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Postopek : 2014/0121(COD)
Potek postopka na zasedanju
Potek postopka za dokument : A8-0158/2015

Predložena besedila :

A8-0158/2015

Razprave :

PV 07/07/2015 - 10
CRE 07/07/2015 - 10
PV 13/03/2017 - 12
CRE 13/03/2017 - 12

Glasovanja :

PV 08/07/2015 - 4.6
CRE 08/07/2015 - 4.6
Obrazložitev glasovanja
PV 14/03/2017 - 6.3

Sprejeta besedila :

P8_TA(2015)0257
P8_TA(2017)0067

Dobesedni zapisi razprav
Torek, 7. julij 2015 - Strasbourg

10. Dolgoročno sodelovanje delničarjev in izjave o upravljanju podjetij (razprava)
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  Presidente. – L'ordine del giorno reca la relazione di Sergio Gaetano Cofferati, a nome della commissione giuridica, sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2007/36/CE per quanto riguarda l'incoraggiamento dell'impegno a lungo termine degli azionisti e la direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda taluni elementi della relazione sul governo societari (COM(2014)0213 - C7-0147/2014 - 2014/0121(COD)) (A8-0158/2015)

 
  
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  Sergio Gaetano Cofferati, relatore. Signor Presidente, onorevoli colleghi, volevo ringraziare prima di tutto i colleghi che hanno collaborato alla stesura di questa relazione. Sono ringraziamenti dovuti e non rituali, perché, come loro per primi sanno, il percorso è stato molto lungo e difficile. Il voto è stato posticipato una prima volta in commissione. Poi, dopo che la commissione ha votato, è stato rimandato in Aula in seguito a una decisione della Conferenza dei presidenti. Il voto previsto per giugno in Aula è stato quindi posticipato a luglio e domani, finalmente, arriveremo a votare.

Abbiamo guadagnato tempo ma credo sia stata una scelta saggia che ha consentito di approfondire il merito di temi complessi e controversi, sui quali erano presenti, del tutto legittimamente, delle opinioni non convergenti. Dunque grazie ai relatori ombra della commissione JURI, grazie a Olle Ludvigsson, che è stato il relatore della commissione ECON, e ai suoi colleghi che gli hanno fatto da relatori ombra.

Però, prima di arrivare rapidamente ai contenuti della direttiva, volevo dire una cosa alla Commissione. Io considero questa direttiva un tassello di un mosaico più grande, quello che dovrebbe definire correttamente ed efficacemente il profilo della governance dell'impresa europea del futuro. L'intuizione sta addirittura nel Libro bianco di Jacques Delors del 1993: noi stiamo lavorando nella direzione che lui ci indicò. È un lavoro faticoso però assai positivo.

Oggi ci occupiamo degli shareholder, poi dovremo passare agli stakeholders per conferire quella dimensione sociale all'impresa che l'allora Presidente prese a riferimento, anzi costruì con la sua proposta. Mi aspetto, per questa ragione, dalla Commissione ulteriori iniziative di simile carattere che vadano in questa direzione.

Per intanto, come dicevo, siamo arrivati a definire quale sarà l'orientamento di lungo termine da parte delle imprese e degli azionisti e soprattutto ad aumentare la trasparenza su elementi chiave della gestione dell'impresa, della sua corporate governance. Abbiamo convenuto – ed è molto importante – che le imprese possano identificare i loro azionisti; parlo, ovviamente, delle imprese quotate in borsa. Così come sono previste misure per migliorare la possibilità di esercitare il voto da parte degli azionisti: è un elemento non solo di democrazia ma di efficacia nella gestione di qualunque impresa. Anche la trasmissione di informazioni lungo la catena degli intermediari renderà più efficace e anche consapevole il lavoro degli azionisti.

Poi ci sono le misure che, se applicate correttamente, possono aumentare la trasparenza della relazione tra gli investitori istituzionali, gli asset manager, e le imprese, perché la politica d'impegno definisca per le imprese il loro rendimento, nel breve termine ma soprattutto in quello lungo, uscendo così dal rischio di essere utilizzate semplicemente per finalità finanziarie. Ci sono inoltre le misure che aumenteranno la trasparenza dell'attività dei proxy advisor, funzione importante in qualunque sistema.

Ora, abbiamo con ciò confermato i requisiti di trasparenza che erano previsti dalla Commissione. E questa, credo, sia una scelta efficace e consapevole. Lo stesso varrà per le operazioni per parti correlate, che devono essere assoggettate a controlli che saranno differenziati a seconda del sistema legislativo di ciascuno Stato membro dell'Unione. I cambiamenti che il Parlamento propone permetteranno quindi di tenere in considerazione queste diversità nazionali, senza che le stesse diventino elemento di messa in discussione dell'unità delle politiche europee.

Vi è poi il tema della remunerazione degli amministratori, che è stato ampiamente discusso. C'era tra di noi una convergenza forte su questo tema ma esistevano opinioni diverse sul come dargli una consistenza adeguata. Abbiamo trovato la soluzione del caso e gli azionisti voteranno ma il loro voto potrà essere vincolante o consultivo, a seconda delle decisioni adottate da ciascun Paese.

E last but not least, la rendicontazione paese per paese. Il contrasto all'evasione fiscale può e deve essere fatto attraverso l'utilizzo di strumenti nuovi: quello della rendicontazione annuale per le aziende quotate in borsa è uno di questi. Già la relazione Kaili lo aveva ipotizzato: noi abbiamo utilizzato questo percorso, cioè quello della direttiva sugli azionisti, come primo appuntamento di carattere legislativo per introdurre un'ipotesi di revisione immediata della direttiva contabile.

Ringrazio di nuovo tutti coloro che hanno collaborato alla relazione in esame e ovviamente ascolterò con interesse le vostre osservazioni.

 
  
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  Věra Jourová, Member of the Commission. Mr President, honourable Members, let me thank you for your strong interest in this proposal, and allow me to recall briefly what our intention was when we tabled this proposal. Remember, the financial crisis hit the world economy and some of our societies very hard. Structural weaknesses in corporate governance have become more evident, and a broad consensus emerged that short-termism has played an important role in causing and deepening the crisis. This directive is one of the contributions to addressing these shortcomings at EU level. It will also contribute to putting the EU back on the path of long-term sustainable growth.

Over the last few years capital markets have become more driven by the prospect of quick trading gains rather than by conscious and engaged investment. Even investors such as pension funds, whose very mission is to secure a long-term return on investment, have followed the markets and put short-term pressure on companies. We need to encourage more long-term financing and long-term shareholder engagement. This also means more competitive companies on the global stage. We believe that by enhancing corporate governance, we would give investors the necessary tools to engage and protect their rights. This should make European companies more attractive for investors.

I would like to thank Mr Cofferati and all the shadow rapporteurs for their efforts in defining Parliament’s position. I welcome the compromise found, and the Commission is ready to engage in negotiations with the co-legislators.

Let me now express some views on several of your amendments. First, concerning transparency obligations on companies about tax matters and tax rulings – the so-called country-by-country reporting. As the honourable Members know, the Commission is committed to fighting tax evasion and aggressive tax planning and will analyse whether additional disclosure of certain corporate tax information should be introduced. On 17 June, the Commission launched a public consultation on possible options, which will feed into the impact assessment work that will be concluded at the latest in the first quarter of 2016.

Second, concerning measures to incentivise long-term shareholdings through increased voting rights or dividends: while the Commission agrees with the overall objective, the question is: how best to achieve this? We should avoid discouraging investors, especially cross-border and foreign investors, from investing in European companies, and we should not lose sight of the interests of minority shareholders.

Finally, concerning related party transactions, the Commission notes that the amendments tone down the original Commission proposal. I believe that we need a harmonised threshold for the application of rules on related party transactions in the single market. Currently, 40% of shareholders are cross-border based, and the lack of a uniform definition of related party transactions leads to fragmentation and increased costs both for investors and for companies.

 
  
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   Olle Ludvigsson, föredragande av yttrande från utskottet för ekonomi och valutafrågor. – Herr talman! Jag ser positivt på de åtgärder som vi nu diskuterar.

Det är helt rätt att stimulera institutionella investerare och andra aktieägare att mer aktivt och långsiktigt gå in och påverka utvecklingen i de bolag som de investerat i. Inte minst är det viktigt att underlätta ett aktivt ägande över gränserna. Åtgärdspaketet bör ge ett ökat engagemang – och därmed bättre fungerande bolag.

