El Presidente. − El punto siguiente en el orden del día es el debate sobre el informe de Andrea Zanoni, en nombre de la Comisión de Medio Ambiente, Salud Pública y Seguridad Alimentaria, sobre la propuesta de Directiva del Parlamento Europeo y del Consejo por la que se modifica la Directiva 2011/92/UE, relativa a la evaluación de las repercusiones de determinados proyectos públicos y privados sobre el medio ambiente (COM(2012)0628 - C7-0367/2012 - 2012/0297(COD)) (A7-0277/2013).
Andrea Zanoni, relatore. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Commissario, il voto di domani sulla revisione della direttiva sulla valutazione d'impatto ambientale di determinati progetti pubblici o privati rappresenta un test di cruciale importanza per il futuro della politica ambientale dell'Unione, il cui impatto si rifletterà per diversi anni sulla vita di milioni di cittadini europei.
Questa direttiva è di fondamentale importanza perché stabilisce il principio di decisione informata prima di autorizzare progetti che possono avere un impatto significativo sull'ambiente, dalle autostrade fino agli allevamenti intensivi dei polli. Dopo quasi trent'anni di applicazione, è dunque arrivato il momento di rivedere questo testo, non solo alla luce delle criticità riscontrate ma per allinearlo alle nuove priorità che l'Unione nel frattempo si è data, come la strategia per la protezione del suolo, la tabella di marcio per un uso efficiente ed efficace delle risorse, la strategia 2020 e la tutela della biodiversità.
Desidero rendere omaggio alla determinazione della Commissione che ha proposto questo testo sicuramente necessario, ma purtroppo – e lo dico a malincuore – forse troppo ambizioso rispetto alla sensibilità di gran parte di quest'Assemblea. In qualità di relatore da subito ho dichiarato il mio pieno e convinto appoggio a questa proposta condividendone i contenuti.
Di conseguenza, le mie proposte si sono limitate a rafforzare il testo come, ad esempio, introdurre una chiara norma contro il conflitto di interessi, o a proporre l'adozione di misure correttive nel caso in cui il monitoraggio e le conseguenti misure di compensazione fossero inefficaci. Purtroppo, molti colleghi – in particolare dei gruppi conservatori – provenienti da quei paesi dove si applica e bene la direttiva vigente, hanno subito fortemente ostacolato questo testo, considerato oneroso per le imprese e di difficile applicazione per la pubblica amministrazione.
Grazie al clima di collaborazione che si è instaurato tra i relatori ombra, che ringrazio, abbiamo quindi operato un'importante revisione del testo, senza mai stravolgere, però, l'obiettivo finale di migliorare l'efficienza e l'efficacia della procedura di via per tutti gli attori coinvolti: pubbliche amministrazioni, committenti e pubblico interessato. A seguito dei compromessi raggiunti, ad esempio, lo sportello unico è divento un'opzione per gli Stati membri come lo scoping, l'informazione che il committente deve fornire nella procedura di screening sono state semplificate e riguardo ai tempi di decisione si è stabilito un quadro che permette agli Stati membri di accorciare, se vogliono, i tempi di risposta.
Tra gli emendamenti però che hanno suscitato più clamore c'è la questione del gas di scisto, che la Commissione non aveva previsto nella sua proposta. In coerenza con il principio di precauzione e con quanto chiesto dal Parlamento nella risoluzione Sonik del 21 novembre 2012, ho proposto di sottoporre a valutazione d'impatto ambientale l'esplorazione dei gas non convenzionali, cioè del gas di scisto e del gas naturale da giacimenti di carbone. Ritengo che la nostra acqua sia un bene troppo prezioso per metterla a rischio con l'utilizzo di tecniche di perforazione altamente impattanti come la fatturazione idraulica e, di conseguenza, sia fondamentale per l'Unione europea lo sfruttamento del gas di scisto sia sottoposto ai più rigorosi standard ambientali.
