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Postup : 2013/2013(INI)
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Postup dokumentu : A7-0299/2013

Predkladané texty :

A7-0299/2013

Rozpravy :

PV 10/10/2013 - 4
CRE 10/10/2013 - 4

Hlasovanie :

PV 10/10/2013 - 9.7
CRE 10/10/2013 - 9.7
Vysvetlenie hlasovaní

Prijaté texty :

P7_TA(2013)0421

Doslovný zápis z rozpráv
Štvrtok, 10. októbra 2013 - Štrasburg Revidované vydanie

4. Výročná správa o činnosti Výboru pre petície za rok 2012 (rozprava)
Videozáznamy z vystúpení
Zápisnica
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  Elnök. − A következő napirendi pont a McMillan-Scott Edward által a Petíciós Bizottság nevében készített jelentés a Petíciós Bizottság 2012. évi tevékenységéről (2013/2013(INI)) (A7-0299/2013).

 
  
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  Erminia Mazzoni, relatrice supplente. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, anche quest'anno l'appuntamento con il bilancio delle attività della commissione per le petizioni. Credo di poter dire, non perché presidente, ma per i dati che brevemente riporterò, che anche per il 2012 il bilancio ha il segno positivo.

La commissione per le petizioni ha ricevuto 1 986 petizioni, 1 387 di queste sono state inoltrate per via elettronica, mentre le restanti 599 sono state inoltrate in formato cartaceo, vuol dire che siamo incominciando a rendere efficace il sistema in maniera molto evidente.

I temi principali: diritti fondamentali, tutela dell'ambiente, mercato interno e, dall'anno scorso, si è aggiunta la crisi economica e sociale. 1 406 petizioni sulle 1 986 complessivamente presentate sono state considerate ricevibili e anche questo è un dato sicuramente da sottolineare, perché la dichiarazione di ammissibilità è un documento che certifica la consapevolezza dei cittadini rispetto a questo strumento di democrazia. Maggiore è il numero di petizioni che vengono dichiarate ammissibili, maggiore è il grado di conoscenza dei cittadini di quelle che sono le normative europee e soprattutto maggiore è la capacità di queste istituzioni, del Parlamento e della Commissione, di comunicare adeguatamente, facendo arrivare il messaggio ai cittadini europei, l'utilità di questo strumento di democrazia.

Da segnalare che sul numero delle petizioni che abbiamo gestito nel corso del 2012, almeno 5 petizioni sono state portate all'attenzione della Corte di giustizia. A far seguito da una sentenza, la cosiddetta sentenza Tegebauer cha ha segnalato come la correttezza della risposta della commissione per le petizioni di fronte al diritto di inoltrare un'istanza al Parlamento europeo, garantito dai trattati e dalla Carta dei diritti fondamentali a ciascun cittadino, questa tutela del diritto può essere anche agita davanti alla Corte di giustizia.

In alcuni casi i cittadini hanno ritenuto che la risposta del Parlamento europeo, la risposta delle istituzioni europee, non troppo puntuale, non adeguatamente pronta, fosse lesiva di questi diritti fondamentali e la Corte, nel caso che ho citato, ha dato ragione ai cittadini. Quindi questo ci sollecita a una maggiore attenzione, a una maggiore cura, a non sottovalutare questo importante strumento.

Nel campo dei diritti fondamentali mi piace segnalare il lavoro intenso che abbiamo svolto per dare una risposta ai numerosi cittadini, che da diversi paesi dell'Europa ci hanno fatto conoscere un'evidenza mortificante, preoccupante: quella relativa al maltrattamento dei minori nell'ambito di situazioni familiari che vedono la separazione dei genitori appartenenti a due paesi diversi dell'Unione. Le diverse discipline, negli Stati membri, sul diritto di famiglia, sul diritto dei minori, molto spesso comportano che alla lacerazione della separazione dei genitori si aggiunga anche la lacerazione diretta nei confronti dei minori, che non vengono sempre messi al centro di queste situazioni.

Abbiamo anche svolto un'importante missione a Berlino, che è una delle realtà, la Germania, segnalate per le difficoltà che crea in situazioni simili, e abbiamo conseguito dei risultati e stiamo andando avanti, perché riteniamo che comunque, al di là dei tempi, dobbiamo dare una risposta ai cittadini che ci sollecitano.

Un altro dato che mi piace sottolineare è il grande successo sull'accordo ACTA che abbiamo ottenuto: due milioni e mezzo di cittadini, li abbiamo portati qui in quest'Aula, in quest'Aula abbiamo ottenuto un voto a grande maggioranza contro la firma del trattato ACTA.

Devo dire che le petizioni in materia ambientale sono state anche molto significative, di alcune abbiamo avuto traccia proprio in questa sessione, quelle sulla valutazione di impatto ambientale - abbiamo dato un parere per la rifusione della direttiva - così come quella per le attività estrattive e il gas da scisto.

Da ultimo un riferimento alla particolarità di questa commissione: i dati sono positivi, come ho detto in apertura, però questa commissione dovrebbe essere valutata per la sua particolarità e dovrebbe forse avere un trattamento procedurale diverso: più personale, più sedute, più tempi per dare spazi ai diritti dei cittadini.

 
  
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  Maroš Šefčovič, Vice-President of the Commission. − Mr President, I would like to thank the rapporteur, Vice-President McMillan-Scott, who unfortunately cannot be here today, and especially Ms Mazzoni who is the Chair of the Committee on Petitions, for the excellent report on the activities of the Committee on Petitions in 2012.

The Commission has taken note with great interest of this report, which provides extremely comprehensive and interesting information and statistics. The report also points out some of the most topical and sensitive policy areas which are subject to petitions, and on which the Commission and the European Parliament are already working closely and will continue to exchange information and views.

Here, I am thinking first and foremost of the different petitions in the areas of fundamental rights, environment, internal market and those related to the economic and social crisis: rights of persons with disabilities, rights of children, rights of free movement without discrimination on any grounds, rights of minorities, access to documents and information, implementation of legislation on waste and water, as well as assessment of the impact of projects and activities on the environment, free movement of citizens and workers, housing, banking sector malpractices and so forth – these are all issues about which our citizens are concerned in a very concrete and tangible way and which have to be addressed properly and with due care, whenever the European Union has the competence and capacity to act.

