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Resoconto integrale delle discussioni
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Martedì 4 febbraio 2014 - Strasburgo Edizione rivista
1. Apertura della seduta
 2. Discussione su casi di violazione dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto (comunicazione delle proposte di risoluzione presentate): vedasi processo verbale
 3. Diritti d'autore e diritti connessi e concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l'uso online (discussione)
 4. Sanzioni penali in caso di abuso di informazioni privilegiate e di manipolazione del mercato (discussione)
 5. Composizione del Parlamento: vedasi processo verbale
 6. Turno di votazioni
  6.1. Partecipazione della Groenlandia all'attuazione del sistema di certificazione del processo di Kimberley (A7-0467/2013 - Vital Moreira) (votazione)
  6.2. Partecipazione della Groenlandia al sistema di certificazione del processo di Kimberley (A7-0466/2013 - Vital Moreira) (votazione)
  6.3. Migrazione ai bonifici e agli addebiti diretti a livello di Unione (A7-0036/2014 - Sharon Bowles) (votazione)
  6.4. Accordo di Città del Capo del 2012 sull’attuazione delle disposizioni del protocollo del 1993 relativo alla convenzione internazionale di Torremolinos del 1977 sulla sicurezza delle navi da pesca (A7-0040/2014 - Werner Kuhn) (votazione)
  6.5. 29a relazione annuale sul controllo dell'applicazione del diritto dell'Unione europea (2011) (A7-0055/2014 - Eva Lichtenberger) (votazione)
  6.6. Richiesta di difesa dell'immunità parlamentare di Lara Comi (A7-0067/2014 - Bernhard Rapkay) (votazione)
  6.7. Richiesta di revoca dell'immunità parlamentare di Zbigniew Ziobro (A7-0045/2014 - Cecilia Wikström) (votazione)
  6.8. Promuovere la libera circolazione semplificando l'accettazione di alcuni documenti pubblici (A7-0017/2014 - Bernhard Rapkay) (votazione)
  6.9. Classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze e delle miscele (A7-0319/2013 - Sari Essayah) (votazione)
  6.10. Diritti d'autore e diritti connessi e concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l'uso online (A7-0281/2013 - Marielle Gallo) (votazione)
  6.11. Sanzioni penali in caso di abuso di informazioni privilegiate e di manipolazione del mercato (A7-0344/2012 - Arlene McCarthy) (votazione)
  6.12. Progetti di investimento nelle infrastrutture per l'energia (A7-0323/2013 - Adina-Ioana Vălean) (votazione)
  6.13. Nomina di un membro della Corte dei conti (Klaus-Heiner LEHNE - DE) (A7-0050/2014 - Inés Ayala Sender) (votazione)
  6.14. Corte dei conti (A7-0014/2014 - Inés Ayala Sender) (votazione)
  6.15. Adeguatezza della regolamentazione dell'Unione europea e sussidiarietà e proporzionalità ("Legiferare meglio") (A7-0056/2014 - Sajjad Karim) (votazione)
 7. Seduta solenne - Italia
 8. Turno di votazioni (proseguimento)
  8.1. Tabella di marcia contro l'omofobia e la discriminazione legata all'orientamento sessuale e all'identità di genere (A7-0009/2014 - Ulrike Lunacek) (votazione)
  8.2. Applicazione della direttiva relativa alle pratiche commerciali sleali (A7-0474/2013 - Robert Rochefort) (votazione)
  8.3. Quadro di valutazione UE della giustizia (A7-0442/2013 - Tadeusz Zwiefka) (votazione)
  8.4. Conseguenze locali e regionali dell'istituzione di reti intelligenti (A7-0019/2014 - Elisabeth Schroedter) (votazione)
  8.5. Piccole aziende agricole (A7-0029/2014 - Czesław Adam Siekierski) (votazione)
  8.6. Un mercato integrato della consegna dei pacchi per la crescita del commercio elettronico (A7-0024/2014 - Pablo Arias Echeverría) (votazione)
  8.7. Donne immigrate nell'Unione europea prive di documenti (A7-0001/2014 - Norica Nicolai) (votazione)
  8.8. Siderurgia europea (A7-0028/2014 - András Gyürk) (votazione)
 9. Dichiarazioni di voto
  9.1. Partecipazione della Groenlandia all'attuazione del sistema di certificazione del processo di Kimberley (A7-0467/2013 - Vital Moreira)
  9.2. Partecipazione della Groenlandia al sistema di certificazione del processo di Kimberley (A7-0466/2013 - Vital Moreira)
  9.3. Migrazione ai bonifici e agli addebiti diretti a livello di Unione (A7-0036/2014 - Sharon Bowles)
  9.4. Accordo di Città del Capo del 2012 sull’attuazione delle disposizioni del protocollo del 1993 relativo alla convenzione internazionale di Torremolinos del 1977 sulla sicurezza delle navi da pesca (A7-0040/2014 - Werner Kuhn)
  9.5. 29a relazione annuale sul controllo dell'applicazione del diritto dell'Unione europea (2011) (A7-0055/2014 - Eva Lichtenberger)
  9.6. Richiesta di difesa dell'immunità parlamentare di Lara Comi (A7-0067/2014 - Bernhard Rapkay)
  9.7. Richiesta di revoca dell'immunità parlamentare di Zbigniew Ziobro (A7-0045/2014 - Cecilia Wikström)
  9.8. Promuovere la libera circolazione semplificando l'accettazione di alcuni documenti pubblici (A7-0017/2014 - Bernhard Rapkay)
  9.9. Classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze e delle miscele (A7-0319/2013 - Sari Essayah)
  9.10. Diritti d'autore e diritti connessi e concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l'uso online (A7-0281/2013 - Marielle Gallo)
  9.11. Sanzioni penali in caso di abuso di informazioni privilegiate e di manipolazione del mercato (A7-0344/2012 - Arlene McCarthy)
  9.12. Progetti di investimento nelle infrastrutture per l'energia (A7-0323/2013 - Adina-Ioana Vălean)
  9.13. Nomina di un membro della Corte dei conti (Klaus-Heiner LEHNE - DE) (A7-0050/2014 - Inés Ayala Sender)
  9.14. Corte dei conti (A7-0014/2014 - Inés Ayala Sender)
  9.15. Adeguatezza della regolamentazione dell'Unione europea e sussidiarietà e proporzionalità ("Legiferare meglio") (A7-0056/2014 - Sajjad Karim)
  9.16. Tabella di marcia contro l'omofobia e la discriminazione legata all'orientamento sessuale e all'identità di genere (A7-0009/2014 - Ulrike Lunacek)
  9.17. Applicazione della direttiva relativa alle pratiche commerciali sleali (A7-0474/2013 - Robert Rochefort)
  9.18. Quadro di valutazione UE della giustizia (A7-0442/2013 - Tadeusz Zwiefka)
  9.19. Conseguenze locali e regionali dell'istituzione di reti intelligenti (A7-0019/2014 - Elisabeth Schroedter)
  9.20. Piccole aziende agricole (A7-0029/2014 - Czesław Adam Siekierski)
  9.21. Un mercato integrato della consegna dei pacchi per la crescita del commercio elettronico (A7-0024/2014 - Pablo Arias Echeverría)
  9.22. Donne immigrate nell'Unione europea prive di documenti (A7-0001/2014 - Norica Nicolai)
  9.23. Siderurgia europea (A7-0028/2014 - András Gyürk)
 10. Correzioni e intenzioni di voto: vedasi processo verbale
 11. Approvazione dei processi verbali delle sedute precedenti: vedasi processo verbale
 12. Atti delegati (articolo 87 bis del regolamento): vedasi processo verbale
 13. Norme e una procedura uniformi per la risoluzione degli enti creditizi e di talune imprese d'investimento nel quadro del meccanismo unico di risoluzione e del Fondo unico di risoluzione bancaria (discussione)
 14. Difesa contro le importazioni oggetto di dumping o di sovvenzioni da parte di paesi non membri dell'UE (discussione)
 15. Necessità di adottare rapidamente un'imposta sulle transazioni finanziarie con un'ampia base imponibile (discussione)
 16. Rettifica (articolo 216 del regolamento): vedasi processo verbale
 17. Atti delegati (articolo 87 bis del regolamento): vedasi processo verbale
 18. Un quadro per le politiche dell'energia e del clima all'orizzonte 2030 (discussione)
 19. Rispetto delle norme della politica comune della pesca (discussione)
 20. Accordo fra l'Unione europea e la Confederazione svizzera in merito alla cooperazione sull'applicazione del rispettivo diritto in materia di concorrenza - Accordi di cooperazione dell'UE sull'applicazione della politica di concorrenza - prospettive future (discussione)
 21. Autorizzazione agli Stati membri a ratificare il trattato sul commercio di armi nell'interesse dell'Unione europea - Trattato sul commercio di armi (discussione)
 22. Apparecchi e sistemi di protezione destinati a essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva - Esplosivi per uso civile - Strumenti per pesare a funzionamento non automatico - Compatibilità elettromagnetica - Materiale elettrico destinato ad essere adoperato entro taluni limiti di tensione - Ascensori e componenti di sicurezza per ascensori - Recipienti semplici a pressione - Strumenti di misura (discussione)
 23. Ordine del giorno della prossima seduta: vedasi processo verbale
 24. Chiusura della seduta


  

PRESIDE: ALEJO VIDAL-QUADRAS
Vicepresidente

 
1. Apertura della seduta
Video degli interventi
 

(Se abre la sesión a las 9.00 horas)

 

2. Discussione su casi di violazione dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto (comunicazione delle proposte di risoluzione presentate): vedasi processo verbale

3. Diritti d'autore e diritti connessi e concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l'uso online (discussione)
Video degli interventi
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  El Presidente. - El punto siguiente en el orden del día es el debate sobre el informe de Marielle Gallo, en nombre de la Comisión de Asuntos Jurídicos, sobre la propuesta de Directiva del Parlamento Europeo y del Consejo relativa a la gestión colectiva de los derechos de autor y derechos afines y a la concesión de licencias multiterritoriales de derechos sobre obras musicales para su utilización en línea en el mercado interior (COM(2012)0372 – C7-0183/2012 –2012/0180(COD)) (A7-0281/2013).

 
  
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  Marielle Gallo, rapporteure. - Monsieur le Président, nous allons adopter aujourd'hui la proposition de directive sur la gestion collective du droit d'auteur. En tant que rapporteure, je voudrais commencer par remercier les rapporteurs fictifs et tous les groupes politiques. C'est grâce à notre excellente coopération que nous avons réussi à obtenir l'unanimité à la commission des affaires juridiques sur un sujet aussi sensible que le droit d'auteur à l'ère du numérique.

Les sociétés de gestion collective sont des associations constituées par les artistes et les auteurs pour défendre leurs intérêts. Ce sont les sociétés de gestion collective qui garantissent à tous les créateurs européens, et pas seulement aux plus connus, une rémunération adéquate pour l'utilisation de leurs œuvres et qui leur offrent des prestations sociales.

Dans le passé, nous avons eu à déplorer quelques exemples de dysfonctionnements. À partir d'aujourd'hui, les sociétés de gestion collective devront respecter une réglementation stricte. En outre, elles joueront pleinement leur rôle dans la politique culturelle européenne et contribueront à la diversité culturelle. Nous avons atteint trois objectifs avec ce texte.

Premièrement, garantir l'exercice des droits des créateurs et des artistes. Nous avons introduit davantage de transparence dans la gestion financière de leurs comptes pour éviter les abus ou les conflits d'intérêts. Nous avons raccourci les délais de distribution des montants perçus. Nous avons consacré le rôle central de l'assemblée générale dans le processus décisionnel et de contrôle afin que le fonctionnement des sociétés de gestion collective soit véritablement démocratique.

Deuxième objectif: améliorer les relations entre les sociétés de gestion collective, les utilisateurs commerciaux et les citoyens. Désormais, les relations entre les sociétés de gestion collective, les radiodiffuseurs, les radios ou les plates-formes comportent des obligations réciproques d'information, notamment sur les tarifs pratiqués, qui vont simplifier la concession des licences sur les œuvres protégées par le droit d'auteur. Si une plate-forme comme Spotify obtient plus rapidement et à moindres frais un répertoire musical, cela signifie que les utilisateurs européens auront un accès plus facile à la musique de leur choix.

Enfin, troisième objectif: consolider le marché unique du numérique. Les sociétés de gestion collective vont jouer un rôle de facilitateur du marché intérieur. Au lieu de s'adresser à vingt-huit États membres avant de pouvoir lancer un service de musique en ligne paneuropéen, les plates-formes et les start-up européennes pourront, grâce à ce texte, solliciter un nombre limité de sociétés de gestion collective qui concéderont les licences pour l'utilisation d'un répertoire musical mondial. C'est une véritable innovation. Un Espagnol ou un Grec vivant à Bruxelles aura un accès étendu, rapide et économique à la musique de son pays d'origine.

En conclusion, je constate que les questions relatives au droit d'auteur à l'ère numérique ont suscité de vifs débats mais que notre travail a fait évoluer les positions. Avec ce vote à l'unanimité au sein de la commission des affaires juridiques, nous avons démontré, tant aux conservateurs britanniques qu'aux pirates suédois, notre volonté de légiférer dans l'intérêt général et dans celui du marché unique du numérique.

Cette directive est la preuve que le droit d'auteur s'adapte aisément au monde du numérique. Elle est la preuve que le droit d'auteur n'est pas un frein mais un atout, un levier de croissance et un gisement d'emplois pour le marché unique du numérique.

 
  
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  Michel Barnier , membre de la Commission. - Monsieur le Président, je voudrais remercier Mesdames et Messieurs les députés pour le travail accompli sur cette directive, qui est à mes yeux, à nos yeux, une pierre angulaire du marché intérieur du numérique. Je suis convaincu qu'elle contribuera au dynamisme de ce marché en facilitant l'entrée de petits fournisseurs et de services innovants, comme vient de le dire votre rapporteur Marielle Gallo. Ce texte contribuera également à une plus large diffusion et à un meilleur choix de l'offre de musique en ligne en Europe.

Je suis donc très reconnaissant à chacune et à chacun d'entre vous, en particulier à Marielle Gallo pour la qualité de son travail et aux rapporteurs fictifs, ainsi qu'à toute la commission des affaires juridiques et à son président, M. Lehne, pour avoir fait avancer les travaux avec une forte volonté politique d'aboutir sur ce dossier en temps voulu, c'est-à-dire au moment où va se terminer le mandat de votre Parlement.

Les sociétés de gestion collective jouent un rôle essentiel dans la gestion du droit d'auteur et des droits voisins. Elles octroient notamment des licences pour la diffusion de musique en ligne. Le dynamisme et le potentiel de ce secteur ne sont plus à démontrer. Il existe plus de soixante-dix sociétés d'auteurs dans l'Union européenne et un million d'auteurs sont membres de ces sociétés. On a vu que les ventes de musique en ligne sont passées en Europe de 200 millions d'euros en 2004 à 1,2 milliard d'euros en 2012.

Néanmoins, nous savons également que, malgré cela, certaines sociétés de gestion collective ont eu des difficultés à s'adapter aux contraintes de la gestion de droits pour l'exploitation en ligne ou transfrontalière.

On a même vu par le passé certaines situations assez anormales ou inacceptables au regard du rôle que joue la gestion collective dans l'économie de la création et de la diffusion de la culture.

Je ne veux pas revenir sur des cas spécifiques de manque de transparence ou d'investissements inappropriés. Il est clair pour tous qu'il fallait travailler à un meilleur encadrement de la gestion du fonctionnement de ces sociétés au niveau européen. Nous en avons fait une de nos priorités. Je suis convaincu que cette directive donnera l'impulsion pour moderniser, comme il le fallait, ces sociétés de gestion collective, d'abord du point de vue de leur gouvernance et leur transparence. Les nouvelles dispositions vont donner aux ayants droit un droit de regard sur la gestion, et obliger l'identification des ayants droit et la distribution des sommes collectées dans un délai maximum. La directive met en place une vraie modernisation avec plus de dynamisme dans les relations des sociétés avec les fournisseurs de services. Elle établit des conditions de fonctionnement que ces sociétés devront remplir pour pouvoir accorder des licences multiterritoriales.

Enfin, cette directive donne à ces sociétés le droit d'être représentées par d'autres sociétés si elles ne peuvent pas remplir elles-mêmes ces critères, ce qui permettra de réduire le nombre de licences nécessaires pour lancer des services en ligne en Europe.

Je pense que l'adoption en première lecture, si vous le voulez bien, de cette directive, démontre votre engagement à consolider le rôle de la gestion collective au sein du marché unique numérique. Je vous remercie par avance de la confiance que vous avez témoignée et que vous témoignerez à cette nouvelle étape. Nous devrons ensuite assurer la mise en œuvre de ce texte par les États membres dans des délais convenus rapides, mais aussi son appropriation non seulement par les sociétés de gestion mais aussi par les ayants droit et les utilisateurs.

Ce dossier, Mesdames et Messieurs les députés, montre, dans ce domaine important, majeur et sensible, que le dialogue est possible en matière de droit d'auteur, malgré certains débats difficiles dans le passé et parfois des positions très antagonistes. Il montre aussi qu'il est possible de dégager des solutions équilibrées et des compromis dynamiques soutenus par une très large majorité.

Je voudrais, Monsieur le Président, saisir cette occasion pour dire quelques mots sur la suite de notre engagement, au niveau de la Commission, dans le domaine du droit d'auteur.

Après l'adoption de cette directive sur la gestion des sociétés collectives, de celle sur les œuvres orphelines et du protocole d'accord sur les œuvres épuisées, après nos engagements pris dans le cadre du dialogue "licences pour l'Europe" afin de faciliter l'accès aux œuvres dans toute l'Europe et par le plus grand nombre, nous n'avons pas terminé notre travail sur le droit d'auteur.

Comme nous l'avons annoncé dans la communication du 18 décembre 2012 sur le contenu dans le marché unique numérique, nous menons actuellement un examen approfondi de l'acquis législatif en matière de droit d'auteur. Nous le faisons sur la base d'études juridiques et économiques sérieuses, et d'une large consultation publique qui a été lancée en décembre. Sans surprise, cette consultation a suscité et suscite un très très grand intérêt de la part de tous les acteurs dans la culture des citoyens des ayants droit, de vous-mêmes au sein du Parlement.

Voilà pourquoi, en accord avec mes collègues Neelie Kroes et Androulla Vassiliou, nous avons décidé, parce que cette consultation suscite un très grand intérêt et que nous l'avions fixée dans un délai trop court, de prolonger la période de consultation jusqu'au 5 mars prochain, donc de donner un mois de plus. J'avais d'ailleurs entendu ce souhait chez beaucoup d'entre vous et chez beaucoup d'acteurs du domaine culturel ou de la création.

Ces contributions, nous allons les utiliser pour nourrir les travaux d'analyse d'impact et les discussions sur une éventuelle révision des règles de l'Union européenne en matière de droit d'auteur.

Comme vous l'aurez compris, nous procédons étape par étape, en laissant le temps nécessaire à la consultation et au dialogue, de manière sérieuse, en identifiant des solutions sur la base des faits et des vrais problèmes là où il y en a et quand il y en a.

C'est aussi la raison pour laquelle nous avons proposé à M. Barroso, président de la Commission, de poursuivre ce travail, après la consultation, par la publication d'un livre blanc avant l'été, sans doute au mois de juin, qui posera les jalons d'une future adaptation du cadre législatif du droit d'auteur, pour que ce droit d'auteur vive avec son temps, qui est celui du marché unique et celui de l'internet.

Ce livre blanc visera à mettre en débat, sur la base d'une analyse d'impact, une série d'orientations et de propositions concrètes. En réalité, il s'agira d'une deuxième étape de cet échange et de cette concertation avec toutes les parties prenantes que, du côté de la Commission, avec Neelie Kroes et Androulla Vassiliou notamment, nous jugeons essentielles pour avancer sur ce dossier.

Cela permettra à votre assemblée, au lendemain de son renouvellement, et à la prochaine Commission aussi, de se saisir de ce sujet à leur tour pour mener à bien ce chantier sur une base solide et sur une base transparente.

De la même manière, je voudrais dire quelques mots de clarification sur un autre dossier sur lequel vous m'avez interrogé les uns et les autres dans les semaines passées concernant les procédures de notification et d'action.

C'est un sujet qui, s'il n'est pas strictement lié au droit d'auteur, est très important pour la confiance dans l'économie numérique. Il va de soi que nous devons assurer à ce que les contenus illicites et non pas les contenus licites, soient retirés de l'internet dans le cadre de procédures claires, transparentes et équilibrées, dans le plein respect de l'application des droits fondamentaux.

Certains d'entre vous m'ont dit qu'ils souhaitent sur ce point une initiative législative pour apporter plus de garanties et d'harmonisation au niveau européen et d'autres m'ont qu'ils ne souhaitaient pas une telle initiative.

C'est donc un sujet sensible, lié aux droits fondamentaux, sur lequel il y a des avis très partagés, comme le montrent les consultations que nous avons menées.

Pour une initiative sur un tel sujet, qu'elle soit législative ou non, je pense qu'il faut que le Parlement soit complètement engagé et impliqué. Je ne pense pas que ce soit raisonnable de le faire à ce stade de la législature. Il nous manquera du temps pour faire les choses de manière sérieuse, objective et transparente.

Voilà pourquoi je n'ai pas souhaité soumettre maintenant une telle initiative au collège. Nous aurons l'occasion d'en reparler et d'y retravailler. Je voulais vous le dire, après en avoir discuté avec beaucoup d'entre vous, en vous remerciant, sur ce point, de votre compréhension.

 
  
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  Helmut Scholz, Verfasser der Stellungnahme des mitberatenden Ausschusses für internationalen Handel. - Herr Präsident, Herr Kommissar, liebe Kolleginnen und Kollegen! Ich möchte der Berichterstatterin, Frau Gallo, herzlich danken, die einen wirklich komplexen Bericht in einem langen Verfahren zum Abschluss gebracht hat. Zu vielen Problemen haben Sie in den Verhandlungen akzeptable Kompromisse gefunden. Und dennoch möchte ich gerade aus Sicht des Ausschusses für internationalen Handel einige strittige Punkte ansprechen, bei denen es nun doch den Mitgliedstaaten überlassen bleibt, sie zu interpretieren, statt ein einheitliches EU-weites Vorgehen zu entwickeln.

Da ist zunächst das Thema Transparenz. Hier hätte ich mir gewünscht, dass Autoren und Autorinnen noch weitere Auskunftsmöglichkeiten garantiert bekommen hätten. Dennoch verbessert die neue Richtlinie die Lage der Kreativen im digitalen Zeitalter. Sie werden ihr Einkommen, ihr Geld, künftig schneller erhalten.

Aus Sicht des Handelsausschusses bleibt ein Problem die künftige Rolle der großen Musikkonzerne und der von ihnen geschaffenen globalen Vermarktungsstrukturen und Plattformen aus den Vereinigten Staaten. Mit einer weiteren Kannbestimmung haben Sie es den Mitgliedstaaten überlassen, ob sie außereuropäische Anbieter – und um solche handelt es sich ja – den gleichen Regeln unterwerfen wollen, wie sie nunmehr mit der Richtlinie für europäische Anbieter gelten werden. Jeder Mitgliedstaat, der dies nicht tut, kann zu einem Einfallstor für Direktverwerter werden, was zu starken Einnahmeverlusten führen könnte.

Schließlich das Thema Offshoring. Hier wird die Praxis zeigen müssen, ob die neuen Bestimmungen durch Auslagerung bestimmter Aufgaben vor die Grenzen der EU umgangen werden können.

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău, Raportoare pentru aviz Comisia pentru industrie, cercetare și energie. - Mulțumesc mult, domnule președinte. Tehnologia, evoluția rapidă a modelelor comerciale digitale, mobilitatea și autonomia crescândă a consumatorilor online, necesită o evaluare constantă, prin care să se stabilească dacă normele actuale în materie de drepturi de autor oferă stimulente adecvate și dacă le permit titularilor de drepturi, utilizatorilor de drepturi și consumatorilor să profite de oportunitățile create de tehnologiile moderne.

În epoca internetului, gestionarea colectivă a drepturilor trebuie să poată evolua în direcția unor modele de acordare a licențelor cu un caracter transnațional mai pronunțat, care să acopere teritoriile mai multor state membre și să cuprindă eventual întreaga Uniune. Gestionarea colectivă a drepturilor din toate sectoarele trebuie să se adapteze în ceea ce privește eficiența, acuratețea, transparența și responsabilitatea serviciilor online oferite membrilor și utilizatorilor. Un ritm de modernizare excesiv de lent are un impact negativ asupra disponibilității noilor oferte pentru consumatori și prestatorii de servicii, fiind împiedicată dezvoltarea serviciilor inovatoare, în special în mediul online. Consider important să fie asigurată protecția persoanelor în ceea ce privește prelucrarea datelor cu caracter personal ale acestora.

În final, domnule președinte, consider că trebuie să ne asigurăm că și repertoriul aferent limbilor mai puțin utilizate va fi disponibil pe întreg teritoriul Uniunii. Vă mulțumesc.

 
  
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  Helga Trüpel, Verfasserin der Stellungnahme des mitberatenden Ausschusses für Kultur und Bildung. - Herr Präsident, Herr Kommissar! Die Transparenzreform der Verwertungsgesellschaften ist nötig geworden, weil es in manchen Ländern Korruption gab. Die Verwertungsgesellschaften haben sich nicht angemessen dem digitalen Wandel angepasst und es fehlte an demokratischer Mitbestimmung.

Jetzt soll es höhere Transparenz geben bei der Tarifgestaltung, es soll strengere Regeln geben für die Anlagenpolitik der Verwertungsgesellschaften, und es soll bessere Kontrolle ausgeübt werden. Die Mitglieder sollen mehr Rechte haben in der Selbstverwaltung der Verwertungsgesellschaften, und alle Mitglieder sollen stimmberechtigt sein. Die Künstler sollen die Verwertungsgesellschaften frei wählen können, vor allem auch länderübergreifend, sodass sie sich die besten Angebote heraussuchen können, was dann wiederum Druck macht auf die besondere Performance der Verwertungsgesellschaften.

Wichtig war uns besonders, dass die Auszahlung ganz schnell erfolgt, am besten sofort, spätestens aber drei Monate nach Schluss des Geschäftsjahrs. Jetzt werden mehr Gebietslizenzen möglich, sodass es also leichter ist, im europäischen Binnenmarkt für Musik-Onlinedienste Angebote zu machen. Es wird dadurch mehr legale Angebote geben und für die Verbraucherinnen und Verbraucher wird es dadurch mehr kulturelle Vielfalt geben, weil auch Künstler aus kleinen Ländern sich großen digitalen Verwertungsgesellschaften anschließen können und ihr Repertoire damit angeboten wird.

Ganz besonders wichtig war uns, dass es auch nichtgewerbliche Lizenzen geben soll, dass die Verwertungsgesellschaften sich da öffnen. Und Verwertungsgesellschaften und private Agenturen unterliegen den gleichen Transparenzregeln, sodass es hier einen fairen Wettbewerb geben wird.

 
  
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  Csaba Sógor, a PPE képviselőcsoport nevében. – Az irányelv olyan jogszabálykeretet teremt, amely a közös jogkezelő szervezetek működését fogja javítani, ugyanakkor megkönnyíti a virtuális alkotások határon átnyúló engedélyeztetését is. Például zeneművek esetében az EU területén jelenleg 260 zenei e-szolgáltató működik, melyek működésük révén a tagállamokban mintegy 30 millió online zeneszámot bocsájtanak a felhasználók rendelkezésére. Az irányelv hatályának több területre történő kiterjesztése hasznosnak bizonyul majd az online zenei piac rendszerének és fejlesztési szabályainak rögzítésekor is, hiszen fokozottabb átláthatóságot biztosít. Az új online szolgáltatások fejlesztése úgyszintén kedvező lesz a fogyasztók számára. Fontos társadalmi és kulturális szerepükön túl a sokszínűség hordozói, ugyanakkor jogbiztonságot teremtenek a jogok tulajdonosai számára is, hiszen lehetővé teszi díjazásukat.

Mindezek ellenére érthetetlen számomra, hogy miért várt az Európai Bizottság ilyen sokáig, miért csak decemberben kezdett közvélemény-kutatásba a copyright jogokkal kapcsolatosan, és ha már így történt most meg miért sietünk ennyire? Nagyon szorosak a határidők, a befutó válaszok kiértékelésére pedig még annál is kevesebb idő marad. Kifogásolható a konzultáció alapjául szolgáló 80 kérdés megfogalmazásának módja is. Általánosan vetnek fel problémákat a kérdések helyett, hogy a jelenlegi helyzetre koncentrálnának. Nem lenne célszerűbb a folyamatot átszervezni és rászánni a problémák alapos kielemzéséhez szükséges időt még mielőtt ezen érzékeny területen eljárnánk?

 
  
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  Françoise Castex, au nom du groupe S&D. – Monsieur le Président, le groupe de l'Alliance progressiste des socialistes et démocrates se félicite du résultat obtenu sur la directive relative aux sociétés de gestion collective entre le Parlement et le Conseil.

Je crois que nous devons aussi remercier la présidence lituanienne, qui a facilité la conclusion de cet accord. Je veux en tout cas saluer le très bon travail effectué au sein du Parlement européen en amont de ce trilogue grâce, notamment, à la méthode de travail très constructive et collaborative adoptée par la rapporteure, Marielle Gallo.

Cette directive, apparemment très technique, sur le fonctionnement et le contrôle des sociétés de gestion collective est en réalité une pièce essentielle dans le fonctionnement du droit d'auteur dans l'Union européenne.

Les sociétés de gestion collective sont des acteurs clés de la perception des droits et surtout de leur redistribution équitable à toutes les catégories d'ayants droit. Elles sont aussi les moteurs de la création et de la diffusion culturelles. Il est donc essentiel que ce système repose sur des principes forts de confiance, de transparence et de bonne gouvernance. Cette directive en est maintenant la garantie.

En prévision des débats qui vont nous animer dans les prochains mois et dont le commissaire Barnier vient d'annoncer la prolongation, il serait bien que la consultation soit proposée en d'autres langues que l'anglais.

Les sociétés de gestion collective seront des interlocuteurs essentiels parce que, justement, elles représentent l'ensemble des acteurs de la création et de la diffusion culturelle. Dans la dénomination "sociétés de gestion collective", je voudrais insister sur le terme "collective". Il est sans doute le plus significatif pour désigner un mode de gestion qui reconnaît la souveraineté de l'assemblée générale, dans laquelle est représenté directement l'ensemble des membres. Ceci est un principe de gestion rare qu'il convient de souligner. Il inscrit les sociétés de gestion collective dans le secteur de l'économie sociale au même titre que les coopératives. Cette spécificité a été protégée de la concurrence déloyale entre les agents et les sociétés commerciales négociant exclusivement des licences de droit.

Avec cette directive, qui constitue le socle d'une politique culturelle européenne forte et offensive, je pense que nous avons les éléments de la création, de la diffusion et de la diversité culturelles.

 
  
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  Cecilia Wikström, för ALDE-gruppen. – Herr talman! Jag vill tacka kommissionär Barnier och hela hans team på kommissionen för detta utomordentliga arbete med förslaget. Jag vill också rikta ett alldeles särskilt tack till Marielle Gallo för det enastående arbete som hon har lagt ner i detta. Tack också alla kolleger för ett mycket, mycket gott samarbete under processen.

Som vi vet har upphovsrätt länge varit mycket kontroversiellt, men trots det så har vi lyckats enas över alla partigränser om detta direktiv. Kollektiv förvaltning av upphovsrätt är nämligen en av hörnstenarna för en välfungerande modern upphovsrätt. I dagens komplexa verklighet är det i princip omöjligt för en rättighetsinnehavare att själv hantera sina rättigheter. Därför är det helt avgörande att de sällskap som ansvarar för den kollektiva rättighetsförvaltningen är transparenta och fungerar på bästa sätt för sina medlemmar.

Nu sätter vi viktiga regler på plats som ser till att garantera de enskilda kompositörernas och artisternas rättigheter gentemot sällskapen. Insamlade pengar måste nu utbetalas snarast möjligt, vilket är mycket viktigt. Den enskilda artisten eller tonsättaren ska också kunna jämföra olika europeiska sällskap för att kunna kräva förbättringar av sitt eget eller flytta till ett annat, mer välskött sällskap om han eller hon inte är helt nöjd.

Direktivet kommer avsevärt att underlätta skapandet av digitala musiktjänster i hela EU, vilket leder till att vi musikälskare får ett större urval av musiktjänster. För kompositörer och tonsättare innebär det möjligheten att deras musik kan spridas i hela EU och nå alla de 510 miljoner medborgare som bor här.

Jag är övertygad om att det kommer att gynna den kulturella mångfalden att många av våra medborgare kommer att få enkel tillgång till musik från Europas alla hörn. Sakta men säkert börjar vi nu skapa förutsättningar för en välfungerande digital inre marknad. Med Europas enastående skaparkraft och mångfald finns det stora möjligheter. I dag sätter vi en viktig pusselbit på plats.

 
  
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  Christian Engström, för Verts/ALE-gruppen. – Herr talman! Jag vill börja med att tacka föredraganden Marielle Gallo. Jag tycker att hon har gjort ett alldeles fantastiskt bra jobb med det här ärendet. Det är precis sant som vår kollega Wikström sa att det ofta är så att frågan om copyright är kontroversiell här i parlamentet, vilket jag är väldigt glad för, eftersom jag tycker att det är en viktig fråga som ska vara kontroversiell och som vi behöver diskutera.

Just när det gäller detta ärende har vi varit väldigt överens över partigränserna. Insamlingssällskapen är en viktig del av ekonomin inom kultursektorn. De hanterar miljardbelopp varje år. Tyvärr har det varit stora problem i många insamlingssällskap i många olika medlemsstater. Dels rör det sig om ren brottslighet – det finns ett antal fall där man har förskingrat pengar som tillhör artisterna och kreatörerna, dels finns det fall där det inte nödvändigtvis har handlat om kriminalitet, utan om bristen på transparens när det gäller vad det är för pengar som kommer in, vart de betalas ut, varför osv. Den transparensen har väldigt ofta i många länder, i många sällskap varit mycket dålig.

Vår förhoppning med direktivet – som jag tror att vi delar allihop i partigrupperna – är att det ska hjälpa till att råda bot på detta. Det blir alltså striktare krav på transparens när det gäller pengarna och hur de distribueras, hur mycket som inte kan distribueras och vad som händer med de pengarna. Det blir också transparens när det gäller insamlingssällskapens egna kostnader, alltså löner till direktörerna osv. Detta tror jag att väldigt många kreatörer kommer att vara väldigt intresserade av. Jag håller helt med kommissionär Barnier när han säger att det här direktivet är bra i sig, det är ett steg, men det är viktigt att kreatörer och artister som representeras av insamlingssällskapen tar tag i detta och ser till att driva på det. Det är också viktigt att medlemsstaterna ser till att upprätthålla dessa lagar, så att det inte bara blir paragrafer på ett papper.

Transparensen som vi får fram tror jag är det allra viktigaste, men det är också andra förbättringar. Vi skriver tydligt in att den som vill har rätt att använda creative commons licenses och andra icke-kommersiella, vilket är bra, eftersom en del insamlingssällskap har lagt hinder i vägen för det.

Sammanfattningsvis ser jag detta som ett positivt steg på vägen. Jag vill återigen tacka föredraganden för ett alldeles utmärkt samarbete, och jag vill tacka kommissionen för vad som var ett riktigt bra förslag redan när det kom. Nu tycker jag att parlamentet har gjort det ännu bättre.

 
  
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  Emma McClarkin, on behalf of the ECR Group. – Mr President, I was the ECR shadow rapporteur on both the Committee on Culture and Education and Committee on the Internal Market and Consumer Protection opinions on this issue. Firstly, I welcome the introduction of multi-territorial collective licensing of authors’ online rights in musical works. This is something I have been very supportive of from the beginning, as multi-territorial licensing will enhance consumer choice in this sector and helps us advance towards the completion of the digital single market.

This directive will open up the market and offer greater potential for new, innovative services to gain a foothold. From now on it will be much easier for service providers of online music to compete on a pan-European level, as they will no longer need to negotiate licensing agreements for each territory, and there will be fewer legal obstacles for start-up phases.

I strongly believe that the removal of the current barriers will create better competition and generate growth in this sector. Further, I welcome the change of the term ‘collecting society’ to ‘collective management organisation’, as it is creating a level playing field when this directive covers all forms of entities dealing with collective rights management, and not only the member-based or member-owned organisations.

I support the increased transparency for collective management organisations and this is built on British best practice; it will help performers and artists to get real value for their rights, as well as provide clarity on how their rights revenue is collected and distributed.

Finally, as much as I support the introduction of the multi-territorial licensing for music, it should not be seen as the setting of a precedent for all types of licensing. This is not a one-size-fits-all solution and I am not keen to see the same approach for all TV and sports rights, for example, especially those with a strong national or territorial importance, as they are built on different business models and sensitivities, which also need to be taken into consideration.

 
  
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  Francisco Sosa Wagner (NI). - Señor Presidente, todo lo que sea caminar a favor de la defensa de la cultura como elemento vertebrador de Europa será para este diputado avanzar en la dirección correcta. En el caso de la música, este efecto benéfico es más apreciable porque bien conocemos su carácter de lenguaje que ensambla emociones y aúna sentimientos.

Desde el punto de vista de la política legislativa, que es lo que a nosotros nos ocupa en este hemiciclo, los valores fundamentales que debe proteger la legislación son: en primer lugar, la consolidación de un mercado único con licencias paneuropeas; en segundo lugar, la información transparente y los menores costes de los que han de disfrutar los consumidores ciudadanos; y, en tercer lugar, la garantía de la adecuada retribución de los creadores, de los intérpretes y, en general, de los artistas que intervienen en este mercado.

En este hemiciclo se oye hablar mucho de economía y de cuadros macroeconómicos. La niebla de la economía y de los cuadros macroeconómicos no debe hacernos olvidar la dimensión cultural de Europa, en cuya rica tradición deben anclarse las mejores de nuestras iniciativas, porque desde que Europa emerge como civilización consciente es la cultura, precisamente, su fundamento básico. Muchas gracias y enhorabuena a los ponentes.

 
  
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  Marco Scurria (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, vorrei ringraziare innanzitutto la relatrice Gallo per il suo lavoro sempre preciso e puntuale su tematiche come quelle che stiamo affrontando questa mattina e ringrazio anche il Commissario Barnier per la proposta che la Commissione ha presentato.

I servizi che sono oggetto della direttiva in discussione questa mattina sono quelli che possono, come sappiamo, essere prestati dal vivo – non so, la proiezione di un film in un cinema, un concerto in una sala musicale – ma per quello che ci interessa sono sempre più quelli online e in alcuni settori le licenze sono concesse prevalentemente direttamente dai singoli titolari dei diritti, come i produttori cinematografici, mentre in altri le società di gestione collettiva dei diritti svolgono un ruolo ormai determinante.

Lo sviluppo di un mercato unico dei contenuti culturali online ha fatto sì che si chiedesse un cambiamento nelle licenze sui diritti d'autore e in particolare per quelle sulle opere musicali, perché i fornitori di servizi musicali online hanno difficoltà, come sappiamo, ad acquisire licenze con un repertorio aggregato per un territorio che si estende oltre quello di uno Stato membro. Tale situazione ha condotto ad una frammentazione nel mercato dell'Unione europea di questi servizi che, limitando la prestazione di servizi musicali online da parte di fornitori di servizi, pregiudica anche le potenzialità delle licenze nelle opere musicali in termini di portata geografica e di compenso.

È importante allora migliorare e tutelare gli interessi degli artisti e la salvaguardia della diversità culturale nell'Unione europea, ottimizzare anche le relazioni tra le società di gestione collettiva e gli utilizzatori commerciali nell'interesse del consumatore e rafforzare il mercato unico del digitale per mezzo di una semplificazione e di una riduzione dei costi delle licenze, allo scopo di favorire lo sviluppo di nuovi servizi online per le opere musicali su base multiterritoriale.

È importante soprattutto sconfiggere la paura che l'aggregazione del repertorio e l'eventuale creazione di un hub possa favorire esclusivamente il repertorio angloamericano e possa rappresentare una minaccia per i repertori locali e la diversità culturale. Approvo anche alcuni dei suggerimenti che la Commissione ci ha dato, in particolare quello del passaporto europeo di concessione delle licenze, che potrebbe promuovere l'aggregazione volontaria dei repertori per l'uso online di opere musicali a livello di Unione europea e la concessione di licenze per mezzo di strutture multiterritoriali.

Per tutto questo sono molto contento e favorevole a quello che abbiamo prodotto in questo Parlamento su questo tema.

 
  
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  Petra Kammerevert (S&D). - Herr Präsident, liebe Kolleginnen und Kollegen! Mit der Richtlinie sind wir bei der Reform des Urheberrechts leider erneut nur einen kleinen Schritt vorangekommen. Man kann mit dem Ausgehandelten gut leben, und wir können auch kleine Fortschritte feiern. Viele davon sind hier genannt worden. Was uns aber nach wie vor fehlt, ist der große Wurf in der Reform des Urheberrechts.

Wir alle hatten uns in der ablaufenden Legislaturperiode ein etwas größeres Engagement der Kommission in diesem Themenfeld erhofft. Nach vier Jahren hat die Kommission nun endlich eine Konsultation vorgelegt. Ich finde es völlig inakzeptabel, dass diese Konsultation zum wiederholten Mal nur auf Englisch vorliegt, zumal wir inzwischen wissen, dass das Urheberrecht durchaus eine breite gesellschaftliche Diskussion auslöst. Insofern geht das in einem multilingualen Europa in dieser Form nicht.

Ich erwarte, dass die neue Kommission endlich bereit und willens ist, zunächst Rechtsklarheit zu genau diesen grundlegenden Themen zu schaffen, wie sie in der Konsultation aufgeworfen werden. Wenn es uns dann endlich gelingt, Kompromisse zwischen Nutzerinteressen, angemessener Vergütung und flexibler Verwertung herzustellen, dann können wir uns auch wieder mit Leidenschaft den Detailfragen zuwenden, wie wir es in den vergangenen Jahren gemacht haben.

 
  
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  Malika Benarab-Attou (Verts/ALE). - Monsieur le Président, une meilleure gestion, une efficacité, une transparence accrue dans les tarifs, la distribution des recettes et les pratiques comptables, une meilleure gouvernance, des licences multiterritoriales... Les enjeux concernant les sociétés de gestion collective sont cruciaux. Ce texte législatif est très attendu tant par le grand public que par les auteurs, qui sont un million à être membres de ces sociétés de gestion collective.

Les avancées de cette directive sont au cœur de ces priorités, que nous sommes nombreux à défendre depuis plusieurs années, et elles sont réelles. Ce texte pose donc les bases d'une réforme attendue. Je m'en réjouis car, en décidant de nouvelles approches pour la gestion des droits, nous contribuons à protéger à la fois la création et la diversité culturelle, tout en promouvant une société plus transparente, plus juste et plus démocratique.

La balle est maintenant dans le camp des États membres, qui devront mettre en application effective les avancées de cette directive.

 
  
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  Oldřich Vlasák (ECR). - Pane předsedající, podobně jako většina z vás jsem přesvědčen, že institut kolektivní správy práv je vhodným nástrojem pro uplatňování a ochranu práv autorů v případech, kdy není možné či účelné tato práva uplatňovat či domáhat se jejich ochrany individuálně. Uvědomuji si také, že národní právní úpravy kolektivní správy práv se v jednotlivých členských státech Evropské unie značně liší, přičemž totéž platí o uplatňování takové úpravy v praxi.

Vzhledem k tomu, že kolektivní správci práv zastupují na základě smluv o zastupování i zahraniční nositele práv, jeví se jako logické stanovit v rámci Evropské unie společná rámcová pravidla pro tuto oblast. Diskutovaný návrh ale vyvolává určité pochybnosti, zda přispěje k dosažení sledovaného cíle, tj. k usnadnění udělování licence na on-line užití hudebních děl pro více území. Podle mého názoru je totiž text směrnice v některých částech nepřiměřeně detailní, naopak některé aspekty kolektivní správy práv neupravuje, ačkoliv by mohly být návrhem dotčeny. Moje země patří k těm členským státům, které mají velmi podrobnou úpravu kolektivní správy práv. Transpozice směrnice však bude znamenat ještě podrobnější konkretizaci již existující právní úpravy.

Problém ale vidím v dodatečných nákladech implementace. Pokud by bylo na základě směrnice nezbytné obligatorně zřizovat orgány pro mimosoudní řešení sporů mezi kolektivními správci a uživateli, lze odhadovat, že náklady na zřízení a provoz takového orgánu by představovaly několik milionů korun. Totéž se týká části návrhu směrnice předpokládající existenci postupů pro vyřizování stížností. Lze totiž očekávat zvýšené administrativní nároky na státní správu, konkrétně na ministerstvo kultury. To přitom z mého pohledu není žádoucí.

 
  
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  Димитър Стоянов (NI). - Г-н Председател, след като разбрахме, че нашият „пират“ г-н Енстрьом подкрепя директивата, може би носителите на авторски права трябва да бъдат леко нащрек.

Но моите очаквания, свързани с тази директива, която аз също подкрепям, са прагматични и аз се надявам от засилването на колективното управление на авторските права да произлезе един положителен ефект, а именно – диференциране на цените за различните държави членки и съответно по-евтин достъп за гражданите на по-бедните държави.

Защото знаете, че 10 евро не значат едно и също навсякъде в Европейския съюз. Те значат едно в Германия, във Франция, в Италия и значат съвсем друго в България, в Румъния и в Хърватска. Ние винаги сме казвали, че европейската култура трябва да бъде достояние за всички, но това, уви, не е така и тя е основно достояние за онези, които могат да си я позволят.

Разбира се, доходите на творците трябва да бъдат защитени, защото те също развиват културата, но ние сме свидетели как недостигът на средства всъщност подтиква хората да прибягват към пиратство и нарушаване на авторските права и се надявам тази директива да коригира тези изкривявания.

 
  
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  Sabine Verheyen (PPE). - Herr Präsident, liebe Kolleginnen und Kollegen! Zunächst einmal möchte ich meine Freude darüber zum Ausdruck bringen, dass wir hier mit diesem Dossier mit einer so breiten Einigkeit – sicherlich auch durch die gute und konstruktive Zusammenarbeit zwischen den unterschiedlichen Ausschüssen, wie Frau Gallo sie gepflegt hat – den Kommissionsentwurf doch deutlich verbessern konnten und klare, verständliche Regeln formulieren konnten, die das System der kollektiven Rechtewahrnehmung in Europa auf eine neue und vor allem tragfähige Grundlage gestellt haben.

Die Verwertungsgesellschaften spielen als Förderer der Vielfalt kultureller Ausdrucksformen eine ausgesprochen wichtige Rolle und sollten dies auch weiterhin tun, da sie auch den kleinsten und weniger populären Repertoires den Zugang zum Markt ermöglichen und im Interesse der Rechteinhaber und der Öffentlichkeit sowohl soziale, kulturelle als auch Bildungsleistungen erbringen. Und dies ist ein wichtiges Gut.

Was wir erreicht haben mit dieser Richtlinie, ist, dass wir für alle Verwertungsgesellschaften in Europa und – wenn die Mitgliedstaaten dies entscheiden – auch darüber hinaus mehr Transparenz und vor allem im Binnenverhältnis zwischen Verwertungsgesellschaften und den Künstlern und Autoren der Werke eine bessere Situation geschaffen haben. Die Verwertungsgesellschaften müssen demnächst wesentlich transparenter arbeiten. Die Aufsicht durch die Mitglieder und die grenzüberschreitende Lizenzierung von Urheberrechten an Musikwerken werden deutlich verbessert und die Position der europäischen Urheber wird an dieser Stelle gestärkt. Es war uns ein wichtiges Anliegen, dass der Richtlinienvorschlag eine gewisse Ausgewogenheit bei den Anforderungen an Verwertungsgesellschaften und Nutzer gleichermaßen schafft.

Ich möchte hier an dieser Stelle nur einen Punkt herausnehmen: Die Verwertungsgesellschaften müssen demnächst die Tantiemen schneller und nach bestimmten Regeln an die Rechteinhaber ausschütten und die Nutzer müssen den Verwertungsgesellschaften die Nutzungsinformationen schneller mitteilen. Hier ist nicht nur in eine Richtung gearbeitet worden, sondern in beide Richtungen. Und das schafft Vertrauen und Transparenz und eine Möglichkeit, den Künstlern das Einkommen auch dauerhaft zu gewähren, das sie brauchen, um weiterhin neue Inhalte erstellen zu können.

Neu ist beispielsweise aber auch, dass die Verwertungsgesellschaften effizienter werden und binnen 90 Tagen auf Nutzeranfragen reagieren müssen. Dies ist wichtig, um neue Impulse, neue Geschäftsmodelle und neue Dienste – die online, aber eben auch offline entstehen – schneller mit entsprechenden Lizenzen zu versorgen und so eine bessere Reaktionsfähigkeit zu ermöglichen und den Markt auch auszuweiten. Auch ist es meines Erachtens wichtig, dass die Anwendbarkeit der Dienstleistungsrichtlinie auf Verwertungsgesellschaften aus dem Richtlinienvorschlag gestrichen wurde. Der ausdrückliche Verweis ist weg. Auf Dauer hätten die durch die Dienstleistungsrichtlinie gewährten Freiheiten in den Mitgliedstaaten, wo die Regulierungen strenger sind als in der Richtlinie angesetzt, zu einer Inländerdiskriminierung und unter Umständen zu Wettbewerbsnachteilen der inländischen Verwertungsgesellschaften geführt. Insofern bin ich an dieser Stelle froh, dass dieser ausdrückliche Hinweis raus ist.

Wir haben im Bereich der Zusammensetzung der Generalversammlung, aber auch in vielen anderen Bereichen so viel Transparenz geschaffen, dass man von einem ausgewogenen Entwurf sprechen kann, und ich bedanke mich dafür. Ich sehe dies allerdings hier nur als einen ersten Schritt. Urheberrechte in Zukunft zu bearbeiten, bedarf der entsprechenden Zeit, und die sollten wir uns auch nehmen!

 
  
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  Antonio Masip Hidalgo (S&D). - Señor Presidente, señora ponente, señor Comisario, la nueva Directiva mejora la vigente con una ampliación del mercado único, especialmente en el sector digital, y con un control más exhaustivo de las normas de transparencia y de los deberes y derechos tanto de las sociedades como de los derechohabientes. Sin embargo, el Gobierno español se propone eludir esta nuestra norma en el Congreso de los Diputados aprobando, antes de que entre en vigor la norma europea, una ley española que conculca sus principios más básicos.

¿Qué piensa, por tanto, hacer la Comisión Europea ante esta premeditada violación del Derecho de la Unión? ¿Cuáles serán las consecuencias económicas y sociales de tal violación?

Además del brutal trato a los autores con la copia privada, el Gobierno de mi país, tan enemigo del progreso con la nueva ley del aborto, lo es también de los autores españoles y europeos.

Debemos remediarlo.

 
  
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  Marietje Schaake (ALDE). - Mr President, this is only one hurdle towards much-needed broader, EU-wide copyright reform and the completion of our digital single market.

Our goal was to give artists more influence and choice over the rights to their works. We managed this by forcing CMOs to be more transparent, by giving creators a stronger role in the governance of the organisations, and also by allowing for non-commercial licences, such as Creative Commons. It is essential that collective management organisations pay creators swiftly. The Commission assessed the value of royalties at no less than EUR 3.6 billion in 2010. CMOs should do what they can to find the rights-holders and should be proactive in ensuring good governance throughout.

The second part of the directive establishes the criteria a CMO has to fulfil to grant multi-territorial licences for musical works for online use. Pan-European licences will now be available. For this House, measures to protect the position of smaller CMOs and smaller language regions were essential in preserving our much-valued cultural diversity.

These proposals are only part of what needs to happen to match copyright management with the opportunities that the digital era brings. Although the Commission is, sadly, dragging its feet, I am sure the call for reforms from our citizens will only get stronger. This new directive must not be used to further delay the modernisation and harmonisation of European copyright laws.

 
  
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  Sajjad Karim (ECR). - Mr President, I must firstly congratulate both Commissioner Barnier and Ms Gallo on having done such a splendid job. Completion of the digital single market could well add 4% to EU GDP in coming years. Many major initiatives are planned, all of which have the aim of improving access to online marketplaces, functioning of the EU intellectual property regime and establishing the structures necessary to support the digital single market. If we are to capitalise on this potential, we must find agreements on tough political issues and promote efficiency and competitiveness as key drivers for reform.

Reform in the copyright sector is one of these major initiatives, and on this file we have been able to find a good political agreement and a strong set of transparency- and efficiency-focused proposals which will deliver growth. Removing barriers to online music services is essential if we are to support more innovation and better services for consumers in this area. We often talk of the need to create tech companies in Europe that rival our American counterparts and even beat them. This is one area where we have such a European-based player, yet even their services are not available in each Member State today. I hope that with this piece of legislation we will change this fact and give rise to a whole new set of innovative companies, promoting choice for consumers and competitiveness in the sector as a whole.

Lastly, on the question of collective rights management organisations, I feel the reforms made here will be just as important for the future of rights-holders across the Union. By improving governance and requiring the utmost transparency in their work, CMOs will really deliver for their rights-holders, because if they do not, the market will offer alternative solutions, and that will be easy to assess and compare.

 
  
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  Róża Gräfin von Thun und Hohenstein (PPE). - Panie Przewodniczący! I znowu bardzo ciekawa dyskusja dzisiaj na temat dyrektywy w sprawie zbiorowego zarządzania prawami autorskimi. Żywa ona jest bardzo i dzisiaj, kiedy jesteśmy przed ostatecznym głosowaniem, jak już wcześniej, bo przecież pracujemy nad nią od lipca 2012 r. Ta sprawa jest ważna i dla obywateli, którzy chcą mieć dostęp do kultury i bardzo często chcą mieć właśnie do niej dostęp przez internet, ale również dla twórców i dla dystrybutorów treści ta dyrektywa jest zasadnicza, bo chodzi o to, żeby mogli oni mieć lepszy wybór między organizacjami zbiorowego zarządzania, które dbają o prawa twórców.

Kultura nie może napotykać granic, a nowoczesne technologie przecież tych granic nie znają i dlatego cieszę się, że dzisiaj dokładamy kolejną cegiełkę do tego, by wspólny rynek lepiej funkcjonował, i to zarówno dla konsumentów, jak i dla przedsiębiorców. Z tą dyrektywą wprowadzamy lepsze zarządzanie i większą przejrzystość funkcjonowania organizacji zbiorowego zarządzania, upraszczamy paneuropejskie licencjonowanie dzieł muzycznych i tym samym zmniejszamy realne koszty dla użytkowników. Dobrze, że wspominamy w dyrektywie o licencjach na niekomercyjne korzystanie z wszelkich wybranych przez siebie praw, kategorii praw lub rodzajów utworów oraz innych przedmiotów objętych ochroną, bo twórca zawsze powinien mieć wybór. Organizacje zbiorowego zarządzania będą także podawały więcej informacji i dziękuję tutaj za całą pracę pani Gallo i kolegów – na ich stronach internetowych będzie więcej informacji i te informacje będą czytelniejsze.

Ale mimo tego wszystkiego dyrektywa ciągle jeszcze nie rozwiązuje wszystkich barier związanych z dwudziestoma ośmioma różnymi przepisami prawno-autorskimi. Pan Komisarz wspomniał dzisiaj o tym, że Komisja Europejska rozpoczęła w grudniu konsultacje społeczne w sprawie reformy prawa autorskiego. Bardzo dobrze, że przedłużono termin na składanie odpowiedzi, ale dołączam się tutaj do głosów pani Castex i pani Kammerevert: dlaczego – po raz kolejny pytam – tak ważne konsultacje są publikowane tylko w języku angielskim i ograniczają w ten sposób krąg obywateli i zainteresowanych stron, którzy mogliby się na ten ważny temat wypowiedzieć? Pytam więc, jakie działania Komisja podejmie, aby na następny raz angażować obywateli w tworzenie prawa? Czy przetłumaczy ten kwestionariusz na wszystkie obowiązujące języki Unii Europejskiej?

I na koniec trzeba stwierdzić, że co nagle to po diable – tak mówimy w Polsce – i Pana Komisarza będę wspierać w tym, że lepiej przedłużyć pracę o kilka miesięcy, aby dojść do bardzo dobrego rezultatu w postaci tego aktu prawnego, który dotyczy przecież w odczuwalny sposób milionów Europejczyków. Lepiej się nie spieszyć, zapytać wszystkich w ich własnych językach i dojść do rezultatu bardzo dobrego.

 
  
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  Lidia Joanna Geringer de Oedenberg (S&D). - Panie Przewodniczący! Z analiz wynika, że w 2010 roku przemysł kreatywny przyniósł ok. 4,5% PKB Unii i stworzył 8,5 miliona miejsc pracy w państwach członkowskich, odgrywając kluczową rolę we wzroście i konkurencyjności. Jest to zasługą twórców i wszystkich pracujących w tym podzielonym na 28 narodowych systemów ochrony praw autorskich sektorze.

Projekt dyrektywy przedstawiony we wniosku Komisji z lipca 2012 roku jest zdecydowanym krokiem naprzód w dziedzinie ujednolicenia zbiorowego zarządzania prawami autorskimi na wspólnym rynku. Wprowadza wiele usprawnień w dziedzinie przejrzystości procedur, zrozumiałego i sprawiedliwego dzielenia kwot pomiędzy posiadaczy praw. Zbiorowe zarządzanie prawami autorskimi wymaga wprowadzenia elastycznych ram prawnych, a na jednolitym rynku także przepisów regulujących licencje wieloterytorialne dotyczące praw do utworów muzycznych na internetowym polu eksploatacji. To ważny zapis z punktu widzenia zmieniających się realiów dotyczących dystrybucji dzieł kulturowych oraz pierwotnej funkcji organizacji zbiorowego zarządzania, która udzielała licencji tylko na zasadzie terytorialnej. Dyrektywa ta powinna także przyczynić się do promowania przez organizacje zbiorowego zarządzania repertuarów lokalnych i niszowych, wspomagając tym samym różnorodność kulturową Unii zgodnie z art. 167 Traktatu o funkcjonowaniu Unii Europejskiej. Ponadto podmioty praw autorskich powinny mieć zawsze możliwość udostępniania swoich utworów także za pomocą otwartej licencji Creative Commons, bez rezygnacji z systemu zbiorowego zarządzania.

Na koniec pragnę pogratulować sprawozdawczyni pani Marielle Gallo bardzo dobrego sprawozdania i rezultatów doskonałego kompromisu.

 
  
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  Silvia Costa (S&D). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, anche come relatrice del nuovo programma "Europa creativa" desidero complimentarmi con la relatrice, i relatori ombra, la collega Castex e con il Commissario Barnier per questa importante direttiva molto attesa per il mercato digitale interno nel campo musicale; attesa dal mondo degli artisti e dei compositori, delle industrie musicografiche naturalmente, ma anche dagli amanti della musica e dal pubblico, che potrà avere un accesso più favorevole e anche a miglior costo, però parlo di un accesso legale.

Con questa direttiva si compie davvero una svolta e si pongono le basi per la futura direttiva sul copyright per la quale noi sicuramente siamo molto interessati a che sia approvata almeno nella prossima legislatura.

Il campo musicale ricordiamo che è stato il primo colpito dalla pirateria e che ha però saputo sfidare la nuova domanda e le nuove chance della rete, ma anche i nuovi rischi, anche realizzando e mettendo in campo nuovi modelli di offerta e nuovi modelli di business e di fruizione. Ma certo pesava l'inadeguata governance transnazionale delle società di gestione collettiva dei diritti e l'inadeguata e trasparente remunerazione degli autori, a volte conflitti di interesse, nonché la difficoltà talora degli utenti ad accedere in modo legale al mercato e anche alcune cattive abitudini come quelle appunto della pirateria.

Con questa direttiva si agisce in modo chiaro ed equilibrato in due direzioni: da un lato gli obblighi per le società collettive di gestione nazionali, ma anche per tutti gli agenti commerciali che agiscono in Europa, quindi consentendo e obbligando maggiore trasparenza, retribuzioni eque per gli autori, democrazia interna di gestione, reciprocità e informazioni fra le società europee e poi soprattutto la possibilità anche di ridurre i numeri di eccessivi passaggi per le licenze e di consentire le licenze plurinazionali e transnazionali che consentiranno appunto una maggiore concorrenza e quindi un più ampio e facile accesso del pubblico all'offerta musicale.

Soprattutto a me sta a cuore, anche come membro della commissione cultura, che questa direttiva finalmente rende più effettivi anche nella rete e nel mondo digitale quei diritti e doveri previsti dal trattato di Lisbona come la tutela e la promozione della diversità culturale, del patrimonio culturale materiale e immateriale e dell'accesso più ampio del pubblico alla cultura. Penso però anch'io che sia necessario che questa consultazione...

(Il Presidente toglie la parola all'oratrice.)

 
  
  

PRESIDE: MIGUEL ÁNGEL MARTÍNEZ MARTÍNEZ
Vicepresidente

 
  
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  Josef Weidenholzer (S&D). - Herr Präsident! Die Richtlinie treibt zweifelsohne die Weiterentwicklung des digitalen Binnenmarkts voran. Dank vereinheitlichter Regeln und grenzüberschreitender Lizenzierung wird es künftig für den Konsumenten einfacher, Musik und Filme online zu kaufen. Europäer erhalten dadurch eine breitere Auswahl.

Ziel dieser Reform war es auch, die Rechte der Rechteinhaber zu schützen und zu stärken. Einige dringend notwendige Veränderungen konnten durchgesetzt werden. So kommen Urheber künftig schneller als vorgesehen an die ihnen zustehenden Tantiemen. Die Frist wurde von zwölf auf neun Monate verkürzt. Außerdem wird das Mitspracherecht der Mitglieder in den Verwertungsgesellschaften gestärkt und die Informationspflicht verstärkt.

Ich freue mich auch, dass das Selbstbestimmungsrecht der Rechteinhaber verbessert werden konnte. Gerade junge Künstler profitieren davon, wenn sie das Recht haben, auch nichtkommerzielle Lizenzen zu verwenden.

 
  
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  Sergio Gaetano Cofferati (S&D). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Commissario, come Lei sa, dopo una lunga discussione siamo arrivati ad un buon compromesso, buono perché difende i diritti dei consumatori nel mercato interno per quanto riguarda l'accesso online alle opere musicali e contemporaneamente non mette in discussione attraverso clausole equilibrate i diritti di tutte le parti coinvolte.

Ora abbiamo perso molto tempo nella strettoia del contrasto alla pirateria, che indubbiamente è uno dei temi più delicati, ma non l'unico in questa materia, per poi arrivare invece a trovare l'equilibrio che ha portato ad una conclusione all'unanimità in commissione. Si tratta adesso di fare il passo successivo e questo compete principalmente a Lei. Bisogna arrivare ad una riforma costituente per il diritto d'autore.

La musica è un segmento, un settore che indubbiamente ha una grandissima attenzione, forse il più importante dal punto di vista della fruizione, però deve essere utilizzato come esempio per fare il resto. Ci aspettiamo di conseguenza presto norme definitive relative al diritto d'autore.

 
  
 

Intervenciones con arreglo al procedimiento de solicitud incidental de uso de la palabra («catch the eye»)

 
  
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  Theodor Dumitru Stolojan (PPE). - Mulțumesc domnule președinte, mulțumesc raportorilor și Comisiei pentru munca la acest proiect de directivă, care s-a încheiat cu succes. Problema managementului drepturilor de copyright - a respectării acestor drepturi - și transparența sunt fundamente ale pieței unice europene și, prin urmare, și comerțul digital trebuie să se ancoreze în aceste fundamente. De aceea, voi vota în favoarea acestui raport și am speranța că statele membre vor implementa cât mai curând directiva respectivă. Mulțumesc.

 
  
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  Phil Prendergast (S&D). - Mr President, I would like to thank Mrs Gallo and the colleagues who worked with her to achieve this first reading agreement. The agreement is good news for artists, consumers and all collective rights management organisations committed to equitable and transparent remuneration of music creators and performers.

Many of us have been waiting for a long time for much-needed improvements in copyright governance at European level, so it is a very welcome first step. It will now be possible to put in place a cross-border licence for music works, while collective rights management organisations, such as collecting societies, will be bound by transparency and governance rules to guarantee the prompt and equitable distribution of our artists’ remuneration.

This is the kind of approach that we need to see emulated in European intellectual property regimes for other collective creative areas, to achieve a digital single market worthy of its name, stimulating innovation and better consumer access to those works across national borders.

 
  
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  Piotr Borys (PPE). - Panie Przewodniczący! Chciałbym najgoręcej podziękować Marielle Gallo za wielką pracę, jaką mieliśmy okazję wykonać wspólnie w Komisji Prawnej, a także w Komisji Kultury. To jest niezwykły krok do tego, aby promować europejską kulturę. Z jednej strony chronić prawa autorskie i godne wynagrodzenie twórców, a z drugiej strony zwiększać dostępność do kultury, w tym przypadku kultury muzycznej. Dlatego jest to tak ważne, że szczególnie w końcówce kadencji możemy wspólnie odnotować duży sukces. Ale to dopiero krok. Przede wszystkim ważne jest to, że zwiększyliśmy transparentność funkcjonowania organizacji zbiorowego zarządzania, co jednocześnie wymusza na nich zwiększenie konkurencyjności, dostosowania się do zmieniającego się rynku. Chcemy przecież promować także nowe modele biznesowe w zakresie dostępności utworów muzycznych, ale także – co jest ważne – chronimy różnorodność kulturową. Jest kwestia dotycząca pozycjonowania utworów muzycznych. Żaden kraj nie powinien być dyskryminowany w dostępie do utworów muzycznych. To jest niezwykle (...) zwiększamy konkurencyjność i dlatego jest to tak ważne ...

(Przewodniczący przerwał wystąpienie posła)

 
  
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  Eija-Riitta Korhola (PPE). - Arvoisa puhemies, tämän mietinnön varjoesittelijänä olen tyytyväinen, että nyt on luotu yhteiset pelisäännöt eurooppalaisille tekijänoikeusjärjestöille.

Tavoitteena oli tietenkin tehokkaampi ja näkyvämpi toiminta tekijänoikeusjärjestöille koko EU:n alueella, mutta samalla tunnustettiin järjestöjen toiminnan tärkeys luovien alojen toimeentulon ja kasvun mahdollistajana. Onkin välttämätöntä, että jäsenvaltiot panevat toimeen direktiivin kansallisessa lainsäädännössään siten, että turhalta byrokratialta ja ylimääräisiltä kustannuksilta vältytään.

Olen myös kuullut, että tekijänoikeusjärjestöt ovat huolissaan niin sanottujen ”hubien” vaikutuksesta ja toivon, että direktiivin täytäntöönpanossa kaikki toimijat jatkavat aktiivista kommunikointia, jotta turhilta epäselvyyksiltä vältytään.

On tärkeää, että varmistetaan todella, että kaikkia järjestöjen edustamia repertuaareja kohdellaan, kuten direktiivissä mainitaan, tasa-arvoisin ja syrjimättömin ehdoin. Työmme ei pääty tähän, alue on kasvava ja odotamme tulevaa lainsäädäntöä.

 
  
 

(Fin de las intervenciones con arreglo al procedimiento de solicitud incidental de uso de la palabra («catch the eye»))

 
  
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  Michel Barnier, membre de la Commission. - Monsieur le Président, je remercie Mesdames et Messieurs les députés pour la qualité de ce débat et pour l'unanimité qui s'exprime au terme de ce travail que vous avez effectué sur la base de la proposition que je vous avais faite et également du travail de la présidence lituanienne.

Mesdames et Messieurs, je veux rappeler que je vous ai proposé ce texte au nom de la Commission européenne en juillet 2012, ce qui veut dire que vous avez beaucoup et bien travaillé dans un temps relativement bref – un an et demi – sur un sujet extrêmement sensible.

Permettez-moi, Monsieur le Président, de dire quelques mots en réponse à certains députés, sans pouvoir citer tout le monde, mais pour préciser certains points.

Je réponds d'abord à M. Vlasák sur les coûts de transposition pour les sociétés de gestion. C'est naturellement un sujet que nous avons examiné au moment des discussions et dans l'étude d'impact. Nous pensons que ces coûts ne devraient pas être trop élevés. M. Vlasák a parlé des procédures en matière de résolution des différends. Celles-ci s'appliquent uniquement aux licences multiterritoriales et donc pas à toutes les sociétés. S'agissant des procédures de plaintes, elles font évidemment partie de la vie et des contraintes d'une société de gestion bien organisée et bien gérée.

Mme Verheyen a évoqué la compatibilité ou le télescopage éventuel de cette directive avec la directive sur les services. Je veux dire que la directive que vous allez adopter est neutre – j'insiste – par rapport à la directive sur les services. Le champ d'application de cette dernière directive ne changera donc pas.

Monsieur Masip Hidalgo, tous les États membres sont évidemment obligés de mettre en œuvre cette directive d'une manière cohérente et correcte. La Commission prévoit des procédures pour garantir que cette mise en œuvre sera bien effectuée. Nous y veillerons attentivement. Mme Ţicău évoquait tout à l'heure le travail qui doit être fait par les États membres: comme nous le faisons pour tous les textes, nous dialoguerons avec les États membres et avec les sociétés de gestion collective elles-mêmes pour veiller au suivi efficace et rapide de la mise en œuvre de la directive.

Un mot sur un sujet sensible pour moi aussi: Mme Castex, Mme Thun und Hohenstein et Mme Kammerevert ont évoqué le fait que cette consultation fixée dans un délai très court de deux mois avait été proposée dans une seule langue  – l'anglais. Je peux très bien comprendre cette remarque. Je me la suis faite d'ailleurs moi-même pour toutes les raisons que vous pouvez imaginer. Nous étions prisonniers, contraints par le calendrier d'une consultation que nous voulions faire pour montrer le volontarisme de la Commission sur un sujet où il faut écouter. Par conséquent, nous avons effectivement lancé cette consultation dans une seule langue.

Je veux évoquer deux points, non pas pour excuser, mais simplement pour expliquer, au-delà de la question du calendrier. Avec Mme Kroes et Mme Vassiliou, nous avons choisi de prolonger le délai d'un mois parce que nous avons bien compris que le fait que cette consultation ne soit ouverte que dans une seule langue provoquait des contraintes et créait des difficultés pour tous ceux qui veulent répondre ou consulter dans une autre langue.

La deuxième chose que je veux dire aux députés qui se sont légitimement exprimés sur cette question, c'est que les réponses sont les bienvenues et seront reçues dans toutes les langues officielles. Bien sûr, les questions sont posées en anglais, mais nous avons prévu un mois de plus pour pouvoir les comprendre et y répondre et, je le répète, les réponses peuvent être formulées dans toutes les langues officielles de l'Union européenne. Je vous remercie de votre compréhension sur ce sujet et j'admets que, idéalement, nous aurions dû faire cette consultation dans plusieurs langues.

Je tiens également, au nom de la Commission européenne, à exprimer mes remerciements à celles et ceux d'entre vous qui ont pris la parole dans ce débat, et même auparavant, pour souligner la qualité de ce texte, qui est issu d'un travail long et intense de votre rapporteure, des rapporteurs fictifs et des commissions compétentes, sur la base du texte que je vous avais proposé. Ce texte a été consolidé et amélioré au Conseil et surtout ici. C'est un bon encouragement, Mesdames et Messieurs les députés, au moment où nous n'avons pas épuisé cette question du droit d'auteur, dont j'ai moi-même dit qu'il devait être respecté. Les auteurs doivent être rémunérés correctement et rapidement, mais le droit d'auteur doit aussi – je le répète – vivre avec son temps, notre temps d'aujourd'hui, qui est le temps de l'internet et du marché unique.

En conclusion, je remercie personnellement et publiquement Marielle Gallo pour le travail qu'elle a réalisé avec beaucoup de compétence, comme vous l'avez tous indiqué. Mme Gallo peut être fière de son travail et de la méthode qu'elle a mise en œuvre – Mme Castex l'a souligné –, qui a consisté à travailler avec tout le monde et à écouter tout le monde, pour aboutir en définitive à un compromis dynamique unanime sur un sujet extrêmement sensible. C'est un bon exemple de cette méthode coopérative, inclusive, ouverte, transparente que nous devons utiliser sur cette question du droit d'auteur en particulier et de la propriété intellectuelle en général. La Commission continuera d'appliquer cette méthode, dont je remercie beaucoup Marielle Gallo d'avoir donné un si bel exemple sur ce texte.

 
  
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  El Presidente. - Señor Barnier, el Vicepresidente que está presidiendo esta sesión es responsable de todo lo que tiene que ver con el multilingüismo y quiero señalarle que, en esa condición, he estado en contacto con tres o cuatro altos responsables de la materia de distintos países que me han manifestado su preocupación y su protesta por el hecho de que se estuviera trabajando en una sola lengua.

No importa que haya uno o seis meses de prolongación porque lo que estamos haciendo es colocar a unos países y a unos artistas en una situación de discriminación respecto de otros. Quiero señalarle que esto se sitúa dentro de una deriva extraordinariamente preocupante de la manera de operar de la Comisión, y yo no tengo más remedio que trasladárselo a usted porque sé que usted es particularmente sensible a esta materia y conviene que quede constancia de esto en el diario de sesiones de hoy.

 
  
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  Marielle Gallo, rapporteure. - Monsieur le Président, je voudrais également remercier à mon tour M. le commissaire Barnier, mes collègues avec qui, effectivement, nous avons mené un travail extrêmement constructif – c'est aussi grâce à leurs propres qualités – et remercier la présidence lituanienne, qui nous a beaucoup aidés sur ce dossier.

Je ne vais pas épiloguer, je veux seulement exprimer encore ma conviction que c'est dans le domaine des industries créatives et culturelles que nous, Européens, avons le plus de chances d'avoir des champions internationaux. Nous devons donc absolument mettre toutes les chances de notre côté pour que ce secteur se développe, surtout à l'ère du numérique.

 
  
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  El Presidente. - Se cierra el debate.

La votación tendrá lugar hoy, a las 11.30 horas.

Declaraciones por escrito (artículo 149 del Reglamento)

 
  
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  Zoltán Bagó (PPE), írásban Tisztelt Elnök Úr, Kedves Képviselőtársaim! Ideje volt előterjeszteni jelen szabályozási javaslatot a közös jogkezelés területén, mely megfelelő jogi keretet kíván teremteni a közös jogkezelő szervezetek által a jogtulajdonosok nevében végzett tevékenységhez! A javaslat az előadókat kívánja védeni, akik a jövőben jogtulajdonosként az Unió területén szabadon választhatnák meg, hogy melyik közös jogkezelőre bízzák a jogaikat. Különös fontossággal bír, hogy az irányelv első része a közös jogkezelő szervek átláthatóságával és a jó irányítással foglalkozik. Hiszen a jövőben olyan működtetési szabályok léteznek majd, melyeket minden ilyen szervezetnek alkalmaznia kell. Továbbá a közös jogkezelő szervezeteknek együtt kell működniük, mivel az online zeneiparban betöltött engedélyező szerepük nélkülözhetetlen a valódi uniós egységes digitális piac kialakításához. Felhívom Képviselőtársaim figyelmét, hogy a jelentés megszavazásával óriási lépést tennénk a közös jogkezelés terén, ezért javaslom annak támogatását!

 

4. Sanzioni penali in caso di abuso di informazioni privilegiate e di manipolazione del mercato (discussione)
Video degli interventi
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  El Presidente. - El punto siguiente en el orden del día es el debate sobre el informe de Arlene McCarthy, en nombre de la Comisión de Asuntos Económicos y Monetarios, sobre la propuesta de Directiva del Parlamento Europeo y del Consejo sobre las sanciones penales aplicables a las operaciones con información privilegiada y la manipulación del mercado

(COM(2011)0654 – C7-0358/2011 – 2011/0297(COD)) (A7-0344/2012).

 
  
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  Arlene McCarthy, rapporteur. - Mr President, as always, I want to place on record my thanks to everyone: to my shadows, to Emine Bozkurt as the Committee on Civil Liberties, Justice and Home Affairs (LIBE) rapporteur, to both Commissioners Barnier and Reding and to all our staff and experts, who worked extremely hard and, indeed, to the Lithuanian Presidency for their dedication and commitment in helping me to deliver these ground-breaking new rules, which will bring in strong EU-wide criminal sanctions to ensure that those intent on committing market abuse can be sent to jail in all 28 Member States.

This will be my last legislative work in this Parliament. Many of you will know that I have decided not to stand as a candidate in 2014, and so it is a real privilege for me to be able to work on this very important dossier, which I hope will establish trust and confidence in the internal market and financial services.

So why do we need this new law? Currently it is not a criminal offence to commit market manipulation in Austria, Bulgaria, Slovakia and Slovenia, and it is not a criminal offence to commit insider trading on the basis of tip-offs – i.e. passing inside information to a secondary insider – in Bulgaria, the Czech Republic, Greece, Finland, Germany, Italy, Slovenia and Spain. So we have a big gap that we need to fill.

The new rules therefore send a strong message that there are no safe havens in the EU for any market abuse behaviour, and they will serve as a deterrent for anyone intending to commit criminal acts of market manipulation and insider dealing. Just last week, the UK Financial Regulator arrested and charged a ninth suspect, a former US hedge fund trader, as part of Britain’s largest insider dealing investigation. The traders had operated a sophisticated insider dealing ring in 2007 but they have only been brought to justice seven years later, indicating how high the bar is to get a successful prosecution. That is why Parliament insisted, in the negotiations, that Member States ensure their judicial authorities and regulators are properly trained to monitor, investigate and tackle market abuse, and that their law enforcement, judicial authorities and regulators have effective investigative tools in place.

Since the financial crisis in 2008, more serious cases of abuse and manipulation, such as the Libor interest rate rigging scandal, have come to light, but no one has gone to jail. Parliament, in demanding EU-wide minimum levels of sanctions, wanted to ensure that Member States take a tough stance on market abuse, and despite strong resistance from some Member States, for the first time ever we are now introducing minimum jail sentences of four years for market manipulation, ensuring that they can face a criminal sentence. Of course, depending on the severity of the offence, Member States can go further and send offenders to jail for longer than four years.

With the market abuse regulation voted on in September, introducing tough administrative fines, the new rules will ensure that all Member States define market abuse in the same way and that manipulation of interest rates and benchmarks such as Libor are now in the scope and are covered by the rules.

The Libor scandal and the manipulation of key interest rates was market manipulation of the worst kind. Making manipulation of interest rates and benchmarks a criminal offence therefore again closes a loophole which allows benchmarks which set the prices for USD 350 trillion in derivatives and around USD 10 trillion in loans and mortgages around the world, to stop this kind of manipulation and therefore to protect consumers and those who are dependent on those interest rates for their mortgages. To date, those who commit this kind of market abuse in Europe have had to be sent to the US to face the full force of the law. It is now good, therefore, that we have introduced these rules into the EU.

During the financial crisis, companies turned a blind eye, or did not have the systems in place for proper control of market abuse. Under the new rules, for the first time both companies and individuals can be criminally prosecuted. This again is an important step forward to ensuring companies are held to account for their complicity and their part in market abuse.

Member States will also now have the option to provide that market manipulation committed recklessly or by serious negligence can constitute a criminal offence. There have been countless examples during the crisis of banks acting recklessly. However, this behaviour has largely gone unpunished. Today I urge the Member States to bring this behaviour into the scope of their national law, to ensure that the kind of reckless and negligent behaviour we saw during the crisis is finally subject to the full force of these rules and to strong criminal sanctions.

 
  
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  Viviane Reding, Vice-President of the Commission. - Mr President, my colleague Michel Barnier and I warmly welcome the fact that the European Parliament endorses the agreement reached with the Council last December on this proposal for a directive on criminal sanctions against market abuse. This is an important signal and it confirms that Europe is taking all the measures needed to counter insider dealing and market manipulation on its financial markets. I would like to thank the Committee on Economic and Monetary Affairs, its chair Sharon Bowles and its rapporteur Arlene McCarthy, as well as the Committee on Civil Liberties, Justice and Home Affairs and its rapporteur Emine Bozkurt, for their support and for their excellent work to arrive at this landmark agreement with the Council.

Today, Parliament and the whole Union will give a strong signal to financial markets: there is zero tolerance in the European Union when it comes to market abuse. The new law will help restore confidence in our financial systems, it will close the loopholes which could have been exploited by criminals manipulating the financial market and it will strengthen cross-border cooperation in tackling market abuse. We take action so that those who practise a culture of cheating with other people’s savings will no longer be able to exploit regulatory loopholes in Europe.

Criminal law is a powerful deterrent against manipulations. Following the adoption of the directive, those guilty of market abuse will face the full power of criminal law. Offenders found guilty of market abuse or, for example, of manipulating Euribor, will face sanctions, including jail terms. In this respect I pay tribute to Parliament for actually reinforcing our proposal by fixing defined jail terms for serious cases of insider trading and market manipulation.

Together with the market abuse regulation, on which the European Parliament voted in September 2013, the EU is significantly strengthening the powers of Member States to detect and punish insider dealing and market manipulation, by means of criminal law. This is needed in order to protect the integrity of our markets, in the interests of our businesses and of our citizens. So well done, the European Parliament!

 
  
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  Michel Barnier, membre de la Commission. - Mesdames et Messieurs les députés, à mon tour, je voudrais vous remercier et inscrire ce texte important et le vote dans un contexte plus global.

Souvenez-vous, c'était il y a exactement quatre ans, au moment de l'audition que j'ai eu l'honneur d'avoir devant votre Parlement, avant même la mise en place de la Commission européenne, je m'étais engagé à travailler avec vous à un double "agenda" parallèle; l'un visait à tirer les leçons de la crise et à promouvoir la régularisation ou la reconstruction d'une régulation intelligente. Nous avons dit à cette époque qu'aucun marché, aucun produit, aucun secteur ne doit échapper à une régulation efficace et à une supervision publique. C'était un agenda pour la transparence, pour la solidité des marchés financiers, pour la responsabilité – nous y sommes – et également un agenda qui devait comporter les outils de répression nécessaires.

L'autre agenda, auquel je me suis attaché avec vous avec autant de passion, a été l'agenda plus proactif, plus dynamique, pour la croissance à travers le marché unique. Nous en avons d'ailleurs parlé tout à l'heure, à propos du droit d'auteur et de la propriété intellectuelle en particulier.

Mesdames et Messieurs, quatre ans après, c'est important de constater que nous avons fait ce travail, ensemble, je tiens à le dire, parce que beaucoup de ces textes ont été soutenus et améliorés par le Parlement européen. Je salue les avancées qui sont enregistrées aujourd'hui avec cette directive sur les auteurs d'abus de marché, de manipulations qui seront sanctionnés pénalement où qu'ils soient dans l'Union. Cette directive est un vrai pas en avant décisif dans les luttes contre les délits d'initiés et les manipulations de marchés.

Cet accord, il a été possible grâce à votre travail. À celui, naturellement, de Mme Bozkurt, de Mme Bowles, présidente de la commission des affaires économiques et monétaires, et de la présidence lituanienne, que je salue rétroactivement.

Je voudrais souligner le travail exceptionnel qui a été fait, sur ce sujet comme sur d'autres, par Arlene McCarthy; Arlene, vous avez annoncé pour des raisons que nous respectons, que vous ne vous représenterez pas aux prochaines élections européennes. Je voudrais saluer votre ténacité, votre compétence, votre indépendance, et dire publiquement, au nom de la Commission européenne, et aussi en mon nom personnel, puisque nous avons tant travaillé ensemble, que vous laisserez une grande empreinte dans le travail de ce Parlement et de cette législature. Je le dis comme je le pense.

(Applaudissements)

Mesdames et Messieurs, l'adoption de cette directive était nécessaire. En effet, plusieurs États membres n'imposent pas de sanctions pénales pour l'une ou l'autre infraction à l'actuelle directive sur les abus de marché. Grâce à l'harmonisation des infractions pénales, ceux qui commettent de tels abus ne pourront pas, ne pourront plus échapper à la justice, où qu'ils se trouvent. Je m'associe à Viviane Reding, avec laquelle j'ai travaillé très étroitement et en bonne intelligence sur ce dossier comme sur les autres, pour remercier le Parlement de sa détermination à renforcer notre proposition de directive, en imposant des sanctions pénales allant jusqu'à quatre années de prison pour les abus de marché les plus graves. Je suis sûr que le risque désormais réel de la prison aura un véritable effet dissuasif et contribuera efficacement à restaurer la morale: c'est un mot qui ne peut pas être absent des marchés financiers. Nous devons y insuffler une certaine éthique et le sens des responsabilités, y compris dans un domaine où nous avons vu, il y a quelques mois, la réalité scandaleuse de certaines manipulations, le domaine des indices de référence, où il existe une vraie menace et un vrai besoin d'encadrement.

Cette directive comble aussi des lacunes issues des évolutions des marchés en interdisant les abus de marché sur les nouvelles plates-formes de négociation ou sur celles qui utilisent toutes ces nouvelles technologies qui vont si vite. Elle régule aussi les manipulations croisées entre marchés financiers et marchés des matières premières et enfin, je viens de le dire, la manipulation des indices de référence, comme l'Euribor ou le LIBOR.

Cette directive, Mesdames et Messieurs, nous pouvons en être sûrs, est un élément clé de cette architecture législative sur les abus de marché, sur les marchés d'instruments financiers. Nous aurons l'occasion de rajouter une pierre d'angle à l'édifice que nous avons construit ensemble quand nous débattrons, en avril, de l'adoption d'un autre règlement qui touche à tout ce secteur, dont votre collègue Markus Ferber a été l'actif rapporteur pour les règlements et les directives sur les marchés d'instruments financiers.

Monsieur le Président, Mesdames et Messieurs les députés, je pense que vous pouvez collectivement être fiers du rôle que vous avez joué tout au long de ces quatre années pour apporter, avec la Commission et avec le soutien du Conseil, plus de transparence, de responsabilité, de rigueur, et j'ose le mot, de morale, là où elle était nécessaire sur l'ensemble de vos marchés financiers. Je vous remercie très sincèrement de l'avoir fait à nos côtés.

 
  
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  Emine Bozkurt, rapporteur for the opinion of the Committee on Civil Liberties, Justice and Home Affairs. - Mr President, our citizens cannot understand why they are suffering from the effects of the economic crisis, while the criminals who helped to cause it are getting away with it. Just look at the Libor scandal. How many of those people are behind bars today?

Although Member States have jail sentences for insider dealing and market manipulation, the level of sanctions varies enormously from one Member State to another. I am proud that, after today, it will no longer be possible to get away with just a fine for these most serious financial crimes. Today we are showing our citizens that those who caused the crisis, the criminals who became rich through manipulating markets, should – and now, finally, will – be punished.

I am especially proud that my proposal to introduce a maximum jail sentence of at least four years right across Europe was included in the final agreement. By introducing tough sanctions, we are ensuring that justice can be done. This is of the utmost importance for our citizens so that they can regain trust in the financial markets. This is much needed to strengthen our economies.

We have taken the first step by introducing this legislation all over the EU. However, implementation is just as important. The Commission has the task of ensuring that Member States implement these measures in their legislation properly so that criminals are indeed punished. Commissioners, there will now be a two-year period of implementation by the Member States. We need the interpretation of serious cases to be the same all over the EU. We expect a thorough evaluation on the level of sanctions and we look forward to hearing you report to us in the European Parliament on these crucial issues.

Above all, I would like to thank my highly esteemed colleague Arlene McCarthy, Commissioner Reding, Commissioner Barnier and the Lithuanian Presidency for their excellent cooperation. This is also a very special day for me because I will not be standing in the forthcoming elections. I am very happy that we made it with this directive, and wish to thank you all.

 
  
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  Theodor Dumitru Stolojan, în numele grupului PPE. – Mulțumesc, domnule președinte. Doresc să-i mulțumesc dnei McCarthy, Comisiei și Consiliului pentru că s-a ajuns la această reglementare europeană. În calitate de coleg al dnei McCarthy, doresc să-i mulțumesc foarte mult pentru activitatea din Comisia ECON, doresc să-i spun că întotdeauna când dânsa a exprimat un punct de vedere am apreciat acest punct de vedere și, sigur, că regret că dânsa nu va mai candida din nou pentru Parlamentul European.

Aș vrea să precizez aici foarte limpede că unul dintre cele mai distrugătoare efecte asupra pieței capitalului îl are pierderea încrederii de către investitori în cei care sunt experți în diferite organizații ale pieței, în companii și care încearcă și reușesc uneori să manipuleze piața, difuzând informații din interior unui grup restrâns de indivizi.

În țara mea, în România, am asistat la unul din cele mai grave cazuri de manipulare a pieței, a bursei, în momentul în care o companie importantă din domeniul prelucrării țițeiului a fost listată pe piață. Indivizi care au avut informații din interior, în primele secunde, au participat la cumpărarea de acțiuni, ulterior, în următoarele secunde, realizând câștiguri extrem de importante. Cazul a fost adus în justiția românească, dar, din păcate, justiția românească nu era obișnuită să judece astfel de cazuri, nu avea prevederi clare în Codul penal cu privire la pedepsirea unor asemenea manipulări ale pieței și, în consecință, vinovații sunt astăzi liberi bine-mersi.

Voi vota în favoarea acestui raport și sper ca într-adevăr să putem să stăvilim această practică distrugătoare. Vă mulțumesc.

 
  
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  George Sabin Cutaş, în numele grupului S&D. – Mulțumesc, domnule președinte. Stimați colegi, doresc să salut și eu prezenta propunere de directivă, care urmărește consolidarea cadrului legislativ privind abuzul de piață prin armonizarea la nivelul Uniunii Europene a sancțiunilor pentru acest tip de comportament. Propunerea include atât pedepse minime și maxime de închisoare, cât și posibilitatea sancționării persoanelor juridice. O persoană vinovată de manipularea piețelor financiare va putea primi, spre exemplu, o pedeapsă de minimum patru ani de închisoare.

Nu putem uita scandalul LIBOR/EURIBOR, prin care o serie de instituții bancare importante au manipulat informații financiare cu scopul de a oferi o imagine mai bună a situației lor de credit și pentru a câștiga sume importante de bani. Aceste informații false au provocat daune consumatorilor și investitorilor și au distorsionat economia reală. Totodată, având în vedere consecințele grave ale crizei financiare și actuala fragilitate a sistemului economic european, nu putem risca o nouă destabilizare a piețelor.

În acest context, consider că este necesar un regim unic european de sancțiuni penale în domeniu pentru a descuraja comiterea abuzurilor în acele state membre care dispun în prezent de reguli mai puțin drastice și pentru a asigura buna funcționare a pieței interne europene. Nu-i putem lăsa să scape nepedepsiți pe acei bancheri care, prin comportamentul iresponsabil, pun în pericol integritatea sistemului financiar, riscând să provoace daune semnificative asupra vieții a milioane de oameni. Mulțumesc.

 
  
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  Wolf Klinz, im Namen der ALDE-Fraktion. – Herr Präsident, Herr Kommissar, liebe Kollegen! Im Zuge der Globalisierung haben sich die Finanzmärkte mehr und mehr vernetzt. Wir wissen das. Und deshalb ist klar, dass das, was in einem Markt passiert, Auswirkungen auf alle anderen Finanzmärkte hat. Das gilt sowohl für das Positive als auch das Negative. Das Negative, das wir hier in dieser Direktive behandeln, ist eben kein Kavaliersdelikt. Marktmanipulationen und Insidergeschäfte sind kriminelle Machenschaften und müssen als solche klar angesprochen werden. Beide Arten von Vergehen haben leider mit dem Ausbruch der globalen Finanzkrise kein Ende gefunden, sondern – im Gegenteil – es vergeht kaum ein Quartal, in dem wir nicht von neuen Skandalen erfahren.

Bisher gibt es – Arlene hat es ja deutlich gemacht – in Europa keine einheitliche Vorgehensweise, um diese kriminellen Machenschaften zu verfolgen. Manche Länder haben keine Sanktionsmechanismen, in manchen Ländern werden sie nur verwaltungstechnisch bearbeitet. Insofern gibt es große Unterschiede in der Europäischen Union – etwas, was gar nicht sein dürfte! Denn wo wir globale Märkte haben, brauchen wir auch globale Regeln, sonst haben wir keinen fairen Wettbewerb.

Insofern begrüße ich, wie alle anderen Kollegen auch, dass wir hier tatsächlich jetzt zu einem einheitlichen Ansatz gekommen sind. Er ist noch nicht – sagen wir mal – ideal, aber er ist ein großer Schritt nach vorne. Dass wir Mindeststrafen haben, ist gut. Ich hätte mir gewünscht, dass wir noch einen Schritt weitergehen und auch das tun, was in Amerika üblich ist: bei grobem Missbrauch tatsächlich ein lebenslanges Berufsverbot auszusprechen. So haben wir es zumindest aber geschafft, sicherzustellen, dass die Kriminellen sich nicht das Land aussuchen, wo das Drohpotenzial, bestraft zu werden, am geringsten ist, um von dort aus ihren Machenschaften nachzugehen.

Das, was wir heute beschließen, ist ein großer Schritt, um den Binnenmarkt hier in diesem Bereich tatsächlich zu vollenden, und vor allem auch, um den Bürgern das Gefühl zu geben, dass wir daran arbeiten, ihnen das verlorengegangene Vertrauen zurückzugeben!

 
  
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  Jean-Paul Besset, au nom du groupe Verts/ALE. – Monsieur le Président, je ne dérogerai pas à l'unanimité qui s'exprime dans cet hémicycle sur la révision de cette directive. Au nom de mon groupe des écologistes, je me félicite, sans arrière-pensée et sans réserve, de cet accord final et je félicite, à titre plus personnel, la rapporteure Arlene McCarthy pour le rôle actif qu'elle a tenu dans cette négociation. Elle a su composer sans renoncer.

Je ne reviendrai pas sur le contenu de la décision. Je suis d'accord avec ce que les commissaires et mes collègues ont dit. Je voudrais seulement me limiter à faire un commentaire, peut-être un peu plus politique, sur le fond.

Sur ce dossier, pour cette fois, l'Europe a su aller jusqu'au bout. Elle n'a pas eu peur de son ombre. Elle a su aller au bout de sa logique de régulation en établissant un régime de sanctions fort et dissuasif pour les délits financiers qui – on le sait – ont aggravé la crise de nos pays européens. Je voudrais insister ici sur le sens politique que cette directive recèle à la veille des élections européennes. L'Europe, qui est confrontée aujourd'hui au scepticisme et, très souvent, au rejet de l'opinion parce qu'elle a, peut-être, trop souvent hésité devant les manipulations du secteur bancaire, qu'elle a parfois été tétanisée par ce secteur, l'Europe fait preuve, cette fois, de courage et de détermination avec l'ensemble de ses institutions: le Parlement européen, la Commission et le Conseil européen. Elle envoie un message qui m'apparaît extrêmement clair à l'opinion: ceux qui se croient et qui se sont cru tout permis dans la sphère financière doivent savoir que désormais, il y a des règles et que les abus seront sévèrement condamnés. C'est la tolérance zéro, comme a dit Mme la commissaire.

L'Europe, avec ce dossier, se montre autrement qu'une machine à répandre l'austérité. Elle devient un vecteur de justice et de morale, comme l'a dit le commissaire Barnier.

 
  
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  Claudio Morganti, a nome del gruppo EFD. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono perfettamente d'accordo che coloro che manipolano i mercati debbano essere perseguiti penalmente in maniera adeguata, perché non è ammissibile che i mercati finanziari siano una sorta di zona franca in cui la giustizia non può intervenire.

I casi di manipolazione dei tassi Libor ed Euribor sono emblematici, con alcune delle più grandi banche europee coinvolte in questa scandalosa truffa, le stesse banche che poi hanno ricevuto senza problemi centinaia di miliardi di prestiti agevolati dalla BCE; un ottimo esempio di come funziona bene questa Europa, schiava dei grandi gruppi e interessi finanziari.

In questa relazione si parla di colpire chi utilizza informazioni privilegiate in maniera impropria e mi chiedo se forse non sia stato questo il comportamento tenuto in passato anche dal Presidente della BCE Mario Draghi. Mi riferisco alla vicenda che ha portato quasi al collasso l'istituto bancario più antico del mondo, il Monte dei Paschi di Siena. Draghi sapeva bene il costo spropositato che la banca toscana stava pagando per acquistare Antonveneta, in quanto solo due anni prima aveva curato come consulente Goldman Sachs la cessione dell'istituto di Padova agli olandesi di ABN Amro.

Mi domando quindi perché non abbia utilizzato le informazioni in suo possesso per bloccare questa trattativa, che probabilmente nascondeva un grosso giro di transazioni illecite. Lo stesso ex presidente di Monte dei Paschi, Mussari, è indagato per abuso di informazioni privilegiate legate proprio alla vicenda Antonveneta, ma credo che vi siano responsabilità estese anche di altri individui ben più importanti.

 
  
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  Andreas Mölzer (NI). - Herr Präsident! Wir wissen, dass im Bereich der Wirtschaftskriminalität der Anlagebetrug noch immer eines der schwerwiegendsten Delikte ist. Wie leicht Marktmanipulation fällt, sehen wir daran, dass es eine Vielzahl an kursierenden Börsenbriefen und Aktienratgebern gibt. Ebenso bedenklich sind meines Erachtens sogenannte Finanzoptimierer, die unter dem Vorwand, beispielsweise Versicherungen auf ihr Sparpotenzial zu checken, ins Haus kommen und dann massiv hauseigene Produkte bewerben. Auch die Phoenix-Pleite oder die Geldvernichtung durch die sogenannte Göttinger Gruppe führen das Versagen der öffentlichen Aufsicht bei betrügerischen Schneeballsystemen vor Augen.

Wenn man bedenkt, dass der New Yorker Generalstaatsanwalt erst kürzlich den vorzeitigen Verkauf von Informationen an Hochfrequenzhändler durch die Nachrichtenagentur Reuters gestoppt hat, wird klar, wie schwer es fällt, gegen sämtliche Formen der Marktmanipulation und des illegalen Insiderhandels vorzugehen.

Wir brauchen also einerseits klare Regelungen, die umfassend kontrolliert werden müssen, und wir müssen diese ständig verbessern. Ebenso gilt es, gegen potenzielle Manipulation von Währungs- und Rohstoffkursen durch Großbanken rigoros vorzugehen.

 
  
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  Sławomir Nitras (PPE). - Panie Przewodniczący! Po kilkunastu miesiącach negocjacji dzisiaj przyjmujemy ostateczną wersję dyrektywy w sprawie sankcji karnych za wykorzystywanie informacji poufnych i manipulacje na rynku. Nie mam najmniejszych wątpliwości, że jest to produkt skończony i zarazem świetny przykład precyzyjnej regulacji, która w sposób dynamiczny dostosowuje się do nowych zagrożeń, które pojawiają się na rynkach finansowych. W tym to kontekście warto jeszcze raz przypomnieć, że komisja ECON dała wyraźny wyraz temu przekonaniu i poparła sprawozdanie pani poseł McCarthy jednogłośnie.

Swobodny przepływ usług finansowych w warunkach wolnej konkurencji to jedna z najpoważniejszych zdobyczy integracji europejskiej. Uczciwa konkurencja będąca podstawą gospodarki wolnorynkowej i prawa prywatnego zakłada jednak równość szans, a ta często – jak się okazało – była zaburzona przez nieuczciwych uczestników rynku, którzy pozostawali bezkarni. Skalę możliwych zaburzeń pokazał nam właśnie skandal z indeksem LIBOR, w wyniku manipulacji którym wartość zmieniły instrumenty finansowe o wartości 350 bilionów dolarów.

Tym pakietem tworzymy skuteczne, wydaje się, narzędzie ograniczenia tej asymetrii informacji, która nie tylko stanowi zagrożenie dla bezpieczeństwa i zaufania w obrocie, ale generuje też nieoptymalną alokację. W trakcie prac komisji ECON udało się nam m.in. sprecyzować zakres przedmiotowy regulacji poprzez wyraźne wskazanie, których instrumentów finansowych może dotyczyć naruszenie. Udało nam się ujednolicić definicję z MiFID, wprowadzić nową kategorię przestępstwa, czyli nieprawidłowe ujawnianie informacji poufnej, czy wreszcie (co wydaje mi się osobiście przełomowym zapisem) wprowadzić harmonizację wymiaru kary na poziomie 2 i 4 lat kary pozbawienia wolności za najpoważniejsze naruszenia z zakresu wykorzystywania i ujawniania informacji poufnych.

Celem dyrektywy jest zwiększenie zaufania inwestorów i zapewnienie nam wszystkim integralności rynków poprzez zabronienie osobom dysponującym informacjami poufnymi uczestnictwa w obrocie instrumentami finansowymi, których te informacje dotyczą, oraz zabronienie manipulacji na rynku. Regulacja w sprawie nadużyć finansowych jest świetnym przykładem zastosowania nowego art. 83 ust. 2 Traktatu o funkcjonowaniu Unii Europejskiej, który pozwala na wprowadzenie sankcji karnych dla zapewnienia skuteczności polityki Unii Europejskiej w tak newralgicznym obszarze. Równocześnie uważam, że w przypadku manipulacji na rynku finansowym zagrożenie karą więzienia wydaje się najskuteczniejszym czynnikiem odstraszającym. Dlatego będę głosował za tym sprawozdaniem i jeszcze raz bardzo serdecznie gratuluję pani poseł McCarthy.

 
  
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  Olle Ludvigsson (S&D). - Herr talman! Jag ser mycket positivt på att vi nu får denna lagstiftning på plats. Det finns ett uppenbart behov av allt tuffare tag mot fusket på finansmarknaden. Denna lösning som vi nu har kommit fram till är i mina ögon rätt väg att gå.

Det nya systemet för straffrättsliga sanktioner handlar naturligtvis om att bekämpa fusket. Mycket tyder på att Liborskandalen bara var toppen på ett isberg och att missbruket är relativt utbrett på flera delmarknader. Det behövs en rejäl upprensning. Maktmissbruk är helt enkelt inte okej.

Det nya systemet handlar dock minst lika mycket om att skapa effektiva, fungerande marknader, där alla aktörer konkurrerar på lika villkor. Med tydliga spelregler och ett starkt kontrollsystem som gör att reglerna följs, ges fuskare inga möjligheter att tillskansa sig fördelar på de ärliga aktörernas bekostnad.

Detta vinner alla på i längden. Rättvisa marknader blir effektiva marknader. Effektiva marknader är i sin tur bra för hela samhällsekonomin. När det nya regelverket nu sjösätts är det viktigt att vi noga följer med i vilka effekter det får i praktiken. Jag tror att det kommer att fungera, men vi behöver säkerställa att så verkligen blir fallet. Det är en avgörande fråga som vi inte får tappa greppet om.

 
  
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  Olle Schmidt (ALDE). - Herr talman! Under finanskrisen avslöjades stora regelbrott och brister i bankernas, fondernas och börsernas interna regelverk mot insiderhandel. För att en vanlig löntagare eller småföretagare ska våga satsa sina sparpengar på börsen måste de ha stort förtroende för att reglerna följs. Därför måste förtroendet för finansmarknaden bland småsparare och småföretagare återupprättas. Tillit, trust, är mycket viktigt.

Det måste finnas ett stabilt regelverk, en fungerande tillsyn av handeln och av aktörerna på marknaden. Därför behövs det, precis som det har sagts här, gemensamma europeiska regler och en gemensam tillsyn av finansmarknaden.

Även om det finns en lagstiftning på plats, handlar detta i grunden om attityder och beteenden. Gott omdöme måste finnas. Strikta uppförandekoder och EU-lagstiftning kan inte ersätta god moral och hederlighet, precis som kommissionär Barnier var inne på.

De flesta inom finansbranschen är hårt arbetande, hederliga människor och inte skurkar, men branschen – det är klart att detta är oerhört viktigt – måste rensa ut sina rötägg. Där håller jag helt med min kollega Olle Ludvigsson.

Sanktionerna mot dem som bryter mot reglerna måste var tuffa. Höga böter eller fängelsestraff behövs för att komma åt skurkarna, brottslingarna.

Mr President, I would like to say thank you to Arlene McCarthy. I have always appreciated her frank and tough style. We have not always agreed, but she has been a highly appreciated colleague.

 
  
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  Слави Бинев (EFD). - Г-н Председател, смятам предложението за подобна директива за закъсняло.

Дълбоката криза от 2007 г., продължаваща и днес, показва сериозните пропуски в законодателствата, но това не доведе до ефективни стъпки от страна на Комисията. Основата на Европейския съюз – свободният вътрешен пазар, е сериозно застрашен от евентуални злоупотреби с вътрешна информация и манипулации.

Тези мерки са правилни. Смущава ме, че все още се разчита прекалено много на отделните държави да контролират компетентните органи за спазване на тези директиви.

Има държави, където подобен надзор би се осъществил изключително трудно, било то поради протекционизъм, било то поради некомпетентност, но по-сериозното е, когато вътрешната информация се предава от самите държавни институции и от техните ръководители – и тук вече не става дума за протекционизъм, а именно обратното – за предаване на националния интерес.

Пример за това е налице в България: през 90-те години бяхме свидетели на престъпна приватизация на държавната собственост и предприятия, а сега вътрешната информация продължава да изтича в процеса на „раздаване“ на обществени поръчки.

Имам опасения, че поради корупция и липса на капацитет подобни мерки не биха имали ефект в България. Последните назначения на директори на институции бяха остро критикувани дори от Комисията. Много добри идеи за съжаление биват опорочени след транспонирането им в националното право и съответното им прилагане.

 
  
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  Elena Băsescu (PPE). - Vă mulțumesc, domnule președinte. Salut faptul că dezbatem și votăm această directivă astăzi și doresc să o felicit și eu pe dna McCarthy atât pentru un raport complex și foarte bine realizat, cât și pentru întreaga activitate în cadrul Comisiei ECON.

La cinci ani de la debutul crizei, putem afirma că Europa a învățat o lecție valoroasă și face pași fermi pentru a recâștiga încrederea pierdută în sistemul său financiar. A devenit o certitudine faptul că manipularea pieței poate să provoace daune la scară largă și să afecteze viețile a milioane de oameni. Cu toate acestea, utilizarea abuzivă a unor informații confidențiale va exista întotdeauna pe orice tip de piețe, indiferent de mărimea și de importanța lor.

În acest context, sunt relevante eforturile coordonate și uniforme de descurajare a acestor practici. Cred că rezultatele negocierilor reprezintă o reafirmare a politicii de toleranță zero a Parlamentului European în fața abuzurilor de pe piață. În prezent, în mai multe țări ale Uniunii, sancțiunile pentru aceste infracțiuni sunt doar de natură administrativă. Însă ele s-au dovedit lipsite de eficiență și insuficiente pentru gravitatea și efectele unor asemenea practici. Cetățenii consideră, pe bună dreptate, că lipsa unor sancțiuni penale armonizate creează un mediu de imunitate în care manipulatorii pot prospera, profitând de o piață fără frontiere.

Așadar, integritatea piețelor reprezintă condiția esențială pentru protecția investitorilor și a consumatorilor, în special pentru redresarea economică. În acest sens, orice comportament care afectează buna funcționare a acestor piețe trebuie pedepsit, iar sancțiunile propuse de Parlamentul European vor avea cu siguranță un efect de descurajare a acestor practici, cu atât mai mult cu cât ele reprezintă doar un prag minim. E important ca, în stabilirea sentințelor definitive, să se țină cont de profitul obținut, dar, mai ales, de daunele economice provocate.

 
  
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  Evelyn Regner (S&D). - Herr Präsident, sehr geehrte Frau Kommissarin, sehr geehrter Herr Kommissar! Marktmissbrauch und Marktmanipulation haben das Leben von Millionen Menschen massiv beeinträchtigt. Härtere Strafen sollen in Zukunft sicherstellen, dass Finanzbetrüger die volle Verantwortung für ihr Fehlverhalten übernehmen müssen. Mit der Verordnung und nun der ergänzenden Richtlinie haben wir wichtige Rechtsinstrumente geschaffen, um bestehende Schlupflöcher zu schließen und damit Menschen wieder Vertrauen in die Finanzmärkte und die Rechtsstaatlichkeit haben können. Dies ist ein Bereich, wo ein gemeinsames Vorgehen, wo mehr Europa notwendig ist, wo wir schlicht und einfach über die Grenzen hinwegdenken müssen. Ohne eine EU-weite Regelung setzen sich Finanzbetrüger in jene Mitgliedsländer ab, in denen es keine Haftstrafen für Marktmanipulation gibt.

Diese Woche werden wir auch über andere Dossiers debattieren, die wichtige Bestandteile der Finanzreform sind und wo auch mehr Europa notwendig ist. Die Verwirklichung einer Bankenunion sollte zielstrebig weiterverfolgt werden, ebenso wie die rasche Einführung der Finanztransaktionssteuer, ohne dass wir das eigentliche Ziel aus den Augen verlieren, nämlich die Stabilisierung des Finanzmarktes. Damit brauchen wir nämlich eine breite Bemessungsgrundlage. Andernfalls können wir das Ziel nicht erreichen.

Im Europäischen Parlament haben wir die Schwächen des Finanzmarktes deutlich erkannt und seit dem Ausbruch der Krise wichtige Vorhaben initiiert. Nun gilt es, diesen Weg konsequent weiterzuverfolgen und die Reformen nicht durch Sonderwünsche, die immer wieder von Mitgliedstaaten geäußert werden, zu verzögern.

 
  
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  Jaroslav Paška (EFD) - Návrh smernice o trestných sankciách za obchodovanie s využitím dôverných informácií a manipuláciu s trhom má v zmysle odporúčaní skupiny pre finančný dohľad zlepšiť mechanizmy smernice 2003/6/ES o zneužívaní trhu. Analýzy Európskej komisie totiž naznačili, že sankčné mechanizmy tejto smernice sú málo účinné.

Ukazuje sa, že trestná zodpovednosť právnických osôb pri zneužívaní trhu musí byť súčasťou sankčných systémov všetkých členských štátov. Vzhľadom na to, že vymedzenie pojmu trestného činu, obchodovania s využitím dôverných informácií či manipulácie s trhom sú v členských štátoch rozdielne definované, bolo by vhodné nájsť spoločné vymedzenie pojmov, administratívnych aj trestnoprávnych prečinov tak, aby účastníci trhu vopred jednoznačne vedeli, za aké konanie im hrozí trestnoprávna zodpovednosť.

Rovnako by bolo dobré vzhľadom na rôznorodosť súčasných národných systémov stanoviť aspoň dolnú hranicu maximálneho trestu, aby páchatelia týchto trestných činov neunikali postihom cez vyhľadávanie pre nich vhodnejšieho súdu na konanie o ich zodpovednosti. Miliónové škody, ktoré nám vznikajú na špekulatívnom obchodovaní s derivátmi, je potrebné, vážení kolegovia, čo najskôr efektívne zastaviť.

 
  
 

Intervenciones con arreglo al procedimiento de solicitud incidental de uso de la palabra («catch the eye»)

 
  
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  Danuta Jazłowiecka (PPE). - Panie Przewodniczący! Doświadczamy jeszcze skutków światowego kryzysu ekonomicznego wywołanego przez nieodpowiedzialne zachowanie przedstawicieli sektora bankowego. Dążenie do maksymalizacji zysku nadal pozbawia jego przedstawicieli nawet minimalnych standardów moralnych. Nic więc dziwnego, że poprzednia dyrektywa nie przyniosła oczekiwanych skutków. Regulacje w niej zawarte nie były dobrą odpowiedzią na powszechne w sektorze finansowym praktyki, a niechęć rządów państw członkowskich do rzeczywistej penalizacji patologicznych zachowań sprzyjała niedawnej katastrofie finansowej. Cieszę się, że państwa członkowskie w końcu porozumiały się i osiągnęły kompromis, którego owocem jest niniejsza dyrektywa i powiązane z nią rozporządzenie. Nie możemy jednakże tkwić w ułudzie, że nałożenie sankcji karnych za wykorzystywanie informacji poufnych i manipulacji na rynku rozwiąże istniejące problemy. Musimy pamiętać, że od popełnienia przestępstw nie odstrasza wysokość kary, ale jej nieuchronność. A z tym, jak pokazują przedstawione w sprawozdaniu analizy, nie jest w Europie za dobrze. Pamiętajmy także, że żadne instrumenty nie będą w pełni skuteczne, jeżeli nie wdroży ich Wielka Brytania. Bez uzdrowienia londyńskiego City nie jest możliwa poprawa sytuacji w pozostałych państwach członkowskich ...

(Przewodniczący przerwał wystąpienie posłanki)

 
  
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  Phil Prendergast (S&D). - Mr President, as Commissioner Barnier, the Commissioner responsible for the internal market, has said, over the past four years we have had to re-engage in the process of reconstructing our financial market regulations after the near collapse of the global financial sector, with consequences that are still painfully felt by our citizens.

That regulatory vacuum was very much a source of pride to his predecessor, Charlie McCreevy, who continued to defend it in front of this Chamber as financial institutions floundered in late 2008. While many of the compromises we had to reach within Parliament and with the EU Council of Ministers to rebuild our financial regulation regimes did not go as far as I, and many colleagues, wished, this piece of legislation is one that I fully endorse.

Insider dealing and market abuse will now be a criminal offence in all Member States. We need the full force of criminal law to deter grievous abuses by players in a sector where a sense of ethics is fundamentally lacking and recklessness has been glorified. The Libor scandal is a recent case ...

(The President cut off the speaker.)

 
  
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  Sandra Petrović Jakovina (S&D). - Gospodine predsjedniče, dopustite mi prije svega da čestitam izvjestiteljici McCarthy na ustrajnosti prilikom izrade ovog izvješća, kao i svim kolegama koji su sudjelovali u iznalaženju rješenja na ovo pitanje.

Uvođenje kaznenih sankcija ovdje je važan novitet u borbi protiv zlouporabe tržišta. Ovo je važna poruka nakon niza skandala u bankarskom sektoru kojima smo svjedočili te ovime šaljemo snažnu poruku da nećemo dopustiti da građani plaćaju za kažnjivo ponašanje djelatnika na tržištu i da će za ovakvu vrstu kaznenih djela počinitelji ići u zatvor što je najučinkovitija mjera odvraćanja počinitelja od počinjenja i poruka o razini društvene osude. To će biti korisno za pravdu i integritet na financijskim tržištima u koja će se vratiti povjerenje i to je jednako bitno za sve građane Europske unije.

Ovom direktivom dokazujemo da ne zatvaramo oči pred ovim problemom već odlučno nastojimo riješiti ova pitanja. No kako ni jedan kazneni zakon bez svoje dosljedne primjene nema smisla, važno je pratiti kako će se ova kaznena djela zaista i procesuirati.

 
  
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  Franz Obermayr (NI). - Herr Präsident! Als Marktmanipulation bezeichnet man unfaire Praktiken, die darauf abzielen, die Preisfindung auf Märkten zu beeinflussen, um ungerechtfertigte Gewinne zu erzielen. Manipulierende Unternehmen nützen die Unterschiede im europäischen Binnenmarkt. Sie operieren in jenen Mitgliedstaaten, wo besonders laxe Regeln zur Marktmanipulation und zu Insidergeschäften herrschen. Und das schadet letztlich dem funktionierenden Markt und letztlich auch jedem Bürger.

Wir brauchen daher harmonisierte Minimalregeln, die sicherstellen, dass das nicht passiert. Erstens: Marktmanipulation und Insiderhandel müssen in allen Mitgliedstaaten als Straftatbestände gelten. Zweitens: Dies sollte auch für Manipulationen von Zins, Währung, Derivaten und ähnlichen Finanzprodukten gelten. Letztlich und drittens: Effektive strafrechtliche Sanktionen sollten zur zusätzlichen Abschreckung auch publik gemacht werden.

 
  
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  Andrew Henry William Brons (NI). - Mr President, insider dealing and market manipulation are undoubtedly wrong and harm countless numbers of people. They are not victimless crimes and should be subject to criminal sanctions. The argument is that when a market becomes international, the regulation must also become international. From that it is concluded that EU legislation is called for – surprise, surprise.

There is a slight flaw in the logic or at least in one of the premises. The terms EU and international are not synonymous. What is required is an international treaty, signed by all significant trading countries, to the effect that the signatory countries will legislate for stated minimum standards of legislation. In this example, as in many others, EU harmonising legislation is the objective and the prevention of insider dealer and market manipulation is simply the pretext.

 
  
 

(Fin de las intervenciones con arreglo al procedimiento de solicitud incidental de uso de la palabra («catch the eye»))

 
  
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  Michel Barnier, membre de la Commission. - Monsieur le Président, Mesdames et Messieurs les députés, je vous remercie pour votre appréciation sur ce texte et pour vos questions, auxquelles je voudrais essayer de répondre, avec Viviane Reding.

Je réponds d'abord à Olle Ludvigsson, Andreas Mölzer et Olle Schmidt, qui ont évoqué le fonctionnement des marchés. Il n'y a pas de marché qui puisse fonctionner sans règles claires ni sanctions pour ceux qui ne les respectent pas. Une surveillance efficace, c'est la base même de notre action. Voilà pourquoi cette directive était une pièce essentielle dans l'architecture de la régulation que nous avons reconstruite ou construite depuis quatre ans, comme je l'ai dit tout à l'heure.

Mme Bozkurt, M. Cutaş et M. Nitras ont évoqué l'absence d'harmonisation au sein même du marché unique. C'était le problème. Des régimes moins sévères dans certains États membres peuvent évidemment être une incitation pour certaines manipulations, d'où l'importance du texte consolidé et harmonisé que nous adoptons aujourd'hui.

Monsieur Binev, nous serons d'ailleurs très attentifs à ce que ce texte soit effectivement appliqué partout, y compris en Bulgarie. La Commission sera très vigilante sur cette question.

Un point en écho à la réflexion de Mme Jazłowiecka sur la participation du Royaume-Uni. Comme vous le savez, le gouvernement britannique dispose d'un délai de trois mois pour exercer son droit d'opt-in ? et donc appliquer ce texte. Nous souhaitons et formons le vœu qu'il le fasse, évidemment.

M. Klinz et M. Besset ont évoqué la portée du texte et ont exprimé le vœu qu'on puisse aller plus loin. Nous nous sommes engagés, au nom de la Commission, à évaluer très objectivement et très méticuleusement, Monsieur Klinz, l'application de cette directive et l'efficacité des sanctions. S'il le faut, nous présenterons une proposition révisée en fonction du résultat de cette évaluation, comme cela a été dit, de cette tolérance zéro pour les manipulateurs, aujourd'hui et pour l'avenir.

Enfin, Arlene McCarthy a eu raison d'insister sur l'importance cruciale de ce texte pour protéger, en pratique, les consommateurs. D'ailleurs, Olle Schmidt a évoqué la protection des petites et moyennes entreprises et M. Stolojan ainsi que M. Klinz ont parlé de la confiance. Nous sommes clairement au cœur des enjeux de confiance, de cette confiance qui a tellement été ébranlée et trompée par un certain nombre de pratiques de gens qui se sont cru tout permis parce qu'en fait on leur a tout permis. C'est terminé. Cela suffit! Nous sommes maintenant dans une autre époque. Il faut précisément protéger les citoyens contre les abus et les manipulations commis sur les marchés.

Les enjeux financiers sont considérables. M. Paška a évoqué cet enjeu financier majeur. On l'a bien vu dans le scandale du LIBOR. Il est impératif d'y mettre fin avec une vraie règle, un véritable encadrement et des sanctions pénales lourdes. Comme l'a également relevé Arlene McCarthy, nous devons être attentifs à la mise en œuvre concrète et rapide de ce texte. Cela passe aussi par des juges compétents, bien formés, face à l'inventivité considérable que nous voyons se déployer sur les marchés, y compris quand il s'agit de contourner ou de détourner certaines règles. C'est un sujet que nous regarderons de très près dans la clause de réexamen.

To conclude, once again special thanks to you, Arlene McCarthy, for your outstanding work on this file and many others: CRD III and CRD IV, bonuses, market manipulation, the extractive industries, transparency – you have pressed for, and accomplished, great changes for Europe and for its citizens and I want to thank you very much.

 
  
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  Viviane Reding, Vice-President of the Commission. - Mr President, the political agreement before Parliament today is an ambitious one and it fulfils our shared goals – those of reinforcing the fight against market abuse – and therefore I wait with great expectation for the vote in favour of this directive.

I thank Parliament for having strengthened the Commission’s proposal by setting sanctions of four years at least for imprisonment in serious cases of insider trading and market manipulation, and of two years for serious cases of dissemination of false information. This is a strong sign. This is a sign that market manipulation will no longer be accepted: zero tolerance for market abuse is the very least our citizens expect of us.

 
  
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  Arlene McCarthy, rapporteur. - Mr President, as you are a tough President I would beg your indulgence to just say a couple of thank yous for the very kind words that I had. I have to say, to those who said to me that I am tough, that when I first went into politics at a very young age I tried to be nice but I found it did not work. Being tough is the only way to get things done, and I have to say that I could only have got things done, and we could only have achieved what we have collectively achieved here – and we do achieve things in this Parliament – by working with the very excellent, skilled colleagues that I have. The next Parliament will have a very hard act to follow because in this term I have worked with some of the most excellent and skilled Members that I have ever worked with in my time as a politician. Your leadership, Commissioner Barnier, on these very complex issues, has been exceptional.

Some of you will recall that the CEO of Goldman Sachs, Lloyd Blankfein, in an interview in 2009 after the financial crisis said: ‘I am just a banker doing God’s work.’ Well, I have to say Commissioner, I have tremendous respect for your work because I think that you are a Commissioner, as a top legislator, who every day is doing God’s work in cleaning up the financial services industry.

Let me just make one little political comment which I feel I do have to make: the UK has not opted into these rules, and I think it would be a shame and a big mistake if the UK did not sign up to these criminal sanctions. Why? Because the UK would see perpetrators fleeing justice in other parts of the internal market, so why not sign up to something which is in the interests of the single financial market which the UK claims it firmly supports and believes in. Of course, the UK would be upgrading its own rules: it would be upgrading the UK national rules to ensure that we have criminal liability for financial institutions, and this is currently not part of UK law.

It is a shame, colleagues, that no UK Member participated in the debate except for the last intervention by Mr Brons, a former British National Party member. He demonstrates why, sadly, I feel I have to give up this job because I have serious missionary work to do back in the UK to ensure that my country does not slide into an anti-Europeanism that ends up having no respect for European democracy, no respect for this House as a Parliament and undermines the very important successes and benefits that many of my constituents get from the UK being a member of the European Union.

So I hope you will support me in my missionary work as I go back to the UK to promote what we do here in this House, and I hope also to work with you all in the future in whatever role I take up. Thank you again for all your support and indeed for being very excellent and hardworking colleagues as I progress with this legislation.

 
  
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  El Presidente. - Se cierra el debate.

La votación tendrá lugar hoy, a las 11.30 horas.

(La sesión, suspendida a las 11.20 horas, se reanuda a las 11.30 horas)

 
  
  

IN THE CHAIR: OLDŘICH VLASÁK
Vice-President

 

5. Composizione del Parlamento: vedasi processo verbale
Video degli interventi

6. Turno di votazioni
Video degli interventi

6.1. Partecipazione della Groenlandia all'attuazione del sistema di certificazione del processo di Kimberley (A7-0467/2013 - Vital Moreira) (votazione)

6.2. Partecipazione della Groenlandia al sistema di certificazione del processo di Kimberley (A7-0466/2013 - Vital Moreira) (votazione)

6.3. Migrazione ai bonifici e agli addebiti diretti a livello di Unione (A7-0036/2014 - Sharon Bowles) (votazione)

6.4. Accordo di Città del Capo del 2012 sull’attuazione delle disposizioni del protocollo del 1993 relativo alla convenzione internazionale di Torremolinos del 1977 sulla sicurezza delle navi da pesca (A7-0040/2014 - Werner Kuhn) (votazione)
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  Nuno Melo (PPE). - Senhor Presidente, o ponto de ordem é este: alteraram os lugares dos deputados, não avisaram os deputados da alteração dos lugares. Eu tenho uma pessoa sentada no lugar onde eu deveria votar. Não votei desde o início porque não me pude sentar e portanto, de futuro, seria bom que, pelo menos, avisassem os deputados quando os mudassem de lugar. Eu gostava de saber onde me sento agora.

 

6.5. 29a relazione annuale sul controllo dell'applicazione del diritto dell'Unione europea (2011) (A7-0055/2014 - Eva Lichtenberger) (votazione)

6.6. Richiesta di difesa dell'immunità parlamentare di Lara Comi (A7-0067/2014 - Bernhard Rapkay) (votazione)

6.7. Richiesta di revoca dell'immunità parlamentare di Zbigniew Ziobro (A7-0045/2014 - Cecilia Wikström) (votazione)
 

- před hlasováním:

 
  
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  Zbigniew Ziobro (EFD). - Panie Przewodniczący! Chciałbym wnieść o uchylenie immunitetu. Jestem przeciwnikiem instytucji immunitetu i dlatego prosiłbym o uchylenie immunitetu w tej sprawie. To jest puro słowo i oczekuję, że immunitet zostanie zdjęty. Dziękuję bardzo.

 
  
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  Bruno Gollnisch (NI). - Monsieur le Président, je voudrais soulever une motion d'ordre, d'autant plus que mon nom est cité dans le rapport sur l'immunité de Mme Lara Comi. Premièrement, je suis heureux qu'on ait donné la parole à M. Ziobro relativement à son immunité mais je voudrais rappeler qu'en ce qui me concerne, on me l'a refusée en plénière.

Deuxièmement, je constate que M. Rapkay et la majorité de la commission considèrent que, s'agissant de Mme Comi, quand elle parle d'économie, elle agit en tant que députée européenne, et que moi, quand je parle d'immigration, sujet qui relève pourtant du domaine de l'Union européenne, je n'agis pas en qualité de député européen... Deux poids, deux mesures!

 

6.8. Promuovere la libera circolazione semplificando l'accettazione di alcuni documenti pubblici (A7-0017/2014 - Bernhard Rapkay) (votazione)

6.9. Classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze e delle miscele (A7-0319/2013 - Sari Essayah) (votazione)

6.10. Diritti d'autore e diritti connessi e concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l'uso online (A7-0281/2013 - Marielle Gallo) (votazione)

6.11. Sanzioni penali in caso di abuso di informazioni privilegiate e di manipolazione del mercato (A7-0344/2012 - Arlene McCarthy) (votazione)

6.12. Progetti di investimento nelle infrastrutture per l'energia (A7-0323/2013 - Adina-Ioana Vălean) (votazione)

6.13. Nomina di un membro della Corte dei conti (Klaus-Heiner LEHNE - DE) (A7-0050/2014 - Inés Ayala Sender) (votazione)
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  předseda. - Pan Klaus-Heiner Lehne byl zvolen. (potlesk)

 

6.14. Corte dei conti (A7-0014/2014 - Inés Ayala Sender) (votazione)
 

- před hlasováním:

 
  
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  Inés Ayala Sender, Ponente. - Señor Presidente, no me extenderé mucho. Simplemente querría, puesto que no hemos tenido opción ni oportunidad de hacer un pequeño debate sobre algo que puede interesar, agradecer a todos el trabajo en este informe, y especialmente, también, a los miembros del Tribunal de Cuentas, que personalizo en su Presidente recién reelegido, el señor Caldeira, que ha desarrollado, desde hace años, toda una serie de reformas significativas para hacer del Tribunal de Cuentas un instrumento más afinado, eficiente y eficaz, que responda mejor a las demandas de sus principales clientes, que somos la Comisión y el Parlamento, pero, sobre todo, al objetivo de ofrecer elementos de confianza a la ciudadanía de que, al menos, alguien vigila la ejecución del presupuesto europeo.

Creo que hemos intentado en este informe ir más allá, provocar, en cierta manera, elementos creativos para resolver o intentar solucionar el problema demoledor del ejercicio de la DAS negativa con la mejora de los resultados de las auditorías del Tribunal de Cuentas mediante un encuadre más cercano a las exigencias del debate real de la política europea. Y creo, también, que hemos mejorado —como lo prueba el nombramiento del señor Lehne hoy— los criterios para el nombramiento de los candidatos.

Por ello, les pido, por favor, que, si pueden, apoyen la enmienda 1, que es una resolución en la que se mejora, incluso, lo que en comisión habíamos hecho.

Perdonen por la intervención.

 

6.15. Adeguatezza della regolamentazione dell'Unione europea e sussidiarietà e proporzionalità ("Legiferare meglio") (A7-0056/2014 - Sajjad Karim) (votazione)
 

Denní zasedání bylo přerušeno od 11:55 do 12:05 před slavnostním zasedáním.

 
  
  

PRESIDENZA DELL'ON. MARTIN SCHULZ
Presidente

 

7. Seduta solenne - Italia
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  Presidente. - Caro Presidente Napolitano, caro Giorgio, bentornato al Parlamento europeo. È veramente un piacere e un onore averla qui oggi al Parlamento europeo della democrazia europea, che Lei ha contribuito a rafforzare con la Sua visione, la Sua esperienza e le Sue idee. Il Suo contributo è, ed è stato nel corso degli anni, una fonte di stabilità e di energia non solo per l'Italia, ma anche per l'Europa. Nel Suo operato ha continuato la tradizione del nobile europeismo italiano che va da De Gasperi a Spinelli.

Questo europeismo è stato un motore del progetto europeo. Non solo come Presidente della Repubblica, ma anche durante tutta la Sua vita politica, ha lavorato per ricucire le divisioni che attraversano la società italiana ed europea, con pazienza, dedizione, creatività e stile. Tale è stato il Suo contributo nel rafforzare l'unità e il senso di direzione del paese, mettendolo al riparo dai venti del populismo che purtroppo continua a soffiare, per proteggere la Costituzione italiana e far avanzare l'integrazione europea.

L'anno scorso è stato votato ed ha accettato un nuovo mandato come Presidente della Repubblica. Questo è un altro esempio del Suo altruismo e della Sua dedizione per questa causa. Non ho alcuna simpatia per coloro che violentemente e volgarmente La criticano con l'unico obiettivo di aumentare la loro visibilità e gettare il paese nel caos.

Nel Suo discorso di fine anno ha citato tra gli altri un messaggio di Veronica, una ragazza di Empoli di ventotto anni. Veronica si è laureata a prezzo di grandi sacrifici. Da tre anni è alla ricerca di un lavoro. Veronica sente che la crisi attuale è in realtà una crisi della capacità di suscitare entusiasmo nei giovani.

E conclude: io credo ancora nell'Italia, ma l'Italia crede ancora in me? Anche a me è stata posta la stessa domanda durante la mia visita. Io credo ancora nell'Europa, ma l'Europa crede ancora in me? Penso che sia il nostro lavoro come politici dire con la forza dei fatti "sì" a Veronica e agli altri milioni di europei che si stanno ponendo la stessa domanda.

Ti ringrazio, Giorgio, per essere qui oggi, per essere parte di questa risposta. Benvenuto Presidente della Repubblica.

 
  
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  Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica italiana. - Signor Presidente, caro amico, La ringrazio vivamente per la calorosa accoglienza riservatami e per le amichevoli espressioni di apprezzamento del mio impegno istituzionale al servizio dell'Italia e dell'Europa.

Signori deputati, torno in quest'Aula a sette anni di distanza dall'omaggio che volli rendere al Parlamento europeo poco dopo la mia elezione a Presidente della Repubblica italiana e colgo oggi l'opportunità che mi è stata offerta dal vostro Presidente di rinnovare quell'omaggio, fondandolo su riflessioni scaturite dall'esperienza più recente vissuta da noi tutti.

Nei sette anni trascorsi, la costruzione europea ha dovuto fronteggiare le prove più dure della sua storia. Si è spesso osservato che fin dagli inizi l'Europa comunitaria si sviluppò attraverso crisi via via insorte e poi superate, ma si trattò essenzialmente di crisi politiche nei rapporti tra Stati membri della Comunità; mai – come a partire dal 2008 – di crisi strutturali, nella capacità di crescita economica e sociale, nel funzionamento delle istituzioni, nelle basi di consenso tra i cittadini. Mai era stata, di conseguenza, messa in questione, e radicalmente in questione, la prosecuzione del cammino intrapreso.

Questo è invece il contesto nel quale ci si avvia alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Ritengo perciò che si debba considerare la situazione che si è venuta a creare, anche se in misura e in forme diverse da paese a paese, come un momento della verità, da affrontare fino in fondo e in tutte le sue implicazioni.

È del tutto evidente che la principale fonte del disincanto, della sfiducia e del rifiuto verso il disegno europeo e innanzitutto verso l'operato delle istituzioni dell'Unione risiede nel peggioramento delle condizioni di vita e dello status sociale, che ha investito larghi strati della popolazione nella maggior parte dei paesi membri dell'Unione e dell'eurozona. Il dato emblematico, riassuntivo di tutti gli effetti negativi e traumatici della crisi, è l'aumento della disoccupazione, è l'impennata drammatica della disoccupazione giovanile.

Appare dunque naturale che nel dibattito pubblico e nel confronto politico abbia assunto una netta priorità il tema di una svolta capace di condurre a quell'effettivo rilancio della crescita e dell'occupazione da ogni parte considerato indispensabile e auspicato. Si ritiene cioè che non regga più una politica di austerità ad ogni costo. Quest'ultima ha costituito la risposta prevalente alla crisi del debito sovrano nell'area dell'euro e ha privilegiato drastiche misure per il contenimento del rapporto deficit-PIL, per il riequilibrio, a tappe forzate, della finanza pubblica in ciascun paese dell'area.

E in effetti, di fronte alla crisi che aveva messo pesantemente in questione la sostenibilità finanziaria dei paesi dell'eurozona, non si poteva sfuggire alla necessità di definire e rendere vincolante una disciplina di bilancio rimasta gravemente carente dopo l'introduzione della moneta unica. Signori deputati, voi avete perciò – come Parlamento dell'Unione – giustamente contribuito al varo di importanti pacchetti di misure per stabilire un quadro stringente di sorveglianza e di coordinamento rispetto alle decisioni di bilancio degli Stati membri dell'area euro.

L'Italia, in particolare, ha compiuto in questi anni rilevanti sforzi e sacrifici, essendo bersaglio di forti pressioni sui mercati finanziari per il livello degli interessi sull'ingente debito pubblico accumulato nei decenni precedenti. E nemmeno il netto miglioramento, sotto questo profilo, raggiunto nel corso del 2013, può spingerci a desistere dall'impegno di progressiva sostanziale riduzione del debito, un pesante fardello che non può essere caricato dalla classe dirigente nazionale sulle spalle delle giovani generazioni.

Ma le conseguenze dei severi interventi di stabilizzazione adottati dall'Unione e ancorati ai parametri di Maastricht hanno avuto ricadute di innegabile gravità in termini di recessione, di caduta del prodotto lordo e della domanda interna, specialmente nei paesi chiamati ai maggiori sacrifici, e ciò nonostante scelte coraggiose compiute dalla BCE per contrastare la speculazione sul mercato dei titoli del debito pubblico e per iniettare liquidità nelle molto provate economie dell'eurozona.

La svolta che oggi si auspica da parte di molti non può perciò certamente andare nel senso dell'irresponsabilità demagogica e del ripiegamento su situazioni di deficit e di debiti eccessivi. Essa deve però riflettere la consapevolezza di un circolo vizioso ormai insorto tra politiche restrittive nel campo della finanza pubblica e arretramento delle economie europee, giunte oggi al bivio tra primi segni di ripresa e rischi, se non di deflazione, di sostanziale stagnazione.

Rompere quello che per diversi aspetti è diventato, appunto, un circolo vizioso – suggerendo a un autorevole studioso come Claus Offe l'immagine di una "Europa intrappolata" – è ormai essenziale, se si guarda soprattutto alla condizione di un'intera generazione oggi alla deriva. Ad essa anche una ripresa della crescita – se debole e non finalizzata ad obbiettivi specifici per i giovani privi di lavoro – tende ad offrire scarsa e cattiva occupazione.

Occorre infatti, a questo proposito, tener conto delle radicali trasformazioni tecnologiche intervenute e ancora in corso e dell'arduo confronto competitivo con grandi aree economiche extraeuropee e si deve quindi procedere – dove non lo si è già fatto – a riforme dei sistemi formativi e del mercato del lavoro, investire in conoscenza, ricerca, preparazione della giovane forza lavoro a nuove opportunità e forme di occupazione.

Una crescita sostenuta e qualificata richiede certamente riforme strutturali, ma richiede in pari tempo un rilancio, oltre che di investimenti privati, di ben mirati investimenti pubblici, al servizio di progetti europei e nazionali. A tal fine è necessaria – al di là del riferimento a parametri rigidamente intesi – maggiore attenzione per le effettive condizioni di sostenibilità del debito in ciascun paese e, in relazione a ciò, sufficiente apertura sui modi e sui tempi dell'ulteriore riequilibrio finanziario. Il Parlamento europeo ha dato utili indicazioni con l'ampia risoluzione approvata il 12 dicembre scorso, ispirata a criteri di rinnovata solidarietà in seno all'Unione e in particolare all'eurozona.

Dall'Unione bancaria, avviata già nel giugno 2012 dal Consiglio europeo, a un'adeguata capacità di bilancio dell'Unione fondata su specifiche risorse proprie, a regole forti di coordinamento delle politiche economiche e nazionali, tali da assicurare una crescente coesione tra le economie degli Stati membri: questi ed altri elementi sono collocati dalla vostra risoluzione nel quadro di un rilancio della strategia di "integrazione differenziata", con particolare riferimento alla cooperazione rafforzata nel campo delle politiche economiche e sociali. E non manca, nella risoluzione, il richiamo sia alle potenzialità ancora inesplorate dei trattati vigenti sia alle esigenze, in prospettiva, di modifica dei trattati stessi.

Si va insomma delineando, signori deputati, un cambiamento profondo del modo di essere e di operare dell'Unione europea. I cittadini-elettori non sono dinanzi a una scelta fuorviante tra stanca, retorica difesa, da una parte, di un'Europa che ha mostrato gravi carenze e storture nel cammino della sua integrazione e, dall'altra parte, agitazione distruttiva contro l'euro e contro l'Unione. Sì, puramente distruttiva, anche se in nome di un'immaginaria "altra Europa" da far nascere sulle rovine di quella che abbiamo conosciuto. No, i termini della scelta non sono questi.

(L'oratore è interrotto dalle proteste in Aula).

 
  
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  Der Präsident. - Wir haben ja manchmal so Zwischenspiele zur Erheiterung. Jetzt können Sie fortfahren, Herr Präsident!

(Beifall)

 
  
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  Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica italiana. - Infatti, poste di fronte a una drammatica crisi finanziaria, economica e sociale, le istituzioni europee si sono mosse a fatica, fra troppe esitazioni, divergenze e lentezze, ma si sono certamente mosse nel senso della correzione di comportamenti precedentemente tenuti.

Il presidente Draghi ha negato, in un convegno del novembre scorso a Berlino, che si possa parlare di "un decennio perduto". I paesi dell'area dell'euro sono stati indotti – egli ha detto – ad "usare il secondo decennio di vita dell'euro per disfare gli errori del primo". In queste parole non c'è ombra di retorica, ma chiara consapevolezza autocritica.

L'euro ha rappresentato un'innovazione di valore storico, ma è rimasta per troppi anni monca, priva di complementi essenziali, il che può essere spiegato solo con anacronistiche chiusure e arroccamenti nazionali in campi che dopo l'introduzione dell'euro non potevano rimanere presidiati dalla sovranità nazionale.

La gravità della crisi ha travolto molte resistenze e spinto fortemente nella direzione di una maggiore integrazione. Tuttavia, per quel che riguarda il metodo e il quadro giuridico che sono prevalsi, è indubbio che si sia operato in chiave di decisioni intergovernative e di accordi internazionali, fuori del tracciato comunitario e bisognerà dunque giungere, come chiede il Parlamento e come prevede lo stesso "fiscal compact" a "collocare la governance di un'autentica Unione economica e monetaria all'interno del quadro istituzionale dell'Unione". Perché passa di qui la questione di un deciso rafforzamento della legittimità democratica del processo decisionale in seno all'Unione: questione che si è aggravata nella percezione generale, politica se non tecnica, dell'opinione pubblica, concorrendo al diffondersi tra i cittadini di fenomeni di distacco e diffidenza verso le istituzioni europee.

Voglio dire che – nella crisi di consenso popolare di cui l'Unione europea e il processo di integrazione stanno soffrendo – c'è tutto il peso del malessere economico e sociale che l'Unione non è stata in grado di evitare, ma c'è anche il peso di una grave carenza politica, in varie forme, sul piano dell'informazione e del coinvolgimento dei cittadini nella formazione degli indirizzi e delle scelte dell'Unione. E il cambiamento da proporre all'elettorato deve dunque andare al di là delle politiche economiche e sociali. Così come al di là di esse deve andare la sfida con le forze che negano e avversano il disegno dell'integrazione europea, nella sua continuità e nel suo necessario e possibile rinnovamento.

Una nuova stagione di crescita economica, sostenibile da tutti i punti di vista, è indispensabile per ricreare fiducia, ma essa non basta per garantire la legittimità democratica del processo d'integrazione, se non è accompagnata da nuovi sviluppi in senso istituzionale e politico nella vita dell'Unione.

Penso che quanti di noi credono nella causa dell'Europa unita possano prepararsi al confronto elettorale con serenità e con fiducia, come portatori di cambiamento, tanto più se si restituirà al nostro disegno e alla nostra esperienza il loro volto complessivo, tutta intera la loro ricchezza, dopo averne visto in questi anni prevalere una versione riduttiva, economicistica, con pesanti connotati tecnici.

Si è attenuata – e va riproposta con forza – la visione di quel che si è costruito realmente in poco più di mezzo secolo: non solo un'area di mercato comune e di cooperazione economica, ma una comunità di valori e con essa una comunità di diritto complessa e articolata nel segno della libertà e della democrazia. C'è stato un continuo allargarsi di orizzonti del progetto europeo e si è delineata la prospettiva anche di una comune visione e capacità d'azione europea nel campo delle relazioni internazionali e della difesa e sicurezza. Il lievito di questa costruzione senza precedenti è stato il sentimento di una ricchissima cultura comune: sentimento che abbiamo avvertito giorni fa nell'addio dell'Europa a un grande campione dei valori europei, Claudio Abbado.

Da tutto ciò traggo la conclusione che la costruzione europea ha ormai delle fondamenta talmente profonde, che si è creata un'interconnessione e compenetrazione così radicata tra le nostre società, tra le nostre istituzioni, tra le forze sociali, i cittadini e i giovani dei nostri paesi, che nulla, nulla può farci tornare indietro.

C'è dunque vacua propaganda e scarsa credibilità nel discorso di quanti hanno assunto atteggiamenti liquidatori verso quel che abbiamo edificato nei decenni scorsi, dall'Europa dei 6 all'Europa dei 28. Come si può parlare di "fine del sogno europeo", sostenendo magari che quella fine si potrebbe scongiurarla abbandonando l'euro per salvare l'Unione? La fattibilità e le conseguenze traumatiche di quell'abbandono vengono considerate da qualcuno con disarmante semplicismo, né vedo quale dovrebbe essere il luogo e quali i garanti di un così improbabile scambio.

In effetti, nonostante il moltiplicarsi, in questi anni, delle previsioni catastrofiche sull'imminente crollo dell'euro, le istituzioni dell'Unione e le più avvedute leadership politiche nazionali hanno compreso che per salvaguardare l'intero progetto europeo era essenziale difendere l'euro. Ma è stato necessario fare i conti con gli errori compiuti, dovuti, a ben vedere, all'affievolirsi della volontà politica comune, che aveva reso possibile quel balzo in avanti e che avrebbe dovuto presiedere a tutti i successivi sviluppi dell'integrazione europea, in uno con i processi dell'unificazione tedesca e dell'allargamento dell'Unione.

Se quello che oggi stiamo vivendo e che si manifesterà nell'imminente confronto elettorale, è – come ho detto all'inizio – un momento della verità per la causa dell'unità e del futuro dell'Europa, condizione decisiva del successo è una nuova, più forte e decisa volontà politica comune, capace di trasmettere alle più vaste platee di cittadini le ragioni storiche e le nuove motivazioni del progetto europeo. Trasmetterle razionalmente ed emotivamente: deve trattarsi cioè di un messaggio appassionato, profondamente sentito, come quello consegnatoci da grandi immagini dei passati decenni. Quella, ad esempio, di François Mitterrand ed Helmut Kohl che rendono omaggio, mano nella mano, ai caduti nella terribile battaglia di Verdun durante la prima guerra mondiale.

Si è scritto che quei "due grandi europei erano impregnati di sentimento tragico della Storia": di lì il loro europeismo, fino all'accordo sull'unificazione tedesca e sulla moneta unica, ma di quel sentimento erano "impregnati" tutti i padri fondatori dell'Europa comunitaria, firmatari della dichiarazione Schuman del maggio 1950, fautori della prospettiva di una Federazione europea.

Non mi ha però mai contagiato il timore che, nel passaggio delle responsabilità politiche e di governo a generazioni successive, potessero dissolversi l'ispirazione, la consapevolezza, la volontà politica comune europea, culminata nell'unificazione dell'intero continente su basi di pace e di libertà. Tuttavia, che queste non si siano dissolte e possano ritrovare forza in un contesto diverso e nuovo, è ciò di cui si deve ora dare l'estrema prova.

Naturalmente, le motivazioni del progetto europeo sono divenute altre ed esse possono ben parlare agli europei di questo secolo, agli europei del mondo di oggi.

Ieri la molla del porre fine ai nazionalismi economici e politici, generatori di conflitti fatali, era una molla potente per conquistare consensi alla causa dell'unità europea. Ebbene, una molla non meno potente può essere oggi quella dello scongiurare il declino del nostro continente, di quel che esso ha rappresentato nella storia. L'Europa nel suo insieme è diventata più piccola rispetto ad altri continenti in termini di peso demografico, di potenza economica, di ruolo negli equilibri mondiali, ma se saprà unire sempre di più le sue forze, potrà continuare a dare il suo apporto peculiare allo sviluppo storico e all'avvenire della civiltà mondiale.

La missione nuova ed esaltante dell'Europa unita è quella di far vivere, nel flusso di una globalizzazione che potrebbe sommergerci come nazioni europee, la nostra identità storica, il nostro inconfondibile retaggio culturale, il nostro esempio e modello di integrazione sovranazionale, di comunità di diritto, di economia sociale e di mercato.

Perché questa missione sia condivisa dai popoli della nostra Unione e possa essere portata avanti con successo, occorre però una più forte coesione politica europea, una più convinta e determinata leadership politica europea. Trent'anni fa, esattamente trent'anni fa qui a Strasburgo – lasciate che lo ricordi – Altiero Spinelli riuscì a far esprimere al Parlamento europeo questa capacità di leadership con il progetto di trattato che porta il suo nome. L'occasione non fu allora raccolta, ma la sua ispirazione costituzionale ha continuato a vivere e a contare, anche perché la sua idea di Europa federale non aveva nulla a che fare con lo spauracchio agitato da varie parti di un super-Stato centralizzato.

Molta strada dal 1984 ad oggi è stata dunque fatta, ma restano da vincere ancora dure battaglie politiche, se non contro possibili ritorni di nazionalismi aggressivi, certamente contro persistenti egoismi e meschinità nazionali, contro ristrettezze di vedute, calcoli di convenienza e conservatorismi anacronistici, quotidianamente riscontrabili nelle classi dirigenti nazionali.

Manca oggi – ha di recente notato Helmut Schmidt – "la vista lunga" in troppi leader europei, per insufficiente consapevolezza del declino che minaccia l'Europa. I padri fondatori e costruttori dell'Europa comunitaria non erano solo "impregnati di sentimento tragico della storia", erano in pari tempo portatori di un'audace e realistica visione del futuro. E questa può darla oggi, ovvero nei prossimi anni, solo una politica che si faccia finalmente europea, mentre finora in un continente così interconnesso come il nostro, la politica è rimasta nazionale, con i suoi fatali limiti e con le sue diffuse degenerazioni.

Una politica europea, uno spazio pubblico europeo, dei partiti politici europei, che cos'è l'Unione politica di cui si parla, se non si fa vivere su scala europea il confronto politico democratico, la competizione tra le diverse correnti ideali e forze politiche organizzate? È questo un grande salto in avanti da compiere e rispetto al quale molto hanno da dire il Parlamento e i parlamentari europei, in stretto raccordo con i parlamenti e i parlamentari nazionali, per raggiungere le masse più larghe di cittadini, coinvolgendoli in una più informata e attiva partecipazione politica alla costruzione di un'Europa più unita, più democratica, più efficace.

In questo Parlamento, d'altronde, opera già il nucleo originario e vitale dei partiti politici europei. È qui che si raccolgono le maggiori sensibilità e competenze su cui poter fondare un messaggio politico per il governo dell'Europa da condividere con i cittadini, al di là del linguaggio in codice e dei complessi tecnicismi delle istituzioni di governo dell'Unione.

È nelle vostre mani, signor Presidente, signori deputati, per gran parte nelle vostre mani, il compito di far nascere e crescere la dimensione politica dell'integrazione europea, nella nuova fase di sviluppo che per essa si apre.

(L'Assemblea, in piedi, applaude l'oratore).

 
  
  

PŘEDSEDNICTVÍ: PAN OLDŘICH VLASÁK
místopředseda

 

8. Turno di votazioni (proseguimento)
Video degli interventi

8.1. Tabella di marcia contro l'omofobia e la discriminazione legata all'orientamento sessuale e all'identità di genere (A7-0009/2014 - Ulrike Lunacek) (votazione)
 

- po hlasování:

 
  
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  Hubert Pirker (PPE). - Herr Präsident! Ich protestiere auch, dass nicht vorab ein point of order aufgerufen worden ist, weil sich der nämlich genau auf diese Abstimmung beim Bericht Lunacek bezogen hat. Und es könnte sein, dass durch die Korrektur und durch den Hinweis auf diesen Übersetzungsfehler ein anderes Abstimmungsergebnis herausgekommen wäre. Ich darf nämlich darauf aufmerksam machen, dass in Ziffer 4 Buchstabe H Ziffer ii hier im deutschen Text steht: „Hier geht es um die uneingeschränkte gegenseitige Anerkennung der Gültigkeit aller Personenstandsurkunden.“ Der Bericht ist aber auf Englisch verfasst worden. Im Englischen heißt es „recognition of the effects“. Man müsste also korrekterweise übersetzen: „die Anerkennung der Wirkung aller Personenstandsurkunden“. Das ist aber in der Substanz ein wesentlicher Unterschied, weil das nämlich dazu führen würde, dass z. B. bei Ehen und eingetragenen Partnerschaften ein Eingriff in die Subsidiarität der Mitgliedstaaten erfolgen würde.

Ich bin überzeugt, wenn die Kollegen das vorher gewusst hätten, dann hätten sie vermutlich bei diesem Bericht in dem Punkt anders abgestimmt, weil die Auswirkung eine gänzlich andere ist, wenn es fälschlicherweise lediglich als Anerkennung der Gültigkeit und nicht wie korrekt als Anerkennung der Wirkung der Personenstandsurkunden übersetzt ist.

(Beifall)

 
  
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  Michael Cashman (S&D). - Mr President, as a shadow rapporteur who has worked closely on this, I welcome the vote. Can I reassure Mr Pirker that the principle of subsidiarity is reinforced within this report.

 

8.2. Applicazione della direttiva relativa alle pratiche commerciali sleali (A7-0474/2013 - Robert Rochefort) (votazione)

8.3. Quadro di valutazione UE della giustizia (A7-0442/2013 - Tadeusz Zwiefka) (votazione)
 

- před hlasováním

 
  
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  Rebecca Taylor (ALDE). - Mr President, the oral amendment on behalf of the ALDE Group is as follows: ‘Takes note of the EU Justice Scoreboard with great interest; calls on the Commission, in consultation with the European Parliament, to take this exercise forward in accordance with the Treaties with the engagement of the Member States, while bearing in mind the need to avoid unnecessary duplication of work with other bodies’.

 
  
 

(Ústní pozměňovací návrh nebyl vzat v potaz.)

 

8.4. Conseguenze locali e regionali dell'istituzione di reti intelligenti (A7-0019/2014 - Elisabeth Schroedter) (votazione)

8.5. Piccole aziende agricole (A7-0029/2014 - Czesław Adam Siekierski) (votazione)

8.6. Un mercato integrato della consegna dei pacchi per la crescita del commercio elettronico (A7-0024/2014 - Pablo Arias Echeverría) (votazione)

8.7. Donne immigrate nell'Unione europea prive di documenti (A7-0001/2014 - Norica Nicolai) (votazione)

8.8. Siderurgia europea (A7-0028/2014 - András Gyürk) (votazione)
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  předseda. - Hlasování skončilo.

 

9. Dichiarazioni di voto
Video degli interventi

9.1. Partecipazione della Groenlandia all'attuazione del sistema di certificazione del processo di Kimberley (A7-0467/2013 - Vital Moreira)
  

Písemná vysvětlení hlasování

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. - Aprovo o presente relatório, considerando que o Processo de Kimberley (PK) é um instrumento importante e inovador para pôr termo ao comércio de diamantes de guerra – diamantes em bruto utilizados por movimentos rebeldes para financiar conflitos contra governos legítimos. A União Europeia participa ativamente neste processo e pretende desempenhar um papel positivo para que este funcione de forma ainda mais eficaz. Pretendo também chamar a atenção para a participação da sociedade civil e da indústria, o que constitui uma primeira etapa para tornar o processo inclusivo, cooperativo e eficaz. O Processo de Kimberley tem sido um êxito. Cerca de 15 % da produção mundial anual de diamantes em bruto pertencia à categoria dos diamantes de guerra. Desde então, a proporção diminuiu para menos de 1 % do setor dos diamantes em bruto, em parte graças às negociações e à aplicação do PK. Todos os países que pretendam associar-se e aceitar respeitar e aplicar, de forma eficaz, as regras devem ser acolhidos favoravelmente. Por conseguinte, congratulo-me com a solução criativa que a Comissão encontrou para permitir à Gronelândia participar no sistema de certificação da UE, através da associação deste território enquanto país e território ultramarino.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur de ce texte modifiant le règlement (CE) n° 2368/2002 afin de permettre la participation du Groenland au système de certification du processus de Kimberley (PK) pour le commerce des diamants bruts. Le Groenland serait considéré comme partie intégrante du territoire de l'Union européenne et cela faciliterait le commerce dans ce domaine.

 
  
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  Elena Băsescu (PPE), în scris. - Am votat în favoarea acestui regulament, deoarece consider importantă includerea Groenlandei în sistemul de certificare a Procesului Kimberley. Groenlanda este inclusă în lista țărilor și teritoriilor de peste mări, iar, în virtutea tratatelor, scopul asocierii noastre cu aceste regiuni este, printre altele, dezvoltarea relațiilor economice. Însă această consolidare a cooperării economice UE-Groenlanda este dependentă de capacitatea acestei regiuni de a se dezvolta și diversifica din punct de vedere economic. În acest context, este important să sprijinim participarea acestei zone la Procesul Kimberley cu scopul de a facilita exploatarea potențialului minier din regiune.

 
  
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  Fabrizio Bertot (PPE), per iscritto. - Ho votato a favore della relazione Vital Moreira relativa alla partecipazione della Groenlandia all'attuazione del sistema di certificazione del processo di Kimberley.

Ritengo importante consentire alla Groenlandia di partecipare al sistema di certificazione del processo di Kimberley per il commercio internazionale di diamanti grezzi attraverso la sua cooperazione con l'Unione europea. Non essendo uno Stato e non potendo pertanto prendere parte al processo di Kimberley, la Groenlandia non è in grado di emettere un certificato e quindi di esportare diamanti grezzi.

Alla luce della proposta del Consiglio, la Groenlandia avrebbe la possibilità di avviare l'importazione e l'esportazione di diamanti grezzi con l'Unione, nonché con gli altri partecipanti al sistema di certificazione, purché essi vengano regolarmente verificati e certificati dalle autorità. Favorire e tutelare il processo di Kimberley è un requisito fondamentale per frenare il flusso di diamanti grezzi finalizzato al finanziamento di guerre contro governi legittimi.

In tal modo, oltre ad interrompere il traffico illegale di diamanti, la Groenlandia potrebbe attirare potenziali investitori nel settore minerario e l'UE, dal canto suo, instaurerebbe strette relazioni economiche con tale stato in linea con l'obiettivo di promuovere lo sviluppo economico e sociale dei territori d'oltremare.

 
  
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  Adam Bielan (ECR), na piśmie. - Panie Przewodniczący! Cieszę się, że Grenlandia pragnie dołączyć do Procesu Kimberley. Handel krwawymi diamentami finansował wiele wojen domowych i ponadgranicznych, szczególnie w Afryce. Poprzez sprawne funkcjonowanie Procesu Kimberley wiele partyzanckich grup militarnych straciło jedno z najbardziej lukratywnych źródeł finansowania swoich działań. Ponadto udało się zmniejszyć znacząco liczbę państw eksportujących krwawe diamenty. Wszyscy uczestnicy Procesu powinni przykładać większą wagę do walki z przemytem diamentów, aby nie zniweczyć swoich wysiłków.

 
  
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  Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. - Ho sostenuto con il mio voto la relazione dell'onorevole Moreira che analizza la proposta legislativa che permetterà alla Groenlandia di aderire al sistema di certificazione europeo nel commercio dei diamanti.

Ritengo che l'attuazione di questo testo sia particolarmente importante in quanto permetterà un contrasto più efficace al commercio illegale di diamanti.

 
  
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  Philippe Boulland (PPE), par écrit. – J'ai voté pour l'inclusion du Groenland dans la mise en oeuvre du système de certification du processus de Kimberley. Ce processus de certification des diamants bruts, dit processus de Kimberley, est censé prévenir des circuits parallèles qui ont financé des conflits sanglants en Afrique. Ce processus est censé avoir mis un terme aux "blood diamonds", les diamants du sang.

 
  
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  Maria Da Graça Carvalho (PPE), por escrito. - Concordo com a inclusão da Gronelândia na aplicação do sistema da União de certificação e de controlo das importações e exportações de diamantes em bruto para efeitos da aplicação do sistema de certificação do Processo de Kimberley.

 
  
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  Rachida Dati (PPE), par écrit. – La modification de ce texte inclut le Groenland dans la mise en œuvre du système de certification du processus de Kimberley pour le commerce international de diamants bruts. Ce système vise à mettre un frein au commerce de diamants de la guerre, utilisés pour le financement de mouvements rebelles. Y inclure le Groenland permettra de réglementer les échanges diamantaires avec ce territoire, où la fonte des glaces entraîne de nouvelles possibilités d'exploitation.

 
  
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  Jill Evans (Verts/ALE), in writing. - I voted in favour of this report which will see the inclusion of Greenland in the Kimberley Process certification scheme that ensures that diamonds traded by and amongst participants do not fund rebel groups. Conflict diamonds have been an issue of concern for my constituents in Wales. Every diamond should be accompanied by a certificate.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. - A proposta de alteração do Regulamento 2368/2002 tem por objetivo permitir a participação da Gronelândia no Processo de Kimberley, um regime de certificação de diamantes em bruto. Para efeitos do sistema de certificação, a Groenlândia seria considerado território da UE para efeitos do sistema de certificação do Processo de Kimberley e proibiria este país de aceitar importações ou exportações de diamantes em bruto ou de fora do território da UE sem um certificado válido. Considero positiva esta inclusão que constitui uma aproximação adicional daquele país à União e significa a sua inclusão num sistema de certificação considerado adequado.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. - A presente proposta de regulamento tem em vista a inclusão da Gronelândia na aplicação do sistema de certificação do Processo de Kimberley. O objetivo é permitir a participação da Gronelândia no sistema de certificação do Processo de Kimberley (SCPK) para o comércio internacional de diamantes em bruto através da sua cooperação com a União Europeia. O regime previsto na proposta viabiliza a importação e a exportação de diamantes em bruto entre a Gronelândia e a União Europeia, bem como entre a Gronelândia e outros participantes no sistema de certificação, na condição de todas as importações e exportações de diamantes em bruto serem verificadas e, no que respeita às exportações, certificadas pelas autoridades da União. O Processo de Kimberley (PK) é uma iniciativa conjunta dos governos, da indústria e da sociedade civil para pôr termo ao comércio de diamantes de guerra – diamantes em bruto utilizados por movimentos rebeldes para financiar conflitos contra governos legítimos. Votei favoravelmente concordando com a posição do relator.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. - O Regulamento (CE) n.º 2368/2002 do Conselho, relativo à aplicação do sistema de certificação do Processo de Kimberley para o comércio internacional de diamantes em bruto, institui um sistema comunitário de certificação e de controlo das importações e exportações de diamantes em bruto. A Gronelândia não faz parte do território da UE, mas está incluída na lista de países e territórios ultramarinos. A decisão do Conselho estabelece as regras e os procedimentos que permitem à Gronelândia participar no sistema de certificação do Processo de Kimberley para o comércio internacional de diamantes em bruto através da sua cooperação com a UE. Esta associação reforçaria as relações económicas entre a UE e a Gronelândia no setor dos diamantes e, refere-se ainda, contribuiria para o desenvolvimento económico da Gronelândia. Consequentemente, a Gronelândia ficará condicionada ao cumprimento do disposto no Processo de Kimberley. Assim, o Regulamento (CE) n.º 2368/2002 deve ser alterado para permitir a entrada em vigor da decisão do Conselho e, em especial, para garantir a inclusão da Gronelândia no sistema de certificação. Tendo em conta que a proposta partiu do Estado-Membro em causa (a Dinamarca), resultando de sua opção soberana, não nos opomos.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne - Európskej únii záleží na dodržiavaní a zdokonaľovaní Kimberleyského procesu. Ide o proces, ktorý má brániť prílevu sporných diamantov – surových diamantov, ktoré povstalecké hnutia používajú na financovanie vojen proti legitímnym vládam. Pre Grónsko je dôležitá diverzifikácia hospodárstva a zameranie na zvýšenie objemu ťažby nerastných surovín. Európska komisia chce dosiahnuť účasť Grónska v Kimberlyskom procese ustanovením osobitného režimu pre pohyb surových diamantov medzi Európskou úniou a Grónskom a prijať súbor zmien, aby územie Grónska a územie Európskej únie bolo považované za jeden celok bez vnútorných hraníc. Pridruženie Grónska ako zámorskej krajiny umožní vylepšiť efektivitu už tak úspešného procesu s bojom proti sporným diamantom.

 
  
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  Lorenzo Fontana (EFD), per iscritto. - La relazione riguarda le modifiche al regolamento n. 2368 del 2002 per consentire la partecipazione della Groenlandia al Sistema di certificazione del processo di Kimberley.

Questa modifica permetterebbe l’importazione e l’esportazione di diamanti grezzi, attraverso una cooperazione tra Groenlandia e Unione europea. Per quanto sopra esposto e considerando che questo processo coinvolge governi di tutto il mondo (con il fine di bloccare la circolazione di diamanti che spesso vengono utilizzati per finanziare movimenti ribelli o guerre), esprimo un voto favorevole.

 
  
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  Elisabetta Gardini (PPE), per iscritto. - Bisogna porre un'attenzione particolare sul coinvolgimento della società civile e dell'industria, che rappresenta un buon punto di partenza (ma non una garanzia, ovviamente) affinché il processo Kimberley risulti inclusivo, cooperativo ed efficace.

Ogni paese disposto a prendervi parte e ad accettare di rispettarne e attuarne efficacemente le regole deve essere il benvenuto. Accolgo anch'io con favore la soluzione creativa elaborata dalla Commissione per collegare la Groenlandia al sistema di certificazione dell'UE mediante l'associazione di questa regione in quanto paese e territorio d'oltremare.

 
  
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  Jim Higgins (PPE), in writing. - I voted in favour of the amendment to Regulation 2368/2002 to enable Greenland’s participation in the Kimberley Process (KP) certification scheme on rough diamonds. I agree with the proposal that sets out special rules for transit to Greenland and enables Greenland’s participation in the Committee for the implementation of the Regulation and its representation in the KP and cooperation with other Member States through the Commission.

 
  
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  Juozas Imbrasas (EFD), raštu. - Pritariau balsuodamas, nes šis pasiūlymas dėl Europos Parlamento ir Tarybos reglamento, kuriuo dėl Grenlandijos dalyvavimo Kimberlio proceso sertifikavimo schemoje iš dalies keičiamas Tarybos reglamentas (EB) Nr. 2368/2002, yra glaudžiai susijęs su pasiūlymu dėl Tarybos sprendimo, kuriuo nustatomos taisyklės ir tvarka, kad Grenlandija galėtų dalyvauti Kimberlio proceso sertifikavimo schemoje. Abiem šiais pasiūlymais siekiama leisti Grenlandijai, bendradarbiaujant su Europos Sąjunga, dalyvauti neapdorotiems deimantams skirtoje Kimberlio proceso sertifikavimo schemoje (angl. KPCS). Pasiūlyme išdėstyta schema leistų iš Grenlandijos į Sąjungą ir į kitų sertifikavimo schemos dalyvių šalis įvežti ir iš jų išvežti neapdorotus deimantus tik jei Sąjungos institucijos tikrins visus importuojamus ir eksportuojamus neapdorotus deimantus, o eksporto atveju išduos sertifikatą pagal Reglamento (EB) Nr. 2368/2002, įgyvendinančio Kimberlio proceso sertifikavimo schemą dėl tarptautinės prekybos neapdorotais deimantais, reikalavimus. Tai svarbi, novatoriška priemonė, kuria siekiama sustabdyti konfliktinių deimantų (neapdorotų deimantų), kuriuos sukilėlių judėjimai naudoja karams su teisėta valdžia finansuoti, srautus. Europos Sąjunga aktyviai dalyvauja šiame procese ir siekia, kad jos vaidmuo čia būtų dar veiksmingesnis.

 
  
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  Philippe Juvin (PPE), par écrit. – Je n'ai malheureusement pas pu participer au vote sur le rapport de mon collègue Vital Moreira, mais je l'aurais soutenu dans la mesure où il définit les conditions auxquelles le Groenland pourra exporter des diamants bruts accompagnés du certificat de l'Union, tel que défini par le processus de Kimberley. Je me félicite de l'adoption de ce texte.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. - I voted in favour of this report as it will continue the tightening of legislation in regard to diamonds and help ensure that the Kimberly process of certifying diamonds will function fully. Greenland is expanding its mining, and thus diamond, sector and therefore an appropriate verification scheme should be put in place.

 
  
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  Barbara Matera (PPE), per iscritto. - Il sistema di certificazione del processo di Kimberley è un'iniziativa autonoma dei governi per fermare il commercio illegale dei diamanti grezzi, spesso utilizzati dai movimenti ribelli per finanziare guerre contro governi legittimati.

Quasi tutti i diamanti prodotti al mondo sono prodotti dai partecipanti al processo di Kimberley, entrarne a far parte è condizione essenziale per procedere all'esportazione di questa materia. Nel caso in questione, la Groenlandia non può partecipare a tale processo perché non è un vero e proprio Stato, facendo parte del Regno di Danimarca. Per quanto concerne la sua partecipazione all'attuazione del sistema di certificazione, ho espresso voto favorevole perché ritengo che per questa regione sia importante diversificare la propria economia e puntare anche sul proprio sistema minerario che oggi rappresenta circa l'1% del PIL. Se la Groenlandia riuscisse a far parte del processo di Kimberley potrebbe emettere certificati, così da riuscire ad esportare diamanti grezzi e attirare potenziali investitori nel settore minerario favorendo quindi il suo sviluppo economico.

Ritengo quindi che, al pari degli Stati, anche le regioni disposte a far rispettare le regole atte a contrastare il flusso dei diamanti devono essere le benvenute.

 
  
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  Véronique Mathieu Houillon (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur du rapport car, avec la modification du règlement 2368/2002, nous permettrons au Groenland de prendre part au système de certification pour le commerce des diamants bruts. Ainsi, il serait possible pour le Groenland d’exporter des diamants bruts accompagnés du certificat de l’Union.

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Ces propositions visent à permettre au Groenland, territoire autonome du Danemark et membre de la liste des « pays et territoires d'outre-mer » de l’Union, de participer au système de certification du processus de Kimberley pour le commerce international de diamants bruts (importation et exportation) dans le cadre de sa coopération avec l'Union européenne. Ce processus, fruit de l’ONU, met en place un minimum de réglementations pour éviter notamment d’alimenter des groupes violents. Néanmoins, il ne tient pas compte de l’écosystème sensible du Groenland et pousse à l'extractivisme. Je vote pour.

 
  
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  Nuno Melo (PPE), por escrito. - O Processo de Kimberley (PK) é uma iniciativa conjunta dos governos, da indústria e da sociedade civil para pôr termo ao comércio de diamantes de guerra – diamantes em bruto utilizados por movimentos rebeldes para financiar conflitos contra governos legítimos. A presente proposta de regulamento que altera o Regulamento (CE) n.º 2368/2002 do Conselho tendo em vista a inclusão da Gronelândia na aplicação do sistema de certificação do Processo de Kimberley está estreitamente associada à proposta de decisão do Conselho que define as regras e os procedimentos que permitem à Gronelândia participar no sistema de certificação do Processo de Kimberley. Estas propostas, em conjunto, têm por objetivo permitir a participação da Gronelândia no sistema de certificação do Processo de Kimberley (SCPK) para o comércio internacional de diamantes em bruto, através da sua cooperação com a União Europeia. Daí o meu voto favorável.

 
  
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  Roberta Metsola (PPE), in writing. - I have voted in favour of this report because it is important that Greenland be included in the Kimberly Process certification scheme that works to stop the illicit trade of the diamonds used to fuel conflicts.

 
  
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  Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. - He votado a favor del presente informe porque resulta necesario facilitar la inclusión en el sistema de certificación del Proceso de Kimberley de todos los territorios del mundo. Este informe se debe a que Groenlandia es un territorio autónomo que, no obstante, carece del estatus propio de país, lo que impide su adhesión al citado Proceso de Kimberley. Este Proceso está destinado al control del origen de los diamantes, para supervisar que no se trate de diamantes provenientes de zonas en conflicto y que los ingresos del comercio de estas materias primas no puedan ser empleados para financiar conflictos en los territorios en los que son extraídas. Este informe propone la regulación del régimen comercial de los diamantes entre Groenlandia y la UE para que Groenlandia pueda participar en el Proceso de Kimberley. Es por todo esto por lo que he decidido votar a favor del presente informe.

 
  
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  Louis Michel (ALDE), par écrit. – Je me réjouis que le Parlement européen ait donné son approbation à ce rapport qui vise à intégrer le Groenland dans le système de certification du processus de Kimberley. Cela assurera une meilleure garantie de ses exportations diamantaires tout en renforçant l'engagement international qui vise à lutter contre les "diamants de la guerre". Ces derniers font référence à la vente illégale de diamants par des groupes rebelles, qui utilisent les ressources financières dégagées par l'activité illicite et meurtrière afin d'alimenter des guerres qui renforcent l'instabilité dans de nombreux pays en difficultés. Cet accord permettra également d'alimenter les relations entre les industries diamantaires du Groenland et des autres pays participants, dont celles de l'Union, afin de contribuer au développement économique du Groenland.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. - The Kimberley Process is an important process that helps in combatting the spread of blood diamonds into commerce. This report asks for the inclusion of Greenland in the scheme in order to curtail such abuse. I have voted in favour of it.

 
  
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  Wojciech Michał Olejniczak (S&D), na piśmie. - Wniosek dotyczy dopuszczenia Grenlandii do udziału w certyfikacji surowca diamentowego w celach handlowych poprzez umożliwienie eksportu i importu surowca do innych uczestników systemu certyfikacji, pod warunkiem, że każdy przypadek przywozu i wywozu zostanie zweryfikowany, a w przypadku wywozu uwierzytelniony przez organy Unii. Proces Kimberley, jako inicjatywa rządów, przedstawicieli przemysłu i społeczeństwa obywatelskiego, ma na celu powstrzymanie przepływu diamentów konfliktowych – wykorzystywanych przez ruchy rebeliantów do finansowania starć wojennych z prawowitymi rządami. Jako europoseł i przedstawiciel społeczeństwa nie mogę popierać łamania praw człowieka w procesie pozyskiwania diamentów, dlatego przyjmowanie nowych członków do Procesu Kimberley jest ważnym elementem eliminacji diamentów z niewiadomego źródła.

Grenlandia uzyskała od Danii autonomię w 1979 r. i mimo znacznych uprawnień nadal zależy od finansowania zewnętrznego. Grenlandia nie jest państwem, więc nie może zostać uczestnikiem procesu Kimberley. Umożliwienie przystąpienia do Procesu Kimberley przyciągnęłoby potencjalnych inwestorów sektora górnictwa oraz wsparłoby rozwój gospodarczy Grenlandii. Za poparciem inicjatywy dodatkowo przemawia fakt, że to jedyne terytorium zamorskie, które wstąpiło do Unii Europejskiej. Dodatkowo aspekt moralny przy podejmowaniu decyzji zdecydował, że będę głosował za przyjęciem projektu rezolucji w sprawie wniosku dotyczącego rozporządzenia Parlamentu Europejskiego i Rady zmieniającego rozporządzenie Rady (WE) nr 2368/2002 w odniesieniu do włączenia Grenlandii do systemu certyfikacji Procesu Kimberley.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. - A presente proposta pretende consentir a participação da Gronelândia no sistema de certificação do Processo de Kimberley para o comércio internacional de diamantes em bruto por meio da sua cooperação com a União Europeia. Assim sendo, votei favoravelmente na medida em que a presente proposta pretende permitir a importação e a exportação de diamantes em bruto entre a Gronelândia e a União Europeia, bem como entre a Gronelândia e outros participantes no sistema de certificação, na condição de todas as importações e exportações de diamantes em bruto sejam verificadas e, no que respeita às exportações, certificadas pelas autoridades da União em conformidade com as normas enunciadas no Regulamento relativo à aplicação do sistema de certificação do Processo de Kimberley para o comércio internacional de diamantes em bruto.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. - Considerando che le due proposte di regolamento sono volte a consentire alla Groenlandia di partecipare al sistema di certificazione del processo di Kimberley per il commercio internazionale di diamanti grezzi attraverso la sua cooperazione con l'Unione europea e che tale processo è un importante strumento innovativo finalizzato ad arrestare il flusso dei diamanti che alimentano conflitti, ossia diamanti grezzi utilizzati dai movimenti ribelli per finanziare guerre contro i governi legittimi; concordando con la soluzione creativa elaborata dalla Commissione per collegare la Groenlandia al sistema di certificazione dell'UE mediante l'associazione di questa regione in quanto paese e territorio d'oltremare, nella ferma convinzione che una siffatta associazione possa essere di aiuto alla promozione della sviluppo economico e sociale ai sensi dell'articolo 198 TFUE, ho espresso il mio voto favorevole alla proposta.

 
  
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  Tonino Picula (S&D), napisan. - Proces Kimberley je važan inovativni instrument borbe protiv tržišta krvavih dijamanata. Europska unija je aktivni sudionik u suzbijanju takvog i ostalih načina financiranja pobunjeničkih pokreta i njihovih saveznika koji sudjeluju u ovakvim kriminalnim radnjama na afričkom kontinentu. Uključenost civilnog sektora i industrije u ovaj proces bio je dobar temelj za stvaranje inkluzivnog, kooperativnog i efektivnog procesa, o kojem svjedoče podaci koji pokazuju da je taj proces bio iznimno uspješan – devedestih godina prošlog stoljeća čak 15 % svjetske proizvodnje dijamanata pripadalo je kategoriji krvavih dijamanata, a danas je ta brojka manja od 1 %.

Ujedno pozdravljam i kreativan način na koji je Komisija povezala Grenland s certifikacijskim sustavom Europske unije u vidu pridruživanja Greenlanda kao prekomorskog teritorija.

 
  
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  Andrej Plenković (PPE), napisan. - Podržavam izvješće zastupnika Vitala Moreire o prijedlogu Uredbe Europskog parlamenta i Vijeća o izmjeni Uredbe Vijeća br. 2368/2002 koja se odnosi na uključenje Grenlanda u provedbu programa certificiranja Procesa Kimberley. Proces Kimberley se pokazao kao vrlo uspješan instrument u borbi protiv „ratnih dijamanata”, kojima se financiraju ratovi u svijetu, a zadaća Europske unije bila je inicirati postupak kojim će se i Grenland uključiti u provedbu programa certificiranja premda nije zasebna država.

U ovom trenutku, čak 99,8 % svih svjetskih neobrađenih dijamanata proizvedeno je u državama članicama Kimberley Procesa te je poželjno da se što više država uključi u ovaj program. Teritorij Grenlanda nalazi se u specifičnoj situaciji zbog svog geografskog položaja i državnog uređenja. Međutim, Grenland je dio Europe jer je uključen na listu prekomorskih država i teritorija, što ga čini usko povezanim s Europskom unijom.

Podupirem uključenje Grenlanda u ovaj proces jer ima potencijal koji može koristiti njegovom ekonomskom razvoju, a Ugovor o funkcioniranju Europske unije potiče suradnju Unije s prekomorskim zemljama i promicanje njihovog gospodarskog i društvenog razvoja.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. - Greens welcome the Kimberley Process as such, and we also welcome each country willing to join and effectively implement the rules. We also support the creative solution the Commission has found linking Greenland to the EU Certification System through the association of Greenland as an OCT.

The Kimberley Process Certification Scheme is a voluntary government-led initiative to stop the trade in rough diamonds that fuel conflict. It is guaranteed by government control of the implementation of the scheme, which has been operational since 2003. The KP has 54 members, representing 81 countries.

Participants in the Kimberley Process undertake to only import/export diamonds from other Kimberley Process participants. This is proven by an accompanying Kimberley Process Certificate that is issued by a KP participant. The EU is a participant in the scheme. Any rough diamond shipment imported/exported to any EU Member State is sent to one of the six Union authorities for verification, and only afterwards is sent back to its destination and introduced to free EU circulation. Greenland is not part of the Union territory, but it is included in the list of overseas countries and territories (OCT) for its rich mining potential. Since receiving autonomy over its mining sector in 2011, it wants to diversify its economy in this direction.

 
  
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  Tokia Saïfi (PPE), par écrit. – Ce règlement va permettre la participation du Groenland au processus de Kimberley, qui certifie les diamants bruts exportés. Ce système mis en place au début des années 2000 a permis de diminuer considérablement les conflits liés à l'exploitation des diamants. Aujourd'hui, il s'agit surtout de garantir la provenance des minéraux exportés. En tant que rapporteur pour mon groupe, je ne pouvais que soutenir le principe d'une extension de ce processus à un nouveau pays: c'est pourquoi j'ai voté en sa faveur lors de la plénière.

 
  
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  Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE), per iscritto. - Il processo di Kimberley è un'iniziativa volontaria congiunta di governi, industria e società civile, scaturita dalla risoluzione A/RES/55/56 dell'ONU, volta ad arrestare il flusso di diamanti che alimentano conflitti, ossia diamanti grezzi utilizzati dai movimenti ribelli per finanziare guerre contro i governi legittimi.

Appoggio l'adesione della Groenlandia al progetto perché la diversificazione dell'economia dell'isola è indispensabile per il benessere dei suoi abitanti, dato che il settore ittico (88 per cento del PIL) è meno affidabile che in passato. Richiamando poi l'attenzione sul coinvolgimento della società civile e dell'industria, il processo di Kimberley rappresenta un buon punto di partenza affinché il processo risulti inclusivo, cooperativo ed efficace.

Finora il processo di Kimberley ha conseguito risultati positivi. Per tale motivo, ogni paese disposto a prendervi parte e ad accettare di rispettarne e attuarne efficacemente le regole deve essere il benvenuto. Pertanto ribadisco il mio appoggio alla relazione e alla soluzione elaborata dalla Commissione per collegare la Groenlandia al sistema di certificazione dell'UE mediante l'associazione di questa regione in quanto paese e territorio d'oltremare.

 
  
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  Davor Ivo Stier (PPE), napisan. - Proces Kimberley važan je čimbenik reguliranju uvoza i izvoza neobrađenih dijamanata. Ovim amandmanom Grenland bi se uključio u proceduru certificiranja dijamanata kod izvoza na područje EU-a. Podržao sam ovaj prijedlog zbog toga što je važno uključiti što više zemalja u proces Kimberley, koji je inovativan način suzbijanja krijumčarenja dijamanata, posebice s područja gdje se novac stečen na takav način koristi u borbi protiv legalno izabranih vlasti.

Uvođenjem procesa Kimberley, udio dijamanata koji dolaze iz konfliktnih zona na svjetskom tržištu značajno se smanjio. Zbog toga pozdravljam uključenje svake države koja to želi u ovaj proces.

 
  
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  Kay Swinburne (ECR), in writing. - I voted in favour of this proposal to amend Council Regulation (EC) No 2368/2002 which, together with the proposal for the Council decision, should enable Greenland to participate in the Kimberley Process certification scheme that deals with rough diamonds, through its cooperation with the EU.

 
  
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  Charles Tannock (ECR), in writing. - The inclusion of Greenland in the Kimberley Process can be seen as another step towards further strengthening its already close ties with the EU. Greenland exports over 90 % of its goods to the EU, thus it is only natural for Greenland now also to be included in this scheme. Accession to the Kimberley Process can also be seen as a new dimension to the existing trade agreements already in place between the EU, Greenland and Africa. Whilst the main objective of the Kimberley Process has been to promote the ethical sourcing of rough diamonds, the overall aim is to continue efforts towards definitively eliminating conflict diamonds from the global market. We must therefore welcome Greenland’s participation in this wider process. Mr Moreira’s report also highlights the need for Greenland to diversify its economy in order to become less reliant on its primary source of trade, its fishing industry. Thus the Kimberley Process has an important part to play along this new route towards a more diversified trading economy for Greenland.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. – J'ai voté en faveur du texte. D'importants débats ont lieu dans le cadre du processus de Kimberley en vue de renforcer le système. La Commission examine désormais la possibilité de lancer des initiatives concernant les "minerais qui alimentent les conflits", afin de traiter de questions telles que l'origine des minerais, la sécurité de l'approvisionnement, la transparence de la chaîne d'approvisionnement et la bonne gouvernance; le processus de Kimberley devrait servir de modèle à ces initiatives. Par ailleurs, il importe que la Commission tire les enseignements de son expérience dans d'autres domaines et continue d'investir dans le processus de Kimberley, de façon à encourager les pratiques liées à la responsabilité sociale des entreprises, ainsi que la mise en place de mécanismes de contrôle par les pairs parmi les États participants audit processus. Conformément aux dispositions du traité de Lisbonne, le Parlement doit être informé, pleinement et sans délai, de toute évolution à chaque étape des procédures, notamment en ce qui concerne ce dossier commercial important.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. - O sistema de certificação do Processo de Kimberley é uma iniciativa que surgiu no seio das Nações Unidas, em 2003, e que junta voluntariamente governos, a indústria e a sociedade civil, com o objetivo de acabar com o comércio dos chamados diamantes de sangue – provenientes de conflitos e usados para financiá-los. Este Processo de Kimberley conta com 54 membros, representando 81 países, que se comprometem a efetuar importações e exportações de diamantes entre os países participantes, emitindo um certificado que deverá acompanhar as transações. A Gronelândia utilizou o seu estatuto de território ultramarino da União para participar no Processo de Kimberley, uma vez que só os países é que podem emitir o certificado. Voto favoravelmente este relatório, que proporcionará outra fonte de riqueza para o território e a população da Gronelândia.

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. - Am votat pentru propunerea de regulament de modificare a Regulamentului (CE) nr. 2368/2002 al Consiliului în ceea ce privește includerea Groenlandei în punerea în aplicare a sistemului de certificare a Procesului Kimberley. Propunerea are drept scop să permită Groenlandei să participe la sistemul de certificare a Procesului Kimberley (SCPK) privind diamantele brute, prin intermediul cooperării sale cu UE.

Mecanismul prevăzut în propunere ar permite importul și exportul de diamante brute între Groenlanda și Uniune, precum și către alți participanți la sistemul de certificare, cu condiția ca toate importurile și exporturile de diamante brute să fie verificate și, în cazul exporturilor, să fie certificate de autoritățile Uniunii în conformitate cu normele stabilite în Regulamentul (CE) nr. 2368/2002 de punere în aplicare a sistemului de certificare pentru Procesul Kimberley privind comerțul internațional cu diamante brute.

Procesul Kimberley este o inițiativă comună a guvernelor, industriei și societății civile menită să pună capăt comerțului cu diamante de război – diamante brute utilizate de mișcări rebele pentru a finanța războaiele purtate împotriva guvernelor legitime. Această propunere de regulament are la bază articolul 207 din TFUE și privește anumite modificări aduse Regulamentului (CE) nr. 2368/2002, necesare pentru a permite Groenlandei să facă parte din sistemul de certificare al UE.

 
  
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  Angelika Werthmann (ALDE), schriftlich. - Der Bericht von Vital Moreira bezüglich der Einbeziehung Grönlands bei der Umsetzung des Zertifikationssystems des Kimberley-Prozesses kann als positiv gewertet werden, da hiermit verhindert werden soll, dass Grönlands künftiger Handel mit Diamanten mit Konfliktdiamanten in Verbindung gebracht wird. Der Anteil der Teilnehmer am Kimberley-Prozess an der weltweiten Produktion von Rohdiamanten beträgt circa 99,8 %, und da Grönland ein struktureller wirtschaftlicher Wandel bevorsteht, sollte dieses überseeische Land und Hoheitsgebiet auch in den Kimberley-Prozess und das dazugehörige Zertifikationssystem eingebunden werden.

 

9.2. Partecipazione della Groenlandia al sistema di certificazione del processo di Kimberley (A7-0466/2013 - Vital Moreira)
  

Písemná vysvětlení hlasování

 
  
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  Claudette Abela Baldacchino (S&D), in writing. - This report is about Greenland and the Kimberly Process. It is important that Greenland participates in the Kimberly Process certification scheme, which works to stop the illicit trade in diamonds used to fuel conflict.

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. - Aprovo a presente proposta de decisão do Conselho, que define as regras e os procedimentos que permitem à Gronelândia participar no sistema de certificação do Processo de Kimberley , estando estreitamente associada à proposta de regulamento que altera o Regulamento (CE) n.º 2368/2002 do Conselho, tendo em vista a inclusão da Gronelândia na aplicação do sistema de certificação do Processo de Kimberley. A meu ver, em conjunto, essas propostas visam permitir a participação da Gronelândia no Sistema de Certificação do Processo de Kimberley (SPCK) para os diamantes em bruto, no âmbito da sua cooperação com a União Europeia. O regime previsto na proposta permitiria a importação e a exportação de diamantes em bruto entre a Gronelândia e a União Europeia, bem como entre a Gronelândia e outros participantes no sistema de certificação, na condição de todas as importações e exportações de diamantes em bruto serem verificadas e, no que respeita às exportações, serem certificadas pelas autoridades da União em conformidade com as normas enunciadas no Regulamento (CE) n.º 2368/2002 do Conselho, relativo à aplicação do sistema de certificação do Processo de Kimberley para o comércio internacional de diamantes em bruto.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur de ce texte modifiant le règlement (CE) n° 2368/2002 afin de permettre la participation du Groenland au système de certification du processus de Kimberley (PK) pour le commerce des diamants bruts. Le Groenland serait considéré comme partie intégrante du territoire de l'Union européenne et cela faciliterait le commerce dans ce domaine.

 
  
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  Elena Băsescu (PPE), în scris. - Am votat în favoarea ambelor rapoarte Moreira, deoarece consider că economia Groenlandei va beneficia de pe urma deciziei de participare a acestei zone la sistemul de certificare Kimberley - evident, cu condiția ca toate importurile și exporturile de diamante brute să fie verificate și, în cazul exporturilor, să fie certificate de autoritățile Uniunii.

În plus, implicarea societății civile și a industriei reprezintă un bun început pentru a avea un proces bazat pe integrare, cooperare și eficacitate cu Groenlanda. Nu în ultimul rând, consider că orice țară sau teritoriu care acceptă și implementează efectiv normele Procesului Kimberley ar trebui binevenită în acest sistem.

 
  
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  Fabrizio Bertot (PPE), per iscritto. - In linea con la posizione decisa dal PPE nonché con il voto positivo alla relazione A7-0467/2013 di Vital Moreira relativa allo stesso argomento, ho deciso di votare a favore anche di tale relazione e sostenere le proposte avanzate dalla Commissione per agevolare l'inclusione della Groenlandia nel processo di Kimberley.

Entrambe le parti, UE e Groenlandia, possono beneficiare della partecipazione della Groenlandia al sistema di certificazione del processo di Kimberley, quale strumento necessario al fine di mettere un freno al flusso di diamanti grezzi volto a finanziare le casse di movimenti ribelli.

A ciò si aggiunge che il coinvolgimento della Groenlandia nel processo di Kimberley rappresenta un passo in avanti nelle relazioni con questo territorio d'oltremare, da cui può nascere un partenariato proficuo sotto più aspetti.

 
  
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  Adam Bielan (ECR), na piśmie. - Panie Przewodniczący! Cieszę się, że Grenlandia pragnie dołączyć do Procesu Kimberley. Handel krwawymi diamentami jest problemem, z którym długo społeczność międzynarodowa nie mogła sobie poradzić. Poprzez ten proceder sfinansowano wiele wojen domowych i ponadgranicznych, szczególnie w Afryce. Poprzez sprawne funkcjonowanie Procesu Kimberley partyzanckie grupy militarne straciły jedną z najbardziej lukratywnych możliwości sponsorowania swoich działań. Dobrze się dzieje, że Grenlandia po przystąpieniu do Procesu Kimberley będzie mogła eksportować nieoszlifowane diamenty z certyfikatem pochodzenia. Mam nadzieję, że uzyskane w ten sposób środki pomogą w rozwoju ekonomicznym Grenlandii i będą wsparciem dla rdzennej ludności tego regionu.

 
  
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  Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. - Ho sostenuto con il mio voto la relazione Moreira per l'approvazione dell'accordo che permetterà alla Groenlandia di aderire al sistema di certificazione internazionale che regola il commercio dei diamanti.

 
  
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  Philippe Boulland (PPE), par écrit. – J'ai voté pour la participation du Groenland au système de certification du processus de Kimberley. Ce processus de certification des diamants bruts, dit processus de Kimberley est censé prévenir des circuits parallèles qui ont financé des conflits sanglants en Afrique. Ce processus est censé avoir mis un terme aux "blood diamonds", les diamants du sang.

 
  
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  Maria Da Graça Carvalho (PPE), por escrito. - Concordo com a participação da Gronelândia na aplicação do sistema da União de certificação e de controlo das importações e exportações de diamantes em bruto para efeitos da aplicação do sistema de certificação do Processo de Kimberley

 
  
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  Rachida Dati (PPE), par écrit. – Le processus de Kimberley pour le commerce international des diamants bruts impose à ses participants de veiller à ce que chaque lot de diamants bruts importé sur son territoire ou exporté à partir de celui-ci soit certifié. Le Parlement a établi à juste titre les règles de participation du Groenland à ce système de certification. Cette participation renforcerait notamment le commerce diamantaire entre le Groenland et l'Union européenne, qui serait alors fondé sur des normes communes.

 
  
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  Christine De Veyrac (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur de ce texte, en raison de l’importance pour le Groenland de rejoindre le processus de Kimberley, tant la question de l’exportation de diamants bruts demeure délicate. Je me réjouis de l’interdiction pour le Groenland d’accepter des importations ou des exportations de diamants bruts non accompagnées d'un certificat valide. Par ailleurs, les mesures draconiennes relatives à l’exportation de diamants bruts du Groenland ou à l’importation de ces derniers en provenance de pays tiers s’inscrivent dans un climat de surveillance permettant de lutter contre toutes sortes de trafics illégaux, ce que je salue.

 
  
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  Jill Evans (Verts/ALE), in writing. - I voted in favour of this report, which will see the inclusion of Greenland in the Kimberley Process certification scheme that ensures that diamonds traded by and amongst participants do not fund rebel groups. It is an important issue for us in Wales in so much as conflict diamonds should cease to exist and every diamond should be accompanied by a certificate. It important that as many countries as possible participate in this process.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. - A proposta define as modalidades de apresentação de diamantes em bruto para verificação pela União, estende as regras especiais para trânsito de diamantes à Gronelândia, permite a participação da Gronelândia na Comissão para a execução do regulamento e permite a representação do país no Processo de Kimberley e a sua cooperação com os Estados-Membros da União neste tocante. Creio que todos ficam a ganhar com esta participação, em particular os consumidores e o mercado.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. - O Processo de Kimberley é um instrumento importante e inovador para pôr termo ao comércio de diamantes da guerra – diamantes em bruto utilizados por movimentos rebeldes para financiar conflitos contra governos legítimos. A União Europeia é um participante ativo neste processo e pretende desempenhar um papel positivo para que funcione de forma ainda mais eficaz. O Processo de Kimberley tem sido um sucesso. Cerca de 15 % da produção mundial anual de diamantes em bruto, que movimentava 10 mil milhões de dólares (7,7 mil milhões de euros) em meados e finais da década de 90, pertencia à categoria dos diamantes da guerra. Desde então, esta proporção diminuiu para menos de 1 % do setor dos diamantes em bruto, que ascende atualmente a 13 mil milhões de dólares (9,5 mil milhões de euros), em parte graças à negociação e à implementação do PK. Votei favoravelmente concordando com a posição do relator.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. - A decisão do Conselho estabelece as regras gerais e as condições de participação da Gronelândia no sistema de certificação e de controlo das importações e exportações de diamantes em bruto, tal como estabelecido no Regulamento (CE) n.º 2368/2002. Para o efeito, define as regras e os procedimentos que regem a aplicação do sistema de certificação do Processo de Kimberley para os diamantes em bruto importados no território da Gronelândia ou dele exportados, quer para a UE, quer para outros participantes no sistema de certificação. Desse modo, a Gronelândia deve garantir a transposição – e implementação – do Regulamento (CE) n.º 2368/2002 para as disposições legislativas que lhe são aplicáveis no que respeita às condições e formalidades relativas à importação e exportação de diamantes em bruto, ao seu trânsito através da UE com proveniência ou destino a um participante que não a UE, à participação da UE, incluindo a Gronelândia, no sistema de certificação do Processo de Kimberley, às obrigações em matéria de diligência, antievasão e intercâmbio de informações, bem como assegurar o cumprimento dessas disposições. Tendo em conta que a proposta partiu do Estado-Membro em causa (a Dinamarca), resultando de sua opção soberana, não nos opomos.

 
  
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  Lorenzo Fontana (EFD), per iscritto. - La relazione propone di modificare il regolamento (CE) n. 2368 del 2002 per permettere alla Groenlandia di aderire al Sistema di certificazione del processo di Kimberley. La Groenlandia fa parte della Danimarca dal 1979, ottenendo successivamente lo status di regione autonoma, e dal 1985 non fa più parte dell'UE rientrando tra i Paesi e territori d'oltremare. Non essendo quindi uno Stato, non può far parte del processo di Kimberley. Questa è la motivazione per la quale si chiede una modifica, con l'obiettivo di permettere alla Groenlandia una partecipazione.

Esprimo voto favorevole al testo in quanto questa modifica risulta necessaria per permettere l'importazione e l'esportazione dei diamanti grezzi attraverso una collaborazione tra Groenlandia e UE.

 
  
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  Jim Higgins (PPE), in writing. - I voted in favour of amendment to Regulation 2368/2002 to enable Greenlandʼs participation in the Kimberley Process (KP) certification scheme on rough diamonds. I agree with the proposal that sets out special rules for transit to Greenland and enables Greenlandʼs participation in the Committee for the implementation of the Regulation and its representation in the KP and cooperation with other Member States through the Commission.

 
  
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  Juozas Imbrasas (EFD), raštu. - Pritariau balsuodamas, nes šis pasiūlymas dėl Tarybos sprendimo, kuriuo nustatomos taisyklės ir tvarka, kad Grenlandija galėtų dalyvauti Kimberlio proceso sertifikavimo schemoje yra glaudžiai susijęs su pasiūlymu dėl Europos Parlamento ir Tarybos reglamento, kuriuo dėl Grenlandijos dalyvavimo Kimberlio proceso sertifikavimo schemoje iš dalies keičiamas Tarybos reglamentas (EB) Nr. 2368/2002. Abiem šiais pasiūlymais siekiama leisti Grenlandijai, bendradarbiaujant su Europos Sąjunga, dalyvauti neapdorotiems deimantams skirtoje Kimberlio proceso sertifikavimo schemoje (angl. KPCS). Pasiūlyme išdėstyta schema leistų iš Grenlandijos į Sąjungą ir į kitų sertifikavimo schemos dalyvių šalis įvežti ir iš jų išvežti neapdorotus deimantus tik jei Sąjungos institucijos tikrins visus importuojamus ir eksportuojamus neapdorotus deimantus, o eksporto atveju išduos sertifikatą pagal Reglamento (EB) Nr. 2368/2002, įgyvendinančio Kimberlio proceso sertifikavimo schemą dėl tarptautinės prekybos neapdorotais deimantais, reikalavimus. Tai svarbi, novatoriška priemonė, kuria siekiama sustabdyti konfliktinių deimantų (neapdorotų deimantų), kuriuos sukilėlių judėjimai naudoja karams su teisėta valdžia finansuoti, srautus. Europos Sąjunga aktyviai dalyvauja šiame procese ir siekia, kad jos vaidmuo čia būtų dar veiksmingesnis.

 
  
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  Philippe Juvin (PPE), par écrit. – Je n'ai malheureusement pas pu participer au vote sur le rapport de mon collègue Vital Moreira, mais je l'aurais soutenu dans la mesure où il permet la représentation du Groenland dans le processus de Kimberley, qui l'autorise à exporter vers l'Union des diamants bruts certifiés et qui empêche l'entrée ou la sortie du territoire de l'Union des diamants qui seraient dépourvus de certification du processus de Kimberley. Je me félicite de l'adoption de ce texte.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. - Il collegamento al sistema di certificazione dell'UE in qualità di territorio d'oltremare permette alla Groenlandia di partecipare al sistema di certificazione del processo di Kimberley.

L'adesione a questo importante strumento innovativo permette di combattere il flusso di diamanti che finanziano i movimenti ribelli nelle guerre contro i governi legittimi. L'Unione europea accoglie quindi positivamente questa iniziativa e vigilerà sulle importazioni ed esportazioni di diamanti grezzi in conformità al regolamento (CE) n. 2368/2002.

 
  
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  Véronique Mathieu Houillon (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur du rapport car, avec la modification du règlement 2368/2002, nous permettrons au Groenland de prendre part au système de certification pour le commerce des diamants bruts. Ainsi, il serait possible pour le Groenland d’exporter des diamants bruts accompagnés du certificat de l’Union.

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Ces propositions visent à permettre au Groenland, territoire autonome du Danemark et membre de la liste des « pays et territoires d'outre-mer » de l’Union, de participer au système de certification du processus de Kimberley pour le commerce international de diamants bruts (importation et exportation) dans le cadre de sa coopération avec l'Union européenne. Cependant, le rapport s'adresse particulièrement aux « investisseurs potentiels » alors qu'il appartient au Groenland, dont les ressources sont limitées et pour qui cette nouvelle ressource représente une possibilité de développement, de décider des moyens à mettre en œuvre pour développer son industrie diamantaire, afin que celle-ci ne devienne pas une nouvelle ressource à piller sans considérations écologiques ou sociales. Je m'abstiens.

