Der Präsident. - Verehrte Kolleginnen und Kollegen, sehr geehrte Damen und Herren! Vor 70 Jahren, am 27. Januar 1945, wurde das Konzentrationslager Auschwitz von sowjetischen Soldaten befreit. Die Bilder, die die Befreier sahen und festhielten, erschüttern die Welt bis heute: die Leichenberge, die Krematorien, die Berge von Schuhen, Brillen und menschlichen Haaren als Zeugnisse ausgeplünderten Lebens, die Bilder der ausgemergelten Überlebenden, dem Tod näher als dem Leben, diese Bilder haben sich in das kollektive Gedächtnis der Menschheit eingegraben.
Für die allermeisten Gefangenen in Auschwitz kam die Rettung zu spät. Mehr als eine Million Menschen wurden in diesem Vernichtungslager ermordet – durch Hunger, durch Krankheit, durch kriminelle medizinische Versuche, durch Folter, durch Hinrichtung und vor allen Dingen durch den systematisierten Tod in den Gaskammern. Vor allem Juden aus Ungarn, Polen, Frankreich, Holland, Griechenland, Menschen jüdischen Glaubens aus ganz Europa, Sinti und Roma, Behinderte und Kranke, Homosexuelle, Kriegsgefangene, politische Gefangene und – besonders abscheulich für jeden, der jemals Auschwitz besucht hat –: unzählige Kinder. Diese Menschen, von fanatischen Naziideologen zu „Untermenschen“ erklärt, zu Schädlingen, deren Leben als lebensunwertes Leben betrachtet wurde, diese Menschen sollten, ja, die Schlächter wollten, dass dieses Leben vernichtet und ausgerottet wird.
Auschwitz war nicht der einzige, aber der zentrale Ort des organisierten Massenmordes, des schlimmsten Zivilisationsbruchs in der Menschheitsgeschichte. „Dieser Ort sei allzeit ein Aufschrei der Verzweiflung und der Mahnung an die Menschheit“, so steht es auf der Erinnerungstafel im Konzentrationslager geschrieben. Ja, meine Damen und Herren, das soll Auschwitz für immer sein, ein Aufschrei der Verzweiflung und der Mahnung. Die persönliche Schuld mögen die Täter mit ins Grab genommen haben, aber die Verantwortung, die aus deren Gräueltaten erwächst, ist eine gemeinsame Verantwortung der Völkergemeinschaft, und sie ist ganz sicher eine besondere Verantwortung des Volkes, dem ich angehöre, der Deutschen. Die Verantwortung, den Schwur „Niemals wieder“ einzulösen, tragen wir als nachkommende Generationen für alle Zeiten.
Geschichte wiederholt sich nicht, aber aus der Vergangenheit erwächst die Gegenwart, und wie wir mit der Geschichte umgehen, das entscheidet über unsere Zukunft. Deshalb wollen wir im Wissen darum, dass in Auschwitz das Unfassbare geschah, jeden Tag die Freiheit energisch verteidigen. Deshalb wollen wir jeden Tag im Wissen um die Gefährdung dieser Freiheit für die Unbedingtheit der Würde des Menschen einstehen. Deshalb wollen wir jeden Tag einschreiten gegen die Rückkehr von Denkweisen, die wir in Europa für überwunden hielten und bei denen wir dennoch sehen müssen, dass sie immer existieren: den Hass, die Fremdenfeindlichkeit, den Antisemitismus, den Ultranationalismus, die Intoleranz. Wenn heute, 70 Jahre nach der Befreiung von Auschwitz, Juden in Europa um ihre Sicherheit fürchten und um ihr Leben bangen, dann muss uns das verstören, und es muss uns wachrütteln.
Jetzt müssen wir gegen die Angst zusammenstehen, uns nicht anstecken lassen von dem Hass, den zum Beispiel die Attentäter in Paris in sich trugen. Wir dürfen dem Hass nicht mit mehr Hass begegnen, nicht auf Gewalt mit noch mehr Gewalt antworten, sondern müssen ein wachsendes Misstrauen bekämpfen, die Freiheit aller verteidigen und die Würde eines jeden einzelnen Menschen beschützen. Das ist der Auftrag, den wir 70 Jahre nach dem Ende des Zweiten Weltkriegs und der Befreiung von Auschwitz gerade hier in diesem Parlament als der multinationalen Völkerversammlung in besonderer Weise wahrzunehmen haben.
(Beifall)
5. Italian puheenjohtajakauden arviointi (keskustelu)
Der Präsident. - Als nächster Punkt der Tagesordnung folgt die Aussprache über die Erklärungen des Rates und der Kommission zur Bilanz des italienischen Ratsvorsitzes (2014/2855(RSP)).
Matteo Renzi, Presidente in carica del Consiglio. - Signor Presidente Schultz, onorevoli deputati al Parlamento europeo, faccio mie le parole che Lei Presidente ha rivolto a quest'Aula in occasione del ricordo di ciò che è avvenuto settant'anni fa ad Auschwitz e assicuro l'impegno del governo e del popolo italiano per combattere quella terribile infamia che ha caratterizzato l'Europa decenni orsono, mantenendo alta l'attenzione oggi per un debito che noi abbiamo nei confronti del passato ma anche per un grande investimento che dobbiamo fare sulle nuove generazioni.
Credo che il suo saluto, il suo speech, signor Presidente, ci consenta di entrare nel merito del bilancio del semestre di Presidenza italiana ricordando da dove noi eravamo partiti. Prendendo spunto dalla figura di Telemaco, anche in continuità con la Presidenza greca, c'eravamo chiesti se oggi queste istituzioni, questi politici, questi rappresentanti dei territori che compongono il grande sogno dell'Unione europea, fossero in grado di assumere il diritto a essere eredi.
Cosa vuol dire essere eredi? Vuol dire poter pensare che l'Europa per noi non è soltanto il ricordo: l'Europa è innanzitutto una speranza; si declina al futuro, non soltanto al passato. Ha il calore e il colore dell'opportunità prima ancora che della preoccupazione. Siamo stati in grado in questi sei mesi di essere all'altezza di questa sfida? Certo sono consapevole che la stampa, che gli operatori, che gli addetti ai lavori, prima di affrontare questo grande tema sottolineano ed evidenziano: "Però, prima parlaci dei risultati, raccontaci se sei soddisfatto di ciò che hai fatto in Europa per l'Italia!" È una domanda mal posta, signor Presidente! Perché chi fa politica non è mai soddisfatto, se è soddisfatto è bene che cambi mestiere! Anche perché non si guida un semestre pensando all'interesse del proprio paese, si guida un semestre pensando a come l'Europa può avere una chance per il futuro!
Noi italiani, di qualunque colore politico, sappiamo perfettamente che la nostra sfida non è qui, è a casa nostra. Non si tratta semplicemente di evocare il cliché delle riforme strutturali. Significa dire che l'Italia se vuole stare nella competizione globale deve cambiare e in questi sei mesi abbiamo fatto molto nel nostro paese, ciò che serve all'Italia lo fanno i cittadini italiani, non le istituzioni europee, e i cittadini italiani devono avere molta più consapevolezza del fatto che in questi anni noi abbiamo provveduto a dare all'Europa molte più risorse di quelle che abbiamo preso. Ogni anni l'Italia dà alle istituzioni europee circa 20 miliardi di euro ricevendone non più della metà.
L'Italia in questi anni a concorso a salvare non soltanto Stati amici, ma anche le banche, gli istituti di credito di altri paesi e lo ha fatto non per un atto di generosità ma perché crede nelle istituzioni europee. Lo ha fatto senza mettere un centesimo dei denari delle istituzioni europee a beneficio dei propri istituti di credito che, anzi, dopo gli stress test, sono stati costretti a aumenti di capitale. Lo ha fatto perché crede nell'Europa, l'Italia è un paese che non viene nelle istituzioni europee per chiedere un aiuto, viene per offrire una grande storia iniziata a Roma con la firma del Trattato, ma forse possiamo dire iniziata molto prima, iniziata nei valori che hanno fatto grande il nostro paese, che hanno fatto grande il nostro continente.
Noi abbiamo questa idea di Europa: l'idea di un grande luogo di speranza per le prossime generazioni e sappiamo che i nostri problemi li dobbiamo affrontare a casa nostra, come stiamo facendo con la riforma della Costituzione, della legge elettorale, della giustizia, della pubblica amministrazione, tutte realtà che in questi sei mesi il parlamento italiano ha mandato avanti.
Lo abbiamo fatto animati da una visione europea ed europeista, che ha tanti autorevoli rappresentanti nella storia del nostro paese – e mi permetterà signor Presidente, mi permetteranno i membri del Parlamento europeo di ricordarne uno per tutti, che è stato e ha rappresentato anche in questi sei mesi la guida per il nostro paese – vorrei che oggi da qui il Parlamento europeo portasse il proprio saluto al Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, convinto europeista che proprio in queste ore lascerà il proprio incarico avendo compiuto un lungo percorso di cambiamento e avendo affrontato le difficoltà in Italia con l'intelligenza, la saggezza che molti di voi gli hanno riconosciuto lavorandoci a fianco anche in quest'Aula negli anni passati.
Bene, in questo semestre l'Italia ha utilizzato due grandi obiettivi: il primo, quello di dare valore politico al vostro lavoro, signori parlamentari: il due luglio quando siamo venuti qui a cominciare il semestre non c'era ancora la nuova Commissione. Noi siamo stati coprotagonisti insieme a tutti gli altri governi, di una scelta che giudico storica: si è scelto di dare valore politico al risultato delle elezioni del 25 maggio. La designazione di Jean-Claude Juncker come Presidente della Commissione non nasce semplicemente dal riconoscimento di un risultato che di per sé non sarebbe stato sufficiente, perché il partito che ha presentato Jean-Claude non aveva ottenuto la maggioranza dei membri necessaria ad avere un voto di fiducia, ma di un accordo politico con P maiuscola in cui valorizzando la scelta popolare nei confronti del Presidente Juncker si è scelto di dare significato profondo al voto dei cittadini, legando alla Commissione Juncker un pacchetto di riforme, un progetto politico per i prossimi anni. È la prima volta che questo accade nella storia delle istituzioni europee, io credo che non dovrà essere l'ultima e che dovrà essere in qualche misura codificata dalla consuetudine politica, ma è un passo in avanti di grande significato.
Accanto a questo, l'Italia ha proposto un cambiamento del paradigma economico che ha caratterizzato questi anni nel nostro dibattito continentale. Io credo che, o l'Europa cambia marcia sull'economia oppure noi diventiamo il fanalino di coda di un mondo che cambia molto rapidamente. Il Presidente Juncker ha fatto proprio questo ragionamento, lo ha allargato con i membri del suo Collegio e trovo simbolico che oggi, nella riunione del Collegio, il Presidente Juncker presenterà la comunicazione sulla flessibilità e il fondo, architrave strategica degli investimenti, del piano per gli investimenti.
Sono due operazioni su cui il nostro giudizio è un giudizio positivo, riconosciamo che stiamo andando nella giusta direzione, a nostro giudizio si deve fare ancora di più e siamo pronti a fare la nostra parte. Siamo pronti ad essere generosi con il Fondo, siamo pronti a credere profondamente nell'investimento sulla flessibilità, anche perché se non ci fosse stata flessibilità tanti dei paesi da cui proveniamo e provenite non avrebbero oggi le condizioni economiche che hanno. Se non ci fosse stata la flessibilità la ricostruzione in Germania non sarebbe stata così semplice, se non ci fosse stata la flessibilità la politica sarebbe oggi cancellata da quest'Aula.
Ma quello che voglio dire è che in questi sei mesi ci pare di aver visto un cambiamento profondo nella direzione, ancora non nei fatti. Io ricordo il vertice di Ypres, era il giugno di quest'anno, ricordo la discussione molto dura con i miei amici e colleghi capi di governo, quando sottolineavamo l'importanza di investire sulla crescita, quando sottolineavamo l'importanza di investire in modo diverso sul rapporto tra economica e flessibilità. Quanto tempo sembra essere passato, eppure sono trascorsi solo sei mesi! Questi sono i due risultati che penso stiano insieme: investimento in politica con la politica, della Commissione che sceglie una direzione.
Naturalmente potrei a lungo discutere dei risultati, l'accordo sul clima e sull'energia, la politica di passaggio da Mare Nostrum a Triton, la transizione istituzionale svolta a dispetto degli auspici negativi in un clima di positiva cooperazione, i meccanismi automatici di lotta all'evasione, l'investimento su una diversa politica di cooperazione internazionale, la declassificazione, che tanto stava e sta a cuore a questo Parlamento, degli accordi negoziali per il TTIP, gli OGM, anche con alcune sconfitte, ritengo Presidente Schultz che sia una sconfitta che sul made in gli impegni che questo Parlamento, inteso come Istituzione – perché fu nell'aprile dello scorso anno – ma comunque questo Parlamento inteso come Istituzione ha assunto chiedendo al Consiglio e alla Commissione di farsi promotori non sono stati portati a risultato positivo. Sul made in è incomprensibile la resistenza che alcuni paesi stanno facendo.
Per comodità, abbiamo presentato questo documento, è un documento che presenta tutti i risultati di questo semestre e mi consentirete, allora, di passare immediatamente alla seconda e conclusiva parte del mio ragionamento. Di tornare cioè alla domanda di fondo: siamo riusciti in questi mesi a ridare un'anima all'Europa? È difficile affrontare questo dibattito in un momento in cui la discussione sul significato profondo dell'Europa vede oggi contrapposta una demagogia imbarazzante contro quell'idea di luoghi della speranza e della politica dell'Europa che, per esempio, Sua Santità Papa Francesco – che ha voluto portare il suo intervento in quest'Assise proprio durante questo semestre – ha spiegato con questa chiarezza e con questa bellezza: l'idea dell'Europa come un qualcosa che serve al mondo e dall'altro il tentativo di investire sulla demagogia, sulla paura, il tentativo di bloccare e rannicchiare i nostri valori dentro una piccola cornice e dentro una fortezza. Il luogo dell'Europa non è la fortezza è la piazza! Il luogo dell'Europa non è la trincea è il museo, è la scuola! La parola chiave dell'Europa non è conflitto e scontro ma dialogo e incontro!
Allora da questo punto di vista, mi permetta signor Presidente, di essere molto chiaro: noi in questa stessa sede abbiamo aperto il semestre ricordando una giovane donna, Miriam che stava in Sudan in catene per la sua fede religiosa e sono orgoglioso e ho i brividi nel dire che l'Europa è che in questi sei mesi abbiamo permesso a quella donna di tornare alla libertà e di portare il suo bambino nato in un carcere a vivere libero. Perché per noi Europa è innanzitutto libertà. Presidente mi permetta di dire che sono emozionato pensando a quando il 20 agosto ho avuto – a nome anche vostro – la drammatica bellezza e la difficile situazione di entrare in un campo profughi a Erbil; io me la ricordo la reazione di un giovane ventenne, di tanti giovani ventenni, quando a Srebrenica l'Europa di fronte al genocidio non ebbe il coraggio di aprire bocca e anzi persino i caschi blu assistettero attoniti e squallidi di fronte alla violenza e al genocidio.
Oggi abbiamo di fronte a noi tanti luoghi in cui si perpetrano situazioni di dolore, terrore e orrore. Credo che l'Europa debba essere lì e lo sanno bene, amici del Parlamento europeo, quei cittadini che sono scesi in piazza a Parigi. Lo sanno bene perché alcuni commentatori hanno detto: la foto storica è la foto dei leader, no non è la foto dei leader che camminano insieme, la foto storica è la foto di un popolo, innanzitutto il popolo francese, alla cui storia di lumi e cattedrali, di ragione e di bellezza, io pongo entrando a Strasburgo, in una sede europea ma anche in una città francese, un omaggio, l'omaggio di tutte le italiane e di tutti gli italiani dopo quello che è accaduto; ma è anche, me lo lasci dire signor Presidente, quell'idea profonda, quella straordinaria esperienza che abbiamo fatto sentendo i canti della Marsigliese mentre camminavamo. Vedendo le immagini di donne e uomini che non si rassegnavano all'idea del terrore e della paura e che dicevano con la loro presenza in quelle piazze, che l'Europa è più grande delle minacce, che i nostri valori sono più forti dei loro attentati e che ciascuno di noi, se vuol essere davvero fedele all'idea di Unione europea e di unità europea, oggi ha il compito di identificare un nemico.
Perché il nemico c'è! Guai a chi finge di non sapere che il nemico ci sia! Certo che c'è il nemico, ma a quelli che dicono che il nemico è la religione, li invito ad andare a rileggere un grandissimo discorso fatto dal presidente egiziano – tra i tanti appuntamenti di questo semestre vorrei sottolineare come il bilaterale che abbiamo fatto sia al Cairo che a Roma, con gli egiziani, sia uno dei punti fondamentali di svolta per il Mediterraneo – ma quel discorso che Al Sisi ha tenuto il primo giorno dell'anno in un'università al Cairo, in un'università dove ha spiegato che il nemico non è la religione, ma è quell'ideologia che punta ad uccidere anche l'idea stessa di religione che persone e leader Al Sisi cercano di portare avanti quotidianamente.
Il nemico c'è, è l'ideologia, è il fanatismo, ma il rischio grande che noi corriamo non è quello di non vedere il nemico, è quello di pensare che la paura ci possa fermare, ci possa immobilizzare, ci possa bloccare; e allora io credo che rinchiudersi, isolarsi, alzare i limiti, alzare muri, significhi non essere europei. Signor Presidente qualcuno in queste ore sta andando oltre, nel dibattito politico, ma anche in quello culturale, e arriva a dire che noi dobbiamo in nome della nostra sicurezza vivere impauriti e rannicchiati. Siamo arrivati a dire che la parola identità è in contrasto con la parola integrazione, da uomo di governo, da uomo italiano, lasciatemelo dire da uomo di sinistra, io voglio dire con forza che non lasceremo mai la parola identità a chi grida più forte, perché la parola identità è una parola bella che ci appartiene, che ci riguarda, la parola identità è una parola che esprime il senso profondo dell'essere europei.
Io sono fiero delle mie radici, io sono fiero delle strade in cui ho giocato a calcio, io sono fiero delle scuole dove sono cresciuto, io appartengo alla mia terra, sono orgoglioso di essere europeo, italiano, fiorentino, sono orgoglioso di ciò che rappresenta la mia piccola storia personale, perché la mia identità è un tratto fondamentale. Il contrario di identità non è integrazione, il contrario di identità è anonimato, il contrario di integrazione è disintegrazione, è rottura, è distruzione.
Allora, noi oggi dobbiamo avere la forza di dire con grande chiarezza, con grande determinazione, che quando all'interno delle istituzioni europee e fuori si pensa di difendere la nostra identità rinchiudendoci in fortezze in nome della sicurezza, dobbiamo sempre ridire a noi stessi che libertà e responsabilità sono le precondizioni della sicurezza, che non c'è sicurezza possibile senza libertà in Europa e che in questo mondo i nostri nemici non potendo ucciderci puntano a cambiare il nostro modo di vivere. Noi non possiamo consentire a nessuno di cambiare il nostro modo di vivere, se volete chiamatela con le parole che ritenete più opportune; volete chiamarla guerra? volete chiamarla conflitto? potete chiamarla come vi pare!
C'è una realtà vera, lo spauracchio della demagogia può portare un decimale di voto in più, ma se qui saremo classe dirigente, se noi qui saremo leader e uomini capaci di guidare le istituzioni, la sfida di oggi è far tornare l'Europa a fare il proprio mestiere e questo passaggio mi porta a dire una cosa molto semplice per chiudere: se stiamo vedendo tornare la politica oggi in Europa è perché in questi mesi e in questi anni noi abbiamo visto che il mondo reclama più Europa, non meno Europa; però dobbiamo dire la verità: questo tipo di Europa che abbiamo costruito in questi anni ha dato l'impressione di essere troppo spesso un modello basato soltanto sull'economia, sui parametri, sui vincoli, sull'austerità.
Credo, signor Presidente, che al termine di questi sei mesi possiamo dirci che quest'atteggiamento è stato un errore e che quel cambiamento che la Commissione Juncker sta portando in questi sei mesi è un cambiamento che probabilmente andava immaginato negli ultimi sei anni, non negli ultimi sei mesi. Oggi il mondo cambia, il mondo sta cercando di investire sul futuro, l'Europa no! Noi siamo stati a Brisbane, insieme al G20, e le parole di crescita, investimenti e innovazione sono parole che sono risuonate ovunque. Noi dobbiamo essere alla guida di questo fenomeno di cambiamento, non in fondo.
Lo saremo soltanto se l'Europa tornerà a guardarsi negli occhi con la consapevolezza di chi rappresenta una superpotenza non economica, una superpotenza valoriale, la stessa superpotenza di valori che certa parte della demagogia vorrebbe cancellare. Nel lasciare il testimone alla Presidenza della Lettonia ricordo a me stesso che quando questo Parlamento fu chiamato all'elezione diretta fu sotto la Presidenza italiana, era il 1975. Sotto la Presidenza italiana si fece l'accordo perché si passasse al voto diretto e all'elezione diretta dei parlamentari europei, fu un momento molto importante, molto bello, molto significativo. Quarant'anni fa la Lettonia non soltanto non faceva parte dell'Unione europea, ma stava in una storia totalmente diversa.
Oggi dimostriamo che l'Europa è in grado di cambiare, dobbiamo anche pensare però, che questo cambiamento deve innanzitutto farci guardare, da un lato, alla politica di vicinato in modo diverso e questo è il lascito che noi diamo innanzitutto alla nuova Presidenza, politica di vicinato significa attenzione diversa al Mediterraneo, significa attenzione diversa all'allargamento dell'Unione europea, perché noi non possiamo fare a meno di Albania, Serbia, Montenegro, e non possiamo permettere che questa discussione sull'allargamento sia dettata e viziata dalla paura. Certo riguarda anche il rapporto tra Ucraina e Russia che è stato un tema tra i più delicati di questo semestre e che io temo continuerà ad attraversare la stagione che stiamo vivendo.
Nel darvi appuntamento ai prossimi appuntamenti internazionali dell'Italia, a partire dall'EXPO, che il 1° maggio affronterà un grande tema, per chi crede nella politica: nutrire il pianeta, cambiare la vita degli uomini. Questo significa fare un grande investimento sullo stile di vita, ma anche di lotta alla fame. Io vorrei lasciarvi non con un pensiero su Telemaco ma con un pensiero su Ulisse, perché è difficile – leggere più di due libri è difficile per alcuni di voi, lo capisco – però ho imparato cosa fosse l'Europa non nei corridoi delle istituzioni, ho imparato cosa fosse l'Europa, signor Presidente, nello studiare la storia della mia città. Nella mia città c'è un grande personaggio che è Dante Alighieri, che quando mette in bocca una piccola orazione a Ulisse, fa un riferimento che trovo straordinariamente efficace oggi, nel momento in cui vorrebbero rintanarci in casa impauriti e sconvolti, dice Dante facendo parlare Ulisse: fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza. Credo che sia un grande messaggio per ciascuno di noi, oggi.
Il Parlamento europeo è a un bivio, scelga se immaginare di vivere come dei bruti, inseguendo un messaggio demagogico che forse potrà portare qualche mezzo punto in più ma che non consentirà di governare l'Europa e, dall'altro, c'è la possibilità di seguire virtù e conoscenza, cioè di essere europei. E noi emozionati e responsabili crediamo che oggi l'Europa sia il vero luogo della sfida di domani.
Con questo spirito, ringrazio le istituzioni per la cooperazione e dico al Presidente del Parlamento europeo che sempre l'Italia, fedele al suo messaggio di civiltà, di valori e di ideali continuerà a lavorare per un'Europa che sia sempre più dei popoli e sempre meno della burocrazia.
Jean-Claude Juncker, président de la Commission. - Monsieur le Président, Monsieur le Président du Conseil, cher Matteo Renzi, Mesdames et Messieurs, chers collègues, il y a de temps à autre des moments où il est difficile de passer d'un instant à l'autre. Vous avez, à très juste raison, évoqué, en ouvrant la séance d'aujourd'hui, la libération des camps nazis. Ceux qui sont nés longtemps après la guerre et ceux qui ont une connaissance livresque des événements dont vous parlez ne peuvent pas s'imaginer les douleurs et tragédies qui ont pu déferler sur l'Europe entre les années non seulement 1940 à 1945 mais aussi 1933 à 1945. Attention aux mauvais débuts, souvenons-nous de l'histoire et tirons-en les leçons qui conviennent.
Et puis nous sommes aujourd'hui réunis sur le territoire français. Comment pourrais-je oublier en ce moment le drame, la tragédie collective et individuelle qui vient de frapper la France au milieu de la semaine écoulée. Nous restons choqués, scandalisés, consternés, dégoûtés par ce qu'il vient de se passer à Paris. Oui, nous sommes tous Charlie mais, à travers le monde, il y a beaucoup de Charlie auxquels nous devons aujourd'hui penser. Cependant, comme nous sommes en France, je veux dire ici: "Vive la République et vive la France!".
(Applaudissements)
Nous sommes arrivés au terme de la Présidence italienne et à la veille de la Présidence lettone. C'est une circonstance qui invite à la réflexion.
Voilà le terme d'une Présidence italienne, une Présidence d'un État membre fondateur, et demain s'exprimera devant nous la première ministre lettone, d'un nouveau pays membre. Qui aurait cru en 1957 qu'en 2015 la Lettonie présiderait aux destinées de l'Europe? Qui aurait pu croire que demain nous entendrions le discours d'une première ministre lettone qui, en s'exprimant devant nous, symbolisera la réconciliation entre l'histoire et la géographie européenne et qui actera la fin du décret funeste d'après-guerre qui aurait voulu que l'Europe, à tout jamais, soit scindée en deux parties irréconciliables. Je dis aujourd'hui: "Vive l'Europe!" parce que demain, comme aujourd'hui, nous assisterons à un grand moment européen et nous pouvons être fiers de ce que nous avons réalisé au cours des décennies écoulées.
Nous voilà arrivés à la fin de la Présidence italienne à laquelle je voudrais rendre, mon cher ami, carissimo amico, tous les hommages possibles.
J'ai présidé dans ma vie ministérielle le Conseil à cinq reprises, dont deux fois le Conseil européen. Je connais ce sentiment de fin de Présidence. On est soulagé, on est heureux de remettre les clés à la Présidence suivante mais on est aussi frustré parce qu'on n'a pas pu faire tout ce dont on avait rêvé avant le début de la Présidence. Mais le gouvernement italien a fait beaucoup de choses. Il nous a notamment permis de nous mettre d'accord sur les budgets 2014 et 2015. Sur ce point, la coopération, la collaboration et la complicité entre la Présidence et la Commission furent totales et, avec l'autre branche de l'autorité budgétaire que vous êtes, Mesdames et Messieurs les parlementaires, nous avons pu faire ensemble du bon travail. Mais sans l'engagement, sans la volonté quotidienne de la Présidence italienne, ce résultat n'aurait pas été possible et si la Présidence italienne n'avait pas été capable de faire ce qu'elle a fait, nous nous trouverions aujourd'hui au milieu d'une crise budgétaire dont nous ressentirions les effets à chaque instant.
La Présidence italienne a su faire en sorte que nous puissions adopter toutes les décisions légales sur le mécanisme de résolution unique des défaillances bancaires, un pilier de l'Union bancaire. Ensuite, nous avons pu prendre appui sur la volonté de la Présidence italienne de nous faire avancer rapidement en matière d'investissement. Nous étions d'accord pendant la campagne électorale, au moment de l'investiture de la Commission par le Parlement, sur le fait qu'il faudrait que nous mettions en place un triangle vertueux: la consolidation budgétaire qui reste essentielle, les réformes structurelles qui sont importantes mais également une dimension de croissance et de création d'emplois qui a trouvé une première traduction concrète dans le plan d'investissement que j'ai eu l'honneur de présenter devant vous fin novembre.
Sans la volonté, sans l'encouragement du premier ministre italien, la Commission aurait eu du mal à avancer aussi rapidement qu'elle l'a fait en matière de relance de la croissance européenne, qui reste une dimension essentielle des volontés politiques réunies de l'Europe tout entière.
Nous adopterons – et Matteo Renzi vient de le dire – aujourd'hui, cet après-midi en collège, tous les textes légaux qui sont en relation avec la mise en place du Fonds d'investissement. Nous adopterons aujourd'hui une communication de la Commission sur la flexibilité du pacte de stabilité et de croissance, la flexibilité dans le pacte de stabilité et de croissance et non pas à côté et en parallèle. Sur ce point comme sur d'autres, nous devons à l'enthousiasme de la Présidence italienne beaucoup d'éléments inspirateurs de l'action de la Commission européenne.
Pour rendre un long discours plus compréhensible, je voudrais dire ici: "Oui, la Présidence italienne a fait, comme on le dit dans un français quelque peu approximatif, du bon boulot!". La Présidence italienne a été à la hauteur et je veux espérer que le gouvernement italien, lorsqu'il aura quitté la Présidence, se souviendra des inspirations nobles qui ont conduit son action pendant la Présidence et que l'Italie, grâce au génie de son peuple que je ne cesse d'admirer, restera européenne tout comme elle le fut pendant cette Présidence. Viva Italia!
Manfred Weber, im Namen der PPE-Fraktion. – Herr Präsident, Herr Kommissionspräsident, Herr ausscheidender Ratspräsident, Herr Premierminister, liebe Kolleginnen und Kollegen! Italien ist ein Kernland der Europäischen Union, wirtschaftlich von großer Bedeutung, kulturell von großer Bedeutung, historisch von großer Bedeutung für unser gemeinsames europäisches Haus.
Deswegen, Herr Premierminister, waren auch die Erwartungen vorhanden, die Erwartungen waren groß an die italienische Präsidentschaft, als gestartet worden ist vor einem halben Jahr. Ich möchte zunächst danke sagen, auch im Namen auch der EVP-Fraktion, für die Themen, die geleistet worden sind. Die Ergebnisse, dass wir heute einen stabilen Haushalt für 2015 haben, das ist mit ein Erfolg der italienischen Präsidentschaft. Dafür danke schön – dies signalisiert Stabilität und Stärke.
Die italienische Präsidentschaft hat das Thema Migration auf die Tagesordnung gesetzt. Ich sage danke bei Ihrem Innenminister, Angelino Alfano, der das Thema mit angesprochen hat, es mit auf die Tagesordnung gesetzt hat und damit einen Beitrag geleistet hat, dass wir als Europäer spüren, dass wir in einer gemeinsamen Verantwortung sind. Und wir hatten die großen Themen Flexibilität und Investitionen, die in diesem halben Jahr angesprochen worden sind. Deswegen zunächst einmal danke für die Arbeit, danke auch den Ministern und den Fachleuten für die Gestaltung.
Ich möchte mich zudem bedanken für Ihre Aussagen zum Thema Dimension, die historische und demokratische Dimension des letzten halben Jahres zu erkennen. Ihre klare Aussage, dass wir dem Wähler die Entscheidung gegeben haben, wer Europa führen soll, dass Sie auch als Ratspräsident das in den letzten Monaten unterstützt haben, war ein wichtiges Zeichen. Dass heute Jean-Claude Juncker auf dem Platz sitzt, haben die Wähler entschieden, weil sie die EVP-Fraktion zur größten Fraktion gemacht haben. Diese Grundaussage, dass die Wähler das entscheidende Wort haben – danke dafür, dass Sie das noch einmal unterstrichen haben.
Jetzt für die Zukunft: Die Aufgaben enden natürlich nicht. Auch die Verantwortung Italiens endet nicht. Ich habe über den alten Streit – Flexibilität, Investitionen – gesprochen. Sie sind darauf eingegangen. Sie haben davon gesprochen, dass wir das Europa der Wirtschaft vielleicht nicht mehr als so entscheidend sehen sollen, sondern mehr das Europa der Werte sehen sollen. Ehrlich gesagt geht mir dabei durch den Kopf: Warum müssen wir immer die Konflikte aufbauen im Sinne von Unterschiede aufbauen, das eine tun und das andere nicht so stark tun? Ich glaube, wir sollten uns doch bewusst sein, dass es nur miteinander funktioniert! Wir werden die Werte Europas intern gegenüber dem Bürger nur begründen können, wenn wir auch wirtschaftlich stark bleiben, und vor allem nach außen werden wir sie nur vertreten können, wenn Europa eine starke Wirtschaft bleibt.
Deswegen, glaube ich, sollten wir nicht das Gegeneinander aufbauen, sondern miteinander unterstreichen, was uns wichtig ist. Wenn Sie über den EFSI, den Investitionspakt reden, den Jean-Claude Juncker mit seiner Kommission heute Nachmittag legislativ auf den Weg bringen wird, dann, ja, verweist der zuständige Vizepräsident Katainen immer auf die Investitionsseite, dass wir in Europa mehr investieren müssen. Aber er unterstreicht genauso, dass Teil des Investitionspaketes ist, dass wir Strukturreformen voranbringen und dass wir bei den Zusagen für die Budgets, bei der Stabilität unserer nationalen Haushalte mehr leisten müssen.
Wenn heute Nachmittag Flexibilität beschlossen wird, dann ist es unser gemeinsamer Wunsch klarzustellen, was Flexibilität heißt. Aber, Herr Premierminister Renzi, Sie haben im Europäischen Rat auch beschlossen, dass die Regeln – Sixpack, Twopack – unangetastet bleiben, dass sie so bleiben wie sie sind. Darin steht zum Beispiel, dass die Staaten sich bemühen sollen, bei der Gesamtverschuldung auf 60 % des Bruttoinlandsprodukts zu kommen. Ich glaube, dass beide Seiten richtig sind, dass wir Flexibilität interpretieren – und da hat die Kommission heute Nachmittag eine große Verantwortung, dass man klarstellt, was das bedeutet –, aber dass wir andererseits auch an das erinnern, was im Rat beschlossen worden ist, nämlich die Regeln nicht zu ändern. Mit Werten in Europa hat für mich übrigens auch viel zu tun, dass wir verlässlich sind und das, was wir den Menschen zusagen, auch umsetzen.
Meine sehr verehrten Damen und Herren, die heutige Woche hat einen anderen Ton, weil wir alle von Paris und von den Entwicklungen auf unserem Kontinent tief geprägt sind. Deswegen möchte ich zum Schluss noch einmal das unterstreichen, was uns als Europäer mit verbindet. Die Emotionen, die uns alle prägen, sollten uns nicht davon abhalten, einen guten Weg für unseren Kontinent zu gehen. Ich möchte vor allem deutlich machen, dass das, was das sogenannte Abendland ausmacht, nicht die Ideen sind, die von vielen radikalen Kräften in allen Ländern der Europäischen Union praktiziert werden. Abendland ist Solidarität, Abendland ist Subsidiarität, Abendland ist Aufklärung, d.h. Trennung von Staat und Religion, Glaubensfreiheit. Das sind die Punkte, die das Abendland ausmachen, und für die werden wir auch in Zukunft werben und kämpfen.
(Beifall)
Gianni Pittella, a nome del gruppo S&D. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, gentile Presidente Renzi, in quest'Aula lo scorso 2 luglio, nel discorso d'inaugurazione della Presidenza italiana lo ha ricordato qualche minuto fa, Lei disse che la grande sfida era quella di ritrovare l'anima dell'Unione europea. Domenica eravamo a Parigi, l'anima dell'Europa era lì, tra milioni di persone.
A chi vuole chiuderci in casa, a chi vuole alzare muri, instillare diffidenza, paura, noi abbiamo risposto domenica scendendo in strada, marciando uniti. L'attacco di Parigi non è semplicemente un attacco alla libertà di pensiero, di espressione, è un attacco alla sovranità europea – e sovranità europea significa che un popolo è libero di scegliere come vivere e che nessuno può imporci un modo di vivere che noi non vogliamo.
Attenzione quindi a non cadere nella trappola del terrorismo che vorrebbe trasformare le nostre società in fortezze sotto assedio: dopo l'11 settembre, l'America scelse di costruire più prigioni che college, non commettiamo lo stesso errore in Europa! Gli europei vogliono vivere in una società aperta, in cui libertà e sicurezza stiano assieme. Ritrovare l'anima dell'Europa non è quindi una formula retorica, vuol dire tornare ad occuparsi delle vite reali delle persone, delle loro ansie e delle loro speranze; vuol dire dare ai cittadini una vita libera e dignitosa e la prima libertà è quella dal bisogno. L'austerità cieca e sorda ha aumentato la disoccupazione, la precarietà e la povertà.
La Presidenza italiana ha posto le condizioni per rimettere l'Europa in marcia. A luglio, quando Lei parlò di investimenti da rilanciare, molti sorrisero, Presidente. Questo pomeriggio, come è stato ricordato dal Presidente Juncker e da Lei stesso, la Commissione approverà il regolamento del piano dei 300 miliardi. Abbiamo un piano per la crescita, con i punti di forza e anche con i punti di debolezza, sui quali il mio gruppo è impegnato a intervenire perché siano modificati. Nell'inaugurare il semestre Lei ha parlato anche di flessibilità, anche lì ci fu molta ironia: che è questa flessibilità di cui parla Renzi? Sembrava quasi una battaglia di Don Chisciotte! Renzi Don Chisciotte che viene qui e riesce a sgomitare e a togliere quel rigore con il quale è stato attuato il patto.
Oggi la Commissione presenta ufficialmente la comunicazione sulla flessibilità e io credo che conterrà elementi importanti di cui dobbiamo essere fieri. Grazie anche alla Presidenza italiana, siamo riusciti a fermare l'idea di chi voleva di fatto commissariare gli Stati membri, imponendo sanzioni se questi si fossero rifiutati di implementare le riforme decise da Bruxelles; quella che rischiava di essere una cattiva comunicazione si è trasformata in un ottimo punto di partenza.
Otteniamo una conquista importante, la regola d'oro dell'investimento, sembrava un sogno, una chimera: la regola d'oro sugli investimenti è una battaglia storica del nostro gruppo, il cofinanziamento degli investimenti europei anche di quelli previsti dal piano Juncker sarà scomputato dal patto di stabilità per quei paesi che non superano il limite del 3% del deficit. Anche il cofinanziamento dei Fondi strutturali, anche questo sembrava una chimera, un sogno, ed è un fatto! Un fatto rivoluzionario, certo! Andate a parlare con i cittadini, con le regioni, con gli attori privati, che non possono cofinanziare i Fondi europei. Sì, vogliamo ancora ottenere di più, ma questi sono fatti e risultati importanti. Mi permetta un'ultima citazione, Presidente Schultz, in un racconto di Borges: un bambino chiede a un uomo saggio se è capace di toccare le stelle e l'uomo saggio si china e tocca la terra! Ecco, senza rumore, con coraggio ma con realismo, questa Presidenza ha cominciato a cambiare l'Europa, dobbiamo andare avanti per il cambiamento con Lei, Presidente Renzi!
Ryszard Antoni Legutko, on behalf of the ECR Group. – Mr President, Prime Minister Renzi, in June you asked how the EU would look if we were to take a selfie. I am just wondering how the Italian Presidency would look today if it were to take a selfie, and my answer is that there would not be much in it – although that is not surprising, because from the very beginning there was going to be a minimalist legislative agenda reflecting the post-election situation. However, your presidency has managed to broker some agreements between Parliament and the Council on legislation, so let me enumerate some of these.
First, money-laundering: the problem here is that the agreement reached on the fourth directive should not only address the burden on innocent people who have been tied up in red tape, but should also indicate how we are to tackle the billions of euros that go towards organised crime and terrorism.
Second, GMOs: this is a highly divisive issue, and the deal we are going to vote on soon reflects the fact that some governments are definitely pro-GMO, while others are more cautious.
Third, the 2015 budget: it is true that you secured agreement on the budget, but that agreement still leaves significant unpaid bills. I think you missed an opportunity to take responsibility for this unsustainable situation.
Fourth, migration in the Mediterranean: I think that is a plus for you.
Fifth, the Trans-Atlantic Trade and Investment Partnership (TTIP) talks. We are pleased that, under the Italian Presidency, the Council declassified negotiating directives and, given last week’s publication of the legal proposals by the Commission, it is fair to say that there is more transparency around the agreement, and people’s fears may be dispelled.
All in all, if I were to give you a grade, I would give you ‘fair’. I do not know if you would be happy with that. Probably not, but it is quite good, so congratulations anyway.
Guy Verhofstadt, on behalf of the ALDE Group. – Mr President, first of all I would like to say to Mr Renzi that I was pleased with his pro-European intervention, because I am a little anxious about Italy when I see that in the latest opinion polls the three main opposition parties have around 40%. That is normal in a democracy, but these three main opposition parties are now parties against the euro and against more European integration. So my wish for you is that you succeed in your reforms in Italy in order to stop this anti-European movement in your country, because we certainly need Italy at the centre of the European Union.
I would also like to thank Sandro Gozi, who did the concrete work and was the link with Parliament. I remember also the enormous contribution made by Giorgio Napolitano here in this Parliament at the beginning of the year, showing the way for the future. I think when we look at the Italian Presidency, the most important feature of your presidency was to end this discussion, as Mr Weber has indicated, between fiscal discipline on the one side and growth and investment on the other. We need both. I think that can be the conclusion of this whole debate.
But that is only the start of this work, because we now need this Investment Plan. I have to tell you, Mr Renzi, that what we need now – and I hope for your support in the next Council – is for all Member States to enter the guarantee scheme of that Investment Plan. The participation of Member States will not count in the Stability Pact – that is certain, and we have known that from the beginning – so there is no reason why all Member States should not enter the guarantee scheme of the Investment Plan to make it a success. I think that it is absolutely unacceptable that some of the Member States are saying that this is not their business.
Secondly, we need real structural reforms – not only the announcement of structural reforms – in the near future. Finally, we need a package of legislation to open these key markets, but we shall discuss that with the Commission later.
I have only one disappointment with the Italian Presidency, and that is that the Telecoms Package has not been concluded. Let us be honest. We are talking here – everybody is talking – about investment, the digital world, Google… we need to have an answer to that. Are we not capable today, in 2015, of making an agreement with the Member States on the digital market and on the Telecoms Package, getting rid of the roaming charges, installing net neutrality? So that is my only disappointment, but I hope that in the next six months under the new Presidency, the Italians can push forward that absolute need for a digital market.
Curzio Maltese, a nome del gruppo GUE/NGL. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, domenica a Parigi milioni di cittadini hanno fatto finalmente battere il cuore dell'Europa ed è stata una consolazione nel dolore, vedere capi di governo sfilare in piazza, per una volta in nome di grandi valori invece che rinchiusi in vertici fumosi a discutere di decimali del 3%.
Sei mesi fa, Lei ci aveva illuso – una cosa che le riesce bene – spalancando un libro dei sogni con la ricetta magica per riavvicinare i cittadini europei a un'istituzione da Lei definita noiosa. Ha promesso di impegnare ambizione, energia, coraggio – doti che le riconosco – sono rimaste però parole! In sei mesi Lei ha messo molte energie nel cercare piccole scappatoie all'interno di trattati che vanno piuttosto riscritti o rottamati. O qualche pazzo crede davvero che l'Italia, col terzo debito pubblico del mondo, in presenza di recessione e deflazione, potrà mai applicare il fiscal compact? Non ha avuto l'ambizione di rivendicare un ruolo per l'area mediterranea diverso dal destino di periferia dell'Impero! Non ha avuto il coraggio di chiedere la fine dell'austerità che ha distrutto il ceto medio.
È stato un semestre poco europeo e molto italiano, Lei era molto impegnato a illustrare a italiani bizzarri cure omeopatiche come combattere la disoccupazione di massa rendendo più facile i licenziamenti o depenalizzando i reati fiscali per combattere l'evasione fiscale. Sei mesi fa il signor Verhofstadt ha detto che nel rapporto tra Italia e Europa si erano persi dieci anni dietro alle sciocchezze di Berlusconi, con oggi siamo a dieci anni più sei mesi!
Rebecca Harms, im Namen der Verts/ALE-Fraktion. – Herr Präsident, sehr geehrte Kolleginnen und Kollegen, Herr Präsident Juncker, Herr Ministerpräsident Renzi! Ihre Ratspräsidentschaft war keine einfache, sie spielte in diesen Zeiten des Übergangs. Es wäre falsch gewesen, zu viel zu erwarten.
Ich hätte mich gefreut, wenn Sie etwas offener über die Probleme geredet hätten, die gerade auch in den letzten Tagen wieder zutage getreten sind; wir haben ja gestern sehr gut darüber geredet. Wir müssen alle zusammen den Bürgern Frankreichs dankbar sein, dass sie mit diesem marche républicaine der europäischen Politik quasi eine neue Chance gegeben haben, zwischen den politischen Lagern, aber auch zwischen der Politik und den Bürgern neu über die Werte und die Ziele zu verhandeln, über die wir seit langem reden. Gemessen an den Zielen Ihrer Ratspräsidentschaft ist es wichtig, jetzt neu darüber zu reden, wie aus Misstrauen wieder Vertrauen werden kann, und zwar nicht nur zwischen den verschiedenen Gruppen in unseren Gesellschaften, sondern tatsächlich auch zwischen Bürgern und Politik.
Ich hätte mich gefreut, wenn Sie in diesem Zusammenhang gesagt hätten, wie Sie das eigentlich sehen, was die Innenminister der Europäischen Union als Antworten auf die Herausforderung der Freiheit präsentiert haben. Nachdem ich gesehen habe, wie viele Daten in Frankreich über die Attentäter, die Mörder vorhanden waren, fühle ich mich eher verunsichert, wenn die neue Antwort die alte Antwort ist und mehr Daten angeblich mehr Sicherheit für Europa schaffen sollen. Über Integration, über Bildung, über all das werden und müssen wir reden. Aber auch als Grüne weiß ich, dass diese Sicherheitsherausforderung eine ernste Herausforderung ist. Trotzdem: Die bisherigen Antworten sind überhaupt nicht zufriedenstellend.
Sie hatten Flucht, Asyl, Einwanderung zu einer Priorität der italienischen Ratspräsidentschaft gemacht. Zurzeit würde ich sagen, dass diese Schrottdampfer, diese Schrotttanker, die immer mehr Menschen, verzweifelte Menschen, aus Asien und Afrika nach Europa transportieren, eigentlich das symbolisieren, was wir mit Dublin I, II und III angerichtet haben, und dass sie auch symbolisieren, dass Europa, obwohl wir wirtschaftlich nicht am Ende, sondern einer der reichsten Räume der Welt sind, bis heute nicht in der Lage gewesen ist, ein angemessenes Einwanderungsrecht zu schaffen.
Griechenland und der Euro – ein großes Thema der Verunsicherung. Ja, da ist ein bisschen geschraubt worden an der Euro-Stabilisierungspolitik und der Krisenpolitik. Aber ich will an dieser Stelle für meine Fraktion noch mal sagen, dass ich nicht glaube, dass der Euro stabil werden wird, ohne dass die politische Elite es wagt, an die politische und wirtschaftliche Integration der Europäischen Union zu gehen. Nicht Herr Tsipras ist das Problem in Griechenland oder für Griechenland, das Problem ist, dass wir bisher nicht in der Lage waren, Vertrauen für eine wirtschaftliche und politische Integration der Europäischen Union zu schaffen.
Marco Zullo, a nome del gruppo EFDD. – Signor Presidente, onorevoli colleghi, Presidente Renzi, sei mesi fa in quest'Aula Lei disse: se l'Europa si facesse un selfie, avrebbe il volto della noia, il volto della stanchezza, il volto della rassegnazione. A noi questa sembra l'esatta descrizione del suo semestre italiano di Presidenza.
Oggi in quest'Aula mi sembra di vedere un prestigiatore che tira fuori il coniglio dal cilindro, qua si spera di stupire tutti estraendo dalla giacca la promessa di un accordo per garantire maggiore flessibilità ai bilanci nazionali, vedremo! Purtroppo, dalle prime indiscrezioni, ci sembra di capire che quest'accordo riguarda appena il minimo di quello che ci si aspettava, ovvero che solo con gli investimenti per cofinanziare opere già individuate e promosse dalla Commissione stessa. Un po' poco rispetto alle premesse di luglio scorso!
Ci lasci dire che questo ennesimo colpo di scena non ci ingannerà più, non riusciremo a distrarci dal fatto che il suo è stato il semestre delle occasioni perdute – e questo lo dico perché quando ci si mette alla guida di un'istituzione così importante, bisogna dare assolutamente il massimo, perché se si traina con forza si porta vantaggio a tutti, altrimenti non facciamo altro che perdere tempo! È stata un'occasione perduta, la nomina della sua pupilla Mogherini ad Alto rappresentante per gli affari esteri, ha insistito per un ruolo di facciata quando avremmo potuto e dovuto chiedere un portafoglio che poteva davvero fare la differenza. Mogherini che, tra l'altro, non ha ancora portato a casa i marò.
È stata un'occasione perduta la crescita dell'occupazione, da Lei tanto sbandierata come priorità del semestre, ma sulla quale invece non è stato in grado di proporre alcuna misura concreta e questo lo vediamo in Italia dove il 43% dei giovani è senza lavoro e la disoccupazione totale ha toccato il 13,4%. È stata un'occasione perduta la tutela delle nostre imprese, le chiedevano a gran voce di trovare finalmente un accordo in Consiglio per difendere il made in, accordo che con una norma questo Parlamento le ha servito su un piatto d'argento, ma Lei ha vergognosamente gettato la spugna.
Sono state occasioni perse: – l'accordo sull'efficienza energetica, siglato al ribasso, svenduto agli interessi di chissà quali poteri forti; – il regolamento sugli OGM che condanna i nostri agricoltori a mettersi nelle mani delle multinazionali del biotech; – le politiche sull'immigrazione, miseramente limitate ad un programma, Triton, la cui dotazione finanziaria è ancora una volta rimessa solo alla buona volontà dei singoli Stati; – la mancata trasparenza sul TTIP, un accordo che rischia di mettere ulteriormente in difficoltà le aziende europee; – il programma sull'agenda digitale che non prevede investimenti concreti per rendere la nostra economia più moderna e competitiva.
Per tornare all'immagine del selfie, a Lei tanto cara Presidente Renzi, mi duole dirle che nonostante lo smagliante sorriso che si ostina a sfoderare in primo piano, dietro noi non possiamo fare altro che vedere le macerie!
Matteo Salvini (NI). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, il semestre non è bocciato dalla Lega Nord, è bocciato da quest'Aula! Io vorrei che per dieci secondi i cittadini in tutt'Europa che ci stanno seguendo via TV e via Web non vedessero la mia bella o brutta faccia, ma grazie alle telecamere inquadrassero quest'Aula, girando: è il nulla, è il deserto, è la degna fine di sei mesi di chiacchiere, neanche gli uomini del partito di Renzi hanno perso qualche minuto del loro tempo per ascoltare il suo nulla, evidentemente quest'Aula deserta è la miglior risposta alle parole al vento di chi ci ha dato 80 pagine sei mesi fa. Abbiamo letto: Europa, un nuovo inizio!
Oggi ci dà altre pagine su quello che è stato fatto, cosa ci rimane in mano? Disoccupazione ai massimi storici; una moneta sbagliata come l'euro che nessuno rimette in discussione; sulla difesa delle imprese: zero; sulla difesa del made in Italy: zero; sulla difesa delle imprese europee dalle invasioni dei prodotti contraffatti dalla Cina: zero; cambiare la direttiva Bolkestein che sta mettendo a rischio migliaia di lavoratori del settore balneare: zero; difesa dell'agricoltura: zero; 4.000 aziende del riso a rischio perché siamo invasi dal riso che arriva dalla Cambogia: zero; aziende di frutta e verdura: zero, preferite fare gli accordi col Marocco, nel nome del dialogo chiudono le aziende e aiutiamo le multinazionali che vanno a investire in Nord Africa, geniale; ci occupiamo di problemi di mezzo mondo e ci sono due soldati europei da anni trattenuti in India, rimandati avanti e indietro: zero; immigrazione, avete cambiato i nomi ma non cambia il senso, potete chiamarlo Mare Nostrum, Triton, Pippo, Pluto o Paperino, è in corso un'invasione senza precedenti che mette a rischio l'incolumità di milioni di cittadini europei, su questo cosa avete fatto?: zero; la Russia, ma in un momento come questo invece di andare in giro a Parigi – giustamente come han fatto tante persone per bene – dialoghiamo con la Russia che deve essere un nemico contro l'estremismo islamico.
Di una cosa sono contento, di questo nulla, a pagina 11 del suo programma c'era l'intento di riavviare i negoziati per far entrare la Turchia in Europa, fortunatamente il suo nulla ci ha evitato anche il riavvio di questi negoziati. Grazie e in bocca al lupo ed evviva alla Lettonia che sicuramente saprà fare qualcosa di più rispetto alla drammatica Presidenza italiana.
Herbert Reul (PPE). - Meine Herren Präsidenten! Der einzige, der ganz konkrete Ergebnisse von diesem halben Jahr vorgetragen hat, war der Kommissionspräsident. Er hat nämlich davon geredet, dass der Haushalt und dass die Bankenabwicklung konkret zum Ergebnis geführt wurden. Das stimmt. Ansonsten wurde viel über die europäischen Werte und über das Vertrauen der Bürger geredet und dann als Konsequenz, Herr Ratspräsident, gesagt, das Wichtigste wäre, dass man jetzt die ganze Politik umkehren müsse, und das müsse jetzt stattfinden, das würde heute in den Kommissionssitzungen stattfinden.