The work of the Committee on Petitions in this respect is of utmost importance. It implements one of the most fundamental rights of European Citizens – the right to petition. The Commission is particularly happy to be able to contribute to this significant work. This is an important investment in terms of resources, but it is clearly worth it, since handling citizens’ petitions is ultimately also a way for the EU institutions to win citizens’ trust in these difficult times. In this regard, the European Parliament and the Commission clearly share the commitment to put citizens first. Citizens are and will always have to remain at the centre of all our activities and discussions. We cannot repeat this often enough, especially in this year, the European Year of Citizens.

On collaboration with the Commission, my colleagues and I would like to reassure you, as we did in previous years, of our continued and strong commitment to closely work with you on parliamentary petitions. As Mr McMillan-Scott’s report points out, the European Parliament asked for our contributions on 853 petitions out of 1 406 admissible petitions which you received in 2012, thus representing more than 60 % of the total. I would just like to underline that out of these 853 we managed to respond to 838 within one year. This is also proof of how we are trying to accelerate our work within the Commission.

I myself had a fruitful exchange with your committee in May last year and am looking forward to our next discussion. I believe that this work and involvement is very important and shows the Commission’s commitment to contributing to the effective implementation of citizens’ right to petition.

If you would allow me one sentence on the current European Year of Citizens: this year has provided an opportunity for people throughout Europe to learn more about their rights and in particular those linked to EU citizenship, like the right to petition. I know that the Committee on Petitions has devoted a lot of time and effort to discussing the meaning of citizenship and EU rights for EU citizens. I think this is a very positive development and a very important activity. Let us hope that this will encourage our fellow European citizens to use, even more than before, all available tools whereby they can participate in a more direct manner in the democratic life of the Union.

I shall conclude by stressing that the Commission looks forward to continuing and enhancing its fruitful cooperation with the European Parliament in the field of petitions in the coming months and years.

 
  
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  Cristian Dan Preda, în numele grupului PPE. – Vorbesc aici în locul colegei mele, Elena Băsescu, care a urmărit acest raport pentru grupul PPE, dar care nu poate fi astăzi în plen şi, în numele ei, vreau să mulţumesc raportorului şi celorlalţi raportori din umbră pentru colaborarea foarte bună.

Ce-i de spus despre chestiunea petiţiilor: în 2012 cred că avem un raport echilibrat, care redă destul de bine activitatea comisiei noastre, deşi, trebuie spus, au existat întârzieri în procesarea petiţiilor. Aspectul foarte pozitiv al domeniului este creşterea numărului de petiţii. Putem deduce de aici că, într-adevăr, cetăţenii europeni sunt mai informaţi în privinţa acestui instrument şi că, de asemenea, au încredere în utilizarea lui.

Există şi un aspect negativ pe care vreau să-l subliniez, şi anume faptul că multe dintre dezbaterile Comisiei pentru petiţii din anul trecut au fost politizate, în sensul în care s-au transferat la nivelul Parlamentului European lupte politice din statele membre. Nu vreau să vorbesc despre alte state membre, am să spun chiar despre ţara din care vin. Politicieni din grupul socialist, dar şi liberal, au folosit Comisia pentru petiţii pentru a critica proiecte care erau în dezbatere în ţară - în particular vă pot da exemplul proiectului de exploatare a aurului de la Roşia Montană -, proiect pe care, de altfel, o dată ajunşi la guvern, socialiştii îl asumă. S-a folosit în acest fel Comisia pentru petiţii pentru scopuri politicianiste. E păcat, pentru că în acest fel s-a pierdut timp, nu s-a putut discuta de pildă despre restricţiile pentru lucrătorii români sau bulgari pe piaţa muncii sau despre tratamentele discriminatorii aplicate romilor.

Încrederea cetăţenilor în instrumentul pe care îl reprezintă comisia nu poate spori dacă, repet, certuri politicianiste sunt introduse în această comisie.

 
  
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  Vicente Miguel Garcés Ramón, en nombre del Grupo S&D. – Señor Presidente, en el año 2012 se observa un aumento del número de casos planteados a la Comisión de Peticiones debido a una mayor conciencia de la ciudadanía europea respecto a su capacidad de demanda, así como a un aumento de los problemas a los que se enfrentan. Los temas planteados abarcan desde los derechos fundamentales hasta los derechos económicos y sociales, pasando por los medioambientales, los culturales y los individuales.

Muchas peticiones denuncian la pérdida de biodiversidad y la erosión de los ecosistemas, la mala gestión de residuos, los peligros de la energía nuclear y la extracción de gas de esquisto mediante fracturación. Se pide hacer prevalecer el principio de cautela en las innovaciones tecnológicas relacionadas con los organismos genéticamente modificados y la nanotecnología.

Se insiste en la no discriminación por motivos de género, religión, creencia, discapacidad, pertenencia a grupos minoritarios, edad u orientación sexual, advirtiendo que la población romaní sigue encontrando obstáculos a su integración. La profunda crisis económica y social europea se ha manifestado en el aumento de peticiones relacionadas con la vivienda, el empleo y las prácticas especulativas del sector financiero.

Diversas peticiones se refieren a las víctimas de la dictadura del general Franco y a los niños robados en España: los crímenes contra la humanidad no prescriben y deben garantizarse la verdad, la justicia y la reparación, así como el derecho de los niños a conocer su identidad biológica.

Los Estados miembros han de reducir el desfase entre las leyes nacionales y los derechos fundamentales de los ciudadanos de la Unión. Conviene, por último, reforzar el papel investigador de la Comisión de Peticiones mediante la organización de audiencias públicas y potenciando todas sus capacidades.

 
  
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  Angelika Werthmann, im Namen der ALDE-Fraktion. – Herr Präsident! Das Petitionsrecht ist ein sehr wichtiges Instrument des demokratischen Prozesses und im Vertrag über die Arbeitsweise der Europäischen Union und in der Charta der Grundrechte der Europäischen Union verankert. Petitionen können von unseren Bürgern und Bürgerinnen eingereicht werden, wenn sie geltendes EU-Recht verletzt sehen. Wir als Mitglieder des Petitionsausschusses überprüfen dann die Zulässigkeit und den Inhalt eingegangener Petitionen. Im Jahr 2012 erreichten uns mehr als 1 900 Petitionen. Dies ist ein signifikanter Anstieg gegenüber 2011.

