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Процедура : 2013/2042(INI)
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Етапи на разглеждане на документа : A7-0269/2013

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A7-0269/2013

Разисквания :

PV 07/10/2013 - 21
CRE 07/10/2013 - 21

Гласувания :

PV 08/10/2013 - 9.11
CRE 08/10/2013 - 9.11
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P7_TA(2013)0401

Пълен протокол на разискванията
Понеделник, 7 октомври 2013 г. - Страсбург Редактирана версия

21. Бюджетни ограничения за регионалните и местните органи по отношение на структурните фондове на ЕС (кратко представяне)
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  President. − The next item is the report by Erminia Mazzoni, on behalf of the Committee on Regional Development, on effects of budgetary constraints for regional and local authorities regarding the EU’s Structural Funds expenditure in the Member States (2013/2042(INI)) (A7-0269/2013).

 
  
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  Erminia Mazzoni, relatrice. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, la relazione che discutiamo si occupa di analizzare gli effetti sulla spesa dei Fondi strutturali dei vincoli di bilancio imposti alle autorità regionali e locali dal patto di stabilità: la crisi economica e finanziaria ha irrigidito le regole del pareggio di bilancio imponendo tagli generalizzati alla spesa senza alcuna distinzione tra uscite correnti e investimenti.

L'effetto immediato è stato quello di limitare, fin quasi a inibirle totalmente, le politiche volte a rilanciare l'economia e la crescita. La conseguenza di questo stato di cose ha avuto ripercussioni in particolare sulla politica di coesione, in quanto essa è per sua natura tesa alla spesa per investimento al fine di superare gli squilibri sociali, economici e territoriali tra gli Stati membri. Purtroppo, tra tagli e vincoli, le autorità regionali e locali chiamate ad attuare le agende europee, si trovano oggi di fronte alla difficoltà di rispettare gli impegni di programmazione.

I dati sulle percentuali di spesa raggiunte, sull'aumento del divario tra economie forti ed economie deboli, confermano che la coesione sta arretrando. La relazione quindi formula tre proposte che tendono a bilanciare la necessità di investimenti pubblici con il rispetto rigoroso delle regole fiscali di bilancio dell'Unione in relazione ai cofinanziamenti nazionali dei programmi dei Fondi strutturali europei.

La prima ipotesi è quella dell'esclusione della spesa pubblica legata all'attuazione dei programmi cofinanziati dai Fondi strutturali e di investimento dalla definizione di deficit strutturale del patto di stabilità e crescita: la motivazione è che questa spesa è volta a realizzare gli obiettivi EU2020 e a sostenere la competitività, la crescita e la creazione di posti di lavoro. L'attuale situazione produce invece un corto circuito tra politiche europee, determinando che, da una parte, si inibisce la spesa, e dall'altra si sanziona perché non si spende.

La seconda proposta formulata nella relazione è che il calcolo, in ogni caso, dell'onere legato agli investimenti sia effettuato al netto delle imposte delle tasse. Queste voci, infatti, sono partite di giro e correnti che impropriamente vanno a incidere sulla determinazione del deficit.

La terza proposta è la possibilità di scrivere in bilancio all'inizio del periodo di programmazione l'intero ammontare delle risorse europee, lasciando la quota di cofinanziamento nazionale nei bilanci successivi. L'obiettivo è quello di consentire alle autorità nazionale, regionali e locali di garantire il pareggio con le entrate che negli anni successivi presumibilmente si siano prodotte con gli investimenti.

L'invito che con questa relazione si intende rivolgere alla Commissione e agli Stati membri è di tener conto delle proposte formulate anche nei negoziati in corso sul pacchetto di coesione. La necessità di una maggiore flessibilità è contenuta anche mandato che la commissione REGI ha affidato ai relatori che sono impegnati nel trilogo sul pacchetto legislativo coesione quindi lavoriamo in perfetta coerenza. La relazione peraltro arriva in Aula con il voto quasi unanime della commissione per lo sviluppo regionale: 40 voti a favore e 2 sole astensioni.