Ich hoffe, es findet nicht statt. Denn das, was bisher die Politik war, war doch eine Politik von Verlässlichkeit, von Stabilität und von Wachstum! Das war doch der Versuch, auch über gegebene Worte und gegebene Verabredungen, die wir gemeinsam getroffen haben – Sixpack, Twopacks – Schritt für Schritt voranzukommen. Wir sind da auch Schritt für Schritt vorangekommen, wenn ich das richtig sehe, wenn ich mir Spanien angucke, wenn ich mir Irland angucke. Es ist doch in vielen Staaten vorangekommen. In einigen ist es nicht so gut vorangekommen, das stimmt.
Aber da muss man doch die Frage stellen, woran das liegt. Ist die Antwort, dass man jetzt einfach alles über Bord wirft, dass man jetzt Investitionen anrechnen lässt, Stabilitätskriterien locker macht, dass man nur noch davon lebt, dass man Strukturreformen versprechen muss, sie aber gar nicht einhalten muss? Ich glaube nicht.
Das Vertrauen der Menschen wird davon abhängen, ob wir Ergebnisse liefern, ob wir Fortschritte liefern, ob die Menschen spüren, dass es wirklich vorangeht, dass wir Wachstum hinkriegen. Das hängt nicht von mehr Geld ab, das hängt auch nicht von mehr Programmen ab, sondern das hängt von Verlässlichkeit ab. Dazu gehört auch, dass das, was man einmal beschlossen hat, auch eingehalten wird. Das würde ich mir wünschen von der Kommission, vom Parlament und vom Rat und übrigens auch von den Mitgliedstaaten.
(Der Redner ist damit einverstanden, eine Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“ gemäß Artikel 162 Absatz 8 der Geschäftsordnung zu beantworten.)
PRESIDENZA DELL'ON. ANTONIO TAJANI Vicepresidente
Bill Etheridge (EFDD), blue-card question. – I wonder: would you agree with me that what we have seen from Mr Renzi today is a virtuoso performance with absolutely wild ideas and arrogance beyond words when describing the people who oppose him? Or maybe you agree with him that people like me – who are just poor brutes and who do not have the opportunity to have a democratic point of view – should maybe be quiet in the face of such civilised and learned people and not bother representing the people who voted for us?
Herbert Reul (PPE), Antwort auf eine Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“. – Herr Kollege! Ich finde, diese Präsidentschaft hat ein paar Ergebnisse gebracht, die sind vorgetragen worden. Dann hat der Ratspräsident politische Forderungen vorgeschlagen, dass hier alles umgekehrt werden muss. Das teile ich überhaupt nicht. Das habe ich genauso präzise und klar gesagt. Das ist der Unterschied. Daraus würde ich aber nie eine allgemeine Beschimpfung von Politik und Politikern ableiten. Das bringt nämlich überhaupt nichts. Damit kommt man auch keinen Schritt vorwärts.
Elisa Ferreira (S&D). - Senhor Presidente Juncker, Senhor Primeiro-Ministro Renzi, a Presidência italiana será lembrada por uma série de iniciativas, nomeadamente no que diz respeito ao fundo de resolução bancária ou ao branqueamento de capitais, mas será sobretudo lembrada por ter tido a coragem e a inteligência para colocar na agenda política algumas das questões essenciais para a sobrevivência do euro e do projeto europeu.
A conciliação entre a disciplina das contas públicas e a sobrevivência da economia e do emprego ou a necessidade de não matar o investimento estratégico só porque é preciso conter a despesa pública podem parecer assuntos triviais e, no entanto, não o são.
A Presidência italiana trouxe estes temas seriamente como temas de discussão das políticas fundamentais da Europa. A Comissão Europeia é nova, mudou, o Parlamento mudou, a Europa continua, no entanto, mergulhada na estagnação com riscos de deflação, com um desemprego assustador e com a perda de confiança dos cidadãos no projeto europeu.
É verdade, a Presidência italiana não trouxe ainda o choque de energia e vitalidade de que a Europa necessita urgentemente, mas talvez isso fosse impossível. Mas depois de anos de dogmatismo, de austeridade cega e empobrecedora e sem esperança, a nova Comissão Juncker e a Presidência italiana começaram a abrir os temas que interessam e a apontar na direção certa. Nada fica concluído, mas abriram-se as portas para o trabalho que temos de fazer, certamente a nível de cada país, mas certamente também a nível coletivo, agora que estão evidentes os limites e as lacunas da arquitetura europeia e, sobretudo, da moeda única.
A reflexão tem de continuar. Eu faço votos para que a Presidência letã não perca o momento, mas faço votos também de que a Itália, uma vez no Conselho, não perca o rumo. A Europa precisa da Itália, os cidadãos representados aqui nesta Casa precisam de reencontrar a esperança e de reencontrar sobretudo a alma da Europa. Obrigada à Presidência italiana e abre-se uma luz de esperança na nossa frente.
Ivan Jakovčić (ALDE). - Gospodine predsjedniče, želim najprije čestitati Italiji na predsjedanju Europskim vijećem i želim iskoristiti ovu priliku, poštovani premijeru Renzi, da se zahvalim i na tome što je napokon lansirana Jadransko-jonska strategija Europske unije u uvjerenju da će zemlje koje su obuhvaćene ovom strategijom imati novu priliku. Četiri zemlje članice Europske unije, Italija, Hrvatska, Slovenija i Grčka, i četiri zemlje nečlanice, koje su sastavni dio ove Jadransko-jonske strategije, imaju razloga očekivati mnogo.
Ja vas pozivam, gospodine premijeru, da Italija, u ovih narednih godina stvaranja ove strategije, zaista ostane vjerna toj strategiji jer će biti vrlo teško bez snažnog uključivanja vaše države da ta strategija zaista i zaživi. Velika su očekivanja na Balkanu, na često nemirnom Balkanu, vezano za ovu strategiju i očekujem vaše aktivno sudjelovanje u realizaciji strategije.
Eleonora Forenza (GUE/NGL). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, io proporrei di abbandonare la metafora del selfie, si rischierebbe di vedere molto fumo della retorica dietro questo selfie e magari in controluce la scritta: lasciate ogni speranza o voi che entrate. Propongo di abbandonare questo gesto narcisistico e guardare negli occhi la generazione che è stata chiamata Erasmus, che è stata chiamata Telemaco e che si scoprirebbe essere la generazione con la disoccupazione giovanile più alta che l'Europa ricordi.
Voglio smontare una per una le parole che qui ho sentito nominare:
– crescita; crescita sarebbe il piano Juncker?
– flessibilità; flessibilità sarebbe il rispetto di tutti i trattati e i patti di stabilità come veniva ricordato in quest'Aula? Oppure la sottrazione di democrazia del TTIP? Oppure l'EXPO in cui lavoreranno migliaia di giovani senza retribuzione?
Credo che la speranza per l'Europa venga dalle migliaia di persone che hanno manifestato in Italia contro un ulteriore processo di precarizzazione, con lo sciopero sociale, con lo sciopero generale e venga dalla Grecia. Non si può parlare di Europa, ipotizzando che la Grecia venga espulsa dal nostro continente. Crediamo che in Grecia con la vittoria di Alexis Tsipras si possa riaprire la speranza di un'altra Europa possibile.
Alain Lamassoure (PPE). - Monsieur le Président, Monsieur le Président du Conseil, en tant que Français, je voudrais vous remercier pour votre participation à la manifestation historique de Paris et pour les paroles sensibles et justes qu'elle vous a inspirées. Je voudrais également remercier Jean-Claude Juncker pour les mots sortis du plus profond de son cœur.
Monsieur le Président du Conseil, nous vous rejoignons quand vous dites, que pendant cette période de six mois, ce que vous avez fait de plus utile pour l'Europe, ce sont finalement les réformes réalisées en Italie même. D'autres gouvernements, dont celui de mon pays, pourraient s'inspirer de votre courage.
Le bilan européen proprement dit n'est pas tout à fait au niveau des ambitions verbales qui avaient été affichées à l'origine. J'évoquerai simplement deux résultats ambigus.
Premièrement, le budget. Oui, l'Union a un budget en 2015, mais l'arriéré des 25 milliards de factures non payées empêchera la Commission européenne de lancer toute nouvelle politique cette année.
Deuxièmement, le contrôle maritime en Méditerranée. Nous saluons la performance et le courage de la marine italienne avec l'opération Mare Nostrum. Triton lui a succédé, mais n'a pas d'argent et risque d'être moins efficace pour sauver les naufragés et maîtriser la pression migratoire.
Dans les deux cas, les problèmes de fond ont simplement été renvoyés à plus tard.
(L'orateur accepte de répondre à deux questions "carton bleu" (article 162, paragraphe 8, du règlement))
David Coburn (EFDD), blue-card question. – Do you not agree with me, Mr Renzi, that the Italian Presidency will be remembered only for two things: the collapse of the euro and the potential exit of Greece and Italy and, of course, the LuxLeaks scandal, which has been dogging this presidency?
Giulia Moi (EFDD), Domanda "cartellino blu". – Signor Presidente, onorevoli colleghi, ha detto che la Presidenza italiana l'ha ispirata, io vorrei sapere se l'ha ispirata anche per quanto riguarda le truffe e le ruberie che stanno venendo a galla, che la nostra classe politica ha portato avanti in tutti questi anni. L'EXPO a Milano, c'è la mafia, ci sono infiltrazioni di 'ndrangheta e per anni non hanno fatto niente e hanno nascosto tutto; il MOSE a Venezia, hanno rubato fondi pubblici per miliardi e non hanno mai detto nulla e sono tutti corrotti e nessuno è colpevole e tutti hanno patteggiato; a Roma, c'è la mafia capitale e tutto questo l'ha ispirata? Complimenti!
Alain Lamassoure (PPE), réponse "carton bleu". – Je dirai aux deux intervenants qu'à la différence d'eux, je ne suis pas un fédéraliste européen. Par conséquent, je considère que ce qui a pu se passer en Grèce, au Luxembourg et dans d'autres pays européens pendant ces six mois ne dépendait pas de l'Union européenne ou de la Présidence italienne, mais de chacun des pays concernés.
De la même manière, je dirai que les reproches qui peuvent éventuellement être faits à la politique italienne ne doivent pas être adressés au Parlement européen, mais au premier ministre italien ici présent.
Roberto Gualtieri (S&D). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, credo che le parole con cui il Presidente Juncker ha oggi riconosciuto che le due importanti decisioni che il Collegio dei Commissari si accinge a varare, cioè il regolamento sul piano di investimenti e la comunicazione sulla flessibilità, sono state ispirate dalla Presidenza italiana, dovrebbero chiudere il dibattito sui risultati di questa Presidenza che solo vedo un'inguaribile provincialismo fazioso un po' autolesionista si ostina invece ad alimentare in Italia e in parte anche in quest'Aula.
Sono risultati concreti, di grande rilievo, che vanno ben oltre i tradizionali compiti di una Presidenza semestrale, sono risultati importanti nel merito. Comprendo il nervosismo del collega Weber, ma la comunicazione dimostrerà in modo inequivocabile che le regole contengono la flessibilità e il problema è che negli anni precedenti queste regole, cioè la flessibilità nelle regole, non sono state applicate con grandi danni non per le regole stesse, ma per l'economia del nostro continente. Sono risultati importanti soprattutto per il metodo, questa Presidenza ha insistito, ha investito sulla nascente dimensione politico parlamentare dell'Europa e se le strade e le piazze di Parigi ci hanno dimostrato che l'Europa non è solo procedura, credo che questa scommessa di una nascente Europa politica costituisca il lascito principale e più duraturo della Presidenza italiana.
(L'oratore accetta di rispondere a una domanda "cartellino blu" (articolo 149, paragrafo 8, del regolamento)).
Mara Bizzotto (NI), Domanda "cartellino blu". – Signor Presidente, onorevoli colleghi, Lei parla di risultati concreti, io so che in Italia il debito pubblico è aumentato, la disoccupazione è aumentata, le imprese che chiudono sono aumentate. Lei li ha letti questi dati? Lei parla con i cittadini, con gli imprenditori? Perché quest'ottimismo che Lei e il nostro primo ministro Renzi esprime non si percepisce in Italia! La situazione sta solo peggiorando, quindi basta con queste annunciazioni e queste belle parole, perché in concreto i problemi ci sono e sono aumentati in questo semestre europeo.
Roberto Gualtieri (S&D), Risposta a una domanda "cartellino blu". – Signor Presidente, onorevoli colleghi, vedo che siamo in pieno dibattito nazionale, comunque l'economia italiana versa in una situazione preoccupante anche per effetto di scelte sbagliate compiute per molti anni, comprese quelle compiute dai governi ai quali Lei e il suo partito per molti anni hanno dato la fiducia. In questo semestre sono state per la prima volta poste le basi per un cambiamento di rotta della politica europea.
Certo aspettarsi che una comunicazione approvata alle ore 13.00 abbia retrospettivamente i suoi risultati forse è un po' troppo per qualsiasi Presidenza, anche penso Superman non riuscirebbe a fare questo. Credo che con i risultati che oggi – con tutti i loro limiti – il Collegio dei Commissari varerà, noi poniamo le basi concretamente per un cambio di indirizzo della politica europea e questo è un fatto che non può non essere riconosciuto ed è uno straordinario successo politico.
Fredrick Federley (ALDE). - Mr President, I must also thank Mr Renzi for what he has been able to achieve during the last six months. Mr Renzi, you came along with an ambitious agenda at a time when the financial crisis was still hitting hard on all of the Western world. You also came at a time when we have a new Parliament, when we have a new Commission. I would like to stake out two points where I actually feel that we – and especially the Presidency – could have done much more.
The first one is the digital single market, which my leader, Guy Verhofstadt, also mentioned. But the second one is maybe the biggest task that we have to address for the future, and that is the climate goals, where the Council actually lowered the ambitions which were set high by this House. I do hope that slowing down on the Green path for the future does not mean that we lose investments and pace for the future, because that task is something we have to keep up during the whole legislature to be able to tackle the tasks that we have to address in the future for business and especially for the citizens of Europe.
(The speaker agreed to take a blue-card question under Rule 162(8))
Maria Grapini (S&D), Întrebare adresată conform procedurii „cartonaşului albastru”. – Ați subliniat foarte bine. Ați spus că dumneavoastră constatați că Comisia Europeană a scăzut anumite pretenții, v-ați legat doar de mediu - personal, cred că și alte pretenții pe care noi, ca Parlament, le-am susținut. Sunteți dispus să susțineți o rezoluție a grupului nostru pentru îmbunătățirea programului Comisiei?
Fredrick Federley (ALDE), blue-card answer. – I am always in favour of taking steps forward when it comes to Green policies, because I am among those in this House who believe that the future lies on the Green path, which is beneficial for our industries and economies, as well as for jobs. However, we are not speaking about the Commission’s working programme at the moment; we are reviewing the Italian Presidency.
I think more could have been done, but actually much was also achieved if we take the circumstances into account: a new Parliament, a new Commission and also the devastating effects of the financial crisis that we are in. But that does not mean that we have an excuse not to do the right things on the Green path.
Elisabetta Gardini (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, devo dire che è evidente sotto gli occhi di tutti che nonostante la buona volontà che ci stiamo mettendo, caro Presidente, non c'è un grande entusiasmo, ci saremmo aspettati qualcosa di più concreto. Dopo tanti anni che si sta in Europa anche noi italiani abbiamo preso una buona abitudine di diventare concreti, perché qui siamo abituati a entrare nel merito e, allora, se abbiamo in qualche modo aperto un credito nel discorso di apertura, quando Lei con tantissime belle parole ci ha comunque trasportato verso l'Europa futura e futuribile, oggi questo slancio che Lei continua ad avere verso l'Europa che si ostina a declinare al futuro, è un pochino fuori tema.
Noi oggi qui siamo per fare un bilancio, quindi sicuramente ci sarà tutto in quelle carte, ma forse era più utile poterle aprire le carte qui in questo momento per avere un po' di dibattito tra di noi. Non è che abbiamo tantissime occasioni e questa del semestre italiano oggi si chiude e il bilancio non è dei più entusiasmanti. Ci saremmo aspettati ripeto qualcosa di più concreto, qualcosa di più concreto sui file che sono rimasti lì interrotti, sui quali noi continueremo a lavorare alacremente convinti che siano cose importanti per i nostri concittadini, ma ci saremmo aspettati qualcosa di più sull'economia e sullo sviluppo.
Lei ha accennato al made in, ha accennato a tante cose che non sono state concretizzate ma soprattutto non ha detto nulla e non ha dato qualche indirizzo su come gestire le emergenze di queste ultime ore della missione Tritone, nulla sull'atteggiamento che l'Europa dovrebbe avere verso l'ISIS che è diventato esempio e ricovero per tutti i terroristi islamici di tutto il mondo.
Neppure l'auspicio che le spese per la sicurezza vengano scorporate dal patto di stabilità, questa potrebbe essere una cosa che si potrebbe fare credo in poche ore. Dal Telemaco con cui avevamo cominciato a fare il viaggio sei mesi fa, penso che ci sia rimasta l'immagine di quel ragazzo un po' spaesato che vedeva la mamma tessere e disfare con lo sguardo puntato verso l'orizzonte aspettando nuove che tardavano tanti anni ad arrivare. Speriamo di fare meglio nei prossimi sei mesi!
(L'oratrice accetta di rispondere a una domanda "cartellino blu" (articolo 162, paragrafo 8, del regolamento))
Mercedes Bresso (S&D), Domanda "cartellino blu". – Signor Presidente, onorevoli colleghi, volevo chiedere all'on. Gardini: noi qui non facciamo che dire che il nostro obiettivo principale è far tornare l'Europa alla crescita e la crescita sono investimenti. Ora, sono due risultati – quello non solo del piano Juncker, ma della possibilità attraverso la Goldenrule di poter attivare investimenti direttamente e indirettamente anche degli Stati – assolutamente essenziali. Non crede che questi siano risultati concreti? Gli altri ne hanno già citati altri e non ho tempo di farlo io, ma questi mi sembrano molto concreti e soprattutto nella linea assoluta di quello che noi in questi brevi mesi abbiamo chiesto, ma che Lei sicuramente ha chiesto in passato inutilmente.
Elisabetta Gardini (PPE), Risposta a una domanda "cartellino blu". – Signor Presidente, onorevoli colleghi, credo che su questo troviamo una linea comune non credo che sia una cosa astrusa. Mi fa piacere che la Presidenza italiana – come ha detto prima il Presidente Junker – abbia collaborato e non ostacolato ma aiutato su questa strada ma era una strada che era già stata intrapresa per esempio per quanto riguarda il PPE, ancora nella primavera scorsa molto prima del semestre italiano, nel nostro congresso di Dublino. Di concreto, voglio dire, anche per come verrà declinato questo discorso in Italia non abbiamo saputo nulla. Va benissimo, ma ne ha parlato il Presidente non ne ha parlato il Presidente del Consiglio.
Jörg Leichtfried (S&D). - Herr Präsident, Herr Premierminister! Sie sind in einer bewegten Zeit Ratsvorsitzender geworden. Es hat im wahrsten Sinne des Wortes der Wind geweht, und wenn der Wind weht – das weiß ich als Segler – dann gibt es immer zwei Arten von Leuten: Die einen ziehen sich in die heimischen Mauern zurück und die anderen setzen Segel und versuchen, irgendwohin zu kommen. Ich habe das Gefühl, Sie haben versucht, Segel zu setzen. Aber dieser Tanker Europäische Union ist halt trotzdem auch bei gutem Wind schwer zu steuern und darum geht auch nicht alles immer so, wie man will, und es erfordert vor allem harte Arbeit.
Diese harte Arbeit habe ich von der italienischen Ratspräsidentschaft erfahren. Ich war Chefverhandler für die sogenannten Gigaliner, diese Riesentrucks, die manche durch Europa fahren lassen wollen. Es ist mit harter Arbeit gelungen, ein vernünftiges Paket, eine vernünftige Lösung zu schaffen, womit jetzt alle zufrieden sind. Das ist gut so, das zeichnet Ihre Präsidentschaft aus, und da verstehe ich die Kolleginnen und Kollegen nicht, die sich an dieser Arbeit überhaupt nicht beteiligen, die immer gegen alles sind, die hier rechts hinten oben sitzen und Ihnen dann vorwerfen, dass nichts weitergeht. Kolleginnen und Kollegen, das ist einfach nur scheinheilig.
Cecilia Wikström (ALDE). - Herr talman, kommissionsordförande Juncker, premiärminister Renzi! Jag skulle vilja ta tillfället i akt att tacka det italienska ordförandenskapet för ett mycket gott arbete på område efter område.
Efter de senaste dagarnas händelser i Frankrike känns det dock nästan lite futtigt att diskutera små saker som till exempel varumärkesregler, men kanske det är det som är styrkan i vår union – att vi samtidigt klarar att hantera stora viktiga frågor och lite mindre.
Som föredragande för reformen av de europeiska varumärkena har jag haft förmånen att arbeta med mycket skickliga diplomater och experter. Tack vare de stora framsteg som vi gjort, är jag övertygad om att vi snart kommer att lösa denna fråga.
Medborgarnas Europa förstärktes i sorgen som manifesterades av tre och en halv miljoner medborgare under helgen. De förväntar sig av oss att vi nu försvarar öppenhet – det öppna Europa där grundläggande rättigheter är en hörnsten. Därför är det nu så viktigt att det är detta vi slår fast och verkar för i allt vi gör.
Luis de Grandes Pascual (PPE). - Señor Presidente, yo me uno sin problemas a los que han hecho elogios del éxito de la Presidencia italiana el día que rinde cuentas de su mandato. Creo que, en el ámbito económico, se puede decir que lo han hecho bastante satisfactoriamente y que ha habido datos y conductas que han permitido la reactivación y el crecimiento, y esa recuperación ya se percibe como sólida. Y en este punto, permítame, señor Presidente, que cite a España.
Además, ha sido en este tiempo en el que se ha establecido el plan Juncker, esperanza y eje central del futuro. En el ámbito de los transportes, quiero citar que se ha dado una solución y se ha alcanzado un buen acuerdo sobre el cielo único europeo. En política exterior, hay que destacar el lugar que sigue y seguirá ocupando la crisis ucraniana. Y los ataques terroristas de estos días nos demuestran que es necesario fortalecer el espacio de libertad, seguridad y justicia.
En concreto, consideramos que resulta prioritaria la puesta en marcha del registro de pasajeros PNR. Y queremos decir con toda solemnidad: para garantizar las libertades es inexcusable que se refuerce el papel de la seguridad. La seguridad no es un derecho fundamental, pero sí es un bien jurídico que resulta esencial para preservar la garantía y el ejercicio de las libertades.
Olga Sehnalová (S&D). - Pane předsedající, Itálie se ujala předsednictví v období obměny evropských institucí. Během posledních šesti měsíců byl ustaven nový Parlament, zvolena nová Komise, nastoupili vedoucí představitelé Evropské unie. Předsednictví se s nelehkým přechodem mezi dvěma legislativními cykly vypořádalo důstojně, ať už prací v rámci vlastních priorit, ale také pokračováním v práci nedokončené.
Jako zpravodajka legislativního návrhu na zavedení veřejného systému tísňového volání eCall jsem měla příležitost osobně spolupracovat se zástupci italského předsednictví. Byla to spolupráce konstruktivní. Díky intenzivnímu nasazení italských kolegů se podařilo dosáhnout shody mezi členskými státy i Parlamentem. Výsledkem je podpora návrhu, který má pozitivní dopad na každodenní život občanů a přispěje k posílení bezpečnosti na evropských silnicích.
Proto bych chtěla využít této příležitosti, abych Vám, pane premiére, i Vašim kolegům upřímně za Vaši práci poděkovala.
Mariya Gabriel (PPE). - Monsieur le Président, Monsieur le Premier ministre, Monsieur le Président de la Commission européenne, à l'issue de cette Présidence, je crois que nous pouvons vous féliciter d'une transition institutionnelle réussie entre deux Commissions d'une envergure démocratique différente. Mais cette transition a accru votre responsabilité politique. C'est pourquoi j'aimerais revenir sur quatre priorités.
Tout d'abord, je tiens à saluer l'adoption des conclusions sur la gestion des flux migratoires et le lancement du processus de Khartoum avec les pays de la Corne de l'Afrique. On peut ainsi constater une plus grande synergie entre la politique de migration et les politiques extérieures. C'est la direction à prendre pour instaurer une véritable diplomatie en matière de migration.
Néanmoins, je reste beaucoup plus réservée en ce qui concerne l'opération Triton et ses moyens pour atteindre l'objectif d'une politique solidaire et efficace. S'agissant de l'espace de liberté, de sécurité et de justice, je constate que les portes de l'espace Schengen sont encore restées fermées pour la Bulgarie et la Roumanie, malgré le respect des critères techniques. Le blocage politique ne doit plus durer.
Troisièmement, nous avons vu ce qui s'est passé avec South Stream. La politique de l'énergie doit être conçue aujourd'hui comme un instrument d'intégration régionale qui permettra aux États membres – dont la Bulgarie – de continuer à soutenir le projet européen tout en ouvrant les perspectives de bénéfices mutuels avec les pays du Sud et de l'Est de la Méditerranée. Je félicite à ce propos la Présidence italienne pour la conférence interministérielle tenue à Rome en novembre dernier avec les pays Euromed.
Enfin, je regrette que cette Présidence n'ait pas permis d'avancer sur le seul dossier législatif crédible en matière d'égalité hommes-femmes: la directive sur l'équilibre hommes-femmes parmi les administrateurs des sociétés. C'est une occasion manquée et j'espère qu'à l'avenir, cela ne sera plus le cas.
Marc Tarabella (S&D). - Monsieur le Président, Monsieur le Président Renzi, comme l'a souligné le président Juncker, vous avez pu obtenir un accord sur les budgets 2014 et 2015. On a pu également souligner votre volonté de mettre en avant la relance et la croissance. Mais votre Présidence aurait pu être meilleure si vous n'aviez pas cumulé deux handicaps de calendrier.
Le premier, on le vit tous les cinq ans. C'est celui du renouvellement des institutions: l'installation du Parlement le 1er juillet, au début de votre Présidence, puis l'installation de la Commission, présidée par M. Juncker, le 1er novembre. Il est normal que la production législative en ait souffert.
Le deuxième handicap, c'est celui vécu par toutes les présidences de second semestre, qui commencent à travailler lorsque, tout doucement, on entre en été, avec deux mois qui ne sont pas deux mois d'arrêt de travail – en tout cas, le mois de juillet a une continuité –, mais qui sont un handicap. Aussi ma proposition est la suivante: ne pourrait-on pas réfléchir à faire commencer les présidences semestrielles le 1er février et le 1er août, de manière à mieux répartir les deux mois d'été qui sont nécessairement moins productifs?
Massimiliano Salini (PPE). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, io sono parlamentare per la prima volta e ascoltando questo dibattito ho avuto la sensazione che molte delle cose che sono state dette dopo il suo intervento sarebbero state dette comunque. Qualunque cosa avesse fatto durante la Presidenza italiana e questo a me dispiace perché rende il dibattito un po' deprimente e toglie efficacia anche ad alcune legittime critiche che potrebbero arricchire il nostro lavoro.
Io sono tra quelli che ritengono che la presenza di un piano di investimenti da più di 300 miliardi di euro sia un fatto e un fatto positivo, sarebbe stato peggio non averlo. Quindi parto da questo, molto umilmente. Mi metto nella disponibilità di fare anche alcuni ragionamenti di merito, quel piano è un piano che ha caratteristiche buone ma anche coni d'ombra, la leva finanziaria dall'1 al 20 è impegnativa. Ad esempio toglie diritto di ingresso in questo piano a molti investimenti che invece sarebbero strategici, ma che hanno poca capacità di generare profitto, faccio l'esempio degli investimenti in ambito ferroviario.
Gente che ha voglia di lavorare sul concreto dei problemi, gente che ha voglia di andare fino in fondo in questo grande tentativo, in questa grande avventura di costruire un'Europa che non sia l'oggetto di un dibattito o di un convegno, ma sia un luogo dove crescere e far famiglia e fare impresa, c'è. Io le assicuro che c'è. Tante volte è vero, quest'Aula è vuota, purtroppo spesso quelli che accusano quest'Aula di essere vuota qua non ci sono, però quello che io dico è che quelli che ci sono hanno voglia di lavorare e di studiare, sapendo che la nostra proposta è una proposta che ha radici chiare e le ripeto ancora una volta: sono radici giudaico cristiane che in questo momento sappiamo sono state messe sotto attacco. Non aspettiamo altri segnali!
(L'oratore accetta di rispondere a una domanda "cartellino blu" (articolo 162, paragrafo 8, del regolamento))
Marco Valli (EFDD), Domanda "cartellino blu". – Signor Presidente, onorevoli colleghi, grazie per avermi dato la parola dopo il terzo cartellino blu che non ascoltava e che non ha visto, forse. Volevo chiederle, Salini, visto che Lei è nuovo però siede in un partito qua al Parlamento europeo che sostiene fortemente il patto di stabilità e crescita se quanto non raggiunto dal Presidente Renzi in questo semestre per modificare il patto di stabilità e crescita e poi il fiscal compact sarà poi sostenibile per gli italiani dal punto di vista fiscale? Questa è la mia domanda: voglio sapere se per Lei questo è sostenibile, perché gli italiani devono sapere che si impoveriranno nei prossimi anni.
Massimiliano Salini (PPE), Risposta a una domanda "cartellino blu". – Signor Presidente, onorevoli colleghi, io sono convinto di una cosa, ho fatto anche l'amministratore locale, ho fatto il presidente della provincia e quindi il patto di stabilità l'ho vissuto sulla mia pelle. Non è vero che il patto di stabilità ci impedisce di esistere, impedisce di esistere a chi non ha proposte alternative per amministrare la cosa pubblica. Noi – e oggi pomeriggio sulla revisione del regolamento sul piano lo discuteremo – abbiamo chiesto non di evitarlo, il patto di stabilità, ma di rivederlo, di riconcepirlo, quindi le sue preoccupazioni sono anche le nostre ma con quid pluris "qualche proposta concreta".
Nicola Danti (S&D). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Presidente del Consiglio, Presidente Juncker, il semestre di Presidenza italiana appena concluso ha segnato una prima svolta nelle priorità politiche dell'Europa. Se i temi di una flessibilità intelligente, degli investimenti e delle politiche di crescita sono prepotentemente entrati all'ordine del giorno dell'agenda politica europea, se nel Mediterraneo, assieme alle navi italiane oggi incrociano quelle di altri paesi europei, tutto ciò si deve sì al mutato quadro politico uscito dalle elezioni di maggio, ma soprattutto a una decisa azione della Presidenza italiana.
Tutti insieme dovremmo trasformare questa svolta politica in una fase costituente che ci consegni un'Unione più autorevole nel mondo, più attenta alle priorità sociali e a una crescita basata sull'economia reale. I fatti di questi giorni ci hanno dimostrato una volta di più come soltanto con più Europa potremo affrontare le sfide dei prossimi anni. Vorremmo signor Presidente che l'immagine che domenica tutti noi abbiamo visto, quella dei leader europei che marciano uniti, si traducesse oggi in un'azione politica. Citando Altiero Spinelli: la via da percorrere non è facile né sicura, ma deve essere percorsa!
Boris Zala (S&D). - Mr President, colleagues, when assessing the Italian Presidency, we must not forget that the past six months were probably the most challenging from the perspective of foreign policy: from the Russian aggression in Ukraine to the rise of Islamic State (ISIS) in Iraq and Syria, which have fundamentally altered Europe’s strategic environment. Under Italy’s stewardship the EU responded well enough. We came together to agree on a robust sanctions package in response to Russia’s blatant violation of international law, and this in itself counts as a historic achievement for our common foreign policy.
In the southern neighbourhood, several EU Member States, including Italy, joined the international coalition against ISIS which halted its military advance and forced it to retreat. Italy also steered the EU’s response to the immigration crisis in the Mediterranean Sea – the Triton operation. For the moment, we should take some comfort from the fact that, in both the southern and eastern neighbourhoods, things look a little more stable than they did in the summer. We have averted the worst-case scenarios, and for that the Italian Presidency deserves credit.
Interventi su richiesta
Marek Jurek (ECR). - Panie Przewodniczący! Od wczoraj usłyszeliśmy na tej sali (również w czasie dzisiejszej debaty) bardzo wiele pięknych słów na temat solidarności europejskiej, ale wtedy, kiedy nasi rolnicy potrzebowali solidarności, kiedy zostali dotknięci embargiem rosyjskim, nasza solidarność okazała się – mierząc skalą pomocy –dziesięcioprocentowa. Właśnie w takich sytuacjach, kiedy państwa, które przeciwstawiają się bezpieczeństwu naszych państw, próbują sondować naszą odporność, naszą solidarność w sposób najbardziej pokojowy, powinniśmy pokazywać, że jesteśmy przygotowani do podjęcia takich wyzwań. Dlatego w przyszłości, bilansując to półrocze, powinniśmy działać tak, żebyśmy byli gotowi okazywać zdolność do pomocy bezpieczeństwu naszych narodów, interesom naszych obywateli, a także lojalność wobec naszych przyjaciół.
Silvia Costa (S&D). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, Presidente Renzi, credo che la Presidenza italiana abbia avuto un ruolo fondamentale e politico nell'anno di cambio legislatura e della revisione anche della strategia Europa 2020, ossia di mettere al centro della nostra attenzione e del nostro lavoro una politica per gli investimenti che il Presidente Juncker ha riconfermato come componenti ispirate e non solo accompagnate dalla Presidenza italiana; inoltre l'ampliamento dell'interpretazione della flessibilità, ma vorrei aggiungere anche il triangolo importante: Ricerca, Educazione, Cultura e Audiovisivo. Questo è un tema che so molto a cuore del Presidente e devo riconoscere che abbiamo fatto un ottimo lavoro, lo dico anche da presidente della commissione per la cultura, con la Presidenza italiana, con il ministro della cultura, della gioventù, dello sport perché su questi temi c'è stato un grande lavoro.
Vorrei ricordare, da questo punto di vista, che un importante risultato è che l'educazione sarà una delle cinque priorità del piano d'investimenti e vorrei che su questo si mantenesse una grandissima attenzione e sull collegamento recepito dall'Unione nell'impostazione della Presidenza con l'ultimo Consiglio dei ministri sull'educazione e imprenditorialità: nuove competenze e nuove opportunità di lavoro devono essere molto centrali rispetto anche al vostro lavoro e ci interessa anche molto il rilancio dell'investimento nel patrimonio culturale europeo e nella possibilità che avrà di dare più opportunità non solo di lavoro, ma di turismo culturale e di nuovo anche sviluppo economico perché sia al centro della revisione della Strategia Europa 2020. Di questo ringrazio la Presidenza.
Paloma López Bermejo (GUE/NGL). - Señor Presidente, en la Presidencia italiana se ha hablado mucho de la identidad. Una identidad europea. Esta identidad estaba compuesta por el modelo social europeo, basado, entre otras cuestiones, en el diálogo social y en la importancia de la negociación colectiva, con un equilibrio en las relaciones laborales a través del Derecho laboral. Y, sin embargo, al final de esta Presidencia hemos visto, una vez más, cómo se siguen planteando reformas que desmantelan las estructuras básicas de la protección social y laboral. También en Italia, como antes sucedió en España y en otros países.
No se ha trabajado para garantizar ni la recuperación económica ni el empleo. Tenemos pocas esperanzas en el plan Juncker. Hemos oído hablar de Ulises, un aventurero. Pero en La Odisea también existe Penélope, una mujer asediada que teje y desteje su red para preservar el patrimonio, precisamente, de Ulises. Ustedes y sus nefastas políticas están consiguiendo desmantelar el patrimonio social de Europa y de sus ciudadanos, y, con ello, poner las bases para la pérdida de la identidad europea a la que tanto se apela.
Menos mal que se abre una esperanza de cambio a través, precisamente, de Syriza, a la que deseamos grandes éxitos.
Fabio Massimo Castaldo (EFDD). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, Presidente Renzi, oggi abbiamo ascoltato un discorso surreale in un'atmosfera surreale. Lei ha parlato di un'Europa che cambia marcia, di un nuovo corso sulla flessibilità e sulla crescita, di una visione europea; ma quale visione e quale cambiamento Presidente? Quella degli irrealizzati eurobond e dei 21 miseri miliardi della Commissione Juncker? L'ennesimo cavallo di Troika, per distrarre e ingannare i cittadini europei? Quella in cui ci si è dimenticati di nuovo di proporre un reddito minimo e obbligatorio di cittadinanza per il continente? Di dignità, di vita, nel silenzio assordante della mancata Europa del sociale?
La vostra visione, sì, quella in cui la mia generazione in Italia e in molti altri paesi è spezzata a metà, tra sommersi e salvati, nel diluvio di una disoccupazione universale. Visto che le piace la letteratura, le dirò che la gioventù del Sud Europa sta Come d'autunno sugli alberi le foglie, Presidente! Non l'avete privata di un sogno nel cassetto, le avete rubato l'intera scrivania! Per loro e per tutti gli ultimi d'Europa, noi siamo qui, per abbattere insieme agli altri popoli del Mediterraneo quel nuovo orrido muro che sta esiliando a Nord la civiltà dello Stato sociale, condannando il Sud alla barbarie di un iperliberismo antisociale. Perché chi ha perduto un lavoro, chi chiude l'attività di generazioni, chi ha ottant'anni ed è ridotto a rubare nei supermercati, oggi non ha bisogno della nostra opinione, ha bisogno del nostro coraggio, esempio coerente e coraggioso, questa è l'Europa, questa è l'Italia.
Mario Borghezio (NI). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, il Presidente di turno Renzi aveva promesso un grande impegno per le piccole e medie imprese, in effetti l'impegno lo ha svolto per salvare dal fallimento l'industria di suo padre con i fondi pubblici mentre gli altri piccoli imprenditori italiani si suicidano, accorati e disperati insieme ai loro dipendenti. Noi riceviamo quotidianamente appelli, ne abbiamo anche qui uno sul tavolo, di imprenditori del nostro paese, piccoli imprenditori e lavoratori che vorrebbero salvare le loro imprese.
Ci domandiamo se il Presidente Renzi che oggi resta comunque il Presidente del Consiglio italiano voglia smettere di prendere in giro le gente e voglia impegnarsi a salvare seriamente i posti di lavoro, a risolvere il problema della disoccupazione giovanile, a fare per gli altri quello che ha fatto per l'azienda di suo padre che doveva fallire se non fosse stata l'azienda del Presidente del Consiglio e, protempore, di quest'Europa.
(Fine degli interventi su richiesta)
Matteo Renzi, Presidente in carica del Consiglio. - Grazie Presidente Tajani, ci sono tre grandi questioni oggetto del nostro dibattito.
La prima riguarda il bilancio tecnicamente inteso: io sono grato ai membri del Parlamento europeo per aver sottolineato cose che io per primo non avevo elencato in misura puntuale, rimandando al testo conclusivo, ma fa piacere che ci siano stati dei riconoscimenti dalla riflessione su tutto e sul lavoro fatto sul bilancio alle questioni positive che sono state affrontate in questo semestre che paradossalmente sono venute dall'Aula e non da noi. Mi pare un fatto positivo.
Con la stessa franchezza devo dire che ha ragione Verhofstadt quando evidenzia alcuni fatti non positivi: noi non abbiamo chiuso non soltanto il made in che un tema sul quale continueremo a lavorare, ma che certo rappresenta per noi un elemento di oggettiva negatività ma anche il tema del dossier telecomunicazioni. Un dossier complicato, difficile, che ha visto molte, molte riunioni, 11 volte ci siamo riuniti con i gruppi di lavoro, oggetto di una discussione molto serrata nella cena di lavoro dei ministri nel Consiglio informale di settembre a Milano, le due bozze di testo che abbiamo proposto, alcuni aspetti hanno visto dei passi in avanti, la net neutrality, non il roaming purtroppo, su cui penso si siano registrate le divergenze maggiori.
Quindi, non c'è dubbio, ci sono anche tanti aspetti che non sono stati raggiunti come avremmo voluto, quella parte di dibattito che si è concentrata sui risultati del semestre è però una parte di dibattito che ci ha particolarmente colpito per l'attenzione data anche da colleghi di altre forze politiche o di altri paesi sui risultati oggettivi raggiunti.
C'è poi un secondo elemento che è il dibattito – come spesso avviene del paese di provenienza – l'occasione della fine e dell'inizio del semestre è sempre l'occasione per un dibattito anche politico – reso più complicato sicuramente in Italia perché la difficile transizione italiana ha visto succedersi alla guida del governo, governi politici di una parte e governi tecnici e poi governi politici di alleanze e di coalizione guidati in alcuni casi da componenti opposte. Però, trovo davvero strano che i deputati europei che rappresentano l'Italia evidenzino con questa grande cura certosina tutti gli aspetti negativi del nostro paese – lo dico a Lei Presidente Tajani che ha servito le istituzioni europee anche in altra veste, non solo nel Parlamento e che ben sa e conosce questo elemento anche se veniamo da famiglie politiche diverse.
Mi riferisco, per esempio, all'onorevole Maltese, che non è qui in sala, quando lui sostiene l'Italia ha il terzo debito pubblico al mondo: è vero! L'Italia ha un debito pubblico significativo, pensate due triliardi di euro! Eppure, nessuno sottolinea che l'Italia ha il primo risparmio privato al mondo, quattro triliardi di euro! E quando i deputati 5 Stelle vengono a evidenziare come le famiglie si stiano impoverendo, questo cozza, come talvolta accade, contro la realtà dei fatti e dei numeri. Pensate, in un tempo di crisi, le famiglie italiane hanno visto crescere i propri risparmi da 3,5 triliardi di euro a 3,9 (dal 2012 al 2014).
Perché è accaduto questo? È accaduto questo perché l'economia italiana – mi perdonerà il Parlamento se sono costretto a rispondere anche su questioni domestiche – vive una fase di terrore, di preoccupazione, i messaggi che arrivano sono messaggi improntati non semplicemente all'austerity – che è dibattito filosofico-culturale che potremmo a lungo tenere – ma al terrore e alla paura del futuro, a considerare il futuro come una minaccia. Quindi, arriviamo al paradosso che in questi mesi l'Italia ha visto aumentare i propri risparmi e i propri denari, le famiglie si stanno paradossalmente arricchendo perché hanno preoccupazione e paura.
È molto difficile convincervi della realtà, però la realtà piano piano si impone, lo dico all'onorevole Moi, deputata 5 Stelle, che sottolinea i gravi problemi della corruzione in Italia. Proprio nel 2014 il Parlamento italiano su proposta del governo ha scelto – pensate un po', ma forse non hanno fatto in tempo a dirglielo! – all'unanimità, sulla proposta del governo, di affidare a Raffaele Cantone il compito di guidare l'autority anticorruzione che ha consentito di commissariare il MOSE, esperienza alla quale l'on. Moi faceva riferimento, che ha consentito all'EXPO di chiudere la stagione delle illegalità e di aprire il grande tema dei contenuti, che ha consentito di intervenire con una legislazione che è inedita in Europa.
È difficile sottolineare gli aspetti positivi del proprio paese se si considera la tribuna europea come la tribuna nella quale andare a parlar male di noi stessi. Diverso è il caso dell'on. Salvini, al quale riconosco una coerenza di comportamento più che di contenuti – credo che abbia fatto molto bene egli ha sottolineare la difficoltà e anche il senso di amarezza che i cittadini provano quando vedono le Aule del Parlamento vuote. Io intanto sono molto contento che l'on. Salvini abbia trovato il suo banco all'interno del Parlamento europeo considerata la larga presenza sui mezzi di informazione italiana e la forse minore presenza all'interno delle istituzioni europee che serve ormai da 11 anni. Quando l'on. Salvini che è impegnato in una battaglia politica nazionale e che io rispetto, perché sta dall'altra parte, arriverà alla campagna elettorale – tra tre anni, tra quattro anni, quando sarà (tra tre anni, non vorrei allungare la legislatura!) – quando l'on. Salvini sarà in campagna elettorale, sarà facile per i cittadini italiani chiedergli: ok, chiederemo a Renzi che cosa ha fatto in Italia e chiederemo a Salvini cosa ha fatto in questi 15 al servizio dell'Europa!
Io però posso dire, oggi, qui, nell'andare poi a concludere rapidamente, che in questa giornata di oggi il gruppo politico che rappresenta il modello dell'on. Salvini ha ad esempio proposto la sospensione degli accordi di Schengen. Si tratta di un obiettivo che l'on. Marine Le Pen ha illustrato non in Aula, ma ha illustrato con grande attenzione all'interno della conferenza stampa. Vorrei citare che cosa diceva il ministro degli interni italiano, componente dello stesso partito della Lega Nord, guidata da Salvini che diceva esattamente questo: sospendere Schengen sarebbe la fine dell'Europa, credo – diceva in quel caso, Maroni – che l'Italia debba essere totalmente contraria alla chiusura dello spazio Schengen.
Questo accordo, questa considerazione, questa frase dell'on. Salvini che sta cercando di svoltare a sinistra ma non riuscirà a ottenere il risultato politico, dimostra con molta forza e con molta chiarezza una cosa molto semplice e cioè che c'è una distanza impressionante tra la demagogia e la realtà. C'è una distanza pazzesca tra chi investe su un'idea di politica in grado di entusiasmare e chi invece scommette sulla paura. E questo, mi consentirà Presidente, è anche il punto conclusivo che vorrei lasciare al dibattito europeo.
Mi spiego: oggi, in Italia, c'è un derby, è il derby tra chi vede le difficoltà ma si alza in piedi e prova a risolverle e prova a immaginare per il nostro paese un futuro grande almeno quanto la storia dalla quale proveniamo e, dall'altro, c'è chi, vedendo le difficoltà scommette sul fallimento, di chi scommette sulla paura, di chi scommette sul fatto che noi non ce la faremo. È un messaggio, forse, comodo a livello elettorale – anche se, voglio dire ai colleghi del UKIP che adesso non ci sono e che sono intervenuti prima urlando sul fatto che io avrei definito bruti coloro che sono elettori – rappresento il partito che ha preso più voti di tutti in Europa, il Partito Democratico 11 milioni e 200 mila persone e quindi non consideriamo bruti quelli che votano; consideriamo bruti coloro i quali negano la realtà dei fatti e la realtà dei fatti è che noi usciremo da questa situazione di crisi non investendo sulla paura, non scommettendo sul fallimento, ma cercando di far capire che l'unica soluzione possibile per i nostri figli è che l'Europa non sia un cimelio, non sia un luogo dei ricordi, non sia il museo delle cere, non sia un insieme di luoghi comuni e di frasi fatte!
L'Europa può avere un senso solo e soltanto se riuscirà a rimettere al centro la vita delle persone che hanno voglia di credere nel domani e che non hanno paura, e che non hanno la preoccupazione di considerare ciò che avviene nel mondo semplicemente una minaccia. Il mondo fa paura? Sì, io penso, credo e spero che sarà convinzione comune che l'Europa è più grande delle paure e delle minacce e l'Europa è molto più forte nei suoi valori di qualsiasi attacco possa esistere. Questa è la differenza tra noi e coloro i quali vogliono vivere come bruti, noi pensiamo che il futuro che ci aspetta dipenderà dall'impegno di ciascuno di noi e se saremo in grado di essere coerenti con la nostra storia, questo futuro è un futuro che vedrà le stelle dell'Europa guidare il cammino e la navigazione, anche nel nostro paese.
Presidente. - Grazie alla Presidenza italiana per il lavoro che ha svolto durante questi mesi. Buona fortuna all'Italia, paese di cui ho l'onore di essere cittadino, paese fondatore dell'Unione.
Ora la parola al Presidente della Commissione europea Jean-Claude Junker.
Jean-Claude Juncker, président de la Commission. - Monsieur le Président, en conclusion de ce débat, je voudrais, une fois de plus, rendre hommage à la qualité du travail du gouvernement italien, de la Présidence italienne et du président du Conseil, Matteo Renzi.
Pour le reste, je ne voudrais pas prolonger le débat italo-italien. Nous sommes, me semble-t-il, ici au Parlement européen, et comme je vous avais promis l'autre jour de ne jamais m'ingérer dans la politique intérieure d'un autre pays, je me tairai immédiatement.
Presidente. - La discussione è chiusa.
Dichiarazioni scritte (articolo 162)
Isabella Adinolfi (EFDD), per iscritto. – Oggi si è concluso il semestre di presidenza italiano del Consiglio dell'Ue. Nonostante i grandi proclami, nessuno si è accorto dell'indirizzo impresso dall'Italia all'Ue. Doveva cambiare tutto ed invece, in una forma di gattopardismo 2.0, non è cambiato proprio nulla. Si citerà il piano di investimenti presentato da Juncker e gli sforzi fatti per e favorire la flessibilità, nonché la nomina di Federica Mogherini ad Alto Rappresentante. Si tratta di trufferie semantiche, risposte demagogiche, che hanno il solo scopo di gettare fumo negli occhi ai cittadini europei e distogliere l'attenzione dalle questioni veramente importanti. Nulla per esempio si è fatto in materia di armonizzazione fiscale ed anzi si continuano a tollerare evolute forme di concorrenza fiscale che danneggiano i contribuenti e nuocciono al progetto di integrazione europea. A tal proposito, emblematico è il caso della c.d. web tax. Era stato proprio Renzi a promettere solennemente che si sarebbe attivato in sede di Consiglio. Tuttavia, il semestre di presidenza italiano è terminato e nulla è cambiato. Renzi pifferaio magico ha colpito ancora. Peccato che a pagarne le conseguenze siano sempre e soltanto i cittadini. Mi auguro che la presidenza lettone faccia qualcosa di più. Non dovrebbe essere molto difficile
Dominique Bilde (NI), par écrit. – Cette présidence italienne qui devait se doter de "grandes ambitions" est arrivée à son terme ce 12 Janvier 2015 sans véritable avancées pour l'Europe. C'était à prévoir... Matteo Renzi déclarait pourtant en Juillet 2014 que l'Europe doit faire un "changement de visage permettant de retrouver son âme". On nous avait promis de desserrer l'étau de l'austérité en donnant plus de flexibilité aux États membres de la zone euro. On nous vantait aussi le grand plan de relance prévu par la Commission Juncker. Au printemps dernier, l'idée d'inclure les investissements publics dans le calcul des déficits a totalement disparue, succombant ainsi aux volontés allemandes. Il est bien évident que cette décision n'est pas de nature à favoriser la croissance, déjà mise à mal dans la zone euro. Oublié aussi le projet sur ma neutralité d'internet ou l'étiquetage sur l'origine des produits de même que les crédits supplémentaires en faveur de l'emploi des jeunes. La Présidence italienne aura tout de même réussit à mettre en place "l'opération Triton", nouvelle opération passoire ouvrant la porte à une immigration de masse incontrôlée au seul profit de réseaux mafieux de passeurs.
Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. – Šiandien Italijos premjeras Matteo Renzi pateikė savo šalies pirmininkavimo Europos Sąjungos Tarybai rezultatus ir perdavė pirmininkavimo vairą mūsų kaimynei Latvijai. Sutinku su premjeru, jog ekonominė krizė paliko gilų randą, tačiau Europa turi įveikti kitą didelį iššūkį – iš naujo atrasti pasitikėjimą savo piliečiais ir Europa. Aš manau, kad turime dar labiau kovoti su ekonomine recesija ir atsisakyti griežto taupymo politikos. Europa turi laikytis socialinės dimensijos principų, investuoti į žmogų, į jo protą ir į mūsų vaikų ateitį. Italijai nepavyko pasiekti džiuginančių rezultatų srityse, kurios tiesiogiai liečia mūsų žmonių gyvenimus. Tikiuosi, kad Latvija, perėmusi pirmininkavimą į savo rankas, sugebės tarp valstybių narių rasti bendrą sutarimą dėl Motinystės atostogų direktyvos ir mes jos neprarasime. Labai tikiuosi, kad bus atblokuota Kovos su diskriminacija direktyva, kurios laukia daugybė europiečių. Be to, turi būti sprendžiamas ir Moterų bendrovių valdybose direktyvos likimas, nes valstybės narės iki šiol dėl jos nesusitarė. Norėčiau paraginti Latviją, kad ji atsižvelgtų ir į dabartines aktualijas, nes be laisvės nebus ir piliečių saugumo bei jų teisių. Labai svarbu tęsti pradėtus darbus, t. y. užtikrinti Stabilumo ir augimo pakto įgyvendinimą, vykdyti Strategijos „Europa 2020“ vidurio peržiūrą, įgyvendinti valstybėse narės Europos semestrą, siekiant intensyvesnio ekonomikos atsigavimo ir augimo.