2012 wurde von uns sehr viel Zeit dafür verwendet, die Bedeutung der Unionsbürgerschaft zu erklären. Die Europäische Bürgerinitiative ist das erste Instrument transnationaler partizipatorischer Demokratie. Sie gehört meiner Meinung nach noch wesentlich mehr gefördert, um unseren Bürgerinnen und Bürgern eine wesentlich aktivere Teilnahme an der europäischen Politik zu ermöglichen.

Für das heurige Jahr, das Europäische Jahr der Bürgerinnen und Bürger, forderte unser Ausschuss Maßnahmen, die die Unionsbürger über die Arbeit des Ausschusses besser informieren, damit sie ihre Rechte nach dem Unionsrecht besser nutzen können.

Die Wirtschaftskrise hatte und hat sehr wohl Auswirkungen auf das Leben, auf die Rechte unserer Bürger und Bürgerinnen. Sie hatte massive Auswirkungen auf die sozialen und politischen Rechte unserer Bürger, allerdings nicht nur in den südlichen Ländern. Die wirtschaftliche Situation hat sich für die Menschen rapide verschlechtert, zum Beispiel auch in meiner Heimat. Wir hatten hierzu beschlossen, eine öffentliche Anhörung über die Rechte der Unionsbürger und die Wirtschaftskrise zu organisieren.

Noch ein Wort zu den Grundrechten: 500 der 2012 eingereichten Petitionen betrafen Verletzungen von Grundrechten. Die Europäische Union und ihre Organe sind verpflichtet, Grundrechte zu gewährleisten, zu schützen und zu fördern.

Ich möchte mich bei dem Kollegen für den Bericht bedanken, der sehr umfassend über unsere Arbeit berichtet hat. Ich hoffe, wir können uns alle gemeinsam weiterhin für alle unsere Bürgerinnen und Bürger einsetzen.

 
  
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  Tatjana Ždanoka, on behalf of the Verts/ALE Group. – Mr President, I would also like to thank the rapporteur and to congratulate him, together with the secretariat of the Committee on Petitions, for the work that has been done. Our group will of course support the report.

Although the report touches upon issues we were working on last year, many of them continue to be in the committee’s portfolio. The work of the Committee on Petitions is challenging, providing a unique opportunity for exchanges with grassroots citizens within this House and to better understand their real problems. It appears that the Committee on Petitions has become one of the clearest practical examples of what European citizenship means.

We are satisfied that the report refers to a number of petitions which give evidence that Union citizens and residents still face widespread and tangible obstacles when exercising their cross-border rights. People tabling a petition are doing so within a European scope. This is European integration in practice and it is our institutional and political duty as their elected representatives not to disappoint them.

We cannot lose those who believe in the European Union and its capacity to make their lives better because no proper attention, response or action was provided in a timely manner. Therefore our group is concerned by the attempts to distinguish between petitions and other submissions by citizens. The Committee on Petitions itself, rather than parliamentary departments, should be able to decide whether or not we have a proper petition before us. If we suggest strong quality requirements for a petition, we might undermine one of the fundamental rights enshrined in the Treaties. We are not a court. Therefore too formalistic an approach will harm our authority. We have therefore asked for a split vote on appropriate dangerous references in the report.

 
  
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  Tomasz Piotr Poręba, w imieniu grupy ECR. – Panie Przewodniczący! Spośród wszystkich organów Parlamentu Europejskiego Komisja Petycji najbliżej współpracuje z obywatelami, jest otwarta na ich problemy i prośby. W sprawozdaniu możemy przeczytać o całej gamie spraw, którymi zajmowali się posłowie w 2012 r., od genetycznie modyfikowanej żywności po utylizację odpadów.

W tym miejscu chciałbym jednak zwrócić uwagę na temat, którego podjęcia Komisja Petycji odmówiła. Chodzi mianowicie o katastrofę polskiego samolotu prezydenckiego pod Smoleńskiem w 2010 r. Petycję w tej sprawie, która trafiła również do Białego Domu, podpisało ponad 25 000 osób. Podobny tekst trafił również do Komisji Petycji Parlamentu Europejskiego. Jednak zabrakło woli politycznej, aby zająć się tą sprawą na poważnie. A przecież chodzi o katastrofę, w której zginął prezydent państwa członkowskiego Unii Europejskiej i w której śmierć ponieśli generałowie NATO, wybitni politycy, działacze społeczni, a której okoliczności wciąż nie zostały wyjaśnione – przeciwnie, w której pojawiają się coraz nowe dowody, iż oficjalna wersja o błędzie pilotów, zaprezentowana zaraz po katastrofie, jest nieprawdziwa. Uważam za błąd Komisji Petycji, że odmówiła zajęcia się tym tematem. Mam nadzieję, że w przyszłej kadencji – a wrócimy do tej sprawy – Komisja Petycji potraktuje ją z należytą uwagą.

 
  
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  Νικόλαος Χουντής, εξ ονόματος της ομάδας GUE/NGL. – Κύριε Πρόεδρε, και εκ μέρους της Ενωτικής Αριστεράς, θα ήθελα να πω ότι συμφωνούμε με την έκθεση McMillan-Scott που αναφέρεται στη δράση και το έργο της Επιτροπής Αναφορών για το 2012, και θα την ψηφίσουμε.

Το ίδιο κάναμε και στην προηγούμενη ολομέλεια με την έκθεση που αφορούσε το έργο του Διαμεσολαβητή γιατί πιστεύουμε, ο καθένας βεβαίως στον τομέα των αρμοδιοτήτων του, ότι τα δύο αυτά θεσμικά όργανα προσπαθούν να βοηθήσουν τους ευρωπαίους πολίτες να βρουν το δίκιο τους και ότι, κατ’ επέκταση, προσπαθούν να βοηθήσουν τους ευρωπαίους πολίτες να βελτιώσουν τις συνθήκες διαβίωσης.

