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Relato integral dos debates
Quarta-feira, 26 de Novembro de 2014 - Estrasburgo Edição revista

19. Resultados da reunião do G20 (debate)
Vídeo das intervenções
Ata
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  Președinte. - Următorul punct de pe ordinea de zi este dezbaterea privind Declarația Consiliului și a Comisiei referitoare la rezultatul reuniunii G20. Îl rugăm pe domnul Gozi să ia cuvântul și să facă declarația introductivă (2014/2968(RSP)).

 
  
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  Sandro Gozi, Presidente in carica del Consiglio. - Signor Presidente, onorevoli deputati, innanzitutto grazie per la possibilità che date alla Presidenza di turno, in qualità di Italia, in qualità di membro del G20, di intervenire su questo tema, dato che voi sapete che al G20 l'Unione europea è rappresentata dalla Presidenza del Consiglio UE e dalla Presidenza della Commissione. Però abbiamo accettato con piacere il vostro invito a esprimerci sui risultati del G20. Un risultato che noi consideriamo come molto positivo, perché certamente è molto coerente con la nostra impostazione in materia economica, che abbiamo dato, abbiamo cercato di dare e abbiamo proposto durante il Semestre che stiamo presiedendo del Consiglio dell'Unione europea.

Il tema della crescita a Brisbane è stato ripreso da tutti, e devo dire che come Italia non abbiamo certo sofferto di mancanza di compagnia. Era chiara la volontà di superare l'inutile dualismo austerità/crescita ed era soprattutto chiara la volontà di fare di più, molto di più e molto meglio a favore della crescita e a favore degli investimenti. Dobbiamo cambiare gioco e dobbiamo puntare molto di più su crescita e occupazione. Questa è stata la sintesi del messaggio che è uscito dal G20.

Il messaggio centrale, che trovate anche nelle conclusioni del summit, è che l'economia mondiale e in particolare quella europea e quella giapponese sono ancora molto lontane da quei tassi di crescita che dovrebbero raggiungere. L'economia globale rimane vulnerabile a eventuali shock, e il terzo punto – su cui invece sono stati sottolineati anche i progressi che abbiamo fatto, anche di recente – è la necessità di rafforzare la capacità di resistenza, di resilienza, di resilience del sistema bancario. Da questo punto di vista è stato certamente individuato come un passo in avanti molto positivo quello dell'Unione bancaria e degli stress test che abbiamo eseguito e che stiamo eseguendo all'interno dell'Unione europea.

Quali sono le risposte globali e possibili che sono emerse dal summit? Certamente occorre proporre un insieme di strategie di crescita basato sugli investimenti pubblici e privati, basato su una promozione più forte della concorrenza e su un impegno per aumentare il commercio e l'occupazione.

Molto importante è l'impegno che tutti i membri del G20 hanno assunto per aumentare la domanda, soprattutto attraverso una nuova politica degli investimenti interni, e in generale l'impegno per creare un nuovo clima finanziario normativo molto più favorevole, includendo anche nuovi strumenti, come le cartolarizzazioni a favore delle piccole e medie imprese.

Il riconoscimento del serio e grave gap che c'è tra gli investimenti necessari a livello globale e gli investimenti reali è un gap molto evidente, e del resto è anche il dibattito di questa mattina che abbiamo fatto quando il Presidente Juncker ha presentato il piano di investimenti. Un gap che è molto evidente in Europa. È stato sottolineato da tutti a Brisbane, ed è per questo che è stata anche lanciata in particolare per il settore delle infrastrutture la Global Infrastructure Initiative.

È per questo che è molto importante, come ulteriore contributo accanto all'Unione bancaria, accanto agli stress test, come ulteriore contributo dell'Unione europea – contributo che era già menzionato, perché appunto era stato annunciato dal Presidente della Commissione e da tutti i membri europei del G20 – l'attuazione piena e rapida del piano di investimenti presentato stamattina dal Presidente Juncker e citato appunto nelle conclusioni del G20, che per noi costituisce una prima risposta per una più ampia e nuova politica degli investimenti che dobbiamo portare avanti a livello europeo e a livello nazionale.

Un altro tema di grande rilevanza che si collega al lavoro che stiamo facendo durante il Semestre è stato quello della lotta all'evasione fiscale e all'elusione fiscale, in particolare la necessità e l'importanza di tassare i profitti reali dove vengono generati. Si è fatto un riferimento importante e si è lavorato molto a Brisbane sul piano d'azione e sulla cosiddetta base erosion and profit shifting (il cosiddetto BEPS) del 2015.

C'è stato anche un impegno ad aumentare lo scambio di informazioni automatico tra i vari paesi e a completare all'interno dei sistemi dei vari paesi i necessari processi legislativi per arrivare a uno scambio di informazioni. È emerso anche il tema della lotta contro la frode fiscale, contro l'evasione, anche contro pianificazioni fiscali troppo aggressive. Del resto questo è un tema prioritario per l'Unione europea, un tema su cui la Presidenza italiana si è impegnata molto, e ricordo solo i passi in avanti sullo scambio di informazioni automatico tra amministrazioni fiscali.

Ultimo tema che ci interessa come europei, e questo purtroppo non è positivo, ma non dipende dall'Europa né dagli europei, è la mancanza di progressi nell'attuazione delle riforme già individuate nel 2010 per quanto riguarda il Fondo monetario internazionale in quest'area. Questa rimane una delle grandi priorità per il G20 e certamente è stato di nuovo richiesto agli Stati Uniti d'America di accelerare e di impegnarsi per procedere alla ratifica di quelle riforme già individuate nel 2010.

Ovviamente noi siamo impegnati adesso a dare seguito pieno e attuazione a quegli orientamenti in cui ci ritroviamo pienamente, soprattutto – e concludo, Presidente – per l'accento posto sulla crescita e sulla necessità di cambiare nettamente approccio di politica economica in un periodo in cui certamente Europa e Giappone devono fare più e meglio rispetto anche ad altri partner, che hanno sofferto ugualmente della crisi ma ne stanno uscendo in questo periodo in maniera più rapida e ci sembra anche più convincente.