A questo si aggiunga il parere favorevole della commissione per i bilanci e il parere favorevole della commissione per l'occupazione e gli affari sociali. Questa relazione accompagna in modo assolutamente coerente il dibattito che si è aperto in seno al Consiglio europeo, è in linea con gli impegni sull'introduzione della golden rule nelle politiche fiscali europee e con gli obiettivi di costruire un'Europa inclusiva, intelligente e sostenibile entro il 2020.

È inutile continuare a votare in questo Parlamento appelli alla Commissione europea affinché promuova l'occupazione, affinché promuova lo sviluppo delle infrastrutture, affinché rilanci l'economia, se poi non si risolvono i punti di criticità, i nodi che il patto di stabilità e crescita evidenzia nel corso della sua attuazione. Mi auguro quindi, alla luce di queste considerazioni, che il Parlamento sappia dimostrare, con un voto di favore all'intera relazione, di essere attivo e consapevole colegislatore e non si lasci condizionare dai tentativi di una minoranza di avvilire lo spirito comunitario a favore di un interesse nazionalistico.

 
  
 

Catch-the-eye procedure

 
  
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  Roberta Angelilli (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, ottima la relazione della collega Mazzoni perché offre proposte concrete per assicurare la giusta flessibilità nel rispetto del patto di stabilità.

Tra le priorità: scorporare dal patto gli investimenti pubblici produttivi che – vale la pena ricordarlo – per il 60% è attuato a livello regionale e locale; poi escludere, eventualmente anche in modo parziale, dal patto la quota di cofinanziamento nazionale dei Fondi europei. Parliamo di spese strategiche, vitali, per conseguire gli obiettivi di Europa 2020; parliamo di sostenere la competitività, la crescita, il lavoro. Il patto, vale la pena ricordarlo, è sì di stabilità, ma anche di crescita, non possiamo morire di austerity!

 
  
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  Csaba Sándor Tabajdi (S&D). - Tisztelt Elnök úr! Biztos asszony! Gratulálok Mazzoni képviselőtársamnak a kiváló jelentéshez és egyetértek a javaslataival. Nem vitás, hogy a kohéziós politika rendkívül fontos az Unió életében és sajnálatos módon csökkentek a kohéziós források 2014 és 2020 között. Ezért rendkívül fontosak Mazzoni képviselő asszony javaslatai, hogy legalább a felhasználási szabályok legyenek rugalmasabbak, például a makrogazdasági feltételrendszer egy rendkívül rossz javaslat. Ezért teljes mértékben támogatom azt a javaslatát Mazzoni képviselő asszonynak, miszerint a kohéziós politika esetében az állami társfinanszírozást nem szabadna beszámolni a stabilitási és növekedési paktum szerinti strukturális hiányba. Ez rendkívül fontos ilyen forráshiány esetén. Teljes mértékben támogatom az új tagállamok és a déli országok nevében egyaránt.

 
  
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  Pat the Cope Gallagher (ALDE). - A Uachtaráin, ba mhaith liom mo bhuíochas a chur in iúl don rapóirtéir as ucht an tuarascáil thábhachtach seo a ullmhú. Ba mhaith liom díriú ar réigiún na teorann, lár na tíre agus an Iarthair in Éirinn.

This region has been greatly affected by rising unemployment levels as a result of the economic recession. Despite this, the Border, Midlands and Western (BMW) region was reclassified as a more developed region, due to the outdated GDP per capita levels which were used. The situation was partially reversed when this region was allocated a special provision of EUR 100 million. Of course, I raised this issue on several occasions in the Committee on Regional Development. Unfortunately, this region is still expected to receive a reduction in funding over the next seven years. Therefore, it is imperative that the government, in addition to funding the BMW region, also commits to co-financing rural development, such as Leader, youth unemployment and improving the quality of high-speed broadband throughout rural Ireland, to mention but a few.

