on the modernisation of public procurement (PP) is based on the Green Paper preceding the imminent legislative proposals from the Commission on PP (due to come in Dec 2011), its content being relevant to the future legislative report. I voted for this report because PP could be a real driver in promoting quality jobs, wages and conditions, and equality, developing skills and training, promoting environmental policies, and providing incentives for research and innovation. I fully support the request to the Commission to encourage governments and contracting authorities to increase the use of sustainable public procurement supporting and promoting good quality employment, and providing quality services and goods in Europe. I consider there are good provisions relating to SMEs, to the fight against corruption and to e-public procurement.

 
  
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  Phil Prendergast (S&D), in writing. − I welcome this report on the modernisation of public procurement rules.

European rules on tendering procedures must not undermine workers’ rights and social conditions. When public authorities purchase goods and services to meet our citizens’ various needs, we must not – for the sake of securing the cheapest price at any price – ignore the needs of the workers who provide them. The ‘cheapest tender’ principle needs to be reviewed so as to cover social and environmental criteria, taking into account the full costs of each option presented.

Decent work standards have to be upheld. Otherwise, when pursuing public-interest goals, we risk undermining social conditions. Fair and equal pay and proper working conditions, which safeguard health and safety, are not incompatible with sound financial management. Tender applicants must not be allowed to evade their obligations by hiding behind a chain of subcontractors which can render them unaccountable.

We also need to consider changes to the current thresholds for supply and services contracts, so as to ensure that charities, NGOs and small local operators are not deprived of access to these markets as a result of legal and administrative burdens which are unjustified in the environments where such organisations operate, and which paralyse them, to nobody’s benefit.

 
  
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  Paulo Rangel (PPE), por escrito. A legislação de contratação pública traduz umas das áreas em que a intervenção do Direito da União é mais vincada – e, também, em que conhece mais tradição, já que se comemora, este ano, o 40.º aniversário da primeira intervenção legislativa. Trata-se de uma área onde qualquer intervenção capaz do Direito da União pode produzir resultados vantajosos para a economia. Beneficia não só a liberdade concorrencial, como também os contribuintes em geral, na medida em que faz da transparência a marca central do processo de contratação pública. Todavia, a natureza altamente técnica deste domínio tem aumentado os chamados custos de transacção, ou seja, os custos com que os candidatos têm de arcar num processo de contratação pública (por exemplo em aconselhamento jurídico) para apresentarem uma candidatura. O futuro desta legislação deve passar, assim, pela sua simplificação. Num outro plano, justifica-se ainda o caminho no sentido de garantir uma maior flexibilização: em vez do primado do melhor preço, a prevalência da melhor solução. Por concordar com esta visão, votei em sentido favorável.

 
  
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  Robert Rochefort (ALDE), par écrit. – Les marchés publics - qui représentent 17 % du PIB de l'Union européenne - sont un instrument majeur du soutien à la croissance économique, l'innovation, l'emploi, la protection de l'environnement, ou encore l'efficacité de la dépense publique en Europe. Garantir qu'ils fonctionnent de manière optimale est donc un enjeu crucial pour l'économie européenne. Ce rapport, auquel j'apporte mon soutien, fixe 6 objectifs prioritaires pour la réforme de la législation actuelle que devrait proposer la Commission dans les prochains mois. Parmi eux, on trouve notamment l'amélioration de l'accès des PME aux marchés publics. En ce sens, le Parlement propose de moderniser le site Internet du TED, de soutenir la division des contrats en "lots", ou encore de promouvoir le "passeport pour les marchés publics électronique" - celui-ci permettrait à un opérateur économique de démontrer, sur présentation de ce seul document, qu'il satisfait aux conditions requises par la législation européenne sur les marchés publics. J'y suis très favorable. Parmi les autres objectifs, à noter également celui d'atteindre un meilleur rapport qualité-prix, notamment en remplaçant le critère du prix le plus bas par celui de l'offre économiquement la plus avantageuse, tenant compte du cycle de vie des biens pertinents dans son ensemble.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − I voted in favour. This year marks the 40th anniversary of European public procurement law. The entry into force on 26 July 1971 of Council Directive 71/305/EEC concerning the coordination of procedures for the award of public works contracts is an event seldom recalled. The Commission Green Paper on the modernisation of EU public procurement policy mentions the directive only once.

Nonetheless, the anniversary offers an occasion for taking stock and examining where European public procurement policy has succeeded and where it has failed. The EP position is that any revision of the public procurement directives should proceed from the recognition that there is now considerable experience with EU public procurement law in Europe: whereas, in the early days, strictly formalised procedures were necessary in order to bring a certain degree of professionalism to public procurement practice and to accustom the contracting authorities to the principles of transparency, non-discrimination and competition, these things are nowadays common practice. What is required today is a slimming-down of public procurement law to refocus it on the core task of guaranteeing transparency and non-discrimination and safeguarding competition.

 
  
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  Licia Ronzulli (PPE), per iscritto. − Ho votato a favore di questo documento perché le regole europee sugli appalti pubblici devono essere semplificate per permettere alle piccole e medie imprese di accedere più facilmente alle gare d'appalto. Inoltre, non necessariamente gli appalti devono essere assegnati alla migliore offerta economica, ma anche a quella più innovativa o con un miglior impatto ambientale. Infine, per semplificare le procedure di assegnazione di un appalto è necessaria la creazione di un vero e proprio passaporto elettronico che certifichi il rispetto, da parte dell'impresa in gara, delle regole comunitarie in materia.

 
  
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  Tokia Saïfi (PPE), par écrit. – Ce rapport marque une étape importante avant la proposition formelle de la Commission européenne annoncée pour la fin de l'année, c'est pourquoi je me suis prononcée en sa faveur. Notamment, le rapporteur avance que le critère du prix le plus bas n'est plus adapté au contexte actuel, et c'est une idée que je défends. En effet, tirer le prix d'une offre vers le bas en bafouant les normes de base en matière sociale ou environnementale a un coût. Et ce coût est supporté par les citoyens, et non par l'entreprise qui remporte le marché. Ce n'est plus acceptable, et nous devons faire évoluer cette règle.

De la même façon, il faut mettre fin à la naïveté commerciale: lorsqu'elles candidatent à des marchés non européens, nos entreprises sont presque toujours écartées. À l'inverse, les entreprises étrangères peuvent facilement soumissionner, voire remporter, des marchés publics européens. L'Union doit utiliser tous les instruments à sa disposition pour ouvrir les marchés publics de nos partenaires de manière réciproque. Cela permettra aux entreprises européennes de bénéficier de conditions de concurrence équitables et justes lorsqu'elles tentent leur chance à l'étranger.

 
  
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  Matteo Salvini (EFD), per iscritto. − Signor Presidente, mi congratulo con la relatrice per aver reso una relazione e una tematica cosi complessa accessibile a tutti. Accolgo con piacere il seguente documento, in quanto esso invita la Commissione a seguire la via delle semplificazione e della tutela delle differenti prassi giuridiche dei vari Stati membri dell'Unione, nonché il rifiuto all'introduzione di nuove norme per gli appalti che si svolgono sotto le soglie europee.

Inoltre, la relazione riserva un grande spazio alla tutela delle PMI a proposito della loro capacità di accesso agli appalti europei. Vorrei infine sottolineare come la semplificazione delle procedure legislative, non solo offre numerosi vantaggi agli amministratori locali ma contribuisce all'eliminazione di sperperi economici. Pertanto invito la Commissione a perseguire tale linea di chiarificazione legislativa.

 
  
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  Laurence J.A.J. Stassen (NI), schriftelijk. − De PVV heeft tegen deze ontwerpresolutie gestemd. De voorliggende resolutie zegt administratieve en juridische procedures bij publieke overheidsopdrachten te willen vereenvoudigen, maar vervangt dit vervolgens met extra criteria. Het Europees Parlement gaat hierbij op de stoel van de nationale overheden zitten door voor te schrijven welke criteria overheden moeten aanhouden bij publieke aanbestedingen. Zo wordt er gewaarschuwd dat de laagste prijs niet meer doorslaggevend mag zijn als criterium bij publieke aanbestedingen. In plaats daarvan zou het moeten gaan om duurzame, klimaatvriendelijke en CO-2 neutrale aanbestedingen en overheidsopdrachten die zogezegd het ´Europees sociaal model´ bevorderen. De PVV is van mening dat het aan de lidstaten zelf is criteria te bepalen bij overheidsopdrachten, niet aan de EU. Daarom heeft de PVV tegen deze resolutie gestemd.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. A Comissão Europeia lançou o Livro Verde sobre a modernização da política de contratos públicos da UE intitulado Para um mercado dos contratos públicos mais eficiente na Europa defendendo que os contratos públicos devem desempenhar um papel fundamental na estratégia UE-2020 e assegurar uma utilização o mais eficiente possível dos fundos públicos. Voto favoravelmente o presente relatório por entender que o mercado europeu dos contratos públicos deve continuar aberto em toda a UE, contribuir para os novos desafios europeus, promover a concorrência e estimular a inovação empresarial. Defendo que os Estados-Membros devem enveredar novos esforços com vista a alcançar maiores transacções nos serviços de procura pública electrónica. Considero importante que sejam adoptados mecanismos de prevenção e combate à corrupção, devendo ser clarificados alguns conceitos de natureza jurídica ainda dúbios. Devem ser simplificadas as regras, por forma a adoptar procedimentos mais flexíveis nos contratos públicos. Entendo ainda que o critério do preço não deve ser o factor preponderante para a adjudicação de contratos, devendo ser adoptado o critério da proposta economicamente mais vantajosa em termos de benefícios económicos, sociais e ambientais. Pretendo-me assim associar a uma melhor utilização dos fundos públicos e a investimentos que tenham elevado retorno a longo prazo para as novas gerações. Nuno Teixeira

 
  
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  Viktor Uspaskich (ALDE), raštu. − Gerbiami kolegos, aš sutinku su pranešėju, kad ES taisyklės turėtų būti supaprastintos, siekiant palengvinti mažoms ir vidutinėms įmonėms (MVĮ) siūlant viešojo pirkimo sutarties kainą. MVĮ yra Lietuvos ekonomikos stuburas. Šios įmonės sudaro 76 proc. darbo rinkos užimtumo verslo ekonomikoje, kuri yra net 9 proc. aukštesnė nei ES vidurkis. Nepaisant to, remiantis Europos Sąjungos Komisijos statistikos duomenimis ir lyginant su ES vidurkiu (28 proc. prieš 21 proc.), didžioji dalis Lietuvos MVĮ patiria problemas finansų srityje. Lietuvoje mažos įmonės gauna tik mažą dalį viešųjų pirkimų kontraktų nei turėtų atsižvelgiant į jų užimamą ekonomikos dalį. Taip yra todėl, kad šiandienos viešojo pirkimo taisyklės padaro konkursus dėl kontraktų sudėtingus ir brangius. Dar daug reikia padaryti norint sukurti teisingą ir skaidrią ES reguliavimo struktūrą, kuri būtų skirta viešiesiems pirkimams reguliuoti ir padėtų MVĮ gauti geresnę prieigą prie viešųjų pirkimų sutarčių tiek ES, tiek ir trečiose šalyse. Aš sutinku su ALDE kolegomis, kad turėtų būti taikomas principas „tik vieną kartą“, kuriuo remiantis institucijos neturėtų pakartotinai prašyti pateikti įrodymų, kurie jau buvo pateikti kitų procedūrų metu. Tokiu būdu turėtų būti išvengta apsunkinančių biurokratinių kliūčių.

 
  
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  Derek Vaughan (S&D), in writing. − The report, which I fully support, states the importance of ensuring that taxpayers’ money is used effectively to boost the economy and enhance job creation. This must be done by creating clear, simple rules to encourage public authorities as they look to boost innovation and growth. The proposals outlined in the report highlight the need to establish an EU-wide electronic procurement passport to give evidence that EU public procurement rules are complied with. This would be effective in reducing the currently costly and inefficient administrative burden linked to tendering for contracts. I also fully support the proposed changes to the criteria for tenders, which will benefit SMEs. Compared to their share in the economy, SMEs are struggling to secure public procurement contracts. A contract should be awarded to the proposal offering the most advantageous economic, social and environmental terms rather than being based solely on the ‘lowest price’ criterion. I support this because it will undoubtedly be beneficial in terms of generating more innovative bids in line with EU2020 strategy goals.

 
  
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  Angelika Werthmann (NI), schriftlich. Seit Inkrafttreten der Richtlinie 71/305/EWG konnten viele Erfolge im Bereich des öffentlichen Auftragswesens erzielt werden, dennoch müssen die öffentlichen Beschaffungsregeln gemäß den EuGH-Urteilen verbessert werden. Nachteilig sind die Niedrigpreisverfahren, die zu Lasten von Qualität, Innovation und Nachhaltigkeit gehen. Auch ist der technische Produktionsprozess in Bezug auf die Nachhaltigkeit von entscheidender Bedeutung. Für KMU soll der Zugang durch die Beseitigung der bestehenden Hindernisse und die Gewährleistung von gleichen Bedingungen erleichtert werden. Ich habe dem Bericht zugestimmt.

 
  
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  Hermann Winkler (PPE), schriftlich. Sehr geehrter Herr Präsident, liebe Kollegen! Das Thema Vergaberecht ist essentiell für unsere Betriebe zu Hause. Ob wir deswegen aber die EU-Vergaberegeln kurze Zeit nach dem Inkrafttreten bereits wieder revidieren müssen, halte ich für fraglich. Der Bericht von Frau Rühle findet hier einen guten Kompromiss. Leider hat die EU-Kommission bereits beschlossen, ihren Vorschlag zur Revision im Dezember vorzulegen. Daher gilt es, im folgenden Gesetzgebungsverfahren unsere Bedenken einzubringen. Die Betriebe, vor allem unsere KMU, brauchen praktikable Regeln, die ihnen einen möglichst einfachen Zugang zu den Aufträgen verschaffen. Ich warne daher vor der Überfrachtung des EU-Vergaberechts. Wir dürfen die Regeln nicht unnötig verkomplizieren, dazu gehört auch übertriebenes Einbeziehen von vergabefremden Kriterien. Eine Einmischung in den Herstellungsprozess, wie die EU-Kommission sie jetzt wohl plant, ist völlig übertrieben und belastet die Unternehmen zu stark.

