Andrea Zanoni (ALDE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, potenziare lo sviluppo delle energie rinnovabili è un imperativo assoluto.
Le energie rinnovabili, oltre ad aiutarci nella lotta contro i cambiamenti climatici e rafforzare l'indipendenza energetica dell'Europa, offrono indiscussi vantaggi ambientali, come la riduzione dell'inquinamento dell'aria e dei rifiuti, maggiore tutela e risparmio dell'acqua ed eliminazione dei rischi legati ad altre forme di produzione di energia.
L'Unione europea ha deciso di eliminare gradualmente le sovvenzioni dannose per l'ambiente entro il 2020 come indicato dalla tabella di marcia per un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse. Chiediamo alla Commissione di proporre un obiettivo ambizioso e vincolante per tutta l'Unione per il 2030, al fine di realizzare un'economia basata sulle fonti rinnovabili entro il 2050. Quest'impegno garantirà continuità e stabilità alle imprese che vogliono investire in questo settore. Con il mercato delle tecnologie verdi rafforziamo le nostre industrie per una crescita economica sostenibile con la creazione, come ha stimato la Commissione europea, di oltre tre milioni di posti di lavoro.
Francesco De Angelis (S&D). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, come sappiamo l'Unione europea oggi dipende molto dall'import energetico e pertanto è arrivato il momento di cominciare a favorire davvero lo sviluppo delle nostre industrie e di nuovi sbocchi occupazionali, puntando sul mercato dell'energia di nuova generazione.
Un approvvigionamento energetico sicuro, indipendente, diversificato ed a basse emissioni in tutta Europa è sicuramente un obiettivo e un'opportunità da realizzare; così come agevolare l'ingresso di nuovi operatori – penso soprattutto alle piccole e medie imprese che producono energie rinnovabili – sul mercato energetico per favorire la competitività delle nostre industrie e la creazione di nuovi posti di lavoro verdi.
Infine, la distribuzione su scala delle fonti energetiche rinnovabili rappresenta un'opportunità anche per le singole unità abitative e le comunità per diventare produttori di energia. L'esperienza ci ha però insegnato che per fare tutto ciò è necessario fissare obiettivi vincolanti sul lungo termine e quindi è molto importante che, dopo questo voto, la Commissione europea stabilisca nella nuova proposta un obiettivo vincolante per il 2030 sull'utilizzo delle energie rinnovabili.
Izaskun Bilbao Barandica (ALDE). - Señor Presidente, he apoyado este informe sobre las energías renovables porque contiene importantes sugerencias para mejorar nuestra actual regulación.
La Comisión debe tener en cuenta las aportaciones, los compromisos adquiridos con cifras y plazos por los Estados miembros, y mejorar el control de las políticas que éstos aplican. Es básico concretar nuevos objetivos con porcentajes y plazos, y ofrecer seguridad jurídica y estabilidad a un sector que innova, invierte y es una cantera clara de empleo cualificado.
Las arbitrariedades regulatorias y la retroactividad en España, por ejemplo, han causado verdaderos estragos en compañías y emprendedores que tienen potencialidad y pueden aportar cambios al modelo de desarrollo español, la verdadera base de los problemas de empleo y económicos del país. Ahora se cumple con los objetivos de descarbonización, pero esta forma de hacer compromete las posibilidades futuras.
Creo, finalmente, que debe apostarse con más vigor por la generación descentralizada con energías renovables, el autoconsumo y el almacenamiento, muy importantes para promover un cambio de fondo en el sector eléctrico. Garantizar el suministro, impulsar culturas más responsables de eficiencia y consumo y hacer más perceptibles sus efectos en el descenso de las emisiones de CO2.
Francesca Barracciu (S&D). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, il riferimento nella relazione approvata alla necessità che l'Unione europea si doti di un impegno più elevato e vincolante per il 2030 sul livello di incidenza delle energie rinnovabili nel mix energetico comunitario la rende senza dubbio più forte sul piano politico.
La diversificazione del mix energetico europeo si basa su una vasta gamma di tecnologie per le energie rinnovabili, che possono garantire una maggiore indipendenza dell'Unione dall'importazione di energia, oggi ancora troppo forte, e una più ampia autonomia dalle fonti energetiche convenzionali nonché un sostegno concreto alla ripresa industriale, in particolare delle industrie energivore in crisi, quali quelle per esempio in Italia che riguardano la regione dalla quale vengo che è la Sardegna.
In secondo luogo, una maggiore diversificazione garantirebbe più sicurezza nell'approvvigionamento energetico e una più forte sostenibilità ambientale della produzione di energia. Non bisogna dimenticare infine, nell'attuazione di queste politiche, che la distribuzione di parchi eolici e pannelli voltaici può essere impattante sul paesaggio e di conseguenza sull'industria del turismo nelle piccole comunità e nelle isole. Una maggiore consultazione pubblica a livello locale per questo motivo dovrebbe quindi essere, oltre che necessaria, anche obbligatoria.
Adam Bielan (ECR). - Panie Przewodniczący! Nie ulega wątpliwości konieczność stopniowego ograniczania zużywalności energii oraz zwiększania skuteczności jej produkcji, przesyłu i właściwego wykorzystania. Źródła odnawialne z pewnością mogą przyczynić się do zwiększenia niezależności energetycznej Europy, poprawy warunków klimatycznych, a także przynieść szereg oszczędności. Powinniśmy jednakże pamiętać o zróżnicowanym poziomie gospodarczym poszczególnych państw członkowskich. Niektóre już od dawna inwestują w energię odnawialną, dla innych działania takie w chwili obecnej mogłyby przynieść więcej szkód niż spodziewanych korzyści.
Dlatego nie w pełni podzielam sugestię narzucania konkretnych celów w tej dziedzinie. Gospodarcze koszty takich przedsięwzięć nie zostały dotychczas skrupulatnie oszacowane. Nie przedstawiono również wiarygodnych ocen odnośnie do finansowania ewentualnego ogólnoeuropejskiego systemu wspierania energii odnawialnej, jakiego domagają się niektórzy posłowie. Warto natomiast bliżej przyjrzeć się niektórym rodzimym zasobom energii, jak choćby źródła geotermalne czy gaz łupkowy. Realizacja odpowiednich projektów pozyskiwania może wysoce zaprocentować w przyszłości.
Petru Constantin Luhan (PPE). - Există studii care arată că o intensificare a dezvoltării sectorului energetic la nivel european ar putea genera aproximativ trei milioane de locuri de muncă până în 2030. Tocmai dată fiind importanţa acestui sector, cred că o schemă europeană de ajutor pentru sursele regenerabile de energie trebuie să aibă în vedere înfiinţarea unui fond paneuropean pentru sprijinirea energiei regenerabile, cofinanţarea din instrumentele de finanţare a politicii de coeziune şi ale Băncii Europene pentru Investiţii pentru implementarea instalaţiilor pentru energie regenerabilă şi, nu în ultimul rând, armonizarea schemelor de ajutor pentru energie regenerabilă la nivel european.
Acesta este motivul pentru care acest raport merită susţinerea noastră şi, de aceea, am şi votat pentru.
Joseph Cuschieri (S&D). - Ivvutajt favur ir-rapport dwar l-enerġija rinnovabbli fis-suq Ewropew tal-enerġija għax dan huwa rapport importanti li jindirizza kwistjonijiet dwar kif skemi nazzjonali ta' appoġġ jistgħu jdakkru din l-enerġija. F'dan il-kuntest huwa importanti wkoll li nifhmu li dawn l-iskemi nazzjonali jistgħu jolqtu s-suq intern. B'hekk insostnu l-ħtieġa għal soluzzjonijiet ġodda bħas-smart grids, il-ħażna tal-enerġija u għodod ta' bilanċ li jgħinu biex ikun hemm influss mexxej ta' enerġija rinnovabbli għal ġol-grid, l-aktar meta tqis in-natura varjabbli ta' għejun ta' enerġija rinnovabbli bħar-riħ u x-xemx.
Ir-riżultat miksub illum huwa importanti wkoll għall-Istati Membri. Il-Gvern Malti ġdid huwa kommess li jsostni l-ekonomija favur l-ambjent billi jbiddel is-sistema tal-impjant tal-enerġija miż-żejt għall-gass. Il-gvern huwa impenjat li jagħmel mis-settur tal-enerġija wieħed mis-sisien ewlenin tal-iżvilupp ekonomiku fil-pajjiż.
L-enerġija rinnovabbli tagħmel ferm aktar sens minn kull aspett, xejn inqas mill-perspettivi finanzjarji, ambjentali u tas-saħħa. Mingħajr il-mira tal-ħolqien tas-sistema mandatorja tal-enerġija rinnovabbli sal-2030, l-Ewropa tkun qed tfittex iċ-ċans li taqleb is-sistema tal-enerġija tagħha għal waħda li tħares l-ambjent, li ssaħħaħ is-sigurtà fil-provvista tal-enerġija u li toħloq aktar opportunitajiet ta' xogħol ta' kwalità f'dan il-qasam.
Cristiana Muscardini (ECR). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, la politica energetica rinnovabile è importantissima per il futuro dell'Unione europea. Essa ha già creato 500 mila nuovi posti di lavoro e ne creerà altri nei prossimi anni.
Occorre tuttavia prestare attenzione ad alcuni importanti avvertimenti. Primo: l'antidumping, appena partito per i pannelli fotovoltaici cinesi, che rischia però di essere bypassato se alcuni paesi in via di adesione all'Unione europea li faranno entrare e quando poi questi paesi diventeranno parte integrante dell'Unione questi pannelli avranno bypassato le misure antidumping. Si tratta perciò di una nuova truffa e un nuovo pericolo.
Un altro aspetto riguarda il fatto che manca una costante e precisa verifica e un controllo sui luoghi nei quali alcuni di questi strumenti per l'energia alternativa sono collocati. Pensiamo a molti campi che dovrebbero essere agricoli e che invece sono utilizzati per i pannelli solari, mentre invece dovrebbero essere tutti i tetti delle costruzioni, delle fabbriche, degli impianti pubblici ad avere questo sistema per la creazione di energia.
Un altro avvertimento riguarda il fatto che troppe volte derrate che dovrebbero essere alimentari o comunque destinate all'allevamento del bestiame potrebbero essere ingiustamente utilizzate per le energie rinnovabili. Non è energia rinnovabile ciò che distrugge un altro patrimonio. Perciò plaudo alla relazione, che riveste un grande interesse per un maggiore sviluppo, ma sostengo anche la richiesta di controlli effettivi e di regole uguali per tutti.
Monica Luisa Macovei (PPE). - Mr President, I voted in favour of this report. The European Union is on track to achieve its target of a 20% share of renewable energy sources in the energy mix by 2020. The scenarios presented by the Commission in the Energy Roadmap 2050 assume a share of 30% by 2030 and at least 55% by 2050. These would ensure predictability for companies and individual consumers and would ensure a high level of competitiveness for the EU’s industry and agriculture. It would also empower consumers. In 2010, 22% of households were worried about being able to pay their electricity bills, and this figure is rising. Therefore it is time to complete the internal energy market and facilitate the progressive integration of renewable energy sources.
Mario Pirillo (S&D). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, gli obiettivi vincolanti stabiliti dal pacchetto clima ed energia per il 2020 hanno dato forte impulso in Europa allo sviluppo delle energie rinnovabili e alla green economy nella quale risiedono potenzialità di crescita e di occupazione.
Continuare ad investire nelle fonti rinnovabili è non solo utile ma necessario per arrivare ad un'economia europea svincolata dai combustibili fossili, basata sulla sostenibilità e l'indipendenza energetica. Centrali, in questo disegno, sono le reti di distribuzione a livello regionale, necessarie a gestire l'integrazione della produzione delle fonti rinnovabili e mantenere nel contempo la sicurezza dell'approvvigionamento. Per dare certezza agli investitori e al mercato è fondamentale che la Commissione europea presenti il prima possibile una proposta legislativa sul nuovo pacchetto clima che dia indicazioni sui nuovi obiettivi da raggiungere per il 2030.
Roberta Angelilli (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, massimo deve l'impegno sulle energie rinnovabili perché centrale e vitale è il dibattito sull'energia.
Le parole d'ordine devono essere: accessibilità e prezzi sostenibili. Però vorrei fare qualche riflessione: il gas in Europa costa quattro volte di più che negli Stati Uniti e l'energia il doppio; le famiglie spendono in spese energetiche dal 7 al 17%; le imprese, soprattutto quelle energivore hanno spese energetiche proibitive e anche per questo rischiano di chiudere o di trasferirsi fuori dall'Unione europea, dove i costi dell'energia sono nettamente più bassi.
Ben venga quindi il dibattito, ma servono soprattutto investimenti in infrastrutture per razionalizzare le forniture e abbassare i prezzi e per fare anche il salto tecnologico per le rinnovabili. Se vogliamo tenere le industrie in Europa, se vogliamo che le imprese europee rimangano in Europa, dobbiamo dare risposte competitive sull'energia.
