17. 2/2013. számú költségvetés-módosítási tervezet – A szankciókból és pénzbírságokból származó egyéb bevételek előrejelzések szerinti növekedése – A kifizetési előirányzatok növelése (vita)
Presidente. − L'ordine del giorno reca la discussione sulla relazione di Giovanni La Via, a nome della commissione per i bilanci, sulla posizione del Consiglio sul progetto di bilancio rettificativo n. 2/2013 dell'Unione europea per l'esercizio 2013, Sezione III – Commissione, [11693/2013 - C7-0245/2013 - 2013/2056(BUD)] (A7-0287/2013).
Giovanni La Via, relatore. − Signor Presidente, signor Commissario, il progetto di bilancio rettificativo n. 2 del 2013 presentato dalla Commissione a marzo richiede un incremento dei pagamenti di bilancio per il 2013 pari a 11,2 miliardi di euro, necessari a coprire le richieste di pagamento derivanti dall'esecuzione del bilancio in corso.
Tale bilancio rettificativo rappresenta la naturale conseguenza delle dichiarazioni congiunte al più alto livello sui pagamenti concordate l'anno scorso a margine della chiusura della procedura di conciliazione per l'approvazione del bilancio 2013. Si tratta quindi di un bilancio rettificativo atteso per poter dare completa attuazione al bilancio del 2013. Ricordo che in tali dichiarazioni – decisive ai fini dell'accordo per il Parlamento europeo – si faceva riferimento alla necessità di procedere nella prima parte dell'anno a questo bilancio rettificativo al fine di coprire le spese delle fatture non pagate nel corso del 2012 con risorse nuove, fresche, in grado di poter consentire una corretta implementazione del bilancio del 2013.
A seguito dei negoziati per la definizione del nuovo quadro finanziario pluriennale 2014-2020 e nell'accordo del 27 giugno, il Consiglio ha accettato di approvare una prima tranche del bilancio rettificativo, pari a 7,3 miliardi, impegnandosi a coprire i pagamenti restanti in autunno, dopo la presentazione di un nuovo bilancio rettificativo da parte della Commissione.
È chiaro che a seguito dell'approvazione di domani della prima parte del bilancio rettificativo n. 2, chiediamo già sin d'ora alla Commissione di adoperarsi affinché sia presentato, nel più breve tempo possibile, il nuovo bilancio rettificativo per far fronte agli ulteriori fabbisogni di pagamenti, a tutti noi noti, per una corretta implementazione del bilancio 2013 e per evitare che fabbisogni rilevanti di pagamenti dal 2013 si riversino sul bilancio 2014.
Nella nostra risoluzione abbiamo sottolineato con forza la necessità per il Consiglio di approvare anche questo nuovo bilancio al fine di finanziare importanti politiche di sviluppo, di occupazione, di sostegno ai giovani e alle piccole e medie imprese, evitando quindi ogni possibile problema d'esecuzione dei pagamenti per l'esercizio 2013.
Come conseguenza, il consenso politico dato a luglio al Parlamento sul nuovo quadro finanziario pluriennale e l'approvazione dello stesso o del bilancio del 2014, come anticipato dal presidente della commissione Lamassoure, sono sottoposti alla condizione – per noi imprescindibile –dell'intera approvazione degli 11,2 miliardi, quindi non solo la prima tranche che voteremo domani, ma anche la seconda, che aspettiamo nei termini proposti dalla Commissione.
Ricordo quindi al Consiglio che le nostre richieste altro non sono che il semplice riflesso di quella fiducia e credibilità che le Istituzioni devono garantire nel rispetto della parola data e degli impegni presi. Auspico pertanto che la Presidenza e il Consiglio possano prendere atto delle necessità del momento e agire di conseguenza, vista anche la comprensione dimostrata dal Parlamento circa gli sforzi di consolidamento in corso negli Stati membri nell'accettazione del pagamento in due tranche.
Il Consiglio dovrebbe dare seguito a quanto deciso dai capi di Stato e di governo a giugno e non agire con il solo obiettivo del taglio delle risorse, perché non è lo strumento indicato per uscire dalla crisi. La crisi si sconfigge con investimenti efficienti e con un impegno non solo a parole e proclami ma con i fatti che in questo caso sono rappresentati dal pagamento delle fatture relative agli impegni presi.
Janusz Lewandowski, Member of the Commission. − Mr President, in solving the problem of 2013 we are paving the way for the new framework up to 2020. As explained by Alain Lamassoure, the two things are closely inter-related. Intense negotiations were needed to reach agreement on the way ahead. Now we have the difficult job of transforming political agreement into legal acts in order to implement from January 2014 what is needed in the current economic context in Europe.
Thanks to the very strong support and insistence of the European Parliament, we are solving the problem of 2013 – and that is needed for consent about the future – in two steps. The first step is about resolving the shortage estimated by the Commission, and I have to re-emphasise the amount concerned: a shortage of EUR 11.2 billion for this year due to the accumulation of all sorts of problems at the end of the financial framework period, which should not come as a surprise.
