Francesco De Angelis (S&D). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, la creazione di uno strumento di condivisione dei rischi deve rappresentare un aiuto concreto per gli Stati membri maggiormente colpiti dalla crisi economica e finanziaria. L'Unione europea deve fare di più, sostenere le gravi difficoltà degli Stati nell'attuare progetti come quelli della produzione delle infrastrutture.
Bisogna dunque assicurare che si continui a dare esecuzione ai progetti cofinanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dal Fondo di coesione. Bisogna farlo perché sono progetti strategici, mi riferisco in particolare ai progetti in grado di generare entrate nette, come ad esempio la costruzione di autostrade, che possono quindi favorire un ripresa economica e produttiva dei paesi interessati.
Giommaria Uggias (ALDE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, la proposta della Commissione giunge quanto mai opportuna per modificare le disposizioni relative agli strumenti di condivisione del rischio, per gli Stati membri che rischiano di subire gravi difficoltà a causa dell'instabilità finanziaria.
Giunge quanto mai opportuna in un momento di grave crisi economica, per cui paesi come l'Irlanda, il Portogallo, l'Ungheria, la Romania, la Lettonia e soprattutto la Grecia vedono in questa modifica del regolamento relativo agli strumenti di condivisione un'alternativa al rischio della perdita dei fondi già assegnati e la possibilità quindi di proseguire i programmi cofinanziati dal Fondo di sviluppo regionale e dal Fondo di coesione che stanno trovando difficoltà nell'attuazione in questi Stati membri.
Tutto ciò si traduce nell'esecuzione di progetti e nella conservazione di posti di lavoro nella rete dell'Unione europea maggiormente toccata dalla crisi economica, senza intaccare in alcun modo il bilancio dell'Unione europea, ma dando un sostanziale contributo verso la crescita di questo continente.
Erminia Mazzoni (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, questa modifica regolamentare molto importante prende in considerazione gli interessi di quei paesi che vivono una situazione di maggiore difficoltà rispetto agli altri e che sono, in particolare, sottoposti a un programma di assistenza finanziaria.
Abbiamo sostenuto questa modifica regolamentare ritenendo importante che l'Unione europea garantisca la propria presenza nei momenti di difficoltà degli Stati e soprattutto che garantisca, in un momento di crisi finanziaria, la possibilità che le risorse importanti dell'Unione non vadano perse, perché con questa modifica regolamentare si ottiene il risultato di consentire a paesi che hanno difficoltà a spendere le risorse di poterle investire proficuamente.
Importante è soprattutto poi la modifica introdotta successivamente sulla proposta della Commissione che consente ai paesi che sono contribuenti netti di non avere timori, perché questa operazione rimarrà comunque neutra rispetto al bilancio dell'Unione europea.
Kay Swinburne (ECR). - Mr President, we are all aware that the current financial crisis has had an adverse impact on the macroeconomic stability of many Member States and has thus made it difficult to access finance. Whilst I understand that this lack of readily-available finance is making it difficult for many projects under the cohesion policy to continue, it can be argued that having this additional instrument alone, as proposed in the report, may not be entirely effective in addressing this difficulty.
Although this instrument does address the immediate problem of making funds available for investment, it does not tackle the underlying issue of why some projects are not as successful as they should be. The issue of how the project is being implemented has been entirely overlooked, and solely addressing the financial issues that Member States face will not guarantee the success of the projects.
A clear vision, a clear programme for implementation, and specific measurable outcomes which generate economic returns for the Member State in question need to be ensured, as well as full accountability and transparency on risk-sharing. Without these assurances I cannot support this report.
Iva Zanicchi (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, la terza modifica del regolamento n. 1083/2006 presentata dalla Commissione europea nel giro di poco tempo contiene disposizioni volte a creare uno strumento europeo per la condivisione dei rischi.
L'obiettivo è infatti quello di far fronte alle difficoltà incontrate da alcuni Stati membri nel raccogliere i finanziamenti privati necessari per l'attuazione di progetti di investimento che possono essere finanziati solo in parte con l'utilizzo di fondi pubblici.
Nonostante il cammino per uscire dalla crisi economica sia ancora lungo, ritengo fruttuoso il lavoro fatto per giungere ad un testo di compromesso che ha fissato un massimale per i fondi destinabili allo strumento finanziario ed ha meglio definito gli strumenti di condivisione dei rischi.
Daniel Hannan (ECR). - Mr President, from the moment that the euro crisis struck, the leaders of the EU have been asking the wrong question. They have asked themselves, ‘how do we save the euro?’ rather than ‘how do we rescue the people who have to use the euro?’
It is now obvious that the single currency is a recessionary mechanism. By sustaining it in the way that they are, the leaders of the EU and in the palaces and chancelleries of the Member States are inflicting preventable poverty on the peoples of the eurozone.
This is obvious, not least in your country, Mr President, one which, as you know, I admire very deeply. There are many opportunities available to Spain in a clean default, a decoupling and a reissuing of a more competitive currency. But that debate is not even being contemplated, because people begin from the proposition that the euro is an end in itself, an absolute imperative.
A result of this is that, I am afraid to say, the leaders of the EU are now consciously working against the recovery because they know that, although Spain might begin to take off the day it left the single currency, their own credibility would not recover.
Peter Jahr (PPE). - Herr Präsident! Mit Risikoteilungsinstrumenten kann die Beteiligung des privaten Sektors an der Finanzierung wichtiger Projekte in von der Krise betroffenen EU-Ländern verbessert werden, um Arbeitsplätze und Wachstum zu sichern. Das heißt, die Mitgliedstaaten beantragen, dass ein Teil der ihnen zugewiesenen Mittel aus der EU-Regionalförderung an die Kommission überwiesen und dann für die Risikoteilung verwendet wird.
Die Zuweisung der Mittel aus dem Kohäsionsfonds bzw. die mittelfristige Finanzplanung wird davon nicht beeinflusst. Ich finde das alles gut und sehe dies auch als Chance. Ich bitte nur darum, dass wir und die Kommission darauf achten, dass aus einem Risikoteilungsinstrument kein Risikoverlagerungsinstrument wird. Das heißt, wir müssen aufpassen, dass die Beteiligung des privaten Sektors auf einem soliden Fundament beruht.
Julie Girling (ECR). - Mr President, I would like to lodge this explanation of vote on behalf of the British Conservative delegation in the European Parliament.
Greece and those countries subject to the EFSM are not going to face an easy task exiting from the crisis. Naturally we would wish to support measures which would have a meaningful and long-term impact in terms of increasing the competitiveness of their economies through targeted structural reforms to sclerotic labour markets.
This proposal, whilst well meaning, does not address the underlining economic and financial difficulties in these countries and could possibly make the situation worse. In this period of austerity, taxpayers’ money must be well spent and we must seek to contribute to the employment and growth which will drive the EU out of crisis. Yet this top-down proposal has received only a lukewarm reception in those very Member States it seeks to support. Moreover, it is openly doubted whether some of the proposed projects to benefit from this scheme would pass the necessary EIB due diligence requirements before the risk-sharing instruments could be created. Whilst the proposal now contains a budgetary ceiling, it is still of great concern that public money will be used as the first loss in case of the failure of any other projects planned.
This continues. I will lodge the rest of it in writing.
Raffaele Baldassarre (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, ho molto apprezzato la relazione dell'onorevole Hübner, che costituisce uno strumento utile per impedire che risorse fondamentali destinate a paesi in crisi vengano disimpegnate.
Si tratta di un regolamento di fondamentale importanza che permetterà, senza alcun intervento sul bilancio dell'Unione europea, di fornire un'alternativa al rischio di perdita di fondi già assegnati a titolo della politica di coesione a favore di paesi membri interessati da un programma di assistenza finanziaria che hanno difficoltà nel cofinanziamento.
Condivido in particolare la precisa definizione del massimale dello strumento e la scelta politica di privilegiare i progetti che hanno generato entrate e progetti che potrebbero contribuire alla realizzazione degli obiettivi strategici dello Stato membro, al fine di favorire la ripresa economica dello Stato interessato. Ritengo che questa misura contribuisca a bilanciare il bisogno di investimenti nello sviluppo e nella crescita con la troppo celebrata ricetta di austerità quale soluzione al male dei debiti sovrani.
Michał Tomasz Kamiński (ECR). - Panie Przewodniczący, Szanowni Państwo Eurodeputowani! Potrzebny jest każdy krok, który naszym zdaniem może pomóc państwom borykającym się z dzisiejszym kryzysem. Praktycznie każdy dzień przynosi informacje prasowe, informacje z instytucji finansowych, które pokazują, że wbrew często optymistycznym danym, jesteśmy jednak w dalszym ciągu dalecy od przezwyciężenia kryzysu. A więc poparłem tę propozycję, chociaż mam jednak wobec niej wątpliwości. Mam wątpliwości, ponieważ uważam, że gospodarka powinna być wolna od ideologii. Myślenie o ekonomii powinno być wolne od ideologii, ale to powinno działać w obie strony. Tak jak nie podoba mi się, kiedy zwolennicy euro uważają, że euro nie jest walutą, lecz niemalże Bogiem, tak samo nie podoba mi się stanowisko przeciwników euro, ponieważ czasami mam wrażenie, że życzą temu projektowi porażki wyłącznie z powodów ideologicznych. Poparłem tę propozycję i uważam, że w tym Parlamencie powinniśmy współpracować, aby kraje Unii Europejskiej wyszły jak najszybciej z kryzysu.
Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, la crisi finanziaria mondiale senza precedenti e la recessione economica hanno intaccato seriamente la crescita e la stabilità finanziaria e hanno causato un grave deterioramento delle condizioni finanziarie, economiche e sociali di molti Stati membri.
Per attenuare questi problemi e accelerare l'esecuzione dei programmi operativi e dei progetti, oltre che per sostenere la ripresa economica, ritengo opportuno che le autorità di gestione degli Stati membri, che hanno beneficiato di un aiuto finanziario da uno dei meccanismi di assistenza finanziaria previsti, possano dedicare una parte delle risorse dei programmi operativi alla creazione di strumenti di condivisione dei rischi in grado di concedere prestiti o garanzie a favore dei progetti e delle operazioni previste da un programma operativo.
È doveroso da parte nostra rafforzare le sinergie tra i programmi di prestiti e i Fondi dell'Unione negli Stati membri che beneficiano dell'assistenza dell'Unione o del Fondo monetario internazionale. La realizzazione di uno strumento di condivisione dei rischi è per questo necessaria, in quanto fornirebbe risorse finanziarie aggiuntive per l'attuazione di progetti di infrastrutture e di investimento produttivo senza modificare la dotazione generale della politica di coesione per il periodo 2007-2013.
Andrea Češková (ECR). - Pane předsedající, v současné době, kdy přetrvává hospodářská a finanční krize a bankovní instituce mají doslova odpor k riziku, dochází k problémům v oblasti poskytování úvěrů. Finanční instituce mají problémy s likviditou a dochází k omezování prostředků zainteresovaným stranám, které realizují příslušné projekty. Souhlasím proto s tím, že možnost využít nástrojů sdílení rizika ve spolupráci s Evropskou investiční bankou zajistí lepší přístup k finančním prostředkům a částečně vyřeší problém s likviditou, což by mělo v krátkodobém horizontu umožnit pokračování provádění programů politiky soudržnosti.
Obávám se ale, že v případě států, které mají značné problémy s finanční stabilitou a nejsou schopné s náležitou pečlivostí zachytit průběh realizace projektů, není pravděpodobné, že pomoc v této podobě bude mít okamžitý, pozitivní efekt na zvýšení ekonomického růstu a zvýšení zaměstnanosti v těchto státech. Proto jsem nemohla tento návrh usnesení podpořit.
Charles Tannock (ECR). - Mr President, I abstained on this report on risk-sharing instruments for those Member States suffering financial difficulty. While I believe that the text of the report has been improved following negotiations between Parliament and the Council, I still do not believe that the proposal is in any way viable.
The only Member State so far to express any desire in making use of a potential risk-sharing facility is Greece. While I would back the use of targeted investments under the EU cohesion policy in order to help those States that are in financial difficulty, Greece’s record – sadly – in implementing cohesion policy projects is particularly poor. Anyway, my view is that the structural funds need a complete review and, in many ways, repatriating. I would not, therefore, be convinced that investments under such a policy would have any immediate short-term effect on economic growth or employment, particularly in distressed states like Greece.
Anna Záborská (PPE). - Spolufinancovanie projektov, ktoré sa uchádzajú o podporu zo štrukturálnych fondov, malo zvýšiť efektivitu používania európskych peňazí. Súkromná banka alebo iná spoločnosť, ktorá do projektu investuje vlastné peniaze, chce, aby sa jej peniaze nielen vrátili, ale aby dosiahla zisk. Starostlivo preto posúdi ziskovosť každého projektu, čím sa zníži riziko mrhania prostriedkov európskych daňových poplatníkov. Chápem, že Komisia hľadá spôsob, ako pokračovať vo financovaní štrukturálnych projektov aj v súčasnej zložitej situácii. Mechanizmus, ktorý navrhuje však oslabuje tlak na efektivitu vynaložených prostriedkov. Ak EÚ nielen zaplatí veľkú časť investície, ale zároveň poskytne garanciu na podnikateľské riziko, nič nebude brániť bankám a súkromným firmám, aby vstupovali aj do nezmyselných projektov. O svoje peniaze neprídu. Presne toto je cesta k nezodpovednému míňaniu, ktorého dôsledky dnes vidíme v každom štáte Európskej únie.
Ryszard Czarnecki (ECR). - Panie Przewodniczący! Podjąłem decyzję, zresztą wraz z moimi kolegami w grupie politycznej, że nie poprzemy tej propozycji, a wynika to z dość oczywistych względów. Uważamy bowiem, że takie projektowanie finansowe na szczeblu europejskim bez tak naprawdę poważnej, pogłębionej debaty publicznej w tej sprawie, decydowanie o podatnikach, o wyborcach, o obywatelach bez realnych konsultacji jest decyzją, która w gruncie rzeczy zamiast w sposób oczywisty przynosić skutki dla tychże podatników, może pokazać, że instytucje europejskie podejmują decyzje ponad głowami obywateli, jak to było wielokrotnie w przeszłości. Jestem też sceptyczny co do rozwiązań, które są proponowane, stąd moje głosowanie.
Dictamen del Tribunal de Justicia sobre la compatibilidad con los Tratados del Acuerdo entre los Estados Unidos de América y la Unión Europea sobre la utilización y la transferencia de los registros de nombres de los pasajeros al Departamento de Seguridad del Territorio Nacional de los Estados Unidos B7-0200/2012
Julie Girling (ECR). - Mr President, this is a contentious area and it goes right to the heart of the public debate on preserving the freedoms of individuals, or groups of individuals, while maintaining the security of both individuals and wider society.
It is, as ever, a question of balance. I was happy to support this measure this time round because I believe that the actions and agreements on the passenger name records data as agreed are now proportionate and reasonable.
There has been significant improvement since the 2011 proposal, including in the areas of data protection, data retention, deadlines and redress. I will always jealously guard the liberties of my constituents whilst balancing the wider security benefits of measures such as this.
Michał Tomasz Kamiński (ECR). - Szanowni Państwo Deputowani! Jest to w istocie bardzo ważny moment dyskusji na temat walki z terroryzmem, w którym mówimy o tym, w jaki sposób mamy zabezpieczać wolność naszych obywateli. Często w takim przypadku dochodzi do paradoksu, w którym broniąc wolności obywateli i ich prawa do życia, ich prawa do bezpieczeństwa, jesteśmy zmuszeni w jakimś sensie ograniczać ich prawa obywatelskie. Wydaje mi się, że to, o czym dziś dyskutujemy, jest jedną z najważniejszych debat toczących się w świecie zachodnim.
Gdzie istnieje granica pomiędzy tym, co my, jako instytucje państwowe lub międzynarodowe musimy zrobić, żeby obronić naszych obywateli, a między ich prawem, prawem nas wszystkich jako obywateli do wolności, do zachowania swobód obywatelskich? Uważam, że w dzisiejszym świecie niestety zagrożenie terroryzmem jest tak duże, że ta granica, być może także dla mnie, jest zbyt niekomfortowo przesunięta w stronę prawa państwa, a przeciwko prawom obywateli. Jednak musimy zawsze dbać o przestrzeganie praw obywatelskich, zdając sobie sprawę z konieczności tego, co robimy.
Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, in seguito agli attentati terroristici dell'11 settembre 2001 gli Stati Uniti hanno adottato una legislazione che impone ai vettori aerei che operano voli per, da, o attraverso il loro territorio di fornire alle autorità statunitensi i dati del codice di prenotazione PNR contenuti nei loro sistemi automatizzati. Un'iniziativa analoga è stata adottata da Australia e Canada.
Se il testo che arriva in votazione questa mattina è lontano dall'essere perfetto, la maggiore preoccupazione a mio avviso sta nei tempi di conservazione dei dati così come proposto nell'ultimo accordo del 2011. L'accordo del 2004 prevedeva infatti che i dati PNR fossero distrutti dopo tre anni e mezzo, se non utilizzati. L'accordo del 2007 estendeva il periodo di conservazione a un totale di 15 anni.
L'attuale progetto di accordo del 2011, invece, nonostante il mascheramento dei dati dopo sei mesi, prevede la conservazione dei dati PNR a tempo indeterminato, anche se l'accesso ai dati è progressivamente ristretto. Il rispetto del diritto alla privacy dei nostri cittadini europei – viene da chiedersi – come si concilia con una tale decisione?
Ryszard Czarnecki (ECR). - Panie Przewodniczący! Głosowałem przeciwko tej propozycji z całą świadomością, że na pewno ci, którzy byli za nią, mieli jak najlepsze intencje i dobrze chcieli. Natomiast my musimy bardzo rozważnie wyważać kwestie z jednej strony praw, wolności, swobód jednostki, obywatela, a z drugiej strony bezpieczeństwa. I oczywiście zdaję sobie sprawę z tego, że niektórzy politycy i niektóre państwa mogą w sposób rozszerzający i niewłaściwy traktować kwestię bezpieczeństwa, aby zwiększyć kontrolę nad obywatelami. Przeciwko temu wszyscy powinniśmy być, ale z drugiej strony przecież terroryzm nie jest bajką, nie jest czymś z filmu, nie jest czymś, co jest political fiction. Terroryzm jest dla nas zagrożeniem. Musimy mieć instrumenty, żeby mu przeciwdziałać, stąd takie a nie inne głosowanie moje w tej sprawie.
Alfredo Antoniozzi (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, forse c'è stato un errore di comunicazione, ma avevo chiesto di intervenire per la dichiarazione di voto. Nell'ultimo decennio abbiamo assistito a una serie di fatti drammatici a noi noti, che hanno portato a un conseguente aumento dei controlli e delle restrizioni negli spostamenti aerei.
Parallelamente, Unione europea, USA, Canada e Australia hanno siglato una serie di accordi internazionali per il trattamento e la conservazione dei dati sui passeggeri. Il Parlamento ha manifestato la volontà di rivedere questi accordi già nel maggio del 2010, quando decise di rigettare gli esiti del negoziato tra i paesi coinvolti.
Sono cosciente del fatto che la commissione parlamentare competente abbia giudicato tale accordo non idoneo, tuttavia ritengo sia più utile mantenere questo nuovo accordo piuttosto che fare riferimento alla legislazione vigente. Dal momento che non è possibile avviare un nuovo negoziato, sarebbe più congruo adottare queste nuove misure e migliorare il quadro precedente sotto il profilo della protezione dei dati e del rispetto dei diritti individuali. Il rigetto di questi nuovi risultati priverebbe l'Europa di una disciplina minima nel settore, così come di uno strumento efficace nella lotta al terrorismo e al crimine organizzato.
Ewald Stadler (NI). - Herr Präsident, liebe Kolleginnen und Kollegen! Ich habe es bedauert, dass man den Entschließungsantrag der Kollegin Ernst und ihrer Fraktion abgelehnt hat, weil dieser das Gutachten des Gerichtshofs eindeutig bewiesen und auch belegt hätte, dass das gegenständliche Abkommen im Widerspruch zu den Verträgen dieser Union steht.
Derzeit nutzt man alles Mögliche, um unter dem Titel der Bekämpfung der Gefahr des internationalen Terrorismus in die Bürgerrechte einzugreifen. Es ist kein wirklich gutes Signal, das Europa seinen Bürgern sendet, wenn man vor den Vereinigten Staaten von Amerika in die Knie geht. Wir sind auf dem Weg zum gläsernen Menschen, es werden Daten verknüpft. Es geht ja nicht nur singulär um diese Daten, sondern es geht um die Verknüpfung von unglaublichen Datenmengen – auch von Banken –, so dass der gläserne Mensch in Wahrheit immer näher rückt. Es ist ein weiterer Ziegelstein in der Mauer gegen die bürgerlichen Freiheiten. Daher habe ich aus tiefer Überzeugung gegen dieses Abkommen gestimmt. Zumal auch keine Reziprozität vorhanden ist. Europa zahlt wieder drauf, wir ziehen wieder den Kürzeren, es ist keine Reziprozität vorhanden. Wir kriegen die Datenmengen, die Amerika zur Verfügung stehen, nicht übermittelt. Daher habe ich dieses Abkommen abgelehnt, und ich bedauere, dass dies die Mehrheit dieses Hauses nicht getan hat.
Jens Rohde (ALDE). - Mr President, as a liberal, I am not very fond of the mass collection of personal data; it is an instrument which is to be handled very carefully. However, I could not support the position of my own rapporteur. If we go to the bottom line of this dossier, it was all a question of whether the EU should stay in the picture or not. By not giving consent to the PNR Agreement, we would have left air carriers and passengers in a no man’s land, and – knowing that we would not get a new negotiation – I think that would have been irresponsible.
Finally, as a liberal, I want to compliment and congratulate our Commissioner on the result and the achievements of the last two years. This is not a perfect agreement, but we all know that a good political agreement is never perfect, so congratulations, Commissioner.
Paul Murphy (GUE/NGL). - Mr President, this passenger name records agreement represents an attack on civil liberties and the right to privacy. It does so using the Trojan horse we have seen before of the threat of terrorism, the same Trojan horse that has been used to justify so-called ‘extraordinary rendition’ and what happens in Guantanamo Bay. The agreement will not only hand over the personal details of European citizens travelling to the US to the Department of Homeland Security, but it will in effect give this agency free rein to access information on passengers as they see fit. It will allow for data to be stored indefinitely and to be used in court cases even if they are not related in any way to terrorism.
The complete lack of democratic checks and balances in this agreement will leave citizens with no right to access, correct or control the data which this agency holds. The Commission has in no way demonstrated that these measures are proportionate or even useful in combating terrorism, nor have any guarantees been given that the US will not forward the data to third countries. I, together with my political group, will continue to fight to have this agreement revoked.
Kay Swinburne (ECR). - Mr President, the sharing of passenger name record data has become a controversial issue, as we are hearing today. However, I have decided to support this report, since I feel that the recommendations made are necessary and entirely proportionate.
The agreement between the US and the EU on the transfer of passenger name records has undergone significant improvement through negotiations, particularly in relation to increasing protection and to the retention period of passenger data, which has been one of the main concerns for my constituents back home in Wales.
It is also worth noting that this sharing of data has already proven to be instrumental in providing vital information on a number of criminal activities, including illegal drug trafficking, and in assisting in the capture of those responsible for the atrocious 7/7 London bombings in my own Member State.
As long as there are adequate safeguards on protecting personal information, it is a justified and worthwhile agreement that should be supported by all.
Jim Higgins (PPE). - Mr President, I am sorry that our colleague from Ireland, Mr Murphy, has left the Chamber because, like his predecessor here, he continues to jump on the populist bandwagon.
I support the US-EU PNR agreement, given that it concerns the transfer and use of personal data and the specific and detailed provisions dealing with their privacy, the processing of personal data, data security, transparency and accountability. It also makes provision for redress for breaches of the agreement’s provisions. These provisions have been developed very carefully and are the result of extensive cooperation between the US and the EU authorities, something which is very welcome.
These forms of protection build on the additional protection which we have in place, and I agree with Ms Swinburne. We have had no terrorist attacks since 9/11, Madrid and London because of these forms of protection, which build on the existing mechanism while at the same time having transparency and protecting the rights of the public in relation to their personal data. I greatly welcome the agreement, and this is a very significant day in terms of combating terrorism.
Daniel Hannan (ECR). - Mr President, since the attacks on 9/11 we have seen a barrage of dangerous, disproportionate and declamatory legislation: measures designed not to be proportionate with the need to address the threat but rather to be proportionate with the imagined level of public concern; measures designed in order to signal what very serious people the legislators are; or, indeed, measures designed simply to agglomerate more powers at EU level.
This particular measure is a very rare example of where specific criticisms have been addressed and where a lot of the problems that provoked my group to vote against the first draft of this bill have now been looked at and improved. It is now a much more proportionate measure. A number of the concerns we had about privacy and data retention have been dealt with. It is therefore very sad to see a number of people in this House who are normally the first to demand measures of this kind opposing it, I have to say, simply because it involves the United States.
Ask yourself: if this were a proposal to share data with Switzerland, would there have been any row about it at all?
Josef Weidenholzer (S&D). - Herr Präsident! Ich habe gegen das PNR-Abkommen gestimmt, weil mir die Sicherheit der Flugpassagiere ein wichtiges Anliegen ist. Dieses Abkommen wiegt uns nämlich in falscher Sicherheit. Es gibt vor, dass dies durch die Ansammlung von riesigen Datenmengen möglich ist. Die Schaffung solcher Datenungetüme gefährdet vielmehr die Sicherheit der Bürgerinnen und Bürger. Es wird die Möglichkeit zu vielfältigen statistischen Datenanalysen geschaffen, die nichts mehr mit dem ursprünglichen Ziel zu tun haben. Terrorismusbekämpfung erfordert vor allem Sicherheitskräfte, die möglichst nahe am Bedrohungspotential dran sind. Der Attentäter von Toulouse beispielsweise war auf einer no fly-Liste der Amerikaner. Trotzdem konnte er seine fürchterliche Tat ausführen.
Ich habe aber auch gegen das Abkommen gestimmt, weil mir die transatlantischen Beziehungen wichtig sind. Diese sollten vom Geist der Partnerschaft getragen werden und den vermisse ich in diesem Zusammenhang.
Raffaele Baldassarre (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, ho votato a favore dell'accordo che risponde alla necessità di rinforzare la cooperazione transatlantica nella lotta al terrorismo dopo gli attentati dell'11 settembre.
Non condivido la posizione intransigente adottata dalla relatrice la quale, nonostante l'opinione positiva del servizio giuridico della commissione e del gruppo di lavoro sulla protezione dei dati, ha continuato a sostenere che l'accordo fosse inutile e sproporzionato.
Pur nella consapevolezza dei limiti e della perfettibilità dell'accordo, ritengo che le condizioni sotto il profilo della protezione dei dati siano notevolmente migliorate. L'intesa obbliga le autorità statunitensi a condividere le analisi dei dati con le autorità giudiziarie dell'Unione europea, chiarendo in maniera dettagliata gli utilizzi consentiti, ovvero lotta al terrorismo e al crimine transnazionale. Ritengo quindi che sarebbe inutile e deleterio avviare una nuova negoziazione, con il rischio che un eventuale rigetto dell'accordo privi l'Europa di una disciplina minima nel settore.
Peter Jahr (PPE). - Herr Präsident! Ich habe für das Fluggastdatenabkommen gestimmt, weil ganz einfach ein Abkommen für Datenschutz und Rechtssicherheit besser ist als gar kein Abkommen. Auch wenn wir Europäer nicht alles durchsetzen konnten, haben die Vereinigten Staaten einen großen Schritt auf uns zu gemacht, insbesondere bei der Speicherzeit, dem Anwendungsbereich, dem Rechtsschutz und der Methode des Datentransfers, und vor allem bei der Behandlung von sensiblen Daten.
Wer gegen das Abkommen gestimmt hat, lässt sowohl die Bürgerinnen und Bürger als auch die Fluggesellschaften in einem Nebel von Rechtsunsicherheit zurück. Es wäre völlig falsch zu glauben, dass ohne das Abkommen keinerlei Daten mehr übertragen werden würden. Wir können lediglich den Rahmen der Datenschutzstandards bestimmen, und der wäre ohne das Abkommen weitaus niedriger gewesen. Deshalb habe ich, wie schon gesagt, mit gutem Gewissen für das Abkommen gestimmt.
Michał Tomasz Kamiński (ECR). - Szanowny Panie Przewodniczący, Koleżanki i Koledzy! Z pełnym przekonaniem głosowałem za , pamiętając, jak wiele razy miałem możliwość rozmawiać z amerykańskimi politykami różnych poglądów politycznych, którzy wielokrotnie pytali mnie, dlaczego ciągle istnieje ten problem dotyczący tzw. ochrony danych osobistych pasażerów lotów transatlantyckich, dlaczego Europa nie może dogadać się z USA. Powiem szczerze, że nie sposób nie zgodzić mi się z moim czcigodnym przedmówcą, kolegą z frakcji posłem Hannanem, że jest to ewidentny przykład panującego na tej sali w niektórej jej kręgach antyamerykanizmu. Uważam, że Europa powinna współpracować z USA – to nasz naturalny partner w bardzo wielu obszarach – ale szczególnie powinna współpracować z USA tam, gdzie mówimy o tragicznej walce toczącej się dzisiaj przeciwko naszej cywilizacji, gdzie terroryści chcą podważyć fundamenty, na których zbudowana jest nasza Wspólnota, a także USA. Dziękuję.
Pavel Poc (S&D). - Uznávám význam boje s mezinárodním terorismem i mezinárodním zločinem. Chápu, že je nutné mít k tomu určité nástroje, ale tato dohoda, kvůli které jsem byl lobbován i lidmi z americké ambasády v mé vlastní zemi, takovým nástrojem není.
Když pomineme všechny právnické obraty, tak faktem zůstává, že na základě této dohody je umožněno americké straně stahovat osobní údaje o evropských občanech a tyto citlivé údaje pak budou ve Spojených státech amerických k dispozici bez reálné kontroly nad jejich dalším osudem. Mezi těmi údaji je třeba vaše adresa domu, číslo mobilního telefonu, informace o letech, e-mail, číslo kreditní karty nebo účtu a také příslušnost k etnické skupině nebo k národu.
Zdůvodnění, že smlouva je dobrá proto, že bilaterální smlouvy členských států jsou horší, je bizarní. Zdůvodnění, že smlouva je dobrá proto, že si jinak Spojené státy vynutí data pasažérů na evropských leteckých společnostech samy, je děsivé. Jestli někdo chce budovat policejní stát, ať tak činí sám. Evropská unie by měla být svobodná a demokratická. Proto jsem zprávu ani dohodu nepodpořil a bývalé zpravodajce děkuji za její osobní statečnost.
Mitro Repo (S&D). - Arvoisa puhemies, kyseessä on erittäin vaikea kysymys, jossa vastakkain ovat yhtäältä kansalaisten henkilötietosuoja ja toisaalta terrorismin torjunta ja kansalaisten oikeus turvallisuuteen. On ehdottoman tärkeää, että EU tekee vahvaa ja pitkäjänteistä yhteistyötä USA:n kanssa. Terrorismin ja muiden vakavien kansainvälisten rikosten torjumista koskevien keinojen tulee olla tehokkaita. Samaan aikaan on kuitenkin muistettava kansalaisten perus- ja ihmisoikeuksien kunnioittaminen.
Äänestin sopimusta vastaan, sillä sopimuksessa esiintyy puutteita, joita en voi mitenkään hyväksyä. Näen ongelman ensinnäkin matkustajarekisteritietojen laajasti määritellyssä käyttötarkoituksessa. Esimerkiksi terrorismia ei ole määritelty riittävän tarkasti sopimustekstissä. Puutteita esiintyy lisäksi tietojen säilyttämisajoissa sekä henkilötietosuojan porsaanreiässä, mikäli tietoja toimitetaan edelleen kolmansiin maihin.
Diane Dodds (NI). - Mr President, as political representatives, what greater duty have we than to do our utmost to ensure the safety of our constituents? Faced with the terrorist threat across Europe and the US, which remains dangerously high, I believe that we must give careful consideration to any measure deemed helpful in assisting in that daily battle to protect the lives of our constituents from those who seek to inflict murder and mayhem.
The exchange of passenger name records is but a tool in this fight. Therefore, while we weigh up concerns around data protection and privacy, we must balance that against the benefit to global security and the fight against international crime. It is my view that the benefits of this agreement outweigh the concerns and, while improvements can and should be made, it represents progress. I am content to support it on this basis.
Anna Záborská (PPE). - Tento Parlament sa často snaží vyjadrovať k záležitostiam, ktoré nie sú v jeho kompetencii, mnohokrát spôsobom, ktorý považujem za škodlivý. Pri osobných údajoch je dobré, že Európsky parlament dôsledne stráži slobodu občanov Únie. Boj proti medzinárodnému terorizmu a organizovanému zločinu totiž nesmie viesť k tomu, aby sa z každého stal podozrivý. Prevencia je dôležitá, ale rovnako dôležitá je ochrana občianskych práv. Správu som podporila, lebo keď sú ohrozené životy miliónov ľudí, je prevencia dôležitejšia než represia. Nič už nevráti život obetiam teroristického útoku na newyorské dvojičky a mnohým ďalším. No môžeme zabrániť podobným aktom násilia tým, že budeme sledovať podozrivých a vymieňať si informácie o nich. Musíme však úzkostlivo dbať o to, aby informácie o súkromí občanov boli využívané len za presne vymedzených podmienok. Aby využívanie bolo kontrolované a kontrolovateľné. Inak sa stane presne to, o čo ide teroristom – slobodu a demokraciu vymeniť za diktatúru.
Charles Tannock (ECR). - Mr President, I voted in favour of this report on the transfer of passenger name records data to the US Department of Homeland Security. I believe that the agreement is a proportionate measure and is a necessary one for US security. Various safeguards have been secured so that the processing of PNR data can only happen if they are used for the prevention, detection, investigation and prosecution of terrorist offences and transnational crime.
The agreement is particularly pertinent to me as an MEP for London, as PNR data were used in the capture of the 7/7 London bombers, following the attacks on my city in 2005. There are several other examples of their successful use, not only in terrorist cases but also in the capture of other serious criminals caught whilst trying to leave the United Kingdom.
For these reasons I would strongly oppose any arguments put forward by other groups claiming that the necessity of this agreement has not yet been proven. The USA is our indispensable ally in the fight against international terrorism.
Elena Băsescu (PPE). - Eu am votat pentru încheierea acordului, deoarece el reprezintă un pas înainte în cooperarea dintre UE şi SUA în combaterea terorismului. Documentul actual oferă mai multe garanţii pasagerilor faţă de textul din 2007, asigurând o protecţie sporită datelor cu caracter personal. De exemplu, cei interesaţi au acces la informaţiile stocate şi pot opera, la nevoie, modificări. Mai mult, se menţionează posibilitatea ştergerii unei părţi a informaţiilor de către pasagerii vizaţi. Subliniez totodată că au fost incluse principiile proporţionalităţii şi reciprocităţii. Astfel, autorităţile americane au obligaţia de a transmite datele relevante părţii europene. Se asigură respectarea dreptului la viaţă privată prin definirea clară a condiţiilor în care este acordat accesul la informaţii, iar stabilirea unor praguri diferenţiate de pedeapsă reprezintă o îmbunătăţire semnificativă faţă de textul anterior.
Marina Yannakoudakis (ECR). - Mr President, this agreement has been a long time in the making. Because of concerns regarding civil liberties and how passenger name record data are used, it is important that we get it right – and I believe we have got it right. We must carefully balance the interest of individual privacy with the need for collective security. We must not forget that PNR data helped identify associates of the 2005 London bombers. PNR helped bring to justice those who plotted in the 2008 Mumbai attacks. PNR led to a number of arrests – some murderers, paedophiles and rapists – and it helps keep drugs out of Europe.
Clear and strict rules have been prepared on how PNR is handled. It can only be used in the fight against terrorism and serious transnational crimes. With these safeguards in place, I am pleased to be able to vote for this report.
Kay Swinburne (ECR). - Mr President, I firmly believe that tax policy is a matter for Member States and should not be regulated at EU level. Yet this proposal from the Commission, in its original form, took an approach that would have been optional for companies and perhaps might have made it easy for companies to operate across the single market. It could, furthermore, have been adjusted by the Council to ensure that it did not step on their sovereign rights.
However, this Parliament has gone from this original optional mechanism to the extreme of arguing for a mandatory tax that would end up covering all Member States and all companies, except for their SMEs.
This report is a prime example of why I am glad that this Parliament does not have codecision powers over taxation, and that – rightly – any new proposals require a unanimous decision by the Council in order to be enacted. Taxation is a fundamental power of each sovereign Member State and should remain so.
Daniel Hannan (ECR). - Mr President, tax harmonisation is really a euphemism for higher tax. I mean, hands up anybody who thinks that tax harmonisation means that it is going to be harmonised downwards. Tax harmonisation removes the external competition which is the usual curb on a government wanting to raise more money. It is bizarre that this becomes our solution to every problem. We are in the mess we are in because the government was spending too much and we will not get out of this mess by raising even more money, transferring even more resources from the private sector into the public.
Of course, the reality is that the reason we want tax harmonisation is because the EU wants to give itself a dedicated revenue stream so that it does not need to come cap in hand and beg from the Member States. Behind all this talk about spending money at Brussels level (so you do not have to spend it at national level) is the need to keep fuelling the bureaucracy that has grown up at the top of the EU. That of course is what is going to choke the system; it is going to bring us down as it has brought down every over-centralised and over-taxed imperium in the past. Generations from now, when archaeologists are looking for the last documents from our era, I suspect that the most recent one they are going to find is some tax demand from some Brussels official.
Ивайло Калфин (S&D). - Уважаеми г-н Председател, аз гласувах против доклада на г-жа Thyssen за облагане на консолидираната данъчна основа. Подкрепям опростяването на икономическата среда и създаването на повече прозрачност. Действително една подобна стъпка би подпомогнала някои от многонационалните компании.
В доклада обаче има два основни проблема. В първия от тях се говори за хармонизиране на данъчните ставки и аз съм напълно съгласен с колегите, че не е възможно Европейският съюз да налага данъчни ставки на отделните страни членки. Това не е нормално и е извън всякаква икономическа логика.
Вторият проблем е свързан с формулата за разпределение на данъка от холдинговите компании. Той е основан върху критерии, макар и малко подобрени от Парламента, които са далеко от всякаква икономическа логика и които не създават условия за по-добра конкурентоспособност на предприятията и за по-справедливо разпределение на данъците.
Общо събиране на данъците има смисъл само тогава, когато има и фискални трансфери, а такива не се предлагат.
Marina Yannakoudakis (ECR). - Mr President, once again this Commission is straying out of its remit. This is the first attempt by the EU to enter into the realms of corporate taxation. This report is being sold as a positive step towards the single market and as enhancing competitiveness. In reality, this report oversteps the mark and impinges on Member States’ sovereignty. The UK Government has opposed this report from the very beginning. I stand by my government and I, too, am here standing against this report today.
Raffaele Baldassarre (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, ho condiviso pienamente questa relazione con cui il Parlamento cerca di lanciare un importante segnale in materia di semplificazione e armonizzazione nel settore della fiscalità societaria.
L'esistenza di 27 normative diverse di imposizione del reddito di impresa comporta, oltre a costi elevati e oneri amministrativi per le imprese che operano in più paesi, gravi rischi di evasione e discriminazione fiscale. Questo intervento è essenziale per ridurre i costi delle imprese operanti in più Stati e favorire la crescita e la ripresa economica all'interno del mercato interno.
Infine, il carattere opzionale della misura, che lascia alle imprese la scelta di valutare i vantaggi e i costi al momento della scelta del nuovo sistema, neutralizza le ritrosie di alcuni Stati membri che vedono minacciata la propria sovranità in materia fiscale o di gettito dell'erario. Mi auguro quindi che il Consiglio riesca a trovare un accordo senza il ricorso alla cooperazione rafforzata, nell'interesse dei cittadini e delle imprese e non esclusivamente sulla base di calcoli di egoismi nazionali.
Julie Girling (ECR). - Mr President, I voted against this measure to give a clear and visible signal that I do not support the mandatory introduction of a common consolidated corporate tax base. I do not agree with the view that it is a vital measure to complete the single market. If companies operating cross-border between Member States wish to consolidate their results and follow a common formula, that should not be excluded, but I do not support the proposal, as agreed by the Committee on Economic and Monetary Affairs (ECON), to set out a roadmap making this mandatory after five years.
Yet again, those elected by the citizens of Europe and given the privilege of the responsibility to lead us out of the mess we are in into recovery and growth are leading us down a blind alley of political dogma and harmonisation. It will get us nowhere. It is unnecessary regulation and will not help to increase business or GDP in Europe.
Gay Mitchell (PPE). - Mr President, I wish to give an explanation on my own behalf and on behalf of Mr Higgins and Miss McGuinness. I would like to thank Mrs Thyssen for this report, but we have concerns about its contents.
While Ireland has constructively engaged in the CCCTB process, the Treaty requires unanimity in matters of taxation policy, and the principle of subsidiarity allows Member States to keep taxation under national legislation.
My main concern is that this is transgressing on national competence. While the report does not specifically call for the harmonisation of tax rates – although Amendment 10 comes close – the introduction of common rules across all Member States for the calculation of the tax of companies is nonetheless a matter for Member States.
I would also like to point out that Rule 38a (1) of this Parliament’s Rules of Procedure states that ‘during the examination of a proposal for a legislative act, Parliament shall pay particular attention to respect for the principles of subsidiarity and proportionality.’ I do not believe in this case that this report meets that.
Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, siamo ancora molto lontani da un pieno compimento del mercato unico, in particolare 27 normative diverse di imposizione del reddito d'impresa comportano tre ostacoli principali: elevati costi e oneri amministrativi per le imprese che operano in più paesi, una maggiore possibilità di evasione, come anche di doppie imposizioni e discriminazioni fiscali, un incentivo a politiche imprenditoriali di "shopping normativo", con potenziali distorsioni economiche e, in relazione a tale fenomeno, un incentivo a politiche nazionali di progressivo spostamento della tassazione da basi mobili a basi meno mobili, con evidenti distorsioni socioeconomiche.
L'armonizzazione delle modalità di calcolo degli utili imponibili in modo che le imprese dei 27 Stati membri siano soggette alle medesime norme, indipendentemente dallo Stato membro in cui sono tassate, è quindi una misura necessaria. È per questo motivo che mi sono espresso a favore del testo, nonostante le ritrosie di alcuni Stati membri che vedono minacciata la propria sovranità in materia fiscale.
Andrea Češková (ECR). - Pane předsedající, hlasovala jsem proti tomuto návrhu usnesení, neboť se domnívám, že systém konsolidovaného základu daně by měl být i dlouhodobě dobrovolný. Pokud by měl být povinný pro všechny společnosti působící na evropském území, pak způsobí zbytečnou administrativní zátěž těm společnostem, které provádí svou činnost v jedné zemi a musely by se na tento systém přeorientovat. Povinný systém může také způsobit růst nákladů, a snížit tak konkurenceschopnost na evropském trhu, zejména u malých a středních podniků. Proto by systém konsolidovaného základu daně měl být dobrovolný a dostatečně výhodný tak, aby se k němu připojilo co nejvíce společností.
S tímto návrhem usnesení nemohu souhlasit také proto, že svými pravidly postupně vede ke sjednocení daňových sazeb, a to tlumí daňovou konkurenci, která je pro trh velmi dobrá. Mezi členskými státy je mnoho zásadních rozdílů v daňových předpisech i sazbách a mělo by záviset výlučně na rozhodnutí vnitrostátních parlamentů členských států, jak vysokou sazbou zatíží své poplatníky.
Elena Băsescu (PPE). - M-am abţinut la acest raport, deoarece ţara mea are o poziţie rezervată cu privire la această propunere de directivă. O bază de impozitare unitară este foarte importantă pentru dezvoltarea integrării economice. Numai aşa poate exista o concurenţă loială în domeniul fiscal. Totodată, armonizarea întăreşte competitivitatea UE şi are efecte benefice asupra economiei şi pieţei muncii.
Propunerea de directivă prevede iniţial aplicarea facultativă a taxei şi fiecare stat membru va putea stabili propria rată de impozitare. Cu toate acestea, mai multe parlamente naţionale, printre care şi parlamentul ţării mele, au invocat încălcarea principiului subsidiarităţii. În plus, România a solicitat clarificări cu privire la definirea principiilor şi a noţiunilor legate de baza de impozitare. Consider că avem nevoie de o competitivitate corectă în domeniul fiscal, care să permită protejarea bazei naţionale de impozitare.
Syed Kamall (ECR). - Mr President, as we see, the guise for this proposal is to lay down the rules for the cancellation of the tax base for corporates. It is supposed to be concerned with the calculation of taxation, not necessarily the rates, but this is clearly an infringement of Member States’ rights in taxation policy and also the start of a slippery slope to stopping tax competition.
First of all you harmonise the calculation base and then you start to harmonise the tax itself under the guise of a single market and getting rid of this unnecessary tax competition that we have heard about so many times.
But what are we doing during this crisis, at a time when countries want to attract foreign investment and create jobs? Why are we using measures such as this to harmonise taxation and start on the slippery slope, when we should be focusing on measures that create jobs and growth?
Seán Kelly (PPE). - A Uachtaráin, mhínigh ár gceannaire ar Fheisirí Fhine Gael, Gay Mitchell, gur vótálamar i gcoinne ár ngrúpa maidir leis an dtuarascáil seo. Go bunúsach, mar a dúirt a lán Feisirí eile, is é cumhacht na mBallstát é córas cánach a leagadh síos, agus ní féidir é sin a athrú gan iad go léir a bheith ag labhairt d’aon ghuth. Is fada uainn an lá sin.
B’fhéidir amach anseo go mbeidh coinníollacha ann lenar féidir linn córas comónta a leagadh síos, nuair a bheidh caighdeán ard maireachtála timpeall na hEorpa ar fad. B’fhéidir nuair a bheidh an Conradh Fioscach i bhfeidhm go mbeidh seans ansin againn féachaint arís ar na moltaí maithe atá anseo. Ach go dtí sin, táimid ina choinne agus tá sé róluath chun rudaí mar sin a thabhairt isteach.
President. − Mr Jahr, you asked for the floor. I will give you the floor but before I do, I want to remind you that, according to Rule 170, a request to give an explanation of vote cannot be accepted once the first explanation has started. I will give you floor anyway because I am a very good person but, according to the Rules, I should not. I will give you the floor, but do not tell anybody!
Peter Jahr (PPE). - Herr Präsident! Ich möchte nur noch zu meiner Ehrenrettung sagen, dass hier etwas schiefgegangen sein muss, denn ich hatte versucht, diese Stimmerklärung elektronisch anzumelden. Wahrscheinlich ist gerade diese verloren gegangen, ich weiß nicht, warum. Ich mache es im Folgenden aber auch ganz kurz.
Ich bin zu 50 Prozent derselben Ansicht wie mein Kollege Kelly und trotzdem habe ich diesem Bericht zugestimmt, weil ich ganz einfach mithelfen wollte, dass die Debatte dazu eröffnet wird. Wir wollen einen gemeinsamen Binnenmarkt, wir wollen, dass sich nicht nur die Menschen, sondern auch die Unternehmen frei bewegen können. Hierbei geht es nicht nur um die Steuersätze in Prozent, sondern es geht auch um die Bemessungs- und Berechnungsgrundlagen. Gerade ein kleines mittelständisches Unternehmen hat natürlich riesige Schwierigkeiten, sich in Steuersysteme hineinzuversetzen, die grundsätzlich unterschiedlich sind. Wenn wir schon die Debatte zu diesem Punkt angestoßen haben, halte ich das für eine ganz wichtige Geschichte.
Charles Tannock (ECR). - Mr President, I have raised this issue in the past. If you read the wording of the rule, it is not at all clear that it means that. It could equally well mean before the actual ‘explanation of votes’ item comes up within the sitting rather than at the beginning of the entire sitting. The previous time this rule was interpreted by one of your colleagues, he offered to refer it to the Legal Service for a definitive interpretation of the Parliament’s Rules of Procedure.
You interpret it this way, but you could equally well interpret it another, more generous way. So could we have clear guidance on what the rule actually means? It makes no sense in my view if it is just restricted to those who apply before the entire sitting begins. It should be at any stage before that actual explanation of vote comes up for debate.
President. − Thank you, Mr Tannock, but you have seen that my nature is to be benevolent.
Giovanni La Via (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, ho sostenuto con forza questa relazione dell'onorevole Lulling, perché ha voluto dare una risposta a una proposta da parte della Commissione europea che non era sicuramente in linea con il periodo di grande difficoltà che vive il nostro continente europeo e tutti paesi europei.
Credo che quanto contenuto negli emendamenti apportati da questo Parlamento vada incontro a quella che è la situazione attuale. Voglio sottolineare l'importanza del voto che abbiamo fatto a favore del mondo agricolo per poter mantenere la detassazione dei carburanti destinati all'agricoltura, ma in particolar modo voglio evidenziare quanto importante sia stato il voto di questo Parlamento per continuare con la distinzione tra gasolio commerciale e non commerciale, che potrà ovviamente vedere un vantaggio fiscale anche per gli autotrasportatori delle aree più distanti dal centro dell'Europa, che potranno così avere una riduzione del carico fiscale nel trasporto delle loro merci, a vantaggio di un mercato libero e concorrenziale.
Jens Rohde (ALDE). - Hr. formand! Jeg tror, at der er mange europæiske borgere, der i dag skal være glade for, at der lige om lidt er valg i Frankrig, og at der også snart er Bundestagsvalg i Tyskland, for ellers så havde vi risikeret, at der havde været et flertal for, at man skulle lave proportionalitet i beskatningen mellem benzin og diesel. Det viste sig så alligevel, at det turde man ikke binde an med på nuværende tidspunkt, hvilket også er ganske klogt, fordi det ganske enkelt ville betyde en kraftig fordyrelse af eksistensvilkårene for mange virksomheder og for mange borgere. Enhver ved jo, at hvis man påtvinger, at der skal være en ligelig beskatning mellem diesel og benzin, så er det jo ikke sådan, at man i medlemslandene så sætter afgifterne på benzin ned. Nej, så hæver man afgifterne for diesel, og så får man ekstra penge i statskassen! Jeg håber, at Kommissionen i dag fik det meget meget klare signal med sig - og forstår det signal - at denne form for beskatning er en meget dårlig idé.
Kay Swinburne (ECR). - Mr President, I have voted against this report on the taxation of energy products and electricity as I do not support a number of the proposals that it makes.
These include the introduction of proportionality and the removal of exemptions for certain sectors, which Member States were previously able to introduce at their discretion. The latter include agricultural fluids, known in the UK as red diesel, and the principle that all calculations on this should be based on energy consumption and CO2 emissions. I believe that is actually not correct.
Taxation needs to remain an issue solely for Member States. At a time when businesses and farmers across the EU are struggling to make ends meet, I think that it is wholly unjustifiable to impose additional new requirements on them to meet emission targets. The proposals in the report would require the measures to be implemented too quickly and would be burdensome upon my businesses and farmers in Wales.
Whilst I support the EU’s endeavours to reduce emissions, I do not believe that taxation of energy products and electricity is the right way to achieve this. It would perhaps be more prudent to encourage businesses to invest in modernising technology in order to make it more effective and efficient.
Ивайло Калфин (S&D). - Уважаеми г-н Председател, искам да кажа от името на моите колеги от българската делегация в Групата на социалистите, че гласувахме против този доклад за увеличаване на акцизните ставки за някои горива, тъй като смятаме, че в него няма достатъчно икономическа логика.
В период, в който пазарните цени на горивата растат – и тази тенденция ще се запази в бъдеще – изравняването на ставките и увеличаването на ставките върху дизела, макар и в дългосрочен план, ще доведе до няколко негативни ефекта: до по-висока инфлация, до по-ниска конкурентоспособност на фирмите и до много по-ниско качество на живот. Това особено ще се отрази в страни, в които има по-ниски доходи и относителната цена на горивата е много по-висока.
Какво би станало, ако се увеличат акцизите пропорционално на доходите в отделните страни? Тогава ще видим, че действително някои страни ще бъдат много по-зле засегнати. Заради това смятам, че Съветът не трябва да допусне това решение.
Jim Higgins (PPE). - Mr President, on behalf of my Irish colleagues, Seán Kelly, Gay Mitchell and Mairead McGuinness, I want to commend the work done by Astrid Lulling in relation to this particular report. I have to say she has done a commendable job. She has managed to dilute a considerable number of proposals from the Commission which are totally unacceptable.
As has been said by other speakers, it would play havoc with agriculture, public transport and the exports of my own country, which is a 90% export country: an island off an island. I am delighted that Amendment 53 was accepted, and by a huge majority – 524 for and 140 against. The rejection of the harmonisation of taxes on the purchase of cars is totally unacceptable.