Morten Messerschmidt (EFD). - Hr. formand! Jeg synes, det må indrømmes og anerkendes, at vi alle kan have en fordel i at få et indre marked for energi. Det er klart, at det vil styrke vores forsyningssikkerhed i en tid, hvor stadig flere bruger energipolitikken som magtpolitik. Det ser vi fra russisk side, vi ser det fra Mellemøsten, Kina og så videre. Men hvis det fælles energimarked skal fungere, så duer det ikke, at vi landene imellem har mange forskellige interne modstridende ordninger. Vi så sidst, da vi var her i Strasbourg under afstemningen om at tage kvoter ud af kvotesystemet, hvordan det i virkeligheden – i hvert fald set fra et dansk synspunkt – var et valg mellem pest eller kolera, for den ene model førte jo til højere PSO, det vil sige højere offentlige udgifter for danskerne på elregningen, og den anden model førte til, at det generelle energi- og elprisniveau ville stige. Den slags nationale ordninger matcher jo ikke et internationalt marked, matcher ikke et indre marked, og så længe vi har den slags forskelle, er det en ren illusion at tale om et indre marked på energi!
Monika Smolková (S&D). - Obnoviteľné zdroje energie sú v poslednom období jednou z kľúčových tém, ktoré sa dotýkajú trhu s energiou. Predmetom záujmu sa stali aj z dôvodu, že jedným z merateľných cieľov stratégie 2020 je dosiahnutie 20 % podielu energie z obnoviteľných zdrojov. Aj keď obnoviteľné zdroje sú predmetom mnohých špekulácií a kritík z dôvodu ich nespoľahlivosti a neestetickosti, ich trh sa aj napriek tomu rozrastá. Podporila som správu, pretože sa domnievam, že rast energie z obnoviteľných zdrojov môže zaistiť bezpečnosť dodávok energie, energetickú efektívnosť, úspory, vytvorenie nových pracovných miest a pomoc malým a stredným podnikom. Očakávam, že energie z obnoviteľných zdrojov sa stanú pre Európsku úniu a jej členské štáty nielen veľkou príležitosťou na trhu s energiou, ale aj výzvou k zvyšovaniu energetickej nezávislosti a vzniku nových pracovných miest. A na záver by som chcela ešte povedať, že pri hlasovaní v paragrafe 20 v druhej časti som omylom zahlasovala proti.
Seán Kelly (PPE). – A Uachtaráin, bhí an-díospóireacht againn ar an ábhar seo aréir agus tá áthas orm gur glacadh le tuarascáil Reul anseo inniu. Vótáil mé ar son na moltaí go léir, in éineacht le mo ghrúpa, ach le heiseacht amháin: leasú 1(i), binding emissions targets. Vótáil mé agus mo chomhghleacaithe i bhFine Gael i gcoinne an ghrúpa sa leasú sin. Tá ceathrar againn ann agus glacadh leis an leasú le trí vóta, 339 i bhfabhar agus 336 i gcoinne agus, dá bhrí sin, rinneamar an difríocht. B’fhéidir nach bhfuil an grúpa chomh sásta linn faoi sin, ach is dóigh liom gurb é an cinneadh ceart é. Ní aontaím le sprioc 40 nó 45%, ach anois tá seans againn féachaint air agus moladh ciallmhar a thabhairt isteach.
Marian Harkin (ALDE). - Mr President, if it is any consolation, what I am about to say has not yet been said in today’s debate at least.
I shall make two comments. The first concerns fossil fuels and the recent interest at EU level in hydraulic fracturing, or fracking, for shale gas. Last week in Parliament we heard figures which indicated that shale gas would account for only 2-3% of the EU’s requirements. Therefore, it would not make economic sense if the EU were to pursue an energy policy with shale gas as one of its main planks. Instead, I believe we need to focus on renewables.
My second point is that, while renewables are crucial to the future of our energy mix, I have a concern about onshore wind energy. Wind turbines must be sited at adequate and safe distances from private homes, schools etc. Adequate distances would be 500 metres where the turbine is 50 metres in height, increasing in steps to about 2 000 metres where the height of the wind turbine is greater than 150 metres. This is crucial to protect citizens from noise and shadow flicker.
Elena Oana Antonescu (PPE). - Creşterea ponderii consumului de energie din surse regenerabile este deja o tendinţă stabilită la nivelul Uniunii Europene, care şi-a asumat acest obiectiv ambiţios în cadrul Strategiei Europa 2020. Este important însă ca Uniunea să continue această politică nu numai pentru a obţine independenţa şi siguranţa energetică atât de necesare, ci şi pentru a oferi un exemplu internaţional în contextul relevanţei tot mai sporite a combaterii efectelor schimbărilor climatice.
Cu toate acestea, decidenţii naţionali şi europeni trebuie să aibă în vedere valorificarea întregului potenţial energetic regenerabil al Uniunii. Dezvoltarea acestui sector trebuie planificată pe termen mediu şi lung, având în vedere imperativele menţinerii competitivităţii şi eficienţei sectorului economic şi industrial european.
Elena Băsescu (PPE). - Am votat acest raport deoarece, din păcate pentru consumatorii români, costurile la energie se vor dubla ca urmare a liberalizării preţurilor. Dezvoltarea surselor regenerabile ar putea atenua impactul liberalizării, însă autorităţile române par a avea alte priorităţi. La începutul lunii aprilie au aprobat o hotărâre de guvern prin care se acordă acces garantat şi prioritar la reţelele electrice pentru unele centrale termoelectrice. Astfel de acţiuni, dincolo de faptul că încalcă normele de concurenţă, reprezintă o piedică în promovarea surselor regenerabile de energie.
Conform unor studii, Dobrogea are cel de-al doilea potenţial de energie eoliană din întreaga Uniune Europeană. Mai mulţi investitori s-au orientat către deschiderea unor parcuri eoliene în zonă, lucru pe care l-am susţinut şi eu în mod constant. Mai mult, în anul 2012, capacitatea de producţie a energiei eoliene s-a dublat în România.
Zbigniew Ziobro (EFD). - Głosowałem przeciwko temu sprawozdaniu. Doceniając wszak pozyskiwanie energii z różnych źródeł, w tym energii odnawialnej, umyka uwadze wielu pracującym nad tym sprawozdaniem fakt, że energia z odnawialnych źródeł jest dwukrotnie droższa niż energia pochodząca z węgla kamiennego. Tak się składa, że cały świat opiera swoją produkcję na energii najtańszej i dlatego konkurencyjnie wygrywa z przemysłem europejskim. Nie możemy zamykać oczu na te oczywiste fakty. Skoro ta energia dużo więcej kosztuje, to powinniśmy dużo bardziej elastycznie umożliwiać poszczególnym krajom pozyskiwanie energii z tych właśnie źródeł, a nie czynić to w sposób sztywny, powodując bardzo poważne konsekwencje gospodarcze i społeczne.
Często jest tutaj mowa o 3 milionach nowych miejsc pracy, które powstaną za sprawą zielonej energii, ale do tego trzeba jeszcze dodać drugą stronę – mianowicie 6, a może i 10 milionów miejsc pracy, które Europa straci w perspektywie lat właśnie na skutek wprowadzenia tej nieracjonalnej, nierozważnej polityki, która zamyka oczy na znacznie wyższe ceny energii ze źródeł odnawialnych od energii tradycyjnej.
Radvilė Morkūnaitė-Mikulėnienė (PPE). - Balsavau už šitą dokumentą. Tai atsinaujinanti energetika, svarbus klausimas dėl daugybės dalykų, ir pranešime jie išvardinti, t. y. ir energetinė nepriklausomybė (kol kas 50 proc. gauname energijos iš trečiųjų šalių), taip pat energetinis saugumas, mažos kainos, kurias galima pasiekti per rinkos liberalizavimą ir konkurenciją. Tačiau ypač svarbu ne vien tiktai kalbant apie tokius bendrinius tikslus ir ilgalaikius tikslus, tačiau dėl labai konkrečių dalykų, t. y. 20-20-20 užsibrėžtų tikslų įgyvendinimo. Nors atsinaujinančių ir daugėja Europos Sąjungos valstybėse, tačiau dabar ryškėja ir problemos, su kuriomis susiduriame. Pirma, norėčiau išskirti skirtingus nacionalinius planus ir strategijas: administracinės sistemos, subsidijų sistemos. Tai šitame pranešime atsispindi, ir iš tikrųjų reiktų kažkokio vieningo požiūrio. Taip pat problema yra dėl vieningos rinkos ir tai, kad neturime normalios infrastruktūros. Tai vėlgi šitam reikalui reikalinga ne vien tik politinė valia, bet ir tam tikri finansiniai ištekliai. Ir Parlamento atmestas MFF dokumentas iliustruoja tai, kad Parlamentas yra nusivylęs, kad moksliniams tyrimams, kurie reikalingi ir atsinaujinančiai energetikai, skiriama per mažai lėšų.
Syed Kamall (ECR). - Mr President, this is yet another of those areas where, when you talk about the need for renewable energy – clean, sustainable energy for the future – many people across the political spectrum would agree it is a good thing in itself, whether or not one’s position on climate change is sceptical or in favour of it. But the important thing to do is to make sure that we deliver it in a way that is also sustainable for our economies.
One of the things many people worry about is this need for binding targets. Binding targets may sound wonderful in themselves but actually, if all they achieve at the end of the day is the de-industrialisation of Europe and the loss of jobs in our constitutencies, how is that sustainable in the long term?
Secondly, can we please make sure we have some joined-up thinking? It is all very well asking for diversity in energy supplies here in Parliament and in the Commission, but what does the Commission do for solar panels from China? It slaps a massive import tariff, making solar panels more expensive and delaying the day when people will adapt and take up clean, sustainable solar energy.
Please can we have some joined-up thinking, then maybe we can have a cleaner future.
Written explanations of vote
Laima Liucija Andrikienė (PPE), raštu. − Balsavau už šią rezoliuciją dėl dabartinių atsinaujinančios energijos uždavinių ir galimybių Europos energijos rinkoje. Pritariu pranešėjo pozicijai, jog atsinaujinančiųjų išteklių energijos tiekimo potencialas Europos mastu dar neišnaudotas, atsinaujinančių energijos išteklių rinkos auga ir sudaro vis didesnę dalį bendrame energijos kontekste. Taigi labai svarbu laikytis struktūrizuoto ir į ateitį orientuoto požiūrio dėl atsinaujinančiųjų energijos išteklių. Iki 2030 m. turi būti nustatyti rodikliai, kurie būtų privalomi pasiekti atsinaujinančių išteklių energijos naudojimo atveju. Taip pat kiekviena ES šalis narė turi siekti, jog žaliosios energijos dalis bendrame išteklių derinyje iki 2030 m. pasiektų bent 30 proc. Pabrėžiu, jog naudojant atsinaujinančiųjų išteklių energiją ne tik kovojama su klimato kaita ir didinama Europos energetinė nepriklausomybė, bet ir užtikrinama didžiulė papildoma aplinkosauginė nauda dėl sumažėjusios oro taršos, atliekų susidarymo ir vandens naudojimo. Be to, didelis atsinaujinančiųjų išteklių energijos sektoriaus augimas ne tik teigiamai paveiks Europos pramonę, kainas bei esamų ir naujų technologijų tolesnę plėtrą, bet iki 2030 m. galėtų paskatinti sukurti daugiau kaip 3 mln. darbo vietų.
Sophie Auconie (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur de ce rapport portant sur les perspectives au sein de l'UE en matière d'énergies renouvelables sur le marché intérieur de l'énergie. Ce texte était une réponse à la communication de la Commission intitulée «Énergies renouvelables: un acteur de premier plan sur le marché européen de l'énergie». Selon ce rapport, la part des énergies renouvelables représentera au moins 30% du mix énergétique de l'UE d'ici 2030. Le texte insiste également sur la nécessité de renforcer nos infrastructures en modernisant les différents réseaux. Etant en faveur d'objectifs chiffrés pour l'horizon 2030 en matière d'énergies renouvelables mais considérant qu'il est trop tôt pour graver dans la pierre cet objectif dès à présent, j'ai décidé de m'abstenir sur un amendement demandant à la Commission européenne de proposer un tel objectif chiffré dès à présent. Pour la même raison, j'ai choisi de rejeter un amendement proposant un objectif contraignant en termes de sources d'énergie renouvelables de 45 % d'ici 2030.
Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. − Balsavau už šį svarbų pranešimą. Lisabonos sutartis nustato valstybių narių teisę nustatyti savo energijos rūšių derinius , todėl jie ženkliai skiriasi valstybėse narėse. Tačiau yra iškelti bendri ES tikslai, tokie kaip užbaigti kurti Europos dujų ir elektros vidaus energijos rinką, padidinti atsinaujinančios energijos dalį bendrame ES sunaudojamos energijos derinyje ir kt. reikalauja tam tikro koordinavimo ES lygmeniu .Atsinaujinantys energijos šaltiniai ilgajame laikotarpyje gali būti reikšmingi kovojant su klimato kaita ir didinant Europos energetinę nepriklausomybę, tačiau kalbant apskritai apie ES energetikos politiką, pritariu, kad ji turi vykdoma nuolat atsižvelgiant į tiekimo saugumo, konkurencingumo, ekonominio veiksmingumo ir aplinkos tvarumo tikslų pusiausvyrą. Būtina tinkamai įvertinti atsinaujinančių šaltinių poveikį ES pramonės konkurencingumui, todėl pritariu raginimui, jog Komisija turėtų atlikti atsinaujinančių energijos išteklių sąnaudų ir naudos analizę ilgajame laikotarpyje.