The Council complied with its commitment by adopting in July the position on the draft amending budget for EUR 7.3 billion. This is a first step. I am happy to hear from rapporteur Giovanni La Via that Parliament is willing to confirm the first step but this, of course, is not the end, and we are immediately following on with the next step, namely with EUR 3 9 billion, as we cannot waste scarce European budget resources on the payment of late interest or hamper economic development by not paying out to the Member States. This is about investment instruments, this is about stability, and it sends out a good message to deliver on time.
We are now able to address the most pressing needs of this year and to overcome the real cashflow problems we have been encountering since 2012 and especially in 2013. This is about legitimate claims to be paid out. We need to pay them this year.
I can also say that budget implementation so far is fully confirming that we need the budget. We have clear constraints which are delaying implementation of the 2013 budget but, despite these artificial constraints and despite the cashflow problems, we are currently at a level of implementation EUR 9 billion ahead of the comparable figure in 2012, so clearly we are at the end of a cycle.
We have additional needs as programmes mature. Therefore, we are coming forward this month – and here is my answer to Giovanni La Via – with the second tranche, with what will be called draft amending budget No 8, for EUR 3.9 billion, potentially paving the way for Parliament’s consent as to the future. Let us hope it clears the atmosphere in advance of the conciliation process for 2014. I trust that this House shares our sense of urgency about delivering what we need to deliver.
Jean-Luc Dehaene, namens de PPE-Fractie. – Wij zullen in dit debat met verschillende mensen op dezelfde nagel blijven kloppen, maar dat is blijkbaar noodzakelijk als je een zekere hardhorigheid merkt bij de Raad. De commissaris heeft zojuist bevestigd dat hij onmiddellijk na onze stemming het initiatief voor de noodzakelijke 3,9 miljard euro zal nemen, maar het is de Raad die moet volgen en ik kan alleen maar herhalen wat ook voorzitter Lamassoure al gezegd heeft: wij zullen eerst over het meerjarenplan stemmen, zoals wij vooropgesteld hebben, indien de Raad zich ook engageert en volgt, en dit vóór onze stemming. Wij kunnen er immers niet meer op vertrouwen dat afspraken worden nageleefd, wanneer wij zien dat dit ook reeds met de begroting 2014 niet het geval is.
Ik wil onderstrepen dat er ook nog twee andere voorwaarden moeten worden vervuld, met name dat de wetgevingsprocedure waar codecisie geldt, ook op het ogenblik van de stemming moet zijn afgerond. Wij moeten vaststellen dat de Raad die procedure blijkbaar niet volledig wil volgen en zich aan de beslissingen van de Europese Raad houdt, maar dat is niet de geest van codecisie. Het Parlement moet volop kunnen meebeslissen.
En ten derde moeten wij ook zicht hebben op de manier waarop de problematiek van de eigen middelen zal worden aangepakt in de werkgroep en de task force, zoals afgesproken. Ook dat kunnen wij niet in het ijle laten en ook daarover moeten wij op het ogenblik van de stemming duidelijkheid hebben.
Eider Gardiazábal Rubial, en nombre del Grupo S&D. – Señor Presidente, por diversas razones, hoy, esta tarde, estamos debatiendo, por un lado, la presentación del presupuesto de 2014 y, por otro lado, este presupuesto rectificativo número 2: un presupuesto rectificativo que debería haber sido debatido a principios de este año, porque ―no nos equivoquemos― este presupuesto rectificativo no viene a solucionar los problemas de pago, ni siquiera del año 2013, sino que es para pagar los déficits con los que acabamos el 2012.
Este presupuesto rectificativo formó parte de un acuerdo al más alto nivel entre las tres Instituciones en las últimas negociaciones presupuestarias y seguramente a nadie nos ha sorprendido que el Consejo, una vez más, no haya cumplido con su palabra.
Y lo digo por dos razones: la primera, porque, a pesar de todos los datos, han negado la realidad y han recortado la propuesta original de la Comisión en 4 000 millones de euros; y la segunda razón es que lo han retrasado lo máximo posible, tanto que hoy, en septiembre, estamos todavía hablando de este presupuesto rectificativo, y por ese retraso la Comisión no ha tenido dinero para pagar las facturas de estos primeros seis meses.
Afortunadamente tienen todavía la oportunidad y la obligación de mejorar algo la situación de impago que tenemos en estos momentos, porque pueden aprobar esa segunda parte del presupuesto rectificativo de 3 900 millones lo antes posible. Esto no va a solucionar, ni mucho menos, el grave problema presupuestario que tenemos, pero al menos dará un balón de oxígeno a la Comisión por unos meses.
Creo que estamos viviendo una situación lamentable, y mucho me temo que el Consejo no está por la labor de cambiar su actitud. Si miramos las cifras del marco financiero y la propuesta de pagos para el 2014, desde luego no estamos solucionando el problema, sino que este va a ser cada vez mayor, y si el Consejo no se pone manos a la obra y en esa reunión de la que hemos hablado con la Comisión, el Consejo y el Parlamento para solucionar el problema de los pagos no encontramos una solución, la crisis presupuestaria va a ser inminente.