Simona Bonafè (S&D), per iscritto. – Il semestre italiano di Presidenza del Consiglio si è praticamente aperto in concomitanza con l´avvio della nuova legislatura del Parlamento europeo. La sfida che nel luglio scorso ci trovavamo di fronte era chiara: mostrare che le istituzioni europee potessero cambiare verso e liberarsi dal dogma dell´austerità, potessero reagire alla crisi economica e sociale con azioni concrete, con politiche attente alle necessità di cittadini e imprese e non solo agli equilibri di bilancio. Proprio oggi mentre il presidente Renzi interviene in Parlamento, la Commissione si riunisce per approvare la proposta di regolamento sul fondo per gli investimenti di 315 miliardi e le nuove linee guida al riguardo sulla flessibilità dei bilanci nazionali. Possiamo dire che l'Europa ha cambiato verso in soli sei mesi ? Credo piuttosto che con il nuovo Parlamento, la Commissione insediata a novembre e l'eccezionale contributo della Presidenza italiana abbiamo finalmente avviato le manovre per cambiare direzione. In Italia il Governo ha scelto il motto “Passo dopo passo”. Credo sia un messaggio che possa funzionare anche in Europa. La manovra è iniziata, ora occorre dare forza ai motori e per fare questo il Parlamento dovrà saper trasformare la pressione dei cittadini nel migliore dei carburanti.
Nicola Caputo (S&D), per iscritto. – Riguardo gli investimenti, l'Italia si è adoperata, fin dall'inizio del semestre, al fine di inserire questo tema al centro dell'azione politica dell'UE. L'acquisto di liquidità a prezzo contenuto sarà nei prossimi due anni una importante risorsa per il mercato, grazie all'azione della BCE, e al tal fine saranno strumento utile progetti efficaci e strategici.
All'ultimo ECOFIN della Presidenza italiana sono stati poi messi a punto i dettagli del "Fondo unico di risoluzione" che verrà capitalizzato nei prossimi 8 anni, tassando le banche europee per una somma pari all'1% dei depositi.
Sotto la Presidenza italiana si è dato definitivo impulso, inoltre, a una numerosa serie di fascicoli in materia ambientale, fino alla loro approvazione. Tra le tante: - la direttiva sulla libertà del divieto di coltivazione di OGM; - l'intesa sulle norme per l'eliminazione delle buste di plastica monouso; - la ratifica del prolungamento degli accordi di Kyoto sul clima.
Infine, sono stati portati avanti con successo durante il semestre italiano molti fascicoli in materia di elusione ed evasione fiscale: - la direttiva che regola l'imposizione fiscale sulla casa madre di una compagnia e le sue filiali in paesi differenti; - quella sullo scambio automatico di informazioni fiscali. Anche Austria e Lussemburgo hanno rinunciato al segreto bancario. Questo forse è il campo in cui l'Italia è riuscita meglio a giocare il suo ruolo di mediazione.
Raffaele Fitto (PPE), per iscritto. – Il presidente Renzi parla a un'Aula semivuota e questo è di per sé un giudizio eloquente e impietoso degli europarlamentari di tutti i paesi e di tutte le appartenenze politiche sul semestre italiano. Un'Aula vuota per un semestre vuoto, si potrebbe sintetizzare. Ma ciò che è politicamente più grave è il fatto che Renzi predichi bene dopo aver razzolato male. Anche oggi, infatti, ha detto la cosa giusta che noi sosteniamo da tempo: mettere in discussione i vincoli e l'austerità europea a favore di una stagione di maggiore flessibilità. Peccato però che in questo semestre l'Italia non abbia fatto nulla per invertire la rotta. Anzi, proprio in questi mesi, anche rispetto alla legge di stabilità, Renzi ha subito tutti i diktat di Bruxelles. Che ora ci faccia anche la predica sul superamento dei vincoli è un po’ troppo. Di più: lo stesso Presidente Juncker lo ha smentito in tempo reale ribadendo la tesi (per me assolutamente non condivisibile) di Berlino-Bruxelles: e cioè che l'unica flessibilità accettabile è quella già prevista negli attuali trattati. Un ultimo punto, per me e per tutta l’Italia rilevantissimo: è grave e deludente, anche oggi, il silenzio di Renzi sul caso dei marò.
Doru-Claudian Frunzulică (S&D), in writing. – The Italian Presidency conducted its work during a period still affected by the ongoing economic crisis and its bad social effects. Last year there were European Parliament elections, when EU citizens proved to be united in their demand for a better Europe. The Italian presidency, taking into account the demands of European citizens, has successfully promoted an agenda for change. This agenda is focused on the need for increased growth and greater prospects for employment. It pushes for a public investment programme that can give an alternative to the unsuccessful politics of the troika and demonstrate how EU institutions can be closer to citizens. Let me thank the Italian Presidency for its outstanding activity, its accomplishments in achieving more flexibility, dealing with the challenges of immigration and strengthening a common foreign policy. I am especially thankful for the efforts that have been made for the accession of Romania (and Bulgaria) to the Schengen Area, which is of the utmost importance in order to show that we, Europeans, support dialogue, inclusion and solidarity both inside and outside the borders of Europe, especially after the abominable terrorist attacks in Paris.
Enrique Guerrero Salom (S&D), por escrito. – Muchos han sido los obstáculos superados en estos 6 meses por la Presidencia italiana: un presupuesto de la Unión para el 2015 que, aunque limitado, cumple las expectativas del Parlamento Europeo, velar por la transparencia y la integridad durante la 7ª ronda de negociaciones del TTIP con los Estados Unidos, el lanzamiento de iniciativas para una acción común más contundente y solidaria en temas como la migración y sentar las bases para una cooperación al desarrollo más eficiente y coherente ―logros que han tenido lugar en un marco político difícil―.
Ha sido una presidencia que ha puesto en marcha el camino para salir de la nefasta política de austeridad impulsando un paquete de estabilidad basado en la innovación, la inversión y el crecimiento. Han sido primeros pasos ―pero importantes en su conjunto―, y espero que con las siguientes presidencias podamos obtener acuerdos legislativos en temas claves para el crecimiento y el empleo, así como para un mercado digital único, una Unión energética sostenible y una política exterior común que refuerce la solidaridad y la ayuda humanitaria.
Νότης Μαριάς (ECR), γραπτώς. – Η Ιταλική Προεδρία αποτελεί μνημείο αποτυχίας αφού δεν τόλμησε καν να αμφισβητήσει στην πράξη την εφαρμογή της μερκελικής λιτότητας και της βίαιης δημοσιονομικής προσαρμογής η οποία έχει γεμίσει τον Ευρωπαϊκό Νότο με στρατιές ανέργων και φτωχών. Ταυτόχρονα απέτυχε στη διασφάλιση σοβαρών πόρων για τη δημιουργία νέων θέσεων εργασίας, στήριξε την πολιτική κοινωνικοποίησης των ζημιών των τραπεζών, δεν αμφισβήτησε τις περιφερειακές ανισότητες και εξακολούθησε να στηρίζει τις παράνομες πολιτικές της Τρόικας στην Ελλάδα. Είναι προφανές ότι και κατά τη διάρκεια της Ιταλικής Προεδρίας οι λαοί της Ευρώπης βίωσαν τα ίδια προβλήματα και τα ίδια τεράστια κοινωνικά αδιέξοδα. Οι νέοι της Ευρώπης συνέχισαν να αναζητούν εναγωνίως ευκαιρίες για νέες δουλειές. Δεν είδαν όμως κανένα πραγματικό αποτέλεσμα αφού η περίφημη ρευστότητα της Ευρωπαϊκής Κεντρικής Τράπεζας δεν έφτασε ποτέ στην πραγματική οικονομία. Οι μικρομεσαίες επιχειρήσεις συνέχισαν να πλήττονται από την υπερφορολόγηση, ενώ οι αγροτικοί πληθυσμοί της Νότιας Ευρώπης είδαν να αυξάνεται συνεχώς το κόστος παραγωγής και τα προϊόντα τους να μην μπορούν να πωληθούν σε καλές τιμές. Συμπερασματικά, η Ιταλική Προεδρία, ενώ δημιούργησε πολλές προσδοκίες με τις μεγάλες υποσχέσεις που έδωσε, τελικά με τις πράξεις της κατέληξε να υλοποιεί την ίδια αποτυχημένη συνταγή που υπηρετεί την γραφειοκρατία των Βρυξελλών και την Γερμανική Ευρώπη.
Luigi Morgano (S&D), per iscritto. – Da più parti si è affermato che non si potevano ottenere grandi risultati, data la sfavorevole collocazione temporale del semestre di Presidenza italiana. Al contrario, il Presidente Renzi ha ricordato oggi numerosi successi di questo “semestre breve”. Nonostante una difficile transizione istituzionale, al centro dell’agenda europea sono tornati i temi dell’occupazione, degli investimenti infrastrutturali, della flessibilità. Si è ottenuto un rinnovato impegno per politiche volte alla crescita, sostenibile e inclusiva, testimoniato anche dal Piano Juncker, su cui come Socialisti e Democratici molto abbiamo insistito e insisteremo. Il lancio dell’operazione Triton segna il passaggio a una politica europea per l’immigrazione. La pubblicazione del mandato di negoziazione del TTIP, l’impegno per la trasparenza. Si è definita una posizione comune europea in vista della Conferenza di Lima, nonostante le resistenze di alcuni Stati Membri, anche con l’accordo quadro 2030 per il clima e l’energia. Risultati sempre perfettibili, certo. Ma importanti passi verso una rinnovata agenda politica e non solo economica dell’UE, non a caso riconosciuti anche da colleghi di altri paesi europei e autorevolmente dal Presidente Juncker. Questa è la vera richiesta dei cittadini europei uscita dalle urne a maggio: più politica, più cultura, più cittadinanza europee. Un’Europa – ribadiamolo – come “superpotenza dei valori”.
Alessandra Mussolini (PPE), per iscritto. – L'intervento del Presidente Renzi sul bilancio del semestre italiano è stato molto deludente. Sono stati citati interventi, come ad esempio quello sulla flessibilità, che già erano stati ampiamente programmati nei precedenti semestri. Assai grave poi è che non è stato minimamente sfiorato il tema drammatico dei nostri Marò in India e del ruolo che l'Italia doveva assumere per risolvere definitivamente questa assurda prigionia che dura ormai da tre anni. Potendo dare a Renzi un voto da uno a dieci sarebbe un bel quattro!
Tonino Picula (S&D), napisan. – Talijansko predsjedanje obilježila su brojna izvanredna događanja koja su svakako utjecala na rad i rezultate postignute u šest mjeseci predsjedanja. Tako je u poljoprivredi primjerice, talijansko predsjedanje značajnu pažnju moralo posvetiti saniranju posljedica ruskog embarga na uvoz poljoprivrednih proizvoda iz EU-a, potaknutim sankcijama koje je EU nametnula Rusiji. U području ribarstva postignut je važan dogovor o ribolovnim mogućnostima unutar EU voda kao i izvan EU voda za 2015. s ciljem očuvanja zaliha. Nadam se da će i zaštita malih ribara naći svoje mjesto na dnevnom redu u što skorijoj budućnosti. Iako je kriza u Ukrajini bila vanjskopolitička top tema talijanskog predsjedanja Vijećem ministara, Mogherini je u srpnju istaknula problem Libije i migracija kao glavne prioritete za Italiju. Italija je spriječila veliki broj tragedija s novom misijom spašavanja na moru, Mare Nostrum, koja je spasila desetke tisuća migranata ove godine. Operacija je zaustavljena, a zamijenila ju je operacija puno manjeg opsega, Triton. Pozivam stoga Latvijsko predsjedništvo da posebnu pažnju posveti jačanju zajedničkih migracijskih politika. Zaključno, talijanskim kolegama čestitam na obavljenom poslu a budućim predsjedavateljima želim puno uspjeha u njihovom radu i još uspješnije predsjedanje.
Czesław Adam Siekierski (PPE), na piśmie. – Włoska prezydencja w Radzie UE przypadła na okres związany z wyborami do Parlamentu Europejskiego oraz wyborem nowego składu Komisji Europejskiej. Nie był to jednak jedynie czas poświęcony na kwestie organizacyjne, choć przeważały sprawy natury technicznej związane z rozpoczęciem nowego cyklu instytucjonalnego. Mniejszy zakres prac w kontekście czysto legislacyjnym wiązał się jednak w przypadku ostatniego półrocza ze wzmożoną debatą na temat celów i programu działania UE na najbliższe lata, a także nad powołaniem funduszu inwestycji strategicznych. Państwo sprawujące swoją prezydencję w takim okresie posiada zatem szczególną możliwość włączenia się oraz wpływu na debatę programową Unii.
Hasłem tytułowym programu prezydencji było wezwanie do swoistego odrodzenia – „Fresh start”, które samo w sobie sugerowało chęć podjęcia ważnych tematów o zasięgu europejskim, a nie jedynie skupienie się na kwestiach organizacyjno-formalnych. Program ten bardzo dobrze współgrał z wytycznymi na obecną kadencję Komisji Europejskiej – „Nowy początek dla Europy”, co pomogło w wysłaniu mocnego sygnału do obywateli, że UE chce dokonać pozytywnych zmian i ambitnych usprawnień swojego funkcjonowania. Wśród spraw, które prezydencja włoska zdecydowała się podjąć były, między innymi, polityka antykryzysowa i powiązane z nią ożywienie wzrostu gospodarczego w oparciu o dalsze pogłębianie integracji rynku wewnętrznego, realizację reform strukturalnych oraz promowanie inwestycji.
Monika Smolková (S&D), písomne – Taliansko si dalo pre svoje predsedníctvo odvážne plány. Prioritu dostalo riešenie zamestnanosti mladých ľudí prostredníctvom účinného zavádzania systému záruky pre mladých, spolu s investovaním do vzdelávania, školení a mobility pracovnej sily. Tu si myslím, že talianske predsedníctvo nesklamalo a vytvorilo predpoklady pre pokračovanie pre ďalšie predsedníctva a vytvorenie vhodnej legislatívy v rámci EÚ. Ďalšou veľmi významnou prioritou bolo riešenie problémov azylovej a migračnej politiky v Európe . Tento problém si posúvame už dlhšie, ale doteraz sa žiadny štát v rámci predsedníctva nevenoval tejto problematike. Taliansko ako štát, ktorý najviac prijíma a zachraňuje migrantov z krajín, kde im hrozí hlad, bieda a mnohokrát si útekom z vlastnej krajiny zachraňujú zdravie a život, veľmi otvorene začalo hovoriť o problematike azylovej politiky a problematike migrantov. Problém juhu Európy musí byť problémom EÚ. Preto vytvorenie spoločnej azylovej a imigračnej politiky musí byť aj prioritou Komisie a všetkých členských štátov aj do budúcnosti.
Tibor Szanyi (S&D). írásban. – Az olasz elnökség három fő prioritásának egyike volt, hogy új lendületet biztosítson az Európai Unió külpolitikájának. Magam is egyetértek e céllal, annak szükségességét a Közel-Keletet és az Ukrajnát érintő fejlemények is megmutatták. Ezek az események – bár határainkon kívül történtek –, de közvetlen hatással bírnak a szomszédos tagállamokra, és ezáltal az egész Európai Unióra. Az olasz elnökség helyesen ismerte fel a célt, de a lett elnökségnek még jelentős előrehaladást kell elérnie e téren. Ehhez pedig az Európai Parlament mellett a tagállamok támogatása is szükséges lesz. Ha ugyanis a legfontosabb külpolitikai történések kapcsán az Unió nem tud felmutatni egységes és hatékony intézkedéseket, akkor ezáltal az egész Unió gyengül. Magam részéről ezért is támogatom Mogherini asszony célját, hogy a közös fellépésekkel Európa mutassa meg globális szerepét. Köszönöm az olasz elnökség e téren tett intézkedéseit és kérem, hogy a lett elnökség mindezt a folyamatot gyorsítsa fel eszközei révén.
Ulrike Trebesius (ECR), schriftlich. – Die italienische Präsidentschaft ist vorbei und wir haben viele schöne Worte gehört, was Erfolge angeht. Leider kann ich mich den Gratulanten nicht anschließen, denn die italienische Präsidentschaft war unspektakulär. Das ist nachvollziehbar, denn Italien ist eines der größten ökonomischen Katastrophengebiete der Euro-Zone, und es ist von zentraler Bedeutung, dass die italienische Regierung sich zunächst der Lage zu Hause annimmt. Wie steht es um Italien? Die Jugendarbeitslosigkeit ist auf 44 % gestiegen, die Industrieleistung liegt 30 % unter ihrem Höchststand, die Banken sitzen auf über 180 Mrd. fauler Kredite, und die private Kreditvergabe liegt seit über zwei Jahren im negativen Bereich. Die Staatsquote liegt seit Jahren regelmäßig über 50 %. Vor sechs Jahren ist die Euro-Krise ausgebrochen, und erst jetzt werden die ersten Reformen vorsichtig auf den Weg gebracht. Trotzdem ist man in Italien bereits jetzt der „Austerität“ überdrüssig. Italiens Substanz geht verloren, seine jungen Menschen haben keine Perspektiven mehr, und nur noch Herr Draghi hält mit seiner Transferpolitik das Land über Wasser. Liebe Italiener, Sie haben bereits ein verlorenes Jahrzehnt hinter sich und können sich kein zweites erlauben. Treten Sie aus dem Euro aus, machen Sie eine Umschuldung, reformieren Sie ihren Staat, und geben Sie sich und ihren Kindern wieder eine Zukunftsperspektive!
Marco Valli (EFDD), per iscritto. – "Cambio l'Europa in 6 mesi", questa la promessa di Renzi all'apertura del semestre di Presidenza italiana. Poteva essere il semestre per cambiare rotta rispetto ad anni devastanti di austerità e recessione. Poteva essere l'occasione per costruire un fronte comune contro l'egemonia tedesca al fine di ridiscutere insostenibili vincoli di bilancio che si sono rivelati estremamente dannosi per l'economia. Ma l'occasione di dettare l'agenda europea nell'interesse di milioni di cittadini è stata vergognosamente sprecata, a unico vantaggio dei paesi del nord e dei poteri forti. Non solo non c'è stata una rinegoziazione del fiscal compact, ma Renzi non è nemmeno riuscito a chiudere dossier cruciali su cui mancava solo l'accordo del Consiglio. Come quello sul "made in", bloccato dalla Germania, che avrebbe concretamente aiutato le PMI italiane. O quello sulla tassa sulle transazioni finanziarie, osteggiato dalle lobbies, che avrebbe frenato la speculazione, liberando 35 miliardi all'anno per l'economia reale e la lotta alla povertà.
Renzi chiude lasciandoci solo l'imbarazzante piano Juncker "per gli investimenti". Un fondo da EUR 21 miliardi che dovrebbero trasformarsi per l'effetto di un misterioso moltiplicatore in 315 miliardi. Probabilmente il simbolo migliore di quello che sarà ricordato come il semestre del bluff mediatico e delle occasioni perse.
Marco Zanni (EFDD), per iscritto. – Oggi chiudiamo i sei mesi di Presidenza italiana dell'Unione europea, sei mesi di grandi ambizioni e aspettative, che si sono purtroppo risolti in un vero e proprio "nulla di fatto". In nessun ambito infatti l'Italia è riuscita a imporre una sua linea, e questo è fallimentare se si considera l'enorme patrimonio e forza politica di cui disponeva Renzi dopo le elezioni europee di maggio. In Europa i suoi slogan di luglio sono rimasti tali e nulla è stato fatto per cambiare il volto di un'Unione malata, a detta dello stesso Presidente del Consiglio. Questi "non risultati" sono il frutto della linea politica di Renzi e probabilmente dell'incapacità stessa di poter in qualche modo modificare le sorti dell'Unione europea, se non attraverso qualche azione particolarmente forte e incisiva. A questo punto assume ancor più valore la nostra iniziativa di chiedere agli italiani cosa ne pensino della moneta unica, che ci sta sicuramente portando più danni che benefici: se i politici italiani che avrebbero avuto possibilità di cambiare questa Europa non lo hanno fatto, non resta altro che affidarsi al popolo per decidere quali debbano essere le sorti di quello che era un sogno che ora rischia invece di diventare un incubo.
Carlos Zorrinho (S&D), por escrito. – A Presidência italiana da União Europeia criou expectativas elevadas. A intervenção inspiradora de Mateo Renzi no Parlamento Europeu e as prioridades definidas - Europa pelo Emprego e Crescimento Económico, Uma Europa mais próxima dos cidadãos: um espaço para a democracia, os direitos e a liberdade e um novo ímpeto para a política externa da União Europeia - geraram uma esperança que só parcialmente foi correspondida. Se, no plano das relações externas, foi notório um esforço de maior protagonismo da União Europeia nos múltiplos conflitos económicos e militares que assolam o mundo, no plano do crescimento e do emprego a Presidência italiana não conseguiu transformar as palavras em atos, certamente não por ausência de esforço, mas por ter continuado a prevalecer na Europa uma hegemonia punitiva de uns países em relação a outros, em vez de se ter evoluído para um patamar de cooperação e solidariedade que beneficiaria a todos.
Milan Zver (PPE), pisno. – Zahvaljujem se italijanskemu premierju Matteu Renziju za predstavitev dosežkov italijanskega predsedstva. Italija je predsedovanje prevzela julija 2014, na koncu mandatov evropskih institucij. Ni bilo lahko, a priznati je treba, da je italijansko predsedstvo pripomoglo h konsolidaciji in dokončnemu oblikovanju nove evropske institucionalne strukture, ki je predpogoj za funkcioniranje EU. Italija se lahko pohvali tudi z manjšimi koraki, kot je na primer kompromis o genetsko modificiranih organizmih (GMO) med Parlamentom, Svetom in Komisijo. Ta kompromis, na katerega smo čakali vse od leta 2010, bomo prav danes potrdili v Parlamentu. Italija je dosegla tudi nekaj drugih pomembnih ciljev na področju davčne politike, reševanju bank, migracijskih težav in evropskega proračuna, ne nazadnje tudi pri utrjevanju "duše" Evrope. Pri mnogih naloga pa Italija ni bila uspešna. Kakorkoli, pomembno delo sedaj čaka malo državo z velikim srcem - Latvijo, predvsem na področju zagotavljanja novih delovnih mest, večanja vloge EU v soseščini in svetu ter trajnemu zagotavljanju evropskih vrednot in kulture.
IN THE CHAIR: ADINA-IOANA VĂLEAN Vice-President
6. Jäsenvaltioiden mahdollisuus rajoittaa GMO:ien viljelyä tai kieltää se alueellaan (keskustelu)
President. - The next item is the recommendation for second reading from the Committee on the Environment, Public Health and Food Safety on the Council position at first reading with a view to the adoption of a directive of the European Parliament and of the Council amending Directive 2001/18/EC as regards the possibility for the Member States to restrict or prohibit the cultivation of genetically modified organisms (GMOs) in their territory (10972/3/2014 – C8-0145/2014 – 2010/0208(COD)) (Rapporteur: Frédérique Ries) (A8-0038/2014).
Frédérique Ries, rapporteure. - Madame la Présidente, nous avons presque une heure et demie de retard, ce qui arrive parfois avec les orateurs italiens qui nous ont précédés. C'était important, bien évidemment, mais je regrette un peu que se trouve limitée d'autant la possibilité de mes collègues – et ils sont nombreux – de participer tout à l'heure à la procédure "Interventions à la demande". Car nous revenons de loin avec ce dossier sur la culture des OGM, tant il y a quelques mois encore la situation était complètement bloquée du côté des États membres pris dans des contentieux juridiques sans fin depuis presque dix ans avec, pour prendre seulement les exemples les plus récents, l'Italie et la Pologne, respectivement condamnées en 2013 et en 2014 pour manquement à notre législation européenne.
Le Conseil a donc finalement accouché d'une position commune au mois de juillet afin que notre Parlement se saisisse en seconde lecture de ce texte relatif à la question du libre choix des pays européens de cultiver ou non des OGM sur leur territoire.
Ma gratitude va d'emblée, bien évidemment, aux rapporteurs fictifs qui m'ont accompagnée vaillamment tout au long de cette seconde lecture: Elisabeth Köstinger pour le groupe PPE, Gilles Pargneaux, Julie Girling, Lynn Boylan, Bart Staes et Eleonora Evi, sans oublier, bien évidemment, Giovanni La Via, le président de notre commission de l'environnement, de la santé publique et de la sécurité alimentaire – je pense qu'il est là – qui a, avec beaucoup d'énergie, facilité les négociations tout au long de la procédure. Merci, bien évidemment aussi, à tous mes collègues de la commission de l'environnement, de la santé publique et de la sécurité alimentaire qui, fin décembre, ont largement soutenu le résultat du trilogue: 42 votes pour, 17 contre. C'est un soutien très clair qui préfigure, je l'espère, je le suppose, le vote de ce midi.
J'en viens maintenant au fond de cette législation, qui a pour but de réviser la directive de 2001 sur la dissémination volontaire des OGM dans l'environnement mais aussi le règlement de 2003 sur l'alimentation humaine ou animale contenant ces fameux OGM. Il est important, et je le fais, de préciser d'emblée que son champ d'application se limite ici à la mise en culture. Le texte ne concerne donc ni les importations, ni le transport. Il ne s'agit pas d'ouvrir ici le débat plus général sur l'utilité ou pas des OGM dans l'agriculture et dans l'alimentation.
J'en viens au cœur de nos travaux, à la voix du Parlement et aux résultats de ce trilogue de la dernière heure, donc à cette longue nuit du 3 décembre et, bien évidemment, aux avancées par rapport à la position du Conseil de juillet dernier, qui sont réelles.
C'est le cas sur la question très importante de la coexistence des cultures. C'était la position presque unanime du Parlement d'avancer sur cette question. Les deux colégislateurs ont fait des concessions, bien entendu. C'est la raison d'être du trilogue mais c'est tout de même la version du Parlement qui l'emporte puisque, contrairement à la législation de 2001, la minorité d'États membres qui cultivent des OGM devra maintenant prendre des mesures obligatoires dans les zones frontalières afin d'éviter d'éventuelles contaminations des champs traditionnels ou bio.
C'est le cas aussi sur ce qui constitue le cœur de la directive, à savoir les fameuses procédures d'opt out auxquelles un État membre qui ne souhaite pas cultiver les OGM peut recourir.
En ce qui concerne la phase 1, donc pendant la procédure d'autorisation, avec ce rôle nouveau qui est de facto donné à l'entreprise demandeuse, il est vrai que le Parlement européen a, grosso modo, accepté le texte du Conseil face – et je dois le dire et tous mes rapporteurs fictifs vous le confirmeront – à une absence totale de marge de manœuvre laissée par les États membres et donc le Conseil.
La délégation du Parlement a cependant forcé deux points majeurs.
D'abord, la levée de la conditionnalité entre la phase 1 et la phase 2. L'État membre a donc deux jokers au lieu d'un, deux fenêtres d'opportunité pour restreindre la culture d'OGM sur son territoire. Il peut négocier avec l'entreprise semencière pendant la phase d'autorisation mais il n'est plus obligé de le faire comme dans la version de juillet du Conseil.
Par ailleurs, l'État membre a désormais dix ans et non deux – c'est essentiel – pour s'opposer à la culture d'OGM sur son territoire et actionner cette phase 2 sur la base d'une liste ouverte de motifs. Je pense à la politique agricole, à la protection des sols et de l'environnement ou encore à l'impact socio-économique au cours de cette seconde phase.
Last but not least, le Conseil a fini par plier et accepter d'étendre l'interdiction aux groupes d'OGM définis par culture ou caractéristique.
Soyons clairs – et je m'adresse principalement ici aux indécis –, il n'y a pas d'autre option crédible que cet accord et le statu quo, contrairement à ce que j'entends, n'en est pas une, sauf à se satisfaire de cette jungle juridique actuelle ou à se lancer dans une improbable conciliation avec un Conseil toujours plus inflexible. À l'évidence, un statu quo serait le meilleur moyen d'empêcher le président Juncker de mener à bien sa réforme pour plus de transparence et de respect de la majorité dans la procédure d'autorisation des OGM.
Les citoyens nous demandent de donner aux États membres les moyens de respecter leur choix, leur choix légitime. Avec cette législation, nous les entendons et nous allons de l'avant.
(Applaudissements)
Vytenis Povilas Andriukaitis, Member of the Commission. - Madam President, I am very glad to be here today. It has been a long road – close to five years – but we are almost at the end of our journey. Some time ago I could not have imagined I would be standing here at the end of a successful second reading. I want to thank the rapporteur, Ms Frédérique Ries, for her efficient steering. I also thank the shadow rapporteurs for their support during the discussions. These collective efforts helped us to reach the agreement with the Council and to complete this task successfully.
Allow me to recall some facts about GMO cultivation in the European Union. Currently there is only one GMO authorised for cultivation in the EU. It is cultivated in five Member States. Nine Member States have taken measures to prevent its cultivation in their territory, but these measures have not been considered scientifically justified by EFSA. As a result, they are regularly annulled by national judges. This means that the countries wishing to ban GMO cultivation in their territory cannot do so. This is because the current legislation does not allow Member States to take into account their national contexts and the views of their citizens. This creates extreme tensions between law, politics and public expectations. EU citizens, farmers and the biotech industry may feel that we do not address their interests. It also weakens the credibility of everyone involved in the process of GMO risk assessment at European level – namely EFSA, the Member States and the Commission.
This is why, in 2009, 13 Member States asked for a solution. The Commission proposed a legally sound and pragmatic response to this call in 2010. It had a dual objective: firstly to maintain a strong science-based EU authorisation system for GMOs, securing uniform safety across the European Union, and secondly to recognise – in full respect of the Treaty – the freedom of each Member State to decide whether to allow GMO cultivation in its territory.
I am pleased that the text in front of you fully meets these two objectives. Member States will have the final say on GMO cultivation, depending on their national situation. The Member States that already cultivate GMOs will be able to continue. Those opposed will be able to restrict or prohibit cultivation in their territory. Freedom of choice will be secured. The EU countries that cultivate GMOs will have to implement measures to avoid cross-border contamination in neighbouring Member States. The criteria used to assess the risk to the environment will be updated shortly. This will reflect the latest scientific and technical progress. Let me stress that Member States will still be able to adopt measures to address unforeseen risks that may be detected after a GMO is authorised.
If you vote in favour of the legislative proposal on GMO cultivation, you will provide the Member States with legally-sound tools to decide on GMO cultivation in their territory starting in spring 2015. The EU has repeatedly been asked to do more to live up to citizens’ expectations. I would like to believe this EU legislation is responding to the call. In this context, I would like to make the following declaration: when proceeding with the authorisation of GMOs for cultivation, the Commission will – in full respect of its obligations – take account of elements at its disposal, including the possibility for the Member States to restrict or prohibit the cultivation of GMOs in their territory as provided for by this directive.
Elisabeth Köstinger, im Namen der PPE-Fraktion. – Frau Präsidentin, sehr geehrte Kolleginnen und Kollegen. Nach vier Monaten harter Arbeit ist es uns nun gelungen, dem Plenum einen mit dem Rat abgestimmten Kompromiss für die Selbstbestimmung der europäischen Mitgliedstaaten im GVO-Anbau vorzulegen.
Nach dreijähriger Blockade haben wir die Hürde im Rat nun endlich geschafft, und ich darf der Berichterstatterin, Frédérique Ries, wirklich sehr herzlich auch für die konstruktive Zusammenarbeit danken.
Der Rechtstext ist ein großer Schritt hin zu mehr Subsidiarität und zu mehr Selbstbestimmung. Auch innerhalb der Regierungen hat sich in den letzten Jahren Widergestand gegen Gentechnik formiert. Bei der Abstimmung über die Zulassung des Pioneer 1507 im Februar des letzten Jahres haben sich bereits 19 Mitgliedstaaten dagegen ausgesprochen. Diese Tatsache darf nicht ignoriert werden.
Die betreffenden nationalen Regierungen haben diesem Umstand bereits Rechnung getragen. Acht Mitgliedstaaten der EU haben den Anbau der GVO-Pflanze Mohn 810 mithilfe des einzigen ihnen derzeit zur Verfügung stehenden Instruments, der sogenannten Schutzklausel, in ihrem jeweiligen Hoheitsgebiet verboten und haben somit sogar Klagen der Hersteller riskiert, weil die Schutzklausel nur temporäre Verbote zulässt.
Dieser untragbaren Situation haben wir nun Einhalt geboten, indem wir eine rechtlich wasserdichte Lösung gefunden haben. Mit dem Zwei-Stufen-Verfahren, dem zufolge das Land selbst wählen kann, ob es den Antragsteller in das Opt-Out-Verfahren einbauen will oder nicht, wird höchstmögliche Rechtssicherheit geboten und gleichzeitig die Subsidiarität gestärkt.
Es ist sicher nicht der Weisheit letzter Schluss, aber es ist ein Schritt in die richtige Richtung. Deswegen möchte ich die Kolleginnen und Kollegen wirklich bitten, diesem Kompromiss auch zuzustimmen.
Gilles Pargneaux, au nom du groupe S&D. – Madame la Présidente, chers collègues, aujourd'hui, si un État membre interdit la culture d'un OGM sur son territoire, il se voit systématiquement condamner par la Cour de justice de l'Union européenne à la suite d'une plainte de Monsanto.
L'accord conclu le 3 décembre dernier en trilogue change la donne. Il est important de le rappeler à l'occasion de ce débat. Sans cet accord, nous aurions conservé la situation actuelle, où la Commission européenne autorise la culture d'un OGM en raison de l'absence de position commune au Conseil. Cette situation ne pouvait plus durer. Elle mettait systématiquement en porte-à-faux les États membres qui souhaitent – comme la France – dire non aux OGM. Dans cette négociation longue et difficile face à un Conseil peu flexible, nous sommes parvenus, avec Frédérique Ries – notre rapporteure que je tiens à saluer –, à renforcer la protection des consommateurs, des agriculteurs et des États membres. Cette directive signifie davantage de sécurité pour les États membres opposés aux OGM.
Pour ce printemps 2015, les États membres pourront restreindre ou interdire la culture d'OGM sur leurs territoires en invoquant des motifs environnementaux, agricoles et socioéconomiques. Cela signifie davantage de sécurité pour les agriculteurs favorables aux cultures traditionnelles ou biologiques. D'ici deux ans, les États membres prendront des mesures afin d'empêcher les contaminations de cultures traditionnelles par des cultures OGM dans les zones transfrontalières. Cela signifie davantage de sécurité pour les consommateurs européens.
La Commission européenne s'est engagée à réviser et à renforcer les règles de l'évaluation des risques menée par l'Autorité européenne de sécurité des aliments d'ici deux ans. Autre victoire pour les consommateurs européens, nous avons convaincu la Commission de n'accorder aucune nouvelle autorisation de culture d'OGM avant l'entrée en vigueur de cette directive.
C'est un combat difficile qui a été mené et nous y sommes arrivés. Nous avons gagné je crois, mais cette directive n'est qu'un début. C'est un bon début, mais il va falloir continuer le combat contre les OGM.
Julie Girling, on behalf of the ECR Group. – Madam President, the overall agreement broadly reflects the Commission’s original intention: that Member States should have the option to decide whether or not to cultivate GMOs. The intention was to unblock the wholly unjustified failure to grant final approval of GMOs by the Commission. In other words, we are now present at the final act in a long and expensive process initiated simply to avoid repeated exposure of the Commission’s lack of political courage. On a more optimistic note, this does show that EU competences as defined by the Treaties are not absolute, and I look forward to such flexibility being shown in other areas as my Prime Minister continues his negotiations to reform the EU.
Of course, as with all controversial proposals, the devil is in the detail. There are many details here which I find unacceptable. The agreement will permit Member States to proceed directly to national bans post-Union authorisation, rather than first seeking a more legally-sound opt-out from authorisation, as initially proposed. It allows for national bans to apply to groups of GMOs, rather than on a case-by-case basis, and fails to completely rule out the possibility of Member States citing environmental and public health grounds for national bans. This conflicts with the EFSA risk assessment process, whereby the environmental and public health risks of GMOs are examined on a case-by-case basis prior to Union authorisation. On principle, I cannot accept a proposal which allows for the scientific assessment of GMOs to be undermined in this way.
The European Parliament’s negotiating position on this file has led to this unsatisfactory outcome. Based on a disproportionate demonisation of GMOs along the ‘Frankenstein foods’ lines promoted in the tabloid press, Members are cutting off a route to higher yields, lower pesticide use and less use of water, and denying access to new-generation GMOs, such as Omega-3-rich camelina, which will have widespread health benefits. I hope that the cobbled-together, legally-fragile compromise that Parliament has promoted will be robust and that the authorisations will start to flow. Member States that want to continue to develop European agriculture as the best in the world are holding their breath, counting on this not being just a charter to ban, but also a key to unlock progress.
Anneli Jäätteenmäki, ALDE-ryhmän puolesta. – Arvoisa puhemies, parlamentti on nyt päättämässä siitä, saavatko EU:n jäsenmaat lisää vapautta päättää muuntogeenisten kasvien viljelystä alueillaan. Ministerit ovat tästä asiasta jo päättäneet ja nyt on siis parlamentin vuoro. Tämä tarkoittaa sitä, että entiseen direktiiviin lisätään artikla, jossa lisätään jäsenvaltioiden oikeuksia perustella oikeudellisesti GMO-viljelyn kansallista tai alueellista kieltoa. Tämä on jäsenmaiden päätettävissä oleva asia.
Geenimuunneltu tuote herättää tunteita. On erittäin tärkeää, että Euroopan elintarvikevirasto tutkii näitä asioita tarkkaan. On tärkeää, että tämän viraston antamat luvat ovat todella hyvin perusteltuja, jotta jäsenvaltiot voivat luvan jälkeen itse ja itsenäisesti päättää, mitä tekevät.
Euroopassa, Aasiassa ja monissa muissa maissa geenimuunneltuihin tuotteisiin suhtaudutaan paljon vapaammin kuin täällä Euroopassa. Meillä tähän on suhtauduttu vastahakoisesti ja itse asiassa minusta se on aivan oikea periaate. Tässä on vielä paljon tutkittavaa, paljon asioita, joista me emme tänä päivänä tiedä. Sekä tutkijat että päättäjät ovat vastuussa siitä, että lupia ei anneta sellaisille tuotteille, jotka sitten myöhemmin havaitaan vahingollisiksi.
Lynn Boylan, on behalf of the GUE/NGL Group. – Madam President, almost five long years have passed since the Commission initially tabled this hugely significant proposal on national updates for GMO cultivation. The long and winding path to today’s vote reflects the highly controversial nature of genetic modification for consumers, farmers, national governments and MEPs in this Parliament. Consistent polls show that citizens across the European Union continue to be wary of GM – a wariness that biotech companies casually dismiss as lack of understanding. I would argue the opposite. Citizens are acutely aware of the implications of GM. They have seen the impact that GM cultivation has had in America and India: increased herbicide resistance and the need for stronger pesticides and more frequent pesticide use.
The ups and downs of this legislation have, unfortunately, ended on a disappointing note. Parliament’s first reading and Frédérique Ries’s report from last year were both excellent rebuttals to the initial weak proposal by the Commission in 2010 and the very worrying Council position of June 2014. The Council position introduced a system whereby democratically-elected governments would politely ask a biotech company to remove their territory from the authorisation procedure. The concept of a private company being placed on an equal footing with a sovereign country is deeply undemocratic and set a worrying precedent.
While I welcome the fact that this system has been improved in the final document, I nevertheless believe that the legislation before us is flawed. Parliament wanted to ensure that Member States would be able to use justifications for opting out based on environmental and health grounds additional to those examined in the European risk assessment. Unfortunately the key word ‘complementary’ has been removed to a recital, and the language is contradictory and would be worrying if it were ever challenged in court. There has been further weakening of the text with the change of the legal basis, environmental considerations relegated to the recitals, and the crucial liability scheme being removed.
For countries such as Ireland, where the agriculture sector is vital, it is essential that opting out should be definitive. In order for me to vote in favour of this report, opting out would have to be absolutely legally watertight, and I do not believe this legislation makes it so.
Bart Staes, namens de Verts/ALE-Fractie. – Binnen de Raad van ministers is er een grote meerderheid die zich verzet tegen het toelaten van commerciële ggo-teelten. Het voorbeeld van de Pioneer 1507 is duidelijk: 19 lidstaten verzetten zich, vijf onthouden zich en vier zijn vóór. Commissievoorzitter Juncker heeft dan ook aangekondigd het hele vergunningsproces te gaan democratiseren. Commissaris Andriukaitis zal met een voorstel moeten komen vóór mei 2015.
Wat nu voorligt gaat de verkeerde kant uit. Het is een heus paard van Troje, dat uiteindelijk bedoeld is om het verzet van een groot aantal lidstaten in de Raad te breken in ruil voor de mogelijkheid om alsnog op eigen grondgebied of op delen daarvan een ggo te verbieden. In realiteit is het de hernationalisering van belangrijke Europese wetgeving. In die zin is dit anti-Europees beleid. Zeker, het Europees Parlement, de hoofdonderhandelaar mevrouw Ries, de hele onderhandelaarsgroep, we zijn er met zijn allen in geslaagd om het uiteindelijke resultaat fel te verbeteren. Dat is onze verdienste en dat werd door de voorgaande sprekers terecht benadrukt.
De Groenen/VEA zullen met grote meerderheid deze tekst verwerpen. Waarom? Omdat de nieuwe wet leidt tot hernationalisering van Europees beleid. Omdat de nieuwe wet de toelatingsprocedure niet democratischer maakt. Omdat wij de ggo-giganten een rol laten spelen in het besluitvormingsproces via fase 1. Omdat de nieuwe wet onvoldoende sterk is inzake coëxistentiemaatregelen en er niet voor gaat zorgen dat ggo-teelten traditionele landbouw en biolandbouw besmetten en tenslotte ook omdat de regeling geen antwoord biedt op de financiële verantwoordelijkheid van diegenen die mogelijk gangbare landbouwers en biolandbouwers besmetten.
(De spreker is bereid een "blauwe kaart"-vraag te beantwoorden (artikel 162, lid 8 van het Reglement)).
John Stuart Agnew (EFDD), blue-card question. – Do you agree with me that it is absolutely disgraceful to block 50 amendments all together under one vote when some of the amendments actually contradict one another? For example, Amendment 20 genuinely gives some power back to the Member States, whereas many of the other amendments actually make that impossible. Do you think this is a wrong or a right way to produce legislation?
Bart Staes (Verts/ALE), "blauwe kaart"-antwoord. – Ik denk dat u deze vraag aan het verkeerde parlementslid stelt. Het zijn de diensten die de stemming organiseren. Het is bij mijn weten altijd zo geweest dat wij bij dit soort stemmingen in tweede lezing eerst het bereikte akkoord voorleggen - mijn fractie zal daartegen stemmen - en dat dan vervolgens het bereikte resultaat van in dit geval de Commissie milieubeheer in het geheel wordt voorgelegd. Het resultaat in de Commissie milieubeheer is het resultaat van een democratische stemming die wij niet zomaar opzij kunnen zetten.
(De spreker is bereid een "blauwe kaart"-vraag te beantwoorden (artikel 162, lid 8 van het Reglement)).
Janusz Korwin-Mikke (NI), blue-card question. – The European Union has diversity as a principle. Do you not think that it is diversity that in one state there will be a GMO and in the other there will not?
Bart Staes (Verts/ALE), "blauwe kaart"-antwoord. – Wij moeten goed weten waarover wij praten. Wij hebben een Europese wet waarover wij hier in het Europees Parlement in 2001 hebben gestemd, die de toelatingsprocedure voor ggo's duidelijk regelt.
Sinds 2001 zijn er twee ggo's toegestaan waarvan er op dit moment nog één van kracht is, de Mon 810. Binnen de Raad van ministers van Milieu is er een grote meerderheid van lidstaten - bij de laatste stemming 19 van 28 bij vijf onthoudingen, dus 24 lidstaten - die absoluut niet vóór zijn. Dan denk ik dat de Commissie nú aan het woord is en dat zij moet doen wat de heer Juncker heeft beloofd, namelijk ervoor zorgen dat deze procedure gedemocratiseerd wordt en dat een duidelijke meerderheid in de Raad ook leidt tot een duidelijke beslissing vóór of tegen. Dát is de taak van de Europese Commissie en ik hoop dat de heer Andriukaitis ervoor zal zorgen dat hij, zoals beloofd, nog vóór 1 mei 2015 komt met een sterk voorstel dat wij dan hier met zijn allen kunnen bespreken.
Eleonora Evi, a nome del gruppo EFDD. – Signora Presidente, onorevoli colleghi, con oggi si chiude un processo negoziale durato oltre quattro anni durante i quali il Parlamento si era già espresso votando a larghissima maggioranza la posizione della prima lettura.
Questo Parlamento aveva indicato in maniera chiara la volontà di introdurre nel testo dell'accordo alcuni elementi ritenuti fondamentali. Tra le modifiche più rilevanti figurava la possibilità degli Stati membri di poter intervenire in veste di gestori della salute pubblica e del rischio ambientale quando si tratta di decidere se coltivare o meno piante transgeniche, di poter vietare il loro utilizzo in considerazione dei pericoli ambientali e sanitari che l'EFSA continua a voler ignorare, di garantire l'applicazione del principio di "chi inquina paga" e altro ancora.
Queste stesse modifiche sono state confermate nel corso della seconda lettura e votate a larghissima maggioranza dalla commissione ambiente che aveva anche espresso la sua totale contrarietà all'oscena proposta del Consiglio che si potesse prevedere che uno Stato membro dovesse riconoscere nelle aziende biotech degli interlocutori con cui concordare le restrizioni nazionali ed era su queste direttrici che avevamo accordato il via libera al trilogo.
Nessuno dei punti ricordati è però sopravvissuto al negoziato finale, stralciati dal testo, finiti ad allungare la lunga lista di inutili considerando. Alle aziende resterà la possibilità di concedere o meno il loro via libera alla restrizione del campo geografico di applicazione delle autorizzazioni, ma non saranno tenute a provvedere al rimborso in caso di contaminazione. Gli accordi politici sono frutto di compromessi dove entrambe le parti cedono un po' delle loro posizioni iniziali. Di fronte alla capitolazione del Parlamento alle richieste del Consiglio non possiamo quindi che votare contro la chiusura di questo accordo.
Zoltán Balczó (NI). - A tárgyalt jogszabály lehetőséget biztosítana a tagállamoknak a génmódosított növények termesztésének korlátozására, tilalmára. Valóban korlátozásról van szó, a nemzeti önrendelkezés korlátozásáról. Mind a raportőr asszony, mind a biztos úr a következőt mondta: ez a szabad választás jogát megadja a tagállamoknak! Ne vezessék félre ebben a Parlamentben Európa lakosságát! Miért szabad választás? Egy tagállam kormánya úgy gondolja, hogy tudományos, szociológiai és társadalmi okok miatt nem kívánja engedélyezni egy génmódosított terméknek a termesztését, elindul a folyamat, amelynek a végén az Unió, a Bizottság azt mondhatja, nem, nem fogadom el az érveket! Ez azt jelenti, hogy kényszeríti e növény termesztésének az elfogadására. Miért lenne ez szabad választás joga?
Egyébként benne szerepel az indokok között, hogy szükséges kényszerítő jellegű indok legyen. Tehát hiába, a tudományos megalapozottság – van egy új jogszabály – nem kényszerítő erejű. Egyébként pedig a mostani javaslat, a decemberi, ez egy megalkuvás, nem pedig kompromisszum. És abban se legyenek illúzióink, a szabadkereskedelmi megállapodás, a TTIP egyik alapvető célja – látjuk az amerikai nyomásgyakorlást – éppen a génmódosított termékeknek az elterjesztése Európában. Tehát kérem, a további vitában ne mondják azt, hogy a szabad lehetőséget és a szabad választást megadja a tagállamoknak, mert nincs így!
Peter Liese (PPE). - Frau Präsidentin, Herr Kommissar, liebe Kolleginnen und Kollegen! Ich möchte mich bei allen ausdrücklich bedanken, die an diesem Kompromiss mitgewirkt haben, als Koordinator der EVP vor allen Dingen bei unserer Schattenberichterstatterin Elisabeth Köstinger und bei Giovanni La Via, der als Vorsitzender des Umweltausschusses den Trilog sehr geschickt geleitet hat. Ich glaube, bei weniger Einsatz hätten wir nicht so ein gutes Ergebnis bekommen.
Ich darf daran erinnern, dass der Rat vier Jahre gebraucht hat, um einen gemeinsamen Standpunkt zu finden. Vier Jahre! Und das ging bis ganz nach oben. Ich kann aus dem Mitgliedstaat, den ich am besten kenne, berichten, dass es schwere Bedenken bei der Kanzlerin gab, ob man überhaupt einen solchen Kompromiss machen kann, weil wir ja schon sehr in den Binnenmarkt eingreifen. Diese Bedenken sind auch bei uns in der Fraktion in der Diskussion immer wieder geäußert worden. Das sollten diejenigen, die jetzt sagen, das geht nicht weit genug, und wir wollen das alles nicht, berücksichtigen.
Die EVP wird für den Kompromiss stimmen, weil er auch die Bedenken der Bürgerinnen und Bürger, die in vielen Mitgliedstaaten vorhanden sind, aufnimmt. Denjenigen, die jetzt mit Ablehnung drohen, die Grünen – verehrter Kollege Staes, ich schätze Ihre Arbeit sonst sehr, aber ich fand das ganz amüsant, dass unsere ansonsten sehr guten Dolmetscher Ihre Aussage, die Fraktion der Grünen/EFA, Freie Europäische Allianz, lehne den Kompromiss ab, mit „EFDD“ wiedergegeben haben. Und Sie sind ja hier in einem Boot mit der EFDD. Darüber sollten Sie mal nachdenken. Wir als EVP stimmen dem Kompromiss zu. Ich glaube, das sollte auch eine Mehrheit dieses Hauses tun. Kein Populismus, sondern verantwortungsvolles Handeln!
(Der Redner ist damit einverstanden, eine Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“ gemäß Artikel 162 Absatz 8 der Geschäftsordnung zu beantworten.)
Tibor Szanyi (S&D), Kékkártyás kérdés. – Tisztelt Elnök Asszony! Tisztelt Képviselőtársaim! Bár én magam is szívesen dalolnék győzelmi himnuszokat egy elért kompromisszum kapcsán, azonban ez idő tájt – noha nagyra becsülöm a kompromisszumban közreműködőket – azért én kicsit óvatosabb lennék. Kérdésem a következő: ha ennyire szélesre nyitjuk a skálát a szabad cselekvésnek mondott folyamat előtt, hogyan lesz ebből közös európai álláspont a TTIP tárgyalások során?
Peter Liese (PPE), Antwort auf eine Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“. – Zunächst einmal muss man sagen: Wer den Kompromiss ablehnt, stimmt für die gegenwärtige Rechtslage. Die heißt, dass Mitgliedstaaten eigentlich den Anbau gar nicht verbieten können. Das wurde in den Ausführungen von Frau Ries deutlich. Dann kann morgen ein Unternehmen vor den EuGH gehen und sich einklagen in Österreich, in Ungarn oder auch sonst wo, wo die Bevölkerung und die Regierung das nicht wollen, den Anbau zu beschließen.
Was die TTIP angeht, hat die Europäische Kommission eine klare Position, dass wir eben den Amerikanern an der Stelle nicht nachgeben. Da gab es gestern in den Medien wieder anderslautende Informationen. Aber wenn man da mal nachhakt, ist das eigentlich nicht substanziell. Wir verteidigen unsere Regeln, und dazu gehört auch das nationale Anbauverbot, wenn wir es denn heute beschließen, und das sollten wir tun.
Iratxe García Pérez (S&D). - Señora Presidenta, el objetivo fundamental de la directiva que votamos hoy es el de otorgar mayor flexibilidad y libertad a aquellos Estados miembros que deciden restringir o prohibir el cultivo de transgénicos en sus territorios. El acuerdo alcanzado con el Consejo, con sus virtudes y deficiencias, sigue siendo heredero de los tres principales principios de la Unión Europea en la gestión de los transgénicos: los principios de cautela, de transparencia y de protección de la salud y el medio ambiente.
Cuando se pongan en marcha las reformas habrá que ver, desde la experiencia, si las medidas obligatorias de coexistencia son viables o si presentan la dificultad de cómo ponerle barreras al campo.
Lo que está claro es que hay que proteger, también, la actividad agrícola convencional y la ecológica. Para ello, ya disponemos de una de las reglamentaciones más completas del mundo en materia de transgénicos, que la nueva directiva propuesta servirá para completar. Además, contamos con la Autoridad Europea de Seguridad Alimentaria, que desde siempre, desde la más absoluta independencia, deberá trabajar permanentemente en la evaluación de riesgos.
Bolesław G. Piecha (ECR). - Pani Przewodnicząca! Z zadowoleniem przyjmujemy przyjęcie tego porozumienia, bo obecny stan prawny jest absolutnie nie do zaakceptowania. Jasne, że każdy polityk musi rozważyć aspekty środowiskowe, zdrowotne, a przede wszystkim emocjonalne i kulturowe, które przecież istnieją w naszych państwach. Witamy z zadowoleniem to, że właśnie państwa członkowskie będą mogły wydawać stosowne akty prawne zakazujące upraw GMO lub dopuszczające ich stosowanie. Czy to porozumienie zawiera jednak wszystkie możliwe propozycje? Otóż nie.