 
  
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  Nuno Melo (PPE), por escrito. - A presente proposta de decisão do Conselho, que define as regras e os procedimentos que permitem à Gronelândia participar no sistema de certificação do Processo de Kimberley (COM (2013)0429), está estreitamente associada à proposta de regulamento que altera o Regulamento (CE) n.º 2368/2002 do Conselho, tendo em vista a inclusão da Gronelândia na aplicação do sistema de certificação do Processo de Kimberley. Em conjunto, essas propostas visam permitir a participação da Gronelândia no Sistema de Certificação do Processo de Kimberley (SPCK) para os diamantes em bruto, no âmbito da sua cooperação com a União Europeia.

 
  
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  Roberta Metsola (PPE), in writing. - I have voted in favour of this report because it is important that Greenland participate in the Kimberly Process certification scheme that works to stop the illicit trade of diamonds used to fuel conflict.

 
  
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  Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. - He votado a favor del presente informe porque resulta necesario facilitar la inclusión en el sistema de certificación del Proceso de Kimberley de todos los territorios del mundo. Este informe se debe a que Groenlandia es un territorio autónomo que, no obstante, carece del estatus propio de país, lo que impide su adhesión al citado Proceso de Kimberley. Este Proceso está destinado al control del origen de los diamantes, para supervisar que no se trate de diamantes provenientes de zonas en conflicto y que los ingresos del comercio de estas materias primas no puedan ser empleados para financiar conflictos en los territorios en los que son extraídas. Este informe propone la participación de Groenlandia en el citado Proceso una vez aclarado el régimen comercial de los diamantes entre Groenlandia y la UE. Es por todo esto por lo que he decidido votar a favor del presente informe.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. - Although Greenland has a mining industry, the fact that it is not a country in its own right renders it unattractive to investment in the said industry. In light of this, I am voting in favour of this report.

 
  
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  Pier Antonio Panzeri (S&D), per iscritto. - Esprimo voto favorevole riguardo alla proposta di risoluzione del Parlamento europeo sulla proposta di decisione del Consiglio che stabilisce norme e procedure che consentono la partecipazione della Groenlandia al sistema di certificazione del processo di Kimberley.

Il processo di Kimberley è un importante strumento innovativo finalizzato ad arrestare il flusso dei diamanti che alimentano conflitti, ossia diamanti grezzi utilizzati dai movimenti ribelli per finanziare guerre contro i governi legittimi. L'Unione europea partecipa attivamente a tale iniziativa e intende svolgere un ruolo positivo per renderla ancora più efficace.

Non essendo uno Stato e non potendo pertanto prendere parte al processo di Kimberley, la Groenlandia non è in grado di emettere un certificato e, di conseguenza, di esportare diamanti grezzi, e questo ostacola, di fatto, la sua capacità di attirare potenziali investitori nel settore minerario. Per risolvere questo problema la Groenlandia ha chiesto un'associazione all'UE allo scopo di usufruire del sistema di certificazione dell'Unione.

Per tali ragioni, accolgo con favore la soluzione creativa elaborata dalla Commissione per collegare la Groenlandia al sistema di certificazione dell'UE mediante l'associazione di questa regione in quanto paese e territorio d'oltremare.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. - A presente proposta de decisão do Conselho, que define as regras e os procedimentos que permitem à Gronelândia participar no sistema de certificação do Processo de Kimberley, está estreitamente associada à proposta de regulamento que altera o Regulamento tendo em vista a inclusão da Gronelândia na aplicação do sistema de certificação do Processo de Kimberley. Em conjunto, essas propostas visam permitir a participação da Gronelândia no Sistema de Certificação do Processo de Kimberley (SPCK) para os diamantes em bruto, no âmbito da sua cooperação com a União Europeia. O regime previsto na proposta permitirá a importação e a exportação de diamantes em bruto entre a Gronelândia e a União Europeia, bem como entre a Gronelândia e outros participantes no sistema de certificação, na condição de todas as importações e exportações serem certificadas pelas autoridades da União. Votei favoravelmente o presente relatório.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. - Considerando che la proposta di decisione del Consiglio stabilisce norme e procedure che consentono la partecipazione della Groenlandia al sistema di certificazione del processo di Kimberley e che tale proposta è strettamente correlata alla proposta di regolamento recante modifica del regolamento (CE) n. 2368/2002 del Consiglio per quanto concerne la sua partecipazione all'attuazione del sistema di certificazione del processo di Kimberley; concordando con la necessità di arrestare il flusso di diamanti grezzi utilizzati dai movimenti ribelli per finanziare guerre contro governi legittimi, ho espresso il mio voto favorevole alla proposta.

 
  
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  Andrej Plenković (PPE), napisan. - Podržavam izvješće zastupnika Vitala Moreire o prijedlogu Odluke Vijeća o utvrđivanju pravila i postupaka kojima se omogućuje sudjelovanje Grenlanda u postupku certificiranja Procesa Kimberley. Riječ je o posebnom režimu za promet neobrađenih dijamanata između Grenlanda i Europske unije, a prijedlogom se uređuje i razmjena neobrađenih dijamanata između Grenlanda i trećih zemalja na način da nadzor obavlja Unija. U svjetlu dugotrajnog i posebnog odnosa između EU-a i Grenlanda i sve veće globalne važnosti Arktika, važno je pokrenuti i provesti utvrđivanje pravila i postupaka za sudjelovanje Grenlanda u postupku certificiranja Procesa Kimberley po predloženom modelu, a u obostranom interesu Grenlanda i Europske unije.

 
  
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  Tokia Saïfi (PPE), par écrit. – Cette décision va permettre la participation du Groenland au processus de Kimberley, qui certifie les diamants bruts exportés. Ce système mis en place au début des années 2000 a permis de diminuer considérablement les conflits liés à l'exploitation des diamants. Aujourd'hui, il s'agit surtout de garantir la provenance des minéraux exportés. En tant que rapporteur pour mon groupe, je ne pouvais que soutenir le principe d'une extension de ce processus à un nouveau pays: c'est pourquoi j'ai voté en sa faveur lors de la plénière.

 
  
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  Nikolaos Salavrakos (EFD), in writing. - I voted in favour. This proposal for a Council decision laying down rules and procedures to enable the participation of Greenland in the Kimberley Process Certification Scheme (COM (2013) 0429) is closely connected to the proposal for a regulation amending Council Regulation (EC) No 2368/2002 as regards the inclusion of Greenland in implementing the Kimberley Process certification scheme. Together these proposals aim at enabling Greenland to participate in the Kimberley Process certification scheme (KPCS) on rough diamonds through its cooperation with the European Union. The scheme set out in the proposal would allow for the import and export of rough diamonds from Greenland to the Union as well as to other participants in the certification scheme, provided that all imports and exports of rough diamonds are verified and, for exports, certified by Union authorities pursuant to the rules set out in Regulation (EC) No 2368/2002 implementing the Kimberley Process certification scheme for the international trade in rough diamonds.

 
  
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  Catherine Stihler (S&D), in writing. - I voted in favour of this report, as I support continued trade between Greenland and the EU in minerals and other forms of trade.

 
  
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  Kay Swinburne (ECR), in writing. - I voted in favour of this proposal to facilitate Greenland’s participation in the Kimberley Process certification scheme on rough diamonds through its cooperation with the European Union. This association can strengthen economic relations between the EU and Greenland in the diamond industry and help to promote the economic development of Greenland, particularly for its indigenous populations, by enabling it to export rough diamonds accompanied by the EU Certificate issued for the purposes of the certification scheme.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. – Il y a lieu de réserver un accueil favorable à toute entité territoriale désirant adhérer au processus et disposée à le respecter et à le mettre en œuvre efficacement. Votre rapporteur se félicite dès lors de la solution ingénieuse de la Commission, qui propose d'associer le Groenland au système de certification de l'Union en sa qualité de pays et territoire d'outre-mer. Nous souhaitons que le Parlement favorise l'adoption d'une solution rapide à ce problème. Les modifications spécifiques proposées par la Commission servent précisément cet objectif. Votre rapporteur entend, par conséquent, soutenir ces propositions sans y apporter de modifications.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. - A inclusão da Gronelândia no Processo de Kimberley, que diz respeito ao comércio de diamantes em brutos não provenientes de conflitos e atentados aos direitos humanos, e, consequentemente, no sistema de certificação, obriga à alteração do regulamento CE 2368/2002, tal como foi proposto pela decisão do Conselho. O território da Gronelândia, rico em recursos naturais, muito deles ainda por explorar, deu a garantia da justa redistribuição das receitas deste comércio através da criação de um fundo público para as infraestruturas. Acredito que este Processo pode e deve ser tomado como exemplo no comércio de outros minerais que provocam conflitos e ataques à dignidade humana

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. - Am votat pentru propunerea de decizie a Consiliului privind stabilirea unor norme și proceduri care să permită participarea Groenlandei la sistemul de certificare din cadrul Procesului Kimberley.

UE participă unitar la sistem, fiind incluse toate cele 28 de state membre ale UE. UE implementează Procesul Kimberley prin intermediul celor șase autorități ale Uniunii. Orice încărcătură de diamante brute importată în/exportată de orice stat membru al UE va fi trimisă către una dintre autoritățile Uniunii spre verificare și numai după aceea va fi trimisă înapoi la destinația sa și introdusă în circulație liberă în cadrul UE. Aproximativ 99,8% din diamantele brute la nivel mondial sunt produse de către participanții la Procesul Kimberley, ceea ce înseamnă că un pas inițial esențial pentru orice țară cu potențial de diamante este să devină parte a procesului, altfel nu poate exporta în mod legal diamante brute.

Groenlanda nu este o țară, astfel încât nu poate deveni participant la Procesul Kimberley. Prezenta propunere de decizie a Consiliului în temeiul articolului 203 din TFUE instituie un regim specific pentru circulația diamantelor brute între Groenlanda și UE. De asemenea, stipulează necesitatea ca orice comerț cu diamante brute între o țară terță și Groenlanda să fie avizat în prealabil de o autoritate a UE.

 
  
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  Angelika Werthmann (ALDE), schriftlich. - Der Bericht von Vital Moreira bezüglich der Teilnahme Grönlands am Zertifikationssystem des Kimberley-Prozesses kann als positiv gewertet werden, da hiermit verhindert werden soll, dass Grönlands künftiger Handel mit Diamanten mit Konfliktdiamanten in Verbindung gebracht wird. Der Anteil der Teilnehmer am Kimberley-Prozess an der weltweiten Produktion von Rohdiamanten beträgt circa 99,8 %, und da Grönland ein struktureller wirtschaftlicher Wandel bevorsteht, sollte dieses überseeische Land und Hoheitsgebiet auch in den Kimberley-Prozess und das dazugehörige Zertifikationssystem eingebunden werden.

 
  
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  Jacek Włosowicz (EFD), na piśmie. - Przywóz surowca diamentowego do Wspólnoty jest możliwy wyłącznie po kumulatywnym spełnieniu niżej wymienionych warunków:

1) dokonując importu, należy zgłosić surowiec diamentowy organowi wspólnotowemu oraz przedstawić stosowny Certyfikat Kimberley potwierdzony (wydany) przez właściwy organ uczestnika;

2) surowiec diamentowy powinien być umieszczony w pojemnikach uniemożliwiających nieupoważniony do nich dostęp, a pieczęcie zastosowane przy wywozie przez tego uczestnika muszą być nienaruszone;

3) certyfikat wyraźnie musi określać przesyłkę, do której się odnosi. Jeżeli surowiec diamentowy jest wprowadzany na obszar Wspólnoty poprzez polską część wspólnotowej granicy celnej, powinien on być objęty procedurą tranzytu w celu dostarczenia towaru do właściwego organu wspólnotowego.

Importer jest odpowiedzialny za odpowiedni transport surowca diamentowego oraz jego koszty. Organ wspólnotowy ma do wyboru jeden z następujących sposobów sprawdzenia, czy zawartość pojemnika jest zgodna z danymi szczegółowymi umieszczonymi na odpowiednim certyfikacie:

• może otworzyć każdy pojemnik w celu takiej weryfikacji lub

• może zidentyfikować pojemniki, które mają być otwarte w celu takiej weryfikacji na podstawie analizy ryzyka lub równoważnego systemu, który pozwala na wnikliwe rozpatrzenie ładunku surowca diamentowego, przy czym organ wspólnotowy jest zobligowany ukończyć taką weryfikację bez zbędnej zwłoki.

 

9.3. Migrazione ai bonifici e agli addebiti diretti a livello di Unione (A7-0036/2014 - Sharon Bowles)
  

Písemná vysvětlení hlasování

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. - Aprovo o presente relatório, salientando que, apesar dos esforços desenvolvidos pelo Banco Central Europeu, pelos Estados-Membros, pelas suas autoridades públicas nacionais e pelos diferentes intervenientes no mercado durante os meses transatos, as últimas estatísticas relativas à migração revelam que a taxa de migração global na área do euro para as transferências a crédito SEPA apenas aumentou de 40 %, em junho de 2013, para cerca de 64 % em novembro de 2013, ao passo que a taxa de migração global para os débitos diretos SEPA apenas atingiu 26 %. Embora os dados nacionais apontem para progressos consideráveis em diversos Estados-Membros, um grupo significativo de Estados-Membros regista um atraso considerável em relação às taxas de migração previstas. É, por conseguinte, muito pouco provável que todos os intervenientes no mercado cumpram o SEPA até 1 de fevereiro de 2014. Saliento a minha preocupação, enquanto cidadão, dado que, na ausência de uma plena migração para as transferências a crédito SEPA e os débitos diretos SEPA, não se poderão, por conseguinte, excluir atrasos nesses pagamentos. Todos os utilizadores de serviços de pagamento, em especial as PME e os consumidores, poderão ser afetados.

 
  
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  Elena Oana Antonescu (PPE), în scris. - Migrarea de la sistemele naționale de transfer de credit și de debitare directă la sisteme armonizate de transfer de credit (SCT) și de debitare directă (SDD) reprezintă o componentă importantă a procesului de finalizare a unei zone unice de plăți în euro (SEPA), în care nu se face nicio distincție între plățile transfrontaliere și plățile naționale în euro. Întrucât pe parcursul acestui proces de tranziție au existat anumite dificultăți, consider drept legitime propunerile de prelungire a perioadei de tranziție necesare finalizării zonei unice de plăți în euro. Această măsură este importantă în special pentru protejarea IMM-urilor și a consumatorilor europeni.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – La mise en place progressive de "l’espace unique de paiement en euros" (SEPA) doit faciliter les paiements des citoyens et des entreprises au sein de la zone des 33 pays européens concernés par cette initiative (les 28 États membres de l’Union, Monaco, la Suisse, le Lichtenstein, la Norvège, l’Islande et Saint-Marin). Bien que cette transition doive se terminer le 1er février, des retards ont été enregistrés, d’où la nécessité de prévoir une prolongation jusqu’au 1er août 2014. J’ai donc voté pour ce rapport mettant en œuvre cette prolongation exceptionnelle du délai de mise en œuvre de cette mesure.

 
  
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  Elena Băsescu (PPE), în scris. - Am votat în favoarea acestui raport și consider că modificarea regulamentului vizat reprezintă o componentă importantă în procesul de realizare a zonei unice de plăți în euro. În plus, acest demers este susținut și de ultimele date statistice ale Băncii Centrale Europene, care arată că rata globală de migrare în zona euro a crescut de la 59,87% în octombrie 2013 la 64,1% în noiembrie 2013 pentru operațiunile de transfer de credit efectuate în cadrul zonei unice de plăți în euro.

Totuși, cred că este important de menționat faptul că eforturile Comisiei de sensibilizare, adresate autorităților competente din statele membre, și eforturile de promovare a migrării la SEPA nu au fost eficiente, în contextul în care IMM-urile, administrațiile publice mici și autoritățile locale continuă să fie cel mai puțin pregătite pentru o migrare efectivă.

 
  
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  Regina Bastos (PPE), por escrito. - O objetivo do Regulamento UE n.º 260/2012 é estabelecer sistemas harmonizados de transferências a crédito e débitos diretos em euros na União Europeia, sendo um importante elemento para a concretização de uma área única de pagamentos em euros (SEPA). Com a aprovação do SEPA, deixará de existir qualquer distinção entre os pagamentos transfronteiriços e pagamentos nacionais em euros, o que representa um grande benefício para empresas e particulares. Tendo em consideração que a data limite de 1 de fevereiro de 2014, previamente estabelecida para a migração e harmonização destes serviços de pagamento, se demonstrou muito apertada, alarga-se esse prazo por mais seis meses, o que será benéfico para empresas e particulares. Pelo acima exposto, votei favoravelmente o presente relatório.

 
  
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  Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. - Ho votato a favore della relazione Bowles che modifica il regolamento sulla migrazione ai bonifici e agli addebiti diretti a livello di Unione, concedendo una proroga di sei mesi ai fornitori di tali servizi per evitarne l'interruzione e il conseguente stallo del sistema.

 
  
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  Philippe Boulland (PPE), par écrit. – J'ai voté pour le Rapport sur la migration vers un système européen de virements et de prélèvements pour une simplification des démarches bancaires.

 
  
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  Maria Da Graça Carvalho (PPE), por escrito. - O Regulamento em questão pretende estabelecer sistemas harmonizados de transferências a crédito e débitos diretos em euros a nível da União, sendo deste modo, um elemento basilar importante para a realização de uma área única de pagamentos em euros (SEPA). Esta legislação tem um vasto alcance, afetando os utilizadores de serviços de pagamento e, de forma particular, os consumidores e as PME. Nesta resolução legislativa, o Parlamento pretende aprovar a proposta da Comissão para alargar o prazo de migração e harmonização destes serviços de pagamento, por parte dos bancos e outros fornecedores de serviços de pagamento, por mais seis meses, em relação à data limite de 1 de fevereiro de 2014 previamente estabelecida, mas que se demonstrou muito apertada. Após o cumprimento de todas as regras do SEPA, não deverá existir qualquer distinção entre os pagamentos transfronteiriços e os pagamentos nacionais em euros. Considerando este avanço um grande benefício para empresas e particulares, considero positivo que esta migração seja feita de forma ponderada e correta, daí que esta resolução conte com o meu apoio.

 
  
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  Rachida Dati (PPE), par écrit. – Avec ce texte, nous accordons un délai de six mois aux États membres pour mettre en place les aménagements nécessaires à la réalisation d'un espace unique de virements et de prélèvements afin d'éviter les incidents de paiement. Il prévoit notamment l'exemption de paiement de frais aux prestataires de services dans le cas où une conversion entre les deux systèmes est nécessaire, faute de migration de l'utilisateur. Cette mesure permet à juste titre d'accompagner les utilisateurs de paiements – notamment les particuliers et les PME, qui pâtiraient les premiers de ces incidents – dans la mise en place d'un espace unique de virements et de prélèvements.

 
  
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  Christine De Veyrac (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur de ce texte, qui opère une migration vers un système européen des virements et prélèvements bancaires. À l’heure où les échanges financiers transfrontaliers se multiplient, l’Union européenne se doit d’intervenir.

 
  
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  Jill Evans (Verts/ALE), in writing. - I voted in favour of this report. My group, the Greens/EFA group, put forward amendments on promoting a European point-of-sale system to provide a cost-efficient alternative to credit card payments and to ensure the right of customers to be refunded. This is important to my constituents in Wales.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. - O presente regulamento constitui um elemento basilar para a realização de uma área única de pagamentos em euros (SEPA), em que não deverá existir qualquer distinção entre os pagamentos transfronteiriços e os pagamentos nacionais em euros. O principal objetivo deste regulamento consiste na migração dos sistemas nacionais de transferências a crédito e de débito direto para sistemas harmonizados de transferências a crédito SEPA e de débito direto SEPA, nomeadamente fornecendo aos cidadãos da UE um número internacional de conta bancária único (IBAN) que poderá ser utilizado para todas as operações de transferência a crédito e de débito direto SEPA denominadas em euros.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. - O regulamento em questão pretende estabelecer sistemas harmonizados de transferências a crédito e débitos diretos em euros a nível da União, sendo, deste modo, um elemento basilar importante para a realização de uma área única de pagamentos em euros (SEPA). Esta legislação tem um vasto alcance, afetando os utilizadores de serviços de pagamento e, de forma particular, os consumidores e as PME. Nesta resolução legislativa, o Parlamento pretende aprovar a proposta da Comissão para alargar o prazo de migração e harmonização destes serviços de pagamento, por parte dos bancos e outros fornecedores de serviços de pagamento, por mais seis meses, em relação à data limite de 1 de fevereiro de 2014 previamente estabelecida, mas que se demonstrou muito apertada. Após o cumprimento de todas as regras do SEPA, não deverá existir qualquer distinção entre os pagamentos transfronteiriços e os pagamentos nacionais em euros. Considerando este avanço um grande benefício para empresas e particulares, considero positivo que esta migração seja feita de forma ponderada e correta, daí que esta resolução conte com o meu apoio.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. - Este relatório pretende essencialmente que o prazo para a migração para o SEPA seja prorrogado por um prazo único de 6 meses, entrando a proposta de regulamento em vigor dia 31 de janeiro com efeitos retroativos. Um dos argumentos para implementação da harmonização dos sistemas de pagamento eletrónicos na zona euro, tendo em vista a concretização de um mercado integrado para serviços de pagamentos, são os benefícios para os consumidores, que assim poderão fazer pagamentos em euros na Europa de uma maneira mais simples, económica e segura, tal como se o estivessem a fazer no seu próprio país. Embora a transição para o SEPA nos suscite reservas quanto à sua fundamentação e aos seus objetivos, ou seja, o aprofundamento do mercado único da UE, os consumidores e as PME devem ser protegidos e não podem ser prejudicados pelo facto de as empresas não terem conseguido ou não terem tido vontade para passar para este novo sistema de pagamentos eletrónicos.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne - Jednotná oblasť platieb v eurách, v rámci ktorej sa nemá rozlišovať medzi cezhraničnými a vnútroštátnymi platbami v eurách, mala byť uskutočnená do 1. februára 2014. Hlavným cieľom nariadenia je prechod z vnútroštátnych schém úhrad a inkás na harmonizované systémy. Európska komisia a Európska centrálna banka podrobne monitorovali prechod na systém SEPA. Napriek značnému úsiliu členských štátov a ECB je veľmi nepravdepodobné, že všetci účastníci trhu budú schopní spĺňať požiadavky k 1. februáru 2014. Prioritou je zabrániť narušeniu platieb vyplývajúcemu zo skutočnosti, že by do 1. februára 2014 nedošlo k úplnému prechodu na systém SEPA. Poskytovateľom platobných služieb bude umožnené spracovávať platobné transakcie v eurách vo formátoch odlišných od harmonizovaných systémov do 1. Augusta 2014.

 
  
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  Lorenzo Fontana (EFD), per iscritto. - La relazione riguarda la modifica del regolamento (UE) n.260/2012 relativo la migrazione ai bonifici e agli addebiti diretti a livello di Unione.

Esprimo voto favorevole in quanto ritengo necessaria questa armonizzazione attraverso il passaggio da sistemi di bonifici e addebiti nazionali ad un unico sistema a livello europeo, includendo l'inserimento di un unico numero di conto internazionale bancario (IBAN). Lo scopo di questo cambiamento è il completamento di un unica area di pagamenti in Euro (SEPA).

 
  
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  Jim Higgins (PPE), in writing. - I voted in favour of this resolution because it establishes common requirements and technical frameworks for credit transfers and direct debits in euros. This is another important step towards the realisation of a single euro payments area (SEPA), which I support.

 
  
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  Juozas Imbrasas (EFD), raštu. - Pritariau siūlymui, kurio tikslas – perėjimas nuo nacionalinių kredito pervedimų ir tiesioginio debeto operacijų schemų prie suderintų SEPA kredito pervedimų (toliau – SCT) ir SEPA tiesioginio debeto operacijų (toliau – SDD) schemų, inter alia, suteikiant Sąjungos piliečiams unikalų tarptautinį banko sąskaitos numerį (IBAN), kurį galima naudoti visiems SCT ir SDD eurais atlikti. Reglamente buvo numatyta, kad prie SEPA bus pereita iki 2014 m. vasario 1 d., tačiau didelė valstybių narių grupė gerokai atsilieka nuo planuojamų perėjimo rodiklių. Todėl mažai tikėtina, kad visi rinkos dalyviai atitiks SEPA taisykles iki 2014 m. vasario 1 d. Todėl reikėtų nustatyti pereinamąjį laikotarpį, kuris sudarytų sąlygas toliau lygiagrečiai vykdyti skirtingų formatų mokėjimus. Tinkamu laikomas vienintelis papildomas pereinamasis šešių mėnesių laikotarpis. Pereinamuoju laikotarpiu valstybės narės neturėtų taikyti sankcijų mokėjimo paslaugų teikėjams, vykdantiems taisyklių neatitinkančius mokėjimus, ir mokėjimo paslaugų vartotojams, kurie dar nėra perėję prie SEPA.

 
  
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  Philippe Juvin (PPE), par écrit. – Je n'ai pas pu participer au vote sur le rapport de ma collègue Sharon Bowles sur la migration vers un système européen de virements et de prélèvements modifiant le règlement (UE) n° 260/2012. Ce règlement établit des exigences techniques et commerciales communes pour les virements et prélèvements en euros et constitue à ce titre un élément central de la réalisation d'un espace unique de paiements en euros (SEPA). Il fixait au 1er février 2014 la date butoir dans la zone euro pour la migration depuis les virements et prélèvements nationaux et intra-européens en euros vers les virements et prélèvements SEPA. La modification qui y a été apportée consiste à introduire une clause de maintien des droits acquis, qui autorise les banques et les prestataires de services de paiements à continuer de traiter, parallèlement aux virements et prélèvements SEPA, les paiements non conformes au SEPA après le 1er février 2014, pour une période de six mois. Je me félicite que le rapport ait été adopté.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. - I dati sulla migrazione ai bonifici SEPA nella zona euro riportano un aumento dal 40% nel giugno 2013 a circa il 64% nel novembre 2013, mentre il tasso globale di migrazione agli addebiti diretti SEPA ha raggiunto solo il 26%.

I ritardi che le statistiche ci mostrano indicano altresì che in diversi Stati membri si riscontrano ritardi sui target posti con la scadenza del 1° febbraio 2014. Il coordinamento delle attività di migrazione ancora da compiere è fondamentale per evitare ingolfamenti dei sistemi di pagamenti. Pertanto, accolgo favorevolmente la proposta che prevede, tra gli altri punti, di applicare un periodo di transizione unico sia per i bonifici SEPA sia per gli addebiti diretti SEPA.

 
  
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  Monica Luisa Macovei (PPE), în scris. - Susțin introducerea unei perioade suplimentare de 6 luni pentru tranziția sistemelor de plată a băncilor și prestatorilor de servicii de plată din statele membre, care iau parte la realizarea unei zone unice de plată în euro (SEPA).

Până la 1 februarie 2014, 17 state trebuiau să înlocuiască sistemele naționale de transfer de credit și de debitare directă cu sisteme unice în SEPA. Rata de utilizare în acest moment este de aproximativ 64% pentru transferul de credit în SEPA și de 26% pentru cel de debitare directă în SEPA. 10 state membre au înregistrat o creștere dublă, de 10% până la 15%, a tranzacțiilor în sistemul SEPA în ultimul trimestru al anului 2013. Sugerez ca, în următoarele 6 luni, Banca Centrală Europeană să accelereze și finalizeze procesul de trecere la SEPA.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. - I voted in favour of this resolution because it is important that there is legislation to cover the migration to Union-wide credit transfers and direct debits. It is always important to ensure there are no gaps in legislation and that consumers do not feel the negative effects of a change in policy at EU level.

 
  
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  Véronique Mathieu Houillon (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur du règlement qui introduit une dérogation de six mois pour les banques de la zone euro, afin de migrer vers un système européen unique de virements et de prélèvements en euros. Ce système, qui a pour but de rendre simples et sûrs tous les virements dans la zone euro, devrait être en place le 1er août.

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – La proposition fixe des exigences pour les virements et les prélèvements permettant l'interopérabilité bancaire. Il s'agit d'une mesure technique visant à mettre en place l'espace unique de paiement en euros (SEPA), c'est-à-dire la création d’un marché intérieur des services de paiement en euros afin de renforcer la libre concurrence. Ces mesures répondent avant tout aux préoccupations des banques et n'apportent pas d'avancées concrètes majeures aux citoyens et aux acteurs économiques, en dehors d'importants frais de mutation d'un système à l'autre. Très critique contre la libéralisation financière et bancaire dont cette mesure technique n'est qu'un appendice, je m'abstiens afin de ne pas compromettre la continuité des paiements sans approuver ce nouvel empiètement bancaire.

 
  
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  Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. - He votado a favor del presente informe porque pretende retrasar la implementación de la zona única de pagos en euros (SEPA, por sus siglas en inglés). Los diversos sistemas de pago de la Unión Europea debían migrar a esta zona única de pagos antes del 1 de febrero, fecha a partir de la cual los bancos europeos no podrían realizar transferencias ni adeudos a cuenta en sistemas que no cumpliesen las condiciones de la SEPA. La mayoría de los bancos no se han adaptado al sistema y sin la extensión de esta fecha límite se producirían problemas en el sistema financiero. La Comisión, en una propuesta de último minuto, ha presentado este aplazamiento de seis meses en la implementación de la SEPA. Para evitar las perturbaciones que el paso a la SEPA puede provocar, he decidido votar a favor del presente informe.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. - The proposal extends the deadline for migration to the SEPA area till this Aguust. If this does not occur, there could be problems for consumer banking. To this end, I have voted in favour of this report.

 
  
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  Rolandas Paksas (EFD), raštu. - Balsavau už šį pateiktą pasiūlymą. Pažymėtina, kad reglamentas, kuriuo nustatomi kredito pervedimų ir tiesioginio debeto operacijų eurais techniniai ir komerciniai reikalavimai, yra svarbus bendros mokėjimų eurais erdvės (SEPA) įgyvendinimo elementas. Tačiau jame nustatytas galutinis terminas, kai nacionalinės ir Europos vidaus kredito pervedimo ir tiesioginio debeto operacijos eurais turėtų tapti SEPA kredito pervedimais ir SEPA tiesioginio debeto operacijomis, kelia abejonių. Kai kuriose valstybėse narėse perėjimas prie šios sistemos vyksta per lėtai. Be to, kol nebus visiškai pereita prie SEPA, kyla grėsmė atsirasti mokėjimo incidentams, dėl kurių vėluotų mokėjimai arba būtų rinkos veikimo sutrikimų. Dėl šios teisinės problemos ir galimų pasekmių piliečiams bei įmonėms, manau, yra tikslinga pratęsti perėjimo prie SEPA terminą bent šešiems mėnesiams.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. - O presente regulamento que se refere à migração para transferências a crédito e débitos diretos a nível da União integra um conjunto de regulamentos que pretende constituir uma área única de pagamentos em euros (a seguir designado SEPA), em que não deverá existir qualquer distinção entre os pagamentos transfronteiriços e os pagamentos nacionais em euros. O principal objetivo deste regulamento consiste na migração dos sistemas nacionais de transferências a crédito e de débito direto para sistemas harmonizados de transferências a crédito SEPA e de débito direto SEPA, nomeadamente fornecendo aos cidadãos da UE um número internacional de conta bancária único (IBAN) que poderá ser utilizado para todas as operações de transferência a crédito e de débito direto SEPA denominadas em euros. Estando de acordo com esta iniciativa, votei a favor do presente relatório.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. - Ho deciso di appoggiare la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) n. 260/2012 per quanto riguarda la migrazione ai bonifici e agli addebiti diretti a livello di Unione.

 
  
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  Tonino Picula (S&D), napisan. - SEPA je međubankovna platna shema koja bankama i drugim platnim institucijama koje sudjeluju u jedinstvenome prostoru plaćanja u eurima omogućuje izvršenje kreditnih transfera po standardiziranim pravilima i postupcima unutar toga prostora. Unatoč višestrukim naporima i snažnim kampanjama u pogledu prijelaza na SEPA-u koje su provodile Europska središnja banka i mnoge države članice, mala i srednja poduzeća, manje javne uprave i tijela lokalne vlasti i dalje nisu spremni za potpuni prijelaz.

Zbog potencijalno teških posljedica za građane i poduzeća Komisija predlaže izmjenu Uredbe (EU) br. 260/2012 uvođenjem klauzule o stečenim pravima kojom se bankama i ostalim pružateljima platnih usluga omogućuje i da nakon 1. veljače 2014. nastave, u razdoblju od šest mjeseci, obrađivati neusklađena plaćanja na temelju naslijeđenih platnih shema zajedno s kreditnim transferima unutar SEPA-e i izravnim terećenjima unutar SEPA-e.

Prema podacima koje je Sektor za bankarstvo i druge financijske institucije HGK prikupio od banaka i kartičnih kuća, na kraju lipnja 2013. godine u Hrvatskoj je bilo 8.546.028 debitnih i kreditnih kartica. U odnosu na isto razdoblje prošle godine ukupan je broj kartica manji za šest posto. Danom pristupanja Hrvatske stupile su na snagu brojne obveze iz zakonodavnog okvira kojim se uređuje područje financijskih usluga.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. - In favour. For reasons of urgency it is justified to proceed to the vote before the expiry of the deadline of eight weeks laid down in Article 6 of Protocol No 2 on the application of the principles of subsidiarity and proportionality.

 
  
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  Tokia Saïfi (PPE), par écrit. – L’espace unique de paiement en euros, en anglais "Single Euro Payments Area" (SEPA), vise à harmoniser les moyens de paiement en euros (virements, prélèvements, cartes bancaires) entre les États membres. Tous les pays de l'Union européenne, même ceux qui n'ont pas l'euro comme monnaie, plus Monaco, la Suisse, le Liechtenstein, la Norvège, l'Islande et Saint-Marin sont membres du SEPA. Une actualisation des normes européennes devait entrer en vigueur le 1er février dernier, mais la Commission européenne a souhaité aménager plus souplement la période de transition. L'objectif étant d'éviter toute perturbation aux entreprises et consommateurs, et la période supplémentaire étant relativement courte (6 mois), j'ai voté en faveur de ce rapport qui met en œuvre, en pratique, les conditions de la période de transition.

 
  
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  Davor Ivo Stier (PPE), napisan. - Podržao sam ovaj prijedlog, kojim se izmjenjuje Uredba br. 260/2012 kojom se utvrđuje prijelaz s nacionalnih shema za kreditne transfere i izravna terećenja na sheme za usklađene kreditne transfere unutar SEPA-e (SCT) i izravna terećenja unutar SEPA-e (SDD), među ostalim osiguravajući građanima Unije jedinstveni međunarodni broj bankovnog računa (IBAN) koji se može koristiti za sve SCT-ove i SDD-ove u eurima.

S obzirom da navedena Uredba propisuje 1. veljače 2014. kao krajnji datum pružateljima platnih usluga i korisnicima platnih usluga za prilagodbu tehničkim zahtjevima koje podrazumijeva prijelaz na kreditne transfere unutar SEPA-e i izravna terećenja unutar SEPA-e, a da su u nekim državama članicama stope prelaska na SEPA-u mnogo manje od očekivanih, podržavam prijedlog da se uvede jednokratno prijelazno šestomjesečno razdoblje kako bi se izbjegli nepotrebni poremećaji u plaćanjima.

 
  
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  Catherine Stihler (S&D), in writing. - I voted in favour because I believe in the continued development of monetary payments abroad which avoid inconvenience for customers.

 
  
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  Kay Swinburne (ECR), in writing. - The timetable outlined in this 2012 regulation was over-ambitious and has caused problems for some Member States, therefore I support this proposal to extend the deadline for implementation by six months and I consequently voted in favour of this report.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. – N'y voyant aucun inconvénient, j'ai voté pour cette modification du règlement (UE) nº 260/2012 en ce qui concerne la migration vers un système européen de virements et de prélèvements.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. - A migração de transferências constitui um elemento basilar importante para a realização de uma área única de pagamentos em euros (a seguir designado SEPA), em que não deverá existir qualquer distinção entre os pagamentos transfronteiriços e os pagamentos nacionais em euros. Subscrevo o presente relatório, que salvaguarda a migração de dados para o SEPA para todos aqueles que ainda não estejam preparados para tal, estando os prestadores de serviços de pagamento autorizados, por um período limitado, a continuar a processar operações de pagamento através dos seus antigos sistemas, em paralelo com os seus sistemas de transferências a crédito SEPA e de débitos diretos SEPA.

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. - Regulamentul nr. 260/2012 reprezintă o componentă importantă a procesului de finalizare a unei zone unice de plăți în euro (SEPA), în care nu se face nicio distincție între plățile transfrontaliere și plățile naționale în euro. Principalul obiectiv al Regulamentului nr. 260/2012 este migrarea de la sistemele naționale de transfer de credit și de debitare directă la sisteme armonizate de transfer de credit în cadrul SEPA (SCT) și de debitare directă în cadrul SEPA (SDD), printre altele prin punerea la dispoziția cetățenilor Uniunii a unui număr de cont bancar internațional (IBAN) unic care să poată fi utilizat pentru toate SCT și SDD efectuate în euro.

În lipsa migrării integrale la SCT și SDD, nu se poate exclude apariția unor întârzieri în cazul respectivelor plăți, ceea ce ar afecta toți utilizatorii de servicii de plată și, în special, IMM-urile și consumatorii. Este esențial să se evite orice perturbare a plăților cauzată de faptul că migrarea la SEPA nu este realizată integral până la 1 februarie 2014. Am susținut ca prestatorii de servicii de plată sa poată continua, până la 1 august 2014, să prelucreze operațiuni de plată în euro în formate diferite de cele prevăzute pentru operațiunile de transfer de credit în cadrul SEPA și de debitare directă în cadrul SEPA.

 
  
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  Oleg Valjalo (S&D), napisan. - Poštovani gospodine predsjedavajući, sve veća međusobna povezanost zemalja članica Europske unije svakodnevno nam ukazuje na očitu potrebu za boljom usklađenošću velikoga broja naših djelatnosti, osobito na području ekonomije. Već sam više puta u ovoj dvorani govorio o važnosti funkcionalne integracije našega zajedničkog tržišta, i to s posebnim naglaskom na što brže uklanjanje onih nedostataka koji jasno oštećuju naš gospodarski sustav, a mogu se otkloniti efikasnim administrativnim i zakonskim rješenjima.

U vezi s tim, izvješće kolegice Sharon Bowles važna je sastavnica uspostave jedinstvenoga područja platnog prometa u eurima (SEPA), u okviru kojeg ne samo da ne trebamo, nego i ne smijemo, praviti razliku između prekograničnih i nacionalnih plaćanja u eurima. Ovo izvješće korak je k rušenju još jedne barijere među građankama i građanima naše zajednice, ovaj put u financijskoj domeni, i vrlo rado sam ga podržao zbog njegove praktične važnosti i korisnosti. Zahvaljujem kolegici Bowles na uloženom trudu, osobito zbog toga što je ovo izvješće u parlamentarnu proceduru ušlo po pojednostavljenom i ubrzanom postupku pa je time i odgovornost izvjestiteljice bila značajno uvećana.

 
  
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  Iuliu Winkler (PPE), în scris. - Salut adoptarea în plen a Raportului referitor la propunerea de regulament al Parlamentului European și al Consiliului de modificare a Regulamentului (UE) nr. 260/2012 în ceea ce privește migrarea la operațiuni de transfer de credit și de debitare directă efectuate la nivelul întregii Uniuni. Am votat acest raport pentru faptul că dorește să introducă o perioadă de tranziție care să permită continuarea prelucrării în paralel a plăților în diferite formate, adică să se continue prelucrarea operațiunilor de plată prin intermediul sistemelor lor tradiționale, în paralel cu utilizarea sistemelor SCT și SDD. Sunt de acord și cu faptul că o astfel de menținere provizorie a sistemelor tradiționale neconforme cu SEPA încă șase luni să fie considerată o măsură excepțională, fiind necesară o durată de timp cât mai scurtă cu putință, dat fiind că pentru realizarea tuturor avantajelor unei piețe integrate a plăților este necesară o migrare rapidă și cuprinzătoare.

 
  
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  Angelika Werthmann (ALDE), in writing. - I voted in favour of the Single Euro Payments Area (SEPA) and the additional transition period of six months introduced by the European Commission at the beginning of the year, as a ‘safety measure’ for consumers and businesses in order to ensure minimal disruption. In my view SEPA will have significant benefits for consumers, SMEs, banks and corporates. The economy will benefit from an efficient ‘payment chain’, payments can be made faster and cheaper and cross-border payments can be made more effectively too. At this moment, according to European Commission statistics, within the Single Euro Payments Area ‘more than 500 million citizens, over 20 million businesses and European public authorities can make and receive payments in euros under the same basic conditions, rights and obligations, regardless of their location.’

 
  
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  Jacek Włosowicz (EFD), na piśmie. - Ogólnounijne polecenia przelewu i polecenia zapłaty nie osiągnęły jeszcze tego samego stopnia zaawansowania, ponieważ polecenie zapłaty jest bardziej złożonym instrumentem niż polecenie przelewu, w związku z czym przejście na ogólnounijne polecenie zapłaty wymaga zaangażowania znacznie większych zasobów niż przejście na ogólnounijne polecenie przelewu.

 
  
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  Iva Zanicchi (PPE), per iscritto. - Il regolamento (UE) n. 260/12 fissa al 1° febbraio 2014 la data ultima per la migrazione ai bonifici e agli addebiti diretti nell'eurozona.

Considerando alcuni problemi di natura legale e potenziali serie conseguenze per cittadini e aziende, la Commissione ha proposto di modificare il regolamento introducendo una clausola di esenzione che permetta alle banche e agli altri servizi di pagamento di continuare anche dopo il 1° febbraio, per un periodo di sei mesi, il trattamento di questi pagamenti.

 
  
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  Inês Cristina Zuber (GUE/NGL), por escrito. - Este relatório tem como fundo o objetivo da Comissão Europeia de harmonizar os sistemas de pagamento eletrónicos na zona euro (SEPA). Um dos argumentos para a sua criação são os potenciais benefícios para os consumidores, que assim poderão fazer pagamentos em euros na UE de uma maneira mais simples, económica e segura. Na data limite para a migração para os instrumentos SEPA (1 de fevereiro de 2014), todos os sistemas nacionais de pagamento eletrónico por transferência de créditos e por débito teriam que ser suprimidos e substituídos pelos que funcionam à escala da UE. Acontece que apenas 64 % das empresas utilizam o novo sistema para as transferências a crédito e 26 % para os débitos diretos. Logo, é muito pouco provável que todos os intervenientes cumpram a data limite para a migração do SEPA. Este relatório pretende que o prazo para a migração para o SEPA seja prorrogado por um prazo único de 6 meses, entrando a proposta de regulamento em vigor dia 31 de janeiro com efeitos retroativos. Embora a transição para o SEPA nos suscite fortes reservas quanto à sua fundamentação em torno do mercado único para a UE, o facto é que os consumidores e as PME devem ser protegidos e não podem ser prejudicados.

 

9.4. Accordo di Città del Capo del 2012 sull’attuazione delle disposizioni del protocollo del 1993 relativo alla convenzione internazionale di Torremolinos del 1977 sulla sicurezza delle navi da pesca (A7-0040/2014 - Werner Kuhn)
  

Písemná vysvětlení hlasování

 
  
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  Claudette Abela Baldacchino (S&D), in writing. - This dossier is a step in the right direction as it provides for an agreement that ensures a harmonised safety regime for fishing vessels and fair competition.

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. - Aprovo o presente relatório, começando por chamar a atenção para o facto de o acordo entre as instituições da União Europeia relativo às declarações que definem a relação entre as componentes de uma diretiva e as partes correspondentes dos instrumentos de transposição nacionais (quadros de correspondência) ter entrado em vigor em 1 de novembro de 2011 e de não ter sido possível, por conseguinte, avaliar a sua aplicação no presente relatório anual. Deste modo, espero que a Comissão proceda a uma primeira revisão destas declarações até 1 de novembro, como previsto no relatório anual. Manifesto ainda a minha preocupação face ao aumento contínuo das infrações por atraso na transposição por parte dos Estados-Membros, dado que, no final de 2011, havia 763 processos abertos por transposição tardia, o que representava um aumento de 60 % relativamente aos valores do ano anterior. Acabo por observar que, no final de 2011, a Comissão submeteu à apreciação do Tribunal de Justiça o primeiro processo por infração por atraso na transposição, com pedido de aplicação de sanção pecuniária nos termos do artigo 260.º, n.º 3, do TFUE.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – D’après l’organisation maritime internationale (OMI), 24 000 personnes du secteur de la pêche meurent chaque année dans l’exercice de leur travail. Afin de lutter contre cette situation, des mesures de sécurité doivent être prises, notamment à travers la mise en œuvre de la convention internationale de Torremolinos. C’est la raison pour laquelle j’ai voté en faveur de ce rapport.

 
  
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  Elena Băsescu (PPE), în scris. - Am votat în favoarea acestei recomandări și cred că este important ca statele UE să semneze, să ratifice sau să adere la Acordul de la Cape Town. Navigarea în condiții de siguranță este importantă din multe puncte de vedere: protejarea vieților omenești, conservarea mediului și a biodiversității sau rațiuni economice. În acest sens, normele de siguranță privind comunicațiile radio, protecția împotriva incendiilor, mașinile și echipamentele electrice, precum și cerințele speciale pentru navele de pescuit maritime de o lungime mai mare sau egală cu 24 de metri sunt binevenite.

Nu în ultimul rând, atrag atenția asupra importanței controalelor și inspecțiilor tehnice periodice, care pot evita adevărate dezastre.

 
  
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  Fabrizio Bertot (PPE), per iscritto. - Ho votato a favore della relazione dell'onorevole Kuhn in quanto sono dell'avviso che il Parlamento europeo, tramite il suo operato, debba contribuire a migliorare la sicurezza delle navi da pesca e approvare il progetto di decisione del Consiglio che autorizza gli Stati membri a firmare, ratificare o aderire, come opportuno, all'accordo di Città del Capo.

In linea con il relatore, ho votato dunque a favore delle attuali norme di sicurezza dell'UE, applicabili alle navi da pesca battenti bandiera degli Stati membri dell'UE e alle navi da pesca battenti bandiera di Stati terzi operanti in acque interne o territoriali di uno Stato membro ovvero che sbarcano le proprie catture in un porto di uno Stato membro. Tali norme garantiscono un regime di sicurezza comune per tutte le navi, assicurando nel contempo la concorrenza leale nelle acque dell'UE.

Approvando tale raccomandazione, si auspica non solo una maggiore sicurezza delle navi da pesca di lunghezza uguale o superiore a 24 metri, ma ci si augura che essa crei le condizioni per affrontare il problema delle navi da pesca di lunghezza inferiore ai 24 metri, che costituiscono di fatto la maggior parte delle navi da pesca.

 
  
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  Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. - Secondo le stime dell'Organizzazione marittima internazionale, nel mondo, ogni anno sulle navi da pesca perdono la vita circa 24 000 persone, per questo ho ritenuto doveroso sostenere col mio voto la relazione Kuhn il cui testo chiede l'attuazione di disposizioni mirate alla salvaguardia della sicurezza di questi lavoratori.

 
  
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  Philippe Boulland (PPE), par écrit. – J'ai voté pour le vote unique sur le rapport de Werner Kuhn concernant l'accord du Cap de 2012 et le protocole de Torremolinos sur la sécurité des navires de pêche. Ce vote est une proposition de décision du Conseil visant à autoriser les États membres à ratifier l'accord du Cap conclu à l'Organisation maritime internationale.

 
  
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  Alain Cadec (PPE), par écrit. – J'ai voté pour l'adoption du rapport Kuhn autorisant les États membres de l'Union à ratifier la convention internationale de Torremolinos sur la sécurité des navires de pêche. L'activité de pêche comporte de nombreux risques qu'il convient de limiter au maximum. À ce titre, les prescriptions de sécurité concernant la construction et l'entretien des navires de pêche contenues dans cette convention permettront une amélioration des conditions de travail des gens de mer.

 
  
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  Maria Da Graça Carvalho (PPE), por escrito. - Voto a favor desta resolução legislativa e reitero a importância da mesma para aumentar a segurança dos navios de pesca.

 
  
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  Rachida Dati (PPE), par écrit. – Ce texte a pour but d'améliorer la sécurité des navires de pêche en autorisant les États membres à signer ou à ratifier l'accord du Cap de 2012. Le Parlement a donné son approbation à une simplification pour les États membres des règles imposées en termes de sécurité des navires de pêche même s'il est prévu de rendre le régime des visites d'inspection plus strict. Il s'agit d'une avancée importante dans un secteur où les accidents provoquent 24 000 décès par an. Je soutiens l'amélioration de la sécurité des navires de pêche, qui revient également à contribuer à l'augmentation des capacités de pêche.

 
  
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  Christine De Veyrac (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur de ce texte, qui devrait contribuer à renforcer la sécurité sur les navires de pêche. En effet, selon l'Organisation maritime internationale, 24 000 décès sont enregistrés chaque année au niveau mondial dans le secteur de la pêche. Il est donc plus que nécessaire que ce protocole entre en vigueur afin de garantir un cadre juridique plus protecteur aux personnels navigants de la pêche.

 
  
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  Edite Estrela (S&D), por escrito. - Votei favoravelmente o relatório relativo ao Acordo da Cidade do Cabo, uma vez que irá permitir a aplicação da Convenção para a segurança dos navios de pesca, de modo a garantir um regime de segurança comum a todos os navios de pesca de comprimento igual ou superior a 24 metros. Apesar destes navios representarem apenas uma pequena parte da frota pesqueira, a aplicação desta Convenção permitirá também lançar as bases para responder às questões de segurança dos navios de pesca de comprimento inferior, que representam a maioria dos navios de pesca.

 
  
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  Jill Evans (Verts/ALE), in writing. - I voted in favour of this recommendation. The Torremolinos agreements lay down safety standards for seagoing fishing vessels of 24 metres in length and over. The safety of all fishing vessels is of key importance, even where the industry is small, as it is in Wales.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. - O relator congratula-se com o acordo alcançado na Cidade do Cabo, uma vez que entende que este contribuiu para o reforço da segurança das embarcações de pesca e recomenda que o Parlamento Europeu dê o seu consentimento para o projeto de decisão do Conselho que autoriza os Estados-Membros a assinar, ratificar ou aderir, conforme o caso, a este Acordo. Melhores meios de salvação, radiocomunicações, proteção contra incêndios, máquinas e instalações elétricas podem salvar vidas. Faço votos para que as embarcações de pesca e as suas tripulações vejam esses elementos melhorados e possam operar com crescente segurança.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. - O Acordo da Cidade do Cabo, de 2012, sobre a aplicação das disposições do Protocolo de 1993 relativo à Convenção Internacional de Torremolinos de 1977 para a segurança dos navios de pesca, foi adotado em outubro de 2012 durante uma conferência diplomática convocada pela Organização Marítima Internacional (IMO). O referido acordo deverá permitir a aplicação da Convenção Internacional de Torremolinos para a segurança dos navios de pesca, assinada em 1977, e do respetivo Protocolo de 1993, que nunca entraram em vigor devido ao número insuficiente de Estados que ratificaram a Convenção e o respetivo Protocolo. A Convenção de Torremolinos e o respetivo Protocolo de 1993 estabelecem normas de segurança relativas, designadamente, aos meios de salvação, radiocomunicações, proteção contra incêndios, máquinas e instalações elétricas, bem como requisitos específicos aplicáveis aos navios de pesca marítima de comprimento igual ou superior a 24 metros. Votei favoravelmente porque concordo com o Acordo da Cidade do Cabo, na medida em que deverá contribuir para a promoção da segurança dos navios de pesca, e com a autorização para os Estados-Membros assinarem, ratificarem ou aderirem, consoante apropriado, ao acordo.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. - A Organização Marítima Internacional (OMI) estima que cerca de 24000 pessoas perdem a vida todos os anos no setor da pesca, sendo a segurança dos navios de pesca um dos fatores relevantes para minimizar este flagelo. Este relatório acolhe favoravelmente o Acordo da Cidade do Cabo que se refere à aplicação das disposições da Convenção Internacional de Torremolinos relativa à segurança dos navios de pesca, tendo sido adotado em outubro de 2012 na OMI, e deverá permitir a aplicação da Convenção para a segurança dos navios de pesca que nunca entraram em vigor devido ao número insuficiente de Estados que ratificaram a Convenção e o respetivo Protocolo. Esta Convenção define as normas de segurança designadamente para os meios de salvação, radiocomunicações, proteção contra incêndios, máquinas e instalações elétricas, assim como requisitos mínimos aplicáveis aos navios de pesca marítima de comprimento superior ou igual a 24 metros. O acordo autoriza os Estados-Membros a dispensarem os navios das suas bandeiras, caso considerem irrazoável ou impraticável a sua aplicação, tendo em conta o tipo de navio, as condições climatéricas e a inexistência de perigos para a navegação. Por outro lado, o regime de inspeções e vistorias tornou-se mais rigoroso e algumas das vistorias passam a ser obrigatórias.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne - Každý rok príde v sektore rybárstva o život približne 24 000 ľudí. Dohoda z Kapského mesta z roku 2012 by mala umožniť vykonávanie Medzinárodného dohovoru o bezpečnosti rybárskych plavidiel z Torremolinosu z roku 1977 podpísaného v roku 1977 a jej protokolu z roku 1993, ktoré nikdy nenadobudli platnosť z dôvodu, že ich neratifikoval dostatočný počet štátov. Tento dohovor stanovuje bezpečnostné normy, ale aj špecifické požiadavky pre námorné rybárske plavidlá dlhé 24 a viac metrov. Dohoda z Kapského mesta by mala prispieť k bezpečnosti rybárskych plavidiel dĺžky 24 a viac metrov, ale tiež vytvoriť podmienky na vyriešenie problému rybárskych plavidiel dĺžky menej ako 24 metrov, ktoré tvoria väčšinu rybárskych plavidiel.

 
  
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  Elisabetta Gardini (PPE), per iscritto. - È importante chiudere l'accordo di Città del Capo perché potrebbe contribuire a migliorare la sicurezza delle navi da pesca.

È opportuno dunque ratificare questo accordo. Teniamo conto dei dati diffusi dall'organizzazione marittima internazionale (IMO) che segnala che a livello mondiale, ogni anno, perdono la vita 24 000 persone impiegate nel settore della pesca. È pertanto importante che il protocollo di Torremolinos del 1993 sulla sicurezza delle navi da pesca entri in vigore e che non sia ridotto il livello di ambizione di tale strumento.

Siamo favorevoli alle attuali norme di sicurezza dell'UE, applicabili alle navi che sbarcano le proprie catture in un porto di uno Stato membro. Queste norme garantiscono un regime di sicurezza comune per tutte le navi, assicurando nel contempo la concorrenza leale nelle acque dell'UE.

 
  
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  Philippe Juvin (PPE), par écrit. – Je n'ai pas pu participer au vote sur le rapport de mon collègue Werner Kuhn portant sur l'autorisation des États membres à signer ou à ratifier l'accord du Cap de 2012 sur la mise en œuvre des dispositions du protocole de 1993 relatif à la convention internationale de Torremolinos de 1977 sur la sécurité des navires de pêche, ou à y adhérer. Cet accord contribuera à renforcer la sécurité sur les navires de pêche. Je me félicite de son adoption.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. - Al fine di migliorare la sicurezza delle navi da pesca abbiamo aderito all'accordo di Città del Capo del 2012 sull'attuazione delle disposizioni del protocollo del 1993 relativo alla convenzione internazionale di Torremolinos del 1977.

Questo accordo va ad aggiungersi alle vigenti direttive dell'UE relative alle navi da pesca battenti bandiera di uno Stato membro dell'UE e alle navi battenti bandiera di uno Stato terzo. Tali norme, infatti, oltre a garantire un regime di sicurezza comune per tutte le navi intervenendo soprattutto sulle regole di navigazione e i mezzi di salvataggio, assicurano allo stesso tempo una concorrenza leale nelle acque dell'UE.

 
  
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  Véronique Mathieu Houillon (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur de la recommandation pour un accord du Cap de 2012 qui a pour but d’améliorer la sécurité des navires de pêche d’une longueur égale ou supérieure à 24 mètres grâce à un accord international concernant notamment les engins de sauvetage et les radiocommunications.

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – L'absence de règles internationales sur la sécurité des navires de pêche conduit au développement d'un véritable esclavage moderne. Le secteur maritime est mondial, les règles doivent donc être étendues et harmonisées. Les travailleurs de la mer doivent être couverts par une protection juridique en l'absence de laquelle l'Union européenne ne devrait pas contracter d'accords de pêche. Développement de la sécurité au travail, élargissement des droits sociaux et protection de l'environnement ne font qu'un. En ratifiant l'accord du Cap sur la sécurité des navires de pêche, les États membres faciliteront l'entrée en vigueur de la réglementation internationale. Je vote pour.

 
  
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  Nuno Melo (PPE), por escrito. - O Acordo da Cidade do Cabo, de 2012, sobre a aplicação das disposições do Protocolo de 1993 relativo à Convenção Internacional de Torremolinos de 1977 para a segurança dos navios de pesca, foi adotado em outubro de 2012 durante uma conferência diplomática convocada pela Organização Marítima Internacional (IMO). O referido acordo deverá permitir a aplicação da Convenção Internacional de Torremolinos para a segurança dos navios de pesca, assinada em 1977, e do respetivo Protocolo de 1993, que nunca entraram em vigor devido ao número insuficiente de Estados que ratificaram a Convenção e o respetivo Protocolo. Daí o meu voto favorável.

 
  
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  Roberta Metsola (PPE), in writing. - I have voted in favour of this report because this agreement and its provisions will ensure a harmonised safety regime for fishing vessels and fair competition.

 
  
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  Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. - He votado a favor del presente informe porque supone un impulso a la implementación internacional del Convenio internacional de Torremolinos para la seguridad en los buques pesqueros de 1977. Dicho Convenio nunca se llegó a aplicar a nivel mundial debido a que no hubo un número suficiente de países que lo ratificara; sin embargo, el Protocolo de Torremolinos de 1993 se lleva aplicando en la Unión Europea desde 1997. El Acuerdo de Ciudad del Cabo de 2012 sobre la aplicación del citado Protocolo trata de eliminar las restricciones que han impedido la participación de países con grandes flotas pesqueras en el Protocolo. He decidido votar a favor del presente informe debido a que se pretende ampliar el alcance de estas normas de seguridad para que mejoren las condiciones de trabajo de los pescadores de todas las regiones del mundo.

 
  
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  Louis Michel (ALDE), par écrit. – La conférence organisée par l'Organisation maritime internationale, en octobre 2012, a débouché sur l'accord du Cap, qui vise à renforcer la sécurité des navires de pêche. En raison du caractère régional de l'Union européenne et du fait de l'absence de clause reconnaissant les organisations d'intégration économique régionale, l'Union ne peut être une partie contractante. Cela est d'autant plus problématique que le contenu de l'accord recouvre des compétences exclusives de l'Union européenne. Ainsi, ce rapport vise à octroyer aux États membres de l'Union la possibilité de signer cet accord au nom de l'intérêt communautaire. Même si j'accueille favorablement ce projet – car il me parait essentiel que les Européens soient liés par cet accord international –, je maintiens une certaine amertume en raison de l'impossibilité pour l'Union européenne de signer en son nom un accord international qui revête de ses compétences propres.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. - This agreement will allow the Torremolinos Convention to enter into force and set up a harmonised regime for fishing vessels longer than 24 metres. To this end, I have voted in favour of this report.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. - O presente relatório visa a aprovação do projeto de decisão do Conselho que autoriza os Estados-Membros a assinar, ratificar ou aderir ao Acordo da Cidade do Cabo de 2012, sobre a aplicação da Convenção Internacional de Torremolinos de 1977, e o respetivo Protocolo de 1993, relativo à segurança dos navios de pesca marítima. A Organização Marítima Internacional (IMO) estima uma mortalidade anual de cerca de 24 000 pessoas no setor da pesca a nível mundial, facto que reforça a importância da entrada em vigor do referido Protocolo de Torremolinos, que estipula normas de segurança relativas aos meios de salvação, radiocomunicações, proteção contra incêndios, máquinas e instalações elétricas, bem como outros requisitos específicos aplicáveis aos navios de pesca com comprimento igual ou superior a 24 metros. Votei favoravelmente este relatório por considerar que a entrada em vigor do Acordo da Cidade do Cabo poderá contribuir, decisivamente, para a segurança dos navios de pesca com comprimento igual ou superior a 24 metros, bem como poderá servir de base para a resolução das questões relacionadas com a segurança das embarcações de pesca com comprimento inferior a 24 metros, as quais constituem a esmagadora maioria da frota pesqueira na União Europeia.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. - Considerando che il progetto di decisione del Consiglio autorizza gli Stati membri a firmare, ratificare o aderire, come opportuno, all'accordo di Città del Capo che ha lo scopo di contribuire a migliorare la sicurezza delle navi da pesca e che tale accordo deve consentire l'attuazione della convenzione internazionale di Torremolinos del 1977 sulla sicurezza delle navi da pesca e del relativo protocollo del 1993 che non sono mai entrati in vigore poiché erano stati ratificati da un numero insufficiente di Stati; considerando che, come evidenziato dall'Organizzazione marittima internazionale, a livello mondiale, ogni anno, perdono la vita 24 000 persone impiegate nel settore della pesca e che per tale motivo è importante che il protocollo di Torremolinos del 1993 sulla sicurezza delle navi da pesca entri in vigore e che non sia ridotto il livello di ambizione di tale strumento, ho espresso il mio voto favorevole alla proposta.

 
  
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  Tonino Picula (S&D), napisan. - Sporazum iz Cape Towna usmjeren je k ispravljanju nekih odredbi Protokola koje su u nekoliko zemalja koje imaju veće ribarske flote dovele to poteškoća u njihovoj implementaciji. Uvodi se fleksibilnost za postojeće brodove u pogledu vremenskog perioda u kojem se mjere iz Protokola moraju implementirati.

Pozitivno je što sporazum također omogućuje administraciji da izuzme brodicu iz zahtjeva regulacije ako administracija smatra da bi pridržavanje regulacije bilo nepraktično s obzirom na tip brodice, vremenske neprilike ili izostanak opće opasnosti, ako se brodica pridržava potrebnih sigurnosnih zahtjeva i prometuje isključivo u ribarskim zonama opisanima u Sporazumu.

Budući da Europska unija nije potpisnica Medunarodne pomorske konvencije, ne može biti ni potpisnica Sporazuma iz Cape Towna, no, s druge strane, zemlje članice ne mogu samostalno odlučiti o potpisivanju i ratifikaciji Sporazuma bez autorizacije Vijeća na prijedlog Komisije, uz pristanak Parlamenta koji svakako podržavam jer smatram ispravnim da o ovom pitanju države članice odlučujusamostalno.

U Hrvatskoj, kao i u ostatku Europske unije, duljina većine ribarskih brodova je ispod 18 metara tako da smatram da bi ovaj Sporazum, koji se tiče samo brodova dužine od 24 metra i više, trebao biti samo prvi korak u ambicioznijem projektu zajedničke sigurnosne politike u ribarskom sektoru.

 
  
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  Andrej Plenković (PPE), napisan. - Pozdravljam odredbe Sporazuma iz Cape Towna jer bi se njegovom primjenom trebalo pridonijeti poboljšanju sigurnosti ribarskih brodova. Također podržavam pozitivne propise EU-a, koji se ne odnose samo na države članice s ribarskim brodovima koji viju njihovu zastavu, nego i na ribarske brodove trećih zemalja koji djeluju u njihovim unutarnjim morskim vodama ili teritorijalnom moru ili iskrcavaju svoj ulov u njihovim lukama.

Te norme jamče zajednički sigurnosni režim za sva plovila i pošteno tržišno natjecanje u vodama EU-a.

Smatram da će se stupanje na snagu Sporazuma iz Cape Towna pridonijeti sigurnosti ribarskih brodova duljine 24 metra i više te otvoriti put za rješavanje problema ribarskih plovila kraćih od 24 metara, a to je većina ribarskih plovila, i u Hrvatskoj, čiji najveći postotak ribolovne flote (gotovo 85 %) predstavljaju plovila kraća od 12 metara.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. - In favour. The Cape Town Agreement of 2012 on the Implementation of the provisions of the Torremolinos Protocol of 1993 relating to the International Convention for the Safety of Fishing Vessels, 1977 was adopted in October 2012 during a Diplomatic Conference convened by the International Maritime Organization (IMO). This Agreement should enable the implementation of the Torremolinos International Convention for the Safety of Fishing Vessels signed in 1977 and its Protocol of 1993, which never entered into force as a result of an insufficient number of States ratifying the Convention and its Protocol. The Torremolinos Convention and its Protocol of 1993 lay down safety standards, such as life-saving appliances, radio communication, fire protection, machinery and electrical installations, as well as specific requirements for seagoing fishing vessels of 24 metres in length and over.

 
  
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  Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE), per iscritto. - È fondamentale che il protocollo di Torremolinos del 1993 sulla sicurezza delle navi da pesca entri in vigore e che non sia ridotto il livello di ambizione di tale strumento.

Appoggio la relazione in quanto guardo con favore all'accordo di Città del Capo. Esso contribuirà a migliorare la sicurezza delle navi da pesca. Sono inoltre d'accordo con il relatore nell'appoggiare la dichiarazione che deve essere depositata dagli Stati membri all'atto della firma, ratifica o adesione all'accordo di Città del Capo del 2012, secondo cui sono escluse dall'applicazione le esenzioni relative alle ispezioni annuali [regola 1(6)] e le esenzioni relative alle navi operanti esclusivamente in una zona di pesca comune o in una zona economica esclusiva [regola 3(3)] introdotta dal presente accordo.

Auspico che l'accordo di Città del Capo, al momento della sua entrata in vigore, non contribuirà solo alla sicurezza delle navi da pesca di lunghezza uguale o superiore a 24 metri, ma che esso creerà le condizioni per affrontare il problema delle navi da pesca di lunghezza inferiore ai 24 metri, che costituiscono la maggior parte delle navi da pesca.

 
  
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  Davor Ivo Stier (PPE), napisan. - Glasovao sam za prijedlog izvjestitelja da podržimo Sporazum iz Cape Towna iz 2012. o provedbi Protokola iz 1993., koji se odnosi na Međunarodnu konvenciju iz Torremolinosa iz 1977. o sigurnosti ribarskih brodova. Podržavam nacrt Vijeća kojim se države članice ovlašćuju za potpisivanje, ratificiranje ili pristupanje Sporazumu, a sve u cilju povećanja sigurnosti ribarskih brodica. Potrebno je težiti povećanju sigurnosti u pomorskom prometu. Ovime će stupiti na snagu protokol iz Torremolinosa, koji do sad nije stupio na snagu jer nisu nastupili potrebni uvjeti za njegovu ratifikaciju.

Nadalje, stupanjem na snagu Sporazuma iz Cape Towna bit će omogućeno naknadno ažuriranje i to podnošenjem prijedloga više odredaba protokola iz Torremolinosa koje su zastarjele IMO-u.

 
  
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  Catherine Stihler (S&D), in writing. - I voted in favour of this report as I support the enhancement of safety vessels which will help a substantial number of fishing fleets in a number of Member States.

 
  
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  Kay Swinburne (ECR), in writing. - I voted to approve this draft Council decision, which authorises Member States to sign, ratify or accede to this Agreement, as appropriate.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. – Je soutiens les normes européennes actuelles, qui s'appliquent non seulement aux navires de pêche battant pavillon d'un État membre mais également aux navires de pêche battant pavillon d'un État tiers qui sont en activité dans les eaux intérieures ou les eaux territoriales d’un État membre ou qui débarquent leurs prises dans un port d'un État membre. Elles assurent que tous les navires soient soumis à un régime de sécurité commun et garantissent la loyauté de la concurrence dans les eaux de l'Union. J'espère également qu'en entrant en vigueur, l'accord du Cap ne contribuera pas seulement à la sécurité des navires de pêche d'une longueur égale ou supérieure à 24 mètres, mais qu'il posera également les premiers jalons d'une réponse aux problèmes associés aux bateaux de plus petite taille, qui constituent la majorité des navires de pêche. En 2007, l'écrasante majorité, à savoir 91 %, des 89 000 navires de pêche recensés dans l'Union mesuraient moins de 18 mètres de long (EUSTA 09).

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. - O Acordo da Cidade do Cabo permite a aplicação da Convenção Internacional de Torremolinos para a segurança dos navios, que estabelece normas de segurança relativas aos meios de salvação, radiocomunicação, proteção contra incêndios, máquinas e instalações elétricas, bem como os requisitos aplicáveis aos navios de pesca marítima de comprimento igual ou superior a 24 metros. Este Acordo altera algumas disposições do Protocolo de Torremolinos, de forma a introduzir uma maior flexibilidade no que respeita ao calendário de aplicação das medidas. Introduz também um regime de inspeções e vistorias mais rigoroso, passando as vistorias iniciais, anuais e intermédias a serem obrigatórias. Uma vez que a União Europeia não faz parte da Convenção da Organização Marítima Internacional, não pode ser parte do Acordo da Cidade do Cabo. Mas, por outro lado, os Estados-Membros não podem decidir autonomamente se ratificam o projeto de acordo, uma vez que se trata de matéria de competência exclusiva da União (artigo 3.º, n.º 2, do Tratado sobre o Funcionamento da União Europeia), exceto se o Conselho autorizar, após aprovação no Parlamento, com base numa proposta da Comissão. O relator encoraja, por isso, a aprovação deste documento, que vem permitir que os Estados-Membros assinem, ratifiquem ou adiram ao Acordo.

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. - Am votat pentru propunerea de decizie a Consiliului de autorizare a statelor membre pentru a semna, a ratifica sau a adera la Acordul de la Cape Town din 2012 privind punerea în aplicare a dispozițiilor Protocolului de la Torremolinos din 1993 referitor la Convenția internațională de la Torremolinos pentru siguranța navelor de pescuit din 1977.

Acordul de la Cape Town a fost adoptat în octombrie 2012 în cadrul unei conferințe diplomatice organizate de Organizația Maritimă Internațională (OMI). Acest acord ar trebui să permită punerea în aplicare a Convenției internaționale de la Torremolinos pentru siguranța navelor de pescuit, semnată în 1977, precum și a protocolului său din 1993, care nu a intrat niciodată în vigoare din cauza faptului că protocolul și convenția au fost ratificate de un număr insuficient de state.

Acordul de la Cape Town urmărește modificarea anumitor dispoziții ale protocolului de la Torremolinos care au dat naștere la anumite dificultăți în momentul punerii lor în aplicare de un număr de state care dețin flote de pescuit substanțiale. S-a introdus o anumită flexibilitate pentru navele existente în ceea ce privește calendarul pentru punerea în aplicare a măsurilor privind comunicațiile radio, dispozitivele pentru salvarea vieților omenești, procedurile de urgență, apel și exerciții și echipamentele de navigație la bord.

 
  
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  Dominique Vlasto (PPE), par écrit. – Le vote de notre Parlement sur l'accord du Cap de 2012 constitue un motif de satisfaction car il permet de renforcer les mesures liées à la sécurité des navires de pêche en Europe. Loin de faire peser des contraintes disproportionnées pour les petites embarcations, ce texte négocié au niveau de l'Organisation maritime internationale favorise une approche adaptée qui tient véritablement compte des besoins de la pêche artisanale, sans sacrifier leur sécurité. Cette décision est avant tout purement juridique: l'Union n'est pas membre de l'OMI et ne peut donc pas ratifier l'accord du Cap de 2012, mais s'agissant d'une compétence exclusive, les États membres ne sont pas habilités à agir sans l'accord de la Commission. Notre vote permet donc de régler ce blocage, mais il démontre, au-delà, le besoin d'agir pour que l'Union européenne adhère à l'OMI et négocie au nom de ses pays membres. Le transport maritime est international par nature, il ne connaît pas de frontière et notre politique maritime ne peut plus être l'addition de 28 démarches nationales, mais la manifestation d'un leadership mondial unifié.

 
  
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  Angelika Werthmann (ALDE), schriftlich. - Der vorgelegte Bericht von Werner Kuhn bezüglich des Torremolinos-Protokolls unterstreicht, dass die Sicherheit bei Fischereifahrzeugen noch zu verbessern ist und dass seitens der EU Handlungsbedarf besteht. Der Bericht belegt, dass jährlich immer noch 24 000 Menschen im Fischereisektor sterben, da die Sicherheitsvorkehrungen nach wie vor nicht ausreichend sind. In diesem Sinne kann der Bericht als durchaus positiv gewertet werden.

 
  
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  Jacek Włosowicz (EFD), na piśmie. - Międzynarodowa konwencja o bezpieczeństwie statków rybackich, przyjęta w 1997 r. na konferencji w Torremolinos, była pierwszym aktem międzynarodowym w zakresie bezpieczeństwa statków rybackich. Konwencja zawiera wymagania bezpieczeństwa dla nowych, morskich statków rybackich o długości 24 metrów i większej. Dziesięć rozdziałów aneksu do konwencji torremolińskiej dotyczy budowy i wyposażenia urządzeń maszynowych, instalacji elektrycznych, ochrony przeciwpożarowej, ochrony załogi, środków ratunkowych, radiotelegrafii i radiotelefonii oraz urządzeń i wyposażenia nawigacyjnego. Protokół torremoliński z 1999 r. uzupełnia Konwencję, mając na względzie rozwój technologiczny w ostatnich latach oraz potrzebę wprowadzenia rozsądnej zachęty do ratyfikacji tego aktu prawa międzynarodowego. Regulacje protokołu obejmują bezwachtowe maszynownie, udoskonalone środki ratunkowe, kombinezony ratunkowe i środki ochrony termicznej, systemy łączności i inne elementy systemu GMDSS. Dyrektywa Rady 97/70/WE z 11 grudnia 1997 r. wprowadza w krajach Unii Europejskiej torremolińskie standardy bezpieczeństwa.

 

9.5. 29a relazione annuale sul controllo dell'applicazione del diritto dell'Unione europea (2011) (A7-0055/2014 - Eva Lichtenberger)
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Ústní vysvětlení hlasování

 
  
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  Anna Záborská (PPE) - Nepodporila som dané uznesenie z veľmi jednoduchého dôvodu. Čím ďalej tým menej si toto parlamentné zhromaždenie ctí princíp subsidiarity. Európsky parlament spochybňuje jej uznanie, aj keď sa hovorí o uplatňovaní práva Spoločenstva. Je to zjavné a je mi to ľúto.

Nepochybujem o tom, že je dôležité uplatnenie práva EÚ, ale toto uznesenie vyzdvihuje predovšetkým, že naše členské štáty nie sú oprávnené vydávať právne predpisy bez práva Spoločenstva. Toto sa stane ďalším signálom pre voľby do Európskeho parlamentu.

Navrhujem vytvoriť vzdelávacie semináre s cieľom lepšie pochopiť rozhodovanie EÚ v prospech národných parlamentov tak, aby zásada subsidiarity bola plne implementovaná.

 
  
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  Miroslav Mikolášik (PPE) - Dôveryhodnosť Európskej únie je priamo úmerná dôveryhodnosti uplatňovania jej práva v členských štátoch a všetkými jej inštitúciami a orgánmi. Dôsledné dodržiavanie právnych predpisov prispieva k právnej istote občanov, podnikov a vytvára priaznivé prostredie na rozvoj práv jednotlivcov a prosperitu na vnútornom trhu.

Európsky parlament ako demokraticky volená inštitúcia je najbližšie občanom, a preto mu musí záležať na tom, aby sa v ňom prijímané právo aj v skutočnosti v praxi uplatňovalo. Nemá reálny význam prijímať zákony len na papieri, produkovať predpisy, len aby sa vytváralo zdanie konania. Občania si zasluhujú efektívnejší, fungujúci právny systém bez zbytočných prekážok, komplikácií a zdĺhavostí.

Európsky parlament preto musí byť informovaný o nedostatkoch, aby mohli byť vhodné opatrenia pohotovo zapracované do pripravovanej legislatívy a takisto zdôrazňujem absolútne pretrvávajúci a musený princíp subsidiarity a jeho rešpektovanie, keď je to potrebné.

 
  
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  Daniel Hannan (ECR). - Mr President, we keep being told that federalism has reached the high-water mark; that the nation state is here to stay and that the whole tenor of the debate has changed. And on one level, rhetorically, verbally, that is true. But of course, as we see in reports like this, the process of extending the corpus of EU jurisdiction – the number of Commission rulings against Member States, the expansion of the jurisprudence of the European Court – carries on without needing any new Treaty decisions, any new implementing decisions by the democratic nation states.

The days when the federalists were prepared to give battle openly, drawing up their lines with the sunshine gleaming from their greaves and their breastplates, are over. The one time that they tried that properly – on the referendums on the European constitution – it was a debacle for them. So we are back to this stealthy, silent encroachment of EU over national jurisdiction. The mistake that everybody makes in the Member States is to talk about federalism as a joke; the euro and the political integration, and so on, they snort with laughter. But when the laughter stops, the institutions remain in place.

 
  
  

Písemná vysvětlení hlasování

 
  
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  Claudette Abela Baldacchino (S&D), in writing. - Climate change and human negligence also cause natural disasters. It is important that better prevention is ensured but also that citizens are well informed about the risks, and that Member States are encouraged to create incentives for citizens to insure themselves. Cooperation between Member States in this regard can be improved. Also, it is important that local authorities are involved in matters of city planning and urban development, to improve the management of natural disasters.

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. - Aprovo o presente relatório, começando por chamar a atenção para o facto de o acordo entre as instituições da União Europeia relativo às declarações que definem a relação entre as componentes de uma diretiva e as partes correspondentes dos instrumentos de transposição nacionais (quadros de correspondência) ter entrado em vigor em 1 de novembro de 2011 e de não ter sido possível, por conseguinte, avaliar a sua aplicação no presente relatório anual. Deste modo, espero que a Comissão proceda a uma primeira revisão destas declarações até 1 de novembro, como previsto no relatório anual. Manifesto ainda a minha preocupação face ao aumento contínuo das infrações por atraso na transposição por parte dos Estados-Membros, dado que, no final de 2011, havia 763 processos abertos por transposição tardia, o que representava um aumento de 60 % relativamente aos valores do ano anterior. Acabo por observar que, no final de 2011, a Comissão submeteu à apreciação do Tribunal de Justiça o primeiro processo por infração por atraso na transposição, com pedido de aplicação de sanção pecuniária nos termos do artigo 260.º, n.º 3, do TFUE.

 
  
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  Roberta Angelilli (PPE), per iscritto. - La conformità al diritto dell'Unione deve essere una vera priorità politica da perseguire in stretta collaborazione con il Parlamento europeo.

Conformità al diritto vuol dire non solo corretto recepimento, ma anche corretta applicazione. È per questo che nel ruolo di Mediatore europeo per i casi di sottrazione internazionale di minori ho proposto uno studio sulla sottrazione transfrontaliera di minori da parte di un genitore, con l'obiettivo di analizzare il quadro giuridico a livello nazionale ed europeo, raccogliere dati aggiornati, valutare l'attuazione pratica e qualsiasi problema relativo all'applicazione della legislazione esistente. Questo studio potrà servire da base per colmare le lacune riscontrate, migliorare costantemente l'attività legislativa, nonché per migliorare l'efficacia dei ricorsi in sede giudiziaria e promuovere i rimedi extragiudiziali.

Inoltre vorrei sottolineare che le petizioni dei cittadini sono uno strumento fondamentale di denuncia che mette in evidenza violazioni del diritto dell'Unione, in particolare nei settori dei diritti fondamentali, dell'ambiente, del mercato interno e dei diritti di proprietà.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – L'Union européenne ne peut pas atteindre ses objectifs politiques si les États membres n'appliquent pas efficacement le droit de l'Union sur le terrain. Les États membres sont responsables de la bonne application de l'acquis et ont l'obligation de transposer les directives d'une façon correcte et respectueuse des délais. Il incombe à la Commission de contrôler l'action des États membres et de garantir le respect du droit de l'Union, y compris en ayant recours à des actions en justice. J'ai voté en faveur de ce rapport qui cherche à explorer de nouvelles pistes pour assurer justement une meilleure application du droit européen.

 
  
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  Elena Băsescu (PPE), în scris. - Am votat în favoarea raportului și țin să menționez faptul că, la finalul anului 2011, România se număra printre statele cu cele mai puține directive netranspuse și cele mai puține proceduri de constatare a neîndeplinirii obligațiilor. Mai mult, la fel ca și în 2010, nicio procedură nu a ajuns în fața Curții de Justiție. Este o dovadă clară că fostele guverne de dreapta și-au luat în serios atribuțiile și au încercat să transpună cât mai rapid și eficient legislația europeană.

Mi-aș dori ca această tendință să fie păstrată și în anii următori, chiar dacă actuala putere de la București nu pare prea dornică să respecte nici cele mai elementare norme democratice europene. Acest lucru este cu atât mai important cu cât estimările arată că peste 70% din legislația românească își are originea la Bruxelles.

 
  
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  Fabrizio Bertot (PPE), per iscritto. - Ho votato a favore della relazione Lichtenberger perché ritengo che la Commissione svolga un ruolo centrale nel vigilare la corretta applicazione del diritto dell'UE e nell'avviare una procedura di infrazione qualora uno Stato membro non abbia adempiuto agli obblighi in capo ad esso in virtù del fatto che i trattati rappresentano la base e la cornice del sistema giuridico-legislativo dell'UE.

L'operato della Commissione assume un ruolo ancora più importante visto il costante aumento delle procedure di infrazione avviate per il ritardo nel recepimento degli atti legislativi da parte di alcuni Stati membri. Ciononostante, la Commissione al momento ancora non dispone della politica né delle risorse per identificare e perseguire sistematicamente tutti i casi di mancata attuazione, ma si limita ad occuparsi delle violazioni più gravi.

Concordo con la relatrice nel dire che la Commissione dovrebbe, congiuntamente al Parlamento, considerare la corretta applicazione del diritto dell'UE come la priorità assoluta per il buon funzionamento dell'UE stessa.

 
  
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  Adam Bielan (ECR), na piśmie. - Panie Przewodniczący! Dobra transpozycja przepisów przy jednoczesnym zachowaniu przejrzystości procedur to problem w wielu państwach członkowskich Unii Europejskiej, w tym Polski, z której pochodzę. Z 29. dorocznej edycji raportu na temat stosowania prawa unijnego dotyczącego roku 2011 wynika, że powinny zostać wypracowane dobre praktyki transpozycji przepisów z poziomu Unii na poziom krajowy. Moja grupa i ja popieramy przejrzyste przepisy prawa, które nie regulują przesadnie życia obywateli i prowadzenia działalności gospodarczej.

 
  
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  Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. - Pur condividendo molte posizioni presenti nella relazione Lichtenberger che analizza l'applicazione del diritto comunitario nel 2011, non sono d'accordo con le critiche espresse verso lo stumento "EU Pilot", per questo motivo ho inteso astenermi nella votazione.

 
  
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  Biljana Borzan (S&D), napisan. - Članak 17. Ugovora o Europskoj uniji iz 1992. godine određuje temeljnu ulogu Komisije kao „čuvarice Ugovora”. Dužnost je Komisije da nadgleda primjenu prava EU-a i da eventualno pokrene sudski postupak zbog povrede protiv države članice koja nije ispunila obavezu iz Ugovora. Time se održava pravni poredak dosljedan konceptu Unije koji je utemeljen na vladavini prava.

Komisija je proteklih godina uspjela smanjiti broj novih sudskih postupaka zbog povrede. Otvorila je 2900 takvih postupaka u 2009., 2100 u 2010. i 1775 u 2011. Međutim, došlo je do porasta u slučajevima kasnog prenošenja tijekom nekoliko godina (1185 u 2011., 855 u 2010., 531 u 2009.), što se najviše odnosilo na okoliš (17 %), unutarnje tržište (15 %), prijevoz (15 %) i porez (12 %).

Smatram da bi provedba projekta „EU Pilot” trebala biti transparentnija za podnositelje pritužbi. Trebao bi se omogućiti pristup bazi podataka u kojoj su pohranjene sve pritužbe.

Parlament mora biti u mogućnosti nadzirati Komisiju u području nadgledanja primjene prava Europske unije. Vjerujem da je to što sve države članice sudjeluju u projektu „EU Pilot” znak da su i zemlje spremne surađivati u svrhu boljeg provođenja europskog prava. Zaključno, podržavam ovo temeljito izvješće i naglašavam važnost dobre upravne prakse unutar Europske unije.

 
  
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  Philippe Boulland (PPE), par écrit. – J'ai voté pour le 29e rapport annuel sur le contrôle de l'application du droit de l'Union européenne (2011), car c'est un bon rapport.

 
  
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  Zdravka Bušić (PPE), napisan. - Podržavam ovo izvješće, a tematiku smatram iznimno važnom. Svaka država članica odgovorna je za implementaciju europskih zakona u nacionalno zakonodavstvo.

Hrvatska je nažalost u prvim mjesecima svoga članstva dala loš primjer zanemarujući europski uhidbeni nalog i donoseći neposredno prije ulaska u EU zakon koji je u suprotnosti s europskim uhidbenim nalogom. U tom slučaju Europska komisija najavila je pokretanje postupka o utvrđivanju mogućih sankcija zbog povrede pravne stečevine, no do postupka ipak nije došlo jer je Hrvatska pogrešku ispravila donoseći zakon u skladu s europskim.

Ono što smatram ključnim u ovom primjeru je svijest građana o dobrobiti europskih zakona. Građani su svjesni dodane vrijednost pravne stečevine Europske unije i to je ono što treba biti motiv za još intenzivniju suradnju na području implementacije europskog zakonodavstva.

 
  
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  Minodora Cliveti (S&D), în scris. - Raportul analizează felul în care Comisia Europeană, ce are atribuția de garant al tratatelor europene, își exercită această calitate fundamentală și care sunt modalitățile prin care acest proces poate fi îmbunătățit. Una dintre cele mai importante soluții este utilizarea de către cetățenii UE a dreptului la petiții, raportul subliniind domeniile în care cetățenii reclamă că se petrec încălcări ale dreptului european sau nepotrivirea între unele prevederi din dreptul intern și dreptul european, dar și importanța comisiilor de specialitate ale Parlamentului European, și a PE însuși, ca autoritate îndrituită să controleze modul în care Comisia Europeană își face datoria prevăzută de Tratate.

 
  
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  Maria Da Graça Carvalho (PPE), por escrito. - Voto a favor do presente relatório e reitero a sua importância para a supervisão da aplicação do Direito da União Europeia.

 
  
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  Carlos Coelho (PPE), por escrito. - A UE não pode alcançar os seus objetivos políticos se os Estados-Membros não aplicarem eficazmente o direito da UE, cabendo à CE, enquanto guardiã dos Tratados, o poder e o dever de supervisionar a sua aplicação e desencadear processos por infração contra os Estados-Membros que não cumpram. Considero positivo o facto de o número de processos por infração ter vindo a diminuir ao longo dos últimos anos. Infelizmente, o mesmo não aconteceu em relação aos processos por transposição tardia, que registou um aumento de 60%. As petições apresentadas pelos cidadãos da UE comprovam, igualmente, a existência de casos frequentes e generalizados de transposição incompleta ou de má aplicação do Direito da UE, registando-se um aumento das queixas nesse sentido, em que os países mais visados foram a Itália, a Espanha e a Alemanha, nas áreas dos direitos fundamentais, ambiente, mercado interno e direitos de propriedade. Deverá tornar-se uma verdadeira prioridade política. Os cidadãos, as empresas e as organizações precisam, especialmente no contexto da atual situação económica, de um quadro regulamentar simples, previsível e fiável, de forma a fomentar a confiança e o crescimento económico. A iniciativa EU Pilot poderá ser uma mais-valia na resolução de problemas, evitando o início do procedimento formal por infração; porém, é necessário introduzir um maior grau de transparência em todo o processo.

 
  
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  Rachida Dati (PPE), par écrit. – Ce texte présente le 29e rapport annuel sur le contrôle de l'application du droit de l'Union européenne. Ce type de document est important pour mettre en valeur la nécessité d'appliquer efficacement et de manière uniforme le droit européen au sein des États membres. Cet aperçu de l'état du droit en Europe souligne à juste titre les marges de progression encore possibles, notamment en matière de transposition plus rapide des législations européennes.

 
  
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  Cornelis de Jong (GUE/NGL), in writing. - Today I abstained on the Lichtenberger report on monitoring the application of EU Law, since I do not agree with the reference to the so-called ‘EU legal order’. The EU is not a federal government, and therefore it is misleading to speak about its legal order.

 
  
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  Philippe de Villiers (EFD), par écrit. – Ce rapport appelle la Commission « à contrôler attentivement les actions entreprises par les États membres » ainsi que « son rôle de contrôle de l’application » du droit européen.

Les retards de transposition ont augmenté de 60 % en 2011 par rapport à 2010.

Il est en effet de plus en plus difficile pour les administrations nationales d’intégrer un nombre exponentiel de textes européens dans leur système législatif, particulièrement lorsque ces directives compromettent leurs intérêts économiques, sociaux ou politiques.

De plus, 85 % des arrêts de la Cour de justice européenne sont en faveur de la Commission, ce qui conduit à s’interroger sur l'indépendance de la Cour.

Parallèlement, en 2011, pour la première fois, la Commission a décidé d’appliquer des sanctions financières pour cause de retard dans les transpositions. C’est pourquoi des mesures de sauvegarde élargies devraient être accordées aux États membres afin d’éviter ces décisions extrêmes.

Ce rapport démontre le rôle de contrôle d’une administration supranationale non élue et technocratique sur des États dont la souveraineté est chaque jour plus en péril.

 
  
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  Jill Evans (Verts/ALE), in writing. - I voted in favour of this report on the general application of EU law. It is of utmost importance that the Commission acts correctly in the observation and implementation of the Treaties. In my experience, when constituents from Wales have brought cases before Parliament via the Committee on Petitions or made complaints directly to the Commission, the exclusion of the complainants from correspondence with the Member State on the issue has been a major problem. I support the recommendation that this should be changed to reinforce citizens’ rights.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. - A União Europeia não poderá atingir os seus objetivos se os Estados-Membros não aplicarem a sua legislação de forma concreta e eficaz. Os Estados-Membros são responsáveis pela correta aplicação do acervo comunitário, devendo transpor as diretivas de modo correto e atempado O relatório analisa aspetos fundamentais da aplicação do Direito da União e fornece uma visão geral das principais questões estratégicas que presentemente se colocam. Não deveremos deixar de avaliar criticamente e de modo mais sistemático e consistente os aspetos fundamentais da aplicação do direito europeu, a sua necessidade, adequação e eficácia, o seu cumprimento e o modo como este respeita o princípio da subsidiariedade e as competências exclusivas dos Estados-Membros.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. - O número de novos processos por infração diminuiu ao longo dos últimos anos, tendo a Comissão aberto 2900 desses processos em 2009, 2100 em 2010 e 1775 em 2011. Houve, no entanto, um aumento dos processos por transposição tardia durante esses anos (1185 em 2011, 855 em 2010 e 531 em 2009). Constato que os quatro domínios com maior incidência de casos de transposição tardia são o ambiente (17 %), o mercado interno (15 %), os transportes (15 %) e a fiscalidade (12 %). Note-se que o artigo 17.º do TUE define o papel fundamental da Comissão como guardiã dos Tratados, tendo a Comissão o poder e o dever de supervisionar a aplicação do Direito da UE e de, designadamente, desencadear processos por infração contra os Estados-Membros que não cumpram alguma das obrigações que lhes incumbem por força dos Tratados. Há um número decrescente de processos por infração (60,4 %) encerrados em 2011, antes de chegarem ao Tribunal de Justiça, em comparação com 88 % em 2010. Subscrevo que é essencial continuar a acompanhar atentamente as ações dos Estados-Membros, tendo em conta que algumas das petições dirigidas ao Parlamento Europeu e das queixas apresentadas à Comissão se referem a problemas que persistem, mesmo após o encerramento do processo.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. - No presente relatório, são expostos os pontos de vista da relatora relativamente a diversas comunicações recentes da Comissão sobre a aplicação do direito da UE, nomeadamente o 29.º Relatório anual sobre o controlo da aplicação do direito da UE (2011). O relatório refere, em particular, um estudo encomendado pelo Departamento Temático C, intitulado Tools for Ensuring Implementation and Application of EU Law and Evaluation of their Effectiveness [Instrumentos para garantir a execução e a aplicação do Direito da UE, e avaliação da sua eficácia]. O objetivo do estudo consiste em avaliar os principais aspetos da aplicação do direito da UE. É igualmente referido um parecer do Serviço Jurídico do Parlamento Europeu no qual se procede a uma análise sobre o acesso à informação sobre processos por infração em fase preliminar no quadro do EU Pilot e do relatório anual sobre o controlo da aplicação do direito da UE. Não pelo conteúdo específico do relatório, mas pela posição que sempre tomámos contra a harmonização da justiça na UE, abstivemo-nos.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne - Dodržiavanie právnych predpisov Európskej únie by malo byť prioritou, ktorá sa bude vykonávať v úzkej spolupráci s Parlamentom. Európsky parlament musí dohliadať na politickú zodpovednosť Európskej komisie a zlepšovať svoju legislatívnu prácu. Európsky parlament musí uplatňovať vo väčšej miere svoje kontrolné právomoci. Veľkým problémom je výrazný nárast prípadov oneskorených transpozícií zo strany členských štátov, ktorý stúpol až o 60% v porovnaní s údajom z predchádzajúceho roku. Petície podané občanmi poukazujú na zásadné porušovanie práva Európskej únie najmä v oblasti základných práv, životného prostredia, vnútorného trhu a vlastníckych práv. Platforma EU Pilot, ktorá slúži na diskusie medzi Európskou komisiou a dotknutým členským štátom, nemá právnu subjektivitu a dostatočný právny štatút. Európskemu parlamentu musí byť v budúcnosti umožnený prístup do databázy, v ktorej sa zhromažďujú všetky sťažnosti, aby tak bola posilnená jeho kontrolná právomoc.

 
  
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  Lidia Joanna Geringer de Oedenberg (S&D), na piśmie. - Przyjęte w dniu dzisiejszym 29. sprawozdanie stanowi istotny element procedury kontroli stosowania prawa unijnego przez państwa członkowskie. Według danych Komisji w 2011 zmniejszyła się liczba nowych postępowań w sprawie uchybienia zobowiązaniom państwa członkowskiego z 2100 spraw w 2010 r. do 1775 spraw w 2011 r., wzrosła natomiast znacznie liczba opóźnień w transpozycji. Liczba 763 rozpoczętych w ubiegłym roku postępowań w sprawie takich uchybień oznacza wzrost ich ilości o 60% względem danych z poprzedniego roku. Odzwierciedlają to petycje składane przez obywateli i mieszkańców UE, pokazując liczbę naruszeń prawa UE zwłaszcza w dziedzinie praw podstawowych, środowiska, rynku wewnętrznego i praw własności, dowodząc, iż niepełna transpozycja lub niewłaściwe stosowanie prawa unijnego to nadal problemy wielu państw członkowskich UE. Statystyki nie odzwierciedlają w pełni problemu, a Komisja niestety nie dysponuje wystarczającym środkami systematycznego identyfikowania i korygowania niedociągnięć we wdrażaniu prawa unijnego.

Nadzieją na zmiany pozostaje istniejący od 2008 system EU Pilot, który otrzyma być może wkrótce status prawny pozwalający na szersze jego wykorzystanie i tym samym ograniczenie liczby postępowań w sprawach o uchybienia.

 
  
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  Eduard-Raul Hellvig (ALDE), în scris. - Aplicarea corectă a dreptului european este condiția sine qua non pentru credibilitatea UE în fața cetățenilor săi și a întreprinderilor care au nevoie de predictibilitate pentru a-și desfășura activitatea în UE. Transpunerea incorectă și mai ales tardivă a directivelor este încă o problemă și regret că piața internă se află printre domeniile cu rata cea mai mare a cazurilor de neîndeplinire a obligațiilor, cu atât mai mult cu cât această legislație este deseori prezentată ca fiind o prioritate politică, dat fiind potențialul său de a stimula creșterea economică. Este surprinzător să vedem uneori că statele membre consideră prioritare unele inițiative europene, care o dată adoptate nu mai sunt prioritare și pentru faza de aplicare. Această abordare nu e serioasă, iar statele membre ar trebui să acorde ceva mai multă importanță procesului de transpunere la nivel național.

Susțin, de asemenea, și ideea unui cod procedural pentru procedurile de încălcare a legislației europene, pentru că deocamdată aceste proceduri sunt complet netransparente, iar uneori nu e foarte clar de ce Comisia nu trimite cazul la CJUE. Au existat cazuri în care „înghețarea” unor proceduri a fost o decizie politică. Or, nu cred că astfel de practici sunt compatibile cu calitatea Comisiei de „gardian al tratatelor”.

 
  
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  Philippe Juvin (PPE), par écrit. – Je n'ai pas pu participer au vote sur le rapport de ma collègue Eva Lichtenberger portant sur le 29e rapport annuel sur le contrôle de l'application du droit de l'Union européenne (2011). Celle-ci ne peut atteindre ses objectifs politiques si les États membres n'appliquent pas efficacement le droit de l'Union sur le terrain. Ainsi, il incombe à la Commission de garantir le respect du droit de l'Union, y compris en ayant recours à des actions en justice. Le rapport examine les résultats obtenus en ce qui concerne des éléments essentiels de l'application du droit de l'Union et fournit un aperçu des enjeux stratégiques. Je me félicite qu'il ait été adopté.

 
  
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  Monica Luisa Macovei (PPE), în scris. - Este important ca statele membre să respecte obligațiile ce decurg din tratatele de aderare și să asigure aplicarea corectă și deplină a dreptului Uniunii. Conform datelor publicate de Comisie, au crescut cazurile de întârziere în transpunerea legislației europene în ultimii ani: de la 531 de cazuri în 2009, la 1 185 de cazuri în 2011. Totodată, în 2011, Curtea de Justiție de la Luxemburg a pronunțat 62 de hotărâri în temeiul articolului 258 din TFUE, 85% dintre acestea fiind în favoarea Comisiei și împotriva statelor membre care nu au transpus legislația europeană.

Avem nevoie de instrumente mai puternice pentru a evalua eficacitatea punerii în aplicare a legislației UE de către statele membre. Directivele UE trebuie să fie transpuse într-un mod corect, complet și în termenul prevăzut în directivă. Susțin crearea unei platforme online care să fie utilizată de statele membre și de Comisie pentru clarificarea situațiilor de fapt și a cadrului juridic al problemelor legate de aplicarea dreptului UE.

 
  
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  Véronique Mathieu Houillon (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur du rapport sur le contrôle de l’application du droit de l’Union, qui est exercé par la Commission européenne. Le nombre de procédures d’infraction engagées par la Commission contre les États membres a diminué ces dernières années. Néanmoins, nous pouvons regretter que les retards de transposition des législations européennes soient en augmentation.

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Ce rapport dresse le bilan des infractions pour retard de transposition par les États membres de l’Union. L’idée est de légitimer les pouvoirs de la Commission européenne pour contrôler les États qui ne respectent pas la législation, « notamment sur les opérations d'initiés et les manipulations de marché », mais aussi sur des règles d'austérité. Dans le cadre du TSCG et du respect de la « règle d’or », il s'agit pour l’instant d'un jeu malsain, car le texte demande aux États contractants de signaler eux-mêmes leur voisin "pécheur". Les conclusions permettront ensuite à la Commission d’engager des sanctions au titre du traité de Lisbonne. Il s'agit donc, sous prétexte de lutter contre la délinquance financière, d'un engagement au règne des méthodes de la troïka. Je vote contre.

 
  
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  Roberta Metsola (PPE), in writing. - I support this report. It is important that EU law be applied consistently among the Member States and this improves both the credibility and transparency of the EU institutions.

 
  
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  Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. - No he podido votar a favor del presente informe debido a que, pese a que contiene una buena información descriptiva de las tendencias de la aplicación del Derecho de la Unión Europea en los Estados miembros, no condena de manera suficiente los incumplimientos y la inacción tanto de Estados miembros como de la Comisión Europea. El informe muestra la tendencia de que cada vez se incoan menos procedimientos de infracción contra los Estados miembros; sin embargo, los incumplimientos no han dejado de crecer. La aplicación del Derecho de la UE es fundamental en determinadas áreas para obligar a los Estados a implementar normativas fundamentales, y pese a que este informe constata los incumplimientos, no es suficiente. Por todo esto, no he podido votar a favor de este informe.

 
  
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  Louis Michel (ALDE), par écrit. – La législation de l'Union européenne est complexe et abondante et a souvent un rôle décisif sur la vie des citoyens européens. Toutefois, dans de nombreux cas, comme au travers de directives par exemple, la législation de l'Union doit d'abord être transférée en droit national de chaque État membre. Par contre, les règlements de l'Union sont directement applicables directement en droit interne et par conséquent doivent être pris en compte par l'ensemble des citoyens européens. Même si cette hiérarchie des normes peut paraître difficilement compréhensible, il est essentiel que le droit de l'Union soit appliqué et respecté partout sur son territoire. Le principe d'État de droit s'applique également au niveau européen. Toutefois, comme le démontre le rapport de la Commission, dans de nombreux cas, l'application du droit européen n'est pas respectée dans les délais impartis. Ainsi, on constate que les directives ne sont pas toujours transcrites à temps dans les législations nationales. Face à ce bilan préoccupant, on peut craindre que la Commission ne dispose pas d'outils suffisamment performants pour contrôler efficacement l'application du droit de l'Union en Europe et distinguer systématiquement les manquements des États membres.

 
  
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  Rolandas Paksas (EFD), raštu. - Balsavau už šį pranešimą.

Sveikintina, kad per pastaruosius metus sumažėjo naujų pažeidimo nagrinėjimo procedūrų skaičius.

Tačiau kelią nerimą tai, kad per kelerius pastaruosius metus padaugėjo pavėluoto perkėlimo į nacionalinę teisę atvejų, ypač pagrindinių teisių, aplinkos, vidaus rinkos ir nuosavybės teisių srityse aplinkos, vidaus rinkos, transporto ir mokesčių srityse.

Manau, kad Komisija turėtų dėti daugiau pastangų siekdama užtikrinti, kad Parlamentui pateikiamos peticijos ir Komisijai pateikiami skundai būtų nagrinėjami vienodai dėmesingai. Parlamentas turi teisę gauti išsamią informaciją apie konkrečius aktus ar nuostatas, dėl kurių kyla perkėlimo į nacionalinę teisę problemų, taip pat apie skundų dėl konkrečių aktų ar nuostatų skaičių.

Ypatingas dėmesys turėtų būti skiriamas „EU Pilot“ sistemai. Tai yra Komisijos ir valstybių narių dvišalių diskusijų platforma. Būtina stiprinti jos įgyvendinimą siekiant užtikrinti skaidrumą skundo pateikėjams, piliečiams teikti daugiau informacijos apie šią sistemą.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. - No presente relatório exorta-se a Comissão a tornar o cumprimento do Direito da União Europeia uma verdadeira prioridade política, a prosseguir em estreita colaboração com o Parlamento, o qual tem o dever de garantir que a Comissão seja politicamente responsabilizada e, na qualidade de colegislador, assegurar que lhe são prestadas todas as informações relevantes, tendo em vista a melhoria contínua do seu trabalho legislativo. Por concordar com estes pressupostos, votei favoravelmente o presente relatório.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. - Considerando la proposta di risoluzione del Parlamento, il parere della commissione degli affari costituzionali ed il parere della commissione per la petizioni, ho deciso di approvare la relazione annuale sul controllo dell'applicazione del diritto dell'Unione europea.

 
  
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  Tonino Picula (S&D), napisan. - Primjena prava Europske unije gotovo je jednako bitna u funkcioniranju Unije kao i donošenje zakona. Pravna služba Europske Unije i EU Pilot, internetska platforma koju koriste države članice i Komisija uspostavljena da bi se njome razjasnila činjenična i pravna pozadina za probleme koji proizlaze iz primjene zakona EU-a, a nemaju pravni status, vrlo su važne za Uniju. Sve države članice trebale bi sudjelovati u platformi EU Pilot jer bi to dovelo do daljnjeg smanjenja broja postupaka zbog povrede prava.

Nadalje, građane je potrebno sveobuhvatno informirati o platformi EU Pilot. Komisija bi također trebala osigurati da predstvake i pritužbe upućene Parlamentu budu tretirane s jednakim razmatranjem jer su one dokaz nepotpune transpozicije i pogrešne primjene prava EU-a.

U svom 29. godišnjem izvješću Komisija navodi da je posljednjih godina smanjila broj novih postupaka zbog povrede prava, i to s 2900 postupaka u 2009., tj. 2100 u 2010. na 1775 postupaka u 2011.

U izvješću je također zapažen trend smanjivanja broja slučajeva povrede prava, sa 88 % zatvorenih slučaja u 2010., prije dolaska na Sud pravde, na 60,4 % u 2011. Ovim putem izražavan nadu da će se takvi trendovi nastaviti i u budućnosti.

 
  
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  Andrej Plenković (PPE), napisan. - Podržao sam izvješće zastupnice Eve Lichtenberger o 29. izvješću o praćenju primjene prava Europske unije jer smatram da je provjera pravilne i pravovremene primjene zakonodavstva Europske unije jedna od bitnih zadaća Europske komisije kao „čuvarice Ugovora“, kojom se ukazuje na propuste i kašnjenja država članica u primjeni europskog zakonodavstva.

Važno je istaknutii primjer Latvije i drugih „novih članica“ poput Estonije i Litve, koje mogu biti primjer i starim državama članicama kad je riječ o pravilnoj i pravovremenoj primjeni europskog zakonodavstva.

Zahvaljujući primjeni alata EU Pilot sve je manji broj pokrenutih postupaka zbog povrede na Europskom sudu pravde zato što države članice ne ispunjavaju svoje obzeve te stoga smatram da je bitno i dalje raditi na unapređenju tog programa i na informiranju europskih građana o tom programu.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. - In favour. The Lisbon Treaty introduced a number of new legal bases intended to facilitate the implementation, application and enforcement of EU law. Article 41 of the Charter of Fundamental Rights of the European Union defines the right of good administration as the right for every person to have his or her affairs handled impartially, fairly and within a reasonable time by the institutions. According to Article 298 of the Treaty on the Functioning of the European Union (TFEU), in carrying out their missions, the institutions, bodies, offices and agencies of the Union shall have the support of an open, efficient and independent European administration. According to the Legal Service of the European Parliament, the EU Pilot, an online platform used by the Member States and the Commission to clarify the factual and legal background to problems arising in relation to the application of EU law does not have any legal status and according to the Framework Agreement on Relations between the European Parliament and the European Commission, the latter has to make available to Parliament summary information concerning all infringement procedures from the letter of formal notice, including on a case-by-case basis, and may only refuse access to personal data in the EU Pilot.

 
  
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  Νικόλαος Σαλαβράκος (EFD), γραπτώς. – Υπερψήφισα την σχετική έκθεση διότι επικροτεί το γεγονός ότι όλα τα κράτη μέλη συμμετέχουν στην πρωτοβουλία «EU Pilot», ευελπιστώντας ότι αυτό θα οδηγήσει σε περαιτέρω μείωση του αριθμού των διαδικασιών επί παραβάσει, και διότι ζητεί να παρέχονται στους πολίτες περισσότερες πληροφορίες σχετικά με την εν λόγω πρωτοβουλία. Θεωρώ ότι το ζήτημα της πρωτοβουλίας EU Pilot και, γενικότερα, των παραβάσεων του δικαίου της ΕΕ και της πρόσβασης του Κοινοβουλίου σε συναφείς πληροφορίες σχετικά με τη διαδικασία επί παραβάσει και με τη διαδικασία που προηγείται αυτής, είναι σημαντικό σημείο της ατζέντας για μια μελλοντική διοργανική συμφωνία.

 
  
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  Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE), per iscritto. - Voto a favore della relazione perché mette in luce una serie di problematiche non indifferenti: innanzitutto il costante aumento di procedure di infrazione per ritardo di recepimento da parte degli Stati membri, dal momento che alla fine del 2011 erano aperti ancora 763 procedimenti per ritardo di recepimento, pari a un aumento del 60 per cento rispetto alla cifra equivalente dell'anno precedente.

A tale proposito la Commissione ha anche rinviato alla Corte di giustizia la prima procedura d'infrazione per ritardo di recepimento con una richiesta di sanzioni pecuniarie a norma dell'articolo 260, paragrafo 3, del TFUE nel 2011. Inoltre ritengo che la realizzazione della piattaforma EU Pilot debba essere più trasparente per quanto riguarda le denunce e in generale la trasparenza nelle procedure di infrazione dovrebbe essere incrementata.

 
  
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  Davor Ivo Stier (PPE), napisan. - Glasovao sam za ovo izvješće. Slažem se s izvjestiteljicom kako je dužnost Komisije kao „čuvara Ugovora“ Europske unije nadgledanje primjene prava EU-a, a između ostalog, i pokretanje sudskog postupka zbog povrede protiv države članice koja nije ispunila obavezu iz Ugovora.

Posebice bih se osvrnuo na primjedbu izvjestiteljice kako je primijećen znatan porast broja povreda u vezi s kasnim prenošenjem zakonodavstva u državama članicama jer su na kraju 2011. pokrenuta još 763 predmeta povrede prava EU-a zbog kasnog prenošenja, što predstavlja povećanje od 60 % u odnosu na iste brojeve prošle godine. To je zabrinjavajuća statistika, tim više što je vjerojatno i ona nepotpuna zbog toga što je odraz onih najglasnijih i najupornijih u borbi za svoja prava.

U tom kontekstu, podržavam izvjestiteljicu u preporuci Komisiji da postavi usklađivanje s pravom EU-a za istinski politički prioritet kako bi se pravo EU-a primjenjivalo u što je većoj mogućoj mjeri u svim državama članicama, a s obzirom na to da je vladavina prava jedno od temeljnih vrijednosti Unije. Intenzivnije praćenje pravovremenog usklađivanja pravne stečevine EU-a s nacionalnim zakonodavstvom bit će od velike koristi za građane novih članica poput Hrvatske.

 
  
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  Catherine Stihler (S&D), in writing. - I voted in favour of this report because I believe in the promotion of the systematic use of compliance-promoting tolls concerning data infringement cases.

 
  
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  Kay Swinburne (ECR), in writing. - Getting the legislation right, here in the European Parliament, is just the first hurdle. Ensuring correct, effective and efficient implementation of the legislation’s requirements is just as important. This report rightly stresses the importance of good transposition practices on the part of the Member States, as well as the need for clear administrative procedures and practices to tackle instances of incomplete or incorrect transposition. I therefore voted in favour of this report today.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. – Je suis en faveur de ce texte. Pour rappel, selon le service juridique du Parlement européen, la plate-forme en ligne EU pilot, utilisée par les États membres et la Commission pour clarifier le cadre factuel et juridique de problèmes relatifs à l'application du droit de l'Union, ne dispose d'aucun statut juridique et, conformément à l'accord-cadre sur les relations entre le Parlement européen et la Commission, cette dernière doit fournir au Parlement des informations synthétiques concernant toutes les procédures d'infraction, à compter de la lettre de mise en demeure, y compris au cas par cas, et ne peut, dans le cadre du projet EU Pilot, refuser d'accorder l'accès qu'aux données à caractère personnel.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. - Os objetivos da União apenas podem ser atingidos através de uma aplicação eficaz do direito da União pelos Estados-Membros. Os Estados-Membros são, assim, responsáveis pela boa aplicação do direito da União, tendo a obrigação de transpor as diretivas de uma forma correta e dentro dos prazos estabelecidos. O 29.º Relatório anual está incluído na tarefa da Comissão Europeia de controlar a ação dos Estados-Membros e garantir o respeito do direito da União, e que pode mesmo implicar o recurso ao Tribunal de Justiça. Neste documento, que recebeu o meu voto favorável, analisam-se os resultados obtidos quanto à aplicação do direito da União e, em particular, faz-se referência a um estudo solicitado pelo Departamento temático C do Parlamento, cujo objetivo é o de avaliar os aspetos essenciais da implementação do direito da União.

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. - Am votat pentru rezoluția referitoare la cel de-al 29-lea raport anual al Comisiei privind monitorizarea aplicării dreptului Uniunii Europene. Articolul 41 din Carta drepturilor fundamentale a Uniunii Europene definește dreptul la bună administrare ca fiind dreptul oricărei persoane de a beneficia, în ceea ce privește problemele sale, de un tratament imparțial, echitabil și într-un termen rezonabil din partea instituțiilor. Raportul anual indică o creștere a cazurilor de întârziere la transpunerea legislației europene în ultimii ani (1 185 în 2011, 855 în 2010, 531 în 2009) și că domeniile în care se înregistrează cele mai multe cazuri de neîndeplinire a obligațiilor sunt mediul (17 %), piața internă (15 %), transportul (15 %) și fiscalitatea (12 %).

Procedura de constatare a neîndeplinirii obligațiilor are două faze: stadiul administrativ (de investigare) și stadiul judiciar, în fața Curții de Justiție. În 2011, procentul cauzelor de constatare a neîndeplinirii obligațiilor soluționate înainte de începerea procedurilor pe lângă Curtea de Justiție a scăzut la 60,4 % față de 88 % în 2010. Considerăm că este esențial să se monitorizeze în continuare cu atenție acțiunile statelor membre, ținând seama de faptul că unele petiții adresate Parlamentului și unele reclamații adresate Comisiei se referă la probleme care persistă chiar și după închiderea unei cauze.

 
  
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  Angelika Werthmann (ALDE), schriftlich. - Der vorgelegte Bericht befasst sich mit dem Thema der Kontrolle der Anwendung des EU-Rechts, und die Berichterstatterin verweist auf die Tatsache, dass das Vorgehen der Mitgliedstaaten nach wie vor genau beobachtet werden sollte. Petitionen werden besonders hervorgehoben, da diese oftmals Vertragsverletzungen auf EU-Ebene widerspiegeln und zu Vertragsverletzungsverfahren führen sollten. Es wird bedauernd darauf hingewiesen, dass das Projekt „EU-Pilot“ keinen Rechtsstatus hat und dass mehr Transparenz für die Beschwerdeführer notwendig ist.

 
  
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  Jacek Włosowicz (EFD), na piśmie. - Prawidłowe stosowanie prawa UE jest jednym z filarów unijnych traktatów i centralnym elementem programu sprawności i wydajności regulacyjnej (REFIT), wprowadzonego przez Komisję. 30. sprawozdanie roczne z kontroli stosowania prawa UE pokazuje wyniki państw członkowskich w zakresie stosowania unijnych przepisów. Na koniec 2012 r. liczba postępowań w sprawie uchybienia zobowiązaniom państwa członkowskiego była niższa niż w ubiegłych latach. Wzrosła natomiast liczba spraw w ramach innych mechanizmów rozjemczych, takich jak „EU Pilot”. Ten stan rzeczy odzwierciedla postanowienie Komisji, by współpracować z państwami członkowskimi w celu rozwiązywania problemów oraz zwiększenia stopnia przestrzegania przepisów.

 
  
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  Inês Cristina Zuber (GUE/NGL), por escrito. - No presente relatório, são expostos os pontos de vista da relatora relativamente a diversas comunicações recentes da Comissão sobre a aplicação do direito da UE, nomeadamente o 29.º Relatório anual sobre o controlo da aplicação do direito da UE (2011). O relatório refere, em particular, um estudo encomendado pelo Departamento Temático C intitulado Tools for Ensuring Implementation and Application of EU Law and Evaluation of their Effectiveness [Instrumentos para garantir a execução e a aplicação do Direito da UE, e avaliação da sua eficácia]. O objetivo do estudo consiste em avaliar os principais aspetos da aplicação do direito da UE. É igualmente referido um parecer do Serviço Jurídico do Parlamento Europeu em que se procede a uma análise sobre o acesso à informação sobre processos por infração em fase preliminar no quadro do EU Pilot e do relatório anual sobre o controlo da aplicação do direito da UE. Não pelo conteúdo específico do relatório, mas pela posição que sempre tomámos contra a harmonização da justiça na UE, abstivemo-nos.

 

9.6. Richiesta di difesa dell'immunità parlamentare di Lara Comi (A7-0067/2014 - Bernhard Rapkay)
  

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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. - Aprovo o presente relatório, pois como observou o Tribunal de Justiça, o âmbito de aplicação da imunidade absoluta prevista no artigo 8.º deve ser determinado unicamente com base no direito comunitário. Por outro lado, o Tribunal afirmou recentemente que uma declaração emitida por um deputado fora do Parlamento Europeu que tenha dado lugar a um processo judicial no Estado-Membro de origem por crime de calúnia só constitui uma opinião emitida no exercício das funções parlamentares abrangida pela imunidade se corresponder a uma apreciação subjetiva que apresente um nexo direto e evidente com o exercício das suas funções. Neste contexto, considero que os factos inerentes ao caso, como evidenciado pelo mandado de citação, pela denúncia relativa aos mesmos factos e pela audição de Lara Comi, indicam que as declarações emitidas pela deputada não só dizem respeito a assuntos de verdadeiro interesse público – contratos públicos e crime organizado, como também têm um nexo direto e evidente com o exercício das suas funções de deputada ao Parlamento Europeu. Há ainda que ter em conta o pedido de desculpas prontamente apresentado pela Deputada Comi à parte lesada, posteriormente reiterado noutro programa de televisão nacional.

 
  
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  Philippe Boulland (PPE), par écrit. – J'ai voté sur la demande de défense de l'immunité parlementaire de Lara Comi: À la session plénière de janvier 2014, le Parlement européen s'est prononcé sur une demande de levée de l'immunité parlementaire (rapport Lichtenberger) dans le cadre d'une action pour diffamation, à la suite des propos tenus par Mme Comi lors d'une émission télévisée. Le présent rapport porte, en revanche, sur une demande de défense de l'immunité parlementaire introduite par Lara Comi, le 16 octobre 2016, dans le cadre de la même affaire.

 
  
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  Philippe Juvin (PPE), par écrit. – J'ai soutenu le rapport de mon collègue Bernhard Rapkay concernant la demande de défense de l'immunité parlementaire de ma collègue Lara Comi. Ce rapport défend son immunité parlementaire dans la mesure où les faits impliquant ma collègue (une intervention à la télévision) se déroulaient dans le cadre de son mandat de députée européenne et non comme une personnalité politique nationale. Je me félicite du résultat de ce vote.

 
  
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  Nuno Melo (PPE), por escrito. - A defesa da independência do mandato do deputado europeu é da competência do Parlamento Europeu e essa independência não pode ser posta em causa. De acordo com o artigo 8.º sobre o Protocolo relativo aos Privilégios e Imunidades da União Europeia, os membros do Parlamento Europeu não podem ser procurados, detidos ou perseguidos pelas opiniões ou votos emitidos no exercício das suas funções. Lara Comi, deputada ao Parlamento Europeu, solicitou a defesa da sua imunidade parlamentar no âmbito de uma ação judiciária instaurada pela Procuradoria da República de Ferrara na sequência de uma denúncia por crime de calúnia, prevista no artigo 595.º, n.ºs 2 e 3, do Código Penal italiano, e no artigo 30.º da lei n.º 223, de 6 de agosto de 1990, devido às declarações proferidas num debate político realizado durante uma emissão televisiva. Lara Comi interveio como deputada ao Parlamento Europeu para debater problemáticas políticas, nomeadamente relativas aos contratos públicos e ao crime organizado, que estiveram sempre no cerne das suas atividades no âmbito europeu. Assim, sou favorável à defesa da imunidade parlamentar da deputada Lara Comi.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. - Foi solicitado ao Parlamento Europeu o levantamento da imunidade parlamentar da eurodeputada Lara Comi, no âmbito de uma ação judicial de natureza penal. A Comissão dos Assuntos Jurídicos considera que os factos inerentes ao caso, como evidenciado pelo mandado de citação, pela denúncia relativa aos mesmos factos e pela audição de Lara Comi, indicam que as declarações emitidas pela deputada não só dizem respeito a assuntos de verdadeiro interesse público – contratos públicos e crime organizado, como também têm um nexo direto e evidente com o exercício das suas funções de deputada ao Parlamento Europeu, pelo que concordo que se decida pela defesa dos privilégios e imunidades de Lara Comi. Nestes termos, votei pois a favor do presente relatório.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. - Considerando che i membri del Parlamento europeo non possono essere ricercati, detenuti o perseguiti a motivo delle opinioni o dei voti espressi nell'esercizio delle loro funzioni così come prescritto dall' articolo 8 del protocollo n. 7 sui privilegi e sulle immunità dell'Unione.

Considerando che il principio sotteso all'immunità parlamentare prevista dall'articolo 8 del protocollo è la libertà dei membri di discutere su materie di interesse pubblico senza essere obbligati a modellare le loro opinioni in modo da renderle accettabili o inoffensive per chi le ascolta, senza temere, in caso contrario, di essere citato in giudizio; concordo con la proposta della commissione giuridica sulla necessità di difendere l'immunità e i privilegi dell'onorevole Lara Comi.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. - Abstention. Immunity to be raised in a case of civil proceeding, which was brought with no justification after the criminal one based on the same facts.

 
  
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  Davor Ivo Stier (PPE), napisan. - Podržavam prijedlog o zaštiti imuniteta zastupnice Laure Comi, kao što sam to učinio i 14. siječnja 2014., kada se raspravljalo o ovom pitanju. Članak 8. Protokola o povlasticama i imunitetima Europske unije izričito propisuje da zastupnici u Europskom parlamentu ne mogu biti podvrgnuti nikakvom obliku istrage, pritvora ili sudskog postupka zbog izraženih mišljenja ili glasanja pri obnašanju svojih dužnosti.

Zastupnici Lari Comi prijetio je sudski proces zbog stavova izrečenih u talijanskoj emisiji 24. siječnja 2013. godine, kada je u okviru rasprave diskutirala o problematici javne nabave i organiziranog kriminala u svojstvu zastupnice u Europskom parlamentu, a ne u svojstvu predstavnice nacionalne stranke. Zbog svojih stavova tužena je za klevetu. Navedene teme njezini su prioriteti rada u Europskom parlamentu. U tom kontekstu, sasvim je legitimno pozivati se na članak 8. Protokola o zastupničkom imunitetu.

Držim da je zastupnica obavljala svoj posao i da zbog izražavanja svojih političkih stavova ne smije biti sudski procesuirana te sam zato podržao ovaj prijedlog kojim Europski parlament brani imunitet zastupnice Laure Comi.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. – Monsieur Soffritti fait valoir que les propos exprimés à son égard par Lara Comi lors de ce débat portent atteinte à sa réputation et a donc déposé plainte pour diffamation aggravée au sens de l'article 595, deuxième et troisième alinéas, du code pénal italien et de l'article 30 de la loi 223 du 6 août 1990. Parallèlement, Monsieur Soffriti a signifié à Lara Comi une citation à comparaître devant le tribunal de Ferrare pour régler au civil le préjudice qu'auraient causé lesdits propos. Pour sa part, Lara Comi soutient qu'elle est intervenue en qualité de députée au Parlement européen et qu'elle a abordé le thème des marchés publics, un sujet d'intérêt général qui lui a toujours tenu à cœur lors de ses activités au Parlement européen. Je me range à l'avis de cette dernière.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. - Votei a favor deste documento, no qual o Parlamento Europeu decidiu, após parecer da Comissão dos Assuntos Jurídicos, defender os privilégios e as imunidades de Lara Comi, o qual considera, entre outros, que o debate político não decorre unicamente no Parlamento, mas também através dos meios de comunicação, que vão das declarações à imprensa à Internet.

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. - Am votat pentru decizia Parlamentului European din 4 februarie 2014 referitoare la cererea de apărare a privilegiilor și imunităților dnei Lara Comi, prin care se decide apărarea privilegiilor și imunităților doamnei Lara Comi. Lara Comi, deputată în Parlamentul European, a solicitat apărarea propriei imunități în legătură cu un act de chemare în judecată în fața Tribunalului care i-a fost notificat la 1 octombrie 2013, având drept obiect o cerere de despăgubiri pentru daune care ar fi fost provocate de cuvintele pe care aceasta le-ar fi pronunțat pe parcursul unei dezbateri politice din cadrul unei transmisii de televiziune.

Articolul 8 din Protocolul privind privilegiile și imunitățile Uniunii Europene, la care face trimitere în mod expres Lara Comi în cererea sa de apărare, prevede că deputații în Parlamentul European nu pot fi cercetați, reținuți sau urmăriți datorită opiniilor sau voturilor exprimate în cadrul exercitării funcțiilor lor. De asemenea, Curtea de Justiție a recunoscut că o declarație expresă a unui deputat din afara Parlamentului European poate constitui o opinie expresă în exercitarea funcțiilor sale în sensul articolului 8 din Protocol, luând în considerare nu locul în care a fost efectuată declarația, ci natura și conținutul acesteia.

 
  
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  Jacek Włosowicz (EFD), na piśmie. - Uważam, iż europosłowie nie powinni wymigiwać się od odpowiedzialności używając immunitetów. Na czas postępowania karnego wyjaśniającego sprawę immunitet powinien zostać uchylony w celu jej rozwiązania.

 

9.7. Richiesta di revoca dell'immunità parlamentare di Zbigniew Ziobro (A7-0045/2014 - Cecilia Wikström)
  

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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. - Aprovo o presente relatório, tendo como base os factos do caso em questão, não há fundamentos para estabelecer o necessário nexo direto e óbvio. O caso não é abrangido pelo âmbito das atividades políticas que Zbigniew Ziobro desenvolve enquanto deputado ao Parlamento, uma vez que, pelo contrário, diz respeito a atividades de âmbito puramente nacional. Na verdade, as declarações de Zbigniew Ziobro foram proferidas a título de resposta a uma entrevista do antigo ministro da Agricultura polaco e referiam-se a factos ocorridos em 2006, quando Zbigniew Ziobro era ministro da Justiça do governo liderado por Jaroslaw Kaczyński. Assim, estes factos precedem e são distintos da atividade que exerce enquanto deputado ao Parlamento Europeu. A alegada atuação não tem, por conseguinte, uma conexão direta e óbvia com o exercício das funções de deputado ao Parlamento Europeu por Zbigniew Ziobro, nem constitui uma opinião expressa no exercício das suas funções para os efeitos do artigo 8.º do Protocolo n.º 7 relativo aos Privilégios e Imunidades da União Europeia. Além disso, as ações penais intentadas contra Zbigniew Ziobro não têm qualquer ligação ao seu cargo atual de deputado ao Parlamento Europeu.

 
  
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  Philippe Boulland (PPE), par écrit. – J'ai voté pour la demande de levée de l'immunité parlementaire de Zbigniew Ziobro.

 
  
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  Philippe Juvin (PPE), par écrit. – J'ai soutenu le rapport de ma collègue Cecilia Wikström concernant la demande de levée d'immunité parlementaire de mon collègue Zbigniew Ziobro, puisqu'il s'agit d'une procédure administrative normale et qui ne se prononce pas sur le fond. Je me félicite du résultat de ce vote.

 
  
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  Nuno Melo (PPE), por escrito. - A defesa da independência do mandato do deputado europeu é da competência do Parlamento Europeu e essa independência não pode ser posta em causa. De acordo com o artigo 8.º sobre o Protocolo relativo aos Privilégios e Imunidades da União Europeia, os membros do Parlamento Europeu não podem ser procurados, detidos ou perseguidos pelas opiniões ou votos emitidos no exercício das suas funções. O Procurador do Ministério Público da República da Polónia solicitou o levantamento da imunidade parlamentar de Zbigniew Ziobro, deputado ao Parlamento Europeu, em conexão com uma ação judicial relativa a um alegado delito. o pedido do Procurador diz respeito a um crime que está sujeito a uma ação penal de iniciativa privada ao abrigo do artigo 212.º, n.°s 1 e 2, do Código Penal polaco. O alegado crime não tem uma ligação direta ou óbvia com o exercício das funções de deputado ao Parlamento Europeu por Zbigniew Ziobro, nem as suas opiniões ou votos expressos constituem objeto no exercício das suas funções enquanto deputado ao Parlamento Europeu, para os efeitos do artigo 8.º do Protocolo n.º 7 relativo aos Privilégios e Imunidades da União Europeia. Assim voto a favor do levantamento da imunidade parlamentar de Zbigniew Ziobro.

 
  
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  Rolandas Paksas (EFD), raštu. - Imunitetas yra ypatingos garantijos ir privilegijos.

Ši garantija užtikrina nenutrūkstamą įgaliojimų įgyvendinimą ir kartu institucijų efektyvų funkcionavimą. Parlamento narys turi būti apsaugotas nuo nepagrįstų persekiojimų, užtikrinant jo ir tuo pačiu parlamento darbo nepertraukiamumą, jų savarankiškumą ir nepriklausomumą. Imuniteto atšaukimas yra labai opus klausimas, nes dažnai parlamento narys tampa politinių intrigų, rietenų, sąskaitų suvedimo ir galiausiai potencialaus nepagrįsto apkaltinimo nusikaltimo padarymu taikiniu.

Tačiau, kita vertus, tai nėra asmeninė privilegija. Kiekvienu atveju sprendžiant šį klausimą turi būti laikomasi teisinės valstybės bei valdžių padalijimo principų.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. - Foi solicitado ao Parlamento Europeu o levantamento da imunidade parlamentar do eurodeputado Zbigniew Ziobro, no âmbito de ação penal pendente no Tribunal Distrital do Centro da Cidade de Varsóvia. A Comissão dos Assuntos Jurídicos considera que o alegado crime não tem uma ligação direta ou óbvia com o exercício das funções de deputado ao Parlamento Europeu por Zbigniew Ziobro. Considerando que a ação movida contra Zbigniew Ziobro não está de forma alguma relacionada com a função que desempenha enquanto deputado ao Parlamento Europeu e que o Parlamento não encontrou qualquer prova de fumus persecutionis, ou seja, uma suspeita suficientemente séria e precisa de que na origem da ação penal se encontre a intenção de prejudicar a atividade política do deputado em causa, votei a favor da presente decisão de levantar a imunidade de Zbigniew Ziobro.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. - Considerando che le dichiarazioni presumibilmente diffamatorie possono in linea di principio essere coperte dall'immunità assoluta di cui all'articolo 8 del Protocollo (che si riferisce ad opinioni espresse dal deputato nell'esercizio delle sue funzioni) e che tale articolo stabilisce il divieto di ricercare, detenere o perseguitare un membro del Parlamento europeo a motivo delle sue opinioni.

Concordando tuttavia, sulla base delle circostanze del caso in parola e conformemente a quanto raccomandato dalla commissione giuridica, che non vi sono motivi per stabilire il necessario nesso diretto ed evidente, e che il caso non rientra nell'ambito delle attività politiche dell'on. Ziobro in quanto deputato al Parlamento europeo perché riguarda attività di natura meramente nazionale, ho espresso il mio voto favorevole alla proposta.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. - In favour. Immunity should be waived as the case does not fall within the scope of Ziobro’s political activities as an MEP and instead concerns activities of a purely national nature.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. – La présente affaire remplit les conditions requises pour l'application de l'article 9 du protocole n° 7 sur les privilèges et immunités de l'Union européenne. Certes, des propos supposément calomnieux pourraient, en principe, entrer dans le champ de l'immunité absolue prévue à l'article 8 du protocole. Cependant, la Cour de justice a clairement délimité la portée de cette disposition en jugeant "qu'une déclaration effectuée par un député européen en dehors du Parlement européen ayant donné lieu à des poursuites pénales dans son État membre d'origine au titre du délit de dénonciation calomnieuse ne constitue une opinion exprimée dans l'exercice des fonctions parlementaires relevant de l'immunité prévue à cette disposition que lorsque cette déclaration correspond à une appréciation subjective qui présente un lien direct et évident avec l'exercice de telles fonctions". De même, la Cour a rappelé récemment la jurisprudence qu'elle a établie dans l'affaire Gollnisch, à savoir que l'opinion d'un député ne peut être couverte par l'immunité – établie sur le fondement du droit de l'Union – que si elle été émise "dans l'exercice de [ses] fonctions", impliquant ainsi l'exigence d'un lien entre l'opinion exprimée et les fonctions parlementaires. Ce lien doit être direct et s'imposer avec évidence.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. - O Procurador do Ministério Público da República da Polónia solicitou o levantamento da imunidade parlamentar de Zbigniew Ziobro, em conexão com uma ação judicial relativa a um alegado delito. Votei a favor do presente documento, no qual o Parlamento Europeu, com base no relatório aprovado na Comissão dos Assuntos Jurídicos, considerou que o alegado crime não tem uma ligação direta ou óbvia com o exercício das funções de Deputado ao Parlamento Europeu, nem diz respeito a opiniões ou votos expressos no exercício das suas funções enquanto Deputado ao Parlamento Europeu, para os efeitos do artigo 8.º do Protocolo n.º 7 relativo aos Privilégios e Imunidades da União Europeia.

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. - Am votat pentru propunerea de decizie a Parlamentului European privind cererea de ridicare a imunității lui Zbigniew Ziobro. Procurorul Republicii Polone a solicitat ridicarea imunității parlamentare a deputatului în Parlamentul European, Zbigniew Ziobro, în legătură cu acțiunea în justiție privind o presupusă infracțiune.

Parlamentul poate decide dacă imunitatea trebuie sau nu ridicată într-un anumit caz. Parlamentul poate ține seama în mod rezonabil de poziția deputatului în cauză la luarea deciziei sale cu privire la ridicarea sau nu a imunității acestuia.

Presupusa infracțiune nu are o legătură directă sau evidentă cu exercitarea de către Zbigniew Ziobro a funcțiilor sale de deputat în Parlamentul European și nu reprezintă opinii sau voturi exprimate în exercitarea funcțiilor sale de deputat în Parlamentul European în sensul articolului 8 din Protocolul nr. 7 privind privilegiile și imunitățile Uniunii Europene. Am votat pentru ridicarea imunității lui Zbigniew Ziobro deoarece o decizie de a nu ridica imunitatea deputatului ar împiedica cealaltă parte să înainteze acțiunea în instanță în cadrul apărării sale.

 

9.8. Promuovere la libera circolazione semplificando l'accettazione di alcuni documenti pubblici (A7-0017/2014 - Bernhard Rapkay)
Video degli interventi
 

Ústní vysvětlení hlasování

 
  
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  Maria Corazza Bildt (PPE). - Mr President, I supported the regulation to simplify the acceptance of documents between Member States, because this is a way to facilitate freedom of movement. Millions of citizens need to have birth certificates, death certificates, residence permits, real estate documents and driving licences, and have to go through endless bureaucracy to get them. So I think that we should actually increase the list of documents that can be accepted without legal certification in Europe.

The problem is not so much one of fraud and falsification. In my political group, the EPP, I have been responsible for the internal market information system. This is a digital platform where Member States can check whether or not documents are officially registered and whether they are false. If we can make it more possible for citizens in Europe to transfer documents through the IMI, we will have guarantees against falsification.

 
  
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  Peter Jahr (PPE). - Herr Präsident! Ziel des Vorschlags war es, die Vereinfachung des freien Verkehrs öffentlicher Urkunden innerhalb der Europäischen Union zu erleichtern und damit eine Vereinfachung des Verfahrens generell zu erreichen. Was gut klingt, muss natürlich auch praxistauglich sein. So sehr wir das nachvollziehen können – der Berichterstatter hat ja in der Plenardebatte ein Beispiel gebracht, wenn jemand heiraten will, wenn zwischen zwei EU-Bürgern eine Hochzeit entstehen soll, muss er Geburtsurkunden vorlegen, die dann natürlich übersetzt und genehmigt werden müssen –, müssen wir aber natürlich dafür sorgen, dass in diesen Verfahren auch Rechtssicherheit herrscht, dass derjenige, der das Dokument liest, sich sicher sein kann, dass es erstens ein richtiges, ein reales Dokument ist, und zweitens muss er auch den Inhalt dieses Dokuments kennen. Das heißt, Inhalt und Echtheit müssen nachvollzogen werden können.

Ich bin insgesamt zu der Auffassung gelangt, dass dies in diesem Bericht nicht ausreichend gegeben war und habe deshalb leider gegen diesen Bericht stimmen müssen. Ich finde aber das Anliegen äußerst berechtigt und notwendig.

 
  
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  Marino Baldini (S&D). - Gospodine predsjedniče, mobilnost i sloboda kretanja jedna je od temeljnih vrijednosti Unije i pravo koje građani Unije mogu uživati. Uz razvoj programa razmjene mobilnosti, kao i poticanje prekograničnog zapošljavanja, kumulativno je važno da razvijamo i pojednostavljujemo administrativne procese vezane za privremeno boravište građanki i građana u drugim državama članicama.

Cilj ovog pojednostavljivanja svakako ne smije biti smanjenje pravne sigurnosti. U tom smislu važno je harmonizirati podzakonske propise koji se tiču administrativnih procedura te omogućiti višekratnu uporabu izvornog dokumenta, odnosno njegovog ovjerenog prijevoda. Na taj se način za korisnike smanjuje financijski teret za građane bez rizika za nelegitimnost upravnog postupka u državi članici.

Razmjena podataka i suradnja upravnih tijela također mogu pridonijeti učinkovitijim i jednostavnijim administrativnim procedurama.

 
  
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  Димитър Стоянов (NI). - Г-н Председател, аз разбира се гласувах в подкрепа на доклада Рапкай за признаването на документите между различните държави членки, но останаха два въпроса, които продължават да занимават съзнанието ми.

Първият от тях е – Европейската комисия казва, че се бори срещу бюрокрацията и иска да облекчи бюрократичните процедури за гражданите. Затова за мен остава неясно защо самата Европейска комисия гледа към бюрокрациите на държавите членки, а не поглежда към своята собствена бюрокрация, която е стиснала в пипалата си европейските граждани и техния бизнес и все повече ги задушава?

И вторият въпрос, който е свързан с естествено голямата тема за миграционните процеси в рамките на Европейския съюз е – чудя се и мисля, че отговорът е отрицателен – дали Комисията си е задала въпроса „Когато източните държави бъдат напълно „изпомпени“ от своите специалисти, които ще заминат на Запад, какво ще се случи с тези държави?“

 
  
 

Písemná vysvětlení hlasování

 
  
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  Claudette Abela Baldacchino (S&D), bil-miktub. - Għal raġunijiet ovvji, fosthom il-problemi ekonomiċi u finanzjarji f`diversi pajjiżi, problemi li kaġun tagħhom f`dawn l-istess pajjiżi hemm nuqqas kbir ta' xogħol diċenti, qiegħed dejjem jikber in-numru ta' ċittadini Ewropej – speċjalment żgħażagħ – li qegħdin ifittxu futur aħjar f'xi pajjiż ieħor membru tal-Unjoni Ewropea. Hemm ukoll raġunijiet oħrajn – fosthom raġunijiet edukattivi u kulturali.

Għalhekk huwa importanti li nagħmlu minn kollox biex dawk iċ-ċittadini li jkunu jridu jgħixu f`xi pajjiż ieħor, immaterjalment jekk hux għal żmien twil jew qasir, isibuha aktar faċli u ma jħabbtux wiċċhom ma' burokrazija żejda. Nemmen li meta nagħmlu dan, inkunu qegħdin nibagħtu wkoll messaġġ ċar liċ-ċittadini kollha li l-Unjoni Ewropea tagħmel ħilitha biex tgħin lil kull ċittadin. Dan il-messaġġ huwa meħtieġ illum aktar minn qatt qabel, għax għadd kbir ta' ċittadini mhumiex iħarsu lejn l-Unjoni Ewropea b'lenti sabiħa, u dan minħabba l-miżuri ta' awsterità li kellhom jieħdu l-gvernijiet tagħhom minħabba l-problemi ekonomiċi u finanzjarji li sabu ruħhom fihom. Dawn il-miżuri ta' awsterità nistgħu ngħidu li fallew u ġabu tbatijiet kbar għal eluf ta' ċittadini u għalhekk passi biex ikunu mgħejuna jsibu futur aħjar, ma jistgħux ma jwasslux messaġġ pożittiv – anke mhux dejjem inkunu qegħdin naslu għal dak kollu mixtieq minnhom.

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. - Aprovo o presente relatório, tendo em conta que segundo as estimativas do Eurostat, em 2011 havia cerca de 12 milhões de cidadãos da União a residir num Estado-Membro que não o seu Estado de origem. Muitos mais ainda residem temporariamente noutro Estado-Membro da União – por exemplo, por motivos de estudos, de trabalho ou simplesmente de férias. É possível que todas estas pessoas, mais tarde ou mais cedo, tenham de entrar em contacto com as autoridades administrativas do país que visitam ou no qual residem – os turistas com o sistema de saúde, os estudantes com a administração das universidades, os trabalhadores com as autoridades fiscais e a segurança social, etc. Globalmente, a proposta deve ser considerada um progresso substancial em prol dos cidadãos. Elimina burocracia supérflua e confere sentido ao princípio da confiança mútua. Reduzem-se as taxas a custear pelos cidadãos e simultaneamente cria-se um sistema de assistência mútua que permitirá, em princípio, evitar mais eficazmente as tentativas de fraude. A introdução dos formulários multilingues da União Europeia contribuirá para facilitar a vida dos cidadãos, assim como das empresas que operam além-fronteiras, e também para a reduzir a burocracia.

 
  
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  Marta Andreasen (ECR), in writing. - This report addresses perceived difficulties caused by differing rules and requirements across the Member States relating to official documents such as birth certificates and residency permits. Presently most Member States require documents to be authenticated, either through legalisation or apostille procedures, where documents have been issued in another country, including other Member States. However, the rapporteur has chosen to increase significantly the scope of the legislation, whilst Tory amendments to introduce greater safeguards against fraud and forgery were rejected. As a consequence I voted against this proposal.

 
  
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  Pino Arlacchi (S&D), in writing. - I voted in favour of this proposal, which will significantly reduce bureaucracy and remove yet another obstacle to a truly transnational and borderless European Union. The regulation aims to fulfil the very important role of making formalities easier for citizens who move across borders. A large number of EU citizens live in a Member State other than their own, and this number is steadily increasing. However, administrative formalities across borders are generally considerably more complicated than within each Member State. For this reason this text aims to simplify the cross-border recognition of public documents and to reduce the number of documents needing certified translation.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Les parlementaires européens doivent constamment avoir à l’esprit la nécessité d’adopter des normes protectrices lorsque cela est nécessaire mais aussi de réduire les règles et dispositions légales lorsque ces dernières n’ont pas/plus d’utilité. J’ai donc voté pour ce rapport qui réduit la charge administrative qui pèse sur les entrepreneurs et les citoyens se rendant dans un autre État membre.

 
  
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  Elena Băsescu (PPE), în scris. - Deși am votat în favoarea raportului, trebuie să menționez că aprobarea Regulamentului în actuala sa formă riscă să producă incertitudine juridică și să crească riscul de fraude. Cu toții ne dorim să simplificăm procedurile administrative și birocratice pentru cetățenii europeni, însă acest lucru nu se poate face cu orice preț și sacrificând, până la urmă, chiar interesul cetățenilor. Cred că, în urma negocierilor cu Consiliul, va trebui clarificat ce fel de documente din domeniul imobiliar vor face obiectul simplificării procedurilor de certificare pentru conformitate. Obiectivul final trebuie să rămână garantarea unui climat de securitate juridică pentru cetățenii europeni.

 
  
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  Fabrizio Bertot (PPE), per iscritto. - Abbiamo votato a favore di questo provvedimento perché va nella direzione che da sempre auspichiamo noi parlamentari del PPE, ossia quella della semplificazione amministrativa.

Questa proposta di regolamento infatti elimina l'eccesso di burocrazia e conferisce un significato al principio di fiducia reciproca, riducendo i costi per i cittadini europei e le imprese. L'introduzione di moduli standard multilingue dell'Unione semplificherà la vita di cittadini ed imprese che svolgono attività transfrontaliere. La modulistica multilingue è fondamentale, perché consentirà ad ognuno di ritirare presso le autorità del proprio paese certificati e atti pubblici secondo moduli standard che saranno poi validi in tutti gli Stati membri, senza essere costretti a nuove trafile burocratiche e alla produzione di nuovi certificati.

Un passo in avanti verso una più completa integrazione europea.

 
  
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  Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. - Condivido le posizioni contenute nella relazione Rapkay sulla proposta di regolamento che promuove la libera circolazione di cittadini e imprese semplificando l'accettazione di alcuni documenti pubblici nell'Unione europea.

Le proposte contenute in questo testo faciliteranno la circolazione e l'accettazione di alcuni documenti emessi in uno Stato membro destinati all'uso in un altro Stato membro, con una contestuale semplificazione della vita di ogni cittadino dell'UE.

 
  
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  Philippe Boulland (PPE), par écrit. – J'ai voté pour la proposition de règlement qui vise à favoriser la libre circulation des citoyens et des entreprises en simplifiant l'acceptation de certains documents publics dans l'Union européenne. À ce stade, il n'y a pas d'accord entre le Parlement européen et le Conseil. C'est la raison pour laquelle le rapporteur a décidé de mettre aux voix la position du Parlement en première lecture. La proposition de règlement prévoit, entre autres, l'utilisation transfrontière des copies simples et des traductions non officielles.

 
  
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  Antonio Cancian (PPE), per iscritto. - Ho sostenuto la proposta poiché essa ha come obiettivo quello di facilitare la libera circolazione dei documenti pubblici all'interno dell'UE, semplificando di conseguenza la vita ai cittadini e alle imprese.

Riducendo ogni eccesso di burocrazia e conferendo significato al principio di fiducia reciproca, la relazione comporta l'abolizione degli onerosi requisiti di autenticazione e delle altre inutili formalità riguardanti l'accettazione di alcuni documenti pubblici. Ritengo, infatti, che all'interno dell'UE il riconoscimento reciproco debba essere la norma, nell'interesse di noi cittadini e dell'economia.

 
  
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  Maria Da Graça Carvalho (PPE), por escrito. - Considero que a presente proposta é de extrema importância para a livre circulação dos cidadãos.

 
  
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  Minodora Cliveti (S&D), în scris. - Propunerea Comisiei prevede că regulamentul este aplicabil doar formalităților vizând anumite documente oficiale, în special actele de stare civilă. Este importantă necesitatea definirii exacte a domeniului de aplicare, iar actuala delimitare a acestuia este prea restrictivă. Cetățenii raportează deseori probleme legate de acceptarea actelor oficiale, care, totuși, nu se limitează la actele de stare civilă, cu toate că multe probleme apar în special în acest context.

Reducerea formalităților transfrontaliere suplimentare constituie o măsură importantă, menită să faciliteze libertatea de circulație a cetățenilor. Propunerea poate fi considerată un mare pas înainte pentru cetățenii europeni. Aceasta elimină birocrația excesivă și dă un sens principiului încrederii reciproce. Taxele pentru cetățeni și întreprinderi vor fi reduse și, în același timp, se stabilește un sistem de asistență reciprocă pentru a putea evita mai bine fraudele. Introducerea formularelor-tip multilingve ale UE vor simplifica viața cetățenilor și a întreprinderilor active la nivel transnațional și vor contribui la reducerea birocrației.

 
  
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  Christine De Veyrac (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur de ce texte, qui prévoit la simplification des formalités relatives à l’acceptation transfrontalière des documents publics. À l’heure où près de 12 millions de citoyens vivent dans un État dont ils ne sont pas ressortissants, l’introduction de formulaires types multilingues de l’Union concernant la naissance, le décès ou le mariage permet de garantir un meilleur accès à l’administration.

 
  
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  Ioan Enciu (S&D), în scris. - Regulamentul pe care l-am votat vizează promovarea liberei circulații a cetățenilor și întreprinderilor prin simplificarea acceptării anumitor documente oficiale în Uniunea Europeană. Acest text legislativ reprezintă un prim pas spre o reformă a formalităților transfrontaliere, necesară în condițiile în care peste 14 milioane de cetățeni ai Uniunii Europene trăiesc în alte state membre decât cel de origine. Noile prevederi vizează renunțarea la certificarea pentru conformitate, autentificarea prin apostilă, copiile legalizate și traducerile autorizate. Totodată, introducerea formularelor-tip multilingve pentru situațiile cele mai frecvente (cum sunt actele de stare civilă și cele de studii) va reduce birocrația excesivă și taxele pentru cetățeni.

Întrucât e vorba de un domeniu de aplicare deocamdată delimitat restrictiv, susțin ideea extinderii sferei de eliminare a formalităților suplimentare. Într-un cadru economic și juridic comun, recunoașterea reciprocă a actelor, fără alte formalități, trebuie să devină o normă general aplicabilă. Este în interesul cetățenilor și al economiei. Și e, nu în ultimul rând, o aplicare a principiului încrederii reciproce, care trebuie să guverneze spațiul unic european.

 
  
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  Edite Estrela (S&D), por escrito. - Votei favoravelmente este relatório por contribuir para a redução da burocracia para cidadãos e empresas que decidam deslocar-se entre países da UE. Esta medida vai reforçar o princípio fundamental da livre circulação através da simplificação dos processos de autenticação de certos documentos públicos, tais como certidões de nascimento ou casamento.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. - Segundo dados do Eurostat, em 2011, havia cerca de 12 milhões de cidadãos da União a residir num outro Estado-Membro. Acrescem os muitos outros que residem temporariamente noutro Estado-Membro da UE por motivos de estudos, de trabalho ou simplesmente férias. Para todos eles, a simplificação da aceitação de documentos públicos é uma necessidade para a eliminação de obstáculos burocráticos. Para além disso, a aceitação no espaço da UE de documentos públicos emitidos pelos Estados-Membros permitirá facilitar a liberdade de circulação dos cidadãos e potenciar a circulação de estudantes e profissionais. Por isso mesmo, e garantindo todas as condições de segurança e de reciprocidade, apoio a proposta de simplificação da aceitação de certos documentos públicos.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. - Esta proposta da Comissão é de extrema importância para a liberdade de circulação e o reforço da cidadania europeia. Na verdade, segundo as estimativas do Eurostat, em 2011, havia cerca de 12 milhões de cidadãos da União a residir num Estado-Membro que não o seu Estado de origem. Muitos mais ainda residem temporariamente noutro Estado-Membro da UE – por exemplo, por motivos de estudos, de trabalho ou simplesmente de férias. É necessário eliminar, ou pelo menos reduzir, as dificuldades e obstáculos burocráticos sentidos por estes cidadãos no contacto com a administração do Estado-Membro de acolhimento. Além disso, esses contactos com a administração são ainda dificultados pelo facto de, frequentemente, se tornar necessário ultrapassar óbices acrescidos quando se apresentam documentos de outros Estados Membros, podendo ser exigidas, por exemplo, traduções certificadas ou uma apostila. Trata se de formalidades que, para além de muito demoradas, também podem tornar-se, em alguns casos, bastante onerosas, tanto para os cidadãos como para as empresas. Votei favoravelmente este regulamento que pretende reduzir a burocracia e simplificar. Note-se que este regulamento apenas diz respeito a formalidades e não ao reconhecimento de factos ou relações jurídicas com origem noutros Estados-Membros.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. - Este regulamento tem o objetivo de reduzir as formalidades transfronteiriças relativamente a documentos para facilitar a liberdade de circulação dos cidadãos. Não prevê que um Estado-Membro seja obrigado a reconhecer o conteúdo de um documento de outro Estado-Membro, mas sim que os Estados não exijam formalidades adicionais para a apresentação do documento, por exemplo, sob a forma de uma tradução certificada. O relator considera insuficiente a proposta da Comissão que prevê que o regulamento se aplique apenas a determinados documentos públicos, sobretudo documentos relativos ao estado civil. Propõe assim que este regulamento abranja documentos de identificação pessoal, certificados de estudos, comprovativos de deficiência, bem como documentos fiscais e da segurança social. Propõe que se aceitem cópias simples de um documento e, no caso das cópias certificadas, defende que estas devam ser válidas em todos os Estados-Membros. Propõe ainda a criação de dez novos formulários multilingues da União Europeia que abranjam aqueles que considera serem os casos problemáticos mais frequentes: nome, filiação, adoção, divórcio, dissolução de uma parceria registada, nacionalidade, inexistência de registo criminal, residência, nível de estudos e deficiência. Por considerarmos que estas medidas vão no sentido de facilitar e simplificar a vida dos cidadãos que viajam para outro Estado-Membro que não o seu, votámos favoravelmente.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne - Jedným zo základných pilierov Európskej únie je voľný pohyb osôb. Zjednodušovanie pohybu občanov Európskej únie odstraňovaním rôznych administratívnych prekážok a zvyšovanie šance na lepšie uplatnenie v cudzom členskom štáte je prioritou Európskej komisie. Zo štúdií vyplýva, že 12 miliónov občanov Európskej únie žije v inom členskom štáte z dôvodu štúdia alebo práce. Pre týchto ľudí je oveľa zložitejšie vyrovnať sa s administratívnou záťažou miestnej štátnej správy vo forme overeného prekladu alebo apostily. Európska komisia uvažuje aj nad zrušením úradne overenej kópie, ktorá sa v súčasnosti považuje za formalitu, pretože je časovo aj finančne pomerne náročná. Právna istota stráca význam v dôsledku moderných technológií a overená kópia už nepredstavuje absolútnu ochranu pred rizikom falšovania dokumentov. Overenie kópií je možné nahradiť aj inými postupmi v prípade pochybností, ako napríklad možnosť úradu požiadať o predloženie originálu alebo uplatniť inštitút vzájomnej pomoci. Zjednodušovanie prijímania verejných listín výrazným spôsobom znižuje byrokraciu a poplatky pre občanov.

 
  
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  Lorenzo Fontana (EFD), per iscritto. - La relazione riguarda la proposta di regolamento che favorisce la libera circolazione di cittadini ed imprese, agevolando l'accettazione di documenti pubblici nell'UE.

L'obiettivo è quello di ridurre la burocrazia per il riconoscimento di alcuni documenti pubblici in uno Stato membro diverso (ad esempio certificato di nascita, certificato di matrimonio; per le imprese, invece, i certificati che attestino la loro forma giuridica). Per fare ciò, viene quindi proposto che questo tipo di certificazione venga riconosciuta in tutti i paesi dell'Unione, senza bisogno di conferma dal ministero degli Esteri e della Giustizia.

Esprimo voto favorevole al testo in quanto questa semplificazione permetterebbe ai cittadini e alle imprese un risparmio sia in termini economici sia in termini di tempo.

 
  
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  Elisabetta Gardini (PPE), per iscritto. - I cittadini si lamentano giustamente degli intoppi burocratici e amministrativi che incontrano nella vita di tutti i giorni.

Stando alle indicazioni della Commissione, che ha identificato venti criticità legate a formalità amministrative, è necessario semplificare. Condivido in pieno questa linea. Questi intoppi rallentano la vita dei cittadini ma soprattutto il lavoro delle imprese. Penso alle ore perse per ottenere o farsi riconoscere carte d'identità, titoli di studio, certificati di invalidità, documenti fiscali e di sicurezza sociale.

L'introduzione dei moduli standard multilingue dell'Unione semplificherà la vita dei cittadini e delle imprese che svolgono un'attività transfrontaliera e contribuirà alla riduzione della burocrazia. Per non parlare poi della riduzione dei costi, un aspetto che con l'attuale crisi economica non è secondario.

 
  
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  Sylvie Guillaume (S&D), par écrit. – Plus de 14 millions de citoyens européens travaillent et vivent en Europe dans un autre pays que le leur et sont régulièrement confrontés à des tracasseries administratives. C'est pour mettre fin à cette situation que je me suis prononcée en faveur du rapport de mon collègue Bernhard Rapkay, qui vise à simplifier la reconnaissance transnationale de documents officiels et à simplifier le nombre de documents nécessitant une traduction certifiée. Grâce à ce texte que je souhaite voir adopté par le Conseil, les administrations nationales de l’Union devraient par exemple accepter des traductions non certifiées de diplômes scolaires, certificats de résidence ou encore droits de propriété intellectuelle. En tant que parlementaire européen, mon rôle est d'aider les citoyens européens dans leur vie quotidienne, et cela passe notamment par la suppression de tout obstacle administratif inutile, fastidieux et cher, entre autres en faisant davantage appel à des formulaires européens multilingues à usage transnational, ce qui permettrait de résoudre le problème de traduction, comme c'est déjà le cas pour les formulaires électroniques courants utilisés aux fins de la sécurité sociale.

 
  
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  Małgorzata Handzlik (PPE), na piśmie. - Przyjęte dzisiaj sprawozdanie w sprawie promowania swobodnego przepływu poprzez uproszczenie przyjmowania określonych dokumentów urzędowych ma duże znaczenie dla obywateli Unii Europejskiej. Dzięki swobodzie przemieszczania się czy podjęcia pracy wielu Europejczyków mieszka czy też przebywa tymczasowo, przykładowo ze względu na studia, pracę lub po prostu w celach wypoczynkowych, w państwie członkowskim UE innym niż ich kraj ojczysty.

Wszystkie te osoby mogą mieć kontakt z administracją państwa członkowskiego, na terenie którego przebywają, bądź w kwestiach podatkowych, bądź dotyczących systemu ubezpieczenia społecznego, czy jak na przykład studenci – z administracją uczelni, a tutaj może pojawić się szereg barier biurokratycznych. Administracja może zażądać uwierzytelnionego tłumaczenia dokumentów lub apostille, a to wiąże się nie tylko z koniecznością sporego zaangażowania, ale także z kosztami dla obywateli.

Te kwestie mają podstawowe znaczenie dla rynku wewnętrznego, ponieważ wpływają na funkcjonowanie w praktyce podstawowych swobód unijnych. Formalności natury administracyjnej zniechęcają wielu obywateli do przeprowadzki do innego państwa członkowskiego.

Poparłam sprawozdanie, ponieważ dzięki zniesieniu dodatkowych formalności wymaganych w sytuacjach transgranicznych jest ono ważnym krokiem mającym na celu ułatwienie obywatelom korzystania z przysługującej im swobody przemieszczania się.

 
  
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  Eduard-Raul Hellvig (ALDE), în scris. - Simplificarea acceptării anumitor documente oficiale între statele membre a fost una dintre prioritățile susținute de Parlament în cadrul Programului Stockholm și consider că este un progres absolut necesar pentru încurajarea liberei circulații a cetățenilor. Formalitățile administrative complicate și costisitoare din cauza apostilei și a copiilor legalizate frânează în multe cazuri libera circulație sau lasă un gust amar celor care decid totuși să se stabilească într-un alt stat membru.

În mod evident, aceasta nu înseamnă că nu mai trebuie să existe cerințe legale care să garanteze autenticitatea documentelor care țin de statutul legal al persoanei. Însă consider că niște proceduri simplificate și o cooperare administrativă mai eficientă între autoritățile naționale prin intermediul sistemului de informare al pieței interne pot garanta încrederea reciprocă a autorităților statelor membre.

În ceea ce privește categoriile de documente publice vizate de acest regulament, există într-adevăr anumite documente cum sunt actele de vânzare-cumpărare, convențiile matrimoniale sau alte acte mai complexe care presupun acordul de voință și care au nevoie de controlul de legalitate preventiv efectuat de notarul public. Din acest motiv, am susținut modificarea regulamentului în sensul eliminării aplicării sale la actele complexe și a limitării la extrasele din registrele publice.

 
  
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  Jim Higgins (PPE), in writing. - I voted in favour of this resolution because it facilitates freer, better circulation of information and public documents within the EU, which simplifies the life of citizens and businesses.

 
  
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  Brice Hortefeux (PPE), par écrit. – L’un des succès de la construction européenne trop sous-estimé est la libre circulation des travailleurs. Concrètement, toute personne se déplaçant dans un autre État membre pour y exercer une profession ne doit pas rencontrer d’obstacle administratif ni dans son quotidien du moment qu’elle respecte les règles dudit État. Cependant, ce projet de marché commun n’est pas achevé. Des obstacles subsistent. C’est pourquoi, en tant que législateurs, nous nous efforçons de faciliter la circulation des citoyens et des entreprises, tout en gardant à l’esprit que la simplification et la facilitation ne doivent pas être synonymes de permissivité et de complaisance. Le projet de simplifier l’acceptation de certains documents publics est un objectif louable si, corrélativement, les contrôles ne sont pas relâchés. C’est cette prudence qui m’a conduit à soutenir deux amendements limitant le champ d’application du règlement en cours d’examen aux seuls documents en provenance des registres officiels des États membres. L’utilisation transfrontalière de copies simples et de traductions non officielles, comme le préconise le rapport de M. Rapkay, accroît les risques d’abus et d’usurpation d’identité. Le Parlement doit redoubler de vigilance à chaque étape de la procédure législative. Les citoyens ne lui pardonneraient pas son absence de fermeté.

 
  
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  Ian Hudghton (Verts/ALE), in writing. - I voted in favour of this report. The proposal facilitates the freedom of movement whilst respecting individual nations’ legal systems. It is a shame that the freedom of movement at the heart of this proposal is currently threatened in Scotland by the determination of London-based politicians to remove the UK from the EU.

 
  
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  Juozas Imbrasas (EFD), raštu. - Pritariau balsuodamas, kadangi pasiūlymu suteikiama didelės naudos ES piliečiams. Juo panaikinamos biurokratinės kliūtys ir realizuojamas abipusio pasitikėjimo principas. Sumažinami mokesčiai, tenkantys piliečiams ir bendrovėms, bei tuo pat metu sukuriama administracinės pagalbos sistema, kuria būtų galima geriau apsisaugoti nuo sukčiavimo. Šiuo pasiūlymu jokiu būdu nėra suderinama valstybių narių esminė teisė atitinkamose srityse. Nėra nurodoma, kad valstybė narė privalo pripažinti kitoje valstybėje narėje išduotą pažymą. Čia kalbama apie papildomų tarpvalstybinių formalumų panaikinimą. Dokumentų legalizavimui ir apostilei turėtų būti panaikinti formalumai. Abejonių atveju institucijos gali arba paprašyti administracinės pagalbos, arba reikalauti pateikti dokumento originalą arba patvirtintą kopiją. Tokiu atveju būtina priimti ir kitoje valstybėje narėje patvirtintą kopiją. Išimtis taikoma įrašams į registrus, už kurių teisingumą valstybė atsako finansiškai. Dėl patvirtintų vertimų: siūloma bendrai priimti nepatvirtintus vertimus. Abejonių atveju galima pareikalauti oficialaus arba patvirtinto vertimo. Vienoje valstybėje narėje patvirtinta kopija privalo galioti visose kitose valstybėse narėse. Sukuriamos daugiakalbės standartinės ES formos – dešimt papildomų daugiakalbių ES formų, siekiant kaip galima plačiau apimti visus problemų keliančius atvejus.

 
  
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  Cătălin Sorin Ivan (S&D), in writing. - The proposal aims to overcome a serious obstacle that citizens who move across borders have to face. An increasing number of EU citizens live in a Member State which is not their own and have to face difficulties and delays in the acceptance of certain public documents. The commission’s proposal was strengthened by the rapporteur with significant points, of which I will underline two: an increase in the number of public documents covered by the proposal, for example documents relating to immigration status and health, including recognised disability; and the introduction of additional multilingual EU forms for cross-border use, for example for educational certificates. I voted in favour of this report.

 
  
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  Philippe Juvin (PPE), par écrit. – J'ai soutenu le rapport de mon collègue Bernhard Rapkay visant à favoriser la libre circulation des citoyens et des entreprises en simplifiant l'acceptation de certains documents publics dans l'Union européenne. Avec ce rapport, il s'agit d'alléger les exigences de légalisation des documents officiels et d'harmoniser les règles qui s'y rapportent, tout en maintenant un haut niveau de sécurité juridique. Ce texte a été très largement adopté, par 573 voix pour, 62 voix contre et 44 abstentions. Je me félicite de cette adoption.

 
  
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  Jarosław Kalinowski (PPE), na piśmie. - Europa stała się mobilna. Zasada swobodnego przepływu osób funkcjonuje znakomicie, umożliwiając naszym obywatelom podjęcie pracy, studiów, czy też po prostu przeprowadzkę do dowolnego z państw członkowskich. Jest to niewątpliwie zasługa spełniającej swe najważniejsze założenia Unii Europejskiej, a jako poseł do Parlamentu Europejskiego jestem z tego osiągnięcia niezwykle dumny. Dzięki tej wymianie kulturowej poszerzamy swoje horyzonty: nie tylko poznajemy zwyczaje i sposób życia innych narodowości, ale uczymy się też nowych sposobów rozwiązywania problemów, oglądamy wiele rzeczy z zupełnie innej perspektywy i prędzej czy później dostrzegamy, jak wiele korzyści taka wymiana doświadczeń może przynieść.

Dlatego niezwykle ważne jest, aby Europejczycy mieli jak najmniej trudności z procedurami administracyjnymi, niezbędnymi do komfortowego pobytu za granicą, czy to w celach służbowych, naukowych, czy np. turystycznych. Niniejsze sprawozdanie proponuje m.in. wprowadzenie uniwersalnych, wielojęzycznych formularzy, ułatwiających postępowanie administracyjne o charakterze międzynarodowym, sugeruje też pewne rozwiązania kwestii akceptacji dokumentów tłumaczonych w innym kraju niż ten, gdzie zostają przedstawione. Autor pragnie również ograniczyć koszty ponoszone zarówno przez interesantów, jak i organy administracyjne, a także zmniejszyć ilość potencjalnych oszustw i promować wzajemne zaufanie.

 
  
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  Jan Kozłowski (PPE), na piśmie. - Głosowałem za przyjęciem sprawozdania posła Rapkaya, gdyż uważam je za ważny krok w kierunku wprowadzenia ułatwień i zniesienia niepotrzebnych formalności w swobodnym przepływie osób. Kwestia ta dotyczy wielomilionowej rzeszy obywateli Unii, którzy mieszkają na stałe lub przebywają czasowo w innym państwie członkowskim niż ojczysty. Dla tych ludzi istniejące bariery natury administracyjnej, skomplikowane i nierzadko kosztowne, często zniechęcają do osiedlenia się lub prowadzenia działalności gospodarczej za granicą. Zdaję sobie sprawę, iż kwestia jest skomplikowana i nie wszystkie proponowane zmiany mogą zostać wprowadzone z dnia na dzień, jednak uważam to sprawozdanie za dość wyważone i rozsądne. Zgadzam się ze sprawozdawcą, iż na wspólnym rynku wewnętrznym powinna mieć zastosowanie zasada wzajemnego zaufania i w związku z tym kopie poświadczone za zgodność z oryginałem przygotowane w jednym państwie członkowskim powinny zachować ważność we wszystkich krajach Wspólnoty. Uważam także za zasadne przyjmowanie tłumaczeń nieuwierzytelnionych, a w razie potrzeby przygotowania tłumaczenia uwierzytelnionego jego koszty powinien ponosić wnioskujący o to organ.

 
  
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  Edvard Kožušník (ECR), písemně. - Považuji původní návrh Komise za optimálně vyvážený. Původní návrh jde správným směrem a zjednoduší život mnoha občanům, zejména těm, kteří žijí či vykonávají nějaké aktivity v jiném členském státě, případně žijí ve smíšených manželstvích. Stejně tak za velmi přínosné považuji zavedení vícejazyčných formulářů v matričních věcech. Pokud myslíme budování vnitřního trhu skutečně vážně, tak zrušení legalizace veřejných listin pro použití v cizině je jedním z nevyhnutelných kroků. Bavíme se však o rozsahu působnosti tohoto nařízení. Původní návrh Komise navrhoval, aby se nařízení vztahovalo na listiny prokazující osobní stav, listiny vztahující se k duševnímu vlastnictví a k nemovitostem. Nepovažuji proto za šťastné, když Evropský parlament navrhuje rozšířit působnost nařízení i na listiny týkající se daňových věcí, nároků ze sociálního zabezpečení, občanských a volebních práv, zdravotního stavu, školní docházky či dokonce podpisů fyzické osoby. Toto rozšíření může pozitivní účinky nařízení významně oslabit, vystavujeme se tak zvýšenému riziku falzifikátů těch typů listin, které nemají ustálenou či předepsanou formu. Což v konečném důsledku sníží právní jistotu občanů. Z tohoto důvodu jsem se zdržel hlasování.

 
  
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  Jacek Olgierd Kurski (EFD), na piśmie. - Swobodny przepływ osób jest jedną z czterech najważniejszych swobód Unii Europejskiej. Jedną z największych przeszkód dla tej swobody jest nadmierna biurokracja, z jaką spotykają się obywatele i przedsiębiorcy. Biurokracja ta przejawia się w nadmiernie zaostrzonych warunkach, jakie muszą spełniać poszczególne dokumenty, których żąda się do przedstawienia w celu załatwienia określonej sprawy. Taka sytuacja stoi w sprzeczności nie tylko z zasadą swobody przepływu obywateli, ale również z zasadą swobody prowadzenia działalności gospodarczej, co z kolei ma ogromny wpływ na swobodę przepływu kapitału, usług i pracy. Nadmierne obostrzenia godzą zatem w najważniejsze swobody, które są fundamentem wolnego rynku Unii Europejskiej. Wprowadzenie przepisów liberalizujących wymogi w zakresie przyjmowania określonych dokumentów urzędowych pozwoli na odblokowanie tej swobody oraz bezsprzecznie skróci czas oczekiwania co do załatwienia konkretnych spraw obywateli.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. - Secondo gli ultimi dati Eurostat, nel 2011 circa 12 milioni di cittadini europei abitavano in uno Stato membro diverso dal proprio paese di origine.

A questi numeri si aggiungo poi quelli, altrettanto importanti, di chi vive all'estero all'interno dell'UE per un periodo di tempo limitato, come è il caso di studenti o lavoratori. Seguendo le indicazioni pubblicate dalla Commissione con un apposito documento strategico, in cui venivano evidenziate le critiche principali al mercato interno sollevate da cittadini ed imprese, gran parte di queste erano dirette alle difficoltà di tipo amministrativo e burocratico.

Ritengo pertanto che il voto odierno, volto a semplificare le procedure amministrative e l'accettazione di alcuni documenti pubblici, sia un passo decisivo verso una maggiore facilità di vita per i milioni di cittadini europei che devono spesso confrontarsi con la burocrazia di un paese dell'UE diverso dal proprio paese di origine.

 
  
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  Bogusław Liberadzki (S&D), na piśmie. - Projekt rozporządzenia ma na celu ograniczenie formalności i wprowadzenie ułatwień dla obywateli, którzy często przekraczają granicę. Obecnie duża liczba obywateli UE mieszka w państwie członkowskim innym niż ich własne, a ich liczba stale rośnie. Często zdarza się, że formalności administracyjne są bardzo skomplikowane. Obywatele mogą mieć dokumenty zalegalizowane przez władze jednego państwa członkowskiego, jednak nadal być zobowiązani do płacenia za tłumaczenia przysięgłe lub przedstawienia uwierzytelnionych kopii oficjalnych dokumentów. Najważniejsze są potrzeby obywateli, a nie urzędników państwowych, powinniśmy nadal dążyć do usprawniania swobodnego przepływu osób i ograniczania biurokracji.

 
  
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  Monica Luisa Macovei (PPE), în scris. - Conform datelor publicate de Eurostat, 12,8 milioane de cetățeni ai Uniunii trăiau în alt stat decât statul lor de origine în anul 2011. Practicile administrative din statele membre sunt de multe ori obstacole birocratice suplimentare pentru libera circulație a cetățenilor Uniunii. Introducerea unor formulare-tip în mai multe limbi pentru cetățenii care se mută în alt stat membru va reduce formalitățile transfrontaliere, costurile publice și pe cele ale oamenilor.

Susțin propunerea Comisiei pentru utilizarea sistemului de informare al pieței interne ca instrument de cooperare administrativă pentru a simplifica procedurile administrative, pentru a evita tentativele de fraudă și pentru a elimina birocrația excesivă. Un studiu de impact realizat de Comisia Europeană prevede o scădere a costurilor cu aproximativ 75-100 de milioane de euro, dacă acest sistem ar fi utilizat în toate statele membre.

 
  
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  Светослав Христов Малинов (PPE), в писмена форма. - Скорошно проучване на „Евробарометър” показа, че гражданите на страните членки идентифицират именно свободата на придвижване като едно от основните постижения на интеграцията. Няколко милиона души в ЕС живеят в страна, различна от държавата им по произход. Значителен процент от фирмите оперират на територията на повече от една от страните в Съюза. В същото време те често изпитват трудности да се ориентират в процедурите, изискванията за заверени преписи от документи и дългите срокове за изготвянето им. Нещо повече, тези процедури струват милиони евро годишно.

Настоящият доклад цели опростяване на административните процедури за гражданите и бизнеса в рамките на ЕС. В обхвата му са включени освобождаването на официални документи от нуждата да бъдат легализирани, приемането на незаверени копия или преводи, изработването на стандартни за ЕС формуляри и документи, както и подобряването на административното сътрудничество между страните чрез създаване на механизъм за проверка на автентичността на документите. Облекчаването на формалностите и избягването на тежките процедури по признаването на официални документи е стъпка в правилната посока и за това свидетелства подкрепата, с която бе гласуван. Вярвам, че гласуваният днес текст ще подобри осезаемо живота и работата на милиони европейски граждани.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. - I voted in favour of this resolution because the free movement of people within the EU is very important. It is also important that we make this process equally easy and inexpensive for citizens and national authorities. Cross-border movement is still seen as more complicated than movement within one Member State, but we should try to make it as transparent and fair as we can.

 
  
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  Clemente Mastella (PPE), per iscritto. - Questa proposta è di un'importanza cruciale per i cittadini e per le imprese UE in quanto intende promuovere e favorire la loro libera circolazione semplificando il riconoscimento di alcuni documenti pubblici di tipo amministrativo, eliminando cioè tutta una serie di onerose formalità, quali le traduzioni certificate e le postille.

È bene sottolineare, però, che questa proposta di regolamento non intende armonizzare assolutamente il diritto sostanziale degli Stati membri nei settori coinvolti: non viene prescritto che uno Stato membro debba riconoscere il contenuto di un documento proveniente da un altro Stato membro; si tratta solo di eliminare le formalità transfrontaliere supplementari, soprattutto per gli atti di stato civile.

Riteniamo, infatti, che in uno spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia, queste formalità non dovrebbero più essere necessarie, in quanto un riconoscimento reciproco senza ulteriori formalità dovrebbe essere la norma, e ciò nel generale interesse dei cittadini e dell'economia.

Per evitare possibili tentativi di frode, sosteniamo la proposta della Commissione di utilizzare il sistema di informazione del mercato interno (IMI) per l'assistenza amministrativa, già utilizzato in ambito economico, che permette, in caso di dubbio, all'autorità dello Stato membro ricevente di chiedere aiuto alle autorità dello Stato di rilascio.

 
  
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  Véronique Mathieu Houillon (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur de ce rapport concernant la reconnaissance de documents publics lorsque les citoyens circulent dans l’Union européenne. Ainsi, je me réjouis de la position du Parlement destinée à faciliter le quotidien des citoyens européens qui résident dans un autre État membre, ils sont près de 12 millions lors de leurs contacts avec l’administration de leur pays de résidence.

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Cette proposition de règlement vise à simplifier les formalités transfrontalières afin de faciliter la liberté de circulation des citoyens et des entreprises. Sont concernés par ces dispositions: traduction certifiée, apostilles et autres moyens de reconnaissance des documents d'état-civil. Le principe de confiance mutuelle sera ainsi appliqué, tandis que l'introduction de formulaires types multilingues de l'Union européenne facilitera la vie des citoyennes et des citoyens et des entreprises opérant à l'étranger. Je vote pour.

 
  
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  Nuno Melo (PPE), por escrito. - A presente proposta é fundamental para a promoção da livre circulação dos cidadãos da União. O Eurostat refere que, em 2011, havia cerca de 12 milhões de cidadãos da União a residir num Estado-Membro que não o seu Estado de origem. Muitos mais ainda residem temporariamente noutro Estado-Membro da UE – por exemplo, por motivos de estudos, de trabalho ou simplesmente de férias. É possível que todas estas pessoas, mais tarde ou mais cedo, tenham de entrar em contacto com as autoridades administrativas do país que visitam ou no qual residem – os turistas com o sistema de saúde, os estudantes com a administração das universidades, os trabalhadores com as autoridades fiscais e a segurança social, etc. Para os cidadãos de outro Estado-Membro, esse contacto está frequentemente associado a maiores dificuldades e a mais obstáculos burocráticos. Com esta proposta, pretende-se simplificar e eliminar os constrangimentos que os cidadãos enfrentam quando residem num Estado-Membro que não o seu.

 
  
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  Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. - He votado a favor del presente informe puesto que supone una mejora en las condiciones de vida de muchos ciudadanos europeos que han migrado de un Estado miembro a otro dentro de la Unión Europea. El informe trata sobre la simplificación de la aceptación, por parte de las instituciones de todos los Estados miembros, de ciertos documentos oficiales. Hasta ahora se exigía la traducción y autenticación oficial de todos y cada uno de los documentos oficiales. Esto supone unos inmensos costes para muchos ciudadanos que deben incluso retornar a sus países tan solo para poder demostrar la veracidad de un documento público oficial en su Estado de origen. Con este informe se obliga a los Estados a aceptar ciertos documentos oficiales con menores requisitos acreditativos; es por esto por lo que he votado a favor del presente informe.

 
  
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  Louis Michel (ALDE), par écrit. – La mobilité de douze millions citoyens de l’Union qui étudient, qui travaillent ou qui vivent dans un État membre dont ils ne sont pas ressortissants est non seulement une réalité mais aussi un droit fondamental, reconnu dès le traité de Rome en 1957. Dans sa résolution relative au programme de Stockholm 2009, le Parlement européen a appelé à adopter un «système européen simple et autonome de suppression de l’obligation d’obtenir la légalisation des actes», en respectant les droits énoncés dans la charte droits fondamentaux par l’Union et la politique de la «justice au service de la croissance». Dès lors, il était temps de simplifier l'acceptation de certains documents publics, comme les cartes d'identité, les diplômes, la preuve d'un handicap, les documents fiscaux et de sécurité sociale. La libre circulation des personnes, pilier du marché unique contribuant à la croissance économique de l'Union, est incontestablement un des grands succès de la construction européenne qu'il faut continuer à encourager et à soutenir.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. - This agreement will ensure that public documents throughout Europe are simplified, allowing for greater access and also allowing for easier mobility. I have voted in favour as I believe these are good aims to achieve in order to have a better integration process.

 
  
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  Andreas Mölzer (NI), schriftlich. - Natürlich kommt es beim Kontakt mit Verwaltungsapparaten, dem Gesundheitssystem, der Steuerbehörde oder der Sozialversicherung immer wieder zu Problemen. Die Systeme der Ausbildung & Co. sind nun einmal häufig noch sehr verschieden ebenso wie die gesellschaftlichen Entwicklungen. Keinesfalls darf dies jedoch zum Vorwand genommen werden, um einem Mitgliedstaat vorzuschreiben, den Inhalt einer Urkunde aus einem anderen Mitgliedstaat ungeprüft anerkennen zu müssen, oder auch nur über die Hintertüre Familienbindungen, die in einem Land anerkannt sind, ebenfalls anerkennen zu müssen, obgleich es im betreffenden Land keinerlei rechtliche Grundlagen dafür gibt. Der vorliegende Bericht könnte die Türe dazu einen Spalt breit öffnen, der dann über den EuGH-Umweg zum sperrangelweit geöffneten Scheunentor avanciert. Um dies zu verhindern, spreche ich mich gegen den vorliegenden Bericht aus.

 
  
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  Vital Moreira (S&D), por escrito. - Não se pode deixar de sublinhar a importância do Relatório Rapkay sobre a aceitação transfronteiriça de documentos públicos (nomeadamente certidões notariais e registrais), no seio da UE. O pilar fundamental do mercado interno e a cidadania europeia - que são as duas grandes conquistas da integração europeia - é a liberdade de circulação em todo o território da União para trabalhar, para instalar uma empresa, para estudar, para residir. Mas a liberdade de circulação tem sido constrangida, entre outros obstáculos, pela dificuldade em fazer valer os documentos públicos de um Estado-Membro no território de outro, por exigências burocráticas como a tradução oficial ou a validação oficial no Estado de destino ("apostila"). A eliminação desses procedimentos e a sua substituição por mecanismos alternativos não facilitam somente a vida das pessoas e das empresas mas contribuem também para dificultar a falsificação de documentos e a fraude. Por isso, esta iniciativa legislativa constitui um efetivo passo em frente na integração europeia.

 
  
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  Radvilė Morkūnaitė-Mikulėnienė (PPE), raštu. - Viena iš ES ypatybių – laisvas asmenų judėjimas, kurio užtikrinimas yra būtinas, siekiant tinkamo ES funkcionavimo. Tačiau ši sritis vis dar susiduria su įvairiais administraciniais formalumais, kurie apsunkina ES piliečių galimybes pasinaudoti laisvo asmenų judėjimo teikiamomis galimybėmis, pvz.: reikalaujama patvirtintų vertimų ar kopijų, nepripažįstami patvirtinti vertimai atlikti kitoje ES šalyje ir pan. Teikiami pasiūlymai supaprastina administracinę naštą ES piliečiams, susijusią su viešųjų dokumentų pripažinimu, todėl palaikau šį pranešimą. Manau, kad siūlymas taikyti daugiakalbes formas, kuomet reikia pagrįsti teisinius faktus (gimimo datą, skyrybas ar pan.), leistų supaprastinti administracines procedūras bei mažintų nesklandumus skirtingose ES šalyse, o kartu leistų lengviau pasinaudoti laisvo asmenų judėjimo teikiamomis galimybėmis.

 
  
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  Rareş-Lucian Niculescu (PPE), în scris. - Am votat în favoarea raportului și consider că acesta constituie un pas important în combaterea birocrației care îi afectează pe cetățenii europeni. Cei peste 14 milioane de europeni care locuiesc în prezent în alt stat membru decât cel în care s-au născut, milioanele de familii mixte, milioanele de copii proveniți din aceste familii au dreptul de avea la dispoziție proceduri simple, reduse la minimul necesar, în procedurile administrative cotidiene.

Consider totodată că Uniunea și statele membre trebuie să facă din combaterea birocrației o misiune permanentă în toate domeniile.

 
  
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  Franz Obermayr (NI), schriftlich. - Die vorliegende Entschließung sieht vor, dass zusätzliche grenzüberschreitende Förmlichkeiten EU-weit abgebaut werden sollen. Dies soll die Bereiche Legalisation und Apostille, Urkundenkopien, beglaubigte Übersetzungen und EU-Formulare betreffen. Somit soll letztendlich übermäßige Bürokratie abgeschafft und das gegenseitige Vertrauen gestärkt werden. Ich bin jedoch der Meinung, dass es jedem Mitgliedstaat selbst überlassen sein sollte, welche formalen Ansprüche er stellt und aus welchen Gründen. Eine solche für alle Mitgliedstaaten verpflichtende Anpassung der Förmlichkeiten würde außerdem genau den gegenteiligen Effekt nach sich ziehen, nämlich eine weitere Belastung der Bürokratie anstelle der gewünschten Entlastung. Daher habe ich gegen diesen Vorschlag gestimmt.

 
  
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  Wojciech Michał Olejniczak (S&D), na piśmie. - W sprawozdaniu wnioskuje się o zniesienie części dotychczasowych formalności, co jest w interesie obywateli i gospodarki całej Europy. Ma to wyjątkowe znaczenie dla części polskich obywateli i przedsiębiorców, którzy przebywają poza granicami kraju, w innych krajach Unii Europejskiej, i borykają się z trudnościami związanymi ze zrozumieniem sytuacji administracyjnej w danym państwie oraz ponoszą dodatkowe koszty poprzez tłumaczenie dokumentów. Zniesienie dodatkowych formalności w odniesieniu do określonych dokumentów urzędowych związanych przykładowo z tłumaczeniem uwierzytelnionym lub legalizacją poprzez kanały dyplomatyczne niewątpliwie przyniesie korzyści dla obywateli Unii. Potwierdzanie zgodności z oryginałem i tłumaczenia takich dokumentów jak świadectwa potwierdzające wykształcenie czy akty stanu cywilnego uznawane w każdym kraju Unii to jedna z wielu propozycji, które przyczynią się do eliminacji problemów natury administracyjnej i przyspieszenia procesów urzędowych.

Modernizacja administracji krajów członkowskich i współpraca administracyjna oraz niewywoływanie powszechnej podejrzliwości wobec obywateli Unii poprzez przeniesienie obowiązku tłumaczenia z petenta na dany organ w znacznym stopniu przychyli się do wyeliminowania nadmiernej biurokracji i wprowadzi zasadę wzajemnego zaufania, a wprowadzenie wielojęzycznych standardowych formularzy UE ułatwi życie obywateli i funkcjonowanie przedsiębiorstw prowadzących działalność transgraniczną. Biorąc pod uwagę wyżej wymienione argumenty będę głosował za przyjęciem sprawozdania w sprawie promowania swobodnego przepływu obywateli i przedsiębiorstw poprzez uproszczenie przyjmowania określonych dokumentów urzędowych w Unii Europejskiej.

 
  
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  Rolandas Paksas (EFD), raštu. - Balsavau už šį pranešimą.

Turime dėti didesnes pastangas skatinant laisvą piliečių ir įmonių judėjimą. Sveikintinas pasiūlymas, kuriuo supaprastinamas tam tikrų viešųjų dokumentų pripažinimas visoje ES. Pažymėtina, kad įsigaliojus naujai tvarkai, gyvenimas ir judėjimo laisvė palengvės milijonams europiečių, gyvenančių ne savo gimtosiose šalyse, ir tūkstančiams įmonių.

Atkreiptinas dėmesys į tai, kad šiuo metu ES galiojanti tvarka yra ydinga, sukurianti nepagrįstai didelę biurokratinę naštą. Tiek fiziniai, tiek juridiniai asmenys patiria didžiulių sunkumų, gaištamas laikas, patiriami finansiniai nuostoliai. Atsižvelgiant į tai, manau, kad yra tikslinga įteisinti supaprastintą dokumentų pripažinimą visoje ES. Sveikintina, kad pateiktame reglamento pakeitime taip pat numatytas apsaugos mechanizmas, kuris padės išvengti galimo padirbinėjimo. Pritariu Komisijos pasiūlymui, kad iškilus abejonėms dėl dokumento tikrumo, išsiaiškinti būtų galima per Vidaus rinkos informacinę sistemą. Be to, supaprastinant viešųjų dokumentų pripažinimą, turėtų būti taikomos ir bendros daugiakalbės svarbiausių dokumentų formos.

 
  
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  Alfredo Pallone (PPE), per iscritto. - Ho votato a favore della relazione del collega Rapkay perché ritengo necessario semplificare la normativa europea in materia di documenti pubblici.

Questa relazione, promuovendo la libera circolazione dei documenti pubblici, faciliterà cittadini ed imprese nella raccolta delle informazioni di cui hanno bisogno e nella libera circolazione. Inoltre, questo tipo di semplificazione, con l'armonizzazione delle normative nazionali, aiuterà l'apertura di un'impresa fuori dal territorio del proprio Stato membro.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. - O presente relatório refere-se à promoção da livre circulação dos cidadãos e das empresas através da simplificação da aceitação de certos documentos públicos na União Europeia. Esta proposta da Comissão reveste-se de uma importância fundamental para os cidadãos da União. De facto, segundo as estimativas do Eurostat, em 2011, havia cerca de 12 milhões de cidadãos da União a residir num Estado-Membro que não o seu Estado de origem. Muitos mais ainda residem temporariamente noutro Estado-Membro da UE – por exemplo, por motivos de estudos, de trabalho ou simplesmente de férias. É possível que todas estas pessoas, mais tarde ou mais cedo, tenham de entrar em contacto com as autoridades administrativas do país que visitam ou no qual residem – os turistas com o sistema de saúde, os estudantes com a administração das universidades, os trabalhadores com as autoridades fiscais e a segurança social, etc. Pretende-se com a presente proposta eliminar burocracia supérflua e conferir sentido ao princípio da confiança mútua. Reduzem-se as taxas a custear pelos cidadãos e simultaneamente cria-se um sistema de assistência mútua que permitirá, em princípio, evitar mais eficazmente as tentativas de fraude. Por concordar com esta medida, votei favoravelmente o presente relatório.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. - Considerando che l'attuale proposta di regolamento è di importanza cruciale per i cittadini dell'Unione europea, sebbene riguardi soltanto le formalità e non il riconoscimento di fatti o rapporti giuridici realizzati in altri Stati membri e quindi non miri ad armonizzare assolutamente il diritto sostanziale degli Stati membri nei settori coinvolti.

Concordando sul fatto che tale proposta di regolamento elimina l'eccesso di burocrazia e conferisce significato al principio di fiducia reciproca, riducendo i costi per i cittadini e le imprese e creando contemporaneamente un sistema di assistenza amministrativa in grado di prevenire in modo più efficace i tentativi di frode, ho espresso voto favorevole alla proposta.

 
  
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  Tonino Picula (S&D), napisan. - Velik broj građana Europske unije ne živi u svojoj matičnoj zemlji članici, nego negdje drugdje unutar Unije, a još je mnogo više građana s privremenim prebivalištem u drugoj zemlji članici iz različitih razloga. Svi ti ljudi dolaze u kontakt s administracijom zemlje koju posjećuju ili u kojoj prebivaju. Administrativni formalizmi vezani za kretanje preko granica općenito gledano složeni su jer čak i ako građanin poznaje jezik administracije pojedine zemlje, možda nije upoznat s lokalnom administrativnom praksom. Prihvaćanjem ove regulacije pojednostavit će se formalnosti vezane uz slobodno kretanje građana preko granica svoje države članice, odnosno olakšat će se mobilnost građana unutar Unije.

Posebno pohvaljujem inicijativu izvjestitelja da poveća broj javnih dokumenata koji se pokrivaju prijedlogom, primjerice dokumenata vezanih za imigracijski status i zdravstvo, te uvođenje dodatnih višejezičnih formi Europske unije za prekograničnu uporabu, primjerice za obrazovne certifikate.

Ovaj prijedlog predstavlja pomak platežne odgovornosti s građana na administraciju i olakšava slobodno kretanje građana po Europskoj uniji, što je i jedno od temeljnih prava građana Europske unije i zbog svega navedenog zaslužuje našu potporu.

 
  
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  Νικόλαος Σαλαβράκος (EFD), γραπτώς. – Υπερψήφισα την σχετική έκθεση καθώς η παρούσα πρόταση έχει εξέχουσα σημασία για τους πολίτες της Ένωσης. Κατά την Eurostat, περίπου 12 εκατομμύρια πολίτες της ΕΕ διαμένουν σε άλλο κράτος μέλος της ΕΕ, εκτός της χώρας καταγωγής τους. Όλα αυτά τα πρόσωπα πιθανώς να έρθουν κάποια στιγμή σε επαφή με τις διοικητικές αρχές της χώρας διαμονής – οι τουρίστες με το σύστημα υγείας, οι φοιτητές με τον μηχανισμό διοίκησης των πανεπιστημίων, οι εργαζόμενοι με τις φορολογικές αρχές και το σύστημα κοινωνικής ασφάλισης κ.λπ. Η τοπική διοικητική πραγματικότητα για αυτούς τους πολίτες δημιουργεί προβλήματα, που πολλές φόρες μεταφράζονται σε χρόνο και χρήμα. Η κατάργηση των πρόσθετων διασυνοριακών διατυπώσεων αποτελεί ένα περαιτέρω σημαντικό βήμα για τη διευκόλυνση της ελεύθερης κυκλοφορίας των πολιτών.

 
  
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  Salvador Sedó i Alabart (PPE), por escrito. - No podemos pretender que la libre circulación de personas y bienes sea completa si no establecemos mecanismos burocráticos sencillos a la vez que amplios para facilitar el establecimiento de individuos y empresas en otros Estados miembros. Por eso, el Parlamento Europeo ha aprobado esta propuesta de Reglamento, que establece pautas para validar la autenticidad de los documentos públicos de otro Estado miembro —lo que no implica la aceptación de su contenido—. Por tanto, documentos como los relativos al estado civil o los derechos de propiedad intelectual, o como los certificados de discapacidad o los expedientes educativos, serán más fácilmente reconocidos con este sistema simplificado. Además, la introducción de formularios multilingües a nivel de la UE complementa a la perfección las normas anteriores. La pluralidad lingüística es una realidad en la Unión Europea, por lo que debemos incluirla en el marco legal.

 
  
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  Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE), per iscritto. - Nel 2012 circa 12 milioni di cittadini europei, secondo i dati di Eurostat, abitavano in uno Stato europeo diverso dal loro paese di origine. Questo per motivi di studio, di lavoro o per vacanza.

L'eliminazione delle ulteriori formalità transfrontaliere è quindi un altro importante passo volto a facilitare la libera circolazione dei cittadini. Votando a favore di questa proposta di regolamento si avrà un grande progresso per i cittadini europei. Essa elimina l'eccesso di burocrazia e conferisce significato al principio di fiducia reciproca. Vengono ridotti i costi per i cittadini e le imprese e contemporaneamente viene creato un sistema di assistenza amministrativa in grado di prevenire in modo più efficace i tentativi di frode.

L'introduzione dei moduli standard multilingue dell'Unione semplificherà la vita dei cittadini e delle imprese che svolgono un'attività transfrontaliera e contribuirà alla riduzione della burocrazia.

 
  
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  Monika Smolková (S&D), písomne - V súčasnosti viac ako 14 miliónov občanov EÚ žije v inom členskom štáte, a aj preto právo voľného pohybu a pobytu v rámci EÚ si Európania cenia najviac.

Je veľa dôvodov prečo sa občania EÚ pohybujú medzi jednotlivými členskými štátmi, no najčastejšou príčinou sú pracovné dôvody, ktoré prinášajú výhody nielen konkrétnym občanom, ale aj hospodárstvam členských štátov.

Žiaľ, pomerne často sa stretávame s tým, že tak jednotlivci, ako aj zástupcovia podnikov poukazujú na príliš zložitý rámec verejných listín v EÚ, zdĺhavé a nejasné administratívne postupy, ktoré im stoja v ceste pri uplatňovaní ich práv voľného pohybu a možnosti využívať pracovné príležitosti v iných členských štátoch.

Podporila som túto aktuálnu správu, lebo si myslím, že prichádza s opatreniami, ktoré by sa mohli stať nástrojom na odstraňovanie týchto prekážok a mohli by byť dostatočným signálom pre občanov a podniky, že EÚ sa skutočne usiluje o to, aby občania stáli v centre pozornosti európskych politík. Som presvedčená o tom, že táto správa je správnym krokom k tomu, aby sme už nemuseli konštatovať, že aj napriek vysokej nezamestnanosti zostávajú v EÚ asi 2 milióny neobsadených pracovných miest.

 
  
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  Catherine Stihler (S&D), in writing. - I voted in favour of this report, because I believe in promoting the free movement of people, which this report will do by simplifying the completion of administrative formalities for citizens within the EU.

 
  
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  Kay Swinburne (ECR), in writing. - I support measures to rectify administrative burdens felt by EU citizens who live and work in Member States other than their own. However, I am concerned that this proposal may not achieve the reduction in burdens that it sets out to and that it could lead instead to increased costs. Therefore, I could not support this report today.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. – Ce texte est une vraie simplification pour le citoyen. En 2011, Eurostat a estimé qu'environ 12 millions de citoyennes et de citoyens de l'Union vivaient ailleurs que dans leur pays d'origine, dans un autre pays de l'Union européenne. Beaucoup d'autres résident temporairement dans un autre pays de l'Union – pour étudier, travailler ou tout simplement passer des vacances. Ces personnes peuvent toutes à un moment donné être en contact avec les autorités administratives de l'État où elles séjournent: les touristes avec le système de santé, les étudiants avec les services administratifs des universités, les travailleuses et les travailleurs avec les autorités fiscales et la sécurité sociale, etc. Pour les citoyennes et les citoyens d'un autre État membre, ce contact est souvent synonyme d'efforts et d'obstacles bureaucratiques. Même s'ils maîtrisent la langue de l'administration, ils ne connaissent pas, par exemple, les pratiques administratives locales.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. - A proposta de regulamento visa facilitar a livre circulação de certos documentos públicos na União Europeia e, assim, simplificar a vida dos cidadãos e das empresas. Pretende-se diminuir o peso das exigências de legalização bem como harmonizar as regras com estas relacionadas. Apoiei o presente documento por ser favorável à ideia principal da proposta da Comissão Europeia, salvaguardando, porém, que o princípio da segurança jurídica deve prevalecer sobre o seu conteúdo.

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. - Am votat pentru propunerea de regulament privind promovarea liberei circulații prin simplificarea acceptării anumitor documente oficiale. Domeniul de aplicare al prezentului regulament se referă la anumite documente oficiale întocmite de autoritățile din statele membre și având valoare probantă formală.

Simplificarea acceptării acestor categorii de documente oficiale între statele membre ar trebui să aducă beneficii tangibile cetățenilor și societăților sau altor întreprinderi din Uniune. Având în vedere natura lor juridică diferită, documentele întocmite de către persoane private ar trebui să fie excluse din domeniul de aplicare al prezentului regulament. Documentele întocmite de autorități din țările terțe ar trebui, de asemenea, să fie excluse din domeniul de aplicare al acestuia. Domeniul de aplicare al prezentului regulament nu ar trebui să includă documente care conțin un acord între două sau mai multe părți.

Prezentul regulament nu modifică dreptul material al statelor membre în ceea ce privește diversele fapte juridice și statutul juridic al persoanelor fizice sau juridice. De asemenea, regulamentul stabilește formulare-tip multilingve ale Uniunii privind fapte juridice și statutul juridic al persoanelor fizice sau juridice.

 
  
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  Derek Vaughan (S&D), in writing. - Around 12 million EU citizens study, work or live in another EU Member State. Some methods of establishing the authenticity of certain public documents are expensive, time consuming and can be considered disproportionate. To combat this, I have today voted in favour of the report on ‘promoting free movement by simplifying the acceptance of certain public documents’. The proposed regulation aims to simplify the completion of administrative formalities for citizens by increasing the acceptance of certain public documents within the EU. I hope that this aids Member States, as cross-border administrative formalities are generally considerably more complicated than Member States’ national procedures. Often, citizens moving to another Member State may have to have their documents legalised by diplomatic authorities, provide expensive certified translations of simple documents, or submit certified copies of official records. I hope that this report helps relieve the administrative burden of migration in the EU.

 
  
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  Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL), par écrit. – Environ 12 millions de citoyennes et de citoyens de l'Union résident de manière permanente ou temporaire dans un autre pays de l'Union. La libre circulation entre les États membres est l’un des droits fondamentaux découlant de la citoyenneté européenne, et tout ce qui peut favoriser son bon déroulement doit être soutenu. J’ai donc voté pour ce rapport du Parlement européen qui simplifie l'acceptation des documents publics émis par un État membre dans un autre État membre. Cela concerne notamment les documents d’état civil et devrait simplifier leur reconnaissance mutuelle entre les États membres. Sont par exemple concernés les copies, certifiées ou non, des cartes d’identité, les diplômes, les documents attestant la preuve d'un handicap... À terme, cette simplification devrait être étendue à un plus grand nombre de catégories de documents. Autre élément important, des formulaires types, multilingues, devraient être établis, pratique déjà courante pour les formulaires électroniques de la sécurité sociale. C'est donc un outil pour simplifier les formalités administratives entre les États membres qui devrait permettre de diminuer les difficultés que peuvent rencontrer les citoyens européens lorsqu’ils se déplacent dans l’Union.