What has happened here is that we are now seeing the benefits of the Lisbon Treaty. In their acceptance of the Lisbon Treaty, the Irish people were given assurances that taxation would not be interfered with by the EU and therefore, as Mr Kelly has said previously, the proposal to interfere with taxation is totally unacceptable to us. As Mrs Swinburne has said, a good balance needs to be struck between the environment on the one hand and consumers and industry on the other. The EU should not try to interfere with taxation. This is matter solely for individual Member States.
Alfredo Antoniozzi (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'Unione europea e i suoi Stati membri sono stati da sempre promotori dello sviluppo sostenibile e della tutela sia dell'ambiente sia della salute umana.
La firma del protocollo di Kyoto e la strategia Europa 2020 sono tra le sfide più importanti che l'Unione si è posta. La tassazione relativa alle emissioni di CO2 è per gli Stati membri un modo efficace sotto l'aspetto dei costi per ottenere una riduzione dei gas a effetto serra nell'ambito dei parametri della decisione n. 406/2009/CE del Parlamento europeo e del Consiglio.
Approvo la proposta presentata dall'onorevole Lulling circa la necessità di garantire un ottimale funzionamento del mercato, in particolare nel contesto delle nuove prescrizioni relative al contrasto dei cambiamenti climatici, all'uso di fonti energetiche rinnovabili e al risparmio energetico. Dobbiamo garantire un trattamento uniforme delle fonti di energia, così da creare condizioni eque per i consumatori, indipendentemente dalla fonte utilizzata.
Daniel Hannan (ECR). - Mr President, immediately before the vote today a friend in the EPP challenged me to say something positive about the economy in Europe. He said he was sick and tired of my explanations of vote always focusing on what we were doing wrong. So let me have a go.
There are a number of positive ways that you can jolt economies into growth. You can cut tax, you can deregulate, you can – paradoxically – make it easier to fire people so that you encourage employers to hire people in the knowledge that they will not be lumbered with employees in the hard times. One thing that always boosts economic growth, in every country and in every age, is cheaper energy. It worked in the Industrial Revolution, it worked in the oil boom. It always causes factory prices to fall; it causes an export boom and it causes people to be able to buy things – with less energy put into it, if you like.
That is why it would be crazy for us, at a time like this, when we are struggling to grow our economies, to burden ourselves with fuel taxes which will depreciate the one thing which is always, literally and figuratively, the fuel of growth.
Here is the good news: here is the upbeat ending. Just as the US has now started to nose out of its decline because of this massive increase in shale gas deposits, so we have the same opportunities in Europe. We have 120 years of gas supplies under the soil and seas of the United Kingdom alone. Energy crisis? What energy crisis?
Izaskun Bilbao Barandica (ALDE). - Señor Presidente, las fuentes energéticas que utilizamos para la movilidad en Europa van a cambiar en las próximas décadas. Sin embargo, alcanzar ese objetivo es incompatible con la penalización del consumo de gasóleo para la automoción. Este ha sido el sentido de mi voto en la votación de la Directiva sobre la imposición de los productos energéticos y de la electricidad.
Gracias a las inversiones europeas en investigación y desarrollo, los motores diésel consumen hoy un 30 % menos y contaminan de un 20 a un 25 % menos que los equivalentes de gasolina. Europa es líder mundial en tecnologías diesel. Por eso, penalizar el gasóleo es contradictorio con la Estrategia 2020. Agravaría la crisis, incidiría negativamente en el empleo de la industria europea y restaría recursos para la I+D+i que necesita la movilidad eléctrica. En definitiva, unos perjuicios que hemos evitado con la votación de hoy.
También he apoyado las compensaciones para el uso profesional del gasóleo, tanto en el transporte como en el sector primario, para preservar el empleo en estos sectores y evitar la inflación.
Marina Yannakoudakis (ECR). - Mr President, I recognise that climate change is a serious issue, but I often worry that those who want to save the world are actually living on a different planet.
In the middle of an economic crisis, families are feeling the pinch. Does the EU really want to tax citizens further just for driving their children to school or for turning on the heating?
I am glad this House recognised what is going on in the real world, and that it understands how ordinary families are struggling to make ends meet. The EU needs to be reminded that it should focus on economic growth and on making citizens’ lives easier, not more difficult during a downturn.
I voted against this report. My group, the ECR, voted against this report, and I am pleased that most of the House followed my group and voted against it.
Julie Girling (ECR). - Mr President, I voted against this report on a number of grounds. Not a day goes by when I do not hear from a constituent who is unhappy with the increases in their energy bills. They are very unhappy to find themselves paying to subsidise renewables without any real public debate: no acceptance of the concept or the financial hardship behind it.
I do, however, believe that it is time for a fundamental review of taxation on energy products and particularly electricity: not a review which says the EU should take more interest but one that would end up with the view that we should take far less interest from here.
This particular report ranges across a number of areas too numerous to talk about here, but I would just like to mention one: harmonised car purchase tax and harmonised CO2 emission taxes. How will this help change behaviour and reduce energy consumption? Each Member State has its own personality and traditions and, if we are serious about making progress here, Member States’ flexibility must be retained and taxation left firmly in their own bailiwick.
Norica Nicolai (ALDE). - Acest raport este o dovadă cu privire la rolul pozitiv al Parlamentului, pentru că o serie de amendamente, care vizau în principal principiul proporţionalităţii, au fost adoptate de Parlament şi, în felul acesta, s-a reuşit atenuarea unei propuneri fundamental greşite pe care Comisia Europeană a făcut-o în acest moment. Cred că această indexare automată a preţurilor care s-a reuşit a fi evitată, impozitarea pe baza emisiilor de CO2 şi a conţinutului energetic al produsului erau fundamental greşite, introduceau o anumită birocraţie, duceau la creşterea preţurilor, ceea ce nu dovedeşte deloc că există o viziune foarte clară cu privire la reforma economică şi la relansarea economică în principal. Cred că în momentul în care aceste amendamente au fost admise raportul doamnei Lulling poate fi privit ca acceptabil.
Marek Józef Gróbarczyk (ECR). - Panie Przewodniczący! Głosowałem przeciwko tej dyrektywie, bo ma ona niezwykle szkodliwy wpływ na gospodarczy rozwój Europy. Ostatni szczyt klimatyczny w Durbanie jednoznacznie wskazał światowe tendencje dotyczące podejścia do problemu ocieplenia klimatu, a najdobitniejszym przykładem jest zachowanie niezwykle ekologicznej Kanady, która w ostentacyjny sposób wystąpiła z Protokołu z Kioto.
Nagrodą za to, że jesteśmy Europejczykami, będzie podatek, który dodatkowo podniesie i tak astronomiczne ceny paliw i energii elektrycznej. I to podobno ma zwiększyć ilość miejsc pracy. Polityka podatkowa jest zarezerwowaną domeną należącą do kompetencji poszczególnych państw, a powstający precedens wspólnego opodatkowania to próba finansowego drenażu niektórych państw Unii Europejskiej, a to właśnie doprowadzić może do zaburzenia konkurencji.
Charles Tannock (ECR). - Mr President, in my view, Member States should have the right to set their own fuel VAT and CO2 taxation levels, as long as these are compliant with the unanimously-agreed EU legislation already in place, such as the rules on minimum VAT levels.
Taxation is clearly a sovereign matter for each Member State, and efforts to transfer this power to the EU as a Community competence contravene the EU Treaties and will both hamper the competitive free market and play into the hands of increasing numbers of critics who claim that the EU is determined to build a federal superstate without acquiring first any consent from the people of the Member States.
Some Members of this House are keen to harmonise and raise taxes at Member State and EU level, but they often seem to forget the fact that they are actually very keen on spending other people’s hard-earned money.
Syed Kamall (ECR). - Mr President, inside this Chamber, the last report, this report, and the next report are all talking about taxation under various guises of how we can raise taxation or harmonise it, whereas outside, in the real world, people are worried about rising costs and about job creation. They want more jobs to be created; they want people to get back to work. One of the most social things that Europe and politicians could do across Member States is create jobs for people.
What do we do instead? We talk about taxation and about increasing taxation. We know that when you increase taxation on energy products, those costs are not only passed on to companies – which means they have less money to employ more people – but those companies then pass it on to consumers, who then find it more difficult to struggle with their weekly and monthly household bills.
Now is the time to take stock of where we are. Giving money to governments, who spent it very badly in the first place and overtaxed us, caused the problems we are now facing. Let us reduce the rates of taxation, allow jobs to be created and get citizens in European countries back to work.
Jacky Hénin (GUE/NGL). - Monsieur le Président, voilà comment une bonne idée peut se transformer en punition pour les salariés et leur famille. Comment s'opposer, en effet, à l'idée de réduire la production de CO2, ce gaz mortel? Comment s'opposer à la volonté de maîtriser la consommation d'énergie, à la chasse au gaspi? Mais pourquoi donc, dans ces conditions, ne s'en prendre exclusivement qu'aux petits?
En effet, les grands secteurs d'activité comme le transport aérien, le transport maritime, l'agriculture, le transport bénéficieront d'exonérations jusqu'en 2023. Ainsi, la grande entreprise de transport bénéficiera-t-elle d'exonérations quand son chauffeur routier, lui, paiera plein pot? Ainsi, la grosse entreprise agricole bénéficiera-t-elle d'exonérations quand le salarié agricole, qui a un petit salaire, paiera plein pot. Des petits qui n'ont pas d'autre choix parce que, depuis des années, on leur montre que le diesel est le carburant le moins cher et qu'ils sont prisonniers de leur voiture car ils n'ont pas les moyens d'en changer.
Alors s'il fallait trouver de l'argent, j'ai quelques pistes, je vous les donne rapidement: on aurait pu prendre sur les bénéfices des grandes compagnies pétrolières, prendre sur les gaspillages d'argent public, prendre sur les bénéfices des grands groupes automobiles et aussi, pourquoi pas, prendre sur les bénéfices des organismes de crédit qui prêtent l'argent pour acheter les voitures.
Solicitud de medidas concretas para combatir el fraude y la evasión fiscales B7-0203/2012
Charles Tannock (ECR). - Mr President, as I have to give a radio interview at two o’clock, Mrs Swinburne has agreed that I can swap with her and speak first. Is that alright? She is okay with this. Thank you very much.
I voted against the joint motion for a resolution put forward by the S&D Group on concrete ways to combat tax fraud and tax evasion. There are many problems with this report, starting with the simple fact that taxation is primarily a Member State prerogative. But I was particularly concerned by the identical treatment given to tax evasion and tax avoidance. The report calls for measures to be taken against both at EU level. Not differentiating between the two seems nonsensical and smacks of the politics of envy, given that one is a wilful criminal breaking of the law and the other is perfectly legal.
While I would agree that tax fraud and tax evasion should be curtailed, my group does not agree with the premise that tax avoidance within the law is detrimental to tax collection. Another worrying aspect of the report is its consideration that the implementation of country-by-country reporting requirements for cross-border companies in all sectors is essential. I believe that such requirements will be too onerous a burden if applied to all EU companies in all sectors, as the report seems to propose. I would instead back a sector-specific approach, which is a far more reasonable way of doing things.
President. − These explanations of vote are a monopoly of the British Conservatives because all of you – with the exception of Mr Kelly, who is not a British Conservative – are British Conservatives!
Kay Swinburne (ECR). - Mr President, to remove any possible doubt, I fully support the motion title that we need to find pan-European ways of combating tax fraud and tax evasion. And indeed, I believe that we should find global ways of doing that.
However, beyond the title, this report has addressed many issues which I believe are not helpful, including preventing Member States from engaging in bilateral negotiations with non-EU countries on taxation matters, which presumably was aimed at addressing the recent UK-Swiss agreement on bank accounts.
It also suggests that tax competition is to be avoided as it stifles economic recovery in some countries, something I fundamentally disagree with. Tax competition is healthy and should be encouraged.
The report also suggests clamping down on tax havens but redefines them rather than using the globally-accepted OECD definition. I therefore could not support this report, despite being committed to tackling tax evasion and tax fraud globally.
Daniel Hannan (ECR). - Mr President, we would of course be delighted to have Mr Kelly in our group, maybe not as a British Conservative, but he is a great European and a great patriot and we would be very happy to have him alongside us in the ECR Group.
The way to maximise revenue from taxation is through lower, flatter and simpler tax rates. It is all very well to say, as some have in this Chamber, that we need to find ways of getting these rich tax evaders to pay their share, but the ultimate forms of tax evasion – or rather tax avoidance – that they practice are emigration and early retirement. The sad truth is that the rich do not have enough money to do all the things that modern governments want.
So when taxes on the rich are introduced, they very quickly become generalised through the population. It works every time. It worked when Ronald Reagan cut the top rates and it worked when Margaret Thatcher and Nigel Lawson did so. If you lower the rates of tax, you maximise the revenue and you also get the top decile in society to pay a much higher proportion.
People say, ‘oh, that’s only because they’re earning more’. Well yes, that is the idea – and they are thereby generating more revenue for the government to spend on things that the rest of us use.
So yes, I agree: make the rich pay more. Cut their rates.
Syed Kamall (ECR). - Mr President, thank you for catching me by surprise, and I thank Mr Kamiński for not being here to allow me to speak earlier. What is very interesting about this whole debate about tax – we have spent the last three reports talking about taxation – is that there are two different philosophies on taxation. If you are on the Left, you believe that the government has first recourse to your money. You earn your money, but the government itself decides how much to give to you while it takes the money. If you are on the conservative Right – as we are – you believe that individuals should be allowed to keep as much of their money as possible in their pocket, and that governments should really take only what is necessary for government and state services. But what do we see? In proposal after proposal, we see an increase and an attack on people who are trying to maximise the amount of their income that they can spend on their families and themselves.
The other thing we see in this place is the attack on so-called tax havens. When countries set themselves up to be tax-neutral – not to double and triple tax in order to generate revenue and to attract foreign investment – immediately that is a tax haven and is condemned. And when developing countries do it, what do we do? We try to condemn them, to make sure that they go back to poverty so that they can rely on our aid rather than trying to create wealth through tax competition. What a skewed world we are living in here in the European Parliament. It is time to ensure that tax competition is healthy in order to create jobs and attract investment.
Seán Kelly (PPE). - A Uachtaráin, mar a dúirt Kay Swinburne, ag féachaint ar theideal na tuarascála seo cheapfá go vótálfadh gach Feisire ina fabhar, mar tá súil againn ar aon nós go bhfuil gach Feisire i bhfabhar troid i gcoinne mímhacántacht chánach agus daoine a bheith ag éalú ó cháin dhleathach a íoc.
Cén fáth mar sin nár vótálamar i bhfabhar? Cé go bhfuil meas againn ar Jean-Paul Gauzès, is dóigh linn go ndeachaigh sé thar fóir leis na moltaí; go háirithe ag tabhairt isteach moltaí nach raibh baint againn leo, cosúil le cáin chomónta nó ‘CCCTB’, comórtas cánach agus socruithe idir tíortha éagsúla. Ní féidir linn glacadh leis na moltaí sin agus vótálamar i gcoinne na tuarascála dá bharr sin. Leanaimis ar aghaidh leis an troid i gcoinne na mímhacántachta agus éalú.
Mar fhocal scoir, in ionad domsa dul isteach le mo chairde ón mBreatain, b’fhéidir go dtiocfadh siadsan – go háirithe na Conservatives – ar ais san EPP mar a raibh siad tráth. Tá cuireadh rompu.
President. − Ms Girling, do you want to speak? I see that your interpretation of Rule 170 is the same as Mr Tannock’s.
Julie Girling (ECR). - Mr President, there is a material difference. I have written confirmation of my request to speak from this morning on the system so I have followed the Rules, but thank you for your patience and good humour.
I would simply like to say that, like everybody else, I welcome the title of this, but when I looked at some of the detail I found myself unexpectedly unable to support it. There are many reasons; I would just mention a couple.
Firstly, why invent an EU definition of a tax haven when we have a perfectly adequate, well-used OECD definition already adopted by this Parliament? It is almost really contemptuous of this House to try and reinvent that particular wheel and serves no purpose whatsoever. Also I do not accept that all sectors need a complex cross-border reporting arrangement. There should be a proportionate approach which minimises all of the burdens on business.
Lastly, I would like to mention something which is very important for my Member State. I cannot under any circumstances agree with the proposal that prohibits the UK Government from entering into bilateral arrangements with non-EU countries which are to the clear benefit of the British taxpayer.
Damien Abad (PPE), par écrit. – En tant que grande consommatrice des produits dérivés du bois, l'Union européenne a définit un plan d'action relatif à l'application des règlementations forestières, à la gouvernance et aux échanges commerciaux (FLEGT). Ce plan d'action est mis en œuvre par le biais d'accords de partenariats avec les pays producteurs tel que la République centrafricaine. J'ai voté en faveur de cet accord qui permettra de mettre en place un ensemble de mesures visant à lutter contre l'exploitation clandestine des forêts en surveillant la chaîne d'approvisionnement et en promouvant des pratiques durables.
Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. − Aprovo, porque acredito que uma ferramenta de parceria pode melhorar a governação das florestas. Os países parceiros e a Comissão Europeia irão ter de se coordenar para uma implementação eficaz deste acordo. O estabelecimento desta parceria é mais um passo para a proteção dos parâmetros de qualidade exigidos aos europeus relativamente a produtos importados de países terceiros, cuja maioria não cumpre a mesma legislação que os produtores europeus. Neste sentido, este é um acordo que pode conduzir ao estabelecimento de outros acordos com países terceiros, que devem abranger diferentes setores económicos de atividade.
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – En décembre 2005, le Conseil des Ministres a autorisé la Commission européenne à négocier des accords de partenariat avec les pays producteurs de bois afin de mettre en œuvre le plan d’action de l’UE relatif à l’application des réglementations forestières, à la gouvernance et aux échanges commerciaux (FLEGT) et, en particulier, d’encourager le commerce et les importations dans l’Union de bois légal vérifié en provenance de ces pays partenaires. 31 % du territoire de la République centrafricaine est recouvert de forêts tropicales. L’activité forestière est le premier employeur privé du pays, à l’origine de 4 % du PIB et de 40 % du total des recettes d’exportation du pays. C’est pourquoi l’Union européenne a grand intérêt à signer ces accords. Par contre, nous ne voulons pas participer involontairement aux activités illégales ou parallèles qui pourraient avoir cours en République centrafricaine. Il nous importe de veiller à ce que les petites entreprises forestières présentes sur le marché national soient professionnelles, profitables et durables. C’est tout ce que prévoit cet accord, qui garantit le libre échange tout en posant des conditions.
Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Pritariau savanoriškam Europos Sąjungos ir Centrinės Afrikos Respublikos susitarimo dėl miškų teisės aktų vykdymo, miškų valdymo ir prekybos į Europos Sąjungą importuojama mediena (FLEGT) sudarymui. 60 proc. Centrinės Afrikos medienos eksportuojama į Europą. Centrinėje Afrikos Respublikoje miškai nyksta daugiausiai dėl netinkamo teisės aktų vykdymo ir stebėsenos, nes trūksta žmogiškųjų, materialinių ir finansinių išteklių, dėl to neteisėtai kertami miškai ir naudojama mediena bei deginami krūmai. Šiuo susitarimu yra siekiama užkirsti kelią neteisėtam miškų kirtimui bei parengti teisės aktų rinkinius, kuriais būtų užtikrinamas medienos bei medienos produktų, kurie bus eksportuojami į ES rinką, atsekamumas, teisėtumo tikrinimas ir licencijavimas bei numatyta stebėsena ir nepriklausomas auditas. Pritariu Europos Parlamento rekomendacijoje išsakytiems raginimams daugiau dėmesio skirti veiksmingam SPS įgyvendinimui laiku ir reguliariai teikti ataskaitas apie pažangą įgyvendinant SPS.
Elena Băsescu (PPE), în scris. − Am votat în favoarea încheierii acestui acord, deoarece apreciez că el va contribui la promovarea bunei guvernanţe forestiere şi consolidarea legislaţiei în domeniu în Republica Centrafricană, inclusiv din perspectiva sustenabilităţii, responsabilităţii şi a bunei gestionări a pădurilor. • Pentru acest stat, comerţul cu produse din lemn reprezintă 4% din PIB, iar 60% din exporturile în acest sector sunt realizate în Uniunea Europeană. Noul acord va crea oportunităţi şi mai mari pe piaţa europeană pentru lemnul provenit din Republica Centrafricană, permiţând, totodată, o gestionare responsabilă şi echilibrată a resurselor forestiere. Apreciez procesul lărgit de consultare realizat cu sectorul privat şi societatea civilă pentru elaborarea definiţiilor legalităţii pentru lemnul şi produsele din lemn din Republica Centrafricană. Salut faptul că acest model de implicare a tuturor actorilor interesaţi va fi continuat, prin comisia naţională multipartită care va contribui la implementarea şi monitorizarea acordului. Semnalez că drepturile la teren şi proprietate funciară ale comunităţilor indigene care depind de utilizarea resurselor forestiere trebuie clarificate prin reforme legislative la nivel naţional. Atrag atenţia asupra importanţei intrării în vigoare la timp a acordului, pentru a contribui în mod eficient la creşterea sustenabilităţii şi stoparea degradării pădurilor, generată de exploatarea ilegală şi comerţul ilicit cu produse din lemn.
Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. − Sono favorevole all'accordo volontario tra UE e Repubblica centrafricana sull'applicazione delle normative nel settore forestale, perché ritengo che possa portare un aiuto concreto allo sviluppo del paese africano, sostenendo un settore economico molto importante come quello forestale che rappresenta il 4% del PIL e il 40% delle sue entrate derivanti dalle esportazioni; inoltre, il 60% del legname centrafricano viene esportato in Europa.
Così come l'accordo con la Repubblica di Liberia, sostengo gli scopi dell'accordo e ritengo che possa apportare benefici per tutte le parti coinvolte. L'UE, ad esempio, potrà contare sull'impegno della Repubblica centrafricana a commercializzare nell'Unione soltanto i derivati del legno la cui legalità sia stata appurata.
Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. − Balsavau už šią Europos Parlamento rekomendaciją dėl Europos Sąjungos ir Centrinės Afrikos Respublikos savanoriško partnerystės susitarimo dėl miškų teisės aktų vykdymo, miškų valdymo ir prekybos į Europos Sąjungą importuojama mediena ir medienos produktais sudarymo projekto, kadangi šiame susitarime aptarti visi medienos produktai, kurie bus eksportuojami, įskaitant kurui naudojamas medžio drožles, rąstus, pjautinę medieną, fanerą ir medinius baldus. Centrinės Afrikos Respublikos medienos ir medienos produktų teisėtumo tikrinimo sistema taikoma visiems eksportuojamiems produktams, ne tik skirtiems ES. Be to, ji apims medieną, kuri importuojama iš trečiųjų šalių ir apdorojama Centrinės Afrikos Respublikoje, rengiant ją eksportui. Šiame savanoriškos partnerystės susitarime ne tik nustatyta gerinti miškų sektoriaus valdymo standartus, tvarumą ir atskaitomybę, tačiau susitarimas gali turėti teigiamą poveikį bendram Centrinės Afrikos Respublikos vystymuisi ir ekonomikos augimui, be kita ko, užtikrinant pajamas, gaunamas eksportuojant medieną į ES ir kitas tarptautines rinkas. Miškų valdymo forumas, sudarytas iš nevyriausybinių organizacijų ir pilietinės visuomenės atstovų, stebės šio susitarimo įgyvendinimo veiksmus ir savo pastabas praneš Europos Sąjungos ir Centrinės Afrikos Respublikos jungtiniam Susitarimo įgyvendinimo komitetui, kad būtų kontroliuojama visa susitarimo taikymo sritis.
John Bufton (EFD), in writing. − I chose to abstain from this vote as, on principle, ensuring the import of legally felled timber products is vital both for environmental sustenance and the preservation of fair trade. However, I do not advocate EU legislation as the mechanism for these controls. It is also important to highlight that several third country negotiations with the EU in the past have been disadvantageous for the country concerned. With the propensity for corruption and liability of the timber trade to black-market negotiations, I am not confident that the EU will ensure a system that is both watertight and effective.
Carlos Coelho (PPE), por escrito. − A exploração e o comércio de madeira ilegal prejudicam a competitividade das indústrias florestais lícitas, tanto nos países de exportação como de importação, limitando a capacidade destas indústrias realizarem operações que promovam uma gestão sustentável das florestas, bem como o desenvolvimento sustentável, sendo a República Centro-Africana (RCA) um desses exemplos. O acordo de parceria voluntário que é hoje votado e o qual apoio, reveste-se de grande importância na medida que oferece um instrumento de resolução deste problema, melhora a regulamentação, a governação e a aplicação da legislação no setor florestal, comprometendo-se a RCA a implementar sistemas de verificação da conformidade jurídica e da rastreabilidade em toda a cadeia de abastecimento desde o abate à emissão de licenças de exportação FLEGT.
Se, por um lado, ganha o desenvolvimento sustentável florestal, a União Europeia reforça também novas oportunidades de mercado para produtos de madeira da RCA. 60% da madeira é exportada para a Europa num setor que representa 4% do PIB da RCA. Reforço que, na aplicação deste Acordo deverão, no entanto, ser envidados esforços no sentido de promover soluções justas e que não tenham consequências para os setores da sociedade mais carenciados, tais como as populações rurais que vivem desta atividade, deixando incólumes os mais poderosos.
Edite Estrela (S&D), por escrito. − Votei favoravelmente este relatório por considerar que os acordos de parceria voluntários são a base de um plano de ação da UE relativamente à aplicação da legislação florestal, governação e comércio (FLEGT), já que estabelecem parcerias com produtores de madeira e exportação entre países com a intenção de deter o corte ilegal. Considero os APV um instrumento de parceria que promove uma melhor governação florestal.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − O Acordo de Parceria voluntário entre a União Europeia e a República Centro-Africana (RCA) é imperativo para a importação ou não de madeiras preciosas daquele país africano. A RCA tem mais de 30% do seu território coberto por florestas tropicais. Não é de estranhar, portanto, que a exportação de madeiras represente cerca de 40% das exportações daquele país. O acordo de parceria chega em boa hora para desincentivar a comercialização ilegal de madeiras, além da destruição injustificada e perda irreparável de florestas que são devastadas por produtores e comerciantes informais e ilegais. O acordo será também uma garantia para os países da UE de que compram madeira colhida dentro dos trâmites da sustentabilidade e do equilíbrio florestal e que não estarão a contribuir, ainda que involuntariamente, para a destruição de florestas tropicais.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − As alterações climáticas que, nas últimas décadas, têm afetado o Planeta através de catástrofes naturais inesperadas colocaram, na ordem do dia, a problemática da desflorestação em grande escala, sobretudo na região da Amazónia, considerada o pulmão do Planeta, e no continente africano. O texto em apreciação versa sobre o projeto de decisão do Conselho em relação à assinatura de um acordo de parceria voluntário (APV) entre a União Europeia (EU) e a República Centro-Africana (RCA) relativo à aplicação da legislação, à governação e ao comércio no setor florestal no que respeita à madeira e aos produtos derivados importados pela UE no âmbito do plano de ação FLEGT (Forest Law Enforcement, Governance and Trade). Trata-se de uma iniciativa da UE que pretende impedir a entrada na Europa de madeiras exploradas ilegalmente. Para que o acordo de parceria voluntário, assinado em 28 de novembro de 2011, entre a UE e a RCA possa entrar em vigor, é necessário que seja, previamente, aprovado pelo Parlamento Europeu. Votei favoravelmente esta recomendação porque considero fundamental a existência de legislação que promova a sustentabilidade do setor florestal e impeça o abate indiscriminado de madeira. Além disso, este APV contribuirá para o desenvolvimento global e sustentável da RCA.
João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. − Os objetivos do Acordo de Parceria voluntário FLEGT com a República Centro-Africana (RCA) passam pelo combate ao problema da exploração madeireira ilegal e pela ajuda à melhoria da regulamentação, da governação e da aplicação da legislação no setor florestal na RCA. A exploração madeireira ilegal contribui para destruir e degradar ecossistemas de grande importância, tanto do ponto de vista funcional como do ponto de vista dos valores naturais que abrigam. Mas uma abordagem correta das causas deste problema exige o reconhecimento de que ele é indissociável da enorme debilidade das economias destes países, assim como dos significativos níveis de pobreza entre as suas populações, sendo esta atividade, por vezes, a única fonte de rendimento de muitas famílias.
A própria relatora refere que muitas comunidades indígenas, que vivem nas florestas tropicais da RCA, dependem da utilização dos recursos florestais. Daqui decorre que só será possível pôr termo à exploração madeireira ilegal ou insustentável se for devidamente enfrentada e resolvida a terrível situação social e económica existente em países como a RCA, se for invertido um modelo económico assente na dependência elevada da exploração e exportação de um número restrito de matérias-primas para os países industrializados.
Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Akčný plán EÚ z roku 2003 pre vynútiteľnosť práva, správu a obchod v lesnom hospodárstve predpokladá ustanovenie partnerstiev s krajinami produkujúcimi a vyvážajúcimi drevo s cieľom zaistiť, aby sa predávalo len legálne vyťažené drevo, a podporiť dobrú správu v oblasti lesného hospodárstva. Obchodná dohoda so Stredoafrickou republikou podpísaná v novembri 2011 je štvrtou takouto dobrovoľnou dohodou o partnerstve, o ktorej EÚ rokovala s africkou krajinou. Poskytuje nástroj na riešenie problému nelegálnej ťažby dreva, na podporu zlepšenia regulácie, ako aj na podporu trhových príležitostí, čo sa týka obchodu s výrobkami z dreva zo Stredoafrickej republiky v Európe. Môžeme očakávať, že dobrovoľná dohoda o partnerstve pozitívnym spôsobom prispeje k celkovému rozvoju a rastu v Stredoafrickej republike vrátane zabezpečenia príjmov z vývozu dreva do EÚ a na ďalšie medzinárodné trhy. V budúcnosti by z daňových výnosov z priemyselného využívania lesov mali mať väčší prospech aj miestne ekonomiky a spoločenstvá v Stredoafrickej republike. Domnievam sa, že je vhodné, aby Parlament vyslovil súhlas s touto dohodou. Zároveň ale vláda Stredoafrickej republiky, ako aj Európska komisia budú musieť venovať dostatočnú pozornosť jej účinnému a včasnému uplatňovaniu vrátane budovania kapacít, účasti miestnych spoločenstiev, ochrany domorodého obyvateľstva či všeobecného zvýšenia informovanosti o tejto dohode medzi rôznymi zainteresovanými stranami.
Lorenzo Fontana (EFD), per iscritto. − La lotta al disboscamento illegale, la definizione del sistema di controllo e tracciabilità, il rafforzamento delle possibilità commerciali del legno importato in Europa e dei suoi derivati ed il miglioramento della regolamentazione e della sua applicazione nel settore forestale, sono solo alcuni dei pregevoli obiettivi che il presente accordo vuole raggiungere. Considerando che esso è stato stipulato tenendo conto degli interessi di tutte le parti, e che la Repubblica Centrafricana si dichiara già pronta a dare attuazione a ciascuno degli impegni definiti nell’accordo, il mio voto è stato favorevole.
Ian Hudghton (Verts/ALE), in writing. − I supported this report and welcome the VPA with the Central African Republic. The forestry sector accounts for 40% of the CAR's export revenue. It is clearly an important industry, and it is equally important that the EU only imports wood from a properly regulated sector.
Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau susitarimo sudarymui, nes nustatoma partnerystės priemonė siekiant gerinti miškų sektoriaus valdymo standartus, tvarumą ir atskaitomybę. Susitarimas gali turėti teigiamą poveikį bendram Centrinės Afrikos Respublikos vystymuisi ir ekonomikos augimui, be kita ko, užtikrinant pajamas, gaunamas eksportuojant medieną į ES ir kitas tarptautines rinkas. Ateityje mokestinės pajamos iš pramoninio miškų kirtimo turėtų teikti vis didesnę naudą vietos ekonomikai ir bendruomenėms. Tuo pačiu metu įpareigoja šalį partnerę parengti teisės aktų leidimo sistemą ir medienos bei medienos produktų, kurie bus eksportuojami į ES rinką, atsekamumo, teisėtumo tikrinimo ir licencijavimo sistemas ir numatyti stebėseną bei nepriklausomą auditą.
Jarosław Kalinowski (PPE), na piśmie. − Kontynent afrykański to region bardzo biedny. Wiele ludzi cierpi tam z powodu ubóstwa, a głód i choroby występują na każdym kroku. Jednak Afryka to także region z bardzo bogatymi zasobami surowców naturalnych, a racjonalne zarządzanie nimi może poprawić sytuację jej ludności. W Republice Środkowoafrykańskiej 31% powierzchni zajmują lasy tropikalne, życie ludzi zamieszkujących ten kraj jest w dużym stopniu uzależnione właśnie od nich, a głównym źródłem zatrudnienia w sektorze prywatnym jest leśnictwo. Uważam, że najważniejsze kwestie w dziedzinie leśnictwa powinny zostać uregulowane, a produkty z drewna trafiające na rynek Unii Europejskiej powinny pochodzić z legalnych źródeł. Odpowiedni monitoring procedur wprowadzania towarów do obrotu jest niezbędny. Warto także przyjrzeć się rynkowi krajowemu, który został wyłączony z tej umowy.
Michał Tomasz Kamiński (ECR), in writing. − In December 2005, the Council authorised the Commission to negotiate a series of voluntary partnership agreements (VPA) with timber-producing and exporting countries in order to encourage trade in legally harvested timber on the EU market and to improve forest governance in partner countries. I believe that these bilateral agreements are a cornerstone of the EU Action Plan on Forest Law Enforcement, Governance and Trade to halt illegal logging. For this reason, I voted in favour of this recommendation.
Małgorzata Handzlik (PPE), na piśmie. − Parlament Europejski wyraził dzisiaj zgodę na zawarcie umowy partnerskiej z Republiką Środkowoafrykańską. Ta dobrowolna umowa o partnerstwie zobowiązuje kraj partnerski do określenia ram prawnych, szczególnie zezwoleń na drewno i produkty z drewna, które mają zostać przywiezione na rynek UE, oraz do ustanowienia systemu monitorowania i niezależnego audytu.
Aż 60% drewna środkowoafrykańskiego jest przedmiotem eksportu do UE. W związku z tym, że sektor ten jest jednym z głównych źródeł dochodu tego kraju, eksploatacja zasobów leśnych prowadzi do degradacji środowiska. Głównymi przyczynami są tutaj brak instrumentów egzekwowania prawa, a także nieudolny monitoring, co prowadzi do nielegalnego pozyskiwania drewna. Jednocześnie ponad 3 mln hektarów lasów w Republice Środkowoafrykańskiej podlega koncesjom przemysłowym, z których korzystają głównie przedsiębiorcy europejscy, a firmy te muszą dysponować zezwoleniami na pozyskiwanie drewna, dlatego odpowiednie środowisko prawne jest również dla tych firm, jak i dla rozwoju handlu niezbędne.
Aby zadbać o zrównoważoną gospodarkę leśną i uniknąć degradacji lasów, na podstawie umowy Republika Środkowoafrykańska zobowiązuje się do handlu wyłącznie legalnymi produktami z drewna. Uważam za bardzo istotne, że umowa wraz z innymi instrumentami prawnymi, takimi jak rozporządzenie UE w sprawie drewna, które ma wejść w życie w 2013 r., przyczyni się do zahamowania nielegalnej eksploatacji lasów, konieczne będzie jednak sprawne jej wdrożenie.
Philippe Juvin (PPE), par écrit. – J'ai apporté mon soutien à ce rapport qui vise à mettre en œuvre le plan d'action de l'Union européenne en matière d'application des règlementations forestières, de gouvernance et d'échanges commerciaux de produits du bois vers l'Union. Le Parlement européen a ainsi donné son approbation à la conclusion de cet accord, qui se réfère au contrôle de la chaîne d'approvisionnement, au régime de conformité légale et aux conditions d'audit.
David Martin (S&D), in writing. − I welcome this Voluntary Partnership Agreement (VPA) with the Central African Republic (CAR). Along with establishing a partnership tool for improving management standards, sustainability and accountability in the forestry sector, the VPA can be expected to contribute positively to overall development and growth in the Central African Republic, including by safeguarding income generated by timber exports to the EU and other international markets. In future, tax revenues from industrial forest exploitation should increasingly also profit the local economy and communities in the CAR. While the VPA offers steps towards better forest governance and the agreement has met wide support, the challenges lie with effective implementation. The CAR is currently engaged with implementation activities, including the development of the legality verification, new legislation and the institutional framework, in parallel with the ratification process. The EU’s technical and financial support for implementation of the VPA will be crucial. Furthermore, while forestry provides a significant share of the CAR’s export earnings, addressing legal verification of timber exports should go hand in hand with domestic market regulation.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − Em 2003 a UE elaborou um plano de ação relativo à aplicação da legislação, à governação e ao comércio no setor florestal (FLEGT). Este previa o estabelecimento de parcerias com países produtores e exportadores de madeira, de modo a garantir que apenas a madeira abatida legalmente fosse comercializada e a fomentar uma sólida governação florestal. Tal como os acordos de parceria voluntários FLEGT, o acordo com a República Centro-Africana oferece um instrumento para resolver o problema da exploração madeireira ilegal, para ajudar a melhorar a regulamentação, a governação e a aplicação da legislação no setor florestal do país, bem como para reforçar as oportunidades de mercado para produtos de madeira centro-africana na Europa.
Alexander Mirsky (S&D), in writing. − These Voluntary Partnership Agreements are a cornerstone of the EU’s Action Plan on Forest Law Enforcement, Governance and Trade. They establish partnerships with timber-producing and exporting countries aimed at halting illegal logging, promoting sound forest governance and ensuring that only legally-harvested timber reaches the EU market. I am sure the agreements are a partnership tool for improving forest governance. Partner countries and the Commission will thus need to devote sufficient attention to effective and timely enforcement. I voted in favour.
Andreas Mölzer (NI), schriftlich. − Tropen- bzw. Regenwaldholz aus der Zentralafrikanischen Republik ist ein kostbares Gut. Um den Handel mit dem Holz zu kontrollieren und ein illegales Schlagen einzudämmen, hat die EU bereits mit einigen afrikanischen Staaten freiwillige Partnerschaftsabkommen geschlossen – darunter Ghana, Kongo und Kamerun. Nun soll ein solches Abkommen ebenfalls mit der Zentralafrikanischen Republik zustande kommen. Ein entscheidender Vorteil des Abkommens sind die Rückverfolgbarkeit des Holzes, die rechtliche Überprüfung sowie die Lizenzierung von Holz und dessen Erzeugnissen. Etwa 60 % der Hölzer aus der Zentralafrikanischen Republik werden nach Europa exportiert. Der Bericht hat meine Stimme erhalten, da ich mit der Berichterstatterin insofern konform gehe, dass das freiwillige Partnerschaftsabkommen positive Auswirkungen auf die Waldbewirtschaftungen in Zentralafrika haben wird. Ich habe mich meiner Stimme enthalten, da noch nicht restlos geklärt werden konnte, ob das Partnerland zu einer fristgerechten Umsetzung des Abkommens im Stande sein wird, da noch Maßnahmen im Bereich Aufbau der Kapazitäten, Einbindung der lokalen Gemeinschaften, Schutz der indigenen Gemeinschaften, sowie einer generellen Schärfung des Bewusstseins unter den verschiedenen Akteuren gesetzt werden müssen.
Rolandas Paksas (EFD), raštu. − Pritariu šiai rezoliucijai. Siekiant užtikrinti, kad būtų prekiaujama tik teisėtai iškirsta mediena ir skatinamas patikimas miškų valdymas, yra būtinas efektyviai funkcionuojantis savanoriškas partnerystės susitarimas. Manau, kad šis susitarimas turės milžinišką naudą Centrinės Afrikos Respublikos vystymuisi ir ekonomikos augimui. Pažymėtina, kad šis susitarimas sudarys palankias sąlygas Centrinės Afrikos Respublikai įgyvendinti savo įsipareigojimus pagerinti atskaitomybę ir didinti skaidrumą.
Alfredo Pallone (PPE), per iscritto. − La posizione presa dal Parlamento per quanto riguarda l'accordo sul partenariato tra UE e Repubblica Centrafricana mi trova d'accordo. Sostenere questa iniziativa, oltre a costituire uno strumento che porterà ad una evoluzione positiva per quanto riguarda il piano forestale, sicuramente andrà anche a migliorare la condizione di sviluppo complessivo della Repubblica Centrafricana. Quello dell'esportazione del legname è un commercio in crescita in questo Paese che, trovandosi a più stretto contatto con l'Unione, non potrà che giovarne, approfittando anche di un incremento delle esportazioni a livello non solo europeo ma anche internazionale. Il compito dell'applicazione della normativa, per quanto accettata e sostenuta, è quello più arduo, soprattutto per quanto riguarda la legalità del mercato del legname, quindi l'appoggio europeo è di fondamentale importanza.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − Votei favoravelmente a recomendação do Parlamento Europeu sobre o projecto de decisão do Conselho relativa à assinatura de um Acordo de Parceria voluntário entre a União Europeia e a República Centro-Africana relativo à aplicação da legislação, à governação e ao comércio no sector florestal no que respeita à madeira e aos produtos de madeira importados para a União Europeia (FLEGT). Fi-lo por acreditar que este instrumento de parceria pretende melhorar as normas de gestão, sustentabilidade e responsabilização no sector florestal e porque se prevê que o APV venha a contribuir positivamente para o desenvolvimento global e o crescimento na República Centro Africana, nomeadamente salvaguardando as receitas geradas pelas exportações de madeira para a UE e outros mercados internacionais. Fica igualmente previsto neste instrumento que, num futuro, as receitas fiscais da exploração florestal industrial beneficiem cada vez mais a economia e as comunidades locais.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − O acordo de parceria com a República Centro-Africana (RCA), assinado em 28 de novembro de 2011, surge no âmbito do plano de ação da UE de 2003 relativo à aplicação da legislação, à governação e ao comércio no setor florestal (FLEGT), que prevê o estabelecimento de parcerias com países produtores e exportadores de madeira, de modo a garantir que apenas a madeira abatida legalmente seja comercializada e a fomentar uma sólida governação florestal. Este acordo constitui um instrumento para resolver o problema da exploração madeireira ilegal, para ajudar a melhorar a regulamentação, a governação e a aplicação da legislação no setor florestal do país, bem como para reforçar oportunidades de mercado para produtos de madeira centro-africana na Europa. Para além de constituir um instrumento de parceria tendente a melhorar as normas de gestão, a sustentabilidade e a responsabilização no setor florestal, prevê-se que o APV contribua positivamente para o desenvolvimento global e o crescimento na República Centro-Africana, nomeadamente, salvaguardando as receitas geradas pelas exportações de madeira para a UE e outros mercados internacionais. Pelo exposto, o meu voto foi em sentido favorável.
Crescenzio Rivellini (PPE), per iscritto. − Si stima che nel mondo una foresta delle dimensioni di un campo da calcio sia distrutta ogni due secondi, causando danni per 12 miliardi di euro l'anno.
In una relazione pubblicata a marzo, la Banca mondiale afferma che il disboscamento illegale in alcuni paesi rappresenta ben il 90% delle attività di disboscamento e genera fra 10 e 15 miliardi di dollari all'anno di proventi illegali. Su larga scala, le operazioni di disboscamento illegale sono spesso legate alla corruzione ad alto livello e a reti della criminalità organizzata.
Gli accordi approvati oggi sono un importante passo in avanti per promuovere un commercio sostenibile del legname, ma anche per sensibilizzare il pubblico sulla questione. Sono fiducioso che i proventi della vendita di legname liberiano non saranno più usati per finanziare lo spargimento di sangue. Dobbiamo anche assicurare che i diritti e le preoccupazioni dei popoli indigeni siano pienamente presi in considerazione dalle autorità della Repubblica centrafricana.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − In favour. Much of the positive impact of a VPA depends on how much local communities have been involved in the process and how the implementation is monitored. If these two criteria are not sufficiently addressed, the entire VPA/FLEGT policy could become the fig leaf for an even more aggressive exploitation of the remaining large forests areas. The VPA with the Central African Republic (CAR) falls somewhat short on both, especially since the CAR also maintains a REDD process (the UN programme on Reducing Emissions from Deforestation and Forest Degradation in Developing Countries); hence the implementation of the VPA needs to be especially carefully monitored.
Licia Ronzulli (PPE), per iscritto. − Ritengo fondamentale la sottoscrizione dell'accordo commerciale con la Repubblica centrafricana, perché costituisce un ottimo punto di partenza per affrontare il grave problema del disboscamento illegale, rafforzando contemporaneamente le opportunità commerciali dei derivati del legno centrafricano importati in Europa.
Questo accordo contribuirà positivamente allo sviluppo complessivo e alla crescita della Repubblica centrafricana, anche mediante la salvaguardia delle entrate prodotte con l'esportazione di legname verso l'Unione europea.
Tokia Saïfi (PPE), par écrit. – Tout comme je m'étais prononcée en faveur des accords FLEGT avec le Ghana, le Congo et le Cameroun, j'ai soutenu celui avec la République centrafricaine lors de cette session plénière. Ce système de partenariat volontaire permet en effet un suivi de l'ensemble de la chaine d'approvisionnement et, dès lors, une véritable amélioration des conditions commerciales du secteur du bois et des produits dérivés du bois. En pratique, l'accord renforce la transparence et la participation de la société civile, et vise à mettre fin à l’exploitation illégale. Les effets de cet accord seront d'autant plus importants que l’activité forestière est le premier employeur privé du pays, à l’origine de 4 % du PIB et de 40 % du total des recettes d’exportation du pays. Cet accord sera par ailleurs l’occasion d’évaluer sur le terrain la bonne application des droits des peuples indigènes, puisque les communautés locales et la société civile ont exigé avec force le respect du droit de consultation inscrit dans la convention n° 169 de l’OIT, qui a été ratifiée par le pays en 2010.
Matteo Salvini (EFD), per iscritto. − Come per l'analogo provvedimento relativo alla Liberia, il mio voto a questo accordo è positivo. Resto però dubbioso circa la possibilità concreta della sua attuazione da parte della Repubblica centrafricana.
Sarà responsabilità della Commissione europea vigilare affinché il patrimonio forestale di questo paese non subisca danni irreversibili e che si ponga un limite al disboscamento illegale, vera piaga che affligge l'intero continente africano.
Ad ogni modo, il mio voto positivo vuole essere un voto di fiducia nei confronti delle due parti contraenti. Spero vivamente che i provvedimenti FLEGT si dimostreranno efficaci e utili per preservare la natura e creare sviluppo in certe aree del pianeta.
Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE), per iscritto. − Oltre a costituire uno strumento di partenariato per migliorare le norme di gestione, la sostenibilità e rendicontabilità nel settore forestale, l'accordo volontario di partenariato può contribuire positivamente allo sviluppo complessivo e alla crescita della Repubblica centrafricana.
Questo anche mediante la salvaguardia delle entrate prodotte con l'esportazione di legname verso l'Unione europea e altri mercati internazionali. In futuro anche l'economia e le comunità locali della Repubblica centrafricana dovrebbero beneficiare maggiormente del gettito fiscale derivante dallo sfruttamento industriale delle foreste.
Dopo questo voto la Repubblica centrafricana si impegnerà maggiormente per definire un quadro legislativo e sistemi per la tracciabilità, la verifica legale e le autorizzazioni a esportare il legname e i suoi derivati nel mercato dell'Unione europea nonché per determinare attività di controllo e di audit.
Nuno Teixeira (PPE), por escrito. − Para além de constituir um instrumento de parceria tendente a melhorar as normas de gestão, a sustentabilidade e a responsabilização no setor florestal, prevê-se que o Acordo de Parceria Voluntário entre a União Europeia e a República Centro-Africana contribua positivamente para o desenvolvimento global e o crescimento nesta última, nomeadamente, salvaguardando as receitas geradas pelas exportações de madeira para a UE e outros mercados internacionais. É de realçar que, apesar de o Acordo de Parceria Voluntário prever medidas para uma melhor governação florestal e ter granjeado amplo apoio, os principais desafios residem agora na sua implementação efetiva. O apoio técnico e financeiro da UE para a implementação do APV será, para o efeito, crucial.
Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. − Am votat pentru raportul privind încheierea unui Acord de parteneriat voluntar între Uniunea Europeană şi Republica Centrafricană cu privire la aplicarea legislaţiei în domeniul forestier, guvernanţa şi schimburile comerciale cu lemn şi produse derivate care intră în Uniunea Europeană. Acordul cu Republica Centrafricană oferă un instrument pentru combaterea exploatării forestiere ilegale, pentru sprijinirea în vederea îmbunătăţirii normelor, guvernanţei şi aplicării legislaţiei în sectorul forestier al acestei ţări, precum şi pentru consolidarea oportunităţilor pe piaţă pentru produsele din lemn din Republica Centrafricană care intră in Europa. Pădurile acoperă aproximativ 8,7 % din suprafaţa Republicii Centrafricane, iar sectorul forestier reprezintă 4 % din PIB-ul ţării şi 40 % din veniturile provenite din exporturi. 60 % din lemnul centrafrican se exportă către Europa. Acordul reglementează toate produsele din lemn care vor fi exportate, inclusiv aşchii de lemn pentru combustibil, buşteni, rumeguş, mobilă din lemn şi furnir. Sistemul Republicii Centrafricane de verificare a legalităţii lemnului şi a produselor din lemn se va aplica tuturor exporturilor, nu doar celor destinate Uniunii Europene. Noul regulament al UE privind exploatarea lemnului, ce urmează să intre în vigoare în martie 2013, va interzice vânzarea pe piaţa UE a lemnului recoltat ilegal sau a produselor obţinute din lemn recoltat ilegal.
Thomas Ulmer (PPE), schriftlich. − Ich habe diesem freiwilligen Abkommen zugestimmt, da es ein erster Schritt auf einem Weg in eine nachhaltige und wertvolle Holzwirtschaft in diesem afrikanischen Land bedeutet. Holz und seine Erzeugnisse sind der Wirtschafts- und Handelsfaktor Nummer 1 in Zentralafrika. Umso wichtiger ist eine logistische und agrikulturelle Unterstützung, um Bestandsschutz, Wiederaufforsten, Abholzpläne usw. auf einem hohen Niveau zu gewährleisten. Die EU ist für diese Maßnahmen der geeignete Partner.
Angelika Werthmann (NI), in writing. − The EP welcomes the conclusion of this Agreement because it seeks to: fight against illegal logging and forest degradation; eliminate inadequate law enforcement and monitoring; establish systems for verification of legal compliance; improve forest governance and sustainable use of its timber; and provide a home to many indigenous communities who depend on the use of forest resources. For all these reasons I voted in favour of the recommendation.
Iva Zanicchi (PPE), per iscritto. − Ho espresso il mio voto favorevole su questo accordo che consente all'UE di operare maggiori controlli sul legname proveniente dalla Repubblica Centrafricana ed ha il chiaro obiettivo di porre un limite allo sfruttamento illegale delle foreste.
Mi auguro che tale accordo, che interessa le sole esportazioni di legname verso l'Unione europea, possa estendersi anche alle esportazioni verso altri paesi.
Inês Cristina Zuber (GUE/NGL), por escrito. − O Acordo de Parceria voluntário FLEGT com a República Centro-Africana (RCA) tem como propósito principal o combate ao problema da exploração madeireira ilegal, pela ajuda à melhoria da regulamentação, da governação e da aplicação da legislação no setor florestal na RCA. Mas como se resolve verdadeiramente o problema do abate ilegal no setor florestal destes países? Combatendo a fragilidade das economias destes países, nomeadamente erradicando a pobreza, que é uma das causas do abate ilegal de recursos florestais, única forma de subsistência de várias famílias e comunidades. Para tal, é imperioso inverter o modelo económico assente na dependência elevada da exploração e exportação de um número restrito de matérias-primas para os países industrializados, o que saqueia estes países das suas principais riquezas.
Damien Abad (PPE), par écrit. – En tant que grande consommatrice de produits dérivés du bois, l'Union européenne a défini un plan d'action relatif à l'application des réglementations forestières, à la gouvernance et aux échanges commerciaux (FLEGT). Ce plan d'action est mis en œuvre par le biais d'accords de partenariats avec les pays producteurs tel que le Liberia. J'ai voté en faveur de cet accord qui permettra de mettre en place un ensemble de mesures visant à lutter contre l'exploitation clandestine des forêts en surveillant la chaîne d'approvisionnement et en promouvant des pratiques durables.
Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. − Aprovo este relatório. As florestas exigem parcerias para uma melhor gestão dos seus recursos. É importante que, à semelhança do acordo do mesmo âmbito com a República Centro-Africana, a União Europeia adote critérios exigentes na importação de produtos de países terceiros, de modo a que cumpram os mesmos parâmetros de qualidade exigidos aos europeus. Este acordo pode ser um bom modelo para outros projetos de parceria com países terceiros, para diversos setores de atividade.