Anne E. Jensen, for ALDE-Gruppen. – Hr. formand! Min gruppe støtter helt og fuldt op om hr. La Vias betænkning. Det, der efter min mening står tilbage, er så: Nu lover hr. Lewandowski, at man kommer med et nyt ændringsbudget i slutningen af måneden for den anden tranche af de 11,2 milliarder euro, og vi må så håbe, at Rådet vil betale. Men er det så nok? Er der så styr på regningerne? Eller står vi faktisk i den situation, at vi også i løbet af 2013 vil se flere regninger løbe ind, end man reelt kan betale, således at vi skubber en snebold foran os af ubetalte regninger, der løber ind i 2014? Det vil jeg gerne høre kommissærens udsagn om. Vil det virkeligt være nok med disse 3,9 milliarder, eller har vi flere ubetalte regninger, der løber ind?
Det er jo en fuldstændig utålelig situation, at Rådet år for år lover, at hvis der ikke er penge nok, så skal man nok komme med dem. Det lovede hr. Rimkūnas også i dag. Han sagde: "Jamen, hvis det budget, vi nu vedtager, ikke rummer penge nok til de regninger, der løber ind, så skal vi nok betale". Og når så Kommissionen kommer og siger, at der er kommet flere regninger, at der er brug for pengene, så siger Rådet: "Nej, det tror vi ikke på".
Det er jo en fuldstændig absurd tilstand, som bringer Kommissionen i en meget vanskelig situation. Vi har vedtaget lovgivning i Parlamentet og Rådet, vi har vedtaget budgetter, ifølge hvilke der skal bruges penge på forskellige projekter, men når projekterne så skal betales, vil man ikke betale regningerne. Det bringer Kommissionen i en situation mellem pest og kolera, og det er en situation, vi er nødt til at komme ud over! Men som sagt støtter min gruppe hr. La Vias rapport. Vi er bare i tvivl om, hvorvidt det løser problemerne.
Helga Trüpel, im Namen der Verts/ALE-Fraktion. – Herr Präsident, Herr Kommissar, meine Damen und Herren! Wir haben eben schon vom litauischen Ratsvorsitz gehört, wie restriktiv das Vorgehen bei dem neuen Finanzrahmen ist.
Aus unserer Sicht – und deswegen werden wir dem auch nicht zustimmen – ist das ein mehrjähriger Finanzrahmen, der nicht ökologisch genug orientiert ist, der zu wenig im Kampf gegen den Klimawandel tut und der sich nicht wirklich den großen Investitionsfragen in der Europäischen Union stellt.
Jetzt haben wir gehört, dass der Rat selbst angesichts dieses restriktiven Finanzrahmens sogar noch im Haushalt 2014 besonders bei Forschung und Entwicklung und bei den Umweltprogrammen sparen will, und zwar mehr als bei der traditionellen Landwirtschaft – das ist eine falsche Schwerpunktsetzung!
Jetzt komme ich zu den offenen Fragen in Bezug auf den Haushalt 2013. Wir sind am Ende der jetzigen Finanzperiode. Herr Lewandowski hat zu Recht darauf hingewiesen. Viele, viele offene Rechnungen sind da, die Mittel sind aufgelaufen, es geht um Investitionen in die Mitgliedstaaten. Wir können kein Interesse daran haben, dass die Kommission wortbrüchig wird. Die mangelnde Zahlungsbereitschaft des Rates, das Geld für die Programme, die er selber beschlossen hat und die er in den Mitgliedstaaten anwenden will, auch wirklich zur Verfügung zu stellen, ist eine falsche politische Entscheidung.
Anfang des Jahres hatten wir eine Lücke von 11,2 Mrd. Euro.Es wäre doch verhängnisvoll, wenn wir einen großen Teil dieses Geldes als Defizit ins nächste Jahr schleppen würden. Damit würden wir uns weiterer Handlungsmöglichkeitenberauben.
Wir haben jetzt gehört, es gibt eine Bereitschaft zu der Zahlung von 7,3 Mrd. Euro, das ist aber nicht ausreichend. Auch die zweite Tranche von 3,9 Mrd. Euro muss unbedingt zur Verfügung gestellt werden. Meine Fraktion, wir Grünen, werden keinen weiteren Änderungsanträgen zustimmen, wenn diese Lücke nicht geschlossen wird. Und ich hoffe auch, dass die Mehrheit des Hauses keinem MFR zustimmen wird, bevor dieses Problem geklärt ist.
Hynek Fajmon, za skupinu ECR. – Pane předsedající, prakticky celý letošní rok zde řešíme mimořádnou rozpočtovou situaci, do které se dostala Evropská unie.
Jak již všichni víme, máme fungovat dle zásady vyrovnaného rozpočtu. Již minulý rok a během letošního roku jsme se ale dostali do faktického rozpočtového deficitu a ten je nutné vyřešit. Důvody, proč se Unie dostala do deficitu svého rozpočtového hospodaření, jsou podle mého soudu dva.
První je objektivní skutečnost, že jsme na konci rozpočtové perspektivy, a státy nyní finišují se svými projekty a jejich financováním. To je nemilé, ale poměrně logické, a mělo by nás to vést k zamyšlení nad tím, jak nastavit podmínky pro další období v letech 2014 až 2020, aby se k podobné situaci opět nedošlo.
Druhým důvodem je ale také špatné řízení rozpočtu ze strany Evropské komise. Proč Komise narůstající rozpočtové potíže neřešila dříve a proč je máme na stole až v posledních měsících? Nyní tuto situaci musíme řešit a řešení není jednoduché.