 
  
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  Angelika Werthmann (ALDE), schriftlich. - Dieser Vorschlag bedeutet einen großen Fortschritt für die Bürgerinnen und Bürger Europas. Unnötige bürokratische Hürden werden abgeschafft, dadurch sparen sich die Bürgerinnen und Bürger nicht nur Zeit, sondern auch eine Menge Geld. Grenzüberschreitende Tätigkeiten werden dadurch erleichtert, außerdem wird zum Bürokratieabbau beigetragen.

 
  
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  Jacek Włosowicz (EFD), na piśmie. - Komisja Europejska podjęła kolejny krok z myślą o ograniczeniu obciążeń administracyjnych dla obywateli i przedsiębiorstw. Obecnie formalności, które należy spełnić, aby zarejestrować dokumenty urzędowe, takie jak np. akt urodzenia, w innym państwie członkowskim UE są zbyt wielkie. Obywatele, którzy przeprowadzają się do innego kraju UE, muszą poświęcić dużo czasu i wydać sporo pieniędzy, aby wykazać, że dokumenty urzędowe (takie jak np. akt urodzenia czy akt ślubu) wydane w ich państwie pochodzenia są autentyczne. Dotyczy to także tzw. pieczęci (inaczej klauzuli) apostille, która jest wydawana przez władze publiczne jako dowód, że dany dokument urzędowy lub podpis urzędnika na danym dokumencie są autentyczne. Na przykład często muszą oni dostarczyć najróżniejsze dokumenty urzędowe poświadczające ich status prawny, gdy prowadzą działalność w innym państwie. Wymagania te pochodzą z czasów, gdy dany kraj uznawał jedynie dokumenty urzędowe, które zostały wydane przez ministerstwo spraw zagranicznych innego kraju. Jednak podobnie jak uznajemy wyroki sądowe poszczególnych krajów, powinniśmy móc zaufać urzędowi stanu cywilnego innego kraju UE, który wydaje akt urodzenia, bez konieczności poręczenia ze strony odpowiedniego ministerstwa spraw zagranicznych, ministerstwa sprawiedliwości czy innego urzędu. W związku z tym dzisiaj Komisja Europejska zaproponowała zniesienie pieczęci apostille i innych niezrozumiałych wymogów administracyjnych dotyczących poświadczania dokumentów urzędowych, które obowiązują osoby mieszkające i pracujące w innych państwach członkowskich.

 
  
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  Iva Zanicchi (PPE), per iscritto. - Ho espresso il mio voto favorevole alla relazione dell'onorevole Rapkay che mira a facilitare la libera circolazione dei documenti pubblici all'interno dell'Unione europea, semplificando quindi la vita dei cittadini, attraverso una facilitazione delle autentiche richieste e un'armonizzazione delle regole.

 
  
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  Inês Cristina Zuber (GUE/NGL), por escrito. - O regulamento tem como objetivo a redução das formalidades transfronteiriças relativamente a documentos para facilitar a liberdade de circulação dos cidadãos. Não prevê que um Estado-Membro seja obrigado a reconhecer o conteúdo de um documento de outro Estado-Membro, mas sim que os Estados não exijam formalidades adicionais para a apresentação do documento, por exemplo sob a forma de uma tradução certificada. O relator considera insuficiente a proposta da Comissão que prevê que o regulamento se aplique apenas a determinados documentos públicos, sobretudo documentos relativos ao estado civil. Propõe assim que este regulamento abranja documentos de identificação pessoal, certificados de estudos, comprovativos de deficiência, bem como documentos fiscais e da segurança social. Propõe que, se aceitem cópias simples de um documento e, no caso das cópias certificadas, defende que estas devam ser válidas em todos os Estados-Membros. Propõe ainda a criação de dez novos formulários multilingues da União Europeia que abranjam aqueles que considera serem os casos problemáticos mais frequentes: nome, filiação, adoção, divórcio, dissolução de uma parceria registada, nacionalidade, inexistência de registo criminal, residência, nível de estudos e deficiência. Por considerarmos que estas medidas vão no sentido de facilitar e simplificar a vida dos cidadãos que viajam para outro Estado-Membro que não o seu, votámos favoravelmente.

 

9.9. Classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze e delle miscele (A7-0319/2013 - Sari Essayah)
Video degli interventi
 

Ústní vysvětlení hlasování

 
  
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  Peter Jahr (PPE). - Herr Präsident! Hier geht es um die Vereinfachung von Rechtsvorschriften, und zwar die Anpassung an das Global Harmonisierte System GHS. Im Wesentlichen geht es darum, dass wir eine Kennzeichnung von gefährlichen Stoffen haben, die natürlich in der Europäischen Union, aber auch weltweit verstanden wird. Ich denke, hier haben die Fraktionen insgesamt einen guten Kompromiss gefunden, dem ich letztendlich mit großer Freude zustimmen konnte.

 
  
 

Písemná vysvětlení hlasování

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. - Aprovo o presente relatório, considerando que o regulamento em causa alinha a legislação da União Europeia em vigor com o GHS, um sistema das Nações Unidas que identifica produtos químicos perigosos e informa os utilizadores sobre os riscos conexos por meio de frases e símbolos normalizados nos rótulos das embalagens e nas fichas de dados de segurança. Na sequência da aprovação deste Regulamento CRE, surgiu a necessidade de efetuar adaptações técnicas nas cinco, que contêm referências à legislação da União em matéria de classificação e rotulagem de produtos químicos. O alinhamento das referências e da terminologia das cinco Diretivas com o Regulamento CRE não invalida o âmbito ou o nível de proteção proporcionado por estas Diretivas, nem considero aconselhável iniciar esse processo nesta fase. Porém, é óbvio que as cinco Diretivas devem ser revistas logo que possível, a fim de proporcionarem uma legislação coerente e um nível adequado de proteção da saúde e da segurança quando substâncias químicas e misturas perigosas se encontram presentes no ambiente de trabalho.

 
  
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  Roberta Angelilli (PPE), per iscritto. - L'aggiornamento delle direttive in materia di classificazione ed etichettatura delle sostanze chimiche è un atto dovuto e necessario, in seguito all'adozione del regolamento relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele.

L'identificazione delle sostanze chimiche pericolose, l'informazione degli utenti in merito ai pericoli attraverso l'utilizzo di simboli ed etichette standard nell'imballaggio sono obiettivi importanti, raggiunti dal regolamento del 2008. Devo però far presente che le modifiche alle cinque direttive contenute nel progetto di relazione sono di natura essenzialmente tecnica, quasi burocratica.

Le cinque direttive dovrebbero ovviamente essere oggetto di una revisione anche sostanziale, al fine di garantire una legislazione coerente e un livello adeguato di protezione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro nei quali sono presenti sostanze chimiche e miscele pericolose.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – J’ai voté pour ce rapport, car il permet d’accroître la protection contre les dangers de certains produits chimiques en adoptant un système commun de classification et d’étiquetage des substances chimiques, dans le droit fil de celui des Nations Unies.

 
  
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  Elena Băsescu (PPE), în scris. - Am votat în favoarea raportului, deoarece consider că era nevoie de o armonizare a celor cinci acte legislative din domeniu. Deși modificările sunt de natură tehnică, se deschide calea unei revizuiri ample a legislației privind protecția lucrătorilor la locul de muncă. Pentru ca aceștia să aibă o productivitate ridicată, este nevoie de condiții de lucru sigure. Categoria cea mai vulnerabilă consider că este reprezentată de femeile însărcinate, care nu trebuie să se expună contactului cu unele substanțe potențial periculoase. Alinierea legislației Uniunii Europene la GHS poate consolida siguranța lucrătorilor la locul de muncă.

 
  
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  Heinz K. Becker (PPE), schriftlich. - Morgen stimmt das Europäische Parlament über ein Gesetz zur Einstufung, Kennzeichnung und Verpackung von Chemikalien ab. Die Änderungen sind eine Anpassung an technische Entwicklungen und sollen für einen verbesserten Arbeitsschutz beim Umgang mit gefährlichen Chemikalien und Gemischen sorgen. Gesetze müssen auf den jeweils letzten Wissensstand gebracht werden. Speziell die Sicherheit und der Gesundheitsschutz von schwangeren Arbeitnehmerinnen am Arbeitsplatz sollen verbessert werden!

 
  
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  Fabrizio Bertot (PPE), per iscritto. - Ho votato a favore della relazione Essayah relativa alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele, poiché ritengo quanto mai opportuno procedere a una revisione di tutte le cinque direttive esistenti in tale materia.

Bisogna garantire una legislazione coerente e un livello adeguato di protezione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro dove siano presenti sostanze chimiche e miscele pericolose. L'obiettivo finale deve essere proprio quello di consentire l'identificazione delle sostanze chimiche pericolose, informando gli utenti in merito ai pericoli legati alla presenza di tali sostanze tramite l'uso di simboli ad hoc e frasi standard nelle etichette dell'imballaggio e le etichette di dati di sicurezza.

Infatti, in seguito all'adozione del regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, è emersa la necessità di adeguare e aggiornare le normative vigenti in base alle nuove esigenze di salute e sicurezza sul lavoro. Le direttive verrebbero pertanto revisionate da un punto di vista più formale che sostanziale, visto che il loro campo di applicazione non verrebbe limitato.

 
  
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  Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. - La direttiva intende solo modificare la fraseologia delle etichettature senza invece apportare modifiche di natura procedurale. Non comportando ulteriori spese per i titolari delle PMI ho votato a favore della relazione Essayah.

 
  
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  Biljana Borzan (S&D), napisan. - Temeljna namjera ovog izvješća veći je stupanj zaštite radnika koji rade s opasnim kemikalijama. Usklađivanjem postojećeg zakonodavstva EU-a o razvrstavanju, označavanju i pakiranju tvari i smjesa (CLP) sa sustavom Ujedinjenih naroda za identificiranje opasnih kemikalija i informiranje korisnika o srodnim tvarima (GHS) postižemo bolju kontrolu tržišta kemikalija i posredno zaštitu okoliša.

Ovaj prijedlog, koji je dogovoren u pregovorima između institucija EU-a, ne samo da je jasniji iz pravne perspektive, nego ga je lakše i razumjeti. To će u konačnici olakšati transpoziciju njegovih odredbi u nacionalna zakonodavstva. Usklađivanje definicija i pojmovnika ne zahtijeva nikakve promjene u opsegu ili razini zaštite koja se pruža sadašnjom regulativom. Međutim, jasno je da svih pet direktiva koje reguliraju ovo područje treba ponovno razmotriti te što je prije moguće unaprijediti. Time bi se osuvremenili propisi i unaprijedila razina zaštite zdravlja i sigurnosti kada su u radnom okruženju prisutne opasne kemijske smjese i tvari.

Podržavam ovaj prijedlog jer će se pružanjem boljih sigurnosnih uvjeta radnicima koji dolaze u kontakt s kemikalijama ostvariti i ušteda u zdravstvenom sustavu.

 
  
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  Maria Da Graça Carvalho (PPE), por escrito. - Concordo com as alterações propostas às diretivas já existentes em matéria de classificação, rotulagem e embalagem de substâncias e misturas.

 
  
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  Minodora Cliveti (S&D), în scris. - Standardele de sănătate și securitate nu ar trebui considerate constrângeri deoarece sunt drepturi fundamentale și ar trebui aplicate fără excepție în toate domeniile pieței muncii și tuturor tipurilor de întreprinderi, indiferent de mărimea lor.

Având în vedere progresele tehnologice permanente, cele cinci directive trebuie să facă obiectul unor revizuiri periodice pentru a asigura o legislație coerentă și un nivel adecvat de protecție a sănătății și a securității atunci când sunt prezente substanțe și amestecuri chimice periculoase în mediul de muncă. Trebuie acordată o atenție suplimentară angajaților care au profesii în cadrul cărora există contact zilnic cu substanțe și amestecuri, adeseori fără o protecție adecvată. Tinerii ar trebui protejați în special de activitățile care prezintă riscuri de accidentare pe care se presupune că aceștia, din cauza neconștientizării aspectelor de securitate sau a lipsei lor de experiență sau de pregătire, nu le pot identifica sau preveni.

Un rol esențial îl joacă în acest domeniu partenerii sociali conform cărora, sunt utile și necesare orientările explicative cu privire la clasificarea, etichetarea și ambalarea substanțelor și a amestecurilor, în special pentru IMM-uri.

 
  
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  Rachida Dati (PPE), par écrit. – Ce texte permet de réaliser les adaptations techniques nécessaires pour garantir la sécurité des utilisateurs de substances et de mélanges chimiques. Il ne prévoit pas pour autant la modification du champ d'application et du niveau de protection mais bien une adaptation régulière des directives concernées dans le but d'assurer la cohérence des politiques de l'Union en la matière. Le texte participe très justement à la simplification des mesures pesant sur l'industrie chimique en alignant les références et la terminologie sur une base commune. Je soutiens pleinement toute poursuite des efforts de rationalisation de cette législation.

 
  
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  Christine De Veyrac (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur de ce texte, dont le but est d’actualiser les références et la terminologie des cinq directives de manière à les aligner sur la législation européenne en la matière. Ce rapport ne fait qu’accroître la protection des consommateurs, ce dont je me félicite.

 
  
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  Rosa Estaràs Ferragut (PPE), por escrito. - Esta normativa es un nuevo paso de cara a la armonización de la legislación vigente de la UE con el Sistema Globalmente Armonizado (SGA), un sistema de las Naciones Unidas para la identificación de sustancias químicas peligrosas que informa a los usuarios acerca de los riesgos asociados mediante símbolos y frases tipo que figuran en los envases, etiquetas y fichas de datos de seguridad. A raíz de la adopción del presente Reglamento surgió la necesidad de la adaptación técnica de las cinco Directivas (92/58/CEE, 92/85/CEE, 94/33/CEE, 98/24/CE y 2004/37/CE) que contienen referencias a la clasificación química y a la legislación sobre etiquetado de la UE.

Es muy positivo, además, el acuerdo que ha existido entre todos los grupos políticos con el compromiso alcanzado.

 
  
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  Jill Evans (Verts/ALE), in writing. - I voted in favour of this report, the purpose of which is to align the provisions of different Directives with Regulation (EC) No. 1272/2008 on the classification, labelling and packaging of substances and mixtures. If these laws are to be effective, this needs to be done. The aim of the CLP is to protect workers, consumers and the environment by labelling to show potential hazardous effects of chemicals. I know from lobbying by my constituents on the Reach Directive how strongly people in Wales feel about the need to increase protection from chemicals.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. - O Regulamento (CE) n.° 1772/2008 do Parlamento Europeu e do Conselho relativo à classificação, rotulagem e embalagem de substâncias e misturas alinha a legislação da UE em vigor com o GHS, um sistema das Nações Unidas que identifica produtos químicos perigosos e informa os utilizadores sobre os riscos conexos por meio de frases e símbolos normalizados nos rótulos das embalagens e nas fichas de dados de segurança. Na sequência da aprovação deste Regulamento CRE, surgiu a necessidade de efetuar adaptações técnicas nas cinco Diretivas que contêm referências à legislação da UE em matéria de classificação e rotulagem de produtos químicos, que é o que agora aprovamos.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. - O Regulamento (CE) n.° 1772/2008 do Parlamento Europeu e do Conselho relativo à classificação, rotulagem e embalagem (CRE) de substâncias e misturas alinha a legislação da UE em vigor com o GHS, um sistema das Nações Unidas que identifica produtos químicos perigosos e informa os utilizadores sobre os riscos conexos por meio de frases e símbolos normalizados nos rótulos das embalagens e nas fichas de dados de segurança. Na sequência da aprovação deste Regulamento CRE, surgiu a necessidade de efetuar adaptações técnicas nas cinco Diretivas (92/58/CEE, 92/85/CEE, 94/33/CE, 98/24/CE e 2004/37/CE), que contêm referências à legislação da UE em matéria de classificação e rotulagem de produtos químicos. Note-se que as alterações às cinco Diretivas propostas pela Comissão são de natureza meramente técnica, tal como as incluídas no presente projeto de relatório. Defendo que as cinco Diretivas devem ser revistas logo que possível, a fim de proporcionarem uma legislação coerente e um nível adequado de proteção da saúde e da segurança quando substâncias químicas e misturas perigosas se encontram presentes no ambiente de trabalho.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne - Občania Európskej únie požívajú vysoký štandard ochrany zdravia a sú dostatočne informovaní o klasifikácií a označovaní chemických látok. Na zabezpečenie ochrany pracovníkov a ich bezpečnosti je nutné zosúladiť nariadenie Európskeho parlamentu a Rady (ES) č. 1282/2008 so systémom GHS. Tento systém vytvorila OSN na identifikáciu nebezpečných chemických látok a informovanie užívateľov o súvisiacich rizikách prostredníctvom symbolov a označení obalov. Prijatím uvedeného nariadenia automaticky vzniká potreba vykonať aj technické úpravy príslušných smerníc, ktoré obsahujú odkazy na právne predpisy Európskej únie v oblasti klasifikácie a označovania chemických látok.

 
  
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  Lorenzo Fontana (EFD), per iscritto. - La relazione riguarda la modifica delle direttive 92/58/CEE, 92/85/CEE, 94/33/CE, 98/24/CE del Consiglio e la direttiva 2004/37/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, al fine di allinearle al regolamento (CE) n. 1272/2008 relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele.

Tale adeguamento ha l'obiettivo di identificare le sostanze chimiche pericolose e informare gli utenti sui pericoli mediante l'uso di una simbologia e con frasi standardizzate. Visti i contenuti della relazione e l'importanza dei temi trattati, esprimo voto favorevole

 
  
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  Jim Higgins (PPE), in writing. - I voted in favour of this resolution as it better aligns EU legislation with UN legislation in this issue, improving safety systems designed to identify hazardous chemicals and better informing users about safety symbols, labels and guidelines.

 
  
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  Iñaki Irazabalbeitia Fernández (Verts/ALE), por escrito. - He votado a favor de la propuesta porque creo que ayudará a gestionar con más seguridad los compuestos químicos peligrosos.

 
  
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  Danuta Jazłowiecka (PPE), na piśmie. - Szanowni Państwo! Głosowałam dzisiaj za sprawozdaniem dotyczącym klasyfikacji, oznakowania i pakowania substancji i mieszanin, ponieważ dzięki poprawkom Parlamentu udało się uzupełnić propozycję Komisji Europejskiej o zapisy ważne z punktu widzenia pracowników. Sprawozdawczyni Sari Essayah uzupełniła istniejące braki, w tym przede wszystkim te dotyczące ochrony zdrowia i bezpieczeństwa. Istotny był dla nas zapis wskazujący na konieczność przeprowadzania okresowych przeglądów obowiązujących dyrektyw, tak aby zapewnić właściwy poziom ochrony zdrowia i bezpieczeństwa w przypadku gdy w środowisku pracy występują niebezpieczne substancje i mieszaniny chemiczne. Nie możemy bowiem zapominać, że jednym z głównych celów – zarówno prawodawstwa unijnego, jak i międzynarodowego – jest stworzenie odpowiednich warunków pracy. Dynamika zmian, jaka następuje w gospodarce, związana zarówno z postępem naukowym, jak i internacjonalizacją rynków zbytu, wymaga odpowiedniej reakcji ze strony unijnego prawodawcy. To zaś można osiągnąć jedynie poprzez monitoring skuteczności istniejących regulacji, zwłaszcza, że znajdują się one aż w pięciu dyrektywach.

 
  
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  Philippe Juvin (PPE), par écrit. – J'ai soutenu le rapport de ma collègue Sari Essayah sur la santé et la sécurité sur le lieu de travail relatif à l'alignement de certaines directives sur le règlement (CE) n° 1272/2008 portant sur la classification, l'étiquetage et l'emballage des substances et des mélanges. Ce règlement aligne la législation de l'Union européenne en vigueur sur le système général harmonisé de classification et d'étiquetage des produits chimiques des Nations unies (SGH), qui permet d'identifier des substances chimiques dangereuses et d'informer les utilisateurs des risques qu'elles entraînent au moyen de symboles et de phrases standardisées apposées sur les étiquettes des emballages et de fiches de données de sécurité. Ce rapport a été très largement adopté par 656 voix pour, 15 contre et 5 abstentions, ce dont je me félicite.

 
  
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  Jacek Olgierd Kurski (EFD), na piśmie. - W obliczu swobody przepływu towarów niezwykle ważne jest odpowiednie i przejrzyste klasyfikowanie, pakowanie, a przede wszystkim oznakowanie mieszanin. W związku z ochroną konkurencji i konsumentów ujednolicone przepisy dotyczące klasyfikacji, opakowania i oznakowania mieszanin i substancji mają uchronić odbiorców przed szkodliwymi działaniami środków chemicznych, na jakie są narażeni w kontaktach z nimi. Wiele z tych substancji ma bowiem charakter rakotwórczy czy mutagenny, a także oddziałujący bardzo negatywnie na rozrodczość czy uczulająco na drogi oddechowe. Wiele z tych substancji ma charakter biobójczy i stosowanych jest nie tylko przed przedsiębiorców i rolników w sposób profesjonalny, ale także przed pojedynczych amatorów. Konieczne jest zatem ujednolicanie przepisów w tej materii już na poziomie wspólnotowym, co ma podstawowe znaczenie dla ochrony życia i zdrowia ludzkiego.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. - Il regolamento relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele armonizza la legislazione esistente dell'UE al sistema delle Nazioni Unite (GHS).

L'obiettivo è di garantire una legislazione coerente e un livello adeguato di protezione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Per fare ciò, la relazione oggi al voto, che condivido, suggerisce di operare concretamente al fine di identificare le sostanze chimiche pericolose e di informare sui pericoli connessi, tramite l'utilizzo di simboli o frasi standard nelle etichette dell'imballaggio e nei dati tecnici di sicurezza.

 
  
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  Ivana Maletić (PPE), napisan. - Izvješće o razvrstavanju, označavanju i pakiranju tvari i smjesa (Uredba CLP) usklađuje postojeće zakonodavstvo EU-a s Globalnim harmoniziranim sustavom razvrstavanja i označavanja kemikalija (GHS). To je sustav Ujedinjenih naroda za identificiranje opasnih kemikalija i informiranje korisnika pomoću standardnih simbola, fraza i oznaka na pakiranju o mjerama sigurnosti. Amandmani na pet direktiva koje predlaže Komisija tehničke su prirode i uključeni u ovaj nacrt izvješća. Svih pet direktiva treba ponovno razmotriti što je prije moguće kako bi se uskladilo zakonodavstvo i postigla odgovarajuća razina zaštite zdravlja i sigurnosti kada su u radnom okruženju prisutne opasne kemijske tvari i smjese. Uredba CLP stupila je na snagu 2009. godine. Njezin cilj zaštititi je radnike, potrošače i okoliš pomoću označavanja, te se njome ukazuje na sve potencijalne štetne učinke kemikalija. Uredba CLP trebala bi olakšati globalnu trgovinu i uskladiti komunikaciju informacijama o štetnosti kemikalija.

Glasovala sam za ovo izvješće jer su zdravlje i sigurnosni standardi osnovna prava radnika i treba ih se bez iznimke primjenjivati na sve sektore tržišta rada.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. - I voted in favour of this report because it brings health and safety directives into line with the United Nationsʼ system for identifying and communicating the risks posed by hazardous chemicals. This will help apply health and safety standards across the whole of the EU labour market, which is very important in the protection of workers, without holding back the development of SMEs and job creation.

 
  
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  Barbara Matera (PPE), per iscritto. - Questa direttiva tutela i consumatori, l'ambiente e i lavoratori attraverso un'etichettatura contenente l'elenco delle sostanze chimiche pericolose contenute nelle miscele.

Ho espresso voto favorevole al riguardo perché la direttiva conforma la normativa precedentemente vigente dell'UE al sistema armonizzato globale di classificazione ed etichettatura delle sostanze chimiche creato dalle Nazioni Unite. È necessario avere uno standard universale di classificazione e di etichettatura delle sostanze chimiche pericolose. Tale direttiva educa il pubblico su queste e sulle problematiche che tali sostanze possono causare alla salute.

Sostengo le cinque nuove direttive in quanto forniscono requisiti minimi per le piccole imprese, avendo particolare attenzione al benessere e alla sicurezza dei lavoratori. Le nuove direttive chiariscono aspetti importanti del regolamento CLP, come la terminologia relativa alla classificazione e l'etichettatura, fornendo termini chiari per l'attuazione del regolamento negli Stati membri.

 
  
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  Véronique Mathieu Houillon (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur de ce texte de portée technique, nécessaire pour aligner plusieurs directives concernant la protection des travailleurs sur un règlement européen relatif à la classification et à l’étiquetage des produits chimiques.

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Le règlement de l'Union concernant la classification, l'étiquetage et l'emballage des substances et des mélanges ("règlement CLP") aligne la législation actuelle de l'Union sur le système général harmonisé de classification et d'étiquetage des produits chimiques des Nations unies (SGH). Cette classification permet d'identifier des substances chimiques dangereuses et d'informer les utilisateurs des risques qu'elles entraînent au moyen de symboles et de phrases standardisées apposées sur les étiquettes des emballages et de fiches de données de sécurité. Il s'agit ici d'adapter cinq directives se référant à la législation de l'Union concernant la classification pour les rendre conformes au nouveau règlement. C'est donc là une décision technique ne recourant aucune modification de la portée ou du niveau de protection déterminés par ces directives. Je vote pour.

 
  
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  Nuno Melo (PPE), por escrito. - O GHS é um sistema das Nações Unidas que identifica produtos químicos perigosos e informa os utilizadores sobre os riscos conexos por meio de frases e símbolos normalizados afixados nos rótulos das embalagens, bem como por meio de fichas de dados de segurança. A implementação do GHS na União Europeia através do Regulamento CRE exigirá que as empresas passem a classificar, rotular e embalar adequadamente as suas substâncias e misturas antes da sua colocação no mercado, após um período de transição durante o qual os dois sistemas, o Regulamento CRE e a combinação das diretivas relativas às substâncias e preparações, serão aplicáveis paralelamente. O objetivo consiste em proteger os trabalhadores, os consumidores e o ambiente através da rotulagem e da indicação de eventuais efeitos potencialmente perigosos dos produtos químicos.

 
  
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  Roberta Metsola (PPE), in writing. - I have voted in favor of this report because it is important that the symbols and phrases on the packaging and information sheets of hazardous chemical substances and mixtures be brought up to date in order to provide citizens with a proper level of protection if these substances or mixtures are present in their work environment.

 
  
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  Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. - He votado a favor del presente informe porque resulta necesaria una modificación de la legislación vigente a nivel de la Unión Europea que permita una mejor protección de los trabajadores ante los riesgos en el empleo de cierto tipo de sustancias en los contextos laborales. El informe pretende modificar las correspondientes Directivas para adaptar la legislación al Sistema Globalmente Armonizado de Clasificación y Etiquetado de Productos Químicos. Esta implementación legislativa de dicho acuerdo no implica ninguna reducción en el alcance de las actuales Directivas y sí una mejora en la implementación de los Tratados y, por tanto, en las condiciones de seguridad de los trabajadores europeos; es por esto por lo que he decidido votar a favor del presente informe.

 
  
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  Louis Michel (ALDE), par écrit. – Il était nécessaire de procéder à l'actualisation et à l'alignement de certaines dispositions des directives 92/58/CEE, 92/85/CEE, 94/33/CE, 98/24/CE du Conseil et de la directive 2004/37/CE du Parlement européen et du Conseil par rapport au règlement (CE) n° 1272/2008 relatif à la classification, à l’étiquetage et à l’emballage des substances et des mélanges (CLP), basé sur le système général harmonisé de classification et d’étiquetage des produits chimiques au niveau international (SGH), dans un souci de cohérence de la législation et de protection de la santé et de la sécurité. En procédant à ces adaptations techniques, nous standardisons le niveau de protection des travailleurs et des consommateurs à l'égard de produits chimiques dont les compositions évoluent en fonction des avancées scientifiques et technologiques, d'une part, et nous améliorons la communication d'informations sur les dangers que ces produits peuvent représenter, d'autre part. En outre, cet alignement aidera à la facilitation des échanges commerciaux au niveau mondial.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. - This report concerns the regulation that requires companies to appropriately classify hazardous chemicals before placement in the market. I believe that such labelling is important for the consumer, therefore I have voted in favour.

 
  
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  Rolandas Paksas (EFD), raštu. - Balsavau už šį pateiktą reglamento pakeitimą. Numatant naujas teisinio reguliavimo priemones būtina užtikrinti geresnę darbuotojų sveikatos apsaugą ir saugą. Tačiau naujos nuostatos neturėtų varžyti VMĮ kūrimo ir plėtojimo bei jų darbo vietų kūrimo potencialo. Geros sveikatos apsaugos ir saugos standartai neturėtų būti laikomi suvaržymais. Tai yra pagrindinės teisės ir turi būti be išimčių taikomi visiems darbo rinkos sektoriams ir visų tipų įmonėms, nepriklausomai nuo jų dydžio.

ES būtina išlaikyti aukštą apsaugos lygį. Atsižvelgiant į technologinę pažangą, reikėtų nuolatos persvarstyti esamas nuostatas ir jas pritaikyti prie besikeičiančių sąlygų, užtikrinant reikiamą sveikatos apsaugos ir saugos lygį tais atvejais, kai darbo aplinkoje yra pavojingų cheminių medžiagų ir mišinių. Ypač daug dėmesio turėtų būti skiriama tam tikrų profesijų darbuotojams, kurie dažnai dirba aplinkoje, kurioje esama pavojingų cheminių medžiagų ir mišinių. Labai svarbu, kad Komisija tinkamai ir laiku įgyvendintų jai pavestas funkcijas ir parengtų aiškinamąsias gaires, ypač skirtas VMĮ.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. - O Regulamento relativo à classificação, rotulagem e embalagem (CRE) de substâncias e misturas alinha a legislação da UE em vigor com o sistema das Nações Unidas que identifica produtos químicos perigosos e informa os utilizadores sobre os riscos conexos por meio de frases e símbolos normalizados nos rótulos das embalagens e nas fichas de dados de segurança. Na sequência da aprovação deste Regulamento CRE, surgiu a necessidade de efetuar adaptações técnicas nas cinco Diretivas que contêm referências à legislação da UE em matéria de classificação e rotulagem de produtos químicos. Neste caso, o alinhamento das referências e da terminologia das cinco Diretivas com o Regulamento CRE não invalida o âmbito ou o nível de proteção proporcionado por estas Diretivas, nem o relator considera aconselhável iniciar esse processo nesta fase. Por conseguinte, as alterações às cinco Diretivas propostas pela Comissão são de natureza meramente técnica, tal como as incluídas no presente projeto de relatório. Em face do exposto, votei favoravelmente o presente relatório.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. - Considerando che il regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele armonizza la legislazione esistente dell'UE al sistema delle Nazioni Unite (GHS) di identificazione delle sostanze chimiche pericolose e di informazione degli utenti in merito ai pericoli connessi, tramite l'utilizzo di simboli e frasi standard nelle etichette dell'imballaggio e le etichette di dati di sicurezza.

Considerando che gli emendamenti alle cinque direttive proposti dalla Commissione e quelli contenuti nel presente progetto di relazione sono di natura essenzialmente tecnica, tendenti a garantire una legislazione coerente e un livello adeguato di protezione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro dove sono presenti sostanze chimiche e miscele pericolose, ho espresso il mio voto favorevole alla proposta.

 
  
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  Tonino Picula (S&D), napisan. - Trgovina tvarima i smjesama nije samo pitanje unutarnjeg tržišta, nego i globalnog tržišta. U cilju olakšavanja trgovine diljem svijeta, a istovremeno štiteći ljudsko zdravlje i okoliš, usklađeni kriteriji razvrstavanja i označavanja zajedno s općim načelima njihove primjene pažljivo su razvijani tijekom razdoblja od 12 godina unutar strukture Ujedinjenih naroda. Rezultat je nazvan Globalno usklađeni sustav razvrstavanja i označavanja kemikalija. Uredba CLP utvrđuje opće standarde pakiranja radi osiguravanja sigurne isporuke opasnih tvari ili smjesa. Ispravno označavanje opasnih tvari i smjesa omogućuje priopćivanje razvrstavanja opasnosti korisniku tvari ili smjese kako bi se upozorilo korisnika na prisutnu opasnost i potrebu izbjegavanja izlaganja i na posljedične rizike.

Iz tog razloga podržavam izmjenu direktiva Vijeća 92/58/EEZ, 92/85/EEZ, 94/33/EZ, 98/24/EZ i Direktive 2004/37/EZ Europskog parlamenta i Vijeća kako bi se uskladile s Uredbom (EZ) br. 1272/2008 o razvrstavanju, označivanju i pakiranju tvari i smjesa, no isto tako dijelim mišljenje izvijestitelja da se svih pet direktiva treba ponovno obraditi da bismo pružili koherentnu legislativu i razinu zdravlja i sigurnosti kad su u pitanju opasne kemikalije i ostale supstancije.

 
  
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  Andrej Plenković (PPE), napisan. - Podržavam izvješće zastupnice Sari Essayah o prijedlogu Direktive Europskog parlamenta i Vijeća o izmjeni pet direktiva Vijeća te Europskog parlamenta i Vijeća kako bi se one uskladile s Uredbom (EZ) br. 1272/2008 o razvrstavanju, označivanju i pakiranju tvari i smjesa. Cilj predložene Direktive uskladiti je terminologiju i reference u području kemijske klasifikacije i označavanja s UN-ovim Globalnim harmoniziranim sustavom klasifikacije i označavanja opasnih kemikalija (GHS). Postupno usklađivanje predviđeno je s Uredbom (EZ) br. 1272/2008 Europskog parlamenta i Vijeća o razvrstavanju, označavanju i pakiranju tvari i smjesa koja će zamijeniti postojeća pravila. Time se očekuje olakšavanje globalne trgovine, harmonizacija razmjene informacija o rizicima koje predstavljaju kemikalije i promoviranje učinkovitijeg zakonodavstva.

S obzirom da se usuglašavanje navedenih direktiva odnosi na prilagođavanje terminologije i referenci sustavu GHS, neće biti učinka na razinu zaštite koje propisuju navedene direktive te se neće stvarati ni novi troškovi ni dodatna ulaganja tvrtki u zaštitu na radu, što je bitno u očuvanju konkurentnosti ekonomije i radnih mjesta.

U Hrvatskoj su navedene direktive implementirane u Zakon o zaštiti na radu te podržavam izvješće kao i napore da se uskladi terminologija za razvrstavanje, označivanje i pakiranje tvari i smjesa sa standardima UN-a.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. - In favour. Regulation (EC) No 1272/2008 of the European Parliament and of the Council on classification, labelling and packaging (CLP) of substances and mixtures aligns the existing EU legislation to the GHS, which is a United Nations system for identifying hazardous chemicals and informing users about the related hazards by means of standard symbols and phrases on packaging labels, and safety data sheets. Following the adoption of this CLP Regulation, a need emerged to make technical changes to the five Directives (92/58/EEC, 92/85/EEC, 94/33/EC, 98/24/EC and 2004/37/EC) containing references to EU chemical classification and labelling legislation. The alignment of the references and terminology of the five Directives to correspond to that of CLP Regulation does not call for any changes to the scope or level of protection provided by these Directives.

 
  
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  Νικόλαος Σαλαβράκος (EFD), γραπτώς. – Υπερψήφισα την σχετική έκθεση διότι ο κανονισμός (EΚ) αριθ. 1272/2008 του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου και του Συμβουλίου, για την ταξινόμηση, την επισήμανση και τη συσκευασία των ουσιών και των μειγμάτων (CPL), ευθυγραμμίζει την υφιστάμενη νομοθεσία της ΕΕ με το παγκοσμίως εναρμονισμένο σύστημα ταξινόμησης και επισήμανσης των χημικών προϊόντων (GHS) των Ηνωμένων Εθνών, επιδίωξη του οποίου είναι ο προσδιορισμός των επικίνδυνων χημικών ουσιών και η ενημέρωση των χρηστών σχετικά με τους συναφείς κινδύνους, μέσω τυποποιημένων συμβόλων και φράσεων στις επισημάνσεις των συσκευασιών και μέσω φυλλαδίων που περιέχουν δεδομένα ασφαλείας.

 
  
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  Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE), per iscritto. - Questa proposta relativa alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele vuole armonizzare la legislazione esistente dell'Unione europea al sistema delle Nazioni Unite di identificazione delle sostanze chimiche pericolose e di informazione degli utenti in merito ai pericoli connessi, tramite l'utilizzo di simboli e frasi standard nelle etichette dell'imballaggio e le etichette sui dati di sicurezza.

Con questo voto, inoltre, si vogliono apportare adeguamenti tecnici alle cinque direttive che contengono riferimenti alla legislazione dell'Unione in materia di classificazione ed etichettatura delle sostanze chimiche. Infine, gli emendamenti alle cinque direttive proposti dalla Commissione e quelli contenuti nel presente progetto di relazione sono di natura essenzialmente tecnica.

Nonostante ciò, le cinque direttive dovrebbero ovviamente essere oggetto di una revisione quanto prima, al fine di garantire una legislazione coerente e un livello adeguato di protezione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

 
  
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  Kay Swinburne (ECR), in writing. - I voted in favour of this agreement which will update worker protection measures to reflect the evolution of the chemicals classification system. I am pleased to see that the agreement reached will maintain levels of worker protection, while minimising burdens on businesses, by promoting an alignment which is as proportionate as possible between the old and revised Directive references to chemicals classifications.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. – Les amendements aux cinq directives proposés par la Commission sont de nature purement technique, tout comme ceux que contient le présent projet de rapport. Il n'en demeure pas moins qu'eu égard aux avancées constantes de la technologie, les cinq directives doivent continuellement être réexaminées, afin de mettre en place une législation cohérente et un niveau satisfaisant de protection de la santé et de la sécurité en cas de présence de substances et de mélanges chimiques dangereux sur le lieu de travail.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. - O Regulamento (CE) n.º 1772/2008 do Parlamento Europeu e do Conselho alinha a legislação da União Europeia com o Sistema Harmonizado Globalmente para a Classificação e Rotulagem de Produtos Químicos (GHS – Globally Harmonized System). Este é um sistema das Nações Unidas que identifica os produtos químicos perigosos e informa os utilizadores acerca dos riscos associados, através de frases e símbolos normalizados nos rótulos e nos folhetos de segurança. É, contudo, necessário alinhar com o Regulamento relativo à Classificação, Rotulagem e Embalagem (CRE), as referências e terminologias das cinco Diretivas - 92/58/CEE, 92/85/CEE, 94/33/CE, 98/24/CE e 2004/37/CE. É de salientar o facto de que as mesmas devem ser revistas logo que possível, de forma a garantir uma proteção adequada a nível da saúde e segurança no local de trabalho, quando neste se encontram substâncias químicas e misturas perigosas.

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. - Am votat pentru rezoluția legislativă referitoare la propunerea de directivă de modificare a Directivelor 92/58/CEE, 92/85/CEE, 94/33/CE, 98/24/CE și 2004/37/CE pentru a le alinia la Regulamentul nr. 1272/2008 privind clasificarea, etichetarea și ambalarea substanțelor și a amestecurilor. În temeiul articolului 153 din tratat, Parlamentul European și Consiliul pot adopta, prin intermediul directivelor, cerințe minime pentru a încuraja îmbunătățirile, în special ale mediului de muncă, în vederea garantării unui nivel mai ridicat de protecție a sănătății și securității lucrătorilor. Consider că aceste directive trebuie să evite împiedicarea creării și dezvoltării întreprinderilor mici și mijlocii și a potențialului acestora de a crea locuri de muncă.

Normele în materie de sănătate și securitate reprezintă drepturi fundamentale și urmează să fie aplicate fără excepție, în toate domeniile pieței muncii și tuturor tipurilor de întreprinderi, indiferent de mărimea lor. Modificările sunt necesare pentru a garanta menținerea eficacității acestor directive. Având în vedere progresele tehnologice permanente, respectivele directive trebuie să facă obiectul unor revizuiri periodice în conformitate cu articolul 17a din Directiva Consiliului 89/391/CEE pentru a asigura coerența legislației și un nivel adecvat de protecție a sănătății și a securității atunci când sunt prezente substanțe și amestecuri chimice periculoase în mediul de muncă.

 
  
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  Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL), par écrit. – J’ai voté pour ce rapport concernant la classification, l’étiquetage et l’emballage des substances et des mélanges considérés comme dangereux, c’est-à-dire lorsqu’ils sont explosifs, inflammables, toxiques, corrosifs, cancérigènes, etc. L’Union européenne a adopté un cadre législatif concernant la sécurité et la santé au travail. Il s'agit d'harmoniser ce cadre, constitué d’un ensemble de directives, afin qu'il soit aligné sur le système de classification et d’étiquetage des produits chimiques des Nations unies. Ce rapport essentiellement technique ne modifie pas en substance les directives concernées puisqu’il s’agit simplement de mettre à jour les références et la terminologie qu’elles contiennent. C’est aussi l’occasion de rappeler la nécessité de promouvoir et surtout de maintenir un niveau de protection élevé de la santé et de la sécurité des travailleurs lorsque des substances chimiques dangereuses sont présentes dans leur environnement de travail. Ce n'est pas inutile au moment où les coupes budgétaires frappent particulièrement le domaine de la santé. Notons aussi que le Parlement a profité de la refonte de ces directives pour améliorer l’étiquetage des produits concernés et pour allonger la liste de ces substances dangereuses, afin notamment de mieux protéger les jeunes qui manipulent ces substances. C'est un petit plus qu'il convient de noter.

 
  
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  Angelika Werthmann (ALDE), schriftlich. - Der vorgelegte Bericht ist zu unterstützen, da es sich hier um die Anpassung an das Kennzeichnungssystem der Vereinten Nationen und nicht um eine gänzliche Änderung handelt. Die Änderungen sind rein technischer Art, jedoch sollten die Richtlinien baldmöglichst wieder überprüft werden, damit für ein entsprechendes Niveau an Arbeiterschutz gesorgt werden kann, wenn gefährliche Chemikalien oder Gemische verwendet werden.

 
  
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  Jacek Włosowicz (EFD), na piśmie. - Informacje o zagrożeniach związanych z chemikaliami przekazuje się za pośrednictwem standardowych ostrzeżeń i piktogramów umieszczanych na etykietach oraz przedstawianych w kartach charakterystyki. Nowe terminy zastąpiły wcześniej stosowane sformułowania: • mieszaniny zamiast preparatów • stwarzający zagrożenie zamiast niebezpieczny • piktogramy zamiast symbole • zwroty określające zagrożenie zamiast zwroty R określające rodzaj ryzyka • zwroty określające środki ostrożności zamiast zwroty S określające warunki bezpiecznego stosowania • hasła ostrzegawcze (np. niebezpieczeństwo, uwaga) zastąpiły wskazania zagrożenia. Nowe, opatrzone czerwoną ramką piktogramy stopniowo zastępują dobrze znane pomarańczowe symbole zagrożenia.

W większości przypadków decyzję w sprawie klasyfikacji danej substancji lub mieszaniny podejmują dostawcy. Działanie to określa się jako samoklasyfikację. W niektórych przypadkach decyzja w sprawie klasyfikacji substancji chemicznej jest podejmowana na szczeblu wspólnotowym, aby zapewnić odpowiednie zarządzanie ryzykiem. Dotyczy to z reguły najbardziej niebezpiecznych substancji: substancji rakotwórczych, mutagennych lub działających szkodliwie na rozrodczość, substancji działających uczulająco na drogi oddechowe, produktów biobójczych lub środków ochrony roślin. Wszystkie wcześniejsze zharmonizowane klasyfikacje substancji sporządzone zgodnie z poprzednio obowiązującymi przepisami (dyrektywa w sprawie substancji niebezpiecznych) zostały przekonwertowane na zharmonizowane klasyfikacje CLP. Dostawcy mają obowiązek stosować tę zharmonizowaną klasyfikację i oznakowanie.

 
  
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  Iva Zanicchi (PPE), per iscritto. - Il regolamento (CE) n.1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio riguardo la classificazione, l'etichettatura e l'imballaggio delle sostanze e delle miscele armonizza la legislazione esistente dell'Unione europea al sistema delle Nazioni Unite di identificazione delle sostanze chimiche pericolose e di informazione degli utenti in merito ai pericoli connessi, mediante l'utilizzo di simboli e frasi standard nelle etichette dell'imballaggio e le etichette di dati di sicurezza.

Per questo ho espresso il mio voto favorevole al testo dell'onorevole Essayah.

 
  
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  Inês Cristina Zuber (GUE/NGL), por escrito. - Este relatório dá o acordo à adoção de um quadro legislativo que melhor proteja a saúde e promova a segurança dos trabalhadores que estão expostos a substâncias químicas no local de trabalho. Vai no sentido de implementar na UE o sistema de classificação e rotulagem de produtos químicos harmonizado estabelecido pelas Nações Unidas e, portanto, de adaptar a legislação comunitária a este sistema. Trata-se de alinhar as Diretivas 2/58/CEE, 92/85/CEE, 94/33/CE, 98/24/CE e 2004/37/CE a este sistema de classificação. Votámos favoravelmente, a favor de um maior nível de proteção dos trabalhadores.

 

9.10. Diritti d'autore e diritti connessi e concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l'uso online (A7-0281/2013 - Marielle Gallo)
Video degli interventi
 

Ústní vysvětlení hlasování

 
  
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  Marino Baldini (S&D). - Gospodine predsjedniče, zaštita intelektualnog vlasništva, osobito autorskih i srodnih prava u vrijeme progresivnog razvoja tehnologije, reprodukcija i distribucija sadržaja predstavljaju za zakonodavca velik izazov. Naša je odgovornost da u tom procesu zaštitimo i nositelja prava kao i društva za kolektivno upravljanje pravima, ali da se istovremeno potrošaču korisniku omogući jednostavan pristup sadržaju autorskog prava.

U tom smislu smatram iznimno važnim da se u državama članicama demonopolizira položaj društava za kolektivno upravljanje autorskim pravima jer se samo na taj način može ostvariti tendencija jedinstvenog digitalnog tržišta. Poštivanje načela slobodnog poslovnog nastana i načela slobode pružanja usluga, kao i činjenica da usluge u internetu nisu teritorijalno ograničene nacionalnim granicama, otvara nove mogućnosti za nositelje prava.

Razvoj ovog područja zaštite, kao i šira uključenost nositelja, zasigurno će rezultirati razvoju kreativnih industrija i poticanju rasta i zapošljavanja u državama članicama.

 
  
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  Andrej Plenković (PPE). - Gospodine predsjedniče, podržavam izvješće kolegice Gallo o prijedlogu Direktive o kolektivnom upravljanju autorskim i srodnim pravima i izdvajanju dozvola važećih u više zemalja za internetsko korištenje glazbenim djelima na unutarnjem tržištu, a sve u svrhu paneuropskog licenciranja glazbenih djela i smanjenja transakcijskih troškova korisnika i pružanje jednakog ulaska na tržište svima.

Ova je direktiva po prvi puta napravljena na način da upućuje na problem zajedničkog upravljanja autorskim i srodnim pravima, izdavanja dozvola važećih u više zemalja te uključuje potrebu za aplikacijom načela supsidijarnosti i proporcionalnosti pri transponiranju u nacionalno zakonodavstvo.

Mislim da će od nje imati koristi i naše posebne udruge koje se bave zaštitom autorskih prava i naknada za fonogramska prava u Hrvatskoj te očekujem da će u tom pogledu u novom digitalnom okruženju biti zadovoljni i korisnici i davatelji i korisnici licenci.

 
  
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  Sandra Petrović Jakovina (S&D). - Gospodine predsjedniče, umjetnici su često osjećaja da se njihov rad ne cijeni dovoljno, a u današnjem svijetu gdje novac ima krucijalnu ulogu u životu svakog pojedinca taj njihov osjećaj poprilično je mjerljiv.

I hrvatski umjetnici, ugostiteljski djelatnici i drugi korisnici koji su u Hrvatskoj masovni korisnici glazbene industrije, ali i hrvatska javnost, nedavno su vodili raspravu o opravdanosti i raspodjeli prihoda koje ostvaruju organizacije za upravljanje autorskim pravima. Harmonizacijom ovog područja na razini Europske unije, propisujući okvire o transparentnom i fer djelovanju takvih organizacija, vjerujem da ćemo dobiti i zadovoljnije korisnike, ali i izvođače nositelje tih korisničkih prava.

Kreativne industrije daju značajan doprinos BDP-u i zapošljavanju i mi moramo pristupiti pažljivo, ali prvenstveno pravedno prema onima koji su najranjiviji. Ključnim smatram transparentan postupak prikupljanja i raspodjele sredstava te pravovremeno informiranje svih aktera o njihovim pravima i obvezama.

Ovaj dokument je veliki korak naprijed na području kolektivno ostvarivanja prava i nadam se da će njegova primjena rezultirati zadovoljstvom i dobrobiti svih dionika.

 
  
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  Daniel Hannan (ECR). - Mr President, what an extraordinary stream of hackneyed phrases we had a few moments ago from the President of the Italian Republic – one after another: ‘resisting nationalism and populism’; ‘keeping alive the European dream’; ‘building a true economic governance’. George Orwell called it ‘duckspeak’, which means allowing sound to issue from the larynx without the higher brain centres being engaged at all. It is almost like listening to Nick Clegg. It was a stream of clichés that indicates that the speaker is not thinking at all about what he is saying. There was a certain pathos in an octogenarian former Stalinist still trotting out these official slogans in a continent that has changed beyond recognition. Actually, maybe that is not such a bad parallel. The nomenklatura, as you will well remember, in the 1980s, even when it was all collapsing, were still trotting out the official slogans. Why? Because in truth they did not know what else to do!

 
  
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  Anna Maria Corazza Bildt (PPE). - Mr President, the declaration of vote is on the issue of explanation of copyright and related rights in musical works online. I wonder what Mr Hannan’s intervention has to do with it, since not a single word was related to it. I think Members of Parliament should keep to the subject when they speak.

 
  
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  Syed Kamall (ECR). - Mr President, as we all know, over the last 10 to 20 odd years the Internet has been an example of a disruptive technology. It shatters the old business models of the music industry which used to rely on the physical media: tapes, vinyl, CDs. Also, at the same time, we have another phenomenon, which is that some artists are living way beyond the original copyright terms.

But what we see, or have seen in many cases, is the music industry not coming to terms with these changes in technology, trying to rely on old inhibitions and old barriers. Let us make sure that the growth of this wonderful industry is not inhibited by the out-of-date attitudes of the music industry. Let us make sure it is not inhibited by out-of-date licensing rules, and let us make sure that we can see a huge growth and explosion in this wonderful industry by getting rid of out-of-date copyright rules.

 
  
 

Písemná vysvětlení hlasování

 
  
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  Claudette Abela Baldacchino (S&D), in writing. - The fair, balanced agreement reached on collective management of rights is to be welcomed. This agreement promotes new requirements of transparency and governance for the management of copyright. This means a guarantee for fair remuneration to artists. It is imperative that artists are given due recognition for their work, hence the creation of a model for multi-territorial licensing for online rights for music works is a step in the right direction.

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. - Aprovo o presente relatório, uma vez que acredito que a gestão coletiva dos direitos, quando funciona devidamente, é a forma mais eficaz de o licenciamento de direitos beneficiar os titulares dos mesmos. Para preservar esse papel, é urgente reformar a gestão coletiva dos direitos. Congratulo-me, por isso, com a proposta da Comissão, que constitui uma boa oportunidade para o legislador abordar estas questões. Considero que é essencial garantir um sistema competitivo justo e transparente, com o intuito de evitar pressões para a redução das receitas dos titulares de direitos e para criar condições de concorrência equitativas. É, portanto, necessário clarificar algumas disposições propostas, bem como sugerir disposições adicionais, para reforçar alguns pontos específicos. Em especial, os operadores comerciais, que são autorizados, através de disposições contratuais, a gerir direitos de autor ou direitos conexos em nome de titulares de direitos, embora não abrangidos pela presente diretiva, devem ser submetidos a alguns requisitos de transparência. Mais transparência implica também que se disponibilize o máximo de informação possível ao público, garantindo sempre a proteção dos dados pessoais.

 
  
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  Roberta Angelilli (PPE), per iscritto. - La direttiva propone norme atte a garantire maggiore trasparenza per tutte le società di gestione collettiva e incoraggiare la concessione di licenze multiterritoriali per i diritti d'autore su opere musicali da parte delle società medesime, in particolare nel nuovo contesto digitale. È importante salvaguardare e tutelare gli interessi degli artisti con l'obiettivo di promuovere la diversità culturale nell'Unione europea. Da sottolineare anche l'idea del passaporto europeo di concessione delle licenze per promuovere l'aggregazione dei repertori per l'uso online di opere musicali a livello UE e la concessione di licenze tramite strutture multiterritoriali.

Era importante legiferare in questo settore a livello UE per dotarci di uno strumento vincolante, fermo restando che l'incremento dei requisiti sulla trasparenza e sulle capacità amministrative non deve portare a una discriminazione delle società e degli agenti commerciali con sede nell'UE rispetto ai loro concorrenti con sede al di fuori dell'UE.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Le droit d’auteur est un principe juridique essentiel à la protection des droits des créateurs et donc capital pour le développement des œuvres culturelles. Ce rapport permet de moderniser la mise en œuvre des règles applicables dans ce secteur et de faciliter sa mise en œuvre au-delà des frontières. Ma collègue Marielle Gallo ayant fait un excellent travail sur ce dossier, j’ai voté en faveur de ce texte.

 
  
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  Liam Aylward (ALDE), in writing. - Online music streaming websites are a mechanism through which the rights of artists can be respected while consumers still benefit from access to music. This report represents the adaption of the rules of intellectual property to the digital era in order to benefit both rights holders and consumers. From an Irish perspective, the importance of modernising the copyright law to benefit both the artists and consumers in the digital era can be seen from the recent report on modernising copyright published by the independent Copyright Review Committee.

Music streaming websites offer a better experience for consumers than the inconsistent, fragmented and illegal option of illegal downloading, while artists also benefit from royalties. The new rules will facilitate legal music streaming across the EU, rather than having a fragmented service from one Member State to another. Under the new rules, streaming sites would be able to obtain licences from collective management organisations representing artists across multiple Member States.

We welcome the provisions in this report which strengthen the rights of individual artists, including requirements for collective management organisations to pay the rights-holders appropriate remuneration in a timely fashion.

 
  
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  Zoltán Bagó (PPE), írásban. - Megszavaztam a jogalkotási javaslatot, mely megfelelő jogi keretet kíván teremteni a közös jogkezelő szervezetek által a jogtulajdonosok nevében végzett közös jogkezeléshez. A javaslat olyan szabályokat alkot, amelyek biztosítják a közös jogkezelő szervezetek jobb irányítását és nagyobb fokú átláthatóságát. Emellett ösztönzi és elősegíti a szerzők zeneművekre vonatkozó jogainak a közös jogkezelő szervezetek általi, több területre érvényes engedélyezését. A digitális világra való tekintettel az online engedélyezésnek meg kell könnyítenie a zenei tartalmakhoz való online hozzáférést a tagállamokban. Az Európai Unió területén található közös jogkezelő szervezetek külföldön letelepedett online szolgáltatók számára is adnak majd ki külföldről származó zeneművekre vonatkozó engedélyeket. Véleményem szerint az uniós közös jogkezelő szervezetek továbbra is fontos szerepet kell, hogy játsszanak a kulturális sokszínűség megőrzésében és szükséges, hogy az európai és nemzetközi művészek jogkezelő partnereivé váljanak. A közös jogkezelőknek biztosítaniuk kell a szerzők gyors díjazását, valamint segíteniük kell annak tisztázását a szerzők számára, hogy mely jogaik tekintetében ki képviseli őket.

 
  
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  Elena Băsescu (PPE), în scris. - Am votat în favoarea raportului, deoarece tot mai multe opere muzicale sunt comercializate pe internet, iar gestiunea drepturilor de autor trebuia reglementată mai bine la nivelul Uniunii. Cred că, după adoptarea directivei, acordarea de licențe multiteritoriale va fi mai ușoară și va aduce mai multe beneficii artiștilor. Totodată, reglementarea funcționării societăților de gestiune colectivă va duce la mai multă transparență în domeniu, evitându-se astfel fraudele.

Cu toții știm că pirateria provoacă anual pagube de miliarde de dolari și duce la pierderea de locuri de muncă. Și în România fenomenul este foarte răspândit, din păcate, iar cea mai afectată este industria muzicală. Cred că, de pe urma măsurilor propuse, vor avea de profitat atât consumatorii, care vor avea un acces mai larg și mai ieftin la producții muzicale, cât și deținătorii de drepturi de autor.

 
  
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  Fabrizio Bertot (PPE), per iscritto. - Ho votato a favore della relazione dell'onorevole Gallo, in linea con il PPE e con quanto stabilito anche dalla commissione ITRE, in quanto ritengo che la presente direttiva dovrebbe facilitare la vitalità delle nostre industrie creative, pur mantenendo le competenze degli organismi per la gestione collettiva dei diritti di amministrare i repertori locali e di nicchia su base solidale.

Mediante la direttiva del Consiglio e del Parlamento sarà possibile offrire agli organismi europei di gestione collettiva, agli utenti, ai beneficiari e agli artisti uno strumento sostanzialmente rinnovato per una migliore gestione del settore della musica online in Europa in materia di diritti d'autore e diritti connessi e concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l'uso online.

Inoltre, un quadro normativo specifico risulta necessario ai fini di tutelare artisti, fornitori di servizi e consumatori: ci vogliono senz'altro maggiore trasparenza per gli utilizzatori e i titolari di diritti, minori oneri amministrativi e una protezione maggiore degli interessi dei titolari.

 
  
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  Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. - Pur condividendo molte delle posizioni sostenute nella relazione Gallo che analizza la normativa sui "Diritti d'autore e diritti connessi e concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l'uso online", ritengo che il testo conceda un'eccessiva protezione alle società che gestiscono questi diritti e non si soffermi sufficientemente sulle esigenze dei consumatori. Per questi motivi mi sono astenuta in sede di votazione.

 
  
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  Biljana Borzan (S&D), napisan. - Širenje sadržaja zaštićenog autorskim pravima, uključujući knjige, audiovizualnu produkciju i snimljenu glazbu, iziskuje izdavanje dozvola različitih nositelja autorskih i srodnih prava, kao što su autori, izvođači, producenti i izdavači. EU treba voditi računa o tome da u svom djelovanju uzme u obzir kulturnu raznolikost i pridonese procvatu kultura država članica te da uz poštovanje njihove nacionalne i regionalne raznolikosti istodobno ističe zajedničku kulturnu baštinu.

Organizacije za kolektivno upravljanje pravima imaju važnu društvenu i kulturnu ulogu jer promiču raznolikost kulturnog izričaja omogućavajući autorima manjih i manje popularnih repertoara pristup tržištu. Svrha Direktive stvaranje je modela za multiteritorijalno licenciranje prava glazbenika na internetu. Transparentnost i upravljanje uslugama trebaju jamčiti brzu i pravednu naknadu za umjetnike. Komercijalni posrednici i pružatelji usluga uključuju se u regulatorni okvir Direktive kako bi se izbjegla nelojalna konkurencija.

Tvrtke izvan EU-a te njihove europske podružnice trebaju se pridržavati europskih propisa u vezi s transparentnosti, upravljanjem i provedbom. Pozdravljam prilično uravnotežen sporazum koji poštuje kolektivno ostvarivanje prava te promiče zahtjeve transparentnosti i upravljanje autorskim pravima, a time i jamstvo za pravičnu naknadu za umjetnike.

 
  
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  Philippe Boulland (PPE), par écrit. – J'ai voté pour le rapport de ma collègue Marielle Gallo concernant le droit d'auteur et les droits voisins. L'octroi de licences multiterritoriales de droits portant sur des œuvres musicales en vue de leur utilisation en ligne, afin de faciliter l'octroi de licences pour l'utilisation d'œuvres musicales en ligne, devrait stimuler la création des services de musique en ligne. Cette initiative permet à la fois de protéger les auteurs mais aussi les utilisateurs finaux. Rapidité, simplicité et diversité sont les maîtres mots de cette directive sur les licences paneuropéennes pour les services de musique en ligne

 
  
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  Maria Da Graça Carvalho (PPE), por escrito. - Voto a favor desta resolução legislativa e reitero a sua importância para o bom funcionamento do mercado interno da União, nomeadamente na Internet.

 
  
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  Françoise Castex (S&D), par écrit. Je me félicite de l’accord obtenu après des mois de négociations. Cet accord permettra d'améliorer le fonctionnement des sociétés de gestion collective des droits d’auteur et de faciliter l’accès légal à la musique en ligne dans l’Union. J'ai soutenu ce texte assez équilibré, qui confirme le statut non lucratif des sociétés de gestion collective, et promeut de nouvelles exigences de transparence et de gouvernance pour la gestion des droits d’auteur. Les négociations ont permis de remettre l’assemblée générale, représentant les intérêts des créateurs, au cœur du système de redistribution des droits, même si on aurait pu aller plus loin dans ce sens. Je salue le fait que la proposition initiale de la rapporteure Marielle Gallo (PPE, FR) de faire entrer les agents et les avocats dans les assemblées générales n’ait pas été maintenue. Enfin, je me félicite à ce titre que le délai de répartition des droits ait été allongé à 9 mois, contre 3 mois initialement proposé par les Verts, les libéraux et la droite européenne.

 
  
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  Rachida Dati (PPE), par écrit. – Ce texte vise à faciliter la gestion des droits d'auteur pour les œuvres musicales en ligne. Il établit les exigences nécessaires pour assurer le bon fonctionnement de la gestion des droits d'auteur et des droits voisins par les organisations de gestion collective, auxquelles ont recours les titulaires de droits. Ces organisations sont en effet plus aptes à exercer un contrôle efficace de l'utilisation de ces œuvres sur des marchés internationalisés. Néanmoins, il est notamment important de renforcer la transparence de ces sociétés collectives de manière à ce que les titulaires de droits puissent disposer de toute l'information nécessaire, notamment concernant les sommes provenant de l’exploitation de leurs œuvres.

 
  
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  Rosa Estaràs Ferragut (PPE), por escrito. - El Parlamento ha aprobado un paquete de normas relativas a los derechos de autor sobre obras musicales, con el objetivo de facilitar la obtención de licencias transfronterizas para prestar servicios de música por Internet en más de un Estado miembro. Esta nueva norma debe estimular el desarrollo de los servicios de música en línea a escala europea. Además, garantiza una mejor protección de los derechos de los artistas y agiliza el cobro de sus ganancias. Esta Directiva permitirá que los usuarios accedan a contenido protegido por derechos de autor en toda Europa. Es una señal clara de que los derechos de autor pueden adaptarse fácilmente a Internet. El copyright desempeña un papel esencial en la economía digital.

 
  
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  Edite Estrela (S&D), por escrito. - Votei favoravelmente o relatório sobre direitos de autor e direitos conexos e licenciamento multiterritorial de direitos sobre obras musicais para utilização em linha, por considerar que o acordo alcançado é equilibrado e irá promover uma maior transparência e a justa remuneração dos artistas.

 
  
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  Jill Evans (Verts/ALE), in writing. - I voted in favour of this report, which addresses the issue of collective rights management and how to facilitate the licensing of copyright in Europe. I hope this will make a difference for authors and artists, who should benefit more from the collective rights management system. In my constituency this has been the subject of a recent dispute with the Welsh language radio station and so is of particular interest.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. - Em julho de 2012, a Comissão propôs uma diretiva na qual constam disposições gerais em matéria de gestão coletiva de direitos para todos os sectores, além de disposições específicas relativas ao licenciamento multiterritorial de música em linha. O seu objetivo passa por facilitar o licenciamento de direitos e, de um modo geral, o acesso a conteúdos digitais atrativos, nomeadamente num contexto transfronteiras, garantindo, assim, que consumidores e empresas beneficiem plenamente das oportunidades do mercado único digital.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. - A presente proposta de diretiva tem por objetivo criar um enquadramento jurídico adequado para a gestão coletiva dos direitos que são administrados por sociedades de gestão coletiva em nome dos seus titulares, estabelecendo normas que garantam um melhor governo e uma maior transparência de todas as sociedades de gestão coletiva e também incentivando e facilitando a concessão de licenças multiterritoriais dos direitos dos autores sobre as suas obras musicais a sociedades de gestão coletiva dos direitos de autor que os representem. É necessária uma licença do titular de um direito de autor ou de um direito conexo sempre que é prestado um serviço que inclua a exploração da obra protegida de um autor. A crescente procura de música na Internet não conhece fronteiras nem restrições nacionais. É neste domínio que as sociedades de gestão coletiva intervêm, particularmente no domínio da música, uma vez que gerem coletivamente, por conta dos compositores e dos autores das letras, a concessão de licenças de direitos de obras musicais protegidas por direitos de autor, com vista à sua utilização em linha, cobrando e redistribuindo os royalties correspondentes. Esta nova diretiva visa facilitar aos prestadores de serviços a obtenção das licenças necessárias para a difusão de música em linha em toda a UE e garantir que as receitas sejam corretamente cobradas e distribuídas de uma forma justa pelos compositores e autores de letras.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. - A proposta de diretiva em causa tem como objetivo criar um enquadramento jurídico adequado para a gestão coletiva dos direitos que são administrados por sociedades de gestão coletiva em nome dos seus titulares, estabelecendo normas que consideram criar maior transparência de todas as sociedades de gestão coletiva. A Comissão Europeia e o relator do PE consideram necessário tomar medidas no que diz respeito ao rigor, transparência e responsabilização destas sociedades. O desenvolvimento de um mercado único de conteúdos culturais em linha conduziu a pedidos de alteração do licenciamento dos direitos de autor, nomeadamente do licenciamento dos direitos de autor de obras musicais, uma vez que os prestadores de serviços de música em linha enfrentam dificuldades na obtenção de licenças relativas a um repertório agregado para o território de mais do que um Estado-Membro. Assim, a diretiva pretende facilitar a concessão de licenças multiterritoriais através de sociedades de gestão dos direitos de autor de obras musicais para a prestação de serviços em linha. Parece-nos adequado.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne - Harmonizácia kolektívnej správy práv bola predmetom záujmu Európskej komisie už od roku 1995. Európsky parlament opakovanie žiadal v rokoch 2004 až 2008 o prijatie návrhu záväzného právneho nástroja v predmetnej oblasti. Súčasný právny rámec zaostáva za dynamicky sa rozvíjajúcou digitálnou spoločnosťou. Vytvorenie rovnakých podmienok pre správy zavedením štandardov v oblasti riadenia a transparentnosti, ktoré by sa vzťahovali na všetky spoločnosti uľahčí prístup k online hudbe. Reforma kolektívnej správy práv predstavuje najúčinnejší spôsob pre zlepšenie a prospešnosť držiteľov práv.

 
  
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  Lorenzo Fontana (EFD), per iscritto. - L'avvento delle nuove tecnologie e il loro utilizzo per la distribuzione di opere musicali rappresenta una sfida per il sistema di gestione dei diritti d'autore e dei diritti connessi.

Il testo normativo in questione spiega il ruolo degli Organismi di gestione collettiva (OGC) e ne uniforma il quadro giuridico a livello europeo, stabilendo che a prescindere dal settore in cui operino debbano rispettare determinati standard di miglioramento della gestione e una maggiore trasparenza delle loro attività.

Purtroppo, nonostante queste iniziative positive, ritengo che un quadro normativo unico in questo ambito richiederà ulteriori passi in avanti. Per quanto espresso fin qui, ho deciso di astenermi dal voto.

 
  
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  Sylvie Guillaume (S&D), par écrit. – Il est essentiel d'améliorer la gouvernance actuelle des sociétés de gestion collective, pour le plus grand bénéfice de ses ayants droit, les créateurs, ainsi que pour les consommateurs. C'est pourquoi j'ai apporté ma voix à cette directive afin de stimuler la création de services de musique en ligne pour les consommateurs et de garantir une meilleure protection et un paiement rapide des droits d'auteur. Grâce à ce texte, les fournisseurs de services obtiendront plus facilement des licences des sociétés de gestion collective des droits d'auteur opérant au niveau européen. Les sociétés de gestion collective qui ne fournissent pas de licences couvrant plus d'un pays pourront demander à un autre organisme de représenter leur répertoire, et ce au profit du développement d'une plus grande diversité culturelle. Enfin, les sociétés de gestion collective devront garantir que les artistes reçoivent une rémunération adéquate et dans les temps pour l'utilisation de leurs droits. Autant de mesures qui vont dans le bon sens, à savoir la défense du patrimoine culturel européen, et qui faciliteront l'accès des consommateurs à un plus vaste répertoire d'œuvres culturelles.

 
  
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  Jacky Hénin (GUE/NGL), par écrit. – Le Parlement européen a adopté le 4 février une proposition de directive qui va dans le bon sens pour les droits des auteurs. Cette directive se penche sur la gestion collective des droits d'auteurs portant sur des œuvres musicales en vue de leur utilisation en ligne dans le marché intérieur. Elle correspond pour une part à des revendications de longues dates des auteurs/compositeurs sur les droits voisins et sur la reconnaissance des sociétés collectives en Europe (notamment afin de garantir leurs droits sur l'ensemble du territoire), tout en respectant les législations nationales. J'ai voté pour ce rapport mais je reste vigilant car la directive de la Commission reconnait le rôle des entreprises à entrer en tant que telles dans la gestion des sociétés collectives. Même si cela est limité à une réalité dans certains États, sans conséquences pour les autres, il est important de rester vigilant vis-à-vis de ce phénomène. En effet, en France, les sociétés collectives, de type SACEM, sont gérées par les auteurs/compositeurs afin de faire respecter leurs droits et non pas, si on y implique des entreprises, afin de faire du profit.

 
  
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  Jim Higgins (PPE), in writing. - I voted in favour of this report as I agree that there need to be rules ensuring better governance and greater transparency of all collecting societies and facilitating the multi-territorial licensing of the rights of authors of musical works. In doing so this also simplifies the pan-European licensing of musical works and reduces transactional costs for users, and it provides equal access to markets for all repertoires.

 
  
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  Iñaki Irazabalbeitia Fernández (Verts/ALE), in writing. - The directive addresses the issue of collective rights management and how to facilitate the licensing of copyright and related rights in Europe. Parliament succeeded in improving the draft from the Commission – which was already not bad in itself. Among the improvements obtained which were important to us are: better transparency and control of management; annual individual statement on conflicts of interest by persons exercising the supervisory function and managers of CMOs; better and more transparent management of the money, including of investment of rights revenue and the incomes arising from it; the possibility for authors to licence their work for non-commercial use; better distribution of amounts due.

 
  
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  Philippe Juvin (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur du rapport de ma collègue Marielle Gallo, qui a pour but de rendre plus transparent et de faciliter la concession de licences multiterritoriales dans le cadre des droits d'auteurs pour les œuvres musicales. Les sociétés de gestion collective en charge de la gestion d'œuvres musicales seront davantage contrôlées par leur assemblée générale et auront des obligations en ce qui concerne la distribution des recettes et les informations à fournir et devront réinvestir l'argent non redistribuable dans des secteurs définis par les États membres (culture, social, éducation). Le rapport a été soutenu à 640 voix pour, 18 voix contre et 22 abstentions, ce dont je me félicite.

 
  
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  Jarosław Kalinowski (PPE), na piśmie. - Kultura i jej dorobek stanowią część naszej tożsamości. Europa ma w tym zakresie jedną z najbogatszych tradycji. Kiedy utracimy choć część tych osiągnięć, będzie to oznaczać zniknięcie części naszej tożsamości. Ważne jest, aby pamiętać o twórcach tej kultury, również współczesnych. Do tej pory wielorakie ramy prawne starały się chronić dorobek artystów i adekwatnie ich nagradzać. Jednak wraz z biegiem czasu i postępem cywilizacyjnym dotychczasowe regulacje prawne nie są w stanie niejednokrotnie podołać swojemu zadaniu i spełnić je w oczekiwanym zakresie. Dlatego należy tak zmodyfikować i zmodernizować prawo, aby także w dobie Internetu artyści ze swoją twórczością byli należycie chronieni. Ważna jest również edukacja obywateli w zakresie własności intelektualnej, ponieważ do tej pory duża część społeczeństwa pozostaje w nieświadomości, iż czasem korzysta ze sztuki nielegalnie.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. - La tematica legata ai diritti d'autore e diritti connessi e quella della concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per uso online deve trovare al più presto un quadro normativo unitario, sia, da un lato, per tutelare gli interessi degli autori che reclamano, a ragione, tempi più celeri e procedure più trasparenti per veder garantite le proprie opere, sia, dall'altro, per consentire al consumatore l'accesso ad un mercato regolato da norme chiare che consentano di poter accedere liberamente ai contenuti, nel rispetto, appunto, dei diritti d'autore.

Il presente regolamento, cui ho dato il mio voto positivo, si pone l'ambizioso obiettivo di proporre finalmente un quadro unico sulla materia, in grado di affrontare le sfide di un mercato globale.

 
  
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  Constance Le Grip (PPE), par écrit. – S’agissant du marché numérique européen, nous nous sommes prononcés, à une très large majorité, sur la directive relative à la gestion collective du droit d’auteur et de licences de musique en ligne. Sur un sujet extrêmement sensible habituellement, notre collègue Marielle GALLO, rapporteure, est cette fois-ci parvenue à rassembler très largement, du parti pirate suédois aux conservateurs britanniques! Cette directive poursuit deux objectifs principaux: d'une part la création d'un marché unique du numérique en matière de musique, et d'autre part, l'amélioration du fonctionnement des sociétés de gestion collective des droits d'auteur, qui garantissent la diversité culturelle, telle que la SACEM, qui voit d'un bon œil ce nouvel outil législatif à l'échelle européenne.

 
  
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  Petru Constantin Luhan (PPE), în scris. - Am votat în favoarea rezoluției Parlamentului European privind strategia europeană în materie de drepturi de autor și drepturi conexe și acordarea de licențe multiteritoriale pentru drepturile asupra operelor muzicale pentru utilizări online. Consider că este necesară o abordare adecvată a problemei drepturilor de autor în legislația europeană și că avem nevoie de o nouă perspectivă privind utilizarea operelor muzicale în mediul online, deoarece diseminarea de conținut protejat prin drepturi de autor și drepturi conexe, precum și a serviciilor aferente, inclusiv cărți, producții audiovizuale și înregistrări muzicale necesită acordarea de licențe de către diferiți titulari ai drepturilor de autor și ai drepturilor conexe, cum ar fi autorii, artiștii interpreți sau executanți, producătorii și editorii.

Alegerea între gestionarea individuală sau colectivă a drepturilor le revine, în mod normal, titularilor acestor drepturi. Gestionarea drepturilor de autor și a drepturilor conexe include acordarea de licențe utilizatorilor, auditarea entităților care primesc licențe și monitorizarea utilizării drepturilor, asigurarea respectării drepturilor de autor și a drepturilor conexe, colectarea de venituri generate de exploatarea drepturilor și distribuția sumelor cuvenite titularilor de drepturi.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. - I voted in favour of this report because it is an important step in the harmonisation of collective rights management rules. This legislation aims to create the legal framework for the collective management of copyright and related rights. This will help to protect both artists and online users who download music.

 
  
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  Véronique Mathieu Houillon (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur du rapport qui améliorera la gouvernance et permettra une plus grande transparence dans la gestion des sociétés de gestion collective des droits d’auteur. Il s’agit également d’une avancée pour la libre circulation des services, car l’octroi des licences au niveau européen pour les œuvres musicales sera facilité et les coûts de transactions pourront être réduits pour les utilisateurs. Je me félicite de l’adoption de ce rapport.

 
  
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  Iosif Matula (PPE), în scris. - Salut faptul că Uniunea Europeană a identificat soluții viabile pentru piața digitală europeană, mai ales în privința operelor muzicale, a căror reglementare era neadecvată în contextul societății digitale în care trăim. Compromisul la care s-a ajuns, prin votul dat în plenul Parlamentului European, este unul cu o largă susținere și va aduce beneficii majore pentru economia europeană.

Directiva pentru gestionarea colectivă a drepturilor de autor are două mari obiective: pe de o parte, îmbunătățirea transparenței societăților de gestiune colectivă, prin reguli mai stricte privind obligațiile de raportare și controlul din partea titularilor de drepturi, pe de altă parte, crearea unei veritabile piețe digitale unice pentru operele muzicale. Acest cadru legal subliniază importanța rolului social și cultural pe care îl joacă societățile de gestiune colectivă a drepturilor de autor, ca promotori ai diversității culturale.

Noile reguli vor aduce beneficii creatorilor de conținut, care își vor primi plățile mai rapid și vor avea o idee mai clară asupra fluxurilor de plăți generate de propria muncă. Estimez că directiva va avea un impact pozitiv asupra pieței unice digitale, prin facilitarea obținerii de licențe online pentru operele muzicale, pe tot cuprinsul Uniunii, ceea ce va putea stimula crearea unor noi servicii transfrontaliere inovatoare.

 
  
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  Erminia Mazzoni (PPE), per iscritto. - La direttiva sulla gestione dei diritti d'autore regola le licenze multiterritoriali, disciplina l'utilizzo online di opere musicali e ne garantisce una buona gestione.

In passato, le divergenze tra le normative nazionali hanno troppo spesso penalizzato i titolari dei diritti per l'utilizzo delle loro produzioni artistiche, anche nei mercati esteri. Tale direttiva ha lo scopo di assicurare una maggiore trasparenza, una semplificazione delle procedure di concessioni delle licenze, una riduzione dei costi di transazione per gli utenti, una maggiore equità nell'accesso ai mercati e una maggiore tutela per i titolari dei diritti.

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Le texte s’intéresse aux sociétés de perception et de répartition des droits (SPRD). Il s'agit d'en définir le mode de gouvernance et de permettre aux artistes d'adhérer à la SPRD de son choix. Si une réglementation de ces sociétés au fonctionnement opaque est une bonne chose, la direction prise n'est pas la bonne. L'ouverture à la concurrence européenne et internationale conduira à anéantir les petites SPRD aux profits de grands groupes dans un marché certes simplifié pour le consommateur, mais ou l'uniformité artistique sera la règle. Enfin, aucun effort n'est fait pour permettre à des artistes de choisir d'autres modes de diffusion, comme les Creative Commons, et le seul modèle envisagé est celui basé sur la rareté, sans prendre en compte les aspects numériques où il y a abondance (une copie numérique a un coût marginal quasi nul). Tous les modèles alternatifs, comme le financement participatif, sont complètement ignorés. Je m'abstiens.

 
  
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  Nuno Melo (PPE), por escrito. - A presente proposta aprova novas regras que visam facilitar a obtenção das licenças necessárias para a difusão de música em linha em toda a UE e garantir que as receitas sejam corretamente cobradas e distribuídas de uma forma justa pelos compositores e autores de letras. Graças às novas medidas, os consumidores deverão ter acesso a repertórios mais diversificados. A nova diretiva visa facilitar aos prestadores de serviços a obtenção das licenças necessárias para a difusão de música em linha em toda a UE e garantir que as receitas sejam corretamente cobradas e distribuídas de uma forma justa pelos compositores e autores de letras. Daí o meu voto favorável.

 
  
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  Roberta Metsola (PPE), in writing. - I supported this report because there is a need for a legal framework that provides for rules that ensure better governance and greater transparency of all collecting societies and also facilitates the multi-territorial licensing of the rights of authors in their musical works by collecting societies representing authors.

 
  
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  Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. - He votado a favor del presente informe porque supone una buena organización de los derechos y deberes de las entidades de gestión colectiva de derechos de autor a nivel transfronterizo dentro de la Unión Europea. El informe surge como una necesidad de mejorar la regulación en el ámbito de la utilización en línea de las licencias multiterritoriales en el contexto de la UE. Se definen de una forma más concisa los derechos de las citadas entidades de gestión colectiva de derechos autor, dando un mayor papel a sus usuarios y tratando de impedir excesos de dichas entidades. El informe también recoge la necesidad de tener en cuenta la diversidad cultural de la Unión en el desarrollo de políticas culturales. Es porque todas estas medidas pueden dar un impulso a la industria musical de la UE por lo que he decido votar a favor del presente informe.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. - I have voted in favour of this report as it manages to achieve balanced agreements between transparency, governance and adequate compensation to musicians for their music.

 
  
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  Andreas Mölzer (NI), schriftlich. - Der digitale Musikmarkt in Europa wächst stetig. So sollen in der EU im Jahr 2012 391 Millionen Songs im Internet verkauft worden sein. Mit dem Vorschlag soll es Musikanbietern im Internet einfacher gemacht werden, europaweite Lizenzen für Musikstücke zu erhalten. Unternehmen am digitalen Musikmarkt müssen damit in Zukunft Musikrechte nicht mehr mit 28 einzelnen Staaten klären. Zudem sollen die Interessen der Künstler besser geschützt und Lizenzgebühren schneller ausgezahlt werden. Urheberrecht spielt natürlich in der digitalen Wirtschaft eine wesentliche Rolle. Natürlich ist es sinnvoll, komplexe Lizenzsysteme zu vereinfachen. Allerdings sind bei der ganzen Angelegenheit auch aus den USA kommende Tendenzen gerade im Vorfeld der laufenden Verhandlungen über das geplante Freihandelsabkommen abzuwiegen. Und hier ist Vorsicht geboten. Dem vorliegenden Bericht kann ich daher nicht zustimmen.

 
  
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  Radvilė Morkūnaitė-Mikulėnienė (PPE), raštu. - Intelektinė nuosavybė ir jos teikiamos galimybės laikomos nepakankamai išnaudoda sritimi ES. Pranešime aptariamas kolektyvinių autorių teisių ir gretutinių teisių administravimas dažnai sulaukia pelnytos kritikos dėl veiksmingumo ir skaidrumo stokos. Todėl palaikau M. Gallo pranešimą, kuriame siūloma taikyti didesnio skaidrumo, geresnio valdymo ir įgyvendinimo nuostatas (mažinant procedūrų išlaidas, kai kuriais atvejais supaprastinant licenzijų gavimą ir kt.). Pritariu siūlymui sukurti naują priemonę, kuria siekiama užtikrinti geresnį internetinio muzikos sektoriaus Europoje veikimą, įskaitant ir daugiateritorinių licencijų naudoti muzikos kūrinius internete teikimą. Manau, svarbu, kad ES taptų lydere kolektyvinio teisių administravimo srityje, o naudotojams ir teisių turėtojams būtų sumažinta administracinė našta bei sukurtas mechanizmas tinkamai užtikrinantis menininkų teises.

 
  
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  Rolandas Paksas (EFD), raštu. - Balsavau už šį pranešimą.

Visų pirma, naujos muzikos kūrinių autorinių teisių taisyklės leis internete muzikos kūrinius pardavinėjančioms įmonėms lengviau gauti licenciją naudoti šiuos kūrinius iškart keliose ES valstybėse. Tai paskatins gausesnę muzikos kūrinių pasiūlą internete bei užtikrins geresnę autorių teisių apsaugą.

Sveikintina, jog Europos Parlamentui pavyko užtikrinti, kad paprašytoji organizacija privalėtų administruoti prašančiosios organizacijos atstovaujamą repertuarą tomis pačiomis sąlygomis, kokiomis ji administruoja savo pačios repertuarą. Tokiu būdu teisių turėtojams bus suteikiama laisvai pasirinkti jų teisėms geriausiai atstovaujančią organizaciją. Visos organizacijos, vykdydamos joms pavestas funkcijas, turės užtikrinti, kad autoriai laiku gautų atitinkamą atlyginimą už jų kūrinių naudojimą. Atsižvelgiant į tai, labai svarbu, kad šioms organizacijoms būtų taikomi atitinkami skaidrumo, atskaitomybės, valdymo ir skaidraus pajamų naudojimo reikalavimai. Visoje ES turi būti nustatomas aukštus standartus atitinkantis valdymas, skaidrumas ir ataskaitų teikimas.

 
  
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  Justas Vincas Paleckis (S&D), raštu. - Balsavau už pranešimą dėl taisyklių, kurios supaprastins muzikos licencijų teikimą ir užtikrins geresnę teisių turėtojų interesų apsaugą. Dėl to bus lengviau platinti muziką internete visoje Europos Sąjungoje, o kūrėjai galės tiesiogiai dalyvauti savo teisių valdyme ir sparčiau gauti atlyginimą. Nepriklausomas tyrimas parodė, kad, išsprendus autorių teisių mokesčių sistemos problemas, vieninga skaitmeninė rinka Europai atneštų daugiau kaip 500 papildomų milijardų eurų arba 4 proc. nuo BVP naudą. Šiuo metu ES muzikos internete rinka dėl sudėtingos ir nesuderintos reguliavimo sistemos yra fragmentuota, o tai trukdo į ją patekti naujiems paslaugų teikėjams. Todėl siūloma supaprastinti daugiateritorinių licencijų naudoti muzikos kūrinius internete teikimą. Svarbu, kad nauja tvarka turės naudą muzikos kompozitoriams ir tekstų kūrėjams. Autoriniai atlyginimai jiems bus teisingiau surenkami ir sąžiningiau paskirstomi.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. - A divulgação de conteúdos protegidos por direitos de autor deve ter em consideração a diversidade cultural nas suas ações e contribuir para o desenvolvimento das culturas dos Estados-Membros, respeitando a sua diversidade nacional e regional, pondo simultaneamente em evidência o património cultural comum. Os organismos de gestão coletiva desempenham um importante papel no fomento e na preservação da diversidade cultural, permitindo que os titulares de direitos sejam remunerados por utilizações que estes não estariam em posição de controlar ou de cobrar, incluindo nos mercados não nacionais. Além disso, exercem uma função social e cultural importante como promotores da diversidade das expressões culturais, permitindo aos repertórios mais pequenos e menos populares o acesso ao mercado. Nestes termos, votei favoravelmente a presente proposta de resolução sobre a proposta de diretiva do Parlamento Europeu e do Conselho relativa à gestão coletiva dos direitos de autor e direitos conexos e ao licenciamento multiterritorial de direitos sobre obras musicais para utilização em linha no mercado interno.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. - Considerando il progetto di risoluzione legislativa del Parlamento, il parere della commissione per il commercio internazionale, il parere della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, il parere della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori e il parere della commissione per la cultura e l'istruzione, approvo la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla gestione collettiva dei diritti d'autore e dei diritti connessi e sulla concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l'uso online nel mercato interno.

 
  
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  Tonino Picula (S&D), napisan. - Široka rasprostranjenost osobnih računala te visoka dostupnost širokopojasne veze s internetom omogućili su građanstvu u proteklih desetak godina neviđenu brzinu i lakoću pristupa glazbenim djelima prilikom korištenja interneta. Uloga i cilj legislativnog procesa mora biti da on ide u korak s ovim naprecima u tehnologiji.

S tim u vidu slažem se s izvješćem da su organizacije kolektivnog upravljanja najbolji način da se osigura primjerena kompenzacija autoru. Organizacije kolektivnog upravljanja moraju biti sposobne odraditi svoj zadatak udruživanja troškova upravljanja u korist svojih članova i u interesu pravne sigurnosti za korisnike, istodobno braneći i promovirajući kulturnu raznolikost. Poboljšavanje funkcioniranja udruženja za kolektivno upravljanje u odnosu s njihovim članovima, korisnicima i drugim takvim udruženjima koristi i korisnicima autorskih djela i autorima i umjetnicima.

Posebno pozdravljam uravnoteženu reprezentaciju kategorija nositelja prava u procesu donošenja odluke, uključenje komercijalnih aktera i pružatelja usluga u pravni okvir, transparentnost i pravila upravljanja i za organizacije kolektivnog upravljanja i za ekvivalentne komercijalne usluge te stvaranje modela za multi-teritorijalno licenciranje online prava za glazbena djela. Smatram da je bitno čuti mišljenje svih zainteresiranih strana o ovim pitanjima. Upravo je takav dijalog jedini put za pronalazak uravnoteženog rješenja koje odgovara svima.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. - In favour. Article 167 of the Treaty on the Functioning of the European Union requires the Union to take cultural diversity into account in its action and to contribute to the flowering of the cultures of the Member States, while respecting their national and regional diversity and at the same time bringing the common cultural heritage to the fore. Collective management organisations play an important role in the promotion and preservation of cultural diversity, enabling rightholders to be remunerated for uses which they would not be in a position to control or enforce themselves, including in non-domestic markets. Moreover, they play an important social and cultural role as promoters of the diversity of cultural expressions, by enabling the smallest and less popular repertoires to access the market.

 
  
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  Tadeusz Ross (PPE), in writing. - As a singer and songwriter I am happy to see that Parliament has taken it upon itself to amend the music copyright legislation currently in place. Intellectual property laws are one of the most important policy areas as far as modern culture and technology are concerned. This is especially true in the age of rapid dissemination of media through digital means. However, existing laws were often drafted at a time before the Internet and therefore do not reflect the needs of contemporary creators and audiences. It is good to see that the European Parliament is taking steps towards making access to music from foreign countries easier while still ensuring fair treatment for its original creators. I for one am anxious to see the effects of this legislation on the music industry, which is why I support this report. Hopefully this directive will accelerate the process of creating a fair and comprehensive market for the exchange of cultural goods.

 
  
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  Matteo Salvini (EFD), per iscritto. - Ho deciso di votare in maniera favorevole a questa proposta in quanto lo scopo della direttiva è di agevolare la concessione di licenze su diritti d'autore e, più in generale, l'accesso a contenuti digitali di un certo interesse, specie in ambito transfrontaliero, permettendo ai consumatori e alle imprese di sfruttare pienamente le opportunità del mercato unico digitale.

Inoltre, le società di gestione collettiva, indipendentemente dal settore in cui operano, dovranno rispettare gli standard europei che stabiliscono un miglioramento della gestione e una maggiore trasparenza nello svolgimento delle loro attività.

 
  
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  Marie-Thérèse Sanchez-Schmid (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur de cette directive relative à la gestion collective des droits d'auteur. Ce texte permettra, d'une part, d'améliorer la gouvernance et la transparence des sociétés de gestion collective comme la SACEM en France et, d'autre part, de créer un véritable marché unique du numérique pour les œuvres musicales. Ces nouvelles règles permettront une meilleure collecte des droits et une rémunération plus sûre et plus rapide des artistes. Enfin, elles faciliteront la concession de licences européennes pour la musique sur l'nternet, afin de créer des champions européens de musique en ligne, à l'instar de Deezer et Spotify.

 
  
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  Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE), per iscritto. - L'obiettivo di questa proposta è di istituire una normativa adeguata per la gestione collettiva dei diritti svolta da società di gestione collettiva per conto dei titolari dei diritti.

Per queste ragioni si propongono norme in grado di garantire una migliore governance e una maggiore trasparenza di tutte le società di gestione collettiva. L'attuale quadro giuridico, per quanto concerne i diritti d'autore nell'Unione europea, non è rimasto al passo con i rapidi sviluppi della società digitale. La concessione di licenze online dovrebbe facilitare l'accesso ai contenuti musicali online in tutta Europa.

Con questo voto favorevole si incoraggia e si agevola la concessione di licenze multiterritoriali per i diritti d'autore su opere musicali da parte delle società di gestione collettiva che rappresentano gli autori, in particolare nel nuovo contesto digitale.

 
  
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  Catherine Stihler (S&D), in writing. - I voted in favour of this report as I support the creation of a strong legal framework for the collective management of copyright and other related rights.

 
  
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  Kay Swinburne (ECR), in writing. - I voted in favour of this report today. The digital single market is one of the key tools we have at our disposal when it comes to achieving growth generation across the EU. The new measures adopted today will bring the laws that apply to one important part of this market, the digital music sector, up to date. They will remove barriers to new participants wishing to enter the market, revise licensing rules to make it easier for companies to offer services across the EU and foster greater competition in the sector.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. – Pour diffuser des contenus protégés par le droit d’auteur et les droits voisins et des services connexes, notamment les livres, les productions audiovisuelles et la musique enregistrée, il est nécessaire d’obtenir une licence de droits auprès des différents titulaires des droits d’auteur et des droits voisins (auteurs, artistes interprètes ou exécutants, producteurs ou éditeurs, par exemple). Il appartient normalement aux titulaires de choisir entre la gestion individuelle ou collective de leurs droits. La gestion du droit d’auteur et des droits voisins englobe la concession de licences aux utilisateurs, le contrôle financier des titulaires de licences et le suivi de l’utilisation des droits, le respect du droit d’auteur et des droits voisins, la perception des produits de droits d’auteur et leur distribution aux titulaires de droits.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. - A proposta da Comissão pretende instituir um conjunto de regras que garantam uma melhor governação e uma maior transparência nas sociedades de gestão coletiva bem como facilitar a concessão de licenciamentos multiterritoriais de direitos de autor sobre obras musicais para utilização em linha no mercado interno. Nesse sentido, a proposta simplifica a concessão de licenciamentos paneuropeus relativos a obras musicais, reduz os custos de transação para os utilizadores e prevê a igualdade de acessos aos mercados. Votei, por isso, favoravelmente o documento.

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. - Am votat rezoluția referitoare la propunerea de directivă privind gestionarea colectivă a drepturilor de autor și a drepturilor conexe și acordarea de licențe multiteritoriale pentru drepturile asupra operelor muzicale pentru utilizări online pe piața internă. Scopul directivei este de a stabili cerințele aplicabile organismelor de gestiune colectivă pentru a asigura standarde înalte de guvernanță, gestiune financiară, transparență și raportare.

Susțin necesitatea ca statele membre să garanteze că organismele de gestiune colectivă acționează în interesul titularilor de drepturi ale căror drepturi le reprezintă și că nu le impun acestora obligații care nu sunt necesare în mod obiectiv pentru protecția drepturilor și a intereselor lor sau pentru gestionarea eficace a drepturilor lor. De asemenea, titularilor de drepturi trebuie să le revină dreptul de a autoriza, la alegere, un organism de gestiune colectivă pentru a le gestiona drepturile, categoriile de drepturi sau tipurile de opere și de alte obiecte protejate alese de aceștia, pentru teritoriile alese de aceștia, indiferent de statul membru de naționalitate, de reședință sau de stabilire al organismului de gestiune colectivă sau al titularilor de drepturi. Susțin ca titularii de drepturi să aibă dreptul să acorde licențe pentru utilizările necomerciale ale oricăror drepturi, categorii de drepturi sau tipuri de opere și alte obiecte protejate pe care le pot alege.

 
  
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  Inese Vaidere (PPE), rakstiski. - Līdzšinējā Eiropas likumdošana attiecībā uz autortiesībām, tai skaitā mūzikas izstrādājumiem, ir nepilnīga. No nepilnībām finansiāli cieš mūzikas autori un izpildītāji, savukārt klausītājiem ir limitēta piekļuve plašam mūzikas klāstam. Īpaši ar to saskaras mazo valstu, kāda ir arī Latvija, mūziķi, kuru autortiesības netiek pilnībā pārstāvētas ārvalstīs, un kuri tādējādi nesaņem autortiesību atlīdzību.

Tādēļ atbalstīju likumdošanas grozījumus, kas nosaka, ka Eiropas Savienības mūzikas izplatītāji varēs vērsties pārrobežu autortiesību pārvaldījuma organizācijās, lai saņemtu atļaujas tiešsaistē piedāvāt mūziku lejupielādei vai klausīties straumēšanas režīmā vairākās ES dalībvalstīs vienlaikus vai pat visā ES mērogā, ļaujot patērētājiem plašāk likumīgi piekļūt mūzikai, tai skaitā latviešu mākslinieku mūzikai.

Savukārt māksliniekiem tiks garantēta savlaicīga atlīdzību par to autortiesību izmantošanu, jo visām kolektīvās pārvaldības organizācijām tā būs jānodrošina. Autortiesību maksājumi būs jāsadala mūziķiem pēc iespējas ātrāk un ne vēlāk kā deviņu mēnešu laikā no finanšu gada beigām, kurā iekasēti tiesību ieņēmumi.

Arī pašiem autortiesību īpašniekiem būs iespēja ietekmēt lēmumus par savu tiesību pārvaldību, kā arī iespēja brīvi izraudzīties un mainīt kolektīvā pārvaldījuma organizācijas, kas tos pārstāv. Zināmi jauninājumi attieksies arī uz pašiem kolektīviem.

Paldies!

 
  
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  Derek Vaughan (S&D), in writing. - The harmonisation of collective rights management rules has been on the Commission’s agenda since 1995. This long-awaited legislation aims to create a legal framework for the collective management of copyright and related rights, as well as the multi-territorial licensing of rights to musical works online. I have voted in favour of the ‘Copyright & related rights & multi-territorial licensing of rights-music online uses’ because I believe that the requirements for ensuring the proper functioning of collective societies will improve the governance and transparency of the online music industry. Secondly, the facilitation of granting multi-territorial licences for rights to musical works for online use in the EU will strengthen the collective dimension of management in areas where repetitive withdrawal of rights managed would lead to a loss of earnings and dismantling of the co-operative function of societies. I hope that this report leads to a clarification of the accountability of rules for both users and management bodies regarding the uses of copyrighted work.

 
  
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  Dominique Vlasto (PPE), par écrit. – Je me félicite de l’adoption de ce texte qui reconnaît la nécessité de maintenir les droits d’auteurs à l’ère de l’internet. Souvent passionnel et idéologique, le débat a cette fois été très constructif. J’en veux pour preuve la directive finale qui a été adoptée par tous les groupes. La nouvelle législation européenne permettra de renforcer la transparence des sociétés de gestion collective de droits d’auteur. Alors que les artistes leur reprochaient leur trop grande opacité, elles devront désormais mieux les informer et leur accorder davantage de contrôle sur leurs droits. Ils seront notamment rémunérés plus rapidement et exerceront un contrôle sur les sommes provenant de l’exploitation des œuvres, ce qui n’était pas le cas auparavant. Par ailleurs, le texte pose les bases d’un marché numérique unique en facilitant les concessions de licences pour la musique sur l'internet. Le but est de parvenir à mettre en place des plates-formes de téléchargement légal offrant du contenu musical à l’échelle européenne et non plus d’un seul État membre! Il nous appartient désormais de créer un "iTunes" à l’européenne, une sorte de guichet unique du téléchargement légal, simple, sécurisé et qui rémunère justement les artistes pour leurs créations.

 
  
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  Jacek Włosowicz (EFD), na piśmie. - Problematyka związana z obrotem wszelkimi prawami własności intelektualnej, w tym oczywiście również w zakresie majątkowych praw autorskich, jest skomplikowana i wymaga zachowania dużej staranności przy konstruowaniu stosunków umownych. Dlatego też istotną rolę w przygotowywaniu transakcji w tym zakresie powinien odgrywać profesjonalny pełnomocnik, który pomoże stronom ukształtować stosunek prawny zgodnie z ich oczekiwaniami oraz w sposób bezpieczny dla obu kontrahentów.

 
  
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  Iva Zanicchi (PPE), per iscritto. - Scopo della proposta di direttiva trattata dall'onorevole Gallo è istituire una normativa adeguata per la gestione collettiva dei diritti svolta da società di gestione collettiva per conto dei titolari dei diritti.

Vengono proposte, quindi, norme che garantiscono una migliore governance e maggiore trasparenza di tutte le società di gestione collettiva; inoltre, si incoraggia e agevola la concessione di licenze multiterritoriali per i diritti d'autore su opere musicali da parte delle società di gestione collettiva che rappresentano gli autori, in particolare nel nuovo contesto digitale.

 
  
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  Tadeusz Zwiefka (PPE), na piśmie. - Aktualnie sytuacja na unijnym rynku muzycznym jest bardzo skomplikowana. Nie tylko funkcjonowanie wielu organizacji zbiorowego zarządzania budzi wątpliwości i niekorzystnie odbija się na wynagrodzeniach autorów, ale również niezwykle wymagający jest proces udzielania licencji na udostępnianie muzyki w internecie. Dodatkowo prawo autorskie zmaga się wciąż ze zmianami, jakie zaszły na rynku medialnym wraz z powszechną cyfryzacją. Po stronie legislatora leży zatem szczególna odpowiedzialność za nadrobienie tych zaległości. Dyrektywa ws. zasad zbiorowego zarządzania prawami autorskimi i prawami pokrewnymi i udzielania licencji wieloterytorialnych na eksploatację utworów muzycznych w internecie stanowi bez wątpienia przełom w tej kwestii. Dzięki poprawkom wprowadzonym do tekstu przez Parlament udało się nie tylko poszerzyć jej zakres na organizacje zbiorowego zarządzania spoza UE działające na jej terenie, ale także doprecyzować zapisy zabezpieczające repertuar niszowy. Jest to bardzo istotny krok w stronę promocji wielokulturowej Europy, gdzie prawa twórców nie są ciężarem, ale raczej atutem gospodarki europejskiej.

Moim zdaniem dzisiejsze sprawozdanie jest kluczowym projektem nie tylko dla twórców, wykonawców i wydawców, ale przede wszystkim dla konsumentów, którzy powinni odnieść najwięcej korzyści z proponowanych zmian, uzyskując szerszy dostęp do legalnie odtwarzanej muzyki.

 
  
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  Inês Cristina Zuber (GUE/NGL), por escrito. - A proposta de diretiva em causa tem como objetivo criar um enquadramento jurídico adequado para a gestão coletiva dos direitos que são administrados por sociedades de gestão coletiva em nome dos seus titulares, estabelecendo normas que consideram criar maior transparência de todas as sociedades de gestão coletiva. A Comissão Europeia e o relator do PE consideram necessário tomar medidas no que diz respeito ao rigor, transparência e responsabilização destas sociedades. O desenvolvimento de um mercado único de conteúdos culturais em linha conduziu a pedidos de alteração do licenciamento dos direitos de autor, nomeadamente do licenciamento dos direitos de autor de obras musicais, uma vez que os prestadores de serviços de música em linha enfrentam dificuldades na obtenção de licenças relativas a um repertório agregado para o território de mais do que um Estado-Membro. Assim, a diretiva pretende facilitar a concessão de licenças multiterritoriais através de sociedades de gestão dos direitos de autor de obras musicais para a prestação de serviços em linha. Parece-nos adequado.

 

9.11. Sanzioni penali in caso di abuso di informazioni privilegiate e di manipolazione del mercato (A7-0344/2012 - Arlene McCarthy)
Video degli interventi
 

Ústní vysvětlení hlasování

 
  
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  Oleg Valjalo (S&D). - Gospodine predsjedniče, ekonomska kriza koja potresa Europsku uniju već više od nekoliko godina jasno nam je pokazala kako duboke i dalekosežne mogu biti posljedice tržišnih manipulacija i koristoljubivog trgovanja na temelju povlaštenih informacija. Ovo izvješće dobar je pokušaj da se takvim praksama stane na kraj i da ih se uz odgovarajuće kazneno sankcioniranje maksimalno ograniči.

Drago mi je da pokazujemo odlučnost da se s tržišnim manipulacijama ozbiljno obračunamo i nadam se da će se naša zakonodavna praksa u idućem mandatu Europskog parlamenta nastaviti s jasnim definiranjem zakonodavnih okvira koji će doprinijeti tome da se navedene manipulacije svedu na najmanju moguću mjeru.

Uvjeren sam da ćemo samo tako moći ostvariti politički san koji dijelimo, a to je zajedničko tržište Europske unije koje će biti sasvim usklađeno i funkcionalno. Drugim riječima, tržište na kojemu neće postojati razlika u pravnoj sigurnosti i ekonomskoj vjerodostojnosti bez obzira na to u kojoj se zemlji članici mi nalazili i obavljali poslovni ili tržišnu djelatnost.

 
  
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  Димитър Стоянов (NI). - Г-н Председател, аз гласувах против доклада за наказателните санкции в този случай, защото дълбоко вярвам, че наказателната политика е от изключителните правомощия на държавите членки и по никакъв начин Европейският съюз не може да създава наказателно законодателство в каквато и да е област.

Да, в момента е много удобно да кажем: „ето, имахме такива и такива проблеми, те доведоха до сериозен срив в нашата икономика, дайте да криминализираме дадени явления, които са свързани с общия пазар“. Но какво ще спре след това Европейския съюз (ако отворим тази врата пред него) да започне и накрая да приеме един европейски Наказателен кодекс, като напълно отмени националното законодателство в тази насока?

Това е недопустимо за мен и затова гласувах „против“ – за да не се отваря тази врата.

 
  
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  Silvia Costa (S&D). - Signor Presidente, io invece ho votato a favore molto convintamente perché si tratta di un'importantissima direttiva che di fatto, direi per la prima volta, chiede l'armonizzazione in materia di diritto penale di sanzioni contro le più gravi forme di manipolazione del mercato, di abusi e di insider trading.

Si tratta di un passo avanti verso quelle regole di un mercato unico senza le quali non c'è poi la certezza del diritto e un mercato veramente concorrenziale. Costringe inoltre gli Stati membri a innalzare le pene e chiede che gli Stati membri alle autorità preposte diano però quelle risorse e quelle attività formative e quegli strumenti per rendere efficace questa azione.

 
  
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  Charles Tannock (ECR). - Mr President, as an MEP for London, home to one of the world’s largest financial centres, the City, this is an issue that is very important. It is worth noting, however, that the ethical conduct of financial institutions in places like London does have effects which go far beyond their own confines. The 2008 credit crunch and the subsequent revelations of dubious practices in the banking industry have been a stark reminder that an unregulated light-touch regime does not always deliver the prosperity, respect and transparency that it promises.

Whether one considers the Libor scandal or the cases involving HSBC and money laundering, we can see that this approach can lead to malpractice. I am pleased to note that the UK and the FCA now impose some of the most severe criminal sanctions against those found guilty of insider trading and market manipulation in Europe. However, the number of prosecutions and convictions for misconduct still remains very low. The proposal in this report will see the minimum criminal penalties for these practices now increased, by consensus across the Union, creating a more level playing field, which I support.

 
  
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  Seán Kelly (PPE). - A Uachtaráin, bhí áthas orm tacaíocht a thabhairt don tuarascáil seo agus cinnte tá moladh ag dul do Arlene McCarthy as an dea-obair atá déanta aici. Dúirt sí ar maidin go bhfuil sí ag dul ar ais go dtína tír féin chun rudaí a cheartú ansin; agus go n-éirí léi san obair seo.

Ba mhaith liom díriú ar dhá mholadh anseo agus is dóigh liom gur maith na moltaí iad. An chéad cheann: go mbeadh pionós ceithre bliana príosúnachta ar a laghad ann do dhaoine a bhíonn ag glacadh páirt i dtrádáil inmheánach mídhleathach, agus freisin do dhaoine a bhíonn ag iarraidh na margaí a shocrú ar mhaithe leo féin. Is maith an moladh é sin.

An dara ceann: go mbeadh príosún ar feadh dhá bhliain tuillte ag duine a thugann eolas míchruinn do na húdaráis nuair is gá dóibh, agus dualgas orthu, eolas cruinn a thabhairt.

Cabhróidh an dá mholadh sin le rudaí a cheartú amach anseo.

 
  
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  Daniel Hannan (ECR). - Mr President, I was a journalist for twelve years before I was elected here and I recognise when a story has passed the point of correction. Nonetheless, I am going to say a very unfashionable thing: it is not true that the financial crash was caused by an absence of regulation. In fact, it is difficult to think of a more heavily regulated industry than financial services, with the possible exceptions of nuclear power and some elements of television broadcasting.

The financial services authority guidelines on compliance with regulation in the UK are now 10 500 pages long. The truth is that this compliance is not useless; it is worse than useless because what it means is that the very large companies, which can afford the costs easily, end up taking up the little ones that cannot. We just create the wretched ‘too big to fail’ phenomenon which caused the problem in first place. Our aim in this Chamber should be the precise opposite of what we are doing now; not to have more regulation with the aim of preventing bank failure, but to have a plurality of operators so that a bank can fail without the taxpayer having to bail it out. It is not a problem; it is called capitalism.

 
  
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  Syed Kamall (ECR). - Mr President, I speak as one of the Members of the European Parliament for London, home to Europe’s two largest financial districts – Canary Wharf and the City of London – both in my constituency.

Most people would agree that where there is criminal behaviour then those people who are criminals should face the full force of the law. But if we really want to learn the lessons from the crisis, there are three measures that we should look at.

The first is, as explicitly as possible, no more taxpayer bailout for failing banks. Secondly, let us make sure that directors are liable and accountable for bank failure. I do not mind if they earn great bonuses when they do well and perform well, but they should also pay the price for failure. Thirdly, let us tackle the accounting standards which allow banks to book unrealised profits up front without making sufficient provision for losses or impaired instruments. If we could tackle those three issues, we would go a long way to learning the lessons of the crisis.

 
  
 

Písemná vysvětlení hlasování

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. - Aprovo o presente relatório, considerando que adotada no início de 2003, a diretiva, relativa ao abuso de mercado não cumpriu o objetivo de reforçar a confiança dos investidores e a integridade dos mercados, ainda que tenha introduzido um quadro global para combater práticas de abuso de informação privilegiada e de manipulação de mercado. A avaliação de impacto da Comissão, por sua vez, sublinha que as sanções atualmente em vigor referentes à luta contra abusos de mercado carecem de impacto e não são suficientemente dissuasoras, o que se traduz numa execução ineficaz da Diretiva. Além disso, a definição de que infrações de abuso de informação privilegiada ou de manipulação de mercado constituem infrações penais diverge consideravelmente de Estado-Membro para Estado-Membro. Uma vez que o abuso de mercado pode ter lugar além-fronteiras, esta divergência é prejudicial para o mercado interno e deixa uma certa margem para que autores de abusos de mercado procurem o foro mais favorável (forum shopping). A avaliação de impacto concluiu que era essencial impor aos Estados-Membros a introdução de sanções penais para as infrações mais graves de abuso de mercado, de maneira a assegurar a execução eficaz da política da União em matéria de abuso de mercado.

 
  
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  Marta Andreasen (ECR), in writing. - This directive updates the 2003 Market Abuse Directive by introducing maximum jail sentences of at least four years for market abuse, such as insider dealing, market manipulation and unlawful disclosure of information. It complements the regulation adopted last year which imposed large fines on companies involved in such practices. It should be noted that while the UK already imposes more severe criminal sanctions than required by the proposal, it has an opt-out on this legislation under Protocol 21. Nevertheless, as many Member States have hitherto imposed less severe penalties in this area, I voted in favour of the report to reduce the number of cases of market abusers taking advantage of lax jurisdictions.

 
  
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  Roberta Angelilli (PPE), per iscritto. - La direttiva del 2003 sugli abusi di mercato, pur avendo introdotto un quadro normativo globale per far fronte alle pratiche di abuso di informazioni privilegiate e di manipolazione del mercato, non ha conseguito l'obiettivo di accrescere la fiducia degli investitori e l'integrità del mercato, probabilmente anche a causa di regimi sanzionatori degli Stati membri spesso deboli ed eterogenei.

Sovente, inoltre, l'abuso di mercato può essere transfrontaliero, per cui la divergenza normativa da paese a paese reca pregiudizio al mercato interno e lascia un certo margine agli autori degli abusi di mercato per la scelta del foro più favorevole ("forum shopping"). La proposta di direttiva, insieme alla proposta di regolamento relativo all'abuso di informazioni privilegiate e alla manipolazione del mercato (abusi di mercato), permettono un quadro normativo più omogeneo e più rigoroso, utile a riportare fiducia nei mercati finanziari e a garantire le tutele degli investitori.

 
  
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  Elena Oana Antonescu (PPE), în scris. - Salut adoptarea proiectului de rezoluție legislativă referitoare la sancțiunile penale pentru utilizările abuzive ale informațiilor privilegiate și manipulările pieței deoarece aceasta va contribui atât la combaterea practicilor de utilizare abuzivă a informațiilor privilegiate și de manipulare a pieței, cât și la sporirea încrederii investitorilor și a integrității piețelor.

Reglementările adoptate vizează introducerea răspunderii extinse a persoanelor juridice în sistemele naționale. Prevederile ce permit incriminarea penală și aplicarea de sancțiuni împotriva abuzului de piață reprezintă un pas important în vederea consolidării instrumentelor de luptă împotriva comportamentului abuziv pe piață.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur de ce texte qui oblige les États membres à prévoir des règles minimales et sanctions pénales applicables aux opérations d'initiés et aux manipulations de marché. Les opérations d'initiés et les manipulations de marché seront passibles de sanctions pénales quand elles sont intentionnelles. L'incitation et la complicité seront traitées de la même manière. Face aux nombreux scandales financiers, le Parlement européen se devait d'envoyer un message clair.

 
  
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  Elena Băsescu (PPE), în scris. - Am votat în favoarea acestui raport, deoarece integritatea piețelor noastre financiare este esențială pentru a restabili o creștere economică durabilă în Europa. Încrederea investitorilor și consumatorilor în piețe este esențială în acest sens, iar, în absența ei, Europa nu va progresa.

Nu toate autoritățile competente naționale dispun de un set de competențe prin care să asigure sancțiuni adecvate pentru abuzul de piață. De aceea, utilitatea acestei directive este de necontestat. Definirea celor mai grave forme de abuz pe piață drept infracțiuni penale transmite un mesaj clar: autoritățile competente iau în serios aceste practici inacceptabile și le sancționează proporțional cu pagubele provocate.

 
  
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  Regina Bastos (PPE), por escrito. - O presente relatório tem por objetivo combater o abuso de informação privilegiada (insider dealing) e a manipulação de mercado, o que contribuirá para restaurar a confiança nos mercados financeiros da UE e a aumentar a proteção dos investidores. Na União Europeia existe uma grande fragmentação legislativa nesta matéria. O presente relatório harmonizará, no prazo de dois anos, as regras a aplicar nos 28 Estados-Membros, o que permitirá a aplicação de sanções efetivas aos infratores em toda a UE. Nos casos graves de abuso de informação privilegiada e de manipulação do mercado, a sanção a aplicar poderá implicar pena máxima de prisão não inferior a quatro anos. No caso de divulgação ilícita de informação privilegiada uma pena máxima de prisão não inferior a dois anos. Este relatório contribuirá para a manutenção da integridade dos mercados dos valores mobiliários e para a confiança dos intervenientes no funcionamento dos mesmos. Pelo exposto, votei favoravelmente o presente relatório.

 
  
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  Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. - Pur ritenendo che i casi di manipolazione del mercato in seguito ad abuso di informazioni privilegiate siano un grave problema e la vigilanza finanziaria vada assolutamente rafforzata, ritengo che la previsione di sanzioni penali definite a livello di diritto comunitario sia un'ingerenza eccessiva nella sovranità degli Stati membri e per questo motivo ho votato contro la relazione McCarthy.

 
  
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  Biljana Borzan (S&D), napisan. - Ovo izvješće osigurava da se teške tržišne zloupotrebe više ne sankcioniraju administrativnom kaznom, koja se pokazala nedostatnom prema staroj Direktivi iz 2003. na istom području. Nova Direktiva predlaže da takvo ponašanje postane kazneno djelo, kažnjivo s najmanje četiri godine zatvora zbog trgovanja na temelju povlaštenih informacija i manipuliranja tržištem, odnosno s najmanje dvije godine zatvora zbog nezakonite objave informacija.

Manipuliranje referentnim vrijednostima, kao što su LIBOR i EURIBOR, te davanje lažnih informacija o cijeni, ponudi i potražnji financijskih instrumenata samo su neki od primjera manipuliranja tržišta zbog kojih bankari i mešetari, između ostalih, mogu biti osuđeni na tešku zatvorsku kaznu. Podržavam ovo izvješće jer je njegova svrha obnova povjerenja građana u europska financijska tržišta i poboljšanje zaštite ulagača. Zločin je zločin, bez obzira na to je li bio počinjen s pištoljem ili tipkovnicom. U oba slučaja postoji žrtva koju treba zaštititi i počinitelj kaznenog djela kojeg se mora kazniti.

 
  
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  Philippe Boulland (PPE), par écrit. – J'ai voté pour le rapport MCCARTHY sur les sanctions pénales applicables aux opérations d'initiés et aux manipulations de marché. Les manipulateurs seront plus durement sanctionnés. C'est un bon signe envers les citoyens qui attendent plus de justice et de contrôle dans les activités de certaines banques.

 
  
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  Antonio Cancian (PPE), per iscritto. - Un mercato finanziario integrato ed efficiente e una maggiore fiducia degli investitori non possono esistere senza che se ne tuteli l'integrità.

Il regolare funzionamento dei mercati mobiliari e la fiducia del pubblico nei mercati costituiscono fattori fondamentali per la crescita e il benessere economico. L'introduzione di sanzioni penali per i casi di abusi di mercato rappresenta un'importante novità e un atteso inasprimento degli strumenti a disposizione nella lotta contro i comportamenti abusivi nel mercato.

Per la prima volta in questo settore chiave, l'Unione europea si avvarrà delle nuove competenze introdotte con il trattato di Lisbona al fine di armonizzare le disposizioni in materia penale e garantire una loro efficace attuazione. Ho dunque votato a favore delle relazione poiché, istituendo sanzioni penali, e sostenendo l'armonizzazione delle sanzioni massime relative a gravi casi di abuso di mercato, essa contribuirà a rafforzare il rispetto delle norme e a prevenire casi di violazione.

In particolare, essa prevede pene detentive massime di almeno quattro anni per i casi gravi di abuso di informazioni privilegiate e manipolazioni del mercato e almeno due anni per diffusione impropria di informazioni privilegiate.

 
  
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  Maria Da Graça Carvalho (PPE), por escrito. - A presente proposta de diretiva da Comissão Europeia pretende combater o abuso de informação privilegiada (insider dealing) e a manipulação de mercado, de modo a restaurar a confiança nos mercados financeiros da UE e a aumentar a proteção dos investidores. Devido às diferenças existentes nas legislações dos diferentes países da UE, estas más práticas escapavam muitas vezes a uma punição efetiva, o que implicava perdas significativas para os investidores e distorções para a economia real. Neste sentido, a presente diretiva vem harmonizar as regras a aplicar em todos os 28 Estados-Membros e garantir que no prazo máximo de dois anos, esta legislação estará harmonizada e permitirá a aplicação de sanções efetivas aos infratores em toda a UE. As sanções a aplicar poderão implicar, nos casos graves de abuso de informação privilegiada e de manipulação de mercado, uma pena máxima de prisão não inferior a quatro anos e no caso de divulgação ilícita de informação privilegiada uma pena máxima de prisão não inferior a dois anos. Voto a favor desta proposta legislativa pois considero que contribui, de forma positiva e ativa, para a manutenção da integridade dos mercados dos valores mobiliários e para a confiança dos intervenientes no funcionamento dos mesmos.

 
  
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  Emer Costello (S&D), in writing. - I welcome the adoption of the Market Abuse Directive, which establishes for the first time European-wide criminal sanctions against white-collar crimes such as insider dealing, the unlawful disclosure of inside information and market manipulation. This directive establishes European-wide criminal sanctions including fines and imprisonment of four years for insider dealing/market manipulation and two years for the unlawful disclosure of inside information. It explicitly bans the manipulation of benchmarks, such as Euribor and Libor, which can result in significant losses for consumers and distort the real economy. While we did have to compromise with the Member States on some parts, the directive will make sure that those who commit market abuse will face huge fines or jail terms. It will no longer be possible to get away with administrative sanctions. Member States will be free to introduce tougher sanctions if they so wish. In transposing this directive into national law by mid-2016, I would urge all Member States to avail themselves of the option to also include offences involving recklessness or serious negligence. I would also urge the UK to opt in to this legislation so that the sanctions it provides will apply in Northern Ireland.

 
  
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  Rachida Dati (PPE), par écrit. – Je soutiens l'application de règles minimales pour les sanctions pénales applicables aux opérations d'initiés et aux manipulations de marchés. Ces formes les plus graves d'abus de marché doivent être marquées par des sanctions certes proportionnées, mais ayant une réelle force dissuasive. Ce n'est que par une telle harmonisation que l'Union européenne peut s'assurer de l'intégrité de ses marchés financiers et de la confiance des investisseurs. Aussi, me semble-t-il normal que la complicité ou la tentative d'opérer à un abus de marché soit également sanctionnée.

 
  
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  Jill Evans (Verts/ALE), in writing. - I supported this report, which will impose criminal sanctions for ‘market abuse’ in the financial sector where appropriate. We in Wales are still feeling the effects of an economic downfall brought about by the reckless actions of those working in the financial sector. It is right that there is the possibility of imposing criminal sanctions upon actions that have such far-reaching negative effects on whole populations.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. - A introdução de sanções penais de modo a combater o abuso de mercado constitui uma inovação importante e um reforço valioso dos instrumentos de luta contra os comportamentos abusivos. A atual definição de que infrações de abuso de informação privilegiada ou de manipulação de mercado constituem infrações penais diverge consideravelmente entre Estados e uma vez que as situações de abuso de mercado podem envolver mais do que um Estado, esta divergência é prejudicial para o mercado interno e deixa uma certa margem para que autores de abusos de mercado procurem o foro mais favorável. É, por isso, importante a introdução de sanções penais uniformes para as infrações mais graves de abuso de mercado, de maneira a assegurar a execução eficaz da política da União em matéria de abuso de mercado.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. - A presente proposta de diretiva da Comissão Europeia pretende combater o abuso de informação privilegiada (insider dealing) e a manipulação de mercado, de modo a restaurar a confiança nos mercados financeiros da UE e a aumentar a proteção dos investidores. Devido às diferenças existentes nas legislações dos diferentes países da UE, estas más práticas escapavam muitas vezes a uma punição efetiva, o que implicava perdas significativas para os investidores e distorções para a economia real. Neste sentido, a presente diretiva vem harmonizar as regras a aplicar em todos os 28 Estados-Membros e garantir que no prazo máximo de dois anos, esta legislação estará harmonizada e permitirá a aplicação de sanções efetivas aos infratores em toda a UE. As sanções a aplicar poderão implicar, nos casos graves de abuso de informação privilegiada e de manipulação de mercado, uma pena máxima de prisão não inferior a quatro anos e, no caso de divulgação ilícita de informação privilegiada, uma pena máxima de prisão não inferior a dois anos. Voto a favor desta proposta legislativa pois considero que contribui de forma positiva e ativa, para a manutenção da integridade dos mercados dos valores mobiliários e para a confiança dos intervenientes no funcionamento dos mesmos.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. - Tal como definidas neste relatório, as sanções penais para os casos de abuso de informação privilegiada e manipulação de mercado têm um impacto limitado, demonstrando que o objetivo desta proposta de diretiva é, sobretudo, a harmonização das sanções para não falsear a concorrência no mercado interno da UE. A maioria do PE não defende, neste texto, as condições necessárias a um tratamento sério dos comportamentos ilícitos - em muitos casos do foro criminal - nos mercados financeiros. A crescente financeirização da economia, a livre circulação de capitais e a especulação financeira que é componente fundamental dos mercados de capitais, não são nunca postas em causa. A turbulência dos mercados financeiros é o resultado incontornável destes processos e da insaciável voracidade de lucros do grande capital, tentando contrariar a baixa tendencial da taxa de lucro. O regabofe da especulação financeira atinge uma dimensão inaudita, nomeadamente com a dívida pública, tendo como consequência a destruição de direitos sociais e laborais de dimensão civilizacional em países como Portugal. Assim, excluindo do seu âmbito de aplicação as atividades monetárias e a gestão da dívida pública, deixam-se de fora algumas das atividades de maior impacto, o que só demonstra que, com esta diretiva, o crime continuará a compensar.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne - Už od roku 2003 sa snaží Európska únia ustanoviť komplexný rámec na riešenie obchodovania s využitím dôverných informácií a manipulácie s trhom. Európska komisia v tejto oblasti prvýkrát využíva nové právomoci, ktoré jej v trestnom práve umožňujú prispôsobiť sa cieľu účinného vykonávania harmonizačných opatrení. Sankcie, ktoré sa uplatňovali v minulosti sa ukázali v boji proti trestným činom zneužívania trhu ako nedostatočné. Harmonizácia dolnej hranice minimálneho trestu by mala pôsobiť dostatočne odradzujúco. Páchatelia rozsiahlej trestnej činnosti často krát hľadajú najvýhodnejší príslušný súd v tom členskom štáte, kde je vymedzenie pojmu trestného činu obchodovania s využitím dôverných informácií spojené s najnižšou sankciou. Práve výška a forma sankcií majú najzávažnejší vplyv na odrádzanie potenciálnych páchateľov od páchania trestnej činnosti.

 
  
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  Lorenzo Fontana (EFD), per iscritto. - La relazione riguarda le sanzioni penali in caso di abuso di informazioni privilegiate e di manipolazione del mercato. Attualmente negli Stati membri vi sono diverse legislazioni in materia di vigilanza.

La proposta prevede di instaurare politiche comuni per combattere la manipolazione di mercato, la divulgazione illecita di informazioni e l'abuso di mercato e delle informazioni privilegiate. Prevede inoltre l'instaurazione di sanzioni penali comuni che includono multe, pene detentive ecc. Anche se da un lato ci sono alcuni punti che potrebbero essere presi in considerazione, trovo questa proposta troppo invasiva nella sovranità dei paesi membri, soprattutto per la previsione di sanzioni penali imposte a livello comunitario.

 
  
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  Sylvie Guillaume (S&D), par écrit. – Les cas d'opérations d'initiés et de manipulations du marché ne sont actuellement pas sanctionnés de la même façon en Europe, certains auteurs de crimes financiers les plus graves se voyant infliger de simples sanctions administratives, peu dissuasives. C'est donc pour harmoniser ces pratiques très hétéroclites en Europe sur le plan pénal que j'ai soutenu le rapport de ma collègue Mc Carthy, pour qu'à l'avenir les responsables d'une crise financière qui se seraient enrichis en manipulant les marchés puissent être sévèrement punis d'une peine minimale de quatre ans d'emprisonnement, les États membres étant libres de proposer des peines plus sévères encore. Grâce à ces règles minimales harmonisées, les auteurs de crimes financiers ne pourront plus exploiter les différences de régimes dans l'Union et les banques et les institutions financières seront désormais pénalement responsables, de sorte que les abus de marché et leurs conséquences seront davantage pris au sérieux. Ce texte adopté au niveau européen apporte donc une valeur ajoutée certaine pour nos citoyens.

 
  
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  Jim Higgins (PPE), in writing. - I voted in favour of this report as it is only fair market practice that all Member States provide minimum rules on the definition of the most serious market abuse offences and on minimum levels of criminal sanctions attached to them.

 
  
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  Ian Hudghton (Verts/ALE), in writing. - Insider dealing is a crime with a significant cross-border nature, and it is right that the EU take action to tackle it. This action will become meaningless if the UK is dragged out of the EU by the Eurosceptic right. I voted in favour of this report and will vote in favour of an independent Scotland remaining within the EU.

 
  
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  Juozas Imbrasas (EFD), raštu. - Pritariau balsuodamas, kadangi tikslas – nustatyti baudžiamąsias sankcijas už pačius sunkiausius piktnaudžiavimo rinka nusikaltimus Europos Sąjungoje. Dabartinės kovos su piktnaudžiavimu rinka sankcijos nedaro reikiamo poveikio ir yra nepakankamai atgrasančios, todėl direktyva įgyvendinama neveiksmingai. Prekybos vertybiniais popieriais naudojantis viešai neatskleista informacija arba manipuliavimo rinka nusižengimai, prilyginami nusikalstamai veikai, įvairiose valstybėse narėse labai skiriasi. Komisija šioje itin svarbioje srityje pirmą kartą pasinaudojo Lisabonos sutartimi nustatytais įgaliojimais suderinti baudžiamosios teisės nuostatas, kad būtų galima veiksmingai įgyvendinti derinimo priemones.

 
  
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  Philippe Juvin (PPE), par écrit. – J'ai soutenu le rapport de ma collègue Arlene McCarthy, qui instaure un niveau minimum de sanction pénale pour les personnes coupables dans l'Union européenne de délit d'initié ou de manipulation des marchés financiers. Si les infractions ont été commises de manière volontaire, elles seront traitées et punies comme des crimes, tout comme l'incitation ou l'assistance par des tiers. Je me félicite de l'adoption de ce rapport.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. - La relazione dell'onorevole McCarthy riguarda le sanzioni penali in caso di abuso di informazioni privilegiate e di manipolazione del mercato.

Credo si tratti di un intervento normativo importante e necessario, soprattutto se si considera che le attuali sanzioni per combattere tali reati di abuso non hanno, in alcuni Stati membri, un'incidenza adeguata risultando poco dissuasive. La relazione prevede l'introduzione di sanzioni penali efficaci (detenzione di ameno 4 anni) per i reati di abuso di informazioni privilegiate (insider trading), manipolazione di mercato e per favoreggiamento o istigazione a commettere tali reati.

 
  
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  Petru Constantin Luhan (PPE), în scris. - Salut propunerea de directivă privind sancțiunile penale pentru utilizarea abuzivă a informațiilor privilegiate și manipularea pieței. Cazuri recente, ca de exemplu manipularea indicelui LIBOR din Marea Britanie, arată foarte clar că milioane de cetățeni din întreaga Uniune Europeană sunt vulnerabili la manipulările pieței. Foarte des, în presă sunt aruncate informații false care urmăresc să manipuleze cursurile valutare, indicii de referință de la bursă, ratele dobânzilor interbancare sau ratele dobânzilor de pe piața creditelor. Nu mai putem închide ochii la astfel de speculații! Să nu uităm că la baza crizei economice s-au aflat problemele din domeniul financiar. Ori, ieșirea din criză este legată și de încrederea pe care investitorii și publicul larg o au în piețele financiare.

Cred că este binevenită o directivă care impune sancțiuni penale pentru cei ce manipulează piața. După cum știți, în prezent, sancțiunile în vigoare în statele membre sunt slabe și eterogene. Avem nevoie de sisteme de sancțiuni uniforme și severe împotriva infracțiunilor financiare. Numai astfel putem restabili și apăra integritatea piețelor financiare din UE. În acest scop, este necesar ca autoritățile competente să dispună de resursele necesare pentru a detecta și investiga abuzurile de piață.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. - I voted in favour of this report because it is vital that we have strong legislation on insider dealing and market manipulation in the financial industry. The economic crisis ,both in the UK and across the EU, was caused by an irresponsible and reckless financial sector and we must learn the lessons from this collapse. It is vital we also legislate on dangerous practice at EU level, so that we can coordinate action across the whole of the EU.

 
  
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  Véronique Mathieu Houillon (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur de ce rapport important dans l’encadrement des marchés financiers, car il imposera aux États membres d’établir des sanctions pénales minimales pour condamner les abus sérieux liés aux opérations d’initiés et aux manipulations de marché. Je me félicite de l’adoption de ce rapport.

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Ce rapport modifie et adopte une directive qui prétend harmoniser les sanctions contre les "abus de marché". Sans aucune lucidité par rapport au cancer financier qui ronge les économies européennes, il appelle à renforcer les marchés financiers et à mieux protéger les investisseurs. Le rapport postule que les marchés financiers sont favorables à la croissance. Nulle part il n'est question de la manière dont ces marchés financent ou non l'économie réelle. Aucune sanction n'est envisagée contre les investisseurs qui détruisent des productions par leurs spéculations. Bref, ce texte s'attaque à la marge à des symptômes (les délits d'initiés) sans s'attaquer aux causes de la spéculation. Pourtant, des solutions radicales et concrètes pourraient être adoptées pour guérir l'économie de ce cancer financier: interdiction des marchés de gré à gré et des ventes à découvert, fin de la cotation boursière en continu, taxation et droits de votes différenciés en fonction de la durée des investissements, etc. Au lieu de cela, ce texte s'entête à promouvoir le modèle financier anglo-saxon et n'envisage nullement de remettre en cause les précédentes étapes de la libéralisation financière orchestrée par l'Union européenne. Je vote contre.

 
  
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  Nuno Melo (PPE), por escrito. - Atualmente, os investidores que efetuam transações com base em informação privilegiada e manipulam os mercados mediante a disseminação de informações falsas ou enganosas podem evitar sanções se tirarem partido das diferenças existentes entre as legislações dos 28 Estados-Membros da UE. Em alguns países, as autoridades não possuem poderes sancionatórios efetivos, enquanto noutros não estão previstas sanções penais para certas infrações relacionadas com o abuso de informação privilegiada (insider dealing) e a manipulação de mercado. A nova diretiva, já acordada com os governos nacionais, estabelece um conjunto de regras a nível da UE destinadas a assegurar a aplicação de sanções penais ao abuso de informação privilegiada e a atividades de manipulação de mercado. Os Estados-Membros deverão também impor sanções penais à instigação e à cumplicidade no domínio do abuso de mercado, bem como à tentativa de cometer tais infrações. Daí o meu voto favorável.

 
  
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  Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. - No he podido votar a favor del presente informe debido a que, pese a que trata de regular las sanciones aplicables a las operaciones de manipulación del mercado, supone la consolidación de una apuesta fanática para proteger los mecanismos de mercado aunque se haya demostrado que están detrás de la causa de la crisis económica que estamos afrontando. Estoy en contra de cualquier tipo de fraude, cualquiera que sea el medio a través del que se produzca; sin embargo, considero que este informe se queda corto y, además, se compromete a garantizar la integridad de los mercados financieros de la UE y aumentar la protección de los inversores. Considero que se deben penalizar este tipo de fraudes, pero no para mantener la integridad del sector y los inversores, sino para evitar los fraudes de los mismos. Es por esto por lo que no he podido votar a favor del presente informe.

 
  
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  Miroslav Mikolášik (PPE), písomne - Efektívne fungujúci finančný trh spočíva na dôvere investorov, podnikov a verejnosti, a preto si vyžaduje vysokú mieru integrity. Finančné trhy sa stali bežnou súčasťou každodenného hospodárskeho života a v súčasnej dobe sú úzko prepojené so zdravým fungovaním hospodárstiev jednotlivých štátov. Závisí od nich hospodársky rast alebo ďalekosiahle hospodárske ťažkosti, ak sú tieto trhy manipulované alebo zneužívané. Skúsenosti z posledných rokov jasne dosvedčujú, že sa nedá spoliehať len na profesionálnu etiku aktérov finančných trhov. Miliardové škody spôsobené štátom, podnikom a verejnosti sú postačujúcim dôvodom na najprísnejšiu právnu reguláciu. Som presvedčený, že vytvorenie skutkových podstát trestných činov manipulácie s trhom, a teda trestný postih ich páchateľov, je jediný účinný spôsob ako účinne bojovať proti takémuto škodlivému konaniu. Na páchateľov v bielych golieroch totiž nepostačujú ani vysoké administratívne pokuty. Na nich platí, či už preventívne alebo represívne, len trestná sankcia vo forme trestu odňatia slobody.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. - I have voted in favour of this report as I believe that all forms of illegality and unfair practices in the financial world need to be properly sanctioned.

 
  
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  Vital Moreira (S&D), por escrito. - Votei a favor do Relatório McCarthy, sobre as sanções criminais por abusos de mercado (nos mercados financeiros), porque essa iniciativa legislativa se tornou necessária para combater atos delituosos tão graves como a manipulação das taxas Euribor. A economia de mercado não é uma economia laissez faire. É uma economia regulada, cujas regras precisam de ser defendidas, incluindo pela repressão penal nos casos mais graves. Como mostrou a célebre lei Sarbanes-Oxley, de 30 de julho de 2002, nos Estados Unidos, só o Direito Penal pode defender suficientemente os valores económicos e sociais em que assenta a economia de mercado. Além disso, se existe um mercado único de serviços financeiros ao nível da UE, exige-se um mínimo de regras comuns ao nível da União. Um mercado sem fronteiras exige um direito penal económico europeu, para o qual existe base constitucional nos Tratados (TFUE, art.º 83.º, n.°s 1 e 2). Aqui claramente não se aplica o princípio da subsidiariedade.

 
  
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  Franz Obermayr (NI), schriftlich. - Die vorliegende Entschließung gibt an, dass die Einführung von strafrechtlichen Sanktionen gegen Marktmanipulation eine wichtige und notwendige Neuerung im Kampf gegen marktmissbräuchliches Verhalten ist. Als Marktmanipulation werden unfaire Praktiken bezeichnet, die darauf abzielen, die Preisfindung auf Märkten zu beeinflussen, um ungerechtfertigte Gewinne zu erzielen. Manipulierende Unternehmen nutzen die Unterschiede im Binnenmarkt für ihr missbräuchliches Verhalten, indem sie in jenen Mitgliedstaaten operieren, in denen es besonders lasche Regeln zur Marktmanipulation und zu Insidergeschäften sowie milde Strafen bei Rechtsverletzungen gibt. Letztendlich schadet dies dem funktionierenden Markt und damit auch jedem Bürger. Ich halte es daher für notwendig, Regelungen einzuführen, die sicherstellen, dass solche Missbräuche zukünftig nicht mehr passieren können. Deswegen habe ich diesem Vorschlag zugestimmt.

 
  
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  Rolandas Paksas (EFD), raštu. - Balsavau už šį pranešimą.

Siekiant užkirsti kelią manipuliavimo rinka nusikaltimams visoje ES turėtų būti taikomos vienodos baudžiamosios sankcijos. Tokiu būdu bus sugrąžintas pasitikėjimas finansų rinkomis ir apsaugoti investuotojai.

Pažymėtina, kad šiuo metu dėl visai Sąjungai bendros baudžiamųjų sankcijų tvarkos stygiaus piktnaudžiaujantys rinka asmenys turi galimybę pasinaudoti švelnesne tvarka kai kuriose valstybėse ir išvengti atsakomybės. Dėl to būtina už sunkius tokio pobūdžio nusikaltimus numatyti griežtesnes bausmes, tarp jų ir įkalinimą. Todėl pritariu pasiūlymui, kad už šiuos nusikaltimus visos ES lygiu būtų suvienodintas maksimalių bausmių terminas. Be to, nustačius baudžiamąsias sankcijas už piktnaudžiavimo rinka nusikaltimus bus labiau atgrasomi potencialūs nusikaltėliai.

Atkreiptinas dėmesys į tai, kad dėl manipuliavimo rinka gali būti padaroma didžiulė žala milijonų žmonių gyvenimui. Šiuo metu esamos problemos ir spragos daro didžiulį poveikį pasitikėjimui rinka, o investuotojams gali sukelti didelių nuostolių ir iškreipti realiąją ekonomiką.

 
  
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  Alfredo Pallone (PPE), per iscritto. - Cari colleghi, la direttiva sulle sanzioni penali per gli abusi nei mercati finanziari è un passo in avanti verso un'armonizzazione delle sanzioni penali nell'UE ma soprattutto è un tentativo di rilancio dei mercati finanziari.

Troppe volte la fiducia nei mercati finanziari viene meno a causa di abusi di informazioni privilegiate e di manipolazioni dell'informazione al fine di influenzare i prezzi di mercato. Con questa direttiva l'UE sollecita tutti gli Stati membri nel prendere provvedimenti adeguati e punire con sanzioni penali tutti gli abusi nei mercati finanziari in modo "effettivo, proporzionato e dissuasivo".

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. - A presente proposta tem por base a Diretiva relativa ao Abuso de Mercado que introduziu um quadro global para combater ações de abuso de informação privilegiada e de manipulação de mercado, entendidas conjuntamente como abuso de mercado. Esta proposta tem como objetivo aumentar a confiança dos investidores e a integridade do mercado, assim como proibir práticas como a divulgação de falsas informações ou de rumores e a realização de atividades que elevem preços a níveis anormais nos mercados. Não obstante, a presente proposta, para além de seguir essa abordagem, adota ainda a abordagem de garantia do recurso ao direito penal para uma aplicação efetiva das políticas da UE em prol dos princípios da necessidade, da proporcionalidade e da subsidiariedade. Em face de todo o exposto, votei favoravelmente a presente proposta relativa às sanções penais aplicáveis ao abuso de informação privilegiada e à manipulação de mercado.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. - Considerando che la direttiva 2003/6/CE (direttiva "MAD") sugli abusi di mercato, pur avendo introdotto un quadro normativo globale per far fronte alle pratiche di abuso di informazioni privilegiate e di manipolazione del mercato, non ha conseguito l'obiettivo di accrescere la fiducia degli investitori e l'integrità del mercato e che l'attuale proposta di direttiva, basata sull'articolo 83, paragrafo 2, del TFUE, è intesa ad attuare le raccomandazioni del gruppo ad alto livello sulla vigilanza finanziaria nell'UE e della valutazione di impatto della Commissione europea; concordando con il fatto che l'introduzione di sanzioni penali per i casi di abusi di mercato rappresenta un'importante novità e un auspicato inasprimento degli strumenti a disposizione nella lotta contro i comportamenti abusivi nel mercato, ho espresso il mio voto favorevole alla proposta.

 
  
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  Tonino Picula (S&D), napisan. - Pozdravljam usvajanje izvješća o prijedlogu Direktive o kaznenim sankcijama za trgovanje na temelju povlaštenih informacija i manipuliranje tržištem. Kaznene sankcije zatvora koje se predlažu ovom Direktivom primjereniji su način sankcioniranja nedopuštenog i destruktivnog ponašanja pojedinaca i poduzeća na financijskom tržištu, za razliku od dosadašnjih administrativnih kazni.

Iako je riječ o sofisticiranoj i često neprimjećenoj vrsti prijevare, moramo osvijestiti činjenicu da je nakana takvog ponašanja kriminalne prirode. Smatram da se moramo voditi načelom da pojedinac ne smije iskorištavati nesavršenost tržišta na štetu drugih sudionika, stoga pozivam Komisiju da nakon stupanja ove Direktive na snagu provodi kontrolu implementacije Direktive u nacionalnom zakonodavstvu, kao i da revidira učinkovitost postojećeg zakonodavstva članica. Činjenica da u nekim državama članicama nije bilo otkrivenih i sankcioniranih prijestupnika u posljednje 2 godine jasno govori o učinkovitosti nacionalnih vlada u implementaciji i o uspješnosti postojećeg zakonodavstva.

Povjerenje investitora u financijska tržišta kao i zaštita ulagača posebno je bitna u novim državama članicama kao što je Hrvatska i zato pozdravljam novu Direktivu i njezine odlučne mjere jer je njihov cilj uklanjanje negativnih manipulatora sa tržišta.

 
  
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  Andrej Plenković (PPE), napisan. - Podržao sam izvješće kolegice McCarthy o prijedlogu Direktive Europskog parlamenta i Vijeća o kaznenim sankcijama za trgovanje na temelju povlaštenih informacija i manipuliranje tržištem.

Naime, prethodna Direktiva iz 2003. o zlouporabi tržišta (MAD 2003/6/EZ) nije se pokazala kao dovoljna u borbi protiv trgovanja na temelju povlaštenih informacija i manipuliranja tržištem.

Ovakav prijedlog Direktive postavlja zahtjeve državama članicama da minimalno definiraju najteža kršenja zlouporabe tržišta te kazne vezane uz njih u cilju osiguravanja učinkovite provedbe ove Direktive, koja će imati odvraćajuće djelovanje na počinitelje. Manipuliranje tržištem u ovom smislu, može i imalo je, s obzirom na posljedice financijske krize, negativan učinak na građane EU-a. Nedostatak zajedničkog sustava kaznenih sankcija diljem Unije omogućava onima koji su odgovorni za zlouporabu tržišta da iskorištavaju sustave u nekim državama članicama. To vodi do nedostatka povjerenja građana u vladavinu prava i legitimnost institucija. Primjer je skandal Libor kada je otkriveno da banke povezane s indeksom Libor (London Interbank Offered Rate) zarađuju na umjetno napuhanim ili sniženim kamatama s procijenjenom štetom od 17,1 milijardi $.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. - In favour. The Market Abuse Directive (‘MAD’) is concerned with criminal sanctions for ‘market abuse’ as defined in the regulation and the Market Abuse Regulation (‘MAR’) defines market abuse, provisions for detecting and preventing it and for setting administrative sanctions. The gravity of market abuse crimes merits the application, where appropriate, of criminal penalties for insider trading, market manipulation and improper disclosure of information. The introduction of a Directive aimed at harmonising criminal sanctions regimes for market abuse across the EU is essential to ensure the effective implementation of EU financial services legislation. It also enlarged the scope in relation to the previous regime, to cover things like commodity derivatives and new trading venues added in the MiFID directive and Regulation, recently negotiated in trilogues. The Regulation adds a significant innovation to the current market abuse framework by providing a detailed list of infringements that must be sanctioned, a detailed list of measures and sanctions that must at least be available to the competent authorities and criteria for the application of sanctions. The proposal for a Regulation makes it clear that these sanctions must be effective, proportionate and dissuasive.

 
  
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  Νικόλαος Σαλαβράκος (EFD), γραπτώς. – Υπερψήφισα την σχετική έκθεση καθώς η θέσπιση ποινικών κυρώσεων κατά των καταχρήσεων στην αγορά αποτελεί μία σημαντική καινοτομία και μία ευπρόσδεκτη αυστηροποίηση των μέσων για την καταπολέμηση καταχρηστικών πρακτικών στην αγορά.

 
  
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  Catherine Stihler (S&D), in writing. - I voted in favour of further criminal sanctions for insider dealing and market manipulation as I want tougher penalties to be brought against any market abuse across the EU.

 
  
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  Kay Swinburne (ECR), in writing. - Following the conclusion of our lengthy negotiations in trilogue, I today voted in favour of this first reading agreement on the Market Abuse Directive, which will bring in measures for criminal sanctions to tackle insider dealing and abuse of the markets.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. – J'ai voté en faveur du texte. Afin de garantir que des poursuites auront réellement lieu dans les affaires transfrontalières, les États membres devraient prendre les mesures nécessaires pour établir leur autorité sur une infraction dans les termes de la présente directive, lorsque l'infraction a été commise en tout ou en partie sur leur territoire ou au bénéfice d'une personne physique ou morale qui réside ou est établie sur le territoire d'un État membre.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. - A Diretiva 2003/6/CE do Parlamento Europeu e do Conselho, de 28 de janeiro de 2003, relativa ao abuso de informação privilegiada e à manipulação de mercado completou e atualizou o quadro jurídico da União Europeia para proteger a integridade do mercado. Sou favorável à presente diretiva que estabelece normas mínimas aplicáveis às sanções penais para as infrações mais graves realizadas, nomeadamente o abuso de informação privilegiada e a manipulação de mercado. Os Estados-Membros devem assegurar que as autoridades competentes disponham de poderes para a deteção e a investigação das situações de abuso de mercado, assim como assegurem que sejam tomadas as medidas administrativas ou as sanções administrativas adequadas relativamente às pessoas responsáveis por violarem as normas nacionais de execução da mesma diretiva. Voto assim favoravelmente o presente relatório que garante uma superior integridade dos mercados financeiros da União Europeia e um aumento da proteção dos investidores.

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. - Am votat pentru rezoluția legislativă referitoare la propunerea de directivă privind sancțiunile penale pentru utilizările abuzive ale informațiilor privilegiate și manipulările pieței, prin care se adoptă poziția PE în primă lectură. Având în vedere consecințele crizei financiare, a devenit evident că manipularea pieței are potențialul de a provoca daune la scară largă asupra vieții a milioane de oameni. Recentul scandal legat de Libor, care a scos în evidență un caz grav de manipulare a indicilor de referință, a demonstrat că problemele relevante și lacunele existente în acest domeniu au un impact major asupra încrederii pieței și pot conduce la pierderi considerabile pentru investitori și la denaturarea economiei reale.

Absența unui regim comun de sancțiuni penale la nivelul Uniunii lasă loc de abuzuri de piață în statele membre cu regimuri mai puțin ferme. În plus, impunerea de sancțiuni penale pentru infracțiuni de abuz de piață va avea un efect mai puternic de descurajare a potențialilor infractori. Prezenta directivă stabilește norme minime pentru sancțiuni penale aferente utilizării abuzive a informațiilor privilegiate și divulgării ilegale a informațiilor privilegiate și manipulării pieței pentru a garanta integritatea piețelor financiare din Uniune și pentru a spori protecția investitorilor și încrederea în aceste piețe.

 
  
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  Inese Vaidere (PPE), rakstiski. - Viens no finanšu sistēmas līdzšinējās nestabilitātes cēloņiem ir iekšējās informācijas ļaunprātīga izmantošana un apzināta tirgus manipulācija. Ja nelielai saujiņai baņķieru negodīga informācijas izmantošana ir palīdzējusi noslēgt sev izdevīgus darījumus, finanšu krīze pierādīja, cik dārgi ES dalībvalstīm izmaksā banku tieksme uzņemties pārlieku lielu, nepamatotu risku peļņas nolūkā.

Balsojumā atbalstīju rezolūciju par kriminālsankcijām, kas piemērojamas gadījumos, kad informācija, kas nav pieejama plašākai sabiedrībai, tiek izmantota personiska labuma gūšanai. Piemērs šādai rīcībai varētu būt situācija, kad kāda uzņēmuma akcijas tiek nopirktas, ņemot vērā tikai pašam uzņēmumam zināmu informāciju par cita uzņēmuma centieniem to pārpirkt. Kad šāda informācija tiek izpausta tirgū, uzņēmuma akcijas parasti strauji pieaug un tie, kas iepriekš tās negodīgi nopirkuši, gūst lielu peļņu.

Turpmāk par smagākajiem tirgus manipulācijas noziegumiem dalībvalstīm būs jānosaka vismaz 4 gadu cietumsods, bet par slepenas informācijas izpaušanu kādam tirgus dalībniekam — vismaz divu gadu cietumsods.

 
  
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  Derek Vaughan (S&D), in writing. - I welcome today’s report, which means for the first time there will be criminal sanctions across the EU for insider dealing and market manipulation. It is evident when we look at the Libor scandal that EU legislation in this area is necessary. Making sure that tough sanctions are introduced, including jail sentences, should be welcomed. I am pleased that there will be minimum sanctions put in place by the EU, and welcome the fact that Member States can go further if they feel necessary. I also support measures that allow Member States to introduce criminal sanctions for reckless behaviour and gross negligence. I sincerely hope that the UK Government will sign up to the new law supported by a large majority of the European Parliament today.

 
  
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  Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL), par écrit. – Je me suis abstenue sur cette directive relative aux sanctions pénales applicables aux opérations d'initiés et aux manipulations du marché. Ce texte devait amender une première directive adoptée en 2003 qui établissait un cadre général de lutte contre les délits financiers. Inutile de dire que celle-ci n'a pas atteint ses objectifs. Il s'agissait donc ici de renforcer les régimes de sanctions des États membres et de durcir des sanctions insuffisamment dissuasives. Mais des sanctions qui ne touchent que les individus ne peuvent être suffisantes pour résoudre les abus des marchés financiers. Pour avoir un minimum d'efficacité, la lutte contre les délits financiers doit passer par des sanctions contre les institutions qui sont impliquées dans de telles activités et ces sanctions doivent pouvoir aller jusqu'à la fermeture des établissements concernés. En outre, est-ce utile de dire que la logique de l'"amélioration de l'efficacité des marchés financiers", de la "garantie de l'intégrité des marchés financiers" et du renforcement de "la protection des investisseurs et de leur confiance dans ces marchés" m'est à tout le moins complètement étrangère puisqu'elle tourne le dos à la réalité des problèmes qui ne sont rien d'autres que la dérégulation économique et la financiarisation à outrance de l'économie?

 
  
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  Josef Weidenholzer (S&D), schriftlich. - Die Richtlinie stellt einen wichtigen Beitrag zur Regulierung der Finanzmärkte dar und zielt auf eine Harmonisierung der strafrechtlichen Sanktionen bei Insider-Geschäften und Marktmanipulation ab. Daher habe ich dafür gestimmt. In den Mitgliedstaaten gibt es derzeit sehr unterschiedliche Definitionen und Sanktionen in diesem Bereich. Strafen für Insider-Geschäfte reichen von 30 Tagen bis hin zu zwölf Jahren je nach Mitgliedstaat. Durch die Richtlinie wird nun festgelegt, dass die Höchststrafen für Insider-Geschäfte und Marktmanipulation mindestens vier Jahre betragen müssen. Die Höchststrafe für nicht ordnungsgemäße Weitergabe von Insider-Informationen muss mindestens zwei Jahre betragen.

 
  
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  Angelika Werthmann (ALDE), in writing. - Today’s vote on the market abuse report and regulation gives me the hope that we can still help our citizens by reinforcing the integrity of the EU’s financial markets, meaning that the trust of the investors should be reassured. We voted for tougher sanctions: a common set of criminal sanctions for insider dealing and market manipulation. The rules will cover a wider range of trading and financial instruments than in the past and they will apply to all Members States.

 
  
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  Glenis Willmott (S&D), in writing. - Following the LIBOR scandal, this legislation will require Member States to impose criminal sanctions on those found guilty of offences such as insider dealing and market manipulation. Establishing EU-wide standards on sanctions – including a minimum 4-year jail sentence – will deter those who carry out market abuse across borders from the country with the most lenient sanctions. The report also states that sanctions should be effective, proportionate and dissuasive, taking account of the profits made or losses avoided, as well as the wider impact on the economy and financial markets. In addition, for the first time, companies will be considered criminally liable for market abuse. Member States will also be required to ensure that law enforcement and judicial authorities have the necessary resources and training to investigate market abuse. This is a first step in ensuring that the sort of gross negligence and recklessness that led to the financial crisis is taken seriously, and I would now like to see the UK opt in to the legislation in full.

 
  
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  Iuliu Winkler (PPE), în scris. - Salut adoptarea raportului referitor la propunerea de Directivă a Parlamentului European și a Consiliului privind sancțiunile penale pentru utilizările abuzive ale informațiilor privilegiate și manipulările pieței. Am votat în favoarea acestui raport, fiind convins că pentru ieșirea din criza financiară și pentru a răspunde provocărilor la care piețele de capital și piețele financiare sunt expuse, în condițiile în care o nouă bulă pe aceste piețe poate oricând să se formeze, se impune un regim unic european de sancționare a persoanelor fizice, precum și a firmelor care manipulează piețele de capital sau oferă informații confidențiale, contrar legii.

Regulile impuse de UE în acest sector, care prevăd pedepse minime de 4 ani de închisoare pentru cei găsiți vinovați, vor duce la recâștigarea încrederii în piețele financiare. De asemenea, aceste reguli, care sunt clare, vor veni în sprijinul instanțelor de judecată din toate cele 28 de state membre atunci când acestea vor avea pe rol cazuri de manipulare a piețelor.

 
  
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  Jacek Włosowicz (EFD), na piśmie. - Swoje pomysły KE zawarła w dwóch dokumentach – dyrektywie i rozporządzeniu. Jeśli wejdą w życie, państwa UE będą musiały w identyczny sposób kwalifikować niektóre rodzaje zachowań rynkowych i uznać je za przestępstwa na gruncie prawa karnego. Chodzi głównie o wykorzystywanie przy zawieraniu transakcji informacji, które – gdyby zostały ujawnione – wpłynęłyby na zachowania inwestorów lub wycenę aktywów. Nowe przepisy dotyczyć mają zarówno rynków regulowanych, jak i obrotu pozagiełdowego. Karane ma być też „przekazywanie fałszywych lub wprowadzających w błąd sygnałów” o popycie, podaży lub cenach instrumentów finansowych i „kształtowanie cen” na sztucznym poziomie. Komisji zależy, by nieuczciwy gracz mógł spodziewać się sankcji karnych w każdym kraju UE. Tylko w ten sposób zdaniem Brukseli można uniknąć przenoszenia przestępczych procederów do krajów, w których prawo jest najbardziej liberalne.

 
  
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  Inês Cristina Zuber (GUE/NGL), por escrito. - Este relatório é mais uma declaração de boas intenções baseado na boa-fé com que algumas atividades financeiras são feitas. As propostas de sanções penais para os casos de abuso de informação privilegiada e de manipulação de mercado têm um efeito limitado. O relatório não cria as condições necessárias para tratar, de forma séria, os comportamentos ilícitos - em muitos casos do foro criminal - nos mercados financeiros. A crescente financeirização da economia, a livre circulação de capitais e a especulação financeira que esta viabiliza nos mercados de capitais não são nunca postas em causa. O facto de as origens da turbulência dos mercados financeiros ser o resultado incontornável da especulação capitalista, baseado na financeirização da economia e no reforço das condições de exploração global visando a obtenção de margens máximas de lucro, não é nunca referido. Presume-se que os problemas existentes radicam, apenas e no essencial na ganância ou na violação de regras por parte de alguns gestores. É a lógica da especulação que tem que se erradicar. Presumir que as sanções podem corrigir os erros da atividade especulativa é estar de acordo com esta. E nós não a aceitamos.

 

9.12. Progetti di investimento nelle infrastrutture per l'energia (A7-0323/2013 - Adina-Ioana Vălean)
  

Písemná vysvětlení hlasování

 
  
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  Claudette Abela Baldacchino (S&D), in writing. - The instrument which is being presented by means of this dossier is not only necessary but also complementary to the Connecting Europe Facility to identify the needs for investments in energy infrastructures, in view of achieving the internal energy market. This regulation intends to make more transparent projected demand and available supply.

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. - Aprovo o presente relatório, uma vez que o regulamento prevê que, de dois em dois anos, os Estados-Membros (ou a entidade na qual delegam essa tarefa) recolham e comuniquem dados e informações sobre determinados tipos de projetos de investimento relativos à construção, à modernização ou ao encerramento de capacidades de produção, transporte e armazenagem (especificadas num anexo ao regulamento). Estão abrangidos os setores do petróleo, de gás natural, da eletricidade e dos biocombustíveis, bem como os projetos ligados às emissões de dióxido de carbono produzidas por estas fontes. O regulamento prevê que as empresas do setor energético sejam obrigadas a fornecer os dados necessários ao seu próprio Estado-Membro. O objetivo é garantir que a Comissão é informada, com regularidade e precisão, sobre os projetos de investimento em infraestruturas energéticas da UE, para poder desempenhar as suas funções no domínio da energia. A Comissão apresentará, de dois em dois anos, uma análise intersetorial da evolução estrutural e das perspetivas do sistema energético da UE, bem como outras análises específicas que sejam necessárias. Seria, assim, possível identificar os potenciais futuros desequilíbrios entre a oferta e a procura, assim como os obstáculos ao investimento. O presente regulamento pretende tornar a procura projetada e a oferta disponível mais transparentes.

 
  
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  Marta Andreasen (ECR), in writing. - This regulation has been resubmitted to Parliament due to an incorrect legal basis being used in the original proposal. A notification mechanism will be put in place for Member States to provide the Commission with certain data and information regarding investment projects in energy infrastructure that concern the production, storage and transport of oil, natural gas and electricity. I voted in favour of this report as it will help to build a better understanding of the EU’s energy infrastructure, which will be particularly important when reviewing and planning energy security policies.

 
  
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  Roberta Angelilli (PPE), per iscritto. - Il mercato energetico in Europa soffre di mancanza di competitività, scarsa integrazione e prezzi più elevati rispetto ad ogni altra regione industrializzata del mondo.

Quindi condivido gli obiettivi della relazione che mirano ad avere uno scambio di dati e informazioni a livello europeo sui progetti d'investimento concernenti la produzione, lo stoccaggio e il trasporto di petrolio, gas naturale ed energia elettrica. Se è fondamentale che la Commissione sia accuratamente e regolarmente informata dei progetti d'investimento in infrastrutture di energia nell'Unione, è anche necessario colmare le lacune strutturali e garantire le giuste condizioni alle imprese di poter investire e competere, tramite strumenti che garantiscano reciprocità con i paesi terzi e tramite appositi finanziamenti per le grandi imprese energivore, ma soprattutto per le piccole e medie imprese che ogni giorno soffrono a causa dei crescenti ostacoli competitivi e per la stretta del credito da parte del sistema bancario. Questo è quello che gli imprenditori ci chiedono.

 
  
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  Elena Oana Antonescu (PPE), în scris. - Din perspectiva obiectivelor asumate de UE prin Strategia Europa 2020, creșterea eficienței energetice este esențială. De aceea, consider că propunerea conform căreia Comisia Europeană trebuie informată cu privire la proiectele de investiții în infrastructura energetică din Uniunea Europeană este una oportună, aceasta contribuind la îndeplinirea obiectivelor stabilite.

Aceste modificări au potențialul de a răspunde noilor provocări din domeniul energetic și de a da Comisiei Europene posibilitatea de a veni cu propuneri în vederea creșterii competitivității în sectorul energetic. În egală măsură, noile proceduri avute în vedere sunt necesare tocmai pentru a permite o eficientizare a cadrului investițiilor în acest sector.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – L’Union européenne développe progressivement une politique européenne de l’énergie et un marché unique dans ce secteur afin notamment de faire baisser les prix de l’énergie et de lutter contre la dépendance énergétique vis-à-vis de certains voisins. Pour atteindre ces objectifs, l’Union européenne doit développer un réseau énergétique transfrontalier. La Commission européenne assurant une certaine coordination de ces projets, il est essentiel qu’elle dispose des informations adéquates et actualisées quant au développement de ces projets. C’est la raison pour laquelle j’ai voté pour ce rapport qui contribuera à cette diffusion des informations.

 
  
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  Elena Băsescu (PPE), în scris. - Am votat în favoarea acestui raport și găsesc oportună menținerea prevederilor regulamentului anterior. Obligația statelor membre de a notifica Comisia o dată la doi ani cu privire la datele și informațiile privind proiectele de investiții în materie de producție, stocare și transport de petrol, gaze naturale sau energie electrică este utilă din numeroase puncte de vedere. Spre exemplu Mecanismul pentru interconectarea Europei are nevoie de toate aceste informații în vederea unei identificări corecte a nevoilor investiționale sau a coordonării și evoluției domeniului infrastructurilor energetice.

 
  
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  Fabrizio Bertot (PPE), per iscritto. - Ho votato a favore della relazione dell'onorevole Vălean perché ritengo la proposta della Commissione in materia di progetti di investimento nelle infrastrutture per l'energia nell'Unione europea estremamente valida in quanto fornisce una base giuridica nuova, adeguata alla nuova procedura legislativa e, di conseguenza, solida per i progetti di investimento futuri.

L'obiettivo è quello di garantire che la Commissione sia accuratamente e regolarmente informata dei progetti d'investimento in infrastrutture di energia nell'Unione affinché possa assolvere i propri compiti nel campo dell'energia. Essa procederà ogni due anni ad un'analisi transettoriale dell'andamento strutturale e delle prospettive del sistema energetico dell'UE e ad eventuali altre analisi specifiche necessarie.

Tramite la proposta della Commissione sarà possibile identificare potenziali divari tra domanda e offerta e gli ostacoli agli investimenti. Inoltre, emergeranno più facilmente gli investimenti necessari in infrastrutture di energia al fine di realizzare il mercato interno dell'energia. Sono altresì convinto, come il relatore, che la riservatezza delle informazioni e la sicurezza dei dati debbano essere una priorità assoluta.

 
  
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  Fabrizio Bertot (PPE), per iscritto. - Ho votato a favore della relazione della collega Vălean perché ritengo la proposta della Commissione in materia di progetti di investimento nelle infrastrutture per l'energia nell'Unione europea estremamente valida, in quanto fornisce una base giuridica nuova, adeguata alla nuova procedura legislativa e, di conseguenza, solida per i progetti di investimento futuri.

L'obiettivo è di garantire che la Commissione sia accuratamente e regolarmente informata sui progetti di investimento in infrastrutture di energia nell'Unione affinché possa assolvere i propri compiti nel campo dell'energia. Essa procederà ogni due anni ad un'analisi transettoriale dell'andamento strutturale e delle prospettive del sistema energetico dell'UE e ad eventuali altre analisi specifiche necessarie.

Tramite la proposta della Commissione sarà possibile identificare potenziali divari tra domanda e offerta e gli ostacoli agli investimenti. Inoltre, emergeranno più facilmente gli investimenti necessari in infrastrutture di energia al fine di realizzare il mercato interno dell'energia. Sono altresì convinto, come il relatore, che la riservatezza delle informazioni e la sicurezza dei dati debbano essere una priorità assoluta.

 
  
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  Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. - Ritengo che sia necessario avere sempre a disposizione un quadro preciso ed aggiornato delle infrastrutture per l'energia nell'UE cosí da poter agire in modo efficace in tale settore, per questo motivo ho sostenuto il testo oggetto di voto.

 
  
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  Biljana Borzan (S&D), napisan. - Ovaj izvještaj rezultat je poništenja prethodne Uredbe kojom je regulirana obveza država članica da izvještavaju Europsku komisiju o ulaganjima u energetsku infrastrukturu. O poništenju je odlučio Sud Europske unije, na temelju podneska Europskog parlamenta, koji je osporio pravnu osnovu na kojoj je Uredba donesena. U skladu s tim predložena je nova Uredba utemeljena na ispravnoj pravnoj osnovi, koja se u suštini i obujmu ne razlikuje od poništene regulative.

Njome se propisuje da su sve države članice dužne svake dvije godine podnositi izvještaj o ulaganjima u proizvodnju, skladištenje i prijevoz nafte, zemnog plina i električne energije. Cilj prijedloga je da Komisija bude točno i pravodobno upoznata sa stanjem energetskog sektora kako bi mogla bolje regulirati zajedničko energetsko tržište i politiku. Podržavam ovu Uredbu jer će nam omogućiti prepoznavanje potražnje i ponude energenata u budućnosti te smanjiti prepreke za ulaganja.

 
  
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  Philippe Boulland (PPE), par écrit. – J'ai voté pour ce règlement qui établit un cadre commun pour la communication à la Commission (tous les deux ans) de données et d'informations relatives aux projets d'investissement dans les infrastructures énergétiques des secteurs du pétrole, du gaz naturel et de l'électricité, ainsi qu'aux projets d'investissement concernant la production de biocarburants et le captage, le transport et le stockage du dioxyde de carbone produit par ces secteurs. L'objectif pour la Commission sera de réaliser une analyse régulière de l'évolution du système énergétique afin d'en corriger les déséquilibres. Ce texte remplacera le règlement actuel du Conseil de 2010, qui a été annulé par un arrêt de la Cour de justice de l'Union européenne, à la suite d'une contestation de la base juridique par le Parlement européen.

 
  
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  Zdravka Bušić (PPE), napisan. - Uspostavljanjem zajedničkog okvira za prikupljanje podataka o energetskim projektima koji su u planu ili izgradnji, stvoriti će se cjelovita energetska slika Europske unije. To će omogućiti kvalitetniji razvoj europske energetske politike. Podržavam ovo izvješće jer će njegovo usvajanje omogućiti redoviti pristup ažuriranim podacima i informacijama, koje bi Komisiji trebao omogućiti potrebne usporedbe i procjene ili predlaganje odgovarajućih mjera na temelju odgovarajućih brojčanih podataka i analiza, posebno u vezi s budućom ravnotežom između ponude i potražnje energije na europskom tržištu. Države članice ili njihova ovlaštena tijela i Komisija dužni su osigurat povjerljivost prikupljenih podataka od tvrtki.Energetska slika Europske unije u zadnjih se nekoliko godina dosta izmijenila, pri čemu je vidljivija sve veća ovisnost Europske unije o energentima iz trećih zemalja. Postoji potreba bolje koordinacije između zemalja članica i tijela Europske unije, pogotovo kad se radi o energetskim ugovorima s trećim zemljama, pa ovo izvješće predviđa da se i podaci o takvim energetskim projektima obavijesti Komisija. Izvješće prepoznaje manja energetska postrojenja za proizvodnju električne energije iz vjetra i Sunca, čime se dodatno pridodaje važnost obnovljivih izvora energije, koji u budućnosti trebaju postati važan dio proizvodnje energije u Europskoj uniji.

 
  
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  Antonio Cancian (PPE), per iscritto. - Ho votato a favore poiché il regolamento in questione stabilisce un quadro comune per la notifica alla Commissione di dati e informazioni sui progetti di investimento nelle infrastrutture per l'energia relativamente sia ai settori tradizionali del petrolio, del gas naturale e dell'energia elettrica derivante da carbone e lignite, sia ai settori innovativi della cogenerazione di energia elettrica e calore utile, della produzione di biocarburanti e delle rinnovabili.

La Commissione sarà informata dei progetti d'investimento sui quali sono stati avviati lavori di costruzione o disattivazione o sui quali è stata presa una decisione finale di investimento. Ogni due anni gli Stati membri o i loro organismi delegati comunicheranno alla Commissione i dati e le informazioni rilevanti relative ai progetti, in modo tale che la Commissione sia accuratamente e regolarmente informata e che possa assolvere ai propri compiti: individuare i potenziali divari tra domanda e offerta, gli ostacoli agli investimenti, mantenere trasparenti la domanda prevista e l'offerta disponibile.

 
  
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  Maria Da Graça Carvalho (PPE), por escrito. - Voto favoravelmente esta resolução legislativa e sublinho a importância da coordenação de investimentos em projetos de infraestruturas de energia para atingir o mercado interno de energia a que a União se propõe.

 
  
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  Rachida Dati (PPE), par écrit. – Ce texte met en place un cadre harmonisé pour la communication à la Commission européenne d'informations relatives aux projets d'investissement dans les infrastructures énergétiques. Le texte précédent sur ce sujet avait été annulé par la Cour de justice de l'Union européenne. Le Parlement procède donc, avec raison, aux adaptations législatives nécessaires à sa mise en œuvre. La communication d'informations sur les projets d'investissement dans les infrastructures énergétiques est en effet essentielle à la Commission pour établir une stratégie efficace dans ce domaine. C'est pourquoi j'ai voté en faveur des amendements qui préconisent une communication maximale à propos de ces investissements.

 
  
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  Francesco De Angelis (S&D), per iscritto. - Ho votato a favore della relazione Vălean perché è un punto qualificante di questo Parlamento quello di essere pienamente coinvolto secondo la procedura legislativa ordinaria.

E nello specifico, è necessario che ciò avvenga quando oggetto della legislazione europea è un settore strategico, come quello degli investimenti nelle infrastrutture energetiche. L'Unione europea sta progressivamente assumendo un ruolo decisivo nella definizione delle scelte energetiche che interessano i 28 Stati membri: bisogna ribadire, in questo percorso, la centralità del Parlamento quale luogo di raccordo tra i cittadini, le autonomie locali, gli operatori del settore, i fornitori di infrastrutture tecnologiche e le istituzioni europee.

Solo così sarà possibile dare futuro e sostanza al mercato energetico europeo, correggere i limiti nell'approvvigionamento energetico extra-UE e garantire stabilità e sostenibilità energetica ai territori nei 28 Stati membri.

 
  
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  Christine De Veyrac (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur de ce texte, qui vise à prendre en considération l’arrêt rendu par la Cour de justice concernant l’annulation du règlement Euratom. Dès lors, les États membres devront communiquer à la Commission, tous les deux ans, les données et informations relatives aux projets d’investissement concernant la production, le stockage et le transport de pétrole et de gaz naturel. Je me félicite de cette preuve supplémentaire de transparence en matière énergétique.

 
  
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  Edite Estrela (S&D), por escrito. - Votei favoravelmente o relatório sobre Projetos de investimentos em infraestruturas energéticas porque prevê que os Estados-Membros mantenham a Comissão informada no que se refere ao desenvolvimento destes projetos, para que a Comissão possa identificar os potenciais desequilíbrios entre e as necessidades de investimento em infraestruturas energéticas na UE, designadamente através da análise intersetorial da evolução estrutural do sistema energético da UE.

 
  
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  Jill Evans (Verts/ALE), in writing. - I voted against this report, as I did not feel that it was strong enough in terms of developing an energy policy that would protect the environment. We need an energy policy that will secure supply, mitigate climate change and ensure competitiveness. Significant investment in energy infrastructure is crucial. I welcome the launch today of ‘Energy Wales’, which sets out how Wales should exploit its natural resources for the greatest social, environmental and economic gain. Wales needs the powers to implement such a strategy.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. - Para um crescimento verde, que não prejudique a competitividade, é necessária uma política energética sustentável e consistente, um adequado funcionamento do mercado de licenças de emissão e uma valorização dos projetos nacionais que contribuam para os objetivos comunitários de redução das emissões e de aumento da independência energética. É fundamental que a Europa ganhe independência energética o que só se pode conseguir por duas vias: (i) maior diversificação das fontes - que no gás, é absolutamente necessário; e (ii) aumento da energia produzida na União. Para tal, é necessário um quadro legislativo adequado aos projetos de investimentos em infraestruturas energéticas como o que agora aprovamos.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. - Esta proposta de novo regulamento da Comissão surge na sequência da decisão do Tribunal de Justiça Europeu de anular o Regulamento (UE, Euratom) n.º 617/2010 do Conselho, relativo à notificação à Comissão de projetos de investimentos em infraestruturas energéticas na União Europeia, e de manter os seus efeitos até à adoção de um novo regulamento que se funde na base legal adequada, a saber, o artigo 194.º, n.º 2, do TFUE. Neste regulamento, foram feitas algumas adaptações, que são estritamente necessárias devido ao novo processo legislativo. Uma grande parte das alterações aprovadas pelo Parlamento Europeu em 2010 através do processo de consulta foi tida em consideração na nova proposta. Assim, de dois em dois anos, os Estados-Membros são obrigados a comunicar à Comissão dados e informações sobre os projetos de investimento relativos à produção, armazenagem e transporte de petróleo, gás natural e eletricidade.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. - Propõe-se uma reformulação da base legal do regulamento sobre a notificação à Comissão de projetos de investimento em infraestruturas energéticas, devido a um acórdão do Tribunal de Justiça Europeu que decidiu anular o regulamento existente, por ação judicial levantada pelo Parlamento Europeu ao Conselho. A base legal inicial proposta pelo Conselho era o artigo 337º do TFUE relativo à recolha de todas as informações necessárias, relativamente aos projetos de investimento em infraestruturas energéticas, informações úteis na base de uma cooperação entre Estados-Membros ao nível do desenvolvimento energético. A alteração da base legal para o novo regulamento enquadra estas informações no âmbito do estabelecimento ou do funcionamento do mercado interno e tendo em conta a exigência de preservação e melhoria do ambiente, a política da União no domínio da energia, cujo primeiro objetivo é assegurar o funcionamento do mercado interno da energia, alteração de base legal com a qual não podemos estar de acordo. As informações que podiam ser úteis aos Estados-Membros no sentido de conhecerem os projetos planeados e em construção, os projetos de transformação de infraestruturas existentes e projetos de encerramento de outras, como prevê o regulamento, passarão a ser úteis a quem defende e detém os monopólios europeus da energia e determina como deve evoluir o mercado.

 
  
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  Carlo Fidanza (PPE), per iscritto. - Accolgo l'idea di stabilire un quadro comune che vada a notificare alla Commissione i dati e le informazioni riguardanti i progetti di investimento nelle infrastrutture energetiche nei settori di petrolio, gas, elettricità e biocarburanti legati all'anidride carbonica prodotta proprio da questi settori.

Il presente regolamento è infatti destinato a sostituire l'attuale regolamento del Consiglio (UE, Euratom ) n. 617/2010 – respinto da una sentenza della Corte di giustizia europea (causa C-490/10) in seguito ad una richiesta del Parlamento europeo, il quale aveva contestato la base giuridica di tale regolamento.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne - Pôvodné nariadenie bolo zrušené na základe výzvy zo strany Európskeho parlamentu, pretože súd dospel k záveru, že predmetné nariadenie bolo prijaté formou konzultácie a nie formou spolurozhodovacieho procesu. Nový návrh je takmer identický s tým predchádzajúcim, obsahuje však nevyhnutné úpravy zodpovedajúce novému legislatívnemu procesu a začleňuje návrhy Európskeho parlamentu z konzultačného postupu z roku 2010. Nové nariadenie však zachovalo povinnosť členských štátov oznamovať každé 2 roky údaje a informácie o investičných projektoch týkajúcich sa výroby, skladovania a prepravy ropy, zemného plynu a elektriny. Zbieranie informácií a údajov má pre Európsku komisiu veľký význam pri zostavovaní medziodvetvovej analýzy a pri vykonávaní úloh v oblasti energetiky. Cieľom predmetného nariadenia spolu s Nástrojom na prepojenie Európy je dokončiť vnútorný trh s energiou.

 
  
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  Gaston Franco (PPE), par écrit. – Je salue l'adoption de ce règlement qui établit un cadre commun pour la communication à la Commission, tous les deux ans, de données et d'informations relatives aux projets d'investissement dans les infrastructures énergétiques dans tous les secteurs (pétrole, gaz naturel, électricité) ainsi qu'aux projets d'investissement concernant la production de biocarburants et le captage, le transport et le stockage du dioxyde de carbone produit par ces secteurs. La transmission de ces données permettra à la Commission de réaliser une analyse régulière de l'évolution du système énergétique européen pour en corriger les éventuels déséquilibres.

 
  
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  Elisabetta Gardini (PPE), per iscritto. - Secondo il regolamento gli Stati membri sono tenuti a comunicare ogni due anni alla Commissione dati e informazioni sui progetti d'investimento concernenti la produzione, lo stoccaggio e il trasporto di petrolio, gas naturale ed energia elettrica.

Il regolamento prevede che ogni due anni gli Stati membri raccolgano e comunichino dati e informazioni su alcuni tipi di progetti di investimento concernenti la costruzione, l'ammodernamento o la disattivazione di capacità di produzione, trasporto e stoccaggio. È necessario però chiarire ulteriormente le specificità previste per evitare la doppia comunicazione e ritengo importante rafforzare le disposizioni correlate alla riservatezza delle informazioni e alla sicurezza dei dati.

 
  
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  Jim Higgins (PPE), in writing. - I voted in favour of this resolution because it effectively replaces and improves upon the existing Council Regulation (EU, Euratom) No 617/2010, which was rejected by the European Court of Justice (Case C-490/10) after the European Parliament contested its legal basis. This regulation establishes an improved common framework for supplying the Commission with data on investment projects in energy infrastructure.

 
  
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  Ian Hudghton (Verts/ALE), in writing. - I voted in favour of this report and consider it an important part of enhancing the internal market in energy.

 
  
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  Juozas Imbrasas (EFD), raštu. - Balsavau už šį siūlymą, nes jo tikslas –numatomą paklausą ir esamą pasiūlą padaryti skaidresnes. Valstybės narės kas dvejus metus Komisijai turi pranešti duomenis ir informaciją apie investicinius projektus, susijusius su naftos, gamtinių dujų, elektros energijos gamyba ir perdavimu ir saugojimo pajėgumų kūrimu, modernizavimu ar eksploatavimo nutraukimu. Ši informacija apima naftą, gamtines dujas, elektrą, biokurą ir naudojant šiuos išteklius išmetamą anglies dvideginį. Pagal reglamentą energetikos įmonės turi savo valstybei narei teikti reikalingus duomenis. Komisija būtų tiksliai ir reguliariai informuojama apie investicijų į ES energetikos infrastruktūrą projektus, kad ji galėtų vykdyti savo užduotis energetikos srityje. Ji kas dvejus metus atliks ES energetikos sistemos struktūros raidos ir perspektyvų įvairiuose sektoriuose tyrimą, taip pat bet kokį kitą reikiamą specialų tyrimą. Taip bus galima nustatyti galimas būsimas paklausos ir pasiūlos spragas ir kliūtis, trukdančias investuoti.

 
  
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  Iñaki Irazabalbeitia Fernández (Verts/ALE), por escrito. - He votado en contra porque la propuesta no alcanza los mínimos de control necesarios para garantizar que los proyectos de inversiones en infraestructuras energéticas atiendan a criterios de sostenibilidad y respeten íntegramente las directivas mendioambientales y energéticas de la Unión.

 
  
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  Romana Jordan (PPE), pisno. - Notranji trg z elektriko in plinom se v EU poglablja. V skladu s tretjim liberalizacijskim paketom naj bi zaživel sredi letošnjega leta. Evropska komisija mora razpolagati z ustreznimi podatki, ki ji omogočajo analizo dogajanj na trgu ter pripravo ukrepov za skladen razvoj notranjega trga. Zato poročilo podpiram. Nadaljnji razvoj notranjega trga na področjih elektrike in plina mora zagotoviti več preglednosti, konkurenčnejše cene, boljše ravnovesje med ponudbo in povpraševanjem, hkrati pa mora zagotavljati zadostnost in zanesljivost. Pričakujem, da bodo tudi zaradi sprejetja te uredbe slabosti sedanjega sistema čimprej odpravljene.

 
  
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  Philippe Juvin (PPE), par écrit. – J'ai soutenu le rapport de ma collègue Adina-Ioana Valean, qui établit un cadre commun pour la communication à la Commission européenne de données et informations relatives aux projets d'investissement dans les infrastructures énergétiques des secteurs pétroliers, gaziers et de l'électricité, ainsi que pour les projets d'investissement dans la production de biocarburants et le captage, le transport et le stockage du CO2 produit par ces secteurs. À partir de ces données, la Commission réalisera une analyse régulière de l'évolution du système énergétique dans le but d'en corriger les déséquilibres. Je me félicite de l'adoption à une large majorité de ce rapport.

 
  
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  Jarosław Kalinowski (PPE), na piśmie. - Bezpieczeństwo energetyczne jest jednym z naszych priorytetów. To szczególnie ważne w obliczu uzależnienia Unii Europejskiej od surowców energetycznych z zewnątrz, m.in. od Rosji. Warunkiem zabezpieczenia naszego kontynentu w tym zakresie są nie tylko umowy o dostawach surowców, ale również skrupulatna analiza podaży i popytu. To dzięki takim badaniom będzie można sprawnie określić zapotrzebowanie na produkty oraz ewentualną modyfikację źródeł dostarczających energię. Za słuszny zatem uważam obowiązek składania przez państwa członkowskie raportów na temat ewentualnych planów, inwestycji oraz innych szczegółów w zakresie bezpieczeństwa energetycznego w poszczególnych krajach. Jednocześnie chciałbym zwrócić uwagę na coraz bardziej popularne pozyskiwanie energii ze źródeł alternatywnych. W sprawozdaniu zostały ujęte one jedynie częściowo, a w przyszłości mogą mieć duże znaczenie.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. - Il lavoro svolto sul presente progetto di relazione su una tematica ad alta rilevanza ha visto la presentazione di molti emendamenti volti a semplificare le procedure per i progetti di investimento nelle infrastrutture per l'energia. Oltre ad essi, si è lavorato per estendere il campo di applicazione della normativa, così da includere il carbone come importante elemento del mix energetico. Esso ha infatti un impatto notevole sulla politica dell'Unione in materia di energia.

 
  
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  Ivana Maletić (PPE), napisan. - Stvaranje cjelovite slike razvoja ulaganja u energetsku infrastrukturu u Uniji preduvjet je razvoja europske energetske politike. Redovit pristup ažurnim podacima i informacijama Komisiji bi trebao omogućiti potrebne usporedbe i procjene ili predlaganje odgovarajućih mjera na temelju odgovarajućih brojčanih podataka i analiza, posebno u vezi s budućom ravnotežom između ponude i potražnje energije.

Kako bi Komisija imala dosljedan pregled budućih kretanja energetskog sustava Unije u cjelini, potreban je usklađen okvir za izvješćivanje o investicijskim projektima, koji se temelji na ažuriranim informacijama koje države članice trebaju dostaviti. Radi obrade podataka, kao i radi jednostavnijeg i sigurnijeg obavješćivanja o podacima Komisija bi trebala poduzeti sve odgovarajuće mjere vezane za korištenje integriranih informatičkih alata i postupaka koji će jamčiti povjerljivost podataka ili informacija o kojima je Komisija obaviještena. Podržavam ovo izvješće kojim se poziva da Komisija i Opservatorij za energetsko tržište omoguće redovitu, višesektorsku analizu strukturne evolucije i izgleda energetskog sustava Unije te, gdje je to primjereno, precizniju analizu određenih aspekata tog energetskog sustava. Ta bi analiza posebno doprinijela jačanju energetske sigurnosti prepoznavanjem mogućih nedostataka u infrastrukturi i ulaganjima te povezivanju rizika radi uravnoteženja ponude i potražnje energije kako bi dopunila nacionalne pristupe razvojem regionalnih dimenzija.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. - I voted in favour of this report because this is a first reading agreement concerning notification of energy infrastructure projects. The EU provides a vital level of governance for coordinating energy infrastructure across EU borders and this ultimately makes our energy supply more reliable.

 
  
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  Véronique Mathieu Houillon (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur du rapport sur les projets d’investissement relatifs à des infrastructures énergétiques qui prévoit que les États membres informent tous les deux ans la Commission européenne sur leurs projets d’investissement dans les infrastructures énergétiques comme pour les secteurs du pétrole, du gaz, de l’électricité et des biocarburants. Ces informations sont essentielles pour l’élaboration de la politique énergétique de l’UE.

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Cette proposition de règlement vise à remplacer un autre règlement Euratom (n° 617/2010), dont la finalité « pratique » consiste à obliger les entreprises et les acteurs du secteur énergétique à communiquer aux services de la Commission de Bruxelles les informations relatives à leurs projets d’investissement dans l’énergie. Ce texte est clairement le pur produit de l’appareil idéologique de l’Union européenne. Sur le plan de la politique énergétique, il enfonce l'Europe dans ses errements. Sur le plan des dérives autoritaires de l’Union, ce texte est une caricature. Je vote contre.

 
  
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  Nuno Melo (PPE), por escrito. - O presente regulamento prevê que, de dois em dois anos, os Estados-Membros (ou a entidade na qual delegam essa tarefa) recolham e comuniquem dados e informações sobre determinados tipos de projetos de investimento relativos à construção, à modernização ou ao encerramento de capacidades de produção, transporte e armazenagem (especificadas num anexo ao regulamento). Estão abrangidos os setores do petróleo, do gás natural, da eletricidade e dos biocombustíveis, bem como os projetos ligados às emissões de dióxido de carbono produzidas por estas fontes. O regulamento prevê que as empresas do setor energético sejam obrigadas a fornecer os dados necessários ao seu próprio Estado-Membro. O objetivo é garantir que a Comissão é informada com regularidade e precisão, sobre os projetos de investimento em infraestruturas energéticas da UE, para poder desempenhar as suas funções no domínio da energia. Assim, é possível tornar a procura projetada e a oferta disponível mais transparentes. Daí o meu voto favorável.

 
  
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  Alajos Mészáros (PPE), írásban. - Az új rendelet tartalma megegyezik a megsemmisített rendeletével, viszont kiegészült néhány, az új jogalkotási folyamat következtében mindenképp szükségessé váló módosítással. E módosítások megvalósítása érdekében szavaztam meg én is a jelentést. A tagállamoknak kétévente közölniük kell a Bizottsággal a kőolaj, a földgáz és a villamos energia termelésével, tárolásával és szállításával összefüggő beruházási projektekre vonatkozó adatokat és információkat. A cél annak biztosítása, hogy a Bizottság pontos és rendszeres tájékoztatást kapjon az Európai Unióban megvalósuló, energiaipari infrastruktúrát érintő beruházási projektekről annak érdekében, hogy elláthassa energiaügyi feladatait. A Bizottság kétévente ágazatokon átívelő elemzést készít az Unió energiarendszerének szerkezeti fejlődéséről és kilátásairól. Ez lehetővé teszi a kereslet és a kínálat terén a jövőben esetlegesen fellépő hiányosságok, valamint a beruházások elé gördülő akadályok feltérképezését. Így a várható kereslet és a rendelkezésre álló kínálat átláthatóbbá válik. A jelentéstervezet egyéb fontos módosításainak a céljai közé tartozik a rendelet hatályának kiterjesztése a kőszénre, az olyan harmadik országbeli infrastruktúra-beruházások jelentése, amelyek hatással vannak az Unió energiapolitikájára, a sűrített földgáz, valamint a cseppfolyósított földgáz importálására és exportálására szolgáló kapacitásokra vonatkozó jelentéstételi kötelezettségek előírása, a szárazföldi szélerőmű-kapacitások esetében az adatközlésre előírt küszöbérték csökkentése, a jelentéstételi kötelezettség kiterjesztése a villamosenergia-tározó létesítményekhez kapcsolódó kapacitásokra. Remélhetőleg az új rendelet tökéletesíti a fenti tájékoztatáshoz és elemzésekhez szükséges folyamatokat.

 
  
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  Roberta Metsola (PPE), in writing. - It is necessary that the Commission be regularly informed of investment projects in EU energy infrastructure. The bi-annual cross-sector analysis that is requested will help identify potential future demand and supply gaps and other potential obstacles to investment. I have therefore voted in favour.

 
  
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  Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. - No he podido votar a favor del presente informe debido a que, pese a que contiene algunos puntos positivos sobre la diversificación de las fuentes, incluye las infraestructuras para la explotación de recursos que son agresivos con el medio ambiente, como los biocombustibles. La propuesta resulta interesante al plantear un sistema de intercambio de información entre la Comisión y los Estados miembros sobre los proyectos de inversión para la generación de energía. Esto debería permitir una mejora del control de los sistemas energéticos de cada Estado. Sin embargo, considero que este sector debe ser nacionalizado para poder evitar los problemas que surgen de los intereses privados en un bien que es una necesidad general y causa problemas a escala planetaria. Es por esto por lo que no he podido votar a favor del presente informe.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. - This is a good report that includes in it sound proposal for the creation of good investment in energy projects. To this end, I have voted in favour of the proposal.

 
  
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  Radvilė Morkūnaitė-Mikulėnienė (PPE), raštu. - Pritariu. Šiuo reglamentu, siekdamos įgyvendinti užsibrėžtus tikslus ES energetikos politikoje bei kuriant ES energetikos vidaus rinką, šalys narės sutaria kas dvejus metus teikti informaciją Komisijai apie savo investicijas į šios srities infrastruktūrą. Svarbus EP papildymas, kad tokia informacija turi būti teikiama ir apie investicijas į infrastruktūrą, susijusią su trečiosiomis šalimis. Nustatyta informavimo procedūra ir Komisijos įsipareigojimas pateikti tyrimą padės užtikrinti, kad lėšos būtų investuojamos pirmiausiai į priorietinius tikslus atitinkančius projektus, įvertinti realią padėtį, nustatyti galimas kliūtis investicijoms, skatinti skaidrumą rinkos dalyviams, geriau subalansuoti paklausą ir pasiūlą, išvengti gamybos ir perdavimo infrastruktūros trūkumų ateityje.

 
  
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  Rolandas Paksas (EFD), raštu. - Balsavau už šį pranešimą.

Manau, kad yra tikslinga iš valstybių narių sistemingai gauti informaciją apie tam tikrų tipų investicinius projektus, susijusius su gamybos, perdavimo ir saugojimo pajėgumų kūrimu, modernizavimu ar eksploatavimo nutraukimu. Tokiu būdu numatoma paklausa ir esama pasiūla taps skaidresnėmis.

Manau, kad naujasis reikalavimams energetikos įmonėms nesukurs papildomos administracinės ar finansinės naštos. Sveikintina, kad numatoma sugriežtinti nuostatas dėl informacijos konfidencialumo ir duomenų saugumo. Taip pat yra tikslinga išplėsti šio reglamento taikymo sritį ir įtraukti anglis kaip svarbų energijos rūšių derinio elementą, turintį poveikį ES energetikos politikai. Be to, labai svarbu, kad būtų teikiama informacija ne tik apie projektus ES viduje, bet taip pat ir informacija apie investicijas į infrastruktūrą trečiosiose šalyse, kurios daro poveikį Europos energijos rinkai.

Atkreiptinas dėmesys į tai, kad mažesnių subjektų energijos gamyba taps svarbia ES energijos gamybos dalimi, dėl to yra tikslinga sumažinti ribą, susijusią su sausumoje esančių vėjo jėgainių pajėgumais.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. - A Comissão propõe este novo regulamento na sequência da decisão do Tribunal de Justiça Europeu de anular o Regulamento relativo à notificação à Comissão de projetos de investimentos em infraestruturas energéticas na União Europeia, com o objetivo de manter os seus efeitos até à adoção de um novo regulamento com a base legal adequada, a saber, o artigo 194.º, n.º 2, do TFUE. Nesta proposta, a Comissão propõe um regulamento com o mesmo conteúdo e com o mesmo âmbito de aplicação do regulamento anulado. Foram feitas algumas adaptações, que são estritamente necessárias devido ao novo processo legislativo. Verifica-se que muitas das alterações aprovadas pelo Parlamento Europeu em 2010 através do processo de consulta foram tidas em consideração nesta nova proposta. Em face do exposto, votei favoravelmente o presente projeto que visa garantir que a Comissão é informada, com regularidade e precisão, sobre os projetos de investimento em infraestruturas energéticas da UE, para poder desempenhar as suas funções no domínio da energia.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. - Considerando che la proposta di regolamento ha l'obiettivo di garantire che la Commissione sia accuratamente e regolarmente informata dei progetti d'investimento in infrastrutture di energia nell'Unione affinché possa assolvere i propri compiti nel campo dell'energia e che inoltre consentirà di individuare i futuri potenziali divari tra domanda e offerta e gli ostacoli agli investimenti; concordando sulla necessità introdotta dal regolamento proposto di rendere il più trasparente possibile la domanda prevista e l'offerta disponibile in tema di sfruttamento energetico, ho espresso il mio voto favorevole alla proposta.

 
  
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  Sandra Petrović Jakovina (S&D), napisan. - Podržala sam ovo izvješće jer smatram da je Uredba koja će osigurati usklađeni okvir za izvještavanje o investicijskim projektima koji su u planu ili u izgradnji u državama članicama, a odnose se na proizvodnju, skladištenje i transport nafte, prirodnog plina, električne energije, ugljena, bio-goriva te ugljičnog dioksida, primjer dobrog načina smanjivanja administrativnih opterećenja i troškova država članica. Nadalje, ova će Uredba doprinijeti jačanju energetske sigurnosti prepoznavanjem mogućih nedostataka u infrastrukturi kao i smanjenju rizika nedostatnosti ili neprimjerenosti ulaganja u energetsku infrastrukturu.

Valja naglasiti da se ovom Uredbom također smanjuje prag kapaciteta snage postrojenja koja koriste obnovljive izvore energije pa će prikupljeni podaci o stanju energetskog sustava EU-a biti još precizniji i cjelovitiji jer će uključiti i ona postrojenja manje snage, kao što je to slučaj hrvatskih vjetroelektrana.

Drago mi je što će sada i investicijski projekti hrvatskih vjetroelektrana (VE) poput VE Zelengrad-Obrovac, koja je u izgradnji, i VE Ogorje i VE Glunča, koje su u planu, biti dio energetskog sustava EU-a.

 
  
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  Tonino Picula (S&D), napisan. - Investicijski projekti u području energetske infrasturkture od iznimne su važnosti za Europsku Uniju. U kontekstu nove energetske politike, čiji su ciljevi sigurna ponuda, ublažavanje klimatskih promjena te osiguranje kompetitivnosti, ključno je investiranje u energetsku infrastrukturu, a privatni gospodarski subjekti ovdje imaju sve veću ulogu u ulaganju.

Republika Hrvatska, kao članica Europske Unije, ima na području energetske infrastrukture i infrastrukturnih energetskih projekata važnu ulogu, te se nalazi na popisu od 250 prioritetnih projekata od zajedničkog europskog interesa.

Među projektima u Hrvatskoj nalazi se izgradnja visokonaponskog dalekovoda koji će povezati Liku i Banju Luku u dužini od 45 kilometara te dalekovod Konjsko – Brinje u dužini od 215 kilometara. Na popisu projekata nalazi se još izgradnja LNG terminala na Krku i izgradnja novih te proširenje i nadogradnja postojećih plinovoda ukupne dužine od 308 kilometara.

Novi alati za praćenje investicijskih projekata trebali bi osigurati malim i srednjim poduzećima bolji uvid, smanjiti neizvjesnost ulaganja te poboljšati realizaciju investicijskih projekata, kao i povjerljivost podataka i sigurnost ulaganja, zbog čega želim poduprijeti ovo izvješće.

 
  
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  Andrej Plenković (PPE), napisan. - Podržao sam izvješće o prijedlogu Uredbe Europskog parlamenta i Vijeća o izvještavanju Komisije o investicijskim projektima u području energetske infrastrukture u Europskoj uniji.

Pouzdani podaci o investicijama u energetici osnova su planiranja i izrade javnih politika na tom području te je potrebno imati jasan pregled trenutnih i planiranih investicija u energetskom sektoru.

U skladu s predloženom Uredbom države članice dužne su svake dvije godine dostaviti Europskoj komisiji informacije o investicijama u planirane energetske projekte kao i projekte hvatanja i skladištenja ugljičnog dioksida. Prema podacima UN-a za 2011. energetska industrija bila je odgovorna za 30,91 % emisija stakleničkih plinova Europske unije, što dovoljno govori o važnosti energetskog sektora u borbi s klimatskim promjenama.

Upravo na posljednjoj plenarnoj sjednici Parlamenta upozorio sam, tijekom rasprave o tehnologijama hvatanja i skladištenja ugljika (tzv. tehnologija CCS), na važnost vjerodostojnih i točnih podataka u energetskom sektoru. Naime, u svom izvješću o budućnosti tehnologija CCS, koje se smatraju ključnim elementom smanjenja koncentracija stakleničkih plinova, Europska komisija preuzela je podatke udruge Zero. Ti podaci nisu sadržavali informacije o projektu CCS-a hrvatske naftne kompanije INA-e, vrijednom oko 68,5 milijuna EUR, a koji je u završnoj fazi primjene.

U skladu s navedenim, smatram kako je ključno u razvoju javnih politika imati vjerodostojne i precizne podatke o investicijama u energetskom sektoru.

 
  
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  Franck Proust (PPE), par écrit. – Le dialogue interinstitutionnel est primordial pour garantir l'efficacité des institutions européennes. De plus, la législation européenne doit constamment être adaptée à l'évolution même de l'Union et être conforme au cadre juridique européen. Il est important que le Parlement et le Conseil établissent un cadre commun afin de communiquer à la Commission des informations concernant les projets d'investissements dans certaines infrastructures énergétiques de l'Union, telles que dans les secteurs du pétrole, du gaz ou de l'électricité. Les investissements dans ces secteurs sont en effet déterminants pour l'économie européenne. Je suis heureux d'avoir voté en faveur de ce rapport dans son état actuel.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. - Against. In the context of the new EU Energy Policy, aimed at securing supply, mitigating climate change and ensuring competitiveness, significant investment in energy infrastructure is crucial. Obtaining an overall picture of the development of investment in energy infrastructure in the European Union, through the Member-States’ notification of their relevant investment projects, is one feature of such a policy. It should enable the Commission to make necessary comparisons and evaluations in order to monitor closely the situation, anticipate any potential problems and propose measures. The proposed Regulation is intended to replace the existing Council Regulation (EU, Euratom), which was annulled by a judgment of the European Court of Justice following an amendment tabled originally by the Greens (Yannick Jadot), who had contested the legal basis for the Regulation.

 
  
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  Νικόλαος Σαλαβράκος (EFD), γραπτώς. – Υπερψήφισα την σχετική έκθεση διότι μια τέτοια πράξη είναι απαραίτητη και συμπληρωματική προς τη διευκόλυνση «Συνδέοντας την Ευρώπη» προκειμένου να προσδιορισθούν οι ανάγκες για επενδύσεις σε ενεργειακές υποδομές και να επιτευχθεί η εσωτερική αγορά ενέργειας. Επιπρόσθετα, διατυπώνεται μία ακόμη πρόταση για περαιτέρω αποσαφήνιση των ειδικών διατάξεων προκειμένου να αποφεύγεται η διπλή υποβολή εκθέσεων, στην περίπτωση κατά την οποία απαιτούνται κοινοποιήσεις επενδύσεων δυνάμει άλλης ειδικής νομοθεσίας της ΕΕ, οπότε τα κράτη μέλη θα πρέπει να απαλλάσσονται από την υποχρέωση να κοινοποιούν τις εν λόγω επενδύσεις.

 
  
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  Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE), per iscritto. - Sono favorevole alla proposta della Commissione e mi compiaccio della nuova base giuridica.

Questo strumento è necessario e complementare al meccanismo per collegare l'Europa per individuare le necessità di investimenti in infrastrutture di energia, al fine di realizzare il mercato interno dell'energia. Alcune nuove proposte del relatore sono di particolare merito, come ad esempio quelle per chiarire ulteriormente le specificità previste per evitare la doppia comunicazione, in modo tale che se la notifica di investimenti è richiesta a norma di altre normative specifiche dell'Unione, gli Stati membri saranno esentati dall'obbligo di comunicare tali investimenti.