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – En décembre 2005, le Conseil a autorisé la Commission à négocier des accords de partenariat avec les pays producteurs de bois afin de mettre en œuvre le plan d’action de l’UE relatif à l’application des réglementations forestières, à la gouvernance et aux échanges commerciaux (FLEGT) et, en particulier, d’encourager le commerce et les importations dans l’Union de bois légal vérifié en provenance de ces pays partenaires. Comme avec la République centrafricaine, la Commission a entamé des négociations avec le Liberia. De la même manière, nous souhaitons veiller à la légalité des importations de bois dans l’Union européenne, et c’est pourquoi l’accord prévoit des contrôles de la chaîne d’approvisionnement, un cadre pour le contrôle de la conformité légale et des exigences en matière d’audit indépendant.
Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Pritariau savanoriškam Europos Sąjungos ir Liberijos susitarimo dėl miškų teisės aktų vykdymo, miškų valdymo ir prekybos į Europos Sąjungą importuojama mediena (FLEGT) sudarymui. Beveik 45 proc. Liberijos teritorijos sudaro miškai, šalyje taip pat yra daugiau nei pusė Vakarų Afrikos atogrąžų miškų. Užsitęsus pilietiniam karui 1997–2003 m. iš medienos gaunamos pajamos buvo naudojamos konfliktams šalies viduje kurstyti, todėl JT Saugumo Taryba nustatė sankcijas medienos iš Liberijos importui. Pasikeitus politinei situacijai bei reformavus miškininkystės sektorių 2006 m. sankcijos buvo panaikintos. Šis savanoriškas partnerystės susitarimas ir licencijavimo sistema padės užtikrinti Liberijos medienos teisėtumo garantijas ir įtikinti tarptautinę rinką, kad Liberijos mediena pagaminta teisėtai. Pritariu Europos Parlamento rekomendacijoje išsakytiems raginimams daugiau dėmesio skirti veiksmingam SPS įgyvendinimui laiku, įskaitant pajėgumų stiprinimą ir vietos bendruomenių dalyvavimą, ir reguliariai teikti ataskaitas apie pažangą įgyvendinant SPS.
Elena Băsescu (PPE), în scris. − Am votat în favoarea încheierii acestui acord, deoarece consider că va contribui la încurajarea comerţului pe piaţa UE, precum şi la îmbunătăţirea guvernanţei forestiere. Apreciez faptul că aceste acorduri de parteneriat voluntare vor duce la creşterea transparenţei, la întărirea participării societăţii civile şi la oprirea exploatării forestiere ilegale. Doresc să semnalez faptul că aproximativ 45 % din suprafaţa Liberiei este acoperită de păduri. În plus, ţara deţine mai mult de jumătate din pădurile tropicale existente încă în Africa de Vest. Salut eforturile ce urmăresc transformarea sectorului forestier într-unul sustenabil şi responsabil, precum şi implicarea directă atât a societăţii civile, cât şi a industriei şi a comunităţilor care locuiesc în pădure. Consider că acordul de parteneriat voluntar cu Liberia va contribui în mod pozitiv la dezvoltarea şi creşterea economică în această ţară, ajutând totodată la combaterea degradării forestiere care are consecinţe asupra schimbărilor climatice.
Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. − Ho espresso voto favorevole alla conclusione di un accordo di partenariato tra l'UE e la Repubblica di Liberia sul settore forestale, perché ritengo che tale accordo abbia obiettivi molti positivi che riguardano un settore particolarmente sensibile per la Repubblica di Liberia, dato che le entrate derivanti dal legname erano utilizzate per alimentare il conflitto durante la guerra civile del paese, conclusasi nel 2003.
La Repubblica di Liberia si è impegnata infatti a garantire che tutti i prodotti del legno esportati dal paese siano realizzati in modo legale. Auspicando che la Commissione vigili sull'effettivo rispetto dell'accordo da parte del governo liberiano, sostengo i contenuti dell'accordo stesso: lotta al disboscamento illegale, miglioramento della regolamentazione e dell'applicazione delle norme nel settore forestale, definizione di sistemi per la tracciabilità e l'attività di controllo.
Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. − Balsavau už šią Europos Parlamento rekomendaciją dėl Europos Sąjungos ir Liberijos Respublikos savanoriškos partnerystės susitarimo dėl miškų teisės aktų vykdymo, miškų valdymo ir prekybos į Europos Sąjungą importuojamais medienos produktais sudarymo projekto, kadangi šiame susitarime Liberija įsipareigojo sukurti sistemą, kuria būtų užtikrinama, kad visi iš Liberijos eksportuojami medienos gaminiai būtų pagaminti teisėtai. Be to, Liberijoje vartojama teisėtos medienos apibrėžtis taikoma ne tik savanoriškos partnerystės susitarime išvardytiems gaminiams, ji taip pat taikoma medienos skiedroms, rąstams ir mediniams baldams, taip pat apima įvairius medienos gamybos aspektus, įskaitant teisių kirsti suteikimą, darbuotojų teises ir su aplinka susijusius įsipareigojimus. Liberijoje savanoriškos partnerytės susitarimo sudarymo procese buvo laikomasi ypač aktyviu įvairių suinteresuotųjų subjektų dalyvavimu pagrįsto požiūrio, procese tiesiogiai dalyvavo pilietinės visuomenės ir pramonės atstovai, taip pat pirmą kartą dalyvavo miškuose būstus turinčių gyventojų bendruomenės, į kurių susirūpinimą ir interesus buvo ypač atsižvelgiama šiame savanoriškos partnerystės susitarime. Be to, savanoriškos partnerystės susitarimo sudarymo procese ypatingas dėmesys buvo skiriamas teisėtumo tikrinimo sistemai, nepriklausomam auditui, pilietinės visuomenės vaidmeniui stebint susitarimo įgyvendinimą, taip pat skaidrumui ir keitimuisi informacija. Taigi, ES ir Liberijos savanoriškos partnerystės susitarimas parengtas skaidriai, procese aktyviai dalyvaujant iki šiol daugiausiai dalyvių, įskaitant visus svarbiausius suinteresuotuosius subjektus, susijusius su miškų sektoriumi.
Vito Bonsignore (PPE), per iscritto. − La Repubblica di Liberia si sta rapidamente allontanando dalle pagine meno felici della sua storia, grazie in particolare a una serie di riforme fiscali e del diritto di impresa.
Pur restando tra i paesi meno prosperi dell’area subsahariana, la Liberia ha comunque dimostrato sensibili miglioramenti della sua economia, cresciuta intorno a valori medi del 6% annuo. In questo contesto, l’AVP FLEGT può determinare effetti positivi particolarmente marcati, perché investe un settore importante dell’economia liberiana, anche nelle sue implicazioni di carattere sociale, istituzionale e politico.
Dal punto di vista della costruzione di un quadro più robusto di legalità, di un sistema di opportunità diffuse (a cominciare dalle comunità residenti nei territori di produzione), di una maggiore integrazione della Liberia nei mercati internazionali, che vale come garanzia di stabilità politica, certamente l’accordo costituisce un contributo importante e positivo. Non posso pertanto che esprimere un voto favorevole al testo proposto.
John Bufton (EFD), in writing. − I chose to abstain from this vote as, on principle, insuring the import of legally felled timber products is vital both for environmental sustenance and the preservation of fair trade. However, I do not advocate EU legislation as the mechanism for these controls. It is also important to highlight that several third country negotiations with the EU in the past have been disadvantageous for the country concerned. With the propensity for corruption and liability of the timber trade to black-market negotiations, I am not confident that the EU will ensure a system that is both watertight and effective.
Carlos Coelho (PPE), por escrito. − A exploração e o comércio de madeira ilegal prejudicam a competitividade das indústrias florestais lícitas, tanto nos países de exportação como de importação, limitando a capacidade destas indústrias realizarem operações que promovam uma gestão sustentável das florestas, bem como o desenvolvimento sustentável. No caso liberiano reveste uma particular importância dado que recaíram sobre este país durante bastante tempo sanções da ONU à importação de madeira devido ao envolvimento do setor no financiamento da guerra civil.
Note-se que aproximadamente 45% do território é coberto por florestas permitindo, este acordo de parceria voluntário com a UE, à Libéria responder simultaneamente aos problemas associados ao abate e ao comércio ilegal, melhorar a sustentabilidade florestal e alargar as oportunidades de mercado com a União no setor da madeira. Considero de igual modo positivo o facto de o acordo de parceria com a Libéria ter assistido a uma abordagem multilateral com um elevado índice de participação da sociedade civil, das indústrias e das comunidades com áreas florestais, tendo sido dada especial atenção ao novo sistema de verificação da legalidade, às auditorias independentes, à transparência do processo e à troca de informações e à criação de um comité misto de execução que supervisionará o Acordo.
Edite Estrela (S&D), por escrito. − Votei a favor deste relatório por considerar que estes acordos de parceria voluntários são a base de um plano de ação da UE relativamente à aplicação da legislação florestal, à governação e ao comércio (FLEGT). A Libéria apresenta um contexto muito particular, uma vez que aproximadamente 45% do seu território é coberta por floresta. Os esforços deste país no sentido de reformar o setor florestal devem ser reconhecidos e incentivados.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − Tendo em conta que cerca de 45% da República da Libéria é coberta por floresta e que o país alberga metade das florestas tropicais ainda existentes na África Ocidental e atendendo a que, grande parte destas florestas foram esventradas durante os 14 anos de guerra civil para financiamento da própria guerra, só posso saudar os esforços da atual Presidente da Libéria no sentido de estruturar o setor florestal e criar um quadro legal que permita a comercialização sustentável das madeiras daquele país. Neste contexto vejo com bom grado o Acordo de Parceria voluntário entre a União Europeia e a República da Libéria no que diz respeito aos produtos da madeira.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − Cerca de 45% do território da Libéria está coberto por floresta tropical cuja madeira serviu para financiar o conflito armado entre 1997 e 2003, o que levou o Conselho de Segurança da ONU a decretar o embargo de madeira proveniente deste país até 2006. O texto em apreciação versa sobre o projeto de decisão do Conselho em relação à assinatura de um acordo de parceria voluntário (APV) entre a União Europeia (EU) e a Libéria relativo à aplicação da legislação, à governação e ao comércio no setor florestal no que respeita à madeira e produtos derivados importados pela UE no âmbito do plano de ação FLEGT (Forest Law Enforcement, Governance and Trade). Trata-se de uma iniciativa da UE que pretende impedir a entrada na Europa de madeiras exploradas ilegalmente. Para que o acordo de parceria voluntário, assinado em 27 de julho de 2011, entre a UE e a Libéria possa entrar em vigor, é necessário que seja, previamente, aprovado pelo Parlamento Europeu. Votei favoravelmente esta recomendação porque considero fundamental a existência de legislação que promova a sustentabilidade do setor florestal e impeça o abate indiscriminado de madeira. Além disso, este APV contribuirá para o desenvolvimento global e sustentável da Libéria.
João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. − Este relatório recomenda a celebração do Acordo de Parceria Voluntário (APV) FLEGT com a Libéria. Tal como os outros acordos FLEGT, o objetivo passa por resolver o problema da exploração madeireira ilegal, ajudar também a melhorar a regulamentação, a governação e a aplicação da legislação no setor florestal nesses dois países e reforçar as oportunidades de mercado para os produtos de madeira na Europa. Os APV visam dotar os países terceiros de regulamentos a nível nacional, de forma a implementar sistemas de verificação da conformidade e da rastreabilidade em toda a cadeia de abastecimento, de normas de abate e controlos de expedições destinadas à exportação. Com isto, a UE garante um acesso favorável aos produtos da madeira oriunda da Libéria.
Toda esta abordagem não está isenta de contradições. Estes acordos não são, por si só, a resolução para o combate ao abate ilegal de madeira. A Libéria, como outros países africanos, é um país extremamente pobre. Por esta razão, importa, antes de mais, promover o desenvolvimento destes países, apoiando a diversificação das suas economias, invertendo um modelo económico assente na dependência elevada da exploração e exportação de um número restrito de matérias-primas para os países industrializados, sustentando relações neocoloniais de dependência e subjugação, que levam à exaustão dos recursos.
Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − V decembri 2005 Rada splnomocnila Komisiu, aby prerokovala niekoľko dobrovoľných dohôd o partnerstve s krajinami produkujúcimi a vyvážajúcimi drevo s cieľom podporiť obchod s legálne vyťaženým drevom a zlepšiť správu lesného hospodárstva. Tieto dvojstranné dohody sú základom akčného plánu EÚ a sú zamerané predovšetkým na zastavenie nezákonnej ťažby dreva. Partnerské krajiny sa nimi zaväzujú dovážať do EÚ iba produkty z dreva pochádzajúceho z overených zákonných zdrojov. Zároveň vytvoria za podpory EÚ vlastné systémy na overovanie zákonnosti vývozu dreva do EÚ. V júli 2011 bola podpísaná dohoda s Libériou ako šiesta dohoda o partnerstve tohto druhu, o ktorej sa malo rokovať. Podobne ako v prípade predchádzajúcich dobrovoľných dohôd o partnerstve sa i od dohody s Libériou očakáva, že pomôže zlepšiť správu a vynútiteľnosť práva v odvetví lesného hospodárstva tejto krajiny. Okrem zriadenia nástroja partnerstva, ktorý umožní Libérii zastaviť nelegálne odlesňovanie a degradáciu lesov, by sa touto dohodou mali zlepšiť príležitosti trhu pre výrobky z libérijského dreva na európskom trhu a ďalších medzinárodných trhoch. Prikláňam sa k udeleniu parlamentného súhlasu s uzatvorením tejto dohody. Považujem však za potrebné zdôrazniť, že Libéria aj Európska komisia budú musieť venovať dostatočnú pozornosť jej účinnému a včasnému presadzovaniu vrátane budovania kapacít a zapojenia miestnych spoločenstiev.
Ian Hudghton (Verts/ALE), in writing. − I supported this report and welcome the VPA with Liberia. However, I echo the rapporteur’s comments and reiterate that ethical logging will only take place if there is adequate enforcement.
Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau susitarimo sudarymui, nes tikimasi, kad, kaip ir ankstesni savanoriškos partnerystės susitarimai, šis su Liberija sudarytas susitarimas padės pagerinti šalies miškininkystės sektoriaus valdyseną ir teisės aktų įgyvendinimą. Savanoriškos partnerystės susitarimas ne tik padėjo sukurti partnerystės priemonę, sudarysiančią Liberijai sąlygas užkirsti kelią miškų naikinimui ir alinimui, kuris prisideda prie klimato kaitos, bet ir turėtų pagerinti galimybes Liberijos medienos gaminiams įsitvirtinti Europos ir kitose tarptautinėse rinkose. Todėl galima tikėtis, kad šis susitarimas turės teigiamą poveikį Liberijos vystymuisi ir augimui.
Philippe Juvin (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur de ce rapport qui vise à mettre en œuvre le plan d'action de l'Union européenne en matière de règlementations forestières, de gouvernance et d'échanges commerciaux. Le Parlement européen a ainsi donné son approbation à cet accord. Cet accord avec le Liberia a pour but de développer la gestion des forêts et de lutter contre l'exploitation illégale.
Michał Tomasz Kamiński (ECR), in writing. − I believe that the VPA with Liberia is all the more important because almost 45% of Liberia is covered by forest and the country hosts over half of West Africa’s remaining rain forests. The objective pursued through this VPA is to contribute to the protection of intact forest landscapes and to ensure that the local forestry sector engages in an environmentally and socially sustainable pathway, and that regular and efficient monitoring is put in place with respect to the VPA's implementation. For this reason, I voted in favour of this recommendation.
David Martin (S&D), in writing. − Like the previous voluntary partnership agreements, the hope is that the one with Liberia will help improve governance and law enforcement in the country’s forestry sector. Along with establishing a partnership tool to enable Liberia to halt illegal deforestation and forest degradation contributing to climate change, the VPA should improve market opportunities for Liberian timber products in European and other international markets, thereby also enabling it to contribute positively to Liberia’s overall development and growth. The EU-Liberia VPA is considered to have been developed in a transparent manner with, so far, the strongest participation, involving all key forest stakeholders. The various stakeholders will continue to be involved in the implementation and monitoring of the VPA and will thereby contribute to transparency, accountability and good governance in the sector. The challenges lie, however, with effective implementation and monitoring. In Liberia, the agreement is in the implementation stage yet is proceeding slowly. For Liberia, a critical point is capacity building, for which support from the EU and its Member States is needed.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − Em dezembro de 2005, o Conselho autorizou a Comissão a negociar uma série de acordos de parceria voluntários (APV) com países produtores e exportadores de madeira, de modo a fomentar a comercialização de madeira abatida de forma legal para o mercado da UE e a melhorar a governação florestal em países parceiros. Estes acordos bilaterais constituem uma pedra angular do plano de ação da UE relativo à aplicação da legislação, à governação e ao comércio no setor florestal (FLEGT) para pôr fim à exploração madeireira ilegal. Os APV obrigam os países parceiros a comercializar para a UE apenas produtos de madeira legal verificada. Para verificar a legalidade das exportações de madeira, os acordos estabelecem um quadro, instituições e sistemas de um regime de licenciamento, definindo também controlos da cadeia de abastecimento, um quadro para controlo da conformidade jurídica e requisitos de auditoria independente. Os países parceiros desenvolvem, nos termos dos APV e com o apoio da UE, os seus sistemas de verificação da legalidade das suas exportações de madeira para a UE. Este acordo com a Libéria é mais um passo no sentido de acabar com a importação de madeira ilegal dos países africanos.
Alexander Mirsky (S&D), in writing. − These Voluntary Partnership Agreements are a cornerstone of the EU’s Action Plan on Forest Law Enforcement, Governance and Trade. They establish partnerships with timber-producing and exporting countries aimed at halting illegal logging, promoting sound forest governance and ensuring that only legally-harvested timber reaches the EU market. I am sure the agreements are a partnership tool for improving forest governance. Partner countries and the Commission will thus need to devote sufficient attention to effective and timely enforcement. I voted in favour.
Rolandas Paksas (EFD), raštu. − Balsavau už šią rezoliuciją, kuria pritariama ES ir Liberijos savanoriškos partnerystės susitarimo dėl miškų teisės aktų vykdymo, miškų valdymo ir prekybos į ES importuojamais medienos produktais sudarymo. Visų pirma, susitarimas užtikrins teisėtą Liberijos medienos gamybą, kadangi dėl tam tikrų ankstesnių pažeidimų Liberijos medienos reputacija tarptautinėje rinkoje yra prasta. Be to, yra būtina stiprinti teisinę sistemą, siekiant skatinti tvarų miškų valdymą ir įtraukti vietos bendruomenes į sprendimų priėmimo procesą.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − Votei favoravelmente a recomendação do Parlamento Europeu sobre o projeto de decisão do Conselho relativa à celebração do Acordo de Parceria voluntário entre a União Europeia e a República da Libéria relativo à aplicação da legislação, à governação e ao comércio no setor florestal no que respeita aos produtos de madeira importados para a União Europeia. Fi-lo por acreditar que este instrumento de parceria irá contribuir positivamente para o desenvolvimento e crescimento globais da Libéria e porque se prevê que permitirá à Libéria pôr fim à desflorestação ilegal e à degradação florestal, que contribuem para as alterações climáticas.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − Estes acordos bilaterais constituem uma pedra angular do plano de ação da UE relativo à aplicação da legislação, à governação e ao comércio no setor florestal para pôr fim à exploração madeireira ilegal. À semelhança de anteriores acordos de parceria voluntários, espera-se que o acordo com a Libéria ajude a melhorar a governação e a aplicação da lei no setor florestal do país. Além de criar um instrumento de parceria que permita à Libéria pôr fim à desflorestação ilegal e à degradação florestal, que contribuem para as alterações climáticas, o APV deve melhorar as oportunidades de mercado para os produtos de madeira liberiana nos mercados europeus e noutros mercados internacionais. Desta forma, e por considerar que o acordo pode contribuir positivamente para o desenvolvimento e crescimento globais da Libéria, votei em sentido favorável.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − In favour. Bilateral Voluntary Partnership Agreements (VPAs) with the main wood-producing countries are the cornerstone of the EU Action Plan on Forest Law Enforcement, Governance and Trade (FLEGT) to halt illegal logging. So far, the EU has concluded VPA/FLEGTs with Ghana, Congo, Cameroon and the Central African Republic. An agreement with Indonesia is pending. VPAs commit the partners to trade only in verified legal timber products imported into the EU. In order to verify the legality of timber exports, the VPA establishes the framework, institutions and systems of a licensing scheme and sets out supply chain controls. It also devises a framework for monitoring implementation. Liberia is an important partner. 45 per cent of the country is covered with forest and is home to half of West Africa’s remaining rain forests. During the civil war (1997-2003), timber revenues were used to fuel the conflict, which in turn led to UN sanctions against the Liberian timber trade. In 2006, Liberia reformed the forestry sector. Hence it already has in place a national wood traceability system on which the VPA is built. A joint implementation committee will be established to oversee the implementation of the agreement.
Tokia Saïfi (PPE), par écrit. – Tout comme je m'étais prononcée en faveur des accords FLEGT avec le Ghana, le Congo et le Cameroun, j'ai soutenu celui avec le Liberia lors de cette session plénière. Ce système de partenariat volontaire permet un suivi de l'ensemble de la chaine d'approvisionnement et, dès lors, une véritable amélioration des conditions commerciales du secteur du bois et des produits dérivés du bois. En pratique, l'accord renforce la transparence et la participation de la société civile, et vise à mettre fin à l’exploitation illégale. Il faut toutefois souligner que le gouvernement du Liberia doit faire preuve d’une volonté politique ferme en complétant les moyens financiers apportés par les autres donateurs de l’Union européenne pour soutenir les communautés et les organisations de la société civile et en adoptant un décret afin de conférer un statut juridique au comité directeur prévu par l'accord.
Matteo Salvini (EFD), per iscritto. − Il mio voto a questo accordo è positivo e decisamente favorevole.
Restano tuttavia i dubbi circa la possibilità concreta della Liberia di poter rispettare l'impegno preso con l'Europa. Sarà compito e dovere della Commissione europea vigilare affinché il patrimonio forestale di questo paese resti intatto e che si ponga un limite al disboscamento illegale, vera piaga che affligge il continente africano. Quindi, il mio voto positivo vuole essere un voto di fiducia nei confronti delle due parti contraenti.
Spero vivamente che i provvedimenti FLEGT, tra cui questo, siano efficaci e utili per preservare la natura e creare sviluppo in certe aree del mondo.
Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE), per iscritto. − Le foreste coprono circa il 45% del territorio della Liberia, Paese che ospita oltre la metà delle restanti foreste pluviali dell'Africa occidentale. La lunga guerra civile, che è durata dal 1997 al 2003 ha coinvolto profondamente il settore forestale: le entrate derivanti dal legname sono state usate per alimentare il conflitto, inducendo il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a imporre sanzioni sulle importazioni di legname liberiano. Oltre a costituire uno strumento di partenariato atto a consentire alla Liberia di fermare la deforestazione illegale e il degrado delle foreste, che contribuiscono al cambiamento climatico, l'Accordo volontario di partenariato dovrebbe migliorare le opportunità di mercato dei prodotti del legno in Europa e in altri mercati internazionali. In questo modo esso potrà contribuire positivamente anche allo sviluppo generale e alla crescita della Liberia.
Nuno Teixeira (PPE), por escrito. − O Acordo de Parceria voluntário entre a União Europeia e República da Libéria deverá ajudar a melhorar a governação e a aplicação da lei no setor florestal do país. Além de criar um instrumento de parceria que permite à Libéria pôr fim à desflorestação ilegal e à degradação florestal, o Acordo deve melhorar as oportunidades de mercado para os produtos de madeira liberiana nos mercados europeus e noutros mercados internacionais. Os principais desafios residem agora na sua efetiva implementação e monitorização, pois, para a Libéria, um ponto crítico é o reforço das capacidades, em relação ao qual é necessário o apoio da UE e dos seus Estados-Membros.
Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. − Am votat pentru proiectul de decizie a Consiliului privind încheierea Acordului de parteneriat voluntar între Uniunea Europeană şi Republica Liberia cu privire la aplicarea legislaţiei în domeniul forestier, la guvernanţă şi la schimburile comerciale cu produse din lemn care întră în Uniunea Europeană. Aproape 45 % din suprafaţa Liberiei este acoperită de păduri, iar ţara deţine mai mult de jumătate din pădurile tropicale existente încă în Africa de Vest. Regulamentul privind lemnul, care va intra în vigoare în martie 2013, are ca scop facilitarea comerţului legitim al produselor din lemn şi asigurarea unor condiţii de egalitate pentru toţi participanţii la piaţă. Acesta va interzice vânzarea în UE a lemnului recoltat ilegal şi a produselor fabricate din acest lemn, în conformitate cu normele ţării de origine. Regulamentul stabileşte obligaţiile pentru operatorii care plasează lemn sau produse conexe pe piaţa UE. El va avea drept scop garantarea accesului pe pieţele europene al produselor provenite din surse legale şi stoparea, în acelaşi timp, a despăduririi în Liberia. Solicit Comisiei să prezinte în mod regulat Parlamentului progresele în ceea ce priveşte implementarea acordurilor voluntare de parteneriat existente şi negocierea şi implementarea noilor acorduri.
Angelika Werthmann (NI), in writing. − This agreement has been set up in order to boost the legal and fair trade in harvested timber on to the EU market and improve legal and sustainable forest governance in partner countries. Almost 45 % of Liberia is covered by forest and the country hosts over half of West Africa’s remaining rainforests. Therefore it is in our common interest to protect this area against deforestation and I voted in favour of this recommendation.
Iva Zanicchi (PPE), per iscritto. − Ho espresso il mio voto favorevole all'accordo UE-Liberia sull'applicazione delle normative nel settore forestale, sulla governance e sul commercio del legname e dei suoi derivati perché è un importante passo in avanti per porre un limite allo sfruttamento illegale delle foreste.
L'accordo, infatti, oltre ad offrire garanzie sulle quantità di legname importato, offre una maggiore trasparenza specie sulle caratteristiche della produzione.
Inês Cristina Zuber (GUE/NGL), por escrito. − Este relatório recomenda a celebração do Acordo de Parceria Voluntário (APV) FLEGT com a Libéria. Os APV visam dotar os países terceiros de regulamentos a nível nacional, de forma a implementar sistemas de verificação da conformidade e da rastreabilidade em toda a cadeia de abastecimento, de normas de abate e controlos de expedições destinadas a exportação, neste caso em relação ao setor florestal. No entanto, consideramos que a verdadeira solução para o combate ao abate ilegal de madeira é a supressão da pobreza nestes países, a promoção do seu desenvolvimento, apoiando a diversificação das suas economias, invertendo um modelo económico assente na dependência elevada da exploração e exportação de um número restrito de matérias-primas para os países industrializados, sustentando relações neocoloniais de dependência e subjugação, que levam à exaustão de recursos.
Damien Abad (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur du rapport Hübner qui permettra aux pays en crise de mobiliser l'instrument de partage des risques. Grâce à cet instrument, ces pays peuvent réorienter une partie des fonds régionaux qui leur sont alloués. Ces fonds seront confiés à la Commission européenne qui conclura un partenariat de partage des risques avec la BEI. L'objectif est de garantir les risques encourus par les investisseurs privés qui participent aux projets financés partiellement par les fonds régionaux.
Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. − Aprovo a presente proposta, pois é particularmente útil neste momento de grave crise económica e social que afeta toda a Europa e especialmente os países que atualmente recebem ajuda externa, como Portugal, Grécia e Irlanda. Há também que perspetivar aqueles Estados-Membros que estão ameaçados na sua estabilidade financeira como a Espanha e a Itália que podem depois afetar toda a estabilidade macroeconómica da União Europeia. Deste modo, considero também que está claro que países como os que referi não poderão sair da crise sem uma utilizaççao eficaz da Política de Coesão, sendo o cofinanciamento europeu essencial para gerar projetos de investimento reprodutivos. Como sempre defendi, esta proposta permitirá a transferência de parte das alocações financeiras disponíveis para a Política de Coesão para estes Estados-Membros no período 2007-2013, o que pode cobrir os riscos relacionados com os empréstimos e garantias dadas aos promotores dos projetos, e porque como está proposto tal não implicaria mudanças na alocação global da Política de Coesão no período 2007-2013.
Antonello Antinoro (PPE), per iscritto. − Ho appoggiato questa proposta perché mira a rendere possibile la prosecuzione dei programmi cofinanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e dal Fondo di coesione, che stanno incontrando difficoltà di attuazione negli Stati membri che sono interessati da programmi di assistenza finanziaria e fronteggiano problemi di liquidità in conseguenza del perdurare della crisi economica e finanziaria.
Con questa proposta per i sei Stati membri che soddisfano le condizioni (Grecia, Irlanda, Portogallo, Ungheria, Romania e Lettonia), anche se la situazione di maggiore urgenza si manifesta attualmente in Grecia, sarà garantita l'esecuzione dei programmi finanziati dai Fondi strutturali e dal Fondo di coesione, da un lato, e dall'altro il mantenimento dell'accesso ai finanziamenti a favore dei progetti.
La proposta contiene disposizioni che finalmente permetterebbero la creazione di uno strumento di condivisione dei rischi. L’operazione riguarderebbe, senza alcun incremento, le risorse già assegnate allo Stato membro interessato all’inizio del periodo di programmazione 2007-2013 a titolo della politica di coesione, quindi senza alcun impatto aggiuntivo per il bilancio comunitario.
Si tratta di un intervento neutrale per il bilancio UE e di uno degli interventi per fronteggiare la situazione di emergenza determinatasi in Grecia, per la quale è importante anche una tempestiva entrata in vigore del regolamento al fine di poter sbloccare i progetti potenzialmente interessati.
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – L'instrument de partage des risques peut accroître la participation du secteur privé au financement d'importants projets dans des pays européens particulièrement touchés par la crise afin de créer des emplois et de la croissance. J’ai donc donné mon accord pour que la Grèce, puis les autres pays en difficultés, puissent relancer des grands projets d'infrastructures bloqués par manque de liquidités, et par la frilosité des banques et des investisseurs privés. Mon expérience des fonds de la politique de cohésion me permet d’affirmer que l’argent du Fonds Européen de Développement Régional (FEDER) non engagé sera une garantie solide pour la Grèce pour couvrir une partie des risques associés aux prêts privés. C'est donc un instrument de partage des risques, entre la Commission et la Banque européenne d'investissement. « Les paquets d'austérité dans les économies les plus affectées par la crise n'ont pas généré de croissance à cause des dysfonctionnements des secteurs bancaires et de la peur de trop grands risques. Il y a par conséquent une urgente nécessité de débloquer des prêts de la BEI et des garanties pour permettre une implication du secteur privé dans des projets porteurs de croissance et d'emploi » a très justement souligné ma collègue en charge du rapport, Danuta Hübner.
Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Pritariau šiam pranešimui. Labiausiai nuo finansų ir ekonomikos krizės nukentėjusiose valstybėse narėse, t. y Graikijoje, Airijoje, Portugalijoje ir Rumunijoje, kilo pavojus, jog kai kurie strateginiai projektai, kurie buvo atrinkti bendram finansavimui pagal sanglaudos politikos programas, nebus įgyvendinti, nes privataus sektoriaus investuotojai ir bankai arba neturi pakankamo likvidumo, kad skolintų projektams ir projektų vystytojams, arba nebenori prisiimti investavimo esamomis sąlygomis rizikos. Šiuo reglamentu bus suteikiama išskirtinė išimtis sanglaudos politikos srities projektų įgyvendinimui, siekiant užtikrinti nuoseklų minimų valstybių narių ekonominį augimą ir vystymąsi ateityje įgyvendinant infrastruktūros ir investicijų projektus.
Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. − Appoggio la relazione dell'onorevole Danuta Maria Hübner, con la quale si modifica il regolamento sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione a causa della crisi economica globale.
Con tale modifica si apre infatti la possibilità per i paesi dell'Unione che hanno incontrato gravi difficoltà, di poter utilizzare parte delle risorse finanziarie di questi fondi per creare strumenti in grado di garantire una maggiore ripresa economica.
Gli Stati membri che ne facciano richiesta dovranno fornire adeguate garanzie e presentare concreti progetti di investimento, inoltre la supervisione sarà affidata alla BEI che garantirà quindi ulteriori controlli nella gestione. Questa è una misura dai connotati eccezionali e temporanei, che non comporta aumenti di stanziamenti rispetto a quelli già previsti dalla politica di coesione e che vede la sua naturale fine col rientro dalla situazione di crisi.
Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. − Balsavau už šį pranešimą, kadangi Europos Komisijos pasiūlymu siekiama užtikrinti Europos regioninės plėtros fondo ir Sanglaudos fondo finansuojamų programų įgyvendinimo tęstinumą, siekiant finansinę paramą gaunančių valstybių narių ekonomikos atgaivinimo. Šiuo metu Europos Sąjunga patiria nuolatinę ekonomikos ir finansų krizę, kuri ne tik veikia daugelio valstybių narių makroekonominį stabilumą, bet ir galimybę gauti finansavimą visoje Europos Sąjungoje. Tai kelia grėsmę sanglaudos politikos programų įgyvendinimui, nes likvidumo problemos, kurių patiria finansų įstaigos, riboja lėšų sumas, kurias jos galėtų skirti viešiesiems ir privatiesiems subjektams, vykdantiems projektus pagal šias programas. Taikant Komisijos pasiūlymo nuostatas dėl rizikos pasidalijimo priemonės sukūrimo ketinama šalinti rimtas kliūtis, su kuriomis susiduria kai kurios valstybės narės, ypač Graikija, siekdamos gauti privačių lėšų, reikalingų įgyvendinant infrastruktūros ir produktyvių investicijų projektus, kurie gali būti tik iš dalies finansuojami valstybinėmis lėšomis. Siūloma priemonė yra įprastos sistemos, kurioje įgyvendinama sanglaudos politika, išimtis, kurią pateisina tik išskirtinės, dėl krizės atsiradusios aplinkybės. Tad šia priemone siekiama padengti dalį rizikos, susijusios su skolinimu bankams ar projektų vystytojams valstybėse narėse, kurios turi didelių finansinio stabilumo sunkumų arba kurioms gresia tokie sunkumai, siekiant išsaugoti privačių investuotojų dalyvavimą ir įveikti svarbias kliūtis, su kuriomis susiduriama įgyvendinant sanglaudos politikos programas.
Vito Bonsignore (PPE), per iscritto. − La relazione individua chiaramente le ragioni di questa ulteriore modifica del regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio nella situazione venutasi a creare in alcuni paesi interessati dall’assistenza dell’UE o del FMI.
Le istituzioni europee devono impegnarsi a decifrare le evoluzioni della vicenda della crisi e ad adottare rapidamente misure efficaci utili a far fronte alle nuove situazioni; soprattutto nel caso in cui importanti operazioni di stabilizzazione siano messe a rischio dal mutare del quadro generale e soprattutto dalla sopravvenuta indisponibilità di finanziamenti privati, necessari ad investimenti per la ripresa.
Non intervenire adeguatamente comporta il rischio di vanificare l’intera strategia di risanamento, significa anche mancare agli obblighi morali verso i cittadini degli Stati membri che sopportano le ricadute sociali negative delle azioni di stabilizzazione, adottate in termini di riforme strutturali imposte in una logica di estrema urgenza, senza adeguati processi di mediazione politica e culturale.
Questo ulteriore intervento di modifica, nella disciplina degli strumenti di condivisione del rischio, rappresenta pertanto un’espressione di vitalità e di azione politica tempestiva ed efficace, e prudente nella natura e nella finalità delle misure contemplate. La relazione incontra il mio parere favorevole.
Sebastian Valentin Bodu (PPE), în scris. − Uniunea Europeană se confruntă în prezent cu o criză economică şi financiară persistentă, care afectează nu numai stabilitatea macroeconomică a multor state membre, ci şi accesul la finanţare peste tot în Uniunea Europeană. Scopul acestei măsuri este de a găsi o soluţie pentru problemele grave cu care se confruntă anumite state membre, în ceea ce priveşte obţinerea finanţărilor private necesare pentru realizarea unor proiecte de infrastructură şi de investiţii productive, care pot fi finanţate din fonduri publice doar parţial. Propunerea Comisiei se referă numai la proiectele care generează venituri, deoarece costurile de investiţii acoperite din venituri nu sunt eligibile pentru cofinanţare din partea UE. În statele membre care sunt cel mai grav afectate de criza financiară şi economică există riscul ca o serie de proiecte strategice care au fost selectate pentru a fi cofinanţate prin programele politicii de coeziune să nu fie realizate, deoarece investitorii din sectorul privat şi băncile fie nu dispun de lichidităţi pentru a acorda împrumuturi pentru proiecte şi responsabililor de proiecte, fie nu mai doresc să-şi asume riscurile unor investiţii în condiţiile actuale.
John Bufton (EFD), in writing. − I voted against the creation of a risk-sharing instrument to enable the full absorption of regional funds through private match funding, although it is not objectionable in its purposes. What concerns me is the fact that the Commission has had to resort to the creation of such a facility to underwrite loans from the private sector due to the ongoing crisis in the eurozone. This is yet another example of the Commission seeking to equip themselves with a legal tool to fight a particular battle, while the war still rages because the bigger issues are not being addressed. As a result the risk sharing instrument enables the Commission to blindly pursue European ideals through regional funding that may or may not reflect the best interests of the Member States concerned, while failing to address the endemic ideological problems that are the authors of the ongoing fiscal crisis.
Alain Cadec (PPE), par écrit. – L'adoption du rapport Hübner est une très bonne nouvelle pour le retour à la croissance au sein de l'Union. Je suis satisfait de l'introduction du nouvel instrument de partage des risques liés à l'octroi de prêts. Ce dernier devrait permettre de débloquer de nouveaux financements en provenance du secteur privé. Je partage l'avis du rapporteur sur la nécessité de renforcer les dispositifs d'aides financières de manière à faciliter les investissements productifs. Ce rapport présente des mesures de bon sens face aux difficultés rencontrées par la Grèce, l'Irlande, le Portugal ou encore la Roumanie. Je note que le Conseil approuve la position du Parlement européen. Cela démontre une nouvelle fois que ce rapport est équilibré et qu'il répond à une nécessité.
Emer Costello (S&D), in writing. − This report is welcomed as a flexible solution to problems posed by financial instability. It would make little sense, either to the EU or Member States, for infrastructural projects which are currently under construction, and part-funded by EU funds to go uncompleted. Though the Irish Government does not intend availing of the new risk-sharing provisions, the more flexible solution sought and achieved on this occasion is noted and welcome.
Andrea Cozzolino (S&D), per iscritto. − La relazione si propone di aiutare gli Stati membri più colpiti dalla crisi finanziaria e incapaci di garantire il finanziamento privato necessario al completamento di infrastrutture producenti entrate. I partner privati non sono in grado di investire a causa di problemi di liquidità e delle difficoltà di accedere ai prestiti, per questo si trasferisce una parte delle dotazioni finanziarie dei singoli Stati membri alla Commissione, per creare un fondo per coprire rischi legati ai prestiti. Questo significa che, per consentire il completamento di opere in fase di realizzazione, alcuni Stati, di fatto, si privano di una parte delle loro dotazioni. Per parte nostra - nonostante il sostegno allo strumento, avremmo preferito un intervento, in qualche modo strutturale, per affrontare l'endemica carenza di liquidità di un gran numero di Stati membri, al fine di garantire un miglioramento nelle performance di spesa, evitando, quindi di dover far ricorso a misure drastiche che possano comportare una riduzione delle risorse. A questo proposito, siamo convinti che queste difficoltà possano essere superate attraverso l'introduzione di una deroga al patto di stabilità e crescita, per consentire il cofinanziamento nazionale di progetti ritenuti particolarmente rilevanti ai fini della ripresa economica e della creazione di posti di lavoro.
Vasilica Viorica Dăncilă (S&D), în scris. − Salut propunerea Comisiei și consider că scopul acesteia este de a asigura continuarea punerii în aplicare a programelor cofinanțate prin Fondul european de dezvoltare regională (FEDER) și prin Fondul de coeziune în contextul redresării economice a statelor membre care primesc asistență financiară.
Christine De Veyrac (PPE), par écrit. – J’ai soutenu l’adoption de ce rapport qui permettra aux nations dont la stabilité financière est menacée par les spéculateurs d’obtenir des aides leur permettant de regagner la confiance des prêteurs et de maintenir ainsi leurs projets d’investissements. Je me félicite de l’introduction d’un plafond limitant les risques pour les prêteurs. Ainsi, l’Union soutient ses pays face à cette crise tout en s’engageant afin de regagner la confiance des marchés.
Tamás Deutsch (PPE), írásban. − Az elhúzódó gazdasági és pénzügyi válság megkérdőjelezi egyes országok makroökonómiai stabilitását.
Az érintett tagállamok költségvetési és adósságválsága olyan rendkívüli helyzeteket eredményezett, hogy azok a kohéziós és strukturális politika keretein belül nem tudnak végrehajtani fontos projekteket. A bankszektor kevés hajlandóságot mutat a finanszírozásra, ugyanakkor magánbefektetők sem állnak rendelkezésre.
A súlyosan érintett országok nem tudnak növekedést generálni, és egyes országokban a magán társfinanszírozások hiánya miatt leálltak a beruházások.
A magánszektort mindenképp be kell vonni az infrastrukturális projektek megvalósításába. Európának növekedésre van szüksége, amely csak úgy képzelhető el, ha mint kockázatmegosztó eszköz biztosítjuk az Európai Unió régióiban a Regionális Fejlesztési Alap és Kohéziós Alap pénzeinek abszorpcióját.
Erősíteni kell a szinergiákat az alapok között, mert csak így érhetjük el a hatékony felhasználást.
A társfinanszírozás és állami finanszírozás szabályai rendkívül merevek. Az hogy 95%-ra emelték a társfinanszírozás arányát némi segítséget jelent, azonban ez még mindig nem elégséges. A kohéziós politikák végrehajtási keretét újra kell gondolni, és azokban az esetekben ahol válság áltál indokolt problémák lépnek fel, alkalmazni kell ezeket a kockázatmegosztási lehetőségeket.
Ez a jogalkotási javaslat nem csak Görögországon segít, hanem számos, a válság által érintett tagállamon is. Ez a kockázatmegosztó eszköz lehetővé teszi a tagállamok számára a gyors, hatékony végrehajtást, és a már megkezdett projektek megvalósításának folytatását. A kockázatmegosztás ugyanakkor azt jelenti, hogy az Európai Bizottság és az Európai Beruházási Bank közösen tudnak majd fellépni annak érdekében, hogy a magánszektor befektetéseit is hatékonyabban be tudják vonni a projektek végrehajtásába.
Edite Estrela (S&D), por escrito. − Votei favoravelmente este relatório uma vez que tem por objetivo ajudar os Estados-Membros mais afetados pela crise financeira, possibilitando-lhes a execução dos programas financiados pelos fundos estruturais e de coesão. Esta proposta irá permitir a transferência de dotações financeiras disponíveis para a política de coesão para estes Estados-Membros de modo a cobrir os riscos relativos aos empréstimos e dar garantias aos promotores dos projetos.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − Atualmente existem vários países a ser objeto de ajuda por parte da União Europeia e do Fundo Monetário Internacional. O que se pretende nesta revisão do Regulamento, a terceira desde o início da crise económica, é assegurar a prossecução da implementação dos programas cofinanciados pelo Fundo Europeu de Desenvolvimento Regional (FEDER) e pelo Fundo de Coesão no contexto de recuperação económica dos Estados-Membros sob assistência financeira.
Assim, visa-se a criação de um regime de exceção temporário ao quadro destes dois programas através da criação de um mecanismo de partilha de riscos, de modo a evitar a paralisação total de projetos de infraestruturas, por falta de captação de cofinanciamento privado. Cumpre dizer que só serão elegíveis projetos para financiamento a título do mecanismo de partilha de riscos, os projetos relativamente aos quais o Banco Europeu de Investimento ou instituições análogas tenham tomado uma posição favorável, salvaguardando-se assim que apenas projetos geradores de receitas e economicamente viáveis estejam abrangidos. Por fim, felicito a iniciativa que espero que venha a ter o mesmo sucesso que outras anteriores de cariz semelhante.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − O relatório em análise versa sobre a proposta de regulamento do Parlamento Europeu e do Conselho que altera o Regulamento (CE) n.º 1083/2006 do Conselho no que respeita a algumas disposições que se aplicam aos mecanismos de partilha de riscos para os Estados-Membros que se encontram afetados, ou ameaçados, por graves dificuldades quanto à sua estabilidade financeira. Trata-se de uma medida muito importante e que tem em consideração as necessidades dos Estados-Membros em dificuldades uma vez que vai promover o desenvolvimento económico e a criação de emprego. Há projetos de desenvolvimento muito importantes que se encontram bloqueados devido à falta de liquidez. Votei favoravelmente esta proposta, inócua para o orçamento comunitário dado não exigir um reforço da respetiva dotação, porque considero que a União Europeia deve apoiar os Estados-Membros que, devido à crise económica e financeira que vivemos, se encontram em situação de dificuldade para cofinanciar projetos de investimento apoiados pelos fundos comunitários e correm o risco não só de terem de devolver o dinheiro, mas também de sofrerem penalizações. Por último, faço votos para que o Banco Europeu de Investimento e a Comissão finalizem, rapidamente, todas as questões processuais para que os Estados-Membros possam beneficiar desta medida.
João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. − Esta proposta contém disposições que permitem a criação de um mecanismo de partilha de riscos, baseado numa autorização de transferência de capital dos Fundos Estruturais e de Coesão, dos Estados-Membros para a Comissão Europeia, ou seja, a transferência de uma parte das dotações financeiras disponibilizadas aos países em dificuldades - que assim vêm encurtadas as dotações globais remanescentes. O objetivo é concentrar este capital no Banco Europeu de Investimento para cobrir os prejuízos, previstos e imprevistos, resultantes de empréstimos e garantias.
A denominada partilha de riscos é estabelecida entre o BEI e outras instituições financeiras nacionais ou internacionais, públicas ou privadas, que concederão os empréstimos a patrocinadores de projetos e à banca, com vista a fornecer cofinanciamento privado para projetos executados com as contribuições dos Fundos Estruturais e do Fundo de Coesão. Como afirmámos durante o debate, outros caminhos existiam para ultrapassar as limitações existentes do lado do investimento privado. Caminhos que não passassem por uma diminuição, na prática, do envelope financeiro global destes países, mas antes pelo seu reforço. Assim, estamos perante mais um exercício sui generis de solidariedade europeia. Por outro lado, em relação ao cariz dos projetos a financiar, é elucidativo o exemplo dado pela relatora, de financiamento da construção de autoestradas com portagens, exploradas por privados.
Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Rozsiahla svetová finančná kríza a hospodársky útlm závažným spôsobom narušili hospodársky rast a finančnú stabilitu a vyvolali výrazné zhoršenie finančných a hospodárskych podmienok v niekoľkých členských štátoch. Hoci už boli prijaté dôležité opatrenia zamerané na vyváženie negatívneho vplyvu krízy, pretrváva závažný vplyv na reálne hospodárstvo, pracovný trh a občanov. Členskému štátu, ktorý má ťažkosti alebo mu hrozia ťažkosti z dôvodu výnimočných okolností mimo jeho kontroly, môže byť poskytnutá finančná pomoc Únie. Po dvoch predchádzajúcich návrhoch na zmenu a doplnenie zodpovedajúceho nariadenia predložených v rámci reakcie na súčasnú hospodársku a finančnú krízu Komisia navrhuje tretiu zmenu a doplnenie obsahujúcu ustanovenia, ktoré by umožnili vytvorenie nástroja s rozdelením rizika. Podľa predkladaného návrhu by sa v záujme uplatňovania nástroja s rozdelením rizika umožnil prevod časti pridelených finančných prostriedkov poskytnutých členským štátom, ktoré majú alebo ktorým hrozia ťažkosti v súvislosti s finančnou stabilitou, späť Komisii. Zároveň je jeho cieľom zabezpečiť pokračovanie realizácie programov spolufinancovaných z Európskeho fondu regionálneho rozvoja a Kohézneho fondu v kontexte oživenia hospodárstva členských štátov prijímajúcich finančnú pomoc. Domnievam sa ale, že na financovanie v rámci nástroja s rozdelením rizika sú oprávnené iba projekty, v prípade ktorých Európska investičná banka alebo podobné inštitúcie prijali kladné rozhodnutie o financovaní.
Ildikó Gáll-Pelcz (PPE), írásban. − Az Európai Unió jelenleg egy tartós gazdasági és pénzügyi válsággal néz szembe, amely nem csupán számos tagállam makrogazdasági stabilitására, hanem Unió-szerte a finanszírozáshoz való hozzáférésre is kihatással van. Ez veszélyezteti a kohéziós politika programjainak végrehajtását is, mivel a pénzügyi intézmények likviditási problémái korlátozzák az érintett projekteket végrehajtó állami és magánszereplők rendelkezésére álló finanszírozási összegeket. A jelentés előadójával egyetértésben úgy vélem, hogy a pénzügyi ágazat által tapasztalt likviditáshiány nem korlátozódik azokra az országokra, amelyek az európai pénzügyi stabilizációs mechanizmusból vagy a fizetésimérleg-mechanizmusból pénzügyi segítségben részesültek. Ezért is tapasztalhatjuk azt, hogy az infrastrukturális és termelő beruházások vezetői valamennyi tagállamban a finanszírozási források apadását tartják az egyik legfőbb problémának. Megítélésem szerint a létrehozandó kockázatmegosztó mechanizmusok valamennyi tagállamra történő kiterjesztési lehetősége Unió-szerte növelni fogja a növekedésbe és a munkahelyteremtésbe való befektetések mennyiségét a strukturális és kohéziós alapok azon forrásainak felhasználása révén, amelyeket a jelenlegi programozási időszak végéig máskülönben nem használnának fel. Mivel mindezt magam is fontosnak tartom, szavazatommal támogattam a jelentést.
Jacky Hénin (GUE/NGL), par écrit. – La politique de cohésion est le seul réel mécanisme de redistribution des richesses dont l'Union dispose. Les pays les plus riches participent par le biais de ces fonds au développement et aux programmes de développement des régions les plus pauvres. Cette politique doit être maintenue pour remplir l'objectif qui lui a toujours été assigné: lutter contre la disparité des richesses des régions d'Europe.
La crise économique qui frappe l'Union frappe de manière plus prégnante les régions les plus pauvres et les plus en retard de développement. Ces régions ont plus que jamais besoin de poursuivre leurs investissements publics afin de lutter contre les effets néfastes de la crise. Nous demandons depuis le début de la crise à ce que la Commission renonce au principe de cofinancement pour les régions les plus pauvres et les plus en difficulté de l'Union, à savoir qu'elle finance à 100 % les programmes prévus depuis 2007 par les régions les plus en difficulté.
Malheureusement, ce n'est pas la solution qui a été choisie. C'est par le prêt, donc par la poursuite de l'endettement des États et régions les plus en difficulté, que la Commission souhaite faire poursuivre le financement des projets qui devaient être conduits grâce à la politique de cohésion. Nous le réfutons vivement.
Brice Hortefeux (PPE), par écrit. – Le Parlement a approuvé le règlement modificatif destiné à lutter contre la crise en intervenant financièrement, au moyen des fonds structurels, auprès des Etats membres touchés ou menacés par de graves difficultés financières. Il s'agit des Etats actuellement sous assistance financière, en particulier la Grèce. Ce dispositif de partage de risques doit permettre de mobiliser les financements privés qui sont nécessaires à la mise en œuvre de projets d'investissements productifs et d'infrastructures qui ne peuvent être que partiellement financés par des fonds publics. En période de crise, le risque de désengagement des investisseurs privés est fort. C'est pourquoi l'Union européenne se propose, avec le concours de la Banque européenne d'Investissement (BEI), de couvrir partiellement les risques que comportent les prêts aux banques et aux promoteurs de ces Etats défaillants, pour permettre aux projets générateurs de recettes d'être menés à leur terme. Ce dispositif d'aide n'est pas sans conditions. Le plafond budgétaire de l'instrument de partage des risques est précisé à l'avance, et seuls les projets qui font l'objet d'une décision favorable de la BEI peuvent bénéficier de ce soutien.
Ian Hudghton (Verts/ALE), in writing. − I was disappointed that my own group’s amendment encouraging renewable energy projects was not adopted. My own party is committed to supporting the development of such projects, and Scotland stands to become a global leader in the renewables revolution.
Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau šiam dokumentui, kadangi siekiama užtikrinti bendrai Europos regioninės plėtros fondo ir Sanglaudos fondo finansuojamų programų įgyvendinimo tęstinumą siekiant finansinę paramą gaunančių valstybių narių ekonomikos atgaivinimo. Taikant priemonę ketinama šalinti rimtas kliūtis, su kuriomis susiduria kai kurios valstybės narės, siekdamos gauti privačių lėšų, reikalingų įgyvendinant infrastruktūros ir produktyvių investicijų projektus, kurie gali būti tik iš dalies finansuojami valstybinėmis lėšomis. Labiausiai nuo finansų ir ekonomikos krizės nukentėjusiose valstybėse narėse, kilo pavojus, jog kai kurie strateginiai projektai, kurie buvo atrinkti bendram finansavimui pagal sanglaudos politikos programas, nebus įgyvendinti, nes privataus sektoriaus investuotojai ir bankai arba neturi pakankamo likvidumo, kad skolintų projektams ir projektų vystytojams, arba nebenori prisiimti investavimo esamomis sąlygomis rizikos. Siūloma priemonė yra įprastos sistemos, kurioje įgyvendinama sanglaudos politika, išimtis, kurią pateisina tik išskirtinės, dėl krizės atsiradusios aplinkybės. Todėl šia priemone siekiama padengti dalį rizikos, susijusios su skolinimu bankams ar projektų vystytojams valstybėse narėse, kurios turi didelių finansinio stabilumo sunkumų arba kurioms gresia tokie sunkumai, siekiant išsaugoti privačių investuotojų dalyvavimą ir įveikti svarbias kliūtis, su kuriomis susiduriama įgyvendinant sanglaudos politikos programas.
Philippe Juvin (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur de ce rapport relatif à la création d'instruments de partage des risques en faveur des États membres touchés ou menacés par de graves difficultés quant à leur stabilité financière. La création de tels instruments peut développer la participation du secteur privé dans le financement de projets dans les pays européens en difficulté afin de relancer l'emploi et la croissance. Ainsi, des pays comme l'Irlande, la Grèce ou le Portugal pourront bénéficier de ces dispositifs.
Krišjānis Kariņš (PPE), rakstiski. − Es atbalstīju rezolūciju par priekšlikumu regulai, ar ko groza Padomes Regulu (EK) Nr. 1083/2006 attiecībā uz dažiem noteikumiem, kuri skar riska dalīšanas instrumentu dalībvalstīm, kurām ir finanšu stabilitātes problēmas. Regula attiecas uz tām Eiropas Savienības valstīm, kuras saņem starptautisko aizdevēju finansējumu. Tā paredz dalībvalstīm iespēju iegūt papildu līdzekļus, kurus tās vairs nevar piesaistīt ekonomikas lejupslīdes un banku sektora sasaluma dēļ, struktūrfondu un kohēzijas fonda projektiem. Esmu aktīvi strādājis pie šīs regulas izstrādes — biju Eiropas Tautas partijas (ETP) frakcijā atbildīgs par viedokļa sagatavošanu šai regulai, kurš tika iesniegts Ekonomikas un monetāro lietu komitejai, kurā esmu biedrs. Strādājot ar citām politiskajām grupām, panācu, ka visus manis iesniegtos grozījumus komitejā balsošanas procesā atbalstīja.
Giovanni La Via (PPE), per iscritto. − Ho espresso voto favorevole alla relazione dell’On. Hubner perché ritengo che, in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando, l’istituzione di uno strumento per la condivisione dei rischi a livello europeo, sia quanto mai un’iniziativa necessaria. La definizione di tale strumento passa attraverso la definizione di specifiche regole e criteri che dovranno essere rispettati per poter accedere al fondo di condivisione dei rischi, regole individuate in stretta cooperazione con la Banca europea per gli investimenti. Altrettanto regolamentata è la capacità, per ogni Stato membro, di partecipare a questo strumento attivato sul piano europeo. Non vi è dubbio che tale iniziativa, portata avanti in un periodo storico di crisi economica ma anche sociale, rafforzi il ruolo e il significato del Parlamento, sia a livello democratico ma, sopratutto, restituendogli il ruolo di garante della solidarietà tra Stati membri, che è indispensabile per uscire dalla crisi finanziaria che stiamo vivendo.
Agnès Le Brun (PPE), par écrit. – En raison d'une stabilité financière précaire, de nombreux Etats de l'Union européenne peinent à mobiliser les financements privés indispensables à la mise en œuvre d'infrastructures et d'investissements productifs sans lesquels il ne peut y avoir de croissance. Aussi je me réjouis que le Parlement européen ait adopté cette proposition de la Commission visant à créer un instrument de partage de nature à rassurer les opérateurs privés et ainsi à les conduire à participer à la relance de l'économie.
Constance Le Grip (PPE), par écrit. – J'ai soutenu ce rapport. A travers ce texte, le Parlement européen prouve qu’il a pleinement pris conscience des crises successives que nous venons de vivre et qu'il se montre créatif en ce qui concerne les voies et les moyens d'en sortir. Je me réjouis également de la création d’un mécanisme de partage des risques visant à couvrir une partie du risque associé à l’octroi de prêts aux banques. Cela pourrait permettre d'accroître la participation du secteur privé au financement de projets menés dans des Etats-membres touchés par la crise et ainsi de favoriser l'emploi et la croissance. Les pays européens les plus touchés par la crise vont pouvoir bénéficier de ce soutien macroéconomique.
Marian-Jean Marinescu (PPE), în scris. − Am votat în favoarea acestui raport deoarece susţin propunerea privind crearea de sinergii între programele pentru împrumuturi şi fondurile UE din statele membre aflate sub asistenţa financiară a Uniunii sau a Fondului Monetar Internaţional. Statele membre se confruntă cu obstacole serioase în ceea ce priveşte atragerea de finanţare privată pentru implementarea proiectelor de investiţii şi de infrastructură care pot fi doar parţial finanţate din fonduri publice. În acest context, raportul este foarte important deoarece prezintă un cadru menit să amelioreze riscurile asociate cu împrumuturile către bănci sau cu promotorii de proiecte în statele membre cu stabilitate financiară problematică. Este vital ca implicarea investitorilor privaţi să fie menţinută şi trebuie să ne asigurăm că sunt minimizate toate obstacolele în implementarea programelor de coeziune. Raportul reprezintă un pas important în acest sens.
David Martin (S&D), in writing. − I welcome the proposal and note that the aim is to ensure the continuation of the implementation of the programmes co-financed by the European Regional Development Fund (ERDF) and Cohesion Fund (CF) in the context of economic recovery of the Member States under financial assistance. I consider that some elements of the proposal should be clarified and amendments tabled aimed at clarifying the text, with the addition of a definition of a risk-sharing instrument (in line with the recent compromise proposal for a Financial Regulation text) together with a detailed description of the procedure to be applied in order to establish and implement a risk-sharing instrument based on the legal patterns of existing risk-sharing instruments in other Union policies. Furthermore, the rapporteur suggests inserting a new Article 36a for better legal drafting purposes, as well as structuring the article in paragraphs and sub-paragraphs.
Clemente Mastella (PPE), per iscritto. − Negli Stati membri maggiormente colpiti dalla crisi economica e finanziaria, diversi progetti strategici selezionati per il cofinanziamento a titolo dei programmi della politica di coesione rischiano di non essere attuati perché gli investitori e le banche del settore privato non dispongono della liquidità necessaria per concedere prestiti ai progetti e ai promotori di progetti, oppure perché non sono più disposti a sostenere i rischi di investimento nel contesto attuale.
Lo strumento di condivisione dei rischi rappresenta, dunque, un'eccezione al normale quadro di attuazione ed ha l'obiettivo di coprire parte dei rischi associati alla concessione di prestiti alle banche o ai promotori di progetti negli Stati membri che subiscono o rischiano di subire gravi difficoltà in merito alla loro stabilità finanziaria.
Valutiamo positivamente questa proposta che intende assicurare che si continui a dare esecuzione ai programmi cofinanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e dal Fondo di coesione. Riteniamo, però, ammissibili al finanziamento dello strumento di condivisione dei rischi esclusivamente i progetti per i quali la BEI o altre istituzioni simili hanno adottato una decisione di finanziamento positiva e quelli che generano entrate ed i progetti di aiuti di Stato già inclusi nei programmi operativi degli Stati membri interessati.
Véronique Mathieu (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur de ce texte, qui est une réponse supplémentaire à la crise économique et financière actuelle. En effet, dans ce contexte exceptionnel, ce texte constitue une exception par rapport aux règles de mise en œuvre de la politique de cohésion. Les nouvelles dispositions permettront aux Etats membres qui en font la demande de transférer une partie de leur financement régional directement à la Commission. Ainsi, un partage de risques concernant un projet régional pourra être conclu entre une institution financière et la Commission. Cette disposition a pour but de convaincre les investisseurs privés, afin qu'ils prennent part à des projets de développement régional.
Mairead McGuinness (PPE), in writing. − This proposal aims to assist Member States in receipt of financial assistance under programmes (currently Portugal, Romania and Ireland as well as Greece) in addressing serious obstacles in raising the private financing needed in order to implement infrastructure and productive investment projects which can only be part-financed by public funds. I voted in favour of the report.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − Em julho de 2011, os Chefes de Estado e de Governo da área do euro solicitaram à Comissão e ao BEI que reforçassem as sinergias entre os programas de concessão de empréstimos e os fundos da União nos Estados-Membros que estiverem a ser objeto de assistência da União e do Fundo Monetário Internacional na altura em que a modificação entrar em vigor. A medida destina-se a tentar ultrapassar os importantes obstáculos com que alguns Estados-Membros se defrontam para mobilizar o financiamento privado necessário para realizar investimentos infraestruturais e produtivos que apenas podem ser parcialmente financiados por fundos públicos. Julgo ser esta uma boa medida para que os Estados-Membros intervencionados possam continuar a investir em projetos infraestruturais e produtivos.
Alexander Mirsky (S&D), in writing. − The purpose of this amendment is to help those Member States most affected by the financial crisis to continue with the implementation of programmes under the Structural and Cohesion Funds. With the financial and economic crisis increasing the pressure on national financial resources and Member States consolidating their budgets, a smooth implementation of cohesion policy programmes is a tool for injecting funds into the economy. In reality some countries are forgiven their debts while others have to pay them back with interest.
Andreas Mölzer (NI), schriftlich. − Nach den beiden vorausgegangenen Vorschlägen zur Änderung der Verordnung (EG) Nr. 1083/2006 des Rates, die eine Reaktion auf die derzeitige Wirtschafts- und Finanzkrise darstellten, schlägt die Kommission nunmehr eine dritte Änderung vor, durch die die Verordnung um Vorschriften zur Schaffung eines Risikoteilungsinstruments ergänzt werden soll. Damit sollen noch mehr Gelder in die Mitgliedstaaten, die derzeit schon großzügige Kredite erhalten wie Irland, Griechenland, Portugal und Rumänien, gepumpt werden. Angeblich will man so Kreditklemmen zur Durchführung von Infrastruktur- und Investitionsprojekten, die nur zum Teil mit öffentlichen Mitteln finanziert werden können, überwinden. Dies ist unter der Maßgabe, dass bereits hunderte Milliarden Euro an diese Staaten bzw. an deren Banken geflossen sind, und den Umstand, dass die EU-Zuschüsse für Infrastrukturprojekte bereits von 50 % auf 85 % angehoben wurden, nicht zu goutieren. Irgendwann muss man hier eine Grenze ziehen, insbesondere dann, wenn man sich in Erinnerung ruft, dass die Gelder in den genannten Staaten in der Vergangenheit nicht immer korrekt verwendet wurden. Angesichts der stark defizitären Haushalte der Nettozahler, die selbst zu drastischen Sparmaßnahmen gezwungen sind, ist das den dortigen Bürgern auch nicht weiter zumutbar. Daher habe ich gegen den Bericht gestimmt.
Rareş-Lucian Niculescu (PPE), în scris. − Prin acest raport, UE creează un instrument de partajare a riscului pentru ţările cu asistenţă financiară, dotându-se astfel cu un instrument pentru a facilita viitoarele investiţii în ţări cu probleme financiare. Utilizarea fondurilor structurale ca un fond de garanţie pentru a facilita finanţarea proiectelor de infrastructură şi atragerea de investitori privaţi este o măsură corectă din punct de vedere economic, care ar putea folosi în viitor unui număr important de state aflate în dificultate.
Younous Omarjee (GUE/NGL), par écrit. – La politique de cohésion est le seul réel mécanisme de redistribution des richesses dont l'Union européenne dispose. Les pays les plus riches participent par le biais de ces fonds au développement des régions les plus pauvres. Cette politique doit poursuivre l'objectif qui lui a toujours été assigné: lutter contre la disparité des richesses des régions d'Europe.
La crise économique frappe de manière plus prégnante les régions les plus pauvres et les plus en retard de développement. Ces régions ont plus que jamais besoin de poursuivre les investissements publics afin de lutter contre les effets néfastes de la crise.
Nous demandons depuis le début de la crise que la Commission européenne renonce au principe de cofinancement pour les régions les plus en difficulté de l'Union européenne. Nous demandons que la Commission européenne finance à 100% les programmes qui étaient prévus depuis 2007 par les régions les plus en difficulté. Malheureusement ce n'est pas la solution choisie. C'est par le prêt et par la poursuite de l'endettement des États et régions les plus en difficulté que la Commission européenne souhaite poursuivre le financement des projets qui devaient être conduits grâce à la politique de cohésion. Je le réfute.
Rolandas Paksas (EFD), raštu. − Balsavau už šią rezoliuciją. Šiuo kritišku finansinių išteklių trūkumo laikotarpiu būtina padėti valstybėms narėms įgyvendinti struktūrinių fondų programas ir infrastruktūros projektus, galinčius turėti greitą realų poveikį ekonomikai ir didinti užimtumą. Atkreiptinas dėmesys į tai, kad Europos investicijų bankas ar kitos tarptautinės institucijos galės lengviau patvirtinti paskolas, skirtas viešiesiems projektams su privačiu indėliu bendrai finansuoti, tuo metu, kai dėl valstybių narių finansinio stabilumo problemų tokių paskolų gauti neįmanoma. Manau, kad turėtų būti užtikrinama, jog tinkamais gauti finansavimą iš rizikos pasidalijimo priemonės būtų laikomi tik tie projektai, kurie turi akivaizdų teigiamą poveikį vietos ekonomikai ir darbo rinkai ir dėl kurių finansavimo EIB priėmė palankų sprendimą.
Justas Vincas Paleckis (S&D), in writing. − The economic crisis became a challenge for the European Union. Member States do not face it independently one from another; it threatens the whole Union. That is why we have to be flexible to respond efficiently. I welcome efforts by the Commission and the rapporteur in this direction. The new measure proposed is designed to respond to specific problems in specific circumstances. Previous measures have foreseen austerity for Member States in difficulties. But it is not enough. In Greece there is 50% youth unemployment. To tackle this and other social and economic problems, the countries in crisis need growth. And the EU should help them; it should reform its instruments in order to be able to boost economies.
Alfredo Pallone (PPE), per iscritto. Grecia, Irlanda, Portogallo, Ungheria, Romania e Lettonia. Sono questi i Paesi dell'Unione interessati da programmi di assistenza finanziaria a causa della crisi economica ed è per questi Stati che la Commissione ha avanzato la proposta, approvata dal Parlamento anche grazie al mio voto, che delinea gli "strumenti di condivisione dei rischi" per portare avanti l'esecuzione dei programmi finanziati dai Fondi strutturali e dal Fondo di coesione per il periodo 2007 - 2013. Il testo prevede la possibilità di trasferire alla gestione diretta della Commissione i fondi assegnati allo Stato membro affinché si possano concludere, senza spese aggiuntive, accordi con istituzioni finanziarie (BEI) che garantiscano le risorse per tutelare gli investimenti. In questo modo si limiterà il rischio di perdita dei Fondi, già assegnati agli Stati membri in difficoltà, per la politica di coesione.
Γεώργιος Παπανικολάου (PPE), γραπτώς. – Υπερψήφισα την έκθεση στηρίζοντας το συμβιβασμό που έχει επιτευχθεί με το Συμβούλιο έπειτα από την αποτυχία των δύο προηγούμενων προτάσεων της Επιτροπής. Η συμφωνία αυτή προβλέπει ενίσχυση των συνεργειών ανάμεσα στα προγράμματα δανεισμού και τα κονδύλια της Ένωσης στα κράτη μέλη που λαμβάνουν βοήθεια από την Ένωση ή από το Διεθνές Νομισματικό Ταμείο τη στιγμή της έναρξης ισχύος της τροποποίησης, σημείο σημαντικό για την Ελλάδα. Το μέτρο αυτό έχει ευθεία αναφορά στην χώρα μας, καθώς διευκολύνει την συγκέντρωση της αναγκαίας ιδιωτικής χρηματοδότησης για την υλοποίηση έργων υποδομής και παραγωγικών επενδύσεων τα οποία μπορούν να χρηματοδοτηθούν μόνο εν μέρει από δημόσια κονδύλια. Με αυτόν τον τρόπο μεγάλα έργα, όπως οι αυτοκινητόδρομοι, μπορούν και πάλι να ξεκινήσουν και να ολοκληρωθούν.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − Votei favoravelmente o presente relatório referente a determinadas disposições aplicáveis a mecanismos de partilha de riscos para Estados-Membros afetados ou ameaçados por graves dificuldades no que diz respeito à sua estabilidade financeira por estar de acordo com o objetivo do presente instrumento que é o de assegurar a prossecução da implementação dos programas cofinanciados pelo Fundo Europeu de Desenvolvimento Regional (FEDER) e o Fundo de Coesão (FC) no contexto da recuperação económica dos Estados-Membros sob assistência financeira.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − Abstention. The risk-sharing instrument shall be applicable for the rest of the cohesion policy programming period 2007-2013. The risk-sharing instrument shall only be applicable in Member States that have been granted financial assistance according to one of the mechanisms set out in Article 77(2) of Council Regulation (EC) No 1083/2006 as amended by Regulation (EU) No 1311/2011. Currently, this applies to four Member States: Greece, Ireland, Portugal and Romania. The Commission is reported as stating that Greece is the only country which has so far expressed interest in the instrument and that the Commission would also not have enough administrative capacity to cope with projects from more than one Member State. The instrument is only applicable as long as the Member States fall within the financial assistance mechanism. Our group has considered as problematic a first-reading agreement text in trilogues before even the official compromise negotiations for the vote in the Committee on Regional Development started.
Licia Ronzulli (PPE), per iscritto. − Ho votato a favore di questo testo perché considero prioritaria la creazione di uno strumento finanziario di questo genere.
Ritengo sia necessario un impegno per far fronte alle gravi difficoltà incontrate da alcuni Stati membri nel raccogliere i finanziamenti privati necessari per l'attuazione di progetti d'investimento nelle infrastrutture e nella produzione, che possono essere finanziati solo in parte mediante fondi pubblici.
Occorre evidenziare che la misura proposta rappresenta un'eccezione al normale quadro di attuazione della politica di coesione ed è giustificata esclusivamente alla luce delle circostanze eccezionali imposte dalla crisi odierna. Il suo obiettivo rimane infatti quello di coprire parte dei rischi associati alla concessione di prestiti alle banche o ai promotori di progetti negli Stati membri.
Amalia Sartori (PPE), per iscritto. − La recente crisi finanziaria ha colpito molti stati dell'Unione europea, alcuni in particolare hanno risentito contraccolpi maggiori.
Ho votato a favore della relazione dell'onorevole Hübner e sostengo pienamente le linee guida del testo, le quali hanno come obiettivo primario quello di aiutare e sostenere i paesi in difficoltà. Le suddette norme sono di fondamentale importanza in questo periodo di crisi; permetteranno, infatti, l'esecuzione di importanti progetti infrastrutturali, di basilare importanza per le entrate degli Stati ed il mantenimento dei posti di lavoro.
In questo modo l'Unione europea garantisce il suo sostegno agli Stati membri in difficoltà, assicura che i suoi aiuti non siano persi e fornisce garanzie agli Stati membri che sono contribuenti netti.
Monika Smolková (S&D), písomne. − Nástroje s rozdelením rizika sú určené členským štátom, ktoré najviac postihla hospodárska kríza a sú ohrozené mnohé strategické projekty vybrané na spolufinancovanie programov v rámci politiky súdržnosti – programy financované z Európskeho fondu regionálneho rozvoja alebo Kohézneho fondu. Cieľom opatrenia je pokryť časť rizika spojeného s požičiavaním bankám alebo predkladateľom projektov v členských štátoch, ktoré už majú alebo ktorým hrozia ťažkosti s finančnou stabilitou. V súčasnosti je najviac ohrozenou krajinou Grécko, ale podobné problémy môžu mať v budúcnosti aj iné štáty, preto som tento návrh Komisie a uznesenie podporila.
Nuno Teixeira (PPE), por escrito. − Congratulo-me com a proposta da Comissão Europeia, no sentido de facilitar ainda mais o cofinanciamento dos programas ao abrigo do FEDER e do Fundo de Coesão, a qual contribuirá para ultrapassar os obstáculos relacionados com a mobilização do financiamento privado necessário. Votei a favor deste reforço do mecanismo de partilha de riscos para os Estados-Membros afetados ou ameaçados por graves dificuldades no que diz respeito à sua estabilidade financeira, como é o caso de Portugal, esperando que tal possa contribuir para a sua retoma económica.
Derek Vaughan (S&D), in writing. − I fully support these proposals to introduce risk-sharing instruments to help regional development projects to continue in Member States that are under EU or IMF assistance. It is vital that these instruments are used to encourage private investment in funded projects in order to generate employment and growth in struggling economies such as Greece. European regional funding provides an important economic boost by contributing to projects that improve social and economic cohesion throughout the EU. In times of economic difficulty, some regions struggle to find match funding, and this is why these risk-sharing instruments will be vital in promoting potential private investment.
Angelika Werthmann (NI), in writing. − The measure proposed in this report is intended to address the serious obstacles faced by some Member States, raising the private financing needed to implement infrastructure and productive investment projects. The current proposal contains provisions that would allow the creation of a risk sharing instrument. The objective would be to provide capital contributions to cover expected and unexpected losses of loans and guarantees to be extended under a risk-sharing partnership with the European Investment Bank and/or other financial institutions, to which I fully agree. The measured proposed is an exception to the normal framework in which cohesion policy is implemented, justified only by the exceptional circumstances imposed by the crisis.
Inês Cristina Zuber (GUE/NGL), por escrito. − O objetivo desta proposta que estabelece a denominada partilha de riscos advoga que o BEI e outras instituições financeiras nacionais ou internacionais, públicas ou privadas, concedam os empréstimos a patrocinadores de projetos e à banca, com vista a fornecer cofinanciamento privado para projetos executados com as contribuições dos Fundos Estruturais e do Fundo de Coesão. No entanto, esta proposta tem um grave problema – com esta transferência de capital dos Fundos Estruturais e de Coesão para a Comissão Europeia, os Estados-Membros veem diminuído o seu pacote financeiro global, o que é altamente prejudicial para os mesmos. O que se impunha era, sim, o reforço da dotação dos fundos destinados a estes países.
Dictamen del Tribunal de Justicia sobre la compatibilidad con los Tratados del Acuerdo entre los Estados Unidos de América y la Unión Europea sobre la utilización y la transferencia de los registros de nombres de los pasajeros al Departamento de Seguridad del Territorio Nacional de los Estados Unidos B7-0200/2012
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Cette semaine, nous avons trouvé un accord sur un dossier sensible : le transfert des données des passagers aériens de l'Union européenne aux Etats-Unis. J'ai approuvé l’avis de la Cour de justice sur la compatibilité de l'accord entre les États-Unis d'Amérique et l'Union européenne sur l'utilisation et le transfert des données des dossiers passagers de l'Union européenne aux Etats-Unis, qui était l'objet de ce vote.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − Por considerar que o presente Acordo entre a União Europeia e os EUA parece procurar atingir um equilíbrio razoável entre a proteção dos direitos dos cidadãos europeus e as necessárias garantias de segurança as quais, em última análise, nos beneficiam a todos, não posso votar favoravelmente a presente proposta de resolução.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − A proposta de resolução em análise, apresentada pela colega Cornelia Ernst, em nome do Grupo GUE/NGL, incide sobre um pedido de parecer ao Tribunal de Justiça relativo à compatibilidade com os Tratados do Acordo UE-EUA, da utilização e transferência dos registos de identificação dos passageiros para o Departamento da Segurança Interna dos Estados Unidos. Após os trágicos acontecimentos de 11 de setembro de 2001, todas as companhias aéreas reforçaram os seus níveis de segurança. No que respeita às viagens entre a Europa e os Estados Unidos da América (EUA), este país passou a exigir um conjunto de dados dos passageiros o que, em certa medida, violava o direito à proteção de dados em vigor na União Europeia, concretamente quanto a dados pessoais (bancários, condições de saúde, etc.), tal como referido no parecer do Tribunal de Justiça Europeu. Todavia, nos últimos anos, houve uma grande aproximação dos EUA à posição defendida pela UE. Além disso, e dado o caráter de urgência, as novas condições são as melhores possíveis e não se comparam às que poderiam ser objeto de acordos bilaterais. Assim, entendo que o novo acordo é melhor do que os bilaterais e, por isso, votei contra esta proposta de resolução.
João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. − Esta resolução, proposta pelo nosso grupo, questiona criticamente a legitimidade do Acordo PNR. O GUE/NGL requer que o Tribunal Europeu de Justiça se pronuncie sobre a legalidade do mesmo. Recorde-se que, no passado, esta entidade se pronunciou pela ilegalidade do primeiro acordo celebrado pela Comissão. Do nosso ponto de vista, este Acordo é mais um ato de submissão da UE aos EUA. Este país, a pretexto do dito combate ao terrorismo, aprofunda uma inquietante deriva securitária e persecutória, a que não são alheias tentativas de criminalização da luta e do protesto social, em especial num momento de agudização da crise do capitalismo e dos seus efeitos. A maioria das pessoas que utilizam o transporte aéreo desconhecerá o que é o PNR - o registo de identificação dos passageiros. Mais, desconhecerá a utilização que hoje é feita desse registo e a utilização a que este Acordo abre portas. O GUE/NGL dá, assim, pela sua destacada intervenção neste debate, um inestimável contributo para a denúncia do conteúdo e das consequências deste acordo - algo essencial para a dinamização da necessária luta e rejeição deste intolerável ataque a direitos, liberdades e garantias dos cidadãos.
Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Bol prijatý európsky právny rámec, ktorý leteckým spoločnostiam umožňuje prenos údajov o cestujúcich z osobných záznamov o cestujúcich. V tomto kontexte bola uzatvorená Dohoda medzi Spojenými štátmi americkými a Európskou úniou o využívaní osobných záznamov o cestujúcich a ich postupovaní Ministerstvu vnútornej bezpečnosti Spojených štátov amerických. Od nadobudnutia platnosti Lisabonskej zmluvy 1. decembra 2009 si uzatváranie nových dohôd o osobných záznamoch o cestujúcich vyžaduje súhlas Európskeho parlamentu pred tým, ako Rada rozhodne o ich konečnom schválení. Jasným účelom uvedenej dohody je stanoviť podmienky, za ktorých sa môžu údaje z osobných záznamov o cestujúcich prenášať, spracúvať a chrániť. V otázke súladu návrhu dohody s právnymi predpismi EÚ o ochrane údajov, a teda v otázke, či je v tomto ohľade zlučiteľná so zmluvami, však vládne právna neistota. I preto považujem za opodstatnené, že sa Európsky parlament rozhodol požiadať Súdny dvor o stanovisko k súladu dohody so zmluvami.
David Martin (S&D), in writing. − I voted against this resolution because I believe the legislation on passenger name records requires a political and not a legal decision. Therefore no value would have been gained by referring this matter to the ECJ.
Alexander Mirsky (S&D), in writing. − The resolution states that there is legal uncertainty as to whether the draft agreement complies with EU data protection legislation and thus as to whether it is compatible with the EU Treaties. I voted against.
Andreas Mölzer (NI), schriftlich. − Die Probleme mit dem PNR-Abkommen sind vielfältig und wurden an anderer Stelle bereits ausführlich dargelegt. Es ist daher mehr als angebracht, dieses Abkommen, mit dem die EU-Kommission wieder einmal die Rechte ihrer Bürger am Altar der sogenannten transatlantischen Zusammenarbeit opfert, genau vom EuGH durchleuchten zu lassen. Es muss überprüft werden, ob dies mit den EU-Verträgen und der Menschenrechtskonvention überhaupt vereinbar ist. Denn wenn es heißt, das vorliegende PNR-Abkommen sei besser als keines, dann ist das zwar richtig, doch nur bezogen auf die Airlines. Denn die können einer Klage eines Passagiers auf Verletzung seiner Grundrechte durch die Weitergabe der Daten an die US-Behörden dann mit dem Verweis auf das Abkommen entgegentreten. Das Abkommen verschlechtert so definitiv die Rechte der EU-Bürger, weshalb es strikt abzulehnen ist. Dem Bericht, der vorschlägt das Abkommen dem EuGH vorzulegen, war daher zuzustimmen.
Rolandas Paksas (EFD), raštu. − Pritariu šiai rezoliucijai. Manau, kad yra būtina kreiptis į Teisingumo Teismą dėl Jungtinių Amerikos Valstijų ir Europos Sąjungos susitarimo dėl keleivio duomenų įrašų naudojimo ir perdavimo Jungtinių Valstijų Vidaus saugumo departamentui. Kiekvienas pagrindinių teisių ir laisvių ribojimas turi būti būtinas, proporcingas ir nustatytas įstatymu. Atkreiptinas dėmesys, kad šiame susitarime yra daug teisinių neaiškumų dėl jo atitikties ES duomenų apsaugos teisės aktams. Nėra aiškus ir tikslus susitarimo tikslas, duomenų saugojimo laikotarpio trukmė. Manau, kad turėtų būti susiaurintas perduodamų duomenų sąrašas. Kyla abejonių, ar vidaus saugumo departamentas turėtų tvarkyti neskelbtinus duomenis.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − Votei favoravelmente a presente proposta de pedido de parecer ao Tribunal de Justiça da União Europeia relativo à compatibilidade com os Tratados do Acordo UE-EUA sobre a utilização e a transferência dos registos de identificação dos passageiros para o Departamento da Segurança Interna dos Estados Unidos por considerar que em vários aspetos existe uma deterioração em comparação com o primeiro Acordo de 2004.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − In favour. A European legal framework allowing airlines to transfer passengers’ PNR data was established by Council Decision 2004/496/EC of 17 May 2004 on the conclusion of an Agreement between the European Community and the United States of America on the processing and transfer of PNR data by Air Carriers to the United States Department of Homeland Security, Bureau of Customs and Border Protection (9) (hereinafter ‘the Agreement’). It is clear to me that the EP should take the view that there is legal uncertainty as to whether the draft Agreement complies with EU data protection legislation and thus whether it is compatible with the Treaties in this respect. Furthermore, it questions the choice of legal basis, i.e. Articles 82(1)(d) and 87(2)(a) TFEU (police and judicial cooperation), rather than Article 16 TFEU (data protection).
Inês Cristina Zuber (GUE/NGL), por escrito. − O Acordo PNR entre os EUA e a UE, que permite que o Departamento de Segurança Interna dos EUA tenha acesso a uma panóplia de dados pessoais de todos os passageiros que viajem de e para os EUA ou que façam escala nos EUA, é um dos documentos que este Parlamento aprovou que mais ataca os direitos e liberdades fundamentais dos cidadãos. A resolução do GUE/NGL questiona criticamente a legitimidade deste Acordo, inclusive na perspetiva da proteção de dados individuais, requerendo que o Tribunal Europeu de Justiça se pronuncie sobre a legalidade do mesmo. Do nosso ponto de vista, este Acordo é mais um ato de submissão da UE aos EUA, os quais, a pretexto do dito combate ao terrorismo, aprofundam a sua deriva securitária e de vigilância, o que pode levar (e leva) à perseguição de todos quantos não se alinhem e combatam o imperialismo dos EUA, que se distingam na sua forma de pensamento, e que inclusive partilhem ideais de progresso social que vão contra os interesses dos EUA. Reiteramos que tudo faremos para travar e impedir a aplicação deste Acordo da vergonha.
Damien Abad (PPE), par écrit. – Depuis les attentats du 11 septembre, les États-Unis renforcent le contrôle de l'accès à leur territoire, notamment des vols à destination des États-Unis. Ainsi, depuis 2007, un accord provisoire entre les États-Unis et l'Union européenne encadre le transfert de données des passagers des compagnies aériennes au ministère américain de la sécurité intérieure. Cette semaine, nous avons voté le remplacement de cet accord par un autre pour lequel j'ai donné mon approbation. Ce nouvel accord relève le niveau de protection des données des passagers européens.
Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. − Aprovo o presente relatório. O novo acordo não é perfeito, mas acaba por proteger mais os viajantes europeus que se deslocam para os Estados Unidos da América. Desde 2007 que há um acordo negociado pela Comissão Europeia e uma série de acordos bilaterais, bem menos adequados, com os EUA. Este é, até ao momento, o melhor que se conseguiu ao longo das negociações. Portanto, caso este acordo não tivesse sido aprovado, manteríamos em vigor um quadro pior. Hoje é possível monitorizar a sua aplicação e exigir correções ou mesmo a suspensão, o que é uma evolução e está no texto de compromisso da Comissão Europeia. Não deixa, no entanto, de preocupar que os cidadãos europeus não tenham acesso a uma revisão judicial nos EUA. Mas, de uma maneira geral, os registos de passageiros podem ser um instrumento para combater o terrorismo e outras formas de criminalidade transnacional organizada e desse ponto de vista é sempre importante fazerem-se acordos como este que procurem responder a estes desafios da atualidade.
Pino Arlacchi (S&D), in writing. − Mr President, I am strongly against this agreement. First of all, I would like to underline that this agreement is misleading as it make people believe that it is difficult for law enforcement agencies to access passenger data. This is not true, and the usefulness of the creation of this huge database for security purposes is equal to zero. This agreement is the outcome of the US strategy based on fear of the terrorist threat. It must be made clear that, on this subject, the mismatch between public perception and the reality is extreme. The data, however, speak for themselves and they show a very sharp decrease in terrorist attacks in recent years in every region of the planet. For this reason, I believe that consent to the EU-USA agreement on the use and transfer of PNR would be the umpteenth effect of the global hysteria spread by governments, arms trade conglomerates and media. Additionally, I am particularly concerned by many points left unsettled in the Agreement, such as the need to prove the necessity and proportionality of mass data collections, their bulk transfer and compliance with data protection rules and judicial control.
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Le transfert des données des passagers aériens de l'Union européenne aux Etats-Unis a été approuvé après de nombreux débats. Etant donné que les Européens bénéficient d'une dispense de visa lorsqu'ils se rendent aux Etats-Unis, Washington nous demande depuis plusieurs années le transfert des données des passagers, dans le cadre de leur lutte contre le terrorisme. Ces données sont le nom, l'adresse, ou encore le numéro de siège ou la référence des bagages des passagers. La question qui a divisé le Parlement européen est celle de la conservation et de l'utilisation de ces données. Le nouvel accord intervenu prévoit que ces données ne soient accessibles que six mois puis définitivement supprimées au bout de cinq ans. J'ai voté en faveur de cet accord car il garantit une meilleure protection contre le terrorisme tout en assurant le respect des droits fondamentaux.
Jean-Luc Bennahmias (ALDE), par écrit. – Nous avions résisté jusqu'ici en 2004 et 2007, mais cette fois-ci le PE a donné son feu vert à l'accord UE-Etats-Unis sur le transfert des données personnelles des passagers aériens (PNR), en dépit de l'opposition revendiquée de la rapporteure Sophia in't Veld. En accord avec l'alerte de Mme int' Veld, j'ai rejeté ce nouvel accord, qui balaie d'un revers de main les garanties nécessaires pour assurer la protection des données personnelles et le respect de la vie privée qui est dû aux passagers. L’accord repose, pour l’essentiel, sur une confiance aveugle donnée aux autorités américaines. Concrètement, les données "passagers nominatives" seront conservées pendant 15 ans, et sous forme anonyme pour une durée indéterminée, sans recours juridictionnel réel hors du territoire des Etats-Unis. Autant dire que c'est un véritable déni des libertés individuelles, et une pure aberration juridique. Un tel traitement de données passagers est simplement inacceptable, et incompatible avec les principes de proportionnalité et de finalité, puisque des données personnelles et commerciales d’un nombre indéterminé de personnes non suspectes sont traitées à des fins de sécurité et de lutte antiterroriste. L'inquiétude reste entière quant au précédent que cet accord créé pour les futurs accords de cette nature avec les pays tiers.
Phil Bennion (ALDE), in writing. − I voted with my Liberal group in rejecting this agreement as a matter of principle. While the Commissioner and the rapporteur Sophie in ’t Veld worked extremely hard to secure a better agreement, it still fails to meet the minimum safeguards to citizens that we as representatives of European citizens must demand. Particularly the agreement fails to offer sufficiently strict limitations on the use of data, disproportionate retention periods and inadequate judicial redress.
I understand concerns some have expressed about having no agreement on the sharing of data attached to Passenger Name Records with the United States. It is my opinion that no agreement would have been a better option than signing up to a bad agreement.
Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. − Mi sono espressa a favore di questa relazione sulla conclusione dell'accordo tra gli USA e l'UE sull'uso e il trasferimento delle registrazioni dei nominativi dei passeggeri (PNR) al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.
Lo scopo di tali accordi è di facilitare la prevenzione ed il perseguimento dei reati di terrorismo, un fenomeno che in tempi recenti ha colpito nuovamente dimostrando come la crisi scatenata con l'11 settembre 2001 non sia assolutamente conclusa.
La condivisione di dati con gli Stati Uniti è quindi volta a garantire la sicurezza dei passeggeri. Al tempo stesso, gli accordi garantiscono ai cittadini europei il diritto di avviare azioni legali negli Stati Uniti in caso di cattiva gestione dei dati e permettono ai viaggiatori di chiedere la correzione dei dati che risultino errati. Non c´è quindi motivo di opporsi alla conclusione di tali accordi ed è per questo che ho votato positivamente.
Arkadiusz Tomasz Bratkowski (PPE), na piśmie. − W kontekście rozważań nad obecnym kształtem umowy między USA a UE o wykorzystywaniu danych dotyczących przelotu pasażera oraz przekazywaniu takich danych do Departamentu Bezpieczeństwa Wewnętrznego USA, chciałbym zwrócić uwagę na konsekwencje jej ewentualnego odrzucenia bądź przyjęcia.
W pierwszym scenariuszu przepływ danych osobowych wcale nie zostałby przerwany. Kontrolę nad tym procesem można byłoby ustanowić jedynie za sprawą umowy. Ponadto należałoby wziąć pod uwagę utrudnienia dla obywateli UE i przedsiębiorstw wynikające przykładowo z braku bezpośrednich lotów z wybranego miasta Europy do Stanów. Z kolei przyjęcie umowy, pomimo jej niedoskonałości, wiązałoby się z konkretnym postępem w stosunku do uzgodnień z 2007 r., ponieważ pozwoliłaby wprowadzić bardziej precyzyjny zakres przekazywanych danych, bardziej restrykcyjny czas ich przechowywania, prawo do informacji, bardziej rygorystyczne przepisy dotyczące wykorzystywania danych. Podsumowując, proponuję przyjąć umowę w obecnym kształcie jako punkt wyjścia dla dalszych prac i negocjacji w celu koniecznych udoskonaleń przepisów umowy.
John Bufton (EFD), in writing. − Whilst UKIP is fully in favour of effective measures against terrorism, we do not believe that the blanket storage of passenger details for prolonged periods is an effective tool in the fight against terrorism. The Commission has not provided sufficient evidence to demonstrate that this is the best means of providing intelligence on terrorists. The proposal’s infringement of individual civil liberties is entirely disproportionate to its intentions. There is no indication that any alternatives have been considered. The new agreement does not appear to greatly improve upon the 2007 agreement. There are insufficient or no measures to properly protect privacy. There are strong suspicions that this is being proposed because more effective methods have been rejected by reason of political correctness.
Alain Cadec (PPE), par écrit. – Je suis satisfait de l'approbation par le Parlement de l'accord entre l'Union européenne et les Etats-Unis portant sur le transfert des données PNR des passagers. Je juge nécessaire de faciliter le partage des informations afin de lutter plus efficacement contre la criminalité internationale. Mais cela doit se faire en toute transparence, et dans le respect des libertés individuelles. L'accord trouvé ici renforce la sécurité des données par rapport au précédent accord de 2007. La durée de conservation des données a été réduite et les passagers peuvent à tout moment consulter leurs données et, le cas échéant, les modifier. En matière de lutte contre le terrorisme, j'estime que les accords entre l'Union européenne et un pays tiers sont plus avantageux que les accords bilatéraux négociés par les Etats membres individuellement.
Françoise Castex (S&D), par écrit. – J'ai voté contre cet accord. Bien que la lutte anti-terroriste soit un enjeu majeur pour l'Union européenne comme pour ses partenaires, nous considérons qu'elle ne doit pas se faire au détriment des libertés fondamentales des citoyens. Or ce compromis, loin de respecter le principe de proportionnalité, ne présentait pas de progrès suffisants en faveur de la protection de la vie privée pour me convaincre d'y souscrire. D'autant plus qu'il apparaît difficile de comptabiliser l'efficacité des mesures de contrôle ou de fichage face à des actes terroristes souvent peu sophistiqués. De plus, alors que ces données ne devraient être utilisées strictement que dans le cadre de la lutte contre le terrorisme, les finalités sont en réalité très larges et très vagues. La durée de conservation des données, leur nécessaire anonymisation et leur destruction, ainsi que le droit d'accès, de rectification et d'effacement pour les citoyens concernés, sont également des critères importants qui justifient mon refus de cet accord. Comme l'a indiqué ma collègue Sylvie Guillaume, cette situation est regrettable car cet accord devait au contraire être l’occasion de faire prévaloir de hauts standards de protection des données, propres à l’Union européenne.
Lara Comi (PPE), per iscritto. − Gli Accordi stipulati tra Unione europea e Stati Uniti d'America in materia di trasferimento dei dati PNR rappresentano un notevole miglioramento rispetto a quelli negoziati nel 2007. Essi comportano infatti norme più stringenti al fine di salvaguardare la privacy dei passeggeri, e limitano il trasferimento dei dati al solo scopo di combattere il terrorismo e i crimini internazionali gravi. Nonostante alcune perplessità espresse dalla relatrice on. In't Veld siano condivisibili, considero il suo approccio controproducente: esprimere parere negativo al fine di ottenere norme più stringenti servirebbe solo a vanificare lo sforzo compiuto dalla Commissione nel raggiungere tali risultati. Secondo quanto affermato dal Commissario Malmström infatti, gli Accordi in esame rappresentano il miglior risultato possibile, e se il Parlamento non dovesse approvarli, non sarebbe possibile procedere a una nuova negoziazione. I singoli Paesi dell'Unione sarebbero dunque costretti, data l'importanza del trasferimento dei dati nella lotta al terrorismo, a stipulare Accordi bilaterali con gli Stati Uniti, e trovandosi in una posizione di minor potere contrattuale, non sarebbero in grado di imporre norme altrettanto favorevoli ai cittadini europei. Per questo motivo ho espresso il mio parere favorevole a questo accordo.
Emer Costello (S&D), in writing. − I am not convinced that the case for the wholesale automated transfer of US-bound PNR data has been proven. However, I believe that the Commission has negotiated the best agreement that is politically possible at the current time – the scope has been narrowed, retention periods reduced and there has been some movement on the ‘push/pull’ issue. Rejection of this agreement would have done nothing to stop the flow of data to the US. Indeed, it is unlikely that the 27 Member States could produce more satisfactory arrangements through the negotiation of 27 bilateral arrangements with the US. EU citizens’ rights are better protected through this agreement and ratification does provide a single clear EU legal framework, with EP oversight, that can be reviewed. I would request that the Commission ensure a rigorous and robust assessment of this PNR agreement and report back to the Parliament on this review.
George Sabin Cutaş (S&D), în scris. − Transferul de date din registrele cu numele pasagerilor rămâne un subiect controversat. Am votat totodată în favoarea Acordului dintre SUA și UE în acest domeniu, deoarece consider că schimbul de informații este necesar pentru investigarea activităților criminale cu caracter transnațional şi pentru protejarea cetățenilor europeni. De asemenea, Acordul conține clauze importante referitoare la protecția datelor cu caracter personal, stocare şi ștergerea acestor informații. Fără aceste prevederi, nu aş fi putut susține Acordul.
Rachida Dati (PPE), par écrit. – J'ai approuvé l'accord dit "PNR" entre l'Union européenne et les Etats-Unis. Cet accord est nécessaire, à la fois pour garantir notre sécurité, mais aussi pour mieux protéger nos données personnelles. Certes l'accord ne reprend pas à l'ensemble des préoccupations plusieurs fois exprimées par le Parlement européen. Mais il faut souligner la flexibilité des autorités américaines et les avancées importantes constatées, en particulier dans le cadre de l'obligation d'informer les passagers, de la possibilité d'accès aux données ou de celle d'avoir un droit de recours. Refuser l'approbation de cet accord aurait entraîné une insécurité juridique injustifiable et préjudiciable aux citoyens européens. Une grande majorité des députés européens l'ont bien compris et ont, en responsabilité, approuvé cet accord.
Christine De Veyrac (PPE), par écrit. – J’ai soutenu l’adoption de ce rapport qui, suite à une renégociation voulue par le Parlement européen, renforce la protection de nos concitoyens concernant les données transmises aux autorités américaines. L’Union renforce ainsi sa coopération avec les États-Unis tout en restant maîtresse du jeu puisque les États-Unis ne pourront désormais consulter les données passagers sans l’accord des Européens. Avec la conclusion de cet accord nous mettons fin au risque de vide juridique préjudiciable à nos compagnies aériennes.
Ioan Enciu (S&D), în scris. − Am votat în favoarea acestui acord întrucât consider că, deşi acesta este perfectibil, el constituie un pas înainte faţă de precedentul acord datând din 2007. Un element pozitiv foarte important îl constituie faptul că datele PNR vor fi anonimizate după 6 luni şi, în plus, cetăţenii europeni vor avea deplin acces la aceste date. De asemenea, s-a obţinut garanţia ca orice decizie luată pe baza analizării acestor date să nu se bazeze pe procesări automate, ci pe baza unei evaluări umane. În acelaşi timp, trebuie să ţinem cont de faptul că în acest moment se află în dezbatere cel puţin două propuneri care vor influenţa şi acordurile UE cu privire la schimburile de date. Este vorba în primul rând de directiva privind folosirea datelor PNR, dar şi de pachetul privind protecţia datelor. Din acest punct de vedere, cred că acest acord, ca şi alte acorduri ale UE care implică schimbul de date PNR, trebuie să fie revizuite după adoptarea noilor reguli europene privind protecţia datelor şi privind utilizarea PNR.
Frank Engel (PPE), par écrit. – Mon vote contre l'accord sur l'utilisation et le transfert des données des passagers aux États-Unis a une double motivation. Premièrement, cet accord est un executive agreement en droit américain, qui ne sera pas ratifié par le Sénat et ne peut créer de droits au profit de personne. Les États-Unis ne sont donc aucunement contraints d'appliquer les "garanties" au bénéfice des passagers européens que contient l'accord, s'ils jugent que leur droit interne s'y oppose. Les recours, que des citoyens européens tenteraient devant des juridictions américaines contre une utilisation abusive des données, seraient, partant, compromis d'avance. L'accord n'améliore pas la situation juridique des passagers européens à destination des États-Unis, étant donné que son statut en droit américain ne permet pas la création de droits nouveaux.
Deuxièmement, cet accord ne constitue qu'une ratification européenne de pratiques américaines en matière de transfert de données personnelles de passagers. Je juge cette pratique largement excessive et je ne saurais marquer mon accord à un texte qui, au-delà des procédures d'entrée aux États-Unis extrêmement pénibles, soumet les voyageurs de bonne foi à une suspicion générale. On ne combat pas le terrorisme et la grande criminalité en culpabilisant d'avance chaque passager d'un vol transatlantique.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − No domínio da luta contra o terrorismo é fundamental a cooperação judiciária internacional e a cooperação transatlântica. Por isso é de saudar a existência de um acordo de longo prazo em matérias relativas ao tratamento e à transferência de dados pessoais e à identificação de passageiros entre a União Europeia e os Estados Unidos da América. Tal acordo, porém, não poderá pôr em causa, indevidamente, os direitos dos cidadãos europeus. Por isso mesmo devem aplicar-se os requisitos jurídicos para um tratamento justo, necessário, proporcional e legal dos dados pessoais, em todas as circunstâncias. O presente Acordo entre a União Europeia e os EUA parece procurar atingir um equilíbrio razoável entre a proteção dos direitos dos cidadãos europeus e as necessárias garantias de segurança as quais, em última análise, nos beneficiam a todos. Por isso, voto favoravelmente o texto deste Acordo, sendo que considero, tal como a Comissária Malmström tem feito notar, que este é o melhor acordo possível - e o que melhor protege os cidadãos europeus - e deve, por isso, merecer o apoio desta Câmara.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − Os trágicos acontecimentos do 11 de setembro de 2001 nos Estados Unidos da América (EUA) despertaram os governos e as companhias aéreas para a necessidade de reforçarem os seus níveis de segurança e, assim, impedirem atos de terrorismo que possam destruir milhares de vidas humanas. Desde 2007 que a União Europeia (UE) procura negociar com os EUA um acordo sobre a utilização e a transferência dos registos de identificação dos passageiros (PNR) para o Departamento da Segurança Interna daquele país. Todavia, a manutenção dos dados dos passageiros em arquivo e as informações solicitadas de natureza pessoal (saúde, situação financeira, etc.), têm merecido as maiores reservas em virtude de violação das normas de proteção de dados. A celebração de um Acordo entre a União e os Estados Unidos sobre a utilização e a transferência dos registos de identificação de passageiros (PNR) é a melhor solução, ao contrário da celebração de acordos bilaterais. Esta proposta representa uma grande aproximação dos EUA às posições defendidas pela UE. No entanto, este acordo não garante mais proteção aos cidadãos europeus. Note-se que se permite um sistema push em vez de um sistema pull. Desta forma nada garante que não possa existir devassa dos nossos computadores e bases de dados. Assim, abstive-me nesta proposta de resolução.
João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. − A aprovação deste acordo PNR, entre os EUA e a UE, permite ao Departamento da Segurança Interna dos EUA ter acesso a um conjunto alargado de dados pessoais de todos os passageiros europeus que viagem de e para os EUA ou que façam escala nos EUA. Entre as informações a que os EUA poderão ter acesso, a título de exemplo, estão reservas de hotéis e de viaturas, números de telefone, endereços eletrónicos, endereços privados e profissionais, números de cartões de crédito, dados pessoais reveladores da origem racial ou étnica. Mas também, como têm alertado diversas vozes, dados sobre opiniões políticas, crenças religiosas ou filosóficas, sobre a filiação sindical, bem como outros dados referentes à saúde ou à orientação sexual. Este acordo, a pretexto da sempre invocada luta contra o terrorismo, põe em causa direitos e liberdades fundamentais dos cidadãos, desrespeitando normas básicas da proteção de dados. Este acordo pode ainda ser unilateralmente modificado pelo Departamento de Segurança Interna dos EUA, a qualquer momento. Estes dados poderão ser utilizados para fins não especificados e serão conservados durante 15 anos. Estamos perante um autêntico big brother, a justificar indignação, denúncia, mobilização e luta.
Carlo Fidanza (PPE), per iscritto. − Ho votato a favore dell'accordo nonostante nutrissi alcune perplessità legate al modo delle autorità americane di condurre le trattative; infatti, nei mesi scorsi hanno sensibilizzato sul dossier tutti i vari Paesi membri, mettendo in evidenza ancora una volta, in alcuni settori, la mancanza di una posizione forte ed unitaria delle Istituzioni europee. Sicuramente questo accordo migliora gli accordi precedenti, soprattutto su alcuni punti chiave, e costituisce una base importante per la sicurezza di tutta l'Unione europea e dei suoi cittadini. Mi auguro che con il tempo le istituzioni europee rafforzino il loro ruolo in modo da poter condurre questo tipo di trattative da una posizione migliore.
Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Hlasovala som proti dohode PNR, nakoľko som presvedčená, že táto dohoda závažným spôsobom obmedzuje ľudské práva a občianske slobody občanov členských štátov EÚ. Už v máji 2010 EP zamietol pôvodný návrh a napriek tomu, že Komisia sa snažila vynaložiť úsilie o zrovnoprávnenie postavenia pozícií USA a EÚ, výsledkom sú len malé úpravy, ktoré v žiadnom prípade nemôžeme vnímať ako ochranu práv občanov členských štátov EÚ, za ktorých nesieme ako poslanci EP nielen politickú, ale aj ľudskú zodpovednosť.