Das wirtschaftlichste Angebot sollte das Rennen machen, und weder das billigste noch das politisch korrekteste! Bei der Vergabe freiberuflicher Ingenieur- und Architektenleistungen sollte der Schwellenwert korrespondierend mit dem Vergabeschwellenwert für Bauleistungen in Höhe von fünf Mio. Euro auf eine Mio. Euro erhöht werden. Der formale Dokumentationsaufwand muss vereinfacht sowie die Gültigkeitsdauer der Referenzen auf mindestens zehn Jahre angehoben werden.

 
  
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  Iva Zanicchi (PPE), per iscritto. − Ho espresso un voto favorevole al testo presentato dall'on. Rühle sulla modernizzazione degli appalti pubblici, anche alla luce del prossimo dibattito in merito alla proposta di revisione delle cosiddette "direttive appalti". Pur condividendo ampiamente una generale semplificazione delle norme e delle procedure in materia di appalti, che contribuirebbe senza dubbio ad un'accelerazione sulla firma dei contratti, ritengo debbano essere fatti maggiori controlli in tema di autocertificazione: se da un lato questa rappresenta infatti uno strumento per semplificare la partecipazione delle imprese alle gare, dall'altro è necessaria, per combattere la presentazione di falsi certificati o attestazioni, la creazione di una banca dati degli atti e provvedimenti amministrativi come comprova dei requisiti dichiarati.

 
  
  

Informe: Traian Ungureanu (A7-0258/2011)

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. Aprovo o presente relatório no sentido de que, para se adquirir um entendimento rigoroso da situação actual e dOS futuros desenvolvimentos nos mercados de trabalho, os esforços positivos da Comissão Europeia no sentido de uma aplicação efectiva e de apoio à mobilidade de trabalhadores têm de ser reforçados. Para tal, é necessária uma análise mais aprofundada dos procedimentos de infracção dirigidos aos Estados-Membros não cumpridores, das tendências de mobilidade profissional em termos de competências, sectores e zonas geográficas, bem como a apresentação de uma estratégia de mobilidade abrangente, multidisciplinar e de longo prazo, destinada a analisar e a remover todos os entraves jurídicos, administrativos e práticos existentes à livre circulação de trabalhadores. Atendendo à conjuntura actual, as razões económicas para a abertura dos mercados de trabalho nunca foram tão prementes. Gostava de salientar que um proteccionismo excessivo em termos de mobilidade de trabalhadores induzirá uma separação crescente entre Estados-Membros e um sentimento de desconfiança que poderá afectar o desempenho da UE enquanto actor global, podendo ainda enfraquecer a sua posição competitiva. É chegado o momento de os Estados-Membros europeus trabalharem e crescerem juntos.

 
  
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  Laima Liucija Andrikienė (PPE), in writing. − I support this report, which aims to reaffirm the European commitment to reinforcing the right of free movement for workers.

Member States must facilitate the exercise of this right, implementing existing legislation fully whilst bringing national legislation into line with the European provisions, in order to eliminate possible direct or indirect barriers, notably with regard to discriminatory behaviour based on nationality, refusal of rights for family members, and social security scheme rules, as well as other barriers that can prevent workers from moving freely in search of a job or can create disincentives to their doing to.

In an era of globalised markets, the free movement of workers can address the problem of finding a profitable fit between labour demand and supply. The Commission must strengthen its efforts in enforcing and supporting labour mobility, must conduct more in-depth analysis in relation to infringement procedures for non-compliant Member States, and must present a long-term, comprehensive, multidisciplinary mobility strategy for analysing and removing all existing legal, administrative and practical barriers to the free movement of workers. Over-protectionism in terms of labour mobility will induce a mistrust that could affect the EU’s performance as a world player. Member States need to work and grow together.

 
  
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  Roberta Angelilli (PPE), per iscritto. − L’Unione è uno spazio di libertà e sicurezza, dove libera circolazione significa libertà di trasferirsi in un altro Stato membro per trovare lavoro o per rispondere ad una offerta di lavoro. Tuttavia le statistiche dimostrano che un numero esiguo di cittadini si avvale di questo diritto e solo il 2,3 % dei cittadini europei risiede in uno Stato membro diverso da quello d’origine.

Nel contesto di crisi economica il tasso di mobilità attuale non è sufficiente per rafforzare l'efficienza del mercato del lavoro: incoraggiare la mobilità dei lavoratori perciò è necessario.

I più recenti studi hanno dimostrato che l’esercizio del diritto di libera circolazione dei lavoratori non comporta effetti negativi per i mercati del lavoro, perciò gli Stati membri dovrebbero facilitarne l'esercizio adattando le legislazioni nazionali al fine di eliminare potenziali ostacoli diretti o indiretti, in particolare quelli relativi ad un comportamento discriminatorio basato sulla nazionalità.

Per raggiungere gli obiettivi della Strategia Europa 2020 e sostenere l’economia nell’attuale situazione di crisi sono necessarie azioni comuni e concrete da parte degli Stati membri volte a rafforzare la fiducia reciproca per sostenere i lavoratori ed i mercati.

 
  
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  Elena Oana Antonescu (PPE), în scris. − Deși dreptul de a trăi și de a lucra în orice țară a Uniunii Europene reprezintă o componentă de bază a cetățeniei europene, recunoscută prin tratate, totuși potrivit statisticilor, există încă un număr prea redus de persoane care își exercită acest drept. În vremuri de criză economică, mobilitatea profesională și geografică a lucrătorilor poate contribui la reducerea nivelului șomajului, corelând oferta de forță de muncă cu cererea, la oportunități privind crearea de locuri de muncă, la adaptarea economiei, a societății și a demografiei la schimbările structurale, precum și la promovarea creșterii economice și a competitivității UE. Aceste obstacole și restricții încalcă un drept fundamental al lucrătorilor, fac mai dificilă redresarea economiilor UE și pot conduce la efecte contraproductive, cum ar fi munca fără forme legale și exploatarea lucrătorilor.

Consider că trebuie încurajată libertatea de circulație a lucrătorilor, căci aceasta reprezintă un exemplu socio-economic pozitiv, atât pentru Uniunea Europeană, cât și pentru statele membre, constituind o etapă de referință în integrare care contribuie la dezvoltarea economică, coeziunea socială, evoluția individuală pe plan profesional, combaterea prejudecăților, a rasismului și a xenofobiei și înlesnind, de asemenea, contrabalansarea efectelor negative ale crizei economice.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Soucieuse du respect du droit fondamental que possède chaque travailleur européen à circuler librement au sein de l’UE, j’ai voté en faveur de la résolution portée par mon collègue, Traian Ungureanu. Cette résolution encourage l’intégration des travailleurs des nouveaux membres de l’Union, notamment de la Bulgarie et la Roumanie, au marché européen, et dénonce les préjugés. Nous devons lutter contre les discriminations envers les travailleurs sur la base de leur nationalité : tel est l'un des fondements majeurs du projet européen!

 
  
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  Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Teisė gyventi ir dirbti kitoje Europos Sąjungoje valstybėje yra viena iš pagrindinių ES laisvių ir Sutartimis pripažinta esminė ES pilietybės sudėtinė dalis. Tačiau kai kuriose ES valstybėse narėse iki šiol yra išlikusios administracinės ir biurokratinės kliūtys, kurios neleidžia ES piliečiams pilnai pasinaudoti savo teisėmis, bei dedama nepakankamai pastangų kovoti su migrantų darbuotojų diskriminacija ir išlaidojimu. Pritariu raginimams, kad valstybės narės privalo supaprastinti administracines procedūras, susijusias su darbuotojų laisvo judėjimo teise, kad būtų išvengta nepateisinamų, nereikalingų ar sudėtingų administracinių procedūrų, suvaržančių galimybę ja pasinaudoti. Komisija turėtų atlikti išsamų tyrimą, kuriame būtų nurodomos kliūtys, kylančios Europos Sąjungos darbuotojams, norintiems pasinaudoti savo teise laisvai judėti, ir įvertinti valstybių narių veiksmai šioje srityje. Komisija taip pat turėtų įvertinti dabartinę valstybių narių ekonomikos padėtį darbo rinkos požiūriu ir prižiūrėti valstybes nares, kad jos geriau derintų migracijos politiką ir darbo jėgos aspektus, veiksmingiau spręstų darbo jėgos trūkumo klausimus ir skatintų vidaus gamybą ir savo ekonomikų augimą.

 
  
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  Regina Bastos (PPE), por escrito. O direito de viver e de trabalhar noutro Estado Membro é uma das liberdades fundamentais da UE e é um elemento básico da cidadania europeia consagrada nos Tratados. Na realidade, é necessária uma melhor transposição e aplicação das directivas existentes em matéria de livre circulação de trabalhadores tendo em conta que subsistem entraves jurídicos, administrativos e práticos à plena aplicação desta liberdade fundamental. Assim, votei favoravelmente este relatório que sublinha a necessidade de promover estratégias de informação sobre os direitos dos trabalhadores migrantes e de simplificar os procedimentos administrativos relativos ao exercício da livre circulação de trabalhadores. É também necessária uma melhor coordenação entre os sistemas de protecção social para que sejam reconhecidos os direitos sociais previamente adquiridos. É essencial reforçar o quadro jurídico actual relativo ao reconhecimento das qualificações académicas e profissionais. Deve-se promover a mobilidade geográfica dos jovens através de programas de mobilidade para fins de aprendizagem e promover activamente o ensino de línguas estrangeiras. Finalmente, sublinho a importância da rede EURES na promoção da mobilidade dos trabalhadores na UE através da disponibilização de informações acerca de ofertas de emprego, informação sobre oportunidades de educação e formação profissionais e sobre as condições de vida e de trabalho.

 
  
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  Jean-Luc Bennahmias (ALDE), par écrit. – Les chiffres sont connus. La mobilité des Européens demeure extrêmement faible : seuls 2,3% des habitants de l’UE résident dans un autre Etat membre que le leur. Pourtant 17% auraient l’intention de travailler dans un autre Etat membre, et près de la moitié envisageraient de chercher un emploi dans un autre Etat membre s’ils étaient licenciés. Ces chiffres révèlent le décalage existant entre un marché unique qu’on dit intégré, et un espace européen de libre circulation des personnes et des travailleurs qui demeure assez cloisonné. Les raisons expliquant cet état de fait sont nombreuses : les obstacles sont d’ordre social, linguistique, culturel, juridique ou encore administratif. Permettre aux habitants de l’UE de pouvoir profiter pleinement de la libre circulation, dont ils bénéficient de par les traités, reste un objectif à atteindre. Cela passe par une amélioration de la coordination des systèmes nationaux, que ce soit en termes de sécurité sociale, de pensions ou en termes de reconnaissance des diplômes et des qualifications professionnelles. Trop de personnes en Europe sont encore entravées dans leurs projets de vie par le manque de coordination et de reconnaissance des règles nationales.

 
  
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  Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. − Balsavau už šį pranešimą, nes buvau paskirta jam teikiamos nuomonės pagrindine pranešėja, ir manau, kad plenarinės sesijos balsavimui pateiktas tekstas atspindi pagrindinę mano siūlytą idėją - kad darbuotojų judumas turi būti skatinamas, tačiau tai turi būti daroma atsakingai. Tai reiškia, kad skatindami žmones judėti, turime užtikrinti, kad jų, kaip darbuotojų, teisės nebus pažeidžiamos ir jie nebus svečioje šalyje išnaudojami. Taip pat turime užtikrinti, kad žmonės, išvykstantys dirbti į kitas šalis, nebūtų priversti švaistyti įgyto išsilavinimo, kvalifikacijos ir darbo patirties, ir dirbti nors ir geriau apmokamo, bet žemesnės kvalifikacijos darbo. Galiausiai, raginau įvertinti situaciją šalyse, kuriose, ypač pastaruoju metu, emigracijos mastai yra labai dideli dėl išskirtinai ekonominių priežasčių ir tokias šalis palieka daugybė išsilavinusios bei puikiai kvalifikuotos darbo jėgos. Tokia masinė migracija ateityje, šioms „valstybėms donorėms“ gali kainuoti labai daug ne tik ekonomine, bet ir socialine prasme. Todėl Komisija bei valstybės narės turėtų pradėti ieškoti šios problemos sprendimų jau dabar.

 
  
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  Sebastian Valentin Bodu (PPE), în scris. − Apelul legislativului european la statele membre de a permite accesul românilor şi bulgarilor pe piața forței de muncă până la sfârșitul lui 2011 este, în fapt, un apel la normalitate, mai ales că analizele arată clar că integrarea celor două state în 2007 nu a avut un impact negativ asupra pieţei muncii din niciunul dintre statele membre.

Cifrele oficiale, inclusiv cifrele de la Comisia Europeană, arată că muncitorii din estul Europei nu au generat șomaj și nu au pus presiune pe sistemele de protecție socială. Dimpotrivă, influxul a adus creștere economică în țările de destinație, evaluat la 1% din PIB. Devine imperativ ca toate statele membre să îşi revizuiască regulile privind perioadele de tranziție înaintea deschiderii accesului pe piața muncii.

Sperăm ca ţările care încă impun restricţii românilor şi bulgarilor să le elimine până la sfârșitul lui 2011, adică înainte de termenul-limită final din 2013 prevăzut în tratatul de aderare la UE. Pe termen lung, aceste restricții pot avea un impact negativ asupra valorilor și drepturilor fundamentale prevăzute în tratatele UE, cum ar fi libera circulație, nediscriminarea, solidaritatea și egalitatea în drepturi. Europa nu are cetăţeni de prima mână sau de mâna a doua.

Felicitari colegului Ungureanu pentru raport.

 
  
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  Vito Bonsignore (PPE), per iscritto. − Ho votato a favore della suddetta relazione poiché ritengo che, nonostante il diritto di vivere e lavorare in un altro paese dell'Unione sia una delle libertà fondamentali sancite dai trattati, le iniziative specifiche intraprese per sostenere la mobilità non risultino ancora sufficienti alla sua piena realizzazione. Attenzione però: la mobilità deve essere intesa positivamente e come una opportunità.

Reputo l'esercizio del diritto della libera circolazione dei lavoratori essenziale per rilanciare la performance economica dell'Unione e per realizzare gli obiettivi occupazionali definiti dalla strategia Europa 2020; va pertanto ulteriormente ribadito l'impegno europeo in tal senso. È necessario sostenere una piena armonizzazione tra le normative nazionali e quelle europee, tale da garantire l'eliminazione di potenziali ostacoli diretti e indiretti alla mobilità, nonché l'esigenza di una maggiore convergenza con altre politiche e strategie esistenti, al fine di facilitare lo spostamento dei lavoratori da uno Stato all'altro.