Det är särskilt viktigt att det nu verkligen finnas ett brett stöd i parlamentet för att öka transparensen kring gränsöverskridande företag. Att utvidga kraven på land-för-land-rapportering till alla sektorer är en naturlig och effektiv reform. Det handlar om att ge aktieägarna bättre insyn samt om att mer generellt pressa tillbaka korruption, skattefusk och aggressiv skatteplanering. Detta är en fråga som parlamentet bör driva hårt i de kommande trialogerna.

 
  
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  Tadeusz Zwiefka, w imieniu grupy PPE. Panie Przewodniczący! Dużo czasu i dużo wysiłku zajęło nam dotarcie do dzisiejszej debaty, ale myślę, że było warto, bo finał wydaje się być niezwykle obiecujący i interesujący. Ta debata jest szalenie ważna nie tylko z uwagi na treść dokumentu, nad którym właśnie pracujemy. Musimy sobie zadać kilka kluczowych pytań, tak naprawdę niezwykle istotnych w kontekście regulacji, które przed nami, czyli prawa spółek, wszelkich innych przepisów, które będą regulowały funkcjonowanie firm i przedsiębiorstw działających na terenie Unii Europejskiej niezależnie od ich wielkości. Pytanie kluczowe: kiedy ludzie, kiedy obywatele Unii Europejskiej będą zadowoleni, będą szczęśliwi? Kiedy będą mieli pracę – dobrą pracę, dobrze wynagradzaną.

Pytanie drugie: jak będziemy traktowali przedsiębiorców na terenie Unii Europejskiej, czy tylko jako tych, którzy bez przerwy chcą oszukiwać i nie płacić podatków, jako tych, którzy będą ciemiężyć pracowników i dawać im jak najmniejsze wynagrodzenie, czy też może raczej spojrzymy na to z nieco innej strony i zajmiemy się realnie, zamiast szukaniem dziury tworzeniem takich form prawnych w Unii Europejskiej, które nie będą przeszkadzać, a będą pozwalać w rozwoju gospodarczym, które będą tworzyły ten mityczny wzrost gospodarczy, o który tak właśnie walczymy, chełpiąc się wolnym rynkiem, na którym funkcjonujemy w Unii Europejskiej.

Wolny rynek to kolejne słowo-klucz w tym kontekście, bowiem, proszę Państwa, kto tworzy miejsca pracy? Rządy państw członkowskich, Komisja Europejska, Parlament Europejski? Nie, miejsca pracy na terenie Unii Europejskiej i wszędzie tworzą właśnie firmy, przedsiębiorcy, ci ludzie aktywni. Przypomnę, że ponad 90% firm działających na terenie Unii Europejskiej to małe i średnie przedsiębiorstwa. O co ich podejrzewamy? Że są gnębicielami? Zacznijmy myśleć logicznie i odnosząc się do tego wolnego rynku, odnieśmy się także do innych kwestii z nim związanych, a mianowicie do wynagrodzeń kadry zarządzającej, które są przecież elementem wolnego rynku. Uważam, że akcjonariusze powinni mieć prawo, a nie obowiązek decydowania o tym, jaki system wynagrodzeń wybierają, system odpowiednio dostosowany do profilu działania firmy oraz do celów, które ta firma przed sobą stawia. Dlatego bardzo się cieszę i bardzo dziękuję naszemu sprawozdawcy, koleżankom i kolegom z mojej komisji, że po ciężkiej i długiej debacie doszliśmy do przekonania, że właśnie ten kierunek jest kierunkiem właściwym. I mamy dzisiaj na stole dokument, z którym możemy przejść do kolejnego etapu: do negocjacji z Radą, negocjacji, które oczywiście nie będą łatwe, bo wciąż mamy jeszcze pewne różnice. Ale jestem głęboko przekonany, że przy właściwym zakreśleniu celu, do którego chcemy dojść, że przy podejściu pro, a nie przeciw osiągniemy sukces, na który tak wszyscy bardzo liczą.

 
  
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  Evelyn Regner, im Namen der S&D-Fraktion. Herr Präsident! Mein Dank gilt vor allem Sergio Gaetano Cofferati.

Er hat bei diesem Bericht wirklich wunderbare Arbeit geleistet in einer Situation, die wirklich manchmal alles andere als einfach war. Er hat den Richtlinienentwurf zusammen mit den Schattenberichterstattern und all jenen, die sich dann noch sehr konstruktiv beteiligt haben, wirklich inhaltlich erheblich verbessert. Wir im Rechtsausschuss haben sicherlich einiges dazu beigetragen, dass es jetzt zu Verbesserungen in den Bereichen Transparenz, Unternehmensführung und bei der Einhaltung der Steuervorschriften kommt.

Wir haben – und hier möchte ich auch besonders die Rolle der Sozialdemokratie hervorheben – erreicht, dass wichtige Informationen über die Vorstandsvergütung, steuerliche Strategien und risikobehaftete Geschäfte der Gesellschaft nun der Öffentlichkeit vorzulegen sind.

Nun eine Botschaft vor allem an Sie, Frau Kommissarin, aber doch auch an einige Abgeordnete der EVP und der ALDE: Es ist Zeit aufzuwachen. Wir brauchen mehr Mitarbeiterbeteiligung. Nach den ursprünglichen Regelungen musste die Hauptversammlung mindestens alle drei Jahre der Vorstandsvergütung zustimmen. Dies stellt einen Versuch dar, einseitig die Kompetenzen der Hauptversammlung und damit oft kurzfristig die Interessen der Aktionäre zu stärken, vernachlässigt allerdings doch massiv die Interessen der Arbeitnehmer und auch anderer Stakeholder. Diese sind es ja, die am Ende am nachhaltigen Erfolg eines Unternehmens besonders interessiert sind. Durch unsere Änderungen – der S&D-Fraktion – wurden hier die Interessen der Beschäftigten in ihrer Rolle als wesentlicher Erfolgsfaktor im Unternehmen gestärkt.

Der angenommene Text enthält nun allerdings auch etwas, was mir ein besonderes Anliegen ist, insbesondere vor dem Hintergrund unserer Arbeit im TAXE-Ausschuss: nämlich die Maßnahmen, die geeignet sind, wirklich Steuerhinterziehung zu bekämpfen. Hier spreche ich natürlich – wie auch Sie schon erwähnt haben, Frau Kommissarin, und noch viele andere auch nach mir wohl ansprechen werden – das country by country reporting an, das so wichtig ist, um mehr Licht ins Dunkel zu bringen, und das auch hier in diesem Bericht, und das betone ich, absolut richtig platziert ist.

Die verpflichtende länderspezifische Offenlegung wesentlicher Informationen ist unserer Fraktion ein absolut wichtiges Anliegen und sollte an jeder Stelle immer wieder besonders hervorgehoben werden. Es geht um den guten Ruf des Unternehmens, der auf dem Spiel steht, wenn nun entsprechend der Druck steigt, sich korrekt zu verhalten, und daher sollten wir diese Möglichkeit auch möglichst immer offen wahrnehmen.

Heute können wir die richtigen Weichen im Kampf gegen Steueroasen und für mehr Steuergerechtigkeit stellen, und dies sollten wir auch wahrnehmen.

 
  
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  Morten Messerschmidt, for ECR-Gruppen. Hr. formand! Jeg tror, at vi alle sammen er enige om, at der skal være fælles spilleregler for de selskaber, som her er på tale, men det forslag, som er lagt frem, går langt ud over, hvad der er rimeligt. Det går langt ud over, hvad vi her fra EU-Parlamentets side bør blande os i. Ved at lægge op til regulering af spørgsmål om handler mellem beslægtede parter og aflønning af direktører, så blander vi os i et hidtil uhørt omfang i, hvordan private virksomheder bør drives, hvordan deres individuelle ledelsesret bør indrettes. I min optik er forslaget baseret på en tanke om, at ledelsen af Europas børsnoterede selskaber generelt er drevet af ønsket om kortsigtede gevinster fremfor langsigtede mål og gode solide resultater. Intet kunne være mere forkert, hvis man kommer fra Danmark, hvor vi kender Novo Nordisk, hvor vi kender AP Møller Mærsk, som netop har vist sig værdige til at bære den tillid, som har vist, at de godt kan håndtere disse spørgsmål selv.

Derfor vil vi i ECR-Gruppen i dag afstå fra at støtte betænkningen. Vi vil stemme hverken/eller, fordi der er brug for gode rammer, men dette forslag går alt alt for vidt.