Již několikrát jsem zde upozorňoval na to, že řádné rozpočtové hospodaření je jednou z klíčových podmínek stability Unie. Bez obezřetného rozpočtového hospodaření není možné obnovit důvěru v budoucnost evropského hospodářství a současná hospodářská situace, jak všichni dobře víme, je poměrně obtížná. Proto je naší povinností hledat a najít kompromis, který odvrátí hrozbu rozpočtového provizoria.
Claudio Morganti, a nome del gruppo EFD. – Signor Presidente, non sono mai stato tenero nel criticare i bilanci dell'Unione europea, con spese a volte francamente ingiustificabili.
Tuttavia, una cosa dovrebbe essere chiara: gli impegni presi devono essere rispettati e pertanto si devono assolutamente effettuare i pagamenti per le azioni già intraprese. Non vorrei che l'Europa prendesse il pessimo vizio dell'Italia: tanti impegni e poi pagamenti a singhiozzo, quando arrivano.
A questo punto, quindi, non ci resta che onorare gli impegni e le richieste della Commissione europea. Per il futuro, però, gradirei un maggiore realismo, ovvero che si prendano impegni solo se poi si è in grado effettivamente di rispettarli. Molti Stati europei soffrono di grossi problemi di bilancio e non si può certo pretendere quindi che l'Unione europea viva in un'altra dimensione.
Onoriamo dunque i pagamenti per portare a termine i programmi che hanno una qualche utilità, come il sostegno alle piccole e medie imprese o a favore dei giovani. Per contro, si taglino altre linee assolutamente non prioritarie, come ad esempio i miliardi regalati alla Turchia in questi anni con i fondi di preadesione.
Lucas Hartong (NI). - Tijdens de afgelopen zeven begrotingsjaren heeft de Europese Commissie veel te veel geld toegezegd en onverantwoorde uitgaven gedaan voor nutteloze projecten. Eind dit jaar moeten de rekeningen daarvoor worden betaald. Dan hebben wij het over een bedrag van totaal ruim elf miljard euro. Elf miljard euro!
De Commissie vond die uitgaven absoluut noodzakelijk en dit Parlement stelt nu dat het eigenlijk nog veel te weinig is. De nationale lidstaten moeten nog maar wat meer geld dokken voor al die geweldige nutteloze projecten. En die eis wordt voorgelegd te midden van de enorme economische crisis waarin wij momenteel zitten. Mensen weten niet meer hoe zij moeten rondkomen en dan vindt dit Parlement elf miljard euro een absoluut minimum. Wat een schandelijke schoffering van de weldenkende hardwerkende burger, wat een dieptepunt voor de democratie, wat een bespottelijke dwaasheid. Het is hoog tijd voor verkiezingen!
Göran Färm (S&D). - Herr talman! Kommissionär! Kolleger! Europaparlament är liksom kommissionen angeläget att få till stånd ett beslut om ändringsbudget 2 i samband med överenskommelsen om nästa långtidsbudget. Varför det, kan man undra. Betalningsanslag för 2013, vad har de med framtiden att göra? Jo, det har med framtiden att göra på flera sätt.
För det första handlar det om trovärdigheten för EU:s politik. EU måste ta sig ur sin betalningskris om vi ska upprätthålla förtroendet för våra satsningar på bland annat forskning och utbildning. Vilken forskare ger sig in i ett europeiskt forskningsprojekt om han är osäker på att i slutändan få betalt? Vem skickar studenter på Erasmusutbyte om man är osäker på att EU kommer att stå för sin del av kostnaden? Just nu kan EU inte betala sina räkningar.
För det andra: Den alltmer politiserade striden om de betalningsanslag som borde vara en teknisk följd av EU:s budgetambitioner måste få ett slut. Det vore helt förödande om unionen utöver den starkt nedskurna långtidsbudgeten, som reducerar EU:s ambitioner, dessutom på grund av otillräckliga betalningsanslag skulle få svårt att genomföra ens dessa hårdbantade program.
För det tredje: EU:s budget får enligt fördraget inte gå med underskott. Om vi trots det skulle få släpa med oss en massa obetalda räkningar in i nästa budgetperiod kan det bli samma hot mot trovärdigheten som när vissa euroländer slapp undan med sina brott mot stabilitets- och tillväxtpakten.
Vi är glada att en bred majoritet av medlemsstaterna – dessvärre med vissa undantag – tar sitt ansvar på allvar och vi ser fram emot en seriös behandling av även den andra delen av denna ändringsbudget som kommissionen väntas presentera inom kort.
Angelika Werthmann (ALDE). - Herr Präsident! Ich erinnere an dieser Stelle an die Sitzung im Dezember 2012, als sich Parlament, Rat und Kommission gemeinsam zu einer Erklärung verpflichtet hatten, alle ausstehenden Zahlungsanträge für 2012 im Frühjahr abzudecken.
Es hieß auch, dass dieser ausstehende Betrag zu einem frühen Zeitpunkt beglichen wird. Jetzt haben wir Herbst. Dies hat uns ein Defizit verschafft, und dies steht ganz klar im Gegensatz zu unserem Vertrag. Die Summe beläuft sich mittlerweile auf 11,2 Mrd. Euro, um den tatsächlichen Bedarf bis Ende dieses Jahres abzudecken.