Erik Bánki (PPE), írásban. − A megújuló energiák szerepe nem megkérdőjelezhető, hiszen kiemelkedő jelentőséggel bírnak a tagállamok fosszilisenergia-függőségének csökkentésében, segítenek versenyképességük megőrzésében, illetve erősítésében, valamint a háztartások energiaköltségeinek hosszú távon elérhető mérséklésében. Nekünk, az Európai Parlament képviselőinek az a feladatunk, hogy megtegyünk mindent a fent említett célok teljesítése érdekében. Olyan szabályozási környezetet kell teremtenünk, amely kiszámítható és biztonságot nyújt azon beruházások számára, amelyek a megújulóenergia-termelést növelik és hatékonyságát fokozzák.
A Bizottság anyagából kiderül: az uniós háztartások 22%-a aggódott amiatt, hogy ki tudja-e fizetni az áramszámláját, és gyaníthatóan ez a szám az utóbbi évek során csak emelkedett. A válság idején a polgárok megélhetési körülményei jelentősen romlottak, ezért számukra egyre nagyobb jelentősége van a rezsiköltségek csökkentésének, melyre kiváló példa Magyarország. A megújuló energia részarányának növekedése mellett a jelenlegi pazarló rendszerek hatékonyságnövelése szintén fontos szerepet játszik, melynek támogatását érvényesítenünk kell az EU kohéziós politikájában is. Mindezekre tekintettel támogattam szavazatommal a jelentést.
Ivo Belet (PPE), schriftelijk. − Inzetten op duurzame energie is vitaal voor Europa om minder afhankelijk te worden van de invoer van olie en gas en het is tegelijk een uiterst belangrijke factor voor groei en jobs. Daarom is het een goede zaak dat we een duidelijk perspectief hebben tegen 2030, dat schept zekerheid voor de industrie.
Maar meer Europese coördinatie is logisch en dringt zich op. Het is in het belang van ons allen dat we vermijden dat lidstaten bepaalde hernieuwbare energiebronnen, omwille van de geografische ligging, te zwaar moeten subsidiëren om ze concurrerend te maken met de klassieke fossiele energiebronnen. Daarom is het ontwikkelen van een volwaardige Europese energiemarkt essentieel. Dat is de enige manier om opgewekte (hernieuwbare) energie vlot van de ene kant van Europa naar de andere kant te brengen. Daarnaast moet ook de administratieve jungle van 170 (!) uiteenlopende subsidiestelsels in de verschillende lidstaten worden vereenvoudigd.
Jean-Luc Bennahmias (ALDE), par écrit. – Le débat sur la transition énergétique bat son plein en France comme chez nos voisins: Allemagne, Royaume-Uni, Pologne - pour ne citer qu'eux. Alors que l'ambition affichée du conseil européen est de construire une politique européenne de l'énergie, le Parlement européen montre la voie. Faisant suite à la feuille de route à l'horizon 2050 présentée par la Commission européenne, nous avons adopté aujourd'hui un rapport d'initiative sur les "défis et perspectives d'aujourd'hui pour les énergies renouvelables sur le marché intérieur de l'énergie". J'ai cosigné un amendement important, sur lequel s'est focalisé le débat, qui se prononçait en faveur d'un objectif contraignant à atteindre en matière d'énergies renouvelables (EnR) pour 2030 et pour fixer cet objectif entre 40% et 45% du bouquet énergétique de l'Union. Je me félicite que le principe d'un objectif contraignant ait été adopté - afin que nous poursuivions notre progression vers la transition énergétique. Mais je regrette que l'idée d'une "fourchette" entre 40 et 45% ait été rejetée. Toute référence à des objectifs chiffrés pour 2030 est ainsi supprimée, ce qui aboutit à un texte moins ambitieux que ce que préconisait la Commission. Le Parlement montre ici sa méfiance quant à la nécessité d'investir dans les EnR.
Sergio Berlato (PPE), per iscritto. − La relazione in oggetto si inserisce nel dibattito europeo sulla promozione delle energie rinnovabili in un orizzonte post-2020. In generale, condivido la necessità espressa in questa relazione di valutare attentamente costi e benefici associati all’introduzione di un obiettivo vincolante a livello europeo per il 2030. Alla luce dell’esperienza nazionale ed europea sull’implementazione della Direttiva 2009/28/CE, non ritengo economicamente efficiente ed efficace fissare un obiettivo vincolante europeo al 2030, mentre credo che potrebbe essere utile un obiettivo europeo indicativo che segni il percorso da seguire per i successivi orientamenti in materia. Ritengo che un sostegno adeguato all'attività di ricerca e sviluppo in questo settore sia indispensabile per la diffusione nel mercato di nuove fonti rinnovabili, così come il rafforzamento delle misure per facilitare il complicato percorso di realizzazione degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Come sottolineato dal relatore, un’estrema disomogeneità negli schemi di incentivazione alle fonti rinnovabili implementati dagli Stati membri ha dato origine a gravi distorsioni del mercato interno. Pertanto, condivido la richiesta avanzata alla Commissione di armonizzare gli schemi d'incentivazione a livello europeo nonché di valutare l'opportunità di affidare ad una Autorità europea super partes la responsabilità di supervisionare il processo di armonizzazione.
Fabrizio Bertot (PPE), per iscritto. − D'accordo con i colleghi del gruppo PPE ho votato a favore della proposta di risoluzione presentata dall'onorevole Herbert Reul, perché sono convinto della necessità di intervenire per incrementare progressivamente le quote di approvvigionamento energetico dei paesi dell'Unione europea, derivanti dalle fonti energetiche rinnovabili, contribuendo così a ridurre la dipendenza dei nostri territori dai combustibili fossili.
A tal fine occorre tuttavia senza dubbio fissare obiettivi e traguardi sostenibili, ridefinendo anche la tabella di marcia dell'UE da qui al 2050. Non bisogna dimenticare, tra l'altro, che circa la metà delle centrali elettriche europee dovrà essere sostituita nel prossimo decennio e che il sistema di approvvigionamento dovrà essere reso più moderno e flessibile in vista dell'aumento della quota derivante da energie rinnovabili nei settori dell'elettricità, del riscaldamento e dei trasporti.
È una sfida che l'UE deve raccogliere, se vogliamo contribuire decisamente ad affrontare il problema dei cambiamenti climatici, oltre che rafforzare la nostra indipendenza energetica. Inoltre, la riduzione dell'utilizzo del petrolio e dei suoi derivati apporterà indubbi benefici in termini di riduzione dell'inquinamento atmosferico, produzione dei rifiuti e utilizzo dell'acqua ad uso industriale.
Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. − Balsavau dėl šio pranešimo, nes ES šiuo metu yra priklausoma nuo energijos importo, kuris sudaro daugiau kaip pusę galutinio suvartojamos energijos kiekio. Komisijos Energetikos veiksmų plane iki 2050 m. daroma išvada, kad bet kokio Europos energetikos sistemos scenarijaus atveju reikia iš esmės didesnės atsinaujinančiųjų išteklių energijos dalies. Be to, ES atsinaujinančiosios energijos politika buvo naudinga ES ekonomikai ir padėjo sukurti daugiau nei 500 000 darbo vietų. Tačiau, atsinaujinančiosios energijos išteklių tiekimas perdavimo tinklui vyksta decentralizuotai, toli nuo apkrovos centrų, priklauso nuo oro ir kinta, todėl reikia kitos nei dabartinė energetikos infrastruktūros, kuri buvo sukurta remiantis tik įprastais energijos ištekliais. Būtina sukurti tarpvalstybines elektros energiją balansuojančių paslaugų rinkas ir kuo skubiau vystyti Europos perdavimo sistemas, siekiant pagerinti tarpvalstybinį akumuliacinės hidroenergijos integravimą, ypač Skandinavijoje, Alpių ir Pirėnų regionuose. Be to, reikėtų išnagrinėti bendradarbiavimo mechanizmų ir prekybos su trečiosiomis šalimis galimybes siekiant geriau išnaudoti atsinaujinančiųjų energijos išteklių potencialą. Šiuo tikslu reikėtų įvertinti infrastruktūros poreikius, kad būtų užtikrintas saugus ir našus nacionalinių elektros sistemų veikimas, ir tranzito šalių išlaidas.
Vito Bonsignore (PPE), per iscritto. − Recenti studi indipendenti individuano quello delle RES come un settore in cui l'Europa conserva un significativo vantaggio: basti considerare che, ancora nel 2012, singoli Stati membri figurano nella top five degli investitori nei cinque settori chiave; quanto a capacità complessiva – escludendo il settore idroelettrico – Germania e Spagna seguono immediatamente Stati Uniti e Cina; nel solare, quattro su cinque dei top five players globali sono Stati membri.
Nell'insieme dell'Unione, il forte potenziale di riduzione dei costi attraverso le nuove tecnologie sta già alterando lo scenario, che evolve verso sistemi misti, fondati sulla produzione diffusa e sulla consapevolezza ambientale, al punto che i grandi player dell'energia da carburanti fossili sono in fase avanzata nei loro processi di diversificazione e conversione, con maggiore enfasi sul controllo di reti e servizi.
Ciò significa che le raccomandazioni del relatore, dagli obiettivi superiori al 30% del mix, al valore delle RES per lo sviluppo tecnologico, la crescita del capitale umano, la diversificazione delle fonti energetiche, dal loro potenziale per il mercato unico, alla importanza sul versante delle politiche industriali e ambientali, così come per lo sviluppo di modelli di vita maggiormente ecosostenibili, sono pienamente condivisibili e motivano il mio voto favorevole.
Philippe Boulland (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur de la nouvelle stratégie visant à garantir que les énergies renouvelables fassent partie intégrante, d'ici à 2020, du marché européen de l'énergie. Les mécanismes actuels de soutien devront être améliorés et leur transparence accrue pour renforcer la cohérence au sein du marché intérieur. J'ai voté en faveur de l'instauration d'un objectif contraignant, à savoir que les énergies renouvelables devront représenter 30% du bouquet énergétique européen d'ici 2050. Cet objectif me semble tout à fait proportionné et réalisable, compte tenu des difficultés financières et économiques actuelles.
John Bufton (EFD), in writing. − I voted against this report as I do not believe that the EU should be allowed to plan out the future of energy supplies in the UK, or indeed in other Member States.
Cristian Silviu Buşoi (ALDE), în scris. − Am susţinut acest raport întrucât energia regenerabilă în cadrul mixului energetic european, este în creştere pe termen scurt, mediu şi lung, şi totodată contribuie semnificativ la o aprovizionare cu energie sigură, independentă, diversificată şi cu emisii reduse, determinând astfel scăderea poluării atmosferice, a cantităţii de deşeuri şi de apă utilizată, precum şi a altor riscuri asociate producţiei de electricitate. Consider că potenţialul european de aprovizionare cu energie regenerabilă nu a fost încă pe deplin exploatat. Politica energetică trebuie să asigure în permanenţă un echilibru între securitatea aprovizionării, competitivitate şi viabilitatea economică. Din punct de vedere al cooperării şi al comerţului pe plan internaţional, pieţele mondiale ale surselor regenerabile de energie sunt în creştere, fapt care determină efecte pozitive asupra industriei europene şi a creării de locuri de muncă. De asemenea, consider necesar ca UE să dezvolte o cooperare ştiinţifică strânsă şi o politică clară privind colaborarea în materie de cercetare şi inovare în domeniul surselor regenerabile de energie cu parteneri internaţionali, în special ţările BRICS. Nu în ultimul rând, trebuie susţinută hidroenergia sustenabilă în toate formele sale deoarece aceasta contribuie la un viitor cu surse regenerabile de energie şi, pe lângă producţia de energie, îndeplineşte şi alte funcţii valoroase.
Alain Cadec (PPE), par écrit. – J'ai soutenu le rapport Reul, sur les défis et perspectives d'aujourd'hui pour les énergies renouvelables sur le marché européen de l'énergie. Il propose en effet d'élaborer une feuille de route précise pour aboutir à une part accrue d'énergies renouvelables dans notre bouquet énergétique à horizon 2050. Pragmatique et réaliste, je suis en accord avec l'objectif de convergence des modèles nationaux. Je crois de même qu'il est très important de mettre en en oeuvre des infrastructures européennes pour assurer le bon fonctionnement du marché unique de l'électricité. C'est un enjeu crucial pour la compétitivité de l'Union européenne et la qualité de vie des générations futures.