 
  
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  Cecilia Wikström, on behalf of the ALDE Group. Mr President, allow me first of all to thank Mr Cofferati and all the other colleagues for the hard work and good cooperation in improving this important legislative proposal. I am very happy that we have been able to find a compromise, in the centre of this European Parliament, that can gather broad support among pro-European and progressive forces.

This has, of course, meant that all of us have had to make concessions and do so in a spirit of compromise on a number of points, but I believe that the end result is acceptable to all of us. For the Liberal group it has been a paramount concern that this directive should improve the ability for shareholders to exercise their rights in cross-border situations and not to add unnecessary red tape and bureaucracy, because let’s face it, European entrepreneurs and companies will not flourish because of the additional rules to comply with, but rather if we create a good business environment where they can focus on their core tasks.

We do not believe that we can generate long-term engagement in companies by investors through legislative proposals requiring various sorts of policy papers or creative tax incentives. Shareholders need access to appropriate information, but then it remains their responsibility to engage with the companies that they own. If this interest is not there, it cannot artificially be engineered by politicians or bureaucrats.

I think that the focus put to a large extent by the proposals of the Commission on requiring a detailed remuneration policy and remuneration report for the director’s remuneration is, to say the least, difficult to understand, not to say rather populist. Although I would personally have been happy to remove even more, I am happy that the compromise proposals have respected the key points that were problematic. Today I feel a lot more comfortable, and I ask my group to support the compromises and the report, and I look forward to the trilogues and the continued work on this file, fighting for a directive that is fit for purpose and focuses on shareholders’ rights rather than shareholders’ obligations.

 
  
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  Jiří Maštálka, za skupinu GUE/NGL. Pane předsedající, paní komisařko, projednáváme dnes návrh na revizi dvou směrnic z oblasti obchodního práva. Jedním z cílů navrhované právní úpravy by měla být zejména motivace akcionářů k jejich dlouhodobému zapojení do dění ve společnostech, do nichž investovali. Finanční krize, jak připomněla i paní komisařka, prokázala, že akcionáři v mnohých případech podpořili správce v tom, aby podstupovali nadměrné krátkodobé riziko se zaměřením pouze na krátkodobé výnosy.

Dále je třeba, podle mého, podpořit snahu zpravodaje o zvýšení transparentnosti ve společnostech, a to prostřednictvím publikování zápisů z valných hromad na webových stránkách společností. Poprvé se zmiňuje úprava politiky odměňování na evropské úrovni.

Co považuji za klíčové pro naši frakci je zakotvení principu country by country reporting. Všichni se shodneme na tom, že daňové úniky představují velký problém, který je nutné řešit. Vítám tedy pokrokový obsah této zprávy.

 
  
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  Pascal Durand, au nom du groupe Verts/ALE. Monsieur le Président, par cette proposition de modification de la directive sur le droit des actionnaires, la Commission a pris conscience de la nécessité d'intégrer la question de l'investissement à long terme et c'est une excellente chose, parce que l'économie européenne souffre du diktat permanent de l'urgence et surtout de la rentabilité financière à court terme. Prendre en compte – comme vous le faites et comme vous l'avez proposé – l'ensemble des parties prenantes, les petits actionnaires, bien sûr, mais également les salariés, qui constituent la richesse d'une entreprise, est extrêmement positif. Elle était toutefois insuffisante et il fallait aller plus loin sur la question de l'opacité qui enferme dans une chape les grands groupes et leurs activités.

Il apparaît évident pour les écologistes de pousser la question de la transparence à la question de ce que l'on appelle, par euphémisme, l'optimisation fiscale et de faire en sorte que nous puissions avancer sur cette question. Le scandale de LuxLeaks nous a démontré, à toutes et à tous, que les alertes qui étaient lancées depuis de nombreuses années, notamment par les écologistes, étaient de nature à nous obliger à apporter des réponses. Pourquoi? Parce que cette fameuse optimisation fiscale est une atteinte directe à la concurrence loyale, parce que les grands groupes peuvent choisir l'optimisation fiscale, là où les PME, les TPE et les artisans, par exemple, ou les professions libérales ne peuvent le faire. Il fallait donc agir et je rends hommage à M. Cofferati, pour la qualité de son travail et de son écoute, ainsi qu'à l'ensemble des groupes qui ont essayé de trouver une synthèse pour faire en sorte que ce Parlement porte l'intérêt général contre les intérêts privés nationaux et la concurrence fiscale que se livrent certains États – les plus riches d'ailleurs – et les intérêts des grands groupes privés.

Oui, Madame la Commissaire, comme je l'ai dit lors de la dernière session à M. Moscovici et à Mme Thyssen, appuyez-vous sur ce Parlement pour changer les règles de fonctionnement, pour qu'il y ait plus de transparence et moins d'opacité en Europe et qu'on puisse enfin abolir les privilèges de certains contre l'intérêt général européen!

 
  
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  Laura Ferrara, a nome del gruppo EFDD. Signor Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto desidero ringraziare l'onorevole Cofferati per il duro e il buon lavoro svolto.

Il Parlamento avrà domani la possibilità di approvare una relazione che potrebbe rappresentare una svolta nella governance delle società, quanto meno sul piano etico e gestionale. Riteniamo di estrema importanza l'introduzione di regole rigorose sulla trasparenza gestionale, sul controllo effettivo delle remunerazioni dei manager e sul loro collegamento alla performance reale dell'impresa da loro diretta.

In tal senso e, a nostro avviso, particolarmente rilevante è l'introduzione del principio in base al quale potrà essere premiato l'impegno dei manager eticamente responsabili sulla base dei programmi e dei risultati raggiunti in materia di responsabilità sociale delle impresa.

Altro punto fermo, per noi irrinunciabile, è costituito dall'adozione delle norme volte a contrastare l'elusione e l'evasione fiscale, come l'obbligo per le imprese di dichiarare pubblicamente in quali paesi pagano le tasse.

Dalle nuove regole in materia di governo delle società trarranno sicuramente vantaggio i cittadini, le imprese serie ed eticamente responsabili e, in definitiva, il sistema economico europeo, ai danni degli speculatori finanziari che hanno affossato l'economia, causando una crisi dalla quale ancora oggi purtroppo l'Europa fa fatica ad uscire.

 
  
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  Steeve Briois, au nom du groupe ENF. Monsieur le Président, chers collègues, la crise financière a démontré que les institutions bancaires favorisaient les rendements à court terme, entraînant ainsi une sous-performance de notre appareil productif.

Les actionnaires, souhaitant augmenter la rentabilité de leurs placements, ont pris des positions inconsidérées qui menacent la pérennité de nos entreprises. Afin de lutter contre ces dérives financières, le rapport prévoit notamment d'étendre la participation des actionnaires et des parties prenantes à la gouvernance des sociétés.

Cette directive préconise également d'accroître la transparence entre les entreprises et les investisseurs. Une fois n'est pas coutume, nous estimons que ces mesures vont dans le bon sens. Nous regrettons toutefois qu'elles n'aillent pas plus loin, car il faut être naïf pour penser que ce projet permettra de mieux réguler le système financier international.

Seul un projet commun de grande envergure visant à taxer les transactions financières permettra de limiter la spéculation boursière et incitera les actionnaires à investir dans des actifs à long terme.

 
  
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  Axel Voss (PPE). Herr Präsident, Frau Kommissarin! Ich meine, wir haben bereits in Europa ein modernes, ein starkes Gesellschaftsrecht, sodass der Kommissionsvorschlag hier in diesem Bereich eigentlich auch nicht mehr zu viel versprechen konnte. Meines Erachtens wurden die nationalen Aktionärseinbindungen in den nationalen Systemen dabei noch zu wenig beachtet, oder die Frage des Schutzes von Aktionärsminderheiten wurde auch noch nicht gelöst. Aber der Bericht, wie wir ihn Anfang Mai im Ausschuss hatten, hat meines Erachtens die Situation um einiges verschlimmert, was wir heute unter dem Stichwort bessere Rechtsetzung eigentlich gar nicht mehr haben wollen.

Wir können starke Unternehmen und wirtschaftliche Unternehmen und Wachstum nicht dadurch generieren, dass wir Aktionärsrechte punktuell stärken und bestehende gesellschaftsrechtliche Systeme außer Acht lassen oder den Unternehmen gar noch mehr Aufgaben übertragen. Es spricht heute überhaupt nichts dagegen, dualistische Aktiengesellschaftssysteme zu haben, wobei die Aufgaben von Vorstand und Aufsichtsrat gerade auch im Hinblick auf die Gestaltung der Vergütungspolitik durch die Funktion der Hauptversammlung auch nicht geschmälert werden sollten.