Όμως, θα ήθελα με την ευκαιρία αυτή, να κάνω δύο επισημάνσεις σε σχέση με τα προβλήματα και τα εμπόδια που συναντά η Επιτροπή Αναφορών και τα προβλήματα επί της ουσίας που συναντούν οι ευρωπαίοι πολίτες. Αναφέρομαι, πρώτον, στο θέμα της διαφάνειας και της δημοκρατίας των ευρωπαϊκών θεσμών και, δεύτερον, στις συνέπειες, κοινωνικές και άλλες, της οικονομικής κρίσης.

Για μεν το πρώτο, τα εμπόδια είναι πολλές φορές μεγάλα· οι πολίτες δεν γνωρίζουν τα δικαιώματά τους, είναι έξω από τα κέντρα λήψης των αποφάσεων και πολλές φορές οι αποφάσεις εκλαμβάνονται ως αποφάσεις άδικες για τα δικαιώματά τους. Δικαιολογημένα, επαναλαμβάνω, πολλές φορές, βλέπουν την Ευρωπαϊκή Επιτροπή όχι ως αρωγό των προσπαθειών τους αλλά, τελικά, και ως δυνάστη των δικαιωμάτων και υπεύθυνη των προβλημάτων τα οποία αντιμετωπίζουν.

Και ως προς το δεύτερο, όπως παρατήρησαν όλοι οι συνάδελφοι, στην περίοδο αυτής της κρίσης αυξάνονται πολύ οι αναφορές. Κατά συνέπεια, όσο θα συνεχίζονται αυτές οι νεοφιλελεύθερες πολιτικές, η Επιτροπή Αναφορών θα έχει τελικά πάρα πολύ έργο να κάνει για να μπορέσουν οι πολίτες να υπερασπιστούν τα δικαιώματά τους.

 
  
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  Νικόλαος Σαλαβράκος, εξ ονόματος της ομάδας EFD. – Κύριε Πρόεδρε, η έκθεση του συναδέλφου McMillan-Scott είναι αρκούντως απολογιστική του έργου της Επιτροπής Αναφορών για τον παρελθόντα χρόνο. Τον συγχαίρω, διότι η έκθεσή του είναι ολοκληρωμένη.

Η εντεινόμενη οικονομική κρίση και η επιβολή στην Ευρώπη της πολιτικής λιτότητας αποτελεί άλλοθι για τις κυβερνήσεις όσον αφορά τη λήψη μέτρων που παραβιάζουν τα ανθρώπινα δικαιώματα. Η Επιτροπή Αναφορών διαδραματίζει τον ρόλο του 'ενδιάμεσου' στον οποίον καταφεύγουν οι ευρωπαίοι πολίτες για τον περιορισμό της κρατικής αυθαιρεσίας σε διοικητικό επίπεδο. Υπήρξε σημαντικός αριθμός αναφορών κατά το παρελθόν έτος (1986 αναφορές) οι οποίες αφορούσαν τους τομείς περιβάλλοντος, των θεμελιωδών δικαιωμάτων και της εσωτερικής αγοράς.

Το 2013 έχει ανακηρυχθεί Ευρωπαϊκό Έτος Πολιτών και, για τον λόγο αυτό, η Επιτροπή Αναφορών αφιέρωσε σημαντικό χρόνο και κόπο γύρω από τη σημασία της ιθαγένειας η οποία είναι άμεσα συνυφασμένη με την ελεύθερη κυκλοφορία στην Ευρωπαϊκή Ένωση. Οι πολίτες της Ευρωπαϊκής Ένωσης εξακολουθούν να αντιμετωπίζουν εμπόδια εντός της εσωτερικής αγοράς, ιδίως κατά την άσκηση του δικαιώματος ελεύθερης κυκλοφορίας των προσώπων και αγαθών, των εργαζομένων και των προμηθευτών και των υπηρεσιών.

Θέλω να τονίσω ότι η Επιτροπή Αναφορών πρέπει να συνεχίσει να υπερασπίζεται τους ευρωπαίους πολίτες και να διασφαλίζει την εξυπηρέτησή τους με τον καλύτερο δυνατό τρόπο κατά την ελεύθερη κυκλοφορία των ευρωπαίων πολιτών. Η μόχλευση των Ευρωπαίων σε όλη την Ένωση θα διατηρήσει και θα βελτιώσει την ευρωπαϊκή κουλτούρα και θα διατηρήσει τις δημοκρατικές αρχές και παραδόσεις.

Με την ευκαιρία, θεωρώ ότι άμεσα πρέπει να διαμορφώσουμε μια νέα μεταναστευτική πολιτική και να αναμορφώσουμε τον κανονισμό Δουβλίνο ΙΙ, θέλουμε δεν θέλουμε! Το μέλλον της Ευρώπης θα έχει πολλούς μετανάστες και οι ευρωπαίοι πολίτες στο μέλλον θα προέρχονται και από χώρες εκτός Ευρώπης. Πρέπει όλους αυτούς τους ανθρώπους να τους ενσωματώσουμε.

 
  
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  Peter Jahr (PPE). - Herr Präsident! Zunächst einmal ein großes Dankeschön an unseren Berichterstatter. Diesen Dank möchte ich auch im Namen unserer Ausschussvorsitzenden, Frau Mazzoni, übermitteln, die aufgrund der begrenzten Redezeit genau diesen Passus nicht mehr übermitteln konnte.

Der Ausschuss ist für viele Menschen der erste Anlaufpunkt, wenn sie sich über Probleme mit europäischen Gesetzen beschweren wollen, und somit auch ihr erster Berührungspunkt mit europäischen Institutionen. Das allein muss Ansporn sein, unsere Arbeit fortzusetzen und immer weiter zu verbessern. Deshalb freut es mich sehr, dass die Anzahl von rund zweitausend Petitionen deutlich macht, dass viele Bürger diese Möglichkeit auch nützen.

Wir haben darüber gesprochen: Wir wollen die aktive Mitwirkung in der europäischen Politik für die Menschen verbessern. Der Petitionsausschuss – als Beschwerdeausschuss, wenn man so will – ist für mich ein angemessenes Mittel, die Bürgerinnen und Bürger direkt an der aktiven Politik zu beteiligen. Deshalb auch ein großes Dankeschön an unsere Petenten, die wir ja brauchen, denn auch wir Abgeordnete haben etwas davon. Es ist ja nicht nur, dass wir Beschwerden bearbeiten, Betroffenheit zeigen und auch Verbesserungen erzielen können. Ich denke, das Hauptergebnis dieser Arbeit liegt auch darin, dass wir viele Verbesserungsvorschläge für Richtlinien und Verordnungen aufnehmen und mit den zuständigen Fachausschüssen diskutieren. Insofern helfen die Petenten mit, die Europäische Union etwas besser und etwas bürgernäher zu machen.