Maria Da Graça Carvalho (PPE), por escrito. − Das iniciativas propostas neste relatório, destaco a importância de apostar na investigação científica, no desenvolvimento tecnológico e demonstração na área das energias renováveis de modo a diminuir os seus custos, quer para os produtores quer para os consumidores. Nesta linha, o Parlamento destacou a importância da energia, propondo um aumento de 7,5% para 8,4% do orçamento do Horizonte 2020 para o desafio societal de energia a par de um programa de trabalho ambicioso e muito completo. Gostaria de realçar a relevância de todas as medidas conducentes à diminuição dos custos das energias renováveis de modo a compatibilizar os objetivos da segurança do abastecimento de energia, de combate às alterações climáticas e da competitividade das empresas europeias. Só assim será possível estabelecer objetivos que sejam simultaneamente ambiciosos e realistas.
Giles Chichester (ECR), in writing. − The ECR Members believe that renewable energy sources can contribute to our goals of energy security and diversification, as well as contributing to emissions reduction targets. We do not support calls for an EU-wide support system for renewables as there are serious unanswered questions concerning the financing and organisation of an EU-wide scheme. Most importantly, Article 194 TFEU enshrines a Member State’s right to determine its own energy mix, therefore we cannot support calls for further binding renewable energy targets at EU level that would encroach upon this right. It is also not prudent to commit ourselves legally to a renewable energy target where the investment costs – and, most importantly, the costs for consumers – are unclear and not credible. Since amendments calling for the introduction of mandatory renewable energy targets have been adopted, the ECR Members voted against this report.
Lara Comi (PPE), per iscritto. − Questa proposta mira ad evidenziare i vantaggi e i benefici che gli Stati Membri e i consumatori possono trarre dalle energie rinnovabili attuando una serie di cambiamenti in grado di garantire un continuo progresso nel mercato interno dell'energia europeo. Concordo con la volontà di agevolare l'ingresso di nuovi operatori sul mercato al fine di accrescere la concorrenza e quindi diminuire i prezzi dell'energia per i consumatori. E' importante lo sviluppo delle energie rinnovabili anche per lo sfruttamento della biomassa: i rifiuti rappresentano una grande opportunità per il raggiungimento degli obbiettivi del piano energetico europeo. Sono d'accordo sul fatto che l'Europa debba compiere ulteriori sforzi nell'ambito della ricerca dello sviluppo e dell'industria al fine di progredire nell'ambito delle tecnologie per fonti energetiche rinnovabili. Concordo con l'invito alla Commissione a aiutare gli Stati membri nell'individuazione delle fonti energetiche rinnovabili economicamente più vantaggiose per ridurre i costi e non ostacolare lo sviluppo tecnologico. Ho espresso parere favorevole in riferimento a questa proposta di risoluzione e concordo in pieno con i pareri espressi.
Emer Costello (S&D), in writing. − I welcome the adoption of the Reul resolution on renewable energy, particularly the first part of Amendment 1 (initiated by the S&D shadow rapporteur, and others) urging the Commission to propose a mandatory EU-wide renewable energy target for 2030, which was adopted by the tightest of margins. However, I was very disappointed that Parliament did not follow-through on the logic of this call by also adopting the second part of Amendment 1 and actually spelling out that we want to see Europe adopt a 40 %-45 % RES target for 2030. Such a target for 2030 would stimulate industrial innovation and competitiveness, create high-quality green jobs and reduce Europe’s high dependency on imported fossil fuels. A renewables share of 45 % is technically and economically feasible and would put Europe on course to ensure we achieve our long-term commitments to tackle climate change. I would urge the Commission to support a binding 40 %-45 % target for 2030 as part of a new 2030 climate and energy package, due in the last quarter of this year, and to include a legislative proposal to this effect in this package.
Vasilica Viorica Dăncilă (S&D), în scris. − Îmbunătăţirea conexiunilor transfrontaliere între reţelele electrice ale statele membre va fi benefică pentru promovarea utilizării energiei din surse regenerabile, pentru eliminarea deficienţelor la nivelul comerţului transfrontalier cu energie electrică, dar şi pentru o reglementare adecvată a preţurilor cu amănuntul. Având în vedere că principalii beneficiari ai realizării pieţei interne a energiei sunt consumatorii, susţin menţinerea acestei reglementări, pentru că acest lucru va permite consumatorilor să decidă cu privire la alegerea furnizorului, iar o concurenţă corectă în cazul surselor regenerabile de energie va reprezenta cel mai bun stimulent pentru inovare şi reducerea costurilor, prevenindu-se astfel extinderea sărăciei energetice.
Rachida Dati (PPE), par écrit. – Pour relever le défi des énergies renouvelables et parvenir à un réel marché européen de l'énergie, il faut dès aujourd'hui fixer des orientations claires pour permettre à tous les acteurs d'anticiper et de participer à ces évolutions cruciales. Ce texte ambitieux fixe ainsi nos exigences essentielles, parmi lesquelles notamment celle d'un renforcement de la coopération entre les Etats membres pour parvenir à une meilleure cohérence dans nos choix énergétiques. Les entreprises ont, c'est certain, besoin de visibilité pour leurs investissements. Et l'Europe doit continuer d'être à la pointe de la transition écologique dans le monde. Mais dans le contexte actuel de crise, la fixation de nouveaux objectifs contraignants risque de pénaliser nos entreprises, notre compétitivité et nos emplois. Il est encore temps de réfléchir aux étapes à franchir, et cela doit être fait en conciliation avec l'ensemble des acteurs concernés.
Marielle de Sarnez (ALDE), par écrit. – Les énergies renouvelables sont l'avenir de l'approvisionnement et de l'équipement énergétiques de l'Union européenne. Grâce à la politique menée par l'Union depuis 2007 dans le cadre de son engagement "20-20-20", qui prévoit qu'au plus tard en 2020 20% de l'énergie consommée en Europe proviennent des renouvelables, la dépendance du territoire européen vis-à-vis des énergies conventionnelles a d'ores et déjà pu être réduite. Le dynamisme du secteur des énergies renouvelables a aussi contribué à la création de 500 000 emplois en Europe. En ce sens, l'Union doit pouvoir se doter d'un objectif plus ambitieux encore pour 2030 visant à augmenter la part des énergies renouvelables. Outre la création d'emplois durables, cette ambition devrait avoir des effets positifs pour l'industrie européenne, en termes de prix, de perfectionnement des technologies existantes et de développement de nouvelles technologies. C'est pourquoi il est vital que le soutien au développement des énergies renouvelables s'effectue dans le cadre d'une politique industrielle commune ambitieuse. L'Union doit en parallèle veiller à protéger ses entreprises contre les pratiques déloyales de certaines économies émergentes qui peuvent mettre à mal le développement technologique de ce secteur de pointe, par exemple, en limitant l'exportation de terres rares.
Anne Delvaux (PPE), par écrit. – Je me réjouis de l'adoption de ce rapport qui traite de la production d'énergie renouvelable en Europe. Les perspectives prédisent que notre continent sera de plus en plus dépendant des importations d'énergie pour satisfaire la demande intérieure dans les prochaines années. Contrairement à d'autres pays ou continents, nous ne possédons pas, dans notre sol, les ressources naturelles nécessaires pour satisfaire nos besoins énergétiques. Il est donc impératif de définir une politique énergétique qui tienne compte des trois paramètres suivants : sécurité d'approvisionnement, compétitivité, et viabilité économique et environnementale. La réalisation, pour 2014, du marché intérieur de l'énergie devrait promouvoir les PME actives dans la production d'énergie renouvelable. Il est du devoir de l'Europe de prévoir des mesures qui puissent compenser notre manque de ressources naturelles. Je suis donc satisfaite du cadre voté dans ce rapport qui permettra d'approfondir le soutien public dans la recherche et le développement de production d'énergies renouvelables que je souhaite personnellement voir atteindre, d'ici 2015, 40 à 45% de notre consommation totale.
Jill Evans (Verts/ALE), in writing. − I voted against this report as it rejects calls by Greens/EFA members to adopt a 40-45 % renewable energy target for 2030. It is clear that we cannot continue to use fossil fuels in the way that we have been and we must combat the problem of global warming and climate change by setting serious goals with regard to renewable energy. Not only will the use of renewable energy help the environment, but investing in renewables will create jobs and boost the economy. Plaid Cymru’s policy for a national powerhouse for green energy would enable this to happen.
Diogo Feio (PPE), por escrito. − Para um crescimento sustentável que não prejudique a competitividade, é necessária uma política energética consistente, um adequado funcionamento do mercado de licenças de emissão e uma valorização dos projetos nacionais que contribuam para os objetivos comunitários de redução das emissões e de aumento da independência energética e da produção de energias limpas. Neste quadro, a produção de energias renováveis assume uma importância crucial e deve ser incentivada e explorada de forma consistente. Orgulho-me de que o meu país seja um bom exemplo neste domínio (em 2011, em Portugal, 24,9% da energia total era de origem renovável enquanto para o mesmo ano a média da UE era apenas de 13%) e considero que este deve ser um modelo a seguir por outros Estados europeus.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. − O relatório em apreciação, elaborado pelo colega Herbert Reul, refere-se aos desafios e oportunidades atuais para as energias renováveis no mercado interno de energia da UE. As fontes de energias renováveis não só contribuem para combater as alterações climáticas e aumentar a independência energética da Europa, como também comportam benefícios ambientais adicionais. Uma meta vinculativa para fontes de energia renováveis em 2030 dará um sinal aos investidores de que as energias renováveis continuam a ser uma prioridade. Ao mesmo tempo, uma meta vinculativa será um estímulo que poderá potenciar a criação de emprego, a segurança do abastecimento, o crescimento verde e a liderança tecnológica e industrial. É importante que os países que estão bem colocados em relação ao cumprimento das metas a longo prazo sobre está matéria, nomeadamente Portugal, tenham este estímulo para continuar neste caminho. É fundamental que a política energética da UE seja orientada para o desenvolvimento, implantação e distribuição de energias renováveis com objetivos ambiciosos para os Estados-Membros em matéria de energias renováveis para 2030, de modo a conseguir alcançar, até 2050, uma economia baseada em energias renováveis.
João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. − Este relatório visa impulsionar o aproveitamento das fontes de energias renováveis (FER) e contribuir para a redução da dependência energética da Europa face às fontes de energia convencionais, reduzindo também as emissões de gases com efeito de estufa. Insta-se a Comissão Europeia a avaliar os custos e benefícios da introdução de uma meta vinculativa de FER para 2030. Apoiamos metas ambiciosas neste domínio. Apoiamos uma redução da dependência face aos combustíveis fósseis, a diversificação das fontes e o incremento da sua sustentabilidade. Mas não temos uma visão idílica desta questão. A solução para os problemas que enfrentamos no domínio energético não passa apenas por uma transição para FER. Importa questionar os modelos de produção e de consumo vigentes, ou seja, o modo de organização económica e os consumos energéticos que lhes estão associados. Importa reduzir esses consumos, alterando aqueles modelos. Sem esquecer que, mesmo às FER, se podem associar impactos ambientais significativos. Alguns países, como Portugal, estão já próximos de algumas das metas propostas (que acabaram por ser rejeitadas durante a votação). O que não invalida que muito haja a fazer no domínio da racionalização do aprovisionamento e consumos e na minimização de impactos ambientais. O controlo público do setor energético é um fator essencial para a consecução destes desideratos.
Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne. − Energia z obnoviteľných zdrojov nám umožňuje diverzifikovať dodávky energie. To zvyšuje našu bezpečnosť dodávok a zlepšuje európsku konkurencieschopnosť, pričom sa vytvárajú nové odvetvia, pracovné miesta, ekonomický rast a exportné príležitosti a súčasne sa znižujú emisie skleníkových plynov. Silný rast energie z obnoviteľných zdrojov do roku 2030 by mohol vytvoriť viac ako 3 milióny pracovných miest vrátane malých a stredných podnikov. Ak si Európa udrží vedúce postavenie v oblasti energie z obnoviteľných zdrojov, zvýši sa aj naša celosvetová konkurencieschopnosť, pretože význam odvetvia „čistých technológií“ vo svete narastá. V roku 2007 si Európska únia stanovila ambiciózny cieľ dosiahnuť do roku 2020 20 % podiel energie z obnoviteľných zdrojov a 10 % podiel energie z obnoviteľných zdrojov v doprave a podporila tieto zámery celým radom podporných politík. Cieľ energie z obnoviteľných zdrojov je hlavným cieľom stratégie Európa 2020 na zabezpečenie inteligentného, udržateľného a inkluzívneho rastu. Tieto politiky prinášajú na začiatku roka 2012 prvé výsledky a EÚ je dnes na dobrej ceste k dosiahnutiu vytýčených cieľov.