 
  
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  Νικος Χρυσόγελος (Verts/ALE). - Θα ήθελα να ευχαριστήσω τη συνάδελφο γιατί πραγματικά έχει μπει στην ουσία του προβλήματος: πρέπει, δηλαδή, να αντιμετωπίσουμε τα δημοσιονομικά προβλήματα αλλά, από την άλλη πλευρά, η κρίση και η πολιτική λιτότητας έχουν οδηγήσει σε χειρότερα προβλήματα. Ας δούμε, για παράδειγμα, την Ελλάδα: η οικονομία της έχει καταρρεύσει, έχει τεράστια προβλήματα ανεργίας, το χρέος της έχει επιδεινωθεί και διαλύεται η κοινωνική της συνοχή.

Τι πρέπει να κάνουμε; Για να καλύψουμε τη μείωση των δαπανών από το δημόσιο θα έπρεπε να αυξηθούν οι δαπάνες από τις περιφέρειες, να ενισχυθεί η οικονομία. Αλλά ακριβώς αυτές οι περιφέρειες, οι οποίες έχουν περισσότερο ανάγκη από επενδύσεις, είναι αυτές που αντιμετωπίζουν ακόμη περισσότερα προβλήματα γιατί χάνουν και πόρους από τον κρατικό προϋπολογισμό και ιδίους πόρους και αντιμετωπίζουν προβλήματα και με το προσωπικό που χάνεται.

Άρα, οι στόχοι της Ευρώπης 2020 είναι πιθανό να μην επιτευχθούν. Τι θα πρέπει να γίνει; Πρέπει το Ταμείο Συνοχής και τα άλλα ευρωπαϊκά διαρθρωτικά και επενδυτικά ταμεία να ενισχύσουν τόσο τις περιφέρειες και τις μικρομεσαίες επιχειρήσεις όσο και την κοινωνική οικονομία, πρέπει να υπάρξει ευελιξία στα προγράμματα, να υπάρξει μεγαλύτερη αποτελεσματικότητα στη χρήση των πόρων και οι ίδιες οι περιφέρειες να αυξήσουν την ικανότητά τους να απορροφούν προγράμματα.

Αυτή τη στιγμή υπάρχει ένας φαύλος κύκλος που δεν μας οδηγεί σε συνοχή αλλά, απεναντίας, εντείνει τις ανισότητες και τις διακρίσεις μεταξύ των περιφερειών και αυτό το βλέπουμε όχι μόνο σε επίπεδο περιφερειών στην Ευρώπη αλλά και στο εσωτερικό της κάθε χώρας και στο εσωτερικό της κάθε περιφέρειας.

 
  
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  Ivana Maletić (PPE). – Predsjedavajući, posebno zahvaljujem izvjestiteljici na ovom izvješću kojim ukazuje na važnost aktivnog sudjelovanja jedinica lokalne i područne (regionalne) samouprave u kohezijskoj politici. Posebno pozdravljam isticanje važnosti povezivanja strateških prioriteta i ciljeva donesenih na EU razini s nacionalnim, regionalnim i lokalnim ciljevima. Partnerstvo kao načelo kohezijske politike posebno se promovira te se naglasak stavlja na lokalne akcijske grupe koje treba razvijati i poticati jer su one pokretači inovativnih i kreativnih rješenja. U izvještaju je posebno istaknuto da ne treba u kalkulaciju strukturnog deficita uključivati projekte koji se financiraju strukturnim instrumentima, što u potpunosti podržavam. Neophodno je naći pravu mjeru između potrebe za fiskalnom konsolidacijom, s jedne strane, i potrebe za snažnim ulaganjima u rast i razvoj potpomognut strukturnim instrumentima, s druge strane. Bez toga manje razvijene države članice nećemo pokrenuti.