Po pierwsze, jednak nie do końca rozwiązuje sprawę odmowy zarejestrowania uprawy GMO w państwie członkowskim. Wydaje się, że podmioty, które będą chciały wprowadzać te uprawy, będą mogły dochodzić praw na drodze sądowej, i to uzasadnienie może być kwestionowane.
I po drugie, ubolewam, że nie ustanowiono odpowiedzialności podmiotu wprowadzającego uprawy GMO, bo znam przypadki, kiedy nawet taka instytucja jak EFSA (tu chodziło o inną sprawę, o Emma, poprzednika Emmy) wydawała takie pozwolenie, a później okazało się, że lek był niestety niedobry i spowodował ogromne spustoszenie. Także nie wiemy do końca, jak te uprawy GMO będą oddziaływały na zdrowie ludzkie.
Marit Paulsen (ALDE). - Fru talman! Herr kommissionär! Ärade kolleger! Kompromissen är för mig beklaglig men den enda möjliga, så jag hoppas att den röstas igenom.
Jag har aldrig kunnat, och ingen av oss skulle någonsin kunna, försvara det sätt som GMO-tekniken används på i dag. Den är inte till nytta för människan eller för miljön. Den är enbart till nytta för vinsterna i de mycket stora företagen.
Glöm dock aldrig att en teknik i sig aldrig är ond eller god. Det beror på vem som gör vad. Jag vill att vi framför allt i Europa återtar makten över den typen av växtförädling från USA.
Kateřina Konečná (GUE/NGL). - Paní předsedající, kolem problematiky pěstování GMO a jejich eventuálního zákazu v jednotlivých členských státech zuří na této půdě dlouhodobě vášnivá debata. Svůj díl viny na tom jistě mají i četné lobbistické skupiny, kterým jde o zisk. A o zisk zde jde, podle mého názoru, především.
Naposledy se to ukázalo na konci minulého roku, kdy se v rámci Výboru pro životní prostředí, veřejné zdraví a bezpečnost potravin hlasovalo o doporučeních výboru pro druhé čtení. Mnohé kontroverzní pozměňovací návrhy tehdy prošly pouze o jediný hlas. GMO jsou nebezpečím jak pro samotné životní prostředí, genetický fond a druhovou rozmanitost, tak především pro zdraví lidí a zvířat. Ráda bych upozornila na to, že většinu dopadových studií provedených k GMO vždy financovaly především nadnárodní korporace v čele s jejich zástupci z lobbistických skupin. O škodlivosti GMO pro lidské zdraví se na veřejnosti vůbec nemluví, přitom již dnes o nich z nezávislých studií víme.
Je třeba říci, že jsem velice zklamaná, co se týče současného stavu představeného textu. Evropský parlament šel do vyjednávání s velice dobrým textem, který jsme mohli a měli obhájit, což se však nepovedlo. Proto osobně odmítám jakkoliv podpořit současné znění návrhu. My musíme zastavit GMO v Evropské unii.
Martin Häusling (Verts/ALE). - Frau Präsident, liebe Kolleginnen und Kollegen! Ich glaube, dieser Kompromiss ist ein fauler Kompromiss, und am Ende werden wir in Europa einen Flickenteppich bekommen: Länder, die Gentechnik haben, Länder, die keine haben, und das in einem gemeinsamen Markt. Das wird nicht zu mehr Verbrauchervertrauen führen, sondern zu weniger Verbrauchervertrauen, und es dient allen, nur nicht der Klarheit für neue Regeln.
Die spannende Frage ist, Herr Kommissar Kommt es jetzt zu weiteren Zulassungen, zu mehr Zulassungen, weil jetzt Mitgliedstaaten einfach der Zulassung zustimmen in dem Glauben, sie könnten es ja dann zu Hause wieder verbieten? Haben wir jetzt eine Welle zu erwarten, oder was kommt da auf uns zu? Was ist eigentlich aus dem Kompromiss geworden, aus klaren Regeln für die Koexistenz gentechnikfreier Landwirtschaft? Was ist aus klaren Regeln geworden, indem wir Haftungsregeln einführen für diejenigen, die keine Gentechnik anbauen wollen? All das ist in diesem Kompromiss nicht enthalten.
Herr Kommissar, es liegt jetzt an Ihnen, Sie haben es ja versprochen, oder Herr Juncker hat es versprochen, neue Zulassungsregeln in Europa wirklich zu gestalten, und die müssen dann demokratischer werden und endlich dem Mehrheitswillen der europäischen Verbraucher gerecht werden, die nämlich in ihrer großen Mehrheit, auch bei den Mitgliedstaaten, keine Gentechnik wollen.
(Der Redner ist damit einverstanden, eine Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“ gemäß Artikel 162 Absatz 8 der Geschäftsordnung zu beantworten.)
Janusz Wojciechowski (ECR), pytanie zadane przez podniesienie niebieskiej kartki. – Czy nie uważa Pan jednak, że zakaz GMO na szczeblu krajowym spowoduje, że w Europie GMO będzie mniej, a społeczeństwo uzyska możliwość silniejszego nacisku w tej sprawie na własne rządy? Dzięki temu będzie można ograniczyć zasięg GMO w Europie właśnie przez to, że przeciwne GMO społeczeństwa będą mogły silniej i skuteczniej naciskać na rządy. W Polsce taki nacisk istnieje i GMO nie ma i nie będzie.
Martin Häusling (Verts/ALE), Antwort auf eine Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“. – Ja, Herr Kollege! Wir haben doch gegenwärtig eine Situation, wo wir in ganz Europa nur eine einzige Gentechniksorte zugelassen haben: Mohn 810.
Also wer erzählt denn, dass wir in Europa jetzt viel Gentechnik haben? Die angebliche Drohung von Konzernen, dass wir dann mehr Gentechnik bekommen, ist doch bis jetzt sozusagen ins Leere gelaufen. Die spannende Frage wird jetzt sein, und das habe ich ja eben gemeint: Was ist jetzt eigentlich, wenn die Welle an Verfahren kommt? Werden dann einige Mitgliedstaaten sagen, Ja, wir bauen noch mehr Gentechnik an, und andere, vielleicht direkt der Nachbarstaat, werden sagen, wir bauen nicht an? Ich glaube, wir kriegen mehr Gentechnik. Das ist meine feste Überzeugung, weil jetzt einfach der politische Druck auf die EU-Kommission nicht mehr da ist.
Valentinas Mazuronis (EFDD). - Mieli kolegos, pasiektas susitarimas yra optimalus kompromisas ir suteikia valstybėms narėms teisę riboti ar drausti genetiškai modifikuotų organizmų auginimą savo teritorijoje. GMO neturi būti išduodami leidimai, jei tai prieštarauja išrinktų vyriausybių ar jų piliečių valiai. Ši, nors ir ne geriausia, direktyva tai ir užtikrina, todėl manau, kad jai reikia pritarti. Manau, kad reikia leisti GMO tik esant tvirtiems įrodymams, kad tai nekenkia ir negali kenkti mums ir mūsų vaikams. Negalime leisti, kad dėl lobistų spaudimo paliktume teisines spragas legalizuoti GMO auginimą Europos Sąjungoje ir primesti jį ne tik Lietuvos, bet ir visų jūsų valstybių gyventojams jiems to nenorint. Kiekviena šalis, atsižvelgdama į atsargumo principą, turi spręsti pati. Mes neturime pasiduoti spaudimui iš šalies ir leisti įsivyrauti GMO imperijai Europos Sąjungoje. Šį principą būtina įdiegti ES dokumentuose, tame tarpe ir laisvosios prekybos sutartyje su Jungtinėmis Amerikos Valstijomis. Anksčiau ar vėliau kišimasis į motinos gamtos reikalus atsisuks prieš mus pačius. Todėl, mieli kolegos, būkime budrūs, mylėkime gamtą ir pritarkime šiam dokumentui.
Olaf Stuger (NI). - U zit krap in uw tijd, dus ik zal proberen u te helpen. Wij hebben het vandaag over genetisch gemodificeerde organismen, maar eigenlijk hebben wij het over iets veel groters. Wij hebben het over meer, over de zelfbeschikking van soevereine staten. Zoals Ronald Reagan, oud-president van de Verenigde Staten, al zei: “Als een land geen controle heeft over zijn grenzen, dan kun je niet spreken van een land.”
De lidstaten in de EU zijn dus geen landen. Maar het gaat verder, want zij hebben ook geen beschikking over de besteding van hun belastinggeld. Zij hebben geen beschikking over hun eigen wetgeving. Dus, of het nu gaat over de toelating van begrotingsregels, over de toelating van vreemdelingen, of over de toelating van ggo's, daar moet de EU zich niet mee bemoeien. Dat is aan de lidstaten zelf.
[Spreker gaat in op een blauwe kaart-vraag overeenkomstig artikel 162, lid 8 van het Reglement.]
Bill Etheridge (EFDD), blue-card question. – Mr Stuger, do you agree not only that it is an incorrect procedure to be discussing in this place the nation states and what they do with their crops, but also that there is a lack of information for the people about this particular subject that would enable them to advise their representatives so that we can truly be democratic? So do you agree with me that there is a great democratic deficit in this debate, and in all debates we have here?
Olaf Stuger (NI), "blauwe kaart"-antwoord. – Er is een groot tekort aan democratisch gehalte. Dat geldt niet alleen voor dit debat, dat geldt voor alle debatten, of het nu gaat om heel eenvoudige of om heel complexe besluitvorming. Het is een godspe dat wij hier bij elkaar zitten zonder enige democratische legitimatie van uw kant. Ik ben het dus hiermee volledig eens en ik hoop dat wij hier op dit punt nog veel discussie kunnen voeren.
Giovanni La Via (PPE). - Signora Presidente, onorevoli colleghi, signor Commissario, dopo quatto anni di lavoro siamo giunti finalmente a un accordo su un tema delicato quale quello degli organismi geneticamente modificati, molto sentito dall'opinione pubblica e protagonista di dibattiti scientifici e politici di grande rilievo.
Vorrei innanzitutto ringraziare la collega, la relatrice Ries, per il lavoro svolto per il Parlamento, così come i colleghi di tutti gli altri gruppi politici che hanno contribuito a migliorare il testo e hanno fattivamente collaborato per un accordo su questo dossier. Un ringraziamento lo devo anche al ministro Galletti per la Presidenza italiana, per l'ottima collaborazione durante i negoziati che ci ha consentito di giungere a un accordo su un testo comune entro la fine dello scorso anno con il suo supporto, signor Commissario.
A mio avviso, tale compromesso rappresenta l'unico accordo possibile e come ogni buon compromesso deve lasciare lo stesso amaro in bocca a tutti. Il Parlamento voleva su alcuni temi portare avanti alcune posizioni e non ha potuto farlo, le ha dovute sacrificare sull'altare di un accordo e questo è l'unico accordo possibile. Credo comunque che vada ricordato come, al di là delle varie posizioni che possono essere assunte in materia, l'obiettivo principale che ci siamo posti come politici e come legislatori era quello di creare una base giuridica certa in materia. A fronte, infatti, di una situazione di incertezza che aveva dato vita a molteplici ricorsi, finalmente avremo una certezza giuridica. Invito quindi tutti i colleghi a sostenere quest'accordo che ribadisco era il miglior accordo possibile tra tutti quelli che abbiamo esaminato.
Massimo Paolucci (S&D). - Signora Presidente, onorevoli colleghi, anch'io penso che abbiamo fatto un buon lavoro, un buon compromesso, sicuramente un passo in avanti dopo quattro anni di blocco. Certo, non c'è tutto quello che avremmo voluto, ma sicuramente costruiamo un testo che ci fa fare un passo in avanti e che non è paragonabile alla situazione attuale. Per chi come me, come noi, vuole preservare i prodotti tipici, vuole difendere la biodiversità che è una ricchezza della nostra terra, per chi vuole evitare un'omologazione dei prodotti, questo testo consente di fare un passo in avanti. Ha ragione il Commissario, l'Europa definisce i criteri, la griglia di sicurezza, i metodi autorizzativi e gli Stati nazionali finalmente hanno una base giuridica certa per poter intervenire. È un passo in avanti che consente di superare anni di incertezze e che consente a tutti quelli che hanno a cuore – ripeto – la difesa dei prodotti tipici di poter dire finalmente: ce l'abbiamo fatta!
(L'oratore accetta di rispondere a una domanda "cartellino blu" (articolo 162, paragrafo 8, del regolamento))
Steven Woolfe (EFDD), blue-card question. – My question is quite simple: at what point, in either this regulation or the proposals that you have, is it absolutely clear that you can ban GMO products? Surely the very nature of this proposal, and of the compromise you have put forward, makes it obscure and unclear, and makes it impossible for the public in Europe to say with absolute certainty that there will be no GMO products. This is once again an EU mess-up in an EU directive that impacts on the European people.
Massimo Paolucci (S&D), Risposta a una domanda "cartellino blu". – Signora Presidente, onorevoli colleghi, penso sia vero l'esatto contrario: fino ad oggi abbiamo avuto una norma incerta e una base giuridica incerta, adesso abbiamo una norma sicuramente più precisa che permette di assumere noi una decisione come Parlamento europeo e dare direttive chiare agli Stati nazionali e non rimandare tutto alla Corte di giustizia.
Marcus Pretzell (ECR). - Frau Präsidentin, meine Damen und Herren! Der Anbau genveränderter Lebensmittel soll also, den subsidiaritären Charakter der Europäischen Union stärkend, wieder an die nationalen Parlamente zurück. Das ist im Prinzip natürlich gut, denn das ist eine der Forderungen, die wir auch als AfD immer erhoben haben. Deshalb kann ich gut verstehen, dass der Kollege Liese hier die Bedenken der Kanzlerin genannt hat, denn jetzt wird sich die Kanzlerin, die das bislang gerne nach Brüssel abgegeben hat und dann nichts damit zu tun hatte und nichts damit zu tun hatte, dass man sich um 88 % der deutschen Bürger, die sich große Sorgen um diesen Anbau machen, gar keine Gedanken machen musste, damit auseinandersetzen müssen, und sie wird eine Antwort geben müssen, etwas, was unsere Kanzlerin besonders ungerne tut.
Aber selbstverständlich geht das, was hier beschlossen wird, bei weitem nicht weit genug, denn wir werden in der Tat ein ziemliches Kompetenzchaos haben. Wir werden vor allen Dingen als Parlament darauf aufpassen müssen, dass am Ende nicht – wie es schon beim Assoziierungsabkommen mit der Ukraine der Fall gewesen ist – über die TTIP diese Regulierung wieder aufgehoben wird.
Jan Huitema (ALDE). - Al jaren benadrukken wij in Europa het belang van kennis en innovatie. Innovaties op het gebied van genetische modificatie zijn veelbelovend en kunnen zorgen voor een betere en efficiëntere voedselvoorziening.
Ik vind het dan ook zorgelijk dat de Europese teelt van nieuwe ggo-gewassen een wassen neus is geworden. Onze landbouw raakt hiermee achterop. Biotechbedrijven, die zorgen voor veel hooggeschoold werk, zoeken hun heil ergens anders. Hopelijk zorgt deze nieuwe wetgeving voor meer speelruimte en komt het verlenen van vergunningen beter op gang. Lukt dit nu weer niet, dan zullen nieuwe maatregelen genomen moeten worden.
De keuze is aan de lidstaten: laten wij denken in kansen en niet in risico's. De Europese landbouw is nog altijd één van de meest innovatieve van de wereld. Laten wij dit zo houden.
Lidia Senra Rodríguez (GUE/NGL). - Señora Presidenta, Señor Comisario, siento mucho tener que decirle que hoy aquí nos traen una auténtica farsa. Ustedes saben mejor que nadie que la libertad de un Estado para permitir los cultivos transgénicos es una imposición generalizada de la alimentación transgénica. Porque saben ―tan bien como yo― que no es posible preservar la agricultura campesina, la agricultura orgánica o convencional, libre de transgénicos a no ser que en sus delirios piensen que van a poder parar el viento o los insectos.
Porque la biodiversidad, la salud, el medio ambiente, la agricultura campesina no dependiente de las multinacionales, la alimentación sana y la soberanía alimentaria siguen estando entre nuestros objetivos principales, queremos una directiva para la prohibición de los transgénicos y también que se pare el Tratado de Libre Comercio con los Estados Unidos.
Jill Evans (Verts/ALE). - Madam President, I am against this proposal because I have always worked for a GM-free Wales in a GM-free Europe. This is the latest attempt to get more GM authorisations agreed at European level by putting the decision to ban GMOs in the hands of individual governments.
In theory this could be appealing for a country like Wales, where agriculture is devolved. Wales was a founding member of the GM-free Regions Network. We do not have the same policy as the UK Government on GM crops. We are proud of our high-quality agricultural produce and we do not want to see that jeopardised. This proposal would open the door to GM crops in Europe, with real risks of cross-contamination. Increasing GM authorisations in Europe would also send a signal to the rest of the world that GMOs are becoming more acceptable. This is certainly not the case for my constituents in Wales.
Marco Affronte (EFDD). - Signora Presidente, onorevoli colleghi, la collega Evi ha accennato poco fa al discutibile ruolo svolto dall'EFSA. Noi siamo convinti che la mancanza di fiducia degli europei verso gli OGM e anche verso le agenzie di controllo si basi proprio sul fallimento di quest'agenzia europea nel dimostrare imparzialità e indipendenza nelle sue valutazioni anche e soprattutto sugli OGM. L'EFSA non ha mai ritenuto di dover negare permessi ad alcun OGM, nemmeno quando erano le stesse aziende biotech a riconoscere la sussistenza di differenze statisticamente significative tra le piante geneticamente modificate e quelle tradizionali o, ad esempio, nella risposta fisiologica degli animali alimentati con OGM rispetto ai controlli.
A ciò si sovrappongono tristi storie di conflitti di interesse e inquietanti episodi di porte girevoli che hanno riguardato gli esperti dei panel di valutazione delle piante transgeniche. Ed ecco che forse è più facile comprendere le diffidenze del pubblico verso gli OGM e la stessa EFSA. Per questa ragione riteniamo che gli Stati membri possano e debbano poter intervenire vietando gli OGM, anche per i rischi ambientali e sanitari che la loro coltivazione ed uso comportano. Questa direttiva non va in questa direzione per cui voteremo contro.
Marine Le Pen (NI). - Madame la Présidente, les OGM tels qu'ils nous sont imposés par les multinationales de l'agrochimie, les États-Unis et l'Union européenne sont inacceptables et dangereux.
D'une part, l'investissement nécessaire pour créer une nouvelle plante OGM est élevé. Par conséquent, cette technologie risque d'entraîner une baisse du nombre de variétés de plantes cultivées. Or, la diversité est le meilleur atout de l'agriculture contre les problèmes de maladies et de parasites.
D'autre part, la grande majorité des OGM sont des variétés Roundup Ready. Des cultures peuvent êtres arrosées de Roundup, un désherbant hautement toxique pour la faune et la flore mais aussi pour les hommes. D'autres plantes OGM sécrètent elles-mêmes des pesticides.
Une partie de ces pesticides est donc probablement ingérée par les consommateurs. On remarquera que la quantité de résidus de Roundup tolérée dans le soja a été multipliée par quatre aux États-Unis en 1997 pour permettre la vente de soja transgénique. Le Roundup est pourtant une substance cancérigène potentiellement très dangereuse. La santé des consommateurs semble ici une variable d'ajustement.
Enfin, les agriculteurs doivent se réapprovisionner chaque année en semences OGM; ils sont asservis et non libérés par cette technologie.
La nouvelle directive que vous voulez nous faire voter est un piège. Vous allez redonner un peu de souveraineté aux États en leur permettant d'autoriser ou d'interdire un OGM sur leur territoire. Cependant, du fait du principe de libre circulation, les supermarchés français accueilleront dans leurs rayons de plus en plus de produits à base d'OGM en provenance d'autres pays de l'Union européenne. Les consommateurs français seront donc de plus en plus exposés aux OGM malgré leur forte opposition à cette technique.
L'étiquetage obligatoire des aliments contenant des OGM – malheureusement peu visible sur les emballages – sera le dernier rempart face à ceux qui entendent les imposer sans limitation et notamment au travers de l'accord de libre-échange Union européenne / États-Unis.
Comme d'habitude, vous légiférez donc contre la volonté des peuples sur un sujet crucial, favorisant ainsi les intérêts des multinationales de l'agrochimie au détriment de la santé des consommateurs et des agriculteurs, de la diversité des végétaux cultivés et en refusant un principe fondamental: il faut nourrir sans rendre malade.
Françoise Grossetête (PPE). - Madame la Présidente, vous me permettrez de féliciter la rapporteure Frédérique Ries ainsi que notre rapporteure fictive Elisabeth Köstinger, et de remercier le président La Via pour le rôle important qu'il a joué dans cette négociation.
Jusqu'à présent, nous avions un système sans queue ni tête, qui décourageait par sa complexité la recherche et l'innovation dans le secteur des biotechnologies et qui, d'autre part, conduisait devant la justice les États membres – comme la France – qui sont hostiles à la culture des OGM.
Nous avons un compromis – au bout de cinq ans – qui offre une liberté de choix et, quand même, une plus grande sécurité juridique. Ce qui est important, pour moi, c'est que l'évaluation des semences OGM et de leur sécurité sanitaire suive une approche scientifique et ne soit pas soumise à des débats purement idéologiques.
Deuxièmement, les États membres ont l'obligation d'adopter des mesures de coexistence dans les zones transfrontalières pour éviter les contaminations de cultures traditionnelles par des cultures OGM. Je me suis battue pour cela car j'estime que les agriculteurs doivent pouvoir rester libres des choix de leurs cultures.
Ce compromis ne constitue certes pas l'issue dont nous aurions pu rêver pour le dossier OGM. Pour ma part, j'aurais préféré une solution réellement européenne nous permettant de sortir de l'impasse, mais le mieux étant souvent l'ennemi du bien, j'en appelle aujourd'hui à la responsabilité de chacun afin d'établir un cadre juridique stable pour les cultures OGM en Europe.
Susanne Melior (S&D). - Frau Präsidentin! Mit der heute zu beschließenden Richtlinie schaffen wir eine umfassende und rechtlich sichere Regelung zum Anbau bzw. Nichtanbau gentechnisch veränderter Pflanzen in der Europäischen Union.
Uns Sozialdemokraten wäre ein generelles Anbauverbot noch lieber gewesen, denn damit hätten wir dem Wunsch der über 500 Millionen Verbraucher noch klarer entsprochen. Dem ist der Ministerrat leider nicht gefolgt. Was wir jetzt bekommen, ist ein Flickenteppich von Anbau und Nichtanbau. Für den europäischen Binnenmarkt ist das eine große Herausforderung.
Ich werbe dennoch um Zustimmung zu dem gefundenen Kompromiss. Damit ist ein rechtlich sicherer Anbau bzw. Nichtanbau durch die Mitgliedstaaten in ihrem eigenen Bereich zu beschließen. Wir haben damit mehr Rechtssicherheit und können damit auch ein striktes Verbot erreichen.
Die auch mir sehr wichtigen zwingend vorgeschriebenen Koexistenzregelungen zwischen Mitgliedstaaten ermöglichen ein Nebeneinander von GVO und konventioneller beziehungsweise ökologischer Landwirtschaft.
(Die Rednerin ist damit einverstanden, eine Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“ gemäß Artikel 162 Absatz 8 der Geschäftsordnung zu beantworten.)
Gesine Meissner (ALDE), Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“. – Es ist folgendermaßen: Es ist jetzt schon gesagt worden von unserer Kollegin Melior, dass es Wahlfreiheit schafft, sie es aber besser gefunden hätte, es wäre generell ein Verbot möglich gewesen, weil das die Menschen wollen. Es ist aber so, dass ja nicht alle Menschen gesagt haben, sie wollen keine gentechnisch veränderten Organismen. Haben wir nicht extra die EFSA, damit wirklich wissenschaftlich fundiert geprüft wird, was in der Forschung jetzt zur Verfügung gestellt wird und was man anbauen kann? Ist es nicht so, dass wir uns immer für Innovation und für Forschung aussprechen? Und ist es nicht so, dass wir in diesem Fall die wissenschaftlichen Erkenntnisse total in Frage stellen?
Susanne Melior (S&D), Antwort auf eine Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“. – Wissenschaftliche Erkenntnisse sind damit keineswegs in Frage gestellt, und auch die Arbeit der EFSA ist damit nicht in Frage gestellt. Aber das, was Sie hier ignorieren, ist der große Wunsch von Verbraucherinnen und Verbrauchern, denn auch in Deutschland – unserem gemeinsamen Heimatland – sagen 84 % Nein zur GVO , zu grüner Gentechnik.
Jørn Dohrmann (ECR). - Fru formand! Denne diskussion viser helt tydeligt den bekymring, der er omkring GMO'er. Borgerne og regeringen får forhåbentlig mere selvbestemmelse, og det er godt. Den danske delegation i ECR-Gruppen vil stemme for at sikre fleksibilitet for medlemsstaterne, så det er muligt at begrænse eller forbyde dyrkningen af GMO'er. Vi er nødt til at beskytte vores borgere, som for størstedelens vedkommende stadig er imod GMO-dyrkningen i Europa, da usikkerheden om relationen til menneskers helbred stadig er for stor. Derfor er det vigtigt at give medlemsstaterne større suverænitet inden for GMO-dyrkningen med henblik på at give dem mere frihed til selvstændigt at træffe beslutninger om GMO-dyrkning på deres eget område.
Molly Scott Cato (Verts/ALE). - Madam President, the idea of national opt-outs from GMO regulation is unworkable and ignores the wish of the vast majority of EU citizens that our continent should remain GM-free. The new system would allow countries whose governments are more subject to lobbying from agribusinesses – and I am ashamed to say that my country is one of those – to introduce GM crops as a Trojan horse to undermine the EU ban on this dangerous technology. They will be allowing their own priorities to work against the desires and wishes of other EU citizens. For this reason, the proposal is inherently inimical to the single market and to European unity.
Before we vote on this proposal we should ask ourselves how we come to be here. We are not voting on an end to the GM moratorium because of lobbying from our constituents. I have not received a single e-mail from my constituents in the south-west calling for more GM crops. We have arrived here because of relentless, high-powered, well-funded lobbying by the biotech corporations, who have no interest in our welfare and are simply interested in swelling their own profits, even at a risk to public health. Citizens across Europe have rejected GM, and we must continue to respect their view and condemn the specious arguments and profiteering instincts of the agricultural corporations.
Pilar Ayuso (PPE). - Señora Presidenta, en primer lugar, quiero felicitar a los actores de este acuerdo, porque estábamos ante un debate muy ideológico y emocional y eso dificulta mucho las soluciones.
De acuerdo con nuestra legislación, en la Unión Europea solo se utiliza la comercialización de OGM preservando, por encima de todo, la protección de la salud y el medio ambiente, y siempre con el soporte científico de la evaluación de riesgo de la Autoridad Europea de Seguridad Alimentaria, que es independiente y riguroso.
No obstante, es lógico y lícito que haya países contrarios a su cultivo y había que dar seguridad jurídica a las empresas que los comercializan y a los Estados que quieren ejercer este derecho, porque estábamos en una situación insostenible por la ausencia de un sistema eficaz de toma de decisiones que mermaba nuestra fortaleza en el panorama internacional. Por ello, me congratulo mucho por este acuerdo.
Este acuerdo va a permitir desbloquear una situación que no era aceptable, por lo que los Estados miembros que quieran cultivar OGM, previamente autorizados siempre, podrán seguir haciéndolo, al mismo tiempo que aquellos que no quieran hacerlo también puedan prohibirlo. El texto aprobado logra garantizar el respeto a los principios del Tratado de Funcionamiento de la Unión Europea.
Paul Brannen (S&D). - Madam President, the report we are about to vote on today represents a balanced compromise that takes both the science and the views of the public into account. It provides for a strengthened environmental impact assessment on new GMOs. Furthermore, it requires Member States which choose to cultivate GMOs to introduce co-existence measures for border areas. This should be good news for the fast-growing, environmentally-friendly and job-creating sector of organic agriculture, which cannot afford contamination with GM crops.
It strikes the Labour Party that the British Conservatives are opposed to the proposed exclusion of biotech companies from the decision-making process. This only shows once again that the Tories remain in the hands of big business lobbyists and have little regard for the views of the general public, little regard for the consumer and little regard for common sense.
Jadwiga Wiśniewska (ECR). - Pani Przewodnicząca! Dzisiaj odbędzie się ważne głosowanie w sprawie upraw roślin genetycznie modyfikowanych. Proponowany projekt dyrektywy pozwala państwom członkowskim na zachowanie kompetencji z zakresu zakazu upraw GMO na ich terytorium.
Jest to sprawa wyjątkowej wagi dla mojego kraju, Polski, bowiem duża różnorodność, bioróżnorodność gleb rolnych w Polsce i brak GMO stanowią wielki atut dla promocji zdrowego odżywiania i eksportu bardzo dobrych jakościowo polskich produktów rolnych. Nasze gleby są zdolne do produkcji naturalnej żywności, zaś stosowanie GMO nieuchronnie naraziłoby je na degradację. Obecnie w Polsce uprawy GMO są na szczęście zakazane. Polska jest i musi pozostać wolna od upraw żywności genetycznie modyfikowanej.
Państwa członkowskie mają różny stosunek do GMO i postanowienia w tej sprawie powinny być uzależnione od ich suwerennych decyzji.
Elżbieta Katarzyna Łukacijewska (PPE). - Pani Przewodnicząca! Zawarty kompromis dotyczący upraw GMO umożliwia państwom członkowskim podjęcie decyzji w zgodzie z własnym interesem, specyficzną sytuacją oraz opinią swoich obywateli. Ważne jest poinformowanie społeczeństwa, czym tak naprawdę jest GMO i jakie może wywołać skutki dla rolnictwa, środowiska i zdrowia. Ta kwestia nie powinna być ideologizowana i upolityczniana, a przedstawiona zgodnie z faktami, dostępną wiedzą i badaniami. Merytoryczna dyskusja powinna umożliwiać ocenę realnych zagrożeń i ewentualnych korzyści związanych z uprawą GMO. Jest to dyskusja trudna i wywołująca duże emocje w każdym państwie członkowskim. Dlatego poparcie kompromisu ułatwia, moim zdaniem, możliwość wewnętrznego dialogu i nie spowoduje wśród społeczności sprzeciwu wobec odgórnie narzuconej decyzji. Ważne jest, co należy podkreślić, że ten kompromis ułatwia państwom członkowskim wprowadzenie zakazu upraw GMO. Istotne jest prowadzenie dalszych badań, ponieważ naukowcy nie są jednomyślni w ocenie korzyści i zagrożeń.
Uprawy GMO muszą być w pełni bezpieczne i dawać gwarancję, że państwo, w którym rośliny genetycznie modyfikowane są uprawiane, nie zainfekują terenów sąsiednich państw, upraw ekologicznych i tradycyjnych. Mam nadzieję, że takie podejście pozwoli na zakończenie upolitycznionej dyskusji i podjęcie przez rządy racjonalnej, odpowiedzialnej i najlepszej dla mieszkańców decyzji.
Karin Kadenbach (S&D). - Frau Präsidentin, Herr Kommissar! Dieser vorliegende Kompromiss ist sicher kein Grund, um in blinden Jubel auszubrechen. Aber wenn man sich anschaut, welch verfahrene Situation das über viele, viele Jahre war, auf welch unsicheren Rechtsrahmen Länder wie Österreich durch die Schutzklauseln den Anbau von gentechnisch veränderten Organismen verhindert haben, so ist dieser Kompromiss einer, den ich heute doch sehr befürworte.
Ich habe den Eindruck, dass die Grünen und die GUE/NGL heute ein sehr böses Spiel spielen. Es steht nicht zur Entscheidung, ob wir in der gesamten Europäischen Union gentechnisch veränderte Organismen zum Anbau nicht zulassen wollen oder schon. Denn heute geht es darum, diesem Kompromiss zuzustimmen oder die Situation, die wir zuvor hatten, fortzuführen. Und diese Situation hätte genau das, was Sie hier heute an die Wand zeichnen, herbeigeführt, nämlich dass es den Konzernen möglich geworden wäre, jene Mitgliedstaaten, die sich dazu entschlossen haben, auf ihrem Hoheitsgebiet keine gentechnisch veränderten Organismen zum Anbau zuzulassen, rechtlich zu belangen und diesen Anbau eventuell sogar zu erzwingen.
Beata Gosiewska (ECR). - Pani Przewodnicząca! Genetycznie modyfikowane uprawy stanowią zagrożenie dla środowiska naturalnego oraz zdrowia ludzi i zwierząt. W krajach, w których od lat uprawia się GMO, widać jak jest szkodliwe działanie tych upraw, co potwierdzają również badania niezależnych naukowców. Pomimo tego firmy produkujące nasiona GMO i środki chemiczne do ochrony roślin agresywnie lobbują na rzecz GMO, szukając nowych rynków zbytu, m.in. w Europie. Jedynym skutecznym rozwiązaniem jest wprowadzenie całkowitego zakazu GMO na terenie całej Unii Europejskiej.
Ubolewam nad tym, że zamiast wprowadzić taki zakaz, wypracowano tylko dalekie od ideału porozumienie. Z jednej strony daje ono państwom członkowskim teoretyczną możliwość wprowadzenia zakazu GMO i liczę na to, że mój kraj, Polska, że rząd tego kraju, taką możliwość wykorzysta. Z drugiej jednak strony otwiera to furtkę do łatwej legalizacji GMO w przyszłości. Temat genetycznie modyfikowanych organizmów powinien być przedmiotem wnikliwych prac Komisji Rolnictwa, a tak nie było. Obywatele nie chcą na swoich talerzach żywności genetycznie modyfikowanej, dlatego politycy powinni wsłuchać się w głos społeczeństwa i zabronić takich upraw.
Ivo Belet (PPE). - Dit akkoord is verre van perfect, maar zoals vaker in de politiek is het ideale de vijand van het goede. Het is goed dat wij eindelijk een akkoord hebben, zodat er een juridisch kader is, niet alleen voor de bedrijven, maar ook voor de consument en voor de overheden. Zo weten wij waar wij aan toe zijn.
Wij passen het voorzorgsprincipe, dat essentieel is in dergelijke dossiers, maximaal toe zodat aanvragen voor ggo's aan een heel strenge screening moeten worden onderworpen, opdat er geen enkel risico is voor de volksgezondheid noch voor het milieu. De verplichting om met name aan de grens te voorzien in bufferzones, is uiteraard ook een goede zaak. Sta mij toe te verwijzen naar mijn eigen regio, Vlaanderen, waar vandaag al een strak wettelijk kader bestaat, zodat producenten in de toekomst verplicht worden om duidelijke voorzorgsmaatregelen te nemen en te vermijden dat er een risico zou ontstaan.
Kortom, wij beschikken nu in Europa over een heel duidelijk, streng kader, waarschijnlijk een van de strengste kaders in de wereld voor de toelating van ggo's. En vergeet niet dat de commissaris in de nabije toekomst binnen vier jaar ook met een evaluatie zal komen, zodat wij nog extra garanties krijgen.
Jytte Guteland (S&D). - Fru talman! Herr kommissionär! Den lagändring som vi röstar om här i dag gör det möjligt för medlemsländerna att i stor utsträckning själva bestämma om GMO ska odlas på deras territorium.
Jag tycker att det är en välavvägd kompromiss, och jag kommer att rösta för den. Den respekterar att vi har olika förhållningssätt och synsätt på GMO. Det gör det möjligt för medlemsländerna att i större utsträckning själva bestämma. Jag tror att det är bra i en sådan här fråga som splittrar. Det finns olika synsätt, och det är viktigt att respektera folkets vilja.
För egen del tycker jag att vi ska lyssna mycket nog på vetenskapen och på de utvärderingar som exempelvis Efsa gör. Vi ska också utgå från försiktighetsprincipen. Det är viktigt att inte hasta fram i svåra frågor, eller tillåta sådant som kan få negativa effekter för människors hälsa och miljön.
Överenskommelsen förutser också åtgärder för att hantera odling av GMO, så kallade buffertzoner mellan medlemsländerna. Det tycker jag är mycket viktigt.
Biljana Borzan (S&D). - Gospođo predsjednice, dokument o kojem ćemo glasati nije idealan no ispunjava svoj glavni cilj. Zemlje članice će imati više neovisnosti dopustiti ili zabraniti uzgoj GMO-a na svom teritoriju.
Drago mi je što je uvažen moj amandman koji obvezuje biotehnološke tvrtke da, u razdoblju od predlaganja do stupanja na snagu nacionalnih mjera zabrane, prekinu sve aktivnosti vezane uz sijanje GMO kultura. Smatram lošim potezom značajno ublažavanje odredbi o financijskoj odgovornosti zagađivača u slučaju prekograničnog širenja GMO-a na države u kojima je zabranjen. Mislim da će se to s vremenom pokazati na najgori mogući način.
Zaključno, ne smatram da je GMO nekakvo vražje sjeme no dok god nismo u potpunosti sigurni o njegovom utjecaju na zdravlje i bioraznolikost, države moraju imati mogućnost zabrane. Osim toga, tržište tradicionalnih i organskih poljoprivrednih proizvoda sve je veće i male europske zemlje, poput Hrvatske, imaju višestruke ekonomske koristi od toga što su GMO free.
Catch-the-eye procedure
Marijana Petir (PPE). - Gospođo predsjednice, kao osoba koja se zalaže za načelo subsidijarnosti, smatram da države članice moraju imati autonomnu mogućnosti za braniti ili ograničiti spuštanje živih genetski modificiranih organizama u okoliš. Stoga tražim da se to pravo poštuje. Ponosna sam što živim u Hrvatskoj, koja je GMO free zemlja i zadovoljna sam što smo okruženi susjedima koji su također odlučili biti slobodni od GMO-a. Preko 4 500 jednica lokalne samouprave i više od 150 regija u Europi u svojim predstavničkim tijelima donijelo je odluke o zabrani sjetve GMO sjemena na svom teritoriju.
Maria Grapini (S&D). - Doamnă Președintă, cred că suntem în fața unui lucru, într-adevăr, neclar: trebuie să alegem între o situație mai rea și o situație care este mai puțin rea. Eu mă voi opune în țara mea, în țara de unde provin, să se cultive OMG-urile. Problema mea este: pot eu să apăr cetățenii din țara mea atât timp cât chiar raportorul ne-a spus că îmbunătățirea se referă doar la interzicerea sau restricționarea cultivării, și nu la transport și import?
Cred că trebuie să ne gândim la un principiu, și anume dezvoltarea economică nu trebuie să facă compromisuri în ceea ce privește mediul și sănătatea. Cred că trebuie să ne asumăm, acest Parlament, să îmbunătățim ceea ce acum dorim să aprobăm, pentru că am pornit de la o situație mai rea. Nu cred că este situația favorabilă și nu cred că putem să apărăm cetățenii - fac parte din Comisia pentru piața internă și protecția consumatorilor - și cred că libera circulație va duce la compromiterea agriculturii clasice, iar prețurile diferite vor face ca micii agricultori să dispară de pe piață.
Ruža Tomašić (ECR). - Gospodine predsjedniče, problematiku uzgoja GMO-a vidim kao jednu od većih točaka prijepora unutar Europske unije. Ovo izvješće predstavlja korak u pravom smjeru, jer uspostavlja učinkovitiji sustav od onoga koji predlaže Vijeće. Ali smatram da ne ide dovoljno daleko u prijenosu nadležnosti na države članice. Duboko vjerujem da svatko od nas ima pravo birati svoju sudbinu i kako nijednoj članici ne bi trebalo onemogućiti ili pak nametnuti uzgoj GMO-a. Ja Hrvatsku vidim kao državu slobodnu od GMO-a, ali isto tako dajem za pravo svakome da svoju državu vidi drugačijom.
Držim stoga, kako bi primarna uloga Komisije u ovom slučaju trebala biti nadziranje i osiguravanje da oni koji odaberu GMO ne kontaminiraju one koji ga ne žele. Glavnina kvalitetne regulative s europske razine trebala bi ići prvenstveno u smjeru učinkovitog uspostavljanja odgovarajućih tampon zona između područja bez GMO-a i područja gdje se GMO uzgaja.
(End of catch-the-eye procedure)
Vytenis Povilas Andriukaitis, Member of the Commission. - Madam President, honourable Members, I thank you for this useful debate and different opinions. I really hope that the majority of you will vote in favour of this legislative proposal. As I said previously, if you vote in favour you, will provide Member States with legally-sound tools to decide on GMO cultivation on their territory starting in Spring 2015. I look forward to your positive vote.
Commission Statement
When proceeding with the authorisation of GMOs for cultivation, the Commission will, in full respect of its obligation, take account of all elements at its disposal, including the possibility for the Member States to restrict or prohibit the cultivation of GMOs in their territory provided for by this Directive.
President. - The debate is closed.
The vote will take place shortly.
Written statements (Rule 162)
Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. – Statistiniais duomenims net 58 proc. ES piliečių yra nusistatę prieš genetiškai modifikuotų kultūrų auginimą Europos Sąjungoje. Tačiau iki šiol šis klausimas nėra deramai išspręstas ES mastu ypač kalbant apie patį sprendimų priėmimo procesą, taikomą genetiškai modifikuotų organizmų auginimui. Nepateisinama, kai 19 iš 28 vyriausybių prieštarauja naujos GMO kultūros įteisinimui, tačiau galutinį sprendimą priima Komisija neatsižvelgdama į demokratiškai išrinktų vyriausybių pozicijas. Kalbant apie šiandienos dokumentą, galiu tik pasidžiaugti, jog valstybėms narėms suteikiami platesni įgaliojimai apsispręsti dėl GMO kultivavimo savo teritorijose. Nors šios naujosios taisyklės nenagrinėja GM produktų ženklinimo, šis klausimas išlieka aktualus. GM produktai turi būti tinkamai ženklinami, o gyventojai privalo turėti galimybę pasirinkti – vartoti ar ne produktus, į kurių sudėtį įeina GM kultūrų.
Fabio Massimo Castaldo (EFDD), per iscritto. – Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sulla possibilità per gli Stati membri di limitare o vietare la coltivazione di organismi geneticamente modificati sul loro territorio. Il Movimento 5 Stelle si è fermamente opposto perché il testo approvato oggi renderà più facile l'autorizzazione a livello comunitario e darà quindi il via libera alle coltivazioni transgeniche negli Stati membri che lo desiderano. Questo è il motivo che ci ha spinto a votare contro insieme ai colleghi dei gruppi Verdi-ALE e GUE.
Michel Dantin (PPE), par écrit. – Voilà plusieurs années que nous débattons sur la façon de gérer l'introduction, ou le rejet, des OGM dans l'Union européenne. Jusqu'à récemment, nos divergences empêchaient toute possibilité d'accord. Or nous ne pouvons nous satisfaire de procédures fragmentées et non coordonnées. Nous avons désormais l'opportunité de donner un cadre clair aux acteurs privés, publics et associatifs de ce secteur. J'estime que cette opportunité doit être saisie. Néanmoins, à défaut d'avoir pu trouver un accord sur le contenu, nous avons dû nous restreindre au contenant: pas de décision sur l'opportunité même des OGM laissée aux États membres, ce texte européen sera finalement purement procédural. Nous aurions ainsi tort de faire de cet accord un précédent dans d'autres domaines qui risquerait à plus long terme de vider de sa substance le droit et les politiques de l'Union européenne.
Mireille D'Ornano (NI), par écrit. – La santé des peuples d’Europe n’est pas négociable. Nous ne pouvons pas provoquer un bouleversement de notre alimentation et de notre environnement. Derrière ce texte de réformes techniques se cache une tentative de développement des organismes génétiquement modifiés en Europe. Outre les risques sanitaires, les OGM sont un moyen de contrôle des agricultures par des groupes agroalimentaires via les semences brevetées. Le Parlement européen sera-t-il le relai des oligarchies économiques internationales ? L’hypocrisie de ce texte est frappante. S’il est prévu que les États membres disposent de nouveaux outils dans l’autorisation de cultures OGM, le texte ne remet pas en question les entraves aux plus élémentaires libertés des États. En effet, que signifierait une interdiction de culture d’OGM dans un pays s’il est impossible d’interdire la circulation d’OGM cultivés dans un autre État membre ? L’une des premières formes de souveraineté d’un État est le contrôle de tous les flux qui le traversent. Ce texte maintient la tutelle supranationale sur les États alors que les normes et les procédures d’évaluation ne sont pas satisfaisantes. Je suis consciente que la sécurité a un prix mais nous ne pouvons pas brader la sécurité alimentaire de nos peuples et l’indépendance de leurs agricultures.
Norbert Erdős (PPE), írásban. – A magyar gazdák érdeke, hogy a magyar mezőgazdaság GMO-mentessége biztosított legyen. Ezt a célkitűzést a magyar alkotmány is megfogalmazza. A jelenlegi GMO-engedélyezési rendszer a GMO-mentesség megőrzése szempontjából is nagyon sebezhető. Nagyon nehéz a védzáradék bevezetése és fenntartása. Egyrészt igen költséges tudományos vizsgálatok szükségesek a védzáradék megalapozásához, melyhez a fajtatulajdonosok nem adnak a szabadalmukkal védett vetőmagokból. Másrészt a tilalmak fennmaradásáról, a GMO ügyben eddig mindig pozitívan állást foglaló Európai Élelmiszer-biztonsági Hatóság véleménye alapján, a Bizottság javaslatára a többi tagállam dönt. A Bizottság eddig mindig a tagállami védzáradékok eltörlésére tett javaslatot, ami ellen szinte lehetetlen megszerezni a minősített többséget. A mai napon szavazásra kerülő új GMO-engedélyezési rendszerről szóló javaslat a jelenlegi rendszernél sokkal biztosabb lehetőséget ad a magyar mezőgazdaság GMO-mentességének a megőrzésére. Egyszerűbb lenne a tiltás, amit nem csak környezeti és egészségügyi, hanem egyéb – köztük számos, a mezőgazdasággal összefüggő – indokra is lehetne alapozni. Ez által nemzetközi vagy nemzeti bírói fórumon sokkal kevésbé lehetne Magyarországot a tiltás miatt megtámadni, mint a jelenlegi helyzetben. Ezért számomra a legfontosabb, hogy hogy mihamarabb legyen a kezünkben egy hatékony eszköz, amely alapján egyszerűbb és védhetőbb a tiltás, mint a jelenlegi rendszerben. Ezért támogatom a Tanács és a Parlament megállapodását tartalmazó javaslat elfogadását.
José Inácio Faria (ALDE), por escrito. – O acordo a que se chegou sobre a possibilidade de os Estados-Membros restringirem ou proibirem o cultivo de OGM no seu território proporciona um quadro mais claro e uma flexibilidade acrescida quanto às razões que fundamentam essa recusa. Ao mesmo tempo, cumpre dizer que é um acordo que deixa muitos de nós insatisfeitos, tanto aqueles que se opõem terminantemente ao cultivo de OGM na União Europeia, devido aos riscos ambientais existentes, que a ciência não consegue excluir, como aqueles que creem que as provas científicas disponíveis sobre os efeitos dos OGM na saúde são irrefutáveis e que os obstáculos que são levantados a esta tecnologia contribuem para matar a ciência e as pequenas empresas europeias do sector. Termino para dizer que acredito que este acordo representa um pequeno mas importante passo uma vez que preserva o sólido processo de avaliação científica por parte da Agência Europeia para a Segurança Alimentar e reserva para os Estados-Membros a possibilidade de atuarem, em defesa da vontade dos seus cidadãos, segundo um número de critérios pré-estabelecidos.
Monika Flašíková Beňová (S&D), písomne – Osobne vítam zámer Európskej komisie dať členským štátom do rúk viac právomocí týkajúcich sa zákazu pestovania geneticky modifikovaných plodín. Netreba však zabúdať na to, že hlavným faktorom nie sú existujúce pravidlá, ale dopyt, ktorý veľmi ťažko ovplyvní eventuálna úprava legislatívy v predmetnej oblasti. V Európe je veľmi dobre známe, že primárnym dôvodom pre nízky rozsah pestovania geneticky modifikovaných plodín je nevýrazný záujem trhu o ich dodávky. Nemôžeme predsa čakať od poľnohospodárov, že budú produkovať niečo, čo len veľmi ťažko predajú svojich obchodným partnerom, a navyše mnohým sa v praxi často stáva, že odberatelia vyslovene požadujú dôkazy o tom, že dodávaný tovar nie je geneticky modifikovaný. Vítam však, že zamýšľané nové pravidlá majú poskytnúť členským štátom väčšiu kontrolu v oblasti zákazu pestovania tohto druhu plodín v ich národných poľnohospodárskych odvetviach. Netreba však zabúdať ani na to, že krajiny, ktoré sa takto rozhodnú brániť pestovaniu geneticky modifikovaných organizmov na svojom území, môžu čeliť právnym útokom zo strany biotechnologického priemyslu, takže je na mieste zaviesť aj opatrenia, ktoré ich budú v náležitej miere chrániť.
Enrico Gasbarra (S&D), per iscritto. – Oggi portiamo a compimento un provvedimento legislativo di grande importanza per i cittadini europei. Tutti noi sappiamo quanto il tema degli OGM polarizzi le posizioni in campo e crei preoccupazione nell'opinione pubblica. Non era scontato quindi arrivare ad un accordo, dopo cinque anni di negoziati. Ci troviamo ora con un quadro normativo certo, che si fonda sui principi cardine della libertà di scelta e della sicurezza scientifica. Adesso l'ultima parola sull'ingresso e sulla produzione di OGM spetta agli Stati membri: chi si oppone può limitarne l'ingresso e avrà garantita la massima sicurezza nei controlli. Rimane ora fondamentale, nella fase di attuazione della nuova normativa a partire dalla prossima primavera, il ruolo degli Stati membri nell'introdurre le misure di controllo per le zone di contaminazione e coesistenza tra i paesi frontalieri. La protezione della salute, la tutela dei consumatori e la valorizzazione delle produzioni locali sono alcuni dei principi su cui l'Europa fonda il proprio modello di sostenibilità: oggi compiamo un gesto concreto e importante per rafforzare l'Europa come luogo della qualità e della sicurezza alimentare.
György Hölvényi (PPE), írásban. – Tisztelt Elnök Úr, Tisztelt Képviselőtársaim! A GMO-k termeszésének korlátozásáról szóló új jogszabály nagy jelentőségű lépés a GMO-k elleni európai küzdelemben. Helyes és felelősségteljes döntés eredménye. Mindannyiunk közös sikere, melynek egyik kulcsa a kiváló osztrák-magyar-horvát együttműködés volt. Az elért eredmény Magyarország szempontjából kiemelkedő, hiszen ennek köszönhetően mezőgazdaságunk Alaptörvényben rögzített GMO-mentessége európai szintű garanciát kaphat. Ezzel együtt ki kell mondani: sokan vagyunk, akik ennél többet, szigorúbb szabályozást is szívesen láttunk volna. El kell azonban ismernünk, hogy a jelen körülmények között reális kompromisszum született. A GMO-k termesztését támogató tagállamok folyamatos ellenállása mellett sikerült ugyanis végül a fő célt, a tagállami szabad döntés biztosítását elérni. A kutatás és az élelmiszerbiztonság tekintetében azonban a munka dandárja még előttünk áll, a GMO-k egészségre gyakorolt hosszú távú hatásaival továbbra is foglalkoznunk kell. A mostani kompromisszummal elért érzékeny egyensúlyt megőrizve, a tudományosság talaján továbbmenve kell az európai fogyasztók legmagasabb szintű védelmét biztosítanunk. Láthatjuk, a GMO szabályozása is jól mutatja: a környezetvédelem európai ügy, amely nem áll meg az országhatároknál. A GMO-k biztonságos európai termesztésének a GMO-kat választó és azokat elutasító tagállamok közötti, egymás tiszteletén alapuló párbeszéden kell alapulnia. A határokon átnyúló szennyezések elkerülése érdekében a szükséges intézkedéseket meg kell hozni, az okozott károkért való felelősséget pedig vállalni kell.
Benedek Jávor (Verts/ALE), írásban. – Az új GMO-szabályozás, melyről az Európai Parlament a Tanáccsal való december 4-i megállapodást követően második olvasatban tárgyal, a tanácsi előterjesztéshez képest nagyobb mozgásteret nyújt a tagállamoknak a GMO termesztés tiltására, de jelentős visszalépést jelent a Parlament első olvasatban elfogadott álláspontjához képest. Az új irányelv legfeljebb részsikerként, de inkább sikertelenségként könyvelhető el. Számos fontos kérdés, mint pl. a határon átnyúló szennyezésekből eredő károkozás, illetve a génmódosított növények termesztése révén keletkezett károkért viselt felelősség nyitott, rendezetlen maradt.
Utóbbi kérdés tartós, megnyugtató rendezését, a szennyező fizet elv tényleges érvényesítését nem sikerült elérni, mivel a Tanács sajnos nem támogatta a Parlament szigorúbb álláspontját, a szennyezés megelőzésére és kezelésére vonatkozó kötelező intézkedéseket előírását. Ehhez kapcsolódik a károkért viselt, alapvetően a biotechnológiai cégekre visszavezetendő pénzügyi felelősség ügye, amelyre szintén csak homályos utalást tartalmaz a végső szöveg.