Lorenzo Fontana (EFD), per iscritto. − Le fonti energetiche rinnovabili rappresenteranno sempre più in futuro la principale fonte di approvvigionamento di energia per l'UE. Si prevede infatti un aumento dell'impiego delle biomasse, del geotermico, del biometano e una corrispondente diminuzione dei sovvenzionamenti a favore dei combustibili fossili dannosi. La Commissione deve valutare se nel territorio UE l'impiego delle fonti rinnovabili possa assicurare una produzione di energia sufficiente e se vi siano possibilità ulteriori di approvvigionamento. Ad esempio, in alcuni Stati membri la rete di produzione di energia rinnovabile non viene sfruttata al meglio, bisogna rafforzare la posizione dei consumatori per garantire risparmi sulle bollette, aumentare la collaborazione internazionale e investire in innovazione. La relazione non tiene conto che la politica europea sulle energie rinnovabili si è rivelata un fallimento, esprimo quindi voto negativo.
Gaston Franco (PPE), par écrit. – Je salue l'adoption de ce rapport d'initiative qui appelle à une plus grande convergence entre les 170 systèmes de soutien aux renouvelables dans les différents Etats membres et à l'élaboration d'un régime de soutien européen approprié et mieux intégré pour la période d'après 2020. L'Union européenne doit s'engager résolument dans la décarbonisation de son économie mais le tout renouvelable n'est pas la panacée. Avant de décider de s'engager sur un objectif chiffré en matière de renouvelables à l'horizon 2030, assurons-nous d'abord de débloquer les financements pour les infrastructures, les réseaux et les technologies de stockage, indispensables à l'intégration des renouvelables dans le marché européen de l'énergie. En outre, la neutralité technologique doit continuer à être garantie et une énergie nucléaire sûre garde toute son importance stratégique pour la politique énergétique européenne dans les années à venir. Afin de préparer les grands choix de 2030 et 2050, la politique énergétique comme la politique environnementale de l'Union européenne doivent s'articuler avec notre politique industrielle avec pour objectifs de réduire le coût de l'énergie et de défendre la compétitivité et l'emploi.
Ildikó Gáll-Pelcz (PPE), írásban. − Szavazatommal támogattam a Reul-jelentés elfogadását, mivel az hangsúlyozza a megújuló energia fontosságát mind a környezeti szempontokat, mind az európai energiafüggőség csökkentését figyelembe véve, illetve rámutat a fogyasztók támogatása megszerzésének fontosságára is.
Úgy vélem, hogy szükséges a beruházások növelése is, amelyhez elengedhetetlen a költségek csökkentése. A költségek csökkentése a verseny növelésével lehetséges, s ösztönöznie kell az Európai Uniónak is. Jómagam is úgy gondolom, hogy a megújuló energia hatékony felhasználása a jövőben az EU versenyképességének egyik kulcsa lehet. Ahogy a jelentésben is olvashatjuk, a belső energiapiac megvalósulásának legnagyobb haszonélvezői a fogyasztók, ezért támogatni kell ennek a folyamatnak az előrehaladását. Szintén egyetértek a jelentésnek azzal a részével, amely a kutatás-fejlesztés fontosságát emeli ki, hiszen a megújuló energiák tekintetében ez valóban kulcskérdés.
Elisabetta Gardini (PPE), per iscritto. − Apprezzo l’approccio realistico che emerge dalla relazione e che sembra puntare verso un cambiamento di rotta sulla strategia europea per la promozione delle energie rinnovabili. C’è la necessità di valutare attentamente i costi e i benefici associati all’introduzione di un obiettivo vincolante a livello europeo per il 2030. A riguardo ritengo più utile dare un obiettivo indicativo che segni il percorso da seguire. Dal punto di vista strettamente economico non bisogna dimenticare che gli schemi di incentivazione delle energie rinnovabili sono stati tra i principali fattori dell’aumento dei prezzi dell’energia in Europa. Penso sia dunque necessario applicare un criterio di efficienza economica e tecnica e prevedere che gli incentivi alle fonti rinnovabili per il periodo successivo al 2020 siano maggiormente orientati al mercato e limitati nel tempo. Serve, in altre parole, un’armonizzazione degli schemi di incentivazione a livello europeo. Puntare, infine, a un adeguato sostegno alla ricerca e allo sviluppo in modo da consentire il “salto tecnologico” è indispensabile per la diffusione nel mercato di nuove fonti rinnovabili, così come armonizzare e rafforzare le misure per facilitare il complicato percorso d’autorizzazione e realizzazione degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Senza dimenticare poi lo sviluppo della cooperazione con Paesi terzi che abbiano elevate risorse solari, eoliche e idriche
Bruno Gollnisch (NI), par écrit. – À chaque fois que ce Parlement évoque le problème de l'énergie, c'est d'abord pour demander toujours plus de mise en concurrence et de libéralisation du secteur, et notamment la suppression des tarifs réglementés. C'est, ensuite, après avoir réaffirmé au passage le droit des États membres de décider de leur bouquet énergétique, pour tenter de le leur dicter en détail. C'est enfin pour affirmer que les consommateurs en tirent des bénéfices, ce que je réfute au vu de ma propre facture d'électricité et des difficultés kafkaïennes, au moindre problème, à trouver le bon interlocuteur depuis que la Commission a imposé la séparation entre gestionnaire de réseau et fournisseur d'énergie.
Moins Bruxelles a de pouvoir sur l'organisation des activités relevant du service public, de l'aménagement du territoire et de la sécurité nationale, mieux tout le monde se porte. C'est pourquoi j'ai voté contre ce rapport.
Catherine Grèze (Verts/ALE), par écrit. – J'ai voté contre ce rapport sur les énergies renouvelables. Certes, il appelle à des objectifs contraignants en matière d'énergies renouvelables d'ici 2030, mais ne donne aucune cible chiffrée. J'avais cosigné un amendement pour adopter un objectif ambitieux et contraignant de 45% d'énergies renouvelables d'ici 2030. Seul un tel objectif assurerait que l'UE puisse se rapprocher de 100% d'énergie renouvelable d'ici 2050. Cet amendement a cependant été rejeté, raison de mon vote négatif.
Mathieu Grosch (PPE), schriftlich. − Die verstärkte Nutzung von erneuerbaren Energien ist von größter Bedeutung, um die energiewirtschaftliche Unabhängigkeit Europas zu vergrößern, die Nachhaltigkeit in der EU und die Wettbewerbsfähigkeit der europäischen Industrie voranzutreiben. Deshalb muss erneuerbaren Energien im Rahmen des europäischen Energiemarkts besondere Aufmerksamkeit geschenkt werden. Nur so kann die EU ihr Ziel erreichen, bis 2020 einen 20-prozentigen Anteil an Energie aus erneuerbaren Energieträgern zu gewinnen.
Dieser Bericht ist zu begrüßen, da er unter anderem die weitere Entwicklung der Infrastruktur für erneuerbare Energien fordert und auf die unkoordinierten grenzüberschreitenden Energieflüsse aufmerksam macht, die durch ungenügende Netzkapazitäten und Speichermöglichkeiten sowie die unzureichende Zusammenarbeit verursacht wurden. Zudem spricht er sich für eine Erhöhung der gesellschaftlichen Akzeptanz von erneuerbaren Energienquellen durch die Endverbraucher aus. Grundlage hierfür ist neben der Zugänglichkeit zu der Energie aus erneuerbaren Quellen meines Erachtens vor allem eine leicht verständliche Information der Verbraucher über die erneuerbaren Energien und Ihre Nutzungsmöglichkeiten.
Dieser Initiativbericht sollte sich auf die Bezugnahme auf bereits festgelegte Energieziele beschranken und von der Einführung neuer verbindlicher Zielvorgaben für erneuerbare Energien far das Jahr 2030 absehen.
Sylvie Guillaume (S&D), par écrit. – J'ai voté en faveur de cette résolution qui prévoit l'adoption d'un nouvel objectif contraignant et plus ambitieux pour la part des énergies renouvelables (ENR) à l'horizon 2030 dans le mix-énergétique européen. Celui-ci doit être porté au-delà des 30% proposés par la Commission européenne. Il est aujourd'hui impensable de faire marche arrière et de céder à la tentation avide d'un retour des énergies fossiles. L'Union européenne doit apporter tout son soutien aux ENR car elles sont non seulement nécessaires pour préserver notre environnement mais sont également un levier essentiel et durable de croissance et d'emploi en Europe. Ainsi, le Parlement européen appelle à l'élaboration d'une stratégie européenne intégrée et durable en faveur des énergies vertes qui prend en compte les différences entre les dispositifs nationaux, qui favorise l'accès aux capitaux et promeut les investissements dans ce secteur d'avenir.
Ian Hudghton (Verts/ALE), in writing. − I voted in favour of mandatory EU targets for 2030. Scotland has some of the most ambitious climate change legislation in the world, but tackling climate change is clearly something that cannot be dealt with on a purely national basis. EU targets are appropriate and necessary and I know that Scotland will play a full role in achieving them.
Juozas Imbrasas (EFD), raštu. − Pritariau šiam pasiūlymui nustatyti iki 2030 m. privalomus pasiekti atsinaujinančių išteklių energijos naudojimo rodiklius ir siekti, kad žaliosios energijos dalis bendrame išteklių derinyje iki to laiko pasiektų bent 30 proc. Europos pramonės ir ekonomikos konkurencingumui būtinas saugus, patikimas, įperkamas ir tvarus energijos tiekimas. Per ateinantį dešimtmetį reikia pakeisti beveik pusę ES elektrinių, atnaujinti energijos tiekimo sistemą ir užtikrinti, kad ji būtų gerokai lankstesnė, norint sudaryti galimybes padidinti atsinaujinančiosios energijos dalį. Atsinaujinančiosios energijos dalis elektros energijos gamybos, šildymo ir vėsinimo bei transporto srityse turi būti ekonomiškai efektyviai padidinta atsižvelgiant į visus su atsinaujinančia energija susijusius privalumus ir visas išlaidas, įskaitant sistemos išlaidas, ir nepakenkiant energijos tiekimo saugumui. Tenka pripažinti vis augantį atsinaujinančiosios energijos technologijų konkurencingumą ir tai, kad atsinaujinančiosios energijos ištekliai ir su švariomis technologijomis susijusi pramonė yra svarbūs Europos konkurencingumo augimo veiksniai, turintys itin daug galimybių kurti naujas darbo vietas ir labai prisidėti prie naujų pramonės šakų ir eksporto rinkų vystymo.
Jarosław Kalinowski (PPE), na piśmie. − Energia odnawialna jest jednym z głównych obszarów zainteresowań Unii Europejskiej, ponieważ ma strategiczne znaczenie w kontekście rozwoju całej Wspólnoty, jak i poszczególnych państw. Nie ulega wątpliwości, że dostarczanie stabilnej energii w konkurencyjnych cenach jest kluczowe dla szybkiego rozwoju przemysłu. Co więcej, rozwój technologii związanych z biopaliwami, elektrowniami wiatrowymi oraz biogazowniami będzie miał istotny wpływ na rozwój terenów wiejskich, które w wielu państwach wspólnoty pokrywają znaczącą cześć terytorium.
Aby zapobiec negatywnym skutkom regulacji związanych z odnawialnymi źródłami energii na terenach wiejskich, Unia Europejska powinna określić jasne i przewidywalne ramy, które nie będą miały negatywnego wpływu na produkowaną żywność oraz nie podniosą kosztów pozyskania energii. Sytuacja wewnętrznego rynku energii w Unii Europejskiej musi się zmienić, jeżeli gospodarki państw Wspólnoty mają pozostać konkurencyjne. Tak więc niezbędne jest wprowadzenie zarówno nowej perspektywy dotyczącej energii odnawialnej, jak i obecnie dyskutowanych projektów takich jak ILUC.
Tunne Kelam (PPE), in writing. − I voted in favour of this report. The basic principle of completing the internal market should apply to all areas, and this report presents constructive and positive recommendations on how to apply the internal market also in the field of renewable energy. Promotion of renewable energies and their use should not put in danger food security and agricultural competitiveness. We should also make sure that consumers are not overly burdened with costs in this regard. I believe that an integrated and competitive energy market will reduce energy costs and boost economies and innovation. Europe needs the internal market to be completed in every aspect without delay, while energy is of great strategic importance. Europe will not be safe and secure as long as there continue to exist isolated energy islands and energy supplies depend mainly on national borders, grids and rigid long-term bilateral agreements. This has placed us in a vulnerable situation that it is impossible and risky to tolerate any further. I call upon Member States to cooperate better. Although they have to ensure the interests of their citizens and businesses, there is an urgent need to think larger. After all, national interests are best protected in an energy-interconnected Europe – the best guarantee against unexpected turbulence and energy shortages.
Giovanni La Via (PPE), per iscritto. − Il mercato delle energie rinnovabili rappresenta un settore in netta crescita e con ampi margini di sviluppo. Ciò significa per l’UE, in termini reali e di mercato, il presentarsi di importanti opportunità per nuovi investimenti e la creazione di posti di lavoro, salvaguardando, al contempo, l’ambiente e il territorio. E’ chiaro che nel contesto del mercato unico europeo occorre pensare a nuovi metodi applicativi, per dare maggiore slancio a questo importante settore economico. E questo passa attraverso la promozione delle energie rinnovabili, un ulteriore investimento nelle attività di ricerca, una maggiore competitività dell’offerta e la massima tutela dei consumatori. Ritengo che lavorando su questi punti basilari, il mercato delle energie rinnovabili potrà rappresentare una delle leve economiche su cui far ripartire la competitività del sistema Europa.