 
  
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  Ruža Tomašić (ECR). – Kao zastupnica iz Hrvatske u kojoj jedinice lokalne samouprave imaju velikih problema s financijskom održivošću, pozdravljam napore u podizanju svijesti o ovom pitanju. No smatram kako ne treba inzistirati na primjeni jedinstvenog modela na razini Unije s obzirom da države članice nemaju jednake sustave lokalne samouprave, a ni jedanku razinu decentralizacije. Slažem se da moramo raditi na tome da slabije razvijene regije i države dostignu one razvijenije. Solidarnost jest temeljna europska vrijednost, ali morali bismo na vrijeme izbjeći opasnost da se bogatije regije i države osjete iskorištavanima od strane siromašnijih. Stoga smatram da bi Unija prije svega trebala poticati reforme sustava lokalne samouprave u članicama u kojima je to potrebno kako bi novac iz fondova bio što efikasnije iskorišten. Nama, iz siromašnijih država, bogatije članice mogu ponuditi puno više od novca, prije svega, konstruktivan savjet i pomoć pri implementaciji reformi koje bi naš sustav učinile učinkovitim poput njihovog.

 
  
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  Dubravka Šuica (PPE). – Trenutna kriza je zaista utjecala na situaciju u lokalnoj i regionalnoj samoupravi. S jedne strane imaju problem u smanjenju prihoda budući da središnje vlasti režu transfere i traže od lokalnih vlasti da doprinesu mjerama štednje, a s druge strane moraju osigurati povećane zahtjeve za socijalnim uslugama. Zato mislim da je neophodno da se jedinice lokalne uprave i samouprave usmjere prema investicijama i to održivima i pametnima. Važno je da je Odbor regija prihvatio ovaj prijedlog jednoglasno, velikom većinom, a isto tako i Odbor za regionalni razvoj. Dakle, sve usmjeriti prema konkurentnosti, rastu i stvaranju radnih mjesta i omogućiti fleksibilnost Sporazuma za stabilnost i gospodarski rast. Ne smiju lokalne i regionalne vlasti biti kažnjene zbog teškoća s kojima su se suočile države članice na nacionalnoj razini i zato se pridružujem onima koji se zalažu za pojednostavljivanje pravila i povećanu transparentnost u upravljanju strukturnim fondovima, time omogućujući bolju i bržu implementaciju projekata, pogotovo za Hrvatsku koja se upravo pridružila i koja je upravo na pragu korištenja fondova.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL). - Este relatório reconhece a clara tendência para uma desigualdade regional crescente na União Europeia. Mas como aqui chegámos e o que é necessário fazer para inverter este caminho?

Primeira questão: o aprofundamento da integração, o mercado único, as políticas comuns, a sua matriz neoliberal, pela sua natureza capitalista conduzem ao desenvolvimento desigual, inevitavelmente à divergência.

Esta é uma dinâmica que os recursos destinados à coesão, manifestamente insuficientes, nunca foram capazes de contrariar.

Segunda questão: a inversão deste caminho exige uma alteração profunda das políticas da União Europeia. Exige o reconhecimento do direito de cada país e de cada região ao desenvolvimento e o incentivo ao pleno aproveitamento do seu potencial endógeno.

Exige um reforço substancial das dotações para a coesão económica e social e não o seu enfraquecimento como prevê o quadro financeiro plurianual 2014-2020.

Exige também condições de mobilização das verbas da coesão e de outras verbas do orçamento da União Europeia que evitem o seu desperdício, facilitando a mobilização das contrapartidas nacionais e acabando com inaceitáveis regras de condicionalidade macroeconómica.

 
  
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  Seán Kelly (PPE). - A Uachtaráin, go raibh maith agat as an seans a thabhairt dom labhairt ar an ábhar tábhachtach seo go háirithe ós rud é go bhfuil mé i mo bhall den Choiste um Fhorbairt Réigiúnach agus ba mhaith liom Bean Mazzoni a mholadh as ucht an dea-obair atá déanta aici arís anseo.