Appoggio con fermezza l'enfasi posta sulla protezione dei dati e la riservatezza delle informazioni, così come l'estensione del campo di applicazione al carbone, inteso come importante elemento del mix energetico che ha un impatto sulla politica dell'Unione in materia di energia; gli obblighi in materia di comunicazione per le capacità relative al gas naturale compresso, oltre al gas naturale liquefatto, sia per l'importazione e l'esportazione, necessarie per la diversificazione dell'approvvigionamento di gas dell'Unione; gli obblighi di comunicazione alle capacità riguardanti gli impianti di stoccaggio dell'energia elettrica.

 
  
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  Catherine Stihler (S&D), in writing. - I voted in favour of this report as I believe in the continued growth of the energy and renewable sources industries.

 
  
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  Kay Swinburne (ECR), in writing. - A strong understanding of the EU’s energy infrastructure is important if we are to ensure effective planning of energy security policies. This report provides an opportunity to better this understanding and I therefore voted in favour of its adoption.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. – L'objectif visé consiste à garantir que la Commission est correctement et régulièrement informée des projets d'investissement dans l'infrastructure énergétique de l'Union afin qu'elle puisse accomplir la tâche qui lui incombe dans le secteur de l'énergie. Elle réalisera également, tous les deux ans, une analyse transsectorielle de l'évolution structurelle et des perspectives du système énergétique de l'Union, ainsi que toute autre analyse spécifique jugée nécessaire. Les futurs déséquilibres potentiels entre l'offre et la demande et les obstacles potentiels à l'investissement pourront ainsi être décelés. Le règlement vise à accroître la transparence de la demande prévue et de l'offre disponible. Nous souscrivons pleinement à la proposition et nous félicitons de la nouvelle base juridique retenue. Cet instrument est nécessaire et s'ajoute au mécanisme pour l'interconnexion en Europe pour l'identification des besoins en investissement dans des infrastructures énergétiques et l'achèvement du marché intérieur de l'énergie. Nous n'en avons pas moins fait quelques propositions visant à préciser les dispositions prévues afin d'éviter les doubles emplois en matière de communication d'informations, en ce sens que, si la communication d'informations au sujet d'investissements est requise en vertu d'autres dispositions spécifiques de l'Union, les États membres seront exemptés de cette obligation.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. - Em março de 2013, a Comissão Europeia publicou uma comunicação relativa a projetos de investimento em infraestruturas energéticas na União Europeia, que tem como objetivo estabelecer um quadro comum para a comunicação à Comissão de dados e informações sobre os projetos de investimento em infraestruturas energéticas. Voto favoravelmente o presente relatório que estabelece uma perspetiva global dos investimentos prioritários da política energética europeia, defende que os Estados-Membros melhorem as comunicações sobre os projetos em curso e reforça a segurança energética através da identificação de possíveis lacunas em termos de infraestruturas, investimento e riscos associados. Importa salientar que, apesar da importância estratégica destes projetos, a proposta terá um impacto reduzido no orçamento da União Europeia, implicando, nomeadamente, despesas informáticas e, se a Comissão assim o decidir, despesas com a aquisição de dados e o reembolso de peritos.

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. - Am votat pentru rezoluția legislativă referitoare la propunerea de regulament privind notificarea către Comisie a proiectelor de investiții în infrastructura energetică din Uniunea Europeană și de înlocuire a Regulamentului (UE, Euratom) nr. 617/2010, prin care se adoptă poziția în primă lectură a Parlamentului European.

Noul context energetic necesită investiții semnificative în toate tipurile de infrastructură, aparținând tuturor sectoarelor energetice, precum și în dezvoltarea unor noi tipuri de infrastructură și a unor noi tehnologii care să fie adoptate de piață. Liberalizarea sectorului energetic și continuarea integrării pieței interne conferă un rol mai proeminent operatorilor economici în ceea ce privește investițiile. În același timp, noile cerințe de politică publică, cum ar fi obiectivele care vizează mixul de combustibili, vor modifica politicile publice ale statelor membre, orientându-le spre infrastructuri energetice noi și/sau modernizate. Prezentul regulament stabilește un cadru comun de notificare către Comisie a datelor și informațiilor referitoare la proiectele de investiții în infrastructura energetică din sectoarele petrolului, gazelor naturale, energiei electrice, inclusiv al energiei electrice din surse regenerabile și al energiei pe bază de cărbune și lignit și al cogenerării de energie electrică și căldură utilă, precum și la proiectele de investiții în domeniul producerii de biocombustibili și al captării, transportului și stocării dioxidului de carbon generat de sectoarele respective.

 
  
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  Oleg Valjalo (S&D), napisan. - Poštovani gospodine predsjedavajući, cilj Uredbe koja je pred nama jest osigurati Europskoj komisiji mogućnost točnoga i pravovremenoga uvida u brojčane podatke, statističke analize, stručne preglede i druge kvalitativne i kvantitativne informacije, povezane sa stanjem energetskoga sektora u pojedinim državama članicama, i to kako bi Komisija mogla na valjan i strukturiran način obaviti svoje zadaće u planiranju cjelokupne energetske politike Europske unije.

Logično je da sam zato, posebno svjestan važnosti koordiniranoga pristupa ovom pitanju, podržao prijedlog Uredbe koji je za nas priredila kolegica Valean. Kao što nam je svima poznato, situacija u području energetike znatno se promijenila posljednjih godina i ulaganja u energetsku infrastrukturu postala su ključno pitanje za sigurnu opskrbu Europske unije energijom.

U vezi s navedenim, pitanje energetske opskrbe Zajednice nužno utječe na funkcioniranje našega unutarnjeg tržišta, ali je i neizmjerno važno za postupan prijelaz na održiv energetski sustav kojega smo kao zajednica započeli. Kako bi Europska komisija imala dosljedan pregled budućih kretanja u cjelokupnom energetskom sustavu Europske unije te sukladno tome mogla planirati naše javne politike, smatram da nam je usklađeni okvir za izvješćivanje o energetskim projektima koji predlaže kolegica Valean, ne samo nužan, nego i prijeko potreban. Zato joj čestitam na obavljenom poslu.

 
  
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  Jarosław Leszek Wałęsa (PPE), na piśmie. - Głosowałem za przyjęciem sprawozdania w sprawie zgłaszania Komisji projektów inwestycyjnych dotyczących infrastruktury energetycznej w UE, ponieważ nie mam żadnych wątpliwości co do tego, że UE potrzebuje ogólnego nadzoru nad rynkiem energii w Europie. Jednym z celów powstania Unii było bezpieczeństwo – dziś jednak rozumiane w inny sposób. Czas zmienił priorytety, nie jest już tak ważne wojsko, zdecydowanie na czoło wysuwa się stabilność energetyczna. Dziś państwa same prowadzą politykę energetyczną, co nie sprzyja osiąganiu satysfakcjonujących efektów w kontekście tego, co nadmieniłem.

Zdecydowanie lepsze będzie skoordynowanie działań poprzez Komisję. Sam pomysł informowania KE o sytuacji w zakresie energetyki nie zmienia wiele, ale wierzę, że to pierwszy krok do tego, byśmy w przyszłości byli w stanie korzystać z dobrodziejstw jednolitego rynku energii w Unii Europejskiej. Wyrażam nadzieję, że sprawozdanie spowoduje kolejne działania. Za jakiś czas przekonamy się, czy przedstawiona idea przyniosła oczekiwane rezultaty. Jeśli tak, konieczne będzie wykorzystanie szansy i poczynienie kolejnego kroku ku zjednoczonej Europie.

 
  
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  Angelika Werthmann (ALDE), schriftlich. - Der vorgelegte Bericht über die Mitteilung von Investitionsvorhaben für Energieinfrastruktur in Bezug auf die Euratom-Verordnung verweist auf die Wichtigkeit, dass die Kommission über Investitionsvorhaben für Energieinfrastruktur in der EU genau und regelmäßig informiert wird, damit sie in der Lage ist, ihre Aufgaben im Energiebereich zu erfüllen. Die Berichterstatterin weist jedoch auch darauf hin, dass eine Verstärkung der Verordnungen bezüglich Datensicherheit und vertraulichen Informationen unabdinglich ist. Jedoch muss trotzdem mit Bedacht abgewogen werden, ob Punkte wie die Senkung des für die Meldung von Kapazitäten im Bereich der Onshore-Windkraftanlagen vorgesehenen Grenzwertes vertretbar sind.

 
  
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  Iuliu Winkler (PPE), în scris. - Salut adoptarea în plen a raportului referitor la propunerea de Regulament al Parlamentului European și al Consiliului privind notificarea către Comisie a proiectelor de investiții în infrastructura energetică din UE.

Am votat acest nou regulament, considerându-l un nou pas spre consolidarea pieței energetice comune. Principalul obiectiv al acestuia este de a asigura informarea regulată și exactă a Comisiei cu privire la proiectele de investiții în infrastructura energetică a UE pentru ca aceasta să fie în măsură să-și îndeplinească sarcinile din domeniul energetic. În acest fel, identificarea viitoarelor dezechilibre potențiale dintre cerere și ofertă și a obstacolelor din calea investițiilor va fi mai ușor de realizat.

Nu în ultimul rând, noul regulament completează mecanismul Conectarea Europei în privința identificării nevoilor investiționale din domeniul infrastructurilor energetice în vederea realizării pieței interne a energiei.

 
  
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  Jacek Włosowicz (EFD), na piśmie. - W wielu krajach fundusze emerytalne inwestują w sieci energetyczne. W Polsce też, ale wyłącznie fundusz australijski, bo polskie nie mogą. Nasi dzielni posłowie w stachanowskim tempie trzech dni uchwalili ustawę zmieniającą zasady funkcjonowania OFE. Na poważną debatę i refleksję zabrakło niestety czasu. A szkoda, bo zmarnowano szansę na potężny impuls inwestycyjny dla infrastruktury, zwłaszcza sieci energetycznych i ciepłowniczych. W wielu krajach inwestują w nie zwłaszcza fundusze emerytalne – sieci to pewny, regulowany biznes, gdzie stopa zwrotu jest z góry określona przez dane państwo. W Polsce fundusz emerytalny też inwestuje w sieci ciepłownicze. Ale nie jest to fundusz polski, lecz australijski IFM, który jest udziałowcem firmy Dalkia Polska. Do Dalkii należy sieć ciepłownicza m.in. w Warszawie, Łodzi i Poznaniu.

 

9.13. Nomina di un membro della Corte dei conti (Klaus-Heiner LEHNE - DE) (A7-0050/2014 - Inés Ayala Sender)
  

Písemná vysvětlení hlasování

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. - Aprovo o presente relatório, considerando que a Comissão do Controlo Orçamental avaliou as qualificações do candidato proposto, nomeadamente quanto às condições estabelecidas no artigo 286.º, n.° 1, do Tratado sobre o Funcionamento da União Europeia, que, na sua reunião de 23 de janeiro de 2014, a Comissão do Controlo Orçamental procedeu à audição do candidato proposto pelo Conselho para o cargo de membro do Tribunal de Contas e deu parecer favorável à proposta do Conselho de nomeação de Klaus Heiner Lehne para o cargo de membro do Tribunal de Contas.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Mon collègue Klaus-Heiner Lehne disposant de l’expérience, des compétences et de l’indépendance d’esprit indispensables à la l’exercice de la fonction de membre de la Cour des comptes de l’Union européenne, j’ai voté en faveur de sa candidature en soutenant ce rapport.

 
  
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  Elena Băsescu (PPE), în scris. - Am votat în favoarea propunerii de numire a lui Klaus-Heiner Lehne ca membru al Curții de Conturi. Cei 20 de ani de experiență ca deputat în Parlamentul European, și precum și ocuparea unor posturi de răspundere, precum cel de președinte al Comisiei pentru afaceri juridice și cel de președinte al Conferinței președinților de comisie, corelate cu profunda bază juridică de care dispune domnul Lehne, îl recomandă din punctul meu de vedere pentru această funcție.

 
  
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  Philippe Boulland (PPE), par écrit. – J'ai voté pour la nomination proposée de Klaus Heiner Lehne comme membre de la Cour des comptes

 
  
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  Alain Cadec (PPE), par écrit. – J'ai donné mon approbation à la nomination de M. Klaus-Heiner Lehne en tant que membre du directoire de la Cour des comptes. J'approuve la décision de la commission du contrôle budgétaire, qui a estimé qu'il possède les qualifications nécessaires pour participer à la gestion des finances de l'Union. Je me félicite de la valeur contraignante de l'approbation du Parlement sur la nomination des membres de la Cour des comptes. Il est en effet indispensable que les fonctionnaires de la Cour obtiennent la confiance des citoyens européens, par l'intermédiaire de leur instance représentative, le Parlement européen.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. - Na importante tarefa para a qual é indicado, desejo ao meu caríssimo colega Klaus-Heiner Lehne um mandato com todo o sucesso, estando convicto de que exercerá as funções para as quais é agora nomeado com a mesma dedicação e competência que lhe reconheço no desempenho das suas funções neste Parlamento.

 
  
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  Philippe Juvin (PPE), par écrit. – J'ai soutenu le rapport de ma collègue Inès Ayala Sender sur la nomination de M. Klaus-Heiner Lehne au poste de membre de la Cour des comptes. Ce texte a été adopté avec 457 voix pour, 169 voix contre et 55 abstentions. Je me félicite de cette adoption.

 
  
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  Bogusław Liberadzki (S&D), na piśmie. - Nominacja pana Lehne została zatwierdzona w Komisji Kontroli Budżetowej większością głosów i ja także poparłem ją w trakcie dzisiejszego głosowania. Wiele emocji budziły źródła dochodów pana Lehne (cześć przychodów uzyskał z kancelarii, która reprezentowała duże firmy branży tytoniowej), mimo to wyjaśnienia, jakie złożył, wydały mi się zadowalające. Niemiecki krajowy organ kontroli składa się głównie z prawników, a nie audytorów, więc często zdarza się, że niemiecki kandydat ma takie doświadczenie. Uważam, że to bardzo dobry wybór, a pan Lehne sprawdzi się jako członek Europejskiego Trybunału Obrachunkowego.

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – M. Lehne est un eurodéputé membre du PPE. Dans son pays, l’Allemagne, il est membre de la CDU, dirigée par Mme Merkel. Après la nomination de Mme Lautenschläger au directoire de la BCE le mois dernier, la nomination de M. Lehne à la Cour des comptes serait une nouvelle étape franchie dans la "merkélisation" des institutions européennes. Or, nous connaissons la politique de Mme Merkel, faite d’« orthodoxie » budgétaire et de « rétablissement » de comptes publics « assainis »: c’est elle qui mène l’Europe à la catastrophe pour servir les seuls intérêts de l’Allemagne. Je m’oppose catégoriquement à cette nomination et je vote contre ce rapport.

 
  
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  Nuno Melo (PPE), por escrito. - O Tribunal de Contas é uma instituição fiscalizadora, que verifica a legalidade e a regularidade das receitas e despesas da União Europeia, bem como a boa gestão financeira, exercendo as suas funções com total independência. Dentro deste espírito, a nomeação das individualidades que o compõem tem se reger por critérios de competência e independência. Assim por iniciativa do Conselho, foram indigitadas várias personalidades de variados países da UE para o Tribunal de Contas. O candidato apresentou o seu Curriculum Vitae, respondeu a um questionário escrito e foi ouvido na Comissão do Controlo Orçamental, tendo apresentado argumentos suficientes para justificarem a nomeação para o Tribunal de Contas para aí desempenhar as suas funções de forma competente e independente. Votei, assim, favoravelmente o nome de Klaus-Heiner Lehne.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. - Votei favoravelmente o relatório relativo à nomeação de Klaus-Heiner Lehne para o cargo de membro do Tribunal de Contas. Todos os dados apresentados para esta opção, incluindo as respostas ao Questionário destinado aos candidatos a membros do Tribunal de Contas, em anexo ao presente relatório, fundamentaram a minha decisão por indicarem o respeito dos critérios estabelecidos no artigo 286.º, n.º 1, do Tratado sobre o Funcionamento da União Europeia e a necessidade de plena independência dos membros do Tribunal de Contas, pelo que me congratulo com a nomeação de Klaus-Heiner Lehne.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. - Considerando le qualifiche del candidato proposto ed il suo curriculum vitae, ho deciso di esprimere il mio voto favorevole alla proposta.

 
  
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  Tonino Picula (S&D), napisan. - Biranje člana Revizorskog suda, zbog velike složenosti i važnosti te dužnosti, oduvijek je bio osjetljiv posao. Prema pravilima Unije, član Revizorskog suda mora se birati iz redova osoba koje u svojim državama članicama pripadaju ili su pripadale tijelima za vanjsku reviziju ili su posebno kvalificirane za obavljanje takve dužnosti, čija je neovisnost neupitna. Izvješće o predloženom imenovanju Klausa Heinera Lehnea za člana Revizorskog suda prihvatljivo je jer, iako je po struci pravnik, gospodin Lehne na zadovoljavajući način odgovorio na pitanja o svojim budućim aktivnostima u slučaju da bude izabran za člana Revizorskog suda te je njegovo imenovanje u skladu s mnogim njemačkim revizorskim tijelima koja su sastavljena od pravnika.

 
  
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  Andrej Plenković (PPE), napisan. - Glasao sam za imenovanje kolege zastupnika Klausa-Heinera Lehnea za člana Revizorskog suda. Njegova dosadašnja pravnička karijera kao i zastupnički mandati u Bundestagu i Europskom parlamentu te dužnost predsjednika Odbora za pravna pitanja jamče da će kolega Lehne kvalitetno obavljati zadaće člana Revizorskog suda.

 
  
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  Catherine Stihler (S&D), in writing. - I voted in favour of this appointment. The candidate was questioned and there is no conflict of interests with his potential position in the Court of Auditors.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. – Je me suis prononcé pour la nomination proposée de Klaus Heiner Lehne comme membre de la Cour des comptes.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. - A secção 7 do Tratado sobre o Funcionamento da União Europeia estabelece o Tribunal de Contas como uma das instituições europeias. Criado em 1975, tem como objetivos a fiscalização das contas e melhoria da gestão financeira da União Europeia (UE). O Tribunal de Contas poderá realizar auditorias junto de qualquer pessoa ou organização que seja responsável pela gestão de fundos da UE, sendo as suas conclusões apresentadas por escrito sob a forma de relatórios, que são transmitidos à Comissão e aos Governos dos países da UE. Os Estados-Membros apresentam uma proposta ao Conselho que, após consulta ao Parlamento Europeu, aprova a lista de membros do Tribunal de Justiça. Voto favoravelmente a nomeação de Klaus-Heiner Lehne pois reúne as condições previstas no artigo 286º, n.° 1, do Tratado sobre o Funcionamento da União Europeia.

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. - Am votat pentru decizia Parlamentului European prin care acesta emite un aviz favorabil privind propunerea Consiliului de numire a lui Klaus-Heiner Lehne ca membru al Curții de Conturi.

Conform articolul 286 din Tratatul privind funcționarea Uniunii Europene, membrii Curții de Conturi sunt aleși dintre personalitățile care fac parte ori au făcut parte, în statul lor, din instituțiile de control financiar extern sau care au o calificare deosebită pentru această funcție. Aceștia trebuie să prezinte toate garanțiile de independență. Membrii Curții de Conturi se numesc pentru o perioadă de șase ani. Consiliul, după consultarea Parlamentului European, adoptă lista membrilor stabilită în conformitate cu propunerile făcute de fiecare stat membru. Mandatul membrilor Curții de Conturi poate fi reînnoit.

Comisia pentru control bugetar din Parlamentul European a evaluat calificările candidatului propus, ținând seama în special de condițiile prevăzute la articolul 286 alineatul (1) din Tratatul privind funcționarea Uniunii Europene. De asemenea, în cursul reuniunii sale din 23 ianuarie 2014, Comisia pentru control bugetar a audiat candidatul desemnat de Consiliu pentru a fi membru al Curții de Conturi.

 
  
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  Jacek Włosowicz (EFD), na piśmie. - Gratuluję panu Klausowi Heinerowi Lehnemu mianowania na członka Trybunału Obrachunkowego.

 

9.14. Corte dei conti (A7-0014/2014 - Inés Ayala Sender)
  

Písemná vysvětlení hlasování

 
  
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  Claudette Abela Baldacchino (S&D), in writing. - It is not in the best interest of the Member States to change the composition of the Court of Auditors and remove the concept of one auditor per Member State. Therefore I abstained.

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. - Aprovo o presente relatório, considerando que o Tribunal de Contas Europeu, na qualidade de instituição de auditoria profissional, tem de aplicar, entre outras, as normas internacionais de auditoria aplicáveis ao setor público. Para além disso, considero que o Tribunal de Contas Europeu foi instituído pelo Tratado Orçamental de 1975 para realizar a auditoria das finanças da UE e que, enquanto auditor externo da UE, contribui para melhorar a gestão financeira da União, agindo, simultaneamente, como guardião independente dos interesses financeiros dos cidadãos da UE. Tendo ainda em conta a atual situação económica e financeira, altamente instável, exige uma efetiva supervisão microprudencial e macroprudencial regida pelos princípios da economia, da eficiência e da eficácia, numa União Europeia moderna e repleta de desafios.

 
  
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  Marta Andreasen (ECR), in writing. - Part of this report is dedicated to the procedure on the appointment of the Court of Auditors’ members and consultation with Parliament. It is stressed that some appointments to the Court have given rise to differences between Parliament and the Council, and it is considered unacceptable that the Council appoints members to the Court of Auditors despite Parliament’s unfavourable opinion. Here, I support the current application of Article 286 TFEU, whereby the Council has the right to adopt candidates for the Court of Auditors after consulting the European Parliament. I defend the Council’s right to override a negative opinion by the European Parliament. Consequently I voted against this report.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur de ce rapport car il représente une bonne évaluation du rôle actuel et à venir de la Cour des comptes de l’Union européenne et définit les bonnes priorités pour cette institution essentielle au bon fonctionnement du système européen.

 
  
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  Jean-Pierre Audy (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur de la résolution du Parlement européen sur le futur rôle de la Cour des comptes et sur la procédure de nomination de ses membres. Ce rapport a été profondément modifié par le groupe du parti populaire européen par rapport au projet socialiste. Il indique que le choix rédactionnel de la déclaration d’assurance par la Cour ne facilite pas l'appréciation, par le Parlement européen, de l'exécution du budget par la Commission et recommande à la Cour, sans qu'elle se départisse de son indépendance, de bâtir ses avis sur le seuil de signification et pas simplement sur le taux d'erreur tolérable, ce qui est davantage conforme aux normes internationales d'audit. Le Parlement demande une coopération plus étroite entre la Cour et les institutions de contrôle nationales des États membres et propose d'étudier la possibilité que celles-ci, en tant qu'entités externes et indépendantes et conformément aux normes internationales en matière de contrôle, délivrent des certificats d'audit nationaux relatifs à la gestion des fonds de l'Union aux gouvernements des États membres en vue de les produire lors de la procédure de décharge, et ce dans le respect d'une procédure interinstitutionnelle adéquate à mettre en place.

 
  
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  Elena Băsescu (PPE), în scris. - Am votat în favoarea acestui raport, deoarece viitorul rol al Curții Europene este deosebit de important, date fiind atribuțiile sale prin care contribuie la îmbunătățirea gestiunii financiare a Uniunii, acționând ca gardian independent al intereselor financiare ale cetățenilor.

Curtea de Conturi Europeană oferă asigurări referitoare la veridicitatea conturilor, precum și la legalitatea operațiunilor și înregistrarea acestora în conturi în orice an bugetar dat, în acest sens, independența, integritatea, imparțialitatea și profesionalismul fiind cruciale. Nu în ultimul rând, găsesc și eu inoportun faptul că anumite proceduri de numire au dus la conflicte între Parlament și Consiliu privind candidații.

 
  
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  Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. - Trovo il testo della relazione Ayala Sender equilibrato e condivisibile, per questo l'ho sostenuto col mio voto.

 
  
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  Philippe Boulland (PPE), par écrit. – J'ai voté pour le rapport sur la Cour des comptes sur le futur rôle de la Cour des comptes qu'il est important de valoriser afin d'encadrer les dépenses de l'Union et d'en améliorer l'efficience.

 
  
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  Zdravka Bušić (PPE), napisan. - Jedna od ključnih uloga svakog parlamenta jest očuvanje transparentnog i neovisnog političkog sustava odlučivanja. Uloga nas zastupnika u Europskom parlamentu nedvojbeno je vezana za isto načelo na razini europskih institucija. Iz tog razloga podržavam ovo izvješće i njegovu središnju ideju – važniju ulogu Europskog parlamenta kada su u pitanju odluke koje se odnose na imenovanja članova za Europski revizorski sud. Na taj bi se način možda izbjegao scenariji kojemu smo svjedočili prošle godine, kada se stvorio dojam kako se Europski parlament pita za mišljenje samo kako bi se ispunila postojeća forma i kada su članovi Suda imenovani unatoč negativnom mišljenju Parlamenta.

Važnija uloga Europskog parlamenta u takvom postupku omogućila bi i članovima Vijeća bolju i veću transparentnost. Odbor za proračunski nadzor napravio je kvalitetan posao kada je u pitanju ovo izvješće te se iskreno nadam kako će preporuke koje su navedene u izvješću biti od koristi budućem radu Revizorskog suda.

 
  
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  Maria Da Graça Carvalho (PPE), por escrito. - Considero de extrema importância que o Parlamento Europeu seja envolvido tanto na definição do futuro papel do Tribunal de Contas como no procedimento de nomeação dos membros do Tribunal de Contas.

 
  
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  Rachida Dati (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur de ce texte, qui expose des propositions relatives au futur rôle de la Cour des comptes et à la procédure de nomination de ses membres. La proposition d'offrir un rôle renforcé au Parlement européen au moment de la nomination des membres de la Cour des comptes me paraît notamment nécessaire afin de consolider la légitimité démocratique de cet organe.

 
  
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  Jill Evans (Verts/ALE), in writing. - I voted in favour of this report, which proposes a number of changes to the current situation concerning the Court of Auditors. The European Court of Auditors was established to audit EU finances. It contributes to the improvement of the Union’s financial management while acting as the independent guardian of the financial interests of EU citizens. It is, therefore, in the interest of my constituents that we make changes to the Court of Auditors to ensure that the process remains as clear and as transparent as possible.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. - O Tribunal de Contas, na qualidade de auditor externo das instituições da União, pode não só facultar aos legisladores uma declaração sobre a fiabilidade das contas, a legalidade e a regularidade das operações subjacentes num determinado exercício orçamental, mas está igualmente numa posição privilegiada para facultar aos legisladores e à autoridade orçamental, em especial à Comissão do Controlo Orçamental do Parlamento, pareceres valiosos sobre os resultados alcançados pelas políticas da União, tendo em vista melhorar o desempenho e a eficácia das atividades por esta financiadas, identificar economias de escala e de âmbito, bem como efeitos secundários entre as políticas nacionais dos Estados-Membros e disponibilizar ao Parlamento avaliações externas relativas à avaliação da Comissão das Finanças Públicas dos Estados-Membros. Subscrevo que o Tribunal deve manter-se fiel aos princípios da independência, da integridade, da imparcialidade e do profissionalismo, estabelecendo, em simultâneo, relações de trabalho sólidas com os seus parceiros, nomeadamente o Parlamento Europeu, e mais especificamente, a sua Comissão do Controlo Orçamental, mas também com as comissões especializadas, no processo de responsabilização das instituições da UE.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. - Este relatório surge na sequência de algumas nomeações para o Tribunal de Contas, que suscitaram divergências de opinião entre o Parlamento e o Conselho. O relatório considera que, se estas persistirem, podem prejudicar as relações de trabalho entre o Tribunal e essas instituições e, eventualmente, ter consequências negativas graves para a credibilidade e, consequentemente, para a eficácia do próprio Tribunal. Assim, o relatório segue a linha de reforçar o papel do Parlamento e definir critérios mais rigorosos para a nomeação dos membros do Tribunal de Contas. Contudo, não acompanhamos as considerações que deixam em aberto uma possível alteração do número de membros do Tribunal de Contas. Atualmente, o critério baseia-se na representação geográfica relativa à gestão de alto nível, segundo a qual pode haver um membro por Estado-Membro. Qualquer proposta que vise alterar este critério de representação não merecerá o nosso apoio.

 
  
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  Philippe Juvin (PPE), par écrit. – J'ai soutenu le rapport de ma collègue Inès Ayala Sender sur le futur rôle de la Cour des comptes et sur la procédure de nomination de ses membres. Ce rapport propose une nouvelle procédure de nomination des membres de la Cour des comptes fondée sur la consultation du Parlement européen en vertu de critères strictement définis, afin de garantir la légitimité démocratique, la transparence et l'indépendance totale de ces membres. Je me félicite de son adoption.

 
  
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  Ivana Maletić (PPE), napisan. - Podržavam ovo izvješće o budućoj ulozi Revizorskog suda koja će pridonijeti unapređenju ne samo odnosa između Revizorskog suda i Europskog parlamenta nego, i unapređenju poslovanja Revizorskog suda. Utvrđuje se budućnost i buduća uloga Revizorskog suda, definiranje tradicionalnog modela DAS izjava o jamstvu, nove dimenzije i izazovi u radu Suda, suradnja s nacionalnim revizijskim institucijama, novo okružje za djelovanje Suda i preoblikovanje strukture Suda.

Uz sve navedeno dodatno je definiran i postupak imenovanja članova Revizorskog suda s naglaskom na savjetovanje s Europskim parlamentom. Revizorski sud jedna je od ključnih institucija za zaštitu financijskih interesa Europske unije, poticanje uspostave kvalitetnih sustava financijskog upravljanja te izgradnje učinkovitih javnih sektora.

U Republici Hrvatskoj glavna partnerska institucija Revizorskom sudu jest Državni ured za reviziju, koji ima za cilj poboljšanje kvalitete i učinkovitosti rada javnog sektora. Uz Državni ured za reviziju partner Revizorskom sudu je i Agencija za reviziju sustava provedbe programa EU-a, koja revidira sustav uspostavljen za upravljanje fondovima EU-a.

Institucije vanjske revizije ključne su za izgradnju i održavanje zakonitog, namjenskog i učinkovitog rada javnog sektora na razini svake države članice i Europske unije u cjelini. Upravo zato podržavam ovo izvješće kojim se poboljšava suradnja između Revizorskog suda i Europskog parlamenta.

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Ce rapport vise à préciser et à encadrer les missions de la Cour des comptes dans une optique de transparence. Il propose notamment de renforcer les pouvoirs du Parlement en la matière. Il réclame ainsi que l'avis du Parlement soit entendu dans la procédure de nomination de ses membres, ou qu'on lui présente enfin le rapport d'audit annuel du mécanisme européen de stabilité (MES) et du Fonds européen de stabilité financière (FESF). Je vote pour.

 
  
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  Nuno Melo (PPE), por escrito. - O Tribunal de Contas é uma instituição fiscalizadora, que verifica a legalidade e a regularidade das receitas e despesas da União Europeia, bem como a boa gestão financeira, exercendo as suas funções com total independência. Assim, o Tribunal deve manter-se fiel aos princípios da independência, da integridade, da imparcialidade e do profissionalismo, estabelecendo, em simultâneo, relações de trabalho sólidas com os seus parceiros, nomeadamente o Parlamento Europeu e, mais especificamente, a sua Comissão do Controlo Orçamental, mas também com as comissões especializadas, no processo de responsabilização das instituições da UE.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. - Whilst the report is a very valid one, I abstained on the vote as I do not agree with the idea of having to change the composition of the court and subsequent removal of one auditor per Member State.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. - Votei favoravelmente a presente proposta de resolução do Parlamento Europeu sobre o futuro papel do Tribunal de Contas, designadamente sobre o procedimento de nomeação dos membros do Tribunal de Contas e a consulta do Parlamento Europeu, e onde se sublinha que o Parlamento deve poder dispor de tempo para ponderação, para que os candidatos possam ser devidamente ouvidos pela Comissão do Controlo Orçamental e esta possa proceder à votação em reunião a realizar após a audição.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. - Considerando che la Corte dei conti, in quanto revisore esterno dell'UE, ricopre un ruolo essenziale nel ripristino della fiducia nella responsabilità pubblica dell'Unione e nel suo miglioramento e che l'attuale situazione economica e finanziaria in rapida evoluzione richiede una vigilanza efficace, conformemente ai principi di economia, efficienza ed efficacia, in un'Unione europea moderna e caratterizzata da numerose sfide; concordando sul fatto che l'indipendenza, l'integrità, l'imparzialità e la professionalità della Corte dei conti rappresentano la chiave della credibilità di quest'ultima nella sua funzione di assistenza al Parlamento e al Consiglio al fine di controllare e migliorare la gestione finanziaria dell'Unione, nonché tutelare gli interessi finanziari dell'Unione, dalla fase di programmazione fino alla chiusura dei conti, ho deciso di esprimere il mio voto favorevole alla proposta.

 
  
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  Tonino Picula (S&D), napisan. - Europski revizorski sud institucija je EU-a zadužena za reviziju financija Unije. Cilj Revizorskog suda učinkovita je organizacija i razvoj revizije u javnom sektoru, kao i javnoj upravi.

Potpune, točne i lako dostupne informacije o provedi proračuna i politika u demokratskim su društvima ključne za djelotvoran nadzor i donošenje odluka. Europskoj Uniji i državama članica potreban je neovisan vanjski revizor koji može djelovati kao zaštitnik financijskih interesa njenih građana.

Izvješće, koje je potaknuto s ciljem da stimulira raspravu o budućoj ulozi Revizorskog suda i njegovom načinu funkcioniranja ispravno stavlja naglasak na pitanje koje se postavlja – kako više ukomponirati Revizorski sud u radne programe ostalih institucija Unije. Sud upozorava na rizike, pruža jamstva i smjernice tvorcima politika Unije o tome kako poboljšati upravljanje javnim financijama te vodi računa da građani znaju kako se troši njihov novac.

Na taj način Sud doprinosi jačanju demokratskog legitimiteta i održivosti Europske unije. S obzirom na rastuću važnost fondova EU-a, Revizorski sud poprima sve važniju ulogu zbog pitanja kako se troše sredstva Europske Unije te je bitno utvrditi je li njegovo postojanje i vođenje primjereno toj svrsi.

Naime, Revizorski sud trebalo bi što više uključiti u glavne strategije Unije te prilagoditi njegovo funkcioniranje kako bi se postigla maksimalna sinergija.

 
  
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  Andrej Plenković (PPE), napisan. - Podržao sam Izvješće o budućoj ulozi Revizorskog suda kojim se izražava neprihvatljivost odluka Vijeća o imenovanju članova Suda o čijim se kandidaturama Parlament prethodno nepovoljno izjasnio. Unatoč tome što takva pravna obveza po UFEU-e ne postoji, Vijeće je redovito poštivalo preporuke kojima je parlamentarni odbor davao mišljenje o prihvatljivosti kandidata za članove Suda. Imenovanja suprotna preporuci Parlamenta mogu smanjiti vjerodostojnost Suda i ugroziti dobru suradnju s Parlamentom, koja je ključna za učinkovit sustav proračunske kontrole EU. Ravnopravan položaj Vijeća i Parlamenta prilikom imenovanja članova Suda osigurava njegovu legitimnost i neovisnost. Godišnja obveza podnošenja izjave o jamstvu (DAS), koju Revizorski sud podnosi Parlamentu i Vijeću od 1994., značajno doprinosi kontroli zakonitosti i pravilnosti korištenja financijskih sredstava na svim razinama potrošnje Unije. Uz nastavak ispitivanja zakonitosti i pravilnosti, smatram da bi 800 zaposlenika Revizorskog suda u budućnosti trebao posvetiti više pažnje i analizi ekonomičnosti, učinkovitosti i djelotvornosti u upotrebi javnih sredstava koji su povjereni Komisiji, ali i drugim proračunskim korisnicima jer nacionalna tijela upravljaju sa čak 80 posto budžetskih rashoda. Izvješće zastupnice Sender pruža korisne smjernice kako da Revizorski sud nastavi s ostvarivanjem svoje prioritetne funkcije – zaštitom interesa europskih poreznih obveznika osiguranjem maksimalne vrijednosti za njihov novac.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. - In favour. It is not only that the European Court of Auditors, as an external auditor to the Union’s institutions, may provide the legislators with a statement of assurance as to the reliability of the accounts and the legality and regularity of the underlying transactions in any given budgetary year, but also that the Court is in a pre-eminent position to provide the legislator and the Budgetary Authority, especially Parliament's Budgetary Control Committee, with valuable opinions on results achieved by the Union’s policies, in order to improve the performance and effectiveness of Union-financed activities, identify economies of scale and scope, as well as spillover effects among the national policies of Member States, and provide Parliament with external assessments of the Commission’s evaluation of public finances in the Member States. The Court should remain committed to independence, integrity, impartiality and professionalism, while building strong working relationships with its partners, particularly the European Parliament and, more specifically, its Committee on Budgetary Control, as well as the specialised committees, in the accountability process of the EU institutions.

 
  
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  Salvador Sedó i Alabart (PPE), por escrito. - El papel de la máxima institución fiscalizadora de la Unión Europea tiene que quedar establecido de manera meridiana teniendo en cuenta su labor y papel fundamental para dar validez a la implementación real del presupuesto de la Unión aprobado por el Parlamento Europeo. Más allá de la relación con otras instituciones de la Unión, como el Consejo, tiene un compromiso directo con la ciudadanía europea como garante, ante ella, del gasto público. De ahí la importancia fundamental que tiene el modo de designar a los nuevos miembros de este Tribunal, los cuales deberán ser garantes de los principios rectores de independencia, integridad, imparcialidad y profesionalidad que se les supondrán y a los que deberán estar sujetos como miembros del Tribunal.

 
  
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  Petri Sarvamaa (PPE), kirjallinen. - Mietintö tilintarkastustuomioistuimen aseman tulevaisuudesta linjaa onnistuneesti ECA:n roolia tulevaisuudessa tuoden esille muun muassa tarpeen ECA:n toiminnan ja näin ollen myös EU:n varainkäytön valvonnan tehostamisesta. Euroopan tilintarkastustuomioistuimen on nyt olennaista keskittää enemmän resursseja sen selvittämiseen, onko EU:n komissiolle budjetoidut varat käytetty taloudellisesti, vaikuttavasti ja tehokkaasti. Tilintarkastustuomioistuinta kehotetaan myös ottamaan vuotuisessa työohjelmassaan huomioon EU-kansalaisten kannalta tärkeät kysymykset, joista kansalaisten eduista huolehtiva parlamentin talousarvion valvontavaliokunta ilmoittaa. Lisäksi Euroopan vakausrahaston tilintarkastusta valvovan johtokunnan tulisi jatkossa antaa tilintarkastuskertomuksensa myös Euroopan parlamentin tarkasteltavaksi. Vain näin saadaan kansalaisten verorahojen käyttöön tarvittavaa avoimuutta.

Mietintö linjaa myös menettelyt tilintarkastustuomioistuimen jäsenten nimittämiseksi. Mietinnössä painotetaan vahvasti, että neuvoston on kunnioitettava parlamentin päätöstä tilintarkastustuomioistuimen jäseniä nimitettäessä. Äänestin tämän tärkeän mietinnön puolesta.

 
  
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  Γεώργιος Σταυρακάκης (S&D), γραπτώς. – Υπερψήφισα την πολύ καλή έκθεση της Inés Ayala Sender που έχει σκοπό να ενθαρρύνει τη συζήτηση για το μέλλον του Ευρωπαϊκού Ελεγκτικού Συνεδρίου, το ρόλο και την λειτουργία του, καθώς και για το κατάλληλο προφίλ των Mελών του. Tο Ελεγκτικό Συνέδριο, ως εξωτερικός ελεγκτής των θεσμικών οργάνων της Ένωσης, επιτελεί πολύ σημαντικό έργο, καθώς παρέχει στους νομοθέτες δήλωση αξιοπιστίας όσον αφορά την αξιοπιστία των λογαριασμών και τη νομιμότητα και κανονικότητα των πράξεων στις οποίες βασίζονται οι λογαριασμοί σε ένα δεδομένο οικονομικό έτος. Επίσης, παρέχει στην αρμόδια για τον προϋπολογισμό αρχή πολύτιμες γνώμες σχετικά με τα αποτελέσματα που επιτυγχάνουν οι πολιτικές της Ένωσης, για να μπορέσουν να βελτιωθούν οι επιδόσεις καθώς και η αποτελεσματικότητα δραστηριοτήτων που χρηματοδοτούνται από την Ένωση. Tο πνεύμα της καλής εργασιακής σχέσης και εμπιστοσύνης μεταξύ Κοινοβουλίου και Συνεδρίου είναι ζωτικής σημασίας για να μπορέσουν τα δυο αυτά θεσμικά όργανα να επιτελέσουν το έργο τους με σωστό τρόπο. Για τον λόγο αυτό, κατά τη διαδικασία διορισμού των μελών του Συνεδρίου, κρίνεται ιδιαίτερης σημασίας το Συμβούλιο να κάνει σεβαστές τις αποφάσεις του Κοινοβουλίου σχετικά με τους υποψηφίους για τη θέση Mέλους του Συνεδρίου.

 
  
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  Kay Swinburne (ECR), in writing. - I have some concerns with regard to the aspect of this report which addresses the procedure for the appointment of the Court of Auditors’ members and Parliament consultation. I support the current application of Article 286 TFEU, whereby the Council has the right to adopt candidates for the Court of Auditors after consulting the European Parliament. Therefore I could not support this report today.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. – Nous avons proposé que, dans cet ordre d'idées, la Cour soit composée du même nombre de membres que celui de la Commission; exige que les membres de la Cour disposent à tout le moins d'une expérience en matière d'audit et de gestion, qu'ils possèdent les qualifications requises pour le bon exercice de leur fonction et que leur indépendance soit garantie au-delà de tout doute raisonnable. Nous avons également proposé de revoir le système de rémunération des membres de la Cour et les moyens affectés directement et personnellement à chacun d'eux, afin de les aligner sur les pratiques nationales et internationales observées pour des fonctions similaires, tout en leur permettant d'exercer leurs fonctions en toute indépendance;

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. - O Tribunal de Contas é entendido como sendo o auditor externo das instituições da União Europeia, devendo manter a sua independência, integridade e imparcialidade na análise das contas e operações subjacentes a um determinado exercício orçamental. Subscrevo o presente relatório que elabora diversas novas dimensões e novos desafios do Tribunal de Contas, assim como defende uma superior cooperação com as instituições superiores de controlo nacionais (ISC). Saliento ainda que no orçamento plurianual 2014-2020, o Tribunal de Contas deve manter o seu foco nos resultados alcançados, fornecendo relatórios adequados sobre os riscos e o desempenho destes novos instrumentos.

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. - Am votat pentru rezoluția referitoare la viitorul rol al Curții de Conturi Europene – „Procedura de numire a membrilor Curții de Conturi: consultarea Parlamentului European”.

Curtea de Conturi Europeană a fost instituită prin Tratatul bugetar din 1975 pentru a audita finanțele UE. În calitate de auditor extern al UE, aceasta contribuie la îmbunătățirea gestiunii financiare a Uniunii, acționând ca gardian independent al intereselor financiare ale cetățenilor UE. Curtea de Conturi Europeană, în calitate de instituție profesională de audit, trebuie să aplice, printre altele, standarde internaționale de audit aplicabile sectorului public.

Considerăm că, în calitate de auditor extern pentru instituțiile Uniunii, Curtea de Conturi Europeană poate oferi organelor legislative nu doar o declarație de asigurare referitoare la fiabilitatea conturilor, precum și la legalitatea operațiunilor și înregistrarea acestora în conturi în orice an bugetar dat. De asemenea, aceasta are o poziție eminentă pentru a oferi organului legislativ și autorității bugetare, în special Comisiei pentru control bugetar a Parlamentului, avize valoroase privind rezultatele obținute de politicile Uniunii, pentru a îmbunătăți performanța și eficacitatea activităților finanțate de Uniune, pentru a identifica economii de scară și de gamă, precum și efectele de propagare dintre politicile naționale ale statelor membre și pentru a oferi Parlamentului evaluări externe la evaluările Comisiei privind finanțele publice din statele membre.

 
  
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  Derek Vaughan (S&D), in writing. - This report looks at the future role and functioning of the European Court of Auditors and aims to introduce improvements that will resolve the problem of the negative DAS and improve the overall results of the ECA. I am disappointed that the alternative motion for resolution was not adopted, but I hope that the new proposals that remained part of the report will go towards reforming the ECA. The ECA’s independence, integrity, impartiality and professionalism are paramount and ensuring a strong working relationship with the European Parliament is vital for the future workings of the Court.

 
  
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  Angelika Werthmann (ALDE), schriftlich. - Der vorgelegte Bericht über die zukünftige Rolle des Rechnungshofes weist darauf hin, dass der Rechnungshof als Kontrollinstrument der EU-Organe fungiert und sich vorrangig durch Unabhängigkeit, Integrität, Unbefangenheit und Professionalität auszeichnen soll und sich zu diesen Eigenschaften verpflichten sollte. Die Mitglieder-Nominierung soll daher sehr gewissenhaft durchgeführt und recherchiert sein, ein Punkt den der Berichterstatter unterstreicht. Die genauen Bestimmungen und Kriterien sollen Unstimmigkeiten vorbeugen und die Integrität fördern. Daher kann der vorgelegte Bericht durchaus positiv gewertet werden.

 
  
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  Jacek Włosowicz (EFD), na piśmie. - Europejski Trybunał Obrachunkowy (Trybunał Rewidentów Księgowych – ang. Court of Auditors). Jest to instytucja Unii Europejskiej, która sprawuje kontrolę nad dochodami i wydatkami UE oraz bada, czy finansami unijnymi zarządzano właściwie i zgodnie z prawem. Po zamknięciu roku budżetowego sporządza sprawozdanie ze swej działalności, które publikowane jest w Dzienniku Urzędowym UE. Trybunał nie wydaje orzeczeń sądowych ani dyscyplinarnych. Siedzibą ETO jest Luksemburg. W skład ETO wchodzi 27 członków (rewidentów księgowych) wybieranych na okres sześciu lat. Polskę reprezentuje Augustyn Kubik.

 
  
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  Janusz Władysław Zemke (S&D), na piśmie. - Poparłem sprawozdanie w sprawie zwiększenia roli Trybunału Obrachunkowego. Instytucja ta nie jest szerzej znana w Europie, w tym w Polsce, chociaż pełni ważne funkcje. Jej zadania można porównać do kompetencji Najwyższej Izby Kontroli w Polsce. W przypadku Trybunału Obrachunkowego dodatkowym czynnikiem jest duża skala wydatków z budżetu UE, jakie podlegają kontroli. W latach 2014–2020 planuje się wydatkowanie 960 mld euro, w tym 105 mld euro przez Polskę. Dlatego tak ważne są proponowane zmiany.

Po pierwsze – przyjęcie zasady, że członkowie Trybunału Obrachunkowego muszą być wybierani spośród osób, które wchodzą lub wchodziły w skład organów kontroli w swoich państwach. Zwiększy to profesjonalizm, szczególnie kwalifikacje i niezależność członków Trybunału.

Po drugie – przyjęcie założenia, że Trybunał będzie ściśle współpracował z najwyższymi organami kontroli państw członkowskich. Obie te zmiany są trafne, gdyż poprawią skuteczność pracy Trybunału w zakresie badania legalności i prawidłowości płatności ze wspólnego budżetu UE.

 
  
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  Inês Cristina Zuber (GUE/NGL), por escrito. - Na sequência de algumas nomeações para o Tribunal de Contas, que suscitaram divergências de opinião entre o Parlamento e o Conselho, foi decidido elaborar o presente relatório. O relatório observa que, se estas persistirem, podem prejudicar as relações de trabalho entre o Tribunal, o Parlamento e o Conselho e, eventualmente, ter consequências negativas graves para a credibilidade e para a eficácia do próprio Tribunal. O relatório em análise segue a linha de reforçar o papel do Parlamento e definir critérios mais rigorosos para a nomeação dos membros do Tribunal de Contas. Pela nossa parte, não acompanhamos as considerações que deixam em aberto uma possível alteração do número de membros deste Tribunal. Igualmente, não acompanhamos qualquer proposta que vise alterar o atual critério de representação - representação geográfica relativa à gestão de alto nível, segundo a qual pode haver um membro por Estado-Membro.

 

9.15. Adeguatezza della regolamentazione dell'Unione europea e sussidiarietà e proporzionalità ("Legiferare meglio") (A7-0056/2014 - Sajjad Karim)
Video degli interventi
 

Ústní vysvětlení hlasování

 
  
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  Anna Záborská (PPE) - Vážim si môjho britského kolegu Sajjada Karima a podporila som jeho správu. Súhlasím s tým, že Európska únia nič nezíska, ak legislatívna záťaž bude príliš veľká. Menej reštriktívna Európa by mala byť mottom pre oživenie ekonomiky.

Na Slovensku rovnako ako všade inde malé a stredné podniky, najmä rodinné podniky, sú motorom ekonomiky. Je pre mňa len ťažko prijateľné brzdiť podnikateľské nadšenie nadmernou reguláciou EÚ. Zásada subsidiarity sa musí konečne uplatniť aj v prípade, že tento princíp nutne vedie k poklesu významu európskych inštitúcií v porovnaní s národnými, ktoré sú oveľa bližšie k občanovi.

Lepšie regulovať je menej regulovať, a to je dôvod, prečo vítam túto správu.

 
  
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  Димитър Стоянов (NI). - Г-н Председател, аз разбира се подкрепих доклада на колегата Карим, ние работихме заедно по него във водещата комисия по правни въпроси.

Въпреки това имам някои забележки и много от тях са включени в самия доклад, но най-основната е, че за мен самите принципи на субсидиарност и пропорционалност са може би най-зловещото нещо, което съществува в Европейския съюз, когато се създава неговото законодателство. Какво е „субсидиарност“? Какво е това, което може да се решава по-добре на европейско ниво и чрез който термин се „изземват“ правомощията на държавите членки и техния национален суверенитет?

Субсидиарност е това, което Европейската комисия каже и нищо друго. Самото правомощие на националните парламенти да възразят е един смях, една подигравка, даже се чудя как националните парламенти все още имат желание да продължават да възразяват, след като се вижда, че абсолютно нищо не се случва.

 
  
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  Miroslav Mikolášik (PPE) - Európske inštitúcie majú právnu povinnosť vytvárať predpisy len v súlade so zakladajúcimi zmluvami a základnými zásadami práva Európskej únie a zároveň musia byť primerané, jasné a nesmú prinášať zbytočné administratívne zaťaženie občanov a podnikov. Zásady subsidiarity a proporcionality pri tvorbe právnych predpisov majú za cieľ zabezpečiť, aby sa rozhodnutia prijímali čo najbližšie k občanom, čím sa má vyhnúť málo demokratickému centrálnemu riadeniu z Bruselu, ktoré hrubo prehliada národné či regionálne špecifiká, príp. nanucuje neprimerané a nevítané povinnosti.

Žiaľ, Komisia sa pri posudzovaní vplyvu nedostatočne zaoberá takouto požiadavkou. Podporujem preto návrh, aby sa ustanovili primerané kritériá na hodnotenie, dodržiavanie zásad subsidiarity a proporcionality a považujem za veľmi žiaduce toto pripomenúť samotnému zákonodarcovi, a teda Európskemu parlamentu a jeho výborom.

 
  
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  Daniel Hannan (ECR). - Mr President, where did we get the idea that big is beautiful? The European Union’s foundational doctrine is that the world is conglomerating into these huge blocks and we need to be part of one if we are to be wealthy or successful, but it just does not match the evidence. If it were true, then China would be wealthier than Hong Kong and Indonesia would be wealthier than Brunei and, for that matter, the European Union would be more successful than Switzerland.

In fact, the wealthiest people on the planet all live in micro-states: the United Arab Emirates, Jersey, Monaco and so on. This report is a brave attempt to try and shift power downwards, to take decisions more closely to the people they affect and therefore to avoid the duplication, the waste and bureaucracy which is intrinsic in large government and is the single chief reason why the European Union is falling further and further behind and why it is the only continent on earth not experiencing any growth. The ancient wisdom of Aristotle holds true: ‘To the size of a state there is a limit, as there is to plants, animals and implements, for they can none of them retain their facility when they are too large.’

 
  
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  Elena Băsescu (PPE). - Mulțumesc, domnule președinte. Am votat în favoarea raportului, deoarece parlamentele din statele membre au un cuvânt important de spus atunci când se elaborează legislația europeană, iar acest lucru este o dovadă clară a transparenței procedurilor decizionale în Uniunea Europeană.

Pe de altă parte, unele parlamente naționale nu au înțeles spiritul acestor prevederi din tratatele Uniunii. Vă dau exemplul Camerei Deputaților din România, care anul trecut a dat aviz negativ pe propunerea de instituire a Parchetului European. Presupun că majorității socialiste îi este frică că o astfel de instituție ar putea scoate la iveală posibile nereguli în procedurile de achiziții desfășurate cu fonduri europene. Spun acest lucru, pentru că motivarea acestui aviz nu este coerentă și nici nu explică în mod clar de ce s-a considerat că această propunere încalcă principiul subsidiarității.

 
  
 

Písemná vysvětlení hlasování

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. - Não aprovo o presente relatório, considerando que a ênfase num ciclo de elaboração de políticas, que integre as etapas de lançamento, avaliação de impacto, consulta, promulgação, aplicação e avaliação da legislação da União Europeia num processo coerente, a meu ver, deve ser vista como um instrumento útil na prossecução do objetivo de estimular o crescimento e a competitividade na Europa. A este respeito, a adequação da regulamentação da UE e o Os 10 atos legislativos mais onerosos para as PME representam avanços credíveis, embora retóricos, no contexto do programa Legislar Melhor e refletem muitos dos pedidos anteriores do Parlamento. Consequentemente, o Parlamento espera que o programa para a adequação e a eficácia da regulamentação (REFIT) – embora pudesse ter um nome mais adequado no contexto do programa Legislar Melhor – leve a ações mais concretas e à redução dos encargos.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Les parlementaires européens doivent constamment avoir à l’esprit la nécessité d’adopter des normes protectrices lorsque cela est nécessaire mais aussi de réduire les règles et dispositions légales applicables lorsque ces dernières n’ont pas/plus d’utilité. C’est la raison pour laquelle j’ai voté pour ce rapport.

 
  
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  Ivo Belet (PPE), schriftelijk. - Betere regelgeving en vereenvoudiging van buitensporige administratieve formaliteiten, met name voor KMO’s, is uiteraard een goede zaak. Maar administratieve vereenvoudiging moet de fundamentele sociale rechten in de EUwaarborgen en niet uitdraaien op blinde deregulering. Informatie en consultatie van werknemers en gezondheid en veiligheid op de werkplek zijn essentiële bouwstenen van het Europees Sociaal Model. De Europese Commissie heeft herhaaldelijk haar steun voor de Europese sociale dialoog uitgesproken. Het is inderdaad een goede zaak dat werknemers en werkgevers samen minimale sociale normen afspreken die in heel Europa kunnen gelden. Het Europees kaderakkoord over gezondheid en veiligheid in de kapperssector is een bewijs dat de Europese sociale dialoog nog steeds zijn vruchten afwerpt. Daarom mag het REFIT-programma dergelijke verwezenlijkingen niet in de weg staan.

 
  
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  Fabrizio Bertot (PPE), per iscritto. - Ho votato a favore della relazione sull'adeguatezza della regolamentazione dell'UE e sussidiarietà e proporzionalità ("Legiferare meglio") perché sono convinto che legiferare in maniera semplificata ed efficace, evitando qualunque fonte di confusione e complicazione, sia una strategia ottimale per migliorare il processo legislativo in sé e per adeguare la regolamentazione UE alle nuove esigenze così come la normativa intelligente che riguarda le PMI.

Il trattato di Lisbona, infatti, ha creato un nuovo contesto legislativo entro il quale è necessario ridefinire e rinegoziare anche l'accordo interistituzionale del 2003 "Legiferare meglio" affinché esso assuma un carattere vincolante in linea con il TFUE. A tal proposito urge ampliare il dibattito sull'evoluzione delle competenze attribuite ai parlamenti nazionali, tenendo sempre conto che le pressioni, in termini di tempo e risorse, cui sono sottoposti i parlamenti nazionali nel recepire i progetti di legislazione, contribuiscono a rafforzare la percezione di deficit democratico nell'UE.

 
  
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  Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. - Non condivido alcuni dei passaggi presenti in questa relazione e mi sono quindi espressa con un'astensione.

 
  
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  Biljana Borzan (S&D), napisan. - Ovo izvješće naglašava kako zakonodavstvo predloženo i usvojeno na europskoj razini treba biti jednostavno, djelotvorno, učinkovito te lako razumljivo i dostupno na svim službenim jezicima država članica. Zbog ekonomske krize povećao se pritisak na sredstva nacionalnih administracija te bi predanost izradi jasnog i lako prenosivog zakonodavstva pomogla u ublažavanju dijela tog tereta.

Također, potrebno je uvažiti i socijalne aspekte. Kvalitetna legislativa ne znači opsežnost, već efikasnost sustava, uzimajući u obzir prava radnika, slobodu kretanja i nediskriminaciju. Iz tog sam razloga podržala amandmane na izvješće koje je podnio moj klub zastupnika.

 
  
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  Philippe Boulland (PPE), par écrit. – J'ai voté pour le rapport sur le Caractère adéquat, subsidiarité et proportionnalité de la réglementation de l'Union qui permettra de mieux légiférer.

 
  
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  Zdravka Bušić (PPE), napisan. - Podržavam ovo izvješće. Od stupanja Ugovora iz Lisabona na snagu uvelike su se promijenile zakonodavne prilike i za države članice i za Europsku uniju, odnosno Europski parlament. Posebno bih htjela istaknuti jačanje uloge nacionalnih parlamenata u okvirima europskog zakonodavstva.

U 2010. godini Europski parlament primio je 41 obrazloženo mišljenje u kojima se tvrdi da nacrt zakonodavnog akta nije bio u skladu s načelom supsidijarnosti. U 2011. taj broj iznosio je 77 i to svakako pokazuje pomak u jačanju uloge nacionalnih parlamenata.Intezivniji dijalog nacionalnih parlamenata s Europskim parlamentom svakako je dobrodošao i zato taj broj može biti i veći.

U odboru za ustavnopolitička pitanja često se na dnevnom redu nađu izvješća koja su samo proceduralne prirode, odnosno usklađuju Ugovor iz Lisabona s Poslovnikom, a ako povučemo paralelu s nacionalnom razinom onda možemo shvatiti zašto je nužan dijalog i koliko je implementacija europskog zakonodavstva zapravo kompleksan proces.

 
  
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  Antonio Cancian (PPE), per iscritto. - Ho sostenuto la presente relazione in quanto sottolinea l'assoluta necessità di semplificare, rendere più efficace ed efficiente la legislazione proposta e adottata a livello europeo, rendendola così più comprensibile, più chiara e accessibile ai cittadini.

Poiché la crisi economica ha accentuato le pressioni a carico delle risorse delle amministrazioni nazionali, lo sforzo di produrre normative chiare e facilmente recepibili contribuirebbe ad alleviare in parte l'onere per le amministrazioni nazionali e per i privati che sono tenuti ad osservare le norme legislative. La proposta prevede un migliore coordinamento delle politiche UE e il mantenimento di una chiara e comprensibile ripartizione delle competenze nel sistema di governance multilivello.

Da ultimo, si richiede che le decisioni vengano prese in modo più trasparente e al livello più appropriato, riducendo così ogni eccesso burocratico.

 
  
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  Minodora Cliveti (S&D), în scris. - Am votat acest raport, deoarece vine să sublinieze încă o dată „că instituțiile europene trebuie să respecte principiile subsidiarității și proporționalității, incluse la articolul 5 din Tratatul privind Uniunea Europeană și în Protocolul nr. 2 la Tratatul privind funcționarea Uniunii Europene, care au un caracter general, atrăgând obligații pentru instituții în exercitarea competențelor Uniunii, cu excepția faptului că principiul subsidiarității nu se aplică în acele domenii care sunt de competența exclusivă a Uniunii”.

În același timp, raportul vine să întărească rolul instituțiilor europene, cum ar fi controlul exercitat de PE, dar și de parlamentele naționale, competența Curții de Justiție de a verifica legalitatea actelor legislative, rolul de gardian al Comisiei Europene privind respectarea Tratelor și a întregii legislații comunitare etc.

 
  
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  Rachida Dati (PPE), par écrit. – Ce texte souligne le rôle des principes de subsidiarité et de proportionnalité comme pierre angulaire du droit européen. Il me semble tout à fait juste d'affirmer cela à un moment où l'Union européenne tend, trop souvent à tort, à être de plus en plus active dans des domaines qui relèvent de la compétence des États. Il est nécessaire de définir plus clairement la répartition des compétences entre le niveau national et le niveau supranational et de la respecter. En outre, la participation plus étroite des parlements nationaux au processus législatif européen constitue un moyen efficace de mieux légiférer en Europe.

 
  
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  Jill Evans (Verts/ALE), in writing. - I voted in favour of this report, as the principle of subsidiarity is of key importance. Encouraging dialogue with national parliaments helps to address the EU’s democratic deficit and re-addresses the balance, allowing us in Wales, through the National Assembly for Wales, to have another means of scrutinising EU laws. Increased participation will result in better EU law-making, bring the EU closer to its citizens and reduce red tape.

 
  
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  Göran Färm, Anna Hedh, Olle Ludvigsson, Jens Nilsson, Marita Ulvskog och Åsa Westlund (S&D), skriftlig. - Vi valde att rösta för Verts/ALE-gruppens ändringsförslag om att stryka punkt 29 i betänkandet. Vi håller med om att det existerande systemet för de subsidiaritets- och proportionalitetsprövningar som görs av de nationella parlamenten kan behöva ses över, men vi anser att detta bör göras enligt en modell som tydligare än vad som beskrivs i punkt 29 är inriktad på aktiv och transparent dialog mellan de olika nivåerna.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. - As questões da inteligibilidade, necessidade, adequação, proporcionalidade e subsidiariedade devem estar sempre presentes no espírito do legislador europeu. São legítimas muitas das críticas de que a legislação europeia vem sendo objeto. É forçoso constatar que o modo de elaboração da mesma, que aposta e deve apostar nos consensos, nem sempre permite uma enunciação normativa de modo escorreito e claramente entendível. São evidentes as discrepâncias na interpretação e aplicação de diversa legislação, o que demonstra essa sua natureza compósita, compromissória e ocasionalmente dúbia. Vale a pena o esforço para legislar melhor. Creio que tal passará por legislar menos e fazê-lo de modo mais simples e escorreito, sem recurso a remissões em cadeia nem a jargões dificilmente entendíveis. A legislação deve servir os cidadãos e oferecer-lhes a necessária segurança jurídica. O Parlamento Europeu deve continuar a bater-se para que assim seja.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. - A legislação proposta e adotada à escala europeia deve ser simples, eficaz e eficiente, oferecer uma clara mais-valia, ser fácil de compreender e acessível a todos em todas as línguas oficiais dos Estados-Membros, bem como proporcionar todo o tipo de vantagens a um custo mínimo. Recordo que as instituições europeias, quando legislam, devem respeitar os princípios da subsidiariedade e da proporcionalidade. Note-se que o Comité das Avaliações de Impacto e os Parlamentos nacionais consideraram, em diversas ocasiões, que estes princípios não tinham sido abordados de forma adequada nas avaliações de impacto da Comissão. Subscrevo que se deve prosseguir a prática de legislar melhor num espírito de governação a vários níveis, ou seja, através de uma ação coordenada da UE, das instituições nacionais e das autoridades locais e regionais.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne - V oblasti zníženia regulačnej a administratívnej záťaže v Európskej únii a členských štátoch je nevyhnutné zohľadnenie nového legislatívneho prostredia. Opätovné prerokovanie medziinštitucionálnej dohody by malo viesť k vytvoreniu dohody, ktorá by mala mať záväzný charakter a byť v súlade s článkom 295 ZFEÚ, ktorý bol zavedený Lisabonskou zmluvou. Európska únia čelí zníženiu úrovne demokracie a preto musí prebehnúť široká diskusia o vývoji právomoci národných parlamentov. Inštitút silnejšej červenej karty, ktorý bol iniciovaný len niekoľkými národnými parlamentmi nie na základe subsidiarity ale absolútnej kontroly, je šitý na mieru konzervatívnym vládam v Európe a nie je krokom správnym smerom. Dokumenty Vhodnosť právnych predpisov Európskej únie a Desať právnych predpisov Európskej únie predstavujú pokrok v rámci programu lepšej tvorby právnych predpisov a zohľadňujú viacero predchádzajúcich požiadaviek Európskeho parlamentu z minulosti.

 
  
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  Sylvie Guillaume (S&D), par écrit. – J'ai voté contre ce rapport car j'estime qu'il constitue une menace sérieuse pour le dialogue social et qu'il vise purement et simplement à remettre en cause toute une partie de nos acquis sociaux. Si la législation européenne devrait certes être plus simple et efficace, toute initiative en ce sens se devrait toutefois de respecter l’acquis social ainsi que l’autonomie des partenaires sociaux. L'information et la consultation des travailleurs, de même que les droits des consommateurs et les préoccupations environnementales, ne devraient pas pâtir de ce type de réforme.

 
  
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  Jim Higgins (PPE), in writing. - I voted in favour of this resolution because it ensures better law-making, enhanced regulatory fitness and a more measured approach to SMEs. Burdensome legislation that hinders SMEs and growth needs to be reassessed where possible.

 
  
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  Juozas Imbrasas (EFD), raštu. - Balsavau už šį siūlymą, kadangi Europos Sąjungos lygmeniu siūlomi ir priimami teisės aktai turėtų būti paprasti, efektyvūs ir veiksmingi, turėtų teikti akivaizdžią pridėtinę vertę, būti lengvai suprantami ir prieinami visomis oficialiosiomis valstybių narių kalbomis, taip pat turėtų teikti visapusišką naudą mažiausiomis sąnaudomis. ES institucijos, leisdamos teisės aktus, privalo laikytis subsidiarumo ir proporcingumo principų. Geresnė teisėkūra – principas „Visų pirma galvokime apie mažuosius“ turėtų būti svarbiausia viso proceso dalis.

 
  
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  Anneli Jäätteenmäki (ALDE), kirjallinen. - Äänestän tarkistusten 1 ja 3 puolesta, koska EU:n ei pidä paremman sääntelyn nimissä heikentää EU:n työlainsäädäntöä ja työntekijöiden työterveyttä ja -turvallisuutta. Se ei olisi parempaa sääntelyä.

 
  
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  Philippe Juvin (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur du rapport de mon collègue Sajjad Karim portant sur la présentation du 19e rapport "Mieux légiférer" couvrant l'année 2011, sur le caractère adéquat et l'application des principes de subsidiarité et de proportionnalité de la réglementation de l'Union européenne. Ce rapport appelle à une renégociation de l'accord interinstitutionnel de 2003 afin de prendre en compte le nouvel environnement législatif créé par le traité de Lisbonne, d'asseoir les bonnes pratiques existantes et d'actualiser l'accord conformément au programme visant à mieux légiférer. Le rapport a été adopté avec 413 voix pour, 252 contre et 12 abstentions, ce dont je me félicite.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. - Senza alcun dubbio l'esistenza di una normativa intelligente rappresenta uno strumento essenziale per regolare al meglio le differenti esigenze generali e locali, per ridurre gli oneri amministrativi e per semplificare l'applicazione e la certezza del diritto in tutta l'Unione europea.

L'accordo interistituzionale "legiferare meglio" è ormai inadeguato rispetto al contesto legislativo attuale, così come generato dal trattato di Lisbona ed è dunque necessario fare ulteriori passi in avanti per migliorare il processo legislativo e l'adeguatezza alla regolamentazione UE, nel pieno rispetto dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità.

 
  
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  Isabella Lövin (Verts/ALE), skriftlig. - Jag stöder skrivningarna i betänkandet om subsidiaritetsprincipen och proportionalitetsprincipen. De är grundläggande principer för EU-lagstiftningen, och det bör utredas hur de nationella parlamentens prövningar kan förbättras och stärkas.

Jag valde dock att rösta emot betänkandet, eftersom det innehåller skrivningar om att stärka rollen av konsekvensbedömningar i lagstiftningsprocessen; det går så långt som att kräva att kommissionens lagförslag helt måste stämma överens med gjorda konsekvensbedömningar. Det är helt orimligt. En bedömning är inte en absolut sanning, och det ska vara politiker som stiftar lagar – inte teknokrater. Dessutom är jag oroad för att förslagen om att minska arbetsbördan för små- och medelstora företag negativt kan påverka arbetstagares rättigheter och skydd för hälsa och säkerhet. Även här måste politiken få avgöra balansen.

 
  
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  Monica Luisa Macovei (PPE), în scris. - Reglementările Uniunii trebuie să fie simple, clare și eficiente, accesibile în toate limbile oficiale și cu o valoare adăugată clară. Conform unui sondaj Eurobarometru publicat în primăvara anului 2013, 24% din cetățenii statelor membre identifică Uniunea cu conceptul de „birocrație”. În plus, 74% dintre aceștia consideră că legislația UE generează și mai multă birocrație în statele lor.

Aceste procentaje sunt îngrijorătoare și trebuie reduse. Trebuie să schimbăm modalitatea de legiferare prin acțiuni coordonate ale Uniunii, ale instituțiilor naționale și autorităților locale și regionale. Raporturile dintre instituțiile europene și cele naționale și locale trebuie să respecte principiile subsidiarității și proporționalității. Trebuie să le oferim cetățenilor o legislație clară, ușor de înțeles și care nu implică nicio sarcină administrativă inutilă. Susțin renegocierea Acordului interinstituțional privind o mai bună legiferare care datează din 2003 și acordarea de forță juridică obligatorie acestuia.

 
  
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  Ivana Maletić (PPE), napisan. - Podržala sam izvješće o prikladnosti propisa, supsidijarnosti i proporcionalnosti u Europskoj uniji jer pridonosi ostvarivanju pametnog i održivog rasta koji će koristiti građanima, kompanijama i radnicima, što je zajednička odgovornost Europske komisije, država članica Europske unije te ostalih institucija.

Države članice nalaze se pod golemim pritiskom kod nadolazećih zakonodavnih akata koje prvo treba usvojiti u nacionalno zakonodavstvo, te ih pravilno primijeniti. Posljedice ogromnih količina akata i njihovu kompleksnost osjećaju građani i poduzetnici te pozivaju institucije da smanje količinu i pojednostave zakone.

Europska komisija s Akcijskim programom za smanjivanje administrativnog tereta uspjela je pojednostaviti zakone i smanjiti njihovu količinu za 25 %. Komisija nastavlja eliminaciju nepotrebnog regulatornog tereta u suradnji s drugim institucijama Europske unije i državama člancima uz pomoć programa pod nazivom Regulatory Fitness and Performance Programme (REFIT).

REFIT ima ulogu identificirati administrativni teret, nedosljednosti, i neefektivne mjere te pratiti implementaciju akata Europske unije u nacionalno zakonodavstvo. REFIT će imati važnu ulogu u pojednostavljivanju pravila i u smanjivanju administrativnog tereta, posebice onog koji otežava poslovanje malim i srednjim poduzećima.

 
  
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  Véronique Mathieu Houillon (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur du rapport dont l’objectif est de fixer les priorités afin d’améliorer la législation européenne, c’est-à-dire de simplifier le droit de l’Union, de réduire les charges administratives et de vérifier que l’élaboration des politiques européennes est fondée sur des éléments concrets. Un exemple important déjà mis en œuvre est le principe de "penser en priorité aux PME" lors de l’élaboration des actes législatifs européens.

 
  
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  Erminia Mazzoni (PPE), per iscritto. - Una buona legislazione contribuisce ad alleviare i costi per le pubbliche amministrazioni, i privati, le piccole e medie imprese, tenuti a osservare le norme legislative europee.

Mantenere chiara e comprensibile la ripartizione delle competenze nel sistema di governance multilivello, nonché prendere le decisioni in modo trasparente e al livello più appropriato riduce l'eccesso di burocrazia. La proposta di risoluzione sulla "Adeguatezza della regolamentazione dell'Unione europea e sussidiarietà e proporzionalità" ("Legiferare meglio") analizza i progressi realizzati nel settore e consolida le migliori pratiche.

Il lavoro svolto dalla commissione giuridica rappresenta una puntuale traccia per il percorso ancora da compiere al fine di abbattere definitivamente inutili barriere regolamentari ed amministrative.

 
  
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  Arlene McCarthy (S&D), in writing. - This non-legislative report, drafted annually by the Legal Affairs Committee, provides the European Parliament with the opportunity to reflect on the EU’s ‘better law-making’ agenda. Better law-making exercises, such as the ‘think small first’ principle, can play an important role in delivering jobs, growth and competitiveness in Europe. By improving the design of legislation and simplifying existing rules, the EU can help to ensure the removal of unnecessary regulatory burdens on citizens and businesses – particularly SMEs and micro-enterprises. However, deregulation should not be at any cost. Labour MEPs have taken a consistent and coherent approach to safeguarding environmental and social measures in existing EU legislation. Right-wing MEPs rejected S&D amendments to ensure the protection of these measures, and therefore Labour MEPs could not vote in favour of the report, which would undermine EU environmental, consumer and worker protection.

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Encore une fois, le cynisme des dirigeants européens les conduit à pervertir la question démocratique. Les auteurs invoquent l’objectif de « mieux légiférer » sans même se poser la question du consentement des peuples auxquels ladite législation s’adresse. Ils font référence au « nouvel environnement législatif créé par le traité de Lisbonne », traité ratifié contre les votes négatifs des peuples français, hollandais et irlandais. Difficile de légiférer « mieux » quand on n’a aucune légitimité démocratique à légiférer tout court. Que ceux qui ont cette prétention commencent par consulter les peuples européens pour savoir si ces derniers ont envie de leur confier le pouvoir législatif! Le vrai objectif des auteurs de la proposition est d’aggraver les dégâts causés par l’idéologie libérale dans toute l’Europe: il n’est question que de « baisse des charges », de « réduction du coût de la réglementation », d’« exemptions à la réglementation »… tout le catéchisme libéral habituel! Pire, les auteurs de la proposition de résolution plaident même pour un « statut de la société privée européenne », une attaque directe contre les législations nationales sur le droit du travail ! Je vote contre.

 
  
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  Nuno Melo (PPE), por escrito. - A legislação proposta e adotada à escala europeia deve ser simples, eficaz e eficiente, oferecer uma clara mais-valia, ser fácil de compreender e acessível a todos em todas as línguas oficiais dos Estados-Membros, bem como proporcionar todo o tipo de vantagens a um custo mínimo. As instituições europeias têm a responsabilidade de garantir que a legislação seja clara e fácil de compreender e não imponha encargos administrativos desnecessários aos cidadãos e às empresas. As instituições europeias, quando legislam, devem respeitar os princípios da subsidiariedade e da proporcionalidade.

 
  
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  Roberta Metsola (PPE), in writing. - While there has been much progress in these areas and the reduction of regulatory and administrative burdens in the EU, a lot of work remains to be done. This report will take into account the new environment created by the Lisbon Treaty and will bring the agreement up-to-date. I have therefore voted in favour.

 
  
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  Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. - He votado a favor del presente informe porque supone otro nuevo toque de atención a los Estados miembros para que se comprometan a desarrollar una definición clara de los principios del Derecho europeo de subsidiariedad y proporcionalidad. Este informe reitera las reclamaciones de años pasados sobre la necesidad de definir dichos principios jurídicos. En la actualidad, los Estados miembros se escudan en numerosas ocasiones en la interpretación subjetiva de dichos principios para esquivar competencias y responsabilidad en determinados ámbitos políticos. Un adecuado proceso de negociación que permita una interpretación única de estos principios no es deseable, es necesario en aras de la seguridad jurídica a nivel de la Unión. Es por esto por lo que he decidido votar a favor del presente informe.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. - We believe that such a report is a good means of ensuring better lawmaking and will also manage to cut the regulatory burden and social costs of legislative proposals. To this end, I have voted in favour of the report.

 
  
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  Vital Moreira (S&D), por escrito. - Não votei a favor do Relatório Karim sobre "Legislar Melhor" (Better Lawmaking) porque ele padece de três vícios que são típicos da visão britânica da UE. O primeiro, tipicamente neoliberal, é a ideia de que toda a regulação é um encargo (regulatory burden) para as empresas, devendo ser por isso, tanto quanto possível, removida. Ora, a luta contra os excessos regulatórios não pode ser travada em nome de um minimalismo regulatório, sobretudo quando estão em causa os direitos laborais e sociais do modelo social europeu. O segundo vício é a ideia, tipicamente antieuropeísta, de que a regulação feita pela UE é, em princípio, de descartar em benefício da (des)regulação nacional. Ora, um mercado único sem fronteiras carece de uma regulação supranacional transfronteiriça. Uma das causas da crise financeira de 2009 foi a ausência dessa regulação. O terceiro vício - este antidemocracia europeia - consiste em submeter toda a legislação europeia ao controlo prévio dos parlamentos nacionais, para além do controlo da subsidiariedade, onde ele se justifica. Ora, num sistema de tipo federal como o da UE, o parlamento federal não pode estar sujeito ao veto dos parlamentos nacionais, quando se trata de legislar em matérias de competência da União.

 
  
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  Radvilė Morkūnaitė-Mikulėnienė (PPE), raštu. - ES mastu siekiama mažinti administracinę naštą ir didinti ES piliečių įtraukimą į sprendimų priėmimą, tačiau ES vis dar sulaukia kritikos dėl demokratijos stokos. Tam yra keletas priežasčių. Viena jų – nepakankamai lankstus subsidiarumo ir proporcingumo principų, kurie yra neatsiejami pasidalijamosios kompetencijos srityje ir į sprendimų priėmimą įtraukia nacionalinius parlamentus, taikymas. Antra, nacionaliniams parlamentams nustatyti terminai pastaboms ir pasiūlymams teikti dažnai yra per trumpi, dėl to sulaukiama kritikos, jog ES institucijos negirdi valstybių narių balso. Todėl balsavau už šį pranešimą, kuriame išsakomi pasiūlymai ir siūloma imtis priemonių, tokių kaip 2003 m. Tarpinstitucinio susitarimo dėl geresnės teisėkūros peržiūra, nes manau, jog tai palengvins teisėkūros procedūras pasidalijamosios kompetencijos srityje, jos taps aiškesnės ES piliečiams, o kartu šie veiksmai prisidės prie demokratijos ES sklaidos.

 
  
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  Alfredo Pallone (PPE), per iscritto. - In considerazione delle novità introdotte dal trattato di Lisbona ed in vista di un'Unione europea più coesa anche dal punto di vista amministrativo, bisogna lavorare sul "legiferare meglio".

Vanno diminuiti i confini regolamentari tra i vari paesi le cui amministrazioni vanno snellite e rese più aperte ad un confronto ed ad un progetto europeo. Proprio su queste linee guida si sofferma questo studio, che analizza e valuta i progressi realizzati negli ultimi anni su adeguatezza della regolamentazione dell'Unione europea, sussidiarietà e proporzionalità.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. - A ênfase num ciclo de elaboração de políticas, que integre as etapas de lançamento, avaliação de impacto, consulta, promulgação, aplicação e avaliação da legislação da União Europeia num processo coerente, deve ser vista como um instrumento útil na prossecução do objetivo de estimular o crescimento e a competitividade na Europa. A este respeito, a adequação da regulamentação da União e Os 10 atos legislativos mais onerosos para as PME representam avanços credíveis no contexto do programa Legislar melhor e refletem muitos dos pedidos anteriores do Parlamento. Consequentemente, o Parlamento espera que o programa para a adequação e a eficácia da regulamentação possa levar a ações mais concretas e à redução de encargos. Em face do exposto, votei favoravelmente o presente relatório.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. - Considerando la necessità di promuovere una più ampia discussione sull'evoluzione delle competenze attribuite ai parlamenti nazionali, allineando gli incentivi per l'esercizio del controllo agli effetti a livello europeo, tenendo in considerazione che le pressioni, in termini di tempo e risorse, cui sono sottoposti i parlamenti nazionali nel recepire i progetti di legislazione, contribuiscono a rafforzare la percezione di deficit democratico nell'UE; concordando sulla necessità che i parlamenti nazionali siano coinvolti nelle valutazioni ex post delle nuove normative e pur non condividendo tutti gli aspetti della proposta, ho espresso il mio appoggio al lavoro del relatore.

 
  
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  Sandra Petrović Jakovina (S&D), napisan. - Nisam podržala ovo izvješće zastupnika Karima koje razmatra pitanja supsidijarnosti i proporcionalnosti prvenstveno iz razloga što, kao socijaldemokratkinja, smatram da je bilo potrebno dodatno razmotriti socijalne aspekte i socijalno partnerstvo.

Bolje pravo implicira efikasnost sistema uzimajući u obzir socijalne aspekte, nediskriminaciju, prava radnika i slobodu kretanja. Posebno sam istaknula važnost aktivnog sudjelovanja država članica u pilotu EU-a, što u svakom slučaju omogućava smanjenje broja postupaka povrede prava Unije.

Od izuzetne je važnosti i pristup Parlamenta prethodnom postupku povrede prava, kao i samom postupku povrede prava, a bitno je i da Komisija slijedi svoje obveze sukladno revidiranom Okvirnom sporazumu kojim se uređuju odnosi s Parlamentom i prema kojem je Komisija obvezna staviti na raspolaganje Parlamentu informacije koje se odnose na prethodno navedene postupke.

 
  
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  Tonino Picula (S&D), napisan. - Načelo supsidijarnosti opće je načelo Europske unije kojim se regulira nadležnosti Unije. Pojam supsidijarnosti pokrenuo je upravo Europski parlament pred točno 30 godina – u veljači 1984., prilikom usvajanja nacrta Ugovora o Europskoj uniji. Danas, 30 godina kasnije, ovo izvješće predlaže daljnje korake u izradi zakonodavstva, u kontekstu širenja demokratskog legitimiteta Europske unije i zadržavanja društvenih stečevina Europske unije. Daljnji koraci reguliranja ovog pitanja trebali bi ići u smjeru olakšavanja cijele procedure na kojoj supsidijarnost počiva – često se događa da zbog kratkih rokova ili manjka sredstava nacionalni parlamenti ne mogu pravilno provesti ovo načelo – te bi se u budućnosti trebalo poboljšati i povećati efikasnost ovog postupka. Također, slažem se kako bi više pažnje trebalo posvetiti sustavu pravovremenog uključenja nacionalnih parlamenata na uravnotežen način koji ne bi predstavljao neučinkovit omjer dodatne birokracije. Svaki pokušaj učinkovitije regulacije načela subsidijarnosti na uzajamnu korist europskih institucija i nacionalnih parlamenata vrijedi podržati.

 
  
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  Franck Proust (PPE), par écrit. – La législation européenne évolue de jour en jour. Dans cette optique, il est important de faire correspondre au mieux le comportement des institutions afin de les adapter à ce nouvel environnement législatif. Je suis très heureux d'avoir voté en faveur de ce rapport. En effet, les premières victimes d'une législation trop lourde et d'une bureaucratie trop volumineuse ne sont autres que les PME. Ce sont pourtant ces mêmes entreprises qui nous permettront, très certainement, de sortir de la crise dans laquelle est plongée l'Union européenne depuis bien trop longtemps. Leur faciliter la tâche est un premier pas vers une relance économique dont nous avons bien besoin. L'Union européenne se doit avant toutes choses d'être au service des citoyens en leur proposant un cadre légal clair et adapté à leurs besoins.

 
  
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  Evelyn Regner (S&D), schriftlich. - Der Bericht zur „Besseren Rechtssetzung“ soll die Rechtsakte der Europäischen Union verbessern. Sie sollen leichter anwendbar und effizienter durchsetzbar werden. Die Prinzipien der Subsidiarität und der Verhältnismäßigkeit sollen besser eingehalten werden. Außerdem zielt der Bericht auf einen Abbau unnötiger Bürokratie ab, was durchaus begrüßenswert ist. Schließlich soll auch das interinstitutionelle Abkommen zur „Besseren Rechtssetzung“ aus dem Jahr 2003 erneuert werden, da dieses nach dem Inkrafttreten des Lissabon-Vertrags (2009) nicht mehr zeitgemäß ist. Ich habe dennoch gegen den Bericht von Herrn Karim gestimmt. Der Berichterstatter greift das „Regulatory Fitness Programm“ („REFIT“) auf. Hier sollen unter dem Deckmantel von „bürokratischen Bürden“ Grundrechte unterlaufen werden. Unternehmen, die weniger als 250 Beschäftigte haben, sollen weitreichende Ausnahmen in den Bereichen Sicherheit und Gesundheit am Arbeitsplatz sowie Informations- und Konsultationsrechte der Beschäftigten zugestanden werden. Auch Datenschutz und KonsumentInnen-Schutz sind davon betroffen. Nicht zuletzt bedeutet „REFIT“ einen Angriff auf den europäischen Sozialen Dialog. So soll ein Sozialpartnerabkommen zum Gesundheitsschutz von FriseurInnen entgegen dem Artikel 155 AEUV nicht zur Beschlussfassung an den Rat weitergeleitet werden. Die sozialdemokratische Fraktion hat mehrere Änderungsanträge eingebracht, die diese Verschlechterungen verhindern sollten. Leider wurden sie großteils von den konservativen und liberalen Fraktionen abgelehnt.

 
  
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  Frédérique Ries (ALDE), par écrit. – C'est pour légiférer mieux et avec plus de précision que le Parlement a adopté ce midi un rapport sur le caractère adéquat, la subsidiarité et la proportionnalité de nos lois européennes. En d’autres termes, faire simple et efficace tout en réduisant la bureaucratie. J'ai évidemment soutenu ce rapport. Le texte voté ce midi est l'affirmation du souhait du Parlement de mieux légiférer, et non une nouvelle législation sectorielle, ce que certains ont visiblement mal compris. Pas question ici de régression en termes d'acquis sociaux ou environnementaux, ce n'est pas le sujet. J'ai malgré tout soutenu les amendements soulignant l’importance de préserver les droits fondamentaux des travailleurs, quelle que soit l'importance des efforts mis en œuvre pour un processus législatif plus efficace, ainsi d'ailleurs que l'intérêt de s'inspirer de l'expérience précieuse des partenaires sociaux. Au-delà du vote d’aujourd’hui, il n'est pas question pour l’Europe de brader ses ambitions en matière de santé et de sécurité des travailleurs, mais bien d'éviter une réglementation excessive, en permettant ainsi aux accords sectoriels d'être conclus directement avec les partenaires sociaux au niveau des États membres. Car contrairement aux craintes infondées de certains, ce rapport respecte bien la subsidiarité à laquelle nous sommes attachés.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. - Against. A very imbalanced report. The amendments that both we and the S&D presented were defeated in plenary.

 
  
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  Νικόλαος Σαλαβράκος (EFD), γραπτώς. – Υπερψήφισα την σχετική έκθεση καθώς επικροτώ τις τρεις ανακοινώσεις της Επιτροπής, των οποίων άπτεται η παρούσα έκθεση. Συγκεκριμένα, πρόκειται για τις ανακοινώσεις σχετικά με τη βελτίωση της νομοθεσίας, την καταλληλότητα του κανονιστικού πλαισίου της ΕΕ και την έξυπνη νομοθεσία για τις ΜΜΕ. Πρέπει ωστόσο να επισημάνω ότι αυτή η ποικιλία ονομασιών που αποδίδονται στα συστήματα που χρησιμοποιεί η Επιτροπή για την αξιολόγηση των εγκριθέντων νόμων και για τη μείωση του φόρτου, προκαλεί σύγχυση και είναι άσκοπα πολύπλοκη. Επομένως, πρέπει να χρησιμοποιείται μία ενιαία ονομασία για το πρόγραμμα βελτίωσης της νομοθεσίας.

 
  
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  Carl Schlyter (Verts/ALE), skriftlig. - Jag stöder skrivningarna i betänkandet om subsidiaritetsprincipen och proportionalitetsprincipen. De är grundläggande principer för EU-lagstiftningen, och det bör utredas hur de nationella parlamentens prövningar kan förbättras och stärkas. Jag valde dock att rösta emot betänkandet, eftersom det innehåller skrivningar om att stärka rollen för konsekvensbedömningar i lagstiftningsprocessen. Det går så långt som att kräva att kommissionens lagförslag helt måste stämma överens med gjorda konsekvensbedömningar. Det är helt orimligt. En bedömning är inte en absolut sanning, och det ska vara politiker som stiftar lagar – inte teknokrater. Dessutom är jag oroad för att förslagen om att minska arbetsbördan för små- och medelstora företag negativt kan påverka arbetstagares rättigheter och skydd för hälsa och säkerhet. Även här måste politiken få avgöra balansen.

 
  
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  Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE), per iscritto. - Le tre comunicazioni della Commissione per il miglioramento del processo legislativo, l'adeguatezza della regolamentazione dell'Unione europea e la normativa intelligente concernente le PMI sono uno stimolo che il Parlamento ha accolto molto di buon grado, tuttavia una razionalizzazione è d'obbligo per evitare confusione e complicazioni.

Concordo con il relatore sul fatto che l'ambiente legislativo europeo attuale porta alla necessità di una revisione dell'accordo interistituzionale del 2003 "Legiferare meglio", allo scopo di consolidare le attuali migliori prassi e aggiornare l'accordo conformemente al programma per una normativa intelligente.

Occorre promuovere una più ampia discussione sull'evoluzione delle competenze attribuite ai parlamenti nazionali, allineando gli incentivi per l'esercizio del controllo agli effetti a livello europeo, tenendo in considerazione che le pressioni, in termini di tempo e risorse, cui sono sottoposti i parlamenti nazionali nel recepire i progetti di legislazione, contribuiscono a rafforzare la percezione di deficit democratico nell'UE.

Il Parlamento inoltre dovrebbe riservarsi il diritto di contribuire agli orientamenti per le valutazioni di impatto, presentando proposte dettagliate per il miglioramento di detti orientamenti nei prossimi mesi.

 
  
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  Catherine Stihler (S&D), in writing. - I abstained from this vote because, although I am in favour of further scrutiny and involvement in EU legislation, one of the amendments deletes calls for ‘red card’ systems for national parliaments, which I am against.

 
  
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  Kay Swinburne (ECR), in writing. - I very much welcome this report, which has been led by my ECR colleague, and I voted in favour of its adoption. Conservatives in the European Parliament have long been battling against red tape and burdensome legislation and will continue to fight for better law-making that gives our small businesses maximum support and creates maximum opportunities for growth and expansion. I am pleased to see this report highlighting a number of the key measures we must prioritise in going forward: improving the regulatory framework for our smallest businesses by expanding exemptions from European legislation, reducing the incidence of gold-plating and strengthening evidence-based policy making in the European institutions.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. – Dans l'attente de la consolidation et de la révision des lignes directrices concernant l'analyse d'impact de la Commission d'ici juin 2014, le Parlement devrait se réserver le droit d'élaborer une liste détaillée d'améliorations potentielles à apporter à ces lignes directrices dans les prochains mois. À ce titre, le Parlement devrait également tirer les enseignements du rapport Niebler de 2011 sur la garantie de l'indépendance des études d'impact, ainsi que du fonctionnement du service interne créé récemment, qui est chargé de l'évaluation de l'impact et de la valeur ajoutée européenne, et devrait demander au Conseil de lui emboîter le pas à cet égard.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. - Os três documentos da Comissão, aos quais respeita o presente relatório, estão relacionados com a questão de Legislar melhor. As iniciativas visam adaptar a regulamentação da União a esta finalidade e incluir os dez atos legislativos sobre os encargos administrativos e regulamentares relativos às PME, constituindo, por isso, um passo em frente nesse sentido. Embora se verifiquem vários progressos em diversas áreas, há ainda muito trabalho a realizar, nomeadamente através da renegociação do acordo interinstitucional de 2003, de forma a ter em conta o novo enquadramento legislativo do Tratado de Lisboa. Pelos motivos expostos, votei a favor do documento.

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. - Am votat pentru Rezoluția referitoare la adecvarea reglementărilor UE, la subsidiaritate și la proporționalitate – al 19-lea raport privind o mai bună legiferare pe anul 2011.

Considerăm că evaluarea impactului noilor reglementări privind IMM-urile sau societățile mari nu poate nici să aibă ca efect discriminarea lucrătorilor în funcție de dimensiunea societăților unde lucrează, nici să afecteze drepturile fundamentale ale lucrătorilor, care includ dreptul la informare și la consultare, condițiile de muncă, bunăstarea la locul de muncă și drepturile în materie de securitate socială ale acestora și nici nu poate împiedica îmbunătățirea protecției de care aceștia se bucură la locul de muncă cu privire la riscurile profesionale existente sau la unele riscuri noi.

Susțin că legislația propusă și adoptată la nivel european ar trebui să fie simplă, efectivă și eficientă, să ofere o valoare adăugată clară, să fie ușor de înțeles și accesibilă în toate limbile oficiale ale statelor membre și să ofere beneficii maxime la costuri minime. Susțin faptul că principiile subsidiarității și proporționalității trebuie respectate de către instituțiile europene în procesul legiferării. Solicităm Comisiei să prezinte propuneri concrete de reducere a sarcinii de reglementare generale din UE, fără subminarea sănătății și a siguranței la locul de muncă.

 
  
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  Derek Vaughan (S&D), in writing. - I voted against this report, which looks at proportionality and subsidiarity. The inclusion of the suggestion for a stronger ‘yellow card’ procedure for national parliaments as well as the rejection of amendments concerning workers’ information and consultation rights, consumer rights and environmental concerns meant that I could not support this report. I believe that while EU laws must be clear and easily understood, reducing the regulatory burden should not undermine environmental, consumer and social rights in existing EU legislation.

 
  
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  Angelika Werthmann (ALDE), schriftlich. - Der vorgelegte Bericht beschäftigt sich mit der Verbesserung der Gesetzgebungen auf europäischer Ebene. Der Berichterstatter setzt sich vor allem für die Vereinfachung der Bezeichnungen der einzelnen Gesetzgebungen ein. Dies soll vor allem kleinen und mittleren Unternehmen zugutekommen, um deren Belastungen zu verringern. Der Bericht ist zu begrüßen, da der Berichterstatter auf den Fortschritt, der bereits gemacht wurde, eingeht, aber auch darauf eingeht, dass noch weiterer Handlungsbedarf besteht.

 
  
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  Glenis Willmott (S&D), in writing. - I voted against this report. Although I support the objective that European legislation should be simple and effective without creating an unnecessary regulatory burden, this report challenges many social and environmental measures that Labour MEPs have consistently supported. The report calls for the implementation of Commission programmes which target many key areas of legislation such as the Working Time Directive, the Temporary and Agency Workers Directive and health and safety legislation. Workers’ rights cannot be viewed as a regulatory burden, and simplifying EU law should not come at the expense of rules that provide important environmental and social protection.

 
  
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  Jacek Włosowicz (EFD), na piśmie. - Aby ułatwić życie przedsiębiorstwom i obywatelom, Komisja upraszcza – a nawet wycofuje – niektóre unijne zasady i przepisy. KE zapowiedziała, że podejmie dalsze działania w ramach programu sprawności i wydajności regulacyjnej. Prawodawstwo UE, które dobrze służy zamierzonym celom, jest niezbędne, by ponownie doprowadzić do ożywienia gospodarki i zatrudnienia. Za pomocą programu REFIT Komisja podjęła najbardziej jak dotąd kompleksowe działania, aby uprościć przepisy unijne. Nasze zdecydowane stosowanie zasad pomocniczości i proporcjonalności nie podważy istotnych korzyści dla obywateli i firm, wynikających z przepisów unijnych, zwłaszcza z przepisów będących podstawą jednolitego rynku. W opublikowanym dzisiaj pakiecie REFIT przedstawiono, na kilka miesięcy przed wyborami do Parlamentu Europejskiego w 2014 r., pragmatyczne podejście do przyszłości przepisów unijnych. Prostsze przepisy oznaczają wzrost gospodarczy.

 
  
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  Iva Zanicchi (PPE), per iscritto. - Ho espresso il mio voto favorevole alla relazione dell'onorevole Karim che analizza i progressi realizzati nel settore del "Legiferare meglio" attraverso la riduzione delle barriere regolamentari ed amministrative, rinegoziando l'accordo interistituzionale del 2003 e riaggiornandolo tenendo conto delle novità del trattato di Lisbona e consolidando le attuali migliori pratiche.

 

9.16. Tabella di marcia contro l'omofobia e la discriminazione legata all'orientamento sessuale e all'identità di genere (A7-0009/2014 - Ulrike Lunacek)
Video degli interventi
 

Ústní vysvětlení hlasování

 
  
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  Marina Yannakoudakis (ECR). - Mr President, I strongly support LGBT rights. No one should be discriminated against on the basis of their sexuality or gender identity. I have personally campaigned for the rights of gays and lesbians, especially in those countries where homosexuality is illegal. I was proud to support the Turkish-Cypriot gay community and celebrated with them when homosexuality was decriminalised last week.

But while I believe in LGBT rights, I also believe in the sovereignty of the EU Member States. The EU should not encroach in areas in which it does not have competency. Anti-discrimination measures are important, but we must not duplicate the work being carried out by Member States by introducing additional EU requirements.

While I abstained on this report, it does not diminish in any way my support for LGBT rights and the fight against discrimination.

 
  
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  Francesco De Angelis (S&D). - Signor Presidente, ho votato a favore di questa relazione perché credo che il futuro dell'Europa dipenda anche dalla sua capacità di farsi carico dei cittadini esclusi e, nonostante l'Unione abbia sviluppato negli anni strategie per garantire il principio di uguaglianza nell'ambito dell'integrazione dei rom, della discriminazione sulla base delle disabilità e sulla parità tra i sessi, nessuna strategia è stata ancora predisposta per combattere la discriminazione basata sull'orientamento sessuale o l'identità di genere.

Per quanto tale relazione sia soltanto l'inizio di un percorso, quello della piena integrazione delle persone LGBT in Europa, credo che venga incontro alle legittime aspettative di molti cittadini europei che chiedono disposizioni vincolanti in materia. La strada è ancora lunga, lo sappiamo bene, ma questo è un buon inizio ed ora ci aspettiamo una chiara e decisa iniziativa dalla Commissione europea.

 
  
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  Claudette Abela Baldacchino (S&D). - Ivvotajt favur b'konvinzjoni, għax nemmen, u mhux b'konvenjenza. U lanqas b'ipokrizija. Dak li nemmen fih fil-Parlament Ewropew, nemmen fih f'pajjiżi wkoll. L-ebda pajjiż ma jista' jissejjaħ demokratiku jekk ikollu ċittadini li jkunu diskriminati.

Nieħu l-okkażjoni nsemmi d-deċiżjoni storika li ħa l-gvern Laburista Malti mmexxi mill-Prim Ministru Joseph Muscat fil-każ ta' Joanne Cassar, il-mara li kellha tirrikorri għall-Qorti Ewropea tad-Drittijiet tal-Bniedem biex tipprova tikseb dak li l-gvern preċedenti kien qed iċaħħadha minnu – jiġifieri l-proċeduri mir-Reġistru taż-Żwiġijiet biex tkun tista' tiżżewweġ skont l-għażla tagħha. Imma l-gvern attwali, hekk kif kien elett inqas minn sena ilu – mhux biss ta dak li bi dritt kien u għadu tagħha, imma saħansitra onoraha bl-għoti tal-medalja ta’ Jum ir-Repubblika għall-kuraġġ u l-perseverazzjoni li wriet.

Irrid nappella lil gvernijiet biex ikunu kuraġġużi biex jemmnu, biex ikunu wkoll konsistenti ma' dak illi jemmnu fih.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D). - Huwa inaċċettabbli li fis-seklu 21 għadna qed niddiskutu dwar jekk persuni ta' orjentazzjoni sesswali differenti għandhomx ikunu trattati bl-istess mod ta' persuni hekk imsejħa "normali". Matul din il-ġimgħa, forzi estremisti għamlu lobbying bla waqfien sabiex iwaqqfu l-għoti tad-drittijiet ta' persuni omosesswali. Waqt li għandna nirrispettaw l-opinjoni ta' kulħadd, għandna naraw li, bħala Unjoni Ewropea, niżguraw li kull min qed isofri minn xi tip ta' diskriminazzjoni jkun mogħti l-protezzjoni meħtieġa.

Unjoni sekulari bħalma hija l-Unjoni Ewropea għandha tagħti eżempju, lill-bqija tad-dinja, ta' korrettezza u ġustizzja lejn kull settur tas-soċjetà. Nieħu gost allura nara li l-gvernijiet fl-Ewropa, bħalma huwa l-Gvern Malti, qed jimxu fuq din il-linja, li kulħadd ikun jista' jibbenefika mill-istess drittijiet.

Fid-dawl ta' dan kollu, allura jien ivvutajt favur dan ir-rapport Lunacek b'konvinzjoni assoluta.

 
  
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  Zdravka Bušić (PPE). - Gospodine predsjedniče, osjećam građansku i moralnu dužnost objasniti svoje glasovanje u vezi s ovim izvješćem. S dužnim poštovanjem prema svima koji se zauzimaju za ukidanje svih oblika diskriminacije, bilo spolne, rasne, vjerske i svih drugih nejednakosti naših građana, moram istaknuti da izvješće gospođe Lunacek nije samo o tome. Ono ide puno dalje i traži privilegije za jednu skupinu ljudi, ono poziva na posebnu zaštitu i dodatna prava.

Diskriminacija, pa makar ona bila i pozitivna, nije dobra i prihvatljiva. Apsolutno i bezrezervno sam za jednakost svih građana pred zakonom i iskreno se nadam da ćemo međusobnim uvažavanjem i poštovanjem jednoga dana doći i do više snošljivosti i da više nećemo slušati o homofobiji koja se danas ponavlja kao neka mantra i proziva sve nas s tradicionalnim vrijednostima.

 
  
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  Bruno Gollnisch (NI). - Monsieur le Président, rien ne manque au texte scandaleux voté presque sans débat suite au rapport de Mme Lunacek. Sous couvert de non-discrimination, les paragraphes 1, 2 et 3 érigent en nouvelles valeurs de l'Europe l'homosexualité masculine, le lesbianisme, la bisexualité, la transexualité, etc. Le paragraphe 4 fixe les étapes d'un processus totalitaire à cet effet: mobilisation de toutes les agences payées par les contribuables européens, propagande auprès de la jeunesse dans l'éducation – au point D i) –, imposition du mariage homosexuel à tous les États membres – article H iv) –, liberté de promotion de l'homosexualité, Gay Pride et autres – au point I –, criminalisation de toute critique rebaptisée "discours de haine" – au point H –, droit d'asile politique accordé aux LGBTI non européens – au point K.

Ce texte, présenté conjointement par la gauche et par les démocrates chrétiens, est révélateur de leurs contributions actives à la décadence de l'Europe.

 
  
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  Anna Záborská (PPE) - Ako som predostrela v rozprave k tejto správe, pri hlasovaní som podporila alternatívnu rezolúciu, ktorá jasne interpretuje doktrínu Európskej únie a jej členských štátov. Táto doktrína zaručuje dodržiavanie základných práv v rámci svojich kompetencií a zaručuje rovnováhu medzi rovnosťou príležitostí a dodržiavaním ľudských práv.

Veľké nebezpečenstvo prijatej správy vidím aj v tom, že zavádza pojmy homofóbia a sexuálna identita, ktoré nie sú definované v žiadnom medzinárodne záväznom dokumente v oblasti ľudských práv. Tieto pojmy nie sú súčasťou práva Európskej únie. Európsky parlament legitimizoval slovník ideologického aktivizmu prostredníctvom politickej cestovnej mapy.

 
  
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  Phil Bennion (ALDE). - Mr President, today I voted in favour of an EU roadmap against homophobia. I have been extremely vocal recently in criticising legislation in Russia, and also legislation around the world that even criminalises LGBT lifestyles. In this respect it is absolutely vital that we ensure that we have our European house completely in order.

We still have some homophobia in the air in Europe. Anyone can experience homophobic bullying, just for being different. This particularly impacts young people growing up, because they will not feel that they can be themselves. We cannot accept that in an inclusive society. My liberal principles mean that I must champion fairness, equality and diversity.

I welcome all the work that many charities do to fight against homophobia and homophobic behaviour but, as Members of the European Parliament, we also need to do our part.

 
  
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  Ewald Stadler (NI). - Herr Präsident! Ich habe den Änderungsantrag auch abgelehnt und halte es wirklich für skandalös, dass die EVP dem zugestimmt hat. Frau Lunacek ist ja Mitautorin dieses skandalösen Textes. Er war daher in Wirklichkeit genauso abzulehnen wie der ursprüngliche Originaltext.

Ich wehre mich gegen die Behauptung, dass man dann, wenn man homosexuellen Menschen keine Sonderrechte gibt, Homosexuelle diskriminiert. Das ist infam. Es ist falsch und es ist infam! Daher glaube ich auch nicht, dass alle Homosexuellen glücklich sind mit dieser Vorgehensweise. Ich kenne z. B. Protestbriefe gegen den Bericht Lunacek von Homosexuellenorganisationen aus Österreich, die sagen: Wir wollen nicht auf die gleiche Stufe gestellt werden wie ein schützenswerter indigener Stamm im brasilianischen Urwald. Das sind keine Menschen, die besondere Rechte brauchen, sie wollen einfach nur als normal und gleich behandelt werden. Daher brauchen sie die Sonderrechte der Frau Lunacek nicht. Und daher war es falsch, diesem Bericht auch in der abgeänderten Form zuzustimmen, weil er nach wie vor alle giftigen Dinge enthält, die Frau Lunacek in ihren Originalbericht hineingepackt hatte.

 
  
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  Emer Costello (S&D). - Mr President, I was proud to vote in favour of the Lunacek report for an EU roadmap against homophobia. This is particularly timely in relation to the debate that is taking place in Ireland at the moment. Recently a young gay activist and drag queen appeared on Irish television and expressed his view that groups and individuals that have traditionally opposed LGBTI rights, particularly in relation to marriage and family rights, were homophobic. The groups and the individuals sued, the television station paid out immediately, and there is now a real fear that this will stymie debate on the issues in Ireland.

Ireland is currently passing adoption legislation to enable gay couples to adopt, and next year we will have a referendum on same-sex marriage. It will be important that we can have those debates in calm and reasoned environments. I believe that the Lunacek report presents a roadmap for Member States to ensure non-discrimination against LGBTI people, and I hope that the Commission and Member States will move to implement its recommendations as soon as possible.

 
  
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  Anna Maria Corazza Bildt (PPE). - Mr President, I supported the roadmap against homophobia wholeheartedly, because it is important that Parliament takes a strong stand against all forms of discrimination based on sexual orientation. The strategy includes concrete actions to make sure that LGBT people are respected and are not discriminated against in employment, health, education, everywhere in society.

I was sorry to receive all these mails about voting against the report, because I think it is really misleading. It is not about being against family values or traditional values. It is definitely not about giving special rights. It is about equal treatment and equal rights. At a time when we unfortunately have rising extremism in Europe, there are people who are stigmatised, excluded, blamed, hated and even harassed, just because they are different. So this report is about respecting differences and ensuring that people have the same human dignity, and it is about time to stand up more for respect for diversity in Europe.

 
  
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  Димитър Стоянов (NI). - По повод на чутото искам да попитам – канибалите също са „различни“, обаче това означава ли, че ние трябва да се отнасяме към тях с любов и уважение, само защото са „различни“?

Разбира се това не значи, че сексуалната ориентация трябва да се свързва пряко с канибализма, не искам да навеждам на такава мисъл, но колеги, в Конституцията на Република България – член на този Съюз, е записано, че бракът е съюз между мъж и жена. Точка и това е положението.

Каквито и опити да правите, това няма да се промени, докато българският народ чрез своите законно избрани по собствена воля представители не реши да промени това. Това трябва да Ви е изцяло и напълно ясно.

И нещо друго да Ви питам. Когато по телевизията предават филми с неподходящо, порнографско съдържание, слагаме знак „за над 18 години“, за да не гледат децата, но разрешаваме порнографски паради по улиците ни, пред очите на всички! Това не е защита на права! Това е порнография!

 
  
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  Sandra Petrović Jakovina (S&D). - Gospodine predsjedniče, naša dužnost je boriti se protiv svih oblika diskriminacije, nasilja i uznemiravanja o kojoj god manjinskoj skupini se radilo. Upravo zato, kao što podržavam suzbijanje diskriminacije na razini spola, rase, etničkog ili nacionalnog podrijetla, invaliditeta ili zdravstvenog stanja, imovine i socijalnog statusa, snažno podupirem suzbijanje svakog oblika diskriminacije na temelju spolne orijentacije i rodnog identiteta te sam zato podržala ovo izvješće.

Prošle je godine u Hrvatskoj nažalost na referendumu izglasana definicija braka pod snažnim utjecajem Katoličke crkve. No unatoč tome se u Hrvatskom saboru sad razmatra nacrt prijedloga Zakona o životnom partnerstvu koji će tretirati istospolne partnere na isti način kao i bračne po pitanjima mirovinskog osiguranja, poreznog sustava i nasljeđivanju imovine. No on ipak ne predviđa ravnopravnost u posvajanju djece i u nazivu zajednice.

Još jednom bih željela naglasiti kako sam podržala ovo izvješće, jer smatram da je razvoj civilnog društva preduvjet za razvoj demokratskog društva koje počiva na vrijednostima tolerancije, nenasilja, ravnopravnosti i jednakih mogućnosti.

 
  
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  Davor Ivo Stier (PPE). - Gospodine predsjedniče, podržao sam prvi amandman, a glasao sam protiv drugog amandmana na ovu rezoluciju kolegice Lunacek, iz vrlo jasnog razloga. S jedne strane doista smatram da se mora poštivati dostojanstvo svake ljudske osobe, da homofobiji nema mjesto u Europi, da se ne smije tolerirati, ali rasprava koju smo jučer imali, pa čak i intervencija koju je imala kolegica Jakovina, pokazuje da se nažalost htjelo zloporabiti ovu i rezoluciju i raspravu u Europskom parlamentu da bi se promijenio Ustav Republike Hrvatske, odnosno volju dvije trećine građana Republike Hrvatske koji su izašli na taj referendum i rekli da je brak životna zajednica između muškarca i žene.

Ne može se koristiti Europski parlament kako bi se promijenio ustav jedne države članice ili da bi se, kako je jučer bilo rečeno, upravo takva ustavna definicija i volja hrvatskih građana definirala kao homofobna. To je jednostavno neprihvatljivo i upravo sam zbog toga glasovao protiv ovog drugog dijela, ovog drugog amandmana, jer smatram, još jednom, da uloga Europskog parlamenta jest istaknuti da se ne smije nikoga diskriminirati, a ne promicati rodnu ideologiju.

 
  
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  Alda Sousa (GUE/NGL). - Ao contrário da campanha em massa que gerou centenas de mensagens e emails nos últimos dias, o Roteiro contra a Homofobia, o Relatório Lunacek, não pretende criar direitos especiais para os cidadãos LGBT mas sim garanti-los em pé de igualdade com todos os outros.

No último inquérito europeu de 2013, a Agência dos Direitos Fundamentais indicou que 47% dos cidadãos LGBT foram alvo de discriminação ou de assédio, 26% dos inquiridos foram agredidos ou ameaçados de violência. O que o relatório vem introduzir é esse direito básico que é a não discriminação no emprego, na educação e no acesso à saúde. Tenho ainda a audácia de ir mais longe, em nome da dignidade, ao defender os cidadãos LGBT dos discursos de ódio e dos crimes de ódio.

O Relatório Lunacek baseia-se nestas três ideias simples mas radicais: dignidade, respeito e igualdade, e ainda bem que foi aprovado.

 
  
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  Francesca Barracciu (S&D). - Signor Presidente, negli ultimi giorni molti di noi sono stati invitati attraverso una pressante campagna e-mail a respingere questa relazione. Sorprende vedere come mobilitazioni condotte da lobby e associazioni di chiara matrice ultraconservatrice non abbiano alcuna consapevolezza, o peggio siano indifferenti, verso la forte recrudescenza di fenomeni di omofobia e discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere in tutta Europa.

Soltanto in Italia negli ultimi mesi troppi ragazzi si sono suicidati non potendo sopportare il peso della discriminazione che subivano a scuola o dalla non accettazione che ricevevano in famiglia. I dati pubblicati nel 2013 dall'Agenzia per i diritti fondamentali non lasciano spazio ad alcun dubbio: un impegno europeo è un dovere, è dovuto, necessario ed urgente.

Ho votato a favore perché urge coinvolgere le istituzioni scolastiche, le reti associative, le realtà sociali e del mondo del lavoro attraverso una tabella di marcia stringente per la civiltà e con impegni precisi, chiari, che la Commissione europea deve sviluppare nel più breve tempo possibile.

 
  
 

Písemná vysvětlení hlasování

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. - Aprovo o presente relatório, pois sou da opinião do Parlamento Europeu, que entende que é necessário um instrumento político abrangente semelhante para combater a discriminação em razão da orientação sexual e da identidade de género. O presente relatório elabora um esboço de uma tal política abrangente. Existem três argumentos fortes – um jurídico, um político e um estratégico – para esse roteiro. Juridicamente, a União Europeia tem a obrigação de combater a discriminação na definição e execução das suas políticas e ações e proíbe todas as formas de discriminação. Este requisito jurídico já foi concretizado em políticas abrangentes no domínio da igualdade de género, da deficiência e da integração dos ciganos. Deve agora concretizar-se para a discriminação em razão da orientação sexual e da identidade de género. Politicamente, existe apoio no Parlamento Europeu e nos Estados-Membros, onze dos quais apelaram oficialmente a um tal roteiro em maio de 2013. Por último, os dados estratégicos demonstram a necessidade de um roteiro. O inquérito LGBT publicado pela Agência dos Direitos Fundamentais em 2013 indica que 47% das pessoas LGBT se sentiram discriminadas ou assediadas no último ano.

 
  
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  Pino Arlacchi (S&D), in writing. - I voted in favour of this resolution because it reiterates our full support against discrimination on grounds of sexual orientation and gender identity. Since January 2011, the European Parliament has made this request ten times in various resolutions, asking the European Commission to produce a roadmap against homophobia. With this text we finally set out a draft canvas for such a comprehensive policy by asking the European Commission to make proposals for non-discrimination in employment, education, health, access to goods and services as well as in the field of citizenship and families.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Je considère qu'il est indispensable de combattre tout comportement homophobe et toute discrimination fondée sur l'orientation sexuelle. Une feuille de route contre l'homophobie peut ainsi se justifier. Cependant, elle ne devrait pas toucher au droit de la famille ou à l'éducation, qui relèvent de la souveraineté des États membres. Pour toutes ces raisons, j’ai voté contre ce rapport Lunacek, qui allait manifestement trop loin.

 
  
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  Heinz K. Becker (PPE), schriftlich. - Es ist unbestritten, dass alle geeigneten Maßnahmen ergriffen werden müssen, um Homophobie und Diskriminierungen aufgrund sexueller Orientierungen und der Geschlechtsidentität zu verhindern. Unbestritten muss aber auch bleiben, dass in Fragen des Familienrechts jeder EU-Mitgliedstaat selber entscheiden können muss! Ob eine gleichgeschlechtliche Ehe oder eine Kindesadoption durch homosexuelle Paare in einem Staat mit allen Rechtswirkungen anzuerkennen sind, muss Sache der Mitgliedsländer bleiben!

 
  
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  Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. - Non condivido le posizioni sostenute nella relazione Lunacek che analizza la "Tabella di marcia contro l'omofobia e la discriminazione legata all'orientamento sessuale e all'identità di genere". Trovando le sue posizioni poco equilibrate ed eccessive ho votato contro questo testo.

 
  
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  Philippe Boulland (PPE), par écrit. – J'ai voté contre cette résolution, qui est une des trop nombreuses résolutions adoptées sur le sujet qui sont mises sur la table par la gauche européenne. Il est en effet important de rappeler qu'il existe encore de nombreuses discriminations pour les LGBTI et je les ai toujours condamnées notamment dans de précédentes résolutions. Cependant, le cas de cette résolution Lunacek, dans la droite ligne de la précédente résolution Estrela, sont, en matière de droit, maladroites. Lorsque le Parlement demande, dans cette résolution, à un État membre de reconnaître les actes civils tels que le mariage homosexuel contracté dans un autre État membre, alors même qu’il ne le reconnait pas au sein de sa propre législation, il dépasse ses prérogatives. Lorsque le Parlement s'immisce dans l'éducation sexuelle des enfants à travers des propositions fourre-tout, mélangeant éducation, genre, discrimination, il dépasse également ses prérogatives. Voilà pourquoi j'ai rejeté cette résolution, qui n'a aucune valeur contraignante pas par idéologie, mais parce que j'estime que les États membres sont ceux qui doivent décider selon leur culture leur système familial, etc, de l'éducation notamment. Si le Parlement se mêle de cela, il aura toujours un rejet de la population et des débats sans solution.

 
  
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  Arkadiusz Tomasz Bratkowski (PPE), na piśmie. - Sprawozdanie w sprawie unijnego planu przeciwdziałania homofobii i dyskryminacji ze względu na orientację seksualną i tożsamość płciową budzi wiele zastrzeżeń ze względu na charakter proponowanych rozwiązań prawnych. Godność każdego człowieka, jego życie czy integralność fizyczna i psychiczna stanowią dla mnie wartość podstawową, w oparciu o którą prowadzę działania w ramach mandatu posła do Parlamentu Europejskiego. Leży ona także u podstaw mojej krytycznej oceny omawianego sprawozdania.

Jestem przeciwny stosowaniu definicji rodziny wobec par homoseksualnych jak i nadawaniu im praw jej należnym. Według konstytucji RP związek małżeński ustanowiony został między kobietą a mężczyzną ze wszelkimi konsekwencjami natury prawnej, w tym wobec adopcji i wychowywania dzieci. Burzenie polskiego porządku prawnego pod pozorem walki o tolerancję uważam za niezgodne z regułami dotychczas obowiązującymi na płaszczyźnie europejskiej, gdzie nadrzędną rolę pełni zasada pomocniczości!

Z kolei sprawozdanie wręcz wprowadza porządek oparty na dyskryminacji pozytywnej, nadając uprzywilejowaną pozycję osobom homoseksualnym w różnych dziedzinach życia, w tym w zakresie ochrony zdrowia. Podobnie za kontrowersyjne uważam sformułowanie odnoszące się do edukacji seksualnej w programach edukacyjnych i skierowanych do młodzieży. Wypracowanie postaw niedyskryminacyjnych nie może zostać narzucone panującym porządkiem prawnym – tolerancja może zrodzić się jedynie w oparciu o zasady i wartości moralne obecne w każdej z naszych rodzin.

 
  
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  Zuzana Brzobohatá (S&D), písemně. - Na dnešním plenárním zasedání jsem podpořila svým hlasováním kompromisní návrh pěti skupin EP ke zprávě kolegyně Ulrike Lunacek o cestovní mapě EU proti homofobii a diskriminaci na základě sexuální orientace a generové identity. Původně jsem si myslela, že je zpráva zbytečná, neboť práva všech občanů EU jsou zajištěna Listinou práv a svobod. E-mailová kampaň s často nepravdivými až xenofobními názory mě přesvědčila, že diskriminace části občanů je stále realitou. Pečlivě jsem si zprávu pročetla, cílem není žádná homosexuální propaganda, nýbrž podpora snížení diskriminace a obtěžování LGBT lidí v Evropské unii. Téměř polovina (47 %) všech lesbiček, gayů, bisexuálů a transsexuálů denně čelí diskriminaci a pronásledování kvůli své sexuální orientaci.

 
  
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  Alain Cadec (PPE), par écrit. – Je me suis prononcé contre le rapport Lunacek. En effet, je suis d'avis que les recommandations avancées dans ce rapport outrepassent les compétences dévolues aux institutions européennes. Je me suis donc positionné pour un respect strict du principe de subsidiarité et j'ai voté pour la résolution alternative invitant les États membres de l'Union à lutter contre tout type de discrimination.

 
  
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  Antonio Cancian (PPE), per iscritto. - Nonostante la pesante bocciatura della relazione Estrela lo scorso dicembre, con la relazione Lunacek si è cercato nuovamente di approvare una discriminazione "al contrario", attaccando la famiglia quale cellula fondante della nostra società.

Il mio voto al dossier, che peraltro non ha alcun valore vincolante per gli Stati, è stato contrario nonostante, su pressioni del PPE, la relazione sia stata resa meno rigida e libertaria, ma comunque non priva di alcuni elementi problematici. Intendo ribadire che il documento non ha alcun valore vincolante e che rappresenta solo una battaglia volta a strumentalizzare situazioni che meriterebbero approfondimenti nelle sedi di competenza, trattandosi di temi di competenza statale.

 
  
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  Carlo Casini (PPE), per iscritto. - Il mio voto a favore dell'emendamento 1 è motivato dal fatto che esso riafferma chiaramente il principio di sussidiarietà e soprattutto intende evitare il rinnovarsi inutile e pretestuoso del dibattito sulla pretesa di introdurre, accanto alla categoria del sesso maschile e di quello femminile, fondato sulla natura e sul fine stesso dell'intero creato: la generazione dei figli come garanzia di storia umana, altre categorie dipendenti dalle opinioni e dal sentire di alcuni, legittime ma non significative ai fini dell'interesse pubblico verso il bene comune.

Per la stessa ragione, in dissenso dalle indicazioni del mio gruppo, il mio voto è contrario all' emendamento n. 2 perché esso, pur correggendo su due importanti punti la relazione Lunacek (evitando il riconoscimento reciproco tra gli Stati delle unioni omosessuali e garantendo la libertà di pensiero), non affronta alla radice la pretesa di introdurre la categoria del gender, come equiparabile in significato alla dimensione sessuata dell' uomo e della donna.

 
  
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  Françoise Castex (S&D), par écrit. – Je me félicite que le Parlement européen ait adopté à une large majorité la feuille de route contre l'homophobie et les discriminations liées à l'orientation sexuelle et au genre, et ce malgré l'opposition de l'UMP. Ce rapport vise essentiellement à faire appliquer les dispositions existantes en matière de lutte contre les discriminations (sur la base de l'article 10 du traité FUE), en demandant à la Commission européenne un plan d'action ambitieux. Tenant pleinement compte du principe de subsidiarité, il se réfère aux responsabilités de chacun en matière de lutte contre les discriminations.

 
  
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  Jean-Marie Cavada (PPE), par écrit. – J’ai soutenu cette initiative juridiquement non contraignante. Je souhaite toutefois apporter une précision sur le paragraphe H, point ii. Il n’impose évidemment pas aux États qui n’auraient pas ouvert le mariage aux personnes de même sexe de le faire. L’Union n’a d’ailleurs pas cette compétence. Il vise à demander à la Commission de présenter des propositions pour la reconnaissance mutuelle des effets des actes d'état civil et non des actes eux-mêmes. Le Parlement reçoit d’ailleurs régulièrement des pétitions sur ces sujets. Je rappelle que le rapport souligne en conclusion que cette politique doit respecter les compétences des États membres. J’ai voté contre la résolution EFD, car elle ne fixait aucune feuille de route mais se contentait de renvoyer la question aux États. Or, la charte des droits fondamentaux nous donne certaines obligations que j’ai observées par le passé dans le domaine de la non-discrimination, de l'égalité, du handicap et en ce qui concerne les Roms.

 
  
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  Philip Claeys (NI), schriftelijk. - Ik heb tegen het verslag-Lunacek gestemd, en tegen het amendement dat de oorspronkelijke tekst vervangt, maar wel de filosofie ervan behoudt. De lidstaten beschikken al over wetgeving gericht tegen discriminatie op grond van seksuele geaardheid. De EU is niet bevoegd op dat terrein, en mag zich dus niet bemoeien met deze aangelegenheid. Dit verslag is een zoveelste slinkse manier om de macht van de Europese Commissie de facto uit te breiden.

 
  
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  Derek Roland Clark (EFD), in writing. - Abstained because these are all matters which should be lie only within the province of a National parliament, to be dealt with according to our own culture, mores and policies.

 
  
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  Carlos Coelho (PPE), por escrito. - O respeito pela dignidade humana, democracia, igualdade, Estado de direito e direitos humanos, onde se incluem os direitos das minorias, são valores comuns a todos os Estados-Membros e sobre os quais a UE assenta. Demos passos decisivos na prossecução de uma Europa dos direitos fundamentais, ao tornar a Carta dos Direitos Fundamentais juridicamente vinculativa, ao tornar a promoção dos direitos fundamentais na União uma das prioridades para o futuro do Espaço de Liberdade, Segurança e Justiça e confirmando o lugar central que os direitos humanos ocupam na ação externa da União. A ação da União e dos seus Estados-Membros deve ser irrepreensível em matéria de direitos fundamentais, combatendo qualquer tipo de discriminação, independentemente da razão que esteja na sua origem, respeitando as diferenças e lutando contra os preconceitos e práticas que violam o princípio da igualdade de tratamento entre pessoas, independentemente da sua religião ou crença, deficiência, idade ou orientação sexual. Embora a não discriminação seja reconhecida como um dos valores fundamentais da UE, na prática, o nível de proteção jurídica para assegurar estes valores difere entre os Estados-Membros e entre os motivos da discriminação. Concordo que todos possam usufruir do mesmo respeito, dignidade e proteção que o resto da sociedade. Recusar este Relatório significaria tolerar a homofobia e vacilar na luta contra a discriminação.

 
  
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  Tadeusz Cymański (EFD), na piśmie. - Głosowałem przeciwko rezolucji, która wpisuje się wyraźnie w ideologię „gender”, według której m.in płeć jest kwestią uznania. Rezolucja postuluje uznawanie we wszystkich krajach UE małżeństw homoseksualnych zawartych w państwach, które na to pozwalają, wraz z przyznaniem takim parom praw zarezerwowanych dla związków małżeńskich zawartych pomiędzy kobietą i mężczyzną. Pod pretekstem niedyskryminacji Komisja Europejska miałaby włączyć kwestie dotyczące osób homoseksualnych, biseksualnych, transseksualnych i interseksualnych (LGBTI) do głównego nurtu wszystkich stosownych polityk unijnych, a państwa członkowskie byłyby zobowiązane uświadamiać obywatelom prawa tych osób, m.in. włączając kwestie orientacji seksualnej i tożsamości płciowej do wszystkich programów edukacyjnych dla młodzieży. Sprzeciwiając się groźnemu projektowi rezolucji grupa EFD w Parlamencie Europejskim, do której należą posłowie Solidarnej Polski, zaproponowała tekst alternatywnej rezolucji. W kilku punktach zawarto odniesienie do wartości, na których opiera się UE, tj. m.in. poszanowanie godności ludzkiej, równości oraz państwa prawa oraz wezwanie do Komisji Europejskiej i państw członkowskich do zagwarantowania praw podstawowych wszystkim obywatelom.

 
  
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  Rachida Dati (PPE), par écrit. – La lutte contre toutes les formes de discriminations a toujours été au cœur de mes divers engagements et notamment de mon engagement politique. Mais la défense de la famille et de la liberté de conscience aussi. J'ai voté contre le rapport Lunacek. Attachée à la lutte contre l'homophobie, j'ai regretté que ce texte, par son absence de définitions claires et donc par les ambiguïtés qu'il contenait, notamment sur la liberté de conscience ou sur la reconnaissance mutuelle des actes d'état civil entre les États membres de l'Union, vienne affaiblir la noble cause qu'il devait défendre. La subsidiarité et la souveraineté des États n'étaient pas suffisamment respectées dans ce texte, malgré un paragraphe, à la fin de celui-ci, qui prétendait le contraire. Évidemment, je ne suis pas opposée à une feuille de route au niveau européen. J'y suis favorable si celle-ci défend la lutte contre l'homophobie, de manière mesurée, sans menacer en particulier la liberté de conscience et la subsidiarité. Je considère en effet que ces politiques sont menées plus efficacement au niveau national, voire régional ou local, au plus près des problèmes rencontrés et en conformité avec les traditions juridiques de chaque État membre.

 
  
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  Philippe de Villiers (EFD), par écrit. – Cette « feuille de route de l'Union contre l'homophobie et les discriminations fondées sur l'orientation sexuelle et l'identité de genre », proposée par madame Lunacek, en vient à définir l’individu en fonction de son « orientation » sexuelle et non de son sexe biologique afin de lui conférer des droits particuliers. Or, la défense des droits et libertés n’est pas conditionnée à des comportements ou des « orientations », il n’y a donc pas lieu de créer des droits spécifiques pour une catégorie de la population.

Ce rapport vise également à museler les opinions divergentes pour ne donner la parole qu’aux défenseurs autoproclamés des droits des personnes LGBTI et aux promoteurs du « gender ».

Le principe de non-discrimination au niveau européen est détourné de son sens, de même que la liberté de circulation, deux principes quasi dogmatiques à Bruxelles, sur lesquels s’appuie le rapport Lunacek. Il est grand temps de se débarrasser de l’invasion idéologique et normative de l’Union.

Avec le soutien du groupe Europe Libertés Démocratie, j’ai déposé une résolution alternative pour supprimer les références à « l’identité de genre » et rappeler que la défense des droits fondamentaux de la personne humaine ne doit pas être sectorielle ni « communautarisée ».

 
  
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  Rosa Estaràs Ferragut (PPE), por escrito. - La UE coordina a través de la «Estrategia marco para la no discriminación y para la igualdad de oportunidades para todos» la lucha contra toda discriminación por razón de orientación sexual. Se ha constatado que una de cada dos personas LGBT en la Unión se ha sentido discriminada o acosada por razones de orientación sexual. Además, la Agencia de los Derechos Fundamentales de la UE ha recomendado que la UE y los Estados miembros desarrollen planes de acción para fomentar el respeto hacia las personas LGBT y la protección de sus derechos fundamentales.

Por estas razones, es muy positivo que nuestro Parlamento apruebe la hoja de ruta de la UE contra la homofobia y la discriminación por motivos de orientación sexual e identidad de género, que establece las disposiciones para la no discriminación en todos los sectores (empleo, sanidad, educación, etc).

 
  
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  Edite Estrela (S&D), por escrito. - Votei favoravelmente este relatório por promover a igualdade e a não discriminação com base na orientação sexual ou na identidade de género. É lamentável que os direitos fundamentais das pessoas LGBTI ainda não sejam plenamente defendidos na União Europeia. A Comissão e os Estados-Membros devem trabalhar em conjunto para a adoção de um plano de ação neste domínio, destinado a proteger os direitos fundamentais das pessoas LGBTI.

 
  
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  Jill Evans (Verts/ALE), in writing. - I voted in favour of this report which calls for a Roadmap against Homophobia. The LGBT survey published by the Agency for Fundamental Rights in 2013 indicates that 47% of LGBT people felt discriminated against or harassed in the last year. This is unacceptable. I represent all my constituents in Wales and welcomed the parliament's backing for the Roadmap.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. - O direito à liberdade e o princípio da igualdade são conceitos enformadores da civilização ocidental e do Estado de direito. É por isso que os Estados garantem, nas suas declarações universais e nas suas constituições, que ninguém possa ser discriminado com base na sua orientação sexual. Este foi um progresso fundamental na luta contra a discriminação e contra a homofobia. Pese embora considere positiva a existência de um roteiro contra a discriminação e a homofobia, parece-me que algumas das questões de costumes, como o casamento entre pessoas do mesmo sexo ou adoção, devem ser deixadas à liberdade dos Estados-Membros, assumindo a legislação europeia o seu carácter subsidiário.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. - A UE prevê no tratado do seu funcionamento a obrigação de combater a discriminação nas suas várias formas. O relatório condena toda e qualquer discriminação em razão da orientação sexual e da identidade de género, e ainda lamenta profundamente que os direitos fundamentais das pessoas lésbicas e homossexuais, bissexuais, transexuais e intersexuais não sejam sempre plenamente defendidos na UE, reprovação com a qual estamos de acordo. É pedido à Comissão, Estados-Membros e agências relevantes que trabalhem conjuntamente numa estratégia ou num plano de ação para a luta contra este tipo de discriminação, apontando para uma abordagem horizontal em todas as futuras iniciativas políticas, nomeadamente no emprego, na educação, na saúde, nos bens e serviços, assim como integrar em todas as políticas relevantes as questões específicas dos transexuais e intersexuais, em consonância com as estratégias da igualdade entre os sexos e fornecendo aos organismos responsáveis pela promoção da igualdade informação e formação sobre os direitos e questões específicos. O Roteiro versa ainda sobre aspetos da cidadania, famílias e liberdade de circulação, liberdade de reunião e de expressão, discurso e crime de ódio e direito de asilo. Votámos a favor.

 
  
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  Carlo Fidanza (PPE), per iscritto. - Sono dell'idea che nessuno al mondo debba essere discriminato per via del proprio orientamento sessuale.

Rispetto ad altri voti recenti su tali argomenti, l'atmosfera fra i relatori questa volta è stata piuttosto costruttiva, anche se andava fatto un ulteriore sforzo per migliorare gli emendamenti sui temi più sensibili. Ho quindi votato contro questa relazione. La mia posizione resta infatti ferma su determinati temi sensibili, come quelli riguardanti la definizione e i diritti per le famiglie, le domande di adozione e la questione dell'educazione sessuale.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne - Akcie, ktoré uskutočnila Európska komisia, aby bola zaistená rovnosť na základe sexuálnej orientácie a rodovej identity, sú nedostatočné. Európske, ani vnútroštátne právne predpisy neposkytujú dostatočnú ochranu LGBT komunite. Transrodové osoby sú vystavené diskriminácii na trhu práce, ale aj mimo neho. Nedostatočnú angažovanosť organizácií zaoberajúcich sa rodovou rovnosťou v členských štátoch vytvára živnú pôdu na začlenenie LGBT komunity do spoločnosti. Slabá vybavenosť a minimum informácií vedú k tomu, že dotknuté osoby neveria v pozitívne vybavovanie svojich sťažností. Členské štáty musia zabezpečiť, aby organizácie zaoberajúce sa problematikou rodovej rovnosti mali primerané vybavenie a informácie potrebné na riešenie sťažností dotknutých občanov. Je dôležité vytvorenie bezpečného a slobodného prostredia pre všetkých ľudí bez ohľadu na rodovú identitu alebo sexuálnu orientáciu. Zo strategických údajov vyplýva potreba plánu na boj proti homofóbii a diskriminácii na základe sexuálnej a rodovej identity.

 
  
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  Lorenzo Fontana (EFD), per iscritto. - La relazione riguarda la definizione di una "tabella di marcia" contro l'omofobia per combattere la discriminazione dell'identità di genere e dell'orientamento sessuale con diversi obiettivi, tra i quali la promozione di queste tematiche ai fini di educare sin dalla scuola primaria i giovani.

Altri obiettivi sono: fornire formazione a professionisti nel settore sanitario sulle tematiche LGBTI, condurre ricerche sulle questioni sanitarie specifiche alle persone "LGBTI". Infine con il termine "sesso" si dovrà intendere anche transgender e intersessuali. Non condivido affatto tutto l'impianto della relazione e dunque esprimo un convinto voto contrario al testo.

 
  
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  Mariya Gabriel (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur de la résolution commune remplaçant le rapport Lunacek car c’est un texte équilibré qui est l’aboutissement d’un accord raisonnable et responsable entre les groupes politiques, et qui répond aux objectifs fixés par son titre. En effet, le texte adopté s’en tient à une approche fondée sur les droits fondamentaux tels qu’énoncés dans la charte des droits fondamentaux de l’Union et dans les traités, et défend le principe de non-discrimination sur la base de l’orientation sexuelle ou de l’identité de genre, dans le domaine de l’éducation, de la santé, du travail, de l’accès aux biens et aux services. Le texte respecte pleinement le champ de compétence de l’Union, d’une part, et celui des États membres, d’autre part. L’échange de bonnes pratiques entre les États membres est encouragé dans les différents domaines où le principe de non-discrimination et la protection des personnes contre les discours et crimes haineux s’appliquent. Le rapport prend aussi en compte la responsabilité de l’Union de promouvoir le respect des droits fondamentaux des personnes LGBT dans son action extérieure. C’est donc un texte en pleine conformité avec les valeurs de l’Union, ainsi qu’avec ses principes, tels que celui de la subsidiarité.

 
  
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  Kinga Gál (PPE), írásban - Elítélek mindennemű diszkriminációt, amely szexuális kisebbségek tagjait éri szexuális irányultságuk és annak kifejeződése miatt. Minden ilyen nemű megbélyegzést elítélendőnek tartok. A mai napon tartózkodtam a Lunacek-jelentés végszavazásánál, mert továbbra is úgy gondolom, hogy a diszkrimináció elítélésén túl számos részletkérdést csakis nemzeti hatáskörben lehet szabályozni. Illetve nem tudom elfogadni azt a tendenciát, amely kettős mércét alkalmaz kisebbségek és kisebbségek között. A 10 éves parlamenti képviselőségem alatt még nem volt példa arra, hogy hagyományos és nyelvi kisebbségekről szülessen hasonló jelentés. Sajnálatosnak tartom ugyanakkor azt is, hogy az európai baloldal rendszeresen arra használja az értékeket érintő kérdéseket, hogy azokat – főleg választások előtti időszakban – napirendre tűzve értékrendi vitát gerjesszen és ezzel megossza az európai jobboldalt. Teszi mindezt úgy, hogy olyan kérdéseket vesz a parlament napirendjére, amelyek tisztán tagállami hatáskörbe tartoznak, és ahol nincsen közösségi kompetencia.

 
  
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  Lidia Joanna Geringer de Oedenberg (S&D), in writing. - In many EU Member States people from LGBTI groups face daily discrimination, harassment and prejudice across all areas of social and economic life. Misconceptions about homosexuality and transgender persons further fuel intolerant attitudes and behaviour towards this community, making it more vulnerable to verbal and physical attacks. Aiming to tackle this reality, the European Parliament requested in the past years to develop a roadmap for equality for LGBTI. The current report builds on these appeals. The report calls on the Commission to make proposals for addressing non-discrimination of LGBTI in employment, education and health in the field of citizenship, families, free movement, freedom of assembly and expression. Although this report faced a degree of hostility from conservative groups, its core provisions respect the principle of subsidiarity, and they rely on existing EU policies and frameworks. Accordingly the report recommends that these tools be made available and apply equally to LGBTI persons. I believe that LGBTI persons deserve to be treated with the same degree of respect and dignity as any other citizens in the UE. This report is a positive step towards achieving this goal.

 
  
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  Catherine Grèze (Verts/ALE), par écrit. – J'ai bien évidemment voté pour ce rapport. La levée de boucliers massive des ultraconservateurs européens contre ce texte, sur la base d'arguments mensongers, est incompréhensible. Dans son article 10, le traité de Lisbonne dit que l’Union européenne est tenue de combattre toute discrimination dans la définition et la mise en œuvre de ses actions. Or, selon une étude de l’Agence des droits fondamentaux, 47 % des homosexuels européens se disent victimes de discrimination ou de harcèlement. Par conséquent, et sur le modèle des stratégies européennes pour l’égalité entre les hommes et les femmes, sur le handicap ou contre la discrimination des Roms, ce rapport demande à la Commission européenne d’élaborer une feuille de route pour lutter contre l’homophobie. Ulrike Lunacek, rapporteure écologiste autrichienne du texte, a travaillé en étroite collaboration avec les autres groupes politiques et a proposé au vote un texte faisant largement consensus. En tant que membre de l'intergroupe LGBT, j'ai pris position et me suis exprimée en faveur de ce texte.

 
  
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  Françoise Grossetête (PPE), par écrit. – J'ai voté contre la résolution Lunacek et en faveur d'une motion alternative, car si les droits fondamentaux de tous les citoyens doivent être respectés, je tiens également à rappeler le nécessaire respect du principe de subsidiarité. J’estime que les questions de famille et d’éducation ne relèvent pas de la compétence de l’Union européenne mais bien de celle des États membres. Toutes les formes de discrimination sont bien sûr condamnables et doivent être combattues avec fermeté. Cependant, je rejette l’approche communautariste et idéologique de ce rapport, qui conduirait à mettre en exergue une communauté ou une catégorie de citoyens particulière. Face aux attaques et à la stigmatisation dont sont victimes les défenseurs d’une politique familiale protectrice, je tiens à rappeler mon attachement aux valeurs familiales et à la responsabilité des parents dans l’éducation de leurs enfants. En pleine crise économique, nos citoyens attendent autre chose de l’Europe que la production à la chaîne de rapports stigmatisant et non contraignants.

 
  
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  Sylvie Guillaume (S&D), par écrit. – J'ai voté en faveur de ce rapport d'initiative qui demande à la Commission une feuille de route contre l'homophobie car j'estime que nous devons mettre fin à la peur, à l'isolement, au harcèlement et aux discriminations dont sont victimes les personnes LGTBI aujourd'hui en Europe, le plus souvent en toute impunité. À regret, dans nos pays, il nous faut constater que la marche vers l'égalité reste encore bien longue et doit se poursuivre car les personnes LGBTI sont encore trop souvent la cible de stigmatisations inacceptables. Les cas de suicides chez les jeunes adolescents LGBTI sont autant de signes qui nous alertent sur l'impérieuse nécessité d'agir face à ce phénomène. De la même façon que l'Europe combat les discriminations basées sur le handicap ou l'origine ethnique, il est important qu'elle se saisisse également de celles fondées sur l'orientation sexuelle ou le genre. S'il est fondamental d'affronter les enjeux économiques et sociaux sur notre continent, le rôle du Parlement européen est également de porter ces débats de manière à bâtir une société européenne fidèle aux valeurs de liberté et d'égalité. Il est enfin grand temps que les textes européens s'adaptent à l'évolution des mœurs et favorisent l'universalité des droits.

 
  
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  Jim Higgins (PPE), in writing. - I voted in favour of this report as it promotes and ensures that there is equality on grounds of sexual orientation and gender identity. I discourage unfair discrimination on such grounds and agree that equality within the EU needs to be stood up for.

 
  
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  Brice Hortefeux (PPE), par écrit. – La crise économique est un terreau propice au repli identitaire et à la crise des valeurs. L’Histoire nous en livre des témoignages terrifiants. Ces dernières semaines nous ont montré combien les tentatives de déconstruction du socle de valeurs qui font une nation pouvaient exacerber les crispations. J’en appelle donc à une prise de distance urgente et nécessaire. Mon rejet du rapport contre l’homophobie ne doit pas être perçu comme une négation de ces discriminations. Bien au contraire, ces phénomènes existent et doivent être combattus. Cependant, je suis persuadé que loin d’apaiser les consciences, ce rapport nourrit les exaspérations et dresse les individus les uns contre les autres. Je ne crois pas que l’on doive inscrire les individus dans des catégories définies selon leur orientation sexuelle et qu’une identité doive se réduire à ce seul critère. Un débat apaisé doit avoir lieu. Il ne doit toutefois pas consister à opposer un système de valeurs à un autre, détruire les valeurs et la politique familiales pour imposer par la contrainte un schéma sociétal caricatural. Le Parlement européen doit continuer de protéger les droits de tous mais ne doit jamais offenser les uns pour favoriser les autres.

 
  
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  Ian Hudghton (Verts/ALE), in writing. - It is fitting that we voted upon this report on the same day that the Scottish Parliament votes to legalise same-sex marriage. Discrimination and exclusion on the grounds of sexual orientation and gender identity still exist in society, but we as politicians have a duty to render such discrimination unacceptable.

 
  
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  Jacky Hénin (GUE/NGL), par écrit. – Le rapport sur une feuille de route contre l'homophobie et les discriminations a été l'objet d'une campagne de désinformation grossière de la part des organisations de la "manif pour tous". Que contient ce rapport? Une réaffirmation de la volonté de lutter contre les discriminations et de garantir à tous un accès égal au travail, à la santé, à l'éducation, aux biens et services, à la libre circulation, au droit d'expression et de réunion... Lutter contre les discriminations, c'est le "minimum syndical" en matière d'égalité des droits. Rien de très controversé ni de très nouveau (au niveau européen, ces droits sont déjà garantis par les traités (article 10 TFUE) et par la charte des droits fondamentaux). Or, de nos jours, pour certains mouvements, les simples mots "homosexuels" et "genre" suffisent pour agiter les haines et occuper le débat public, en détournant au passage l'attention des vrais problèmes de la société. Critiquer la lutte contre les discriminations, quelle qu'en soit l'origine, c'est remettre en cause le principe même d'égalité. Nous naissons libres et égaux en droits. Si nous devons mener ce combat en 2014, nous le mènerons, et aujourd'hui comme demain, les mensonges et la haine ne gagneront pas.

 
  
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  Philippe Juvin (PPE), par écrit. – J'ai voté contre la résolution alternative proposée par le PPE pour remplacer le rapport d'initiative de ma collègue Ulrike Lunacek, concernant la feuille de route européenne contre l'homophobie et les discriminations fondées sur l'orientation sexuelle et l'identité de genre. Si la proposition améliorait le texte initial, elle laissait subsister des dispositions ambiguës sur le plan juridique, tel que le principe de la reconnaissance mutuelle des effets des actes d'état civil entre les États membres ou encore la reconnaissance mutuelle des partenariats enregistrés ou mariage pour les couples de même sexe. Je ne peux que regretter que l'objectif noble qui justifiait ce rapport, à savoir la lutte contre l'homophobie et toute autre discrimination fondée sur l'orientation sexuelle, ait été détourné à des fins partisanes pour essayer d'ouvrir la voie à une remise en cause de politiques relevant exclusivement de la compétence nationale. Bien que non contraignant, ce texte pourrait être instrumentalisé pour influer sur des débats nationaux n'ayant aucun rapport avec la lutte contre l'homophobie. La résolution alternative a été adoptée à 394 voix pour, 176 voix contre et 72 abstentions. Je le regrette.

 
  
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  Nicole Kiil-Nielsen (Verts/ALE), par écrit. – J’ai voté en faveur de ce rapport qui permettra de renforcer la lutte contre les discriminations dont sont encore largement victimes les personnes LGBT à travers l’Europe. Avec le vote de cette résolution, nous demandons que l’Union européenne adopte enfin un plan d’action pour lutter contre l’homophobie et la transphobie, de la même manière qu'elle combat déjà les discriminations basées sur le sexe, le handicap ou l’origine ethnique, tout en respectant le principe de subsidiarité, comme le prévoit le paragraphe 5. Je tiens également à soutenir ce rapport car une vague rétrograde souffle actuellement sur l’Europe visant à remettre en question les droits fondamentaux acquis tant par les femmes que par les personnes LGBT, en organisant d’intenses campagnes de désinformation. Il est essentiel d’être mobilisés et ne pas céder face à cette montée des conservatismes et des extrémismes à travers l’Europe.

 
  
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  Timothy Kirkhope (ECR), in writing. - The Conservative Delegation in the European Parliament believes in defending and promoting equality and rights for all, regardless of sex, race, religion, sexual orientation or disability. Discrimination and hate crimes in all forms should not be tolerated, and Conservatives have worked to guarantee equal rights for LGBTI people in all areas.

However, we do not believe that social policy, particularly regarding education, healthcare and the creation of a new anti-discrimination Directive is something which should be legislated upon by the European Union. Member States will always be best placed to set social policy, and this is a position which the Conservative party has consistently defended.

 
  
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  Ádám Kósa (PPE), írásban. - A jelentés megszavazásától tartózkodtam, mert annak ellenére – és ezt az elmúlt 5 éves munkásságom bizonyítja –, hogy elítélek mindenfajta diszkriminációt, addig, míg az EU intézményei kettős mércét alkalmaznak a különböző társadalmi csoportokkal szembeni diszkrimináció megítélésénél – például a fogyatékossággal élők vagy a hagyományos nemzeti kisebbségek –, és bizonyos csoportoknál képtelenség előbbre haladni, nem tudom támogatni ezt sem. Emellett fontos hangsúlyozni azt is, hogy a kérdés nemzeti hatáskörbe tartozik.

 
  
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  Constance Le Grip (PPE), par écrit. – J’ai voté contre ce texte, à l’instar de la quasi-totalité de mes collègues de l’UMP au Parlement. Ce choix était motivé par le fait que, dans ce texte, sous couvert de lutte contre des comportements discriminatoires ayant toujours lieu aujourd’hui dans l’Union européenne et qui sont inacceptables, la rapporteure a souhaité introduire des dispositions piétinant la souveraineté des États dans des domaines du droit civil qui ne relèvent absolument pas de la compétence de l’UE. Je me suis en revanche prononcée pour une "résolution alternative", qui n’a malheureusement pas été approuvée par l’ensemble de la plénière, appelant à ce que tous les citoyens de l’UE puissent jouir pleinement de leurs droits fondamentaux, y compris de celui de ne subir aucune discrimination.

 
  
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  Ryszard Antoni Legutko (ECR), in writing. - The European Parliament came up with another document which not only blatantly violates subsidiarity, but is itself a pathetic illustration of ideological fanaticism. Homophobia is a stick with which today’s fanatics beat everyone who dares to disagree with them. There is no greater nonsense than to claim that homosexuals are victimised. The opposite is true. They are the most privileged group today. The homosexual radicals are becoming increasingly radical because they can get away with anything. The lesbian hoodlums physically attacked the Belgian archbishop in the University of Brussels; the scholars who raise even the slightest doubts about this lamentable institution called homosexual marriage are bullied and harassed. The list of such disgraceful actions is long and gets longer every day. The European Parliament should speak in defence of the real victims, and not become an accomplice of the victimisers.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. - I voted in favour of this report because it is important that the European Parliament outlines its position on LGBT and gender rights. There still remains much discrimination against LGBT persons and this is completely unacceptable. This is an own-initiative, non-legislative report so will not impact on Member States, but I think it was an important statement for the European Parliament to make nonetheless.

 
  
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  Véronique Mathieu Houillon (PPE), par écrit. – Je condamne fermement toute discrimination, quelle qu’elle soit, y compris sur la base de l’orientation sexuelle. L’article 10 du traité sur le fonctionnement de l’Union européenne le rappelle: l’Union doit s’employer à combattre toute forme de discrimination dans ses politiques. Cependant, je ne peux m’associer à ce que l’on demande à un État membre de reconnaître les actes civils, tels que le mariage homosexuel, contractés dans un autre État membre, alors même qu’il ne les reconnaît pas au sein de sa propre législation. La question du mariage homosexuel est un sujet sensible qui doit être laissé à l’appréciation de chaque État membre, conformément au principe de subsidiarité. De même, je ne peux soutenir la promotion de l'éducation sexuelle, quelle qu'elle soit, dans les programmes de la Commission européenne destinés à la jeunesse. On doit aborder le sujet de la question de l’éducation sexuelle avec beaucoup de vigilance et reconnaître avant tout le rôle central de la famille en la matière.

 
  
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  Erminia Mazzoni (PPE), per iscritto. - La lotta contro ogni forma di discriminazione non ha padroni.

L'Unione e gli Stati membri la perseguono con gli strumenti di competenza di ciascuno. Purtroppo, persistono ancora gravi forme di esclusione e di violenza sia psicologica che fisica in ragione del sesso, della razza, della religione e del genere. Per questa ragione è opportuno non abbassare la guardia e affinare gli strumenti di tutela comunitari e nazionali. È sbagliato, però, tentare di perseguire fini diversi agitando la bandiera della discriminazione.

Per quanto il testo della risoluzione comune ripristini il principio di sussidiarietà, restituendo alla sfera nazionale ciò che è parte della sovranità statuale, esso non elimina alcuni tentativi di far passare riconoscimenti di nuovi diritti. Ho ritenuto che la risoluzione presentata dal gruppo EFD sia un'ottima formula: condanna duramente ogni forma di discriminazione, invita gli Stati membri a mettere in campo tutti gli strumenti possibili per prevenire e sanzionare atti discriminatori in ragione del sesso e lo stesso fa nei confronti della Commissione.

Il mio voto di favore a tale risoluzione è un voto contro le strumentalizzazioni e le ipocrisie politiche. È un voto a sostegno della dignità e della libertà della persona umana.

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Vu le climat réactionnaire ambiant, ce texte est le bienvenu. Il donne une vision assez complète de tous les champs des discriminations homophobes et transphobes, et représente une avancée pour nombre de pays européens. On regrette cependant qu'il n'y soit pas fait mention de l'égalité d'accès à la PMA pour les couples lesbiens. Enfin, même si le rapport s’en tient pour l’essentiel au domaine des droits négatifs à la non-discrimination, il inscrit la lutte contre l’homophobie et la transphobie dans un cadre universaliste. Je vote pour.

 
  
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  Nuno Melo (PPE), por escrito. - Votei contra este relatório, à semelhança do que sucedera com o Relatório Estrela, por considerar tratar-se, em larga medida, de matéria de acordo com o princípio da subsidiariedade.

 
  
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  Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. - He votado a favor del presente informe debido a que es una obligación fundamental que los Estados miembros de la Unión Europea garanticen los derechos y libertades de todas las personas, independientemente de su sexo, género u orientación sexual, así como que luchen contra las actitudes que promueven la discriminación en dicho ámbito. La extrema derecha de numerosos países europeos está fomentando discursos políticos en contra de dichas personas, así como alentando acciones violentas contra ellas. Este informe trata de reforzar el compromiso que las instituciones de la Unión Europea deben tener en la persecución de dichas actitudes discriminatorias. Debido a que supone un compromiso en contra de la discriminación por razón de sexo, género u orientación sexual he decidido votar a favor del presente informe.

 
  
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  Gay Mitchell (PPE), in writing. - On the grounds of subsidiarity, I abstained on the alternative motion for resolution tabled by the EPP, S&D, ALDE, Greens and GUE (Amendment 2) on the Lunacek report. I supported the EFD alternative motion for resolution (Amendment 1). I voted against the original report.

 
  
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  Andreas Mölzer (NI), schriftlich. - Dieser sogenannte Bericht Lunacek beabsichtigt, gleichgeschlechtliche „Ehen“ durch die Hintertür in allen EU-Mitgliedstaaten einzuführen. Wenn Frau Lunacek verklausuliert eine Überwachungs- und Kontrollbefugnis der Kommission für den „Austausch bewährter Verfahren“ verlangt, dann sollen Länder, die keine Ehe gleichgeschlechtlicher Personen kennen, gezwungen werden, die in einem anderen Mitgliedstaat geschlossenen anzuerkennen. Den Mitgliedstaaten soll die Kompetenz zur Ehe-Gesetzgebung entzogen werden. Das ist ein klarer Verstoß gegen das Subsidiaritätsprinzip.

Außerdem soll jeder Mensch, der sachliche und fachlich einwandfreie Bedenken gegen das Ausleben von Homosexualität äußert, als homophob stigmatisiert werden. Die Genderideologie duldet hier keinerlei Infragestellung, womit klar gegen das Recht auf die freie Meinungsäußerung verstoßen wird. In meinen Augen ist es ein persönlicher Angriff auf Menschen, sie bei freier Meinungsäußerung – sofern diese nicht dem Gendergedankengut entspringt – als „Fundamentalist“ oder „rechts“ zu bezeichnen.

In das Gesamtkonzept passt auch, dass die „Sicherstellung von Pride-Paraden“ sowie Familienzusammenführungen für sogenannten LGBTI-Personen gefordert werden. Und wenn auch noch über ein Asylrecht „im Zusammenhang mit der sexuellen Orientierung und der Geschlechtsidentität“ sinniert wird, dann sollen nicht nur die Ehe- und Familien-, sondern auch gleich die Asylgesetze aufgeweicht werden. Europa braucht aber nicht eine noch größere Propagandawalze der internationalen Homo-Lobby, sondern verstärkt Maßnahmen zum Schutz der einheimischen Familien, denn eigene Kinder sind es, die unsere Zukunft sichern, und nicht Homosexuelle.

 
  
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  Vojtěch Mynář (S&D), písemně. - Při hlasování o zprávě kolegyně Lunacek jsem se držel stanoviska naší frakce, neboť jsem plně přesvědčen, že všichni občané Evropské unie mají právo na ochranu před diskriminací. Vzhledem k tomu, že téměř polovina (47 %) všech LGBT osob se setkala v průběhu svého života s diskriminací na vlastní kůži, je naší povinností tyto statistiky napravit. Účelem této zprávy je povzbudit Komisi k větší aktivitě a připravit návrhy na redukci diskriminace, pokud jde o zaměstnání, vzdělávání, přístup ke zdravotní péči a službám, svobodu shromažďování a pohybu, azyl a další oblasti. Obavy konzervativních aktivistů se ukázaly jako liché, neboť zpráva nepřináší novou kategorii práv předmětné skupině osob, jen jí zaručuje ty již stávající, které však nejsou vždy účinně vymahatelné. Není přece nutné se obávat, že budou ostatní utiskováni, pokud menšiny získají práva, která jsou pro ostatní standardem. Stejně tak se nemusíme bát ani porušení principu subsidiarity, na jehož dodržování pamatuje článek 5 samotné zprávy.

 
  
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  Rareş-Lucian Niculescu (PPE), în scris. - Am votat în favoarea amendamentului 1 - de respingere a propunerii inițiale de rezoluție - și regret că această propunere de înlocuire a fost respinsă. Am votat împotriva amendamentului 2 și, de asemenea, regret că acesta a fost aprobat, fapt care are semnificația aprobării propunerii de rezoluție alternative, cel puțin la fel de contestabilă ca și propunerea de rezoluție inițială. Nu consider oportun ca Parlamentul să oblige statele membre printr-un astfel de vot „să respecte toate formele de familii recunoscute” în legislația altor state membre, să recunoască căsătoriile între persoane de același sex, să aprobe marșurile acestor persoane sau să „revizuiască legile existente, care limitează libertatea de exprimare în legătură cu orientarea sexuală”. Acest ultim punct menționat înseamnă permiterea și încurajarea prozelitismului, ceea ce este inacceptabil.

 
  
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  Franz Obermayr (NI), schriftlich. - Im gegenständlichen sogenannten „Bericht Lunacek“ geht es nicht wie im Titel behauptet um die Bekämpfung der Homophobie, sondern vielmehr um die Einmischung in nationales Ehe-, Familien- und Asylrecht: Der Bericht zielt etwa darauf ab, gleichgeschlechtliche „Ehen“ durch die Hintertür einzuführen. Geht es nach Frau Lunacek und der hinter ihr stehenden Homo-Lobby, dann sollen Länder, die in ihrem Rechtssystem keine gleichgeschlechtliche Ehen kennen, gezwungen werden, die in einem anderen Mitgliedstaat geschlossenen anzuerkennen. Ein klarer Eingriff in die Souveränität der Mitgliedsländer, weil Personenstandssachen in die Kompetenz der Mitgliedstaaten fallen. Darüber hinaus soll das Asylrecht in den Mitgliedstaaten über Rechte „im Zusammenhang mit der sexuellen Orientierung und der Geschlechtsidentität“ aufgeweicht werden. Europa braucht keinen Bericht Lunacek, sondern einen besseren Schutz und eine Förderung der heimischen Familien!

 
  
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  Rolandas Paksas (EFD), raštu. - Balsavau prieš šį dokumentą, kuriuo agresyviai kėsinamasi primesti Europos šalių piliečiams homoseksualų ideologinį diktatą.

Manau, kad negalime leisti įtvirtinti tokį siekį visų Europos šalių piliečių atžvilgiu.

Didžiausia susirūpinimą kelia tai, kad pranešime raginama suteikti išskirtines teises homoseksualiems bei lytinės tapatybės problemų turintiems asmenims, suteikiant jiems privilegijų prieš visus kitus Europos šalių piliečius. Negaliu pritarti šio pranešimo nuostatoms iš esmės, o teiginiai, jog „valstybės narės, priėmusios teisės aktus dėl tos pačios lyties porų bendro gyvenimo faktinių santykių, registruotos partnerystės ar santuokos, turėtų pripažinti panašias nuostatas, priimtas kitų valstybių narių“ byloja nepriimtinos ideologijos primetimą. Manau, kad toks valstybių narių tarpusavio santykių aspektas yra nepriimtinas.

Šio dokumento reikalavimai tikrai nepadės apginti visų ES piliečių teisių, jo turinys neleistinai prieštarauja lygybės principui. Mes turime gerbti ne išskirtinės grupės, bet visų piliečių teises.

 
  
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  Pier Antonio Panzeri (S&D), per iscritto. - Esprimo voto favorevole riguardo alla proposta di risoluzione del Parlamento europeo sulla tabella di marcia dell'UE contro l'omofobia e la discriminazione legata all'orientamento sessuale e all'identità di genere.

Come disposto dall'articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali e dall'articolo 10 del TFUE, l'Unione europea vieta qualsiasi forma di discriminazione e ha l'obbligo di combattere le discriminazioni nella definizione e nell'attuazione delle sue azioni. Il sondaggio sulle persone LGBT pubblicato dall'Agenzia per i diritti fondamentali nel 2013, indica che lo scorso anno il 47% delle persone LGBT si è sentito discriminato o molestato e il 26% è stato vittima di atti di violenza o di minacce a causa dell'orientamento sessuale o dell'identità di genere. Questi dati allarmanti evidenziano la necessità di adottare politiche globali volte a combattere le discriminazioni sessuali.

Per queste ragioni, attraverso tale risoluzione, invito la Commissione europea a definire una tabella di marcia contro l'omofobia e la discriminazione legata all'orientamento sessuale e all'identità di genere

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. - O respeito pela dignidade humana e a igualdade entre todos os cidadãos são valores morais incondicionais e fundamentos inalienáveis de um regime democrático e, certamente também, do projeto europeu. Neste contexto, a discriminação em função da orientação sexual é rigorosamente inaceitável. Não obstante, votei contra o Relatório Lunacek por considerar que, pelo contexto político e temporal em que foi proposto, assume uma dimensão propagandística e de promoção de um estilo de vida, o que não considero aceitável. A orientação sexual de cada um pertence ao seu fórum privado, não devendo ser motivo de ostentação.

 
  
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  Tonino Picula (S&D), napisan. - Podržavam ovo izvješće jer smatram da je vrijeme da i Europski parlament podrži nastojanja na području zaštite manjina u našem društvu, manjina koje svoja temeljna prava mogu u teoriji iščitati iz prijašnjih direktiva i ugovora EU-a, ali su u praksi i dalje svakodnevno izložene diskriminaciji, uvredama i napadima zbog nečega nad čine nemaju kontrolu: svoje spolne opredjeljenosti. Europska komisija odgovorila je da su takve mjere već poduzete kako bi se osigurala jednakost na temelju spolne opredijeljenosti i rodnog identiteta, no da su te mjere ispod standarda u usporedbi sa sveobuhvatnim pristupom koji koristi u zaštiti ostalih skupina građana.

Temeljne vrijednosti Europske unije od njezian su nastanka poštovanje ljudskog dostojanstva, slobode, demokracije, jednakosti, vladavine prava, ljudskih prava i prava pripadnika manjina.

U trenucima u kojima se gotovo 50 % pripadnika jedne skupine osjeća diskriminirano, izdvojeno i pod stalnom prijetnjom od napada, djelovanje europskih institucija je nužno. Europske institucije trebaju djelovati da solidarnost u EU-u, kako s manjinskim skupinama tako i sa svim građanima, zaista ne postane zaboravljena pretpostavka pravednog društva.

 
  
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  Hubert Pirker (PPE), schriftlich. - Familienrecht muss Sache der Mitgliedstaaten bleiben. Deshalb lehnen wir als ÖVP-Delegation im Europäischen Parlament den Bericht Lunacek über die Strategie der EU zur Bekämpfung der Homophobie und der Diskriminierung aufgrund der sexuellen Ausrichtung und der Geschlechtsidentität ab. Dieser enthält zum einen die den Bestimmungen des Vertrags von Lissabon (Subsidiaritätsprinzip) widersprechende Forderung nach gegenseitiger Anerkennung der WIRKUNG von Personenstandsurkunden und andererseits eine Fülle von Forderungen nach privilegierter Nichtdiskriminierung von LGBTI-Personen, insbesondere in Ziffer 4 Buchstabe C Ziffer i), Buchstabe E Ziffer iv), Buchstabe F Ziffer i), Buchstabe I Ziffer i), Buchstabe J Ziffer i). Ich mache auch darauf aufmerksam, dass ein schwerwiegender Übersetzungsfehler vorliegt. In Ziffer 4 Buchstabe H Ziffer ii) wird das Wort „effects“ im Englischen mit „Gültigkeit“ anstatt mit „Wirkungen“ in der deutschen Fassung übersetzt. Mit der Anerkennung der Wirkung von Personenstandsurkunden würde man die Mitgliedstaaten verpflichten, etwa auch die Ehe zwischen homosexuellen Paaren oder die Adoption von Kindern durch homosexuelle Paare anzuerkennen. Das wäre ein Eingriff in die alleinige Kompetenz der Mitgliedstaaten. Die ÖVP-Delegation im Europäischen Parlament stimmt daher für einen Diskriminierungsschutz und gegen eine Zentralisierung des Familienrechts.

 
  
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  Andrej Plenković (PPE), napisan. - U vezi s izvješćem o planu Europske unije protiv homofobije i diskriminacije na temelju spolne orijentacije i rodnog identiteta smatram da Europska unija štiti temeljna prava i slobode svih svojih građana te sam sukladno takvom stavu i glasovao.

U odgovoru na prijedlog izvješća i Komisija je podsjetila da su odredbe kojima se jasno zabranjuje diskriminacija na temelju spolne orijentacije već sastavni dio europskog prava. Ljudska prava univerzalna su i nedjeljiva. Stoga pokušaji kategorizacije temeljnih prava otežavaju jednakopravnu zaštitu građana.

Premda se izvješće poziva na načelo supsidijarnosti, ekskluzivna nadležnost država članica na području obiteljskog zakonodavstva nije dosljedno poštovana. Čini se da određene odredbe imaju svrhu političkog pritiska na države članica kako bi se posredno utjecalo na moguće izmjene nacionalnih propisa koji reguliraju brak i roditeljstvo. Promoviranje ideološke agende koja dijeli građane teško može biti pravi put k ostvarivanju društvene kohezije unutar Unije.

 
  
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  Franck Proust (PPE), par écrit. – L'Union européenne s'efforce de combattre toute forme de discrimination dans ses politiques. Il s'agit d'un principe essentiel qu'il faut à tout prix protéger. Il est absolument inadmissible que de nombreuses personnes subissent des discriminations dans les États membres de l'Union en raison de leurs orientations sexuelles. Cependant, chaque État membre est en mesure, en vertu du principe de subsidiarité, de créer ses propres législations afin de remédier à ce problème. Il ne faut en aucun cas mettre en péril leur souveraineté en cette matière. J'ai voté contre ce rapport car il soutient des idées relatives au droit de la famille, telle que la promotion européenne de l'éducation sexuelle, et ce droit relève des compétences des États membres. Il n'est pas incompatible à la fois de protéger les citoyens européens contre toute discrimination et de sauvegarder la souveraineté des États membres dans certaines matières.

 
  
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  Frédérique Ries (ALDE), par écrit. – J'ai voté sans état d'âme en faveur du rapport Lunacek ce midi: c'est notre "feuille de route" contre les discriminations dont sont toujours victimes les homosexuels. Le véritable harcèlement que nous avons subi via des campagnes de mails venues, il faut le dire, surtout de l'Est de l'Europe n'aura finalement servi qu'à renforcer ma conviction. Il appartient à l'Europe de protéger chacun, quelle que soit son orientation sexuelle, dans ses choix et ses libertés, dans le respect de tous, y compris de ceux qui, de façon très bruyante et souvent outrancière, se retrouvent en rue depuis quelques semaines et qui sont convaincus qu'accorder les mêmes droits à tous, c'est leur en enlever à eux. Triste, tragique erreur, comme celle de penser que l'Europe décidera contre l'avis et l'autorité des États membres. La sacro-sainte subsidiarité est bien respectée, que chacun se rassure. Tous les clichés diffusés à grands coups de slogans mensongers sont autant de tentatives dérisoires de faire dire à cette feuille de route ce qu'elle ne dit pas. Les mêmes droits pour tous, plus d'information, mieux se connaître, mieux s'accepter, tolérer les différences: tout ce à quoi je crois. J'ai voté les yeux fermés.

 
  
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  Jean Roatta (PPE), par écrit. – Dans le but de favoriser une approche républicaine de la question, il est un équilibre important à rechercher entre la défense de la famille et les différentes discriminations fondées sur le sexe, l'orientation sexuelle et l'identité de genre. Tous comportements homophobes et toutes discriminations doivent être fermement condamnés mais il ne faut pas oublier le modèle familial traditionnel qui constitue l'un des piliers de notre société. Le rapport Lunacek ne correspond en aucun cas à notre vision de cet équilibre. C'est pourquoi j'ai voté contre ce rapport.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. - IN FAVOUR!!!!!! Coherent EU action against homophobia and discrimination based on sexual orientation is overdue and must finally be delivered. Despite EU legislation to protect against discrimination based on sexual orientation and gender identity, there is still discrimination, bullying and violence – in schools, workplaces and in everyday life situations. The cynical orchestrated lobbying campaign by conservative hardliners against this report has merely served to underline this. Thankfully, a majority of MEPs has today supported the call for an EU roadmap against homophobia and discrimination based on sexual identity. The European Commission must now finally outline a coherent approach at EU level, including concrete measures, as it has already done for the Roma minority and for people with disabilities.

 
  
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  Matteo Salvini (EFD), per iscritto. - Ho deciso di votare in maniera contraria a questa relazione in quanto, secondo la relatrice, il termine "sesso" dovrebbe contemplare anche i transgender e gli intersessuali, la Commissione dovrebbe sostenere gli Stati membri nella formazione dei professionisti del settore sanitario e si dovrebbero integrare le questioni specifiche legate a transgender e intersessuali in tutte le pertinenti politiche dell'UE, replicando l'approccio adottato nella strategia per la parità tra donne e uomini.

Infine, si chiede anche alla Commissione di includere le questioni specifiche legate all'orientamento sessuale e all'identità di genere nell'attuazione e nel monitoraggio della legislazione in materia di asilo.

 
  
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  Marie-Thérèse Sanchez-Schmid (PPE), par écrit. – J'ai voté contre la résolution commune reprenant les principaux éléments du rapport Lunacek qui demandait l'élaboration d'une "feuille de route contre l'homophobie et les discriminations fondées sur l'orientation sexuelle et l'identité de genre". Si je condamne fermement toute discrimination fondée sur l'orientation sexuelle, je n'ai pas souhaité soutenir ce rapport dont certains passages ne relevaient pas de la compétence de l'Union européenne. En effet, le texte demandait à chaque État membre de reconnaître les actes civils contractés dans un autre État membre, même s'ils ne sont pas reconnus sur son propre territoire. L'État civil et le droit de la famille sont des sujets sensibles qui relèvent de la souveraineté nationale.

 
  
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  Bart Staes (Verts/ALE), schriftelijk. - Het Europees Agentschap voor Fundamentele Rechten publiceerde in 2013 de resultaten van een enquête gehouden onder LGBT-personen (lesbisch, homo- en biseksuelen, transgender en intersex personen). Volgens de enquête voelde 47% van de LGBT-mensen zich gediscrimineerd of lastig gevallen in het voorbije jaar; 26% werd aangevallen of bedreigd met geweld omwille van hun seksuele geaardheid of genderidentiteit; maar 10% voelt zich zelfverzekerd genoeg om discriminatie aan te geven bij de politie en maar 22% rapporteert geweld; 32% wordt gediscrimineerd bij huisvesting, onderwijs of in de gezondheidszorg, en op het gebied van goederen of diensten; en 20% wordt gediscrimineerd in de beroepswereld. Dit zijn verontrustende cijfers en nog maar een indicatie van wat er allemaal fout loopt. Sinds 2011 heeft het Europees Parlement al een tiental keer aan de Europese Commissie gevraagd om een stappenplan te produceren tegen homofobie en discriminatie op grond van seksuele oriëntatie en genderidentiteit. Het verslag-Lunacek, waarover vandaag gestemd is, stelt zo’n omvattend stappenplan voor, waarbij rekening gehouden wordt met het subsidiariteitsbeginsel en er gewerkt zal worden met de open coördinatiemethode. Dit is een eerste belangrijke stap in de goede richting en daarom stemde ik voor dit rapport.

 
  
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  Catherine Stihler (S&D), in writing. - I voted in favour of this report as I am against discrimination on the grounds of sexual orientation.

 
  
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  Michèle Striffler (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur du rapport sur la lutte contre l'homophobie car la discrimination envers les personnes LGBT (lesbienne, gay, bi et transgenre) est encore très présente au sein de l'Union européenne. Selon une récente étude de l'Agence des droits fondamentaux, une personne LGBT sur deux a déjà été victime de discriminations ou de harcèlement et une personne sur quatre a déjà été agressée physiquement en raison de son orientation sexuelle. Ce rapport demande un nouveau plan d’action de l’Union européenne pour lutter contre l’homophobie, de la même manière que l’Union européenne combat déjà les discriminations basées sur le sexe, le handicap ou l’origine ethnique. Il respecte également le principe de subsidiarité sur le droit de la famille et n'impose pas aux États membres d'adopter une législation sur les partenariats enregistrés, le mariage ou encore l'adoption. Ces décisions relèvent des autorités des États membres et il est évidemment hors de question que l'Union Européenne interfère dans ce domaine!

 
  
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  Kay Swinburne (ECR), in writing. - I strongly support the fight against discrimination and the promotion of equality and rights for all. However, on subsidiarity grounds, I could not support this report because I believe that social policy (particularly regarding education and healthcare) is something that the Member States, not the European Union, are best placed to address.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. – Je suis effaré par la centaine de messages de haine et d'intolérance reçus ces derniers jours lui demandant de rejeter le texte. N'en déplaise à certains, nous avons voté pour qu'une politique globale soit mise en place afin de lutter contre la discrimination fondée sur l'orientation sexuelle et l'identité de genre. Les chiffres sont sans appel: en 2013, 47% des personnes LGBT ont été victimes de discrimination et de harcèlement; c'est inadmissible!

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. - Este relatório de iniciativa vem no seguimento do pedido dos Estados-Membros à Comissão Europeia, para a apresentação de um roteiro que contenha uma estratégia e um plano de ação para eliminar todas as formas de discriminação, em razão da orientação sexual e da identidade de género: orientações gerais que sejam capazes de proteger os direitos humanos para pessoas lésbicas, homossexuais, bissexuais, transexuais e intersexuais. Sou contra todo e qualquer tipo de discriminação e aceito que estas ações a incluir no roteiro sejam discricionárias, para que o princípio da subsidiariedade seja aplicado, uma vez que cabe aos Estados-Membros aplicar à sua realidade, tendo em conta o fim principal, que é a não discriminação e a dignidade humana. Todo o ser humano, independentemente da sua raça ou etnia, religião, credo, sexo, idade e orientação sexual, deve ser tratado de igual forma, em todos os domínios da vida pública e privada. Foram os princípios de igualdade e de não discriminação que me fizeram votar a favor deste relatório.

 
  
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  Isabelle Thomas (S&D), par écrit. – J'ai voté en faveur du rapport Lunacek. Ce rapport a fait l'objet d'une vaste campagne de désinformation venant des franges les plus réactionnaires de nos sociétés. Or, ce texte est l'occasion de réaffirmer que nous nous opposons à toutes les discriminations dont sont victimes les personnes lesbiennes, gays, bisexuelles, transsexuelles et intersexuées en Europe et de par le monde, que ce soit dans le domaine de l'emploi, de l'éducation, de la santé, de l'accès aux biens et services ou de la liberté de circulation et d'expression. Nous ne pouvons tolérer les crimes et les discours de haine à l'encontre de nos concitoyens. Il s'agit d'un rapport d'initiative non contraignant qui recommande aux États membres de coordonner leur politique de lutte contre les discriminations envers les personnes LGBTI. Il nous rappelle que la marche vers l'égalité est encore longue et que tous les États membres doivent progresser sur cette voie. Je regrette profondément que l'UMP ait voté contre ce texte. C'est un bien mauvais signal au regard de l'actualité de certains États membres et de la situation internationale, et c'est aussi un nouveau coup porté aux valeurs de respect et d'égalité qui fragilise la digue entre droite républicaine et extrême droite.

 
  
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  Inese Vaidere (PPE), rakstiski. - Viens no maniem uzdevumiem kā Eiropas Parlamenta deputātei ir vērtēt, vai ierosinātie likumprojekti pieņemami valsts līmenī vai virzāmi Briselē. T.s. Lunačekas ziņojums ne tikai ir pretrunīgs un ļoti diskutējams, bet satur arī man personīgi nepieņemamus formulējumus. Uzskatu, ka ziņojumā iekļautie ierosinājumi, piemēram, attiecībā uz izglītības, veselības programmām, vispirms būtu nopietni diskutējami nacionālā līmenī. Tādēļ balsojumā šo rezolūciju nevarēju atbalstīt.

Runājot par diskrimināciju, Eiropas Savienības Pamattiesību harta, kas stājās spēkā 2009. gada decembrī, jau aizsargā visas Eiropas pilsoņu, kā arī jebkuras ES teritorijā dzīvojošas personas pilsoniskās, politiskās, ekonomiskās un sociālās pamattiesības. Minētā dokumenta 3. sadaļas (“Vienlīdzība”) 21. pantā ir skaidri atrunāts diskriminācijas aizliegums dzimumorientācijas dēļ.

Paldies!

 
  
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  Oleg Valjalo (S&D), napisan. - Poštovani gospodine predsjedavajući, iz moga je dosadašnjeg javnog djelovanja i u Republici Hrvatskoj i u Europskom parlamentu jasno vidljivo zašto sam podržao izvješće naše kolegice Ulrike Lunaček. Njezino je izvješće jasan putokaz Europskoj uniji da mora nastaviti odlučnu borbu protiv svih oblika diskriminacije i protiv diskriminacije naših građanki i građana koji ne pripadaju heteroseksualnoj većini.

S ovoga mjesta želim obećati svima onima koji su me na ovu visoku dužnost izabrali da ću se i dalje, na svakom mjestu i svom snagom, boriti da se svaki oblik nejednakosti vezan za seksualnu orijentaciju iskorijeni ili, na onim mjestima gdje to i dalje iz nekog razloga nije moguće, barem svede na najmanju moguću mjeru.

Zaključno, želim objasniti da sam podržao ovo izvješće i zbog toga što, suprotno nekim zastupnicima iz moje zemlje, ali i nekih drugih zemalja članica, smatram da ono ni na koji način ne krši princip supsidijarnosti koji smo obvezani poštivati. Ovo je izvješće jedan neobvezujući prijedlog Europskoga parlamenta kojim kao europski dužnosnici pokazujemo našu predanost jednakosti, pozivajući države članice da ga uvaže, ali pritom do kraja poštujući njihovo pravo da to učine ili ne učine. Ja se duboko nadam da će ga one uvažiti.

 
  
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  Bernadette Vergnaud (S&D), par écrit. – L'Union européenne doit montrer l'exemple sur les droits des personnes LGBTI: c’est ce signal qu'a envoyé aujourd'hui le Parlement européen en adoptant cette feuille de route contre l'homophobie et la discrimination sur la base de l'orientation sexuelle et de l'identité de genre. Nous devons redoubler d'efforts pour éliminer les discriminations à l'encontre des personnes LGBTI en Europe: de la même façon que l’Union européenne combat les discriminations fondées sur le handicap ou l’origine ethnique, il est important qu’elle se saisisse également de celles fondées sur l’orientation sexuelle, et c’est bien là le sens premier de ce rapport. Les personnes LGBTI sont encore trop souvent victimes de discriminations sur le marché du travail, dans les écoles ou encore dans le domaine de la santé. Le rapport prévoit que les lois existantes contre la discrimination et les violences soient systématiquement appliquées partout dans l'Union afin d'assurer la liberté de circulation en toute quiétude. Je déplore que de trop nombreux députés aient cédé aux pressions des arguments fallacieux de lobbys conservateurs.

 
  
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  Dominique Vlasto (PPE), par écrit. – Je déplore le principe même de ce vote, qui donne des angles d'attaque faciles aux adversaires de l'Europe pour faire croire aux citoyens que l'Union européenne ne sert plus à rien. Je combats depuis toujours les discriminations liées à l'orientation sexuelle, comme le proclame la Charte européenne des droits de l'homme. Mon vote négatif n'est donc pas une objection à ceux qui entendent lutter contre ces pratiques d'un autre âge, mais une mise en garde pour dire clairement que si l'UE continue à vouloir s'occuper de tout, elle finira par ne plus s'occuper de rien! Il est grand temps de redélimiter le rôle de chacun et de dire clairement que les questions sociétales, comme la politique de la famille et l'éducation sexuelle, ne relèvent que des États. Quel message envoyons-nous quand nous passons des heures à débattre sur une hypothétique feuille de route, alors que les Européens attendent de nous des solutions aux conséquences de la crise, à des frontières de plus en plus poreuses et à un environnement menacé par le changement climatique. On attend de l'Europe des résultats concrets et pas qu'elle soit le lieu d'un affrontement sur les valeurs culturelles.

 
  
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  Jarosław Leszek Wałęsa (PPE), na piśmie. - W ramach mojego mandatu posła do Parlamentu Europejskiego wspieram wszelkie działania związane z walką z homofobią czy dyskryminacją ze względu na orientację seksualną. Niemniej jednak głosowałem przeciwko sprawozdaniu pani poseł Ulrike Lunacek.

Głównym powodem mojej decyzji był kontekst formalny tego sprawozdania. Znajdują się w nim zapisy stojące w wyraźnej sprzeczności z zasadą pomocniczości. Zasada ta reguluje zarówno kompetencje UE, jak i kompetencje państw członkowskich, czyli pozwala interweniować UE tylko wówczas, gdy przewiduje to traktat lizboński – pozostałe kwestie są w wyłącznej kompetencji parlamentów narodowych i rządów państw członkowskich.

W praktyce sprawozdanie posłanki Lunacek jest próbą przymuszenia państw członkowskich, takich jak Polska, do uznawania związków partnerskich czy małżeństw homoseksualnych i ich skutków, podczas gdy takowe nie istnieją jeszcze w porządku prawnym naszego kraju (np. związki partnerskie, małżeństwa osób tej samej płci czy adopcja dzieci przez pary homoseksualne etc.). Kwestia wprowadzenia instytucji związku partnerskiego w Polsce leży w wyłącznej kompetencji polskich instytucji konstytucyjnych, a nie Parlamentu Europejskiego.

Chciałbym również podkreślić, że jestem zwolennikiem równości i ochrony praw podstawowych obywateli UE. Z tego względu nie mogę zgodzić się na zapisy rezolucji dotyczące pozytywnej dyskryminacji jakiejkolwiek grupy społecznej np. w zakresie ochrony zdrowia – podkreślam, wszyscy obywatele, bez względu na płeć, orientację seksualną etc., powinni mieć równy dostęp do ochrony zdrowia czy innych usług.

 
  
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  Josef Weidenholzer (S&D), schriftlich. - Ich habe für diesen Bericht gestimmt, da ich der festen Überzeugung bin, dass homo- und bisexuelle Menschen, als auch Transgender-Personen es verdienen, gleich und mit Respekt behandelt zu werden. Genau wie alle anderen sollen sie frei und ohne Furcht vor Diskriminierung leben können. Und genau das ist es, was dieser Bericht fordert: Die Gleichstellung aller LGBTI-Personen und verstärkte Antidiskriminierungsmaßnahmen. Entgegen der Darstellung von rechten Strömungen greift dieser Bericht weder in die Kompetenzen der Mitgliedstaaten ein, noch werden „Sonderrechte“ für LGBTI-Personen gefordert. Es wird eine EU-Gleichstellungsstrategie gefordert, wie sie bereits in den Bereichen der Integration von Roma, Diskriminierung aufgrund von Beeinträchtigung und im Bereich der Geschlechtergleichstellung existieren.

 
  
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  Angelika Werthmann (ALDE), schriftlich. - Der Vertrag über die Arbeitsweise der Europäischen Union schreibt der EU klar vor, jegliche Form von Diskriminierung zu bekämpfen. Aufgrund erschreckender Umfrageergebnisse ist es besonders wichtig, auch die Diskriminierung aufgrund von sexueller Orientierung zu stoppen. Eine Umsetzung von Maßnahmen auf diesem Gebiet ist längst überfällig, dies fordern auch zahlreiche Mitgliedstaaten. Somit ist dem Bericht zuzustimmen, um dringend notwendige Maßnahmen durchsetzen zu können.

 
  
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  Glenis Willmott (S&D), in writing. - I supported this report, which calls for an EU equality roadmap for lesbian, gay, bisexual, transgender and intersex people. There are already equality strategies for Roma integration and preventing discrimination on the basis of disability or gender, so it is right that we also develop a strategy for LGBTI people, who still routinely face discrimination. While recognising that many areas are matters for national governments, the report calls for Member States and EU agencies to work together to develop measures to prevent discrimination in all areas, including employment, education, access to healthcare and other services and in the field of citizenship. Discrimination on the grounds of sexuality or gender identity goes against the fundamental values of the European Union and I am pleased that, even without the support of the Tories, a clear majority of the European Parliament supported this report.

 
  
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  Iuliu Winkler (PPE), în scris. - Am votat împotriva adoptării Raportului referitor la foaia de parcurs a UE împotriva homofobiei și discriminării pe motiv de orientare sexuală și identitate de gen - Raportul Lunacek. Sunt un promotor convins al drepturilor omului, inclusiv al drepturilor persoanelor aparținând minorităților, așa cum este stipulat în textul Tratatului de la Lisabona, însă problematica complexă a comunităților LGBT trebuie abordată la nivelul fiecăreia dintre societățile europene (ca atare în fiecare stat membru) în conformitate cu contextele culturale și sociale specifice. De asemenea, consider că o serie dintre recomandările din raport depășesc competențele UE, având chiar propuneri care ar interveni în domenii care țin strict de competența statelor membre. În același timp, consider că maniera în care a fost redactat raportul ar conferi noi puteri Comisiei, ocolind Parlamentul European.

 
  
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  Jacek Włosowicz (EFD), na piśmie. - Przyjęcie dokumentu przez PE w praktyce oznaczać będzie szeroki pakiet praw dla mniejszości, niestety tym samym ograniczenia dla większości. Dzięki temu projektowi homoseksualiści będą mieli uprzywilejowaną sytuację na rynku pracy, ponieważ orientacja seksualna może stać się decydującym kryterium przy zatrudnianiu. Jeśli np. pracodawca nie zatrudni geja, może okazać się „przestępcą natury homofobicznej”.

Raport Lunacek zobowiązuje Komisję Europejską do tego, o co najgłośniej walczy środowisko LGBT – o wytyczne, które zmuszą państwa członkowskie UE do poszanowania prawa do łączenia rodzin, tak by wszystkie formy życia rodzinnego zostały prawnie uznane w krajowych przepisach. Co za tym idzie, uznanie we wszystkich krajach UE cywilnych związków partnerskich i małżeńskich, nawet tych zawartych poza granicami danego kraju. Tak samo będzie wyglądać sytuacja z prawnym uznaniem płci. Po satysfakcjonującym lobby LGBT wyniku głosowania nad sprawozdaniem nie będzie żadnych przeszkód w zawieraniu homomałżeństw i wybieraniu płci społecznej.

Wydaje się, że wśród mniejszości seksualnej jest jeszcze inna mniejszość – elita LGBT – czyli garstka ludzi, którzy chcą decydować o wszystkim i za wszystkich. Mniejszość, która zamierza odebrać prawo większości i stać się grupą o wyjątkowych możliwościach, z szerokim wachlarzem przywilejów.

 
  
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  Auke Zijlstra (NI), schriftelijk. - De PVV veroordeelt met klem alle discriminatie op grond van seksuele geaardheid en genderidentiteit. De PVV vindt dat de grondrechten van allen, en daarom vanzelfsprekend ook van lesbiennes, homoseksuelen, biseksuelen, transgenders en interseksuelen moeten worden gerespecteerd. De PVV is dan ook een voorvechter van homorechten sinds de oprichting van de partij. Het Europees Parlement pleit nu voor directe bemoeienis van Brussel. Maar Brussel heeft al veel te veel macht. De PVV kan dat dus niet steunen. LGBTI mogen niet worden gediscrimineerd. Niet op het werk, niet in het onderwijs, niet in de gezondheidszorg, nergens. Maar het is aan de landen zelf om dat te regelen. Dat is niet aan de EU.

 
  
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  Roberts Zīle (ECR), rakstiski. - Balsojumā neatbalstīju ziņojumam sagatavoto t. s. alternatīvo rezolūciju, ko iesniegušas visas politiskās grupas, izņemot ECR un EFD, jo tajā izteiktais aicinājums Eiropas Komisijai, izstrādājot normatīvos aktus, kas saistīti ar pilsonību, ģimenes un pārvietošanās brīvību, ņemt vērā „visas ģimeņu formas” var nonākt pretrunā Latvijas Satversmē noteiktajam laulības kā savienības starp vīrieti un sievieti jēdzienam. ES un tās dalībvalstu likumdošana jau šobrīd garantē nediskriminējošu attieksmi pret visām personām neatkarīgi no viņu dzimumorientācijas. Līdz ar to deputātes Lunačekas pašiniciatīvas ziņojumu, kas kalpoja par pamatu šai alternatīvajai rezolūcijai, var vērtēt vienīgi kā atsevišķu šauru interešu grupu centienus izrādīt savas aktivitātes pirms Eiropas Parlamenta vēlēšanām. Man kā konservatīvas politiskās grupas pārstāvim šādas aktivitātes, kas robežojas ar apzinātu sabiedrības konservatīvākās daļas aizvainošanu, nav pieņemamas. Būtiski ir arī tas, ka ziņojumā ierosinātās normas neatbilst vairāku ES dalībvalstu iekšējiem normatīvajiem aktiem, un to īstenošana iejauktos jomās, kuras viennozīmīgi ir dalībvalstu kompetencē, pārkāpjot subsidiaritātes principu.

 
  
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  Inês Cristina Zuber (GUE/NGL), por escrito. - O relatório condena toda e qualquer discriminação em razão da orientação sexual e da identidade de género, e ainda lamenta profundamente que os direitos fundamentais das pessoas lésbicas e homossexuais, bissexuais, transexuais e intersexuais não sejam sempre plenamente defendidos na UE, reprovação com a qual estamos de acordo. É pedido à Comissão Europeia, Estados-Membros e agências relevantes que trabalhem conjuntamente numa estratégia ou num plano de acção para a luta contra este tipo de discriminação, apontando para uma abordagem horizontal em todas as futuras iniciativas políticas, nomeadamente no emprego, na educação, na saúde, nos bens e serviços, e que se integrem nas políticas relevantes as questões específicas dos transexuais e intersexuais. O Roteiro versa ainda sobre aspetos de cidadania, famílias e liberdade de circulação, liberdade de reunião e de expressão, discurso e crime de ódio e direito de asilo. Estando de acordo com as ideias do relatório, não aceitamos que o Serviço Europeu para a Ação Externa – entidade que visa concretizar as políticas de dominação imperial da UE – utilize o pretexto da luta contra a homofobia para intervir ainda mais nos países terceiros.

 

9.17. Applicazione della direttiva relativa alle pratiche commerciali sleali (A7-0474/2013 - Robert Rochefort)
Video degli interventi
 

Ústní vysvětlení hlasování

 
  
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  Marino Baldini (S&D). - Gospodine predsjedniče, u razvoju jedinstvenog tržišta na kojem svi sudionici imaju jednaka prava i obaveze, važno je razvijati i unaprjeđivati instrumente tržišnog natjecanja. U tom procesu iznimno je važno pružiti zaštitu potrošačima te im učiniti dostupnim informacije o njihovim pravima, odnosno osnažiti instrumente zaštite poput udruga potrošača.

Osobito je važno pratiti tehnološki razvoj i novosti na području oglašavanja kako bi se pravovremeno mogle poduzeti odgovarajuće mjere u suzbijanju obmanjujućeg oglašavanja. To se najviše odnosi na one djelatnosti kod kojih je udio prodaje putem interneta tradicionalno visok pa su samim time i potrošači izloženiji riziku prijevare.

U pogledu ponuditelja roba i usluga na unutrašnjem tržištu, posebno onih prekograničnim djelovanjem, važno je da se relevantno zakonodavstvo ujednačeno primjenjuje kako bi se postigao što veći stupanj pravne sigurnosti. Evo, to je ono što sam ja zapravo htio reći.

 
  
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  Giommaria Uggias (ALDE). - Signor Presidente, ho votato a favore della relazione sull'applicazione della direttiva relativa alle pratiche commerciali sleali perché rileva un problema reale, che si riflette sul funzionamento del mercato europeo e l'area di libero scambio che intendiamo creare.

Proprio per questo le sanzioni devono necessariamente essere inasprite così da renderle superiori ai benefici tratti da pratiche sleali. Occorre inoltre potenziare la tutela dei consumatori, uno dei valori fondamentali dell'Unione, introducendo precisazioni in merito all'informazione precontrattuale che il venditore deve dare al consumatore in tema di garanzia, come ad esempio quella relativa al prezzo del trasporto aereo.

Appoggio dunque pienamente la richiesta di creare un documento di indirizzo, affinché gli Stati membri possano applicare correttamente la direttiva, assicurando così un adeguato livello di protezione dei consumatori in tutta l'Unione europea e aumentando la loro fiducia nel mercato unico, e allo stesso tempo garantire alle imprese una importante certezza del diritto.

 
  
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  Oleg Valjalo (S&D). - Gospodine predsjedniče, cilj ove direktive je dodatno osnažiti prava potrošača u svim zemljama članicama i upravo iz tog razloga sam je vrlo rado i podržao.

Svima nam je jasno da zajedničko tržište Europske unije mora biti u stanju zaštititi sve sudionike tržišnih procesa ako želimo da ono bude sasvim funkcionalno i do kraja harmonizirano, ako želimo da bude usklađeno sa zakonodavnim normama i vjerodostojno u poslovnim praksama. Jednostavnim rječnikom rečeno, moramo biti u stanju na jednaki način zaštititi one koji neku uslugu nude i one koji je koriste.

Dosada je ta ravnoteža bila, i još uvijek je, poremećena. Realno gledano potrošači su u stvarnosti znatno manje zaštićeni u odnosu na proizvođače i njihova se osjetljivost zbog širenja europskog tržišta u posljednjim godinama dodatno i povećala.

Ova direktiva predstavlja korak naprijed u zaštiti potrošača i pokušaj je da zajedničko europsko tržište za sve njih bude izvor proizvoda dokazane sigurnosti i provjerene kvalitete. Nadam se da ćemo u godinama koje su pred nama naše zakonodavstvo i dalje razvijati u ovom pravcu.

 
  
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  Andrej Plenković (PPE). - Gospodine predsjedniče, podržao sam danas prigodom glasovanja izvješće zastupnika Rocheforta o provedbi direktive o nepoštenoj poslovnoj praksi, dakle pravnom instrumentu Europske unije kojeg imamo od 2005. i koji, mora se priznati, nije bio pravovremeno transponiran u nacionalna zakonodavstva država članica sukladno roku koji je bio postavljen u direktivi, a to je 2007.

Koja je njegova bit? Bit je ovog izvješća i te direktive da dodatno zaštitimo potrošače, osobito u vezi prekograničnih transakcija, osobito u vezi lažnih ali privlačnih oglasa koji se mogu naći na internetu. Moramo učiniti dodatni napor da se nađu pravni mehanizmi koji neće dopustiti obmanu, a da potrošači, a usput budi rečeno zaštita potrošača je jedna od važnih politika Europske unije, ostanu nezaštićeni na našem unutarnjem tržištu. U tom smislu velike napore moramo učiniti i na nacionalnoj razini.

 
  
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  Oreste Rossi (PPE). - Signor Presidente, questo provvedimento mira a tutelare i consumatori contro le pratiche commerciali sleali delle imprese nei loro confronti e a renderli più fiduciosi riguardo alle transazioni effettuate nel mercato interno, garantendo una maggiore certezza del diritto per le imprese.

Ritengo fondamentale che gli Stati membri pongano pienamente in essere e applichino correttamente la direttiva, insistendo altresì sulla necessità di rafforzare la cooperazione tra autorità nazionali. Ho anche supportato con voto favorevole la necessità di assicurare ai consumatori mezzi di ricorso efficaci, rapidi e poco onerosi. A tal fine gli Stati membri devono porre pienamente in essere sia la direttiva sui metodi alternativi di risoluzione delle controversie sia il regolamento extragiudiziario dei conflitti online.

Condivido appieno la necessità di sensibilizzare maggiormente i consumatori e apprezzo l'aiuto che può essere dato loro dalle associazioni dei consumatori e dalla rete dei centri europei dei consumatori per poter essere rimborsati.

 
  
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  Elena Băsescu (PPE). - Mulțumesc, domnule președinte. Am votat în favoarea raportului, deoarece, odată cu transpunerea Directivei privind practicile comerciale neloiale în statele membre, achizițiile transfrontaliere au crescut. Așadar, este important ca aplicarea completă și uniformă a acestei directive să fie monitorizată în permanență. Mai mult, sancțiunile aplicate nu ar trebui să fie niciodată mai mici decât câștigul realizat de pe urma practicilor neloiale sau înșelătoare. Astfel de măsuri i-ar descuraja cu siguranță pe cei care recurg la diferite mijloace de denaturare a concurenței. În plus, ar crește gradul de încredere a consumatorilor și a comercianților în tranzacțiile efectuate pe piața internă.

Salut eforturile PPE de combatere a publicității ascunse și înșelătoare. Această practică ia amploare, în special în mediul online, iar Comisia trebuie să aibă o abordare proactivă în ceea ce privește comerțul pe internet.

 
  
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  Ivana Maletić (PPE). - Gospodine predsjedniče, direktiva o nepoštenoj poslovnoj praksi donesena je 2005. kako bi se pojačalo povjerenje potrošača i olakšalo poslovanje, osobito malim i srednjim poduzetnicima, izvan granica države.

Zahvaljujući ovoj direktivi sve države članice potiču se na sprječavanje nepoštenog ponašanja poput davanja krivih informacija o sastavu, podrijetlu, trajnosti i kvaliteti proizvoda, isto tako i korištenja agresivnih metoda promocije kojima se utječe na izbor potrošača.

Danas sam podržala izvješće jer se inzistira na ispravnoj i potpunoj primjeni ove direktive u svim državama članicama. Striktna i kvalitetna provedba ove direktive doprinijet će povećanju povjerenja koje je ključno za gospodarski rast i razvoj.

 
  
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  Seán Kelly (PPE). - A Uachtaráin, bhí áthas orm tacaíocht a thabhairt don tuarascáil seo agus ba mhaith liom a rá gur vótáil mé ar son na moltaí go léir.

Ach vótáil mé féin agus mo chomhghleacaithe i bhFine Gael i gcoinne ár ngrúpa in dhá vóta: is iad sin Leasú 2 agus Leasú 1 in ainm Ghrúpa na Sóisialaithe agus na nDaonlathaithe. Baineann siad siúd le hiniúchadh a dhéanamh ar an tslí iompair agus margaíochta atá ag lucht díolta ag na doirse. Sin é an pointe is tábhachtaí.

Taobh amuigh de sin bhíomar sásta glacadh leis an rún agus go háirithe nuair a deir an rapóirtéir Rochefort gur ceart an pionós a bheith níos mó ná an brabús a dhéanann daoine trí iompar mídhleathach.