Ez a gyakorlatban azt jelenti, hogy továbbra is a vétlen fél, vagyis a károsult tagállam, annak hatósága, gazdálkodói és adófizetői viselhetik a szennyezésből eredő terheket.
A Tanácsnak határozottabban ki kellett volna állnia a GMO-mentes tagállamok jogos érdekeinek védelme mellett.
Emellett továbbra is elengedhetetlen az uniós szintű engedélyezés és a kockázatfelmérési eljárás reformja. Nem hagyhatjuk, hogy a tagállami tiltás lehetővé tétele az uniós GMO-engedélyezés felületesebbé válását eredményezze.
Sirpa Pietikäinen (PPE), kirjallinen. – Uusi oikeuspohja on tärkeä väline niille jäsenmaille, jotka haluavat pitää geenimuuntelutekniikankäytön poissa pelloiltaan. Lainsäädäntöön jäi kuitenkin heikkouksia, jotka vaarantavat todellisen valinnanvapauden.
Ensinnäkin uusi laki nojaa EU:n sisämarkkinalainsäädäntöön. Se olisi tullut liittää osaksi ympäristölainsäädäntöä, koska GM-viljely ja -tuotteet ovat edelleen potentiaalinen riski ympäristön- ja kansanterveydelle. Sisämarkkinoiden vapaan liikkuvuuden periaate voi osoittautua oikeusistuimessa vahvaksi aseeksi yritykselle, joka haluaa ulottaa GM-perunansa viljelyn kaikkiin jäsenmaihin.
Lainsäädännöstä jäi lisäksi puuttumaan toimenpiteet, joilla määritellään toimet niissä tilanteissa, joissa GM-ainesta esiintyy tahattomasti alueilla, joille sitä ei haluta. Tämä on yleinen ongelma esimerkiksi valtioiden raja-alueilla. Nykyisellään esimerkiksi portugalilainen luomuviljelijä joutuisi maksamaan taloudellisen tappion siitä, että rajan yli pölytyksen kautta tullut GM-aines tekee hänen sadostaan myyntikelvottoman.
EU-tasolla on luotava kaikkia valtioita ja toimijoita sitova järjestelmä, jossa noudatetaan "saastuttaja maksaa" -periaatetta. Emme tunne vielä riittävän hyvin geenimuuntelun pitkäaikais- ja kerrannaisvaikutuksia, joten on parempi noudattaa varovaisuusperiaatetta ennen kuin teemme peruuttamattomia ratkaisuja.
Maailman väestön ruokkimiseen ei tarvita lisää geenimuuntelutekniikkaa – tuotamme jo nyt ruokaa 14 miljardille ihmiselle. Lähes puolet ruuasta menee kuitenkin hukkaan, ja onkin tärkeämpää keskittyä löytämään ratkaisuja siihen, miten tuotettu ruoka jakautuu tasaisemmin maailman väestölle.
Pavel Poc (S&D), písemně. – Členské státy Evropské unie dlouhodobě požadovaly právní úpravu stávající legislativy, která by jim umožnila větší svobodu a flexibilitu při omezení či zákazu pěstování geneticky modifikovaných organismů na svém území. Jednání byla ovšem čtyři roky blokována samotnými členskými státy a výsledný kompromisní návrh Rady, který přijalo 28 ministrů pro životní prostředí v červenci 2014, nebyl zdaleka dokonalý. Během projednávání v Evropském parlamentu se ale podařilo text významně vylepšit, především co se týče oslabení pravomocí podniků, které usilují o uvedení GMO na trh v EU, ve prospěch vlád členských států. Bylo rovněž zásadní posílit opatření, podle kterých mají členské státy zajistit koexistenci pěstovaných plodin a zejména zabránit tomu, aby docházelo k přeshraniční kontaminaci. Celkově jde o dobrý kompromis, který mimo jiné napomáhá chránit evropskou biodiverzitu a zachovávat přírodní stanoviště a ekosystémy. Přesto bych si jako místopředseda výboru ENVI představoval text, který by ještě více reflektoval veřejné mínění v Evropě, jenž se rostoucí měrou obrací proti GMO, a zejména jejich přítomnosti v potravinách. Diskuse mezi zastánci a odpůrci GMO není u konce a budeme s očekáváním sledovat kroky předsedy Komise Jeana-Clauda Junckera, který se zavázal posílit demokratický proces týkající se povolování GMO v Evropě, a zajistit, aby byl související výzkum skutečně nezávislý.
Laurențiu Rebega (S&D), în scris. – Sunt în favoarea deblocării procesului decizional european în ceea ce privește autorizarea OMG-urilor la nivel european. Propunerea legislativă se referă la a răspunde cererii din partea statelor membre ale Uniunii Europene de a putea restricționa sau interzice, după caz, cultivarea unei culturi OMG și nu modifică sistemul de autorizare european. De asemenea, faptul că statele membre care vor cultiva OMG-uri vor avea obligații de a lua măsuri pentru a evita contaminarea transfrontalieră trebuie considerat ca fiind o acțiune respectuoasă față de decizia altor state care decid diferit. Efectele pozitive sau negative ale unei culturi OMG rămân spre evaluarea operatorilor din domeniul științific. În România, universitățile și instituțiile de cercetare trebuie să se implice mai mult în acest domeniu, să colaboreze mai mult cu corespondenții lor europeni și să analizeze atent studiile efectuate de către EFSA, pentru a putea oferi actorilor politici bazele necesare deciziilor. În acest context, sunt convins că doar cercetarea temeinică poate oferi o protecție adecvată a mediului înconjurător și a sănătății cetățenilor europeni. Avem nevoie de mai multe dezbateri publice făcute de cercetători științifici împreună cu mediul academic, cu OP, cu societatea civilă și instituțiile statului pentru a clarifica efectele cultivării plantelor OMG.
Tokia Saïfi (PPE), par écrit. – La production d'organismes génétiquement modifiés (OGM) est une question sensible et controversée au sein de l'Union européenne (UE). Les négociations qui cherchent à doter l'UE d'un cadre législatif adapté et moderne ont lieu depuis cinq ans mais rencontrent de nombreux obstacles étant donné les importantes divergences de points de vue. Le compromis auquel l'Union a abouti va permettre aux États membres qui le souhaitent de cultiver des OGM et à ceux qui n'en veulent pas, de les interdire en toute légalité. Concrètement, la procédure de demande d'autorisation est plus claire et transparente: une entreprise qui demande l'autorisation d'exploiter des cultures génétiquement modifiées doit néanmoins, après l'autorisation de l'Autorité européenne de sécurité des aliments, obtenir celle de l'État membre qui accueillera les cultures sur son sol. Je tiens également à souligner que, concernant les zones transfrontalières, l'accord obtenu oblige les États membre à adopter des mesures de coexistence pour éviter les contaminations de cultures traditionnelles par des cultures OGM. Au final, ce système n'est certes pas parfait, mais il nous permet de sortir d'une situation de blocage. Il sera important de veiller à ce qu'une solution européenne soit trouvée sur le moyen-terme.
Daciana Octavia Sârbu (S&D), în scris. – Salut această reglementare care confirmă dreptul statelor membre de a interzice cultivarea de organisme modificate genetic pe teritoriul lor.
Foarte mulți cetățeni europeni se tem de efectele încă necunoscute ale OMG-urilor asupra mediului. Dar până acum statele membre care ar fi dorit să interzică aceste culturi se loveau de o incertitudine la nivel legislativ și se temeau de sancțiuni legale. Această reglementare va schimba situația, deoarece oferă un fundament pentru interzicerea OMG-urilor, la nivelul fiecărui stat. În plus, va asigura și îmbunătățirea evaluărilor de siguranță pentru OMG-uri, impunând și zone-tampon obligatorii pentru a preveni contaminarea culturilor în regiunile de graniță. Sunt pași cu adevărat importanți și pozitivi.
În același timp însă există un risc important de care trebuie să ținem cont. Prin asigurarea dreptului clar, din punct de vedere legal, de a interzice OMG-urile la nivel național se poate ajunge, paradoxal, la creșterea numărului de autorizări la nivelul UE. De ce? Fiindcă acele state membre care până acum au contribuit la blocarea acestor autorizări pot decide să renunțe la rezistența lor în plan comunitar, din moment ce își pot exercita la nivel național dreptul de a interzice culturile de OMG-uri. Nu este scenariul ideal, dar este o îmbunătățire a situației curente.
Claudiu Ciprian Tănăsescu (S&D), în scris. – Organismele modificate genetic (OMG) reprezintă un pericol pentru mediul înconjurător și sănătatea umană. Mi se pare just ca statele membre să aibă posibilitatea să restricționeze și chiar să interzică cultivarea de OMG-uri pe teritoriul lor. La fel de corectă mi s-ar părea și implementarea unui mecanism de răspundere financiară pentru compensarea în caz de accidente/contaminare a culturilor organice. În acest sens, regret că la nivelul Parlamentului European nu s-a acordat sprijinul necesar pentru implementarea unor astfel de măsuri.
Pe de altă parte, acest raport are în vedere instituirea unor măsuri de co-existență la graniță împotriva contaminării culturilor - măsuri benefice statelor membre și implicit fermierilor, care au în vedere produsele agroalimentare organice. Nu mi se pare logică o implicare sau mai bine zis un rol atât de puternic al companiilor biotech în faza de autorizare a cultivării produselor modificate genetic. Nu ar trebui să existe nici măcar tentativa unui semn de egalitate între guverne/statele membre și companiile biotech. Este totuși pozitiv faptul că s-a reușit la negocieri o diminuare a rolului acestor companii în prima fază a autorizării de cultivare a OMG-urilor. Doresc să o felicit pe doamna raportoare pentru rezultate și sper să avem sprijinul colegilor pentru pachetul de compromis obținut.
Marc Tarabella (S&D), par écrit. – La nouvelle législation OGM sera au menu des votes du Parlement européen ce midi. Nous avons obtenu gain de cause. Désormais, les États membres de l'Union européenne ont le champ libre pour décider s'ils autorisent ou non la culture d'organismes génétiquement modifiés sur leur sol. Une vraie victoire, couronnement de 4 ans de combat législatif. Les lobbies pro-OGM, menés par plusieurs multinationales et la Grande-Bretagne, n'ont finalement pas eu gain de cause. Qui plus est, nous avons obtenu une base juridique permettant le refus d'implémentation de cultures OGM, un allongement de la liste des motifs d'interdiction. Ces motifs d'interdiction pourraient être par exemple des obligations liées à l'aménagement du territoire, des conséquences socio-économiques, des mesures visant à éviter la présence accidentelle d'OGM dans d'autres produits ou encore des objectifs de politique agricole. Les interdictions pourraient aussi s'appliquer à des groupes d'OGM déterminés par espèce ou caractéristique. Nous avons également exigé des mesures contraignantes de coexistence. Nous avons fait en sorte que les États aient le pouvoir d'infliger des sanctions pour éviter la contamination de cultures traditionnelles par des cultures OGM.
Valdemar Tomaševski (ECR), raštu. – Pone Pirmininke, Diskusija dėl Parlamento bei Tarybos direktyvos paliečia labai svarbų klausimą, į kuri atsakyti turi Europos Sąjunga ir kuris yra svarbus visiems Europos gyventojams. Kalba eina apie leidimo suteikimą valstybėms narėms apriboti ar uždrausti genetiškai modifikuotų organizmų auginimą. Nemažai žinoma apie GMO grėsmę, bet verta kai ką prisiminti. Neįmanoma sustabdyti modifikuotų genų plitimo. Visada seks negrįžtamas GMO užteršimas. Labiausiai tai paveiks mažus bei vidutinius šeimos ūkius, kultivuojančius ekologinę žemdirbystę, tokiose šalyse kaip Lietuva. Transgeninių augalų auginimas sukuria monokultūros sritis, kuriose žūsta daug tradicinių veislių. Ūkininkas praktiškai tampa priklausomas nuo cheminių korporacijų (sėklos yra patentuojamos ir tenka jas pirkti kasmet). Be to, GMO auginimas prisideda prie gamybos nuosmukio ir pakeičia gamtos pusiausvyrą esančiose ekosistemose. Toliau seka blogiausios pasekmės: nevaisingas dirvožemis, menkas derlius, nuolatinė ligų grėsmė. Be to, pesticidai ir herbicidai tampa neveiksmingi, kas priverčia ūkininkus naudoti kelis kartus toksiškesnius jų mišinius. Rezultatas – tarp gyventojų didėja alergijų dažnumas bei sergamumas kvėpavimo takų ligomis. Balsuodami turime atsižvelgti į augantį Europos viešosios nuomonės nepasitenkinimą GMO atžvilgiu. Didžioji dauguma piliečių nepritaria GMO ūkiams Europoje, todėl turėtume leisti valstybėms narėms drausti GMO ūkius jų teritorijose, didinant jų kompetencijas šiame klausime.
(For the results and other details of the vote: see Minutes)
8.1. EU:n ja São Tomé ja Príncipen välinen kalastuskumppanuussopimus: kalastusmahdollisuudet ja taloudellinen korvaus (A8-0061/2014 - João Ferreira) (äänestys)
João Ferreira, relator. - Senhora Presidente, eu pedia-lhe que acalmasse os ânimos daquela bancada, por favor. Antes de mais, queria aqui salientar que o nosso grupo propôs um debate sobre pescas nesta sessão, um debate que incluísse o debate deste relatório referente ao acordo de pescas entre a União Europeia e S. Tomé e Príncipe.
Lamentamos que todos os outros grupos tenham recusado este debate. É incompreensível, tanto mais que não podem alegar que tenhamos propriamente uma agenda cheia, ainda o dia de ontem ficou sem qualquer debate.
Quanto a este acordo, é importante lembrar que este Parlamento apenas se limita a aprovar ou a rejeitar as propostas negociadas pela Comissão Europeia, não lhes podendo fazer alterações. Pudéssemos nós fazer essas alterações, a proposta que aqui está a ser discutida e votada seria seguramente muito diferente daquela que temos, isto porque é necessária uma profunda alteração na filosofia, nos objetivos e nos resultados destes acordos.
É importante aprovar este acordo, ele é importante para S. Tomé e Príncipe e para os Estados-Membros da União Europeia, mas isto não apaga, não pode apagar o balanço globalmente negativo do que ficou para trás, nem apaga a necessidade de profundas mudanças. Entre outros aspetos uma melhoria da quantidade e da fiabilidade da informação sobre capturas e, em geral, sobre o estado de conservação dos recursos haliêuticos, mais e melhor apoio à formação de observadores e ao desenvolvimento da capacidade de controlo por parte de S. Tomé e Príncipe, mais e melhor cooperação setorial, alterando o curso das últimas três décadas de vida que este acordo, sob formas diversas, já leva, no respeito pela soberania e pelas legítimas opções e prioridades de S. Tomé e Príncipe.
Estes são requisitos para um acordo justo e verdadeiramente promotor do desenvolvimento e de uma pesca sustentável que a Comissão Europeia deverá ter em conta nos próximos anos.
8.2. EU:n ja Seychellien välinen kalastusalusten pääsyä Mayotten vesille koskeva sopimus (A8-0055/2014 - Alain Cadec) (äänestys)
8.3. EY:n ja Tunisian Euro–Välimeri-sopimukseen liitettävä pöytäkirja Bulgarian ja Romanian unioniin liittymisen huomioon ottamiseksi (A8-0049/2014 - Elmar Brok) (äänestys)
8.4. Työjärjestyksen 137 artiklan mukainen pyyntö kuulla Euroopan talous- ja sosiaalikomiteaa INI-mietinnöstä "Liikennepolitiikan vuoden 2011 valkoisen kirjan täytäntöönpano: tilannekatsaus ja kohti kestävää liikkuvuutta" (äänestys)
8.5. Jäsenvaltioiden mahdollisuus rajoittaa GMO:ien viljelyä tai kieltää se alueellaan (A8-0038/2014 - Frédérique Ries) (äänestys)
8.6. Kalastusta koskevat säännökset GFCM:n (Välimeren yleinen kalastuskomissio) sopimusalueella (A8-0057/2014 - Gabriel Mato) (äänestys)
9.1. EU:n ja São Tomé ja Príncipen välinen kalastuskumppanuussopimus: kalastusmahdollisuudet ja taloudellinen korvaus (A8-0061/2014 - João Ferreira)
Written explanations of vote
Marina Albiol Guzmán (GUE/NGL), por escrito. — El informe aprueba el Protocolo por el que se fijan las posibilidades de pesca y la contrapartida financiera previstas en el Acuerdo de Colaboración en el sector pesquero entre la Unión Europa y la República Democrática de Santo Tomé y Príncipe. Su objetivo es adecuar la pesca europea del atún en Santo Tomé y Príncipe a las recomendaciones científicas de la Comisión Internacional para la Conservación del Atún Atlántico (ICCAT).
El ponente ha introducido en el texto una petición a la Comisión y al Consejo para que el Parlamento esté informado de todas las etapas de implementación y renovación del Protocolo.
La democratización del control de la política pesquera y su sustentabilidad ambiental son condiciones necesarias para asegurar el empleo y el desarrollo de este sector. Por todo ello, he votado a favor de este informe.
Louis Aliot (NI), par écrit. — Je me suis positionné en faveur de ce texte car il permettra l'accès de 34 navires de l'UE aux eaux de Sao Tomé-et-Principe (28 thoniers et 6 palangriers de surface). Les contreparties paraissent raisonnables puisqu'elles s'élèvent à 710 000 euros les trois premières années et 675 000 euros la quatrième année. Elles le sont d'autant plus que ces sommes incluent 325 000 euros par an pour l'appui de la politique sectorielle de Sao Tomé-et-Principe (soutien à la pêche artisanale, lutte contre la pêche illégale, surveillance, contrôle).
Marie-Christine Arnautu (NI), par écrit. — Le renouvellement du protocole de pêche entre la République de Sao Tomé-et-Principe et l'Union européenne permet une relation bénéfique aux deux parties. J'ai voté en faveur de ce texte parce que les pays d'Europe tirent parti de ce supplément de réserve et que la présence européenne dans cette région est un élément de stabilité qui s'inscrit dans la longue durée.
Jonathan Arnott (EFDD), in writing. — In essence, this Agreement allows the European Union to pay money to fish the waters of a much poorer country. This seems to me to be unjust and exploitative.
Jean Arthuis (ALDE), par écrit. — J'ai voté en faveur de cette recommandation car cet appui répond aux objectifs de la politique nationale en matière de pêche, et notamment aux besoins de la République démocratique de Sao Tomé-et-Principe pour ce qui concerne le soutien aux pêcheries artisanales et la lutte contre la pêche illégale.
Francisco Assis (S&D), por escrito. — A conclusão deste protocolo entre a União Europeia e São Tomé e Príncipe é muito importante não só para o desenvolvimento da nação africana, mas também do ponto de vista europeu pois permitirá às nossas embarcações expandirem a sua área de pesca ao mesmo tempo que possibilita um melhor controlo em termos ambientais e de sustentabilidade.
É ainda uma forma importante de reforçar as relações da União Europeia com um país que tem, desde há muito tempo, uma forte ligação a Portugal e com o qual temos todo o interesse em cooperar.
O meu voto a favor deste relatório representa o desejo de que o mesmo seja posto em prática o mais rapidamente possível e que o Parlamento seja mantido a par dos desenvolvimentos em relação a este processo.
Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. — Balsavau už šį siūlymą, kurio tikslas- Europos Sąjungos ir San Tomė ir Prinsipės Demokratinės Respublikos žuvininkystės sektoriaus partnerystės susitarimo atnaujinimas. Šiuo susitarimu ES laivams suteikiamos galimybės žvejoti šalies vandenyse. Pagal ankstesnį protokolą žvejybos veikla buvo leidžiama 40 ES tunų žvejybos laivų. Finansinis įnašas sudarė 682 500 EUR per metus; daugiau kaip 35 proc. šios sumos buvo skirti San Tomė ir Prinsipės Demokratinės Respublikos žuvininkystės sektoriui remti. Pritariu naujam protokolui, kuris yra numatytas ateinantiems ketveriems metams ir pagal kurį žvejybos veiklos teisę gauna 34 ES laivai. Pirmais trejais metais bus skiriama 710 000 EUR metinė finansinė kompensacija ir ketvirtais metais skiriama 675 000 EUR, iš kurios didelė dalis bus skiriama San Tomė ir Prinsipės Demokratinės Respublikos žuvininkystės sektoriaus politikai remti. Pritariu, kad susitarimas turi būti atnaujintas, bei išdėstytoms rekomendacijoms galimai padidinti paramą žuvininkystės sektoriui.
Hugues Bayet (S&D), par écrit. — J'ai voté pour ce nouveau protocole de 4 ans en faveur d'un accord de partenariat dans le secteur de la pêche entre l'UE et la République démocratique de Sao Tomé-et-Principe. L'objectif principal est d'offrir aux navires de l'Union européenne des possibilités de pêche dans les eaux santoméennes, en respectant les avis des experts scientifiques en la matière. Le second objectif est de renforcer la coopération entre l'Union et Sao Tomé-et-Príncipe pour promouvoir une politique de pêche durable et une exploitation responsable des ressources halieutiques dans la zone de pêche santoméenne, dans l'intérêt des deux parties. La contrepartie financière globale du protocole est de 2 805 000 euros sur l'ensemble des 4 ans.
Dominique Bilde (NI), par écrit. — Ce protocole fixe les possibilités de pêche et la contrepartie financière prévues par l'accord de partenariat dans le secteur de la pêche entre l'UE et la République démocratique de Sao Tomé-et-Principe. Ce protocole, entré en vigueur en mai 2014 pour une période de quatre ans, doit permettre à 34 navires de l'Union européenne d'y exercer leur activité de pêche. En contrepartie, Sao Tomé-et-Principe recevra 2 805 000 euros sur l'ensemble de la période envisagée de 4 ans (cela pourra être revu à la hausse si la quantité annuelle des captures dépasse le tonnage annuel de référence fixé). Ce texte semblant juste et équilibré, j'ai donc voté en faveur.
Mara Bizzotto (NI), per iscritto. — Ho votato a favore di questo accordo che prevede la possibilità, per tonniere e pescherecci UE, di pescare nelle acque della Repubblica democratica di São Tomé e Príncipe.
Malin Björk (GUE/NGL), skriftlig. — Jag röstade emot förslaget, detta av flera anledningar. Trots att dagens fiskeavtal mellan EU och länder utanför EU är långt bättre än tidigare, framför allt för fiskbestånden, finns flera problem. Fiskepolitiken måste ha en fungerande social dimension. Istället fortsätter EU att exploatera utvecklingsländers vatten. Alternativet borde vara att hjälpa dessa länder att bygga upp en egen hållbar fiskeriverksamhet. I detta fall kommer dessutom São Tomé och Príncipe att få oerhört låg ersättning för fisket, och chansen att dessa pengar bidrar till den lokala fiskenäringen är låg. Man kommer få 35 euro per ton år 1, vilket ökar till 70 euro per ton till år 4 (att jämföra med avtalet EU–Seychellerna (Mayotte) där priset år 1 är 110 euro per ton och år 6 125 euro). Samtidigt saknas tillförlitlig fångstdata för området, och möjligheterna att övervaka kapaciteten är låg. Förekomsten av korruption i området leder också till att utvecklingsmedel ”försvinner på vägen”. Slutligen jagas också haj i området. Sammantaget ledde detta till att jag röstade nej till förslaget.
José Blanco López (S&D), por escrito. — El Acuerdo de Colaboración en el sector pesquero entre la UE y la República Democrática de Santo Tomé y Príncipe forma parte de la red de acuerdos de pesca de atún en África Occidental y permite que buques de la UE faenen en sus aguas.
El Protocolo anterior estuvo en vigor del 13 de mayo de 2011 al 12 de mayo de 2014 y permitía faenar a 40 atuneros de la UE. La contrapartida financiera ascendía a 682 500 €/año, de los que aproximadamente un 35 % se destinaba al apoyo a la política del sector pesquero de Santo Tomé y Príncipe.
El 19 de diciembre de 2013 se rubricó un nuevo Protocolo, que tendrá una validez de cuatro años desde el 23 de mayo de 2014 y permitirá la actividad pesquera a 34 buques de la UE. La contrapartida financiera anual se ha fijado en 710 000 € los tres primeros años y 675 000 € el cuarto año, de los que 325 000 € se destinarán a apoyar la política sectorial de Santo Tomé y Príncipe.
Me parece un acuerdo equilibrado, por lo que he votado a favor de la aprobación del Protocolo, si bien notando, como lo hace el ponente del informe, la necesidad de considerar que los logros en materia de cooperación sectorial son limitados, una realidad que urge modificar.
Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. — Balsavau dėl šios rekomendacijos Europos Sąjungos ir San Tomė ir Prinsipės Demokratinės Respublikos žuvininkystės sektoriaus partnerystės susitarimo. Šis susitarimas yra tunų žvejybos susitarimų tinklo Vakarų Afrikoje dalis ir juo ES laivams suteikiamos galimybės žvejoti šalies vandenyse.
Pirmasis žuvininkystės sektoriaus susitarimas su San Tomė ir Prinsipės Demokratine Respublika buvo pasirašytas 1984 metais. Nuo tuo laiko buvo įgyvendinti aštuoni protokolai, iš kurių du pagal partnerystės susitarimą žuvininkystės sektoriuje. Tačiau iki dabar sektorių bendradarbiavimo srities rezultatai yra labai menki. Tokią padėtį reikėtų skubiai keisti. Šis protokolas kartu su kitomis paramos plėtrai priemonėmis, pavyzdžiui, Europos plėtros fondu, turėtų skatinti tikrą darnų San Tomė ir Prinsipės Demokratinės Respublikos žuvininkystės sektoriaus ir kitų susijusių pramonės šakų ir veiklos vystymąsi, didinti šalyje liekančią pridėtinę vertę, kuri gaunama naudojant šalies gamtinius išteklius. Europos Parlamentas pranešėjas mano, kad Komisija turi imtis būtinų veiksmų, įskaitant galimą su sektoriaus parama susijusios susitarimo dalies persvarstymą ir lėšų padidinimą, kad veiksmingai pakeistų kryptį, kuria buvo einama pastaruosius 20 metų.
Mercedes Bresso (S&D), in writing. — I supported the fishing partnership between the EU and São Tomé and Príncipe because I consider it important to help one of the main sectors of the country’s economy.
Steeve Briois (NI), par écrit. — L'accord de partenariat dans le secteur de la pêche entre l'Union européenne et la République démocratique de Sao Tomé-et-Principe fait partie du réseau d'accords sur la pêche au thon en Afrique occidentale. Il permet notamment à 28 thoniers senneurs et 6 palangriers d'exercer leur activité de pêche dans la ZEE de Sao Tomé. Si nous approuvons sur le principe cet accord, nous exprimons cependant notre vive inquiétude quant aux multiples activités de pêche illicites qui sont constatées dans la zone maritime du golfe de Guinée. Du fait de la faible capacité de surveillance des eaux territoriales par la République démocratique de Sao Tomé, l'Union européenne doit immédiatement renforcer la traçabilité de ses importations de ressources halieutiques, provenant de pays suspectés de couvrir des activités de pêche illégale. C'est donc avec des réserves que j'ai voté pour les recommandations du Parlement européen à la Commission, ayant pour objet la communication transparente de toutes les étapes des procédures relatives au protocole et à son renouvellement.
Daniel Buda (PPE), în scris. — Am votat în favoarea acestei recomandări, deoarece acordul consolidează cooperarea dintre Uniunea Europeană şi Republica Democratică São Tomé și Príncipe în vederea stabilirii unei politici de pescuit durabile și exploatarea rațională a resurselor halieutice, în interesul ambelor părți. Totodată, prin acest acord se oferă posibilitatea navelor Uniunii Europene de a pescui în apele São Tomé și Príncipe, în conformitate cu avizele științifice disponibile și recomandările Comisiei Internaționale pentru Conservarea Tonului din Oceanul Atlantic. Consider că statele Uniunii Europene vor avea de câştigat prin acest acord iar efectele vor fi pozitive şi de lungă durată
Gianluca Buonanno (NI), per iscritto. — Ho espresso voto favorevole. L'accordo prevede la possibilità per le nostre tonniere e pescherecci di pescare nelle loro acque. Aumenta la contropartita economica rispetto al precedente accordo.
Alain Cadec (PPE), par écrit. — L'accord de partenariat de pêche entre l'Union européenne et la République démocratique de Sao Tomé-et-Principe est l'un des accords thoniers de l'Union en Afrique occidentale. Il permet aux navires de l'Union européenne de pêcher dans les eaux de ce pays. Cet accord est bénéfique aux deux parties car il permet le développement du marché européen des produits de la pêche et le développement sectoriel de la pêche à Sao Tomé-et-Principe. Le rapporteur souligne que la Commission européenne doit s'engager davantage dans le contrôle des principes nécessaires à une bonne absorption de l'aide, dans le respect de la souveraineté et des choix et priorités légitimes de Sao Tomé-et-Principe. J'ai voté en faveur de ce rapport.
Nicola Caputo (S&D), per iscritto. — Il primo accordo in materia di pesca concluso tra l'UE e São Tomé e Príncipe risale al 1984. Da allora sono stati attuati otto protocolli, due dei quali nel quadro dell'accordo di partenariato nel settore della pesca. Tuttavia, i risultati finora ottenuti nel campo della cooperazione settoriale sono molto scarsi. L'accordo in esame, in combinazione con altri strumenti di sostegno allo sviluppo, quali il Fondo europeo di sviluppo, dovrebbe promuovere lo sviluppo sostenibile del settore della pesca di São Tomé e Príncipe, così come delle industrie e delle attività connesse.
Oggi ho votato a favore della raccomandazione in questione per chiedere alla Commissione europea di adottare le misure necessarie ivi comprese la revisione e l'approfondimento della componente dell'accordo relativa al sostegno settoriale, al fine di garantire una reale inversione del percorso seguito negli ultimi venti anni e assicurare il massimo impegno nella verifica dei principi indispensabili per il corretto utilizzo degli aiuti.
Fabio Massimo Castaldo (EFDD), per iscritto. — Votiamo a favore della conclusione del presente accordo che garantisce per altri quattro anni il sostegno ai pescatori di Sao Tomè e consente nel contempo ai pescherecci europei di operare nelle loro acque territoriali.
Aymeric Chauprade (NI), par écrit. — J'ai voté en faveur de ce texte qui ouvre de nouvelles perspectives pour nos pêcheurs.
En effet, il permettra l'accès de 34 navires de l'UE aux eaux de Sao Tomé-et-Principe (28 thoniers et 6 palangriers de surface).
Il offre par ailleurs un soutien à la pêche artisanale à laquelle je suis attaché parce qu'elle valorise un savoir-faire traditionnel, garantie d'une pêche de qualité.
Enfin, le texte prévoit de s'attaquer à la lutte contre la pêche illégale, mesure nécessaire pour la préservation de notre écosystème.
Alberto Cirio (PPE), per iscritto. — Sulla base dell'accordo precedente (2011-2014) e sull'accordo appena concluso tra l'Unione europea da un lato e Sao Tome e Principe dall'altro, il mio voto è a favore. Grazie a questo accordo si vanno infatti a rafforzare ulteriormente le relazioni economiche e commerciali e soprattutto si permette uno sfruttamento delle risorse marine che vada a vantaggio anche delle popolazioni locali.
Carlos Coelho (PPE), por escrito. — Apoio o relatório do meu compatriota João Ferreira sobre o novo protocolo ao acordo de pesca entre a UE e São Tomé e Príncipe que autoriza 34 navios de Espanha, França e Portugal a pescar nas suas águas. Partilho a crítica que fez ao facto de não ter havido vontade política para debater estes acordos em plenário, sobretudo quando a agenda não estava nada carregada e concordo com a mais-valia que este Acordo representa para um efetivo desenvolvimento sustentável do setor das pescas deste país lusófono. Este protocolo prevê possibilidades de pesca para 28 atuneiros cercadores e seis palangreiros de superfície, repartidas por navios de Espanha, França e Portugal e envolve uma contrapartida financeira global de 2.805.000 euros durante quatro anos.
Lara Comi (PPE), per iscritto. — Ho espresso il mio voto favorevole in merito alla proposta di risoluzione per la conclusione di un accordo fra Unione europea e la Repubblica democratica di São Tomé e Príncipe per due ordini di ragioni. Prima di tutto tale accordo ha il pregio di preservare le risorse ittiche europee e di sviluppare al contempo accordi di partenariato con paesi terzi determinando così un ampliamento delle relazioni diplomatiche europee. Secondariamente, l´impatto economico è del tutto proporzionato ai benefici tratti dall´Europa, soprattutto se si considera che a fronte della riduzione da 40 a 34 del numero delle imbarcazioni a cui viene consentita l´attività di pesca è rimasto invariato il numero di navi con reti a circuizione, ossia la tipologia di nave che maggiormente ha giovato dell´utilizzazione della possibilità di pesca.
Therese Comodini Cachia (PPE), in writing. — I have voted in favour of this report that recommends giving consent to the conclusion of the agreement which forms part of the network of tuna fishing agreements in West Africa and allows EU vessels to fish in that country’s waters. The report also calls for measures so that resources are exploited sustainably and training should be provided for observers monitoring catches. More transparency and information on the procedures relating to the protocol and its renewal are being requested.
Ignazio Corrao (EFDD), per iscritto. — L'accordo di partenariato nel settore della pesca tra l'Unione europea e la Repubblica democratica di Sao Tome e Principe fa parte della rete di accordi di pesca del tonno nell'Africa occidentale e consente ai pescherecci dell'UE di operare nelle acque di detto paese.
Ho dato il mio voto favorevole in quanto ritengo che la Commissione europea debba adottare le misure necessarie per garantire una reale inversione del percorso seguito negli ultimi venti anni.
Voto a favore in quanto ritengo che la Commissione europea dovrebbe profondere un maggiore impegno nella verifica dei principi indispensabili ai fini di un corretto utilizzo degli aiuti, nel rispetto della sovranità e delle legittime scelte e priorità di São Tomé e Príncipe.
Javier Couso Permuy (GUE/NGL), por escrito. — El informe aprueba el Protocolo por el que se fijan las posibilidades de pesca y la contrapartida financiera previstas en el Acuerdo de Colaboración en el sector pesquero entre la Unión Europa y la República Democrática de Santo Tomé y Príncipe. Su objetivo es adecuar la pesca europea del atún en Santo Tomé y Príncipe a las recomendaciones científicas de la Comisión Internacional para la Conservación del Atún Atlántico (ICCAT).
El ponente ha introducido en el texto una petición a la Comisión y al Consejo para que el Parlamento esté informado de todas las etapas de implementación y renovación del Protocolo.
La democratización del control de la política pesquera y su sustentabilidad ambiental son condiciones necesarias para asegurar el empleo y el desarrollo de este sector. Por todo ello, he votado a favor de este informe.
Miriam Dalli (S&D), in writing. — I have voted in favour of the report that deals with the renewal of the Fisheries Partnership Agreement between the EU and the Democratic Republic of São Tomé and Príncipe that forms part of the network of tuna fishing agreements in West Africa. This new protocol will cover a four-year period from 23 May 2014 and provide fishing opportunities for 34 EU vessels, and will also include the necessary support of funding. The agreement will contribute to fostering the sustainable development of the São Toméan fisheries sector and of related industries and activities.
Michel Dantin (PPE), par écrit. — Ce rapport propose la ratification de l'accord de partenariat de pêche entre l'Union européenne et la République démocratique de Sao Tomé-et-Principe. Conclu pour quatre ans, cet accord d'importance fait partie du réseau d'accords sur la pêche au thon en Afrique occidentale. Il permet le développement de l'appui au secteur de pêche local en échange de l'accès des navires de l'Union européenne pour pêcher une partie du surplus halieutique dans les eaux de Sao Tomé-et-Principe. Il s'agit d'un accord équilibré et, pour cette raison, j'ai voté en faveur.
Rachida Dati (PPE), par écrit. – Grâce à son réseau d'accords sur la pêche au thon en Afrique occidentale, les navires de l'Union européenne peuvent pêcher dans les eaux d'un certain nombre de pays de cette région, dont la République démocratique de Sao Tomé-et-Principe. Avec le vote du nouveau protocole entre l'Union européenne et Sao Tomé-et-Principe, l'Union européenne pérennise, à juste raison, l'accès de ses navires à des eaux riches en thons tout en prenant soin de rétribuer cet accès à sa juste valeur. Cette rétribution vise notamment à soutenir la politique sectorielle de Sao Tomé-et-Principe.
Isabella De Monte (S&D), per iscritto. — Ho sostenuto favorevolmente l'accordo di partenariato nel settore della pesca tra l'Unione europea e la Repubblica democratica di São Tomé e Príncipe. Il nuovo protocollo, della durata di quattro anni, consentirà di svolgere attività di pesca a 34 navi dell'Unione europea, in cambio di una contropartita finanziaria annua fissata a 710 000 euro per i primi tre anni e a 675 000 EUR per il quarto anno. L'accordo prevede anche che 325 000 euro della contropartita finanziaria europea saranno destinati al sostegno della politica settoriale di São Tomé e Príncipe.
Gérard Deprez (ALDE), par écrit. — L'Union a négocié avec São Tomé e Príncipe un nouveau protocole de pêche pour une période de 4 ans visant à établir les modalités et les conditions dans lesquelles les navires battant pavillon de l'UE pourraient pêcher dans les eaux de São Tomé e Príncipe.
Le premier accord en matière de pêche conclu entre la CEE et la République démocratique de São Tomé e Prínciperemonte à 1984. Huit protocoles ont depuis été mis en œuvre, dont deux sur l'accord de partenariat dans le domaine de la pêche. Toutefois, les résultats obtenus à ce jour dans le domaine de la coopération sectorielle sont très maigres. Il était donc urgent de remédier à cette situation. Cet accord, en coordination avec d'autres instruments de soutien au développement, tels que le Fonds européen de développement, devrait selon moi promouvoir un véritable développement durable du secteur de la pêche de São Tomé e Príncipe, ainsi que des industries et des activités connexes, en augmentant la valeur ajoutée qui reste au pays du fait de l'exploitation de ses ressources naturelles.
J'ai donc décidé de voter favorablement.
Mireille D'Ornano (NI), par écrit. — Cet accord entre l'Union et la République démocratique de Sao Tomé-et-Principe permettra d'améliorer le contrôle des accès à la zone économique exclusive (ZEE) concernée par une meilleure présence d'observateurs. Cela favorisera à terme la surveillance des captures et pêches de thon dans cette zone, activité dont l'enjeu environnemental est important. La préservation des ressources naturelles et animales est en effet une condition du développement durable dans le domaine des activités économiques locales. Pour ces raisons, j'ai apporté mon vote favorable à cette recommandation.
Pablo Echenique (GUE/NGL), por escrito. — Hemos votado a favor de esta Recomendación porque nos parece un Acuerdo de Colaboración equilibrado, ya que hace hincapié en el apoyo al desarrollo del sector pesquero de Santo Tomé, que ha sido muy limitado en los últimos veinte años. Entre los aspectos a los que se recomienda prestar especial atención se encuentran los relacionados con la fiabilidad de la evaluación de los recursos pesqueros de Santo Tomé, el desarrollo de la capacidad de control por parte de las autoridades locales, la obligatoriedad de declarar las capturas y el desarrollo de infraestructura en el sector. Requiere un mayor compromiso por parte de la Comisión en la verificación de los principios necesarios para la correcta absorción de la ayuda, respetando la soberanía y las opciones y prioridades de Santo Tomé. Se destaca, por tanto, la necesidad de reforzar la cooperación en el desarrollo del sector pesquero de Santo Tomé como requisito para lograr una explotación conjunta y sostenible de los recursos pesqueros de este país.
Γεώργιος Επιτήδειος (NI), γραπτώς. — Υπερψηφίζουμε διότι η συμφωνία αυτή εξυπηρετεί τα συμφέροντα της ΕΕ χωρίς να θίγει τα εθνικά συμφέροντα.
Erdős Norbert (PPE), írásban. — A világ tengereinek 30%-a túlhalászott, a tengeri halállományok fennmaradása veszélybe kerülhet. Az Európai Unió és São Tomé és Príncipe közötti fenntartható halászati megállapodásra vonatkozó javaslatot támogatom, mert a nyugat-afrikai tonhalhalászatot a jelenleginél fenntarthatóbb keretek közé igyekszik szorítani. A tengeri halállományok fenntartása érdekében tett indokolt lépések következtében folyamatosan és jelentősen csökken a kihalászott tengeri halmennyiség. Ezért a közös halászati politikának jóval nagyobb figyelmet kell fordítania a fenntartható haltenyésztésre, vagyis az akvakultúrára, kiemelten pedig az édesvízi haltenyésztésre.
A magyarországi halastavak jelentős része Natura 2000 területen fekszik. Ezek a halgazdaságok semmilyen veszélyt nem jelentenek e területek természeti értékeire, ellentétben a tengeri akvakultúrás területekkel. Sőt, sok esetben éppen a zárt rendszerű halastavainknak köszönhetőek az általuk létrehozott, illetve megőrzött egyedi vizes élőhelyi társulások. Következésképpen, az édesvízi akvakultúrát meg kell szabadítani az indokolatlanul szigorú és felesleges fenntarthatósági előírásoktól. Ezek csak a tengeri halászat és akvakultúra esetében indokoltak. Törekedni kell arra, hogy a jövőben világosan kettéválasszák a tengeri és az édesvízi akvakultúra fogalmát, majd szabályozását.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. — O anterior protocolo, que vigorou de 13 de maio de 2011 a 12 de maio de 2014, permitia a atuação de 40 atuneiros da UE: 28 cercadores e 12 palangreiros de superfície. A contrapartida financeira ascendia a 682 500 euros/ano, dos quais cerca de 35 % destinados a apoiar a política setorial santomense.
Com este novo protocolo ao acordo de pesca entre a UE e São Tomé e Príncipe, 34 navios de Espanha, França e Portugal ficam autorizados a pescar nas águas deste país. O protocolo visa também favorecer uma política de pescas sustentável e apoiar a política setorial santomense. A contrapartida financeira global é de 2.805.000 euros durante quatro anos.
Considero ainda importante que a Comissão Europeia deve tomar as medidas necessárias, incluindo a possível revisão e aumento da componente do acordo relativa ao apoio setorial, para garantir uma efetiva inversão do caminho seguido nos últimos vinte anos.
João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. — O Acordo de Pescas UE-São Tomé e Príncipe faz parte da rede de acordos de pesca do atum na África ocidental.
O primeiro acordo em matéria de Pesca celebrado entre a CEE e São Tomé e Príncipe data de 1984. Desde essa data foram implementados oito protocolos, dois quais dois sob o Acordo de Parceria no domínio da Pesca. Não obstante, os resultados obtidos até hoje no domínio da cooperação setorial são muito escassos. Esta é uma realidade que urge alterar. Este acordo, em articulação com outros instrumentos de apoio ao desenvolvimento, como o Fundo Europeu de Desenvolvimento, deve promover um efetivo desenvolvimento sustentável do setor das pescas santomense, bem como de indústrias e atividades conexas, aumentando o valor acrescentado que fica no país, em resultado da exploração dos seus recursos naturais.
A Comissão Europeia deve tomar as medidas necessárias – incluindo a possível revisão e aumento da componente do acordo relativa ao apoio setorial – para garantir uma efetiva inversão do caminho seguido nos últimos vinte anos.
Lorenzo Fontana (NI), per iscritto. — Voto favorevolmente all'accordo che prevede la possibilità, per tonniere e pescherecci dell'UE, di pescare nelle acque della Repubblica democratica di Sao Tomé e Principe. Viene aumentata la contropartita economica rispetto all'accordo precedente ma la maggiore possibilità di pesca risulta prioritaria nella valutazione.
Λάμπρος Φουντούλης (NI), γραπτώς. — Υπερψηφίζω τη Συμφωνία αλιευτικής σύμπραξης μεταξύ της ΕΕ και του Σάο Τομέ και Πρίνσιπε: αλιευτικές δυνατότητες και χρηματική αντιπαροχή, διότι η συμφωνία αυτή εξυπηρετεί το συμφέροντα της ΕΕ χωρίς να θίγει τα εθνικά συμφέροντα.
Francesc Gambús (PPE), por escrito. — He votado a favor de la Recomendación al considerar que forma parte de la red de acuerdos de pesca del atún en el África Occidental que permiten que los buques de la UE faenen en sus aguas. El objetivo principal es ofrecer posibilidades de pesca a los buques de la Unión Europea en aguas santotomenses respetando los mejores dictámenes científicos disponibles y las recomendaciones de la Comisión Internacional para la Conservación del Atún Atlántico dentro de los límites de los excedentes disponibles. El objetivo es asimismo intensificar la cooperación entre la UE y la República Democrática de Santo Tomé y Príncipe con vistas al desarrollo de una política pesquera sostenible y a la explotación responsable de los recursos pesqueros de la zona de pesca de dicho país, en beneficio de ambas partes.
Nathan Gill (EFDD), in writing. — Not only has the EU managed to strip our own waters of fish stocks (not to mention discarding thousands of tons of perfectly healthy fish), but it is now seeking to do the same throughout the rest of the world – by giving money to the wealthy in order to get fishing rights from poor fishermen. This is just neocolonial exploitation.
Neena Gill (S&D), in writing. - I voted in favour of renewing the Fisheries Partnership Agreement between the EU and the Republic of São Tomé and Príncipe because I believe that establishing sustainable fisheries policies in Sao Toméan fishing zones is in all our interests.
I welcome the fact that, through the newly negotiated protocol, more reliable data on catches and the conservation status of fishery resources will be made available to the São Toméan authorities, enabling them to scale up the fight against illegal fishing.
I urge the Commission to investigate carefully concerns regarding by-catch of sharks or other endangered species under the protocol, and to take the necessary steps immediately to address this problem if it occurs.
Michela Giuffrida (S&D), per iscritto. — Ho votato a favore della raccomandazione perché credo che gli accordi, la collaborazione, i negoziati oltre che per un interesse puramente economico, di sfruttamento delle risorse, siano occasione di crescita e maturazione sia per la rete rapporti esterni dell'Unione europea sia per i paesi con sui essa si confronta.
L' accordo con São Tomé e Príncipe è uno di questi momenti, per i nostri pescherecci che hanno cosi occasione di pesca in altri mari, ma soprattutto per la piccola isola nostro partner in questo accordo.
Ho votato a favore di questo accordo, ma ci tengo a sottolineare che l'impegno europeo deve andare ben oltre il mero partenariato nel settore della pesca. L'Europa ha il dovere di vigilare che la contropartita finanziaria e in particolare i 325.000 che sono destinati alla politica di settore vengano usati dall' isola di São Tomé e Príncipe per migliorare l' affidabilità sulle catture, la qualità della pesca, lo sviluppo delle infrastrutture. Sono ormai 30 anni che è in piedi l'accordo tra l' UE e São Tomé e Príncipe, quanti aspetti del settore sarebbero potuti cambiare con politiche efficaci, non è troppo tardi per iniziare.
Sylvie Goddyn (NI), par écrit. — Je voterai pour cette proposition car cet accord se fait dans l'intérêt bien compris des deux parties.
D'une part, il permettra l'accès de 34 navires de l'Union Européenne dans les eaux de Sao Tomé. Parmi ces navires, il y a 12 thoniers français.
D'autre part, l'Union Européenne accorde des contreparties équitables à Sao Tomé: 710 000 euros les trois premières années ; 675 000 euros la quatrième année.
Ces sommes incluent 325 000 euros par an pour l'appui de la politique sectorielle, qui permettront de soutenir la pêche artisanale et de lutter contre la pêche illégale.
Enfin, les armateurs verseront 35 euros par tonne les deux premières années, 60 euros la troisième année et 70 euros la quatrième année.
Il semble donc qu'aucune des parties ne soit lésée, même si le rapporteur souligne que les résultats obtenus pour le moment dans la politique sectorielle sont insuffisants. Il conviendrait notamment d'améliorer nos connaissances des stocks de poissons, mais surtout de soutenir le développement des capacités de surveillance propres de Sao Tome.
C'est à cette condition que cet accord pourrait réellement s'inscrire dans le cadre d'une pêche durable.
Tania González Peñas (GUE/NGL), por escrito. — Hemos votado a favor de esta Recomendación porque nos parece un Acuerdo de Colaboración equilibrado, ya que hace hincapié en el apoyo al desarrollo del sector pesquero de Santo Tomé, que ha sido muy limitado en los últimos veinte años. Entre los aspectos a los que se recomienda prestar especial atención se encuentran los relacionados con la fiabilidad de la evaluación de los recursos pesqueros de Santo Tomé, el desarrollo de la capacidad de control por parte de las autoridades locales, la obligatoriedad de declarar las capturas y el desarrollo de infraestructura en el sector. Requiere un mayor compromiso por parte de la Comisión en la verificación de los principios necesarios para la correcta absorción de la ayuda, respetando la soberanía y las opciones y prioridades de Santo Tomé. Se destaca, por tanto, la necesidad de reforzar la cooperación en el desarrollo del sector pesquero de Santo Tomé como requisito para lograr una explotación conjunta y sostenible de los recursos pesqueros de este país.
Antanas Guoga (ALDE), in writing. — I voted in favour on the Fisheries Partnership Agreement between the EU and São Tomé and Príncipe: fishing opportunities and financial contribution, because this agreement will foster the genuinely sustainable development of the fisheries sector.
Ian Hudghton (Verts/ALE), in writing. — I voted in favour of this report. The rapporteur, however, noted that to date there has been a lack of data in this fishery, and he has called on the Commission to remedy this situation. He has also called for greater efforts to be made in developing São Toméan fisheries infrastructure. I fully back these calls.
Pablo Iglesias (GUE/NGL), por escrito. - Hemos votado a favor de esta Recomendación porque nos parece un Acuerdo de Colaboración equilibrado, ya que hace hincapié en el apoyo al desarrollo del sector pesquero de Santo Tomé, que ha sido muy limitado en los últimos veinte años. Entre los aspectos a los que se recomienda prestar especial atención se encuentran los relacionados con la fiabilidad de la evaluación de los recursos pesqueros de Santo Tomé, el desarrollo de la capacidad de control por parte de las autoridades locales, la obligatoriedad de declarar las capturas y el desarrollo de infraestructura en el sector. Requiere un mayor compromiso por parte de la Comisión en la verificación de los principios necesarios para la correcta absorción de la ayuda, respetando la soberanía y las opciones y prioridades de Santo Tomé. Se destaca, por tanto, la necesidad de reforzar la cooperación en el desarrollo del sector pesquero de Santo Tomé como requisito para lograr una explotación conjunta y sostenible de los recursos pesqueros de este país.
Ivan Jakovčić (ALDE), napisan. — Glasovao sam za nacrt zakonodavne rezolucije Europskog parlamenta o prijedlogu odluke Vijeća o potpisivanju Protokola kojim se utvrđuju ribolovne mogućnosti i financijski doprinos predviđeni Sporazumom o partnerstvu u ribarstvu između Europske unije i Demokratske Republike Svetog Tome i Prinsipea, zbog toga što se osvježenjem Protokola omogućuje brodovima EU-a ribarenje u vodama Svetog Tome i osnažuje suradnja s tom republikom. Međutim, smatram da je u navedenom kontekstu potrebno posvetiti posebnu pozornost održivom razvoju ribarskog sektora Svetog Tome i koristi koja od toga proizlazi. Također podržavam namjeru da se vlastima Svetog Tome osiguraju pouzdane informacije o ulovu i ribarskim resursima, te da se u tom pogledu utemelji efikasno nadzorno tijelo. Povrh toga, držim da je pri poticanju investicija u toj zemlji, potrebno osigurati razvoj ribarske infrastrukture.
Jean-François Jalkh (NI), par écrit. — Le renouvellement du protocole de pêche entre la République de Sao Tomé-et-Principe permet une relation bénéfique aux deux parties. J'ai voté en faveur de ce texte parce que les pays d'Europe tirent parti de ce supplément de réserve et que la présence européenne dans cette région est un élément de stabilité qui s'inscrit dans la longue durée.
Marc Joulaud (PPE), par écrit. — J’ai voté en faveur du rapport Ferreira relatif à l'accord de pêche entre l'Union européenne et la République démocratique de Sao Tomé et Principe (archipel situé dans le golfe de Guinée). Ce rapport doit permettre l'adoption du nouveau protocole de pêche autorisant des navires de l'Union européenne à pêcher dans les eaux de ce pays pour une période de quatre ans. Si j’ai soutenu ce rapport, c’est parce que j’estime que l’accord en question profite aux deux parties en permettant aux navires européens de pêcher certaines ressources excédentaires dans un environnement réglementé, tout en offrant un soutien financier sectoriel pour le développement de la pêche durable dans les eaux de São Tomé e Príncipe.