Die Identifikation von Aktionären muss auch in den Händen der jeweiligen Unternehmen liegen. Nur die hervorragende Arbeit der Schattenberichterstatter hat letztlich dazu geführt, dass wir hier deutlich verbesserte Kompromisse haben. Diese werden auch dem Anspruch besser gerecht. Die langfristige Einbeziehung von Aktionären würde gestärkt – auch in den Unternehmensaktivitäten –, und bestehende nationale Regelungen würden eben nicht umgangen.

Problematisch ist aus meiner Sicht eben das country-by-country reporting. Dieser Richtlinienvorschlag ist für mich der falsche Ort dafür, und wir laufen Gefahr, dass wir unterschiedliche country-by-country reportings nun in unterschiedlichen Regelungen bekommen.

 
  
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  Richard Howitt (S&D). Mr President, like other colleagues, I welcome the provisions for country-by-country reporting in the directive with the objective of tax justice for our world, but as Parliament’s rapporteur on corporate social responsibility, I welcome the recognition in this directive that business responsibility is an issue of corporate governance too.

The move towards long-termism is an essential response to the financial crisis but is essential for sustainability too. The Commission produced a communication saying it was in favour of long-term investment, and I strongly support the directive incentivising long—termism, as it chimes with the global move being led by the United Nations Environment Programme Finance Initiative, the UN Principles for Responsible Investment and the UN Global Compact.

I support the right of shareholders to vote on remuneration policy and to be informed by their stakeholders too. If Alcoa, ING National Grid and Shell can reward their executives based not just on profitability but also on sustainability, so can other companies.

Transparency throughout the investment chain, including for fund and asset managers and financial analysts, is important. I regret the fact that the UK Government calls the provisions in this directive overly prescriptive. The aspects for institutional investors to engage with companies on social, environmental and human rights issues are important and are an important part of ensuring that the new EU law on non-financial reporting is actually used.

 
  
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  Ashley Fox (ECR). Mr President, I support improving shareholder engagement and increasing transparency. But I feel that this report has moved too far away from those aims, instead placing unnecessary burdens on business. Articles 3f, 3g and 3h risk revealing business-sensitive information with no obvious benefit to the public, and I ask: why should an asset manager be responsible for reducing his or her investees’ social and environmental risks?

I am pleased that recent negotiations have reverted back to the Commission’s initial ‘comply or explain’ approach, and I disagree with the obligation for Member States to introduce additional measures to support long-term shareholding. Surely shareholders should have rights which relate to their amount of capital investment rather than how long they have owned the shares.

Finally, the inclusion of a far-reaching country-by-country reporting requirement for large and listed companies in every EU country is unacceptable. This has nothing to do with shareholder rights, and it is inappropriate for those on the left of this House to attempt to include this issue in multiple files. Instead we should promote the work that the G20 and the OECD have already done at an international level.

 
  
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  Mario Borghezio (ENF). Signor presidente, onorevoli colleghi, l'impegno del relatore è certamente apprezzabile ma siamo ancora lontanissimi, qui in Europa, dall'avvicinarci alla realizzazione di una vera democrazia economica, soprattutto nelle assemblee societarie, prevedendo anche una rappresentanza dei piccoli azionisti, almeno nella quota di un terzo del consiglio di amministrazione.

E da questo punto di vista perché non pensare d'istituire elezioni primarie per consentire una vera rappresentanza diretta degli interessi legittimi dei piccoli azionisti, che spesso rappresentano la forza lavoro, i risparmiatori, a cui dovremmo dare maggiore attenzione e maggiori poteri? Si deve assicurare la libertà d'espressione anche nelle assemblee, sanzionando società e dirigenti che le impediscono o la limitino in maniera illegittima.

Gli impegni per i soggetti interessati a garantire maggiore trasparenza delle note ai bilanci e quindi in merito a informazioni, soggetti esterni, l'elenco delle società controllate, ecc., tenendo conto delle differenze ancora esistenti tra i vari Stati membri, sono sicuramente importanti.

Tutto questo, se realizzato e portato ulteriormente avanti, aiuterà, o aiuterebbe per meglio dire, a dare fiducia ai cittadini e ai consumatori, agli investitori, compresi quelli istituzionali, contribuendo a eliminare o almeno a limitare quel pesante velo di opacità che circonda l'attività delle grandi società, specialmente delle multinazionali.

 
  
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  Heinz K. Becker (PPE). Herr Präsident, Frau Kommissarin, werte Kolleginnen und Kollegen. Ich begrüße diesen wichtigen Bericht. Ich begrüße diese wichtige Zielsetzung der Förderung der langfristigen Einbeziehung von Aktionären.

Ebenfalls begrüße ich die schon angeführten deutlich positiven Entwicklungen seit dem letzten Plenum und die Verbesserungen im Rechtstext. Es liegt mir auch am Herzen – auch als österreichischer Abgeordneter –, dass die traditionell erfolgreiche Struktur von Aufsichtsrat und Vorstand gewahrt blieb und es zu keinen Kompetenzverlagerungen kommt.

Nun scheint ja dies durch eine Ausnahme im Änderungsantrag 27 korrigiert zu sein. Es war allerdings schon kurios zu sehen, dass es auch in der sozialistischen Fraktion hier im Haus Bestrebungen gab, dem Aufsichtsrat – das ist die bei uns gesetzlich verpflichtende Ebene mit Arbeitnehmervertretern – das Recht zu nehmen, auch über die Managergehälter zu befinden. Ich will schon darauf hinweisen, dass dieses Recht beim Aufsichtsrat besser angesiedelt ist als in der Aktionärshauptversammlung, in der ja auch durchaus große Fonds eine Bedeutung haben, die diese Zielsetzung nicht unbedingt begrüßen.

Die Ausnahme ist daher sehr positiv. Auch bei der Identifizierung von Aktionären muss auf die traditionelle Struktur geachtet werden. Beim country-by-country reporting wollen wir uns nicht prinzipiell verweigern, aber es müssen Zweifel gerechtfertigt sein, dass es eben nicht zu nationalistischen, nationalen bürokratischen Belastungen und Regelungen kommt. Hier erwarten wir im Trilog, dass dies genau beachtet wird.

 
  
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  Jutta Steinruck (S&D). Herr Präsident! Sergio Gaetano Cofferati hat den Kommissionsvorschlag erheblich verbessert. Der nun vorliegende Bericht stärkt die Transparenz in der Unternehmensführung. Doch leider geht der vorliegende Text gerade bei der Mitbestimmung nicht weit genug. Meine Frage an die Mehrheit der Kolleginnen und Kollegen der Christdemokraten und der Liberalen: Warum sträuben Sie sich so sehr gegen Mitarbeiterbeteiligung? Es sind doch gerade auch die Mitarbeiter, die ein großes Interesse haben, dass ein Unternehmen eine gute, langfristige Zukunft hat!

Bedenklich ist auch, dass die Hauptversammlung in börsennotierten Unternehmen alle drei Jahre verbindlich über Vergütungspolitik abstimmen soll. Das könnte das Machtgleichgewicht zwischen Aktionären, Aufsichtsrat und Vorstand einseitig zugunsten der Aktionäre verschieben, und kurzfristig ausgerichtete Aktionäre können so auf lange Sicht das Unternehmenswohl gefährden.

(Die Rednerin lehnt es ab, eine Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“ gemäß Artikel 162 Absatz 8 der Geschäftsordnung zu beantworten.)

 
  
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  Beatrix von Storch (ECR). Herr Präsident! Ja, wir reden heute auf jeden Fall auch über das Steuergeheimnis für Unternehmen.

Die Linken aller Farben – so möchte ich sagen – möchten das Steuergeheimnis gerne aufheben. Unternehmen sollen für jedermann öffentlich machen, welche Steuern sie in welchem Land zahlen – das ist das gläserne Unternehmen. Doch Unternehmen sind nicht der Öffentlichkeit gegenüber verantwortlich und rechenschaftspflichtig, sondern den Eigentümern und dem Finanzamt gegenüber. Auch Unternehmen haben ein Recht auf Datenschutz und Steuergeheimnis.