Nach wie vor beschweren sich die meisten Menschen über Probleme bei ihren europäischen Grundfreiheiten, bei der Umweltgesetzgebung und über den Binnenmarkt. Da gibt es natürlich für die Europäische Union noch einiges zu tun.

Aber auch wir im Petitionsausschuss können und sollten unsere Arbeit noch besser gestalten. Erstens: Ein Viertel der eingegangenen Petitionen musste für unzulässig erklärt werden. Das heißt: Wir müssen die Bürger der Europäischen Union noch intensiver beraten und über das Petitionsrecht informieren, um sicherzustellen, dass Petitionen korrekt und an der richtigen Stelle eingereicht werden. Und zweitens: Es muss uns gelingen, die Bearbeitungszeit für unsere Petitionen deutlich zu verringern.

 
  
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  Victor Boştinaru (S&D). - Aş dori în primul rând să-mi exprim regretul că raportorul nu este prezent astăzi la dezbaterea unui excelent raport, care reflectă activitatea Comisiei pentru petiţii în 2012. Acest raport este important pentru Parlamentul European, pentru cetăţenii europeni şi, în mod special, pentru grupul socialist şi pentru mine, pentru că el ne oferă posibilitatea de a formula concluzii referitoare la modul în care legislaţia europeană produce rezultatele preconizate şi răspunde aşteptărilor cetăţenilor europeni.

Ca şi în anii precedenţi, Comisia pentru petiţii a primit un număr foarte mare de petiţii privind încălcarea legislaţiei europene în materie de mediu. Încă o dată, aş dori să cer statelor membre - şi aş supune atenţiei Consiliului - necesitatea discutării acestui subiect, ca să se răspundă în termen util solicitărilor legitime, îndreptăţite, ale Comisiei pentru petiţii şi ale Comisiei Europene. Este în joc în ultimă instanţă, atunci când vorbim de mediu, calitatea vieţii cetăţenilor europeni din statele noastre, cât şi prezervarea unui patrimoniu unic, natural şi de biodiversitate.

În aceeaşi ordine de idei, salut propunerea de modificare a Directivei europene privind evaluarea impactului de mediu, care a fost votată ieri, care conţine o contribuţie absolut importantă a Comisiei pentru petiţii. Acest Raport Zanoni, inspirat substanţial din activitatea comisiei noastre, propune remedii şi impune studiul de impact asupra mediului în cazul extragerilor, explorării şi exploatării gazelor de şist. Acest raport dovedeşte în continuare că avem cazuri frecvente şi larg răspândite de transpunere incompletă sau de transpunere cu rea credinţă a prevederilor Comisiei Europene.

Închei spunând o ultimă remarcă: Comisia pentru petiţii ar trebui să definească mai clar criteriile de admisibilitate, pentru a evita pe viitor instrumentarea sa în acţiuni naţionaliste, populiste sau antieuropene.

 
  
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  Margrete Auken (Verts/ALE). - Hr. formand! Jeg vil også gerne takke Edward McMillan-Scott for en god betænkning og så koncentrere mig om to punkter. Det ene er, som også Tatjana Ždanoka nævnte før, at der er en tendens i vores udvalg til at prøve at begrænse sagerne, hvis de kommer fra PPE, altså fra de konservative. Det er jo ikke så mærkeligt, for det er jo meget ofte konservative regeringer, der bliver kritiseret. Desværre er der også støtte fra S&D på grund af deres regeringer, men det undergraver vores troværdighed! Jeg vil meget gerne opfordre til, at den begrænsning af vores emner, som ligger i betænkningen, bliver stemt ned, og at I således stemmer nej ved afstemningen om anden del af betænkningens punkt 34.

Derudover indeholder betænkningen en meget pinlig kritik af vores sekretariat for ikke at gøre arbejdet godt nok. Vores sekretariat har alt for få ressourcer, og derfor virker den kritik simpelthen ikke fair. Så stem også venligst nej til anden del af punkt W.

Og så synes jeg, at plenarforsamlingen burde byde vores nye ombudsmand velkommen. Jeg synes, det er lidt ærgerligt, at vores nye ombudsmand ikke har fået mulighed for at hilse på Parlamentet som sådan. Det bør hun få næste gang.

(Taleren accepterer at besvare et blåt kort-spørgsmål (forretningsordenens artikel 149, stk. 8))

 
  
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  Peter Jahr (PPE), Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“. – Hier wurde von meiner Kollegin eine Behauptung aufgestellt, die ich nicht ganz nachvollziehen kann. Sie hat behauptet, der Petitionsausschuss würde von konservativer Seite missbraucht. Meine Frage ganz konkret: Wenn ich mich recht entsinne, werden 99 % der Beschlüsse im Petitionsausschuss mit einer übergroßen Mehrheit gefasst. Wenn Sie schon solche Behauptungen aufstellen, dann sollten Sie diese ganz konkret machen und nicht einfach nebulös in den Raum stellen. Das ist ärgerlich, und ich möchte im Namen meiner Fraktion mein Missfallen äußern.

 
  
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  Margrete Auken (Verts/ALE), Blåt-kort-svar. – Hr. formand! Jamen, det kan jeg da godt forstå, at Peter Jahr gerne vil, for det er jo også en alvorlig beskyldning! Men vi har ofte ved koordinatormøderne oplevet, at man har forsøgt at ændre vores arbejdsgange på en sådan måde, at udvalget fratages ansvaret for vurderingerne af andragenderne, og prøvet at begrænse det. Den krig har stået på i fem år! Nu har man minsandten med støtte fra socialdemokraterne fået indført i McMillan-Scotts betænkning, at en stor del af ansvaret skal tages fra os. Det er helt åbenlyst en kampagne fra EPP.