 
  
 

Písemná vysvětlení hlasování

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. - Aprovo o presente Relatório, tendo em conta a necessidade de reforçar a aplicação da diretiva, uma vez que ainda existem lacunas. Insisto, igualmente, na necessidade de reforçar a cooperação entre as autoridades nacionais no quadro da rede CPC. A ideia da Comissão de criar formações destinadas a essas autoridades e aos agentes do sistema judicial é positiva, devendo as referidas formações visar, nomeadamente, um melhor conhecimento do funcionamento do sistema aplicado nos demais Estados-Membros. Recordo, ainda, a importâncias das operações de limpeza e solicito que sejam reforçadas. Além disso, afigura-se desejável que os dados recolhidos aquando destas operações, assim como as ações realizadas na sequência destas operações, sejam tornados públicos. No entanto, mesmo que exista uma aplicação correta e integral da diretiva por parte dos Estados-Membros, o cumprimento desta por parte das empresas só será mais efetivo se houver um reforço da prevenção e uma perspetiva inequívoca de virem a ser sancionadas em caso de infração.

 
  
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  Roberta Angelilli (PPE), per iscritto. - La direttiva 2005/29/CE mira a tutelare i consumatori contro le pratiche commerciali sleali delle imprese nei loro confronti e a renderli più fiduciosi riguardo alle transazioni effettuate nel mercato interno, garantendo una maggiore certezza del diritto per le imprese.

È tuttavia fondamentale che tutti gli Stati membri applichino correttamente la direttiva. Dunque è importante insistere sulla sua corretta attuazione ed è importante soprattutto chiedere agli Stati membri un rafforzamento della prevenzione e dei sistemi sanzionatori come deterrenti efficaci. Sempre a tutela dei consumatori, reputo necessario insistere per dotarli di mezzi di ricorso efficaci, rapidi e poco costosi, promuovendo anche il ricorso alle associazioni di consumatori e alla rete dei centri europei dei consumatori per poter essere aiutati e rimborsati.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Ce rapport demande une meilleure application des règles applicables en matière de protection des citoyens contre les pratiques commerciales déloyales, celles-ci représentant un fléau et un réel danger pour les citoyens. L’Union européenne doit donc agir pour réduire ce risque, y compris en prenant en compte les nouveaux développements intervenus sur l'internet. J’ai donc voté en faveur de ce rapport.

 
  
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  Regina Bastos (PPE), por escrito. - O desenvolvimento da economia digital e de todas as suas aplicações tecnológicas revolucionou as modalidades de compra e a maneira como as empresas publicitam e vendem os bens e serviços. A proteção dos consumidores e dos seus direitos é um dos valores fundamentais da União. A Diretiva 2005/29/CE visa proteger os consumidores contra as práticas comerciais desleais das empresas e tornar os consumidores mais confiantes nas transações efetuadas no mercado interno, garantindo uma maior segurança jurídica para as empresas. Torna-se necessário reforçar a cooperação entre as autoridades nacionais responsáveis pela aplicação da Diretiva com o objetivo de atingir a sua plena aplicação e correta execução pelos Estados-Membros. É essencial garantir aos consumidores vias de recurso eficazes, céleres e pouco dispendiosas. Para que os consumidores façam valer plenamente os seus direitos, é necessário apoiar a criação de um mecanismo de reparação coletiva coerente ao nível da União em matéria de defesa do consumidor, mecanismo que seja aplicável aos processos transfronteiriços. Pelo exposto, votei favoravelmente o presente relatório.

 
  
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  Sergio Berlato (PPE), per iscritto. - La direttiva 2005/29/CE ha l'obiettivo di tutelare i consumatori contro le pratiche commerciali sleali delle imprese rendendoli, in tal modo, più fiduciosi riguardo alle transazioni effettuate nel mercato interno.

Plaudo all'intenzione della Commissione europea di lavorare, nei prossimi mesi, per realizzare un documento di indirizzo che accompagni questa direttiva. Tale aggiornamento rappresenterà l'occasione per fornire precisazioni in merito all'informazione precontrattuale che il venditore deve dare al consumatore in tema di garanzia nonché sulle pratiche tollerate in materia di pubblicità relativa al prezzo del trasporto aereo, entrambi settori importanti dal punto di vista della tutela dei consumatori.

Riconosco l'utilità della base di dati sulle pratiche commerciali sleali, tuttavia, il fatto che sia consultabile solo in lingua inglese potrebbe porre problemi, in particolare alle imprese di piccole dimensioni. A tal fine, sollecito l'attenzione della Commissione sull'opportunità di rendere accessibile la base di dati nelle varie lingue dell'Unione europea. Inoltre, a mio avviso, è altrettanto importante assicurare ai consumatori mezzi di ricorso efficaci, rapidi e poco onerosi.

Concordo con il relatore sulla necessità di sensibilizzare maggiormente i consumatori quanto all'aiuto che può essere loro dato dalla rete dei centri europei dei consumatori per ottenere il diritto di essere rimborsati.

 
  
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  Adam Bielan (ECR), na piśmie. - Panie Przewodniczący! Nieuczciwe praktyki stosowane przez handlowców stanowią utrapienie konsumentów. Szczególnie w nowych państwach członkowskich, gdzie przepisy dotyczące ochrony transakcji wciąż pozostawiają wiele do życzenia, przedsiębiorcy od lat praktykują metody w sposób ewidentny wprowadzające w błąd. Często wykorzystuje się do tego niewłaściwie pojętą reklamę, choćby publikując niezgodne ze stanem faktycznym informacje w broszurach i katalogach. Celem zwiększenia zaufania konsumentów do transakcji dokonywanych na europejskich rynkach należy w pełni wykorzystać możliwości przedmiotowej dyrektywy. W tym zakresie zgadzam się z postulatem dyscyplinowania państw nadal dopuszczających się jej naruszeń. Niezbędne wydaje się również zacieśnienie współpracy krajowych instytucji odpowiedzialnych za ochronę praw konsumenckich. Liczę, że wpłynie to na poprawę skuteczności i obniżenie kosztów dochodzenia roszczeń.

 
  
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  Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. - Non ravviso validi motivi a sostengo della necessità di rivedere questa normativa vigente dal 2005, per questo motivo non ho inteso sostenere questo testo con il mio voto.

 
  
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  Biljana Borzan (S&D), napisan. - Osobna potrošnja čini čak 56 % europskog BDP-a i zato je povjerenje potrošača u tržište ključno za postizanje i održavanja gospodarskog rasta. Snažna i učinkovita europska politika zaštite potrošača zato može povećati povjerenje potrošača i posredno stvoriti nova radna mjesta koja su nam u ovom trenutku toliko potrebna.

Direktiva o nepoštenim trgovačkim praksama glavni je alat EU-a u borbi protiv lažnog oglašavanja i varanja potrošača. No, činjenica je da se ona ne implementira jednako u svim državama članicama. Stoga je nužna njena bolja transpozicija u nacionalna zakonodavstva i praćenje provođenja njenih odredbi na terenu.

Nadalje, nužno je bolje povezati i olakšati suradnju nacionalnih tijela u resoru zaštite prava potrošača. Pozdravljam stoga izradu registra dobrih primjera iz prakse koju je Komisija najavila do kraja 2014. Osim toga, Komisija je također krenula s izradom objedinjene baze podataka o potrošačkom zakonodavstvu. Obje te stvari osnažiti će nacionalna regulatorna tijela i zakonodavstva. Podržavam ovaj izvještaj i pozivam Europsku komisiju da nadgleda jednaku implementaciju Direktive u svim dijelovima EU-a.

 
  
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  Philippe Boulland (PPE), par écrit. – J'ai voté pour le rapport sur l'application de la directive sur les pratiques commerciales déloyales dans le but de favoriser le commerce transfrontalier et de favoriser la confiance des consommateurs en la matière, en luttant contre la publicité trompeuse et les pratiques déloyales dans le cadre des relations entre professionnels et consommateurs ("B2C" = "Businesses to Consumers") dans l’ensemble des secteurs, et en veillant à ce que les consommateurs soient correctement informés afin de faire des choix éclairés.

 
  
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  Arkadiusz Tomasz Bratkowski (PPE), na piśmie. - Uważam, iż w dobie coraz większej cyfryzacji i dominacji zakupów przez internet musimy bardziej uważnie przyjrzeć się przepisom zapewniającym konsumentom ochronę ich praw przy dokonywaniu transakcji na rynku wewnętrznym. Coraz częściej spotykamy się z nieuczciwymi praktykami handlowymi na forach, w społecznościach czy na blogach internetowych, gdzie wiadomości o charakterze reklamowym ukryte są w formie komentarzy. Z związku z powyższym państwa członkowskie powinny ostrzegać konsumentów przed wszelkimi formami nieuczciwych praktyk, organizując kampanie informacyjne oraz nagłaśniając występujące przypadki oszustw w mediach.

Warunkiem sukcesu jest jednakowe egzekwowanie powyższej dyrektywy we wszystkich państwach członkowskich, która do tej pory niestety nie była jednakowo przestrzegana przez wszystkie państwa członkowskie. Aby zapewnić konsumentom skuteczną pomoc przy dochodzeniu swoich praw państwa członkowskie muszą również wdrożyć dyrektywę w sprawie alternatywnych metod rozwiązywania sporów i pozasądowego rozstrzygania konfliktów online. Myślę, że bardzo ważne jest także wzmocnienie roli pełnionej przez organizacje konsumenckie oraz zacieśnienie współpracy przedmiotowych stowarzyszeń z odpowiednimi organami krajowymi odpowiedzialnymi za wdrażanie dyrektywy.

 
  
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  Alain Cadec (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur du rapport Rochefort pour une modification de la directive relative aux pratiques commerciales déloyales des entreprises. Les nouveaux défis de l'Union, du fait du développement de nouvelles technologies, imposent une amélioration de cette directive. Je soutiens la mise en place de sanctions effectives et véritablement dissuasives pour les entreprises qui se livrent à ce type de pratiques.

 
  
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  Rachida Dati (PPE), par écrit. – Ce texte entreprend à très juste titre une évaluation de l'application de la législation relative aux pratiques commerciales déloyales au sein des États membres. L'importance de cette législation pour garantir la protection des consommateurs et leur confiance dans le marché intérieur est soulignée. Si cette législation apparaît adéquate, des améliorations dans sa mise en œuvre sont tout de même envisageables. Des sanctions plus efficaces et dissuasives pour empêcher les pratiques commerciales déloyales devraient effectivement être encouragées au sein des États membres. Aussi, les sanctions imposées à la suite d'un non-respect de la législation européenne ne devraient jamais être inférieures au bénéfice réalisé grâce à une pratique jugée déloyale ou trompeuse.

 
  
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  Edite Estrela (S&D), por escrito. - Votei favoravelmente este relatório por estabelecer um conjunto de sanções penais no caso de situações de abuso de informação privilegiada ou de atividades de manipulação de mercado. Estas novas regras, que preveem sanções claras e mais pesadas, poderão contribuir, significativamente, para restaurar a confiança nos mercados financeiros da UE e aumentar a proteção dos investidores.

 
  
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  Jill Evans (Verts/ALE), in writing. - I voted in favour of this report, as I want my constituents to be protected by laws governing unfair practices across the EU. I agree with the Commission’s assessment that it is too soon to amend the directive, as it came into force only in June 2006, but that more evaluation will be carried out.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. - A Diretiva 2005/29/CE visa proteger os consumidores contra as práticas comerciais desleais das empresas e concordo com o Relator quando este defende que o seu texto não necessita de uma revisão exaustiva mas sim de uma adequada transposição e aplicação nos Estados-Membros. As práticas comerciais desleais minam a confiança dos consumidores e têm efeitos perniciosos na economia, razão pela qual devem ser estritamente proibidas e severamente punidas.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. - A Diretiva 2005/29/CE visa proteger os consumidores contra as práticas comerciais desleais das empresas em relação a eles e tornar os consumidores mais confiantes no tocante às transações efetuadas no mercado interno, garantindo sempre uma maior segurança jurídica para as empresas. Sublinho a eficácia do dispositivo legislativo previsto pela diretiva, assim como a sua importância para tornar os consumidores e os comerciantes mais confiantes em relação às transações no mercado interno (nomeadamente às transações transfronteiriças), para garantir uma maior segurança jurídica às empresas e para reforçar a proteção dos consumidores na União. A Comissão deverá clarificar a articulação das Diretivas 2005/29/CE e 2006/114/CE, no sentido de garantir uma proteção elevada do conjunto dos atores económicos da União e, em particular, dos consumidores e das PME, contra as práticas fraudulentas ou desleais e reforçar, assim, a confiança no Mercado Interno.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. - A Diretiva 2005/29/CE centra-se nalguns dos aspetos negativos das relações entre empresas e consumidores - as práticas comerciais desleais, tendo como objetivo mais amplo garantir a confiança destes últimos no mercado interno e promover transações comerciais transnacionais. Para isso, mais uma vez, em nome do melhor funcionamento do mercado interno, pretende harmonizar-se a legislação comunitária no domínio das práticas comerciais desleais. As derrogações temporárias que permitem aos Estados-Membros continuarem a aplicar disposições nacionais expiraram no dia 12 de junho de 2013. Assim, este relatório intenta pressionar os Estados-Membros a harmonizar as suas legislações com o texto da diretiva o mais rápido possível. Caso não cumpram o estabelecido, o relatório exorta a Comissão a processar judicialmente os Estados-Membros que infrinjam, que não executem ou que não apliquem corretamente a diretiva. Obviamente, votámos contra mais esta peça duma desbragada profissão de fé no neoliberalismo, que se serve do federalismo e da crescente concentração de poder num diretório para forçar a institucionalização desse mesmo neoliberalismo.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne - Smernica definuje nekalé obchodné praktiky, ktoré sú zakázané v Európskej únii a integruje ustanovenia zo smernice o klamlivej reklame a zo smernice o zmluvách uzatvorených na diaľku. Hlavnou úlohou tejto smernice je teda ochrana ekonomických záujmov spotrebiteľov, ktorí uzatvárajú obchodné transakcie. Smernica pozitívne vplýva na spotrebiteľov a obchodníkov, ktorí vstupujú do transakcií v rámci vnútorného trhu. Európska komisia musí v súčasnosti sledovať aplikáciu smernice členskými štátmi a v prípade, ak si členské štáty neplnia povinnosti a neuplatňujú smernicu správne, musí konať a použiť primerané sankcie. Nekalá praktika nemôže nikdy priniesť zisk a sankcie musia byť vždy väčšie ako prípadný zisk. V zmysle zachovania právnej istoty potrebujú spotrebitelia rýchle, účinné a nenákladné prostriedky na zákonnú opravu. Spotrebitelia musia uplatňovať svoje nároky v plnej miere a bez strachu o primeranú kompenzáciu.

 
  
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  Lorenzo Fontana (EFD), per iscritto. - La relazione riguarda l'applicazione della direttiva 2005/29/CE sulle pratiche commerciali sleali.

Tali pratiche, tuttavia, non manifestano rilevanti preoccupazioni da parte del nostro paese, ma sono molto distanti dalle reali priorità di questo particolare momento storico. Sebbene il testo in alcuni punti risulti condivisibile, non si trova chiarezza sulla necessità di rivedere la direttiva. Inoltre tale norma è stata applicata nel 2005 e visto che non risulta essere necessaria per le reali esigenze dei cittadini e delle realtà economiche non ha bisogno di essere rinnovata.

Inoltre, in mancanza di un'applicazione uniforme della direttiva, si prevede una sanzione nei confronti degli Stati membri. Quest'ultimo elemento non può trovare il mio sostegno visto che la tutela dei consumatori necessita un certo livello di flessibilità, inoltre vi è l'impossibilità che tali norme possano essere trasposte nel diritto nazionale. Per quanto sopra esposto, esprimo voto contrario.

 
  
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  Elisabetta Gardini (PPE), per iscritto. - Molto spesso, soprattutto quando si tratta di cifre poco considerevoli, i consumatori non reagiscono di fronte a truffe e raggiri, soprattutto quando avvengono online.

È invece importante presentare ricorso e, grazie anche al prezioso lavoro delle associazioni che difendono i diritti dei consumatori, ottenere i rimborsi. Bisogna fornire però ai consumatori mezzi di ricorso efficaci, rapidi e poco onerosi. Gli Stati membri pongano quindi in essere velocemente e nel miglior modo possibile la direttiva sulle modalità alternative di risoluzione delle controversie e sul regolamento extragiudiziario dei conflitti online.

Penso che un'installazione ben integrata delle reti intelligenti nell'ambito dei piani energetici regionali coinvolgerà i cittadini nell'assumere un ruolo attivo e di responsabilità nella pianificazione dell'energia e della rete delle loro regioni, e nel cogliere i vantaggi finanziari e sociali di tali decisioni. Tale coinvolgimento porterà i cittadini a diventare "prosumatori", nel senso che essi stessi producono, utilizzano e vendono la propria energia all'interno di una rete intelligente.

 
  
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  Françoise Grossetête (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur de ce rapport pour lutter contre la publicité trompeuse et les autres pratiques déloyales dont sont victimes les consommateurs. Le Parlement européen rappelle que les consommateurs continuent d'être victimes de nombreuses pratiques trompeuses, par exemple sur les sites web vendant des billets d'avions. Il y a par exemple une surfacturation appliquée aux cartes de crédit et de débit lors de la réservation en ligne. Par ailleurs, il faut noter de nombreuses plaintes des usagers de sites d'achat de billets en ligne qui ont été victimes de ce qui est communément appelé "l'IP tracking", une pratique qui vise à retenir le nombre de connexions d'un internaute via la même adresse IP puis à faire monter artificiellement les prix d'un bien en fonction de l'intérêt démontré par plusieurs recherches similaires. La Commission européenne doit de toute urgence enquêter sur la fréquence de cette pratique qui génère une concurrence déloyale et qui constitue un détournement des données personnelles des utilisateurs. Le rapport invite aussi les États membres à redoubler d'efforts à cet égard et souligne la nécessité d'une coopération renforcée entre les autorités nationales dans le cadre du réseau de coopération en matière de protection des consommateurs.

 
  
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  Małgorzata Handzlik (PPE), na piśmie. - Dyrektywa dotycząca nieuczciwych praktyk handlowych obowiązuje już od kilku lat, obecnie nie zachodzi konieczność jej zmiany, ale prawidłowe wdrożenie tej dyrektywy do porządków krajowych jest kluczowe. Po tych kilku latach obowiązywania dyrektywy stało się jasne, że niektóre bardzo uciążliwe praktyki handlowe wciąż występują na jednolitym rynku. Wyeliminowanie tych praktyk jest ważne dla zwiększenia zaufania konsumentów do transakcji dokonywanych na rynku, jak i dla zagwarantowania przedsiębiorstwom wyższego poziomu pewności prawa. Wśród wprowadzających w błąd praktyk marketingowych, które przysparzają najwięcej problemów przedsiębiorstwom w Europie, szczególnie niepokojąca wydaje się kwestia nieuczciwych przedsiębiorstw oferujących wpisy do katalogów biznesowych. Taki wpis do katalogów biznesowych łączy się często z formularzem, który nieuczciwe firmy wysyłają, prosząc przedsiębiorstwa o pozornie bezpłatną aktualizację informacji w ich katalogach biznesowych. Jeżeli dane przedsiębiorstwa podpiszą taki formularz, zostają poinformowane, że podpisały umowę i zostaną obciążone kosztami.

Poparłam sprawozdanie, ponieważ wzywa ono m.in. do wyeliminowania takich praktyk. O skali tego problemu świadczą liczby: udokumentowano ponad 13 000 skarg z 16 różnych państw członkowskich. Najbardziej narażony na takie praktyki jest sektor małych i średnich przedsiębiorstw, dlatego sprawozdanie jest ważnym krokiem do lepszego wdrażania dyrektywy

 
  
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  Jim Higgins (PPE), in writing. - I voted in favour of this as I agree that directive 2005/29/EC concerning unfair business-to-consumer commercial practices in the internal market (UCPD) adopted in 2005 needs additional attention with respect to its proper application in practice and in compliance with the full harmonisation principle. This guidance document also needs to be updated regularly in order to reflect new practices appearing on the market.

 
  
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  Brice Hortefeux (PPE), par écrit. – Fidèle à son engagement en faveur des consommateurs, le Parlement a approuvé le rapport sur la lutte contre les pratiques commerciales déloyales au sein de l’Union européenne. La législation est entrée en vigueur en 2005 mais, les délais de transposition dans les États membres n’ayant pas toujours été respectés, la Commission européenne n’a pu dresser un premier bilan de son efficacité qu’en 2013. L’objectif est de favoriser le commerce transfrontalier et d’encourager la confiance des consommateurs en luttant contre la publicité trompeuse et les pratiques déloyales dans le cadre des relations entre professionnels et consommateurs et en garantissant que ces derniers soient correctement informés. La législation s’applique aux pratiques commerciales déloyales dès le stade de la publicité et du marketing, mais également pendant et après la transaction commerciale. Bien que des insuffisances aient été constatées, je me réjouis que, dans l’ensemble, ce premier inventaire ait été concluant. Il faut désormais viser un meilleur contrôle des pratiques de publicité « cachée » sur l'internet, qui se caractérisent très concrètement par la manipulation de professionnels se faisant passer pour des consommateurs sur des forums et réseaux sociaux, et garantir des voies de recours efficaces, rapides et peu onéreuses pour les consommateurs dupés.

 
  
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  Ian Hudghton (Verts/ALE), in writing. - I welcome this report on an important issue. The Unfair Commercial Practices Directive is a clear example of the EU working for the benefit of its citizens. Scotland’s future is best served by Scotland remaining in the EU, as a normal independent Member State.

 
  
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  Juozas Imbrasas (EFD), raštu. - Pritariau dokumentui, nes vartojimas yra vienas iš pagrindinių Europos Sąjungos augimo variklių, todėl vartotojai turi didžiausią įtaką ES ekonomikai, o vartotojų ir jų teisių apsauga yra viena pagrindinių ES vertybių. Pritariu tam, kad turi būti siekiama visoje Europos Sąjungoje užtikrinti aukštą vartotojų apsaugos lygį ir sustiprinti jų pasitikėjimą bendrąja rinka, įmonėms tuo pat metu garantuojant didelį teisinį tikrumą ir mažinant tarpvalstybinės prekybos kliūtis. Dėl skaitmeninės ekonomikos ir technologinių prietaikų plėtros iš esmės pasikeitė pirkimo būdai ir įmonių prekių bei paslaugų reklamos ir pardavimo būdai. Kai kurios įmonės, ypač mažesnės, taip pat daugelis vartotojų dar nepakankamai žino, kokias teises vartotojai turi Europoje. Reikia stiprinti vartotojų asociacijų vaidmenį ir suteikti joms galimybes stiprinti savo pajėgumus. Manau, kad turi būti siekiama užtikrinti tinkamą visų ekonominės veiklos vykdytojų apsaugą Sąjungoje, ypač vartotojų ir MVĮ, kad jie būtų apsaugoti nuo sukčiavimo ar nesąžiningos veiklos, ir taip sustiprinti pasitikėjimą bendrąja rinka.

 
  
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  Philippe Juvin (PPE), par écrit. – J'ai soutenu le rapport de mon collègue Robert Rochefort relatif à la mise en œuvre de la directive sur les pratiques commerciales déloyales (2005/29/CE). Ce rapport insiste sur la nécessité d'une application complète et d'une mise en œuvre adéquate de la directive par les États membres. Il prône également le renforcement des opérations de surveillance, l'imposition de sanctions appropriées à l'encontre des entreprises et l'actualisation régulière des lignes directrices de la Commission européenne. La publicité cachée sur internet est également prise en compte, ainsi que la nécessité de renforcer l'application de la directive en ce qui concerne les consommateurs vulnérables, d'insister sur l'importance pour les consommateurs de bénéficier de voies de recours efficaces, rapides et peu onéreuses, et d'adopter un cadre transversal relatif aux recours collectifs. Je me félicite de l'adoption de ce rapport.

 
  
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  Jacek Olgierd Kurski (EFD), na piśmie. - Nieuczciwe praktyki handlowe są jedną z najważniejszych przeszkód ograniczających konkurencję na rynku Unii Europejskiej. Należy zwrócić uwagę na fakt, że na poziomie unijnym zakazano wielu praktyk uznanych za nieuczciwe i zagrażające konkurencji. Najważniejszy jest zakaz sprzedaży produktów, które nie są dopuszczone do legalnego obrotu. Największą zaś grupą nieuczciwych praktyk handlowych, godzących w konkurencję i uczciwy handel, są działania marketingowe związane ze stosowaniem w reklamach różnych form oddziaływania na świadomość konsumentów. Dotyczy to zwłaszcza reklam podprogowych oraz reklam odwołujących się do strachu oraz innych uczuć. Niezwykle ważnym było więc ujednolicenie definicji dotyczących nieuczciwych praktyk handlowych oraz działań wprowadzających w błąd, które przed wejściem dyrektywy były rozbieżne w poszczególnych państwach członkowskich.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. - Il Parlamento europeo si è speso più volte sul tema delle pratiche commerciali sleali, in senso di maggiori tutele per i prodotti di qualità e per la consapevolezza di acquisto dei consumatori europei.

Oggi ho votato contro la presente relazione e in particolare su alcuni emendamenti della proposta, che non sono stati convincenti e non sono sembrati realmente efficaci a perseguire gli obiettivi del dispositivo legislativo posto in essere.

 
  
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  Constance Le Grip (PPE), par écrit. – Je me suis prononcée en faveur d’un rapport d’initiative sur l’application de la directive sur les pratiques commerciales trompeuses, qui rappelle l’urgence de mettre en œuvre toutes ses mesures visant à protéger les consommateurs de certains vendeurs et commerçants peu scrupuleux, voire complètement véreux. Le Parlement a mis particulièrement l’accent sur les nouvelles pratiques frauduleuses sur l'internet, mais également sur les enjeux liés aux fausses déclarations sur l’environnement des produits.

 
  
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  Petru Constantin Luhan (PPE), în scris. - Cei aproximativ 500 de milioane de cetățeni europeni reprezintă motorul de creștere al Uniunii, fiind astfel importantă asigurarea unui nivel ridicat de protecție al acestora împotriva riscurilor si amenințărilor pe care nu le pot preveni ca persoane particulare.

Piața internă joacă un rol central în abordarea actualelor probleme economice cu care se confruntă Uniunea, dar este necesară sporirea încrederii consumatorilor în acest sistem. O mai mare protecție a consumatorilor ar sprijini ambițiile Strategiei Europa 2020 în ceea ce privește creșterea si competitivitatea prin asigurarea unui nivel superior de bunăstare a consumatorilor, prin trecerea la modele de consum mai sustenabile, și prin luarea în considerare a situației specifice a consumatorilor. Este necesar ca legislația Uniunii să fie aplicată în mod uniform și corect în Uniune. Este nevoie de o urmărire îndeaproape a aplicării Directivei 2005/29/CE și de organizarea de sesiuni de formare destinate actorilor din sistemul judiciar pentru a ne asigura că directiva este implementată în toate statele membre. Este regretabil faptul că din cele 28 de state membre doar 4 au aplicat directiva.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. - I voted in favour of this report because it seeks to ensure that consumers are not misled or exposed to aggressive marketing and that any claim made by traders in the EU is clear, accurate and substantiated. In the single market, where we have many companies and SMEs operating in more than one Member State, it is important we have strong legislation in this field.

 
  
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  Clemente Mastella (PPE), per iscritto. - Condividiamo l'opinione del relatore in merito alla direttiva 2005/29/CE che mira a tutelare i consumatori contro le pratiche commerciali sleali delle imprese nei loro confronti ed a renderli più fiduciosi riguardo alle transazioni effettuate nel mercato interno, garantendo una maggiore certezza del diritto per le imprese.

Sussistono infatti ancora troppe lacune nella sua applicazione e la Commissione deve seguire con attenzione l'applicazione del testo senza esitare a perseguire legalmente quegli Stati che non la ponessero in essere o non la facessero applicare correttamente ai sensi del trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Insistiamo con convinzione sulla necessità di rafforzare la cooperazione tra autorità nazionali allo scopo, in particolare, di mirare a creare una migliore conoscenza del funzionamento del sistema attuato negli altri Stati membri.

Sarà comunque necessario che la Commissione, nei prossimi mesi, proceda ad un aggiornamento della direttiva stessa, allo scopo di fornire precisazioni in merito alle informazioni precontrattuali in tema di garanzia e di tutela dei consumatori. Infine, consideriamo essenziale assicurare ai consumatori mezzi di ricorso efficaci, rapidi e poco onerosi: gli Stati membri dovranno porre pienamente in essere la direttiva sulle modalità alternative di risoluzione delle controversie e sul regolamento extragiudiziario dei conflitti online.

 
  
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  Véronique Mathieu Houillon (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur du rapport sur l’évaluation de l’application de la directive relative aux pratiques commerciales déloyales. Des progrès sont possibles dans l’application de cette directive adoptée en 2005, qui devait être transposée depuis 2007. Ainsi, il est nécessaire que des sanctions appropriées soient appliquées à l’encontre des entreprises, comme le prévoit la directive, lorsque des consommateurs sont trompés ou exposés à un marketing agressif.

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Ce rapport sans aucune portée juridique félicite la Commission européenne pour son application de la directive de 2005 visant à réprimer les pratiques commerciales déloyales et mensongères. Pour l'avenir, ce texte exprime de touchantes intentions qui oscillent entre vœux pieux ("sensibiliser les entreprises aux droits des consommateurs") et incantations charitables ("mieux tenir compte des personnes vulnérables"). Il s'inscrit totalement dans la logique d'intensification des échanges et de la publicité. Il ne porte donc pas la moindre attention à la relocalisation des productions et à l'incitation aux circuits courts d'approvisionnement qui sont pourtant des leviers fondamentaux pour intégrer l'impératif écologique dans des échanges commerciaux aujourd'hui sans bornes. La taxation et la réduction de la publicité ne font pas non plus partie des préconisations de ce rapport qui s'inscrit dans la pure logique productiviste et consumériste actuelle de l'Union européenne. Ce rapport n'apportera donc aucune amélioration concrète aux consommateurs, aux travailleurs et aux citoyens. Je vote contre.

 
  
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  Nuno Melo (PPE), por escrito. - A Diretiva 2005/29/CE visa proteger os consumidores contra as práticas comerciais desleais das empresas em relação a eles e tornar os consumidores mais confiantes no tocante às transações efetuadas no mercado interno, garantindo sempre uma maior segurança jurídica para as empresas. É, no entanto, necessário que os Estados-Membros a cumpram integralmente, para que os consumidores se sintam seguros na sua relação com o mercado interno.

 
  
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  Roberta Metsola (PPE), in writing. - I support this report because it is dedicated to protecting citizens from unfair commercial practices and helping them to become more confident with regard to internal market transactions.

 
  
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  Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. - No he podido votar a favor del presente informe debido a que, pese a que incluye aspectos orientados a la mejora del poder de los consumidores en el mercado de la Unión Europea, se contradice con informes anteriores sobre el mismo tema. En concreto, existe la Resolución Juvin sobre el mismo tema, aprobada y publicada en 2011, a la que la Comisión Europea no ha dado ninguna respuesta. Más allá de esto, incluye aspectos positivos para la protección de los consumidores, pero el hecho de excluir expresamente las relaciones entre empresas (business-to-business) implica dejar fuera del ámbito de la Directiva los problemas que se producen en la cadena agroalimentaria, en la que es estructural el abuso de los grandes grupos distribuidores. Es por esto por lo que no he podido votar a favor del presente informe.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. - The Unfair Commercial Practices Directive is an important directive in light of the functioning of the internal market. This report serves well the aim of implementing this directive, therefore I have voted in favour of the directive.

 
  
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  Claudio Morganti (EFD), per iscritto. - In questa relazione sono presenti numerosi spunti condivisibili, che vanno tutti in direzione di una giusta difesa dei consumatori europei.

Gran parte del testo si focalizza su pratiche ingannevoli che si sono sviluppate negli ultimi anni, sfruttando in maniera massiccia il boom di Internet e delle nuove tecnologia. È così ad esempio che nei social network, forum o blog ci ritroviamo ad avere dei commenti che sembrano provenire dai consumatori stessi, laddove in realtà si tratta di messaggi di natura pubblicitaria o commerciale direttamente o indirettamente generati e finanziati da operatori economici.

Altra pratica sleale, che avevo già segnalato in passato alla Commissione europea, è quella che riguarda il cosiddetto "IP tracking", che mira a registrare il numero di connessioni effettuate dai singoli utenti a partire dallo stesso indirizzo IP, al fine di gonfiare artificialmente i prezzi in funzione dell'interesse dimostrato effettuando ricerche analoghe. Tutti noi ci siamo accorti di questo ed è doveroso prendere provvedimenti affinché si blocchi tale abuso.

Sono insomma ancora molteplici, ed in continua evoluzione, i modi e mezzi con cui operatori economici senza scrupoli riescono a danneggiare il consumatore, falsando anche la concorrenza nel mercato; dobbiamo quindi mantenere alta la guardia per evitare tutto questo.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. - A presente diretiva visa proteger os consumidores contra as práticas comerciais desleais das empresas em relação a eles e tornar os consumidores mais confiantes no tocante às transações efetuadas no mercado interno, garantindo sempre uma maior segurança jurídica para as empresas. Embora o Parlamento seja da opinião que as disposições da presente diretiva são satisfatórias e não julgue haver necessidade de realizar, neste momento, uma revisão exaustiva do texto, considera que é fundamental que os Estados-Membros executem na íntegra e apliquem corretamente a presente diretiva. Nestes termos, votei favoravelmente a presente proposta de resolução do Parlamento Europeu sobre a aplicação da diretiva relativa às práticas comerciais desleais.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. - Considerando che la direttiva 2005/29/CE mira a tutelare i consumatori contro le pratiche commerciali sleali delle imprese nei loro confronti e a renderli più fiduciosi riguardo alle transazioni effettuate nel mercato interno garantendo una maggiore certezza del diritto per le imprese; concordando sulla necessità che gli Stati membri pongano pienamente in essere la direttiva sulle modalità alternative di risoluzione delle controversie e sul regolamento extragiudiziario dei conflitti online al fine di assicurare ai consumatori mezzi di ricorso efficaci, rapidi e poco onerosi, ho espresso il mio voto favorevole alla proposta.

 
  
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  Mitro Repo (S&D), kirjallinen. - Arvoisa puhemies, äänestin äsken tämän tärkeän mietinnön puolesta. Olen tyytyväinen siihen, että mietinnössä otetaan kantaa Internetissä tapahtuvan mainonnan yleistymiseen sekä siihen, kuinka tärkeää meidän on parantaa heikommassa asemassa olevien kuluttajien asemaa.

Alaikäisillä ei ole samanlaista kykyä ymmärtää mainoksen tarkoitusta kuin aikuisella. Lapset eivät myöskään ymmärrä kuvitteellisten ja tosiasioiden eroa. Siksi lapsiin kohdistuvan mainonnan pitäisi olla kautta Euroopan niin konkreettista, että lapset ymmärtävät mainosten viestit oikein. Tehtävän, kilpailun tai sarjakuvan muotoon puetut mainokset eivät tällaisia ole.

Myöskään ikääntyneet eivät ymmärrä aina, millaisia sopimuksia he ovat solmimassa eikä heillä ole usein kykyä tarkistaa laskujen oikeellisuutta tai lähteä huijatuksi tullessaan kalliisiin oikeuskäsittelyihin. Tästä syystä kannatan lämpimästi kollega Rochefortin mietintöä ja sen ajatusta siitä, että kaikkien kuluttajien oikeuksien suojeleminen on yksi unionimme perusarvoista.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. - In favour. The Unfair Commercial Practices Directive 2005/29/EC aims to complete the internal market by removing barriers caused by differences between national laws on unfair commercial practices and ensuring a high level of consumer protection. It seeks to ensure that consumers are not misled or exposed to aggressive marketing and that any claim made by traders is clear, accurate and substantiated. This Directive covers Business-to-Consumer (B2C) transactions, whether online or offline, involving goods and/or services. The purpose of this report was to respond to the Commission Communication assessing the application of this Directive in the Member States.

 
  
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  Tokia Saïfi (PPE), par écrit. – La directive 2005/29/CE vise à protéger les consommateurs contre les pratiques commerciales déloyales des entreprises à leur égard et à les rendre plus confiants envers les transactions effectuées dans le marché intérieur, tout en garantissant une plus grande sécurité juridique pour les entreprises. Les dispositions de la directive actuelle sont satisfaisantes et il n'était pas nécessaire de procéder à sa révision en profondeur, mais il est fondamental que les États membres la mettent pleinement en œuvre et l'appliquent correctement. Cependant, même si les États membres appliquent pleinement et correctement cette directive, son plein respect par les entreprises ne sera davantage effectif que si la prévention est renforcée et si elles discernent clairement la perspective d'être sanctionnées en cas d'infraction. J'ai voté en faveur de ce rapport car j'y ai retrouvé ces grandes lignes qui sont, à mon sens, essentielles.

 
  
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  ικόλαος Σαλαβράκος (EFD), γραπτώς. – Υπερψήφισα την σχετική έκθεση διότι η σχετική οδηγία έχει στόχο να προστατεύσει τους καταναλωτές από αθέμιτες εμπορικές πρακτικές των επιχειρήσεων έναντι τους, ώστε να ενισχυθεί η εμπιστοσύνη των καταναλωτών στον τομέα των συναλλαγών που πραγματοποιούνται στην εσωτερική αγορά, με ταυτόχρονη εγγύηση μεγαλύτερης ασφάλειας δικαίου για τις επιχειρήσεις.

 
  
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  Salvador Sedó i Alabart (PPE), por escrito. - El Parlamento Europeo en pleno ha aprobado este informe que insta a la Comisión a revisar la implementación nacional de la Directiva relativa a las prácticas comerciales desleales, cuyo propósito es asegurar que los consumidores elijan sus cestas de consumo totalmente informados y sin abuso alguno. Existen disparidades de aplicación y transposición entre Estados miembros, lo cual pone en riesgo la efectividad de la medida y compromete el mercado único completo al dificultar en cierto grado las relaciones comerciales transnacionales. Por tanto, es necesario eliminar esta incerteza legal y operacional asegurando la correcta implementación de la Directiva, aplicando medidas sancionadoras si procede. Estas garantías no son solo en beneficio de los consumidores, más desprotegidos desde el auge de las nuevas tecnologías como método de acceso al comercio, sino también de las empresas, ya que todas podrán jugar con las mismas reglas y aquellas más pequeñas podrán sobrevivir más fácilmente en el mercado.

 
  
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  Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE), per iscritto. - Condivido la visione del collega relatore sulla necessità che gli Stati membri pongano pienamente in essere e applichino correttamente la direttiva.

Inoltre ritengo che non sia il caso di estendere il campo d'applicazione della direttiva al settore B2B. Ritengo sia indispensabile il rafforzamento della cooperazione tra autorità nazionali nell'ambito della rete CTC e penso che l'idea della Commissione di predisporre formazioni destinate a tali autorità e agli operatori del sistema giudiziario sia una soluzione efficiente, in quanto esse dovrebbero in particolare mirare a una migliore conoscenza del funzionamento del sistema attuato negli altri Stati membri.

Condivido anche l'idea di lavorare nei prossimi mesi per attualizzare un documento di indirizzo che accompagni la direttiva, così da fornire precisazioni in merito all'informazione precontrattuale che il venditore deve dare al consumatore in tema di garanzia nonché sulle pratiche tollerate in materia di pubblicità relativa al prezzo del trasporto aereo, entrambi settori importanti dal punto di vista della tutela dei consumatori.

Ultimo ma non meno importante, è essenziale assicurare ai consumatori mezzi di ricorso efficaci, rapidi e poco onerosi e per questo gli Stati membri devono porre in essere la direttiva sulle modalità alternative di risoluzione delle controversie e sul regolamento extragiudiziario dei conflitti online.

 
  
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  Monika Smolková (S&D), písomne - V priebehu posledných desaťročí EÚ prijala v záujme ochrany spotrebiteľov mnoho pravidiel, ktoré stanovujú rámec v boji s nekalými obchodnými praktikami. Myslím si, že aj napriek jednoznačnej povinnosti členských štátov účinne implementovať smernicu do vnútroštátnych predpisov ešte stále sa objavujú mnohé prípady, keď nesprávnym zavedením alebo uplatňovaním kľúčových ustanovení dochádza k tomu, že občania sa stali obeťami nekalých obchodných praktík.

Som presvedčená o tom, že ak chceme v rámci EÚ dosiahnuť pozitívne efekty jednotného súboru pravidiel na vnútornom trhu, je nevyhnutná plná harmonizácia platnej smernice o nekalých obchodných praktikách.

Podporila som správu, lebo prichádza s návrhmi na odstránenie prekážok, ktoré bránia spotrebiteľom jednoduchým, legálnym a cenovo prijateľným spôsobom dostať sa k požadovaným produktom a službám kdekoľvek v EÚ.

Očakávam, že v záujme ochrany spotrebiteľa Komisia a členské štáty zabezpečia lepšiu a účinnejšiu informovanosť podnikov tak, aby sa zachovala vysoká úroveň ochrany spotrebiteľa.

 
  
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  Catherine Stihler (S&D), in writing. - I voted in favour of the implementation of the Unfair Commercial Practices Directive because I believe in better consumer rights in the marketplace, and this directive seeks to ban misleading and detrimental practices towards customers.

 
  
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  Kay Swinburne (ECR), in writing. - I voted in favour of this report, which responds to the Commission’s assessment of the application of the Unfair Commercial Practices Directive in the Member States. I am often contacted by constituents who feel that they have been subject to an unfair commercial practice or who do not know who to turn to for advice on their consumer rights. This Directive has made clear inroads when it comes to strengthening consumer protection and ensuring that consumers are better informed. However, we must continue to work hard right across the EU to ensure that we are doing all we can to prevent such unfair commercial practices.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. – Beaucoup de consommateurs hésitent à demander réparation lorsque le montant engagé leur paraît peu élevé. Pour que les consommateurs fassent pleinement valoir leurs droits, il faut soutenir la mise en place d'un mécanisme de recours collectif cohérent au niveau de l'Union dans le domaine de la protection des consommateurs, qui s'appliquerait aux affaires transfrontalières et se fonderait sur le principe du consentement préalable ("opt-in"). Nous insistons sur la nécessité de sensibiliser davantage les consommateurs à l'appui que peuvent leur fournir à la fois les associations de consommateurs et le réseau des centres européens des consommateurs pour obtenir réparation.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. - A presente diretiva tem como principal objetivo proteger os consumidores contra as práticas comerciais desleais, dotando-os de uma maior confiança no que toca às transações efetuadas no mercado interno e às empresas garante uma maior segurança jurídica. Contudo, é necessário reforçar a cooperação entre as autoridades nacionais, bem como proceder à criação de um mecanismo de reparação coletiva coerente, ao nível da União Europeia. Este mecanismo servirá para que os consumidores façam valer os seus direitos, aplicável aos processos transfronteiriços e com base no princípio da adesão voluntária. A aplicação correta e integral desta diretiva por parte dos Estados-Membros é essencial. O relator acrescenta que as sanções em relação à prática desleal deveriam ser superiores e que para tal, deveria ser incentivado o diálogo entre autoridades nacionais e Comissão Europeia. É também necessário sensibilizar mais os consumidores para as hipóteses de apoio que lhes podem ser prestadas, desde associações de defesa dos direitos dos consumidores à rede de centros europeus dos consumidores

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. - Am votat pentru rezoluția referitoare la punerea în aplicare a Directivei 2005/29/CE privind practicile comerciale neloiale. Drepturile de care beneficiază consumatorii în Europa sunt încă necunoscute de către anumite întreprinderi, în special de către cele mici și de către numeroși consumatori. Este necesar să se consolideze rolul asociațiilor de consumatori și să li se ofere acestora posibilitatea de a-și consolida capacitățile.

Un număr tot mai mare de plângeri din partea utilizatorilor de site-uri de vânzare a biletelor pe internet susțin că au fost victime ale așa-numitei „urmăriri a adresei IP” (IP tracking), prin care se majorează artificial prețul în funcție de interesul demonstrat de utilizatori prin mai multe căutări similare.

Solicităm Comisiei să determine amploarea acestei practici, care duce la o situație de concurență neloială și constituie o utilizare abuzivă a datelor cu caracter personal ale utilizatorilor și, dacă este cazul, să prezinte propuneri legislative adecvate pentru protecția intereselor utilizatorilor. Consider că este deosebit de important pentru consumatori ca aceștia să poată beneficia de căi de atac eficace, rapide și necostisitoare. Solicităm statelor membre să pună în aplicare pe deplin directiva privind modalitățile alternative de soluționare a conflictelor și privind soluționarea extrajudiciară a conflictelor online.

 
  
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  Derek Vaughan (S&D), in writing. - Directive 2005/29/EC on unfair commercial practices is the European Union’s main legislative tool for regulating misleading business-to-business relations. I voted in favour of this INI report, because I want to ensure that consumers in Europe are not misled or exposed to aggressive marketing. I believe that any claim made by traders in the EU should be clear, accurate and substantiated, thus enabling consumers to make informed and meaningful choices. I am pleased to see calls for increased scrutiny on the standards of cross-border online purchasing, especially with price comparison websites and online advertising which targets vulnerable groups, particularly children. I hope this report will be a step towards greater consumer protection throughout the EU and a better standard of both offline and online commercial practice.

 
  
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  Angelika Werthmann (ALDE), schriftlich. - Der vorgelegte Bericht geht auf den Schutz gegen gedumpte Einfuhren aus nicht zur Europäischen Union gehörenden Ländern ein und der Berichterstatter spricht sich dafür aus, dass fragliche Ware, die sich auf dem Weg in die Union befindet, nicht vorläufigen Zöllen unterworfen werden sollte. Der Berichterstatter geht auch auf die Tatsachen ein, dass in etwaigen Fällen auch wirtschaftliche Vergeltungsmaßnahmen gegen die EU in Kraft treten können. In Anbetracht dieser Tatsachen muss hier mit Bedacht abgewogen und abgestimmt werden, da die Interessen der EU zu wahren sind.

 
  
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  Jacek Włosowicz (EFD), na piśmie. - Dotychczasowe unijne próby harmonizacji prawa o zwalczaniu nieuczciwej konkurencji dyrektywami dotyczyły kwestii wycinkowych tej dziedziny prawa (np. reklamy wprowadzającej w błąd, reklamy w handlu elektronicznym itp.). Jednakże wielość regulacji odnoszących się do zagadnień szczegółowych ochrony konsumentów nie sprzyjała zdaniem europejskiego ustawodawcy poczuciu pewności prawa zarówno u konsumentów, jak i u przedsiębiorców, którzy w swojej działalności na terytorium UE zmuszeni byli uwzględniać różne regulacje praktyk handlowych w poszczególnych państwach członkowskich Wspólnoty.

 
  
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  Inês Cristina Zuber (GUE/NGL), por escrito. - A Diretiva 2005/29/CE visa regular os aspetos negativos das relações entre empresas e consumidores - as práticas comerciais desleais, tendo como objetivo expresso garantir a confiança destes últimos no mercado interno e promover transações comerciais transnacionais. Para isso, mais uma vez, em nome do melhor funcionamento do mercado interno, pretende harmonizar-se a legislação comunitária no domínio das práticas comerciais desleais. As derrogações temporárias que permitem aos Estados-Membros continuarem a aplicar disposições nacionais, expiraram no dia 12 de junho de 2013. Assim, este relatório tenta pressionar os Estados-Membros a harmonizarem as suas legislações com o texto da diretiva o mais rápido possível. Caso não cumpram o estabelecido, o relatório exorta a Comissão Europeia a processar judicialmente os Estados-Membros que infrinjam, que não executem ou que não apliquem corretamente a diretiva. Não podemos estar de acordo com as sanções previstas.

 

9.18. Quadro di valutazione UE della giustizia (A7-0442/2013 - Tadeusz Zwiefka)
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Ústní vysvětlení hlasování

 
  
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  Petru Constantin Luhan (PPE). - Mulțumesc, domnule președinte. Eficientizarea sistemului judiciar în materie civilă, comercială și administrativă joacă un rol extrem de important în ceea ce privește funcționarea economiei, a mediului privat și a investițiilor. Tabloul de bord al Uniunii Europene privind justiția este o evaluare extrem de utilă în acest sens, analizând cât de eficace este justiția în fiecare stat membru UE în soluționarea cauzelor civile, comerciale și administrative. Vă dau exemplul României, care ocupă locul 13 în ceea ce privește timpul necesar pentru rezolvarea cazurilor non-criminale și penultimul loc în ceea ce privește timpul necesar pentru rezolvarea cazurilor legate de insolvență.

Consider că există o serie de factori-cheie pentru eficientizarea sistemelor judiciare, printre care schimbul de experiență și bune practici, precum și utilizarea sistemelor TIC (tehnologia informației și a comunicării). De exemplu, avantajele imediate ale aplicării computerizate și ale instrumentelor de gestionare a cauzelor sunt reducerea costurilor și mai ales accelerarea procedurilor judiciare. Vă mulțumesc.

 
  
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  Anna Záborská (PPE) - Správu som podporila, lebo zlepšovanie kvality, nezávislosti a efektívnosti súdnych systémov je hlavným cieľom verejnej politiky na európskej i národnej úrovni.

Vnútroštátne justičné systémy zohrávajú kľúčovú rolu pri obnove dôvery a návrate k rastu. Z ročného prieskumu rastu vyplynula potreba dôkladného zhodnotenia a systematického skúmania fungovania súdnych systémov vo všetkých členských štátoch pri plnom rešpektovaní rôznych národných právnych tradícií. Efektívny a nezávislý súdny systém tiež prispieva k dôvere a stabilite. Predvídateľné, včasné a vymáhateľné justičné rozhodnutia sú dôležitými zložkami príťažlivého podnikateľského prostredia.

 
  
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  Elena Băsescu (PPE). - Mulțumesc, domnule președinte. Am votat în favoarea raportului, deoarece accesul la un sistem judiciar independent contribuie la creșterea încrederii în autoritățile statelor membre. După aderarea la Uniune, România a înregistrat progrese în reforma justiției, în ciuda unor presiuni exercitate de factorul politic, iar aici mă refer cu precădere la actualul guvern socialist. Deși executivul a încercat să pună presiune pe magistrați sau să modifice legislația penală în așa fel încât să-și asigure privilegii și imunități, aceste tentative au eșuat. Cel mai recent exemplu este din decembrie 2013, când, fără absolut nicio dezbatere publică, parlamentarii și-au acordat super-imunitate lor și baronilor locali.

De aceea, tabloul de bord privind justiția ar putea fi extins și la alte aspecte ale funcționării statului de drept pentru a pune presiune asupra celor care încalcă valorile democrației europene.

 
  
 

Písemná vysvětlení hlasování

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. - Abstenho-me no presente Relatório. Sou de opinião que o acesso a um sistema judiciário eficaz também é fundamental para a eficácia do Direito da UE: sempre que um tribunal nacional aplica o Direito da UE, age como um tribunal da União. A garantia de normas comuns é, por isso, particularmente importante, uma vez que os tribunais devem disponibilizar eficazes vias de recurso a qualquer pessoa, cujos direitos estejam em causa nos termos da legislação da União. Contudo, acolho favoravelmente o objetivo de criar sistemas de justiça eficazes e independentes nos Estados-Membros, que possam contribuir para o crescimento económico e para o aumento da competitividade. Deve, por conseguinte, felicitar-se a Comissão pela iniciativa. Para além disso, sou de opinião que ainda é necessário fazer algumas observações. É difícil medir determinados valores, como a independência judicial. No entanto, é necessário tentar, para saber se estes valores estão a ser respeitados nos Estados-Membros.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur de ce texte dont l'objectif est d'instaurer un tableau de bord de la justice et de contribuer au développement des systèmes judiciaires nationaux en renforçant leur qualité, leur efficacité et leur indépendance. Il porte uniquement sur les affaires civiles et commerciales, étant donné que celles-ci sont étroitement liées à l'économie. Il recueille des données provenant des États membres et les évalue afin d'aider les États membres à améliorer leur système judiciaire.

 
  
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  Erik Bánki (PPE), írásban. - Az Európai Parlament mai plenáris ülésén saját kezdeményezésű jelentésben reagált a 2013-as EU igazságügyi eredménytáblára, amely a nemzeti igazságszolgáltatási rendszerek hatékonyságát értékeli. A Parlament fő üzenete, hogy az igazságszolgáltatási rendszerek bármely összehasonlításának objektív szempontokon kell alapulnia, a tagállamok szuverenitása és a különböző jogi és alkotmányos hagyományok teljes tiszteletben tartása mellett. Az igazságszolgáltatás minőségének és hatékonyságának javítása uniós és nemzeti szinten egyaránt célunk. A kiszámítható, hatékony és időszerű igazságszolgáltatás elengedhetetlen a versenyképesség növelése érdekében is. Az új magyar Alaptörvénynek, illetve az igazságszolgáltatási reformnak köszönhetően Magyarország mára teljes mértékben megfelel ezeknek a követelményeknek, ezért érdekeltek vagyunk egy olyan objektív értékelési rendszer kidolgozásában, amelyben a Bizottság pártatlanul és kettős mérce alkalmazása nélkül jár el. Az egyes tagállamok igazságszolgáltatási rendszerét objektív kritériumok alapján kell értékelni – nem közvélemény-kutatásokra vagy sajtóhírekre alapozva. Magyarország szubjektív, politikai bírálatok áldozata lett 2012-ben, amikor az igazságszolgáltatási rendszerek elemzését követően a Bizottság egyes tagállamokkal kapcsolatban konkrét ajánlásokat fogalmazott meg. A mai napon sikerült megállítani a szocialisták azon törekvéseit, hogy az igazságügyi eredménytáblát politikai célokra használhassák, veszélyeztetve ezzel az eszköz valódi célját, a tárgyilagos és statisztikán alapuló értékelést.

 
  
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  Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. - Il testo della relazione Zwiefka è equilibrato e condivisibile, ho quindi inteso sostenerlo con il mio voto.

 
  
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  Franco Bonanini (NI), per iscritto. - Mi unisco agli elogi resi dalla relazione al quadro di valutazione UE della giustizia, nella piena convinzione che l'operatività di sistemi giudiziari efficienti ed imparziali all'interno dei vari Stati membri rappresenti una componente imprescindibile nella prospettiva di crescita e competitività.

Essendo pienamente convinto dell'importanza strategica di tale obiettivo nella finalità di assicurare l'efficienza dei sistemi giudiziari, la situazione italiana (che si colloca in una posizione medio bassa nella graduatoria dei paesi UE riguardo alla percezione dell'indipendenza del sistema giudiziario) rappresenta uno stimolo a suggerire l'uso di strumenti valutativi per raggiungere un più alto grado di attendibilità delle misurazioni inerenti al dato dell'indipendenza. Potrebbe a tal fine essere utile considerare i dati inerenti al sistema organizzativo della giustizia ed in particolare l'eventuale presenza di associazioni all'interno della magistratura, caratterizzate anche solo larvatamente da tendenze politiche.

Questa sembra una situazione certamente capace di incidere negativamente sul grado di percezione dell'indipendenza del sistema giustizia, quando appare oggettivamente idonea a creare anche un minimo dubbio che la decisione sulla controversia sia condizionata da pregiudizi ideologici. Inoltre, il riferimento ai dati relativi all'eventuale presenza di associazioni tra magistrati potrebbe essere utile per verifiche più attendibili anche in relazione al profilo della qualità del sistema giustizia.

 
  
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  Biljana Borzan (S&D), napisan. - Za potrebe izrade ovog izvješća Komisija je izradila analizu stanja pravosuđa u EU-a. Izvršena je usporedba i procjena djelotvornosti pravosudnih sustava država članica u cilju boljeg definiranja politike pravosuđa. Budući da se njezino područje primjene usredotočuje na parametre pravosudnih sustava koji pridonose poboljšanju poslovne i ulagačke klime u EU-u, analiza se isključivo odnosi na građansko, trgovačko i upravno pravo. Procjene rada pravosudnog sustava potrebno je obavljati u cijelosti na način da ga se ne odvaja od socijalne, povijesne i gospodarske situacije država članica ili od ustavne tradicije iz koje taj pravosudni sustav potječe.

Ovo je također i vrlo osjetljivo područje u kojemu se trebaju poštovati nacionalni prerogativi. Poput kolega iz kluba zastupnika S&D-a smatram kako izvješće sadrži odredbe koje se prilagođavaju državama članicama.

Predložene promjene koje imaju za cilj rebalans teksta i stavljanje naglaska i na države članice i na Europski parlament nažalost nisu prihvaćene. Ipak, to ne znači da ovo izvješće nije vrijedan alat za otkrivanja poteškoća s kojima se države članice susreću, poput duljine trajanja sudskih postupaka, transparentnosti i neovisnosti pravosuđa.

 
  
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  Philippe Boulland (PPE), par écrit. – J'ai voté pour le rapport sur le tableau de bord de la justice dans l'UE qui est un rapport important pour la justice européenne.

 
  
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  Minodora Cliveti (S&D), în scris. - Raportul surprinde o serie de caracteristici ale sistemelor judiciare naționale, rezultat al tradițiilor și specificității fiecărui stat membru. De aceea, fiecare sistem judiciar trebuie analizat prin prisma acestor caracteristici, simpla utilizare a unor parametri statistici nefiind suficientă, esențiale fiind situația istorică, socială, economică și tradiția constituțională a fiecărui stat membru.

Ca urmare a publicării de către Comisia Europeană a Tabloului de bord al UE privind justiția, raportul subliniază importanța colaborării transfrontaliere a autorităților judiciare, a programelor de formare a judecătorilor și a altor persoane implicate în sistem, atrăgând atenția, nu în ultimul rând, asupra rolului esențial al justiției în viața oamenilor și a justiției UE în viața europenilor.

 
  
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  Carlos Coelho (PPE), por escrito. - A União compreende um espaço de justiça, no respeito dos diferentes sistemas e tradições jurídicos dos Estados-Membros, pelo que é fundamental melhorar a qualidade, a independência e a eficácia dos sistemas judiciais nacionais, de forma a permitir aos cidadãos, às empresas, aos juízes e às autoridades confiar, respeitar, reconhecer e executar as decisões tomadas pelo sistema judicial de outro Estado-Membro, contribuindo para uma maior confiança, um crescimento sustentável e uma maior estabilidade social. O painel de avaliação da justiça na UE deverá, assim, fornecer dados objetivos, fiáveis e comparáveis sobre o funcionamento dos sistemas judiciais em todos os Estados-Membros, de forma a poder ajudar a UE e os Estados-Membros a melhorar a sua eficácia. Deverá contribuir para identificar eventuais lacunas e as melhores práticas, de forma a apoiar, quer os Estados-Membros, quer as instituições da UE, a definir políticas mais eficazes em matéria de justiça, com vista ao desenvolvimento de sistemas de justiça independentes, rápidos, de fácil acesso e com custos mais reduzidos. É, sem dúvida, um passo positivo para o desenvolvimento de um verdadeiro espaço europeu de justiça que possa satisfazer as expetativas dos cidadãos e contribuir para um crescimento sustentável, com base no Estado de direito e noutros valores em que assenta a União.

 
  
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  Rachida Dati (PPE), par écrit. – Ce tableau comparatif fournit des données fiables sur les systèmes judiciaires des États membres de l'Union européenne. Cela permet notamment de mettre en place des échanges de bonnes pratiques entre États membres pour une meilleure indépendance et efficacité de la justice. En atteignant cet objectif, la confiance des citoyens européens dans leur système judiciaire s'en trouvera renforcée. Or, il est très justement souligné qu'un système judiciaire efficace et digne de confiance encourage les entreprises à se développer et à investir aux niveaux national et international. La sécurité juridique est donc indissociable de la relance de la compétitivité et de l'emploi en Europe.

 
  
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  Christine De Veyrac (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur de ce texte, qui élabore un bilan des systèmes judiciaires européens pour l’année 2013. Fort de ces conclusions, plusieurs options sont privilégiées pour l’année à venir, en commençant par la réduction de la longueur des procédures, afin d’améliorer le cadre de fonctionnement des entreprises et de le rendre ainsi plus attrayant pour les investisseurs. En outre, une formation permanente des juges est primordiale dans la mesure où les textes nationaux évoluent fortement du fait de la législation européenne. Toutes ces mesures s’inscrivent dans le cadre d’un véritable espace judiciaire européen, ce que je ne peux qu’encourager.

 
  
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  Edite Estrela (S&D), por escrito. - Votei favoravelmente este relatório por defender a criação de sistemas de justiça eficazes e independentes nos Estados-Membros, que possam contribuir para o crescimento económico e para o aumento da competitividade. Para garantir a igualdade de tratamento, devem ser também implementadas normas comuns relativas ao fornecimento de dados, sendo necessário maior envolvimento das instituições da UE na preparação da avaliação dos sistemas de justiça nacionais.

 
  
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  Jill Evans (Verts/ALE), in writing. - I voted in favour of this report, as my constituents in Wales believe in a fully democratic EU. The European Parliament should be consulted on all matters, and this includes matters falling under the justice category, such as the justice scoreboard.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. - O objetivo do Painel da Justiça é contribuir para o desenvolvimento de sistemas judiciais nacionais e reforçar a sua qualidade, eficiência e independência. Concentra-se na matéria civil e comercial uma vez que estes estão intimamente ligados à economia. Recolhe dados dos Estados-Membros e avalia-os de modo a permitir-lhes melhorar os respetivos sistemas judiciais. Este exercício não deve pôr em causa a igualdade de tratamento entre Estados-Membros, as suas particularidades estruturais e as suas diferentes tradições jurídicas. A avaliação deve basear-se em dados mensuráveis objetivamente. Creio ser recomendável alguma cautela no modo como se aplicará este projeto e impedir absolutamente o seu aproveitamento para fins políticos que corresponderia à desvirtuação dos seus propósitos.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. - Este relatório de iniciativa constitui uma resposta ao Painel da Justiça na UE de 2013 elaborado pela Comissão. Note-se que este relatório incide, somente, sobre os ramos do Direito Civil, Comercial e Administrativo, nos quais o sistema judiciário assume uma importância particular para a recuperação económica. O aumento da qualidade, da independência e da eficácia dos sistemas judiciários constitui um dos objetivos principais das políticas de interesse público, quer a nível nacional, quer à escala da UE. Os sistemas de justiça nacionais desempenham um papel fundamental na restauração da confiança e no regresso ao crescimento. Um sistema judiciário eficaz e independente também contribui para a confiança e a estabilidade. Decisões de justiça previsíveis, oportunas e exequíveis constituem elementos fundamentais de um contexto empresarial atraente. As deficiências no funcionamento do sistema judiciário minam a confiança dos cidadãos e das empresas nas instituições judiciais, em particular neste momento de crise financeira, económica e social.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne - Vnútroštátne justičné systémy zohrávajú v niektorých prípadoch dôležitú úlohu pri obnove dôvery a návrate k rastu, a to najmä v prípade občianskeho, správneho a obchodného práva. Porovnávací prehľad Európskej komisie konštatuje zlepšenie všetkých spomínaných oblastí vnútroštátnych súdnych systémov. Je dôležité zabezpečiť riešenie sporov v primeranej lehote. Prieťahy v konaniach predstavujú závažný problém pre obyvateľov členských štátov a tí následne strácajú dôveru vo fungovanie súdneho systému a strácajú právnu istotu. Čím je efektívnejší súdny systém, tým vyššia je atraktívnosť členských štátov pre zahraničných investorov. Každý občan Európskej únie musí mať jednoduchý prístup k efektívnemu, včasnému a nezávislému súdnemu systému. Predmetný porovnávací prehľad je veľmi cenným nástrojom pre určenie ťažkostí, ktorým musia členské štáty čeliť. Ide najmä o dĺžku konania, hodnotenie kvality súdnictva, využívanie informačných a komunikačných technológií pre registráciu a správu jednotlivých prípadov, ale aj o odbornú prípravu sudcov na výkon povolania. Tento prehľad je úspešný a bude sa v ňom pokračovať aj v budúcnosti a zohľadní sa v ňom rovnaké zaobchádzanie s členskými štátmi ale aj objektívnosť a porovnateľnosť údajov.

 
  
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  Lorenzo Fontana (EFD), per iscritto. - La relazione riguarda il quadro di valutazione dell'Unione europea sul tema della giustizia, incentrato sulla giustizia civile, commerciale e amministrativa negli Stati membri. Il suddetto quadro è uno strumento di confronto, non vincolante, che ha l'obiettivo di valutare l'efficacia dei sistemi giudiziari nazionali; il difetto sta nel fatto che è difficile eseguire misurazioni oggettive, come l'imparzialità e la qualità della giustizia. Per quanto sopra esposto esprimo voto contrario al testo.

 
  
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  Eduard-Raul Hellvig (ALDE), în scris. - Am susținut acest raport pentru că am convingerea că tabloul de bord privind justiția este un instrument care poate să amelioreze performanțele sistemelor judiciare din UE prin schimbul de bune practici. Există totuși anumite detalii în ce privește metodologia de care Comisia ar trebui să țină cont.

Aici mă refer în special la comparabilitatea datelor pentru sistemele judiciare de drept civil și cele de drept comun, respectiv la relevanța indicatorilor pe baza cărora este analizată independența și eficacitatea sistemului judiciar. Cred, de asemenea, că trebuie să promovăm mai intens medierea și celelalte căi alternative de soluționare a litigiilor atât în sfera comercială, cât și în ce privește litigiile care țin de dreptul familiei, ceea ce va permite fluidizarea activității judiciare și reducerea costurilor prin eliminarea de pe masa tribunalelor a cauzelor care pot fi soluționate fără intervenția judecătorului.

În fine, am susținut și ideea unei implicări a Parlamentului în acest exercițiu, întrucât în trecut acesta a cerut o arie mai largă de acoperire a tabloului de bord, incluzând și aspecte ca suveranitatea legii și drepturile omului, elemente care nu se regăsesc în actualul tablou de bord, dar care sunt monitorizate doar pentru țările acoperite de MCV.

 
  
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  Jim Higgins (PPE), in writing. - I voted against this report as I am concerned about the possible misuse of the project (non-equitable treatment of MS, the use of this instrument for political purposes) and wish to keep the JS to its original purpose.

 
  
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  Ian Hudghton (Verts/ALE), in writing. - I voted in favour of this report and believe that all the EU’s justice systems benefit from exchanging information on best practice.

 
  
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  Lívia Járóka (PPE), in writing. - I would like to welcome the initiative aiming at contributing to the development of national judicial systems and strengthening their quality, efficiency and independence. It may also contribute to the effective application of EU legislation in cases when national courts apply EU law as ‘Union courts’. The scoreboard, however, must be based on equal treatment between Member States and must respect the individual traits and different legal traditions in each country. Any political misuse of the initiative must be strictly avoided and the regular evaluations must be founded on reliable and comparable data. I hope that, as a non-binding tool operated in the context of an open dialogue with Member States, the scoreboard may help define better justice policies and identify judiciary issues that deserve particular attention.

 
  
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  Philippe Juvin (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur du rapport de mon collègue Tadeusz Zwiefka portant sur le tableau de bord de la justice dans l'Union européenne – Justice civile et administrative dans les États membres. L'objectif du tableau de bord publié par la Commission est de renforcer la qualité, l'efficacité et l'indépendance des systèmes judiciaires nationaux. Le rapport invite la Commission à répéter l'initiative conformément aux traités, en concertation avec les États membres et en prenant en compte leurs caractéristiques structurelles et leurs différentes traditions sociales lorsque qu'elle définit des points de comparaison entre les systèmes judiciaires nationaux. Je me félicite de l'adoption de ce rapport.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. - La relazione dell'onorevole Zwiefka si concentra sul diritto civile, commerciale e amministrativo, settori importanti per il sistema giuridico e il cui funzionamento è fonte di certezza del diritto, fondamentale anche ai fini di una pronta ripresa economica.

Migliorare la qualità, l'indipendenza e l'efficacia dei sistemi giudiziari nonché la riduzione dei tempi giudiziari contribuirà a restituire credibilità agli stessi, poiché le carenze nel funzionamento del sistema giudiziario compromettono la fiducia dei cittadini e delle imprese nelle istituzioni giudiziarie e non aiutano a veicolare investimenti e risorse, necessari per l'uscita dalla crisi e il rilancio della nostra economia.

 
  
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  Ivana Maletić (PPE), napisan. - Svrha pravosudnog semafora (Justice Scoreboard) doprinos je u razvoju nacionalnih pravosudnih sustava i jačanje kvalitete, efikasnosti i nezavisnosti sudstva.

Fokus je u ovom izvješću isključivo na građanskom, trgovačkom i upravnom pravu, u kojima pravosudni sustav ima posebnu važnost za gospodarski oporavak. Izvješće poziva Komisiju da se ide naprijed s vježbama u skladu s međunarodnim ugovorima te u suradnji s državama članicama. Tako treba uzeti u obzir ravnopravnost između država članica i različite strukturne specifičnosti i tradicije među državama članicama. Podržava se razmjena najboljih praksi u cilju osiguranja učinkovitog i neovisnog pravosuđa, vjerujući da se svaka usporedba nacionalnih pravosudnih sustava mora temeljiti na objektivnim kriterijima. Učinkovit i neovisan pravosudni sustav također pridonosi razvoju povjerenja i stabilnosti. Predvidljive, pravovremene odluke važne su komponente atraktivnog poslovnog okruženja.

Nedostatci u funkcioniranju pravosuđa narušavaju povjerenje građana i poslovnih subjekata u pravosudne institucije, osobito u ovim vremenima ekonomske, socijalne i financijske krize. Bez obzira na pravnu tradiciju nacionalnih pravosudnih sustava, pravovremenost, neovisnost, dostupnost i jednostavan pristup moraju biti osnovni parametri učinkovitog pravosudnog sustava, a to su ujedno i odlike koje imaju atraktivna poslovna okruženja stoga podržavam ovo izvješće.

 
  
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  Светослав Христов Малинов (PPE), в писмена форма. - Подкрепям изцяло инициативата на Европейската комисия за създаването на инструмент, какъвто е информационното табло на ЕС в областта на правосъдието.

Както не един от колегите в пленарната зала подчертаха, от различните държави членки има изразени опасения инструментът да не бъде използван за уеднаквяването на правните системи в Съюза, и по този начин – за пренебрегването на дадени правни традиции, които са неделима част от правото на съответните държави членки.

Смятам, че това опасение е адресирано в доклада на г-н Звефка, който изрично подчертава съвсем друг смисъл – на споделяне на полезни практики и интелигентно и експертно подхождане към дефицитите в правосъдието.

Относно другото главно опасение, че инструментът може да бъде използван на национално ниво за политическа агитация и манипулация, смятам, че това ще е трудно за прилагане при положение, че данните за информационното табло са предадени от държавите членки на ниво експерти. При това обстоятелство, опасението е съпоставимо със страха управлението на дадена държава да не може да подобри признати от самата нея дефицити в правосъдната ѝ система.

Като член на Европейския парламент от една от по-новите държави – членки на ЕС, в съгласие с колегите ми от Румъния и Република Хърватия, смятам, че ЕС може много да спечели от този инструмент.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. - I voted in favour of this report because it was the Parliament’s opinion on the Commission’s first report looking at the performance of national civil and administrative justice systems. This EU Scoreboard is a valuable comparative tool targeting the relevant difficulties Member States face.

 
  
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  Clemente Mastella (PPE), per iscritto. - Abbiamo accolto con favore questa relazione di iniziativa perché riteniamo che il miglioramento della qualità, dell'indipendenza e dell'efficacia dei sistemi giudiziari rappresenti uno degli obiettivi principali delle politiche dell'Unione europea.

Consideriamo indispensabile l'adozione di tutte le misure necessarie per garantire che le controversie possano essere risolte in tempi ragionevoli, promuovendo al contempo il ricorso a meccanismi alternativi per la risoluzione delle controversie. Ciò avrebbe, come diretta conseguenza, la riduzione dei costi a carico delle imprese e renderebbe gli Stati membri più interessanti per gli investitori stranieri.

L'accesso a un sistema giudiziario efficace è fondamentale anche per l'efficacia del diritto UE: è molto importante assicurare norme comuni, dal momento che i tribunali devono fornire mezzi di ricorso efficaci a qualunque individuo subisca una presunta violazione dei propri diritti ai sensi della normativa europea.

È altresì necessario prestare particolare attenzione ad un'efficace trattazione delle cause che presentano un elemento transfrontaliero. Tali cause, infatti, sono solitamente più complesse di quelle che si limitano alla sfera nazionale: l'offerta di una formazione giuridica sul diritto dell'UE e sul diritto comparato assume particolare importanza in questo contesto, in quanto accresce la mutua comprensione e di conseguenza anche la fiducia reciproca.

 
  
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  Véronique Mathieu Houillon (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur du rapport qui fait suite à la publication par la Commission européenne d’un tableau de bord de la justice, outil de comparaison non contraignant pour évaluer l’efficacité des systèmes judiciaires nationaux dans les domaines de la justice civile, commerciale et administrative. Cet outil est important pour renforcer la qualité des systèmes judiciaires nationaux et contribuer à améliorer le climat des affaires et de l’investissement au sein de l’UE.

 
  
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  Erminia Mazzoni (PPE), per iscritto. - Un sistema giudiziario efficiente contribuisce alla creazione di un ambiente favorevole alla crescita economica.

La certezza e i tempi della giustizia sono presupposti essenziali per l'avvio e l'esercizio di attività d'impresa. Purtroppo, in alcuni Stati membri, tra i quali l'Italia, le tempistiche necessarie alla definizione delle cause civili e amministrative e delle procedure d'insolvenza sono superiori a quelle della maggior parte degli altri Stati membri. Inoltre, il numero di cause pendenti è considerevolmente elevato.

Il quadro di valutazione UE della giustizia pubblicato dalla Commissione, attraverso il confronto tra i diversi sistemi giudiziari nazionali, contribuisce alla promozione dello scambio delle migliori pratiche all'interno dell'Unione e al miglioramento nella definizione delle politiche nel settore giudiziario, nel rispetto delle specificità sistemiche e culturali. Il lavoro del relatore non esprime un giudizio di valore, ma offre utili spunti per avviare la necessaria riforma, facendo tesoro delle migliori prassi. Uno strumento di analisi importante, al quale ho dato, per le ragioni esposte, il mio voto favorevole.

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Ce rapport soutient la proposition de la Commission européenne de créer un outil de comparaison fiable des systèmes juridiques nationaux. Il agrège des données statistiques quantitatives aussi bien que qualitatives, pour permettre de mieux évaluer les améliorations et les reculs de chacun. L'objectif n'est pas le classement mais la compréhension mutuelle des systèmes. Une meilleure compréhension des cas complexes transfrontaliers, notamment, serait fort utile pour nombre de nos concitoyens qui y sont de plus en plus confrontés. Cependant, certains points essentiels du rapporteur sont très flous et dénotent une vision avec laquelle je suis en désaccord total. Ainsi, les systèmes juridiques devraient « contribuer à la croissance économique et stimuler la compétitivité ». L'introduction des mantras libéraux gâche ce rapport qui aurait dû rester à vocation scientifique. Je m’abstiens.

 
  
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  Nuno Melo (PPE), por escrito. - O presente relatório incide apenas sobre os ramos do Direito Civil, Comercial e Administrativo, nos quais o sistema judiciário assume uma importância particular para a recuperação económica. O aumento da qualidade, da independência e da eficácia dos sistemas judiciários constitui um dos objetivos principais das políticas de interesse público, quer a nível nacional, quer à escala da UE. Os sistemas de justiça nacionais desempenham um papel fundamental na restauração da confiança e no regresso ao crescimento. Um sistema judiciário eficaz e independente também contribui para a confiança e a estabilidade. Decisões de justiça previsíveis, oportunas e exequíveis constituem elementos fundamentais de um contexto empresarial atraente. As deficiências no funcionamento do sistema judiciário minam a confiança dos cidadãos e das empresas nas instituições judiciais, em particular neste momento de crise financeira, económica e social. Daí o meu parecer favorável.

 
  
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  Roberta Metsola (PPE), in writing. - It is essential that all Member States have efficient and independent justice systems that can apply EU law consistently, contribute to economic growth and boost competitiveness. This is why I have voted in favour of this report.

 
  
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  Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. - He votado a favor del presente informe debido a que se trata de una apuesta para que la Unión Europea comience a evaluar de una forma rigurosa las diferencias entre los sistemas legislativos de cada Estado miembro. El informe insta a los Estados miembros a que examinen exhaustivamente el cuadro de indicadores de la justicia para el pasado ejercicio de 2013, para que pongan en práctica medidas que fomenten el entendimiento mutuo y la cooperación entre los diferentes sistemas judiciales de los Estados miembros. El informe supone avanzar en una Unión Europea que facilite a los ciudadanos el uso de los sistemas de justicia en un país diferente del suyo. Es por esto por lo que he decidido votar a favor del presente informe.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. - The Zwiefka report provides an EU justice scoreboard that is quite valuable in ensuring better picture of the situation regarding justice in Member states. To this end, I have voted in favour of this report.

 
  
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  Andreas Mölzer (NI), schriftlich. - Im Jahr 2012 wurde festgestellt, dass einige Mitgliedstaaten vor allem beim Management von Gerichtsverfahren und der Organisation der Justiz anscheinend Schwierigkeiten haben. Gemeinsame Standards sollen nun sichergestellt werden. Allerdings ergibt sich in diesem Zusammenhang das Problem der gerichtlichen Unabhängigkeit. Die Voraussetzungen sind in diesem Bereich in einigen Mitgliedstaaten noch sehr verschieden. Auch bei den grundlegenden Kriterien wie Gleichbehandlung der Mitgliedstaaten, Objektivität und Vergleichbarkeit der Daten sind die Justizsysteme bezüglich Vorbereitung der Bewertung unterschiedlich. Ich sehe hier noch eine Reihe ungelöster Fragen, die nicht zuletzt auch im Zusammenhang mit Migration und Sozialansprüchen problematisch sind. Aus diesem Grund lehne ich den vorliegenden Bericht ab.

 
  
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  Radvilė Morkūnaitė-Mikulėnienė (PPE), raštu. - Palaikau pranešėjo poziciją. Teisinės sistemos nepriklausomumas laikomas neatsiejama ir būtina demokratijos ypatybe, tačiau kartu turime siekti, kad teisinės sistemos išliktų ne tik nepriklausomos, bet dirbtų veiksmingai ir kokybiškai, o teisinė sistema būtų stabili, prognozuojama, nes tik tokiu būdu piliečiai ir verslo subjektai pasitikės teisinės sistemos institucijomis. Siekiant šių tikslų bei tinkamo ES teisės taikymo, būtina užtikrinti bendruosius standartus ir veiksmingas teismines teisių gynimo priemones. Be to, manau, jog svarbu skatinti alternatyvias ginčų sprendimo priemones, kurios užtikrintų greitesnį ginčų sprendimą ir iš dalies sumažintų teismams tenkančius krūvius.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. - Este relatório de iniciativa constitui uma resposta ao Painel da Justiça na UE de 2013 elaborado pela Comissão. O relatório incide, somente, sobre os ramos do Direito Civil, Comercial e Administrativo, nos quais o sistema judiciário assume uma importância particular para a recuperação económica. O Parlamento advoga que o aumento da qualidade, da independência e da eficácia dos sistemas judiciários constitui um dos objetivos principais das políticas de interesse público, quer a nível nacional, quer à escala da UE, e que os sistemas de justiça nacionais desempenham um papel fundamental na restauração da confiança e no regresso ao crescimento. Na verdade, um sistema judiciário eficaz e independente contribui para a confiança e a estabilidade. Decisões de justiça previsíveis, oportunas e exequíveis constituem elementos fundamentais de um contexto empresarial atraente. As deficiências no funcionamento do sistema judiciário minam a confiança dos cidadãos e das empresas nas instituições judiciais, em particular neste momento de crise financeira, económica e social. Votei favoravelmente o presente relatório por concordar com as propostas para criar sistemas de justiça eficazes e independentes.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. - Considerando che la relazione si concentra esclusivamente sul diritto civile, commerciale e amministrativo, un ambito in cui il sistema giudiziario riveste particolare importanza ai fini della ripresa economica e che il miglioramento della qualità, dell'indipendenza e dell'efficacia dei sistemi giudiziari rappresenta uno degli obiettivi principali delle politiche di ordine pubblico a livello unionale e nazionale; tenendo conto del fatto che un sistema giudiziario efficace e indipendente contribuisce ad un clima di fiducia e stabilità e che le decisioni prevedibili, tempestive e attuabili in materia di giustizia sono una componente importante di un contesto commerciale attraente, ho espresso il mio voto favorevole alla relazione in esame.

 
  
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  Sandra Petrović Jakovina (S&D), napisan. - Podržala sam ovo izvješće jer smatram da neovisan pravosudni sustav doprinosi ekonomskom razvoju svake države članice, kao i poboljšanju kompetitivnosti te povećanju stranih ulaganja. Predvidive i pravovremene sudske odluke temelj su svakog pravosudnog sustava, a opravdavaju i povjerenje ne samo građana, nego i investitora te su iz tog razloga bitne komponente poslovnog okruženja.

Posebno je važna razmjena najboljih praksi u svrhu osiguravanja djelotvornog i neovisnog pravosudnog sustava, kao i komparativne analize pravosudnih sustava koje su bitne za izgradnju prekograničnog međusobnog povjerenja.

 
  
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  Tonino Picula (S&D), napisan. - Podupirem ovo izvješće jer smatram da novi instrument Komisije može služiti kao dobar poticaj koji je potreban pojedinim zemljama članicama za dostizanje viših standarda u pravosuđu. Instrument je kompatibilan i s druga dva programa koja je Europski parlament ranije podržao, a to su Rights and Citizenship Programme i Program za pravosuđe za razdoblje od 2014. do 2020.

Posebno je važno da građani i građanke EU-a imaju pristup podjednako dobrom pravosuđu gdje god u Uniji živjeli ili putovali, što će se, između ostalog, omogučiti jačanjem pravosudne suradnje između država članica. Ukazivanje na nedostatke, zajedničko učenje, dijeljenje dobrih iskustava, obrazovanje i primjena novih tehnologija svakako će pomoći članicama koje su niže rangirane na novo stvorenoj ljestvici, ali će koristi imati i članice s efikasnijim pravosuđem jer je poznato da je svaka zajednica jaka onoliko koliko je jaka njena najslabija članica. Napretkom niže rangiranih članica cijeli će EU doseći viši stupanj razvijenosti pravosuđa, a time se ojačavaju i temelji Unije.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. - In favour. This own-initiative report is a response to the Commission’s 2013 EU Justice Scoreboard. It should be noted that this report focuses solely on civil, commercial and administrative law, where the judicial system has a particular importance for economic recovery. Improving the quality, independence and effectiveness of judicial systems is a major goal of public policy at EU level and at national level. National justice systems play a key role in restoring confidence and delivering a return to growth. In the Annual Growth Survey 2013 (AGS), the Commission underlined the importance of improving the quality, independence and effectiveness of national judicial systems, and of ensuring that claims can be settled within a reasonable time while promoting the use of alternative dispute resolution mechanisms. This should reduce costs for businesses and increase the Member States’ attractiveness to foreign investors. The AGS showed the need for a thorough evaluation and systematic review of the functioning of judicial systems in all Member States, fully respecting the different national legal traditions.

 
  
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  Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE), per iscritto. - Voto a favore di questa relazione perché ritengo che l'accesso a un sistema giudiziario efficace sia fondamentale anche per l'efficacia del diritto dell'UE: quando applicano il diritto dell'UE, i tribunali nazionali operano in qualità di "tribunali dell'Unione".

Anche se rispondono a tradizioni giuridiche differenti, i sistemi giudiziari nazionali devono sempre agire in ragione dei principi di tempestività, indipendenza, accessibilità economica e facilità d'accesso. Pertanto, plaudo all'obiettivo di sistemi giudiziari efficienti e indipendenti negli Stati membri, ma ritengo che sia difficile misurare questi criteri nei diversi Stati membri.

Inoltre si deve porre un occhio di riguardo a quelle cause che presentano un elemento transfrontaliero, generalmente più complesse di quelle che si limitano alla sfera nazionale. A tale proposito, l'offerta di una formazione giuridica sul diritto dell'UE e sul diritto comparato assume particolare importanza, in quanto accresce la mutua comprensione.

 
  
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  Monika Smolková (S&D), písomne - V kontexte doznievajúcej krízy by som chcela vyzdvihnúť to, že justičná politika EÚ prešla v uplynulých obdobiach zásadnými zmenami a aj vďaka nej sa za posledné roky posilnili základy skutočného európskeho priestoru slobody, bezpečnosti a spravodlivosti, ktoré slúžia predovšetkým európskym občanom. Žiaľ, musím konštatovať, že aj napriek priaznivým úspechom, ktoré sa v oblasti justície dosiahli, existujú v niektorých členských štátoch ešte stále problémy, ktoré súvisia s trvaním súdnych konaní a organizáciou súdnictva. Som presvedčená o tom, že tieto nedostatky nemôžu byť len vecou konkrétneho členského štátu, ktorého sa to týka, ale musia sa stať súčasťou celej politiky EÚ, pretože môžu ovplyvniť nielen fungovanie jednotného trhu, ale aj celého právneho systému EÚ. Hlasovala som za túto aktuálnu správu, lebo si myslím, že porovnávací prehľad EÚ v oblasti justície je správnym krokom a môže v tomto reformnom období zohrať kľúčovú úlohu pri obnove dôvery, hospodárskeho rastu a vytváraní nových pracovných miest. Správu som podporila aj preto, že porovnávanie a výmenu najlepších postupov pri vykonávaní ustanovení týkajúcich sa účinného justičného systému považujem za dobrý nezáväzný nástroj, ktorý môže prispieť nielen pri odhaľovaní problémov, ale môže pomôcť členským štátom a inštitúciám EÚ vymedziť lepšie justičné politiky.

 
  
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  Catherine Stihler (S&D), in writing. - I voted in favour of this resolution because I strongly believe the EU Justice Scoreboard remains a valuable comparative tool for EU citizens.

 
  
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  Kay Swinburne (ECR), in writing. - I voted in favour of this report, which highlights the flaws in this European Commission initiative to prepare a ‘justice scoreboard’ for 2013. I do not believe that this initiative generates valuable information on Member States’ legal systems and judicial structures, as not all Member State systems are equivalent and therefore cannot be compared. I support the critical position outlined in this report and I therefore voted in favour of it.

 
  
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  József Szájer (PPE), írásban. - Az EU 2013-as igazságügyi eredménytáblával kapcsolatban a Parlament fő üzenete, hogy az igazságszolgáltatási rendszerek bármely összehasonlításának objektív szempontokon kell alapulnia, a tagállamok szuverenitása és a különböző jogi és alkotmányos hagyományok teljes tiszteletben tartása mellett. Az igazságszolgáltatás minőségének és hatékonyságának javítása uniós és nemzeti szinten egyaránt célunk. A kiszámítható, hatékony és időszerű igazságszolgáltatás elengedhetetlen a versenyképesség növelése érdekében is. Az új magyar Alaptörvénynek, illetve az igazságszolgáltatási reformnak köszönhetően Magyarország mára teljes mértékben megfelel ezeknek a követelményeknek, ezért érdekeltek vagyunk egy olyan objektív értékelési rendszer kidolgozásában, amelyben a Bizottság pártatlanul és kettős mérce alkalmazása nélkül jár el. Az egyes tagállamok igazságszolgáltatási rendszerét objektív kritériumok alapján kell értékelni, nem közvélemény-kutatásokra vagy sajtóhírekre alapozva. Felszólítjuk a Bizottságot, hogy a jövőben az adatok gyűjtése és a mutatók meghatározása során nagyobb mértékben vegye figyelembe a nemzeti igazságügyi rendszerek különbségeit, ezáltal biztosítva valamennyi tagállam számára az egyenlő bánásmódot igazságszolgáltatási rendszereik értékelése során.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. – Il est important de rappeler que le résultat du tableau de bord doit répondre à certains critères fondamentaux, comme l'égalité de traitement des États membres, l'objectivité et la comparabilité des données. En vue de garantir l'égalité de traitement, des normes européennes communes pour la fourniture des données pourraient être créées. Les organes et institutions de l'Union devraient également participer à la préparation de l'évaluation des systèmes judiciaires nationaux. Il convient de prêter une attention particulière à la gestion efficace des affaires qui présentent un aspect transfrontalier. Ces affaires sont nécessairement plus complexes que les affaires strictement nationales, mais nous manquons de données à cet égard. L'offre d'une formation juridique au droit de l'Union et au droit comparé prend ici toute son importance, dans la mesure où elle accroît la compréhension mutuelle et, par conséquent, la confiance mutuelle.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. - O objetivo do Painel da Justiça na União Europeia é o de contribuir para o desenvolvimento de sistemas judiciais nacionais e o de reforçar a sua qualidade, eficácia e independência. Ele diz respeito unicamente aos assuntos civis e comerciais, dado que os mesmos estão diretamente relacionados com a economia. Além disso, o Painel recolhe dados oriundos dos Estados-Membros e procede à sua avaliação no sentido de poder apoiar os Estados-Membros a melhorar os seus sistemas jurídicos. Pelas razões apresentadas, votei a favor do documento.

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. - M-am abținut de la votul privind tabloul de bord al UE privind justiția – justiția în materie civilă și administrativă în statele membre. Tabloul de bord al UE privind justiția compară sistemele naționale utilizând anumiți indicatori, fără a prezenta însă un clasament de ansamblu al sistemelor juridice naționale și se concentrează exclusiv asupra justiției în materie civilă, comercială și administrativă.

Am votat pentru amendamentul oral la amendamentul 1, prin care se solicită Comisiei ca, în consultare cu Parlamentul European, să își continue activitatea legată de acest exercițiu în conformitate cu tratatele și purtând consultări cu statele membre, avându-se însă totodată în vedere necesitatea de a se evita suprapunerea inutilă cu activitatea altor organisme. Deoarece acest amendament a fost respins, m-am abținut la votul final privind tabloul de bord al UE privind justiția – justiția în materie civilă și administrativă în statele membre.

 
  
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  Angelika Werthmann (ALDE), schriftlich. - Es ist für die Stärkung der Rechtssicherheit in der Europäischen Union von Bedeutung, die Qualität, die Unabhängigkeit und die Effektivität der Justizsysteme zu verbessern. Der Erfolg dieses Verfahrens ist durchaus zu begrüßen.

 
  
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  Jacek Włosowicz (EFD), na piśmie. - W marcu 2013 roku Komisja Europejska opublikowała komunikat, w którym przedstawiła unijną tablicę wyników wymiaru sprawiedliwości, czyli niewiążące narzędzie porównawcze, którego celem w dłuższej perspektywie jest prezentowanie obserwowanych tendencji w zakresie funkcjonowania krajowych systemów wymiaru sprawiedliwości. Jest to narzędzie, którego zakres ma się stopniowo zwiększać pod względem objętych nim obszarów, jak również wskaźników i metodyki. Komisja podkreśla, że zakres tablicy obejmuje te parametry systemu sprawiedliwości, które przyczyniają się do poprawy klimatu biznesowego i inwestycyjnego, a więc odnoszące się w szczególności do procesowych spraw cywilnych i handlowych oraz administracyjnych (bez spraw karnych), wpisując się tym samym w ramy semestru europejskiego, strategii „Europa 2020”, wzmocnienia jednolitego rynku oraz programu działań UE na rzecz obywateli. Tablicę wyników oparto m.in. na wskaźnikach długości postępowania, liczby spraw w toku, systemów ICT dla sądów, alternatywnych metod rozwiązywania sporów oraz szkolenia sędziów.

 
  
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  Inês Cristina Zuber (GUE/NGL), por escrito. - O objetivo expresso do Painel de Avaliação Justiça na UE é fornecer dados objetivos, fiáveis e comparáveis sobre o funcionamento dos sistemas de justiça de todos os Estados Membros. É uma ferramenta de ligação que analisa indicadores de eficiência para os casos não-criminais, em particular para os casos cíveis e comerciais litigiosos que são relevantes para a resolução de disputas comerciais e, para os casos administrativos. O relatório congratula-se com este painel de avaliação. Realça que o resultado do painel de avaliação deve atender a certos critérios fundamentais, como a igualdade de tratamento entre os Estados-Membros, a objetividade e a comparabilidade dos dados. O relatório apela a que se atribua maior importância à formação dos juízes, dos funcionários judiciais e de outros profissionais de justiça na UE. Ao contrário do relator, não consideramos que os sistemas de justiça sejam concebidos como uma ferramenta para a competitividade nem apoiamos a criação de um espaço judiciário comum.

 

9.19. Conseguenze locali e regionali dell'istituzione di reti intelligenti (A7-0019/2014 - Elisabeth Schroedter)
Video degli interventi
 

Ústní vysvětlení hlasování

 
  
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  Francesco De Angelis (S&D). - Signor Presidente, il futuro delle infrastrutture energetiche è materia strategica per gli obiettivi di efficienza energetica. Occorre gradualmente passare da un regime di consumo a quello di produzione energetica e occorre farlo investendo nelle reti intelligenti locali.

Ho votato a favore di questa relazione perché, oltre a ribadire la centralità dei fondi europei per gli investimenti strutturali, afferma il principio del pieno coinvolgimento dei cittadini in tutte le fasi della pianificazione energetica, inclusa l'implementazione e trasformazione delle attuali reti.

Le reti intelligenti richiedono lo sviluppo di strategie stabili e di lungo termine, ma il principio dell'inclusione sociale nella definizione dei piani di sviluppo è cruciale per garantire il rispetto delle prerogative e delle vocazioni territoriali. Con questo strumento la discussione sul target 2030 per l'efficienza energetica e le energie rinnovabili si completa di un nuovo importante tassello, quello della partecipazione pubblica e dell'inclusione dei cittadini nei meccanismi decisionali per la definizione del futuro energetico dell'Unione.

 
  
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  Anna Záborská (PPE) - Uznesenie správne zdôrazňuje, že efektívne využívanie energie môže otvoriť nové možnosti pre malé a stredné podniky vrátane rodinných podnikov. Môžeme čeliť budúcnosti s odvahou, ak budeme vedieť využiť výzvy, ktorým čelíme, a to najmä v oblasti inteligentnej energetiky. Uznesenie má priaznivý vplyv aj na miestnu zamestnanosť a nabáda všetky regióny a miestne inštitúcie, aby zvážili výhody a investovali do inteligentných energetických systémov. Tieto systémy sú potenciálnymi zdrojmi ekologických pracovných miest. Ovplyvnenie zamestnanosti má svoj význam najmä v regiónoch postihnutých krízou.

 
  
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  Giommaria Uggias (ALDE). - Signor Presidente, in un periodo caratterizzato dall'aumento dei costi dell'energia, la spesa dei prossimi fondi strutturali dovrà essere improntata al criterio dell'efficacia, evitando la dispersione dei finanziamenti europei in progetti di breve respiro.

Tutte le regioni dovranno trovare soluzioni per fornire un approvvigionamento energetico stabile e sicuro. Con la relazione di iniziativa sull'istituzione di reti intelligenti approvata quest'oggi, il Parlamento europeo propone una lungimirante strategia energetica in cui rientra una maggiore produzione di energia rinnovabile e il risparmio energetico, nonché un utilizzo migliore, soprattutto locale, dell'energia prodotta in loco.

Una strategia che richiede un approccio integrato, che coinvolge anche altri settori come i trasporti, l'edilizia abitativa, la pianificazione urbana. Occorre lavorare bene già in questa fase, in fase di programmazione dei fondi. Come hanno già ampiamente dimostrato i casi delle regioni maggiormente all'avanguardia in questo campo, la chiave del successo è il risultato dell'apertura e della trasparenza tra le autorità locali, le imprese e i cittadini.

 
  
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  Oleg Valjalo (S&D). - Gospodine predsjedavajući, već u nekoliko navrata u ovom Parlamentu sam naglašavao važnost potencijala za nova radna mjesta koji leži u obnovljivim izvorima energije te pametnim energetskim sustavima. Čini mi se da je ne samo nužno, nego i ključno da potičemo sve regije i jedinice lokalne vlasti da razmotre prednosti ulaganja u pametne energetske sustave kao potencijalni izvor novih poslova. Ali ne zaboravljajući pritom da je ovo golema prilika za građevinsku industriju koja je trenutno na koljenima, a koja još uvijek predstavlja jedno od glavnih područja za stvaranje novih radnih mjesta.

Ovom prilikom želim posebno istaknuti da sam rado podržao izvješće koje je pred nama. Ne samo zato što ono ističe pozitivne učinke razvoja pametnih energetskih sustava u ekološkom smislu, već posebno zato što prepoznaje da u njima leži potencijal za zapošljavanje mnogih naših građanki i građana. Taj je ekonomski potencijal osobito važan u kontekstu osnaživanja lokalnih i regionalnih gospodarstava.

 
  
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  María Irigoyen Pérez (S&D). - Señor Presidente, uno de los problemas más graves que afecta a sesenta millones de europeos es la pobreza energética, que lleva a la exclusión social. En mi país afecta a cuatro millones de españoles, sobre todo personas mayores y mujeres que viven solas. Esta es la situación real de Europa, que hoy denuncio aquí para que la Comisión y los Estados miembros ofrezcan soluciones urgentes, es decir, medidas específicas.

He votado a favor del informe sobre el desarrollo de redes inteligentes porque es un paso adelante hacia un modelo de producción y consumo de energía eficaz, más transparente, con redes y contadores inteligentes que permiten conocer la factura exacta, es decir, el consumo realizado.

Reforzar las energías limpias y sostenibles —y más, para combatir la pobreza energética— es una prioridad para esta diputada. La luz no es un lujo, es un servicio básico universal y como tal debe ser considerado.

 
  
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  Elena Băsescu (PPE). - Mulțumesc, domnule președinte. Am votat în favoarea raportului, deoarece securitatea energetică a Uniunii poate să fie asigurată și prin acțiuni inovatoare în acest domeniu. Avem nevoie de noi modele de producție și consum pentru a garanta o aprovizionare cu energie stabilă și sigură, care să fie accesibilă pentru toți cetățenii.

Vă dau un exemplu care ar putea fi implementat în foarte multe state, inclusiv în România: microhidrocentralele. Ele reprezintă o soluție inteligentă și ar putea contribui chiar la reducerea șomajului în anumite zone.

E important de menționat faptul că sectorul energiei regenerabile a făcut față fără mari probleme crizei economice actuale, iar în unele state, cum este și România, s-a dezvoltat considerabil în ultimii ani. Investițiile publice în sisteme energetice inteligente, inclusiv prin intermediul fondurilor structurale, reprezintă oportunități majore pentru țara mea.

 
  
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  Francesca Barracciu (S&D). - Signor Presidente, le reti intelligenti sfruttano varie fonti energetiche per la maggior parte rinnovabili e rendono varie comunità energeticamente autosufficienti.

Gli esperimenti di successo riguardano soprattutto alcune isole danesi che hanno mostrato l'efficacia di questo approccio. Rappresentano il futuro, queste reti, ed è verso il futuro che l'Unione europea deve impegnarsi, diventando sempre più ambiziosa nell'innovazione verso la sostenibilità.

Per questo motivo ho votato convintamente a favore. Vedo nelle reti intelligenti un'opportunità soprattutto per le aree più svantaggiate come le isole del Sud Europa. Esse spesso sostengono costi energetici più alti, che concorrono a mantenere una situazione economica problematica. Sostenere lo sviluppo delle reti intelligenti, soprattutto nelle regioni insulari come la Sardegna e la Sicilia significa promuovere allo stesso tempo la loro indipendenza energetica, lo sviluppo economico e l'occupazione ed un modello di sviluppo sostenibile che è il fulcro del progetto europeo dei prossimi anni.

 
  
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  President. - Colleagues, because we have a shortage of time and a lot of speakers asking for the floor, I would like to announce that the explanations of vote on the last report, by Norica Nicolai, will be given tomorrow after the vote.

Písemná vysvětlení hlasování

 
  
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  Claudette Abela Baldacchino (S&D), bil-miktub. - Jiena ġejja mill-isfera tal-politika lokali, fejn fl-aħħar snin kienet żviluppata wkoll sistema demokratika ta' reġjuni. Nemmen li jekk irridu li jkollna futur effiċjenti bl-aħjar użu ta' riżorsi, ir-reġjuni nfushom jistgħu jkunu katalista biex ikunu produtturi u mhux biss konsumaturi tal-enerġija. Dan definittivament huwa ta' benefiċċju għall-miri Ewropej inklużi dawk li jimmiraw lejn impjiegi ta' kwalità u l-protezzjoni tal-ambjent.

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. - Aprovo o presente relatório, pois observando as regiões e comunidades líderes nesta matéria, é possível verificar que o êxito é, frequentemente, um resultado de uma abertura e transparência entre autoridades locais, empresas, indústria e a comunidade e cidadãos locais. Os esforços conjuntos de planificação e implantação, num processo em que participem todos os intervenientes, criam efeitos sinérgicos e melhores benefícios a longo prazo para as regiões, não só em termos de produção e abastecimento energético seguro e economicamente acessível, mas também em termos de benefícios económicos, sociais e ambientais. Por esse motivo, os melhores resultados são alcançados quando é adotada uma abordagem holística, incorporando também setores relacionados, como os dos transportes, da habitação e do planeamento urbano. As redes inteligentes, incluindo os contadores inteligentes e as soluções de armazenamento inteligentes, podem facilitar este desenvolvimento, uma vez que permitem um tipo de sistema energético novo e mais inteligente, em que a energia é produzida e utilizada junto do local de produção e não transportada a longas distâncias, e em que é possível a comunicação bidirecional entre a vertente da produção e a vertente do consumo.

 
  
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  Marta Andreasen (ECR), in writing. - I am concerned that this report goes way beyond the competence of REGI and deals with questions that ought to fall within the sole competence of ITRE. Moreover, as Parliament has already adopted reports on the role of cohesion policy in implementing EU energy policy and on the implementation of energy efficiency measures under cohesion policy, this report is unnecessary and unhelpful. Beyond this question of competence, the report calls for ambitious strategies and policies for dealing with CO2 emissions – in particular, the call for further ambitious binding energy efficiency and renewable energy targets. I am firmly opposed to the setting of any such ambitious targets which prioritise renewable energies over other low-carbon alternatives. Moreover, I am strongly opposed to the earmarking of 20 % of ERDF funding in the recent 2014-2020 Common Provisions Regulation for strategies to develop a low-carbon economy. The report is overwhelmingly prescriptive concerning this point. It is for these reasons that I voted against it.

 
  
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  Roberta Angelilli (PPE), per iscritto. - Dal punto di vista ambientale emerge sempre di più l'esigenza della sostenibilità delle nostre città, aspetto molto importante in un mondo dove le risorse sono sempre più scarse e dove le città basano il loro sviluppo anche sulla disponibilità delle risorse turistiche e naturali.

L'istituzione di reti energetiche intelligenti è un tema di notevole importanza soprattutto per lo sviluppo delle nostre città, che dovranno impegnarsi a diventare "smart cities" ovvero città che utilizzano in "modo intelligente" le attività economiche, la mobilità, le risorse ambientali, le relazioni tra persone , le politiche abitative ed il metodo di amministrazione. È necessario incentivare le amministrazioni locali e regionali ad utilizzare i Fondi strutturali e di investimento per il periodo 2014-2020, investire quote minime delle risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale e del meccanismo per collegare l'Europa.

 
  
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  Elena Oana Antonescu (PPE), în scris. - Uniunea Europeană are nevoie de o schimbare de paradigmă atât în ceea ce privește producerea de energie, cât și în ceea ce privește structura consumului energetic, prin susținerea tranziției către energie sustenabilă. Utilizarea pe scară mai largă a energiilor regenerabile în Europa implică și dezvoltarea rețelelor inteligente.

Consider că investițiile în tehnologia informației și în sectorul de cercetare și dezvoltare sunt necesare pentru extinderea rețelelor inteligente care la rândul lor generează eficiență în producerea, distribuția și consumul de energie. Nu în ultimul rând, cred că dezvoltarea rețelelor inteligente în acest domeniu va contribui pe termen lung la o scădere a prețului la energie.

Am votat în favoarea acestui raport.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur de ce texte qui salue le changement de modèle dans la manière dont les régions produisent et consomment de l'énergie. Il souligne également les possibilités que les changements géographiques (ou territoriaux) apportent au réseau énergétique des régions défavorisées et invite les États membres et les régions à investir dans des réseaux intelligents locaux par l'intermédiaire des Fonds structurels et d'investissement européens. Le déploiement des réseaux intelligents requiert un cadre de politique stable à long terme et c'est l'appel lancé par ce rapport.

 
  
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  Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. - Reputo la relazione Schroedter molto equilibrata e condivisibile. Ritengo fondamentali gli obiettivi proposti che puntano a favorire la partecipazione dei consumatori nella produzione energetica sostenendoli con investimenti mirati a livello locale, calibrati sulle esigenze peculiari di ogni regione ove essi si concentreranno, per questi motivi ho sostenuto il testo con il mio voto.

 
  
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  Sebastian Valentin Bodu (PPE), în scris. - Rețeaua electrică: o folosim cu toții, îi recunoaștem utilitatea și suntem conștienți că viața noastră ar fi aproape imposibilă fără energie electrică. Puțini cunosc faptul că rețeaua electrică funcționează și astăzi similar modului în care a fost gândită acum aproape 100 de ani. Fără a se abate de la norme, rețelele electrice din întreaga lume și-au deservit până acum doar scopul principal pentru care au fost concepute.

Progresul, însă, nu este posibil fără a face abstracție, pentru un moment, de limite. Rețelele inteligente își propun să transforme rețelele electrice din simple căi de transport al energiei electrice în rețele care să faciliteze comunicația continuă între toți cei legați la ele. Acest tip de rețea este astăzi una dintre prioritățile mondiale, pentru că economisește bani prin detectarea imediată a eventualelor scurgeri de energie sau avarii, protejează rețeaua în fața atacurilor și căderilor de tensiune, introduce forme alternative de producere a energiei electrice, reducând astfel semnificativ și emisiile de CO2.

 
  
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  Biljana Borzan (S&D), napisan. - U okviru uredbi europskih i strukturnih investicijskih fondova za razdoblje 2014. – 2020. države članice dužne su usmjeriti sredstva iz tih fondova na ulaganja u pametnu, održivu i uključivu Europu. I Kohezijski fond omogućuje ulaganje na ovom području. Dosad je minimalan broj regija iskoristio tu pogodnost. Primjer je Gussing u Austriji, koji se uspio transformirati iz siromašne i periferne regije u model samoodrživosti kroz proizvodnju energije za svoje potrebe iz obnovljivih izvora. Primjeri su i otoci, poput Madeire u Portugalu ili Samsoa u Danskoj. Daje se prilika nerazvijenim regijama da se specijaliziraju u jednoj pozitivnoj, višestruko učinkovitoj niši. Naime, osim što će se potaknuti razvoj u toj regiji kroz zapošljavanje, investicije i sl., čuva se i okoliš. Zato podržavam ovo Izvješće.

 
  
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  Philippe Boulland (PPE), par écrit. – J'ai voté pour le rapport Schroedter sur les conséquences locales et régionales du développement des réseaux intelligents. Nos régions ont besoin d'une coordination dans ce domaine.

 
  
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  Arkadiusz Tomasz Bratkowski (PPE), na piśmie. - Zagłosowałem za przyjęciem sprawozdania dotyczącego konsekwencji, jakie na poziomie lokalnym i regionalnym wywrze rozwój inteligentnych sieci. Powstały one na skutek intensywnego postępu technologicznego w sektorze informacyjnym i komunikacyjnym, a także w wyniku dążeń poszczególnych regionów do zapewnienia stabilnego zaopatrzenia w energię przy jednoczesnej chęci zachowania zrównoważonego rozwoju. Inwestycje skierowane na rozwój inteligentnych sieci w Unii pociągają za sobą szereg korzyści, tj. obniżenie cen energii, zwiększenie udziału energii odnawialnej, zmniejszenie emisji gazów cieplarnianych oraz rozwój sektora badań i innowacji.

Zastosowanie powyższych sieci energetycznych jest szczególnie ważne w regionach o niekorzystnym położeniu i na obszarach wyspiarskich, gdzie mogą one przynieść duże korzyści ekonomiczne i zapewnić bezpieczeństwo dostaw energii. Ponadto efektywność tych systemów wzrośnie, jeśli powiążemy ich rozwój z sektorami budownictwa mieszkaniowego, transportu, środowiska czy planowania przestrzennego. Wierzę, że inwestowanie w inteligentne systemy energetyczne w poszczególnych regionach Europy będzie gwarancją bezpieczeństwa dostaw energii do poszczególnych gospodarstw domowych przy efektywniejszym jej wykorzystaniu na potrzeby lokalne, a jednocześnie przyczyni się do stworzenia wielu nowych miejsc pracy.

 
  
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  Antonio Cancian (PPE), per iscritto. - In un periodo caratterizzato da aumenti dei prezzi dell'energia, cambiamenti climatici e sfide socioeconomiche, tutte le regioni dell'UE dovrebbero trovare soluzioni per fornire un approvvigionamento energetico stabile e sicuro, che sia accessibile a tutti i cittadini, nel rispetto dei criteri ambientali e di sostenibilità.

Ho votato a favore della proposta poiché incoraggia l’installazione di reti intelligenti e un loro maggiore sfruttamento, dimostrando che una rete intelligente comporta una maggiore produzione di energia rinnovabile, un maggiore risparmio energetico nonché un utilizzo migliore dell'energia prodotta localmente.

Oltre a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico e a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, le reti intelligenti portano diversi altri vantaggi alle comunità locali, segnatamente in termini di occupazione. Nonostante restino alcune sfide da affrontare al fine di realizzare un sistema energetico più intelligente in Europa, la proposta costituisce un ulteriore passo avanti verso un’Unione più green, sostenibile e indipendente a livello energetico.

 
  
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  Vasilica Viorica Dăncilă (S&D), în scris. - Indiferent de zona în care locuiesc, toți cetățenii europeni au dreptul să beneficieze de aprovizionare stabilă și constantă cu energie la un preț accesibil.

În contextul schimbărilor climatice și socioeconomice tot mai importante, Uniunea Europeană și-a propus să crească cota de energie din surse regenerabile, dar, pentru atingerea acestui obiectiv, ea are nevoie să combine infrastructuri inteligente și metode de depozitare adecvate, fapt care va permite stabilizarea prețurilor la energie și obținerea de beneficii, mai ales pentru regiunile mai sărace ale Uniunii. Asemenea regiuni pot reduce dependența de sursele clasice de energie prin încurajarea dezvoltării activităților de cercetare și dezvoltare, stocarea energiei, consumul și economisirea de energie.

Consider că deschiderea și transparența între autoritățile locale, întreprinderi, industrie, comunitățile locale și cetățeni pot duce la rezultate benefice tuturor, mai ales atunci când infrastructura inteligentă este centrată pe un sistem energetic inteligent, componentă a unui plan regional global mai inteligent, și care include și sectoarele conexe, cum ar fi transportul, locuințele și urbanismul.

 
  
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  Rachida Dati (PPE), par écrit. – En invitant les États membres et les forces locales et régionales à investir dans les réseaux intelligents, ce texte vise à aller dans la direction d'une plus grande flexibilité de la consommation énergétique. Par le vote de ce texte, nous avons voulu contribuer à éviter les approximations de facturation par l'optimisation de la consommation énergétique en répondant de manière ciblée à la demande en énergie des consommateurs européens. Enfin, ce texte permettra non seulement de privilégier une consommation plus durable mais également d'opter pour une production locale décentralisée.

 
  
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  Rosa Estaràs Ferragut (PPE), por escrito. - El informe es muy positivo en el sentido que recoge el cambio de paradigma en la forma en que la energía se produce y consume en las regiones de la UE. También destaca la posibilidad de realizar cambios geográficos (o territoriales) en la red de energía y de promover redes inteligentes en regiones desfavorecidas como las islas, haciendo un llamamiento a los Estados miembros y a las regiones para que inviertan en redes locales inteligentes mediante el uso de los Fondos Estructurales y de Inversión Europeos. Como bien dice la ponente, el despliegue de las redes inteligentes requiere un marco político estable, a largo plazo, para que pueda explotarse todo su potencial.

 
  
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  Edite Estrela (S&D), por escrito. - Votei favoravelmente o relatório sobre Consequências locais e regionais do desenvolvimento de redes inteligentes, tendo em conta o potencial destes sistemas para garantir a segurança do aprovisionamento energético, diminuir a dependência dos combustíveis fósseis e promover a criação de emprego.

 
  
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  Jill Evans (Verts/ALE), in writing. - I voted in favour of this report as it highlights the importance of the development of a flexible and decentralised energy supply which is stable, secure and affordable and especially important for nations such as Wales. This report outlines the many benefits and opportunities for regional economies and marks a transition from fossil-fuel dependency to a renewables-based model.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. - O desenvolvimento de redes inteligentes trouxe e continua a trazer benefícios em termos energéticos, a nível local e regional. É óbvio que sou a favor de matérias que contribuam para o benefício e desenvolvimento sustentado de todas as regiões em particular do meu país. Vejo no entanto pouco valor acrescentado relativamente ao conteúdo deste relatório. No entanto, voto a favor.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. - Sublinho os numerosos benefícios das redes inteligentes, nomeadamente em termos de redução das emissões de gases com efeito de estufa, de aumento da quota das energias renováveis e da produção distribuída, de segurança do aprovisionamento dos agregados familiares, de criação de condições para uma utilização eficiente da eletricidade nos transportes, de possibilidade dos consumidores de adaptarem o seu consumo de modo a beneficiarem dos preços mais baixos e, simultaneamente, pouparem energia, de melhoria da eficiência energética, de poupança de energia elétrica, de diminuição dos avultados investimentos em redes elétricas graças à utilização da energia fora dos períodos de consumo intenso e de promoção da inovação e do desenvolvimento tecnológicos na UE. Note-se que muitas regiões da Europa desenvolveram projetos no atual quadro da UE que promoveram, por um lado, sinergias em aéreas selecionadas e, por outro, a sustentabilidade energética e as energias renováveis, no âmbito dos quais os parceiros públicos e privados associaram os seus esforços para explorar as oportunidades de crescimento regional no setor energético, graças a uma utilização precoce dos recursos dos fundos estruturais e de investimento europeus, à constituição de parcerias específicas aos níveis local, regional, nacional e europeu, bem como a estratégias de implementação eficazes e descentralizadas para a exploração dos recursos energéticos locais.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. - Este relatório defende o desenvolvimento das redes de energia inteligentes, aspeto que pode vir a alterar o paradigma da produção e consumo de energia ao nível local e regional. Os aspetos positivos destas redes inteligentes sobressaem quando aplicados num contexto de defesa do interesse público e de um sector energético sob o controlo público, democrático. Estas redes podem assim representar novas oportunidades para a economia regional. O relatório assinala, todavia, a desadaptação quer das infraestruturas das redes quer das regras de mercado atuais. Pode originar impactos positivos no emprego local mas, por outro lado, alerta para o défice de mão-de-obra especializada, pelo que exorta todas as regiões a considerarem o investimento em competências e formação para possíveis novos empregos. É chamada a atenção para a necessidade de melhorar a proteção e confidencialidade dos dados (nos sistemas de contagem inteligente), apresentando um quadro para os sistemas energéticos inteligentes. No entanto, o relatório orienta em parte estes investimentos de redes inteligentes no âmbito do mercado interno e do desenvolvimento de parcerias público-privadas e projetos transfronteiriços, dimensão com a qual não estamos de acordo e que, de alguma forma, transfigura os aspetos positivos referidos que agora ganham outros contornos, nomeadamente ao servirem interesses a favor do capital privado.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne - Spotreba a výroba energie v rôznych regiónoch Európskej únie sa líši. Existujú príležitosti na geografickú a územnú zmenu energetickej siete pre znevýhodnené regióny. Tieto regióny v budúcnosti prejdú vývojom od spotrebiteľov energie a stanú sa z nich producenti. Predmetné členské štáty investujú do miestnych inteligentných sietí za pomoci európskych štrukturálnych fondov. Ide o dlhý a náročný proces, ktorý si vyžaduje stabilný politický rámec. Úlohou Európskej komisie je zabezpečiť ambiciózne ciele do roku 2030 v oblasti energetickej účinnosti a obnoviteľných zdrojov. Občania regiónov musia byť zapojení do všetkých fáz plánovania. Zároveň je tu šanca zmeniť chudobné okresy ležiace na okrajoch členských štátov na regióny symbolizujúce stabilné a bezpečné dodávky energie a symbolizujúce udržateľnosť. Na dosiahnutie tohto cieľa bude potrebná komunikácia medzi miestnymi úradmi, podnikmi, priemyslom a miestnym spoločenstvom a občanmi. Spoločné úsilie pri plánovaní a vykonávaní v rámci postupu, na ktorom sa podieľajú všetci aktéri, vytvára synergické účinky a znamená lepšie dlhodobé prínosy pre regióny, a to nielen pokiaľ ide o zabezpečenie a dostupnosť výroby energie a jej dodávok, ale aj pokiaľ ide o hospodárske, sociálne a environmentálne prínosy.

 
  
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  Gaston Franco (PPE), par écrit. – Je salue l’adoption de cette résolution sur la mise en place des réseaux électriques intelligents. Ces réseaux sont des outils qui assurent une meilleure coordination entre les systèmes de production et de consommation d’énergie afin d’en optimiser les coûts. La modernisation du réseau électrique est devenue incontournable pour distribuer l’énergie issue de sources renouvelables. Ce type de technologies représente donc un atout majeur pour faire face aux défis énergétiques actuels. Elles constituent également un potentiel de croissance et d’innovation indéniable pour tous les pays de l’Union. Je me félicite que mon amendement sur la sensibilisation des utilisateurs à devenir des producteurs-consommateurs conscients des possibilités conférées par ces réseaux, ait été adopté dans le texte final.

 
  
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  Franco Frigo (S&D), per iscritto. - Le grandi sfide che l’Europa sta affrontando devono diventare la base programmatica delle amministrazioni pubbliche a tutti i livelli.

Al contrario, invece, molte realtà locali non sono capaci di adattarsi. Per questo è importante valorizzare i casi di successo e quindi, in questo caso, le regioni e le comunità locali che hanno realizzato sistemi energetici intelligenti. È particolarmente significativo come alcuni di questi progetti riescano a mettere insieme tutti gli aspetti necessari per riuscire a realizzare un sistema energetico intelligente: un approvvigionamento energetico stabile e sicuro, accessibile a tutti i cittadini, nel rispetto dei criteri ambientali e di sostenibilità.

In questo senso vorrei citare un progetto IEE che vede coinvolte amministrazioni locali della mia regione, il Veneto, e che va nella direzione auspicata da questa risoluzione: il progetto Conurbant.

 
  
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  Jim Higgins (PPE), in writing. - I voted in favour of this report, as it is essential that we try to reach our ambitious targets for 2030 for energy efficiency and renewable energies as well as for greenhouse gas emissions. The Member States must therefore invest in local smart grids by using the European Structural and Investment Funds. I welcome a shift within the EU in the way energy is produced and consumed.

 
  
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  Juozas Imbrasas (EFD), raštu. - Balsavau už šį siūlymą, kadangi didėjant energijos kainoms, vykstant klimato kaitai ir kylant naujiems socialiniams ir ekonominiams uždaviniams, visi ES regionai turės rasti būdų, kaip užtikrinti stabilų ir saugų visiems piliečiams įperkamos energijos tiekimą ir kartu laikytis aplinkos ir tvarumo kriterijų. Pažangiaisiais tinklais ne tik užtikrinamas elektros energijos tiekimo saugumas ir mažinama priklausomybė nuo iškastinio kuro, bet ir teikiama įvairios kitokios naudos vietos bendruomenėms, pvz., didinamas užimtumas ir kuriamos ekologiškos darbo vietos. Atsinaujinančiosios energijos sektorius atlaikė dabartinę ekonomikos krizę ir jame galima toliau kurti darbo vietas regionuose, kuriuose jų labiausiai reikia, pvz., pakrančių ir kaimo vietovėse. Stebint pirmaujančius regionus ir bendruomenes matyti, kad sėkmę dažnai lemia vietos valdžios institucijų, įmonių, pramonės, vietos bendruomenės ir piliečių atvirumas ir skaidrumas. Todėl valstybės narės ir vietos ir regiono valdžios institucijos raginamos kuo anksčiau investuoti į vietos pažangiuosius tinklus.

 
  
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  Philippe Juvin (PPE), par écrit. – J'ai soutenu le rapport de ma collègue Elisabeth Schroedter sur les conséquences locales et régionales de la mise en place de réseaux intelligents. Ce rapport salue le changement des modèles de production et de consommation d'énergie dans les régions et invite les États membres à investir dans des réseaux intelligents locaux afin de répondre aux besoins futurs d'énergie. Le rapport a été largement adopté, par 571 voix pour, 87 contre et 22 abstentions, ce dont je me félicite.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. - Il tema di un approvvigionamento energetico stabile e sicuro, in un contesto di cambiamenti climatici e caratterizzato dall’aumento dei prezzi dell’energia, si pone come centrale per gli Stati membri dell’UE.

Al tal fine, l’istituzione di reti intelligenti in alcune regioni europee ha già dato riscontri positivi ed è possibile valutare una loro estensione in altre regioni europee considerando le specificità locali e le ulteriori sfide che devono essere vinte, quali quelle sul campo della protezione dei dati e sulla creazione di quadri normativi e giuridici efficienti e armonizzati.

 
  
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  Elżbieta Katarzyna Łukacijewska (PPE), na piśmie. - W najbliższych latach regiony UE będą zmuszone znaleźć sposób na zapewnienie stabilnego, niekosztownego i bezpiecznego zaopatrzenia w energię. W dobie rosnących cen energii i czasach, w których świat musi stawić czoła zmianom klimatu, nie lada wyzwaniem staje się wprowadzenie systemu niezawodnych dostaw energii.

W nowej perspektywie finansowej 2014–2020 przy użyciu środków płynących z Polityki Spójności skupimy się na wspieraniu transformacji rynku energetycznego w celu osiągnięcia niskoemisyjnej gospodarki we wszystkich sektorach. Jako że jest to dopiero początek wielkiego procesu wdrażania inteligentnych sieci w Europie, niezbędne jest opracowanie zrównoważonego planu działania. Istotną rolę odegra szeroko zakrojona kampania informacyjna i promocyjna, mająca na celu zachęcenie społeczeństwa do korzystania z odnawialnych źródeł: m.in. uświadamiająca mieszkańców UE, jak korzystać z jak najniższych cen i oszczędzać energię przy jednoczesnej poprawie jej wydajności.

Inteligentne sieci to bezpieczeństwo dostaw energii i znaczne zmniejszenie zależności od paliw kopalnych, a także zapewnienie nowych miejsc pracy. Kluczem do efektywnego ich wprowadzenia w każdym z regionów UE będzie otwartość i przejrzystość jeżeli chodzi o relacje między władzami lokalnymi, przedsiębiorstwami, przemysłem i obywatelami, tak aby mogły dotrzeć do oddalonych i biednych obszarów Europy. Lata doświadczeń pokazują, że tego rodzaju synergia przynosi dużo większe i długotrwałe korzyści dla regionów. Dlatego głosowałam za przyjęciem tego sprawozdania.

 
  
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  Clemente Mastella (PPE), per iscritto. - Tutte le regioni dell'Unione europea saranno presto chiamate a trovare soluzioni per fornire un approvvigionamento energetico sempre più stabile e sicuro, che sia accessibile a tutti i cittadini, nel rispetto dei criteri ambientali e di sostenibilità.

Alcune regioni, in verità, hanno già adottato soluzioni e iniziative rivolte alle cosiddette reti intelligenti, grazie alle quali l'energia viene generata e utilizzata in prossimità del sito di produzione piuttosto che essere trasportata per lunghe distanze, e in cui la comunicazione bidirezionale tra il lato della generazione e il lato dei consumi è possibile.

Oltre a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico e a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, le reti intelligenti possono quindi portare diversi altri vantaggi alle comunità locali, segnatamente in termini di occupazione e di lavori verdi.

Per tutti questi motivi, abbiamo votato a favore di questa relazione in cui si dimostra che una rete intelligente può essere il pilastro di un programma energetico sempre più verde e sostenibile, in cui rientra una maggiore produzione di energia rinnovabile, il risparmio energetico, nonché un utilizzo migliore, e soprattutto locale, dell'energia prodotta localmente, con vantaggi significativi per tutte le regioni europee.

 
  
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  Barbara Matera (PPE), per iscritto. - L'istituzione di reti intelligenti è un'importante iniziativa sulla quale investire.

È stato provato che tali reti apporterebbero innumerevoli benefici a lungo termine. In primo luogo la creazione di nuovi posti di lavoro, la costruzione di reti intelligenti che siano allo stesso tempo più efficienti e più sostenibili per l'ambiente. In secondo luogo, i sistemi elettrici di potenza riducono le interruzioni di corrente e sono anche più efficienti, ecologici e meno costosi per i consumatori.

Questi sono alcuni dei motivi che mi hanno spinto a votare a favore della relazione. Nell’attuazione dei sistemi energetici, la relazione sottolinea la necessità di garantire il rispetto della privacy di tutti coloro che sono collegati alla rete dati. In quest'ottica si auspica che siano implementate politiche educative, di sviluppo e di ricerca sulle reti intelligenti.

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Les réseaux intelligents sont fondés sur des modèles de production et de consommation d’énergie décentralisés et permettant un approvisionnement stable et sûr en énergie. Le rapport qui nous est présenté propose de renforcer ces dispositifs. Il est regrettable que ces bonnes intentions se traduisent par un recours accru à la responsabilisation individuelle des consommateurs alors que les objectifs visés (réduction des émissions de gaz à effet de serre, approvisionnement stable...) sont, eux, collectifs. De plus, l'apologie qui est faite des partenariats public-privé m’empêche de soutenir ce texte. La naïveté des partisans du capitalisme vert affecte le progrès écologique. Pour ces raisons, je vote contre.

 
  
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  Nuno Melo (PPE), por escrito. - Em tempos de subida dos preços da energia, de aceleração das alterações climáticas e de intensificação dos desafios socioeconómicos, as regiões da UE terão de procurar formas de garantir um aprovisionamento energético estável, seguro, acessível a todos os cidadãos e respeitador dos critérios ambientais e de sustentabilidade. Já existem em toda a UE bons exemplos de regiões desfavorecidas, que apostaram nos seus próprios sistemas de produção de energia, com excelentes resultados. Exemplo disso é a região ultraperiférica da Madeira no meu país. Tudo isto demonstra que uma rede inteligente pode ser a pedra angular de uma perspetiva energética sustentável que inclua uma maior produção de energias renováveis, poupança de energia e uma utilização melhor e local de energias produzidas localmente. Assim, é necessário observar os sistemas energéticos inteligentes como um conceito global que traz benefícios significativos às regiões europeias. Daí o meu voto favorável.

 
  
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  Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. - No he podido votar a favor del presente informe debido a que, pese a que comparto gran parte de lo expuesto sobre la búsqueda de un nuevo modelo de producción y distribución energética, permite la financiación de empresas privadas a través de los Fondos Estructurales de la Unión Europea. El informe recoge muchas apuestas sobre el empleo de las redes inteligentes en los sistemas energéticos que abastecen a los Estados miembros de la Unión. Estas redes pueden permitir una reducción de las necesidades al emplear sistemas en los que los consumidores de energía son, en parte, sus propios productores. Esto reduce el transporte, que es una de las fases donde se pierde más energía en los actuales sistemas. Sin embargo, permitir el acceso de empresas privadas a los Fondos Estructurales puede provocar que multinacionales del sector puedan acaparar dichos Fondos, que deben ser destinados a las necesidades de los ciudadanos. Es por esto por lo que no he podido votar a favor de este informe.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. - Smart grids are vital in ensuring a more efficient energy supply and security. The importance of such grids is therefore very big and to this end I have voted in favour of it.

 
  
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  Radvilė Morkūnaitė-Mikulėnienė (PPE), raštu. - Pažangiųjų elektros tinklų kūrimas ne tik yra būtinas norint plėtoti ir skatinti atsinaujinančių energijos išteklių naudojimą visoje ES, tačiau ir vietos ir regioniniu lygmenimis. Geroji praktika rodo, kad yra įmanomas atskirų gyvenamųjų vietovių energetinė nepriklausomybė, naudojantis išmaniaisiais tinklais. Kita vertus, individualus vartotojas, būdamas prisijungęs prie tokio tinklo, gali laisvai iš vartotojo tapti elektros gamintoju ir sumažinti savo sąskaitas už elektrą. Todėl remiu pastangas plėtoti pažangiuosius elektros tinklus ne tik makro, bet ir mikro lygiu.

 
  
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  James Nicholson (ECR), in writing. - I support smart grid schemes that create a more efficient and effective energy supply. My own constituency has experienced an upward spiral of energy prices. While regulating costs is a separate issue, the use of smart grid systems can promote a ‘demand side response’, reducing generation capacity and cost as consumers take more responsibility for their electricity consumption. In Northern Ireland, a number of smart grid initiatives in places like Coleraine and Londonderry have begun, with the Northern Ireland Executive and the Utility Regulator starting to facilitate the use of demand side units in the local electricity market. Moreover, Northern Ireland Electricity is working to secure EU funding under the Connecting Europe Facility in relation to smart grids. Nevertheless, despite my support for these initiatives, I am concerned about two aspects of the report. Firstly, it sets extremely ambitious climate change targets for 2030. Secondly, it arguably breaches the subsidiarity principle, as 20 % of the European Regional Development Fund is earmarked for a ‘low carbon economy’. It ought to be the decision of Member States how this funding is spent and prioritised. Therefore I voted against this non-legislative report, but I continue to support the development of smart grids.

 
  
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  Justas Vincas Paleckis (S&D), raštu. - Europos Sąjunga, siekdama tapti nepriklausoma nuo energijos tiekėjų iš užsienio, privalo toliau plėsti ir geriau išnaudoti esančius atsinaujinančios energijos šaltinius. Tačiau daugelyje regionų lengviausiai įvykdomi rodikliai jau pasiekti, priartėjame prie esančios infrastruktūros galimybių ribos inkorporuoti žaliąją energiją į elektros perdavimo tinklus. Balsavau už šį pranešimą, kadangi jis parodo kuriuo keliu turi eiti ES šalys ir regionai, norėdami išspręsti šią problemą. Pranešime atskleidžiama, kaip ES regionams tapti ne energiją importuojančiais, bet eksportuojančiais centrais. Tai pakels regionų ekonominį lygį, sukurs naujų darbo vietų. Pritariu, kad regionai turėtų kuo aktyviau naudoti ES fondų lėšas modernizuodami esančius elektros tinklus. Pažangiųjų tinklų vystymas ir tobulinimas yra neišvengiamas tolimesnis žingsnis. Bet šis procesas negali būti nuleistas iš viršaus, jis turi būti nuodugniai aptartas ir suderintas su vietinėmis bendruomenėmis, kad visi regionų gyventojai pajustų realią pokyčių naudą.

 
  
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  Alfredo Pallone (PPE), per iscritto. - Il buon utilizzo dei fondi strutturali offerti dal nuovo quadro finanziario pluriennale 2014-2020 prevede l'abbassamento delle emissioni di CO2 grazie ad investimenti mirati per l'utilizzo e la creazione di reti energetiche intelligenti.

La relazione si concentra sulla creazione di infrastrutture intelligenti che utilizzino fonti energetiche rinnovabili, sul risparmio energetico e sul trasporto elettronico. Inoltre, essendo una tematica accessibile attraverso il FESR, il testo sollecita le autorità regionali europee ad attuare programmi operativi per infrastrutture intelligenti con relativi incentivi per informare e rendere partecipi i cittadini.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. - O presente relatório sobre as consequências locais e regionais do desenvolvimento de redes inteligentes conclui que a garantia da segurança do aprovisionamento energético e a diminuição da dependência dos combustíveis fósseis é uma consequência das redes inteligentes e que para além destes existem ainda outros benefícios para as comunidades locais, nomeadamente em termos de emprego e empregos verdes. De facto, o setor das energias renováveis resistiu à atual crise económica e pode continuar a criar empregos nas regiões onde estes são mais necessários, como as zonas costeiras e rurais. Uma implantação de redes energéticas bem integrada no âmbito dos planos energéticos regionais permitirá igualmente aos cidadãos assumirem um papel ativo e responsabilidades no planeamento energético e das redes das suas regiões, bem como colherem os benefícios financeiros e sociais dessas decisões. Uma tal capacitação leva os cidadãos a tornarem-se produtores-consumidores, produzindo, utilizando e vendendo a sua própria energia no âmbito de uma rede inteligente. Por concordar com esta análise e com o teor do presente relatório, votei-o favoravelmente.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. - Considerando che il settore delle energie rinnovabili ha resistito alla crisi economica attuale e può continuare a creare posti di lavoro nelle regioni in cui sono più necessari, come le zone costiere e rurali; tenendo conto del fatto che le reti intelligenti oggetto della relazione, oltre a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico e a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, portano diversi altri vantaggi alle comunità locali, segnatamente in termini di occupazione e di lavori verdi, ho espresso il mio voto favorevole al fine di stimolare gli investimenti e gli incentivi finanziari in questo settore capaci di fornire in tal modo un sostegno costante per l'innovazione in tecnologie e sistemi.

 
  
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  Mario Pirillo (S&D), per iscritto. - Lo sviluppo, in tutte le regioni dell'UE, di un sistema di distribuzione dell'energia basato sulle "reti intelligenti" è uno dei pilastri per raggiungere gli obiettivi indicati dalla Commissione europea nella tabella di marcia per l'energia 2050.

Le smart grid, infatti, sono alla base di un nuovo modello di produzione di energia che si pone come obiettivo, oltre alla piena integrazione delle rinnovabili, un coinvolgimento attivo delle diverse comunità locali che muteranno il proprio ruolo da acquirenti a fornitori di energia. I vari attori regionali hanno, con la programmazione 2014-2020, la possibilità di orientare e includere nei propri piani operativi progetti di reti intelligenti che possano attrarre risorse privare e incidere sullo sviluppo economico dei territori.

 
  
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  Franck Proust (PPE), par écrit. – L'économie européenne a besoin d'initiatives locales et régionales en matière d'énergie afin de devenir de plus en plus autonome en cette matière. Depuis quelques temps, nous constatons la création de réseaux intelligents producteurs d'énergies renouvelables, qui présentent un potentiel en matière de développement durable et de création d'emplois. J'ai voté en faveur de ce rapport dans son état actuel. En effet, bien que la protection de l'environnement soit très importante, il ne faut en aucun cas se fourvoyer dans des objectifs contraignants en fixant des normes environnementales inaccessibles pour la plupart des États membres. Il faut certes appuyer ce genre de développement, comme celui des réseaux intelligents, mais en gardant en tête que les secteurs énergétiques européens doivent se rapprocher de ces objectifs sans que leur compétitivité face au reste du monde n'en pâtisse.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. - In favour. In times of increasing energy prices, climate change and socio-economic challenges, all regions in the EU will have to find ways of providing a stable and secure energy supply, which is affordable for all citizens, while respecting environmental and sustainability criteria. Looking at different smart energy systems and smart grid initiatives we can see that there are already many solutions on the ground. Some regions have transformed themselves from energy buyers to energy suppliers with a strong emphasis on renewable energies, thus providing a model of sustainable energy production that allows stabilising energy prices and making a profit at the same time. Such examples include the region of Burgenland in Austria. Güssing within Burgenland was a previously poor and peripheral region which has transformed itself into a model of sustainability, generating all of its energy needs from renewable energy sources. Islands, such as Madeira in Portugal, El Hierro in Spain, Samsø in Denmark, Ikaria in Greece, are also turning around a high percentage of energy needs, previously coming from fossil fuels, to now producing these same needs from renewable energy sources combined with smart infrastructure and storage choices.

 
  
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  Νικόλαος Σαλαβράκος (EFD), γραπτώς. – Υπερψήφισα την σχετική έκθεση διότι καταδεικνύει ότι ένα ευφυές δίκτυο μπορεί να αποτελέσει τον ακρογωνιαίο λίθο του οράματος για ένα μέλλον βιώσιμης ενέργειας που συμπεριλαμβάνει μεγαλύτερη παραγωγή ανανεώσιμης ενέργειας, μεγαλύτερη εξοικονόμηση ενέργειας και καλύτερη και, ιδίως, τοπική χρήση της τοπικά παραγόμενης ενέργειας. Συνεπώς, πρέπει να θεωρήσουμε τα ευφυή ενεργειακά συστήματα ως μια γενική έννοια που αποφέρει σημαντικά οφέλη στις ευρωπαϊκές περιφέρειες.

 
  
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  Salvador Sedó i Alabart (PPE), por escrito. - Para lograr maximizar beneficios y oportunidades de mercado, así como una mayor sostenibilidad e innovación, los diputados al Parlamento Europeo hemos dado el visto bueno a un informe que demanda la convergencia de los modelos regionales de producción de energía hacia una mayor descentralización y un enfoque intersectorial mediante las redes inteligentes locales; las barreras de acceso a estas redes tienen que reducirse considerablemente. Los consumidores tienen derecho a una atención eficiente y lo más personalizada posible, mucho más factible si es llevada a cabo desde nivel local, por lo que la introducción de contadores de energía inteligentes y la educación de los consumidores en esta materia son importantes, y los fondos europeos deberían emplearse para proyectos con estos objetivos.

 
  
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  Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE), per iscritto. - Il mio voto favorevole a questa relazione risponde a una serie di dati che fino ad oggi disegnano un quadro estremamente positivo delle reti intelligenti poste in essere fino ad oggi.

Oltre a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico e a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, le reti intelligenti portano diversi numerosi vantaggi alle comunità locali in termini di occupazione e ambiente. Lo dimostra anche il fatto che il settore delle energie rinnovabili ha resistito alla crisi economica e può partecipare alla creazione di posti di lavoro nelle regioni in cui sono più necessari. Una rete intelligente può essere il pilastro di un programma energetico sostenibile, in cui rientra una maggiore produzione di energia rinnovabile, il risparmio energetico, l'utilizzo efficiente delle risorse.

I nodi più difficili da sciogliere saranno quelli legati alla protezione dei dati, nonché le sfide di carattere normativo e giuridico.

 
  
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  Monika Smolková (S&D), písomne - Za posledné obdobie sa mnohým európskym regiónom podarilo investovať zhruba do 300 projektov inteligentných sieti viac ako 5,5 miliardy eur, ktoré jednotlivým členským štátom ponúkajú príležitosti na oživenie inovácií, výskumu a vývoja, vytvárania nových pracovných miest a zlepšenie konkurencieschopnosti európskeho priemyslu na miestnej a regionálnej úrovni.

Hlasovala som za túto aktuálnu správu, lebo si myslím, že nedostatočná energetická infraštruktúra a závislosť regiónov, ktorá vznikla na základe terajších sietí, nás zaväzuje hľadať nové možnosti inovatívnych digitálnych technológií. Myslím si, že súčasné zvyšovanie cien energie, zmeny klímy a sociálno-ekonomických problémov by malo nútiť aj členské štáty EÚ hľadať také spôsoby poskytovania stabilných a bezpečných dodávok energie, ktoré budú zaujímavé pre občana nielen z pohľadu ich dostupnosti, ale budú zároveň spĺňať aj najprísnejšie kritéria ochrany životného prostredia. Očakávam, že začlenenie inteligentných sietí do regionálnych energetických plánov umožní občanom nielen ich aktívnu účasť na energetickom plánovaní sietí, ale aj na profitovaní z finančných a sociálnych prínosov.

 
  
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  Bart Staes (Verts/ALE), schriftelijk. - Dit verslag op initiatief van mijn groene Duitse collega Elisabeth Schroedter gaat over slimme energienetwerken als stimulans voor lokale en regionale ontwikkeling. Het is gebaseerd op goede voorbeelden van een aantal regio's en gemeenschappen die het voortouw nemen in de energietransitie: van afhankelijkheid van fossiele brandstoffen naar energieonafhankelijkheid op basis van hernieuwbare energie en slimme netwerken! De voorbeelden van deze regio's zijn zeer overtuigend. Het rapport toont zo de voordelen en mogelijkheden van slimme netwerken voor regionale economieën aan. Energiebesparingen, het stimuleren van innovatie, autonomie, en de introductie van slimme energienetwerken. Bij deze laatste vormt een slim netwerk een onderdeel van een regionale energiestrategie met gedecentraliseerde hernieuwbare energiebronnen, slimme opslagoplossingen, energie-efficiëntiemaatregelen, en banden met andere sectoren (zoals vervoer, huisvesting en stedelijke planning). Energieverbruikers worden zo tegelijk consument en producent. Dit zorgt voor lokale werkgelegenheid, zowel direct als indirect, en expertise in de regio. Zeer mooie voorbeelden van de groene economie. Het is belangrijk dat data die hierbij worden gegenereerd goed beschermd worden. Bovendien benadrukt het verslag dat een stabiel beleidskader voor de lange termijn voor energie en klimaatsverandering nodig is. Het rapport schetst zo een zeer goed kader voor regio's om mee te doen in de energietransitie. Ik stem voor.

 
  
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  Catherine Stihler (S&D), in writing. - I voted in favour of this report because I support greater care towards the environment which this report will help achieve through lowering of greenhouse gas emissions, increasing the share of renewable energy and other important influences.

 
  
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  Γεώργιος Σταυρακάκης (S&D), γραπτώς. – Υπερψήφισα την έκθεση που εστιάζει στον τρόπο με τον οποίο η ενέργεια παράγεται και καταναλώνεται στις περιφέρειες, και ιδιαίτερα στις τοπικές και περιφερειακές συνέπειες της ανάπτυξης των ευφυών δικτύων. H έκθεση υπογραμμίζει τις ευκαιρίες για γεωγραφικές (ή εδαφικές) αλλαγές στο ενεργειακό δίκτυο για τις μειονεκτούσες περιφέρειες και τις δυνατότητες που έχουν για να μετατραπούν από καταναλωτές σε παραγωγούς ενέργειας. Για τον λόγο αυτό, τα κράτη μέλη και οι περιφέρειες καλούνται να επενδύσουν, όσο το δυνατόν νωρίτερα, στα τοπικά ευφυή δίκτυα κάνοντας χρήση των Ευρωπαϊκών Διαρθρωτικών και Επενδυτικών Ταμείων. Επίσης, γίνεται αναφορά στο ότι η ανάπτυξη των ευφυών δικτύων απαιτεί ένα σταθερό και μακροπρόθεσμο πλαίσιο πολιτικής. Τέλος, υπενθυμίζεται στην έκθεση ότι οι πολίτες πρέπει να συμμετέχουν σε όλες τις φάσεις του σχεδιασμού, υλοποίησης και μετατροπής των δικτύων ενέργειας και τονίζεται η ανάγκη για ενεργή συμμετοχή των διαχειριστών υπηρεσιών διανομής και των παρόχων των τεχνολογιών για τα ευφυή δίκτυα.

 
  
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  Kay Swinburne (ECR), in writing. - I could not support this report today. I believe that it goes beyond the competence of the REGI Committee and deals with some issues that should be the sole competence of the ITRE Committee. It also results in unnecessary duplication when it comes to the role of cohesion policy in implementing EU energy policy and the implementation of energy efficiency measures, as Parliament has already adopted reports on these issues.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. – Des défis doivent être relevés pour mettre en œuvre des systèmes énergétiques plus intelligents dans les régions européennes. Il est possible de rendre les régions et les communautés plus durables dans l'ensemble de l'Europe. Grâce aux efforts conjoints, les régions modèles, les îles et les communautés mentionnées dans le présent exposé ne seront plus des pionniers, mais constitueront la réalité d'une Union européenne plus prospère, durable et indépendante sur le plan énergétique.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. - O conceito de redes inteligentes de energia permite criar um sistema amplo, que vai desde a produção, passando pelo armazenamento e pelo consumo junto do local de produção. Este conceito já é uma realidade nalgumas regiões europeias, nomeadamente na ilha de Porto Santo, onde 30% da eletricidade utilizada é produzida a partir das algas. Para além de um sistema sustentável, que diminui a dependência dos combustíveis fósseis e combate as alterações climáticas e, simultaneamente, incentiva ao investimento em energias renováveis, este permite criar emprego e riqueza nas comunidades onde se desenvolve. Mais ainda, permite criar alternativas às fontes de energias disponíveis. Apesar dos avultados investimentos necessários, estas redes inteligentes são uma oportunidade para as regiões dentro de um plano energético mais abrangente, que incorpore também os setores dos transportes, habitação e de planeamento urbano. Para a concretização deste sistema é necessário que todos os agentes se envolvam e façam uso dos fundos estruturais e de investimento que estarão disponíveis para o desenvolvimento e execução destas redes. Com as condições de excelência que as regiões ultraperiféricas dispõem para o desenvolvimento das energias renováveis, voto favoravelmente este relatório, por o considerar um elemento importante para a minha região.

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. - Am votat pentru rezoluția privind consecințele la nivel local și regional ale dezvoltării rețelelor inteligente. Subliniez că introducerea de rețele inteligente presupune un cadru de politici stabil și orientat pe termen lung.

Invităm Comisia să propună obiective, politici și ținte ambițioase pentru 2030 în domeniul eficienței energetice și al energiilor regenerabile, precum și pentru emisiile de gaze cu efect de seră, pentru a oferi mai multă certitudine în viitor investitorilor și sectoarelor înrudite și pentru a facilita introducerea unui sistem energetic inteligent.

Solicit cooperarea la nivel european, național și regional în ceea ce privește dezvoltarea rețelelor inteligente deoarece acestea oferă o ocazie unică de a încuraja inovarea, cercetarea și dezvoltarea, crearea de locuri de muncă, precum și competitivitatea industriei europene la nivel local și regional, în special în ceea ce privește IMM-urile. Subliniez importanța inițiativelor precum Convenția primarilor, principala mișcare europeană care implică autoritățile locale și regionale în combaterea schimbărilor climatice, care se bazează pe un angajament voluntar din partea semnatarilor să îndeplinească și să depășească obiectivul UE de reducere cu 20% a CO2 prin creșterea eficienței energetice și dezvoltarea surselor de energie regenerabile, care să sprijine și să susțină eforturile depuse de autoritățile locale în implementarea unor politici energetice durabile.

 
  
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  Inese Vaidere (PPE), rakstiski. - Eiropas Savienības dalībvalstīm ir maz savu enerģijas rezervju, tādēļ tās importē vairāk nekā pusi patērētās enerģijas (54,1 % 2010. gadā). Attiecīgi enerģijas cena, ko ikdienā maksājam, ir atkarīga no situācijas pasaules tirgos vai kādas eksporta valsts iegribām, un mums nav citas izejas, kā to maksāt. Vienīgais veids, kā pašlaik varam mazināt izdevumus, ir samazināt patēriņu un paplašināt enerģijas ieguvi ES ietvaros.

ES jau šobrīd tiek īstenoti vairāki veiksmīgi izmēģinājuma projekti, kuros vietējās kopienas un iedzīvotāji ir kļuvuši par ražojošiem patērētājiem. Tas nozīmē, ka viņi ražo enerģiju savām vajadzībām, daļu pārdodot tīklam vai saņemot atlaidi par papildus patērēto elektroenerģiju, izmantojot neto uzskaiti. Šādas divvirzienu sistēmas izveidošanai ir nepieciešams attīstīt viedtīklus un virtuālas spēkstacijas, kas nodrošinātu elastīgu piegādi un varētu uzglabāt no atjaunojamiem energoresursiem nelielā daudzumā saražotu elektroenerģiju.

EP rezolūcija uzsver, ka viedtīklu ieviešanai jāpiesaista Eiropas struktūrfondu un investīciju fondu resursus, veidojot partnerības ar uzņēmējiem vietējā, reģionālā un valsts līmenī. Viedtīkli palīdzētu patērētājiem pielāgot patēriņu savām vajadzībām, taupot enerģiju, paaugstinot energoefektivitāti, samazinot patēriņu maksimālās noslodzes stundās u.c.. Uzņēmējiem tas samazinātu enerģijas izmaksas, patērētājiem vairotu pirktspēju. Tādēļ balsojumā atbalstīju šo rezolūciju.

 
  
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  Derek Vaughan (S&D), in writing. - I voted in favour of this own-initiative report, which looks at how energy is produced and consumed at local and regional level. It is vitally important that resources are used appropriately so that regions become producers and not only consumers of energy. I hope that, as part of a long-term policy framework, smart grids can bring numerous benefits at local and regional level e.g. lowering greenhouse gas emissions, increasing the share of renewable energy and boosting EU technology and innovation. Member States and regions should harness the use of the European structural and investment funding to achieve this.

 
  
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  Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL), par écrit. – Je me suis abstenue sur le rapport d’initiative, très technique, concernant les conséquences locales et régionales du développement de ce que l’on appelle les réseaux intelligents d’électricité. Si je ne peux que soutenir une approche plus durable concernant la consommation d’électricité, ce rapport n’a pas pris la bonne direction. Il met en exergue la concurrence et propose de développer, comme d'habitude, les partenariats publics-privés. Il insiste sur le rôle que les régions pourraient jouer en devenant productrices d’électricité. Ce n'est pas condamnable en soi mais cela peut conduire à un désengagement des États, déjà bien avancé, en libéralisant les services publics de réseau. D’importantes zones d’ombre subsistent, quant à l’utilisation des "compteurs intelligents" censés "conseiller l’utilisateur sur sa consommation". L'usager doit être assuré que la protection des données personnelles transmises sera assurée et ne doit pas être obligé de communiquer ces données en échange de prestations. Enfin, les coûts d’installation ne doivent être répercutés sur la facture et les bénéfices en matière de réduction de consommation doivent être réels.

 
  
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  Angelika Werthmann (ALDE), in writing. - I voted in favour of the ‘smart grids’ report, as I think Europe has to promote energy sustainability and renewables. In my opinion we have to look into the future and follow the development of our technology in all areas that influence our lives, and energy is one of them. We need to progress and support smart energy systems because, in my view, they will bring long-term, significant benefits to the European regions. Smart energy systems will help our citizens to make savings, as they offer secure and affordable energy production and supply. In terms of economic, social and environmental advantages, it has been shown by European Commission statistics that, with the targets set within the 2020 Energy programmes and strategy, around 2.8 million jobs will be created in this sector across Europe.

 
  
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  Jacek Włosowicz (EFD), na piśmie. - Inteligentne sieci są konieczne dla rozwiązania dzisiejszych problemów. Starzenie się infrastruktury i zwiększony popyt sprawiają, iż system staje się niewydolny. Dlatego poprzez inicjatywy współpracy na wszelkich polach należy dążyć do tworzenia nowoczesnych inteligentnych sieci, aby zmienić ten trend. Bez lokalnych rozwiązań Europa nie poradzi sobie jednak z tym zadaniem – należy o tym pamiętać. Nie można zapominać o tym, że sieci muszą być także źródłem informacji o poziomie zużycia, zakresie efektywności. Nie zostało nam wiele czasu, dlatego potrzebne są decyzje kluczowe w perspektywie kolejnych dziesięcioleci.

 
  
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  Iva Zanicchi (PPE), per iscritto. - La relazione dell'onorevole Schroedter accoglie con favore un cambio di metodo sul consumo e la produzione dell'energia nelle regioni e mette in evidenza le opportunità di modifica di natura geografica apportate alla rete energetica per le regioni svantaggiate.

Si chiede inoltre agli Stati membri e alle regioni di investire in local smart grids utilizzando i fondi strutturali e i fondi di investimento. La distribuzione di smart grids richiede un quadro politico stabile e a lungo termine e invita la Commissione a proporre ambiziosi obiettivi vincolanti per il 2030 per l'efficienza energetica e le energie rinnovabili, nonché per le emissioni di gas a effetto serra.

 

9.20. Piccole aziende agricole (A7-0029/2014 - Czesław Adam Siekierski)
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Ústní vysvětlení hlasování

 
  
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  Biljana Borzan (S&D). - Gospodine predsjedavajući, mala poljoprivredna gospodarstva se, kako izvješće navodi, danas nalaze pod demografskim, tržišnim i tehnološkim pritiskom. Međutim, ona imaju važnu društvenu, ekološku i kulturnu ulogu te je njihova održivost u interesu svih nas. Osobno dolazim iz zemlje u kojoj je iznimno velik broj malih poljoprivrednih gospodarstava. Negativni trendovi osobito pogađaju kraj iz kojeg dolazim, Slavoniju, gdje broj obiteljskih poljoprivrednih gospodarstava opada za 10 % godišnje. Istovremeno, to su područja Hrvatske koja najviše pogađa depopulacija. Zajednička poljoprivredna politika mora biti osjetljiva na potrebe malih poljoprivrednika jer je čak 72 % poljoprivrednih gospodarstava u Europskoj uniji manje od 2 ha. Zato pozdravljam ovaj prijedlog koji poziva na prijeko potrebne mjere za očuvanje hrvatskog i europskog sela poput poticajnih mjera za udruženje malih poljoprivrednika te pakete povoljnog kreditiranja poljoprivrednika.

 
  
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  Marina Yannakoudakis (ECR). - Mr President, I voted against this report because the general tone of the report indicates further sources of funding will be needed, either from the common agricultural policy (CAP), or the wider EU budget. Given that the CAP has recently been reformed and that we have cut budgets across the board to meet the realities of Member State governments, I feel that the report’s measures will be unnecessarily expensive.

It is vital that we continue to support farmers with small agricultural holdings. Such holdings are fundamental to the diversity of the farming sector and offer an important link between product and community, but throwing money at the problem does not necessarily produce results.

While I recognise the hard work of small farm workers, we must look at alternate solutions. We cannot reopen the CAP, nor can we increase EU spending. Cooperation between smallholdings, environment and animal-welfare sections is vital and it will be a great way forward. I do not believe pumping millions into the sector right now is appropriate.

 
  
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  Francesco De Angelis (S&D). - Signor Presidente, ho votato a favore di questa relazione perché le piccole aziende agricole meritano maggiore attenzione. Le piccole aziende sono una grande risorsa. Questa attività è legata alla vita di numerose famiglie, in Italia e in Europa. Sono realtà molto importanti che contribuiscono a mantenere nel settore agricolo una produzione di eccellenza, di nicchia e soprattutto di grande qualità.

Un passaggio importante è il cambio generazionale, un passaggio da sostenere per non disperdere le produzioni regionali che sono produzioni di grande valore, oltre a tradizioni e usanze secolari. Investire di più quindi nelle piccole aziende agricole anche attraverso gli strumenti della PAC e della politica di coesione. Più risorse per le infrastrutture e per l'ammodernamento delle piccole aziende, per lo sviluppo per la crescita e soprattutto per il lavoro.

 
  
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  Anna Záborská (PPE) - Správu považujem za veľmi dôležitú, a preto som ju podporila. Musíme mať v pozornosti, aby boli rešpektované malé podnikateľské výroby ako skutoční tvorcovia spoločného bohatstva. Často ide o malé a stredné podniky rodinného typu. Spoločná poľnohospodárska politika sa nemôže orientovať len na profit poľnohospodárskej veľkovýroby. Je potrebné zachovať rovnováhu a nevystaviť nebezpečenstvu blízke poľnohospodárske podniky. Je to aj vďaka malým poľnohospodárskym podnikom, že sa deti učia, že mlieko nerastie vo fľaši a špenát v mrazničke. Prírodu sprostredkovávame aj pomocou rodinných poľnohospodárskych podnikov a mám tú česť ich chrániť a podporovať.

 
  
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  Rareş-Lucian Niculescu (PPE). - Mulțumesc, domnule președinte. Am votat raportul privind micile exploatații agricole având în vedere importanța acestui subiect și, de asemenea, ținând cont de următoarele aspecte: raportul cuprinde amendamentul pe care l-am inițiat în comisie cu privire la menținerea diferențelor majore între subvențiile agricole, în detrimentul noilor state membre. Astăzi, Parlamentul a adoptat astfel o poziție clară asupra acestui subiect. De asemenea, raportul cuprinde amendamentul prin care, în comisie, am atras atenția privind presiunea asupra terenurilor agricole din noile state membre, în urma liberalizării pieței funciare. Micii agricultori vor fi puternic afectați de aceste presiuni și au nevoie de măsuri care să-i determine să-și dorească să păstreze și să lucreze pământul, nu să-l vândă. Din păcate, în locul unor astfel de măsuri, guvernele multora dintre statele membre, cum este și cazul guvernului socialist din România, preferă să-i distrugă pe micii agricultori cu taxe și impozite enorme. Mulțumesc.

 
  
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  Sandra Petrović Jakovina (S&D). - Poštovani predsjedniče, mala poljoprivredna gospodarstva moje zemlje, ali i diljem Europe, susreću se s raznim problemima za čije je rješavanje potreban širi pristup te sam stoga glasala za ovo izvješće, za koje smatram da je tek malen korak k vraćanju dostojanstva onima koji se njima bave, od njih žive i proizvode izvorne domaće proizvode.

Ovo izvješće nas osvješćuje i podsjeća još jedanput na stvarne i ozbiljne probleme malih poljoprivrednih gospodarstava, kao što su nestabilnost tržišnih cijena, otežan pristup financiranju iz programa Europske unije, slabe pregovaračke pozicije i dr.

Smatram nužnim da se u obzir uzmu posebne potrebe malih gospodarstava u cilju jačanja njihove konkurentnosti, održivosti in isplativosti. Istodobno je važno započeti jaču bitku s depopulacijom u ruralnim područjima, a jedan od načina je ulaganje u infrastrukturu, obrazovanje i zdravstvenu skrb, koristeći financijska sredstva Europske unije, ali i pomoć država članica u obliku zajmova, kreditnih jamstava i financijskog leasinga.

Podržala sam ovo izvješće jer zagovara tisućljetnu narodnu tradiciju i obiteljsko nasljeđe, ali koristim ovu priliku da ukažem na različit položaj u zemljama članicama, što također valja imati na umu, kao što ja naglasio sam izvjestitelj.

 
  
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  Andrej Plenković (PPE). - Gospodine predsjedavajući, podržavao sam izvješće kolege Siekierskog o budućnosti malih poljoprivrednih gospodarstava jer su ona važan element europskog poljoprivrednog modela i razvoja ruralnih područja. Njihova uloga je bitna za jačanje vitalnosti ruralnog prostora, zapošljavanje mladih ljudi povećanjem asortimana poljoprivrednih i prehrambenih proizvoda te očuvanja kulturnih i tradicijskih vrijednosti. Pozdravljam uvođenje programa potpore za male poljoprivredne proizvođače u okviru prvog stupa zajedničke poljoprivredne politike, ali te mjere su i dalje nedovoljne za poboljšanje položaja malih poljoprivrednih gospodarstava u Europskoj uniji jer su mali iznosi izravnih plaćanja i ne nude dovoljno mogućnosti za razvoj. Stoga rješenje problema malih poljoprivrednih gospodarstava vidim i u zajedništvu s drugim politikama, kao što je kohezijska politika, koja bi mogla financirati potrebnu infrastrukturu, i Europski socijalni fond, koji bi dao mjere za socijalnu integraciju i obrazovanje. Imamo u Hrvatskoj povoljne prirodne uvjete i po tradiciji smo poljoprivredna zemlja, iskoristimo poticaje koje sada imamo iz Europske unije.

 
  
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  Davor Ivo Stier (PPE). - Gospodine predsjedniče, podržao sam ovo izvješće o malim poljoprivrednim gospodarstvima. Prema podacima Hrvatskog državnog zavoda za statistiku u 2010. registrirano je 141 000 malih poljoprivrednih gospodarstava, gotovo 330 000 ljudi na neki je način povezano s njima ili ih vodi.

Točno je da se iz godine u godinu ta brojka smanjuje, ali ipak je ona dovoljno velika i govori o važnosti ovih malih obiteljskih poljoprivrednih gospodarstava za Hrvatsku. Slažem se s izvjetiteljem da su se takva mala gospodarstva pod postojećim ZPP-om EU-a neravnopravno tretirala i stoga je potrebno pojednostavniti procese i otkloniti administrativne barijere za male poljoprivrednike, pogotovo prilikom prijava za fondove EU-a. Mislim da se kroz te fondove, i kohezijske i Europski socijalni fond, mora više raditi na području socijalne integracije, edukacije i treninga.

 
  
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  Ivana Maletić (PPE). - Gospodine predsjedniče, mala obiteljska poljoprivredna gospodarstva temelj su poljoprivrede u Republici Hrvatskoj, ali i u mnogim drugim državama članicama, osobito iz petog vala proširenja. Podržala sam ovo izvješće kojim se poziva države članice i Europsku komisiju da u okviru novog ZPP-a poduzmu mjere za poticanje održivosti malih poljoprivrednih gospodarstava i ruralnih krajeva.

Iz Fonda za poljoprivredu i ruralni razvoj može se finacirati komunalana društvena i gospodarska infrastruktura, zdravstvena zaštita, skrb o djeci, razvoj internetske mreže, razvoj malih i srednjih poduzeća u ruralnim područjima, sve što je potrebno za razvoj ruralnih krajeva i sprečavanje trenda depopulacije i iseljavanja. Nova kohezijska i poljoprivredna regulativa omogućava kombiniranje fondova te se cjeloživotno učenje, stručno osposoblajvanje i prijenos znanja u ruralnim krajevima mogu financirati iz Europskog socjalnog fonda i kombinirati s infrastrukturnim ulaganjima iz Fonda za poljoprivredu i ruralni razvoj.

 
  
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  Francesca Barracciu (S&D). - Signor Presidente, la piccola agricoltura è spesso economicamente non profittevole e perciò sono molti i giovani, spesso figli di agricoltori, che sono costretti ad abbandonare le attività, a non continuarle, per sfuggire alla povertà. Ciò è ancora più vero in regioni come la Sardegna, che soffre di elevati costi di trasporto, legati alla sua condizione di insularità – ma non soltanto la Sardegna certamente – per cui le aree rurali sono ormai in via di abbandono e spopolamento.

Questa tendenza, se non arrestata, potrebbe avere conseguenze drammatiche non soltanto sul settore agricolo, ma anche su altri settori ad esso collegati come il turismo, per i quali le tipicità culturali ed agroalimentari sono strategiche, conseguenze di cui l'Europa deve farsi carico. La riforma della politica agricola comune 2014-2020 ha introdotto importanti novità negli aiuti per l'insediamento dei giovani agricoltori sui quali si basa la nostra speranza che le piccole aziende agricole possano sopravvivere. Nelle prossime settimane valuteremo con molta attenzione gli atti che la Commissione si appresta ad adottare per dare attuazione a quelle misure.

Accolgo con favore la relazione, con la quale abbiamo posto le basi per una strategia sostenibile a favore delle piccole imprese.

 
  
 

Písemná vysvětlení hlasování

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. - Aprovo o presente relatório, tendo em conta que um dos desafios enfrentados foi a questão da definição de pequena exploração a nível europeu. Após uma análise aprofundada, chegou-se à conclusão que não era possível estabelecer uma definição comum. Houve muitas tentativas, mais ou menos bem sucedidas, de definir uma pequena exploração ou exploração de semissubsistência, mas as grandes disparidades entre Estados-Membros ou setores de produção não permitem aplicar qualquer uma das definições a nível europeu. Para além disso, as definições variam consoante as necessidades para as quais foram criadas, observando-se ainda a falta de critérios homogéneos. Considerando estes fatores, não devemos deixar esquecidas as pequenas regiões altamente dependentes económica e socialmente dos setores agrícolas, nomeadamente as Regiões Ultraperiféricas, menos povoadas, ilhas, montanhosas e remotas, pois com o final das quotas do leite, a sobrevivência económica de muitas regiões depende de um efetivo apoio europeu ao desenvolvimento agrícola de pequena escala.

 
  
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  Elena Oana Antonescu (PPE), în scris. - Prosperitatea zonelor rurale europene depinde în foarte multe cazuri de activitatea desfășurată în cadrul micilor exploatații agricole, acestea asigurând subzistența a milioane de cetățeni ai Uniunii Europene. Din păcate, se poate observa o diminuare a numărului micilor exploatații agricole, situație care generează și un dezechilibru în materie de conservare a tradițiilor, obiceiurilor, dar și a peisajelor rurale. Din acest motiv sunt necesare măsuri care să aibă în vedere nevoile specifice ale micilor exploatații agricole familiale și care să permită dezvoltarea durabilă a zonelor rurale, mai ales în condițiile în care, în perioadele de criză, crește numărul persoanelor care revin în mediul rural și care încep să practice din nou această activitate profesională.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Ce rapport d’initiative présente un tour d’horizon utile de la situation des petites exploitations agricoles de l’Union européenne et des défis auxquelles celles-ci sont confrontées. Ces exploitations de petite taille sont nécessaires au développement économique, social et territorial harmonieux de l’Union européenne. J’ai donc voté en faveur de ce rapport.

 
  
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  Jean-Pierre Audy (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur de la résolution du Parlement européen sur l'avenir des petites exploitations agricoles car elles ont non seulement une fonction de production, mais aussi des fonctions essentielles liées à la préservation de la nature et des paysages, caractéristiques du monde rural européen et de la diversité biologique de la ruralité. Je suis tout à fait d’accord avec les affirmations de cette résolution qui appelle "les États membres et la Commission à prendre les mesures appropriées dans le cadre de la nouvelle politique agricole commune et à préparer des lignes directrices pour la période d'après 2020, en prenant mieux en considération les besoins spécifiques des petites exploitations familiales, qui constituent un élément important du modèle agricole européen, et le noyau du développement multifonctionnel des zones rurales, ainsi que du développement durable des régions en général".

 
  
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  Elena Băsescu (PPE), în scris. - Am votat în favoarea acestui raport din proprie inițiativă care ridică o problemă serioasă care, din punctul meu de vedere, nu beneficiază de suficientă atenție în cadrul politicii agricole comune: viitorul micilor exploatații agricole. Aceste mici exploatații agricole sunt nevoite să facă față unei presiuni demografice, comerciale și tehnologice continue, iar, pe teritoriul României, se află cele mai numeroase exploatații agricole mici și de subzistență din Uniunea Europeană. O soluție de luat în calcul ar putea fi ca micile exploatații agricole să cumuleze mai multe tipuri de producție și de activități, după modelul micilor întreprinderi din alte sectoare economice.

 
  
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  Heinz K. Becker (PPE), schriftlich. - Wir müssen kleinere Betriebe stärken und konkurrenzfähiger machen. Sie sind das soziale Landwirtschaftsmodell, das in der EU am breitesten verankert ist und die Lebensgrundlage für Millionen bäuerlicher Familien bildet. Es gilt, die Wettbewerbsfähigkeit gegenüber intensiven Landwirtschaftsmodellen zu stärken und so die Koexistenz zu verbessern. Im Rahmen der neu verhandelten EU-Agrarpolitik müssen spezielle Maßnahmen ergriffen werden, die auf diese spezifischen Bedürfnisse Rücksicht nehmen. Ländliche Qualitätsprodukte sollen stärker vermarktet und der Direktvertrieb ausgebaut werden. Außerdem müssen alle Formen der Kooperation kleiner Betriebe wie etwa Genossenschaften oder Erzeugerorganisationen besonders unterstützt werden.

Die Abwanderung der Bevölkerung von ländlichen in städtische Gebiete ist eines der größten Probleme. So gehen die nötigen Strukturen und ein entsprechendes Umfeld verloren, die die Grundlage des Wirtschaftens bilden. Dem müssen wir offensiv entgegenwirken. Ich fordere daher, dass Mittel aus den entsprechenden EU-Fonds genützt werden, um Infrastruktur, Bildungsangebot, medizinische Versorgung und Breitbandinternet auszubauen. Wir brauchen hier eine ambitionierte und ganzheitliche Strategie für den ländlichen Raum.

 
  
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  Sergio Berlato (PPE), per iscritto. - Le aziende agricole di piccole dimensioni sono parte integrante dello spazio rurale europeo.

Negli ultimi anni in Europa si assiste a un calo del numero delle aziende dedite alla produzione agricola industriale. Nonostante il loro funzionamento sia legato al sostentamento di numerose famiglie, nel quadro della PAC, sono state tradizionalmente favorite le aziende agricole di grandi dimensioni. Pertanto accolgo con favore, pur considerandole ancora insufficienti, le nuove forme di sostegno che, nel quadro di riforma della PAC, sono dirette a sostegno delle aziende agricole di piccole dimensioni.

Concordo con il relatore nel ritenere che, per risolvere i problemi delle aziende di piccole dimensioni, devono svolgere un ruolo chiave non solo entrambi i pilastri della PAC, ma anche la politica di coesione dell'Unione europea che dovrebbe finanziare le infrastrutture indispensabili per queste aziende nelle zone rurali e, mediante il Fondo sociale europeo, iniziative sociali sul fronte dell'integrazione sociale, dell'istruzione e della formazione.

A mio avviso, è altrettanto necessaria una maggiore mobilitazione da parte delle autorità locali: le aziende di piccole dimensioni non hanno un peso notevole sul mercato e, pertanto, occorre prevedere a livello unionale opportune forme di sostegno nazionale, pur sempre nel rispetto dei principi della politica di concorrenza.

 
  
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  Fabrizio Bertot (PPE), per iscritto. - Ho votato a favore della relazione sulle piccole aziende agricole poiché, oltre ad essere parte integrante dello spazio rurale europeo, mantengono la diversità del paesaggio, garantiscono il sostentamento di milioni di persone e consentono di tramandare tradizioni e usanze popolari secolari che altrimenti sarebbero destinate a scomparire.

Nell'ambito della PAC, infatti, sono le aziende di grandi dimensioni ad essere favorite e a godere dei maggiori benefici derivanti proprio dal loro peso sul mercato. Pur essendo caratterizzate da un minor livello di efficienza, una produzione molto diversificata e una gestione prettamente familiare-generazionale, le piccole aziende agricole vanno tutelate maggiormente e inserite in un quadro generale di salvaguardia delle stesse a livello di UE sempre tenendo presente le marcate differenze tra i vari Stati membri riconducibili a ragioni storiche, sociali ed economiche.

Concordo con il relatore sul fatto che per risolvere i problemi delle aziende di piccole dimensioni devono svolgere un ruolo chiave entrambi i pilastri della PAC e anche la politica di coesione dell'UE, che deve finanziare le infrastrutture indispensabili per tali aziende, mediante il Fondo sociale europeo, iniziative sociali sul fronte dell'integrazione sociale, dell'istruzione e della formazione. È altrettanto necessaria una maggiore mobilitazione da parte delle autorità locali.

 
  
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  Adam Bielan (ECR), na piśmie. - Panie Przewodniczący! Funkcjonowanie małych gospodarstw rolnych jest żywotne z punktu widzenia Unii Europejskiej. Te małe gospodarstwa borykają się z wieloma problemami: niższą efektywnością przy większym zatrudnieniu i zróżnicowaniu produkcji. W moim kraju – Polsce – takie gospodarstwa prowadzą często osoby starsze, których dzieci niekoniecznie chcą nadal żyć z uprawy roli. Głosowałem za tym sprawozdaniem, gdyż uważam, że jesteśmy w stanie, na poziomie Unii, zapewnić odpowiednie wsparcie dla małych gospodarstw rolnych.

 
  
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  Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. - Pur condividendo molte parti della relazione Siekierski sul futuro delle piccole aziende agricole in Europa, ritengo che alcuni suoi passaggi contengano criticità importanti e per questo motivo ho deciso di esprimermi con un'astensione.

 
  
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  Philippe Boulland (PPE), par écrit. – J'ai voté pour le rapport sur les petites exploitations agricoles. Il s'adresse en priorité aux très petites exploitations des nouveaux États membres issus du bloc de l'est. L'agriculture de ces États membres reste encore caractérisée par des structures traditionnelles et un grand nombre de petites exploitations. Bien qu'ils soient sur la voie de la modernisation depuis le début de leur processus d'adhésion, des différences profondes subsistent. La réforme de la PAC avait mis en place un paiement forfaitaire pour les petites exploitations, visant à simplifier leur accès aux aides de la PAC. Le rapport se félicite de ce nouveau système, mais estime qu'il ne répond pas entièrement aux problématiques liées à ces petites exploitations. Il énumère par conséquent les secteurs dans lesquels l'action de l'Union doit s'intensifier, notamment la lutte contre l'exode rural et contre l'expansion urbaine ainsi que la mise en place d'instruments adéquats d'ingénierie financière.

 
  
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  Arkadiusz Tomasz Bratkowski (PPE), na piśmie. - Poparłem sprawozdanie posła Czesława Siekierskiego, ponieważ losy małych gospodarstw rolnych oraz ich mieszkańców są mi szczególnie bliskie. W Polsce, kraju, z którego pochodzę, małe gospodarstwa od 1 do 5 ha stanowią ponad 50% ogólnej liczby gospodarstw rolnych. Z niepokojem obserwuję niekorzystne zmiany w nich zachodzące, gdzie na skutek procesów demograficznych i ekonomicznych, dochodzi do coraz większego wyludniania się regionów wiejskich i porzucania praktyk rolnych. Aby uchronić cenne zasoby przyrodnicze, krajobrazowe oraz kulturowe kultywowane w małych gospodarstwach rolnych, należy wypracować odpowiednie dla nich rozwiązania podtrzymania i wsparcia ich produkcji rolnej.

Założenia wspólnej polityki rolnej po roku 2020 muszą uwzględniać specyfikę małych, rodzinnych gospodarstw rolnych, mając na uwadze polepszenie ich konkurencyjności oraz rentowności. Bardzo często tego typu gospodarstwa nie są w stanie utrzymać się tylko z produkcji rolnej, wykorzystywanej w wielu przypadkach na własny użytek, dlatego ich właściciele niejednokrotnie zmuszeni są do podejmowania dodatkowej działalności, np. agroturystycznej. Dlatego tak ważne jest wypracowanie w ramach I i II filaru WPR podprogramów nakierowanych na wsparcie małych gospodarstw rolnych. Należy również efektywnie wykorzystać istniejące środki z polityki spójności czy Europejskiego Funduszu Społecznego, tak aby przyczynić się do rozwoju infrastruktury technicznej, placówek edukacyjnych oraz ośrodków medycznych na omawianych terenach wiejskich.

 
  
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  Antonio Cancian (PPE), per iscritto. - Ho votato a favore di questa relazione poiché, nell'ambito della nuova PAC e per il periodo successivo al 2020, essa richiede azioni concrete finalizzate a contribuire al rafforzamento dello stato attuale e delle prospettive future delle piccole aziende agricole.

Radici della nostra storia, le piccole aziende a conduzione familiare promuovono i reali valori tradizionali di noi europei. Esse costituiscono un elemento importante del modello agricolo europeo, un elemento centrale ed essenziale per lo sviluppo multifunzionale delle aree rurali. Assicurando la loro sopravvivenza e la loro crescita sarà possibile affrontare in maniera più efficace il problema dell'esodo rurale e dello spopolamento delle aree rurali.

 
  
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  Brian Crowley (ALDE), i scríbhinn. - I neart pobail tuaithe in Éirinn, agus i gceantair iargúlta nó mhídheisiúla go háirithe, ní mórán gníomhaíochta eacnamúla inmharthana atá ann taobh amuigh de chúrsaí talmhaíochta. Tá feirmeacha beaga agus teaghlaigh ar chroílár earnáil talmhaíochta na hÉireann ach fós tá orthu dul i ngleic le costais atá ag ardú i gcónaí, le héagothromaíochtaí sa mhargadh agus leis an rómhaorlathas agus le hualach suntasach riaracháin.

Is bunchloch na gceantar tuaithe iad feirmeacha beaga agus tuaithe, a chuireann fostaíocht ar fáil do phobail tuaithe, a chosnaíonn an bhithéagsúlacht agus a chuireann táirgí talmhaíochta ar ardchaighdeán sláinte, slándála agus comhshaoil ar fáil.

Is Bliain Feirmeoireachta Teaghlaigh na Náisiún Aontaithe atá ann i mbliana agus ní mór go mbeadh luach a chuid oibre á fháil acu siúd a bhíonn ag obair ar feirmeacha beaga agus teaghlaigh ar fud na hÉireann, agus i gceantair iargúlta agus mhídheisiúla go háirithe.

Tá difríochtaí móra ann in AE ar an méid a thuigtear le feirm bheag agus dá bhrí sin ní mór do na Ballstáit na cláir atá acu faoi Cholún II a chur in oiriúint d’fheirmeacha beaga a dtír féin chun forbairt inmharthana feirmeacha agus cursaí talmhaíochta teaghlaigh a chinntiú.

 
  
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  Vasilica Viorica Dăncilă (S&D), în scris. - Având în vedere că activitățile agricole sunt activități strategice, pentru a soluționa problemele micilor exploatații, nu doar cei doi piloni ai PAC trebuie să aibă un rol esențial, ci și politica de coeziune a UE, care trebuie să finanțeze infrastructura necesară pentru micile exploatații din zonele rurale și, cu ajutorul Fondului social european, măsurile cu caracter social privind ocuparea forței de muncă, incluziunea socială, formarea și educația.

 
  
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  Rachida Dati (PPE), par écrit. – Ce texte appelle à lutter contre le dépeuplement des zones rurales, dont les petites exploitations agricoles sont un véritable atout. L'objectif global est d'accroître la compétitivité de ces exploitations. Il s'agit ainsi notamment d'une proposition de mobilisation des moyens financiers des fonds européens et d'un encouragement nécessaire au soutien de filières de production spécialisées pour permettre la création d'emplois. Enfin, le texte encourage très justement à créer des plates-formes d'échange de bonnes pratiques concernant la réglementation et le contrôle de la transformation effectuée dans les petites exploitations agricoles.

 
  
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  Christine De Veyrac (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur de ce texte, qui vise à rééquilibrer le poids des petites exploitations agricoles au sein de la politique agricole commune. Ainsi, il est primordial que la politique de cohésion de l’Union soit utilisée afin de contribuer au financement des petites exploitations dans les zones rurales et de leur permettre ainsi de pallier les problèmes structurels.

 
  
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  Rosa Estaràs Ferragut (PPE), por escrito. - Este informe de propia iniciativa pide una acción concreta en la nueva PAC y directrices para el período posterior a 2020 a fin de ayudar a aumentar las perspectivas de las pequeñas explotaciones agrícolas. Las pequeñas explotaciones familiares son vistas como un elemento importante del modelo agrícola europeo y son fundamentales para el desarrollo multifuncional de las zonas rurales. Estas pequeñas explotaciones cobran vital importancia en territorios con desventajas naturales, como pueden ser las zonas montañosas o los territorios insulares. Uno de los puntos más interesantes del informe es que señala la importancia de que se aborde el problema del éxodo rural y de la despoblación para asegurar la viabilidad de las pequeñas explotaciones agrícolas.

 
  
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  Edite Estrela (S&D), por escrito. - Votei favoravelmente o relatório referente ao futuro das pequenas explorações agrícolas, por incluir medidas que visam a aplicação dos apoios aos pequenos agricultores e às organizações de produtores, previstas na nova PAC, e a promoção das vendas diretas de produtos tradicionais.

 
  
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  Jill Evans (Verts/ALE), in writing. - I voted in favour of this report. Agriculture is an important industry in Wales and we have many small farms. As such I support this report, which seeks to ensure that no more small farms disappear, thus leading to more rural depopulation and poverty. However, it calls for action post 2020, when it will already be too late for many small farmers.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. - Este relatório de iniciativa exige uma ação concreta, nos termos da nova PAC e para o período após 2020, para ajudar a impulsionar a situação e as perspetivas das pequenas explorações agrícolas. Estas pequenas empresas familiares são um elemento importante do modelo agrícola europeu e a sua viabilidade é essencial para o desenvolvimento multifuncional e integrado das zonas rurais de modo a contribuir para minorar o problema do êxodo rural e o despovoamento. Sem estas pequenas explorações os propósitos da nova PAC dificilmente serão cumpridos pondo em causa a ocupação territorial, a defesa do ambiente, a produção de qualidade e a viabilidade financeira de diversas famílias e pequenas empresas. Faz, por isso, todo o sentido não apenas ter presente a sua realidade e circunstancialismos particulares mas dar-lhes a atenção e prioridade devidas.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. - Considero que as atividades agrícolas são, mais do que nunca, atividades estratégicas, que deveriam merecer a atenção de todos os Estados-Membros, por forma a encontrar soluções para os pequenos agricultores. A diversificação, bem como a criação de postos de trabalho não agrícolas e a prestação de serviços públicos nas zonas rurais, são essenciais para o futuro destas explorações agrícolas e das comunidades rurais. Tem de ser encontrada uma solução que permita às pequenas explorações agrícolas a apresentação de pedidos plurianuais de pagamentos diretos, que tenham de ser atualizados exclusivamente em caso de alterações na exploração em causa. Dado o caráter facultativo do regime para pequenos agricultores no primeiro pilar da PAC (pagamentos diretos), é necessário que todas as modalidades de apoio previstas no segundo pilar (desenvolvimento rural) para os pequenos produtores sejam tidas em consideração e aplicadas. A resolução dos problemas das pequenas explorações agrícolas deve inscrever-se nas responsabilidades, não só da PAC, mas também de outras políticas da UE, nomeadamente a política de coesão, acrescenta. Defendo ainda que no âmbito da política de coesão se apoie as vendas diretas nos mercados locais e regionais, inclusive no caso de produtos tradicionais, apostando-se na execução de infraestruturas de vendas diretas, como mercados locais e municipais.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. - Este relatório não apresenta alternativas ao desaparecimento diário de pequenas explorações agrícolas, defendendo: o desenvolvimento através do aumento da área e da produção, a fim de participarem plenamente no mercado; a continuação da atividade juntamente com modificações através da diversificação de fontes de rendimento; a liquidação resultante da transferência do terreno para explorações desenvolvidas; ou a manutenção do seu estado atual até passarem para a posse das gerações seguintes, devido à impossibilidade de arranjar emprego ou outras fontes de rendimento. Ou seja, segundo este relatório, o futuro das pequenas explorações agrícolas é o seu desaparecimento, em prol do grande agro negócio. Por isso presentámos um relatório alternativo, onde defendemos, nomeadamente: a manutenção dos regimes de quotas de produção; exigimos a manutenção dos direitos de plantação da vinha; defendemos que, no quadro da Reforma da PAC, em finalização, fosse instituído como obrigatório a modulação e o plafonamento dos apoios; defendemos a instauração de um regime de margens máximas de intermediação, que promova uma justa e adequada distribuição do valor acrescentado ao longo da cadeia de abastecimento alimentar; defendemos a criação de um Seguro Agrícola Público, financiado pelo orçamento da UE, para garantir um rendimento mínimo aos agricultores afetados por catástrofes naturais.

 
  
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  Carlo Fidanza (PPE), per iscritto. - Ho espresso il mio voto favorevole sulla relazione presentata dall'onorevole Siekierski.

La relazione fornisce, infatti, le giuste linee guida per rafforzare la situazione e le prospettive delle piccole aziende agricole. Sono dell'idea che le piccole aziende, specialmente quelle a conduzione familiare, siano fondamentali per lo sviluppo multifunzionale delle aree rurali e che rappresentino oggi un elemento davvero importante all'interno del modello agricolo europeo. Bisogna quindi assicurare la vitalità di queste piccole aziende agricole, in modo tale da evitare il problema dello spopolamento delle aree rurali.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne - Malé poľnohospodárske podniky sú vystavené silnému konkurenčnému prostrediu v období hospodárskej krízy a potrebujú pomôcť zvýšiť konkurencieschopnosť a výkonnosť. Malé poľnohospodárske podniky podľa niektorých štatistík tvoria viac ako polovicu poľnohospodárskych podnikov Európskej únie. V prípade niektorých nových a južných členských štátov dokonca drvivú väčšinu. Majitelia týchto podnikov sú väčšinou starí ľudia, ktorí majú problém pri hľadaní nástupcov v riadení farmy. Práve pri výmene generácií je potrebné týmto podnikom poskytnúť podporu, aby vlastníci poľnohospodárskych podnikov mohli pôsobiť v tomto odvetví až do konca svojho produktívneho veku. Malé poľnohospodárske podniky sa v budúcnosti musia rozvíjať prostredníctvom rozšírenia svojej oblasti a zvýšením výroby, efektívnejším rozdelením príjmových zdrojov, zvyšovaním atraktivity pre nastupujúce generácie. Pri riešení problémov malých poľnohospodárskych podnikov zohráva dôležitú úlohu politika súdržnosti Európskej únie, v rámci ktorej je potrebné dofinancovať potrebnú infraštruktúru vo vidieckych oblastiach.

 
  
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  Мария Габриел (PPE), в писмена форма. - Гласувах за този доклад, защото той е стъпка напред към по-справедливото място на малките земеделски стопанства в рамките на ОСП. Малките стопанства са жизненоважни за поддържането на земеделието в селата, отглеждането на животни и специфични местни култури. Те са сред основните инструменти срещу „застаряването“ на европейското земеделие и обезлюдяването на селските, планинските и полупланинските райони.

Ето защо поради доброволния характер на схемата за малки селскостопански производители в първи стълб на ОСП е необходимо да бъдат разгледани и използвани всички възможности за подпомагане на малките производители, които се предоставят във втори стълб. Нужни са обществени услуги и инфраструктури в полза на малките стопанства, насърчаване на инвестициите и създаване на подходящи финансови инструменти за дребните селскостопански производители, както и гарантиране на справедливи цени за тяхната продукция.

Радвам се, че колегите се съгласиха с мен за необходимостта от намиране на ефективен начин за подпомагане на производителите, като например пчеларите, които не притежават или не обработват земя, което ги изключва от схемата за малките земеделски производители.

Затова гласувах за този доклад – той е стъпка напред към изработването на специфични мерки за повишаване на конкурентоспособността и доходността на малките земеделски стопанства, за създаване на работни места и ограничаване на обезлюдяването на селските райони.

 
  
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  Elisabetta Gardini (PPE), per iscritto. - Gli agricoltori italiani, e in particolar modo quelli che lavorano a nordest, sono sensibili a questo tema e attendono risposte concrete dall'Europa.

La nostra realtà produttiva è fatta anche di piccole imprese che hanno, naturalmente, esigenze diverse dai colossi dell'agricoltura europea. Nel quadro della PAC continuano ad essere favorite le aziende di grandi dimensioni orientate al mercato, che già beneficiano dei vantaggi derivanti dalle loro dimensioni, a danno delle piccole aziende agricole. Spesso il futuro di un'azienda agricola di piccole dimensioni si decide al momento del cambio generazionale. Occorre pertanto aiutare tali aziende affinché i loro proprietari possano lavorarvi fino al termine dell'età produttiva.

 
  
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  Mathieu Grosch (PPE), schriftlich. - Kleine landwirtschaftliche Betriebe sind von großer Bedeutung für die EU, da sie einen erheblichen Einfluss auf die Entwicklung ländlicher Regionen haben. Diese Betriebe sind meistens familiengeführt und müssen einem starken demografischen, kommerziellen und technologischen Druck standhalten. Dieser Druck führt zur Tendenz des Abbaus von kleinen landwirtschaftlichen Betrieben. Ich begrüße diesen Bericht sehr, der diesem negativen Trend entgegenwirken möchte und sich für eine Verbesserung der Zukunftsaussichten kleinerer landwirtschaftlicher Betriebe einsetzt.

Unter anderem wird gefordert, dass die spezifischen Bedürfnisse und Probleme der kleinen landwirtschaftlichen Betriebe stärker im Rahmen der Gemeinsamen Agrarpolitik berücksichtigt werden. Die Mitgliedstaaten sollen angemessene Lösungsvorschläge erarbeiten, die die Wettbewerbsfähigkeit, die Rentabilität und die Erwerbsfähigkeit der kleinen landwirtschaftlichen Betriebe nachhaltig stärkt.

Des Weiteren wird unter anderem eine bessere Organisation der kostenlosen Beratung für die Bedürfnisse kleiner landwirtschaftlicher Betriebe, eine Vereinfachung der Verfahren hinsichtlich Information, Schulung, Risikobewertung und Gesundheitsüberwachung sowie eine Verbreitung der bewährten Verfahren im Bereich der kurzen Lebensmittelversorgungskette und die Sicherstellung von technischer Hilfe bei der Beantragung von EU-Unterstützung gefordert.

Die Förderung der Kleinlandwirte führt nicht nur zur Sicherung bestehender und zur Schaffung neuer Arbeitsplätze, sondern wirkt gleichzeitig dem Bevölkerungsschwund entgegen, fördert die nachhaltige Landwirtschaft und wirkt sich somit positiv auf gesamte Regionen aus.

 
  
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  Françoise Grossetête (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur de ce rapport car il permettra de soutenir les plus petites exploitations agricoles, qui jouent un rôle primordial dans les zones rurales. En premier lieu, il établit une définition plus claire de la petite exploitation et appelle à simplifier et à assouplir les mesures destinées à ce type d’exploitations dans le cadre de la politique agricole commune, notamment en facilitant l’accès à certaines aides. Le texte souligne également le rôle que peut jouer le Fonds de cohésion en participant au financement des infrastructures nécessaires à l’installation des petites exploitations dans les zones les moins peuplées. Il est devenu urgent d’affronter ce problème afin de lutter contre le dépeuplement et l’exode rural.

 
  
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  Ian Hudghton (Verts/ALE), in writing. - I represent a country where small agricultural holdings form a vital part of the culture and economy. Unfortunately the London government discriminates against Scottish farmers and crofters in the application of the CAP. Only with independence will our small holders receive a fair deal.

 
  
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  Juozas Imbrasas (EFD), raštu. - Pritariau siūlymui, kadangi mažieji ūkiai vykdo ne tik gamybą, bet ir užtikrina milijonų žmonių Europoje išlaikymą, užkirsdami kelią skurdui, puoselėja tradicijas, papročius, tačiau bendroje ES žemės ūkio politikoje jiems teikiama mažai dėmesio. Todėl valstybės narės ir Europos Komisija raginamos atsižvelgti į specifinius mažųjų, šeimos ūkių, kurie yra svarbi Europos žemės ūkio modelio dalis ir daugiafunkcės kaimo plėtros pagrindas, poreikius: stiprinti mažų ūkių konkurencingumą, kurti darbo vietas ir lėtinti gyventojų skaičiaus mažėjimo procesą kaime. Būtina skubiai imtis priemonių gyventojų išvykimo iš kaimo ir gyventojų skaičiaus mažėjimo kaimiškosiose teritorijose procesui sustabdyti, siekiant mažiesiems ūkiams sukurti tinkamas sąlygas ir ilgalaikes perspektyvas dabartinėse jų vietose. Ar tai bus pasiekta, priklausys ne tik nuo Briuselyje priimtų dokumentų, nacionalinių teisės aktų, bet konkrečių veiksmų, kurių čia, Lietuvoje, esu įsitikinęs, būtina imtis nedelsiant.

 
  
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  Philippe Juvin (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur du rapport de mon collègue Czeslaw Adam Siekierski sur l'avenir des petites exploitations agricoles. Ce rapport appelle à une meilleure prise en considération des besoins des petites exploitations agricoles dans le cadre de la nouvelle politique agricole commune, à la préparation de lignes directrices pour la période d'après 2020, à la mise en place d'instruments adéquats d'ingénierie financière et à la lutte contre le dépeuplement rural. Je me félicite de l'adoption de ce rapport.

 
  
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  Tunne Kelam (PPE), in writing. - I voted in favour of this report. Small agricultural holdings are under growing pressure from urbanising society, new technologies and new production methods. At the same time, they constitute the core of European agriculture and also bear our cultural heritage and maintain family traditions in farming. Small agricultural holdings not only produce agriculture products but also maintain the land and nature to ensure environmental sustainability and offer jobs in the countryside. Europe needs to support its farmers, especially small agriculture holdings that often face unnecessarily complicated procedures in finding financing and developing new business ideas. Access to project funding and general business financing means should be easy and unbureaucratic. The information given should not require extra education in project application but should enable farmers to obtain means for good farming practices. European regulation constitutes an indication of the rules and should be taken seriously, but it cannot lead to rigid ‘one measure for all’ implementation at local level. Especially in agriculture, this causes problems for farmers, who need a certain flexibility (stemming from changing weather conditions, cattle population, etc.) in their actions.

 
  
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  Elisabeth Köstinger (PPE), schriftlich. - Ich unterstütze diesen Bericht, weil wir kleinere Betriebe stärken und konkurrenzfähiger machen müssen. Sie sind das soziale Landwirtschaftsmodell, das in der EU am breitesten verankert ist und die Lebensgrundlage für Millionen bäuerlicher Familien bildet. Es gilt, die Wettbewerbsfähigkeit gegenüber intensiven Landwirtschaftsmodellen zu stärken und so die Koexistenz zu verbessern. In dem Bericht beschließt das EU-Parlament einen umfassenden Maßnahmenkatalog für die Stärkung kleiner landwirtschaftlicher Betriebe, die auf die spezifischen Bedürfnisse Rücksicht nehmen.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. - Il patrimonio economico e produttivo delle piccole aziende agricole va salvaguardato, ma in tale direzione devono essere compiuti alcuni passi avanti.

Durante gli importanti negoziati sulla riforma della politica agricola comune, ci siamo battuti per far sì che la nuova PAC non fosse una riforma a totale vantaggio delle grandi e medie aziende agricole, e dell’agricoltura del Nord Europa, ma che potesse includere e promuovere anche quelle di dimensioni più piccole. In particolare per quanto riguarda i paesi mediterranei, tra cui l’Italia, il tessuto costituito dalle piccole imprese agricole è molto forte e va sostenuto dalle politiche comunitarie e nazionali. Tuttavia, bisogna anche stimolare i piccoli agricoltori a fare rete e a strutturarsi in forme organizzative più adeguate ad affrontare le sfide del mercato globale odierno.

 
  
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  Erminia Mazzoni (PPE), per iscritto. - Le piccole aziende agricole costituiscono una componente fondamentale del tessuto economico europeo.

Soprattutto nei paesi di recente adesione e dell'Europa meridionale esse contribuiscono al sostentamento di milioni di persone, alla tutela dell'ambiente, della biodiversità e alla conservazione delle tradizioni culturali e della varietà del paesaggio. Inoltre, esse si adattano con maggiore facilità a fenomeni di crisi sul mercato e contribuiscono al riassorbimento della forza lavoro nelle fasi recessive.

Nonostante ciò, esse, rispetto alle grandi aziende del settore, sono tenute in minor considerazione nell'ambito della politica agricola comune, basata prevalentemente sulla superficie e sulla produzione storica. Inoltre, persistono difficoltà di accesso ai programmi di finanziamento dell'Unione per i requisiti richiesti. Ciò ha comportato una costante riduzione del numero delle aziende agricole di piccole dimensioni e la cessione delle loro terre a grandi aziende in espansione.

Con la risoluzione "Piccole aziende agricole", che ho sostenuto con il mio voto, il Parlamento europeo invita gli Stati membri e la Commissione ad adeguare le politiche per il periodo post-2020 alle necessità di tali piccole aziende. Il mio costante impegno a sostegno dei piccoli produttori agricoli e del modello imprenditoriale sostenibile che essi rappresentano per molti Stati membri trova nella risoluzione pieno accoglimento.

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Ce rapport propose des pistes intéressantes pour soutenir les petites exploitations agricoles familiales et mieux prendre en compte leurs besoins spécifiques: accroître la vente directe par le développement d'infrastructures locales, mobiliser des "aides spéciales" pour les petites exploitations ayant fait le choix d'une structure coopérative ou de la mutualisation de matériel agricole. Il critique aussi le montant "insuffisant" des aides prévues par la nouvelle PAC pour les petits exploitants. Il appelle également à mobiliser le Fonds social européen et le Fonds de cohésion et à accroître les subventions publiques pour aider au développement des territoires ruraux… Pour autant, ce rapport reste prisonnier de l'Europe libérale. Il appelle à soutenir l'élevage mais ne dit pas un mot de la suppression des quotas laitiers en 2015. Il appelle à soutenir les petites exploitations mais "sans fausser la concurrence" qui les détruit. Il demande plus d'argent pour les petits exploitants mais ne critique pas la baisse du budget de la PAC ni les avantages de l'agro-business. Je m'abstiens.

 
  
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  Nuno Melo (PPE), por escrito. - Com a aprovação deste relatório são adotadas medidas para dar resposta aos desafios específicos das pequenas explorações agrícolas. Devem ser aplicadas, às pequenas explorações agrícolas, todas as modalidades de apoio aos pequenos agricultores previstas na nova PAC, bem como um apoio específico às organizações de produtores. O aumento das vendas diretas de produtos tradicionais deve ser incentivado para aumentar o rendimento dos pequenos agricultores. Daí o meu voto favorável.

 
  
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  Alajos Mészáros (PPE), írásban. - A gazdasági válság miatt rengeteg munkahely szűnt meg, egyre magasabb a munkanélküliek száma. Ennek következetében sokan választják és visszatérnek a vidéki élethez, ahol a mezőgazdasági ágazat keretén belül munkához és megélhetéshez juthatnak az emberek. Ebből is látszik, hogy a mezőgazdasági kisüzemek a vidéki térség fontos és szilárd alapját képezik. A gazdálkodó családok nemzedékről nemzedékre adják át a tudást, egyben munkalehetőséget is, mely biztos megélhetés forrása is lehet. E gazdálkodási formák saját tradícióval és hagyománnyal rendelkeznek. A termékek helyi és regionális piacokon való értékesítésénél a fogyasztók közvetlenül, kedvező áron és friss termékekhez juthatnak. A mezőgazdasági kisüzemek kulcsszerepet játszanak a vidék fejlődésében. Viszont a hatékony működésükhöz fejlesztésre van szükség, melyhez nincs meg a kellő támogatás. Nehézséget okoz számukra, hogy pénzügyi támogatáshoz jussanak. Ennek több oka is van, de mindenekelőtt az, hogy a nagyüzemek azok, akik inkább rendelkeznek saját tőkével, mely szükséges ahhoz, hogy uniós programok keretén belül támogatást kapjanak. Egyetértek azzal, hogy a tagállamok dolgozzanak ki megfelelő megoldási javaslatokat a mezőgazdasági kisüzemek fejlesztésére. A KAP támogatási mechanizmus keretén belül a mezőgazdasági kisüzemek helyzetének javítása érdekében át kellene értékelni a közvetlen kifizetéseket, amely hatékonyabb fejlődési lehetőséget biztosíthatna számukra. A jelentést megtámogattam én is.

 
  
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  Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. - He votado a favor del presente informe porque plantea numerosos puntos que tratan de actuar frente a las actuales necesidades de las pequeñas explotaciones agrícolas dentro del marco de la PAC. Se trata de un informe positivo que desde nuestro grupo parlamentario hemos tratado de mejorar con mayores medidas de apoyo a las pequeñas explotaciones. Pese a que el resultado no ha sido el mejor posible, el informe continúa planteando una propuesta que sirva para que la Comisión deba mejorar el acceso de las pequeñas explotaciones agrícolas a los beneficios de la política agrícola común. He decidido votar a favor del presente informe debido a que considero que las pequeñas explotaciones agrarias son una pieza fundamental para la soberanía alimentaria y el respeto al medio ambiente.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. - I have voted in favour of small agricultural holdings report as I believe that small agricultural holdings should be given the adequate importance that they need.

 
  
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  Claudio Morganti (EFD), per iscritto. - Le aziende agricole di piccole dimensioni sono sicuramente una peculiarità italiana rispetto agli altri paesi europei, e questo ha le sue radici nella storia, nelle tradizioni e nella cultura dei nostri territori.

In numerose aree, soprattutto quelle svantaggiate di montagna, la presenza di aziende agricole, spesso a conduzione famigliare, rappresenta l'unica fonte di sostentamento e l'ultimo baluardo contro l'inesorabile spopolamento di interi territori, con tutte le disastrose conseguenze del caso. È quindi doveroso e necessario tutelare queste piccole, ma importantissime realtà, attraverso una serie di azioni.