 
  
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  Jan Březina (PPE), písemně. − Je třeba podotknout, že mobilita pracovníků se neodráží pouze v ustanoveních v oblasti politiky zaměstnanosti, ale je provázaná s opatřeními přijatými v oblasti dokončení vnitřního trhu, koordinace systémů sociálního zabezpečení, nároků na penzijní připojištění, ochrany pracovníků, vzdělávání a odborné přípravy, jazykových požadavků a daňových opatření, jako jsou opatření určená na zamezení dvojímu zdanění. Považuji rovněž za důležité sladit vlivy pracovní migrace se stávajícími strategiemi na evropské úrovni, zejména se strategií EU 2020, a také s posilováním úlohy malých a středních podniků. Zapojení malých a středních podniků zajistí více pracovních míst a jejich dynamický chod může umožnit cyklickou migraci pracovníků, která bude spočívat hlavně ve zdokonalování dovedností prostřednictvím vzdělávání, v rámci něhož bude docházet k získávání nových nebo rozšiřování stávajících znalostí, a stejně tak prostřednictvím udržování konkurenčního prostředí, které povede k lepším konečným produktům. Současná situace a ponaučení z finanční krize přinesly novou škálu možností, jak opět posílit hospodářskou výkonnost a zvýšit míru zaměstnanosti. Za tímto účelem je přínos pracovní mobility velmi důležitý, protože přispěje k větší sociální a ekonomické konvergenci a přinese trvalé společné zkušenosti prospěšné jak pro zaměstnavatele, tak pro zaměstnance. Cíle v oblasti vytváření pracovních míst navíc bude lépe dosaženo, pokud bude pracovní mobilita plně uplatňována.

 
  
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  Maria Da Graça Carvalho (PPE), por escrito. Considero que se devem suprimir até ao final deste ano as restrições de alguns Estados-Membros ao acesso dos cidadãos búlgaros e romenos aos mercados de trabalho. Considero que estes entraves são contraproducentes e representam medidas discriminatórias contra cidadãos europeus. Enquanto não se registarem efeitos negativos da mobilidade de trabalhadores, não há qualquer fundamento socioeconómico que justifique a manutenção dos entraves à entrada num novo mercado de trabalho. Os dados oficiais, incluindo dados da Comissão Europeia, demonstram que os trabalhadores da Europa Oriental não geraram desemprego nem colocaram pressão sobre os sistemas de segurança social. Pelo contrário, o fluxo destes trabalhadores gerou crescimento económico nos países de destino, avaliado em cerca de 1% do PIB. Votei favoravelmente a este relatório, porque lamento as propostas legislativas recentes de alguns Estados-Membros com vista a enfraquecer os direitos dos trabalhadores provenientes dos países que aderiram à UE em 2004 e 2007, e exorto a Comissão a investigar se essas políticas infringem o direito europeu.

 
  
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  Νικόλαος Χουντής (GUE/NGL), γραπτώς. – Το βασικό επιχείρημα της έκθεσης είναι ότι η καταλληλότερη συνταγή για την αντιμετώπιση της ανεργίας είναι η προώθηση της κινητικότητας της εργασίας. Σύμφωνα με αυτή την άποψη, οι εργαζόμενοι που χάνουν την δουλειά τους λόγω της κρίσης και των πολιτικών λιτότητας που έχουν επιβληθεί σε όλη την ΕΕ και εντονότερα σε χώρες όπως η Ελλάδα, η Πορτογαλία και η Ιρλανδία , δεν έχουν παρά να μεταναστεύσουν. Παρά το γεγονός ότι τη συγκεκριμένη στιγμή δεν υπάρχουν αρκετές προσφερόμενες θέσεις εργασίας σε ευρωπαϊκό επίπεδο, η έκθεση δεν αντιλαμβάνεται ότι η προώθηση της κινητικότητας των εργαζομένων με κάθε κόστος έρχεται σε αντίθεση με την περιφερειακή πολιτική και πολιτική συνοχής. Η τελευταία αποσκοπεί στην στήριξη της ενδογενούς οικονομικής και κοινωνικής ανάπτυξης στις φτωχότερες περιφέρειες της Ευρώπης, έτσι ώστε οι άνθρωποι να μπορούν να παραμείνουν και να βρουν δουλειά εκεί.

Η ανατροπή των εφαρμοζόμενων πολιτικών που οδηγούν στον εργασιακό μεσαίωνα, στις ευέλικτες μορφές εργασίας και επιτίθενται στους μισθούς και στις συντάξεις, είναι η μοναδική λύση για την αντιμετώπιση της ανεργίας στον ευρωπαϊκό χώρο. Καθώς η συγκεκριμένη έκθεση αδυνατεί να αποτυπώσει ικανοποιητικά τα πραγματικά αίτια της ανεργίας και να προτείνει ριζοσπαστικές και δίκαιες λύσεις για τη μείωσή της, ψήφισα αρνητικά στην σημερινή ψηφοφορία.

 
  
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  Ole Christensen (S&D), skriftlig. − De danske Socialdemokrater i Europa-Parlamentet (Dan Jørgensen, Christel Schaldemose, Britta Thomsen og Ole Christensen) har stemt imod særskilt afstemning i forbindelse med punkt 31. Vi har stemt imod, da vi ikke mener, at der er behov for dette punkt. For det første skal der altid tages hensyn til gældende EU-lovgivning, når medlemsstaterne udarbejder nye lovforslag. For det andet synes vi, at formuleringen fremhæver retten til den frie bevægelighed over sociale rettigheder. Vi mener, at disse rettigheder skal vægtes lige højt.

 
  
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  Carlos Coelho (PPE), por escrito. Os cidadãos da UE e os membros das suas famílias têm o direito de circular e residir livremente no território dos Estados-Membros. Viver e trabalhar noutro Estado-Membro é um direito fundamental de qualquer cidadão europeu, embora as estatísticas indiquem que neste momento são poucas as pessoas que dele usufruem (2,3%). A mobilidade dos trabalhadores reveste-se de um carácter socioeconómico importante tanto para a UE, como para os Estados-Membros, contribuindo igualmente de forma positiva para a prossecução dos objectivos de emprego fixados na Estratégia Europa2020. Subsistem ainda vários entraves e restrições à plena aplicação desta liberdade fundamental que, constituindo uma violação deste direito, acabam também por dificultar a recuperação das economias da UE, podendo, além disso, ter efeitos contraproducentes, como o aumento do trabalho ilegal e da exploração de trabalhadores e uma expansão da economia paralela.

Apoio a promoção da mobilidade profissional, com base numa estratégia abrangente, multidisciplinar e de longo prazo que proíba todos os entraves jurídicos, administrativos e práticos existentes à livre circulação de trabalhadores. Saliento a necessidade do desenvolvimento de uma política coerente, eficiente e transparente, centrada nas necessidades do mercado de trabalho e nas tendências económicas, do reforço da solidariedade e da partilha de responsabilidades entre Estados-Membros, a par de uma definição de um regime jurídico claro em matéria de migração legal.

 
  
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  Corina Creţu (S&D), în scris. − Am votat pentru rezoluţia referitoare la promovarea mobilităţii lucrătorilor în cadrul Uniunii Europene în speranţa eliminării barierelor discriminatorii impuse românilor şi bulgarilor după aderarea la UE. Dincolo de injusteţea acestor restricţii, s-a dovedit că prin exercitarea dreptului la liberă circulaţie nu se înregistrează efecte negative pe piaţa forţei de muncă. De asemenea, este îngrijorător faptul că diferențele de gen în ceea ce privește mobilitatea lucrătorilor în cadrul UE sunt defavorabile femeilor, motiv pentru care se impune o mai bună monitorizare în acest sens. O mare parte dintre femeile care se deplasează în străinătate pentru locuri de muncă lucrează pentru entități private, ca baby-sitter, adesea ilegal, drept urmare nu beneficiază de securitate socială, asistență medicală şi protecţie în faţa abuzurilor angajatorilor. Se impune o mai mare atenţie şi implicare în acest sens. Nu în ultimul rând, eliminarea restricţiilor contraproductive în interiorul Uniunii Europene poate contribui la demararea recuperării economice și a atingerii obiectivelor Strategiei Europa 2020.

 
  
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  Vasilica Viorica Dăncilă (S&D), în scris. − În condiţiile unui proces continuu de îmbătrânire a populaţiei Europei, consider că mobilitatea lucrătorilor pe piaţa forţei de muncă din UE este un proces benefic, dar este necesară eliminarea tuturor restricţiilor existente pentru lucrătorii din noile state membre. Pentru ca Uniunea să îşi atingă obiectivele de creştere economică şi pe cele ale Strategiei Europa 2020 privind crearea de noi locuri de muncă, consider benefică realizarea de evaluări periodice ale profesiunilor deficitare şi ale sectoarele care se confruntă cu dificultăţi de recrutare. Aceste evaluări trebuie să fie corelate cu programele educaţionale europene şi cu măsuri de utilizare a experienţei seniorilor aflaţi la final de carieră, pentru o predare de ştafetă cât mai eficace către tineri. Nu în ultimul rând, este necesară o corelare cu programele de reconversie profesională a şomerilor, în scopul reducerii numărului acestora şi acoperirea necesarului de forţă de muncă pentru meseriile deficitare.

 
  
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  Mário David (PPE), por escrito. O princípio de liberdade de circulação foi uma das grandes conquistas da União Europeia enquanto União de Estados e de povos. Traduz as ideias de liberdade de circulação de trabalhadores, de estabelecimento e de prestação de serviços entre os diferentes Estados Membros, que reforçam as noções de cooperação, solidariedade e progresso e são conceitos que devem, por conseguinte, ser aprofundados e permanentemente melhorados. Considero que a livre circulação de cidadãos europeus, quando motivada por questões laborais, é um direito que nos assiste enquanto cidadãos europeus. Assim, considero que devem ser criadas políticas de forma a proteger os cidadãos europeus que escolhem a mudança. Com enquadramentos legislativos de mobilidade laboral bem executados, ganha por um lado o cidadão, pelas condições facilitadoras que encontra, e, por outro, o país de acolhimento, pela integração simplificada no seu contexto laboral nacional. Pela sua pertinência e pelas ideias apresentadas, votei favoravelmente este relatório de iniciativa.

 
  
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  Proinsias De Rossa (S&D), in writing. − I support this report, which calls for the mobility of workers in an EU free of barriers, with strong integration policies and guaranteeing the respect of social and labour rights, including the right to strike, collective representation and equal pay for work of equal value. The Commission should promote labour mobility by presenting a long-term, comprehensive, multidisciplinary mobility strategy to remove all existing legal, administrative and practical barriers to the free movement of workers, and the Member States should create mechanisms of cooperation aimed at preventing the negative effects of mobility, mainly on families. The equal treatment of workers is the way to prevent social dumping. For adequate protection of labour rights, the principle of ‘equal pay for the same work in the same place’ must be applied in both national legislation and collective agreements. Labour inspection services and their coordination at EU level should be increased, not least in order to counteract both the direct and indirect discrimination and exploitation of migrant workers and false self-employment among mobile workers.

 
  
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  Christine De Veyrac (PPE), par écrit. – J’ai soutenu l’adoption de ces mesures qui devraient ainsi permettre une meilleure mise en œuvre de la législation européenne en la matière. Ces mesures d’harmonisation et de lutte contre les discriminations au sein de l’Union sont une réelle chance pour nos populations, et autorisent le maintien de barrières provisoires en ce qui concerne l’ouverture des marchés de nos territoires aux citoyens des nouveaux Etats membres. Avec ces mesures, nous devrions régulariser le statut actuel des travailleurs européens.

 
  
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  Ioan Enciu (S&D), în scris. − Am votat în favoarea acestui raport deoarece consider că libera circulaţie a lucrătorilor este un pas esenţial către realizarea pieţei unice şi pentru consolidarea unei identităţi europene solide. În ciuda faptului că unele state membre menţin restricţii în ceea ce priveşte deschiderea pieţei forţei de muncă pentru noile state membre, migraţia forţei de muncă a înregistrat un efect pozitiv pentru UE în ansamblu.

Prin amendamentele aduse acestui raport am subliniat că mobilitatea forţei de muncă în interiorul Uniunii Europene este fundamentală în vederea recuperării economice şi atingerii obiectivelor Strategiei Europa 2020 şi am solicitat statelor membre care menţin restricţii pe piaţa forţei de muncă pentru cetăţenii români şi bulgari să înlăture aceste restricţii până la sfârşitul anului 2011.

Mai mult decât atât, cred că nu există argumente solide din punct de vedere socio-economic care să susţină menţinerea acestor restricţii pe piaţa muncii.

 
  
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  Edite Estrela (S&D), por escrito. Votei favoravelmente este relatório por considerar que determinados Estados-Membros devem suprimir, até final deste ano, as restrições ao acesso dos cidadãos búlgaros e romenos aos seus mercados de trabalho. Estes entraves são contraproducentes e representam medidas discriminatórias contra cidadãos europeus.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. A mobilidade é cada vez mais um valor a ter em conta nas economias contemporâneas e, em particular, num espaço em que vigora a livre circulação de pessoas e de bens como é a União Europeia. Não obstante essa liberdade essencial, ainda são poucos os europeus que dela gozam, exercendo efectivamente as suas profissões em Estados que não os das suas origens. São conhecidos alguns entraves à mobilidade dos europeus a que urge pôr fim. A União Europeia e os Estados-Membros têm a responsabilidade solidária de procurar promover a mobilidade dos trabalhadores e das empresas no espaço europeu e de remover os obstáculos que ainda subsistem. Face à crise que a União atravessa presentemente, os trabalhadores europeus e as suas famílias, bem como os países de acolhimento, terão muito a ganhar se não forem sobrecarregados com exigências administrativas e puderem, ao invés, ter liberdade de circulação, de estabelecimento e de exercício das respectivas profissões.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. Com o alargamento da União Europeia aos povos de Leste, muitos foram os cidadãos oriundos destes países que demandaram o Ocidente em busca de melhores condições de vida, sobretudo de salários mais elevados. Todavia, alguns Estados-Membros, temendo um aumento da insegurança, fecharam as suas fronteiras a estes cidadãos europeus. O presente relatório de iniciativa, elaborado por Traian Ungureanu, debruça-se sobre a mobilidade dos trabalhadores no território da UE e baseia-se no princípio acordado por todos os Estados-Membros de que a circulação de pessoas e bens é um direito inalienável. Qualquer cidadão da UE tem o direito de procurar trabalho no Ocidente. Além disso, é necessário desmistificar a ideia de que o influxo destes trabalhadores é negativo, não só porque contribuem para a integração europeia, sobretudo numa fase em que há falta de mão-de-obra em alguns sectores, mas porque representam um crescimento de 1% no PIB do Estado-Membro de acolhimento. Por isso, voto favoravelmente este relatório que apela ao fim das propostas legislativas lesivas dos direitos de cidadãos da UE.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. Este relatório avança com um conjunto de orientações para encorajar a mobilidade de trabalhadores pela Europa. A perspectiva com que o faz não é, todavia, neutra. Com efeito, essa circulação da mão-de-obra é encorajada numa perspectiva de forçar a competição da força de trabalho de diferentes países entre si, forçando a sua desvalorização e o nivelamento por baixo das condições de trabalho. Não é à toa, assim, que, a par de orientações para a mobilidade, o relatório avance com a necessidade de reforço da aplicação da flexigurança. O relatório não considera questões essenciais como as negociações colectivas e a questão dos salários nos países de origem e de acolhimento. Como não são também devidamente abordadas as questões relativas ao fenómeno da fuga de cérebros, que tende a intensificar-se com a profunda crise vivida nas economias mais débeis da UE.