Frau Regner sagte: Licht ins Dunkel bringen. Ich bin der Meinung, das Recht auf Datenschutz und Steuergeheimnis geht vor. In Finnland gibt es das Steuergeheimnis in der Form nicht. Einmal im Jahr wird veröffentlicht, wie viel Geld jeder Finne verdient hat und wie viel Steuern er zahlt. Der Tag wird in Finnland der nationale Tag des Neides genannt.

Heute fordern die Linken aller Farben das gläserne Unternehmen. Morgen werden sie auch den gläsernen Bürger fordern. Ich lehne beides ab.

 
  
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  Gilles Lebreton (ENF). Monsieur le Président, ce texte vise à remplacer le capitalisme financier par un capitalisme responsable. Son objectif est d'inciter les investisseurs à conserver leurs actions plus longtemps et de les détourner de la tentation de faire des profits à court terme. Pour y arriver, le texte cherche notamment à identifier les actionnaires. L'identification des actionnaires est une bonne chose: elle mènera à la constitution dans chaque entreprise, d'une liste d'actionnaires dans un souci de transparence. Il faudra toutefois veiller à ce que la consultation de cette liste n'entraîne pas des coûts excessifs.

D'autre part, le texte cherche d'autre part à récompenser les actionnaires qui gardent leurs actions plus de deux ans, en permettant aux États de leur donner un droit de double vote. Ce droit est une bonne idée, si les bénéficiaires en sont l'État ou les salariés de l'entreprise. Il permettra d'empêcher la prise de contrôle par des entreprises étrangères. Le double vote, ainsi conçu, sera l'instrument d'une sorte de patriotisme économique.

 
  
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  Andreas Schwab (PPE). Herr Präsident, liebe Kolleginnen und Kollegen! Ich möchte mich zunächst mal bei den Kolleginnen und Kollegen, die an dem Kompromiss mitgewirkt haben, sehr herzlich dafür bedanken, dass es möglich war, dass wir uns am Ende doch noch auf eine gemeinsame Linie haben verständigen können. Vor allem unserem Schattenberichterstatter, Tadeusz Zwiefka, aber auch dem Berichterstatter, Sergio Gaetano Cofferati, dafür ein herzliches Dankeschön!

Denn ich bin überzeugt davon: Das Ziel, eine nachhaltige Unternehmensentwicklung und mehr Transparenz, verbindet uns in jedem Falle fraktionsübergreifend. Die Frage ist nur, wie weit wir mit dieser Richtlinie an diesen Punkten kommen. Und da weiß ich, dass es gerade auch für den Berichterstatter und für viele Teile in diesem Haus ein Schlagwort gibt. Es geht um das country-by-country reporting. Ich bin kein Spezialist für die Frage der Rechnungslegung. Ich weiß nur, dass wir im TAXE-Untersuchungsausschuss vergangene Woche einen Steuerrechtsprofessor da hatten, der darauf hingewiesen hat, dass auch mit dem country-by-country reporting – okay, er kam aus dem Vereinigten Königreich, aber ich denke mal, dass er repräsentativ für alle gesprochen hat – am Ende innerunternehmerische Transfers nicht erfasst wären. Und das Problem mit den großen Gruppen, mit den großen Unternehmen der Welt ist ja nicht, dass sie sozusagen die Transparenz pro Land nicht herstellen, sondern dass wir nicht wissen, wie die Finanzströme für Patente und andere Dinge innerhalb der Firmen ablaufen. Deswegen denke ich, dass hier, um dem Ziel von mehr Transparenz nachzukommen, noch erheblicher Diskussionsbedarf besteht. Aber der erste Schritt ist mit diesem Vorschlag getan.

Zum Zweiten – darauf hat der Kollege Becker bereits hingewiesen – geht es natürlich auch darum, dass wir adäquate Lösungen finden, die in allen Mitgliedstaaten funktionieren. Und es gibt unterschiedliche Modelle im Gesellschaftsrecht in den einzelnen Mitgliedstaaten. Ich glaube, dass wir mit den Änderungen in den Kompromissen da einen großen Schritt nach vorne gekommen sind. Deswegen möchte ich den Berichterstatter gerne darum bitten, dass wir jetzt gemeinsam nach weiteren Möglichkeiten suchen, um am Ende wirklich zu einem gemeinsamen Ziel zu kommen. Aus meiner Sicht liegt da noch ein bisschen Weg vor uns, aber ich glaube, wir können es erreichen.

(Der Redner ist damit einverstanden, eine Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“ gemäß Artikel 162 Absatz 8 der Geschäftsordnung zu beantworten.)

 
  
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  Doru-Claudian Frunzulică (S&D), blue-card question. Mr President, as Mr Schwab mentioned long-term investment and boosting long-term investment, I would like to ask him if he thinks fostering long-term shareholding is a sure way to boost long-term investment. There are probably other ways as well.

 
  
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  Andreas Schwab (PPE), Antwort auf eine Frage nach dem Verfahren der „blauen Karte“. Herr Kollege, vielen Dank für Ihre Frage.

Ich glaube schon, dass man sagen kann, dass wir für eine Reihe von Investoren Anreize setzen müssen. Vor allem aber auch, was die Bonusregelungen angeht, muss eine langfristigere Erhaltung von Unternehmensanteilen mitberücksichtigt werden. Welche darüber hinausgehenden weiteren Schritte auch noch ins Auge gefasst werden können – da bin ich mir sicher –, werden wir auch im Rahmen des Trilogs besprechen. Deswegen will ich das an dieser Stelle nicht ausschließen.

 
  
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  Neena Gill (S&D). Mr President, I believe this report is an important step forward in not just tackling shareholders’ rights but also tackling tax evasion. It is one of the first co-legislative files where we as a Parliament have a say on tax issues, and I think companies have to be transparent about the taxes they pay. If they follow the rules, what exactly is the problem? I agree with another set of experts who actually say country-by-country reporting is a way of achieving this. It is a top priority for my group in terms of how we tackle tax evasion.

What is crucial for major shareholders is to continue questioning the tax policies of their management. I think it is also crucial that the colleagues on the right of this House who talk about tackling tax evasion turn their words into action. We all want greater transparency on tax matters, especially given that ordinary citizens have to declare their earnings and pay taxes and accept deep cuts in all their services, while the multinationals still get away with paying very little. I know that the Committee on Legal Affairs has made a clear, democratic decision and I hope that this House will seize the opportunity and support the vote tomorrow.

 
  
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  Daniel Buda (PPE). Domnule președinte, felicit și eu persoanele implicate în acest raport, apreciindu-l ca fiind un bun început.

Consolidarea mediului economic și de afaceri din Europa trebuie să constituie o preocupare permanentă a Comisiei Europene, având ca obiectiv major pe de o parte stabilizarea locurilor de muncă existente iar, pe de altă parte, crearea altora noi, precum și creșterea competitivității la nivelul Uniunii Europene.

Astăzi vorbim tot mai mult despre ceea ce înseamnă piața unică europeană, ceea ce, desigur, presupune și o legislație care să asigure o abordare armonizată și transparentă în întreaga Uniune Europeană. Este important să existe standarde adecvate, care să asigure o guvernanță corporativă funcțională a societăților comerciale, în vederea sustenabilității pe termen lung, acest lucru fiind atât în interesul acestora, cât și în cel al statelor membre.

În același timp este, însă, necesar să se găsească un echilibru între facilitarea exercitării drepturilor acționarilor, dreptul la confidențialitate precum și dreptul la protecția datelor cu caracter personal. De asemenea, este nevoie de o creștere a transparenței în ceea ce privește remunerația administratorilor. Cu toate acestea - și spun „cu toate acestea” subliniind acest lucru, apreciez că existenta unui cadru legislativ la nivelul Uniunii Europene nu trebuie să impieteze asupra drepturilor acționarilor unei societăți comerciale, fie ea și transfrontalieră, de a-și stabili propria politică de remunerare în cadrul planului de afaceri.

Este de reținut, totuși, că implicarea acționarilor în mod efectiv și durabil reprezintă fundamentul modelului de guvernanță corporativă eficientă, iar părțile interesate, și în special angajații, trebuie stimulați și încurajați să se implice în procesele decizionale ca și o garanție a unui management eficient.

 
  
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  Victor Negrescu (S&D). Domnule președinte, în primul rând aș vrea să îl felicit pe raportor pentru efortul făcut în realizarea acestui raport foarte bine structurat și care, în opinia mea, îmbrățișează punctele de vedere exprimate în cadrul Comisiei pentru afaceri juridice.