In primo luogo andrebbero rivisti i criteri per l'ottenimento dei fondi della politica agricola comune europea, troppo incentrati su dimensione aziendale e produzione storica. Inoltre andrebbero favoriti meccanismi come la vendita diretta dei prodotti, anche attraverso una revisione di norme a volte troppo stringenti, che impediscono un reale sviluppo per queste piccole entità produttive.

Sulla qualità di queste produzioni non devo certo aggiungere inutili parole, perché tutti noi sappiamo bene quanta abilità e maestria ci siano nella gestione di queste piccole aziende, che servono anche a tener vive ricette e piatti tipici che altrimenti potrebbero perdersi nel modello di mercato agricolo e alimentare globalizzato.

 
  
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  Radvilė Morkūnaitė-Mikulėnienė (PPE), raštu. - Parama smulkiesiems žemės ūkio produkcijos gamintojams yra ypač svarbi paramos kaimo vietovėms dalis. Tačiau priemonių turi būti imamasi ne tik ES paramos skirstymo kontekste, tačiau visų pirma nacionaliniu lygiu. Valstybės narės savo teisės aktais ir administracinėmis priemonėmis turi sudaryti palankesnes sąlygas veiklą vykdyti smulkiesiems ūkininkams – auginti, gaminti ir pardavinėti savo produkciją. Taip pat turi būti užtikrinta apsauga nuo nesąžiningos stambiųjų rinkos žaidėjų konkurencijos.

 
  
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  James Nicholson (ECR), in writing. - There is little doubt that small agricultural holdings have been subject to sustained demographic, commercial and technological pressures in relation to their larger counterparts. As this report outlines, such pressures can lead to the gradual de-agrarianisation and depopulation of villages in areas where small agricultural holdings predominate. While I am supportive of any efforts to boost the competitiveness and profitability of small agricultural holdings, I do not believe it is necessary to make further changes to the common agricultural policy (CAP) specifically to protect small farms, as the report proposes. The Small Farmers Scheme, exemptions from greening obligations and an extra payment on the first hectares, were measures put in place to protect small farms. My own constituency is largely comprised of small and medium-sized farms; nevertheless the definition of a small farm in Northern Ireland varies from other Member States. I believe what the CAP reform agreed was the best possible deal for small farmers locally and throughout the EU. After months of arduous negotiations, and given the fixed nature of budgets, I am particularly wary of altering a compromise that has barely had a chance to get its feet under the table. I therefore voted against the report.

 
  
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  Ivari Padar (S&D), kirjalikult. - Ma põhimõtteliselt toetasin seda raportit, kuigi see oleks võinud olla oma sisult strateegilisem, tuues välja väiketootjate erinevad tulevikustsenaariumid ja -võimalused. Liikmesriik peab kõigepealt sisuliselt otsustama, kas ta toetab väikeseid tootjaid ning millisena ta näeb väiketootjate funktsiooni – kas väiketootja on aktiivse põllumajandusliku tootmisahela osa või on väiketootjad olulised pigem põllumajanduse sotsiaalsest aspektist (elanikkonna säilimine maapiirkonnas). Vastavalt sellele peaks toimuma väikepõllumajandustootjate toetamine. Väiketootjatel on maapiirkonnas kindlasti oluline roll nii kohaliku elanikkonna säilimisel kui ka nn avaliku teenuse pakkumisel (maa kasutuses hoidmisel jne). Väiketootjatel peaksid olema laialdasemad võimalused saada alternatiivset sissetulekut ning leida töökohti. Selliste alternatiivide pakkumisel tuleks arvestada mitte ainult põllumajanduse ja maaelu rahastutega, vaid ka teiste rahastute kättesaadavusega.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. - Votei favoravelmente o Relatório sobre o futuro das pequenas explorações agrícolas, tendo em conta a sua importância e relevância ao nível da ocupação do espaço rural, preservação da biodiversidade, manutenção paisagística, da transmissão de costumes e tradições, sendo um meio de subsistência para milhões de famílias europeias. Considerando que estas pequenas explorações são inferiores em termos de eficiência, mas superiores em termos de emprego em comparação com as grandes explorações; apresentam igualmente uma produção altamente diversificada, para além de que as pequenas explorações persistem nas regiões onde a agricultura é frágil e onde as terras são de fraca qualidade e representam uma enorme percentagem das explorações agrícolas europeias, importa não só preservá-las como também apoiá-las. É fundamental que não se ponha em risco a sua sobrevivência, dado que são normalmente explorações familiares, cujos responsáveis apresentam muita idade e baixas qualificações, ao contrário dos outros tipos de exploração. Neste sentido, considero que a União Europeia tem a responsabilidade de as apoiar, não só no sentido da aquisição de melhores equipamentos e tecnologia como também ao nível da possibilidade de acesso aos mercados.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. - Considerando che le aziende di piccole dimensioni sono caratterizzate da un minor livello di efficienza, un maggior numero di occupati e una produzione variegata e che i loro proprietari sono spesso anziani, meno istruiti rispetto agli agricoltori dediti alla produzione agricola industriale e alle prese con la carenza di successori nell'attività; consapevole che le aziende agricole di piccole dimensioni sono parte integrante dello spazio rurale europeo che fornisce numerosi beni pubblici, contribuendo, tra l'altro, a mantenere la diversità del paesaggio, garantendo il sostentamento di milioni di persone, soprattutto nei cosiddetti nuovi Stati membri, o coltivando da secoli ricche tradizioni e usanze popolari nelle campagne; concordo con la proposta del Parlamento la quale esorta, tra le altre cose, gli Stati membri e la Commissione, nell'ambito della nuova politica agricola comune e della preparazione degli orientamenti per il periodo post 2020, ad adottare misure adeguate che tengano in maggiore considerazione i bisogni specifici delle piccole aziende a conduzione familiare.

 
  
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  Tonino Picula (S&D), napisan. - Zahvaljujem izvjestitelju na inicijativi da se raspravlja o budućnosti malih poljoprivrednih gospodarstava u Europskoj uniji. Iako poljoprivredna gospodarstva ne pridonose nacionalnom BDP-u izravno u tolikoj mjeri koliko veliki proizvođači, potrebno je osvjestiti znanje da postojanje takvih organizacija predstavlja socijalnu komponentu opstanka ruralnih područja. Deagrarizacija i depopulacija ruralnih područja trendovi su koje moramo zaustaviti. Ako to nije moguće postići aktivnom provedbom nove Zajednčke poljoprivredne politike, pozdravljam inicijativu kako bi se u razdoblju nakon 2020. godine bolje shvatile potrebe malih obiteljskih gospodarstava. Smatram da je potrebno bolje razumjeti male gospodarstvenike jer oni nisu u mogućnosti raspolagati sa informacijima kao njihovi veći konkurenti niti raspolažu s iskustvom koje je potrebno za provedbu određenih administrativnih postupaka koje zahtjeva Europska unija.

Za kraj, istaknuo bih važnost ovog izvješća za Hrvatsku, kao zemlju u kojoj su mala poljoprivredna gospodarstva tradicionalan oblik poljoprivredne proizvodnje i gdje čak 90 % poljoprivrednih gospodarstava raspolaže s manje od 5 hektara poljoprivredne površine. Opstanak malih gospodarstava, i hrvatskih i europskih, ne ovisi toliko o konsolidiranosti zemljišta koliko o mjerama poljoprivredne politike prilagođenima malim poljoprovredicima te stoga vjerujem da je ova inicijativa još jedan korak naprijed prema modificiranju Zajedničke poljoprivredne politike u korist malih gospodarstvenika.

 
  
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  Franck Proust (PPE), par écrit. – L'Union européenne a mis en place, à la fin de l'année 2013, une législation visant à réformer la politique agricole commune. Il s'agit d'une évolution considérable qui permet de garantir aux agriculteurs un avenir plus avantageux. Cependant, force est de constater que certaines définitions et lignes directrices manquent à cette réforme, notamment en ce qui concerne les petites exploitations agricoles. Je suis ravi que le rapport à ce sujet ait été adopté. En effet, celui-ci permet de mettre en évidence le cas particulier des petites exploitations agricoles qui ont des problèmes de rentabilité. Ce sont le plus souvent de petites exploitations familiales dont la succession est loin d'être garantie. De la même manière que nous promouvons le rajeunissement des agriculteurs européens, nous devons soutenir les exploitations agricoles de petite taille afin d'affronter le problème de l'exode rural et du développement agricole. Il faut assurer la rentabilité des petites exploitations agricoles afin de faire perdurer un élément important du modèle agricole européen.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. - In favour. A largely consensual initiative file, this report essentially recognises the across-the-board failure of the CAP reform to make significant progress on the problems faced by small farmers across the EU. But, as the expression says, it is shutting the stable door when the horse has already bolted... too little, too late. It does however, point out many of the pertinent issues and calls for action post 2020, so it looks to the next reform for real change, just as we do. The problem is of course that the EU is losing thousands of small farms every year, and with them the rural communities, economies and biodiversity they kept in place – by 2020 how many will there be left, replaced by depopulated villages, overgrown meadows, intensive production on the best land, and soya-fed factory farms nearest the ports?

 
  
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  Czesław Adam Siekierski (PPE), na piśmie. - To bardzo ważne, że Parlament Europejski przyjął sprawozdanie w sprawie przyszłości małych gospodarstw rolnych. Jest to pierwszy taki dokument, w którym Parlament całościowo podejmuje kwestię tego tak ważnego w rolnictwie i na wsi sektora. W UE 2/3 gospodarstw ma poniżej 5 ha powierzchni użytków rolnych. Ważne są pozaprodukcyjne funkcje tych gospodarstw. Są one bardziej przyjazne dla środowiska, przyczyniają się do utrzymania krajobrazu i różnorodności biologicznej. Ponadto są miejscem pracy dla wielu milionów ludzi i odgrywają znaczącą rolę w podtrzymaniu tradycji i lokalnych zwyczajów oraz w wytwarzaniu produktów regionalnych.

Należy podkreślić wyraźne różnice w sytuacji tych gospodarstw nie tylko w tzw. starej i nowej Unii, lecz także w ramach poszczególnych krajów. Drobne gospodarstwa, które korzystają ze wsparcia WPR, od dziesięcioleci są lepiej zorganizowane, tworzą grupy producenckie, różne zrzeszenia, mają u siebie różne formy przetwórstwa, są również lepiej wyposażone i bardziej powiązane z rynkiem, co zwiększa ich konkurencyjność i dochodowość. Z kolei małe gospodarstwa w krajach przyjętych do UE w ostatnich latach są niedoposażone technicznie, produkcyjnie nastawione na samozaopatrzenie, słabo zrzeszone w grupy producenckie i mało powiązane z rynkiem. Mają one głównie charakter socjalny. Co więcej, część tych gospodarstw istnieje bez niezbędnej infrastruktury gospodarczej. Dlatego formy wsparcia dla tej grupy gospodarstw muszą być zróżnicowane.

 
  
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  Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE), per iscritto. - Nonostante le aziende agricole di piccole dimensioni siano parte integrante dello spazio rurale europeo, contribuendo a mantenere la diversità del paesaggio, garantendo il sostentamento di milioni di persone, provvedendo al sostentamento di numerose famiglie, spesso da diverse generazioni, il quadro attuale della PAC continua a favorire le aziende di grandi dimensioni.

D'accordo con il relatore, ritengo che le piccole aziende non abbiano finora ricevuto un trattamento equo nell'ambito della PAC e sono quindi favorevole alle nuove forme di sostegno a loro favore. Le aziende di piccole dimensioni potrebbero avviare varie tipologie di produzione e attività, creando produzioni di nicchia di alta qualità con un forte valore aggiunto.

È inoltre fondamentale creare nuovi posti di lavoro nelle zone rurali e in settori economici diversi dall'agricoltura, laddove le produzioni di nicchia non riescono ad assorbire la disoccupazione. In ultimo, sono d'accordo con il relatore nel dire che per risolvere i problemi delle aziende di piccole dimensioni devono svolgere un ruolo chiave non solo entrambi i pilastri della PAC, ma anche la politica di coesione dell'UE, che deve finanziare le infrastrutture indispensabili per le aziende di piccole dimensioni nelle zone rurali e le iniziative di integrazione sociale, istruzione e formazione.

 
  
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  Monika Smolková (S&D), písomne - Hlasovala som túto aktuálnu správu, pretože prichádza s novými formami podpory pre malé poľnohospodárske podniky (MPP) a taktiež aj preto, že na základe nej dochádza k určitému zjednodušeniu, ktoré bolo prijaté v rámci reformy SPP.

Keďže poľnohospodárstvo považujem za neoddeliteľnú zložku európskeho hospodárstva EÚ, očakávam, že reforma SPP bude ďalej pokračovať tak, aby konkurencieschopnosť a flexibilita MPP bola lepšia ako v minulosti.

V plnom rozsahu si uvedomujem, že MPP nemajú výraznejší vplyv na trh, no aj napriek tomu som presvedčená, že ak chceme zastaviť pretrvávajúce vyľudňovanie vidieka a zabezpečiť jeho príťažlivosť, je potrebné zlepšiť tzv. mäkké faktory kvality života v daných lokalitách ponukou pre mladé rodiny, napr. ponukou bývania, vzdelávania, trávenia voľného času a kultúry a pod. Keďže dlhé obdobie som žila na vidieku a aj dnes sa na vidiek často vraciam, mám osobnú skúsenosť, ako sa za posledné obdobia zmenil vidiek. Môžem otvorene prehlásiť, že došlo k výraznému ústupu poľnohospodárstva, ktoré bolo základným zdrojom obživy pre mnohé vidiecke rodiny, čo malo a má aj v súčasnosti dopad na kvalitu života vidieckeho občana, najmä z pohľadu nezamestnanosti, odchodu za prácou mimo región, hromadného opúšťania drobného chovu zvierat a pestovania špecifických miestnych plodín.

 
  
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  Catherine Stihler (S&D), in writing. - I voted against this report because I do not believe less stringent rules and more financial aid will help enhance competiveness and business diversification in rural development programmes.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. – On peut dire qu'en période de croissance économique et de faible chômage, la main d'œuvre est puisée dans l'agriculture, d'où une accélération de la mise en œuvre des technologies permettant la réduction des besoins en main d'œuvre et la modification des structures agricoles. En revanche, en période de récession économique, comme celle qui sévit actuellement dans les États membres du sud de l'UE, la main d'œuvre est réabsorbée dans l'agriculture, qui sert de tampon pour équilibrer le niveau de chômage dans les villes. D'un point de vue économique, cette situation est positive, mais si l'échelle des migrations issues des campagnes et de l'agriculture en raison du remplacement de la main d'œuvre par le capital est importante et durable, ce phénomène peut conduire à un renforcement de la situation de dépeuplement et, par conséquent, au dépérissement des campagnes et des lieux de vie dans les zones rurales.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. - As pequenas explorações agrícolas, parte integrante das zonas rurais europeias, contribuem não só para a manutenção da diversidade paisagística, como também garantem uma forma de subsistência a milhares de pessoas, que assim mantêm tradições e costumes populares no ambiente rural. Apesar de inferiores em termos de eficiência, as pequenas explorações são superiores em termos de emprego e de diversidade de produção. Um dos grandes desafios deste relatório foi encontrar a definição de pequena exploração agrícola a nível europeu. Devido à disparidade entre Estados-Membros ou setores de produção, tornou-se difícil estabelecer uma única definição comum. Assim, aquela que mais se aproxima do ideal baseia-se no critério de superfície, ou seja, no número de hectares de Superfície Agrícola Utilizada (SAU), em que as pequenas explorações têm uma superfície inferior a 2ha ou a 5ha de SAU. Segundo o relatório, as pequenas explorações têm a possibilidade de introduzir vários tipos de produção e atividade, devendo por isso ser encorajadas a encontrar nichos de produção, como produtos biológicos ou produtos regionais. É de salientar o facto de que a reforma da Política Agrícola Comum apresenta simplificações e formas de apoio às pequenas explorações agrícolas.

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. - Am votat pentru Rezoluția referitoare la viitorul micilor exploatații agricole. Depopularea și exodul rural prejudiciază într-o mare măsură condițiile de trai din zonele rurale și, prin urmare, calitatea vieții și condițiile de muncă ale agricultorilor, și constituie frecvent un factor determinant pentru menținerea sau abandonarea micilor exploatații agricole.

Crearea de perspective durabile în zonele rurale, în special pentru tineri, influențează în mod decisiv viitorul micilor exploatații agricole.

În unele zone, existența și supraviețuirea micilor exploatații agricole asigură surse de venit și limitează depopularea. Atragem din nou atenția asupra diferențelor majore între subvențiile agricole acordate în diferitele state membre, care sunt în detrimentul noilor state membre. Solicităm adaptarea într-o mai mare măsură a serviciilor de consiliere gratuită la nevoile micilor exploatații, simplificarea procedurilor referitoare la informare, educație, evaluarea riscurilor și monitorizarea sănătății, lansarea unor campanii de informare, partajarea celor mai bune practici privind lanțul scurt de aprovizionare cu alimente. De asemenea, solicităm și asigurarea unui sprijin tehnic pentru depunerea de solicitări de finanțare din partea Uniunii Europene, precum și a unor servicii de consiliere care să ajute micile exploatații să își adapteze profilul activității lor de producție la potențialul lor ecologic și de producție.

 
  
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  Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL), par écrit. – J’ai voté pour ce rapport d’initiative concernant les petites exploitations agricoles. Il est une liste de bonnes intentions sans valeur juridique et aurait pu être considérablement amélioré. J'ai soutenu la proposition de résolution alternative proposée par mon collègue portugais, Joao Ferreira, membre de la GUE/NGL, qui allait dans ce sens. Il faut renforcer la viabilité et la rentabilité des petites exploitations. Tenir compte des caractéristiques de l'agriculture du pays concerné, des variations régionales, favoriser la création de coopératives ou augmenter la vente directe des produits traditionnels sur les marchés locaux et régionaux sont autant de démarches qui permettraient de réduire les pressions sur les petites exploitations en leur donnant des débouchés économiques face aux circuits actuels de distribution. Vu les orientations de la réforme manquée de la PAC, il faut soutenir les petites exploitations agricoles et reconnaître leur valeur stratégique au sein du modèle agricole européen, car elles sont un des piliers du développement rural. Reste que ce ne sont pas les choix opérés au niveau budgétaire, sauf de façon marginale, et l'on ne peut que regretter que ce texte ne soit qu'un pavé de bonnes intentions dont il n'est pas la peine de préciser l'utilité à la veille des élections européennes.

 
  
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  Angelika Werthmann (ALDE), schriftlich. - Der vorgelegte Bericht weist auf die Tatsache hin, dass große landwirtschaftliche Betriebe bisher alleine wegen ihrer Größe und umfangreichen Erträge in der Gemeinsamen Agrarpolitik bevorzugt behandelt worden sind. Der Berichterstatter räumt kleinen landwirtschaftlichen Betrieben verschiedene Handlungsmöglichkeiten ein, da sie ihren Betrieb vergrößern, diversifizieren, auflösen oder auch an die nächste Generation weitergeben können. Da kleine landwirtschaftliche Betriebe besonders auf regionaler Ebene von großer Bedeutung sind, sollte ihnen durchaus mehr Unterstützung zukommen, auch wenn der Berichterstatter der Ansicht ist, dass sie keinen ausschlaggebenden Einfluss auf den Markt hätten.

 
  
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  Jacek Włosowicz (EFD), na piśmie. - Czy potrzebujemy małych gospodarstw rolnych? Czy warto wspierać drobnych właścicieli tych najmniejszych, czasem jedno-, dwuhektarowych gospodarstw? Czy może lepiej stawiać na duże, nowoczesne i bogate farmy? Czy konsumenci – z tej samej wsi, z okolicznych miasteczek i miast – mogą utrzymać takich gospodarzy? A czy oni potrafią „sprzedać sięˮ, sprzedać to, co produkują? Średnia powierzchnia gospodarstwa rolnego w Wielkopolsce to niecałe 13,5 hektara. To więcej niż polska przeciętna, która wynosi trochę ponad 10 hektarów. Wielkopolska jest pośrodku tego wyliczenia, najmniejsze gospodarstwa są na południu Polski (nawet około 4 hektarów w Małopolsce i na Podkarpaciu), największa średnią – 30 hektarów – ma województwo zachodniopomorskie. Czy znają Państwo np. takie wsie, gdzie, jak okiem sięgnąć, ziemia jest w jednych rękach i wieś całkowicie się zmienia, zarówno jeśli chodzi o krajobraz, jak i o społeczność wsi, na której z roli prawie nikt już nie żyje? Ile ziemi musi mieć rolnik, żeby utrzymywać swoją rodzinę z gospodarstwa? Liczba małych gospodarstw jednak systematycznie spada. Mam jednak nadzieję, że małe gospodarstwa mogą w najbliższej przyszłości liczyć na wsparcie Unii Europejskiej i państwa. Jednak pod pewnymi warunkami.

 
  
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  Iva Zanicchi (PPE), per iscritto. - La relazione dell'onorevole Siekierski chiede azioni concrete alla nuova politica agricola comune e agli orientamenti per il periodo dopo il 2020 per migliorare la situazione e le prospettive delle piccole aziende agricole.

Le piccole aziende, molto spesso a conduzione familiare, sono viste come un elemento importante del modello agricolo europeo e il centro di sviluppo multifunzionale delle zone rurali; per questi motivi è essenziale compiere gli sforzi necessari per assicurarne la vitalità contribuendo così a contrastare i fenomeni dello spopolamento e dell'esodo dalle campagne.

 

9.21. Un mercato integrato della consegna dei pacchi per la crescita del commercio elettronico (A7-0024/2014 - Pablo Arias Echeverría)
Video degli interventi
 

Ústní vysvětlení hlasování

 
  
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  Petru Constantin Luhan (PPE). - Mulțumesc, domnule președinte. Am votat în favoarea rezoluției, datorită faptului că avem nevoie de drepturi conexe, avem nevoie și de acordare de licențe multiteritoriale pentru drepturile asupra operelor. Mai mult decât atât, consider că, în ultima perioadă, comerțul online a crescut. Să nu uităm că în anumite state peste 70% din comerț are loc online, iar acest comerț atrage după sine și o serie de riscuri.

Consider că foarte multe guverne, în momentul de față, nu sunt pregătite pentru a contracara astfel de fenomene și cred că Comisia Europeană, împreună cu Parlamentul European și Consiliu, trebuie să facă front comun pentru a face propuneri tuturor guvernelor, mai ales că vorbim de o piață comună, de un transfer de mărfuri, de capitaluri și de personal dintr-o țară în altă și că personalul calificat și necalificat se obține în ziua de astăzi de pe internet.

Cer Comisiei Europene să se implice mai mult și să investească în ceea ce privește elaborarea de strategii în acest sens. Vă mulțumesc.

 
  
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  Elena Băsescu (PPE). - Mulțumesc, domnule președinte. Am votat în favoarea raportului, deoarece comerțul electronic va continua să se dezvolte în următorii ani. De aceea, cred că este necesar ca la nivelul Uniunii să existe o abordare mai activă în domeniu. Potențialul sectorului trebuie valorificat pentru crearea de locuri de muncă, dar și pentru consolidarea pieței unice.

Calitatea serviciilor de livrare este direct proporțională cu satisfacția și încrederea consumatorilor. Spun acest lucru pentru că și eu, la rândul meu, achiziționez foarte des produse de pe internet și mă aștept ca livrarea lor să se facă în cele mai bune condiții și cât mai rapid. De aceea, trebuie să remarc faptul că lipsa transparenței, durata și prețul mare de livrare sau incertitudinile cu privire la politicile de returnare sunt probleme întâlnite cel mai des. Vă mulțumesc.

 
  
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  Davor Ivo Stier (PPE). - Poštovani predsjedniče, e-trgovina je doista narasla, gotovo 20 % godišnje 2012. godine. Inače, digitalna ekonomija je najbrže rastuća grana ekonomije. Međutim, 57 % trgovaca smatra da je prekogranična dostava robe koja se kupuje na internetu najveća prepreka daljnejm razvoju internet ili digitalne ekonomije. Zato sam podržao ovo izvješće, prvo zbog naglaska na važnosti uspostave europskog digitalnog tržišta, i drugo, zbog toga što smatram da je važno i da se poradi na ukidanju barijera za prekograničnu dostavu proizvoda kupljenih u okviru e-trgovine, odnosno na internetu.

Pritom smatram da se moraju zaštititi potrošači, a pogotovo da se mora voditi računa o ravnopravnosti svih građana Europske unije jer smo uočili da je dostava robe kupljene na internetu za hrvatske građane ponekad znatno skuplja nego u drugim zemljama Europske unije. O tome se mora voditi računa zbog ukupne konkurentnosti Europske unije.

 
  
  

Písemná vysvětlení hlasování

 
  
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  Claudette Abela Baldacchino (S&D), in writing. - The development of the digital single market and e-commerce are a step in the right direction. It is to be noted that if the aim is to develop a sustainable and innovative EU-wide e-parcel delivery system to the benefit of consumers, workers and businesses, it is imperative for there to be consumer protection, responsible employment policies and quality services.

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. - Aprovo este Relatório, pois considero que a importância da economia da Internet e, em particular, do comércio eletrónico para todo o setor tem sido amplamente reconhecida. Em 2012, o mercado do comércio eletrónico do segmento empresas a consumidores na União cresceu cerca de 20%, ascendendo a 250 mil milhões de euros. Entre 2013 e 2016, prevê-se um aumento anual do comércio eletrónico de mais de 10% em toda a região europeia. Contudo, os mercados de comércio eletrónico variam muito na União, por exemplo no Reino Unido, mais de 80 % de utilizadores da Internet realizaram compras em linha em 2012, mas a percentagem na Roménia ascendia somente a 11%. Simultaneamente, o comércio eletrónico transfronteiras, embora apresente um crescimento constante, ainda está atrasado em relação às vendas nacionais em quase toda a União Europeia. Os dados estatísticos demonstram que existe um grande potencial de crescimento do comércio eletrónico na União Europeia, prevendo-se que o comércio eletrónico transfronteiras quadruplique. Contudo, este potencial só se concretizará se os serviços de entrega colmatarem as necessidades. Os serviços de entrega acessíveis, económicos e de alta qualidade são um pré-requisito fundamental para a realização de todo o potencial do comércio eletrónico europeu.

 
  
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  Roberta Angelilli (PPE), per iscritto. - Signor Presidente, in linea con l'atto per il mercato unico e con l'agenda digitale, l'Unione europea dovrebbe facilitare l'accesso transfrontaliero ai prodotti e ai contenuti online; rimediare ai problemi legati ai pagamenti e alle consegne e alla protezione e all'informazione dei consumatori; agevolare la risoluzione delle controversie e il ritiro dei contenuti illegali.

Si tratta in sostanza di creare un ambiente più propizio allo sviluppo di un mercato unico e dinamico, favorendo gli investimenti, ma soprattutto che risponda alle esigenze dei consumatori europei in modo da conquistarne la loro fiducia. Creare servizi di consegna accessibili, economicamente abbordabili e di alta qualità a livello europeo rappresenta una condizione essenziale per realizzare il pieno potenziale del commercio elettronico.

 
  
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  Elena Oana Antonescu (PPE), în scris. - Comerțul electronic este unul dintre sectoarele economiei europene care a cunoscut o ascensiune importantă în ultimul deceniu. Extinderea acestui sector contribuie nu numai la dezvoltarea sectorului terțiar al economiilor europene, ci și la dezvoltarea pieței unice în ansamblu.

În condițiile în care 57% dintre comercianți consideră că livrarea transfrontalieră reprezintă un obstacol în derularea operațiunilor economice, consider că propunerile din cadrul acestui raport contribuie la reducerea barierelor ce limitează dezvoltarea acestui domeniu. În egală măsură, dezvoltarea unei piețe libere și competitive în domeniul livrării reprezintă o oportunitate de dezvoltare pentru IMM-uri și de creare de noi locuri de muncă, atât de necesare în acest moment în Europa.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – Dès lors qu'il s'agit d'un secteur en pleine expansion au sein de l'Union européenne, j'ai voté en faveur de ce rapport portant essentiellement sur les points suivants: la garantie de conditions de travail équitables dans le secteur de la livraison, la création de labels de confiance liés à la chaîne de livraison, la garantie de la transparence et de l'information à tous les stades et pour tous les intervenants, et la création d'indicateurs communs de la qualité.

 
  
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  Jean-Pierre Audy (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur de la résolution du Parlement européen sur un marché intégré de la livraison de colis pour soutenir la croissance du commerce électronique dans l'Union. Depuis longtemps, notamment lorsque j’étais président de la Chambre de commerce et d’industrie de Tulle et Ussel, j’ai la conviction que le commerce électronique et la livraison des colis à domicile sont un mode de distribution qui est une bonne solution tant pour le commerce de proximité que pour les clients, surtout en zone rurale. Il est important de travailler au renforcement de la confiance des consommateurs dans le processus de livraison. Je soutiens la nécessité d'améliorer la couverture géographique et l'accessibilité à un service universel de livraison des colis dans les régions rurales et éloignées.

 
  
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  Regina Bastos (PPE), por escrito. - O comércio eletrónico transfronteiras, embora apresente um crescimento constante, ainda está atrasado em relação às vendas nacionais em quase toda a União Europeia. Existe, pois, um grande potencial de crescimento do comércio eletrónico. Todavia, esse potencial só se concretizará se os serviços de entrega colmatarem as necessidades dos retalhistas e consumidores do comércio eletrónico. A Comissão Europeia deve encorajar a indústria a cooperar na criação de um pacote de medidas para favorecer o desenvolvimento de um verdadeiro mercado integrado europeu de entrega, com base em processos mais racionalizados e eficazes que ajudem a reduzir os custos e aumentar a qualidade. Este pacote de medidas deve abranger os seguintes aspetos: Promover a colaboração entre indústrias em matéria de sistemas integrados de localização transfronteiras; soluções mais fáceis de recolha e devolução de produtos, em particular transfronteiras: Interoperabilidade dos centros de entendimento telefónico para receber queixas dos consumidores; Plataformas de informação relativas a serviços de entrega disponíveis com vista a aumentar a transparência para as PME e os consumidores. Pelo exposto votei favoravelmente o presente relatório.

 
  
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  Fabrizio Bertot (PPE), per iscritto. - Ho votato a favore della relazione per la crescita del commercio elettronico poiché l'importanza dell'economia di Internet è stata ormai ampiamente riconosciuta.

Tuttavia, sussiste ancora un certo divario tra i mercati nazionali relativamente al commercio elettronico all'interno dell'UE. Le cifre indicano infatti che esiste un potenziale enorme per un incremento del commercio elettronico nell'UE, dato che il commercio elettronico transfrontaliero è ancora indietro rispetto alle vendite sul mercato nazionale in quasi tutta l'UE. Questo potenziale potrà essere sfruttato appieno solo se i servizi di consegna risponderanno alle esigenze degli acquirenti e dei rivenditori online, in modo da evitare che diventino un ostacolo.

Servizi di consegna accessibili, economicamente abbordabili e di alta qualità a livello europeo rappresentano una condizione essenziale per incoraggiare gli utenti ad acquistare online. L'interesse del consumatore va dunque posto al centro del processo di consegna curando aspetti quali maggiore trasparenza, politiche di restituzione, costi di consegna, ecc. al fine di fornire servizi di migliore qualità in termini di affidabilità, velocità e convenienza.

Plaudo, dunque, a tutte le iniziative riproposte in chiave innovativa e interoperativa dal relatore, tra cui i sistemi di monitoraggio e la presenza dei cosiddetti punti di consegna.

 
  
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  Adam Bielan (ECR), na piśmie. - Panie Przewodniczący! Systematycznie rosnący potencjał handlu on-line sprzyja budowie jednolitego runku cyfrowego. Siłą rzeczy pociąga również za sobą wzrost znaczenia usług związanych z dostarczaniem zamówionych towarów do konsumentów. I chociaż coraz więcej podmiotów oferuje usługi logistyczne, to wciąż istnieją poważne bariery hamujące rozwój wymiany handlowej w internecie. Problemy wynikające ze sposobu dostawy stanowią obecnie najczęstszą przyczynę rezygnacji z transakcji w sieci. Zniechęcające bywają częstokroć koszty powodujące, że artykuł oferowany w atrakcyjnej cenie, po doliczeniu przesyłki przestaje być konkurencyjny względem tradycyjnego sklepu. Wychodząc naprzeciw oczekiwaniom konsumentów należy podejmować działania związane ze zwiększeniem przejrzystości działania tego sektora usług oraz zagwarantowaniem niezawodności, szybkości i bezpieczeństwa transakcji. Ogromne znaczenie ma również sprawny mechanizm reklamacji.

 
  
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  Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. - Condivido pienamente le posizioni sostenute in questa relazione. Ritengo infatti di primaria rilevanza, per lo sviluppo del settore del commercio elettronico, la creazione di un mercato integrato della consegna dei pacchi nell'UE, con una normativa unica e più snella rispetto a quelle vigenti attualmente in molti paesi, compresa l'Italia. Per questi motivi ho votato a favore del testo.

 
  
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  Sebastian Valentin Bodu (PPE), în scris. - Piața comerțului electronic evoluează rapid și generează exigențe tot mai mari atât în ceea ce privește soluțiile inovatoare pentru întreprinderi, cât și în ceea ce privește așteptările consumatorilor. Cerințele sectorului în materie de livrare sunt din ce în ce mai diverse din cauza numărului tot mai mare de segmente de produse acoperite, a căror valoare, greutate și dimensiune a ambalajului diferă.

La rândul lor, rețelele de socializare, tehnologiile informației în timp real și utilizarea generalizată a dispozitivelor mobile și portabile i-au determinat pe consumatori să devină mai exigenți și să pretindă modalități de livrare bazate pe informații în timp real și pe o multitudine de opțiuni.

Relațiile comerciale și – la modul mai general – economice dintre operatorii de comerț electronic și consumatori sunt caracterizate de o serie de operațiuni logistice complexe. Livrarea implică transportul bunurilor fizice comandate online până la punctul de livrare final, când ajung la clientul final. În acest proces sunt angajați mai mulți operatori, precum transportatori, operatori de servicii poștale și expres, precum și alți furnizori de servicii logistice.

 
  
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  Biljana Borzan (S&D), napisan. - Elektroničko tržište 2012. naraslo je za 20 % i vrijedno je 520 milijardi eura. Predviđa se njegov daljnji godišnji rast za 10 %. Upravo je zato nužna kvalitetna regulacija toga tržišta. Fragmentirano tržište s puno različitih sustava dostave bez jasnih jamstava za sigurnost i kvalitetnu dostavu prekograničnih pošiljki slabi povjerenje građana u nacionalno i prekogranično elektroničke usluge. Čak 50 % potrošača ne kupuje na internetu jer nema povjerenja da će proizvod doći do njihova kućnog praga.

Ako tome dodamo i visoke troškove dostave te dugo razdoblje čekanja dostave, jasno je da je potrebna dodatna regulacija na europskoj razini. Pri tome je važno podržati amandmane na ovo izvješće koje je predložio klub zastupnika S&D-a u Europskom parlamentu, a koji se odnose na potrošače, radnike i poslovanje. I u situaciji ekonomske krize, kad je svaka gospodarska aktivnost dobrodošla, prioritet nam uvijek mora biti zaštita potrošača, kvaliteta usluga i odgovorna politika zapošljavanja.

 
  
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  Philippe Boulland (PPE), par écrit. – J'ai voté pour le rapport sur un marché intégré de la livraison de colis pour soutenir la croissance du commerce électronique. Le commerce sur l'internet est en pleine croissance depuis plusieurs années. Il faut le soutenir.

 
  
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  Giles Chichester (ECR), in writing. - UK Conservatives believe that restoring the competitiveness of Europe’s steel industry will be a crucial component of our wider economic recovery. We were particularly pleased to see a focus on research and innovation in the committee report and also the acknowledgement that EU climate and energy policies have led to an increase in energy prices throughout Europe. While we voted in favour of this report we were unhappy that calls for the EU to follow a more protectionist approach to trade agreements were adopted; instead we would prefer to see a progressive liberalisation of foreign markets. Additionally, we believe that national and regional authorities are better placed than the EU to address local restructuring and retraining needs that arise as a result of industries closing or relocating.

 
  
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  Anna Maria Corazza Bildt (PPE), skriftlig. - Effektiva och pålitliga leveranstjänster är en viktig pelare av en välfungerande gemensam e-handelsmarknad i Europa. Leveranser påverkar förtroendet mellan handlare och konsument. Vi konsumenter oroar oss ofta för att varan inte ska komma fram, vi är ibland osäkra över vilka regler som gäller för klagomål och vi reagerar på att priserna skiljer sig mycket över gränser. Därför har vi lyft fram vikten av att öka transparensen kring de tjänster och priser och den kvalitet som erbjuds. Vi måste öppna upp för mer konkurrens över gränser och göra det lättare för nya aktörer att slå sig in på marknaden i ett annat europeiskt land. Vi måste bekämpa protektionism i branschen för att förverkliga gränsöverskridande e-handel. Jag välkomnar att vi främjar innovativa lösningar och interoperabilitet med gemensamma standarder. För att skapa en dynamisk marknad för paketleverans ska vi riva hinder – inte överreglera.

 
  
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  Rachida Dati (PPE), par écrit. – Ce texte préconise le renforcement du marché de la livraison de colis au sein de l'Union européenne afin de favoriser le développement du commerce électronique. Le commerce en ligne connaît un essor considérable depuis plusieurs années. Toutefois, il semblerait que le manque de confiance du consommateur dans la livraison transfrontalière constitue un frein à ce développement. Il est donc judicieux de veiller à la qualité de ces services de livraison en Europe. Ceci est d'autant plus important que le commerce électronique représente une voie privilégiée d'accès au marché pour les PME en Europe.

 
  
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  Christine De Veyrac (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur de ce texte, qui a pour effet principal d’adapter le marché de la livraison des colis à l’actuelle ère numérique. Il vise à mieux prendre en compte le point de vue du consommateur en lui donnant accès à des informations, telles que les options et les modalités de livraison, ce qui s’inscrit dans un souci de modernisation de l’outil informatique et de protection du consommateur, que je salue.

 
  
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  Edite Estrela (S&D), por escrito. - Votei favoravelmente este relatório por defender um mercado de entrega de encomendas integrado que favoreça o crescimento do comércio eletrónico. Este mercado, com grande margem de progressão, deve ser promovido à escala europeia através de um sistema interno de entrega de encomendas eficaz, sem com isso comprometer as normas em matéria social e de emprego dos Estados-Membros ou prejudicar as PME ou as empresas emergentes.

 
  
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  Jill Evans (Verts/ALE), in writing. - I voted in favour of this report. The parcel delivery market has grown rapidly as a result of increasing eCommerce. As it will further expand, building consumer trust is essential. My constituents in Wales like others all over the EU order products online. It is important that their rights are protected.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. - Em 2012, o mercado do comércio eletrónico do segmento empresas a consumidores na UE cresceu cerca de 20%, ascendendo a 250 mil milhões de euros. Entre 2013 e 2016, prevê-se um aumento anual do comércio eletrónico de mais de 10%. Contudo, os mercados de comércio eletrónico variam muito na UE, sendo que no Reino Unido mais de 80 % de utilizadores da Internet realizaram compras online em 2012, mas a percentagem na Roménia era de apenas 11%. Ao mesmo tempo, o comércio eletrónico transfronteiras, embora apresente um crescimento constante, ainda está atrasado em relação às vendas nacionais em quase toda a UE, tendo um enorme potencial de crescimento. Para que tal potencial se concretize, são necessários serviços de entrega acessíveis, económicos e de alta qualidade em toda a Europa.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. - A importância da economia da Internet e, em particular, do comércio eletrónico para todo o setor tem sido amplamente reconhecida. Em 2012, o mercado do comércio eletrónico do segmento empresas a consumidores (Business to Consumer – B2C) na UE cresceu cerca de 20%, ascendendo a 250 mil milhões de euros. Entre 2013 e 2016, prevê-se um aumento anual do comércio eletrónico de mais de 10% em toda a região europeia. Contudo, os mercados de comércio eletrónico variam muito na UE, por exemplo no Reino Unido, mais de 80% de utilizadores da Internet realizaram compras em linha em 2012, mas a percentagem na Roménia ascendia somente a 11%. Simultaneamente, o comércio eletrónico transfronteiras, embora apresente um crescimento constante, ainda está atrasado em relação às vendas nacionais em quase toda a UE. Os dados estatísticos demonstram que existe um grande potencial de crescimento do comércio eletrónico na UE, prevendo-se que o comércio eletrónico transfronteiras quadruplique. Os serviços de entrega acessíveis, económicos e de alta qualidade em toda a Europa são um pré-requisito fundamental para a realização de todo o potencial do comércio eletrónico e devem ser promovidos através de uma concorrência livre e leal.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. - Este relatório surge na sequência da comunicação da Comissão sobre o comércio eletrónico e os serviços em linha. Refere-se que o comércio eletrónico tem um enorme potencial para combater a crise económica e financeira, fortalecer o mercado único e promover o crescimento económico e a criação de emprego em toda a União Europeia. São premissas deste relatório: - É preciso aumentar o nível de confiança dos consumidores, principalmente em compras transfronteiriças. O relator considera que isto só pode ser superado por um serviços de entrega acessíveis, económicos, eficazes e de alta qualidade, que devem ser promovidos através da concorrência livre e leal; - A criação de um mercado único integrado de entrega mais competitivo; - O comércio deve respeitar as regras de concorrência da UE; - Efetiva transposição da Diretiva Serviços Postais, do direito da concorrência da UE, da Diretiva relativa à resolução alternativa de litígios e da Diretiva Direito dos Consumidores. Em todo o relatório há apenas uma referência à observância dos direitos laborais, das condições de trabalho e remuneração, no âmbito dos serviços de entrega. Todas as propostas feitas pela comissão do Emprego e pelo nosso grupo sobre as questões laborais foram rejeitadas.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne - Fragmentácia nosičov a výrazné nedostatky záruk pre cezhraničné dodávky oslabujú dôveru spotrebiteľov v národné a cezhraničné elektronické obchodovanie. Existujú obavy, že vnútorný trh nie je dostatočne vyvinutý pre potreby aktuálneho dodávateľského reťazca. Vhodnejšia konštrukcia dodávacieho systému by mala byť schopná vyrovnať sa s problémami týkajúcimi sa informácií o spotrebiteľoch, ochrany a domáhania sa práv a vytvoriť rovnaké podmienky pre všetkých prevádzkovateľov maloobchodných prevádzok v Európskej únií. Hospodársky význam internetového hospodárstva je nepochybný. V roku 2012 vzrástol elektronický trh Európskej únie o 20% na výšku 250 miliárd eur. Dôležitým faktorom sú aj rozdiely z hľadiska doručovacích služieb medzi jednotlivými členskými štátmi ale aj medzi regiónmi v jednom štáte, čo znevýhodňuje spotrebiteľov, ktorí žijú v menej prístupných a vzdialených oblastiach. Pre zlepšovanie podmienok pre spotrebiteľov je nevyhnutné aby členské štáty a Európska komisia zabezpečili dodržiavanie smernice o poštových službách a právnych predpisov Európskej únie z oblasti hospodárskej súťaže a smernice o právach spotrebiteľov.

 
  
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  Elisabetta Gardini (PPE), per iscritto. - Studi recenti hanno evidenziato che i problemi connessi ai servizi di consegna sono uno dei motivi principali che fanno desistere dall'acquistare online: quasi la metà dei consumatori motiva la scelta di non acquistare su Internet con preoccupazioni sulla possibilità di una mancata consegna, merce danneggiata o incertezza circa le politiche di restituzione delle merci.

Allo stesso modo, le PMI esprimono insoddisfazione per la mancanza di trasparenza, la qualità dei servizi di consegna e il costo elevato delle consegne oltre frontiera, considerato un ostacolo significativo al loro sviluppo nel mercato unico digitale. Gli Stati membri e la Commissione devono dare priorità alla rimozione di tutti i principali ostacoli allo sviluppo di un mercato integrato della consegna pacchi, che deve essere considerato un pilastro fondamentale per la costruzione del mercato unico digitale.

 
  
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  Małgorzata Handzlik (PPE), na piśmie. - Według danych Eurostatu 59% obywateli UE dokonuje zakupów w internecie. Transport i dostawa produktów zakupionych online są punktem kulminacyjnym łańcucha handlu elektronicznego, dlatego niezbędne jest zapewnienie przystępnych cenowo i wysokiej jakości usług kurierskich i pocztowych w całej Europie. Poparłam to sprawozdanie, ponieważ stworzenie zintegrowanego rynku dostawy paczek przyczyni się do zwiększenia zaufania klienta i pełnego wykorzystania potencjału handlu elektronicznego. Handel elektroniczny nie tylko poszerzył ofertę towarów dostępnych dla konsumentów, ale też stał się szansą dla małych i średnich przedsiębiorstw na dotarcie do nowych rynków, a tym samym szansą na rozwój oraz tworzenie miejsc pracy. Wciąż jednak handel ten, patrząc w skali transgranicznej, jest ograniczony. Wiele MŚP nie jest w stanie sprostać potrzebom konsumentów w odniesieniu do przystępnych cenowo czy szybszych usług wysyłkowych w handlu transgranicznym. Dzieje się tak, ponieważ to właśnie małe firmy napotykają wyższe koszty czy bariery administracyjne chcąc działać w UE. Dlatego w dokumencie Parlament wskazał m.in. problem skomplikowanych przepisów o podatku VAT, co stanowi znaczącą przeszkodę dla firm, oraz konieczność jak najszybszego wprowadzenia jednolitej deklaracji podatkowej VAT, konieczność stworzenia warunków zachęcających MŚP do rozwoju i działalności na terenie UE oraz umożliwienie małym firmom konkurowania na porównywalnych warunkach z dużymi podmiotami na rynku handlu elektronicznego

 
  
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  Eduard-Raul Hellvig (ALDE), în scris. - Acest raport se înscrie într-o inițiativă mai largă a Comisiei pentru piața internă și protecția consumatorilor de a sprijini dezvoltarea comerțului electronic, acesta având un potențial semnificativ pentru creșterea economică, atât de necesară în această perioadă de criză.

Foarte mulți consumatori nici măcar nu iau în calcul cumpărăturile online pentru simplul fapt că livrarea este prea costisitoare, prea complexă sau pentru că se tem că nu vor primi coletul. În Romania, de exemplu, doar 11% din utilizatorii de internet și-au făcut cumpărăturile online în 2012. Întreprinderile la rândul lor, în special IMM-urile, sunt împiedicate să se extindă în alte state membre din cauza costurilor ridicate de livrare și a lipsei unor condiții de concurență echitabile cu întreprinderile mai mari care au putere de negociere cu operatorii de livrări.

Toate acestea fac ca IMM-urile și consumatorii deopotrivă să fie privați de beneficiile pieței interne. Pentru a stimula comerțul online avem, așadar, nevoie de o serie de măsuri propuse în acest raport care ar favoriza apariția unei piețe europene a livrărilor. Sistemele de trasabilitate integrate, creșterea gradului de transparență pentru IMM-uri și convergența în ce privește etichetarea sunt doar câteva dintre aceste măsuri.

 
  
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  Danuta Jazłowiecka (PPE), na piśmie. - Głosowałam dzisiaj za sprawozdaniem dotyczącym zintegrowanego rynku dostaw paczek, aby wezwać Komisję Europejską do dalszej pracy z sektorem pocztowym w celu zintegrowania rynku europejskiego i obniżenia kosztów transgranicznych przesyłek – szczególnie w zakresie etykietowania, rozwiązań umożliwiających łatwy odbiór i nadanie, śledzenia przesyłki, współpracy centrów obsługi klientów i zarządzania reklamacjami. Uważam, iż niemożliwe będzie zbudowanie w pełni jednolitego rynku bez pobudzenia transgranicznego handlu elektronicznego. W Europie poziom elektronicznego handlu transgranicznego jest nadal niski, a w części państw członkowskich występuje on w niewielkim stopniu nawet na rynku narodowym.

Jak pokazują badania, ludzie obawiają się zakupów transgranicznych przede wszystkim ze względu na trudności związane z dostawą. Jednym ze sposobów ich usunięcia może być powstanie pozytywnych doświadczeń na rynku wewnętrznym. Jeżeli ktoś nie kupił produktu przez Internet w swoim kraju, to raczej tego nie zrobi w innym państwie. Dlatego też w pierwszej kolejności to państwa członkowskie powinny podjąć działania służące pobudzeniu handlu elektronicznego, w tym przede wszystkim zapewnić przejrzysty i uczciwy system dostaw. Nie wymagamy nowych regulacji na poziomie unijnym. Komisja Europejska powinna przede wszystkim przeanalizować istniejące regulacje, bo jak słusznie zauważył sprawozdawca, istnieją problemy z ich odpowiednim wdrożeniem i egzekwowaniem. Dopiero po tej ocenie będziemy wiedzieli, czy problem tkwi w prawie, czy w praktyce.

 
  
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  Philippe Juvin (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur du rapport de mon collègue Pablo Arias Echeverria portant sur la mise en place d'un marché intégré de la livraison de colis pour soutenir la croissance du commerce électronique dans l'Union européenne. Ce rapport vise à garantir des conditions de travail équitables dans le secteur de la livraison ainsi que des services de livraison accessibles, abordables, efficaces et de grande qualité. Je me félicite de son adoption.

 
  
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  Jarosław Kalinowski (PPE), na piśmie. - Wymiana towarów drogą internetową stanowi bardzo wyraźną część handlu w Europie. Badania pokazują jednak wielkie różnice w wykorzystaniu tej formy zakupów wśród państw członkowskich. Ponadto dokonywanie transakcji o charakterze międzynarodowym wciąż wiąże się z wieloma utrudnieniami. Zgodnie ze sprawozdaniem wielu konsumentów rezygnuje z tej formy handlu ze względu na problemy z dostawą. Wysokie koszty przesyłki, opóźnienia, uszkodzenia towaru czy niejasne informacje dotyczące polityki zwrotu to podstawowe przeszkody stojące na drodze sprawnym i bezpiecznym zakupom online. Dlatego należy podjąć odpowiednie kroki mające na celu usprawnienie tej formy handlu w Europie. Zaproponowane w sprawozdaniu mechanizmy, takie jak systemy śledzenia przesyłek o europejskim zasięgu, odpowiednie etykietowanie czy usprawnienie funkcjonowania telefonicznych centrów obsługi rozpatrujących reklamacje, to narzędzia niezbędne do usprawnienia elektronicznej wymiany handlowej w UE. Odpowiednie regulacje prawne i sprawna współpraca usługodawców są niezbędne, aby umożliwić konsumentom komfortowe korzystanie z tej – coraz bardziej popularnej na całym świecie – formy sprzedaży i zakupów.

 
  
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  Tunne Kelam (PPE), in writing. - I voted in favour of this report. E-commerce is the backbone of future commerce and we need to ensure that regulations and rules make it easy to do business. Currently we are facing several problems, one of which is related to delivery services. Customers hesitate to use e-commerce, as they do not trust delivery options, cannot find clear information and often face the problem that their address is not eligible for delivery. Successful e-commerce sets as a precondition a fully functioning digital single market. This means that doing e-business does not depend on the physical location in Europe, and neither does it discriminate based on delivery address or location. This is important not only for individual consumers but also for SME-s, for whom deliveries can today mean substantial costs, especially if made cross-border. Also, to build trust between commerce and consumers, a fully interoperable online track and trace system needs to be implemented, so that when sending a parcel from a small village in Cyprus to the northern-most point in Finland, it can be tracked without disruption the whole way. Lastly, discriminatory payment methods need to be abolished. All EU citizens should have the opportunity to use their credit cards when purchasing online in EU.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. - La crescita del commercio online sta assumendo dimensioni sempre più importanti e stiamo pertanto assistendo ad una corrispondente lievitazione del mercato della consegna dei pacchi relativi al commercio elettronico.

Essendo un segmento economico in sviluppo costante, esso necessita di una regolamentazione definita e che possa tenere conto delle esigenze di tutti gli operatori sul mercato. I dati a nostra disposizione, infatti, dimostrano ancora l’esistenza di ostacoli significativi. Tra i principali, vale la pena segnalare l’elevato costo della consegna. In tal senso la relazione si propone l’obiettivo di ridurre le barriere di tale commercio e condurlo verso una formazione economica europea e più efficiente, la cui attenzione è rivolta alle esigenze dei consumatori.

 
  
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  Ivana Maletić (PPE), napisan. - Podržavam izvješće jer smatram kako su dostupne učinkovite i visokokvalitetne usluge dostave ključan element pri internetskoj kupnji robe i da se one moraju promicati osiguravanjem slobodnog i poštenog tržišnog natjecanja. Mnogi potrošači još uvijek nisu skloni internetskoj kupnji, posebno prekograničnoj, zbog nesigurnosti u pogledu dostupnih mogućnosti dostave, troškova ili pouzdanosti.

Nužno je ponuditi učinkovite sustave koji jamče da će paket sigurno stići na traženu destinaciju u razumnom roku. Ukazujem na to da su visoki troškovi prekogranične dostave ili dostave u udaljena područja jedan od glavnih razloga za nezadovoljstvo potrošača. Slažem se s pozivom izvjestitelja u kojem potiče Komisiju da istraži mogućnosti stvaranja paneuropske oznake pouzdanosti za e-trgovinu koja bi doprinijela osiguravanju kvalitete i pouzdanosti integriranih usluga dostave, povećala transparentnost i pravnu sigurnost za potrošače i proizvođače te povećala konkurentnu prednost poduzetnika doprinoseći i stabilnom gospodarskom rastu i otvaranju radnih mjesta.

 
  
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  Clemente Mastella (PPE), per iscritto. - L'importanza economica del commercio elettronico è ampiamente riconosciuta: nell'Unione europea i dati dimostrano che si tratta di un mercato in fortissima espansione e che esiste un potenziale enorme per un suo incremento.

Tuttavia questo potenziale potrà essere realizzato soltanto se i servizi di consegna risponderanno alle esigenze degli acquirenti e dei rivenditori online, in modo da evitare che diventino un ostacolo. Esortiamo, pertanto, gli Stati membri e la Commissione a dare la priorità alla rimozione di tutti i principali ostacoli allo sviluppo di un mercato integrato della consegna pacchi, che deve essere considerato un pilastro fondamentale per la costruzione del mercato unico digitale.

È essenziale individuare qualsiasi ostacolo strutturale all'accesso al mercato o casi di abuso di posizione dominante, attraverso le strategie dei prezzi o altri mezzi utilizzati per precludere il mercato alla concorrenza, e sottolineiamo la necessità di migliorare la cooperazione amministrativa tra le autorità nazionali di regolamentazione, in particolare in relazione con le consegne transfrontaliere.

Ricordiamo infine agli Stati membri di assicurare la piena applicazione del quadro normativo esistente, con riguardo alla direttiva sui servizi postali, il diritto UE in materia di concorrenza e la direttiva sui diritti dei consumatori.

 
  
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  Barbara Matera (PPE), per iscritto. - Negli ultimi anni il mercato del commercio elettronico è cresciuto in maniera significativa.

L’e-commerce nell’UE potrebbe avere una maggiore diffusione se si abbattessero alcuni ostacoli che attualmente frenano i consumatori negli acquisti online. I consumatori chiedono una migliore tracciabilità dei loro ordini, velocità nelle consegne, snellimento delle procedure di reso, call center più efficienti e costi più bassi per i trasporti oltre nazione. Ritengo importante cercare di assecondare queste richieste e assicurare inoltre maggiori controlli sulle etichettature dei prodotti e il potenziamento dei sistemi di vigilanza.

Inoltre, credo che dare maggiore autonomia alle autorità predisposte ai controlli sia un modo concreto per proteggere il mercato dell’Unione dai prodotti provenienti dai paesi extraeuropei che spesso mettono a rischio la salute del consumatore. Sarà importante migliorare i servizi e i controlli all’interno dei paesi membri, soprattutto per dare sostegno alle PMI, base dell’economia dell’UE, favorendo il loro accesso al mercato digitale e abbattendo le differenze con i grandi e affermati operatori del commercio elettronico. In questo modo si garantirà una maggiore competitività.

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Ce texte comporte certaines avancées positives, comme le renforcement des exigences de transparence mais aussi de fiabilité et de sécurité du transport des colis (par des mesures de contrôle final de la livraison et par une meilleure attention aux services d'après livraison). Cependant, toutes les mesures envisagées dans ce texte ne le sont qu'à la lumière de l'idéologie libérale de la constitution d'un marché européen du commerce électronique. La constitution d'un tel marché exige un transport à moindre coût sur de grandes distances, qui n'est pas compatible avec des normes sociales et environnementales satisfaisantes. Elle conduit à des désastres, comme celui de l'entreprise Mory Ducros. Les salariés des entreprises de transport verront une fois de plus leurs conditions de travail empirer, à l'aune de l'approfondissement de la mise en concurrence européenne des entreprises. Les seuls bénéficiaires de ce système seront les grandes entreprises de transport express. Les mesures envisagées pour aider les PME du secteur ne sont pas à la hauteur de la concurrence qu'elles subissent de la part de ces grandes entreprises. Je vote contre ce texte pour ne pas encourager ni cautionner cette triste continuité d'une politique de l'offre qui nie les droits sociaux et tire vers le bas toute l'économie européenne.

 
  
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  Nuno Melo (PPE), por escrito. - A importância da economia da Internet e, em particular, do comércio eletrónico para todo o setor tem sido amplamente reconhecida. Em 2012, o mercado do comércio eletrónico do segmento empresas a consumidores (Business to Consumer – B2C) na UE cresceu cerca de 20%, ascendendo a 250 mil milhões de euros. Entre 2013 e 2016, prevê-se um aumento anual do comércio eletrónico de mais de 10 % em toda a região europeia. Contudo, os mercados de comércio eletrónico variam muito na UE, por exemplo no Reino Unido, mais de 80% de utilizadores da Internet realizaram compras em linha em 2012, mas a percentagem na Roménia ascendia somente a 11%. Simultaneamente, os dados estatísticos demonstram que existe um grande potencial de crescimento do comércio eletrónico na UE, prevendo-se que o comércio eletrónico transfronteiras quadruplique. Contudo, este potencial só se concretizará se os serviços de entrega colmatarem as necessidades dos retalhistas e consumidores do comércio eletrónico, sem se transformar num impedimento. Os serviços de entrega acessíveis, económicos e de alta qualidade em toda a Europa são um pré-requisito fundamental para a realização de todo o potencial do comércio eletrónico.

 
  
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  Roberta Metsola (PPE), in writing. - The internet economy and e-commerce in particular are essential to the EU economy. I support this report and its call for the removal of all major obstacles towards the development of an integrated market for parcel delivery that would help the Member States harness the full potential of e-commerce and its economic benefits.

 
  
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  Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. - He votado en contra del presente informe porque permite la regulación del sector del comercio electrónico basándose en la flexibilización de las relaciones laborales y la reducción de costes salariales. El ponente aprovecha la necesidad de implementar medidas que apoyen un crecimiento equilibrado y mejor regulado del sector del comercio electrónico para introducir medidas de carácter neoliberal. Cuando este sector se ha caracterizado en otros países del mundo por implementar trabajo de calidad y basarse en relaciones laborales de confianza para mejorar la productividad, este informe pretende todo lo contrario apostando por la precarización de los trabajadores y la reducción de sus derechos. Es por todo esto por lo que he decidido votar en contra del presente informe.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. - Integrated parcel deliveries are becoming increasingly important in the context of an internal market. For this reason I have voted in favour of this report.

 
  
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  James Nicholson (ECR), in writing. - In the midst of the economic crisis, e-commerce has defied the effects of the downturn. The EU’s e-commerce market grew by over 20% in 2012, with the delivery of goods purchased online seen as one of the Commission’s top five priorities for boosting e-commerce by 2015. Crucial to sustaining the growth of e-commerce is consumer confidence in the online transaction process. I support the report’s calls for more cooperation between e-retailers and delivery operators, more readily comparable information on delivery options and more transparent information on procedures to follow in case of damage to or loss of goods or delay. I also support the report’s efforts to create a level playing field for SMEs, with easier access to online markets so they can sell their products across borders. In my constituency, both consumers and small businesses often have to contend with higher prices for delivery, given Northern Ireland’s relatively peripheral location. I hope that this report’s calls for more affordable delivery options for consumers and sellers to ensure a genuinely single market are heeded. Nevertheless, I believe the enforcement of the existing regulatory framework, rather than a new regulation, is the best means to achieve this.

 
  
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  Pier Antonio Panzeri (S&D), per iscritto. - Esprimo voto favorevole sulla proposta di risoluzione del Parlamento europeo su un mercato integrato della consegna dei pacchi per la crescita del commercio elettronico.

I problemi connessi ai servizi di consegna, infatti, rappresentano uno dei motivi principali che fanno desistere dall'acquistare online. Studi recenti hanno evidenziato che nel periodo 2013-2016 è previsto, per la totalità della regione europea, un incremento annuo del commercio elettronico pari a oltre il 10% e che il commercio elettronico transfrontaliero quadruplicherà.

Nonostante l'importanza economica dell'economia di Internet e, in particolare, del commercio elettronico, permangono differenze notevoli in termini di disponibilità dei servizi di consegna tra i diversi Stati membri dell'UE e tra le diverse regioni all'interno di un medesimo Stato membro, a scapito dei consumatori che abitano nelle zone periferiche di più difficile accesso.

Con tale risoluzione vorrei pertanto esortare gli Stati membri e la Commissione a dare la priorità alla rimozione di tutti i principali ostacoli allo sviluppo di un mercato integrato della consegna pacchi, che deve essere considerato un pilastro fondamentale per la costruzione del mercato unico digitale.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. - Em 2012, o mercado do comércio eletrónico do segmento empresas a consumidores na UE cresceu cerca de 20%, ascendendo a 250 mil milhões de euros. Entre 2013 e 2016, prevê-se um aumento anual do comércio eletrónico de mais de 10 % em toda a região europeia. Contudo, os mercados de comércio eletrónico variam muito na UE, por exemplo no Reino Unido, mais de 80% de utilizadores da Internet realizaram compras em linha em 2012, mas a percentagem na Roménia ascendia somente a 11%. O comércio eletrónico transfronteiras ainda está atrasado em relação às vendas nacionais mas os dados estatísticos demonstram que existe um grande potencial de crescimento do comércio eletrónico na UE, prevendo-se que o comércio eletrónico transfronteiras quadruplique. Tendo por base os interesses dos consumidores no centro do processo de entrega, o presente relatório defende que é chegado o momento de colocar os consumidores no centro do processo de entrega e de colmatar a lacuna entre as expetativas dos consumidores e a realidade no terreno, avançando-se para uma maior transparência, mais qualidade, preços mais económicos e uma maior disponibilidade. Nestes termos, votei favoravelmente o presente relatório.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. - Considerando che nel 2012 il mercato del commercio elettronico B2C nell'UE è cresciuto di circa il 20 per cento, per un valore di circa 250 miliardi di EUR e che nel periodo 2013-2016 è previsto per la totalità della regione europea un incremento annuo del commercio elettronico pari a oltre il 10 per cento; concordando sul fatto che servizi di consegna efficienti e affidabili rappresentano un pilastro essenziale di un mercato unico digitale vero e proprio, con un impatto sostanziale in termini di promozione del commercio elettronico e rafforzamento della fiducia tra venditori e acquirenti, ho espresso il mio voto favorevole alla proposta.

 
  
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  Tonino Picula (S&D), napisan. - Važnost dostave paketa za rast elektroničke trgovine u Europi široko je priznata. Tako je 2012. elektroničko tržište B2C (Business to consumer) u Europskoj Uniji poraslo za 20 % te se u razdoblju do 2016. očekuje dodatni rast od 10% za cijelu europsku regiju.

Različita istraživanja jasno pokazuju snažan trend porasta korisnika elektroničke kupovne i u Hrvatskoj. Unatoč općem trendu porasta elektroničke trgovine, ali i različitim omjerima elektroničke kupovine unutar EU-a, ono što povezuje potrošače diljem Unije su njihove sumnje prema ovakvoj vrsti kupovine zbog transparentnosti i troškova dostave kupljene robe. Osim što se troškovi dostave bitno razlikuju ovisno o ponuđaču, jer u Uniji cijene poštanskih usluga nisu zajednički regulirane, za hrvatske potrošače cijene dostave su često dodatno uvećane jer određeni ponuđači i dalje ne prepoznaju Hrvatsku kao članicu EU-a. U cjelokupnom procesu daljnjeg razvoja daljnjeg elektroničke trgovine, uz uspostavu integriranog jedinstvenog tržišta dostave paketa, potrebno je posebnu pozornost posvetiti malim i srednjim poduzećima kao i prilagodbi dostave kupcima u teže dostupnim i udaljenijim područjima, što i ovo izvješće ispravno naglašava.Upravo je otklanjanje nepovjerenja potrošača, uz poboljšanje kvalitete pristupa i snižavanje cijena dostave, jedan od preduvjeta za daljnji razvoj prema ovakvom obliku trgovanja.

 
  
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  Mitro Repo (S&D), kirjallinen. - Arvoisa puhemies, äänestin äsken tämän tärkeän mietinnön puolesta. Yksi EU:n sähköisten sisämarkkinoiden tavoitteista on kannustaa kuluttajia tilaamaan tuotteita toisista jäsenvaltioista. Verkkokaupan laajenemisen tiellä on kuitenkin monia esteitä. Erilaisten kulutustottumusten lisäksi esteenä on kuluttajien epäluottamus verkkokauppaa kohtaan. Liian moni kuluttaja jättää hyödyntämättä verkkokaupan tarjoamat edut vain siksi, ettei hän usko tilaamansa ja maksamansa tuotteen päätyvän koskaan perille.

Olenkin tyytyväinen siihen, että pyrimme yhdentämään ja selkeyttämään pakettien jakelumarkkinoita. Ilman toimivia jakelumarkkinoita eurooppalaisten kuluttajien on mahdotonta nauttia sisämarkkinoiden konkreettisista eduista, kuten verkkokauppojen edullisemmista hinnoista ja monipuolisemmista tuotevalikoimista.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. - In favour. The parcel delivery market has grown rapidly as a result of increasing uptake of eCommerce. It is estimated that parcel delivery represents 20-40% of the total volume of delivery. Cross-border delivery is considered an obstacle by 57% of retailers whilst 46.7% of consumers state that they are concerned about delivery in cross-border transactions. Given the eCommerce is seen as the future of the internal market, end-to-end delivery infrastructure is fundamental and key to building consumer trust The Commission considers the following three areas to be instrumental in creating an integrated EU parcel delivery market: (1) convenience, including innovative solutions for final-mile delivery, e.g. lockers, drop-off points in local shops, and tracking, also taking into account the Universal Service Obligation; (2) cost, as consumers believe costs are too high yet operators say their margins are already tight; (3) interoperability and transparency along the delivery chain. This report is in response to a Commission Green Paper launching a consultation on this matter.

 
  
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  Tokia Saïfi (PPE), par écrit. – L'importance économique du commerce électronique a été largement reconnue. En 2012, le marché européen de ce secteur a augmenté d'environ 20 %, pour atteindre quelque 250 milliards d'euros, mais les chiffres indiquent qu'il présente encore un potentiel d'accroissement important dans l'Union européenne. Toutefois, ce potentiel ne pourra se concrétiser que si les services de livraison répondent aux besoins des acheteurs et des détaillants en ligne: des services de livraison accessibles, abordables et de qualité dans toute l'Europe. En outre, des études récentes ont montré que les problèmes liés à ces services sont l'un des principaux motifs du non-achat en ligne. Notamment, ils sont à l'origine de près de 70 % des abandons de transactions d'achat. Les PME expriment également leur insatisfaction quant au manque de transparence, à la qualité des services de livraison et aux coûts élevés de la livraison transfrontalière, qu'elles considèrent comme un obstacle important à leur développement sur le marché unique numérique. J'ai voté en faveur de ce rapport car il reconnaît que le marché de la livraison de colis en Europe évolue rapidement, mais que d'importants obstacles subsistent, qui risquent de ralentir le potentiel de croissance du commerce électronique européen.

 
  
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  Salvador Sedó i Alabart (PPE), por escrito. - Si el mercado único busca la eliminación de barreras entre socios comerciales, la aparición de Internet no hace más que facilitar esta integración. Las oportunidades que brinda la revolución tecnológica en términos de intercambio son asombrosas, permitiendo a todas las empresas, en particular las PYME, reducir costes de transacción y facilitar la movilidad de bienes. Sin embargo, todo su potencial no se aprovecha ya que los consumidores, al perder el contacto directo con el vendedor, temen incumplimientos y engaños, y la confianza en el método no es la óptima. Por eso mismo, este informe aprobado hoy por los diputados al Parlamento Europeo impulsa la creación de un marco de compraventa por Internet seguro, transparente y fiable, con garantías y sellos de confianza, puntos de recogida flexibles y sistemas de rastreo de los paquetes, que permitirá tanto a compradores como a vendedores beneficiarse de un entorno jurídico favorable.

 
  
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  Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE), per iscritto. - Il potenziale di crescita economica offerto dal mercato elettronico potrà essere realizzato soltanto se i servizi di consegna risponderanno alle esigenze degli acquirenti e dei rivenditori online.

Servizi di consegna accessibili, economicamente abbordabili e di alta qualità a livello europeo rappresentano una condizione essenziale per realizzare il pieno potenziale del commercio elettronico. Condivido tutti i punti principali della relazione del collega, in quanto ritengo che l'interesse del consumatore debba essere sempre il faro che guida la regolamentazione del mercato interno, soddisfacendone le aspettative e rispettandone la sicurezza.

L'interoperatività gioca in tal senso un ruolo fondamentale, permettendo di raggiungere un elevato grado di efficienza dei sistemi di consegna. Inoltre ritengo che la creazione di condizioni di parità per le PMI sia un punto imprescindibile per garantire la concorrenza, il buon funzionamento e la qualità del mercato europeo. Infine, è fondamentale potenziare i sistemi di monitoraggio e vigilanza del mercato, nel senso di misure transfrontaliere che rispecchino l'evolversi del mercato e la crescita del volume del mercato elettronico.

 
  
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  Catherine Stihler (S&D), in writing. - I voted in favour of this report as I would like to encourage better parcel delivery in light of the rapidly growing e-commerce markets within Europe.

 
  
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  Kay Swinburne (ECR), in writing. - I voted in favour of this report, which I believe makes a well-balanced assessment of this sector and outlines targeted recommendations on how we can address the barriers that remain in place when it comes to parcel delivery services in the EU and support the growth of the e-commerce market.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. – La fragmentation des systèmes de livraison et l'absence de garanties pour les livraisons transfrontières sapent la confiance des consommateurs dans le commerce en ligne national et transfrontalier. Le livre vert publié par la Commission en la matière soulignait des préoccupations précises concernant la chaîne de livraison actuelle pour le commerce en ligne sur le marché intérieur, qui n'est pas développé pleinement ni adéquatement. Le groupe S&D soutient le développement tant du marché unique numérique que du commerce en ligne de manière plus générale. Toutefois, il faut renforcer la protection des consommateurs, mettre en place des services de grande qualité et des politiques responsables en matière d'emploi, si on veut développer un système électronique de livraison de colis à l'échelle de l'Union qui profite aux consommateurs, aux travailleurs et aux entreprises.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. - O comércio eletrónico é uma tendência que tem vindo a aumentar nos últimos tempos, demonstrando que existe um grande potencial para crescimento deste mercado. Para que tal se concretize, é necessário colmatar algumas das falhas identificadas, como por exemplo, a falta de transparência, a baixa qualidade dos serviços de entrega e ainda, os custos elevados para entregas transfronteiras. Para que o mercado único digital se concretize, é necessário por as necessidades dos consumidores em primeiro plano. Deste modo, os operadores logísticos e fornecedores de serviços devem ser incentivados a cooperar na criação de medidas para favorecer o desenvolvimento deste mercado, com custos mais reduzidos e uma qualidade mais elevada. Há que encontrar soluções no que respeita à recolha e devolução de produtos e promover a criação de plataformas que disponibilizem informação sobre os serviços de entrega disponíveis. A relatora salienta ainda que deve existir uma monotorização do desenvolvimento do mercado, de forma a identificar as suas falhas para serem colmatadas numa outra fase. O mercado único digital torna-se cada vez mais um pilar da economia europeia, tendo por isso votado a favor da aprovação deste relatório.

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. - Am votat pentru Rezoluția referitoare la o piață integrată a serviciilor de livrare a coletelor pentru dezvoltarea comerțului electronic în UE.

Considerăm că, pentru a institui o piață integrată a livrării de colete, este important să existe o dimensiune socială stabilă și coerentă, în cadrul căreia serviciile de livrare trebuie să respecte drepturile de muncă, condițiile de muncă și de remunerare și standardele sociale și de mediu. Considerăm că dezvoltarea comerțului online transfrontalier depinde de încrederea clienților și că instituirea unei rețele europene de centre naționale de soluționare a problemelor de competența Solvit, precum și un sistem de alertă de tip RAPEX care să poată depista site-urile care se fac vinovate de practici frauduloase ar fi de natură să înlăture îngrijorarea consumatorilor.

Solicităm Comisiei să depună eforturi alături de întreprinderi pentru adoptarea unor standarde europene privind adresa și etichetarea, precum și standarde privind cutii poștale adecvate pentru comerțul electronic. Dispozițiile complicate privind taxa pe valoarea adăugată reprezintă un obstacol semnificativ pentru micile întreprinderi care își desfășoară activitatea comercială la nivel transfrontalier. Invităm Comisia să prezinte cât mai curând posibil propunerea de introducere a unei declarații uniforme privind TVA-ul.

 
  
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  Josef Weidenholzer (S&D), schriftlich. - Das Ziel des Berichtes, den Paketversand nicht zum Engpass in der Lieferkette des Online-Handels werden zu lassen, der in den kommenden Jahren überdurchschnittlich wachsen soll, kann im Allgemeinen positiv gesehen werden. Ein Fortschreiten des digitalen Binnenmarktes und Online-Handels kann einen Vorteil für die Verbraucherinnen und Verbraucher bedeuten, da diese von niedrigeren Preisen und einer größeren Auswahl profitieren. Allerdings steigen damit auch die Gefahren, Opfer von Betrug oder unlauteren Geschäftspraktiken zu werden. Ein Wachstum des Online-Handels muss einhergehen mit starken Maßnahmen zum Schutz der Konsumentinnen und Konsumenten. Im Bericht wird darauf hingewiesen, dass eine Mehrheit der Verbraucherinnen und Verbraucher Bedenken beim Rückgaberecht, Angst vor beschädigten Gütern oder einer Nicht-Lieferung haben, also nicht ausschließlich Probleme, die den Paketversand betreffen. Zudem muss bedacht werden, dass die Arbeitsbedingungen bei Zustellungsdienstleistern bereits jetzt zu den schlechteren gehören. Eine Effizienzsteigerung bei der Paketzustellung ist zwar begrüßenswert, sollte aber keinesfalls zu sinkenden Löhnen, Mehrarbeit oder schlechteren Arbeitsbedingungen führen. Es braucht hohe Arbeitsschutzbestimmungen und gerechte Löhne, damit die Beschäftigten dem Preisdruck nicht zum Opfer fallen.

 
  
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  Angelika Werthmann (ALDE), schriftlich. - Besonders nach den Entwicklungen, welche es in den letzten Jahren in diesem Sektor gab, ist es wichtig, die Gesetze anzupassen. Die Globalisierung macht es außerdem notwendig, den Paketzustellungsmarkt zu vereinheitlichen und zu vereinfachen. Besonders der grenzüberschreitende Handel würde davon profitieren, aber auch die internen Märkte würden einen Aufschwung erleben.

 
  
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  Iuliu Winkler (PPE), în scris. - Am votat raportul referitor la o piață integrată a serviciilor de livrare a coletelor pentru dezvoltarea comerțului electronic în UE datorită prevederilor sale cu privire la sectorul IMM-urilor. Raportorul susține că IMM-urile sunt elementele fundamentale ale economiei UE, subliniind faptul că dacă Europa dorește să valorifice potențialul de creștere al pieței unice digitale, este obligatoriu să se implementeze condițiile-cadru corecte pentru a încuraja IMM-urile să crească și să se extindă la nivelul întregii Uniuni.

Sunt de acord și cu ideea că IMM-urile depind în mod special de disponibilitatea sectorului logistic pentru soluții de livrare la costuri reduse și în mod avantajos pentru a răspunde așteptărilor consumatorilor. În acest context, salut preocuparea raportorului cu privire la încurajarea dezvoltării unor soluții interoperabile și eficiente din punctul de vedere al costurilor pentru a răspunde nevoilor consumatorilor și, de asemenea, ale întreprinderilor.

 
  
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  Jacek Włosowicz (EFD), na piśmie. - Zielone księgi to dokumenty wydawane przez Komisję Europejską. Mają na celu regulację wąskich dziedzin z zakresu integracji europejskiej. I tak zielona księga „Zintegrowany rynek usług dostawy paczek jako impuls rozwoju handlu elektronicznego w UEˮ ma na celu ułatwić obywatelom UE kupno i sprzedaż internetową na terenie całej Unii. MAC, po zapoznaniu się z dokumentami, zgłosiło swoje uwagi co do proponowanych rozwiązań. Aby usprawnić e-handel między mieszkańcami różnych krajów UE trzeba, w miarę możliwości, zagwarantować kupującym, aby ceny przesyłek z krajów zagranicznych rzeczywiście odzwierciedlały koszt dostarczenia paczki. Innymi słowy MAC chce skupić się na wypracowaniu sposobu, który pozwoliłby uniknąć podawania zawyżonych kosztów dostawy. Problem ten dotyczy naszego rodzimego rynku i praktyk sprzedających na Allegro, a zapewne w handlu międzynarodowym również dochodzi do takich nadużyć.

 
  
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  Iva Zanicchi (PPE), per iscritto. - Per rispondere alle esigenze dei consumatori e delle imprese è fondamentale promuovere lo sviluppo di soluzioni interoperative ed efficaci in rapporto ai costi.

Bisogna quindi incoraggiare gli operatori logistici e i prestatori si servizi di consegna ad accelerare l'introduzione delle soluzioni innovative esistenti e lo sviluppo di nuovi servizi. Nel rispetto dei principi della politica di concorrenza, è importante, inoltre, che la Commissione incoraggi l'industria a cooperare per presentare un insieme di misure volte a promuovere lo sviluppo di un mercato europeo delle consegne veramente integrato, basato su processi più semplici e funzionali che aiutino a ridurre i costi e migliorare la qualità.

 
  
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  Inês Cristina Zuber (GUE/NGL), por escrito. - Este relatório vem no seguimento da Comunicação da Comissão Europeia sobre o comércio eletrónico e os serviços em linha, na qual o comércio eletrónico é considerado como um enorme potencial para combater a crise económica e financeira, fortalecer o mercado único e promover o crescimento económico e a criação de emprego em toda a União Europeia. As principais premissas deste relatório são: (1) é necessário aumentar o nível de confiança dos consumidores, principalmente em compras transfronteiriças. O relator considera que isto só pode ser superado por um serviços de entrega acessíveis, económicos, eficazes e de alta qualidade, que devem ser promovidos através da concorrência livre e leal; (2) a criação de um mercado único integrado de entrega mais competitivo, que disponha de diferentes opções de entrega e possibilidades de apoio logístico a preços mais económicos, é uma condição prévia para aceder a novos mercados e chegar a mais consumidores na UE. Apenas num parágrafo há uma referência à observância dos direitos laborais, das condições de trabalho e remuneração no âmbito dos serviços de entrega. Não aceitamos esta visão de desregulamentação do mercado de serviços em linha.

 

9.22. Donne immigrate nell'Unione europea prive di documenti (A7-0001/2014 - Norica Nicolai)
  

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  Carlo Fidanza (PPE), per iscritto. - Come mostrato da questa relazione, è importante che gli Stati membri prendano provvedimenti per le donne immigrate all'interno dell'Unione senza documenti. Queste persone subiscono, infatti, una duplice discriminazione: una dovuta al sesso e l'altra legata allo status giuridico.

È importante salvaguardare queste donne almeno per quanto riguarda i diritti fondamentali e i principi comuni così da evitare che queste persone cadano vittime della criminalità organizzata, del lavoro minorile o di abusi fisici e psicologici.

 

9.23. Siderurgia europea (A7-0028/2014 - András Gyürk)
  

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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. - Aprovo o presente relatório, começando por saudar o plano de ação para a indústria siderúrgica apresentado pela Comissão Europeia que propõe uma série de medidas com vista a dar resposta à situação atual da indústria siderúrgica. Considerando que o aço continuará a ser uma matéria-prima essencial para as cadeias de valor industriais da Europa, sou da opinião que se estimule a procura de aço pelos principais setores que o usam, entre os quais as novas indústrias com elevado potencial de crescimento. Solicito, de igual modo, a melhoria da monitorização do mercado, já que pode ajudar a indústria a antecipar os ciclos de procura e as autoridades a lutar contra as práticas ilícitas. Saliento a importância da indústria siderúrgica, que é atualmente responsável por 350 000 empregos diretos e vários milhões de empregos em indústrias conexas, mas a adaptação à crise resultou na perda de postos de trabalho associada à perda de competências que serão difíceis de recuperar. Por este motivo, apelo a que sejam tomadas medidas com vista a reduzir o impacto social da reestruturação industrial, tal como o uso de fundos da União Europeia.

 
  
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  Roberta Angelilli (PPE), per iscritto. - Il piano acciaio deve essere un momento di svolta per le imprese e per i lavoratori europei.

Per questo motivo ho presentato diversi emendamenti contenuti nella relazione finale oggi adottata, che come priorità hanno: tutelare un settore strategico per l'intera Unione che subisce una concorrenza asimmetrica e aggressiva da parte delle nuove potenze economiche mondiali; effettiva parità di condizioni, anche in termini di norme sociali e ambientali, per una reale reciprocità con i paesi terzi; introduzione di un marchio di qualità/certificazione a tutela delle produzioni di acciaio europee; politiche per incentivare processi di recupero degli scarti della produzione dell'acciaio; misure per i lavoratori attraverso politiche di riqualificazione, di formazione attiva e di apprendimento permanente per garantire che le competenze necessarie alla competitività del settore non vengano disperse ma tutelate e rafforzate.

Se veramente l'Europa vuole puntare ad un Industrial Compact, bisogna partire da casi concreti, iniziando da una rapida soluzione delle molteplici vertenze che interessano gli stabilimenti italiani, come la questione degli stabilimenti Acciai Speciali Terni, ancora aperta ad oltre un anno dall'avvio della procedura da parte della Commissione europea o da Electrolux, in cui impianti e lavoratori rischiano chiusura e licenziamenti, e su cui ho presentato un'interrogazione specifica alla Commissione europea.

 
  
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  Elena Oana Antonescu (PPE), în scris. - Istoria UE este strâns legată de sectorul de producție a cărbunelui și oțelului. Pe lângă dimensiunea simbolică a industriei siderurgice, vorbim despre un sector-cheie pentru dezvoltarea industriei construcției de automobile, a sectorului de construcții, a sectorului de inginerie mecanică și electrică și, nu în ultimul rând, a sectorului energiilor regenerabile. Creșterea investițiilor în acest domeniu în vederea prevenirii relocalizării ulterioare a producției de oțel în afara Europei, reprezintă o necesitate. Vorbim de locuri de muncă care depind de buna funcționare pe plan mondial a sectorului siderurgic din UE.

Susțin măsurile prevăzute de prezenta propunere de rezoluție. Odată implementate, ele vor ajuta sectorul industriei siderurgice să depășească problemele generate de criza economico-financiară și vor contribui la găsirea de resurse și investiții pentru crearea unei industrii siderurgice inovatoare.

 
  
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  Sophie Auconie (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur de ce rapport qui présente un plan d'action pour l'industrie sidérurgique européenne visant à aider ce secteur à faire face aux défis actuels et à jeter les bases d'une future compétitivité en encourageant l'innovation et en créant de la croissance et des emplois. C'est la première fois depuis le plan Davignon en 1977 que l'Union européenne propose un tel plan d'action. Il s'articule autour des axes principaux suivants: assurer un cadre règlementaire adapté; faciliter la restructuration et répondre aux besoins en qualifications; relancer la demande d'acier; soutenir la demande en améliorant l'accès aux marchés étrangers et en assurant des conditions de concurrence équitable au niveau international et stimuler la compétitivité au moyen de politiques adaptées en matière d'énergie, de climat, de ressources et d'efficacité énergétique.

 
  
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  Erik Bánki (PPE), írásban. - Az acélipar nagy hagyományokkal rendelkezik Európában és fontos szerepet tölt be az Unió gazdasági vérkeringésében. Az innovatív acéltermékek biztosítják a tartósságot és az energiatakarékosságot számos stratégiai fontosságú ágazatban. Európa több mint 500 acélgyára közvetlenül 360 ezer munkavállalót foglalkoztat, ezért nemcsak gazdasági és ellátásbiztonsági okokból, hanem szociális megfontolásokból is kulcsfontosságú, hogy Európa a jövőben is erős acéltermelő bázissal rendelkezzen. Az acéltermékek piacainak számító legfontosabb iparágak 2009 óta válságban vannak, ezért napjainkban számos európai acélmű tulajdonosa kényszerült részleges kapacitásleépítésre vagy teljes üzembezárásra. Fokozza továbbá a nehéz helyzetet, hogy a magas európai energiaáraknak, a szigorú környezetvédelmi előírásoknak és a fejlődő országok kereskedelmi korlátozásainak köszönhetően komoly versenyhátrányba kerültek az uniós acélgyárak. A téma Magyarország számára is kulcsfontosságú, hiszen az acélipar hazánkban is stratégiai jelentőségű ágazat, így a Dunaferr stabil működése és hosszú távú jövedelmezősége kiemelt magyar érdek. Az uniós acélipar jövője szempontjából kulcsfontosságú, hogy a döntéshozók megtalálják az egyensúlyt az éghajlatváltozással kapcsolatos szakpolitikai célok és az iparág versenyképessége között. Az Európai Parlament erőteljesebb uniós fellépést sürget a nyersanyagokra és az acéltermékekre vonatkozó nemzetközi kereskedelmi korlátozások ellen. A ma elfogadott határozat szerint fel kell venni a küzdelmet a harmadik országok által folytatott tisztességtelen versennyel szemben a rendelkezésére álló megfelelő kereskedelemvédelmi eszközök hatékonyabb felhasználásával.

 
  
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  Elena Băsescu (PPE), în scris. - Am votat în favoarea acestui raport, deoarece UE este al II-lea producător de oțel la nivel global, iar păstrarea acestei poziții trebuie să reprezinte un obiectiv important în cadrul politicilor europene. Mai mult, o politică coerentă de dezvoltare a producției industriale ar avea capacitatea de a genera un număr considerabil de locuri de muncă, dar și o creștere economică durabilă. De asemenea, sunt de părere că o coordonare cu politicile în domeniul mediului și energiei este vitală pentru a evita crearea unui mediu de afaceri dificil sau necompetitiv pe piața internă sau mondială.

 
  
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  Heinz K. Becker (PPE), schriftlich. - Heute stimmt das Europäische Parlament über einen Aktionsplan zur Förderung der Stahlindustrie in Europa ab. Es geht um die Frage, wie diesem Sektor angesichts steigender Energie-, Lohn- und Stückkosten und härter werdender außereuropäischer Konkurrenz geholfen werden kann. Die Stahlindustrie ist die Grundlage für die in Europa so wichtige Automobil- und Bauindustrie. Außerdem wird Stahl in Europa mit den weltweit höchsten und besten technologischen sowie Arbeits- und Umweltstandards hergestellt. Unsere Windräder und Häuser werden ja nicht aus Papier gebaut. Deshalb müssen wir diese Arbeitsplätze in Europa halten und nicht durch überzogene Politik vertreiben.

 
  
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  Sergio Berlato (PPE), per iscritto. - L'acciaio ha rivestito un ruolo storico significativo: il coordinamento della produzione dell'acciaio mediante l'istituzione della Comunità europea del carbone e dell'acciaio è stato uno dei primi passi verso l'integrazione europea.

Il mantenimento di una produzione siderurgica europea competitiva, a mio avviso, contribuisce in modo strategico alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro. La recente crisi economico-finanziaria ha colpito i settori utilizzatori di acciaio causando un significativo calo della domanda. Negli ultimi anni, la chiusura di diversi stabilimenti ha provocato la perdita di oltre 65mila posti di lavoro nell'industria siderurgica europea e, nel breve periodo, non si prevede una ripresa della domanda interna.

Secondo dati recenti, su scala mondiale, si assiste alla progressiva contrazione della quota di mercato delle imprese europee. L'industria siderurgica europea è a rischio. Alla luce di queste considerazioni, accolgo con favore il piano d'azione per l'acciaio presentato dalla Commissione. Concordo con il relatore sull'opportunità di sollecitare condizioni paritarie a livello internazionale volte a contrastare gli accordi commerciali asimmetrici, i mercati illegali dei prodotti siderurgici e dei rottami di acciaio e il controllo eccessivo esercitato da alcuni paesi terzi sul flusso di materie prime, che mette a repentaglio l'accesso alle stesse da parte dell'Europa.

 
  
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  Fabrizio Bertot (PPE), per iscritto. - Ho votato favore della relazione sul piano d'azione per una siderurgia europea competitiva e sostenibile poiché la CECA, ovvero il progetto che ha avviato l'integrazione europea, era basato proprio sull'ottimizzazione delle risorse carbosiderurgiche.

L'industria siderurgica in Europa continua a rivestire un ruolo fondamentale per settori di grande rilievo quali quello automobilistico, delle costruzioni, dell'ingegneria meccanica ed elettrica e delle energie rinnovabili. Ne deriva che mantenere una produzione siderurgica europea competitiva contribuisce in modo significativo e strategico alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro in Europa.

L'industria siderurgica europea, infatti, ha risentito fortemente di una congiuntura sfavorevole, tra cui rientrano fattori come la crisi economica, la crescita rapida e costante delle potenze emergenti come la Cina, la scarsa competitività dei prezzi, ecc. Sostenere il settore siderurgico, quindi, significa sostenere la crescita economica di tutta l'UE, incentivando anche la domanda nei principali settori utilizzatori di acciaio, tra i quali le nuove industrie ad alto potenziale di crescita.

 
  
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  Mara Bizzotto (EFD), per iscritto. - Ho inteso sostenere con il mio voto la relazione Gyürk. Il testo analizza la crisi del settore siderurgico europeo utilizzando un approccio realistico e concreto e prendendo atto che le sue vere cause sono il calo della domanda interna e le politiche europee che ne pregiudicano la competitività a livello internazionale.

 
  
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  Sebastian Valentin Bodu (PPE), în scris. - Industria europeană siderurgică este afectată de efectele simultane ale cererii scăzute și ale supracapacității la nivel mondial, confruntându-se în același timp cu un nivel ridicat al prețurilor la energie și cu necesități în materie de investiții pentru adaptarea la o economie ecologică, prin producerea de produse inovatoare în mod sustenabil.

Cererea de oțel în Europa este în prezent cu 27% sub nivelul de dinainte de criză. Ocuparea forței de muncă în acest sector a scăzut cu 10% în perioada 2007–2011. Cu toate acestea, UE este în continuare cel mai mare producător de oțel din lume, cu o producție de peste 177 milioane de tone de oțel pe an, reprezentând 11% din producția mondială și angajând peste 360 000 de persoane. Conform OCDE, se așteaptă o creștere la 2,3 miliarde de tone până în 2025 a cererii de oțel la nivel mondial, în principal din partea sectoarelor construcțiilor, transporturilor și ingineriei mecanice, în special în cazul economiilor emergente. Este esențial ca industria siderurgică din UE să fie aptă să profite din plin de această piață competitivă.

 
  
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  Biljana Borzan (S&D), napisan. - Europska industrija čelika danas zapošljava 350 tisuća radnika, a milijunima drugih posredno osigurava zaposlenje. To je velika brojka, no prije krize bila je kudikamo veća. Službeni podaci govore kako su zbog krize zadnjih godina čeličane otpustile 65 tisuća zaposlenika. Čelik je temelj europskog industrijskog lanca u kojem su automobilska, mehanička, električna i građevinska industrija i kao takav ključan je za ekonomski rast i stvaranje novih radnih mjesta.

Nažalost, prema službenim procjenama ne očekuje se značajan porast domaće potražnje za čelikom u kratkoročnom razdoblju. U isto vrijeme konkurencija iz zemalja poput Kine ulaže u nove pogone i povećava proizvodnju čelika koristeći se nižom cijenom energenata i jeftinijom radnom snagom. Dugoročno će se time dodatno smanjiti proizvodni udio europskih čeličana u svjetskoj proizvodnji i pogoršati trgovinsku bilancu EU. Europskoj industriji čelika hitno je potrebna pomoć u obliku konkretnih mjera i strategije. Ovaj izvještaj je dobar prvi korak, no na Komisiji je da što prije izađe s prijedlozima koji imaju izvršnu i zakonodavnu snagu.

 
  
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  Philippe Boulland (PPE), par écrit. – J'ai voté pour le rapport Gyürk sur le plan d'action pour une industrie sidérurgique compétitive et durable en Europe. La sidérurgie européenne ne doit pas disparaître du continent et malheureusement, trop d'usines notamment en France ont fermé ces dernières années. Il faut soutenir une relance de la très grande qualité de notre sidérurgie.

 
  
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  Arkadiusz Tomasz Bratkowski (PPE), na piśmie. - Przemysł stalowy jest niezwykle ważną gałęzią gospodarki europejskiej, która ponad 60 lat temu przyczyniła się do utworzenia Europejskiej Wspólnoty Węgla i Stali, co zapoczątkowało proces integracji na szczeblu europejskim. Jest to sektor, który ma duże znaczenie strategiczne i stanowi podstawę funkcjonowania wielu gałęzi przemysłowych takich jak motoryzacja, przemysł budowlany czy elektrotechniczny. Pomimo ogromnego udziału europejskiego przemysłu stalowego w produkcji światowej, gdzie Unia jest drugim co do wielkości producentem tego surowca w skali globalnej, branża ta bardzo ucierpiała w wyniku kryzysu gospodarczego. Skutkiem tego jest niższy o 27% popyt na stal, wraz ze znacznym spadkiem zatrudnienia w branży.

Myślę, że przemysł stalowy ma ogromne znaczenie dla trwałego wzrostu gospodarczego Unii, dlatego zagłosowałem dzisiaj za wdrożeniem strategii działania na rzecz wzmocnienia jego konkurencyjności i innowacyjności w Europie. Tylko przyjęcie właściwej polityki przemysłowej pomoże dokonać gruntownych zmian restrukturyzacyjnych w powyższej branży. Uważam również, że warunkiem funkcjonowania tak wysoce energochłonnej gałęzi przemysłu jest utrzymanie jednolitego rynku energii, który będzie gwarantował zrównoważone dostawy energii w konkurencyjnych cenach na terenie Unii.

 
  
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  Alain Cadec (PPE), par écrit. – J'ai voté en faveur du rapport Gyürk pour une industrie sidérurgique européenne performante. La législation de l'Union, en établissant un cadre règlementaire et des programmes d'action adaptés, permet l'accès de la sidérurgie européenne aux marchés étrangers, en établissant les conditions d'une concurrence équitable au niveau international. L'Union européenne, par ce rapport, se donne les moyens de soutenir un secteur indispensable à la croissance économique et à l'emploi en Europe.

 
  
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  Antonio Cancian (PPE), per iscritto. - Ho votato a favore poiché ritengo che l'industria siderurgica europea costituisca la base dell'industria europea.

L'Europa è il secondo produttore mondiale di acciaio e vanta numerose eccellenze sul piano sia tecnologico sia ambientale. Il mantenimento di una produzione siderurgica europea competitiva svolge dunque un ruolo strategico nel garantire la crescita economica e l'occupazione nell'UE. La relazione individua gli ambiti su cui l'Unione europea deve agire per rafforzare la competitività del settore, a fronte del crescente protezionismo a livello globale e di mercati extra-UE molto competitivi.

In particolare, la relazione prevede: il rilancio della domanda interna, il sostegno alla domanda d'acciaio tramite il miglioramento dell'accesso ai mercati esteri, una maggiore simmetria nelle regole di commercio internazionale, un migliore monitoraggio del mercato onde lottare contro pratiche illegali, il ricorso ai fondi strutturali per attenuare le ristrutturazioni aziendali, misure per disciplinare l'impatto ambientale tramite l'utilizzo di energia pulita nonché misure per promuovere l'innovazione in Europa attraverso l'utilizzo di strumenti finanziari innovativi.

 
  
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  Minodora Cliveti (S&D), în scris. - Raportul atrage atenția asupra rolului pe care trebuie și poate să îl joace industria siderurgică în dezvoltarea Europei, având în vedere potențialul de creare de locuri de muncă și importanța deosebită a producției de oțel. Ponderea de oțel a scăzut dramatic în ultimii ani la nivelul UE, cauzele fiind multiple, delocalizarea și concurența extraeuropeană fiind unele dintre acestea.

Reindustrializarea siderurgică a Europei trebuie să aibă loc, acest proces având impact direct asupra creării de noi locuri de muncă, producerii unei materii prime utilizate în majoritatea domeniilor de activitate și creșterii economice a spațiului UE.

 
  
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  Frédéric Daerden (S&D), par écrit. – En charge pour mon groupe de l'avis de la commission de l'emploi sur ce rapport sur l'avenir de l'industrie sidérurgique, je me félicite de son adoption car il reprend largement les éléments issus de cet avis, que j'avais proposé ou soutenu: premièrement, le renforcement du dialogue social pour mieux anticiper les restructurations, deuxièmement, la coordination de la stratégie des États membres au sein d'une politique industrielle commune qui mette fin au dumping social entre États membres de l'Union, qui renforce la défense des intérêts de la sidérurgie européenne dans les négociations commerciales internationales et qui fasse un meilleur usage des fonds européens pour la qualification ou la requalification des travailleurs de la sidérurgie (le Fonds social européen et le Fonds européen d'ajustement à la mondialisation) et, troisièmement, une politique énergétique et climatique équilibrée qui n'imposerait pas aux entreprises sidérurgiques européennes des coûts exorbitants que les autres zones mondiales ne s'imposent pas. Si j'ai une déception dans le rapport final, c'est la référence très positive aux aides d'États, alors que l'avis de la commission de l'emploi appelait, à juste titre, à leur adaptation afin de permettre l'investissement public dans un secteur stratégique pour l'Union, tout comme le font les grandes puissances industrielles mondiales.

 
  
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  Vasilica Viorica Dăncilă (S&D), în scris. - Promovarea unei industrii siderurgice europene mai puternice va permite punerea în aplicare a obiectivelor Strategiei Europa 2020 de creștere inteligentă, durabilă și favorabilă incluziunii, pentru aceasta, consider că cercetarea, dezvoltarea și inovarea sunt elemente foarte importante care permit întreprinderilor să dezvolte metode de producție care utilizează mai puține resurse și care nu subminează competitivitatea întreprinderilor europene și stimulează totodată crearea de locuri de muncă.

Pe de altă parte, Europa are nevoie de strategii pe termen lung care să permită întreprinderilor și angajaților să se adapteze la transformările structurale, pentru a asigura o tranziție graduală spre eventualele cerințe noi în ceea ce privește forța de muncă. Consider, totodată, că nivelul calificărilor trebuie adaptat astfel încât să fie garantată ocuparea forței de muncă pentru a putea trece, în caz de nevoie, la noi modele de producție și de afaceri.

 
  
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  Rachida Dati (PPE), par écrit. – Ce texte appelle à redynamiser l'industrie sidérurgique en Europe. L'Union européenne constitue le deuxième producteur mondial d'acier. Toutefois, le secteur connaît de nombreuses difficultés et une perte notable de compétitivité en Europe. Il est nécessaire de garder une industrie sidérurgique forte en Europe, notamment par un appui à l'emploi qualifié et par une relance de la demande en acier. C'est pourquoi il convient de mettre en place des mécanismes d'incitation pour engager les entreprises à investir dans la recherche et le développement sur les territoires dans lesquels ils réalisent leurs opérations industrielles.

 
  
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  Francesco De Angelis (S&D), per iscritto. - Ho sostenuto con il mio voto la relazione Gyürk perché ritengo che corregga buona parte dei principi enunciati dalla Commissione europea nel suo piano di azione presentato lo scorso giugno.

In particolare, accolgo con favore le proposte che invitano la Commissione a trovare un punto di sinergia comune tra energia, ambiente e politiche industriali, oltre alle misure finalizzate ad incrementare l'efficienza delle risorse attraverso il riciclo dei rifiuti metallici. Ritengo inoltre apprezzabile il risultato sotto il profilo del dialogo sociale tra lavoratori e industria, in quanto sono convinto che il successo economico nel settore siderurgico passi attraverso il coinvolgimento dei lavoratori nelle misure di ristrutturazione e innovazione del parco siderurgico.

Infine, appoggio convintamente la richiesta per una strategia paneuropea, affinché la restrizione della domanda non conduca a dinamiche di concorrenza occupazionale sleale tra Stati membri. L'equilibrio del mercato siderurgico europeo dipende largamente dal rispetto di ambiziosi standard occupazionali e ambientali. Questa relazione rafforza tale principio, auspicando al contempo la predisposizione di una strategia di lungo corso capace di rilanciare il settore anche attraverso lo studio di soluzioni originali e innovative.

 
  
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  Christine De Veyrac (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur de ce texte, qui pose un cadre réglementaire précis en matière sidérurgique. La sidérurgie européenne, en particulier la française, doit aujourd’hui faire face à une concurrence accrue de la part de la production des pays tiers. Je me félicite du vote de ce texte, qui permet à l’Europe d’accéder aux marchés étrangers tout en garantissant une énergie à des prix abordables. Enfin, la volonté de stimuler l’innovation en développant de nouvelles technologies plus propres s’inscrit dans une logique environnementale que je partage.

 
  
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  Philippe de Villiers (EFD), par écrit. – La sidérurgie en Europe, et particulièrement en France, est en mauvaise posture. Depuis la création de la CECA, l’acier est revenu maintes fois au centre du débat public, aujourd’hui pour de mauvaises raisons.

Cette industrie, forte de 350 000 emplois directs, en a perdu 65 000 au cours des dernières années.

Plusieurs facteurs expliquent ce phénomène.

Les accords commerciaux asymétriques permettent aux États tiers pratiquant le dumping social, économique et environnemental d’avoir accès aux marchés des États de l’Union européenne sans remise en cause.

Il faut aussi citer l’augmentation des prix de l’énergie en Europe, notamment à cause des investissements massifs dans le renouvelable, et l’éolien en particulier.

Nous payons aujourd’hui l’erreur stratégique d’avoir tout misé sur les services au détriment de l’industrie, créatrice de richesses, et de sa défense.

Enfin, le cadre réglementaire européen, extrêmement lourd, met un coup d’arrêt à la compétitivité des industries en compliquant leur travail, l’innovation, les investissements.

La simplification du cadre réglementaire et le retour à une coopération intergouvernementale permettrait de mieux prendre en compte les attentes de cette industrie indispensable.

 
  
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  Diogo Feio (PPE), por escrito. - A indústria siderúrgica europeia perdeu mais de 65 000 postos de trabalho nos últimos anos por causa do encerramento de instalações fabris. A indústria siderúrgica europeia corre o risco de perder competitividade em consequência não só da crise financeira que levou à redução da procura por parte dos ramos automóvel e imobiliário mas também da emergência de novas potencias produtoras neste setor. O aço deve continuar a ser uma matéria-prima essencial para as cadeias de valor industriais da Europa e deve ser fomentada a sua procura. Sou favorável a este relatório uma vez que ele acolhe os principais traços do plano de ação para a indústria siderúrgica apresentado pela Comissão Europeia que propõe uma série de medidas com vista a dar resposta à situação atual desta indústria.

 
  
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  José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. - Um dos primeiros passos dados na via da integração europeia consistiu na coordenação da produção de aço através da fundação da Comunidade Europeia do Carvão e do Aço (CECA). Além deste papel histórico do aço, o relator considera que a indústria siderúrgica europeia constitui a base para as principais cadeias de valor da Europa, tais como o setor automóvel, a construção, a engenharia mecânica e eletrotécnica, assim como as energias renováveis. Logo, a manutenção de uma produção europeia de aço competitiva desempenha um papel estratégico na garantia do crescimento económico e do emprego na Europa. A indústria siderúrgica europeia perdeu mais de 65 000 postos de trabalho nos últimos anos à conta do encerramento de instalações fabris. A recuperação da procura interna não deve ocorrer a curto prazo e a quota das empresas europeias à escala mundial está a diminuir. Subscrevo o plano de ação da Comissão para a indústria siderúrgica na Europa enquanto elemento importante para evitar uma maior deslocalização da produção de aço para fora da Europa. Note-se que a legislação europeia em vigor nos domínios da concorrência e dos auxílios estatais garante um enquadramento estável do setor do aço; exorta a Comissão a manter a determinação no que respeita a perseguir e punir os casos de distorção da concorrência.

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. - O relatório reafirma os propósitos da comunicação da Comissão, que no essencial pretende assegurar o bom funcionamento do mercado europeu da sucata de aço através do reforço do mercado interno e do avanço nos projetos europeus de desenvolvimento de infraestruturas, com o desenvolvimento das aclamadas parcerias público-privadas. Solicita-se à Comissão que progrida na reforma do quadro regulamentar dos mercados financeiros, para evitar a volatilidade dos preços provocada pela especulação e melhorar a segurança do aprovisionamento de aço e de matérias-primas. Portugal, como outros países, está a pagar os efeitos da política de reestruturação siderúrgica defendida pela UE, que protegeu e protege os grandes grupos siderúrgicos, secundarizando o papel que o setor siderúrgico estatal poderia ter no desenvolvimento das economias mais débeis, no contexto europeu. Assiste-se à contínua eliminação de postos de trabalho na siderurgia. A exportação de sucata ferrosa pela UE mostra mais um sinal iniludível do descontrolo da indústria siderúrgica a nível europeu, apesar das promessas em contrário que, anos atrás, a Comissão Europeia fez, quando chamou a si a coordenação das políticas de reestruturação da siderurgia. Em verdade, produzir aço a partir de sucata ferrosa, designadamente em alguns produtos siderúrgicos de grande consumo, é mais favorável sob inúmeros pontos de vista: menor investimento, menor impacto ambiental.

 
  
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  Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne - Európske spoločenstvo uhlia a ocele stálo pri zrode modernej Európy a bolo jedným z prvých krokov na ceste k európskej integrácii. Európsky oceliarsky priemysel je jedným zo stavebných kameňov pre automobilový priemysel, stavebníctvo, strojárstvo a mnohé iné odvetvia. V súčasnom období svetovej hospodárskej krízy je dôležité zachovať konkurencieschopný oceliarsky priemysel, ktorý je zárukou zamestnanosti a hospodárskeho rastu. Oceliarsky priemysel dnes zamestnáva priamo 350 000 ľudí a niekoľko miliónov v súvisiacich odvetviach. Na zlepšenie súčasnej situácie je potrebné znížiť náklady na energie zásobovaním bezpečnou a udržateľnou energiou, znížiť záťaž oceliarskeho priemyslu na životné prostredie a vysoké kapitálové investície v budúcnosti najmä v oblasti modernizácie prelomových technológií, ktoré sú však spojené s výrazným rizikom a dlhodobou návratnosťou.

 
  
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  Franco Frigo (S&D), per iscritto. - L'Unione europea è il secondo produttore mondiale di acciaio al mondo, dopo la Cina e davanti a Giappone e Stati Uniti.

L'Italia è il secondo paese produttore di acciaio all'interno dell'Unione, con 27,3 milioni di tonnellate prodotte nel 2012. Per questo le sfide del settore siderurgico sono fondamentali tanto per l'Unione quanto per l'Italia per almeno tre ragioni. In primo luogo per le innumerevoli connessioni con altri settori industriali decisivi per lo sviluppo dell'Unione, come per esempio quello automobilistico, le costruzioni, l'ingegneria meccanica ed elettrica e le energie rinnovabili.

In secondo luogo per gli aspetti occupazionali (i dipendenti del settore siderurgico sono 350 mila nell'Unione, 36 mila in Italia), fondamentali nell'Unione considerando gli ultimi dati sulla disoccupazione. Infine, sono decisivi gli aspetti connessi alla ricerca & sviluppo ed all'innovazione. Senza innovazione non possiamo immaginare di rimanere competitivi, sia per la concorrenza mondiale sia per la velocità delle trasformazioni che stanno avendo luogo (dal punto di vista ambientale, culturale e geopolitico).

Complessivamente il piano presentato dalla Commissione va nella giusta direzione e per questo mi sono espresso favorevolmente alla risoluzione in oggetto.

 
  
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  Adam Gierek (S&D), na piśmie. - Upadają całe branże przemysłu europejskiego. Upada motoryzacja – wizytówka Europy. Upada przemysł stalowy i szereg innych. Europa traci trwałą przewagę konkurencyjną na globalnym rynku. Stal to podstawowe tworzywo produkcji materialnej, a jej wytwarzanie to źródło emisji CO2, bo rudę redukuje się węglem pierwiastkowym w wielkich piecach, a produktem ubocznym jest emisja CO2; a przetop złomu to energochłonny proces, zatem znów emisja... Z materiałów KE wynika, że UE winna bazować na recyklingu, ale przestrzegam przed ekscytowaniem się metalurgią przetopową. Chodzi o to, że od lat w złomie narasta zawartość miedzi, którą ze stali trudno usunąć, a jej obecność powoduje kruchość, utratę właściwości głębokotłocznych ważnych dla blach karoseryjnych. Metalurgia przetopowa nadaje się do produkcji stali budowlanej.

Inne niż wielkopiecowa, innowacyjne technologie redukcji rudy żelaza w złożu fluidalnym, np. wodorem lub metanem, wymagają środków inwestycyjnych. Te technologie trzeba rozwijać. Należy zwrócić uwagę na to, że kraje trzecie, (w których nie obowiązuje polityka klimatyczna) eksportujące surowce, rozszerzają strategie dostępu do swoich rynków. Przykładem są problemy z pozyskiwaniem metali ziem rzadkich. Głosowałem za polityką swobodnego rozwoju przemysłu w UE, która nieograniczana administracyjnymi regulacjami pozwoli wyhamować procesy całkowitego upadku konkurencyjności gospodarki unijnej.

 
  
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  Françoise Grossetête (PPE), par écrit. – J’ai voté en faveur de ce rapport, car il permettra de restaurer la compétitivité de l’industrie sidérurgique européenne en aidant ce secteur à affronter ses difficultés actuelles. La sidérurgie européenne revêt une importance clé pour de nombreux autres secteurs industriels créateurs d’emplois (automobile, construction…). Aussi je me félicite du plan d’action proposé par la Commission européenne visant à redonner à notre sidérurgie son rôle stratégique. Le rapport adopté aujourd’hui appelle notamment à maîtriser les coûts de l’énergie et les coûts réglementaires, qui pèsent lourdement sur le secteur sidérurgique. L’Union doit se doter d’une politique climatique, énergétique et environnementale qui préserve la compétitivité de notre industrie et permette d’éviter de nouvelles délocalisations. Enfin, le rapport entend lutter contre les accords commerciaux asymétriques en adoptant une approche de réciprocité et en recourant à l’instrument de défense commerciale. L’Union européenne est encore trop souvent, en matière commerciale, la « grande naïve » de la mondialisation, mettant nos entreprises en situation de désavantage compétitif.

 
  
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  Małgorzata Handzlik (PPE), na piśmie. - Parlament Europejski przyjął dzisiaj stanowisko, które zawiera szereg postulatów w kwestii utrzymania konkurencyjnej europejskiej produkcji stali. Konkurencyjność w tym obszarze odgrywa strategiczną rolę, szczególnie dla zapewniania wzrostu gospodarczego i miejsc pracy w Europie. Niestety w ostatnich latach obserwujemy spadek produkcji stali w UE aż o 20%, co wiąże się z utratą wielu tysięcy miejsc pracy. W wyniku spadku popytu unijne zakłady metalurgiczne zmagają się wciąż z efektami kryzysu gospodarczego. Niestety, następstwem tego są liczne zamknięcia zakładów w Europie.

Poparłam tę rezolucję, ponieważ zarysowuje ona plan, dzięki któremu poprawimy konkurencyjność europejskiego przemysłu stalowego. Na świecie prym w produkcji stali wiodą Chiny, Rosja czy USA, a przecież to właśnie u podstaw tworzenia Unii Europejskiej leży Europejska Wspólnota Węgla i Stali. Wypracowanie odpowiednich rozwiązań, które pobudzająco wpłyną na branżę, jest sprawą podstawową dla poprawy jej konkurencyjności. Kluczowe będzie tutaj szczególnie wspieranie popytu na wyroby ze stali, innowacje w produkcji stali czy właściwe ramy regulacyjne. Będzie to proces raczej długotrwały, jednak w dłuższej perspektywie celem jest zwiększenie popytu na europejską stal. Branża ma duży potencjał, by tworzyć miejsca pracy i już teraz przemysł stalowy zapewnia 350 000 bezpośrednich miejsc pracy oraz zatrudnienie dla kilku milionów pracowników w branżach powiązanych, poprawa jego konkurencyjności jest więc kwestią priorytetową.

 
  
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  Jim Higgins (PPE), in writing. - I supported this report as I agree that we need an action plan for the European Steel Industry to help this sector confront today’s challenges and lay the foundations for future competitiveness by fostering innovation and creating growth and jobs. Maintaining competitive European steel production plays a strategic role in ensuring economic growth and jobs in Europe.

 
  
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  Brice Hortefeux (PPE), par écrit. – L’industrie sidérurgique est essentielle et stratégique pour l’économie européenne puisqu’elle est l’assise à partir de laquelle les autres industries se développent et prospèrent. Un plan de soutien et de relance de cette activité prioritaire et profondément ébranlée par la crise était donc urgent. Comment croire qu’aucune action d’ampleur n’avait été lancée depuis le plan Davignon de 1977?! Je me réjouis que la Commission européenne ait enfin proposé un plan réaliste, global et adapté aux nécessités de cette industrie. S’attaquer aux coûts élevés en matière d’énergie, mieux protéger notre marché contre les pratiques agressives et déloyales des pays tiers, miser sur la formation d’un personnel qualifié, sur la recherche, le développement et l’innovation sont les grands chantiers sur lesquels l’Union européenne doit concentrer ses efforts. La priorité de l’Union, comme des États qui la composent, doit être absolument la relance de l’emploi et de la compétitivité. Le rôle de l’Union est donc de créer un cadre, des conditions et un espace favorables à l’épanouissement de nos industries et de nos entreprises.

 
  
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  Ian Hudghton (Verts/ALE), in writing. - Scotland once had a competitive and sustainable steel industry. Decisions made by the Thatcher Government put an end to that. This resolution calls for the President to forward the text to the Member States; the UK as the relevant Member State is responsible for the demise of the Scottish steel industry.

 
  
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  Jacky Hénin (GUE/NGL), par écrit. – L'acier est un matériau important pour l'ensemble du tissu productif européen. Pendant des années, la France et l'Europe ont été des producteurs importants d'acier. Pourtant, depuis les années 1980, un déclin important a engendré des fermetures d'usines et des délocalisations. Un véritable plan d'envergure pour la relance industrielle de la sidérurgie est nécessaire. En tant que député, je me suis beaucoup investi dans le travail législatif sur ce rapport, en lien avec les syndicats français. Tous mes amendements ont été rejetés par le rapporteur PPE (de la famille de l'UMP). Que ce soit sur la consultation et l'accord obligatoire des représentants des salariés lors d'un projet de délocalisation, sur l'obligation pour les constructions publiques d'utiliser au moins 80 % d'acier européen ou sur le maintien total de l'emploi, je n'ai reçu qu'une seule réponse: non. Le rapport final encourage les restructurations, prie la Commission de continuer et d'approfondir sa politique de concurrence, fait entrer le loup dans la bergerie en se félicitant de l'accord de marché transatlantique et, sans la moindre parcelle d'imagination, fait peser les problèmes de la filière sur les maigres épaules des législations environnementales. Toutes ces raisons font que je n'ai pu que m'opposer à l'adoption de ce rapport.

 
  
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  Juozas Imbrasas (EFD), raštu. - Pritariau siūlymui, kadangi ES yra antroji pagal dydį plieno gamintoja pasaulyje, joje pagaminama per 177 mln. tonų plieno per metus, o tai sudaro 11 proc. pasaulinės plieno produkcijos. Prekybos politika gali atlikti svarbų vaidmenį skatinant plieno pramonės plėtrą. Palaikyti konkurencingą plieno gamybą Europoje yra strategiškai svarbu užtikrinant Europos ekonomikos augimą ir darbo vietų kūrimą. Per paskutinius kelerius metus dėl gamyklų uždarymo Europos plieno pramonėje buvo prarasta daugiau kaip 65 000 darbo vietų. Vidaus paklausos atsigavimas artimiausiu metu neprognozuojamas, o Europos įmonių dalis pasaulinėje rinkoje mažėja. Europos plieno pramonės išlikimui gresia pavojus dėl konkurencingumo mažėjimo. Todėl būtina remti pagrindinių plieną naudojančių sektorių strateginę plėtrą gerinant investavimo sąlygas (taip pat ir mokslinių tyrimų ir inovacijų bei įgūdžių lavinimo sritims), kuriant paskatas už efektyvius ir sąžiningus gamybos procesus (pvz., naudojant standartizavimo ir viešųjų pirkimų politiką), stiprinant vidaus rinką ir toliau vykdant Europos infrastruktūros plėtros projektus. Kadangi plienas ir toliau bus Europos pramonės vertės grandinėms labai svarbi medžiaga, siūloma didinti jo paklausą svarbiausiuose plieno naudojimo sektoriuose, įskaitant naujas, didelį augimo potencialą turinčias pramonės šakas. Geriau vykdyti rinkos stebėseną, imtis priemonių, be kita ko, naudoti ES lėšas, socialiniam pramonės restruktūrizavimo poveikiui mažinti.

 
  
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  Iñaki Irazabalbeitia Fernández (Verts/ALE), por escrito. - He votado en contra. El informe se ha utilizado para atacar la política de la Unión en el ámbito de la energía y el cambio climático, razonando que la crisis del sector se debe a los precios de la electricidad. El informe ignora otras causas como la sobrecapacidad estructural, problemas de financiación o la falta de una estrategia de futuro para el sector.

 
  
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  Romana Jordan (PPE), pisno. - Evropska jeklarska industrija je ogrožena, zato podpiram usmeritev evropske politike k ukrepom, ki bodo EU omogočili obdržati vodilno vlogo na področju trajnostne proizvodje. Splošno načelo za oblikovanje političnih ukrepov je preprosto: ustvarjanju delovnih mest ter konkurenčnosti moramo posvečati enako pozornost kot skrbi za okolje. Zakonodaja, ki predvideva visoke okoljske standarde, hkrati pa dovoljuje številne izjeme, subvencije in pomoči, je slaba. Na tak način gre za prenos denarja iz enega v drug žep, za ustvarjanje novih administrativnih obremenitev, njen učinek pa je vprašljiv. Takšne so npr. posledice podnebno-energetskega svežnja na evropski električni sistem, ki postaja črno-zelen (premog in obnovljivi viri energije), čeprav je bil cilj povsem drugačen. Rešitev je v ravnovesju in sorazmernosti. Ostanimo vodilni na področju okoljske zakonodaje, a s standardi le za korak ali dva pred konkurenco. Toliko, da bo evropska industrija še motivirana in nagrajena za izboljšave. Menim, da morajo biti politični ukrepi usmerjeni predvsem v oblikovanje učinkovitega okolja za delovanje industrije (logistika, promet, finančni sistem, energetika), spodbujanje raziskav in razvoja, oblikovanje delujočega notranjega energetskega trga s konkurenčnimi cenami, spodbujanje recikliranja, ter v doseganje recipročnosti v odnosu s tretjimi državami.

 
  
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  Philippe Juvin (PPE), par écrit. – J'ai soutenu le rapport de mon collègue Andras Gyürk sur le plan d'action pour une industrie sidérurgique compétitive et durable en Europe visant à aider ce secteur à faire face aux défis actuels. La sidérurgie européenne est à la base des principales chaînes de valeurs industrielles de l'Europe. Ainsi, le maintien d'une production sidérurgique européenne compétitive revêt un rôle stratégique pour garantir la croissance économique et les emplois en Europe. Le rapport a été largement adopté, par 505 voix pour, 97 contre et 25 absentions, ce dont je me félicite.

 
  
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  Giovanni La Via (PPE), per iscritto. - La siderurgia europea gioca un ruolo chiave in Europa in quanto la competitività della nostra produzione siderurgica contribuisce alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro in tutti gli Stati membri.

L'industria siderurgica, a causa della crisi economica e finanziaria, che ha provocato la chiusura di diversi stabilimenti con una perdita di circa 65mila posti di lavoro e la comparsa sul mercato di paesi emergenti (come la Cina), attraversa oggi un periodo storico di grandi difficoltà ed è per tali ragioni che oggi ho votato a favore di tale relazione, perché credo sia arrivato il momento di adottare misure concrete per incentivare la domanda e per monitorare in maniera efficiente il mercato.

È inoltre fondamentale continuare a investire in sviluppo, ricerca e innovazione per supportare una produzione competitiva e sostenibile.

 
  
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  Bogusław Liberadzki (S&D), na piśmie. - Zwiększanie konkurencyjności przemysłu stalowego w Europie jest bardzo ważnym zagadnieniem. W dniu 10 czerwca 2013 r. Komisja Europejska uruchomiła ,,Plan działań na rzecz zrównoważonego i konkurencyjnego przemysłu stalowego w Europie”. Plan ten skupia się na najważniejszych kwestiach, takich jak m.in. zapewnienie odpowiednich ram prawnych, zwiększenie popytu na stal, wspieranie popytu poprzez poprawę dostępu do zagranicznych rynków i zapewnienie sprawiedliwej konkurencji na poziomie międzynarodowym. Jednym z najważniejszych wyzwań dla europejskiego przemysłu stalowego w nadchodzących latach będzie jednak stworzenie planów na przyszłość poprzez prowadzenie dialogu z pracownikami, analizę wpływów środowiskowych oraz zapewnianie kolejnych rynków zbytu.

 
  
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  Ivana Maletić (PPE), napisan. - Podržala sam ovo izvješće kojim se akcijski plan za industriju čelika u Europi ocjenjuje kao važan element u sprječavanju daljnjeg premještanja proizvodnje čelika izvan Europe. Zahtjevi izvjestitelja prema Europskoj komisiji koji sadržavaju uspostavljanje instrumenta za dubinsku analizu tržišta čelika svakako su potrebni jer bi takav instrument pružio precizne podatke o ravnoteži između europske i svjetske ponude čelika i potražnje za njim, čineći razliku između strukturnih i cikličnih sastavnih dijelova razvoja. Nepostojanje odgovarajuće industrijske politike uzrokovalo bi gubitak dugoročne konkurentnosti europske industrije zbog izrazito visokih troškova energije. Zbog ograničenosti resursa u Europi cijene energije u EU-u posljednjih godina znatno su porasle što je uzrokovalo primjetno slabljenje konkurentnosti europske industrije u svijetu. Europska unija raspolaže kompetencijama, znanjem, infrastrukturom i industrijskim instalacijama koje se ne treba smanjiti ili napustiti zbog kratkoročne isplativosti ili otvaranja drugih hipotetskih tržišta već ih je važno prilagoditi zahtjevima budućnosti.

 
  
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  Bogdan Kazimierz Marcinkiewicz (PPE), na piśmie. - Panie Przewodniczący! Głosowałem za przyjęciem sprawozdania, które określa działania mające zapewnić warunki ramowe sprzyjające rozwojowi konkurencyjnego i zrównoważonego przemysłu stalowego, tak by był on w stanie rozwiązać problemy strukturalne, przed którymi stoi, konkurować w skali globalnej i opracować nową generację wyrobów stalowych mających zasadnicze znaczenie dla innych kluczowych gałęzi przemysłu europejskiego. Przez wiele lat Komisja Europejska uważała, że sektor stalowy dobrze daje sobie radę i nie wymaga pomocy ze strony państwa czy Komisji, a ponadto jest w stanie akceptować nakładane na niego nowe, nieraz bardzo kosztowne, obowiązki wynikające m.in. z podatków ściśle związanych z coraz bardziej zaostrzaną polityką klimatyczną Unii Europejskiej.

Ten stan się jednak zmienił, a Unia Europejska dostrzegła kluczowe znaczenie sektora stalowego w gospodarce. Zauważono m.in. jego dużą wrażliwość na załamania koniunktury, nieuczciwą konkurencję wyrobów z krajów trzecich czy też na rosnące koszty wytwarzania ograniczające konkurencyjność. Priorytetem dla Unii Europejskiej powinno być zapobieganie wzrostowi cen energii, a nie szukanie rozwiązań, które będą go rekompensować. Znaczenie poziomu cen energii dla konkurencyjności sektora stalowego obrazuje fakt, że cena energii stanowi ok. 40 % całkowitych kosztów operacyjnych. W tym kontekście szczególnie ważne jest zidentyfikowanie czynników, które kształtują wyższe ceny energii, a następnie eliminacja tych z nich, które wynikają z realizowanej polityki klimatycznej.

 
  
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  Marian-Jean Marinescu (PPE), în scris. - Am votat în favoarea rezoluției referitoare la planul de acțiune pentru o industrie siderurgică competitivă și durabilă în Europa, industria siderurgică are o importanță strategică pentru un număr semnificativ de sectoare economice europene, cât și pentru procesul de integrare europeană. Uniunea Europeană trebuie să susțină producția internă de oțel prin politici de dezvoltare a acestui sector, principalul factor de creștere economică ce poate asigura locuri de muncă directe, precum și în industriile conexe, pe teritoriul statelor membre.

Condițiile-cadru prezentate în raport subliniază oportunitățile legate de stimularea cererii și ocuparea forței de muncă prin intermediul cercetării, parteneriatelor comerciale, inovării și creșterii competitivității. În vederea redresării pieței interne siderurgice, susțin propunerile de măsuri prezentate de raportor, precum aprovizionarea cu energie sigură și durabilă la prețuri accesibile, dezvoltarea piețelor legale de produse și deșeuri din oțel pentru a reduce emisiile și consumul de energie și materii prime. Creșterea competitivității în sectorul siderurgic european poate fi susținută de o concurență echitabilă la nivel internațional și de modernizarea tehnologiilor inovatoare.

 
  
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  David Martin (S&D), in writing. - I voted in favour of this report because it is an important part of the strategy to re-industrialise Europe and the steel industry remains an important part of the industry sector across the whole of the EU. It is vital we have coordinated action across the EU to get out of the crisis and escape the full impact of the austerity measures of the right wing parties and governments.

 
  
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  Clemente Mastella (PPE), per iscritto. - L'industria siderurgica europea ha sempre rappresentato, e rappresenta tutt'oggi, la base del sistema industriale europeo, in quanto contribuisce in modo strategico alla crescita economica ed alla creazione di posti di lavoro in Europa.

Negli ultimi anni, la crisi economica e finanziaria ha comportato la chiusura di diversi stabilimenti, provocando la perdita di oltre 65 000 posti di lavoro. Accogliamo, pertanto, con favore il piano d'azione per l'acciaio presentato dalla Commissione europea che propone una serie di misure volte ad affrontare la situazione attuale del settore siderurgico.

Come Parlamento europeo chiediamo, inoltre, l'adozione di misure volte a ridurre l'impatto sociale della ristrutturazione industriale, attraverso, ove possibile, l'utilizzo di fondi UE previsti a questo scopo. Riteniamo che l'innovazione sia il motore della competitività, pertanto auspichiamo la creazione di un'industria siderurgica europea sempre più innovativa, il che richiederà naturalmente ingenti investimenti di capitale caratterizzati da rischi elevati e da tempi di recupero lunghi.

Consideriamo, infine, fondamentale ricorrere a tecnologie innovative finalizzate a ridurre l'impatto ambientale e l'utilizzo di energia e materie prime.

 
  
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  Véronique Mathieu Houillon (PPE), par écrit. J'ai voté en faveur du rapport sur le plan d'action pour une industrie sidérurgique compétitive et durable en Europe. Je déplore que la part de l'Union dans la production mondiale d'acier ait diminué de moitié au cours des dix dernières années et surtout que plus de 65 000 emplois aient été détruits en Europe au cours de ses dernières années, comme ce fut malheureusement le cas dans ma région avec la fermeture des hauts-fourneaux de Florange. Il est tout à fait nécessaire d'adopter des mesures spécifiques pour remédier à cette situation et il faut que la Commission utilise tous les leviers qui sont à sa disposition au niveau européen pour améliorer les conditions de production de ce secteur en Europe et maintenir les emplois liés. La Commission s'est engagée sur un plan d'action à travers plusieurs axes: améliorer les conditions d'investissement, améliorer l'accès des producteurs européens aux marchés des pays tiers et lutter contre les pratiques déloyales, répondre au risque de délocalisation d'une industrie émettrice de dioxyde de carbone en lien avec la politique européenne énergie et climat, et favoriser l'innovation.

 
  
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  Erminia Mazzoni (PPE), per iscritto. - L'industria siderurgica significa innovazione, crescita e occupazione.

I potenziali ad essa legati in Europa sono elevatissimi. Infatti, il settore del carbone e dell'acciaio, che riveste una notevole importanza storica per la cooperazione europea, rappresenta un valore aggiunto sia nell'ambito della produzione industriale sia dell'occupazione, contribuendo alla creazione di migliaia di posti di lavoro diretti e altri diversi milioni nell'indotto.

Il piano d'azione recentemente elaborato dalla Commissione europea è volto a massimizzare tale potenziale. Anche la commissione per le petizioni, che presiedo, ha avuto modo di occuparsi di queste tematiche, specialmente relativamente al caso ILVA di Taranto. Un cittadino nel 2007 aveva già denunciato, infatti, al Parlamento europeo l'allarme inquinamento a Taranto. Nella risoluzione approvata dal Parlamento europeo, su proposta della commissione per le petizioni, si pone l'accento sulla necessità di sviluppare una nuova industria siderurgica europea moderna, competitiva e sostenibile, che combini due diritti fondamentali: quello al lavoro e quello alla salute.

 
  
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  Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), par écrit. – Sous prétexte de redynamiser le secteur sidérurgique, ce rapport propose renforcer les échanges avec les États-Unis dans ce domaine et se félicite du futur grand marché transatlantique qui ouvrira le marché européen aux aciers américains. Quant à la sauvegarde de l'emploi, elle ne concerne que les travailleurs qualifiés, les scientifiques et les dirigeants « talentueux ». Encore une fois, les ouvriers ont disparus ! Enfin, le rapport dénonce le protectionnisme appliqué par certains pays pour défendre leur industrie sidérurgique. Nous ferons pourtant de même avec la mise en place de barrières sociales et écologiques. Je vote contre ce texte.

 
  
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  Nuno Melo (PPE), por escrito. - Um dos primeiros passos dados na via da integração europeia consistiu na coordenação da produção de aço através da fundação da Comunidade Europeia do Carvão e do Aço (CECA). A manutenção de uma produção europeia de aço competitiva desempenha um papel estratégico na garantia do crescimento económico e do emprego na Europa. No entanto e face à crise que tem atravessado a UE a indústria siderúrgica europeia perdeu mais de 65 000 postos de trabalho nos últimos anos à conta do encerramento de instalações fabris. A recuperação da procura interna não deve ocorrer a curto prazo e a quota das empresas europeias à escala mundial está a diminuir. Um plano de ação eficaz, poderá salvar a indústria siderúrgica europeia. Julgo que este plano apresentado pela Comissão vai nesse sentido, daí o meu voto favorável.

 
  
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  Willy Meyer (GUE/NGL), por escrito. - He votado en contra del presente informe debido a que no supone una respuesta adecuada a la crisis que está sufriendo el sector y constituye una declaración que no tendrá efectividad alguna en la resolución de los problemas del sector. Se trata de un sector que ha constituido la base tradicional de la industria europea y de su empleo. Este informe recoge algunos puntos importantes, como el régimen de control de las emisiones para reducir su impacto ambiental, pero no se trata de un plan que verdaderamente pretenda recuperar el sector, sino más bien su condena. Sin un ambicioso plan de acción para el sector, se le está destinando a su propio colapso. Si se desea mantener un tejido industrial del acero en Europa, este no es el impulso que dicho sector necesita urgentemente. Es por esto por lo que he decidido votar en contra del presente informe.

 
  
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  Miroslav Mikolášik (PPE), písomne - Európsky oceliarsky priemysel je druhým najväčším svetovým výrobcom ocele a priamo zamestnáva približne 350 000 pracovníkov. Niekoľko miliónov ďalších pracovných miest vytvárajú súvisiace odvetvia. Strategický význam oceliarskeho priemyslu spočíva v tom, že poskytuje produkty pre iné odvetvia, v ktorých majú európske spoločnosti neraz svetové prvenstvo. Pripomínam, že dokonca aj európska energetika a obrana priamo závisí od odvetvia oceliarstva. Európska únia musí v konkrétnych krokoch prejavovať záujem o udržanie európskej výroby, ktorá zostáva kľúčovou pre európsky priemysel. V tomto kontexte by som vyzdvihol fakt, že máme vysokokvalifikovaných a talentovaných odborníkov a pracovníkov vzhľadom na dlhú tradíciu oceliarstva v Európe. Túto konkurenčnú výhodu si nesmieme nechať ujsť nedostatkom systémových riešení. Plne preto podporujem, aby sa vyžívali európske prostriedky na výskum, vývoj a zvyšovanie odbornosti v oblasti oceliarstva. Strata špičkovej odbornosti, know-how a kompetencií totiž neznamená nič iné, než cestu k zániku európskeho oceliarstva. Z uvedených dôvodov hlasujem v prospech predkladanej správy.

 
  
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  Marlene Mizzi (S&D), in writing. - I have voted against this report as I believe that while the steel industry is an important part of the European industry, such focus should be done on all industry levels.

 
  
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  Claudio Morganti (EFD), per iscritto. - Negli ultimi anni l'industria siderurgica europea ha mostrato gravissimi segni di sofferenza, con la drammatica perdita di decine di migliaia di posti di lavoro.

Questo è avvenuto per una serie di motivi correlati, partendo ad esempio dalla crisi globale, che è particolarmente acuta in settori strategici per l'acciaio, come ad esempio quello automobilistico o nelle costruzioni, e la cui ripresa è purtroppo ben lontana da venire. Inoltre nei decenni scorsi alcuni paesi emergenti, la Cina su tutti, hanno effettuato massicci investimenti nella costruzione di impianti siderurgici per tenere il passo dei loro elevati tassi di crescita, creando un aumento della produzione mondiale e quindi del costo delle materie prime necessarie.

Sono proprio i costi che deve sostenere l'industria siderurgica in Europa il punto dolente, poiché qua da noi abbiamo un costo energetico enorme rispetto ai nostri competitori esteri, che possono anche sfruttare a loro piacimento norme sociali e ambientali tutt'altro che stringenti.

È quindi solamente rinegoziando regole e condizioni a livello internazionale che possiamo uscire da questa crisi che dura oramai da troppo tempo e che sta mettendo in ginocchio intere aree, come ad esempio quella di Piombino, che sulla siderurgia hanno costruito lo sviluppo di gran parte dell'economia cittadina.

 
  
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  Katarína Neveďalová (S&D), písomne - Prvý krok k európskej integrácii bola koordinácia výroby uhlia prostredníctvom založenia Európskeho spoločenstva uhlia a ocele. Okrem tejto historickej úlohy ocele tvorí európsky oceliarsky priemysel základ kľúčových priemyselných hodnotových reťazcov, akými sú napríklad automobilový priemysel, strojárstvo alebo elektrotechnika. Oceliarsky priemysel v Európe poskytuje 350 tisíc priamych pracovných miest a niekoľko miliónov miest pre pracovníkov v súvisiacich odvetviach, žiaľ v dôsledku krízy sa nezamestnanosť v tomto odvetví výrazne zvýšila. Tento negatívny trend bol sprevádzaný aj stratou zručností pracovníkov, ktoré nebude ľahké obnoviť. Pre zaistenie budúcnosti európskeho oceliarskeho priemyslu je preto veľmi dôležitá úloha sociálneho dialógu za účasti pracovníkov. Rovnako ako je potrebné, aby sa pracovná sila podieľala na reštrukturalizácii a inovácii tohto dôležitého odvetvia. Prípadné budúce obchodné dohody by mali zahŕňať opatrenia na zlepšenie možností na vývoz a zefektívnenie prístupu k európskej oceli a jej produktom. Vyrovnaný a udržateľný obchod v oblasti oceliarstva musí byť založený na dodržiavaní práv zamestnancov a štandardov pre ochranu životného prostredia.

 
  
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  Maria do Céu Patrão Neves (PPE), por escrito. - Um dos primeiros passos dados na via da integração europeia consistiu na coordenação da produção de aço através da fundação da Comunidade Europeia do Carvão e do Aço (CECA). Além deste papel histórico do aço, o Parlamento sublinha neste relatório que a indústria siderúrgica europeia constitui a base para as principais cadeias de valor da Europa, tais como o setor automóvel, a construção, a engenharia mecânica e eletrotécnica, assim como as energias renováveis. Nestes termos, votei favoravelmente o presente relatório que advoga a manutenção de uma produção competitiva de aço europeu como um papel estratégico na garantia do crescimento económico e do emprego na Europa.

 
  
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  Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. - Considerando che, come ben rilevato dal relatore, l'industria siderurgica europea è alla base delle catene del valore industriali dell'Europa, quali i settori automobilistico, delle costruzioni, dell'ingegneria meccanica ed elettrica e delle energie rinnovabili e che il mantenimento di una produzione siderurgica europea competitiva contribuisce pertanto in modo strategico alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro in Europa; concordando con l'affermazione secondo cui il settore europeo del carbone e dell'acciaio riveste una notevole importanza storica per l'integrazione europea e rappresenta la base del valore aggiunto industriale in Europa e che per tali ragioni l'assenza di un'adeguata politica industriale rischierebbe di provocare una perdita di competitività per l'industria europea nel lungo termine, a causa di costi energetici estremamente elevati, ho espresso il mio voto favorevole alla proposta.

 
  
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  Sandra Petrović Jakovina (S&D), napisan. - Podržala sam ovo izvješće jer smatram da će upravo ovaj Akcijski plan osigurati da Europa, u trenutku očekivanog porasta globalne potražnje za čelikom, bude spremna suočiti se s konkurencijom. Smatram da je važno da EU, kao drugi po veličini proizvođač čelika u svijetu, čija je industrija neophodan čimbenik za funkcioniranje mnogih drugih sektora, zadrži svoje mjesto na globalnoj razini te spriječi daljnje premještanje te industrije van svojih granica.

Također podržavam promicanje politike razvoja industrijske proizvodnje koja kao cilj ima očuvanje radnih mjesta i stvaranje novih te mi je izrazito drago što mogu istaknuti da je hrvatska industrija čelika na putu oporavka nakon svih poteškoća s kojima se susrela te da će Hrvatska, sa svojim proizvođačima Adria Čelik d.o.o. i ABS Sisak d.o.o., moći pridonijeti tom trendu i biti aktivan sudionik europske proizvodnje.

 
  
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  Tonino Picula (S&D), napisan. - Povijest Europske unije je na direktan način povezana s industrijom čelika zbog čega je reguliranje ovog pitanja od iznimnog ekonomskog, ali i simboličkog značaja. Smatram kako ovo izvješće, upotpunjeno brojnim amandmanima kolega, predstavlja prihvatljiv plan za očuvanje konkurentnosti ove grane industrije, stavljajući pritom naglasak na njenu održivost. Posebno bih želio pozdraviti ona poglavlja izvješća koja se odnose na dodatnu zaštitu radničkih prava i važnost socijalnog dijaloga među svim dionicima. Pohvalno je i što je usvojenim amandmanima i dalje naglašena ekološka dimenzija te se potiče smanjenje utjecaja na okoliš kojeg je moguće postići dodatnim ulaganjem u inovacije, što je i u ovom izvješću ispravno naglašeno. Kao što su i Europskoj uniji bile potrebne reforme kako bi se prilagodila novim okolnostima, isto se može reći i za industriju čelika. Usvajanje ovog izvješća predstavlja korak ka ostvarenja toga cilja postavljajući temelje za njegovo ostvarenje te ga iz toga razloga podržavam.

 
  
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  Andrej Plenković (PPE), napisan. - Podržao sam Akcijski plan Europske Komisije za konkurentnu i održivu čeličnu industriju u Europi jer ta industrija trenutno zapošljava 420.000 ljudi i njezin tržišni udio u svjetskoj proizvodnji iznosi 11 % (EU je na 2. mjestu nakon Kine, s udjelom od 45 % svjetske proizvodnje). Komisija je zadala cilj povećanja ukupne industrijske proizvodnje unutar Europe s trenutnih 15,2% BDP-a na 20 % do 2020. u određenim industrijskim sektorima.

Čelik je bitna sirovina za druge ključne industrije Europske unije poput građevinske i automobilske industrije, koje zajedno koriste 40 % čelika u Europi, ali je važan i za strojarstvo, elektrotehniku kao i za obnovljive izvore energije. Kvaliteta europskog čelika su njegova high-tech svojstva, kao i da se trenutno koristi 13,7% (2008.) manje sirovina za njegovu proizvodnju nego što se koristilo u 1980.

 
  
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  Franck Proust (PPE), par écrit. – L'industrie sidérurgique est une activité fondamentale pour le reste de la chaîne industrielle. Il faut à tout prix redresser ce secteur afin de retrouver notre indépendance face au reste du monde. Les intérêts stratégiques de l'Union doivent être défendus et les producteurs européens protégés face à une concurrence mondiale grandissante. Je suis donc ravi de voir ce rapport adopté. En effet, il pousse l'Union européenne à adopter un plan d'action pour que l'industrie sidérurgique devienne plus compétitive, ce qui, actuellement, est primordial. Ce rapport met en exergue trois idées fondamentales: baisser les prix de l'énergie afin qu'ils soient plus abordables pour les producteurs européens, mettre un frein aux normes environnementales qui poussent bon nombre d'entreprises à quitter l'Europe et imposer le principe de réciprocité dans les relations commerciales. Ce dernier élément est particulièrement important. En effet, les entreprises européennes doivent avoir la même facilité d'accès au sein de l'Union qu'en dehors. Si l'Union européenne ouvre son marché aux pays tiers, il est normal d'attendre la même chose de la part de ceux-ci.

 
  
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  Frédérique Ries (ALDE), par écrit. – Oui l’Europe doit faire plus pour le renouveau industriel de la filière sidérurgique. Non pas parce que c’est un secteur qui décline, qui a vu sa part dans la production mondiale réduite de moitié et qui a surtout vu disparaître près de 65 000 emplois, mais bien parce que l’acier est au cœur de l’activité économique européenne. Il reste d’ailleurs un employeur de premier plan: 350 000 emplois directs et plusieurs millions d'autres dans les secteurs connexes. La sidérurgie a une longue tradition dans de nombreuses régions industrialisées d’Europe, comme la Wallonie, et il faut s’appuyer sur ce savoir-faire. Il est temps pour les régions concernées de repenser leur modèle et de miser sur une industrie sidérurgique compétitive et durable. Cela passe nécessairement par la création d’un cercle vertueux qui vise à réduire le coût exceptionnellement élevé de l'énergie et des matières premières par une politique harmonisée de l’énergie moins dépendante des importations et à favoriser le déploiement des énergies à faibles émissions de CO2, afin d'encourager leur intégration rapide sur le marché de l'électricité. Soutenir la demande via le développement stratégique de secteurs-clés recourant à l'acier, tels le bâtiment, l’automobile et les infrastructures de transport, est tout aussi essentiel.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), in writing. - Against. Greens’ main demands were: recognising that the economic crisis is not the only reason for demand drop but also the structural overcapacity in some steel demanding sector (automotive); in addition the financial, industrial and commercial strategies of some major actors (Mittal) lead to concentration and financialisation; recognising that stop-and-go policies pursued with the sole purpose of maintaining prices has been detrimental to plant equipment, competence and know-how; recognising that renewable energy, transport and energy infrastructure represent real opportunities for steel and therefore the need for supporting development of new strategies and market measures to ensure that Member States will not be played one against the other when a large steelmaker running plants in several countries announces restructuring; making use of the market analysis instrument to anticipate the risks and impacts of closure on the recovery of the sector; deploying funding according to state aid rules to reduce social impact and examining options to collectively shorten the working time needed for greening technical vocational education in the steel sector.

 
  
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  Νικόλαος Σαλαβράκος (EFD), γραπτώς. – Υπερψήφισα την σχετική έκθεση, καθώς θεωρώ ότι η ευρωπαϊκή χαλυβουργία αποτελεί τη βάση για τις πιο καίριες βιομηχανικές αλυσίδες αξίας της Ευρώπης, όπως είναι η αυτοκινητοβιομηχανία, ο κατασκευαστικός τομέας, η βιομηχανία μηχανολογικού και ηλεκτρολογικού εξοπλισμού, καθώς και οι ανανεώσιμες μορφές ενέργειας. Συνεπώς, η διατήρηση της ανταγωνιστικότητας της ευρωπαϊκής χαλυβουργίας διαδραματίζει στρατηγικό ρόλο στην εξασφάλιση οικονομικής ανάπτυξης και απασχόλησης στην Ευρώπη.

 
  
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  Salvador Sedó i Alabart (PPE), por escrito. - Europa está apostando por la renovación y reestructuración de su sector industrial con diversas políticas de competitividad, eficiencia —energética, productiva y de recursos— e innovación para recuperar el potencial de la base de la cadena productiva. Hoy, en el Parlamento Europeo, hemos votado a favor de este informe que define las líneas de futuro de la nueva generación de industria siderúrgica europea, materia prima de otros sectores cruciales como los de la automoción, las energías renovables o la ingeniería eléctrica. Los elevados precios de la ingente cantidad de energía necesaria para producir acero y la demanda decreciente del mismo hacen que sea urgente tomar medidas si queremos competir en el mercado global y mantener una producción doméstica que emplea a 350 000 trabajadores directos y otros tantos indirectos. Además, siendo Europa el segundo productor mundial de acero, por detrás de China, y estando en desventaja regulatoria y de costes con sus principales competidores, es necesario que la industria siderúrgica europea se proteja con instrumentos legislativos.

 
  
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  Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE), per iscritto. - Il piano d'azione per l'acciaio presentato dalla Commissione tocca una serie di punti molto validi, ma sono d'accordo con le ulteriori modifiche apportate dal relatore e dagli altri emendamenti proposti.

Appoggio in particolare la considerazione per cui il funzionamento efficiente del mercato unico dell'energia sia un presupposto necessario per la fornitura all'industria siderurgica di energia sicura e sostenibile a prezzi accessibili. Inoltre, l'attenzione posta dalla relazione alle tematiche ambientali trova tutto il mio interesse, dato che l'Europa deve continuare a esercitare un ruolo di guida nel percorso verso la produzione sostenibile e l'economia circolare.

Sono favorevole al contrasto degli accordi commerciali asimmetrici, dei mercati illegali dei prodotti siderurgici e dei rottami di acciaio e il controllo eccessivo esercitato da alcuni paesi terzi sul flusso di materie prime, che mette a repentaglio l'accesso alle stesse da parte dell'Europa.

Infine, tema chiave che mi ha spinto verso il voto favorevole è la promozione dell'innovazione in quanto motore della competitività. La creazione di un'industria siderurgica innovativa richiede ingenti investimenti di capitale caratterizzati da rischi elevati e da tempi di recupero lunghi, pertanto strumenti finanziari innovativi in grado di promuovere l'innovazione saranno fondamentali, così come la concertazione della spesa pubblica.

 
  
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  Monika Smolková (S&D), písomne - V súčasnosti sa oceliarsky priemysel v Európe nachádza vo veľmi zložitej situácii o čom svedčí aj to, že v posledných rokoch došlo k výraznému poklesu výrobnej činnosti a v dôsledku toho aj k zániku viac ako 40 000 pracovných miest.

Hlasovala som za túto aktuálnu správu, lebo som presvedčená o tom, že je to dobrá správa, ktorá môže pomôcť oceliarskemu odvetviu prekonať doterajšie ťažkosti a zvýšiť svoju konkurencieschopnosť na svetových trhoch. Keďže som zo Slovenska, kde je najväčším výrobcom ocele U.S. Steel Košice, ktorý zamestnáva viac ako 13 tisíc pracovníkov, poznám problémy oceliarskeho priemyslu. V minulom roku hrozilo, že americký investor odíde zo Slovenska a predá podnik. Som rada, že predstavitelia vlády SR a zástupcovia U.S. Steel v tomto období podpísali memorandum o zotrvaní spoločnosti v Košiciach minimálne na 5 rokov. Túto dohodu považujem za mimoriadne dôležitú najmä preto, že U.S. Steel sa zaviazal, že bude udržiavať zamestnanosť, a že nepristúpi k hromadnému prepúšťaniu. Chcem vyzdvihnúť aj to, že táto spoločnosť sa nezaoberá len výrobou ocele, ale podporuje aj verejnoprospešné projekty v zdravotníctve, školstve, finančne podporuje vedu, kultúru a taktiež aj charitu.

 
  
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  Catherine Stihler (S&D), in writing. - I voted in favour of this report because I support low carbon energy deployment strategies and the restructuring of the industrial sector.

 
  
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  Kay Swinburne (ECR), in writing. - Reviving the competitiveness of Europe’s steel industry should be a key goal in our continued push for wider economic recovery. Prioritising research and innovation will be essential if we are to achieve this goal, and I am glad to see this report acknowledging the importance of this. Whilst I was disappointed by the calls this report makes for the EU to follow a reciprocal approach to trade agreements, overall I was able to vote in favour of its adoption here today.

 
  
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  Charles Tannock (ECR), in writing. - As has been the case with many sectors of EU heavy industry, the steel industry has been in sharp decline over the last few decades, a decline further exacerbated by the financial crisis of 2007. As András Gyürk’s report highlights, it is imperative that we do not abandon the common principles that first led EU Member States to develop closer economic ties with one another. Rapid globalisation in recent years has dramatically changed the face of the steel industry, and the EU steel industry is now obliged to adapt very swiftly in order to survive these changes. In order to rebalance the mechanisms that have led to over-capacities we must boost demand for EU steel production. I therefore welcome the Action Plan’s proposals aimed at reviving the industry by strengthening structures already in place as well as encouraging competition by eliminating many of the barriers that have hindered progress in recent years. By making these key changes and modernising this sector, we are securing the EU steel industry’s role as a key player in the competitive global market of today.

 
  
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  Marc Tarabella (S&D), par écrit. – La sidérurgie européenne a perdu plus de 65 000 emplois au cours des dernières années en raison de la fermeture d'usines. Le redressement de la demande intérieure ne devrait pas se produire à court terme, et la part de marché mondiale des entreprises européennes diminue. La sidérurgie européenne est menacée, car elle souffre d'une perte de compétitivité.

 
  
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  Nuno Teixeira (PPE), por escrito. - O projeto Europeu em que estamos inseridos surgiu com base no aço, através da criação da Comunidade Europeia do Carvão e do Aço, em 1951, com o objetivo de integrar e coordenar a produção e distribuição do aço e do carvão. A indústria siderúrgica continua a ser essencial para todo o sector industrial europeu, nomeadamente para a indústria automóvel, de construção, mecânica, elétrica e para as energias renováveis. Por ser a pedra basilar da cadeia industrial europeia, a Comissão apresentou um plano de ação para o reforço e desenvolvimento de um sector, que tem sofrido retrocessos devido à crise económica. Para isso é necessário, que exista um mercado energético transparente com custos justos, permitindo a este sector concorrer com os seus parceiros internacionais. É preciso também monitorizar o mercado para evitar os acordos ilícitos, o controlo abusivo que alguns países têm sobre o fluxo de matérias-primas. Finalmente, sublinho a necessidade de uma clara aposta em R&D, diferenciando-se, assim, dos seus concorrentes e uma estratégia ampla que envolva proteção ambiental, energia e competitividade. Sou a favor deste relatório, porque precisamos de uma indústria que saiba encontrar novos sectores de mercado e que se posicione globalmente.

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. - Am votat pentru Rezoluția referitoare la planul de acțiune pentru o industrie siderurgică competitivă și durabilă în Europa. Susțin că Uniunea Europeană trebuie să promoveze o politică de dezvoltare a producției industriale în toate statele membre, astfel încât să se asigure locuri de muncă pe teritoriul Uniunii și să se asigure o creștere a nivelului actual de 15,2 % din PIB la un nivel de cel puțin 20 % până în 2020.

Sprijinim angajamentul Comisiei de a intensifica eforturile de reducere a prețurilor la energie și de atenuare a discrepanței care există între industria UE și principalii săi concurenți, ținând cont de strategiile statelor membre și permițându-le să-și respecte cerințele naționale specifice. Considerăm că, la nivel european, Comisia ar trebui să vină cu propuneri concrete în acest sens, în 12 luni.

Subliniez că problema relocării emisiilor de carbon ar trebui abordată mai concret și în detaliu de către Comisie și că obiectivele pentru 2030 ale politicii privind clima și energia trebuie să fie fezabile din punct de vedere tehnic și economic pentru industriile UE, iar întreprinderile cu cele mai bune rezultate nu ar trebui să fie împovărate cu costuri directe sau indirecte suplimentare ca urmare a politicilor din domeniul climei.

 
  
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  Patrizia Toia (S&D), per iscritto. - Con 360 mila addetti, un fatturato di circa 170 miliardi di euro, l'industria siderurgica ha un grande peso e un ruolo strategico per l'economia del nostro continente.

Il settore dell'acciaio ha una spiccata dimensione transfrontaliera, si tratta di una vera e propria industria europea. Purtroppo le cifre sono allarmanti: l'UE ha una capacità produttiva annua di 210 tonnellate di acciaio e 40-50 milioni di tonnellate sono inutilizzate, stiamo assistendo al lento declino dell'industria manifatturiera e le notizie che ci vengono da molti Stati membri confermano che la manifattura del vecchio continente fatica a tenere il ritmo dei paesi a veloce industrializzazione.

La siderurgia, in particolare, affronta una competizione globale, che provoca una pressione al ribasso sui prezzi, restrizioni sulle importazioni di materie prime vitali, difficoltà di accesso a nuovi mercati e dumping. Ogni Stato sta cercando di affrontare questa situazione, ma la ripresa può avvenire solo unendo gli sforzi e dunque agendo a livello continentale europeo. Il piano europeo per l'acciaio va nella buona direzione: creare sinergie, rafforzare i processi d'integrazione, produrre valore attraverso maggiore efficienza, ridurre i costi, aumentare la sostenibilità e, soprattutto, sostenendo l'innovazione.

Chiediamo la collaborazione delle imprese, che superino le posizioni "personali" e "facciano squadra".

 
  
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  Derek Vaughan (S&D), in writing. - I welcome this own-initiative report which highlights some of the challenges currently facing the European steel industry. Over the past few years around 65 000 jobs in the steel industry have been lost, including hundreds in my consistency in Wales. I welcome the Commission’s action plan for the steel industry which aims to prevent further relocation of steel outside Europe. I agree with suggestions in the report that the Commission, Member States, trade unions and industry should work together to attract qualified workers into the industry and I believe using apprenticeship schemes would be an effective way of doing this. The report also highlights the effect that rising energy prices have had on the competitiveness of the steel industry and I support remarks made to underline the importance of the single energy market in relation to this. The steel industry provides over 350 000 direct jobs and several million in related industries. We need to be looking at new ways in which to boost investment in the steel sector, to make it more competitive and to ensure the protection of workers in this industry.

 
  
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  Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL), par écrit. – Le secteur de l’acier, bien qu’indispensable à l’industrie européenne, est en crise depuis de nombreuses années. Pour remédier à cette situation – nous ne cessons de le répéter au sein de la GUE/NGL –, il faut un plan d’envergure pour la relance du secteur. Le rapport d’initiative adopté par le Parlement européen ne répond en rien aux exigences nécessaires pour l'emploi dans le secteur et n’est pas à la hauteur des enjeux ni des attentes des salariés. Les amendements déposés par mon groupe au sein de la commission de l'industrie ont tous été rejetés. Ils demandaient le maintien de l'emploi dans ce secteur, la consultation et l'accord obligatoire des représentants des salariés lors d'un projet de délocalisation et l’obligation pour les constructions publiques d'utiliser de l’acier européen. Ce rapport s'inscrit dans la ligne libérale classique qui sévit au sein des institutions européennes. Il encourage les restructurations, demande à la Commission de continuer et d'approfondir sa politique de concurrence et va même jusqu'à se féliciter de l'accord de marché transatlantique alors que celui-ci ne pourra que compromettre l’avenir de l'industrie dans l’Union européenne. J'ai donc voté contre ce rapport. L'industrie sidérurgique, les hommes et les femmes qui la font vivre, les territoires qui en dépendent méritent mieux pour leur avenir.

 
  
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  Bernadette Vergnaud (S&D), par écrit. – La crise a réduit de moitié la part de l'Europe dans la production mondiale d'acier et a entraîné la perte de 65 000 emplois ces dernières années. Parce que ce secteur est stratégique pour toutes les filières industrielles, nous devons préserver notre capacité de production. Il faut non seulement surmonter la crise, mais également préparer la reprise! L’Europe garde des atouts indéniables: elle reste le deuxième producteur mondial, et nous devons associer les 350 000 travailleurs du secteur aux réflexions sur nos priorités: réduction des émissions de CO2, juste échange en matière de commerce international, innovations, recherche… Les propositions du Parlement européen pour lesquelles j'ai voté aujourd'hui sont ambitieuses, et la Commission européenne et les États membres doivent désormais s’en saisir.

 
  
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  Josef Weidenholzer (S&D), schriftlich. - Die Stahlindustrie hat in Europa seit jeher eine äußerst wichtige Rolle und Stellung inne. Gerade in Zeiten einer globalen Krise scheint es daher vonnöten, Europa wieder für eine stärkere Industrialisierung fit zu machen. Der von der Europäischen Kommission vorgeschlagene Aktionsplan für eine wettbewerbsfähige und nachhaltige Stahlindustrie in Europa stellt somit einen wichtigen Schritt gegen die Krise dar. Diese Reindustrialisierung darf aber nicht auf dem Rücken der Beschäftigten erfolgen – die Sozialpartnerschaft und Mitarbeiterteilhabe müssen als Schlüsselrolle anerkannt werden und die aktive Partizipation ermöglicht werden. Soziale Auswirkungen industrieller Restrukturierung müssen durch die uneingeschränkte Nutzung des Europäischen Sozialfonds sowie des Europäischen Fonds für die Anpassung an die Globalisierung abgefedert und jegliche Grundrechte der Arbeitnehmer gewahrt werden. Auch die Umwelt soll durch die Reduktion von Emissionsgasen besser geschützt werden. Ich habe diesem Bericht zugestimmt, da dieser Arbeitnehmerrechten eine wesentliche Rolle zuspricht und damit die arbeitende Bevölkerung unterstützt. Eine gut funktionierende Industrie kann dem krisengeschüttelten Europa dann helfen, wenn Mitarbeiterrechte im Vordergrund stehen und eine starke soziale Absicherung gegeben ist.

 
  
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  Angelika Werthmann (ALDE), schriftlich. - Die europäische Stahlindustrie bildet die Grundlage für die wichtigsten industriellen Wertschöpfungsketten der Europäischen Union. Der Erhaltung der Stahlindustrie kommt eine strategische Bedeutung bei der Sicherstellung des Wirtschaftswachstums und der Sicherung von Arbeitsplätzen zu. Aus diesen Gründen ist es von großer Bedeutung, eine nachhaltige Stahlindustrie zu gewährleisten.

 
  
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  Iuliu Winkler (PPE), írásban. - Megszavaztam a Cselekvési terv a versenyképes és fenntartható európai acélipar érdekében című jelentést. Üdvözlöm Gyürk András képviselőtársam kezdeményezését, hogy elkészítette ezt a dokumentumot, amely konkrét javaslatokat tartalmaz a versenyképes és fenntartható európai acélipar támogatására és kiegészíti az Európai Bizottság acéliparral kapcsolatos cselekvési tervét. Egyre világosabb mindenki számára, hogy szükség van Európa újraiparosítására. Ebben a kontextusban pedig az acéliparnak meg kell adni a megfelelő figyelmet és támogatást. Nem szabad azt sem elfelejteni, hogy az Európai Unió alapját az Európai Szén- és Acélközösség jelentette. Számomra, az RMDSZ EP-képviselőjeként pedig az sem közömbös, hogy Vajdahunyad, a szülővárosom és vidéke már több mint egy évszázaddal ezelőtt Közép-Európa egyik legjelentősebb kohászati központja volt.

 
  
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  Jacek Włosowicz (EFD), na piśmie. - Przemysł stalowy, to sektor kluczowy, na nas spoczywać będzie odpowiedzialność i decyzje o tym, czy mu pomożemy czy zaszkodzimy, nie ma tu półśrodków. Należy znać wartość swych decyzji. Może być, że niedługo zostaną nam jedynie nieliczne zakłady. Polityka europejska może nieefektywne oddziaływać, pytanie jednak kto zapłaci ten wysoki rachunek. Trzeba zadać sobie pytanie, czy przy obecnych obciążeniach da się w ogóle funkcjonować, przecząc zasadom działania przemysłu. Trzeba zdefiniować na czym nam zależy. Czas podjąć działania na rzecz przemysłu w Europie, trzeba powiedzieć zdecydowanie tak, nie ma innej opcji.

 
  
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  Iva Zanicchi (PPE), per iscritto. - Ho espresso il mio voto favorevole alla relazione dell'onorevole Gyürk, che accoglie con favore il piano d'azione per l'acciaio presentato dalla Commissione e propone una serie di misure volte ad affrontare la situazione attuale del settore siderurgico.

Tenendo conto che l'acciaio rimarrà una risorsa chiave per l'industria europea, il testo dell' onorevole Gyürk propone di incentivare la domanda nei principali settori utilizzatori di acciaio, tra i quali le nuove industrie ad alto potenziale di crescita. Si sottolinea, inoltre, la necessità di un migliore monitoraggio del mercato come misura in grado di coadiuvare l'industria nell'anticipazione dei cicli della domanda e le autorità nella lotta alle pratiche illecite.

 
  
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  Inês Cristina Zuber (GUE/NGL), por escrito. - Este relatório reafirma os propósitos da comunicação da Comissão Europeia que, no essencial, pretende assegurar o bom funcionamento do mercado europeu da sucata de aço através do reforço do mercado interno e do avanço nos projetos europeus de desenvolvimento de infraestruturas com o apoio à criação de polos (clusters) para a investigação e o desenvolvimento das parcerias público-privadas. Nesta linha, é solicitado à Comissão que progrida na reforma do quadro regulamentar dos mercados financeiros para evitar a volatilidade dos preços provocada pela especulação. No entanto, nenhuma destas preocupações vem no sentido de defender os reais interesses, garantia de trabalho e dos direitos dos trabalhadores deste sector. Portugal, entre outros, está a pagar os efeitos da política de reestruturação siderúrgica conduzida pela UE em resultado de esta ter protegido os grandes grupos siderúrgicos, secundarizando o papel que o setor siderúrgico estatal poderia ter no desenvolvimento económico de países mais atrasados como Portugal, no contexto europeu. A exportação de sucata ferrosa pela UE mostra mais um sinal iniludível do descontrolo da indústria siderúrgica a nível europeu, apesar das promessas em contrário que anos atrás a CE fez quando chamou a si a coordenação das políticas de reestruturação da siderurgia.

 

10. Correzioni e intenzioni di voto: vedasi processo verbale
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(The sitting was suspended at 14.35 and resumed at 15.00)

 
  
  

VORSITZ: RAINER WIELAND
Vizepräsident

 

11. Approvazione dei processi verbali delle sedute precedenti: vedasi processo verbale
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12. Atti delegati (articolo 87 bis del regolamento): vedasi processo verbale
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  Der Präsident. - Gemäß Artikel 87a Absatz 6 der Geschäftsordnung hat mir der Vorsitzende der Konferenz der Ausschussvorsitze mitgeteilt, dass kein Einwand gegen eine Empfehlung des Umweltausschusses für eine Durchführungsmaßnahme erhoben wurde.

Die Empfehlung gilt als angenommen, wenn weder eine Fraktion noch mindestens 40 Mitglieder sich binnen 24 Stunden gegen sie aussprechen; in diesem Fall wird die betroffene Empfehlung zur Abstimmung gestellt.

Die Empfehlung finden Sie auf „Séance en direct“.

 
  
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  Zbigniew Ziobro, w imieniu grupy EFD. – Panie Przewodniczący! W imieniu grupy Wolność i Demokracja zgłaszam sprzeciw wobec wniosku Komisji Ochrony Środowiska i komisarza ds. środowiska w przedmiocie skrócenia okresu sprzeciwu wobec inicjatywy Komisji Europejskiej dotyczącej backloadingu. Wnioskuję również o poddanie tej kwestii pod głosowanie imienne. Należy wyrazić zdziwienie, że tylko jedna grupa w tej sprawie zgłosiła sprzeciw, biorąc pod uwagę bardzo daleko idące negatywne konsekwencje tego rodzaju decyzji dla gospodarki europejskiej. To rozwiązanie prowadzi nieuchronnie do podwyżki cen prądu, zmniejszenia konkurencyjności gospodarki europejskiej, zwiększenia bezrobocia. Dziś, kiedy ceny energii w Stanach Zjednoczonych są dwukrotnie tańsze niż w Europie, powinniśmy uczynić wszystko, aby podejmować działania zmierzające zupełnie w przeciwnym kierunku, jeśli chodzi o efekt, czyli prowadzić do obniżenia cen prądu i podwyższenia konkurencyjności naszej europejskiej gospodarki i każdego z państw członkowskich.

 
  
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  Der Präsident. - Vielen Dank, Herr Kollege Ziobro, ich gehe davon aus, dass Ihre Fraktion dies noch schriftlich mitteilt.

 

13. Norme e una procedura uniformi per la risoluzione degli enti creditizi e di talune imprese d'investimento nel quadro del meccanismo unico di risoluzione e del Fondo unico di risoluzione bancaria (discussione)
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  Der Präsident. - Als nächster Punkt der Tagesordnung folgt die Aussprache über den Bericht von Elisa Ferreira im Namen des Ausschusses für Wirtschaft und Währung über den Vorschlag für eine Verordnung des Europäischen Parlaments und des Rates zur Festlegung einheitlicher Vorschriften und eines einheitlichen Verfahrens für die Abwicklung von Kreditinstituten und bestimmten Wertpapierfirmen im Rahmen eines einheitlichen Abwicklungsmechanismus und eines einheitlichen Bankenabwicklungsfonds sowie zur Änderung der Verordnung (EU) Nr. 1093/2012 des Europäischen Parlaments und des Rates (COM(2013)0520 - C7-0223/2013 - 2013/0253(COD)) (A7-0478/2013).

 
  
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  Antolín Sánchez Presedo, ponente suplente. - Señor Presidente, intervengo en representación de la ponente Elisa Ferreira, que no puede estar hoy con nosotros como era su deseo. Quisiera, en primer lugar, hacer votos por su pronto restablecimiento —estará pronto con nosotros— y quisiera expresar en su nombre su agradecimiento a los ponentes alternativos, a la Comisión y a la Presidencia griega, y, en general, a todos aquellos con quienes ha trabajado con motivo de su informe hasta la actualidad.

La unión bancaria es un proyecto histórico de la Unión Europea de enorme envergadura, un hito sin precedentes en el ámbito financiero europeo. La necesitamos para sostener la moneda única y para aprovechar los beneficios de un mercado común, también para responder a la crisis e integrar mejor nuestra economía, cada vez más interdependiente, en un escenario de globalización; a corto plazo es indispensable para romper el círculo vicioso entre deuda bancaria y deuda pública, para disponer de una regulación unitaria que haga más eficaz la reforma financiera, para garantizar una reducción más rápida de la deuda y una reactivación del crédito y para proteger a los contribuyentes.

El Mecanismo Único de Resolución es uno de los tres pilares de la unión bancaria, junto al Mecanismo Único de Supervisión y el sistema de garantía de depósitos. El establecimiento de un Mecanismo Único de Resolución se considera prioritario toda vez que debería realizarse en paralelo con el establecimiento del supervisor único que hemos acordado.

El Parlamento Europeo, como colegislador, se ha comprometido a que se alcance la unión bancaria y asume plenamente sus responsabilidades. En el año 2010 una enorme mayoría parlamentaria aprobó un informe de propia iniciativa elaborado por la actual ponente, Elisa Ferreira, en el que pedía a la Comisión propuestas legislativas para el establecimiento de un código normativo único (single rulebook), un supervisor único con poderes intrusivos y un fondo común para facilitar la ordenada resolución de instituciones financieras, financiado por las instituciones de crédito de acuerdo con su perfil de riesgo, que permitiera hacer recaer los costes en accionistas y acreedores, protegiendo a los contribuyentes e incluso a los depositantes de las consecuencias de este proceso.

Desde entonces el Parlamento Europeo ha contribuido a la construcción de la unión bancaria, ha establecido un Mecanismo Único de Supervisión que estará muy pronto plenamente operativo, espera una futura iniciativa sobre garantía de depósitos y se ha comprometido totalmente a que la Unión se dote de un Mecanismo Único de Resolución que incluya un fondo único antes de que finalice su presente mandato.

Hay importantes razones para hacerlo. La primera es que existe una ventana de oportunidad: un momentum político que no se puede desaprovechar. Hay una amplia mayoría en la Cámara que lo apoya y pretende evitar riesgos para un futuro que, por definición, es siempre incierto.

Una supervisión única como la que hemos establecido es incompatible si, después de que el Banco Central Europeo declara que una institución es inviable, entra en un sistema confuso y poco claro de estructuras nacionales de resolución. Además, un principio fundamental de la reforma financiera es la asunción de pérdidas primariamente por accionistas y acreedores: la recapitalización interna (bail-in). Este principio está en el acuerdo alcanzado en la Directiva sobre recuperación y resolución bancaria, pero su establecimiento es inconcebible sin un Mecanismo Único de Supervisión.

La idea fundamental es que los bancos sostienen a los bancos. Para eso se necesita una autoridad europea eficiente y rápida. Si un banco no puede resolverse en un fin de semana para evitar una retirada de fondos es que el sistema es demasiado complicado. Cuanto más lento e ineficiente, más caro resulta al final.

Se necesitan un Fondo Único de Resolución financiado por la industria y un Mecanismo Único de Resolución, y no un mecanismo múltiple de resolución. En su lugar, queremos una transición hacia un Fondo Único de Resolución, pero no una compartimentación de fondos. ¿Seguirán respondiendo los Estados miembros al menos hasta dentro de diez años? Nosotros pensamos que el Fondo Único debe estar operativo desde el primer momento; de lo contrario, habrá más costes para los Estados miembros. Y, además, queremos que exista una garantía de que bancos similares con problemas similares son tratados de forma similar.

Si la resolución bancaria no funciona, bien podría peligrar la estabilidad financiera, con una pérdida de confianza en la Unión Europea, así como, desde luego, la credibilidad del Banco Central Europeo.

Nadie dijo que este sería un proyecto fácil. El Parlamento Europeo asume su responsabilidad como colegislador y expresa su voluntad de negociar lealmente con el Consejo sobre los objetivos señalados. Quiere que la posición alcanzada en la Comisión de Asuntos Económicos y Monetarios sea respaldada por el Pleno y que se cuente con un robusto mandato para la negociación con la Presidencia griega. Pero el Parlamento Europeo no apoyará una mala solución. No existen razones técnicas para impedir que se alcance un compromiso si existe auténtica voluntad política para alcanzarlo. Por eso, el Parlamento está dispuesto a alcanzarlo y decimos que esto es un baile. Y para un tango siempre se necesita que bailen dos.

 
  
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  Ευάγγελος Βενιζέλος, Ασκών την Προεδρία του Συμβουλίου. - Κύριε Πρόεδρε, κυρίες και κύριοι βουλευτές του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου, χαίρομαι κατ’ αρχάς για την ευκαιρία και την τιμή που έχω να απευθύνομαι προς την ολομέλεια του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου, εκπροσωπώντας το Συμβούλιο και την Ελληνική Προεδρία.

Θέλω να ευχαριστήσω τον εισηγητή για την πολύ δημιουργική, μετριοπαθή και καλόπιστη προσέγγισή του. Χαίρομαι διότι το Συμβούλιο και το Ευρωπαϊκό Κοινοβούλιο, ως συννομοθέτες, συμφωνούν στα θεμελιώδη σε σχέση με τον ενιαίο μηχανισμό εξυγίανσης των τραπεζών και συμφωνούν στο πόσο αναγκαίο και επείγον είναι το μέτρο αυτό. Πράγματι, η κρίση που βιώνουμε στην Ευρωπαϊκή Ένωση και ιδίως στην ευρωζώνη, από το 2008 και μετά, μας έχει προσφέρει πολύτιμα διδάγματα. Είναι απολύτως αναγκαίο να προχωρήσουμε στην τραπεζική ένωση που θα αποτελέσει τον θεμελιώδη πυλώνα της οικονομικής διακυβέρνησης και της Ευρωπαϊκής Ένωσης και της ευρωζώνης. Προέρχομαι από μια χώρα στην οποία έχω επίσης διατελέσει υπουργός των Οικονομικών στη δυσκολότερη φάση της κρίσης και ξέρω τι σημαίνει να εφαρμόζεται στην πράξη μηχανισμός εξυγίανσης τραπεζών με το σύστημα του bail out και γνωρίζω, από την πολύ κοντινή σε εμάς κυπριακή εμπειρία, τι σημαίνει να εφαρμόζεται ένας μηχανισμός bail-in σε σχέση με την εξυγίανση τραπεζών. Η αγορά περιμένει και χρειάζεται τον ενιαίο μηχανισμό εξυγίανσης. Oι πολίτες, οι καταθέτες, οι επενδυτές περιμένουν και χρειάζονται τον μηχανισμό αυτό. Έχει πολύ μεγάλη σημασία, με δεδομένη τη δημιουργική διάθεση του εισηγητή, να ολοκληρώσουμε τη διαδικασία αυτή, εφόσον είναι εφικτό, στην παρούσα κοινοβουλευτική περίοδο και είναι αλήθεια ότι δεν έχουμε στη διάθεσή μας πολύ χρόνο.

Γνωρίζετε, αξιότιμα μέλη του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου, ότι έχουν ανακύψει δύο σοβαρά θεσμικά ζητήματα τα οποία καλούμαστε να αντιμετωπίσουμε με απόλυτο σεβασμό στις Συνθήκες που διέπουν την Ευρωπαϊκή Ένωση και στον θεσμικό ρόλο του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου. Σε επίπεδο Συμβουλίου, πρέπει να συμβιβάσουμε τις αρμοδιότητες της Ένωσης με τις επιφυλάξεις και τις ευαισθησίες πολλών κρατών μελών, όχι σε σχέση με τα νομοθετικά τους όργανα ή τις κυβερνήσεις τους αλλά κυρίως όσον αφορά τη δικαστική τους εξουσία και πιο συγκεκριμένα τα συνταγματικά τους δικαστήρια και τούτο, διότι υπάρχουν πολλοί σοβαροί δημοσιονομικοί φραγμοί ως προς τη διάθεση και διαχείριση των πόρων που είναι αναγκαίοι για τη λειτουργία του ενιαίου μηχανισμού εξυγίανσης. Από την άλλη πλευρά, πρέπει να διαφυλάξουμε την ικανότητα της Ευρωπαϊκής Ένωσης να διαμορφώσει έναν μηχανισμό, ο οποίος μπορεί να μην είναι τέλειος ήδη από την αρχή αλλά οφείλει να μην προσκρούει σε εθνικές δικαστικές αντιρρήσεις - άρα πρέπει να κάνουμε το πρώτο βήμα. Στο επίπεδο τώρα των σχέσεών μας, των σχέσεων μεταξύ των δύο νομοθετικών παραγόντων, του Συμβουλίου και του Κοινοβουλίου, εξακολουθεί πάντα να υπάρχει το πρόβλημα μεταξύ της κοινοτικής και της διακυβερνητικής μεθόδου. Πρέπει να σας πω ότι, προσωπικά, κατανοώ και σέβομαι απολύτως την ευαισθησία του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου, αλλά ακόμη περισσότερο σέβομαι τη διάθεση του αξιότιμου εισηγητή να ξεπεράσουμε τα προβλήματα και να καταλήξουμε σε μία εφαρμόσιμη λύση. Γνωρίζω, όπως γνωρίζει το Συμβούλιο, τη νομολογία του Δικαστηρίου της Ευρωπαϊκής Ένωσης σε σχέση με τον ESM και γνωρίζω επίσης όλα τα προβλήματα που έχουν ανακύψει σε σχέση με τη νομική βάση. Είναι ανάγκη να προχωρήσουμε, με μία μέθοδο η οποία συμβιβάζει τις αξιώσεις της διακυβερνητικής μεθόδου αλλά σέβεται απόλυτα την ουσιαστική και ενεργό συμμετοχή του Κοινοβουλίου, είναι ανάγκη να ολοκληρώσουμε τον διάλογο, να συζητήσουμε τα θέματα ουσίας, να βρούμε την καλύτερη δυνατή λύση που είναι βεβαίως μια λύση εφαρμόσιμη και χρηματοδοτήσιμη, μια λύση η οποία θα ισχύει φυσικά μέσα στη λογική της ενιαίας μεταχείρισης των τραπεζών που έχουν ίδια προβλήματα και βρίσκονται στην ίδια κατάσταση και, σίγουρα, των συστημικών τραπεζών. Υπό την έννοια αυτή, πιστεύω ότι μπορούμε να βρούμε εύκολα έναν συμβιβασμό, τόσο για τα προβλήματα διαδικασίας όσο και για τα προβλήματα ουσίας, και να καταλήξουμε, με την απαιτούμενη ταχύτητα και ει δυνατόν πριν τη λήξη της παρούσας κοινοβουλευτικής περιόδου, στον ενιαίο μηχανισμό εξυγίανσης. Έχουμε τον ενιαίο μηχανισμό εποπτείας που πρέπει να αποδείξει ότι λειτουργεί αποτελεσματικά. Χρειαζόμαστε οπωσδήποτε, και τελειώνω με αυτό, και τον ενιαίο μηχανισμό προστασίας των καταθέσεων, διότι σε μια ενιαία τραπεζική αγορά τα υψηλότερα επιτόκια λειτουργούν και δελεάζουν καταθέτες κι αυτό έχει πολύ μεγάλη σημασία κυρίως για την περιφέρεια της Ευρώπης, για τις χώρες του νότου, για τις χώρες που βγαίνουν από την εμπειρία της κρίσης. Αλλά το έσχατο και ύψιστο κριτήριο για κάθε καταθέτη είναι πάντα η ασφάλεια των καταθέσεων. Αν δεν υπάρχει ενιαίο σύστημα ασφάλειας καταθέσεων υπάρχει μια βαθειά διαρθρωτική ανισότητα μέσα στην τραπεζική ένωση.

Χαίρομαι λοιπόν διότι από τη συζήτηση αυτή αποκομίζω την αίσθηση ότι πραγματοποιούμε ένα σημαντικό βήμα προς ένα συμβιβασμό και μια πρακτική λύση.

 
  
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  Μαριέττα Γιαννάκου (PPE). - Κύριε Πρόεδρε, βεβαίως δεν αφορά άμεσα στην τραπεζική ένωση το point of order που έκανα, αλλά θέλω να σας πω ότι στην πατρίδα μου, σ' ένα πολύ γνωστό νησί, στην Κεφαλλονιά, υπήρξαν φοβεροί σεισμοί, που μας θύμισαν την εποχή του 1953, που κατεστράφη όλο το νησί. Έχει κηρυχθεί βέβαια η νήσος σε κατάσταση έκτακτης ανάγκης λόγω των σεισμών και παρεμβαίνω αυτή τη στιγμή, μετά το Συμβούλιο και προ της Επιτροπής, για να δώσω το μήνυμα προς την…

(Ο Πρόεδρος διακόπτει την ομιλήτρια)

 
  
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  Michel Barnier, membre de la Commission. - Monsieur le Président, j'ai bien noté la préoccupation que Mme Giannakou vient d'exprimer et qu'on retrouve d'ailleurs un peu partout en Europe, en raison du nombre de catastrophes naturelles en ce moment. Mais, ici, nous parlons de catastrophes qui ne sont pas naturelles: ce sont les crises bancaires. Je reviens donc au sujet, Monsieur le Président, pour saluer les parlementaires qui sont ici et vous-même, Monsieur le Vice-premier ministre Venizelos.

Dans ce dossier, Mesdames et Messieurs, la Commission partage largement les aspirations du Parlement depuis le début. Je ne parle pas seulement des six mois qui viennent de s'écouler depuis la publication de notre proposition. Bien avant celle-ci, depuis le rapport non législatif qu'Elisa Ferreira, à laquelle nous adressons d'ailleurs des vœux de prompt rétablissement, avait présenté, nous étions déjà sur la même longueur d'ondes.

Comme vous, nous voulons un système rapide, crédible et démocratique pour la gestion des crises bancaires en Europe. Votre Parlement a fait savoir, par la voix de son Président et celle de Sharon Bowles, son désaccord avec l'organisation d'une conférence intergouvernementale sur un texte introduit en procédure législative ordinaire. Sur ce point, comme vous le savez, la position de la Commission est claire depuis le début. L'article 114 constitue, à nos yeux, la base juridique appropriée pour la création du fonds unique. Aujourd'hui et plus que jamais, je maintiens cette position.

Pour autant, le choix politique effectué par le Conseil de laisser les cotisations au fonds de résolution prévu par la directive BRRD au niveau national n'est pas, selon l'analyse de notre service juridique, contraire aux traités. Il est toutefois essentiel que le contenu de l'accord intergouvernemental soit bien limité aux éléments nécessaires pour gérer le transfert et la mutualisation des contributions bancaires. Tous les autres éléments, y compris la création du fonds, sa gouvernance, ses missions, le calcul des contributions et l'emprunt entre les compartiments nationaux dans la phase transitoire, doivent être fixés par le règlement adopté en procédure législative ordinaire.

Accepter, pour le Parlement et par réalisme, un accord intergouvernemental limité serait une grande concession. De son côté, le Conseil doit reconnaître pleinement le rôle de ce Parlement en tant que colégislateur. Une fois ce principe posé, l'objectif est maintenant, et en quelques semaines, de dégager sur le fond les éléments d'un compromis ambitieux et acceptable. À ce stade, il y a trois grands sujets qu'il faut régler ensemble: le financement, la gouvernance et la responsabilité démocratique du conseil de résolution unique.

Concernant le financement, qui est évidemment au cœur des débats, c'est-à-dire la mise en place, comme l'a rappelé M. Sánchez Presedo, de ce fonds européen, je propose quatre pistes de travail, si vous le voulez bien.

Premièrement, plus vite nous mutualiserons les compartiments nationaux, mieux ce sera. Je suis personnellement favorable à une mutualisation à cinq ans plutôt que dix. Alternativement, si nous souhaitons maintenir une unité et un parallélisme entre la période prévue pour alimenter le fonds et la mutualisation, nous pourrions envisager une période de sept ans pour atteindre la stabilité. Dans une telle hypothèse, nous pourrions prévoir une mutualisation accrue en début de période. Par exemple, au lieu de 15 % par an sur sept ans, on pourrait imaginer 40 % la première année, 30 % la deuxième, 20 % la troisième et 5 % les quatrième et cinquième années.

Deuxièmement, il faut renforcer le financement croisé entre compartiments nationaux. Si un compartiment national se révèle insuffisant pour la résolution d'un établissement, il doit pouvoir emprunter aux autres compartiments.

Troisièmement, à la fin de la période transitoire, c'est-à-dire lorsque le fonds sera entièrement mutualisé, le conseil de résolution devra être capable de collecter directement, auprès de toutes les banques, les contributions nécessaires, y compris les contributions ex post devant être levées en urgence en cas de besoin de financement.

Le Conseil présente l'accord intergouvernemental comme un outil nécessaire. Soit, par réalisme, mais alors ce doit être une solution temporaire qui laissera place à une solution viable, à l'issue de la mutualisation.

Quatrièmement, il faut avancer dès maintenant sur la question des soutiens financiers, même si ceux-ci ne sont mis en commun que progressivement. Je pense, par exemple, que nous pourrions explorer l'idée qu'Elisa Ferreira a proposée, celle d'une ligne de crédit en dernier ressort. Le risque est d'ailleurs limité puisque ces soutiens n'interviendront que sous la forme de garanties et de prêts dont le remboursement sera assuré par de l'argent privé, sans incidence pour le contribuable.

Pour terminer sur le financement, nous devons nous garder de focaliser la négociation à l'excès sur la question du fonds. Il faut mesurer les réformes déjà réalisées avec vous sur la supervision, sur la capitalisation et même sur la résolution, avec l'accord politique sur la directive BRRD. Nous ne sommes déjà plus dans la même époque qu'avant. Le principe directeur, c'est désormais le bail in et non plus le bail out. L'utilisation des fonds de résolution doit donc rester exceptionnelle. Je rappelle enfin, une nouvelle fois, qu'il ne s'agit pas d'argent public mais bien d'argent collecté auprès du secteur privé.

J'ajouterai encore quelques points, Monsieur le Président.

S'agissant de la gouvernance, nous devons trouver un compromis viable et crédible. Lorsque j'ai mis sur la table la proposition du mécanisme de résolution, j'ai insisté sur ce point, sans être idéologue, mais nous devons trouver les moyens d'une prise de décision rapide et efficace. La stabilité financière et le sort des déposants sont trop importants pour les sacrifier au nom d'une concurrence institutionnelle qui serait déplacée. Les décisions de résolution doivent être motivées par l'excellence technique et non pas par des considérations de politique nationale ou d'ego institutionnel. C'est dans cet esprit, encore une fois sans être idéologue, que j'avais proposé que la Commission soit l'institution chargée d'appuyer sur le bouton à partir de la proposition de résolution faite par l'autorité indépendante de résolution.

Le Conseil a choisi une autre voie. La question est de savoir si cette voie sera efficace et crédible pour les marchés et pour appliquer une procédure de résolution à une banque. Nous n'y sommes pas encore. Le Parlement et le Conseil ont demandé à la Commission de faire preuve de créativité, de concevoir un système conforme à l'état de la jurisprudence. L'arrêt rendu par la Cour de justice, il y a quelques jours, sur la vente à découvert confirme la validité du système que nous avions initialement proposé. Je m'engage personnellement devant vous, Mesdames et Messieurs les députés, à tout mettre en œuvre pour trouver cette solution créative.

Enfin, les discussions devront permettre de renforcer la responsabilité démocratique du conseil de résolution. D'emblée, dans notre proposition, nous avions affirmé clairement le principe d'une autorité indépendante mais comptable de ses actes devant le Parlement. Vous avez souhaité renforcer cette légitimité démocratique du conseil de résolution et je soutiens entièrement le point de vue du Parlement sur ce point. Sur le fond, je suis convaincu que le Conseil partage également cet objectif et j'espère que les discussions permettront de trouver un compromis satisfaisant.

En conclusion, voici à mon sens les grands enjeux qui se posent à nous dans les trilogues qui vont commencer ou qui continuent et quelques-unes des solutions que je me permets de mettre sur la table comme des propositions constructives.

À la lecture de la réponse de la présidence grecque à Sharon Bowles et de ce que j'ai entendu également au Conseil Ecofin, il me semble que le Conseil est dans un état d'esprit d'ouverture et est prêt à trouver – en tout cas, je le souhaite – un compromis crédible. La Commission, de son côté, est là pour faciliter la recherche de solutions, et vous pouvez compter sur mon aide et sur celle de l'ensemble de mes équipes et de mes services.

Il nous reste quelques semaines pour trouver un accord. Ce sujet est trop important pour prendre le risque d'un échec ou d'une attente trop longue qui fragiliserait l'ensemble de la construction de l'union bancaire. Depuis l'éclatement de la crise financière, en 2008, et plus encore depuis le début de la crise de la dette souveraine, en 2010, l'Europe a pu, nous avons pu, les citoyens ont pu mesurer les conséquences d'une certaine indécision à chaque fois que nous avons eu des difficultés à prendre les mesures qui s'imposaient rapidement.

Nous sommes dans la dernière ligne droite de l'union bancaire sur le projet le plus ambitieux de ces dernières années et notre priorité absolue pour assainir le secteur financier est de rétablir la confiance. Il ne s'agit donc pas maintenant de faiblir au moment où nous approchons du résultat. Pour atteindre ce résultat dans les prochaines semaines, je veux confirmer la totale mobilisation et la disponibilité de la Commission européenne et la mienne, en particulier.

 
  
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  Constance Le Grip, rapporteure pour avis de la commission des affaires constitutionnelles. - Monsieur le Président, Monsieur le Commissaire, chers collègues, le mécanisme de résolution bancaire est l'ultime et indispensable maillon de la construction d'une union bancaire européenne solide et fiable. Nos concitoyens ont besoin que nous entérinions la création de ce mécanisme de résolution unique destiné à éviter de faire peser sur les États et donc, sur les contribuables, les faillites d'établissements de crédit.

En ma qualité de rapporteure pour avis de la commission des affaires constitutionnelles de notre assemblée, je m'étais d'emblée concentrée sur le champ de compétence de ladite commission, sur nos prérogatives en affaires constitutionnelles, sur les questions de gouvernance et de responsabilité démocratique, qui restent d'ailleurs aujourd'hui l'un des points sensibles.

Certains des outils que j'avais proposés, que nous avions proposés, ont été repris dans le rapport de la commission des affaires économiques et monétaires et doivent à mon sens être sérieusement étudiés par les États membres.

Nous avons notamment plaidé, et nous plaidons toujours, pour un contrôle parlementaire de l'exercice des pouvoirs de résolution, du conseil de résolution unique, même si nous sommes parfaitement conscients des questions de confidentialité, bien sûr.

Nous pensons également que le Parlement européen doit pouvoir donner son avis au moyen de procédures d'approbation lors de la nomination du directeur exécutif et du directeur exécutif adjoint du conseil de résolution unique. Nous devons également essayer de définir et de garantir, autant que faire se peut, le droit à l'information pour les parlements nationaux.

Enfin, dans l'avis que j'avais fait voter en commission AFCO, j'avais bien sûr soutenu la base juridique appuyée sur l'article 114 du traité, qui me semble être la base tout à fait pertinente.

 
  
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  Corien Wortmann-Kool, on behalf of the PPE Group. – Mr President, I would also like to start by wishing Elisa a swift recovery so that she can return to our negotiating team. There is a lot at stake, because Europe urgently needs a banking union to have a safe and stable financial system. We need better protection from failing banks for taxpayers’ money and better access to loans for our businesses and households.

This is crucial to speed up economic recovery throughout Europe. Commissioner Barnier presented himself today as the postillon d’amour and we really need the Commission to take that role, because the Council’s position on the last building block of the banking union is creating major problems, putting the credibility of the single resolution mechanism at risk already in the first years. With the current slow pace of negotiations we might not get it right before the European elections. With the vote this week, Parliament is putting pressure on the Council to move substantially on key areas of concern.

Let me be clear: it could all be done under the current Treaty, but I do understand to some extent the constitutional concerns of one Member State with regard to paying bank levies into a European fund, that an intergovernmental treaty is needed for that. But what started as a constitutional concern over a specific issue has now resulted in a complete overhaul of the governance of the resolution mechanism.

The system is overly complex, it leaves crucial decisions up to the Member States and makes resolutions dependent on national resources. This will not work when a bank needs to be resolved over the weekend. Therefore, substantial changes are needed because this could seriously undermine effective application of the resolution tools.

We want to ensure that bail-in will be applied to make sure that shareholders and investors pay. But it should be equally applied to failing banks, irrespective of the Member States in which they operate. There should be equal treatment too in regard, where needed, to access to the fund. Here too, the Councilʼs position falls short, because the fund is rigidly broken down into national compartments. This could even reinforce the damaging link between Member States and banks, instead of breaking this.

In the first years especially, there is a substantial risk of reputational damage for this new resolution authority. We cannot afford to allow that to happen. The single fund has to be up and running from the start and this cannot be achieved by simply changing ten years into five years. The Fund has to be operational in the first years too.

We will be firm but constructive in the negotiations, because what is at stake is completing the banking union. But we have to get it right.

 
  
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  Pervenche Berès, au nom du groupe S&D. – Monsieur le Président, Monsieur le Président du Conseil, Monsieur le Commissaire, je veux, moi aussi, adresser mes vœux de prompt rétablissement à ma chère collègue Elisa Ferreira.

L'Union européenne, et plus singulièrement la zone euro, demeure en 2014 prisonnière de l'ornière où elle se trouve depuis l'éclatement de la crise financière en août 2007. Le projet d'union bancaire découle de la conviction, largement partagée au sein de cet hémicycle, que l'Union européenne doit à l'avenir empêcher qu'une défaillance affectant le secteur bancaire privé ne se propage aux finances publiques et que la faillite d'un établissement n'entraîne dans sa chute l'ensemble du système financier et économique européen.

Certains progrès ont pu être obtenus. Le conseil de supervision, placé au sein de la Banque centrale européenne, assumera à partir de septembre 2014 la mission de gendarme des principales institutions bancaires de la zone euro et sera chargé de vérifier la solidité de leur bilan, à travers des tests de résistance, ce qui devrait permettre de rompre la relation parfois partiale, voire incestueuse, que certains superviseurs nationaux entretiennent avec certains géants du secteur bancaire.

À l'avenir, lorsqu'une banque sera en difficulté financière, une procédure de renflouement en interne, s'appliquera afin de mettre à contribution les actionnaires et les créanciers de l'établissement en difficulté tout en apportant une garantie absolue à l'épargne de nos concitoyens à hauteur de 100 000 euros.

En revanche, s'agissant des modalités de résolution bancaire, au moment précis où il faudra s'interroger sur la nécessité de renflouer, par voie externe, une banque en difficulté, le Conseil européen est manifestement retombé dans les travers qu'on lui connaît beaucoup trop depuis le début de cette crise. Il fait trop peu, trop tard et à une échelle trop intergouvernementale. Trop peu, car le montant du Fonds de résolution sera rapidement épuisé en cas de renflouement d'un établissement d'importance systémique de la zone euro; trop tard, car la mutualisation progressive des fonds est prévue sur une période trop longue; et trop intergouvernemental, car le Conseil semble ignorer les risques de conflit d'intérêts qu'il porte ...

(Le Président coupe le micro de l'oratrice)

 
  
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  Sylvie Goulard, au nom du groupe ALDE. – Monsieur le Président, Monsieur le Ministre – que je remercie d'être parmi nous –, Monsieur le Commissaire, chers collègues, j'adresse mes amitiés à Elisa Ferreira, dont nous souhaitons tous rapidement le retour.

Monsieur le Commissaire, vous avez employé le mot "réalisme". Je vous avoue qu'après quelques années passées dans cet hémicycle à travailler à vos côtés sur ces questions, j'ai appris à relativiser ce qu'était pour le Conseil le réalisme. Il n'y a pas si longtemps, on nous expliquait qu'un certain nombre de choses n'étaient pas faisables, notamment mettre les banques sous le contrôle d'une autorité européenne.

Si les banques sont désormais surveillées au niveau européen, je crois qu'il est logique que leur éventuelle restructuration, voire faillite, se déroulent également dans un cadre européen. Tout ceci pour de bonnes raisons liées au marché intérieur, au fait de placer les banques sur un pied d'égalité, d'avoir un fonds qui soit vraiment commun, de manière à ce que nous soyons crédibles ensemble vis-à-vis du monde extérieur.

Nous ne faisons pas des lois uniquement entre nous mais pour assurer la solidité du secteur bancaire européen dans le monde; pour que cela se passe avec, si possible, du bail in, c'est-à-dire l'absence de recours à l'argent public. Je crois que c'est ce qui doit nous guider: marché intérieur, absence de recours aux contribuables. J'ai parfois l'impression en lisant le texte du Conseil qu'on a fait sortir les ministres par la porte et qu'ils reviennent par la fenêtre.

À propos de la base juridique, je ne suis pas convaincue, pour ma part, par les arguments qui ont été avancés en vue d'un accord intergouvernemental. Étant juriste, je sais qu'on apprécie de manière restrictive tout ce qui fait exception au droit commun. Pensez-vous, Monsieur le Commissaire, que quelqu'un accepterait qu'une partie des prérogatives du Bundestag soit retirée à cette assemblée par un accord entre les Länder qui irait contre la Grundgesetz? On traiterait cette personne de folle! Je ne vois donc pas pourquoi on respecterait moins ce Parlement que d'autres qui, effectivement, ont une grande renommée.

Par conséquent, il nous faut de la codécision et le respect des procédures afin d'arriver, tous ensemble, à un texte qui permette de prendre des décisions rapides et efficaces. Tout le reste n'est que littérature.

(Applaudissements)

 
  
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  Sven Giegold, im Namen der Verts/ALE-Fraktion. – Herr Präsident, Herr Kommissar, Herr Minister! Ich glaube, in der Wichtigkeit der Sache sind wir uns hier alle einig – und das eint uns ja auch –, die Bankenunion zu vollenden und damit auch die Verantwortung zu übernehmen, dass dieses Stück Gesetzgebung jetzt auch auf den Weg kommt. Gleichzeitig ist aber auch klar, dass das System funktionieren muss und dass es legal sein muss. Denn Rechtsstaatlichkeit kann man nicht einfach mit einem Verweis auf Realismus vom Tisch wischen.

Aber zunächst zur Substanz: Ich glaube, es gibt zwei ganz große Punkte, die im Vorschlag des Rates, wie er jetzt steht, nicht gehen. Das eine ist, dass für zehn Jahre nach wie vor nationale Unterfonds gebildet werden sollen, die auch noch prozyklisch sind. In dem Moment, in dem eine Bank in einem Land scheitert, werden die anderen Banken unter weiteren Druck gesetzt, und womöglich muss dann noch die Regierung des jeweiligen Landes einspringen. Damit wird Austerität zehn Jahre lang fortgesetzt und zwar Austerität, die aus dem Bankenbereich kommt. Ein zweiter Punkt, der auch nicht geht, ist, dass in der Entscheidungsstruktur nun der Rat eine zentrale Rolle spielt und damit fraglich wird, ob sich der Rat jemals entscheiden wird, eine wirklich wichtige Bank abzuwickeln.

Ich glaube, in diesen Fragen müssen wir hart ringen. Der Kommissar hat eben Vorschläge gemacht, die in die richtige Richtung gehen. Aber die Frage ist: An welchem Tisch wird verhandelt? Und hier hat der Rat etwas gemacht, was wir so noch nie erlebt haben: Die Kommission hat einen Vorschlag vorgelegt und gesagt, die richtige Rechtsbasis ist bereits im Vertrag enthalten, und der Rat hat dann einfach gesagt, nein, wir eröffnen einen weiteren Verhandlungstisch, an dem die Zusammensetzung anders ist, wo mehr Partner der Mitgliedstaaten sind, weniger des Parlaments. Man eröffnet eine Parallelverhandlung und behauptet einfach, Artikel 114 als Rechtsbasis ist nicht korrekt, weil manche Mitgliedstaaten der Meinung sind, die Rechtsbasis reiche nicht aus. Das widerspricht dem Prinzip der Unionstreue und es widerspricht genauso dem Prinzip der Loyalität der Zusammenarbeit zwischen den Institutionen! Das bedeutet, dass hier die Kommission gefragt ist, als Wächterin über die Verträge die Angelegenheit wieder auf den Bereich der loyalen Zusammenarbeit und der Unionsweise zurückzuverweisen.