A mobilidade não pode, assim, ser encarada como a solução mais eficaz para resolver o problema do desemprego - como o faz este relatório. A visão subjacente a todo o relatório e a da utilização dos cerca de 25 milhões de desempregados da UE impõe aos restantes trabalhadores uma acrescida desvalorização da força de trabalho, generalizando a precariedade, o emprego intermitente e o desemprego estrutural.

 
  
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  Ilda Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. Este relatório contém linhas de orientação que procuram não só reforçar as condições de aplicação da flexigurança, como também dão sinal positivo e encorajam a distribuição de trabalhadores pela Europa, sempre na defesa de uma posição que interessa mais ao capitalismo que aos trabalhadores, colocados em competição entre si. Assim, o que temos, em geral, é dumping social e outras consequências nefastas destas migrações indesejadas. Apesar de algumas medidas positivas, que, de um modo geral, não passam de auxílios paliativos, o relatório nunca considera o problema do desemprego e das migrações como resultado do sistema neoliberal e das políticas seguidas, nem a questão das negociações colectivas e salários nos países de acolhimento. Pelo contrário, classifica a mobilidade dos trabalhadores como a solução mais eficaz para resolver o problema do desemprego.

Influenciadas pela estratégia Europa 2020 e seus instrumentos, as velhas políticas são justificadas e viabilizadas com as consequências conhecidas: flexibilização e desregulamentação laborais e a primazia do aprofundamento do mercado interno, através das liberalizações e privatizações de ainda mais sectores económicos. Utilizam-se os cerca de 25 milhões desempregados para impor aos restantes trabalhadores uma acrescida desvalorização da força de trabalho, generalizando a precariedade, o emprego intermitente e o desemprego estrutural, caminho errado que este relatório procura aprofundar.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Migrácia pracovnej sily v rámci členských štátov Európskej únie je z hľadiska nedostatku pracovných síl už dlho vnímaná ako potenciálny problém, negatívne ovplyvňujúci kolektívne vyjednávanie a mzdy v hostiteľských krajinách. Pre posilnenie európskej identity a ako akási záruka na dobudovanie jednotného trhu je voľný pohyb osôb ošetrený zmluvne. Členské štáty však majú právo ponechať si na prechodné obdobie prekážky, čo sa týka sprístupnenia pracovného trhu pre nové členské štáty Únie. Obavy z minulosti súvisiace predovšetkým so strachom z početného prílevu prisťahovalcov, zo straty pracovných miest štátnych príslušníkov hostiteľskej krajiny alebo pokles úrovni platov sa však nikdy nenaplnili. Naopak, je evidentná a zrejmá akási pridaná hodnota ku prospechu celej EÚ. Žiadne pracovné miesta nezostali neobsadené, produktivita v členských štátoch neklesla a príjem pracovníkov, ktorí si na poskytovanie svojich služieb zvolili iný členský štát, vzrástol.

I preto som presvedčená, že je veľmi dôležité pracovnú mobilitu podporiť, odstrániť všetky existujúce právne, administratívne a praktické prekážky voľného pohybu pracovníkov. Je žiaduce sústrediť pozornosť prioritne na vytvorenie mechanizmov spolupráce zameraných na prevenciu negatívnych vplyvov mobility, chrániac predovšetkým rodiny s deťmi. Práve dnes, čeliac následkom ekonomickej a hospodárskej krízy, je viac ako potrebné, aby sa členské štáty navzájom podporovali, rástli a napredovali spoločne.

 
  
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  Mathieu Grosch (PPE), schriftlich. Die Mobilität der Arbeitnehmer ist einer der Pfeiler europäischer Politik, wobei besonders Hindernisse administrativer Art abgebaut werden müssen. Eine verstärkte Mobilität soll auch zur Anerkennung der Qualifikationen führen und besonders zur progressiven Harmonisierung der Sozial- und Lohnbedingungen. Da Letzteres noch nicht erreicht wurde, muss besonders beachtet werden, dass die Mobilität nicht in ihr Gegenteil verwandelt wird, nämlich Sozialdumping, wobei Billiglohnländer genutzt werden, um bestehende Sozial- und Tarifabkommen zu untergraben.

 
  
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  Sylvie Guillaume (S&D), par écrit. – J'ai soutenu ce rapport qui demande à la Commission européenne de se donner les moyens de faire de la mobilité des travailleurs et de l'égalité de leurs droits une réalité dans l'ensemble de l'Union. Le point majeur à retenir de ce texte est notre demande sans appel de mettre fin aux dispositions transitoires, instituées par certains États membres, restreignant l'accès au marché du travail de certains ressortissants européens. Ainsi, il faut que la France, ainsi que d'autres, lèvent ces restrictions vis-à-vis des ressortissants bulgares et roumains le plus vite possible. Ce serait un grand pas en avant, entre autres, pour l'inclusion sociale des Roms. À noter également la prise en compte du principe "à travail égal, salaire égal" qui permet de lutter contre le dumping social, et la lutte contre les discriminations directes ou indirectes envers les travailleurs migrants.

 
  
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  Ian Hudghton (Verts/ALE), in writing. − The right to workers’ mobility is one of the fundamental freedoms of the EU. The economic, social and cultural benefits of this freedom are felt across the EU and this report rightly calls for the ending of various restrictions to this right.

 
  
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  Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau šiam dokumentui, kadangi gyvenimas ir darbas kitoje valstybėje narėje yra viena iš pagrindinių ES laisvių, kad ir kokia bebūtų asmens etninė kilmė, ir sutartimis pripažinta esminė ES pilietybės sudėtinė dalis, vis dėlto iš statistinių duomenų matyti, kad vis dar pernelyg mažai žmonių naudojasi šia teise, nors ir imamasi konkrečių iniciatyvų darbuotojų judumui remti. Laisvas darbuotojų judėjimas yra teigiamas socialinis ir ekonominis pavyzdys ir ES, ir valstybėms narėms, nes tai svarbus ES integracijos, ekonomikos plėtros, socialinės sanglaudos, asmeninio tobulėjimo profesinėje srityje, kovos su išankstinėmis nuostatomis, rasizmu ir ksenofobija etapas ir gali padėti panaikinti neigiamą ekonomikos krizės poveikį ir geriau pasirengti spręsti visuotinių pokyčių keliamus iššūkius įtraukiant į dialogą visas sprendimus priimančias suinteresuotąsias šalis ir pilietinę visuomenę. Komisija toliau turi skatinti darbo jėgos judumą ir pateikti ilgalaikę, visapusę, daugialypę judumo strategiją, skirtą visoms esamoms teisinėms, administracinėms ir praktinėms laisvo darbuotojų judėjimo kliūtims panaikinti. Reikia nuoseklios, veiksmingos ir skaidrios politikos, kurią vykdant būtų reaguojama į darbo rinkos ir ekonomikos tendencijas. Pažymėtina, kad judumas ir toliau turėtų būti savanoriškas, ES lygmeniu reikėtų veiksmingiau švelninti neigiamą šalutinį padidėjusio judumo poveikį, dėl kurio „nuteka protai“ ir išvyksta jaunimas, taip pat neigiamą poveikį šeimos gyvenimui ir vaikams, kai vienas iš tėvų arba abu tėvai dirba užsienyje.

 
  
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  Jarosław Kalinowski (PPE), na piśmie. − Swobodny przepływ pracowników w granicach Unii Europejskiej od zawsze był tematem bardzo specyficznym. Jako jeden z fundamentalnych warunków dla osiągnięcia jednolitego rynku europejskiego nieograniczony ruch pracobiorców groził destabilizacją gospodarki jednego lub więcej państw członkowskich. Z tego względu w niektórych krajach wprowadzono okresy przejściowe w otwarciu rynku dla pracowników z nowych państw. Okazało się jednak, iż otwarta migracja ostatecznie miała pozytywny wpływ na bilans gospodarczy Unii. Oczywiście działania regulujące i monitorujące przepływ pracowników i rozpoczynanie przez nich działalności zawodowej w krajach UE są potrzebne. Jednakże należy dążyć do znoszenia wszelkich barier utrudniających Europejczykom podjęcie pracy na swym ojczystym kontynencie.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. − In questo determinato momento storico contrassegnato da una forza globale che ci impone di ripensare il modello di mercato del lavoro, trovo la proposta dell'on. Ungureanu pertinente e decisa a risolvere degli aspetti cruciali sul ruolo della mobilità dei lavoratori nell'UE. Pertanto ho espresso il mio voto favorevole. La promozione della mobilità lavorativa deve avvenire su due fronti: da un lato, lavorando per l'abbattimento di barriere burocratiche che limitano un approccio corretto al libero mercato; dall'altro, stimolando i lavoratori degli Stati membri da un punto di vista culturale e sociale e comunicando correttamente l'opportunità che è rappresentata dalla mobilità lavorativa.

Tra le proposte che qualificano la relazione, vi è quella riguardante il riconoscimento di diplomi e qualifiche acquisite nel proprio paese, all'estero. Snellire un passo del percorso burocratico che spesso rappresenta un ostacolo alla mobilità lavorativa e quindi ad un processo di crescita economica e sociale, rappresenta un risultato che deve essere sostenuto da iniziative analoghe in futuro e nell'ambito politico-istituzionale europeo.

 
  
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  Bogusław Liberadzki (S&D), na piśmie. − Głosowałem za przyjęciem rezolucji Parlamentu Europejskiego w sprawie promowania mobilności pracowników w Unii Europejskiej. Uważam, iż ta inicjatywa poprawi sytuację prawną pracowników w krajach Unii. Swoboda przepływu pracowników to strategia realizowana w ramach jednolitego rynku, dlatego też wspieranie kolejnych inicjatyw w tym temacie jest tak ważne.

W okresach przejściowych przyznano państwom prawo do stosowania tymczasowych ograniczeń w odniesieniu do otwarcia rynku pracy dla nowych państw członkowskich. Państwa członkowskie obawiały się bowiem napływu imigrantów z biedniejszych państw, utraty pracy przez obywateli krajów przyjmujących, a także obniżenia poziomu wynagrodzeń wynikającego z napływu tańszej siły roboczej. Jednak wszelkie tego typu zagrożenia nie miały dotąd miejsca. Dlatego też uważam, iż naszym celem jest wspieranie polityki rozwoju przepływu pracowników. Należy umacniać prawo dotyczące pracowników w całej Unii Europejskiej.

Uważam również, że konieczne jest dostosowanie przepisów wewnątrz państw członkowskich tak, by nie utrudniały zatrudniania pracowników z innych krajów. Konieczne jest monitorowanie i wspieranie polityki zatrudnienia na szczeblu krajowym. Kwestie takie jak dyskryminacja, przyznawanie praw socjalnych czy prawa przyznawane członkom rodziny są tematami bardzo istotnymi, które wymagają wsparcia, a także współpracy na szczeblu krajowym i europejskim.

 
  
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  Petru Constantin Luhan (PPE), în scris. − Sunt binecunoscute studiile care evidenţiază efectul pozitiv al mobilităţii lucrătorilor din noile state membre asupra PIB-ului global, efectele moderate asupra PIB-ului pe cap de locuitor, impactul minor al mobilităţii forţei de muncă de după extindere asupra salariilor lucrătorilor locali.

Am susţinut rezoluția elaborată de colegul meu Traian Ungureanu, întrucât motivele restricţiilor introduse de unele state europene nu pot fi economice, atât timp cât românii sunt solicitaţi pentru profesii înalt calificate - şi aici mă refer la ingineri, medici, profesori, specialişti în domeniul IT. Statisticile recente relevă noile tendinţe ale mobilităţii persoanelor înalt calificate, fenomen care se accentuează şi în contextul crizei economice.

Având în vedere aceste aspecte, sper ca până la sfârşitul acestui an, Comisia Europeană să încurajeze statele membre să ridice barierele impuse pe piaţa muncii pentru lucrătorii români şi bulgari.

 
  
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  Elżbieta Katarzyna Łukacijewska (PPE), na piśmie. − Jak wiemy, przepływ pracowników na terenie państw Wspólnoty umocowany jest w traktatach europejskich. Państwom członkowskim przyznano prawo do tymczasowych przejściowych ograniczeń w odniesieniu do polityki zatrudnienia, jednak uważam, że migracja pracowników ma pozytywny wpływ na całą Unię Europejską, ponieważ ożywia gospodarkę, która szybko reaguje na potrzeby i nowe wyzwania. Dodatkowo swobodny przepływ pracowników jest prawem obywateli europejskich, a władze rządowe, lokalne i regionalne powinny przepisy w sprawie promowania mobilności pracowników wprowadzać w życie w szerokim zakresie. W związku z powyższym głosowałam za sprawozdaniem Traiana Ungureanu w sprawie wspierania mobilności pracowników.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. − I voted for this report. The issue of labour migration within the EU has long been perceived as a potential problem for disbalances at national level in terms of shortages of labour supply, as well as affecting collective bargaining and wages within host countries. Although the notion of ‘free movement of workers’ has been present in the Treaties as a guarantee for the completion of the single market, and for the strengthening of a true European identity, Member States have been granted the right to maintain provisional barriers for transitional periods in terms of opening the labour market for new Member States. Historically, fears have always been focused on two main aspects: numerous inflows of immigrants from poorer countries coming into the more prosperous ones and losses of jobs for the nationals of the host countries or, in a better scenario, a drop in the level of salaries. However, recent studies have shown that these fears have never been justified and that, on the contrary, labour migration has had a beneficial effect for the EU as a whole

 
  
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  Clemente Mastella (PPE), per iscritto. − La questione della migrazione dei lavoratori all'interno dell'UE è stata a lungo percepita come un potenziale problema a causa degli squilibri a livello nazionale in termini di carenza della disponibilità di manodopera. Tuttavia, la migrazione dei lavoratori ha registrato un effetto benefico per l'UE nel suo complesso, avendo spesso il merito di riequilibrare domanda e offerta di lavoro.