 
  
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  Valdis Dombrovskis, Vice-President of the Commission. - Mr President, I am glad of the opportunity to debrief this Parliament on the outcome of the G20 Summit in Brisbane, where President Juncker, President Van Rompuy and I myself represented the European Union. It was the ninth G20 Summit after the launch of the LEADERS process in 2008.

Let me state at the onset that I am very pleased with the results of this meeting. Not only are they encouraging and ambitious results from a global governance standpoint, but they also reflect the main – if not all the – desiderata of the EU and, I believe, of this Parliament.

Let me emphasis four main points. First, on the global economy. As per G20 mission and tradition, the state of the global economy was the main item on the agenda. The G20 sent a message of confidence while remaining realistic about the current economic outlook. G20 leaders called for a policy mix that strikes an appropriate balance between the need to promote demand, implement structural reforms and act with fiscal credibility.

These are the three pillars of our economic policy, so we could not agree more with this recipe. In order to strengthen the recovery, the Australian Presidency focused on identifying measures that should be adopted in order to foster growth, create jobs and support investment. This delivers strong policy coherence on investment between the global G20 level, the EU level and national level, which is most helpful for the current global economy.

In this connection, G20 leaders welcomed the Commission’s EUR 300 billion investment package, and the Brisbane action plan notes that the European Union announced in October a major initiative mobilising additional public and private investment over the years 2015 to 2017. This is meant as a strong signal of encouragement for our investment initiative. Leaders also recognised the value of securitisation to help finance small and medium-sized enterprises.

Second, tax transparency. Work related to the international tax system was an important deliverable of the summit. Leaders emphasised the importance of taxing profits where they are generated. President Obama said that the work of tax transparency is the G20 at its best, and we agreed with this. The G20 endorsed progress made on the base erosion and profit-shifting initiative of the OECD, which tackles issues such as the importance of transparency to counter harmful tax practices and the taxation of profits generated online by internet companies. Leaders committed to completing this work by the end of 2015.

We called for an automatic exchange of taxpayer-specific rulings. Thanks to the support from many other leaders, we succeeded in securing a stronger emphasis on the final communiqué on this important issue. We will keep the matter on the G20 agenda and move ahead in the EU.

Third, on trade. The announcement just two days before the summit of an agreement between India and the US on the implementation of the Bali Trade Facilitation Agreement changed the tone of the discussion. As a result of this agreement, leaders could focus on the implementation of the Bali decisions and the perspective of the completion of the Doha Development Agenda. We underlined the importance of robust and effective WTOs as a response to the current and future challenges. We all agreed to discuss ways to make the system work better at the next G20 Summit in Turkey.

Finally, on climate change. After a difficult discussion, and with the support of key international partners, we overcame strong efforts to limit the reference to climate change to a bare minimum, which would not be acceptable for us. This was yet another example of the EU and its G20 Member States working together and in unison to uphold and to promote an EU position. We eventually obtained a reference to the need to communicate the intended nationally-determined contributions well in advance of COP 21, and to mobilise finance for adoption and mitigation, mentioning the Green Climate Fund. These are practical steps which should facilitate reaching an agreement at the Paris Conference. You may recall that the starting point of the Australian Presidency was not to mention climate change at all in the G20 context.

I look forward to a fruitful discussion.

 
  
  

Elnökváltás: GÁLL-PELCZ ILDIKÓ
alelnök

 
  
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  Burkhard Balz, im Namen der PPE-Fraktion. – Frau Präsidentin, Herr Kommissar! Die Europäische Kommission hat heute einen, wie ich finde, notwendigen und sehr ambitionierten Investitionsplan für Europa vorgestellt, ein starker Anstoß, um das Vertrauen in die europäische Wirtschaft wiederherzustellen. Ich begrüße es sehr, dass die Europäische Union bereits in Brisbane aktiv für diesen Plan geworben hat. Die Welt erwartet oft positive Nachrichten sowohl von der Europäischen Union als auch von den G20-Staaten. Die beiden Initiativen, die G20-Investitionsinitiative und der Investitionsplan für Europa, sind hier zwei vielversprechende Beispiele. Zudem sollten wir nicht vergessen, dass Glaubwürdigkeit der Grundstein für nachhaltiges Wachstum und für Jobs ist. Es gilt, die bereits unternommenen Strukturreformen weiterzuführen und mit diesen auf dem richtigen Weg zu bleiben.

Die Fairness der Steuerpolitik für Unternehmen ist ebenfalls ein wichtiger Punkt auf der EU- und G20-Agenda. Die Mitgliedstaaten haben hier bereits eine Menge getan, damit Europa eine weiterführende Rolle im automatischen Austausch von Steuerinformationen spielt. Allerdings erkennen wir auch, dass die treibende Kraft noch immer eine Initiative der G20 mit einer engen OECD-Kooperation ist. Der global festgelegte Standard für die Berichterstattung bezüglich des automatischen Austauschs von Steuerdaten muss weiterhin – auch über die G20 hinaus – auf gegenseitiger Basis gefördert werden.

Das Europäische Parlament möchte, was die Transparenz, die Koordination und die Konvergenz der Unternehmenssteuerpolitik angeht, weiter gehen. Wir als EVP bestehen darauf, dass in Bezug auf die sogenannten erweiterten Steuereinkommen ein verständlicher, nach vorn schauender und rascher Input geliefert wird. Ein solcher special report muss vom Parlament entworfen werden, und dieser Bericht muss Vorschläge wie Transparenzkoordination und Konvergenz der Unternehmenssteuerpolitiken beinhalten. In der Zwischenzeit rufen wir die G20 auf, ihre Arbeit in diesem Kontext fortzusetzen.

 
  
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  Peter Simon, im Namen der S&D-Fraktion. – Frau Präsidentin! Ich danke der Präsidentschaft insbesondere für ihre Ausführungen zu Steuervermeidung und aggressiver Steuerplanung. Denn die in den letzten Wochen bekanntgewordenen und europaweit diskutierten Steuerpraktiken in einzelnen Mitgliedstaaten sind ja nur die Spitze des Eisbergs. Laut einer Studie aus dem Jahr 2012 entgehen den Mitgliedstaaten der EU jährlich eintausend Milliarden Euro Steuereinnahmen durch Steuervermeidung und Steuerbetrug. Das ist fast das Achtfache des EU-Haushalts für das laufende Jahr oder anders gerechnet ungefähr das Dreifache dessen, was uns der Kommissionspräsident heute Morgen als Betrag für das große Investitionsprogramm für Europa vorgestellt hat.