Agnès Le Brun (PPE), par écrit. – Les énergies renouvelables ne représentent aujourd'hui qu'une part infime de l'ensemble des énergies présentes sur le marché intérieur de l'énergie. Or, il est nécessaire que l'utilisation de ces énergies renouvelables remplace dans un avenir proche celle des énergies conventionnelles dont l'Union européenne est aujourd'hui dépendante. C'est ce que souligne ce texte, sur lequel je me suis prononcée favorablement. Il est, en effet, urgent de développer davantage les énergies renouvelables afin de diversifier le marché intérieur de l'énergie et d'accroître notre indépendance énergétique. Ceci aura également des répercussions positives en matière de lutte contre le changement climatique mais également en matière de protection de l'environnement (réduction de la pollution de l'air ou de la production de déchets notamment).
Constance Le Grip (PPE), par écrit. – La politique énergétique est un enjeu primordial pour l'UE et c'est pourquoi, mardi, j'ai voté en faveur du rapport relatif aux énergies renouvelables sur le marché intérieur européen de l'énergie. Il est important pour l'Union européenne de poursuivre ses efforts vers l'utilisation de l'énergie verte. Nous parlons ici d'une stratégie de long terme qui ne doit en aucun cas peser sur nos entreprises et c'est pourquoi nous avons souhaité lancer un mécanisme de soutien européen doté d'une stratégie globale et d'une promotion des investissements afin d'accroître la compétitivité des entreprises et la croissance de ce secteur
Bogusław Liberadzki (S&D), na piśmie. − Regulacja dotycząca energii ze źródeł odnawialnych na europejskim rynku energii jest bez wątpienia ważna, ale zarazem wymaga dużej rozwagi. Nie chodzi o to, czy w ogóle mamy korzystać z energii ze źródeł odnawialnych, ale jak szybko rozwijać tę formę energii, zwłaszcza w okresie kryzysu i przy braku wciąż jasnych perspektyw wyjścia z niego. Głosowałem przeciw pierwszej poprawce, szczególnie przeciw zapisowi sugerującemu udział energii ze źródeł odnawialnych w granicach 40-45% w roku 2030. Cel ten wydaje się nierealny, zwłaszcza w polskiej gospodarce. Można próbować cel ten osiągać, ale bez krępowania się tym zapisem. Po odrzuceniu tej poprawki głosowałem za całym sprawozdaniem.
Marian-Jean Marinescu (PPE), în scris. − Am votat în favoarea rezoluţiei cu privire la energia regenerabilă pe piaţa europeană internă a energiei. Începând cu anul 2020 sursele regenerabile de energie trebuie să fie parte integrantă a pieţei energetice a UE. Pentru anul 2050, UE prevede o cotă de energii regenerabile de minimum 30% în 2030. Cu toate acestea, obiectivele obligatorii pentru perioada de după 2020 trebuie să facă obiectul unei evaluări clare. Prin raportul votat, Parlamentul European cere o mai mare convergenţă şi un sistem european adecvat, mai integrat pentru sprijinirea energiei regenerabile pentru perioada de după 2020. Pentru viitorul energiei electrice provenind din regenerabile, este de asemenea nevoie de o reţea integrată şi interconectată la nivel european. De aceea, încă începând din 2014, UE trebuie sa aibă o piaţă internă a energiei funcţională, deoarece aceasta este crucială pentru viitorul integrării energiei regenerabile. Raportul votat azi critică, pe bună dreptate, faptul că mecanismele de cooperare existente sunt insuficient utilizate. Comisia Europeană trebuie să elaboreze piste pentru statele membre astfel încât acestea să poată utiliza mai eficient aceste mecanisme, să coopereze şi să coordoneze fluxurile energetice transfrontaliere.
David Martin (S&D), in writing. − I voted for this resolution which ‘Emphasises that safe, secure, affordable and sustainable energy provision is indispensable for the competitiveness of European industry and the economy; emphasises that approximately half of the power plants in the EU need to be replaced in the coming decade and that the energy supply system needs to be modernised and made more flexible to accommodate the expected growing share of RES; highlights that the share of RES in electricity, heating and cooling and transport needs to be increased in a manner that is cost-efficient, taking into account the benefits and full costs of RES, including system costs, while safeguarding supply security; acknowledges the increasing competitiveness of renewable energy technologies and stresses that RES and clean-tech related industries are important growth drivers for Europe’s competitiveness, representing an enormous job creation potential and making an important contribution to the development of new industries and export markets’.
Clemente Mastella (PPE), per iscritto. − Oggi siamo stati chiamati ad esprimerci in merito alle cosiddette opzioni "senza rimpianti", in materia di fonti di energia rinnovabili, individuate dalla Commissione Europea. Insieme alle misure di efficienza energetica ed alle infrastrutture flessibili e intelligenti, siamo certi che le suddette fonti possano, in futuro, rappresentare una quota sempre maggiore dell'approvvigionamento energetico europeo. Pensiamo che le energie rinnovabili contribuiscano ad affrontare il problema del cambiamento climatico e rafforzino l'indipendenza energetica dell'Europa, oltre ad avere un impatto positivo sull'ambiente in termini di riduzione dell'inquinamento e della produzione dei rifiuti. Considerando fondamentale portare avanti questo progetto, crediamo sia necessario porre l'accento sull'esigenza di un incremento efficace sotto il profilo dei costi della quota di fonti energetiche rinnovabili, tenendo conto che queste costituiscono un importante motore di crescita per la competitività europea, in quanto offrono un enorme potenziale in termini di creazione di posti di lavoro e, inoltre, danno un contributo importante allo sviluppo di nuove industrie e mercati di esportazione. Riteniamo, altresì, necessario individuare soluzioni infrastrutturali diverse da quelle esistenti, che sono sviluppate esclusivamente sulla base delle fonti energetiche convenzionali. Tutto ciò perché siamo fermamente convinti che i maggiori beneficiari del completamento del mercato interno dell'energia risulteranno i consumatori stessi.
Véronique Mathieu Houillon (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur d'un texte pour rendre le marché des énergies renouvelables plus efficace. Il s'agit notamment d'harmoniser le soutien des Etats membres au secteur des énergies renouvelables qui prennent des formes très variées. Ce manque de cohérence et de transparence pénalise le développement du marché des énergies renouvelables, et affecte la concurrence et la confiance des investisseurs. Par ailleurs, les députés notent le manque d'investissement des les infrastructures, les réseaux et le stockage de l'énergie, qui sont un défi à relever pour l'avenir.
Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – À l'instar de la communication de la Commission qu'il défend, ce rapport multiplie les bonnes intentions en faveur des énergies renouvelables. Il contient quelques points positifs, comme le soutien à la géothermie, encore trop peu employée, ou la réduction de la consommation. Mais tout cela n'est entendu que dans le seul cadre du marché unique de l'énergie, où toute considération sociale et écologique est soumise à la loi de la concurrence libre et non faussée. Le texte soutient d'ailleurs très explicitement la fin des prix réglementés de l'énergie, ainsi que l'élimination de toute subvention pouvant nuire à la sacro-sainte concurrence libre. Je vote contre ce texte.
Nuno Melo (PPE), por escrito. − As FER, juntamente com medidas de eficiência energética e infraestruturas flexíveis e inteligentes, são as opções que não "comprometem" e constituirão, no futuro, uma quota crescente no aprovisionamento energético na Europa, no que diz respeito ao aprovisionamento de eletricidade, ao aquecimento (que constitui quase metade da procura energética total da UE) e à refrigeração e ao setor dos transportes, reduzindo a dependência energética que a Europa tem das fontes de energia convencionais. É necessário definir metas e marcos para 2050, para apresentar uma perspetiva de futuro credível das energias renováveis na UE. As fontes de energias renováveis não só contribuem para combater as alterações climáticas e aumentar a independência energética da Europa, mas também comportam benefícios ambientais adicionais em termos de redução da poluição atmosférica, da produção de resíduos e de utilização de recursos hídricos, bem como de outros riscos inerentes a outras formas de produção de energia. Daí a importância na aposta da substituição das energias fósseis, por outras mais amigas do ambiente.
Alajos Mészáros (PPE), írásban. − Energiapolitikánknak mindig meg kell tartania a biztos egyensúlyt az ellátásbiztonsága, a versenyképesség, a gazdaságosság és a környezeti fenntarthatóság között. Becslések szerint az EU jó úton halad azon céljának elérése felé, hogy 2020-ig az energia 20%-át megújuló energiaforrásokból nyerje. A megújuló energiaforrásokon és tiszta technológiákon alapuló ipar az európai versenyképesség növekedésének jelentős motorja, amely nagy munkahelyteremtési potenciállal is rendelkezik. A megújuló energiaforrások integrálásának érdekében 2014-ig meg kell valósítani a villamos energia belső piacát. Nem szabad megfeledkezni a fogyasztók jogainak erősítéséről sem, lehetővé kell tenni az önálló háztartásoknak, közösségeknek és kkv-nak az energiatermelés lehetőségét. Nem utolsó sorban a megújuló energia támogatásának a keretében meg kell védeni a befektetők érdekeit is, hogy ne lehessen a nemzeti támogatási rendszereket visszamenőleg változtatni vagy felfüggeszteni. Ezért támogattam szavazatomml én is ezt a jelentést.
Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. − He votado en contra de este informe porque supone una nueva oportunidad perdida para generar un verdadero cambio en la política energética de los Estados miembros. Este informe, pese a incluir numerosas medidas de interés que podrían suponer una mejora del sistema energético, no fija unos objetivos específicos que permitan obligar a los Estados miembros a cumplir con una verdadera estrategia de conversión energética. Pese a todo su apoyo a las energías renovables, el informe continúa considerando los biocombustibles como una fuente de energía renovable, sin tener en cuenta las gravísimas consecuencias alimentarias y ambientales que está teniendo su cultivo masivo. La Unión Europea necesita una verdadera estrategia vinculante y clara para los Estados miembros que excluya a los biocombustibles. Por todo esto he votado en contra del presente informe.
Louis Michel (ALDE), par écrit. – L'Union européenne est fortement tributaire des importations énergétiques. La promotion des énergies renouvelables est un absolu pour réduire la dépendance de l'Union européenne vis à vis des pays tiers, mais également pour lutter contre le changement climatique et pour garantir une croissance économique durable. Si j'ai voté pour l'amendement demandant à la Commission de proposer pour l'ensemble de l'UE un objectif contraignant d'énergie produite à partir de sources renouvelables pour 2030, j'ai voté contre l'amendement proposant de fixer cet objectif entre 40 et 45% de la production énergétique car ce n'est pas soutenable pour la Belgique.
Andreas Mölzer (NI), schriftlich. − Da erneuerbare Energien einen wichtigen Beitrag zu einer unabhängigeren und emissionsärmeren Energieversorgung in Europa leisten, müssen deren Anteile sukzessive erhöht werden. Die europäische Vorreiterrolle bei der Entwicklung von Technologien zur Energiegewinnung aus erneuerbaren Energiequellen sollte weiter ausgebaut werden. Allerdings sollte die Wettbewerbsfähigkeit Europas keine Nachteile daraus ziehen. Es sind internationale Vereinbarungen zu treffen, die auch die USA, China und andere Industrieländer zur verstärkten Nutzung von erneuerbarer Energie verpflichten. Zudem muss der Energieumstieg für die Klein- und Mittelunternehmen finanzierbar sein. Außerdem darf das Recht jedes Mitgliedstaates zur freien Wahl der Energiequellen nicht dazu führen, dass EU-Staaten den Ausbau der Kernkraft forcieren und so gewinnbringend billigeren Atomstrom in Länder mit hohem Anteil von teurer erneuerbarer Energie verkaufen. Da es sich grundsätzlich um einen guten Antrag handelt, die uns wichtigen oben angeführten Punkte jedoch nicht ausreichend berücksichtigt werden, habe ich mich meiner Stimme enthalten.
Claude Moraes (S&D), in writing. − It is absolutely vital for my constituents in London that a binding 2030 target for renewables in the energy mix of between 40 % and 45 % was retained in this report. London suffers from some of the worst air quality of European cities, and urgent action at EU level is needed to combat this, which is why I supported Mr. Lange’s amendment from the floor.
Claudio Morganti (EFD), per iscritto. − Promuovere lo sviluppo delle energie rinnovabili deve senz'altro essere un obiettivo primario per l'Unione europea, ma questo non vuol dire che si debbano imporre gravosi vincoli dal punto di vista economico.