Il concetto di "libera circolazione dei lavoratori" è stato inserito nei Trattati a garanzia del completamento del mercato unico e del rafforzamento di una vera identità europea, pur concedendo agli Stati membri il diritto di mantenere ostacoli provvisori per periodi transitori, relativamente all'apertura del mercato del lavoro ai nuovi Stati membri. La libera circolazione dei lavoratori è un diritto dei cittadini. L'esercizio di tale diritto non comporta effetti negativi per i mercati del lavoro.

Gli Stati membri, insieme ai relativi enti locali e regionali, svolgono pertanto un ruolo fondamentale. Dovranno collaborare al fine di garantire l'eliminazione di potenziali ostacoli diretti o indiretti, in particolare quelli relativi al comportamento discriminatorio basato sulla nazionalità, al rifiuto di concedere diritti ai familiari, ai sistemi di sicurezza sociale e ad altri ostacoli che possano impedire o disincentivare la libera circolazione dei lavoratori in cerca di lavoro.

 
  
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  Véronique Mathieu (PPE), par écrit. – J'ai voté pour le rapport sur les mesures d'encouragement à la mobilité des travailleurs à l'intérieur de l'Union européenne. La mobilité de nos concitoyens permet l'échange et construit l'Europe au quotidien. La mobilité des travailleurs est d'autant plus essentielle qu'elle permet d'équilibrer l'offre et la demande des marchés du travail en comblant les besoins en main d'œuvre qui peuvent exister. Elle participe ainsi à renforcer l'efficacité des marchés. De nombreuses barrières se placent encore sur le chemin de la mobilité. Il s'agit de les abattre. Le rapport invite à lever les restrictions qui empêchent encore certains citoyens européens de travailler dans un autre Etat membre. Un autre pilier du rapport est la demande d'une plus forte reconnaissance des diplômes pour permettre à chacun de pouvoir faire valoir sa formation partout en Europe. Pour faciliter la mobilité, les systèmes de sécurité sociale et de retraite doivent être coordonnés afin que les droits des travailleurs puissent être aisément transférables. Le principe de non discrimination est également clairement réaffirmé. Enfin l'information sur les différentes possibilités de mobilité existantes et les droits y afférant doit être rendue plus accessible.

 
  
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  Mario Mauro (PPE), per iscritto. − La relazione sulla promozione della mobilità dei lavoratori all'interno dell'Unione europea avrà il mio voto a favore. La libera circolazione dei lavoratori è una delle più grandi conquiste dell'Unione europea. Concordo con il relatore sul fatto che tale diritto non deve avere effetti negativi per il mercato del lavoro.

 
  
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  Mairead McGuinness (PPE), in writing. − Paragraph 31 of the motion for a resolution calls for an examination of Member States’ legislation in relation to social security, the care system and taxation. It is important that such legislation should remain within the remit of the Member States. Taxation is, and should remain, a Member State competence. For this reason I did not support paragraph 31.

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Ce rapport réduit les travailleurs européens à la condition de variable d'ajustement du marché intérieur. Tout juste concède-t-il que la mobilité doit rester volontaire. Il prône en outre la libéralisation des professions réglementées. Je m'abstiens parce qu'il consacre le droit de tous citoyens européens et des membres de leur famille à travailler dans un autre État membre. Les citoyens ne sont pas des marchandises. Le droit à la libre circulation ne peut devenir une obligation de nomadisme pour son travail.

 
  
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  Louis Michel (ALDE), par écrit. – La libre circulation des personnes et des travailleurs est devenue l'un des symboles de l'intégration européenne et les Européens la considèrent comme le résultat le plus positif de cette intégration. Toutefois, trop peu de personnes exercent ce droit. Malgré les initiatives prises en faveur de la mobilité des travailleurs, il subsiste encore trop d'obstacles d'ordre social, linguistique, culturel, juridique et administratif. Les États membres doivent jouer un rôle essentiel pour favoriser l'exercice de ce droit. Il est ainsi nécessaire de renforcer la coopération afin de supprimer les entraves à se déplacer pour trouver un emploi.

Les PME sont une des principales sources de création d'emplois et peuvent donner une réelle impulsion à la reprise et au développement économiques. Il est dès lors essentiel de les soutenir et de les faire participer au processus. Une meilleure mobilité permet un échange d'expériences qui profite tant aux employeurs qu'aux salariés, et l'objectif de création d'emplois sera plus facilement atteint si la mobilité de la main d'œuvre est pleinement réalisée. Il faut également accorder la priorité aux investissements dans l'enseignement et la formation professionnelle ainsi qu'aux échanges d'expérience professionnelle.

 
  
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  Miroslav Mikolášik (PPE), písomne. − Voľný pohyb pracovníkov patrí medzi základné princípy Európskej únie. Jeho cieľom je umožniť občanom členských štátov slobodne vykonávať svoje povolanie alebo podnikať v ktoromkoľvek členskom štáte Európskej únie, pre ktorý sa rozhodnú, a to bez akýchkoľvek prekážok a obmedzení. V rozpore s existujúcimi mylnými predstavami, voľný pohyb pracovníkov nepoškodzuje národné trhy práce v zmysle znižovania miezd, či zvyšovania nezamestnanosti medzi domácimi pracujúcimi. Práve naopak, mobilita vplýva pozitívne na rast produktivity, čo je v období hospodárskej krízy nesmierne dôležité. Voľný pohyb pracovníkov taktiež tvorí relatívne malú priamu konkurenciu domácim pracovníkom, keďže zaujímajú miesta v sektoroch, kde domáci buď nie sú na danú prácu kvalifikovaní, alebo ju nechcú vykonávať. Oblasť mobility pracovníkov je mimoriadne dôležitou témou aj do budúcnosti a je potrebné vytvoriť spoločnú politiku zameranú na zabezpečenie podpory jej efektívneho manažovania zameraného na postupné zvyšovanie zamestnanosti, a preto tento návrh plne podporujem.

 
  
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  Alexander Mirsky (S&D), in writing. − Since our group fights for the mobility of workers in an EU free of barriers, with strong integration policies and guaranteeing the observance of social and labour rights, including the right to strike, collective representation and equal pay for work of equal value, I voted in favour of this report.

 
  
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  Andreas Mölzer (NI), schriftlich. Zu befürworten ist, dass die noch offenen Probleme hinsichtlich der Koordinierung der Systeme wie Zusatzrentenansprüche, Doppelbesteuerung etc. zu beseitigen sind. Aber gerade im Sinne der demografischen Entwicklungen bleibt es fraglich, ob die Maßnahmen zur Förderung der Arbeitnehmermobilität, die ja auch mit der Lockerung familiärer Bindung einhergehen, im großen Rahmen überhaupt sinnvoll sind. Im Zuge der Aufnahme neuer Mitgliedstaaten mit niedrigerem Lohnniveau wurden Übergangsfristen für den Arbeitsmarkt vereinbart. Schließlich gehen starke Einwanderungszuströme aus ärmeren Ländern in wohlhabendere Regionen mit sinkenden Arbeitsentgelten und Arbeitsplatzverlust einher.

Wenn eine Studie nun zu dem Schluss kommt, dass Zuwanderung aus Billiglohnländern aufgrund einer Annäherung von Arbeitsnachfrage und -angebot keine negativen Auswirkungen hat, sondern gar positiv sein soll, stellt sich die Frage, ob diese nur für Arbeitsbereiche durchgeführt wurde, in denen bereits durch die (illegale) Zuwanderung seit längerem ein massiver Preisdruck besteht. Zudem ist fraglich, inwieweit in diese Studie Schein-Selbstständigkeit und Mac-Jobs mit einbezogen wurden, die ja auch erst Erscheinungen jüngeren Datums sind. Wegen der Arbeitsmarktproblematik habe ich gegen den Bericht gestimmt.

 
  
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  Claudio Morganti (EFD), per iscritto. − La questione relativa alla mobilità dei lavoratori all'interno dell'Unione europea è di sicura rilevanza. La relazione sottolinea come poco sia stato fatto per incentivare questa pratica che sostanzialmente, sempre a detta del relatore, porta benefici a tutti. Mi permetto di dissentire su questo punto poiché non è affatto vero che una completa libertà di circolazione includa solo aspetti positivi; in un periodo di grande espansione generale, può essere che i flussi di lavoratori vadano a colmare delle lacune produttive, ma questo fa parte solamente oramai del passato. Il presente è fatto di enormi difficoltà per tutti e non può essere certo una maggiore mobilità a risolvere i problemi, ma anzi questa può acutizzarli.

L'arrivo in massa di lavoratori stranieri in aree in difficoltà può, ad esempio, creare numerosi problemi, portando magari anche a fenomeni di razzismo e xenofobia. È la storia che ci insegna questo: se vi è prosperità diffusa vi può essere anche la mobilità, ma in caso contrario è auspicabile che ognuno rimanga nel proprio Paese. In questo momento, a mio avviso, non ci sono le condizioni per una completa mobilità europea, ed è per questo motivo che ho deciso di votare in maniera negativa su questa relazione.

 
  
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  Siiri Oviir (ALDE), kirjalikult. − Pean kahetsusväärseks, et majanduskriisi tingimustes pole piisavalt rakendatud töötajate vaba liikumist ning mitmetele 2004. ja 2007. aastal EL-iga liitunud liikmesriikide kodanikele eksisteerivad endiselt takistused Euroopa tööjõuturul osalemiseks. Senised kogemused on näidanud vaid positiivset mõju Euroopa majandusele, kuna vananeva rahvastikuga liikmesriigid vajavad uut tööjõudu ning suure tööpuudusega riikides elavad inimesed aga tööd. Ehk nõudlus ja pakkumine on sisuliselt tasakaalus ning me ei tohiks seada sellele takistusi, kuna see oleks vastuolus Euroopa Liidu aluspõhimõtetega. Mõistagi võib suure hulga immigrantide saabumine tekitada lõimumisprobleeme ning seda eriti väiksemates ühiskondades, kuid nende lahendamiseks on tasuta keeleõppe ja vajaliku teabe tagamine äärmiselt oluline. Toetan antud probleemile tähelepanu juhtivat raportit ning loodetavasti mõistavad ka meie Euroopa ja liikmesriikide otsustajad, et töötajate vaba liikumine on tugeva Euroopa majanduse edu võti, mitte pelgalt lõimumisprobleem.

 
  
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  Rolandas Paksas (EFD), raštu. − Balsavau už šią rezoliuciją, kadangi visoje Europos Sąjungoje turi būti pašalintos dar vis egzistuojančios darbuotojų laisvo judėjimo teisės įgyvendinimo kliūtys bei sukurtos palankios sąlygos integracijai į naują socialinę ir kultūrinę aplinką.

Visose valstybėse narėse turi būti tinkamai įgyvendintas vienodas požiūris į darbuotoją bei užtikrinta tinkama darbo teisių apsauga, taip pat parengtos judumą skatinančios aktyvios darbo rinkos politikos programos. Be to, reikia stiprinti ES politiką, kuri padėtų kovoti su tiesiogine ir netiesiogine diskriminacija ir pašalintų teisines bei administracines kliūtis.

Atkreiptinas dėmesys į tai, kad siekiant sukurti palankias sąlygas darbuotojų judumui, turime užtikrinti, kad nebūtų piktnaudžiaujama šia teise siekiant su nelygybe, atlyginimų ir socialinių dempingu susijusių tikslų.

 
  
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  Justas Vincas Paleckis (S&D), in writing. − The free movement of workers is a very sensitive issue. It will shape the economic and social future of the EU. The free movement of workers is a right that all Member States agreed upon, yet many Member States have introduced or reintroduced restrictions. Approximately one third of workers in the EU are in precarious job situations, and this leads to an increase in workers seeking jobs in other countries.

The Commission provided figures proving that Eastern European workers, in particular, did not hinder the economy but in fact brought economic growth. There is a single market for capital and goods, but there are still limitations on the single labour market. Western companies can operate without restrictions in Eastern Europe, and do so with varying degrees of success, but Eastern European workers face restrictions in Western Europe. This is economically, politically and morally wrong. People have a right to jobs: a right that is granted by the EU.

I voted in favour of this report because it emphasises that the EU must guarantee European values, including freedom and mobility, for all. Comprehensive mobility for workers must be promoted, the rights of workers in foreign countries must be protected and such workers must not be exploited. It is vital to reaffirm the principle of job mobility and to promote geographic mobility.

 
  
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  Γεώργιος Παπανικολάου (PPE), γραπτώς. – Σε συνθήκες οικονομικές κρίσης η κινητικότητα των εργαζομένων είναι ιδιαίτερα κρίσιμη για την οικονομική ανάπτυξη και επομένως η συζήτηση είναι επίκαιρη. Παρά το γεγονός ότι η Ε.Ε. αποτελεί χώρο ελεύθερης κινητικότητας των πολιτών, μόλις το 2,3% των συμπολιτών μας δηλώνει ότι διαμένει σε διαφορετικό κράτος μέλος από το κράτος της ιθαγένειάς του. Οι λόγοι πολλοί, όπως το γλωσσικό εμπόδιο, η κουλτούρα, οι συναισθηματικοί δεσμοί με την χώρα κ.α. Σε κάθε περίπτωση, όμως, τα κράτη μέλη σε εθνικό, τοπικό και περιφερειακό επίπεδο έχουν σημαντικές ευθύνες στη διευκόλυνση της άσκησης του δικαιώματος της εργασιακής κινητικότητας εξαλείφοντας κάθε άμεσο ή έμμεσο φραγμό.