When we first started discussing 2020 the key word was simplification. In recent times we have moved on from simplification to flexibility, and if we can implement those two aspirations then I think we will make much progress and ensure that monies are well spent for the benefit of our citizens.

GDP has been mentioned by my colleague Mr Gallagher as not being a perfect model, and certainly within regions there are often very poor areas. That is why the flexibility for local regions and local governments to work through groups like Leader to do what is best for their communities is so very important.

I think the proposals here at least allow that to happen.

 
  
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  Marie-Thérèse Sanchez-Schmid (PPE). - Monsieur le Président, chers collègues, oui, l'effet des contraintes budgétaires sur la consommation des Fonds européens n'est pas neutre. L'Europe aura investi, depuis 2007, 350 milliards d'euros pour la croissance des régions. Le principe de ces Fonds est l'effet levier. Lorsque l'Europe finance deux euros, les autorités nationales et régionales doivent financer un euro supplémentaire. Avec la crise et les nécessaires restrictions qui l'accompagnent, certaines collectivités locales peinent à apporter cet euro supplémentaire au détriment de l'investissement et de l'emploi.

Ce n'est pas l'austérité qui est à l'origine des difficultés des États mais l'accumulation des déficits. Dépenser mieux sera l'une des principales priorités de la prochaine programmation, aussi bien pour l'Union européenne que pour les États.

Oui, il faut de la flexibilité mais les États et les collectivités se doivent d'être rigoureux, de tenir les engagements auxquels leur appartenance à l'Union européenne les oblige et de respecter le pacte de stabilité autant que la recherche d'efficacité des Fonds européens. Alors seulement, la croissance pourra repartir sur des bases saines et durables.

 
  
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  Biljana Borzan (S&D). – Kohezijska politika glavni je instrument Europske unije u borbi protiv krize i recesije. No organičenja koja proizlaze iz Pakta o stabilnosti i rastu mogla bi poništiti neke pozitivne efekte kohezijske politike. Obveza štednje na nacionalnoj razini te posljedično otežano sufinanciranje projekata lokalnim i regionalnim vlastima značajno bi suzilo mogućnost iskorištavanja sredstava iz strukturnih fondova. Kako to obično biva, naravno najteže bi bile pogođene one siromašnije i slabije razvijene regije. Iz tog razloga podržavam ovaj izvještaj koji predlaže niz mjera kojima bi se sufinanciranje programa iz kohezijske politike ili djelomično ili potpuno izuzelo iz obveza Pakta o stabilnosti i rastu. Stoga smatram da je to korak u pravom smjeru jer radi se o sredstvima koja su usmjerena ka novom zapošljavanju, rastu i konkurentnosti.

 
  
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  Jaroslav Paška (EFD). - Aj v mojej krajine sa vláda rozhodla preniesť konsolidačné opatrenia na regionálnu správu mesta a obce. V bratislavskom kraji napríklad odložila realizáciu Penty projektu, rýchleho železničného prepojenia Bratislavy s Viedňou. Keďže regionálna správa je hlavným animátorom regionálneho rozvoja a má podiel až na 60 % verejných investícií, spôsobilo prenesenie konsolidácie na regióny v roku 2011 viac ako 10 % pokles investícií v porovnaní s predchádzajúcim rokom. Preto som aj ja presvedčený o tom, že harmonickejšiemu rozvoju regiónov by pomohlo vytvorenie nového nástroja pod vedením regionálnych správ a obcí, ktorý by kreatívnym skupinám na miestnej úrovni umožnil rozvíjať miestne stratégie udržateľného rastu. Aplikácii takéhoto nástroja by, myslím si, prospelo výraznejšie zjednodušenie pravidiel a zvýšenie pružnosti pri plánovaní a poskytovaní európskej pomoci. Obdobie stagnácie či krízy je charakteristické aj rastúcim dopytom po sociálnych službách. Preto by sme mali venovať väčšiu pozornosť zlepšeniu Európskeho sociálneho fondu, najmä pre menšie projekty na miestnej úrovni.