Es ist überfällig, hier zu handeln. Die EU muss dabei als Pionier vorangehen. Das ist ein erster wichtiger Schritt. Ebenso wichtig ist es aber, dass wir tatsächlich auf globaler Ebene hier weiter agieren und vorankommen. Zu Recht stand deshalb das Thema Steuern beim G20-Gipfel auf der Tagesordnung. Das Bekenntnis zu einer faireren Gestaltung internationaler Besteuerungsabkommen ist ein Anfang. Dem müssen jetzt aber zeitnah weitere Schritte folgen. Lassen Sie mich drei davon nennen.

Erstens: Die OECD-Initiative gegen Gewinnverlagerung und Steuerverkürzungen in der EU und auf globaler Ebene muss vorangetrieben werden. Gewinne gehören dort versteuert, wo sie erwirtschaftet werden. Multinationale Konzerne dürfen nicht länger in Form von häufig lächerlich geringen Lizenzgebühren Gewinne aus Ländern mit hoher Besteuerung in Steueroasen verschieben. Dafür brauchen wir einen automatischen Informationsaustausch.

Zweitens: Wir brauchen ein gezieltes Vorgehen gegen Steueroasen. Die OECD-Definition geht hier nicht weit genug. Vonnöten sind eine klare Definition und ein klarer Kriterienkatalog für Steueroasen, um sie zu erkennen und gegen sie vorzugehen. Wir von der S&D fordern deshalb die Erstellung einer schwarzen Liste für Steueroasen in ganz Europa.

Drittens: Der Kampf gegen Geldwäsche. Auch dieser muss verstärkt werden. Die Eigentümer hinter häufig verschachtelten Briefkastenfirmen müssen ans Licht gebracht werden. Dafür brauchen wir öffentliche, für jedermann zugängliche Register.

Oberstes Ziel aller Maßnahmen muss sein: Auch das, was bislang häufig legal war, aber als illegitim erkannt wurde, gehört sowohl auf europäischer als auch auf globaler Ebene vollständig und dauerhaft unterbunden. Oder anders ausgedrückt: Steuerpraktiken, die illegitim sind, müssen künftig auch illegal sein.

 
  
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  Anna Elżbieta Fotyga, w imieniu grupy ECR. – Pani Przewodnicząca! Panie Wiceprzewodniczący Komisji Europejskiej! Szanowni Państwo! Wszystkie wymienione przez pana komisarza Dombrovskisa inicjatywy opisane w dokumentach szczytu G20, zarówno konkluzjach, jak i planie działań, który ma doprowadzić do wzrostu zwiększającego również zatrudnienie – zatrudnienie wartościowe, nie na zasadzie „umów śmieciowych” – są bardzo ważne. Ważne są programy infrastrukturalne, wielkie programy, dostosowanie systemu bankowego i powołanie infrastrukturalnego „hubu”.

Jest jednak jeden aspekt, który wymagał wskazania na szczycie G20: to jest bezpieczeństwo. Bezpieczeństwo ma również swój wymiar gospodarczy, a jego brak zabija wszelką nadzieję na wzrost i rozwój. Jednak ta kwestia zupełnie nie znalazła swojego odzwierciedlenia w dokumentach szczytu G20. Po wejściu państw mojego regionu do NATO i Unii Europejskiej przeżyliśmy niebywały okres wzrostu gospodarczego. Wyzwolony został duch przedsiębiorczości. Bezpośrednie inwestycje zagraniczne, wielkie projekty infrastrukturalne. Te wszystkie szanse zostały zabite przez otwartą agresję w naszym regionie, zagrożenie bałkanizacją regionu.

Pan, Panie Komisarzu, i przewodniczący Komisji, przewodniczący Rady reprezentowaliście na szczycie G20 tylko część Unii Europejskiej. Zupełnie nie wskazaliście zagrożeń gospodarczych, rozwojowych, społecznych dla naszego regionu. Za zasłoną medialną izolacji Władimira Putina doszło do porozumienia ponad naszymi głowami.

 
  
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  Ivan Jakovčić, u ime kluba ALDE. – Gospodine predsjedniče, 200 milijuna nezaposlenih, od toga 75 milijuna mladih. To je konstatacija iz Brisbanea, iz Australije, prva konstatacija koja je analiza, koja je nažalost točna, vjerojatno su brojke i veće. Ali, ono što me raduje su nekoliko stvari koje su kao rezultat ovoga summita, a prvo je nešto što je nematerijalno.

Govorilo se napokon o potrebi zapošljavanja mladih na jedan vrlo konkretan način, spomenuto je u više navrata. I još također iznimno važno, a to je pravo na ravnopravnost žena na tržištu rada i zapošljavanje žena, u želji da žene budu upravo ravnopravne u onom dijelu koje se tiče kvalitetnoga zapošljavanja i dobivanja kvalitetnog posla. Svjetski rast je conditio sine qua non naravno izlaska iz krize.

Koliko će Europa u tome sudjelovati? Nakon današnje najave, naravno da očekujemo da će to biti značajno i zato nas iznimno veseli kada o potrebi ulaganja u velike projekte, ali nas još više raduje činjenica da su srednja i mala poduzeća prepoznata kao generatori rasta. Također nam je važno da govorimo o klimatskim promjenama, o njihovim problemima, da govorimo o zelenoj ekonomiji, odnosno o Green Climate Fund i onome što znači zelena industrija danas i sutra na svijetu.

Važno je naravno privatno i javno partnerstvo koje je također prepoznato kao generator rasta na ovome summitu i naravno ono što su već kolege spominjali, a to je iznimno važna porezna transparentnost, jer ovdje u svjetskoj ekonomiji se vrti ogroman novac, nažalost mnogo puta taj novac nije oporezovan tamo gdje treba i ne služi u funkciji rasta gospodarstva.