Ιδίως δε τα εμπόδια που συνδέονται με διακρίσεις λόγω ιθαγένειας, άρνηση του δικαιώματος στην οικογενειακή επανένωση, συστήματα κοινωνικής ασφάλισης, καθώς και άλλοι φραγμοί ενδέχεται να αποτελούν αντικίνητρα ή να αποτρέπουν τους εργαζόμενους από την αναζήτηση εργασίας σε άλλο κράτος μέλος. Η έκθεση αποβλέπει στο να δώσει συγκεκριμένες απαντήσεις στα παραπάνω ζητήματα, κινείται στη σωστή κατεύθυνση και για τον λόγο αυτό την υπερψήφισα.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. O presente relatório refere-se à promoção da mobilidade dos trabalhadores. Concordo com as conclusões apresentadas, designadamente no que se refere à necessidade de reforço dos esforços positivos da Comissão Europeia no sentido de uma aplicação efectiva e apoio à mobilidade de trabalhadores. Atendendo à conjuntura actual, as razões económicas para a abertura dos mercados de trabalho nunca foram tão óbvias. Um proteccionismo excessivo, em termos de mobilidade de trabalhadores, induzirá uma separação crescente entre Estados-Membros e um sentimento de desconfiança que poderá afectar o desempenho da UE enquanto actor global, podendo ainda enfraquecer a sua posição numa escala competitiva. Concordo com a afirmação do relator de que é chegado o momento de os Estados-Membros trabalharem e crescerem juntos.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. − Premettendo che il diritto di vivere e lavorare in un altro paese dell'Unione è una delle libertà fondamentali dell'Unione, tuttora sono registrati numeri ancora troppo esigui di cittadini che si avvalgono di tale diritto nonostante siano state intraprese numerose iniziative volte alla promozione e il sostegno delle mobilità dei lavoratori. Tuttavia è da considerare che la mobilità dei lavoratori contribuisce positivamente al raggiungimento degli obiettivi occupazionali definiti dalla strategia Europa 2020, ed inoltre in tempi di crisi economia la mobilità professionale e geografica dei lavoratori può contribuire a ridurre la disoccupazione. Nonostante gli atti giuridici ed i programmi dell'UE volti a promuovere la libera circolazione dei lavoratori sostengo che sussistono ancora ostacoli alla piena attuazione di tale libertà, esprimo il mio voto favorevole alla proposta di relazione.

 
  
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  Rovana Plumb (S&D), in writing. − Labour migration within the EU has long been perceived as a potential problem, causing imbalances at national level in terms of shortages of labour supply and affecting collective bargaining and wages within host countries. It has, though, had a beneficial effect on the EU as a whole. According to the November 2008 Commission Communication, mobility flows have had a major positive impact on economic growth in the European Union. However, if we focus on details, we notice problems related to changing cultures, adjusting to new languages and alienation from the family, to which there are also other barriers related to enjoying the full exercise of free movement.

The Member States should improve the situation of the children left behind by their parents and help them develop normally, benefiting from education and an appropriate social life. The Member States should create mechanisms of cooperation aimed at preventing such devastating effects on families, especially on children, caused by separation from their parents and the distance between them. The Member States and the European Commission should determine the social partners and the NGOs which will be more involved in such actions aimed at improving the situation of migrants’ children.

 
  
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  Paulo Rangel (PPE), por escrito. A livre circulação de trabalhadores é uma das grandes bandeiras do Direito da União. A experiência entretanto adquirida pelos Estados-Membros demonstra que os receios surgidos num momento inicial, de que a livre circulação poria em causa o acesso ao emprego por parte dos nacionais, são infundados. Na verdade, tem-se afigurado como uma via precípua para o equilíbrio entre a oferta e a procura, ou seja, numa mais-valia para o funcionamento do mercado comum. Perante esta constatação, de que a livre circulação oferece valor ao mercado único, é necessário, por um lado, reduzir os entraves artificiais que se lhe colocam. Por um lado, justifica-se reforçar, a priori, os elementos de informação ao dispor dos cidadãos comunitários acerca do Estado para onde pretendam emigrar, por outro, a posteriori, garantir que os Estados de chegada colocam ao dispor dos imigrantes os instrumentos adequados para uma integração coroada de sucesso. Por concordar com esta orientação, votei em sentido favorável.

 
  
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  Evelyn Regner (S&D), schriftlich. Der Bericht über die Förderung der Mobilität der Arbeitnehmer beinhaltet viele gute Punkte, wie den Grundsatz des gleichen Lohns für gleiche Arbeit am gleichen Ort. Gleichbehandlung der ArbeitnehmerInnen auf dem „Europäischen Arbeitsmarkt“ ist eines der wichtigsten Prinzipien, für die ich mich in meiner parlamentarischen Tätigkeit als Abgeordnete einsetze. Menschen sollen in der Europäischen Union uneingeschränkt mobil sein können. Das bedeutet, dass sie auch arbeiten können, wo sie einen Job finden. Genauso dürfen die Menschen aber nicht de facto gezwungen werden, ihre Heimat zu verlassen, was oftmals die Kehrseite von ArbeitnehmerInnenmobilität ist. Mein Land Österreich hat für den österreichischen Arbeitsmarkt eine gute Lösung gefunden und die Idee des stufenweisen Zuzugs nach den Bedürfnissen des Arbeitsmarktes verwirklicht.

Da der Bericht neben vielen durchwegs richtigen Punkten die Möglichkeit, den Mitgliedstaaten Übergangsfristen für Arbeitskräfte aus Rumänien und Bulgarien vorzusehen, abschaffen möchte, habe ich mich bei der Annahme der Entschließung meiner Stimme enthalten. Trotz der vergleichsweise guten Arbeitsmarktlage in Österreich sollten die Mitgliedstaaten gerade infolge der Finanzkrise ausreichend Möglichkeiten haben, ihre Arbeitsmärkte zu kontrollieren.

 
  
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  Robert Rochefort (ALDE), par écrit. – Vivre et travailler dans n'importe quel Etat membre de l'Union européenne constitue l'une des libertés fondamentales des citoyens européens. Pourtant, seuls 2,3% d'entre eux résident dans un Etat membre autre que celui dont ils sont originaires. En revanche, lorsque l'on interroge les Européens sur leur intention de profiter de cette liberté à l'avenir, 17% répondent positivement. Il convient, en particulier dans le contexte économique actuel, d'apporter des solutions aux difficultés rencontrées par les citoyens européens en la matière. C'est le sens du rapport de mon collègue Traian Ungureanu, auquel j'apporte mon soutien. Afin de connaître la nature et l'ampleur de ces difficultés, le texte invite la Commission à élaborer un tableau de bord présentant les obstacles que rencontrent les travailleurs qui souhaitent s'installer dans un autre Etat membre. Cela me parait être une excellente idée. En ce qui concerne les solutions à apporter, assurer une meilleure reconnaissance des qualifications professionnelles dans l'UE est absolument essentiel. J'attends d'ailleurs avec impatience la proposition législative de la Commission à venir dans ce domaine. De même, la possibilité pour les travailleurs migrants de bénéficier de la portabilité de leurs droits à pension est un élément fondamental pour garantir l'exercice effectif des droits acquis.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − In favour. I am glad that Article 21 has been kept: ‘Calls on the Commission to ensure that Member States implement Directive 2004/38/EC without any discrimination, including on grounds of sexual orientation; reminds the Commission of previous calls to ensure freedom of movement for all EU citizens and their families, regardless of their sexual orientation’.

 
  
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  Licia Ronzulli (PPE), per iscritto. − Ho votato a favore di questo testo perché ritengo fondamentale che non vengano fatte discriminazioni sul mercato del lavoro nei confronti di cittadini appartenenti ad altri Paesi dell'Unione europea, anche di quelli provenienti dai Paesi che sono entrati a far parte dell'Unione solo nel 2004. Qualunque tipo di restrizione deve essere rimossa entro la fine di quest'anno, in quanto controproducente e contraria ai valori comunitari di libera circolazione, non discriminazione, solidarietà e parità di diritti. In questo senso, la Commissione europea dovrebbe iniziare al più presto procedure d'infrazione contro quei governi che non rispettino tali norme.

 
  
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  Oreste Rossi (EFD), per iscritto. − La relazione ritiene che la scarsa mobilità dei lavoratori fra gli Stati membri costituisca un freno al funzionamento del mercato interno e pertanto presenta e promuove un quadro complessivo dei diritti dei lavoratori migranti in vista dell'attuazione concreta del principio di libera circolazione.

La nostra posizione è contraria alla relazione, in quanto la sua applicazione comporterebbe costi notevoli gravanti su bilancio degli Stati membri concernente la formazione, l'apprendimento, il supporto linguistico, l'assistenza sanitaria e scolastica per i lavoratori migranti e per le loro famiglie. Inoltre, si ritiene che lavoratori che provengono da Paesi ove i costi della vita sono più bassi possano creare situazioni di concorrenza sleale nei confronti dei lavoratori dei paesi ove vi sono differenti tenori di vita.

Ad esempio un'impresa di muratori che si sposta dalla Romania all'Italia, pur di lavorare, si accontenta del 35%-40% in meno rispetto alle imprese locali, creando distorsione del mercato. Una libera e piena circolazione dei lavoratori tra gli Stati membri si potrà avere solo quando il costo della vita e del lavoro sarà uniforme in tutta l'Unione.

 
  
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  Tokia Saïfi (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur de ce rapport. Les propositions qu'il contient permettront des avancées concrètes pour tous les citoyens européens. 48% des citoyens envisagent de chercher un emploi dans un autre pays de l'Union européenne, mais seulement 2% réalisent ce projet. Ce décalage montre qu'il y a encore trop d'obstacles de toute nature (lourdeurs administratives, problèmes de reconnaissance des diplômes, discriminations, manque d'informations, etc.) qui découragent les éventuels candidats. Or, dans le contexte économique actuel, la mobilité professionnelle et géographique des travailleurs permet de faire coïncider l'offre et la demande d'emploi, et donc de réduire le chômage. De plus, elle permet de limiter le dumping social et salarial.

Un programme de travail à long terme et d'envergure, incluant les systèmes éducatifs européens (enseignement linguistique, harmonisation des diplômes, échanges), les organismes nationaux en charge de l'emploi et les entreprises est une nécessité. L'Union doit jouer à la fois un rôle de moteur et de coordinateur des politiques afin que les citoyens puissent pleinement bénéficier de toutes les possibilités offertes par la libre circulation.

 
  
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  Joanna Senyszyn (S&D), na piśmie. − Głosowałam za przyjęciem rezolucji w sprawie promowania mobilności pracowników w Unii Europejskiej. Mobilność pracowników stanowi skuteczne narzędzie w zwalczaniu bezrobocia, gdyż ułatwia znalezienie pracy. Zwiększenie transnarodowej mobilności geograficznej i zawodowej pracowników jest szczególnie ważne w czasach kryzysu gospodarczego, który doprowadził do wzrostu bezrobocia, zwłaszcza wśród młodych ludzi.

Swoboda przepływu pracowników jest jednym z najważniejszych osiągnięć jednolitego rynku europejskiego. Jednak pomimo unijnych aktów prawnych i programów mających na celu jej promowanie, wciąż zbyt mało Europejczyków korzysta z prawa do podejmowania pracy poza granicami swojego kraju. Zaledwie 11,3 miliona Europejczyków mieszka poza granicami swego kraju. To o 4 miliony więcej niż dziesięć lat temu, ale zaledwie 2,3% ludności UE. Jako członkini Komisji Praw Kobiet i Równouprawnienia zwracam uwagę na dwie kwestie: pomoc dla kobiet oraz nierówność płac.

Konieczne jest zapewnienie kobietom, które podążają za swoimi mężami lub partnerami do innego państwa członkowskiego, odpowiednich usług, takich jak kursy ułatwiające integrację z nowym środowiskiem społecznym i kulturowym (językowe, zawodowe). Kobiety w UE zarabiają średnio o 17,5% mniej niż mężczyźni. Niezbędne jest opracowanie krajowych strategii politycznych mających na celu wyeliminowanie tej nierówności zgodnie z dyrektywą w sprawie równego wynagrodzenia dla kobiet i mężczyzn.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. A livre circulação de trabalhadores é um dos princípios basilares de toda a história do mercado interno europeu. Este princípio foi gradualmente evoluindo ao longo dos últimos 40 anos, estando hoje consagrado no artigo 45.º do Tratado sobre o Funcionamento da União Europeia. Na sua comunicação sobre a reafirmação da livre circulação de trabalhadores, a Comissão Europeia refere-se a todos os nacionais dos 27 Estados-Membros que trabalham num outro Estado-Membro diferente do Estado de onde são originários, incluindo os membros da sua família. Porém, algumas categorias como os trabalhadores destacados, os trabalhadores provenientes de terceiros países, os trabalhadores não assalariados e os voluntários não estão incluídos. A questão da migração laboral na União Europeia é considerada um factor potencial de desequilíbrios nos mercados de trabalho nacionais, pois, embora seja considerado um direito, é possível aos Estados-Membros manterem barreiras à livre circulação de trabalhadores a título temporário, no que respeita à abertura dos seus mercados de trabalho a cidadãos dos novos Estados-Membros. Ainda que, no geral, a circulação de trabalhadores seja positiva para toda a União Europeia, é essencial que sejam adoptadas medidas adicionais tais como a adaptação a novas línguas, o reconhecimento dos diplomas, melhor informação e mais simplificação administrativa.

 
  
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  Derek Vaughan (S&D), in writing. − I supported this report as it includes many important steps to promote labour mobility across the EU. MEPs have today called on the Commission to implement a long-term, comprehensive strategy which will remove all legal, administrative and practical barriers to the free movement of workers. However, I remain concerned that this report removes a Member State’s ability to put in place transitional measures that overcome potential distortions in their domestic labour market. We need to look at solutions to deal with this problem and we need further research into the effects on labour markets across the EU before we make a decision on this.

 
  
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  Angelika Werthmann (NI), schriftlich. Arbeitsmigration hat sich laut Studien für die Europäische Union immer positiv ausgewirkt. Da bestimmte Stellen bei den europäischen Bürgerinnen und Bürgern unattraktiv waren, konnte so der Arbeitsmarkt hinsichtlich der Nachfrage bedient werden.

Für einen Arbeitsplatzwechsel in ein anderes Land ist es nötig, Koordinierungsmaßnahmen zur sozialen Sicherheit, Arbeitnehmerschutz, Sprachanforderung und steuerliche Maßnahmen zu setzen. Aufgrund des Arbeitsstrukturwandels ist es wichtig, koordinierte Qualifikationsverbesserungen vorzunehmen und die Anerkennung von Qualifikationsnachweisen zu beschleunigen. Der Bericht fordert, eine umfassende Mobilitätsstrategie vorzulegen, dem schließe ich mich an.