Philippe Juvin (PPE), par écrit. — J'ai voté en faveur de ce rapport permettant l'adoption du nouveau protocole fixant les possibilités de pêche et la contrepartie financière prévues par l'accord de partenariat de pêche entre l'Union européenne et la République démocratique de Sao Tomé-et-Principe pour une période de quatre ans. Ce nouveau protocole permettra à 34 navires de l'Union européenne d'y exercer leur activité de pêche, avec une contrepartie financière annuelle fixée à 710 000 euros pour les 3 premières années et à 675 000 euros la quatrième année.
Afzal Khan (S&D), in writing. — I supported the agreement, as it is simply a renewal of an expired protocol that strengthens cooperation between the parties. Establishing sustainable fisheries policies is also crucial, especially in terms of fighting illegal fishing.
Giovanni La Via (PPE), per iscritto. - Voto positivamente la relazione del collega on. Joao Ferreira in quanto considero l'Accordo di partenariato nel settore della pesca tra UE e Sao Tomé e Principe un'opportunità per la nostra economia. L'accordo, infatti, permette di praticare, a tutti i pescherecci di provenienza comunitaria, la pesca del tonno nelle acque dell'Africa occidentale.
Javi López (S&D), por escrito. — El Acuerdo de Colaboración en el sector pesquero entre la Unión Europea y la República Democrática de Santo Tomé y Príncipe forma parte de la red de acuerdos de pesca del atún en África Occidental y permite que los buques de la UE faenen en sus aguas. Voto a favor, dado que este nuevo Protocolo que se rubricó el pasado 19 de diciembre de 2013 tendrá una validez de cuatro años a partir del 23 de mayo de 2014 y permitirá la actividad pesquera a 34 buques de la UE, aunque se debe hacer notar que es necesario reforzar algunos de los logros conseguidos con esta cooperación internacional.
Paloma López Bermejo (GUE/NGL), por escrito. — El informe aprueba el Protocolo por el que se fijan las posibilidades de pesca y la contrapartida financiera previstas en el Acuerdo de Colaboración en el sector pesquero entre la Unión Europa y la República Democrática de Santo Tomé y Príncipe. Su objetivo es adecuar la pesca europea del atún en Santo Tomé y Príncipe a las recomendaciones científicas de la Comisión Internacional para la Conservación del Atún Atlántico (ICCAT).
El ponente ha introducido en el texto una petición a la Comisión y al Consejo para que el Parlamento esté informado de todas las etapas de implementación y renovación del Protocolo.
La democratización del control de la política pesquera y su sustentabilidad ambiental son condiciones necesarias para asegurar el empleo y el desarrollo de este sector. Por todo ello, he votado a favor de este informe.
Antonio López-Istúriz White (PPE), por escrito. — El Acuerdo de Colaboración en el sector pesquero entre la Unión Europea y la República Democrática de Santo Tomé y Príncipe forma parte de la red de acuerdos de pesca del atún en África Occidental y permite que los buques de la UE faenen en sus aguas.
Los resultados obtenidos hasta la fecha en el ámbito de la cooperación sectorial son extremadamente limitados, por lo que se requiere un mayor compromiso por parte de la Comisión en la verificación de los principios necesarios para la correcta absorción de la ayuda, respetando la soberanía y las opciones y prioridades legítimas de Santo Tomé y Príncipe. Asimismo, se requiere facilitar la participación de representantes del Parlamento en calidad de observadores en las reuniones de la Comisión mixta.
Por estos motivos voto a favor de la aprobación de esta propuesta para que se celebre el Protocolo.
Ivana Maletić (PPE), napisan. — U kolovozu 2014. postignut je dogovor Europske unije i Demokratske Republike Svetog Tome i Prinsipea kojim se uspostavlja četverogodišnji protokol za 32 ribarice iz Europske unije za izlov tune na obalama zapadne Afrike i obalama Svetog Tome i Prinsipea.
Temeljem protokola, Svetom Tomi i Prinspeu uplaćivat će se 710 tisuća eura za prve tri godine sporazuma, 675 tisuća eura za četvrtu godinu sporazuma i 325 tisuća eura kojima će se poticati razvoj ribarskog sektora Svetog Tome i Prinsipea. U protokol će se uvrstiti financijski doprinosi vlasnika ribarica koji će iznositi 55 eura po toni ulova za prve dvije godine sporazuma, 60 eura po toni za treću godinu, odnosno 70 eura za tonu po ulovu za četvrtu godinu.
Podržala sam izvješće o Sporazumu o partnerstvu između Europske unije i Svetog Tome i Prinsipea jer će se implementacijom ovog sporazuma otvoriti mogućnosti za europske ribare u vodama zapadne Afrike i Svetog Tome i Prinsipea te potaknuti razvoj ribarskog sektora te države.
Andrejs Mamikins (S&D), rakstiski. — Es nobalsoju par, tāpat kā visa sociālistu un demokrātu politiskā grupa. Eiropas Savienība zvejo visur apkārt pasaulei. Šis līgums ir partnerattiecību apliecinājums starp ES un Santomi un Prinsipi.
Νότης Μαριάς (ECR), γραπτώς. — Ψηφίζω υπέρ της Σύστασης διότι θεωρώ πως έτσι θα ενισχυθεί η συνεργασία μεταξύ της Ευρωπαϊκής Ένωσης και της Λαϊκής Δημοκρατίας του Σάο Τομέ και Πρίνσιπε για τη χάραξη και εφαρμογή μιας μακρόπνοης αλιευτικής πολιτικής και την υπεύθυνη εκμετάλλευση των αλιευτικών πόρων στην αλιευτική ζώνη του Σάο Τομέ και Πρίνσιπε προς το αμοιβαίο συμφέρον και των δύο μερών.
David Martin (S&D), in writing. — I voted for this report. The Fisheries Partnership Agreement, alongside other instruments providing development support, such as the European Development Fund, should foster the genuinely sustainable development of the São Toméan fisheries sector and of related industries and activities, so that more of the added value resulting from the exploitation of São Tomé’s natural resources remains in the country.
Fulvio Martusciello (PPE), per iscritto. — Ho votato a favore dell' accordo di partenariato nel settore della pesca tra l' UE e São Tomé e Príncipe.
L’accordo in questione intende promuovere e rafforzare la cooperazione tra l'Unione europea e la Repubblica democratica di São Tomé e Príncipe, in modo da poter contribuire ad un vero rilancio sostenibile del settore della pesca di Sao Tomé e Principe e delle sue connesse industrie ed attività.
Barbara Matera (PPE), per iscritto. — Ho espresso il mio consenso nei confronti della relazione a firma del collega Ferreira, poiché ritengo che l'Accordo di partenariato, nel settore della pesca, tra l'Unione europea e la Repubblica democratica di Sao Tome e Principe, rappresenti una fonte di vantaggio per l'intera compagine comunitaria.
L'Accordo, infatti, stabilisce la possibilità, per l'Unione europea, di praticare la pesca del tonno nell'Africa occidentale, e consente, allo stesso tempo, ai pescherecci di provenienza comunitaria, di operare nelle acque appartenenti a detti territori.
Ritengo altresì che, i criteri finanziari da esso definiti, risultino sufficientemente ammissibili e razionali.
Marisa Matias (GUE/NGL), por escrito. — Votei favoravelmente por entender que este acordo é importante para São Tomé e Príncipe e para os Estados-Membros da União Europeia, apesar de lamentar que a Comissão Europeia insista em manter uma filosofia, relativamente à elaboração destes acordos, que não contribui nem para uma melhoria da sustentabilidade dos recursos e nem inclui, nem tem em conta, as legítimas opções e prioridades de S. Tomé Príncipe.
Georg Mayer (NI), schriftlich. — Ich habe mit meiner positiven Stimmabgabe einen Vertrauensvorschuss geleistet: Jetzt liegt es an der Kommission, die im Bericht erwähnten Verbesserungsvorschläge zu unterstützen!
Nuno Melo (PPE), por escrito. — O Acordo de Parceria no domínio da pesca entre a União Europeia e a República Democrática de São Tomé e Príncipe faz parte da rede de acordos de pesca do atum na África Ocidental e permite que os navios da UE pesquem nas águas deste país.
O anterior protocolo, que vigorou de 13 de maio de 2011 a 12 de maio de 2014, permitia a atuação de 40 atuneiros da UE: 28 cercadores e 12 palangreiros de superfície. A contrapartida financeira ascendia a 682 500 euros/ano, dos quais cerca de 35 % destinados a apoiar a política setorial santomense.
Na sequência das negociações relativas à renovação do Protocolo de aplicação, foi rubricado, a 19 de dezembro de 2013, um novo Protocolo que vigorará por 4 anos, a partir de 23 de maio de 2014, e possibilitará a atividade de pesca a 34 navios da UE (28 atuneiros cercadores e 6 palangreiros de superfície). A contrapartida financeira anual foi fixada em 710 000 EUR nos três primeiros anos e 675 000 EUR no quarto ano, sendo 325 000 EUR destinados ao apoio da política setorial santomense.
Roberta Metsola (PPE), in writing. — The Fishing Partnership Agreement between the EU and São Tomé and Príncipe will benefit the fishing industries of both the EU and São Tomé and Príncipe. The conclusion of the agreement will lead to the development of tools to prevent the over-exploitation of São Toméan fishery resources. EU vessels will also be able to fish in São Toméan waters in a responsible manner. This agreement aims to further the sustainable development of the fisheries sector and of related industries and activities in São Tomé and Príncipe. It is for these reasons that I voted in favour of this recommendation.
Louis Michel (ALDE), par écrit. – Le protocole à l'accord de partenariat dans le domaine de la pêche entre l'Union européenne et Sao Tomé-et-Principe s'inscrit dans la continuité des différents protocoles de pêche signés depuis 1984. Je salue donc cet accord qui permettra aux navires de l'Union de continuer à pêcher dans les eaux de l'archipel tout en lui garantissant des contreparties financières. Ces dernières permettront de soutenir le développement durable du secteur de la pêche et des industries et activités connexes à Sao Tomé-et-Principe. Je rejoins toutefois la position du rapporteur, qui préconise l'amélioration de la fiabilité des informations sur les captures et sur l'état de conservation des ressources halieutiques ainsi que le développement des capacités de contrôle de l'archipel.
Marlene Mizzi (S&D), in writing. — I voted in favour of the Fisheries Partnership Agreement between the EU and São Tomé and Príncipe, which forms part of the network of tuna-fishing agreements in West Africa and will provide fishing opportunities, as well as a financial contribution and development support, to the São Toméan fisheries sector.
Sophie Montel (NI), par écrit. – J'ai voté "pour" ce texte qui m'est apparu juste et équitable. Il est en effet question ici des possibilités de pêche et de la contrepartie financière prévues par l'accord de partenariat dans le secteur de la pêche entre l'Union européenne et la République démocratique de Sao Tomé-et-Principe. En vigueur depuis mai 2014 et pour une période de quatre ans, ce protocole autorise 34 navires de pays membres de l'Union européenne à y exercer leur activité de pêche. En échange de cette autorisation, la République démocratique de Sao Tomé-et-Principe devra percevoir 2 805 000 euros sur la période préalablement définie de 4 ans (une réévaluation à la hausse pourra évidemment être envisagée si la quantité annuelle des captures dépasse le tonnage annuel de référence déterminé).
Claude Moraes (S&D), in writing. — I voted in favour of supporting the agreement as it provides continued opportunities for fisheries cooperation with São Tomé, with the addition of more reliable data (on catches and on the conservation status of fishery resources) being made available to the São Toméan authorities.
Nadine Morano (PPE), par écrit. — J’ai voté en faveur de ce texte qui autorise la mise en œuvre d'un nouveau partenariat pour la pêche entre l’UE et São Tomé e Príncipe. Ce partenariat est bénéfique pour toutes les parties: il permet à 34 navires de l’Union européenne d’accéder à la ressource thonière des eaux de São Tomé e Príncipe, en contrepartie du versement de redevances qui serviront à développer et structurer la filière pêche locale.
Alessia Maria Mosca (S&D), per iscritto. — Approviamo la conclusione del presente protocollo, ritenendo tuttavia indispensabile che l'accordo in esame sia attuato attraverso il ricorso ad altri strumenti specifici di sostegno, quali il Fondo europeo di sviluppo, in modo da poter contribuire ad un vero rilancio sostenibile del settore della pesca di Sao Tomé e Principe e delle sue connesse industrie ed attività. Il nostro obiettivo finale rimane quello di aiutare il paese nello sfruttamento delle sue risorse naturali. Riteniamo, pertanto, che la Commissione europea debba intervenire con maggiore impegno nella verifica del corretto utilizzo degli aiuti, nel miglioramento della quantità e dell'affidabilità delle informazioni sulle catture e, in generale, sullo stato di conservazione delle risorse alieutiche. Occorrerà, inoltre, verificare e rafforzare la capacità di sorveglianza delle preposte autorità nella zona economica esclusiva, nonché favorire investimenti a sostegno dello sviluppo delle infrastrutture nel settore.
Alessandra Mussolini (PPE), per iscritto. — Il mio voto è a favore della relazione dell'on. Ferreira sull'accordo di partenariato nel settore della pesca tra l'UE e Sao Tomé e Principe riguardante la pesca del tonno nell'Africa occidentale e il permesso dei nostri pescherecci di operare in quel paese. Da questo accordo possono trarre vantaggio sia le nostre imbarcazioni che potranno continuare a svolgere attività di pesca in quelle acque, sia Sao Tomé e Principe che potrà giovare della contropartita finanziaria utile soprattutto al sostegno delle proprie politiche settoriali.
Victor Negrescu (S&D), în scris. — Am votat pentru acest proiect întrucât colaborarea dintre Uniunea Europeană și Republica Democratică São Tomé și Principe este una de lungă durată.
Acest proiect este folositor pentru industria de pescuit, dar trebuie totuși pe viitor să ne asigurăm că rezultatele negative ale colaborărilor anterioare nu se vor mai reproduce.
Franz Obermayr (NI), schriftlich. — Das Abkommen hat meine Zustimmung erfahren. Die vorteilhaften Bedingungen, die sich aus dem Abkommen für die gesamte Region ergeben, werden für Handel, Fischfang und fischverarbeitendes Gewerbe und in der Region neue Impulse setzen.
Younous Omarjee (GUE/NGL), par écrit. – J'ai voté en faveur de ce rapport, qui permet à un nombre limité de thoniers européens la pêche dans les eaux de l'île de Sao Tomé-et-Principe, en contrepartie d'un financement européen en soutien à la politique sectorielle de ce pays. Ce type d'accord de pêche est un moyen raisonnable de soutenir le développement de pays africains tout en limitant la surpêche dans les océans.
Urmas Paet (ALDE), kirjalikult. — Toetasin ettepanekut, sest see võimaldab ka Euroopa Liidu laevadel püüda kala Sao Tomé ja Príncipe Demokraatliku Vabariigi vetes ja toetab ka sealset kalanduspoliitikat. Oluline on ELi turuosaliste võimaluste laiendamine.
Rolandas Paksas (EFDD), raštu. — Pritariu šio susitarimo sudarymui.
Naujasis ketverių metų susitarimas suteiks abipusią naudą, atsižvelgiant į abiejų šalių interesus. Visų pirma Europos Sąjungos žvejybos laivams bus suteiktos žvejybos galimybės San Tomė ir Prinsipės vandenyse. Be to, bus stiprinamas šalių bendradarbiavimas ir skatinama visame pasaulyje laikytis tų pačių gero žuvininkystės sektoriaus reguliavimo ir protingo jūrų valdymo principų.
Tvirtesnis abiejų šalių bendradarbiavimas leis įgyvendinti tausią žuvininkystės politiką ir padės atsakingai naudoti žuvininkystės išteklius.
Pažymėtina, kad ES tenka didelė atsakomybė užtikrinant tarptautinių žuvininkystės išteklių išsaugojimą ir tausų valdymą. Atsižvelgiant į tai Komisija didesnį dėmesį turėtų skirti kontrolei, kad būtų garantuotas veiksmingas paramos panaudojimas. Taikomi kontrolės mechanizmai turi būti proporcingi. Jie negali pažeisti šalies suvereniteto ir teisėtų prioritetų.
Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. — Considerato che l'accordo di partenariato nel settore della pesca tra l'Unione europea e la Repubblica democratica di São Tomé e Príncipe fa parte della rete di accordi di pesca del tonno nell'Africa occidentale e consente ai pescherecci dell'UE di operare nelle acque di detto paese; considerato che nel maggio 2014 è entrato in vigore un nuovo protocollo per quattro anni, il quale consente di svolgere attività di pesca a 34 navi dell'UE; considerato che le rappresentanze dell'UE e di São Tomé e Príncipe hanno espresso soddisfazione per la conclusione del nuovo protocollo di quattro anni, per tali ragioni esprimo il mio voto favorevole.
Florian Philippot (NI), par écrit. — Le protocole entre l'Union européenne et São Tomé et Príncipe permettra aux pêcheurs des États membres de pouvoir se rendre dans les eaux territoriales de ce pays. Dans la mesure où les ressources halieutiques seront préservées, il est bon que les bateaux puissent étendre leur espace d'activité dans un cadre bien défini. Je vote donc en faveur de ce protocole.
Andrej Plenković (PPE), napisan. — Podržavam Preporuku o prijedlogu odluke Vijeća o potpisivanju, u ime Europske unije, Protokola kojim se utvđuju ribolovne mogućnosti i financijski doprinos predviđeni Sporazumom o partnerstvu u ribarstvu između Europske unije i Svetog Tome i Prinsipea.
Pomoću ove Preporuke omogućuju se razvoj i primjena novih ribolovnih mogućnosti te bi se uz povećanu pozornost Europske komisije mogla ostvariti glavna svrha Protokola što bi predstavljalo korištenje ribolovnih mogućnosti brodovima Europske unije, uz poštivanje prioriteta i suvereniteta Svetog Tome i Prinsipea.
Brodovima Europske unije trebalo bi odobriti istraživanje novih ribolovnih mogućnosti, imajući u vidu da se detaljnije istraže krajnji rezultati, mogućnost zarade te izgledi za budućnost. Vjerujem da bi navedeni Protokol pridonio snažnijoj suradnji između Europske unije i svetog Tome i Prinsipea na području uspostavljanja te razvijanja politike održivog ribarstva.
U interesu obje strane, sukladno odobrenju iskorištavanja ribolovnih mogućnosti brodovima Europske unije, prilikom razvoja i istraživanja podržavam preporuku korištenja i primjenu najboljih mišljenja renomiranih znanstvenika.
Miroslav Poche (S&D), písemnĕ. — Nový protokol k Dohodě o partnerství v odvětví rybolovu, který v květnu 2014 uzavřela Evropská komise s Demokratickou republikou Svatý Tomáš a Princův ostrov, navazuje na předchozí protokol, jež v roce 2014 vypršel. Nový návrh byl podepsán za účelem dosažení dvou hlavních cílů – jednak umožňuje plavidlům EU lovit v mezích dostupného přebytku ve vodách Svatého Tomáše, zároveň však umožňuje EU prosazovat a dohlížet na reálné provádění odpovědnější politiky výlovu tuňáků, který definovala mezinárodní komise pro ochranu tuňáků v Atlantiku. Zcela podporuji prohlubování spolupráce mezi EU a touto bývalou portugalskou kolonií, která je pro EU nezanedbatelným partnerem, v neposlední řadě i z pohledu geopolitického. Nehumánní způsob lovu tuňáka je významný celosvětový problém a Evropská unie by měla učinit maximum pro to, aby finanční prostředky, které v rámci své politiky rybolovu vynakládá, byly alokovány vždy v intencích trvale udržitelného rybolovu. To by mělo platit i pro případ tohoto protokolu, který by měl zajistit cílenější finanční intervence, zejména směrem k posílení kontrolních mechanismů v boji proti nezákonnému rybolovu.
Salvatore Domenico Pogliese (PPE), per iscritto. — Ho dato il mio voto favorevole all'accordo di partenariato nel settore della pesca tra l'Unione europea e la Repubblica democratica di São Tomé e Príncipe perchè rientra nella tipologia di accordi di pesca del tonno nell'Africa occidentale, ed è un rinnovo con alcune modifiche del protocollo precedente che aveva prodotto risultati soddisfacenti. Come sappiamo, grazie ad esso, i pescherecci dell'UE possono operare nelle acque territoriali di São Tomé e Príncipe con una consistente flotta di pescherecci.
La conclusione dell'accordo contribuisce, insieme ad altri strumenti, a far sì che ci sia a São Tomé e Príncipe un incremento dello sviluppo nel settore della pesca e delle attività ad esso legate, consentendo uno sfruttamento sostenibile delle sue risorse naturali. Mi rammarico però che i risultati raggiunti finora nel campo della cooperazione settoriale siano scarsi e spero che la Commissione europea si impegni in maniera costruttiva nella verifica dei principi indispensabili per un corretto utilizzo degli aiuti dati sempre nel rispetto della sovranità di São Tomé e Príncipe. Spero anche che venga accolta la proposta di fornire una relazione annuale al Parlamento sui risultati del programma settoriale pluriennale sul rispetto dell'obbligo di dichiarazione delle catture.
Franck Proust (PPE), par écrit. — Par ce vote, le Parlement européen a voté en faveur de la prorogation d'un mécanisme permettant la pêche au thon dans les eaux de la République démocratique de Sao Tomé-et-Principe. Dans la mesure où cet accord permet à la fois une gestion des ressources durable et la prorogation d'accord de développement en concertation avec cette République, je vote favorablement.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. — O acordo de parceria no domínio da pesca entre a União Europeia e a República Democrática de São Tomé e Príncipe faz parte da rede de acordos sobre a pesca do atum na África ocidental. O novo protocolo foi assinado a 19 de dezembro de 2013, na sequência de um protocolo prévio que tinha estado em vigor de 13 de maio de 2011 até 12 de maio de 2014. Destina-se a vigorar por um período de quatro anos, a partir de 23 de maio de 2014, e permitirá que 34 navios da UE (28 atuneiros e 6 palangreiros de superfície) possam exercer a sua atividade de pesca. A contrapartida financeira anual foi estabelecida em 710 000 euros para os 3 primeiros anos e 675 000 euros para o quarto ano, destinando-se 325 000 euros ao apoio da política setorial em São Tomé e Príncipe. Votei favoravelmente.
Teresa Rodriguez-Rubio (GUE/NGL), por escrito. - Hemos votado a favor de esta Recomendación porque nos parece un Acuerdo de Colaboración equilibrado, ya que hace hincapié en el apoyo al desarrollo del sector pesquero de Santo Tomé, que ha sido muy limitado en los últimos veinte años. Entre los aspectos a los que se recomienda prestar especial atención se encuentran los relacionados con la fiabilidad de la evaluación de los recursos pesqueros de Santo Tomé, el desarrollo de la capacidad de control por parte de las autoridades locales, la obligatoriedad de declarar las capturas y el desarrollo de infraestructura en el sector. Requiere un mayor compromiso por parte de la Comisión en la verificación de los principios necesarios para la correcta absorción de la ayuda, respetando la soberanía y las opciones y prioridades de Santo Tomé. Se destaca, por tanto, la necesidad de reforzar la cooperación en el desarrollo del sector pesquero de Santo Tomé como requisito para lograr una explotación conjunta y sostenible de los recursos pesqueros de este país.
Claude Rolin (PPE), par écrit. — Le Parlement européen a donné son approbation à la conclusion du protocole au nouvel accord de pêche UE/Sao Tomé-et-Principe. Le protocole précédent, qui était en vigueur du 13 mai 2011 au 12 mai 2014, permettait l'activité de 40 thoniers de l'UE: 28 thoniers senneurs et 12 palangriers de surface. La contrepartie financière s'élevait à 682 500 euros/an, dont plus de 35 % destinés à soutenir la politique sectorielle de Sao Tomé-et-Principe. Un nouveau protocole a été paraphé le 19 décembre 2013 et est entré en vigueur le 23 mai 2014 pour une période de quatre ans. Il bénéficiera à 34 navires de l'UE (28 thoniers senneurs et 6 palangriers de surface). La contrepartie financière annuelle a été fixée à 710 000 euros pour les trois premières années et à 675 000 euros la quatrième année, 325 000 euros étant destinés à l'appui de la politique sectorielle de Sao Tomé-et-Principe.
Fernando Ruas (PPE), por escrito. — A presente recomendação relativa à celebração, em nome da UE, do novo Protocolo de 4 anos que fixa as possibilidades de pesca e a contrapartida financeira previstas no Acordo de Parceria no domínio da pesca entre a União Europeia e a Republica Democrática de S. Tomé e Príncipe merece o meu voto favorável, na medida em que vem possibilitar que navios da UE pesquem nas águas deste país, mediante uma contrapartida financeira anual que permitirá canalizar uma verba assinalável para apoio à política sectorial santomense.
Não obstante, gostaria de salientar, à semelhança do relator, que é imperativo adotar uma visão mais integrada da cooperação setorial para com este país, que permita, nomeadamente, uma maior informação às autoridades santomenses do índice de capturas, conservação dos recursos haliêuticos, aumento da formação de observadores e da capacidade de fiscalização da ZEE santomense, bem como apoio ao desenvolvimento de infraestruturas pesqueiras que permitam a exportação de produtos da pesca para a União Europeia, entre outros.
Não basta, portanto, atribuir contrapartidas financeiras. É imperativo que a estas estejam agregadas políticas setoriais credíveis que permitam o desenvolvimento do setor da pesca santomense, no respeito pela soberania e legítimas aspirações e objetivos do país neste setor.
Matteo Salvini (NI), per iscritto. - Ho deciso di votare in maniera favorevole in quanto l’accordo prevede la possibilità, per tonniere e pescherecci UE, di pescare nelle loro acque. Aumenta la contropartita economica rispetto all’accordo precedente ma, nel complesso, reputo prioritaria la possibilità di operare in quelle acque.
Lola Sánchez Caldentey (GUE/NGL), por escrito. — Hemos votado a favor de esta Recomendación porque nos parece un Acuerdo de Colaboración equilibrado, ya que hace hincapié en el apoyo al desarrollo del sector pesquero de Santo Tomé, que ha sido muy limitado en los últimos veinte años. Entre los aspectos a los que se recomienda prestar especial atención se encuentran los relacionados con la fiabilidad de la evaluación de los recursos pesqueros de Santo Tomé, el desarrollo de la capacidad de control por parte de las autoridades locales, la obligatoriedad de declarar las capturas y el desarrollo de infraestructura en el sector. Requiere un mayor compromiso por parte de la Comisión en la verificación de los principios necesarios para la correcta absorción de la ayuda, respetando la soberanía y las opciones y prioridades de Santo Tomé. Se destaca, por tanto, la necesidad de reforzar la cooperación en el desarrollo del sector pesquero de Santo Tomé como requisito para lograr una explotación conjunta y sostenible de los recursos pesqueros de este país.
Lidia Senra Rodríguez (GUE/NGL), por escrito. — El informe aprueba el Protocolo por el que se fijan las posibilidades de pesca y la contrapartida financiera previstas en el Acuerdo de Colaboración en el sector pesquero entre la Unión Europa y la República Democrática de Santo Tomé y Príncipe. Su objetivo es adecuar la pesca europea del atún en Santo Tomé y Príncipe a las recomendaciones científicas de la Comisión Internacional para la Conservación del Atún Atlántico (ICCAT). El ponente ha introducido en el texto una petición a la Comisión y al Consejo para que el Parlamento esté informado de todas las etapas de implementación y renovación del Protocolo. La democratización del control de la política pesquera y su sustentabilidad ambiental son condiciones necesarias para asegurar el empleo y el desarrollo de este sector. Por todo ello, he votado a favor de este informe.
Remo Sernagiotto (PPE), per iscritto. — Tramite la raccomandazione approvata oggi, ho deciso di dare il mio sostegno alla conclusione del protocollo che fissa le possibilità di pesca e la contropartita finanziaria previste dall'accordo di partenariato tra l'Unione europea e la Repubblica democratica di São Tomé e Príncipe.
28 tonniere con reti a circuizione e 6 pescherecci con palangari di superficie battenti bandiera di uno Stato membro dell'UE potranno pescare nelle acque di Sao Tomé e Principe osservando i migliori pareri scientifici disponibili e le raccomandazioni della Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell'Atlantico (ICCAT).
Il pagamento della contropartita finanziaria da parte dell'Unione europea rappresenterà sicuramente un aiuto rilevante per la Repubblica di São Tomé e Príncipe per favorire uno sfruttamento più responsabile delle risorse ittiche, per promuovere una politica di pesca sostenibile e per rafforzare la sorveglianza, il controllo e la lotta contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata.
Ricardo Serrão Santos (S&D), por escrito. — Tal como o deputado e relator João Ferreira, eu, enquanto relator-sombra pelo S&D, avaliei positivamente este acordo. Apesar disso, tenho de fazer algumas considerações que, no fundo, considero oportunidades de melhoria para futuros acordos de pesca da União Europeia. No acordo faltam referências às espécies-alvo, às espécies protegidas, tais como as tartarugas marinhas, os mamíferos marinhos e as aves marinhas, e também não são mencionadas as medidas de mitigação ou controlo relativamente aos tubarões. Uma das maiores ameaças às populações de tartarugas-marinhas são precisamente as pescarias industriais. São Tomé e Príncipe até há pouco tempo utilizou as tartarugas marinhas quer na alimentação quer no artesanato local, mas desde há alguns anos que quer as autoridades governamentais quer as comunidades locais associadas a ONG enveredaram por programas de proteção das tartarugas marinhas, incluindo os seus locais de nidificação. A União Europeia tem de ser solidária neste esforço de proteção ambiental e isso deveria ter ficado plasmado neste acordo de pesca. Por último, refiro que é importante que a atividade preveja a inclusão de observadores independentes, cujos custos sejam financeiramente assumidos pelos armadores. Isso, aliás, deveria acontecer em todos os acordos de pesca.
Siôn Simon (S&D), in writing. — Today I voted in support of the conclusion of the new protocol setting out the fishing opportunities and financial contribution provided for in the Fisheries Partnership Agreement between the European Union and the Democratic Republic of São Tomé and Príncipe.
It will cover a four-year period from 23 May 2014 and provide fishing opportunities for 34 EU vessels. The annual financial contribution was set at EUR 710 000 for the first three years and EUR 675 000 for the fourth year.
The main purpose of the Protocol to the Agreement is to grant fishing opportunities to European Union vessels in São Toméan waters. In addition, the Protocol will strengthen cooperation between the European Union and the Democratic Republic of São Tomé and Príncipe with a view to establishing a sustainable fisheries policy and sound exploitation of fisheries resources in São Toméan fishing zone, in the interests of both parties.
Davor Ivo Stier (PPE), napisan. — Dao sam suglasnost za zaključivanje Protokola o partnerstvu u ribarstvu između Europske unije i Demokratske Republike Svetog Tome i Prinsipea jer podržavam svrhu Sporazuma, a to je dati pravo na ribolov plovilima Europske unije u vodama Svetog Tome. Cilj protokola je ojačati suradnju između Europske unije i Demokratske Republike Svetog Tome i Prinsipea, ali i uspostaviti održivu ribarsku politiku i održivo eksploatiranje ribolovnih resursa u tim ribolovnim zonama, naravno u interesu obiju strana. U budućim pregovorima držim da je važno omogućiti sudjelovanje predstavnika Parlamenta kao promatrača na sastancima Zajedničkog odbora. Također pozivam Komisiju da Parlamentu i Vijeću tijekom posljednje godine primjene Protokola, te prije započinjanja pregovora o njegovu produženju predstavi potpuno izvješće o njegovoj provedbi bez suvišnih ograničenja koja se odnose na pristup tom dokumentu.
Dubravka Šuica (PPE), napisan. - Podržavam Sporazum o partnerstvu u ribarstvu između EU-a i Svetog Tome i Principa. Navedeni sporazum generira financijske i ribolovne koristi za dionike sporazuma, a samim time i Europske unije u cjelini. Novi Sporazum bi se odnosio na razdoblje od četiri godine, otvorio bi poslovnu mogućnost za 34 ribarska broda iz Europske unije i već u prve tri godine bi trebao financijski doprinos biti u stotinama tisuća eura. Sporazumom se otvaraju i mogućnosti pomoći pri istraživanju i razvoju ribarstva Demokratske Republike Svetog Tome i Principa, jer bi Europska unija mogla financijski potpomoći razvoj i kontrolu održivog izlova te očuvanje ribljeg fonda. Poznato je kako su trenutačno dostupne informacije vrlo skromne i nedovoljne za detaljno utvrđivanje stanja ribljeg fonda u Demokratskoj Republici Svetog Tome i Principa. Europska unija treba osigurati dugoročniji nabavni kanal ribe i pri tom doprinijeti razvoju i istraživanju ribljeg fonda Demokratske Republike Svetog Tome i Principa što implicira koristi za sve sudionike Sporazuma.
Ελευθέριος Συναδινός (NI), γραπτώς. — Πρέπει να επιδιώκονται συμφωνίες οι οποίες να προωθούν την ανάπτυξη των χωρών-μελών της Ευρωπαϊκής Ένωσης χωρίς να θίγονται τα εθνικά τους συμφέροντα.
Marc Tarabella (S&D), par écrit. — J'ai voté en faveur du texte relatif à la proposition de décision du Conseil relative à la conclusion, au nom de l'Union européenne, du protocole fixant les possibilités de pêche et la contrepartie financière prévues par l'accord de partenariat dans le secteur de la pêche entre l'Union européenne et la République démocratique de Sao Tomé-et-Principe. Je regrette toutefois qu'il n'y ait pas eu débat alors que l'agenda de cette session le permettait.
Ruža Tomašić (ECR), napisan. — Produženje Sporazuma o partnerstvu u ribarstvu između EU-a i Svetog Tome i Prinsipea smatram korisnim za obje strane budući da se njime državama EU-a omogućuje nastavak ribolova u vodama Svetog Tome i Prinsipea a EU u zamjenu za ribolov sudjeluje u provedbi i razvoju projekata u toj državi. Također, produženje ovog sporazuma držim korisnim jer EU može ostvariti dobit u lovu na tune na tome području unatoč tome što je povećan iznos koji vlasnici brodova moraju platiti Svetom Tomi i Prinsipeu.
Međutim, ne mogu podržati ovaj sporazum jer me zabrinjava nedostatak učinkovite zaštite morskih pasa, koji su čest usputni ulov u vodama Svetog Tome i Prinsipea. S obzirom da Komisija nije poduzela potrebne mjere kako bi to spriječila i zaštitila morske pse, glasovala sam suzdržano.
Ramon Tremosa i Balcells (ALDE), in writing. - The Partnership Agreement in the fisheries sector between the European Union and the Democratic Republic of São Tomé and Principe is part of the network of agreements on tuna fishing in West Africa and allows EU vessels fishing in its waters. Following negotiations to renew the protocol, which will be valid for four years, will allow fishing to 34 EU vessels (28 tuna seiners and longliners 6). Overall, I am in favor of collaborative arrangements that ensure a "fair play" between the parties. But in this case I agree with the rapporteur about their concerns to ensure sustainable exploitation of resources and enhancing support for training observers and the development of the ability to control Sao Tome and Principe. Deficiencies in this area to date are substantial and the Commission can not ignore it. I think very positive support for infrastructure development in the sector, especially of a reference laboratory to develop the fisheries sector of São Tomé and Príncipe and to get investments to the country. I see necessary to keep Parliament informed annually on the development of this Agreement.
Ernest Urtasun (Verts/ALE), por escrito. — He votado a favor del informe ya que consiste en una renovación del acuerdo existente -el cual expiró el 12 de mayo de 2014- en la que convergen los intereses ambientales, de los pescadores y de los países de origen.
Ángela Vallina (GUE/NGL), por escrito. — El informe aprueba el Protocolo por el que se fijan las posibilidades de pesca y la contrapartida financiera previstas en el Acuerdo de Colaboración en el sector pesquero entre la Unión Europa y la República Democrática de Santo Tomé y Príncipe. Su objetivo es adecuar la pesca europea del atún en Santo Tomé y Príncipe a las recomendaciones científicas de la Comisión Internacional para la Conservación del Atún Atlántico (ICCAT).
El ponente ha introducido en el texto una petición a la Comisión y al Consejo para que el Parlamento esté informado de todas las etapas de implementación y renovación del Protocolo.
La democratización del control de la política pesquera y su sustentabilidad ambiental son condiciones necesarias para asegurar el empleo y el desarrollo de este sector. Por todo ello, he votado a favor de este informe.
Peter van Dalen (ECR), schriftelijk. — De ECR-fractie heeft zich op mijn voorstel bij de stemming over de visserijpartnerschapsovereenkomst tussen de EU en Sao Tomé en Príncipe onthouden. Vóór die overeenkomst stemmen vonden wij te ver gaan. Want hoewel deze betrekkelijk kleine overeenkomst positieve onderdelen bevat, waaronder een uitgebreidere ondersteuning van de lokale visserij, ontbreekt er helaas een belangrijk aspect. De overeenkomst bevat namelijk geen afspraken over de bescherming van haaien, terwijl de bijvangst van haaien een groot probleem is in deze wateren.
Ik ben teleurgesteld dat dit onvoldoende wordt onderkend door de Europese Commissie. Het is een gemiste kans dat er in de overeenkomst geen beschermingsmaatregelen zijn afgesproken om de bijvangst van haaien terug te dringen. Ik hoop dat de Europese Commissie bij het uitvoeren van deze overeenkomst deze kwestie toch in de gaten zal houden en er op toeziet dat de bredere internationale afspraken over bijvangst van haaien in de tonijnvisserij worden nageleefd. Ook in de wateren bij de eilandgroep Sao Tomé en Principe.
Miguel Viegas (GUE/NGL), por escrito. — Este acordo é importante para São Tomé e Príncipe e para os Estados-Membros da União Europeia.
Contudo, isto não apaga o balanço globalmente negativo do que ficou para trás. Nem apaga a necessidade de profundas mudanças. É necessário uma melhoria da quantidade e da fiabilidade da informação sobre capturas e, em geral, sobre o estado de conservação dos recursos haliêuticos. São precisas mais ações de formação para observadores e mais apoio ao desenvolvimento da capacidade de controlo por parte de São Tomé e Príncipe. Pensamos igualmente que se justifica mais e melhor cooperação setorial, sempre no respeito pela soberania e pelas legítimas opções e prioridades de São Tomé e Príncipe.
Harald Vilimsky (NI), schriftlich. — Dieser Vorschlag hat meine Zustimmung erfahren. Generell ist ein solches Abkommen zu befürworten. Jedoch ist die Kommission nun angehalten, die im Bericht erwähnten Verbesserungsvorschläge aktiv zu unterstützen. Besonders die Informationen bzgl. des allgemeinen Erhaltungszustandes der gefangenen Arten müssen stichhaltig sein, um ein solches Abkommen auch in Zukunft fortzuführen.
Inês Cristina Zuber (GUE/NGL), por escrito. — O primeiro acordo em matéria de pesca celebrado entre a CEE e São Tomé e Príncipe foi celebrado em 1984. Desde essa data, foram implementados oito protocolos, dos quais dois sob o Acordo de Parceria no domínio da Pesca. Contudo, os resultados obtidos até hoje no domínio da cooperação setorial são muito escassos. Esta é uma realidade que é urgente alterar. Este acordo, em articulação com outros instrumentos de apoio ao desenvolvimento, como o Fundo Europeu de Desenvolvimento, deve promover um efetivo desenvolvimento sustentável do setor das pescas santomense, bem como de indústrias e atividades conexas, aumentando o valor acrescentado que fica no país, em resultado da exploração dos seus recursos naturais.
A Comissão Europeia deve tomar as medidas necessárias – incluindo a possível revisão e aumento da componente do acordo relativa ao apoio setorial – para garantir uma efetiva inversão do caminho seguido nos últimos vinte anos.
9.2. EU:n ja Seychellien välinen kalastusalusten pääsyä Mayotten vesille koskeva sopimus (A8-0055/2014 - Alain Cadec)
Written explanations of vote
Marina Albiol Guzmán (GUE/NGL), por escrito. — Este informe se refiere al acuerdo firmado entre la República de las Seychelles y el territorio de Mayotte, que accedió al estatus de región ultraperiférica el 1 de enero de 2014. Con ello, los recursos pesqueros de la zona económica exclusiva de Mayotte pasaron a estar bajo competencia de la UE, lo que obligó a adaptar los antiguos contratos pesqueros a las normas de la política pesquera común.
Debido a la proximidad entre Seychelles y Mayotte, un número limitado de barcos de Seychelles habían pescado tradicionalmente en las aguas de Mayotte. El acuerdo permite que continúe esta práctica, adecuándola a las reglas europeas de pesca. En consecuencia, he votado a favor.
Louis Aliot (NI), par écrit. — Cet accord donnera un cadre légal à une habitude historique des navires seychellois, le tout dans le respect de la politique commune de la pêche. Je me suis donc prononcé en faveur. Sa mise en œuvre permettra l'accès des navires de pêche des Seychelles aux eaux et ressources biologiques de Mayotte. En contrepartie, les armateurs paieront des redevances qui bénéficieront à Mayotte dans le cadre du financement de ses infrastructures portuaires.
Marie-Christine Arnautu (NI), par écrit. — L'île de Mayotte est devenue récemment un département français et à ce titre, il est nécessaire d’entreprendre une régularisation des relations avec les voisins de la France dans cette région, en l’espèce, la république des Seychelles, par des procédures plus claires de suspension et de surveillance. Il s’agit par ailleurs, de maintenir des activités de pêches essentielles à l’économie des deux territoires. Pour ces raisons, j’ai voté en faveur de cette recommandation.
Jonathan Arnott (EFDD), in writing. — In essence, this Agreement allows the European Union to pay money to fish the waters of a much poorer country. This seems to me to be unjust and exploitative.
Jean Arthuis (ALDE), par écrit. — J'ai voté en faveur de cette recommandation car elle est bénéfique au développement économique de Mayotte et des Seychelles et elle respecte les règles de la politique commune de la pêche et de la CTOI en matière de préservation de la ressource.
Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. — Balsavau už šį siūlymą, kurio tikslas – pritarti Europos Sąjungos ir Seišelių Respublikos susitarimui dėl žvejybos laivų veiklos galimybių Majoto vandenyse. Susitarime apima laivų, plaukiojančių su Seišelių vėliava, veiklos galimybes ir jūrų biologinių išteklių naudojimą Majoto vandenyse. Šis susitarimas ypatingas dėl to, kad laivams, plaukiojantiems su trečiosios šalies vėliava, leidžiama žvejoti europiniuose vandenyse. Siekdami gauti žvejybos leidimą, kurį galėtų laikyti laive, laivų savininkai mokės mokesčius tiesiogiai Europos Sąjungai. Šiuos mokesčius į ES sąskaitą rinks Prancūzija ir perskirstys juos Majotui, kad būtų veiksmingai patenkinti sektoriniai salos poreikiai, susiję su uosto infrastruktūra, iškrovimu, kontrole ir produktų pateikimu rinkai. Pritariu šio susitarimo sudarymui, nes jis bus naudingas abiem šalims, taip pat Majoto ir Seišelių ekonomikos vystymuisi.
Hugues Bayet (S&D), par écrit. — Cet accord d'"accès" entre l'UE et la République des Seychelles va octroyer la permission à des navires battant pavillon d'un pays tiers de pêcher dans les eaux européennes. Cet accord profite au développement économique de Mayotte et des Seychelles et il respecte les règles de politique commune de la pêche et de la CTOI en matière de préservation de la ressource.
Dominique Bilde (NI), par écrit. — Cet accord entre l'Union européenne et la République des Seychelles doit permettre l'accès des navires de pêche battant pavillon des Seychelles aux eaux et aux ressources biologiques marines de Mayotte, relevant de la juridiction de l'UE.
Depuis que Mayotte est devenue en 2014 une région ultrapériphérique de l'UE, sa zone économique exclusive (ZEE) fait partie des eaux de l'UE, témoignant ici d'une perte de souveraineté pour la France de l'usage de cette zone. Cet accord permet néanmoins à un nombre limité de bateaux battant pavillon des Seychelles, qui ont l'habitude historique de pêcher dans les eaux de Mayotte, de continuer leurs activités et j'ai donc voté pour le texte.
Mara Bizzotto (NI), per iscritto. — Mi sono astenuta dal voto su questa raccomandazione che non affronta in modo abbastanza chiaro e articolato le implicazioni dell'accordo.
Malin Björk (GUE/NGL), skriftlig. — Jag röstade emot förslaget. Detta avtal är annorlunda då det handlar om att EU ger fiskerätt till annat land. Det är dock problematiskt. Lokala fiskare från Mayotte har t.ex. inte inkluderats i förhandlingarna, och till och med utskottets föredragande är kritisk mot detta och mot att enbart 24 sjömil reserveras för lokalt fiske.
Mayotte bör också ges möjlighet att utveckla en egen hållbar fiskeindustri. I dag saknas t.ex. en infrastruktur för att hantera storfiske, vilket innebär att det lokala samhället sannolikt inte kommer gynnas av detta avtal. Även om Frankrike uppmanas att använda Europeiska havs- och fiskerifonden för att skapa en lämplig administrativ ram, övervakningsverksamhet, fysisk infrastruktur och tillräcklig kapacitet för att möta gemensamma fiskeripolitiska krav, är inget av dessa villkor uppfyllda just nu. Jag menar att detta måste komma på plats innan ett fiskeavtal ingås. Seychellerna är också kända för att låta andra länder fiska under deras flagg. Jag röstade alltså nej.
José Blanco López (S&D), por escrito. — Desde mayo de 2003 existe un Acuerdo de pesca UE-Seychelles. Es el acuerdo más importante de la UE en el océano Índico. Ahora se prevé un «acuerdo de acceso» entre ambas partes para que buques de Seychelles puedan seguir pescando en Mayotte, región ultraperiférica francesa para la que se persigue además su desarrollo territorial.
El acuerdo tiene una duración de seis años y establece que sea Francia, en representación de la UE, la que gestione el acuerdo y las contrapartidas económicas. No tiene repercusión financiera sobre la UE. Prevé una comisión mixta de seguimiento y hace especial hincapié en la cuestión del respeto de los derechos humanos.
El sector pesquero europeo ha manifestado su interés en el acuerdo. Parece un acuerdo equilibrado, por lo que ha contado con mi voto a favor, conforme a la recomendación de la Comisión de Pesca del Parlamento Europeo y considerando que el ponente del Parlamento ha matizado en su informe que sea la población local de Mayotte la que reciba los plenos beneficios del acuerdo y, como no podría ser de otra manera, que la gestión de los fondos se haga de manera transparente y efectiva.
Vilija Blinkevičiūtė (S&D), raštu. — Balsavau dėl šios rekomendacijos pritarti Europos Sąjungos ir Seišelių Respublikos susitarimui dėl žvejybos laivų veiklos galimybių Majoto vandenyse. Šiame susitarime kalbama apie laivų, plaukiojančių su Seišelių vėliava, veiklos galimybes ir jūrų biologinių išteklių naudojimą Majoto vandenyse. Dėl šio Seišelių Respublikos ir Europos Sąjungos (Majoto vardu) susitarimo buvo susiderėta, siekiant sudaryti galimybes tam tikram skaičiui su Seišelių vėliava plaukiojančių laivų, kurie istoriškai žvejoja Majoto vandenyse, tęsti žvejybos veiklą išskirtinėje ekonominėje Majoto zonoje, laikantis bendros žuvininkystės politikos taisyklių.
Šis veiklos galimybių susitarimas yra pirmas tokio pobūdžio susitarimas, jis ypatingas dėl to, kad laivams, plaukiojantiems su trečiosios šalies vėliava, leidžiama žvejoti europiniuose vandenyse. Siekdami gauti žvejybos leidimą, kurį galėtų laikyti laive, laivų savininkai moka mokesčius tiesiogiai Europos Sąjungai. Šiuos mokesčius į Europos Sąjungos sąskaitą renka Prancūzija ir perskirsto juos Majotui, kad būtų veiksmingai patenkinti sektoriniai salos poreikiai, susiję su uosto infrastruktūra, iškrovimu, kontrole ir produktų pateikimu rinkai.
Marie-Christine Boutonnet (NI), par écrit. — Traditionnellement, des navires battant pavillon des Seychelles pèchent dans les eaux de Mayotte. Ce territoire français est devenu une région ultrapériphérique de l’UE au début de l’année et la zone économique exclusive de Mayotte est, ainsi, depuis, communautarisée au titre de la politique commune des pêches.
Suite au changement de statut, un accord a été négocié pour permettre à un nombre limité de navires des Seychelles de pêcher dans la zone économique exclusive. Un accord prévoit le versement par chaque navire d’une contrepartie financière. Ces redevances seront collectées par la France et redistribuées à Mayotte. Il est prévu que celles-ci soient consacrées, particulièrement, aux infrastructures portuaires ainsi qu’au contrôle et la mise sur le marché des produits, dans le cadre de l’accord de partenariat de pêche durable thonier, entré en vigueur le 10 mai 2003 l'Union européenne et la République des Seychelles.
J’ai donc voté pour l’adoption du rapport d’Alain Cadec qui propose d’approuver l’accord.
Mercedes Bresso (S&D), in writing. — I voted in favour of the EU-Seychelles agreement because I consider access for fishing vessels to the waters of Mayotte to be important.
Steeve Briois (NI), par écrit. — Un accord de partenariat de pêche durable (APPD) régit les relations entre l'Union européenne et la République des Seychelles dans le domaine de la pêche. Il convient de rappeler que d'après l'article 3 du TFUE, la conservation des ressources halieutiques est une compétence exclusive de l'Union, compétence dont nous contestons formellement la légitimité, puisqu'elle constitue un élément indispensable de la souveraineté territoriale maritime de la France. Cependant, dans l'intérêt supérieur du développement économique de Mayotte et plus particulièrement du secteur de la pêche, je soutiens cet accord car les redevances payées par les armateurs seychellois seront directement redistribuées à Mayotte. En effet, la pêche mahoraise est encore très artisanale et fait vivre près de 5 000 personnes. Plutôt que d'ouvrir les zones de pêche aux gros thoniers industriels, il est préférable de favoriser la coopération dans l'archipel et d'utiliser les redevances à bon escient afin de permettre aux pêcheurs mahorais d'améliorer leurs équipements de pêche tout en préservant leur savoir-faire artisanal. C'est pourquoi j'ai voté pour le projet de résolution approuvant la conclusion dudit accord.
Daniel Buda (PPE), în scris. — Am votat în favoarea acestei rezoluţii deoarece consider că acest acord nu reprezintă altceva decât o continuare a protocolului încheiat deja de cele două părţi în anul 2013 pe o perioadă determinată şi care acum şi-a încetat valabilitatea.
În prezent, navele sub pavilionul statului Seychelles pot pescui în apele Mayotte doar pe baza unui acord între prefectul de Mayotte și navele aflate sub pavilionul proprietarilor din Seychelles.
Tocmai de aceea, acordul va permite acum ca navele din statul Seychelles să continue să aibă acces la apele din Mayotte dar şi la resursele biologice marine, sub jurisdicţia Uniunii Europene.
Gianluca Buonanno (NI), per iscritto. — Mi sono astenuto. La posta in gioco per l'UE è del tutto trascurabile.
Alain Cadec (PPE), par écrit. — Mon rapport sur l'accord permettant l'accès de navires seychellois à une partie de la zone économique exclusive de Mayotte a été adopté à une large majorité par le Parlement européen. Cet accord constitue un signal fort pour Mayotte qui est devenu le 101ème département français. Les redevances payées par les armateurs seront redistribuées pour le développement de la pêche et de l'aquaculture à Mayotte notamment en ce qui concerne les infrastructures portuaires. J'ai obtenu l'assurance par le gouvernement français que cet argent sera redistribué entièrement au secteur mahorais de la pêche. L'autre partie de la zone économique reste réservée à la pêche locale afin de préserver la pêche artisanale mahoraise, donc française.
Cet accord permet une pêche durable car il respecte les règles sur la bonne gestion et la préservation de la ressource thonière ainsi que les règles de la politique commune de la pêche. Dans un contexte de lutte contre la pêche illégale non déclarée et non règlementée, cet accord renforce la crédibilité de l'Union européenne.
Nicola Caputo (S&D), per iscritto. — Oggi ho votato a favore dell'accordo tra l'Unione europea e la Repubblica delle Seychelles che riguarda l'accesso delle navi battenti bandiera delle Seychelles alle acque e alle risorse biologiche marine di Mayotte. L'accordo in questione è unico nel suo genere, autorizzando per la prima volta un paese terzo a pescare tonno in acque europee.
Ho votato a favore dell'accordo in questione in quanto risulta vantaggioso per entrambe le parti, apportando benefici tanto allo sviluppo economico di Mayotte quanto a quello delle Seychelles e rispettando le norme della politica comune della pesca. Inoltre, considerando la natura migratoria del tonno e l'accordo già esistente che permette alle navi dell'Unione europea di pescare nella acque delle Seychelles, considero questo accordo importante in quanto va in direzione di un ulteriore rafforzamento dello status delle Seychelles come partner più importante dell'UE in quella regione.
Fabio Massimo Castaldo (EFDD), per iscritto. — Le isole Seychelles sono il partner più importante dell'Unione Europea nell'oceano Indiano. Il presente accordo permette, alle navi delle Seychelles, la pesca nella zona economica esclusiva di Mayotte (Francia).