 
  
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  Jaroslav Paška (EFD). - Práca Výboru pre petície je špecifická tým, že pri riešení petičných podnetov komunikujú poslanci priamo s občanmi, ktorí sa na Európsky parlament obracajú so svojimi požiadavkami na riešenie ich problémov.

O širokom spektre petičných sťažností podrobne vypovedá predložená výročná správa. Množstvo petícií doručovaných zo všetkých kútov Európy do Výboru pre petície svedčí o tom, že občania od nás očakávajú istú mieru ingerencie pri presadzovaní účinných opatrení na ochranu ich práv. V súvislosti s pohľadom na činnosť vykonávaných výborom v priebehu roku 2012 by, myslím si, bolo dobré zmieniť sa aj o tom, čo treba v nadchádzajúcom období v rámci práce výboru ešte vylepšiť. Som presvedčený o tom, že sekretariát ale aj výbory by mali dôslednejšie rešpektovať svoje legislatívne limity dané kompetenciami Európskeho parlamentu, Výboru pre petície a jeho rokovacím poriadkom. Otváranie petičných podnetov, ktoré nepatria v zmysle uvedených limitov do pôsobnosti petičného výboru, je dôkazom istého voluntarizmu alebo nekompetentnosti odborného zázemia výboru. Rovnako prístup k zabezpečeniu porozumenia rozpravy o vážnych témach prerokovaných na pôde výboru sa mi zdá nedostatočný. Mnohé vážne rokovania o problémoch, ktoré majú občania prakticky vo všetkých krajinách Európskej únie, sú prekladané len do malej skupiny vybraných jazykov, a preto sú verejné rokovania o týchto veciach vysielané aj parlamentnou televíziou pre veľkú časť občanov Únie absolútne nezrozumiteľné.

Sekretariát nedokáže zabezpečiť potrebné tlmočenie ani pre stálych členov výboru. Rovnako kolobeh dôležitých dokladov tykajúcich sa otvorených petícií by mal podliehať lepším pravidlám. Nemalo by sa stávať, že dôležité doklady so stanoviskami vlád dotknutých krajín či rozsudky Európskeho súdu pre ľudské práva sa členom výboru, ktorí rokujú o príslušnom probléme, nedostanú.

 
  
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  Carlos José Iturgaiz Angulo (PPE). - Señor Presidente, yo también lamento que hoy no esté aquí el ponente de este informe para escuchar lo que teníamos que decir los demás compañeros. No sé las razones, pero, sin duda alguna, sí me gustaría, antes de comenzar, hacer un comentario a la señora Auken por lo que decía.

Yo lamento que la señora Auken no entienda lo que es la democracia, que no acepte, ella, lo que son las mayorías y las minorías, otorgadas por los ciudadanos europeos y votadas por los ciudadanos europeos, señora Auken.

La inquina que usted tiene contra el Partido Popular y contra todo lo que son peticiones de España la hemos vivido en la Comisión de Peticiones, pero cuando le toca a usted y cuando le toca al Gobierno de Dinamarca, claramente vemos cuál es la intransigencia que usted aplica en esos temas.

Pero permita también, señor Presidente, que me centre en lo que es la Comisión de Peticiones. Me voy a detener en un tema especialmente sensible como ha sido el tratamiento de las peticiones relacionadas con la aplicación de la Ley de Costas española del año 1998.

Para nosotros, es el ejemplo de cómo no debe funcionar una comisión parlamentaria: nuestro Reglamento establece el derecho de petición en su artículo 201 y siguientes, y deja claro que la comisión es competente para estudiar las quejas de los ciudadanos y analizar si respetan o no el Derecho comunitario. Pues bien, el caso de la Ley de Costas española en esta comisión es uno de esos casos en el que las peticiones se mantienen abiertas, a pesar de haber organizado varias sesiones con los peticionarios y las autoridades, a pesar de haber realizado una misión de investigación y de haber redactado un documento de trabajo sobre la misma. No sé si esto obedece a los intereses de algunos o a la agenda política de otros.

La utilización política de esta comisión en relación con este tema llega a ser escandalosa, y ello a pesar de que se ha dejado claro por diferentes vías que no somos competentes para intervenir y que este es un tema de ámbito nacional, consagrando así el principio de subsidiariedad.

Así se ha pronunciado en repetidas ocasiones la Comisión Europea y el Servicio Jurídico del Parlamento Europeo. Por cierto, el dictamen de este último se ha intentado ocultar por todos los medios porque sus conclusiones no gustaban.

(El orador acepta responder a una pregunta formulada con arreglo al procedimiento de la «tarjeta azul» (artículo 149, apartado 8, del Reglamento))

 
  
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  Margrete Auken (Verts/ALE), Blåt-kort-spørgsmål. – Hr. formand! Man kan altså ikke i vores udvalg bruge den almindelige stemmeret, for det giver de konservative, fordi de er flest, mulighed for at stemme andragender ud, blot fordi de ikke bryder sig om dem. Det er jo reelt det, der er sket! Hvad angår kystloven, hvor en lang række EU-direktiver bliver overtrådt, og hvor vi har fuld kompetence, så forsøger hr. Iturgaiz at få det væk med henvisning til, at han har flertallet. Det er det, jeg kalder at partipolitisere vores udvalg! Og så vil jeg gerne indskyde, at jeg adskillige gange har stået i spidsen for betænkninger, der kritiserer Danmark.

 
  
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  Carlos José Iturgaiz Angulo (PPE), respuesta de «tarjeta azul». – Señora Auken, este es un Parlamento Europeo y las comisiones del Parlamento Europeo son comisiones donde se habla de política, donde hay mayorías y donde hay minorías.

Usted tiene que aceptar, cuando hay acuerdos con los grupos liberales, socialistas o con el mismo Grupo Popular, las decisiones, y ese es el problema que usted tiene, que no le gustan las decisiones mayoritarias que se toman en la Comisión de Peticiones.

Ese no es un problema del Partido Popular: es un problema que tiene usted, porque usted no acepta las decisiones mayoritarias que se toman en la Comisión de Peticiones.

 
  
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  President. − I would mention that the plenary debate is not exactly the same as the debate in committee.