 
  
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  João Ferreira, em nome do Grupo GUE/NGL. – Os resultados da reunião do G20 denotam, antes de mais, o grau de profundidade de uma crise que está longe de ser ultrapassada. É visível a incapacidade das principais potências capitalistas para superar a crise sistémica em que estão mergulhadas. Por isso mesmo, por se tratar de uma crise sistémica, que não encontrará solução, senão no quadro da supressão do sistema injusto e opressor que a gerou.

Perante novos dados que acentuam a perspetiva de estagnação ou mesmo recessão nalgumas das principais economias, por exemplo, na Europa, as centenas de medidas apontadas para a recuperação económica redundam em pouco mais que uma mão cheia de nada e outra de coisa nenhuma. Na ausência de margem de manobra para aplicação da receita keynesiana, tal a dimensão da crise, reafirma-se a perspetiva de canalização de recursos públicos para as multinacionais, ao abrigo dos chamados programas de investimento em infraestruturas.

Mais uma vez, fala-se em combater a evasão fiscal, mas nem uma palavra é dita sobre o necessário fim dos paraísos fiscais, sobre a desregulação do sistema financeiro, que continua a permitir a evasão, para além de outras práticas criminosas como o branqueamento de capitais.

 
  
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  Petr Mach, za skupinu EFDD. – Pan Ferreira to nedokončil, já na to naváži. Nepřipadá vám pokrytecké mluvit o tom, že zisk má být zdaňován tam, kde vzniká, a že zároveň Evropskou komisi vede pan Juncker, který byl premiérem v zemi, která je a byla daňovým rájem a která nabízela výhodné daňové sazby těm, kteří přijdou zdaňovat do jeho země?

Mluvíte o obchodu, já souhlasím s tím, že volný obchod může podpořit růst, ale nepřipadá vám pokrytecké, že na jedné straně sjednáváte obchodní dohodu se Spojenými státy, která obsahuje doložku o arbitrážích, a zároveň vaši poslanci budou navrhovat zítra rozdělení společnosti Google? Myslím si, že pokud to zítra navrhnou a pokud by platila smlouva TTIP, že to bude první příležitost k arbitráži, aby evropský daňový poplatník musel platit peníze americké firmě.

Hovoříte o investicích, jak jsou investice důležité pro ekonomiku. Souhlasím, ale to, co nabízíte, je opět pokrytectví. Pan předseda Juncker představil nápad, plán, že Evropská komise vezme z rozpočtu Evropské unie 8 miliard EUR, že k tomu Evropská investiční banka přidá dalších 5 miliard a že nějakým zázrakem se z toho vytvoří 315 miliard investic. Nepřipadá vám to pokrytecké?

Hovoříte pořád o růstu, o pracovních místech, ale jsme v oblasti Evropská unie, kde není ani růst, kde nejsou pracovní místa. Vymysleli jste Lisabonskou strategii do roku 2010, být nejkonkurenceschopnější ekonomikou světa a stali jsme se ekonomikou, která neroste vůbec. Prosím, nechte si toto pokrytectví.

 
  
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  Nicolas Bay (NI). - Madame la Présidente, au-delà du spectacle médiatique, il n'y avait pas grand-chose à attendre de cette nouvelle édition du G20, sinon la confirmation des orientations de l'Union européenne toujours plus soumise à l'idéologie mondialiste et aux intérêts des États-Unis.

Pendant que certains s'obstinent dans le rêve d'un gouvernement mondial sous protectorat américain, d'autres, à l'instar de la Russie qui est loin d'être aussi isolée que vous le souhaitez, préparent le monde multipolaire de demain que les patriotes de tous les pays appellent de leurs vœux.

Lors de ce G20, les rodomontades antirusses du premier ministre australien n'avaient rien à envier à l'hystérie collective des institutions européennes. En revanche, j'invite notre Parlement à s'inspirer de la politique migratoire de l'Australie: forte, claire et ferme. L'opération "Frontières souveraines", lancée en septembre 2013, a en effet permis de dissuader les candidats à l'immigration clandestine et d'assécher les réseaux de passeurs qui prospèrent sur la misère du monde.

Si nous le voulons vraiment, nous pouvons nous aussi protéger nos frontières et empêcher que tant de malheureux ne périssent en tentant de les rejoindre.

 
  
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  Μαρία Σπυράκη (PPE). - Κυρία Πρόεδρε, η δέσμευση της ομάδας G20 να εργαστεί για την τόνωση της ανάπτυξης και της οικονομικής ανθεκτικότητας είναι πλέον άκρως επίκαιρη. Και είναι επίκαιρη όχι μόνο διότι η ανάπτυξη, τόσο παγκοσμίως όσο και στην Ευρώπη, είναι πολύ ασθενής και πάντως ασθενέστερη από την αναμενόμενη, αλλά και διότι ο Πρόεδρος Juncker, λίγες ώρες πριν, παρουσίασε εδώ το επενδυτικό σχέδιο των 315 δισ. ευρώ για την Ευρώπη. Πρόκειται για ένα φιλόδοξο σχέδιο που, εάν εφαρμοστεί σωστά, έχει τη δυνατότητα να πετύχει τον επιθυμητό στόχο, να δημιουργήσει δηλαδή περισσότερες από ένα εκατομμύριο νέες θέσεις εργασίας εντός της επόμενης τριετίας χωρίς να επιβαρύνει την Ευρώπη με χρέος. Είναι ένα σχέδιο βεβαίως που χρήζει διευκρινήσεων και μάλιστα λεπτομερών, διότι οι λεπτομέρειες έχουν σημασία και διότι ο διάβολος κρύβεται καμιά φορά στις λεπτομέρειες: πρέπει να μας πει η Ευρωπαϊκή Επιτροπή πως προκύπτουν τα 315 δισ. ευρώ διότι ο πολλαπλασιαστής είναι άκρως φιλόδοξος, αφού φτάνει το 15 μέσω της μόχλευσης των κεφαλαίων.