Lorenzo Fontana (EFD), per iscritto. − I PNR, come sono definite le informazioni relative ai viaggi aerei di ciascun passeggero, si sono rivelati uno strumento molto importante nella lotta al terrorismo e ai reati gravi a livello transnazionale, e saranno trattati, secondo l’accordo, solo allo scopo di prevenire, accertare, indagare e perseguire tali reati. Considerando anche che i cittadini europei avranno diritto ad azioni giudiziarie negli Stati Uniti in caso di cattivo uso dei dati ed avranno la possibilità di accesso e rettifica dei PNR e che anche i singoli viaggiatori possono accedere alle informazioni raccolte che li riguardano e chiederne la correzione laddove ci siano degli errori, il mio voto è stato favorevole.
Pat the Cope Gallagher (ALDE), i scríbhinn. − Vótálamar i bhfabhar an Chomhaontaithe idir an AE agus Stáit Aontaithe Mheiriceá maidir le sonraí taifid ainmneacha paisinéirí.
Ar an gcéad dul síos, is é ár dtuairim go gcuirfidh an comhaontú seo go mór le hiarrachtaí dul i ngleic le sceimhlitheoireacht agus le tromchoireacht thrasnáisiúnta. Creidimid go bhfuil forálacha mar is ceart agus cuí i gceist leis a mhéid a bhaineann le cúrsaí príobháideachais, sonraí pearsanta a phróiseáil, slándáil sonraí, trédhearcacht agus freagracht. Is anuas ar an meicníocht cosanta do mhuintir na hEorpa atá cumhdaithe i dlí an AE maidir le cosaint sonraí atá na forálacha sin. Faoin gcomhaontú, beidh an mheicníocht um ghearáin atá i bhfeidhm faoi dhlí na Stát Aontaithe ar fáil do mhuintir na hEorpa chomh maith.
Elisabetta Gardini (PPE), per iscritto. − Il terrorismo internazionale ha rappresentato senza dubbio la più grande sfida che il mondo occidentale abbia dovuto affrontare negli ultimi dieci anni. La gravità della minaccia terroristica è ben conosciuta a tutti ed è assolutamente indispensabile prendere tutte le contromisure necessarie per vincere una battaglia fondamentale per il nostro futuro.
In una situazione simile diventa fondamentale creare una rete che permetta lo scambio e la condivisione dei dati tra i soggetti maggiormente a rischio: per questo è da considerarsi un passo avanti la conclusione dell'accordo tra Unione europea e Stati Uniti d'America riguardo al trasferimento del codice di prenotazione da parte dei vettori aerei che effettuano voli tra l'UE e gli Stati Uniti.
Grazie a questo accordo il fronte comune occidentale contro il terrorismo viene rafforzato ed aiuterà a combattere la minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale proveniente dai terroristi.
Estelle Grelier (S&D), par écrit. – J'ai voté contre l'accord PNR entre les Etats-Unis et l'UE sur l'utilisation et le transfert des données des dossiers passagers européens. Je me suis opposée à cet accord, car les négociations au Parlement n'ont pas permis de trouver de compromis sur les garanties nécessaires pour protéger les données des passagers européens. En effet, rien n'a été prévu pour spécifier la finalité des données, trop vague, ni encore pour réduire leur conservation, fixée à 15 ans sans pour autant prévoir de destruction ultérieure, ni enfin pour garantir que les Etats-membres concernés soient consentants en cas de transfert des données de leurs ressortissants vers des pays tiers. La liste des données devant être transférées est également disproportionnée, elle laisse de nombreux champs ouverts, et ne prévoit aucun traitement confidentiel des données sensibles. Enfin cet accord est très rigide, les recours judiciaires devant les juridictions américaines étant limités pour les européens, et la présence du Parlement européen et des Etats membres pas prévue lors des procédures de révision de cet accord. Je ne conteste donc pas l'objectif de coopération transatlantique contre le terrorisme, mais les moyens choisis pour la mettre en œuvre, qui vont à l'encontre des hauts standards de protection des données défendus par les socialistes français.
Brice Hortefeux (PPE), par écrit. – Deux ans après le rejet par le Parlement européen de l'accord sur le transfert de données sur les passagers aériens européens entre les Etats-Unis et l'Union européenne signé en 2007, je me réjouis que notre assemblée ait enfin approuvé le nouveau projet d'accord. Les données "PNR" recouvrent les informations relatives au numéro de carte bleue, prix du billet, références de passeport, adresse de destination, numéro de siège etc... Alors que la première mouture avait suscité de fortes réactions du Parlement quant aux risques d'atteinte à la protection des données personnelles, ce nouvel accord encadre strictement leur traitement et fournit une sécurité juridique aux compagnies aériennes. En marquant son accord à ce projet révisé, le Parlement a considéré qu'un juste équilibre avait été trouvé entre la protection des données personnelles et la nécessité d'assurer la sécurité des passagers. Il manifeste la détermination conjointe des Etats-Unis et de l'UE à lutter contre le terrorisme avec des outils qui ont fait la preuve de leur efficacité. Surtout, cet accord est le symbole marquant du renforcement du lien transatlantique, de la volonté de coopération et de la confiance réciproque qui unissent nos deux continents pour faire face aux menaces.
Ian Hudghton (Verts/ALE), in writing. − This House has today failed the citizens of Europe in supporting this Agreement. Real legal and ethical concerns remain, and our citizens’ privacy and civil liberties are compromised.
Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Europos Sąjunga ir Jungtinės Amerikos Valstijos, užtikrindamos veiksmingą kovą su tarptautiniu terorizmu, kuri yra platesnės pasaulinės darbotvarkės dalis, susiduria su daugeliu bendrų problemų. Yra manoma, kad sprendžiant šį bendrą uždavinį dalijimasis informacija, ypač oro vežėjų, vykdančių skrydžius tarp ES ir JAV, perduodamas keleivio duomenų įrašas (PNR), padeda kovoti su grėsme tarptautinei taikai ir saugumui. Balsavau prieš šį dokumentą, kadangi yra būtinybė, visų pirma, laikytis Europos duomenų apsaugos standartų. Antra, būtina ginti pagrindines teises ir užtikrinti didžiausią pagarbą ES piliečių privatumui laikantis atitinkamų ES standartų ir duomenų apsaugos normų. Taip pat naujo susitarimo projektas turi daug trūkumų, ypač susijusių su plačiu PNR duomenų naudojimo tikslu, saugojimo laikotarpiu ir susirūpinimu dėl tolesnio duomenų perdavimo trečiosioms šalims. Manau, kad esama teisinio netikrumo dėl to, ar susitarimo projektas atitinka ES duomenų apsaugos teisės aktus, taigi ir dėl to, ar šis susitarimas šiuo aspektu yra suderinamas su Sutartimis.
Philippe Juvin (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur de ce rapport, qui fait suite à un rejet de l'accord PNR en mai 2010 et à un renvoi à la Commission pour négociation. Le présent accord, approuvé par le Parlement européen le 19 avril 2012, permet de garantir la sécurité juridique des passagers aériens ainsi que des compagnies aériennes, et de garantir un haut niveau de protection des données personnelles.
Krišjānis Kariņš (PPE), rakstiski. − Es atbalstīju Eiropas Parlamenta normatīvo rezolūciju par to, lai tiktu noslēgts nolīgums starp ASV un ES, jo uzskatu, ka tas ir nepieciešams, lai varētu efektīvāk atklāt, izmeklēt un cīnīties ar terorismu un citiem smagiem starptautiskiem noziegumiem. Šis nolīgums ir vienlīdz nozīmīgs kā ASV, tā arī ES tiesībsargājošajām institūcijām, jo tiek paredzēts, ka ASV ir jādalās ar ES tiesībsargājošajām iestādēm ar to rīcībā esošo informāciju, ko tās iegūst no pasažieru datu reģistra (PDR). Tajā pašā laikā šis nolīgums paredz stingrus noteikumus, kādos gadījumos drīkstēs izmantot PDR datus un cik ilgi šādus datus drīkst glabāt, lai netiktu aizskartas personas tiesības. Ja tomēr iedzīvotājiem rastos šaubas, ka personas dati tiek izmantoti neatbilstoši, tad jebkurš ES iedzīvotājs varēs vērsties tiesā, kā arī pieprasīt ASV Iekšzemes drošības departamentam personas datus dzēst vai labot, ja tie ir neprecīzi. Tādēļ uzskatu, ka iedzīvotājiem ir nodrošināta privāto datu aizsardzība un personas dati tiks izmantoti tikai valstu drošības stiprināšanas un nodrošināšanas nolūkā.
Eija-Riitta Korhola (PPE), kirjallinen. − Äänestin matkustajatietojen luovutussopimuksen puolesta. Lissabonin sopimuksen tuomin valtuuksin torjuimme aikaisemman version toukokuussa 2010 ja vaadimme komissiota neuvottelemaan tiukempia tietosuojaehtoja. Tänään äänestetty sopimus on kompromissi, ei täydellinen sisällöltään, mutta huomattavasti parantunut niin tietosuojan kuin USA:n viranomaisten kanssa sovitun yhteistyönkin osalta.
Parlamentin vasemmalta siiveltä nousseet vahvat soraäänet eivät ole tarjonneet mitään realistista vastinetta. Mikäli parlamentti hylkäisi tämänkin sopimusversion, USA voisi esimerkiksi määritellä kaikille EU-maille omat sääntönsä matkustajatietojen suhteen, ja USA:aan menevät lentoyhtiöt joutuisivat joka tapauksessa jakamaan matkustajatietoja viranomaisille. Tämä hajanaisempi käytäntö ei olisi kenenkään etu.
Niin suuri epäluottamus kuin henkilötietojen keräämiseen ja taltioimiseen liittyykin, on myös tunnustettava, että se on tärkeä osa sekä terrorismin torjunnassa että järjestäytyneen rikollisuuden kitkemisessä. Kuten komission jäsen Cecilia Malmström jälleen muistutti, kyseisen tietopankin avulla on saatu kiinni monta terroristia ja useita muita rikollisia. Tämä sopimus on oikea askel eteenpäin sekä matkustajatietojen että ihmisten suojelussa.
Sergej Kozlík (ALDE), písomne. − Dohoda medzi EÚ a USA o prenose údajov z osobného záznamu o cestujúcich nespĺňa záruky, ktoré EP požadoval vo svojich predchádzajúcich uzneseniach. Tieto záruky predstavovali akceptačné hranice. Komisia nepresvedčila, že navrhované uchovávanie a spracovávanie údajov PNR na účely presadzovania práva je potrebné a primerané, ani zodpovedne nepreskúmala alternatívne opatrenia, ktoré by predstavovali menší zásah do súkromia. Komisia nedokázala žiadnym spôsobom zlepšiť dohodu z roku 2007. Nič netušiaci cestujúci budú naďalej profilovaní, triedení do netransparentných kategórií rizika a ich údaje sa budú uchovávať 15 rokov. Vznikajú preto vážne pochybnosti o zlučiteľnosti tejto dohody s chartou základných práv a nepodporujem jej súčasné znenie.
Agnès Le Brun (PPE), par écrit. – Je me réjouis que le Parlement européen ait donné son approbation à la conclusion de ce nouvel accord. Celui-ci constitue un outil fondamental de renforcement de la lutte contre le terrorisme. Plus encore, il permet d'éviter que la transmission des données se fasse en dehors de toute règlementation. En ce sens, il était de mon devoir d'en approuver la conclusion.
Jörg Leichtfried (S&D), schriftlich. − Ich habe gegen das PNR-Abkommen mit den Vereinigten Staaten von Amerika gestimmt, denn es geht komplett in die falsche Richtung. Inzwischen wird jede und jeder, die/der ein Flugzeug nutzt als potenzieller Terrorist behandelt, jede und jeder, die/der das Internet benutzt als potenzieller Terrorist behandelt, jede und jeder, die/der ein Telefon benutzt als potenzieller Terrorist behandelt, alles mit der Rechtfertigung, ein unglaublich schlechtes Abkommen durch ein vielleicht etwas weniger schlechtes zu ersetzen. Mit mir nicht!
Bogusław Liberadzki (S&D), na piśmie. − Głosowałem przeciwko temu sprawozdaniu. Dane pasażerów lotniczych - obywateli Unii Europejskiej, nie powinny być przekazywane organom państw spoza UE na takich zasadach, jakie zostały określone w przypadku tej umowy. Szczególnie dotyczy to tzw. danych wrażliwych, czyli np. danych dotyczących pochodzenia etnicznego, wyznania, orientacji seksualnej czy stanu zdrowia. Zrozumiałym jest próba ochrony przed zamachami terrorystycznymi, jednakowoż zapisy nowej umowy z USA są krzywdzące dla obywateli Unii.
David Martin (S&D), in writing. − I voted for this proposal. Apart from the widely-stated civil liberties concerns surrounding these proposals, I am also concerned that we appear to be prepared to negotiate terms with the US that are less onerous that those we insist on with other third countries.
Clemente Mastella (PPE), per iscritto. − L'Unione europea e gli Stati Uniti devono affrontare una serie di sfide comuni per garantire una lotta efficace al terrorismo internazionale.
Per raggiungere questo obiettivo, si ritiene necessario condividere alcune informazioni, come ad esempio il trasferimento del codice di prenotazione (Passenger name record – PNR) da parte dei vettori aerei che effettuano voli tra l'UE e gli Stati Uniti. Abbiamo già, in una precedente occasione, chiesto una maggiore tutela dei diritti fondamentali e la garanzia del massimo rispetto della privacy dei cittadini europei, in conformità delle pertinenti norme e disposizioni dell'UE in materia di protezione dei dati.
Abbiamo ribadito più volte la massima importanza per i criteri della necessità e della proporzionalità, principi chiave, senza i quali la lotta al terrorismo e alla criminalità internazionale non può essere efficace.
Pur riconoscendo i limiti del nuovo progetto di accordo, in particolare in merito alle ampie finalità di utilizzo dei dati PNR, ai periodi di conservazione e alle preoccupazioni sul trasferimento successivo dei dati ai paesi terzi, riteniamo opportuno dare il nostro parere favorevole al fine di rafforzare la cooperazione transatlantica e la lotta comune al terrorismo internazionale nell'interesse della sicurezza dei cittadini europei.
Barbara Matera (PPE), per iscritto. − Ho espresso voto favorevole sull'accordo riguardante il trattamento e trasferimento dei dati del codice di prenotazione (PNR) da parte dei vettori aerei tra UE e USA, in quanto considero questo accordo un adeguato e necessario strumento di prevenzione verso possibili attività terroristiche intercontinentali e allo stesso tempo un più completo strumento per la maggiore tutela dei diritti dei passeggeri che dall'Europa viaggiano verso gli Stati Uniti.
Il mio voto favorevole rispecchia la personale volontà di non costituire un ostacolo alla cooperazione tra Stati Uniti e Unione europea, ma al contrario incoraggiare la cooperazione tra le parti nello spirito del partenariato transatlantico al fine di salvaguardare le nostre rispettive società democratiche ed i valori comuni.
Véronique Mathieu (PPE), par écrit. – Le nouvel accord PNR avec les Etats-Unis apporte des garanties supplémentaires satisfaisantes en matière de protection des données, tout en permettant de renforcer la lutte contre le terrorisme. Il accorde aux citoyens européens un droit d'accès, de rectification de leurs données personnelles et un droit de recours. La transmission des données des citoyens européens sera strictement encadrée, et ne pourra intervenir qu'aux motifs de lutte contre le terrorisme ou d'infractions transnationales graves. De plus, l'accord adopté renforce la sécurité des citoyens européens : il permet à l'Union européenne de bénéficier des analyses américaines en matière de risques terroristes. Ne pas adopter l'accord aurait été irresponsable, et aurait créé un vide juridique préjudiciable aux compagnies aériennes et aux citoyens européens.
Mairead McGuinness (PPE), in writing. − I voted in favour of this proposed Agreement on the use and transfer of Passenger Name Records (PNR) to the United States Department of Homeland Security which is aimed at combating terrorism and serious transnational crime.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − Votei favoravelmente este relatório por considerar a luta contra o terrorismo crucial para que se possa viver num mundo em paz e prosperidade. Quando se pensa nas exigências dos EUA quando se trata da entrada de cidadãos no seu país, não nos podemos esquecer de que os EUA foram atacados no seu próprio território e as armas utilizadas foram aviões. Estou, assim, de acordo que se forneça a informação necessária para que tal não volte a acontecer no futuro, mesmo que tais informações possam parecer desadequadas ou exageradas. Há para todos os cidadãos a certeza de que os seus direitos, liberdades e garantias jamais serão afetados.
Louis Michel (ALDE), par écrit. – La lutte contre le terrorisme et la criminalité transnationale sont des préoccupations majeures qui doivent rester des priorités dans notre action.
L'accord PNR avec les États-Unis ne répond que très imparfaitement aux droits fondamentaux des citoyens. Les principales objections qui portent sur le champ d'application dont les limites sont floues, la durée de conservation des données, très longue et sans effacement de celles-ci, le recours administratif et judiciaire en cas d'erreur ou le mode de transmission des données ne sont pas prises en compte.
Tout en reconnaissant les efforts déployés par la Commission pour obtenir un accord plus équilibré, force est de constater que des principes essentiels comme le respect des droits individuels et de la législation de l'Union européenne ainsi que la protection des données personnelles des citoyens de l'Union ne sont pas respectés.
Les concessions qui ont été faites aux partenaires américains risquent de créer un dangereux précédent dans les négociations d'accords PNR avec des partenaires futurs. Car comment pourrons-nous refuser à d'autres pays les avantages que nous avons accordés aux États-Unis ? L'accord n'est pas assez équilibré et ne garantit pas une utilisation limitée à la lutte contre le terrorisme. Ces données pourraient en effet être utilisées à d'autres fins.
Alexander Mirsky (S&D), in writing. − The report concerns the consent procedure on the EU-US agreement on the processing and transfer of passenger name record data to the US for the fight against terrorism and serious crime. The report recommends that the European Parliament give its consent to EU-US agreement. I voted in favour.
Andreas Mölzer (NI), schriftlich. − Das Abkommen zum Austausch von Fluggastdaten ist entschieden abzulehnen. Dieses Abkommen bietet keinen ausreichenden Schutz von personenbezogenen Daten europäischer Bürger. Insbesondere können die Daten auch weiterhin nach Ermessen der USA an Drittstaaten übermittelt werden, und es gibt auch keine Gleichbehandlung europäischer Flugreisender mit jenen der USA. Das Fluggastdatenabkommen wird zudem als „Executive Agreement“ eingestuft werden. Das bedeutet, dass es nicht dem Kongress zur Ratifizierung vorgelegt wird und deshalb für die USA auch gar nicht rechtlich bindend ist. Umgekehrt haben die USA aber Zugriff auf sämtliche Daten ab der Buchung, was noch dadurch verschlimmert wird, dass sich die Datencenter aller vier großen, globalen Buchungsdatenbanken in den Vereinigten Staaten befinden, die sich seit 2001 mit administrativen Verfügungen nach Belieben bedienen können. In keinem einzigen Punkt, der den Europäern wichtig ist, konnte sich die EU-Kommission durchsetzen, ebenso hat sie es verabsäumt, eine Verbesserung der Rechtsstellung europäischer Flugreisender auszuhandeln. Herausgekommen ist daher ein Abkommen, das ausschließlich den USA und deren Geheimdiensten Vorteile bringt. Daher habe ich gegen das Abkommen gestimmt.
Vital Moreira (S&D), por escrito. − Votei favoravelmente o Acordo UE-Estados Unidos sobre a transferência de dados dos passageiros para, e dos, Estados Unidos pelas seguintes razões: a) O Acordo disciplina e limita a obrigação de fornecimento de dados decorrente da lei norte-americana, impondo compromissos dos Estados Unidos face à UE; é bem melhor do que o Acordo de 2007, do que os bilaterais existentes, e do que nenhum acordo. b) Os dados pessoais dos passageiros são um instrumento essencial para a luta contra o terrorismo e outros crimes transnacionais (tráfico de droga e de pessoas). c) O direito à segurança dos passageiros e das pessoas em geral não é menos importante do que o direito à proteção dos dados pessoais; os dados pessoais em causa não envolvem dados sensíveis; o Acordo assegura um equilíbrio satisfatório entre o direito à segurança e o direito à proteção dos dados pessoais, não sendo, a meu ver, incompatível com o direito europeu nesta matéria. d) O Acordo confere às autoridades de segurança europeias e dos Estados-Membros acesso aos dados e à investigação das autoridades americanas, o que ajuda a própria segurança europeia enquanto a União não tem o seu próprio regime de colheita e tratamento de dados pessoais dos passageiros.
Rareş-Lucian Niculescu (PPE), în scris. − Am votat în favoarea acestui acord care permite UE consolidarea cooperării cu Statele Unite şi, prin aceasta, o combatere mai eficientă a terorismului. Nu trebuie să uităm că siguranţa cetăţenilor noştri trebuie să fie obiectivul nostru principal. Salut de asemenea faptul că, în urma renegocierilor, acordul asigură o mai bună protecţie a datelor cetăţenilor europeni.
Franz Obermayr (NI), schriftlich. − Selbstverständlich ist es auch mir ein Anliegen, den internationalen Terrorismus durch Kooperation unter den Staaten wirksam zu bekämpfen. Das Abkommen mit den USA zur Weitergabe von Fluggastdaten an das Department of Homeland Security ist unter Datenschutzgesichtspunkten hochgradig bedenklich. Weder wurden Voraussetzungen zum Datenabruf festgelegt, noch kann kontrolliert werden, was genau mit den weitergegebenen Daten geschieht. Insbesondere ist nicht nachvollziehbar, ob die USA die Daten an Drittstaaten weitergeben. Die Daten werden dauerhaft gespeichert und der unbescholtene Bürger kann so in undurchsichtige Verdächtigengruppen eingeordnet werden. Ich habe starke Bedenken, dass das Abkommen mit der Charta der Grundrechte und der Rechtssprechung des Europäischen Gerichtshofs in Einklang zu bringen ist. Da mir der Schutz der Privatsphäre der Bürger vor Datenmissbrauch wichtig ist, habe ich dagegen gestimmt.
Kristiina Ojuland (ALDE), in writing. − I find it unfortunate that the European Parliament gave its consent to the EU-USA PNR. In doing so, we have legitimised the illegal collection of passenger data by the US authorities, which is one of the reasons why I voted against the report. Furthermore, the current agreement does not provide the necessary guarantees on the protection of the data of the citizens of the EU and therefore violates the EU regulation on data protection. It will also put additional financial pressure on the carriers, as it will require investments in some additional technology. I find that the European Parliament did not live up to the expectations of the citizens of the Union by agreeing to the PNR.
Rolandas Paksas (EFD), raštu. − Nepritariu šiai rezoliucijai dėl JAV ir ES susitarimo dėl keleivio duomenų įrašų naudojimo ir perdavimo JAV Vidaus saugumo departamentui sudarymo. Manau, kad šio susitarimo nauda yra abejotina, be to, jis turi daug trūkumų. Visų pirma, nėra aiškus duomenų naudojimo tikslas, saugojimo laikotarpis. Atkreiptinas dėmesys į tai, kad kyla daug neaiškumų dėl tolesnio duomenų perdavimo trečiosioms šalims. Taigi toks susitarimas pažeistų ES piliečių privatumo ir duomenų apsaugos principus. Neabejotina, kad yra būtina stiprinti bendrą ES ir JAV kovą su tarptautiniu terorizmu, tačiau visais atvejais būtina gerbti ES piliečių teisę į privatumą ir duomenų saugumą. Mes turime siekti, kad būtų išlaikytas sustiprinta saugumo ir žmogaus teisių apsaugos, įskaitant duomenų apsaugą ir privatumo išsaugojimą, pusiausvyra.
Alfredo Pallone (PPE), per iscritto. − Tutelare i cittadini e la loro sicurezza mantenendone intatti privacy e diritti è lo scopo del legislatore europeo. Per migliorare la legislazione già esistente gli accordi vanno modificati e riadattati a seconda delle esigenze, proprio come nel caso in questione. Il PNR tra UE e USA, accordo di trasferimento del codice di prenotazione e dei dati relativi alle registrazioni dei nominativi dei passeggeri di voli aerei per gli Stati Uniti, scaturisce dalle nuove misure di sicurezza per combattere il terrorismo. La trasmissione dei dati sui passeggeri non è altro che uno scambio d'informazioni per la protezione dei dati sensibili e il controllo dei passeggeri in entrata negli Stati Uniti. Considero il testo positivo soprattutto perché armonizza la legislazione esistente tra gli Stati membri dell'Unione.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − Abstive-me na votação por considerar que votar não, promovendo a ausência de um acordo UE-EUA, poderia abrir espaço a acordos bilaterais entre os EUA e cada um dos Estados-Membros enfraquecendo a negociação UE/EUA mas, simultaneamente, considero que não posso votar favoravelmente porque tal representaria aceitar um acordo que em vários aspetos representa um retrocesso em comparação com o primeiro Acordo de 2004. De facto, os direitos dos cidadãos europeus podiam e deviam ter sido melhor protegidos.
Franck Proust (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur du nouvel accord PNR car il accorde un rapport d'équilibre entre protection des données et sécurité des citoyens européens. Les Etats-Unis, partenaire historique, et l'Europe poursuivent un même but: la lutte contre le terrorisme. Mais en tant qu'eurodéputé, je resterai vigilant à ce que notre niveau élevé d'exigence en matière de protection de la vie privée soit la norme dans n'importe quel accord signé par l'Union européenne. Enfin, un rejet aurait équivalu à laisser un vide juridique pour les compagnies aériennes et les passagers. Sans l'aval de l'Europe, les Etats-Unis auraient privilégié les accords bilatéraux. Et les garanties auraient été insuffisantes pour les passagers européens. C'est pour défendre toutes ces libertés fondamentales que l'accord devait être adopté.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − A União Europeia e os Estados Unidos da América enfrentam vários desafios comuns para garantirem uma luta eficaz contra o terrorismo internacional como parte integrante de uma agenda global mais abrangente. No âmbito deste esforço comum, o intercâmbio de informações, sobretudo a nível da transferência dos registos de identificação dos passageiros (PNR) pelas transportadoras aéreas que operam voos entre a UE e os EUA, serve o propósito de combater a ameaça à paz internacional e à segurança. O objetivo do tratamento de dados PNR restringe-se à prevenção, à deteção e à repressão de atos terroristas e de formas graves de criminalidade transnacional. Além disso, o período de conservação de dados é limitado, a divulgação das informações constantes do PNR está sujeita a limitações legais e o método de exportação de dados PUSH é considerado o modo regular de transferência. Votei, por isso, em sentido favorável.
Frédérique Ries (ALDE), par écrit. – J'ai soutenu, comme 409 collègues, l'accord PNR, sur le transfert des données des passagers au ministère américain de la sécurité intérieure. Il s'agit d'un compromis et le texte est imparfait. Soit. Mais son rejet aurait eu pour seul effet de maintenir en vigueur le précédent accord, moins bon en termes de protection de la vie privée. Un tel rejet n'aurait pas ouvert non plus de nouvelles négociations avec les États-Unis. Pour les uns, il s'agit ici d'une question de respect de la vie privée. Pour d'autres, les enjeux se résument à la lutte contre le terrorisme. Notre rôle était de placer le curseur entre ces deux exigences. Et c'est ce que j'estime avoir fait. Car le droit à la sécurité est fondamental, cardinal même. Sans sécurité de ce que l'on est et de ce que l'on a, à quoi bon pouvoir aller, penser, dire, publier ou manifester? Et puis franchement, les jusqu'au-boutistes de la "privacy", qui jettent allègrement ici le bébé avec l'eau du bain, ne feraient-ils pas mieux de jeter un œil sur le flicage dont nous sommes l'objet consentant sur les réseaux sociaux, un "big brother" autrement plus intrusif pour le coup! Et, chacun en conviendra, moins légitime!
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − Against. A majority of MEPs has today voted to reverse the European Parliament’s long-standing role in defence of EU citizens’ civil liberties and to endorse intrusive big-brother-style surveillance. Instead of rejecting this senseless and excessive collection and retention of private data, those MEPs who voted in favour of the deal have engaged in gross hypocrisy and sought to wash their hands of the PNR controversy. The core fundamental rights concerns raised by the Parliament and courts across Europe have not been addressed in the deal endorsed today.
Licia Ronzulli (PPE), per iscritto. − Ho votato a favore di questo documento perché ritengo necessario impegnarsi per il raggiungimento di un accordo che rafforzi la lotta comune dell'Unione europea e degli Stati Uniti al terrorismo internazionale nell'interesse della sicurezza dei cittadini europei.
L'Unione europea e gli Stati Uniti devono unirsi per affrontare una serie di sfide comuni e garantire una lotta efficace al terrorismo internazionale nel quadro di un'agenda globale più ampia, attraverso la condivisione di informazioni, in particolare il trasferimento del codice di prenotazione da parte dei vettori aerei che effettuano voli tra l'UE e gli Stati Uniti.
Auspico che il Parlamento europeo mantenga la stessa determinazione dimostrata finora nel combattere il terrorismo internazionale, la criminalità organizzata e transnazionale, ritenendoli elementi fondamentali dell'azione esterna europea, e nel perseguire una strategia di prevenzione adeguata.
Amalia Sartori (PPE), per iscritto. − La lotta al terrorismo internazionale è una sfida che vede l'Unione europea e gli Stati Uniti schierati in prima linea.
È necessaria una collaborazione stretta e continua fra questi due soggetti politici per ridurre al minimo qualsiasi tipo di minaccia. L'accordo raggiunto nel 2007 rappresenta un primo passo verso l'obiettivo finale ed ora l'accordo siglato nel novembre 2011 introduce importanti novità: scambi di informazioni più efficienti e un maggiore livello di protezione dei dati dei passeggeri.
Ho votato a favore dell'accordo perché quest'ultimo rafforzerà la lotta contro diverse attività criminose, aiuterà la cattura dei colpevoli di atti terroristici, rafforzerà la partnership transatlantica e garantirà la protezione della privacy e la tutela dei dati personali dei passeggeri.
Petri Sarvamaa (PPE), kirjallinen. − Vuonna 2007 EU:n ja Yhdysvaltojen välillä voimaan tullut PNR-sopimus neuvoteltiin uudestaan. Parlamentti ei hyväksynyt sopimuksen ehtoja ja velvoitti Euroopan komission lisäneuvotteluihin Yhdysvaltojen kanssa sopimuksen ehdoista. Eniten huolta aiheuttaneeseen kansalaisoikeuksien toteutumiseen yksityisyydensuojan osalta haettiin neuvotteluissa parannuksia. Nyt käsillä oleva uudistettu sopimus sisältää 15 vuoden enimmäisajan tietojen säilyttämiselle ja antaa EU:n viranomaisille mahdollisuuden tarkistaa sopimuksen täytäntöönpanoa Yhdysvalloissa.
Arvioin tämän sopimuksen onnistumista ennen kaikkea sen valossa, miten se onnistuu toisaalta auttamaan kumppanuusvaltiota terrorismin ja rikollisuuden torjunnassa, ja toisaalta takaamaan tyydyttävät kansalaisoikeudet eurooppalaisille lentomatkustajille, jotka matkustavat Yhdysvaltoihin. Äänestettäessä suosituksesta PNR-tietojen luovuttamista koskevan sopimuksen hyväksymiseksi, ja ottaen huomioon, että tämän suosituksen hylkääminen tarkoittaisi sopimuksetonta tilaa Yhdysvaltojen kanssa, olen ehdottomasti sitä mieltä, että sopimuksenvarainen tila takaa myös lentomatkustajien oikeudet paremmin kuin sopimukseton tila.
Lisäksi haluan korostaa, että minusta on luontevaa se, että Euroopan unioni edesauttaa Yhdysvaltojen turvallisuusviranomaisten toimintaa kansainvälisen terrorismin ja rikollisuuden torjunnassa. Yhteistyö tällä saralla on ehdottomasti myös EU:n ja sen jäsenvaltioiden intressissä. Näin ollen äänestin tämän sopimuksen hyväksymiseen johtavan suosituksen puolesta.
Vilja Savisaar-Toomast (ALDE), kirjalikult. − Esiteks tahan märkida, et Euroopa Liidu ja Ameerika Ühendriikide broneeringuinfo leping ei vasta tagatistele, mida Euroopa Parlament on oma varasemates resolutsioonides nõudnud. Sõlmitava lepinguga antakse alus ebaproportsionaalsele ja põhjendamatule andmete kogumisele ja säilitamisele. Samuti ei ole tagatud, et andmeid kasutatakse vaid terrorismi ja rahvusvaheliste kuritegude vähendamise ja ennetamise otstarbel. Kahjuks rikutakse täna vastuvõetud otsusega demokraatia põhialuseid, täpsemalt inimeste põhiõigusi. Käesolev leping ei taga isikuandmete kaitset ega isikute endi õigust privaatsusele ning õiguslikule kaitsele. Komisjonil ei ole õnnestunud 2007. aasta lepingut vähimalgi määral täiustada. Endiselt koostatakse täiesti mittekahtlustäratavate reisijate kohta profiil, nad liigitatakse läbipaistmatutesse riskikategooriatesse ja nende andmeid säilitatakse 15 aastat. Pärast seda andmed „anonümiseeritakse täielikult”, selle asemel et need kustutada. See paneb tõsiselt muretsema, kas leping on kooskõlas Euroopa Liidu põhiõiguste harta ning Euroopa Inimõiguste Kohtu ja Saksamaa konstitutsioonikohtu kohtupraktikaga. Seetõttu hääletasin antud raporti vastu. Aitäh!
Christel Schaldemose, Dan Jørgensen, Britta Thomsen og Ole Christensen (S&D), skriftlig. − De danske socialdemokrater i Europa-Parlamentet har stemt for at godkende aftalen mellem USA og EU om anvendelse af og overførsel af passagerlisteoplysninger til United States Department of Homeland Security (2011/0382(NLE)), da det er opfattelsen, at medlemslandene ville være dårligere stillede uden en sådan aftale. Det skyldes, at retsgrundlaget uden nærværende udkast til aftale ville blive fastholdt på 2007-niveau. Det forventes således, at USA ville indgå bilaterale aftaler med medlemslandene. Dette ville svække medlemslandenes forhandlingsmuligheder og i sidste ende resultatet af de pågældende bilaterale aftaler.
Brian Simpson (S&D), in writing. − I voted in favour of the PNR agreement with the USA, even though I recognise that this agreement is far from perfect. However, we have to recognise that the deal before us today is better by far than not only the previous agreement that was rejected by this Parliament, but the present agreement that is in force.
To reject the agreement would leave us with the status quo, which everybody accepts is a poor agreement. Such action would also weaken our oversight on PNR, which surely would be questioned by our constituents, leaving us open to the accusation of dereliction of our duty.
Whether we like it or not, PNR is an essential tool in fighting terrorism. I believe this agreement is the best deal we are going to get, which is why I support it.
Marek Siwiec (S&D), in writing. − I decided to vote in favour since I believe this is a strong agreement which will protect lives against terrorism and serious crimes. The PNR data has already led to the capture of hundreds of criminals and its use cannot be underestimated. Moreover, the agreement sets clear limits on the purposes for which PNR data may be used and guarantees data protection in a more efficient way than the 2007 agreement. It is better to have an agreement that specifies the stringent conditions under which specific pieces of information can be transferred than to have no agreement at all, or a number of bilateral deals between the US and individual EU countries.
Francisco Sosa Wagner (NI), por escrito. − He votado a favor consciente de que el Acuerdo puede mejorarse y en la esperanza de que efectivamente se mejore en el futuro.
Michèle Striffler (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur de l'accord international entre l'Union européenne et les États-Unis sur l'utilisation des "données passagers". Cet accord approuvé aujourd'hui par le Parlement européen permettra de créer un cadre juridique clair à l'échange de ces données. Il est le résultat d'une longue négociation avec nos partenaires américains et il apporte beaucoup plus de garanties aux citoyens européens que l'accord temporaire qui était jusqu'à présent en vigueur. La tragédie de Toulouse nous a démontré que nous ne pouvons pas relâcher nos efforts dans la lutte contre le terrorisme ! Celle-ci doit être une priorité de l'Union européenne et elle ne peut se faire que grâce à une entraide et une collaboration étroites avec nos partenaires américains. Il est de notre devoir de garantir le plus haut niveau de sécurité pour les citoyens européens.
Nuno Teixeira (PPE), por escrito. − O Acordo renegociado, concluído em Novembro de 2011, sobre a utilização e a transferência dos registos de identificação dos passageiros para o Departamento da Segurança Interna dos Estados Unidos confere uma maior certeza e segurança jurídicas para os passageiros e para as linhas aéreas. A União Europeia conseguiu significativas evoluções no que respeita à proteção de dados e à colaboração com as autoridades norte-americanas. Considero que rejeitar o Acordo, como propõe a Relatora, significaria que os Estados Unidos poderiam passar a celebrar acordos bilaterais com os Estados-Membros e com as companhias aéreas. O Acordo não garante, contudo, a total reciprocidade no tratamento de dados, razão pela qual me abstenho.
Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. − Am votat în favoarea acordului dintre Statele Unite ale Americii (SUA) şi UE privind utilizarea şi transferul de date din registrele cu numele pasagerilor (PNR) deoarece acest acord îl înlocuieşte pe cel din 2007 şi asigură mai multe garanţii faţă de cel din 2007. Până în prezent, mai multe state membre au încheiat acorduri sau memorandumuri de înțelegere cu SUA, inclusiv în ceea ce priveşte transferul datelor pasagerilor, condiție preliminară impusă de SUA pentru eliminarea vizelor pentru cetățenii statelor membre care doresc să călătorească în SUA. De aceea, în contextul aprobării acordului dintre SUA şi UE privind utilizarea şi transferul de date din registrele cu numele pasagerilor, solicit Statelor Unite ale Americii eliminarea vizelor pentru cetăţenii români care călătoresc în SUA. Salutăm adoptarea metodei "push" ca metodă standard pentru transmiterea datelor precum şi prevederile articolului 5 referitor la securitatea şi integritatea datelor. Regretăm faptul că acordul nu asigură reciprocitate părţilor şi nici suficiente garanţii privind căile de atac ale cetăţenilor europeni, legislaţia aplicabilă fiind legislaţia SUA. Subliniez faptul că acordul trebuie să fie interpretat în contextul unei abordări globale a PNR, care include negocieri cu alte terţe ţări (Australia şi Canada), precum şi al propunerii unui sistem PNR la nivelul UE.
Ramon Tremosa i Balcells (ALDE), in writing. − I voted against the agreement on the transfer of Passenger Name Records because I have some reservations on the use that under the current terms can be given to personal data. I think that our citizens have the right to data protection and it is our duty as legislators to work with this goal. Personal data should only be used to fight against terrorism and organised crime, not on other grounds.
Thomas Ulmer (PPE), schriftlich. − Ich habe diesem Dossier zugestimmt, werde den weiteren Verlauf aber kritisch beobachten. Ob aus den entstehenden Datenfriedhöfen außer Kosten irgendetwas Sinnvolles erwachsen kann, ist fraglich. Das jetzige Abkommen verbessert den Datenschutz für unsere EU-Bürger deutlich gegenüber dem bisherigen Status quo, ist aber bei weitem noch nicht optimal. „Abkommen“ ist sowieso ein schwieriger Begriff, weil sich die Vereinigten Staaten in ihre nationale Sicherheit bzw. in ihr Sicherheitsempfinden nicht hineinreden lassen. Die einfachste Lösung ist, nicht in die USA zu reisen.
Angelika Werthmann (NI), schriftlich. − Dieses Abkommen ist in vielen Punkten verbessert worden – und der Schutz unserer Bürgerinnen und Bürger sowie der Kampf gegen den Terrorismus stehen für mich außer Diskussion, denn das ist unser aller gemeinsames Ziel. Wenn man dieses Abkommen aber sehr sorgfältig liest, dann erkennt man, dass zum Beispiel Artikel 13 und Artikel 21 in deutlichem Gegensatz zueinander stehen. Ich bin überzeugt, dass die EU-Kommission und die US-Behörden mit gemeinsamen Anstrengungen es schaffen können, auch die Mängel dieses Abkommens, welches in seinem Ansatz und Grundgedanken nicht nur notwendig, sondern auch gut und wichtig ist, noch so ausverhandeln, dass es einen – auch für unsere Bürger – akzeptablen Kompromiss geben kann und gibt.
Inês Cristina Zuber (GUE/NGL), por escrito. − O Acordo PNR entre os EUA e a UE permite que o Departamento de Segurança Interna dos EUA tenha acesso a uma panóplia de dados pessoais de todos os passageiros que viajem de e para os EUA ou que façam escala nos EUA. Esses dados, a título de exemplo, poderão constituir reservas de hotéis e de viaturas, números de telefone, endereços eletrónicos, endereços privados e profissionais, números de cartões de crédito, dados pessoais reveladores da origem racial ou étnica, dados sobre opiniões políticas, crenças religiosas ou filosóficas, sobre a filiação sindical, bem como outros dados referentes à saúde ou à vida sexual. É um acordo que a pretexto da dita luta contra o terrorismo ataca vergonhosamente os direitos e liberdades fundamentais dos cidadãos. Este acordo pode ser unilateralmente modificado pelo Departamento de Segurança Interna dos EUA, a qualquer momento; estes dados poderão ser utilizados para fins não especificados e serão conservados durante 15 anos – ao fim dos quais, não serão destruídos. Em suma, o objetivo é claro – dotar os serviços internos dos EUA de informações que os levem a criminalizar e perseguir todos aqueles que se oponham aos seus ditames imperialistas, todos aqueles que ousem resistir ao sistema capitalista.
Damien Abad (PPE), par écrit. – Sur les questions fiscales, le Parlement européen a un pouvoir de consultation. Dans le cas présent, nous étions consultés sur l'ACCIS. Il s'agit non pas d'avoir un impôt commun, dont la mise en place reste du ressort des États membres, mais une assiette de calcul commune. Le remplacement de 27 assiettes fiscales par une seule et même assiette permettra de renforcer le fonctionnement du marché intérieur. Désormais, les entreprises calculeront leurs bénéfices imposables sur la base d'un ensemble de règles commun. J'ai donc voté en faveur d'un tel régime.
Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. − Aprovo o presente Relatório uma vez que esta proposta proporciona a existência de matéria coletável comum (CCCTB) consolidada do imposto sobre as empresas e sociedades empresariais operando no mercado interno, em que estas terão que preencher um único documento relativo aos impostos. A grande vantagem deste relatório é que vem alocar os proveitos destes impostos aos diferentes Estados-Membros a partir de uma fórmula que toma em conta três fatores: emprego, bens e vendas. Os grandes triunfos da versão do Parlamento Europeu, comparativamente ao da Comissão Europeia, são essencialmente dois: prevê a aplicação obrigatória deste regulamento por parte das grandes empresas ou cooperativas dois anos após a sua entrada em vigor e a sua aplicação obrigatória cinco anos depois, no que respeita às pequenas e médias empresas.
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – J’ai approuvé le rapport de ma collègue Marianne Thyssen, qui soutient l’introduction d'une assiette commune consolidée d'impôt sur les sociétés (ACCIS). Il s’agit d’aider les entreprises en harmonisant le marché intérieur. Il s’agit par exemple de réduire la «paperasserie» (les entreprises n’auront plus qu’une seule déclaration d’impôts à remplir pour toutes leurs activités dans l’Union européenne, et leur seul interlocuteur sera l’administration fiscale du pays où se trouve leur siège). Il s'agit encore de réduire les coûts engendrés par la mise en conformité avec 27 systèmes fiscaux différents, seront grandement réduits. Cela permettra également de rendre l’UE plus attractive pour les investisseurs étrangers en proposant un système d’imposition unique. Nous avons été plus loin que la proposition de la Commission, en souhaitant que cet impôt devienne obligatoire au bout de cinq ans pour l'ensemble des entreprises, à l'exception des PME pour qui cela resterait facultatif parce que nous devons les protéger de tout coût supplémentaire.
Margrete Auken (Verts/ALE), skriftlig. − Jeg har valgt at stemme for betænkningen om et fælles konsolideret skattegrundlag, fordi et sådant grundlag - udover at nedsætte de administrative byrder for virksomheder, der opererer på tværs af landegrænserne - er et effektivt middel til at modvirke skatteunddragelse. Helt grundlæggende bakker jeg således op om en fælleseuropæisk skattebase. Skattegrundlaget bør imidlertid være langt bredere og mere robust, end både betænkningen såvel som Kommissionens forslag lægger op til, så lande, der i forvejen har et meget bredere skattegrundlag for selskabsskatten, - herunder Danmark - ikke risikerer at miste en stor del af deres nuværende skatteprovenu.
Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Pritariau šiam dokumentui. Bendra konsoliduotąja pelno mokesčio baze (BKPMB) siekiama šalinti kai kurias pagrindines mokestines augimo bendrojoje rinkoje kliūtis. Nesant bendrų pelno mokesčio taisyklių, dėl nacionalinių mokesčių sistemų skirtumų dažnai apmokestinama per daug ir dvigubai, o įmonėms tenka didelė administracinė našta ir didelės mokestinių reikalavimų laikymosi sąnaudos. Ši padėtis neskatina investuoti ES, todėl trukdo įgyvendinti strategijoje „Europa 2020“ nustatytus prioritetus. Nors Komisijos pasiūlyme BKPMB nėra privaloma, tačiau tam, kad ši sistema turėtų realų poveikį įmonėms, didesnį fiskalinį skaidrumą, didesnį mokesčių sistemos teisingumą ir veiksmingumą, ši sistema turi tapti privaloma visoms ES veikiančioms įmonėms. Todėl palaikau Europos Parlamento siūlymą nustatyti tvarkaraštį, kuris leistų ilgainiui pereiti prie privalomo BKPMB taikymo.
Jean-Luc Bennahmias (ALDE), par écrit. – Une des causes de la crise actuelle en Europe est le manque de coordination fiscale. Nous avons voté en faveur de la consolidation de l'assiette commune pour l'impôt sur les sociétés (ACCIS) afin de fixer un ensemble de règles permettant de calculer le revenu imposable des sociétés. Ne visant pas l'harmonisation fiscale, cette réforme n'impose pas de taux d'imposition communs mais contribue à accroître coordination fiscale entre les Etats membres. Alors que la Commission avait proposé initialement un système volontaire, nous avons estimé que ce système devait être obligatoire après une période de transition - ce à quoi je souscris pleinement. Cette réforme se fera bien sûr progressivement: durant les cinq premières années l'ACCIS s'appliquera uniquement aux sociétés et coopératives européennes. Après une période de cinq ans, ce système s'étendra à l'ensemble des entreprises, à l'exception des PME, qui auront cependant la possibilité d'y participer volontairement. Règles comptables simplifiées, réduction de la bureaucratie, valorisation des aspects économiques et sociaux par rapport aux motifs purement fiscaux lors du choix des sièges par les entreprises: il est plus que temps d'œuvrer en ce sens pour faire progresser l'harmonisation fiscale en Europe.
Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. − Balsavau už šį pranešimą, kadangi bendra konsoliduotoji pelno mokesčio bazė (BKPMB) yra būtina priemonė, siekiant sukurti Europos vidaus rinką ir norint užtikrinti Europos ekonominę integraciją, kurios reikia, siekiant euro zonos stabilumo. Europos Sąjungos valstybių narių mokesčių bazės skirtingos ir jos iš dalies sudaro prekybos kliūtis, trukdančias augimui ir užimtumui. Europos Sąjungos BKPMB sistema apima visapusišką rinkinį taisyklių, nustatančių, kaip apskaičiuoti kiekvienos įmonės arba filialo atskirą mokestį, kaip tuos rezultatus (pelną ir nuostolius) konsoliduoti ir kaip tą konsoliduotąją mokesčio bazę, kai ji yra teigiama, proporcingai paskirstyti visoms susijusioms valstybėms narėms. Svarbu yra tai, jog kiekviena valstybė narė taikys savo tarifą jai tenkančiai mokesčio bazės daliai. Bus derinamas tik mokesčio bazės apskaičiavimas ir paskirstymas. Valstybės narės galės pačios nustatyti mokesčio tarifus. Taip pat nebus derinamos nacionalinės finansinės atskaitomybės taisyklės. Atsižvelgiant į BKPMB, bus siekiama sumažinti mokesčių srities reikalavimų laikymosi sąnaudas įmonėms vidaus rinkoje, nustatant bendros įmonių apmokestinimo bazės sistemą, kad įmonių grupės galėtų tvarkyti reikalus tik su viena mokesčių administracija. Tačiau norint užtikrinti, kad apskaičiuojant mokesčio bazę nebūtų atsižvelgiama į apsimestinius sandorius, kurių pagrindinis tikslas – išvengti apmokestinimo, būtina apsvarstyti ir griežtesnes kovos su piktnaudžiavimu taisykles.
Zuzana Brzobohatá (S&D), písemně. − Vžívám se do pocitů podnikatele, který díky otevřenému jednotnému trhu podniká ve více zemích EU a klade si otázku, jak platit daně z jednotlivých provozoven dle různých legislativních principů v Evropě. Složitost rozúčtování výnosů a nákladů je problematickou zátěží. Podnikatel si takto bude moci vybrat, zda půjde touto složitější cestou či zda využije možnosti společného konsolidovaného základu daně právnických osob. Současně se tak řeší i otázka dvojího zdanění, což povede k menším daňovým únikům. V neposlední řadě dojde k snížení administrativní zátěže. Současně jako sociální demokratka vítám jakoukoliv harmonizaci ve společném ekonomickém prostoru EU. Proto jsem návrh podpořila.
Lara Comi (PPE), per iscritto. − Ritengo che le differenze nei metodi di calcolo della base imponibile dei diversi Stati europei comportino enormi costi burocratici e rappresentino una delle principali barriere rimanenti al commercio interno all'Unione europea. La definizione di un metodo comune di calcolo della base imponibile (CCCTB) comporterebbe dunque una riduzione di tali costi, con evidenti vantaggi per le imprese che operano in Paesi diversi. La proposta contribuisce alla semplificazione burocratica e alla riduzione dei costi legati agli adempimenti fiscali attraverso la definizione di un approccio unitario al calcolo della base e tramite l'adozione del concetto di "One Stop Shop", grazie al quale le imprese saranno tenute a fornire un'unica dichiarazione. Essa prevede inoltre la possibilità di compensare gli attivi di bilancio generati in un Paese con i passivi subiti in un altro, eliminando il fenomeno della doppia imposizione. Ritengo che questa direttiva possa contribuire alla crescita delle imprese che operano in più Paesi, in particolare delle PMI, per le quali i costi dell'eccessiva burocrazia sono proporzionalmente più elevati. La proposta contribuisce dunque al raggiungimento degli obiettivi dettati dalla Strategia Europa 2020, e rappresenta un'occasione per favorire la crescita e l'occupazione nell'Unione. Per questi motivi ho ritenuto di esprimere parere favorevole alla proposta.
Anna Maria Corazza Bildt, Christofer Fjellner, Gunnar Hökmark och Anna Ibrisagic (PPE), skriftlig. − Vi moderater i Europaparlamentet röstade idag för betänkandet om en gemensam konsoliderad bolagsskattebas eftersom en sådan skulle främja den inre marknaden. Vi står dock inte bakom den typ av fördelningsnyckel som diskuteras i betänkandet.
Emer Costello (S&D), in writing. − I abstained in the final vote on the Parliament’s consultative resolution on the CCCTB. I agree that cooperation among tax authorities can reduce costs and excessive administrative burdens for businesses operating cross-border within the EU (Amendment 1), that tax obstacles can be particularly severe for SMEs operating cross-border (Amendment 3) and that Member States should retain the power to adopt certain incentives for businesses (Amendment 9). However, I could not accept the clauses making the CCCTB compulsory and on moving towards the harmonisation of rates. Under the EU treaties, taxation is a matter of national competence where the principle of unanimity applies. Discussion on this issue has to have regard to the needs of geographically peripheral Member States whose prosperity and employment levels depend to a large extent on their capacity to attract foreign direct investment, particularly in the current very difficult economic circumstances. The Irish Government, like the governments of all Member States, is actively engaging in the detailed examination of this proposal because only in that way can we ensure that all of the arguments are debated in full.
George Sabin Cutaş (S&D), în scris. − Am votat în favoarea Raportului privind baza fiscală consolidată comună a societăţilor, considerând că este nevoie de reguli administrative europene în domeniul fiscal pentru a elimina din costuri şi a aduce mai multă siguranţă investitorilor. Totodată, îmi exprim speranţa ca acest cadru să fie aplicat cât mai rapid tuturor tipurilor de întreprinderi şi ca acesta să fie un prim pas către introducerea unui nivel minim de taxare la nivel european. Nu trebuie să uităm că Uniunea Europeană are nevoie de politici comune în domeniul fiscal pentru a favoriza integrarea economică a statelor membre.