Ad oggi le energie rinnovabili sono appetibili sul mercato grazie a ingenti incentivi e sostegni pubblici, ossia grazie ad uno sforzo collettivo dei contribuenti: non dico che questo sia sbagliato, soprattutto se può avere ripercussioni positive in termini di risparmio energetico e salvaguardia ambientale. Tuttavia andrebbe fatta un'accurata analisi dei rapporti tra costi e benefici, per trovare un giusto equilibrio, che sia soprattutto sostenibile nel lungo periodo.
Fortunatamente oggi è stato bocciato da quest'Aula un emendamento volto ad innalzare artificialmente e obbligatoriamente la quantità di rinnovabili nel mix energetico dell'UE al 2030: non possiamo infatti, a mio avviso, scommettere in maniera così pesante su un settore che si deve ancora realizzare appieno, e nel quale è necessaria una continua e approfondita ricerca.
Non vorrei che l'Europa perda malamente questa scommessa, che è sicuramente importante, ma che va gestita con realismo e pragmatismo, senza inutili balzi in avanti nel vuoto.
Rareş-Lucian Niculescu (PPE), în scris. − Nimeni nu poate nega existenţa anumitor efecte negative asupra producţiei de alimente pe care le au culturile energetice. Cu toate acestea, impactul acestora asupra preţurilor la alimente a făcut adesea obiectul unor exagerări. Fără a neglija importanţa subiectului, care trebuie tratat cu deosebită prudenţă, UE trebuie să aibă în domeniul culturilor energetice politici predictibile şi coerente, în lipsa cărora sistemul nu îşi va continua dezvoltarea, mai ales având în vedere costurile ridicate asociate cu înfiinţarea multor tipuri de astfel de culturi.
Younous Omarjee (GUE/NGL), par écrit. – J'ai décidé de voter contre le rapport portant sur les défis et perspectives pour les énergies renouvelables sur le marché européen car il est, selon moi, très insuffisant. L'objectif d'atteindre 40 à 45% de proportion d'énergies renouvelables d'ici à 2030 n'y a pas été inclus, ce qui aurait pourtant été un signal fort. Le texte soutient par ailleurs la libre concurrence du marché de l'énergie, aux dépends des considérations écologiques et sociales.
Pour ma part, je considère les énergies renouvelables comme essentielles. Ce sont des alternatives aux combustibles fossiles indispensables pour lutter contre le changement climatique. Ce sont également des secteurs d'avenir prometteurs de progrès et de créations d'emploi.
Les discours de bonnes intentions ne suffiront pas à promouvoir la transition nécessaire vers une économie à faible intensité en carbone. C'est pourquoi je plaide pour la mise en place d'objectifs ambitieux en matière d'énergies renouvelables d'ici à 2030 et 2050, ainsi que pour une politique européenne soutenant réellement les énergies propres, et pas seulement la libre concurrence.
Rolandas Paksas (EFD), raštu. − Balsavau už šią rezoliuciją. Atsinaujinanti energija vis labiau populiarėja ir įgauna didesnį vaidmenį energijos tiekimo grandinėje. Tai puiki galimybė sumažinti Europos priklausomybę nuo įprastų energijos išteklių ir užtikrinti saugų, patikimą, tvarų ir įperkamą energijos tiekimą. Atsinaujinančiosios energijos tikslų įgyvendinimas būtų dar vienas didelis žingsnis link vieningos bendros Europos energijos vidaus rinkos ir mažinant skirtumus tarp valstybių narių. Atkreiptinas dėmesys į tai, kad šiuo metu didelė finansinė našta tenka vartotojams. Dėl to reikia sukurti bendrą Europos strategiją, pagal kurią būtų plėtojamos ir rinkos, ir reguliavimo priemonės, užtikrinama sąžininga konkurencija ir galiausiai ženkliai sumažinamos kainos galutiniams vartotojams. Komisija, atlikus išsamias analizes ir poveikio vertinimo priemones, turėtų imtis aktyvesnių veiksmų siekiant nustatyti visai ES bendrą privalomą atsinaujinančių energijos išteklių tikslą 2030 m.
Justas Vincas Paleckis (S&D), raštu. − Kasmet atsinaujinančių šaltinių sektorius ES valstybėse auga po 6 proc. per metus. Matomas atsinaujinančių šaltinių plėtros poveikis: mažėja iškastinių energijos šaltinių naudojimas, mažėja klimato šildymas, kuriamos naujos darbo vietos. Tai teikia daug naudos ES piliečiams. Technologijos, kurių pagalba išgaunama atsinaujinančią energiją, sparčiai tobulėja. Šios energijos kaina pastebimai nukrito. Skaičiavimai rodo, kad moderniausios atsinaujinančios energijos jėgainės sugeba pagaminti pigesnę elektrą, nei naujos atominės elektrinės. Socialdemokratams svarbiausiai uždaviniai šioje srityje yra, visų pirma, stipri atsinaujinančių šaltinių plėtros europeizaciją. Raginame ES ir jos valstybes investuoti į šios energijos infrastruktūros - skirstomųjų tinklų, jų sąsajų plėtrą. Tai turėtų išaugti į europinį tinklą, kuri paskirstytų įperkamą energiją. Balsavau už šį pranešimą, nes jis taip pat ragina ES valstybes užtikrinti į atsinaujinančia energetiką investuojančiam privačiam sektoriui daugiau saugumo.
Pier Antonio Panzeri (S&D), per iscritto. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, esprimo un voto favorevole riguardo alla proposta di risoluzione del Parlamento europeo sulle attuali sfide e opportunità per le energie rinnovabili nel mercato interno dell'energia europeo.
La quota di fonti di energia rinnovabili nel mix energetico europeo è in aumento. Esse contribuiscono in modo significativo ad un approvvigionamento energetico sicuro, indipendente, diversificato e a basse emissioni in Europa, priorità della politica energetica europea. Ciononostante il potenziale delle fonti di energia rinnovabili in termini di approvvigionamento energetico non è ancora sfruttato appieno e l'UE dipende ancora dalle importazioni di energia per oltre la metà del suo consumo energetico finale.
È quindi necessario definire obiettivi e traguardi di qui al 2050 per assicurare un futuro credibile e sostenibile per le energie rinnovabili nell'UE.
Alojz Peterle (PPE), pisno. − Sem zato, da Evropski Parlament prevzame vodilno vlogo pri oblikovanju odločitev za trajnostni razvoj Evrope. Leta 2050, vsaj 30% naših energetskih potreb morajo biti zagotovljene iz obnovljivih virov. Se strinjam s tem, da se obnovljivi viri postopoma uvajajo v trg brez dodatnih podpor, čeprav menim, da v tranziciji bo potrebno obnovljive vire še naprej podpirati, predvsem s pravimi okviri in mehanizmi.
Franck Proust (PPE), par écrit. – Personne ne peut désormais remettre en question la légitimité des énergies renouvelables. Il est vrai que leur développement permet de pallier les externalités négatives des énergies fossiles. Pour autant, il ne s'agit pas d'afficher un contentement béat et de refuser d'avoir une attitude critique à leur encontre. En effet, la question des coûts que leur développement engendre, de la rentabilité de ces énergies, ainsi que du temps nécessaire pour amortir les investissements pour les mettre en place, doivent être posées. Il existe beaucoup d'incertitudes à ce sujet aujourd'hui. Par conséquent, fixer des objectifs contraignants et chiffrés dans un échéancier quant à la part d'énergies renouvelables dans le mix énergétique européen me paraît inutile, voire saugrenue. Ce serait oublier que cette définition du mix énergétique reste de la compétence des Etats membres! Quel intérêt de fixer des objectifs si nous n'avons pas tous le même référentiel ? D'autre part, une déréglementation des prix serait absurde si elle avait pour conséquence de restreindre l'accès des foyers défavorisés à l'énergie.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. − A comunicação da Comissão intitulada "Energias renováveis: um agente decisivo no mercado europeu da energia" desenha um quadro estratégico para as políticas de energias renováveis da União Europeia. A comunicação sublinha que as políticas de energias renováveis devem assegurar que tais fontes possam constituir uma parte integral do mercado energético europeu com suporte limitado, mas efetivo, onde necessário, e com soluções de transporte capazes de prover um back-up flexível ao abastecimento de eletricidade na Europa. Tendo em vista as propostas futuras para o regime de política das energias renováveis, a comunicação aprecia a integração destas no mercado único no âmbito do horizonte 2020, apreciação esta que servirá de base à crítica do relator. O documento do Parlamento Europeu pede, por sua vez, à Comissão, maior convergência no desenho do sistema europeu de suporte de energias renováveis para o período pós 2020. Apoiei o presente relatório, que exorta a Comissão a avaliar o regime de apoio europeu às FER (fontes de energia renováveis) tendo em vista um quadro mais eficaz em termos de custos e potencial.
Frédérique Ries (ALDE), par écrit. – Relever le défi énergétique est un enjeu majeur pour l'Union. Celle-ci n'a d'ailleurs pas d'autre solution que de gagner la bataille de l'indépendance énergétique, faute de quoi elle risque de se retrouver le seul continent importateur net d'énergie, depuis qu'États-Unis et Canada ont découvert la manne du gaz de schiste.
Raison suffisante pour soutenir ce midi le rapport Reul, qui souligne le rôle essentiel des énergies renouvelables dans le mix énergétique et leur contribution à la lutte contre le changement climatique. Cela concerne un vaste échantillon d'énergies: hydroélectrique, géothermique, solaire, marémotrice, éolienne, biomasse, biocarburants, qui offrent déjà différents services dans les domaines de l'électricité, du chauffage, du refroidissement et des transports, mais sont inégalement réparties sur le territoire européen. La Belgique, par exemple, fait partie des États dont la marge de manœuvre est réduite: pas de massifs montagneux et de fleuves pour investir dans l'hydraulique, peu de soleil pour faire du photovoltaïque une énergie dominante.
Cette réalité, l'Union européenne ne peut l'ignorer; le principe d'inégalité d'accès aux ressources naturelles doit dorénavant être un critère prioritaire à prendre en compte par la Commission lorsqu'elle établira la part des énergies renouvelables dans le bouquet énergétique de l'Union pour 2030.
Crescenzio Rivellini (PPE), per iscritto. − Abbiamo bisogno di standard più elevati quando si tratta di gestione del rischio. Sono convinto che le regole che stiamo approvando ora possano diventare un modello a livello internazionale.
Le norme stabilite dalla nuova direttiva sulla sicurezza delle attività di perforazione per gas e petrolio obbligheranno le aziende a provare la loro capacità di coprire i danni potenziali derivanti dalle loro attività ed a presentare una relazione sui possibili pericoli e soluzioni, prima che le operazioni possano cominciare.
Ritengo che tutti gli operatori dovrebbero garantire l'accesso a risorse fisiche, umane e finanziarie sufficienti per prevenire gli incidenti gravi e limitare le conseguenze degli stessi. Invito dunque gli Stati membri a preparare i piani di emergenza esterni, che devono includere tutti gli impianti di perforazione offshore sotto la loro giurisdizione. In questi piani, si dovrà specificare il ruolo e gli obblighi finanziari delle società di perforazione, nonché il ruolo delle autorità competenti e delle squadre di emergenza.
Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. − Against. While today's vote sends a mixed message on EU renewable energy policy, MEPs have given strong backing to national support schemes for renewables and called for a binding 2030 EU target. They have sent a message to the Commission and EU governments to act in order to capitalise on the economic and employment-creating potential of renewables. However, given the moves by Energy Commissioner Oettinger to undermine renewables and prevent the Commission from pushing for an ambitious target, we regret the failure by a majority of MEPs to explicitly vote for a nominal target of 40-45 % by 2030. This is an unfortunate dilution of the political signal that Parliament is sending on renewables.
Czesław Adam Siekierski (PPE), na piśmie. − Energia odnawialna budziła i budzi nadal wiele nadziei, ale równocześnie sporo kontrowersji. Jej produkcja musi być podyktowana rachunkiem ekonomicznym, jak każda inna działalność. To nie oznacza, że nie należy wspierać finansowo wytwarzania takiej energii. Subsydiowanie takie musi jednak być przemyślane i tak skoordynowane, aby nie hamować konkurencyjności gospodarki. Komisja Europejska szacuje, że dzięki inwestycjom w energię odnawialną można stworzyć dodatkowe 3 miliony miejsc pracy. Musimy się jednak zastanowić, czy większa liczba ludzi nie straci pracy w wyniku spadku konkurencyjności gospodarki niskoemisyjnej? Produkcja energetyczna to inwestycja wieloletnia, dlatego należy zakładać realne cele, powtarzam: realne cele!
Ponadto konieczne jest stworzenie stabilnych, wieloletnich warunków rozwoju. Kluczowe będzie przede wszystkim planowane urzeczywistnienie rynku wewnętrznego energii do 2014 r. Umożliwiłoby to bardziej efektywne dostawy i doprowadziłoby do spadku cen. Możliwości produkcyjne energii, szczególnie odnawialnej, powinny uwzględniać warunki lokalne poszczególnych państw.
Na koniec chcę powiedzieć, że w kontekście polityki na rzecz energii odnawialnej dziwnie brzmi zapowiedź wyłączenia z produkcji 5-7% gruntów rolnych w ramach reformy WPR w latach 2014–2020 przy jednoczesnym zamiarze ograniczenia produkcji biopaliw I generacji.
Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE), per iscritto. − Ho espresso parere favorevole alla relazione che agevola la promozione delle risorse rinnovabili in Europa per la produzione e per l’impiego di energia pulita. Dopo questo voto sarà compito dell'Europa fare di più per agevolare gli investimenti pubblici e privati sostenibili nelle infrastrutture energetiche e mi auspico un aumento degli investimenti per le energie rinnovabili e pulite, evitando però di incentivare la creazione di grandi parchi eolici e di enormi distese di pannelli solari che hanno già rovinato i nostri paesaggi e hanno sottratto ettari alle nostre colture. Mi auguro che si possa fare in modo di conciliare la nostra agricoltura con gli impianti di produzione di energia pulita e allo stesso tempo favorire l'autosufficienza energetica delle piccole e medie imprese agricole. Abbiamo il compito, entro il 2020 di favorire la diversificazione delle fonti di approvvigionamento dell’Unione utilizzando fonti di energia pulita. Complessivamente, queste misure approvate dal Parlamento europeo rilanceranno la competitività delle imprese europee, assicurando tariffe energetiche più basse per aziende e consumatori.
Francisco Sosa Wagner (NI), por escrito. − He votado a favor de la Resolución porque ésta contiene elementos positivos sobre la necesidad de preservar y desarrollar los sistemas nacionales de apoyo a las energías renovables, así como la mención de los beneficios ambientales, económicos y de diversificación u descentralización de la producción de la energía de esta industria. Lamento, no obstante, que se hayan rechazado los objetivos vinculantes para el marco temporal posterior al 2020.
Catherine Stihler (S&D), in writing. − I support this as I feel it is now vital to emphasise and support energy technology and renewable energy.
Charles Tannock (ECR), in writing. − The North Sea, connected to the historic Thames river in my London constituency, is a prime example of the benefits that regional cooperation can have in relation to renewable energy supplies. However, while this report justly recognises the importance of the continued diversification of energy supplies in order to enhance our energy security, I strongly reject the amendments calling for the introduction of mandatory national targets for 2030. Primarily, I rebuff these amendments on the basis that price competition is fundamental to a well-functioning energy market and an EU-wide support system for renewable energy would undoubtedly jeopardise this. Ultimately, I do not believe that the introduction of mandatory national targets would be the best way of facilitating a European low-carbon economy while keeping industry costs at sustainable levels.
Marc Tarabella (S&D), par écrit. – J'ai voté en faveur de ce texte. Les objectifs fixés à l'horizon 2020 dans le domaine des énergies renouvelables pour l'Union européenne dans son ensemble, ainsi que pour les États membres, par la directive relative aux énergies renouvelables, ont accéléré l'utilisation des énergies renouvelables en Europe, notamment dans les zones rurales. Pour garantir la continuité politique et accroître la sécurité des investissements, l'Union doit présenter dans les meilleurs délais de nouveaux objectifs pour la période postérieure à 2020.
Nuno Teixeira (PPE), por escrito. − A União Europeia definiu a estratégia "Europa 2020" que tem como objetivo criar um crescimento inteligente, sustentável e inclusivo. Foram definidas sete iniciativas emblemáticas, sendo uma delas designada por "Uma Europa eficiente em termos de recursos" que tem como objetivo que 20% do total da energia produzida seja proveniente de energias renováveis. Voto favoravelmente o presente relatório por entender que a Europa deve melhorar a sua independência energética face a países terceiros e diversificar as suas fontes de energia, devendo apostar cada vez mais em fontes energéticas amigas do ambiente. Apesar de, em 2011, Portugal já produzir 24,9% da energia total através de fontes de energia renováveis, entendo que é prematuro definir uma meta vinculativa de 40 a 45% na Europa para 2030.
Rafał Trzaskowski (PPE), na piśmie. − Wstrzymałem się od głosu w końcowym głosowaniu ze względu na zapis o nowych celach wiążących do roku 2030. Socjaliści domagali się, by 45% energii pochodziło z odnawialnych źródeł energii (OZE), zapis ten udało się jednak odrzucić.
Derek Vaughan (S&D), in writing. − I supported this own initiative report as I believe that renewable energy has an important role to play in the EU’s internal energy market. It is also key to securing energy supplies and competitiveness, and it goes without saying that renewable energy is vital if we are to meet environmental targets. I supported an amendment put down by Labour MEPs for the Commission to come forward with a binding renewable energy target by 2030 and I pleased that MEPs supported this. Renewable energy can also help us to create jobs and growth in the EU and by carrying out more research we will be able to create industrial development, more advanced technology and as a result, job creation.
Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL), par écrit. – Si je soutiens certaines orientations de la résolution, comme l'élaboration d'une stratégie à long terme de promotion des énergies renouvelables en lien avec la lutte contre le réchauffement climatique, ou encore la prise en compte de la variété des mécanismes de soutien à ces énergies, je ne peux souscrire à une politique axée sur le rôle du marché et de la concurrence pour le développement et l'intégration de ces énergies, sur la poursuite de la libéralisation des secteurs du gaz et de l'électricité. Pire, il est proposé de supprimer les aides d'États aux énergies renouvelables dès lors qu'elles risquent de fausser la concurrence. Et pire encore, pour lutter contre la pauvreté énergétique, il n'est question que de compensation à la hausse des prix de l'énergie. A la veille du Sommet européen où les chefs d'État et de gouvernement des États membres donnent les grandes orientations de la politique énergétique de l'UE, le Parlement européen réaffirme l'objectif d'achever le marché européen de l'énergie et donc la libéralisation du secteur.
Dominique Vlasto (PPE), par écrit. – Face aux défis environnementaux et climatiques qui nous entourent, les différents gouvernements de l'UE ont engagé une politique énergétique la plus durable possible. L'UE a ainsi établi des normes pour que les sources d'énergie renouvelables fassent partie intégrante du marché européen de l'énergie. Si le principe d'un soutien aux énergies propres est clairement posé, les différents dispositifs de mise en œuvre sont extrêmement opaques, avec pas moins de 170 mécanismes. L'objectif de ce rapport est donc de remédier à ce manque d'efficacité et d'élaborer un régime de soutien simplifié et commun aux Etats Membres de l'UE pour les énergies renouvelables. Ce rapport définit un calendrier et des objectifs à l'horizon 2050, incluant le développement des infrastructures et des lignes directrices relatives à la concurrence et au commerce international. Toutefois, le rapport ne pose pas d'objectifs contraignants. Cette flexibilité vise à prendre en compte l'évolution du secteur industriel de l'énergie et de sa compétitivité, et évite ainsi de pénaliser les Etats membres de l'UE dans le marché économique mondial. Les marchés mondiaux des énergies renouvelables sont en pleine croissance et créent des retombées significatives pour l'industrie européenne, en termes d'emplois, de prix et de soutien aux nouvelles technologies.
Angelika Werthmann (ALDE), schriftlich. − Der Berichterstatter hat sich mit dem komplexen Thema der Kombination von erneuerbaren Energieträgern und dem europäischen Binnenmarkt sehr differenziert auseinandergesetzt. Er weist deutlich auf die Vorteile hin, erläutert die Herausforderungen und steckt ehrgeizige Ziele hinsichtlich der Integration von erneuerbaren Energien im Binnenmarkt. Neben den zu erwartenden positiven Effekten dieser Zielsetzungen hat der Berichterstatter auch die Interessen aus anderen Gebieten beachtet: Beispielsweise betont er die Sicherheit der Nahrungsmittelversorgung parallel zur Verwendung von Biomasse als Energieträger oder bezieht explizit die Situation der Landwirtschaft ein, die sich im Zuge einer Erhöhung des Biomasse-Anteils wesentlich verändern kann. Auf Grund der progressiven Handhabung des Bereichs der infrastrukturellen Anforderungen (z. B. Beschleunigung von Energieinfrastruktur-Projekten, Ausbau der Speicherwasserkraft in verschiedenen Ländern) kann man dem Bericht im Gesamten nicht zustimmen.
Glenis Willmott (S&D), in writing. − This own initiative report looks at the challenges and opportunities for renewable energy in the EU’s internal energy market and calls for more investment to ensure that we have the technology and infrastructure to ensure renewable energy can play an increasing role in supplying the EU’s energy needs. Labour MEPs and our colleagues in the Parliament have led the call for binding 2030 renewable energy targets and I am delighted that the amendment we supported has been included in the final report. I hope the Commission will take notice of the opinion of MEPs, who have recognised that investment in renewable energy has the potential to protect the environment, generate jobs and growth in Europe and ensure the EU’s continued energy security.
Hermann Winkler (PPE), schriftlich. − Gerade im Zeitalter der Energiewende wissen wir, wie wichtig der europaweite und effiziente Ausbau von erneuerbaren Energien ist. Das derzeit angestrebte Ziel der EU – bis 2020 einen Anteil von 20 % erneuerbaren Energien –, erreichen wir, darauf ausruhen dürfen wir uns trotzdem nicht. Wir müssen weiterdenken. Und wir müssen europäischer denken! Aktuell gibt es in der EU 170 Arten, die Erneuerbaren zu fördern. Es gibt große Entwicklungsunterschiede zwischen den Mitgliedstaaten, massive Effizienzverluste wegen falscher Standorte, mangelnde Nutzung von Kooperationsmöglichkeiten zwischen den Mitgliedstaaten und die dringende Notwendigkeit des Infrastrukturausbaus. Auf europäischer Ebene müssen wir uns also die Frage stellen, ob ein europäischer Rahmen für die Förderung nicht zu besseren und effizienteren Ergebnissen führen könnte als die aktuellen nationalen Alleingänge. Wir sollten dabei aber realistisch bleiben und dürfen weder die Strompreise noch unsere industrielle Wettbewerbsfähigkeit vergessen. Wir müssen behutsam vorgehen. Aus diesem Grund bin ich gegen fixe verpflichtende Ziele für 2030: Ich sage Ja zu höherer Investitionssicherheit für unsere Stromkonzerne für die Zukunft, aber Nein zu eindimensionalen Lösungen. Ich halte es daher für sinnvoll, gemeinsame europäische Leitlinien zu schaffen, ohne uns dabei zu übernehmen, zu stark festzulegen oder gar unsere regionalen Gegebenheiten zu ignorieren. Unser heute abgestimmter Bericht ist das richtige Signal an die EU-Kommission.
Jacek Włosowicz (EFD), na piśmie. − Uważam, że energia ze źródeł odnawialnych przyczynia się do rozwiązania problemu zmiany klimatu, zwiększa niezależność energetyczną Europy oraz niesie ze sobą dodatkowe korzyści dla środowiska naturalnego – zmniejsza poziom zanieczyszczenia powietrza, wytwarzania odpadów i zużycia wody, redukuje ryzyko związane z innymi formami wytwarzania energii. Dodatkowo utworzenie wewnętrznego rynku gazu i energii elektrycznej byłoby opłacalnym sposobem zrównoważenia zróżnicowanej produkcji energii elektrycznej.
Iva Zanicchi (PPE), per iscritto. − La relazione dell'on. Reul sembra puntare verso un cambiamento di rotta sulla strategia europea per la promozione delle energie rinnovabili.
Queste ultime, infatti, non solo contribuiscono ad affrontare il problema del cambiamento climatico e rafforzano l'indipendenza energetica dell'Europa, ma offrono anche grandi vantaggi ambientali aggiuntivi in termini di riduzione dell'inquinamento atmosferico, della produzione di rifiuti e dell'utilizzo dell'acqua. Per questo è necessario investire maggiormente su ricerca e sviluppo in questo settore e garantire un adeguamento infrastrutturale che porti ad una progressiva integrazione delle fonti rinnovabili nel sistema energetico europeo.
Inês Cristina Zuber (GUE/NGL), por escrito. − Este é um relatório de iniciativa que, como objetivo, expressa impulsionar o aproveitamento das fontes de energias renováveis, no sentido de contribuir para a redução da dependência energética que a Europa tem das fontes de energia convencionais. São intenções que nos parecem corretas, embora fosse importante fixar montantes de investimento público e privado e promover um plano geral de levantamento e cartografia para classificação e quantificação de recursos energéticos renováveis. Preocupa-nos que estejam a atirar as energias renováveis para o mercado interno europeu da energia, o que coloca em causa a soberania dos Estados-Membros no que respeita às políticas energéticas, uma vez que este é um setor estratégico para a economia de um país e para a definição das suas políticas conexas. A pobreza energética que hoje se regista em diversos países da UE, nomeadamente ao nível da eletricidade, é originada pelo aumento dos preços da energia que as sucessivas privatizações ocorridas no setor causaram. Em Portugal, a privatização do setor resultou na monopolização e aumento sucessivo dos preços - por exemplo, em 2012, subiram 8,9 % face ao ano anterior - e também no aumento dos lucros das empresas que superam todas as previsões. Renováveis, claro que sim, mas não para criar mais um negócio multimilionário que explora os consumidores.