Molto lavoro è stato fatto, purtroppo, nonostante gli sforzi, gli equilibri trovati in commissione ambiente sono stati rimessi in discussione e alcuni colleghi vorrebbero ulteriormente ammorbidire questa proposta. È un vero peccato perché, con grande determinazione, la Presidenza lituana ha ultimato l'analisi del testo e, nonostante un calendario serrato, un accordo in prima lettura, prima della fine della legislatura è ancora possibile.
Mi appello quindi al senso di responsabilità dei colleghi affinché tengano presente che con il voto di domani abbiamo la possibilità di dotare l'Unione di uno strumento operativo cruciale per rispondere alle sfide globali del XXI secolo e contribuire a realizzare concretamente un'economia verde capace di garantire la sostenibilità dei progetti che vogliamo realizzare nei nostri territori e una migliore qualità della vita per tutti i cittadini dell'Unione europea.
Connie Hedegaard, Member of the Commission. − Mr President, unfortunately Commissioner Potočnik cannot be here today as he is on an official visit to Japan and so he asked me to attend today’s debate on the revision of a key piece of European legislation, the Environmental Impact Assessment Directive.
For more than 25 years this Directive has played an important role in helping public authorities and developers assess the environmental benefits and costs of certain projects. It has helped improve the evidence base for public decisions. It has also led to more public involvement, and this has generally strengthened the quality of decisions taken in the European Union. As a result, investments have been made in a much more sustainable way. By establishing common principles for the environmental assessment of projects, the Directive has helped create a level playing field for developments right across the Union.
However, the time has come to modernise the current Directive in the light of new scientific developments, align it with the principles of smart regulation, and make it a more effective and efficient instrument for smart and sustainable growth. To make the Directive more effective, we need to modernise it to assess issues such as climate change and biodiversity, improve the quality of EIA reports, monitor adverse impact on the environment and make decision-making more transparent. To make the Directive more efficient and predictable for developers, we need to streamline the process from the beginning, coordinate the various environmental assessments and introduce clear time frames for the key phases of the process.
Your work on the review of the Directive shows that you share these objectives. I would like, on behalf of Mr Potočnik, to thank Mr Zanoni for his thorough work on the Commission’s proposal, as well as the shadow rapporteurs and rapporteurs of the Committee on Petitions and the Committee on Transport.
I am aware that your internal discussions on this file have not been easy. We also just heard that from Mr Zanoni. This is not surprising since the experience accumulated after more than 25 years of applying the Directive varies across the Member States. Moreover the Directive covers several industrial sectors, as it applies to many different project categories. Despite these difficulties, I am convinced that the report that you will vote on strikes a good balance between all the interests that you represent. Even if we share the same objectives, the report sometimes proposes different means to achieve them.
Let me briefly raise a number of key aspects of the Commission proposal. One is scoping, meaning the initial stage of the EIA. Everyone agrees that scoping accelerates and simplifies the whole process by providing more legal certainty for developers and authorities and by ensuring a level playing field across the European Union. This is why we propose that it should be mandatory, as is already the case in half of the Member States. In addition, scoping is now mandatory for energy projects, as recently agreed between this House and the Council for the TEN-E Regulation.
Another key issue is the quality of EIA reports. The Commission has proposed an accreditation system for the experts preparing or verifying such reports, or the creation of committees of national experts. We strongly believe that this system can provide the necessary guarantees of independence and technical competence and thereby enhance public acceptability for many projects. As with scoping, many Member States already have accreditation systems in place.
Another important objective of our proposal is to avoid duplication of assessments. In order to achieve this we have included a number of elements, for example one-stop shops or a definition of monitoring arrangements.
Finally I would like to say a few words on what Mr Zanoni also mentioned on shale gas. I know this is an issue which is not part of the Commission's proposal, but it has been an important point in the debate in the European Union. In your resolution of last year you called for an amendment of the annexes to the EIA Directive. As you know, the Commission as part of its work programme for 2013 this year is preparing a specific initiative on this, which is the sign to address precisely this issue.