Raportul aduce un plus de transparență cu privire la companiile listate în Europa în legătură cu elemente importante legate de guvernanța corporativă. Spre exemplu, ne permite să avem o viziune clară asupra implicării angajaților, a investitorilor instituționali și a acționarilor în companii. De asemenea, crește transparența privind modul de remunerare a directorilor și privind sistemul de operare a regimurilor fiscale din Europa.

Documentul include și o raportare individuală pe țară privind sistemul de taxare impus multinaționalelor, în așa fel încât cetățenii și autoritățile pot vedea dacă și cum plătesc taxele marile companii. Această măsură este un instrument necesar pentru a sprijini combaterea eficientă a evaziunii fiscale și a ingineriilor financiare, iar Parlamentul European, noi, cei de aici, nu putem rata ocazia pentru a oferi o soluție reală care să evite situații precum Luxleaks sau alte scandaluri care afectează imaginea și credibilitatea mediului de afaceri din Uniunea Europeană și a Uniunii Europene.

 
  
  

IN THE CHAIR: MAIREAD McGUINNESS
Vice-President

 
  
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  Bendt Bendtsen (PPE). Fru formand! Jeg er en stor fortaler for, at aktionærer inddrages aktivt i virksomhederne, og at der er gennemsigtighed i virksomheders lønpolitik og større transaktioner. Selvfølgelig skal man som aktionær involveres og have medbestemmelse. Det oprindelige forslag fra Kommissionen til dette direktiv er både uhensigtsmæssigt og ville skade de europæiske virksomheder med en ufleksibel model, som ikke ville kunne rumme de eksisterende nationale løsninger for aktieselskaber og aktionærinddragelse. Vi skal sikre aktionærerne indflydelse, men vi skal også sørge for, at vi ikke hæmmer de europæiske virksomheder i væksten. Vi bør ikke lave regler, der er så byrdefulde og usmidige, at virksomhedernes konkurrenceevne forringes. Jeg synes, vi har nået et rimeligt kompromis i Parlamentet, og jeg tror på, at vi også kan få en fornuftig løsning i forhandlingerne med Rådet.

Lad mig til sidst understrege, at jeg går ind for at bekæmpe skattesnyd og skatteunddragelse, og virksomhederne skal selvfølgelig samarbejde med myndighederne omkring denne indsats. Når det er sagt, så synes jeg, at vi skal holde fokus i dette direktiv. Det drejer sig om aktionærernes rettigheder, ikke om skattepolitik. Lad os tackle de skattepolitiske initiativer der, hvor de hører hjemme, nemlig i skattelovgivningen, og inddragelse i dette direktiv koncentrere os om at få skabt de bedst mulige rammer for aktionærer.

(Taleren var indforstået med at besvare et blåt kort-spørgsmål (forretningsordenens artikel 162, stk. 8)).

 
  
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  Jeppe Kofod (S&D), Blåt-kort-spørgsmål. Fru formand! Jeg vil gerne høre hr. Bendtsen, om ikke det er vigtigt, at vi sikrer, at der er lige og fair konkurrence mellem virksomheder, og om landeopdelt rapportering i forhold til virksomheder ikke derfor er afgørende for transparens og for at sikre, at der ikke er nogen, der snyder i skat på andres virksomheders bekostning? Jeg vil også gerne høre hr. Bendtsen, om ikke hr. Bendtsen støtter, at landeopdelt rapportering kommer med i dette direktiv?

 
  
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  Bendt Bendtsen (PPE), Blåt-kort-svar. Det, jeg nævnte i min tale, var, at jeg synes, det er godt med gennemsigtighed, og at jeg går ind for landeopdelt rapportering. Jeg synes dog, at det står utroligt mange steder i forskellige direktiver. Derfor mener jeg egentligt, at det her skal dreje sig om aktionærrettigheder. Så burde vi tage skattepolitikken samlet på et andet tidspunkt, fremfor at vi nævner det i en række initiativer.

 
  
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  Paul Tang (S&D). Wat transparantie vermag, heeft LuxLeaks laten zien. De ooit geheime afspraken van de Luxemburgse belastingdienst hebben een storm van verontwaardiging ontketend en de aanpak van belastingontwijking dichterbij gebracht. Het principe is dat bedrijven belasting betalen waar ze winsten maken. Maar als daar geen informatie over is, dan is dat principe loos en ledig. Transparantie en verslaglegging per land zijn dan ook cruciaal om dat principe te doen naleven. Als het principe is dat beloningen fair moeten zijn – en ik voeg eraan toe dat de top van het bedrijfsleven het voorbeeld geeft –, dan is dat principe loos en ledig als daar geen informatie over is. Daarom is het van belang dat de verhouding tussen de top en de gemiddelde werknemers gerapporteerd wordt. Ik denk dat transparantie nog verder uit te werken is. Maar ik wil wel heel graag de rapporteurs en de schaduwrapporteurs bedanken voor de stappen die er zijn gezet. Transparantie is een machtig wapen en dat laat het Europees Parlement zien.

 
  
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  Georgi Pirinski (S&D). Madam President, I believe that there is one overriding issue or characteristic to this report which should be clearly recognised, and this is that in fact it provides very strong impetus for responsible corporate governance. All the provisions having to do with shareholders’ and stakeholders’ rights, the necessity for clear reporting, both of remuneration and costs and profits, the country-by-country provision – all these are very well aimed at achieving a new quality of corporate governance which very much favours redirecting the behaviour, and the incentives for behaviour, of companies away from short-termism, from profiting unaccountably, into really serving the long-term interests of their stakeholders and society.

 
  
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  Virginie Rozière (S&D). Madame la Présidente, chers collègues, un seul mot s’impose pour accueillir ce rapport: bravo! Bravo à Sergio Cofferati pour son travail remarquable sur cette directive concernant les droits des actionnaires! Il en a fait un véritable texte de progrès pour encourager l’investissement à long terme et la transparence de la gouvernance d'entreprise.

Au titre des avancées majeures, la mise en place du reporting pays par pays permettra de détecter, enfin, les manœuvres d'optimisation fiscale. Les multinationales devront désormais déclarer ouvertement les taxes payées dans chaque pays où elles opèrent – y compris les paradis fiscaux – afin que les citoyens et les autorités puissent savoir où elles paient réellement leurs impôts et ce, malgré la tentation, parmi nos collègues de la droite de cet hémicycle, de supprimer ces mesures de transparence.

Si l’on veut prendre la mesure du scandale Luxleaks, si l’on prétend soutenir les PME, premières créatrices d'emplois qui, elles payent des impôts, si l’on souhaite empêcher les grandes entreprises de détourner des milliards à coup d’optimisation fiscale, il faut soutenir ces mesures de transparence. J’espère que nous pourrons compter sur une large majorité dans cet hémicycle, demain, pour soutenir ces dispositions que nous, socialistes et démocrates européens, avons portées.

Je souhaite que cette assemblée démontre qu’elle a compris les attentes de nos concitoyens et qu'elle envoie un message clair aux citoyens, aux États membres, mais aussi à la Commission.

 
  
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  Jeppe Kofod (S&D). Fru formand! Fru kommissær! Det koster penge at drive et velfærdssamfund, at sikre, at hospitalet er åbent, og at lægen og medicinen er klar, når ulykken rammer. Det koster alt sammen penge, de penge, vi betaler via vores skat. Men for nogle virksomheder har det alt for længe været alt for let at snige sig udenom, når skatteregningen skulle betales. Skattesnyd, skattespekulation, skatteunddragelse er desværre fortsat en folkesport i visse internationale virksomheder. Andre virksomheder har via uansvarlige højrisikoinvesteringer kastet hele lande og regioner ud i økonomisk krise. Begge fænomener er ødelæggende for vores velfærd, vores vækst og vores værdier.

Med dette direktiv sætter vi nu massivt ind i kampen mod skatteunddragelse og i kampen mod uansvarlige investeringer. Vi skal have indført landeopdelte rapporteringer i alle sektorer, så vi kan spore pengestrømme og sikre, at virksomheder betaler skat i de lande, hvor de tjener deres penge, og ikke sender hele profitten i skattely.

 
  
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  Ana Gomes (S&D). Senhora Presidente, bravo Sergio, bravo à Comissão JURI e bravo a este Parlamento se aprovar o relatório Cofferati que vem reforçar extraordinariamente os esforços das administrações fiscais, policiais, judiciais e de jornalistas e cidadãos para detetar e combater o planeamento fiscal agressivo e a evasão fiscal e a corrupção que alimentam. É urgente travar a selva fiscal na União Europeia que o escândalo Luxleaks e Swissleaks expuseram e que gravemente prejudica o projeto europeu e também outros países, em especial países em desenvolvimento.