 
  
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  Maria Damanaki, Member of the Commission. − Mr President, the Commission welcomes the Parliament initiative and we also share the concerns expressed in the report by Ms Mazzoni. The economic crisis has really altered the convergence process among European regions and regional disparities are growing, in particular in terms of unemployment.

Regional and local authorities are key players to help European economies recover from the current crisis. In 2011, for example, more than 46 % of the growth-enhancing expenditure in the European Union of 27 Member States was carried out by sub-national authorities: 46 %. Sub-national governments also contribute significantly to public investment. In 2012, around 60 % of total public investment in the European Union of 27 was carried out by sub-national authorities.

The economic crisis has reduced revenue for regional and local authorities, it is true, and the growth-enhancing type of expenditure and public investment has been dramatically squeezed. In 2011 sub-national public investment dropped to 2.1, returning to its 1997 level. In real terms sub-national public investment fell by 5.8 % in 2010, 6.5 % in 2011, and fell again in 2012.

It is obvious that this situation has negative implications. Several Member States have signalled growing difficulties in co-financing EU programmes, which can only negatively affect delivery of the objectives. This trend is worrying as it shows that the economic crisis has seriously affected the capacity of regional and local authorities to provide public expenditure which is critical to maintaining favourable growth prospects in the future.

The Commission has proposed a number of measures to facilitate the budgetary management of these resources. Firstly, we have proposed going for higher co-financing grades through top-ups in the current period and in the future.

Secondly, the current situation also requires that resources be used in the most effective manner: in particular, the strategic orientation of the programmes has been enhanced and focused on the Europe 2020 Strategy, procedures have been simplified and the use of alternative financing instruments has been greatly encouraged.

Third, cohesion policy should also be closely aligned with the macroeconomic reforms undertaken in the context of the European Semester. This is why a set of mechanisms tying cohesion policy programmes to macroeconomic governance has been introduced in the form of the ‘macroeconomic conditionalities’.

At the same time, the Commission announced that it will allow, under certain conditions of course, temporary deviations from the requirements of the preventive arm of the Stability and Growth Pact to accommodate the national cofinancing of the EU-funded investment projects. Implementation modalities of this procedure were recently clarified by the Commission.

 
  
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  Presidente. − La discussione è chiusa.

La votazione si svolgerà domani, martedì 8 ottobre 2013, alle 12.00.

Dichiarazioni scritte (articolo 149)

 
  
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  Vasilica Viorica Dăncilă (S&D), în scris. Consider că parteneriatul dintre autorităţile centrale şi autorităţile regionale şi locale este esenţial pentru stabilirea priorităţilor şi asigurarea cofinanţării necesare pentru punerea în aplicare a programelor susţinute prin fondurile structurale. Aceste parteneriate vor asigura un rol important în atingerea obiectivelor Europa 2020 privind creşterea inteligentă, durabilă şi favorabilă incluziunii, dar trebuie avută în vedere necesitatea concentrării tematice asupra unui număr redus de priorităţi. În plus, susţin nevoia de flexibilitate care va permite statelor membre şi regiunilor să răspundă în modul cel mai eficient la obiectivele comune, respectând, în acelaşi timp, caracteristicile teritoriale, economice şi sociale, dar şi necesităţile regionale şi locale. Nu trebuie să uităm faptul că administraţiile regionale şi locale realizează 60% din investiţiile publice şi 38% din cheltuielile guvernamentale consolidate în materie de „afaceri economice” şi aici sunt incluse majoritatea cheltuielilor ce pot influenţa dezvoltarea regională, cum ar fi cele pentru comerţ şi locuri de muncă, agricultură, transporturi sau cercetare şi dezvoltare.

 
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