Ich würde den Rat jetzt gerne fragen: Wenn wir uns einen Elektrotechniker holen um den Fernseher zu reparieren, zahlen wir den dann auch erst verspätet oder gar nicht? Der wird wenig erfreut sein. Ich möchte dem Rat dringend anraten, zu seinen Verpflichtungen zu stehen oder sie erst gar nicht einzugehen. Letzteres würde uns jetzt auf jeden Fall viel Ärger und vor allem unseren Bürgerinnen und Bürgern sehr viel Geld ersparen.
Salvador Garriga Polledo (PPE). - Señor Presidente, señor Comisario y demás miembros de la reducida familia presupuestaria, creo que las tres Instituciones hacemos un ejercicio de responsabilidad. Me explico: la Comisión Europea ha cumplido con su obligación de garantizar, presentando unas cifras reales sobre cuál es la situación real de los pagos en el año financiero 2013. Solicitar, en plena tormenta sobre las nuevas perspectivas financieras, 11 200 millones de euros adicionales para terminar el año y anunciar que, de no ser concedidos por las autoridades presupuestarias, se verían interrumpidos programas importantes y muy sensibles de la vida comunitaria demuestra un liderazgo y una iniciativa de la Comisión Europea y del Comisario Lewandowski que en los momentos actuales parecen particularmente bienvenidos.
El Parlamento Europeo, al mismo tiempo, ha sacrificado gran parte de sus expectativas; no olvidemos que somos representantes políticos elegidos en torno a un programa electoral que necesitamos ver cumplido para pedir otra vez el voto a nuestros electores el año que viene.
Aceptamos, por tanto, las razones del Consejo para restringir los pagos a niveles mínimos. No las compartimos, pero las tenemos que aceptar. No obstante, avisamos al Consejo: la aceptación de este mínimo nivel de pagos tiene un límite. Para el año 2013 el límite es la liberación de los 11 200 millones de euros en dos tramos. Este sistema funciona sobre la base de la confianza interinstitucional mutua y el respeto de las cifras dadas por el Comisario Lewandowski.
Esperamos, por tanto, una rápida aceptación de los 3 900 millones de euros restantes para no poner en peligro el año 2013, la propuesta del 2014 y la aprobación del nuevo marco financiero plurianual. Como ven, uno, después de tantos años, todavía mantiene la confianza en las Instituciones, en el procedimiento presupuestario.
Marta Andreasen (ECR). - Mr President, during my time as an MEP, this House has come every year, without exception, with a request to increase the EU budget and this, regardless of the current crisis and the austerity measures. Every year too, without fail, the Auditors have refused to approve the management of those EU funds. The problem is one of failure: failure to control that the taxpayers’ money is properly spent.
As recently as July, the Court of Auditors reported EUR 3 billion of waste in road construction projects. This audit only covered four countries so I fear that the overall figure across the EU would be much higher. If we did a proper job we would not need to engage in a multi-million information campaign ahead of the 2014 elections. EU taxpayers do not trust us because we do not look after their interests; we should stop putting more money into this black hole.
Roger Helmer (EFD). - Mr President, the European Council is at least seeking to exercise some budgetary restraint.
Meantime, we in this House call upon our voters for austerity, while we ourselves practice extravagance. Two hundred million euros a year to commute to Strasbourg; EUR 150 million for Mr Hans-Gert Pöttering’s House of European History, or is it perhaps the House of European Horrors? And now we read that we are spending EUR 6 million on a pre-election propaganda campaign!
Mr President, I have seen the commercial. We say that we are ready to listen to the people, so let me tell you what my four million constituents are telling me in the British East Midlands. They are saying they have had enough of the European Union; they are sick to death of paying for it; they are sick to death of its petty rules and interference; they think it does them more harm than good. They believe they would be better off out.
Colleagues, as Oliver Cromwell famously remarked, ‘You have sat here too long for any good you may have been doing. For God’s sake, go!’
Jean-Marie Le Pen (NI). - Monsieur le Président, Mesdames et Messieurs, ce budget rectificatif est – nous le savons tous – la part centrale d'un accord entre Parlement européen et Conseil pour les budgets 2014 à 2020.
Pour mon pays, l'effort supplémentaire est de l'ordre de 1,8 milliard d'euros. Sans doute peu pour vous, mais beaucoup pour les contribuables français qui, après des années d'austérité, n'ont jamais été autant ponctionnés. Car cette année, en plus de ces près de 2 milliards – qui vont encore alourdir la contribution française nette de 7 milliards d'euros par an –, nous devons faire face à 5 milliards supplémentaires de dépenses européennes dites "exceptionnelles": 1,5 milliard pour l'augmentation de capital de la Banque européenne d'investissement et 3,5 milliards pour le mécanisme européen de stabilité dont j'ai du mal à croire à "l'exceptionnalité". Ce sont au bas mot 12 milliards de dépenses en plus. Pour quels résultats? Un chômage qui explose, une situation économique et sociale catastrophique dans l'Europe de Bruxelles, dont les orientations politiques, l'acharnement thérapeutique à sauver l'euro sont largement responsables.
Le budget 2014, approuvé par le Conseil, est d'ores et déjà contesté parce qu'insuffisant – paraît-il – pour soutenir la croissance. Même M. Van Rompuy sait que le budget européen, de par sa structure et son montant, ne peut être autre chose qu'un budget largement clientéliste et largement inefficace.