Ένα ακόμη σημαντικότερο ερώτημα είναι το τι θα γίνει με τις χώρες που βρίσκονται σε κρίση. Ο Πρόεδρος Juncker είπε σήμερα ότι οι χώρες που βρίσκονται σε κρίση έχουν προτεραιότητα. Η πρώτη χώρα που υπέστη σοβαρότατες επιπτώσεις από την κρίση είναι η Ελλάδα. Ποια διαδικασία θα ακολουθηθεί, ώστε οι χώρες αυτές να επωφεληθούν πρώτες από τα προγράμματα που θα προέρχονται από το νέο Ταμείο;

Είναι ανάγκη να κρατήσουμε και να αξιοποιήσουμε την πρωτοβουλία της Επιτροπής διότι είναι πολύ σημαντική και διότι αποτελεί άμεση απάντηση στη δέσμευση των G20. Πρέπει επίσης να μας δοθούν αμέσως διευκρινήσεις για το πως θα κινηθεί η Επιτροπή και η Ευρωπαϊκή Τράπεζα Επενδύσεων σε σχέση με τα νέα και καινοτόμα χρηματοδοτικά εργαλεία. Τι θα είναι αυτά; Είναι πολύ σημαντικό μέρος του νέου επενδυτικού σχεδίου και πρέπει να ξέρουμε, όχι γιατί βλέπουμε αρνητικά την πρωτοβουλία της Επιτροπής αλλά γιατί πρέπει να ασκήσουμε πίεση, πρέπει να εργαστούμε για να υπάρξει μεγαλύτερη εμπιστοσύνη και για να περιοριστεί το ρίσκο. Είναι προφανές ότι το νέο σχέδιο έχει έναν πολύ βασικό και φιλόδοξο στόχο: να αλλάξει την εικόνα της Ευρώπης. Δεν έχουμε πλέον χρόνο στην Ευρώπη, αυτό αποτυπώθηκε στη διακήρυξη των G20 και, ακόμη περισσότερο, δεν έχουν χρόνο οι χώρες που υπέστησαν τις επιπτώσεις της κρίσης.

 
  
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  Sergio Gutiérrez Prieto (S&D). - Señora Presidenta, es verdad que no soy ningún apasionado del G20. Desde la primera cumbre en Washington, tras la caída de Lehman Brothers, hasta hoy acumulan una serie de iniciativas incumplidas, de promesas incumplidas: supresión de los paraísos fiscales, mayor regulación de los sistemas financieros, mejores mecanismos de gobernanza e impuesto de transacciones financieras. Pero no podemos obviar, señor Comisario, que la Unión Europea, una vez más, ha centrado las grandes preocupaciones de esta cumbre: tasas de crecimiento cercanas al cero, tasas de pobreza y de desempleo insoportables para el crecimiento económico global, riesgo de deflación, una drástica devaluación salarial que nos ha hecho más vulnerables a las coyunturas económicas de fuera y, sobre todo, más injustos dentro.

Todo el mundo nos está pidiendo a la Unión Europea que cambiemos. Todo el mundo nos está pidiendo a la Unión Europea que hagamos más, pero, sobre todo, que hagamos cosas distintas para salir de la crisis y estimular el crecimiento. Nos están pidiendo sentido común. Y mientras tanto, nosotros lo único que somos capaces de ofrecer es una Europa dividida entre aquellos que queremos cambios y estímulos, y aquellos que se resignan a la austeridad y al fracaso.

Señor Comisario, solo con la política monetaria, por muy expansiva que sea, no saldremos de la crisis. Necesitamos estímulos fiscales más ambiciosos que los que ha expuesto Juncker esta mañana en el Parlamento. Necesitamos enterrar la austeridad que exige Alemania e interpretar de manera flexible el Pacto de Estabilidad y Crecimiento. Necesitamos que las reformas estructurales sean justas, que no depriman la demanda interna, que mantengan el poder adquisitivo de los ciudadanos. Necesitamos mayores ingresos, preocuparnos por los ingresos, acabar con el fraude, con la evasión fiscal. Necesitamos poder ingresar para estimular más. Y en definitiva, necesitamos solidaridad, altura de miras y giros para evitar una década perdida en el crecimiento económico y, sobre todo, una sociedad derrotada precisamente porque no seamos capaces de cambiar.

 
  
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  Richard Sulík (ECR). - Vážený pán komisár, na samite G20 ste opäť raz skonštatovali, že Európe chýba rast. Na tom nie je vôbec nič prekvapivé preto, lebo Európa robí v podstate všetko preto, aby žiaden rast nebol. Zvyšuje dane, zhoršuje podnikateľské prostredie, Európska únia vymýšľa stále nové regulácie a dáva si nereálne klimatické ciele. A potom sa všetci len čudujú, že nie je rast, že z Európy odchádzajú firmy. Jediné riešenie, na ktoré sa Európska únia zmôže, je ešte viac vládnych výdavkov, ešte viac toho, čo spôsobilo dlhovú krízu, ešte viac výdavkov, ešte viac dlhov. Ak chce Európska únia skutočne riešiť rast a skutočne znižovať nezamestnanosť, musí nechať skrachovať banky a štáty, ktoré nevedia hospodáriť, musí znížiť mieru regulácií, musí prestať s prehnanou ochranou životného prostredia, s klimatickými cieľmi a musí systematicky zlepšovať podnikateľské prostredie.

 
  
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  Valentinas Mazuronis (EFDD). - Sveikintina, kad didžiųjų pasaulio valstybių lyderiai susirinko į dvidešimtuko susitikimą Brisbane ir svarstė esmines šiandienos problemas. Gerai, kad valstybių vadovai svarstė ir numatė gaires ateičiai tokiais svarbiais klausimais kaip globalus ir tvarus ekonominis augimas, klimato kaita, kova su Ebolos virusu. Būtina paminėti, kad gana vieninga dalyvių pozicija vertinant situaciją Ukrainoje ir Rusijos vaidmenį joje. Tai, kad susitikime dalyvavo Rusijos prezidentas Vladimiras Putinas, kaip ir tai, kad daugelio valstybių vadovai išsakė atvirą nuomonę ir vertinimus dėl įvykių Ukrainoje tiesiogiai Rusijos prezidentui, yra gerai, ir tikėkimės, kad tai padės jam susiprasti, padės stabilizuoti situaciją Ukrainoje ir rasti taikų bei išmintingą sprendimą. Nors, matant, kas šiandien vyksta Lietuvos ir Rusijos pasienyje, matant kitus Rusijos veiksmus, erdvės abejonėms yra daugiau nei norėtųsi.

