Atlantico nord-orientale: stock di acque profonde e pesca nelle acque internazionali (A7-0395/2013 - Kriton Arsenis)
Franco Bonanini (NI), per iscritto. − Gli impatti negativi della pesca a strascico su ecosistemi vulnerabili come le acque profonde sono incalcolabili: vengono irreparabilmente distrutti ecosistemi che fungono da fonti di riproduzione, irradiazione di specie, habitat, risorse ittiche, rappresentando punti strategici per gli equilibri degli ecosistemi marini. Le risorse marine si vanno sempre più depauperando e necessitano di un'attenta gestione, per continuare a beneficiare del contributo alimentare, economico e sociale che esse forniscono. È nostro compito fermare pratiche distruttive della pesca, anche ricordando che gli ecosistemi marini sono collegati tra loro, gli impatti negativi subiti da un ecosistema si riversano inevitabilmente su quelli vicini. La pesca a strascico ha in più un forte impatto sulle comunità di pescatori locali. Tutelare la biodiversità dei nostri ecosistemi marini, promuovendo attività di pesca sostenibili e arginando pratiche di pesca distruttive, significa promuovere un processo sociale, economico e antropologico e coniugare esigenze di sviluppo economico a quelle di tutela dell'ambiente. Questo voto deve essere promotore di una nuova politica a favore di una pesca sostenibile, che possa contribuire al tessuto sociale, economico e culturale delle comunità costiere, senza depauperare il nostro inestimabile patrimonio di biodiversità.