Jan Olbrycht (PPE). - Panie Przewodniczący! Dzisiejsza debata mam dwa aspekty. Pierwszy aspekt dotyczy pracy nad wieloletnią perspektywą, kwestii lojalności i uczciwości partnerów wobec siebie, dotrzymywania słowa, dotrzymywania terminów, ale również zapewnienia płynności finansowej w budżecie Unii Europejskiej. Ten pierwszy aspekt odnosi się do spraw aktualnych i dotyczy kwestii związanych z przyszłym budżetem.
Natomiast równie ważny jest drugi aspekt. W gruncie rzeczy dyskutujemy dzisiaj również o nieefektywności rozwiązań systemowych. W gruncie rzeczy jesteśmy w sytuacji, w której w kasie Unii Europejskiej zabrakło pieniędzy. Wszyscy zdajemy sobie sprawę z tego, że zwiększenie budżetu o 11 mld jest absolutnie wyjątkowe i niespotykane do tej pory w historii Unii Europejskiej. Zwiększenie o 11 mld jest wydatkiem ogromnym dla państw członkowskich. My, jako posłowie do Parlamentu, powinniśmy sobie z tego zdawać sprawę. To jest ogromny wysiłek, ale ten wysiłek musi być zrealizowany nie dlatego, że takie jest życzenie Parlamentu Europejskiego, tylko dlatego, że przez ostatnie lata płatności były definiowane za nisko. W związku z tym nawarstwiały się problemy.
Dzisiejsza debata musi być rozmową o systemie budżetu w Unii Europejskiej, musi być debatą o tym, w jaki sposób uniknąć sytuacji, w której Unia staje się niewiarygodna, ponieważ nie płaci za zobowiązania, na które się zgodziła. Prosiłbym w związku z tym, żebyśmy po dzisiejszej debacie nie tylko wyciągali wnioski bieżące dotyczące naszych negocjacji, ale żeby był to początek debaty na temat zreformowania systemu budżetu Unii Europejskiej w przyszłości.
Interventi su richiesta
Juan Andrés Naranjo Escobar (PPE). - Señor Presidente, la posición del Consejo sobre el presupuesto para el próximo año y el presupuesto rectificativo número 2 de este año tienen mucho en común, como ya han puesto aquí de manifiesto distintos colegas: una actitud del Consejo, cuando menos, obstruccionista y contradictoria.
Voy a poner un ejemplo pequeño, pero práctico y de alcance simbólico: se trata del montante previsto para atender el gasto de las Escuelas Europeas. Como ponente permanente de este tema en la Comisión de Presupuestos, no puedo admitir el recorte, sin justificación, que ha hecho el Consejo por un montante de 3 millones de euros, cuando ya se parte de un recorte previo de casi un 5,6 % sobre el año 2013.
Esto, desde mi punto de vista, es inexplicable porque no se trata de un gasto operativo, se trata de un gasto administrativo que, en su mayor parte, va a destinarse a los salarios de los enseñantes.
Monika Flašíková Beňová (S&D). - Európsky rozpočet predstavuje jeden z najdôležitejších nástrojov na prekonanie krízy. Každý občan Európskej únie má mať právo participovať na výhodách, ktoré rozpočet prináša, a má mu priniesť prospech, či už na vnútroštátnej, regionálnej alebo európskej úrovni.
Preto je našou povinnosťou zamerať sa najmä na skvalitnenie života našich občanov, na zvýšenie zamestnanosti, eliminovanie nezamestnanosti mladých ľudí, na nárast konkurencieschopnosti a ozdravenie konkurenčného prostredia pre podnikateľov.
Musíme minimalizovať byrokratické prekážky a aj týmto podporovať malých a stredných podnikateľov, ktorí sú pre ozdravenie našej ekonomiky mimoriadne dôležití. Rovnako tak musia byť podporované úspešné projekty, ako je napríklad Erasmus.
Preto problém rozpočtu 2013, ale najmä jeho vyriešenie vo forme druhého opravného rozpočtu, je predzvesťou rozpočtu na rok 2014, ale aj viacročného finančného rámca. Jedenásť a pol miliardová medzera vo finančných prostriedkoch, aj keď znížená na 7,5 miliardy, je skutočne veľká a my teraz potrebujeme najmä stabilitu.
Musíme zohľadniť obmedzenia, ktoré máme, a preto my, Parlament, musíme v tejto chvíli apelovať na Radu, aby dostála svojim záväzkom za rok 2013. Aj keď Rada trestuhodne mešká, našou povinnosťou je vytvoriť priestor pre aspoň pár najbližších mesiacov, a tým spôsobom zabezpečiť, že občania v našich členských štátoch dostanú financie tak, ako to bolo pripravené.
Alda Sousa (GUE/NGL). - Senhor Presidente, em julho deste ano, este Parlamento aprovou por uma larga maioria, pelos três grupos maiores deste Parlamento, uma resolução sobre o Quadro Financeiro Plurianual. O meu Grupo votou contra esse acordo por nos parecer, evidentemente, que ele baixava o orçamento plurianual para os próximos 7 anos, mesmo em números absolutos em relação ao Quadro Financeiro anterior, e não tinha as opções certas.