 
  
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  Harald Vilimsky (NI). - Frau Präsidentin, meine Damen und Herren! Führen wir uns doch vor Augen, dass die Gemeinschaft der 20 größten Staaten eine sehr wichtige und sehr mächtige Einrichtung ist, dass sie zwei Drittel der Weltbevölkerung repräsentiert, dass sie zwei Drittel des globalen Handels repräsentiert, über 80 % des globalen Bruttoeinkommens repräsentiert. Wenn eine derart mächtige Gemeinschaft zusammentritt, erwarte ich auch große Lösungen, und ich erwarte nicht Taschenspielertricks eines Herrn Juncker mit einem Investmentpaket ohne frisches Geld und nur einem Hin- und Herschieben von Geld, sondern ich erwarte strukturelle Lösungen im Finanzbereich.

Das Erste wäre, dass man endlich, seit man sich während der Krise 2008 darüber klar geworden ist, eine Trennung von Geschäfts- und Investmentbanken vornimmt, damit nicht mehr länger aberwitzige Bankmanager mit dem Geld der Sparer und der Anleger ins Finanzkasino gehen können, sondern die Verpflichtung haben, dieses Geld nurmehr zu veranlagen, und separat Investmentbanken davon getrennt sind. Damit käme Stabilität ins Finanzwesen.

Als Zweites muss der Bereich des außerbörslichen Handels endlich an die Leine genommen werden, damit man nicht länger im Bereich der Dark pools, im Bereich des Over-the-counter-Handels zwei Drittel aller Börsengeschäfte abwickelt und dabei die Manager und die Banken frei fuhrwerken lässt und hier immer größere, unkontrollierbare, intransparente Strukturen bestehen. Erreicht wurde bei diesem Gipfel, dass sich die Kluft zwischen den G7-Staaten auf der einen Seite und den BRICS-Staaten auf der anderen Seite immer weiter vergrößert hat. Das brauchen wir nicht. Wir brauchen eine gedeihliche Zukunft der Staatengemeinschaft, der großen Blöcke, im Interesse der Menschen, damit das Primat der Politik zurückgewonnen wird und die Finanzmärkte nicht länger an der langen Leine gelassen werden.

 
  
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  Guillaume Balas (S&D). - Madame la Présidente, Monsieur le Commissaire, la Banque centrale européenne, l'OCDE, le FMI et, maintenant, même le G20 disent que tous les présupposés économiques que nous avions au cours des vingt dernières années, qui étaient des présupposés néolibéraux, ne fonctionnent plus et qu'aujourd'hui, nous avons besoin d'augmenter la demande de biens et de services au niveau international.

Pour cela, nous savons que les questions de la fraude fiscale, de l'évasion fiscale, de l'investissement et de la transition écologique sont des priorités absolues.

Mon collègue Gutiérrez Prieto le disait tout à l'heure, il faut aujourd'hui que la Commission et l'Union européenne fassent leurs ces nouveaux présupposés, qui sont de bons présupposés, et agissent. Cela veut dire agir résolument et vite sur la question de l'évasion fiscale et cela signifie qu'il faut aller beaucoup plus loin sur le plan de l'investissement par rapport à la proposition de ce matin, qui est une première étape mais bien insuffisante. Il faut notamment bien cibler les investissements là où c'est utile pour un nouveau modèle de développement et donc tout mettre en œuvre pour que la transition écologique se fasse dans l'Union européenne afin que nous soyons les pionniers en cette matière et que nous soyons en avance.

Voilà, il faut aujourd'hui opérer un changement de politique économique, même le G20 le dit. Il serait temps que nous suivions cette voie.

 
  
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  Victor Boştinaru (S&D). - Doamnă președinte, domnule vicepreședinte, Grupul Socialiștilor și Democraților ia act de progresele, e drept, modeste, care ne-au fost comunicate și se bucură totuși de angajamentul statelor G20 de a crește produsul intern brut cu cel puțin 2% până în 2018. Dar concluzia mare este aceasta: dacă alte state au reușit în același interval să depășească efectele crizei, iar Europa nu, înseamnă că rețeta noastră a fost proastă, iar ceilalți au avut o rețetă de ieșire din criză mai bună. De asemenea, luăm act de dorința de a relansa investițiile și de a crea locuri de muncă, exact cum a fost planul de investiții discutat azi în Parlament.

Pe de altă parte, am luat act de acordul de prevenire a evaziunii fiscale transfrontaliere prin schimbul reciproc de informații, ca și de taxarea profitului la locul unde acesta se produce, dar nu se spune nimic semnificativ despre lupta împotriva paradisurilor fiscale și, haideți să recunoaștem, aceasta este adevărata problemă, este colosul, este gigantul, echivalent cu PIB-ului Statelor Unite, care rămâne neatins, este ascunzătoarea în care se ascund banii netaxați ai lumii. S-a discutat despre negocierile referitoare la schimbările climatice, dar noi, europenii, trebuie să ne reproșăm faptul că nu am fost la dealul dintre Statele Unite și China (se semnase, e drept, înainte, la Beijing).

Și ultima remarcă: foarte puțin despre Ebola. Nu recunoaște G20 că statele membre și entitățile internaționale existente au eșuat în a preveni criza, au eșuat în a se coordona pentru ca amploarea și efectele acesteia să nu atingă magnitudinea pe care o are astăzi și să nu antreneze costurile economice, sociale și umane pe care le vom înregistra noi toți? Noi toți, europenii, dar și statele din Africa. Aici mă așteptam să fie rolul conducător al Uniunii Europene și vocea noastră respectată.