We would agree with the purpose, as we just heard it, that if Europe wants – and when some of our Member States want – to do shale gas, we must be sure that we do it in a way that can be defended from an environmental point of view and we should avoid repeating some of the mistakes others have made in this field. So we will, of course, take into account any further proposals from this House in the context of our work on this shale gas initiative.
Mr President, I strongly believe that the report presented to you and to Parliament is a solid basis for negotiations between the institutions and I would urge you to adopt it so that those negotiations can begin. In any case, the Commission will examine very carefully the amendments voted here today. The Commission hopes for a timely opening of trialogues on the revision of the EIA Directive with a view to finding a mutually agreeable outcome between all institutions as soon as possible.
I appeal to you today to support that objective and work towards a modern, streamlined and more effective Environmental Impact Assessment Directive.
Joseph Cuschieri, Rapporteur għal opinjoni tal-Kumitat għat-Trasport u t-Turiżmu. − Bħala Rapporteur għal opinjoni tal-Kumitat għat-Trasport u t-Turiżmu, jiena appoġġajt il-bidliet f'din id-Direttiva li pproponiet il-Kummissjoni Ewropea għax nemmen li l-ambjent m'għandux fruntieri, kif jixhdu ħafna proġetti fil-livell Ewropew. Nemmen ukoll li l-azzjoni fuq livell Ewropew iżżid il-valur tal-proġetti u tiżboq il-ħidma fuq livell nazzjonali.
Iffukajt fuq numru ta' emendi li nemmen li jistgħu jtejbu din id-Direttiva. Nemmen li għandna neżentaw minn din id-Direttiva l-proġetti li jipproteġu l-wirt kulturali. Dan biex nirrikonoxxu l-importanza tal-wirt kulturali fuq l-identità kollettiva tal-popli tagħna.
Tajt importanza akbar għad-dimensjoni tat-turiżmu f'din id-Direttiva. L-implimentazzjoni ta' numru ta' proġetti jista' jkollha effett negattiv fuq it-turiżmu, li fih innifsu jista' mbagħad ikollu impatt negattiv fuq l-ekonomija, speċjalment f'dawk il-pajjiżi li jiddependu mill-attività turistika. Kull impact assessment li jsir għandu jagħraf ir-rwol importanti tat-turiżmu fuq is-soċjetajiet tagħna.
Iva, l-Ewropa teħtieġ regolamentazzjoni diretta dwar l-impact assessments ambjentali, li tkun imsaħħa fl-interess tal-effiċjenza ekonomika u għall-benefiċċju tal-ambjent u s-saħħa umana. Dan bis-saħħa ta' Direttiva li tippermetti proċeduri ssemplifikati u aktar ġusti fl-interess tal-iżvilupp ekonomiku.
Νικόλαος Χουντής, Εισηγητής της γνωμοδότησης της Επιτροπής Αναφορών. − Κύριε Πρόεδρε, η οδηγία για την οποία συζητάμε είναι βασικό εργαλείο για την ανάπτυξη της περιβαλλοντικής πολιτικής. Η Επιτροπή Αναφορών εδώ και χρόνια παραλαμβάνει πληθώρα αναφορών που αφορούν την καταστρατήγηση και την παραβίαση αυτής της οδηγίας.
Η γνωμοδότηση την οποία κατέθεσα στην Επιτροπή Αναφορών για την επικαιροποίηση αυτής της οδηγίας έτυχε ομόφωνης έγκρισης, πράγμα που σημαίνει ότι η Επιτροπή Αναφορών στέλνει το μήνυμα ότι η οδηγία θα πρέπει να ενισχυθεί για να ανταποκρίνεται στις προσδοκίες των πολιτών.