 
  
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  Anna Záborská (PPE), písomne. − Mobilita pracovníkov je jednou zo základných slobôd, na ktorých stojí myšlienka európskej integrácie. V tomto zmysle podporujem každú iniciatívu, ktorá zjednoduší voľný pohyb pracovníkov v rámci EÚ za prácou. Nesúhlasím však s tým, aby pod zámienkou zvyšovania flexibility pracovného trhu európske inštitúcie a legislatíva zasahovali do oblasti rodinnej politiky.

Definícia rodiny a rodinná politika je vo výlučnej právomoci členských štátov. Mrzí ma, že predkladateľ tejto inak podnetnej správy sa rozhodol prekročiť svoju kompetenciu. V § 21 podsúva členským štátom svoju definíciu rodiny, ktorá zahŕňa sexuálnu orientáciu. Principiálne preto nemôžem súhlasiť s jeho snahou nepriamo predpisovať členským štátom, aké rôzne formy spolužitia majú považovať za rodinu a manželstvo.

 
  
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  Artur Zasada (PPE), na piśmie. − Z przekonaniem zagłosowałem za dokumentem. Cieszę się, że sprawozdawca poruszył w nim wiele bardzo istotnych problemów. Promowanie mobilności pracowników w całej Wspólnocie ma niebagatelne znaczenie dla jej funkcjonowania i spójności. Prawo obywateli Unii Europejskiej do pracy w każdym z państw członkowskich powinno być jednym z elementów jeszcze większej integracji pomiędzy poszczególnymi członkami UE. Dlatego liczę, że Komisja Europejska uważnie przyjrzy się sprawie konieczności uproszczenia procedur administracyjnych związanych z wykonywaniem prawa do swobodnego przepływu pracowników, a także pochyli się nad uwagą w dokumencie, która mówi o promowaniu usprawnień praktyk administracyjnych i współpracy administracyjnej, tak aby umożliwić synergię między władzami krajowymi.

Jestem głęboko przekonany, że promowanie mobilności pracowników w Unii Europejskiej zdecydowanie przyczyni się do zahamowania wzrostu bezrobocia we Wspólnocie, które w tej chwili wynosi 10%, a w przyszłości być może wpłynie nawet na jego zmniejszenie.

 
  
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  Gabriele Zimmer (GUE/NGL), in writing. − I recommended to my group to vote against this report. The report advocates promoting mobility of workers as a major strategy to overcome unemployment, which is a flawed approach: current Member States’ austerity policies contributing to persistent unemployment, promoting mobility by way of temporary emigration of workers from poorer regions to the richer ones, will not overcome unemployment. Such a strategy could instead lead to a process of workers undercutting each other in terms of wages and working conditions. Promoting labour mobility at any cost contradicts regional and cohesion policy aiming at socio-economic development in poorer European regions. The report does not have much to say on improving workers rights under existing policies on free movement of workers. The most severe problems concerning workers’ mobility are currently to be observed under the freedom to provide services and the posting of workers. On these issues the report has nothing to say. We deplore that the report does not address areas where the real problems occur. We do support some issues addressed, such as ending the transition periods on free movement of workers for Romania and Bulgaria, the need to combat social dumping and undeclared work, and a greater role for labour inspectorates.

 
  
  

Informe: Malgorzata Handzlik (A7-0324/2011)

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. Aprovo o relatório. As sessões de trabalho com grupos de países devem continuar a ser utilizadas em processos de avaliação mútua. No entanto, a composição de cada grupo deve ser debatida de forma mais exaustiva com os Estados-Membros, de modo a ter em conta as suas expectativas e, em especial, o impacto no mercado único. A relatora, tal como eu, considera ainda que cumpre melhorar a transparência do processo. Sem prejuízo de um certo grau de confidencialidade, que parece ser necessário para se promover os debates entre as administrações dos Estados-Membros, é importante disponibilizar relatórios regulares às partes interessadas.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Le marché unique des services de l’UE est un processus en construction. Persuadée que son bon fonctionnement est indispensable pour générer de la croissance et renforcer la compétitivité en Europe, j’ai voté en faveur du rapport de ma collègue Malgorzata Handzlik. Un état des lieux a permis de dresser les points qui restent problématiques pour la consolidation du marché intérieur européen. Ce rapport prône en particulier la pleine opérationnalité des guichets uniques créés dans le cadre de la directive « Services ». Ces guichets permettent aux prestataires européens de services de faire leurs démarches administratives par voie électronique. Le rapport dénonce également les retards enregistrés dans la mise en œuvre de la directive dans certains Etats membres. Toutefois, il salue l’initiative de la Commission européenne de tenir une évaluation mutuelle du marché unique des services et l’invite à approfondir une telle évaluation pour les services transfrontaliers.

 
  
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  Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Paslaugų direktyva buvo priimta 2006 m. ir tebėra labai svarbi visapusiškai veikiančios bendrosios paslaugų rinkos sukūrimo priemonė. Valstybės narės įdėjo labai daug pastangų, siekdamos ją įgyvendinti. Nepaisant to, pastangos turėtų būti padidintos, kad Paslaugų direktyva būtų visapusiškai ir tinkamai įgyvendinta ir kad būtų įsteigti visapusiškai veikiantys bendri informaciniai punktai. Bendrosios paslaugų rinkos veikimas yra būtina sąlyga ekonomikos augimui, tinkamam užimtumui ir inovacijoms Europoje skatinti, taip pat Europos konkurencingumui pasaulyje išsaugoti. Paslaugų direktyvoje numatytas abipusis vertinimas yra svarbi priemonė nustatant tolesnes iniciatyvas, kuriomis būtų siekiama tobulinti paslaugų vidaus rinką. Pritariu, kad Komisija turėtų tęsti bendradarbiavimą su kiekviena valstybe nare atskirai ir jį stiprinti, kad Paslaugų direktyva būtų visiškai ir teisingai perkelta į nacionalinę teisę ir įgyvendinta visose valstybėse narėse, o verslui panaikintos išliekančios kliūtys pilnai pasinaudoti bendrosios vidaus rinkos teikiamais privalumais.

 
  
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  Regina Bastos (PPE), por escrito. A Directiva dos Serviços, adoptada em 2006, continua a ser um instrumento vital para o estabelecimento de um mercado único dos serviços em pleno funcionamento. O processo de avaliação mútua, previsto no artigo 39.º da Directiva Serviços, é novo. O seu objectivo consiste em avaliar o estado do mercado único dos serviços após a aplicação da directiva. O presente relatório insta a Comissão a assegurar transparência máxima nesta avaliação, convidando a Comissão a apresentar as suas conclusões ao Parlamento assim que estiverem disponíveis. Pede à Comissão que sensibilize todos os Estados-Membros de forma a garantir a completa e correcta transposição e aplicação da Directiva Serviços a nível nacional. Finalmente, pede à Comissão que inicie uma avaliação exaustiva relativa à prestação de serviços transfronteiras na UE. Pelas presentes razões, votei favoravelmente o presente relatório.

 
  
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  Sergio Berlato (PPE), per iscritto. − Signor Presidente, il processo di recepimento della direttiva servizi è stato il più complesso e lungo iter mai attuato finora a livello europeo sia in relazione alla sua complessità che per la portata: i servizi rappresentano, infatti, oltre il 40% del Pil comunitario. La principale disposizione di questa direttiva riguarda lo stabilimento degli sportelli unici su tutto il territorio comunitario la cui realizzazione, tuttavia, è ancora lontana dall'essere completa ed efficiente. Sottolineo, pertanto, l'importanza dell'attuazione di sportelli unici pienamente operativi sul territorio e condivido l'auspicio che le informazioni siano disponibili ovunque anche in lingua inglese.

Inoltre, prima di procedere alla revisione della direttiva, condivido l'opportunità di condurre a termine uno studio quantitativo sull'impatto della stessa sia a livello di crescita economica sia di occupazione. Il mio auspicio è che un'eventuale revisione della direttiva servizi sia finalizzata innanzitutto ad abbattere gli ostacoli normativi ed amministrativi tuttora esistenti e, a mio avviso, responsabili del rallentamento della libera circolazione dei servizi all'interno dell'Unione europea.

 
  
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  Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. − Balsavau dėl šio pranešimo, nes juo Europos Parlamentas pateikia savo vertinimą dėl to, kaip veikia vienas iš Paslaugų direktyvoje, priimtoje 2006 m., įtvirtintų mechanizmų – abipusio vertinimo procedūra. Tai nauja priemonė, pirmą kartą naudojama ES teisėje, ir jos pagrindinis tikslas yra įvertinti paslaugų vidaus rinkos padėtį įgyvendinus šią direktyvą. Dėl to pranešime yra ne tik apžvelgiami rezultatai, tačiau ir teikiami pasiūlymai, kaip pagerinti šį procesą ateityje, be kita ko, Parlamentui pateikiant savo vertinimą dėl tokios priemonės taikymo ir kitose politikos srityse. Abipusio vertinimo procesas buvo taikomas tik toms direktyvos nuostatoms, kurių atžvilgiu valstybėms narėms paliekama tam tikro lygio veiksmų laisvė, pavyzdžiui, kai kurioms nuostatoms, susijusioms su įmonių steigimusi bei tarpvalstybiniu paslaugų teikimu. Europos Parlamento manymu, vis dar nėra pakankamai aiškiai apibrėžti abipusio vertinimo tikslai, dėl to kilo nesusipratimų tarp valstybių narių, taip pat, kad reikėtų dėti daugiau pastangų, siekiant proceso skaidrumo. Nes, nors tam tikras konfidencialumas yra svarbi sąlyga siekiant sukurti valstybių narių tarpusavio pasitikėjimą, pranešime siūloma užtikrinti, kad suinteresuotiesiems subjektams būtų reguliariai teikiama grįžtamoji informacija apie proceso eigą.

 
  
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  Jan Březina (PPE), písemně. − Vzhledem k nejasnosti článku 39 směrnice o službách, co se týče přesného stanovení cílů vzájemného hodnocení, dochází k zaměňování vzájemného hodnocení s prací na provádění a uplatňování směrnice o službách. Je proto třeba upřesnit, že vzájemné hodnocení probíhá až po prováděcí fázi. Toto pořadí považuji za odůvodněné, neboť během vzájemného hodnocení členské státy diskutovaly o změnách ve svém regulačním rámci a o pravidlech, která byla v důsledku provádění směrnice o službách zachována, zrušena nebo změněna. Díky tomu tyto diskuse mohly umožnit lépe porozumět situaci v každém členském státě a také zbývajícím překážkám, které nezmizely ani po provedení směrnice o službách. To považuji za velký přínos pro lepší posouzení současné situace na jednotném trhu služeb. Vzájemné hodnocení však vyvolává otázky týkající se transparentnosti postupu a toho, zda by měly být členské státy zapojeny do postupu, který se jich přímo týká, případně do jaké míry. Nejvyšší prioritou by podle mého názoru mělo zůstat úplné a správné provedení směrnice o službách. Dvoustranná setkání mezi Komisí a členskými státy ve věci provádění směrnice o službách již probíhají a Komise by v případě nutnosti neměla otálet s použitím donucovacích opatření.

 
  
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  Maria Da Graça Carvalho (PPE), por escrito. Votei favoravelmente este relatório sobre o processo de avaliação mútua da Directiva Serviços, porque acredito que é muito importante a implementação da referida directiva. A implementação da Directiva dos Serviços pode trazer benefícios económicos de 140 mil milhões de euros, bem como 1,5 % de crescimento do PIB da UE. Por este motivo, e dada a conjuntura económica que a Europa atravessa actualmente, acredito que esta implementação é crucial para o crescimento económico da UE.

 
  
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  Νικόλαος Χουντής (GUE/NGL), γραπτώς. – Η διαδικασία αμοιβαίας αξιολόγησης των κρατών μελών σε θέματα λειτουργίας της ενιαίας αγοράς σε καμία περίπτωση δεν είναι ουδέτερη ως πρακτική, καθώς εντάσσεται στην ευρωπαϊκή οδηγία για τις υπηρεσίες και ουσιαστικά λαμβάνει τις κατευθυντήριες γραμμές της από αυτή. Πέρα από τα αποκλειστικά δικά της ελλειμματικά σημεία , όπως η επιλογή και η σύνθεση των ομάδων εργασίας μόνο από την Ευρωπαϊκή Επιτροπή, η διαδικασία της αμοιβαίας αξιολόγησης αποτελεί βασικό μοχλό εφαρμογής της Οδηγίας για τις υπηρεσίες , η οποία έχει ως αναφορά την αποτυχημένη στρατηγική ΕΕ 2020 και την Πράξη για την Ενιαία Αγορά.

Η εφαρμογή της συγκεκριμένης οδηγίας για τις υπηρεσίες, γνωστή και ως οδηγία Μπόλκενσταιν, δεν θα έχει ως αποτέλεσμα την αύξηση των θέσεων εργασίας και την ανάπτυξη των ΜΜΕ όπως ευαγγελίζεται. Μέσω της περαιτέρω συρρίκνωσης των εργασιακών και κοινωνικών δικαιωμάτων, αποτέλεσμα της απελευθέρωσης της αγοράς των υπηρεσιών πανευρωπαϊκά, ενισχύει την κυριαρχία των μεγάλων επιχειρήσεων, ενώ παράλληλα επιδεινώνει τις συνέπειες της κρίσης για τους ευρωπαίους εργαζόμενους. Για τους παραπάνω λόγους ψήφισα αρνητικά την σχετική Έκθεση.

 
  
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  Lara Comi (PPE), per iscritto. − Ho sostenuto con il mio voto questa relazione perché evidenzia quelli che sono gli aspetti principali da tenere in considerare nella fase attuale di recepimento della direttiva Servizi negli ordinamenti interni. Il potenziale complessivo del mercato comune dei servizi non è stato ancora pienamente sfruttato e senza dubbio la corretta attuazione di questa direttiva rappresenta la condizione essenziale per il completamento del mercato interno.

È necessario, però, garantire anche un'attuazione coerente dei diversi atti legislativi di rilevanza centrale per le attività dei servizi, come ad esempio il nuovo regolamento sulla standardizzazione europea di cui sono relatore che affronterà, tra le altre cose, la tematica dell'applicazione degli standard al settore dei servizi. Vorrei precisare, però, che un puntuale recepimento della direttiva non deve pregiudicare la possibilità di salvaguardare tipicità nazionali soprattutto legate all'attività imprenditoriale di PMI.