Deshalb fordere ich Sie, Herr Kommissar, auf – wir haben Ihnen ein Rechtsgutachten zu dieser Frage übergeben: Verteidigen Sie die Verträge und sagen Sie nicht einfach mit Verweis auf Realismus, man muss jetzt dieses zwischenstaatliche Abkommen akzeptieren! Und den Rat bitte ich dringend, endlich darzulegen, warum zwingende Gründe da sind, warum dieses interinstitutionelle Abkommen notwendig ist. Ohne diese zwingenden Gründe kann man nicht gegen das Unionsrecht verstoßen, sondern muss die Rechtsbasis im Vertrag akzeptieren.

 
  
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  Vicky Ford, on behalf of the ECR Group. – Mr President, we should all make sure that the lessons of the past are learnt and mistakes are not repeated. Before the crisis, shareholders and investors benefited from the profits made by banks, but when disaster struck taxpayers were left to cover the losses. We have already changed that with new rules across the single market, which are being mirrored across the globe, so investors take the first losses and depositors are protected.

This Parliament has made some helpful changes to this legal text to make sure that its rules mirror those across the single market, but this piece of legislation is primarily for those in the euro area. As an economist I understand why monetary union needs a closer fiscal union and a banking union. If those within the euro area want to pool their sovereignty then that is their choice, but it is also a huge change and it is no wonder the negotiations are difficult. There are large amounts of money at stake and my Group has empathy with national governments which want a say.

My Group also has many Members from nine different countries which are not currently in the euro area, some of which will never join the euro area, and the rules for the euro cannot be cut and pasted to those outside. Those inside should not expect others to pick up their bill and Parliament’s text does not address this issue. When banks fail, we know decisions need to be taken quickly, and too many cooks spoil the broth.

I understand why colleagues from other groups want fewer decision-makers at the table and they do not want all the cards held just in the hands of a few large countries. But every bank is different, circumstances are never predictable and so experts also warn us against the tick-the-box approach. We must have some flexibility and not be too prescriptive.

However, we are really debating this today because some MEPs are fighting not about the big picture, but about the legal instrument. They are dancing around on the edge of the Treaty and it is a dangerous dance. If there is legal uncertainty at the time of crisis, our economies will pay.

 
  
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  Jürgen Klute, im Namen der GUE/NGL-Fraktion. – Herr Präsident! Zunächst möchte ich auch Elisa alle guten Wünsche und Genesungswünsche übermitteln, auch im Namen meiner ganzen Fraktion.

Liebe Kolleginnen und Kollegen! Das eigentliche Problem, um das es geht, ist doch, dass die Finanzindustrie über ein gesellschaftlich gesundes Maß hinaus gewachsen ist und ganze Staaten in den Ruin treiben kann. Es geht doch darum, dass wir das verhindern und unterbrechen wollen. Die Bürger werden dabei gezwungen, beim Monopoly der Banken mitzuspielen. Die verheerenden Folgen kann man ja nicht nur in den Problemstaaten, die wir mit einer ECON-Delegation kürzlich besucht haben, betrachten.

Die heutige Debatte führt meines Erachtens an diesem Kernproblem vorbei, nämlich endlich Schluss zu machen mit dem „too big to fail“. Anstatt den Finanzsektor endlich auf seine Kernfunktion zu reduzieren, streiten wir über viel zu komplizierte Abwicklungsmechanismen. Besonders problematisch an der Ratsposition erscheint mir dabei, dass diese Ratsposition aufgrund der viel zu komplexen Entscheidungsprozesse nicht wirklich geeignet ist, Banken, die in eine Schieflage geraten sind, in der gebotenen Kürze abzuwickeln und neue Krisen zu vermeiden.

Hinzu kommt, dass sich die massiven wirtschaftlichen Ungleichgewichte weiter zugunsten der starken Mitgliedstaaten verstärken werden, da der Rat offensichtlich nicht willens ist, effektive Gemeinschaftsinstrumente wie einen ausreichend ausgestatteten Abwicklungsfonds einzurichten, der allen Mitgliedstaaten zugutekommt. Stattdessen drückt man sich mit bizarren Hilfskonstruktionen wie den sogenannten Compartments erneut um die dringend notwendige Lastenverteilung herum.

Wir sind nicht gegen eine Bankenunion. Wir halten sie für notwendig. Aber eine Bankenunion muss das leisten können, was …

(Der Präsident entzieht dem Redner das Wort)

 
  
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  Claudio Morganti, a nome del gruppo EFD. – Signor Presidente, credo che gli obiettivi dell'Unione bancaria siano falliti in partenza, perché non vedo grandi benefici da tutta questa nuova architettura istituzionale.

Alla base vi è un punto che ho già sottolineato più volte, ma che deve assolutamente essere ripetuto: senza una vera e netta separazione bancaria secondo il modello della Glass-Steagall non vi potrà mai essere alcuna ripresa della fiducia dei cittadini nei confronti degli interessi finanziari che oggi dominano l'Europa.

Nel merito della proposta, stiamo costruendo un fondo di entità modesta e in caso di crisi a pagare dovranno essere i piccoli investitori, i risparmiatori e i cittadini. Andiamo inoltre a cedere ancora quote della nostra sovranità a organismi di dubbia legittimazione e i problemi alla base sono comunque sempre presenti.

La maggiore e più redditizia attività dei grandi istituti europei è la speculazione sui mercati e prestare denaro a interesse è diventata un'attività secondaria: se non si inverte questo trend l'economia non potrà mai ripartire e tutte le misure di cui discutiamo anche oggi sono perfettamente inutili.

 
  
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  Marianne Thyssen (PPE). - Voorzitter, wij willen de banken zélf laten opdraaien voor fouten en overdreven risico's die ze in de toekomst misschien nog maken of nemen, en níet de belastingbetaler. Daarom moeten we onze bankenunie afwerken met een afwikkelingsmechanisme dat echt ééngemaakt is. In ons verslag van de economische commissie hebben we de bakens daarvoor duidelijk uitgezet.

Wij willen in de eerste plaats een besluitvormingsproces dat zo nodig een bank over the weekend kan afwikkelen. Welnu, het bijzonder complexe systeem waarover de Raad het eens werd, kan dat niet aan. Bovendien kiest de Raad voor een sterk gepolitiseerde besluitvormingsprocedure met stemmodaliteiten die de facto een vetorecht geven aan grote lidstaten en ook dat is niet aanvaardbaar.

Ten tweede willen wij een ééngemaakt fonds met geld van de banken dat ingebed zit in een communautair kader en waarmee efficiënt ingegrepen kan worden. En dat is heel wat anders dan het intergouvernementeel nationaal gecompartimenteerd systeem van de Raad.

Voorzitter, in de formule van de Raad is het risico nog veel te groot dat de belastingbetaler – zeker die van de kleine lidstaten – in de eerste tien jaar toch nog zal moeten inspringen. Bovendien zullen de banken die gevestigd zijn in grote lidstaten bevoordeeld zijn ten overstaan van banken gevestigd in kleine lidstaten en dat staat haaks op de interne marktfilosofie; zo zal het heel moeilijk zijn om het vertrouwen terug te brengen.

Daarom roep ik de Raad op het spel te spelen volgens de regels van het Verdrag, goed te kijken naar wat wij vragen en tegemoet te komen aan onze verwachtingen.

 
  
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  Peter Simon (S&D). - Herr Präsident! Ende letzten Jahres sah der Abschluss der Bankenunion vielversprechend aus: Innerhalb kürzester Zeit haben wir eine gemeinsame Bankenaufsicht auf den Weg gebracht und uns noch kurz vor Weihnachten auf europaweite Regeln für mehr Sparerschutz und die Abwicklung von Pleitebanken geeinigt. Das Mammutprojekt Europäische Bankenunion schien auf der Zielgeraden zu sein.

Heute allerdings hängt für mich das Herzstück der Krisenbewältigung in der Schwebe: Denn der Rat beschneidet uns – uns, die Vertreter der Bürgerinnen und Bürger Europas – bei der Wahrnehmung unserer parlamentarischen Aufgaben: zuerst mit der einseitigen Verständigung der EU-Finanzminister, die Details zur Finanzierung des gemeinsamen Abwicklungsfonds vorbei am Parlament in einem zwischenstaatlichen Vertrag zu regeln, und jetzt mit der aus meiner Sicht fehlenden Bereitschaft, im Trilog hierüber mit uns zu verhandeln.

Für mich ist dies mehr als nur ein Wermutstropfen. Dies ist ein Affront gegenüber diesem Haus – und damit gegenüber den Bürgerinnen und Bürgern Europas! Die Vorgehensweise des Rates ist für mich ein weiterer Rückschlag auf dem Weg zu einem Mehr an parlamentarischer Demokratie in der Europäischen Union. Das war ein Weg, den wir alle immer gemeinsam gegangen sind. Wir sind mit dem Fiskalpakt zum ersten Mal hiervon abgerückt. Wir können an dieser Stelle nicht eine Tür öffnen, die uns bei nächstbester Gelegenheit dann wieder in eine Situation bringt, in der wir uns dem scheinbar Notwendigen beugen, aber zu Lasten dessen, was Generationen von Parlamentariern vor uns hier aufgebaut haben.

Wir sind keine Erfüllungsgehilfen des Rates, wir sind Mitgesetzgeber! Wenn wir hier nicht nur heute, sondern über diesen Tag hinaus zu einer guten, die Bankenunion auch in ihrer Umsetzung konstruktiv begleitenden Form der Zusammenarbeit kommen wollen, ist es höchste Zeit für den Rat, sich hier mit den Einwänden des Parlaments besser und stärker auseinanderzusetzen. Es ist höchste Zeit, auf die einzelnen inhaltlichen Kritikpunkte einzugehen wie die Frage, wer denn eigentlich hier entscheidet – Herr Kommissar Barnier hat das völlig richtig zum Ausdruck gebracht: Die Kommission wäre die geeignete Institution, die hier den Knopf drückt, und nicht die Mitgliedstaaten.

Wenn wir dahin kommen, dann haben wir gute Chancen, ansonsten bedeutet dies einen Rückschritt für die Demokratie in Europa.

(Der Redner ist damit einverstanden, eine Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“ gemäß Artikel 149 Absatz 8 zu beantworten.)

 
  
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  Sven Giegold (Verts/ALE), Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“. – Herr Peter Simon, eine Frage: Sie haben sich ja hier sehr gut positioniert, sehr klar. Aber Sie wissen ja, woher das alles kommt: Von der großen Koalition in Berlin und der griechischen Ratspräsidentschaft, die lustigerweise jetzt die deutsche Position vertreten muss. Mich würde interessieren, was Sie dafür tun, dass sich die Linie in Berlin verändert.

 
  
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  Peter Simon (S&D), Antwort auf eine Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“. – Herr Giegold, ich empfehle Ihnen, diesbezüglich den Ihnen ja zugegangenen Brief unseres stellvertretenden Fraktionsvorsitzenden Carsten Schneider zu lesen. Wenn Sie den lesen, sind alle Ihre Fragen beantwortet.

 
  
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  Sharon Bowles (ALDE). - Mr President, originally some finance ministers said that Parliament would just have to give in on the SRM. That, of course, is not how it works.

I am glad to acknowledge some improving tone, but significant changes in texts is what counts. We must streamline procedures so that rapid, country-blind approaches are taken, not those hamstrung by too much Council or nationally-tilted decision-making. That is why I have problems with the content, as well as the form, of the intergovernmental agreement. The country-blind approach must apply also to the use of funds.

Banks are affected by the economies that they serve, so it is true there is a Member State tie which will endure even after the asset quality review deals with legacy issues. There are two possible responses to that: create a fund that right from the start helps to break those links, fostering collective financial stability and growth, or put controls and compartments on the fund that unpicks those benefits. The latter – Council – approach puts brakes on achieving a better monetary union. It is the opposite of haste, so why do it in haste? We will negotiate loyally and speedily aiming for an agreement to get the best of both solutions, but not at any price. There is no deadline. If need be the work can be left unfinished to be picked up by the next Parliament.

 
  
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  Philippe Lamberts (Verts/ALE). - Mr President, I will not repeat to Mr Venizelos what all my colleagues have said because I share their opinion. Mr Venizelos, I would just like to ask you one thing: since your political future may be, let’s say, clouded, surely you now have little to lose by at long last trying to muster a coalition of those in the Council who believe that the capital of the European Union is not Berlin, but Brussels?

In other words, everyone knows that this ‘no deal’ achieved in the Council in December was reached at the behest of Germany. We all know that there are a few Member States which are prepared to stand up individually and say that this will not work. Maybe now is the time to show a little courage and say to Germany that Europe is more than just one country and that wisdom is not something that has only been bestowed on the leaders of one country.

 
  
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  Werner Langen (PPE). - Herr Präsident! Die Debatte hätten wir früher haben können. Mein entsprechender Antrag im ECON ist abgelehnt worden. Denn ich halte es für notwendig, dass das gesamte Plenum die Beschlüsse fasst, auf deren Grundlage wir mit dem Rat verhandeln. Punkt eins.

Punkt zwei: Die Bankenunion und auch der Fonds brauchen eine sichere Rechtsgrundlage. Das hat nichts mit Berlin oder Brüssel zu tun, Herr Kollege Lamberts, sondern einfach mit Beständigkeit. Und weder der Artikel 127 Absatz 6, der Europa in die Eurozone und den Rest unterteilt, noch der Artikel 114 sind nach meiner Überzeugung ausreichend, um im Konfliktfall rechtssicher agieren zu können. Und deshalb bin ich dankbar, dass Kommissar Barnier ein Angebot gemacht hat, auf der Grundlage des Ratsbeschlusses und des abweichenden Votums des Parlaments neue Wege zu suchen, diesen Fonds einzurichten.

Zur Governance, ob wir das mitentscheiden: Wer glaubt denn in diesem Haus wirklich, dass die EU-Kommission handlungsfähiger ist als der Rat? Wir können doch mal den Fall Griechenland nehmen: Am 8. und 9. Mai 2010 war der ECOFIN-Rat innerhalb von anderthalb Tagen in der Lage, Griechenland zu retten. Oder wenn wir den Fall der spanischen Banken sehen: Da war es möglich, mit Hilfe der spanischen Regierung das Problem zu lösen. Und wenn hier der Altfall Dexia auf dem Tisch ist, dann ist doch nicht die Frage, ob man das mit dem komplizierten Mechanismus lösen kann, ja oder nein, sondern es ist die Frage, ob die Haftung für die nichteingezahlte Bankenabgabe nicht vergemeinschaftet werden kann. Und dazu ist in Deutschland ein Verfassungsgerichtsurteil anhängig. Wer will, dass das Ganze scheitert, der muss es auf die Spitze treiben!

 
  
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  Leonardo Domenici (S&D). - Signor Presidente, il voto del Parlamento europeo su questo provvedimento prima della riunione dei ministri finanziari è molto importante ed è importante che il Parlamento europeo si presenti con una posizione forte e il più possibile unitaria in questo negoziato di fronte al Consiglio.

I punti sono già stati richiamati, non li ripeto: verificare l'effettiva fondatezza giuridica dell'accordo intergovernativo e, per quanto riguarda il merito, l'eccessiva lunghezza del periodo di transizione per la costituzione del fondo e l'eccessiva farraginosità e complessità del processo decisionale.

Certo, su questo si possono raggiungere dei compromessi, ha fatto anche delle proposte concrete il Commissario Barnier, ma io vorrei dire questo: c'è un punto politico di fondo preliminare che dobbiamo ribadire e non dimenticare, la necessità di trovare un compromesso non può portarci a svuotare di contenuto i nostri obiettivi di fondo e indebolire l'ispirazione del metodo comunitario. Lo ha detto l'onorevole Goulard. Non vorrei neppure io che i bailout, per esempio, vengano fatti uscire dalla porta e rientrino poi dalla finestra, non vorrei che il legame tra Stati e banche, che si dice di voler sciogliere, si rivelasse molto più profondo di ciò che noi pensiamo.

Quando vedo ministri dell'eurozona che dicono: "più si deve pagare per finanziare il fondo, meno risorse sono disponibili per l'economia reale" mi chiedo se non ci prendiamo un po' in giro, perché questo è il problema di fondo che abbiamo avuto finora. Gli obiettivi sono più capitale, meno debito, più vigilanza, più trasparenza.

E vorrei concludere dicendo che i cittadini europei più che i mercati hanno bisogno di questo. Vorrei concludere con un appello alla Presidenza greca. È molto importante il ruolo della Presidenza greca, molto delicato. Spero che non saremo costretti a dire come Virgilio nell'Eneide "timeo Danaos et dona ferentes", cioè temo i greci che a nome del Consiglio ci vengono a portare dei doni.

 
  
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  Alfredo Pallone (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, non abbiamo più tempo per rimandare decisioni che riguardano il meccanismo unico di risoluzione e non dobbiamo affrettarci semplicemente perché la legislatura sta per finire.

Dobbiamo fare questo tipo di relazione rispetto ai cittadini europei, che ci chiedono risposte immediate e serie. L'SRM, quando sarà approvato, darà certezza ai cittadini europei, che non pagheranno più un euro per salvare una banca in crisi. Già approvando il meccanismo unico di supervisione bancaria abbiamo dato prova che l'Europa serve e sa essere veloce quando vuole. Il testo votato da questo Parlamento disegna un sistema snello, funzionale, che prevede un backstop davvero europeo attivo fin da subito, ma ancora una volta il Consiglio preferisce optare per un sistema intergovernativo e non veramente europeo, senza certezza giuridica.

L'idea che ognuno debba salvarsi da solo sta minando le basi sulle quali è stata costruita e si sta costruendo l'Europa. La crisi ci ha spinto a fare un salto avanti nel processo di integrazione europea – e questo è il paradosso vero – realizzando alcuni progetti rimasti in sospeso, tra cui appunto l'Unione bancaria. Abbiamo fatto sforzi considerevoli per realizzarla. Occorre essere coraggiosi e continuare ad andare avanti. Io mi trovo d'accordo con Lei Commissario Barnier sul fatto che questo compromesso si possa trovare, ma non al ribasso; un compromesso, come Lei ha detto, che sia un compromesso credibile.

 
  
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  Άννυ Ποδηματά (S&D). - Κύριε Πρόεδρε, Κύριε Πρόεδρε του Συμβουλίου, Κύριε Επίτροπε, ο Ενιαίος Μηχανισμός Εκκαθάρισης τραπεζών και το Ενιαίο Ταμείο Εκκαθάρισης είναι αναπόσπαστα τμήματα της τραπεζικής ένωσης. Ποια ανάγκη έρχεται να καλύψει η τραπεζική ένωση, σύμφωνα και με την προσέγγιση της Ευρωπαϊκής Επιτροπής, την οποία χαιρέτισε εξ αρχής το Ευρωπαϊκό Κοινοβούλιο; Την ανάγκη υπέρβασης του σημερινού κατακερματισμού στο ευρωπαϊκό τραπεζικό σύστημα, που ανακυκλώνει την κρίση, ιδιαίτερα στις δοκιμαζόμενες οικονομικά χώρες, αλλά και το σπάσιμο του ομφάλιου λώρου τραπεζών και χωρών στις οποίες έχουν την έδρα τους, στοιχείο που δημιουργεί συνθήκες μεγάλης ανισότητας –το βιώνουμε αυτό στην Ελλάδα– στη χρηματοδότηση της πραγματικής οικονομίας.

Αυτά τα προβλήματα καλείται να αντιμετωπίσει η τραπεζική ένωση γενικότερα και ο Ενιαίος Μηχανισμός Εξυγίανσης τραπεζών ειδικότερα. Όμως αυτός ο στόχος δεν υπηρετείται, εάν οι αποφάσεις για τον Ενιαίο Μηχανισμό Εξυγίανσης είναι όμηροι κυβερνήσεων, όμηροι εθνικών βέτο, ανακυκλώνοντας εσωτερικές αντιπαραθέσεις και θεσμικές ανισότητες μεταξύ ισχυρών και λιγότερο ισχυρών χωρών και δεν υπηρετείται ο στόχος, εάν το Ενιαίο Ταμείο Εξυγίανσης παραπεμφθεί στις ελληνικές καλένδες και μείνει αποδυναμωμένο εκτός ευρωπαϊκού πλαισίου.

Κύριε Πρόεδρε, είπατε –και πολύ σωστά– ότι η αγορά, οι πολίτες, οι καταθέτες περιμένουν τον μηχανισμό εξυγίανσης και ότι πρέπει να ολοκληρωθεί σύντομα η συμφωνία, είμαι δε βέβαιη ότι η ελληνική Προεδρία θα κάνει το καλύτερο δυνατό προς αυτή την κατεύθυνση. Θέλουμε συμφωνία, αλλά όχι μια οποιαδήποτε συμφωνία, γιατί, αν ο μηχανισμός εξυγίανσης δεν λειτουργεί σωστά, υπάρχει κίνδυνος να φτάσουμε στο αντίθετο από το επιδιωκόμενο αποτέλεσμα και, αντί να διασφαλίζουμε τη χρηματοπιστωτική σταθερότητα, να την κρατάμε σε διαρκή αποσταθεροποίηση και σε διαρκή κίνδυνο.

 
  
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  Danuta Maria Hübner (PPE). - Mr President, we all probably agree here that starting the SSM without clarity on the SRM would be very unfortunate. We cannot afford to delay the construction of a European banking union, but we are also aware that the single resolution mechanism is a key pillar of this framework and it must be well done.

Let me mention two issues which I see as important in the ongoing discussion on the SRM: firstly on burden-sharing between home and host institutions during cross-border resolution. This must be based on objective criteria such as size, significance of the host in the group, risk profiles and others. Secondly, the need for a credible backstop: its absence would weaken the credibility of the banking union project, keeping in place the sovereign bank link. According to the current Council proposal, no common backstop will effectively be available during the first years of the SRM, when it may be most needed.

Backstop problems are severe, especially in the case of opt-ins and especially during the phasing-in period. Euro zone Member States can eventually access the ESM as a backstop; opt-ins would be left without a backstop apart from their national budget. It could be desirable to extend the ESM system to the opt-ins, but the backstop will also be crucial in this steady phase and I would prefer to see the negotiations for this period fast-tracked rather than delayed, with the opt-ins being included at the discussion table.

(The speaker agreed to take a blue-card question under Rule 149(8))

 
  
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  Werner Langen (PPE), Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“. – Herr Präsident! Frau Kollegin Hübner, Sie waren eine der wenigen Kolleginnen, die gestern dabei waren, als wir die Anhörung von Frau Lautenschläger als Mitglied des EZB-Direktoriums durchgeführt und anschließend abgestimmt haben. Liege ich richtig in der Annahme, dass Sie die Antworten von Frau Lautenschläger genauso bewerten wie ich? Sie hat nämlich gesagt: Es gibt Rechtsbedenken, und die EZB will vorher sichere Stresstests machen, damit sie nicht hinterher die Verantwortung hat für eine Bankenauflösung, die sie nicht alleine übernehmen kann. Teilen Sie die Ansicht, dass das der Grund war?

 
  
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  Danuta Maria Hübner (PPE), blue-card answer. – Absolutely, I agree with you. I was myself insisting on having the comprehensive test check done in such a way that all issues, including those relating to sovereign bonds and sovereign assets, are taken clearly into account. So yes, if I understand the translation from German into English correctly, I agree with you that we need a good comprehensive test check.

 
  
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  Paulo Rangel (PPE). - Queria aqui deixar claro que, para o PPE mas, em particular, para a delegação portuguesa do PPE, a existência de uma União Bancária é absolutamente decisiva. Mas a União Bancária tem de ser uma união bancária verdadeira e não esta proposta que faz o Conselho que, a vários títulos, é insuficiente. Claro que se alguém nos pergunta se esta proposta é um progresso, podemos dizer que ela é um progresso mas, nesse aspeto, saudamos a posição que a Comissão teve desde o início, que foi uma posição muito mais aberta e, aliás, o Banco Central Europeu também numa primeira fase, muito mais aberta, à existência de uma verdadeira união bancária.

Em nome daqueles que estão em países sob ajustamento, queria dizer que Portugal tem vindo a cumprir profundamente, de uma forma estrita, o acordo que foi celebrado, mas sabe que parte dos problemas que existiram resultaram justamente de o euro não ter uma construção acabada e perfeita. Ora, não podemos agora cair no mesmo erro e, por isso, exorto os Estados e, em particular, o Conselho e os governos de alguns Estados mais renitentes a aceitarem negociar com o Parlamento Europeu, aceitarem vir para um processo verdadeiro de codecisão e aqui estabelecermos um acordo que permita a criação de uma união bancária que dê confiança aos mercados e que faça justiça àqueles povos europeus que, durante estes anos, estiveram a trabalhar imenso para estar em condições de ter uma moeda verdadeira no espaço da zona euro.

 
  
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  Ρόδη Κράτσα-Τσαγκαροπούλου (PPE). - Κύριε Πρόεδρε, Κύριε Προεδρεύοντα του Συμβουλίου, Κύριε Επίτροπε, κυρίες και κύριοι συνάδελφοι, θεωρώ πολύ σημαντικό το γεγονός ότι ήρθε επιτέλους η ώρα που τα θεσμικά όργανα συζητούν μεταξύ τους για την τραπεζική ένωση, επί συγκεκριμένων σχεδίων και προτάσεων, και κυρίως για τον Ενιαίο Μηχανισμό Εξυγίανσης, ο οποίος αποτελεί την καρδιά αυτού του σχεδίου και αποτελεί και το πιο ακανθώδες θέμα. Όλοι έχουμε συνειδητοποιήσει σήμερα ότι η τραπεζική ένωση είναι απαραίτητη για τη λειτουργία της ενιαίας αγοράς, την ισόρροπη ανάπτυξη βορρά και νότου, την προστασία των καταθετών, αλλά και των φορολογουμένων.

Ας μη χάσουμε αυτό το μομέντουμ! Καλούμαστε σήμερα να δώσουμε ένα πραγματικό περιεχόμενο σ̕ αυτό το σχέδιο. Οι προτάσεις του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου είναι προς αυτή τη κατεύθυνση και κάνουμε έκκληση για δημιουργική συνεργασία με το Συμβούλιο, για να καταλήξουμε σε μια πραγματική τραπεζική ένωση. Όπως ήδη ανέφεραν οι συνάδελφοι, στόχος μας είναι ο ενιαίος μηχανισμός εξυγίανσης να είναι ένας μηχανισμός ευρωπαϊκός με πόρους, διαδικασίες και μέσα αποτελεσματικά.

Η Ευρωπαϊκή Ένωση και οι πολίτες της έχουν πολύ ταλαιπωρηθεί από άτολμες ενέργειες και από ημίμετρα. Δεν πρέπει η Ευρωπαϊκή Ένωση να μείνει παγιδευμένη στις αδυναμίες της, και η διακυβερνητική διαδικασία που προτείνει το Συμβούλιο είναι μία από αυτές τις αδυναμίες της Ένωσης.

Κύριε Προεδρεύοντα, ελπίζω ότι θα πάρετε εντολή από το Συμβούλιο, θα έχετε τη συμπαράστασή του και μαζί με το Ευρωπαϊκό Κοινοβούλιο θα χαράξουμε έναν ευρωπαϊκό δρόμο για την τραπεζική ένωση με αποτελεσματικά μέσα για τη σταθερότητα, τη συνοχή και την ανάπτυξη.

 
  
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  Diogo Feio (PPE). - Senhor Presidente, queria começar por cumprimentar o Sr. Comissário Barnier pela proposta que apresentou no sentido de uma verdadeira união bancária. Depois dessa mesma apresentação, abriu-se um processo de discussão e de negociação e, nesse plano, têm sido extraordinários os deputados que têm composto a equipa de negociação por parte do Parlamento Europeu. Têm defendido a existência de uma verdadeira união bancária a pensar nos cidadãos.

A União Bancária existe para que possa coexistir confiança e igualdade, igualdade entre os diferentes Estados da União Europeia. Não é aceitável que uma empresa em Portugal que peça um empréstimo pague de juros três vezes mais do que uma empresa igual na Alemanha paga. Não é aceitável que não se caminhe para uma situação de confiança dos depositantes.

Esta solução surgiu também para que fosse possível separar Estados de bancos. Não podemos também aceitar que se apresente agora uma solução, como aquela que o Conselho pôs em cima da mesa, que ponha bancos e Estados de novo ligados.

Temos que retirar aquelas que são as soluções desta crise, da crise deve fazer-se uma oportunidade e, por isso, espero que seja possível chegar a uma boa solução nestas negociações, uma solução que seja rápida mas, fundamentalmente, que seja positiva e que vá no bom sentido.

 
  
 

Catch-the-eye-Verfahren

 
  
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  Phil Prendergast (S&D). - Mr President, as many before me have made clear here today, Parliament will not tolerate yet another old school and convoluted agreement cobbled up among Member State governments at the behest of the most powerful among them.

Only a common EU solution can realistically prevent a repetition of the costly financial and banking disasters of our recent past. We know that very well in Ireland. As we said in December, our position stands: no deal is better than a bad deal. The Council of Ministers would have us leave failing banks festering until 2020, without any common backstop whatsoever, before national resolution funds begin to merge into a single resolution fund.

That means that individual, vulnerable Member States would again be liable to falling prey to isolation and costly bailouts at their taxpayers’ expense, the link between banking and sovereign banks would not be severed and, at the same time, people would end up paying for systemic failures that were also the responsibility of much bigger banks abroad. The EU banking union must be worthy of its name.

 
  
 

(Ende des Catch-the-eye-Verfahrens)

 
  
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  Michel Barnier, membre de la Commission. - Monsieur le Président, je remercie Mesdames et Messieurs les députés d'avoir dit les choses franchement et clairement, parce que c'est le moment, dans les jours et les semaines qui viennent, pour avancer.

Mme Goulard, MM. Simon, Giegold, Langen et Pallone ainsi que Mme Kratsa-Tsagaropoulou à l'instant ont évoqué à nouveau la question du débat juridique, compte tenu du recours que le Conseil a souhaité à cet accord intergouvernemental. Je me suis expliqué sur cette question dans mon propos initial; vous savez ce que j'en pense. Je l'ai d'ailleurs dit au Conseil et vous savez que la Commission a fait sa proposition sur la base de l'outil de l'article 114 du traité, dont je suis et reste convaincu qu'elle est la bonne base.

Le Conseil souhaite la conclusion d'un accord intergouvernemental; je me suis expliqué sur ce point devant vous à l'occasion de la discussion du Conseil. J'ai aussi dit, parce que c'est l'analyse de nos services juridiques, que si nous limitons strictement le champ de cet accord intergouvernemental, il n'est pas contraire aux traités.

Voilà où nous en sommes. Par la suite, on peut mettre plus ou moins de contenu dans le mot "réalisme". Il me semble que ce n'est pas un mot négatif. Je suis réaliste; je constate la position du Conseil telle qu'elle a été exprimée pour l'ensemble des ministres des finances, et telle que le premier ministre Venizelos l'a rappelée. Maintenant nous devons travailler de manière réaliste. Le Conseil doit également être réaliste, comme Mme Sharon Bowles l'a recommandé, pour tenir compte du Parlement et le respecter. C'est donc d'un double réalisme dont il faut faire preuve. Je me trouve au milieu pour essayer de favoriser le rapprochement.

Madame Wortmann-Kool, vous avez évoqué le caractère efficace et opérationnel, dès le premier jour, avez-vous dit. Je partage votre sentiment, notamment en dotant ce mécanisme de moyens financiers mutualisés le plus rapidement possible. Madame Wortmann-Kool, vous savez que la Commission avait proposé que cette mutualisation intervienne dès le premier jour. Les propositions que j'ai faites tout à l'heure sont aussi des éléments utiles, selon moi, pour accélérer le processus de mutualisation.

Marianne Thyssen a aussi évoqué la question du processus de décision, qui est un élément clé parce que c'est un élément – comme l'a dit Corien Wortmann-Kool – de crédibilité de ce que nous faisons, pour que cela fonctionne et aussi pour les marchés. Un rappel d'ailleurs, Mesdames et Messieurs les députés, et je le dis aussi au Conseil: d'où est née la relative stabilité, une meilleure sérénité – je dis cela avec précaution – sur les marchés alors même que nous étions en grande turbulence? Cette meilleure sérénité, ce calme relatif sont nés au lendemain du Conseil européen du 29 juin 2012, précisément au moment où les dirigeants européens ont évoqué cette idée d'une union bancaire. C'est-à-dire d'une véritable révolution dans la manière de superviser et de résoudre la situation des 6 000 banques qui se trouvent dans la zone euro.

Gardons bien en mémoire l'importance et la crédibilité de cette proposition, puisqu'elle est maintenant entre nos mains. C'est d'ailleurs pourquoi j'y ai travaillé très ardemment, y compris et d'abord sur la supervision et maintenant, avec vous, sur la résolution.

Marianne Thyssen a évoqué la crédibilité du processus de prise de décision pour que le système de résolution soit efficace et joue pleinement son rôle. Je pense qu'il y a sur ce point des marges de progrès par rapport à la proposition du Conseil.

Je suis d'accord avec Constance Le Grip ainsi qu'avec Peter Simon sur la question du contrôle démocratique, sur l'action du conseil de résolution et sur la nomination de ses dirigeants, en prenant en compte naturellement – vous en conviendrez – l'impératif de confidentialité qui s'attache à certains sujets qui seront traités dans ce cadre.

Pervenche Berès a rappelé, à juste titre, le caractère global de la démarche de l'union bancaire qui, naturellement, s'attache aussi au renforcement, à la solidité des banques et à la mise en place d'un système de garantie des dépôts; tous ces sujets que nous avons traités ensemble et qui font partie de ce nouveau paysage – j'ai parlé d'une nouvelle époque, tout à l'heure, s'agissant du secteur bancaire européen.

Oui, nous tirons les leçons et ce matin vous l'avez fait par un vote massif sur la question des abus de marché. Nous complétons l'architecture globale pour que le secteur bancaire, en particulier, et les marchés financiers, en général, soient plus robustes, plus solides, plus transparents, qu'on y retrouve aussi un peu de morale et que les contribuables soient préservés.

Madame Hübner, je souhaiterais évoquer une question importante concernant les pays qui ne sont pas ou pas encore membres de la zone euro. Je pense que ce système doit être ouvert et nous y sommes parvenus ensemble dans le cadre de la supervision. Je pense que le même principe doit prévaloir pour le mécanisme de résolution.

M. Klute et M. Morganti ont évoqué la mise en place du mécanisme de résolution unique pour dire qu'il ne permet pas forcément la résolution automatique de tous les problèmes du secteur financier. J'en suis bien d'accord. C'est un des éléments de l'architecture. Monsieur Klute, vous avez évoqué la situation des très grandes banques dont j'ai dit, il y a quelques jours, qu'elles étaient trop grandes pour faire faillite, trop complexes pour faire l'objet d'une procédure de résolution et trop coûteuses pour être sauvées avec des fonds publics. Je n'ai pas oublié, donnez-moi acte de cela, le cas de ces trente banques, qui sont très grandes, et dont la plupart ont un bilan équivalent à celui de l'État membre où elles se trouvent implantées principalement. On voit bien ce qui risque de se passer si l'une de ces banques, une seulement, avait de grandes difficultés par rapport aux enjeux et aux effets systémiques sur l'ensemble du marché unique. C'est pour cette raison, parce qu'il s'agit bien du marché unique, que j'ai proposé ce texte la semaine dernière, au nom de la Commission européenne, sur la structure des banques, de ces trente grandes banques, parce que ce ne sont pas des lois nationales qui peuvent traiter une question européenne de cette ampleur.

C'est un cadre européen que je me propose de construire avec vous et je souhaite, tout en étant conscient des échéances électorales européennes, que votre Parlement puisse commencer à travailler sur ce texte de la réforme des structures bancaires le plus tôt possible.

Je voudrais conclure en évoquant le propos de la présidente Sharon Bowles, qui a dit que l'important – si j'ai bien compris –, c'était moins le délai que la qualité de ce texte. Je pense, en effet, que la qualité du texte, sa crédibilité et sa fonctionnalité sont très importantes. Je pense néanmoins, compte tenu de l'état d'esprit d'ouverture et de disponibilité que vous avez manifesté, et que le Conseil a manifesté, par la voix du vice-premier ministre grec et à Ecofin la semaine dernière, qu'il est possible, dans un délai serré de quelques semaines – nous avons tous les éléments entre nos mains – d'aboutir à un compromis crédible et dynamique sur ce texte et à un compromis de qualité, comme plusieurs d'entre vous l'ont demandé.

Enfin, Mme Podimata et M. Feio ont eu raison de rappeler le point de départ de notre démarche, qui est la fragmentation du marché unique ainsi que les grandes différences de coût et de financement de l'économie.

J'ai eu l'occasion de dire les différences qui existent entre une entreprise qui demande un prêt en Allemagne, en Italie, en Espagne ou en Grèce. Ce n'est pas normal dans le même marché qu'il y ait des réponses aussi différentes pour le même projet, avec des taux d'intérêt si différents. Voilà le point de départ. Depuis quatre ans, nous construisons pierre par pierre, pièce par pièce, les éléments d'une meilleure cohérence de ce marché unique, notamment le marché financier; là où il y a le plus besoin de croissance et là où il est le plus difficile d'obtenir des financements et des conditions de crédit correctes. Voilà ce que nous voulons corriger.

Enfin, M. Domenici a cité l'Énéide, tout à l'heure, dans son propos. J'ai été sensible, comme sans doute M. Venizelos, à cette référence. Il a cité l'Énéide pour redouter les dons des Grecs. Je préfère, Monsieur Domenici, retenir l'énergie inlassable de son héros pour trouver des solutions et établir les bonnes institutions.

 
  
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  Ευάγγελος Βενιζέλος, Ασκών την Προεδρία του Συμβουλίου. - Κύριε Πρόεδρε, άκουσα με προσοχή τις παρατηρήσεις των αξιότιμων μελών του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου και πρέπει να πω ότι, παρά τα σημεία έντονης και οξείας κριτικής, φεύγω από τη συνεδρίαση με αίσθημα αισιοδοξίας διότι θεωρώ ότι είμαστε πάρα πολύ κοντά στην επίτευξη ενός πρακτικού συμβιβασμού. Θέλω να ευχαριστήσω τον Επίτροπο κ. Barnier για την τεράστια συμβολή του στην προσπάθεια συγκρότησης της τραπεζικής ένωσης και θέλω, πιο συγκεκριμένα, να τον ευχαριστήσω για τον τεκμηριωμένο και υπεύθυνο ρεαλισμό που εξέφρασε εδώ εκ μέρους της Ευρωπαϊκής Επιτροπής. Η ελληνική Προεδρία θεσμικά εκφράζει την ενιαία θέση του Συμβουλίου. Φυσικά το Συμβούλιο έχει πάντα έναν έντονα διακυβερνητικό χαρακτήρα, διότι οφείλει να λάβει υπόψη του διακρατικούς συσχετισμούς δυνάμεων, ανεξαρτήτως της διαδικασίας που ακολουθείται σύμφωνα με τις Συνθήκες. Εκπροσωπώ βεβαίως, ως έλληνας υπουργός, μια χώρα που βρίσκεται στο επίκεντρο της κρίσης, που είναι το εργαστήριο της κρίσης, και, ως εκ τούτου, ο λόγος μας έχει και έναν βιωματικό χαρακτήρα. Θα μου επιτρέψετε συνεπώς να πω, σε όσους παρατήρησαν προηγουμένως ότι δεν εκπροσωπούμε ή δεν πρέπει να εκπροσωπούμε τη γερμανική κυβέρνηση, ότι μαθήματα διαπραγμάτευσης με τη Γερμανία δεν μπορούμε να δεχτούμε. Κάναμε και κάνουμε πάρα πολύ σκληρή διαπραγμάτευση για να αντιμετωπίσουμε την οξεία φάση της κρίσης στην ευρωζώνη. Η τραπεζική ένωση θα μας επιτρέψει να σπάσουμε τον φαύλο κύκλο μεταξύ χρηματοοικονομικής και δημοσιονομικής κρίσης. Τα τελευταία χρόνια βιώνουμε όλοι αυτήν την ανακύκλωση της κρίσης στην ευρωπαϊκή οικονομία. Η χρηματοοικονομική κρίση μετατρέπεται σε δημοσιονομική και η δημοσιονομική κρίση τροφοδοτεί και πάλι την χρηματοοικονομική, αλλά μας δίνεται τώρα μια πολύ σημαντική ευκαιρία για να θέσουμε υπό έλεγχο την κατάσταση και να αποτρέψουμε την ανακύκλωση της κρίσης αυτής. Αντιλαμβάνομαι τις θεσμικές ευαισθησίες των μελών του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου αλλά επί χρόνια τώρα το Eurogroup χειρίζεται ζητήματα εποπτείας και εξυγίανσης τραπεζών χωρίς να υπάρχει στην πραγματικότητα κανένα ολοκληρωμένο και διαφανές θεσμικό πλαίσιο και χωρίς να υπάρχει καμία ουσιαστική συμμετοχή του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου. Τώρα μπορούμε να κάνουμε ένα πολύ σημαντικό άμεσο βήμα χωρίς να προσκρούσουμε σε εθνικές συνταγματικές ευαισθησίες που θα ακύρωναν έναν ενιαίο μηχανισμό εξυγίανσης, εάν το νομικό του θεμέλιο ήταν καθαρά κοινοτικό, χωρίς να λάβουμε υπόψη μας τη διακυβερνητική διάσταση. Θα είχαμε την ψευδαίσθηση ότι έχουμε έναν μηχανισμό αλλά θα έρχονταν στη συνέχεια τα εθνικά συνταγματικά δικαστήρια και θα έθεταν στην πραγματικότητα εκποδών τον μηχανισμό αυτό. ´Aρα έχει πάρα πολύ μεγάλη σημασία να διαμορφώσουμε τις προϋποθέσεις ενός συμβιβασμού και πιστεύω ότι αυτό έχει συμβεί στη σημερινή συζήτηση. Γνωρίζει πάρα πολύ καλά το Συμβούλιο ότι η διακυβερνητική μέθοδος είναι αντιπαθής στο Κοινοβούλιο και ότι πρόκειται, ούτως ή άλλως, για μία εκ φύσεως επικουρική και συμπληρωματική μέθοδο, αλλά αντιμετωπίζουμε εδώ ακριβώς μία τέτοια περίπτωση στην οποία χρειάζεται να χρησιμοποιηθεί και αυτή η μέθοδος. Από την άλλη πλευρά, είναι απολύτως ανοιχτός ο δρόμος για μια ουσιαστική συμμετοχή και συμβολή του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου στη διαμόρφωση του ταμείου του μηχανισμού διοίκησης ολόκληρου του θεσμικού πλαισίου. Tο ιστορικό και μοιραίο ερώτημα στην Ευρωπαϊκή Ένωση είναι πάντα, όπως ξέρετε, ποιος πληρώνει και ποιος επωφελείται σε σχέση με αυτόν που πληρώνει. Ζούμε το πρόβλημα αυτό σε σχέση με τους ίδιους πόρους. Ζήσαμε το πρόβλημα αυτό σε σχέση με τα προγράμματα προσαρμογής των χωρών της ευρωζώνης που βίωσαν την κρίση και έπρεπε να ακολουθήσουν σκληρά προγράμματα προσαρμογής. Tο πρόβλημα παραμένει το ίδιο και σε σχέση με τον ενιαίο μηχανισμό εξυγίανσης των τραπεζών. Aς εξετάσουμε τώρα αυτό το πρόβλημα από την μεριά των επιχειρήσεων, της πραγματικής οικονομίας και από τη μεριά των καταθετών. Σωστά ειπώθηκε από πάρα πολλούς ομιλητές ότι είναι αδιανόητο, ότι πρόκειται στην πραγματικότητα για ένα ανεπίτρεπτο ντάμπινγκ, να πληρώνει μια επιχείρηση στην Ελλάδα επιτόκιο πέντε μονάδες ακριβότερο από μια επιχείρηση στη Γερμανία για να δανειοδοτηθεί. Πολλές φορές η διαφορά του επιτοκίου ανεβαίνει ως τις επτά μονάδες. Αυτό, όπως αντιλαμβάνεστε, δημιουργεί μία ανισότητα στον ανταγωνισμό, στην πραγματική οικονομία, στη δημιουργία θέσεων απασχόλησης. Πλήττει τη συνοχή της κοινωνίας, δημιουργεί ένα πρόβλημα νομιμοποίησης της Ευρωπαϊκής Ένωσης και του αφηγήματός μας για την ευρωπαϊκή ολοκλήρωση και άρα έχει πάρα πολύ μεγάλη σημασία να κρίνουμε τι είναι ρεαλιστικό, όπως είπε πολύ καθαρά ο Επίτροπος κ. Barnier και να κάνουμε το βήμα που μπορεί να γίνει. Μπορούμε να πετύχουμε έναν συμβιβασμό, τόσο επί της διαδικασίας όσο και επί της ουσίας. Αυτό το πνεύμα εκφράζει το Συμβούλιο και να είστε σίγουροι ότι θα μεταφέρω στο Συμβούλιο το πνεύμα που αποτυπώθηκε στη σημερινή συζήτηση στο Κοινοβούλιο.

 
  
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  Der Präsident. - Vielen Dank, Herr Minister Venizelos! Ich möchte mich ausdrücklich bei beiden Rednern, beim Herrn Kommissar und bei Ihnen, bedanken, dass Sie beide auf die Debatte eingegangen sind.

Herr Minister, ich will Ihnen übermitteln, was mir führende Akteure des nächsten Dossiers gesagt haben. Die haben gesagt: Das ist auch eine Gesetzgebung, und wir würden uns sehr wünschen, dass dieser frei sprechende Minister auch bei diesen Tagesordnungsgegenständen den Rat vertreten würde.

Die Aussprache ist geschlossen.

Die Abstimmung findet am Donnerstag, 6. Februar, um 12.00 Uhr statt.

Schriftliche Erklärungen (Artikel 149 GO)

 
  
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  João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. – A chamada União Bancária, decidida no quadro do aprofundamento da União Económica e Monetária, falsamente apresentada como a solução para todos os problemas do setor bancário e financeiro, viabilizará, sim, uma ainda maior concentração e centralização do setor bancário e financeiro. O Mecanismo Único de Resolução Bancária não terminará com a transferência de recursos públicos (e do trabalho) para o capital financeiro. O que está em causa é a centralização deste processo - o que está na origem das contradições ainda não completamente dirimidas no Conselho -, dirigida a partir das instituições da UE e financiada, mais uma vez, pelos orçamentos nacionais, ou seja, pelos cidadãos dos Estados-Membros, nomeadamente por via do Mecanismo Europeu de Estabilidade. Ao mesmo tempo, não só se mantém como se aprofunda a política monetária e financeira do BCE, que continua a privilegiar o financiamento da Banca a juros irrisórios para que esta realize enormes lucros num autêntico processo de extorsão aos Estados. Insiste-se no dogma da livre circulação de capitais, da financeirização da economia e da conceção do sistema bancário não como um instrumento para a criação de emprego e o desenvolvimento da economia produtiva - sob propriedade e controlo públicos - mas como um setor que paira acima dela e que dela se alimenta.

 
  
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  Theodor Dumitru Stolojan (PPE), în scris. – Parlamentul European și Consiliul trebuie să depășească blocajul care a apărut în negocieri, în special în ceea ce privește mecanismul interguvernamental propus de către Consiliu pentru constituirea fondului unic de rezoluție pentru băncile care se confruntă cu dificultăți financiare. În mod firesc, Parlamentul European susține un mecanism bazat pe Tratatul de funcționare a Uniunii Europene. Este nevoie de un compromis reciproc acceptabil, ceea ce înseamnă reducerea acțiunii interguvernamentale la minimum posibil.

 

14. Difesa contro le importazioni oggetto di dumping o di sovvenzioni da parte di paesi non membri dell'UE (discussione)
Video degli interventi
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  Der Präsident. - Als nächster Punkt der Tagesordnung folgt die Aussprache über den Bericht von Christofer Fjellner im Namen des Ausschusses für internationalen Handel über den Vorschlag für eine Verordnung des Europäischen Parlaments und des Rates zur Änderung der Verordnung (EG) Nr. 1225/2009 des Rates über den Schutz gegen gedumpte Einfuhren aus nicht zur Europäischen Gemeinschaft gehörenden Ländern und der Verordnung (EG) Nr. 597/2009 des Rates über den Schutz gegen subventionierte Einfuhren aus nicht zur Europäischen Gemeinschaft gehörenden Ländern (COM(2013)0192 - C7-0097/2013 - 2013/0103(COD)) (A7-0053/2014).

 
  
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  Christofer Fjellner, rapporteur. - Mr President, I will do this in English because it will be a lengthy and complicated debate. First of all, I would like to thank everybody who has been working on this file with me; it has been a momentous task. We have been reviewing the most controversial part of European trade policy: the trade defence instruments, which normally come upon us as anti-dumping tariffs. This is something that is moving higher and higher up the political agenda as we have more high-profile cases. The last high profile case was probably the 47% tariff on Chinese solar panels, which I know has led to a lot of debate throughout the European Union.

We have done it in record speed; it has taken us six months to do something that normally would have taken more than a year. I must say – and I think I speak for all colleagues – that this has been pretty frustrating. We are not happy with the fact that the Commission then chose to present such an important and big task to the Parliament this late in the mandate, forcing us to work under such pressure. That has made it harder to make good legislation.

We also have concerns with the dubious guidelines, about which we had lengthy debates with the Commission. This is due to the fact that they were presented as one package. The guidelines and the regulation were presented as one balance. The guidelines have been living their own lives and changing. There has also been discussion over whether they should be adopted before or after the adoption of the regulation.

Despite that and despite the time pressure, the Committee has managed to find good compromises in most areas. We have a total of twelve compromises, stretching from transparency to European Parliament scrutiny of trade defence instruments. I just want to mention some of those compromises.

Firstly on transparency: we have introduced provisions for all interested parties to receive more information about the investigation. That is something that will be appreciated by all parties. We will also try to establish an SME Help Desk in the area of trade defence instruments that would help both importers and producers affected by trade defence instruments. We have also tried, as I said, to increase Parliament’s ability to monitor the implementation of this regulation. We want an annual report from the Commission on how they execute and implement this regulation.

There are two things that the Commission presented as ‘new’ elements of the trade defence instruments that we debated at length. The first of these was a reimbursement of tariffs that were collected during expiry reviews. That is something we decided to remove because, honestly, it involved more bureaucracy than it would have brought added value. The second thing that the Commission introduced was an obligation to cooperate for companies under trade defence proceedings, that is taking place ex officio in the Commission. That is something that we debated at length, but we concluded that it should not be an obligation, but merely a request from the Commission. This is because it might be very burdensome to be forced to hand in all the material that is needed, especially for small and medium-sized enterprises.

With these compromises, we will have a substantial improvement of the instruments. It is worth saying that it is worthwhile to vote and to achieve these compromises, even if that is all we get, because they constitute a substantial review of the reform.

There are two points, though, where we did not reach compromise, and those are the most controversial parts of the most controversial legislation: the lesser duty rule and the shipping clause. A clear majority of the Committee did not want a shipping clause: a provision that would give two weeks advance notice to European companies before tariffs were introduced – tariffs that actually might affect them very dramatically.

The lesser duty rule is a rule that makes sure that tariffs will correct the injury done to EU industry, but not go beyond that. A big majority of the Committee wanted to remove that lesser duty rule. That is a mistake; going beyond injury would not only lead to higher tariffs and the penalising of trading partners but, more importantly, would increase the price of trade. Higher tariffs would not only make imports more expensive, they would also make exports more expensive. I could go on at length to discuss the two controversial topics that we have discussed.

Last, but not least: we will have a result in the vote tomorrow. This is not the end of this process, as we need the Council here. We need someone to cooperate with. Therefore, I am very happy that we have the Council present and that its representatives have chosen to stay for part of this debate. We need to know whether you are ready to cooperate with us, and whether you are ready to discuss and have an agreement.

 
  
  

Elnökváltás: SURJÁN LÁSZLÓ
Alelnök

 
  
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  Karel De Gucht, Member of the Commission. - Mr President, let me begin by thanking the rapporteur and all those who contributed to the intensive work that has been done so far on this file, as well as the commitment shown by all. I hope that we will be able to keep up this momentum in this crucial phase of interinstitutional decision-making.

Our trade defence instruments are important for our industry and have become even more important in the context of open markets, where trade defence is often the only remedy for industry when faced with unfair trade. To further illustrate the significance of these instruments, let me just name a few recent cases, such as solar panels, tableware and biodiesel. In all these very different sectors, and many others, trade defence measures have helped ensure that the EU’s industry competes on fair terms with its foreign competitors. By using these targeted measures, we provide a level playing field for our industry. In some cases, this may even prove decisive for the survival of specific sectors. Therefore, we need to act now to ensure that we have instruments that are suitable for the current trading environment. Failure on this file carries social and economic costs and we cannot afford this.

In order for this reform to be a success, all stakeholders need to receive its benefits: industry, importers and users alike. While the interests of the various groups differ significantly, overall we all have the same goal in mind: to reap the advantages of rules-based trade defence instruments that are effective, efficient and transparent.

Compared with many other users around the world, the strength of the EU’s trade defence instruments lies in their balance and proportionality in the application of measures. These important features need to be maintained and, where possible, further improved through this modernisation. However, some of the amendments voted by the Committee on International Trade (INTA) run the risk of changing the balance in the overall proposal.

In particular, the scope of the non-application of the lesser duty rule has been considerably expanded and, in addition, the shipping clause has been removed completely. I am of the view that these amendments will need to be reconsidered. The same goes for some other ideas included in the Commission’s original proposal, such as pre-disclosure, or the reimbursement of duties in unsuccessful expiry reviews. These are Commission proposals which ensure predictability and fairness.

As I said at the outset, Parliament has achieved a great deal already within a short timeframe, and tomorrow’s vote is a further important step on the way. However, as Members will know, we still have some hurdles to overcome. In particular, flexibility is called for from all parties around the table. Balance remains the key word in this modernisation process when it comes to reaching a compromise. Rest assured that I will pass on this message also to the Council. In particular, I wish to convince them of the importance of entrusting the Presidency with a sufficiently flexible negotiation mandate in the coming month.

We must be ready to conduct the trilogues in March, and I am prepared to facilitate the talks with all possible means from day one. While being politically charged, the actual questions are not too hard to decide, with good will from all sides. I would like to emphasise, once more, that failure is not an option for me.

To conclude, let me thank you once again for the hard work that you have put into this file. We seem to agree on the need to adopt this proposal – so let us adopt it swiftly and go the final mile with an open mind.

 
  
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  Daniel Caspary, im Namen der PPE-Fraktion. – Herr Präsident, geschätzte Kolleginnen und Kollegen! Christofer Fjellner ist bereits darauf eingegangen: Die Kommission hat vor ungefähr einem Dreivierteljahr diese Reform der Handelsschutzinstrumente vorgelegt. Das ist sehr spät in ihrem Mandat. Und gerade weil es sich hierbei um ein sehr sensibles Thema handelt und wir ja schon die Situation hatten, dass vor fünf Jahren eine Reform der Handelsschutzinstrumente gescheitert ist, wäre es sinnvoller gewesen, wenn wir dieses Thema früher auf die Tagesordnung gesetzt hätten. Aber angesichts der Tatsache, dass wir so kurz vor dem Ende der Wahlperiode sind, bin ich dem Berichterstatter und auch den Schattenberichterstattern außerordentlich dankbar dafür, wie weit wir es gebracht haben, und dass wir heute und morgen über das Thema beraten und abstimmen dürfen.

Ich bin dem Berichterstatter und den Schattenberichterstattern ebenfalls sehr dankbar für das große Kompromisspaket. Ich glaube, wenn man sich anschaut, wie kontrovers dieses Dossier ist, dann sind wir sehr gut aufgestellt mit dem großen Kompromisspaket, das hier im Haus hoffentlich auch eine breite Mehrheit findet. Aber es gibt zwei Streitpunkte, die auch bei uns in der Fraktion nach wie vor umstritten sind, nämlich zum einen die sogenannte shipping clause, also die Versandklausel, und die sogenannte lesser duty rule. Bei der shipping clause selbst wäre ich dankbar, wenn der Rat hier eine Lösung finden würde. Ich halte es auch für machbar, hier eine Lösung zu finden. Denn bei der Frage, ob wir hier noch einen gewissen Vertrauensschutz finden oder nicht, sollte es doch möglich sein, eine pragmatische Lösung zu finden.

Wo ich persönlich etwas mehr Sorgen habe – aber, wie gesagt, bei uns in der Fraktion gibt es dazu auch unterschiedliche Meinungen –, ist das Thema der lesser duty rule, weil hier schon ein Paradigmenwechsel stattfindet. Wir haben bisher immer darauf geachtet, dass wir Antidumpingzölle in einer Höhe erheben, die dazu dient, einen Schaden von der europäischen Industrie abzuwenden. Und mit dem, was wir morgen beschließen werden, sagen wir, wir wollen einen Strafzoll erheben in einer Höhe, die nicht nur den Schaden für die europäische Industrie abwendet, sondern der darüber hinausgeht, d. h, der wirklich eine Art Strafzoll, eine Strafe dafür ist, dass man sich nicht an die Regeln hält. Ich denke, da gibt es auch gute Argumente dafür, aber wir sollten uns alle im Klaren sein, das ist ein Paradigmenwechsel.

Ich würde mich freuen, wenn die Blockade auch im Rat überwunden werden könnte. Ich glaube, das Paket, das wir morgen beschließen, ist eine gute Grundlage dafür, und ich wäre dankbar, wenn wir mit dem Rat sehr schnell zu einer Einigung kommen!

 
  
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  Andrea Cozzolino, a nome del gruppo S&D. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'esito dell'iter in commissione è stato, come è stato ricordato adesso, ampiamente positivo, persino al di là delle aspettative della vigilia.

Solo sei mesi fa nessuno di noi poteva immaginare che potessimo giungere a queste soluzioni, sia per i tempi sia per il merito dei compromessi che abbiamo raggiunto. E dunque vorrei che da qui noi tutti giudicassimo il lavoro che ci apprestiamo a concludere poi domani con il voto.

E vorrei soprattutto che non solo il Parlamento che domani lo farà, ma anche il Commissario difenda di più il lavoro che si è fatto in questi sei mesi, e anche i compromessi che abbiamo raggiunto, anche sui punti più delicati, perché credo che questo possa essere un contributo importante perché la sfida vinta con il voto di domani del Parlamento possa essere adesso vinta dalla Commissione e dal Consiglio e fare ciò che non si è fatto negli ultimi quindici anni nei prossimi due mesi.

Questo è possibile se ritorna la politica, se ritorna l'idea cioè che noi dobbiamo rispondere a un'esigenza che abbiamo in questo momento in Europa di difendere di più le nostre produzioni, di difendere di più il nostro sistema delle piccole e medie imprese e anche per aprire una fase nuova di confronto con le altre economie del mondo e riscoprire così anche una funzione dell'Europa nei prossimi anni.

Credo quindi che noi dobbiamo lavorare adesso per concludere questo durissimo lavoro, come è stato qui ricordato. Un durissimo lavoro che è stato possibile grazie alla collaborazione e all'ascolto tra le diverse componenti del Parlamento, al lavoro straordinario che hanno fatto lo staff, gli assistenti, gli stakeholder con i quali abbiamo discusso in queste settimane e in questi mesi, e dunque davvero va valorizzato questo lavoro.

Non mettiamo pregiudizi, non mettiamo preconcetti, non determiniamo delle aree intorno alle quali continuare una discussione, un confronto, ma spostiamo in avanti tutta l'iniziativa sapendo che davvero questa è un'occasione quasi unica. Lo voglio ancora una volta ricordare, solo alcuni mesi fa non era assolutamente possibile immaginare che potessimo giungere a un risultato di questa portata, dunque vale la pena difenderlo e portarlo a compimento nei prossimi due mesi.

 
  
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  Marielle de Sarnez, au nom du groupe ALDE. – Monsieur le Président, pour nous la question de la modernisation de nos instruments de défense commerciale est évidemment une question très politique. Si nous voulons préserver nos emplois d'aujourd'hui, créer des emplois nouveaux demain, si nous voulons agir pour la croissance en Europe – et cela devrait être la priorité pour nous tous ici – nous devons bien entendu mener une politique offensive en faveur de l'industrie européenne, en faveur de nos investissements, en faveur de nos entreprises, en faveur de la recherche, mais avons aussi besoin d'une vraie politique défensive, qui protège nos propres intérêts et l'intérêt de nos entreprises. Nous devons donc nous doter d'instruments de défense commerciale efficaces et véritablement dissuasifs. Au fond, je ne vois pas pourquoi, au nom de quelle idéologie, au nom de quel dogme, l'Europe devrait être ouverte à tous les dumpings. L'Europe, elle doit évidemment agir en faveur de ses entreprises, en faveur de sa production.

Nous ne pouvons pas nous permettre, dans le monde d'aujourd'hui, d'être naïfs et de moins bien défendre nos intérêts que d'autres le font. Je pense en particulier aux États-Unis. Nous devons avoir une vraie stratégie commerciale, qui nous mette à l'abri des pratiques déloyales.

Prenons par exemple la question des panneaux solaires: un accord a été négocié cet été avec les Chinois dans ce domaine. On peut le regretter, parce qu'il s'est probablement fait au détriment de notre industrie. D'ailleurs, pour information, si la BEI ne finançait pas les panneaux solaires en Chine, nous serions là aussi plus cohérents.

J'ajoute que les droits maximaux, chez nous, pour les panneaux solaires sont de 64 % alors qu'ils sont de 249% aux États-Unis. Cherchez l'erreur... Il est donc évident que l'Europe doit mieux défendre ses propres intérêts. C'est pourquoi, Monsieur le Commissaire, je pense qu'il est très important non seulement de réformer, mais aussi de renforcer nos instruments de défense commerciale.

 
  
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  Yannick Jadot, au nom du groupe Verts/ALE. – Monsieur le Président, Monsieur le Commissaire, chers collègues, nous le disons tous, la révision des instruments de défense commerciale est absolument indispensable aujourd'hui dans cette mondialisation très dure, dans laquelle nous sommes inscrits. Nous constatons également que c'est une attente de nos concitoyens, c'est une attente des entreprises européennes et c'est un pas, certes insuffisant, mais absolument nécessaire si nous voulons enfin avoir une politique économique et une politique industrielle communes à l'échelle de l'Union.

Le cas des panneaux photovoltaïques chinois a été exemplaire d'une stratégie de défense commerciale extrêmement mal menée par l'Union européenne. Pas tant à cause de la Commission européenne, Monsieur le Commissaire, mais à cause des interventions de la Chine qui a menacé un certain nombre d'États membres, et à cause de la division de ces États membres, qui vous ont contraint, d'une certaine façon, à mal agir sur la question des panneaux photovoltaïques chinois, où finalement la qualité de la relation avec la Chine a davantage pesé que la défense d'une industrie européenne, qui était pourtant et qui est toujours performante et compétitive.

Dans cette révision, les compromis obtenus par le Parlement européen jusqu'à maintenant sont importants pour l'accès des petites et moyennes entreprises aux dispositifs et pour faire en sorte que les questions sociales et environnementales soient enfin intégrées dans nos instruments de défense commerciale. L'idée de prendre en compte les normes internationales, que ce soit en matière sociale ou en matière environnementale, dans les sanctions qui pourraient être appliquées en cas de dumping est un élément essentiel de l'évolution de notre cadre sur la défense commerciale.

Et puis j'espère qu'un amendement qui n'est pas passé en commission passera demain en plénière, à savoir la possibilité pour les syndicats de porter plainte auprès de la Commission. Cette possibilité existe dans les grands pays anglo-saxons; c'est un élément essentiel pour renforcer la dimension sociale de notre politique commerciale.

 
  
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  Cristiana Muscardini, a nome del gruppo ECR. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, per l'imprenditoria europea è essenziale dare il via libera ai negoziati per la riforma degli strumenti di difesa commerciale, principale strumento proprio a disposizione delle imprese per contrastare le pratiche anticompetitive di paesi extraeuropei in violazione delle regole dell'OMC.

Questo è dimostrato non solo da quello che è avvenuto in paesi come la Cina, ma anche dal fatto che l'Europa ha un ventre molle, ha un'incapacità di decidere: quando è ancora bloccato il regolamento per la denominazione di origine e quando è ancora bloccato il regolamento per la sicurezza dei prodotti, è dimostrato che il Consiglio non ha intenzione di far decollare la ripresa e che i posti di lavoro sono annunciati, ma non realizzati per un'impossibilità oggettiva, mancando una concorrenza leale.

Chiediamo al Parlamento di approvare questo progetto, sottolineando che rimangono zone d'ombra da risolvere come le zone off-shore e l'applicazione delle normative degli Stati in cui sono registrate le compagnie, e al Consiglio di impegnarsi finalmente.

 
  
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  Helmut Scholz, im Namen der GUE/NGL-Fraktion. – Herr Präsident, Herr Kommissar! Lassen Sie mich in der Debatte zu den Handelsschutzinstrumenten etwas weiter ausholen.

In Artikel 3 der Charta der Vereinten Nation haben sich alle Mitgliedstaaten der EU verpflichtet, „eine internationale Zusammenarbeit herbeizuführen, um internationale Probleme wirtschaftlicher, sozialer, kultureller und humanitärer Art zu lösen und die Achtung vor den Menschenrechten und Grundfreiheiten für alle ohne Unterschied der Rasse, des Geschlechts, der Sprache oder der Religion zu fördern und zu festigen.“ Diese Verpflichtung hat juristischen Vorrang vor jedem anderen internationalen Abkommen.

Die Europäische Union hat sich zudem verpflichtet, weltweit für gute Arbeit – decent work – und Umweltschutz einzutreten. Was den Welthandel heute unfair macht und vielerorts Leiden verursacht, sind Umwelt- und Sozialdumping. Davor müssen wir uns schützen, das müssen wir bekämpfen – im Sinne der Armen, im Sinne der Vereinten Nationen. Daher werbe ich für unseren Änderungsantrag 83, damit Sie, Herr Kommissar, und die Kommission hier vorgehen können.

Aggressivere Mittel gegen industriepolitische Maßnahmen von Entwicklungsländern brauchen wir hingegen nicht. Dieses Parlament und der Rat haben das Recht auf Rohstoffsouveränität 2010 bereits bestätigt. Meine Fraktion besteht darauf, dass dies auch so bleibt. Schutz vor Dumping, ja, aber diese Verordnung darf nicht als offensives Instrument gedacht sein, um Marktöffnung und niedrige Rohstoffpreise zu erzwingen, die nichts anderes als die Festschreibung niedriger Löhne und Armut in den Rohstoffländern bedeuten.

 
  
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  William (The Earl of) Dartmouth, on behalf of the EFD Group. – Mr President, of course we are all, in principle, against subsidised imports – that is dumping – and there has to be trade defence when trade counterparties decline to accept the principles that underpin free and open trade.

But by trade defence we do not mean what happened when the otherwise distinguished EU Commissioner for Trade was happy to launch what might have become a full-scale trade war with China over the comparatively minor matter of solar panels. I have described this previously as a frolic. It also took place against the representations of 17 of the then 27 Member States.

This report, in its essentials, gives greater scope, power and discretion to the Commission. Illegal dumping by third countries of course needs to be dealt with, but not by appointed trade officials acting on a whim. The European Union, in its beginnings and in its operations, is a protectionist construct. On open trade, it is simply not credible.

In the context of dumping, the way forward is a sense of proportionality. That is how an independent Britain should handle this problem, and there will be an independent Britain sooner than most people think – and that ‘most people’ includes the President of Italy today.

 
  
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  Bruno Gollnisch (NI). - Monsieur le Président, le moins que l'on puisse dire, c'est que la modernisation et le renforcement tardif des instruments de défense commerciale de l'Union européenne ne suscitent pas l'enthousiasme. Les courriers dont nous sommes destinataires montrent clairement l'attente et les demandes d'une industrie européenne victime de pratiques déloyales faiblement combattues.

Or, la première mouture du rapport, dont l'auteur est socialiste, comme les positions initiales du commissaire en charge, M. De Gucht, étaient non seulement insuffisantes mais parfois contreproductives. Certes, la version du rapport tel qu'amendé en commission du commerce international est plus acceptable, bien qu'elle laisse de côté des questions cruciales, comme l'hallucinante règle du droit moindre.

J'imagine que la proximité des élections européennes a dû contribuer à la fermeté relative de nombreux collègues. J'ai entendu cela dans cet hémicycle de la part de partisans d'un libre-échange jusqu'ici débridé. Mais je m'inquiète de la vigueur de ces partisans et du fait qu'ils soient totalement indifférents au sort des travailleurs européens ou simplement persuadés que la "main invisible", chère à Adam Smith, apporte inéluctablement le bonheur et la prospérité.

Je m'inquiète également du pouvoir laissé à la Commission dans la définition de lignes directrices susceptibles de détricoter totalement les timides avancées législatives que ce Parlement va, vraisemblablement, approuver demain.

Enfin, je suis persuadé que la véritable solution ne réside pas dans le fait de confier à la Commission la défense de l'économie européenne. Le triste exemple des panneaux solaires chinois, cité par d'autres orateurs, a montré que, dans ce domaine comme dans d'autres, ce n'est pas l'intérêt de l'ensemble de l'Union européenne qui prime mais celui de son seul leadership germanique, en l'occurrence.

Les États ont des intérêts divergents et ils doivent retrouver leur souveraineté commerciale.

 
  
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  Tokia Saïfi (PPE). - Monsieur le Président, Monsieur le Commissaire, les instruments de défense commerciale sont un point très important, central même, pour la politique commerciale européenne.

Il était nécessaire d'entamer ce processus de réforme car si nos instruments de défense commerciale sont toujours pertinents sur le fond, nous devons admettre qu'ils ne répondent plus au contexte actuel.

Ce n'est pas être protectionniste que de donner à nos entreprises les outils nécessaires pour se défendre, c'est faire preuve de réalisme économique.

En cela, le résultat auquel nous sommes parvenus aujourd'hui montre bien que notre préoccupation principale a été la manière de lutter contre le dumping sous toutes ses formes.

Comment lutter contre le dumping commercial? Je pense, ici, à nos efforts pour faciliter l'accès des PME à ces instruments ou pour limiter la durée des enquêtes.

Comment lutter contre le dumping social et environnemental, de plus en plus agressif, que nous avons toujours dénoncé? Si nous avons pu parvenir à ce résultat, c'est que, malgré un calendrier très serré, nous avons cherché sans relâche à concilier des positions très différentes.

Nous souhaitons donc vivement que la Commission et le Conseil soient bien décidés à poursuivre leurs travaux sur le même rythme, car ce serait une erreur que de retarder l'entrée en vigueur de ce règlement.

Une question, Monsieur le Commissaire: Pouvons-nous avoir une réponse plus claire sur les lignes directrices, s'il vous plaît?

(L'oratrice accepte de répondre à une question "carton bleu" (article 149, paragraphe 8, du règlement))

 
  
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  Paul Rübig (PPE), Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“. – Herr Präsident! Meine Frage geht in Richtung der kleinen und mittleren Betriebe. Derzeit exportieren nur ungefähr 13 % der Betriebe in Europa in Drittstaaten. Glauben Sie, dass diese Vorschriften jetzt eine Chance sind für die kleinen und mittleren Betriebe, mehr zu exportieren, aber auf der anderen Seite natürlich auch mehr zu importieren, weil natürlich der Import auch eine wesentliche Grundlage für Wettbewerbsfähigkeit in dieser Welt darstellt?

 
  
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  Tokia Saïfi (PPE), réponse "carton bleu". – Monsieur le Président, Monsieur Rübig, dans le travail que nous avons effectué sur ce texte – et je connais l'attention que porte Monsieur Rübig au développement des PME – on voit bien que les PME n'ont jamais eu les moyens de se défendre vis-à-vis de l'extérieur, pour ce qui est des exportations, parce qu'elles n'ont pas de grands moyens, contrairement aux grandes entreprises et aux multinationales. C'est pour cette raison que nous avons veillé à ce que les PME puissent avoir un accès beaucoup plus facile à ces instruments de défense commerciale.

 
  
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  Bernd Lange (S&D). - Herr Präsident, Herr Kommissar, Herr Ratsvorsitzender! Dieses Ziel, das wir uns gemeinsam gesetzt haben, die industrielle Wertschöpfung in Europa von zurzeit 15,1 % im Jahr 2020 wieder auf 20 % zu steigern, heißt natürlich, dass wir in der Tat unsere Politik kohärent darauf ausrichten, dass wir die industrielle Wertschöpfung stärken und damit hochqualifizierte und gute Arbeit in Europa sichern. Deswegen brauchen wir die Modernisierung der Handelsschutzinstrumente, weil wir gerade von großen Handelspartnern immer wieder Dumpingproduktion erleben. Und, Helmut, das ist nicht gegen Entwicklungsländer gerichtet, sondern es sind – und das zeigen ja auch die Verfahren – einige wenige Länder, die in diesen Fokus kommen. Da ist es richtig zu sagen, wir haben das industrielle Interesse, und nicht so sehr das Interesse von Handeltreibenden.

Deswegen brauchen wir auch klare und eindeutige Regelungen bei der shipping clause. Wir haben das klare Interesse, dass wir das Instrument auch nutzen, um flexibel auf Schädigungen einzugehen. Deswegen brauchen wir auch Flexibilität in der lesser duty rule. Ich bin auch dafür, dass die Kommission stärker initiativ werden kann, weil das Verfahren, wie die Vergangenheit doch gezeigt hat, sehr starr war. Und zum Vierten brauchen wir schnellere Abläufe.

All das haben wir mit unseren Anträgen auf den Tisch gelegt. Ich hoffe, dass auch der Rat möglichst schnell reagiert und wir ein Ergebnis finden.

 
  
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  Niccolò Rinaldi (ALDE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Commissario, dunque, il lavoro in commissione l'abbiamo fatto.

Sono stato coautore di parecchi emendamenti di compromesso per raggiungere un accordo e spero che la quadra di ciò che siamo riusciti a votare in commissione tenga non solo nel voto in plenaria, ma anche poi nelle tappe successive con il Consiglio. Questo per me è un esercizio che va collegato anche al regolamento di cui sono relatore per l'esercizio dei diritti dell'Unione europea – detto in altre parole per le misure di ritorsione nei confronti di quei partner commerciali che non rispettano le misure concordate.

Si tratta di modernizzare gli strumenti di difesa in una globalizzazione che deve essere sicuramente sostenibile e regolamentata e si tratta soprattutto – lo dico rispetto alle osservazioni di un collega britannico prima – di superare le piccinerie costanti degli Stati membri, perché se noi continuiamo a rinunciare a un ruolo protagonista della Commissione, delle istituzioni europee per la difesa dei nostri interessi commerciali arriveremo soltanto a piccoli egoismi di nessuna efficacia.

Naturalmente adesso il lavoro va avanti. Bisognerà vedere non soltanto il rapporto con il Consiglio, ma anche poi le misure di applicazione, tenendo conto che abbiamo bisogno di questi strumenti per le nostre piccole e medie imprese, per avere dei tempi che siano quanto più rapidi e certi e per soprattutto fare una rivoluzione culturale, in un certo senso, perché difesa commerciale non vuol dire protezionismo, vuol dire invece ottenere regole che in una società globale liberale devono essere rispettate da tutti.

 
  
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  Andrew Henry William Brons (NI). - Mr President, if you start from a position of 28 countries locked into the EU, and all of them locked into the global trade system governed by the World Trade Organisation, you might be forgiven for thinking that there was some merit in the Commission’s proposal, for example, to modify the lesser duty rule, or to impose provisional duties after establishing proof of what even the EU would consider to be dumping. However, I am tempted to take the part of the man in the joke who, when asked for directions, replied: ‘I would not have started from here.’

I am opposed to EU controls over my country’s ability to manage its own trade. However, I am even more concerned about the EU and the WTO facilitating trade with low-wage economies with whose manufactured goods we cannot possibly compete, and which constitute dumping, without any investigation being necessary.

 
  
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  Jarosław Leszek Wałęsa (PPE). - Mr President, if we want a competitive economy that creates jobs, we simply cannot have the highest energy prices in the world. We cannot encumber our industry with regulations that no one else in the world follows. We cannot provide preferential access to our market to countries that have much cheaper energy prices and do not impose any of the same regulatory burdens on their companies. And we cannot have one of the most liberal trade defence regimes in the world.

In such conditions, we cannot stay competitive. In the Committee on International Trade (INTA), we concluded that EU trade defence policy needs readjusting in limited circumstances where our producers face various government-inspired distortions. It is a limited step, but a step in the right direction. I therefore urge all of my colleagues to support the INTA report as it is. I urge you to reject all amendments, split votes and separate votes, the only task of which is to sabotage the compromise we have reached. Finally, I urge you to refuse all procedural tricks and direct this report back to INTA for mandate for trilogues. This also means we should not vote for a legislative resolution which, by the way, I consider a dishonest attempt to derail the progress we have made in INTA.

 
  
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  Vital Moreira (S&D). - Senhor Presidente, Senhor Comissário, Senhor Presidente do Conselho, Caros Colegas, os instrumentos de defesa comercial não são protecionismo, são comércio livre e leal - free and fair trade. A União tem obrigação de defender a indústria europeia contra o dumping ou as subvenções dos seus concorrentes externos. A eficácia do sistema de defesa comercial é essencial e este exercício de modernização, como se chama, devia ser um exercício de reforço da concorrência leal no comércio internacional.

O sistema de defesa comercial da União é considerado um dos mais liberais a nível mundial, indo muito além dos requisitos da Organização Mundial do Comércio e sem paralelo por parte dos nossos parceiros comerciais, nomeadamente os Estados Unidos.

O projeto apresentado pela Comissão tinha já alguns aspetos positivos e as alterações aprovadas na Comissão INTA melhoram substancialmente as propostas da Comissão, por isso merece aprovação amanhã por este Parlamento.

Todavia, as guidelines anunciadas pela Comissão, paralelamente à iniciativa legislativa, correm o risco de enfraquecer a defesa da indústria e anular os ganhos do regulamento. Em especial, o teste do interesse da União, tal como é definido pela Comissão, é suscetível de sacrificar os interesses da indústria afetada em favor dos interesses dos importadores e de outros interesses.

A União não pode continuar a expor cada vez mais a indústria europeia à competição externa, sem ao mesmo tempo reforçar a sua defesa contra as práticas comerciais desleais.

 
  
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  Salvatore Iacolino (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, l'esigenza di modernizzazione è stata vieppiù rappresentata dai relatori che sono intervenuti precedentemente. Certamente è il focus essenziale di questa proposta che va nel senso che tutti quanti ci attendevamo: valorizzazione e rafforzamento degli strumenti per aumentare la sostenibilità e la competitività delle aziende europee.

In un momento di straordinaria crisi economica, il comparto industriale, così come quello delle piccole e medie imprese, va tutelato e garantito attraverso un quadro legislativo chiaro, coerente con le procedure condivise. Merito certamente del Parlamento europeo che è riuscito a portare avanti una procedura legislativa in tempi veramente congrui. Gli effetti distorsivi delle pratiche leali vanno certamente eliminati per garantire un'effettiva concorrenza leale sul mercato europeo. È quello di cui oggi noi più che mai abbiamo bisogno per infondere fiducia intanto nel nostro comparto produttivo, ma nel contempo per attrarre nuovi investimenti.

E allora, un focus sulle piccole e medie imprese e trasparenza nelle procedure. Sulla regola del cosiddetto dazio minore altri colleghi sono intervenuti. Abbiamo bisogno di tutelare le piccole e medie imprese attraverso uno sforzo corale. È quello che stiamo facendo e confidiamo che la Commissione e il Consiglio in questo scorcio finale di legislatura possano rendere possibile un risultato che fino a qualche tempo fa era ritenuto improbabile attraverso l'adozione di questo pacchetto che garantisce enormemente il comparto produttivo e le piccole e medie imprese.

 
  
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  George Sabin Cutaş (S&D). - Mulțumesc domnule președinte. Stimați colegi, mecanismul de apărare comercială, ce include măsuri antidumping și anti-subvenție, deține un rol extrem de important atât în lupta împotriva concurenței neloiale practicate de țări terțe, cât și pentru sprijinirea întreprinderilor locale. Industria europeană trebuie susținută, cu atât mai mult cu cât în prezent se află într-o împrejurare economică dificilă.

În acest context, Uniunea Europeană nu poate acorda condiții prea favorabile competitorilor săi. Ea trebuie să își protejeze întreprinderile mici și mijlocii, care reprezintă 99% din companiile europene și sunt generatoare de creștere economică și de locuri de muncă. De aceea, consider că prevederile privind apărarea comercială trebuie menținute în forma în care au fost adoptate în Comisia pentru comerț internațional.

Totodată aș dori să salut includerea în raport a posibilității, prevăzute de Organizația Mondială a Comerțului, de a înăspri regulile de apărare comercială în cazul în care standardele sociale și de mediu ale unei țări terțe sunt prea joase. Mulțumesc.

 
  
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  Béla Glattfelder (PPE). - Csak a kölcsönös előnyökön és a tisztességes eljárásokon nyugvó nemzetközi kereskedelem vezet megfelelő eredményre. Hogyha e kettőből bármelyik hiányzik, akkor ez a kereskedelem nem lesz hosszú távon fenntartható. Éppen ezért az Európai Uniónak fel kell lépnie a tisztességtelen kereskedelmi gyakorlatokkal szemben, különösképpen azért, mert az Európai Unió a világ egyik legnyitottabb kereskedelmével rendelkező partner, és sajnos egyre többen vannak olyanok, akik szinte már rászoknak arra, hogy az Európai Unióval szemben tisztességtelen kereskedelemi gyakorlatokat alkalmazzanak.

Különösképpen ilyen a dömping, valamint a nyersanyag és az energiaáraknak a torzítása, gondoljunk például a ritka földfémekkel kapcsolatos feszültségekre. Ezek súlyos károkat okoznak az Európai Unió gazdaságának, és veszélyeztetik a munkahelyeket. Következésképpen sokkal hatékonyabban kell használni a kereskedelemi, védelmi eszközöket, be kell vonni az ilyen eljárásokba a lehető legnagyobb mértékben a kis- és közepes vállalkozásokat, alkalmazni kell a büntetővámokat az úton levő termékekre is, hogy ne lehessen megkerülni a megtorló intézkedéseket, és különösen a nyersanyag- és energiakérdésekben elrettentő hatású vámokat kell alkalmazni, amelyeknek megtorló jellegűeknek kell lenniük azért, hogy elvegyék a kedvét mindenkinek, aki ilyesmiben töri a fejét.

 
  
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  Laima Liucija Andrikienė (PPE). - Pirmiausia noriu padėkoti kolegai C. Fjellner, šio svarbaus pranešimo autoriui, už bendradarbiavimą ir pastangas siekiant daugumai priimtino kompromiso.

Kaip Lietuvos atstovė pastebėsiu, kad Lietuvos gamintojai stipriai palaiko Europos Komisijos teisinę iniciatyvą modernizuoti Bendrijų prekybos apsaugos priemones. Esu visiškai įsitikinusi, kad aktyviai ir atvirai prekybai būtinos efektyvios priemonės kovai su nesąžiningos prekybos apraiškomis, žalinga dempingo ar subsidijavimo praktika.

Pastebėsiu, kad pagrindinės nesąžiningos prekybos priežastys yra dirbtinai iškreipiami žaliavų ir energetinių išteklių kaštai. Šiame kontekste žemesnių muitų taisyklės (lesser duty rule) teikiamo pranašumo panaikinimas yra ypatingai svarbus. Tai aktualu ir Lietuvos gamintojams, chemijos, trąšų, plastiko ir kitoms šakoms, kurie kenčia dėl, pvz., Rusijos taikomų žaliavų eksporto muitų arba dvigubos dujų kainodaros. Svarbus ir antidempingo bei antisubsidijų tyrimų trukmės sutrumpinimas.

Akivaizdu, kad nesąžininga prekyba neleidžia visiems rinkos dalyviams užtikrinti vienodų žaidimo taisyklių ir tuo tiesiogiai kenkia Europos Sąjungos įmonių konkurencingumui. Aš visiškai remiu INTA komiteto poziciją šiuo klausimu, išreikštą sausio 21 d. balsavime, ir raginu kolegas atmesti visas naujas pataisas.

 
  
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  Esther Herranz García (PPE). - Señor Presidente, Señorías, agradezco la oportunidad de debatir en el Pleno nuestras relaciones comerciales y su incidencia en nuestro mercado interior.

Desde un punto de vista agroalimentario, la Unión Europea es, sin duda, uno de los agentes más importantes en el comercio internacional, como exportador, pero, sobre todo, como importador. Desde la firma de la Declaración de Varsovia, en octubre de 2011, sobre el comercio alimentario, todas las instituciones europeas tienen el deber de asegurar a los ciudadanos europeos, en cuanto que consumidores, los más altos niveles de calidad en los alimentos y productos alimentarios producidos en la Unión Europea, y también en los importados. Tenemos herramientas suficientes para ello, que deben ser utilizadas y, de ser necesario, deben ser mejoradas, pero nunca ignoradas o eliminadas.

La Comisión Europea es, en este caso, el portero de la casa común, que debe asegurarnos a todos los europeos que lo que entra por nuestras fronteras nunca nos causará un problema alimentario o fitosanitario. Es necesario, por tanto, respetar escrupulosamente los acuerdos comerciales firmados tanto por la Unión Europea como por los Estados miembros: respetarlos y hacerlos respetar.

En la reciente reforma de la política agrícola común, hemos introducido una importante cláusula: la de la reciprocidad con países terceros. Únicamente teniendo en cuenta siempre la evolución sostenida y sostenible, en el respeto de los acuerdos firmados y las obligaciones exigidas, será posible satisfacer nuestras necesidades alimentarias con justicia, equidad y tranquilidad para los consumidores europeos.

 
  
 

Catch the eye”

 
  
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  Erik Bánki (PPE). - Tisztelt elnök úr, tisztelt képviselőtársaim! A dömpingellenes és szubvencióellenes szabályok egyidejű korszerűsítését célozza a Bizottság előttünk fekvő javaslata. A dömpingellenes vámokat olyan mértékben kell kivetni, ami megtéríti az európai gyártók dömping miatt keletkezett kárait. A mostani javaslat erősítését kell elérnünk, azt gondolom, hiszen olyan szintre kell emelnünk a vámokat, amelyek egyben büntetőtételt jelentenek, egyébként nem lesz visszahúzó, taszító jellegük. Azt gondolom, az európai ipar védelme azt kívánja meg, hogy minden eszközzel fellépjünk annak érdekében, hogy az európai kis- és közepes vállalkozásokat tudjuk erősíteni, ezáltal nemcsak a meglévő munkahelyeket tudjuk megtartani, hanem a piaci pozíciókat erősítve, a versenyképességet fokozva még új munkahelyeket is tudjunk teremteni. Azt gondolom tehát, hogy nem kell visszarettennünk attól, hogy emeljük a vámtételeket. Ne csak a károk térüljenek meg, hanem legyen elrettentő is egyben.

 
  
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  Franz Obermayr (NI). - Herr Präsident! Unlautere Handelspraktiken von Unternehmen aus Drittstaaten haben verheerende Auswirkungen auf die europäische Industrie. Der unfaire Wettbewerb gefährdet heimische Wirtschaftsstandorte und damit auch zahlreiche Arbeitsplätze. Strafzölle gegen Dumping und Subventionen sind oft die einzige Möglichkeit, die produzierenden Wirtschaftszweige zu schützen, siehe die chinesischen Solarpaneele oder die aktuelle Untersuchung gegen chinesisches Solarglas. Die Kommission muss daher schnell und effizient auf Dumping und subventionierte Einfuhren reagieren können. Die Untersuchungen gehören beschleunigt und es braucht abschreckende und wirksame Sanktionen.

Handelsschutz bei offenen Märkten ist vor allem für die kleinen und mittleren Unternehmen lebenswichtig. Wir wollen auch nicht vergessen, dass soziale und Umweltfragen ebenfalls in den Handelsschutz aufgenommen und integriert werden müssen!

 
  
 

Catch the eye vége”

 
  
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  Karel De Gucht, Member of the Commission. - Mr President, let me briefly react to what has been discussed here.

First of all, Mr Fjellner made the comment – to a certain extent a complaint – that we came forward with this proposal so close to the elections. I would like to tell you that we have been working on this proposal for quite some time, because if you want to launch such a proposal you first have to start with a proposal and you need a public consultation, then you need an impact assessment, you need interservice consultation, and so on and so forth. It takes quite a lot of time before you get to the college.

The House will remember that under the previous legislature there was also an attempt to fundamentally change the TDI rules and that procedure collapsed. Therefore, before we introduced the new proposal we tried to find some common ground. It has nothing to do with disrespect for Parliament and, on the other hand, Mr Fjellner, we have to work until the end of the mandate.

On the proposals that have been made: as regards Amendment 24 on the own-initiative procedures, I have no problem in making an exception for small-sized and micro-sized Union producers but I do not want to replace the word ‘obliged’ by ‘requested’. Either it is an obligation or it is not. I think it should be an obligation. However, I can live with the exemption for SMEs.

As regards the shipping clause, I share the view that Daniel Caspary put forward here in plenary and I ask the Council – and we will certainly cooperate with you, Mr President of the Council – to find a solution for the shipping clause. This is not a matter of ideology, it is about whether we can find a solution for a practical problem in a way that ensures that freight already under way does not fall under the anti-dumping duties. On the other hand, we must also be aware of the limits to this, so please try to find together with us a solution to that.

On the lesser duty rule, either you have a lesser duty rule or you do not. I cannot foresee going further than the exception that I have put forward, which is the one on minerals. For minerals there is a good reason. It is very important for Europe that we have free access to minerals at market prices. That is of crucial importance for our industry. We see more and more often in the markets that countries are putting export taxes on minerals. That is the reason, as Ms Andrikienė mentioned, that we make this exception for minerals, but I do not see a good reason for the rest.

If you go as far – as you now seem to do in the Committee on International Trade (INTA) – as to add many other possibilities for excluding the lesser duty rule, you will simply have to skip the lesser duty rule entirely. In my humble opinion, what is now on the table does not make much sense.

I would also like to answer a specific question that was put by Mrs Saïfi regarding the guidelines. We consider the guidelines a useful tool for stakeholders. They are based on past cases and, in a way, they cement the Commission’s best practice. They have undergone public consultation and inter-service consultation and have been revised in line with the comments received. Revised versions are now with you and with the Council. I have also undertaken to discuss the guidelines with INTA myself. DG Trade looks forward to receiving comments, if any, from Parliament and the Council within the next few weeks. Thereafter, the guidelines will again be re-examined in light of the comments received and will be subject to a second inter-service consultation.

As you can see, the process is fully transparent and inclusive. It will take some more time and I do not expect adoption before April. What I do not – and cannot – support is that they will become part and parcel of the regulation itself. That would make them very inflexible and that cannot be the purpose of guidelines that are based on past cases. They inevitably need to have the possibility of evolving over time.

I would like to thank everybody, and above all Mr Fjellner, for the quick report. The fact that we are not too late does not mean that he has not been very quick. That goes without saying, and I hope that we can keep up this pace and come to a final solution before the end of the mandate.

 
  
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  Christofer Fjellner, rapporteur. - Mr President, before I turn to the points raised by the Commissioner I would like to respond to Mr Wałęsa, who was talking about whether or not we should vote on the report as a whole. I would like to make clear that the intention to vote on the report as a whole is definitely not an attempt to be dishonest and derail the whole process. It is merely normal procedure. We do it 95% of the time, particularly at the end of the mandate, if we want to guarantee that it survives the end of the mandate. But let us discuss it and see if we can find a solution.

The lesser duty rule is essentially what we are debating here. The Commissioner is very clear in saying that it is not reasonable to remove more of the lesser duty rule than what is specifically presented by Commission. But honestly, in a sense I would say that the Commission kind of asked for it. Either you believe that the lesser duty rule is an important principle and part of EU trade policy and trade defence or you do not.

Everybody will find another part that they think is important. You have heard – and you can see in the amendments and the conclusion of the Committee – that there are a lot of other concerns besides the Commission’s relevant concern about raw materials. You get what you ask for. This is what Parliament is concerned about.

As you know, I do not personally agree with that position but, tomorrow, we have to take a vote and make a decision. Do we want to increase anti-dumping tariffs by, I don’t know, fifty or a hundred per cent? Do we want tariffs that are higher than is necessary to rectify the injury? Because that is what removing the lesser duty rule is: higher tariffs than the injury margin.

Personally I have come to the conclusion that the answer is ‘no’. Because I am happy to help the steel industry, but I do not want to punish the car industry. I am happy to help the fertiliser industry, but I do not want to punish the farmers. However, if the Commission says that this is not an important principle, Parliament will go in the same direction and find exemptions.

Council has been here for the whole time during this debate, and I would like to say that I am very happy and thankful for this. Because it can hear for itself that this is an important question for Parliament. I do not know if the Council has any comments, because we are eager to debate and discuss this with the Council in order to be able to conclude this quickly. Maybe the Council could indicate whether or not it wants to discuss this as soon as possible.

 
  
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  Ευάγγελος Βενιζέλος, Ασκών την Προεδρία του Συμβουλίου. - Κύριε Πρόεδρε, παρακολούθησα με πολύ μεγάλη προσοχή τη συζήτηση μετά την ευγενική παρέμβαση του Προέδρου, που μου ζήτησε να παραμείνω εκ μέρους του Συμβουλίου. Το Συμβούλιο κατ’ αρχάς σέβεται τις θεσμικές αρμοδιότητες της Επιτροπής και στηρίζει τις προσπάθειες της Επιτροπής. Από την άλλη μεριά πρέπει να σας πω ότι παρακολούθησα τη συζήτηση και συμμερίζομαι την αγωνία που εκφράζεται για τη στήριξη των ευρωπαϊκών μικρομεσαίων επιχειρήσεων της ευρωπαϊκής βιομηχανίας, της ευρωπαϊκής μεταποίησης, της ευρωπαϊκής πραγματικής οικονομίας. Έχουμε πολύ σοβαρό πρόβλημα ανταγωνιστικότητας. Χρειαζόμαστε ένα νέο παραγωγικό μοντέλο. Φυσικά δεν θα ακολουθήσουμε παλιές ξεπερασμένες συνταγές προστατευτισμού αλλά, γνωρίζοντας πώς κινούμαστε μέσα στον Παγκόσμιο Οργανισμό Εμπορίου, θα αξιοποιήσουμε όλες τις δυνατότητες που υπάρχουν, για να μην αδικείται η ευρωπαϊκή βιομηχανία, για να μην αδικείται τελικά και ο Ευρωπαίος καταναλωτής.

Θα μεταφέρω στο Συμβούλιο τις παρατηρήσεις που άκουσα και από τον κύριο εισηγητή και από τα άλλα αξιότιμα μέλη του Κοινοβουλίου και ελπίζω ότι θα μπορέσουμε να ανταποκριθούμε γρήγορα σε αυτήν την ανάγκη να προστατεύσουμε τις ευρωπαϊκές επιχειρήσεις και τον ευρωπαϊκό παραγωγικό μηχανισμό.

 
  
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  Elnök. - Miniszter úr! Engedje meg, hogy a Parlament nevében nagyrabecsülésemet fejezzem ki, hogy részt vett a vitában, ami nem volt betervezve.

A vitát lezárom.

A szavazásra 2014. február 5-én, szerdán kerül sor.

Írásbeli nyilatkozatok (149. cikk)

 
  
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  Paolo Bartolozzi (PPE), per iscritto. La relazione relativa alla modernizzazione degli strumenti di difesa commerciale si inserisce in un più ampio pacchetto di riforme e riordina e migliora tutta una serie di strumenti commerciali volti a tutelare le imprese e le produzioni europee dagli effetti negativi derivanti dalle importazioni oggetto di dumping o di sovvenzioni da parte di paesi non membri dell'UE.

Le nuove disposizioni, che ci auguriamo il nuovo testo sarà in grado di garantire, mettono a punto una serie di facilitazioni e tutele per le PMI volte ad aumentarne il livello di protezione da pratiche commerciali sleali. In questo senso, sono da segnalare le misure idonee ad accelerare le tempistiche di indagine e di conseguente reazione per l'imposizione di dazi definitivi anti-dumping e anti-sovvenzioni, nonché ad alleggerire le procedure di denuncia.

Il Parlamento deve continuare a rivolgere una costante attenzione alle PMI europee, vulnerabili alle pratiche commerciali sleali a causa delle loro ridotte dimensioni e della loro diffusa presenza in quei settori maggiormente esposti alla concorrenza internazionale.

 
  
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  Paweł Zalewski (PPE), in writing. – Undoubtedly, the EU needs to create a more comprehensive mechanism for protection against the unfair trade practices of third countries. More and more often, the countries that have raw materials use illegal methods such as double pricing. Thereby, their producers exporting to the EU have an advantage over ours as their production costs are artificially lower. The result of INTA work on this proposal is not what many of us expected. The report significantly improves the situation of EU producers in trade defence proceedings. We know that some people are unhappy about it, but we have talked about this long enough. I strongly believe that suspending the lesser duty rule best serves the interest of the EU industries. In terms of our slow recovery from the financial crisis, the EU cannot endorse too liberal an approach to the TDI as it will undermine the position of our own producers vis-à-vis those in third countries. However, I do not think that voting on a legislative resolution right now is good idea. Given how sensitive this dossier is and how divided the Council is, such a move would lead to an institutional deadlock in the second reading.

 

15. Necessità di adottare rapidamente un'imposta sulle transazioni finanziarie con un'ampia base imponibile (discussione)
Video degli interventi
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  Elnök. - A következő pont a Tanács és a Bizottság nyilatkozata egy széles körű pénzügyi tranzakciós adó gyors elfogadásának szükségességéről (2014/2513(RSP)).

 
  
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  Ευάγγελος Βενιζέλος, Ασκών την Προεδρία του Συμβουλίου. - Κύριε Πρόεδρε, σας ευχαριστώ πάρα πολύ. Kυρίες και κύριοι βουλευτές, γνωρίζετε καλύτερα από μένα ότι η εισαγωγή ενός φόρου στις χρηματοοικονομικές συναλλαγές έχει απασχολήσει πάρα πολύ έντονα τη συζήτηση και στο επίπεδο του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου και στο επίπεδο του Συμβουλίου. Θέλω ιδιαίτερα να μνημονεύσω τη συμβολή της εισηγήτριας, της κ. Άννυς Ποδηματά, στη διαμόρφωση της θέσης του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου.

Δεν έχουμε καταφέρει, στο επίπεδο του Συμβουλίου, να κάνουμε την άριστη επιλογή. Δεν διαμορφώθηκε μία κοινή θέση η οποία να οδηγήσει σε μια ρύθμιση που να μπορεί να εφαρμοστεί στο σύνολο της Ευρωπαϊκής Ένωσης σε όλα τα κράτη μέλη, σε όλη την κοινοτική επικράτεια. Καταλήξαμε στη δεύτερη, κατά σειρά ποιότητας, επιλογή του σχήματος της ενισχυμένης συνεργασίας. Είναι πολύ σημαντικό ότι είμαστε έντεκα χώρες μέλη της Ευρωπαϊκής Ένωσης, μεταξύ των οποίων και η Ελλάδα, που πιστεύουμε στον φόρο αυτόν διότι θεωρούμε ότι έτσι μπορούν να αντληθούν πόροι, οι οποίοι από την χρηματοοικονομική σφαίρα θα μεταφερθούν στη σφαίρα της πραγματικής οικονομίας και θα χρηματοδοτήσουν τις επιχειρήσεις, την προσπάθεια για δημιουργία θέσεων εργασίας και για καταπολέμηση της ανεργίας και θα χρηματοδοτήσουν μέτρα κοινωνικής συνοχής. Aυτό είναι το αντάλλαγμα, η ανταπόδοση που πρέπει να πληρώσει ο χρηματοοικονομικός τομέας λόγω και της πολύ μεγάλης βοήθειας που του δόθηκε από τα κράτη μέλη, μέσω δημοσιονομικών μηχανισμών, για να ξεπεράσει τη δική του κρίση. Από την άποψη αυτή, το θέμα που συζητούμε τώρα, σχετικά με τον φόρο στις χρηματοοικονομικές συναλλαγές, συνδέεται σε πολύ μεγάλο βαθμό με την προηγούμενη συζήτηση για τον ενιαίο μηχανισμό εξυγίανσης, για την τραπεζική ένωση, για τον ενιαίο μηχανισμό εποπτείας, για το σπάσιμο του φαύλου κύκλου ανάμεσα στη χρηματοοικονομική και τη δημοσιονομική κρίση - ζητήματα στα οποία αναφέρθηκα εκτενώς στην προηγούμενη συζήτηση.

Δυστυχώς έχουμε πρόσθετες θεσμικές δυσκολίες. Το θέμα είναι, ούτως ή άλλως, πολύπλοκο, σε τεχνικό, χρηματοοικονομικό αλλά και νομικό επίπεδο και, επιπλέον, έχουμε και την προσφυγή ενός κράτους μέλους, του Ηνωμένου Βασιλείου, ενώπιον του Δικαστηρίου της Ευρωπαϊκής Ένωσης που θέτει ζήτημα ακύρωσης της απόφασης του Συμβουλίου με την οποία εγκρίθηκε η διαδικασία της ενισχυμένης συνεργασίας. Θέλουμε να προχωρήσουμε γρήγορα, θέλουμε να δώσουμε τη δυνατότητα στα έντεκα κράτη μέλη που σχηματίζουν την ομάδα της ενισχυμένης συνεργασίας να ολοκληρώσουν αυτό το θεσμικό σχήμα, χρησιμοποιώντας τους θεσμικούς μηχανισμούς της Ευρωπαϊκής Ένωσης και άρα πάντα με τη βοήθεια της Ευρωπαϊκής Επιτροπής. Πρέπει όμως να είμαστε ρεαλιστές διότι υπάρχουν δυσκολίες. Δεν ξέρω αν θα προλάβουμε να καταλήξουμε σε μία κοινή θέση, πάντως σίγουρα θα επιδιώξουμε να διατυπωθούν οδηγίες οι οποίες να δίνουν την κατεύθυνση μέσα στην οποία θέλουμε να κινηθούμε.

Αντιλαμβανόμαστε πάρα πολύ καλά, σε τεχνικό επίπεδο, ότι δημιουργούνται πολλαπλές ταχύτητες στην χρηματοοικονομική αγορά που είναι μία κατ̕ εξοχήν παγκοσμιοποιημένη αγορά, αλλά, από την άλλη μεριά, πρέπει να συμφωνήσουμε κάποια στιγμή στην Ευρωπαϊκή Ένωση για το αν χρειαζόμαστε τέτοιους μηχανισμούς άντλησης υπεραξίας από τη χρηματοοικονομική σφαίρα και μεταφορά της σε δραστηριότητες που συνιστούν προτεραιότητα μιας Ευρώπης που έχει ένα πολιτικό πρόγραμμα και που μπορεί να δώσει απάντηση στις πολλαπλές μορφές ευρωσκεπτικισμού. Η συζήτηση αυτή είναι εξαιρετικά επίκαιρη, λίγους μήνες πριν από τη λήξη της κοινοβουλευτικής περιόδου του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου και τη διεξαγωγή των επόμενων ευρωπαϊκών εκλογών. Δεν θέλει κανείς μια Ευρώπη της λιτότητας και της ανεργίας και κυρίως δεν τη θέλει η νέα γενιά της Ευρώπης. Πρέπει να είμαστε σε θέση να προσφέρουμε ένα όραμα και μια ελπίδα και πρέπει επίσης να μπορούμε να χρηματοδοτήσουμε αυτή την ελπίδα. Από τους ίδιους πόρους και από τους μηχανισμούς του κοινοτικού προϋπολογισμού δεν μπορούμε να δώσουμε μία πλήρη απάντηση. Χρειαζόμαστε νέες ιδέες και νέους μηχανισμούς, άρα η συζήτηση που κάνουμε τώρα μπορεί να φαίνεται τεχνική ή αποσπασματική αλλά βρίσκεται όμως στην καρδιά του ευρωπαϊκού προβλήματος, της ανάγκης να ξαναμιλήσουμε για μια Ευρώπη που πείθει τους πολίτες της και ιδίως τη νέα γενιά.

 
  
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  Algirdas Šemeta, Member of the Commission. - Mr President, Minister, honourable Members, this debate is timely and essential. It is timely because there are only a few months left before Europe will be judged on how it has delivered on its objectives, and the Financial Transaction Tax has always been closely aligned to some of the EU’s most important objectives: fairness, responsibility and a stronger Single Market.

The European Parliament has consistently supported this project. You have had the courage and conviction to transcend individual differences and dogmas, and to converge in support of the FTT. Last July, you strongly supported a design which offered a balance between efficiency and delivery.

You identified the sensitive areas in this file, and offered strong and credible solutions; you adopted a realistic approach, without losing the ambition for results.

I find myself wondering why the eleven Member States have not been able to do the same, especially as they had asked specifically to proceed with this project under enhanced cooperation. Europe needs to reconnect with its citizens, and the FTT is a prime example of a project which can help to achieve this. 64% of EU citizens support the Financial Transaction Tax, according to the latest Eurobarometer survey. This is a highly popular initiative which Europeans believe in. Our leaders should keep this in mind when considering the proposal, especially as the May elections come ever closer.

Today’s debate is essential because the FTT is at risk. We all know that a broad-based FTT has a lot of supporters; this is something which should not be overlooked in the avalanche of lobby-driven criticism. But strong vested interest groups have worked tirelessly to impede progress, over-estimating the threats and negative impact of this tax. This has created some apprehension amongst the Member States.

While I still strongly maintain that many of the fears are unfounded, I do believe it is now time to speed up the work with the Member States in order to find a compromise. This Assembly set out various options in its last report, which could have formed the basis of a possible agreement. These options included removing from the scope those transactions which are closely linked to the real economy or whose objective is to ensure market liquidity.

They included exempting intra-group transactions or transactions within a network of de-centralised banks, when they fulfil a legal or prudential liquidity requirement. They included implementing lower tax rates for certain products, such as governments bonds. All of the options that you presented were viable, and they should have been explored with greater zeal by the Member States in seeking a compromise.

It is time for all FTT supporters to stand up and team up for progress. This means adapting to the reality of the situation today, and finding a way forward. The broad based FTT is the one that the Commission and many stakeholders and citizens want. I still believe that it is the best option to achieve our legitimate objectives.

But we must play the cards we are dealt. If we want results, we must nurture what can be achieved, rather than relentlessly pursuing what cannot. The Commission has always been clear that it would not stand in the way of an agreement on the FTT, as long as the final compromise does not open the way for avoidance or distortions and does not alter the rights of the non-participating Member States.

In this context, there would be nothing wrong with a gradual implementation of the tax if that is what the Member States are more comfortable with today – as long as this first step is clearly enshrined in an agreed roadmap towards the eventual implementation of a broad-based FTT. Agreement on a common FTT will be highly significant for the Single Market and for our taxpayers, even if the pace is more cautious than we would ideally like.

However, to see real progress before the elections, the eleven Member States need to engage. Yes, they have advanced on some important aspects at technical level, with the full support of the Commission, but many issues require strong political steering in order to be resolved. Unfortunately that steering has been lacking up to now.

I am pleased that the Greek Presidency has committed to giving priority to this file. Under its leadership, there is still time for the eleven Member States to converge before the European elections. It is time for them to engage, to compromise and to deliver.

 
  
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  Werner Langen, im Namen der PPE-Fraktion. – Herr Präsident! Vielen Dank, Herr Ratspräsident, Herr Kommissar, für diesen Zwischenbericht. Der Zwischenbericht war sehr ernüchternd, denn – wie der Ratspräsident gesagt hat – es ist ohnehin nur die zweitbeste Lösung, wenn elf Staaten das machen und der Finanzplatz London außen vor bleibt.

Wir haben als EVP-Fraktion den Vorschlag unterstützt, obwohl an der einen oder anderen Stelle auch berechtigte Bedenken vorgetragen wurden – der Herr Kommissar hat es gesagt – bezüglich der Ausnahmen, vieler Dinge. Wenn man das schrittweise einführen kann, dann ist das sicher der richtige Weg, um hier nicht nur den Bankensektor an den Kosten der Sanierung zu beteiligen, sondern auch möglicherweise neue Mittel zu kreieren.

Aber Tatsache ist – und davon hat hier noch niemand gesprochen: Die Auswirkungen auf die Realwirtschaft müssen beachtet werden. Denn es nützt ja nichts, wenn wir eine neue Belastung einführen, die zwar Einnahmen bringt, die aber auf der anderen Seite in ihrer Konstruktion geeignet ist, den Wettbewerb zu verzerren zulasten der Industrie, zulasten auch der kleinen Anleger. Das darf nicht der Fall sein. Deshalb haben wir mit der Finanzmarktregulierung eine gewaltige Mammutaufgabe für alle Beteiligten vor uns – sie ist ja bei Weitem noch nicht vollendet –, aber die Finanztransaktionssteuer ist nur ein kleiner Teilbereich.

Deshalb bin ich auch dafür, als ersten Schritt eine Börsenumsatzsteuer einzuführen, weil in diesem Fall möglicherweise Großbritannien mitmachen kann. Aber niemand kann die Staaten zwingen oder ihnen befehlen, sich zu beteiligen. Das ist die Frage, denn wirksam wird eine solche Finanztransaktionssteuer eigentlich nur, wenn sie global wirksam ist und die anderen großen Finanzmärkte sich daran beteiligen.

Mindestens genauso wichtig ist die Reduzierung des Bankensektors, der sich aufgebläht hat über Derivate, über abgeleitete Finanzmarktprodukte, ohne Risikounterlegung. Deshalb gehört das alles zusammen. Wir sind auf dem Weg. Sowohl der Hochfrequenzhandel als auch die notwendige Eigenkapitalunterlegung sind mindestens so wichtig wie die Finanztransaktionssteuer.

 
  
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  Άννυ Ποδηματά, εξ ονόματος της ομάδας S&D. – Κύριε Πρόεδρε, Κύριε Προεδρεύοντα του Συμβουλίου, Κύριε Επίτροπε, όπως υπενθυμίσατε πριν από ενάμισι χρόνο, έντεκα κράτη μέλη δεσμεύτηκαν να εφαρμόσουν το φόρο χρηματοπιστωτικών συναλλαγών με τη διαδικασία της ενισχυμένης συνεργασίας και ζήτησαν από την Ευρωπαϊκή Επιτροπή να υποβάλει μία νομοθετική πρόταση στη βάση της αρχικής πρότασης που είχε υποβληθεί τον Οκτώβριο του 2011. Ποια ήταν η λογική εκείνης της πρότασης: χαμηλοί συντελεστές φορολόγησης ώστε να καλύπτονται όλα τα χρηματοπιστωτικά ιδρύματα, όλες οι χρηματοπιστωτικές αγορές και όλα τα χρηματοπιστωτικά προϊόντα. Αυτή ήταν η σωστή προσέγγιση της Ευρωπαϊκής Επιτροπής, αυτή ήταν και παραμένει η προσέγγιση του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου. Έχει περάσει ενάμισης χρόνος, βρισκόμαστε τέσσερις μήνες πριν από τις πιο κρίσιμες ευρωπαϊκές εκλογές στην ευρωπαϊκή ιστορία και οι εξελίξεις είναι απογοητευτικές. Η διαπραγμάτευση στο Συμβούλιο έχει «κολλήσει» και το πρόβλημα, κύριε προεδρεύοντα, δεν είναι τόσο η νομική προσφυγή ενός κράτους μέλους εκτός των έντεκα, όσο το ότι ορισμένα από τα έντεκα κράτη μέλη έχουν υπαναχωρήσει από τις αρχικές τους δεσμεύσεις. Με την έκθεσή του που εγκρίθηκε με μεγάλη πλειοψηφία τον Ιούλιο του 2012, το Ευρωπαϊκό Κοινοβούλιο, όπως υπενθύμισε ο Επίτροπος Šemeta, πρότεινε έναν ρεαλιστικό συμβιβασμό, με συγκεκριμένες προτάσεις και λύσεις για τα πιο δύσκολα θέματα. Για παράδειγμα, προτείναμε χαμηλότερους συντελεστές και μεταβατική περίοδο για τις συναλλαγές με κρατικά ομόλογα και για τις συναλλαγές repos. Tο θέμα όμως που παραμένει για μας αδιαπραγμάτευτο αφορά το ευρύ πεδίο εφαρμογής με φορολόγηση όλων των αγορών, όλων των προϊόντων περιλαμβανομένων των αγορών παραγώγων. Ως εισηγήτρια του Ευρωπαϊκού Κοινοβουλίου, τούτη τη στιγμή που είναι η πρώτη φορά που μία χώρα από τις έντεκα ασκεί την προεδρία και αφού σας συγχαρώ ιδιαίτερα για την ισχυρή σας δέσμευση να προωθήσετε αυτό το μέτρο, σας ζητώ κύριε Πρόεδρε να καταβάλετε κάθε δυνατή προσπάθεια για να βγουν από το τέλμα οι διαπραγματεύσεις, για να προωθήσουμε αυτό το κοινωνικά δίκαιο μέτρο και για να μην απογοητεύσουμε τους ευρωπαίους πολίτες καθυστερώντας ή αποδυναμώνοντας το φόρο χρηματοπιστωτικών συναλλαγών.

 
  
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  Philippe Lamberts, au nom du groupe Verts/ALE. – Monsieur le Président, Monsieur le Commissaire, je vous avais promis une caisse de champagne si nous avions une taxe sur les transactions financières avant la fin de la législature. Je ne sais pas si j'aurai le plaisir de tenir ma promesse mais, en tout cas, j'espère pouvoir le faire et donc, nous sommes évidemment avec vous.

Je m'adresse de nouveau au représentant du Conseil, M. Venizelos. Je sais que vous tenez à ce projet aussi mais, sapristi, il est temps aussi qu'au Conseil, on arrête de se cacher derrière son ombre.

Fondamentalement, je sais qu'il y a un certain nombre d'États membres qui, devant les citoyens, disent qu'ils sont très intéressés par cette taxe mais qui, en réalité, n'en veulent pas. Je pense en particulier à la France, où on dit beaucoup la vouloir mais, en coulisses, l'establishment de Bercy s'oppose bec et ongles au principe même d'une taxe.

Je voudrais juste répondre à Werner Langen. Lorsqu'une banque se livre à la spéculation financière – ce qui est mauvais pour l'économie –, il est légitime de lui faire payer le prix de sa spéculation. Mais lorsque c'est une entreprise réputée du secteur de l'économie réelle qui spécule, c'est une bonne chose. Trouvez-vous cela normal?

Je voudrais vous rappeler, Monsieur Langen, que de nombreuses entreprises, dont un certain nombre d'entreprises allemandes, dopent leurs profits par la spéculation financière et, dès lors, se transforment elles-mêmes en entreprises financières. Je ne vois pas en quoi ce serait un mal qu'elles paient le prix de la spéculation financière qu'elles veulent faire. Il n'est pas normal qu'une activité de marché soit, en réalité, implicitement subventionnée par les contribuables. Si, aujourd'hui, la spéculation de ces entreprises est dopée par des subsides publics implicites, il est temps qu'on y mette un terme et qu'elles paient le prix juste pour cette spéculation. Cela rendra-t-il leur spéculation plus chère? Oui, absolument! Et c'est une bonne chose! Il n'y a pas de raison! Si le métier de Lufthansa est de faire voler des avions, alors qu'elle ne spécule pas sur les marchés financiers!

(L'orateur accepte de répondre à une question "carton bleu" (article 149, paragraphe 8, du règlement))

 
  
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  Werner Langen (PPE), Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“. – Herr Kollege Lamberts, sind Sie nicht mit mir der Meinung, dass Überwälzungseffekte stattfinden werden und am Ende Verbraucher, Haushalte, Kleinanleger und Unternehmen, die auf Absicherungsgeschäfte angewiesen sind, die Finanzmarkttransaktionssteuer bezahlen könnten, wenn sie nicht entsprechend ausgelegt wird? Oder glauben Sie, das Geld dafür fällt vom Himmel und wird von den Banken selbst aufgebracht, die ohnehin Eigenkapitalmangel haben?

 
  
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  Philippe Lamberts (Verts/ALE), réponse "carton bleu". – Mais évidemment que ce sont les banques qui vont mettre l'argent sur la table! Ce sont elles qui spéculent, non? Cet argument que finalement, ce serait le petit contribuable, le petit citoyen, le petit consommateur qui paierait la taxe, c'est évidemment une vaste foutaise! Je vous rappelle quand même que les taux dont nous parlons, c'est 0,1 % sur la valeur nominale des transactions en actions et 0,01 %, c'est-à-dire un dix-millième – d'accord? – de la valeur nominale des transactions sur les produits dérivés.

Vous n'allez pas me dire que les petits consommateurs, les petits citoyens utilisent ces produits de manière tellement intensive que ça va leur coûter un pont? Ce n'est évidemment pas vrai. Ce sont des choses qu'on dit pour effrayer le peuple et, en réalité, pour protéger des intérêts particuliers. Donc, Monsieur Langen, je n'achète pas...

 
  
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  Lajos Bokros, on behalf of the ECR Group. – Mr President, many experts suggest that the Financial Transaction Tax (FTT) is a Wunderwaffe to solve all underlying problems of the banking crisis. Nothing is further from the truth. The FTT cannot even be considered a major source of revenue for the EU budget. In any case, it is not something to be called ‘own revenue’. It is indispensable to define precisely the objectives we wish to achieve when designing new solutions to the still unfolding banking crisis.

Firstly, we want to make retail banking safe and retail deposits secure. That can be best achieved by three actions: separation of commercial and investment banking with a new Glass-Steagall arrangement; strengthening deposit insurance at the European level; and applying no tax, I repeat, applying no tax on either deposits or lending. Look no further than the hugely negative impact of the all-encompassing banking tax in my country. We have now a government-orchestrated credit crunch and no growth at all.

Secondly, we would like to avoid contagion by ring-fencing potentially toxic investment banking assets. Here, the best way would be to apply the Volcker rule. The Volcker rule, as many people know, prohibits banks, or institutions that own a bank, from engaging in proprietary trading that is not at the behest of their clients, and from owning or investing in a hedge fund or a private equity fund. President Obama endorsed the Volcker rule four years ago.

Thirdly, reduce volatility in securities and derivative trading in order to tame herd behaviour. That can be partially achieved by slowing down high frequency trading. Here a modest tax or a flat fee, for that matter, applicable on selected securities and derivative transactions can be helpful. In order to preserve liquidity, market makers should be able to gain exemptions as well.

As it must be clear to all by now, the FTT is no panacea for curing all problems of banking. We support its limited application only within the framework of a comprehensive and global – and I repeat global – financial sector reform which would strengthen the efficiency and competitiveness of European banking.

(The speaker agreed to take a blue-card question under Rule 149(8))

 
  
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  Erik Bánki (PPE), Kékkártyás kérdés Tisztelt Képviselőtársam! Felszólalásában azt említette, hogy Magyarországon a kormány által kivetett különadók befagyasztották a hitelpiacot, és ezáltal a gazdaság visszaesését idézték elő. Arra kérném, hogy amennyiben ismeri a 2013-as számokat, akkor elevenítse fel, hogy 2013-ban mennyivel nőtt a magyar gazdaság és mennyivel nőtt az Európai Unió átlagos gazdasága.

 
  
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  Lajos Bokros (ECR), Kékkártyás kérdésre adott válasz Ha nem lenne Magyarországon ez az ésszerűtlen, szakszerűtlen bankadó, akkor háromszor ekkora gazdasági növekedést is elérhettünk volna. Minden lehetőséget ahhoz kell hasonlítani, ami ennek az alkalmazása esetén előállt volna. Ön is tudja, hogy Magyarország szinte az egyetlen ország a kelet-európai országok közül, amelyik még a 2005-ös bruttó hazai termékét sem érte el. Ez nagyban köszönhető az önök kormánya áldásos tevékenységének.

 
  
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  Patrick Le Hyaric, au nom du groupe GUE/NGL. – Monsieur le Président, la taxe sur les transactions financières, dont nous parlons à nouveau, doit cesser d'être ce serpent de mer avec lequel nous faisons semblant de courir en laissant faire le grand casino de la spéculation financière contre le travail et les investissements productifs et sociaux. Plus les mois et les jours passent, plus ce projet est vidé de sa substance sous la pression des puissances d'argent auxquelles des gouvernements cèdent, y compris, il est vrai, Monsieur Lamberts, le gouvernement français.

Une telle taxe n'est pas un fardeau, comme on l'a entendu dire; c'est la contribution de la finance au bien commun. Une telle décision relève donc de l'intérêt général pour réorienter l'argent vers les besoins sociaux et humains.

La proposition initiale de la Commission est un pas en avant et permettrait de récupérer 36 milliards d'euros pour la protection de l'emploi, le développement des services publics pour le bien commun, la lutte contre la pauvreté ou le changement climatique. Taxer la spéculation sur une assiette plus large, c'est aussi faire reculer la concurrence fiscale, qui fait tant de mal à nos économies. Il faut donc maintenant vite passer aux actes.

 
  
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  Sampo Terho, EFD-ryhmän puolesta. – Arvoisa puhemies, olemme keskustelleet tästä verosta jo monta kertaa ennenkin. Henkilökohtaisesti en kannata tätä veroa enkä ymmärrä, miksi jotkut haluavat rangaista jäsenvaltioitaan ja yrittäjiään tällaisella maksulla. Minun nähdäkseni tämän veron aiheuttamat hyödyt ovat selvästi pienemmät kuin sen todennäköiset riskit.

Finanssialan elinvoimaisuudelle tämä vero olisi hyvin haitallinen. Lisärasitus vaarantaisi pankkien ja finanssialan mahdollisuudet toimia talouden ja hyvinvoinnin vetojuhtina. Tämä vero lisäisi finanssisektorin yritysten kustannuksia, joiden kautta ne siirtyisivät asiakkaiden maksettaviksi. Pankkipalveluiden kustannusten nousu aiheuttaisi päänvaivaa varsinkin niille ihmisille, joille palveluiden kustannuksilla on väliä, siis pienituloisille. Ei tämä ole sitä oikeudenmukaisuutta, jota haluamme Euroopassa ajaa.

Jos vero toteutetaan euroalueella, tai kuten tällä hetkellä näyttää, suppeamman jäsenvaltioryhmittymän keskuudessa, olisi veron tuotto todennäköisesti negatiivinen. Kansantaloudelle, jonka kasvu ja elpyminen ovat riippuvaisia ulkomaisista investoinneista, uusi vero olisi kokonaisuudessaan haitallinen. Se saattaisi näivettää finanssiyritysten investoinnit ja siirtää alan työpaikat johonkin muuhun maahan, jossa veroa ei ole.

Olen henkilökohtaisesti huolissani myös, voidaanko todella taata, että kun tietyt jäsenvaltiot haluavat ottaa käyttöön eurooppalaisen finanssitransaktioveron, ettei verosta aiheudu sen ulkopuolelle jääville jäsenvaltioille haittaa. Ymmärrän veron takana olevat ihanteet, jotka saattaisivat toimia, jos vero olisi käytössä maailmanlaajuisesti. Olen kuitenkin realisti, enkä näe, miksi EU-maiden pitäisi kiirehtiä hankaloittamaan omaa tilannettaan vapaaehtoisesti, kun maailmanlaajuinen finanssitransaktiovero on yhä hyvin kaukainen ajatus. On ylipäänsä vastuutonta jättää idealismin ajamana huomiotta finanssitransaktioverosta koituvat negatiiviset vaikutukset, joista joillakin jäsenvaltioilla on jo vahvaa kokemusta.

 
  
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  Hans-Peter Martin (NI). - Herr Präsident! Vor fast 15 Jahren zählte ich zu den Mitbegründern hier der Intergroup Tobin Tax. Es war ein weiter Weg bis zum Februar 2013 und Ihrem Vorstoß, tatsächlich eine Finanztransaktionssteuer einzuführen.

Jetzt lese und zitiere ich einen hohen Beamten aus Ihrem Haus, der als einer der Architekten der Finanztransaktionssteuer erwähnt wird, mit dem Zitat: „Der Lobbydruck der Finanzindustrie ist schon gewaltig.“ Herr Kommissar, Ihr Kollege Herr Barnier war so fair, rund um die Strukturreform der Banken detailliert aufzulisten, welche Lobbyisten ihn wann getroffen haben und worüber gesprochen wurde. Das geht in die Richtung des legislativen Fußabdrucks. Ich fordere Sie jetzt auf, das für Ihr Ressort bezogen auf die FTT genauso zu tun, damit wir wissen, was der Beamte, der in dem Artikel im Standard vom 22. Januar nicht namentlich genannt werden will, damit gemeint hat. Seien Sie wenigstens so fair, offenzulegen, welchem Druck Sie erliegen, wenn Sie das nicht umsetzen, was Sie eigentlich vorhatten!

 
  
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  Astrid Lulling (PPE). - Monsieur le Président, l'adage dit qu'"il n'est pas pire sourd que celui qui ne veut pas entendre". Je dois dire que tant M. Venizelos que M. Šemeta ont prouvé par leur intervention, au début, qu'ils figurent parfaitement parmi cette espèce de sourds.

Alors que la fameuse taxe sur les transactions financières fait l'objet d'un quatrième débat dans notre enceinte, n'est-il pas étonnant que l'Union européenne ne soit guère plus avancée qu'il y a trois ans malgré toutes les déclarations d'intention de nombreuses parties prenantes? Celles d'aujourd'hui ne changeront rien à l'affaire, à savoir que la taxe sur les transactions financières est un dossier qui n'avance pas parce qu'il contient des vices de forme fondamentaux. Il n'est qu'à lire l'avis juridique des services du Conseil, qui ne sont pas l'expression d'un lobby quelconque, pour comprendre l'étendue du problème, à savoir les distorsions du marché unique, les incompatibilités avec les dispositions du traité et l'excès de pouvoir des États. Toutes ces accusations ne sont pas minces; elles sont dévastatrices.

Voilà pourquoi je suis admirative devant le flegme de la Commission européenne, qui continue comme si de rien n'était, en affirmant que l'extraterritorialité, qui est à la base de cette proposition, ne peut être remise en cause.

J'admire aussi tous ceux qui continuent de voir dans la procédure de la coopération renforcée un moyen commode pour contourner les difficultés et impliquer les vingt-huit États membres d'une façon ou d'une autre. La volonté politique ne peut faire fi des réalités, comme l'intégration du marché unique et des marchés financiers, la compétitivité de notre continent ou même le droit international.

En conclusion, Monsieur le Président, si la taxe sur les transactions financières doit voir le jour, il faudra bien répondre de façon cohérente aux objections de fond parce qu'il ne sert à rien de faire "comme si"; cela ne fera pas bouger les lignes.

S'il y a quelque chose qui presse, Monsieur le Président, c'est que M. Šemeta, le Conseil et beaucoup de leurs collègues, ici, comprennent enfin qu'ils ont tort et que la taxe sur les transactions financières ne sera pas la solution à tous leurs problèmes.

 
  
  

PRESIDE: ALEJO VIDAL-QUADRAS
Vicepresidente

 
  
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  Leonardo Domenici (S&D). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono d'accordo con le considerazioni svolte dal Commissario Šemeta nella sua introduzione e vorrei partire da una domanda. Questo non è certo il primo dibattito che noi facciamo sulla tassa sulle transazioni finanziarie. È chiaro che ognuno può rimanere della sua opinione, ma molti argomenti che anche oggi sono stati riproposti in questo dibattito li abbiamo già discussi e approfonditi in passato. Qual è allora la novità?

Dobbiamo dircelo chiaramente: la novità è che nel momento in cui la tassa sulle transazioni finanziarie ha cessato di essere soltanto una possibilità ed è diventata qualcosa di concreto, è cominciata una campagna lobbistica di enorme portata che si è riversata anche sui governi che fanno parte della cooperazione rafforzata. È accaduto e sta accadendo in Italia, in Francia e altrove.

Allora credo che invece noi abbiamo bisogno di arrivare ad una conclusione: che è giusto che anche sui governi si faccia sentire un movimento di opinione pubblica largamente favorevole a questa tassa sulle transazioni finanziarie e vorrei anche dire a un collega che ora non è presente, l'onorevole Langen, per il quale io ho molto rispetto, che noi non possiamo rimettere in discussione una scelta perché c'è il ricatto che qualcuno faccia ricadere sui piccoli risparmiatori il peso e l'onere di questa tassa.

Credo in realtà che non ci sia nessuna relazione diretta fra il fatto che un mercato finanziario sia sano e la quantità di transazioni che avvengono su quel mercato finanziario e che se la tassa sulle transazioni finanziarie contribuirà in qualche modo ad abbassare i livelli di speculazione, questo sarà un altro dei successi importanti che potrà conseguire, fermo restando che ciascuno di noi è sempre stato attento, a cominciare dalla relatrice Podimata, alla valutazione attenta di tutte quelle che possono essere le conseguenze indesiderate su cui si potrà eventualmente ancora intervenire.

 
  
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  Ulrike Lunacek (Verts/ALE). - Herr Präsident! Ich kenne diese Finanztransaktionssteuer schon aus meiner Zeit in der Entwicklungspolitik, bei den Zivilgesellschaftsorganisationen in den achtziger- und neunziger Jahren. „Gut Ding braucht Weile“, sagt man oft. Aber jetzt wäre es wirklich höchste Zeit, das endlich umzusetzen.

Dieses Parlament hat sich schon mit breiter Mehrheit dafür ausgesprochen, dass eine große Menge der Finanzprodukte besteuert gehört und die größtmögliche Menge der Finanzmarktakteure hier auch besteuert gehört. Es ist Zeit, das endlich umzusetzen, aber nicht mit der Salamitaktik, die jetzt da angesetzt wird, eine Salamitaktik von Seiten der Finanzlobby, die jetzt hergeht und sagt: Sonderinteresse dort, Ausnahme hier, Ausnahme dort, Uneinigkeit der Regierungen. Die Elf, die gesagt haben, sie machen es, sind sich in ihren eigenen Koalitionen nicht einig. Auch die österreichische Regierung sollte hier klarer Stellung nehmen. Auch der österreichische Finanzminister Spindelegger muss hier klarer dafür Sorge tragen, dass die Elf das, worauf sie sich geeinigt haben, endlich umsetzen.

Denn – und das ist auch ganz klar – mit der Finanztransaktionssteuer schlagen wir zwei Fliegen mit einer Klappe. Nämlich, dass die Spekulanten selber zahlen müssen, und zwar so viel, dass sie nicht mehr spekulieren und große Risiken eingehen, und dass soziale Maßnahmen finanziert werden können. Das brauchen wir in dieser Zeit!

Die Finanztransaktionssteuer muss jetzt kommen. Keine Salamitaktik mehr von Seiten der Finanzlobbys!

 
  
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  Vicky Ford (ECR). - Mr President, I cannot believe we are still spending time talking about the Financial Transaction Tax. This is not a Robin Hood tax – it is a Sheriff of Nottingham charge. History tells us that, when financial transactions are taxed, financiers leave. They move to other parts of the world, and the people who are left to pay the tax are the pensioners, the savers and the companies who are looking for money to grow – each of us as taxpayers – when our governments have their own costs of funding put up. That is why so many countries have said no to an EU FTT. Then there is the issue of extra-territorialisation, which means forcing one country to collect tax on behalf of another. It is not legal, which is why the UK has to waste money taking the EU to court.

Some say that the EU should look to the UK because we have a stamp duty. Yes we do, but big investors do not pay it. Furthermore, from 1 April small companies’ shares will not be subjected to it either, because we want those companies to be able to raise money to grow. So we are unwinding our financial transaction tax. I am not opposed to taxing banks. In the UK the bank levy raises GBP 2.5 billion every year. However, if you are going to tax financial services, do it in a more intelligent way.

This is a waste of time, a waste of effort and a waste of money, and the poorest will end up paying.

 
  
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  Auke Zijlstra (NI). - Voorzitter, de financiële transactietaks is een belasting op beleggen waarvan de Nederlandsche Bank heeft uitgerekend dat het de Nederlandse economie vier miljard per jaar gaat kosten. En ook de Commissie geeft nu toe in antwoord op mijn vragen dat deze taks de Nederlandse pensioenen treft, maar ook de koopkracht en de economie.

En dan is het plan nog illegaal ook. De transactietaks mag niet via versterkte samenwerking worden ingevoerd, want het heeft een effect op de hele interne markt. Het voorstel eist dat privé-ondernemingen belastinggeld innen voor andere landen – wat illegaal is. En het treft de economie van landen die niet meedoen – wat ook niet mag.

Samenvattend, Voorzitter, is het dus een illegaal plan dat de burgers, de koopkracht, de economie en de pensioenen treft. Maar gelukkig, commissaris Šemeta wil het nu in kleine stapjes invoeren, want daar wordt het blijkbaar minder illegaal en minder schadelijk van.

Voorzitter, kunnen we even serieus blijven? Een slecht plan moet je niet langzaam invoeren, dat moet je heel snel in de prullenbak gooien.

 
  
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  Gunnar Hökmark (PPE). - Mr President, the reason why it is complicated to introduce the FTT is that it is complicated to have the FTT. It has been tested. We had it in Sweden, and it made financial transactions move to the City of London.

Today it would make the mayor of Shanghai and the financial markets in other parts of the world very happy. There is an error in the description of the Financial Transaction Tax. It is based on a belief that there is some free money lying about in the bank vaults and the financial markets, but that is not true. The Financial Transaction Tax takes aim at those who are saving for their pensions or trying to finance investments in jobs and growth, who are exporting or importing or trying to finance deficits. There is no anonymous market paying for this: it is human beings and companies who are supposed to contribute to the growth, and that is why it is complicated and that is why it has failed in Sweden. That is why it is complicated to introduce it now. If we are to have an ongoing debate, do discuss the complications, because the damages are bigger than the potential benefits and we are risking making the situation worse. We need more and better competitiveness in Europe, not less. Taxes do not create jobs, but investments do.

(The speaker agreed to take a blue-card question under Rule 149(8))

 
  
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  Anni Podimata (S&D), blue-card question. – Mr Hökmark, why do you not acknowledge that the Swedish tax was designed exactly the other way round from the tax proposed by the Commission and endorsed by the European Parliament? It was a tax of very limited scope charged at a very high rate, and that is why it failed.

 
  
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  Gunnar Hökmark (PPE), blue-card answer. – The interesting thing is that, when it was introduced, the Social Democrats in Sweden had more or less the same argument. It is defined in a way that will create benefits and more tax income. Today, financial markets are much more mobile, much more global and much more fragile in that sense. What I cannot understand is, why do you believe that higher taxes for those who are saving for their pensions and those who are going to invest in new jobs will create new jobs?

 
  
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  Ivailo Kalfin (S&D). - Mr President, I would also like to call for the swift finalisation of negotiations and the introduction of the Financial Transaction Tax. The tax has to be simple, easy to apply and involve no exceptions or loopholes. Now, when we see the prospects of the European economy starting out on a period of recovery, and when the work on the construction of the banking union is underway, it is definitely high time to solicit the financial sector’s commitment to reinforcing the fiscal capacity of those countries that have been badly damaged during the financial crisis.

That is why the decision has to be taken soon. We have already eleven Member States that have declared their readiness to go ahead with the Financial Transaction Tax and to start working on it. I hope that more Member States will join, including my own, which has a Socialist-supported government. They have to act and not water down their decisions further.

We are not in a position to impose global taxes, and I hear the arguments of some colleagues. I am sure that the experience, however, of the pioneer Member States will show the usefulness of this tax. I would like to bring two arguments for this that relate to national budgets, because I hear many arguments about taxpayers and about small and medium-sized companies.

Firstly, the introduction of such a tax would relieve the pressure on the national budgets on the revenue side, and this relief of pressure would allow the national budgets to be reinforced and finance the economic recovery.

Secondly, I would like to remind you about the Commission’s proposal to use part of the Financial Transaction Tax as own-revenue for the European budget. That would mean less national contributions to the European budget – not a bigger budget, but a more autonomous budget. Therefore, you are going to have relief on the expenditure side of the national budgets as well. So, when we speak about the small taxpayers, about the depositors in the banks, we also have to think that this is going to make the national budgets much easier to manage and reduce taxes for them.

 
  
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  Ewald Stadler (NI). - Herr Präsident! Der Herr Kommissar hat in seinem Debattenbeitrag gesagt, dass es um die Glaubwürdigkeit der Europäischen Union vor den Bürgern geht. Ja, genau darum geht es!

Was hat die Europäische Union zur Lösung der Finanzkrise zusammengebracht? Kein Trennbankensystem bis zur Stunde, keine wirklichen Regeln für den Bankensektor, keine echten Haftungsregeln, ja nicht einmal eine Finanztransaktionssteuer zur Finanzierung des ganzen Systems! Ursprünglich hieß es, alle Mitgliedstaaten – und da gebe ich dem Kollegen Hökmark recht: Wenn nicht alle dabei sind, macht sie von vorneherein keinen Sinn, dann schaffen wir nur noch Wettbewerbsvorteile für die City of London –, jetzt sind es nur mehr elf. Dann hat es geheißen: alle Finanzprodukte. Jetzt habe ich eine ganze Liste von Finanzprodukten gehört, die nicht mehr dabei sein sollen. Dann hat es geheißen: Es wird 2014 eingeführt. Und jetzt sagt Herr Schäuble ganz offiziell: Ja, das wird noch lange nicht kommen. Also von wegen vor der EU-Wahl!

Wir müssen uns eingestehen: Wir sind gescheitert. Wir sind gescheitert mit der Finanztransaktionssteuer, weil die Banken auf diesem Kontinent das Sagen haben. Nicht die gewählten Volksvertreter haben das Sagen, das haben Sie heute verklausuliert zugegeben, sondern die Lobbyisten, die es fertigbringen, der Politik auf diesem Kontinent und in dieser Europäischen Union die Regeln zu diktieren. Nicht wir diktieren dem Bankensektor die Regeln, sondern der Bankensektor sagt uns, was wir tun dürfen und was nicht. Das ist eine Schande! Damit werden Sie keine Glaubwürdigkeit vor dem Bürger haben!

 
  
 

Intervenciones con arreglo al procedimiento de solicitud incidental de uso de la palabra («catch the eye»)

 
  
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  Erik Bánki (PPE). - Elnök úr, tisztelt Képviselőtársaim! Az optimista minden vészhelyzetben lehetőséget lát, a pesszimista minden lehetőségben veszélyt érez. Azt gondolom, hogy Churchill jól összefoglalta a két különböző embertípus leírását. Nagyon örülök annak, hogy az Európai Bizottság és a Tanács is elkezdett foglalkozni a különadó bevezetésével, egy olyan tranzakciós adó bevezetésével, amely segíthet nagy európai programok megvalósulásában. Mégis azt gondolom, hogy a tagállami gyakorlatokat érdemes megnézni, Magyarországot például, ahol 2010-ben bevezetésre került a bankadó, majd egy tranzakciós illeték is, éppen annak érekében, hogy az a lehetetlen helyzet, amelyet a nyolc év hozzá nem értő szocialista kormányzás okozott Magyarországon, a válságból kivezető útban közös teherviselés legyen. Én azt gondolom azt kéne továbbra is nézni, hogy ne központosítva, hanem tagállami szinten történjen a beszedése, és a felhasználása is ezeknek a forrásoknak. Ez így sokkal hatékonyabb lehet.

 
  
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  Malika Benarab-Attou (Verts/ALE). - Monsieur le Président, parallèlement à l'appauvrissement de beaucoup de nos concitoyens, des spéculateurs financiers s'enrichissent honteusement comme jamais. Nos concitoyens se détournent aujourd'hui du projet européen à cause de cette situation profondément injuste.

Pourtant, nous disposons d'un levier important pour mobiliser des ressources, de l'ordre de 30 à 35 milliards d'euros, à savoir la taxe sur les transactions financières, afin de faire face à nos besoins, de lutter contre la pauvreté, d'assurer la transition énergétique, de mener des projets culturels, etc. Or, le lobby financier et bancaire est en train de convaincre certains chefs d'État qui, malgré leurs déclarations de principe, manquent de volonté pour mettre en œuvre cet acte indispensable. Leur responsabilité est grande.

 
  
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  Andrew Henry William Brons (NI). - Mr President, for a tax to attract one or two non-partisan critics would be unfortunate. To attract dozens sounds a bit like carelessness. The tax is superficially appealing as a levy on institutions blamed for the recession: a tax on the rich to benefit the poor. But, as one critic said: banks simply pass down their taxes to us, the customers. Indeed, the FTT would be levied most heavily on long-term investments such as those of pension funds. The good news is that it will be levied in only eleven countries. The bad news is that it might be drafted in a way that would catch some transactions in countries that have rejected it.

There is reason to believe that its imposition, even at a modest level, would lead to the migration of funds to countries beyond those participating in it. If it were ever to be imposed on all 28 Member States, funds would migrate to New York and elsewhere. Remember: the FTT is the chosen instrument to be an EU own-resources tax.

 
  
 

(Fin de las intervenciones con arreglo al procedimiento de solicitud incidental de uso de la palabra («catch the eye»))

 
  
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  Algirdas Šemeta, Member of the Commission. - Mr President, Minister, honourable Members, first of all I would like to thank you for this comprehensive discussion. I think that it contributed very well to the work on the agreement on the Financial Transaction Tax (FTT) and I thank those who, in their speeches today, supported the proposal. Your support is very important.

I would like to remind the entire House that this House voted for the report by Mrs Podimata with an overwhelming majority; if I remember correctly with 552 votes in favour of the Financial Transaction Tax. That shows the strong support of this House for the introduction of the Financial Transaction Tax.

I heard some repeated arguments today against the Financial Transaction Tax, and those arguments were expressed many times during the discussion. Mr Bokros – who is no longer present – said that some people consider that this is the panacea to solve all the problems. No, we do not consider that this is a panacea to solve all the problems. We consider that this complements the reform of the financial sector and that it could serve as a market-based instrument to ensure a fair contribution by the financial sector to the public purse. That is what we were aiming at when we proposed the Financial Transaction Tax.

Some of you said: well we may agree on the FTT, but only if it is global. Of course, the Commission also agrees that the best approach would be global, but we have to be realistic at this point in time that there is no global agreement on this. There is a clear request from eleven Member States to go ahead with the introduction of a Financial Transaction Tax on the basis of the Commission’s proposal, thus allowing us to demonstrate to the world that with the introduction of this tax in the participating Member States it can work and then others could follow.

Mrs Lulling referred to the opinion of the Council’s Legal Service. Mrs Lulling, I have to say to you that the Commission presented its arguments to the Council and that they were very well received by the Member States. Indeed, the participating Member States decided to go ahead and heed the arguments from the Commission and not the arguments of the Council’s Legal Service.

Some of you, including Mr Langen, referred to the issue of the impact on the real economy. The impact assessment clearly demonstrated that the growth effect of this proposal could be positive to the economy and I personally believe that if we introduce the Financial Transaction Tax it could actually stimulate the financial sector to pay more attention to the financing of the real economy and not to lock itself into gambling activities within the securities market.

I do not wish to go on with the arguments we have already discussed here at length on many occasions. What I would like to say is that the Commission would be open to contribute to a compromise on this file even if, in a gradual approach, the first step in implementation would be less ambitious in scope than our initial proposal. I must however warn you that limitation should not be at the expense of robustness. Such an approach should not create obvious possibilities for tax avoidance and economic distortions.

Discussions in the Council will now continue under the Greek Presidency, which has expressed its determination to strive for solutions. I welcome this steady approach. The Commission will support it. I also firmly believe that a political agreement is possible and should be reached before the European elections.

In this context, we need to continue to involve non-participating Member States. Indeed, the purpose of enhanced cooperation is to get everybody on board.

Honourable Members, again I wish to thank you for your broad support in moving forward with this initiative. As I said in my introduction, the time of declarations, promises and joint communiqués is over. Now it is time for the Member States to act – quickly and decisively. It is time for agreement on the Financial Transaction Tax, as this is what the citizens have clearly called for.

 
  
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  Ευάγγελος Βενιζέλος, Ασκών την Προεδρία του Συμβουλίου. - Κύριε Πρόεδρε, θα ξεκινήσω με μία θεσμική απάντηση: η ελληνική Προεδρία του Συμβουλίου είναι υποχρεωμένη να εφαρμόσει την απόφαση του Συμβουλίου με την οποία επιτράπηκε να κινηθεί η διαδικασία της ενισχυμένης συνεργασίας. Το Συμβούλιο θα υπερασπιστεί το κύρος της απόφασής του ενώπιον του Δικαστηρίου της Ευρωπαϊκής Ένωσης, προκειμένου να απορριφθεί η προσφυγή που έχει ασκηθεί. Μιλώντας τώρα εκ μέρους των έντεκα κρατών μελών που μετέχουν στην ενισχυμένη συνεργασία, δηλώνω ότι η Προεδρία του εξαμήνου αυτού θα καταβάλει κάθε δυνατή προσπάθεια ώστε το θέμα να έρθει ξανά στην επικαιρότητα και να καταστεί πολιτική μας προτεραιότητα, ώστε να υπάρξει ένα συγκεκριμένο και χειροπιαστό αποτέλεσμα.

Από την άποψη αυτή θέλω να ευχαριστήσω την κ. Ποδηματά, που ως ιστορική εισηγήτρια του θέματος στο Κοινοβούλιο θύμισε την αιτιολογία με την οποία η συντριπτική πλειοψηφία του Σώματος απεδέχθη τον φόρο στις χρηματοοικονομικές συναλλαγές. Και θέλω να συγχαρώ και να ευχαριστήσω τον Επίτροπο, τον κ. Šemeta, για τη σθεναρή υποστήριξη και την τεχνική και επιστημονική τεκμηρίωση του φόρου στις χρηματοοικονομικές συναλλαγές.

Τώρα επιτρέψτε μου να κάνω μερικές σύντομες πολιτικές παρατηρήσεις, όχι τυπικά, ως εκπρόσωπος του Συμβουλίου, αλλά επειδή ως Έλληνας υπουργός έχω την ευκαιρία να σας απευθύνω τον λόγο.

Εάν η Ευρωπαϊκή Ένωση τώρα, λίγους μήνες πριν τις ευρωπαϊκές εκλογές, δεν καταφέρει στο πεδίο της πραγματικής οικονομίας, εκεί που δοκιμάζεται η κοινωνική συνοχή, εκεί που δοκιμάζεται η αξιοπιστία της ευρωπαϊκής ολοκλήρωσης, να δώσει μια πρακτική απάντηση λέγοντας στους πολίτες με ποιο τρόπο θα χρηματοδοτήσει μέτρα ενίσχυσης της πραγματικής οικονομίας, των επιχειρήσεων, της απασχόλησης και της κοινωνικής συνοχής, θα έχουμε χάσει το παιχνίδι της νέας ευρωπαϊκής αφήγησης. Θα μου πείτε: «Είναι λογικό να λέει κάποιος ότι θα αντλήσουμε πόρους από τη χρηματοοικονομική σφαίρα για να ενισχύσουμε την πραγματική οικονομία, για να ενισχύσουμε την κοινωνική συνοχή»; Ναι, κατ̓̓̓̓̓ αρχάς αυτό είναι λογικό. Καθετί που παράγει υπεραξία πρέπει να μετέχει σε έναν μηχανισμό αναδιανομής. Τα επιχειρήματα που ακούγονται –γιατί εδώ ακούσαμε μία κλασική συζήτηση, η οποία επαναλαμβάνεται πάρα πολύ συχνά– έχουν μια έντονη ιδεολογική φόρτιση.

Κατ̓̓̓̓̓ αρχάς τα περισσότερα επιχειρήματα κατά του φόρου των χρηματοοικονομικών συναλλαγών είναι επιχειρήματα που μπορούν να χρησιμοποιηθούν κατά κάθε είδους φόρου, κατά της ίδιας της ιδέας της κρατικής φορολογίας. Με τις χρηματοοικονομικές συναλλαγές στην πραγματικότητα βρισκόμαστε αντιμέτωποι, και ως Ευρωπαϊκή Ένωση και ως κράτη μέλη, με το φαινόμενο της κυριαρχίας μας. Πράγματι, η χρηματοοικονομική σφαίρα είναι μια κοσμοπολίτικη σφαίρα, είναι μια παγκοσμιοποιημένη σφαίρα, η οποία έχει αποκολληθεί από το στοιχείο της εδαφικότητας και άρα της κυριαρχίας και άρα της ισχύος της έννομης τάξης, είτε εθνικής, είτε ευρωπαϊκής κοινοτικής έννομης τάξης. Θα το αποδεχθούμε αυτό; Θα αποδεχθούμε ότι η παγκόσμια χρηματοοικονομική αγορά είναι μία αγορά εκτός κάθε είδους θεσμικού ελέγχου; Αυτό είναι το μεγάλο θέμα. Αν το αποδεχθούμε αυτό, τότε δεν έχουμε καμία προοπτική να συγκροτήσουμε την Ευρωπαϊκή Ένωση ως πραγματική πολιτική οντότητα.

Στην πραγματικότητα το ερώτημα είναι: Θα ξεκινήσει από κάπου η συζήτηση για την παγκόσμια οικονομική διακυβέρνηση ή θα το ξεχάσουμε αυτό; Το 2008, μόλις κατέρρευσε η Lehman Brothers, έγινε η σύνοδος των G20 στο Λονδίνο και υπήρξε ένας κατάλογος αποφάσεων και πρωτοβουλιών των είκοσι πιο ανεπτυγμένων οικονομιών του κόσμου, προκειμένου να τεθούν οι βάσεις μιας κάποιας παγκόσμιας οικονομικής διακυβέρνησης. Σας διαβεβαιώ ότι από τον κατάλογο εκείνο σχεδόν τίποτα δεν εφαρμόστηκε.

Μπορούμε να ξεκινήσουμε από κάπου; Η Γηραιά Ήπειρος, η Ευρώπη, έχει τη δυνατότητα να πάρει κάποιες πρωτοβουλίες; Όχι επειδή είναι το κέντρο της παγκόσμιας οικονομίας. Δυστυχώς δεν είμαστε πλέον το κέντρο της παγκόσμιας οικονομίας. Γηράσκουμε και μικραίνουμε ως οικονομία και ως κοινωνία αλλά έχουμε ευαισθησίες, έχουμε ιδέες, έχουμε μία παράδοση, έχουμε αξίες.

Μπορεί από κάπου να ξεκινήσει η συζήτηση για τους θεσμούς παγκόσμιας οικονομικής διακυβέρνησης; Ας ξεκινήσει από τα έντεκα μέλη της ενισχυμένης συνεργασίας και από την Ευρωπαϊκή Ένωση.

Μήπως τα πληρώσουν αυτά τελικά οι καταναλωτές και οι συνταξιούχοι; Μα κανείς Ευρωπαίος πολίτης, κανείς πολίτης πουθενά στον κόσμο δεν είναι μόνο συνταξιούχος, μόνο καταναλωτής, μόνο φορολογούμενος· έχει πολλές ιδιότητες. Μπορεί κάποιος να χάνει κάτι ως συνταξιούχος ή ως καταναλωτής αλλά το κερδίζει επειδή έχει άλλου είδους αντιπαροχές και άλλου είδους δυνατότητες. Είναι πάντα σύνθετα τα υποκείμενα που δρουν σε μια κοινωνία· από κάπου χάνουν από κάπου κερδίζουν. Άρα στην πραγματικότητα το παιχνίδι που παίζεται είναι πολύ σημαντικό και έχει πολύ μεγάλη σημασία να επιμείνουμε ως ευρωπαϊκοί θεσμοί προς την κατεύθυνση του φόρου επί των χρηματοοικονομικών συναλλαγών.

 
  
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  El Presidente. - Se cierra el debate.

Declaraciones por escrito (artículo 149 del Reglamento)

 
  
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  Biljana Borzan (S&D), napisan. – Jedan od glavnih razloga za uvođenje europskog poreza na financijske transakcije bilo je traženje pravde za naše građane. Pravde koju čekaju od 2008. godine. Krizu koja naše zemlje pritišće više od pet godina uzrokovala je pohlepa bankarskog sektora i špekulacije temeljene na financijskim balonima od sapunice. Unatoč tome, najveću cijenu izlaska iz krize platili su građani smanjenim životnim standardom, nezaposlenošću, liberalnijim radnim zakonodavstvom itd. Porez na financijske transakcije (FTT) zamišljen je kao način kojim bi glavni krivci za krizu barem djelomično nadoknadili štetu koju su uzrokovali. Nažalost, lobiranje i taktike otezanja financijskih centara moći već dugo sprječavaju njegovo uvođenje. Pozivam Europsko vijeće i Europsku komisiju da se ohrabre i naprave korak naprijed u vezi s ovimn pitanjem. Ako to ne učine, možemo samo zaključiti da iz ove krize nismo ništa naučili.

 
  
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  Wolf Klinz (ALDE), schriftlich. – Der Finanzsektor hat in den vergangenen Jahren einen großen volkswirtschaftlichen Schaden angerichtet und das Vertrauen der Bürger spürbar erschüttert. Der Finanzsektor soll über eine Finanztransaktionssteuer am Ausgleich des verursachten Schadens beteiligt werden. Das ist grundsätzlich nachzuvollziehen.

Allerdings macht die Einführung einer solchen Steuer nur Sinn, wenn dadurch der Wettbewerb nicht verzerrt und der Binnenmarkt nicht geschwächt wird. Der vorgeschlagene Weg, die Steuer in den 12 Staaten einzuführen, die sich im Rahmen einer verstärkten Zusammenarbeit hierzu bereit erklären, ist nicht zielführend. Er würde zu Verlagerungen innerhalb der Finanzplätze führen und den europäischen Markt zersplittern. Die Staaten, die schon einen Teil der Finanztransaktionen besteuern, betrachten dies als ausreichend und wollen keine vollumfängliche Finanztransaktionssteuer einführen. Damit hätten wir keine einheitliche Besteuerung.

In jedem Fall wird die Steuer zu einer weiteren Belastung der Verbraucher führen. Daher sollten Pensionsfonds ausgenommen werden. Sparer, die für ihr Alter Geld zurücklegen, dürfen nicht bestraft werden. Das Projekt in der jetzigen Form sollte nicht weiterverfolgt werden. Als Alternative bietet sich die britische Stempelsteuer an, die im Laufe der Jahre um eine Besteuerung von Anleihen und Derivaten ergänzt werden könnte. Wir wollen keine Zersplitterung des Binnenmarktes und brauchen keine neue Steuer, sondern eine zunehmende Harmonisierung zumindest der indirekten Steuern.

 
  
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  Silvia-Adriana Ţicău (S&D), în scris. Criza economică și financiară a afectat milioane de cetățeni europeni, care și-au pierdut locurile de muncă și încrederea în soluțiile europene de redresare economică. Speculațiile financiare reprezintă una dintre cauzele majore ale crizei economice și financiare din ultimii ani. Cu toate acestea, pentru a permite sectorului bancar să continue creditarea în scopul asigurării capitalului necesar întreprinderilor, Uniunea Europeană a considerat necesară sprijinirea, pe o perioada limitată, a sectorului bancar.

De asemenea, datorită crizei economice și financiare, statele membre au adoptat, în ultimii ani, politici de austeritate care, adesea, au contribuit la creșterea șomajului. Austeritatea nu poate conduce la creștere economică și la crearea de locuri de muncă. De aceea, cetățenii europeni solicită ca și sectorul bancar să contribuie la costul relansării economice. 64% din cetățenii europeni susțin introducerea rapidă a unei taxe pe tranzacțiile financiare. Taxa pe tranzacția financiară ar trebui să fie simplă și ușor de aplicat. Aceasta ar trebui să vizeze doar tranzacțiile cu produse derivate și nu simplele tranzacții financiare realizate de cetățeni. De asemenea, parte din veniturile obținute din taxa pe tranzacții financiare ar trebui să intre în bugetul Uniunii, astfel încât contribuția statelor membre la bugetul Uniunii să fie diminuată în mod corespunzător.

 

16. Rettifica (articolo 216 del regolamento): vedasi processo verbale
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17. Atti delegati (articolo 87 bis del regolamento): vedasi processo verbale
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18. Un quadro per le politiche dell'energia e del clima all'orizzonte 2030 (discussione)
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  El Presidente. - El punto siguiente en el orden del día es el debate sobre el informe de Anne Delvaux y Konrad Szymański, en nombre de la Comisión de Medio Ambiente, Salud Pública y Seguridad Alimentaria y de la Comisión de Industria, Investigación y Energía, sobre un marco para las políticas de clima y energía en 2030 (2013/2135(INI)) (A7-0047/2014).

 
  
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  Anne Delvaux, rapporteure. - Monsieur le Président, chers collègues, quelles ambitions climatiques et énergétiques voulons-nous nous donner pour la période 2020-2030? Il est clair que sur cette question, nous aurons des avis divergents. C'est normal, c'est le jeu démocratique. D'ailleurs, j'en profite pour remercier le corapporteur, Konrad Szymański, et tous les rapporteurs fictifs qui nous ont permis de travailler de manière efficace sur ce dossier.

Certains de nos avis seront donc divergents, tout autant que ceux exprimés au sein du Conseil ou même au sein de la Commission jusqu'à ce qu'elle nous soumette sa communication le 22 janvier dernier. À propos de cette communication, Madame et Monsieur les commissaires, je n'irai pas par quatre chemins. Je sais qu'on vient le loin et qu'elle aurait pu être encore moins ambitieuse, mais je la trouve particulièrement inquiétante dans sa notion de nouvelle gouvernance appliquée à l'objectif renouvelable. S'il est pour moi vraiment important de donner plus de flexibilité aux États membres, il n'est néanmoins ni nécessaire, ni acceptable de renationaliser des compétences acquises à l'échelon européen. Je vous avoue que, sur ce point-là, je suis inquiète. J'espère que vous allez me rassurer, et j'espère que l'avenir me donnera tort.

Venons-en au rapport à proprement parler. La question la plus cruciale pour moi est celle de savoir comment nous allons réduire les coûts, les prix de l'énergie qui pèsent lourdement sur les entreprises, sur les industries et plus particulièrement encore sur nos citoyens. Aujourd'hui, le constat global est évidemment inquiétant. L'Union européenne importe chaque année pour près de 400 milliards d'euros en coûts nets, alors si nous voulons réduire nos importations énergétiques, nous devons produire davantage en Europe en exploitant nos ressources de manière durable, efficace et responsable.

En clair, je l'ai déjà dit, plus notre bouquet énergétique est large, plus nous poussons les prix à la baisse, j'en suis convaincue. Et je suis également convaincue qu'allier un bouquet énergétique large avec une plus grande efficacité énergétique, c'est-à-dire avec la volonté de consommer de manière plus optimale, c'est la meilleure combinaison, selon moi, pour réduire nos émissions de gaz à effet de serre, susciter l'innovation, susciter les nouvelles technologies, créer de l'emploi, transformer nos économies en économies plus vertes.

Voilà pourquoi en tant que corraporteure, j'ai toujours défendu depuis le début une approche à trois objectifs contraignants, vision qui s'appuyait aussi sur les résultats de l'étude d'impact de la Commission, qui spécifie clairement qu'une politique à trois objectifs comparée à un scénario à un objectif apporterait à l'Union européenne un gain de PIB de 0,53 %, ce qui représente un peu moins de 70 milliards d'euros. Cela fait quand même réfléchir, je pense, en temps de crise.

Comprenez-moi bien, il n'est pas question pour moi de donner un blanc-seing à la poursuite du "paquet climat" 20-20-20 tel qu'il existe aujourd'hui. Il faut corriger certains tirs et les imperfections de l'actuel cadre réglementaire, par exemple par rapport aux subsides et aux mesures de soutien. Il nous faut absolument une diminution progressive des aides attribuées aux technologies matures, y compris aux technologies renouvelables.

Concernant notre compétitivité, je pense qu'il est important de réduire les interférences négatives des différents objectifs. C'est clair. Et même si ce n'est pas dans le rapport, je crois aussi que par rapport à la directive sur la répartition des efforts, il faudrait introduire plus de flexibilité et non pas seulement un rapport au PIB de chaque État membre pour pouvoir faire le partage des responsabilités, mais aussi introduire les efforts qui ont été accomplis par chaque État membre.

Enfin, chers collègues, nous avons des engagements à respecter. Je pense à la feuille de route pour 2050, mais aussi aux responsabilités à prendre.

 
  
 

S'il y a bien un point commun entre tous les secteurs, qu'ils soient industriels, entre les entreprises et les investisseurs, c'est de nous demander un cadre réglementaire stable, prévisible et sécurisant pour les investissements.

Alors, ma question est la suivante: si nous réformons l'actuel paquet 20-20-20 de fond en comble, est-ce vraiment une réponse à cette demande de stabilité? Moi, je ne le crois pas.

(L'oratrice accepte de répondre à une question "carton bleu" (article 149, paragraphe 8, du règlement))

 
  
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  Jolanta Emilia Hibner (PPE), pytanie zadane przez podniesienie niebieskiej kartki. – Ja chciałam spytać koleżankę, czy my mamy wszystkie informacje dotyczące stanu naszego przemysłu w Europie, stanu naszych gospodarek i czy te wszystkie punkty, które my w tej chwili proponujemy, wpisują się w stan naszej energetyki i przede wszystkim przemysłu, który ma z tej energetyki korzystać?

 
  
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  Anne Delvaux, rapporteure, réponse "carton bleu". - Madame Hibner, j'ai envie de vous dire qu'il faudrait peut-être d'abord lire les plus de 200 pages de l'étude d'impact de la Commission et vous verrez terriblement chiffré et très concrètement précisé le sens de ces trois objectifs contraignants. Parce que, véritablement, les différents scénarios ont été analysés de fond en comble. De plus, vous verrez, par exemple, qu'en termes de PIB – ce qui est quand même plutôt important en période de crise – ce que cela peut nous apporter.

Donc, oui, je crois véritablement que cela a un sens et j'ajouterai encore que dans ce débat, je pense qu'il est très important non pas d'avoir une vision nationale, ce qui nous donnerait une vision tout à fait tronquée des choses, mais une vision pour vingt-huit États membres.

 
  
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  Konrad Szymański, sprawozdawca. - Panie Przewodniczący! Na wstępie oczywiście bardzo dziękuję Anne Delvaux za współpracę. Dziękuję sprawozdawcom grup politycznych za bardzo konstruktywną współpracę. Tylko z najwyższym uznaniem mogę się odnieść do pracy naszych sekretariatów. Bez tej pracy nie bylibyśmy w stanie tak szybko przedstawić stanowiska w tak bardzo skomplikowanej sprawie. Efekt tej pracy z politycznego punktu widzenia niestety nie jest dla mnie zadowalający. Na wstępie tego sprawozdania wciąż obiecujemy sobie, europejskiej gospodarce, europejskim obywatelom, że ta nowa polityka klimatyczna będzie realistyczna, będzie elastyczna, że w końcu będzie tańsza. To bardzo dobre założenie.

Dwukrotne podwyższenie celu redukcyjnego na najbliższe 10 lat po roku 2020 to nie jest realistyczne rozwiązanie. W szczególności nie jest realistyczne, biorąc pod uwagę fakt, że Europa nadal prowadzi jednostronną politykę klimatyczną. To jest prosta droga do dalszego ograniczenia konkurencyjności europejskiego przemysłu. Deklarowanie tego celu przed rozmowami paryskimi to jest po prostu negocjacyjny błąd. My powinniśmy mieć coś w zanadrzu do zaoferowania. Nie powinniśmy odkrywać wszystkich kart już dzisiaj, zanim ktokolwiek cokolwiek w tej sprawie powiedział.

Wprowadzanie wiążących celów w zakresie udziału energii ze źródeł odnawialnych, a także w zakresie efektywności energetycznej, to nie jest elastyczne rozwiązanie. Wiemy dobrze, że państwa członkowskie, a także poszczególne sektory gospodarki mają bardzo różne potencjały pod tym względem, np. nasz przemysł energochłonny już dzisiaj należy do najbardziej efektywnych energetycznie na świecie. Produkcja papieru, stali, chemii, nawozów, wapna, cementu w Europie odbywa się w najczystszy możliwy z technologicznego punktu widzenia sposób. A więc oczekiwanie od tego przemysłu kolejnych oszczędności to jest bardzo nierealistyczne nieliczenie się z okolicznościami technologicznymi, to jest w końcu zapraszanie tego przemysłu do tego, by przejechać się przez Atlantyk. W końcu proponowane rozwiązania na pewno nie będą tańsze. Już dziś w Europie płacimy niemal dwukrotnie więcej za energię elektryczną niż w Stanach Zjednoczonych. Oczywiście po części z uwagi na podatki, na parapodatki, ale polityka klimatyczna ma tutaj swój istotny udział.

Najbardziej rozwinięte technologie z zakresu źródeł odnawialnych dzisiaj potrafią zastąpić, wyłączyć tonę emisji CO2 w produkcji energii elektrycznej kosztem 200 euro. Inne technologie, takie jak fotowoltaika czy offshore – energia wiatrowa na morzu, to są koszty rzędu 500, a nawet 900 euro za tonę emisji CO2. To nie są dobrze ulokowane pieniądze. To jest po prostu za drogo. Do tego dochodzą koszty środowiskowe, o których też niechętnie mówimy. Koszty środowiskowe takiej polityki są bardzo oczywiste. Ta energia – energia ze źródeł odnawialnych – jest niestabilna, jest nieprzewidywalna, w związku z czym gdzieś na tyłach cały czas muszą pracować konwencjonalne elektrownie. Bardzo często w warunkach europejskich to są elektrownie na węgiel. Bardzo często te elektrownie węglowe pracują tylko po to, aby energia elektryczna została wysłana w powietrze. Chyba nie ma gorszego modelu z punktu widzenia środowiskowego, a także biznesowego, niż produkować energię na wszelki wypadek.

Nasz pakiet energetyczno-klimatyczny miał za zadanie zapewnić nam zrównoważony rozwój, zapewnić nam bezpieczeństwo energetyczne, w końcu zapewnić konkurencyjność naszej gospodarki. Ta równowaga została dzisiaj złamana na korzyść celów środowiskowych. Dzisiaj mamy możliwość, mamy szansę tę równowagę przywrócić. Jeżeli chcemy tę równowagę przywrócić, ta polityka musi być oparta o jeden cel: cel realistycznie określony, skorelowany z uzgodnieniami międzynarodowymi. Ta polityka musi być elastyczna i dla państw, i dla sektorów gospodarki; w końcu ta polityka musi być polityką niskich cen energii. W innym wypadku równowaga pomiędzy celami biznesowymi a środowiskowymi nadal będzie załamana. W innym wypadku witalność europejskiej gospodarki nie będzie przywrócona, a dziś ona jest bardzo potrzebna. Bez istotnych zmian w tym sprawozdaniu ten tekst nie odpowiada niestety tym wyzwaniom. Ten tekst jest nawet dużo mniej konstruktywny niż propozycje Komisji. Bez istotnych zmian w tym sprawozdaniu będę zachęcał do tego, żeby to sprawozdanie odrzucić.

 
  
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  Connie Hedegaard, Member of the Commission. - Mr President, Honourable Members, the Commission generally welcomes the joint report of the Committee on the Environment, Public Health and Food Safety and the Committee on Industry, Research and Energy (ENVI/ITRE), and the European Parliament’s support for an ambitious EU climate and energy policy. In many aspects, the joint report of the ENVI/ITRE Committees corresponds very well to the Commission proposal as it was presented on 22 January in the Communication ‘A policy framework for climate and energy from 2020 to 2030’.

As you will know, it is quite a comprehensive package. I will try to focus first on the greenhouse gas reduction target and on the emissions trading scheme (ETS), whereas the Energy Commissioner will comment on the renewables and energy efficiency part of the package.

On the greenhouse gas target, the ENVI/ITRE report calls for a binding 2030 target to reduce, domestically in the European Union, greenhouse gas emissions by at least 40% compared to 1990 levels. This is exactly what the Commission put forward in its 2030 climate and energy framework. We did not do that out of the blue, it is of course based on a very solid analysis of our responsibilities: how can we ensure that what we are doing in Europe is in line with science? What are the costs? What is the potential? And what is our energy situation?

I can see that there are amendments from Parliament on this issue, both those that seek to achieve a higher target and those that are trying to delay any action by the EU until after an international agreement may have been concluded. I therefore think that the domestic 40%, which we proposed from the Commission’s side, is an ambitious, yet realistic target. It is in line with the cost-effective pathway and milestones as they were set out in the low-carbon roadmap towards 2050, where we would have to bring about a reduction of 80 to 95%.

That is what our leaders in Europe have set out: that is where we want to be by 2050. That is also, by the way, what the scientific community recommends. What we are doing is finding the most cost-efficient and smoothest trajectory to achieve what we have already agreed on. This, by the way, is also supported by Parliament.

Last week, one of the world’s most esteemed professors dealing with these kinds of sustainability issues, Jeffrey Sachs, wrote in a blog in the Financial Times: ‘Three cheers for the European Union’. He was referring to this package. Why did he say that? He wants the utmost ambition because, as he said, a 40% domestic reduction will not be possible through small incremental steps, low hanging fruits. Now we come to the more transformational issues, changing our energy systems and many more things like that. So that is why I think this is ambitious, yet realistic.

The report from the European Parliament also calls for an urgent structural reform of the ETS to be proposed this year. As part of our package, the Commission has proposed the introduction of a market stability reserve in the EU Emissions Trading System. The market stability reserve would provide an automatic adjustment of the supply of auctioned allowances downwards or upwards, based on a pre-defined set of rules, and would improve resilience to market shocks and enhance market stability.

I think that everyone who has looked through and lived through the whole issue surrounding back-loading will understand why this is important. By the way, it is not the only structural measure. Here we have a legislative proposal, it is already there; but the whole package also says very clearly that provided the Council and the European Parliament will support us in going for the 40% greenhouse gas emissions reduction target, the present correction factor of 1.74% in the ETS will have to go up to 2.2%. Without going into detail, that just means that one of the more structural options are also addressed in this paper.

Ms Delvaux mentioned energy costs, and can I say that this is something that we are also very much concerned with in the Commission. I can only recommend that everybody reads the accompanying analysis of the energy costs, because that really gives us some facts and it dispels many of the myths out there regarding what is driving energy costs in Europe. If we in Europe are to get our climate and energy policies right, it is extremely important to get the diagnosis right, so that we can get the cure. I really think that the analysis is an excellent paper and food for thought.

Finally, just one word on the process: why is it crucial that we reach agreement rapidly on a 2030 framework? For one, it is in the interests of European investors, the business community and others. They need to know where we are going after 2020. They are already planning for after 2020. That is one very important reason. It will, of course, also enable the European Union to speak with one voice in the international climate negotiations.

An important step in the international process is Ban Ki-moon’s Climate Summit scheduled for September 2014 in New York. There, the European Union should be able to provide a strong signal to the international community to also come forward with ambitious contributions for an international agreement.

Your approval of the report is a key step in the process of reaching an inter-institutional agreement on the 2030 climate and energy policy and being able to exercise EU-leadership internationally. Finally, let me congratulate the two co-rapporteurs and the shadow rapporteurs for their intense work. I know that in a very short time you have produced a very fine paper and thank you very much for that.

 
  
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  Günther Oettinger, Mitglied der Kommission. - Herr Präsident, meine sehr verehrten Damen und Herren Abgeordneten! Mit unserem 2030-Paket schaffen wir eine Grundlage für eine Beratung mit dem Parlament, dem Rat, der Wirtschaft, den NGOs, den Mitgliedstaaten und den Bürgern, wie es mit der Europäisierung der Energiepolitik und der Klimaschutzpolitik nach 2020 weitergehen soll. Wir plädieren für eine Fortsetzung dieser europäischen Arbeit auf der Grundlage von verbindlichen Maßnahmen, verbindlichen Zielen und einer klaren Gesetzgebung.

Ihr Bericht und Ihre Abstimmung morgen sind ein wichtiger Beitrag und wir stehen am Anfang der Debatte. Ein Gesetzgebungsvorschlag soll im Herbst folgen und das nächste Parlament und der Rat werden dann 2015 Entscheidungen treffen, die bis 2030 verbindlich sind.

Warum jetzt und warum jetzt über 2020 hinaus? Weil die Energiewirtschaft – z. B. Produktion von Strom, Speicherung von Strom, Transport von Strom, Investitionen in erneuerbare Energien – Planungssicherheit weit über ein Jahrzehnt hinaus braucht. 2020 war für Investoren gestern Abend, 2030 ist für Investoren morgen früh.

Ergänzend zu den Ausführungen der Kollegin Hedegaard möchte ich Sie zu drei Schwerpunkten über unsere Aussagen informieren. Erstens: Energieeffizienz. Unsere/Ihre Energieeffizienzdirektive ist die jüngste Maßnahme in unserem Paket. Sie wird derzeit in den Mitgliedstaaten umgesetzt. Die Mitgliedstaaten implementieren die notwendigen Maßnahmen und werden uns im Frühjahr berichten, wie der Fortschritt in den Mitgliedstaaten für mehr Energieeffizienz, für mehr Energiesparen aussieht.

Diese Berichte werden wir im Sommer analysieren. Und dann wird Ihnen ein Bericht vorgelegt, der aufzeigt, wie weit wir gekommen sind und welche Prognosen wir abgeben auf dem Weg zu 20 % höherer Energieeffizienz. Erreichen wir 17, 18, 16, 19 %? Was machen die Mitgliedstaaten zur 1:1-Umsetzung der verbindlichen Maßnahmen? Was machen sie on top freiwillig? Und wenn wir das ausgewertet haben im Sommer, dann wollen wir noch in dem Mandat der jetzigen Kommission im September und Oktober eine Fortschreibung unserer Energieeffizienzpolitik und unsere Direktive vorschlagen.

Da kann man entweder über ein einziges Ziel beraten: Das Parlament war vor zwei Jahren für ein Ziel, das haben die Mitgliedstaaten im Rat abgelehnt. Deswegen waren nur verbindliche Maßnahmen möglich. Aber am Ende der Beratungen war der Rat unsicher, ob nicht verbindliche Maßnahmen sehr bürokratisch sind und nicht ein Ziel der Reduzierung des Energieverbrauchs mehr Flexibilität in den Mitgliedstaaten möglich macht.

Und zweitens werden wir über die Frage beraten müssen, ob wir Energieeffizienz an absoluten Rohöleinheiten und deren Reduktion festmachen, oder ob wir an Energieintensität anknüpfen, d. h. den Energieverbrauch in Teilen davon abhängig machen, wie der wirtschaftliche Verlauf ist, ob die Wirtschaft wächst, stagniert oder ob sie in Rezession bleibt. Jedenfalls Energieeffizienz – das kündigen wir an – wird im September oder Oktober eine Ergänzung in unserem Paket finden, damit alle Bestandteile des jetzigen Pakets in der Fortschreibung enthalten sind.

Zweitens: erneuerbare Energien. Wir sind hinsichtlich der Erreichung des 20-%-Ziels im Endenergieverbrauch im Plan. Wissen muss man, dass wir im Strombereich besonders weit vorangekommen sind. 20 % über alles im endgültigen Verbrauch und nur 10 % im Transportsektor – beide Zahlen sind in der Direktive drin. Das heißt indirekt, dass schon jetzt der Weg zu 33-35 % Stromerzeugung aus erneuerbaren Energieträgern europäisch verbindlich ist. Wir werden zum Ende des Jahrzehnts mehr als ein Drittel unseres Stroms erneuerbar herstellen.

Wenn nun die Kommission ein auf europäischer Ebene verbindliches Ziel von mindestens 27 % vorschlägt, dann heißt dies für den Stromsektor in etwa, dass wir im nächsten Jahrzehnt auf 45 % gehen müssen, wenn das Ziel erreichbar sein soll. Zumal der Transportsektor derzeit mit biofuel aus der ersten Generation nicht wirklich überzeugend ist und ein höherer Wert als 10 % uns derzeit nicht angezeigt erscheint.

Verbindlich auf europäischer Ebene heißt, wenn die 27 % beschlossen werden sollten, dann binden sie den Rat, das Parlament, die Kommission. Dann müssen alle drei Organe auf europäischer Ebene alles unternehmen, damit das Ziel erreicht und nicht verfehlt wird. Die Ratsmitglieder sind zugleich Regierungsmitglieder in ihren Mitgliedstaaten. Deshalb sind die Umsetzungspläne der Mitgliedstaaten so wichtig, die wir addieren und die dann in der Addition für den Wert auf europäischer Ebene gut sein müssen.

Hinzu kommt die Kommission: Wir haben auf europäischer Ebene Anreize. Wir können erneuerbare Energien unterstützen durch Forschungsmittel, durch Infrastruktur, durch die Kofinanzierung von Leitungen, die speziell für erneuerbare Energieträger und Standorte wichtig sind. Das heißt, wir brauchen eine umso bessere Governance, wenn dies europäisch verbindlich erreicht werden soll.

Letztendlich – und auch dies kommt in Ihrem Bericht zum Ausdruck – am Anfang der erneuerbaren Energien – Solar 0 auf 3 %, Wind 0 auf 5 % – waren und sind nationale Fördersysteme sinnvoll. Allerdings stellen wir fest, wenn es auf Dauer bei 28 fragmentierten Fördersystemen bleibt, dann wird dies den Binnenmarkt nicht ermöglichen und wird zu hohen Kosten und zu geringer Kosteneffizienz führen. Deswegen erscheint uns auf dem Weg bis zum Ende des Jahrzehnts eine Harmonisierung und Europäisierung der Fördersysteme für erneuerbare Energien richtig zu sein, damit ein Wettbewerb um beste Standorte und damit beste Kosten-Nutzen-Rechnungen für mehr erneuerbaren Strom entstehen kann.

Letzter Punkt: Energiekosten. Wir haben die Energiekosten gründlich analysiert. Dabei geht es weniger um Öl und Kohle, mehr um Gas und Strom. Und dass wir derzeit im Vergleich z. B. zu den USA einen drei- bis vierfach höheren Gaspreis haben, einen doppelten Strompreis im Durchschnitt der europäischen Mitgliedstaaten haben, ist für den Erhalt der Industriearbeitsplätze nicht hinnehmbar.

Dabei geht es nicht um die Aktionäre zu allererst. Es geht um den Erhalt von Wertschöpfung, von Arbeitsplätzen in der energieintensiven Industrie, in der Grundstoffindustrie. Die zu halten, sollte unser Ziel sein. Das kommt auch in Ihrem Bericht zum Ausdruck und auch Wortmeldungen hier im Saal sind klar dafür. Deswegen müssen wir eine Strategie entwickeln, wie der Preisabstand bei Gas und Strom im Vergleich zu Mitbewerbern auf dem Weltmarkt – USA, Middle East, Asien – verringert wird. Auf dem Weltmarkt hat nur Japan höhere Energiepreise, als Europa im Durchschnitt hat.

Was kann man tun? Erstens: den Binnenmarkt vollenden, mehr Wettbewerb, Ausbau des Netzes, Interkonnektoren, damit wirklich Wettbewerb entsteht. Zweitens: Wir sollten ineffiziente Fördersysteme hinterfragen. Die Europäisierung der Erneuerbarenförderung ist ein Beitrag zur Kostensenkung bei der Stromproduktion. Und drittens: Wir haben in vielen Mitgliedstaaten einen hohen Steuer- und Abgabenanteil. In einigen Ländern ist bei der Ermittlung des Endkundenpreises für Strom der Anteil staatlicher Steuern und Abgaben höher als 50 %. Also müssen unsere Mitgliedstaaten prüfen, wenn wir unsere Industriearbeitsplätze erhalten wollen, wenn wir Wettbewerbsfähigkeit zurückgewinnen wollen, ob nicht eine Deckelung und Senkung von Abgaben und Steuern auf nationaler Ebene einen Beitrag dazu leisten kann.

Ich danke den Berichterstattern, ich danke Ihnen für Ihre Arbeit. Die Mitteilung ist ein Auftakt, ein Angebot, d. h. wir setzen gerne in den nächsten Wochen auf jeder Ebene, in den Fraktionen und Ausschüssen, die Beratungen über einen dann folgenden Gesetzgebungsvorschlag der Kommission bis Herbst des Jahres fort!

 
  
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  Herbert Reul, im Namen der PPE-Fraktion. – Herr Präsident, Frau Kommissarin, Herr Kommissar, meine Damen und Herren! Wir überlegen, wie wir die Strategie der Europäischen Union zur Energie- und Klimapolitik weiter fortsetzen. Das heißt ja eigentlich, dass man sich zuerst einmal anschaut, wie die bisherige war, ob sie erfolgreich war, wo Stärken und wo Schwächen waren. Ein Ergebnis ist, dass wir die Ziele im Wesentlichen erreichen. Das ist das Gute. Das andere ist aber auch, dass wir feststellen müssen, dass uns die Kosten sehr aus dem Ruder gelaufen sind. Wenn ich also eine Untersuchung einer Universität zur Kenntnis nehme, die besagt, dass wir für 185 Milliarden Euro jährlich den Temperaturanstieg um 0,05 °C reduziert haben, dann stelle ich mir schon die Frage, ob das ein besonders effektives Verfahren ist, oder ob es nicht erlaubt ist, darüber nachzudenken, ob es nicht bessere Methoden gibt. Genau das ist die Frage.

Einfach jetzt die Ziele fortzusetzen, drei verbindliche Ziele mit höheren Prozentsätzen, ist eigentlich dumm und einfallslos und löst kein Problem. Die Antwort müsste eine neue, eine intelligentere Antwort sein. Wie entwickeln wir EHS so weiter, dass es uns marktwirtschaftlich voranbringt? Könnte vielleicht die Konzentration auf das, was uns besonders wichtig ist, nämlich CO2 zu reduzieren, als zentrales Ziel richtig sein? Brauchen wir nicht für die erneuerbaren Energien endlich ein europäisches Fördersystem? Der Kommissar hat darauf hingewiesen. Das bringt viel mehr als das, was wir hier machen: neue Zahlen beschließen, fröhlich sich auf die Schulter klopfen und sagen: Wir haben eine gute Tat begangen. Und drittens: den Binnenmarkt vollenden, das Netz bauen, damit Wettbewerb funktioniert!

Ich würde uns raten, bei dieser Debatte weniger nach neuen Zahlen und neuen Verbindlichkeiten zu streben, damit die Menschen in Europa zu nerven, wenig zu erreichen und die Kosten hochzuschrauben, sondern ich würde uns raten, Wege zu finden, wie wir CO2 wirklich wirkungsvoll, mit möglichst wenig Belastungen für die Menschen und die Industrie, aber auch mit Blick auf die Kosten des Stromabnehmers reduzieren können.

(Der Redner ist damit einverstanden, eine Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“ gemäß Artikel 149 Absatz 8 der Geschäftsordnung zu beantworten.)

 
  
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  Jo Leinen (S&D), Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“. – Herr Kollege Reul, Sie haben gerade gesagt, dass drei Ziele dumm und einfallslos wären. Ich wiederhole: dumm und einfallslos. Sie wissen wie ich, wie abhängig wir von Energieimporten sind. Würden Sie nicht meinen, es ist dumm, zumindest aber auch einfallslos, sich nicht die heimischen Energiequellen wie auch die Energieeinsparung als feste, verbindliche Ziele vorzunehmen? Das würde ich als intelligent und erfolgreich bezeichnen und nicht als dumm und einfallslos.

 
  
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  Herbert Reul (PPE), Antwort auf eine Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“. – Ich stelle fest, dass wir in unserem gemeinsamen Heimatland mit der Begeisterung, neue Ziele bei Erneuerbaren festzusetzen, die Kosten in die Höhe getrieben haben. Menschen und Industrie klagen jetzt darüber, und die gemeinsame Bundesregierung, die wie ja jetzt stellen, korrigiert dieses Verfahren, weil wir offensichtlich den falschen Weg gewählt haben. Das meine ich damit. Nicht einfach: Augen zu und höhere Zahlen, sondern schauen, wie man das effektiver erreichen kann. Und ich glaube, da gibt es genug zu erreichen mit Erneuerbaren, mit Energieeffizienz natürlich und mit den anderen Energiearten, aber nicht mit dem Weg: Verbindlichkeit und höhere Zahlen.

 
  
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  Marita Ulvskog, för S&D-gruppen. – Herr talman! Jag tycker att det som Herbert Reul efterlyser – det som han kallar för ett ambitiöst och realistiskt klimatarbete – är just precis det som vi har haft och som vi nu uppenbarligen tänker skrota.

Ta 2020-målen. Vi beslutade att CO2-utsläppen ska minska med 20 procent fram till 2020 och satte upp ett bindande mål. I fjol nådde vi 18 procent. Detsamma gäller för det bindande målet om förnybar energi. Även den förnybara energin har gått framåt.

På de områden där vi inte haft något bindande mål, energieffektiviseringen, där sackar det efter. Men resultatet är, så som det beskrivs i svenska medier, en solskenshistoria – och det berättas inte så många solskenshistorier om EU-projektet i mitt hemland. Just klimatpolitiken är emellertid otroligt viktig, och det finns många positiva omdömen om den.

Nu säger kommissionär Oettinger att det vi ska eftersträva är inte något ambitiöst och realistiskt, utan vi ska eftersträva tydlig lagstiftning, bindande mål och förutsägbarhet. Då presenteras det ett förslag från kommissionen som innebär att det blir en otydlig lagstiftning. Man tar bort bindande mål, och det blir ingen förutsägbarhet för dem som ska verka på till exempel en marknad där man ska investera i förnybar energi. Ni krossar den klimatpolitik som har varit framgångsrik. Jag begriper inte varför ni gör det!

Min pappa jobbade på ett stålverk i norra Sverige i nästan hela sitt liv. Det finns kvar fortfarande i dag. Jag var där förra året. Det jobbar färre människor på stålverket, men det finns massor av innovativ företagsamhet och tjänsteverksamhet runt detta stålverk, som sysslar med att individanpassa beställningar, att se till så att kunder från olika delar av Europa och världen får precis det de vill ha. Det är ett modernt stålverk, inte ett 50-talsstålverk som alla ni gubbar här tydligen drömmer om.

\*(Talaren samtyckte till att besvara en fråga (blått kort) i enlighet med artikel 149.8 i arbetsordningen).

 
  
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  Herbert Reul (PPE), Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“. – Ich habe nur eine einfache Frage. Frau Ulvskog, Sie haben gerade so sicher behauptet, bei Effizienzmaßnahmen sind wir nicht so weit gekommen, wie wir wollten. Woher wissen Sie das eigentlich? Die Kommission hat eben vorgetragen, dass es noch gar keine Ergebnisse gibt.

 
  
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  Marita Ulvskog (S&D), svar (“blått kort”). – Det finns resultat som har redovisats också i dokument som finns här i Europaparlamentet, och som visar att det går långsamt med energieffektiviseringen. Vi satte upp ett jättebra mål i det förenade arbete som vi gjorde mellan utskotten ITRE och ENVI, nämligen 40 procent. En bred, en braskande stor majoritet, människor från alla partigrupper ställde upp för 40 procents energieffektivitet fram till 2030. Tänk om vi kunde få det på plats! Då skulle det hända saker som inte bara påverkade klimatpolitiken utan även investeringar, modernitet, jobb, tillväxt. Det är ju det som det handlar om också, inte om att vi slås ut, att vi inte kan konkurrera för att vi är klimatsmarta.

 
  
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  Gerben-Jan Gerbrandy, namens de ALDE-Fractie. – Voorzitter, we hebben twee grote problemen die we vandaag bespreken. De eerste is klimaatverandering, de tweede is de veel te dure en onbetrouwbare energievoorziening. Nou is het mooie dat we die beide problemen met hetzelfde pakket aan maatregelen kunnen oplossen. Dat betekent dat zelfs diegenen die nog altijd van mening zijn dat klimaatverandering een fabeltje is, dit pakket zouden moeten ondersteunen, juist omdat het leidt tot een betrouwbare energievoorziening en goedkope energie.

Laat ik beginnen met het klimaat, Voorzitter. Willen wij binnen de grens van twee graden blijven – en dat ondersteunen we allemaal – dan zullen wij in 2050 80 % tot 95 % minder CO2 moeten uitstoten. Als je het simpel doortrekt – wat commissaris Hedegaard ook al zei –, is 40 % in 2030 het absolute minimum om uiteindelijk op dat streefdoel uit te komen. Van mij had die doelstelling best wat hoger dan die 40 % mogen zijn, maar ik heb liever een realistische doelstelling waarin iedereen blijft geloven en die iedereen ook wil gaan halen, dan een irrealistische.

Voorzitter, tweede punt: energie. Zonder energiebesparing en hernieuwbare energie zijn de klimaatdoelen onhaalbaar. Ook zonder klimaatproblemen zijn die maatregelen nodig, want anders is de energie veel te duur. Kijk naar de enorme kosten voor de import van fossiele brandstoffen. Meer dan 500 miljard euro per jaar. Elke dag maken wij anderhalf miljard euro over aan landen als Rusland voor onze fossiele-brandstoffenhonger. En die afhankelijkheid wordt alleen maar groter. En geloof niet in fabeltjes als schaliegas. Het is niet voor niets dat een oliebedrijf als Shell niet wil investeren in schaliegas in Europa. Dat heeft absoluut geen toekomst.

Dus de enige echte oplossing om betaalbare energie te verkrijgen in Europa is via hernieuwbare energie en energiebesparing. En daarvoor zijn bindende doelen cruciaal. Dat is ook de afgelopen periode gebleken.

Tot slot, Voorzitter, – en commissaris Oettinger haalde het ook al aan – als de industrie, zowel de energie-industrie als de overige industrie, ergens behoefte aan heeft, dan is aan het zekerheid en helderheid over de doelen en niet aan 28 verschillende nationale programma's, maar aan een Europees, duidelijk, bindend verhaal.

(De spreker stemt ermee in een "blauwe kaart-vraag" te beantwoorden (artikel 149, lid 8, van het Reglement))

 
  
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  Holger Krahmer (ALDE), Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“. – Jan, wenn du davon überzeugt bist, dass die erneuerbaren Energien so preiswert, so verlässlich und so nachhaltig sind, dass wir sie in Europa so weit ausbauen müssen, und uns dafür Energieimporte aus Russland und anderswoher ersparen – insbesondere die fossilen Energieimporte –, wenn diese Energieträger so toll sind, wie du das seit Monaten beschreibst, wozu brauchen wir dann eigentlich auf europäischer Ebene und auf nationaler Ebene Förderinstrumente? Wenn diese Techniken so toll sind und uns verlässlich und preiswert Strom liefern, könnten wir doch eigentlich auf diese milliardenteuren Umverteilungen und Förderinstrumente verzichten. Oder nicht?

 
  
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  Gerben-Jan Gerbrandy (ALDE), "blauwe kaart"-antwoord. – Voorzitter, meneer Krahmer had volledig gelijk gehad, als wij een goed functionerend ETS-systeem hadden gehad. Maar met de huidige prijs van 5 euro per ton CO2 is er natuurlijk niet te concurreren met kolen of andere vervuilende, goedkope energievoorzieningen. Hadden wij nu de CO2-prijs van 30, 40, 50 euro per ton gehad, dan had er geen euro subsidie meer hoeven te gaan naar wind- of land- of zonne-energie. Dan had dat zichzelf echt al betaald.

 
  
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  Bas Eickhout, on behalf of the Verts/ALE Group. – Mr President, I would also like to discuss the issue of climate reduction, also greenhouse gas reduction and renewable energy and the ‘three targets’ discussion. Let me start with the climate discussion, and this is a question to Commissioner Hedegaard. She is saying that this is ambitious but realistic, which is a strange combination, because it is difficult to combine. I think the problem is that you have been working so long on back-loading that you are now also back-loading climate action, because the only thing that the Commission is proposing with its -40% is that it is a linear reduction until 2030 of 1.8% per year, and if we then need to go to -80% in 2050, you have to go three times as fast after 2030, or if you want to go to -95% you have to go six times as fast. So you are now back-loading climate action, and maybe on ETS we were in agreement here, but really this is not ambitious at all and what you see happening already is Business Europe bashing this approach, so the only thing you did was to reach a compromise and it will be further watered down, so thank you for that – and that is a cynical thank you.

Then, the discussion on renewables and energy efficiency: this is more to Mr Oettinger, or maybe more to my British colleagues who always say ‘let the markets decide; give us a greenhouse gas reduction target and then the markets will deliver’. Can any Brits in this Chamber please then explain to me why the UK Government is working on a nuclear deal for the next 35 years, on a shale gas deal, on tax exemptions? If they really believe in a market, then why do they have these policies back home? This is just a British excuse to be against European action. I see some blue cards from my UK colleagues. Thank you very much and I am happy to answer them.

Finally to Mr Oettinger: last week at the Business Europe Day you were a bit unclear as to whether you were in favour of the -40% greenhouse gas action or not. Can you, for once, be very clear that this is a united action of the Commission and that you support the -40% greenhouse gas reduction, or are you changing your tune every single day depending on your audience?

(The speaker agreed to take a blue-card question under Rule 149(8))

 
  
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  Zbigniew Ziobro (EFD), pytanie zadane przez podniesienie niebieskiej kartki. – Przyjęty w 2008 roku pakiet klimatyczny zawierał warunek zmiany celów, mianowicie wiążące zobowiązanie innych gospodarek świata do tego, aby wprowadzić analogiczną redukcję w zakresie celów, która byłaby zgodna z kierunkiem działań Unii Europejskiej. Która z gospodarek wprowadziła tego rodzaju redukcję, jeśli chcemy oczywiście trzymać się zasady, że umów należy dotrzymywać i kruchych kompromisów również: czy amerykańska, czy chińska, czy może rosyjska? Która z tych gospodarek również przyjęła wiążące zobowiązanie obniżenia celów, że my znowu te cele zmieniamy, skoro to miało być warunkiem?

 
  
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  Bas Eickhout (Verts/ALE), blue-card answer. – I would suggest that my colleague read China’s five-year action plan, which proposes huge action to reduce emissions from coal-fired power plants and even stronger emission performance standards than we are discussing here in Europe, because we still think that ETS will also deliver.

I would recommend reading that, but maybe it is more important to look at the European side: every year we pay EUR 400 billion for imports of fossil fuels. Maybe we need to start thinking economically-wise, instead of just looking at the rest of the world. Economic policies and climate policies go hand-in-hand. It is about time that you adjusted to that new reality.

(The speaker agreed to take a blue-card question under Rule 149(8))

 
  
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  Chris Davies (ALDE), blue-card question. – Mr President, I do not normally wave my national flag, but I have in London a Liberal Democrat Environment Minister who is doing his very best to ensure that we are putting forward a low-carbon strategy for the future. If Mr Eickhout wants to point the finger at my country, will he recognise that, while my country’s share of renewable energy is probably about third from the bottom of the European list, that of the Netherlands is about fourth from the bottom? There is not a great deal to pick between the two of us. Is he proud of that?

 
  
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  Bas Eickhout (Verts/ALE), blue-card answer. – That is an easy one, Chris, because I am absolutely not proud of what my Dutch Government is doing. But, to be honest, the Dutch Government has been formed by Labour and the right-wing Liberals, so in that sense I do hope that the next elections will bring the Greens into government so that we can finally work on renewables, instead of nuclear or shale gas, which is what you are going for in the UK.

(The speaker agreed to take a blue-card question under Rule 149(8))

 
  
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  Vicky Ford (ECR), blue-card question. – I did think my colleague, Mr Davies, was going to try and ask you to explain why the German subsidy for renewables is currently about a hundred times greater than the cost of the CO2 emissions it prevents, because surely that is a subsidy to be aware of.

We will not make our carbon reduction targets without investing in a plethora of different solutions for low carbon, including nuclear, where the life-span subsidy is actually less than the subsidy given to renewables.

 
  
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  Bas Eickhout (Verts/ALE), blue-card answer. – Well, first of all, German colleagues are already saying that all those numbers are not true. Let me just say one thing about nuclear energy: if the UK Tories believe so much in the markets, why then does nuclear need a 35-year price guarantee, which is double the current price of electricity? If you believe in the markets then you do not need that. So please stop that nonsense argument that it is the markets.

Going back to the German debate: the big issue is that if you look at the prices of renewables, which have come down substantially, you will see that this is mainly due to the German Energiewende. All of Europe is profiting from lower solar and wind prices now because of the German Energiewende. So maybe instead of bashing them, you should send them a bit of a thank you.

(The speaker agreed to take a blue-card question under Rule 149(8))

 
  
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  Romana Jordan (PPE), Vprašanje, postavljeno z dvigom modrega kartončka. – Kolega Eickhouta bi vprašala, kako meni, da lahko notranji trg deluje, če imajo v njem določeni viri energije ogromne subvencije, drugi pa so brez subvencij. V takem primeru trg ne more delovati. In drugo vprašanje. Zavzemate se za močan cilj za obnovljive vire energije, ki bi bil dirigiran s strani Evropske unije. Zanima me, kakšne meni, da so njegove kompetence in kompetence nas, članov Evropskega parlamenta, da bi lahko te cilje bolje določili kot poslanci, ki sedijo v nacionalnih parlamentih posameznih držav članic?

 
  
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  Bas Eickhout (Verts/ALE), blue-card answer. – First, on the internal market, I think that concern about the current energy market in the EU, which is going in all different directions, is exactly why we need stronger European energy policies and therefore stronger guidance from the EU on which energy mix we want. Then it is a political decision. What do you want? Do you want renewables, or do you want nuclear? Do you want to have coal? Politically, I choose renewables, just so that the entire EU internal market can move in the same direction. I want to have that discussion, together with all the colleagues in the national parliaments, because I believe that economy and climate-friendliness should be at the forefront. Therefore, in order to keep the EU internal market together, let all the 28 Member States go together towards renewables.

(The speaker agreed to take a blue-card question under Rule 149(8))

 
  
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  Fiona Hall (ALDE), blue-card question. – My question concerns challenging the figures on the cost of nuclear energy. I am not sure whether I need to address it to Ms Ford, or sort of indirectly to Mr Eickhout. Over the course of 35 years, the British subsidy for nuclear will amount to twice the subsidy for off-shore wind, despite the fact that off-shore wind is a very new technology and nuclear has been around for about 70 years and, according to the French Court of Auditors – who have reason to follow these things closely – has got increasingly expensive over that period. This is perhaps why the Commission, I understand, has some questions about state subsidy of nuclear as proposed by the British Government.

 
  
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  Bas Eickhout (Verts/ALE), blue-card answer. – Thank you very much for that question, Ms Hall. The only thing that I could probably add to your question – and this is more advice to the UK Tories – is that it is maybe an unwise strategy to go for the only technology in the world which is getting more expensive, while being used more. It is called nuclear energy. It is a dead-end street.

 
  
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  Anna Rosbach, for ECR-Gruppen. – Hr. formand! Kommissærer! Europa skal have en grøn økonomi, hvor CO2-forureningen hører fortiden til. Det er vi enige om. På papiret!

For at nå målsætningen skal delmål som 2030-målene fungere som brobyggere mellem hvor vi er, og hvor vi skal hen. Nogle kolleger taler imod de ambitiøse 2030-mål, og det minder mig om de argumenter, jeg hørte, da vi lavede reglerne mod syreregn, reglerne om beskyttelse af ozonlaget og om forbedring af luftkvaliteten. Der var argumenter som: "Det ville lægge unødige byrder på erhvervslivet, som vil forsvinde til udlandet". Men det er undskyldninger, der bygger på en manglende tro på de europæiske virksomheders kreativitet. Dét er måske nok mit hovedbudskab her. For både Miljøudvalget og Industriudvalget vedtog jo for mindre end en måned siden deres anbefalinger til 2030-målene, og dermed sendte de et signal om en ambitiøs klimapolitik.