Aymeric Chauprade (NI), par écrit. — J'ai voté pour cet accord qui devrait permettre l'accès des navires de pêche des Seychelles aux eaux et ressources biologiques de Mayotte. Il s'agit en fait de donner un cadre légal à une habitude historique des navires seychellois, le tout dans le respect de la PCP.
Valoriser les habitudes et traditions des peuples, lorsqu'elles sont respectueuses du bien commun, devrait toujours être le principal travail du législateur.
Alberto Cirio (PPE), per iscritto. — Ho votato a favore di questo accordo, che rappresenta a mio avviso un esempio virtuoso di cooperazione allo sviluppo. Studiando le carte mi veniva in mente la vecchia massima secondo cui per soddisfare la fame di un uomo bisogna dargli un pesce, ma se lo si vuole sfamare bisogna insegnargli a pescare. Ecco: l'UE consente a paesi meno sviluppati di avere opportunità lavorative dirette soprattutto alla popolazione locale e condizionate al rispetto di norme e valori europei. Congratulazioni ai colleghi che hanno negoziato l'accordo.
Lara Comi (PPE), per iscritto. — Ho espresso il mio voto favorevole sul progetto di decisione relativo alla conclusione di un accordo tra Unione europea e la Repubblica di Seychelles poiché, dopo che il territorio di Mayotte ha acquisito lo status di regione ultraperiferica dell'Unione europea, l'accordo raggiunto tra la Commissione europea e le Seychelles, nostro principale partener nella pesca sostenibile del tonno nell'oceano Indiano, è vantaggioso per ambo le parti. Infatti, posti gli indubbi benefici economici e la conservazione di rapporti commerciali tra le Seychelles e il territorio di Meyotte preesistenti all'ingresso di quest´ultimo nella ZEE, l´accordo contiene delle importanti clausole di salvaguardia che tutelano gli interessi delle parti in caso di grave e palese violazione degli impegni assunti e prevede una clausola di revisione intermedia che consentirà alle parti la possibilità di valutare efficacia dell´accordo medio tempore.
Therese Comodini Cachia (PPE), in writing. — I voted in favour of this report that recommends giving consent to the conclusion of the agreement between the Republic of the Seychelles and the European Union (for Mayotte) that allows a limited number of Seychelles-flagged vessels that have a tradition of fishing in Mayotte’s waters to continue to fish in Mayotte’s Exclusive Economic Zone (EEZ) with due regard for the rules of the common fisheries policy. The agreement benefits both parties as it is beneficial for the economic development of Mayotte and the Seychelles and it complies with the rules of the common fisheries policy and the Indian Ocean Tuan Commission (IOTC) as regards preservation of resources.
Ignazio Corrao (EFDD), per iscritto. — Il presente accordo permette alle navi battenti bandiera delle Seychelles di pescare specie altamente migratorie nel rispetto delle regole della Commissione per il tonno dell'oceano Indiano (CTOI). Ho espresso il mio voto favorevole all'accordo in oggetto, poiché risulta vantaggioso per entrambe le parti, apporta benefici allo sviluppo economico di Mayotte e delle Seychelles e rispetta le norme della politica comune della pesca e della CTOI in materia di conservazione della risorsa.
Javier Couso Permuy (GUE/NGL), por escrito. — Este informe se refiere al acuerdo firmado entre la República de las Seychelles y el territorio de Mayotte, que accedió al estatus de región ultraperiférica el 1 de enero de 2014. Con ello, los recursos pesqueros de la zona económica exclusiva de Mayotte pasaron a estar bajo competencia de la UE, lo que obligó a adaptar los antiguos contratos pesqueros a las normas de la política pesquera común.
Debido a la proximidad entre Seychelles y Mayotte, un número limitado de barcos de Seychelles habían pescado tradicionalmente en las aguas de Mayotte. El acuerdo permite que continúe esta práctica, adecuándola a las reglas europeas de pesca. En consecuencia, he votado a favor.
Miriam Dalli (S&D), in writing. — I support this report as it deals with the request of the Seychelles for an access agreement for Seychelles-flagged vessels to the waters of Mayotte, which has just become an outermost region of the EU. This access agreement is the first of its kind in granting third-country-flagged vessels the right to fish in European waters. As a result, the vessel owners pay the fees directly to the EU in order to obtain a fishing authorisation on board. The fees are collected by France on behalf of the EU and redistributed in Mayotte so as to respond effectively to Mayotte’s sectoral needs. The agreement also contains a clause suspending the agreement in the event of a clear violation of human rights, democratic principles, the rule of law and good governance.
Michel Dantin (PPE), par écrit. — Ce rapport propose la ratification de l'accord entre l'Union européenne et la République des Seychelles accordant l'accès de huit navires de pêche et deux navires ravitailleurs seychellois à une partie de la zone économique exclusive de Mayotte relevant de la juridiction de l'Union européenne. Il s'agit d'un rapport équilibré, puisqu'en échange de l'accès aux eaux mahoraises, les navires seychellois s'acquittent de redevances qui seront reversées en totalité pour le développement de la pêche et de l'aquaculture à Mayotte, notamment les infrastructures portuaires. De plus, le reste de la zone économique est préservé puisqu'il est réservé à la pêche artisanale mahoraise et au développement de l'infrastructure de la pêche mahoraise. Pour ces raisons, j'ai voté en faveur de ce rapport.
Rachida Dati (PPE), par écrit. – Depuis le 31 mars 2011, le département de Mayotte est devenu officiellement le cent-unième département de France et son cinquième département d'outre-mer. Devenue également une région ultrapériphérique à l'échelle de l'Union européenne, il importe désormais, à travers ce texte équilibré, de conclure un accord entre l'Union européenne et les Seychelles concernant l'accès aux navires de pêche des Seychelles aux eaux et aux ressources biologiques marines de Mayotte. En contrepartie, les armateurs devront s'acquitter de redevances, sources de revenus particulièrement nécessaires pour que ce département, en proie à une situation économique et sociale difficile, ait les moyens de se conformer aux règles de la politique commune de la pêche.
Isabella De Monte (S&D), per iscritto. — Il 1° gennaio 2014, il territorio di Mayotte ha acquisito lo status di regione ultraperiferica dell'Unione europea e di conseguenza la zona economica esclusiva (ZEE) di Mayotte è diventata parte integrante delle acque dell'Unione. Ho votato a favore dell'accordo tra la Repubblica delle Seychelles e l'Unione europea perché permetterà a un numero limitato di navi battenti bandiera Seychelles di svolgere attività di pesca nella ZEE di Mayotte, per un periodo di sei anni, nel rispetto delle norme della politica comune della pesca. Gli armatori delle navi delle Seychelles, in cambio dell'autorizzazione di pesca, verseranno dei canoni che saranno riscossi dalla Francia per conto dell'Unione europea e ridistribuiti a Mayotte, che saranno utilizzati per poter sviluppare le infrastrutture portuarie dell'isola. L'accordo riveste un'importanza strategica perché consente di mantenere le relazioni privilegiate che l'Unione europea intrattiene con la Repubblica delle Seychelles, il nostro partner più importante in quella regione.
Marielle de Sarnez (ALDE), par écrit. — Depuis le 1er janvier 2014, Mayotte, le 101ème département français, est une région ultra périphérique (RUP) faisant partie intégrante de l'Union européenne. À ce titre, sa zone économique exclusive, c'est-à-dire l'espace maritime sur lequel un État côtier exerce des droits souverains en matière d'exploration et d'usage des ressources, est désormais communautarisée au titre de la politique commune des pêches.
Avec le changement de statut, un accord entre la République des Seychelles et l'Union européenne devait être négocié pour permettre à un nombre limité de navires battant pavillon des Seychelles et ayant l'habitude de très longue date de pêcher dans les eaux de Mayotte de continuer à exercer leurs activités de pêche dans la ZEE mahoraise dans le respect des règles de la politique commune de la pêche. Cet accord permettra de préserver les relations privilégiées que l'Union européenne entretient avec la République des Seychelles.
Gérard Deprez (ALDE), par écrit. — Cet accord permet à des navires battant pavillon des Seychelles de poursuivre leurs activités dans les eaux et ressources biologiques marines de Mayotte, malgré le fait que Mayotte soit devenue une région française faisant partie de l’Europe à compter du 1er Janvier 2014. Il est important, selon moi, de souligner qu'il s'agit dès lors du premier accord de thon selon lequel l'Union européenne permet aux navires d'un pays non membre de l'UE de pêcher dans ses eaux sur le paiement de taxes.
L'accord permet ainsi à huit thoniers senneurs d’opérer dans les eaux de Mayotte sous la juridiction de l'UE pour les six prochaines années contre le paiement d’une licence et d’un droit de pêche.
Je pense que cet accord va permettre de consolider la coopération entre l'UE et les Seychelles en instaurant une pêche de haute qualité en matière de durabilité, transparence, contrôle, et de la surveillance des flottes respectives.
Cet accord profite par ailleurs aux deux parties, il est bénéfique au développement économique de Mayotte et des Seychelles et il respecte les règles de la politique commune de la pêche et de la CTOI en matière de préservation de la ressource.
Mireille D'Ornano (NI), par écrit. — Mayotte est devenue récemment un département français et, à ce titre, il est nécessaire d'entreprendre une régularisation des relations avec les voisins de la France dans cette région, en l'espèce, la république des Seychelles, par des procédures plus claires de suspension et de surveillance. Il s'agit par ailleurs de maintenir des activités de pêches essentielles à l'économie des deux territoires, raisons pour lesquelles j'ai voté en faveur de cette recommandation.
Pablo Echenique (GUE/NGL), por escrito. — Hemos votado a favor de esta Recomendación que avala el Acuerdo entre la UE y la República de Seychelles, dado que beneficia a ambas partes, es positivo para el desarrollo económico de Mayotte y de Seychelles, y respeta las normas de la política pesquera común y de la Comisión del Atún del Océano Índico (CAOI) en materia de protección de los recursos. Dicho Acuerdo permitirá la continuación de una actividad económica tradicional en esa región, atendiendo a criterios de buena gestión y protección de los recursos. Además favorecerá la economía local y el desarrollo de infraestructuras del sector pesquero de la isla de Mayotte y de la República de Seychelles y afianzará las buenas relaciones entre esta última y la UE.
Γεώργιος Επιτήδειος (NI), γραπτώς. — Υπερψηφίζουμε διότι με την συμφωνία αυτή ενισχύεται η αλιεία με την ταυτόχρονη διατήρηση των υδάτινων πόρων.
José Manuel Fernandes (PPE), por escrito. — As relações entre a União Europeia e a República das Seicheles no setor da pesca são regidas por um acordo de parceria no domínio da pesca sustentável. Trata-se do acordo mais importante da União na região do Oceano Índico, o que faz das Seicheles o seu principal parceiro naquele espaço.
O presente acordo consiste num acordo de acesso relativo ao acesso dos navios de pesca que arvoram o pavilhão das Seicheles às águas e aos recursos biológicos de Maiote. Antes da alteração do estatuto de Maiote, devido à proximidade geográfica entre Maiote e as Seicheles, as relações entre os navios de pesca europeus e seichelenses, por um lado, e Maiote, por outro, eram regidas por um acordo privado.
Este acordo de acesso é o primeiro do género e possui um caráter excecional na medida em que autoriza navios que arvoram o pavilhão de um país terceiro a pescar em águas territoriais europeias. O acordo prevê que oito navios atuneiros e dois navios de reabastecimento que arvorem o pavilhão das Seicheles possam aceder à zona compreendida entre 24 e 100 milhas durante um período renovável de seis anos. A zona compreendida entre 0 e 24 milhas continuará reservada à pesca local de Maiote.
João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. — Este acordo permite o acesso dos navios com pavilhão das Seicheles às águas de Maiote e respetivos recursos. O território de Maiote adquiriu o estatuto de Região Ultraperiférica da UE em janeiro de 2014. Em resultado desde estatuto, a Zona Económica Exclusiva de Maiote está sujeita às disposições dos Tratados da UE. A conservação dos recursos vivos marinhos de Maiote, no âmbito da Política Comum das Pescas, é uma competência exclusiva da UE.
Por essa razão, o acordo bilateral existente entre Maiote e as Seicheles – anteriormente já existente – tem agora de ser estabelecido de novo pela UE.
É conhecida a nossa posição sobre as competências da UE neste domínio – somos contra.
Todavia, este relatório apenas visa prolongar nas novas condições o mesmo acordo anteriormente existente, que permite que um número limitado de navios das Seicheles possa pescar nas águas de Maiote espécies migratórias, oferecendo algumas contrapartidas que visam apoiar o desenvolvimento sustentável do setor das pescas em Maiote – constituído fundamentalmente por frota artesanal.
Razão pela qual nada temos a opor a este acordo.
Lorenzo Fontana (NI), per iscritto. — Questa raccomandazione rimanda all’accordo con le Seychelles, permettendo alle loro navi di pescare nelle acque della regione ultraperiferica di Mayotte. Il mio voto sarà di astensione in quanto non è chiaro il possibile vantaggio fra gli armatori locali in giurisdizione UE e la controparte.
Λάμπρος Φουντούλης (NI), γραπτώς. — Υπερψηφίζω τη Συμφωνία ΕΕ-Σεϋχελλών σχετικά με την πρόσβαση των αλιευτικών σκαφών στα ύδατα της Μαγιότ, διότι με την συμφωνία αυτή θα υπάρξει σεβασμός για την αλιευτική πολιτική για την διατήρηση των υδάτινων πόρων.
Francesc Gambús (PPE), por escrito. — El territorio de Mayotte se convirtió en una región ultraperiférica de la UE el 1 de enero de 2014. En consecuencia, la zona económica exclusiva de Mayotte en la actualidad forma parte integrante de las aguas de la Unión. Corresponde, por lo tanto, a la UE la gestión de sus recursos pesqueros. Dada la proximidad geográfica de Mayotte y de las Seychelles, antes del cambio de estatuto de Mayotte las relaciones entre los buques pesqueros europeos y de las Seychelles con Mayotte se regían por un acuerdo privado que permitía a unos treinta buques en total, entre ellos ocho de las Seychelles, pescar especies migratorias en las aguas de Mayotte, permitiendo al mismo tiempo el desarrollo de la pesca de Mayotte gracias a los cánones abonados directamente por los armadores a los servicios del Estado francés en Mayotte. Considerando estas circunstancias, he votado a favor de permitir que un número limitado de buques con pabellón de las Seychelles, y que han pescado tradicionalmente en las aguas de Mayotte, puedan continuar ejerciendo sus actividades pesqueras en la ZEE de Mayotte de conformidad con las normas de la política pesquera común.
Nathan Gill (EFDD), in writing. — Not only has the EU managed to strip our own waters of fish stocks (not to mention discarding thousands of tons of perfectly healthy fish), but it is now seeking to do the same throughout the rest of the world. By giving money to the wealthy political class of the Seychelles, in order to get fishing rights from the poor fishermen, the EU is just participating in neocolonial exploitation.
Neena Gill (S&D), in writing. - I voted in favour of the Cadec report because I believe the EU-Seychelles agreement is an important tool for increasing development opportunities for Mayotte and the Seychelles. Crucial in gaining my support was the fact that the agreement complies with the rules of the common fisheries policy on preserving resources.
Michela Giuffrida (S&D), per iscritto. — Ho votato a favore di questo accordo perché appare normale e naturale che vicine isole dell'oceano Indiano raggiungano degli accordi commerciali sulla pesca che portino beneficio gli interessi di tutte le parti coinvolte.
Certo in questo caso sembra strano che il potere negoziale di Mayotte, che è geograficamente così lontana, sia affidato all' Unione europea. Eppure è proprio Mayotte che dà all'Unione l'opportuna di stipulare accordi nell'oceano Indiano e tessere rapporti con partner importanti come le Seychelles.
La possibilità che navi delle Seychelles possano pescare nelle acque di Mayotte porta sicuramente dei vantaggi a quest'ultima, ma deve essere essa stessa a stabilirlo. Nonostante sia in questo caso rappresentata dall'Unione europea e dalla Francia, cui appartiene, non bisogna neanche per un secondo sottovalutare o ignorare, non tenere in debita considerazione la popolazione, i pescatori, le parti sociali dell' isola coinvolta dall'accordo. Che all'UE spetti la competenza esclusiva in tema di conservazione delle specie non deve significare perdita di voice delle comunità locali.
Sylvie Goddyn (NI), par écrit. — Je voterai pour l'accès des navires de pêche des Seychelles aux eaux et ressources biologiques de Mayotte. En réalité, cet accord formalise une habitude historique des navires seychellois, même s'il fait figure d'exception en permettant à un pays tiers de pêcher dans des eaux françaises.
Néanmoins, il ne concerne qu'un nombre limité de navires battant pavillon des Seychelles, à savoir 8 navires thoniers et 2 navires ravitailleurs.
En outre, les armateurs paient des redevances redistribuées à Mayotte qui passeront en 6 ans de 110 euros à 125 euros par tonne pêchée.
Ces redevances serviront à développer les infrastructures portuaires de Mayotte, qui en a besoin pour se développer.
Toutefois, comme l'a d'ailleurs souligné le rapporteur, il est regrettable que la pêche locale mahoraise n'ait droit à une zone réservée que de 0 à 24 miles des côtes, contre 24 à 100 miles pour les navires des Seychelles.
Il faut espérer que le développement des infrastructures portuaires de Mayotte permette à la pêche mahoraise de se substituer à terme à la pêche seychelloise. C'est sur ce point que nous jugerons le dispositif lors de la révision à mi-parcours, dans trois ans.
Tania González Peñas (GUE/NGL), por escrito. — Hemos votado a favor de esta Recomendación que avala el Acuerdo entre la UE y la República de Seychelles, dado que beneficia a ambas partes, es positivo para el desarrollo económico de Mayotte y de Seychelles, y respeta las normas de la política pesquera común y de la Comisión del Atún del Océano Índico (CAOI) en materia de protección de los recursos. Dicho Acuerdo permitirá la continuación de una actividad económica tradicional en esa región, atendiendo a criterios de buena gestión y protección de los recursos. Además favorecerá la economía local y el desarrollo de infraestructuras del sector pesquero de la isla de Mayotte y de la República de Seychelles y afianzará las buenas relaciones entre esta última y la UE.
Antanas Guoga (ALDE), in writing. — I voted in favour of the EU-Seychelles agreement on access for fishing vessels to the waters of Mayotte because this agreement is important in relation to the migratory nature of the fish resource, and it will help to maintain the privileged relations between the European Union and the Republic of the Seychelles.
Ian Hudghton (Verts/ALE), in writing. — Mayotte’s entry into the EU as an overseas department of France has resulted in anomalies in the current access regime to their territorial waters. This report seeks to rectify the situation and I voted in favour.
Pablo Iglesias (GUE/NGL), por escrito. - Hemos votado a favor de esta Recomendación que avala el Acuerdo entre la UE y la República de Seychelles, dado que beneficia a ambas partes, es positivo para el desarrollo económico de Mayotte y de Seychelles, y respeta las normas de la política pesquera común y de la Comisión del Atún del Océano Índico (CAOI) en materia de protección de los recursos. Dicho Acuerdo permitirá la continuación de una actividad económica tradicional en esa región, atendiendo a criterios de buena gestión y protección de los recursos. Además favorecerá la economía local y el desarrollo de infraestructuras del sector pesquero de la isla de Mayotte y de la República de Seychelles y afianzará las buenas relaciones entre esta última y la UE.
Ivan Jakovčić (ALDE), napisan. — Glasovao sam za nacrt zakonodavne rezolucije o nacrtu odluke Vijeća o sklapanju Sporazuma između Europske unije i Republike Sejšela o pristupu ribarskih povila, koja plove pod zastavom Sejšela, vodama i morskim biološkim resursima Mayottea jer se ovom odlukom omogućuje nastavljanje ribarskih aktivnosti sejšelskih ribarskih plovila u području isključivog gospodarskog pojasa Moyottea, što predstavlja povijesnu aktivnost, poštujući pravila zajedničke politike ribarstva EU-a. Nakon što je Mayotte postala ultraperiferna regija Europske unije 1. siječnja 2014. godine, strateška važnost ovog Sporazuma vodi ka održavanju preferencijalnih odnosa između Europske unije i Republike Sejšela. Naime, držim da bi se navedene aktivnosti trebale provoditi uz poticanje razvoja ribarskog sektora Mayotta i uz očuvanje prirodnih resursa otoka, a smatram da se ovim putem promiče gospodarski razvoj Mayotta i Sejšela.
Marc Joulaud (PPE), par écrit. — J’ai voté en faveur de la recommandation de mon collègue Alain Cadec concernant l'accès des navires de pêche battant pavillon des Seychelles aux eaux de Mayotte, département qui fait partie intégrante de l’Union européenne depuis le premier janvier 2014. J’estime en effet que cet accord devrait bénéficier aux deux parties et je salue l’engagement pris pour que les redevances soient reversées en totalité au profit du développement de la pêche locale mahoraise.
Philippe Juvin (PPE), par écrit. — J'ai voté en faveur de ce rapport portant sur l'accord entre l'Union européenne et les Seychelles concernant l'accès des navires de pêche battant pavillon des Seychelles aux eaux et aux ressources biologiques marines de Mayotte, relevant de la juridiction de l'Union européenne. Cet accord prévoit d'accorder l'accès de 8 navires de pêche et 2 navires ravitailleurs seychellois à une partie de la zone économique exclusive de Mayotte, dans le respect des règles de la politique commune de la pêche. Les redevances versées par les armateurs seront redistribuées à Mayotte afin de répondre aux besoins sectoriels de l'île.
Afzal Khan (S&D), in writing. — I supported the agreement, as it is beneficial for the economic development of Mayotte and the Seychelles and it complies with the rules of the common fisheries policy with regard to the preservation of resources.
Giovanni La Via (PPE), per iscritto. - Ho sostenuto la relazione del presidente Cadec in quanto ritengo che l'accordo definisca delle regole vantaggiose sia per l'UE sia per le Seychelles, contribuendo allo sviluppo economico alla luce delle norme vigenti in materia di politica comune della pesca e della Commissione per il tonno dell'oceano Indiano (CTOI). L'accordo prevede che 8 tonniere con reti a circuizione e 2 navi di appoggio battenti bandiera delle Seychelles possano accedere alla zona compresa tra 24 e 100 miglia, per un periodo di 6 anni, rinnovabile. La zona compresa tra le 0 e le 24 miglia continuerà ad essere riservata alla pesca locale di Mayotte.
Gilles Lebreton (NI), par écrit. — J'ai voté pour ce projet car il préserve les intérêts de la France et de son département d'outre-mer Mayotte. Il limite en effet à huit navires, conformément à un usage ancien, le droit de la République des Seychelles de venir pêcher dans les eaux mahoraises. Et il prévoit que les armateurs de ces navires paieront une redevance à la France.
Javi López (S&D), por escrito. — Voto a favor de esta decisión dado que el Acuerdo de pesca con las Seychelles es el más importante que tiene la UE en el océano Índico respecto a la pesca del atún y, en este caso, prevé un acuerdo de acceso entre ambas partes para que barcos de Seychelles puedan seguir pescando en el territorio de Mayotte, que es una región ultraperiférica de la UE desde enero de 2014. El sector pesquero europeo, a través de Europech, ha manifestado su interés en el acuerdo, pues hay buques europeos que faenan allí con bandera de Seychelles, pero quiero incidir en la necesidad de que sea la población local de Mayotte la que reciba los plenos beneficios del acuerdo y que, además, la gestión de los fondos se haga de manera transparente y efectiva.
Paloma López Bermejo (GUE/NGL), por escrito. — Este informe se refiere al acuerdo firmado entre la República de las Seychelles y el territorio de Mayotte, que accedió al estatus de región ultraperiférica el 1 de enero de 2014. Con ello, los recursos pesqueros de la zona económica exclusiva de Mayotte pasaron a estar bajo competencia de la UE, lo que obligó a adaptar los antiguos contratos pesqueros a las normas de la política pesquera común.
Debido a la proximidad entre Seychelles y Mayotte, un número limitado de barcos de Seychelles habían pescado tradicionalmente en las aguas de Mayotte. El acuerdo permite que continúe esta práctica, adecuándola a las reglas europeas de pesca. En consecuencia, he votado a favor.
Antonio López-Istúriz White (PPE), por escrito. — Las relaciones entre la Unión Europea y la República de Seychelles en materia de pesca se rigen por un acuerdo de asociación en el sector de la pesca de carácter sostenible que entró en vigor el 10 de mayo de 2003 y se ha renovado en dos ocasiones desde entonces.
Este acuerdo de acceso reviste una importancia estratégica, habida cuenta del carácter migratorio de los recursos atuneros y gracias al mismo podrán preservarse las relaciones privilegiadas que mantiene la Unión Europea con la República de Seychelles.
Dado que el presente Acuerdo beneficia a ambas partes, es positivo para el desarrollo económico de Mayotte y de las Seychelles, y respeta las normas de la política pesquera común y de la CAOI en materia de protección de los recursos, voté a favor de este proyecto.
Ivana Maletić (PPE), napisan. — Sporazumom između Europske unije i Sejšela, koji je potpisan u travnju 2014., uspostavit će se šestogodišnje razdoblje za plovila pod zastavom Sejšela koja će moći vršiti izlov ribe u području od 24 do 100 nautičkih milja od obale Mayotte, pritom ostavljajući područje od obale do 24 nautičke milje kao isključivo područje za stanovništvo Mayottea.
Iznosi koji će vlasnici ribarica biti dužni uplaćivati su 110 eura po toni za prvu godinu sporazuma, 115 eura po toni za drugu i treću godinu, 120 eura za četvrtu i petu te 125 eura po toni za šestu godinu sporazuma. Republika Francuska će prikupljati ova sredstva te ih dodjeljivati svom prekomorskom teritoriju Mayotteu.
Podržala sam izvješće o Sporazumu između Europske unije i Sejšela o pristupu ribarskih plovila koja plove vodama Mayottea jer će prikupljena sredstva pomoći lokalnom stanovništvu i potaknuti razvoj infrastrukture.
Implementacijom sporazuma omogućuje se srednjoročna revizija o učinku sporazuma te ukidanje istoga ukoliko dođe to kršenja ljudskih prava i vladavine prava. Ova će pravila omogućiti transparentniju implementaciju sporazuma od kojeg će obje strane imati koristi.
Andrejs Mamikins (S&D), rakstiski. — Beidzot Eiropas Savienība atrisinās savu ieilgušo problēmu. Ūdeņi pieder ES. Es nobalsoju par. Tagad nebūs šķēršļu nolīguma noslēgšanai.
Νότης Μαριάς (ECR), γραπτώς. — Ψηφίζω υπέρ της Σύστασης διότι θεωρώ πως με την υπό κρίση Συμφωνία ευνοούνται και οι δυο πλευρές, ενώ ταυτόχρονα η Συμφωνία συμβάλλει στην οικονομική ανάπτυξη της Μαγιότ και των Σεϋχελλών με κατάλληλο σεβασμό των κανόνων της κοινής αλιευτικής πολιτικής και των σχετικών κανόνων της Επιτροπής Τοννοειδών του Ινδικού Ωκεανού (ΕΤΙΩ) σ’ ό,τι αφορά τη διατήρηση των υδάτινων πόρων.
David Martin (S&D), in writing. — I voted for this agreement. This access agreement is strategically important in view of the migratory nature of the tuna resource. It also responds to a request from the Republic of the Seychelles for reciprocity in the Sustainable Fisheries Partnership Agreement (SFPA), with an agreement that enables Seychelles vessel owners to fish in European waters. This agreement will help to maintain the privileged relations between the European Union and the Republic of the Seychelles.
Fulvio Martusciello (PPE), per iscritto. — Favorevole all'accordo tra l'Unione Europea e la Repubblica delle Seychelles concernente l'accesso delle navi battenti bandiera delle Seychelles alle acque di Mayotte.
Il presente accordo apporta, infatti, benefici allo sviluppo economico di Mayotte e delle Seychelles e rispetta le norme della politica comune della pesca e della CTOI in materia di conservazione delle risorse
Barbara Matera (PPE), per iscritto. — Le relazioni tra l'UE e la Repubblica delle Seychelles, nel settore della pesca, sono disciplinate da un Accordo di partenariato per una pesca sostenibile (APPS).
Il 3 aprile 2014, un nuovo accordo è stato siglato tra le parti.
Esso definisce i termini dell'accesso, da parte delle navi battenti bandiera delle Seychelles, alle acque, e alle risorse biologiche marine, di Mayotte.
Esprimo il mio consenso nei confronti del summenzionato Accordo, poiché ritengo che esso definisca delle regole vantaggiose per entrambe le parti.
Esso contribuirà ad apportare benefici allo sviluppo economico di Mayotte e delle Seychelles, senza che vengano sottovalutate le norme vigenti in materia di politica comune nel settore della pesca.
Georg Mayer (NI), schriftlich. — Da dieses derzeit einzigartige Abkommen die wirtschaftliche Situation dieser Drittstaaten ankurbeln wird, habe ich der Empfehlung zugestimmt.
Nuno Melo (PPE), por escrito. — As relações entre a União Europeia e a República das Seicheles no setor da pesca são regidas por um acordo de parceria no domínio da pesca sustentável. O acordo de parceria no domínio da pesca sustentável do atum entre a União Europeia e as Seicheles entrou em vigor em 10 de maio de 2003, tendo sido renovado duas vezes desde essa data. Trata-se do acordo mais importante da União na região do Oceano Índico, o que faz das Seicheles o seu principal parceiro naquele espaço.
O presente acordo consiste num acordo de acesso, rubricado em 3 de abril de 2014, entre a República das Seicheles e a União Europeia relativo ao acesso dos navios de pesca que arvoram o pavilhão das Seicheles às águas e aos recursos biológicos de Maiote.
Roberta Metsola (PPE), in writing. — I voted in favour of the recommendation on the EU-Seychelles agreement because it will benefit Mayotte and the Seychelles and it complies with the rules of the common fisheries policy and the Indian Ocean Tuna Commission. The new agreement adds a new point, which specifies that the Seychelles vessels taking advantage of such an agreement must unload their catch in the port of Victoria, which will lead to the development of the Seychelles fishing and processing industry. The agreement also stresses the importance of resource preservation and the development of local economies.
Louis Michel (ALDE), par écrit. – Depuis le 1er janvier 2014, Mayotte fait partie de l'Union européenne en tant que région ultrapériphérique française. Je salue donc l'approbation de cet accord entre l'Union européenne et la République des Seychelles autorisant l'accès aux eaux de Mayotte à des navires de pêche battant pavillon des Seychelles. Cet accord est primordial car il concerne une compétence exclusive de l'Union, à savoir la conservation des ressources biologiques de la mer dans le cadre de la politique commune de la pêche (article 3 TFUE). L'application de cette compétence à Mayotte permet la continuation, dans le cadre des normes européennes, d'un accord privé préexistant entre les pêcheurs seychellois et Mayotte. L'île et les pêcheurs locaux bénéficieront en outre des redevances collectées auprès des pêcheurs seychellois, notamment par l'amélioration des infrastructures portuaires mahoraises.
Marlene Mizzi (S&D), in writing. — The EU-Seychelles Fisheries Agreement on access for fishing vessels to waters of Mayotte is the first of its kind, and it is exceptional in that it grants third-country-flagged vessels the right to fish in European waters. It provides access for eight tuna purse-seine vessels flying the Seychelles flag to an area between 24 miles and 100 miles for a six-year period that can be renewed. The agreement is of strategic importance for the Seychelles and it supplements the existing agreement that we have for EU vessels in Seychelles waters. Therefore, I voted in favour of the Cadec report.
Sophie Montel (NI), par écrit. – Cet accord entre l'Union européenne et la République des Seychelles autorise l'accès des navires de pêche battant pavillon des Seychelles aux eaux, et donc aux ressources biologiques marines, de Mayotte, relevant directement de la juridiction de l'UE.
Ainsi, depuis que Mayotte est devenue, en 2014, une région ultrapériphérique de l'Union européenne, sa zone économique exclusive (ZEE) fait partie des eaux de l'UE. On notera sur le fond que la souveraineté nationale de la France est à nouveau malmenée. Ceci étant, sur la forme, cet accord ne concerne qu'un nombre vraiment limité de bateaux battant pavillon des Seychelles, qui ont par ailleurs toujours eu l'habitude de pêcher dans les eaux de Mayotte. Il s'agit bien là de la perpétuation d'une tradition historique. Afin donc de ne pas pénaliser ces activités, j'ai voté en faveur de ce texte.
Claude Moraes (S&D), in writing. — The current EU-Seychelles agreement is the EU’s most important agreement in the Indian Ocean, which makes the Seychelles the EU’s leading partner in the region. The renewed agreement benefits both parties in that it is beneficial for the economic development of Mayotte and the Seychelles and it complies with the rules of the common fisheries policy with regard to the preservation of resources.
Nadine Morano (PPE), par écrit. — J’ai voté en faveur de ce texte qui permet à 10 navires de pêche de la République des Seychelles d’accéder à la Zone Économique Exclusive (ZEE) de Mayotte pour y pêcher des espèces migratoires. Il s’agit d’un accord équilibré, comprenant des clauses qui favorisent le développement local et réservent la zone de 0 à 24 miles à la pêche mahoraise.
Alessia Maria Mosca (S&D), per iscritto. — In seguito all'acquisizione, dallo scorso 1 gennaio 2014, dello status di regione ultraperiferica dell'Unione europea, la zona economica esclusiva (ZEE) di Mayotte costituisce attualmente parte integrante delle acque dell'Unione e, quindi, spetta alle preposte autorità comunitarie non solo gestire le risorse alieutiche, ma anche negoziare e controllare gli eventuali accordi bilaterali sottoscritti. A questo proposito, il Parlamento europeo è chiamato ad esprimere un parere sull'accordo in oggetto, che in questo caso per noi non può che essere favorevole, in quanto risulta vantaggioso per entrambe le parti: apporta, infatti, benefici allo sviluppo economico di Mayotte e delle Seychelles e rispetta le norme della politica comune della pesca e della CTOI in materia di conservazione delle risorse. Pur non avendo competenza specifica nella modifica dello stesso, ci teniamo oggi a sottolineare la necessità di coinvolgere i pescatori di Mayotte nelle riunioni della commissione mista istituita dal presente accordo e di garantirne la partecipazione a tutte le fasi della sua attuazione, nonché di prevedere investimenti strutturali e quadri amministrativi di controllo tali da favorire uno sviluppo sostenibile delle settore della pesca e della trasformazione sull'isola.
Alessandra Mussolini (PPE), per iscritto. — Voto favorevolmente all'accordo UE-Seychelles per l'accesso delle navi battenti delle Seychelles alle acque e alle risorse biologiche marine di Mayotte soggette alla giurisdizione dell'Unione europea, nel rispetto delle norme della politica comune della pesca. Tale accordo è importante sia perché le Seychelles sono il partner principale dell'UE nell'oceano Indiano, ma anche dall'importanza strategica della natura migratoria degli stock di tonno. Inoltre l'accordo non farà altro che consolidare e mantenere le relazioni privilegiate che l'Unione europea intratterrà con la Repubblica delle Seychelles.
Victor Negrescu (S&D), în scris. — Am votat pentru prezentul acord deoarece este în beneficiul ambelor părți, favorizează dezvoltarea economică a Mayotte și a Seychelles și respectă normele politicii comune în domeniul pescuitului și regulile IOTC privind conservarea resurselor.
Franz Obermayr (NI), schriftlich. — Ich habe für das Abkommen gestimmt. Jedoch ist die Kommission nun angehalten, die im Bericht erwähnten Verbesserungsvorschläge aktiv zu unterstützen. Besonders die Informationen bezüglich des allgemeinen Erhaltungszustandes der gefangenen Arten müssen stichhaltig sein, um ein solches Abkommen auch in Zukunft fortzuführen.
Younous Omarjee (GUE/NGL), par écrit. – L'accord de pêche entre l'UE et les Seychelles date de 2003 et a été renouvelé deux fois depuis. Ce rapport vise à élargir l'accès des navires seychellois - en l'occurrence 8 thoniers et 2 navires ravitailleurs - dans les eaux de Mayotte, qui sont devenues eaux européennes depuis la rupéisation de l'île en 2014, dans le respect des règles de la politique de la pêche commune, tout en augmentant les revenus générés pour Mayotte, allant de 110 EUR à 125 EUR par tonne pêchée. J'ai voté en faveur de ce rapport, bénéfique au développement des deux parties, mais surtout pour Mayotte, qui s'est vu octroyer 24 milles marins réservés pour sa pêche.
Urmas Paet (ALDE), kirjalikult. — Toetasin ettepanekut, sest tegemist on Euroopa Liidu olulise lepinguga India ookeani piirkonnas ning selle tulemusel on Seišellid antud piirkonnas peamiseks koostööpartneriks. Leping toetab nii Mayotte'i kui ka Seišellide majandusarengut ning loob ELile uusi võimalusi.
Rolandas Paksas (EFDD), raštu. — Pritariu šio susitarimo sudarymui.
Atkreiptinas dėmesys į tai, kad tai yra pirmasis tokio pobūdžio susitarimas. Remiantis šio veiklos susitarimo nuostatomis laivams plaukiojantys su trečiosios šalies vėliava bus suteikta teisė žvejoti europiniuose vandenyse.
Pažymėtina, kad susitarimas bus naudingas abiems šalims, taip pat Majoto ir Seišelių ekonomikos vystymuisi. Jis skatins plėtoti darnią ir atsakingą žvejybą, kartu didinant žvejybos produktų vertę.
Manau, kad yra tikslinga susitarime numatyti jo sustabdymo sąlygas ypač tais atvejais, kai yra pažeidžiamos žmogaus teisės, demokratijos, teisinės valstybės ir gero valdymo principai. Be to, susitarime numatyta laikotarpio vidurio peržiūra leis įvertinti susitarimo naudingumą ir veiksmingumą.
Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. — Cari colleghi e care colleghe, considerato che le relazioni tra l'Unione europea e la Repubblica delle Seychelles nel settore della pesca sono disciplinate da un accordo di partenariato per una pesca sostenibile (APPS); considerato che l'accordo in oggetto riguarda l'accesso delle navi battenti bandiera delle Seychelles alle acque e alle risorse biologiche marine di Mayotte, il cui territorio ha acquisito lo status di regione ultraperiferica dell'Unione europea; considerato che il presente accordo permette alle navi battenti bandiera delle Seychelles di pescare specie altamente migratorie nel rispetto delle regole della Commissione per il tonno dell'Oceano Indiano (CTOI), per tali ragioni esprimo il mio voto favorevole.
Florian Philippot (NI), par écrit. — Cet accord bénéficie aux deux parties et permettra un usage raisonné des eaux de Mayotte sans nuire à la souveraineté territoriale de la France dont Mayotte est désormais un département. Au contraire, il sera profitable à l'économie locale et à l'emploi. J'ai donc voté pour.
Andrej Plenković (PPE), napisan. — Podržavam preporuku o nacrtu odluke Vijeća o sklapanju, u ime Europske unije, sporazuma između Europske unije i Republike Sejšela o pristupu ribarskih plovila koja plove pod zastavom Sejšela, vodama i morskim biološkim resursima Mayottea, koji je pod pravnom nadležnosti Europske unije.
Vijeće je ovlastilo Europsku komisiju da dogovori sporazum sa Sejšelima koji se odnosi na pristup ribarskih brodova koji plove pod zastavom Sejšela, vodama i morskim biološkim resursima Unije pred obalom Mayotte.
Sporazum o partnerstvu za održivo ribarstvo koji je stupio na snagu u siječnju 2014. godine, uređuje glavne odnose između Republike Sejšela i Europske unije te predstavlja najvažniji sporazum Europske unije vezano za Indijski ocean, baveći se pristupom brodova koji plove pod zastavom Sejšela, vodama i morskim biološkim resursima Mayottea.
Sukladno tome, uvjeren sam kako bi se preporuka o nacrtu odluke Vijeća uz provedbu administrativnog okvira, fizičke infrastrukture, kontrolnih aktivnosti te zgrada pravilno propisanih kapaciteta mogao prikladno izvršiti.
Salvatore Domenico Pogliese (PPE), per iscritto. — Le relazioni tra UE la Repubblica delle Seychelles nel settore della pesca sono regolate dall'accordo di partenariato per una pesca sostenibile (APPS) che è entrato in vigore nel 2003 ed è stato rinnovato due volte. Ricordo come si tratti dell'accordo più importante che l'UE ha nell'oceano Indiano, e di conseguenza le Seychelles sono il partner principale dell'UE nella regione.
L'accordo consente alle navi battenti bandiera di Seychelles di avere accesso alle acque e alle risorse biologiche marine di Mayotte che ha lo status di regione ultraperiferica dell'UE. È chiaro che quest'accordo ha un carattere eccezionale perché si consente a navi di un paese terzo di pescare in acque territoriali europee. La motivazione per la quale è stato promosso l'accordo, e per questo sono favorevole, è di limitare il numero delle navi delle Seychelles, che pescano nelle acque di Mayotte, nel rispetto delle norme della politica comune della pesca. In questo modo si proteggono gli stock di tonno in ragione della loro natura migratoria. Mi rassicura anche che nell'accordo sia inserita la clausola di revisione intermedia che consentirà di valutare l'efficacia dell'accordo tre anni dopo la sua entrata in vigore.
Franck Proust (PPE), par écrit. — Le changement de statut de l'île de Mayotte a permis de communautariser cette région où les thoniers seychellois ont l'habitude de pêcher dans les eaux. Cet accord reprend donc un précédent, tout en tenant compte du changement de statut de l'île. Il convient de noter certaines dispositions permettant de contrôler la conformité de l'activité des parties à cet accord dans ses eaux ainsi que le respect de l'État de droit et des droits fondamentaux. Je vote donc pour.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. — O acordo de parceria no domínio da pesca sustentável do atum entre a UE e as Seicheles entrou em vigor em 10 de maio de 2003. O presente acordo, rubricado a 3 de abril de 2014, refere-se ao acesso dos navios de pesca seichelenses às águas de Maiote, autorizando 8 atuneiros e 2 navios-tanque seichelenses a pescarem nas águas maiotenses, num perímetro de 24 a 100 milhas náuticas. Note-se que o território de Maiote se tornou uma região ultraperiférica da UE em 1 de janeiro de 2014, constituindo atualmente a sua zona económica exclusiva parte integrante das águas da UE. Impunha-se portanto substituir o anterior acordo privado que regia as relações entre os navios de pesca seichelenses e Maiote.
Em termos de contribuições financeiras, as taxas pagas pelos navios seichelenses são idênticas às que são pagas pelos navios europeus nas águas seichelenses (110 euros por tonelada de peixe capturado, no primeiro ano), devendo tais taxas ser usadas para apoio à pesca local em Maiote.
Por considerar que o acordo é benéfico para ambas as partes, estando ademais em conformidade com os termos da Política Comum das Pescas e as regras da Comissão do Atum do Oceano Índico, votei favoravelmente.
Teresa Rodriguez-Rubio (GUE/NGL), por escrito. - Hemos votado a favor de esta Recomendación que avala el Acuerdo entre la UE y la República de Seychelles, dado que beneficia a ambas partes, es positivo para el desarrollo económico de Mayotte y de Seychelles, y respeta las normas de la política pesquera común y de la Comisión del Atún del Océano Índico (CAOI) en materia de protección de los recursos. Dicho Acuerdo permitirá la continuación de una actividad económica tradicional en esa región, atendiendo a criterios de buena gestión y protección de los recursos. Además favorecerá la economía local y el desarrollo de infraestructuras del sector pesquero de la isla de Mayotte y de la República de Seychelles y afianzará las buenas relaciones entre esta última y la UE.
Claude Rolin (PPE), par écrit. — Le Parlement européen a approuvé la conclusion d'un accord entre l'UE et les Seychelles concernant l'accès des navires de pêche battant pavillon des Seychelles aux ressources biologiques marines de Mayotte. C'est un accord de partenariat qui régit les relations entre l'UE et les Seychelles dans le domaine de la pêche. Cet accord est entré en vigueur le 10 mai 2003 et a été renouvelé à deux reprises depuis. L'accord approuvé par le PE (paraphé le 3 avril 2014) prévoit l'accès à la zone comprise entre 24 milles et 100 milles pour 8 navires thoniers à senne coulissante et 2 navires ravitailleurs battant pavillon des Seychelles pendant une période de six ans reconductible. La zone de 0 à 24 milles reste réservée à la pêche locale mahoraise. Cet accord permet à un nombre limité de navires des Seychelles (qui ont traditionnellement l'habitude de pêcher dans les eaux de Mayotte) de continuer à exercer leurs activités de pêche dans la zone économique exclusive mahoraise. Il est à noter que le territoire de Mayotte est devenu une région ultrapériphérique de l'UE le 1er janvier 2014. Avant le changement de statut de Mayotte, un accord privé régissait les relations entre les navires de pêche européens et seychellois et Mayotte.
Fernando Ruas (PPE), por escrito. — A 10 de maio de 2003 entrou em vigor um acordo de parceria entre a União Europeia e as Seicheles no domínio da pesca sustentável do atum.
Ora, a partir de 1 de janeiro de 2014, Maiote tornou-se uma região ultraperiférica da UE, tendo-se rubricado este acordo de acesso em 3 de abril de 2014 relativo ao acesso dos navios de pesca que arvoram o pavilhão das Seicheles às águas e recursos biológicos de Maiote, que passaram a ser geridos pela UE, de acordo com o estipulado no artigo 3.º do TFUE que determina ser competência exclusiva da União gerir os recursos haliêuticos de Maiote, bem como negociar e gerir os acordos bilaterais que digam respeito a este território.
Este novo acordo vem permitir que um número limitado de navios que arvoram o pavilhão das Seicheles e que, tradicionalmente, pescam nas águas de Maiote, possa continuar a exercer as suas atividades de pesca na ZEE desta RUP, de acordo com as regras inerentes à política comum de pescas.
Votei esta recomendação favoravelmente por considerar, tal como o relator, que são adequadas, proporcionais e transparentes as condições inerentes a este acordo, aportando benefícios para ambas as partes.
Matteo Salvini (NI), per iscritto. - Ho deciso di votare in maniera favorevole in quanto la raccomandazione consente il rispetto dell'accordo con le Seychelles, permettendo alle loro navi di pescare nelle acque della regione ultraperiferica di Mayotte e apportando un beneficio agli armatori locali residenti in una zona sotto la giurisdizione dell'UE.
Lola Sánchez Caldentey (GUE/NGL), por escrito. — Hemos votado a favor de esta Recomendación que avala el Acuerdo entre la UE y la República de Seychelles, dado que beneficia a ambas partes, es positivo para el desarrollo económico de Mayotte y de Seychelles, y respeta las normas de la política pesquera común y de la Comisión del Atún del Océano Índico (CAOI) en materia de protección de los recursos. Dicho Acuerdo permitirá la continuación de una actividad económica tradicional en esa región, atendiendo a criterios de buena gestión y protección de los recursos. Además favorecerá la economía local y el desarrollo de infraestructuras del sector pesquero de la isla de Mayotte y de la República de Seychelles y afianzará las buenas relaciones entre esta última y la UE.
Lidia Senra Rodríguez (GUE/NGL), por escrito. — Este informe se refiere al acuerdo firmado entre la República de las Seychelles y el territorio de Mayotte, que accedió al estatus de región ultraperiférica el 1 de enero de 2014. Con ello, los recursos pesqueros de la zona económica exclusiva de Mayotte pasaron a estar bajo competencia de la UE, lo que obligó a adaptar los antiguos contratos pesqueros a las normas de la política pesquera común.
Debido a la proximidad entre Seychelles y Mayotte, un número limitado de barcos de Seychelles habían pescado tradicionalmente en las aguas de Mayotte. El acuerdo permite que continúe esta práctica, adecuándola a las reglas europeas de pesca. En consecuencia, he votado a favor.
Remo Sernagiotto (PPE), per iscritto. — Con il voto di oggi abbiamo dato il nostro consenso al primo "accordo di accesso" che autorizza navi di un paese terzo a pescare in acque europee. Ciò permetterà a un numero limitato di navi battenti bandiera delle Seychelles (8 tonniere con reti a circuizione e 2 navi di appoggio) di continuare a svolgere le loro attività di pesca nella acque di Mayotte per un periodo di sei anni, nel rispetto delle norme europee della politica comune della pesca.
Ho votato a favore della relazione in quanto ritengo che l'accordo possa apportare benefici non solo alle Seychelles, ma anche allo sviluppo economico di Mayotte. I canoni riscossi per il rilascio delle licenze consentiranno, infatti, a questa regione ultraperiferica europea di rispondere efficacemente alle esigenze settoriali dell'isola in termini di infrastrutture portuarie, di sbarco, di controllo e di immissione sul mercato dei prodotti.
Ricardo Serrão Santos (S&D), por escrito. — Este é um acordo de pesca atípico. Ao contrário do que é habitual, em vez de estarmos perante a obtenção de acessibilidade de zonas de pesca em países terceiros, neste caso a União Europeia dispõe do seu território para que um país terceiro possa aí pescar. Assim, com este acordo de pesca, a União Europeia permite que a República das Seychelles pesque em Maiote, uma nova região ultraperiférica da Europa. Os benefícios financeiros da iniciativa são transmitidos ao governo de Maiote. Peço a palavra para justificar a minha opção de votação positiva porque me parece determinante que fique registado que, apesar de ser um acordo positivo, ainda se poderia ter ido mais além. Em futuros acordos de pesca, haverá que definir claramente as espécies alvo, mencionar as espécies que, naquelas águas, estão abrangidas pelo estatuto de conservação internacionais, nacionais ou regionais, e referir que medidas são tomadas para mitigar o eventual efeito sobre estas espécies.
Davor Ivo Stier (PPE), napisan. — Podržao sam ovaj sporazum između EU-a i Sejšela o pristupu ribarskih plovila koja plove vodama Mayottea u skladu s promjenom statusa Mayottea koji je 1. siječnja 2014. postao najudaljenija regija EU-a. Na taj dan je sadašnji isključivi gospodarski pojas (EEZ) Mayottea postao dio voda EU-a. Ovaj će sporazum omogućiti plovilima koja plove pod zastavom Sejšela da imaju pristup Mayotteu od datuma njegova potpisivanja. Naknade koje gospodarski subjekti sa Sejšela plaćaju kako bi dobili odobrenja za ribolov vrlo migratornih vrsta trebalo bi, u skladu s prijašnjom praksom, uplaćivati Mayotteu.
Cilj naknada osposobiti je Mayotte da razvije vlastiti sustav upravljanja i nadzora te da upravlja ribarstvom i razvije kapacitete.
Dubravka Šuica (PPE), napisan. - Podržavam Sporazum Europske unije i Republike Sejšeli o pristupu ribarskih plovila, koja plove pod zastavom Sejšela, vodama i morskim biološkim resursima Mayottea, koji je pod pravnom nadležnosti Europske unije. Ovaj Sporazum je već dva puta obnavljan i bio je prvi takav dokument koji je Europska unija sklopila u području Indijskog oceana te je kao takav pionir u regiji. Zahvaljujući sporazumu, područje Mayotte je postalo vanjska regija Unije. Uređuje se i zajednička ribarska politika unije i Republike Sejšeli te regulira eksploatacija vode i biološkog bogatstva. Prihvatljivost sporazuma potkrepljuje i činjenica da ima ugrađene klauzule kojima se EU štiti od eventualnih nepoštivanja. Omogućeno je eksploatiranje vrsta koje prirodno migriraju navedenim područjem. Financijski efekti su povoljniji nego u prijašnjim verzijama ovog Sporazuma.
Ελευθέριος Συναδινός (NI), γραπτώς. — Πρέπει να επιδιώκονται συμφωνίες οι οποίες να προωθούν την ανάπτυξη των χωρών-μελών της Ευρωπαϊκής Ένωσης χωρίς να θίγονται τα εθνικά τους συμφέροντα.
Marc Tarabella (S&D), par écrit. — J'ai voté en faveur du projet de mon collègue Cadec sur la décision du Conseil relative à la conclusion, au nom de l’Union européenne, de l’accord entre l’Union européenne et la République des Seychelles concernant l’accès des navires de pêche battant pavillon des Seychelles aux eaux et aux ressources biologiques marines de Mayotte, relevant de la juridiction de l’Union européenne. Cependant, je ne peux que regretter la non-tenue de débat préparatoire en session plénière alors que l'ordre du jour le permettait aisément!
Ruža Tomašić (ECR), napisan. — Podržavam preporuku o nacrtu odluke Vijeća o sklapanju Sporazuma između Europske unije i Republike Sejšeli o pristupu ribarskih plovila pod zastavom Sejšela resursima Mayottea budući da se radi o pitanjima održivog ribarstva, ali i o zaštiti europskih voda. Kao zastupnica iz zemlje koja se susrela s problemom izlova tune i učinkovitog upravljanja prirodnim resursima kako bi se spasila ova ugrožena vrsta, podržavam odredbe Sporazuma kojim se omogućuje ekonomski rast obiju strana ali i bolja zaštita resursa u pogledu prirodne migracije tuna.