Vasilica Viorica Dăncilă (S&D), în scris. − Având în vedere că în țările Uniunii Europene există diferite baze fiscale care, în practică, funcționează ca bariere comerciale în calea creșterii economice și a ocupării forței de muncă, consider benefică această propunere, care poate aduce îmbunătățiri pentru întreprinderile care desfășoară activități transfrontaliere la creșterea competitivității întreprinderilor din UE.
Christine De Veyrac (PPE), par écrit. – J’ai soutenu l’adoption de ce nouveau régime d’ACCIS qui permet à l’Europe de faire un pas de plus pour soutenir nos entreprises. Il s’agit là d’une étape importante pour les entreprises de nos territoires transfrontaliers puisque ce sont de nouveaux freins à leur développement que nous levons aujourd’hui. Les sociétés européennes pourront désormais installer plus facilement des succursales dans l’ensemble de l’Union, et ce tout en garantissant l’absence de surimposition. Parmi les mesures qui entreront en vigueur, le principe du guichet unique permettra aux plus petites de nos entreprises de voir leurs démarches simplifiées puisqu’elles n’auront pour interlocuteur qu’une seule et unique administration pour l’ensemble de leurs succursales, où qu’elles soient en Europe. Que nos entrepreneurs n’aient plus peur de pénétrer de nouveaux territoires hors de nos frontières !
Edite Estrela (S&D), por escrito. − Votei a favor da proposta legislativa uma vez que vai permitir às empresas e aos grupos de empresas que operam no mercado interno pagarem um imposto corporativo comum após um período de transição, que será atribuído aos diferentes Estados-Membros através de uma fórmula de partilha que tem em consideração três fatores: trabalho, ativos e vendas.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − O texto em discussão, da responsabilidade de Marianne Thyssen, aborda a proposta de diretiva do Conselho sobre a matéria coletável comum consolidada do imposto sobre as sociedades (MCCCIS). Numa época de crise como a que atravessamos, é importante que sejam empreendidas reformas que melhorem a economia e estimulem o crescimento. Esta proposta de diretiva, embora a sua aplicação não seja obrigatória para os Estados-Membros (EM), representa um passo muito importante na criação de um ambiente concorrencial mais favorável às empresas e ao relançamento da economia. Trata-se, pois, de um sistema mais transparente que põe fim à dupla tributação, apresenta menos burocracia (os EM aplicarão a sua tributação através de um balcão único) e menos fugas aos impostos. A existência de uma cláusula de revisão permite que os EM possam verificar se a aplicação desta diretiva é positiva, ou negativa, para a prossecução de uma economia de mercado geradora de crescimento e de criação de emprego. Votei favoravelmente porque se trata de um sistema opcional, sem custos para as empresas, que contribuirá para o crescimento económico no seio da UE.
João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. − A proposta propõe regulamentar a tributação sobre o rendimento das empresas e grupos de empresas que desenvolvem a sua atividade em mais do que um Estado-Membro. Propõe uma fórmula de repartição que determinará a repartição da matéria coletável entre os Estados-Membros. Esta fórmula, que tem como fatores o valor das vendas, o número de trabalhadores e o valor dos custos com o pessoal e o valor dos ativos fixos, é inexata porque se abstrai de fatores concretos que podem ter uma importância não despicienda. Por outro lado, a consideração da massa salarial ou do valor da mão-de-obra também acarreta a consequência perniciosa de distribuir desproporcionadamente os lucros aos países em que esta seja mais cara. De facto, as empresas que optarem por este sistema, deixarão de ser tributadas pelo seu lucro, passando a ser tributadas de acordo com o resultado da aplicação dos fatores designados ao lucro do grupo, o que pode não coincidir e, a maioria das vezes, não coincidirá com o lucro real da empresa. O MCCCIS é optativo, no entanto este não pode ser aplicado às PME, apenas às sociedades europeias e às sociedades cooperativas europeias, o que vai gerar uma situação de vantagem das multinacionais em relação às empresas domésticas.
Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Spoločný konsolidovaný základ dane z príjmov právnických osôb by mal ponúknuť riešenie niektorých hlavných daňových prekážok rastu na jednotnom trhu. Bez spoločných pravidiel dane z príjmov právnických osôb sa totiž neraz vyskytuje (kvôli súbežnej pôsobnosti vnútroštátnych daňových systémov) nadmerné a dvojité zdaňovanie, veľká administratívna záťaž pre podniky a vysoké náklady na dodržiavanie daňových právnych predpisov. Tento stav odrádza od investovania, čo je následne v rozpore s cieľmi vytýčenými v stratégii Európa 2020. Navrhovaným spoločným prístupom by sa zabezpečil súlad vnútroštátnych daňových systémov, ale neharmonizovali by sa sadzby dane. Rozdiely medzi sadzbami umožňujú udržať na vnútornom trhu určitý stupeň daňovej súťaže. Som presvedčená, že spravodlivá súťaž zabezpečuje viac transparentnosti a umožňuje členským štátom zohľadňovať pri stanovovaní svojich sadzieb dane jednak svoju konkurencieschopnosť na trhu a jednak svoje rozpočtové potreby. A keďže navrhovaný systém je v prvom rade koncipovaný pre potreby spoločností, ktoré vyvíjajú cezhraničnú činnosť, mal by byť dobrovoľnou schémou a existujúce vnútroštátne systémy dane z príjmov právnických osôb by mal len dopĺňať.
Lorenzo Fontana (EFD), per iscritto. − In un momento di profonda crisi economica come quello che stiamo vivendo, semplificare il sistema d’imposte e ridurre gli oneri fiscali ed amministrativi a carico delle nostre imprese è non solo auspicabile, ma necessario. Il presente intervento legislativo intende favorire tanto le PMI quanto le grandi imprese europee, incentivando le prime ad espandersi nel medio periodo ed abbassando i costi dell’apertura di controllate in altri Stati membri dell’Unione per le seconde. Inoltre, intende stimolare gli investimenti stranieri in Europa, attualmente scoraggiati dal fatto che l'interazione tra sistemi nazionali differenti possa causare doppia imposizione o sovratassazione. Per questi motivi, il mio voto sarà favorevole.
Pat the Cope Gallagher (ALDE), i scríbhinn. − Vótálamar i gcoinne na tuarascála agus ba mhaith linn cur go láidir i gcoinne a bhfuil sa cháipéis seo. Sa chéad leagan den togra reachtach, bhí scéim dheonach á moladh ag an gCoimisiún Eorpach. De réir théacs Pharlaimint na hEorpa, áfach, is scéim éigeantach do na Ballstáit ar fad a bheadh ann nuair a bheadh idirthréimse caite.
Is inniúlacht náisiúnta iad cúrsaí cánachais agus ní mór don Choimisiún Eorpach agus do Pharlaimint na hEorpa cloí leis sin. Faoin bPrótacal breise maidir leis an imní atá ar mhuintir na hÉireann faoi Chonradh Liospóin, lenar ghlac Parlaimint na hEorpa inniu, is léir gurb ag na Ballstáit atá an inniúlacht do chúrsaí cánachais.
Ní chuirfeadh CCCC (Comhbhonn cánach corparáide comhdhlúite) le dea-fheidhmiú an mhargaidh aonair ar chor ar bith, agus d’fhéadfadh fiú go ndéanfaí dochar do gheilleagair bheaga oscailte cosúil le hÉirinn dá bharr. Chuirfeadh athrú ar an ráta cánach corparáide isteach go mór ar ghné láidir de gheilleagar na hÉireann, gné atá i gcroílár an téarnaimh agus an chumais fáis sa tír.
De réir staidéir a rinne an European Centre for Economic Studies le déanaí maidir leis an CCCC a chur i bhfeidhm san Eoraip, is neamhphraiticiúil, do-churtha i bhfeidhm agus neamh-inmhianaithe go polaitiúil a bheadh sé sin.
Ildikó Gáll-Pelcz (PPE), írásban. − Az elfogadott jelentés egy uniós szintű, önkéntes, közös konszolidált társasági adóalap (KKTA) bevezetését célozza úgy, hogy az adóalap kiszámítását és arányos felosztását harmonizálja, de nem érinti sem az adó mértékét, sem a beszámolásra vonatkozó nemzeti szabályokat. Használata jelentősen növelheti az európai gazdaság versenyképességét, az átláthatóságot, az adócsalás, adóelkerülés, valamint a kettős adóztatás visszaszorítását, ám szavazatommal mégsem támogathattam a jelentést, mert Magyarország gazdaságpolitikai preferencia érvényesítésére is alkalmazza az adóalap-módosító tételeket. Így, a társasági adóalap számításának teljes körű harmonizációja nincs összhangban a kormány jelenlegi adópolitikájával, hátrányosam érintené az adóbevételeket, csökkentené a GDP-t, valamint rontana a hazai társasági adórendszer versenyképességén.
Estelle Grelier (S&D), par écrit. – J'ai voté pour ce rapport. Il prévoit, d'une part, d'harmoniser le contenu de l'assiette de l'impôt sur les sociétés au niveau européen, c'est-à-dire le bénéfice imposable, et d'autre part que les entreprises et groupes d'entreprises opérant au sein du marché intérieur puissent additionner les bénéfices et les déficits réalisés par leurs filiales situées dans des Etats membres différents. Le résultat net obtenu serait ensuite réparti entre ces différents Etats, selon une formule mathématique et des facteurs prédéfinis. Le Parlement européen s'est prononcé d'une seule voix, grâce à ce texte, en faveur du caractère progressivement obligatoire de cette assiette commune consolidée, ce qui est une grande avancée en matière de positionnement politique contre le dumping fiscal et les délocalisations intra-européennes. Manque cependant un élément essentiel pour lutter contre ce phénomène, car aucun accord n'a été atteint, et ce n'était pas le but de cette directive, sur le taux d'imposition par Etat membre, qui reste différent. C'est une avancée politique donc, mais qui peinera à être reprise par le Conseil. Ce n'est que la première pierre d'un long combat pour réguler le marché européen.
Françoise Grossetête (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur de cette directive qui vise à mettre en place au sein de l'Union européenne une assiette commune consolidée de l'impôt sur les sociétés, dite ACCIS.
L'assiette commune consolidée aura vocation à s'appliquer à toutes les entreprises établies dans l'Union européenne qui le souhaiteraient. Les États membres demeureront libres d'appliquer le taux d'imposition qu'ils souhaitent sur la part de base ACCIS qui leur serait attribuée.
La mise en place d'une ACCIS au sein de l'Union européenne présente de nombreux avantages, tant pour les opérateurs économiques - par l'élimination des obstacles fiscaux au sein du marché intérieur -, que pour les États membres - en permettant une concurrence fiscale plus transparente, et donc plus saine, entre les États membres.
Ces mesures s'inscrivent dans le droit fil des travaux relatifs à la convergence franco-allemande en matière d'impôt sur les sociétés voulue par Nicolas Sarkozy et Angela Merkel.
Jim Higgins (PPE), in writing. − I like many members from smaller member states voted against the CCCTB report, which passed with a large majority (452+). The CCCTB will lay down common rules for the calculation of the tax base applicable to companies operating in the EU. The present proposal will harmonise the calculation and apportionment of the tax base, Member States will retain the power to set the tax rates; however, I am adamant that this report sets a dangerous precedent. Harmonisation of the tax base and the tax base rules is still a form of harmonisation. Worryingly the report refuses to exclude that further steps may be taken towards harmonisation of tax rates. The mere mention of possible harmonisation of tax rates and corporate tax only serves to further aggravate the subsidiary concerns already espoused by Ireland. The Lisbon Treaty is very clear on this: taxation is sacrosanct and a matter for the Member States alone to decide. I voted against this report and I made a determined effort to encourage other MEPs to do likewise.
Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau šiam dokumentui, kadangi Direktyvoje dėl bendros konsoliduotosios pelno mokesčio bazės (BKPMB) nustatomos bendros mokesčio bazės apskaičiavimo taisyklės, taikomos ES veikiančioms įmonėms. Ši ES mokesčių sistema apima visapusišką rinkinį taisyklių, nustatančių, kaip apskaičiuoti kiekvienos įmonės arba filialo atskirą mokestį, kaip tuos rezultatus (pelną ir nuostolius) konsoliduoti atsižvelgus į kitus grupės narius ir kaip tą konsoliduotąją mokesčio bazę, kai ji teigiama, proporcingai paskirstyti visoms susijusioms valstybėms narėms. Bus derinamas tik mokesčio bazės apskaičiavimas ir paskirstymas. Valstybės narės galės pačios nustatyti mokesčio tarifus. Taip pat nederinamos nacionalinės finansinės atskaitomybės taisyklės. BKPMB – būtina priemonė, viena vertus, siekiant sukurti Europos vidaus rinką ir, kita vertus, norint užtikrinti Europos ekonominę integraciją. Įvairūs vidaus rinkos iškraipymai gali būti panaikinti tik tuo atveju, jeigu bus priimta bendra taisyklių sistema, pagal kurią bus taikomos bendros administracinės procedūros ir vieno langelio principas. Pagrindiniai BKPMB taikymo privalumai: didesnis fiskalinis skaidrumas; mažesnės įgyvendinimo išlaidos ir mažiau biurokratizmo, dėl to pagerėtų įmonių, veikiančių tarpvalstybiniu lygiu, augimo galimybės, ES būtų patrauklesnė užsienio investuotojams; tikimybė, kad sprendimai dėl paskirstymo vidaus rinkoje bus priimami labiau atsižvelgiant į socialines ir ekonomines mokesčių požiūriu neutralias aplinkybes, nei tai vyksta dabar; dviejų rūšių mokesčių problemų (pirma, mokesčių vengimo ir sukčiavimo, antra, dvigubo apmokestinimo) sumažinimas.
Philippe Juvin (PPE), par écrit. – J'ai apporté mon soutien à ce rapport sur l'établissement d'une assiette commune consolidée pour l'impôt sur les sociétés (ACCIS). L'ACCIS permet de calculer l'assiette de l'impôt sur les sociétés multinationales, et ne porte pas sur les taux d'imposition eux-mêmes. La mise en place d'un tel système permettra de réduire la bureaucratie pour les entreprises, de diminuer les coûts liés aux différences entre les systèmes fiscaux des Etats membres, et d'accroître l'attractivité de l'UE pour les investisseurs étrangers.
Michał Tomasz Kamiński (ECR), in writing. − I voted against this motion for a resolution, as did the ECR Group. The directive on a Common Consolidated Corporate Tax Base (CCCTB) was to have a positive impact on ‘completing the single market and enhancing competitiveness’; however, the ECON vote on 21 March 2012 called for a mandatory CCCTB for all EU27. The resolution adopted in ECON proposes a road map for the CCCTB implementation: as soon as the directive comes into force, all companies would have the possibility to opt into the CCCTB system. After two years, it would be mandatory for all transnational companies, and after five years, it would apply automatically to all companies operating on European territory, with the exception of SMEs.
Krišjānis Kariņš (PPE), rakstiski. − Es neatbalstīju rezolūciju par priekšlikumu Padomes direktīvai par kopējo konsolidēto uzņēmumu ienākuma nodokļa bāzi, jo esošajā redakcijā tā nav izdevīga Latvijas tautsaimniecībai. Direktīva paredz iespēju uzņēmumiem konsolidēt savu peļņu vai zaudējumus, nosakot nodokļu bāzi, kas attiecīgi tiek sadalīta starp valstīm, kurās uzņēmums darbojas. Iedalītajai nodokļa bāzei tiek piemērota attiecīgās valsts uzņēmumu ienākuma nodokļa likme. Komisijas piedāvātajā versijā šo uzņēmumu ienākuma nodokļa režīmu dalībvalstis drīkst ieviest un nodrošināt tās jurisdikcijā esošajiem uzņēmumiem. Parlamentā šī direktīva tika mainīta, un tajā ir noteikts, ka dalībvalstīm ir obligāti jāievieš šis jaunais nodokļu režīms. Tā kā tas ir nepārbaudīts un pastāv daudz neskaidrību par jaunā nodokļu režīma ieviešanas sekām, ko tas atstātu uz Latvijas tautsaimniecību un nodokļu ieņēmumiem, uzskatu, ka rezolūcija nav atbalstāma. Papildus tam — šī direktīva ir solis tuvāk nodokļu likmju harmonizācijai, kas nav pieļaujama, ja vēlamies saglabāt Latvijas konkurētspēju nodokļu jomā.
Sergej Kozlík (ALDE), písomne. − Smernicou o spoločnom konsolidovanom základe dane z príjmov právnických osôb sa stanovujú spoločné pravidlá na výpočet základu dane v prípade spoločností, ktoré pôsobia v Európskej únii. Každý členský štát uplatní na podiel na základe dane, ktorý mu bol priznaný, svoju vlastnú daňovú sadzbu. Harmonizácia sa obmedzuje iba na výpočet a rozdelenie základu dane. Stanovenie daňových sadzieb zostáva v právomoci členských štátov. Systém sa navrhuje ako nepovinný. Firmy bez ohľadu na to, či pôsobia alebo nepôsobia na cezhraničnej úrovni, budú môcť uplatňovať tento režim, ale nemajú v tomto smere povinnosť. Spoločný konsolidovaný základ dane pokladám za krok dopredu smerom k zníženiu administratívnej náročnosti podnikania v priestore EU a podporujem ho.
Giovanni La Via (PPE), per iscritto. − L’introduzione di una base imponibile comune per l’imposta sulla società, sulla base di una formula fissa che tiene in considerazione fatturato, manodopera e attività immobilizzate, rappresenta un passo avanti verso lo snellimento burocratico per quelle aziende che operano in condizioni di mercato transfrontaliero. La realtà di questa tipologia imprenditoriale è sempre più diffusa e l’armonizzazione del sistema fiscale, quantomeno per quanto attiene alla base imponibile, è indicativa della volontà di procedere verso un regime fiscale il più possibile chiaro per gli operatori del settore. D’altronde, la presente relazione prevede che ciascun Stato membro potrà continuare ad applicare la propria aliquota d’imposta alla quota della base imponibile di sua competenza. La ricercata armonizzazione fiscale riguarderà il calcolo e la ripartizione della base imponibile. Questo per far sì che i singoli Stati membri possano continuare a conservare la propria autonomia nei sistemi di tassazione.
Agnès Le Brun (PPE), par écrit. – La subsistance de règles fiscales propres à chaque Etat membre de l'Union européenne constitue un obstacle majeur à la pleine réalisation du marché intérieur. Cela est particulièrement vrai en matière d'impôt sur les sociétés, où 27 taux d'imposition différents s'appliquent. Cette situation génère des distorsions de concurrence et handicape les entreprises européennes dont l'activité se déploie sur le territoire de plusieurs Etats membres. C'est pourquoi j'ai apporté mon soutien à la proposition du Conseil de créer un taux d'imposition sur les sociétés commun aux 27 Etats membres de l'Union européenne.
Monica Luisa Macovei (PPE), in writing. − The proposed directive will likely produce certain positive effects such a lower risk of double taxation and tax evasion and fraud as well as greater fiscal transparency and legal certitude for multinational corporations. On the other hand the proposal will be applied to a highly heterogeneous economical area, where any harmonising measure has to be thoroughly considered. Apportionment formulas based on factors such as wage costs or assets are likely to harm the economic balance of the newer member states. Such factors should only play a decisive role within a common corporate tax policy once their convergence in all member states is adequate. Otherwise reduced enforcement costs and red tape in the EU will be achieved at the expense of the competitiveness of some of its member states. Moreover, the proposal can be perceived as a first step in the creation of a common EU corporate tax policy, which has strong subsidiarity implications, and which should be considered by all EU and national stakeholders.
Therefore I voted for the legislative resolution but against the amended proposal in order to point out that while I agree with the general idea behind the Commission’s proposal, I am not satisfied with the final result.
David Martin (S&D), in writing. − I voted for this proposal. The principal advantages of introducing the CCCTB: greater fiscal transparency, which will make the tax system more equitable and efficient; reduced enforcement costs and red tape, which will improve the prospects for growth of businesses with cross-border operations, make the European Union more attractive to foreign investors and promote the accessibility of the internal market for SMEs and for businesses which are not yet operating across borders; the expectation that allocation decisions on the internal market will be taken more in the light of social and economic considerations of a tax-neutral nature than they are at present; a reduction in two types of tax problems: tax evasion and fraud on the one hand and double taxation on the other.
Mairead McGuinness (PPE), in writing. − Taxation is a matter of national competence and it is vital that the principle of unanimity in taxation is fully respected. While this report does not specifically call for the harmonisation of tax rates, the introduction of common rules across all Member States for the calculation of the tax base of companies should remain a competence for Member States. For this reason, I voted against the report.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − A MCCCIS constitui um instrumento indispensável para, por um lado, realizar o mercado interno europeu e, por outro lado, alcançar a integração económica europeia que é necessária para a estabilidade da zona euro. A atual crise não pode ser um obstáculo à sua concretização, antes pelo contrário. Muito importante para a introdução do MCCCIS, em minha opinião, foi a conjunta enviada pela Chanceler alemã e pelo Presidente francês ao Presidente do Conselho Europeu, de 18 de Agosto de 2011, exortando à conclusão das negociações sobre a MCCCIS até ao final de 2012 e afirmando explicitamente que estão a trabalhar numa iniciativa intergovernamental bilateral franco-alemã. A fim de maximizar as vantagens do sistema MCCCIS, afigura-se desejável introduzi-lo em toda a União Europeia.
Alexander Mirsky (S&D), in writing. − Since the legislative proposal provides for a common consolidated corporate tax base, it means that companies and groups of companies operating in the internal market will be given the possibility to fill in a single tax file, effectively reducing red tape. The revenue from the tax will be allocated among the Member States through an apportionment formula which takes into account three factors: employment, assets and sales. I voted in favour.
Andreas Mölzer (NI), schriftlich. − Es sollen gemeinsame für die Berechnung der Steuerbemessungsgrundlage für in der Europäischen Union tätige Unternehmen festgelegt werden. Bei der Aufteilung der konsolidierten Steuerbemessungsgrundlage wendet jeder Mitgliedstaat seinen eigenen Steuersatz auf den ihm zugewiesenen Anteil an der Steuerbemessungsgrundlage an. Dabei soll es Unternehmen, unabhängig davon, ob sie grenzüberschreitend tätig sind oder nicht, freistehen, die gemeinsame konsolidierte Körperschaftsteuer-Bemessungsgrundlage anzuwenden. Die Grundidee mag ja ganz gut sein. Meiner Meinung nach verstößt indes dieser Vorstoß der Kommission gegen das Subsidiaritätsprinzip, weshalb ich mich der Stimme enthalten habe.
Vital Moreira (S&D), por escrito. − Votei a favor do relatório Thyssen sobre a base tributária comum do imposto sobre os lucros das empresas (IRC em Portugal) por me parecer um passo importante no sentido da harmonização e transparência fiscal na União, facilitando a vida às empresas com atividades em mais do que um país e permitindo a comparação da tributação efetiva das empresas nos Estados-Membros. Além disso, uma base tributária comum é uma condição necessária para uma futura convergência na fiscalidade das empresas, começando pelo estabelecimento de uma taxa mínima. Foi, aliás, por isso, que também votei a favor da proposta da GUE justamente nesse sentido. Na verdade, sem harmonização da tributação das empresas persistirá o atual regime de competição fiscal - que é contrária à própria ideia de mercado único -, permitindo o dumping fiscal e favorecendo a corrida para a tributação das empresas (race to the bottom) e da receita fiscal do Estado.
Claudio Morganti (EFD), per iscritto. − Ho votato a favore di questa proposta di risoluzione che mira all'introduzione di una base consolidata comune per l'imposta sulle società a livello europeo.
Non si tratta assolutamente di armonizzare le aliquote impositive dei diversi Stati membri, che manterranno la più ampia autonomia in questo ambito: con questa proposta si vogliono invece definire norme comuni per il calcolo e la ripartizione della base imponibile dell'imposta sulle società attive nell'Unione europea.
Questa formula, del tutto facoltativa, può essere di aiuto a quelle imprese che operano all'interno di diversi Stati europei, o che sarebbero interessate a farlo, espandendo le loro attività; questo può valere in particolar modo per le piccole e medie imprese, che si trovano a dover avere a che fare con differenti legislazioni e differenti sistemi burocratici e amministrativi.
Dopo una prima fase sperimentale si vedrà quindi se questa nuova formulazione sarà stata di qualche utilità per le nostre aziende, per poter sfruttare appieno le potenzialità date dall'avere un mercato unico europeo, che troppe volte restano ancora inespresse.
Radvilė Morkūnaitė-Mikulėnienė (PPE), raštu. − Bendros konsoliduotos pelno mokesčių bazės nustatymas visos ES mastu – patrauklus pasiūlymas, užtikrinantis patogumą įmonėms, dirbančioms ne vienoje valstybėje narėje, užtikrinantis aiškumą apskaičiuojant pelno mokestį. Antra vertus, bazės suvienodinimas neturi vesti link tarifo suvienodinimo, kadangi tai galėtų turėti neigiamos įtakos kai kurių valstybių narių ekonomikai ir investicijoms į jas.
Sławomir Witold Nitras (PPE), na piśmie. − Istnieje szeroki konsensus na rzecz wprowadzenia jednolitej bazy podatku CIT w UE. Był on wyrażany parokrotnie, m.in. podpisami sygnatariuszy Paktu Euro Plus. Byłby to poważny krok ku budowie Wspólnego Rynku i wielkie ułatwienie dla unijnych przedsiębiorstw. Wiązałoby się to ze znaczną poprawą konkurencyjności gospodarki europejskiej, jak i pozwoliło na osiągnięcie oszczędności dla biznesu. Niemniej jednak projekt konsolidacji burzy konsensus zbudowany wokół powyższej idei, tworząc sztuczne formuły podziału przychodów z tytułu podatku CIT, co w rezultacie prowadzi do podziału krajów UE na „wygrane i przegrane”, czyli te, które na formule zyskają i te, które stracą. Co więcej, w dokumencie przegłosowanym na posiedzeniu komisji ECON wprowadzono wzmianki o możliwej harmonizacji podatku CIT, co w znaczny sposób deformuje pierwotne przeznaczenie tej dyrektywy. Biorąc powyższe argumenty pod uwagę, zmuszony byłem zagłosować przeciw tej propozycji z nadzieją, iż zostanie ona odrzucona.
Siiri Oviir (ALDE), kirjalikult. − Toetasin antud direktiivi, pidades oluliseks maksustamisbaasi ühtlustamist ning selle õiglasemaks ja tõhusamaks muutmist. Ühtsem maksupoliitika vähendaks ühenduse bürokraatiat ning suurendaks maksunduse läbipaistvust. Suured erinevused ettevõtte tulumaksu maksustamise osas on üks oluline piirav tegur Euroopa Liitu investeerimisel, tekitades ebaõiglast konkurentsi ning tulude jaotust liikmesriikide vahel. Isegi suurte maksusoodustustega liikmesriigid, nagu Eesti, kus ettevõtted ei pea maksma investeeringutelt tulumaksu, ei ole saavutanud soovitud konkurentsieelist, pigem on tekitatud olukord, kus suurettevõtted võtavad maksuvabalt kasumi välja ning suunavad selle kontsernisiseselt teistesse riikidesse. Väikestele ja keskmise suurustega ettevõtetele on aga erinevad maksusoodustused eluliselt vajalikud ning neile on erandite tegemine igati põhjendatud. Mõne liikmesriigi hirm, nagu hakataks antud direktiiviga tulevikus ka ettevõtte tulumaksu määrasid ühtlustama, on aga alusetu. Toetan maksustamisbaasi arvutamise ja osadeks jagamise ettepanekut (käive, tööjõud ja varad), mis on aga eelmainitud põhjustel äärmiselt oluline.
Rolandas Paksas (EFD), raštu. − Pritariu šiai rezoliucijai dėl Tarybos direktyvos dėl bendros konsoliduotosios pelno mokesčio bazės. Manau, kad būtina sudaryti galimybę visiems pelno mokesčio mokėtojams Europos Sąjungoje apskaičiuoti pelno mokesčio bazę pagal vienodas apmokestinamojo pelno apskaičiavimo taisykles. Tai suteiks naudą tarpvalstybinę veiklą vykdančioms įmonėms. Manau, kad yra tikslinga, jog pelno mokesčio apskaičiavimo sistema būtų pasirenkamoji, o ne privaloma. Visų pirma, bus užtikrintas didesnis fiskalinis skaidrumas, mažesnės įgyvendinimo išlaidos ir mažesnis biurokratizmas. Nepritariu pasiūlymui, jog būtų nustatytas mažiausias Europos pelno mokesčio tarifas. Siūloma apatinė 25 proc. pelno mokesčio riba daugeliui įmonių nebūtų objektyviai pateisinama ir tinkama. Manau, kad valstybės narės turi pačios nustatyti įmonių pelno mokesčio dydį.
Alfredo Pallone (PPE), per iscritto. − Attualmente in Europa una società che decide di investire fuori dallo Stato membro di appartenenza deve prendere in considerazione il regime fiscale del Paese in cui apre l'attività, affrontando enormi difficoltà date dalle troppe differenze. L'obiettivo è di integrare e favorire il mercato unico europeo, facilitare gli spostamenti e gli investimenti delle piccole imprese in tutto il territorio dell'Unione. Per questo motivo ritengo molto interessante la relazione della collega on. Thyssen ,che mira a stabilire un regime fiscale europeo per una base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società. La proposta di direttiva del Consiglio, inoltre, stabilisce le regole che le società interessate dovranno rispettare per il calcolo dei loro contributi, regole di un regime fiscale europeo unico.
Γεώργιος Παπανικολάου (PPE), γραπτώς. – Η παρούσα οδηγία για την Κοινή Ενοποιημένη Βάση Φορολογίας Εταιρειών (ΚΕΒΦΕ), την οποία και υπερψήφισα, θεσπίζει ορισμένους κοινούς κανόνες για τον υπολογισμό της φορολογικής βάσης που εφαρμόζονται στις εταιρείες που δραστηριοποιούνται στην Ευρωπαϊκή Ένωση. Η ΚΕΒΦΕ υπολογίζεται σύμφωνα με έναν συγκεκριμένο μαθηματικό τύπο που περιλαμβάνει τις πωλήσεις, την εργασία και τα στοιχεία ενεργητικού της κάθε εταιρείας. Βεβαίως, η συγκεκριμένη οδηγία, τεχνική κατά βάση, δεν επηρεάζει τους συντελεστές φορολογίας που αποτελούν σύμφωνα με την Συνθήκη εσωτερική υπόθεση των κρατών μελών. Παρόλα ταύτα, επιχειρεί να προτείνει στις επιχειρήσεις ένα κοινό πλαίσιο προαιρετικού χαρακτήρα. Το Ευρωπαϊκό Κοινοβούλιο έχει επανειλημμένως εκφράσει την άποψη πως η εισαγωγή της ΚΕΒΦΕ συμβάλει στην ολοκλήρωση της ευρωπαϊκής εσωτερικής αγοράς και επομένως στη σταθερότητα της ευρωζώνης.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − A presente proposta de Diretiva relativa a uma matéria coletável comum consolidada do imposto sobre as sociedades (MCCCIS) introduz regras comuns para calcular a matéria coletável das sociedades que exercem a sua atividade na União Europeia. Votei favoravelmente por considerar que a presente diretiva constitui um instrumento indispensável para, por um lado, realizar o mercado interno europeu e, por outro lado, alcançar a integração económica europeia que é necessária para a estabilidade da zona euro.
Tomasz Piotr Poręba (ECR), na piśmie. − Głosowałem przeciwko sprawozdaniu w sprawie wspólnej podstawy opodatkowania osób prawnych, ponieważ uważam, że ten system powinien być systemem dobrowolnym, a jego przyjęcie powinno być długofalowe i uzależnione od woli przedsiębiorstw, które zechcą być nim objęte. Tymczasem nie dość, że sprawozdanie zawiera propozycje objęcia wspólną podstawą opodatkowania wszystkich międzynarodowych korporacji w ciągu dwóch lat, to jeszcze mówi o tym, że po pięciu latach mają jej podlegać wszystkie większe firmy funkcjonujące na obszarze UE. Kwestie podatkowe pozostają i powinny pozostać w wyłącznej gestii państw członkowskich. Sprzeciwiam się próbom zmiany tego stanu rzeczy.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − A diretiva do Conselho relativa a uma matéria coletável comum consolidada do imposto sobre as sociedades (MCCCIS) introduz regras comuns para calcular a matéria coletável das sociedades que exercem a sua atividade na UE. A harmonização trazida por esta diretiva envolve apenas o cálculo e a repartição da matéria coletável, uma vez que a determinação da taxa de imposto a aplicar fica a cargo de cada Estado-Membro. A diretiva também não afeta as regras nacionais em matéria de contabilidade financeira. A introdução da MCCCIS traz inúmeras vantagens, tais como uma maior transparência fiscal, que tornará o sistema fiscal mais equitativo e eficaz, a redução dos custos de execução e da burocracia, tornando a UE mais atraente para os investidores estrangeiros, bem como a redução da evasão e fraude fiscais e da dupla tributação. Votei, por isso, em sentido favorável.
Crescenzio Rivellini (PPE), per iscritto. − Oggi, in seduta plenaria a Strasburgo, è stata votata la relazione dell'onorevole Marianne Thyssen relativa alla base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società (CCCTB).
Le differenze tra i sistemi fiscali dei paesi dell’Unione europea sono talvolta enormi e risultano spesso difficilmente interagibili tanto che per un'impresa può diventare complicato e costoso espandere la propria attività nel mercato unico; il regime della CCCTB darebbe invece alle società la possibilità di calcolare i loro redditi imponibili secondo un unico insieme di regole, invece di dover rispettare norme fiscali diverse in ogni Stato membro nel quale operano, e renderebbe altresì più facile avere e mantenere filiali in diversi Stati riducendo gli oneri burocratici per le stesse società.
Il piano previsto vede l’obbligatorietà della CCCTB al termine di un periodo transitorio; nella prima fase la base imponibile comune dovrebbe essere però applicata da tutte le cooperative europee, dopo cinque anni dovrebbe applicarsi a tutte le società, con esclusione delle PMI per le quali resterebbe l'opzione di applicazione facoltativa.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − In favour. Introducing a common corporate tax base is a key measure for ending tax arbitrage in Europe as well as reducing business costs, and the EP has today fully backed the proposals to this end. If it is to work, the CCCTB has to be binding, and the EP has today underlined this point, calling for a mandatory CCCTB for all large enterprises whilst leaving small and medium-sized enterprises the option to choose to apply the common base if they wish. A common corporate tax base would ensure greater transparency of corporate tax in the EU and reduce the scope for tax evasion, as well as reducing the administrative burden for tax-compliant cross-border firms. The CCCTB must only be the first step for tackling tax evasion and dumping in Europe and must be followed up by a minimum corporate tax rate, both of which together would help end the tax dumping that enables corporations in the EU to avoid up to EUR 100 billion in tax payments. The EP has today given a signal in this direction. We now look to the Commission and EU governments to be more proactive to this end.
Licia Ronzulli (PPE), per iscritto. − Ho votato a favore di questo testo perché considero fondamentale definire le norme comuni per il calcolo della base imponibile dell'imposta sulle società attive nell'Unione Europea. Sono convinta che la base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società costituisca uno strumento indispensabile al completamento del mercato interno europeo e all'integrazione economica europea necessaria alla stabilità della zona euro. L'attuale crisi non deve essere un ostacolo, bensì servire da catalizzatore all'introduzione di tale elemento.
Amalia Sartori (PPE), per iscritto. − Ritengo necessario che venga attuato un processo di semplificazione ed armonizzazione del tasso fiscale nei vari Stati membri.
Avere 27 normative diverse comporta infatti molteplici svantaggi: costi elevati ed oneri amministrativi, distorsioni socioeconomiche, rischi di discriminazione ed infine un aumento delle opportunità di evasione fiscale. È per questo motivo che, nonostante le ritrosie di alcuni Stati membri che vedono minacciata la loro sovranità in materia fiscale, ho votato a favore della relazione sulla base imponibile consolidata comune per l'imposta dell'onorevole Thyssen.
Sono infatti fermamente convinta che al fine di completare il progetto di un mercato unico sia necessario che tutti gli Stati membri rispettino la medesima normativa.
Petri Sarvamaa (PPE), kirjallinen. − EU-alueen talouteen kohdistuu yhä jatkuvan taloudellisen epävarmuuden lisäksi suuria rakenteellisia haasteita. Investointibarometrien mukaan Eurooppaa uhkaa jo lähivuosina laajamittainen teollisuuden pako halvempien tuotantokustannusten alueille. Tämän lisäksi pidemmällä aikavälillä EU-alueen ikärakenteen muutos vaikeuttaa merkittävästi julkisen talouden menestyksellistä hoitamista. Edellä mainitut syyt asettavat poliittisen päätöksenteon erityisen haasteen eteen. EU-tason päätöksillä on tehtävä kaikki voitava sen edistämiseksi, että yhteiskuntien hyvinvoinnin pohjana oleva työllistävä yritystoiminta voisi kukoistaa.
Yhteinen yhdistetty yhtiöveropohja on askel oikeaan suuntaan. Yhtiöveroilmoituksen jättäminen vain yhteen maahan vähentää rajojen yli toimivien yritysten kustannuksia merkittävästi ja suhteellisesti sitä enemmän, mitä pienemmästä yrityksestä on kyse. Näin uudistuksen toteutuminen kannustaa myös pieniä ja keskisuuria yrityksiä käynnistämään liiketoimintaa kotimaan rajojen ulkopuolisella EU-alueella. Yhteinen yhdistetty yhtiöveropohja kannustaa entistä edullisemman ja selkeämmän yritysverotusjärjestelmän ansiosta myös ulkomaisia sijoittajia investoimaan EU:n alueelle.
Koska yhteisen yhdistetyn yhtiöveropohjan luomista koskeva hanke on kohdannut eräissä jäsenvaltioissa vastustusta, on tärkeää, että järjestelmän käyttöönotolle saataisiin mahdollisimman laaja pohja. Äänestin Thyssenin mietinnön puolesta myös siitä syystä, että siihen on sisällytetty edellytys luoda etenemissuunnitelma sille, miten yhteisestä yhdistetystä yhtiöveropohjasta tehdään asteittain pakollinen muille kuin pk-yrityksille.
Francisco Sosa Wagner (NI), por escrito. − En relación con la enmienda 39, he votado a favor aunque la redacción no es afortunada.
Kay Swinburne (ECR), in writing. − The ECR concurs with the Commission’s view that Directive on CCCTB laying down common rules for the calculation of the tax base applicable to companies operating in the European Union should be optional. We therefore disagree with the call for a mandatory CCCTB expressed in the report of the European Parliament. Moreover, unlike the Commission, we consider that this system should not be mandatory for all EU27 states but rather should be open to those Member States that would decide to opt in. For these reasons we consider that, while it is important to aim at the completion of the Single Market through means that, among other things, reduce the administrative burden for companies operating in the EU, it is equally essential to preserve the freedom to run a business in accordance with existing national laws and practices in order to ensure healthy competition between companies. Any attempt, overt or hidden, to put in place an initial step leading towards harmonisation of corporate taxation in the EU is thus to be opposed on both legal and economic grounds. The subsidiarity principle must be fully respected in the area of direct taxation where the Lisbon Treaty does not enshrine an exclusive EU competence.
Nuno Teixeira (PPE), por escrito. − Em março de 2011, a Comissão Europeia apresentou uma proposta de diretiva relativa à matéria coletável comum consolidada do imposto sobre as sociedades tendo como objetivo combater alguns dos principais entraves fiscais ao crescimento do mercado único. Entendo que a interação entre sistemas fiscais nacionais e a ausência de regras relativas à matéria coletável comum implicará uma dupla tributação e elevados encargos administrativos para as empresas envolvidas. Neste sentido, concordo com o presente projeto de resolução legislativo pois entendo que é necessário adotar regras bem definidas para a matéria coletável comum. As referidas regras irão contribuir para reforçar o mercado único, facilitar o trabalho das PME que operam em áreas transfronteiriças e encorajar o investimento privado de acordo com o estipulado na estratégia Europa 2020. Neste sentido, considero que deverá ser alcançada uma maior estabilização fiscal a nível europeu, por forma a alcançar uma crescente segurança para as empresas europeias e assim potencializar a recuperação económica.
Emilie Turunen (Verts/ALE), skriftlig. − Jeg har valgt at stemme for Marianne Thyssens betænkning om et fælles konsolideret selskabsskattegrundlag, fordi et sådant grundlag – udover at nedsætte de administrative byrder for virksomheder, der opererer på tværs af landegrænserne – er et effektivt middel til at modvirke skatteunddragelse. Helt grundlæggende bakker jeg således op om en fælleseuropæisk skattebase. Skattegrundlaget bør imidlertid være langt bredere og mere robust, end betænkningen såvel som Kommissionens forslag lægger op til, så lande, der i forvejen har et meget bredere skattegrundlag for selskabsskatten – herunder Danmark – ikke risikerer at miste en stor del af deres nuværende skatteprovenu.
Владимир Уручев (PPE), в писмена форма. − Г-н Председател, няма съмнение, че ако съществуват 27 данъчни системи в ЕС, трансграничното опериране на компаниите не само е затруднено, но и завършването на усилията за изграждане на единния вътрешен пазар е под въпрос без общи данъчни правила. Но това не означава, че незабавно са необходими единни корпоративни данъчни ставки. Нека не забравяме, че данъчната конкуренция е важен инструмент на държавите членки за привличане на инвестиции, за регулиране на икономически и финансови процеси и не случайно данъчната политика е изцяло в тяхната компетенция. Затова подкрепих отпадането на текстовете за въвеждане на минимални данъчни ставки, което днес би оказало вредно въздействие върху онези икономики, които се нуждаят от извънредни стимули за реализиране на растеж и постигане на по-висока конкурентоспособност. За икономиките с нисък плосък данък от порядъка на 10–12%, въвеждането на данъчни ставки от 25%, както се предлага от някои колеги в Парламента, би било равносилно на ликвидиране на потенциала за привличане на инвестиции с непредвидими икономически и социални последствия. Днес, в условията на икономическа и финансова криза, времената не са подходящи за налагане на външни за страните членки данъчни решения, които могат допълнително да ерозират разклатеното доверие в ЕС, особено ако на хоризонта се задава повишаване на данъците.
Angelika Werthmann (NI), in writing. − This report states that the introduction of a CCCTB should improve growth and lead to more jobs in the Union by reducing the administrative costs and red tape for companies – particularly for small businesses operating in several Member States – and I fully agree with this. Its adoption will improve the internal market scheme and employment rates.
Iva Zanicchi (PPE), per iscritto. − L'armonizzazione delle modalità di calcolo degli utili imponibili delle società all'interno dei 27 Stati membri è una misura auspicata dal sistema imprenditoriale europeo.
Con la riduzione dei costi e degli oneri amministrativi, sarà rafforzato il potenziale di crescita delle imprese che svolgono attività transfrontaliere e sarà favorito l'accesso al mercato interno alle PMI e alle imprese che ad oggi operano solo sui mercati nazionali. Verrà inoltre migliorata la trasparenza fiscale, con minore possibilità di frodi ed evasioni e la riduzione di doppie imposizioni e discriminazioni fiscali.
Roberts Zīle (ECR), rakstiski. − Es uzskatu, ka priekšlikums Padomes direktīvai par kopējo konsolidēto uzņēmumu ienākuma nodokļa bāzi nav atbalstāms. Tiesības dalībvalstīm noteikt atšķirīgas uzņēmumu ienākuma nodokļa likmes, tāpat kā izšķirties par to, kas tieši tiek aplikts, ir viens no veidiem, kā panākt godīgu konkurenci ES valstu ietvaros. Dalībvalstīm, kuras ir iestājušās eirozonā vai piesaistījušas savus valūtas kursus eiro, vairs nav iespējas izmantot monetāros instrumentus savas konkurētspējas palielināšanai. Līdz ar to labvēlīgs nodokļu režīms ir gandrīz vienīgā iespēja jaunajām ES dalībvalstīm radīt apstākļus straujākai ekonomikas izaugsmei, nekā tā ir dalībvalstīs ar lielu uzkrātā kapitāla apjomu. Lai gan Parlamenta pozīcijā tiek uzsvērts, ka jaunā sistēma neattieksies uz nodokļu likmju lielumu, tajā nepārprotami ir pausta apņēmība virzīties uz aizvien ciešāku ES fiskālo nolīdzināšanu. Parlaments ierosina grozīt Eiropas Komisijas sagatavotajā direktīvas projektā nepārprotami noteikto brīvprātības principu ES kopējās uzņēmumu ienākuma nodokļa bāzes ieviešanai. Tā vietā “tiek sagaidīts”, ka tām Eiropas sabiedrībām, kuras pēc definīcijas ir starptautiskas, jaunajā sistēmā jāiestājas divu gadu laikā pēc tam, kad dalībvalstis būs sākušas piemērot jaunās direktīvas noteikumus. Pārējiem uzņēmumiem, izņemot mazos un vidējos uzņēmumus, šī direktīva jāsāk piemērot piecu gadu laikā pēc tās ieviešanas uzsākšanas, savukārt Komisijai tiek dotas tiesības novērtēt, vai tai vajadzētu kļūt obligātai arī attiecībā pret MVU.
Inês Cristina Zuber (GUE/NGL), por escrito. − A Proposta propõe regulamentar a tributação sobre o rendimento das empresas e grupos de empresas que desenvolvem a sua atividade em mais do que um Estado-Membro da UE. Para tal, apresenta uma fórmula de repartição fixa que não afetará a matéria coletável, mas sim a sua repartição entre os Estados-Membros. Esta fórmula, que tem como fatores o valor das vendas, o número de trabalhadores e o valor dos custos com o pessoal e o valor dos ativos fixos, é inexata porque se abstrai de fatores concretos que podem ter uma importância não despicienda. Por outro lado, a consideração da massa salarial ou do valor da mão-de-obra também acarreta a consequência perniciosa de distribuir desproporcionadamente os lucros aos países em que esta seja mais cara. De facto, as empresas que optarem por este sistema deixarão de ser tributadas pelo seu lucro, passando a ser tributadas de acordo com o resultado da aplicação dos fatores designados ao lucro do grupo, o que pode não coincidir e, as mais das vezes, não coincidirá com o lucro real da empresa. O MCCCIS é optativo, no entanto este não pode ser aplicado às PME, apenas às sociedades europeias e às sociedades cooperativas europeias, o que gera uma situação de vantagem das multinacionais.
Damien Abad (PPE), par écrit. – En matière de taxation énergétique, le Parlement européen a un pouvoir de consultation. Dans le cas présent, il s'agissait d'émettre des recommandations au Conseil sur la base de la proposition de la Commission européenne visant à modifier la fiscalité des carburants et de l'électricité dans l'Union. Or, un tel régime obligerait les États membres à respecter, dans leurs tarifications nationales, les écarts qui existent au niveau des minimas (principe de proportionnalité). Ceci conduirait à une hausse du diesel et serait nuisible aussi bien aux consommateurs qu'aux professionnels. Je me suis donc opposé à cette neutralité fiscale.
Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. − Aprovo o presente relatório e realço os grandes avanços que as negociações permitiram na remodelação da taxação verde, nomeadamente a introdução dos incentivos e esquemas apropriados no que respeita a consumidores domésticos e empresariais. Outra matéria importante que foi aprovada, é a que impõe que devido à crise as empresas, para se adaptarem à nova taxação sobre produtos energéticos, irão verificar uma implementação gradual dos princípios desta medida, devido à atual crise económica e financeira que atravessamos na Europa e no Mundo.
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Un autre sujet majeur de cette session plénière concernait la taxation des produits énergétiques et de l'électricité. Avec cette révision, la Commission vise à adapter le cadre de taxation des produits énergétiques aux objectifs de l'UE en termes d'efficacité énergétique et de lutte contre le changement climatique. Je suis membre de la commission de l'environnement, de la santé publique et de la sécurité alimentaire, ainsi que de la commission des affaires économiques et monétaires, compétente sur ce texte. A ce titre, je m'engage au quotidien pour assurer le meilleur équilibre possible entre, d'un côté, la réalisation des objectifs de l'Union européenne en matière de changement climatique et, d'un autre côté, le renforcement de la compétitivité de nos entreprises. J'ai personnellement voté contre une augmentation de la taxation sur le diesel, et demandé qu'un régime particulier protège ceux qui consomment le diesel dans leur travail quotidien: agriculteurs, transporteurs, chauffeurs de taxis, etc.
Inés Ayala Sender (S&D), in writing. − Even though some amendments did not go through as I would have expected, I voted in favour of this important proposal as it is necessary to update the directive and to protect the environment while fostering growth and creating new, additional jobs. I am happy to see that we have voted in favour on the first block and, more precisely, on the energy efficiency efforts demanded in return for the more favourable tax treatment to be coordinated by Member States for agricultural, horticultural and piscicultural works and forestry. On the other hand, I believe that protecting and ensuring the proper functioning of the EU’s leading carmaking industry is our responsibility. Bearing this in mind, and taking into account the economic turmoil that some Member States are facing, I voted in favour of those amendments that protect EU industry and will make it stronger and, on the other hand, those that are in line with efforts to achieve a strong EU internal market while pushing our economy to higher levels of green growth and energy efficiency in accordance with the 2020 strategy.
Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Susilaikiau balsuodamas dėl šio svarbaus klausimo. Komisijos pateiktas pasiūlymas dėl energetikos produktų ir elektros energijos mokesčių iš tiesų yra didelis indėlis įgyvendinant ES strategijoje „2020“ numatytą šiltnamio efektą sukeliančių dujų kiekio mažinimą. Komisijos siūlymu energijos apmokestinimas bus skirstomas į su CO2 susijusį apmokestinimą ir su energetine verte susijusį apmokestinimą. Tai reiškia, jog bus nustatyta viena minimali norma, susijusi su išmetamu CO2 kiekiu (20 EUR/t CO2), visuose sektoriuose, kuriuose netaikoma ES apyvartinių taršos leidimų prekybos sistema. Todėl šiems sektoriams, visų pirma namų ūkiams, transportui, mažosioms įmonėms ir žemės ūkiui, bus taikoma CO2 kaina. Taip pat kiekvienas energetikos produktas bus apmokestinamas atsižvelgiant į tai, kokį energijos kiekį iš jo galima išgauti. Nors prognozuojama, jog įvedus su CO2 susijusį 20 eurų už toną mokestį bus užtikrintos 20 mlrd. eurų mokestinės pajamos iš visų Europos Sąjungos valstybių jau nuo 2020 m., tačiau būtina išsamiai įvertinti šio pasiūlymo poveikį ES pramonei ir jos ekonomikos augimui. Priėmus šį pasiūlymą daugelyje valstybių narių gerokai išaugtų dyzelino kaina, o tai darytų neigiamą poveikį Europos konkurencingumui dyzelinių variklių technologijų plėtros srityje bei Europos automobilių pramonei, kuri jau ir dabar susiduria su rimta trečiųjų šalių konkurencija. Manau, kad būtina iš naujo peržiūrėti ir iš esmės įvertinti šio pasiūlymo pasekmes.
Elena Băsescu (PPE), în scris. − M-am abţinut la acest raport, deoarece România are o poziţie rezervată cu privire la versiunea actuala a propunerii. Prezenta propunere favorizează sursele regenerabile de energie, contribuind la realizarea strategiei europene „20-20-20”, ce vizează reducerea emisiilor de gaze cu efect de seră. De asemenea, asigurarea cadrului necesar pentru impozitarea dioxidului de carbon ar duce la o creştere a eficienţei energetice. Susţin şi eu părerea raportoarei, privind necesitatea transmiterii unui semnal pozitiv. Pe de altă parte, propunerea de directivă ar duce la creşterea nivelurilor minime obligatorii ale accizelor pentru produsele energetice şi energia electrică. În plus, preţul motorinei este deja destul de mare, iar o nouă creştere ar fi în detrimentul consumatorilor. Consider că este important să avem o abordare constructivă, fără a complica şi mai mult lucrurile.
Bastiaan Belder (EFD), schriftelijk. − Het verslag Lulling krijgt mijn steun niet. Het principe van een hervorming van de belasting op energieproducten en elektriciteit op basis van CO2-uitstoot en energie-inhoud is positief. Hogere energiebelasting zou echter op andere gebieden gecompenseerd moeten worden, bijvoorbeeld door lagere belasting op arbeid. Daarin wordt (terecht) door de EU niet voorzien.
Om een herziening van de energiebelasting succesvol te laten zijn, is compensatie met andere belastingen op nationaal niveau wel noodzakelijk. Omdat daarin op dit moment niet is voorzien, zijn de consequenties van het huidige voorstel onvoldoende in te schatten.