 
  
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  Kinga Göncz (S&D). - Számos beadvány tanúskodik arról, hogy a polgárok szélesebb uniós hatásköröket szeretnének az alapvető jogok biztosítása terén vagy a környezetvédelemben. Nehezen tudjuk megmagyarázni, hogy az Európai Unió miért nem tekinti az alapvető jogok elleni támadásnak, ha egyes tagállamok visszamenőleges hatályú törvényekkel fosztják meg polgáraikat a szerzett jogaiktól, mint az magyar szolgálati nyugdíjasok és rokkant nyugdíjasok esetében történt, vagy hogy az Európai Bizottság miért hallgat, amikor a ciános bányászati technológia alkalmazására készülnek a romániai Verespatakon.

Elfogadhatatlan, hogy a Bizottság lassan, vagy egyáltalán ne tegyen eleget a Petíciós Bizottságban született döntéseknek. A nyugdíjjogosultságuktól megfosztott magyar nyugdíjasok ügyében március óta várjuk az Európai Bizottság intézkedését. Hét hónap telt el, az Európai Bizottság júliusig várt, hogy elküldje levelét Budapestre, válasz azóta sincs. 2010-ben szólította fel az Európai Bizottságot a Parlament, hogy kezdeményezze a cianidos technológiát betiltó jogszabály. Ennek a felkérésnek a mai napig nem tett eleget, a verespataki bánya megnyitásáról szóló időpontja pedig vészesen közeledik.

 
  
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  Jarosław Leszek Wałęsa (PPE). - Panie Przewodniczący! Dane statystyczne pokazują wzrastającą liczbę petycji wpływających do Komisji Petycji. Jest to dowodem rosnącej świadomości obywateli Unii Europejskiej. Możemy być zadowoleni, że tak się dzieje. Jednym z podstawowych celów, dla których powstała Unia, było budowanie świadomego swych praw społeczeństwa obywatelskiego. Do komisji wpłynęło 1986 petycji dotyczących praw podstawowych, środowiska, rynku wewnętrznego, spraw gospodarczych i społecznych, z czego 1406 zostało uznanych za dopuszczalne.

Komisja osiągnęła w ubiegłym roku wiele istotnych sukcesów. Wynika to z faktu, iż nasza praca wychodzi naprzeciw oczekiwaniom społeczeństw. Inicjujemy debaty oraz spotykamy się z obywatelami. Jak się okazuje, jest to działanie skuteczne. Należy podkreślić, że rok 2012 był przełomowy. Po raz pierwszy zagwarantowano obywatelom prawo inicjatywy obywatelskiej, z której skorzystali. Wpłynęło 16 inicjatyw, w tym jedna – prawo do wody – znalazła poparcie miliona obywateli, a komisja wzięła aktywny udział w procesie ustawodawczym jako niezależny organizator wysłuchań publicznych. Biorąc pod uwagę wszystkie powyższe fakty, zwracam się z prośbą o głosowanie za przyjęciem sprawozdania za rok 2012. Akceptacja będzie dowodem uznania naszej pracy i wyrazem poparcia dla budowania społeczeństwa obywatelskiego w Unii Europejskiej.

 
  
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  Lidia Joanna Geringer de Oedenberg (S&D). - Panie Przewodniczący! Rok 2012 podkreślił znacząco wagę i przydatność Komisji Petycji. Do Parlamentu wpłynęło aż 1986 petycji – w porównaniu do 1414 w roku poprzednim, co wskazuje na znaczny wzrost i upowszechnienie tej formy walki obywateli o swoje prawa. Po analizie sprawozdania z przykrością muszę jednak stwierdzić, iż nadal otrzymujemy wiele skarg świadczących o tym, że ciągle w Unii dochodzi do dyskryminacji obywateli ze względu na ich niepełnosprawność, przynależność do mniejszości, płeć czy orientację seksualną.

W czasach gdy obywatele są coraz bardziej mobilni i korzystają z otwartych granic oraz swoich praw przysługujących obywatelom Unii, należy wprowadzić sprawniejsze mechanizmy legislacyjne, które te prawa ochronią, a także usprawnią ich egzekwowanie. Otwarcie wspólnego rynku pracy daje ogromne możliwości, ale niestety – jak wynika ze sprawozdania – stwarza też wiele problemów i ujawnia luki, które należy jak najszybciej zniwelować. Gratuluję nieobecnemu koledze sprawozdawcy wnikliwego sprawozdania i liczę na dalszą dobrą współpracę na rzecz zachowania przejrzystości w kontaktach z obywatelami Europy.

 
  
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  Seán Kelly (PPE). - A Uachtaráin, is feiliúnach dúinn tuarascáil an choiste seo a phlé ar maidin, go háirithe ós rud é gurb í seo Bliain an tSaoránaigh, mar geibheann a lán saoránach cluas a éisteann leo agus cinneadh a thugann cothrom na Féinne dóibh anseo sa Pharlaimint nuair nach mbíonn sé ar fáil ina dtír féin.

Ní nach ionadh mar sin gur cláraíodh 1 985 achainí anuraidh agus fuarthas go raibh 1 408 díobh inghlactha. Sin 70 %. Tá sé sin sásúil, ach d’fhéadfadh sé a bheith níos sásúla agus níos airde dá mbeadh téarmaí níos leithne ag an gcoiste agus dá mbeadh na téarmaí sin ar eolas ag saoránaigh.

Bíodh sin mar atá, caithfidh mé a rá go raibh mé ar thascfhórsa ar shaoránacht ghníomhach i mo thír féin cúpla bliain ó shin. Rinneamar a lán moltaí. Tá áthas orm a rá, gur glacadh le ceann de na moltaí sin ag an rialtas atá againn faoi láthair: is é sin, tá siad tar éis Coiste um Achainíocha a bhunú sa pharlaimint díreach cosúil leis an gcoiste atá againn anseo. B’fhiú do thíortha eile féachaint leis an rud sin a dhéanamh chomh maith.

Ba mhaith liom a rá freisin, go raibh sé de phribhléid agam cúpla bliain ó shin achainí a thabhairt os comhair an choiste maidir le mo dhúiche féin. Bhí ionad dumpála nimhiúil in Haulbowline; thugamar an cás os comhair an choiste; fuarthas ina fhabhar agus dá bharr sin thug an rialtas EUR 40 milliún chun an t-ionad dumpála sin a ghlanadh. Agus anois, tá an áit i bhfad níos sláintiúla agus i bhfad níos sábháilte agus beidh níos lú ailse san áit sin de bharr an chinnidh a rinne an coiste an uair sin. Sin eiseamláir den dea-obair a dhéanann an coiste.