Ο εισηγητής κινείται προς την κατεύθυνση της βελτίωσης της πρότασης της Επιτροπής. Εγώ, ωστόσο, θεωρώ ως αδιαπραγμάτευτα σημεία των τροποποιήσεων: τη συμμετοχή του κοινού σε όλα τα στάδια των έργων, την υποβολή του συνόλου και όχι τμημάτων των έργων σε εκτίμηση περιβαλλοντικών επιπτώσεων, την ενίσχυση της αξιολόγησης, την υποχρεωτική παρακολούθηση του έργου από την αρχή έως το τέλος, τη συνεκτίμηση των αρνητικών επιπτώσεων γενικότερα στο περιβάλλον και την εκπόνηση περιβαλλοντικών επιπτώσεων στην περίπτωση εξόρυξης φυσικού αερίου και σχιστολιθικού πετρελαίου.
Αγαπητοί συνάδελφοι, επιτρέψτε μου να σας πω ότι στην Ελλάδα η ενσωμάτωση αυτής της οδηγίας στο εσωτερικό δίκιαο είχε πάρα πολλές περιπέτειες. Υπήρξαν πάμπολλες παραβιάσεις, και αυτό ήταν ένας λόγος για να την επισκεφθεί - όπως έκανε πρόσφατα - η Επιτροπή Αναφορών· ωστόσο, σας επισημαίνω ότι προσφάτως, προωθήθηκε ένα νέο νομοσχέδιο, βάσει του οποίου διευκολύνονται ακόμη περισσότερο τέτοιες παρεμβάσεις, όπως μονάδες υδατοκαλλιέργειας, εγκαταστάσεις διαχείρισης λυμάτων, απορριμμάτων κ.λπ.
Όμως, η κοινωνικοοικονομική συγκυρία που διάφοροι επικαλούνται για να περάσουν απαράδεκτους 'fast-track' νόμους σε εθνικό επίπεδο, σε καμιά περίπτωση δεν μπορεί να αποτελέσει άλλοθι για την αποδυνάμωση της οδηγίας και της προστασίας του περιβάλλοντος.
Cristina Gutiérrez-Cortines, en nombre del Grupo PPE. – Señor Presidente, yo quisiera decir algo que aquí no se ha dicho y es lo siguiente.
Así como indica la Comisaria que esta es una directiva troncal para medio ambiente, que lleva veinticinco años funcionando, también es verdad que se ha aplicado de manera muy asimétrica y distinta en todos los países. Y, por tanto, una voluntad de esta nueva versión de la Directiva es corregir algunos aspectos y favorecer el mercado interior y fortalecerlo, al procurar implantar unos criterios únicos mínimos, que puedan ser aplicables en todos los países.
Eso significa que algunos en este Parlamento han entendido que lo que había que hacer era volcar nuevas enmiendas que cargaran más la Directiva, cuando realmente, si cargamos demasiado la Directiva, a muchos países que la están aplicando bien les resultará absolutamente incómodo e imposible revisar toda la legislación que ya está funcionando. Es decir, tenemos que ser muy cautos, muy prudentes y tener mucho sentido común, buscando un fondo común aplicable a todos. Y eso es lo que nosotros hemos hecho.
Por esa razón precisamente, el Grupo popular ha pretendido eliminar muchas adiciones que representaban más burocracia en lugar de una simplificación, que es lo que se pretende. La participación popular es importante, pero no en todas las etapas, porque al final, entramos en un proceso que dura meses y años, cuando la propia Directiva, por sugerencia de la Comisión, reduce el tiempo en el que la administración tiene que entregar los informes.
Dicho esto, indico que el Grupo popular no está a favor de la Directiva. Hay muchos países que se están negando, y nosotros precisamente estamos intentando poder llegar a dar el mandato, pero siempre y cuando se aprueben aquellas directrices que para nosotros son votaciones clave, entre las cuales están, por ejemplo, algunos detalles como el tema de los «expertos acreditados», que nosotros proponemos que sean «expertos competentes», y otros como la retroactividad, que nosotros consideramos que no es justa y no es legal.
Dicho esto, entiendo que nuestra voluntad es la de llegar a un pacto, nuestra voluntad es seguir adelante, nuestra voluntad es apoyar y eliminar asimetrías, pero también hacer más fácil el sistema.