Sporazum smatram korisnim jer se na temelju njega ograničava pristup plovilima za izlov tune te se istovremeno postavlja vremenski rok do kojeg će plovila polagati pravo na dozvolu za ribarenje, a pri tome se pozitivno odgovara na zahtjev Republike Sejšeli za ribolov u europskim vodama.
Ramon Tremosa i Balcells (ALDE), in writing. — Relations between the European Union and the Republic of Seychelles fisheries are governed by a partnership agreement in the field of fisheries sustainability, which respects the rules of the Common Fisheries Policy of the European Union and thereby permits greater transparency than the previous private agreement. So I am in favour.
Furthermore, the development of the local economy in fisheries and processing by having to land their catches in the port of Victoria, Seychelles, is allowed.
Ángela Vallina (GUE/NGL), por escrito. — Este informe se refiere al acuerdo firmado entre la República de las Seychelles y el territorio de Mayotte, que accedió al estatus de región ultraperiférica el 1 de enero de 2014. Con ello, los recursos pesqueros de la zona económica exclusiva de Mayotte pasaron a estar bajo competencia de la UE, lo que obligó a adaptar los antiguos contratos pesqueros a las normas de la política pesquera común.
Debido a la proximidad entre Seychelles y Mayotte, un número limitado de barcos de Seychelles habían pescado tradicionalmente en las aguas de Mayotte. El acuerdo permite que continúe esta práctica, adecuándola a las reglas europeas de pesca. En consecuencia, he votado a favor.
Miguel Viegas (GUE/NGL), por escrito. — O território de Maiote adquiriu o estatuto de uma região ultraperiférica da União Europeia em 1 de janeiro de 2014. Como resultado zona económica exclusiva de Maiote (ZEE) agora pertence a águas da UE. Dado que a UE tem competência exclusiva para a conservação dos recursos (artigo 3.º do TFUE), a União Europeia é responsável pela gestão dos recursos da pesca e da negociação e gestão de acordos bilaterais relativos a Maiote.
Tendo em conta a sua proximidade, as ilhas Maiote e Seicheles foram objeto de um acordo privado. Isso permitiu que um total de cerca de 30 navios, incluindo oito embarcações das Seicheles, pescasse espécies migratórias nas águas de Maiote, permitindo assim o desenvolvimento do seu setor de pesca através do pagamento direto de taxas pelos armadores às autoridades francesas em Maiote.
Este acordo entre a República das Seicheles e da União Europeia permite assim que um número limitado de navios das Seicheles continue a pescar na ZEE de Maiote tendo em conta as regras da política comum de pescas.
Harald Vilimsky (NI), schriftlich. — Obwohl dies das erste Abkommen ist, welches einem Drittstaat Fischereirechte in den Gewässern der Europäischen Union einräumt, hat es meine Zustimmung erfahren. Die vorteilhaften Bedingungen, die sich für die Seychellen sowie für Mayotte ergeben, werden die Wirtschaft beider Länder ankurbeln und besonders auf Mayotte die infrastrukturellen Bedingungen verbessern.
Jadwiga Wiśniewska (ECR), na piśmie. — W dniu 13.01.2015 r. odbyło się głosowanie nad wnioskiem dotyczącym decyzji Rady w sprawie zawarcia w imieniu Unii Europejskiej Umowy między Unią Europejską a Republiką Seszeli w sprawie dostępu statków rybackich pływających pod banderą Seszeli do wód i morskich zasobów biologicznych Majotty, podlegających jurysdykcji Unii Europejskiej. Z uwagi na migracyjny charakter zasobów tuńczyka umowa ta jest strategicznie ważna i pozwoli zachować uprzywilejowane stosunki, jakie Unia Europejska utrzymuje z Republiką Seszeli. Jest ona korzystna dla obu stron, dla rozwoju gospodarczego Majotty i Seszeli, a także przestrzega zasady wspólnej polityki rybołówstwa i IOTC w dziedzinie ochrony zasobów. W głosowaniu poparłam projekt rezolucji.
Inês Cristina Zuber (GUE/NGL), por escrito. — Este acordo permite o acesso dos navios com pavilhão das Seicheles às águas de Maiote e respetivos recursos. O território de Maiote adquiriu o estatuto de Região Ultraperiférica da UE em janeiro de 2014. Em resultado desde estatuto, a Zona Económica Exclusiva de Maiote está sujeita às disposições dos Tratados da UE. A conservação dos seus recursos vivos marinhos, no âmbito da Política Comum das Pescas, é uma competência exclusiva da UE.
Por essa razão, o acordo bilateral existente entre Maiote e as Seicheles tem agora de ser estabelecido de novo pela UE.
É conhecida a nossa posição sobre as competências da UE neste domínio – somos contra.
Como este relatório apenas visa prolongar nas novas condições o mesmo acordo anteriormente existente, permitindo que um número limitado de navios das Seicheles possa pescar nas águas de Maiote espécies migratórias, oferecendo algumas contrapartidas que visam apoiar o desenvolvimento sustentável do setor das pescas em Maiote – constituído fundamentalmente por frota artesanal, nada temos a opor a este acordo.
9.3. EY:n ja Tunisian Euro–Välimeri-sopimukseen liitettävä pöytäkirja Bulgarian ja Romanian unioniin liittymisen huomioon ottamiseksi (A8-0049/2014 - Elmar Brok)
Written explanations of vote
Marina Albiol Guzmán (GUE/NGL), por escrito. — Los Tratados de Asociación de la UE contienen, en su artículo 2, una cláusula que condiciona su validez al respeto de los derechos humanos. Esta condición se viola habitualmente: en el caso de Túnez, desde sus mismas negociaciones con el régimen de Ben Alí. Con ello, se demuestra una vez más el carácter hipócrita de la política exterior europea, que utiliza este artículo para legitimar o retirar su apoyo a los Gobiernos firmantes. En contraste, los objetivos económicos de estos tratados son muy claros: profundizar en la liberalización y dependencia económica de los Estados asociados a la UE, en beneficio del capital europeo.
Este informe se presenta como una formalidad técnica que extiende el Tratado de Asociación vigente entre la UE y Túnez a Bulgaria y Rumanía. Un voto en contra significaría una nueva discriminación respecto al estatus de los otros Estados miembros. Sin embargo, no puedo votar favorablemente un informe que ratifica el actual Tratado de Asociación entre la UE y Túnez.
Por todo ello, he decidido abstenerme.
Louis Aliot (NI), par écrit. — Dans la mesure où j'ai toujours été, par principe, contre tout élargissement de l'Union européenne, j'ai voté contre ce texte qui n'est qu'une adaptation de protocoles d'accords euro-méditerranéens à la suite de l'adhésion de la Roumanie et de la Bulgarie à l'Union européenne.
Martina Anderson (GUE/NGL), in writing. - I abstained in the vote on the report entitled ‘Protocol to the Euro-Mediterranean Agreement between the EC and Tunisia to take account of the accession of Bulgaria and Romania to the EU’. I did so because much of the Euro-Mediterranean Agreement is effectively a classic free-trade agreement, which imposes liberalisation and privatisation on the people of the country concerned, and about which I have serious concerns.
However, although I do not favour the Euro-Mediterranean Agreement itself, it does already exist and this vote only amends it to allow for the accession of Romania and Bulgaria, which I recognise. For these reasons I abstained.
Pascal Arimont (PPE), schriftlich. — Anlässlich des Beitritts der Republik Bulgarien und Rumäniens zur Europäischen Union begrüße ich die Zustimmung zum Abschluss des Protokolls bezüglich des Europa-Mittelmeer-Abkommens zur Gründung einer Assoziation zwischen den Europäischen Gemeinschaften und ihren Mitgliedstaaten einerseits und der Tunesischen Republik andererseits.
Marie-Christine Arnautu (NI), par écrit. — Le Front National s’oppose à tout élargissement de l’Union européenne, qui contribue à transformer ce qui ne devrait être qu’une coopération entre États souverains en un monstre tentaculaire dévorant les nations. Par conséquent, le Front National s’est donc opposé à l’élargissement de l’Union à la Roumanie et à la Bulgarie.
En toute logique, je m’oppose donc aux conséquences de cet élargissement, y compris l’accord objet de la présente recommandation, savoir l'accord euro-méditerranéen CE/Tunisie pour tenir compte de l'adhésion à l'UE de la Bulgarie et de la Roumanie.
Jonathan Arnott (EFDD), in writing. — This is a technical amendment, but given that my constituents elected me on a mandate of withdrawal from the EU it would be hypocritical for me to do anything other than vote against.
Jean Arthuis (ALDE), par écrit. — J'ai voté en faveur de cette délibération car elle renforce la coopération entre l'Union européenne et la République tunisienne.
Zigmantas Balčytis (S&D), raštu. — Balsavau už šį siūlymą, kurio tikslas – Europos ir Viduržemio jūros regiono šalių susitarimo tarp Europos Bendrijų ir Tuniso Respublikos protokolo sudarymas siekiant atsižvelgti į Bulgarijos Respublikos ir Rumunijos įstojimą į ES. Svarbiausi protokolo aspektai: naujųjų valstybių narių prisijungimas prie ES ir Tuniso asociacijos susitarimo ir naujų oficialiųjų ES kalbų įtraukimas siekiant atsižvelgti į ES plėtrą.
Hugues Bayet (S&D), par écrit. — La Bulgarie et la Roumanie font maintenant partie de l'accord euro-méditerranéen. L'objectif de cet accord avec la Tunisie est de promouvoir un dialogue régulier en matière de politique et de sécurité. Cet accord repose aussi sur un volet économique, commercial et financier, visant notamment à la libéralisation progressive des échanges, au développement durable de la région et des investissements.
Dominique Bilde (NI), par écrit. — Ce protocole à l'accord euro-méditerranéen établissant une association entre la Communauté européenne et ses États membres, d'une part, et la Tunisie, d'autre part, doit tenir compte de l'adhésion à l'Union européenne de la Bulgarie et de la Roumanie entre-temps. Signé en 1995 au départ, il a pour but de libéraliser les échanges de biens, services et capitaux entre les États membres de l'UE et la Tunisie. Il doit aussi renforcer la coopération afin notamment "de favoriser le développement et la prospérité de la Tunisie et du peuple tunisien". Opposée à la libéralisation totale des échanges faisant souvent une concurrence déloyale pour mon pays la France, je me suis prononcée contre cette recommandation.
José Blanco López (S&D), por escrito. — La UE y Túnez firmaron en 1995 un Acuerdo Euromediterráneo de asociación, en vigor desde 1998, que incluye un diálogo periódico en materia de política y seguridad, una cooperación económica, comercial y financiera ―centrándose principalmente en la liberalización progresiva del comercio―, el desarrollo sostenible de la región y las inversiones, y una cooperación social, cultural y en materia de educación sobre todo a través del diálogo intercultural, el control de las migraciones, el desarrollo de la cualificación, el fomento del Derecho laboral o la igualdad entre hombres y mujeres.
La participación de Bulgaria y Rumanía en este Acuerdo Euromediterráneo de asociación con Túnez es una consecuencia natural de su adhesión a la UE y, por tanto, procede dar la aprobación a la celebración de este Protocolo del Acuerdo Euromediterráneo con Túnez, por lo que he votado a favor del mismo.
Lynn Boylan (GUE/NGL), in writing. — I abstained in the vote on the report entitled ‘Protocol to the Euro-Mediterranean Agreement between the EC and Tunisia to take account of the accession of Bulgaria and Romania to the EU’. I did so because much of the Euro-Mediterranean Agreement is effectively a classic free-trade agreement, which imposes liberalisation and privatisation on the people of the country concerned, and about which I have serious concerns.
However, although I do not favour the Euro-Mediterranean Agreement itself, it does already exist and this vote only amends it to allow for the accession of Romania and Bulgaria, which I recognise. For these reasons I abstained.
Mercedes Bresso (S&D), in writing. — I voted in favour of the protocol in order to permit a dialogue with Tunisia regarding the accession of new members to the EU.
Steeve Briois (NI), par écrit. — La conclusion d'un protocole à l'accord euro-méditerranéen d'association entre les Communautés européennes vise à tenir compte de l'adhésion à l'Union européenne de la Bulgarie et de la Roumanie. Ce protocole de forme découle directement de la politique d'élargissement de l'Union européenne. L'accord euro-méditerranéen sera donc étendu à la Bulgarie et à la Roumanie. Si je conteste au fond non seulement l'accord euro-méditerranéen, mais également la politique d'élargissement de l'Union européenne, je me suis abstenu sur ce vote considérant qu'il relève du détail technique.
Daniel Buda (PPE), în scris. — În data de 23 octombrie 2006, Consiliul a autorizat Comisia, în numele Comunității Europene și statelor membre ale acesteia, să negocieze cu Tunisia un protocol de modificare a acordurilor încheiate între Comunitatea Europeană și țările terțe, în special Acordul de asociere euro-mediteranean între Comunitățile Europene și statele membre ale acestora, pe de o parte, și Tunisia, pe de altă parte, pentru a ține seama de aderarea noilor state membre, în speță România și Bulgaria, la UE.
Tratatul privind aderarea Bulgariei și României la Uniunea Europeană a intrat în vigoare la 1 ianuarie 2007, astfel că protocolul trebuie să țină seama acum de aderarea celor două state la UE.
Am votat în favoarea acestei recomandări în primul rând pentru că țara din care provin face obiectul acestui protocol, iar îndeplinirea tuturor aspectelor cu privire la integrarea completă a țării este un obiectiv atât pentru România, cât și pentru Uniunea Europeană.
Gianluca Buonanno (NI), per iscritto. — Mi sono astenuto. Il voto è puramente tecnico e si chiede di includere nell'accordo la lingua bulgara e rumena a seguito dell'entrata della Bulgaria e della Romania nella UE.
Alain Cadec (PPE), par écrit. — L’Union européenne et la Tunisie sont deux partenaires politiques et économiques très importants. L'UE a toujours soutenu l'intérêt d'une coopération étroite avec la Tunisie dans la mise en place de réformes démocratiques et de modernisation économique. Avec l’adhésion de la Bulgarie et de la Roumanie à l'Union en 2007, tous les accords internationaux, commerciaux ou autres, doivent être élargis à ces nouveaux États membres via un protocole. J’ai voté en faveur de ce rapport qui insiste sur l’importance d’adapter le cadre législatif européen aux changements structurels opérés au sein de l’Union.
Fabio Massimo Castaldo (EFDD), per iscritto. — Questo accordo modifica il precedente protocollo dell'accordo euro mediterraneo per tenere debitamente conto dell'adesione di Bulgaria e Romania all'Unione europea.
Aymeric Chauprade (NI), par écrit. — J'ai préféré m'abstenir sur ce texte. Certes, c'est un ajustement légal à une situation de fait puisque la Roumanie et la Bulgarie, en tant qu'États membres, doivent être tenus aux mêmes droits et obligations que les autres.
Cependant, je n'étais pas favorable à l'adhésion de ces deux pays dans l'Union européenne. Cette dernière, par pure idéologie, continue la course à l'élargissement hors de tout principe de réalité et de tout pragmatisme: les nouveaux adhérents, on le sait, sont gourmands en subventions européennes; en ces temps de crise de la zone euro, il n'était pas judicieux de continuer la politique d'élargissement. Quand la maison est en train de brûler, on ne s'occupe pas de refaire les peintures.
Enfin, je ne suis pas favorable aux accords d'association euro-méditerranéens dans leur ensemble puisqu'ils participent à faire de l'Europe une organisation- passoire, tant sur le plan de la libre circulation des personnes que de celle des capitaux ou des marchandises. Nos marchés et nos industries sont ainsi soumis à la concurrence souvent déloyale d'une main d'œuvre à moindre coût par le mécanisme de dumping social.
Le Parlement européen, parce qu'il est censé représenter les intérêts des citoyens qui l'ont élu, ne peut donc cautionner de telles politiques à l'encontre du bien-être des peuples d'Europe.
Alberto Cirio (PPE), per iscritto. — È stato facile decidere di votare a favore di questo protocollo. Si tratta infatti di un atto quasi automatico, vista l'adesione della Bulgaria e della Romania all'UE già nel 2007. Deploro tuttavia il ritardo nell'iter di questa decisione, visto che l'ingresso di questi due paesi è avvenuto ormai otto anni fa. Mi auguro che per la Croazia i tempi siano inferiori.
Carlos Coelho (PPE), por escrito. — Apoio o Relatório do colega Brok que adapta o Acordo Euro-Mediterrânico que estabelece uma Associação entre as Comunidades Europeias e os seus Estados-Membros, por um lado, e a República da Tunísia, por outro, de forma a ter em conta a adesão da República da Bulgária e da Roménia à União Europeia.
Este ato simples está carregado de grande simbolismo. Quando as instituições funcionam, os novos Estados-Membros devem ser plenamente integrados. Isso ocorre agora no Acordo Euro-Mediterrânico, mas já devia ter ocorrido no que diz respeito à plena integração no Espaço Schengen.
O Conselho adia uma decisão que já devia ter tomado, escudando-se numa unanimidade que aparentemente não consegue obter.
Lara Comi (PPE), per iscritto. — Ho espresso il mio voto favorevole poiché gli accordi di associazione stipulati nell'alveo del partenariato euromediterraneo hanno lo scopo di promuovere la cooperazione interregionale dei paesi partner del Mediterraneo quale fattore di pace e stabilità, nonché di sviluppo economico e sociale. L'adesione all'UE dei paesi dell'Est Europa, ed in particolare della Bulgaria e della Romania, ha infatti determinato la necessità di costituire nuovi accordi di associazione che tengano conti degli attuali interessi geopolitici ed economici della "nuova Europa".
Therese Comodini Cachia (PPE), in writing. — I have voted in favour of this report that recommends giving consent to the conclusion of the Protocol to the Euro-Mediterranean Agreement establishing an association between the European Communities and their Member States, of the one part, and the Republic of Tunisia, of the other part, to take account of the accession of the Republic of Bulgaria and Romania to the European Union. The Protocol will not change the nature of the Agreement itself.
Javier Couso Permuy (GUE/NGL), por escrito. — Los Tratados de Asociación de la UE contienen, en su artículo 2, una cláusula que condiciona su validez al respeto de los derechos humanos. Esta condición se viola habitualmente: en el caso de Túnez, desde sus mismas negociaciones con el régimen de Ben Alí. Con ello, se demuestra una vez más el carácter hipócrita de la política exterior europea, que utiliza este artículo para legitimar o retirar su apoyo a los Gobiernos firmantes. En contraste, los objetivos económicos de estos tratados son muy claros: profundizar en la liberalización y dependencia económica de los Estados asociados a la UE, en beneficio del capital europeo.
Este informe se presenta como una formalidad técnica que extiende el Tratado de Asociación vigente entre la UE y Túnez a Bulgaria y Rumanía. Un voto en contra significaría una nueva discriminación respecto al estatus de los otros Estados miembros. Sin embargo, no puedo votar favorablemente un informe que ratifica el actual Tratado de Asociación entre la UE y Túnez.
Por todo ello, he decidido abstenerme.
Miriam Dalli (S&D), in writing. — This report is a formality in order to regularise the text of the Euro-Mediterranean Agreement establishing an association between the European Communities and their Member States with the Republic of Tunisia. The slight revisions made to the text are meant to take account of the accession of the Republic of Bulgaria and the Republic of Romania to the European Union. Thus, I voted in favour of this report.
Michel Dantin (PPE), par écrit. — L'accord méditerranéen entre l'Union européenne et la Tunisie signé en 1995 a été le premier d'une série de traités de coopération entre les deux rives de la Méditerranée, constituant le partenariat euro-méditerranéen. L'adhésion des nouveaux États membres de l'Union à l'accord euro-méditerranéen doit être décidée par l'intermédiaire d'un protocole à cet accord. La Bulgarie et la Roumanie ayant adhéré à l'Union européenne en 2007, il est normal, en tant que membres de l'Union européenne, que ces deux pays deviennent parties à l'accord entre l'Union et la Tunisie. Pour ces raisons, j'ai voté pour la conclusion et l'adoption de ce protocole.
Rachida Dati (PPE), par écrit. – Initié par le processus de Barcelone en 1995, le partenariat euro-méditerranéen entre l'Union européenne et les pays du Sud de la Méditerranée a pris la forme d'accords d'association avec les pays partenaires méditerranéens. Il existe un accord euro-méditerranéen établissant une association entre la Communauté européenne et ses États membres d'une part, et la République tunisienne d'autre part. L'adhésion à l'Union européenne de la Bulgarie et de la Roumanie en 2007 nécessite ainsi le vote d'un protocole à cet accord, afin de tenir compte de l'adhésion de ces deux États membres.
Mireille D'Ornano (NI), par écrit. — Le Front National s’oppose à tout élargissement de l’Union européenne, qui contribue à transformer ce qui ne devrait être qu’une coopération entre États souverains en un monstre tentaculaire dévorant les nations. Par conséquent, le Front National s’est donc opposé à l’élargissement de l’Union à la Roumanie et à la Bulgarie.
En toute logique, je m’oppose donc aux conséquences de cet élargissement, y compris l’accord objet de la présente recommandation, savoir l'accord euro-méditerranéen CE/Tunisie pour tenir compte de l'adhésion à l'UE de la Bulgarie et de la Roumanie.
Pablo Echenique (GUE/NGL), por escrito. — Nos hemos abstenido en la votación sobre Euromed. Si bien el Protocolo que se aprueba es un trámite formal sin mayores consecuencias prácticas, queríamos manifestar de este modo nuestro desacuerdo con la política de la UE hacia Túnez. Por ejemplo, con el préstamo acordado el año pasado, que se concedió con condiciones similares a las que suele poner el FMI, y con el acuerdo de movilidad, que abre la vía a acuerdos de admisión que deleguen la gestión de los flujos migratorios en el país africano.
Γεώργιος Επιτήδειος (NI), γραπτώς. — Υφίσταται πρωτόκολλο ευρωμεσογειακής συμφωνίας σύνδεσης μεταξύ της ΕΕ και της Τυνησίας. Το Συμβούλιο αιτείται να ληφθεί υπόψη στο πρωτόκολλο η προσχώρηση της Βουλγαρίας και της Ρουμανίας. Όλα τα κράτη μέλη πρέπει να συμμετέχουν ισότιμα στους ευρωπαϊκούς θεσμούς και στις συνθήκες.
João Ferreira (GUE/NGL), por escrito. — A adesão da Roménia e da Bulgária à UE (em 2007) obrigou à celebração de um Protocolo ao Acordo Euro-Mediterrânico para alargar a estes dois países o âmbito da criação de uma zona de livre comércio. A celebração deste Protocolo não é no entanto um ato neutro, na medida em que alarga o âmbito, aumentando o território e a população abrangida. Trata-se de um acordo que não deixará de afetar de forma grave a capacidade da Tunísia tomar medidas de gestão soberana da sua economia, permitindo aos grandes grupos económicos de ambas as partes liberdade de estabelecimento sem custos acrescidos, beneficiando-os em detrimento das PME, dos pequenos e médios agricultores e da agricultura familiar e da pequena pesca. São sobejamente conhecidos os seus efeitos no aumento da competição e na pressão que por essa via é exercida sobre os trabalhadores para a redução de salários, baixar custos de exportação, baixar preços ao consumidor final num primeiro momento para destruir a produção local, voltando a fazê-los subir quando detiver a hegemonia da produção e/ou do comércio, sem benefício para a qualidade e segurança alimentar e gerando uma ainda maior destruição do ambiente.
Lorenzo Fontana (NI), per iscritto. — Questo protocollo puramente tecnico chiede d'includere nell'accordo la lingua bulgara e rumena a seguito dell'entrata della Bulgaria e Romania nell'UE. Il protocollo non trova però il mio pieno appoggio in quanto mantiene invariato l'accordo attuale per gli scambi commerciali fra la Tunisia e l'UE.
Λάμπρος Φουντούλης (NI), γραπτώς. — Καταψηφίζω το Πρωτόκολλο της ευρωμεσογειακής συμφωνίας μεταξύ της ΕΚ και της Τυνησίας, για να ληφθεί υπόψη η προσχώρηση στην ΕΕ της Βουλγαρίας και της Ρουμανίας, καθώς:
α) οι οικονομικές συμφωνίες σύνδεσης με τρίτες χώρες υποσκάπτουν την οικονομική σταθερότητα της Ευρώπης και των κρατών μελών και
β) η οικονομική βοήθεια προς τρίτες χώρες μέσω της σύναψης εμπορικών συναλλαγών προς αυτές εξυπηρετεί μόνον τα συμφέροντα των οικονομικά ισχυρών κρατών.
Francesc Gambús (PPE), por escrito. — He votado a favor de la recomendación considerando que representa la inclusión de Bulgaria y Rumanía en la colaboración existente entre la UE y la orilla sur y oriental del Mediterráneo, área estratégica y fundamental para los intereses de la UE. Es imprescindible seguir reforzando el diálogo euromediterráneo en aras de una mayor colaboración en el desarrollo económico, social y democrático de los países vecinos de la UE, aspectos en los que espero que Bulgaria y Rumanía jueguen un papel importante.
Nathan Gill (EFDD), in writing. — Association agreements are a half-way house to full EU membership. However, as the EU has not been able to get its own house in order as of yet, with mass unemployment and a plummeting euro, further expansionism is folly.
Neena Gill (S&D), in writing. - I voted in favour of this report as it essentially concerns a purely technical adaptation of the text of the Euro-Mediterranean Agreement establishing an association between the European Communities and their Member States and the Republic of Tunisia, made to reflect the accession of the Republic of Bulgaria and Romania to the European Union.
Tania González Peñas (GUE/NGL), por escrito. — Nos hemos abstenido en la votación sobre Euromed. Si bien el Protocolo que se aprueba es un trámite formal sin mayores consecuencias prácticas, queríamos manifestar de este modo nuestro desacuerdo con la política de la UE hacia Túnez. Por ejemplo, con el préstamo acordado el año pasado, que se concedió con condiciones similares a las que suele poner el FMI, y con el acuerdo de movilidad, que abre la vía a acuerdos de admisión que deleguen la gestión de los flujos migratorios en el país africano.
Pablo Iglesias (GUE/NGL), por escrito. - Nos hemos abstenido en la votación sobre Euromed. Si bien el protocolo que se aprueba es un trámite formal sin mayores consecuencias prácticas, queríamos manifestar de este modo nuestro desacuerdo con la política de la UE hacia Túnez. Por ejemplo, con el préstamo acordado el año pasado, que se concedió con condiciones similares a las que suele poner el FMI, y con el acuerdo de movilidad que abre la vía a acuerdos de admisión que deleguen la gestión de los flujos migratorios en el país africano.
Ivan Jakovčić (ALDE), napisan. — Glasovao sam za preporuku o nacrtu odluke Vijeća o sklapanju, u ime Europske unije i njezinih država članica, protokola uz Euro-mediteranski sporazum o pridruživanju između Europskih zajednica i njihovih država članica, s jedne strane, te Republike Tunisa, s druge strane, kako bi se u obzir uzelo pristupanje Republike Bugarske i Rumunjske Europskoj uniji. Moj glas podrške vezan je uz činjenicu postojanja Euro-mediteranskog sporazuma koji se tiče odnosa država članica Europske unije i Republike Tunisa, a kako je pristupanje Republike Bugarske i Rumunjske stvorilo potrebu za izmjenom i dopunom ovoga sporazuma, smatrao sam neophodnim podržati ovu preporuku.
Philippe Juvin (PPE), par écrit. — J'ai soutenu le rapport portant sur la conclusion d'un protocole à l'accord euro-méditerranéen entre les Communautés européennes et leurs États membres, d'une part, et la Tunisie, d'autre part, pour tenir compte de l'adhésion à l'Union de la Bulgarie et de la Roumanie. Cet accord ayant été conclu avant l'élargissement de l'Union à la Bulgarie et la Roumanie, soit avant le 1er janvier 2007, il est en conséquence nécessaire d'adjoindre à l'accord euro-méditerranéen un nouveau protocole destiné à tenir compte de l'adhésion de ces deux nouveaux États membres à l'accord initial.
Afzal Khan (S&D), in writing. — I supported concluding the protocol, as it establishes the rules enabling Tunisia to participate in certain Union programmes.
Giovanni La Via (PPE), per iscritto. - Voto positivamente la relazione del presidente Elmar Brok in quanto sostiene l'approvazione di un accordo che ritengo necessario tra CE e la Tunisia. La partecipazione, da parte di nuovi membri dell'Unione europea, all'Accordo euromediterraneo viene formalizzata attraverso un protocollo all'accordo del Consiglio, a nome dell'Unione europea, firmato con il paese interessato che, in questo caso, è rappresentato dalla Tunisia.
Paloma López Bermejo (GUE/NGL), por escrito. — Los Tratados de Asociación de la UE contienen, en su artículo 2, una cláusula que condiciona su validez al respeto de los derechos humanos. Esta condición se viola habitualmente: en el caso de Túnez, desde sus mismas negociaciones con el régimen de Ben Alí. Con ello, se demuestra una vez más el carácter hipócrita de la política exterior europea, que utiliza este artículo para legitimar o retirar su apoyo a los Gobiernos firmantes. En contraste, los objetivos económicos de estos tratados son muy claros: profundizar en la liberalización y dependencia económica de los Estados asociados a la UE, en beneficio del capital europeo.
Este informe se presenta como una formalidad técnica que extiende el Tratado de Asociación vigente entre la UE y Túnez a Bulgaria y Rumanía. Un voto en contra significaría una nueva discriminación respecto al estatus de los otros Estados miembros. Sin embargo, no puedo votar favorablemente un informe que ratifica el actual Tratado de Asociación entre la UE y Túnez.
Antonio López-Istúriz White (PPE), por escrito. — Voto a favor de este proyecto de resolución para que se celebre el Protocolo del Acuerdo Euromediterráneo, por el que se creará una asociación entre las Comunidades Europeas y sus Estados miembros, por una parte, y la República de Túnez, por otra, para tener en cuenta la adhesión a la Unión Europea de la República de Bulgaria y de Rumanía.
Ivana Maletić (PPE), napisan. — Vijeće Europske unije je 29. rujna 2014. godine donijelo odluku o potpisivanju i privremenoj primjeni Protokola uz Euro-mediteranski sporazum o pridruživanju između Europske zajednice i njezinih država članica, s jedne strane, i Republike Tunisa, s druge strane, kako bi se uzelo u obzir pristupanje Republike Bugarske i Rumunjske Europskoj uniji.
Bugarska i Rumunjska ušle su u Europsku uniju 2007. godine. Pristupanje novih članica Europske unije Euro-mediteranskom sporazumu potrebno je dogovoriti u skladu s protokolom Sporazuma. Pristanak Europskog parlamenta obvezna je komponenta u završetku procesa ratifikacije Dodatnog protokola, stoga sam podržala ovo izvješće jer se njime ne mijenja priroda Sporazuma, a integritet unutarnjeg tržišta ostaje sačuvan.
Andrejs Mamikins (S&D), rakstiski. — Es nobalsoju par. Šis lēmums ir tīri protokolārs, jo saistīts ar Eiropas Savienības pēdējo paplašināšanos līdz ar Bulgārijas un Rumānijas pievienošanos, lai ierakstītu šo valstu nosaukumus līguma tekstā un attiecinātu līguma darbību uz šīm valstīm.
Νότης Μαριάς (ECR), γραπτώς. — Απείχα από τη ψηφοφορία της Σύστασης διότι θεωρώ ότι η σύναψη του εν λόγω πρωτοκόλλου της Ευρωμεσογειακής Συμφωνίας μεταξύ της Ευρωπαϊκής Κοινότητας και των Κρατών Μελών της και της Δημοκρατίας της Τυνησίας προκειμένου να ληφθεί υπόψη η προσχώρηση στην Ευρωπαϊκή Ένωση της Βουλγαρίας και της Ρουμανίας, δεν είναι επωφελής για τα συμφέροντα των Ελλήνων ψαράδων που έχουν ήδη φτωχοποιηθεί λόγω των πολιτικών του μνημονίου.
David Martin (S&D), in writing. — I supported this report on an agreement between the European Union and the Republic of Tunisia to take account of the accession of the Republic of Bulgaria and Romania to the European Union.
Fulvio Martusciello (PPE), per iscritto. — Favorevole all'accordo del protocollo euromediterraneo CE/Tunisia che istituisce un'associazione tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica tunisina, dall'altra, per tener conto dell'adesione della Repubblica di Bulgaria e della Romania all'Unione europea
Barbara Matera (PPE), per iscritto. — La partecipazione, da parte di nuovi membri dell'Unione europea, all'Accordo euromediterraneo viene formalizzata attraverso un protocollo all'accordo che il Consiglio, a nome dell'Unione europea, firma con il paese interessato, in questo caso la Tunisia.
Ho supportato con il mio voto favorevole la relazione Brok, poiché essa sostiene l'approvazione di un accordo che è, ai miei occhi, del tutto necessario.
Georg Mayer (NI), schriftlich. — Da die Empfehlung von MdEP Brok inhaltlich sehr dürftig ausgefallen ist, musste ich mich der Stimmabgabe enthalten.
Nuno Melo (PPE), por escrito. — É aprovado, em nome da Comunidade e dos seus Estados-Membros, o Protocolo ao Acordo Euro-Mediterrânico que cria uma associação entre as Comunidades Europeias e os seus Estados-Membros, por um lado, e a República da Tunísia, por outro, a fim de ter em conta a adesão da República da Bulgária e a Roménia à União Europeia. Daí o meu voto favorável.
Roberta Metsola (PPE), in writing. — I voted in favour of this recommendation because it is due time for Bulgaria and Romania to benefit from the full range of agreements and associations that the EU is part of. Tunisia is a key player in the Mediterranean and Maghreb regions, Bulgaria and Romania should therefore have access to the opportunities brought by this agreement.
Louis Michel (ALDE), par écrit. – Je salue l'approbation par le Parlement européen du protocole visant à inclure la Bulgarie et la Roumanie dans l'accord euro-méditerranéen CE/Tunisie signé le 17 juillet 1995 entre les Communautés européennes et leurs États membres d'une part et la République tunisienne d'autre part. Cet accord d'association vise à fournir un cadre au dialogue politique entre les parties et à fixer les conditions de libéralisation progressive des échanges de marchandises, de services et de capitaux. Il est vital que le Parlement participe à l'approbation de ce type d'accord qui permet à l'Union européenne de s'exprimer d'une seule voix dans le dialogue politique avec ses voisins.
Marlene Mizzi (S&D), in writing. — I voted in favour of the draft Council decision giving consent for the inclusion of a protocol to the Euro-Mediterranean Agreement establishing an association between the European Communities and their Member States, of the one part, and the Republic of Tunisia, of the other part, to take account of the accession of the Republic of Bulgaria and Romania to the European Union.
Claude Moraes (S&D), in writing. — I voted in favour of the draft recommendation as it gives the European Parliament’s consent to the conclusion of the Protocol to the Euro-Mediterranean Agreement between the EC and Tunisia, establishing rules enabling the Republic of Tunisia to participate in certain Union programmes.
Nadine Morano (PPE), par écrit. — J’ai voté en faveur de ce texte purement technique qui adapte l'accord euro-méditerranéen conclu avec la Tunisie pour tenir compte de l'adhésion à l'UE de la Bulgarie et de la Roumanie.
Alessandra Mussolini (PPE), per iscritto. — Ho votato a favore del protocollo all'accordo euromediterraneo che istituisce un'associazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica tunisina dall'altra, per tener conto dell'adesione della Bulgaria e Romania all'Unione Europea che in qualità di nuovi membri necessitano di questo protocollo per farne parte.
Victor Negrescu (S&D), în scris. — Am votat pentru acest protocol întrucât România susține colaborarea existentă în cadrul Acordului euro-mediteranean dintre Comisia Europeană și Tunisia. Tunisia este o țară în plin proces de democratizare, iar experiența României poate fi folosită de Uniunea Europeană în sprijinirea tranziției democratice din această țară.
Liadh Ní Riada (GUE/NGL), in writing. - I voted Abstention on the report "Protocol to the Euro-Mediterranean Agreement between the EC and Tunisia to take account of the accession of Bulgaria and Romania to the EU".
I did so because much of the Euro-Mediterranean Agreement is affectively a classic free trade agreement which imposes liberalisation and privatisation on the people of that country and which I have serious concerns about.
However although I do not favour the Euro-Mediterranean Agreement itself, it does already exist and this vote only amends it to allow for the accession of Romania and Bulgaria, which I recognise. For these reasons I voted abstention.
Younous Omarjee (GUE/NGL), par écrit. – Bien qu'il ne s'agisse ici que d'une révision technique d'un accord datant de 1995, je ne crois pas que l'orientation entièrement axée sur le libre-échange de ce partenariat soit favorable à la Tunisie, qui a connu une hausse considérable de sa dette à la suite des prêts du FMI qui ont suivi l'adoption de l'accord avec l'UE.
Urmas Paet (ALDE), kirjalikult. — Toetasin ettepanekut, sest pean oluliseks koostööd Tuneesiaga, arvestades ELi laienemist ning muutusi Tuneesias.
Aldo Patriciello (PPE), per iscritto. — Considerato il lavoro svolto dal relatore e le posizioni discusse, concedo la mia piena fiducia su quanto votato.
Florian Philippot (NI), par écrit. — Je suis fermement opposé à l'accord euro-méditerranéen qui ne permet pas d'établir des relations saines avec les pays méditerranéens. Ces accords devraient d'ailleurs être bilatéraux entre les États qui souhaitent développer leurs relations et non réglés par une instance supranationale. J'ai donc voté contre l'extension du protocole.
Andrej Plenković (PPE), napisan. — Podržao sam protokol uz Euro-mediteranski sporazum o pridruživanju između Europskih zajednica i njihovih država članica, s jedne strane, i Republike Tunisa, s druge strane, čime bi se uzelo u obzir pristupanje Republike Bugarske i Rumunjske Europskoj uniji, tako da se učinkovito pruži prikladan okvir za sjeverno-južni politički dijalog kao čimbenik mira, stabilnosti i gospodarskog i društvenog razvoja.
Protokol će poslužiti kao temelj za postupnu liberalizaciju trgovine u mediteranskom području, te utvrditi uvjete za ekonomsku, socijalnu i kulturnu suradnju između EU-a i zemlje partnera.
Političko, ekonomsko i socijalno partnerstvo se temlji na načelima uzajamnosti, solidarnosti i suradnji, jer je cilj globalne mediteranske politike međusobno razumijevanje, suradnja, zajednička inicijativa, intelektualni dijalog, unapređenje trgovine i financijskih odluka, kontrola migracija, razvoj kvalifikacija itd.
Salvatore Domenico Pogliese (PPE), per iscritto. — In questo caso la conclusione dell'accordo euromediterraneo, che istituisce un'associazione tra l'UE e i suoi Stati membri e la Repubblica tunisina, è un passaggio obbligato tenendo conto della successiva adesione della Bulgaria e della Romania all'Unione europea (adesione avvenuta nel 2007). Inoltre la raccomandazione della commissione per gli affari esteri del Parlamento è stata favorevole alla proposta di decisione del Consiglio.
Franck Proust (PPE), par écrit. — L'accord euro-méditerranéen d'association est une importante politique de l'Union européenne permettant de renforcer les liens de l'Union européenne avec l'ensemble du pourtour méditerranéen. Dans cette optique, l'accord permet d'intégrer la Bulgarie et la Roumanie suite à leur accession à l'Union européenne. Je vote donc pour.
Paulo Rangel (PPE), por escrito. — A parceria euro-mediterrânica entre a UE e os países do Sul do Mediterrâneo teve início em 1995 com o processo de Barcelona. Entre 1998 e 2005, a UE concluiu acordos euro-mediterrânicos de associação com sete países da margem sul do Mediterrâneo, entre os quais se conta a Tunísia (Decisão 98/238/CE, relativa à celebração do Acordo euro-mediterrânico que estabelece uma associação entre as Comunidades Europeias e os seus Estados-membros, por um lado, e a República da Tunísia, por outro). No essencial, tais acordos têm por objetivo promover um diálogo regular em matéria política e de segurança; a cooperação económica, comercial e financeira (liberalização progressiva das trocas comerciais, desenvolvimento sustentável das regiões e favorecimento dos investimentos), e a cooperação social, cultural e em matéria de educação entre as partes. Tendo a Bulgária e a Roménia aderido à UE com efeitos a partir de 1 de janeiro de 2007, impunha-se garantir a plena participação destes dois Estados-Membros nas relações bilaterais com a Tunísia. Votei, por isso, favoravelmente a presente resolução, que aprova a celebração do protocolo ao Acordo euro-mediterrâneo entre a UE e a Tunísia, a fim de ter em conta a adesão da Bulgária e da Roménia à UE.
Robert Rochefort (ALDE), par écrit. — J'ai voté en faveur de ce texte qui donne le feu vert à la conclusion d'un protocole additionnel à l'accord euro-méditerranéen d'association passé entre la Tunisie et l'Union européenne. Signé en 1998, cet accord est régulièrement mis à jour pour tenir compte de l'adhésion de nouveaux États membres à l'Union européenne. En l'occurrence, il s'agissait de l'élargissement à la Bulgarie et à la Roumanie. Par cet accord d'association, la Tunisie et l'Union européenne entretiennent un dialogue régulier en matière de politique et de sécurité, et coopèrent sur les sujets économiques, commerciaux, financiers mais aussi sociaux, culturels et éducatifs. Je soutiens de tels accords d'association qui participent au rayonnement des principes fondamentaux de l'Union européenne et encouragent la coopération et le développement de relations pacifiques avec les pays du voisinage.
Teresa Rodriguez-Rubio (GUE/NGL), por escrito. - Nos hemos abstenido en la votación sobre Euromed. Si bien el Protocolo que se aprueba es un trámite formal sin mayores consecuencias prácticas, queríamos manifestar de este modo nuestro desacuerdo con la política de la UE hacia Túnez. Por ejemplo, con el préstamo acordado el año pasado, que se concedió con condiciones similares a las que suele poner el FMI, y con el acuerdo de movilidad, que abre la vía a acuerdos de admisión que deleguen la gestión de los flujos migratorios en el país africano.
Claude Rolin (PPE), par écrit. — L'adhésion de nouveaux États membres de l'Union européenne à l'accord euro-méditerranéen d'association doit être décidée par l'intermédiaire d'un protocole à cet accord. le protocole est conclu par le Conseil, au nom des États membres, dans le cadre d'une procédure simplifiée, et par le pays tiers concerné, en l'occurrence la Tunisie. Le Parlement européen a donc été invité à l'approuver, ce que j'ai fait en votant ce rapport (et ce qui ne change en rien la nature de l'accord lui-même).
Fernando Ruas (PPE), por escrito. — O Acordo Euro-Mediterrânico assinado na década de 90 visou estabelecer uma associação entre as Comunidades Europeias e os seus Estados-Membros, por um lado e a República da Tunísia, por outro, substituindo o acordo de cooperação e o acordo relativo aos produtos CECA assinados em 1976.
Em 2012, foi assinado o Protocolo inerente ao acordo supra mencionado, com o objetivo de ter em conta a adesão da República da Bulgária e da Roménia à União Europeia.
Nesse sentido, esta recomendação relativa ao projeto de decisão do Conselho mereceu o meu voto favorável, não só por se tratar de uma derivação legislativa natural decorrente da aplicabilidade dos Tratados, como ainda por versar sobre um acordo que consubstancia um testemunho do reforço da política euro-mediterrânica, norteada por princípios como o da parceria e o da reciprocidade.
Matteo Salvini (NI), per iscritto. - Ho deciso di votare in maniera contraria perché questo protocollo manterrà invariato l'accordo attuale per gli scambi commerciali tra Tunisia e Unione europea
Lola Sánchez Caldentey (GUE/NGL), por escrito. — Nos hemos abstenido en la votación sobre Euromed. Si bien el Protocolo que se aprueba es un trámite formal sin mayores consecuencias prácticas, queríamos manifestar de este modo nuestro desacuerdo con la política de la UE hacia Túnez. Por ejemplo, con el préstamo acordado el año pasado, que se concedió con condiciones similares a las que suele poner el FMI, y con el acuerdo de movilidad, que abre la vía a acuerdos de admisión que deleguen la gestión de los flujos migratorios en el país africano.
Lidia Senra Rodríguez (GUE/NGL), por escrito. — Los Tratados de Asociación de la UE contienen, en su artículo 2, una cláusula que condiciona su validez al respeto de los derechos humanos. Esta condición se viola habitualmente: en el caso de Túnez, desde sus mismas negociaciones con el régimen de Ben Alí. Con ello, se demuestra una vez más el carácter hipócrita de la política exterior europea, que utiliza este artículo para legitimar o retirar su apoyo a los Gobiernos firmantes. En contraste, los objetivos económicos de estos tratados son muy claros: profundizar en la liberalización y dependencia económica de los Estados asociados a la UE, en beneficio del capital europeo.
Este informe se presenta como una formalidad técnica que extiende el Tratado de Asociación vigente entre la UE y Túnez a Bulgaria y Rumanía. Un voto en contra significaría una nueva discriminación respecto al estatus de los otros Estados miembros. Sin embargo, no puedo votar favorablemente un informe que ratifica el actual Tratado de Asociación entre la UE y Túnez. Por todo ello, he decidido abstenerme.
Siôn Simon (S&D), in writing. — I voted in support of a protocol to the Euro-Mediterranean Agreement establishing an association between the European Communities and their Member States and Tunisia, to take account of the accession of Bulgaria and Romania to the European Union.
The most important aspects of the protocol are the provisions for the accession of the new Member States to the EU-Tunisia Association Agreement, and the inclusion of the new official languages of the EU, to take account of the enlargement of the EU.
Davor Ivo Stier (PPE), napisan. — Podržavam suglasnost Europskog parlamenta s protokolom uz Euro-mediteranski sporazum o pridruživanju između Europskih zajednica i njihovih država članica, s jedne strane, i Republike Tunisa, s druge strane, čime bi se uzelo u obzir pristupanje Republike Bugarske i Rumunjske Europskoj uniji. Naime, po ulasku novih država članica u Europsku uniju dolazi do novonastalih okolnosti koje treba uskladiti s već postojećima, te sam stoga podržao ovu suglanost Europskog parlamenta.
Dubravka Šuica (PPE), napisan. - Europska unija je posvećena svojoj ulozi u izgradnji jačih veza i odnosa sa susjednim zemljama. Bolji odnos između zemalja je izgrađen na političkom i ekonomskom dijalogu kojeg promiče uzajamno razumijevanje i stvaranje zajedničke vrijednosti. Sklapanje sporazuma s Tunisom o Euro-Mediteranskom udruženju je korak naprijed u promicanju regionalne suradnje između mediteranskih zemalja, čime se potiče ekonomski, socijalni, kulturni i politički razvoj. Nadalje, Tunis je prva zemlja na jugu Sredozemlja koja je potpisala sporazum o pridruživanju s Europom 1995. godine. Od tada, odrednica tuniske Vlade je zadovoljavanje svih bitnih prijedloga, a posebno onih za liberalizaciju trgovine danih od Europske unije. Štoviše, Tunis je izvrstan primjer kako uzajamna pomoć i dijalog mogu stvoriti učinkovit put prema održivom i uključivom rastu i razvoju. Prednost Tunisa i snažna politička volja trebaju biti primjer ostalim zemljama u regiji, što bi dovelo do većeg blagostanje i napretka.
Richard Sulík (ECR), písomne — S návrhom jednoznačne súhlasím, keďže môže do budúcnosti napomôcť k voľnejšiemu obchodu medzi krajinami EÚ a krajinami Euro-stredomorskej dohody. Rušenie obchodných bariér medzi krajinami totiž vedie k väčšej prosperite a slobode u všetkých zúčastnených strán. Vzhľadom na to, že od vstupu Rumunska a Bulharska do EÚ uplynulo už viac ako osem rokov, je navyše na uzatvorenie tejto dohody už dávno najvyšší čas.
Ελευθέριος Συναδινός (NI), γραπτώς. — Η οικονομική βοήθεια προς τρίτες χώρες μέσω της σύναψης εμπορικών συναλλαγών προς αυτές εξυπηρετεί κατά κύριο λόγο τα συμφέροντα των οικονομικά ισχυρών κρατών χωρίς να υφίστανται αντίστοιχα οικονομικά οφέλη για τις ασθενέστερες οικονομικά χώρες.
Marc Tarabella (S&D), par écrit. — J'ai voté en faveur du projet de décision du Conseil relative à la conclusion, au nom de l'Union et de ses États membres, d'un protocole à l'accord euro-méditerranéen établissant une association entre la Communauté européenne et ses États membres, d'une part, et la République tunisienne, d'autre part, pour tenir compte de l'adhésion à l'Union européenne de la République de Bulgarie et de la Roumanie.
Ruža Tomašić (ECR), napisan. — Podržala sam odluku o zaključivanju Protokola uz Euro-mediteranski sporazum između Europske zajednice i Tunisa, čime bi se uzelo u obzir pristupanje Bugarske i Rumunjske Europskoj uniji, koji je stupio na snagu 1. siječnja 2007., kao i odluku da se stajalište o zaključivanju Protokola proslijedi institucijama Europske unije te Republici Tunisu. Euro-mediteranske sporazume smatram važnima jer se njima prvenstveno predviđa uspostava zone slobodne trgovine, pridonosi se razvoju političkog dijaloga zemalja koje ovise o europskom tržištu te se proklamira bliža regionalna i ekonomska suradnja u mnoštvu sektora. U ovom slučaju posebno bih istaknula mogućnost provedbe mjera i operativnih programa u pogledu liberalizacije trgovine za poljoprivredne i industrijske proizvode.
U konačnici, držim da se važnost Protokola ogleda u uspostavi Euro-mediteranskog područja mira i stabilnosti koje se temelje na osnovnim principima poštivanja ljudskih prava i demokracije, razvoja infrastrukture, pružanja financijske pomoći te isticanja suradnje i razumijevanja između kultura slobodnih društava.
Ramon Tremosa i Balcells (ALDE), in writing. — Anything to improve relations, coordination and cooperation in the Euro-Mediterranean arc can only be a positive thing for all parties, therefore I am in favour of this draft resolution, which I am sure will not only provide an economic but also a cultural return .
Ángela Vallina (GUE/NGL), por escrito. — Los Tratados de Asociación de la UE contienen, en su artículo 2, una cláusula que condiciona su validez al respeto de los derechos humanos. Esta condición se viola habitualmente: en el caso de Túnez, desde sus mismas negociaciones con el régimen de Ben Alí. Con ello, se demuestra una vez más el carácter hipócrita de la política exterior europea, que utiliza este artículo para legitimar o retirar su apoyo a los Gobiernos firmantes. En contraste, los objetivos económicos de estos tratados son muy claros: profundizar en la liberalización y dependencia económica de los Estados asociados a la UE, en beneficio del capital europeo.
Este informe se presenta como una formalidad técnica que extiende el Tratado de Asociación vigente entre la UE y Túnez a Bulgaria y Rumanía. Un voto en contra significaría una nueva discriminación respecto al estatus de los otros Estados miembros. Sin embargo, no puedo votar favorablemente un informe que ratifica el actual Tratado de Asociación entre la UE y Túnez.
Por todo ello, he decidido abstenerme.
Hilde Vautmans (ALDE), schriftelijk. — De goedkeuring van dit protocol door het Europees Parlement zorgt ervoor dat dit associatie-akkoord een kader schept tussen de ondertekenende partijen dat de voorwaarden vastlegt om een vrijer verkeer van goederen, diensten en kapitalen te bewerkstelligen. Ik kan me hierin volledig terugvinden. Het is ook van belang dat het Europees Parlement deze soorten overeenkomsten mee goedkeurt opdat de Europese Unie met één stem spreekt.
Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL), par écrit. — En 1995, la Tunisie a été le premier pays du bassin méditerranéen à signer un accord d'association avec l'Union européenne. Cet accord, conclu à l'époque avec le dictateur Ben Ali, prévoyait une coopération politique, culturelle, économique et sociale. Il annonçait en outre le lancement de négociations sur un accord de libre-échange.
Aujourd'hui, il s'agit d'un protocole purement technique visant à tenir compte de l'adhésion de la Bulgarie et la Roumanie à l'UE en 2007. Depuis lors, la révolution tunisienne est passée par là.
Ce protocole aurait donc pu être l'occasion pour l'UE et ses États membres de prendre en compte les enjeux de la transition démocratique dans ce pays et l'urgence de la situation économique et sociale.
Mais il n'en est rien puisque l'UE choisit au contraire de poursuivre ses politiques qui aggravent la dette, conditionnent les aides financières à toujours plus de libéralisme et refusent, au-delà des mots, tout accord de mobilité. Cet accord technique n'est pas le lieu pour mener cette bataille. J'ai donc choisi de m'abstenir pour soutenir le seul principe de relations UE-Tunisie.
Miguel Viegas (GUE/NGL), por escrito. — Este protocolo decorre dos tratados. Considera o projeto de Protocolo ao Acordo Euro-Mediterrânico que estabelece uma Associação entre as Comunidades Europeias e os seus Estados-Membros, por um lado, e a República da Tunísia por outro, e tem em conta a adesão da República da Bulgária e da Roménia à União Europeia.