Det er en forudsætning for en fremtidig bæredygtig økonomisk udvikling, at det, vi har på papiret nu, endelig omsættes til virkelighed i medlemsstaterne.

 
  
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  Martina Anderson, on behalf of the GUE/NGL Group. – Mr President, recently the International Panel on Climate Change published a report showing that 95% of scientific research points to human action being the cause of climate change, yet the Commission has failed to produce ambitious 2030 climate and energy targets. I urge this Parliament to endorse legally binding targets for greenhouse gas emission reduction, renewable energy and energy efficiency. These targets must be ambitious if we are to avoid unprecedented global warming.

Despite what the Commissioner said, the lack of ambition in the Commission’s proposal has the potential to knock the wind and wave out of an industry which has been booming, thanks to legally binding 2020 targets for renewables. We believe that it has vast potential to go further. These three binding targets promote much-needed investment in green and renewable technology. I do not believe that false options, such as nuclear or carbon capture and storage, are the way forward.

 
  
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  Zbigniew Ziobro, w imieniu grupy EFD. – Panie Przewodniczący! Pakiet przyjęty w 2008 roku zawiera wyraźne postanowienie, że nie będzie zmiany celów, jeśli nie będzie wiążącego zobowiązania największych innych gospodarek świata, takich jak Stany Zjednoczone, Chiny, Rosja, Indie, Brazylia, do obniżenia emisji CO2. Wiemy jedno na pewno: nie doszło do żadnych wiążących – podkreślam to słowo – zobowiązań poza jakimiś deklaracjami, które nie mają żadnego, ale to żadnego znaczenia. Mimo że takie postanowienie zostało przyjęte w ramach kruchego kompromisu w 2008 roku, wbrew temu zobowiązaniu Unia Europejska proponuje kolejne ograniczenia, kolejne redukcje emisji CO2, które nieuchronnie doprowadzą do dalszego jeszcze obniżenia konkurencyjności gospodarki europejskiej i będą negatywnie wpływać na proces uprzemysłowienia naszego kontynentu. Możemy być bowiem pewni jednego: te działania będą skuteczne w takim zakresie, że istotnie podwyższą ceny energii w Europie w stosunku do energii w innych konkurencyjnych częściach świata, w których gospodarki się rozwijają. To z kolei nieuchronnie skutecznie doprowadzi do wyjścia poza obszar Unii Europejskiej części energochłonnych gałęzi przemysłu, takich chociażby jak hutnictwo. To już się zresztą dzieje teraz na naszych oczach. Co za tym dalej pójdzie? Za tym pójdzie oczywiście wzrost bezrobocia, wzrost kosztów społecznych dla poszczególnych państw członkowskich i w rezultacie również oczywiście znaczne zmniejszenie wpływów do budżetów ze strony tych działów energochłonnych, które takie wpływy by wnosiły. Dość tej drogi, ta droga prowadzi donikąd.

 
  
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  Lucas Hartong (NI). - Voorzitter, vandaag debatteren wij over het klimaat- en energiebeleid van de Commissie. Een verschrikkelijk, schadelijk, kostbaar en ineffectief beleid dat zo snel mogelijk van tafel moet.

Dat zegt niet alleen de PVV, maar nu ook de Europese Rekenkamer. Deze week verscheen hun analyse van het EU-milieu- en -klimaatbeleid. Daaronder vallen klimaatverandering, water, lucht, milieuzaken, you name it. Hun conclusie? Ik citeer: het beleid werkte niet doeltreffend, omdat het niet goed genoeg was ontworpen en uitgevoerd, het toezicht ontbeerde verder adequate output- en resultaatindicatoren voor de projecten, en er was onvoldoende en geringe duurzaamheid van de projecten.

Voorzitter, in dure bewoordingen betekent dat gewoon een totale flop van het EU-beleid. De Commissie rommelt maar wat aan, heeft geen idee of het effect heeft, en achteraf wordt het niet gecontroleerd. Erger kan eigenlijk niet.

Tegelijkertijd geven eurocommissarissen Tajani en Oettinger toe dat het huidige klimaat- en energiebeleid verwoestend is voor de Europese industrie. Brussel maakt onze industrie kapot. Energie wordt onbetaalbaar. Daarom zullen wij hiertegen stemmen.

 
  
  

PŘEDSEDNICTVÍ: PAN OLDŘICH VLASÁK
místopředseda

 
  
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  Pilar del Castillo Vera (PPE). - Señor Presidente, señora Comisaria y señor Comisario, bienvenidos a esta Cámara una vez más. Al escuchar el debate, en determinados momentos siento una cierta perplejidad, porque, aunque el título del informe que estamos discutiendo dice «Un marco para las políticas de clima y energía en 2030», hay quien habla de cambio climático y quien habla de energía, pero raramente hay una interrelación entre las dos áreas, que es de lo que trata este informe: de ver cómo desde ambas dimensiones —desde la perspectiva del cambio climático y desde la perspectiva de la energía— se puede trabajar de manera común. Porque, si solamente hablamos de cambio climático y no contemplamos las políticas energéticas, tendremos un problema y, si lo hacemos al contrario, tendremos otro problema.

Por eso, en ese sentido, yo creo que hay que considerar, como punto de partida, las mejores medidas para avanzar en la lucha contra el cambio climático y las medidas menos perjudiciales para que la industria europea siga siendo competitiva y, por tanto, no se vea afectada por un posible cierre de sus empresas que deje fuera a millones de trabajadores.

Y esa es la realidad. En ese sentido, yo creo que, teniendo en cuenta de dónde partimos, el objetivo establecido de un cuarenta por ciento de reducción en 2030 parece muy razonable. Pero, además, quiero plantear otra cuestión: es importante hacerlo con una política de flexibilidad, con instrumentos de flexibilidad.

Por eso, creo que avanzar en ese objetivo, con la posibilidad alternativa de utilizar en mayor medida la eficiencia energética o en mayor medida las fuentes de energía renovable, dependiendo de las circunstancias específicas de cada Estado miembro, es fundamental y, además, se corresponde con el principio de subsidiariedad.

 
  
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  Britta Thomsen (S&D). - Hr. formand! Fru kommissær! Hr. kommissær! Kære kolleger! Denne betænkning kommer på et meget vigtigt tidspunkt, hvor vi skal vælge vejen frem for EU's fremtidige og fælles klima- og energipolitik.

EU var modig i 2008, da vi valgte at gå forrest i kampen mod klimaforandringer. Vores politik har samtidig betydet, at vi har skabt nye grønne arbejdspladser i Europa. Det er en politik, som jeg synes, vi skal fortsætte. Derfor er det afgørende, at vi viderefører de tre bindende mål for henholdsvis CO2-reduktioner, vedvarende energi og energibesparelser.

I EU bruger vi hvert år over 500 mia. euro på at importere olie og gas. Det svarer til mere end Polens samlede bruttonationalprodukt. Det er penge, som kunne bruges meget bedre: på investeringer i Europa til vedvarende energi og energibesparelser. Det vil nemlig også skabe arbejdspladser og vækst i de europæiske lande – vel at mærke lokale arbejdspladser, der ikke bare kan flyttes til Kina og andre steder hen. Ikke mindst vil det også betyde billigere energi på sigt.

Bindende og klare mål er også nødvendige for at tiltrække investeringer til nye teknologier. Europa skal selv skabe sin egen energiproduktion, og investeringer i f.eks. havvindmøller er helt afgørende for, at vi kan komme nærmere selvforsyning.

Derfor er Kommissionens udspil ikke ambitiøst nok! Der mangler mål for energibesparelser og en større andel af vedvarende energi. Det er afgørende, at Parlamentet viser vejen frem. Vi skal sende et klart signal til medlemslandene om, at man skal fortsætte ad den ambitiøse vej. Det er nemlig den eneste måde, hvorpå vi kan sikre Europas uafhængighed af dyr importeret energi. I dag bestemmer Putin vores energipriser! Det er ikke den vedvarende energi! Det er Gasprom, der bestemmer!

Derfor vil jeg anbefale på det kraftigste, at vi i morgen stemmer for tre bindende mål.

 
  
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  Fiona Hall (ALDE). - Mr President, this report sends an important political signal in the last few months of Parliament to the Commission, to the Council and to our own constituents. We should make clear that MEPs are committed to leading the battle to control climate change. So many of our constituents have suffered extreme weather events in recent years and the urgency of that battle is now well understood.

Parliament should also show that it understands the economic necessity of using energy more efficiently and of developing secure, sustainable, indigenous European energy sources. It is the volatile and rising cost of imported fossil fuels which is driving up Europe’s energy prices, not subsidies to renewables. The most important lesson to learn from the 20/20/20 climate package is that binding targets work; they deliver. Without a binding 2020 target for energy efficiency, progress has been far too slow, despite the fact that there is a political consensus that energy efficiency is vital for economic efficiency, and I welcome Commissioner Oettinger’s promise of further proposals on energy efficiency later this year.

I am in no doubt that some individuals and governments supporting a single greenhouse gas target sincerely want to see an ambitious level of greenhouse gas reduction and a market-driven push to a low carbon economy made possible by a high carbon price. But let us not be naive, most individuals and governments who want a single greenhouse gas target want it because they hope it will ensure that nothing much happens at all.

They want the greenhouse gas reduction to be 30%, not 40% or 50%. They want the target to be set after the climate change talks in 2015 and not before. They say they want the market to drive investment, but at the same time they vehemently oppose any reform of the Emissions Trading Scheme (ETS) and any rise in the carbon price. Let us get real. Energy efficiency and renewables are the ‘no regrets’ options of greenhouse gas reduction. Let us commit to them.

(The speaker agreed to take a blue-card question under Rule 149(8))

 
  
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  Romana Jordan (PPE), Vprašanje, postavljeno z dvigom modrega kartončka. – Dejali ste, da moramo biti odločni pri svojih politikah, hkrati ste očitali, da tisti, ki govorimo o enem cilju, da zagovarjamo politiko, da se ne bi nič zgodilo. Po mojem tisti, ki zagovarjate politiko treh ciljev, zagovarjate, da se politika, ki jo imamo zdaj, ne spreminja. Zato vas sprašujem, ali veste, kaj se dogaja na energetskem področju, da je naša energetska mešanica zeleno-črna, to pomeni, da imamo več obnovljivih virov in več premoga. Ali je to tisto, kar smo si želeli z energetsko-podnebnim paketom?

 
  
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  Fiona Hall (ALDE), blue-card answer. – We know what we want to achieve. What we have to achieve, for the sake of the planet, is a very serious and quick reduction in greenhouse gas emissions. My concern is that without a high carbon price, for which there is a great absence of support politically at the moment, a single greenhouse gas target cannot deliver such a reduction. That is the reality if you look at how the Council votes, at how Parliament votes. I do not see support for a high carbon price, which would be necessary if a single greenhouse gas target were to deliver what people want it to deliver.

 
  
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  Yannick Jadot (Verts/ALE). - Monsieur le Président, Madame la Commissaire, Monsieur le Commissaire, en 2008, l'Europe décidait de prendre le leadership au niveau mondial en matière de climat, en matière de transition énergétique ainsi qu'en matière industrielle. On a vu aujourd'hui cette ambition climatique et cette ambition pour la transition énergétique clairement se diluer.

Le Parlement européen défend avec force un "paquet" qui allie des objectifs contraignants sur le climat, les énergies renouvelables et l'efficacité énergétique et l'on voit, malheureusement, la Commission mettre en retrait la question des objectifs contraignants, que ce soit sur les énergies renouvelables ou sur l'efficacité énergétique.

L'idée d'un seul objectif européen sur les énergies renouvelables qui ne soit pas décliné au niveau national, ce n'est pas simplement une régression en matière d'objectifs climatiques, en matière de transition énergétique, c'est aussi une régression en matière d'intégration européenne, une régression de la volonté de porter un projet européen.

Les écologistes défendent 40 % sur l'efficacité énergétique, 45 % sur les énergies renouvelables et près de 60 % sur les émissions de gaz à effet de serre. Il s'agit d'un projet climatique, d'un projet énergétique mais aussi d'un projet de civilisation pour l'Europe.

 
  
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  Vicky Ford (ECR). - Mr President, we need affordable, secure and sustainable energy policies. In the past decade, Europe’s industrial policy has been neglected in favour of climate policies. In seven years, our energy prices have risen by 40%, but in the USA they are down by 4%. Companies have relocated to countries with cheaper energy. They take jobs with them, and this does not make for a cleaner planet. De-industrialising Europe is not the solution. We need to work with industry and enable investment in infrastructure.

The EU currently creates 11% of global greenhouse gas emissions. This is predicted to drop to 4.5% by 2030. We alone cannot save the world – it needs a global effort. An EU emissions target is a good sign to others and an important sign of a global bargain. Member States must be free to choose their own energy mix: nuclear, renewables, CCS, shale and energy efficiency too. The Commission has listened to those who say ‘time for change’: let us not blow this chance for change.

\*(The speaker agreed to take a blue-card question under Rule 149(8)).

 
  
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  Paul Rübig (PPE), Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“. – Frau Ford, ich möchte Sie gerne fragen, wie Sie die Situation der kleinen und mittleren Betriebe und vor allem auch der energieintensiven Industrie sehen. Denn es ist ja natürlich ein wesentlicher Teil der Wertschöpfungskette, wenn die energieintensive Industrie in Europa eine Chance hat und hier vor allem die nachhaltigste und die zukunftsorientierteste Industrie der Welt in Europa wieder Fuß fassen kann und wir die Reindustrialisierungsquote auf 20 % heben können. Sehen Sie eine Chance, dass das mit den neuen Regelungen möglich ist?

 
  
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  Vicky Ford (ECR), blue-card answer. – I am really worried about SMEs, because just in the past few months I have been hearing from the glass industry, from the cement industry and from the fertiliser industry about how other operators are opening up on our borders and moving their plants to other parts of the world – plants that are not cleaner, plants that are not more energy efficient, but which are just taking jobs and growth with them. Big companies can relocate to places that are cheaper, but small companies often end up shutting down. So the costs for the smaller companies are even more acutely felt. That is why we need affordable, secure and sustainable energy.

 
  
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  Miloslav Ransdorf (GUE/NGL). - Pane předsedající, já jsem s napětím čekal na rámec do roku 2030 a domnívám se, že pro hospodářskou politiku Evropské unie by mělo platit, že její duše je průmyslová a šaty mají být ekologické a sociální. Bohužel to v tomto případě tak není. V době, kdy ve Spojených státech klesla nezaměstnanost na 6,7 %, u nás je pořád situace dramatická a jenom tři země se pohybují pod úrovní Spojených států, tzn. Rakousko, Německo a Lucembursko.

Chtěl bych říci, že v žádném z těch ekologických cílů, které jsme si stanovili v minulých letech, jsme neuspěli. A dokonce i v této oblasti zaostáváme. Domnívám se, že to, co předložila Komise, jsou „Císařovy nové šaty“.

 
  
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  Niki Tzavela (EFD). - Mr President, today the Wall Street Journal had a very interesting article on page 14, entitled ‘The real climate ‘deniers’ are the Greens’. No offence to the Greens, but it was a very interesting article indeed and we should read it before the vote tomorrow. I will switch to Greek now.

Κύριε Πρόεδρε, η θέση του Κοινοβουλίου, όπως ψηφίστηκε στην κοινή συνεδρίαση της ITRE και της ENVI, αντιπροσωπεύει μια μαξιμαλιστική θέση που αδυνατεί να αναγνωρίσει τα προβλήματα που παρουσιάζει η ευρωπαϊκή αγορά και αγνοεί τις εξελίξεις σε παγκόσμιο και σε γεωπολιτικό επίπεδο. Το κείμενο που ψηφίσαμε δεν διακρίνεται για τον ρεαλισμό και τον ορθολογισμό του. Ο ρεαλισμός μας λέει ότι το υψηλό κόστος της παραγωγής ενέργειας επιβαρύνει τις βιομηχανίες και αυξάνει την ενεργειακή φτώχεια για τους πολίτες της Ευρώπης όσον αφορά τις τιμές. Ο ορθολογισμός μας λέει ότι εδώ σήμερα θα έπρεπε να συζητούμε για τις ενεργειακές διασυνδέσεις και για την επιτάχυνση της επιλογής των έργων κοινού ενδιαφέροντος. Πιστεύω ότι η Επιτροπή έχει καταφέρει, σε αντίθεση με το Κοινοβούλιο, να επιτύχει ένα σωστό και ρεαλιστικό συμβιβασμό μεταξύ των στόχων που χρειάζονται για την ενέργεια αλλά και για το περιβάλλον. Πρέπει να έχουμε κατά νου ότι ο επικεφαλής οικονομολόγος του Διεθνούς Οργανισμού Ενέργειας μας προειδοποιεί ότι απειλούνται 30 εκατομμύρια θέσεις εργασίας με την ενεργειακή πολιτική που ακολουθούμε ...

(Ο Πρόεδρος διακόπτει την ομιλήτρια).

 
  
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  Hans-Peter Martin (NI). - Herr Präsident! Herr Kommissar Oettinger, es ist schon tragisch: Dort, wo die EU die Finger rauslassen sollte, wird reguliert – bei der elektrischen Leitfähigkeit des Honigs, bei normalen Leitern, zehn Seiten Definition, was eine Pizza Napolitana ist. Aber dort, wo so viele Bürgerinnen und Bürger klare Regeln erwarten, kuschen Sie – Stichwort Fracking. Als Bodenseeanrainer ist es tragisch, wahrzunehmen, wie sehr auch in diesem Fall die EU-Kommission wieder dem Lobbyingdruck nachgegeben hat, bestimmten britischen Interessen nachgegeben hat und sich eben nicht durchringen kann, klare Vorgaben zu machen, welche Umweltverträglichkeitsprüfungen notwendig wären, wenn es dazu kommt. So untergräbt man nicht nur Vertrauen in die Politik, sondern möglicherweise auch Ihre schönen Urlaubszeiten dort, wo es dann keinen Schnee mehr gibt.

Ich wünsche mir sehr von Ihnen, von Bregenz hinüber nach Baden-Württemberg, dass Sie sich noch einmal intensiv mit dem Thema Fracking auseinandersetzen, und dass Sie das tun, was andere Kommissare schon gemacht haben, nämlich wirklich offenzulegen, wer in diesem Bereich welche Lobbyarbeit betrieben hat und betreibt, mit wem man sich da trifft, worüber man da spricht. Das würde nämlich zur Aufklärung der Bürger beitragen, um besser zu verstehen, warum es dort keine Regeln gibt, wo man sie brauchen würde, und es dort Regeln gibt, wo man sie nicht braucht.

 
  
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  Richard Seeber (PPE). - Herr Präsident! Ich möchte damit beginnen, mich bei unserer Berichterstatterin, Frau Delvaux, zu bedanken, denn sie hat ausgezeichnete Arbeit geleistet. Das, was wir mit ITRE und ENVI zusammen abgestimmt haben, sollte wirklich die Basis sein für unsere zukünftigen Überlegungen.

Ich möchte auch dazu sagen, dass ich mich klar zum Kampf gegen den Klimawandel bekenne. Da muss ich auch erst die Kommission ein wenig kritisieren. Ich hätte eigentlich schon erwartet, dass jetzt von der Europäischen Kommission mehr an Vorgaben für 2030 kommt. Mir scheint das doch etwas zu wenig ambitioniert zu sein. Wir sollten hier ein bisschen stärker Richtung Energiewende arbeiten.

Schauen wir uns das größte Industrieland Europas an: Deutschland. Deutschland verfügt sich selbst viel strengere Ziele. Bis 2020 wollen sie minus 40 % CO2 haben und bis 2030 minus 55 %. Ist Deutschland jetzt erfolgreich oder nicht erfolgreich? Es ist sehr erfolgreich! Und so ist es bei vielen Staaten, die sich selbst strenge Ziele geben, das sind eben diejenigen, die langfristig im Wettbewerb erfolgreich sind. Das ist das Gleiche, wie wenn Sie Kinder haben. In welche Schule schicken Sie Ihre Kinder? In eine Schule, wo etwas gefordert wird, oder in eine, wo man nichts tun muss? Darum ist es wichtig, wenn wir langfristig erfolgreich sein wollen, dass wir versuchen, hier wirklich strenge Standards zu setzen. Nur langfristig kann man eben davon ausgehen, dass man hier im internationalen Wettbewerb bestehen kann.

Wichtig ist auch eines: Wenn die Gemeinschaft schon die Ziele setzt und den Mitgliedstaaten Subsidiarität gibt – wie gesagt, das deutsche Energieeinspeisegesetz ist ja so in der Kritik, aber das ist ein deutsches Problem, das ist ja kein europäisches Problem – sollten wir hier nicht die Dinge vermischen, denn die Zielsetzungen waren richtig. Wenn einzelne Staaten also Fehler in der konkreten Umsetzung machen, muss man das dann ganz klipp und klar adressieren. Aber insgesamt müssen wir ambitioniert vorgehen, wenn wir langfristig erfolgreich sein wollen. Daher sollte der Bericht, über den wir hier abgestimmt haben, dafür die Basis sein.

(Der Redner ist damit einverstanden, eine Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“ gemäß Artikel 149 Absatz 8 der Geschäftsordnung zu beantworten.)

 
  
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  Hans-Peter Martin (NI), Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“. – Auch ein Vorarlberger ist manchmal in der Lage, über den Berg drüber zu schauen, nach Tirol. Herr Kollege, als Sie gerade gesprochen haben, habe ich an die ganze Debatte um die Katalysatoren gedacht, die schon einige Jahrzehnte her ist. Damals hat die Automobilindustrie gesagt: Das ist unser Ruin, das können wir uns unter keinen Umständen leisten! Und dann kam es nicht zuerst in Deutschland, sondern in Kalifornien. Seither ist das kein Thema mehr, sondern wir sind effizienter geworden und haben daraus sehr viel gelernt und auch Gewinn daraus gezogen. Sehen Sie da Parallelen zu Ihren Ausführungen?

 
  
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  Richard Seeber (PPE), Antwort auf eine Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“. – Ja, ich glaube, gerade die Autoindustrie ist ein gutes Beispiel, denn welches Land hat in Europa oder weltweit die erfolgreichste Autoindustrie? Es ist Deutschland. Und warum werden die deutschen Autos so gut verkauft? Weil sie sozusagen weniger effizient sind oder weil sie supereffizient sind im internationalen Vergleich? Und wenn Sie jetzt die amerikanische Autoindustrie anschauen, die sich 30 % geringere Ziele verordnet hat, das sind genau diejenigen, die Probleme haben. Welche Autos kaufen die Chinesen? Die amerikanischen, die italienischen, die französischen oder die deutschen? Man möge sich bitte die Statistik anschauen!

 
  
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  Linda McAvan (S&D). - Mr President, I think it is a good report and I hope it will get support tomorrow from across the House. But when I listen to tonight’s debate, I do have a bit of a heavy heart. I was thinking back to five years ago, when we had just adopted the climate package and had a clear ambition – across all the mainstream parties here – about what we needed to do. Now we cannot even take simple decisions quickly, like with the ETS back-loading.

As Mrs Hall said, at a time when the evidence of climate change is all around us, our citizens understand what it means. If you look at the Commission proposal, yes, it keeps the show on the road, but it is not as ambitious as I would have liked and, I think, as some of the Commission would have liked as well. I am very disappointed about the targets, but also disappointed about something that nobody else has mentioned: the FQD, the Food Quality Directive. I feel we have given in to the tar sands lobby on that.

Yet there are some people in this room who want to water down the Commission’s proposal even further; we have an ECR resolution tomorrow which suggests that we should do nothing; nothing until after the COP in Paris in 2015. So we should go naked into the conference chamber and tell the rest of the world: ‘we are not doing anything until you do something’. That is not the way to lead in the world; that is not the way to lead on climate change. We have businesses across Europe urging us to act; 2030 is tomorrow in terms of investment for companies. So let us hear about real industrial strategy for the long-term.

 
  
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  Chris Davies (ALDE). - Mr President, in our last session, Parliament called for Member States to be required to produce a long-term strategy for reducing their emissions by 80 to 95% by 2050 and that, I am afraid, is missing from the Commission’s recent communication about long-term vision. Member States have got to start making some long-term plans. They need to be forced to come forward with some ideas about how that is going to be achieved, if they are to start putting in place the building blocks for it. I would ask the Commission to look at that when it comes forward with its legislative proposals later in the year.

Two years ago, Parliament supported my report calling for a competitive low-carbon economy, and I have to say that I believe that setting a European renewables target is the wrong way to achieve that balance. Member States need flexibility about how best to achieve the CO2 reductions. We all want not to be tied to one particular technology in every circumstance, with ridiculous subsidies in some cases. The way forward is as the Commission proposed just last week: national plans, national targets, which will then become legally binding.

I have always supported a role for renewables, but I believe that some Members here have lost sight of the objective, which is to achieve a low carbon economy at the lowest possible cost.

(The speaker agreed to take a blue-card question under Rule 149(8))

 
  
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  Bas Eickhout (Verts/ALE), blue-card question. – Chris, I have just one simple question. If you do not believe in all those subsidies etc., why then did you draft the CCS report a couple of weeks ago, in which you want both a CCS target for 2020 and subsidies for CCS? Why are those arguments suddenly no longer valid for CCS?

 
  
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  Chris Davies (ALDE), blue-card answer. – The CCS report that we put forward recommends carbon capture and storage as one of the technologies that need to be developed. That is one of the reasons why we need to have a long-term view, because it is only by taking the long-term view that Member States will progress in that direction. I recognise that this needs subsidies, of course it does, but they have got to be part of national plans to fit national circumstances. There has got to be flexibility as to how best to achieve our goals.

 
  
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  Satu Hassi (Verts/ALE). - Arvoisa puhemies, hyvät kollegat, ihmettelen, miksi niin monet tuntuvat pelkäävän ilmastonsuojelua enemmän kuin ilmastonmuutosta, joka sentään uhkaa yhteiskuntien olemassaoloa.

On hyvä, että valiokuntien yhteiskokous asettui tukemaan kolmea ilmastotavoitetta, vaikka valiokuntien esittämä tavoitetaso ei riitäkään. Komission omien selvitysten mukaan kolme ilmastotavoitetta parantaisi työllisyyttä, energiansaannin varmuutta ja terveyttä ja alentaisi fossiilituontilaskua. Silti komissio ei esitä kolmea ilmastotavoitetta, vaan kompromissien kompromissin.

Kuka meistä uskoo suureen harppaukseen eli, että vuoden 2030 jälkeen seuraavina 20 vuonna vähennämme päästöjä enemmän kuin yhteensä edeltävänä 40 vuonna? Omassa maassani cleantech on jo kasvanut suuremmaksi, kuin perinteinen teollinen selkäranka, paperiteollisuus, ja cleantech -liikevaihdosta yli kolmannes tulee energiatehokkuudesta. Myös koko Euroopalle vihreät teknologiat ovat tärkeitä, niiden arvioidaan tuovan jopa viisi miljoonaa uutta työpaikkaa. Tämä pitäisi ottaa huomioon tavoitteiden asettamisessa.

 
  
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  Roger Helmer (EFD). - Mr President, on energy policy we like to talk about three objectives: energy security, competitiveness and sustainability, although the technologies we use to pursue sustainability are clearly unsustainable. For years we have focused obsessively on green policies and renewables and we have totally ignored both competitiveness and security of supply.

On competitiveness, we are creating what Industry Commissioner Tajani has called an industrial massacre in Europe. We are driving energy-intensive businesses away off-shore, taking their jobs and their investments with them. Often they go to jurisdictions with lower environmental standards, so we are increasing global emissions while driving jobs out of the EU. We are forcing up domestic energy prices and driving households and pensioners into fuel poverty; thousands of pensioners will die of winter cold as a result of our policies.

Renewable subsidies are profoundly regressive, taking money from poor consumers and giving it to rich landowners, companies and hedge funds. Meantime, America has cheap shale gas, China has cheap coal and the EU cannot compete. On security of supply we are doing little better: countries like Germany once had excellent power supplies but now teeter on the brink of disaster. We need to scrap renewable subsidies; we need to prioritise indigenous resources like shale gas and coal. We are closing nuclear power stations in Germany and coal-fired power plants across Europe. The Commission’s proposal fails to address these problems. It will do nothing to enhance jobs or prosperity. It will hasten European decline.

 
  
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  Peter Liese (PPE). - Herr Präsident, meine lieben Kolleginnen und Kollegen! Ich bedanke mich bei den beiden Berichterstattern, insbesondere bei Anne Delvaux aus der EVP-Fraktion.

Der Bericht ist wirklich gut. Es gibt eigentlich nur einen Punkt, den wir dringend ändern müssen morgen, das ist die Formulierung zum carbon leakage. Ich wundere mich, dass darüber so wenig gesprochen wird, auch von denjenigen, die sich Sorgen um die Industrie machen. Der Ausschuss hat leider beschlossen, dass die Kommission die Carbon-leakage-Liste ändern soll. Wir haben einen Änderungsantrag eingereicht, Änderungsantrag 9, der besagt, wir brauchen Planungssicherheit, und solange wir kein internationales Abkommen haben, muss die Carbon-leakage-Liste bestehen bleiben, damit diejenigen, die hohe Standards erfüllen, nicht aus Europa vertrieben werden. Darauf sollten wir uns konzentrieren.

Ich persönlich bin für drei verbindliche Ziele. Ein wichtiges Argument ist die Folgenabschätzung der Kommission, aus der nämlich gerade hervorgeht, dass es für die Volkswirtschaft, für Wachstum und Beschäftigung, und nicht nur für den Bereich der erneuerbaren Energien oder der Effizienz gut ist, wenn wir drei Ziele vereinbaren. Das sollte im Fortgang der Debatte auch die Kommission selbst noch stärker berücksichtigen. Wir müssen eine neue Priorität legen auf Energieeffizienz. Dieses Ziel haben wir in der Vergangenheit immer ein bisschen vernachlässigt. Das sollten wir jetzt in den Vordergrund stellen, denn damit können wir Kosten reduzieren und die Ziele günstiger erreichen.

Am Schluss bitte ich noch eindringlich um Zustimmung zu Änderungsantrag 4. Denn da bin ich wirklich böse auf die Kommission. In dem Kapitel zur Governance kommt das Europäische Parlament nur als NGO vor. Das Parlament ist aber gleichberechtigter Gesetzgeber. Das muss auch für diesen Bericht gelten, egal was wir inhaltlich meinen.

 
  
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  Teresa Riera Madurell (S&D). - Señor Presidente, señor Comisario, señora Comisaria, la falta de ambición de la Comisión respecto a los objetivos climáticos y energéticos nos parece incomprensible por lo que implica de retroceso para la competitividad y la sostenibilidad de la economía europea.

Este informe nos brinda la oportunidad de fijar unos objetivos ambiciosos, reprobando la visión inaceptable de la Comisión, y de denunciar, a la vez, ciertas políticas nacionales claramente retrógradas.

Así, censuramos las medidas retroactivas desfavorables al apoyo de las renovables adoptadas por ciertos Estados miembros, medidas que frenan su necesaria expansión y minan la confianza de los inversores.

Hablando de estabilidad, no podemos olvidar tampoco que algunos países cuentan con fuentes autóctonas de energía, cuyo apoyo no puede retirarse repentinamente ya que suponen muchos puestos de trabajo. Tecnologías como la CAC pueden además contribuir a su sostenibilidad.

El informe también apuesta por la microgeneración y el autoconsumo, poniendo en evidencia a gobiernos que, como el de mi país, los gravan con un peaje. Algo similar ocurre con la pobreza energética.

Para acabar con una nota positiva, señor Presidente, considero relevante que se exija por primera vez un objetivo vinculante de interconexión transfronteriza para las infraestructuras energéticas. Se trata de una reivindicación que responde a la lógica de un mercado interior interconectado, sin islas energéticas, y que permita la máxima penetración de renovables.

 
  
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  Holger Krahmer (ALDE). - Herr Präsident! Ich bin etwas in Sorge, dass wir bei der Debatte, die wir hier führen, die ökonomischen und politischen Realitäten in Europa und in der Welt tatsächlich mit in Betracht ziehen.

Die ökonomische Realität in Europa ist, dass wir seit Jahren erneuerbare Energieträger fördern und jetzt feststellen müssen, dass uns die Kosten aus dem Ruder laufen – und das ist keinesfalls ein deutsches Phänomen. Überall werden diese Subventionen zurückgedreht, weil man sie sich einfach nicht mehr leisten kann.

Zu den politischen Realitäten gehört, dass der Rest der Welt eben nicht mit uns ist, wenn es darum geht, ein ambitioniertes Klimaschutzabkommen zu betreiben. Und ich frage alle die, die die Welt retten wollen: Sollte das überhaupt möglich sein, können wir das tatsächlich von Europa aus alleine tun?

Wenn wir jetzt drei verbindliche Ziele erneut diskutieren, dann wiederholen wir Erfahrungen der Vergangenheit. Denn wir sind mit dem, was wir gemacht haben, nicht wirklich gut gefahren. Wir nehmen unsere Wirtschaft an ein Gängelband, wenn wir CO2 verringern wollen, Energieeffizienz erhöhen wollen und gleichzeitig erneuerbare Energien fördern wollen. Ich denke, dass das auch nicht kompatibel ist mit der Mitteilung der Kommission, die auch erst ein paar Tage alt ist und wo es um die Renaissance der Industrie in Europa geht.

Kommissar Oettingers letzter Satz war: Das ist ein Auftakt und ein Angebot – ich glaube, dieser Satz zeigt, dass er selber nicht so recht an die Umsetzung dieser Dinge glaubt, die wir da derzeit diskutieren.

 
  
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  Françoise Grossetête (PPE). - Monsieur le Président, nous nous apprêtons à voter de nouveau des objectifs chiffrés pour 2030, mais tout ceci me paraît être une absurdité! Combien de fois ces chiffres ont-ils changé depuis 2008? Et combien de fois vont-ils encore changer d'ici 2030?

Le futur Parlement européen, qui sera issu des élections du mois de mai, ne reviendra-t-il pas sur cette stratégie? Quelle visibilité offrons-nous à notre secteur industriel en pleine crise?

Nous l'avons dit et répété, notre industrie a besoin d'un cadre stable et prévisible pour favoriser l'investissement à long terme. Or, aujourd'hui, on propose des objectifs chiffrés qui me paraissent irréalistes. C'est un véritable boulet que l'on veut faire porter à nos entreprises industrielles. Comment voulez-vous qu'elles restent compétitives?

À l'heure où le coût du développement des énergies vertes subventionnées est partout dénoncé, je m'étonne que l'on évoque un objectif séparé pour les énergies renouvelables, qui pèserait encore sur les coûts de l'électricité. Laissons donc aux États membres la flexibilité et la liberté nécessaires pour décider de leur bouquet énergétique.

Je soutiendrai, pour ma part, un objectif unique de réduction des émissions de gaz à effet de serre pour 2030. La réduction du CO2 émis est notre priorité. Concentrons-nous donc sur cet objectif. Mais alors que l'Union n'est aujourd'hui responsable que de 11 % des émissions mondiales, pourcentage qui pourrait même baisser dans les années à venir, il est illusoire de croire qu'elle pourra, à elle seule, changer les choses.

En nous entêtant dans une voie unilatérale, c'est la fuite de notre appareil productif que nous organisons. C'est tout simplement la fuite en avant de cette politique.

 
  
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  Patrizia Toia (S&D). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, sentendo questo dibattito si ha l'impressione che si voglia tornare indietro, fare un po' come il gambero e rimangiare o dimenticare le scelte fatte in questi anni. Io penso invece che noi dobbiamo ribadire con orgoglio quella che è stata una costante delle politiche europee, di cui andiamo fieri, in molti dibattiti e molti confronti e dire che noi dobbiamo continuare con coerenza in questo modello di cambio energetico, in questo modello di lotta al cambiamento climatico che va di pari passo con il sostegno e lo sviluppo industriale, non contro, se siamo un po' lungimiranti e se accompagniamo questa scelta con i necessari strumenti.

Per questo io penso che sia doveroso, io sostengo la scelta del mio gruppo che dice che è doveroso guardare oltre il 2020, proprio per la nostra coerenza, la nostra serietà. Che serietà avrebbe l'Europa se alla vigilia del 2015 non dicesse niente del futuro? Senza tener conto che queste scelte di lungo periodo, come si diceva, richiedono investimenti di anni, richiedono una programmazione. Quindi non siamo visionari, al contrario siamo molto concreti proprio per questa scelta di chiarezza e abbiamo scelto, sempre per la chiarezza, target vincolanti, perché solo la certezza consente di programmare, di programmare gli investimenti, l'innovazione, la ricerca necessaria.

Quindi io penso che non dobbiamo arretrare rispetto a questi obiettivi, semmai dobbiamo proprio sforzarci, abbiamo gli strumenti – penso a Horizon, penso ai fondi strutturali – dobbiamo sforzarci di accompagnare questi obiettivi impegnativi, orgogliosi, diciamo, e anche ambiziosi, con i necessari strumenti che tutto il mondo della ricerca e dell'industria e degli enti locali, delle autorità pubbliche ha a disposizione. Quindi credo che dobbiamo ribadire questi nostri impegni e avere il coraggio della coerenza e della serietà e della chiarezza.

 
  
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  Elisabetta Gardini (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, non condivido assolutamente l'approccio unilaterale che l'Europa continua ad avere fin da prima di Copenaghen perché noi ci troviamo, come ha ricordato bene la collega Grossetête, con un'Europa che è responsabile dell'undici percento delle emissioni di CO2, quindi se anche noi le azzerassimo, anche se le azzerassimo, non riusciremmo a combattere il cambiamento climatico. Quindi non ha nessun senso mettere quest'agenda così in avanti.

Perché adesso dobbiamo decidere cosa dobbiamo rispettare al 2030 quando noi sappiamo che alla fine del 2015 verranno prese delle decisioni a livello globale a Parigi? Allora sembra che qualcuno si voglia mettere una medaglietta sul petto, sulla giacchetta, prima del tempo, perché io credo che questa cosa non soddisfa i Verdi, quelli troppo ambiziosi, perché dicono anche loro: "Perché non avete aspettato? Saremmo potuti essere più ambiziosi". Non soddisfa assolutamente il mondo reale dell'industria, perché quella è la vera valutazione d'impatto. Noi vediamo la crisi economica che pervade l'Europa in un modo assoluto. Se fossimo così bravi, perché siamo l'area al mondo che soffre di più, quella che non cresce, quella che perde i posti di lavoro, quella che delocalizza le proprie industrie?

Allora non siamo così bravi, non siamo i primi della classe, non continuiamo negli errori del passato per favore, non continuiamo con gli errori del passato. Anche le valutazioni della Commissione europea ci dicono che a livello globale i prezzi del gas per i consumatori europei sono molto più alti. Allora, io sarò a favore di una politica europea con un unico obiettivo, ma tale obiettivo dovrà essere realistico e tenere conto del contesto internazionale.

 
  
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  Matthias Groote (S&D). - Herr Präsident! Worum geht es eigentlich? Es geht darum, dass wir der Industrie Investitionssicherheit geben, was in den kommenden Jahren passiert. Gerade in dem Bereich der erneuerbaren Energien wird eine Menge Geld in die Hand genommen, um zu investieren. Wenn wir jetzt aber ein Signal setzen, dass wir es doch nicht so ernst meinen für 2030, dann verunsichern wir viele Investoren und viele, die vorangehen wollen.

Wir brauchen eigentlich ein Ziel von 45 % erneuerbare Energien und 50 % CO2-Reduktion, damit es überhaupt vorangeht auf dem Weg zu einer energieeffizienten und kohlenstoffarmen Industriegesellschaft. Das ist der Weg, den wir einschlagen sollten, und nicht die Rolle rückwärts.

Hier hat ein Kollege angesprochen, die Industrie hätte ein Gängelband um. Ja, das Gängelband hat sie um, wenn wir nämlich weiter auf fossile Energieträger setzen. Das darf nicht passieren, sondern wir müssen auf erneuerbare Energien setzen. Onshore-Windenergie lässt sich heute für 4,5 Eurocent produzieren und die günstigste Form von Steinkohle kostet 6,5 Eurocent. Da kann man mal schauen, was hier das Gängelband überhaupt ist.

 
  
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  Bogusław Sonik (PPE). - Panie Przewodniczący! Unia Europejska dzisiaj bardziej potrzebuje rzetelnej analizy sytuacji na rynku energii po przyjęciu celów 3x20 w walce ze zmianami klimatu. Zamiast takowej forsuje się nowe cele redukcyjne, nie mając żadnej gwarancji, że na konferencji ONZ w Paryżu w roku 2015 dojdzie do globalnego porozumienia wszystkich stron. Jednostronne cele redukcyjne przyjmowane przez Europę powodują już dziś ucieczkę np. przemysłu chemicznego do Stanów Zjednoczonych, gdzie dzięki gazowi łupkowemu jest tania energia i maleją emisje CO2.

W wielu krajach europejskich polityka walki ze zmianami klimatycznymi przynosi efekt odwrotny, mianowicie zwiększenia emisji CO2, zwiększonego zużycia taniego węgla spalanego w starych elektrowniach węglowych, podczas gdy nowe elektrownie gazowe nie są wykorzystywane ze względu na ceny gazu. Mnożą się też protesty obywateli przeciwko oszpeceniu krajobrazu przez elektrownie wiatrowe. Zadaniem Komisji Europejskiej jest dokonanie w chwili obecnej przeglądu polityk energetycznych państw członkowskich oraz ocenienie, które projekty w dziedzinie energii odnawialnej są realistyczne, skuteczne i niepowodujące radykalnych wzrostów cen energii.

Francuski Trybunał Obrachunkowy niezwykle krytycznie ocenił francuską politykę w dziedzinie walki ze zmianami klimatu. Uznał, że trwoniono ogromne pieniądze, wydając je na całkowicie chybione przedsięwzięcia, a często ich głównym celem były spekulacje finansowe.

 
  
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  Catherine Trautmann (S&D). - Monsieur le Président, je voudrais simplement, en une minute, exprimer un message.

Je pense que les trois objectifs que nous souhaitons contraignants doivent d'abord être des objectifs stimulants pour tracer notre propre voie, celle d'une croissance durable et innovante qui soit créatrice d'emplois. Parce que nous devons investir dans un appareil industriel, économe et peu polluant. Les solutions existent et sont en cours de développement. Parce que nous pouvons faire en sorte que les ménages et les entreprises fassent des économies sur leurs factures par la rénovation thermique ou d'autres mesures d'efficacité. Parce que nous pouvons également faire beaucoup pour rééquilibrer la balance commerciale de l'Union en substituant, autant que possible, à nos importations de carburants fossiles une production autochtone et non carbonée – je veux parler des énergies renouvelables.

C'est donc le moment d'agir, tant que l'Europe peut encore espérer jouer un rôle sur toute la chaîne, de la production à la consommation. Et à ce stade, nos États membres sont parfaitement responsables.

 
  
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  Romana Jordan (PPE). - Sem za ukrepanje na področju podnebnih sprememb in za energetski trg, vendar je sedaj nekaj narobe. Imamo recimo cene energije, ki so nekajkrat višje kot drugje po svetu in ki so pravzaprav posredno politično določene. Investicije v energetskem sistemu so zopet politično določene preko raznih subvencij. V naši energetski mešanici je vse več premoga.

Tega si nismo želeli, zato moramo ukrepati in nekaj spremeniti. Sama sem za to, da je naš sistem bistveno bolj enostaven, da smo bolj usmerjeni, fokusirani na problem. Zato zagovarjam en cilj za znižanje izpustov toplogrednih plinov. Hkrati tudi menim, da tisti sektorji, ki so vključeni v sistem ETS, ki je tržni mehanizem, ne morejo hkrati tudi pridobivati subvencij, ker na tak način seveda izkrivljajo ceno ogljika.

O poročilu ENVI in ITRE pa menim, da je nekonsistentno, da uvaja nek drag sistem, ki ogroža konkurenčnost. Že Komisija sama je dejala, da je 40-procentni cilj ambiciozen. Hkrati je predlagala 27-procentni cilj za obnovljive vire energije in dejala, da se to ujema s 25-procentnim ciljem energetske učinkovitosti.

Odbor ENVI, ITRE pa je predlagal cilje – 40 % za CO2, za energetsko učinkovitost in 30 % za obnovljive vire energije. To se nikakor ne ujame in v primeru, da bi seveda dosegli cilje za obnovljive vire energije in energetsko učinkovitost, to pomeni bistveno več na področju izpustov toplogrednih plinov.

 
  
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  Wojciech Michał Olejniczak (S&D). - Panie Przewodniczący! Ochrona środowiska i klimatu nigdy nie może zniknąć z naszych kluczowych priorytetów, ale prawdziwym wyzwaniem dla Europy są w równej mierze zmiany klimatyczne, rosnący popyt na energię oraz cena tej energii. Wciąż robimy za mało, by chronić środowisko, ale za mało również robimy dla gospodarki i dla tworzenia nowych miejsc pracy. Nie należy walczyć ze zmianami klimatu poprzez nakładanie na państwa drakońskich limitów emisji dwutlenku węgla. Ta droga prowadzi jedynie do trudności ekonomicznych, zwłaszcza w takich krajach jak Polska, a także buduje negatywny przekaz, negatywną percepcję unijnej polityki klimatycznej wśród wszystkich obywateli w Europie. W moim kraju w Polsce rząd od wielu lat zapowiada przygotowanie ustawy o odnawialnych źródłach energii. Oczekuję, że ta ustawa szybko zostanie uchwalona i wprowadzona w życie.

 
  
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  Maria Da Graça Carvalho (PPE). - Senhor Presidente, Senhores Comissários, começo por felicitar os relatores pelo trabalho desenvolvido. A estratégia europeia para a energia e o clima deve combinar o combate às alterações climáticas com a segurança de abastecimento e energia e a competitividade da economia.

Para tal, é necessário definir um quadro e desenhar uma política a médio e longo prazo, que dê garantias às empresas e que incentive o investimento. Só é possível alcançar um sistema de energia acessível, disponível e limpa com uma grande aposta na ciência e inovação, de modo a diminuir os custos da tecnologia.

A política de energia e clima permite à União Europeia exercer uma liderança através do exemplo, mas é fundamental ter um acordo nesta matéria à escala global, que concilie a preservação do planeta, a competitividade da economia europeia e a sustentabilidade e o bem-estar das atuais e futuras gerações.

 
  
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  Edite Estrela (S&D). - A proposta da Comissão fica aquém do necessário. A União Europeia deve manter a liderança mundial no combate às alterações climáticas mas, para isso, tem de prosseguir uma política ambiciosa, assente em objetivos vinculativos já para 2030: redução das emissões de CO2 em 50%, aumento das energias renováveis em 40% e aumento da eficiência energética em 40%.

Lamentamos que alguns Estados-Membros se oponham à definição de metas nacionais vinculativas para as energias renováveis e que estejam a investir mais no nuclear e no gás de xisto do que nas renováveis.

A crise da dívida não pode servir de pretexto para se deixar uma dívida ambiental as gerações vindouras.

Segundo o relatório Stern, com um investimento de apenas 1% do PIB mundial podia evitar-se a perda de 20% do mesmo PIB a longo prazo.

Há setores em que não podemos economizar. No domínio da luta contra as alterações climáticas, economizar pode significar hipotecar o futuro.

 
  
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  Dubravka Šuica (PPE). - Gospodine predsjedniče, kao čalnica Odbora ENVI ipak pozdravljam Zelenu knjigu Komisije u okviru klimatskih i energetskih politika za 2030. godinu i očekujem da će Europsko vijeće riješiti ova pitanja na najbolji mogući način i očuvati održivu konkurentnu prednost za Europsku uniju.

Također samtram da ova klimatska politika ne bi smjela pretvoriti se u antiindustrijsku politiku kako bi Europska unija ostala globalno konkurentna.

Zato ipak mogu podržati okvir s dva cilja jer je to po mome mišljenju najbolji način da istodobno doprinesemo smanjenju emisija stakleničkih plinova i ne ugrožavamo rast industrije i gospodarstva.

Nedavna istraživanja pokazala su da 95 % globalnog zatopljenja izazivaju ljudske aktivnosti, u usporedbi s 90 % u četvrtom izvješću o procjeni iz 2007. godine. Dakle, moramo učiniti sve u našoj moći kako bi očuvali stabilnost našeg ekosustava.

Kao što znamo, Unija prednjači i po tehnološkim inovacijama na području obnovljivih izvora energije. Naglašavam da će nastavak ove politike s obvezujućim ciljevima za obnovljive izvore energije dodatno ojačati položaj Unije na ovom području. Isto je tako dokazano da razvoj obnovljivih izvora energije doprinosi postizanju cilja smanjenja emisije stakleničkih plinova, smanjenja potrebe za uvozom fosilnih goriva i povećanju raznolikosti naših izvora energije.

 
  
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  Jo Leinen (S&D). - Herr Präsident! Klimaschutzpolitik ist auch Wirtschafts- und Industriepolitik, sie ist auch Entwicklungs- und Beschäftigungspolitik, sie ist Investitionspolitik. Ich sehe, dass die Debatte hier total blockiert ist. Totalblockade im Denken! Wir schauen nach hinten, wo diese erneuerbare Energie ineffizient und teuer war, und schauen nicht nach vorne in das Jahr 2030, wo wir wirklich Kostensenkungen auf allen Ebenen haben und diese Erfolge viel billiger und viel besser bekommen können.

Deshalb müssen wir nach vorne schauen, nicht nach hinten. Europa war einmal Vorreiter und ich fürchte, wir geben diese Rolle auf. Mit dem Vorschlag der Kommission sind wir kein Vorreiter mehr. Ich frage auch die Kommission: Wie wollen Sie denn ein Erneuerbare-Ziel nur auf europäischer Ebene umsetzen? Sie haben doch gar keine Kontrolle, sie haben gar keine Governance-Struktur, um das wirklich durchzusetzen. Und das Parlament wird außen vor sein. Wir haben nicht mehr co-decision, sondern wir haben soft law.

Also ich ermuntere uns, dass wir doch noch einmal ehrgeiziger werden und die Chancen für Europa sehen und nicht die Chancen verpassen!

 
  
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  Sophie Auconie (PPE). - Monsieur le Président, Madame la Commissaire, Monsieur le Commissaire, tout d'abord, j'adresse toutes mes félicitations à ma collègue Anne Delvaux pour le travail remarquable qu'elle a mené tout au long de ces négociations.

En 2008, lors de la négociation du "paquet" énergie-climat pour 2020, les pessimistes disaient: "Nous n'y arriverons jamais. C'est trop difficile, laissons tomber, nous n'y arriverons pas!"

Or, aujourd'hui, l'Union européenne est en bonne voie, non seulement pour atteindre ces objectifs pour 2020 en matière de réduction de gaz à effet de serre et de développement des énergies renouvelables mais, mieux encore, elle devrait dépasser ces objectifs – je ne parle pas des créations d'emplois.

Sans toucher à ces mesures pour 2020, nous devons d'ores et déjà réfléchir à 2030. Vous savez que mon leitmotiv est la stabilité juridique. Nous devons proposer un cadre à nos chefs d'entreprise pour leur offrir la prévisibilité et la confiance dans les marchés et, donc, encourager les investisseurs à financer des projets d'avenir.

L'enjeu est capital: il s'agit de concilier intérêts économiques et environnementaux pour assurer à nos enfants un avenir sur cette planète mais aussi un emploi en Europe.

Pour ce faire, il convient d'adopter au moins deux objectifs contraignants, ambitieux et efficaces. Premièrement, la réduction des émissions de gaz à effet de serre devra être fixée au moins à 40 %. Deuxièmement, au-delà des mesures prises en Europe, il est évident que l'accord international en négociation est essentiel pour assurer l'avenir de notre planète et de nos économies.

 
  
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  Маруся Любчева (S&D). - Г-н Председател, безспорно Европейският съюз е водещ фактор в политиката за опазване на околната среда и постигане на устойчиво развитие.

Има обаче различия между стратегическите цели на Съюза и страни извън Съюза, както и колебания в самия Съюз между страните членки относно обвързващите цели. Затова резултатите не са оптимални.

Извеждането на задължителни цели за 2030 г. – емисии, енергийна ефективност, възобновяеми източници – е необходимият ориентир. Налагането на високи цели е важно. Важно е обаче и да имаме механизмите, инструментите и мерките за мобилизиране на държавите, бизнеса и гражданите за постигането им.

Тези мерки трябва да отчетат спецификите на страните членки, да не застрашават работните места, да осигурят приемливи цени на енергията. Икономиката на всяка страна трябва да може да ги понесе. Само тогава можем да имаме устойчиво развитие.

Обвързващите цели изискват обвързващи мерки.

Необходимо е много сериозно да се уеднакви базата за отчитане и оценка за всички страни членки, за да можем да работим при еднакви условия и еднакви критерии.

 
  
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  Krišjānis Kariņš (PPE). - Godājamais priekšsēdētāja kungs! Jaunajā gadā ļoti daudzi cilvēki sev uzstāda ļoti daudzus cēlus mērķus. Kāds ir rezultāts? Parasti neko nesasniedz, jo, lai sasniegtu mērķi, tam ir jābūt vienkāršam un skaidram tad var sasniegt mērķi. Zinātne ir pierādījusi to, ka klimata pārmaiņas šobrīd izraisa viena galvenā lieta cilvēces radītie CO2 izmeši. Tātad mūsu mērķim vajadzētu būt: samazināt šos CO2 izmešus. Protams, ir dažādi veidi, kā šo mērķi var sasniegt. Viens no tiem ir vienkārši lietot mazāk enerģijas, tā saucamā energoefektivitāte jo mazāk tērēsim, jo mazāk būs izmešu. Vēl viena iespēja ir izmantot kodolenerģiju, kurai nav CO2 izmešu. Trešā iespēja ir izmantot atjaunojamos energoresursus, kuriem arī, protams, nav šo izmešu. Bet, draugi mīļie, tam mērķim ir jābūt vienkāršam un skaidram samazināt CO2 izmešus. Kā to darīt, tas lai paliek katras dalībvalsts ziņā. Paldies par uzmanību!

 
  
 

Vystoupení na základě přihlášení se zvednutím ruky

 
  
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  Bogdan Kazimierz Marcinkiewicz (PPE). - Panie Przewodniczący! Stawianie sobie zbyt ambitnych celów tematycznych doprowadziło do obniżenia konkurencyjności gospodarczej i wyhamowania rozwoju ekonomicznego w Unii Europejskiej. W Europie od 2005 roku ceny energii wzrosły o 35%, podczas gdy Stany Zjednoczone odnotowały ich spadek o 4%. Unia jest jedynym regionem świata, który zmniejszył emisję o 18%, a w skali globalnej emisje wzrosły aż o połowę. W stawianych sobie celach do roku 2030 Unia Europejska nie powinna jednostronnie wspierać polityki klimatycznej i dalszego zwiększenia celów redukcyjnych. Działania powinny koncentrować się na zapewnieniu równowagi pomiędzy polityką przemysłową, klimatyczną i energetyczną. Obserwowany dziś prymat polityki klimatycznej nad przemysłową zagraża realizacji celów tej ostatniej i powoduje, że redukcje emisji z terytoriów krajów Unii osiągane są kosztem pozycji konkurencyjnej europejskiego przemysłu oraz wysokiej ceny energii. Dlatego w swoim stanowisku powinniśmy odejść od proponowanych trzech niezależnych ...

(Przewodniczący odebrał mówcy głos)

 
  
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  Erik Bánki (PPE). - Tisztelt képviselőtársaim! A 2030-ig tartó időszak klímapolitikai és energiafelhasználási célkitűzéseivel kapcsolatos vita a tagállamok között, illetve a Bizottságon belül láthatóan úgy dőlt el, hogy a kibocsátáscsökkentés terén egy ambiciózusabb, 40%-os célkitűzés született, míg a megújuló energiaarány tekintetében egy mérsékeltebb, 27%-os arányszám került meghatározásra.

Az anyag maga is elismeri, hogy az alacsonyabb jövedelmű országokban a terhek egyenlő, uniós szintű elosztása nagyobb költségeket jelent. Az EU átlagos GDP-jének 90%-a alatti tagországok esetében ez 3 milliárd eurót jelent beruházásban, többletet országonként, ezért ennek a kompenzálása szükséges. Kiemelten fontosnak tartom továbbá, hogy a tagállamok önállósága teljes mértékben megmaradjon az energiamix meghatározásában, beleértve ebbe a nukleáris energiát és a palagázt is.

 
  
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  Josefa Andrés Barea (S&D). - Señor Presidente, el objetivo de este informe es la lucha contra el cambio climático y la energía sostenible. La Comisión ha reducido sus objetivos: el objetivo de reducción de la emisión de gases es muy laxo, nombra la eficacia energética pero no señala objetivos muy concretos y, en relación con las energías renovables, establece una bajada importante. Los Socialistas pedíamos un 45 %, el Parlamento ha propuesto un 30 % y la Comisión plantea un 27 %. Estamos en un 21 %: pocas aspiraciones hasta el año 2030.

En el propio informe se indica que las energías renovables crean independencia, bajada de precios y aumento de la balanza comercial; sin embargo, se ha producido una caída de la inversión en las energías renovables. Estoy de acuerdo con los dos Comisarios en que hay que europeizar la energía también, pero no en todos los Estados se paga igual. En España se ha producido un incremento de los precios de un 46 % y se está generando pobreza energética.

 
  
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  Kent Johansson (ALDE). - Herr talman! Jag kommer i morgon att rösta för tre ambitiösa mål vad gäller klimatpolitiken. Det gjorde jag också när vi behandlade frågan i industri- och miljöutskottet.

Allra mest angeläget tycker jag att det är med ett tydligt mål vad det gäller förnybar energi. Det är en möjlighet för den gröna näringen att utvecklas och att se energifrågor som en del av utvecklingen i Europa. Det är också en möjlighet för små företag, innovativa företag att på ett stabilt sätt kunna utvecklas och vara med i förändringen av energiutvecklingen i Europa. Det framställs ibland som om det skulle vara ett problem med ett tydligt mål för förnybar energi. Det är möjligheterna att ge tydliga förutsättningar för den industriella utvecklingen för framtiden som bygger på att vi kan investera i en tydlig framtid. Många av de förnybara källorna är i dag konkurrenskraftiga utan subventioner. Det är därför viktigt med tre tydliga mål.

 
  
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  Carl Schlyter (Verts/ALE). - Herr talman! Vi behöver minst 60 procent utsläppsminskningar för att ha en realistisk chans att nå det mål som nästan alla här ställer sig bakom, nämligen 2-gradersmålet. Det är vad vi borde fatta som beslut i morgon. Ni som påstår att konkurrenskraften förbättras om vi inte ställer några krav på industrin, vad är det för nonsens? Ni säger att tillväxten ska ge jobb! Nämen, en tillväxt som bygger på att man ska använda mer fossila bränslen, importera gas, olja och uran, då en allt större del av våra inkomster kommer att gå åt till att importera energi! Det är ekonomiskt självmord! Titta på de sydeuropeiska länderna, som har höga nettoimportkostnader för energi. Ingen tillväxt i världen hjälper dem med några kriser så länge de är beroende av olja, kol och gas.

Förnybar energi och energieffektivisering – det är där vår exportmarknad finns, det är där jobben finns, det är där framtiden finns. Glöm 60-talets industripolitik.

 
  
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  Jolanta Emilia Hibner (PPE). - Panie Przewodniczący! Przyjmując tak ważny dokument, jakim jest strategia na rzecz polityki klimatu i energii do 2030 r., mamy świadomość, że musimy ustalić pewne priorytety. Dla mnie może być priorytet wtedy, kiedy wszystkie kraje jednakowo go zaakceptują, a nie będzie wyrywkowo przez jakiś tam jeden kraj proponowany, a inni mają się dostosować. Przede wszystkim każde państwo ma inne uwarunkowania i możliwości realizowania np. ograniczenia emisji: jedni – poprzez odnawialną energię, drudzy mogą to samo zrealizować poprzez większą efektywność, ale np. Polska może przez gaz łupkowy. Dlaczego inne kraje mają nam narzucać, jaki sposób osiągnięcia tego celu mamy wyznaczyć? Niech każdy kraj wyznaczy własną drogę, bądźmy konkurencyjni i dojdźmy do tego właśnie celu tylko poprzez własne drogi, które będą dla tego kraju do przyjęcia.

 
  
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  Seán Kelly (PPE). - Mr President, I think disagreement is probably the appropriate word to describe tonight’s debate and it was likewise in my group discussions, despite the excellent work of Anne Delvaux. There are, of course, no irrefutable arguments as to the way forward. We have opinions, but we do not have irrefutable arguments. But one thing is very clear. Firstly, we must avoid a situation where, as Commissioner Tajani said, Europe becomes an industrial wasteland because of lack of competitiveness. Secondly, we need to wean ourselves off imported fossil fuels.

There are different views on how we do that. My country actually favours three binding targets because we feel that without binding targets, renewables in particular will be moved off the map and weak governments will submit to pressure from various groups and take the easy option of continuing to import fossil fuels, rather than taking the correct and strong decisions we need to ensure we are competitive into the future.

 
  
 

(Konec vystoupení na základě přihlášení se zvednutím ruky)

 
  
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  Connie Hedegaard, Member of the Commission. - Mr President, I would like to make three points. For those of us who have attended this debate in Parliament, and even more so for the rapporteur, I hope that what is in this report can be the common denominator of this Parliament tomorrow. It is not just that we can hear that this is a very split Parliament, but it is also clear that the split goes down into party groups and into national delegations, which shows how challenging this has become.

My second point is yes, it is true, Europe today accounts for around 11% of global emissions, but when you account for 11% of global emissions that does not mean that you do not have a responsibility to deliver your fair contribution to the international table. But that is not the only reason why the Commission has presented this package. At present, Europe is the region of the world most dependent on imported fossil fuels. That is why it makes a lot of sense – economic sense, as well as sense when it comes to competitiveness and jobs – that we get a better energy policy for Europe, that we focus more on efficiency, on renewables and on alternative sources. It is somehow strange that those who are so preoccupied with the energy bills of European citizens – as many of us are – that they never make a point of the more than EUR 500 billion that the EU’s Member States each year pour into Putin’s Russia and the different regimes in the Middle East and elsewhere from which we import our fossil fuels? There are more reasons than just the international climate negotiations why we should address these kinds of issues, and if you read the package that we presented from the Commission it is clear that this is one aspect; but the other aspects are also very much present.

My third point is to Bas Eickhout, who said that it is difficult to combine being ambitious and being realistic. Well, it might be difficult to combine, but to do exactly that – combining what is ambitious with what is realistic – is basically what politics is all about. Is 40% domestic ambitious? We had 20% up to 2020. If all Member States do everything they say they plan to do, we could reach 23/24. One quarter of that will come through offsetting. Now we are saying that without offsetting we are going to 40% in the following decade. I just have to say that I am not sure that those who say this is not ambitious have really grasped how challenging this is going to be. I also have to say in this Parliament that in the Commission we have not heard one government arguing in favour of more than 40% domestic. Not one. Whereas we have heard several argue in favour of less.

That is how it looks, that is the political picture, and I would only say to those of us who want ambition, including ambition in fighting climate change, that the test is whether we can also get it through, so that Europe can very soon send a signal to the world and play the role that we must play if the world is to try to get an international framework to combat climate change in place by 2015. It would be very helpful if tomorrow this Parliament adopted the report that we have been discussing today.

 
  
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  Günther Oettinger, Mitglied der Kommission. - Herr Präsident! Ich danke sehr für die vielen Wortmeldungen und auch für die konstruktiven und kritischen Anregungen. Ich will auf drei in aller Kürze eingehen.

Es scheint nicht klar zu sein, ob wir ein Ziel oder drei oder zwei benötigen. Das erste ist klar: die CO2-Emissionsreduktion. Ich finde, dass sich daraus auch viel an Folgen für erneuerbare Energien und Energieeffizienz ergeben kann. Aber wir sollten trotzdem eine eigenständige Energieeffizienzpolitik fortführen und uns nicht allein darauf verlassen, dass die CO2-Emissionsreduktion automatisch zu weniger Energieverschwendung, zu weniger Energieverbrauch und zu treffsicherer Energieverwendung führt.

Das Label Energieeffizienz sollte auch im nächsten Jahrzehnt ein Label für die europäische Strategie sein. Da werden wir im Herbst über die Frage streiten müssen, ob wir ein verbindliches Ziel erklären oder verschiedene Maßnahmen festlegen, ob wir Energieintensität in den Vordergrund rücken, oder ob wir absolute Verbrauchszahlen von Energie festschreiben. Aber die Energieeffizienz-Richtlinie 2020 auslaufen zu lassen und alles der CO2-Emissionsreduktion zu überantworten, wäre mir zu wenig. Dasselbe gilt für erneuerbare Energieträger. Wenn man CO2-Emissionsreduktionen vorgibt, macht man eine richtige Vorgabe.

Damit klar ist: Wir als Kommission stehen Kernkraft neutral gegenüber. Wir sind uns sicher, dass im nächsten Jahrzehnt, in den nächsten Jahrzehnten, Kernkraft im europäischen Strommix eine Rolle spielen wird – heute von 28 % in den EU-28, in zehn, zwanzig Jahren in jedem Fall deutlich mehr als 20 %, ich schätze sogar mehr als 25 %. Nur, wenn wir neben CO2-Emissionsreduktion gar keine Ziele für erneuerbare Energien haben, und umgekehrt Kernkraft durch feed-in tarrifs indirekt Garantien bekommt, scheint mir die Balance zwischen zwei gleichermaßen emissionsfreundlichen, aber völlig gegensätzlichen Technologien – Kernkraft und erneuerbare Energieträger – nicht gewahrt. Auch deswegen bin ich für die Fortführung unserer Politik der erneuerbaren Energien mit einem auf europäischer Ebene verbindlichen Ziel.

Herr Kollege Leinen hat gesagt, das sei nicht ehrgeizig. Aber mindestens 27 %, wenn man alle Sektoren anschaut – Transport, Wärme, Strom –, werden nur erreichbar sein, wenn wir im Stromsektor mindestens 45 % erneuerbare Energie herstellen – mindestens 45 %! Das heißt in unserem künftigen Strommix fast die Hälfte aus Wind, Solar, Geothermie, Biomasse und Wasserkraft. Das nenne ich ehrgeizig! Ich möchte behaupten, wenn wir diesen Wert beschließen, wird Europa auf den Weg gehen, mehr Storm erneuerbar herzustellen als jeder andere Kontinent der Welt.

Um dafür Akzeptanz zu bekommen, brauchen wir Instrumente. Deswegen hat Kollege Leinen zu Recht gesagt: Wir brauchen eine bessere Governance. Da hilft der europäische Haushalt – wir fördern erneuerbare Energien durch Gutachten und Analysen, durch Forschung, durch Förderung, durch Netze und Infrastruktur.

Abschließend: Wir brauchen nach meiner Überzeugung darum auch ein europäisches Fördersystem. Ein europäisches System, wie wir erneuerbare Energien auf Zeit und degressiv an den Markt führen und fördern. Aber nicht mehr 28-mal getrennt, sondern einmal europäisch. Das gehört nach meiner Überzeugung dazu.

Letzter Punkt: Das Thema Kernenergie und Vereinigtes Königreich wurde angesprochen. Das wird von uns ohne Vorurteil geprüft. Wir wollen, dass der Binnenmarkt so stark wie möglich gewahrt wird. Versorgungssicherheit ist noch wichtiger als der Binnenmarkt. Deswegen: Den Blackout vermeiden, sicheren Strom zu haben, steht ganz vorne. Aber wir prüfen derzeit, ob es auch andere Möglichkeiten gibt, wie man im Vereinigten Königreich Versorgungssicherheit mit neuen Investitionen wahren kann und nuklear nicht zwingend 35 Jahre einen feed-in tarrif benötigt. Und da dies der erste vergleichbare Fall ist, der mit Sicherheit Folgeanträge auslösen würde im Vereinigten Königreich, in Ungarn, Polen und anderen Ländern, wird er besonders gründlich geprüft. Ich bin gerne bereit, hier mit den interessierten Kollegen des Hohen Hauses in Kontakt zu kommen, damit unsere Abwägung und die des Kollegen Almunia zwischen Binnenmarktrecht und Versorgungssicherheit am Beispiel des Vereinigten Königreichs eine richtige Entscheidung finden wird.

 
  
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  Anne Delvaux, rapporteure. - Monsieur le Président, je voudrais d'abord remercier tous ceux qui ont contribué au débat. Évidemment, nous restons divisés, mais nous le savions dès le départ. Je voudrais tout de même revenir sur quelque chose qui me paraît important.

Non, l'objectif que doit atteindre ce cadre climatique et énergétique n'est pas uniquement de réduire les émissions de gaz à effet de serre. Non. Il n'y a pas que cet objectif-là. Je suis d'accord avec M. Chris Davies sur le fait que nous devons promouvoir une économie à faibles émissions de CO2 et à un coût faible. Mais qui dit économie à faibles émissions de CO2 et à un coût faible dit aussi "nouvelles technologies, innovation, emploi". Et croyez-vous qu'un seul objectif de réduction des émissions de gaz à effet de serre va répondre à ces défis-là? Emploi, nouvelles technologies, innovation? Non, ne vous trompez pas. Moi, je crois véritablement que l'approche à trois objectifs contraignants présente des bénéfices multiples et variés.

Je voudrais souligner que le critère de l'efficacité énergétique est le plus important en termes de contribution à la baisse des émissions de gaz à effet de serre. Un seul objectif de 40 % d'efficacité énergétique d'ici 2030 nous permettrait de réduire de 50 % nos émissions de gaz à effet de serre et d'atteindre une proportion de 35 % d'énergies renouvelables dans notre production énergétique sans aucune autre mesure additionnelle. Aucune.

À propos des chiffres, on parle de 40, 50 ou 60 % de réduction des émissions de gaz à effet de serre. Je ne veux pas entrer dans une bataille de chiffres. Je ne me dis pas "qui va dire mieux?" Je crois que nous devons être ambitieux, mais clairement réalistes. Pour ma part, je continue de promouvoir les 40 % prévus dans la feuille de route pour 2050.

Je conclurai simplement en disant que 2030, ce n'est certes pas demain, mais que nous devons avoir une vision à court terme, à moyen et à long terme. Demain, lorsque vous voterez, ne jetez pas le bébé avec l'eau du bain, s'il vous plaît! Ayez une vision peut-être un peu moins idéologique, mais beaucoup plus pragmatique!

 
  
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  Konrad Szymański, sprawozdawca. - Panie Przewodniczący! Z całą pewnością jest tak, że inwestorzy oczekują przewidywalności. To nie oznacza, że oczekują polityki, która będzie w sposób przewidywalny w 100% szkodliwa. Nie o jakąkolwiek przewidywalność tutaj chodzi.

Nie tylko podatki są odpowiedzialne za to, że płacimy za energię w Unii Europejskiej tak dużo. Podatki były zawsze, natomiast ceny energii wzrosły o 38% między 2005 a 2012 rokiem. Jeżeli ktoś nie chce zauważyć, że polityka klimatyczna miała w tym swój udział, znaczy to, że chce ideologizować tę debatę. Podobnie tylko ideologią można wytłumaczyć fakt, że połowa tego Parlamentu nie chce przyjąć do wiadomości, że odnawialne źródła energii nie są za darmo. To są źródła energii, które generują olbrzymie koszty. Z jednej strony są to źródła, które są niestabilne, w związku z czym musimy dublować produkcję energii także metodami jak najbardziej konwencjonalnymi. Z drugiej strony te źródła są rozproszone, w związku z czym musimy rozwijać sieć przesyłową ponad wymagania rynku. To wszystko są koszty systemowe, które są częstokroć wielokrotnie wyższe niż w przypadku jakiegokolwiek innego źródła energii.

Trzecia sprawa to kwestia globalna. Muszę powiedzieć, że trochę mnie śmieszy fascynacja Zielonych polityką energetyczną Chińskiej Republiki Ludowej. To, co Chińczycy uznają za politykę klimatyczną, to jest polityka fiskalna, obliczona na zyski dla budżetu Chińskiej Republiki Ludowej. To jest w końcu polityka przemysłowa obliczona na to, żeby dokonać zmiany w systemie produkcji energii z węgla w kierunku gazu. W dużym stopniu będzie to gaz niekonwencjonalny – nie wiem, czy Zieloni będą z tego tak bardzo, bardzo zadowoleni.

Niniejsza debata z cała pewnością pokazuje również i to, że potrzebujemy pragmatycznych rozwiązań. Przypominano tutaj przykład niemieckich samochodów. Faktycznie, niemieckie samochody cieszą się na świecie uznaniem. Z tego powodu, aby nadal cieszyły się uznaniem i właściwą relacją ceny do jakości, kilka tygodni temu zdecydowaliśmy bardzo słusznie nie obciążać produkcji samochodów tych największych limuzyn dodatkowymi wymogami z zakresie redukcji CO2. To była słuszna decyzja. Jeżeli mogliśmy uchronić BMW, to być może potrafimy też uchronić kilka sektorów energetyki i przemysłu energochłonnego w Unii Europejskiej.

Ta debata pokazuje olbrzymie podziały w Unii Europejskiej, niespotykane do tej pory podziały. To jest powód, dla którego nie powinniśmy się śpieszyć. Powinniśmy znaleźć dobry sposób na zrównoważenie konkurencyjności, bezpieczeństwa i zrównoważonego charakteru naszej gospodarki, a to wymaga czasu.

 
  
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  předseda. - Rozprava skončila.

Hlasování se bude konat ve středu 5. února 2014 ve 12:00.

Písemná prohlášení (článek 149)

 
  
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  Sergio Berlato (PPE), per iscritto. L’Unione europea, con il pacchetto clima ed energia 2030, può agire con misure concrete a favore del rilancio dell'industria recuperando l'attuale svantaggio competitivo nei confronti dei partner internazionali.

La Commissione ha proposto un obiettivo europeo vincolante di riduzione di emissioni a livello domestico del 40% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005. A mio avviso si tratta di un obiettivo troppo ambizioso: in questo particolare momento storico l'industria europea è in sofferenza e le imprese sostengono già prezzi dell'energia tra i più alti d'Europa. Mi sono più volte espresso in questa sede contro un obiettivo europeo unilaterale di accelerazione della tabella di marcia della decarbonizzazione perché' penalizza ingiustamente le nostre imprese che, a fronte di un divario crescente tra i prezzi e costi dell'energia nell'UE e nelle economie terze, dovranno sostenere i costi diretti e indiretti.

Inoltre, l'obiettivo della Commissione non è accompagnato da valutazioni degli impatti economici a livello di singoli Stati membri e di settori industriali che sostengono l'economia europea, ivi incluso l'impatto sull'occupazione. Pertanto, l'Unione non dovrebbe impegnarsi a sottoscrivere un impegno vincolante di riduzione delle emissioni a livello domestico, prima di conoscere l'esito dell'accordo previsto per la fine del 2015 nella conferenza sul clima di Parigi.

 
  
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  Vasilica Viorica Dăncilă (S&D), în scris. Energia regenerabilă trebuie să joace şi va juca un rol central în 2050, fapt care va permite reducerea dependenţei Europei de combustibilii fosili, care continuă să afecteze an de an facturile cetăţenilor europeni de o manieră semnificativă.

Pentru a putea să asigure un standard ridicat de calitate a vieții pentru generațiile viitoare, politicile Uniunii Europene în domeniul energiei sustenabile trebuie construite pe baza a patru piloni: disponibilitate, accesibilitate, costuri rezonabile, gestionarea impactului asupra mediului, dar şi pe un echilibru între creșterea economică, protecţia mediul și responsabilitatea socială.

Susţin poziţia raportorului privind rolul şi importanţa politicii regionale europene în promovarea producției de energie din surse regenerabile și a eficienței energetice la nivelul întregii Europe, dar nu trebuie să uităm totodată că, pentru siguranţa companiilor noastre şi a investitorilor; este nevoie ca Uniunea să sprijine piața prin finanțări, politici și strategii privind folosirea eficientă a resurselor. Claritatea în aceste domenii va oferi certitudine investitorilor şi va stimula inovarea şi cererea de tehnologii cu emisii reduse de dioxid de carbon, sprijinind astfel progresul spre construirea unei economii europene mai competitive, mai sustenabile si mai sigure din punct de vedere energetic.

 
  
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  Adam Gierek (S&D), na piśmie. – Dyskutujemy, przyjmując a priori, że emisja antropogenicznego CO2 to główny winowajca zmian klimatycznych. Nikt tej hipotezy nie udowodnił, a jej aprobata „na wiaręˮ to dogmat. Doświadczenia IPCC traktuję jako „wróżenie z fusówˮ. Nie polemizuję z Komisją, która wierzy IPCC. Z wiarą trudno dyskutować. Zakładając jednak, że zawiera ona jakąś racjonalną przesłankę, pragnę zwrócić uwagę, że:

– po pierwsze, „ambicjaˮ UE dotyczy ok. 10% światowej emisji CO2, a jej ograniczanie nie wpłynie na klimat. Nawet zakładając, że IPCC się nie myli, upieranie się przy planach ograniczeń na lata 2030 i późniejsze świadczy o lekkomyślności, cynizmie lub głupocie tych, którzy do tego prą kosztem europejskiej gospodarki i jej konkurencyjności;

– po drugie, narzucana państwom członkowskim alternatywa dla obecnego modelu energetyki w postaci jednolitego dla Unii paradygmatu rozproszonej energetyki odnawialnej jest mało realna i nieracjonalna. Autorzy tej propozycji popełniają błąd metodologiczny, bowiem energia odnawialna w Europie jest nierównomiernie rozłożona;

– po trzecie, europejski system handlu emisjami jako rzekomo rynkowe narzędzie nie spełnia założonych celów. Nie uwzględnia roli rolnictwa i leśnictwa w zakresie aktywnego zmniejszania emisji gazu, który jest nieodzowny dla życia na naszym globie. Odwrotnie – system ten prowadzi do globalnego wylesiania oraz ograniczania produkcji żywności.

 
  
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  András Gyürk (PPE) , írásban. Tisztelt Képviselőtársaim! Az Unió hosszú távú klíma- és energiapolitikai elköteleződése alapvető fontosságú Európa biztonságos energiaellátása, gazdasági versenyképessége és jóléte szempontjából. Ezért a jelenleg érvényben lévő klíma- és energiacsomag tanulságait levonva ambiciózus, ám egyben kiegyensúlyozott és megvalósítható klímacélokat kell 2030-ra kitűzni. A hosszú távú beruházási ciklusok miatt ambiciózus célokra van szükség, amelyek megfelelő ösztönzőket biztosítanak a karbonszegény technológiák meghonosítása és az uniós zöldgazdaság megerősítése érdekében. Ugyanakkor a célok kiegyensúlyozottságára is törekedni kell, hiszen nem hunyhatunk szemet a gazdaság teljesítőképessége, a globális energiapiac fejlődése és a nemzetközi szereplők visszafogott kibocsátás-csökkentési ambíciói felett. Ezeket a tényezőket figyelembe véve 2030-ra olyan kötelező szén-dioxidkibocsátás-csökkentési célszámot kell bevezetni, amely figyelembe veszi a gazdasági realitásokat és a nemzetközi klímatárgyalások eredményeit. Nagyobb hangsúlyt kell fektetni továbbá arra is, hogy megtaláljuk az egyensúlyt a nagyra törő klímacélok és az uniós ipar versenyképessége között. Így lehet csak elkerülni, hogy egyes stratégiai iparágak Európából elvándoroljanak. Végezetül az ambíció és kiegyensúlyozottság mellett a megvalósíthatóságra is kiemelt figyelmet kell fordítani, hiszen a tagállamok eltérő kapacitásokkal rendelkeznek. Ezért megfelelő rugalmassági eszközök beépítésével biztosítani kell, hogy a klímavédelmi célkitűzések figyelembe vegyék a tagállamok teljesítőképességét, és ne jelentsenek túlzottan nagy terhet az állampolgárok számára.

 
  
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  Eija-Riitta Korhola (PPE), kirjallinen. – Komission päätös perääntyä uusiutuvan energian sitovassa tavoitteessa ei yllätä. Vuonna 2007 sovittu ”tripla 20” -tavoite oli epärealistinen uusiutuvien osalta: siihen ei voi päästä ympäristön tai talouden kannalta kestävällä tavalla. Seuraukset osoittivat, että kolmen samansuuruisen luvun rimpsu osoitti suurta taloudellista lukutaidottomuutta.

“Mitä minä sanoin” on vastenmielinen lause, ja sitä on käytettävä säästeliäästi, mutta nyt se on paikallaan: olen odottanut tätä, ja sanoin sen jo vuonna 2007. Tavoitteet laukaisivat sähkömarkkinoita vääristävän tukijärjestelmän, joka esti normaalin hinnanmuodostuksen päästöoikeusmarkkinoilla. Siksi en voi kannattaa parlamentin ajatusta kolmesta tavoitteesta. Tilanne on johtanut huonosti toimivaan sähköjärjestelmään, joka on asiakkaalle kallis. Samaan aikaan investoijilla on isot riskit, kun tukia voidaan muuttaa kesken kaiken. Syntyneet työpaikat ovat myös olleet usein lyhytaikaisia ja tulleet maksamaan paljon. Tilalle tarvitaan yhteinen näkemys siitä, että tukitasoja alennetaan, tuet hyväksytetään komissiolla ja niiden tulee olla tehokkaita ja markkinoille sopivia.

Jos useampia sitovia tavoitteita todella halutaan, voisin kannattaa maakohtaisia energiaomavaraisuustavoitteita. Energiaomavaraisuuteenhan uusiutuvienkin tavoitteen piti alun perin tähdätä mutta se karkasi käsistä tavalla, joka ei ole kestävää ympäristön kannalta. Uusiutuvista tuli uskonnollinen mantra, joka sai maksaa mitä tahansa. Ja se todella maksoi. Mitään järkevää biotaloutta ei ole se, että EU:n ulkopuolelta meille tuodaan tukkipuuta poltettavaksi tai että pellettien tuonti EU:hun kasvoi moninkertaiseksi. Toivottavasti heräämme nyt.

 
  
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  Alajos Mészáros (PPE), písomne Jedným z nevyhnutných predpokladov pre efektívnu realizáciu potrebných investícií do nízko uhlíkových technológií a riešení, nových produkčných kapacít, inteligentných prepravných sietí a prenosových sústav je stabilita rámca pre klímu a energetiku 2030. Čo sa týka celkového rámca, mal by byť dostatočne flexibilný, aby zohľadnil nové poznatky a hospodársky vývoj. Popri zabezpečení prechodu na nízkouhlíkovú ekonomiku by návrhy nemali predstavovať neprimeranú záťaž pre národné hospodárstva.

Podporujem preto záväzný cieľ pre emisie skleníkových plynov skôr na úrovni 35 % oproti roku 1990. ETS by mal hrať centrálnu úlohu, avšak režim bezplatných kvót by musel pokračovať, aby sa ochránili podniky vystavené medzinárodnej konkurencii. Konečný GHG cieľ pre členské štáty musí byť stanovený spôsobom odrážajúcim národné podmienky a odlišnú východiskovú situáciu. Úloha jadrovej energie ako jednej z možností pre znižovanie emisií CO2 by sa mala posilniť, pretože eliminácia emisií uhlíka bude závisieť od odlišného podielu nízkouhlíkových technológií v jednotlivých členských štátoch. Mali by sa vytvoriť nové finančné nástroje a mechanizmy na účely implementácie klimatického energetického balíka 2030.

 
  
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  Ivari Padar (S&D), kirjalikult. – Euroopa Komisjoni 22. jaanuari 2014. aasta kliima- ja energiapoliitika raamistik käsitleb muu hulgas ka energiahindade ja -kulude temaatikat. Mahukast analüüsist ei selgu midagi uut – hinnatõusu põhjusteks on fossiilenergiakandjate hinnatõus, investeeringud võrkudesse ja uutesse tootmisvõimsustesse ning nõrk konkurents ELi ühisturul. Ka pakutavad lahendused pole uudsed – suurem konkurents energia siseturul, energiasäästumeetmed, võrguinfrastruktuuri arendamine ja ELi ühisrinde moodustamine energiat importivate riikide vastu. Üllatab aga see, et samal päeval esitletud ELi pikaajalisest kliima- ja energiapoliitika raamistikust puuduvad energiasäästu valdkonna ettepanekud. Samuti on puudulikult vastatud küsimusele, kuidas arendada sisemaised energiaressursse, iseäranis taastuvaid allikaid olukorras, kus ELi kulud energiakandjate impordile on kasvanud 150 miljardilt eurolt (2004. aastal) 421 miljardi euroni (2012. aastal). Leian, et ambitsioonikad, liikmesriikide vahel õiglaselt jaotatud ja komisjoni enda mõjuhinnangutele vastavad eesmärgid nii energiasäästu kui ka taastuvenergia osas on energiahindade ja kulude kontrolli alla saamise võtmeks.

 
  
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  Sirpa Pietikäinen (PPE), kirjallinen. – Täysistunnossa äänestettiin tällä viikolla parlamentin kannanotosta vuoden 2030 ilmasto- ja energiatavoitteisiin. Keskusteluissa päällimmäiseksi on noussut kysymys siitä, tulisiko paketin sisältää pelkästään yksi sitova tavoite – kasvihuonekaasuleikkaukset – vai tulisiko sen koostua kolmesta toisiaan täydentävästä sitovasta tavoitteesta.

Kolmen sitovan tavoitteen paketti on ehdottoman kannatettava, niin Euroopan tulevaisuuden talouskasvun kuin ilmastotavoitteiden toteutumisen kannalta. Komission tutkimusten mukaan kolmen sitovan tavoitteen yhdistelmä kasvattaisi EU:n BKT:tä 0,53 prosentilla eli 70 miljardilla eurolla vuosi. Tämän lisäksi sitovan energiatehokkuustavoitteen on jo yksinään arvioitu vähentävän Euroopan energialaskua vuosittain yhteensä 200 miljardilla eurolla ja luovan tänne jopa 2 miljoonaa uutta työpaikkaa.

Eurooppalainen bisnes tarvitsee menestyäkseen ennakoitavan ja kunnianhimoisen ilmastokehyksen. Lukuisat eurooppalaiset yritykset – ja kansalaiset – ovatkin vedonneet parlamentin jäseniin viime päivinä kolmen sitovan tavoitteen puolesta. Kolmen sitovan tavoitteen yhdistelmä on linjassa ilmastohaasteen kanssa ja huomattavasti kunnianhimoisempi kuin komission muutaman viikon takainen esitys, jossa esitetään yhtä ainoaa tavoitetta – kasvihuonepäästöjen leikkaustavoitetta.

 

19. Rispetto delle norme della politica comune della pesca (discussione)
Video degli interventi
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  předseda. - Na pořadu jednání je rozprava o zprávě, kterou předkládá Isabelle Thomas za Výbor pro rybolov o návrhu nařízení Evropského parlamentu a Rady, kterým se mění nařízení Rady (ES) č. 1224/2009 o zavedení kontrolního režimu Společenství k zajištění dodržování pravidel společné rybářské politiky

(COM(2013)0009 – C7-0019/2013 – 2013/0007(COD)) (A7-0468/2013)

 
  
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  Isabelle Thomas, rapporteure. - Monsieur le Président, Madame la Commissaire, chers collègues, le Parlement européen exprimera demain sa position sur la proposition d'alignement du règlement de contrôle de la pêche sur le traité de Lisbonne. Ce règlement de contrôle est le garant du respect des règles de la politique commune de la pêche.

Dans sa proposition, la Commission européenne reclasse les compétences conférées sous l'ancienne procédure de comitologie en les répartissant entre actes délégués et actes d'exécution. D'apparence très formelle, cette répartition mérite réflexion.

En effet, si les critères de répartition de ces compétences sont établis par le traité, dans la pratique nous sommes confrontés à une vaste zone grise qui contraint à un arbitrage politique, d'ailleurs conféré au législateur. On oublie souvent, à tort, que la répartition des pouvoirs institutionnels de l'Union redéfinie à Lisbonne est un processus en cours et que ces règlements d'alignement d'apparence technique en sont le prolongement.

La proposition de la Commission tranche presque systématiquement pour des actes délégués, et on nous dit que, ces actes délégués étant sous contrôle a posteriori du Parlement, ce dernier en garde la compétence.

Chers collègues, je vous invite à la prudence car, aujourd'hui, le Parlement ne dispose ni des moyens humains ni des procédures nécessaires pour effectuer sérieusement ce contrôle a posteriori. Sans ces deux conditions, l'esprit du traité sera dévoyé.

De la même manière, nous attirons l'attention de la Commission sur l'avis que nous ont rendu les services juridiques du Parlement à notre demande. La "lisbonnisation" doit, certes, vérifier la conformité des textes avec le traité, mais si cette conformité concerne les articles 290 et 291, elle concerne également la charte des droits fondamentaux figurant en annexe du traité.

J'en appelle à la Commission pour qu'elle confirme au Parlement, dans ses travaux futurs d'alignement, que cette vérification juridique a été faite.

Pour ce qui concerne le règlement de contrôle de la pêche, j'ai défendu deux points.

Le premier a trait au besoin d'une mise en œuvre uniforme du règlement. Ce besoin de cohérence, partout en Europe, m'a conduite à défendre la proposition de la Commission de privilégier les actes délégués pour que les pêcheurs de San Benedetto del Tronto, de Loch Inver, de Vigo, de Baltimore, de Hull, de Skagen ou du Guilvinec n'éprouvent aucune injustice, grâce à un règlement de contrôle mis en œuvre uniformément.

En second lieu, j'ai suivi la Commission et défendu l'idée qu'il s'agissait exclusivement d'une "lisbonnisation", soit d'un alignement juridique, ne devant servir de prétexte à une révision du règlement de contrôle de la pêche. Cette demande était d'autant plus fondée que la réforme de la politique commune de la pêche impliquait une révision ultérieure du règlement de contrôle.

Malgré les demandes nombreuses de mes collègues donnant lieu à des amendements au fond, je m'en suis tenue – et c'est le sens du compromis – à une liste de préconisations adressées à la Commission afin qu'elle les prenne en compte dans son futur règlement de contrôle.

Par conséquent, Madame la Commissaire, je regrette amèrement que la Commission revienne aujourd'hui vers nous avec une proposition qui n'intègre aucune de ces demandes.

En effet, la Commission nous a, tout récemment, communiqué sa proposition d'un texte omnibus pour adapter le contrôle à l'exigence du débarquement des rejets, ce qui est tout à fait normal, conformément à la politique commune de la pêche, mais sans procéder aux ajustements intelligents et cohérents du règlement de contrôle. Ces ajustements pourraient prendre en compte, à la fois, l'ensemble de la réforme et les remarques de fond de mes collègues, souvent remontées du terrain et surtout du quotidien des pêcheurs. Au lieu de cela, nous avons une révision en tranches de salami: tantôt le débarquement, tantôt la collecte des données... Le contrôle est un tout qu'il ne convient pas de saucissonner. Sinon, les débats au Parlement se trouvent tronqués, a fortiori quand on nous demande de légiférer dans la précipitation.

Encore une fois, le règlement de contrôle, c'est le quotidien des pêcheurs. La Commission a eu le temps nécessaire pour préparer sa proposition. Cependant, et malgré cet indicible sentiment d'irrespect, je maintiendrai mes

engagements envers ce compromis, sans préjuger de ce que deviendra le débat sur le contrôle.

 
  
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  Maria Damanaki, Member of the Commission. - Mr President, I would like to thank Parliament for its support for the Commission’s proposal, which aligns the rules of the Fisheries Control Regulation with the Lisbon Treaty. I would also like to thank in particular the rapporteur, Ms Thomas, for her efforts on this important file.

We have a new law governing the common fisheries policy, as Ms Thomas mentioned. This new law entered into force at the beginning of this year. Last week we reached political agreement on the new funding rules, and I look forward to Parliament and the Council formally endorsing this compromise as soon as possible.

I am referring to this framework and to the agreement on funding because I would like to underline that this framework is absolutely necessary for effective enforcement and control. Our new rules will only deliver benefits to stocks, fishermen and coastal communities if they are properly enforced. This is crucial until the end of my mandate, but it is also crucial for my successor.

I agree with Ms Thomas that we have to do our utmost to ensure enforcement of the Control Regulation and also to be sure that this enforcement is done consistently and that application is the same throughout European waters. I would like to underline that the proposal discussed today is limited to making sure that the Commission’s powers to adopt implementing and delegated acts in the area of control are in line with the new rules of the Treaty.

This is what we are discussing now. We are discussing whether the implementing acts and the delegating acts given to the Commission are aligned with the Treaty. Parliament, of course, has a say in this; we are here to hear your opinion, and we will respect it. Therefore, now is the time to discuss revised procedures linked to the Lisbon Treaty rather than amendments of substance. This is the proper way to proceed.

I understand there are some requests from Members to revisit the whole Control Regulation, but I would like to remind you that the Control Regulation which is now in place entered into force only in 2010 and was implemented only in 2011. So we are talking about a regulation with a history of only two years.

I can assure you that the functioning of our rules will be properly assessed in due time. We need more time to assess implementation. Specifically, the Commission will send to the European Parliament and the Council a report on the application of the Fisheries Control Regulation every five years. There is already a reference to this in the Regulation, so you can expect the first report during the first half of 2015. This is our obligation, and it is what the Commission will do.

The Omnibus Regulation which you have already mentioned is an issue which will be discussed here. We will start preparing this regulation as soon as Parliament votes for the new fisheries policy. We cannot come to you any earlier. We will come to Parliament very soon in order for this Omnibus Regulation to be discussed.

Regarding the Control Regulation, once we have the results of this report and the evaluation, the Commission will assess with an open mind whether it is appropriate to revise the Fisheries Control Regulation. It is up to them to decide.

I have to finish here, because this is a task which my successor will have to tackle with the new Parliament early next year. To cut a long story short, my task is to try to implement this Regulation. This is what I will do until the end of my mandate and, of course, I will prepare everything for a possible revision of the Regulation early next year.

 
  
  

VORSITZ: OTHMAR KARAS
Vizepräsident

 
  
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  Carmen Fraga Estévez, en nombre del Grupo PPE. – Señor Presidente, mi Grupo apoya este informe y agradece a la ponente su disposición a aceptar algunas sugerencias que han permitido mantenerse estrictamente en el campo de la comitología, aunque dando también un toque de atención a la Comisión sobre la urgencia de abordar, sin más tardanza, una revisión completa del Reglamento de control, no solo para adecuarlo a la nueva política pesquera común, sino para que el sector no tenga que moverse en una neblina de modificaciones en la que cualquier error de interpretación puede entrañar consecuencias muy graves en forma de sanciones.

Hay que recordar que ya tenemos sobre la mesa —como han indicado las dos personas que han hablado antes que yo— la propuesta «ómnibus» para adaptar las disposiciones de la nueva política pesquera común a la prohibición de descartes, que contempla más de treinta modificaciones de la versión anterior de este Reglamento de control. Por tanto, es deseable que en un futuro usted, o el próximo Comisario, plantee una revisión en profundidad de este Reglamento.

La segunda reflexión que me provoca este informe es la necesidad de ser muy prudentes respecto al uso de los actos delegados. Nadie menos sospechosa que yo de querer hurtar derechos al Parlamento, pero querría dejar aquí la reflexión de que, en ciertos casos, habría que ser cautos y plantearse hasta dónde puede abarcar realmente este Parlamento su misión de control, sobre todo en el caso de comisiones con pocos miembros y pocos medios. Comprometernos a una obligación institucional que luego no podamos llevar a cabo con las debidas garantías tendría el riesgo de convertirse en el reverso de la moneda.

 
  
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  Ulrike Rodust, im Namen der S&D-Fraktion. – Herr Präsident, Frau Kommissarin, liebe Kolleginnen und Kollegen! Aus meiner Sicht gibt es in der Fischereipolitik zwei ganz zentrale Elemente. Das erste ist die Festsetzung nachhaltiger Fangmengen, das zweite ist die Kontrolle darüber, dass diese Fangmengen und andere Regeln der Gemeinsamen Fischereipolitik auch eingehalten werden.

Mit der Reform der Gemeinsamen Fischereipolitik haben wir das erste Element geregelt. In Zukunft darf in Europa nicht mehr überfischt werden. In der Grundverordnung zur Reform haben wir auch einige Grundsätze zur Kontrolle festgeschrieben, z. B. dass Kontrolle effizient, koordiniert und verhältnismäßig sein muss. Details konnten wir nicht neu regeln, denn die Details gehören in die Kontrollverordnung.

Die aktuelle Kontrollverordnung, die wir hier und heute nur an den Vertrag von Lissabon anpassen, ist noch relativ jung. Kurz vor Inkrafttreten des Vertrags von Lissabon hat der Ministerrat ziemlich zügig diesen Gesetzestext verabschiedet, vermutlich damit wir Europaabgeordneten noch nicht mitreden. Das Ergebnis ist aus meiner Sicht nicht schlecht und die Fischereikontrolle in Europa wurde dadurch deutlich verbessert. Trotzdem: Mit der Reform der Fischereipolitik – und insbesondere aufgrund des mit ihr einhergehenden Rückwurfverbots – müssen wir neu über die Kontrolle nachdenken.

Aus meiner Sicht müssen die Fischer für das Befolgen des Rückwurfverbots mit vereinfachten Regeln belohnt werden. So könnten z. B. in vielen Fällen Mindestlängen abgeschafft werden. Das können wir aber nur machen, wenn wir sicherstellen, dass die Fischer sich an das Rückwurfverbot halten, sonst ist das Ergebnis kontraproduktiv. Deshalb fordere ich die Kommission auf, uns so bald wie möglich eine neue Kontrollverordnung vorzulegen!

 
  
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  Nils Torvalds, för ALDE-gruppen. – Herr talman! Först vill jag tacka föredraganden, Isabelle Thomas, och skuggföredraganden, Carmen Fraga, för gott samarbete med den här tekniska uppdateringen av kontrollförordningen. Med reformen av den gemensamma fiskeripolitiken, som parlamentet godkände förra året, har vi tagit många viktiga steg för ett mer hållbart fiske och hållbara fiskebestånd.

Det har varit alldeles nödvändigt att bryta den negativa spiral som vi har befunnit oss i under de senaste tio åren. Den har inneburit minskade bestånd, mindre biologisk mångfald och färre jobb. Men en reform blir just så bra och ambitiös som dess förverkligande och implementering är.

Kontrollförordningen och kontroll är ett viktigt verktyg för att garantera att de gemensamma spelreglerna också följs i praktiken. Tjuvfiske och illegalt fiske är inte bara skadligt för fiskebestånden och miljön, utan det medför också att yrkesfiskarna inte kan tävla på lika villkor. Vi får inte ha en politik där det lönar sig att fuska. I stället ska de som följer reglerna gynnas. Just därför är kontroll viktigt.

Förra veckan slutfördes förhandlingarna gällande den europeiska havs- och fiskerifonden. Det är glädjande att parlamentet fick igenom sitt krav på höjda anslag för kontroll, och vi gjorde dessa pengar lättare tillgängliga för medlemsländerna. Detta innebär att medlemsländerna har större möjligheter att genomföra kontrollåtgärder. Samtidigt gör de större resurserna att vi från Europaparlamentet kan ställa större krav på medlemsländerna att de faktiskt genomför de åtgärder de har lovat. Det kommer nämligen på sikt att betyda att vi får ett bättre fiskbestånd, bättre ekonomiska möjligheter för yrkesfiskare att livnära sig på sitt fiske samt att fler europeiska jobb kan skapas inom yrkesfisket.

 
  
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  President. - Thank you very much, and thank you also for your serious, competent and independent work in relation to the Troika enquiry.

 
  
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  Raül Romeva i Rueda, en nombre del Grupo Verts/ALE. – Señor Presidente, como tengo poco tiempo, quisiera centrarme en lo fundamental. En cuanto que ponente del Reglamento de control en la legislatura anterior, pude comprobar cuán difícil es establecer un marco legal para algo tan importante como el cumplimiento de las normas. Y esto es precisamente lo que tenemos que reforzar, esto es precisamente lo que tenemos que garantizar. Y temo que, si algunas de las enmiendas que se han presentado prosperan, lo que vamos a hacer es debilitar el marco, debilitar el Reglamento de control.

Por eso, quiero ser muy claro recordando en estos momentos no solamente el mandato de la reforma de la política pesquera común, sino directamente el hecho de que, como Parlamento, hemos conseguido el aumento del presupuesto tanto para control como para recogida de datos. El Parlamento debe mandar un mensaje claro de que esto es exactamente lo que necesitamos, porque, si no, lo que vamos a hacer es mandar exactamente el mensaje contrario a lo que estamos votando en estos momentos en relación con otros aspectos.

 
  
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  Marek Józef Gróbarczyk, w imieniu grupy ECR. – Panie Przewodniczący! Sprawozdanie w zakresie przestrzegania przepisów wspólnej polityki rybołówstwa stanowi podstawowy element realizacji nowo przyjętej polityki. Obecny etap jest wymogiem koniecznym dostosowania rozporządzenia do wymogów traktatu z Lizbony. Zasadniczym celem dalszych prac nad tym sprawozdaniem musi być wprowadzenie odpowiednich regulacji gwarantujących przestrzeganie wspólnej polityki rybołówstwa we wszystkich krajach Unii Europejskiej na takim samym poziomie. Bez zunifikowanych rozwiązań żadna reforma nie może się powieść. Skutkiem tego jest przede wszystkim brak wiarygodnych danych naukowych.

Przy tej okazji muszę odnieść się do sytuacji panującej obecnie na Morzu Bałtyckim, które ze względu na swoją wrażliwość szczególnie narażone jest na błędy wspólnej polityki rybołówstwa. Rzecz dotyczy załamania się populacji dorsza w zakresie jego kondycji jakościowej. Dorsz, chociaż występuje w dużej ilości, to ze względu na katastrofalnie niską masę swojego ciała nie nadaje się do sprzedaży. Powodem tego są niekontrolowane połowy przemysłowe dostarczające surowiec do produkcji mączki rybnej. W wyniku tych połowów wytrzebiono populację śledzia i szprota stanowiącego główny pokarm dorsza.

Pani Komisarz! Kolejny raz apeluję o podjęcie właściwych działań w celu zahamowania szkodliwych połowów przemysłowych na Morzu Bałtyckim.

 
  
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  João Ferreira, em nome do Grupo GUE/NGL. – Senhor Presidente, estamos genericamente de acordo com as propostas da relatora, mas há uma questão na qual não podemos deixar de aqui insistir. É que há um problema de fundo quando falamos no regime de controlo para assegurar o cumprimento das regras da política comum das pescas. E esse problema são as próprias regras dessa política, uma política que insiste numa visão centralizada da gestão das pescas, uma visão distante da realidade, que não tem em conta as particularidades de cada país e de cada região, das diferentes pescarias e, por isso mesmo, produz com frequência orientações desfasadas dessa mesma realidade, orientações que não são compreendidas pelo setor e acabam por não ser aplicadas ou, quando o são, acabam por ter os resultados contrários ao pretendido.

É aqui, antes de mais, que é necessário atuar, a montante do controlo e facilitando essa tarefa do controlo, promovendo uma gestão de proximidade que promova um genuíno envolvimento do setor na formulação das políticas e não apenas na sua execução, garantindo uma efetivação do princípio da cogestão.

 
  
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  Guido Milana (S&D). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, intanto grazie alla relatrice, sul cui testo condivido tutte le cose che ha detto. Mi auguro, signor Commissario, che la nuova stagione in cui si possa discutere del merito inizi, anche perché questo regolamento sui controlli ha un vizio di fondo: è stato fatto in assenza di un confronto aperto con il Parlamento, che lo ha visto dopo il trattato di Lisbona e quindi non in codecisione.

Questo regolamento non è applicato in questo momento. Il limite della sua applicazione è perché è un regolamento, a mio parere, fatto male. Quindi bisogna accelerare con urgenza la sua revisione, e mi auguro che la Sua indicazione di procedere velocemente ad un nuovo regolamento sui controlli possa essere di buon auspicio e possa consentire al Parlamento e agli Stati membri, ad una politica regionalizzata, di intervenire in questa direzione.

Le vorrei dire che Lei è un po' troppo ottimista sul FEAMP. L'accordo politico è stato tradito da un comportamento in sede tecnica che ha modificato radicalmente alcune questioni di carattere politico per noi irrinunciabili, quindi non è scontato l'atteggiamento, almeno del mio gruppo, rispetto alla conclusione dell'accordo al quale Lei si è riferito.

 
  
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  Antolín Sánchez Presedo (S&D). - Señor Presidente, yo quisiera felicitar a la ponente y destacar que el Reglamento de control ha sido un paso muy importante para la efectividad de la política pesquera común. Tiene fecha de 20 de noviembre de 2009 y unos días después entró en vigor el Tratado de Lisboa. Por lo tanto, se hace necesario adaptar las previsiones del Parlamento a las nuevas categorías de actos delegados y de ejecución que establece el Tratado de Lisboa.

Yo agradezco a la Comisaria que haya presentado su propuesta para hacer este proceso antes de que concluya el presente mandato. Creo que en el presente informe, con relación a los actos de delegación, se contempla una iniciativa interesante: la presentación de un informe a los tres años que evalúe cómo se ha realizado su ejercicio; se establece que el procedimiento para los actos de ejecución será el de examen; se contempla igualmente que la introducción de nuevas tecnologías se realizará con consulta a las partes interesadas; y se establece claramente que la evaluación de la aplicación se debe realizar teniendo en cuenta la nueva política pesquera común y, además, una serie de temas que me parecen de mucha utilidad.

 
  
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  Ole Christensen (S&D). - Hr. formand! Der har gennem lang tid været brug for en grundlæggende opdatering af kontrolforordningen og de tekniske regler. Med den nye fiskeripolitik skal det ske nu. Kontrolreglerne er blevet en stor dyne over fiskeriet i EU; fiskerne og myndighederne måler, vejer og kontrollerer i en grad, der ikke skaber mere bæredygtigt fiskeri, kun flere papirbunker.

Selvfølgelig skal vi have fælles kontrolregler og bekæmpe snyderi, men jeg tror på, at vi gennem forskning og ny teknologi kan simplificere og effektivisere. Vi skal leve op til forpligtelserne i den nye fiskeripolitik, nemlig at skabe reel regionalisering og gode rammevilkår for fiskeriet. Det er den eneste måde, vi kan nå målsætningerne i den nye politik på. Lad os hurtigst muligt komme i gang med arbejdet med nye fælles og mere simple kontrolregler, som skaber fair konkurrence og et sundt fiskeri.

Tak til ordføreren for dette arbejde.

 
  
 

Catch-the-eye-Verfahren

 
  
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  Dubravka Šuica (PPE). - Gospodine predsjedniče, jasno je da moramo prilagoditi ovu Uredbu Ugovoru iz Lisabona jer bi reforma ostala mrtvo slovo na papiru da ne uspostavimo pravni mehanizam kontrole. Isto se tako slažem s nekim govornicima koji su rekli da je ova ribarstvena politika ostala udaljena od realnosti i da ne uzima u obzir posebnosti zemalja članica, dakle ja ovdje govorim o Hrvatskoj, dakle potpuno su različite situacije u različitim zemljama i stoga smatram da treba omogućiti zemljama članicama da razviju regionalnu ribarstvenu politiku.

Treba napraviti pravni okvir, znam da je to teško, ali moramo to ojačati jer bi zaista bilo šteta iz ruku ispustiti reformu koju samo postigli povećanjem proračuna. Međutim, izražavam sumjnu da Parlament može vršiti nadzor nad ribarstvenom politikom iz razloga što nemamo dovoljno ni instrumenta ni članova odbora koji bi to mogli raditi.

 
  
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  Tonino Picula (S&D). - Gospodine predsjedniče, pozdravljam prijedlog Komisije s amandmanima Odbora za ribarstvo. Oni mijenjauju Uredbu Vijeća o uspostavi sustava kontrole Zajednice za osiguranje suglasnosti s pravilima zajedničke ribarstvene politike. Promjena starog sustava, tzv. komitologije, Ugovorom iz Lisabona zahtijeva efikasnu promjenu ovlasti između Komisije, Vijeća i Parlamenta. Smatram opravdanim što o ovoj točki raspravljamo na plenarnoj sjednici, uvažavajući činjenicu da će se tijekom ove godine ona ocijenjivati, kao i buduća regulacija kontrole kako bi se uskladila s zajedničkom ribarskom politikom.

Smatram da su prema prijedlogu izvjestiteljice Komisiji dodijeljene ispravne ovlasti nad stavkama iz zajedničke ribarstvene politike, koje će biti klasificirane kao provedbeni akti.

Također se nadam da će budući akti Komisije biti prilagođeni potrebama ribara diljem Unije te da će uvažavati specifičnosti koje su rezultat dugogodišnje tradicije u zemljama članicama. Iz tog razloga podržavam stav da Europska komisija podnese izvješće nakon tri godina od stupanja ovog prijedloga na snagu.

 
  
 

(Ende des Catch-the-eye-Verfahrens)

 
  
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  Maria Damanaki, Member of the Commission. - Mr President, I would like to thank all the speakers and to repeat that all their remarks and concerns will be heard by us and, of course, in this procedure for the assessment of the implementation of this regulation, the concerns of Parliament are going to have a prominent place.

My successor will be ready to come to Parliament with a good proposal that bears in mind Members’ concerns and remarks, along with the report we are going to prepare, as we are obliged to do, referring to the implementation of this regulation.

I wish to make just two short comments. Firstly, on the implementation of this regulation, the Commission is obliged to prepare everything in order to give the Member States the possibility to go for the proper implementation of this regulation. This is what we are trying to do now. That is why in our proposal, and that of the Parliament and Council, we have an increased amount of money dedicated to the control and enforcement of the new fisheries policy. This applies also to the good scientific data some Members referred to, and it also applies to giving the Member States the possibility of having their own techniques and applying in their own way the implementation rules of these regulations. That is why we have this regionalisation procedure in our reform, so the Member States, on a sea basin approach, can decide how they are going to implement technical measures appropriate to their situation. I am not saying that everything is perfect, but I am saying that we have the framework for more flexibility in the future.

Then there is the money. Of course, the Council and Parliament are going to decide on the compromise that the three institutions – Parliament, the Council and the Commission – have reached with reference to the funding instrument, but what I would like to say is that I do not want to pre-empt the discussion here and the decision of Parliament. What I would like to underline is that time is very precious. Our fishermen need this money, so I urge Parliament, and everybody concerned, to speed things up, and to give us an opinion as soon as possible as to what we are going to do with the money already there for our fisherman and our industry.

I would like to thank Ms Thomas again, and also the shadow rapporteurs for their good work on this file.

 
  
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  Isabelle Thomas, rapporteure. - Monsieur le Président, je voudrais d'abord remercier mes collègues et essayer de rassurer M. Romeva i Rueda, même s'il est parti, en lui disant que rien n'a changé dans ce texte par rapport au règlement de contrôle. Nous n'avons répondu qu'à une question, à savoir: comment se fait la mise en œuvre? Se fait-elle par acte d'exécution ou par acte délégué?

Je voudrais dire aussi à M. Ferreira que ce qui fait le plus de mal sur nos littoraux, c'est le sentiment, parfois injustifié d'ailleurs, que dans d'autres ports, le contrôle n'est pas appliqué de la même manière.

Je ne reprendrai pas tous les arguments de mes collègues, que je partage. Je voudrais vous remercier, Madame la Commissaire, de vos précisions. Malheureusement, je constate que nous sommes toujours dans le flou sur la question de la révision.

Je voudrais vous dire aussi que ce dont nos pêcheurs ont besoin, ce sont des règles qui soient bien sûr appliquées et, pour ce faire, qu'elles soient connues, cohérentes et qu'elles ne changent pas tous les quatre matins. Si vous changez de règle tous les jours – une fois la collecte des données il y a quelque temps, les rejets en 2013, peut-être une révision en 2015 – le risque, c'est qu'il y ait non seulement saturation mais aussi exaspération et que les pêcheurs en soient les victimes.

J'ai espoir pour eux et pour l'efficacité de notre réforme et de notre règlement de contrôle que vous prendrez note de nos observations, comme vous l'avez dit d'ailleurs, Madame la Commissaire, et je vous en remercie,.

 
  
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  Der Präsident. - Die Aussprache ist geschlossen.

Die Abstimmung findet am Mittwoch, 5. Februar, um 12.00 Uhr statt.

Schriftliche Erklärungen (Artikel 149 GO)

 
  
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  Luís Paulo Alves (S&D), por escrito. De uma maneira geral, os regulamentos permitem esclarecer os limites e extensão da atuação de cada uma das instituições da União Europeia, no entanto, há matérias onde o tipo de atuação é menos clara. Entendo que esta circunstância deverá promover uma política de controlo multi institucional, por um lado, e de gestão descentralizada, por outro. Primeiro, também considero, como a relatora, que é útil que em algumas matérias o Parlamento Europeu possa fazer um acompanhamento ex post das atividades delegadas na Comissão. Por outro lado, é necessário que a regionalização da reforma se efetive e se proceda a uma verdadeira gestão descentralizada. Apelava a que se auscultassem com assiduidade as regiões e os conselhos consultivos regionais para uma atuação e controlo mais eficazes das normas aprovadas, por exemplo, no domínio da gestão dos recursos haliêuticos e da atribuição de financiamento para o acompanhamento científico do estado dos stocks, por forma a que haja, quando necessário, uma discriminação positiva de zonas como os Açores, pois as suas especificidades biogeográficas marinhas assim o exigem.

 
  
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  Robert Dušek (S&D), písemně. – Zpráva o dodržování pravidel společné evropské politiky v oblasti rybářství je základem celého systému SRP. Je nezbytné, aby měla EU legislativní i jiné nástroje pro vynucování politik, na kterých se shodneme a odsouhlasíme je. Jinak nemá diskuze, vyjednání a následné schválení žádný význam. Jen ekonomicky a environmentálně vyvážený rybolov se správnými rybolovnými postupy může pomoci zachovat rybolov a současné množství druhů ryb udržitelným způsobem pro budoucí generace. V souvislosti s klimatickými změnami často dochází k masivnímu přesunu ryb, proto je nutné pravidelně revidovat chráněné mořské oblasti. Jejich ochrana pak musí být skutečná a ne jen deklaratorní. Vyzývám proto zde i Komisi, aby tak v pravidelných intervalech konala. Dále je nezbytné, aby byly rybářské společnosti legislativně vybízeny k využívání takových lovných zařízení, která jsou v současné době z hlediska selektivity nejlepší možná, a neprováděly se tak masivně výlovy velkého množství podměrečných ryb a jiných než cílových druhů či výmětů. Dlouhodobě zde vystupuji pro udržitelný rybolov a zachování odvětví jako obživy i pro budoucnost a proti pokračování masového výlovu našich moří a oceánů. Zprávu jako celek vítám. Věřím, že bude přijata v nezměněném znění.

 
  
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  Valdemar Tomaševski (ECR), raštu. – Pone Pirmininke, Europos Parlamento ir Tarybos reglamentas, nustatantis Bendrijos kontrolės sistemą siekiant užtikrinti bendrosios žuvininkystės politikos taisyklių laikymąsi, yra geras žingsnis link geresnės šio ekonominio sektoriaus apsaugos, kuris yra ypač svarbus Baltijos jūros šalims, tokioms kaip Lietuva. Negarbinga konkurencija, likviduojanti daug mažų bei vidutinio dydžio įmonių, pagrinde naujosios Bendrijos šalyse, yra nemenka problema. O tai gali labai greitai tapti globaline problema, nes šiandien visame pasaulyje iš žuvininkystės, perdirbimo bei prekybos žuvimi gyvena beveik 12 % žmonių. Šis skaičius įpareigoja imtis veiksmų. Privalome padaryti viską, kad neprarastume darbo vietų. Reikia įvedinėti apgalvotus žvejybos reglamentus. Tai pagerins šio sektoriaus valdymą Europos Sąjungos teritorijoje. Negalime telkti dėmesio tik į Europos Sąjungos teritorines jūras, nes apribojimai dar labiau darys įtaką Europos žvejams. Reikia kuo greičiau tai aptarti tarptautiniu lygiu. Tai ne maži laivai Baltijos jūroje, o milžiniški traleriai kelia grėsmę žuvims. Tai jų veiklą reikėtų riboti užuot likvidavus šeimos žvejybos verslą, kurį, atvirkščiai, reikia stiprinti ir plėtoti. Jie yra racionalios žvejybos sprendimų garantija. Jų naikinimas naujose valstybėse narėse, kad ir už ES pinigus, atneša naudos tik dideliems koncernams. Tai bandymas atsikratyti konkurencijos šioje rinkoje. Todėl geras ateities planas bus smulkiojo žvejybos verslo rėmimas, o ne jo likvidavimas.

 

20. Accordo fra l'Unione europea e la Confederazione svizzera in merito alla cooperazione sull'applicazione del rispettivo diritto in materia di concorrenza - Accordi di cooperazione dell'UE sull'applicazione della politica di concorrenza - prospettive future (discussione)
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  Der Präsident. - Als nächster Punkt der Tagesordnung folgt die gemeinsame Aussprache über

– die Empfehlung von George Sabin Cutaş im Namen des Ausschusses für Wirtschaft und Währung zu dem Entwurf eines Beschlusses des Rates über den Abschluss eines Abkommens zwischen der Europäischen Union und der Schweizerischen Eidgenossenschaft über die Zusammenarbeit bei der Anwendung ihres Wettbewerbsrechts (12418/2012 - C7-0146/2013 - 2012/0127(NLE)) (A7-0060/2014) und

– die Anfrage zur mündlichen Beantwortung an die Kommission über EU-Abkommen über die Zusammenarbeit bei der Durchsetzung der Wettbewerbspolitik – der Weg nach vorn von George Sabin Cutaş im Namen des Ausschusses für Wirtschaft und Währung (O-000022/2014 - B7-0105/2014) (2013/2921(RSP)).

 
  
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  George Sabin Cutaş, Raportor. - Mulțumesc, domnule președinte. Domnule comisar, stimați colegi, doresc în primul rând să mulțumesc atât colegilor deputați, cât și secretariatelor ECON și INTA pentru excelenta colaborare în elaborarea proiectului de rezoluție privind calea de urmat în domeniul politicii de concurență.

Salut Acordul propus între Uniunea Europeană și Confederația Elvețiană referitor la cooperarea în ceea ce privește aplicarea legislațiilor acestora în domeniul concurenței. Aceste acorduri de cooperare sunt utile într-un context economic din ce în ce mai globalizat, în care cartelurile operează la nivel transfrontalier, iar fuziunile implică adesea jurisdicții multiple. Un astfel de acord cu Elveția este necesar având în vedere poziția sa geografică strategică pentru Uniunea Europeană, prezența a numeroase întreprinderi europene în Elveția și numărul mare de anchete desfășurate în paralel în ambele jurisdicții în ultimii ani.

Sper că urmărirea judiciară a cartelurilor internaționale și sancționarea infracțiunilor transfrontaliere grave vor fi mai eficace în urma încheierii prezentului acord, iar dublarea muncii depuse de autoritățile responsabile în domeniul concurenței pentru a lua decizii în cazuri similare și riscurile unor evaluări divergente se vor reduce. Sper ca atât executivul european, cât și Comisia de Concurență din Elveția să rămână la fel de hotărâte în lupta împotriva cartelurilor, având în vedere că ele aduc prejudicii bunăstării consumatorilor și inovației și au un impact negativ asupra competitivității ambelor economii.

Regret că acordul nu prevede dispoziții cu caracter juridic obligatoriu în materie de cooperare. Din păcate, se lasă o marjă de apreciere, în special în ceea ce privește așa-numitele interese importante care pot fi invocate de oricare dintre părți ca justificare pentru nerespectarea unei cereri prezentate de partea opusă.

Cea mai importantă prevedere introdusă de acest tip de acord de a doua generație este posibilitatea pentru Comisia Europeană și Comisia de Concurență din Elveția să facă schimb de informații confidențiale, ceea ce ar putea reprezenta un model pentru viitoarele acorduri bilaterale de cooperare în domeniul concurenței. Însă trebuie create mecanisme sigure pentru utilizarea și transmiterea informațiilor confidențiale, iar Comisia ar trebui să garanteze stimularea programelor de clemență și a procedurilor de tranzacție, ținând seama de principiul general care reglementează schimbul de informații confidențiale în cadrul acestui acord. În același timp, statele membre și autoritățile lor naționale din domeniul concurenței trebuie să coopereze pe deplin cu Comisia pentru a asigura punerea în aplicare eficientă a acordului. Este esențial ca executivul european să monitorizeze această punere în aplicare.

Având în vedere că acordul cu Elveția este primul de acest gen în domeniul concurenței, doresc să inițiez, în numele Comisiei pentru afaceri economice și monetare, un dialog cu executivul european și, de aceea, aș dori să aflu în primul rând cum intenționează Comisia să asigure o cooperare eficace cu Elveția în absența unor obligații juridice? Este posibil ca marja de manevră importantă care a fost acordată părților, în special prin intermediul posibilității de a invoca interese importante drept temei pentru neaplicarea acordului, să submineze punerea în aplicare eficace a acordului. De ce instrumente dispune Comisia pentru a monitoriza punerea în aplicare a acordului?

De asemenea, cum intenționează Comisia să asigure faptul că stimularea programelor de clemență nu este afectată de posibilitatea realizării unor schimburi de informații confidențiale în temeiul acestui acord?

În cazul unor dezvăluiri sau utilizări ilegale a informațiilor transmise în cadrul schimburilor sus-menționate, ce măsuri intenționează să ia Comisia pentru a reduce la minim orice prejudiciu cauzat de o astfel de utilizare sau dezvăluire și pentru a asigura că o situație de acest gen nu se repetă?

De asemenea, mă interesează ce progrese s-au înregistrat în cadrul negocierilor privind un acord bilateral de a doua generație cu Canada? Intenționează Comisia să lanseze negocieri privind încheierea unor acorduri de a doua generație cu alte țări în viitorul apropiat sau pe termen mediu? Ce strategie va utiliza Comisia pentru elaborarea memorandumurilor de înțelegere cu economiile emergente importante, cum ar fi China sau India, și pentru a consolida cooperarea cu acestea? Pot fi aceste instrumente care nu au caracter juridic obligatoriu cu adevărat eficace?

De asemenea, ce măsuri are în vedere Comisia pentru a se asigura că Parlamentul este informat în mod adecvat și periodic cu privire la negocierile planificate sau în curs de desfășurare?

În absența unor sancțiuni penale în cadrul regimului legislativ actual al Uniunii Europene în domeniul concurenței, cum va garanta Comisia faptul că informațiile transmise de Uniunea Europeană în contextul acordurilor de a doua generație nu pot fi folosite pentru a impune persoanelor fizice sancțiuni privative de libertate?

Și nu în ultimul rând, care este poziția Comisiei în legătură cu posibilitatea de a introduce sancțiuni penale pentru încălcarea legislației în domeniul concurenței? Mulțumesc.

 
  
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  Antonio Tajani, vice-président de la Commission. - Monsieur le Président, en cette période de mondialisation, les autorités de la concurrence n'ont d'autre choix que de renforcer leur coopération et leur coordination. Les relations bilatérales entre ces autorités sont indispensables, car elles produisent des résultats tangibles. Lorsque les autorités de la concurrence s'attaquent à d'importantes entreprises internationales, les frontières nationales ne sont plus pertinentes. Nous devons mettre en commun nos forces. Je suis convaincu que le niveau et l'étendue de la coopération mondiale entre les autorités de la concurrence ne peuvent que se renforcer à l'avenir. Une étape importante dans ce sens est l'accord de coopération avec la Suisse, qui est devant vous aujourd'hui. Je vais maintenant répondre aux questions détaillées que l'honorable membre a posées à la Commission au nom de la commission des affaires économiques et monétaires. Je remplace M. Almunia qui n'est pas là.

L'accord de coopération avec la Suisse est obligatoire entre les parties. Néanmoins, il est exact qu'il laisse à chacune des autorités de la concurrence la marge d'appréciation concernant l'échange ou non de preuves dans un cas particulier. L'objectif de l'accord n'est pas d'obliger les parties à échanger des informations, mais de leur permettre de le faire, étant donné qu'elles ne pourraient pas échanger d'informations en vertu de leur cadre juridique actuel. La Commission ne perçoit pas cette marge d'appréciation comme un obstacle à une coopération sincère et fructueuse. L'accord ne sera mis en œuvre avec succès que si chaque partie reconnaît qu'il crée une valeur ajoutée pour leurs enquêtes respectives.

La protection du système de clémence pour détecter les cartels est particulièrement importante aux yeux de la Commission. En conséquence, l'échange des informations relatives à la clémence est tout simplement exclu par l'accord, sauf si la source de l'information a donné son accord explicite. La Commission est persuadée qu'aucune partie ne divulguera ou n'utilisera des informations en violation de l'accord. Dans le cas où une divulgation illégale se produirait, la Commission entrerait en concertation avec les autorités suisses afin d'en minimiser l'impact. Dans ce cas, elle ne continuera pas à fournir des informations tant qu'elle ne sera pas assurée qu'un tel incident ne se reproduira pas.

La Commission a fait des progrès dans les négociations avec le Canada, mais ces dernières n'ont pas encore abouti. Tout accord de seconde génération avec un autre pays prendra en considération les spécificités de la juridiction concernée. Une coopération avancée nécessite un partenaire faisant preuve de professionnalisme et de compétence, auquel la Commission peut faire confiance. La conclusion des protocoles d'accord est un instrument utile. Il en résulte un cadre qui favorise le dialogue. L'exemple de la coopération de la direction générale de la concurrence avec les autorités chinoises de la concurrence a montré que les protocoles d'accord sont de bons outils pour promouvoir la coopération. La Commission continuera à informer le Parlement des négociations concernant les accords de coopération en matière de concurrence, comme le prévoit l'accord-cadre.

Dans le cas de l'accord avec la Suisse, la Commission a informé le Parlement en même temps qu'elle soumettait le projet de mandat de négociation au Conseil. Les protocoles d'accord entre la Commission et les autorités de la concurrence des pays tiers sont des arrangements administratifs et non pas des instruments juridiques. La Commission tiendra le Parlement informé de l'évolution de la situation de manière régulière. Tout accord avec un pays tiers sur l'échange d'informations devra être conforme avec l'échange d'informations au sein de l'Union européenne. Actuellement, la Commission ne peut pas transférer à une autre autorité européenne des informations qui seront utilisées comme preuves dans une procédure menant à des peines de prison. En conséquence, pour tout accord conclu avec un pays tiers qui reconnaît des sanctions pénales, la Commission devra être assurée que ce pays s'engage à ne pas utiliser les informations reçues comme preuves pour infliger ce type de peine.

Les règles européennes actuelles excluent toute sanction à l'encontre des individus. En fait, le système d'application de l'Union européenne a été conçu pour enquêter sur les entreprises et les sanctionner et ne concerne pas les particuliers. Introduire des sanctions administratives ou pénales nécessiterait ainsi des modifications juridiques institutionnelles significatives.

 
  
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  Vital Moreira, relator de parecer da Comissão do Comércio Internacional. - Senhor Presidente, Senhor Comissário, Caros Colegas, a Comissão do Comércio Internacional, de que sou relator neste caso, deu parecer favorável ao acordo de cooperação no domínio da concorrência entre a União Europeia e a Suíça. O intercâmbio de informações confidenciais entre autoridades da concorrência é, neste particular, um contributo importante para uma defesa efetiva da concorrência, tanto mais que existe, nesta circunstância, uma grande integração entre ambas as economias.

Saúdo a iniciativa da Comissão da Economia, que é a Comissão líder, de aproveitar para lançar um debate alargado sobre estes acordos de cooperação em matéria da concorrência. Num mundo globalizado e de cadeias de valor mundiais, práticas anticoncorrenciais constituem também barreiras não pautais ao comércio internacional.

A União Europeia deve tirar ensinamentos, como já foi aqui dito, deste acordo e proceder à celebração de outros acordos de segunda geração com outros países. A concorrência é um dos chamados temas de Singapura que, infelizmente, ficou fora da Agenda de Doha das negociações comerciais internacionais. Resta por isto a via bilateral. Saudamos por isto este acordo.

 
  
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  Markus Ferber, im Namen der PPE-Fraktion. – Herr Präsident, Herr Kommissar, liebe Kolleginnen, liebe Kollegen! Die EVP-Fraktion – um das gleich einmal vorneweg zu sagen – wird dem Abkommen mit der Schweiz zum Wettbewerbsrecht zustimmen. Wir halten das für einen sehr großen Fortschritt, der hier erreicht wurde, weil gerade die Schweiz und die Europäische Union ja sehr intensive wirtschaftliche Beziehungen pflegen und deswegen ein wichtiger Beitrag geleistet werden kann, damit hier auch bei Wettbewerbsfragen Beziehungen dieser Intensität aufgenommen werden können, um bei integrierten Wertschöpfungsketten, die wir zwischen der Schweiz und der Europäischen Union haben, die an den Wertschöpfungsketten entlang laufende Wirtschaftskriminalität grenzüberschreitend bekämpfen zu können. Deswegen geht es uns darum, Waffengleichheit zu erzielen, damit die Strafverfolgungsbehörden und auch die Wettbewerbsbehörden hier entsprechend tätig werden können.

Es gibt ja Schätzungen, die davon ausgehen, dass bis zu 2 % der europäischen Wirtschaftsleistung durch Kartelle betroffen sind, und das findet entlang der ganzen Wertschöpfungsketten statt. Deswegen ist es von besonderer Bedeutung, hier ein solches Abkommen der zweiten Generation, wie ich es mal bezeichnen möchte, zu schließen. Ich möchte aber auch darauf hinweisen, dass es nicht nur die Schweiz betreffen kann, sondern dass wir als Europäische Union mit sehr vielen Volkswirtschaften in der Welt eng verflochten sind, und deswegen ist schon eine der Kernforderungen, dass dieses Modell, das jetzt mit der Schweiz vereinbart wurde, auch Grundlage für das Aufwerten bestehender Abkommen – z. B. mit den USA, mit Kanada, mit Japan, mit Südkorea – sein sollte, weil wir da genau die gleichen Problemfelder finden, die ich bereits angesprochen habe.

In dem Sinne – Unterstützung von der EVP. Und wir hoffen, Herr Kommissar, dass diese Blaupause, die wir morgen verabschieden, auch Grundlage für weitere Abkommen in der Welt ist!

 
  
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  Antolín Sánchez Presedo, en nombre del Grupo S&D. – Señor Presidente, quiero agradecer a George Sabin Cutaș la iniciativa de este debate sobre la dimensión exterior de la política de competencia. La existencia de abusos de posición dominante, los cárteles, las prácticas ilegítimas de dumping y el descontrol de las concentraciones afectan al comercio y al desarrollo sostenible. Por eso es importante que la Comisión Europea promueva la cooperación internacional, tanto para conseguir una convergencia de las políticas y las reglas de competencia como para aumentar la cooperación en la aplicación de estas reglas y políticas.

Esto debe hacerlo tanto en el ámbito multilateral como en el bilateral, y es evidente que tanto en el marco de acuerdos de carácter general como de acuerdos dedicados específicamente al ámbito de la competencia.

En esta línea, los memorandos con China y la India son muy positivos; también lo es que se pueda establecer un marco mínimo para los acuerdos de cooperación, incluso en el caso de los de primera generación. Y en relación con los acuerdos de segunda generación con intercambio de pruebas, me parece muy importante que se protejan los programas de clemencia, que cuenten con garantías jurídicas, que se proteja la confidencialidad y, al mismo tiempo, que se pueda seguir avanzando hacia una mayor efectividad.

 
  
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  Nils Torvalds, on behalf of the ALDE Group. – Mr President, thank you for your kind words during the preceding debate. I would like to thank the rapporteur and the shadow rapporteurs for their work on this file. It has been very uncontroversial and we had broad agreement between the political groups.

The EU-Swiss competition agreement is a step in the right direction. It will facilitate an improvement between Switzerland and the EU and will, we hope, benefit both companies and consumers. The agreement goes beyond what we have in agreements with other third countries and provides a framework for coordination and cooperation in enforcement activities. It also provides for the mutual notification of enforcement activities affecting each other’s important interests and, unlike other cooperation agreements, includes provisions concerning the exchange of evidence obtained by the competition authorities when they investigate the same case.

The European Union is Switzerland’s biggest trading partner, and the agreement is therefore of great importance. Value and supply chains are increasingly global, and competition cooperation between the EU and third countries is therefore important and very welcome. This agreement could open the way to future agreements with other third-country partners and is therefore of importance for both Switzerland and the European Union.

 
  
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  Elena Băsescu (PPE). - Vă mulțumesc, domnule președinte. Aș dori să încep prin a saluta acest acord inovator, în special în contextul în care Elveția este unul dintre cei mai importanți parteneri economici ai Uniunii. Implementarea acestuia va contribui la o punere în aplicare mai eficientă a legislației în domeniul concurenței. Mai mult, Uniunea Europeană ar trebui să valorifice experiența dobândită în urma încheierii acestui acord și să adopte măsurile necesare pentru încheierea altor acorduri de a doua generație cu alți parteneri, precum Canada, SUA sau Japonia.

Elveția este un partener extrem de important al Uniunii și, cu toate că nu este stat membru, se bucură de avantaje și drepturi similare cu cele ale statelor Uniunii. Așadar, trebuie să respecte o serie de obligații care, pentru noi, sunt fundamentale. Atrag atenția asupra faptului că există încă limitări ale liberei circulații în Elveția pentru români și bulgari. În plus, pe 9 februarie, cetățenii elvețieni vor vota în cadrul unui referendum o inițiativă împotriva imigrației masive, care va stabili cote anuale de imigranți, inclusiv provenind din state ale Uniunii. Cred că este important să transmitem partenerilor noștri un mesaj ferm, și anume că libertatea de mișcare și nediscriminarea cetățenilor europeni nu sunt negociabile.

 
  
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  Marino Baldini (S&D). - Gospodine predsjedavajući, gospodine povjereniče, poznato je da dosljedno poštivanje načela tržišnog natjecanja u konačnici za potrošača donosi nižu cijenu, veću kvalitetu te bolju zaštitu. Srednji i mali poduzetnici imaju mogućnost jednakog pristupa tržištu i realizacije svojih aktivnosti, dok je aktivnost najvećih subjekata regulirana na način da se onemoguće karteli i monopoli.

Iz tog razloga pozdravljam sklapanje Sporazuma o suradnji u tržišnom natjecanju između Europske unije i Švicarske, zemlje koja je treći najveći gospodarski partner Europske unije. S obzirom na tradicionalnu visoku povezanost gospodarstva Švicarske i Europske unije ovaj Sporazum predstavlja dodatni korak u učvršćivanju dobrih odnosa i uspješne suradnje. Odredba Sporazuma o razmjeni dokaza između nadležnih tijela za tržišno natjecanje koja odučuju o istom predmetu doprinijet će učinkovitijoj provedbi načela tržišnog natjecanja. Usuglašenost propisa i bliska kooperacija na tom području doprinosi povećanju prekogranične trgovine, a samim time potiče se rast i proizvodnja. Nadam se da će Europska unija nastaviti sa sklapnjem ovakvih sporazuma i s drugim državama kako bi se smanjila mogućnost da kompanije društava koja posluju globalno ne zlorabe svoj položaj na svjetskom tržištu. Zahvaljujem gospodinu Georgu Sabinu Cutaşu na ovoj rekomandaciji.

 
  
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  Andreas Schwab (PPE). - Herr Präsident, Herr Vizepräsident, liebe Kolleginnen und Kollegen! Es ist schon viel darüber gesagt worden, wie stark die Schweiz und die Europäische Union ökonomisch miteinander verflochten sind, und wie wichtig es ist, dass wir entlang der integrierten wirtschaftlichen Wertschöpfungsketten auch die verwaltungsrechtliche Verfolgung von Kartellen und unfairen Marktabsprachen sicherstellen. Insofern freue ich mich, dass unser Schattenberichterstatter Markus Ferber bereits deutlich gemacht hat, dass die EVP-Fraktion diesem Abkommen zustimmen kann. Ich glaube, dass wir das auch mit großer Verantwortung vor den Bürgerinnen und Bürgern tun können, von denen wir gewählt sind.

Ich weise aber darauf hin, dass das Schweizer Parlament momentan noch nicht so weit ist, diesem Abkommen zuzustimmen, sondern noch eine ganze Reihe von Zusatzfragen in den Gesetzgebungsvorgang eingebracht hat und deswegen von unserer Seite sichergestellt werden muss, dass das Abkommen auch so umgesetzt wird, wie es hier heute zur Abstimmung steht.

Zum Zweiten kann ich mich der Kollegin Băsescu nur anschließen, dass die Abstimmung, die in der Schweiz am kommenden Sonntag stattfindet, natürlich auch für uns von herausragender Bedeutung ist, weil wir die Grundprinzipien dieses freien Binnenmarkts natürlich überall in den Ländern auch akzeptiert sehen wollen, die von diesem Binnenmarkt direkt profitieren. Ich glaube, dass dieser Punkt zeigt, dass wir ein Interesse daran haben, zu einem institutionellen Rahmenabkommen zu kommen, bei dem tatsächlich alle wesentlichen Rechtsfragen auf Grundlage der aktuellen Rechtsentwicklung entschieden werden können, und wir nicht bestimmte Fragen mit Entwicklungen vergleichen müssen, die in der Vergangenheit lagen.

Herr Präsident, vielleicht darf ich noch einen Kommentar hinzufügen: Ich glaube, dass die strafrechtlichen Sanktionen, die in der Fragestellung an die Kommission erwähnt wurden, immer wieder recht populär sind, aber jedenfalls Großbritannien, das vor einigen Jahren solche strafrechtlichen Verfolgungsmethoden eingeführt hat, sie bisher nie genutzt hat und ein Stück weit damit auch deutlich wird, dass sie möglicherweise weniger attraktiv sind als häufig gedacht.

 
  
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  Antonio Tajani, vice-président de la Commission. - Monsieur le Président, le débat de ce soir a démontré l'importance de cet accord entre la Suisse et l'Union européenne, qui marque une étape significative dans la coopération administrative entre les services en charge des affaires de concurrence.

Bien sûr, la Commission tiendra le Parlement informé de l'évolution du dossier de manière régulière.

Pour ce qui concerne les questions posées par Mme Băsescu et M. Schwab, le gouvernement suisse a soumis un accord à l'approbation de son parlement, où la procédure interne se poursuit.

La première chambre – le Conseil national – a accepté l'accord à une large majorité. La commission parlementaire compétente de la seconde chambre – le Conseil des États – examine actuellement le dossier.

Restons optimistes.

 
  
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  George Sabin Cutaş, Raportor. - Mulțumesc domnule președinte. În primul rând, aș dori să mulțumesc tuturor colegilor care au intervenit astăzi în această dezbatere constructivă. De asemenea, doresc să mulțumesc domnului comisar pentru răspunsurile date astăzi și cred că sunt în asentimentul tuturor colegilor când spun încă o dată că sunt de părere că acest acord este benefic pentru ambele părți și poate constitui, așa cum au spus mulți colegi, un model pentru acordurile viitoare.

De aceea, invit Comisia pe viitor să comunice în mod regulat Parlamentului informațiile actualizate cu privire la aceste viitoare acorduri. Nu în ultimul rând, îmi exprim speranța că Parlamentul Elveției va aproba, la rândul său, acordul prin intermediul căruia cooperarea în domeniul concurenței este facilitată.

Vreau să-i răspund și dlui Schwab: am depus un amendament oral în cadrul comisiei, prin care, în eventualitatea oricăror altor modificări aduse acestui acord, Comisia va trebui să vină și să informeze Parlamentul, iar noi va trebui să ne dăm acordul cu privire la aceste noi modificări.

Eu cred că, prin intermediul votului de mâine, Parlamentul European dorește să comunice Confederației Elvețiene că Uniunea Europeană este dornică să consolideze politica anti-cartel și sper să avem un partener în această luptă împotriva cartelurilor. Mulțumesc.

 
  
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  Der Präsident. - Zum Abschluss der Aussprache wurde gemäß Artikel 115 Absatz 5 der Geschäftsordnung ein Entschließungsantrag eingereicht.

Die gemeinsame Aussprache ist geschlossen.

Die Abstimmung findet am Mittwoch, 5. Februar, um 12.00 Uhr statt.

 

21. Autorizzazione agli Stati membri a ratificare il trattato sul commercio di armi nell'interesse dell'Unione europea - Trattato sul commercio di armi (discussione)
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  Der Präsident. - Als nächster Punkt der Tagesordnung folgt die gemeinsame Aussprache über

– die Empfehlung von David Martin im Namen des Ausschusses für internationalen Handel zu dem Entwurf eines Beschlusses des Rates zur Ermächtigung der Mitgliedstaaten, im Interesse der Europäischen Union den Vertrag über den Waffenhandel zu ratifizieren (12178/2013 - C7-0233/2013 - 2013/0225(NLE)) (A7-0041/2014), und

– die Erklärung der Kommission zu dem Vertrag über den Waffenhandel (2014/2534(RSP)).

 
  
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  David Martin, rapporteur. - Mr President, this is a historic agreement. The Arms Trade Treaty was negotiated at the UN level for the regulation of trade in conventional weapons. The aim of the agreement is to establish common standards for the regulation of the arms trade and to eradicate their illegal trade.

One person dies every minute as a result of armed violence, which is a moral outrage in today’s world. Until now, there has been no legally binding global treaty on conventional weapons, unlike weapons of mass destruction and landmines, which are already regulated. This Treaty covers the import, export, trans-shipment and brokering of arms transfers. All major types of arms are covered, including small arms and light weapons.

The Treaty is a major achievement after a decade of negotiations. In particular, the work of civil society organisations in supporting and pushing for this agreement has to be acknowledged. At the outset it is important to note that this UN agreement is a huge step forward for the regulation of the global arms trade and this House should welcome it.

The global arms trade is a EUR 22 billion industry. The sale of weapons in countries is not transparent at the moment and the effect these weapons can have on peace, stability and poverty can be devastating. With this agreement the signatory countries have acknowledged that this is an industry which urgently needs to be more transparent and more responsible. Countries will be required to evaluate arms transactions to ensure they meet the necessary criteria, including a block on any transactions in cases where there is a risk of genocide or war crimes.

The Treaty also requires transparency measures, including annual reporting of arms exports and informing other parties of national control systems. Citizens and civil society organisations will be able to evaluate the principles of the Treaty and hold their governments to account for the arms trade transactions taking place and the impact they are having on recipient countries. It is important to note that, even after countries evaluate an arms transaction in relation to genocide or war crimes, there are other criteria which must be taken into account. Countries must assess how the arms transactions could be used to undermine peace and stability or could contribute towards violations of human rights, cross-border crimes or terrorism.

There are some shortcomings in the agreement. Parliament asked for an impact on corruption and socio-economic development to be taken into account in relation to arms transfers. This was not included in the Treaty.

The Treaty gives signatory countries responsibility to interpret and implement the agreement. It is important that in the first stages of the implementation there is a strict understanding of the need for high standards, and I hope the EU can help to promote this.

Unfortunately, some significant countries have indicated that they may not take part in this agreement. Russia is responsible for 20% of the world’s arms trade but abstained on the Treaty. The United States is the biggest exporter of weapons but was divided on the Treaty and looks unlikely to ratify it in the near future. India is the largest importer of weapons and has also abstained. To be effective, the Treaty must have the world’s biggest players engaged. The European Union, speaking with one voice, can help to lead the way and encourage the implementation of, and widespread agreement on, this Treaty.

We must use EU support mechanisms to assist our own Member States to implement the Treaty in line with existing EU commitments. The European Union should evaluate different arms policies across arms exports, dual use and intra-EU arms transfers to ensure the European Union’s policies and institutional structures are coherent on this issue.

 
  
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  Antonio Tajani, vice-président de la Commission. - Monsieur le Président, Mesdames et Messieurs les députés, de nombreuses nations partagent les mêmes ambitions pour une paix et une sécurité durables dans le monde. Grâce à cette volonté commune ainsi qu'à une intensification des efforts entrepris par l'Union européenne, en particulier au cours des douze derniers mois de négociation, le traité sur le commerce des armes a été adopté en avril 2013.

Je tiens à féliciter toutes les parties qui ont pris part à ce processus et je tiens également à souligner le soutien qu'a affiché le Parlement européen pendant toute cette période d'incertitude.

Je remercie en particulier la commission du commerce international et son rapporteur, M. Martin, ainsi que la commission des affaires étrangères pour leur soutien.

Jusqu'à ce jour, l'Union a joué un rôle essentiel dans le processus d'adoption et continuera à agir de la même façon en faveur de la ratification et de la mise en œuvre du traité. Par conséquent, la Commission souhaite que la ratification par tous les États membres de l'Union ne soit pas retardée.

Le traité couvre, dans une large mesure, les matières relevant de la compétence exclusive de l'Union. Il prévoit, entre autres, des dispositions telles que les contrôles à l'importation et à l'exportation, qui entrent dans le champ d'application de la politique commerciale commune de l'Union.

Au cours des étapes préparatoires, la Commission, avec le soutien du service européen pour l'action extérieure, a suivi de très près les discussions. Elle a veillé à ce que le résultat final reste compatible avec la législation de l'Union et permette aux parties concernées de bénéficier des dispositions prévues par l'acquis.

Après l'adoption du traité sur le commerce des armes, en avril 2013, la Commission a évalué en détail sa compatibilité avec l'acquis de l'Union européenne. Elle a conclu que les textes étaient entièrement compatibles avec le droit de l'Union et qu'aucune modification n'était nécessaire.

Dans un deuxième temps, peu après l'adoption du traité par l'Assemblée générale de l'ONU, la Commission a adopté une proposition de décision du Conseil visant à autoriser les États membres à signer le traité. Cela a permis à tous les États membres de le signer lors de la cérémonie d'ouverture, qui s'est déroulée en juin dernier, à New York.

L'Union a ainsi montré, une fois encore, sa détermination à réglementer le commerce des armes. La dernière étape avant la ratification par les États membres de l'Union est désormais entre les mains du Parlement européen. Nous savons que certaines capitales européennes sont déjà en attente de votre accord et de l'autorisation du Conseil.

Je me permets de revenir sur un point important dans le mandat de négociation qui a été octroyé à la Commission, conformément aux dispositions du traité, c'est l'adhésion de l'Union au traité sur le commerce des armes. Cet objectif préconisé par la Commission n'a pas été atteint. La proposition de la Commission pour que le traité permette aux organisations d'intégration régionale d'y adhérer a été rejetée au cours de la dernière conférence tenue en mars 2013, lorsque la Chine a rappelé son opposition ferme à l'adhésion de l'Union européenne. Après cette intervention, d'autres grands États ont insisté pour que l'issue finale de la négociation ne soit pas menacée. Il a fallu renoncer à cet objectif. Néanmoins, l'adhésion d'organisations d'intégration régionale doit rester un objectif à long terme. La Commission félicite le Parlement européen d'avoir souligné cet objectif dans sa résolution.

Enfin, je souhaite souligner le soutien de l'industrie européenne de la défense et sa contribution à ce processus d'adoption du traité. Il est clairement dans l'intérêt de ce secteur d'avoir, à l'échelle mondiale, les mêmes règles encadrant le commerce des armes et le même niveau de transparence sur les transferts.

Le rôle joué par notre industrie dans la protection des droits de l'homme, de la paix et de la sécurité est, au moins, aussi important que celui des décideurs politiques et des autorités nationales. La Commission considère qu'un niveau élevé de compétitivité des entreprises dans le secteur de la défense est un excellent garant du respect des règles en matière de transparence et d'éthique.

Avec la mise en œuvre du traité, nous avons apporté une contribution majeure pour assurer la sécurité dans le monde, tout en renforçant le cadre réglementaire du commerce des armes.

 
  
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  Krzysztof Lisek, autor projektu opinii Komisji Spraw Zagranicznych. - Panie Przewodniczący! Panie Komisarzu! Kwestia produkcji i eksportu broni, czy innych produktów przemysłu militarnego, przemysłu zbrojeniowego zawsze była, jest i będzie kontrowersyjna. Zawsze będą podejrzenia, że wyeksportowana broń będzie użyta przez kogoś, kto nie przestrzega prawa międzynarodowego, zawsze będą oskarżenia, że wyeksportowane wyroby przemysłu zbrojeniowego służą komuś do siłowego przejęcia czy utrzymywania władzy. Te kontrowersje, jak świat stary, były, są i pewnie jeszcze długo będą. Musimy jednocześnie pamiętać, że rzeczywiście Unia Europejska, państwa Unii Europejskiej liczone łącznie, są dużym producentem wyrobów przemysłu zbrojeniowego, to jest 26% światowego eksportu. Ten eksport – z tego też musimy zdawać sobie sprawę – jest kierowany w zdecydowanej większości (tj. jego 61%) poza państwa Unii Europejskiej. Biorąc pod uwagę te wszystkie aspekty polityczne, humanitarne, kwestie walki z międzynarodową przestępczością, kwestie walki z terroryzmem, upowszechnianie broni w państwach, do których nie chcielibyśmy, aby ta broń – najnowocześniejsza czy masowego rażenia – trafiała, musimy jako Parlament Europejski i jako państwa członkowskie Unii Europejskiej, wszystkie bez wyjątku, co zaznaczam, przyjąć z zadowoleniem te regulacje Organizacji Narodów Zjednoczonych.

Unia Europejska i nasz Parlament zawsze popierały rozwiązania, które zapewniają utrzymanie międzynarodowych standardów w zakresie praw człowieka, w zakresie redukcji zagrożeń, rozprzestrzeniania się konfliktów, a takich konfliktów w dzisiejszym świecie w wielu regionach widzimy wiele. Eksport broni to ważna kwestia, zdajemy sobie z tego sprawę i słusznie podkreślamy to w naszych rezolucjach – myślę tutaj zarówno o sprawozdaniu Komisji Handlu Zagranicznego INTA, jak i o sprawozdaniu, które przygotowano w komisji SEDE, a w Komisji AFET o sprawozdaniu przygotowanym przez pana Danjeana, przewodniczącego Podkomisji Bezpieczeństwa i Obrony. Jako międzynarodowa organizacja musimy pilnować, aby broń wyeksportowana z Unii Europejskiej nie służyła budowaniu niestabilności w różnych regionach świata, nie służyła rozprzestrzenianiu się międzynarodowego terroryzmu, konfliktów zbrojnych, nie służyła wreszcie czemuś, co jest niezwykle szkodliwym zjawiskiem, a bardzo częstym, czyli korupcji. Dlatego bardzo dobrze, że wzywamy państwa członkowskie do ratyfikowania tego porozumienia.

 
  
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  Ana Gomes, em nome do Grupo S&D. – Cumprimento os relatores da Comissão dos Assuntos Externos e da Comissão do Comércio Internacional pela produção de um relatório que é o mais progressista e abrangente que esta Casa já viu em matéria de controlo do comércio de armas.

A ratificação e a implementação do agora previsto Tratado de Comércio de Armas é essencial para a regulação da comercialização e monitorização dos fluxos de armas a nível global e, muito em particular, em regiões instáveis e com experiência de conflito armado. Este relatório faz avanços importantes e ajuda a desenhar uma posição europeia que coloca a tónica onde ela tem de estar, no respeito do Direito Internacional em matéria de direitos humanos e direito humanitário, na proteção da democracia e do Estado de direito e na promoção da prevenção e resolução eficaz de conflitos.

A União Europeia tem, nesta matéria, responsabilidades acrescidas, não só porque é pioneira na adoção de um sistema obrigatório de monitorização do comércio e transferência de armas, material e tecnologia militares para países terceiros (a posição comum aprovada em 2008), mas porque há ainda muito a fazer entre os Estados-Membros para garantir a transparência e o cumprimento da publicidade no comércio de armas.

É preciso que todos os Estados-Membros da União se comprometam, que criem mecanismos internos vinculativos e independentes e eficazes para garantir transparência, monitorização, controlo das transferências e para combater a opacidade e a corrupção nas suas próprias indústrias de armamento e de tecnologia militares.

Só a ação concertada e a vontade política efetiva poderão imprimir mudança num esquema económico e comercial que tem impacto direto sobre a violação dos direitos humanos, a proliferação de armas e a duração de conflitos armados em muitas partes do mundo. Este é o eixo central do Tratado de Comércio de Armas. Ele existe porque existem guerras e violações grosseiras de direitos humanos; não existe para facilitar as trocas e transferências de armamentos e não é, por isso, um acordo comercial como qualquer outro.

Também, por isso, é vital que o Parlamento Europeu tenha um papel de escrutínio no cumprimento tanto do Tratado de Comércio de Armas como da posição comum de 2008 sobre a exportação de tecnologia e de equipamento militares.

 
  
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  Niccolò Rinaldi, a nome del gruppo ALDE. – Signor Presidente, signor Vicepresidente della Commissione, onorevoli colleghi, dunque cominciamo col ricordare che alcuni paesi hanno votato contro la risoluzione che ha adottato questo trattato, sono i soliti sospetti, ma sono cose che vanno dette: Siria, Corea del Nord e Iran e altri paesi si sono astenuti, tra questi l'India, la Russia, la Cina.

Tutto sommato bisognerebbe ricordare a questi cosiddetti paesi emergenti che per emergere non bastano soltanto i dati dell'economia, ma ci vuole anche una politica di valori ai quali sembrano per il momento rinunciare. Protagonista l'Unione europea alle Nazioni Unite e questo è un dato di soddisfazione. Noi siamo stati i motori in gran parte di questo trattato e, tra l'altro, il regolamento, che già avevamo adottato sulle nostre esportazioni, è stato preso come buona pratica, come un esempio da seguire.

Adesso la sfida è la messa in atto. Sappiamo bene che il mercato delle armi è qualcosa che muove interessi molto forti, capaci di essere anche sotterranei, di poter condizionare politiche di paesi che spesso sono deboli, in particolare i paesi in via di sviluppo, deboli dal punto di vista politico, con forti rischi di corruzione, e deboli anche dal punto di vista delle risorse delle strutture amministrative e di controllo.

Credo che il compito che spetta all'Europa, perché soltanto noi – l'abbiamo visto alle Nazioni Unite – lo possiamo fare, è quello di un'assistenza adesso nella messa in atto di questo trattato. Questo sarà, come dire, il prossimo punto di questo nostro lavoro che deve mettere insieme politica estera, cooperazione allo sviluppo e la nostra politica di commercio internazionale.

 
  
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  Tarja Cronberg, on behalf of the Verts/ALE Group. – Mr President, I can only regret that it took such a long time for the European Parliament to arrive at this point, almost a year after the Arms Trade Treaty (ATT) was adopted in New York. Let us hope that Member States will now swiftly ratify the good provisions of the ATT and that it will enter into force swiftly. Nine state parties have already ratified the ATT, and if 28 EU Member States join this group, then the 50-state-party ratification threshold will soon be reached.

Although the ATT has the word ‘trade’ in its title, we have to make clear that this is a new arms control regime and it is an instrument which serves security, peace and disarmament objectives. The aim of the ATT is not free trade but less trade, because of the risk of contributing to violations of human rights and humanitarian law, genocide, crimes against humanity and regional tensions, and organised crime and terrorism. This is why the implementation of the ATT is crucial. EU Member States need to define ‘trade’ and ‘transfer’ very clearly, and to make sure that they are willing to regulate all kinds of arms transfers and loans.

Another important element as regards the implementation and revision of the ATT is the issue of how to incorporate new weapons technologies such as drones. The main issues in this field are research, development and procurement.

Finally, I want to stress that within the EU we have to discuss and decide how we want to develop and manage different export control regimes.

 
  
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  Geoffrey Van Orden, on behalf of the ECR Group. – Mr President, the United Kingdom has a special interest in these matters. It is Europe’s leading arms exporter, and a responsible arms exporter. It was also one of the co-authors of the UN General Assembly resolution that called for this internationally agreed Arms Trade Treaty to be drawn up. It is important that we remember that the Arms Trade Treaty is just that: a trade treaty and not a disarmament treaty.

Over the years I have been much involved in the campaign to ban anti-personnel landmines. This was about eliminating a certain very specific weapon, often used indiscriminately and with terrible consequences, mainly by terrorist and insurgent groups. There were those that constantly sought to widen the scope of the resultant Ottawa Treaty into other fields, so it is important that we be clear about the limited purposes of this Arms Trade Treaty. We should also be clear that it should not interfere in the right of a state to decide nationally on its arms export controls in compliance with internationally agreed criteria.

In discussing such matters, we are entering into important and sensitive areas of national sovereignty. It is unfortunate, therefore, that the resolution perhaps inevitably includes some EU competence-creep, calling for the EU to be part of the Treaty, pushing for an EU support mechanism, for implementation and an ATT outreach programme. I suggest that what is more important is that our governments and the EU put effort into ensuring that countries such as China, Pakistan and Russia are signed up to the highest possible international standards, rather than wasting valuable time harmonising European positions that are already very similar.

 
  
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  Helmut Scholz, im Namen der GUE/NGL-Fraktion. – Herr Präsident, Herr Kommissar, liebe Kolleginnen und Kollegen! 747 000 Menschen sterben jedes Jahr durch Waffengewalt und werden damit ihres höchsten Menschenrechts, des Rechts auf Leben, beraubt. 10 % der Bevölkerung besitzen eine Handfeuerwaffe. Für jeden Menschen auf der Welt – vom Säugling bis zum Greis – werden jedes Jahr von neuem zwei Patronen produziert. Im Fachjargon heißt das „Overkill“ und beschreibt eine Situation, die geradezu nach Abrüstung ruft und zugleich auch Möglichkeiten dafür beinhaltet. In der heutigen Debatte geht es aber nicht um Abrüstung, obwohl sie ein Gebot der Zeit ist, dem sich auch unser Haus nicht auf ewig wird verschließen können.

Der ATT-Vertrag zielt erstmalig auf eine international verbindliche größere Kontrolle und Transparenz im Milliardengeschäft des Waffenhandels ab. Man kann und muss diesen Vertrag hinsichtlich seiner schwachen Positionen kritisieren. So löst er nicht den Knoten der Spannungsgebiete, denen sich Waffenhändler sehr schnell zuwenden, die aber gerade im Interesse friedlicher Lösungen von Konflikten von solchen Lieferungen abgeschnitten gehören (so zum Beispiel auch Syrien). Der ATT schiebt auch „innovativen“ Geschäftsmodellen der Waffenindustrie keinen Riegel vor, er belässt das Rüstungsproblem in der Wettbewerbslogik der Märkte und ignoriert damit, dass internationale Konflikte sehr oft gerade aus der Logik der Märkte erwachsen, und er gesteht Staaten sogar ein „legitimes Recht und Interesse“ am Waffenhandel zu.

Trotzdem unterstützt meine Fraktion einmütig das Verfahren des Parlaments hinsichtlich der Ratifizierung des ATT, denn es ist ein erster Schritt, den wir brauchen, um zukünftig für ein klares Verbot von Waffenexporten zu streiten. Der Vertrag bildet eine gute Grundlage dafür und räumt die Möglichkeit seiner Verbesserung ein.

Herr Präsident, Herr Kommissar! Vergessen wir nicht: In der kurzen Zeit meiner Rede sind statistisch zwei Menschen durch den Einsatz von Waffen ums Leben gekommen.

 
  
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  Richard Howitt (S&D). - Mr President, over 10 years ago in response to the Amnesty International campaign, I proposed a successful amendment in the British Labour Party’s National Policy Forum to support an arms trade treaty, and having campaigned for it ever since, and with our then UK Government playing a leading role, I am honoured to join my colleague David Martin in being present tonight as the European Parliament gives it assent to the historic Treaty which resulted.

Joining the Landmine Ban and the Convention on Cluster Munitions we have proved that it is possible for the world to regulate the international arms trade. This Treaty is a major step which will restrict the flow of arms to those who would use them to violate human rights. I would say to those who said Europe should not develop a code of conduct in arms sales because we can never use it to secure a global agreement that they have been proved wrong. Now, Europe is taking a major step towards the Treaty entering into force this very year. We are committing ourselves to helping third countries to develop control systems so that they can ratify it too, and I am very sorry that the British Conservatives have opposed this initiative tonight.

I am sorry, too, that at 3 a.m. last Saturday morning the US Senate voted against ratifying the Treaty in a budget amendment. The right to bear arms should never outweigh the right of innocent victims to be protected from their use, so speaking at 10.20 p.m. in this European Parliament I am confident that we in Europe will do the right thing.

 
  
  

PRESIDE: ALEJO VIDAL-QUADRAS
Vicepresidente

 
  
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  Anneli Jäätteenmäki (ALDE). - Arvoisa puhemies, on arvokas asia, että vuosien työn jälkeen kansainvälisestä asekauppasopimuksesta on päästy sopuun. Euroopan parlamentti ja Euroopan unionin jäsenvaltiot ovat sopimuksen vankkoja tukijoita, hyvä näin.

Asekauppasopimus on tarpeellinen siksi, että tarvitsemme yhteiset globaalit säännöt asekaupalle. Aseita ei pidä toimittaa maihin ja alueille, joissa on meneillään kansanmurha, tehdään sotarikoksia tai rikotaan humanitaarista oikeutta. Tarvitsemme asekauppasopimuksen myös siksi, että asekaupan pitäisi olla läpinäkyvämpää. Asekauppoja ei tulisi tehdä salaisuuden sumuverhon takana, vaan jokaisen kaupan tulisi kestää päivänvaloa.

Kuten täällä jo todettiin, kyseessä ei ole siis aseriisuntasopimus vaan säännöt kaupalle. Yhteiset säännöt hyödyttävät myös eurooppalaista puolustusteollisuutta. Puolustusteollisuus pärjää kasvavilla markkinoilla, kun samat tiukat säännöt koskevat kaikkia maita, joita jäsenvaltiot – toivottavasti tämän sopimuksen allekirjoittajat – myös noudattavat. Valvontaa pitää olla ja sen pitää olla tiukkaa, muuten tällä sopimuksella ei ole merkitystä.

 
  
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  Indrek Tarand (Verts/ALE). - Head kolleegid! Põhja-Korea, Süüria ja Iraan – vastu, Venemaa ja Hiina – erapooletud. Usual suspects, as Mr. Rinaldi said. Meie parlamendi resolutsioon aastast 2012. seostas relvamüügi lisaks inimõiguste olukorrale ka „with the record of good governance”. Viimase kriteeriumi alla ei mahu kuidagi Prantsusmaa valitsuse otsus müüa Mistral tüüpi helikopterikandjaid Venemaale. Selle antiikse otsuse võiks president Hollande nüüd üle vaadata.

Teen komplimendi raportööridele Arnaud Danjean'ile ja oma pinginaaber David Martinile – hea raport! Ceterum censeo! Prantsusmaa vajab Mistrale näiteks Süüria konflikti lahendamisel, mitte ekspordi suurendamiseks Venemaale. Aitäh!

 
  
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  David Campbell Bannerman (ECR). - Mr President, I happen to have been at the United Nations and Security Council yesterday, in snowy New York. I support this UN multilateral treaty on controlling conventional arms sales both in general terms and because it has been signed by the UK.

It is vital here to stress the difference between the United Nations, which is intergovernmental – i.e. agreements are made between the governments of 193 individual nations, 154 of which have signed this agreement – and the European Union, which is supra- or trans-national – i.e. it cuts above or across nation states. I do not agree with that approach. Indeed, the official UN brochure I have here says that the UN is not a super-state, nor is it a world government. The states members of the UN remain sovereign and equal and have no intention of delegating this sovereignty to any supra-national entity. The point is that, as long as this report does acknowledge decision-making is done at national state level, then it is an advance.

 
  
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  Sabine Lösing (GUE/NGL). - Herr Präsident! Es ist gut, dass das Europäische Parlament den Mitgliedstaaten endlich empfehlen kann, den wichtigen Arms Trade Treaty zu ratifizieren. Hoffentlich wird dieser Vertrag zur Rüstungsexportkontrolle nicht genauso zum zahnlosen Papiertiger wie frühere Vereinbarungen und wie es leider noch immer der Gemeinsame Standpunkt der EU zur Waffenexportkontrolle ist. Wie kann es sonst sein, dass im Norden Syriens deutsch-französische Panzerabwehrraketen in den Händen von islamistischen Rebellengruppen auftauchen, die diese wiederum aus Waffenlagern der syrischen Armee gestohlen haben. Diese Milan-Raketen stammen zum einen aus dem Waffendeal der 70er-Jahre zwischen Assads Vater und Franz Josef Strauß, damaliger Ministerpräsident Bayerns, und zum anderen aus Waffenlieferungen aus jüngster Zeit. Durch wessen Hände diese Waffen auch gehen, sie werden immer Menschen töten und vor allem Zivilisten.

Die Lücken im ATT, aber auch im Gemeinsamen Standpunkt der EU sind groß. Vor allem die Umsetzung und Durchsetzung einer wirksamen Kontrolle findet nicht statt. Es muss weiter auf der politischen Agenda stehen, die Wirksamkeit einer Kontrolle der Rüstungsexporte zu verbessern. Dazu gehören auch deutliche Konsequenzen für Exporteure, die immer wieder gegen die Kriterien der Ausfuhrkontrolle verstoßen.

Ich fordere nach wie vor den Stopp aller Rüstungsexporte und die Einleitung eines Konversionsprozesses. Doch selbstverständlich unterstützen wir die Kontrolle aller Rüstungsexporte und damit auch den ATT.

 
  
 

Intervenciones con arreglo al procedimiento de solicitud incidental de uso de la palabra («catch the eye»)

 
  
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  Elena Băsescu (PPE). - Domunle președinte, în opinia mea, adoptarea Tratatului privind comerțul cu arme este un pas istoric spre consolidarea securității la nivel global. Acest tratat este o șansă unică de a combate comerțul ilicit cu arme și tehnologii militare, care ucid anual cel puțin 300 000 de persoane și distrug viețile altor câteva milioane. Din păcate, multe dintre victime sunt copii, a căror singură vină este că s-au născut în zone de conflict, precum cele din Africa sau America de Sud.

Totodată, doresc să atrag atenția că multe dintre armele comercializate ilegal ajung pe mâna unor copii-soldați, care sunt nevoiți să lupte cot la cot cu militarii profesioniști. Nu doar grupările rebele, ci chiar unele guverne recrutează copii în forțele armate. Se estimează că numărul copiilor-soldați este de două sau chiar trei sute de mii în întreaga lume.

 
  
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  Janusz Władysław Zemke (S&D). - Panie Przewodniczący! Pragnę zwrócić uwagę na fakt, że traktat o handlu bronią konwencjonalną uzupełnia te regulacje, które wcześniej starały się unormować handel bronią masowego rażenia i handel minami lądowymi. Mój niepokój jest jednak niepokojem, który wynika z faktu, że trzy państwa (Iran, Syria i Korea Północna) twardo sprzeciwiają się kontroli międzynarodowej. Dodatkowo 22 państwa wstrzymały się od głosu, w tym państwa tak kluczowe, jak Indie, Chiny i Rosja, a z kolei Stany Zjednoczone, które opowiadały się za traktatem, nie spieszą się z jego ratyfikacją. Wszystko to pokazuje, że na razie zrobiono krok i jest to na pewno krok w dobrym kierunku, ale przed społecznością międzynarodową jeszcze bardzo długa droga jeśli chodzi o skuteczną kontrolę handlu bronią konwencjonalną.

 
  
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  Peter Skinner (S&D). - Mr President, as has been said, this is a historic achievement. Having something which binds most of the international community together on conventional arms – even if it is only most of the international community – is vital to closing the loopholes that have existed for so long in international law. The proliferation of small arms has, after all, been responsible for fuelling the genocides of the past and has contributed to the prolongation of bitter civil wars with the loss of tens of thousands of lives.

Although some countries which manufacture significant amounts of small arms are not supporters of this Treaty and never will be, we do engage the moral majority of the world by actually proposing it in the way it has been proposed. For that reason, we should thank Parliament and those involved – in particular Richard Howitt and David Martin, in this report – for being prime movers for this change and for the support which is now taking hold around the rest of the world.

 
  
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  Hiltrud Breyer (Verts/ALE). - Herr Präsident! Wir wissen: Waffenexporte sind gleichzusetzen mit aktiver Unsicherheitspolitik. Deutschland hatte in den letzten zehn Jahren einen Anteil am internationalen Waffenhandel von 11 %. Das ist so viel wie Frankreich und Großbritannien zusammen. Die konservative Regierung in Deutschland hat so exzessiv exportiert wie noch nie in der Geschichte des Landes. Es stehen noch hochriskante und gigantische Panzergeschäfte mit Saudi-Arabien und Indonesien an, die noch gar nicht in den Datenbanken stehen. Auch im Bereich der Kleinwaffen ist Deutschland leider Weltspitze, wie gerade die verantwortungslosen Exporte von Heckler & Koch nach Mexiko gezeigt haben.

Deutschland rühmt sich diplomatisch, nicht mit eigenen Soldaten in Kriegsgebiete und Konflikte zu gehen, sondern sich zurückzuhalten. Aber gleichzeitig gießt es durch ungebremste Waffenverkäufe Öl ins Feuer. Dabei fällt auf, dass es in Deutschland selbst im Vergleich zu den USA keinerlei Kriterien und Regeln mehr zu geben scheint, um die Exporte zu regulieren. Die Bundesregierung sollte deshalb die nun anstehende Ratifizierung des internationalen Waffenhandelsabkommens dazu nutzen, endlich ein ordentliches Gesetz zu Waffenexporten auf den Weg zu bringen und durch ein parlamentarisches Kontrollgremium Transparenz zu schaffen.

 
  
 

(Fin de las intervenciones con arreglo al procedimiento de solicitud incidental de uso de la palabra («catch the eye»))

 
  
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  Antonio Tajani, vice-président de la Commission. - Monsieur le Président, je tiens à féliciter le Parlement européen pour l'approbation de la décision du Conseil d'autoriser les États membres à ratifier le traité. La Commission approuve également le texte de la résolution qui l'accompagne. Bien sûr, elle s'engage à poursuivre ses efforts pour la mise en œuvre du traité sur le commerce des armes à travers les programmes de coopération avec les pays tiers.

Au cours de la dernière décennie, l'Union a fait des efforts considérables pour améliorer les réglementations à l'exportation sur les biens à double usage. Le fil conducteur a consisté à assurer la cohérence entre les politiques de l'Union afin d'éviter une confusion juridique et des coûts excessifs pour les opérateurs économiques concernés.

La mise en œuvre des dispositions du nouveau traité sur le commerce des armes doit, dans la mesure du possible, être conforme à ces principes. Toutes les institutions de l'Union – dont le Parlement et le Conseil – ainsi que les États membres et l'industrie doivent rester engagés à se joindre aux efforts visant à accélérer cette mise en œuvre.

L'Union européenne utilisera tous ses canaux diplomatiques et ses contacts avec les pays tiers afin d'encourager la ratification du traité.

Le Conseil a adopté, le 16 décembre, un programme de soutien pour la mise en œuvre du traité. Grâce à un budget substantiel – 6,4 millions d'euros –, il permettra de soutenir les États membres qui voudront renforcer leur système de contrôle du transfert des armes. Ceci facilitera une meilleure mise en œuvre du traité sur le commerce des armes. Les efforts d'assistance qui seront déployés dans le cadre de ce programme de l'Union seront utilisés dans un contexte régional et institutionnel plus large afin d'exercer une pression par les pairs sur les pays plus sceptiques vis-à-vis du traité sur le commerce des armes. Ce sont les pays que vous avez cités au cours du débat.

Mesdames et Messieurs les députés, avec votre soutien, la première contribution de l'Union sera de permettre aux États membres de ratifier le traité sur le commerce des armes.

Je remercie le Parlement pour son engagement sur ce dossier.

 
  
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  David Martin, rapporteur. - Mr President, firstly I would like to thank Commissioner Tajani himself for the work that he has put into this Treaty. I appreciate all the efforts the Commissioner has made. Although it is the Member States who are responsible, the Commission has stood four-square behind the Member States in putting this on the UN agenda. I would also like to thank all my colleagues for taking part in this debate.

Let me say, if people are posing the question ‘is this Treaty perfect?’, that no, it is not. Is this Treaty a huge achievement in beginning to seriously regulate a very volatile industry? Yes it is. It is a major step in the right direction and there is no doubt, as other colleagues have said tonight, that trade in arms and ammunition has a significant influence on peace and stability and can, when not responsibly traded, intensify violence, human rights abuses, corruption and poverty.

I am confident that the European Parliament tomorrow will pass this Treaty with a large majority and I welcome the fact that, after we do that, the Commission will push the 28 Member States to ratify it as quickly as possible and use its diplomatic contacts to encourage other countries to sign up. We need to get past the 50 threshold as quickly as possible and to get this on the UN books.

Many Members have rightly condemned Iran, Syria and North Korea for voting against this Treaty, but let us be clear that this does not mean they escape the impact of this Treaty if exporters act responsibly, because if exporters adhere to the terms of the agreement they will not sell arms to those countries and that itself will make a major contribution to bringing stability to, for example, the Middle East, and perhaps bringing North Korea back into the civilised world.

This Treaty is not perfect. It is a major achievement though, and it will be judged in the end on the difference it makes to people’s lives on the ground. I think we are, at long last, going in the right direction in globally controlling the world’s arms trade.

 
  
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  El Presidente. - Para cerrar el debate se ha presentado una propuesta de Resolución de conformidad con el artículo 110, apartado 2, del Reglamento.

Se cierra el debate.

La votación tendrá lugar mañana, a las 12.00 horas.

 

22. Apparecchi e sistemi di protezione destinati a essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva - Esplosivi per uso civile - Strumenti per pesare a funzionamento non automatico - Compatibilità elettromagnetica - Materiale elettrico destinato ad essere adoperato entro taluni limiti di tensione - Ascensori e componenti di sicurezza per ascensori - Recipienti semplici a pressione - Strumenti di misura (discussione)
Video degli interventi
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  El Presidente. - El punto siguiente en el orden del día es el debate conjunto sobre:

- el informe de Zuzana Roithová, en nombre de la Comisión de Mercado Interior y Protección del Consumidor, sobre la propuesta de Directiva del Parlamento Europeo y del Consejo relativa a la armonización de las legislaciones de los Estados miembros sobre los aparatos y sistemas de protección para uso en atmósferas potencialmente explosivas (versión refundida) (COM(2011)0772 - C7-0426/2011 - 2011/0356(COD)) (A7-0255/2012),

- el informe de Zuzana Roithová, en nombre de la Comisión de Mercado Interior y Protección del Consumidor, sobre la propuesta de Directiva del Parlamento Europeo y del Consejo relativa a la armonización de las legislaciones de los Estados miembros sobre la comercialización y el control de los explosivos con fines civiles (versión refundida) (COM(2011)0771 - C7-0423/2011 - 2011/0349(COD)) (A7-0256/2012),

- el informe de Zuzana Roithová, en nombre de la Comisión de Mercado Interior y Protección del Consumidor, sobre la propuesta de Directiva del Parlamento Europeo y del Consejo sobre armonización de las legislaciones de los Estados miembros relativas a la comercialización de instrumentos de pesaje de funcionamiento no automático (versión refundida) (COM(2011)0766 - C7-0430/2011 - 2011/0352(COD)) (A7-0257/2012),

- el informe de Zuzana Roithová, en nombre de la Comisión de Mercado Interior y Protección del Consumidor, sobre la propuesta de Directiva del Parlamento Europeo y del Consejo relativa a la armonización de las legislaciones de los Estados miembros en materia de compatibilidad electromagnética (versión refundida) (COM(2011)0765 - C7-0429/2011 - 2011/0351(COD)) (A7-0258/2012),

- el informe de Zuzana Roithová, en nombre de la Comisión de Mercado Interior y Protección del Consumidor, sobre la propuesta de Directiva del Parlamento Europeo y del Consejo relativa a la armonización de las legislaciones de los Estados miembros sobre comercialización de material eléctrico destinado a utilizarse con determinados límites de tensión (versión refundida) (COM(2011)0773 - C7-0427/2011 - 2011/0357(COD)) (A7-0259/2012),

- el informe de Zuzana Roithová, en nombre de la Comisión de Mercado Interior y Protección del Consumidor, sobre la propuesta de Directiva del Parlamento Europeo y del Consejo sobre la armonización de las legislaciones de los Estados miembros relativas a la comercialización de los ascensores y componentes de seguridad para ascensores (versión refundida) (COM(2011)0770 - C7-0421/2011 - 2011/0354(COD)) (A7-0260/2012),

- el informe de Zuzana Roithová, en nombre de la Comisión de Mercado Interior y Protección del Consumidor, sobre la propuesta de Directiva del Parlamento Europeo y del Consejo sobre armonización de las legislaciones de los Estados miembros relativas a la comercialización de los recipientes a presión simples (versión refundida) (COM(2011)0768 - C7-0428/2011 - 2011/0350(COD)) (A7-0261/2012), y

- el informe de Zuzana Roithová, en nombre de la Comisión de Mercado Interior y Protección del Consumidor, sobre la propuesta de Directiva del Parlamento Europeo y del Consejo sobre armonización de las legislaciones de los Estados miembros relativas a la comercialización de instrumentos de medida (versión refundida) (COM(2011)0769 - C7-0422/2011 - 2011/0353(COD)) (A7-0376/2012).

 
  
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  Zuzana Roithová, zpravodajka. - Pane předsedající, pane komisaři, představuji vám osm směrnic z tzv. harmonizačního balíčku, který modernizuje pravidla pro výrobce a dozorové orgány při uvádění výrobků na evropský trh. Jedná se o texty v prvním čtení vyjednané v rámci spolurozhodování s Radou.

Tyto směrnice uvádějí do praxe politickou dohodu o regulaci zboží z roku 2008 a zároveň reagují na nový legislativní rámec vyplývající z Lisabonské smlouvy. Tato horizontální pravidla se týkají široké škály výrobků od výbušnin pro civilní potřeby přes výtahy, tlakové nádoby až k dodávání měřidel na evropský trh.

Práce na tomto balíčku včetně náročného několikakolového jednání s Evropskou radou a Komisí trvaly v EP 2,5 roku. Po konzultacích s odborníky a profesními organizacemi jsme zakomponovali do původního návrhu stovky změn právně-technického a koncepčního charakteru. Změny dále vycházejí ze zkušeností v oblasti ochrany spotřebitele či podmínek pro malé a střední podnikatele. Konkrétně se rozšíří nároky na design, který bude muset brát zřetel na bezpečnost i předvídatelných neprofesionálních uživatelů, zlepší se srozumitelnost označovaní výrobků a návodů a zvýší se pravomoci a ohlašovací povinnosti pro národní dozorové orgány. Členské státy budou muset zajistit odpovídající financování pro nově posílenou koordinaci dozorových orgánů po celé EU. Přísnější a přesnější pravidla pro dovozce i distributory včetně důslednějšího sankcionování za nedodržení vysokých evropských standardů pomohou snížit výskyt leckdy nekvalitních výrobků ze třetích zemí. Zesílí se dohled nad vnitřním trhem v oblasti obchodů uzavíraných na dálku a sníží se administrativní nároky pro evropské výrobce. Zavede se možnost elektronické formy pro řadu administrativních procesů a dokumentů paralelně a v neposlední řadě se zlepší právní definice proti zneužívání značky CE.

Nejkontroverznějším problémem bylo sladění předpisů s novými pravidly Lisabonské smlouvy pro oblast komitologie, tedy s pravomocí Komise rozhodovat o drobných změnách v expertních týmech bez závazné konzultace s EP a členskými státy. Zde se názory všech tří institucí rozcházely. Situaci neusnadnila ani délka jednání, na němž se podíleli postupně zástupci celkem šesti předsednictví. Nakonec se podařilo najít řešení v souladu s primárním právem EU. Postavení unijních institucí vzhledem k expertním výborům bude upraveno v rámcové smlouvě mezi Evropským parlamentem a Komisí.

Náš postoj bude deklarován zítra před hlasováním v prohlášení Evropského parlamentu. Velmi si cením podpory stínových zpravodajů, zejména paní Christel Schaldemose, paní Heide Rühle a předsedy výboru Malcolma Harboura. Chci dále poděkovat zástupcům Evropské komise a Rady za konstruktivní přístup a trpělivost a za podporu sekretariátu výboru IMCO, pracovníkům právních a lingvistických služeb Parlamentu, a zejména svému asistentovi, doktoru Jiřímu Jirsovi, za jeho vynikající profesionální práci. Společně se nám všem podařilo dokončit úspěšně tuto horizontální legislativu, která představuje důležitý milník na cestě k lépe fungujícímu a bezpečnějšímu vnitřnímu trhu, a tak mi tedy dovolte doporučit tyto směrnice v tomto vyjednaném znění schválit.

 
  
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  Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione. - Signor Presidente, onorevoli deputati, con questo pacchetto il Parlamento europeo ha l'opportunità di far compiere un passo in avanti significativo verso l'attuazione di un quadro giuridico più coerente e coordinato per la commercializzazione dei prodotti, a tutto vantaggio della competitività e della crescita.

Negli ultimi vent'anni il mercato interno è stato il grande motore della crescita economica dell'Unione europea, ne abbiamo bisogno ancor più oggi, in un momento di crisi, da accompagnare al fiscal compact con un'azione forte, che deve essere sostenuta da tutte le istituzioni comunitarie.

Dal 1993 ad oggi la quota degli scambi interni nel prodotto interno lordo è aumentata di circa cinque punti percentuali: era il 17 per cento circa del PIL dell'Unione nel 1999 e quasi il 22 per cento nel 2011. Per evidenziare tutto il potenziale del mercato interno dei prodotti, dobbiamo però garantire condizioni adeguate per farlo crescere. Molte barriere tecniche e giuridiche sono state fortunatamente eliminate, ma il contesto commerciale crea nuove situazioni e problemi che richiedono un intervento deciso.

È proprio questo lo scopo dell'iniziativa attuale: aggiornare la nostra legislazione per rispondere alle sfide del ventunesimo secolo. Si tratta di costruire un insieme coerente di norme per garantire condizioni eque di concorrenza ai produttori europei e dei paesi terzi, sostenendo la reindustrializzazione dell'Unione europea. Vi assicuro che è ormai da due anni che l'industria della nostra Unione e le autorità di vigilanza attendono con impazienza questo momento.

La Commissione desidera sottolineare l'eccellente collaborazione con il Parlamento e con il Consiglio e il grande lavoro della relatrice onorevole Roithová e delle successive Presidenze polacca, danese, cipriota, irlandese, lituana e ora greca merita di essere riconosciuto. Riteniamo che il compromesso finale costituisca un eccellente aggiornamento delle norme per numerose categorie di prodotti.

Questo pacchetto di adeguamento può, è vero, sembrare molto tecnico; tuttavia, riveste grande importanza per il funzionamento del mercato interno per un'ampia gamma di prodotti: materiali elettrici ed elettronici, gli ascensori, gli esplosivi, i recipienti a pressione e gli strumenti di misura.

Le nuove norme mirano a rafforzare e modernizzare le condizioni di commercializzazione di questi prodotti all'interno dell'Unione e così contribuiscono a migliorare il funzionamento del mercato. Una recente valutazione indipendente della legislazione sul mercato interno dei prodotti industriali ha giudicato efficace il pacchetto di adeguamento nell'affrontare gli ultimi casi di divergenze, lacune, incoerenze e doppioni della normativa ed ha concluso che questo pacchetto dà un contributo fondamentale all'ammodernamento e alla riforma del quadro normativo dei prodotti industriali.

Come sapete, il 22 gennaio la Commissione ha adottato la comunicazione "Una prospettiva per il mercato interno dei prodotti industriali"; è una comunicazione che conferma che la normativa del mercato interno è idonea e rappresenta un fattore essenziale della competitività dell'industria europea e della tutela dei consumatori e dell'ambiente. La comunicazione propone anche un'ampia visione per il prossimo decennio e individua le sfide del futuro: l'esigenza di meccanismi di controllo efficaci, il digitale, la globalizzazione e l'integrazione sempre maggiore dei prodotti con i servizi connessi.

In poche parole, affrontare le barriere regolamentari diventa sempre più importante in un contesto di rapida evoluzione della tecnologia e di sempre maggiore integrazione delle catene del valore globali e del mondo stesso in cui viviamo. È su questo sfondo e in funzione dell'imperativo di ridurre al minimo gli oneri amministrativi, soprattutto per le piccole e medie imprese, che l'Unione europea deve continuare a sviluppare il suo mercato interno dei prodotti.

Il ritardo nel raggiungere un compromesso non è dipeso dalla complessità del tema, bensì da una vertenza istituzionale che non ha nulla a che vedere con la sostanza della proposta. In merito, la Commissione rilascia due dichiarazioni che riguardano tutte le otto direttive e che avrò cura di trasmettere ai servizi competenti del Parlamento europeo.

Per concludere, vorrei però sottolineare che la Commissione continuerà a collaborare fattivamente con gli esperti degli Stati membri e con il Parlamento europeo nella cornice giuridica istituita dal trattato di Lisbona. Senza una collaborazione effettiva non si fanno progressi. Considero i lavori sul pacchetto di adeguamento un esempio prezioso di collaborazione efficace. Per questo ringrazio ancora il Parlamento e il Consiglio per il determinante contributo che hanno dato.

 
  
  

Commission statements

Subject: Package of eight directives being aligned with the New Legislative Framework - Rapporteur: Zuzana ROITHOVA

Refs: COM(2011) 765 final - 2011/0351 (COD), COM(2011) 766 final - 2011/0352 (COD), COM(2011) 768 final -2011/0350 (COD), COM(2011) 769 final - 2011/0353 (COD), COM(2011) 770 final - 2011 0354 (COD), COM(2011) 771 final - 2011/349 (COD), COM(2011) 772 final - 2011/0356 (COD) and COM(2011) 773 final - 2011/0357 (COD)

Commission statement on the recital

Commision Statement:

"- With regard to recital * and the possibility of the European Parliament to be invited to meetings of expert groups, the Commission will implement this recital in accordance with its practice in the implementation of point 15 of the Framework agreement on relations between the European Parliament and the European Commission. Meetings of the comitology committee are explicitly excluded under this arrangement. Concerning the reference to infringements in the same recital, the Commission considers this misleading as infringements proceeding are discussed with Member States in the context of the procedures set out under article 258 TFEU."

Commission statement on the provision and corresponding recital which read as follows:

Commision Statement:

"The Commission regrets the adoption of …..** that have the potential tocreate confusion and legal uncertainty. The role of the Committees which ensure control by Member States on the Commission's exercise of implementing powers is defined only by Regulation No (EU) 182/2011, adopted on the basis of Article 291, third paragraph, TFEU. Therefore, no other secondary legislative act can alter or would need to specify further this role. In particular, the rules of procedures of committees are adopted by the committees on the basis of Regulation No (EU) 182/2011. As such they are to be applied when the Committee exercise its role defined by Regulation No (EU) 182/2011. Any reference to rules of procedures outside this context is superfluous and inappropriate. It also risks complicating the functioning of the committee."

* The relevant recitals per Directive are the following:

- Recital 50 in the Civil Explosives Directive - 2011/0349(COD)

- Recital 46 in ATEX – 2011/0356(COD)

- Recital 33 in the Low Voltage Directive - 2011/0357(COD)

- Recital 54 in the Electromagnetic-compatibility Directive - 2011/0351(COD)

- Recital 57 in the Measuring Instruments Directive - 2011/0353(COD)

- Recital 43 in the Non-authomatic measuring instruments Directive – 2011/0352(COD)

- Recital 44 in the Simple Pressure Vessels Directive - 2011/0350(COD)

- Recital 45 in the Lifts Directive -2011/0354(COD)

** The relevant provisions per Directive are the following:

- Article 49(5) and the corresponding recital 49 in the Civil Explosives Directive - 2011/0349(COD)

- Article 39(5) and the corresponding recital 45 in ATEX - 2011/0356(COD)

- Article in 23(4) and the corresponding recital 32 in the Low Voltage Directive - 2011/0357(COD)

- Article 41(3) and the corresponding recital 53 in the Electromagnetic-compatibility Directive - 2011/0351(COD)

- Article 46(5) and the corresponding recital 56 in the Measuring Instruments Directive - 2011/0353(COD)

- Article 41(4) and the corresponding recital 42 in the Non-authomatic measuring instruments Directive - 2011/0352(COD)

- Article 39(5) and the corresponding recital 43 in the Simple Pressure Vessels Directive - 2011/0350(COD)

- Article 42(5) and the corresponding recital 44 in the Lifts Directive - 2011/0354(COD).

 
  
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  Olga Sehnalová, za skupinu S&D. – Pane předsedající, pane komisaři, evropský vnitřní trh se musí vyznačovat několika základními vlastnostmi. Musí být transparentní a srozumitelný, firmám musí zaručovat právní jistotu, musí usilovat o odstraňování zbytečných byrokratických překážek, ale současně musí umět zaručit a vymoci i vysokou úroveň ochrany spotřebitelů, a zejména jejich bezpečnost. Tak se vytváří důvěra ve vnitřní trh.

Dosažená dohoda o revizi harmonizačního balíčku osmi směrnic evropský vnitřní trh posouvá v tomto ohledu správným směrem. Chtěla bych proto jak paní zpravodajce, tak i všem stínovým zpravodajům za odvedenou práci velmi poděkovat. Vítám zejména ustanovení na zajištění lepšího dozoru nad trhem s výrobky pro případ, kdy výrobky nebudou splňovat požadované standardy. Výsledný návrh poskytne členským státům účinnější nástroje k provádění kontrol v rámci dozoru nad trhem, tím dojde na trhu ke snížení počtu výrobků, které nevykazují shodu, a zejména výrobků nebezpečných. Souhlasím tak se závěrečnými slovy zpravodajky Roithové a to, že jde o náš další velmi konkrétní příspěvek k lépe fungujícímu a bezpečnějšímu vnitřnímu trhu.

 
  
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  Malcolm Harbour, on behalf of the ECR Group. – Mr President, it gives me great pleasure, both as the shadow for this dossier, but more particularly as the chairman of the committee, who chaired the trialogues, to welcome this agreement. As the Commissioner said, it has taken a long time to get here, rather deceptively I think, because when we started on this – and I want to commend our excellent rapporteur, Zuzana Roithová, for her great patience in sticking with this dossier – we expected it to be rather more straightforward than it was. We made a lot of worthwhile improvements, as she notes, in terms of bringing the information requirements up to date, making them more electronically favourable and advancing consumer interests.

The problem has not been related to the content that we needed, but to the bureaucratic procedures that we are now facing with the Lisbon Treaty about the delegated and implementing acts. That this is something that you, President, on behalf of the Parliament, need to reflect on. We have found significant difficulty in getting the Member States in Council to work with us and to accept the balance of discretion and power to the Commission that lies between delegated and implementing acts. Even though the Prime Ministers agreed this great Lisbon Treaty, it is quite clear that, at an operating level in Member States, they seem to be curiously unwilling to accept what they regard as an excessive level of delegation to the Commission. There is clearly a lack of trust there about the Commission’s willingness to consult them during the process. This is something the Commission has to reflect on, but I would say that it is also something that this Parliament needs to take up directly with the Council. We can call today for a renewed interinstitutional agreement that is going to reflect these issues, and I hope that this matter will be taken back to the President of Parliament. Overall, there are some clear lessons to be learned from this.

The other point I would make, if I may – as I note that you have five minutes for catch-the-eye but, since I see nobody else apart from Mr Cofferati who is waiting to speak, I am sure you will indulge me a bit as chairman of the committee, because I do not get any extra time for being chairman – is that we need to examine the whole relationship here between the comitology procedures and our entitlement as a parliament to be involved in working group meetings. This is conferred on us under the Lisbon Treaty, and we have sought to safeguard that by the change that Ms Roithová has made. Unfortunately the Commission has so far resisted this – and no doubt Mr Tajani will hand me a statement of objection tomorrow – but this is an important point, Mr President, which I think you, as the chairman, need to be aware of. The Commission will give us a statement complaining about the way in which we are safeguarding Parliament’s prerogatives and it is very important that I get that on the record this evening so that you and the Presidency understand that. I am disappointed we have not been able to reach an agreement on this matter, but in these complex technical issues there are much deeper points that have to be examined.

In conclusion, I do not want to detract in any way from what Ms Roithová has done, but I would ask you to take back to the Presidency some of the issues that have arisen during this really important review and approval of this legislation.

 
  
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  Sergio Gaetano Cofferati (S&D). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Commissario, come Lei ha ricordato, il pacchetto che domani approveremo è molto importante. È fatto di tante norme tecniche apparentemente piccole, quelle che molti osservatori esterni, quando parlano dell'Unione europea e del lavoro del Parlamento, giudicano con sufficienza.

In verità la somma di queste norme produce effetti di grandissimo rilievo, ce ne sono almeno tre che vorrei ricordare rapidamente. Il primo: regolano la concorrenza, le aziende interessate sono chiamate a lavorare allo stesso modo, a rispettare gli stessi parametri e dunque qualsiasi forma di concorrenza sleale viene bandita. Secondo: garantiscono i consumatori, che hanno la possibilità di accedere a beni di consumo che sono fatti seguendo le stesse procedure e rispettando le stesse regole. Terzo: eliminano burocrazia e dunque riducono i costi, trasformando questi settori e questi segmenti di attività in settori concorrenziali.

Noi abbiamo bisogno di offrire al mondo modelli di competizione dove il rispetto delle regole, la cancellazione della burocrazia e la qualità di quel che si produce sono gli elementi di riferimento, evitando così la concorrenza di basso profilo che può servire ai paesi emergenti, ma che oggettivamente è un danno per l'Europa.

 
  
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  Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione. - Signor Presidente, onorevoli deputati, mi pare che le osservazioni dell'onorevole Cofferati dicano in maniera molto chiara qual è l'obiettivo del Parlamento, che è lo stesso obiettivo della Commissione europea: ridurre il fardello burocratico, permettere alle imprese europee di essere competitive all'interno, ma anche sul mercato mondiale puntando sulla qualità. Puntare sulla qualità significa anche tutelare il consumatore e tutelare l'ambiente.

Quindi è vero si tratta, come dicevamo, di norme che appaiono molto tecniche, in realtà si tratta nel suo complesso di una scelta che punta a rendere il sistema imprenditoriale, l'economia reale europea più competitiva. Direi che è quasi un esempio da presentare, in un momento in cui c'è bisogno di sviluppare l'economia reale, di sostenere l'industria, di sostenere le piccole e medie imprese con scelte concrete.

Uno dei grandi problemi è proprio il fardello burocratico: la burocrazia in tutti i paesi dell'Unione europea più o meno rappresenta un vincolo che impedisce troppo spesso alle imprese di andare avanti. Per questo la Commissione europea nell'ultimo documento, quello sul rinascimento imprenditoriale, ha deciso di proporre tre iniziative legislative – mi auguro che possano essere presentate dalla Commissione il prima possibile – una per ridurre a tre giorni e a 100 euro i termini e i mezzi per dar vita a un'impresa, ridurre a 30 giorni la concessione delle licenze e ridurre anche i tempi dei contenziosi giudiziari in materia economica tra debitori e creditori.

Quindi questa è una scelta che oggi noi facciamo insieme, Commissione europea e Parlamento, che va nella direzione generale di sviluppare il mercato interno puntando molto sulla crescita, utilizzando gli strumenti della qualità e della riduzione del fardello burocratico. Per questo sono molto lieto che ci si sia trovati in sintonia – al di là dei problemi giuridici che sono, come ricordava l'onorevole Harbour, certamente importanti, che riguardano la comitologia, ne abbiamo discusso e parlato anche all'interno della Commissione, è un dibattito aperto – ma ritengo che, al di là di questi problemi prettamente giuridici, il segnale che diamo ai cittadini europei oggi sia un segnale positivo.

Il Parlamento, la Commissione, le istituzioni vanno nella direzione della crescita, nella direzione della trasparenza, nella direzione dei cittadini e questo è il modo migliore per rispondere a chi chiede un'Europa diversa. Quest'oggi il Presidente della Repubblica italiana diceva che non possiamo accettare un'Europa che dice sempre "tutto va bene madama la marchesa", dobbiamo invece lavorare per cambiare l'Europa, per renderla più protagonista e più vicina ai nostri concittadini e mi pare che oggi abbiamo lavorato in questa direzione.

 
  
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  Zuzana Roithová, zpravodajka. - Pane předsedající, já bych chtěla poděkovat všem řečníkům za jejich jasná stanoviska, jasné názory a dovolte mi, abych navázala především na to, co tady zmínil Malcolm Harbour. My jsme vlastně začali projednávat tento balíček pyrotechnickou směrnicí, kterou jsme tady schválili už v květnu loňského roku a už tam jsme vlastně narazili na problém s komitologií. Dále jako červená nit se to táhlo jednáními o technických záležitostech. U jednání, kde jsme našli souznění s Komisí i s Radou, pokud jde o snižování byrokracie, jsme narazili právě na problém týkající se komitologie.

Před námi je ještě jednání, které snad už skončí brzy, o poslední směrnici, která se týká tlakových nádob. To, co je nejzávažnější a co nám nejvíce komplikovalo přijetí tohoto balíčku již mnohem dříve, byla a je opět komitologie. Myslíme-li vážně slova o tom, že chceme, aby lépe fungoval vnitřní trh, aby lépe fungovaly instituce EU, aby bylo méně byrokracie, potom je naprosto nutné, aby všechny tři instituce mnohem intenzivněji komunikovaly právě i pokud jde o technické záležitosti. Právě zkušenosti lidí z praxe jsou nejdůležitější pro zkvalitnění evropské legislativy.

A proto mi dovolte, abych z hlediska zdravého rozumu vyjádřila své pochybnosti nad tím, jaký smysl má takovéto přetahování o kompetence, pokud jde o jednání jednotlivých výborů. Nicméně děkuji za to, že jsme nějaké řešení našli, že si každý pronese za svou instituci své vlastní prohlášení a že se snad podaří v rámci jednacích řádů těchto institucí nalézt nějaké rozumné řešení pro budoucnost.

 
  
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  El Presidente. - Se cierra el debate.

La votación tendrá lugar mañana, a las 12.00 horas.

Declaraciones por escrito (artículo 149 del Reglamento)

 
  
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  Janusz Władysław Zemke (S&D), na piśmie. Przedstawione sprawozdanie o materiałach wybuchowych przeznaczonych do użytku cywilnego zostało przygotowane przez Komisję Rynku Wewnętrznego i Ochrony Konsumentów PE. Siłą rzeczy skupia się zatem na tworzeniu wspólnego rynku oraz na ograniczaniu nieuczciwej konkurencji. Większe prawa mają także uzyskać konsumenci przez konieczność jasnego i zrozumiałego informowania o składzie materiałów, ich przeznaczeniu i warunkach niezbędnych dla zapewnienia bezpieczeństwa. Dotykam w tym miejscu spraw bezpieczeństwa, co jest kluczowe, gdyż niewiele materiałów wybuchowych ma wyłącznie przeznaczenie cywilne. Często są to produkty podwójnego przeznaczenia, zarówno cywilnego, jak i wojskowego. Produkty cywilne można bowiem także wykorzystywać do innych celów, w tym do działań terrorystycznych. Praktyka niestety to potwierdza, czego jaskrawym przykładem były wydarzenia w Norwegii. Proponuję zatem, by dyrektywę o kontroli materiałów wybuchowych weryfikować cały czas w praktyce pod kątem eliminacji potencjalnych zagrożeń, które polegają na możliwości niewłaściwego wykorzystania materiałów wybuchowych przeznaczonych do użytku cywilnego.

 

23. Ordine del giorno della prossima seduta: vedasi processo verbale
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24. Chiusura della seduta
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(Se levanta la sesión a las 22.55 horas)

 
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