Jean-Luc Bennahmias (ALDE), par écrit. – Prétextant que la période d’austérité justifie le rejet de mesures environnementales, les conservateurs au Parlement européen ont décidé de repousser à une date ultérieure indéfinie le projet de la Commission visant à supprimer les avantages fiscaux sur certains produits énergétiques et de l'électricité comme le diesel. La majorité des eurodéputés est donc en faveur de mécanismes qui donnent un avantage aux carburants polluants dans le système européen de taxation de l'énergie. Je dénonce cette concurrence, fabriquée de toutes pièces, entre mesures à caractère social et mesures environnementales. Engagé pour une politique environnementale ambitieuse, j'ai voté contre le rapport de Mme Lulling. Ce rapport a simplifié à outrance la proposition de la Commission pour la décrédibiliser expliquant que le projet de directive de la Commission sur la taxation aurait un impact négatif sur le plan social en raison de l'augmentation des prix du charbon, du gaz naturel, du mazout et du diesel. Affirmation fausse, puisque l'objectif n'est pas de pénaliser spécifiquement le diesel, mais de taxer les carburants de manière neutre, afin que tous les carburants soient en compétition sur la base de leurs avantages et non pas de leur taxation.
Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. − Balsavau už šį pranešimą, kadangi tai yra didelis indėlis įgyvendinant Europos Sąjungos strategiją „Europa 2020“ šiltnamio efektą sukeliančių dujų kiekio mažinimo klausimu. Dabartinės Energijos apmokestinimo direktyvos, priimtos 2003 m., svarbiausias tikslas – užkirsti kelią konkurencijos iškraipymui vidaus rinkos energetikos sektoriuje. Šiuo pasiūlymu, iš dalies keičiančiu direktyvą, Europos Komisija siekia suderinti keturias temas, t. y. klimato kaitos, energijos vartojimo efektyvumo, vidaus rinkos ir augimo bei užimtumo skatinimo klausimus. Svarbu yra pritaikyti energijos mokesčių struktūrą, siekiant prisidėti prie tikslo pereiti prie ekonomikos, kurios sąlygomis išmetamas nedidelis kiekis anglies junginių ir veiksmingai vartojama energija, ir išvengti problemų vidaus rinkoje. Komisija numato apmokestinti energiją dviem pagrindais: išmetamo CO2 kiekio ir energetinės vertės. Šiuo pranešimu, kuriame apmokestinant energiją numatomas su CO2 susijęs elementas, siekiama, kad energijos apmokestinimas atitiktų ES įsipareigojimus kovos su klimato kaita srityje. Taip pat siekiama paisyti proporcingumo dėl valstybių narių įvairių minimalių lygių, nustatytų Europos Sąjungoje. Taigi, svarbiausia rasti tinkamą pusiausvyrą tarp tikslų, norint suteikti tinkamą impulsą Europos Sąjungos mastu.
Sebastian Valentin Bodu (PPE), în scris. − Energia constituie un element esenţial pentru orice economie, având un impact major asupra tuturor sectoarelor. Politicile specifice promovate în acest domeniu trebuie să asigure dezvoltarea unui climat favorabil promovării şi exploatării tuturor surselor disponibile de energie, astfel încât să diminueze efectele negative ce se manifestă pe această piaţă. Propunerea de directivă revizuită adaptează structura impozitării energiei, pentru a sprijini obiectivul unei economii cu emisii reduse de carbon şi totodată eficace pe plan energetic, precum şi pentru a evita problemele pe piaţa internă. Prin introducerea unui element legat de CO2 în impozitarea energiei, propunerea vizează conformarea acesteia din urmă la angajamentele UE în ceea ce priveşte combaterea schimbărilor climatice. Demersurile Uniunii Europene în materie de impozitare a produselor energetice şi electricităţii converg în vederea asigurării unui cadru fiscal cât mai favorabil obţinerii unei maxime eficienţe în domeniul promovării utilizării cât mai bune şi la cote cât mai înalte a produselor energetice şi, totodată, a diminuării risipei şi consumului nejustificat de aceste produse.
Phil Bennion (ALDE), in writing. − I voted in favour of this report which sets a logical approach to energy taxation and brings us closer in some respects to green taxation. I gave particular support to the proportionality principle which unfortunately was not carried. This principle, by removing subsidies for certain fuels via tax advantages, by sending correct price signals to consumers, and by being technology-neutral, could have provided a level playing field to new technologies and facilitated their market penetration. However, I did not support Amendment 25 which includes biomass or made-of-biomass fuels in the directive. It is indeed absolutely not practical and almost impossible to be accurate in measuring biomass energy in terms of its contribution to the CO2 balance and its energy content per quantitative unit, because of the own specificities of this energy. I will try to address this when the directive is discussed in Council by working closely with the UK Energy and Climate Change Minister.
John Bufton (EFD), in writing. − I voted against this as I am opposed to the increasing punitive measures taken against individuals and companies who have no choice but to use non-renewable energy. Prices are already artificially high, meaning Europe struggles to compete with other countries on low cost manufacturing and logistics, with the extra cost passed down to the consumer, while the cost of living also soars. I am against any EU initiative which seeks to gain fiscal reward from green taxation. There is no evidence that revenue collected is used to combat climate change – which in itself is debatable as to whether it is a man-made problem – and as a result creates a politicised stealth tax on living and working costs. It is estimated that the introduction of the tax will secure EUR 20 billion as of 2020. This would lead to a rise in the price of diesel in most Member States, which would also affect consumer prices, with inflation a possible outcome. Considering the ongoing struggles in the eurozone and the competitiveness of rising superpowers such as China and India, the EUR 20 billion would be better spent boosting rather than penalising European manufacturing.
Alain Cadec (PPE), par écrit. – Je me félicite de l'adoption de ce rapport relatif au système de taxation des produits énergétiques et de l'électricité de l'Union européenne. Le Parlement a clairement montré que ce sont les émissions de CO2 qui sont néfastes et qu'il n'est pas raisonnable, dans un contexte de crise, de taxer fortement la seule consommation énergétique. Je note que le rapport tel qu'adopté prend position en faveur d'une taxation qui soit la plus juste possible et qui ne pénalise pas les consommateurs de diesel. J'estime que l'objectif de réduction des émissions de CO2 ne doit pas être un frein à l'activité. J'attends du Conseil qu'il suive la position du Parlement européen. Il en va de la compétitivité des entreprises ainsi que du pouvoir d'achat des citoyens européens.
Lara Comi (PPE), per iscritto. − L'Unione europea ha la responsabilità di promuovere politiche energetiche responsabili e sostenibili, ho dunque deciso di esprimere il mio parere favorevole alla relazione sulla tassazione dei prodotti energetici, che prescrive una serie di misure volte a promuovere l'efficienza energetica e a ridurre le emissioni di CO2. Ritengo inoltre che le modifiche approvate dal Parlamento abbiano comportato un notevole miglioramento della proposta della Commissione, in particolare sottolineo l'importanza dell'abolizione dell'articolo che avrebbe imposto agli Stati membri, al fine di garantire la neutralità delle imposte, di uniformare le aliquote di fonti energetiche adibite allo stesso uso. Questa modifica permette agli Stati di mantenere livelli differenziati di tassazione su diesel e benzina. L'incremento delle accise sul gasolio avrebbe infatti comportato una perdita di competitività del settore automobilistico europeo, tradizionalmente più forte nella produzione di motori diesel, ed evidenti ricadute occupazionali. È inoltre scientificamente provata la maggiore efficienza energetica dei motori diesel, per questi motivi è necessario poter mantenere un regime fiscale favorevole per il gasolio. Per questi motivi ho votato a favore dell'emendamento alla proposta della Commissione che elimina il principio della neutralità fiscale, ed ho espresso parere favorevole alla relazione in questione.
Emer Costello (S&D), in writing. − Europe has to reduce CO2 emissions and to provide a lead to the rest of the world when it comes to tackling climate change. I was not convinced, however, that the proposal to increase taxation levels on diesel was sufficiently thought through, especially as regards its impact on peripheral regions such as Ireland, which has no direct landlinks to mainland Europe. I would urge the Commission to look again at this and at possible countervailing measures to ensure that the necessary action to tackle climate change does not disproportionately disadvantage peripheral areas like Ireland whose prosperity to a large extent depends on exports.
Vasilica Viorica Dăncilă (S&D), în scris. − Consider că prezenta propunere reprezintă o contribuție importantă la realizarea strategiei europene 2020 cu privire la reducerea emisiilor cu efect de seră.
Ioan Enciu (S&D), in writing. − I voted against this Report on the proposal for a Council Directive amending Directive 2003/96/EC restructuring the Community framework for the taxation of energy products and electricity, because I strongly believe that it will constitute a further and excessive burden on our citizens, who have already been heavily subjected to the dramatic effects of the economic and financial crisis.
The main effect of this taxation will be an increase in energy and electricity bills in all EU Member States due to the imposition of a flat rate of tax in addition to other national taxes. This is unacceptable, firstly because prices for energy and fuel have increased tremendously in recent years; secondly, because a flat rate of tax is discriminatory, since it does not take into account the socio-economic, structural and infrastructural differences between EU countries; lastly, because it greatly interferes with the domestic fiscal policies of the Member States. I believe that if environment protection is the goal of the EU, this should be achieved by proposing investments in renewable energies and infrastructures, not through a tax which will have to be paid by our citizens, and them alone.
Edite Estrela (S&D), por escrito. − Votei favoravelmente o relatório relativo à diretiva sobre a tributação dos produtos energéticos e da eletricidade, uma vez que propõe a introdução gradual de medidas, tais como uma taxa de CO2, para adaptar os sistemas de tributação da energia aos compromissos da UE em matéria de combate às alterações climáticas, prevendo no entanto um período transitório para a introdução das mesmas e incentivos para as empresas e para as famílias.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − Encontrar um ponto ótimo de equilíbrio entre os objetivos da política climática e ambiental e os objetivos da política energética e da política industrial é um exercício complexo e, salvo raras exceções, de difícil acordo. Se a estes dois objetivos acrescentarmos um terceiro, o de um mercado interno assente na livre circulação de bens e serviços, o exercício que subjaz ao cálculo da tributação – assente no principio da igualdade de condições para os consumidores de energia independentemente da fonte de energia utilizada – torna-se extremamente complexo.
Contudo, a União Europeia tem encetado múltiplos esforços para encontrar esse equilíbrio. Assim, a presente Diretiva visa encontrar um novo método de cálculo, sendo a tributação final assente em duas componentes: na emissão de CO2 e na tributação geral de consumo de energia. Um importante ponto para Portugal que esta Diretiva pretende garantir é a salvaguarda do direito dos Estados-Membros em aplicar um nível de tributação geral do consumo de energia, que pode descer até zero, aos produtos energéticos e à eletricidade utilizada em trabalhos agrícolas, hortícolas ou avícolas e na silvicultura. Gostaria ainda de felicitar a minha colega, assim como o seu trabalho numa matéria tão sensível como esta.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − O presente relatório, elaborado por Astrid Lulling, debruça-se sobre uma matéria assaz polémica. Trata-se de uma proposta de diretiva, apresentada pelo Conselho, que altera a Diretiva 2003/96/CE do Conselho, a qual pretende reestruturar o quadro comunitário dos produtos energéticos e da eletricidade. Ao longo da última década, os cidadãos europeus foram confrontados com subidas continuadas do preço dos produtos energéticos, o que provocou um encarecimento substancial dos fatores de produção e, consequentemente, agravou o custo de vida. Numa altura em que a crise global aumenta o número de desempregados, provoca o congelamento de salários e alarga a idade da reforma, qualquer medida que agrave o preço destes produtos pode ter efeitos sociais muito negativos. Embora compreenda a necessidade de caminharmos para uma economia com baixo teor de emissões de carbono para evitar as alterações climáticas, este processo tem de ser gradual e não asfixiante para a economia e, sobretudo, para as pessoas. Votei favoravelmente este relatório por considerar que a tributação energética aprovada em 2003 se encontra desatualizada face às novas regras de redução de CO2 em função dos objetivos da estratégia Europa 2020, mas não posso deixar de alertar para os problemas sociais decorrentes de medidas penalizadoras para os consumidores.
João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. − Esta proposta de diretiva relativa à tributação dos produtos energéticos e da eletricidade prevê que a parte da taxa relacionada com o consumo de energia e a parte da taxa relacionada com as emissões de CO2 integrem, em conjunto, o imposto sobre um determinado produto. Para além disso, os Estados-Membros serão livres de estabelecer as suas próprias taxas, desde que fiquem acima das taxas mínimas fixadas pela UE, e poderão, também, criar a sua própria estrutura tributária, reproduzindo a relação entre os níveis mínimos de tributação para as diferentes fontes de energia. Face à tendência perene para a alta do preço dos vários vetores de energia final, o quadro fiscal energético agora proposto, no quadro da persistência das políticas neoliberais neste setor, não deixará de penalizar os consumidores em geral e os países de economia menos competitivas, que já hoje têm graves dificuldades competitivas devido aos custos dos fatores de produção relacionados com os seus contextos particulares. Não podemos deixar de o assinalar com preocupação. Os objetivos no domínio ambiental devem seguramente ser prosseguidos e aprofundados, mas no quadro de uma distinta formação económica e social, que coloque o setor estratégico sob controlo público ao serviço do interesse geral.
Carlo Fidanza (PPE), per iscritto. − Accolgo con favore la relazione della collega Lulling su una proposta di riforma del sistema fiscale sui prodotti energetici. Ritengo fondamentale l'approvazione dell'emendamento 7 che mantiene la detassazione dei carburanti destinati al comparto agricolo. Questo voto costituisce quindi un forte segnale di difesa nei confronti del comparto agricolo, giustamente preoccupato dalle conseguenze che – in un periodo come quello attuale – avrebbe comportato un aumento del prezzo del carburante agricolo; assume ancora maggior valenza dato che sono in corso le trattative per la riforma della PAC 2014-2020, che entreranno nel vivo nei prossimi mesi con la presentazione delle proposte del Parlamento europeo.
Ildikó Gáll-Pelcz (PPE), írásban. − Igennel szavaztam, mert a jelentés az energiatermékek uniós adóztatási szabályainak alapos felülvizsgálatára vonatkozik, és a jelenleg fennálló egyensúlytalanságok megszüntetése mellett, a megújuló energiaforrások és az alacsonyabb CO2-kibocsátású energiaforrások felhasználására ösztönöz. Az Európa 2020 stratégia megvalósításához és az energiaügyi és az éghajlat-politikai céljaink megvalósításához méltányos és átlátható energiaadózásra van szükség, amely segítségével csökkenthető a fosszilis energiahordozóktól való függőségünk. Ez a javaslat erőteljes CO2-kibocsátási árjelzést biztosít a vállalkozások és a fogyasztók számára, emellett lehetőséget nyújt arra, hogy az adóterheket a munkaerőről a fogyasztásra helyezzük át, és ezzel a növekedést támogató adóztatást részesítsük előnyben. Ezenkívül, mivel az adóminimumok uniós szinten egységesek, az irányelv mostani módosítása nem jelent majd többletterhet a gazdálkodók számára, és nem jár a versenyképesség csökkenésével sem.
Lidia Joanna Geringer de Oedenberg (S&D), na piśmie. − Obecnie obowiązująca dyrektywa energetyczna określała jedynie minimalne stawki opodatkowania produktów energetycznych wykorzystywanych,jako paliwa silnikowe oraz paliwa do ogrzewania, a także energii elektrycznej, przy czym wielkość opodatkowania zależna była jedynie od spożycia surowca. Propozycja KE zmienia dotychczasowe zasady, proponując zmiany sposobu opodatkowania produktów energetycznych tak, aby wyeliminować dotychczasowe dysproporcje oraz uwzględnić emisję CO2 razem z zawartością energii w tych produktach; wprowadzając na te zmianę10-letni okres przejściowy w celu pełnego ujednolicenia systemu opodatkowania.
W przypadku Polski nowo zaproponowane rozwiązania są praktycznie niewykonalne bez znaczących kosztów, które niestety ponoszą konsumenci. W przeciągu 10lat nie ma w Polsce realnej możliwości pozyskania wystarczającej ilości energii z odnawialnych źródeł, czy też budowy elektrowni atomowych – jak to ma miejsce np.we Francji – aby odejść od surowca węglowego. Węgiel posiada mniejszą kaloryczność od gazu, ale dwa razy większą emisyjność, co oznacza wzrost jego opodatkowania, a tym samym wzrost cen dla przeciętnego obywatela. Nowe zapisy uderzą też w konkurencyjność Polski, gdzie aż 90% energii elektrycznej produkuje się z węgla. Ponadto przejście z systemu opodatkowania opartego wyłącznie na ilości zużytej energii na rzecz nowego paliwa, uzależnionego również od wydajności paliwa, może doprowadzić do wprowadzenia tzw. podatku węglowego, uzależnionego od emisji CO2, co w przypadku mojego kraju oznacza dodatkowy wzrost akcyzy na węgiel, która zostanie wprowadzona w 2013r.
Głosowałam przeciw, gdyż w moim odczuciu przyjęte dzisiaj sprawozdanie oraz idące za nim zmiany prawne przyniosą więcej problemów niż korzyści.
Adam Gierek (S&D), na piśmie. − Śmiem twierdzić, że urzędnicy Komisji przygotowujący ten skandaliczny projekt nie konsultowali go i nie analizowali właściwego wpływu swych propozycji na sytuację społeczną w krajach Europy Środkowo-Wschodniej. A przecież w projekcie Komisji mówi się o wszechstronnych konsultacjach z zainteresowanymi stronami. Z kim? Chcę wiedzieć, z kim prowadzono te konsultacje w moim kraju.
W Polsce węgiel stanowi główne źródło ogrzewania w gospodarstwach domowych, zwłaszcza w małych miastach i na wsi. Jedna tona spalonego węgla to około 3-3, 5 tony CO2. Jeśli to pomnożyć przez 20 euro za tonę CO2 (skąd ta liczba? - chyba z sufitu. I dlaczego w euro?), to przy założeniu, że cena węgla waha się obecnie od 500 do 700 zł za tonę, jego cena wzrośnie o ok. 300 zł do 800 i 1 000 zł za tonę. Średnio gospodarstwo takie zużywa od 6 do 7 ton tego paliwa rocznie, a jeszcze więcej, gdy będzie chodziło o rolników. Czy te "konsultacje" brały powyższe pod uwagę? Nie sądzę. Dlatego głosowałem za odrzuceniem tego karygodnego projektu.
Robert Goebbels (S&D), schriftlich. − Unter dem hehren Vorwand einer nachhaltigen Energiepolitik verfolgt die Richtlinie in erster Linie eine stärkere Besteuerung von Diesel gegenüber Benzin. Das mag im Interesse der Ölindustrie sein, und insbesondere der Raffinerien, welche Probleme beim Absatz von Benzin haben. Die vorgeschlagenen Preiserhöhungen, besonders für Dieselprodukte, werden inflationstreibend sein. Da 98 % aller LKWs mit Dieselmotoren betrieben werden, werden die Preiserhöhungen für Diesel die ganze Logistikkette verteuern und Wirtschaft sowie Konsumenten unter Druck setzen. Vor allem werden die Millionen Europäer, welche Diesel-Fahrzeuge fahren, übermäßig belastet. Die Richtlinie gibt auch in punkto europäischer Industriepolitik die falschen Signale und widerspricht den bisher verabschiedeten Richtlinien zur Senkung des CO2-Ausstoßes bei Kraftfahrzeugen.
Bruno Gollnisch (NI), par écrit. – J'ai voté contre le rapport Lulling et contre la directive européenne sur la taxation de l'énergie. Non pas qu'il soit anormal de taxer l'énergie, mais elle l'est déjà lourdement au plan national. Or, ce texte va aggraver la fiscalité, ajoutant une taxe sur les émissions de CO2 à une taxe générale sur la consommation d'énergie.
Au passage, le gouvernement français approuve que l'on impose cette "taxe carbone" au niveau européen, sachant pertinemment que cela renchérira encore le prix d'un plein ou du chauffage de millions de citoyens paupérisés.
La plus grande scélératesse de ce rapport est l'alignement des taux de taxation pour les produits soumis à un même usage. En clair, le gazole taxé comme l'essence, toujours avec le soutien du gouvernement et une augmentation potentielle de 20 centimes du litre à la pompe. Avec la bénédiction du gouvernement français, c'est un mauvais coup porté à l'industrie automobile française.
Quant à vous, chers Collègues, vous avez fait preuve d'une singulière hypocrisie. Vous avez approuvé tout cela en commission et vous en repoussez une partie, celle qui fâche le plus, en plénière. Ce n'est pas une question de fond, puisque vous en êtes d'accord : il s'agit juste d'éviter les problèmes avant les élections ! Et de repasser le bébé au Conseil...
Estelle Grelier (S&D), par écrit. – Le Parlement européen a été consulté sur la réforme du système de taxation des produits énergétiques et de l'électricité. Si j'ai voté en faveur du rapport de Mme Lulling, j'estime que, pour être comprise et acceptée par les citoyens, cette évolution doit se faire progressivement, en tenant compte des réalités socio-économiques actuelles. Or, aujourd'hui, le coût du carburant pèse déjà lourdement sur les revenus des ménages, dont certains ont, de ce fait, commencé à adapter leurs habitudes de consommation. C'est pourquoi je me suis opposée au principe de "proportionnalité" entre les différents seuils applicables à chaque type d'énergie, qui risquait d'augmenter très fortement le coût du diesel, carburant très utilisé en France. Les objectifs écologiques de l'Europe ne doivent pas être atteints au détriment des objectifs d'emploi, de compétitivité et de protection du pouvoir d'achat des consommateurs, mais tous doivent aller de pair. Espérons que le Conseil, seul décisionnaire en matière fiscale, entendra ce message des parlementaires.
Mathieu Grosch (PPE), schriftlich. − Die neuen EU-Regeln zur Besteuerung von Energieerzeugnissen müssen einen wirklichen Beitrag zum Übergang zu sauberen Energien und der Reduktion von CO2 leisten. Eine Erhöhung der Steuern, die zu einem Dieselkraftstoffpreisanstieg führen würde, stellt keinen genügenden Beitrag dar.
In Zeiten der gesteigerten Nachfrage nach Energieprodukten und unter Berücksichtigung der Tatsache, dass nach wie vor eine starke Energieabhängigkeit der EU besteht und sie damit den Preisvorgaben aus dem Ausland ausgeliefert ist, entsteht ein enormer Druck auf die Industrie und damit auch auf die EU-Bürger. Zur Verbesserung dieser Entwicklung sollte auf erneuerbare Energien gesetzt werden, denn sie sind wesentlich für die wirtschaftliche Entwicklung. Deshalb ist die eigentliche Frage nicht darauf beschränkt, wie die traditionelle Energie besteuert werden sollte, sondern wie Anreize zur Nutzung von erneuerbaren Energien geschaffen werden können. Die Energieerzeugnisse müssen in Konkurrenz stehen, damit morgen die bessere Energie den Durchbruch schafft. Diesel und Benzin haben ihre Vor- und Nachteile, kein Treibstoff kann als „besser“ eingestuft werden. Daher soll der Unterschied in der Besteuerung zwischen Diesel und Benzin abgebaut werden, nicht notwendigerweise durch Erhöhung der Dieselsteuer, wichtiger ist aber, dass in „diesem Wettstreit der Energien“ die nachhaltigen Energien einen besseren Platz einnehmen, und das verpasst dieser Vorschlag weiterhin.
Françoise Grossetête (PPE), par écrit. – Je salue l'adoption du rapport de Mme Lulling visant à refondre le système de taxation des produits énergétiques et de l'électricité dans l'Union européenne.
Le projet de directive propose la révision des taux minimaux de taxation de l’énergie. La méthodologie proposée par la Commission européenne aurait conduit à considérer les énergies comme mauvaises par principe alors que se sont les émissions qui sont néfastes. Elle aurait entraîné une augmentation substantielle des accises sur le gazole dans la plupart des États membres et notamment en France.
Nous nous sommes fortement mobilisés pour éviter une taxation trop lourde des véhicules diesels qui pénaliserait les consommateurs, nos agriculteurs, ainsi que la compétitivité de nos entreprises, en particulier les secteurs énergétique et routier. Bien que seulement consulté, le Parlement européen a envoyé un signal clair au Conseil : nous voulons d'une Europe écologique, mais aussi d'une Europe qui protège notre compétitivité, nos emplois et le pouvoir d'achat des Européens.
Ian Hudghton (Verts/ALE), in writing. − I voted the same way as my political group on this resolution, but for very different reasons. I do not support the harmonisation of taxation at EU level and believe that revenue-raising should remain a competence of sovereign Member States.
Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Balsuosiu prieš, nes energijos kainų didėjimas nors ir skatina efektyviau naudoti energiją, bet galiausiai energijos kainų didėjimo neigiamos pasekmės nustelbia tą teigiamą efektą. Maža to, naujausi mokslo pasiekimai Europoje rodo, kad sumažinti išmetamą CO2 kiekį iš dalies galima daugiau naudojant dyzelinius variklius. Stebina Europos Komisijos nenuoseklumas tuo požiūriu, kad norima nutraukti automatinį darbo užmokesčio indeksavimą ten, kur jis dar taikomas, bet, remdamasi tais pačiais argumentais, siūlo tai numatyti energijos apmokestinimo klausimu. Neigiamos pasekmės namų ūkiams ir verslui būtų ženkliai didesnės nei laukiamos teigiamos. Pajamų surinkimas apmokestinant energiją mažina žmonių pajamas.
Peter Jahr (PPE), schriftlich. − Damit wir uns nicht falsch verstehen: Eine Steuerharmonisierung in der EU bei Kraftstoffen ist wünschenswert und wichtig. Man denke nur an den unseligen Tanktourismus. Aber die durchaus sinnvolle Debatte wurde überlagert durch die Einführung des sogenannten Verhältnismäßigkeitsgrundsatzes. Demnach sollten nicht nur Mindeststeuersätze gelten, sondern auch ein Mindestabstand in Abhängigkeit vom Energiegehalt eingeführt werden. Diese Pläne der Kommission würden zu einer drastischen Verteuerung der Dieselkraftstoffe führen und die eigentlich klimafreundlicheren Dieselmotoren damit benachteiligen. Den Diesel aufgrund seines höheren Energiegehalts steuerlich höher zu belasten, ohne die tatsächliche Effizienz der Kraftstoffe zu berücksichtigen, ist nicht der richtige Weg. Ich bin sehr froh, dass das Europäische Parlament auf Initiative der EVP diesen Verhältnismäßigkeitsgrundsatz nun gestrichen hat. Damit blieb der sinnvolle Ansatz dieses Vorschlages erhalten, und ich konnte der Stellungnahme zustimmen.
Philippe Juvin (PPE), par écrit. – J'ai apporté mon soutien à ce rapport relatif à la révision des règles régissant la taxation d'énergie dans l'Union européenne, à laquelle le Parlement européen contribue dans le cadre d'une procédure de consultation. L'objectif poursuivi par cette révision est de mettre en adéquation le cadre de taxation des produits énergétiques avec les buts poursuivis au niveau européen en matière d'efficacité énergétique et de lutte contre le réchauffement climatique. Je me suis notamment prononcé contre le maintien du principe de proportionnalité proposé par la Commission européenne car cela conduirait à une hausse importante du taux de taxation du diesel (et donc de son prix) en l'alignant sur le taux de taxation de l'essence, ce qui aurait des conséquences négatives tant pour les consommateurs européens que pour l'industrie européenne de l'automobile.
Jarosław Kalinowski (PPE), na piśmie. − Nowelizacja dyrektywy 2003/96/WE ma na celu dostosowanie europejskiego systemu opodatkowania energii do celów unijnej strategii przeciwdziałania zmianom klimatu. Nowy sposób opodatkowania paliw, zaproponowany przez Komisję Europejską, sugeruje dwuczęściową stawkę, na którą składać mają się stopień emisji CO2 oraz ilość energii, jaką można z danego surowca pozyskać. Obecny projekt zakłada, że każdy kraj będzie mógł sam zdecydować o kształcie stawek, dostosowanym proporcjonalnie do progów uzgodnionych na poziomie UE. Zmiany te mają doprowadzić do wzrostu popularności biopaliw i innych odnawialnych źródeł energii, stopniowo redukując wykorzystanie paliw kopalnych, w rezultacie zwiększając wydajność energetyczną przy jednoczesnym zmniejszaniu emisji dwutlenku węgla. Nie możemy jednak ignorować wpływu, jaki wzrost cen paliw będzie nieuchronnie miał na przemysł i gospodarkę państw członkowskich Przemysł samochodowy, przemysł transportowy, czy wreszcie energetyka, która w niektórych krajach oparta jest niemal w całości na węglu, poniosą olbrzymie straty. Czy w dobie kryzysu gospodarczego to krok w odpowiednim kierunku? Nic dziwnego, że kwestia ta wywołuje coraz większe podziały i budzi kontrowersje. Nie zapominajmy jednak, że Parlament Europejski pełni w tej sprawie jedynie funkcję doradczą, a ostateczna decyzja należy do rządów i musi być podjęta jednomyślnie przez wszystkie państwa członkowskie.
Michał Tomasz Kamiński (ECR), in writing. − I voted against this report because I believe that Member States should have the right to set their own CO2 taxation levels. In addition, the Commission’s proposal for a revised directive on energy taxation changes the existing directive adopted in 2003 with respect to the structure of the energy taxation. I do not agree that, by 2025, the Commission should make legislative proposals aimed at harmonising car purchase taxes, car registration taxes and car ownership taxes based on CO2 emissions, or issue a report explaining why it has not done so. That is a matter for Member States to decide.
Krišjānis Kariņš (PPE), rakstiski. − Es balsoju pret priekšlikumu Padomes direktīvai, ar kuru plānots mainīt nodokļu likmju noteikšanu energoproduktiem Eiropas Savienībā. Uzskatu, ka pašlaik ir nepiemērots laiks, lai apspriestu nodokļu celšanu. Kaut arī Komisijas piedāvājums paredz ieviest tādu nodokļu aprēķināšanas sistēmu, kas ir videi draudzīga, tomēr iespējamās izmaiņas ir pārāk straujas, un Eiropas Savienības industrija tik īsā laikā nespētu tām piemēroties. Piedalījos šīs direktīvas apspriešanas procesā jau kopš dienas, kad Parlaments pie tās sāka strādāt. Sarunās par nepieciešamajiem grozījumiem ieņēmu stingru pozīciju, ka šī direktīva ir atbalstāma tikai tad, ja tā neradītu nodokļu palielinājumu energoproduktiem un Latvijas nodokļu maksātājiem nebūtu jāmaksā par tiem vairāk kā pašlaik. Arī Eiropas Savienībā kopumā šādas izmaiņas nodokļu likumdošanā būtu slikts signāls industrijai, un tās var izmainīt atsevišķu valstu energotaksācijas struktūras. Latvijas interesēs ir stabili eksporta tirgi, un straujas pārmaiņas nodokļu jomā tajos nav vēlamas.
Agnès Le Brun (PPE), par écrit. – Je me réjouis de l'adoption de ce rapport et plus encore de l'amendement numéro 53 qui supprime la proportionnalité, c'est à dire la proposition de la Commission de taxer les carburants en fonction de leur efficacité énergétique et non pas de la pollution que leur combustion engendre. Selon cette logique, le gasoil, qui offre une meilleure efficacité énergétique que l'essence aurait dû être taxé plus fortement (390 euros la tonne contre 359 euros pour l'essence). En cette période où le prix du carburant ne cesse de croître, il était nécessaire de défendre le pouvoir d'achat des Français qui, plus que leurs voisins européens, utilisent un moteur diesel.
Constance Le Grip (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur du rapport de ma collègue Astrid Lulling visant à refondre le système de taxation des produits énergétiques et de l'électricité dans l'Union européenne. Compte tenu des crises successives qui ont frappé de plein fouet l'économie mondiale et notre continent, nous affirmons dans ce rapport notre désaccord avec la Commission au sujet de sa proposition de changement du système de taxation de l'énergie dans l'UE, qui pourrait aboutir à un renchérissement important du prix du gazole à la pompe. A travers ce rapport, nous, députés européens, prenons une position ferme afin de préserver le pouvoir d'achat de nos concitoyens et de maintenir la compétitivité de nos entreprises. Le rapport souligne ainsi la nécessité de répondre aux attentes légitimes des acteurs économiques, des consommateurs et des exploitants agricoles, qui utilisent tous, à leur niveau, le gazole pour leurs activités.
Bogusław Liberadzki (S&D), na piśmie. − Głosowałem przeciwko temu sprawozdaniu. Oczywistym jest, że należy stosować środki i wdrażać instrumenty pomagające chronić środowisko naturalne, które jest naszym wspólnym dobrem, dobrem nie tylko obywateli UE, ale dobrem obywateli całego świata. Opodatkowanie emisji dwutlenku węgla może być jednym z takich instrumentów. Jednak opodatkowanie emisji pochodzących z procesów spalania węgla, z punktu widzenia Polski, może wywołać dramatyczne skutki, w tym zwłaszcza ogromną podwyżkę cen węgla, a to z kolei może sprawić, iż wiele polskich gospodarstw domowych znajdzie się w jeszcze trudniejszej niż dotąd sytuacji.
Petru Constantin Luhan (PPE), în scris. − Acest proiect de directivă a Consiliului privind restructurarea cadrului comunitar de impozitare a produselor energetice şi a energiei electrice propune revizuirea vechilor norme de impozitare a produselor energetice şi a energiei electrice în Uniunea Europeană. Noile norme îşi propun să restructureze modul de impozitare a produselor energetice, pentru a elimina dezechilibrele actuale şi pentru a ține cont atât de emisiile de CO2 ale acestora, cât şi de conținutul lor energetic. Printr-o impozitare diferențiată a produselor şi a serviciilor poluante, ce nu ţin seama de normele ecologice, producătorii sunt îndemnați să investească în cercetare, în vederea elaborării de produse şi servicii mai eficiente din punct de vedere energetic. În felul acesta, modificările legislative propuse prin această directiva pot contribui la promovarea cercetării şi inovării.
David Martin (S&D), in writing. − I could not vote for this report because it did not give enough guarantees on exemptions for households and charities.
Mairead McGuinness (PPE), in writing. − This report states that the rate of tax on a given product will combine the tax linked to CO2 emissions based on energy content. Although Member States would still be free to set their own rates of taxation, I supported Amendment 53 which deleted Article 4.3 concerning differentiation e.g. petrol and diesel. This article proposed measures which could entail a substantial rise in the cost of diesel, resulting in damaging effects and a possible confliction with the directive’s aims. I supported the text as a whole.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − A diretiva presentemente em vigor sobre a tributação da energia, adotada em 2003, tem como finalidade evitar distorções da concorrência no setor da energia no mercado interno. Estabelecendo normas comuns para os produtos sujeitos à tributação, o momento da tributação e as isenções permitidas. Sendo estabelecidas taxas mínimas, essencialmente com base na quantidade de energia consumida, para os combustíveis, os carburantes e a eletricidade. Para além dessas taxas mínimas, os Estados-Membros são livres de fixar como entenderem as taxas nacionais de tributação. Esta nova proposta de diretiva adapta a estrutura da tributação da energia para apoiar o objetivo de uma economia com baixas emissões de carbono que seja igualmente eficaz em termos de energia e de evitar problemas no mercado interno. Com a introdução de um elemento de CO2 na tributação da energia, a proposta visa torná-la coerente com os compromissos da UE em matéria de luta contra as alterações climáticas. Estou de acordo com esta nova forma de tributação pois contribuirá para a redução da emissão de CO2.
Alajos Mészáros (PPE), írásban. − Az Európai Unió számára az energiapolitikai célok, ugyanúgy, mint az iparpolitikai célok, alapvető fontosságúak. Úgy érzem, hogy az iparpolitikai célkitűzéseink kissé háttérbe szorultak az irányelv felülvizsgálatánál, ezért meg kell teremtenünk a megfelelő egyensúlyt az egymással szembenálló problémák között. Az energia adóztatásának kérdését minden szempontból körültekintően kell kezelnünk. Összhangba kell hoznunk a most elfogadott energiahatékonysági irányelvvel és az EU energiapolitikájának iránymutatásaival. Az energia kettős alapon való adóztatása, a CO2 kibocsátás, illetve az energiatartalom alapján, logikusabb és következetesebb rendszert vonna maga után. E javaslat hozzájárulhat az Európa 2020-as stratégiánk megvalósításához is. Figyelembe kell vennünk azonban azt a tényt, hogy a tagállamok többségében a dízelüzemanyag árának jelentős emelkedését vonná maga után. Ezért, ha el is fogadjuk a dízelre vonatkozó minimumértéket, nem tartom kívánatosnak az arányosság elvének jelenlegi formájában való bevezetését. Ezzel a lépéssel beavatkoznánk a nemzeti adópolitikákba, nem beszélve arról, hogy a dízelüzemanyag árának növekedése sok más termék árát növelné.
Miroslav Mikolášik (PPE), písomne. − Vítam návrh Komisie prispievajúci k energetickej účinnosti a ochrane klímy s cieľom dosiahnuť nielen príjmy, ale predovšetkým znížiť závislosť od fosílnych palív a tiež ovplyvniť správanie spotrebiteľov k šetrnejšiemu zaobchádzaniu s energiou či uprednostňovať jej čistejšie formy. Zastávam však názor, že členské štáty majú mať možnosť voľne vytvárať svoj daňový systém a určovať svoje vlastné daňové sadzby na energetické výrobky na národnej úrovni rešpektujúc minimálne úrovne. V oblasti tradičných motorových palív ma znepokojuje fakt, že implementácia princípu proporcionality prináša riziko zvýšenia daní na naftu. Negatívny dosah by zasiahol nielen každodenný život spotrebiteľov, ich nákupné správanie, ale aj nákladnú dopravu a automobilový priemysel, ktorý v posledných rokoch výrazne investoval do výskumu a vývoja dieselových motorov.
Alexander Mirsky (S&D), in writing. − To reshape green taxation, the right incentives and schemes – sparing households – were introduced. I supported the report.
Andreas Mölzer (NI), schriftlich. − Gerade in Zeiten stark steigender Treibstoffpreise geht der Vorschlag der Kommission in die falsche Richtung. Die Autofahrer werden ohnehin schon über Gebühr belastet. Von einer Verteuerung des Diesels sind die sogenannten kleinen Leute in besonderem Maße betroffen. Sie müssten mehr für Treibstoffkosten ausgeben, was wiederum Auswirkungen auf die Kaufkraft hätte. Davon wäre wiederum die Wirtschaft betroffen, und eine Verteuerung der Transportkosten würde auf die Konsumenten abgewälzt werden, was die Inflation nach oben treibt. Deshalb kann man eine höhere Besteuerung des Diesels nur ablehnen. Es freut mich, dass die diesbezüglichen Passagen durch entsprechende Abstimmungen aus dem Text entfernt werden konnten. Grundsätzlich hat die Berichterstatterin Frau Lulling aber eine sehr gute Arbeit gemacht, weshalb ich für den Bericht gestimmt habe.
Vital Moreira (S&D), por escrito. − Votei a favor do Relatório Lulling sobre a tributação da energia e da eletricidade por duas razões fundamentais: a) Porque esta legislação vai no sentido correto da harmonização fiscal na União, a qual, como há muito defendo, constitui um elemento-chave da própria ideia de mercado único, sem fronteiras internas, que não é compatível com o dumping fiscal para ganhar competitividade. b) Porque a tributação dos combustíveis e da eletricidade é uma peça crucial da utilização eficiente dos recursos em que a União é altamente deficitária, bem como da política europeia de redução das emissões de CO2 e do combate ao aquecimento climático.
Radvilė Morkūnaitė-Mikulėnienė (PPE), raštu. − Svarstydami klausimą dėl energetikos produktų ir elektros energijos mokesčių, kalbame ne tik apie ES energetikos politiką, bet ir apie ES aplinkos apsaugos politiką. Dažnai diskusijose šitoje salėje parlamentarai apgailestauja, kad per mažai turime konkrečių priemonių, kaip kovoti su klimato kaita. Todėl mano nuomone, Europos Komisijos nario Algirdo Šemetos pateiktas pasiūlymas yra sveikintinas visų pirma dėl to, kad dėl vienodos skaičiavimo metodikos užtikrina teisingumą ir vienodas taisykles nustatant mokesčius skirtingiems energijos šaltiniams. Kita vertus, sutinku, kad pasiūlymas pramonei gali pasirodyti per daug revoliucingas, ypač atsižvelgiant į seniai nusistovėjusią praktiką ir tendencijas. Pritariu bendrai nuostatai dėl būtinybės keisti energetikos apmokestinimo sistemą ir taip skatinti energetikos vartojimo efektyvumą bei mažiau taršaus kuro naudojimą. Juk jei norime pasiekti kovos su klimato kaita ir energijos vartojimo efektyvumo tikslus, šį žingsnį vis tiek turėsime žengti. Tačiau tuo pačiu pritariu ir ilgesniam pereinamajam laikotarpiui, kuris leistų energetikos ir automobilių pramonei prisitaikyti prie naujų reikalavimų, bei reikalavimui, kad EK atliktų poveikio vertinimo analizę ir tik tuomet darytų atitinkamus žingsnius.
Cristiana Muscardini (PPE), per iscritto. − La relatrice seppur riconoscendo il contributo della Commissione alla realizzazione della strategia europea, evidenzia giustamente le perplessità che ne derivano per la politica industriale e dei trasporti.
Il settore del trasporto stradale di merci incontrerebbe serie criticità con l'aumento del prezzo del gasolio come conseguenza dell'obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 nel settore. La sostenibilità ambientale dell'autotrasporto è già garantita da una stringente normativa in vigore e le imprese del settore sono già chiamate a pagare per le emissioni secondo precisi obblighi comunitari e internazionali.
Il principio della "proporzionalità" fra le varie soglie di tassazione minima fissate a livello dell'Unione va seriamente riesaminato per evitare un aumento indicizzato del prezzo del diesel ed evitare le conseguenze sul piano della concorrenza e dell'inflazione.
Le accise sui carburanti, in termini percentuali, non devono seguire automaticamente l'aumento dei prezzi, come accade in Italia, dove i carburanti sono tra i più cari in Europa (gasolio 1738,19 euro per 1000 litri, contro media europea di 1.521,4). Questo meccanismo va interrotto, se gli Stati membri non vogliono perdere il controllo in ordine all'opportunità o meno delle decisioni da prendere in materia fiscale. L'automatismo fiscale è un congegno infernale che deve essere evitato
Rareş-Lucian Niculescu (PPE), în scris. − Am votat în favoarea amendamentelor depuse la raport şi salut decizia adoptată de Parlamentul European cu privire la sistemul de impozitare a produselor energetice şi a electricităţii în Uniunea Europeană. Metodologia propusă de către Comisia Europeană ar fi condus la o creştere substanţială a accizelor la motorină, în majoritatea statelor membre, ceea ce ar fi adus prejudicii cetăţenilor care au investit în autoturisme diesel, având în vedere mai ales avantajele competitive ale acestora. De asemenea, metodologia propusă de Comisie defavoriza fermierii, care ar fi trebuit să investească mai mult în lucrările agricole sau irigaţii. Cu toate acestea, am decis să mă abţin la votul final, având în vedere o serie de alte prevederi ale raportului, pe care nu le consider pe deplin satisfăcătoare.
Sławomir Witold Nitras (PPE), na piśmie. − Opodatkowanie energii jest bardzo drażliwym tematem. Wiąże się to z faktem, że od cen energii zależą ceny innych produktów, a bez odpowiedniej ilości energii po przyzwoitej cenie gospodarki natychmiast przestają być konkurencyjne. Dlatego też sceptycznie podchodzę do pomysłów dodatkowego opodatkowywania energii, szczególnie jeżeli jest to dokonywane w imię polityki klimatycznej. Jest ona oczywiście ważna, lecz nie tak ważna jak zdrowa polityka energetyczna. Nie możemy sobie pozwolić, aby w perspektywie roku 2018 zwiększyć sześciokrotnie opodatkowanie na produkt energetyczny, za pomocą którego wytwarzane jest w UE 30% energii. Tym produktem jest oczywiście węgiel – obiekt ataków wielu posłów w tym parlamencie.
W związku z tym, że proponowane przeze mnie i grupę 40 posłów poprawki, postulujące opcjonalny charakter komponentu emisyjnego, upadły, zdecydowałem, że zagłosuję przeciw tej dyrektywie. Uczyniłem to pomimo faktu, że głosami grupy EPP wykreślona została zasada proporcjonalności, zasada niekorzystna dla wszystkich użytkowników samochodów napędzanych dieslem. Nie wystarczyło to jednak, aby uczynić tę dyrektywę korzystną dla Polski i jej mieszkańców.
Franz Obermayr (NI), schriftlich. − Die 2003 beschlossene Richtlinie zur Besteuerung von Energie bedarf auf Grund neuer Herausforderungen dringend einer Überarbeitung. Der neue Vorschlag bezieht zwei wesentliche Komponenten in die Besteuerung ein. Zum einen werden hierin Energieerzeugnisse nach ihrem Schadstoffausstoß besteuert. Das berücksichtigt die Förderung der erneuerbaren Energien. Zum anderen wird die Energieeffizienz berücksichtigt. Bei diesen Mindestvorschriften bleibt den Mitgliedsstaaten aber weiterhin ein Handlungsspielraum in der Besteuerung. Aus diesen Gründen habe ich dafür gestimmt.
Siiri Oviir (ALDE), kirjalikult. − Toetasin antud raportit, kuna muudatusettepanek nr 53 leidis toetust, mis tähendab, et diislikütusele, mida kasutatakse keskkonnasäästliku tehnoloogia baasil toodetud mootorites, säilivad maksusoodustused ning hindade ühtlustamist ei nõuta. Minu arvates oleks olnud ebaõiglane karistada kõrgema maksuga neid autotootjaid, kes on panustanud ökonoomsete diislimootorite väljaarendamisse, ja rikkuda seega nende õigustatud ootusi. Kokkuvõttes on antud raportis esitatud ettepanekud siiski oluline samm Euroopa 2020. aasta strateegias kajastatud eesmärkide täitmise suunas seoses kasvuhoonegaaside heite vähendamisega.
Rolandas Paksas (EFD), raštu. − Nepritariu šiai rezoliucijai. Siūlomas energetikos produktų ir elektros energijos apmokestinimas darys didelę neigiamą įtaką valstybių narių energijos mokesčių tvarkos autonomijai ir energijos rinkoje veikiančioms įmonėms. Automatiškai indeksuojant minimalius lygius, valstybės prarastų teisę kontroliuotų minimalius lygius. Manau, kad valstybės narės turėtų pačios pasirinkti tinkamiausias priemones šiltnamio efektą sukeliančių dujų išmetimui mažinti. Atkreiptinas dėmesys į tai, kad pastaruoju metu energijos kainos augo ir yra aukštos. Tačiau dėl šios direktyvos taikymo jos dar padidėtų. Taigi galutinis vartotojas būtų apkrautas neracionalia ir neproporcingai didele našta. Be to, padidėtų sunkumai ir problemos, su kuriomis susiduria ES vartotojai ir pramonė. Atsižvelgiant į tai, manau, kad didesnis dėmesys turi būti skiriamas pramonės politikai. Ši direktyva neturėtų būti taikoma daug energijos suvartojančiai pramonei.
Justas Vincas Paleckis (S&D), raštu. − Palaikiau šį pranešimą, kadangi pritariu pagrindinei jo minčiai: energijos apmokestinimo taisyklės turi būti pritaikytos prie šių dienų realijų ir ES siekių. Dviguba mokesčio sistema, kuomet dalis mokesčio nustatoma pagal kuro CO2 išmetimų lygį, o kita pagal kuro energetinę vertę, sudarys vienodas žaidimo taisykles visoms kuro rūšims. Mažiau aplinką teršiantys biodegalai bus apmokestinami mažiau negu įprastiniai. Taip bus skatinama naujų aplinkai draugiškesnių technologijų kūrimas. Naujos mokesčių taisyklės yra ypač svarbios, jeigu Europa rimtai siekia iki 2020 m. įvykdyti savo įsipareigojimus kovojant su klimato kaita. EK pasiūlymas nustatys tik minimalią mokesčių bazę. ES šalys turės daug laisvės nustatyti mokesčius minimaliu arba aukštesniu lygiu. Svarbu, kad pasiūlymas suteikia ES valstybėms galimybę netaikyti mokesčio gyvenamųjų namų šildymui naudojamam kurui. Manyčiau, kad iki 2023 m. numatytas pereinamasis laikotarpis duos pakankamai laiko prisitaikyti prie pokyčių ES pramonei, transportui ir kitiems sektoriams.
Alfredo Pallone (PPE), per iscritto. − Pur essendo una procedura legislativa di consultazione, la revisione della direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici e dell'elettricità si è dimostrata argomento estremamente delicato. Dal dibattito all'interno della Commissione sui Problemi Economici e Monetari sono emerse importanti criticità. L'oggetto principale di scontro è stato il concetto di "proporzionalità fiscale" inserito nel testo della direttiva dalla Commissione europea. La tassa prevede la stessa aliquota minima obbligatoria sui prodotti energetici in tutti gli Stati membri che a loro volta tasseranno in maniera proporzionale, a seconda del valore energetico e del coefficiente di emissione di CO2, i vari prodotti. L'imposizione di aliquote nella stessa proporzione per tutti i prodotti renderebbe però minima la sovranità nazionale, limitando l'area di manovra degli Stati con conseguenze negative nel settore energetico in cui ogni Paese è specializzato, rischio d'inflazione, danni alle imprese e ai consumatori. Fortunatamente durante la votazione in seduta Plenaria il PPE, con la presentazione di un emendamento specifico, anche grazie al mio voto, è riuscito a sopprimere la "proporzionalità". Ora la palla passa al Consiglio che dovrà comunque prendere in considerazione la posizione espressa dal Parlamento.
Γεώργιος Παπανικολάου (PPE), γραπτώς. – Η αναθεωρημένη πρόταση οδηγίας τροποποιεί τη δομή της φορολογίας της ενέργειας, έτσι ώστε να υποστηρίξει το στόχο μιας οικονομίας εξαρτώμενης και βασιζόμενης λιγότερο στον άνθρακα και περισσότερο στις εναλλακτικές πηγές ενέργειας. Η έκθεση αυτή, την οποία και υπερψήφισα, είναι θετική για χώρες που στρέφονται στην ηλιακή ενέργεια και επομένως, προσφέρει στην Ελλάδα ένα επιπλέον κίνητρο στροφής προς νέες μορφές ενέργειας και παράλληλα οικονομικών δυνατοτήτων που θα συμβάλουν στην έξοδο της χώρας από την δυσχερή οικονομική της θέση. Για παράδειγμα, σύμφωνα με την πρόταση της Επιτροπής, οι φόροι στην ενέργεια διακρίνονται σε δύο τμήματα. Το πρώτο θα αφορά τις εκπομπές CO2 και το άλλο το ενεργειακό περιεχόμενο. Και στις δύο αυτές περιπτώσεις, η Ελλάδα, κράτος πλούσιο σε ηλιακή και αιολική ενέργεια, διαθέτει καθαρό συγκριτικό πλεονέκτημα το οποίο μπορεί άμεσα να αξιοποιήσει και να κατοχυρώσει χαμηλή φορολόγηση και υψηλή ανταγωνιστικότητα προς όφελος δικό της και κυρίως των πολιτών της.
Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. − A atual diretiva sobre a tributação da energia, adotada em 2003, pretendia sobretudo evitar distorções da concorrência no setor da energia no mercado interno. A proposta de diretiva revista adapta a estrutura da tributação da energia para apoiar o objetivo de uma economia com baixas emissões de carbono que seja igualmente eficaz em termos de energia e evitar problemas no mercado interno. Com a introdução de um elemento de CO2 na tributação da energia, a proposta visa torná-la coerente com os compromissos da UE em matéria de luta contra as alterações climáticas. Votei favoravelmente por considerar que se conseguiu um texto equilibrado atentas as muitas variáveis do setor energético e o seu impacto na economia.
Tomasz Piotr Poręba (ECR), na piśmie. − Przeciwko opodatkowaniu cen paliw i ogrzewania przemawia wiele czynników. Bez wątpienia uderza to w konkurencyjność zarówno polskiej, jak i unijnej gospodarki. Opodatkowanie spowoduje w Polsce wzrost cen ogrzewania oraz produktów przemysłowych, co w dalszej perspektywie będzie skutkowało m.in. likwidacją wielu miejsc pracy i pogłębieniem dysproporcji między Europą Wschodnią i Zachodnią. Energochłonny przemysł w Europie Środkowej musi płacić podwójnie za tę samą działalność tylko ze względu na to, że w energetyce tych krajów przeważa węgiel. Wygląda na to, że Polska wciąż jest karana za posiadanie dużych zasobów węgla. Już teraz koszty zaostrzonej polityki klimatycznej w Polsce sięgają 5,4 miliarda euro rocznie, co stanowi ponad połowę zysku całego polskiego przemysłu przed opodatkowaniem. Dlatego głosowałem przeciwko temu sprawozdaniu.