Creio que o resultado está à vista. O Conselho acaba de nos confirmar, hoje, que vai haver cortes em relação ao primeiro orçamento correspondente a este Quadro Financeiro Plurianual, que é o de 2014.
O que acontece agora é que nós temos ainda, estamos a discutir o orçamento retificativo de 2013, em setembro de 2014, ou seja, todo um conjunto de pagamentos que estão em atraso, e apenas está em causa votarmos a primeira tranche. É fundamental que o façamos, mas isto reflete uma sobreorçamentação sucessiva em vários anos de orçamento. E isto é impossível. Esta Europa não pode continuar. Este Parlamento não pode permitir esta sobreorçamentação consecutiva.
Andrej Plenković (PPE). - Hvala lijepa gospodine predsjedavajući, prije svega bih zahvalio kolegi Lavi na vrlo kvalitetno pripremljenom izvješću o draft budžetu broj dva za 2013. godinu koji je nastavak razgovora iz procesa mirenja od prošle godine. Mislim da je ovaj proračun povezan i sa raspravom o proračunu za 2014. i sa dogovorom o višegodišnjem financijskom okviru, sve su to povezana pitanja a ključno pitanje vjerodostojnosti EU u ovom trenutku čini mi se mogućnost plaćanja. Zato mi se s aspekta nove države članice i zastupnika iz nove države članice čini ključnim da ne dođemo u situaciju da nemamo sredstava za financiranje kohezijske politike, za financiranje malih i srednjih poduzeća, programa za mlade, Erasmusa, istraživanja. Ja imam povjerenja u procjenu Komisije koliko joj sredstava treba, vidjeli smo sa izmjenama na proračun broj jedan za 2013. da je Vijeće kasnilo, ne bi bilo dobro da se taj trend ponovi i sa ove dvije tranše koje očekujemo da se riješe plaćanja od 11,2 milijardi i uđemo u novu financijsku perspektivu sa solidnim financijskim stanjem i vjerodostojnošću. Hvala lijepa.
Jan Kozłowski (PPE). - Panie Przewodniczący! Pragnę wyrazić zaniepokojenie cięciami planowanymi przez Radę w budżecie na rok 2014 zarówno po stronie zobowiązań, jak i płatności. Komisja Europejska w swojej propozycji zmniejszyła już wysokość budżetu o 6% w porównaniu z rokiem poprzednim, co wydaje się poważną redukcją, zwłaszcza w dobie kryzysu. Szczególnie zaskakuje mnie fakt, że Rada zdecydowała się na największe cięcia w dziale 1A, co oznacza mniejsze nakłady na wzrost konkurencyjności i zatrudnienia. Pozostaje to w sprzeczności z czerwcową decyzją Rady o przeznaczeniu większej ilości środków na programy wspierające zatrudnienie ludzi młodych i wzrost gospodarczy. Mam nadzieję, że dzisiejsza debata przyczyni się do zmiany stanowiska szefów rządów i państw.
(Fine degli interventi su richiesta)
Janusz Lewandowski, Member of the Commission. − Mr President, let me briefly respond to some voices in this House: what we need for 2013 to cover the real shortage – and accumulation of problems from previous years – is to cover legitimate claims, not an expenditure invented by the Commission. This is about bills coming from the Member States passing severe controls, as the taxpayers’ money coming to the European budget is better controlled than public expenditure at the Member State level because there is not only a domestic control but also Brussels control and the audit.
What is suspended is suspended, and what is cancelled is cancelled but the amending budget is to cover legitimate claims coming from the Member States. Even in a time of austerity one needs to pay one’s electricity bill. This is a question of trust; this is a question of credibility. Even in times of austerity you need to show your monetary gesture of solidarity with the victims of floods in Germany and in Austria. This is again a question of credibility and image of the EU institutions.
Anne Jensen was asking a real question: whether EUR 11.2 billion – a huge amount really, an accumulation of problems – is enough for 2013. First of all, that is to pay out what legally should be paid in 2013 and is for bills coming until the end of October, but we really need the full amount this year – so an additional 3.9 billion this year in order to reduce the legacy of this financial perspective for the next financial perspective to the size of normal overhang and not unusual overhang of claims as it was between 2012 and 2013. And for sound budgeting we need to exploit the full ceilings of the 2014 budget also.
We are now starting an historical experiment of how to finance more Europe with less money. More Europe in terms of geography. We have a new Member State; we have lot of new competences with less money. I do believe – and it has been demonstrated in various countries – that the European budget is an investment budget. This is a partial answer to how to solve the dilemma of financing growth, jobs and investment in times of fiscal consolidation. There is no perfect answer, but the EU budget is a partial answer to this problem.
Giovanni La Via, relatore. − Signor Presidente, dal dibattito in Aula è emerso chiaramente che la maggior parte dei grandi gruppi politici si muove verso un'approvazione di questo bilancio rettificativo.
Si tratta di un passo importante perché – come giustamente affermato dal Commissario – una volta che si sono presi degli impegni è giusto dare luogo ai successivi pagamenti. Ma è anche un passo importante perché vogliamo che la nuova programmazione finanziaria inizi nel modo migliore, senza un riporto straordinario di debiti di pagamento dagli anni precedenti.