Este é um assunto importante demais para deixar apenas nas mãos das administrações fiscais, muitas vezes desprovidas de recursos e de investimento devido às desastrosas políticas de austeridade, face às multinacionais que vêm combatendo a legislação europeia que obrigue, justamente, à publicação dos seus relatórios de contas país por país. É premente estender, obrigatoriamente, este padrão de transparência a todas as empresas multinacionais, em todos os setores.

 
  
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  Anneliese Dodds (S&D). Madam President, there are many elements of this report to be welcomed, but I also wish to focus on the area of country-by-country reporting. As colleagues have said, this would require large multinationals to report about their staff levels, turnover and tax paid in every EU country in which they are based. This reporting has got to be public: firstly, because shareholders and other investors need that information to make efficient allocation decisions, as many have already told me; secondly, because it is our right as consumers and as citizens to know basic information about the operations of firms within our own countries; and thirdly, because the vast majority of businesses already provide this information because they are only based in one country.

Finally, we need this information so that academics, journalists and NGOs, as well as tax authorities, can help identify instances of abuse. Let us grasp this opportunity and make things better for shareholders, for other investors and, above all, for taxpayers.

 
  
 

Catch-the-eye procedure

 
  
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  Patricija Šulin (PPE). Podpiram spremembe in dopolnila direktive glede spodbujanja dolgoročnega sodelovanja delničarjev, ki nalagajo velikim podjetjem, ki poslujejo v Evropski uniji, da objavljajo podatke tam, kjer prijavljajo svoj dobiček in kjer plačujejo davke.

Mala in srednja podjetja so namreč v slabšem položaju v primerjavi z multinacionalnimi družbami, ki svoje dobičke nakazujejo v davčne oaze. Ko bodo podjetja objavljala več podatkov, bo to pomenilo tudi rast konkurence, saj bodo podatki o tem, kje se ustvarjajo monopolni dobički, znani in bodo podjetja vedela, v katera tržišča je bolje in varneje vlagati.

Multinacionalke, ki želijo poslovati na evropskem trgu, pri svojem poslovanju namreč izkoriščajo davčne sisteme in svoja davčna bremena zmanjšujejo na najmanjšo možno stopnjo.

Takšno transparentnost, skupaj z načrtovanimi spremembami direktive o obvezni izmenjavi davčnih odločb, je dobra popotnica za spodbujanje konkurenčnih pogojev in naložbene aktivnosti.

 
  
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  Nicola Caputo (S&D). Signor Presidente, onorevoli colleghi, è di ieri, in un altro intervento, il mio appello ai principi di trasparenza, coerenza e tutela del risparmio, affinché restino asse portante di ogni riforma economica. Questa relazione contribuisce al rispetto dei principi di pubblica fede e reca un ulteriore, importante tassello: la complessa relazione tra azionisti e governo societario.

È necessario ristabilire un clima di fiducia verso gli operatori economici e monetari, verso i mercati finanziari e le istituzioni bancarie e la via maestra è quella della chiarezza, della facile reperibilità delle informazioni correlate con l'attività fino al livello di partecipazione societaria.

Sono, infatti, a tutti noti i rischi che gli azionisti hanno sostenuto a breve termine nei loro investimenti, ma meno nota è l'inadeguatezza del livello di disclosure nelle società partecipate da parte degli investitori istituzionali e dei gestori di attività.

Tale inadeguatezza e mancanza di chiarezza contribuiscono a ridurre l'orizzonte temporale dell'investimento da lungo a medio termine e, di conseguenza, anziché essere leva, diventa limite al raggiungimento dei risultati finanziari e non finanziari della società. Il tema della disclosure è un tema cardine di un quadro europeo fragile come quello attuale.

 
  
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  Ruža Tomašić (ECR). Gospođo predsjednice, izvjestitelj dobro prepoznaje potrebu za većom transparentnošću u poslovanju trgovačkih društava uvrštenih na burzu, ali moram priznati da nisam sigurna da je do tog cilja moguće doći metodama koje predlaže u ovom izvješću – prije svega gomilanjem propisa i obveza izvješćivanja raznih dionika.

Također, iako u načelu držim da je međusobno kontaktiranje dioničara o pitanjima koja se tiču trgovačkog društva poželjno za bolje upravljanje društvom, smatram da ustupanje informacija o identitetu svih identificiranih dioničara pojedinom dioničaru ne bi trebalo biti moguće bez izričitog pristanka svih ostalih.

Moram istaknuti kako dugoročno dioničarstvo nećemo potaknuti povećanjem ionako prevelikog administrativnog tereta, već isključivo stvaranjem stabilnog poslovnog okruženja, osiguranjem visoke razine predvidljivosti poslovnih prilika, smanjenjem poreza i deregulacijom tržišta.

 
  
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  Ivan Jakovčić (ALDE). Gospođo predsjednice, nema nikakve dvojbe da je ova rasprava, ali nažalost i preduga kriza koja još traje, pokazala da nam je potrebna nova regulacija kada govorimo o dioničarskim društvima. Zato, podupirem ovaj izvještaj pogotovo nakon što su postignuti kompromisni amandmani, kad je postignut konsenzus, jer uvjeren sam da nam je potrebna identifikacija dioničara svih onih tvrtki koje su na burzi, uvjeren sam da nam je potrebna transparentnost zato što će to jamčiti daleko bolju situaciju u dijelu koji se tiče utaje poreza i svega onoga što smo, nažalost, doživljavali i čuli zadnjih godina.

Također, mislim da izvještavanje po zemljama korisna stvar jer postoje različita iskustva, a na taj način počinjemo postizati jednu vrstu zajedništva unutar Europske unije.

 
  
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  Miguel Viegas (GUE/NGL). Senhora Presidente, a presente diretiva pretende garantir o melhor envolvimento dos acionistas nas decisões da empresa.

Identifico uma certa miopia por parte das administrações das empresas, que estão muito focadas na rentabilidade de curto prazo, pondo inclusivamente em causa a sustentabilidade a longo prazo da própria empresa.

Contudo, esta diretiva é paradoxal porque ignora ou finge ignorar que são precisamente os acionistas que querem lucros de curto prazo, como está de resto completamente identificado na temática do conflito entre o principal e o agente. Neste sentido, para além de não garantir o envolvimento dos acionistas, na medida em que estes estão completamente pulverizados através dos fundos de investimento, esta diretiva coloca a questão ao contrário.

A solução para alinhar as decisões das empresas como uma gestão sustentável a longo prazo e, ao mesmo tempo, assegurar uma transparência fiscal passa pelo envolvimento dos trabalhadores e dos agentes locais nas decisões estratégicas das empresas, tal como sugerimos.

 
  
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  Igor Šoltes (Verts/ALE). Pred približno petdesetimi leti bi take določbe in taki predlogi verjetno naleteli na neodobravanje, na nasprotovanje tudi s strani vodilnih v gospodarskih družbah. Danes je seveda drugače.

Po hudi ekonomski krizi, ki smo jo preživljali po aferi Luxleaks, po mnogih davčnih oazah, ki so se zgodile v preteklosti, vse to je seveda prepričalo tudi javnost, da ima pravico zahtevati več transparentnosti, več preglednosti pri poslovanju podjetij, in pravzaprav se tudi večjim podjetjem in velikim multinacionalkam naloži več preglednosti v svojem poslovanju, vključno s poročanjem o dobičkih, o davkih, o vsem tistem, kar je potrebno vedeti, da bi lahko imeli zaupanje v podjetja.

Na ta način, če to seveda uspe, kar predlaga Komisija, potemtakem se lahko v prihodnosti nadejamo, da igralcev, ki ne bodo igrali po pravilih, ne bo, ter lahko zopet počasi povrnemo zaupanje v politično in torej ...

(Predsedujoča je prekinila govorca.)

 
  
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  Barbara Kappel (ENF). Frau Präsidentin, Frau Kommissarin! Der vorliegende Bericht sieht ein stärkeres Mitspracherecht der Aktionäre bei der Vergütungspolitik in Unternehmen vor mit dem Ziel, die Transparenz zu erhöhen und eine bessere Unternehmensführung zu erreichen.

