Lorenzo Cesa (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, Presidente Mogherini, la crisi libica costituisce un fattore di preoccupazione fortissimo per l'Europa e per tutti noi. In Libia, a poche centinaia di chilometri dalle porte meridionali dell'Europa, è in corso uno scontro sempre più violento e drammatico tra antislamisti e filoislamisti, con la presenza di formazioni che si richiamano a gruppi terroristici e all'ISIS.
Le stragi di Parigi e le minacce nei confronti dell'Europa da parte del Califfato rappresentano un allarme troppo acuto per non moltiplicare ogni sforzo per giungere a una soluzione politica della crisi. La crisi umanitaria che si sta determinando in Libia, con i massicci fenomeni migratori in corso verso la Tunisia e verso le nostre coste del Mediterraneo, deve essere fermata e l'Europa con le Nazioni Unite ha il dovere di assumere un'iniziativa politica forte ed efficace.
Più che con sanzioni sulla vendita di idrocarburi occorre intervenire introducendo un embargo completo sulle armi in quanto troppi paesi stanno alimentando militarmente le parti in causa. Per fermare queste contrapposizioni che si svolgono all'interno della Libia, onorevole Mogherini, è necessario istituire quanto prima un forum permanente tra tutti i soggetti coinvolti per avviare finalmente quel dialogo che favorisca stabilità e pace sociale. L'ipotesi di una divisione della Libia in due Stati sarebbe una sciagura di proporzioni immani e dovrà essere evitata. Di questo sono convinto che tutto il Parlamento europeo sia consapevole e per questo credo che una nostra presa di posizione forte, determinata e univoca sia quanto mai indispensabile e urgente.
(L'oratore accetta di rispondere a una domanda "cartellino blu" (articolo 162, paragrafo 8, del regolamento))