È chiaro – e il messaggio è inviato al Consiglio – che quando si prendono degli impegni – e il Consiglio nella fattispecie è stato estremamente prodigo negli anni precedenti in molti casi – arriva poi il momento di pagare il conto. Oggi quel momento è arrivato!
In occasione di un trilogo con la Commissione e la Presidenza lituana, il Commissario ha affermato che a questo punto dell'anno abbiamo già consumato due terzi degli stanziamenti di pagamento relativi al bilancio del 2013. Siamo perfettamente consapevoli che la parte dell'anno nella quale maggiori sono i fabbisogni di pagamenti è l'ultima, perché gli impegni presi relativamente alla politica di coesione e alla politica di sviluppo rurale si trasformano in fatture, trasferite alla Commissione e agli Stati membri, che devono essere pagate. È dunque evidente che questo è il momento nel quale abbiamo maggiori necessità su molte linee di bilancio.
Quest'anno la Commissione è stata costretta a operare una serie rilevantissima di storni, appunto per cercare di implementare le politiche. È questo un segnale evidente che non si tratta di un capriccio della Commissione, ma piuttosto di un forte fabbisogno di interventi di pagamento per quest'ultima parte dell'anno, sul quale spero che domani questo Parlamento voglia esprimere un voto favorevole e rilevante a favore del bilancio rettificativo n. 2.
Colgo l'occasione per invitare ancora una volta la Commissione a presentare in tempi brevi il nuovo bilancio rettificativo.
President. − The debate is closed.
The vote will take place on Wednesday, 11 September at 12.00.
Written statements (Rule 149)
Vladimír Maňka (S&D), písomne – Je mimoriadne dôležité, aby sme do konca roka vysporiadali platobné záväzky EÚ za rok 2013. Ak chceme úspešne bojovať s krízou a druhotnou platobnou neschopnosťou, musíme konať urýchlene. Návrh opravného rozpočtu č. 2 len pomôže Rade a Komisii tieto záväzky riešiť.
Táto tranža na splnenie požiadavky Európskeho parlamentu samozrejme nestačí. Preto by Komisia mala urýchlene predložiť ďalší opravný rozpočet. Len po splnení tohto záväzku Európsky parlament podporí schválenie rozpočtu na rok 2014, ako aj nový viacročný finančný rámec na roky 2014 – 2020.
V súvislosti s výnosom z pokút a penále vo výške 290 mil. eur sa budem zaujímať o ich zdroj a pôvod. Hovorím to preto, lebo je potrebné preskúmať tvrdosť uplatňovania korekcií zo strany Komisie hlavne voči obciam a mestám, ako aj samosprávnym krajom. Tieto korekcie niekedy nemajú so spravodlivosťou nič spoločné. Potom môže z takýchto korekcií vznikať dojem, že hlavným účelom je za každú cenu získať zdroje pre naplnenie záväzkov EÚ. Má to však aj opačný efekt: v kríze to môže mimoriadne poškodiť tých, ktorých zdroje sú najviac obmedzené. Môže to negatívne ovplyvniť už aj dnes nedostatočné čerpanie európskych zdrojov, a tým aj nezamestnanosť, solventnosť, stabilitu a hospodársky rast.
Γεώργιος Σταυρακάκης (S&D), γραπτώς. – Το σχέδιο διορθωτικού προϋπολογισμού (ΣΔΠ) αριθ. 2 του 2013 αφορά την αύξηση των πιστώσεων πληρωμών που θα επιτρέψει στην Επιτροπή να πληρώσει τους εκκρεμείς λογαριασμούς του 2012 σε όλους τους τομείς πολιτικής του προϋπολογισμού της ΕΕ, ιδιαίτερα στο πλαίσιο των διαρθρωτικών ταμείων και του ταμείου συνοχής, που δεν μπορούσαν να καταβληθούν εγκαίρως λόγω της έλλειψης επαρκών πιστώσεων πληρωμών στον Προϋπολογισμό του 2012. Στο πλαίσιο των διαπραγματεύσεων για το ΠΔΠ 2014-2020, οι Πρόεδροι ΕΚ, Επιτροπής και Συμβουλίου κατέληξαν σε συμφωνία το Συμβούλιο να αποδεσμεύσει τη πρώτη δόση του ΣΔΠ 2/2013 ύψους 7,3 δις ευρώ και η Επιτροπή να υποβάλει στις αρχές του φθινοπώρου ένα επιπλέον ΣΔΠ για το 2013 για να αποφευχθεί η οποιαδήποτε έλλειψη στις πληρωμές μέχρι το τέλος της χρονιάς. Το Ευρωπαϊκό Κοινοβούλιο επανειλημμένα έχει καταστήσει σαφές ότι δεν θα επιτρέψει να υπάρξει διαρθρωτικό έλλειμμα στον προϋπολογισμό της ΕΕ στο τέλος του 2013, το οποίο θα μεταφερθεί και θα επιβαρύνει τη νέα δημοσιονομική περίοδο. Γι αυτό τον λόγο, αναμένει την πρόταση της Επιτροπής για ένα νέο ΣΔΠ και υπενθυμίζει την πολιτική δέσμευση του Συμβουλίου ότι θα αποφασίσει ως προς τον νέο αυτό διορθωτικό προϋπολογισμό χωρίς καθυστέρηση.