Ebenso sind zusätzliche Stimmrechte, höhere Dividenden und Steuererleichterungen für Langzeitaktionäre vorgesehen. Zweifellos war das Vorbild für diesen Bericht Frankreich, nämlich das Florange-Gesetz vom März letzten Jahres – insbesondere der zweite Teil des Florange-Gesetzes vom letzten Jahr, das eben diese Punkte, nämlich die Stärkung der Aktionärsmitsprache bei der Vergütung, Steuererleichterungen, doppelte Dividende und doppelte Stimmrechte vorsieht.

Es kommt aus Frankreich viel Kritik an diesem Gesetz, aber auch von Bloomberg kommt Kritik, nämlich in dem Sinn, dass gesagt wird, dass doppelte Stimmrechte dominante Aktionäre bevorzugen – in Frankreich ist das der Staat – und Minderheitenaktionäre benachteiligen. Ebenso würden in diversifizierten Wirtschaftsräumen institutionelle Investoren bevorzugt. Das ist sicherlich als Kritik ernst zu nehmen.

Es gibt aber auch etwas Positives, dass ich besonders herausstreichen möchte...

(Die Präsidentin unterbricht die Rednerin.)

 
  
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  Seán Kelly (PPE). A Uachtaráin, is féidir a rá is dócha go bhfuil an tuarascáil seo ar an mbóthar ceart, ach nach bhfuil an sprioc bainte amach go fóill. Is maith an rud é mar shampla go ndéanfar gach iarracht go mbeadh baint níos mó agus teagmháil níos mó ag daoine a dhéanann infheistíocht i gcomhlachtaí leis an gcomhlacht sin. Go rómhinic, déanann daoine infheistíocht i gcomhlachtaí agus ansin déanann siad dearmad air. Tugann sé sin an iomarca cumhachta don bhord, agus is fiú féachaint air sin.

Is fiú freisin brú a chur ar chomhlachtaí go n-íocfadh siad a gcuid féaráilte de cháin agus tá moltaí déanta faoi sin, ach ag an am céanna is fiú éisteacht leis an méid a dúirt an tUasal Schwab; nach ndéanfaidh tuarascáil tír de réir tíre a dóthain chun an sprioc sin a bhaint amach. Dá bhrí sin is fiú don Choimisiún éisteacht le guth na Parlaiminte agus beart a dhéanamh dá réir.

 
  
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  Νότης Μαριάς ( ECR). Κυρία Πρόεδρε, η έκθεση Cofferati δίνει έμφαση σε δύο σημεία:

Πρώτ’ απ’ όλα στην κοινωνική διάσταση της επιχείρησης, διότι αυτό ένα σημαντικό στοιχείο ιδίως σε μια φάση όπως η σημερινή, που αντιμετωπίζουμε μια τεράστια οικονομική κρίση και έχουμε χιλιάδες ανέργους.

Το δεύτερο είναι η έμφαση στη διαφάνεια, διαφάνεια για τη δράση της ίδιας της επιχείρησης, διαφάνεια για τις σχέσεις των μετόχων με την επιχείρηση, διαφάνεια για το ποιοι είναι οι μέτοχοι στην επιχείρηση, διαφάνεια στις σχέσεις των μετόχων με τα διευθυντικά στελέχη της επιχείρησης. Πραγματικά σε αυτή τη φάση της παγκοσμιοποίησης υπάρχουν κεντρικά ερωτήματα: Για ποιο λόγο γίνεται μια επένδυση σε επιχείρηση; Από πού προέρχονται τα κεφάλαια; Γίνεται η επένδυση για την ενίσχυση της ίδιας της επιχείρησης ή για το ξέπλυμα μαύρου χρήματος ή για λόγους φοροδιαφυγής και φοροαποφυγής; Επίσης, πού πληρώνουν τους φόρους τους οι μεγάλες πολυεθνικές επιχειρήσεις; Ποιος θα είναι o ρόλος των ίδιων των εργαζομένων στην επιχείρηση, οι οποίοι πρέπει να έχουν ρόλο σημαντικό;

Σε όλα αυτά απαντάει η έκθεση.

 
  
 

(End of catch-the-eye procedure)

 
  
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  Věra Jourová, Member of the Commission. Madam President, honourable Members, I would like to respond briefly to the discussion on country—by—country reporting. I would like to be very clear about that. I fully agree with all of you who expressed here the need for more tax transparency. It is also the priority of the Commission, including the fight against tax evasion and tax avoidance. So the Commission says yes, but we must address this problem through another piece of legislation. This is the Shareholder Rights Directive, and we are planning and working intensively on new legislation which will be fully focused on tax transparency.

As I said before, we are now working on the analysis. We need a thorough analysis in order to be sure, for instance, that we will not increase the administrative burden, that we will reduce or cut red tape, and that we will do this in the most efficient way, expecting the best possible results. All that we need is some more time. As I said before, we plan to have the impact assessment ready next spring. So this is the position of the Commission.

I wanted to thank you for your discussion. Many of you said that this is a directive which can enhance competitiveness and economic growth. So I would like to thank you for all your opinions and I count on your continued support in the voting.

 
  
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  Sergio Gaetano Cofferati, relatore. Signor Presidente, onorevoli colleghi, voglio ringraziare i colleghi e le colleghe che sono intervenuti, non soltanto per le cose che hanno detto, ma per come le hanno dette.

Il lavoro che abbiamo fatto, faticoso e molto lungo, ha creato questo clima positivo, nel quale la condivisione degli obiettivi si sposa con la ricerca della soluzione tecnica migliore in un clima, però, di grande collaborazione, cosa che non era scontata e che invece si è realizzata. E di questo va dato atto alla buona volontà, alla disponibilità e all'intelligenza di tutti i relatori ombra e poi, come si è visto, anche dei colleghi in Aula.

Vorrei dire che il nostro obiettivo resta quello che era contenuto nella proposta della Commissione, che noi abbiamo rafforzato e rilanciato: avere, da un lato, un incentivo per gli investitori che guardano all'impresa come luogo nel quale produrre ricchezza e non attivare speculazione. Per questo la permanenza dell'investitore nell'impresa è da considerare una scelta positiva e come tale va incentivata; dall'altra parte, abbiamo bisogno di trasparenza, l'abbiamo detto tutti: trasparenza per combattere le frodi, trasparenza per combattere l'illegalità, trasparenza anche, più semplicemente, per combattere l'evasione e l'elusione fiscale.

Pagare le tasse è un dovere, anche se per tutti è un sacrificio: per i singoli cittadini esattamente come per le imprese. Ma quello che viene versato poi ha un riutilizzo sul piano della stabilizzazione delle comunità attraverso lo sviluppo delle politiche di protezione sociale, che così vengono pagate. Ecco perché è un atto di civiltà, che va modulato, ma la modulazione è più semplice quando tutti lealmente partecipano all'obiettivo e al contributo che ne deriva.

Vorrei ricordare a proposito della rendicontazione paese per paese, lo dico soprattutto alla Commissione e alla Commissaria, che la relazione Kaili che abbiamo approvato lo scorso marzo in questo Parlamento richiedeva che la rendicontazione paese per paese venisse attivata attraverso una revisione immediata della direttiva contabile. La direttiva sui diritti modifica la direttiva contabile, ragion per cui questa è la giusta sede per introdurre tale novità, sulla quale poi lavoreremo tutti insieme, a cominciare dalla Commissione. Però è giusto partire da qui.

 
  
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  President. – The debate is closed.

The vote will take place on Wednesday, 8 July 2015.

Written statements (Rule 162)

 
  
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  Hugues Bayet (S&D), par écrit. La mise en œuvre de ce rapport permettra de faire un grand pas en avant vers un fonctionnement transparent des entreprises cotées. Cela se fera sans ajouter de procédures ou d'obligations qui alourdiraient la charge des entreprises concernées et sans augmenter leurs coûts. Ce rapport est également cohérent avec notre volonté de faire reculer l'évasion fiscale et l'évitement fiscal. Le Parlement européen a en effet approuvé à une très large majorité le principe imposant aux multinationales une déclaration fiscale pays par pays qui tomberait dans le domaine public.

L'Union européenne doit jouer un rôle moteur pour entrainer dans son sillage un maximum de pays. Tous les leviers et toutes les informations disponibles doivent être utilisés pour mettre fin à une évasion fiscale massive qui prive les pouvoirs publics de recettes conséquentes au moment où les citoyens sont durement touchés par les politiques d'austérité.

 
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