A mio avviso, la Commissione dovrebbe valutare se la direttiva servizi possa avere ripercussioni negative sulle PMI di determinati settori – penso ad esempio alle PMI del settore balneare italiano – e proporre misure per attenuare tali ripercussioni e garantire che le caratteristiche specifiche di determinate categorie professionali siano prese in considerazione nell'applicazione della direttiva.

 
  
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  Corina Creţu (S&D), în scris. − Am votat pentru, având în vedere necesitatea stimulării procesului de evaluare reciprocă prevăzut de Directiva privind serviciile. Experienţele şi rezultatele evaluării reciproce sunt utile şi valoroase şi, prin urmare, raportul propune extinderea utilizării acesteia la alte domenii de acţiune. Directiva privind serviciile a fost adoptată în 2006 şi rămâne un instrument esenţial pentru crearea unei pieţe unice a serviciilor pe deplin operaţionale. Statele membre au depus eforturi substanţiale în vederea punerii în aplicare a acesteia. Cu toate acestea, ar trebui intensificate eforturile pentru punerea în aplicare integrală şi corectă a Directivei privind serviciile şi pentru înfiinţarea de ghişee unice pe deplin operaţionale.

 
  
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  Christine De Veyrac (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur de ce rapport de notre collègue Handzlik qui fait état du processus d’évaluation mutuelle de la directive « services » et pousse à une meilleure application des règles européennes adoptées ces dernières années en la matière. Une meilleure transposition de ces règles devrait permettre à l’économie européenne et l’économie de nos territoires de bénéficier davantage des retombées positives du marché unique des services.

 
  
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  Edite Estrela (S&D), por escrito. Votei favoravelmente este relatório por considerar que o processo de avaliação mútua da Directiva Serviços é essencial para clarificar situações ambíguas prevalecentes na prestação de serviços, tanto a nível nacional como a nível transfronteiriço. Gostaria de salientar o espírito de cooperação e de confiança mútua, que prevaleceu durante os debates das sessões de trabalho que foram organizadas em grupos de países, que permitiu que fosse possível um melhor conhecimento mútuo das administrações dos Estados-Membros, contribuindo para melhorar o funcionamento do mercado interno dos serviços.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. Como se sabe, os serviços representam um quinto do total do comércio interno da UE, mas mais de dois terços do PIB e do emprego, sendo que as actividades abrangidas pela Directiva Serviços representam 40% do PIB e dos empregos da UE. Um mercado único dos serviços é, por isso mesmo, fundamental para o sucesso de qualquer política europeia que pretenda potenciar o crescimento, o emprego e a inovação, bem como preservar a competitividade Europeia num mundo global. Porém, a avaliação mútua permitiu demonstrar que a Comissão precisa de tomar novas medidas para que a economia europeia beneficie plenamente do potencial do mercado único dos serviços. Nesse sentido, a Comissão dará prioridade ao trabalho com os Estados-Membros a título individual, de modo a conseguir uma correcta e completa transposição e implementação da Directiva em todo o espaço europeu.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. O presente relatório, da responsabilidade de Małgorzata Handzlik, incide no processo de avaliação mútua no quadro da Directiva Serviços. Esta Directiva, adoptada em 2006, tinha por objectivo um funcionamento melhor do mercado único dos serviços. Apesar de considerarmos esta directiva uma das melhores dos últimos anos, a verdade é que, passados dois anos, poucos Estados-Membros a implementaram. Daí a importância deste relatório e a necessidade de se avançar, não só com acções para a melhorar a partir da avaliação realizada, mas também com o seu alargamento a outras áreas políticas. Na realidade, nove em cada dez postos de trabalho da União Europeia situam-se na área dos serviços, pelo que a sua aplicação devia ser obrigatória, embora se exija um acompanhamento por parte da Comissão e dos Estados-Membros para que a mesma seja aplicada correctamente e a liberdade de prestação de serviços prevista no seu artigo 16.º seja respeitada. Congratulo-me com a aprovação deste relatório e faço votos para que todos os Estados-Membros ponham em prática a Directiva Serviços, bem como a criação de balcões únicos eficientes, pois representa um instrumento primordial no funcionamento de um mercado único dos serviços.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. Pretende-se com este relatório fazer um ponto de situação relativamente ao mercado único de serviços, após a aplicação da Directiva Serviços, colocando pressão para a efectiva transposição da directiva nos Estados-Membros que ainda não o fizeram. Tal como em 2006, rejeitamos veemente esta Directiva, assim como a sua transposição para o direito nacional. A transposição desta directiva de liberalização dos serviços poderá trazer implicações graves para diversos países, designadamente os que têm situações sociais mais frágeis, como é o caso de Portugal. Trata-se de fazer avançar o mercado sobre cada vez mais áreas da vida social, pondo em causa sectores onde os Estados, tradicionalmente, exercem a sua função social através de serviços públicos. Trata-se de mais um ataque a importantes conquistas civilizacionais. A liberalização irá aumentar o desemprego, a pobreza e as desigualdades sociais, beneficiando somente grandes empresas de serviços e grandes grupos económicos, sobretudo dos países mais ricos. Defendemos que deve continuar a caber a cada país o direito soberano de decidir sobre os serviços públicos que deseja, a sua propriedade pública, a sua forma de funcionamento e organização, os direitos dos seus trabalhadores e dos seus utentes. Esta é uma luta que continuará perante a tentativa de transposição desta directiva para o direito nacional.

 
  
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  Ilda Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. − Pretende-se com este relatório fazer uma avaliação do estado do mercado único de serviços após a aplicação da Directiva Serviços, servindo também de pressão à efectiva transposição da Directiva aos Estados-Membros que ainda não o fizeram. Recordamos que rejeitamos esta Directiva e mantemos a nossa oposição à pressão inaceitável que está a ser feita sobre os Estados-Membros para a sua transposição para o direito nacional. A transposição desta directiva de liberalização dos serviços poderá trazer implicações sérias para diversos países, nomeadamente os que têm situações sociais mais frágeis, tornando-se ainda mais grave numa situação de crise como a que vivemos, designadamente em Portugal. Mesmo com todos os cuidados nos diversos Estados-Membros, se não forem tomadas medidas imediatas para defender direitos sociais e laborais e para proteger os sectores mais frágeis, incluindo nas áreas de serviços públicos, poderemos ter ainda mais problemas graves. A liberalização poderá aumentar o desemprego, a pobreza e as desigualdades dos mais frágeis, em benefício apenas de grandes empresas de serviços e grupos económicos, sobretudo dos países mais ricos. Deve continuar a caber a cada país o direito soberano de decidir sobre os serviços que deseja, incluindo os serviços públicos, a sua propriedade pública, forma de funcionamento e organização, os direitos dos seus trabalhadores e dos seus utentes.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Smernica o službách bola prijatá v roku 2006 a je stále dôležitým nástrojom na vytvorenie plne fungujúceho jednotného trhu so službami. Členské štáty vyvíjajú významné úsilie o jej vykonávanie. Proces vzájomného hodnotenia je stanovený v článku 39 smernice o službách. Ide o nástroj, ktorý sa používa po prvýkrát v právnom nástroji EÚ. Jeho hlavným cieľom v rámci smernice je posúdiť situáciu na vnútornom trhu so službami po zavedení smernice. Článok je však naďalej nejasný, pokiaľ hovoríme o presných cieľoch vzájomného hodnotenia. Výsledkom chýbajúcej presnosti sú odlišné očakávania a vnímanie procesu zo strany zainteresovaných strán a tiež tvorcov politík. Rovnako, bežným omylom je spájať vzájomné hodnotenie s činnosťou týkajúcou sa vykonávania a transpozície smernice o službách. Členské štáty sa v rámci činnosti na vzájomnom hodnotení rozdelili do 6 skupín, pričom v každej je 5 krajín.

Celkové posúdenie vzájomného hodnotenia ako politického nástroja je pozitívne. Zastávam názor, že proces vzájomného hodnotenia by mal naďalej fungovať formou skupinových diskusií. Je však nevyhnutné pričiniť sa o zvýšenie transparentnosti procesu. Na podporu diskusií medzi správnymi orgánmi členských štátov je nevyhnutná istá úroveň dôvernosti, no zainteresované strany by mali mať prístup k pravidelným správam.

 
  
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  Louis Grech (S&D), in writing. − I believe that the mutual evaluation process has served as a useful assessment tool in gauging the level and quality of implementation of the Services Directive within each Member State, as well as the progress of the sector for services as a whole within the wider Single Market. This was a key exercise in clarifying certain ambiguous situations still prevalent in the provision of services at both national and cross-border level, such as the mutual recognition of professional qualifications, legal form and capital ownership requirements and insurance obligations imposed on cross-border service providers. Ultimately the process has been instrumental in confirming whether or not the implementation measures adopted in each Member State are being carried out according to the spirit of the Services Directive.

This exercise is a clear example of Member States taking ownership on the one hand and the Commission showing leadership on the other in pursuit of a better Single European Market for Services. I urge the Commission to take action on the proposals it has put forward in a bid to tackle the shortcomings revealed by the mutual evaluation process and, moreover, to seriously consider applying the process to other policy areas in the future.

 
  
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  Ian Hudghton (Verts/ALE), in writing. − I voted against the Services Directive when it first went through this Parliament and I voted against this report too. Public authorities across Europe have faced major problems in the implementation of this directive and some Member States have experienced difficulties in efficient services provision. This legislation requires a major impact evaluation and this report did not offer that.

 
  
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  Филиз Хакъева Хюсменова (ALDE), в писмена форма. − Добре функциониращият единен пазар на услуги e важна предпоставка за възстановяването и развитието на европейската икономика.

Подкрепих резолюцията относно процеса на взаимна оценка на директивата за услугите, защото смятам, че той има значителен принос за по-доброто разбиране на проблемите, стоящи пред държавите-членки и Европейската комисия във връзка с прилагането на общностното законодателство. Този процес даде възможност за по-добра преценка на адекватността на мерките, предприети от всяка държава-членка, и за изясняване на някои неясни аспекти по отношение на директивата.

В същото време считам, че бихме имали подобрени резултатите при наличието на по-ясни цели и при по-широко включване на заинтересованите страни при оценката. Напълно споделям и мнението, че освен премахването на административните пречки, използването на възможностите на електронното управление и предоставянето на информация на няколко езика би улеснило значително комуникацията между единните звена за контакт и доставчиците на услуги и би стимулирало развитието на единния пазар.

Вярвам, че процесът на взаимна оценка допринася за по-бързото и по-правилно прилагане на разпоредбите на директивата за услугите, която от своя страна е инструмент за стимулиране на растеж в Европейския съюз. Подкрепям позицията, че е необходимо да се анализират възможностите за използване на този подход и в други области на европейското законодателство.

 
  
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  Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Šiame pranešime apžvelgiama abipusio vertinimo patirtis Paslaugų direktyvos atžvilgiu ir išreiškiamas bendras, bet sąlyginis pritarimas šio metodo taikymui kitose politikos srityse. Šiame pranešime taip pat aptariami abipusio vertinimo rezultatai ir tolesni veiksmai siekiant geresnio paslaugų vidaus rinkos veikimo. Pritariau nuomonei, kad Paslaugų direktyvoje numatytas abipusis vertinimas yra svarbi priemonė nustatant tolesnes iniciatyvas, kuriomis būtų siekiama tobulinti paslaugų vidaus rinką. Turėtų būti pašalintos likusios reglamentavimo kliūtis, pvz., veiklos rūšių rezervavimo, draudimo reikalavimų, teisinės formos ir kapitalo nuosavybės reikalavimų taisyklės. Būtina sutelkti dėmesį į nepagrįstus ar neproporcingus reikalavimus, kurie turėtų būti panaikinti siekiant užtikrinti sklandų bendrosios rinkos veikimą ir didžiausią bendrosios paslaugų rinkos veikimo pridėtinę vertę. Todėl Komisija turi tęsti bendradarbiavimą su kiekviena valstybe nare atskirai ir jį stiprinti, kad Paslaugų direktyva būtų visiškai ir teisingai perkelta į nacionalinę teisę ir įgyvendinta visose valstybėse narėse. Tuo tarpu valstybės narės turi užtikrinti, kad nauji ir tebegaliojantys reikalavimai būtų nediskriminuojantys, būtini ir proporcingi.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. − Incrementare e migliorare il settore dei servizi, che ad oggi rappresenta i due terzi del PIL e dell'occupazione nell'UE, è un impegno da portare avanti, visto che gli scambi intra-UE del settore rappresentano solo un quinto del totale. La relazione dell'on. Handzlik, cui ho espresso il mio voto favorevole, sottolinea l'importanza di implementare il processo di valutazione reciproca previsto dalla direttiva dei servizi adottata nel 2006. La priorità che sta alla base del miglioramento del processo di valutazione reciproca, è il completo recepimento della direttiva sui servizi per tutti gli Stati membri e per un corretto approccio ai rapporti tra gli Stati nella materia oggetto della relazione.

Superato questo ostacolo, è opportuno concentrarsi nell'implementazione del processo di valutazione reciproca alla cui base stanno i principi di cooperazione e dialogo. È chiaro, però, che questo processo deve rendere manifesti e tangibili i propri obiettivi per poter essere considerato uno strumento di valutazione virtuoso che favorisca e aumenti gli scambi del settore all'interno dell'Unione europea.

 
  
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  Morten Løkkegaard (ALDE), skriftlig. − Jeg støtter brugen af denne gensidige evalueringsproces i det omfang, at den bruges på områder, hvor det giver værdi. Vi skal have fjernet de barrierer for serviceydelser i de nationale lovgivninger, som ikke kan retfærdiggøres ud fra direktivets bestemmelser. På den måde kan det indre marked komme til at fungere bedre til gavn for erhvervslivet og borgerne i EU. Det er en metode, som vi også vil kunne anvende i fremtiden på lignende direktiver, så de bliver gennemført på en mere ensartet måde i de 27 EU-lande. Men det er ikke et redskab, der skal bruges hver gang. Det er en tung proces, så det er kun på de rammedirektiver, hvor der er et stort manøvrerum for, hvordan de enkelte medlemslande kan gennemføre direktivet, at det giver mening at bruge den gensidige evalueringsproces. Ellers giver det simpelthen for store administrative byrder for de involverede myndigheder.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. − I voted for this resolution as, although I have a number of reservations, my overall assessment of the mutual evaluation as a policy tool is positive.