 
  
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  Χρυσούλα Παλιαδέλη (S&D). - Κύριε Πρόεδρε, η έκθεση πεπραγμένων της Επιτροπής Αναφορών για το 2012, για την οποία ευχαριστώ τον εισηγητή, καταγράφει με σαφήνεια το εύρος των ζητημάτων που απασχόλησαν τους ευρωπαίους πολίτες τον προηγούμενο χρόνο, με φόντο την οικονομική κρίση και τις επιπτώσεις της στην καθημερινότητα των ευρωπαίων πολιτών.

Θα θυμίσω ότι 10.000 πολίτες κατάγγειλαν, με κοινή αναφορά τους, την παραβίαση των θεμελιωδών δικαιωμάτων τους εξαιτίας της οικονομικής κρίσης, και πρότειναν τη συγκρότηση μιας ομοσπονδιακής οικονομικής κυβέρνησης στην Ευρωπαϊκή Ένωση και μιας φορολογικής ένωσης των κρατών μελών που θα υπόκειται στον δημοκρατικό έλεγχο του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου.

Η εμπειρία από τη συμμετοχή μου ως μέλους στην Επιτροπή Αναφορών θα έλεγα ότι είναι μόνο θετική. Είναι πολύ σημαντική η επαφή μας με τον κόσμο, είναι πολύ σημαντική η παρουσία των αναφερόντων στις συνεδριάσεις μας και είναι πολύ σημαντικές οι διερευνητικές αποστολές μας και είμαι σίγουρη ότι η εμπειρία μας – ελπίζω τουλάχιστον – θα εμπλουτίσει την προβληματική και της Επιτροπής.

 
  
 

„Catch the eye” eljárás

 
  
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  Mairead McGuinness (PPE). - Mr President, as a former member of the Petitions Committee and a keen watcher of it, I want to thank the rapporteur and indeed those who have stayed on this Committee. I think it is one of the most difficult ones to be a member of, because you have to be multi-functional in terms of the issues you deal with.

I think it is important at this juncture that the Petitions Committee shouldn’t over-promise petitioners. I have been concerned in the past for petitioners who were brought to Committee meetings and had great expectations that things would be done. This is very damaging to our credibility. There is a petitioner, Dan Brennan, from Ireland, whose case has been on the books for a long time. We really have not delivered for him and I think that sometimes we over-promised in the beginning. It is a criticism we need to take on the chin.

On the other hand there is Equitable Life, which I think we did really good work on in the first mandate. Petitioners are being paid out to as a result of the work of this Parliament and the Petitions Committee and its staff. We also need to watch out that enough is being paid to these petitioners. But we do some good work, and that is really key. So well done to those that are on the Committee and thank you for this report.

 
  
 

(A „catch the eye” eljárás vége.)

 
  
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  Maroš Šefčovič, Vice-President of the Commission. − Mr President, last week I participated in a citizens’ dialogue in Košice in Eastern Slovakia and I was asked: ‘Why are these dialogues important? What do they bring to our common cooperation in the European Union?’. I replied that the direct contact with citizens brings up the most important issues, those which are most on their mind and the most pertinent. This helps us to plan our work better for the future.

I think that this is the permanent role and task of the Committee on Petitions. You listen to citizens, you are very often the first place they take their worries and inquiries. You put questions on their behalf and help them to resolve the issues. I would say that, to a certain extent, you are very much the litmus test of the most important issues our citizens are dealing with in their daily lives. I would therefore also like to show my appreciation, not only for the high quality of the report, but of your work in general and the high quality of your cooperation with the Commission.

As I said at the beginning, we will try to improve our work in the Commission as well, in order to speed up even further our responses to your questions. Last year we managed to respond within a year in 838 cases out of 853 and we will try to do even better next year. I would just like to assure you of our commitment to having very good and fruitful cooperation with your committee.

 
  
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  Erminia Mazzoni, relatrice. − Signor Presidente, onorevoli colleghi, io ringrazio tutti i colleghi che sono intervenuti in questo dibattito così animato, ringrazio il Commissario Šefčovič, Vicepresidente, per le parole comunque di plauso al lavoro che noi svolgiamo e per il consueto impegno a una maggiore cooperazione da parte della Commissione europea.

Ne abbiamo bisogno, molto spesso – sempre in maniera costruttiva e mai polemica – lamentiamo tempi troppo lunghi di risposta della Commissione europea o strani segreti che vengono obiettati alla nostra commissione che chiede informazioni per i cittadini, non per farne altro uso. Quindi, di questo, sono molto lieta.

Quanto all'atmosfera e al clima che si respira all'interno della commissione, ho detto prima nel mio intervento che è una commissione particolare – una commissione non legislativa – nella quale noi intermediamo tra istituzioni e cittadini europei. Non sempre è facile trovare un equilibrio perché inevitabilmente c'è una componente di passione istintuale che entra nei nostri ragionamenti, però, devo dire – e me ne darà atto anche l'on. Auken – che, nel 99% dei casi, risolviamo le questioni senza la necessità di dover contare maggioranze o minoranze; le definiamo con senso di responsabilità.

Difficile trovare un perimetro esatto per definire la nostra competenza, difficile dare le risposte in tempo reale a tutti i cittadini, come vorrebbero. Sicuramente il segretariato ha bisogno di un aiuto in più, c'è bisogno di più personale, anche le obiezioni che sono state mosse sulla mancanza di traduzione in tutte le lingue o sui tempi; purtroppo, sono delle obiezioni che io raccolgo, ma che già hanno formato oggetto di una richiesta agli uffici competenti del Parlamento: la commissione ha bisogno di un maggior supporto. Noi facciamo del nostro meglio e speriamo di concludere questo mandato di legislatura dando le risposte a tutti i cittadini che a noi si sono rivolti in questi cinque anni di impegno.

 
  
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  Elnök. − A vitát lezárom.

A szavazásra 2013. október 10-én, csütörtökön kerül sor.

 
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