 
  
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  David Martin (S&D). - Madam President, there are four European Union Member States in the G20 as well as the European Union itself. And, sadly for all of us, our growth is stagnating while by and large the growth of the other G20 countries is rapidly expanding. So, while I welcome the Commission’s investment pledge that we heard today – to kick-start the European economy – I think we have to be realistic and say that we cannot have sustained economic recovery by endogenous means alone. We need to look to exogenous growth in order to get our economy really moving and to sustain our growth. That means expanding our international trade agenda.

As the world’s biggest market, we are not yet realising our full potential. The G20 reaffirmed its commitment to the multilateral trading system, something I and my group welcome. We welcome the fact that the Bali package has been given a kick-start as a result of the G20 negotiations. But for the immediate future, multilateralism is not going to be the answer, sadly but realistically, so we have to look at our bilateral trade agenda. We have to make sure that the Singapore and the Canadian free trade agreements are ratified. We have to make sure that we succeed in our negotiations with the US and Japan; we have to ensure that we get a good investment agreement with China.

But we have to ensure that we do all of these things not at any price, but at the values – funnily enough – set out by the G20. We have to ensure that these agreements include an emphasis on fair growth, an emphasis on sustainable development and fair labour standards and tax transparency and strong financial regulation. If we can achieve that in our bilateral trade agreements, we can contribute to the G20 objectives and to expanding the European economy.

 
  
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  Nicola Danti (S&D). - Signora Presidente, signor Commissario, onorevoli colleghi, il vertice del G20 di Brisbane segna una svolta nella risposta alla crisi economica che soffoca il nostro continente. Crescita, sviluppo e occupazione sono diventati non l'obiettivo di un singolo paese, ma una strategia comune a tutti i grandi paesi. Una strategia che in Europa si è concretizzata oggi con il piano di investimenti presentato dal Presidente Juncker, piano che, con tutti i suoi limiti, rappresenta tuttavia una svolta nelle politiche economiche dell'Unione europea abbandonando la vecchia strada dell'austerità.

Abbiamo bisogno di un'Europa che giochi all'attacco sulla scena internazionale, un'Europa che si riprenda il ruolo di leadership nelle produzioni di beni e che non abbia paura di essere nuovamente protagonista nelle relazioni economiche e commerciali. Dobbiamo avere il coraggio di trasformare quell'Europa un po' stanca, invecchiata, compressa, che tende a sentirsi meno protagonista, così come l'ha ben descritta ieri in quest'Aula il Papa, in un'Europa che riprenda a correre e che rappresenti ancora un'opportunità per le future generazioni.

 
  
 

Catch the eye” eljárás

 
  
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  Nicola Caputo (S&D). - Signora Presidente, onorevoli colleghi, al vertice di Brisbane si è discusso di crescita globale, di domanda e di offerta, di PIL, di autorità monetaria e di stabilità del sistema finanziario, di riforme strutturali: tutte questioni assolutamente importanti e cruciali per il futuro. Tuttavia, leggendo il comunicato finale, mi ha particolarmente colpito la mancanza di riferimenti a quei comparti economici e produttivi che con la quotidianità della loro attività definiscono l'economia. Mi riferisco alle micro, piccole e medie imprese che specialmente in Europa rappresentano l'ossatura del sistema economico e che ogni giorno si impegnano e si ingegnano per far fronte al più grave periodo di congiuntura economica dal dopoguerra ad oggi. Nulla si dice anche per la lotta ai paradisi fiscali. Credo che il G20 avrebbe dovuto trattare anche queste questioni e avrebbe dovuto avanzare proposte concrete e globali su questi temi.

Bene invece l'approvazione del piano d'azione anticorruzione del G20 per il 2015 e 2016, che auspico porterà a miglioramenti per quanto riguarda la trasparenza e l'efficienza sia nel settore privato che in quello pubblico, così come il riferimento alle azioni da intraprendere per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e per favorire l'occupazione giovanile, che ha raggiunto livelli inaccettabili.

 
  
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  Bill Etheridge (EFDD). - Madam President, Mr Gozi said the result of the G20 was favourable to his view of economics. Well, if his view of economics is reflected in what Mr Juncker said this morning, with his giant watering can of EU funding that he was going to randomly splash around the place to an economy that is already in debt – up to 90% of GDP, by his figures, and 50% of that GDP made up of the state sector – only weeds of financial mismanagement, debt and despair will grow in Mr Juncker’s garden. Frankly, if that is what we are trying to achieve, God help us.

 
  
 

(„A catch the eye” eljárás vége)

 
  
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  Valdis Dombrovskis, Vice-President of the Commission. - Madam President, I would like to say to the honourable Members of the European Parliament: thank you, first of all, for this debate and for your comments. We will surely take good note and make good use of those comments and recommendations as we embark on another G20 year under the leadership of Turkey later this year.

Despite some critical assessments that I have heard, I am convinced that the G20 is here to stay. It is the only global forum which brings together both advanced and emerging countries, and it is indispensable for moving the global economy from crisis to recovery. The pace of the reform may be slower than we hoped for, but we also know this from our own experience in the EU. Progress has to be made at the global level for it to be effective at all levels.

Brisbane was a G20 Summit with a significant number of deliverables. We have strong coherence on global economic policies, which should help to foster recovery in Europe too. Several speakers also raised the question of security in a context of the situation in Ukraine, and while this has not been a part of the official G20 agenda, it was discussed very much indeed on the side-lines of the G20 Summit, and President Juncker also had a serious conversation with the President of the Russian Federation, Mr Putin, as regards Russia’s aggression against Ukraine.

For the G20, 2015 needs to be the year of delivering on implementation and completion of the agenda. The global growth strategy, financial regulation and tax should remain at the centre of its work, and we count on the support of this Parliament to move this ambitious agenda forward.

 
  
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  Sandro Gozi, Presidente in carica del Consiglio. - Signora Presidente, onorevoli deputati, sono stati numerosi i temi evocati. I colleghi Mach e Simon hanno fatto in particolare riferimento alla necessità di lottare contro l'evasione e l'elusione fiscale. Certamente dobbiamo farlo, dobbiamo farlo a livello di G20, dobbiamo farlo nella nuova legislatura europea, in cui sarà fondamentale eliminare i paradisi fiscali e lottare contro l'evasione e l'elusione fiscale, farlo a livello globale e prendere le misure necessarie anche all'interno dell'Unione europea. Questo è stato il senso del nostro impegno durante la Presidenza.