Franck Proust (PPE), par écrit. – Pour l'horizon 2020-2030, l'Europe s'est fixé des objectifs ambitieux de réduction des gaz à effet de serre. Nous voulons augmenter la part d'énergies renouvelables dans la production, et réduire l'utilisation des énergies fossiles trop néfastes. La protection de l'environnement est une question fondamentale pour le maintien d'une certaine qualité de vie pour les générations futures. Mais ce n'est pas en grevant aujourd'hui le pouvoir d'achat, ni en menaçant d'emblée tout un pan de l'économie de nos pays, que l'on y arrivera, surtout en pleine crise. C'est en menant une politique pédagogique et incitative que l'on changera les habitudes de notre mode de vie. Aussi ai-je voté en faveur de cette résolution dans sa globalité, car c'est un devoir, mais contre le principe de proportionnalité, qui aurait fait exploser le prix des carburants ces prochaines années.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − A atual diretiva sobre a tributação da energia, adotada em 2003, pretendia sobretudo evitar distorções da concorrência no mercado interno no setor da energia, estabelecendo normas comuns para os produtos sujeitos à tributação, o momento da mesma e as isenções permitidas. Contudo, a proposta de diretiva revista adapta a estrutura da tributação da energia para apoiar o objetivo de uma economia com baixas emissões de carbono, que seja igualmente eficaz em termos de energia e possa evitar problemas no mercado interno. Com a introdução de um elemento de CO2 na tributação da energia, a proposta visa torná-la coerente com os compromissos da UE em matéria de luta contra as alterações climáticas. Por considerar que este relatório se revela de enorme importância para a realização da estratégia europeia 20-20-20 em matéria de redução das emissões com efeito de estufa, votei favoravelmente.
Frédérique Ries (ALDE), par écrit. – Augmenter les accises sur le diesel? J'ai voté résolument contre ce midi, avec une majorité de mes collègues. Non que la mesure, qui vise en réalité à mettre essence et diesel sur un pied d'égalité fiscale, soit sur le fond mauvaise. Et ce d'autant moins qu'elle s'assortit d'une large série d'exemptions et d'un phasing-in très progressif. Je pense simplement qu'ici et maintenant, elle n'est pas appropriée.
Nous traversons une crise économique sans précédent. Les citoyens font face à d'incroyables difficultés pour assumer les dépenses énergétiques de leur foyer. Il me paraît impensable que le signal envoyé aujourd'hui soit de les pénaliser davantage encore.
Et je me permets en passant de rappeler que notre Assemblée est seulement consultée ici. Ce sont les gouvernements qui décident, à l'unanimité, sur ces matières fiscales, ce qui apparaît assez peu dans les commentaires peu amènes de la presse ces derniers jours. C'est à eux donc qu'il appartient de faire mûrir ce débat, en forçant la Commission à mieux en décliner la palette environnementale et veiller à ce que l'harmonisation souhaitée ne passe pas par une augmentation automatique des taxes. Il est d'autres outils, d'autres pistes, trop peu empruntées en l'état.
Crescenzio Rivellini (PPE), per iscritto. − Oggi durante la sessione plenaria di Strasburgo si è votata la relazione dell'onorevole Lulling.
La proposta di direttiva adatta la struttura della tassazione dell'energia al fine di sostenere l'obiettivo di un'economia a debole intensità di carbone che sia altrettanto efficace sul piano energetico e di evitare problemi sul mercato interno. La proposta mira a rendere quest'ultima conforme agli impegni dell'UE in materia di lotta contro il cambiamento climatico.
Licia Ronzulli (PPE), per iscritto. − Ho votato a favore di questo documento perché considero importante il contributo di tale proposta alla realizzazione della strategia Europa 2020 in materia di riduzione delle emissioni a effetto serra.
Ritengo corretto l'approccio metodologico della Commissione inteso a tassare l'energia su una doppia base, quella dell'emissione di CO2 e quella del contenuto energetico. Infatti, le tasse sull'energia consteranno di una parte legata alle emissioni di CO2 e di un'altra al contenuto energetico. La struttura della tassazione dell'energia avrà così la finalità di sostenere l'obiettivo di un'economia a debole intensità di carbone che sia altrettanto efficace sul piano energetico.
Inoltre, grazie all'introduzione di un elemento legato al CO2 nella tassazione dell'energia, la proposta mira a rendere quest'ultima conforme agli impegni dell'Unione europea in materia di lotta contro il cambiamento climatico.
Oreste Rossi (EFD), per iscritto. − Vista l'attuale crisi economica, il Parlamento europeo dovrebbe dare un segnale forte, votando contro la relazione sulla tassazione dei prodotti energetici e dell'elettricità che prevede un aumento delle accise minime in Europa di tutte le fonti di energia.
Tale proposta è un controsenso ambientale, in quanto si favoriscono le rinnovabili a danno dei gas "puliti" quali, ad esempio, il metano e il biometano. Se il prezzo dell'energia dovesse aumentare quale triste destino spetterebbe alle piccole e medie industrie, vero motore dell'economia? In Italia, dove il costo dell'energia è superiore rispetto alla media europea un ulteriore aumento dei prezzi andrebbe a danneggiare le nostre imprese.
Ci pensano già i governi nazionali ad aumentare le accise e non serve che l'Europa aumenti quelle di sua competenza che poi vengono utilizzate come base di calcolo delle accise nazionali. Pensare di aumentarne il costo di circa l'80% entro il 2023 solo di tasse rappresenta un aggravio insostenibile di spese a carico dei cittadini. Infine non è da sottovalutare il continuo aumento del gasolio per autotrazione e di conseguenza con la nuova tassazione si andrebbe ancora di più a gravare sui contribuenti europei.
Kārlis Šadurskis (PPE), rakstiski. − Eiropas Komisijas piedāvātais priekšlikums par noteikumu pārkārtošanu nodokļu uzlikšanai energoproduktiem un elektroenerģijai ir bijis ļoti pretrunīgs jautājums, kur krasi atšķiras gan nacionālās, gan rūpniecības intereses. ETP izdevās panākt ļoti labus kompromisa grozījumus ar citām politiskajām grupām. Tomēr degvielas cenu kāpums, ja priekšlikums stātos spēkā, būtu neizbēgams. Tas nav pieļaujams laikā, kad daudzas no Eiropas valstīm cenšas ekonomiski atkopties no globālās krīzes sekām. Uzskatu, ka šis būtu ļoti smags 'sitiens' uzņēmējiem, kas kopumā atstātu arī negatīvu iespaidu uz inflāciju. Valstīm, kas tiecas uz drīzu pievienošanos eirozonai un cenšas izpildīt Māstrihtas kritērijus, ir būtiski noturēt cenu stabilitāti. Līdz ar to, balsojot par priekšlikumiem, sekoju ETP rekomendācijām, bet, balsojot par Komisijas priekšlikumu kopumā, balsoju pret, saskaņā ar mūsu delegācijas viedokli.
Amalia Sartori (PPE), per iscritto. − Ho votato a favore della relazione dell'onorevole Lulling sulla tassazione dei prodotti energetici e dell'elettricità poiché condivido appieno i suoi principi chiave, ossia quelli di raggiungere un allineamento delle disposizioni in materia di fiscalità energetica con gli obiettivi ambientali fissati all'interno della strategia Europa2020 e la riduzione delle distorsioni nel mercato interno esistenti tra gli Stati membri dell'Unione.
È infatti necessario che il quadro comunitario della tassazione dei prodotti energetici sia il più possibile coerente con le politiche ambientali dell'Unione. Non c'è accordo tra i gruppi politici sulla proporzionalità. Ho supportato in particolare l'emendamento 53, che vuole eliminare il principio della proporzionalità dal testo della proposta, soprattutto per ragioni pragmatiche.
Non possiamo permettere ulteriori aumenti dei prezzi del diesel, in un momento in cui per ragioni fiscali dovute a misure di austerità i prezzi dei prodotti energetici sono continuamente sotto pressione. Inoltre, il diesel è fortemente utilizzato a fini professionali ed è chiaro che l'autotrasporto subirebbe importanti effetti negativi da aumenti regolamentati delle aliquote minime. Da ultimo, i cittadini europei non capirebbero una tale scelta.
Petri Sarvamaa (PPE), kirjallinen. − Euroopan komission esitys energiaverotuksen uudistamisesta sisältää käsitteen suhteellisuudesta, joka toteutuessaan edellyttäisi jäsenvaltioita noudattamaan eri energiamuotojen vähimmäisverotason suhteellista erotusta. Käytännössä tämä tarkoittaisi toteutuessaan dieselöljyn verotuksen selvää kiristämistä, jotta sen veroaste olisi jatkossa nykytasoja vastaavassa laskennallisessa suhteessa muihin polttoaineisiin. Dieselöljyn laskennallinen vähimmäisverotaso olisi komission esityksen perusteella vuodesta 2025 eteenpäin automaattisesti 9 prosenttia bensiinin verotasoa korkeampi.
Tällainen laskennallisella mallilla toteutettu dieselin verotuksen kiristäminen olisi sekä keinotekoista että ennen kaikkea tuhoisaa EU-alueen taloudelle. Sen kielteiset vaikutukset ulottuisivat kuljetusten kustannusten voimakkaaseen nousuun ja eurooppalaisen autoteollisuuden toiminnan vaikeuttamiseen. Päätös olisi väärä viesti myös miljoonille eurooppalaisille kuluttajille, joita on viime vuosien aikana opastettu ja ohjattu lukuisin kannustimin ja päätöksin investoimaan dieselöljyn käyttöön kulkuneuvojen polttoaineena, ennen kaikkea sen vähäisempien CO2 -päästöjen takia.
EU-alueen taloudella ei ole varaa tähän päätökseen. Äänestin Lullingin mietintöön tekemien tarkistusten puolesta, jotka peruuttavat komission esittämän, edellä kuvatun suhteellisuusperiaatteen ja mahdollistavat jäsenvaltioiden harkinnassa olevan kaksoisverojärjestelmän luomisen ammatti- ja yksityiskuljettajille.
Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE), per iscritto. − La proposta di modifica della direttiva 2003/96/CE che abbiamo messo ai voti questa mattina era stata presentata dalla Commissione lo scorso 13 aprile.
Lo scopo di questa normativa è quello di allineare le disposizioni in materia di fiscalità energetica con gli obiettivi ambientali fissati nella strategia Europa 2020 e ridurre le distorsioni nel mercato interno relativamente all’attuale differenza esistente fra Stati membri dell’Ue rispetto ai livelli di tassazione energetica e all’ambito di applicazione.
Tali finalità vengono perseguite essenzialmente attraverso la scomposizione della tassazione attuale sui prodotti energetici in due componenti: una componente "carbon tax", basata sul livello di emissioni, che avrebbe come obiettivo specifico quello di riduzione delle emissioni di CO2 non catturate dal sistema ETS che copre solo il 50% delle emissioni di CO2 (piccole istallazioni, servizi, agricoltura, trasporti, riscaldamento) e una componente "energy tax", basata sul contenuto energetico (aliquote fisse per GJ a prescindere dal prodotto energetico).
Con il voto di questa mattina ho voluto allontanare l'obbligo per gli Stati membri di riprodurre un rapporto prefissato tra i livelli minimi d’imposizione applicati ai diversi prodotti energetici ("concatenamento delle accise" o "proporzionalità delle accise") il che avrebbe comportato, oltre ad un forte aumento dei prezzi di alcuni prodotti energetici, anche la progressiva scomparsa di alcuni settori industriali.
Michèle Striffler (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur du rapport sur la taxation des produits énergétiques qui adapte la structure de la taxation de l'énergie afin de soutenir l'objectif d'une économie à faible intensité de carbone qui soit également efficace sur le plan énergétique.
Le rapport ne prévoit toutefois pas de taxation trop lourde du diesel, ce qui aurait considérablement pénalisé les consommateurs, les agriculteurs, ainsi que la compétitivité des entreprises européennes. En cette période de crise économique, j'estime qu'une hausse du prix du diesel aurait été une décision irresponsable dont le pouvoir d'achat de millions d'Européens aurait été la principale victime.
Kay Swinburne (ECR), in writing. − Taking into account the already tight financial situation which European companies in all sectors of the Union’s economy are having to cope with as a result of the global financial crisis and the ongoing sovereign debt crisis in the euro area, the ECR Group does not consider the timing is right for a Copernican-type revolution with respect to the structure of energy taxation and would rather see a more modest review of the existing directive on energy taxation adopted in 2003. Moreover, we consider it crucial for both the Council and Parliament to request an independent impact assessment of the Commission’s proposal for the future energy taxation that is to be based on two components – CO2 emissions and the energy content of products – before any changes to the current regime are implemented. We have persistent doubts about the economic sustainability of the Commission’s proposal.
Marc Tarabella (S&D), par écrit. – Le rapport Lulling, visant à la révision de la directive 2003 sur la taxation énergétique, justifie la proposition de taxation des produits énergétiques en s'appuyant sur la nécessité d'atteindre les objectifs de la politique énergétique européenne ainsi que ceux de la politique industrielle. Cependant, les effets directs des mesures prévues dans le rapport entraînent une hausse des prix des combustibles, ce qui aurait des répercussions fiscales directes sur les consommateurs finaux. Je suis contraire à un rapport qui expose les citoyens à des charges disproportionnées. Je me suis opposé à un soudain changement qui pénalise les consommateurs de combustibles sans leurs laisser ni le temps ni les moyens de s'adapter. Bien qu'il soit primordial de réduire la pollution et les taux de CO2, je considère le rapport Lulling pénalisant lorsque, en augmentant la taxation des produits énergétiques, il ne fait qu'aggraver les difficultés économiques des citoyens les plus affectés par la crise que nous traversons. La lutte contre les changements climatiques doit être mise en place sans que les plus fragiles en paient le coût le plus haut.
Nuno Teixeira (PPE), por escrito. − A Comissão Europeia apresentou uma proposta que pretende reestruturar o quadro comunitário de tributação dos produtos energéticos e da eletricidade, visando alinhar a diretiva de forma mais estreita com os objetivos da União Europeia em matéria de energia e alterações climáticas. Voto favoravelmente o presente relatório pois entendo que a tributação da energia da União deve ter em conta a política ambiental assim como os objetivos da política energética e da política industrial, por forma a potencializar a criação de uma estratégia comum que valorize o mercado interno e o torne mais eficiente. Importa salientar que a aplicação da nova estrutura fiscal não deverá implicar um aumento da taxa de imposto sobre o gasóleo, a fim de alinhar o preço com o da gasolina, permitindo à indústria automóvel continuar a concentrar esforços na produção de motores de combustão mais limpos, energeticamente eficientes e que reduzam as emissões de CO2. Por fim, o objetivo primário da tributação da energia é incentivar os consumidores a utilizarem-na de forma mais eficiente e através de fontes mais limpas, devendo ser assegurado um processo natural de adaptação da indústria que vigore até 2025.
Marianne Thyssen (PPE), schriftelijk. − Ik heb met overtuiging gestemd voor het verslag van collega Lulling over belangrijke wijzigingen in de belastingwetgeving inzake energieproducten en elektriciteit. Het huidige accijnsstelsel voor energie stimuleert energieverbruikers onvoldoende om minder energie te verbruiken en om de keuze te maken voor schonere energie. Soms stimuleert de belastingwijze zelfs het kiezen voor meer vervuilende energievormen, zoals steenkool. Dit is niet logisch. Ieder van ons is gebaat bij de omschakeling op schonere energie en een efficiënter energiegebruik en het terugdringen van de CO2-uitstoot. De aanpassingen in de energiebelastingreglementering zullen daartoe een belangrijke bijdrage leveren.
In de EVP-Fractie steunen we het beginsel dat belastingen op motorbrandstoffen, stookolie en elektriciteit voortaan worden gebaseerd op zowel de energieiinhoud als de CO2-emissie, en dat een product zwaarder wordt belast naarmate het meer vervuilend is. Het principe van de proportionaliteit konden we echter niet steunen omdat dit zou hebben geleid tot een forse stijging van de dieselprijs, met alle negatieve gevolgen voor ondernemingen en particuliere consumenten vandien. Het is nu aan de Raad om met dit evenwichtig advies van het Parlement wijs om te gaan.
Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. − Am votat împotriva modificării directivei privind impozitarea energiei, deoarece propunerea introduce două componente pentru impozitarea energiei: impozitarea în legătura cu emisiile de dioxid de carbon şi impozitarea consumului general de energie. Am votat împotriva amendamentelor 21 şi 44, care au fost adoptate de Parlamentul European. Amendamentul 21 elimină posibilitatea de a aplica scutiri şi reduceri în beneficiul gospodăriilor şi al organizaţiilor caritabile, aşa cum prevede Directiva 2003/96/CE, iar amendamentul 44 limitează acordarea de reduceri pentru încălzirea gospodăriilor doar până la începutul anului 2025. Am votat împotriva amendamentelor 23 şi 40, care eliminau excepţiile existente pentru carburanţii utilizaţi în transportul naval şi în transportul aerian. Transportul naval este un transport mai puţin poluant şi mai ieftin şi de aceea acesta trebuie încurajat. Transportul aerian este, începând cu 1 ianuarie 2012, inclus în schema de schimb de certificate de emisii (ETS), iar aplicarea unei noi impozitări bazate pe emisii ar fi însemnat o dublă impozitare. De asemenea, consider inoportună creşterea nivelului de impozitare al motorinei, deoarece, în 2009, printr-un regulament european, s-a solicitat producătorilor de autovehicule să investească în motoare mai puţin poluante. Creşterea nivelului de impozitare al motorinei va afecta atât pe producătorii auto, cât şi pe cetăţenii europeni care au achiziţionat maşini mai puţin poluante, bazate pe motorină.
Thomas Ulmer (PPE), schriftlich. − Der Bericht wurde dahingehend geändert, dass die Dieselbesteuerung nicht erhöht wurde. Das ist ein grundlegender Faktor, um die weitere Entwicklung der Dieseltechnologie nicht zu behindern und Pendlern eine Chance auf ihren Arbeitsplatz zu erhalten. Die Sozialisten haben jetzt nach langer Diskussion auch zugestimmt, was ich sehr begrüße. Dadurch erhalten Rat und Kommission ein eindeutiges Zeichen aus dem Parlament. Ich freue mich, bei der breiten Mehrheit der Zustimmer zu sein.
Derek Vaughan (S&D), in writing. − Although I sympathise with the aim of this report to reduce CO2 emissions and create a better environment, I was unfortunately unable to give my full backing to this report. It was impossible to support the phasing out of the exemption on household fuels by 2025. This measure will hit the poorest the hardest. The wording of this report does not sufficiently address the problems of fuel poverty, which is faced by millions of people, and I feel that this is not an appropriate measure to take in the current economic climate. Furthermore, I could not support the proposal for fiscal neutrality for fuel, which would result in a huge hike in diesel prices at home. However, there were positive aspects of this report – for example the proposal to ensure that CO2 taxation will not apply to those industries that are already subject to the ETS – and I believe that this exemption is vital for industry across the UK.
Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL), par écrit. – J'ai voté contre cette révision de la directive visant à prévenir les distorsions de concurrence dans le secteur énergétique. Il s'agit théoriquement de fixer des règles communes en matière de taxation et d'exonérations autorisées en fixant des taux minimaux, essentiellement fondés sur la quantité d'énergie consommée, au-delà desquels les États membres sont libres de déterminer leurs taux de taxation. Un élément lié au taux de CO2 est introduit pour soutenir l'objectif d'une économie à faible intensité de carbone.
L'objectif est louable mais il oublie deux points essentiels. Premièrement, l'harmonisation des normes européennes de taxation supprime la possibilité pour les États membres d'exonérer certains secteurs de la taxation de l'énergie notamment dans le secteur des transports. Conséquence : le renchérissement des prix des transports va toucher en premier lieu les personnes en difficulté économique. Deuxièmement, la taxation de l'énergie pèsera essentiellement sur les ménages : comme la TVA, elle ne peut être que socialement injuste. La lutte contre le changement climatique, et plus généralement la protection de l'environnement, pour être effective et efficace, ne doit pas oublier la justice sociale.
Dominique Vlasto (PPE), par écrit. – À l'heure où faire le plein n'a jamais été aussi cher, imposer aux citoyens une hausse supplémentaire de 23 centimes sur le prix du litre du gazole à la pompe serait une folie. Aussi je me félicite du vote de notre assemblée, qui a rejeté une hausse injustifiée de la fiscalité, et refusé de taxer non seulement les émissions de Co2 du diesel, mais aussi son rendement énergétique. Il s'agissait là d'une aberration écologique, puisque cela revenait à taxer le diesel 9% de plus que l'essence. Autrement dit, on aurait puni fiscalement l'énergie la plus efficace, et donc la plus propre. Par ailleurs, lorsque l'on connaît la dureté avec laquelle la crise a frappé le secteur automobile, on se dit qu'une telle mesure ne ferait qu'affaiblir une industrie prépondérante dans l'économie européenne, qui, je tiens à le rappeler, donne un emploi à plusieurs millions de personnes. Je ne doute pas que le Conseil suivra notre avis et rejettera cette mesure, qui, vous l'aurez compris, se ferait au détriment du pouvoir d'achat, de l'emploi et, comble de l'ironie, de l'environnement.
Angelika Werthmann (NI), schriftlich. − Aus meiner Sicht als Mitglied des Haushaltsausschusses könnte eine Steuer auf Energieprodukte ein Teil künftiger Eigenmittel für die EU sein und würde so die nationalen Haushalte entlasten. Es ist aber auch zu bedenken, dass Preiserhöhungen im Kraftstoffbereich vor dem Hintergrund der fragilen wirtschaftlichen Lage in Europa, der besorgniserregenden Jugendarbeitslosigkeit in einigen Mitgliedstaaten sowie der realistischerweise erst langfristig zu erwartenden wirtschaftlichen Gesundung derzeit kaum vertretbar sein können.
Jacek Włosowicz (EFD), na piśmie. − W moim kraju, Polsce, blisko 3 mln gospodarstw domowych wykorzystuje ogrzewanie węglowe. Średnie zużycie na 1 gospodarstwo to od 5 do 7 ton węgla w skali roku, a w przypadku gospodarstw rolnych znacznie więcej. Jedna tona węgla emituje po spaleniu ok. 3,5 tony CO2. Jeżeli dodamy zatem, za sprawozdaniem pani Lulling, 20 euro podatku za tonę emitowanego CO2, otrzymujemy wzrost ceny węgla średnio o ok. 300 zł za tonę. Jest to stanowczo zbyt wysoki i niedopuszczalny wzrost kosztów utrzymania, na jakie nie stać moich rodaków. Ponadto widzę tutaj kontynuację pakietu klimatyczno-energetycznego. Dlatego zagłosowałem przeciw temu raportowi.
Anna Záborská (PPE), písomne. − Zdanenie na základe emisií CO2 a zdanenie energetického obsahu energetického výrobku na jednej strane a dodržiavanie tzv. proporcionality medzi jednotlivými minimálnymi prahmi stanovenými na úrovni Európskej únie členskými štátmi na strane druhej by viedlo najmä k podstatnému zvýšeniu cien nafty vo veľkej väčšine členských štátov. Podporila som preto stanovisko spravodajkyne, ktorá túto proporcionalitu odmietla vzhľadom na jej destabilizačný vplyv. Asi najvážnejším dôsledkom by bola inflácia, pretože zvýšenie ceny nafty by sa premietlo do zvýšenia maloobchodných cien. Rada by som v tejto súvislosti vysvetlila, že neodmietam snahu Komisie o odstránenie cenového zvýhodnenia motorovej nafty. Takéto neutrálne zaobchádzanie so všetkými pohonnými hmotami by poskytlo technologicky neutrálnu výhodu všetkým palivám bez obsahu CO2 a podporilo by aj energetickú účinnosť. Nesúhlasím však so zvyšovaním minimálnej sadzby dane spôsobom, akým chce Komisia tento stav dosiahnuť. Neutrálne zdanenie palív je možné dosiahnuť aj tak, že znížime minimálnu sadzbu dane z benzínu. Je smutné, že toto riešenie nenapadlo ani Komisii ani členským štátom ani mojim kolegom v tomto Parlamente. Výsledok dnešného hlasovania tak znamená, že jednostranná a čoraz ťažšie obhájiteľná cenová výhoda pre výrobcov a užívateľov dieselových motorov zostáva zachovaná. To považujem za nespravodlivé.
Zbigniew Ziobro (EFD), na piśmie. − Wprowadzenie rozwiązań zawartych w niniejszym dokumencie prowadzi wprost do wzrostu cen energii. W sytuacji kryzysu gospodarczego, w którym się aktualnie znajdujemy, jest to strzelanie sobie w stopę. Dlatego tym bardziej dziwię się, iż Parlament Europejski pozwala na taką silną ingerencję na rynku. Nasze działania powinny dążyć w odwrotnym kierunku i prowadzić do zmniejszenia cen energii oraz ułatwień w jej produkcji. Musimy w końcu stawić opór nowej europejskiej chorobie, jaką jest zielona polityka energetyczna i jednostronne, pozbawione sensu obniżki emisji CO2.
Inês Cristina Zuber (GUE/NGL), por escrito. − Com esta diretiva, a parte da taxa relacionada com as emissões de CO2 e a parte da taxa relacionada com o consumo de energia formarão, em conjunto, o imposto sobre um determinado produto. Para além disso, os Estados-Membros serão livres para estabelecer as suas próprias taxas, desde que fiquem acima das taxas mínimas fixadas pela UE, e poderão também criar a sua própria estrutura tributária, reproduzindo a relação entre os níveis mínimos de tributação para as diferentes fontes de energia. Este afunilamento voluntarista da política europeia nas questões climáticas e ambientais, em detrimento das questões energéticas e industriais, irá ter um fortíssimo impacte negativo para os consumidores. Num tempo em que os preços dos vários vetores de energia final têm vindo a mostrar tendências altistas perenes, não se mostrando relevante a introdução das energias renováveis, é preocupante que, a propósito das preocupações climáticas, se proponha introduzir um quadro fiscal energético que não deixará de penalizar os consumidores em geral e os países de economias menos competitivas, que já hoje têm graves dificuldades competitivas devido aos custos dos fatores de produção relacionados com os seus contextos particulares. Apesar das razões positivas introduzidas pela relatora, o produto final do relatório continua a ser negativo para aquilo que seria o desejável desenvolvimento europeu.
Solicitud de medidas concretas para combatir el fraude y la evasión fiscales B7-0203/2012
Damien Abad (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur de cette résolution qui prône un renforcement des systèmes fiscaux européens en vue de combattre la fraude et l’évasion fiscales. Ceci passe par une utilisation accrue des outils d’échange d'informations et une meilleure coopération entre les autorités fiscales.
Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. − Aprovo o presente relatório, considerando-o de extrema importância para impor justiça entre Estados-Membros, coesão interna na União Europeia e um contributo importante para a coesão social. Nós, Grupo S&D, demonstrámos, através de um estudo, que cerca de um milhão de milhões de euros de potenciais receitas de impostos são perdidos por ano por causa da evasão fiscal. Temos de combater este cenário. É também importante focarmo-nos no objetivo de contribuir para a necessária estabilização dos mercados financeiros e da economia no seu todo, reduzindo significativamente a liquidez disponível para trocas financeiras não relacionadas com a atividade económica, aumentar a receita pública para acelerar a necessária consolidação orçamental e, ao mesmo tempo, reduzir o clima de austeridade que a Direita em toda a Europa tem imposto sobre os seus cidadãos. Por todas estas razões, saliento uma vez mais a importância do Plano de Ação proposto pelo S&D.
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur d’une résolution qui appelle à la mobilisation concrète des acteurs de l’Union européenne contre la fraude et l’évasion fiscale. Il faut revoir nos régimes fiscaux et, impérativement, les rendre plus effectifs et efficaces. Il faut éliminer les exonérations injustifiées, élargir l'assiette de l'impôt, alléger la pression fiscale sur le travail, améliorer l'efficacité de la perception de l'impôt, lutter contre la fraude fiscale, intensifier rapidement la lutte contre la fraude et l'évasion fiscales, notamment à l'égard des pays tiers, et faire rapport pour le mois de juin 2012. Toutes les mesures que nous demandons ici, au Parlement européen, telle que l'assiette commune consolidée pour l'impôt sur les sociétés, peuvent jouer un rôle contre la fraude fiscale. L’Europe, en cette période de crise, doit, plus que jamais, s’aider à remonter la pente.
Jean-Luc Bennahmias (ALDE), par écrit. – La lutte contre la fraude et l'évasion fiscales est aujourd'hui un enjeu politique majeur. Outre la réduction des dépenses publiques, c'est bien la lutte contre l'évasion fiscale qui doit contribuer à trouver une issue à la crise économique actuelle. Comme en témoigne la Grèce, en plein marasme économique, la fraude fiscale représente pour l'Etat un manque à gagner considérable en raison des recettes non perçues. Les politiques nationales n'ayant pas permis d'obtenir de résultats probants, il est urgent pour l'Union européenne de réagir. Son action doit s'orienter en priorité sur la lutte contre les paradis fiscaux, notamment à travers l'élaboration d'une stratégie globale axée sur la transparence. Il est grand temps que l'Union européenne mette en œuvre des moyens concrets pour rendre l'évasion fiscale plus difficile et empêcher l'utilisation des paradis fiscaux qui refusent toute coopération avec les autorités fiscales étrangères. Dans cette résolution, nous plaidons également pour la mise en œuvre rapide d'une meilleure coopération et d'une plus grande coordination en matière fiscale non seulement entre les Etats membres de l'Union européenne mais aussi avec les pays tiers. Il en va de la justice sociale au sein de nos Etat.
Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. − Balsavau už šią rezoliuciją, kadangi mokesčių nemokėjimo problema tampa vis labiau aktualesnė Europos Sąjungos valstybėse narėse. Nustatyta, jog dėl mokesčių slėpimo ir mokesčių vengimo Europos Sąjungos valstybių narių vyriausybės į biudžetą nesurenka didžiulės pajamų sumos. Tai skatina valstybių narių deficitą ir skolas. Taip pat mažėja lėšų valstybės investicijoms, ekonomikos augimui ir užimtumui skatinti. Didelių problemų atsiranda ir dėl to, jog mokesčių slėpimas ir vengimas mažina piliečių pasitikėjimą mokesčių rinkimo sąžiningumu ir teisėtumu. Pagalbos programose dalyvaujančios šalys, pagerinusios mokesčių surinkimą ir panaikinusios lengvatas pagal Europos Sąjungos pasiūlymus, patyrė, kaip jų didžiosios įmonės palieka jas, siekdamos gauti naudos iš kitų šalių siūlomų mokestinių lengvatų. Tad reikėtų iš esmės tobulinti viešai prieinamą informaciją apie mokesčių vengimą ir slėpimą kiekvienoje valstybėje narėje. ES valstybės narės turėtų peržiūrėti savo mokesčių sistemas, kad jos taptų veiksmingesnės ir efektyvesnės, kad būtų panaikintos nepagrįstos išimtys, išplėsta mokesčio bazė, mažinamas darbo jėgos apmokestinimas, gerinamas mokesčių surinkimo efektyvumas ir sprendžiama mokesčių slėpimo problema. Be to, svarbu priimti Europos Sąjungos taisykles, pagal kurias būtų užkirstas kelias tokioms konkurencijos mokesčių srityje formoms, kurios trukdo atitinkamoms šalims įgyvendinti ekonomikos gaivinimo strategijas. Tokiu būdu galima suaktyvinti kovą su mokestiniu sukčiavimu ir mokesčių slėpimu, kurie susiję ir su trečiosiomis šalimis.
John Bufton (EFD), in writing. − While tax fraud and tax evasion are serious topics, the collection and regulation of revenue collection is the final preserve of a sovereign state. More often than not tax evasion occurs through third country accounts, such as those based in Switzerland and the Cayman Islands, and it is up to individual Member States to choose how they wish to control and penalise evasion and fraud through the exchange of information which has become a global standard undermining bank secrecy. It is not up to the EU as a supranational body to interfere in such fiscal matters.
Alain Cadec (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur du rapport Martin, car j'estime que la surveillance et le contrôle démocratique sont des éléments fondamentaux que l'Union européenne se doit de mettre en œuvre. Je partage l'avis du rapporteur quant à la nécessité de veiller à ce que les commissions d'enquête parlementaire disposent de moyens suffisants. Il en va de leur efficacité et de leur crédibilité. Je me réjouis, par ailleurs, des nouveaux pouvoirs accordés aux commissions d'enquête, tels que la possibilité de réaliser des enquêtes in situ, ou encore la plus grande facilité à recourir aux auditions des témoins.
Lara Comi (PPE), per iscritto. − La dimensione sproporzionata dei debiti pubblici dei Paesi dell'Unione, peggiorata ulteriormente dall'instabilità finanziaria che caratterizza questa fase economica, rende il problema dell'evasione fiscale ancora più gravoso. Gli aumenti delle aliquote dovuti alle politiche di austerity inevitabilmente attuate dagli Stati membri infatti, possono essere poco efficaci se non accompagnati da un rafforzamento degli strumenti di lotta all'evasione fiscale. È inoltre necessario evitare che le misure adottate dagli Stati in difficoltà finanziaria si riflettano in una migrazione delle imprese verso Paesi che offrono privilegi fiscali. Queste forme di competizione fiscale infatti, sono tra le più deleterie, e nel lungo periodo potrebbero portare a una sproporzionata riduzione della tassazione sulle attività produttive, compensata da un aumento delle imposizioni sul lavoro dipendente, per sua natura meno mobile. Ho dunque deciso di esprimere il mio parere favorevole alla Risoluzione del Parlamento che identifica metodi concreti di lotta all'evasione fiscale. Tra questi, sottolineo in particolare la necessità di abolire il segreto bancario, l'aumento dei controlli per evitare il trasferimento di risorse nei cosiddetti "paradisi fiscali", e la definizione di nuovi strumenti per combattere l'evasione delle imposte sul valore aggiunto. Sottolineo infine l'importante ruolo svolto dal sistema CCCTB nel contesto della lotta all'evasione fiscale.
Andrea Cozzolino (S&D), per iscritto. − La risoluzione rimarca il nesso tra misure incisive per il rilancio della crescita e la definizione di una chiara e unitaria strategia comunitaria per il dimezzamento dell'evasione fiscale entro il 2020. Il mancato gettito dovuto all'economia sommersa produce effetti perversi sul sistema economico Europeo e influenza negativamente i livelli d'investimento per crescita e occupazione. Recuperando questo mancato gettito (il 20% della spesa pubblica e addirittura il 105,8% della spesa sanitaria totale), i governi potrebbero azzerare il debito pubblico entro 8 o 9 anni. Contemporaneamente, potrebbero accrescere gli investimenti pubblici, contribuendo al conseguimento degli obiettivi della Strategia Ue2020. Ben vengano quindi azioni e strategie comunitarie che riducano gli accordi bilaterali e che pongano fine al segreto bancario, accelerando lo scambio di informazioni. La lotta contro l'evasione fiscale deve diventare una priorità assoluta per l'UE; finora molto è stato detto, ma troppo poco è stato fatto. È il momento di agire in maniera incisiva. Pagare le tasse è un dovere civico di base e una questione di giustizia sociale, capace di generare le risorse necessarie a uscire dalla crisi e a rilanciare l'economia reale, senza gravare ancora una volta e di più sui lavoratori e sulle fasce più deboli.
George Sabin Cutaş (S&D), în scris. − Conform anumitor estimări, pierderile anuale de venituri din taxare, pentru cele 27 de state membre UE, se ridică la aproximativ 1 miliard de euro. Consider că este nevoie de o cooperare mai strânsă la nivelul Uniunii Europene pentru combaterea fraudei şi a evaziunii fiscale şi am votat, prin urmare, în favoarea Raportului privind găsirea unor soluții concrete în acest domeniu. Pentru a atinge obiectivul eradicării acestor comportamente dăunătoare, este nevoie de un cadru fiscal comun european, de reformarea regulilor de contabilitate şi de o reglementare mai strânsă a registrelor companiilor. Veniturile recuperate din combaterea fraudei şi a evaziunii ar permite plata datoriilor guvernelor UE şi realizarea de investiții publice importante.
Vasilica Viorica Dăncilă (S&D), în scris. − Consider că este necesară punerea accentului în continuare pe rolul-cheie pe care baza fiscală consolidată comună a societăților îl poate juca în combaterea fraudei fiscale la nivelul Uniunii.
Christine De Veyrac (PPE), par écrit. – J’ai soutenu l’adoption de cette résolution qui prône le renforcement de la lutte contre la fraude et l'évasion fiscales. Ce texte exige une plus grande transparence et des contrôles plus stricts pour empêcher le recours à des paradis fiscaux. Il s'inscrit ainsi dans la lignée des conclusions du G20 de Cannes, qui ont été adoptées sous l'impulsion du président de la République française, Nicolas Sarkozy.
Edite Estrela (S&D), por escrito. − Votei favoravelmente a resolução sobre meios concretos de lutar contra a fraude e a evasão fiscais, porque considero necessário tornar os sistemas fiscais da UE mais eficazes, transparentes e harmonizados de modo a combater a fraude e a evasão fiscais e pôr termo aos paraísos fiscais.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − Atualmente, vários senão todos os Estados-Membros, encontram-se em grande esforço de consolidação orçamental e de reequilíbrio das suas contas públicas. Inevitavelmente tais esforços carecem de uma política fiscal orientada para o aumento da receita e a diminuição da despesa pública, ao mesmo tempo que, idealmente, se tenta encontrar, através da política fiscal, medidas para atrair o investimento das empresas e geradoras de emprego. No entanto, os Estados-Membros têm encontrado múltiplos obstáculos na prossecução deste fim, tendo a fraude e a evasão fiscal aumentado consideravelmente nos últimos anos. Assim, é essencial adotar várias medidas que possam, em simultâneo, combater eficazmente a fraude e evasão fiscal. É essencial que os Estados-Membros tornem os seus sistemas fiscais mais eficazes e que adotem medidas de cooperação entre si, bem como que a Comissão estude formas de minimizar a situação e que negocie em nome da União contratos bilaterais com países terceiros em matéria fiscal.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − A atual crise económica e financeira obriga os Estados-Membros (EM) a procurar o aumento de receitas de modo a penalizar, no mínimo, o poder de compra dos contribuintes. Entre as várias medidas adotadas encontra-se a luta contra a fraude e a evasão fiscal. Todos sabemos que, se quem não paga os impostos devidos passar a pagar, todos pagaremos menos. A fuga das sociedades para paraísos fiscais, sobretudo dos países que se encontram envolvidos em programas de assistência financeira e que tiveram de eliminar privilégios de acordo com as propostas da Tróica, a falta de cooperação e colaboração financeira entre os EM e as lacunas existentes na legislação da União Europeia (UE) em matéria de fiscalidade contribuem para a criação de um clima de ausência de confiança fiscal que prejudica o desenvolvimento económico e, consequentemente, o crescimento e a criação de emprego. Saúdo a implementação de novas estratégias nesta luta e o reforço do controlo na fuga de capitais para os paraísos fiscais. Uma Europa mais justa implica acabar com a economia submersa. Votei favoravelmente a presente proposta de resolução pois tenho consciência da perda significativa de receitas para os EM da UE que a fraude e a evasão fiscais representam.
João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. − Entre algumas propostas e recomendações, genericamente positivas, acerca do combate à fraude e à evasão fiscal, a resolução contém considerações falaciosas, de um inusitado teor quase propagandístico, sobre os programas FMI-UE em curso em Portugal, na Grécia e na Irlanda. Se olharmos ao que se passa em Portugal, dizer-se que, por proposta da Tróica, se eliminaram privilégios, para além de ofensivo, representa um escabroso alinhamento com a retórica que tem sido usada para justificar o intolerável terrorismo social, mantendo intactos os privilégios, esses sim bem reais, dos setores que beneficiam com esta intervenção, como a banca que, vergonhosamente poupada no plano fiscal, vai embolsar pelo menos 12 mil milhões de euros à conta deste programa. A retórica FMI-CE-BCE prossegue com a eliminação das isenções injustificadas. Mas o aspeto mais saliente desta resolução é falhar clamorosamente num ponto essencial: os paraísos fiscais. Em lugar de pôr em causa, como se impunha, a existência destes sorvedouros de recursos, onde se esvaem milhões e milhões de euros, que deveriam ter como destino os cofres dos Estados – estes autênticos paraísos para o crime económico – a resolução acaba por, timidamente, defender apenas que se previna o recurso aos paraísos fiscais. Inaceitável.
Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Závery štúdie predložené politickou skupinou S&D poukazujú na skutočnosť, že každý rok sa v potenciálnych daňových príjmoch na úrovni 27 členských štátov stráca jeden trilión EUR. I na základe uvedeného považujem za dôležité vynaložiť patričné úsilie o zníženie tejto daňovej medzery do roku 2020. Malo by byť snahou Európskej únie prispieť k nevyhnutnej stabilizácii finančných trhov a ekonomiky ako celku výrazným znížením likvidity v rámci finančného obchodovania, ktoré nemá spojitosť s reálnou ekonomickou aktivitou. Tiež je dôležité dosiahnuť nárast verejných príjmov, napomôcť tak urýchlenie fiškálnej konsolidácie a zároveň zmierniť súčasný tlak na verejné výdavky na školstvo, zdravotníctvo či sociálnu politiku. V neposlednom rade považujem za dôležité vynakladať úsilie o zvýšenie verejných investícií, ktoré by v konečnom dôsledku smerovali k posilneniu Európskej únie ako celku a k snahe efektívne brániť daňovým podvodom a únikom.
Pat the Cope Gallagher (ALDE), in writing. − We voted to support this report on concrete ways to combat tax fraud and tax evasion and to support the majority of the key recommendations. However, we note with concern the inclusion of a reference to the role of CCCTB in Paragraph 4. While we do not agree with the inclusion of Paragraph 4, we have voted to support the report overall due to several of its positive recommendations.
Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau šiam dokumentui, kadangi raginama Komisija kuo skubiau spręsti klausimus, kilusius peržiūrint ES taupymo pajamų apmokestinimo direktyvą, ir skubiai susitarti su Šveicarija ir atitinkamomis valstybėmis narėmis. Bendrovių registrų ir patikos fondų registrų reguliavimo ir jų skaidrumo stiprinimas yra svarbi kovos su mokesčių vengimu sąlyga. Komisija turėtų nustatyti sritis, kuriose siekiant sumažinti mokestinį sukčiavimą gali būti atlikti ES teisės aktų ir administracinio valstybių narių bendradarbiavimo patobulinimai. Valstybės narės turi užtikrinti sklandų jų mokesčių sistemų bendradarbiavimą ir koordinavimą siekiant užkirsti kelią netyčiniam neapmokestinimui, mokesčių vengimui ir mokestiniam sukčiavimui. Taip pat valstybės narės turi skirti tinkamų išteklių nacionalinėms tarnyboms, įgaliotoms kovoti su mokestiniu sukčiavimu. Svarbu visoje ES įgyvendinti naujas ir pažangias kovos su PVM sukčiavimu strategijas. Valstybės narės turi peržiūrėti šiuo metu galiojančius dvišalius valstybių narių susitarimus ir dvišalius valstybių narių ir trečiųjų šalių susitarimus ir nustatyti, kiek jie prisideda prie mokesčių vengimo ir tam tikrose valstybėse narėse trukdo užtikrinti veiksmingą apmokestinimą šalyje, kurioje gaunamos pajamos. Reikia užtikrinti didesnį skaidrumą ir griežtesnę kontrolę siekiant, kad nebūtų naudojamasi mokesčių rojais, kurie priklauso bendradarbiauti atsisakančioms užsienio jurisdikcijoms, kuriuose netaikomi jokie mokesčiai arba taikomi minimalūs mokesčiai, kurie su užsienio mokesčių institucijomis nesidalija informacija ir kurių teisės aktų, teisinės ar administracinės nuostatos nėra pakankamai skaidrios.
Philippe Juvin (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur de cette résolution relative au renforcement de la lutte contre la fraude et l'évasion fiscale car elle insiste sur des points clés tels que le renforcement de l'échange automatique d'informations, l'accroissement de la coopération entre Etats membres et de la coordination entre les systèmes fiscaux, ou encore le renforcement de la transparence et le développement de contrôles plus stricts afin d'éviter le recours aux paradis fiscaux.
Petru Constantin Luhan (PPE), în scris. − Mă bucur să constat că Preşedinţia daneză are printre priorităţile sale cooperarea fiscală, întrucât tema este una de actualitate, mai ales în actualul context economic. Sper ca până în luna iunie Comisia Europeana să propună măsuri concrete pentru combaterea evaziunii fiscale, respectând astfel decizia luată în cadrul Consiliului din luna martie. De asemenea, sper ca în cel mai scurt timp Comisia Europeana să vină cu o propunere de revizuire a Directivei privind dobânzile și redevențele, urmărindu-se astfel eliminarea evaziunii fiscale realizate prin instrumente financiare hibride în UE.
Monica Luisa Macovei (PPE), in writing. − I fully support this Resolution. Tax fraud generates illicit funding which is invested in illicit activities and is often subject to money laundering. Too light an approach can result in tax fraud and tax evasion generating – in time – complex mechanisms that secure virtually inexhaustible resources for organised crime networks and corruption. The resolution touches upon some of the more substantial problems that we witness today across Europe, such as: secrecy within the banking sector, the resort to foreign non-cooperating jurisdictions (tax havens) in order to conceal both licit and illicit financial interests, corporate tax avoidance, inefficient collection of tax, the abundance of unjustified exemptions etc.
Expectedly, each of these forms of tax avoidance and evasion are more specific to some countries than others. Within the EU these specificities should be accurately traced out and countered by region-specific measures.
David Martin (S&D), in writing. − I voted for this resolution, which ‘welcomes the conclusions of the European Council meeting of 1 and 2 March calling on Member States, where appropriate, to review their tax systems with the aim of making them more effective and efficient, removing unjustified exemptions, broadening the tax base, shifting taxes away from labour, improving the efficiency of tax collection and tackling tax evasion, to rapidly intensify the fight against tax fraud and tax evasion, including in relation to third countries, and to report by June 2012’.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − É por todos aceite que a fraude e a evasão fiscais representam para os governos dos Estados-Membros da UE uma perda significativa de receitas. Essa realidade implica um aumento dos níveis de défice e de dívida dos Estados-Membros, bem como uma redução dos fundos disponíveis para promover o investimento público, o crescimento e o emprego. Por outro lado, a fraude e a evasão fiscais abalam a confiança dos cidadãos na equidade e legitimidade da cobrança de impostos. É, assim, necessário reforçar consideravelmente a informação disponibilizada ao público sobre a fraude e a evasão fiscais em cada Estado-Membro. Devemos, pois, fazer todos os esforços para evitar a continuação de práticas que prejudicam todos.
Alexander Mirsky (S&D), in writing. − Up to EUR 1 trillion in potential tax revenue in the EU is lost every year because of tax evasion. I think the Member State governments could repay all public debt within eight to nine years with resolute action against tax evasion. With an additional sum of EUR 200 billion, the EU could increase public investment from the current 2.7% of GDP to a realistic target of 3.5% within a few years. I am in favour.
Andreas Mölzer (NI), schriftlich. − Steuerbetrug und Steuerhinterziehung bedingen zum einen beträchtliche Einnahmeausfälle, zum anderen wird das Vertrauen der Bürgerinnen und Bürger in die Gerechtigkeit und Legitimität des Steuersystems untergraben. Viele große Unternehmen haben Länder, in denen eine Verbesserung der Steuererhebungen und eine Abschaffung von Steuervergünstigungen erfolgte, verlassen, um von den Steuervergünstigungen in anderen Ländern zu profitieren. Ähnliche Tendenzen haben sich ja auch im Zusammenhang mit Förderungen gezeigt. Fällig ist deshalb nicht nur eine Überprüfung der Mutter-Tochter-Richtlinie und der Richtlinie über Zinserträge und Lizenzgebühren, um Steuerhinterziehungen mit Hilfe hybrider Finanzinstrumente in der EU zu verhindern, sondern auch eine Überprüfung des EU-Förderdschungels. Der Kampf gegen die Steuerhinterziehung, die zu Lasten der ehrlichen Steuerzahler geht, ist zwar zu befürworten. Es steht der EU jedoch nicht an, Mitgliedstaaten in diesem Zusammenhang aufzufordern, von bilateralen Verhandlungen mit Drittstaaten abzusehen. Ich habe mich daher der Stimme enthalten.
Vital Moreira (S&D), por escrito. − Votei a favor da Resolução sobre o combate à fraude e à evasão fiscal porque ela trata de um dos flagelos - juntamente com os paraísos fiscais que mais afeta a capacidade tributária dos Estados. Tal como confirmou um recente estudo encomendado pelo Grupo Socialista no Parlamento Europeu, é avassaladora a dimensão do tax gap (ou seja, a diferença entre o montante de impostos cobrável e o montante efetivamente cobrado) na generalidade dos países da União Europeia. Ora, se queremos salvaguardar a capacidade de os Estados-Membros assegurarem o financiamento das tarefas públicas, incluindo o Estado Social, especialmente num período de disciplina e consolidação orçamental, não podemos permitir-nos tais níveis de desperdício fiscal. E é evidente que isso não pode ser conseguido exclusivamente a nível nacional.
Claudio Morganti (EFD), per iscritto. − Combattere la frode e l'evasione fiscale deve essere un obiettivo da perseguire strenuamente anche a livello europeo: ben vengano quindi misure che prevedono un maggiore coordinamento ed un migliore scambio di informazioni tra i paesi europei.
C'è un punto della relazione però che mi lascia perplesso e per il quale ho quindi deciso di astenermi sul voto finale: a mio avviso gli Stati membri devono mantenere la possibilità di fare accordi con i paesi terzi, se queste trattative possono portare benefici in termini di recupero di denaro esportato illegalmente.
Sarebbe invece auspicabile che si prevenissero a monte queste problematiche, rendendo più difficile il ricorso a paradisi fiscali o a Stati compiacenti, dove risulta poi estremamente difficile indagare sulla natura e provenienza del denaro. I fenomeni di frodi ed elusioni fiscali sono comuni a tutti i paesi dell'Unione e può quindi sicuramente risultare utile un'azione coordinata, senza che questo voglia però dire rinunciare alla sovranità fiscale e limitare l'azione degli Stati membri.
Se sono stati commessi degli illeciti, questi sono stati fatti ai danni dei cittadini di ogni singolo Paese, ed ogni singolo Paese è quindi giusto che agisca a tutela dei suoi interessi e nel modo che ritiene più opportuno.
Paul Murphy (GUE/NGL), in writing. − I abstained on the resolution ‘Call for concrete ways to combat tax fraud and tax evasion’. I absolutely agree that tax fraud and tax evasion by big business needs to be tackled. It is scandalous that they fraudulently avoid paying taxes despite already legally getting away with a scandalously low level of taxation. I call for an increase in taxation on big business and supported amendments which called for a 25% minimum rate of corporate taxation in the EU. I support the parts of the resolution that called for an end to banking secrecy, regulation and transparency of company registries and making the tax system more effective and efficient. However, the resolution favours less tax for corporations and supports the Fiscal Treaty. Moreover, experience shows that claims like ‘shifting tax away from labour’ in reality mean less direct taxation and more indirect taxation that hit workers and the poor hardest and are antisocial. This is seen in Ireland now with the imposition of household and water taxes which is another attempt to make workers pay for the crisis of capitalism. Therefore I could not vote in favour of this resolution.
Wojciech Michał Olejniczak (S&D), na piśmie. − Szara strefa w Polsce dotyczy ok. 25 proc. PKB. W Unii Europejskiej jest to średnio 15 proc. Oznacza to gigantyczne straty wpływów do budżetu państwa. Skutkuje to zwiększeniem się zadłużenia poszczególnych państw oraz brakiem środków na ważne usługi publiczne. Jednocześnie szara strefa oznacza poważny niedobór wpływów do systemów emerytalnych państw członkowskich. Jest to niezwykle istotne, gdy w wielu państwach toczą się publiczne debaty na temat ewentualnego podniesienia wieku emerytalnego. Unikanie płacenia podatków na masową skalę było jedną z przyczyn kryzysu greckiego. Przypadek Grecji powinien być lekcją dla całej Unii Europejskiej i zmusić instytucje wspólnotowe i państwa członkowskie do podjęcia szybkich zmian prawnych zmierzających do uszczelnienia systemu poboru podatków.
Rezolucja Parlamentu w sprawie apelu o opracowanie konkretnych sposobów walki z oszustwami podatkowymi i uchylaniem się od opodatkowania stanowi ważny gest mobilizujący pozostałe instytucje wspólnotowe oraz państwa członkowskie do działania na rzecz zmian w systemie prawnym, które poprawią ściągalność podatków. W związku z powyższym z pełnym przekonaniem głosowałem za powyższą rezolucją.
Younous Omarjee (GUE/NGL), par écrit. – Ce rapport va dans le bon sens, cependant les constats ne vont pas assez loin. Aucune référence n'est faite aux paradis fiscaux européens (Andorre, Monaco, Lichtenstein...) ni à la volonté du Parlement européen de les faire disparaître. Ces