Ricordo di nuovo l'importante accordo sullo scambio di informazioni tra amministrazioni fiscali e sulla cooperazione tra le amministrazioni, che è stato raggiunto in ottobre e che verrà formalmente adottato in dicembre.

Il collega Martin ha fatto riferimento alla necessità di promuovere l'agenda commerciale sia a livello multilaterale che a livello bilaterale. Ai margini del G20 gli Stati Uniti, assieme ai leader europei, hanno riaffermato l'importanza di compiere tutti gli sforzi possibili e necessari per una conclusione ambiziosa del TTIP, e del resto questo lo abbiamo confermato anche al Consiglio. Durante la nostra Presidenza abbiamo lavorato per fare dei passi in avanti molto rilevanti, arrivando praticamente alla meta nell'accordo commerciale con il Canada, facendo passi in avanti anche rispetto a Singapore e Giappone. Sono i temi che lei, collega Simon, ha ricordato e che mi trovano pienamente d'accordo.

L'on. Jakovčić ha fatto riferimento alla cifra che è stato giusto ricordare, perché quello è il punto di riferimento da cui qualsiasi proposta non di teoria economica ma di concreta politica economica e sociale deve partire, cioè 200 milioni di disoccupati a livello globale. Occorrono delle risposte, occorrono degli impegni significativi per favorire la partecipazione al mercato del lavoro. È molto rilevante che molto spazio sia stato dedicato anche a livello di G20 a questo tema. Occorre certamente promuovere l'imprenditorialità, occorre prendere delle iniziative a favore dei disoccupati più svantaggiati, a partire dai disabili. E questo accento sui più vulnerabili posto dai leader del G20 mi sembra qualcosa su cui dobbiamo lavorare molto e su cui anche il Parlamento europeo potrà fare molto in questa legislatura europea, così come dobbiamo promuovere riforme strutturali a partire dal mercato del lavoro per favorire l'occupazione.

Infine i colleghi Gutiérrez Prieto, Balas e Danti hanno evocato la necessità, che noi condividiamo come Presidenza, di un cambiamento di politica economica globale. E ci sembra che al G20 ci siano stati da varie parti vari messaggi rispetto all'Unione europea e alla necessità di accelerare il cambiamento di impostazione di politica economica seguito a livello di Unione europea. Questo ci sembra un passaggio importante.

È vero, sono d'accordo con quanto avete detto, occorrono nuovi stimoli fiscali, occorre sfruttare tutta la flessibilità possibile nel Patto di stabilità e di crescita. È questo che i nostri leader hanno scritto nell'agenda strategica per l'Unione in tempi di cambiamento in giugno. È questo il punto da cui dobbiamo partire e che noi abbiamo con soddisfazione ritrovato nel piano presentato dal Presidente Juncker questa mattina e nelle parole del Presidente Juncker e del vicepresidente Katainen, che hanno chiaramente detto che i contributi nazionali al piano di investimenti saranno neutri dal punto di vista del Patto di stabilità e di crescita.

Ecco un'applicazione intelligente delle regole che abbiamo. È evidente che la spesa pubblica che va a favore di investimenti che perseguono degli obiettivi comuni europei non può essere considerata come spesa corrente. Lo vediamo, l'abbiamo visto stamattina, vi è una bella applicazione di questo nel piano di Juncker. Noi auspichiamo – l'abbiamo fatto anche nel Consiglio "Affari generali" dedicato alla politica di coesione – che questa applicazione intelligente delle regole che abbiamo si estenda anche ad altri strumenti di investimento che abbiamo a partire da ecofinanziamenti nazionali e regionali all'interno della politica di coesione, che sono un altro contributo nazionale agli obiettivi di crescita e anch'essi andrebbero valutati come neutri ai fini del Patto di stabilità e di crescita.

Infine avete evocato il termine solidarietà: anche noi riteniamo che ci sia bisogno di molta più solidarietà nell'Unione europea. Il termine solidarietà si trova 21 volte nei trattati europei. Ci sono 21 articoli che parlano di solidarietà. Non abbiamo visto in questi anni un'attuazione coerente e convinta di questo tema della solidarietà in vari settori da parte della Commissione europea uscente e auspichiamo che invece questo sia un impegno che le tre istituzioni insieme porteranno avanti nella nuova legislatura.

L'on. Etheridge invocava Dio per quanto riguarda la politica economica e capisco che possiamo essere ispirati dal Sommo Pontefice che si è indirizzato a quest'Aula, però non credo che ci sia bisogno di invocare Dio. Basta essere degli uomini e dei politici di buona volontà per sfruttare al massimo il grandissimo potenziale che l'Unione europea ha per rispondere all'esigenza di più crescita e di più posti di lavoro che i nostri cittadini giustamente ci chiedono.

 
  
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  Elnök asszony. - A vitát lezárom.

Írásbeli nyilatkozatok (162. cikk)

 
  
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  Pablo Zalba Bidegain (PPE), escrito. – Una vez más se han reunido las veinte economías más grandes del mundo. Esta ha sido la novena cumbre desde el comienzo de la crisis mundial. La Unión Europea atraviesa un momento de incertidumbre con un crecimiento débil, aunque es importante destacar que en aquellos países que han atravesado momentos complicados y han aplicado reformas estructurales, dichas reformas les han llevado a liderar el crecimiento en la zona del euro. Me alegra saber que las más de mil medidas presentadas por todos los miembros del G20 para acelerar el crecimiento y favorecer la creación de empleo desde principios del próximo año podrían impulsar el producto interior bruto (PIB) global un 2,1 % hasta 2018. Esta cifra está avalada por cálculos del Fondo Monetario Internacional (FMI) y de la Organización por la Cooperación y el Desarrollo (OCDE). El G20 ha impulsado la Iniciativa Global para la Infraestructura, un plan que pretende impulsar la colaboración público-privada para el desarrollo de nuevas infraestructuras. A este respecto, considero un gran ejemplo el plan de inversión presentado esta mañana por el Presidente de la Comisión Europea, Jean-Claude Juncker.

 
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